REIKI - I Buffoni di Corte · 2012-12-18 · - scambi di Reiki a coppie - scambi di Reiki in gruppo...

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incontri serali per adulti e ragazzi - scambi di Reiki a coppie - scambi di Reiki in gruppo - cerchi di luce - Reiki a distanza (per i II livelli) - propedeuticità e avvicinamento al Reiki per chi desidera iniziare il percorso - laboratorio sui principi fondanti del Reiki - armonizzazione dei chakra - meditazioni originali del Maestro Dr.Mikao Usui - laboratorio sulle 7 tecniche di guarigione originali del Maestro Dr. Mikao Usui - laboratorio sulle tecniche degli antichi Esseni di intervento sull’aura - laboratorio di percezione uditiva, visiva e cinetica del campo energetico umano e degli esseri viventi - lettura dell’aura - tecniche sciamaniche antiche per il riequilibrio del campo energetico - laboratorio di tecniche e meditazioni per l’armonizzazione del proprio campo energetico in risonanza con la IV dimensione - laboratorio sui mudra - principi sull’uso interno ed esterno dei Fiori di Bach per il riequilibrio delle emozioni disfunzionali scambi di Reiki e laboratorio energetico REIKI Due incontri al mese IL MARTEDÍ ore 21.00 A partire da martedì 25 settembre 2012 Sede del corso: Associazione “I Buffoni di Corte” Corso Sebastopoli 272/E (interno cortile), 10136 torino INFO e ISCRIZIONI: 329 93 40 849 - [email protected] www.reikiinculla.it Calendario incontri fino a dicembre*: 25 settembre 9 e 23 ottobre 6 e 20 novembre 4 e 18 dicembre 1 incontro 106 incontri 5510 incontri 90annuale (19 incontri) 170annuale in coppia 320*le date da gennaio saranno comunicate durante il corso Elisa Cerruti è Reiki Master, pratica Reiki dal 2004, ha fondato il metodo Reiki in Culla ® per mamma e bebè. Ha conseguito il II livello come Reiki Channelor e il II livello presso la Bach Center Foundation. Si occupa di bioenergetica, radiestesia applicata, pulizia dellʼaura, tecniche dolci di guarigione tra cui Sali di Schüssler, fitoterapia, floriterapia, alimentazione consapevole e stili di vita sostenibili e ad impatto zero che ama diffondere anche attraverso il suo blog LatteRhum&Miele http://latterhumemiele.altervista.org Elisa Cerruti - P.IVA 10704410017 - 329 93 40 849 [email protected]

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incontri serali per adulti e ragazzi

- scambi di Reiki a coppie- scambi di Reiki in gruppo- cerchi di luce- Reiki a distanza (per i II livelli)- propedeuticità e avvicinamento al Reiki

per chi desidera iniziare il percorso- laboratorio sui principi fondanti del Reiki- armonizzazione dei chakra- meditazioni originali del Maestro

Dr.Mikao Usui- laboratorio sulle 7 tecniche di guarigione

originali del Maestro Dr. Mikao Usui- laboratorio sulle tecniche degli antichi

Esseni di intervento sull’aura

- laboratorio di percezione uditiva, visiva e cinetica del campo energetico umano e degli esseri viventi

- lettura dell’aura- tecniche sciamaniche antiche per il

riequilibrio del campo energetico- laboratorio di tecniche e meditazioni per

l’armonizzazione del proprio campo energetico in risonanza con la IV dimensione

- laboratorio sui mudra- principi sull’uso interno ed esterno dei

Fiori di Bach per il riequilibrio delle emozioni disfunzionali

scambi di Reiki e

laboratorio energeticoREIKI

Due incontri al meseIL MARTEDÍ ore 21.00

A partire da martedì 25 settembre 2012

Sede del corso: Associazione “I Buffoni di Corte”Corso Sebastopoli 272/E (interno cortile), 10136 torino

INFO e ISCRIZIONI: 329 93 40 849 - [email protected] www.reikiinculla.it

Calendario incontri fino a dicembre*:

25 settembre9 e 23 ottobre6 e 20 novembre4 e 18 dicembre

1 incontro 10€6 incontri 55€10 incontri 90€annuale (19 incontri) 170€annuale in coppia 320€

*le date da gennaio saranno comunicate durante il corso

Elisa Cerruti è Reiki Master, pratica Reiki dal 2004, ha fondato il metodo Reiki in Culla® per mamma e bebè. Ha conseguito il II livello come Reiki Channelor e il II livello presso la Bach Center Foundation. Si occupa di bioenergetica, radiestesia applicata, pulizia dellʼaura, tecniche dolci di guarigione tra cui Sali di Schüssler, fitoterapia, floriterapia, alimentazione consapevole e stili di vita sostenibili e ad impatto zero che ama diffondere anche attraverso il suo blog LatteRhum&Miele http://latterhumemiele.altervista.org

Elisa Cerruti - P.IVA 10704410017 - 329 93 40 849 [email protected]

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Per informazioni e iscrizioni contattare Elisa Cerruti Tel. +39 329 93 40 849 email [email protected]

I corsi partono tutto l’anno.

Il Reiki è una tecnica riconosciuta tra le CAM - Complementary & Alternative Medicine oggetto di ricerca scientifica e adottata in molti ospedali nel mondo. Il Reiki è per i bambini come una carezza di luce e di amore che li avvolge, li protegge e li aiuta nel loro naturale processo evolutivo

È una tecnica sicura, studiata e testata clinicamente, senza controindicazioni nemmeno per i nati prematuri.

L’obiettivo dei corsi è di offrire ai genitori uno strumento in più per accompagnare i bimbi durante la crescita favorendo lo sviluppo di un individuo equilibrato e in armonia con se stesso e con il mondo.

Eʼ utile in ogni fase della vita, soprattutto nei primissimi mesi e anni di vita quando il campo energetico dei piccoli è completamente permeabile dall’esterno e il contatto con il genitore rappresenta la protezione e un “filtro” rispetto ai campi energetici in cui viviamo.

Per i neonati rappresenta un aiuto dolce e amorevole che li supporta nel loro processo di radicamento alla vita e per superare eventuali problemi energetici ed

emozionali lasciati dal Grande Passaggio che è la nascita. E’ inoltre un ottimo alleato per le cosidette “coliche del neonato“. Può aiutare il piccolo ad affrontare i piccoli e grandi problemi delle sue prime settimane di vita.

Nella primissima infanzia è un supporto che li sorregge nelle fasi della crescita e promuove uno sviluppo armonico. Il Reiki viene anche chiamato l’“acceleratore dei processi” in questo può aiutare a superare le fasi della dentizione e ad alleviare i disturbi che questa comporta. Può aiutare il piccolo ad abbandonarsi alla nanna. Rappresenta inoltre un ottimo alleato durante l’impegnativo processo di conquista delle proprie capacità motorie, sociali e del linguaggio. Può alleviare irritazione, nervosismo, tristezza, eccitazione, riequilibrando il sistema energetico.

Nelle fasi successive è uno strumento che aiuta a superare altri piccoli e grandi problemi della quotidianità, come l’inserimento in asili e scuole materne ed elementari. Può essere di supporto per elaborare in modo costruttivo l’approccio al nuovo e il senso di abbandono che a volte ne

deriva oppure le prime difficoltà nello sviluppo delle prime relazioni sociali esterne alla cerchia familiare.

Il Reiki si pratica vestiti e non prevede manipolazione.

Il Reiki è una CAM studiata scientificamente. Per chi è interessato è possibile scaricare gratuitamente dal sito il paper “Il Reiki come CAM - Complementary & Alternative Medicine. Evidenze empiriche della ricerca scientifica dal 1985 al 2012 e diffusione presso strutture ospedaliere nel mondo.”

i corsi:Baby 0 - 12 mesi Kind 12 - 36 mesiPre-scholar 3 - 6 anniScholar 7 - 10 anniCorsi Operatori I, II, III livello

Corsi di Reiki tradizionale Usui Shiki Ryoho I, II, III livelloIncontri serali di scambio Reiki e laboratorio energetico

Corsi per mamma e bimbo da 0 a 10 anni. Corsi per Operatori I, II, III livello Corsi di Reiki I, II, III livelloIncontri serali di scambio di Reiki e laboratorio energetico

Reiki in Culla®

Per i genitori avvicinarsi

al Reiki significa

sviluppare una innata

capacità di ascolto del

proprio bambino. E’ uno

strumento in più per

accompagnare i bimbi

durante la crescita

favorendo lo sviluppo di

un individuo equilibrato e

in armonia con se stesso e

con il mondo.

Consulta www.reikiinculla.it per conoscere il calendario oppure contattaci.

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Reiki in Culla®Reiki in Culla®Reiki in Culla® AdultiAdulti

0 - 12 mesi12 - 36 mesi

3 - 6 anni7 - 10 anni

Corsi Reiki e

LaboratoriCorsi

Operatori

6 incontriGli incontri sono studiati per i bebè e le loro mamme, oppure papà oppure nonna o nonno.Durante gli incontri le mamme possono allattare e cambiare i bimbi, questo non compromette in alcun modo il lavoro, anzi ci consente di lavorare in profondità e armonia con i bisogni fisiologici e naturali.€ 70,00

3+3 incontri3 incontri solo con l’adulto per apprendere principi e tecniche3 incontri con adulto e bambino adattati alle specifiche esigenze. E’ possibile portare un gioco ciascuno oppure un libro o un pupazzo, preferibilmente che non emettano musiche elettroniche. Plaid o copertine sia per i piccoli sia per gli adulti.€ 70,00

6 incontriIncontri in cui reiki, meditazione e gioco si intrecciano. Pensati per una interazione adulto e bambino che sia anche ludica oltre che rilassante. A partire dai sette anni i bambini possono essere maggiormente coinvolti nelle attività formative che fanno parte della prima parte degli incontri, che saranno opportunamente adattate. Gli scambi di reiki saranno in coppia e a gruppi e anche i bambini saranno invitati a usare reiki con il proprio genitore e con i coetanei.€ 70,00

Corsi di Reiki tradizionale Usui Shiki Ryoho di I, II, III livello. Ciascuno di 16 ore in un week end in orario 9.30-18.Il dettaglio sul programma dei corsi è disponibile sul sito.

I livello: € 120II livello: € 130III livello: € 200

Serate di scambio di Reiki e laboratorio energetico.

Serate aperte a tutti. A chi ha già Reiki e desidera continuare a sperimentare e beneficiare di scambi e a chi non ha ancora ricevuto le attivazioni e vuole farne una prima esperienza. Le serate saranno anche occasione di laboratorio e pulizia sul campo energetico ad ampio spettro.

1 incontro: € 106 incontri: € 5510 incontri: € 9019 incontri: € 170in coppia: € 320

Medici, infermieri, pediatri, ostetriche, naturopati, maestre, educatrici, baby sitter, genitori, nonni, etc

Prevede il completamento del livello di Reiki I, II, III a cui si integra la specializzazione Reiki in Culla®.

Reiki + Reiki in Culla®:I livello: € 180II livello: € 200III livello: € 350

Chi abbia già conseguito il livello Reiki Usui Shiki Ryoho anche presso altro Master può ripetere lo stesso livello e quelli precedenti gratuitamente e integrare per la sola specializzazione.

Solo Reiki in Culla®: I livello: € 90II livello: € 100III livello: € 200

cos’è il Reiki?Il Reiki è una CAM ovvero una tecnica complementare a cure mediche riconosciuta. La ricerca scientifica ha verficato essere sicura anche in soggetti malati, nati prematuri e anziani. Il Reiki è una CAM studiata scientificamente. Agisce sul campo energetico armonizzandolo e riequilibrandolo. Rilassa e favorisce uno stato di benessere, contribuisce ad alleviare il dolore, la depressione, lo stress. Per i suoi benefici è adotatto da numerosi ospedali in tutto il mondo (si veda l’analisi scaricabile dal sito): Stati Uniti - dove rientra nella formazione ufficiale degli infermieri accreditati - Australia, Canada, Regno Unito, Germania, Svizzera. La soluzione di blocchi sul campo energetico permette all’energia di fluire in modo organico e per questo spesso allevia anche la sintomatologia sul piano fisico e in alcuni casi può favorire la guarigione.

Dettaglio sui corsi La durata di ciascun incontro è di 50

minuti. Questo per diversi motivi. Normalmente con i bambini è bene non superare i 20 minuti di reiki, inoltre il lavoro energetico è molto “sentito” e per questo sessioni troppo lunghe potrebbero stancare i piccoli. Infine cercare di intrattenerli con un’attività per oltre 50 minuti potrebbe innervosire il bimbo e di conseguenza il genitore, cosa che vanificherebbe il beneficio dell’incontro.

Ogni incontro si articola in due parti: una parte di natura esplicativa e formativa e in una parte di scambio di reiki. Nella prima parte vengono fornite informazioni di base sul reiki, sulla bioenergetica, sui chakra e sull’uso del reiki con i bambini, tecniche di rilassamento, meditazione e di armonizzazione del proprio campo energetico, percezione dei campi energetici. Per le fasce di età dai 12 mesi ai 6 anni sono previsti 3 incontri per i soli genitori e 3

incontri con i bimbi. Questa suddivisione nasce dall’esperienza. Per le fisiologiche dinamiche evolutive e comportamentali dei bimbi di questa età è estremamente difficile concepire che il genitore presente nella stessa stanza possa dedicarsi ad altra attività e non sia disponibile al gioco. Questo rende molto difficile poter condurre gli incontri. I 3 incontri preliminari dedicati agli adulti servono per creare un terreno di lavoro che sarà sviluppato durante gli incontri con i bimbi.

Ambiente e attrezzature: scelgo normalmente ambienti  adatti ad ospitare gruppi di almeno 10-15 persone. Preferisco evitare la presenza di giochi e altri oggetti che potrebbero distrarre eccessivamente il bambino. Uso musiche di sottofondo rilassanti adatte sia ad adulti sia a bambini, prediligo quando possibile la musica a 432 hz.

Hai ancora qualche curiosità? Consulta il sito www.reikiinculla.it oppure contattaci.

I corsi Reiki in Culla® sono a numero chiuso per 5-7 coppie adulto bambino. Sia per gli adulti che per i bambini è indicato indossare indumenti comodi, chiari, preferibilmente di colore bianco e in fibra naturale, calze antiscivolo.IL DETTAGLIO COMPLETO SUL PROGRAMMA DEI CORSI È DISPONIBILE SUL SITO

i corsi

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Maggio 2012

ANALISI DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA

Il Reiki come CAM - Complementary & Alternative Medicine. Evidenze empiriche della ricerca scientifica dal 1985 al 2012 e diffusione presso strutture ospedaliere nel mondo. Elisa Cerruti, PhD, Reiki Master Usui Shiki Ryoho, [email protected] ,+39 329 93 40 849

Disclaimer & CopyrightQuesto paper è liberamente scaricabile dal sito www.reikiinculla.it . È consentito diffondere e stampare il paper purché in forma gratuita, nella sua interezza e con chiara ed evidente attribuzione all’autore. Non è consentito farne un uso commerciale anche solo di parti.

IntroduzioneSecondo il National Center for

Complementary and Alternative Medicine - NCCAM il Reiki rientra nelle CAM (Complementary and Alternative Medicine) ed è definito come un metodo di guarigione bioenergetico che può essere usato in modo complementare o alternativo per un ampio spettro di patologie acute e croniche.

“Reiki is an alternative healing practice in which practitioners place their hands lightly on or just above the person, with the goal of facilitating the person’s own healing response.” (NCCAM, 2006)

Il Reiki è una tecnica dolce che agisce sul campo energetico umano armonizzandolo e riequilibrandolo, al fine di ridurre stress e favorire il benessere della persona. Come le altre tecniche bioenergetiche agisce attraverso le mani che entrano in contatto con il campo energetico. Le persone che hanno ricevuto un trattamento di Reiki riferiscono di aver fatto esperienza di uno stato di rilassamento profondo e di una grande pace, di numerose percezioni e di effetti sul corpo e sulle funzioni fisiologiche che saranno descritte nella sezione “La ricerca scientifica”. Lo spettro di sensazioni include: calore, freddo, torpore, movimenti muscolari involontari, senso di pesantezza corporea o abbandono, sensazione di galleggiamento, tremori, percezione di vibrazioni o pulsazioni, percezione di colori e percezione dei suoni e dei rumori amplificata o diminuita (123). È molto comune addormentarsi durante un trattamento di

reiki e/o riportare sensazioni di pace, profondo rilassamento e di riconnessione con il proprio centro. La recente ricerca di Birocco et al. (2012, 8) realizzata nel reparto oncologico dell’Ospedale San Giovanni Battista di Torino ha dimostrato come il Reiki se introdotto negli ospedali possa rispondere ai bisogni fisici ed emozionali dei pazienti, migliorando il benessere, dando sollievo al dolore, migliorando la qualità del sonno e riducendo l’ansia.

Gli effetti fisiologici che sono stati misurati dalle ricerche nel corso degli anni riguardano i risultati sui test ematologici (3, 94, 161, 162), sulla pressione sanguigna (94, 129, 158), sulla frequenza cardiaca (94, 155, 158), sulle misurazioni bioelettriche (3, 129, 149, 151, 157), sulla guarigione delle ferite (142, 145), sull’ansia (3, 8, 17, 34, 45, 75, 109, 129, 163), sulla depressione (17, 34, 100, 160), sull’umore, sullo stress (32, 100, 127, 129), sulla neutropenia (3), sulla gestione del dolore (6, 8, 20, 21, 22, 34, 38, 45, 52, 54, 69, 75, 103, 109, 139, 151, 160, 161), su nati prematuri (155), in oncologia (1, 2, 8, 14, 26, 29, 56, 62, 67, 69, 70, 76, 89, 103, 109).

Il Reiki può avere effetti benefici su persone affette da patologie croniche e mentali come la fibromialgia o la depressione. Uno studio di Shore del 2004 (100) fornisce evidenze empiriche rispetto al fatto che il Reiki è in grado di ridurre sintomi di depressione fino ad un anno dalla ricezione del trattamento.

È una tecnica che non presenta controindicazioni o effetti collaterali dannosi, le ricerche hanno dimostrato essere sicura anche su

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nati prematuri (Duckett; 155) e nella gestione del dolore (So; 54). In qualche caso si può constatare uno sblocco o un abbandono di esperienze emotive che talvolta possono generare disagio, ma si tratta di esperienze passeggere con risoluzione favorevole e rapida.

E’ diffuso in numerose strutture sanitarie in tutto il mondo, alcune delle quali sono citate in questo documento (“Diffusione del Reiki presso strutture ospedaliere e nella formazione ufficiale”). Una ricerca pubblicata nel 2012 (Egan; 1) ha rilevato l’uso del Reiki per pazienti di oncologia nel 43% delle strutture ospedaliere pubbliche del Regno Unito.

Non è necessario che l’operatore Reiki abbia una formazione medica o fisiopatologica, tuttavia infermieri, medici, specialisti, fisioterapisti e massaggiatori che invece possiedono conoscenze specifiche in tal senso potranno trarre dall’unione delle conoscenze un complemento per l’indagine e il trattamento del campo energetico come supporto a terapie convenzionali e/o alternative (Ringdal, 153).

In particolare la letteratura internazionale pone l’accento sulla professione dell’infermiere e dell’ostetrica come due tra quelle che maggiormente si prestano ad incorporare tecniche olistiche bioenergetiche come il Reiki nella pratica professionale quotidiana proprio perché è con lo stretto contatto fisico attraverso il tocco delle mani che spesso si esplica.

In misura crescente il Reiki viene impiegato negli ospedali per la sua capacità di alleviare condizioni di salute croniche: gestione del dolore, riduzione dello stress, cancro anche in pazienti pediatrici, nella medicina generale, in chirurgia (nelle fasi pre e post-operatorie) nel trattamento di persone affette da HIV/AIDS, geriatria e lungo degenza (“Diffusione del Reiki presso strutture ospedaliere e nella formazione ufficiale”).

Accanto al trattamento dei pazienti il Reiki è utile per lo stesso staff ospedaliero, per auto-trattamenti e per i familiari dei pazienti.

Negli Stati Uniti rientra, insieme ad altre Healing Terapies, nella formazione di base del Personale Infermieristico e molti Medici lo conoscono e lo praticano abitualmente.

In Italia molto si sta iniziando a muovere in questa direzione. In particolare uno dei miei più

cari progetti è di portare il Reiki e il Reiki in Culla® negli ospedali pediatrici, nei reparti di ostetricia e ginecologia e nelle scuole, anche attraverso ricerche scientifiche in collaborazione con equipe di medici, infermieri, ostetriche, maestre e insegnanti.

E’ un processo lento e delicato che “cammino” ogni giorno nella serietà e professionalità. Il mio grazie va ad amici, praticanti e Master Reiki, medici, infermieri e a tutte le persone che stanno collaborando e che collaboreranno perché questa tecnica meravigliosa possa diffondersi negli ospedali e nelle scuole.

Un grazie a tutti coloro che leggendo questo documento vorranno dare un supporto a questo progetto.

Parte di questo cammino è fatto di studio e ricerca, perché credo fermamente che la ricerca medico-scientifica sia fondamento imprescindibile per lo sviluppo nel campo del benessere e della salute e che, ancor più, sia applicabile al Reiki e ne stia indagando, seppure talvolta con risultati controversi e in qualche caso metodologie migliorabili, da anni efficacia e benefici che molte persone nel mondo possono testimoniare. Nel 2006 l’NCCAM sottolinea come sia riscontrabile una scarsità di ricerche scientifiche di elevata qualità sul Reiki. Da allora la ricerca ha continuato ad interessarsi al Reiki usando metodologie sempre più rigorose e che hanno portato ai risultati incoraggianti delle ultime ricerche pubblicate (Bowden et al., 17 e 44; Birocco et al., 8; Morse e Beem, 3) che comprendono anche uno studio pionieristico, estremamente innovativo i cui risultati rappresentano una pietra miliare nella direzione di questo lavoro, che ha indagato gli effetti del Reiki sui nati prematuri (Duckett e Ringdal, 155). Concordo con la maggior parte dei ricercatori che siano necessari ulteriori studi.

Sebbene il benessere che se ne trae è testimoniato dalle persone che lo praticano e/o che ricevono trattamenti credo che sia ancora troppo poco diffuso un approccio scientifico al Reiki, proprio da parte di chi lo pratica e lo diffonde. Auspico di cuore che progressivamente i corsi di Reiki integrino lo studio della letteratura relativa alla ricerca scientifica sin qui condotta e aggiornata e che le

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conoscenze sul Reiki divengano sempre più basate sull’oggettività della ricerca medica così che il Reiki, come molte altre tecniche olistiche bioenergetiche, possano essere accolte e praticate con coerenza, serietà e consapevolezza.

Quello che segue è dunque il frutto di un costante aggiornamento sulle ricerche scientifiche condotte in tutto il mondo da Università, Dipartimenti ospedalieri, Centri di ricerca e altri enti internazionali che mi auguro circolino il più possibile e siano condivise tanto da divenire patrimonio culturale comune.

Origini e storia del ReikiLe origini più antiche del Reiki si fanno

risalire a oltre 2 mila anni fa in India o in Tibet dove si ritiene che fossero in uso pratiche di guarigione attraverso l’imposizione delle mani. Tracce di guarigione per imposizione delle mani si ritrovano anche in numerosi testi sacri tra cui la Bibbia. Il Reiki moderno, quello che conosciamo oggi, si fa risalire al Maestro Mikao Usui sul quale poco o nulla si conosce. Molto è stato scritto ma le fonti circa il modo in cui il Buddista giapponese ha conosciuto e divulgato il Reiki sono scarse.

Secondo William Lee Rand (146) - fondatore dell’International Center for Reiki Training e autore di alcune interessanti pubblicazioni in materia - Usui ha cercato per molti anni un metodo di guarigione che consentisse un’esperienza profonda e volta al benessere complessivo della persona, metodo che gli è stato rivelato e che è divenuto quello che è stato chiamato Reiki.

Reiki è una parola che deriva dal giapponese:

霊気

che significa “atmosfera misteriosa” a sua volta essa deriva dal cinese:

靈氣

“influenza soprannaturale”. Oggi comunemente si intende il significato della parola Reiki come “energia vitale universale”.

La parola reiki si compone di due ideogrammi:

- il primo 霊 (rei) si traduce letteralmente

come spirito, miracolo, divino - il secondo 気 (ki) significa gas, energia

vitale, alito vitale, consapevolezza.Il Reiki dunque è una pratica spirituale

sviluppata nel 1922 da Mikao Usui. Si è diffusa negli anni la versione della scoperta del Reiki secondo la quale Usui scoprì questo metodo mentre praticava Issi Guo, una pratica buddista della durata di 21 giorni sul Monte Kurama. Non è chiaro quali fossero di preciso le pratiche svolte durante questo ritiro sebbene molti credano si trattasse di meditazione, preghiera, digiuno e recitazione di salmi. Si crede che durante questo periodo egli ricevette una rivelazione mistica e con essa la conoscenza e il potere spirituale di praticare e di iniziare altri alla pratica di quello che egli chiamò Reiki. Sempre secondo la leggenda sembra che questo potere e questa conoscenza attraversarono il chakra della corona (VII) di Usui e lo illuminarono spiritualmente. Nell’aprile del 1922 Usui si trasferì a Tokyo e fondò la Usui Reiki Ryōhō Gakkai che in Mandarino significa Società per il Metodo Terapeutico dell’Energia Spirituale di Usui con l’obiettivo di continuare a trattare le persone con il Reiki. Usui lavorò molto con i poveri a Kyoto e a Tokyo. Fu Chujiro Hayashi, uno dei suoi allievi, a trascrivere le posizioni delle mani e la tecnica.

Il Reiki è da molti considerato una filosofia di vita che concepisce l’uomo come corpo-mente-spirito strettamente interconnessi tra loro e con l’ambiente circostante e con il resto del mondo. Questo modo di intendere l’uomo e la sua relazione con l’ambiente si riflette nei cinque principi etici che Mikao Usui ha lasciato come parte integrante della formazione del praticante Reiki e dei Maestri Reiki:

L’arte segreta di invitare la felicità (fortuna),

La medicina spirituale per tutte le malattie.Almeno per oggiNon ti arrabbiare

Non ti preoccupareVivi nella gratitudineLavora con diligenza

Sii gentile con le persone

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Al mattino e alla sera, siedi in gassho (le mani giunte al petto seduti sui talloni) ripetendo

queste parole a voce alta e nel tuo cuore. Per migliorare la salute del corpo e dello

spirito.Il metodo di guarigione spirituale di gassho

Il fondatore Mikai Usui

Nel 1973 Hawaii Hawaii ha iniziato a formare Master Reiki in America ed Europa, questo è stato l’inizio della sua diffusione in occidente.

Sul monumento commemorativo di Usui è scritto che insegnò il Reiki a oltre 2000 persone e che 16 di queste raggiunsero il livello equivalente a quello di Master. Durante il periodo in cui Usui insegnava Reiki a Fukuyama un colpo apoplettico lo condusse alla morte.

Altre fonti dicono che si sia laureato negli Stati Uniti e abbia realizzato numerose altre attività di cui non vi è traccia o documento.

Esistono due principali branche di Reiki:•il Reiki Tradizionale Giapponese

•il Reiki Occidentale

La più evidente differenza tra questi due grandi rami sta nel fatto che il Reiki Tradizionale Giapponese è interamente basato sull’intuito e la capacità dell’operatore di percepire le necessità di chi riceve il trattamento mentre il Reiki Occidentale ha coniato un sistema di gesti molto precisi e sequenze determinate da eseguire strettamente in ogni situazione.

Il trattamento di ReikiDurante il trattamento di Reiki il praticante

agisce come un conduttore, o meglio un canale, di questa energia, anche detta Ki o Chi, per se stesso o per gli altri.

Il praticante con un I livello di Reiki impiega normalmente 12 o 15 posizioni delle mani, mentre il praticante con un II livello associa alla posizione delle mani alcuni simboli che aiutano a canalizzare e fissare l’energia

oppure a trasmettere energia a distanza qualora il soggetto sia lontano. Nei trattamenti in presenza non è strettamente necessario il contatto delle mani con il soggetto ricevente: poiché il Reiki agisce sul campo energetico, è sufficiente avvicinare le mani al corpo di chi riceve il trattamento in modo che ci siano alcuni centimetri d’aria. Chi riceve il trattamento può essere completamente vestito e sotto lenzuola o coperte.

Un trattamento completo di reiki dura circa 90 minuti, alcune versioni ridotte e mirate possono anche durare 30-60 minuti. Quando non sia possibile lavorare con tempi così lunghi, come spesso avviene negli ospedali, di norma si usano trattamenti estremamente mirati e brevi, anche solo pochi minuti (tra i 3 e i 10 minuti).

La formazione di ReikiSia il Reiki tradizionale Giapponese, sia il

Reiki Occidentale hanno tre livelli di formazione, Primo, Secondo e Terzo Master/Maestro, di apprendimento che forniscono differenti abilità e possibilità di trattamenti.

Ogni persona è in grado di praticare Reiki e si può fare una parziale esperienza di quella che sia l’energia che fluisce e i benefici che se ne hanno provando il metodo seguiti da un Maestro di Reiki anche senza aver ricevuto le attivazioni. Questo è il principio di alcuni momenti di condivisione e scambio di Reiki aperti anche a chi non abbia ancora ricevuto le attivazioni. Le attivazioni fanno parte dei corsi o seminari di Reiki che durano convenzionalmente due giorni, circa 16 ore ciascuno. Ad ogni livello vengono praticate attivazioni, dette anche armonizzazioni, così chiamate perché il loro scopo è quello di attivare maggiormente i canali energetici ripulendoli in profondità e consentendo all’energia di fluire liberamente.

Durante il corso di Primo livello si apprendono i principi fondamentali del Reiki e le sue applicazioni nella vita quotidiana. Si impara a prepararsi al trattamento con la centratura, ovvero l’armonizzazione della propria energia. Si prende dimestichezza con la percezione della propria energia e di quella delle altre persone. Si imparano l’autotrattamento, il

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trattamento completo, quello veloce e a trattare oggetti e alimenti.

Durante il corso di Secondo livello attraverso le nuove attivazioni si potenzia l’energia che viene trasmessa. Nel loro insegnamento i Maestri Reiki ricevono indicazione molto chiara sul fatto che possano essere attivati al secondo livello praticanti reiki pienamente consapevoli del cammino bioenergetico e delle sue potenzialità. In ogni caso è necessario che i paticanti di primo livello abbiano acquisito esperienza e abbiano praticato reiki con costanza e regolarità per un periodo congruo che di norma viene fissato in un anno solare. I Maestri Reiki hanno facoltà di negare le attivazioni di secondo e terzo livello qualora ritengano la persona non ancora preparata a proseguire il cammino. Durante il corso di secondo livelli si ricevono alcuni simboli e se ne conoscono principi e usi. Si apprendono le tecniche che consentono di trattare a distanza, di trattare situazioni e di effettuare trattamenti anche a persone o situazioni nel passato e nel futuro. Si impara ad armonizzare gli ambienti e a portare armonia nella nostra mente.

Con il Terzo livello Master/Maestro si può insegnare il Reiki e iniziare altre persone. I Maestri Reiki attivano nuovi Maestri dopo diversi anni di pratica non solo di trattamenti reiki ma anche degli insegnamenti e dei principi del Reiki lasciati da Usui nella propria vita.

Esistono inoltre numerose varianti rispetto al Reiki trazionale e differenti percorsi di formazione, alcuni dei quali prevedono un numero maggiore di livelli e di iter di formazione. Quello cui ci riferiamo in questo documento è il Reiki tradizionale originale del Metodo Usui Shiki Ryoho.

Il Reiki in Culla®

Trattare i bambini e ancor più i neonati è molto diverso dal trattare gli adulti. Il Reiki in Culla® nasce dagli studi sul campo energetico dei neonati e dei bambini. Il campo energetico dei bambini non è ancora completamente formato. Alla nascita il chakra della corona, quello che si trova all’incirca in corrispondenza della fontanella, è completamente aperto (148), mentre gli altri si svilupperanno durante il corso

dei suoi primi anni di vita. Il primo chakra a doversi sviluppare è quello della radice, detto primo chakra e posto tra i genitali e l’ano. Un sano sviluppo del primo chakra determina una buona capacità di radicamento nella vita e quindi un sano rapporto con le esigenze fisiologiche primarie: mangiare, dormire, e così via. I bambini le cui madri in gravidanza abbiano effettuato lavori energetici come il reiki o lo yoga mirati allo sviluppo del primo chakra hanno maggiori opportunità di manifestare sin da piccolissimi la capacità di seguire e soddisfare in maniera equilibrata i fabbisogni del proprio corpo. Questo vale anche per i chakra successivi: lavorare sul campo energetico e sui chakra nel periodo del loro sviluppo significa aiutare il campo energetico del bambino a svilupparsi in modo armonico e a nutrirsi dell’energia dell’ambiente esterno.

I trattamenti rivolti ai bambini e ai neonati devono tenere in considerazione l’età e le caratteristiche di sviluppo del campo energetico. Nel Reiki numerose sequenze di trattamento insistono sui chakra alti (VII-VI-V), cosa che depotenzia il lavoro di sviluppo dei chakra bassi (I-II-III-IV) che si realizza proprio nei primi anni di vita. Inoltre i trattamenti di reiki rivolti agli adulti sono troppo lunghi ed eccessivamente potenzianti per il campo energetico di un bambino.

Nonostante queste precauzioni è bene ricordare che il Reiki è una tecnica sicura sui bambini, persino quelli prematuri, come ha dimostrato la ricerca di Duckett e Ringdal (155) e che il Ki o Chi, ovvero l’energia trasmessa, è “intelligente” dunque in grado di andare ad agire là dove ce ne sia effettivo bisogno.

Reiki in Culla® è anche un metodo nato con l’intento di promuovere l’intimità, l’ascolto e la relazione basato anche su energie sottili delle mamme e degli operatori verso i bambini sin da piccolissimi. È un approccio innovativo che consente inoltre alle mamme di prendere contatto e consapevolezza del campo energetico proprio e del proprio bambino, avvicinando alla percezione bionenergetica. È inoltre un modo con cui le mamme e gli operatori possono contribuire in modo complementare e alternativo al benessere, al rilassamento e allo sviluppo armonico dei propri figli.

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La ricerca scientifica: uno sguardo d’insiemeLe ricerche compiute a partire dal 1960 e le

nuove evidenze empiriche confermano l’esistenza del campo energetico e suggeriscono nuove strade per misurarlo (164). Non si tratta in questo caso di studi specifici sul Reiki ma nel campo della bioenergetica più ampiamente intesa. Le tradizionali misurazioni come l ’ e l e t t r o c a r d i o g r a m m a e l’elettroencefalogramma possono oggi essere affiancate dalla mappatura di campi biomagnetici che consentono di ottenere informazioni più accurate rispetto alla quadro bioenergetico umana. Dispositivi superconduttori a interferenza quantistica1 (SQUID) sono stati usati per mostrare gli effetti della malattia sul campo magnetico e il trattamento con campi magnetici pulsati è stato usato per migliorare la guarigione (149). In uno studio sugli effetti della Polarity therapy2 - un’altra terapia energetica - Benford et. al. (150) hanno rilevato significative riduzioni nella quantità di raggi gamma nel campo energetico durante il corso del trattamento.

Per quanto riguarda la ricerca scientifica sul Reiki ho raccolto in bibliografia i principali studi conosciuti e alcune review. Le ricerche prese in considerazione nel testo fanno riferimento ad alcuni tra i principali studi e ricerche avallate per rigore metodologico dai ricercatori che hanno lavorato negli ultimi anni per raccogliere e rendere omogenei i risultati delle ricerche condotte sul Reiki.

Uno dei principali limiti dei primi studi è costituito dalla metodologia utilizzata. Ancora nei primi anni del 2000 gli studi hanno spesso risentito di limitazioni nella struttura stessa del progetto di ricerca come sottolineano spesso i ricercatori. L’evoluzione degli studi ha condotto i ricercatori in questi ultimissimi anni a portare a termine ricerche più significative dal punto di vista metodologico-progettuale e dal punto di vista dei campioni.

Gli studi sono stati suddivisi in categorie in base all’ambito indagato e includono stress/rilassamento e depressione, dolore, guarigione delle ferite, valori ematici, ansia e stress, standardizzazione del reiki placebo e pediatria.

Stress/rilassamento depressione e Reiki

Uno dei primi studi conosciuto sul Reiki è stato realizzato nel 1985 da Schlitz e Braud (157) che hanno condotto un’analisi quantitativa, corredata da un aspetto qualitativo, semi-sperimentale per studiare gli effetti calmanti del Reiki a distanza (II livello) con 15 volontari in una clinica. Ciascun partecipante ricevette Reiki a distanza da un Master Reiki (sequenza di influenza), seguito da un periodo di assenza di reiki (sequenza di controllo). Il sistema usato per rilevare gli effetti calmanti fu la lettura dei risultati del poligrafo riguardo la resistenza elettrica cutanea. Sebbene i ricercatori non abbiano trovato risultati significativi nelle misurazioni quantitative, le interviste e i questionari raccolti hanno invece riportato un effetto calmante del Reiki, aspetto che le sole rilevazioni quantitative non sono state in grado di cogliere. In conclusione i ricercatori affermano che le ricerche sperimentali non sono ottimali per testare terapie come il Reiki. Nonostante le conclusioni cui arrivarono Schlitz e Braud questo studio fu uno tra i primi ad aprire ad una continua sperimentazione sul Reiki e servì per iniziare a porre le basi metodologiche per gli studi successivi.

Nel 2001 Wardell e Engebretson (129) hanno realizzato uno studio costituito da rilevazioni ripetute su un singolo gruppo per valutare gli effetti del Reiki sugli indicatori biologici dello stress. Il campione scelto era composto da 23 soggetti sani senza ulteriori dettagli o criteri di ricerca. Ogni partecipante ricevette da un Master Reiki un trattamento di Reiki della durata di 30 minuti. I dati relativi a IgA, cortisolo, pressione arteriosa, elettromiografia e inventario di ansia stato-tratto (STAI State-Trait Anxiety Inventory) vennero raccolti prima, durante e dopo la sessione. I risultati del t test mostrarono che i livelli relativi allo stato di ansia erano inferiori dopo la sessione di Reiki (M = 26.17, SD = 6.26) rispetto al periodo precedente il trattamento prima (M = 31.96, SD = 9.73), (t22 = 2.46, P = .02). Le ANOVA ripetute per la pressione arteriosa indicano una sensibile diminuzione dei valori dopo il trattamento di Reiki (F2,44 = 6.60, P < .01). I ricercatori hanno concluso che il

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Reiki favorisce una riduzione dello stress ma indicano anche di considerare con cautela i risultati dato che per lo studio i soggetti sono stati sottoposti ad un solo trattamento di reiki e perché inoltre i trattamenti sono stati standardizzati e non individualizzati.

In uno studio cieco semi-sperimentale Witte e Dundes (158) hanno indagato l’efficacia del Reiki sul rilassamento fisico e mentale attraverso un campione di 100 studenti universitari di un campus. Ogni partecipante fu inserito in un gruppo non randomizzato di 25 persone e ricevette per 20 minuti una delle seguenti prestazioni: un trattamento di Reiki, un trattamento di Reiki placebo, l’ascolto di una meditazione registrata, l’ascolto di musica. I livelli di rilassamento sono stati misurati attraverso un questionario, mentre la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa furono rilevate prima e dopo ciascuna sessione. Non furono trovati risultati significativi. I ricercatori imputarono questo risultato al campione limitato, a potenziali errori nella varianza dello stato di rilassamento e nella breve durata dei trattamenti al fine di un rilassamento.

Shiflett et al. (114) nel 2002 condussero un altro studio doppio cieco randomizzato, questa volta un trial clinico, per valutare l’efficacia del Reiki in 50 pazienti in fase di riabilitazione post-infarto usando specifici criteri di inclusione vs. esclusione. Ogni soggetto fu assegnato a random a un gruppo seguito da un Reiki Master, da un praticante di I o II livello e ricevette fino a 10 trattamenti in un periodo di 2,5 settimane secondo un protocollo predefinito. Il gruppo di controllo fu scelto tra pazienti che presentavano gli stessi criteri di inclusione ma a cui non venne somministrato alcun trattamento. Un test FIM (Functional Independence Measure) venne condotto all’inizio e test CES-D (Center for Epidemiological Studies-Depression) vennero rilevati prima e dopo ogni trattamento. I dati analizzati non hanno rilevato risultati significativi. Secondo gli autori questo è dovuto a molteplici fattori tra cui il campione e la perdita di dati di rilevazione.

Shore (100) ha realizzato nel 2004 uno studio sperimentale a doppio cieco con 45 partecipanti per valutare gli effetti del Reiki su stress e depressione usando specifici criteri di eligibilità dei soggetti. Ogni partecipante è stato

assegnato a random ad uno dei tre gruppi dello studio e ha ricevuto una delle seguenti possibilità: un trattamento di Reiki, un trattamento di Reiki a distanza, un Reiki placebo, oppure un finto trattamento a distanza di Reiki ciascuno di 1-1,5 ore e per un periodo di 6 settimane. Il trattamento a distanza è stato fatto da praticanti Reiki che hanno ricevuto le attivazioni di II livello e che hanno mandato Reiki da un’altra location, mentre i trattamenti simulati sono stato realizzati da persone che hanno mimato il trattamento ma che non hanno ricevuto alcuna attivazione. I ricercatori hanno rilevato prima e dopo i test i valori di Beck Depression Inventory (BDI), di Beck Hopelessness Scale (HS), e di Perceived Stress Scale (PSS). La MANOVA (analisi multivariata di varianza) non ha rilevato significative differenze tra i gruppi nel pretest. Le differenze significative sono state rilevate relativamente al PSS tra il gruppo Reiki in presenza e quello Reiki placebo (P < .01, η = 0.18) e tra il Reiki a distanza e il gruppo placebo (P < .01, η2 = 0.17). Inoltre, si è riscontrata una differenza significativa relativa alla depressione BDI tra il gruppo di reiki in presenza e quello placebo (BDI, P = .05, η2 = .09; HS, P = .02, η2 = 0.12) e tra il gruppo di Reiki a distanza e quello placebo (BDI, P = .004, η2 = 0.18; HS, P = .01, η2 = 0.14), seppure con bassa significatività statistica. L’aspetto più interessante dello studio è che un anno dopo il trattamento i ricercatori hanno rilevato che le differenze ottenute tra i gruppi di controllo e quelli che hanno ricevuto i trattamenti si sono mantenute stabili.

Dolore

Dolore acuto e ricerche sul ReikiWirth et al. (159) hanno condotto uno

studio randomizzato in doppio cieco crossover per valutare l’efficacia del reiki e un altro metodo energetico (LeShan) usati in combinazione su dolore iatrogeno dopo estrazioni dentali. Lo studio ha incluso 28 volontari di una clinica odontoiatrica che possedevano specifici requisiti e che sono asseganti a random ad uno dei tre gruppi: trattamenti Reiki, trattamenti LeShan, o gruppo di controllo e successivamente assegnati in modo incrociato a gruppi opposti dopo una

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analoga estrazione dentale ed entro 2 settimane dalla prima fase del test. I risultati dimostrano una significativa differenza tra il gruppo di controllo e quello di trattamento sia nei livelli di intensità sia in quelli di grado di sollievo del dolore per le 4 - 9 ore successive all’intervento (F = 21.74, df = 1; P < .001).

Un lavoro di So et al. (54) sul Cochrane Database Systematic Review3 delle touch therapies per il trattamento del dolore negli adulti ha evidenziato come l’uso di queste terapie alternative aiuti nell’alleviare il dolore e come in nessun caso siano stati identificati effetti avversi o collaterali.

Nel 2012 Birocco et al. (8) hanno costruito una ricerca sulla base dei risultati di un progetto pilota condotto tra il 2003 e il 2005 da un gruppo di volontari dell’ospedale San Giovanni Battista di Torino, reparto di oncologia. Il nuovo studio fu più ampio e della durata di tre anni. I volotari Reiki hanno ricevuto due anni di formazione pratica e teorica. La popolazione dello studio è stata composta da 118 pazienti (67 donne e 51 uomini, età media 55 anni) malati di cancro a qualsiasi stadio e in chemioterapia. Prima e dopo ogni sessione gli infermieri raccolsero i dati clinici e personali. Dolore e ansia sono state valutate usando Visual Analog Scale (VAS) e una descrizione delle sensazioni fisiche percepite dai pazienti durante la sessione. Ogni sessione è stata della durata di 30 minuti. Tutti i 118 pazienti hanno ricevuto almeno un trattamento di Reiki (in totale 238). Nel gruppo di 22 pazienti che hanno ricevuto il ciclo completo di 4 trattamenti la media VAS relativa all’ansia è diminuita da 6,77 a 2,28 (P < 0,000001) e la media relativa al dolore da 4,4 a 2,32 (P = 0,091). Nel complesso le sessioni sono state percepite come di aiuto nel miglioramento del benessere, del rilassamento, del sollievo dal dolore, della qualità del sonno e della riduzione dell’ansia. I ricercatori concludono che l’introduzione del Reiki negli ospedali potrebbe rispondere ai bisogni fisici ed emotivi dei pazienti.

Dolore cronico e ricerche sul ReikiOlson e Hanson nel 1997 (139) hanno

realizzato uno studio pioniere ancora progettato non in cieco e senza trattamenti placebo e gruppi

di conttrollo, sugli effetti del Reiki in 20 soggetti selezionati sulla base di pochi criteri. Ogni partecipante ricevette un trattamento di Reiki. Furono rilevati i valori sia sulla scala VAS sia sulla Lickert prima e dopo i trattamenti di Reiki. I ricercatori hanno constatato una correlazione significativa di 0,88 tra i valori VAS e quelli Lickert dopo i trattamenti (P =0,0001). I t test hanno mostrato una decrescita media nei valori VAS di 2,25 e nei valori Lickert di 1,25 (P =.0001). I ricercatori nel 1997 concludono affermando che studi futuri dovrebbero includere gruppi placebo e di controllo.

Uno studio sperimentale condotto da Dressin e Singg (160) per esaminare gli effetti del Reiki su dolore, umore, personalità e fede in Dio nel 1998 ha incluso 120 individui volontari ed è stato realizzato usando trattamenti placebo e gruppi di controllo. Ogni partecipante venne assegnato a random a uno dei quattro gruppi e ricevette per 10 sessioni bisettimanali un trattamento di Reiki, oppure una sessione di rilassamento progressivo muscolare, di Reiki placebo (nel gruppo controllo placebo) o ancora nessun trattamento (nel gruppo di controllo). Vennero eseguite rilevazioni pre-test, post-test e follow-up a intervalli di tre mesi. Le ANOVA hanno mostrato risultati significativi per 10 delle 12 scale di misurazione adottate e rilevanti effetti su depressione e ansia stato-tratto (STAI). Nel paper i ricercatori affermano la possibilità di limitazioni dello studio dovute a variabili esogene o all’interazione tra gli effetti dei trattamenti placebo e altre variabili.

Nel 2003 Olson et al. (103) pubblicarono i risultati della seconda fase dello studio sulla gestione del dolore e il Reiki. I 24 partecipanti affetti da dolori dovuti al cancro vennero selezionati tra pazienti ospedalieri e ambulatoriali. Ciascuno dei 24 partecipanti venne asseganto in modo casuale ad uno dei due gruppi per ricevere oltre alla terapia opioide standard, sessioni di riposo di 1,5 ore nei giorni 1 e 4 (gruppo A), oppure Reiki nei giorni 1 e 4 (gruppo B). Il gruppo A ha manifestato una significativa riduzione del dolore rispetto al gruppo B rilevato usando test e scale standard. L’aspetto interessante della ricerca è che i soggetti appartenenti al gruppo B hanno registrato un miglioramento psicologico nelle

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componenti della Qualità della Vita nel corso del test rispetto al gruppo A.

Valori ematici e Reiki

Wetzel (161) - un’infermiera professionale riconosciuta - condusse una delle prime indagini sul Reiki. Nel suo studio semi-sperimentale utilizzò un campione di 48 individui adulti sani selezionati in base a specifici criteri di inclusione e 10 medici universitari come gruppo di controllo. Lo studio ha replicato il protocollo per gli studi sugli effetti sull’emoglobina del TT (tocco terapeutico) di Dolores Krieger. I soggetti vennero messi nel gruppo sperimentale e non viene riportato nello studio se i trattamenti di Reiki furono auto-trattamenti o trattamenti fatti da terzi. Il gruppo di controllo non ricevette alcun trattamento. L’emoglobina e l’ematocrito vennero misurati prima e dopo il Reiki. Il t test correlato rivelò un cambiamento significativo nei livelli post-test per il gruppo sperimentale (P=0,01). I ricercatori fornirono anche una breve interpretazione dei risultati delle interviste raccolte durante la realizzazione della parte qualitativa dello studio e riportarono come le esperienze dei partecipanti fossero similari a quelle dei TT test e conclusero che la teoria secondo la quale il Reiki è una tecnica di armonizzazione, guarigione e di riequilibrio è valida su un piano individuale e ha implicazioni per quanto riguarda le cure infermieristiche (161-p.51).

Wirth et al. (162) nel 1996 pubblicarono uno studio a doppio cieco crossover per stabilire gli effetti combinati di Reiki, TT, LeShan e QiGong su comuni esami del sangue. Parteciparono allo studio 17 soggetti che ricevettero un’ora di valutazione e una sessione di TT, Reiki, LeShan e QiGong a intervalli specifici di un’ora (gruppo sperimentale) oppure nessun trattamento (controllo). I partecipanti vennero incrociati nei gruppi di trattamento/controllo nei giorni successivi dopo un periodo di 24 ore. Il test sulla scala di Wilcoxon mostrò una significatività per i valori di glucosio e azotemia.

Mackay et al. (94) condussero uno studio clinico per la valutare la risposta al Reiki delle funzioni del sistema nervoso autonomo. 45

volontari sani vennero assegnati in modo casuale a uno dei tre gruppi e ricevettero un trattamento fatto di riposo e Reiki, riposo e Reiki placebo e solo riposo. Fequenza cardiaca, tono vagale, pressione sistolica e diastolica, sensibilità di baroreflex e frequenza respiratoria vennero misurate all’inizio e continuamente durante i 15 minuti di riposo e i 30 minuti di trattamento e ancora nei 10 minuti successivi. I risultati hanno dimostrato differenze significative nella frequenza cardiaca e nella pressione diastolica tra il gruppo Reiki e il gruppo placebo.

Morse e Beem nel 2011 (3) hanno condotto uno studio innovativo che ha avuto l’obiettivo di scoprire se e come il Reiki fosse efficace nel trattamento della neutropenia. Lo studio è stato condotto con un paziente di 54 anni affetto da epatite C di tipo 1 e 2 e che non presentava segni di miglioramento con le terapie convenzionali. Soffriva di obesità, di sindrome metabolica, asma e ipertensione. Era stato trattato con terapia sperimentale di elevate dosi di interferone/riboviron che aveva provocato una grave anemia e neutropenia. Il Reiki venne somministrato inizialmente per migliorare il benessere generale del paziente e per ridurre l’ansia. Durante questo periodo venne notato incidentalmente un effetto sulla conta assoluta dei neutrofili (CAN) del paziente e sull’ematocrito. I ricercatori decisero quindi di intraprendere una terapia Reiki in un momento di aggravameto della neutropenia per verificare i possibili effetti sulla conta assoluta dei neutrofili del paziente. Il Reiki, così come altre sessioni energetiche, sono state monitorate con un true random number generator (RNG). I risultati hanno dimostrato una relazione statisticamente significativa tra il Reiki, un rumore bianco rilassante creato elettronicamente ed emesso durante le sessioni e il miglioramento nei valori di CAN del paziente. Il risultato clinico immediato fu che il paziente fu in grado di tollerare elevate dosi di interferone. Il paziente all’inizio della terapia, prima del Reiki, rispose in ritardo all’interferone e i medici avevano previsto solo il 5% di possibilità di debellare il virus. Tuttavia a distanza di un anno dal trattamento non si verificò alcuna ricomparsa del virus.

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Guarigione delle ferite

Uno studio randomizzato in doppio cieco all’interno di una ricerca crossover venne condotto da Wirth e Barrett (145) per esaminare gli effetti dell’assenza di contatto terapeutico in isolamento e in combinazione con Reiki, LeShan e preghiere intercessorie sulla guarigione di ferite. La biopsia deltoide venne praticata su 15 soggetti sani e la cicatrizzazione venne controllata nei giorni 5 e 10. Tutti i soggetti vennero inseriti casualmente in gruppi per una sessione di un’ora di visualizzazione, rilassamento e immaginazione guidata. I soggetti vennero quindi randomizzati per ricevere biofeedback in determinati giorni per 6 minuti, per un’ora di sessione di visualizzazione in determinati giorni, per un trattamento a distanza di Reiki. I ricercatori conclusero che non erano rilevabili risultati significativi per il gruppo sperimentale.

La standardizzazione dell’uso del Reiki placebo nelle ricerche

Mansour et al. (133) hanno condotto uno studio sperimentale crossover a 4 cicli per stabilire l’efficacia della standardizzazione delle procedure di inserimento di Reiki placebo nelle ricerche. 20 soggetti ricevettero da 1 a 4 interventi: Reiki più Reiki, placebo più placebo, reiki più placebo o placebo più reiki. Al termine venne chiesto a ciascuno di compilare un questionario elaborato dai ricercatori. Nel ciclo iniziale i ricercatori rilevarono che il 25% - 50% dei partecipanti era in grado di identificare correttamente i praticanti Reiki da quello placebo. Nel corso dei cicli successivi invece, nessuno dei soggetti fu in grado di identificare i praticanti placebo. Le conclusioni dei ricercatori furono che fosse raccomandabile in futuro standardizzare i progetti di ricerca inserendo trattamenti placebo e che questo avrebbe consentito studi maggiormente rigorosi sui lavori energetici.

Ansia, benessere e Reiki

Thornton (163) ha realizzato uno studio semi-sperimentale con metodi misti basati sulla ricerca qualitativa per valutare gli effetti del Reiki su ansia e benessere tra studentesse di

scienze infermieristiche. Le 22 partecipanti ricevettero un trattamento di Reiki mentre il gruppo di controllo composto da 20 colleghe ricevette un trattamento finto. Vennero rilevati i valori di STAI e il Power as knowing participation in change di Barrett prima e dopo i trattamenti. I valori di STAI rilevati dopo il trattamento erano inferiori sia nel gruppo di Reiki sia in quello di controllo. I ricercatori al termine delle analisi indicarono nello studio che maggiore è l’apertura verso il trattamento di Reiki maggiore è la percezione del beneficio.

Tra il 2010 e il 2011 Bowden et al. (17 e 44) hanno condotto prima un trial, in cui due studenti che avevano ricevuto Reiki dimostrarono notevoli benefici sulla salute e sull’umore, e poi uno studio. Lo studio, pubblicato nel 2011 (17) ha esaminato l’impatto su ansia e depressione in cui 40 studenti - metà dei quali con elevati livelli di ansia e/o depressione e metà con bassi livelli - hanno beneficiato a random di reiki oppure sono stati assegnati in un gruppo di controllo. I partecipanti hanno ricevuto 6 trattamenti da 30 minuti di Reiki in un periodo di 2-8 settimane. L’efficacia del reiki è stata misurata prima e dopo le sessioni e dopo 5 settimane dalla fine delle sessioni attraverso la trascrizione dei soggetti delle misurazioni di umore, sintomi di malattia e sonno. I partecipanti con elevati livelli di ansia e/o depressione che hanno ricevuto Reiki hanno mostrato progressivi miglioramennti nel tono complessivo dell’umore, che è significativamente migliorato al termine dello studio e nelle rilevazioni di follow-up dopo 5 settimane, mentre nessuna variazione si è registrata nel gruppo di controllo. Sebbene il secondo studio non abbia confermato la riduzione nei sintomi di malattie rilevati con il primo trial, i risultati portano a concludere i ricercatori che il Reiki apporti benefici sull’umore.

Reiki, sistema neuromuscolare e patologie croniche

Brewitt, Vittetoe e Hartwell nel 1997 hanno pubblicato uno studio sugli effetti del Reiki nelle patologie croniche (151). Cinque soggetti affetti da sclerosi multipla, lupus, fibromialgia o gozzo tiroideo hanno ricevuto undici ore di trattamenti

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di reiki distribuiti in nove settimane. Durante questo periodo i soggetti non hanno ricevuto altre terapie. I miglioramenti nel sistema nervoso, nel sistema immunitario e in quello della milza sono stati rilevati attraverso uno screening elettrodermico. Inoltre tutti i soggetti hanno registrato una riduzione del dolore, un maggior rilassamento e una maggiore mobilità dopo il reiki.

Anderson et al. nel 2011 (15) hanno realizzato una review di studi relativi a 3 metodi energetici, tra cui il Reiki, e i loro effetti nella gestione delle patologie cardiovascolari. I ricercatori concludono che, sebbene sia necessario approfondire attraverso ulteriori studi, sono terapie che migliorando il benessere della persona e favorendo i processi di guarigione sono CAM (medicine alternative e complementari) che è consigliabile implementare nella terapia di pazienti affetti da patologie cardiovascolari. Inoltre queste tecniche posso essere alternative ad altre popolari terapie come l’aglio, lo zenzero, il ginseng, il Gingko Biloba e le vitamine, che in molti casi presentano effetti collaterali e interazioni incrociate, non presenti con il Reiki e altre healing therapies, con altri trattamenti farmacologici e terapeutici.

Pediatria

Laura Duckett, insieme a Deborah Ringdal tra il 2008 e il 2009 hanno ottenuto una borsa di studio presso la University of Minnesota per indagare gli effetti del Reiki in neonati prematuri: una nuova area di ricerca e di applicazione del Reiki (155). Le ricercatrici hanno testato la fattibilità, accettazione e sicurezza del reiki nel reparto di ostetricia con un campione di 10 neonati nati a 28-33 settimane di gestazione. I neonati hanno ricevuto trattamenti quotidiani di 15 minuti per 10 giorni a partire dal 7^-14^ giorno di vita. Il battito cardiaco, la frequenza respiratoria, la saturazione di ossigeno e lo stato complessivo di benessere sono stati misurati prima, durante e dopo i trattamenti per valutare la risposta e la sicurezza. Sono stati raccolti ulteriori dati relativi alle madri, alla gestazione e agli stessi neonati per descrivere il campione. Lo studio dimostra che il reiki su neonati prematuri è una

tecnica sicura che non incide negativamente sui neonati.

Secondo Debbie Ringdahl (153) le ricerche condotte sinora suggeriscono che in futuro sarà possibile misurare direttamente gli elementi sottili del campo energetico umano svelando così i meccanismi secondo i quali il reiki e altri metodi energetici conducono ad un cambiamento nello stato di benessere generale dell’individuo.

La maggior parte degli studi effettuati ha riportato alcuni limiti metodologici:

(i) in primo luogo sono stati identificati problemi nel dimostrare la validità scientifica delle terapie energetiche.

(ii) sono particolarmente numerosi gli aneddoti e case studies che riportano gli effetti benefici e di guarigione del reiki, tuttavia questi metodi di raccolta delle informazioni non sono connotati dal rigore scientifico richiesto per gli studi sui sistemi terapeutici basati su evidenze empiriche.

(iii) Mansor et. al. hanno dimostrato già nel 1999 (154) che è possibile fare uno sforzo nella direzione di standardizzare i trattamenti ed effettuare esperimenti in doppio cieco aprendo così una prospettiva in direzione di questi studi.

(iv) il reiki così come gli altri sistemi di guarigione basati sull’energia producono effetti difficilmente misurabili. Engebretson e Wardell nel 2002 (123) hanno concluso che la maggior parte dei sistemi di ricerca non sono sufficientemente complessi per catturare e spiegare scientificamente appieno l’esperienza di un trattamento di Reiki. Parte del loro lavoro è stato di natura qualitativa ed ha raccolto il linguaggio descrittivo particolarmente eterogeneo usato per esprimere l’esperienza fatta da parte di individui che avevano ricevuto trattamenti di Reiki. Gli stessi studiosi hanno anche misurato (129) l’effetto del Reiki su scale di misurazioni oggettive per lo stress e l’ansia. Le rilevazioni hanno dimostrato una diminuzione nell’ansia percepita e un aumento nei segnali di rilassamento e nelle funzionalità del sistema immunologico.

(v) come dimostrano gli studi effettuati sinora esiste un potenziale ancora inespresso per migliorare la comprensione del Reiki attraverso

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nuove ricerche capaci di cogliere appieno tutti gli aspetti coinvolti.

Diffusione del Reiki presso strutture ospedaliere e nella formazione ufficialeIl reiki è usato in numerosi ospedali e

cliniche, così come in case di lungo degenza e di riposo come palliativo, tra i malati oncologici, nel trattamento e in specifici programmi per persone affette da HIV/AIDS, per pazienti nelle fasi pre e post-operatorie, nella riabilitazione da infarto, nella gestione del dolore e in molti casi in cui uno stato di rilassamento profondo coadiuvi cure e processi di guarigione. La maggior parte degli aspetti evidenziati nei programmi ospedalieri in cui è stato implementato il reiki riguardano i benefici del reiki nel trattamento del dolore, dello stress e dell’ansia e per promuovere uno stato di rilassamento.

Nel 2000 il California Board of Registered Nursing ha incluso le “CAM - Complementary & Alternative Therapies” nel “RN's scope of practice” ovvero nel documento che include le terapie alternative e complementari nella formazione ufficiale del Personale Infermieristico (Appendice A).  Il Reiki rientra così all’interno della formazione di base dell’Infermiere affinchè possa trarne vantaggio per se stesso - questo è uno dei grandi vantaggi del Reiki, il quale permette infatti l’auto-trattamento - e per i propri pazienti attraverso il trattamento diretto o insegnando loro ad auto-trattarsi. Alcune terapie più complesse fanno parte della formazione avanzata dell’Infermiere e comunque ne completano l’iter formativo.

Pochi anni dopo la cosidetta "Energy Field Disturbance" è diventata un sistema di diagnosi adottato dal NANDA - North American Nursing Diagnosis Association.  L’EFD è definita come “l’interruzione del flusso energetico, anche detto aura, che risulta come una disarmonia del corpo, della mente e/o dello spirito” e il cui trattamento include l’uso di terapie sul campo bioenergetico.

Nel 2007 la National Health Interview Survey condotta negli Stati Uniti ha rivelato che 1,2 milioni di adulti, pari allo 0,5% della popolazione americana, avevano usato negli

anni precedenti trattamenti olistici, di cui il Reiki fa parte.

Proprio grazie al fatto che gli studi condotti sinora hanno dimostrato che il Reiki rappresenta un supporto nei processi di benessere e guarigione numerosi ospedali e cliniche nel mondo offrono oggi Reiki ai propri pazienti. Nella maggior parte dei casi è il Personale Infermieristico a trattare negli ospedali e nelle cliniche ma sempre più spesso medici, specialisti, fisioterapisti e assitenti sociali usano Reiki con i propri pazienti.

Di seguito l’elenco, non esaustivo, di numerosi ospedali e cliniche nel mondo che mettono a dispozione dei propri pazienti il Reiki (165).

Oggi il Reiki è la tecnica bioenergetica più ampiamente diffusa in ospedali, cliniche, case di cura e di riposo americani. Di seguito alcune strutture che ospitano personale con formazione Reiki:

•Cleveland Clinic (America's Best Hospitals 2007), Cleveland, Ohio: trattamenti offferti ai pazienti, ai malati di cuore, come trattamento complemetari nelle cure oncologiche,

•Brigham and Women’s Hospital (America's Best Hospitals 2007), Boston, Massachusetts: come trattamento complemetari nelle cure oncologiche, iniziazioni di Reiki offerte agli infermieri, il Reiki è menzionato nelle guide del centro e nella formazione del personale, uno studio sulle medicine complementari nel trattamento del cancro alla prostata ha incluso il Reiki

•Johns Hopkins Hospital (America's Best Hospitals 2007), Baltimore, Maryland: il reiki fa parte della pratica e della formazione del Personale Infermieristico

•Massachusetts General Hospital (America's Best Hospitals 2007), Boston, Massachusetts: informazioni e trattamenti ai pazienti

•Morgan Stanley Children's Hospital of New-York Presbyterian (America's Best Hospitals 2007), New York, New York: trattamenti offerti ai bambini affetti da cancro

•Yale-New Haven Hospital (America's Best Hospitals 2007), New Haven, Connecticut:

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trattamenti offerti ai pazienti in terapia intensiva e alle loro famiglie, come terapia complementare ai pazienti cardiologici, come terapia ai pazienti guariti dal cancro

•Harvard University, Boston/Cambridge, Massachusetts: trattamenti offerti all’Harvard Cancer Center e in numerose altre strutture

•Columbia University Medical Center, New York, New York

•New York University Medical Center, New York, New York: Reiki offerto ai bambini malati di cancro e affetti da patologie ematiche, ai pazienti dell’ambulatorio pediatrico, a pazienti con sclerosi multipla, a donne diversamente abili

•Concord Hospital, Concord, New Hampshire

•Cooper University Hospital-Cooper Cancer Institute, Voorhees, New Jersey

•Lowell General Hospital, Lowell, Massachusetts

•St. Joseph Hospital, Nashua, New Hampshire

•Washington Hospital Center, Washington DC

•York Hospital, York, Maine•St. Mary's Hospital, Amsterdam, New

York •George Washington University Medical

Center, Washington DC•California Pacific Medical Center, San

Francisco, California•Children's Hospital Boston, Boston,

Massachusetts•Saint Agnes Medical Center, Fresno,

California•Hawaii Pacific Health-Wilcox Memorial

Hospital, Lihue, Hawaï•Hartford Hospital, Hartford, Connecticut•Stamford Hospital, Stamford, Connecticut •Windham Hospital, Willimantic,

Connecticut •Englewood Hospital and Medical Center,

Englewood, New Jersey •Carroll Hospital Center, Westminster,

Maryland

•South San Diego Veterinary Hospital, San Diego, California

In Canada:•University Health Network-Princess

Margaret Hospital, Toronto, Ontario•Université de Moncton, Moncton,

Nouveau-BrunswickIn Australia:•Sir Charles Gairdner Hospital, Nedlands,

Western Australia •Western Australia's Department of Health •St Patrick’s Care Centre, Fremantle,

Western Australia •Queensland's HealthNel Regno Unito numerosi ospedali,

dipartimenti e cliniche offrono trattamenti e informazioni sul Reiki ai propri pazienti.

Nel 2012 è stato pubblicato uno studio di Egan et al. (1) sull’accesso nel British National Health Care Service alle terapie Complementary and Alternative Medicine (CAM) therapies per le persone affette da cancro. Le unità CAM sono state identificate nel 2009 attraverso una ricerca su internet. Si tratta di 142 unità che forniscono 62 differenti terapie: 105 (74.0%) in Inghilterra; 23 (16.2%) in Scozia; 7 (4.9%) sia nel Galles sia nell’Irlanda del Nord. La maggior parte delle unità fornisce un numero basso di terapie: il range va da 1 a 20 e la mediana è pari a 4. Il counselling è la più diffusa (disponibile nell’82,4% delle unità), seguita da riflessologia (62%), aromaterapia (59,1%), Reiki (43%), massaggio (42,2%).

Di seguito sono riportate alcune strutture che ospitano il Reiki:

•University College London Hospitals NHS, Londra: offre trattamenti a pazienti in condizioni di stress e disturbi umorali, come trattamento complementare ai trattamenti oncologici e per l’endometriosi

•Southampton University Hospitals NHS, Southampton: per pazienti affetti da cancro in day hospital

•Aintree University Hospitals NHS, Liverpool: come trattamento complementare in geriatria

•Wallace Cancer Care (in collaborazione con l’Addenbrooke’s Hospital-Cambridge

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University Hospitals NHS), Cambridge: come trattamento complementare ai trattamenti oncologici

•South Tees Hospitals NHS, Middlesbrough: come trattamento complementare ai trattamenti oncologici

•The Prince's Foundation for Integrated Health (HRH Prince Charles's foundation): il personale fornisce informazioni sul Reiki come terapia complementare

•Breast Cancer Care (fondazione): una guida informazioni sul Reiki come terapia complementare

•Newham University Hospital NHS, Londra

In Germania: •GG Klinik (Centrum für ganzheitliche

Gynäkologie), Mannheim •St. Augustinus Krankenhaus, Düren•DRK Krankenhaus Lichtenstein (Red-

Cross), LichtensteinIn Svizzera alcune assicurazioni e casse

mutualistiche rimborsano i trattamenti di Reiki:•La Caisse Vaudoise •Groupe Mutuel •Intras •Swica •Supra In Italia alcune strutture sanitarie e

ospedaliere consentono la pratica del Reiki presso i propri pazienti:

• Policlinico di Roma•Centro di Medicina Psicosomatica

dell'Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano,•C.O.E.S. (Centro Oncologico Ematologico

Subalpino) dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino Ospedale Molinette

• all'Ospedale Versilia dell'Azienda Sanitaria della Regione Toscana

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Appendice A

STATE OF CALIFORNIA �– STATE AND CONSUMER SERVICES AGENCY Arnold Schwarzenegger, Governor

Ruth Ann Terry, MPH, RN Executive Officer

NPR-B-28 02/00

BOARD OF REGISTERED NURSING P O Box 944210, Sacramento, CA 94244-2100

TDD (916) 322-1700 Telephone (916) 322-3350

www.rn.ca.gov

COMPLEMENTARY AND ALTERNATIVE THERAPIES IN REGISTERED NURSING PRACTICE

The competency of a registered nurse (RN) to perform the skills of complementary and alternative therapies begins with nursing education and ends with the safe nursing practice of those skills in such a way "that ensures the safety, comfort, personal hygiene, and protection of patients; and the performance of disease prevention and restorative measures�” (B&P.§ 2725). A RN is deemed competent in complementary and alternative therapies when she/he consistently demonstrates the knowledge of complementary and alternative therapies, and performs these tasks safely. History: Complementary and alternative therapies are based on the medical systems of ancient peoples, including Egyptians, Chinese, Asian Indians, Greeks, and Native Americans. Some therapies such as osteopathy and naturopathy have evolved in the United States over the past two centuries. Still other approaches, such as bioelectromagnetic applications, are on the frontier of current scientific knowledge and understanding. Nursing Practice: The practice of nursing has traditionally espoused the concepts of systems, holistic, and humanistic theories. These theories are the essence of nursing practice and may include complementary and alternative therapies. Because of the theoretical congruence between nursing practice and the practice of complementary and alternative therapies, RNs are in a unique position to bridge the gap between conventional biomedical therapies and complementary and alternative therapies. Registered Nurses must act as advocates for their clients, and provide clients with information needed to make informed decisions about their health and health care; such information includes complementary and alternative therapies. The Nursing Practice Act (NPA) defines the practice of nursing as those functions including "basic health care, that help people cope with difficulties in daily living that are associated with their actual or potential health or illness problems or the treatment thereof, and that require a substantial amount of scientific knowledge or technical skill including all of the following: direct and indirect patient care services..." (Section 2725). These direct and indirect patient services include the competence of RNs to provide information about complementary and alternative therapies, and to perform complementary and alternative procedures in accordance with the Standards of Competent Performance (CCR, Section 1443.5). The ability of RNs to practice complementary and alternative therapies begins in nursing curricula/education. Nurses have the educational opportunities, in both theory and practice, to support the use of some complementary and alternative therapies with conventional therapies. For example, nursing students are taught how to manage pain. The nursing students then teach their clients about the complementary and alternative techniques for reducing pain such as focused breathing and relaxation, massage, guided imagery, music, humor, and distraction, as well as medication therapy used for reducing pain (conventional therapy.) The more complex complementary and alternative therapies become part of advanced education and nursing practice, frequently in the context of continuing education workshops or seminars; examples include acupressure, aromatherapy, massage, yoga, meditation, and reflexology. Acupuncture and chiropractic require a license to practice in California. Applied kinesiology, herbal medicine, homeopathy, and ayurveda, usually require formal educational preparation and practice, and in some instances these therapies have private certification.

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Page 27: REIKI - I Buffoni di Corte · 2012-12-18 · - scambi di Reiki a coppie - scambi di Reiki in gruppo - cerchi di luce - Reiki a distanza (per i II livelli) - propedeuticità e avvicinamento

Note

2012 © Elisa CerrutiReiki Master Usui Shiki Ryoho, [email protected] ,+39 329 93 40 849

1 Gli SQUID sono dei magnetometri estremamente sensibili usati per misurare campi magnetici poco intensi, sono costituiti da un anello superconduttore contenente una o più giunzioni Josephson. Gli SQUID misurano il flusso magnetico concatenato e la loro sensibilità viene espressa in frazioni del quanto di flusso magnetico. (tratto da Wikipedia)

2 Polarity Therapy fu sviluppata da Randolph Stone (1890-1981) che era un chiropratico, osteopata e naturopata austroamericano. È una tecnica che lavora sulle correnti biomagnetiche umane ripristinandone la corretta funzionalità attraverso diverse pratiche tra cui alimentazione, chiropratica e osteopatia.

3 http://www.cochrane.org/cochrane-reviews/cochrane-database-systematic-reviews-numbers