REGOLAMENTO PER L’ ACCESSO E L’EROGAZIONE DEI...

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AMBITO TERRITORIALE C07 REGIONE CAMPANIA AZIENDA SANITARIA LOCALE CASERTA DISTRETTI SANITARI N. 19 E 20 REGOLAMENTO PER L’ ACCESSO E L’EROGAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI Approvato dal Coordinamento Istituzionale nella seduta del 19/09/13

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AMBITO TERRITORIALE C07

REGIONE CAMPANIAAZIENDA SANITARIA LOCALE CASERTA

DISTRETTI SANITARI N. 19 E 20

REGOLAMENTO PER L’ ACCESSO E L’EROGAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI

Approvato dal Coordinamento Istituzionale nella seduta del 19/09/13

INDICE

Art. 1 – Ambito di applicazione

Art. 2 – Le prestazioni socio sanitarie: definizione

Art. 3 – Le prestazioni socio sanitarie integrate

Art. 4 – I destinatari

Art. 5 – Accesso e erogazione dei servizi socio-sanitari integrati

Art. 6 - La Porta Unica di Accesso

Art. 7 – Richiesta d’accesso o segnalazione

Art. 8 – Presa in carico

Art. 9 – La proposta di ammissione

Art. 10 – L’Unità di Valutazione Integrata (UVI)

Art. 11 – Convocazione dell’UVI

Art. 12 – Compiti dell’UVI e l’individuazione del Responsabile del caso

Art. 13 – Il Progetto personalizzato

Art. 14 - L'erogazione del servizio socio-sanitario

Art. 15 - La dimissione protetta

Art. 16 - Modalità di pagamento delle quote di compartecipazione sociale

Art. 17 – Entrata in vigore

Art. 18 - Norme di rinvio

Allegati:

1 – Scheda di Accesso

2 - Modello proposta di ammissione

3 - Valutazione UVI ed Autorizzazione RSA anziani e disabili

3bis - Valutazione UVI ed Autorizzazione Gruppo Appartamento e Comunità Alloggio per persone

adulte con disagio psichico.

4 - Criteri di compartecipazione sociosanitaria degli utenti al costo dei servizi

Art. 1 – Ambito di applicazioneIl presente regolamento disciplina i criteri e le procedure per l’accesso e la erogazione dei servizi socio-sanitari integrati, ai sensi dell’art. 41 della L.R. Campania n. 11/07 e della D.G.R. Campania n. 41/2011,attraverso procedure unitarie e condivise tra l’ASL Caserta - Distretto Sanitario n. 19 e 20 e l'AmbitoTerritoriale C7.

Art. 2 – Le prestazioni socio sanitarie: definizioneLe prestazioni socio sanitarie si dividono in tre tipologie:

prestazioni sanitarie a rilevanza sociale;

prestazioni sociali a rilevanza sanitaria;

prestazioni socio sanitarie ad elevata integrazione.

La prima tipologia, prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, risponde alla necessità di mettere in attoprestazioni tese alla promozione della salute, alla prevenzione, all’individuazione, alla rimozione e alcontenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite o acquisite. Tutte questeprestazioni sono di competenza delle Aziende Sanitarie Locali e a carico delle stesse, inserite in progettipersonalizzati ed erogate in regime ambulatoriale, domiciliare o nell’ambito di strutture residenziali esemiresidenziali;

La seconda tipologia di prestazioni si caratterizza per la forte componente sociale, da qui il nome diprestazione sociale a rilevanza sanitaria, correlata a particolari stati di bisogno dovuti a problemi didisabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Queste prestazioni sono di competenza deiComuni, sono inserite in progetti personalizzati e sono prestate con partecipazione alla spesa, da partedei cittadini, stabilita dai Comuni stessi;

La terza tipologia prevede invece le prestazioni socio-sanitarie a elevata integrazione. Questa tipologiasi configura per tutte quelle particolari situazioni in cui non è possibile definire la prevalenza dell’uno odell’altro fattore sociale o sanitario poiché la complessità è tale da non poter scindere le due fattispecie.Per tali prestazioni l’entità del finanziamento è attribuita percentualmente alla competenza delleAA.SS.LL. e dei Comuni (DPCM 14.02.01 e allegato 1 C del DPCM 29.11.01).

Art. 3 – Le prestazioni socio sanitarie integrateLe prestazioni socio sanitarie integrate attengono prevalentemente alle aree:

materno infantile; anziani e persone non autosufficienti con patologie cronico degenerative; disabilità; patologie psichiatriche; dipendenze da droga, alcol e farmaci; patologie per infezioni da HIV e patologie terminali.

Tali prestazioni si articolano in Prestazioni domiciliari, residenziali e semiresidenziali. L’Allegato 1C del DPCM del 29.11.01 così definisce le otto prestazioni oggetto di compartecipazione, con i carichi di spesa specificati nella DGR N. 50 del 28/02/2012:

Assistenza Domiciliare1. Assistenza programmata a domicilio (ADI e ADP) – comprese le prestazioni di aiuto infermieristico eassistenza tutelare alla persona [ a) prestazioni a domicilio di medicina generale, pediatria di libera scelta b)prestazioni a domicilio di medicina specialistica; c) prestazioni infermieristiche a domicilio d) prestazioniriabilitative a domicilio e) prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona f) prestazionidi assistenza farmaceutica, protesica e integrativa]

Assistenza semiresidenziale2. Attività sanitaria e sociosanitaria nell’ambito di programmi riabilitativi a favore di disabili fisici,psichici e sensoriali – prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socioriabilitative in regime semiresidenzialeper disabili gravi;

3. Attività sanitaria e sociosanitaria nell’ambito di programmi riabilitativi a favore di anziani –prestazioni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale delle abilità per non autosufficienti inregime semiresidenziale, ivi compresi interventi di sollievo;

Assistenza residenziale:4. Attività sanitaria e sociosanitaria nell’ambito di programmi riabilitativi a favore delle persone conproblemi psichiatrici e/o delle famiglie – prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in strutture a bassaintensità assistenziale;

5. Attività sanitaria e sociosanitaria nell’ambito di programmi riabilitativi a favore di disabili fisici,psichici e sensoriali – prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili gravi;

6. Attività sanitaria e sociosanitaria nell’ambito di programmi riabilitativi a favore di disabili fisici,psichici e sensoriali – prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili privi disostegno familiare;

7. Attività sanitaria e sociosanitaria nell’ambito di programmi riabilitativi a favore di anziani –prestazioni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale delle abilità per non autosufficienti inregime residenziale, ivi compresi interventi di sollievo;

8. Attività sanitaria e sociosanitaria a favore di persone con infezione da HIV – prestazioni di cura eriabilitazione e trattamenti farmacologici nella fase di lungoassistenza in regime residenziale.

Art. 4 – I destinatariI destinatari delle prestazioni socio-sanitarie integrate sono cittadini residenti nei Comuni associatidell’Ambito in stato di bisogno sociosanitario complesso, con particolare riferimento ai soggetti fragili, incondizione di dipendenza e non autosufficienza. In caso utenti inseriti in assistenza residenziale, vale, inraccordo con la normativa vigente, la residenza prima del primo ricovero (L. 328/2000, art. 6, comma 4).

Art. 5 – Accesso e erogazione dei servizi socio-sanitari integrati L'accesso, la valutazione e la presa in carico dei soggetti richiedenti prestazioni socio sanitarie integrateavviene con procedure unitarie e condivise tra le UU.OO. del distretto sanitario e l’ufficio di piano ed iservizi programmati nel Piano di Zona attraverso

la Porta Unitaria di Accesso (PUA) l’Ufficio Sociosanitario Distrettuale l’Unità di Valutazione Integrata (UVI).

Art. 6 - La Porta Unica di AccessoE’ istituita la Porta Unica di Accesso (PUA) intesa, ai sensi dell’art. 41 della legge regionale 11/2007,“quale funzione esercitata sia dal segretariato sociale per i comuni sia dai distretti sanitari per le ASL, concompiti di informazione, decodifica dei bisogni, orientamento, trasmissione delle richieste ai servizicompetenti (sociali, sanitari e sociosanitari)”. La Porta Unica di Accesso (PUA) è una funzione territoriale attivata all’interno del Servizio di SegretariatoSociale organizzato in 10 Antenne Sociali presenti in ogni Comune dell’Ambito C7 ed all’interno della sededel Distretto Sanitario presso l’Ufficio Sociosanitario anche attraverso Consultori familiari, URP, CUP,Poliambulatori, CSM, al fine di facilitare l'accesso unificato alle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e socialipreviste dal Piano Sociale di Zona (PdZ) e dal Piano Attuativo Territoriale (PAT). Il servizio si configuracome una struttura di snodo dell’offerta dei servizi alla persona, attraverso sportelli unificati per l’accesso atutti i servizi socio sanitari territoriali, con attenzione all’ascolto delle persone e vigilanza sul rischio diburocratizzazione del servizio.Tutti i punti di accesso utilizzano strumenti unici e sono collegati con la rete telefonica, fax ed informatica. Le principali funzioni sono informazione, orientamento, accompagnamento con la finalità della presa incarico

Art. 7 – Richiesta d’accesso o segnalazioneLa richiesta di accesso o segnalazione alla PUA può essere attivata:

dal singolo cittadino interessato; da un familiare, parente o componente della rete informale (es. vicinato) da un tutore giuridico;

da Servizi sanitari (UO ospedaliere, UO distrettuali, MMG/PLS etc; strutture residenziali) dai servizi sociali o da altri servizi dell’Ambito Territoriale.

La richiesta deve essere effettuata attraverso l’allegato modello (Allegato 1), approvato con D.G.R.Campania n. 41/2011. In tutti i casi in cui la segnalazione/richiesta non è stata effettuata dal diretto interessato, occorre acquisiredal cittadino o dal suo tutore giuridico il consenso informato al trattamento dei dati da parte dei diversisoggetti della rete di servizi sociali e sanitari, nel rispetto della normativa sulla privacy e della L.241/90 inmerito alla responsabilità del procedimento.

Art. 8 –Presa in caricoGli operatori della Porta Unica di Accesso devono discriminare il bisogno espresso dal cittadino (valutazionedi primo livello) ed avviare un percorso di accesso al sistema dei servizi che, a seconda dell’intensità dellesituazioni problematiche espresse, semplici o complesse, possa prevedere l’invio e l’accompagnamento aiservizi - sanitari o sociali - o l’attivazione della valutazione multidimensionale finalizzata ad una presa incarico integrata. Tale valutazione deve essere riportata sull’apposita scheda di accesso (Allegato 1).In caso di bisogno semplice, cui corrisponde l’erogazione di prestazioni sanitarie o sociali che nonrichiedono una valutazione multidimensionale, tutti i punti di accesso svolgono funzioni di informazione,orientamento, invio ed accompagnamento alla prestazione richiesta. In caso di bisogno complesso, ossia quando nel corso del processo di presa in carico da parte di uno dei puntidi accesso, si ritiene che esistano situazioni multiproblematiche e condizioni di complessità che richiedanouna attività integrata con la partecipazione sia del servizio sociale sia del servizio sanitario, il punto diaccesso deve attivare il Servizio Sociale Professionale e l’UO Distrettuale competente, che in raccordo con ilMMG/PLS, formulano proposta motivata di ammissione alle prestazioni socio sanitarie integrate.In ogni caso non verrà convocata l’UVI, di cui all’art. 9, senza prima aver effettuato la valutazione di primolivello per individuare il tipo di bisogno.

Art. 9 – La proposta di ammissioneLa proposta di Ammissione è inviata al Direttore del Distretto Sanitario ed al Coordinatore dell’Ufficio diPiano, ai quali è affidata la responsabilità di attivare l’UVI.La Proposta di ammissione è predisposta usando la scheda di cui all’Allegato 1 e su supporto informatico econtiene le seguenti informazioni:

indicazioni generali di carattere socio ambientale relative a condizioni abitative e situazionefamiliare (nucleo di convivenza e di primo grado), rete familiare e sociale di supporto, situazioneeconomica del soggetto e del nucleo familiare;

bisogno/problema rilevato (condizioni generali di salute, diagnosi cliniche e patologie presenti),corredato da certificazione medica del MMG/PLS o di struttura pubblica a supporto della richiesta;

prima valutazione sulla presenza dei requisiti per l’attivazione del servizio specifico; prima ipotesi di intervento; principali riferimenti territoriali da attivare per la valutazione multidimensionale (MMG/PLS, unità

operative distrettuali, servizio sociale, ecc…); tempi di attivazione dell’UVI.

Nei casi di cui all’art. 15 la proposta di ammissione viene trasmessa al Direttore del Distretto dalla Direzionemedica dell’Ospedale in cui è ricoverato il paziente unitamente ad una relazione clinica in cui, oltre alladiagnosi, viene indicata la data prevista per la dimissione ed i bisogni assistenziali della persona. Lacondizione di dimissibilità ed il rientro a domicilio devono essere condivisi ed approvati in sede di UVI invia preventiva rispetto alla dimissione.In tali casi sarà rilevante il ruolo dell’assistente sociale competente per il caso che dovrà redigere la relazionesociale con informazioni relative alla situazione familiare ed alle reti di supporto. In particolare la relazionedovrà evidenziare le situazioni di eventuale assenza o impossibilità della rete parentale e/o amicale adassistere il congiunto a domicilio, specificando la motivazione di tale indisponibilità.

Art.10 – L’Unità di Valutazione Integrata (UVI)E’ istituita l’Unità di Valutazione Integrata (UVI), quale equipe socio-sanitaria multidisciplinare integrata,composta da personale dell’ASL e dell’Ambito territoriale. All’UVI devono partecipare i seguenticomponenti:

Direttore del Distretto Sanitario o suo delegato nella funzione di Referente dell’UfficioSociosanitario, Coordinatore dell’Ufficio di Piano e Responsabile del Servizio SocialeProfessionale del Comune di Residenza delegati alla spesa per le parti di ciascuna competenza;

Referente di Ambito dell’Area Socio-Sanitaria Medico di Medicina Generale (MMG) o Pediatra di Libera Scelta (PLS) dell’assistito e

assistente sociale dell'Ambito Territoriale competente per territorio comunale, entrambiresponsabili della presa in carico del cittadino/utente;

Medico dell’U.O. distrettuale competente. Responsabile dell’unità operativa distrettuale di competenza per la presa in carico per la parte

sanitaria

L’UVI può essere integrata con figure specialistiche sanitarie e sociali legate alla valutazione del singolocaso, su richiesta rispettivamente del Direttore del Distretto Sanitario e del Coordinatore dell’Ufficio diPiano. Alle sedute è sempre invitato a partecipare il cittadino-utente, o suo familiare, il quale è coinvolto nella fasedi formazione del Progetto personalizzato. La composizione dell’UVI è oggetto di una comunicazioneannuale da parte dell’Ambito territoriale alla Regione Campania, su apposita scheda allegata al Pianosociale di zona.L’UVI si riunisce di norma presso l’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale C7 o presso l'UfficioSociosanitario Distrettuale salvo diverse esigenze per le quali risulti opportuno, su decisione congiunta delDirettore del Distretto Sanitario o suo delegato e del Coordinatore dell’Ufficio di Piano, utilizzare la sede delDistretto Sanitario o un’altra sede sanitaria territoriale o la sede dei servizi sociali territoriali coinvolti. Intutti i casi in cui se ne ravvisi la necessità congiuntamente (Distretto e Ambito) è possibile riunire l’UVIpresso il domicilio del richiedente la prestazione.

Art. 11 – Convocazione dell’UVISulla base della proposta per l’ammissione alle prestazioni socio sanitarie di cui al precedente art. 9, ilDirettore del Distretto Sanitario ed il Coordinatore dell’Ufficio di Piano, consultata l’agenda delle UVI,concertano la convocazione dell’UVI. Se lo ritengono necessario, possono chiedere chiarimenti ointegrazioni alla proposta di ammissione, il Direttore del Distretto Sanitario ed il Coordinatore dell’Ufficio diPiano, prima di procedere alla convocazione dell’UVI. L’UVI, una volta concertata la data ma comunque non oltre il 15° giorno a partire dalla proposta diammissione sulla base del modello Allegato 2, è di norma convocata per iscritto dall’Ufficio SociosanitarioDistrettuale a firma congiunta del Direttore del Distretto e del Coordinatore dell’Ufficio di Piano o lorodelegati nella funzione di Referenti Sociosanitari. Le sedute UVI per essere valide devono registrare la presenza di almeno un componete dell’Ambito ed uncomponente dell’ASL. Nel caso in cui il Coordinatore dell’Ufficio di Piano o il Servizio SocialeProfessionale del Comune di Residenza del portatore di bisogno, non possa sottoscrivere il ProgettoPersonalizzato per esaurimento dei fondi programmati nel Piano di Zona Sociale, la copertura della quotasociale del Progetto Personalizzato potrà essere assicurata per intero dall’utente o suo familiare/tutore conconsenso informato e sottoscrizione di specifica dichiarazione.Per ogni seduta UVI è redatto specifico verbale secondo l’allegato D cartella UVI della DGRC 323 e 324 /2012.Considerato che, di norma, la presa in carico deve avvenire entro 30 giorni dalla richiesta di accesso, pergarantire il rispetto di tale tempistica, la valutazione multidimensionale a cura dell'UVI deve concludersi, conla redazione del Progetto Personalizzato entro 20 gg. dalla proposta di ammissione e dall’attivazione delpercorso integrato, rispettando nell’ordine di precedenza le urgenze.Sono esclusi da questa procedura tutti quei casi per i quali si renda necessaria, per ragioni di necessità edurgenza assoluta ed indifferibile una presa in carico immediata. In questi casi l’accesso alle prestazionisocio-sanitarie integrate potrà essere autorizzato per iscritto in via eccezionale congiuntamente dal Direttoredel Distretto Sanitario e del Coordinatore dell’Ufficio di Piano e successivamente sarà effettuata lavalutazione integrata in sede di UVI.

Art. 12– Compiti dell’UVI e l’individuazione del Responsabile del casoLa UVI svolge i seguenti compiti :

a) effettua la valutazione multidimensionale del grado di autosufficienza e dei bisogni assistenzialidell’assistito e del suo nucleo familiare (valutazione di secondo livello), applicando strumenti idoneie standardizzati (schede e scale di valutazione sanitaria e sociale: SVAMA e SVAMDI);

b) elabora il Progetto Personalizzato, tenendo conto dei bisogni, delle aspettative e delle prioritàdell'assistito e del suo ambito familiare, delle abilità residue e recuperabili, oltre che dei fattoriambientali, contestuali, personali e familiari. Il Progetto deve essere condiviso e sottoscrittodall'assistito nel rispetto delle norme in materia di privacy e tutela;

c) individua tra i propri componenti il Case Manager per garantire l’attuazione e l’efficacia degliinterventi previsti dal Progetto personalizzato;

d) individua il costo della prestazione autorizzata e stabilisce la percentuale di compartecipazione allaspesa socio sanitaria da parte dell’ASL e dell’Ambito/utente in Allegato 1C del DPCM 29/11/2001;

e) attraverso l’Ufficio sociosanitario distrettuale, in ottemperanza al punto 5 dell’Allegato 1 dellaDGRC n. 50/2012, trasmette il Progetto Personalizzato al Coordinatore dell'ufficio di piano cheprovvederà all’iter burocratico dell’autorizzazione alla spesa di competenza secondo le indicazionidel Decreto 77 e 81 /2011 della Regione Campania;

f) delega, per la parte di competenza sanitaria, l’Ufficio Sociosanitario a terminare l’iter burocraticoper l’ottenimento dell’autorizzazione alla spesa di competenza da parte del Direttore del Distrettosanitario.

g) acquisisce il consenso formale del cittadino interessato, o dei familiari, o di un tutore giuridico o dialtri terzi disponibili, a partecipare al progetto personalizzato e al pagamento dell’eventuale quota dicompartecipazione alla spesa secondo lo schema dell'Allegato 4;

h) verifica e aggiorna l'andamento del Progetto Personalizzato;i) stabilisce le modalità di dimissione;j) Tutti gli atti prodotti dalle UVI sono tenuti ed archiviati dall’Ufficio Sociosanitario Distrettuale e

dall’Ambito Territoriale e ognuno esclusivamente per le parti di competenza provvede alla tenuta edarchiviazione dei fascicoli personali degli assistiti comprensivi anche degli atti relativi all’Enteerogatore (contratto, fatture, atti di deliberazione e liquidazione ) provvedendo ad inviarne copia agliorgani delegati alla spesa per quanto di competenza.

Rispetto al compito di cui alla lett. c), è importante distinguere tra la responsabilità clinica del caso, cherimane in capo al MMG/PLS (il naturale referente sanitario dell’assistito che coordina comunque gliinterventi sanitari) e la responsabilità del Progetto Personalizzato, che è appunto del Case Manager oResponsabile del caso. Il ruolo di Case manager è assunto da figure assistenziali diverse a seconda dellatipologia e complessità del bisogno del paziente: può quindi essere una figura sanitaria o sociale, in base aibisogni prevalenti del soggetto e alle scelte organizzative. Il responsabile del caso viene individuato tra ipropri componenti in sede UVI, scelto in base al maggior coinvolgimento che egli assume sia sul pianotecnico-scientifico, sia sul piano amministrativo ed è all'UVI che deve direttamente rispondere del suooperato. Visto l'impegno che tale funzione richiede, è opportuno affidare ad uno stesso operatore un numerolimitato e compatibile di casi da coordinare.

ART. 13 – Il Progetto personalizzato Il Progetto Personalizzato definisce esplicitamente e in maniera analitica: gli obiettivi essenziali da raggiungere la tipologia della prestazione la data di avvio e la durata presumibile degli interventi tempi di verifica dell’andamento del Progetto i costi della prestazione e la ripartizione percentuale dei costi tra ASL e Ambito/utente

il consenso del cittadino interessato, o dei familiari, o di un tutore giuridico o di altri terzidisponibili, a partecipare al progetto personalizzato, anche per l’eventuale quota dicompartecipazione alla spesa.

Il Progetto deve prevedere: Anamnesi del Medico di Medicina Generale (M.M.G.) o del Pediatra di Libera Scelta (P.L.S.);

Anamnesi socio-ambientale del singolo e/o del nucleo familiare svolta dal Servizio SocialeProfessionale competente per territorio supportato dalle antenne sociali;

Diagnosi socio-sanitaria I.C.F. (International classification of Functioning Disabily and Health); Diagnosi sociale; Individuazione risorse personali; Individuazione risorse familiari (famiglia nucleare e allargata); Individuazione risorse comunitarie; Indicatore della situazione economica del singolo e/o del nucleo familiare di riferimento (I.S.E. e

I.S.E.E.); Obiettivi dell’intervento integrato; Metodologia; Prestazione sanitaria dettagliata e operatori coinvolti; Prestazione sociale dettagliata e operatori coinvolti; Eventuale impegno di risorse del terzo settore e operatori coinvolti; Case Manager; Tempistica; Strumenti di monitoraggio, verifica e valutazione; Eventuali moduli, schede, protocolli, relazioni, certificazioni, frutto della professionalità,

dell’esperienza, della competenza, dei componenti e/o delle unità operative e dei servizi che questirappresentano.

Tutti i componenti dell’U.V.I. contribuiscono all’elaborazione del Progetto Individualizzatoattraverso l’apporto della propria competenza professionale e delle funzioni istituzionali cherappresentano.

Il Progetto è sottoscritto dai componenti dell’U.V.I. e proposto al cittadino/utente, a cura del CaseManager (eventualmente supportato da altri componenti dell’U.V.I.), per l’accettazione dello stesso.

L’utente ha la possibilità di: accettare o non accettare il Progetto, proporre eventuali modifiche, motivate; chiedere la revisione, motivata, successivamente alla sua sottoscrizione.

L’utente può avvalersi della consulenza e del sostegno delle organizzazione di tutela e rappresentanza deiconsumatori e degli utenti.Il Progetto personalizzato è redatto in triplice copia, di cui una riservata al Distretto, una riservata all’Ambitoed una riservata per l’utente o suo familiare/tutore. La copia riservata al Distretto é conservata pressol’Ufficio Sociosanitario; la copia dell’Ambito Territoriale è conservata presso l'ufficio di piano a cura delreferente Socio-sanitario in un fascicolo personale, nel quale è riposta tutta la documentazione relativaall’assistito (proposta di ammissione, certificazioni, schede di valutazione, cartella, revisioni del progetto,ecc.) nel rispetto della normativa sulla privacy (D.lgs 196/2003). Tale fascicolo può essere consultato daicomponenti dell’UVI. Qualora si verifichi un cambiamento sostanziale degli elementi in base ai quali è stato elaborato il ProgettoPersonalizzato (bisogni, preferenze, menomazioni, abilità-disabilità residue, limiti ambientali e di risorse,aspettative, priorità etc.), esso deve essere modificato, adattato e nuovamente comunicato al paziente edagli operatori. Tutte le proposte di modifica strutturale dello stesso vanno decise e condivise dall’U.V.I.

Art. 14 - L'erogazione del servizio socio-sanitarioAlla definizione del Progetto personalizzato da parte dell’UVI segue l'erogazione del servizio socio-sanitarioautorizzato a cura del Distretto Sanitario e dell’Ambito territoriale. Il Direttore del Distretto sanitario ed il Coordinatore dell’Ufficio di Piano in caso di progetti di assistenzaresidenziale e semiresidenziale sottoscrivono, a seconda della competenza specifica del caso, autorizzazionesecondo il modello allegato (Allegato 3), mentre in caso di Assistenza Domiciliare Integrata provvedono inproprio ad attivare le prestazioni di propria competenza (sanitaria e sociale). Con riferimento ai servizi di assistenza residenziale per i cittadini adulti sofferenti psichici ospitatipresso le strutture presenti nei Distretti 19 e 20, le disposizioni tariffarie di cui alla DGRC n. 666 del06.12.11 si applicheranno qualora le strutture saranno trasformate nella tipologia di Comunità

Alloggio. Nelle more della trasformazione suddetta, si continuano ad applicare le disposizioni già inessere e le prestazioni erogate agli utenti sono da considerarsi Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) equindi prestazioni compartecipate al 50%.Nelle more di espletamento delle procedure per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutturedenominate “Gruppo appartamento” e “Comunità alloggio” di cui alla richiamata DGRC n. 666/11, che tral’altro concede alle strutture un termine di 12 mesi per l’adeguamento, al fine di garantire continuitàassistenziale agli utenti già in carico, si farà riferimento all’Ufficio accreditamento e autorizzazionedell'Ambito Territoriale C7, istituito ai sensi dell’art. 44 del DGRC 484/10. Le modalità di autorizzazione eaccreditamento di tali strutture saranno preventivamente concertate e concordate tra lo stesso Ambito el’ASL.

Art. 15 - La dimissione protettaLa dimissione protetta è una sequenza di interventi integrati volti a facilitare la continuità delle cure tral’ambito specialistico ospedaliero e l’ambito dell’assistenza primaria, rappresentato dalla rete dei servizisociosanitari territoriali. La dimissione ospedaliera protetta (DOP) riguarda il trasferimento del paziente infase immediatamente post-critica, dall’ospedale al territorio. La DOP è un “meccanismo” di tutela dellepersone fragili, vale a dire persone a rischio per le seguenti situazioni:

– condizioni cliniche precarie, per le quali deve essere garantita la continuità delle cure;

– inadeguatezza socio-economica e/o della rete familiare, amicale e parentale.

Ha la finalità di favorire il rientro del paziente a domicilio (o l’invio presso una struttura a seconda delbisogno assistenziale e delle specifiche condizioni sociali) predisponendo un progetto assistenzialeindividualizzato e integrato con valenza sociale e sanitaria, costruito sul bisogno.

Il percorso della dimissione protetta deve garantire anche la tutela e l’accompagnamento della famiglia nellagestione della condizione di non autosufficienza, coinvolgendola nel percorso di cura.

La DOP viene indirizzata al domicilio nei seguenti casi:

A) paziente stabilizzato ma in compenso labile, che necessita di monitoraggio clinico stretto nei primi giornidopo la dimissione;

B) paziente in condizioni di fragilità che rientra nel proprio ambiente di vita in presenza di idonea situazioneigienico-sanitaria e con un’adeguata rete familiare di sostegno (familiare o altro soggetto in grado disostenere in maniera efficace il ruolo di care-giver).

In assenza delle condizioni sub A) e sub B) la dimissione protetta viene indirizzata verso una strutturaresidenziale.

In ogni caso non si può procedere alla dimissione ospedaliera in assenza di preventivo accordo con i serviziterritoriali e/o la rete familiare di supporto.

Art. 16 - Modalità di compartecipazione dell’utente alla spesa E’ inteso che l’eventuale quota di compartecipazione a carico dell’utente, da versarsi al Fondo Unico diAmbito (FUA), è calcolata in base a specifico Regolamento di compartecipazione sociosanitaria degli utential costo dei servizi sulla tariffa dovuta per la competente sociale (v. Allegato 4), formulato in baseall'allegato C del Decreto Commissariale n. 6/2010 e approvato dal Coordinamento Istituzionale. L'Ambito attiverà un conto corrente specifico su cui gli utenti verseranno la loro quota dicompartecipazione alla spesa.In caso di utenti inseriti in assistenza residenziale, vale, in raccordo con la normativa vigente, laresidenza prima del primo ricovero (permanendo la costanza di ricovero, pur se in strutture diverse)al fine di stabilire il Comune competente ad integrare il pagamento della quota sociale, che l’utentenon è in grado di corrispondere per intero.

Art. 17 – Entrata in vigore

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo all’approvazione da parte del CoordinamentoIstituzionale e del Direttore Generale dell’ASL Caserta. Esso sarà aggiornato in relazione a successivedisposizioni che saranno adottate a livello nazionale e regionale. L’Ambito e L’ASL CE, all’interno delleloro competenze, s’impegneranno a trasferire il presente regolamento ai vari soggetti/operatori della PUA,di cui all’art. 6, al fine di far recepire le modalità di accesso condivise alle prestazioni sociosanitarie.

ART. 18 - Norme di Rinvio

Per tutto quanto non previsto dal presente regolamento, si fa rinvio alla normativa, regolamenti e attinazionali e regionali in materia di integrazione socio-sanitaria.

Allegato 1SCHEDA DI ACCESSO AL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI A GESTIONE INTEGRATA E COMPARTECIPATAPROPOSTA DI ACCESSO

AMBITO C07

Distretto Sociosanitario ___ Ambito Territoriale C07

Data scheda _______________Codice identificativo (generato dal sistema informativo sociale e sanitario)_______

PORTA UNICA D’ACCESSO

□ Unità Operativa Distrettuale: ______________________________________________□ Servizi Sociali/Segretariato Sociale di: ______________________________________□ Altro ________________________________________________________________Nominativo operatore: ____________________________________________________________N. Prot. interno _____________________

SEZIONE 1 - DATI ANAGRAFICI DELL’ASSISTITO

Cognome Nome Sesso□ M □ F

Data di nascita Comune di nascita C.F./STP

Nazionalità: italiana □ Straniero □ cittadinanza: _________________________

Straniero temporaneamente presente (STP) □

Stato Estero di residenza Regione di residenza AS.L. di residenza

Comune di residenza Indirizzo Telefono

Comune di domicilio Indirizzo Telefono

E-MAIL

Stato civile □ 1= celibe/nubile □ 4=divorziato/a□ 2=coniugato/a □ 5=vedovo/a□ 3=separato/a □ 6=Convivente□ 7=Non dichiarato

Condizione lavorativa □ Pensionato □ Non occupato

□ Inabile al lavoro □ Casalinga□ Occupato dipendente □ Studente□ Occupato con rapporto precario/temporaneo□ Occupato in forma autonoma□ Altro ______________

Grado d’istruzione □ 1 Nessuno □ 4 Media sup.□ 2 Licenza elementare □ 5 Diploma universitario□ 3 Media Inf. □ 6 Laurea□ 7 Non dichiarato

EVENTUALE PERSONA INCARICATA DI TUTELA GIURIDICACOGNOME e NOME_______________________________________________________RUOLO_________________________________________________________________VIA_______________________________COMUNE______________________________RECAPITO TELEFONICO___________________________________________________

□ MEDICO DI MEDICINA GENERALE □ PEDIATRA DI LIBERA SCELTACOGNOME e NOME _______________________________________________________A.S.L. ___________________ Distretto Sociosanitario _________________________TEL _________________________ E-MAIL _________________________________

SEZIONE 2 - RICHIESTA ESPRESSA DALL’UTENTE

RICHIESTA/SEGNALAZIONE:□ Utente direttamente □ Familiare/Parente □ Tutore giuridico□ Rete informale:__________________________________________________________□ U.O. ospedaliera: _______________________________________________________□ Struttura residenziale: ____________________________________________________□ Altri servizi sociali dell’ambito territoriale: _____________________________________□ Ambulatorio STP□ Autorità giudiziaria □ Privato sociale □ Scuola□ Altro_____________________________________________________________

Tipo di richiesta espressa:□ Assistenza Domiciliare □ Ricovero in Strutture Residenziali□ Ricovero in Stru. Semi Residenziali □ Contributi Economici□ Altro: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Area prioritaria di riferimento:□ Famiglie □ Anziani □ Minori □ Disabili□ Indigenti □ Dipendenza □ Immigrati □ Disagio psichico□ Segretariato sociale □ Altro: _________________________________________

Utente che già fruisce di servizi

□ Servizi Sociali: _________________________________________________________□ Servizi Sanitari: _________________________________________________________□ Altro: _________________________________________________________________

SEZIONE 3 - BISOGNO RILEVATO

BISOGNO RILEVATO DALL’OPERATORE_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

MOTIVAZIONI DELLA RICHIESTA DELL’OPERATORE:□ Anziano “fragile” e patologie geriatriche con riduzione dell’autonomia□ Disabilità fisico/psichica, pluripatologie e patologie cronico-degenerative chedeterminano riduzione dell’autonomia□ Malattia acuta temporaneamente invalidante o stabilizzazione stato clinico (post acuzie)□ Insufficienza del supporto familiare/famiglia non in grado di provvedere□ Solitudine□ Alloggio non idoneo□ Dimissione socio-sanitaria protetta da reparto ospedaliero o da struttura residenziale□ Tossicodipendenza□ Altro: _________________________________________________________________

PRIMA VALUTAZIONE□ Bisogno semplice □Sociale □ Sanitario□ Bisogno complesso□ Caso urgente

PROPOSTA DI ATTIVAZIONE DEI SERVIZI□ Sociale□ Sanitario□ Invio al percorso integrato/attivazione U.V.I.

Eventuale documentazione allegata:__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

CONSENSO INFORMATOIl/la sottoscritto/a ________________________________________________________________in qualità di (specificare) ___________________________________________________________autorizza il trattamento dei dati ai sensi del D.Lgs n.196/03 □ SI □ NO

Luogo e data della richiesta __________________________Firma _________________________

Allegato 2

AMBITO C07

Distretto Sociosanitario ___ Ambito Territoriale C07

Alla c.a. Direttore del Distretto Sanitario n. ___

Coordinatore Ufficio di Piano Ambito C07

MODELLO PROPOSTA DI AMMISSIONE

Dati anagrafici paziente

Nome ____________________________ Cognome __________________________

Città di nascita __________________________ Data di nascita __________________

Certificazioni (fonte di derivazione)□ certif. invalidità verificata on line o cartacea □ dichiarazione della persona

Certificazione invalidità Legge 104/92 si □ no□ se si, indicare art. ____ e comma ______

Invalidità civile si □ no□ Se si, indicare % ________ e □ con accompagnamento □ senza accompagnamento

Indicazioni generali di carattere socio ambientale e rete familiare:

Bisogno/problema rilevato (condizioni generali di salute, diagnosi cliniche e patologie presenti,eventuale certificazione medica del MMG/PLS o di struttura pubblica a supporto della richiesta):

Prima valutazione sulla presenza dei requisiti per l’attivazione del servizio specifico:

Ipotesi di intervento:

Riferimenti territoriali da attivare per la valutazione multidimensionale (MMG/PLS, unità operativedistrettuali, servizio sociale, ecc.):

Tempi di attivazione dell’UVI:

Data _________ Responsabile U.O. /S.S.P. Ambito C__ firma e timbro

Si allega scheda di accesso PUA

Allegato 3

AMBITO C07

Distretto Sociosanitario ___ Ambito Territoriale C07

All’assistito/ familiare /tutore Sig. ______________

Al legale Rappresentante Centro _______________

p.c. Al Sig. sindaco del Comune di _________________

Oggetto:Valutazione UVI ed Autorizzazione – decreto commissario ad acta n.6/2010 – RSA anziani e disabili

Assistito

Nato a il

Residenza Via

Comune di residenza storica all’atto del primo ricovero:

Diagnosi:

Visto il verbale riunione UVI del _____________ ai sensi del Decreto n.6/2010 Commissario ad Acta

SI AUTORIZZA:Trattamento □ RSA Anziani □ RSA Disabili □ Altro (specificare) ___________________

in regime □ diurno □ residenziale Tipologia intervento:

Modalità intervento: (allegare foglio se necessario)

Presso il Centro: (a scelta dell’assistito tra quelli convenzionati con ASL Caserta)

A decorrere dal Con scadenza

Retta giornaliera

Quota a carico dell’ASL _______% € ________

Quota a carico dell’Ambito _________% € ________

Quota compartecipazione utente_________% € ___________

Data ___________________

Il Coordinatore Ambito C07 Il Direttore del Distretto Sociosanitario n. __

_______________________ ________________________________Allegato 3bis

AMBITO C07

Distretto Sociosanitario ___ Ambito Territoriale C07

All’assistito/ familiare /tutore Sig. ______________

Al legale Rappresentante della Struttura _______________

p.c. Al Sig. sindaco del Comune di _________________

Oggetto: Valutazione UVI ed Autorizzazione – DGRC n. 666 del 06.12.11. - Gruppo Appartamentoe Comunità Alloggio per persone adulte con disagio psichico.

Assistito

Nato a il

Residenza Via

Comune di residenza storica all’atto del primo ricovero:

Diagnosi:

Visto il verbale riunione UVI del _____________ ai sensi del DGRC n. 666 del 06.12.11.

SI AUTORIZZA:Trattamento

□ Gruppo Appartamento per persone adulte con disagio psichico□ Comunità Alloggio per persone adulte con disagio psichico□ Altro(specificare) ___________________

Tipologia intervento:

Modalità intervento: (allegare foglio se necessario)

Presso la struttura:

A decorrere dal Con scadenza

Retta giornaliera

Quota a carico dell’ASL _______% € ________

Quota a carico dell’Ambito _________% € ________

Quota compartecipazione utente_________% € ___________

Data ___________________

Il Coordinatore Ambito C07 Il Direttore del Distretto Sociosanitario n. __ _______________________ ________________________________

Allegato 3quater

AMBITO C07

Distretto Sociosanitario ___ Ambito Territoriale C07

All’assistito/ familiare /tutore Sig. ______________

Al legale Rappresentante della Cooperativa _____________

p.c. Al Sindaco del Comune di _____________________

Oggetto: Valutazione UVI ed Autorizzazione – DCA n. 16/2013 – PTRI/BdS.

Assistito

Nato a il

Residenza Via

Comune di residenza storica all’atto del primo ricovero:

Diagnosi:

Visto il verbale riunione UVI del _____________ ai sensi del DCA n. 16/2013 – PTRI/BdS

SI AUTORIZZA:Trattamento

□ Gruppo Appartamento □ Domicilio□ Altro(specificare) ___________________

Tipologia intervento:

Modalità intervento: (allegare foglio se necessario)

Cooperativa cogestrice:

A decorrere dal Con scadenza

Retta giornaliera

Quota a carico dell’ASL _______% € ________

Quota a carico dell’Ambito _________% € ________

Quota compartecipazione utente_________% € ___________

Data ___________________

Il Coordinatore Ambito Territoriale C__ Il Direttore del Distretto Sociosanitario n. __ ___________________________________ __________________________________

All. 4 CRITERI DI COMPARTECIPAZIONE SOCIOSANITARIA DEGLIUTENTI AL COSTO DEI SERVIZI

AMBITO DI APPLICAZIONE

Come stabilito dal Decreto del Commisario ad Acta N. 6 del 4/2/2010 e ribadito dal Decreto n. 77del 11.11.2011 e la DGR n. 50 del 28/02/2012 il presente schema di calcolo si applica alle soleprestazioni sociosanitarie agevolate, erogabili su domanda del cittadino interessato o suo tutorelegale, per le quali la normativa nazionale prevede lo strumento della compartecipazione ai costi. Lacompartecipazione a carico dei cittadini é esclusivamente riferita alle percentuali di spesa socialesul costo della singole prestazioni sociosanitarie previste dal DPCM 29.11.2001 sui L.E.A.

Le prestazioni oggetto di compartecipazione ex DPCM 29.11.01 sono:

CRITERI DI CALCOLO

Per il calcolo della soglia di reddito (ISEE o reddito individuale) e della quota dicompartecipazione dell'utente al costo della prestazione si assume le pensione minima erogatadall'INPS. Dal 01/01/2012 il trattamento minimo delle pensioni fissato dall'INPS è pari a Euro480,53 mensili (pari a Euro 6246,89 annui). Per i Criteri per la determinazione del nucleofamiliare di riferimento, di valutazione della situazione reddituale e per la determinazionedell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) si rimanda al D.Lgs. 31 marzo1998, n. 109 e successive integrazioni e al Decreto del Commissario ad Acta n. 6 del 4/2/2010.

Limitatamente ai servizi sociosanitari rivolti a persone con handicap permanente grave ed apersone ultrasessantacinquenni i cui requisiti siano stati certificati dalla ASL competente, per ladeterminazione della quota di compartecipazione alla spesa si deve tener conto della situazioneeconomica del solo richiedente e non della situazione reddituale del nucleo familiare.Nei casi in cui dal confronto tra l’I.S.E.E. del nucleo familiare e l’I.S.E.E. del soggetto richiedente,risulti più vantaggioso quello del nucleo familiare, essendo la “ratio” della norma quella di favorireil fruitore del servizio, deve essere preso in considerazione l’I.S.E.E. del nucleo familiare.Quindi è prevista la facoltà di scelta da parte degli anziani non autosufficienti e dei disabili gravidi optare per la scelta ritenuta più vantaggiosa in merito al valore del reddito, quindi se va calcolatosul nucleo familiare di riferimento o sul solo richiedente.

QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI DOMICILIARI ESEMIRESIDENZIALI

Considerando il trattamento minimo annuo delle pensioni fissato dall'INPS per il 2012 è pari aEuro 6246,89 annui, in base alle formule indicate dal Decreto del Commissario ad Acta n. 6 del4/2/2010, abbiamo due soglie:

la soglia minima ISEE al di sotto della quale il soggetto richiedente la prestazione è esentato daogni forma di compartecipazione al costo del servizio corrispondente al 160%dell’ammontare del trattamento minimo della pensione INPS, pari ad Euro EURO9.995,024.

la soglia massima dell’indicatore situazione economica equivalente oltre la quale è previsto ilpagamento della prestazione sociale agevolata pari a 4,35 volte la l’ammontare deltrattamento minimo della pensione INPS, pari a EURO 27.173,9715.

in sintesi avremo:

1. Esenzione totale: reddito individuale o ISEE al di sotto del 160% del trattamento minimo pensionistico ovvero, al di sotto di EURO 9.995,024

2. costo intero a carico dell'utente: reddito individuale o ISEE superiore a 4,3 * trattamento minimo pensionistico ovvero, superiore ad EURO 27.173,9715

Per qualsiasi valore I.S.E.E. compreso tra le soglie di cui ai precedenti punti 1) e 2) il soggettorichiedente la prestazione sarà tenuto a corrispondere una quota di compartecipazione al costo delservizio strettamente correlata alla propria situazione economica e scaturente dalla seguenteformula:

QUOTA COMPARTECIPAZIONE = ISEE (O REDDITO INDIV.) * COSTO UNITARIO PRESTAZIONE / 27.173,9715

dove Euro 27.173,9715 è la soglia massima ISEE oltre la quale è previsto il pagamento della prestazione sociale.

DETERMINAZIONE DELLA QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEISERVIZI RESIDENZIALI

1. Per i soggetti richiedenti non titolari d’indennità di accompagnamentoPer la determinazione della compartecipazione al costo dei servizi residenziali, si applicano gli stessi criteri di calcolo previsti per i servizi domiciliari e semiresidenziali e quindi la stessa formula:

QUOTA COMPARTECIPAZIONE = ISEE (O REDDITO INDIV.) * COSTO UNITARIO PRESTAZIONE / 27.173,9715

2. Per i soggetti titolari della indennità di accompagnamento legge 11 febbraio 1980, n. 18 conun reddito individuale (o ISEE laddove più' vantaggiosa) inferiore alla soglia di esenzione (EURO9.722,54) la quota di compartecipazione per l'accesso ai servizi residenziali è al limite pari al 75%della indennità stessa.

3. Per i soggetti titolari della indennità di accompagnamento legge 11 febbraio 1980, n. 18, erisulti titolare di un reddito individuale (o I.S.E.E. laddove più vantaggioso) superiore alla soglia diesenzione (EURO 9.995,024) e inferiore alla soglia massima (EURO 27.173,9715), l’indennità diaccompagnamento su base annua (IA) va sommata al reddito così come definito per il calcolo dellaquota di compartecipazione.

QUOTA COMPARTECIPAZIONE = ISEE (O REDD. INDIV.) + IA * COSTO UNIT. PRESTAZIONE / 27.173,9715

MODALITÀ DI ACCESSO

L’accesso ai servizi sociosanitari, avviene esclusivamente previa valutazione del bisogno eredazione di un progetto personalizzato da parte delle Unità di Valutazione Integrate.La richiesta di accesso ai servizi deve essere corredata della “Dichiarazione Sostitutiva Unica”, epuò essere presentata indifferentemente o al Distretto Sanitario o al Segretariato Sociale delComune di residenza, che provvedono all’istruttoria del caso ed alla convocazione dell’Unità diValutazione Integrata.Hanno diritto di accesso prioritario, a parità di condizioni di bisogno, i soggetti in condizione dipovertà o con limitato reddito o con incapacità totale di provvedere alle proprie esigenze perinabilità di ordine fisico o psichico.La domanda deve essere formalizzata attraverso apposita modulistica (allegato 1 del Regolamentodi Accesso) conforme all'allegato 4 della DGR N 41 del 14-02-11. Per altri dettagli procedurali sirimanda al Regolamento di Accesso sottoscritto dall'Asl CE e l'Ambito C7. La dichiarazionesostitutiva concernente la situazione reddituale e patrimoniale del richiedente la prestazioneagevolata, nonché quella di tutti i componenti il nucleo familiare andrà redatta conformemente almodello-tipo di cui all’articolo 4, comma 6, del decreto legislativo n 109 del 1998 e smi. Il Comunedi residenza controllerà, anche a campione, la veridicità della situazione familiare dichiarata econfronterà i dati patrimoniali e reddituali dichiarati dai soggetti ammessi alle presentazioni con idati in possesso del sistema informativo del Ministero delle Finanze.

TABELLE RIEPILOGATIVE

COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI DOMICILIARI E SEMIRESIDENZIALI

FASCEREDDITO INDIVIDUALE (O I.S.E.E.)

QUOTA COMPARTECIPAZIONE UTENTE

I < € 9.995,024 ESENZIONE

II > € € 9.995,024< € 27.173,9715 = I.S.E.E (o reddito indiv.) * costo unitario della prestazione /27.173,9715

III > € 27.173,9715 Pagamento totale della prestazione

COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI RESIDENZIALI

A) per i soggetti non titolari dell'indennità di accompagnamento

FASCEREDDITO INDIVIDUALE (O

I.S.E.E.)QUOTA COMPARTECIPAZIONE UTENTE

I < € 9.995,024 ESENZIONE

II > € 9.995,024 < € 27.173,9715 = I.S.E.E (o reddito indiv.) * costo unitario della prestazione /27.173,9715

III > € 27.173,9715 Pagamento totale della prestazione

B) per i soggetti titolari dell'indennità di accompagnamento

FASCEREDDITO INDIVIDUALE (O

I.S.E.E.)QUOTA COMPARTECIPAZIONE UTENTE

I < € 9.995,024 Max 75% dell'indennità

II > € 9.995,024 < € 27.173,9715 = I.S.E.E (o reddito indiv.) + IA * costo unitario della prestazione /27.173,9715

III > € 27.173,9715 Pagamento totale della prestazione