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RELATORE: Ing. Alessio Toneguzzo 1

Progettare la sicurezza: nuovi approcciutilizzabili dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione

Progettare la sicurezza:nuovi approcci

utilizzabilidal Responsabile del Servizio

Prevenzione e Protezione

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Progettare la sicurezza: nuovi approcci utilizzabili dal RSPP

Deuteronomio 22: 8 ; VI-V secolo a.C. "Quando edificherai una casa nuova, farai un parapetto intorno al tuo tetto, per non metter sangue sulla tua casa, nel caso che qualcuno avesse a cadere di lassù."

Sicurezza:esigenza imprescindibile fin dai tempi antichi

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RIDURRE GLI INCIDENTI SUL LAVORONON È SOLO UN IMPERATIVO MORALE

Vi sono anche importanti motivi economici.

I costi della mancata prevenzione sono notevoli

La spesa correlabile alla mancata prevenzione occupazionalecosta alla società europea

una cifra oscillante fra i 185 ed i 270 miliardi di Europari al 2.6 ed il 3.8 % del Prodotto Interno Lordo.

L’Organizzazione mondiale della sanitàdefinisce gli infortuni e le malattie professionali come

“IL RISULTATO DEL FALLIMENTO DELL’ORGANIZZAZIONESOCIALE E TECNICA DEL LAVORO”.

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In Europa, secondo Eurostat, nei soli 8 settori d’attività per cui è stato finora possibile standardizzare i dati, ogni anno circa 5.500 persone perdono la vita in incidenti sul lavoro. Oltre 4,5 milioni gli infortuni, che obbligano a un’assenza dal lavoro superiore a 3 giorni, per un totale di circa 146 milioni di giorni lavorativi persi. I soli costi assicurativi diretti sono stimati in circa 20 miliardi di euro all’anno. Il problema riguarda tutti i settori dell’economia ed è particolarmente grave nelle aziende che occupano meno di 50 dipendenti.

Dati dall’Ufficio Europeo di Statistica

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Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica ha portato ad un decremento di incidenti dovuti a guasti di natura tecnica grazie a ridondanze e protezioni, che hanno reso i sistemi sempre più affidabili.

Tuttavia non è possibile parlare di AFFIDABILITÀ DI UN SISTEMA senza considerare il tasso di guasto di tutti i suoi componenti e tra questi il componente “uomo”, il cui tasso di guasto/errore va a modificare i tassi di guasto dei componenti con i quali può interagire.

Questo ha reso evidente, sia a livello statistico sia in termini di gravità delle conseguenze, il contributo del fattore umano nelle dinamiche degli incidenti.

Affidabilità del sistema «uomo»

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Le stime concordano nell’attribuire agli errori commessi

dall’uomo la responsabilità nel 60-80% degli incidenti e solo per la restante parte le cause sono imputabili a carenze tecniche.

Il processo di valutazione dei rischi non può quindi ignorare il ruolo dell’uomo nella dinamica degli eventi incidentali e quindi la gravità delle conseguenze derivabili.

ERRORI COMMESSI DALL’UOMO

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Quali sono i fattori interni ed esterni all’uomo che influenzano l’efficienza e l’affidabilità della performance del lavoratore?

EVENTI CASUALI TECNICI O SISTEMICI (dovuti alle attrezzature di lavoro, ai materiali utilizzati, al luogo di lavoro, all’organizzazione del lavoro), che influenzano e alterano le condizioni di lavoro inducendo gli operatori in comportamenti erronei

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CARATTERISTICHE INDIVIDUALI, correlate alle condizioni psico-fisiche che, per loro natura, non si prestano ad essere strutturati in modelli di comportamento sistemico.

Quali sono i fattori interni ed esterni all’uomo che influenzano l’efficienza e l’affidabilità della performance del lavoratore?

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Condizioni psico-fisiche… che influenzano l’efficienza e l’affidabilità della performance del lavoratore

del pilota del nostro aereo ?

del manovratore di scambi del nostro treno?

dell’autista dell’autobus scolastico di nostro figlio?

dell’operatore sanitario a cui affidiamo la vita?

Abbiamo mai pensato alle condizioni psico-fisiche:

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L’analisi dei fattori umani costituisce ad oggi un settore di studio fortemente interdisciplinare e non ancora ben definitoNon esiste una classificazione completa ed universalmente accettata dei diversi tipi di errore umano e delle cause che li determinano.

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Il modello di riferimento più utilizzato da coloro i quali si occupano di AFFIDABILITÀ UMANA è lo skill-rule-knowledge (SRK) postulato da Rasmussen.

SRK: modello basato sulla percezione, interpretazione, pianificazione e azione

Il Rasmussen propone una classificazione del comportamento dell’uomo in tre diverse tipologie:

1.SKILL-BASED BEHAVIOUR: COMPORTAMENTO DI ROUTINE.2.RULE-BASED BEHAVIOUR: COMPORTAMENTO GUIDATO DA REGOLE.3.KNOWLEDGE-BASED BEHAVIOUR: COMPORTAMENTO FINALIZZATO ALLA RISOLUZIONE DI PROBLEMI.

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1. Comportamento di routine basato su abilità apprese. L’impegno cognitivo richiesto è bassissimo ed il ragionamento è inconsapevole, ovvero l’azione dell’operatore in risposta ad un input è svolta in maniera pressoché automatica.

2. Comportamento guidato da regole di cui l’operatore dispone per eseguire compiti noti, si tratta di riconoscere la situazione ed applicare la procedura appropriata per l’esecuzione del compito. L’impegno cognitivo è più elevato poiché implica un certo livello di ragionamento noto.

3. Comportamento finalizzato alla risoluzione di problemi in presenza di situazioni non abitudinarie e conosciute, ma nuove o impreviste, per le quali non si hanno delle regole o procedure specifiche di riferimento. Questo tipo di comportamento richiede un elevato impegno cognitivo nella ricerca di una soluzione efficace.

Comportamento dell’uomo

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NUOVO APPROCCIOLMRA = LAST MINUTE RISK ASSESSMENT

(VALUTAZIONE DEI RISCHI DELL’ULTIMO MOMENTO)

Che cos’è la Valutazione dei Rischi dell'Ultimo Momento (LMRA)?•È una breve, generale valutazione di rischio eseguita dai lavoratori su ciascun incarico di lavoro.•L’obiettivo è quello di identificare ed eliminare le abitudini lavorative e le condizioni di pericolo sul posto di lavoro che potrebbero causare qualsiasi tipo di "perdita".•Occorre essere consapevoli che non serve molto per passare da una situazione di rischio ad un incidente. 

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DIFFERENZE TRA:

RISCHIO-QUASI INCIDENTE-INCIDENTE

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• All'inizio del cambio turno prima di iniziare a lavorare.

• Prima di cambiare attività durante lo stesso turno.

• Per attività di lavoro non ordinarie o in circostanze non usuali.

• Sia sul posto di lavoro, che nel tempo libero.

• Su attrezzature ed attività nuove.

Quando i lavoratoridovrebbero eseguire una LMRA?

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Fase 1: ANALIZZAREI lavoratori devono individuare i pericoli associati a ciascun lavoro e chiedersi:

• Cosa potrebbe andare storto?• Cosa potrebbe accadermi se qualcosa andasse storto?• Cosa ho imparato da esperienze precedenti?

Fase 2: VALUTARE COME RIDURRE IL RISCHIOI lavoratori devono valutare ogni rischio identificato per capire se siano state previste le appropriate misure precauzionali per contenere il pericolo.

• Ho l'addestramento adeguato per svolgere quest'attività in modo sicuro?• Ho le attrezzature e i Dispositivi di Protezione Individuale appropriati?

Fase 3: AGIRE - INTERVENIRE PER GARANTIRE OPERAZIONI SICUREI lavoratori devono prendere le iniziative necessarie per assicurarsi che il lavoro sia eseguito in modo sicuro.

• Seguo sempre le procedure scritte?• In caso di necessità chiedo aiuto?

Le fasi della valutazione dei rischi dell’ultimo momento?

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LAVORATORI•Eseguono le LMRA in modo appropriato prima e durante il turno di lavoro.•Contattano il preposto nel caso in cui non siano certi di proseguire il lavoro in condizioni di sicurezza.PREPOSTI•Verificano a campione l'utilizzo delle LMRA sul posto di lavoro.•Forniscono un feedback positivo ai lavoratori che usano le LMRA in modo appropriato.•Provvedono a dare le istruzioni che si rendono necessarie ai lavoratori per assicurare un uso costante delle LMRA da parte di tutti.DIRIGENTI•Verificano a campione l'uso delle LMRA sul posto di lavoro.•Forniscono un feedback positivo e provvedono a dare le istruzioni che si rendono necessarie ai lavoratori e ai preposti per assicurare un uso costante delle LMRA da parte di tutti.

Quali sono i ruoli nella valutazione dei rischi dell’ultimo momento?

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1. FERMATI E PENSA

2. IDENTIFICA IL PERICOLO

3. VALUTA IL RISCHIO

4. ADOTTA LE MISURE DI PREVENZIONE E

PROTEZIONE

5. RIPRENDI IL LAVORO

UN’UTILE SERIE DI INTERROGATIVICHE OCCORRE PORSI

DURANTE LE ATTIVITÀ LAVORATIVE

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Se l’operatore, prima di iniziare l’attività, avesse

condotto un’approfondita sessione di valutazione

del rischio dell’ultimo momento, non avrebbe

sottovalutato le indicazioni contenute nelle

procedure di sicurezza relative all’idoneo DPI da

utilizzare. 

Caso concreto n°1

Durante le attività di smaltimento rifiuti pericolosi,

uno degli operatori della ditta incaricata di eseguire

tali operazioni non indossava la maschera con il filtro

di protezione, prescritta per ridurre i potenziali rischi

alle vie respiratorie.

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Durante l’attività di perforazione di un pozzo, il geologo con l’incarico di supervisionare i lavori, ha eseguito un controllo sulla sonda perforatrice e si è accorto del mancato funzionamento del pulsante per l’arresto d’emergenza.L’attività è stata immediatamente sospesa ed è stata condotta un’analisi più accurata sulla macchina, attraverso la quale è emerso che la causa del malfunzionamento era dovuta ad un guasto elettrico, imputabile probabilmente all’usura.Individuato un secondo pulsante per l’arresto d’emergenza, e testato il funzionamento di quest’ultimo, le attività di perforazione sono proseguite come di consueto.Al termine della giornata lavorativa, la sonda presente in cantiere è stata sostituita per la dovuta manutenzione straordinaria.

Caso concreto n°2:Cosa è accaduto?

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Cosa poteva accadere?

Durante la perforazione, il sondatore poteva accorgersi della presenza di sottoservizi non precedentemente individuati, sulla verticale di azione della trivella, oppure rendersi conto che l’aiuto sondatore era rimasto agganciato dalla sonda, a causa della vicinanza dello stesso alla trivella. Il sondatore avrebbe a quel punto prontamente premuto il pulsante di arresto di emergenza che tuttavia, essendo guasto, non avrebbe bloccato il funzionamento della sonda con conseguenze immaginabili.Nell’intervallo di tempo utile per azionare il secondo pulsante di emergenza infatti, i sottoservizi sarebbero rimasti danneggiati e l’aiuto sondatore avrebbe riportato gravi lesioni, in particolare agli arti superiori.

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Raccomandazioni

Per la sicurezza di tutto il personale di cantiere, incluso il personale di eventuali sub-fornitori, sono di fondamentale importanza:

• la manutenzione ordinaria e straordinaria delle macchine e delle attrezzature in uso;

• l’applicazione rigorosa e puntuale delle procedure di lavoro predisposte;

• un’attenta valutazione del rischio dell’ultimo minuto, condotta prima dell’inizio delle attività di cantiere, finalizzata ad individuare i rischi e prevenire gli incidenti.

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Anche se siamo nati per svolgere una certa attività, ciò non vuol dire che lo faremo sempre in modo sicuro!!

Ricordiamoci infine che:

Non importa quante volte l’abbiamo fatto:prima di ogni lavoro dobbiamo fare una valutazione dei

rischi dell’ultimo momento.

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“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”

M. L. King