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Relatore:

Dott.Gabriele Fossi

Responsabile S.U.A.P. del Comune di Fano

PesaroPesaro

22 Settembre 201022 Settembre 2010

Lo Lo SSportello portello UUnico per le nico per le AAttività ttività PProduttiveroduttive

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COS’ÈCOS’È

Lo Lo SSportello portello UUnico per le nico per le AAttività ttività PProduttiveroduttive

SUAPSUAP COME STRUMENTO DI INNOVAZIONE DEI COME STRUMENTO DI INNOVAZIONE DEI

RAPPORTI TRA AMMINISTRAZIONE E UTENTIRAPPORTI TRA AMMINISTRAZIONE E UTENTI

Lo Sportello Unico per le Attività Produttive

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Lo Sportello Unico per le Attività Produttive

È uno STRUMENTOSTRUMENTO:

tra i più innovativi preordinato all’obiettivo preordinato all’obiettivo della semplificazione amministrativadella semplificazione amministrativa, che è assurta ormai al ruolo di vero e proprio principio generale dell’ordinamento giuridico;

di avanguardia per lo sviluppo economico del territorio, al servizio dell’impresa e del lavoroal servizio dell’impresa e del lavoro

COS’ÈCOS’È

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Lo Sportello Unico per le Attività Produttive

Lo Sportello Unico si distingue dagli altri istituti di semplificazione, perchè si basa su di un meccanismo

particolarmente innovativo: esso implica,

senza toccare il sistema delle competenze, un MODELLO PROCEDIMENTALE UNICOMODELLO PROCEDIMENTALE UNICO,

dentro il quale sono ricondotti tutti i sub-procedimenti svolti dagli altri apparati pubblici coinvolti,

e un MODELLO ORGANIZZATIVOMODELLO ORGANIZZATIVO altrettanto UNICOUNICO, al quale è affidata la regia di tutte le fasi del modello

procedimentale.

COS’ÈCOS’È

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È una STRUTTURA UNICA per tutte le pratiche e le informazioni inerenti IMPIANTI PRODUTTIVI DI BENI E SERVIZIIMPIANTI PRODUTTIVI DI BENI E SERVIZI

- LOCALIZZAZIONE - REALIZZAZIONE - RISTRUTTURAZIONE- AMPLIAMENTO - CESSAZIONE - RIATTIVAZIONE e RICONVERSIONE - ESECUZIONE DI OPERE INTERNE AI FABBRICATI

ADIBITI AD USO D’IMPRESA

COS’ÈCOS’È

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Le imprese vengono pertanto in contatto con un unico interlocutore, la cui attività non sopprime né sposta competenze o poteri amministrativi

precedentemente in capo ad altri soggetti della pubblica amministrazione. Lo S.U.A.P. FUNGE DA COORDINATORE DEL PROCESSO AMMINISTRATIVOFUNGE DA COORDINATORE DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO,

e affianca a tale compito lo svolgimento di un’importante FUNZIONE INFORMATIVA riguardante:

- lo STATO DI AVANZAMENTO DELL’ITER PROCEDURALE, anche attraverso l’accesso mediante la rete telematica;

- gli ADEMPIMENTI NECESSARI per l’avvio e il completamento delle procedure autorizzatorie;

- le possibilità di finanziamento offerte alle imprese su base regionale;

- le AREE DISPONIBILI E GLI EVENTUALI VINCOLI all’insediamento previsti dagli strumenti urbanistici;

- le infrastrutture presenti e i vantaggi a esse connessi (ad esempio, la possibilità e la velocità di collegamento con le principali arterie viarie).

COS’ÈCOS’È

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La legislazione che lo istituisce e regola è orientata a semplificare i processi amministrativisemplificare i processi amministrativi

dal lato dell’utentedal lato dell’utente e costituisce quindi un contributo infrastrutturale che il Comune, singolo o associato,

fornisce all’incremento delle attività produttive e, quindi, all’occupazione.

COS’ÈCOS’È

Lo Sportello Unico per le Attività Produttive

Legge 241/1990 - articolo 1Legge 241/1990 - articolo 1Al fine di applicare la normativa di settore (es. commercio), quando questa produce effetti di semplificazione e di accelerazione più elevati rispetto alle disposizioni sullo

Sportello Unico in virtù dell’art.1 della Legge 241/1990 secondo il quale “l’attività amministrativa è retta da criteri di ECONOMICITÀ E DI EFFICACIAECONOMICITÀ E DI EFFICACIA e che la

pubblica amministrazione NON PUÒ AGGRAVARE IL PROCEDIMENTONON PUÒ AGGRAVARE IL PROCEDIMENTO se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo

svolgimento dell’istruttoria

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RIFERIMENTI NORMATIVIRIFERIMENTI NORMATIVI

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RIFERIMENTI NORMATIVIRIFERIMENTI NORMATIVI

Circolare del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 1999 Circolare del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 1999 "Criteri per l'applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e al decreto del Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 447, in materia di sportello unico per le attività produttive"

Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del capo 1 della Legge 15 marzo 1997, n. 59”

Legge 15 marzo 1997, n. 59Legge 15 marzo 1997, n. 59 “Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa”

Decreto Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 447 come Decreto Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 447 come modificato dal Decreto Presidente della Repubblica 7 dicembre 2000, modificato dal Decreto Presidente della Repubblica 7 dicembre 2000,

n. 440n. 440 "Regolamento recante norme di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione per la realizzazione, l'ampliamento, la ristrutturazione e la riconversione d'impianti produttivi, per l'esecuzione di opere interne ai fabbricati, nonché la determinazione delle aree destinate agli insediamenti produttivi, a norma dell'articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo, n. 59”

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A COSA SERVEA COSA SERVE

Lo Lo SSportello portello UUnico per le nico per le AAttività ttività PProduttiveroduttive

((SUAPSUAP))

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Lo Sportello Unico per le Attività Produttive

In base all’art.4 comma 2-bis, del D.P.R.447/98 come modificato dal D.P.R.440/00, “ove sia già operante lo sportello Unico, le domande devono ove sia già operante lo sportello Unico, le domande devono essere presentate esclusivamente alla strutturaessere presentate esclusivamente alla struttura”.

Le altre amministrazioni Pubbliche coinvolte nel procedimento NON POSSONO NON POSSONO RILASCIARERILASCIARE al richiedente atti autorizzatori, nulla-osta, pareri o atti di consenso comunque denominati.

Tali atti qualora eventualmente rilasciati, operano esclusivamente all’interno del procedimento unico. In ogni caso le amministrazioni hanno l’obbligo di le amministrazioni hanno l’obbligo di trasmettere senza ritardo e comunque trasmettere senza ritardo e comunque entro cinque giornientro cinque giorni, eventuali domande ad esse presentate, relative a procedimenti disciplinati dal regolamento dello Sportello Unico, alla struttura responsabile del procedimento, allegando gli atti istruttori eventualmente già compiuti e dandone comunicazione al richiedente.

La relazione di accompagnamento al D.P.R.440/2000, precisa al quarto punto del quinto capoverso che le modifiche richieste dalla direttiva riguardano la “disposizione esplicita” che preveda la NULLITÀNULLITÀ una volta attivo lo Sportello Unico, degli atti istruttori rilasciati da altre amministrazioni e l’obbligo di trasmettere detta istanza allo Sportello.

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A COSA SERVEA COSA SERVE

• Garantire la RIDUZIONE DEI TEMPIRIDUZIONE DEI TEMPI necessari per ottenere le autorizzazioni e gli altri atti emanati da altre Amministrazioni coinvolte nel procedimento autorizzatorio (ASUR, ARPAM, Vigili DEL Fuoco, Soprintendenza, ecc.)

• SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURESEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE e il RISPETTO DEI TEMPIRISPETTO DEI TEMPI predefiniti per legge

• E’ soggetto attivo del marketing territoriale poiché fornisce SUPPORTO SUPPORTO INFORMATIVO ALLE IMPRESEINFORMATIVO ALLE IMPRESE presenti ed operanti sul territorio, agli aspiranti imprenditori, alle imprese che dall’esterno intendono operare nell’area

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COSA FACOSA FA

Lo Lo SSportello portello UUnico per le nico per le AAttività ttività PProduttiveroduttive

((SUAPSUAP))

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COSA FACOSA FA

• fornisce la MODULISTICAMODULISTICA e la documentazione per la presentazione delle domande

•accetta le domande sui procedimenti riguardanti le imprese

•TRASMETTE LE PRATICHE AGLI ALTRI UFFICI COMUNALI O ENTI TRASMETTE LE PRATICHE AGLI ALTRI UFFICI COMUNALI O ENTI ESTERNI E NE ACQUISISCE LE AUTORIZZAZIONI, I PARERI, LE ESTERNI E NE ACQUISISCE LE AUTORIZZAZIONI, I PARERI, LE CONCESSIONICONCESSIONI

•FORNISCE INFORMAZIONIFORNISCE INFORMAZIONI sullo stato della pratiche, con la possibilità per l'imprenditore di verificare in qualsiasi momento lo stato della pratica

•CONVOCA LE CONFERENZE DI SERVIZICONVOCA LE CONFERENZE DI SERVIZI fra gli enti terzi e consulta gli uffici comunali competenti (attività economiche, urbanistica, patrimonio)

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VANTAGGI PER L’ UTENTEVANTAGGI PER L’ UTENTE

COSA FACOSA FA

• RIDUZIONE DEI TEMPI

• TEMPI CERTI

• SEMPLIFICAZIONE REGOLAMENTARE

• MODULISTICA OMOGENEA

• INTERLOCUTORE UNICO

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CHI PUÒ RIVOLGERSICHI PUÒ RIVOLGERSI

allo allo SSportello portello UUnico per le nico per le AAttività ttività PProduttiveroduttive

((SUAPSUAP))

La riforma intervenuta con il d.P.R. 440/2000 introducendo il comma 1-bis all’art.1, stabilisce che tra gli impianti disciplinati dal

regolamento (D.P.R.447/1998) rientrano quelli relativi a tutte - le attività di produzione di beni e serviziattività di produzione di beni e servizi- le attività agricoleattività agricole, commerciali ed artigianecommerciali ed artigiane- le attività turistiche ed alberghiereattività turistiche ed alberghiere- i servizi resi dalle banche e dagli intermediari finanziariservizi resi dalle banche e dagli intermediari finanziari- i servizi di telecomunicazioniservizi di telecomunicazioni.

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CHI PUÒ RIVOLGERSICHI PUÒ RIVOLGERSI

allo allo SSportello portello UUnico per le nico per le AAttività ttività PProduttiveroduttive

((SUAPSUAP))L’art.1 precisa che l’oggetto non è una qualunque autorizzazione all’esercizio dell’attività produttiva. Infatti il D.P.R. 447/1998 e ss.mm.ii. si applica ai casi in

cui il soggetto richiedente intenda conferire uno dei seguenti interventi: localizzazione, riconversione dell’attività produttiva ed esecuzione delle

opere interne ai fabbricati ad uso impresa.Di conseguenza i parametri per la definizione dell’ambito di applicazione del

regolamento sono i seguenti:- il TIPO DI INTERVENTO

- il TIPO DI ATTIVITÀe la soluzione deve essere individuata caso per caso a seconda della normativa applicabile, avuto riguardo dei seguenti parametri:

-SOGGETTO RICHIEDENTE-ATTIVITÀ DA SVOLGERE

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PROCEDIMENTIPROCEDIMENTI

dello dello SSportello portello UUnico per le nico per le AAttività ttività PProduttiveroduttive

((SUAPSUAP))

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Il PROCEDIMENTO UNICOPROCEDIMENTO UNICO è

un ““PROCEDIMENTO DI PROCEDIMENTIPROCEDIMENTO DI PROCEDIMENTI””

(così lo ha definito la Corte Costituzionale nella sentenza 23 Luglio 2002 n.376),

cioè un unico procedimento amministrativo in cui confluiscono e si coordinano gli atti e gli adempimenti facenti capo a diverse competenze

(es. ASUR, Vigili del Fuoco,ecc.)

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PROCEDIMENTIPROCEDIMENTI

In questo senso ha chiarito la Corte Costituzionale – quelli che erano in precedenza, autonomi provvedimenti, ciascuno dei quali veniva adottato sulla base di un procedimento a se stante, diventano “ATTI ISTRUTTORI” al fine dell’adozione dell’unico provvedimento concluso, titolo per la realizzazione dell’intervento richiesto (art.4 comma 1 del D.P.R.447/1998 così come modificato dall’art.1 del D.P.R.440/2000)

Nella sentenza (n.376 del 23 Luglio 2002) la Corte Costituzionale supera ogni dubbio sull’autonomia del Permesso di Costruireautonomia del Permesso di Costruire chiarendo che gli atti (prima provvedimenti) amministrativi conclusivi degli endoprocedimenti sono “atti istruttori”, quindi per la realizzazione degli interventi disciplinati dal D.P.R.447/1998 il Permesso di Costruire non può costituire atto autonomo da il Permesso di Costruire non può costituire atto autonomo da allegare al provvedimento unico, ma deve essere considerato un atto istruttorio allegare al provvedimento unico, ma deve essere considerato un atto istruttorio che costituisce parte integrante del provvedimento unico.che costituisce parte integrante del provvedimento unico.

Pertanto la normativa sul procedimento unico Pertanto la normativa sul procedimento unico NON INCIDENON INCIDE sulla disciplina del titolo sulla disciplina del titolo abilitativo edilizio per il quale il Regolamento D.P.R.447/1998 esclude il Permesso di abilitativo edilizio per il quale il Regolamento D.P.R.447/1998 esclude il Permesso di Costruire dal silenzio-assenso.Costruire dal silenzio-assenso.

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PROCEDIMENTIPROCEDIMENTI

PROCEDIMENTO MEDIANTE AUTOCERTIFICAZIONEMEDIANTE AUTOCERTIFICAZIONE

PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOSEMPLIFICATO

è inoltre attivato, tramite lo sportello unico,

il PROCEDIMENTO PER IL COLLAUDOPROCEDIMENTO PER IL COLLAUDO DELLE OPERE

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PROCEDIMENTO MEDIANTE AUTOCERTIFICAZIONEPROCEDIMENTO MEDIANTE AUTOCERTIFICAZIONE

articoli 6, 7 e 8 del regolamento (DPR 447/1998 e ss.mm.ii.)

1. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DA PARTE DEL RICHIEDENTE

Le imprese dovranno presentare domanda presso lo sportello, accompagnata da una AUTOCERTIFICAZIONEAUTOCERTIFICAZIONE che attesti che l'impianto produttivo è conforme alle varie norme di legge.

La domanda dovrà essere redatta da "professionisti abilitati o da società di professionisti e sottoscritte dai medesimi, unitamente al legale rappresentante dell'impresa".

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L’art.6 pone in risalto che la “realizzazione dell’opera è comunque subordinata al rilascio del Permesso di Costruire, ove necessario ai sensi della normativa vigente”. Quindi nel procedimento mediante autorcertificazione il dato rilevante è nel procedimento mediante autorcertificazione il dato rilevante è costituito dalla circostanza che il Permesso di Costruire è fuori dal costituito dalla circostanza che il Permesso di Costruire è fuori dal silenzio-assenso.silenzio-assenso.

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PROCEDIMENTO MEDIANTE AUTOCERTIFICAZIONEPROCEDIMENTO MEDIANTE AUTOCERTIFICAZIONE

Sono ESCLUSI DALLE AUTOCERTIFICAZIONIESCLUSI DALLE AUTOCERTIFICAZIONI:

Impianti e depositi di cui all'articolo 27 del Decreto Legislativo 112/98; (impianti nucleari, d'armi, d'oli minerali, di rifiuti e sostanze pericolose);

Progetti che richiedono il giudizio di compatibilità ambientale (VIA)

Progetti che richiedono variante urbanistica;

Progetti che incorrono in pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose e alla prevenzione e riduzione dell’inquinamento (D. Lgs. 334/1999)

AUTOCERTIFICAZIONIAUTOCERTIFICAZIONI

attestanti la conformità della richiesta alle

- NORME IN MATERIA URBANISTICA

- DELLA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI

- DELLA TUTELA SANITARIA E DELLA TUTELA AMBIENTALE

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DURATA MASSIMA DEL PROCEDIMENTO:DURATA MASSIMA DEL PROCEDIMENTO: 60 GIORNI60 GIORNI (RIDOTTI A 45 GIORNI NEL CASO DI IMPIANTI A STRUTTURA SEMPLICE, INDIVIDUATI SECONDO I CRITERI STABILITI DALLA REGIONE)

Autorizzazione per SILENZIO ASSENSOSILENZIO ASSENSOAllo scadere del termine, in mancanza di pronunciamento da parte del SUAP, la richiesta si intende autorizzata in conformità con le autocertificazioni prodotte e con eventuali altre autorizzazioni previamente acquisite ed il richiedente potrà comunicare la data di inizio lavori.

1. Presentazione delle AUTOCERTIFICAZIONIAUTOCERTIFICAZIONI da parte del richiedente

PROCEDIMENTO MEDIANTE AUTOCERTIFICAZIONEPROCEDIMENTO MEDIANTE AUTOCERTIFICAZIONE

2. Controllo formale e richiesta integrazioni (per una sola volta): entro 30 giorni

3. OSSERVAZIONI, MEMORIE, RICHIESTA DI AUDIZIONE O DI RIUNIONE: entro 20 giorni

(da parte di portatori di interessi pubblici o privati, individuali o collettivi oppure da parte di portatori di interessi diffusi, costituiti in associazione o comitato, cui possa derivare un pregiudizio dalla realizzazione dell'impianto – art. 6 comma 13 D.P.R. 447/98).

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO

È OBBLIGATORIOÈ OBBLIGATORIO per impianti che utilizzino materiali nucleari, che producano armamenti, che prevedano depositi costieri o la produzione, la raffinazione, e lo stoccaggio di oli minerali, o il deposito, anche temporaneo, lo smaltimento, il recupero e il riciclaggio di rifiuti.

PUÒ ESSERE AVVIATOPUÒ ESSERE AVVIATO anche per libera scelta dell'imprenditore che non intenda avvalersi delle autocertificazioni.

L’IMPRESA PRESENTA UN’UNICA DOMANDA ALLO SPORTELLO UNICOL’IMPRESA PRESENTA UN’UNICA DOMANDA ALLO SPORTELLO UNICO, IL QUALE ADOTTA DIRETTAMENTE OVVERO CHIEDE ALLE AMMINISTRAZIONI DI SETTORE GLI ATTI ISTRUTTORI E I PARERI TECNICI NECESSARI AI FINI DEL

RILASCIO DELL’AUTORIZZAZIONE

Lo Sportello Unico per le Attività Produttive

VIENE ATTIVATO VIENE ATTIVATO quando lo Sportello Unico richiede almeno UN‘AUTORIZZAZIONE, PARERE, NULLA-OSTA, ecc. ad un ente terzo o ad un altro ufficio comunale e si chiude con il rilascio di un provvedimento esplicito (PROVVEDIMENTO FINALE).Tale provvedimento è previsto dall’art.4 del D.P.R.447/1998 e costituisce il PROCEDIMENTO ORDINARIO.

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO1. Presentazione della domanda per l'avvio del procedimento

(semplificato) Capo II art. 4 DPR 447/98 e ss.mm.ii.

Art. 4 (Procedimento mediante conferenza di servizi)

1. Per gli impianti e i depositi di cui all'articolo 27 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, nonché nei casi di cui all'articolo 1, comma 3, ovvero quando il richiedente non intenda avvalersi del procedimento mediante autocertificazioni di cui all'articolo 6, il procedimento è unico e ha inizio con la presentazione di un'unica domanda alla struttura, la quale adotta direttamente, ovvero chiede alle amministrazioni di settore o a quelle di cui intende avvalersi ai sensi dell'articolo 24, comma 4, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, gli atti istruttori ed i pareri tecnici, comunque denominati dalle normative vigenti. Le amministrazioni sono tenute a far pervenire tali atti e pareri entro un termine non superiore a novanta giorni decorrenti dal ricevimento della documentazione. Il provvedimento conclusivo del procedimento è, ad ogni effetto, titolo unico per la realizzazione dell'intervento richiesto.

1-bis. Nel caso di progetti di opere da sottoporre a valutazione di impatto ambientale il termine è di centoventi giorni, fatta salva la facoltà di chiederne, ai sensi della normativa vigente, una proroga, comunque non superiore a sessanta giorni.

1-ter. Tuttavia, qualora l'amministrazione competente per la valutazione di impatto ambientale rilevi l'incompletezza della documentazione trasmessa, può richiederne, per una sola volta, l'integrazione alla struttura, entro trenta giorni. In tale caso il termine di cui al comma 1-bis e al comma 7 riprende a decorrere dalla presentazione della documentazione completa.

(i commi 1, 1-bis e 1-ter hanno sostituito il comma 1 per effetto dell'articolo 1, comma 1, lettera c), d.P.R. 440 del 2000) (segue)

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO

2. Se, entro i termini di cui ai commi precedenti, una delle amministrazioni di cui ai medesimi commi si pronuncia negativamente, la pronuncia è trasmessa dalla struttura al richiedente entro tre giorni e il procedimento si intende concluso. Tuttavia, il richiedente, entro venti giorni dalla comunicazione, può chiedere alla struttura di convocare una conferenza di servizi al fine di eventualmente concordare quali siano le condizioni per ottenere il superamento della pronuncia negativa.(comma così modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera d), d.P.R. 440 del 2000)

2-bis. Ove sia già operante lo sportello unico le domande devono essere presentate esclusivamente alla struttura. Le altre amministrazioni pubbliche coinvolte nel procedimento non possono rilasciare al richiedente atti autorizzatori, nulla-osta, pareri o atti di consenso, anche a contenuto negativo, comunque denominati. Tali atti, qualora eventualmente rilasciati, operano esclusivamente all'interno del procedimento unico. In ogni caso le amministrazioni hanno l'obbligo di trasmettere, senza ritardo e comunque entro cinque giorni, eventuali domande ad esse presentate relative a procedimenti disciplinati dal presente regolamento, alla struttura responsabile del procedimento, allegando gli atti istruttori eventualmente già compiuti e dandone comunicazione al richiedente.(comma aggiunto dall'articolo 1, comma 1, lettera e), d.P.R. 440 del 2000)

3. Decorsi inutilmente i termini di cui ai commi 1 e 1-bis, entro i successivi cinque giorni, il responsabile del procedimento presso la struttura, convoca una conferenza di servizi che si svolge ai sensidell'articolo 14, e seguenti, della legge 7 agosto 1990, n. 241, come modificata dall'articolo 17 della legge 15 maggio 1997, n. 127.(comma così modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera f), d.P.R. 440 del 2000)

(segue)

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO

4. La convocazione della conferenza è resa pubblica anche ai fini dell'articolo 6, comma 13, ed alla stessa possono partecipare i soggetti indicati nel medesimo comma, presentando osservazioni che la conferenza è tenuta a valutare.

5. La conferenza dei servizi procede all'istruttoria del progetto ai fini della formazione di un verbale che tiene luogo degli atti istruttori e dei pareri tecnici comunque denominati, previsti dalle norme vigenti o ritenuti necessari. La conferenza, altresì, fissa il termine entro cui pervenire alla decisione, in ogni caso compatibile con il rispetto dei termini di cui al comma 7.(comma così modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera g), d.P.R. 440 del 2000)

6. Il verbale recante le determinazioni assunte dalla conferenza di servizi, che si pronuncia anche sulle osservazioni di cui al comma 4, tiene luogo del provvedimento amministrativo conclusivo del procedimento e viene immediatamente comunicato, a cura dello sportello unico, al richiedente. Decorsi inutilmente i termini di cui al comma 7, per le opere da sottoporre a valutazione di impatto ambientale, e comunque nei casi disciplinati dall'articolo 14, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241, come sostituito dall'articolo 17, comma 3, della legge 15 maggio 1997, n. 127, immediatamente l'amministrazione procedente può chiedere che il Consiglio dei Ministri si pronunci, nei successivi trenta giorni, ai sensi del medesimo articolo 14, comma 4.

7. Il procedimento si conclude nel termine di cinque mesi. Per le opere da sottoporre a valutazione di impatto ambientale il procedimento si conclude nel termine di nove mesi. Per i progetti di centrali termoelettriche e turbogas sottoposti alle procedure di inchiesta pubblica di cui all'allegato IV del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 4 del 15 gennaio 1989, il procedimento si conclude nel termine di dodici mesi.(comma così modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera h), d.P.R. 440 del 2000)

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO

2. Allegato A (modulo informativo)Contiene varie tipologie di attività ed impianti e le schede informative che riguardano le varie fasi dell'attività produttiva. Il modulo deve essere compilato solo nelle parti che interessano e consegnato o spedito allo Sportello Unico per le attività Produttive, necessariamente in allegato alla richiesta di autorizzazione unica.

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO3. Pronuncia sulla conformità del progetto preliminare con i vigenti

strumenti di pianificazione paesistica, territoriale e urbanistica

(art. 3 , comma 3, DPR n. 447/1998 e ss.mm.ii.) Art. 3 (Sportello unico)1. I comuni esercitano, anche in forma associata, ai sensi dell'articolo 24, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, le funzioni ad essi attribuite dall'articolo 24, del medesimo decreto legislativo, assicurando che ad un'unica struttura sia affidato l'intero procedimento. Per lo svolgimento dei compiti di cui al presente articolo, la struttura si dota di uno sportello unico per le attività produttive, al quale gli interessati si rivolgono per tutti gli adempimenti previsti dai procedimenti di cui al presente regolamento. Qualora i comuni aderiscano ad un patto territoriale ovvero abbiano sottoscritto un patto d'area la struttura incaricata dell'esercizio delle funzioni ad essi attribuite può coincidere con il soggetto responsabile del patto territoriale o con il responsabile unico del contratto d'area. (comma aggiunto dall'articolo 1, comma 1, lettera b), d.P.R. 440 del 2000)2. Lo sportello unico assicura, previa predisposizione di un archivio informatico contenente i necessari elementi informativi, a chiunque vi abbia interesse, l'accesso gratuito, anche in via telematica, alle informazioni sugli adempimenti necessari per le procedure previste dal presente regolamento, all'elenco delle domande di autorizzazione presentate, allo stato del loro iter procedurale, nonché a tutte le informazioni utili disponibili a livello regionale comprese quelle concernenti le attività promozionali. Per la istituzione e la gestione dello sportello unico i comuni possono stipulare le convenzioni di cui all'articolo 24, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.3. La struttura, su richiesta degli interessati, si pronuncia sulla conformità, allo stato degli atti, in possesso della struttura, dei progetti preliminari dai medesimi sottoposti al suo parere con i vigenti strumenti di pianificazione paesistica, territoriale e urbanistica, senza che ciò pregiudichi la definizione dell'eventuale successivo procedimento autorizzatorio. La struttura si pronuncia entro novanta giorni.4. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento i comuni realizzano la struttura e nominano il responsabile del procedimento. Il funzionario preposto alla struttura è responsabile dell'intero procedimento.

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO4. Richiesta conferenza di servizi

(Ex art. 4 comma 2 DPR 447/98)

Se, entro i termini di cui ai commi precedenti, una delle amministrazioni di cui ai medesimi commi si pronuncia negativamente, la pronuncia è trasmessa dalla struttura al richiedente entro tre giorni e il procedimento si intende concluso. Tuttavia, il richiedente, entro venti giorni dalla comunicazione, può chiedere alla struttura di convocare una conferenza di servizi al fine di eventualmente concordare quali siano le condizioni per ottenere il superamento della pronuncia negativa.(comma così modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera d), d.P.R. 440 del 2000)

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO

LA CONFERENZA DI SERVIZI – LA CONFERENZA DI SERVIZI – ex art.4 comma 2 D.P.R. 447/1998

•è COMPOSTACOMPOSTA da RAPPRESENTATI DESIGNATI DAGLI ENTI TERZI coinvolti nel procedimento

•può interessarepuò interessare anche i SOGGETTI PORTATORI DI INTERESSI PUBBLICI O PRIVATI, INDIVIDUALI O COLLETTIVI, nonché i PORTATORI DI INTERESSI PUBBLICI O PRIVATI, INDIVIDUALI O COLLETTIVI, nonché i PORTATORI DI INTERESSI DIFFUSI COSTITUITI IN ASSOCIAZIONI O COMITATI, CUI POSSA DERIVARE UN PREGIUDIZIO DALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DELL’IMPIANTO PRODUTTIVO

•è CONVOCATA CONVOCATA DAL RESPONSABILE UNICO:

- qualora decorsi 90 giorni dalla data di presentazione dell’istanza, anche un solo Ente coinvolto nel procedimento, non abbia fatto pervenire allo sportello Unico l’atto di assenso o il parere;

- qualora il progetto presentato comporti la VARIAZIONE DI STRUMENTI URBANISTICI;

- anche su richiesta del richiedente, qualora un ente si pronunci negativamente, al fine di concordare quali siano le condizioni per superare la pronuncia negativa.

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO

LA CONFERENZA DI SERVIZI – LA CONFERENZA DI SERVIZI – svolgimentosvolgimento

1. Entro 15 giorni15 giorni dalla data dello svolgimento della conferenza istruttoria, la struttura può chiedere per una sola voltaper una sola volta l’INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE degli atti necessari ai fini istruttori, con sospensione dei termini

2. Il DISSENSO di uno o più rappresentanti delle amministrazioni, regolarmente convocate ivi comprese quelle preposte alla tutela ambientale, fermo restando quanto previsto dall'articolo 26 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità, a pena di inammissibilità:- deve essere manifestato in conferenza- deve essere congruamente motivato- non può riferirsi a questioni connesse che non costituiscono oggetto della Conferenza medesima - deve recare le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell’assenso (art.14-quater, c.1, L.241/90)

3. Si considera acquisito l'assenso dell'amministrazione, ivi comprese quelle preposte alla tutela della salute e della pubblica incolumità e alla tutela ambientale, esclusi i provvedimenti in materia di VIA, VAS e AIA, paesaggistico-territoriale, il cui rappresentante, all'esito dei lavori della conferenza, non abbia espresso definitivamente la volontà dell'amministrazione rappresentata (art.14-ter, c.7, L.241/90)

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PROCEDIMENTO SEMPLIFICATOPROCEDIMENTO SEMPLIFICATO

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4. Ove venga espresso motivato dissenso da parte di un'amministrazione preposta alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità, la questione, in attuazione e nel rispetto del principio di leale collaborazione e dell'articolo 120 della Costituzione, è rimessa dall'amministrazione procedente alla deliberazione del Consiglio dei Ministri, che si pronuncia entro 60 giorni, previa intesa con la Regione o le Regioni e le Province autonome interessate, in caso di dissenso tra un'amministrazione statale e una regionale o tra più amministrazioni regionali, ovvero previa intesa con la Regione e gli enti locali interessati, in caso di dissenso tra un'amministrazione statale o regionale e un ente locale o tra più enti locali. Se l'intesa non è raggiunta nei successivi trenta giorni, la deliberazione del Consiglio dei ministri può essere comunque adottata.

5.5. Qualora il motivato dissenso sia espresso dalla Provincia su materia urbanistica Qualora il motivato dissenso sia espresso dalla Provincia su materia urbanistica (variante) la determinazione di conclusione del procedimento è negativa (sentenza (variante) la determinazione di conclusione del procedimento è negativa (sentenza Corte Costituzionale n.206/2001)Corte Costituzionale n.206/2001)

LA CONFERENZA DI SERVIZI – LA CONFERENZA DI SERVIZI – svolgimentosvolgimento

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Le amministrazioni competenti sono tenute a far pervenire gli atti autorizzatori o il consenso entro 90 giorni decorrenti dal momento del ricevimento della documentazione. Per le opere per le quali è prevista la valutazione di impatto ambientale il termino previsto è di 120 gg. (prorogabile di 60 gg. per una sola volta).

Questo procedimento NON PREVEDE L'AUTORIZZAZIONE PER SILENZIO NON PREVEDE L'AUTORIZZAZIONE PER SILENZIO ASSENSOASSENSO. Allo scadere del termine, qualora non tutte le autorizzazioni necessarie fossero pervenute al SUAP, sarà convocata una CONFERENZA DEI SERVIZI, entro 5 giorni dalla scadenza.

TERMINI DEL PROCEDIMENTOTERMINI DEL PROCEDIMENTO: nel termine di 5 MESI5 MESI. Per le opere da sottoporre a valutazione di impatto ambientale si conclude in 9 mesi.

In caso di PARERE NEGATIVO SUL PROCEDIMENTOPARERE NEGATIVO SUL PROCEDIMENTO il richiedente può, entro 20 giorni, chiedere che sia convocata una CONFERENZA DI SERVIZI per discutere eventuali soluzioni per ottenere il superamento della pronuncia negativa. Se la Conferenza dei servizi non è in grado, entro 5 mesi dall'inizio del procedimento (9 mesi in caso di VIA), di pronunciarsi, potrà essere richiesta, entro 30 giorni, una pronuncia da parte del Consiglio dei Ministri.

PROCEDIMENTO SEMPLIFICATO - PROCEDIMENTO SEMPLIFICATO - NOTENOTE

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Nel caso la richiesta comporti una VARIAZIONE DEGLI STRUMENTI VARIAZIONE DEGLI STRUMENTI URBANISTICIURBANISTICI e siano rispettate le condizioni di ammissibilità di cui all' art. 5 comma 1 del regolamento, potrà essere convocata la Conferenza dei Servizi, il cui pronunciamento, se positivo, costituirà una proposta di variante, sulla quale si pronuncia definitivamente, entro 60 giorni, il Consiglio Comunale.

L’impresa può richiedere allo Sportello Unico di pronunciarsi (entro 90 gg.) sulla conformità del progetto preliminare con i vigenti strumenti di pianificazione paesistica, territoriale e urbanistica mediante la richiesta di un PARERE PREVENTIVOPARERE PREVENTIVO

PROCEDIMENTO SEMPLIFICATO - PROCEDIMENTO SEMPLIFICATO - NOTENOTE

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PROCEDIMENTO DI COLLAUDOPROCEDIMENTO DI COLLAUDO

articolo 9 del regolamento (DPR 440/2000)

► STRUTTURE EDILIZIE

► IMPIANTI PRODUTTIVI

► MISURE ED APPARATI VOLTI A SALVAGUARDARE

SANITÀ

SICUREZZA

TUTELA AMBIENTALE

CONFORMITÀ ALLE NORME SULLA TUTELA DEI LAVORATORI NEI LUOGHI DI LAVORO

CONFORMITÀ ALLE PRESCRIZIONI DETTATE IN SEDE DI AUTORIZZAZIONE

Finalizzato al rilascio del "CERTIFICATO POSITIVO DI COLLAUDO", CHE CONSENTE "LA MESSA IN FUNZIONE DEGLI IMPIANTI FINO AL RILASCIO DEFINITIVO DEL CERTIFICATO DI AGIBILITÀ, DEL NULLA OSTA ALL'ESERCIZIO DI NUOVA PRODUZIONE E DI OGNI ALTRO ATTO AMMINISTRATIVO RICHIESTO".

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VARIANTI URBANISTICHEVARIANTI URBANISTICHE

nell’ambito dellonell’ambito dello

SSportello portello UUnico per le nico per le AAttività ttività PProduttiveroduttive

((SUAPSUAP))articolo 5 del D.P.R.447/1998 e ss.mm.ii.

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VARIANTI URBANISTICHEVARIANTI URBANISTICHEArt. 5 (Progetto comportante la variazione di strumenti urbanistici)

1. Qualora il progetto presentato sia in contrasto con lo strumento urbanistico, o comunque richieda una sua variazione, il responsabile del procedimento rigetta l'istanza. Tuttavia, allorché il progetto sia conforme alle norme vigenti in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza del lavoro ma lo strumento urbanistico non individui aree destinate all'insediamento di impianti produttivi ovvero queste siano insufficienti in relazione al progetto presentato, il responsabile del procedimento può, motivatamente, convocare una conferenza di servizi, disciplinata dall'articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, come modificato dall'articolo 17 della legge 15 maggio 1997, n.127, per le conseguenti decisioni, dandone contestualmente pubblico avviso. Alla conferenza può intervenire qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, individuali o collettivi nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dalla realizzazione del progetto dell'impianto industriale.(comma così modificato dall'articolo 1, comma 1, lettere i) e j), d.P.R. 440 del 2000)

2. Qualora l'esito della conferenza di servizi comporti la variazione dello strumento urbanistico, la determinazione costituisce proposta di variante sulla quale, tenuto conto delle osservazioni, proposte e opposizioni formulate dagli aventi titolo ai sensi della legge 17 agosto 1942, n.1150, si pronuncia definitivamente entro sessanta giorni il consiglio comunale. Non è richiesta l'approvazione della regione, le cui attribuzioni sono fatte salve dall'articolo 14, comma 3-bis, della legge 7 agosto 1990, n. 241.

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VARIANTI URBANISTICHEVARIANTI URBANISTICHE

Il D.P.R. 447/98, che costituisce il regolamento di attuazione dell’attività dello Sportello Unico, individua infatti, nell’ambito delle attività dello Sportello Unico, la POSSIBILITÀ DI EFFETTUARE DUE TIPI DISTINTI DI POSSIBILITÀ DI EFFETTUARE DUE TIPI DISTINTI DI VARIANTI AL PIANO REGOLATOREVARIANTI AL PIANO REGOLATORE:

una VARIANTE DI CARATTERE GENERALEVARIANTE DI CARATTERE GENERALE, per la definizione di nuove zone produttive;

una o più VARIANTI DI CARATTERE PARTICOLAREVARIANTI DI CARATTERE PARTICOLARE.

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ra1.1. ACCERTAMENTOACCERTAMENTO CHE IL PROGETTO PRESENTATO SIA IN CONTRASTOCHE IL PROGETTO PRESENTATO SIA IN CONTRASTO CON LO

STRUMENTO URBANISTICO, O COMUNQUE RICHIEDA UNA SUA VARIAZIONE (ovvero se lo strumento urbanistico non individua aree destinate all’insediamento di impianti produttivi oppure queste sono insufficienti in relazione al progetto presentato)

2.2. RIGETTORIGETTO dell’istanza da parte del responsabile del procedimento

3.3. ACCERTAMENTO CHE IL PROGETTO SIA CONFORME ALLE NORME VIGENTI IN ACCERTAMENTO CHE IL PROGETTO SIA CONFORME ALLE NORME VIGENTI IN MATERIA AMBIENTALE, SANITARIA E DI SICUREZZA SUL LAVOROMATERIA AMBIENTALE, SANITARIA E DI SICUREZZA SUL LAVORO

4. il responsabile del procedimento può, motivatamente, convocare una CONFERENZA DI CONFERENZA DI SERVIZISERVIZI, disciplinata dall’art.14 e seguenti della Legge 7/08/1990, n.241 e ss.mm.ii., per le conseguenti decisioni, dandone contestualmente pubblico avviso

5. ALLA CONFERENZA PUÒ INTERVENIRE QUALUNQUE SOGGETTO PORTATORE DI INTERESSI PUBBLICI O PRIVATI, INDIVIDUALI O COLLETTIVI, nonché i PORTATORI DI INTERESSI DIFFUSI COSTITUITI IN ASSOCIAZIONI O COMITATI, CUI POSSA DERIVARE UN PREGIUDIZIO DALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DELL’IMPIANTO

5. qualora l’esito della conferenza di servizi comporti la variazione dello strumento urbanistico, la DETERMINAZIONEDETERMINAZIONE (verbale con allegati) COSTITUISCE PROPOSTA DI COSTITUISCE PROPOSTA DI VARIANTEVARIANTE

6.6. DEPOSITODEPOSITO del verbale con progetto, planimetrie, ecc. per 30 giorni consecutivi, durante i quali chiunque ha facoltà di prenderne visione

7. fino a 30 giorni dopo la scadenza del periodo di deposito possono presentare OSSERVAZIONIOSSERVAZIONI, proposte e opposizioni gli aventi titolo ai sensi della legge n.1150/1942 (associazioni sindacali, enti pubblici, istituzioni interessate, portatori di interessi, ecc.)

8. IL CONSIGLIO COMUNALE, TENUTO CONTO DELLE OSSERVAZIONI, SI PRONUNCIA DEFINITIVAMENTE ENTRO 60 GIORNI. NON È RICHIESTA L’APPROVAZIONE DELLA PROVINCIA

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Legge 7 agosto 1990, n. 241Legge 7 agosto 1990, n. 241Nuove norme sul procedimento amministrativoNuove norme sul procedimento amministrativo

Art. 1 (Princípi generali dell'attività amministrativa)

1. L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste dalla presente legge e dalle altre disposizioni che disciplinano singoli procedimenti, nonché dai princípi dell'ordinamento comunitario.(comma così modificato dall'articolo 1, comma 1, legge n. 15 del 2005 poi dall'articolo 7, comma 1, legge n. 69 del 2009)

1-bis. La pubblica amministrazione, nell'adozione di atti di natura non autoritativa, agisce secondo le norme di diritto privato salvo che la legge disponga diversamente.(comma introdotto dall'articolo 1, comma 1, lettera b), legge n. 15 del 2005)

1-ter. I soggetti privati preposti all'esercizio di attività amministrative assicurano il rispetto dei princípi di cui al comma 1.(comma introdotto dall'articolo 1, comma 1, lettera b), legge n. 15 del 2005)

2. La pubblica amministrazione non può aggravare il procedimento se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo svolgimento dell’istruttoria.

Art. 7 (Comunicazione di avvio del procedimento)

1. Ove non sussistano ragioni di impedimento derivanti da particolari esigenze di celerità del procedimento, l’avvio del procedimento stesso è comunicato, con le modalità previstedall’articolo 8, ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti ed a quelli che per legge debbono intervenirvi. Ove parimenti non sussistano le ragioni di impedimento predette, qualora da un provvedimento possa derivare un pregiudizio a soggetti individuati o facilmente individuabili, diversi dai suoi diretti destinatari, l’amministrazione è tenuta a fornire loro, con le stesse modalità, notizia dell’inizio del procedimento.

2. Nelle ipotesi di cui al comma 1 resta salva la facoltà dell’amministrazione di adottare, anche prima della effettuazione delle comunicazioni di cui al medesimo comma 1, provvedimenti cautelari.

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Legge 7 agosto 1990, n. 241Legge 7 agosto 1990, n. 241Nuove norme sul procedimento amministrativoNuove norme sul procedimento amministrativo

Art. 10-bis. (Comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza)(introdotto dall'articolo 6 della legge n. 15 del 2005)

1. Nei procedimenti ad istanza di parte il responsabile del procedimento o l'autorità competente, prima della formale adozione di un provvedimento negativo, comunica tempestivamente agli istanti i motivi che ostano all'accoglimento della domanda. Entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, gli istanti hanno il diritto di presentare per iscritto le loro osservazioni, eventualmente corredate da documenti. La comunicazione di cui al primo periodo interrompe i termini per concludere il procedimento che iniziano nuovamente a decorrere dalla data di presentazione delle osservazioni o, in mancanza, dalla scadenza del termine di cui al secondo periodo. Dell'eventuale mancato accoglimento di tali osservazioni è data ragione nella motivazione del provvedimento finale. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano alle procedure concorsuali e ai procedimenti in materia previdenziale e assistenziale sorti a seguito di istanza di parte e gestiti dagli enti previdenziali.