Reiki Pratico Di Secondo Livello

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REIKI PRATICO DI SECONDO LIVELLO IL CONTATTO CON LA CREATIVITA' Scorri con il mouse per leggere i contenuti della pagina e clikka sul testo dell'indice per accedere alle relative pagine REIKI PRATICO DI SECONDO LIVELLO IL CONTATTO CON LA CREATIVITA' Gli Strumenti del Secondo Livello: simboli, verbalizzazione, visualizzazione Significato dei Simboli del Secondo Livello Reiki Come si usano i Simboli del Secondo Livello: rapporto simboli - mantra Procedura di Contatto e Attivazione dei Simboli

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reiki pratica

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REIKI PRATICO

DI SECONDO LIVELLO

IL CONTATTO CON LA CREATIVITA'

Scorri con il mouse per leggere i contenuti della pagina e

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REIKI PRATICO

DI SECONDO

LIVELLO

IL CONTATTO CON LA CREATIVITA'

Gli Strumenti del Secondo Livello: simboli,

verbalizzazione, visualizzazione

Significato dei Simboli del Secondo Livello Reiki

Come si usano i Simboli del Secondo Livello: rapporto

simboli - mantra

Procedura di Contatto e Attivazione dei Simboli

Page 2: Reiki Pratico Di Secondo Livello

La Verbalizzazione Positiva

La Visualizzazione Creativa

La Rievocazione

L'Autotrattamento con il Secondo Livello Reiki

Trattamento Reiki completo agli Altri con il Secondo

Livello

Trattamento Reiki a Distanza

Esempio di Trattamento Reiki a una Situazione

Pulizia, Protezione ed Energetizzazione degli Ambienti

con il 2° Livello

Protezione Personale con il Secondo Livello Reiki

Energetizzazione di Farmaci, Alimenti e Oggetti Vari con

il Secondo Livello

Viaggiare in Auto con il Secondo Livello Reiki

Reiki e Sesso

Reiki come aiuto per superare i Conflitti Interiori

Reiki e Bambino Interiore - incontrare il passato per

guarire il presente

Trattare più Persone Contemporaneamente: Ospedale

Reiki e Griglia Reiki

Utilizzo di Cristalli e Pietre con il Reiki di Secondo Livello

Pagina degli Operatori Reiki: dove trovare chi pratica i

Trattamenti

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UN ULTERIORE POTENTE SALTO VIBRAZIONALE

«Quando le facoltà Reiki di qualsiasi livello si sono sviluppate e stabilizzate, le ulteriori iniziazioni ai gradi successivi funzionano essenzialmente da amplificatori, a volte anche come stimolatori di processi latenti di purificazione e nuovo orientamento.

Poiché nella maggior parte delle persone che praticano regolarmente il Reiki aumentano col tempo le capacità percettive per le vibrazioni sottili, le attivazioni ad un livello successivo risultano in molti casi molto più intense della prima iniziazione.»

Cosa succede quando viene ripetuta una iniziazione allo stesso livello? «Nel tempo di guarigione delle iniziazioni successive, raramente si verificano le reazioni così vaste e profonde che si verificano dopo la prima iniziazione di qualsiasi livello.»

Da Tecniche di Trattamento Reiki, pag. 28

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STRUMENTI OPERATIVI

DEL SECONDO LIVELLO

REIKI

L'USO CONSAPEVOLE DELLA CREATIVITA'

AMORE, INTELLIGENZA, ENERGIA -

CREATIVITA' IN AZIONE

Il Cuore, l'Amore, il Rispetto, la Responsabilità e la Purezza d'Intento sono naturalmente gli “strumenti” fondamentali del praticante Reiki.

La Sobrietà che contraddistingue l'atteggiamento e l'operato del reikista è altrettanto importante: essa lo mantiene radicato a quella gioia e a quel sano e giustificato entusiasmo nel lavoro con l'Energia che non sono mai fanatismo, esaltazione, invasamento.

Con il Secondo Livello Reiki si ha l'opportunità di avvalersi inoltre di diversi importanti strumenti operativi:

i tre simboli cosmici: significato - uso dei simboli -

procedura di contatto con i simboli

la verbalizzazione positiva (uso consapevole del pensiero positivo)

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la visualizzazione creativa (creazione di immagini di guarigione)

la rievocazione (l'uso strategico della propria esperienza di vita)

IL SIGNIFICATO DEI

SIMBOLI REIKI

DEL SECONDO LIVELLO

SIGNIFICATO DELLE POTENTI CHIAVI COSMICHE

DEL SECONDO LIVELLO

Con il Secondo Livello Reiki si lavora con tre simboli e con i mantra (suoni sacri) ad essi associati. Grazie a questi preziosi "strumenti" è possibile operare al di là dello spazio e del tempo. Vengono toccate dimensioni per nulla

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familiari al pensiero razionale, dimensioni che appartengono al sentire, e che invitano ad ampliare i nostri consueti concetti di spazio e tempo.

I tre simboli del Secondo Livello Reiki si possono rappresentare come tre chiavi in grado di aprirci le porte di altri piani dell'esistenza; queste "chiavi" vengono trasmesse a livello energetico dall'insegnante all'allievo e impresse per sempre in quest’ultimo.

Una "comprensione" globale di questi simboli – attraverso continui processi intuitivi – può richiedere un'intera vita poiché la conoscenza silenziosa da cui essi attingono è illimitata.

I tre simboli acquistano senso pratico solo per chi ha ricevuto l'armonizzazione del Secondo Livello, poiché solo dopo è possibile entrare in piena risonanza con essi ed attivarli.

Il Primo Simbolo: CHOKU-REI

richiama forza, potenza, energia.La sua funzione è di richiamare, potenziare e sostenere il flusso energetico. È energia che ha direzione. Si impiega per sostenere ogni pratica di Secondo Livello (altri simboli, intenti positivi, visualizzazioni): è potenza in atto, purifica, protegge. Choku-Rei significava anticamente "per ordine

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dell’imperatore", nel senso di "ciò che deve accadere accada".Con esso si può intendere anche: "l'Energia d'amore dell'Universo si concentra in questo punto».

Il Secondo Simbolo: SEI-HEKI o SEI

HEIKI

richiama armonia, equilibrio, pace, calma, scioglimento delle tensioni, purificazione, disintossicazione, guarigione. Funzioni di questa chiave emotivo-mentale sono di creare ponti verso l'inconscio, di propagare una vibrazione d'armonia e di guarigione che può riportare equilibrio, dissolvere antiche ferite e conflitti profondi, sciogliere blocchi energetici. Sei Heki indica "lo stato mentale di chi non si scompone" e viene talvolta inteso come "io ho la chiave".

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Il Terzo Simbolo: HON-SHA-ZE-SHO-

NEN

richiama unione, unità, connessione, origine, giusta direzione. Proietta la propria coscienza in dimensioni che trascendono i confini della ragione e la limitatezza della percezione ordinaria.È la chiave che facilità la connessione con persone, situazioni e cose con le quali si è già da sempre collegati senza esserne tuttavia consapevoli. Il Terzo Simbolo consente di operare trattamenti energetici a distanza. Noi siamo nell'Unità del Tutto, ma nell'illusione di separazione su cui i nostri sensi si sono fissati ci siamo creati limiti spazio-temporali. Il termine "distanza" fa dunque riferimento sia allo spazio fisico sia a quello cronologico. Il termine composito Hon-Sha-Ze-Sho-Nen significa molte cose e solitamente gli si attribuisce il significato: "l'Essere Umano e Dio sono Uno".

COME SI USANO I SIMBOLI

REIKI

DEL SECONDO LIVELLO

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UTILIZZO DELLE POTENTI CHIAVI COSMICHE DEL

SECONDO LIVELLO

Dopo che il reikista di Secondo Livello si è allenato a memorizzarne la sequenza dei tratti e, con carta e pennarello, a tracciarli in modo armonico e soddisfacente, i simboli Reiki possono essere utilizzati in tre modi principali:

DIVERSI MODI DI UTILIZZARLI

disegnandoli in aria con la propria mano dominante (mentre l’altra mano viene appoggiata sul piano del cuore - 4° chakra). Il disegno di ogni simbolo viene eseguito -

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avendo cura di non sovrapporre i vari tratti grafici - della grandezza di 30-60 cm.

disegnandoli mentalmente tratto dopo tratto. Viene usata la capacità immaginativa e stimolato l’uso della sensibilità psichica (6° chakra o terzo occhio). Il disegno di ogni simbolo viene eseguito un pezzo alla volta sullo "schermo" degli occhi chiusi come se ci fosse un pennarello alla radice del naso.

visualizzandoli quasi istantaneamente nella loro interezza. La visualizzazione diretta è un talento della nostra sensibilità psichica che non si esprime in modo uguale per tutti, ma può essere sviluppato tramite allenamento. Può essere utile a questo scopo fissare spesso con gli occhi per 1-2 minuti il disegno su carta di ogni simbolo e poi, ad occhi chiusi, trattenerne l'immagine il più a lungo possibile.

intendendoli: con la pratica si può riconoscere la vibrazione energetica specifica di un simbolo e intendere tale vibrazione. L'Intento è molto di più della volontà.

Ognuno di questi metodi è di per sé efficace. Il primo, il disegno nell’aria con le mani, viene consigliato al principiante nei suoi primissimi utilizzi del Secondo Livello, ma poi viene riservato perlopiù alla purificazione, protezione ed energetizzazione degli ambienti o per "caricare" qualche oggetto specifico. Il Secondo, il disegno mentale, è la pratica più usuale, quella che dopo lungo utilizzo può portare alla visualizzazione diretta. Il Terzo e il Quarto, la visualizzazione diretta e l'intendimento, sono procedure che possono essere

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eseguite da chi ha già alenato molto tali procedure.

RAPPORTO SIMBOLI - MANTRA Quando si utilizzano posizioni Reiki di Primo Livello i simboli cosmici vengono semplicemente lasciati fluire dalle mani al ricevente. Prima, durante o dopo il disegno mentale o la visualizzazione di ogni simbolo se ne pronuncia anche il corrispettivo mantra, di solito mentalmente. Ogni volta che si attua una "procedura di contatto", che implica l’uso iniziale di Hon Sha Ze Sho Nen (HSZSN), durante la procedura stessa viene mantenuto un rapporto 1/3 tra il disegno di ogni simbolo e la pronuncia del suo mantra, ovvero disegno HSZSN e pronuncio «Hon Sha Ze Sho Nen, Hon Sha Ze Sho Nen, Hon Sha Ze Sho Nen», disegno Sei Heki (SH) e pronuncio «Sei Heki, Sei Heki, Sei Heki», disegno Choku Rei (CR) e pronuncio «Choku Rei, Choku Rei, Choku Rei». Quando la procedura di contatto è stata eseguita e si procede nel trattamento, si possono disegnare i simboli e pronunciarne i mantra in piena libertà. Per es. si può disegnare CR e pronunciarne mentalmente il mantra 20 volte, disegnare SH e pronunciarne il mantra 6 volte, poi di nuovo disegnare CR e pronunciarne il mantra 3 volte...

PROCEDURA DI

CONTATTO

I 5 CASI IN CUI SI UTILIZZA HON SHA ZE SHO NEN

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LA PROCEDURA DI CONTATTO

La "procedura di contatto" prevede nell'ordine l'utilizzo del 3° simbolo Hon Sha Ze Sho Nen (HSZSN), del 2° simbolo Sei Heki (SH), del 1° simbolo Choku Rei (CR) e poi la visualizzazione della persona da trattare e la triplice pronuncia del suo nome (o la visualizzazione di una situazione e la triplice pronuncia del titolo attribuito alla situazione).

La "procedura di contatto" si usa nei seguenti casi: contatto con persona fisicamente non presente (distanza

spaziale); contatto più profondo con l'essenza di una persona

fisicamente presente; contatto più profondo con la propria essenza

(nell'autotrattamento); contatto con la bambina o con il bambino interiore

(distanza temporale);

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contatto con una situazione;

Una volta utilizzato il simbolo HSZSN nella procedura di

contatto, esso non verrà più utilizzato durante il trattamento.

ATTIVAZIONE DEI SIMBOLI - MANTRA

Già durante la propria bilanciatura al cuore è possibile attivare un impulso energetico disegnando e verbalizzando CR. Appoggiando una mano alla volta su sé stessi o sulla persona da trattare, si lasciano fluire i simboli dalle mani. Se si intende stabilire un contatto più profondo con l'essenza del ricevente si comincia da HSZSN la procedura di contatto e poi si lavora coi simboli in piena libertà, altrimenti si comincia direttamente da CR o SH.

I simboli CR e SH possono essere usati illimitatamente secondo il proprio sentire combinandoli di volta in volta in modo adeguato alla situazione. Per esempio trattando una persona che si è esposta troppo al sole si potrebbe usare molto SH e poco CR (il simbolo di potere rinforza l'azione di SH), poiché l'intento è di riequilibrare l'eccesso di calore assorbito dalle cellule epiteliali. Inoltre, i simboli in questo esempio possono essere disegnati mentalmente con colori tenui, rinfrescanti, come l'azzurro, l'acquamarina, il verde chiaro...

E' opportuno che i simboli vengano attivati in uno stato di concentrazione eppure, allo stesso tempo di rilassamento. Si eviti di attaccarsi ossessivamente ad aspettative circa gli effetti concreti conseguenti ai nostri trattamenti. Si cerchi piuttosto il silenzio interiore per sentire l'altro, e

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l'energia che attraversa entrambi; anche il cuore farà sentire la sua voce dopo che si saranno fatte tacere le proprie preoccupazioni, le proprie paure, la catena di pensieri creati dallo stress quotidiano, la propria importanza personale. Attraverso il cuore si farà strada l'atteggiamento ideale per trattare con il Reiki: l'intento di favorire la consapevolezza e la guarigione e la fiducia che accadrà ciò che è giusto.

Occorre ribadire che le possibilità offerteci dall'utilizzo dei simboli del Secondo Livello Reiki sono innumerevoli. Le tecniche e i suggerimenti di seguito proposti vogliono solo introdurre il reikista di Secondo Grado alla dimensione di un più profondo sentire, e non guidarne rigidamente i passi. Ognuno cerchi di cogliere attraverso l'utilizzo stesso dei simboli i profondi valori d'amore e di rispetto che stanno alla base del metodo Reiki. La sensibilità personale applicata alle tecniche proposte potrà portare ognuno a sviluppare secondo i propri tempi e modi ciò che per lui è più giusto, creativo ed efficace. Con gioia ognuno può plasmare e sviluppare il proprio Reiki originale e unico.

LA VERBALIZZAZIONE

POSITIVA

CON IL SECONDO

LIVELLO REIKI

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L'USO CREATIVO DEL POTERE DEL PENSIERO

POSITIVO

Il concetto di "verbalizzazione positiva" indica, nella pratica Reiki, l'uso consapevole del pensiero positivo. Sono ormai noti da decenni in psicologia gli effetti devastanti causati da continue e ripetute autosuggestioni negative quali per esempio: «non capisco mai niente», «non combinerò mai nulla nella vita», etc. Formulazioni di questo tipo vengono reiterate senza la consapevolezza dei danni che provocano. Si tratta di pensieri-forma "negativi" che molto spesso hanno avuto origine da altri durante l’infanzia («sei un buono a nulla!!!») e che poi crescendo sono stati interiorizzati, nutriti e sviluppati da noi stessi («SONO un buono a nulla!!!»)

Ognuno di noi inconsapevolmente ha dato potere a molti pensieri-forma negativi ignorando persino che ogni pensiero-forma (o elementale) è una vera e propria realtà energetica. Diventa importante dunque "ristrutturare" il nostro

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linguaggio (anche a livello di pensiero) quando ci accorgiamo di questa presenza subdola e ostile.

Parimenti, in quanto canali Reiki, è importante che il nostro intento di portare amore, consapevolezza e guarigione venga espresso secondo una formulazione positiva. Su piani di esistenza non accessibili alla coscienza ordinaria il pensiero, come la visualizzazione, ha una vera e propria capacità strutturante.

Il pensiero e la visualizzazione creano, in altri piani dell'esistenza, realtà altrettanto reali di quelle riconosciute nel nostro piano di percezione ordinaria. Una simile conoscenza va sfruttata per non farsi del male senza volerlo, per non farne agli altri e per creare con efficacia potenti strategie di guarigione.

Durante gli autotrattamenti o i trattamenti ad altri è utile pronunciare con convinzione frasi positive che riguardano sia aspetti generali sia aspetti particolari. Per es.

«l’Energia Universale d'Amore del Reiki fluisce in me per portare pace ed armonia, guarigione e salute»;

«concedo sempre più spazio all'amore che è in me, mi apro al sentire e all'energia, dico sì a tutti i miei sentimenti, mi accetto con fiducia»;

«l'energia fluisce direttamente nella mia caviglia destra, i tessuti si sgonfiano, il dolore si scioglie. La mia caviglia sta guarendo nel più breve tempo e nel miglior modo possibile»;

«l’energia Reiki accelera rapidamente la guarigione della ferita alla gamba. La mia gamba sta sempre meglio». A ognuna di queste formulazioni si può aggiungere il potere amplificante-rinforzante del 1° simbolo Choku Rei

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(sia come disegno che come pronuncia del mantra).

Conviene sempre e comunque usare una forma linguistica positiva. Se un intento positivo viene espresso attraverso una negazione, come per es. «chiedo all’universo che i denti non ti facciano più male», corriamo il rischio che tale frase si trasformi nel messaggio «chiedo all’universo che i denti ti facciano più male», in quanto le negazioni sono prive di senso nel linguaggio primario (primitivo) dell'’inconscio. Meglio allora «chiedo all’universo che i tuoi denti stiano bene», o «che il tuo mal di denti passi rapidamente».

LA VISUALIZZAZIONE

CREATIVA

CON IL SECONDO

LIVELLO REIKI L'USO CREATIVO DELLA FANTASIA E DELLE

IMMAGINI MENTALI

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Nell'ambito del Reiki, la visualizzazione o la potenza della capacità immaginativa è realtà e non fantasia. Al pari del pensiero, la visualizzazione ha potere strutturante in livelli di realtà esterni alla nostra percezione ordinaria.

Gli elementali o pensieri-forma creati incessantemente dall'essere umano hanno esistenza reale in un piano definito da alcuni psiconoetico. Questo piano non manca di influenzare costantemente il piano della realtà percepita ordinariamente, ovvero il piano della cosiddetta materia grossolana, poiché Tutto è Uno, e solo dal punto di vista della limitatezza della percezione umana viene creata l'illusione di separazione.

I pensieri-forma (sia le visualizzazioni che le verbalizzazioni mentali) possono dunque venire consapevolmente impiegati nei processi di cura e guarigione. Si può visualizzare il paziente avvolto da una splendente luce e i chakra principali che, riattivati, permettono di far

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scorrere omogeneamente l'energia in tutto il corpo. Si può visualizzare una azione reattiva nei confronti di una data disarmonia. Per es. se il paziente è vittima di un'insolazione, visualizzo che l'area cutanea colpita da eccesso di calore venga raffreddata da una piacevole, delicata e fresca cascata d'acqua.

Si può visualizzare il buon esito della terapia stessa. Questo crea una forma, uno stampo ideale (cioè un elementale adeguato) al quale il piano fisico della materia grossolana si potrà adattare. Il processo di guarigione viene così accelerato di molto. Per es. se tratto un piede gonfio a causa di una distorsione visualizzo nei dettagli il piede sano (cioè creo l'elementale del piede sano) e dò energia a questa visualizzazione (usando CR).

Visualizzare diventa una gioiosa manifestazione di creatività. Si possono disegnare con le mani e poi visualizzare i simboli sulla poltrona dove si riposa, si medita o si legge (per favorire la pace e il rilassamento), sul letto (per favorire il sonno).

Mentre si tratta se stessi o altri si possono inserire (o inscrivere) i simboli sotto forma di splendente luce dorata (o colorata in altro modo) in specifiche parti del corpo, quali organi o articolazioni e intendere che da lì essi lavorino autonomamente... Si può trattare una ferita visualizzando di ricucirla usando una mano a scalpello come ago e CR e SH come filo luminoso e dorato... Gli effetti speciali di guarigione visti in qualche film possono aiutarci molto, in quanto la nostra psiche è incapace di distinguere tra la cosiddetta "realtà obiettiva" e la realtà psichica: in altri termini, tutto ciò che è psichicamente rappresentabile esiste! Pensate alle

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straordinarie implicazioni di questo dato obiettivo! Si può fare (cioè visualizzare) ... con amore e rispetto... qualsiasi cosa!

LA RIEVOCAZIONE

STRATEGICA

CON IL SECONDO

LIVELLO REIKI

L'USO CONSAPEVOLE E STRATEGICO DELLA

NOSTRA ESPERIENZA DI VITA

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Mentre si tratta è anche possibile rievocare mentalmente ed emozionalmente situazioni di particolare positività e gioia - oppure sensazioni strategicamente utili al processo di guarigione - appartenenti al proprio passato per trasmettere energeticamente al ricevente tali qualità vibrazionali qualora se ne sentisse l’utilità.

Per esempio, durante un trattamento Reiki ad una persona depressa, potrei richiamare alla memoria un momento particolarmente felice della mia vita e coinvolgere in questo processo anche i cinque sensi: se nel momento rievocato stavo correndo felice sotto la pioggia rievocherò l'odore della pioggia, le sensazioni delle gocce sulla pelle e così via... Quanto più i 5 sensi sono impegnati nella rievocazione, tanto più essa diventa potente ed efficace. E così, quando il ricordo è stato vividamente rievocato faccio vibrare di esso tutto il mio essere e, quindi, inondo colui che riceve il trattamento con questa onda di ottimismo, gioia e positività.

Oppure, per scaldare ad esempio una persona vittima di ipotermia, oltre ad usare coperte o quanto altro vi sia a disposizione, posso usare, proiettandola, la sensazione, certamente nota al mio inventario esperienziale, dei raggi del sole d'estate che scaldano la pelle.

AUTOTRATTAMENTO

REIKI

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CON IL SECONDO

LIVELLO

VOLERSI BENE E CURARSI CON IL SECONDO

LIVELLO REIKI

Il reikista che si è "affezionato" alla pratica quotidiana dell'autotrattamento Reiki di Primo Livello in cinque posizioni o attraverso posizioni libere, può tranquillamente continuare con tali modalità abbinando ad esse semplicemente l'uso dei simboli, della verbalizzazione positiva, della visualizzazione.

Comodamente seduti o sdraiati, già con la bilanciatura al cuore si può dare l'impulso attivando Choku Rei (lo si disegna mentalmente e se ne pronuncia un numero a piacere di volte il mantra).

Oppure, se si vuole stabilire un profondo contatto con la propria intima essenza, mentre si è in bilanciatura al cuore, si disegna - e se ne pronuncia 3 volte il mantra mentalmente - nell'ordine Hon Sha Ze Sho Nen, Sei Heki, Choku Rei e poi si pronuncia 3 volte il proprio nome. (Se lo si desidera questa semplice operazione diventa anche la procedura di contatto per compiere un trattamento creativo/mentale su se stessi avvalendosi

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successivamente della stessa metodica adottata per trattare una persona fisicamente distante.) Eseguendo le posizioni una ad una si lascia per es. fluire dalle proprie mani Sei Heki su ogni chakra, potenziandolo e fissandolo poi con Choku Rei.

Sia nell'autotrattamento a 5 posizioni sia in qualunque altra forma di autotrattamento libero (basato sul sentire e privo di schemi prefissati), il reikista è chiamato a esprimere creativamente, a seconda della situazione particolare del momento, una piena libertà d'azione nell'uso degli strumenti del Reiki: i simboli, la verbalizzazione positiva, la visualizzazione creativa e la rievocazione. Questi strumenti possono essere utilizzati in combinazioni assolutamente libere e creative.

E nei momenti in cui nessuno di essi viene adoperato, l'operatore Reiki può dedicarsi all'ascolto, al sentire l'energia, la pace, la propria interiorità psichica, emotiva, spirituale. Esempio pratico: mentre mi sto trattando, porto liberamente le mani sulla mia caviglia sinistra che ha preso una lieve storta. Immagino l'azione lenitiva di colori tenui e freschi che irradiano l'arto. Visualizzo Sei Heki che riporta equilibrio disinfiammando e riportando pace dove v'è stato trauma. Pronuncio a piacere il mantra "Sei Heki". Potenzio e fisso

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l'azione di Sei Heki aggiungendo Choku Rei alla visualizzazione e ne pronuncio il mantra. Affermo un intento simile a questo: "L'energia di guarigione scorre potente nella mia caviglia. L'arto si disinfiamma e guarisce rapidamente. La mia caviglia è perfettamente sana. Choku Rei, Choku Rei, Choku Rei!!!" Visualizzo la mia caviglia che si sgonfia rapidametne e torna alla sua forma ottimale. Visualizzo me stesso che corro felice sulle mie caviglie sane. Rafforzo anche questa visualizzazione con Choku Rei, chiedo all'energia di continuare a lavorare per il benessere della mia caviglia fino alla completa guarigione e affido questo compito a Sei Heki che visualizzo dentro la parte lesa... etc. etc.

UN'ALTRA FORMA DI AUTOTRATTAMENTO

Un altro modo di praticare l'autotrattamento è il seguente: comodamente seduti si esegue la bilanciatura al cuore (volendo si usano i simboli); si stacca la mano sinistra (la destra per i mancini) e la si porta sulla nuca, si stacca poi la mano destra e la si porta sulla sommità del capo in modo che con la punta delle dita tocchi la sinistra. Il tempo che si ha a disposizione, per es. 15 minuti viene in pari misura diviso in tre fasi distinte di trattamento:

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preparazione

lavoro

specifico

ascolto

Nella fase di preparazione l'intento è di riempire totalmente se stessi di luce, di energia. Alternativamente si visualizza l'energia che scende dalla testa ai piedi riempendo completamente la persona, si verbalizzano le frasi appropriate, e si usano sia CR sia SH.

Nella fase di lavoro specifico si va a trattare una o più aree disarmoniche. Queste aree possono emergere sia da una conoscenza precedente (per es. un dolore o uno specifico organo malato già noti, sia grazie alla fase di preparazione: l'energia potrebbe aver avuto difficoltà a riempire particolari zone. Proprio lì si concentrerà il lavoro specifico.

L'ultima fase è dedicata all'ascolto di sé e dell'energia che si manifesta. Si tratta di una vera e propria meditazione: se affiorano pensieri distraenti, li si lascia scorrere via e si porta di nuovo l'attenzione all'ascolto. Quando si ritiene di aver terminato l'autotrattamento (che avrà una durata minima di cinque minuti), si stacca una mano alla volta, si ringrazia l'Energia e ci si strofina le mani.

Per quanto la pratica quotidiana dell'autotrattamento sia

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assolutamente facile e poco impegnativa a livello di tempo, spesso ci si accorge che occorrerà proprio del tempo per voler davvero affrontare a vari livelli le proprie problematiche più profonde. Parimenti si potrà impiegare un po' a raggiungere quello stato in cui si esprime concentrazione rilassata, intimo raccoglimento, capacità d'ascolto, fiducia. Vale tuttavia la pena di orientare il nostro intento e il nostro cuore in tale direzione, poiché in essa il Reiki raggiunge massimo significato ed efficacia.

TRATTAMENTO REIKI

COMPLETO

CON IL SECONDO

LIVELLO

TRATTARE GLI ALTRI FISICAMENTE PRESENTI CON

IL SECONDO LIVELLO REIKI

Per quanto riguarda il trattamento a persone fisicamente presenti in cui siano previste posizioni del Primo Livello (assolutamente libere, senza schemi fissi), valgono le

Page 27: Reiki Pratico Di Secondo Livello

stesse indicazioni date per l'autotrattamento.

L'operatore di Secondo Livello fa sdraiare comodamente il paziente, esegue la bilanciatura al cuore e porta una mano alla volta sul corpo del ricevente. Si inizia là dove il cuore porta le proprie mani attraverso il sentire.

Se lo si desidera si può stabilire un profondo contatto con l'essenza del paziente: in qualunque momento del trattamento lo si desideri si disegna - e se ne pronuncia 3 volte il mantra mentalmente - nell'ordine Hon Sha Ze Sho Nen, Sei Heki e Choku Rei e poi si pronuncia 3 volte il nome del ricevente. Si può per esempio chiedere mentalmente al Sé superiore del paziente di guidare le nostre mani dove più servono.

Ancora una volta l'operatore Reiki è chiamato a esprimere creativamente, a seconda della situazione particolare del momento, una piena libertà d'azione nell'uso degli strumenti del Reiki: i simboli, la verbalizzazione positiva e la visualizzazione creativa. Questi strumenti possono essere utilizzati in combinazioni assolutamente libere e creative. E nei momenti in cui nessuno di essi viene adoperato, il reikista può dedicarsi all'ascolto, al sentire l'"altro", se stesso e l'energia d'amore, di consapevolezza e di guarigione che attraversa entrambi. Alla fine del trattamento, dopo l'accarezzamento dell'aura eterica da capo a piedi, il reikista si strofina le mani e poi

Page 28: Reiki Pratico Di Secondo Livello

le lava.

UN'ALTRA FORMA DI TRATTAMENTO AD

ALTRI PRESENTI

Un altro modo di praticare il trattamento ad una persona che è presente si attua nel seguente modo: effettuata la bilanciatura al cuore ci si pone ca. 1 metro dietro il ricevente che è seduto comodamente su una sedia o su una poltrona. Tenendo aperte le mani nella sua direzione si disegna Sei Heki (grande ca.1/2 metro), se ne pronuncia a piacere il mantra e si esprime l'intenzione di portare il simbolo dentro la persona spingendolo di fatto dolcemente verso di lei. Si esegue poi la stessa procedura per Choku Rei. Ci si porta quindi alla destra della persona e le si appoggia la mano non dominante orizzontalmente sulla nuca; si pone poi la mano dominante sulla sommità del capo in modo che la punta delle dita tocchi l'altra mano. A questo punto se si desidera stabilire un profondo contatto con l'essenza del paziente si esegue la consueta procedura Hon Sha Ze Sho Nen - Sei Heki - Choku Rei - nome del ricevente. Come per l'autotrattamento che prevede analoga posizione

Page 29: Reiki Pratico Di Secondo Livello

delle mani su di sé, il tempo che si ha a disposizione, per es. 15 minuti viene in pari misura diviso in tre fasi distinte di trattamento:

preparazione; lavoro specifico; ascolto.

Nella fase di preparazione l'intento è di riempire totalmente il paziente di luce, di energia. Alternativamente si visualizza l'energia che scende dalla sua testa fino ai piedi riempendolo completamente, si verbalizzano le frasi appropriate, e si usano sia Choku Rei sia Sei Heki. Nella fase di lavoro specifico si va a trattare una o più aree disarmoniche. Queste aree possono emergere sia da una conoscenza precedente (per es. un dolore o uno specifico organo malato di cui il paziente ha riferito, sia grazie alla fase di preparazione: l'energia potrebbe aver avuto difficoltà a riempire particolari zone. Proprio lì si concentrerà il lavoro specifico. L'ultima fase è dedicata all'ascolto di sé, del paziente e dell'energia che attraversa entrambi. In quel momento si esprime tutto il potenziale dell'essere canali Reiki limpidi. Si può allora percepire con forza l'Amore disinteressato che sgorga e fluisce libero dal proprio cuore. Alla fine del trattamento, dopo l'accarezzamento dell'aura eterica da capo a piedi, il reikista si strofina le mani e poi le lava.

Page 30: Reiki Pratico Di Secondo Livello

TRATTAMENTO REIKI A

DISTANZA

CON IL SECONDO

LIVELLO

SUPERARE CON IL SECONDO LIVELLO REIKI LE

ILLUSIONI DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

Premessa - La forza dell'Intento attraverso il Reiki

L'uso del Reiki a questo livello genera spesso perplessità nelle persone generalmente scettiche ed abituate esclusivamente a reggere la loro vita sulle solide basi della ragione. A queste persone non si chiede di credere in qualcosa che è così tanto lontano dalla consueta descrizione del mondo, ma di sperimentare a mente aperta e, soprattutto, a cuore aperto. Come per tutte le pratiche curative, anche e soprattutto per il trattamento Reiki a distanza è fondamentale mantenere un atteggiamento di profondo rispetto, amore e umiltà verso gli esseri nei confronti dei quali ci è dato di manifestarci come canali di energia. Un consapevole e sincero ritiro delle proprie esigenze egoiche farà risaltare al massimo i doni spirituali del 3° simbolo Reiki, Hon Sha Ze Sho Nen.

Page 31: Reiki Pratico Di Secondo Livello

Chiedere il permesso

Possiamo decidere di trattare una persona a distanza quando essa stessa ce l'ha chiesto in precedenza; in questo caso non occorre chiederle il permesso. Ma possiamo anche voler trattare una persona perché sappiamo per certo che sta male o perché abbiamo l'intuizione che potrebbe aver bisogno di un apporto energetico. In questi frangenti è un doveroso atto di rispetto chiedere alla persona - attraverso il procedimento energetico stesso - se gradisce di fatto ricevere l'energia Reiki. L'anima a volte ha bisogno di cavarsela da sola, perché prima di ogni altra cosa vuole evolvere.

Chiedere è facile, ma è meno facile fidarsi della risposta. Comunque basta fare un po' di pratica e i dubbi della mente cederanno il passo.

PROCEDIMENTO PER TRATTARE A

DISTANZA

In un atmosfera rilassata, in silenzio o con una musica appropriata in sottofondo mettiti comodamente seduto, stacca i telefoni e accertati di non essere disturbato per ca. 20 minuti.

1) Esegui la bilanciatura al cuore.

Facoltativo: disegna rispettivamente Hon Sha Ze Sho Nen, Sei Heki, Choku Rei pronunciando per ognuno tre volte il

Page 32: Reiki Pratico Di Secondo Livello

relativo mantra; pronuncia poi tre volte il tuo nome (contatto intimo con te stesso); invia quindi energia al tuo 6° chakra per 1 minuto imponendovi le mani. In questo modo potrai interpretare con più lucidità la risposta della persona a cui chiedi il permesso.

2) Focalizza la persona (o la situazione) nei confronti della quale intendi operare. Appoggia sulle tue gambe le mani a coppetta con i palmi rivolti verso l'alto. Visualizza una splendente sfera di luce nutrita dalle tue mani e appoggiata su esse. Questa sfera arriva fino alla sommità del tuo capo. Visualizza la persona (o la situazione) dentro la sfera di luce. Puoi aiutarti visualizzando, se lo conosci, l'ambiente in cui ad un dato momento è probabile che la persona si trovi.

3) Disegna Hon Sha Ze Sho Nen

e pronunciane tre volte il

mantra.

4) Disegna Sei Heki e

pronunciane tre volte il mantra.

5) Disegna Choku Rei e

pronunciane tre volte il mantra.

6) Pronuncia tre volte il nome della persona (se tratti una situazione dai ad essa un titolo appropriato da

Page 33: Reiki Pratico Di Secondo Livello

pronunciare tre volte) e continua a visualizzarla.

7) Saluta la persona presentandoti. Stabilito il contatto presentati alla persona salutandola come faresti se la incontrassi per strada. Dichiara il tuo intento. Chiedi il

permesso di inviare Reiki.

8) Ascolta la sua risposta. Cerca di raggiungere un buon grado di diastacco da ogni altro pensiero e di disporti serenamente all'ascolto: la risposta può essere di tipo uditivo (una voce interiore che ti dice sì o no), di tipo visivo (per es. la persona visualizzata ti sorride, ti abbraccia o si gira dall'altra parte) o può manifestarsi come netta sensazione favorevole o sfavorevole. Al di là di tali modalità, normalmente saranno le tue stesse mani a farti capire che la persona gradisce il trattamento: ciò avviene quando senti l'energia che da esse "sfacciatamente" fluisce prima di aver ricevuto altre forme di risposta. Non scoraggiarti se le prime volte ti "sembra" di non percepire nulla: la mente ha bisogno di tempo per abituarsi a cose poco ordinarie.

9) Ottenuta una risposta affermativa (nel caso si contatti una persona) cerca di sentire quali sono i suoi reali bisogni, oppure chiedilo mentalmente alla persona e ascolta la risposta. Adesso puoi inviare l'energia Reiki visualizzando un manto di splendente luce avvolgere la

Page 34: Reiki Pratico Di Secondo Livello

persona e lanciando ogni tanto Choku Rei (se è il caso anche Sei Heki). Se ottieni un rifiuto, ringrazia la persona che hai contattato, esegui per tre volte dall'alto al basso l'accarezzamento mentale dell'aura della sfera di luce visualizzata e, quindi, strofinati le mani. Se ottieni un rifiuto, ma senti che in ogni caso vuoi fare qualcosa per la persona, chiedi all'Energia di essere comunque disponibile per lei quando lei stessa lo desidererà; immagina insomma di creare nel suo ambiente una sorta di "deposito bancario" di energia al quale potrà attingere in caso di bisogno. Al termine esegui l'accarezzamento mentale della sfera di luce.

10) Dichiara ancora il tuo intento usando, secondo la

tua sensibilità, proposizioni affermative come per es.: «l'Energia Reiki entra in te e ti porta pace, serenità,

equilibrio, infinita gioia di vivere, guarigione, salute, realizzazione»;

«sei un essere di luce in armonia con l'universo»; «chiedo all'energia dell'universo che il tuo mal di fegato

guarisca nel miglior modo possibile»; «che l'Energia Universale d'Amore del Reiki ti aiuti a

comprendere il senso e il messaggio di ogni disarmonia e ad imboccare la strada della guarigione attraverso la consapevolezza».

11) Alterna, durante tutto il trattamento, momenti di

visualizzazione (i chakra che si riattivano, l'Energia che riveste interamente il ricevente, il buon esito della situazione, etc.), momenti di invio dell'Energia Reiki (attraverso Choku Rei e Sei Heki mescolati secondo il tuo sentire), momenti di verbalizzazione positiva e

momenti di semplice, rilassato, amorevole ascolto.

Page 35: Reiki Pratico Di Secondo Livello

Prima di concludere il trattamento è utile esprimere un intento simile al seguente:

«che l'Energia Reiki continui a lavorare in te per la consapevolezza, la guarigione e il benessere anche dopo la fine di questo trattamento, almeno fino al giorno...» (indicare una data che non superi le 3-4 settimane dal trattamento stesso), oppure «... almeno fino al prossimo trattamento. CHOKU REI, CHOKU REI, CHOKU REI!!!».

12) Alla fine del trattamento ringrazia la persona che

hai contattato e l'Energia Reiki, esegui per tre volte

dall'alto al basso l'accarezzamento mentale dell'aura

della sfera di luce visualizzata e, quindi, strofinati le

mani e lavale con l'acqua.

TRATTAMENTO REIKI A

SITUAZIONI

CON IL SECONDO

LIVELLO

PROIETTARE EFFICACEMENTE IL PROPRIO INTENTO PER ESSERE

ARTEFICE DEL PROPRIO DESTINO

Page 36: Reiki Pratico Di Secondo Livello

Premessa E' possibile trattare qulunque situazione con il Reiki. Punto di partenza sarà sempre il rispetto del prossimo e un atteggiamento sobrio e amorevole.

Responsabilità L'Energia è una; essa diventa «positiva» o «negativa» secondo l'intento che attraverso essa esprimiamo. Una corretta pratica Reiki non mira a manipolare o influenzare gli eventi affinché essi volgano a nostro esclusivo vantaggio. Intenti negativi non possono essere realizzati

Page 37: Reiki Pratico Di Secondo Livello

attraverso il Reiki, ma solo attraverso il libero arbitrio del potere personale. L'uso corretto del Secondo Livello mira a favorire in ogni situazione trattata il massimo equilibrio e la massima armonia: ciò equivale a inviare Luce e Amore.

Esempio concreto di situazione da trattare: Situazione da trattare: esame orale della selezione finale di un concorso pubblico per l'assegnazione di 3 posti da bibliotecario. Titolo attribuito alla situazione: "esame orale di giovedì mattina" (il titolo viene attribuito secondo il gusto dell'operatore). Procedura: disegno Hon sha Ze Sho Nen e pronuncio «Hon Sha Ze Sho Nen, Hon Sha Ze Sho Nen, Hon Sha Ze Sho Nen», disegno Sei Heki (SH) e pronuncio «Sei Heki, Sei Heki, Sei Heki», disegno Choku Rei (CR) e pronuncio «Choku Rei, Choku Rei, Choku Rei», visualizzo la situazione dell'esame dentro la sfera di splendente luce e pronuncio «esame orale di giovedì mattina», «esame orale di giovedì mattina», «esame orale di giovedì mattina». Dichiaro l'intento 3 volte: «io supero questo esame, io sono assunto», «io supero questo esame, io sono assunto», «io supero questo esame, io sono assunto» e lo rinforzo disegnando CR e pronunciandone il mantra un numero a piacere di volte. (Io Sono… è la più potente invocazione dell'universo: conviene farne un uso positivo e frequente. Esempio: Io

Page 38: Reiki Pratico Di Secondo Livello

sono sano! Io sono tranquillo!)

Mando energia alla situazione generale, chiedo che vada tutto bene, visualizzo il buon esito (supero l'esame e mi visualizzo già al lavoro in biblioteca): rinforzo il tutto usando sia Sei Heki che Choku Rei. Mando energia anche agli aspetti particolari della situazione. Chiedo all'universo di ricordare ciò che ho studiato nelle settimane precedenti, chiedo che l'esaminatore sia imparziale, che arrivi all'appuntamento fresco, riposato e con l'animo sereno. Rinforzo questi intenti usando Sei Heki che Choku Rei. Alla fine del trattamento ringrazio l'Energia Reiki ed eseguo per tre volte dall'alto al basso l'accarezzamento mentale dell'aura della sfera di luce visualizzata e, quindi, strofino le mani.

TRATTAMENTO REIKI AD

AMBIENTI

CON IL SECONDO

LIVELLO

PROTEZIONE, PURIFICAZIONE ED

ENERGETIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI CON IL REIKI

Page 39: Reiki Pratico Di Secondo Livello

Possiamo desiderare che la nostra casa (o il nostro ufficio) venga ripulito da particolari energie stagnanti o pesanti, quali quelle conseguenti a una visita sgradita o a un litigio o a un impegnativo trattamento energetico appena effettuato.

Possiamo trattare l'ambiente complessivo (casa, appartamento, ufficio) con la procedura di trattamento ad una situazione, oppure possiamo trattare stanza per stanza il nostro ambiente. L'intento è di portarvi purificazione, protezione ed energetizzazione (dinamizzare il Ki dell'ambiente).

Mettendoci al centro della stanza disegnamo Sei Heki con la mano dominante di fronte ad una delle pareti e quindi pronunciandone il mantra più volte spingiamo con l'intento (e con un piccolo gesto della mano) il simbolo dentro la parete immaginando che al contatto si ingrandisca e impregni tutta la parete.

Allo stesso modo disegnamo Choku Rei proiettandolo nella parete.

Facciamo questa operazione con Sei Heki e Choku Rei per le altre tre pareti, per il soffitto e per il pavimento.

Al centro della stanza disegnamo quindi Hon Sha Ze Sho Nen, poi Sei Heki, poi Choku Rei (pronunciando il mantra per ciascuno 3 volte), dichiariamo tre volte: "Purificazione, protezione e ricarica di questa stanza", quindi esprimiamo un intento simile al seguente: "Questa stanza viene completamente purificata, protetta, armonizzata e caricata d'energia di luce! Choku Rei, Choku Rei, Choku Rei!" E' utile abbinare adeguate

Page 40: Reiki Pratico Di Secondo Livello

visualizzazioni.

E' possibile proiettare anche altri simboli, come Dai Ko Myo, Simboli Karuna Reiki® o simboli personali al centro della stanza o negli angoli.

PROTEZIONE PERSONALE

CON IL SECONDO

LIVELLO REIKI

PROTEZIONE PERSONALE CON IL REIKI DI SECONDO

LIVELLO

Quando si sente il bisogno di proteggersi da eventuali influssi negativi è possibile prima di tutto realizzare un mudra (gesto sacro dotato di preciso significato energetico) di protezione: si mettono le braccia conserte,

Page 41: Reiki Pratico Di Secondo Livello

in modo morbido, senza sfida, e si pone poi il pollice di ogni mano tra l'indice e il medio. Questo crea un preliminare sigillo aurico. Da questa posizione di forza si può procedere a realizzare ulteriore schermatura.

Si visualizza un bellissimo e luminoso campo energetico a forma di sfera o uovo di color ORO che scaturisce dal cuore e che avvolge completamente il proprio corpo.

Si esegue quindi la bilanciatura al cuore, si usano nell’ordine Hon Sha Ze Sho Nen (HSZSN), Sei Heki (SH) e Choku Rei (CR) e si pronuncia il proprio nome per tre volte; mentre ci si visualizza ancora all’interno della sfera di luce si formula una proposizione simile alla seguente: «Io Sono protetto e schermato ora e per sempre contro qualsiasi influsso negativo».

Si rinforza poi tale intento mandando ancora Choku Rei per circa un minuto. Si può anche immaginare un grande CHOKU REI di splendida luce dorata che entra dalla sommità del capo, arriva fino ai piedi e avvolge tutto il corpo.

Proteggersi ogni giorno non sembra davvero tempo sprecato!

ENERGETIZZAZIONE DI

FARMACI, ALIMENTI,

Page 42: Reiki Pratico Di Secondo Livello

BEVANDE ED OGGETTI

VARI

CON IL SECONDO

LIVELLO REIKI

PURIFICAZIONE FARMACI, CIBO E ACQUA CON IL

REIKI DI SECONDO LIVELLO

FARMACI - MEDICINALI - PRODOTTI DI CURA

E' possibile abbassare la tossicità dei farmaci, dei medicinali e potenziarne l'azione positiva colleganovi il proprio intento di efficacia e purificazione. Se nel trattare i farmaci con il Primo Livello Reiki sono necessari tre quarti d'ora di trattamento, con il Secondo Livello sono sufficienti da 10 a 20 minuti, a seconda di quanta presenza e di quanto intento vengano immessi nel trattamento stesso. A tale scopo si visualizza una forte luce di purificazione tra le mani mentre si tratta l'intera scatola del medicamento in questione. Si usano a ripetizione Sei Heki (SH) e Choku Rei (CR) e intenti positivi quali:

"Questo farmaco viene completamente purificato da qualunque effetto collaterale ed agisce esclusivamente per il mio massimo bene. CR! CR! CR!"

ALIMENTI E BEVANDE

Page 43: Reiki Pratico Di Secondo Livello

La stessa procedura si può applicare al cibo quando si ritiene che possa aver assorbito le energie "non troppo elevate" di chi lo ha cucinato (per esempio da un cuoco che abbia appena litigato o che stia in una situazione emotiva di tristezza o di preoccupazione). Prima di essere ingerito il cibo viene trattato per circa un minuto, mettendo semplicemente le mani ai lati del piatto e visualizzando luce di purificazione e simboli (CR e SH). Mentalmente si può anche aggiungere un adeguato intento.

Volendo è possibile anche disegnare SH e CR sopra il piatto e spingere poi con intento tali simboli nel cibo stesso.

Tenendo tra le proprie mani la bottiglia d'acqua che quotidianamente si consuma è possibile caricarla di energia riequilibrante. Bastano pochi minuti di visualizzazioni, d'intento positivo e di simboli. L'aqua ha un ottima memoria di

forma nei confronti dell'energia e si carica facilmente andando poi ad agire efficacemente "da dentro" per il riequilibrio energetico del corpo. Utile coadiuvante naturale in caso di cistiti, ritenzione idrica, calcolosi e disturbi circolatori.

Page 44: Reiki Pratico Di Secondo Livello

REIKI E AUTO

GUIDARE CON MAGGIORE SICUREZZA

L'AUTOMOBILE

Quando si sente il bisogno di proteggersi da eventuali influssi negativi si visualizza un bellissimo e luminoso campo energetico a forma di sfera o uovo che scaturisce dal cuore e ci avvolge completamente. Possiamo fare questo anche in auto. L'intera auto viene così ricoperta di luce.

SICUREZZA IN AUTO. Evidentemente utilizzare una tecnica Reiki per aumentare la sicurezza in auto non ci autorizza a essere negligenti o spericolati durante la guida. Esegui mentalmente la bilanciatura al cuore, usa nell’ordine Hon Sha Ze Sho Nen (HSZSN), Sei Heki (SH) e Choku Rei (CR) e pronuncia per tre volte qualcosa di simile a: «Viaggio in auto e ritorno a casa»; mentre ti visualizzi ancora con l'auto all’interno della sfera di luce formula una proposizione simile alla seguente: «Io Sono

protetto e schermato durante questo viaggio e durante

tutti i miei viaggi contro qualsiasi influsso negativo». Un'altra fase utile potrebbe essere simile a questa: «io

Page 45: Reiki Pratico Di Secondo Livello

torno a casa sano e salvo, tranquillo e incolume» Choku Rei, Choku Rei, Choku Rei! CR! CR!

Rinforza poi tale intento mandando ancora Choku Rei per circa un minuto. Puoi anche immaginare un grande CHOKU REI di splendida luce dorata che circonda completamente l'automobile di luce.

PARCHEGGIO. Trovare un posto libero per parcheggiare l'auto non è facile. Applicare Reiki per realizzare questo obietivo non è una cosa futile. Infatti, quando si gira a vuoto nel traffico cittadino aumentano lo stress e la rabbia (e le emissioni di scarico dell'auto) e diminuiscono le nostre facoltà percettive, quelle reattive e la pazienza. Insomma, ci alteriamo un bel po', soprattutto se andiamo di fretta. Passare nel momento opportuno davanti a un posto che si sta liberando, grazie anche all'azione equilibrante del Reiki, diventa davvero una cosa utile.

Esegui mentalmente la bilanciatura al cuore, usano nell’ordine Hon Sha Ze Sho Nen (HSZSN), Sei Heki (SH) e Choku Rei (CR) e pronuncia per tre volte qualcosa di simile a: «Adesso trovo parcheggio»; visualizza te e la tua auto nell'atto di parcheggiare comodamente e dì qualcosa di simile alla seguente frase: «Ora trovo semplicemente

un posto libero per parcheggiare». Choku Rei, Choku Rei, Choku Rei! Sostieni qualche istante l'energia, calma il corpo, le emozioni e la mente e affidati con fiducia all'universo che ti fa trovare il posto più opportuno.

Page 46: Reiki Pratico Di Secondo Livello

REIKI E SESSO

ACCOMPAGNARE LA SESSUALITA' AD UNA

CONSAPEVOLEZZA ENERGETICA

Il Reiki nel sesso, giustamente, non elimina come per magia eventuali problemi individuali o di coppia, né funge da anticoncezionale.

Page 47: Reiki Pratico Di Secondo Livello

Problemi fisici andrebbero risolti rivolgendosi a operatori socio-sanitari specializzati, problemi di natura psico-somatica (di gran lunga i più frequenti, come nel caso per es. dell'eiaculazione precoce, o dell'ansia da prestazione) andrebbero trattati a livello psicoterapico, mentre per problemi relazionali si consiglia una terapia di coppia presso un valido consulente.

Ma allora Reiki cosa fa per il sesso?

Reiki armonizza, Reiki predispone all'incontro, Reiki rilassa e contribuisce a creare le migliori condizioni per un incontro amoroso, Reiki rivitalizza le persone e ne rinnova il desiderio. Reiki porta gioia.

Due esseri che si accingono a fare l'amore, vibrano, come sempre accade, della loro propria vibrazione. Nel momento dell'unione Reiki contribuisce a rendere più affini i partner sessuali armonizzando e allineando momentaneamente i piani vibrazionali.

REIKI E SESSO: LA TECNICA

Poco prima del "momento magico" prenditi uno spazio di tranquillità ed esegui la consueta procedura di contatto sulla situazione: "Incontro amoroso con il/la mio partner".

Page 48: Reiki Pratico Di Secondo Livello

Visualizza te stesso e il/la partner sereni, gioiosi. Visualizza l'abbraccio e senti come le due energie si intrecciano e si armonizzano. Puoi usare luci e colori per questo, o semplicemente la rievocazione dell'energia del partner e poi la tua in una visualizzazione di comunione.

Pronuncia il nome del/della partner e il tuo più volte, con dolcezza e con forza, mentalmente o con la voce, visualizza il luogo in cui vi state per incontrare e manda ad esso Reiki in abbondanza, sia come Sei Heki sia come Choku Rei.

Infine visualizza entrambi voi in questo luogo circondato da una meravigliosa piramide di luce e immagina l'incontro svolgersi nella massima armonia e passione (senza entrare troppo nei dettagli perché l'amore nasce libero e cresce libero). Sigilla il tutto con un grande Choku Rei di potenziamento (immagina questo Choku Rei al centro della scena, come un sole capace di alimentare la passione).

Per gli uomini che soffrano di eiaculazione precoce o se è passato molto tempo dall'ultimo rapporto, può essere utile visualizzare Choku Rei nella radice del pene.

Per le donne che soffrano di vaginismo può essere utile proiettare molto Sei Heki con l'intento di disinfiammare e contemporaneamente lavorare su di sé per capire perché il proprio corpo si sta mettendo nelle condizioni di rifiutare l'amore. E' bene che corpo, emozioni e mente possano comunicare adeguatamente tra loro. Questo vale anche per gli uomini che si mettano nelle medesime condizioni di "boicottaggio".

Page 49: Reiki Pratico Di Secondo Livello

REIKI E CONFLITTI

INTERIORI

REIKI COME AIUTO A SUPERARE I PROPRI

CONFLITTI INTERIORI

E' possibile lavorare su di sé aiutandosi efficacemente con gli strumenti del Reiki. Prima di tutto occorre capire su quale aspetto della propria sfera pscichica ed emozionale si vuole lavorare: comprendere dove siamo, dove

Page 50: Reiki Pratico Di Secondo Livello

vogliamo arrivare e quali aspetti dovrebbero secondo la nostra sensibilità essere affrontati. Insomma occorre un punto di partenza sufficientemente chiaro.

Un conflitto a livello psicologico è una contrapposizione manifesta o latente di impulsi, desdideri o tendenze opposte che tendono a escludersi a vicenda.

Mettiti comodo, rilassati ed entra nell'energia di Sei Heki, disegnandone il simbolo, pronunciandone il mantra o invocandone l'energia. Sei Heki è un ponte tra il conscio e l'inconscio, la chiave della serratura che delimita questi due ambiti.

Usa la “procedura di contatto” con te stesso. Visualizza una situazione conflittuale che stai vivendo: mettila a fuoco il più possibile, delineane i dettagli. Immagina la direzione che il tuo corpo, le tue emozioni e la tua mente prenderebbero in un contesto di grande rilassamento, lucidità (Intelligenza), forza (Energia) e capacità di prenderti cura di te (Amore). Dai vita alla creatività: immagina di sciogliere i nodi conflittuali come se fossero neve sporca al sole (questo tipo di immagine risulta molto efficace anche per sciogliere blocchi energetici); manda a questo proposito continuamente Sei Heki, rinforzandolo ogni tanto con Choku Rei. Immagina te stesso totalmente libero dal conflitto in questione. Gli sciamani chiamerebbero questo "risognare il tuo sogno".

Quando hai lavorato a sufficienza su un conflitto chiedi all’Energia Reiki di aiutarti a risolvere anche altri conflitti di cui ancora non sei conscio, sollecitando il tuo inconscio (usando ancora i simboli, opportune verbalizzazioni e

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visualizzazioni) a farli emergere nei tempi più opportuni e a indicartene le soluzioni.

REIKI E BAMBINO

INTERIORE

REIKI COME AIUTO PER ENTRARE IN CONTATTO

CON LA BAMBINA O IL BAMBINO INTERIORE

CONTATTARE IL PASSATO PER GUARIRE IL

PRESENTE

Per contattare la bambina o il bambino interiore con il Reiki si usa la consueta “procedura di contatto” con se stessi, indicando però, insieme al nome, anche l’età

Page 52: Reiki Pratico Di Secondo Livello

desiderata.

Dopo aver fatto una piccola meditazione in cui si esprime l'intento di contattare in noi quella parte bambina che più ne ha bisogno, il primo numero (intero o frazionario) che "viene in mente" è quello che indica l'età da affrontare.

Si usano nell’ordine Hon Sha Ze Sho Nen (HSZSN), Sei Heki (SH) e Choku Rei (CR) e si pronuncia il proprio nome e l'età desiderata.

Si ricorda al reikista che contattare il proprio bambino interiore con l’intento di consolarlo, rassicurarlo, curare le sue ferite, etc. è tecnicamente assai facile, ma realisticamente impresa difficile e richiede sforzi e costanza. Si consiglia di farsi accompagnare da un terapeuta serio su questo terreno insidioso: è facile infatti perdersi nell’arte di raccontarsela.

Quando il Bambino Interiore ritrova serenità l’adulto ne ricava enormi vantaggi in termini di gioia di vivere. Contattare il proprio passato con la forza e la presenza dell'adulto consapevole, contribuisce a guarire il proprio presente, migliorando così la qualità della propria vita.

OSPEDALE REIKI

TRATTARE PIU' PERSONE CONTEMPORANEAMENTE

CON IL REIKI

Page 53: Reiki Pratico Di Secondo Livello

IL LUOGO DEL CUORE

Prima di tutto centrati sul cuore. Fa’ in modo di non essere disturbato e mettiti comodo. Chiudi gli occhi e visualizza di entrare nel tuo cuore come se fosse... un paesaggio, un meraviglioso paesaggio da favola, pieno di luci e colori. Lascia che la tua creatività scorra libera. Questo paesaggio e questo luogo sono espressione di te, sono te. In esso trovi accoglienza, tranquillità, serenità, sicurezza, risposte... Raggiungi ora la parte più alta del tuo luogo del cuore, la sommità dell’altura da cui puoi vedere l’intero paesaggio. Siediti, sei al centro del tuo cuore e il cuore è il tuo centro. Accogli la luce che entra in te dalla sommità del capo e ti riempie di amore, forza, compassione, pace, sobrietà.

Rivolgiti al tuo luogo di potere d’amore ogni volta che il tuo equilibrio è turbato, ogni volta che ti serve consiglio, aiuto, lucidità. Entra nel tuo cuore e solo a partire da lì

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decidi cosa dire... cosa fare...

OSPEDALE REIKI

Nel tuo luogo del cuore costruisci un edificio bellissimo pieno di luci e di pareti colorate. L’edificio ha un solo locale. Traccia su ogni parete e poi sul soffitto e sul pavimento i simboli del Secondo Livello e, se sei armonizzato anche al Terzo Livello, il simbolo della Grande Luce (Dai Ko Myo) al centro della stanza affinché irradino continuamente l’Energia Universale sugli ospiti che vi verranno trattati. Ogni volta che ti verrà richiesto o che tu sentirai di voler trattare una persona, falle preliminarmente un trattamento con le metodiche apprese nel Secondo Livello e poi invitala ad entrare nel tuo Ospedale Reiki. Prendi anche un foglio in cui terrai nota dei tuoi ospiti scrivendone di volta in volta il nome.

Ogni giorno prenditi qualche minuto per entrare nel tuo Ospedale Reiki, purifica l’ambiente e riempilo d’energia tracciando, come hai fatto la prima volta, i simboli. Poni ora l’intero edificio in una sfera di luce e irradialo tenendolo tra le mani per qualche minuto.

Se hai la sensazione che una persona abbia bisogno di un aiuto particolare o se la stessa persona ti informa di ciò,

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trattala anche individualmente.

GRIGLIA REIKI

La Griglia Reiki è un catalizzatore energetico. Esistono diverse possibilità di realizzazione, vi si può esprimere grande creatività.

Materiale necessario: — un disco di 20-50 cm. di vetro, rame, ceramica; oppure un piatto capovolto; — un cestino di vimini o un altro contenitore dal diametro leggermente inferiore; — 6, 7, 8, 9, 10, 12 o più cristallini grezzi e biterminati di quarzo ialino (cristallo di rocca) di grandezza simile; — una piramide di cristallo (meglio se anch’essa di quarzo ialino); — un po’ di cera d’api.

Costruzione: — purifica i cristalli lasciandoli una notte nel sale grosso e poi sciacquali bene con l’acqua di rubinetto; — imprimi in ogni cristallo i simboli Reiki chiedendo ad ognuno di aiutarti nel tuo intento di guarigione di altri esseri. — fissa con un po’ di cera d’api la piramide al centro del disco e disponi, fissandoli allo stesso modo, i cristallini biterminati a raggiera lungo il perimetro del disco; — appoggia il disco così completato sul cestino-raccoglitore e conserva questa “griglia” in un luogo in cui non venga toccato da altri, nemmeno animali, per evitare interferenze energetiche.

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Utilizzo: — quando desideri aiutare una persona, un animale, una pianta, una situazione, un luogo o altro, esegui prima di tutto un trattamento a distanza: — metti nel cestino-raccoglitore un “testimone”: un biglietto con nome, cognome e quanti più dati precisi conosci, meglio ancora una fotografia con i dati scritti sul dorso, un oggetto o altro; — puoi mettere nel cestino anche dei biglietti con disegnati sopra a colori i simboli Reiki; — è possibile anche introdurvi dei biglietti sui quali esprimiamo i nostri intenti e i nostri desideri puri e rispettosi degli altri, le no-stre richieste all’universo; — ogni giorno, se possibile, dedica qualche minuto alla “ricarica” della tua griglia imponendo semplicemente le tue mani su di essa e riversando, naturalmente, in essa tutti i tuoi propositi d’amore. Ricordati di ricaricare la tua griglia almeno una volta alla settimana, ma è chiaro che essa esprime più efficacia se le dedichi ogni giorno qualche minuto. — se sei in viaggio e, dunque, lontano dalla griglia, connettiti con essa per ricaricarla usando la metodica di trattamento a distanza del Secondo Livello.

REIKI E CRISTALLI

REIKI COME AIUTO PER ENTRARE IN CONTATTO

CON LE PIETRE E I CRISTALLI

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Il mondo minerale è una meravigliosa fusione di elementi, armonia della natura che si rende disponibile in tutto e per tutto, saggezza e guida verso la comprensione e la conoscenza, fonte di energia e di riequilibrio.

Pietre e cristalli sono grandi amplificatori di energia capaci di interscambiare con noi in ogni momento. Per il lavoro con il Reiki è fondamentale l’intento del reikista. I cristalli hanno la straordinaria proprietà di trattenere e amplificare pensieri e intenzioni. Per questo è possibile immettere nel cristallo non solo il proprio intento ma anche la propria capacità di trattare a distanza. Il cristallo continuerà così a mandare Reiki a distanza mentre ci si occupa d’altro.

Ogni cristallo ha la propria vibrazione e alcuni si prestano meglio di altri a soddisfare l’intento di curare a distanza. È compito del sentire trovare per ogni trattamento il cristallo adatto. Esiste un cristallo utile a farci dormire meglio, una pietra che lenisce il mal di denti, una pietra che facilita lo

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studio, etc etc.

Prima di tutto trova (o meglio, senti) qual è la pietra o il cristallo che meglio ti risuona per un dato scopo. Purificalo poi lasciandolo sotto sale grosso o argilla ventilata (vedi www.cristalloterapia.net) e poi risciacquandolo abbondantemente con un filo d’acqua per un po’ di tempo. Mentre sta sotto sale puoi applicare Reiki ed esprimere l’intento che venga completamente purificato.

Il passo successivo consiste nel caricarlo d’energia. Tienilo semplicemente tra le mani, disegna su di esso Hon Sha Ze Sho Nen, Sei Heki, Choku Rei pronunciandone i mantra e manifestando l’intento che la tua capacità di trattare a distanza venga estesa su di esso. Puoi usare (se sei armonizzato al Terzo Livello Reiki) in aggiunta anche Dai Ko Myo (DKM) e ogni altro simbolo Reiki desideri.

Poni il cristallo davanti al tuo 6° chakra e in una visualizzazione immagina di entrare in esso, di sentire le sue pareti colorate intorno a te. Chiedi al cristallo di sostenere il tuo intento, ovvero affidagli il compito che ti sta a cuore (per es. a un quarzo rosa grezzo potresti chiedere di proteggere il tuo sonno). Immagina poi di scrivere rispettosamente il tuo intento con chiare lettere di luce sulle sue pareti. Ringrazia il cristallo, trattienilo amorevolmente tra le mani. Pietre e cristalli chiedono semplicemente rispetto e amorevolezza.

Una volta purificato e caricato il cristallo è pronto all’uso.

Puoi semplicemente metterlo nel luogo che senti più opportuno (sul comodino nell'esempio del cristallo

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proteggi-sonno).

Puoi anche realizzare un altro tipo di applicazione: puoi usare una foto della persona da trattare oppure un foglio di carta su cui scrivere il nome della persona insieme ad alcuni dati personali, come per es. l’età, il suo indirizzo, il suo lavoro. Successivamente metti la foto o il foglio sulla mano non dominante, ci poni sopra il cristallo e con la mano dominante disegni sopra Hon Sha Ze Sho Nen, Sei Heki, Choku Rei (pronunciando tre volte ogni mantra e poi il nome della persona). In seguito poni anche la mano dominante sul cristallo e sulla foto (o sul foglio) e trasmetti Reiki (usando a piacere simboli e visualizzazioni) con l’intento che giunga alla persona. Formula quindi l’intento che il cristallo continui a inviare Reiki anche dopo che il trattamento ha termine.