Rel calcoli idraulici ZONA5 03.05 -...

24

Transcript of Rel calcoli idraulici ZONA5 03.05 -...

SOMMARIO

PREMESSA ......................................................................................................................................... 1 

STUDIO DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA ................................................................................. 2 

1.  DEFINIZIONE DEI BACINI IDROGRAFICI E CALCOLO DELLE PORTATE DI PIENA .. 2 

1.1  Definizione del reticolo idrografico ..................................................................................... 2 

1.3  Definizione dei bacini idrografici ........................................................................................ 3 

1.4  Calcolo della portata di piena............................................................................................... 5 

2.  RICOSTRUZIONE DEI PROFILI DI RIGURGITO .................................................................. 9 

2.1  Premesse............................................................................................................................... 9 

2.2  Ipotesi di calcolo del software HEC-RAS ......................................................................... 10 

2.3  Caratteristiche del software HEC-RAS.............................................................................. 10 

2.4  Metodo di calcolo............................................................................................................... 12 

2.5  Coefficienti di scabrezza di Manning ................................................................................ 12 

2.6  Risultati .............................................................................................................................. 15 

1

PREMESSA

Nella presente relazione viene affrontata l’interferenza tra l’opera da realizzare, vale a dire la

bonifica della discarica posizionata in località Monte Telegrafo nei pressi del Comune di Triggiano

(BA) e il tratto di valle della Lama San Giorgio. La suddetta lama lambisca il confine occidentale

della discarica in oggetto ed è quindi soggetto a disciplina dell’art.4 e nello specifico dagli artt.6 e

10 delle NTA del P.A.I. .

Il reticolo idrografico cui si fa riferimento è evidente nella Carta Idrogeomorfologica, così

come evidenziato nella seguente Fig.1 in cui si riporta uno stralcio della Cartografia del S.I.T.

Puglia e uno stralcio di Ortofoto con l’individuazione dell’area in esame.

Fig.1 – Reticolo idrografico con ubicazione della dicarica su base CTR e Ortofoto

Essendo il ciglio inferiore della scarpata occidentale della discarica, e una parte della

scarpata stessa, posizionato all’interno della fascia di pertinenza fluviale (150,00 m) prevista dagli

artt. 6 e 10 delle NTA del P.A.I., si procede alla verifica di compatibilità idraulica al fine di

verificare che l’area di intervento si trovi in condizioni di sicurezza idraulica e, in caso contrario,

progettare le opere di sistemazione idraulica della scarpata per la sua messa in sicurezza.

La verifica viene effettuata sulla base delle portata di piena con tempo di ritorno di 200 anni.

2

STUDIO DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA

Si procede in questa sede allo studio di compatibilità idraulica relativo al sito in oggetto. Tale

studio è improntato innanzitutto sulla individuazione del reticolo idrografico presente nell’area in

esame, sulla definizione del bacino idrografico relativo alla sezione di chiusura situata subito a valle

della discarica e sul calcolo della portata di deflusso che si genera in caso di evento meteorico per

diversi valori del tempo di ritorno (30, 200 e 500 anni). Successivamente sulla base di un rilievo di

dettaglio eseguito nell’area della discarica e si è proceduto alla verifica idraulica monodimensionale

dello stesso tramite il software HEC-RAS.

1. DEFINIZIONE DEI BACINI IDROGRAFICI E CALCOLO DELLE

PORTATE DI PIENA

1.1 Definizione del reticolo idrografico

La zona in studio è posizionata nella parte centrale della Puglia nel territorio definito Terra di

Bari, ovvero quella porzione di territorio pugliese pianeggiante compreso tra le Murge e il Mare

Adriatico comprendente la città di Bari e l’intero litorale dalla foce dell’Ofanto a Fasano.

In particolare il reticolo idrografico di riferimento è quello della Lama San Giorgio, una delle

lame pugliesi con maggiore valenza ambientale, che attualmente versa in uno stato di avanzata

alterazione tanto che in alcuni tratti non è più riconoscibile e ha perso la sua naturalità. La lama allo

stato attuale non è in grado di far transitare portate di piena importanti, con conseguenti esondazioni

localizzate e danni, a causa della mancanza di continuità idraulica dell’alveo e al fatto che in alcuni

tratti l’alveo risulta ostruito dalla presenza di strade, sbarramenti trasversali creati dai muri

perimetrali dei fondi, ponti di attraversamento insufficienti o in cattive condizioni di manutenzione.

Il reticolo idrografico di Lama San Giorgio si origina nella Murgia barese su un fronte ampio

comprendente diverse alture tra le quali si citano il Monte Sannace a quota 380,00 m circa, sede di

un importante area archeologica, situato 5,00 km a nord-est di Gioia del Colle, e Monte Rotondo a

quota 400,00 m circa, situato 7,00 km a nord-est di Gioia del Colle. Le quote massime del reticolo

idrografico pari a 490,00 circa tuttavia si registrano in prossimità dell’abitato di Santeramo in Colle

situato circa 15,00 km a ovest di Gioia del Colle.

Oltre questo fronte le molteplici aste di testa del reticolo idrografico confluiscono nella vera e

propria lama, con sezione planimetrica alquanto ampia e incisa, che prosegue il suo percorso verso

Nord intercettando poche altre aste confluenti e sfocia in mare in prossimità di “Cala San Giorgio”

dopo un tragitto di circa 60,00 km.

3

Fig.2 – Reticolo idrografico Lama San Giorgio su IGM 25.000

Considerando come sezione di chiusura quella situata a valle dell’area interessata dalla

discarica, il reticolo idrografico viene intercettato circa 3,00 km a monte dello sfocio a mare.

1.3 Definizione dei bacini idrografici

Sulla base del reticolo idrografico individuato, e riportato sulla Carta idrogeomorfologica, e di

una cartografia aggiornata (dati prelevati dal sito della Regione Puglia www.sit.puglia.it), si procede

ora alla definizione del bacino idrografico sotteso dalla sezione di chiusura posizionata a valle dalla

discarica, in particolare sono stati utilizzati aerofotogrammetrici in scala 1:5.000 relativi al territorio

Comunale di Triggiano integrati sulla scorta delle informazioni aggiuntive ottenute dai sopralluoghi

e dal rilievo effettuato.

Il bacino idrografico individuato ha origine in prossimità del displuvio che corre attraverso i

Comuni di Santeramo in Colle, Gioia del Colle e Noci. Subito a valle dei suddetti centri abitati il

bacino idrografico si restringe planimetricamente poiché le varie aste fluviali confluiscono nel

4

compluvio principale avente una sezione alquanto ampia. Ancora più a valle, circa 15,00 km a

monte della foce, in prossimità della zona denominata “Parco San Nicola” si ha un’ulteriore

confluenza di più aste nel compluvio principale, che genera un restringimento della larghezza del

bacino idrografico fino alla larghezza minima di 4,50 km. Successivamente il bacino si allarga

leggermente nell’ultimo tratto prima della sezione di chiusura a causa della presenza di un affluente

in sinistra idraulica che confluisce nella Lama San Giorgio all’altezza del Comune di Triggiano.

Il bacino idrografico così definito presente una superficie totale pari a circa 540,00 kmq ed è

caratterizzato da una forma irregolare, presenta una lunghezza pari a circa 35,00 km e una larghezza

variabile da un massimo di 35,00 km nel tratto di monte a un minimo di 4,50 km in prossimità del

restringimento di “Parco San Nicola”. La quota massima in prossimità del Comune di Santeramo in

Colle risulta pari a circa 500,00 m s.l.m. mentre la quota minima ovvero quella in corrispondenza

della sezione di chiusura risulta pari a 23,60 m s.l.m..

Per la valutazione delle portate efferenti alle sezioni di chiusura, esposta ampiamente nei

paragrafi successivi, è necessario valutare la permeabilità dei terreni interessati dal bacino

idrografico in analisi. A tal fine è stata effettuata un’analisi della geologia dei luoghi, lavorando

sulle carte geologiche fornite dalla Regione Puglia e individuando le formazioni geologiche e la

loro permeabilità.

Per l’estensione del bacino analizzato sono state individuate le seguenti tipologie di

formazione geologiche:

a) tufi delle Murge, biocalcareniti molto diffusi e costituiti da depositi trasgressivi

calcareo-arenacei con livelli fossiliferi a Ostrea e Pecten, permeabili per porosità;

b) depositi colluviali ed eluviali, terre rosse residuali dei calcari, si rinvengono in

depressioni e nel fondo di forme carsiche, permeabili;

c) depositi alluvionali dei solchi erosivi, alluvionali e depositi limno-fluviali, depositi

alluvionali terrosi e ciottolosi, permeabili;

d) calcare di Altamura, strati e banchi calcarei a Rudiste ed Echinidi con a letto

prevalenza di calcari dolomitici di color grigio scuro, permeabile per fessurazione e

carsismo;

e) calcare di Bari, costituito da una potente serie di strati e banchi calcarei di colore

biancastro, permeabile per fessurazione e carsismo;

f) tufi delle Murge, calcari arenacei od arenaceo-argillosi, bianchi o giallastri,

permeabile anche se talvolta le parti pelitiche possono costituire delle marne argillose

impermeabili;

5

g) calcare di Bari, costituito da una potente serie di strati e banchi calcarei di colore

biancastro o grigiastri in parte dolo mitizzato, permeabile per fessurazione e carsismo;

h) argille di Rutigliano, argille sabbiose di colore grigio sporco con fossili marini

(spessore max 10 metri), da poco permeabili ad impermeabili;

i) tufi delle Murge, calcari arenacei od arenaceo-argillosi, bianchi o giallastri,

permeabile anche se talvolta le parti pelitiche possono costituire delle marne argillose

impermeabili;

Si noti come le formazioni geologiche individuate presentino in parte una buona permeabilità

e in parte una permeabilità limitata dovuta alla presenza di formazioni quali tufi delle Murge,

depositi alluvionali e argille di Rutigliano. La presenza di tali formazioni geologiche che non

rientrano tra quelle definite a “elevata permeabilità” contribuisce all’aumento della portata afferente

alle sezioni di chiusura poiché gli afflussi meteorici hanno difficoltà a infiltrarsi nelle formazione

geologiche a permeabilità limitata e contribuiscono a generare i deflussi superficiali che interessano

la Lama in questione.

Lo strato superficiale di terreno, inoltre, si presenta generalmente coperto da vegetazione e in

generale coltivato, salvo alcune fasce stradali asfaltate e agglomerati di edifici, impermeabili.

1.4 Calcolo della portata di piena

Per il calcolo delle portate di piena è stato condotto uno studio conforme a quanto prescritto

dalle Norme tecniche di attuazione del PAI ed in particolare a quanto previsto dal progetto

Valutazione delle Piene (VaPi) del Gruppo Nazionale di Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche

(GNDCI). In particolare le portate sono state stimate sulla base delle curve di possibilità

pluviometrica calcolate con il metodo VAPI-Puglia del G.N.D.C.I..

E’ stato condotto uno studio idrologico a livello di bacino idrografico per determinare la

portata attesa con tempo di ritorno pari a 30, 200 e 500 anni per le portate di piena straordinaria.

Il bacino idrografico oggetto di studio, già ampiamente descritto in precedenza, ricade

all’interno del territorio pugliese che dal punto di vista dell’approccio pluviometrico, può essere

suddiviso in sei zone pluviometricamente omogenee, per ciascuna delle quali il GNDCI nel progetto

VaPi, ha fornito i criteri per la definizione delle curve di possibilità pluviometriche.

Il bacino idrografico in studio ricade nella zona omogenea 5, per la quale la curva di possibilità

pluviometrica è definita dalla seguente relazione:

H(t,z)=28,2 t ((0,628+0,0002 z)/3,178)) zona 5

6

Si utilizza ora il metodo razionale per la valutazione della piena indice; si adotta a tal fine un

semplice modello di regionalizzazione basato su una formula di tipo razionale. Essa esprime un

legame correlativo tra la piena indice X, la superficie del bacino A e il valore medio, I(tr), dei

massimi annuali delle intensità di pioggia puntuali di durata pari al tempo di ritardo caratteristico

del bacino.

Questo modello, empiricamente proposto da Rossi e Versace [1982], ha anche trovato

successivamente i supporti teorici che ne rendono più affidabile l'applicazione.

La formula razionale viene generalmente scritta come:

in cui:

x espressa in m3/s, indica il valore della piena indice;

I(tr) espressa in mm/h, indica l’intensità di pioggia nel tempo di ritardo;

A espressa in Km2, indica l’area del bacino;

tr espresso in ore, indica il tempo di ritardo.

C* è un coefficiente, detto probabilistico di piena, che porta in conto, oltre all'effetto naturale di

laminazione del picco di piena rispetto al picco di pioggia, l'effetto di riduzione areale delle piogge

e le perdite idrologiche nel bilancio di piena, dovute principalmente al fenomeno dell'infiltrazione

nel suolo ed a quello dell'intercettazione da parte della vegetazione. Per l'applicazione della formula

razionale è richiesta pertanto la conoscenza del tempo di ritardo tr, delle curve di probabilità

pluviometrica e delle modalità con cui l'eventuale variabilità di C* dipende dalle dimensioni del

bacino idrografico e dalle sue caratteristiche morfologiche, geolitologiche e d'uso del suolo.

Si ricordi che per tempo di ritardo di un evento di piena si intende la distanza temporale tra i

baricentri dell'idrogramma di piena superficiale e dello ietogramma efficace che lo ha generato e

che, per tempo di ritardo caratteristico, tr, del bacino idrografico, si intende il valore medio a cui

questo tende all'aumentare del periodo di ritorno della portata al colmo dell'idrogramma.

Per i bacini pugliesi si è inoltre ricavato:

tr = 0.344 A0.5

essendo l’area del bacino idrografico sotteso dalla sezione pari a 540,00 kmq si ottiene:

tr = 7,99 ore

7

Dalla curva di possibilità pluviometrica relativa alla zona omogenea 5 si ottiene un valore di

H=43,98 mm e dunque:

I (tr) = H / tr = 5,50 mm/h

Per la valutazione di C* si fa riferimento alla seguente formula:

C* = 0,09 + 0,471 ( 1-PE )

nella quale l’unica incognita è rappresentata da PE ovvero la percentuale di area ad elevata

permeabilità. Anche per la valutazione di C* è stata effettuata la regionalizzazione e si è giunti

all’identificazione di una valore medio caratteristico dei bacini pugliesi ovvero C* = 0,21

corrispondente a una percentuale PE = 74%.

Nel caso in questione, come già detto in precedenza, geologicamente il bacino idrografico

attraversa suoli in parte permeabili e in parte impermeabili, per cui dal rapporto tra l’area di terreno

a elevata permeabilità e l’area totale del bacino si è ottenuto un valore di PE = 67,00 %, e dunque

un valore del coefficiente probabilistico di piena pari a:

C* = 0,245

A questo punto si può applicare la formula razionale, ricordata in precedenza, da cui si

ottengono i seguenti valori di X:

X = 202,53 m3/s

Bisogna ora applicare il Fattore di Riduzione Areale KA,d (funzione della superficie del

bacino e della durata dell’evento piovoso di progetto), pari a:

K A,d =1-(1-e(-0.0021A)) e(-0.53d^0.25)

Dunque la portata indice tenendo conto del coefficiente di riduzione areale risultano pari a:

K(A,d) = 0,6988

Q indice = 141,53 m3/s

8

L’ultima operazione consiste nel considerare il fattore di crescita delle portate Kt funzione

del tempo di ritorno che ci consente di differenziare la portata indice secondo i tempi di ritorno

prescelti

KT=0,1599+05166 lnT (per la zona5)

Kt (30) = 1,92

Kt (200) = 2,90

Kt (500) = 3,37

Si ottengono in tal modo i seguenti valori di portata per il bacino imbrifero in esame:

SEZIONE DI CHIUSURA C* A

(Km2)Q30

(m3/s) Q200

(m3/s) Q500

(m3/s)

Strada a valle della discarica

0,245 540,00 271,30 410,00 477,00

9

2. RICOSTRUZIONE DEI PROFILI DI RIGURGITO

2.1 Premesse

Si procede ora con la verifica idraulica del tratto di lama San Giorgio situato in prossimità

dell’area di intervento, ovvero lungo il piede della scarpata lungo il confine occidentale della

discarica per verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza idraulica ed eventualmente

prevedere delle opere di sistemazione che le garantiscano.

La procedura utilizzata per la ricostruzione geometrica dell’andamento planimetrico e

altimetrico del tratto oggetto della verifica si basa sul rilievo di dettaglio e considera una lunghezza

totale di circa 700,00 m, a partire dalla sezione di Lama San Giorgio poco a valle della confluenza

con un affluente in destra idraulica, nella zona denominata “Sanguisi”, indicata come sez.150, fino a

alla sezione della Lama circa 200,00 m a valle della discarica oggetto di studio. Il tronco

considerato comprende il tratto della Lama San Giorgio che costeggia la scarpata occidentale della

discarica (a partire dalla sezione 100 fino alla sezione 40).

Fig.4 – Tratto di verifica con sezioni

10

La ricostruzione del profilo di rigurgito è effettuata a partire dalla sezione di monte

numerata col progressivo 150 fino alla sezione di valle numerata col progressivo 10; per consentire

una maggiore precisione nella definizione del profilo di rigurgito, sono state effettuate numerose

interpolazioni tra le sezioni rilevate in particolare sono state interpolate sezioni ogni 5,00 m.

Il calcolo dell’altezza d’acqua raggiunta nelle sezioni di verifica in corrispondenza della

scarpata occidentale della discarica e la ricostruzione del profilo di rigurgito sarà ricostruito in

questa sede tramite l’ausilio del software Hec-Ras nella versione 4.0, in relazione alla portata con

tempo di ritorno pari a 200 anni.

2.2 Ipotesi di calcolo del software HEC-RAS

HEC-RAS è il sistema d’analisi dei fiumi dell’Hydrologic Center (HEC), del Corpo degli

Ingegneri dell’Esercito degli Stati Uniti d’America.

Questo programma consente il calcolo idraulico monodimensionale di canali naturali ed

artificiali, sia in condizioni di moto permanente che di moto vario, tenendo conto dell’influenza sul

moto di manufatti di vario tipo (ponti, tombini, briglie, sfioratori, paratoie, impianti idrovori, ecc…)

eventualmente presenti nel sistema. Il modello è in grado di simulare indifferentemente sia canali

singoli che reti di canali naturali od artificiali, chiuse od aperte, integrando profili di moto

permanente in regime di corrente lenta, veloce o di tipo “misto”, oppure individuando la soluzione

delle equazioni di De Saint Venant relative a moti idraulici monodimensionali a pelo libero.

Il programma è in grado di effettuare l’analisi di più profili contemporaneamente,

prevedendo la possibilità di inserire punti singolari (ponti, sottopassi, ecc.) e portate con vari tempi

di ritorno, é possibile, inoltre, un loro confronto per sovrapposizione (es. stato attuale e modificato).

2.3 Caratteristiche del software HEC-RAS

Il software hec-ras offre la possibilità di disegnare complesse reti di canali tracciando lo schema

ad albero della rete di canali, permette un facile inserimento delle sezioni trasversali, visualizzabili

sullo schermo, dei coefficienti di Manning, delle distanze parziali fra le sezioni, i coefficienti di

Manning possono avere valori diversi nelle varie parti della sezione trasversale (ad esempio sul

fondo, sulle sponde del canale e sulle golene).

E’ possibile inoltre copiare e modificare automaticamente i dati delle sezioni trasversali;

modificare le quote e le ascisse dei punti che definiscono la sezione trasversale, moltiplicando le

coordinate per un fattore o aggiungendo o sottraendo una costante.

11

Consente l’interpolazione automatica delle sezioni trasversali; quando la variazione della

geometria del terreno può essere ritenuta lineare, è possibile far inserire al programma, tra due

sezioni contigue, un numero a piacere di sezioni interpolate.

Permette l’inserimento di punti singolari quali ponti anche con pile in alveo, sottopassi anche ad

aperture multiple, manufatti di sbarramento con paratoie e sfioratori superficiali, di sfioratori laterali

muniti, eventualmente, di paratoie per la simulazione delle casse di espansione laterali; le casse di

espansione possono poi essere dotate di uscite sia a sfioro che con tubi al livello del fondo la cui

portata può essere mandata di nuovo nel corso d’acqua od in un altro corso d’acqua.

E’ consentita inoltre la scelta del regime di flusso; l’utente può scegliere il regime di flusso in

corrente lenta, in corrente veloce o misto; in quest’ultimo caso è necessario fornire le condizioni al

contorno sia a valle sia a monte della rete, ed il programma automaticamente si servirà dell’una o

dell’altra condizione secondo il regime che si verificherà nei vari rami.

Dopo l’assegnazione delle condizioni geometriche del caso in esame si passa all’inserimento

delle portate di progetto e dunque il programma può procedere al calcolo, in particolare il

programma permette:

calcolo dei profili del pelo libero in moto permanente a portata variabile; l’utente ha la

possibilità di variare la portata in qualsiasi sezione trasversale lungo il ramo;

calcolo delle perdite d’energia tramite coefficienti d’attrito (Manning) e coefficienti di

contrazione – espansione;

calcolo del profilo locale in corrispondenza di punti singolari (ponti, sottopassi, ecc.); il

programma passa automaticamente a controllare la possibilità che si verifichi il flusso in

pressione quando il pelo libero (o, a scelta dell’utente, la linea dell’Energia) raggiunge

l’intradosso d’impalcato; se viene superato l’estradosso d’impalcato, il programma valuta

anche il flusso a stramazzo;

calcolo dell’erosione in corrispondenza dei ponti;

gestione automatica dell’alternanza di correnti lente e veloci che può verificarsi in uno

stesso tratto in regimi misti, con gestione del risalto idraulico nel passaggio da corrente

lenta a veloce;

visualizzazione con animazione dell’andamento dell’onda di piena in funzione del tempo di

percorrenza del corso d’acqua.

Il programma dopo i calcoli restituisce come output rappresentazioni grafiche della rete di

canali, delle sezioni trasversali, dei profili longitudinali ed idrici ed altro, crea tabelle predefinite e

permette all’utente di crearne di personalizzate.

12

Tutti i risultati possono essere visualizzati sullo schermo, stampati od esportati ad altro

software (es. Word processor, Autocad® ecc.).

2.4 Metodo di calcolo

Sono state considerate le condizioni di moto stazionario di tipo monodimensionale, con

portata costante nel tronco considerato, sono state inserite le sezioni del canale ricavate dal rilevo

plano altimetrico effettuato, circa ogni 50,00 m, queste presentano una geometria tipica delle

sezioni naturali, con forma irregolare e variabile al variare della sezione. In generale, essendo la

Lama visibile anche ad occhio nudo, le sezioni sono in tutti i casi ampie e ben definite, dotate di

depressione centrale abbastanza incisa interessata in tempo asciutto dalla presenza di vegetazione

spontanea e destinata in caso di pioggia al transito delle portate ordinarie.

Le condizioni al contorno assegnate sono quelle proprie di moto uniforme, calcolate in

automatico dal programma mediante le formule di Manning in base alla pendenza della linea di

energia che per le ipotesi considerate è equivalente alla pendenza del pelo libero, equivalente a sua

volta alla pendenza del fondo del canale.

Per questo motivo si sono inseriti i valori di “Normal depth” ovvero della pendenza del

fondo del canale sia nel tratto di monte che nel tratto di valle, non essendo noto a priori il tipo di

corrente che si instaura nel tratto oggetto della verifica.

Successivamente, dall’analisi dei risultati e in particolare dal valore assunto dal Numero di

Froude si potrà riconoscere se, il regime che si instaura nel particolare tratto di compluvio

verificato, è di corrente lenta o di corrente veloce a seconda che il suddetto coefficiente assuma

rispettivamente un valore inferiore o superiore all’unità.

Come determinato nel § 1.4, la portata viene considerata costante per il tratto compreso tra

due sezioni. Il valore di portata adottato nella simulazione è quello relativo al tempo di ritorno di

200 anni ovvero 410,00 mc/s.

2.5 Coefficienti di scabrezza di Manning

I coefficienti di scabrezza di Manning sono stati desunti dal manuale d’uso del codice di calcolo

HEC-RAS riportato di seguito. In base alle caratteristiche di scabrezza delle sezioni relative al tratto

verificato, osservando dal sopralluogo effettuato la presenza di vegetazione, si è scelto di assegnare

un valore del coefficiente di scabrezza di Manning pari a 0,10 s·m 1/3.

13

Type of Channel and Description Minimum Normal Maximum

A. Natural Streams

1. Main Channels a. Clean, straight, full, no rifts or deep pools 0.025 0.030 0.033

b. Same as above, but more stones and weeds 0.030 0.035 0.040

c. Clean, winding, some pools and shoals 0.033 0.040 0.045

d. Same as above, but some weeds and stones 0.035 0.045 0.050

e. Same as above, lower stages, more ineffective 0.040 0.048 0.055

slopes and sections

f. Same as "d" but more stones 0.045 0.050 0.060

g. Sluggish reaches, weedy. deep pools 0.050 0.070 0.080

h. Very weedy reaches, deep pools, or floodways 0.070 0.100 0.150

with heavy stands of timber and brush

2. Flood Plains a. Pasture no brush

1. Short grass 0.025 0.030 0.035 2. High grass 0.030 0.035 0.050

b. Cultivated areas 1. No crop 0.020 0.030 0.040

2. Mature row crops 0.025 0.035 0.045 3. Mature field crops 0.030 0.040 0.050

c. Brush 1. Scattered brush, heavy weeds 0.035 0.050 0.070

2. Light brush and trees, in winter 0.035 0.050 0.060 3. Light brush and trees, in summer 0.040 0.060 0.080

4. Medium to dense brush, in winter 0.045 0.070 0.110 5. Medium to dense brush, in summer 0.070 0.100 0.160

d. Trees 1. Cleared land with tree stumps, no sprouts 0.030 0.040 0.050

2. Same as above, but heavy sprouts 0.050 0.060 0.080 3. Heavy stand of timber, few down trees, little 0.080 0.100 0.120

undergrowth, flow below branches 4. Same as above, but with flow into branches 0.100 0.120 0.160

5. Dense willows, summer, straight 0.110 0.150 0.200

3. Mountain Streams, no vegetation in channel, banks usually steep, with trees and brush on banks submerged

a. Bottom: gravels, cobbles, and few boulders 0.030 0.040 0.050 b. Bottom: cobbles with large boulders 0.040 0.050 0.070

B. Lined or Built-Up Channels 1. Concrete

a. Trowel finish 0.011 0.013 0.015 b. Float Finish 0.013 0.015 0.016

c. Finished, with gravel bottom 0.015 0.017 0.020 d. Unfinished 0.014 0.017 0.020

e. Gunite, good section 0.016 0.019 0.023 f. Gunite, wavy section 0.018 0.022 0.025

g. On good excavated rock 0.017 0.020

14

h. On irregular excavated rock 0.022 0.027

2. Concrete bottom float finished with sides of:

a. Dressed stone in mortar 0.015 0.017 0.020 b. Random stone in mortar 0.017 0.020 0.024

c. Cement rubble masonry, plastered 0.016 0.020 0.024 d. Cement rubble masonry 0.020 0.025 0.030

e. Dry rubble on riprap 0.020 0.030 0.035

3. Gravel bottom with sides of: a. Formed concrete 0.017 0.020 0.025

b. Random stone in mortar 0.020 0.023 0.026 c. Dry rubble or riprap 0.023 0.033 0.036

4. Brick a. Glazed 0.011 0.013 0.015

b. In cement mortar 0.012 0.015 0.018

5. Metal

a. Smooth steel surfaces 0.011 0.012 0.014 b. Corrugated metal 0.021 0.025 0.030

6. Asphalt

a. Smooth 0.013 0.013 b. Rough 0.016 0.016

7. Vegetal lining 0.030 0.500

C. Excavated or Dredged Channels 1. Earth, straight and uniform

a. Clean, recently completed 0.016 0.018 0.020 b. Clean, after weathering 0.018 0.022 0.025

c. Gravel, uniform section, clean 0.022 0.025 0.030 d. With short grass, few weeds 0.022 0.027 0.033

2. Earth, winding and sluggish a. No vegetation 0.023 0.025 0.030

b. Grass, some weeds 0.025 0.030 0.033 c. Dense weeds or aquatic plants in deep channels 0.030 0.035 0.040

d. Earth bottom and rubble side 0.028 0.030 0.035 e. Stony bottom and weedy banks 0.025 0.035 0.040

f. Cobble bottom and clean sides 0.030 0.040 0.050

3. Dragline-excavated or dredged

a. No vegetation 0.025 0.028 0.033 b. Light brush on banks 0.035 0.050 0.060

4. Rock cuts

a. Smooth and uniform 0.025 0.035 0.040 b. Jagged and irregular 0.035 0.040 0.050

15

5. Channels not maintained, weeds and brush a. Clean bottom, brush on sides 0.040 0.050 0.080

b. Same as above, highest stage of flow 0.045 0.070 0.110 c. Dense weeds, high as flow depth 0.050 0.080 0.120

d. Dense brush, high stage 0.080 0.100 0.140

2.6 Risultati

Si riportano di seguito i risultati ottenuti in seguito alle simulazioni effettuate con il software

Hec-Ras.

Il transito della portata straordinaria con tempo di ritorno pari a 200 anni nel tratto di Lama San

Giorgio che costeggia la scarpata occidentale della discarica, genera un deflusso regolare senza

fenomeni di esondazione dato che, come detto in precedenza, le sezioni della Lama risultano

alquanto ampie.

Tuttavia il transito della suddetta portata, genera nelle sezioni di interesse un livello idrico

superiore alla quota del piede della scarpata variabile tra un minimo di 2,30 m nella sezione 80 fino

a un massimo di circa 5,00 m nella sezione 60, per cui risulta necessario prevedere delle opere di

sistemazione della sezione in particolare del piede della scarpata.

In particolare nel tratto compreso tra la sezione 100 e la sezione 40 il livello raggiunto

dall’acqua va da quota 32,25m s.l.m. (con un tirante idrico di 5,25 m) a quota 28,40 m s.l.m. (con

un tirante idrico di 5,07 m), il piede della scarpata occidentale della discarica in corrispondenza

delle suddette sezioni degrada da quota 30,00 m s.l.m. (sez.100) a quota 25,30 m s.l.m. (sez.40).

Si suggerisce dunque di realizzare delle opere di protezione idraulica del piede della scarpata

della discarica mediante posizionamento di doppio strato di gabbionate in pietrame dell’altezza

ognuno di 1,00 m lungo il piede scarpa collegati a una fascia di materassini reno posizionati sulla

parte inferiore della scarpata stessa per garantire che la piena straordinaria non interferisca e crei

problemi alla scarpata della discarica.

Si riporta la tabella riassuntiva dalla quale si possono desumere le quote raggiunte dalla portata

in transito nel canale in corrispondenza della sezione di interesse e per completezza anche di tutte le

altre sezioni, oltre che i valori di velocità assunti dalla corrente:

16

17

Tabella 1-Dati riassuntivi portata T=200 anni

Si noti come il regime assunto dal transito della portata con tempo di ritorno pari a 200 anni è

un regime di corrente lenta, il numero di Froude è in tutte le sezione inferiore a 1.

Si riportano di seguito gli schemi relativi alle sezione di verifica in corrispondenza delle sezioni

100, 90, 80, 70, 60, 50 e 40:

18

Figura 5 – Sezione di verifica 100

Figura 6 – Sezione di verifica 90

19

Figura 7 – Sezione di verifica 80

Figura 8 – Sezione di verifica 70

20

Figura 9 – Sezione di verifica 60

Figura 10 – Sezione di verifica 50

21

Figura 11 – Sezione di verifica 40

Si riporta per completezza il profilo di rigurgito relativo al tronco verificato:

Figura 12 – Profilo di rigurgito

22

Figura 13 – Profilo di rigurgito in 3D