Regolamento Didattico di Ateneo - unirc.it · master universitari attivabili dall’Università...

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CENTRO STUDI E SVILUPPO DI ATENEO Regolamento Didattico di Ateneo EX DM 270/2004 emanato con Decreto Rettorale n° 174 del 29 maggio 2008 testo coordinato e aggiornato con le successive modificazioni Web Developer Nino Caridi

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CENTRO STUDI E SVILUPPO DI ATENEO

Regolamento Didattico di Ateneo

EX DM 270/2004

emanato con Decreto Rettorale n° 174 del 29 maggio 2008 testo coordinato e aggiornato con le successive modificazioni

Web Developer Nino Caridi

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INDICE TITOLO I STRUTTURA DEL REGOLAMENTO Art. 1. Finalità e contenuti Art. 2. Definizioni Art. 3. Articolazione TITOLO II PRINCIPI GENERALI Art. 4. Titoli di Studio Art. 5. Ordinamenti Didattici dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale Art. 6. Regolamenti delle Strutture Didattiche Art. 7. Regolamenti Didattici dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale Art. 8. Crediti Formativi Universitari TITOLO III STRUTTURE DIDATTICHE E CORSI DI STUDIO Art. 9. Strutture Didattiche Art. 10. Le Facoltà e i Consigli di Facoltà Art. 11. I Corsi di Studio e i Consigli di Corso di Studio Art. 12. Le Classi di Corsi di Studio e i Consigli di Classe Art. 13. Istituzione, attivazione e disattivazione dei Corsi di Studio e delle Facoltà Art. 14. Osservatorio della Didattica Art. 15. Mobilità studentesca e riconoscimento di studi compiuti all’estero Art. 16. Requisiti di ammissione ai Corsi di Studio e attività formative propedeutiche e integrative TITOLO IV TIPOLOGIA E REGOLAMENTAZIONE DEI CORSI DI STUDIO Art. 17. Tipologie di Corsi di Studio Art. 18. Corso di Laurea Art. 19. Ammissione al Corso di Laurea Art. 20. Conseguimento della Laurea Art. 21. Istituzione del Corso di Laurea Art. 22. Valutazione del Corso di Laurea Art. 23. Corso di Laurea Magistrale Art. 24. Ammissione al Corso di Laurea Magistrale Art. 25. Conseguimento della Laurea Magistrale Art. 26. Istituzione del Corso di Laurea Magistrale Art. 27. Valutazione del Corso di Laurea Magistrale Art. 28. Corsi di Diploma di Specializzazione Art. 29. Ammissione al Corso di Diploma di Specializzazione Art. 30. Conseguimento del Diploma di Specializzazione Art. 31. Istituzione del Corso di Diploma di Specializzazione Art. 32. Valutazione del Corso di Diploma di Specializzazione Art. 33. Corso di Dottorato di Ricerca Art. 34. Corsi di Perfezionamento Scientifico e di Alta Formazione (Master Universitari) Art. 35. Iniziative didattiche integrative TITOLO V ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Art. 36. Manifesto degli Studi e pubblicità dell’offerta didattica Art. 37. Orientamento e Tutorato Art. 38. Compiti didattici dei docenti e dei ricercatori Art. 39. Tipologia e articolazione degli insegnamenti Art. 40. Esami e verifiche del profitto Art. 41. Prove finali e conseguimento dei Titoli di Studio TITOLO VI CARRIERA SCOLASTICA Art. 42 Immatricolazione e iscrizione ai Corsi Art. 43 Trasferimenti e passaggi di Corso e di Facoltà Art. 44 Corsi singoli

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Art. 45 Piani di studio Art. 46 Studenti a tempo parziale Art. 47 Rinuncia agli studi Art. 48 Interruzione e sospensione degli studi Art. 49 Studenti fuori corso Art. 50 Decadenza dalla qualità di studente Art. 51 Certificazioni Art. 52 Tutela dei diritti degli studenti TITOLO VII NORME FINALI E TRANSITORIE Art. 53. Approvazione del Regolamento Didattico di Ateneo Art. 54. Modifica del Regolamento Didattico di Ateneo Art. 55. Norme transitorie TITOLO VIII ALLEGATI Art. 56. Elenco delle Facoltà, dei Corsi di Studio e delle Classi dei Corsi di studio A/1. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) A/2. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in Scienze Economiche (L-33) B/1. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in Ingegneria Civile-Ambientale (L-7) B/2. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in Ingegneria dell’informazione (L-8) B/3. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile (LM-23) B/4. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria informatica e dei sistemi per le Telecomunicazioni (LM-27) B/5. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica (LM-29) B/6. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio (LM-35) C/1. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in ANALISI E PROGETTAZIONE DEI SISTEMI TERRITORIALI AGRO-AMBIENTALI (L-25) C/2. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in PRODUZIONI AGRARIE IN AMBIENTE MEDITERRANEO(L-25) C/3. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE (L-25) C/4. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in SCIENZE FORESTALI E AMBIENTALI (L-25) C/5. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI (L-26) C/6. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE E ALIMENTARI (LM-69 &70) C/7. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in SCIENZE FORESTALI E AMBIENTALI (LM-73) C/8. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in Scienze gastronomiche (L-26) InterAteneo D/1. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in Scienze dell’architettura (L-17 ) D/2. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in Urbanistica (L-21) D/3. Ordinamento Didattico Corso di Laurea in Edilizia, Costruzione, Gestione, Sicurezza, Ambiente (L-23) D/4. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in Architettura del paesaggio (LM-3) D/5. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in Urbanistica (LM-48) D/6. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura (LM-4 c.u.) D/7. Ordinamento Didattico Corso di Laurea Magistrale in Architettura – Restauro (LM-4)

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TITOLO I STRUTTURA DEL REGOLAMENTO

Art. 1

FINALITÀ E CONTENUTI 1. Il presente Regolamento Didattico di Ateneo, di seguito denominato RDA, redatto in ottemperanza dell’Art. 11 della

Legge 19.11.90 n. 341 e dell’Art. 11 del DM 22.10.2004 n. 270, ed emanato con Decreto Rettorale a seguito dell’approvazione da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca, disciplina gli ordinamenti didattici e i criteri di funzionamento dei corsi di laurea, di laurea magistrale e di specializzazione, dei dottorati di ricerca e dei master universitari attivabili dall’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.

2. In particolare il presente RDA detta norme nel rispetto della legislazione vigente riguardanti i principi generali e le direttive cui devono conformarsi: a) gli Ordinamenti Didattici dei singoli Corsi di Studio, definiti secondo le procedure previste dalle disposizioni del

presente regolamento, nonché dalla normativa vigente e dai relativi decreti ministeriali approvati dal Ministero ai sensi dell'articolo 11, comma 1, della legge 19 novembre 1990, n. 341;

b) i Regolamenti Didattici dei Corsi di Studio, previsti dall’Art. 11 secondo comma della Legge 341/1990 e dell’Art. 12 del DM 270/2004, deliberati dalle competenti strutture.

3. Il RDA può prevedere più corsi di studio appartenenti alla medesima classe. 4. Il RDA disciplina altresì gli aspetti di organizzazione dell'attività didattica comuni ai corsi di studio, con particolare

riferimento: a) ai criteri di accesso ai corsi di laurea, prevedendo, fatto salvo quanto stabilito per i corsi di cui all'articolo 1,

comma 1, della legge 2 agosto 1999, n. 264, che gli studenti vengano immatricolati a corsi di base comuni secondo criteri e procedure disciplinate nel regolamento didattico di ateneo. A tale fine tutti gli iscritti ai corsi di laurea, afferenti alla medesima classe o gruppi affini di essi così come definiti dai singoli ordinamenti di ateneo, condividono le stesse attività formative di base e caratterizzanti comuni per un minimo di 60 crediti prima della differenziazione dei percorsi formativi prevista dall'articolo 3, comma 4, secondo criteri stabiliti autonomamente anche in relazione alla prosecuzione degli studi nei diversi percorsi. In assenza di specifica deliberazione inserita nel RDA i Corsi di una stessa Classe sono da considerare affini e vale per essi l’obbligo di 60 CFU comuni, ma con specifica delibera possono essere definiti distinti gruppi di affinità, valendo in tal caso solo all’interno di ognuno di essi l’obbligo dei 60 CFU comuni;

b) agli obiettivi, ai tempi e ai modi con cui le competenti strutture didattiche provvedono collegialmente alla programmazione, al coordinamento e alla verifica dei risultati delle attività formative;

c) alle procedure di attribuzione dei compiti didattici annuali ai professori e ai ricercatori universitari, ivi comprese le attività didattiche integrative, di orientamento e di tutorato;

d) alle procedure per lo svolgimento degli esami e delle altre verifiche di profitto, nonché della prova finale per il conseguimento del titolo di studio;

e) alle modalità con cui si perviene alla valutazione del profitto individuale dello studente, che deve comunque essere espressa mediante una votazione in trentesimi per gli esami e in centodecimi per la prova finale, con eventuale lode;

f) alla valutazione della preparazione iniziale degli studenti che accedono ai corsi di laurea e ai criteri di accesso ai corsi di laurea magistrale;

g) all'organizzazione di attività formative propedeutiche alla valutazione della preparazione iniziale degli studenti che accedono ai corsi di laurea, nonché di quelle relative agli obblighi formativi aggiuntivi di cui al comma 1 dell'articolo 6;

h) all'introduzione di un servizio di ateneo per il coordinamento delle attività di orientamento, da svolgere in collaborazione con gli istituti d'istruzione secondaria superiore, nonché in ogni corso di studio, di un servizio di tutorato per gli studenti;

i) all'eventuale introduzione di apposite modalità organizzative delle attività formative per studenti non impegnati a tempo pieno;

j) alle modalità di individuazione, per ogni attività, della struttura o della singola persona che ne assume la responsabilità;

k) alla valutazione della qualità delle attività svolte; l) alle forme di pubblicità dei procedimenti e delle decisioni assunte; m) alle modalità per il rilascio dei titoli congiunti.

5. L’Ateneo, con appositi regolamenti, riordina e disciplina le procedure amministrative relative alle carriere degli studenti in accordo con le disposizioni del presente regolamento, e delle disposizioni di legge e regolamentari vigenti.

Art. 2 DEFINIZIONI

1. Ai sensi del presente Regolamento Didattico di Ateneo, si intende: per Università o Ateneo: l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria; per Statuto: lo Statuto di Autonomia dell’Università; per MiUR: il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica,

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per Regolamento Generale sull’Autonomia, il Regolamento recante norme concernenti l’Autonomia Didattica degli Atenei, di cui al Decreto 22 ottobre 2004, n. 270, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 novembre 2004 n. 266;

per Facoltà: la Struttura Didattica centrale dell’Ateneo cui appartengono i Professori di Prima e Seconda fascia e i Ricercatori Universitari;

per Strutture didattiche: le strutture preposte alla regolamentazione e organizzazione delle attività formative previste dal presente RDA;

per Classe di appartenenza dei Corsi di Studio: l’insieme dei Corsi di Studio dello stesso livello, comunque denominati, aventi gli stessi obiettivi formativi qualificanti, raggruppati ai sensi dell’articolo 4 del DM 270/2004;

per Corsi di Studio: i Corsi di Laurea, di Laurea Magistrale, di Specializzazione, di Dottorato di Ricerca, di Perfezionamento Scientifico e di Alta Formazione, come individuati nell’Art. 3 del Regolamento Generale sull’Autonomia;

per Titoli di studio: la Laurea, la Laurea Magistrale, il Diploma di Specializzazione, il Dottorato di Ricerca e il Master universitario di primo o di secondo livello, come individuati nell’Art. 3 del Regolamento Generale sull’Autonomia, rilasciati al termine dei corrispondenti corsi di studio;

per Decreti Ministeriali: i Decreti emanati dal MiUR ai sensi e secondo le procedure di cui all’Articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modificazioni, e recanti la definizione delle Classi di appartenenza dei Corsi di Studio, dei relativi obiettivi formativi qualificanti, delle attività formative indispensabili per conseguirli e del numero minimo di crediti per attività formativa e per ambito disciplinare;

per Regolamenti didattici dei Corsi di Studio; i Regolamenti, di cui all’Art. 12 del Regolamento Generale sull’Autonomia, deliberati dalle competenti strutture didattiche in conformità con l'ordinamento didattico nel rispetto della libertà d'insegnamento, nonché dei diritti e doveri dei docenti e degli studenti, che specificano gli aspetti organizzativi del corso di studio;

per Ordinamenti Didattici dei Corsi di studio: l’insieme delle norme che regolano il corso medesimo; per Settori Scientifico-disciplinari: i raggruppamenti di Discipline di cui al D.M. del 4 ottobre 2000 n. 270 e

successive modifiche; per Ambito Disciplinare: un insieme di Settori Scientifico-disciplinari culturalmente e professionalmente affini; per Obiettivi formativi: 1’insieme di conoscenze, abi1ità e competenze, in termini di risultato di apprendimento

attesi, che caratterizzano il profilo culturale e professionale di un Corso di Studio, al conseguimento delle quali lo stesso è finalizzato;

per Attività formativa: ogni attività organizzata o prevista dall’Università al fine di assicurare la formazione culturale e professionale degli studenti, con riferimento, tra 1’altro, ai corsi di insegnamento, ai seminari, alle esercitazioni pratiche o di laboratorio, alle attività didattiche a piccoli gruppi, al tutorato, all’orientamento, ai tirocini, ai progetti, alle tesi, alle attività di studio individuale e di autoapprendimento;

per Curriculum: l’insieme delle attività formative universitarie ed extrauniversitarie specificate nel regolamento didattico del corso di studio e finalizzate al conseguimento del relativo Titolo;

per Credito Formativo Universitario (CFU): la misura del lavoro di apprendimento, compreso lo studio individuale, richiesto ad uno studente in possesso di adeguata preparazione iniziale per l’acquisizione di conoscenze e abilità nelle attività formative previste dagli Ordinamenti Didattici dei Corsi di Studio.

Art. 3

ARTICOLAZIONE Il RDA si compone di due parti: una prima contenente le norme di portata generale sulle quali è conformata l’attività didattica che si svolge nell’Ateneo (Titoli da I a VII); una seconda articolata negli Allegati contenenti l’elenco dei Corsi di Studio istituiti presso l’Ateneo e i rispettivi Ordinamenti Didattici (Titolo VIII).

TITOLO II

PRINCIPI GENERALI

Art. 4 TITOLI DI STUDIO

1. L’Ateneo, al termine dei rispettivi Corsi di Studio, rilascia i seguenti Titoli di Studio: Laurea (L); Laurea Magistrale (LM); Diploma di Specializzazione (DS); Dottorato di Ricerca (DR); Master di Primo livello (MU1); Master di Secondo livello (MU2).

2. I Titoli di Studio rilasciati dall’Ateneo al termine dei Corsi di Studio appartenenti alla medesima Classe sono equivalenti sotto tutti gli aspetti giuridici, ai sensi dell’Art. 4, comma 3, del Regolamento Generale sull’Autonomia. Essi sono contrassegnati da denominazioni particolari coincidenti con quelle dei corrispondenti Corsi di Studio, oltre che dall’indicazione numerica della Classe di appartenenza.

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3. La tipologia, la durata, il numero dei crediti necessari e i criteri per l’organizzazione dei diversi Corsi di Studio, sono determinati dalla normativa vigente e, in particolare, dal Regolamento Generale sull’Autonomia, e sono disciplinati dai relativi Regolamenti Didattici approvati dall’Ateneo.

4. L’ Ateneo assicura la periodica revisione dei regolamenti didattici dei corsi di studio, in particolare per quanto riguarda il numero dei crediti assegnati ad ogni insegnamento o altra attività formativa.

5. A tal fine, compete al Senato Accademico assumere le iniziative necessarie per adeguare l’offerta didattica dell’Ateneo, tenendo conto dell’evoluzione dei saperi maturati in campo nazionale e internazionale, con particolare riferimento alle esigenze della Società e alla richiesta di qualificazione professionale del territorio di appartenenza.

6. I requisiti di ammissione ai diversi Corsi di Studi, l’elenco degli insegnamenti e delle altre attività formative, le modalità di conseguimento dei CFU nell’ambito dei diversi curricula, nonché le modalità di periodica verifica dei crediti acquisiti, sono stabiliti dai rispettivi Ordinamenti e Regolamenti Didattici.

7. Il conseguimento dei Titoli di Studio avviene secondo le modalità di legge e viene disciplinato dall’Art. 41 del presente Regolamento.

8. Sulla base di apposite convenzioni, l’Università può rilasciare i Titoli di Studio di cui al presente articolo anche congiuntamente con altri Atenei italiani ed esteri. In tali casi va specificato il numero di crediti che lo studente è tenuto ad acquisire presso ciascuna istituzione partecipante. I regolamenti delle Strutture Didattiche Interateneo sono emanati congiuntamente dai Rettori degli Atenei interessati, in seguito ad approvazione dei rispettivi Senati Accademici, od Organismi equivalenti.

9. L’Università può organizzare, ai sensi dell’Art. 6 della Legge 341/1990 e dell’Art. 14 della Legge 390/1991, i seguenti Corsi che non comportano il rilascio di un Titolo di Studio, ma soltanto di un Attestato di Frequenza o di Partecipazione: a) Corsi di Aggiornamento del proprio personale tecnico e amministrativo; b) Corsi di Perfezionamento e Aggiornamento professionale; c) Corsi di Preparazione agli Esami di Stato per l’Abilitazione all’esercizio delle professioni e ai Concorsi

pubblici; d) Corsi di Formazione permanente, ricorrente e per lavoratori; e) Corsi di Aggiornamento culturale per gli adulti; f) Corsi di Orientamento degli studenti; g) Corsi di Azzeramento per studenti; h) Corsi Intensivi per studenti; i) Corsi rientranti nelle attività formative autogestite dagli studenti.

10. L’Ateneo disciplina le modalità con cui è rilasciato, come supplemento al diploma di ogni titolo di studio, un certificato che riporta, secondo modelli conformi a quelli adottati dai Paesi europei, le principali indicazioni relative al curriculum specifico seguito dallo studente per conseguire il titolo.

Art. 5

ORDINAMENTI DIDATTICI DEI CORSI DI LAUREA E LAUREA MAGISTRALE 1. L’offerta didattica di ogni Corso di studio è configurata dall’Ordinamento didattico del corso di Studio medesimo,

da redigersi da parte delle competenti Strutture didattiche nel rispetto dei decreti ministeriali e del presente RDA. Gli ordinamenti didattici dei corsi di studio, istituiti presso l’Università, sono riportati al Titolo VIII.

2. L’Ordinamento didattico definisce le caratteristiche delle attività formative comprese in ciascun Corso di Studio. 3. In conformità dell’Art. 11, comma 3 del DM 270/2004, l’Ordinamento didattico di ciascun Corso di Studio

determina: a) la Denominazione del Corso di Studio, individuata coerentemente sia con la classe di appartenenza del corso sia

con le caratteristiche specifiche del percorso proposto; b) la Classe o le Classi di appartenenza e la Facoltà o le Facoltà a cui il corso è annesso; c) gli obiettivi formativi e i risultati di apprendimento attesi, formulati descrivendo il corso di studio, il relativo

percorso formativo e gli effettivi obiettivi specifici; indicando i risultati di apprendimento dello studente secondo il sistema di descrittori dei titoli di studio adottato in sede europea (conoscenza e capacità di comprensione, capacità di applicare conoscenza e comprensione, autonomia di giudizio, attività comunicative, capacità di apprendimento); indicando il significato del corso di studio sotto il profilo occupazionale e individuando gli sbocchi professionali anche con riferimento alle attività classificate dall’ISTAT;

d) il quadro generale delle attività formative inserite nei curricula; e) i crediti assegnati alle attività formative e a ciascun ambito, riferendoli, quando si tratti di attività relative alla

formazione di base, caratterizzante, affine o integrativa, a uno o più settori scientifico-disciplinari nel loro complesso;

f) la quota dell'impegno orario complessivo che deve rimanere riservata a disposizione dello studente per lo studio personale o per altre attività formative di tipo individuale. Tale quota non può comunque essere inferiore al 50% dell'impegno orario complessivo, salvo nel caso in cui siano previste attività formative ad elevato contenuto sperimentale o pratico;

g) le conoscenze richieste per l’accesso, ai sensi di quanto previsto dall’art. 6, commi 1 e 2, del DM 270/2004; h) il numero massimo di crediti riconoscibili, che non può comunque essere superiore a 60 a norma dei DD.MM.

16 marzo 2007, per le conoscenze e le abilità professionali certificate individualmente ai sensi della

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normativa vigente in materia, nonchè per le altre conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post-secondario alla cui progettazione e realizzazione l'Ateneo abbia concorso;

i) le caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo di studio, stabilendo se questa possa essere discussa in lingua straniera e se nella medesima lingua straniera possano essere redatti l’eventuale elaborato scritto richiesto per il conseguimento del titolo finale.

4. Le determinazioni di cui al comma 3, sono assunte dalle università previa consultazione con le organizzazioni rappresentative nel mondo della produzione, dei servizi e delle professioni con particolare riferimento alla valutazione dei fabbisogni formativi e degli sbocchi professionali.

5. L’insieme degli ordinamenti didattici dei Corsi di Studio attivati all’interno di una o più Facoltà, confluisce annualmente nel Manifesto degli Studi.

Art. 6

REGOLAMENTI DELLE STRUTTURE DIDATTICHE 1. Il Regolamento di ciascuna Struttura Didattica di Ateneo disciplina gli aspetti organizzativi della struttura stessa. 2. I Regolamenti delle Strutture Didattiche attivate nell’Ateneo sono proposti dalle rispettive strutture, deliberati dalla

o dalle Facoltà interessate ed emanati con Decreto Rettorale, previa approvazione da parte del Senato Accademico, sentito il Nucleo di Valutazione.

3. I Regolamenti delle Strutture Didattiche Interateneo sono emanati congiuntamente dai Rettori degli Atenei interessati, a seguito dell’approvazione dei rispettivi Senati Accademici, od Organismi equivalenti.

4. I Regolamenti delle Strutture Didattiche stabiliscono le norme generali cui devono attenersi i Regolamenti delle eventuali Strutture Didattiche comprese al loro interno. In particolare, nel caso di attivazione di Corsi di Studio interfacoltà, i Regolamenti di Facoltà stabiliscono le norme generali cui devono attenersi i Regolamenti delle Classi cui appartengono, in base ad apposite convenzioni tra le Facoltà interessate, che assicuri il pieno rispetto delle norme di entrambe.

Art. 7

REGOLAMENTI DIDATTICI DEI CORSI DI LAUREA E DI LAUREA MAGISTRALE 1. Ai sensi dell’Art. 12, comma 3 del DM 270/2004, le disposizioni dei regolamenti didattici dei corsi di studio

concernenti la coerenza tra i crediti assegnati alle attività formative e gli specifici obiettivi formativi programmati sono deliberate dalle competenti strutture didattiche, previo parere favorevole di commissioni didattiche paritetiche di cui all’Art. 14 del RDA. Qualora il parere non sia favorevole la deliberazione é assunta dal Senato Accademico. Il parere é reso entro trenta giorni dalla richiesta. Decorso inutilmente tale termine la deliberazione é adottata prescindendosi dal parere.

2. Nel rispetto del richiamato art. 12 del DM 270/2004 e tenuto conto delle linee guida per l’istituzione e l’attivazione dei corsi di studio, definite con decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca 26 luglio 2007, n. 386, i regolamenti didattici dei corsi di studio, anche al fine di migliorare la trasparenza e la comparabilità dell’offerta formativa, disciplinano: a) gli obiettivi formativi specifici, includendo un quadro delle conoscenze e delle competenze e abilità da acquisire

e indicando i profili professionali di riferimento; b) gli eventuali curricula offerti agli studenti, e le regole di presentazione, ove necessario, dei piani di studio

individuali; c) i requisiti per l’ammissione e le modalità di verifica; d) l’elenco degli insegnamenti con l’indicazione dei settori scientifico-disciplinari di riferimento e l’eventuale

articolazione in moduli; e) i crediti assegnati ad ogni insegnamento e le eventuali propedeuticità; f) la tipologia delle forme didattiche adottate, anche a distanza, e le modalità della verifica della preparazione; g) le attività a scelta dello studente e i relativi crediti; h) le altre attività formative previste e i relativi crediti; i) le modalità di verifica della conoscenza delle lingue straniere e i relativi crediti; j) le modalità di verifica di altre competenze richieste e i relativi crediti; k) le modalità di verifica dei risultati degli stages, dei tirocini e dei periodi di studio all’estero e i relativi crediti; l) i crediti assegnati per la preparazione della prova finale, le caratteristiche della prova medesima e della relativa

attività formativa personale; m) le altre disposizioni su eventuali obblighi degli studenti; n) le modalità per l’eventuale trasferimento da altri corsi di studio; o) le forme di verifica di crediti acquisiti e gli esami integrativi da sostenere su singoli insegnamenti qualora ne

siano obsoleti i contenuti culturali e professionali; p) i docenti del corso di studio con specifica indicazione dei docenti di cui all’art. 1, comma 9, dei DD.MM, 16

marzo 2007, e dei loro requisiti specifici rispetto alle discipline insegnate; q) le attività di ricerca a supporto delle attività formative che caratterizzano il profilo del corso di studio.

3. Il Regolamento didattico dei corsi di studio prevede l'attribuzione a ciascun insegnamento attivato di un congruo numero intero di crediti formativi, evitando la parcellizzazione delle attività formative.

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4. In ciascun corso di laurea non possono essere previsti in totale più di 20 esami (venti esami) o valutazioni finali di profitto, anche mediante prove di esame integrate per più insegnamenti o moduli coordinati. In tal caso i docenti titolari degli insegnamenti o moduli coordinati partecipano alla valutazione collegiale complessiva del profitto dello studente con modalità previste nei regolamenti didattici di ateneo ai sensi dell'articolo 11, comma 7, lettera d) e dell'articolo 12, comma 2, lettera d) del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270.

5. In ciascun corso di laurea magistrale, fatti salvi quelli regolati da normative dell'Unione Europea, non possono essere previsti in totale più 12 esami (dodici esami) o valutazioni finali di profitto, anche favorendo prove di esame integrate per più insegnamenti o moduli coordinati. In tal caso i docenti titolari degli insegnamenti o moduli coordinati partecipano alla valutazione collegiale complessiva del profitto dello studente con modalità previste nei regolamenti didattici di ateneo ai sensi dell'articolo 11, comma 7, lettera d), e dell'articolo 12, comma 2, lettera d), del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270.

6. Nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico, di durata normale di 5 o 6 anni, il numero massimo di esami è fissato rispettivamente in 30 (trenta) e 36 (trentasei).

7. I Regolamenti Didattici dei Corsi di Studio attivati nell’Ateneo sono emanati dal Rettore, su proposta del Corso di Studio interessato e approvazione del Consiglio della Struttura Didattica superiore interessata, acquisito il parere del Consiglio degli Studenti e del Consiglio di Amministrazione e l’approvazione da parte del Senato Accademico, secondo le procedure stabilite dallo Statuto.

In caso di persistente dissenso tra Strutture Didattiche superiori e Strutture didattiche attivate al loro interno o di persistente dissenso tra diverse Facoltà al cui interno siano attivati Corsi di Studio Interfacoltà, la questione viene rimessa al Senato Accademico, che decide in modo vincolante.

8. L’Università assicura la periodica revisione dei Regolamenti Didattici dei Corsi di Studio, in particolare per quanto concerne il numero di crediti assegnati ad ogni insegnamento o altra attività formativa.

Art. 8

CREDITI FORMATIVI UNIVERSITARI 1. Il Credito Formativo Universitario (CFU) è la misura del lavoro di apprendimento, compreso lo studio individuale,

richiesto ad uno studente in possesso di adeguata preparazione iniziale per l’acquisizione di conoscenze e abilità nelle attività formative previste dagli Ordinamenti Didattici dei Corsi di Studio.

2. Al Credito Formativo Universitario corrispondono venticinque ore di impegno complessivo per studente. Con decreto ministeriale si possono motivatamente determinare variazioni in aumento o in diminuzione delle predette ore per singole classi, entro il limite del 20 per cento.

3. I Crediti formativi Universitari corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente con il superamento dell’esame o di altra forma di verifica del profitto come stabilito dal Regolamento Didattico del relativo Corso di Studi. In ogni caso la valutazione del profitto dello studente deve essere espressa mediante una votazione in trentesimi, per gli esami, e in centodecimi, per la prova finale, con eventuale lode.

4. La quantità di lavoro di apprendimento dello studente impegnato a tempo pieno negli studi universitari, è fissato, di norma, in sessanta CFU per anno.

5. Il riconoscimento totale o parziale dei crediti acquisiti da uno studente ai fini della prosecuzione degli studi in altro Corso di Studi della stessa Università, ovvero nello stesso o altro Corso di Studi di altra Università, compete alla Struttura Didattica cui fa capo il Corso di Studi che accoglie lo studente, secondo quanto stabilito nel proprio Regolamento Didattico.

6. I Regolamenti delle Strutture Didattiche possono stabilire il numero minimo di crediti da acquisire da parte dello studente in tempi determinati, al fine di evitare l’obsolescenza dei contenuti conoscitivi, e le forme di verifica periodica, in forme diversificate tra gli studenti impegnati a tempo pieno negli studi, e gli studenti a tempo parziale di cui all’Art. 46, contestualmente impegnati nello svolgimento di altre attività lavorative.

7. Le Facoltà possono deliberare in merito al riconoscimento, secondo criteri predeterminati e su proposta del competente Consiglio di Corso di Studio, di crediti acquisiti dallo studente nel caso di documentata certificazione (nel rispetto della normativa vigente in materia) da parte sua dell’acquisizione di competenze e abilità professionali, nonché di altre competenze e abilità maturate in attività formative di livello post-secondario alla cui progettazione e realizzazione l’Università abbia concorso. In ogni caso, il numero di crediti riconoscibili non può essere superiore a dodici. Il riconoscimento deve essere effettuato esclusivamente sulla base delle competenze dimostrate da ciascuno studente. Sono escluse forme di riconoscimento attribuite collettivamente.

8. I crediti relativi alla conoscenza di una lingua dell’Unione Europea possono essere riconosciuti dalle Facoltà, sulla base di certificazioni rilasciati da strutture, interne o esterne all’Ateneo, specificamente competenti per ciascuna delle lingue.

9. Ai fini del passaggio degli studenti ai nuovi Ordinamenti Didattici, le Strutture Didattiche competenti provvedono a convertire, mediante delibera, gli insegnamenti dei previgenti ordinamenti, misurati in annualità o in ore di insegnamento, in termini di crediti.

10. Nel caso di trasferimenti o passaggi di Corso di Studio o di Facoltà, il riconoscimento di crediti acquisiti dallo studente in altro Corso di Studio dell’Ateneo, ovvero nello stesso o in altro Corso di Studio di altra Università, anche estera, spetta al Consiglio di Facoltà relativo su parere del Consiglio della Struttura Didattica competente, cui lo studente si iscrive, che valuta l’effettivo raggiungimento degli obiettivi formativi qualificanti richiesti dall’Ordinamento.

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11. La frazione dell’impegno orario complessivo riservata allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale non può essere inferiore al 50%, tranne nel caso in cui siano previste attività formative ad elevato contenuto sperimentale o pratico, ed è comunque determinata, per ciascun corso di studio, dal relativo ordinamento didattico, nel rispetto di quanto previsto dai DD.MM. del 16 marzo 2007.

TITOLO III

STRUTTURE DIDATTICHE E CORSI DI STUDIO

Art. 9 STRUTTURE DIDATTICHE

1. Le Strutture Didattiche che possono essere attivate dall’Ateneo sono: a) le Facoltà; b) i Corsi di studio, ovvero i Corsi di Laurea e i Corsi di Laurea Magistrale, i Corsi di Specializzazione, i Corsi di

Dottorato di Ricerca, i Corsi di Perfezionamento scientifico e di Alta formazione per il conseguimento dei Master universitari;

c) le Classi di Corsi di Studio. 2. L’organizzazione delle singole Strutture Didattiche è disciplinata dal relativo Regolamento deliberato dalla

competente Struttura Didattica in conformità a quanto previsto dall’Art. 6 del presente RDA 3. Le Strutture Didattiche sono rette da un Consiglio costituito secondo quanto espressamente previsto nello Statuto di

Autonomia e nel presente RDA. 4. Le Facoltà possono deliberare, su motivata proposta, l’attivazione di Consigli di Classe di Corsi di Studio. In questo

caso, le attribuzioni dei Consigli di Corso di Studio sono assunte dai Consigli di Classe di Corsi di Studio. 5. Nell’ambito delle Classi attivate, le Facoltà possono deliberare, su motivata proposta, l’attivazione di più Consigli

di Classe che raggruppino Corsi di Studio disciplinarmente affini. 6. Nel caso in cui all’interno di una Classe di Corsi di Studio sia attivato un solo Corso di Studio, il Consiglio del

Corso di Studio coincide con il Consiglio di Classe. 7. Ai sensi delle leggi vigenti e in base ad appositi accordi possono essere attivate Strutture Didattiche Interfacoltà e

Interateneo, a ciascun livello di Corsi di Studio. Rientrano in tale genere di Strutture Didattiche sia i Corsi di Studio Interfacoltà, sia i Corsi di Studio attivati in convenzione o consorzio con altri Atenei, italiani o esteri: Corsi di Studio Interuniversitari, Dottorati di Ricerca consorziati, Corsi di Master congiunti.

Art. 10

LE FACOLTÀ E I CONSIGLI DI FACOLTÀ 1. La Facoltà è la Struttura Didattica centrale dell’Ateneo. Ad essa appartengono i Professori di Prima e di Seconda

fascia, e i Ricercatori Universitari. 2. La Facoltà è retta dal Consiglio di Facoltà costituito dai Professori di Prima e di Seconda fascia e da una

rappresentanza dei Ricercatori Universitari ad essa appartenenti, nonché da una rappresentanza degli Studenti iscritti e del Personale Tecnico-Amministrativo, secondo quanto stabilito dallo Statuto.

3. Il Consiglio di Facoltà assicura il coordinamento e l’armonia degli obiettivi formativi di tutte le attività didattiche, di tutorato e di orientamento promosse dalla Facoltà medesima e da tutte le Strutture Didattiche attivate al suo interno.

4. Le Facoltà deliberano l’attivazione dei Consigli di Corso di Classe o dei Corsi di Studio. 5. Il Regolamento di Facoltà disciplina le forme e i tempi entro cui il Consiglio di Facoltà è invitato a deliberare, in

particolare: a) Sul calendario didattico e l’ eventuale articolazione didattica interna; b) Sulla distribuzione temporale dell’impegno didattico dei Professori e dei Ricercatori, in relazione agli

Ordinamenti Didattici dei Corsi di studio che li vedono coinvolti ed agli impegni didattici da ciascuno complessivamente assunti in tale quadro;

c) Sulla compilazione del Manifesto Didattico di Facoltà; d) Sull’istituzione dell’Osservatorio della Didattica di cui all’Art. 14; e) Sull’istituzione e l’attivazione dei Corsi di Studio nel rispetto della normativa vigente; f) Sull’attivazione, proposta dai Consigli di Corso di Studio, di Moduli didattici di ogni tipologia, mediante

Supplenze, Affidamenti o Contratti, e sulla loro disattivazione; g) Sull’approvazione di progetti di sperimentazione o di innovazione didattica, proposti dai Consigli di Corso di

Studio nel rispetto della normativa vigente; h) Ai sensi e secondo le procedure definite dalla legge del 3 luglio 1998, n. 210 e successive modifiche, i

Consigli di Facoltà avanzano, nell’ambito di un Piano di Sviluppo Didattico e Scientifico dei Corsi di Studio attivati, tenuto conto del parere dei Dipartimenti e delle proposte provenienti dalle Strutture Didattiche, la richiesta di indizione di Bandi di Concorso o di trasferimento, per posti di Ricercatore, di Professore Associato e di Professore Ordinario, distinti per Settore Scientifico-disciplinare.

6. Il Consiglio di Facoltà esercita inoltre tutte le altre attribuzioni che gli sono demandate dall’Ordinamento Universitario Nazionale, dallo Statuto e dal presente RDA.

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7. Il Consiglio di Facoltà è presieduto da un Preside, eletto in base allo Statuto fra i Professori di Prima fascia, che esercita tutte le attribuzioni che gli sono demandate dall’Ordinamento Universitario Nazionale, dallo Statuto e dal presente RDA.

Art. 11

I CORSI DI STUDIO E I CONSIGLI DI CORSO DI STUDIO 1. Il Corso di Studio è la Struttura Didattica di base dell’Università. Ad esso è demandato il compito di promuovere,

progettare e organizzare l’attività didattica finalizzata al conseguimento di uno dei Titoli di Studio conferiti dall’Università. Pertanto ad ogni Titolo conferito dall’Università corrisponde un relativo Corso di Studio.

2. I Corsi di Studio, al termine dei quali, previo superamento dell’Esame finale, vengono rilasciati i Titoli di Studio di cui al D.M. 270/2004, raggruppati in Classi di appartenenza in base alle definizioni stabilite dai Decreti Ministeriali, sono contrassegnati da denominazioni indicative di specifiche competenze scientifiche e professionali, che sono deliberate, su proposta delle Strutture Didattiche interessate, dal Senato Accademico. Tali denominazioni vengono indicate, ai sensi dei Decreti Ministeriali, dal Titolo di Studio corrispondente accanto all’indicazione numerica della Classe di appartenenza.

3. I Corsi di Studio possono essere attivati anche mediante accordi tra diverse Facoltà dell’Ateneo (Corsi di Studio Interfacoltà), o Convenzioni tra diversi Atenei (Corsi di Studio Interuniversitari).

4. Il Corso di Studio è retto da un Consiglio di Corso di Studio costituito da tutti i Professori di Prima e di Seconda fascia e da tutti i Ricercatori che svolgono attività didattica nell’ambito del Corso stesso, nonché da una rappresentanza degli studenti iscritti, in conformità a quanto dettato dallo Statuto.

5. Il Consiglio di Corso di Studio elegge un Presidente, eletto in base allo Statuto, tra i Professori di ruolo che ne fanno parte. Il Presidente ha la responsabilità del funzionamento del Consiglio, ne convoca le riunioni ordinarie e straordinarie.

6. Il Consiglio di Corso di Studio svolge i seguenti compiti: a) Elabora e sottopone al Consiglio di Facoltà l’Ordinamento Didattico del Corso, comprensivo della precisazione

dei Curricula e dell’attribuzione di crediti alle diverse attività formative, nel pieno rispetto degli obiettivi formativi qualificanti indicati dai Decreti Ministeriali per la Classe;

b) Formula gli obiettivi formativi specifici del Corso, indica i percorsi formativi adeguati a conseguirli, e assicura la coerenza scientifica ed organizzativa dei vari Curricula proposti dall’Ordinamento;

c) Determina e sottopone al Consiglio di Facoltà i requisiti di ammissione, quantificando i debiti formativi e proponendo l’istituzione da parte della Facoltà di attività formative propedeutiche e integrative finalizzate al relativo recupero;

d) Assicura lo svolgimento delle attività didattiche e tutoriali fissate dall’Ordinamento e ne propone annualmente modifiche e precisazioni al Consiglio di Facoltà;

e) Provvede al coordinamento di eventuali attività didattiche svolte in collaborazione da più di un docente; f) Predispone, anche con la collaborazione dei Dipartimenti, la fruizione da parte degli studenti degli strumenti

tecnici e scientifici essenziali per lo svolgimento di determinate attività formative previste dall’Ordinamento; g) Studia nelle forme adeguate un’equilibrata gestione dell’offerta didattica con il controllo della regolamentazione

degli orari e della fruizione ottimale delle strutture; h) Esamina ed approva i piani di studio proposti dagli studenti entro le normative degli Ordinamenti Didattici; i) Esamina ed approva i trasferimenti degli studenti, disciplina la mobilità studentesca e riconosce gli studi

compiuti in altri atenei italiani ed esteri; j) Valuta le domande di iscrizione ad anni di corso successivi al primo; k) Cura la corrispondenza tra la durata legale e quella reale degli studi, assicurando attraverso adeguate attività

tutoriali la risposta degli studenti all’offerta didattica e controllando l’entità del lavoro di apprendimento a carico dello studente in relazione alle finalità formative previste dall’Ordinamento;

l) Determina le forme di verifica dei crediti acquisiti dagli studenti in periodi di tempo superiori a quelli stabiliti dall’Ordinamento e ne stabilisce l’eventuale obsolescenza sul piano dei contenuti culturali e professionali;

m) Indice almeno una riunione l’anno per la programmazione didattica ed almeno una riunione l’anno per la valutazione dei risultati degli esami e delle altre prove di verifica e, nel complesso, della produttività della didattica, allo scopo di progettare eventuali interventi di recupero ed assistenza didattica nelle forme previste;

n) Determina le modalità, proponendole all’approvazione del Consiglio di Classe ove attivato, dell’eventuale riconoscimento di crediti formativi universitari per attività formative non direttamente dipendenti dall’Università.

7. I corsi di studio in successione, laurea e laurea magistrale, con analoga denominazione, per i quali se ne ravvisi l’opportunità, possono, su delibera della Facoltà interessata, essere congiunti e retti da un unico Consiglio.

Art. 12

LE CLASSI DI CORSI DI STUDIO E I CONSIGLI DI CLASSE 1. Le Classi di Corsi di Studio, rette da Consigli attivati all’interno delle Facoltà ai sensi e con le modalità di cui al

sovrastante art. 10 comma 4, sono Strutture Didattiche finalizzate ad indirizzare, coordinare ed integrare i Corsi di Studio i cui ordinamenti didattici fanno riferimento alla medesima Classe.

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2. Le denominazioni delle Classi nonché gli obiettivi formativi qualificanti comuni ai Corsi di Studio appartenenti alla medesima Classe, sono determinati dai Decreti Ministeriali.

3. Le Classi di Corsi di Studio possono essere attivate anche in più Facoltà e come Strutture Interfacoltà, purchè al loro interno sia attivato almeno un Corso di Studio, su proposta di una o più Facoltà ovvero del Senato Accademico.

4. Le Classi di Corsi di Studio sono rette da un Consiglio di Classe che opera per la contestualizzazione e l’organizzazione armonica delle attività didattiche relative ai Corsi di Studio attivati al suo interno.

5. Ciascun Docente di Prima e di Seconda fascia afferisce ad una sola Classe di Corsi di studio per ciascun livello, al cui interno è attivato almeno un Corso di Studio in cui svolge la propria attività didattica.

6. Il Consiglio di Classe di Corsi di Studio, ove attivato, assume le attribuzioni del Consiglio di Corso di Studio. 7. Il Consiglio di Classe di Corsi di Studio è costituito dai Professori di Prima e di Seconda fascia, dai Ricercatori

Universitari afferenti alla Classe, nonché da una Rappresentanza degli studenti stabilita in obbedienza alle leggi vigenti. Nel caso in cui della Classe facciano parte Corsi di Studio Interfacoltà, il Regolamento contempla la presenza nel Consiglio di Classe di Professori, Ricercatori Universitari, Studenti di Facoltà diverse: in tali casi la Classe si intende come Struttura Didattica afferente a più di una Facoltà.

8. Il Consiglio di Classe è presieduto, secondo lo Statuto, da un Presidente eletto tra i Professori di ruolo che lo compongono. Il Presidente dura in carica per un triennio ed è rieleggibile senza soluzione di continuità una sola volta.

9. Le Classi di Corsi di Studio del medesimo livello e/o di livelli successivi, per le quali se ne ravvisi l’opportunità o per affinità scientifico-culturali o per ragioni organizzative, possono, su delibera della Facoltà approvata dal Senato Accademico, essere congiunte e rette da un unico Consiglio. In tal caso, se in una Facoltà è attivata una sola Classe, il Consiglio di Classe coinciderà con il Consiglio di Facoltà.

Art. 13

ISTITUZIONE, ATTIVAZIONE E DISATTIVAZIONE DEI CORSI DI STUDIO E DELLE FACOLTÀ

1. Ai sensi dell’art. 9, comma 2, del DM 270/2004 e del punto 4 delle Linee guida di cui al DM 386/2007, il Senato Accademico, sulla base delle proposte avanzate dai Consigli di Facoltà, entro il termine di scadenza previsto delibera in merito ai corsi di studio da attivare nell’anno accademico successivo, nel rispetto dei requisiti necessari, determinati con DM 31 ottobre 2007, n. 544, e nell’osservanza degli obiettivi e dei criteri della programmazione del sistema universitario e previa relazione favorevole del Nucleo di valutazione dell’Ateneo.

2. Si intendono come requisiti necessari per l’attivazione dei corsi di laurea e di laurea magistrale : a) i requisiti di trasparenza e le condizioni necessarie per una corretta comunicazione rivolta agli studenti e a tutti i

soggetti interessati alle caratteri-stiche dei corsi; b) i requisiti per l’assicurazione della qualità dei processi formativi; c) i requisiti di strutture e di docenza di ruolo che devono essere disponi-bili per sostenere i corsi in misura almeno

pari alla quota minima richiesta dalla normativa in vigore e il grado di copertura dei settori scientifico-disciplinari re-lativi alle attività formative di base e caratterizzanti in percentuale almeno pari al 50%;

d) le regole dimensionali relative al numero degli studenti sostenibile per ciascun corso di studio. 3. Verificato per ciascun corso di studio da attivare il possesso dei requisiti indicati al precedente punto ed acquisito il

parere favorevole del Nucleo di valutazione, i corsi, corredati delle informazioni individuate dall’apposito decreto direttoriale, sono inseriti nella banca dati dell’offerta formativa ministeriale.

4. Nel caso di disattivazione di un corso di laurea o di laurea magistrale, l’Università garantisce agli studenti già iscritti la conclusione degli studi e il conseguimento del relativo titolo, disciplinando comunque la facoltà per gli stessi studenti di optare per l’iscrizione ad altri corsi di studio attivati.

5. L’Università progetta e adegua i propri corsi di studio tenendo conto dell’evoluzione scientifica e tecnologica e delle esigenze economiche e sociali, e assicurando adeguati livelli di qualità, efficienza ed efficacia dei corsi stessi.

6. I corsi di laurea e di laurea magistrale sono istituiti e modificati nel rispetto dei criteri e delle procedure dettati dal DM n. 270/2004, dai correlati provvedimenti ministeriali e dal presente Regolamento, nonché nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di programmazione del sistema universitario. I corsi sono disciplinati dai rispettivi ordinamenti e regolamenti didattici.

7. L’istituzione di un corso di studio con il relativo ordinamento didattico è deliberata dal Senato Accademico, a maggioranza assoluta dei componenti, su proposta di una o più Facoltà ovvero su propria iniziativa, sentite le Facoltà in-teressate, e il Consiglio di Amministrazione, per quanto di competenza.

8. In merito ai corsi di studio di nuova istituzione devono essere acquisiti il parere di competenza del Nucleo di valutazione dell’Ateneo, che stende un’apposita relazione tecnica, e il parere favorevole del Comitato regionale di coordinamento universitario.

9. Le determinazioni relative agli ordinamenti didattici sono assunte previa consultazione con organizzazioni e rappresentanze delle professioni, dei servizi e della produzione, con particolare riferimento alla valutazione dei fabbisogni formativi e degli sbocchi professionali.

10. Acquisita l’approvazione del Ministero dell’Università e della Ricerca ai sensi dell’art. 11, comma 1, della legge 341/1990, l’istituzione con modifica del presente Regolamento è disposta con decreto del Rettore da inserire nella Banca Dati ministeriale dell’offerta formativa

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Art. 14 OSSERVATORIO DELLA DIDATTICA

1. Presso ogni Facoltà è istituito l’Osservatorio della Didattica, quale osservatorio permanente delle attività didattiche, con il compito di valutare la funzionalità e l’efficacia delle attività formative e l’efficienza dei servizi didattici forniti.

2. L’Osservatorio della Didattica è presieduto dal Preside, o da un suo Delegato, ed è composto da una rappresentanza paritetica di Docenti e di Studenti designati tra i membri dei Consigli delle strutture didattiche della Facoltà.

3. L’Osservatorio della Didattica svolge i seguenti compiti: a) Effettua valutazioni, verifiche e rilevazioni statistiche sui vari aspetti dell’attività didattica, in particolare

attraverso la predisposizione di specifici questionari valutativi da sottoporre agli studenti; b) Propone al Consiglio di Facoltà iniziative atte a migliorare l’organizzazione della didattica; c) Esprime pareri al Consiglio di Facoltà sulla revisione dei Regolamenti Didattici dei Corsi di Studio e sulle

disposizioni degli Ordinamenti Didattici dei Corsi di Studio concernenti la coerenza tra i crediti assegnati alla varie attività formative e gli specifici obiettivi formativi programmati, in conformità a quanto previsto dall’Art. 8, comma 4;

d) Redige annualmente una Relazione sullo stato della didattica e sul complesso dei relativi servizi forniti agli studenti. Nella Relazione potranno essere formulate proposte di interventi, predisposte anche sulla base delle carenze e degli inconvenienti eventualmente riscontrati. La relazione è oggetto di esame in uno specifico punto all’ordine del giorno di una seduta del Consiglio di Facoltà e dovrà essere opportunamente valutata in sede di definizione della Programmazione Didattica annuale. La Relazione viene inoltre trasmessa al Nucleo di Valutazione.

4. La composizione, le procedure per la designazione dei membri e le norme generali di funzionamento dell’Osservatorio sono precisate nel Regolamento di Facoltà.

Art. 15

MOBILITÀ STUDENTESCA E RICONOSCIMENTO DI STUDI COMPIUTI ALL’ESTERO Nel rispetto delle Leggi vigenti, l’Università aderisce ai Programmi di mobilità studentesca riconosciuti dalle Università della Comunità Europea e ad altri programmi risultanti da eventuali Convenzioni bilaterali, a qualsiasi livello di Corso di Studio. 1. L’Università favorisce la mobilità studentesca secondo un principio di reciprocità, mettendo a disposizione degli

studenti ospiti le proprie risorse didattiche e l’assistenza tutoriale prevista dai regolamenti dei programmi di cui al comma 1, fornendo altresì un supporto organizzativo e logistico agli scambi.

2. Il riconoscimento degli studi compiuti all’estero, della frequenza richiesta, del superamento degli esami e delle altre prove di verifica previste e del conseguimento dei relativi crediti formativi universitari da parte di studenti dell’Ateneo, è disciplinato dai Regolamenti dei Programmi di cui al comma 1, e diventa operante con approvazione o (nel caso di Convenzioni bilaterali) di semplice ratifica da parte del Consiglio di Facoltà interessato, ai sensi dell’Art. 8, comma 10.

Art. 16

REQUISITI DI AMMISSIONE AI CORSI DI STUDIO E ATTIVITÀ FORMATIVE PROPEDEUTICHE E INTEGRATIVE

1. I Titoli di Studio richiesti per l’ammissione ai Corsi di Studio e il riconoscimento delle eventuali equipollenze di Titoli di Studio conseguiti all’estero sono determinati dalle Leggi in vigore e dai Decreti ministeriali.

2. I Regolamenti delle Strutture Didattiche richiedono allo studente il possesso o l’acquisizione di una adeguata preparazione iniziale, definendo in modo inequivocabile le conoscenze richieste per l’accesso e determinandone le modalità di verifica. Per i Corsi di Laurea tale verifica può avvenire anche a conclusione di attività formative propedeutiche di cui al comma seguente. Se la verifica non è positiva vengono indicati specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso. Tali obblighi formativi aggiuntivi sono assegnati anche agli studenti dei corsi di laurea ad accesso programmato che siano stati ammessi ai corsi con una votazione inferiore ad una prefissata votazione minima.

3. Allo scopo di favorire l’assolvimento dell’obbligo formativo, i Consigli delle Strutture Didattiche prevedono internamente a ciascun Corso di Laurea l’istituzione di attività formative integrative. Le attività propedeutiche possono essere svolte, in determinati periodi dell’Anno Accademico favorevoli al tipo d’impegno dello studente, eventualmente in collaborazione con Istituti di Istruzione Secondaria Superiore sulla base di apposite convenzioni approvate dal Senato Accademico. Attività propedeutiche e attività formative integrative previste dall’Ordinamento Didattico, sempre allo scopo dell’assolvimento dell’obbligo formativo, possono essere anche svolte da Docenti di Prima e di Seconda fascia o da

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Ricercatori Universitari facenti parte del Corso di Laurea, sulla base di un ampliamento dell’impegno didattico e tutoriale nelle forme organizzative previste. Il Regolamento Didattico può anche prevedere l’attivazione di attività formative propedeutiche in vista dell’accesso al primo anno alle quali è consigliata la partecipazione da parte degli studenti immatricolandi.

TITOLO IV

TIPOLOGIA E REGOLAMENTAZIONE DEI CORSI DI STUDIO

Art. 17 TIPOLOGIE DI CORSI DI STUDIO

1. Ad ogni titolo conferito dall’Ateneo corrisponde un relativo Corso di Studio. Pertanto, ai sensi di quanto stabilito dal presente RDA, l’Ateneo istituisce le seguenti tipologie di Corsi di Studio: Corso di Laurea Corso di Laurea Magistrale Corso di Diploma di Specializzazione Corso di Dottorato di Ricerca Corso di Perfezionamento Scientifico e di Alta Formazione di primo livello Corso di Perfezionamento Scientifico e di Alta Formazione di secondo livello

2. Ciascun Corso di Laurea e di Laurea Magistrale appartiene ad una Classe di Corsi di Studio come definita dai Decreti Ministeriali.

3. Le caratteristiche di ciascuna tipologia di Corso di Studio corrispondente ai titoli rilasciati, sono indicate nel presente Titolo IV.

Art. 18

CORSO DI LAUREA 1. Il corso di laurea ha l'obiettivo di assicurare allo studente un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici

generali, anche nel caso in cui sia orientato all'acquisizione di specifiche conoscenze professionali. 2. Il corso di laurea è istituito, secondo quanto stabilito dall’Art. 9 del DM 270/2004, nell’ambito delle classi

individuate dal DM 16 marzo 2007. 3. L'acquisizione delle conoscenze professionali, di cui al comma 1 é preordinata all'inserimento del laureato nel

mondo del lavoro ed all'esercizio delle correlate attività professionali regolamentate nell’osservanza delle disposizioni nazionali e dell’Unione europea.

4. La durata normale dei corsi di laurea è di tre anni. 5. I corsi di laurea aventi gli stessi obiettivi formativi qualificanti e le conseguenti attività formative indispensabili

sono istituiti nella medesima classe. I Titoli di Studio conseguiti al termine di Corsi di Laurea appartenenti alla stessa Classe hanno identico valore legale.

6. I corsi di laurea istituiti nella stessa classe, ovvero quelli appartenenti a gruppi definiti dagli specifici ordinamenti didattici sulla base di criteri di affinità, condividono attività formative di base e caratterizzanti comuni per un minimo di 60 crediti prima della eventuale differenziazione dei percorsi formativi in curricula. Sono comuni le attività formative che presentano la stessa denominazione, o denominazioni dichiarate equipollenti, e che afferiscono al medesimo settore scientifico-disciplinare con uguale numero di crediti. I diversi corsi di laurea afferenti alla stessa classe devono differenziarsi per almeno 40 crediti. La differenziazione è calcolata come somma dei valori assoluti delle differenze dei crediti per ciascun settore scientifico-disciplinare. Nel caso in cui i corsi di studio siano articolati in curricula, la predetta differenziazione deve essere garantita tra ciascun curriculum di un corso di studio e tutti i curricula dell’altro.

7. L’Università può istituire un corso di laurea nell’ambito di due diverse classi, qualora il relativo ordinamento soddisfi i requisiti di entrambe le classi. Nel caso di corsi interclasse, gli studenti indicano al momento dell’immatricolazione la classe entro cui intendono conseguire il titolo di studio, fermo restando che possono modificare le loro scelte, purché queste diventino definitive al momento dell’iscrizione al terzo anno.

8. L’Ordinamento Didattico di ciascun Corso di Laurea istituito nell’Università è definito nel presente Regolamento.

Art. 19 AMMISSIONE AL CORSO DI LAUREA

1. Per essere ammessi ad un Corso di Laurea occorre essere in possesso di un Diploma di Scuola Secondaria Superiore o di altro Titolo di Studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo.

2. Per i Corsi di studio per i quali, in base alla vigente normativa, è prevista una limitazione degli accessi, l’ammissione è subordinata al superamento di una prova definita dal Manifesto degli Studi.

3. Lo studente deve essere in possesso o provvedere all’acquisizione di un’adeguata preparazione iniziale, riguardante conoscenze di base richieste dal Regolamento Didattico del Corso di studio.

4. Il Regolamento Didattico del Corso di studio definisce le conoscenze richieste per l'accesso e ne determina le modalità di verifica, anche a conclusione di attività formative propedeutiche, svolte eventualmente in collaborazione con istituti di istruzione secondaria superiore. Se la verifica non é positiva vengono indicati specifici obblighi

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formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso. Tali obblighi formativi aggiuntivi sono assegnati anche agli studenti dei corsi di laurea ad accesso programmato che siano stati ammessi ai corsi con una votazione inferiore ad una prefissata votazione minima.

5. Le Strutture Didattiche competenti, ferme restando le attività di orientamento, coordinate e svolte ai sensi dell'articolo 11, comma 7, lettera g) del DM 270/2004, organizzano attività formative propedeutiche, di cui all’Art. 16, comma 3, del presente RDA, ai fini del conseguimento di una adeguata preparazione iniziale, anche in collaborazione con Istituti di Istruzione Secondaria Superiore, con le modalità indicate nel Regolamento Didattico del Corso di Studio.

Art. 20

CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA 1. Per conseguire la laurea lo studente deve aver maturato 180 crediti comprensivi di quelli relativi alla conoscenza

obbligatoria, oltre che della lingua italiana, di una seconda lingua dell’Unione europea, indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all’Università.

2. Conseguita la Laurea, lo studente acquisisce il corrispondente Titolo di Studio, che indica la denominazione del Corso di Laurea e la relativa Classe di appartenenza, senza alcun riferimento a “Curricula”, Indirizzi, Orientamenti o altre articolazioni interne del Corso. A coloro che conseguono la laurea compete la qualifica accademica di dottore.

3. Le modalità della Prova Finale e i requisiti da soddisfare sono definiti dall’Ordinamento Didattico di Corso di Laurea e dalle determinazioni della Struttura Didattica competente.

Art. 21

ISTITUZIONE DEL CORSO DI LAUREA 1. Le procedure per l’istituzione di un Corso di Laurea sono disciplinate dall’Art. 13 del presente RDA. 2. L’avvio di tali procedure avviene sulla base di un Progetto ove siano definiti:

a) La denominazione e la Classe di appartenenza; b) Gli obiettivi formativi specifici; c) Il profilo professionale alla cui formazione il Corso è finalizzato; d) Le prospettive di sbocchi professionali; e) I possibili corsi concorrenti nell’Ateneo e nel sistema universitario, con particolare riguardo alla Regione; f) Il dimensionamento della domanda studentesca potenziale; g) Le competenze di docenza necessarie e quelle disponibili; h) Le risorse di personale, tecniche, edilizie e finanziarie necessarie e quelle disponibili; i) L’analisi dei costi diretti e indiretti.

3. Per la definizione degli Obiettivi Formativi specifici, dei Profili Professionali attesi e degli Sbocchi Lavorativi previsti devono essere organizzate adeguate consultazioni con le Organizzazioni Rappresentative a livello locale del mondo della Produzione, dei Servizi e delle Professioni.

4. Le modalità di proposizione di Corsi di Laurea nella fase di transizione dai vecchi ai nuovi Ordinamenti sono disciplinate dalle norme transitorie all’Art. 53.

Art. 22

VALUTAZIONE DEL CORSO DI LAUREA 1. L’Università provvede alla sistematica valutazione della qualità e dei risultati dell’attività didattica dei singoli Corsi

di Studio mediante: a) La rilevazione dei giudizi degli studenti sui singoli insegnamenti e sulle prestazioni didattiche dei docenti; b) L’esame dei risultati complessivamente acquisiti ogni anno in termini di prove d’esame e di titoli rilasciati; c) L’esame del grado di apprezzamento da parte dei docenti o degli organi dei Corsi di Laurea dell’adeguatezza

degli spazi e delle attrezzature didattiche; d) Il monitoraggio sull’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.

2. Tali verifiche sono esposte nella Relazione annuale sulla didattica.

Art. 23 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE

1. Il Corso di Laurea Magistrale ha l'obiettivo di fornire allo studente una formazione di livello avanzato per l'esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici.

2. Il Corso di Laurea Magistrale è istituito, secondo quanto stabilito dall’Art. 9 del DM 270/2004, nell’ambito delle classi individuate dal DM 16 marzo 2007.

3. La durata normale del corso di Laurea Magistrale è di due anni. 4. I Corsi di Laurea Magistrale aventi gli stessi obiettivi formativi qualificanti e le conseguenti attività formative

indispensabili sono istituiti nella medesima classe. Tali corsi hanno identico valore legale. 5. Della Classe di appartenenza deve essere fatta esplicita menzione nella denominazione del Corso di Laurea

Magistrale e nel Titolo di Laurea Magistrale nonché nelle connesse certificazioni. 6. I diversi Corsi di Laurea Magistrale afferenti alla stessa classe devono differenziarsi per almeno 30 crediti. La

differenziazione è calcolata come somma dei valori assoluti delle differenze dei crediti per ciascun settore

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scientifico-disciplinare. Nel caso in cui i corsi di studio siano articolati in curricula, la predetta differenziazione deve essere garantita tra ciascun curriculum di un corso di studio e tutti i curricula dell’altro.

7. L’Università può istituire un corso di laurea magistrale nell’ambito di due diverse classi, qualora il relativo ordinamento soddisfi i requisiti di entrambe le classi. Nel caso di corsi interclasse, gli studenti indicano al momento dell’immatricolazione la classe entro cui intendono conseguire il titolo di studio, fermo restando che possono modificare le loro scelte, purché queste diventino definitive al momento dell’iscrizione al secondo anno.

8. Per conseguire la laurea magistrale, fatti salvi i corsi di studio a ciclo unico regolati da specifiche disposizioni in materia, lo studente, comunque già in possesso di laurea, deve aver maturato 120 crediti come da ordinamento e regolamento didattico del corso di studio cui è iscritto, indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all’Università.

9. Sono definiti corsi di laurea magistrale a ciclo unico i corsi di studio per i quali nell’ambito dell’Unione europea non sono previsti titoli universitari di primo livello, nonché i corsi di studio finalizzati all’accesso alle professioni legali. Ai corsi a ciclo unico si accede con il diploma di scuola secondaria superiore. La loro durata normale è di cinque o sei anni. Per conseguire la laurea magistrale nei corsi a ciclo unico, lo studente deve aver maturato 300 o 360 crediti, a seconda della durata del corso, indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all’Università.

10. L’Ordinamento Didattico di ciascun Corso di Laurea Magistrale istituito nell’Università è definito nel presente Regolamento.

Art. 24

AMMISSIONE AL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE 1. Per essere ammessi ad un Corso di Laurea Magistrale occorre essere in possesso della Laurea o del Diploma

universitario di durata triennale, ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. 2. Ogni Corso di Laurea Magistrale definisce specifici criteri di accesso che prevedono, comunque, il possesso di

requisiti curriculari e l'adeguatezza della personale preparazione verificata con modalità definite nei regolamenti didattici dei corsi di studio.

3. Per i Corsi di Laurea Magistrale per i quali, in base alla vigente normativa, è prevista una limitazione degli accessi, l’ammissione è subordinata al superamento di una prova definita nel Manifesto degli Studi.

4. In deroga al primo comma, i Decreti Ministeriali, o precise disposizioni di legge, possono prevedere l’ammissione ad un Corso di Laurea Magistrale anche con il possesso di un diploma di Scuola Secondaria Superiore, esclusivamente per i Corsi di Studio regolati da normative dell’Unione Europea che non prevedano per tali Corsi Titoli Universitari di primo livello, secondo quanto previsto dai Decreti Ministeriali, o per i Corsi di studio a ciclo unico fatta salva la verifica dell’adeguata preparazione iniziale.

5. Per i corsi di laurea magistrale per i quali non sia previsto il numero programmato dalla vigente normativa in materia di accesso ai corsi universitari, i regolamenti didattici dei corsi di laurea magistrale determinano i requisiti curriculari che devono essere posseduti per l'ammissione a ciascun corso di laurea magistrale, ai sensi dell’articolo 6, comma 2 del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270. Eventuali integrazioni curriculari in termini di crediti formativi universitari devono essere acquisite prima della verifica della preparazione individuale di cui al successivo comma 7.

6. Costituiscono requisiti curriculari il titolo di laurea conseguito in determinate classi e le competenze e conoscenze che lo studente deve aver acquisito nel percorso formativo pregresso, espresse sotto forma di crediti riferiti a specifici settori scientifico-disciplinari. I requisiti curriculari devono essere determinati nel rispetto delle raccomandazioni contenute nelle linee guida approvate con il provvedimento ministeriale 386/2007.

7. L’adeguatezza della preparazione personale ai fini dell’ammissione al corso di laurea magistrale è verificata con procedure definite nel regolamento didattico di ciascun corso di studio.

8. Se la verifica non è positiva, la Struttura Didattica competente indica specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di Corso.

9. L'iscrizione ai corsi di laurea magistrale può essere consentita anche ad anno accademico iniziato, purché in tempo utile per la partecipazione ai corsi nel rispetto delle norme stabilite nei regolamenti didattici dei corsi di studio.

Art. 25 CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA MAGISTRALE

1. Per conseguire la laurea magistrale, fatti salvi i corsi di studio a ciclo unico regolati da specifiche disposizioni in materia, lo studente, comunque già in possesso di laurea, deve aver maturato 120 crediti come da ordinamento e regolamento didattico del corso di studio cui è iscritto, indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all’Università.

2. Per conseguire la laurea magistrale nei corsi a ciclo unico, lo studente deve aver maturato 300 o 360 crediti, a seconda della durata del corso, indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all’Università.

3. Conseguita la Laurea Magistrale, lo studente acquisisce il corrispondente Titolo di Studio che indica la denominazione del Corso di Laurea Magistrale e la relativa Classe di appartenenza, senza alcun riferimento a “Curricula”, Indirizzi, Orientamenti o altre Articolazioni interne del Corso. A coloro che conseguono la Laurea Magistrale compete la qualifica accademica di Dottore Magistrale.

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4. La Prova Finale consiste nella presentazione di una Tesi elaborata in modo originale dallo studente sotto la guida di un Relatore e discussa pubblicamente avanti ad una Commissione di docenti. I contenuti e i requisiti da soddisfare sono definiti dall’Ordinamento Didattico di Corso e dalle determinazioni della Struttura Didattica competente.

Art. 26

ISTITUZIONE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE 1. Le procedure per l’istituzione di un Corso di Laurea Magistrale sono disciplinate dall’Art. 13 del presente RDA. 2. L’avvio di tali procedure avviene sulla base di un Progetto ove siano definiti:

a) La denominazione e la Classe di appartenenza; b) Gli obiettivi formativi specifici; c) Il profilo professionale alla cui formazione il Corso è finalizzato; d) Le prospettive di sbocchi professionali; e) I possibili corsi concorrenti nell’Ateneo e nel sistema universitario, con particolare riguardo alla Regione; f) Il dimensionamento della domanda studentesca potenziale generata dai laureati dell’Università e dal sistema

universitario; g) Le competenze di docenza necessarie e quelle disponibili; h) Le risorse di personale, tecniche, edilizie e finanziarie necessarie e quelle disponibili; i) L’analisi dei costi diretti e indiretti.

3. Per la definizione degli Obiettivi Formativi specifici, dei Profili Professionali attesi e degli Sbocchi Lavorativi previsti devono essere organizzate adeguate consultazioni con le Organizzazioni Rappresentative a livello locale del mondo della Produzione, dei Servizi e delle Professioni.

4. Le modalità di proposizione di Corsi di Laurea Magistrale nella fase di transizione dai vecchi ai nuovi Ordinamenti sono disciplinate dalle norme transitorie all’Art. 53.

Art. 27

VALUTAZIONE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE 1. L’Università provvede alla sistematica valutazione della qualità e dei risultati dell’attività didattica dei singoli Corsi

di Laurea Magistrale mediante: a) La rilevazione dei giudizi degli studenti sui singoli insegnamenti e sulle prestazioni didattiche dei relativi

docenti; b) L’esame dei risultati complessivamente acquisiti ogni anno in termini di prove d’esame e di titoli rilasciati; c) L’esame del grado di apprezzamento da parte dei docenti o degli organi dei Corsi di Laurea Magistrale

dell’adeguatezza degli spazi e delle attrezzature didattiche; d) Il monitoraggio sull’inserimento dei laureati specialistici nel mondo del lavoro.

Tali verifiche sono esposte nella Relazione annuale sulla didattica.

Art. 28 CORSO DI DIPLOMA DI SPECIALIZZAZIONE

1. Il Corso di Diploma di Specializzazione ha l’obiettivo di fornire allo studente conoscenze e abilità per funzioni richieste nell’esercizio di particolari attività professionali.

2. Il Corso di Diploma di specializzazione può assumere il nome di Scuola nel caso ciò sia previsto dalla norma di legge o dalla direttiva dell’Unione Europea che ne disciplina l’istituzione.

3. L’ordinamento didattico di ciascun Corso di Diploma di Specializzazione istituito è definito in conformità a quanto dettato dalle disposizioni di legge vigenti e dal presente Regolamento Didattico di Ateneo.

4. L’Ordinamento Didattico risponde ai requisiti e ai limiti definiti in applicazione di specifiche norme di legge e di direttive dell’Unione Europea mediante appositi Decreti Ministeriali.

Art. 29

AMMISSIONE AL CORSO DI DIPLOMA DI SPECIALIZZAZIONE 1. Per essere ammessi ad un Corso di Specializzazione occorre essere in possesso della Laurea Magistrale, ovvero di

altro Titolo di Studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo dalla competente Struttura Didattica, e nelle forme previste dall’Art. 15, comma 4, del presente RDA.

2. Gli specifici requisiti di ammissione ad un Corso di Specializzazione, ivi compresi gli eventuali crediti formativi aggiuntivi rispetto al Titolo di Studio già conseguito, sono definiti dall’Ordinamento Didattico del Corso di Specializzazione nel rispetto delle norme di legge o di direttive dell’Unione Europea e dei Decreti Ministeriali di attuazione.

3. La preparazione iniziale richiesta per ciascun Corso di Diploma di Specializzazione è definita nell’Ordinamento Didattico del Corso di Studio, sulla base di quanto previsto dai Decreti Ministeriali.

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Art. 30 CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA DI SPECIALIZZAZIONE

1. I decreti ministeriali determinano il numero di crediti che lo studente deve aver acquisito per conseguire il diploma di specializzazione. Sono fatte salve le disposizioni previste da specifiche norme di legge o da direttive dell'Unione europea.

2. La Prova Finale consiste nella presentazione di una dissertazione scritta che dimostri la preparazione scientifica e le capacità operative collegate alla specifica professionalità e discussa pubblicamente davanti ad una Commissione di docenti. I contenuti e i requisiti da soddisfare sono definiti dal Regolamento Didattico di Corso.

Art. 31 ISTITUZIONE DEL CORSO DI DIPLOMA DI SPECIALIZZAZIONE

1. Le procedure per l’istituzione di un Corso di Diploma di Specializzazione sono disciplinate dall’Art. 13 del presente RDA.

2. Può essere istituito un Corso di Diploma di Specializzazione solo a condizione che esso sia previsto da specifiche norme di legge o da direttive dell’Unione Europea, secondo quanto previsto dall’Art. 3, comma settimo, del DM 270/2004.

3. Un corso di specializzazione viene proposto sulla base di un progetto ove siano definiti: a) La denominazione; b) I riferimenti normativi che ne consentano l’istituzione; c) Gli obiettivi formativi specifici; d) Il profilo professionale alla cui formazione il corso è finalizzato; e) Le prospettive di sbocchi professionali; f) Gli analoghi Corsi già attivati nelle Università contermini e a livello nazionale; g) Il dimensionamento della domanda studentesca potenziale generata dai laureati dell’Università e dal sistema

universitario; h) Le competenze di docenza necessarie e quelle disponibili; i) Le risorse di personale, tecniche, edilizie e finanziarie necessarie e quelle disponibili; j) L’analisi dei costi diretti e indiretti.

4. Per la definizione degli Obiettivi Formativi specifici, dei Profili Professionali attesi e degli sbocchi lavorativi previsti devono essere organizzate adeguate consultazioni con le Organizzazioni rappresentative a livello locale del mondo della Produzione, dei Servizi e delle Professioni.

Art. 32

VALUTAZIONE DEL CORSO DI DIPLOMA DI SPECIALIZZAZIONE 1. L’Università provvede alla sistematica valutazione della qualità e dei risultati dell’attività didattica dei singoli Corsi

di Diploma di Specializzazione mediante: a) La rilevazione dei giudizi degli studenti sui singoli insegnamenti e sulle capacità didattiche dei relativi docenti; b) L’esame dei risultati complessivamente acquisiti ogni anno in termini di numero di prove d’esame e di titoli di

studio rilasciati; c) L’esame del grado di apprezzamento da parte dei docenti o degli organi dei Corsi di Diploma di

Specializzazione dell’adeguatezza degli spazi e delle attrezzature didattiche; d) Il monitoraggio sull’inserimento dei diplomati nel mondo del lavoro.

2. Tali verifiche sono esposte nella Relazione annuale sulla didattica.

Art. 33 CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA

1. Il Corso di Dottorato di Ricerca ha l’obiettivo di fornire le competenze necessarie per esercitare presso Università, Enti pubblici e Soggetti privati, attività di ricerca di alta qualificazione.

2. Per essere ammessi ad un Corso di Dottorato di Ricerca occorre essere in possesso della Laurea Magistrale conseguita entro un numero di Classi di Corsi di Studio precisato dall’Ordinamento relativo, o di analogo Titolo accademico conseguito all’estero ai sensi delle Leggi vigenti e riconosciuto idoneo dalla competente Struttura Didattica nelle forme previste dall’Art. 15, comma 4, del presente RDA. L’accesso ai Corsi di Dottorato di ricerca è consentito anche ai possessori di Diplomi di Laurea conseguiti in base alle normative previgenti all’applicazione del Regolamento generale sull’autonomia.

3. L’istituzione da parte dell’Ateneo dei Corsi di Dottorato di Ricerca, l’approvazione dei relativi Ordinamenti Didattici e le normative relative all’assegnazione delle Borse di studio sono disciplinati dall’Art. 4 della legge 3 luglio 1998, n. 210, dal Decreto Ministeriale n. 224 del 30/4/1999. Sulla base di tale normativa, l’attivazione di un Corso di Dottorato di Ricerca avviene su proposta di uno o più Consigli di Dipartimento interessati, previa delibera del Senato Accademico, del Consiglio di Amministrazione e nulla osta del Nucleo di Valutazione.

4. La durata normale dei Corsi di Dottorato di Ricerca è non inferiore a tre anni. 5. Il conseguimento ed il rilascio del Titolo di Dottore di Ricerca sono disciplinati dal vigente Regolamento d’Ateneo

per il Dottorato di Ricerca.

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6. I Dottorati di Ricerca, aventi sede amministrativa nell’Ateneo, possono essere istituiti anche in Consorzio con altre Università italiane o estere e mediante Convenzioni con soggetti pubblici e privati in possesso di requisiti di elevata qualificazione culturale e scientifica e di personale, di strutture e di attrezzature idonei.

7. L’accesso ai Corsi di Dottorato di Ricerca, i cui Regolamenti prevedono sempre un numero programmato di partecipanti, è subordinato al superamento di una prova di ammissione, disciplinata, ai sensi della normativa vigente, dai Regolamenti stessi.

8. Il numero di Dottorandi da ammettere a ciascun Corso di Dottorato, il numero di Dottorandi esonerati dai contributi per l’accesso e la frequenza ai Corsi e l’ammontare e il numero, comunque non inferiore alla metà dei Dottorandi, delle Borse da assegnare sono determinati annualmente con Decreti Rettorali.

Art. 34 CORSI DI PERFEZIONAMENTO SCIENTIFICO E DI ALTA FORMAZIONE

(MASTER UNIVERSITARI) 1. In attuazione dell’articolo 1, comma 15, della Legge 14 Gennaio 1999, n. 4, l’Ateneo può attivare, presso una o più

Facoltà ovvero uno o più Dipartimenti, Corsi di Perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, successivi al conseguimento della Laurea o della Laurea Magistrale, alla conclusione dei quali sono rilasciati i Master Universitari.

2. I Master Universitari possono essere di Primo e di Secondo livello. Per accedere ai Master di Primo livello è necessario aver conseguito la Laurea. Per accedere ai Master di secondo livello è necessario aver conseguito la Laurea Magistrale.

3. Per conseguire il Master lo studente deve aver acquisito 60 crediti oltre quelli già acquisiti per conseguire la Laurea o la Laurea Magistrale.

4. La durata minima dei Corsi di Master Universitario è di un anno. 5. L’offerta didattica dei Corsi di Master deve essere specificamente finalizzata a rispondere ad esigenze formative

provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni. A tale scopo l’impostazione degli Ordinamenti Didattici relativi deve essere ispirata ad esigenze di flessibilità e adeguamento periodico al mutamento delle condizioni del mercato del lavoro.

6. L’Ateneo può istituire, in base ad accordi di Cooperazione interuniversitaria nazionale ed internazionale, Corsi di Master congiunti (ossia interuniversitari) di primo e di secondo livello.

7. I Corsi di Master possono essere attivati dall’Ateneo anche in collaborazione con Enti esterni, pubblici o privati. 8. In ogni caso deve essere definita la Struttura Didattica competente (una o più Facoltà o uno o più Dipartimenti) ai

fini dell’organizzazione dell’offerta didattica e del rilascio del Titolo di Studio. 9. L’Ordinamento Didattico di ciascun Master istituito nell’Università è definito nella proposta di istituzione del

Corso e nel relativo Manifesto degli Studi. Esso contiene:

a) Denominazione; b) Sede; c) Obiettivi formativi specifici; d) Requisiti di ammissione; e) Durata del Corso; f) Quadro delle attività formative con l’indicazione dei relativi crediti; g) Caratteristiche della prova finale.

10. Il Master si consegue dopo aver superato con esito positivo gli esami di profitto previsti dall’Ordinamento Didattico e aver superato la Prova Finale.

11. I contenuti e le caratteristiche della Prova Finale sono definiti nell’Ordinamento Didattico e nel Manifesto degli Studi.

12. Il corso di Master viene proposto dalle Facoltà o dai Dipartimenti interessati. La proposta di attivazione viene approvata dal Consiglio d’Amministrazione con il parere favorevole del Senato Accademico. L’attivazione avviene con Decreto Rettorale.

13. Un corso di Master viene proposto sulla base di un progetto didattico ove siano definiti: a) L’Ordinamento Didattico; b) Il profilo professionale alla cui formazione il corso è finalizzato; c) Numero massimo di partecipanti e modalità di selezione per l’ammissione; d) Durata e periodo di svolgimento del corso; e) L’ammontare della quota di iscrizione; f) Il piano di copertura dell’offerta didattica che indichi le competenze di docenza necessarie e quelle disponibili e

le relative modalità di affidamento; g) Il piano di copertura finanziaria che indichi le risorse di personale, tecniche, edilizie e finanziarie (interne ed

esterne) necessarie e quelle disponibili; h) L’analisi dei costi diretti e indiretti.

14. La ripetizione del Corso in periodi successivi è subordinata all’approvazione del Manifesto degli Studi da parte della Struttura interessata e del Consiglio d’Amministrazione, previo parere favorevole del Senato Accademico.

15. Il corso di Master va adeguatamente valutato mediante:

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a) La rilevazione dei giudizi dei partecipanti sulla qualità dell’offerta formativa complessiva; b) Il grado di conseguimento dell’equilibrio tra costi; c) L’acquisizione del parere del Nucleo di Valutazione interno sulla Relazione finale sull’esito complessivo del

Corso, predisposta dal relativo Consiglio del Corso di Studio. 16. Il Corso può essere ripetuto solo a seguito di una valutazione positiva delle attività formative, deliberata dalla

Struttura competente e sottoposto al parere del Senato Accademico.

Art. 35 INIZIATIVE DIDATTICHE INTEGRATIVE

1. L’Università può organizzare, ai sensi dell’Art. 6 della Legge 341/1990, dell’Art. 14 della Legge 390/1991 e dello Statuto di Autonomia, i seguenti Corsi che non comportano il rilascio di un Titolo di Studio, ma soltanto di un Attestato di Frequenza o di Partecipazione: a) Corsi di Aggiornamento del proprio Personale tecnico e amministrativo; b) Corsi di Perfezionamento e Aggiornamento professionale; c) Corsi di Preparazione agli Esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio delle professioni e ai Concorsi

pubblici; d) Corsi di Formazione permanente, ricorrente e per lavoratori; e) Corsi di Aggiornamento culturale per gli adulti; f) Corsi di Orientamento degli studenti; g) Corsi di Azzeramento per studenti; h) Corsi Intensivi per studenti; i) Corsi rientranti nelle attività formative autogestite dagli studenti.

2. Le iniziative didattiche di cui al comma precedente sono istituite, attivate, gestite dalle competenti Strutture Didattiche, secondo le procedure previste dallo Statuto e dallo specifico Regolamento di Ateneo.

TITOLO V

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA

Art. 36 MANIFESTO DEGLI STUDI E PUBBLICITÀ DELL’OFFERTA DIDATTICA

1. Entro il termine del 10 luglio di ogni anno, il Senato Accademico con il parere favorevole del Consiglio d’Amministrazione approva il Manifesto Annuale degli Studi dell’Università, risultante dall’insieme coordinato dei diversi Manifesti di Facoltà e di Dipartimento, comprensivi degli Ordinamenti Didattici dei Corsi di Studio interni o dei Corsi di Studio Interfacoltà o Interateneo. Esso, in particolare, comprende: a) Gli ordinamenti didattici dei singoli corsi di studio; b) Le modalità di accesso degli studenti; c) Le modalità di immatricolazione e di iscrizione; d) I termini delle iscrizioni alle eventuali prove di ammissione; e) L’ammontare delle tasse, dei contributi e delle indennità dovute dagli studenti; f) Le eventuali modalità di valutazione della preparazione iniziale degli studenti; g) Ogni altra indicazione ritenuta utile.

2. Il Manifesto Annuale degli Studi di ciascuna Facoltà/Dipartimento definisce le modalità organizzative di svolgimento di ciascun Corso di Studio.

3. Il Manifesto degli Studi Annuale di ciascuna Facoltà/Dipartimento è definito ogni anno secondo i Regolamenti di Corso di Studio vigenti, nel rispetto dell’Ordinamento Didattico, che costituisce parte integrante del Manifesto.

4. Il Manifesto Annuale degli Studi di ciascuna Facoltà/Dipartimento è approvato dal Consiglio di Facoltà/Dipartimento, sulla base delle delibere dei Consigli delle Strutture Didattiche competenti ai sensi del presente RDA e deve essere approvato nel rispetto del termine fissato per l’approvazione del Manifesto Annuale degli Studi dell’Università.

5. Il Manifesto Annuale degli Studi di ciascuna Facoltà/Dipartimento viene esposto nell’Albo ufficiale dell’Università, nell’Albo della Facoltà/Dipartimento, distribuito agli studenti che ne facciano richiesta ed inserito nel sito web dell’Ateneo.

6. L’offerta didattica dell’Ateneo va resa pubblica. Il Senato Accademico determina le forme e gli strumenti che consentono la promozione e la diffusione della conoscenza dell’offerta didattica.

7. Per ogni attività didattica offerta dall’Ateneo viene resa pubblica la struttura che ne assume la responsabilità organizzativa.

8. I contenuti, gli orari e le scadenze di tutte le attività didattiche organizzate dalle strutture competenti, come gli orari di ricevimento dei docenti e dei ricercatori, il calendario didattico e il calendario degli esami di profitto e delle altre prove di verifica e quello degli esami finali con le relative scadenze sono resi pubblici mediante l’affissione in appositi albi o mediante altre forme e strumenti che si riterranno di volta in volta opportuni e in tempo utile in vista dell’inizio dell’anno accademico.

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Art. 37 ORIENTAMENTO E TUTORATO

1. Al fine di rendere matura e consapevole la scelta degli studi universitari e di assicurare un servizio di Tutorato ed assistenza per l’accoglienza ed il sostegno degli studenti, di prevenirne la dispersione ed il ritardo negli studi e di promuovere una proficua partecipazione attiva alla vita universitaria in tutte le sue forme, l’Ateneo provvede ad organizzare le attività di Orientamento e Tutorato previste dalle Leggi vigenti.

2. L’Università prevede il coordinamento delle iniziative di Orientamento e di Tutorato di cui al comma precedente, eventualmente con il supporto di un’apposita struttura amministrativa interna che assolve gli aspetti connessi a tali attività e di una Commissione di Ateneo per l’orientamento e il tutorato. Tale struttura può operare anche in collaborazione con gli istituti di istruzione secondaria superiore e di altri enti esterni, pubblici e privati.

3. Le attività di Orientamento e Tutorato sono organizzate e regolamentate dalle Strutture Didattiche nell’ambito della Programmazione didattica. Il coinvolgimento dei Docenti e dei Ricercatori nella realizzazione effettiva di tali attività può rientrare nell’ambito disciplinato dai Regolamenti per l’incentivazione.

4. In materia di Orientamento alla scelta universitaria, le strutture didattiche, eventualmente con il supporto organizzativo della struttura centrale di Ateneo di cui al comma 2, con la consulenza di tecnici esterni e con convenzioni con i Provveditorati agli Studi interessati, possono offrire: a) Attività didattico-orientative per gli studenti degli ultimi due anni di corso di Scuola Superiore, finalizzate

soprattutto alla preiscrizione; b) Corsi di Formazione dei docenti di Scuola Superiore su temi relativi all’Orientamento; c) Consulenze su temi relativi all’Orientamento inteso come attività formativa, in base alle richieste provenienti

dalle Scuole. 5. In materia di Orientamento nel corso degli studi, le strutture didattiche diffondono mediante l’attività di Tutorato

dei Docenti e dei Ricercatori informazioni sui percorsi formativi interni ai Corsi di studio, sul funzionamento dei servizi e sui benefici per gli studenti.

6. In materia di Orientamento post-universitario, le Facoltà possono attivare, nell’ambito delle iniziative didattiche integrative di cui all’Art. 35: a) Corsi di Orientamento all’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni; b) Corsi di Preparazione agli Esami di Stato; c) Corsi di Formazione Professionale e di Formazione Permanente.

Art. 38

COMPITI DIDATTICI DEI DOCENTI E DEI RICERCATORI 1. I Consigli delle Strutture Didattiche competenti attribuiscono annualmente, nel rispetto delle disposizioni di legge

vigenti e del presente RDA, il carico didattico dei Docenti e dei Ricercatori, articolati secondo il calendario didattico nel corso dell’Anno Accademico, ivi comprese le Attività didattiche integrative, di Orientamento, di Tutorato.

2. Nell’ambito delle ore dedicate all’attività tutoriale, i Docenti e i Ricercatori dovranno contemplare sia le ore di ricevimento degli studenti partecipanti alle loro attività didattiche, sia le ore di ricevimento degli studenti loro assegnati dai Regolamenti di Facoltà sul Tutorato. Ambedue tali attività dovranno essere svolte in modo continuativo nel corso dell’intero Anno Accademico, secondo calendari preventivamente resi pubblici dalle Segreterie delle Strutture didattiche.

3. Ciascun Docente e Ricercatore responsabile di insegnamento è tenuto a svolgere personalmente le lezioni dei corsi a lui assegnati dall’Ordinamento didattico. Una sua eventuale assenza deve essere giustificata ed autorizzata dal Preside, il quale dovrà provvedere affinché ne sia data tempestiva comunicazione agli studenti. In casi di assenze prolungate, il Preside dovrà provvedere, nei termini previsti dal Regolamento di Facoltà, a che sia assicurata la continuità del Corso di insegnamento e lo svolgimento degli esami.

4. I Docenti e i Ricercatori devono presentare all’approvazione del Consiglio della Struttura Didattica competente entro tempi stabiliti dalla Facoltà i contenuti degli insegnamenti, nelle varie tipologie, di cui sono a qualsiasi titolo incaricati e i programmi degli esami previsti, allo scopo di poterli inserire per tempo nel Manifesto di Facoltà.

5. Ciascun Docente e ciascun Ricercatore provvede, volta per volta, alla compilazione del Registro delle attività didattiche svolte, annotandovi, secondo i criteri stabiliti dai Regolamenti di Facoltà, gli argomenti svolti nel corso degli insegnamenti di varia tipologia che gli sono stati assegnati. Il Registro dovrà essere tenuto costantemente a disposizione di verifiche periodiche da parte del Preside e dovrà essergli consegnato al termine dei corsi.

6. Ogni Docente o Ricercatore responsabile di insegnamento, previa comunicazione al Preside, potrà invitare Esperti di riconosciuta competenza scientifica per tenere al suo posto, e in sua presenza, lezioni su argomenti specifici facenti parte del suo Corso di insegnamento.

7. I Ricercatori non responsabili di insegnamento dovranno affiancare l’attività didattica dei Docenti di Prima e di Seconda fascia, e dovranno altresì svolgere le attività obbligatorie di Orientamento e Tutorato loro assegnate dai Regolamenti di Facoltà.

8. Nei casi in cui la prova finale di un Corso di Studio preveda l’elaborazione di Tesi, i Docenti e i Ricercatori devono accettare, sulla base di criteri fissati dai Regolamenti didattici di Facoltà, un numero minimo di Tesi per ciascun anno accademico che saranno svolte dagli studenti sotto la loro personale tutela scientifica, in qualità di Relatori.

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9. I Docenti e i Ricercatori che intendono prestare a tempo parziale attività didattica retribuita o non retribuita, all’interno o all’esterno dell’Ateneo, ma al di fuori dei compiti loro assegnati dai Regolamenti didattici dei Corsi di Studio cui afferiscono, devono chiederne preventivamente il nulla-osta al Consiglio di Facoltà.

Art. 39

TIPOLOGIA E ARTICOLAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI 1. Gli Ordinamenti didattici di qualsiasi Corso di Studio possono prevedere l’articolazione degli insegnamenti in

Moduli didattici di diversa durata, con attribuzione di diverso peso nell’assegnazione dei crediti formativi universitari corrispondenti. In tal caso le prove di verifica finale dovranno accertare il profitto degli studenti nell’ambito di ciascun Modulo previsto.

2. Oltre ai corsi di insegnamenti ufficiali, di varia durata, che terminano con il superamento delle relative prove di esame, gli Ordinamenti Didattici possono prevedere l’attivazione di: corsi di sostegno, seminari, esercitazioni in laboratorio e/o in biblioteca, esercitazioni di pratica testuale, esercitazioni di pratica informatica e altre tipologie di insegnamento ritenute adeguate al conseguimento degli obiettivi formativi del Corso. Per ciascuna di tali tipologie di insegnamento dovranno essere indicati negli ordinamenti didattici: a) L’afferenza a un Settore Scientifico-disciplinare definito, anche allo scopo di assicurare la corretta

assegnazione di essi ad uno dei Docenti o Ricercatori; b) L’assegnazione articolata di un adeguato quantitativo di crediti formativi universitari; c) Il tipo di verifica del profitto che consente nei vari casi il conseguimento dei relativi crediti.

3. I Corsi di insegnamento di qualsiasi tipologia e durata potranno essere monodisciplinari o integrati ed essere affidati, in questo secondo caso, alla collaborazione di più Docenti e/o Ricercatori, secondo precise indicazioni e norme contemplate dai Regolamenti Didattici.

4. Gli Ordinamenti Didattici possono prevedere anche forme di insegnamento a distanza, specificando le modalità di frequenza, ove prevista, e di verifica pratica ad esse connesse.

5. Su richiesta i relativi Consigli delle Strutture Didattiche competenti possono stabilire che uno o più insegnamenti, di qualsiasi tipologia e durata, siano mutuati da un altro Corso di Studi della stessa o di altra Facoltà, previo assenso della stessa, sentito il Docente interessato.

6. I Consigli delle Strutture Didattiche possono proporre al Consiglio di Facoltà di deliberare lo sdoppiamento dei corsi di insegnamento, tenendo presenti le particolari caratteristiche della tipologia di tali corsi e la disponibilità delle aule e delle altre strutture logistiche. Il Consiglio di Facoltà attiva gli insegnamenti sdoppiati, fissa le modalità di suddivisione degli studenti e verifica annualmente la permanenza dei presupposti che hanno portato allo sdoppiamento.

7. Nel caso di insegnamenti sdoppiati all’interno di un medesimo Corso di Studi è compito della Facoltà verificare che i programmi didattici e le prove d’esame siano equiparabili ai fini didattici e non creino disparità nell’impegno di studio e nel conseguimento degli obiettivi formativi da parte degli studenti interessati.

8. I Docenti hanno la responsabilità didattica della o delle discipline il cui insegnamento viene loro affidato annualmente dalla Facoltà, indipendentemente dalla tipologia e dalla durata di esso.

Art. 40

ESAMI E VERIFICHE DEL PROFITTO 1. A seconda della tipologia e della durata degli insegnamenti impartiti, i Regolamenti didattici stabiliscono il tipo di

prove di verifica che determinano per gli studenti il superamento del corso e l’acquisizione dei crediti assegnati. Ai sensi dell’Art. 8, comma 3, tali prove potranno consistere in esami (orali o scritti) o nel superamento di altre prove di verifica (prove orali o scritte, pratiche, grafiche, tesine, colloqui) appositamente studiate dal Consiglio del Corso di Studio competente allo scopo di valutare il conseguimento degli obiettivi formativi previsti per ciascun insegnamento.

2. In ogni caso la valutazione del profitto dello studente deve essere espressa mediante una votazione in trentesimi, per gli esami, e in centodecimi, per la prova finale, con eventuale lode.

3. La valutazione del profitto in occasione degli esami può tenere conto dei risultati conseguiti in eventuali prove di verifica o colloqui sostenuti durante lo svolgimento del corso di insegnamento corrispondente.

4. Le prove di verifica del profitto diverse dagli esami si terranno di norma, come gli esami, a conclusione del corso o entro una limitazione temporale prevista dall’Ordinamento didattico, e si risolveranno in un riconoscimento di “idoneità” riportato sul libretto personale dello studente e registrato dalla Segreteria Studenti.

5. Tutte le prove orali di esame e di verifica del profitto sono pubbliche. Qualora siano previste prove scritte, il candidato ha il diritto di prendere visione dei propri elaborati dopo la correzione.

6. Qualora gli Ordinamenti Didattici prevedano un unico esame o un’unica prova di verifica finale per un insegnamento costituito dalla confluenza di più attività didattiche, deve comunque essere accertato il profitto dello studente per ciascuna di esse. In tali casi lo studente ha diritto ad avere comunicazione dei risultati conseguiti nelle singole forme di accertamento.

7. Le Commissioni giudicatrici degli esami e delle altre prove di verifica del profitto sono nominate dal Preside, su proposta dei Presidenti dei Consigli di corso di studio, e sono composte da almeno due membri, il primo dei quali è sempre il titolare del corso di insegnamento (ai sensi dell’Art. 39, comma 8), che svolge le funzioni di Presidente

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della Commissione; il secondo è un altro Docente o Ricercatore del medesimo o di affine Settore Scientifico-disciplinare, ovvero un cultore della materia.

8. I Consigli di Facoltà procedono annualmente a compilare l’elenco dei cultori della materia, sulla base di una valutazione del curriculum didattico-scientifico, contenente l’indicazione della materia o insieme di materie per le quali ciascuno di essi può essere nominato membro di commissione di esame.

9. 9. Il verbale di esame può essere cartaceo o elettronico. a) Il verbale di esame è firmato da tutti i membri della Commissione giudicatrice. Il Presidente della Commissione ha l’obbligo di curare la consegna del verbale debitamente compilato in tutte le sue parti alle rispettive Segreterie didattiche, di norma entro 24 ore dalla conclusione di ciascuna seduta d’esame. b) I verbali elettronici sono conformi alle Linee guida per l'implementazione del processo di verbalizzazione elettronica degli esami emanate dal Dipartimento per la Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Tecnologica del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione. A tal fine, il verbale deve essere firmato solo digitalmente dal Presidente della Commissione. Non è prevista la firma da parte dello studente. L'opzione di accettazione/rifiuto differita del voto da parte dello studente non è ammessa.

10. Gli appelli d’esame e di altre verifiche del profitto devono avere inizio alla data fissata e devono essere portati a compimento con continuità. Eventuali deroghe dovranno essere autorizzate dal Preside, il quale dovrà provvedere affinché ne sia data tempestiva comunicazione agli studenti. In nessun caso la data d’inizio di un appello potrà essere anticipata.

11. In ciascuna sessione lo studente in regola con la posizione amministrativa potrà sostenere senza alcuna limitazione tutti gli esami relativi all’anno in corso ed a quelli degli anni precedenti, nel rispetto delle propedeuticità e delle eventuali attestazioni di frequenza previste dall’Ordinamento degli Studi.

12. Se l’esame o la prova di verifica si concludono, per rinuncia del candidato e con l’approvazione della Commissione, senza la notificazione di un risultato finale, lo studente potrà sottoporsi ad una nuova verifica entro la medesima sessione.

Art. 41

PROVE FINALI E CONSEGUIMENTO DEI TITOLI DI STUDIO 1. Il titolo di studio è conferito a seguito di prova finale. I Regolamenti Didattici dei Corsi di Studio disciplinano:

a) Le modalità della prova, comprensiva in ogni caso di una esposizione dinanzi ad una apposita commissione; b) Le modalità della valutazione conclusiva, che deve tenere conto dell’intera carriera dello studente all’interno del

Corso di Studio, dei tempi e delle modalità di acquisizione dei crediti formativi universitari, delle valutazioni sulle attività formative precedenti e sulla Prova Finale, nonché di ogni altro elemento rilevante.

2. Per accedere alla Prova Finale lo studente deve avere acquisito il quantitativo di crediti universitari previsto dal relativo Regolamento Didattico.

3. Lo svolgimento delle Prove Finali è sempre pubblico. 4. Per il conseguimento della Laurea i singoli ordinamenti didattici prevedono le caratteristiche e le modalità della

prova finale finalizzata ad accertare il raggiungimento degli obiettivi formativi qualificanti del Corso. 5. Per il conseguimento della Laurea Magistrale e del Dottorato di Ricerca i Regolamenti devono prevedere

l’elaborazione di una Tesi scritta, redatta in modo originale dallo studente sotto la guida di un Relatore. In tali casi è previsto il termine per la consegna della Tesi compilata presso la Segreteria di Facoltà o di Dipartimento.

6. Le Commissioni giudicatrici della Prova Finale, abilitate al conferimento del Titolo di Studio, sono nominate dal Preside di Facoltà e sono composte, secondo norme stabilite nei Regolamenti didattici, almeno da cinque membri per la Laurea e almeno da sette membri per la Laurea Magistrale tra Professori di Prima e di Seconda fascia e Ricercatori Universitari. Almeno un membro della commissione deve essere un Professore di prima fascia. Le funzioni di Presidente della Commissione sono svolte, ove presente, dal Preside, o dal Professore di prima fascia più anziano nel ruolo. Per i Dottorati di Ricerca, le Commissioni sono nominate dal Rettore secondo le modalità previste dallo specifico Regolamento dell’Ateneo.

7. Nei Corsi di Studio Interfacoltà la Commissione giudicatrice della Prova Finale dovrà essere costituita da docenti delle diverse Facoltà interessate, in percentuali che saranno definite dai Regolamenti Didattici in conformità al presente RDA.

8. Come previsto dall’Art. 40, comma 2, le Commissioni giudicatrici per la Prova Finale esprimono la loro votazione in centodecimi e possono, all’unanimità, concedere al candidato il massimo dei voti con lode. Il voto minimo per il superamento della prova è sessantasei centodecimi.

9. Il Calendario delle Prove Finali deve prevedere almeno tre appelli, opportunamente distribuiti nell’Anno Accademico, fatti salvi i casi particolari espressamente previsti dai singoli Regolamenti Didattici.

10. Le modalità per il rilascio dei Titoli Congiunti di cui all’Art. 4, comma 8, sono regolate dalle Convenzioni che lo determinano.

TITOLO VI

CARRIERA SCOLASTICA

Art. 42 IMMATRICOLAZIONE E ISCRIZIONE AI CORSI

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1. La domanda di immatricolazione deve essere presentata entro il termine stabilito annualmente dal Senato Accademico e pubblicato nel Manifesto Annuale degli Studi.

2. Il periodo di apertura delle immatricolazioni è stabilito dal Senato Accademico nel Manifesto Annuale degli Studi. 3. Nel caso dei Corsi di Studio ad accesso limitato, i termini sono stabiliti annualmente dal Senato Accademico su

proposta dei Consigli delle Facoltà interessate. 4. Negli Anni Accademici successivi a quello di immatricolazione, lo studente rinnova l’iscrizione al Corso di Studio

secondo quanto stabilito nel Manifesto Annuale degli Studi. 5. Il Rettore può concedere deroghe ai termini fissati per l’immatricolazione e le iscrizioni a condizione che le istanze

relative siano adeguatamente motivate e che le deroghe non comportino pregiudizio all’organizzazione didattica della Facoltà interessata.

6. Non è consentita l’iscrizione contemporanea a più di un Corso di Studio.

Art. 43 TRASFERIMENTI E PASSAGGI DI CORSO E DI FACOLTÀ

1. Le domande di trasferimento presso l’Ateneo di studenti provenienti da altra Università e le domande di passaggio di Corso di Studio sono sottoposte all’approvazione del Consiglio di Struttura Didattica competente che valuta l’eventuale riconoscimento totale o parziale della carriera di studio fino a quel momento seguita, con la convalida dei crediti acquisiti e indica l’anno di Corso al quale lo studente viene iscritto e l’eventuale debito formativo da assolvere.

2. I Regolamenti didattici possono prevedere, in casi specifici e ai fini del trasferimento, l’effettuazione di una prova di ammissione.

3. I trasferimenti di studenti stranieri, ammissibili ad anni di corso successivi al primo, possono essere accolti nei limiti dei posti previsti dagli appositi contingenti eventualmente deliberati dai singoli Consigli di Facoltà, sempre che il Titolo di Studio posseduto consenta l’accesso al corso di studio di destinazione.

4. Le disposizioni che disciplinano i passaggi e i trasferimenti sono determinate dal Consiglio di ciascuna Facoltà e approvate dal Senato Accademico.

Art. 44

CORSI SINGOLI 1. Chiunque sia in possesso del titolo di Scuola Secondaria Superiore o abbia interesse ad accedere ai servizi didattici

dell’Ateneo per ragioni culturali o di aggiornamento scientifico o professionale, può chiedere l’iscrizione a specifici Corsi singoli di insegnamento attivati nell’ambito dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale.

2. Il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Senato Accademico, in sede di determinazione annuale delle tasse universitarie, fissa l’importo della contribuzione dovuta da coloro che si iscrivono a Corsi singoli.

3. L’iscritto a corsi singoli: 4. Non gode dell’elettorato attivo e passivo nelle elezioni delle rappresentanze studentesche; 5. Può essere ammesso a fruire dei servizi destinati alla generalità degli studenti dell’Università. 6. La frequenza e il superamento degli esami di Corsi singoli possono essere riconosciuti e possono essere utilizzati per

il conseguimento di successivi titoli di studio. 7. Gli esami sostenuti a seguito dell’iscrizione a Corsi singoli possono essere oggetto di certificazione da parte

dell’Amministrazione.

Art. 45 PIANI DI STUDIO

1. Ogni studente deve possedere un proprio Piano di Studio compatibile con l’ordinamento didattico del corso di studio cui è iscritto e deve rispettarne i vincoli.

2. Il regolamento didattico di ogni corso di studio comprende almeno un Piano di studio di automatica approvazione, coerentemente con i curricula attivati.

3. Le strutture didattiche competenti predispongono appositi modelli per facilitare la compilazione del Piano di Studio da parte degli studenti.

4. Il Piano di Studio è presentato dallo studente entro le scadenze previste dai Regolamenti delle Strutture Didattiche. 5. Sui Piani di Studio, presentati dagli studenti, i Consigli delle competenti Strutture Didattiche si esprimono entro il

termine massimo di 45 giorni dalla data di scadenza prevista per la presentazione, trascorso il quale i Piani si intendono implicitamente approvati.

6. Qualora lo studente, all’atto dell’iscrizione all’anno successivo, non presenti un nuovo Piano di Studio, si intende confermato quello presentato in precedenza.

7. Lo studente, ai fini del perseguimento di obiettivi formativi personali specificatamente descritti e motivati, può presentare al Consiglio di Corso di Studio, ai sensi dell’art. 12, comma secondo, lettera c), del DM 270/2004, istanza di approvazione di un Piano di Studio individuale, anche al di fuori dei curricula già previsti nell’ordinamento e presso altri Atenei e Istituzioni riconosciuti. Il Consiglio del Corso di Studio, verificata preliminarmente la compatibilità con l’Ordinamento Didattico, può approvare o respingere motivatamente l’istanza, come pure proporre allo studente opportuni cambiamenti.

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Art. 46 STUDENTI A TEMPO PARZIALE

1. Si considera a tempo parziale lo studente che concorda con la Struttura Didattica competente un percorso formativo con un numero di crediti annui inferiore a 60.

2. Lo studente a tempo parziale deve completare il Curriculum formativo entro termini predeterminati in accordo con il Consiglio di Struttura Didattica.

3. La posizione di studente a tempo parziale può dar luogo a riduzioni di tasse e contributi nella misura stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

Art. 47

RINUNCIA AGLI STUDI 1. Lo studente può rinunciare in qualsiasi momento agli studi intrapresi e immatricolarsi ex novo allo stesso o ad altro

Corso di Studi, senza alcun obbligo di pagare le tasse arretrate di cui sia eventualmente in difetto. 2. La rinuncia deve essere manifestata con atto scritto in modo chiaro ed esplicito senza l’apposizione sulla medesima

di condizioni, termini e clausole che ne restringano l’efficacia.

Art. 48 INTERRUZIONE E SOSPENSIONE DEGLI STUDI

1. Lo studente che, essendo stato iscritto ad un Corso di Studi, non rinnovi per un massimo di due anni consecutivi e per tre anni complessivi l’iscrizione, conserva la possibilità di riaccedere, a domanda, al medesimo Corso di Studi per l’anno di corso successivo all’ultimo frequentato, purché regolarizzi la propria posizione amministrativa.

2. L’importo della tassa relativa agli anni di interruzione degli studi è stabilito dal Consiglio di Amministrazione, anche tenendo conto delle ragioni dell’interruzione.

3. Coloro che avendone i requisiti intendono iscriversi ad una Scuola di Specializzazione o a un Dottorato di Ricerca, e che siano già iscritti ad un Corso di Studio, sono tenuti a richiedere la sospensione temporanea della carriera relativa a quest’ultimo.

4. Lo studente può richiedere la sospensione degli studi per uno o più anni accademici per iscriversi e frequentare corsi di studio presso università estere.

5. Nel periodo di sospensione lo studente non è tenuto al versamento delle tasse e dei contributi universitari. L’importo della tassa da versare all’atto della ripresa degli studi è stabilita dal Consiglio di amministrazione.

Art. 49

STUDENTI FUORI CORSO 1. Lo studente si considera fuori corso quando, avendo frequentato le attività formative previste dall’Ordinamento del

suo Corso, non abbia acquisito entro la durata normale del Corso medesimo il numero di crediti necessario al conseguimento del Titolo di Studio.

2. Lo studente fuori corso non ha obblighi di frequenza, ma deve superare le prove mancanti alla propria carriera universitaria entro termini determinati, su proposta del Consiglio della Struttura Didattica competente. In caso contrario le attività formative di cui egli ha usufruito possono essere considerate non più attuali e i crediti acquisiti non più adeguati alla qualificazione richiesta dal Corso di Studi frequentato. Il Consiglio della Struttura Didattica provvede in tali casi a determinare i nuovi obblighi formativi per il conseguimento del Titolo.

3. Lo studente fuori corso decade dallo status di studente iscritto ad un Corso di Studi qualora non abbia superato alcun esame previsto dall’Ordinamento per otto anni accademici consecutivi.

4. Si considera studente ripetente: a) Lo studente fuori corso che non abbia conseguito il Titolo di Studio, e sempre che non abbia superato i limiti

temporali ai sensi del comma precedente; b) Lo studente che entro la durata normale del Corso di Studio non abbia ottenuto il riconoscimento della

frequenza, ove richiesto, per tutte le attività formative previste dall’Ordinamento Didattico; c) Lo studente che, avendo acquisito le frequenze previste per il conseguimento del Titolo di Studio, intenda

modificare il proprio Piano di studi. 5. Il Consiglio della Struttura didattica definisce a quale anno di corso debba essere considerato iscritto lo studente

ripetente. 6. Lo studente ripetente è tenuto di norma a frequentare nuovamente le attività formative previste dall’Ordinamento

Didattico per l’anno di corso al quale viene considerato iscritto allo scopo di poter superare gli esami o le prove di verifica ancora mancanti alla sua carriera formativa. L’eventuale esenzione dalla frequenza deve essere approvata dalla struttura didattica competente.

Art. 50 DECADENZA DALLA QUALITÀ DI STUDENTE

1. Gli studenti che non abbiano superato esami di profitto per il numero di anni consecutivi stabilito dall’Art. 49, comma 3, incorrono nella decadenza dalla qualità di studente.

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2. Lo studente decaduto può immatricolarsi ex novo a qualsiasi corso di studi senza alcun obbligo di pagamento di tasse arretrate e con la possibilità di sottoporre a valutazione la precedente carriera scolastica secondo quanto previsto dall’art. 5 commi 6 e 7 del DM 270/2004.

Art. 51

CERTIFICAZIONI 1. Le Segreterie Studenti rilasciano le certificazioni, le attestazioni, le copie, gli estratti ed ogni altro documento

relativo alla carriera scolastica degli studenti in conformità alle leggi vigenti. 2. In particolare esse rilasciano, dietro indicazione dei Consigli di Struttura Didattica, un certificato che riporta, in

conformità a standard europei, le principali indicazioni relative al curriculum seguito. 3. L’Università con apposito regolamento, emanato ai sensi dell’art. 11, comma 9, del D.M. 270/2004, procederà a

riordinare e disciplinare le procedure amministrative relative alle carriere degli studenti in accordo con le disposizioni di legge vigenti, dei decreti ministeriali e del presente RDA.

Art. 52

TUTELA DEI DIRITTI DEGLI STUDENTI 1. La tutela dei diritti degli studenti nello svolgimento delle personali carriere di studio è di spettanza del Rettore, il

quale, coadiuvato dal Senato Accademico, dal Consiglio di Amministrazione e dal Consiglio degli Studenti, provvede a curare le modalità particolari e a attivare le strumentazioni adeguate per il perseguimento costante di tale scopo generale.

2. Sulle istanze concernenti la carriera di studio di qualsiasi studente provvede il Rettore, sentiti i Consigli delle Strutture Didattiche competenti.

3. Lo studente può presentare, avverso i provvedimenti disposti dalle strutture didattiche, istanza di riesame al Rettore entro 30 gg. dalla data in cui viene comunicata la decisione.

4. Il Rettore decide sull’istanza con provvedimento definitivo.

TITOLO VII NORME FINALI E TRANSITORIE

Art. 53

APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO DIDATTICO DI ATENEO 1. Il presente Regolamento, comprensivo degli allegati di cui al successivo Titolo VIII, è deliberato dal Senato

Accademico e trasmesso al Ministro dell’Università e della Ricerca per l’approvazione ai sensi dell’art. 11, comma primo, della Legge 341/’90 e dell’art. 11 comma primo del DM 270/2004.

2. In seguito all’approvazione del Ministro competente, il Regolamento è emanato con Decreto del Rettore ed entra in vigore alla data stabilita nel Decreto Rettorale medesimo.

3. All’entrata in vigore del presente Regolamento sono abrogate tutte le norme regolamentari in contrasto con esso. 4. Per tutto quanto non previsto nel presente Regolamento valgono le disposizioni legislative in vigore.

Art. 54

MODIFICA DEL REGOLAMENTO DIDATTICO DI ATENEO 1. Le modifiche al presente Regolamento Didattico sono deliberate dal Senato Accademico di propria iniziativa ovvero

su proposta dei Consigli di Facoltà o di altre Strutture Didattiche competenti, ed emanate con Decreto del Rettore secondo le procedure previste dalle Leggi in vigore.

2. Le modifiche di cui al comma precedente hanno validità dalla data stabilita nel Decreto Rettorale di emanazione.

Art. 55 NORME TRANSITORIE

1. A seguito della riforma dell’architettura didattica dei corsi di studio universitari nella nuova applicazione derivante dal DM 270/2004 e dai conseguenti DD.MM. sulle nuove classi delle lauree e delle lauree magistrali, al fine di consentire il regolare proseguimento degli studi per gli studenti iscritti ai corsi di studio in base alla normativa previgente, si continua ad adottare, in via transitoria, il regolamento Didattico di Ateneo emanato con D.R. 541 del 15 ottobre 2001 e successive modificazioni e integrazioni.

2. Ai sensi dell'art. 13, commi 5 e 6, del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270 l’Ateneo assicura la conclusione dei corsi di studio e il rilascio dei relativi titoli, secondo gli ordinamenti didattici previgenti, agli studenti già iscritti alla data di entrata in vigore delle nuove classi di laurea e di laurea magistrale e disciplinano altresì la facoltà per i medesimi studenti di optare per l'iscrizione ai corsi di studio previsti dal nuovo ordinamento.

3. La formulazione degli Ordinamenti didattici e dei Regolamenti per i Corsi di studio di cui al presente RDA, così come le deliberazioni concernenti le Strutture Didattiche competenti e la formazione dei relativi Organi Collegiali, nelle more della costituzione delle stesse ai sensi del presente RDA, sono assunte dai competenti Consigli di Facoltà su proposta dei Consigli dei Corsi di Studio previgenti. Contestualmente alla deliberazioni concernenti la formazione delle suddette nuove Strutture Didattiche, i docenti dei previgenti Corsi di studio effettuano la loro scelta di afferenza a una delle nuove Strutture Didattiche.

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TITOLO VIII ALLEGATI

Art. 56

ELENCO DELLE FACOLTÀ, DEI CORSI DI STUDIO E DELLE CLASSI DEI CORSI DI STUDIO A. FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA 1. Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza

(LMG/01 Classe delle lauree magistrali in giurisprudenza)

2. Corso di Laurea in Scienze Economiche (L-33Classe delle lauree in Scienze Economiche)

B. FACOLTA’ DI INGEGNERIA 1. Corso di Laurea in Ingegneria Civile - Ambientale

(L-7 Classe delle lauree in Ingegneria civile e ambientale)

2. Corso di Laurea in Ingegneria dell’Informazione (L-8 Classe delle lauree in Ingegneria dell'informazione)

3. Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile (LM-23 Classe delle lauree magistrali in Ingegneria civile)

4. Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria informatica e sistemi per le Telecomunicazioni (LM-27 Classe delle lauree magistrali in Ingegneria delle telecomunicazioni)

5. Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica LM-29 (Classe delle lauree magistrali in Ingegneria elettronica)

6. Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio (LM-35 Classe delle lauree magistrali in Ingegneria per l'ambiente e il territorio)

C. FACOLTA’ DI AGRARIA 1. Corso di Laurea in ANALISI E PROGETTAZIONE DEI SISTEMI TERRITORIALI AGRO-AMBIENTALI

(L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali)

2. Corso di Laurea in PRODUZIONI AGRARIE IN AMBIENTE MEDITERRANEO (L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali)

3. Corso di Laurea in SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE

(L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali) 4. Corso di Laurea in SCIENZE FORESTALI E AMBIENTALI

(L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali)

5. Corso di Laurea in SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI (L-26 Scienze e tecnologie alimentari)

6. Corso di Laurea Magistrale Interclasse in SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE E ALIMENTARI

(LM-69-Scienze e tecnologie agrarie & LM-70-Scienze e tecnologie alimentari)

7. Corso di Laurea Magistrale in SCIENZE FORESTALI E AMBIENTALI (LM-73 Scienze e tecnologie forestali ed ambientali)

8. Corso di Laurea Interateneo in Scienze gastronomiche (L-26 Scienze e tecnologie alimentari)

D. FACOLTA’ DI ARCHITETTURA

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1. Corso di Laurea in Scienze dell’architettura (L-17 Scienze dell'architettura)

2. Corso di Laurea in Urbanistica (L-21 Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale)

3. Corso di Laurea in Edilizia, Costruzione, Gestione, Sicurezza, Ambiente

(L-23 Scienze e tecniche dell'edilizia) 4. Corso di Laurea Magistrale in Architettura del paesaggio

(LM-3 Architettura del paesaggio)

5. Corso di Laurea Magistrale in Urbanistica (LM-48 Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale)

6. Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura

(LM-4 c.u. Architettura e ingegneria edile-architettura (quinquennale)

7. Corso di Laurea Magistrale in Architettura – Restauro (LM-4 (Classe LM-4-Architettura e ingegneria edile-architettura)

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A. FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA

A/1. Corso di Laurea Magistrale in GIURISPRUDENZA

LMG/01 - Classe delle lauree magistrali in giurisprudenza Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati dei corsi della classe di laurea devono: - aver conseguito elementi di approfondimento della cultura giuridica di base nazionale ed europea, anche con tecniche e metodologie casistiche, in rapporto a tematiche utili alla comprensione e alla valutazione di principi o istituti del diritto positivo - aver conseguito approfondimenti di conoscenze storiche che consentano di valutare gli istituti del diritto positivo anche nella prospettiva dell’evoluzione storica degli stessi - possedere capacità di produrre testi giuridici (normativi e/o negoziali e/o processuali) chiari, pertinenti ed efficaci in rapporto ai contesti di impiego, ben argomentati, anche con l’uso di strumenti informatici - possedere in modo approfondito le capacità interpretative, di analisi casistica, di qualificazione giuridica (rapportando fatti a fattispecie), di comprensione, di rappresentazione, di valutazione e di consapevolezza per affrontare problemi interpretativi ed applicativi del diritto - possedere in modo approfondito gli strumenti di base per l’aggiornamento delle proprie competenze. I laureati dei corsi della classe, oltre ad indirizzarsi alle professioni legali ed alla magistratura, potranno svolgere attività ed essere impiegati, in riferimento a funzioni caratterizzate da elevata responsabilità, nei vari campi di attività sociale, socio-economica e politica ovvero nelle istituzioni, nelle pubbliche amministrazioni, nelle imprese private, nei sindacati, nel settore del diritto dell’informatica, nel settore del diritto comparato, internazionale e comunitario (giurista europeo), oltre che nelle organizzazione internazionali in cui le capacità di analisi, di valutazione e di decisione del giurista si rivelano feconde anche al di fuori delle conoscenze contenutistiche settoriali. Obiettivi formativi specifici del corso e risultati di apprendimento attesi Il percorso formativo è rivolto, oltre che alle professioni legali ed alla magistratura, anche allo svolgimento di funzioni di elevata responsabilità nella P.A. e/o enti pubblici, privati e/o organizzazioni comunitarie ed internazionali. Si utilizzeranno i crediti riservati all’autonomia di sede per la predisposizione di corsi coerenti con la formazione nei diversi settori professionali di possibile accesso prevedendo lo sviluppo e l’approfondimento di profili tecnici e metodologici anche nelle attività formative di base e caratterizzanti idonee a garantire una consistente fecondità della conoscenze e competenze e a contrastare la rapida obsolescenza di quelle acquisite pur prevedendosi un numero di crediti liberamente gestibili attraverso un percorso culturale personalizzato e individuale dello studente. A tal fine si richiederà il conseguimento : - di conoscenze storiche adeguate alla piena comprensione degli istituti di diritto positivo; - di capacità di elaborare testi giuridici (normativi, negoziali e processuali) anche attraverso strumenti informatici; - di piena padronanza dei metodi di interpretazione, qualificazione e analisi casistica. Mediante specifici insegnamenti o moduli di insegnamenti di base e caratterizzanti si assicurerà la acquisizione della conoscenza degli aspetti istituzionali e organizzativi degli ordinamenti giudiziari, della deontologia professionale, della logica e argomentazione giuridica e forense, dell’informatica, dell’informatica giuridica e del linguaggio giuridico di almeno una lingua straniera europea. Caratteristiche della prova finale Consisterà nella presentazione di una tesi elaborata in modo originale dallo studente sotto la guida di un relatore e dovrà essere idonea a dimostrare l’avvenuta acquisizione delle specifiche conoscenze tecniche e metodologiche del settore di pertinenza. Il corso prepara alla professione di • Avvocati • Esperti legali in imprese • Esperi legali in enti pubblici • Notai • Magistrati Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

Costituzionalistico IUS/08 Diritto costituzionale IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

23 18

29

IUS/11 Diritto canonico e diritto ecclesiastico

Filosofico-giuridico IUS/20 Filosofia del diritto 15 15

Privatistico IUS/01 Diritto privato 30 25

Storico-giuridico IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichita' IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

28 28

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 86: -

Totale Attività di Base 96 - 96

Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

Amministrativistico IUS/10 Diritto amministrativo 18 18

Commercialistico IUS/04 Diritto commerciale IUS/06 Diritto della navigazione

15 15

Comparatistico IUS/02 Diritto privato comparato IUS/21 Diritto pubblico comparato

14 9

Comunitaristico IUS/14 Diritto dell'unione europea 10 9

Economico e pubblicistico

IUS/12 Diritto tributario SECS-P/01 Economia politica SECS-P/02 Politica economica SECS-P/03 Scienza delle finanze SECS-P/07 Economia aziendale SECS-S/01 Statistica

19 15

Internazionalistico IUS/13 Diritto internazionale 10 9

Laburistico IUS/07 Diritto del lavoro 14 12

Penalistico IUS/17 Diritto penale 18 15

Processualcivilistico IUS/15 Diritto processuale civile 15 14

Processualpenalistico IUS/16 Diritto processuale penale 15 14

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 130: -

Totale Attività Caratterizzanti 148 - 148

Attività di sede e altre (solo settori)

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito

Attività formative affini o integrative INF/01 - Informatica 5 -

Attività di sede e altre ambito disciplinare CFU

A scelta dello studente 20

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 17

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

5

Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) 9

Totale Attività di sede e altre 56 - 56

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 300

Range CFU totali del corso 300 - 300

30

A. FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA

A/2. Corso di Laurea in SCIENZE ECONOMICHE

L-33 - Classe delle lauree in scienze economiche Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: - possedere un'adeguata conoscenza delle discipline economiche ed essere dotati di adeguata padronanza degli strumenti matematico-statistici e dei principi e istituti dell'ordinamento giuridico; - saper affrontare le problematiche proprie dei sistemi economici e delle aziende che ne costituiscono il tessuto; - possedere una buona padronanza del metodo della ricerca, della metodica economica e delle tecniche proprie dei diversi settori di applicazione, tenendo anche conto delle innovazioni legate alle analisi di genere; - possedere competenze pratiche ed operative, relative alla misura, al rilevamento ed al trattamento dei dati pertinenti l'analisi economica nei suoi vari aspetti applicativi; - possedere un'adeguata conoscenza della cultura organizzativa dei contesti lavorativi; - possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell'informazione. Sbocchi occupazionali e attività professionali previsti dai corsi di laurea sono nei settori economici del pubblico e del privato e dell'economia sociale; nell'ambito di uffici studi di organismi territoriali, di enti di ricerca nazionali ed internazionali, nelle pubbliche amministrazioni, nelle imprese e negli organismi sindacali e professionali. Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe: - comprendono in ogni caso attività finalizzate all'acquisizione di conoscenze fondamentali nei vari campi delle scienze economiche e di metodi matematico-statistici propri dell'economia nel suo complesso, nonché alla modellizzazione di fenomeni economici, sociali e culturali; - comprendono in ogni caso almeno una quota di attività formative orientate all'apprendimento di capacità operative in uno specifico settore applicativo; - possono prevedere la conoscenza, in forma scritta e orale, di almeno due lingue dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali; - possono prevedere, in relazione a obiettivi specifici, l'obbligo di attività esterne, come tirocini formativi presso enti o istituti di ricerca, aziende e amministrazioni pubbliche, oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane ed estere, anche nel quadro di accordi internazionali. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Corso di laurea in Scienze Economiche offre agli studenti un percorso formativo mirato alla qualificazione di figure professionali che possano operare in ambito aziendale ed economico sia nelle Amministrazioni pubbliche che nelle imprese private. Il triennio formativo mira a fornire le conoscenze di base in campo economico, statistico, giuridico ed economico aziendale anche a coloro che intendono proseguire gli studi attraverso corsi magistrali per esercitare la libera professione o per ricoprire posizioni dirigenziali nel mondo del lavoro. Il laureato acquisirà specifiche capacità di ideazione e gestione di iniziative per la promozione dello sviluppo economico e sociale delle attività economiche del territorio. Al fine di migliorare la coerenza del corso di studio con nuove possibili esigenze dei mercati professionali di sbocco, sono stati pensati ed introdotti elementi di flessibilità, facilitando così interventi di docenza teorico-pratici da parte di Dirigenti pubblici, Manager ed esperti in diversi settori di intervento, nonché di personalità accademiche di fama nazionale ed internazionale. I laureati acquisiranno un'adeguata conoscenza delle discipline economiche, con particolare riferimento a quelle di carattere generale ed a quelle riguardanti il settore pubblico e le sue politiche. Un approfondimento particolare sarà offerto nell'ambito dell'economia applicata considerandone varie declinazioni (Economia del turismo, Economia urbana e territoriale, Economia del mezzogiorno, assicurando così agli studenti un panorama formativo di tipo applicativo variegato e conforme alle sollecitazioni socio-culturali che provengono dal territorio, in collegamento anche con le tematiche della gestione delle imprese per il settore privato e pubblico e con una proiezione nell'area del Mediterraneo. Acquisiranno anche una adeguata padronanza degli strumenti matematico-statistici, con particolare riferimento alla statistica metodologica, economica e all'econometria, al fine di inquadrare le nozioni matematiche negli aspetti più rilevanti per una formazione economica generale orientata alle Amministrazioni Pubbliche, alla gestione delle imprese ed alla consulenza aziendale per il settore privato, per il settore pubblico e per quello sociale. Per completare la formazione di base degli studenti, è dato particolare rilievo al settore giuridico in linea con la tradizione e la vocazione della facoltà in cui il corso è attivato. In quest'ottica è previsto l'insegnamento di discipline quali: Diritto privato, Diritto pubblico, Diritto amministrativo, Diritto commerciale, Diritto tributario e Diritto del lavoro. La formazione, mediante il sistema delle discipline di base e caratterizzanti, economiche, giuridiche, statistiche, aziendali e il sistema delle discipline affini e integrative, impostato sulle conoscenze fiscali, agroalimentari e gestionali, mira a fornire ai laureati una buona padronanza del metodo della ricerca unitamente alle tecniche proprie dei principali settori di interesse specifico. I laureati possiederanno competenze pratiche ed operative relative alla misura, al rilevamento e al trattamento dei dati, pertinenti l'analisi economica, nei vari aspetti operativi. In particolare ciò avrà luogo mediante la formazione statistica generale, di statistica economica e mediante lo studio dei metodi quantitativi per le scienze economiche. Ai

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fini delle conoscenze della cultura organizzativa dei contesti lavorativi e della formazione linguistica sono previsti dodici crediti per le discipline "a scelta dello studente", quattro crediti specifici di lingua straniera, quattro crediti per le abilità informatiche ed infine quattro crediti per stages e tirocini. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati dovranno acquisire adeguate conoscenze e competenze di base nelle diverse aree disciplinari - economiche, statistico-matematiche, giuridiche ed aziendali - dimostrando la conoscenza delle teorie e degli strumenti operativi e la capacità di applicarli nella corretta impostazione delle problematiche di carattere pratico tese ad elaborare e/o applicare idee originali in particolare all’interno di un contesto operativo. A tale scopo gli studenti dovranno possedere conoscenze e competenze interdisciplinari, finalizzate in primis alla risoluzione di casistiche pratiche in grado di far loro comprendere le principali caratteristiche e dinamiche del sistema economico, con particolare riferimento alle problematiche riguardanti all'economia del mezzogiorno. La verifica di conoscenza e capacità di comprensione dei concetti presentati nel corso di studi viene effettuata secondo modalità che possono variare da un insegnamento all’altro e che tipicamente constano di esami scritti con risposte a domande chiuse e aperte, esami orali con interazione diretta con il docente, miranti ad indagare l’acquisizione di conoscenze e capacità di comprensione. Il fine è quello di stimolare risposte critiche, e non semplicemente descrittive di modelli, soluzioni e fenomeni, project works, business games e discussione aperta di case studies. Forma privilegiata di verifica è l’assegnazione di brevi saggi e la presentazione in aula da parte dello studente di contributi di rassegna della letteratura. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Gli studenti dovranno utilizzare le competenze teorico-pratiche acquisite per applicarle efficacemente al contesto professionale di riferimento. I laureati dovranno essere in grado di risolvere problemi di programmazione e di management pubblico e privato adatti al proprio livello di conoscenza e di comprensione. Gli studenti dovranno essere in grado di analizzare e comprendere i fenomeni economico-sociali legati ai diversi soggetti, privati e pubblici. Gli insegnamenti saranno quindi impartiti dedicando particolare attenzione a fornire allo studente una lettura in chiave di paradigma scientifico delle conoscenze acquisite e degli elementi ordinatori del reale. La presentazione e discussione di casi in appositi cicli di seminari ed esercitazioni costituiranno strumento didattico privilegiato per il perseguimento degli obiettivi didattici qui proposti. La verifica della capacità di applicare le conoscenze acquisite avviene sia nelle prove scritte sia in quelle orali mediante la richiesta esplicita di indicare esempi di concreta applicazione dei concetti, ovvero chiedendo agli studenti di effettuare ricerche specifiche allo scopo di confrontare effettive esperienze aziendali di applicazione dei concetti studiati che concorrono alla valutazione dell’apprendimento nei singoli insegnamenti. Tale lavoro di valutazione si incentra sulla verifica se gli studenti siano in grado di proporre risposte e schemi interpretativi personali, che originino da una visione interdisciplinare dei singoli problemi e non dalla semplice trasposizione sul campo di modelli studiati in modo acritico. Come per la conoscenza e capacità di comprensione, così anche per la capacità di applicare conoscenza e comprensione costituiscono forma privilegiata di verifica l’assegnazione di brevi saggi e la presentazione in aula da parte dello studente di contributi di rassegna della letteratura scientifica. Autonomia di giudizio (making judgements) Gli studenti dovranno sviluppare capacità di raccolta, elaborazione, analisi ed interpretazione dei dati in modo da riuscire ad utilizzare metodi appropriati per condurre anche attività di approfondimento tematico o articolate indagini su argomenti legati al settore pubblico e/o privato. I laureati dovranno pertanto saper integrare le conoscenze acquisite al fine anche di formulare giudizi sulla base di informazioni limitate e incomplete. Il corso si propone di stimolare l’autonomia di giudizio mediante l’adozione di un approccio i) multidisciplinare, il cui fine è quello di offrire una pluralità di prospettive sui fenomeni economici in genere; ii) teorico-applicativo, la cui finalità è garantire la selezione dei modelli esplicativi dei fenomeni oggetto di studio. La natura interdisciplinare delle competenze acquisite e la capacità di giudizio sviluppata dallo studente saranno valutate mediante verifiche in forma scritta e/o orale, collocate alla fine del periodo di erogazione degli insegnamenti e/o durante gli stessi. Anche in questo ambito, si cercherà di privilegiare la produzione di lavori da cui si evinca l’apporto personale dello studente. Abilità comunicative (communication skills) Gli studenti dovranno sviluppare elevate capacità di comunicazione anche attraverso l’utilizzo dei più aggiornati mezzi informatici. I laureati dovranno essere in grado di operare efficacemente a livello sia individuale che in team e comunicare, in maniera chiara e precisa, informazioni, idee, problemi e soluzioni, dimostrando consapevolezza sia dei temi economici di carattere generale sia degli aspetti specifici riferiti all’ambito dell’economia pubblica. Lo sviluppo di abilità comunicative orali verrà stimolato durante le lezioni invitando gli studenti allo svolgimento di lavori in piccoli gruppi cui seguirà la presentazione alla classe (e a gruppi di docenti dell’insegnamento o del corso di laurea) dei risultati raggiunti dal gruppo, chiedendo agli studenti di utilizzare le principali tecnologie di supporto alla presentazione(ad esempio, lavagna luminosa, video proiettori, software di presentazione, ecc.). Per quanto attiene alle abilità comunicative scritte si prevede la predisposizione di appositi laboratori di scrittura in lingua italiana e straniera.

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L’acquisizione di appropriate abilità comunicative sarà valutata mediante verifiche in forma scritta e/o orale, collocate alla fine del periodo di erogazione degli insegnamenti e/o durante gli stessi. Capacità di apprendimento (learning skills) Gli studenti dovranno sviluppare capacità di apprendimento, analisi e interpretazione delle informazioni al fine di poter elaborare una personale “cultura dell’apprendimento” che consenta loro di continuare a studiare in modo autonomo o autogestito. Peraltro, la particolare attenzione rivolta ai fondamenti disciplinari garantirà una preparazione solida in merito ai criteri di sviluppo delle discipline e quindi consentirà allo studente di disporre del bagaglio necessario per affrontare tematiche collocabili in aree disciplinari contigue a quelle proprie del corso di studio. L’acquisita capacità di apprendimento sarà valutata mediante verifiche in forma scritta e/o orale, collocate alla fine del periodo di erogazione degli insegnamenti e/o durante gli stessi. Anche in questo ambito, si cercherà di privilegiare la produzione di lavori da cui si evinca l’apporto personale dello studente, miranti ad indagare l’acquisizione di conoscenze e capacità di comprensione, mediante la stimolazione verso risposte critiche e non semplicemente descrittive di modelli, soluzioni e fenomeni, project works, business games e discussione aperta di case studies. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per poter accedere al corso di laurea, è necessario essere in possesso di un Diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo conseguito all'estero e riconosciuto idoneo ai sensi della normativa vigente. Dal prossimo Anno Accademico saranno previsti dei test d'ingresso su argomenti rientranti nella cultura generale, di elementi di economia, matematica e informatica e lingue straniere volti ad evidenziare eventuali lacune nella formazione di base delle matricole. La precisazione di tali conoscenze e la specificazione delle modalità di verifica è rimandata al Regolamento Didattico del Corso di studio, dove saranno altresì indicati gli obblighi formativi aggiuntivi previsti nel caso in cui la verifica non sia positiva. Al fine di colmare le menzionate lacune, l'Ateneo da due anni offre nei mesi di settembre e ottobre un servizio di formazione denominato "Azzera" diretto ai nuovi iscritti e teso a migliorare le conoscenze di base necessarie per affrontare il percorso formativo universitario senza gap iniziali. Caratteristiche della prova finale (DM 270/04, art 11, comma 3-d) La prova finale riconosce 4 CFU e consiste nella discussione di un elaborato scritto attraverso il quale il laureando è chiamato a dimostrare la capacità acquisita di impostare e risolvere correttamente sotto il profilo metodologico, un problema di ricerca economica, matematico-statistica o aziendale, un caso aziendale, o una problematica di carattere giuridico. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) I laureati che intendono collocarsi nel mercato del lavoro subito dopo il completamento del corso di studio triennale, svolgeranno attività professionali di livello intermedio nei settori pubblico, privato e nel terzo settore. La loro formazione si porrà in relazione con la domanda di personale dotato di qualificazione professionale di medio livello proveniente da amministrazioni pubbliche, imprese (soprattutto operanti nel settore turistico-culturale, commerciale e dell' intermediazione finanziaria) e dagli studi professionali (consulente aziendale, esperto contabile e consulente del lavoro. Occorre sottolineare che il corso si propone di fornire altresì le conoscenze di base necessarie a coloro che intendano proseguire gli studi frequentando corsi di laurea magistrali, master di I livello ed altre attività formative, per collocarsi così ad un più elevato livello nel mercato del lavoro. Il corso prepara alla professione di • Specialisti della gestione nella Pubblica Amministrazione • Specialisti in contabilità • Specialisti dei sistemi economici Attività di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Economico SECS-P/01 Economia politica 12 12 8

Aziendale SECS-P/07 Economia aziendale 12 12 8

Statistico-matematico

SECS-S/06 Metodi matematici dell'economia e delle scienze attuariali e finanziarie

8 8 6

Giuridico IUS/01 Diritto privato IUS/04 Diritto commerciale

18 18 6

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 28: 50

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Totale Attività di Base 50 - 50

Attività caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Economico SECS-P/02 Politica economica SECS-P/03 Scienza delle finanze SECS-P/06 Economia applicata

40 40 32

Aziendale SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

8 8 7

Statistico-matematico SECS-S/01 Statistica SECS-S/03 Statistica economica

16 16 14

Giuridico IUS/07 Diritto del lavoro IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico IUS/10 Diritto amministrativo

20 20 9

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 62: 84

Totale Attività Caratterizzanti 84 - 84

Attività affini

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

IUS/12 - Diritto tributario SECS-P/08 - Economia e gestione delle imprese SECS-P/12 - Storia economica

18 18 18

Totale Attività Affini 18 - 18

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe o Note attività affini (SECS-P/08 SECS-P/12) Si descrivono di seguito le motivazioni sottostanti all'inserimento come discipline affini e integrative dei seguenti Settori: IUS/12 - Diritto tributario, SECS-P/08 - Economia e gestione delle imprese e SECS-P/12 - Storia economica. L'inserimento del Settore Diritto tributario (IUS/12) rientra nell'obiettivo di fornire le competenze e le conoscenze fiscali, tributarie e del sistema tributario necessarie per la formazione dell'esperto contabile e del consulente aziendale e/o consentire eventuali approfondimenti di carattere tributario nei corsi di laurea magistrale o di master. Per quanto riguarda il Settore Economia e gestione delle imprese (SECS-P/08) il suo inserimento è motivato dall'esigenza di approfondire, con riferimento esclusivo alle imprese, le conoscenze sulle aziende pubbliche e private, di produzione e di erogazione, acquisite studiando economia aziendale quale disciplina caratterizzante il corso di studi. Il Settore Storia economica (SECS-P/12) completa la formazione culturale di tipo generalista degli studenti e risulta particolarmente utile per stimolare processi di apprendimento di temi economici attraverso la conoscenza dell'evoluzione storica dei fenomeni. Tale disciplina inoltre arricchisce il bagaglio culturale di coloro i quali intendono proseguire gli studi iscrivendosi ad un corso di laurea magistrale in scienze economiche. Altre attività

ambito disciplinare CFU min

CFU max

A scelta dello studente 12 12

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 4 4

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

4 4

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c 8

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 0 0

Abilità informatiche e telematiche 4 4

Tirocini formativi e di orientamento 0 0

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

0 0

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Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 4

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali 4 4

Totale Altre Attività 28 - 28

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 180 - 180

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B. FACOLTÀ DI INGEGNERIA

B/1. Corso di Laurea in INGEGNERIA CIVILE - AMBIENTALE

L-7 Classe delle lauree in Ingegneria civile e ambientale Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: - conoscere adeguatamente gli aspetti metodologico-operativi della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria; - conoscere adeguatamente gli aspetti metodologico-operativi delle scienze dell'ingegneria, sia in generale, sia in modo approfondito relativamente a quelli di una specifica area dell'ingegneria civile, ambientale e del territorio, nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere i problemi, utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati; - essere capaci di utilizzare tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, sistemi e processi; - essere capaci di condurre esperimenti e di analizzarne e interpretarne i dati; - essere capaci di comprendere l'impatto delle soluzioni ingegneristiche nel contesto sociale e fisico-ambientale; - conoscere le proprie responsabilità professionali ed etiche; - conoscere i contesti aziendali ed e la cultura d'impresa nei suoi aspetti economici, gestionali e organizzativi; - conoscere i contesti contemporanei; - avere capacità relazionali e decisionali; - essere capaci di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano; - possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. I laureati della classe saranno in possesso di conoscenze idonee a svolgere attività professionali in diversi ambiti, anche concorrendo ad attività quali la progettazione, la produzione, la gestione ed organizzazione, l'assistenza delle strutture tecnico-commerciali, l'analisi del rischio, la gestione della sicurezza in fase di prevenzione ed emergenza, sia nella libera professione che nelle imprese manifatturiere o di servizi e nelle amministrazioni pubbliche. In particolare, le professionalità dei laureati della classe potranno essere definite in rapporto ai diversi ambiti applicativi tipici della classe. A tal scopo i curricula dei corsi di laurea della classe si potranno differenziare tra loro, al fine di approfondire distinti ambiti applicativi. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea della classe sono: - area dell'ingegneria civile: imprese di costruzione e manutenzione di opere civili, impianti ed infrastrutture civili; studi professionali e società di progettazione di opere, impianti ed infrastrutture; uffici pubblici di progettazione, pianificazione, gestione e controllo di sistemi urbani e territoriali; aziende, enti, consorzi ed agenzie di gestione e controllo di sistemi di opere e servizi; società di servizi per lo studio di fattibilità dell'impatto urbano e territoriale delle infrastrutture; - area dell'ingegneria ambientale e del territorio: imprese, enti pubblici e privati e studi professionali per la progettazione, pianificazione, realizzazione e gestione di opere e sistemi di controllo e monitoraggio dell'ambiente e del territorio, di difesa del suolo, di gestione dei rifiuti, delle materie prime e delle risorse ambientali, geologiche ed energetiche e per la valutazione degli impatti e della compatibilità ambientale di piani ed opere; - area dell'ingegneria della sicurezza e della protezione civile, ambientale e del territorio: grandi infrastrutture, cantieri, luoghi di lavoro, ambienti industriali, enti locali, enti pubblici e privati in cui sviluppare attività di prevenzione e di gestione della sicurezza e in cui ricoprire i profili di responsabilità previsti dalla normativa attuale per la verifica delle condizioni di sicurezza (leggi 494/96, 626/94, 195/03, 818/84, UNI 10459). Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Corso di Laurea in Ingegneria Civile – Ambientale ha lo scopo di formare figure professionali con una competenza di carattere generale nel campo delle opere idrauliche e marittime, delle infrastrutture di trasporto, della progettazione dei sistemi strutturali e nel campo della pianificazione e gestione degli interventi di difesa del suolo e di tutela dell'ambiente. Gli obiettivi formativi specifici sono i seguenti: -conoscenza delle nozioni di base della geometria, dell'analisi matematica, della meccanica razionale, della chimica e della fisica; -capacità di utilizzare strumenti matematici adeguati per la modellazione e la risoluzione di problemi derivanti dalle scienze applicate; -capacità di trasformare un problema fisico in un problema matematico e di interpretarne fisicamente il risultato; -conoscenza della struttura della materia e dei processi che governano le trasformazioni delle sostanze; -conoscenza delle leggi che regolano il moto dei corpi materiali e della termodinamica; -conoscenza dei concetti base dell'informatica e dei principali tipi di algoritmi; -conoscenza dei fondamenti della geometria descrittiva e capacità di rappresentazione grafica di un oggetto; -conoscenza dei fondamenti di geologia generale e dei metodi di indagine del sottosuolo; -conoscenza delle leggi che governano il comportamento dei fluidi in quiete o in movimento;

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-conoscenza delle tipologie delle principali opere idrauliche e marittime e dei loro principi di progettazione; -conoscenza delle tipologie e dei metodi di progettazione delle opere per la difesa delle coste e per la protezione dei litorali; -conoscenza dei metodi di trattamento delle acque reflue e dei rifiuti solidi urbani; -capacità di sviluppo di un progetto di una infrastruttura stradale; -conoscenza delle principali interazioni tra un sistema di trasporto ed il sistema socio-economico in cui opera; -capacità di calcolare le prestazioni di un sistema di trasporto; -conoscenza dei metodi di costruzione delle cartografie e dei metodi di rilievo topografico; -conoscenza della struttura e delle proprietà meccaniche dei terreni; -capacità di valutare la capacità portante di opere di fondazione; -conoscenza delle leggi che governano il comportamento meccanico dei materiali da costruzione; -capacità di calcolare le deformazioni e le sollecitazioni di una struttura monodimensionale piana sollecitata in regime elastico; -conoscenza dei principi che regolano la statica delle strutture in acciaio ed in cemento armato normale e precompresso; -conoscenza dei principi e dei procedimenti costruttivi per la realizzazione di organismi edilizi ed infrastrutturali; -conoscenza delle principali tipologie di impianti termici e solari e dei metodi per il loro dimensionamento; -capacità di analisi del microclima e delle caratteristiche degli ambienti al fine del raggiungimento delle condizioni di benessere; -capacità di classificazione e di scelta di un materiale in base alle esigenze tecniche ed economiche di impiego; -conoscenza degli strumenti analitici e metodologici per la progettazione di impianti elettrici per opere civili; -capacità di comunicare in lingua inglese attraverso scambi di informazioni semplici e diretti, e di comprendere e tradurre un testo di carattere scientifico; -capacità di analisi di reti elettriche in regime stazionario, sinusoidale e polifase -conoscenza delle grandezze fisiche utilizzando la strumentazione e le metodologie opportune per effettuare le misurazioni. Il Corso di Laurea è organizzato in un curriculum generale articolato principalmente in attività formative di base, caratterizzanti ed affini o integrative. Le attività formative di base sono rivolte all'acquisizione di una solida conoscenza dei concetti e degli strumenti della matematica, della fisica e della chimica. Le attività formative caratterizzanti riguardano gli ambiti disciplinari dell'ingegneria civile, dell'ingegneria per l'ambiente e il territorio, dell'ingegneria della sicurezza e protezione civile, ambientale e del territorio. Le attività formative affini ed integrative completano la preparazione del laureato con riferimento ad alcune discipline di altri settori dell'ingegneria. Concludono il curriculum alcune attività formative relative alla conoscenza della lingua inglese, all'applicazione e all'utilizzo degli strumenti di base dell'informatica, ed alla preparazione della prova finale. Gli obiettivi formativi ed i risultati di apprendimento attesi forniscono al laureato gli strumenti sia per un inserimento diretto nel mondo del lavoro, sia per la prosecuzione degli studi nell'ambito di un Corso di Laurea magistrale o di un Master universitario di primo livello. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) L'impostazione generale del corso di studio, fondata sul rigore metodologico proprio delle materie scientifiche, comporta che lo studente maturi, anche grazie ad un congruo tempo dedicato allo studio personale, competenze e capacità di comprensione tali da permettergli di includere nel proprio bagaglio di conoscenze anche alcuni dei temi di più recente sviluppo. Il test di ingresso alla Facoltà di Ingegneria costituisce il primo metro su cui lo studente misura le proprie competenze e conoscenze. Il rigore logico delle lezioni di teoria, che richiedono necessariamente un personale approfondimento di studio, e gli eventuali elaborati personali richiesti nell'ambito di alcuni insegnamenti forniscono allo studente ulteriori mezzi per ampliare le proprie conoscenze ed affinare la propria capacità di comprensione. Al termine del percorso formativo il laureato in ingegneria civile – ambientale dovrà quindi avere una solida conoscenza e comprensione degli aspetti e dei concetti dell'ingegneria civile – ambientale, nonché degli strumenti della matematica e delle altre scienze di base. I risultati attesi verranno conseguiti attraverso la partecipazione ai corsi previsti e la fruizione degli altri servizi didattici (ad es., tutorato) eventualmente disponibili, l'utilizzo di testi avanzati opportunamente selezionati e segnalati, ed eventualmente la stesura di elaborati personali aventi ad oggetto alcuni temi specifici. Tali elaborati, laddove previsti, assieme ad un 'tradizionale' esame di profitto, costituiranno lo strumento di verifica della conoscenza e delle capacità di comprensione raggiunte dai singoli e dagli allievi nel loro complesso. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) L'impostazione didattica comune a tutti gli insegnamenti prevede che la formazione teorica sia accompagnata da esempi, applicazioni, verifiche e lavori individuali o di gruppo che sollecitino la partecipazione attiva, l'attitudine propositiva, la capacità di elaborazione autonoma e di comunicazione dei risultati del lavoro svolto. La parte di approfondimento ed elaborazione delle conoscenze demandata allo studio personale dello studente assume, a questo proposito, una rilevanza notevole. È infatti tramite una congrua rielaborazione personale delle informazioni acquisite durante le ore di lezione che lo studente misura concretamente quale sia il livello di padronanza delle conoscenze. Accanto allo studio personale, assumono notevole importanza anche le attività di laboratorio eseguite in gruppo e le

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esercitazioni svolte in aula. Al termine del percorso formativo il laureato in ingegneria civile – ambientale dovrà avere, pertanto, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite per identificare, descrivere, interpretare, formulare e risolvere i problemi dell'ingegneria civile – ambientale, utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati; dovrà essere capace di utilizzare tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, sistemi e processi; dovrà essere in grado di applicare le proprie conoscenze e capacità di comprensione in maniera da dimostrare un approccio professionale al proprio lavoro. I risultati attesi verranno perseguiti attraverso la sollecitazione allo svolgimento di esercizi e di semplici progetti, le attività di laboratorio in gruppo (laddove previste), l'eventuale frequenza a tirocini e, infine, lo svolgimento dell'elaborato finale. Inoltre, si avrà cura di sollecitare in aula delle discussioni guidate sulla valenza applicativa dei concetti appresi e sulla maniera di applicarli. Autonomia di giudizio (making judgements) Le attività di esercitazione e di laboratorio, nonché gli elaborati personali, offrono allo studente le occasioni per sviluppare in modo autonomo le proprie capacità decisionali e di giudizio. Al termine del percorso formativo il laureato in ingegneria civile – ambientale dovrà avere la capacità di raccogliere, analizzare e interpretare dati numerici e sperimentali, ritenuti utili a determinare giudizi autonomi. I risultati attesi verranno perseguiti attraverso discussioni guidate mirate alla individuazione di volta in volta delle scelte ingegneristiche più adeguate e la sollecitazione alla stesura di elaborati personali su singoli temi e/o problemi. Tali discussioni, gli elaborati personali eventualmente svolti durante i corsi e l'elaborato finale costituiranno al contempo l'occasione per verificare le capacita' raggiunte in termini di autonomia di giudizio. Abilità comunicative (communication skills) Nelle attività di esercitazione in aula ed in laboratorio, gli studenti verranno incoraggiati ad intervenire pubblicamente per migliorare la propria capacità di descrivere in modo chiaro e comprensibile eventuali dubbi e/o richieste di chiarimento su argomenti specifici. La prova finale, inoltre, offre allo studente un'ulteriore opportunità di approfondimento e di verifica delle capacità di analisi, elaborazione e comunicazione del lavoro svolto. Essa prevede, infatti, la discussione davanti ad una commissione di un elaborato originale riguardante argomenti relativi al percorso di studio effettuato. Alla fine del percorso formativo, quindi, il laureato in ingegneria civile – ambientale dovrà possedere adeguate capacità relazionali ed essere in grado di comunicare anche ad interlocutori non specialisti le proprie conoscenze ed abilità professionali; dovrà anche avere sviluppato l'attitudine a lavorare sia in gruppo, sia con definiti gradi di autonomia; dovrà essere capace di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. I risultati attesi verranno perseguiti attraverso la sollecitazione al lavoro di gruppo (ivi incluse opportune discussioni guidate), lo studio della lingua inglese, le eventuali attività di tirocinio. Ognuna di queste occasioni, con l'aggiunta della presentazione (con l'ausilio dei moderni mezzi informatici) dell'elaborato finale costituirà occasione di verifica del grado di abilità comunicativa raggiunto e quindi dei risultati attesi. Capacità di apprendimento (learning skills) Ad ogni studente vengono offerti gli strumenti per sviluppare una capacità di apprendimento sufficiente ad intraprendere studi di livello superiore (laurea magistrale, master, dottorato di ricerca). Ancor prima di iniziare il percorso formativo universitario, ogni studente può verificare la propria capacità di apprendimento durante i corsi di azzeramento su argomenti di base, rivedendo criticamente il proprio metodo di studio per adeguarlo alle modalità richieste dai corsi di laurea in ingegneria. Durante il corso di studio, la suddivisione delle ore di lavoro complessive, che attribuisce un forte rilievo a quelle dedicate allo studio personale, offre allo studente la possibilità di verificare e di migliorare continuamente la propria capacità di apprendimento. Ad un analogo obiettivo mira il rigore metodologico degli insegnamenti, rivolto allo sviluppo di quei ragionamenti logici che, a seguito di precise ipotesi, portano alla conseguente dimostrazione di una tesi. Anche l'elaborato per la prova finale contribuisce al raggiungimento di questa abilità, prevedendo che lo studente si misuri e comprenda informazioni nuove, non necessariamente fornite dal docente relatore. Di conseguenza, al termine del corso di studio il laureato in ingegneria civile – ambientale dovrà avere sviluppato le abilità di apprendimento necessarie per intraprendere, con un alto grado di autonomia, ulteriori studi per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. I risultati attesi verranno perseguiti stimolando (particolarmente in occasione della stesura dell'elaborato finale e di altri elaborati sviluppati durante i corsi) uno studio autonomo teso a riconoscere e/o identificare gli aspetti di base di nuove tecnologie, dispositivi o applicazioni. Le capacità di apprendimento autonomo raggiunte saranno verificate in sede di discussione di tali elaborati e di preparazione e discussione della prova finale. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per l'ammissione al Corso di Laurea in Ingegneria Civile – Ambientale occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di un analogo titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo in base alla normativa vigente. E' altresì opportuno possedere le conoscenze di base della matematica (specificate dal syllabus approvato dalla Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Ingegneria italiane il 28 giugno 2006) e della fisica, essere in

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grado di parlare e comprendere efficacemente la lingua italiana e possedere un'adeguata capacità logica. La valutazione della preparazione iniziale sarà effettuata, prima dell'inizio dell'anno accademico, attraverso una prova di ingresso che prevede la soluzione di test relativi a capacità di ragionamento logico e di comprensione verbale, e ad argomenti di matematica, scienze fisiche e chimiche. Caratteristiche della prova finale (DM 270/04, art 11, comma 3-d) La prova finale può consistere o nella presentazione e discussione di un elaborato progettuale sviluppato sotto la guida di un docente relatore, o nella presentazione e discussione di una relazione sull'attività effettuata durante il tirocinio svolto, sotto la supervisione di un docente relatore, presso aziende o enti esterni sulla base di apposite convenzioni, oppure presso un laboratorio della Facoltà di Ingegneria. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) L'attività professionale del laureato in ingegneria civile – ambientale consisterà principalmente nell'assistenza a specialisti nella ricerca nel campo dell'ingegneria civile – ambientale e nella progettazione di edifici, strade, ferrovie, aeroporti e porti, sviluppo e valutazione di sistemi per il controllo, la salvaguardia e la conservazione dell'ambiente, nonché per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani ed industriali e delle acque reflue urbane e di altre opere civili – ambientali. Egli potrà anche controllare e rilevare informazioni sui vari tipi di inquinamento ambientale e sulle possibili cause, utilizzando attrezzature idonee; controllare e rilevare lo stato di monumenti, di opere architettoniche e di ambienti naturali e storici, per salvaguardarli e conservarli nella loro funzionalità. Egli potrà anche applicare ed eseguire procedure e tecniche proprie per disegnare, progettare, sovrintendere alla costruzione ed alla manutenzione di tali opere per controllarne gli impianti, gli apparati e i relativi sistemi tecnici e garantirne il funzionamento e la sicurezza. L'attività professionale potrà essere svolta soprattutto nelle imprese di costruzione e manutenzione di opere civili, impianti ed infrastrutture civili; negli studi professionali e nelle società di progettazione di opere, impianti ed infrastrutture; negli uffici pubblici di progettazione, pianificazione, gestione e controllo di sistemi urbani e territoriali; nelle aziende, enti, consorzi ed agenzie di gestione e controllo di sistemi di opere e servizi. Il corso prepara alla professione di: • •Tecnici delle costruzioni civili e professioni assimilate Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

matematica, informatica e statistica

ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni MAT/03 Geometria MAT/05 Analisi matematica MAT/06 Probabilita' e statistica matematica MAT/07 Fisica matematica

27 33 -

Fisica e chimica CHIM/07 Fondamenti chimici delle tecnologie FIS/01 Fisica sperimentale

21 27 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 36: 48

Totale Attività di Base 48 - 60

Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Ingegneria civile

ICAR/01 Idraulica ICAR/04 Strade, ferrovie e aeroporti ICAR/07 Geotecnica ICAR/08 Scienza delle costruzioni ICAR/09 Tecnica delle costruzioni ICAR/10 Architettura tecnica ICAR/17 Disegno

48 72 -

Ingegneria ambientale e del territorio ICAR/03 Ingegneria sanitaria - ambientale ICAR/05 Trasporti

6 18 -

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ICAR/06 Topografia e cartografia

Ingegneria della sicurezza e protezione civile, ambientale e del territorio

ICAR/02 Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia

6 12 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 45: 60

Totale Attività Caratterizzanti 60 - 102

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

ING-IND/11 - Fisica tecnica ambientale ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei materiali ING-IND/31 - Elettrotecnica ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione delle informazioni ING-INF/07 - Misure elettriche ed elettroniche

18 36 18

Totale Attività Affini 18 - 36

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe o Note attività affini (ING-IND/11 ING-IND/31 ING-INF/05) Per quanto riguarda l'ambito disciplinare "Ingegneria della sicurezza e protezione civile, ambientale e del territorio", gli obiettivi formativi specifici del corso di laurea sono relativi alle tematiche del settore scientifico-disciplinare ICAR/02. Gli argomenti propri dei settori scientifico-disciplinari ING-IND/11, ING-IND/22 e ING-IND/31, ING-INF/05 e ING-INF/07 possono solo completare la formazione come materie affini ed integrative, ma non come materie caratterizzanti. Il regolamento didattico del corso di laurea e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente un'adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti. Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)

ambito disciplinare CFU min

CFU max

A scelta dello studente 12 12

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 3 3

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

6 6

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c 9

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento 3 3

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 3

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 24 - 24

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 150 - 222

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B. FACOLTÀ DI INGEGNERIA

B/2. Corso di Laurea in INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE

L-8 Classe delle lauree in Ingegneria dell’informazione

Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: - conoscere adeguatamente gli aspetti metodologico-operativi della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria; - conoscere adeguatamente gli aspetti metodologico-operativi delle scienze dell'ingegneria, sia in generale sia in modo approfondito relativamente a quelli di una specifica area dell'ingegneria dell'informazione nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere i problemi utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati; - essere capaci di utilizzare tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, sistemi, processi; - essere capaci di condurre esperimenti e di analizzarne e interpretarne i dati; - essere capaci di comprendere l'impatto delle soluzioni ingegneristiche nel contesto sociale e fisico-ambientale; - conoscere le proprie responsabilità professionali ed etiche; - conoscere i contesti aziendali e la cultura d'impresa nei suoi aspetti economici, gestionali e organizzativi; - conoscere i contesti contemporanei; - avere capacità relazionali e decisionali; - essere capaci di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano; - possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. I laureati della classe saranno in possesso di conoscenze idonee a svolgere attività professionali in diversi ambiti, anche concorrendo ad attività quali la progettazione, la produzione, la gestione ed organizzazione, l'assistenza delle strutture tecnico-commerciali, l'analisi del rischio, la gestione della sicurezza in fase di prevenzione ed emergenza, sia nella libera professione che nelle imprese manifatturiere o di servizi e nelle amministrazioni pubbliche. In particolare, le professionalità dei laureati della classe potranno essere definite in rapporto ai diversi ambiti applicativi tipici della classe. A tal scopo i curricula dei corsi di laurea della classe si potranno differenziare tra loro, al fine di approfondire distinti ambiti applicativi. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea della classe sono: - area dell'ingegneria dell'automazione: imprese elettroniche, elettromeccaniche, spaziali, chimiche, aeronautiche in cui sono sviluppate funzioni di dimensionamento e realizzazione di architetture complesse, di sistemi automatici, di processi e di impianti per l'automazione che integrino componenti informatici, apparati di misure, trasmissione ed attuazione; - area dell'ingegneria biomedica: industrie del settore biomedico e farmaceutico produttrici e fornitrici di sistemi, apparecchiature e materiali per diagnosi, cura e riabilitazione; aziende ospedaliere pubbliche e private; società di servizi per la gestione di apparecchiature ed impianti medicali, anche di telemedicina; laboratori specializzati; - area dell'ingegneria elettronica: imprese di progettazione e produzione di componenti, apparati e sistemi elettronici ed optoelettronici; industrie manifatturiere, settori delle amministrazioni pubbliche ed imprese di servizi che applicano tecnologie ed infrastrutture elettroniche per il trattamento, la trasmissione e l'impiego di segnali in ambito civile, industriale e dell'informazione; - area dell'ingegneria gestionale: imprese manifatturiere, di servizi e pubblica amministrazione per l'approvvigionamento e la gestione dei materiali, per l'organizzazione aziendale e della produzione, per l'organizzazione e l'automazione dei sistemi produttivi, per la logistica, il project management ed il controllo di gestione, per l'analisi di settori industriali, per la valutazione degli investimenti, per il marketing industriale; - area dell'ingegneria informatica: industrie informatiche operanti negli ambiti della produzione hardware e software; industrie per l'automazione e la robotica; imprese operanti nell'area dei sistemi informativi e delle reti di calcolatori; imprese di servizi; servizi informatici della pubblica amministrazione; - area dell'ingegneria delle telecomunicazioni: imprese di progettazione, produzione ed esercizio di apparati, sistemi ed infrastrutture riguardanti l'acquisizione ed il trasporto delle informazioni e la loro utilizzazione in applicazioni telematiche; imprese pubbliche e private di servizi di telecomunicazione e telerilevamento terrestri o spaziali; enti normativi ed enti di controllo del traffico aereo, terrestre e navale; - area dell'ingegneria della sicurezza e protezione dell'informazione: sistemi di gestione e dei servizi per le grandi infrastrutture, per i cantieri e i luoghi di lavoro, per gli enti locali, per enti pubblici e privati, per le industrie, per la sicurezza informatica, logica e delle telecomunicazioni e per svolgere il ruolo di "security manager". Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Corso di Laurea in Ingegneria dell’Informazione si propone di formare figure professionali dotate di competenze ampie e trasversali nell’area della progettazione ed applicazione di sistemi e tecniche per l’acquisizione, la conversione,

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la trasmissione, il trattamento e la gestione di informazioni sotto forma di grandezze elettriche, sia analogiche che digitali. Sono considerate imprescindibili, a tale scopo, la conoscenza teorica e la capacità di fare uso a fini pratici di tecniche per l’analisi e la sintesi di: circuiti elettronici analogici e digitali, dispositivi a frequenza di microonde, sistemi di telecomunicazione, sistemi e codici per l’elaborazione delle informazioni, sistemi di controllo, strumenti per la misura dei parametri elettrici caratteristici di tutti questi sistemi. Questa figura professionale risponde adeguatamente alle esigenze del mercato del lavoro tecnico nel settore delle Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione (ICT), specie se di primo impiego, che sempre più spesso richiede grande elasticità e capacità di trattare in modo professionale problemi interdisciplinari. Gli obiettivi formativi vengono raggiunti attraverso un'offerta didattica opportunamente bilanciata sui tre anni che permette allo studente di acquisire: - una formazione di base in cui viene fornito quel bagaglio culturale fondamentale che comprende l’analisi matematica, la geometria, la chimica e la fisica. Sebbene tale bagaglio sia comune a tutti gli indirizzi dell’ingegneria, gli insegnamenti sono organizzati in modo tale da legare, quando possibile, gli aspetti teorici alle applicazioni più fondamentali di interesse per le tecnologie dell’informazione. Tale fase formativa è sostanzialmente concentrata al primo anno; - una formazione ingegneristica a largo spettro nell’area dell’ingegneria dell’Informazione, in cui vengono acquisiti i contenuti fondamentali delle discipline che qualificano l’area dell’informazione e la conoscenza delle relative metodologie. Gli insegnamenti corrispondenti a tale fase degli studi sono prevalentemente concentrati al secondo anno del Corso; - una formazione più specifica e approfondita nell’ambito dell’elettronica, dell’informatica e delle telecomunicazioni, in grado di garantire una preparazione metodologica finalizzata all’analisi ed alla progettazione di sistemi ed algoritmi per l’acquisizione, la conversione, la trasmissione, il trattamento e la gestione di informazioni sotto forma di grandezze elettriche. Gli insegnamenti corrispondenti sono distribuiti temporalmente fra la seconda metà del secondo anno ed il terzo anno del Corso; Gli specifici obiettivi formativi, organizzati per semplicità in aree tematiche, sono i seguenti: - conoscenza delle nozioni di base della geometria, dell’analisi matematica, della chimica e della fisica; - conoscenza delle leggi che regolano il moto dei corpi materiali e della termodinamica; - conoscenza delle leggi che regolano i fenomeni elettromagnetici in regime dinamico; - capacità di utilizzare strumenti matematici adeguati per la modellazione e la risoluzione di problemi derivanti dalle scienze applicate; - capacità di trasformare un problema fisico in un problema matematico e di interpretarne fisicamente il risultato; - conoscenza delle leggi che regolano il funzionamento di semplici circuiti elettrici in regime stazionario, sinusoidale e dinamico; - capacità di risolvere semplici circuiti elettrici in regime stazionario, sinusoidale e dinamico; - conoscenza dei fenomeni legati alla propagazione ondosa su di una struttura guidante; - capacità di analizzare i fenomeni di propagazione su di una struttura guidante, e di dimensionare opportunamente la struttura stessa al fine della ottimizzazione della trasmissione delle informazioni; - conoscenza delle leggi che regolano la radiazione elettromagnetica da parte di sorgenti elementari, e dei parametri fondamentali delle antenne; - capacità di analizzare e dimensionare un semplice collegamento tra antenne; - capacità di giudicare i vantaggi e gli svantaggi delle diverse forme di trasmissione a distanza delle informazioni; - comprensione e assimilazione dei concetti di base inerenti la teoria dell'Informazione, le codifiche e le modulazioni in uso nei moderni sistemi di comunicazione wireless e wired, i protocolli per reti di telecomunicazioni e relativi algoritmi, il funzionamento delle più importanti reti LAN, MAN e WAN, le regole di interconnessione tra reti di telecomunicazioni, l’architettura TCP/IP e i relativi protocolli ed applicazioni client-server più diffuse, le comunicazioni radiomobili cellulari. - Capacità di applicare le nozioni apprese allo studio dei canali di trasmissione, all’analisi dei segnali, alla progettazione di sistemi di comunicazione digitali. - -- Capacità di effettuare lo studio di prestazioni di protocolli ai vari livelli ISO/OSI, di ottimizzare tali prestazioni per la progettazione e il dimensionare di reti di interesse, di applicare i principi base dell’interconnessione per eseguire la configurazione elementare di macchine connesse alla rete Internet e utilizzare strumenti base per l’interazione e la diagnostica, di implementare tramite strumenti standard semplici moduli che simulino il funzionamento di reti di TLC. - Acquisizione di un appropriato livello di autonomia nella individuazione delle tecniche di trasmissione e degli algoritmi ai vari livelli di protocollo più adeguati a ciascun sistema/rete di telecomunicazioni da progettare, nel progettare il piano di indirizzamento di un sito pubblico o privato, nel dimensionare e pianificare una rete radiomobile. - Conoscenze delle principali proprietà dei sistemi dinamici e delle tecniche di calcolo analitiche e numeriche della risposta dei sistemi lineari a ciclo aperto e a ciclo chiuso. - Capacità di modellare semplici sistemi dinamici, di calcolare la risposta libera e forzata nel dominio del tempo in transitorio e a regime. Capacità di determinare la risposta frequenziale di un sistema lineare. - Abilità di illustrare le principali proprietà di un sistema dinamico. - Conoscenza e capacità di comprensione dei i fondamenti teorici e pratici della teoria della misurazione e dei principali metodi di misura al fine di poter essere in grado di utilizzare la strumentazione di base per l’analisi dei segnali nel

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dominio delle ampiezze, del tempo e della frequenza, di interpretarne correttamente le specifiche, e di raccogliere ed interpretare i dati di misura. - Capacità di programmare in linguaggi orientati agli oggetti, adatti alla programmazione su larga scala e diffusi nel contesto della programmazione di dispositivi mobili. - Conoscenza delle strutture dati avanzate, dei principali algoritmi, e capacità di valutare la qualità degli algoritmi anche in base alla complessità computazionale. - Conoscenza dei concetti fondamentali delle basi di dati e capacità di progettare basi di dati relazionali ed applicazioni Web-based che si interfacciano a basi di dati relazionali. - Conoscenza della struttura e del funzionamento dei sistemi operativi moderni, nonché dei concetti di base della programmazione concorrente. - Conoscenza dei principi, dei metodi e degli strumenti fondamentali dell’Ingegneria del Software. - Acquisizione di un adeguato livello di autonomia, sia nell’ambito della progettazione di algoritmi, di applicazioni e di sistemi informatici, sia relativamente alla capacità di apprendere linguaggi, sistemi, ambienti, piattaforme in uso in contesti applicativi ed industriali dell’ICT. - capacità di comprensione dei fondamentali fenomeni fisici che determinano il comportamento dei principali componenti elettronici attivi e passivi, quali diodi e transistor; - capacità di analizzare e comprendere il funzionamento di basilari circuiti elettronici attivi e passivi, e capacità di progettare basilari circuiti elettronici analogici, come ad esempio amplificatori a transistor, con assegnate caratteristiche; - capacità di sintesi di circuiti logici e conoscenza delle principali tecnologie utilizzabili per la loro realizzazione - capacità di comunicare in lingua inglese attraverso scambi di informazioni semplici e diretti, e di comprendere e tradurre un testo di carattere scientifico; - Acquisizione di un adeguato linguaggio tecnico che permetta al laureato di poter comunicare efficacemente in ambito aziendale e professionale in contesti ICT . - capacità di relazionarsi in modo fattivo ed efficace con i portatori di interesse mediante la capacità di presentare in modo chiaro e sintetico i risultati delle proprie attività, o le proprie esigenze; - capacità di apprendere in modo rapido i principi di base delle nuove tecnologie per la trasmissione delle informazioni e delle nuove architetture di rete. Il Corso di Laurea è organizzato in un unico curriculum generale, articolato principalmente in attività formative di base, caratterizzanti ed affini o integrative. Gli obiettivi formativi ed i risultati di apprendimento attesi forniscono al laureato gli strumenti sia per un inserimento diretto nel modo del lavoro, sia per la prosecuzione degli studi nell’ ambito di un Corso di Laurea magistrale. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il laureato in Ingegneria dell’Informazione deve avere una solida conoscenza e comprensione degli dei concetti e degli strumenti che sono alle fondamenta della completa comprensione e dell’efficiente utilizzo dei sistemi di acquisizione, condizionamento, trasmissione ed elaborazione delle informazioni. La matematica differenziale ed integrale, la logica, l’algebra lineare, i fondamentali modelli fisici della meccanica, della termodinamica e dell’elettromagnetismo, la chimica inorganica, costituiscono il bagaglio culturale essenziale su cui si basano le competenze più spiccatamente applicative necessarie per affrontare e risolvere i problemi pratici a cui deve rispondere l’ingegnere dell’informazione. Deve conoscere e comprendere i fondamenti dell’elettronica, dei sistemi di telecomunicazione e delle tecniche per l’organizzazione e l’elaborazione delle informazioni. Deve conoscere i fondamenti delle misure elettroniche e comprendere gli elementi di base dell’automatica. In particolare, il laureato in Ingegneria dell’Informazione conosce: - le leggi che regolano il funzionamento di semplici circuiti elettrici in regime stazionario, sinusoidale e dinamico; - i fenomeni legati alla propagazione ondosa su di una struttura guidante, e le leggi che regolano la emissione elettromagnetica da radiatori elementari; - i fenomeni fisici alla base del comportamento dei principali componenti elettronici attivi e passivi; - le tecniche di analisi e di sintesi di circuiti elettronici attivi e passivi nel dominio del tempo e nel dominio della frequenza; - i fondamenti teorici e pratici della teoria della misurazione e dei principali metodi di misura; - le principali proprietà dei sistemi dinamici e delle tecniche di calcolo analitiche e numeriche della risposta dei sistemi lineari a ciclo aperto e a ciclo chiuso, nonchè le principali proprietà di un sistema di controllo e le principali tecniche di progetto di un controllore con assegnate specifiche; - la struttura e il funzionamento dei sistemi operativi moderni, nonché dei concetti di base della programmazione concorrente, delle basi di dati e dei principi, dei metodi e degli strumenti fondamentali dell’Ingegneria del Software. - i concetti di base inerenti la teoria dell'Informazione, le codifiche e le modulazioni in uso nei moderni sistemi di comunicazione wireless e wired, i protocolli per reti di telecomunicazioni e relativi algoritmi, il funzionamento delle più importanti reti LAN, MAN e WAN, le regole di interconnessione tra reti di telecomunicazioni, l’architettura TCP/IP e i relativi protocolli ed applicazioni client-server più diffuse, le comunicazioni radiomobili cellulari.

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- le strutture dati avanzate,la struttura e funzionamento dei sistemi operativi moderni, nonché i concetti di base della programmazione concorrente e i principi fondamentali dell’Ingegneria del Software. - i fenomeni fisici che determinano il comportamento dei principali componenti elettronici attivi e passivi, quali diodi e transistor. - le terminologie ed il linguaggio tecnico proprio dei testi di riferimento (in lingua inglese) dei settori caratterizzanti il Corso. I risultati attesi verranno conseguiti attraverso la partecipazione ai corsi previsti e la fruizione degli altri servizi didattici (ad es., tutorato) eventualmente disponibili, l'utilizzo di testi avanzati opportunamente selezionati e segnalati, ed eventualmente la stesura di elaborati personali aventi ad oggetto alcuni temi specifici. Tali elaborati, laddove previsti, assieme ad un 'tradizionale' esame di profitto, costituiranno lo strumento di verifica della conoscenza e delle capacità di comprensione raggiunte dai singoli e dagli allievi nel loro complesso. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Il laureato in Ingegneria dell’Informazione possiede competenze adeguate per inserirsi agevolmente in qualsiasi ambito occupazionale che rientri nella sfera delle Tecnologie della Comunicazione e dell’Informazione (ICT). Egli è in grado di proporre soluzioni a problemi tecnici tipici di questo ambito, dalla formulazione delle specifiche di un sistema alla sua progettazione, dalla realizzazione al collaudo e la gestione. Il percorso formativo permette infatti l’acquisizione delle seguenti abilità: • padronanza delle metodologie ingegneristiche di base per l’identificazione, lo studio e la risoluzione di problemi tecnici; • capacità di progettare, realizzare e collaudare sistemi elettronici, sistemi di telecomunicazione, sistemi e codici per la gestione ed il trattamento delle informazioni. Particolare attenzione è dedicata alle abilità nel confrontare varie soluzione dal punto di vista delle specifiche tecniche e del costo di implementazione, per individuare quella che soddisfa le specifiche tecniche al minor costo possibile. I risultati attesi verranno perseguiti attraverso la sollecitazione allo svolgimento di esercizi e di semplici progetti, le attività di laboratorio in gruppo (laddove previste), l’eventuale frequenza a tirocini e, infine, lo svolgimento dell'elaborato finale. Inoltre, si avrà cura di sollecitare in aula delle discussioni guidate sulla valenza applicativa dei concetti appresi e sulla maniera di applicarli. Autonomia di giudizio (making judgements) Deve avere la capacità di raccogliere, analizzare e interpretare correttamente dati numerici e sperimentali, ritenuti utili a determinare giudizi autonomi. Deve inoltre avere la capacità di individuare le tipologie di soluzioni progettuali più adeguate per i particolari problemi in esame. Deve essere in grado di valutare in casi semplici l'adeguatezza o inadeguatezza di assegnate scelte progettuali. I risultati attesi verranno perseguiti attraverso discussioni guidate mirate alla individuazione di volta in volta delle scelte ingegneristiche più adeguate e la sollecitazione alla stesura di elaborati personali su singoli temi e/o problemi. Tali discussioni, gli elaborati personali eventualmente svolti durante i corsi e l'elaborato finale costituiranno al contempo l'occasione per verificare le capacità raggiunte in termini di autonomia di giudizio Abilità comunicative (communication skills) Deve possedere adeguate capacità relazionali ed essere in grado di comunicare anche ad interlocutori non specialisti le proprie conoscenze ed abilità professionali. Deve anche avere sviluppato l’attitudine a lavorare sia in gruppo, sia con definiti gradi di autonomia. Deve essere capace di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. Deve possedere un adeguato linguaggio tecnico che gli permetta di poter comunicare efficacemente in ambito aziendale e professionale in contesti ICT. Infine, deve avere la capacità di relazionarsi in modo fattivo ed efficace con i portatori di interesse mediante la capacità di presentare in modo chiaro e sintetico i risultati delle proprie attività, o le proprie esigenze. I risultati attesi verranno perseguiti attraverso la sollecitazione al lavoro di gruppo (ivi incluse opportune discussioni guidate), lo studio della lingua inglese, le eventuali attività di tirocinio. Ognuna di queste occasioni, con l'aggiunta della presentazione (con l'ausilio dei moderni mezzi informatici) dell'elaborato finale costituirà occasione di verifica del grado di abilità comunicativa raggiunto e quindi dei risultati attesi. Capacità di apprendimento (learning skills) Deve avere sviluppato le abilità di apprendimento necessarie per intraprendere, con un buon grado di autonomia, ulteriori studi per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. In particolare, deve avere la capacità di apprendere in modo rapido i principi di base delle nuove tecnologie elettroniche.

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I risultati attesi verranno perseguiti stimolando (particolarmente in occasione della stesura dell'elaborato finale e di altri elaborati sviluppati durante i corsi) uno studio autonomo teso a riconoscere e/o identificare gli aspetti di base di nuove tecnologie, dispositivi o applicazioni. Le capacità di apprendimento autonomo raggiunte saranno verificate in sede di discussione di tali elaborati e di preparazione e discussione della prova finale. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per l’ammissione al Corso di laurea in Ingegneria dell'Informazione occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di un analogo titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo in base alla normativa vigente. E’ altresì opportuno possedere le conoscenze di base della matematica (specificate dal syllabus approvato dalla Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Ingegneria italiane il 28 giugno 2006) e della fisica, essere in grado di parlare e comprendere efficacemente la lingua italiana e possedere un’adeguata capacità logica. La valutazione della preparazione iniziale sarà effettuata attraverso una prova di ingresso che prevede la soluzione di test relativi a capacità di ragionamento logico e di comprensione verbale, e ad argomenti di matematica, scienze fisiche e chimiche. La prova, non vincolante per l'immatricolazione, può essere sostenuta pù' volte durante l'anno, già a partire dal mese di aprile. Caratteristiche della prova finale La prova finale può consistere o nella presentazione e discussione di un elaborato progettuale sviluppato sotto la guida di un docente relatore, o nella presentazione e discussione di una relazione sull’attività effettuata durante il tirocinio svolto, sotto la supervisione di un docente relatore, presso aziende o enti esterni sulla base di apposite convenzioni, oppure presso un laboratorio della Facoltà di Ingegneria. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato in Ingegneria dell’Informazione potrà svolgere la propria attività professionale principalmente nelle imprese (grandi o piccole) che svolgono le loro attività in ambito di servizi informatici e per le telecomunicazioni, nelle PMI che progettano apparati elettronici ed elettromagnetici, negli studi e nelle società di progettazione di strumenti software ed apparati elettronici, negli uffici di certificazione di qualità degli apparati. Il corso prepara alle professioni di • Specialisti in reti e comunicazioni informatiche • Ingegneri elettronici • Ingegneri in telecomunicazioni Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Matematica, informatica e statistica

ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni MAT/03 Geometria MAT/05 Analisi matematica MAT/06 Probabilita' e statistica matematica MAT/07 Fisica matematica MAT/08 Analisi numerica

24 42 -

Fisica e chimica CHIM/07 Fondamenti chimici delle tecnologie FIS/01 Fisica sperimentale

12 18 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 36: -

Totale Attività di Base 36 - 60

Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Ingegneria elettronica ING-INF/01 Elettronica ING-INF/02 Campi elettromagnetici ING-INF/07 Misure elettriche ed elettroniche

24 36 -

Ingegneria informatica ING-INF/04 Automatica ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle

24 36 -

45

informazioni

Ingegneria delle telecomunicazioni

ING-INF/02 Campi elettromagnetici ING-INF/03 Telecomunicazioni

24 36 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 45: -

Totale Attività Caratterizzanti 72 - 108

Note relative alle attività caratterizzanti Coerentemente con gli obiettivi formativi specifici, si è deciso di non considerare per il momento attività formative caratterizzanti nell’ambito disciplinare “Ingegneria della sicurezza e protezione dell’informazione” in cui è compreso il settore scientifico-disciplinare ING-IND/31. Tuttavia, per i loro contenuti generali e per alcune specificità, si è ritenuto che al loro interno si possano prevedere alcune attività formative affini o integrative, con lo scopo di completare ed arricchire il percorso formativo degli allievi. Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative ING-IND/11 - Fisica tecnica ambientale ING-IND/31 - Elettrotecnica ING-IND/33 - Sistemi elettrici per l'energia

18 18 18

Totale Attività Affini 18 - 18

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (ING-IND/31) Coerentemente con gli obiettivi formativi specifici, si è deciso di non considerare per il momento attività formative caratterizzanti nell’ambito disciplinare “Ingegneria della sicurezza e protezione dell’informazione” in cui è compreso il settore scientifico-disciplinare ING-IND/31. Tuttavia, per i loro contenuti generali e per alcune specificità, si è ritenuto che al loro interno si possano prevedere alcune attività formative affini o integrative, con lo scopo di completare ed arricchire il percorso formativo degli allievi. Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)

ambito disciplinare CFU min

CFU max

A scelta dello studente 12 12

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 3 3

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

3 3

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c -

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

6 6

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 24 - 24

Note relative alle altre attività Il vincolo (minimo e massimo) di 6 CFU indicato nella ultima riga di 'ulteriori attività' si riferisce al complesso delle attività di cui all'art. 10 comma 5/d. Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 150 - 210

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B. FACOLTÀ DI INGEGNERIA

B/3. Corso di Laurea Magistrale in INGEGNERIA CIVILE

LM-23 Classe delle lauree magistrali in Ingegneria Civile

Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono: - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia in generale, sia in modo approfondito relativamente a quelli dell'ingegneria civile, nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere, anche in modo innovativo, problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - essere capaci di ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi; - essere capaci di progettare e gestire esperimenti di elevata complessità; - essere dotati di conoscenze di contesto e di capacità trasversali; - avere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale (cultura d'impresa) e dell'etica professionale; - essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. L'ammissione ai corsi di laurea magistrale della classe richiede il possesso di requisiti curriculari che prevedano, comunque, un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali nelle discipline scientifiche di base e nelle discipline dell'ingegneria, propedeutiche a quelle caratterizzanti previste nell'ordinamento della presente classe di laurea magistrale. I corsi di laurea magistrale della classe devono inoltre culminare in una importante attività di progettazione che si concluda con un elaborato che dimostri la padronanza degli argomenti, la capacità di operare in modo autonomo e un buon livello di capacità di comunicazione. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono quelli dell'innovazione e dello sviluppo della produzione, della progettazione avanzata, della pianificazione e della programmazione, della gestione di sistemi complessi, sia nella libera professione, sia nelle imprese manifatturiere o di servizi e nelle amministrazioni pubbliche. I laureati magistrali potranno trovare occupazione presso imprese di costruzione e manutenzione di opere civili, impianti e infrastrutture civili; studi professionali e società di progettazione di opere, impianti e infrastrutture; uffici pubblici di progettazione, pianificazione, gestione e controllo di sistemi urbani e territoriali; aziende, enti, consorzi ed agenzie di gestione e controllo di sistemi di opere e servizi; società di servizi per lo studio di fattibilità dell'impatto urbano e territoriale delle infrastrutture. Gli atenei organizzano, in accordo con enti pubblici e privati, stages e tirocini. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Civile ha lo scopo di formare figure professionali che, pur essendo tutte caratterizzate da una solida preparazione trasversale, possiedono ciascuna un alto grado di specializzazione nel campo delle opere idrauliche e marittime, della progettazione dei sistemi strutturali e delle infrastrutture di trasporto. Per raggiungere questo obiettivo, il Corso di Laurea propone attività formative caratterizzanti ed affini e integrative. Le attività formative caratterizzanti riguardano principalmente i settori scientifico-disciplinari dell’Idraulica (ICAR/01), delle Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia (ICAR/02), Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti (ICAR/04), Trasporti (ICAR/05), Geotecnica (ICAR/07), Scienza delle costruzioni (ICAR/08), Tecnica delle Costruzioni (ICAR/09) e Architettura tecnica (ICAR/10). Le attività affini e integrative sono svolte nell’ambito dei settori scientifico-disciplinari dell’Ingegneria sanitaria-ambientale (ICAR/03), della Fisica matematica (MAT/07) e dell’Analisi numerica (MAT/08), dell'Estimo e della valutazione economica dei progetti (ICAR/22), della Scienza e tecnologia dei materiali (ING-IND/22) e della Probabilità e statistica (MAT/06). Il Corso di Laurea Magistrale è completato da attività per l’utilizzo di strumenti informatici e per la preparazione della prova finale. Gli obiettivi formativi specifici del Corso di Laurea Magistrale sono i seguenti: - conoscenza delle metodologie matematiche atte a risolvere problematiche di ingegneria civile e capacità di risoluzione mediante calcolo numerico per le applicazioni utilizzate in ingegneria; - conoscenza per la soluzione di problematiche di ingegneria idraulica marittima tra cui condotte in pressione e di acquedotti; - conoscenza dei metodi per il dimensionamento e la verifica di dighe a parete verticale e di strutture offshore a gravità e per lo studio delle problematiche di difesa delle coste dall'azione del moto ondoso; - conoscenza dei principali metodi per il calcolo delle sollecitazioni e delle deformazioni di strutture; - capacità di dimensionare opere di fondazione superficiali e profonde e di valutare l’interazione con il terreno circostante;

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- capacità di analizzare gli organismi edilizi nei loro aspetti costruttivi, funzionali, tipologici e formali; - capacità di effettuare un computo metrico estimativo per la stima del costo di costruzione di un edificio reale; - conoscenze teoriche ed applicative relative all’organizzazione e alla gestione tecnico-economica dei cantieri e degli impianti per infrastrutture; - conoscenza e capacità di applicazione dei criteri progettuali di una infrastruttura ferroviaria e aeroportuale; - conoscenza dei modelli descrittivi di tecnica del traffico, con riferimento ai modi di trasporto stradale, ferroviario, marittimo e aereo; - conoscenza degli strumenti di base per la simulazione degli spostamenti degli utenti all’interno di un sistema di trasporto. Gli obiettivi formativi ed i risultati di apprendimento attesi forniscono al laureato gli strumenti sia per un inserimento diretto nel mondo del lavoro nel campo dell’Ingegneria Civile, sia per la prosecuzione degli studi nell’ambito di un Master universitario di secondo livello o di un Corso di Dottorato di Ricerca. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) L’impostazione generale del corso di studio, fondata sul rigore metodologico proprio delle materie scientifiche, comporta che lo studente maturi, anche grazie ad un congruo tempo dedicato allo studio personale, competenze e capacità di comprensione tali da permettergli di includere nel proprio bagaglio di conoscenze anche alcuni dei temi di più recente sviluppo. Il rigore logico delle lezioni di teoria, che richiedono necessariamente un personale approfondimento di studio, e gli eventuali elaborati personali richiesti nell’ambito di alcuni insegnamenti forniscono allo studente ulteriori mezzi per ampliare le proprie conoscenze ed affinare la propria capacità di comprensione. Al termine del percorso formativo il laureato magistrale in ingegneria civile dovrà avere una conoscenza e comprensione approfondita degli aspetti e dei concetti dell’ingegneria civile, nonché degli strumenti della matematica e delle altre scienze di base. Queste conoscenze devono estendere e/o rafforzare quelle tipicamente associate al primo ciclo di formazione e devono consentire di elaborare e/o applicare idee originali, spesso in un contesto di ricerca. Queste abilità saranno accertate attraverso la verifica della conoscenza dei concetti teorici e della capacità di aggregarli in maniera logica e sistematica. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) L'impostazione didattica comune a tutti gli insegnamenti prevede che la formazione teorica sia accompagnata da esempi, applicazioni, verifiche e lavori individuali o di gruppo che sollecitino la partecipazione attiva, l’attitudine propositiva, la capacità di elaborazione autonoma e di comunicazione dei risultati del lavoro svolto. La parte di approfondimento ed elaborazione delle conoscenze demandata allo studio personale dello studente assume, a questo proposito, una rilevanza notevole. È infatti tramite una congrua rielaborazione personale delle informazioni acquisite durante le ore di lezione che lo studente misura concretamente quale sia il livello di padronanza delle conoscenze. Accanto allo studio personale, assumono notevole importanza anche le attività di laboratorio eseguite in gruppo e le esercitazioni svolte in aula. Al termine del percorso formativo il laureato magistrale in ingegneria civile dovrà avere, pertanto, la capacità di utilizzare tali conoscenze, capacità di comprensione e abilità per identificare, descrivere, interpretare, formulare e risolvere i problemi complessi dell'ingegneria civile, anche relativi a tematiche nuove o non consuete, utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati e innovativi; dovrà anche essere capace di utilizzare tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, sistemi e processi complessi che richiedono un approccio interdisciplinare. Queste abilità saranno conseguite attraverso attività esercitative, svolte in aula ed eventualmente completate a casa, aventi lo scopo di mostrare come una corretta applicazione delle conoscenze teoriche possa condurre alla risoluzione di problemi pratici. Le verifiche finali saranno condotte mediante prove scritte, individuali o di gruppo, rivolte alla risoluzione di problemi anche in contesti più ampi. Autonomia di giudizio (making judgements) Le attività di esercitazione e di laboratorio, nonché gli elaborati personali, offrono allo studente le occasioni per sviluppare in modo autonomo le proprie capacità decisionali e di giudizio. Al termine del percorso formativo il laureato in ingegneria civile dovrà avere la capacità di raccogliere, analizzare e interpretare dati numerici e sperimentali, ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, anche sulla base di informazioni limitate o incomplete; dovrà anche essere consapevole delle responsabilità sociali ed etiche legate all’applicazione delle sue conoscenze. Queste abilità saranno verificate attraverso la risoluzione di problemi complessi, che richiedono capacità di ragionamento ed elaborazione. Abilità comunicative (communication skills) Nelle attività di esercitazione in aula ed in laboratorio, gli studenti verranno incoraggiati ad intervenire pubblicamente per migliorare la propria capacità di descrivere in modo chiaro e comprensibile eventuali dubbi e/o richieste di chiarimento su argomenti specifici. Alla fine del percorso formativo il laureato magistrale in ingegneria civile dovrà possedere adeguate capacità relazionali ed essere in grado di comunicare in modo chiaro anche ad interlocutori non specialisti le proprie conoscenze ed abilità professionali; dovrà anche avere sviluppato l’attitudine a lavorare sia in gruppo, sia con definiti gradi di autonomia; dovrà essere capace di comunicare fluentemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. Per ogni prova di valutazione, queste abilità verranno verificate

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attraverso l’esposizione orale di alcuni argomenti di esame. La prova finale, inoltre, offre allo studente un’ulteriore opportunità di approfondimento e di verifica delle capacità di analisi, elaborazione e comunicazione del lavoro svolto. Essa prevede, infatti, la discussione davanti ad una commissione di un elaborato originale riguardante argomenti relativi al percorso di studio effettuato. Capacità di apprendimento (learning skills) Ad ogni studente vengono offerti gli strumenti per sviluppare una capacità di apprendimento sufficiente ad intraprendere studi di livello superiore (master, dottorato di ricerca). Di conseguenza, al termine del percorso formativo, il laureato magistrale in ingegneria civile dovrà avere sviluppato le abilità di apprendimento necessarie per intraprendere, con un alto grado di autonomia, ulteriori studi per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. Questa abilità verrà verificata durante lo svolgimento dell’elaborato per la prova finale che prevede, in generale, che lo studente si misuri e comprenda informazioni nuove, non necessariamente fornite dal docente relatore. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Civile occorre essere in possesso di una Laurea triennale, ovvero di un analogo titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Occorre altresì essere in possesso sia di opportuni requisiti curriculari, sia di un’adeguata preparazione personale. I requisiti curriculari riguardano il possesso di almeno 45 e 80 CFU nei settori scientifico-disciplinari compresi rispettivamente negli ambiti disciplinari delle attività formative di base e caratterizzanti della Classe L-7 delle lauree universitarie (Ingegneria civile e ambientale), nonché di almeno 3 CFU relativi alla conoscenza di una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano. L’adeguatezza della preparazione personale viene valutata attraverso il voto di laurea, v espresso in centodecimi. In presenza dei requisiti curriculari, si è ammessi al Corso di laurea magistrale se v è maggiore di 90, mentre non si è ammessi se v è minore di 80. Se v risulta compreso tra 80 e 90, l’ammissione è subordinata al superamento di una prova orale condotta da una Commissione, composta da cinque docenti di ruolo, nominata ogni anno dal Preside della Facoltà di Ingegneria. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella presentazione e discussione di un elaborato progettuale complesso, sviluppato sotto la guida di un docente relatore. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) L’attività professionale del laureato magistrale in ingegneria civile consisterà principalmente nella progettazione, nella costruzione e nella manutenzione di edifici, strade, ferrovie, aeroporti, porti, ponti, canali, dighe ed opere di presa, sistemi di irrigazione, acquedotti e di altre costruzioni civili e industriali. Egli potrà anche condurre ricerche sulle caratteristiche tecnologiche di particolari materiali, definire procedure per garantire la funzionalità e la sicurezza delle strutture e sovrintendere e dirigere tali attività. L’attività professionale potrà essere svolta soprattutto nelle imprese di costruzione e manutenzione di opere civili, impianti ed infrastrutture civili; negli studi professionali e nelle società di progettazione di opere, impianti ed infrastrutture; negli uffici pubblici di progettazione, pianificazione, gestione e controllo di sistemi di opere e servizi; nelle aziende, enti, consorzi ed agenzie di gestione e controllo di sistemi di opere e servizi. Il corso prepara alle professioni di • Ingegneri edili e ambientali • Ingegneri idraulici Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Ingegneria civile

ICAR/01 Idraulica ICAR/02 Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia ICAR/04 Strade, ferrovie e aeroporti ICAR/05 Trasporti ICAR/06 Topografia e cartografia ICAR/07 Geotecnica ICAR/08 Scienza delle costruzioni ICAR/09 Tecnica delle costruzioni ICAR/10 Architettura tecnica ICAR/17 Disegno

75 81 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 45: 75

Totale Attività Caratterizzanti 75 - 81

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Attività affini

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

ICAR/03 - Ingegneria sanitaria - ambientale ICAR/22 - Estimo ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei materiali MAT/06 - Probabilita' e statistica matematica MAT/07 - Fisica matematica MAT/08 - Analisi numerica

12 18 12

Totale Attività Affini 12 - 18

Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 12 12

Per la prova finale 9 9

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche 6 6

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro - -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 6

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 27 - 27

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 120

Range CFU totali del corso 114 - 126

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B. FACOLTÀ DI INGEGNERIA

B/4. Corso di Laurea Magistrale in INGEGNERIA INFORMATICA E SISTEMI PER LE TELECOMUNICAZIONI

LM-27 Classe delle lauree magistrali in Ingegneria delle Telecomunicazioni

Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono: - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia in generale sia in modo approfondito relativamente a quelli dell'ingegneria delle telecomunicazioni, nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere, anche in modo innovativo, problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - essere capaci di ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi; - essere capaci di progettare e gestire esperimenti di elevata complessità; - essere dotati di conoscenze di contesto e di capacità; - avere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale (cultura d'impresa) e dell'etica professionale; - essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. L'ammissione ai corsi di laurea magistrale della classe richiede il possesso di requisiti curriculari che prevedano, comunque, un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali nelle discipline scientifiche di base e nelle discipline dell'ingegneria, propedeutiche a quelle caratterizzanti previste nell'ordinamento della presente classe di laurea magistrale. I corsi di laurea magistrale della classe devono inoltre culminare in una importante attività di progettazione, che si concluda con un elaborato che dimostri la padronanza degli argomenti, la capacità di operare in modo autonomo e un buon livello di capacità di comunicazione. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono quelli dell'innovazione e dello sviluppo della produzione, della progettazione avanzata, della pianificazione e della programmazione, della gestione di sistemi complessi, sia nella libera professione sia nelle imprese manifatturiere o di servizi che nelle amministrazioni pubbliche. I laureati magistrale potranno trovare occupazione presso imprese di progettazione, produzione ed esercizio di apparati, sistemi e infrastrutture riguardanti l'acquisizione e il trasporto delle informazioni e la loro utilizzazione in applicazioni telematiche; imprese pubbliche e private di servizi di telecomunicazione e telerilevamento terrestri o spaziali; enti di controllo del traffico aereo, terrestre e navale. Gli atenei organizzano, in accordo con enti pubblici e privati, stages e tirocini. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Gli obiettivi specifici del Corso di Laurea Magistrale in oggetto, da aggiungere a quelli generali, consistono nell’acquisizione di competenze e capacità specifiche nell’ambito delle tecnologie informatiche ed elettromagnetiche per i sistemi e le reti di telecomunicazione. In particolare, l’enfasi sarà sulla progettazione e lo sviluppo sia di sistemi e reti di telecomunicazione complessi wired e wireless e sulle applicazioni telematiche avanzate (di natura eventualmente multimediale) che tramite tali sistemi dovranno essere erogate. Tale obiettivo richiede l’approfondimento di sistemi informativi di natura distribuita e nell’ambito della sicurezza informatica, ed inoltre degli aspetti legati ai canali trasmissivi oltre che quelli tradizionalmente inquadrati nelle Telecomunicazioni in senso stretto (ovvero nel senso di SSD). Più in particolare, obiettivi specifici raggiungibili dal complesso degli insegnamenti erogati nei due orientamenti previsti (ovvero ‘Reti e sistemi wirele’’ e ‘Reti di calcolatori ed applicazioni’ sono : (1) - Acquisire conoscenze avanzate nell’ambito dei campi elettromagnetici, ivi incluse le tecniche avanzate di analisi numerica, i metodi asintotici, le tecniche per la previsione della propagazione elettromagnetica in ambienti complessi e le tecniche avanzate di progetto di antenne ad elevate prestazioni; - Conseguire la capacità di progettare collegamenti radio in ambienti moderatamente complessi, e di dimensionare opportunamente ovvero progettare antenne dalle elevate prestazioni ovvero a fasci scandibili e/o riconfigurabili mediante antenne a riflettore e/o ad array. - Conseguire l’abilità ad identificare i principali fattori che condizionano un collegamento radio in ambiente complesso, e le azioni da intraprendere per migliorarne la qualità; - Conseguire l’abilità a comprendere per grosse linee, e valutandone la relativa importanza, i principali risultati della recente letteratura riguardanti la propagazione e le antenne: - Comunicare con linguaggio adeguato ed in maniera aggiornata rispetto allo stato dell’arte le proprie competenze ed i propri risultati in ambito di propagazione ed antenne; - Acquisire la capacità ad intraprendere ulteriori studi di ambito elettromagnetico con un elevato grado di autonomia. (2) - Acquisire le conoscenze relative ai sistemi e alle reti broad-band multimediali per trasmissioni multicast e broadcast, dei codificatori multimediali, ai principali standard per la segnalazione in applicazioni Multimediali, ai

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paradigmi per il supporto della Qualità del Servizio (QoS) in Internet nonché ai modelli matematici piu adatti ad analizzarne le prestazioni. - Approfondire la conoscenza delle soluzioni tecnologiche e dei protocolli nei sistemi radiomobili, delle caratteristiche delle comunicazioni in canali radiomobili, delle tecnologie abilitanti e dei principi di funzionamento dei principali standard di comunicazione per reti wireless in area locale (WLAN) e personale (WPAN), delle reti mobili ad hoc (MANET), reti di sensori, sistemi basati su tag a radio frequenza (RFID), sistemi satellitari per comunicazione e navigazione. - Avere capacità di dimensionare, configurare e di valutare criticamente le prestazioni di reti del tipo broadband per traffico multimediale, siano esse wired o wireless. - Avere capacità di svolgere attività progettuale attraverso l’utilizzo di emulatori/simulatori di rete ed applicando metodi analitici. Capacità di analisi dei risultati ottenuti. - Sviluppare una attitudine ad esporre le problematiche inerenti le reti di telecomunicazioni utilizzando la terminologia più appropriata. - Mostrare autonomia nell’analisi delle caratteristiche dei principali sistemi di telecomunicazioni wired e wireless con un approccio evolutivo che permetta di cogliere le più importanti modifiche nelle tecniche di trasmissione e nei protocolli che si sono avute nella migrazione da sistemi di una data generazione a quelli della generazione successiva, i vantaggi derivanti dalla migrazione e le problematiche rimaste aperte. (3) Acquisire una conoscenza approfondita dei sistemi operativi, con particolare riferimento ai sistemi operativi multimediali e alle problematiche relative ai dispositivi mobili e ai sistemi distribuiti. Acquisire la conoscenza dei principi di progettazione delle basi di dati e dei sistemi informativi, con particolare riferimento ai sistemi informativi web-based e centrati sull’utente, e relative tecniche di intelligenza artificiale atte a migliorare la qualità e l’efficacia del trattamento dell’informazione. Acquisire la conoscenza dei principi di base relativi alla progettazione e realizzazione di applicazioni software distribuite, con particolare riferimento ai sistemi Peer-to-Peer e alle architetture SOA. Acquisire le conoscenza dei principi di base relative alla sicurezza informatica, e delle principali tecniche volte alla gestione della confidenzialità, autenticazione, protezione, controllo dell’accesso, trustworthiness nei sistemi informatici e nelle reti di computer. Acquisire le conoscenza del paradigma di programmazione object oriented e dei framework java-oriented per la programmazione di sistemi software complessi e di software per dispositivi mobili. Capacità di saper utilizzare i framework appresi al fine di realizzare sistemi software complessi. Acquisire un buon livello di autonomia, sia nell’ambito della progettazione di algoritmi, di applicazioni e di sistemi informatici, sia relativamente alla capacità di apprendere linguaggi, sistemi, ambienti, piattaforme in uso in contesti applicativi ed industriali dell’ICT. Infine, ulteriore obiettivo è quello di acquisire un approfondito linguaggio tecnico che permetta al laureato di poter comunicare efficacemente in ambito aziendale e professionale in contesti ICT . Mentre le competenze relative al secondo blocco di cui sopra saranno obiettivo comune per i due orientamenti, parte delle competenze dei blocchi (1) e (3) di cui sopra saranno destinate esclusivamente agli studenti dell’orientamento ‘wireless’ e ‘reti di calcolatori’ rispettivamente. Il percorso formativo, organizzato in semestri, prevede un primo anno comune ad i due orientamenti, in cui si acquisiranno in primo luogo alcune metodologie avanzate in ambito Matematico (6 CFU) e Fisico (6CFU), e si acquisiranno altresì competenze avanzate in ambito Campi Elettromagnetici (Campi Elettromagnetici II ovvero Metodi avanzati per le applicazioni dell’elettromagnetismo, 9 CFU), una o due materie di ambito ING- INF/03 ed una o due materie di ambito ING-INF/05 . L’offerta è completata da una materia affine, che potrebbe essere ricompresa nell’ambito delle competenze, disponibili in Facoltà, nell’area di circuiti ed algoritmi per il trattamento dei segnali. Il secondo anno prevede al primo semestre una differenziazione per i due orientamenti. In particolare, l’orientamento wireless prevede approfondimenti nell’ambito della progettazione avanzata di sorgenti e sistemi e dello studio della radiopropagazione in ambienti complessi (totale 12 CFU) , nonché una ulteriore integrazione delle competenze in ambito ING-INF/03. L’orientamento Reti di Calcolatori prevede invece ulteriori crediti sui due ambiti ING-INF/03 ed ING-INF/05. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il laureato magistrale in ingegneria informatica e dei sistemi per le Telecomunicazioni deve avere una conoscenza e comprensione approfondita degli aspetti e dei concetti dell’Ingegneria delle Telecomunicazioni, coniugando esse con un’adeguata competenza circa i concetti, le metodologie e le tecnologie informatiche abilitanti la progettazione, lo sviluppo e l’analisi delle prestazioni di sistemi avanzati per le Telecomunicazioni. Queste conoscenze devono estendere e/o rafforzare e approfondire quelle tipicamente associate al primo ciclo di formazione e devono consentire di elaborare e/o applicare idee originali, spesso in un contesto di ricerca. In particolare, il laureato magistrale in Ingegneria informatica e dei sistemi per le telecomunicazioni deve: - Avere conoscenze avanzate nell’ambito dei Campi Elettromagnetici, ivi incluse le tecniche avanzate di analisi numerica, i metodi asintotici, le tecniche per la previsione della propagazione elettromagnetica in ambienti complessi, le

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caratteristiche delle comunicazioni in canali radiomobili e le tecniche avanzate di progetto di antenne ad elevate prestazioni; - Conoscere i sistemi e le reti broad-band multimediali per trasmissioni multicast e broadcast, i codificatori multimediali, i principali standard per la segnalazione in applicazioni Multimediali, i paradigmi per il supporto della Qualità del Servizio (QoS) in Internet nonché i modelli matematici più adatti ad analizzarne le prestazioni. - Conoscere in modo approfondito le soluzioni tecnologiche e i protocolli nei sistemi radiomobili, le tecnologie abilitanti e i principi di funzionamento dei principali standard di comunicazione per reti wireless in area locale (WLAN) e personale (WPAN), le reti mobili ad hoc (MANET), le reti di sensori, i sistemi basati su tag a radio frequenza (RFID), i sistemi satellitari per comunicazione e navigazione. - Conoscere in modo approfondito i sistemi operativi, le basi di dati , i sistemi informativi e gli impianti informatici basati su tecnologie Web, le architetture applicative distribuite (Peer to Peer, SOA, etc.), nonché il paradigma di programmazione object oriented e dei framework java-oriented per la programmazione di sistemi software complessi e di software per dispositivi mobili. Conoscere i principi di base relative alla sicurezza informatica e delle reti di computer. - Deve inoltre acquisire un approfondito linguaggio tecnico che permetta al laureato di poter comunicare efficacemente in ambito aziendale e professionale in contesti ICT. I risultati attesi verranno conseguiti attraverso la partecipazione ai corsi, l’interazione con i Docenti negli orari di ricevimento previsti, la fruizione dei laboratori di elettromagnetismo, informatica e telecomunicazioni disponibili, lo sfruttamento della piattaforma di e-learning di Ateneo, l’utilizzo di testi avanzati e pubblicazioni scientifiche opportunamente selezionati e segnalati, e la stesura, laddove previsto, di elaborati personali aventi ad oggetto alcuni temi specifici. Tali elaborati, assieme ad un ‘tradizionale’ esame di profitto, costituiranno lo strumento di verifica della conoscenza e delle capacità di comprensione raggiunte dai singoli e dagli allievi nel loro complesso. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Deve avere la capacità di utilizzare le conoscenze e capacità di comprensione di cui sopra per identificare, descrivere, interpretare, formulare e risolvere i problemi complessi dell'ingegneria delle telecomunicazioni anche relativi a tematiche nuove o non consuete, utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati e innovativi con una particolare attenzione a quelli di natura interdisciplinare derivanti dal percorso formativo proposto. Deve anche essere capace di utilizzare tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, dispositivi e processi complessi che richiedono un approccio interdisciplinare. In particolare, il laureato magistrale in Ingegneria informatica e dei sistemi per le telecomunicazioni deve, al termine del Corso di Studio, aver conseguito: - la capacità di progettare collegamenti radio in ambienti moderatamente complessi, e di dimensionare opportunamente ovvero progettare antenne dalle elevate prestazioni ovvero a fasci scandibili e/o riconfigurabili mediante antenne a riflettore e/o ad array; - la capacità di dimensionare e configurare reti di calcolatori e sistemi di telecomunicazione del tipo broadband per traffico multimediale, siano esse wireline che wireless; - la capacità di svolgere attività progettuale attraverso l’utilizzo di emulatori/simulatori di rete sviluppati in diversi linguaggi di programmazione ed applicando metodi analitici. - la capacità di saper utilizzare i framework java-oriented appresi al fine di realizzare sistemi software complessi; - la capacità di progettare impianti informatici basati su tecnologie Web e su un elevato livello di comunicazione e di condivisione dell’informazione - la acquisizione di un buon livello di autonomia nell’ambito della progettazione di algoritmi, di applicazioni e di sistemi informatici e telematici. I risultati attesi verranno perseguiti attraverso lo svolgimento per quanto possibile autonomo da parte degli allievi di esercizi e di semplici progetti, le attività di laboratorio in gruppo (laddove previste), l’eventuale frequenza a tirocini, ed infine lo svolgimento dell’elaborato finale. Ulteriore strumento di perseguimento degli obiettivi, che sarà al contempo (così come la prova finale) occasione di verifica, sarà lo svolgimento di discussioni in aula sulla valenza applicativa dei concetti appresi e sulla maniera di applicarli. Autonomia di giudizio (making judgements) Deve avere la capacità di raccogliere, analizzare e interpretare dati numerici e sperimentali, ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, anche sulla base di informazioni limitate o incomplete. Deve essere consapevole delle responsabilità sociali ed etiche legate all’applicazione delle sue conoscenze. Deve essere in grado di valutare, sia pure in modo non approfondito, l’interesse di nuovi risultati, applicazioni o tecnologie . In particolare, il laureato magistrale in oggetto deve: - avere la capacità di valutare criticamente le prestazioni di reti di calcolatori e sistemi di telecomunicazione tipicamente del tipo broadband per traffico multimediale, siano essi wireline che wireless; - avere capacità di analisi dei risultati ottenuti nel progetto emulativo-analitico di reti di calcolatori e sistemi di telecomunicazioni complessi. - conseguire l’abilità ad identificare i principali fattori che condizionano un collegamento radio in ambiente complesso, e le azioni da intraprendere per migliorarne la qualità;

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- conseguire labilità a comprendere per grosse linee, e valutandone la relativa importanza, i principali risultati della recente letteratura riguardanti la propagazione e le antenne; - saper valutare la correttezza e le performance dei sistemi o degli algoritmi realizzati - Saper valutare la vulnerabilità di applicazioni, sistemi, comunicazioni e reti di computer rispetto ad attacchi informatici I risultati attesi verranno perseguiti attraverso discussioni in aula, condotte dagli allievi stessi con la supervisione del docente, finalizzate al confronto critico fra diverse scelte progettuali o applicative e la individuazione di volta in volta delle scelte più adeguate. Gli studenti verranno inoltre sollecitati alla stesura di elaborati personali che mettano a confronto diverse alternative su singoli temi e/o problemi. Le discussioni, gli elaborati personali svolti durante i corsi e l’elaborato finale costituiranno al contempo l’occasione per verificare le capacità raggiunte in termini di autonomia di giudizio. Abilità comunicative (communication skills) Deve possedere adeguate capacità relazionali ed essere in grado di comunicare in modo chiaro anche ad interlocutori non specialisti le proprie conoscenze ed abilità professionali. Deve anche avere sviluppato l’attitudine a lavorare sia in gruppo, sia con definiti gradi di autonomia. Deve essere capace di comunicare fluentemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. Deve essere in grado di preparare ed illustrare, mediante i moderni strumenti informatici, presentazioni al tempo stesso sintetiche ed esaurienti delle proprie attività. In particolare, - Deve saper comunicare con linguaggio adeguato ed in maniera aggiornata rispetto allo stato dell’arte le proprie competenze ed i propri risultati in ambito di dispositivi, algoritmi , tecnologie e protocolli per sistemi di telecomunicazione e reti di calcolatori; - Essere capace di esporre le problematiche inerenti le reti ed i sistemi di telecomunicazione utilizzando la terminologia più appropriata. - Saper recepire ed illustrare in modo preciso ed al tempo stesso sintetico le informazioni necessarie a realizzare o commissionare un particolare sistema di telecomunicazioni. - Avere completa padronanza dei moderni sistemi di presentazione delle attività tecnico-progettuali, ivi inclusa la padronanza della corrente terminologia inglese. I risultati attesi verranno perseguiti attraverso la sollecitazione al lavoro di gruppo (ivi incluse opportune discussioni guidate), lo studio della lingua inglese, l’erogazione in lingua inglese di alcuni dei crediti previsti, e le eventuali attività di tirocinio. Ognuna di queste occasioni, con l’aggiunta della presentazione (con l’ausilio dei moderni mezzi informatici) dell’elaborato finale e degli elaborati eventualmente previsti nei singoli corsi costituirà occasione di verifica del grado di abilità comunicativa raggiunto e quindi dei risultati attesi. Capacità di apprendimento (learning skills) Deve avere sviluppato le abilità di apprendimento necessarie per intraprendere, con un alto grado di autonomia, ulteriori studi per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. Deve in particolare acquisire: - la capacità ad intraprendere ulteriori studi ambito negli ambiti Elettromagnetico, delle Telecomunicazioni e dell’Elaborazione delle Informazioni, finalizzate allo sviluppo di Sistemi evoluti per le Telecomunicazioni, con un elevato grado di autonomia; - autonomia nell’analisi delle caratteristiche dei principali sistemi di telecomunicazioni wireline e wireless con un approccio evolutivo che permetta di cogliere le piu’ importanti modifiche nelle tecniche di trasmissione e nei protocolli che si sono avute nella migrazione da sistemi di una data generazione a quelli della generazione successiva, i vantaggi derivanti dalla migrazione e le problematiche rimaste aperte; - acquisire un buon livello di autonomia relativamente alla capacità di apprendere linguaggi, sistemi, ambienti, piattaforme in uso in contesti applicativi ed industriali dell’ICT. - Avere la capacità di reperire in modo autonomo le informazioni di proprio interesse nella letteratura tecnico-scientifica. - Avere una mentalità aperta alle innovazioni tecnico-scientifiche. I risultati attesi verranno perseguiti stimolando (particolarmente in occasione della stesura dell’elaborato finale e di altri elaborati sviluppati durante i corsi) uno studio autonomo teso alla individuazione degli elementi salienti di nuove tecnologie, dispositivi o applicazioni, alla identificazione autonoma di riferimenti e fonti di informazione, e, per quanto possibile, alla percezione ed individuazione di nuove prospettive e tendenze Le capacità di apprendimento autonomo raggiunte saranno verificate in sede di discussione di tali elaborati e di preparazione e discussione della prova finale. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Informatica e dei sistemi per le Telecomunicazioni occorre essere in possesso di una Laurea triennale, ovvero di un analogo titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Occorre altresì essere in possesso sia di opportuni requisiti curriculari, sia di un’adeguata preparazione personale, ivi inclusi opportuni requisiti nella capacità di utilizzare, in forma scritta ed orale, la lingua inglese.

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I requisiti curriculari riguardano il possesso di almeno 45 e 80 crediti nei settori scientifico-disciplinari compresi rispettivamente negli ambiti disciplinari delle attività formative di base e caratterizzanti della Classe L-8 delle lauree universitarie (Ingegneria dell’Informazione). L’adeguatezza della preparazione personale viene valutata, per quanto riguarda i requisiti generali, attraverso il voto di laurea, v, espresso in centodecimi. In presenza dei requisiti curriculari, si è ammessi al Corso di laurea magistrale se v > 90, mentre non si è ammessi se v < 80. Se risulta 80 ≤ v ≤ 90, l’ammissione è subordinata al superamento di una prova orale condotta da una Commissione, composta da cinque docenti di ruolo, nominata ogni anno dal Preside della Facoltà di Ingegneria. Per quanto riguarda le capacità di utilizzo di almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, è richiesto, con riferimento al quadro di riferimento del Consiglio d’Europa, il possesso di competenze di livello B2 nella lingua inglese. Tali competenze saranno testimoniate dal possesso di adeguata certificazione, oppure accertate mediante il superamento di un esame scritto ed orale condotto da una Commissione nominata ogni anno dal Preside della Facoltà di Ingegneria. Il mancato possesso delle competenze richieste nella lingua inglese non implica la impossibilità ad essere ammessi, ma i requisiti richiesti, verificati secondo le modalità di cui sopra, dovranno comunque essere posseduti all’atto della iscrizione al secondo anno di corso. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella presentazione e discussione di un elaborato progettuale o di ricerca complesso, sviluppato sotto la guida di un docente relatore. L’elaborato potrà eventualmente essere redatto in inglese, e, nel caso venga redatto in Italiano, dovrà essere accompagnato da una esposizione riassuntiva in lingua inglese. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato magistrale in ingegneria Informatica e dei sistemi per le telecomunicazioni potrà svolgere la propria attività professionale nelle imprese che progettano, realizzano, monitorano e manutengono sistemi per la trasmissione a distanza delle Informazioni, Reti e Sistemi di Telecomunicazioni wired e/o wireless tradizionali e/o innovative, negli studi e nelle società di progettazione di infrastrutture, apparati, applicazioni informatiche che si avvalgono di reti di telecomunicazioni, negli uffici pubblici di pianificazione e monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche, nelle aziende, enti, consorzi ed agenzie di gestione e controllo di sistemi di opere e servizi, in studi professionali e/o Piccole e Medie Imprese appositamente costituite destinate alla realizzazione di reti wireless per colmare il Digital Divide. Infine, il laureato magistrale in oggetto potrà proseguire le proprie attività di formazione per svolgere successivamente attività di Ricerca negli Enti preposti e nelle Università. Il corso prepara alle professioni di • Specialisti in reti e comunicazioni informatiche • Ingegneri in telecomunicazioni Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Ingegneria delle telecomunicazioni ING-INF/02 Campi elettromagnetici ING-INF/03 Telecomunicazioni

45 51 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 45: -

Totale Attività Caratterizzanti 45 - 51

Note relative alle attività caratterizzanti Per rafforzare ulteriormente le competenze linguistiche rispetto a quelle previste in ingresso, almeno 12 dei crediti relativi alle attività caratterizzanti, distribuiti su diversi moduli, verranno erogati in lingua inglese, ed in inglese avverrà la verifica dei relativi contenuti. Attività affini o integrative ambito: Attività formative affini o integrative CFU

intervallo di crediti da assegnarsi complessivamente all'attività (minimo da D.M. 12) 36 48

A11 ING-INF/04 - Automatica ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione delle informazioni

18 24

A12 FIS/01 - Fisica sperimentale 12 18

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ING-IND/31 - Elettrotecnica

A13

MAT/05 - Analisi matematica MAT/06 - Probabilita' e statistica matematica MAT/07 - Fisica matematica MAT/08 - Analisi numerica MAT/09 - Ricerca operativa

6 12

Totale Attività Affini 36 - 48

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe o Note attività affini () Le attività affini o integrative sono divise in tre sotto-gruppi che corrispondono rispettivamente ad un rafforzamento delle competenze sulle discipline matematiche di base (A13), ad un ambito che corrisponde alle materie caratterizzanti della Ingegneria Informatica (dovuto al particolare taglio che si è voluto dare al Corso di Laurea, vedi obiettivi specifici) ed infine ad un terzo ambito di materie affini ed integrative vere e proprie (A12). In tale ambito, la presenza della Fisica è finalizzata ad una acquisizione di quei moderni risultati della fisica con potenziali applicazioni alle telecomunicazioni. Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 8 12

Per la prova finale 15 15

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro 3 9

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 26 - 36

Note relative alle altre attività I crediti previsti per l'ambito comma 5/d si intendono riassuntivi delle diverse voci previste e sono destinati prevalentemente ad approfondimenti delle lingue straniere, o, laddove queste siano già ritenute soddisfacenti, a tirocini interni (presso laboratori interni alla Facoltà) o Esterni. Tali attività potranno essere eventualmente svolte in connessione con quelle previste per la preparazione della prova finale. Riepilogo CFU

CFU totali per il conseguimento del titolo 120

Range CFU totali del corso 107 - 135

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B. FACOLTÀ DI INGEGNERIA

B/5. Corso di Laurea Magistrale in INGEGNERIA ELETTRONICA

LM-29 Classe delle lauree magistrali in Ingegneria Elettronica Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono: - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia in generale sia in modo approfondito relativamente a quelli dell'ingegneria elettronica, nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere, anche in modo innovativo, problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - essere capaci di ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi; - essere capaci di progettare e gestire esperimenti di elevata complessità; - avere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale (cultura d'impresa) e dell'etica professionale; - essere dotati di conoscenze di contesto e di capacità trasversali; - essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. L'ammissione ai corsi di laurea magistrale della classe richiede il possesso di requisiti curriculari che prevedano, comunque, un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali nelle discipline scientifiche di base e nelle discipline dell'ingegneria, propedeutiche a quelle caratterizzanti previste nell'ordinamento della presente classe di laurea magistrale. I corsi di laurea magistrale della classe devono inoltre culminare in una importante attività di progettazione, che si concluda con un elaborato che dimostri la padronanza degli argomenti, la capacità di operare in modo autonomo e un buon livello di capacità di comunicazione. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono quelli dell'innovazione e dello sviluppo della produzione, della progettazione avanzata, della pianificazione e della programmazione, della gestione di sistemi complessi, sia nella libera professione sia nelle imprese manifatturiere o di servizi che nelle amministrazioni pubbliche. I laureati magistrali potranno trovare occupazione presso imprese di progettazione e produzione di componenti, apparati e sistemi elettronici ed optoelettronici; industrie manifatturiere, settori delle amministrazioni pubbliche e imprese di servizi, che applicano tecnologie e infrastrutture elettroniche per il trattamento, la trasmissione e l'impegno di segnali in ambito civile, industriale e dell'informazione. Gli atenei organizzano, in accordo con enti pubblici e privati, stages e tirocini. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Gli obiettivi specifici del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica consistono nell’acquisizione di competenze e capacità specifiche nell’ambito delle tecnologie avanzate per l’elettronica, dei metodi di progetto di circuiti elettronici analogici, digitali ed a microonde, delle tecniche per l’automazione industriale e delle tecniche avanzate di misura. Più in particolare, obiettivi specifici sono: - L’acquisizione di conoscenze avanzate nell’ambito dei campi elettromagnetici, ivi inclusi le tecniche avanzate di analisi numerica, le tecniche per la analisi ed il progetto di circuiti a microonde; - Conseguire la capacità di progettare circuiti a microonde con assegnate caratteristiche in banda; - Conseguire l’abilità ad identificare i principali fattori che condizionano il comportamento di un sistema a microonde; - Conseguire l’abilità a comprendere per grosse linee, e valutandone la relativa importanza, i principali risultati della recente letteratura riguardanti le microonde ed i metodi numerici per l’analisi di sistemi in alta frequenza;: - Comunicare con linguaggio adeguato ed in maniera aggiornata rispetto allo stato dell’arte le proprie competenze ed i propri risultati in ambito di analisi e progetto di dispositivi a microonde ed a radiofrequenza; - Acquisire la capacità ad intraprendere ulteriori studi di ambito elettromagnetico con un qualche grado di autonomia. - Comprensione di modelli analitici e numerici di dispositivi a semiconduttore; - Comprensione del ruolo dei profili di drogaggio e della polarizzazione nel determinare i campi elettrici e le barriere di potenziale che determinano le caratteristiche di tali dispositivi; - Capacità di progettare dispositivi attivi e passivi quali MOSFET e BJT con assegnate caratteristiche; - Comprensione dei principi fisici di funzionamento dei principali sensori elettronici e di dispositivi elettronici integrabili su microchip; - Capacità di utilizzare strumenti di simulazione commerciale di dispositivi a semiconduttore; - Capacità di comprendere ed utilizzare le strumentazioni dedicate alla caratterizzazione di tali dispositivi. - Acquisizione di abilità avanzate nel valutare le caratteristiche delle diverse tipologie di amplificatori a singolo e doppio stadio, e di circuiti retro azionati; - Acquisizione di abilità nell’uso di strumenti CAD di progettazione di tali dispositivi; - Conoscenza di metodologie avanzate di analisi e progetto di circuiti integrati digitali;

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- Capacità di progettare un layout, stimare gli effetti parassiti delle interconnessioni, progettare le linee di alimentazione. - Comprensione degli aspetti di base delle tecniche di progettazione di sistemi elettronici VLSI; - Capacità di effettuare simulazione e sintesi circuitale di sistemi VLSI - Conoscenza e comprensione approfondita dei sistemi automatici di misura, e capacità di applicare queste conoscenze attraverso il progetto e la realizzazione di architetture di misura innovative. - Capacità di definire le caratteristiche metrologiche necessarie al progetto ed alla realizzazione di un sistema di misura basato su sensori e trasduttori di misura; - Capacità di integrare l’approccio metodologico fornitogli con le normative di settore al fine di realizzare sistemi di misura complessi basati su sensori intelligenti per applicazioni di tipo ambientale ed industriale. - Conoscenza delle metodologie fondamentali per una corretta gestione delle misure nell’automazione dei processi produttivi industriali e capacità di gestire progetti complessi attraverso la progettazione metodologica di esperimenti, - capacità di realizzazione di strumentazione virtuale per il monitoraggio di impianti e il collaudo della produzione e capacità di progettare programmi di prove per la caratterizzazione e il controllo dell’affidabilità, qualità e miglioramento di un processo produttivo industriale. - Conoscenza delle proprietà dei sistemi dinamici lineari e nonlineari nel tempo continuo e nel tempo discreto, di tecniche di controllo ottimo, robusto e multi variabile, delle tecniche di controllo digitale. - Capacità di modellare un sistema fisico mediante un sistema a stato vettore. Capacità di analizzare la risposta dinamica di un sistema lineare o nonlineare. Capacità di progettare un controllore ottimo, robusto e/o multivariabile per un problema di natura ingegneristica. Capacità di progettare un controllore digitale. Capacità di identificare il modello di un sistema dinamico a partire dai dati ingresso-uscita. Capacità di progettare l’HW ed il SW necessari all’implementazione di un sistema di controllo. Capacità di progettare un sistema di automazione industriale. - Capacità di illustrare le scelte fatte durante il progetto di un sistema di controllo e di evidenziarne i punti di forza ed i punti critici. - Capacità apprendere tecniche avanzate di controllo lineare e nonlineare. Capacità di apprendere tecniche e tecnologie avanzate per l’automazione di impianti di piccole e medie dimensioni. - Capacità di apprendere l’utilizzo di SW per la progettazione di sistemi di automazione e controllo. Capacità di imparare ad utilizzare SW ed HW per l’implementazione dei sistemi di controllo. - Capacità di apprendere le metodologie di controllo nei settori dell’ingegneria elettrica, meccanica, aeronautica, navale, nucleare, chimica, civile. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il laureato magistrale in ingegneria elettronica deve avere una conoscenza e comprensione approfondita degli aspetti e dei concetti dell’ingegneria elettronica, nonché degli strumenti della matematica, della fisica dello stato solido e di specifiche tecnologie chimiche. Queste conoscenze devono estendere e/o rafforzare quelle tipicamente associate al primo ciclo di formazione e devono consentire di elaborare e/o applicare idee originali, spesso in un contesto di ricerca. In particolare, il laureato magistrale in Ingegneria Elettronica deve, al termine del Corso di Studi, aver acquisito: - conoscenze avanzate nell’ambito dei campi elettromagnetici, ivi inclusi le tecniche avanzate di analisi numerica, le tecniche per la analisi ed il progetto di circuiti a microonde; - la comprensione di modelli analitici e numerici di dispositivi a semiconduttore; - la comprensione del ruolo dei profili di drogaggio e della polarizzazione nel determinare i campi elettrici e le barriere di potenziale che determinano le caratteristiche di tali dispositivi; - la comprensione dei principi fisici di funzionamento dei principali sensori elettronici e di dispositivi elettronici integrabili su microchip; - abilità avanzate nel valutare le caratteristiche delle diverse tipologie di amplificatori a singolo e doppio stadio, e di circuiti retro azionati; - abilità nell’uso di strumenti CAD di progettazione di tali dispositivi; - la conoscenza di metodologie avanzate di analisi e progetto di circuiti integrati digitali; - comprensione degli aspetti di base delle tecniche di progettazione di sistemi elettronici VLSI; - capacità di effettuare simulazione e sintesi circuitale di sistemi VLSI - conoscenza e comprensione approfondita dei sistemi automatici di misura; - conoscenza delle metodologie fondamentali per una corretta gestione delle misure nell’automazione dei processi produttivi industriali; - conoscenza delle proprietà dei sistemi dinamici lineari e nonlineari nel tempo continuo e nel tempo discreto, di tecniche di controllo ottimo, robusto e multi variabile, delle tecniche di controllo digitale. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Deve avere la capacità di utilizzare tali conoscenze, capacità di comprensione e abilità per identificare, descrivere, interpretare, formulare e risolvere i problemi complessi dell'ingegneria Elettronica, anche relativi a tematiche nuove o non consuete, utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati e innovativi. Deve anche essere capace di utilizzare

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tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, dispositivi e processi complessi che richiedono un approccio interdisciplinare. Deve in particolare: - Conseguire la capacità di progettare circuiti a microonde con assegnate caratteristiche in banda; - Conseguire l’abilità ad identificare i principali fattori che condizionano il comportamento di un sistema a microonde; - Conseguire l’abilità a comprendere per grosse linee, e valutandone la relativa importanza, i principali risultati della recente letteratura riguardanti le microonde ed i metodi numerici per l’analisi di sistemi in alta frequenza; - Avere la capacità di progettare dispositivi attivi e passivi quali MOSFET e BJT con assegnate caratteristiche; - Esser capace di utilizzare strumenti di simulazione commerciale di dispositivi a semiconduttore; - Acquisire la capacità di comprendere ed utilizzare le strumentazioni dedicate alla caratterizzazione di tali dispositivi. - saper progettare un layout, stimare gli effetti parassiti delle interconnessioni, progettare le linee di alimentazione. - Essere in grado di effettuare simulazione e sintesi circuitale di sistemi VLSI - Avere la capacità di modellare un sistema fisico mediante un sistema a stato vettore, di analizzare la risposta dinamica di un sistema lineare o non lineare, di progettare un controllore ottimo, robusto e/o multivariabile per un problema di natura ingegneristica. - Essere in grado di progettare un controllore digitale, identificare il modello di un sistema dinamico a partire dai dati ingresso-uscita, saper progettare l’HW ed il SW necessari all’implementazione di un sistema di controllo. Deve infine avere la capacità di progettare un sistema di automazione industriale. - Avere la capacità di applicare le conoscenze acquisite sui sistemi automatici di misura ai fini del progetto e della realizzazione di architetture di misura innovative, essere capace di definire le caratteristiche metrologiche necessarie al progetto ed alla realizzazione di un sistema di misura basato su sensori e trasduttori di misura, saper integrare l’approccio metodologico fornitogli con le normative di settore al fine di realizzare sistemi di misura complessi basati su sensori intelligenti per applicazioni di tipo ambientale ed industriale. Autonomia di giudizio (making judgements) Deve avere la capacità di raccogliere, analizzare e interpretare dati numerici e sperimentali, ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, anche sulla base di informazioni limitate o incomplete. Deve essere consapevole delle responsabilità sociali ed etiche legate all’applicazione delle sue conoscenze. Deve essere in grado di valutare, sia pure in modo non approfondito, l’interesse di nuovi risultati, applicazioni o tecnologie. In particolare, deve al termine del Corso di Studio, essere in grado di : - Interpretare e valutare in maniera corretta ed accurata i risultati di simulazioni numeriche relative al dimensionamento o progetto di dispositivi; - Individuare gli aspetti critici, e bisognosi di correzione, relativi alle progettazioni in esame; - Essere in grado, per assegnate specifiche in problemi di sintesi di dispositivi elettronici analogici o digitali, nonché nel progetto di dispositivi a microonde e di sistemi di misura o automatici, di individuare le soluzioni progettuali più opportune; Abilità comunicative (communication skills) Deve possedere adeguate capacità relazionali ed essere in grado di comunicare in modo chiaro anche ad interlocutori non specialisti le proprie conoscenze ed abilità professionali. Deve anche avere sviluppato l’attitudine a lavorare sia in gruppo, sia con definiti gradi di autonomia. Deve essere capace di comunicare fluentemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. Deve essere in grado di preparare ed illustrare, mediante i moderni strumenti informatici, presentazioni al tempo stesso sintetiche ed esaurienti delle proprie attività. Deve inoltre, con riferimento ai diversi ambiti disciplinari (Elettronica, Campi Elettromagnetici, Misure Elettriche, Automatica) caratterizzanti lo specifico corso di Laurea, - Saper comunicare con linguaggio adeguato ed in maniera aggiornata rispetto allo stato dell’arte le proprie competenze ed i propri risultati in ambito di analisi e progetto di dispositivi a microonde e a radiofrequenza; - Saper motivare le proprie scelte progettuali; Capacità di apprendimento (learning skills) Deve avere sviluppato le abilità di apprendimento necessarie per intraprendere, con un alto grado di autonomia, ulteriori studi per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. Deve in particolare acquisire: - la capacità ad intraprendere ulteriori studi di ambito elettromagnetico con un elevato grado di autonomia; - autonomia nell’analisi delle caratteristiche dei principali dispositivi elettronici analogici e digitali ed optoelettronici con un approccio che permetta di cogliere le più importanti evoluzioni avvenute, e le evoluzioni attese; - acquisire un buon livello di autonomia relativamente alla capacità di apprendere tecniche di misura innovative basate su sistemi automatici di misura e reti di sensori; - acquisire la predisposizione all’utilizzo di SW per la progettazione e l’implementazione di sistemi di automazione e controllo. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica occorre essere in possesso di una Laurea triennale, ovvero di un analogo titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Occorre altresì essere in

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possesso sia di opportuni requisiti curriculari, sia di un’adeguata preparazione personale. I requisiti curriculari riguardano il possesso di almeno 45 e 80 crediti nei settori scientifico-disciplinari compresi rispettivamente negli ambiti disciplinari delle attività formative di base e caratterizzanti della Classe L-8 delle lauree universitarie (Ingegneria dell’Informazione). L’adeguatezza della preparazione personale viene valutata attraverso il voto di laurea, v espresso in centodecimi. In presenza dei requisiti curriculari, si è ammessi al Corso di laurea magistrale se v &gt; 90, mentre non si è ammessi se v &lt; 80. Se risulta 80 &#8804; v &#8804; 90, l’ammissione è subordinata al superamento di una prova orale condotta da una Commissione, composta da cinque docenti di ruolo, nominata ogni anno dal Preside della Facoltà di Ingegneria. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella presentazione e discussione di un elaborato progettuale o di ricerca complesso, sviluppato sotto la guida di un docente relatore. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato Magistrale in Ingegneria Elettronica potrà svolgere la propria attività professionale nelle imprese che ideano, progettano, realizzano, caratterizzano ed ottimizzano dispositivi e circuiti elettronici analogici e digitali, circuiti a microonde ed opto-elettronici, e sensori elettromagnetici, elettronici e/o optoelettronici. Potrà inoltre svolgere la propria opera nelle PMI che progettano ed installano dispositivi ed apparati a microonde, negli studi e nelle società di progettazione di sistemi automatizzati e/o robotizzati, negli uffici di certificazione di rispetto delle normative e di qualità degli apparati. Infine, il laureato Magistrale in Ingegneria Elettronica potrà eventualmente proseguire gli studi nell’ambito di un Dottorato per trovare successivamente sbocco occupazionale negli Enti di Ricerca, nelle Università, o in attività di Ricerca avanzata in ambiti aziendali e/o industriali. Il corso prepara alle professioni di • Ingegneri elettronici • Ingegneri progettisti di calcolatori e loro periferiche Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Ingegneria elettronica ING-INF/01 Elettronica ING-INF/02 Campi elettromagnetici ING-INF/07 Misure elettriche ed elettroniche

45 51 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 45: -

Totale Attività Caratterizzanti 45 - 51

Attività affini o integrative ambito: Attività formative affini o integrative CFU

intervallo di crediti da assegnarsi complessivamente all'attività (minimo da D.M. 12) 33 48

A11 ING-INF/04 - Automatica ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione delle informazioni

12 18

A12 CHIM/07 - Fondamenti chimici delle tecnologie FIS/01 - Fisica sperimentale ING-IND/31 - Elettrotecnica

15 21

A13 MAT/05 - Analisi matematica MAT/06 - Probabilita' e statistica matematica MAT/07 - Fisica matematica

6 9

Totale Attività Affini 33 - 48

Note relative alle attività affini Le attività sono suddivise in tre ambiti. Il primo di essi (A11) è finalizzato alla integrazione delle competenze di base in ambito matematico. Il secondo (A11) serve ad evidenziare la rilevanza dell'elettronica nei sistemi di automazione ed informatici. Il terzo gruppo è infine finalizzato alla acquisizione di quei recenti risultati della fisica, della chimica di interesse per l'elettronica ed allo studio di circuiti di concezione innovativa per il trattamento dei segnali, ambito nel quale ci sono specifiche competenze di sede. Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)

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ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 8 12

Per la prova finale 15 15

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro 3 3

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 26 - 30

Note relative alle altre attività I 3 CFU relativi all'art. 10 comma 5/b si intendono riassuntivi delle diverse attività possibili, e possono comprendere tirocini interni presso i laboratori della Facoltà e/o tirocini esterni, e/o approfondimenti della lingua inglese. Tali attività potranno eventualmente essere svolte in connessione con le attività previste per la prova finale. Riepilogo CFU

CFU totali per il conseguimento del titolo 120

Range CFU totali del corso 104 - 129

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B. FACOLTÀ DI INGEGNERIA

B/6. Corso di Laurea Magistrale in INGEGNERIA PER L’AMBIENTE E IL TERRITORIO

LM-35 Classe delle lauree magistrali in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono: - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia in generale sia in modo approfondito relativamente a quelli dell'ingegneria per l'ambiente e per il territorio, nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere anche in modo innovativo problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - essere capaci di ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi; - essere capaci di progettare e gestire esperimenti di elevata complessità; - essere dotati di conoscenze di contesto e di capacità trasversali; - avere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale (cultura d'impresa) e dell'etica professionale; - essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. L'ammissione ai corsi di laurea magistrale della classe richiede il possesso di requisiti curriculari che prevedano, comunque, un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali nelle discipline scientifiche di base e nelle discipline dell'ingegneria, propedeutiche a quelle caratterizzanti previste nell'ordinamento della presente classe di laurea magistrale. I corsi di laurea magistrale della classe devono inoltre culminare in una importante attività di progettazione, che si concluda con un elaborato che dimostri la padronanza degli argomenti, la capacità di operare in modo autonomo e un buon livello di capacità nella comunicazione. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono quelli dell'innovazione e dello sviluppo della produzione, della progettazione avanzata, della pianificazione e della programmazione, della gestione di sistemi complessi, sia nella libera professione, sia nelle imprese manifatturiere o di servizi che nelle amministrazioni pubbliche. I laureati magistrali potranno trovare occupazione presso imprese, enti pubblici e privati e studi professionali per la progettazione, pianificazione, realizzazione e gestione di opere e sistemi di controllo e monitoraggio dell'ambiente e del territorio, di difesa del suolo, di gestione dei rifiuti, delle materie prime e delle risorse ambientali, geologiche ed energetiche e per la valutazione degli impatti e della compatibilità ambientale di piani e opere. Gli atenei organizzano, in accordo con enti pubblici e privati, stages e tirocini. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Corso di Laurea magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio ha lo scopo di formare figure professionali nel campo della difesa e della protezione del territorio dai fenomeni naturali e della tutela dell'ambiente dagli agenti inquinanti. Le attività formative caratterizzanti il Corso di Laurea magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio riguardano principalmente i settori scientifico-disciplinari dell'Idraulica (ICAR/01), delle Costruzioni Idrauliche e marittime e idrologia (ICAR/02), dei Trasporti (ICAR/05), della Topografia e Cartografia (ICAR/06), della Geotecnica (ICAR(07), della Scienza delle costruzioni (ICAR/08), della Tecnica delle Costruzioni (ICAR/09), dell'Ingegneria sanitaria-ambientale (ICAR/03). Le attività affini e integrative sono svolte nell'ambito dei settori scientifico-disciplinari dell'Analisi numerica (MAT/08), dei metodi matematici (MAT/05), della Fisica (FIS/01), della Chimica (CHIM/07), della Fisica tecnica ambientale (ING-IND/11), della Scienza e tecnologia dei materiali (ING-IND/22) e dell'Elettrotecnica (ING-IND/31), Sistemi di elaborazione delle informazioni (ING-INF/05), Misure elettriche ed elettroniche (ING-INF/07). Il Corso di Laurea è completato da attività per l'utilizzo di strumenti informatici e per la preparazione della prova finale. È opportuno sottolineare che le attività formative affini e integrative corrispondono ad un numero di CFU paragonabile a quello delle attività formative caratterizzanti. Ciò è dovuto alla particolarità della figura professionale che si intende formare, indirizzata al controllo ed al monitoraggio dell'ambiente nei confronti degli agenti inquinanti. Infatti, molti argomenti compresi nel processo educativo, quali per esempio le tecniche di misura, le reti di monitoraggio, le fonti energetiche rinnovabili, le tecnologie energetiche a basso impatto ambientale e la chimica dell'inquinamento, trovano la loro naturale collocazione nei settori scientifico-disciplinari affini e integrativi considerati. Gli obiettivi formativi specifici del Corso di Laurea magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio sono i seguenti: -conoscenza dei metodi di base del calcolo numerico; -capacità di implementare algoritmi numerici sul calcolatore, realizzare test numerici e analizzare criticamente i risultati ottenuti; -conoscenza delle leggi delle probabilità totali e condizionate; -conoscenza dei diversi aspetti dell'impatto delle opere di regimazione sull'ambiente e del loro inserimento nel territorio;

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-capacità di progettare opere di sistemazione dei corsi d'acqua; -conoscenza degli strumenti analitici e metodologici per lo studio delle problematiche di difesa delle coste dall'azione del moto ondoso; -conoscenza dell'impatto delle opere di regimazione sull'ambiente e del loro inserimento nel territorio; -conoscenza degli strumenti metodologici per la formulazione e la risoluzione di problemi decisionali relativi ai sistemi ambientali; -conoscenza delle principali fonti di rischio delle infrastrutture; -capacità di definire le linee guida per la redazione dei piani dei trasporti e della logistica e per gli studi di fattibilità delle opere pubbliche; -conoscenza dei metodi e dei modelli per la costruzione di un sistema informativo territoriale (SIT); -conoscenza dei GIS ad oggetti e di quelli dinamici; -conoscenza della programmazione, esecuzione ed interpretazione delle metodologie di indagine in sito per la caratterizzazione geotecnica dei depositi naturali; -conoscenza delle tipologie e delle cause di innesco delle frane; -conoscenza dei differenti metodi di consolidamento dei terreni e delle rocce; -conoscenza dei principali metodi per il calcolo delle sollecitazioni e delle deformazioni di strutture soggette a carichi variabili nel tempo; -capacità di progettare un sistema strutturale in zone sismiche; -conoscenza dei meccanismi e dei tempi di propagazione delle onde sismiche; -conoscenza degli effetti dell'inquinamento e delle strategie per il suo controllo; -conoscenza delle principali fonti di rischio delle infrastrutture; -conoscenza delle tecniche analitiche e strumentali per il riconoscimento degli inquinanti.; -conoscenza dei processi di produzione e trasformazione dell'energia; -conoscenza delle tecniche di riduzione del rumore in ambiente esterno; -conoscenza delle tecnologie basate sulle fonti energetiche rinnovabili e delle tecnologie energetiche a basso impatto ambientale; -conoscenza degli strumenti analitici e metodologici per la progettazione di reti di monitoraggio di tematiche ambientali; -conoscenze fondamentali sugli apparati di elaborazione e trasformazione dell'energia; -conoscenze di principi, tecniche e strumenti per la modellistica di fenomeni fisici inerenti all'energia elettrica e alla conversione; -conoscenze sui principi della progettazione di componenti e sistemi basati sull'energia elettrica. Gli obiettivi formativi ed i risultati di apprendimento attesi forniscono al laureato gli strumenti sia per un inserimento diretto nel mondo del lavoro nel campo dell'Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, sia per la prosecuzione degli studi nell'ambito di un Master universitario di secondo livello o di un Corso di Dottorato di Ricerca. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) L'impostazione generale del corso di studio, fondata sul rigore metodologico proprio delle materie scientifiche, comporta che lo studente maturi, anche grazie ad un congruo tempo dedicato allo studio personale, competenze e capacità di comprensione tali da permettergli di includere nel proprio bagaglio di conoscenze anche alcuni dei temi di più recente sviluppo. Il rigore logico delle lezioni di teoria, che richiedono necessariamente un personale approfondimento di studio, e gli eventuali elaborati personali richiesti nell'ambito di alcuni insegnamenti forniscono allo studente ulteriori mezzi per ampliare le proprie conoscenze ed affinare la propria capacità di comprensione. Al termine del percorso formativo il laureato magistrale in ingegneria per l'ambiente e il territorio dovrà avere una conoscenza e comprensione approfondita degli aspetti e dei concetti dell'ingegneria per l'ambiente e il territorio, nonché degli strumenti della matematica e delle altre scienze di base. Queste conoscenze devono estendere e/o rafforzare quelle tipicamente associate al primo ciclo di formazione e devono consentire di elaborare e/o applicare idee originali, spesso in un contesto di ricerca. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) L'impostazione didattica comune a tutti gli insegnamenti prevede che la formazione teorica sia accompagnata da esempi, applicazioni, verifiche e lavori individuali o di gruppo che sollecitino la partecipazione attiva, l'attitudine propositiva, la capacità di elaborazione autonoma e di comunicazione dei risultati del lavoro svolto. La parte di approfondimento ed elaborazione delle conoscenze demandata allo studio personale dello studente assume, a questo proposito, una rilevanza notevole. È infatti tramite una congrua rielaborazione personale delle informazioni acquisite durante le ore di lezione che lo studente misura concretamente quale sia il livello di padronanza delle conoscenze. Accanto allo studio personale, assumono notevole importanza anche le attività di laboratorio eseguite in gruppo e le esercitazioni svolte in aula. Al termine del percorso formativo il laureato magistrale in ingegneria per l'ambiente e il territorio dovrà avere, pertanto, la capacità di utilizzare tali conoscenze, capacità di comprensione e abilità per identificare, descrivere, interpretare, formulare e risolvere i problemi complessi dell'ingegneria per l'ambiente e il territorio, anche relativi a tematiche nuove o non consuete, utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati e

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innovativi; dovrà anche essere capace di utilizzare tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, sistemi e processi complessi che richiedono un approccio interdisciplinare. Autonomia di giudizio (making judgements) Le attività di esercitazione e di laboratorio, nonché gli elaborati personali, offrono allo studente le occasioni per sviluppare in modo autonomo le proprie capacità decisionali e di giudizio. Al termine del percorso formativo il laureato in ingegneria per l'ambiente e il territorio dovrà avere la capacità di raccogliere, analizzare e interpretare dati numerici e sperimentali, ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, anche sulla base di informazioni limitate o incomplete; dovrà anche essere consapevole delle responsabilità sociali ed etiche legate all'applicazione delle sue conoscenze. Abilità comunicative (communication skills) Nelle attività di esercitazione in aula ed in laboratorio, gli studenti verranno incoraggiati ad intervenire pubblicamente per migliorare la propria capacità di descrivere in modo chiaro e comprensibile eventuali dubbi e/o richieste di chiarimento su argomenti specifici. La prova finale, inoltre, offre allo studente un'ulteriore opportunità di approfondimento e di verifica delle capacità di analisi, elaborazione e comunicazione del lavoro svolto. Essa prevede, infatti, la discussione davanti ad una commissione di un elaborato originale riguardante argomenti relativi al percorso di studio effettuato. Alla fine del percorso formativo, quindi, il laureato magistrale in ingegneria per l'ambiente e il territorio dovrà possedere adeguate capacità relazionali ed essere in grado di comunicare in modo chiaro anche ad interlocutori non specialisti le proprie conoscenze ed abilità professionali; dovrà anche avere sviluppato l'attitudine a lavorare sia in gruppo, sia con definiti gradi di autonomia; dovrà essere capace di comunicare fluentemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. Capacità di apprendimento (learning skills) Ad ogni studente vengono offerti gli strumenti per sviluppare una capacità di apprendimento sufficiente ad intraprendere studi di livello superiore (master, dottorato di ricerca). Anche l'elaborato per la prova finale contribuisce al raggiungimento di questa abilità, prevedendo che lo studente si misuri e comprenda informazioni nuove, non necessariamente fornite dal docente relatore. Di conseguenza, al termine del percorso formativo, il laureato magistrale in ingegneria per l'ambiente e il territorio dovrà avere sviluppato le abilità di apprendimento necessarie per intraprendere, con un alto grado di autonomia, ulteriori studi per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al Corso di Laurea magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio occorre essere in possesso di una Laurea triennale, ovvero di un analogo titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Occorre altresì essere in possesso sia di opportuni requisiti curriculari, sia di un'adeguata preparazione personale. I requisiti curriculari riguardano il possesso di almeno 45 e 80 CFU nei settori scientifico-disciplinari compresi rispettivamente negli ambiti disciplinari delle attività formative di base e caratterizzanti della Classe L-7 delle lauree universitarie (Ingegneria civile - ambientale), nonché di almeno 6 CFU relativi alla conoscenza di una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. L'adeguatezza della preparazione personale viene valutata attraverso il voto di laurea, v espresso in centodecimi. In presenza dei requisiti curriculari, si è ammessi al Corso di laurea magistrale se v è maggiore di 90, mentre non si è ammessi se v è minore di 80. Se v risulta compreso tra 80 e 90, l'ammissione è subordinata al superamento di una prova orale condotta da una Commissione, composta da cinque docenti di ruolo, nominata ogni anno dal Preside della Facoltà di Ingegneria. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella presentazione e discussione di un elaborato progettuale complesso, sviluppato sotto la guida di un docente relatore. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) L'attività professionale del laureato magistrale in ingegneria per l'ambiente e il territorio consisterà principalmente nella progettazione, sviluppo e valutazione di sistemi per il controllo, la salvaguardia e la conservazione dell'ambiente, nonché per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani ed industriali e delle acque reflue urbane. Egli potrà anche condurre ricerche sui vari tipi di inquinamento ambientale e sulle possibili cause, definendo procedure per la loro mitigazione; potrà anche condurre ricerche sullo stato di monumenti, di opere architettoniche e di ambienti naturali e storici, definendo metodologie per la loro salvaguardia e conservazione, sovrintendendo e dirigendo tali attività. Potrà inoltre operare con elevato livello di capacità progettuale e di responsabilità nei processi di produzione, distribuzione e utilizzazione dell'energia elettrica con particolare riferimento agli aspetti di conversione, controllo e di servizio a diverse modalità di generazione energetica (eolico, solare, a celle, rinnovabile e sostenibile). L'attività professionale potrà essere svolta soprattutto nelle imprese di costruzione, negli studi professionali, negli uffici pubblici e nelle società di progettazione, pianificazione, realizzazione e gestione di opere e sistemi di controllo e monitoraggio dell'ambiente e del territorio; di opere per la difesa del suolo; di opere per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti; di opere per lo sfruttamento delle materie prime e delle risorse ambientali, geologiche ed energetiche; di procedimenti per la valutazione degli impatti e della compatibilità ambientale di piani e opere.

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Il corso prepara alle professioni di • Ingegneri edili e ambientali • Ingegneri idraulici Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Ingegneria per l'ambiente e territorio

GEO/05 Geologia applicata ICAR/01 Idraulica ICAR/02 Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia ICAR/03 Ingegneria sanitaria - ambientale ICAR/05 Trasporti ICAR/06 Topografia e cartografia ICAR/07 Geotecnica ICAR/08 Scienza delle costruzioni ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

54 72 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 45: 54

Totale Attività Caratterizzanti 54 - 72

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

CHIM/07 - Fondamenti chimici delle tecnologie FIS/01 - Fisica sperimentale ICAR/04 - Strade, ferrovie e aeroporti ING-IND/11 - Fisica tecnica ambientale ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei materiali ING-IND/31 - Elettrotecnica ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione delle informazioni ING-INF/07 - Misure elettriche ed elettroniche MAT/05 - Analisi matematica MAT/07 - Fisica matematica MAT/08 - Analisi numerica

24 42 12

Totale Attività Affini 24 - 42

Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 12 12

Per la prova finale 9 9

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento 3 3

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 24 - 24

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 120

Range CFU totali del corso 102 - 138

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C. FACOLTÀ DI AGRARIA

C/1. Corso di Laurea in ANALISI E PROGETTAZIONE DEI SISTEMI TERRITORIALI AGRO-AMBIENTALI

L-25 Classe delle lauree in Scienze e tecnologie agrarie e forestali

Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: - possedere un'adeguata conoscenza propedeutica nei settori della matematica, fisica, informatica, chimica, biologia orientate agli aspetti applicativi; - conoscere i metodi disciplinari di indagine e essere in grado di utilizzare ai fini professionali i risultati della ricerca e della sperimentazione, nonché finalizzare le conoscenze alla soluzione dei molteplici problemi applicativi dei settori agrario e forestale; - possedere conoscenze e competenze operative e di laboratorio in uno o più dei settori indicati, tra questi: * l'agrario, con particolare riferimento agli aspetti quantitativi e qualitativi delle produzioni, compresa la sostenibilità e gli aspetti igienico-sanitari, ai problemi del territorio agrario, compresi gli aspetti catastali, topografici e cartografici, alla stima dei beni fondiari, dei mezzi tecnici, degli impianti e dei prodotti di interesse agrario, alimentare e forestale, alla gestione sostenibile delle risorse agrarie, alla progettazione semplice ed alla gestione di strutture e impianti in campo agrario, compreso il verde; * il forestale, con particolare riferimento alla protezione e alla gestione sostenibile delle risorse dell'ambiente e territorio montano, forestale, compresi gli aspetti catastali, topografici e cartografici e silvo-zootecnico, alla gestione di progetti e di lavori, alla produzione, raccolta, lavorazione e commercializzazione di prodotti e derivati; alla stima dei suprasuoli forestali; - possedere le conoscenze di base per la semplice progettazione di sistemi agricoli, forestali e ambientali; essere in grado di svolgere assistenza tecnica nei settori agrario e forestale; essere capaci di valutare l'impatto in termini di ambiente e di sicurezza di piani ed opere propri del settore agrario e forestale; conoscere i principi e gli ambiti delle attività professionali e le relative normativa e deontologia; conoscere i contesti aziendali ed i relativi aspetti economici, gestionali ed organizzativi propri dei settori agrario e forestale; possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze; essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua di norma l'inglese, dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali; possedere adeguate competenze e strumenti per la gestione e la comunicazione dell'informazione; essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. I laureati della classe svolgeranno attività professionali in diversi ambiti: * agrario, con particolare riferimento alla progettazione semplice e all'applicazione di semplici tecnologie per il controllo delle produzioni vegetali ed animali nei loro aspetti quantitativi, qualitativi ed ambientali, alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti, alla gestione delle imprese, alla valutazione e stima di beni fondiari, impianti, mezzi tecnici e prodotti del settore agrario, ai problemi del territorio agrario, con particolare riferimento alla protezione e gestione economica ed ecologica sostenibile delle risorse dell`ambiente rurale; * -forestale, con particolare riferimento all'analisi e rilievi per l'ausilio al monitoraggio dell`ambiente montano e degli ecosistemi forestali, alla conservazione e gestione sostenibile delle risorse dell'ambiente forestale e silvo-zootecnico, alla gestione di lavori per la protezione del suolo e dell`ingegneria forestale, alla produzione, raccolta, lavorazione industriale e commercializzazione di prodotti legnosi, per impieghi strutturali e alla trasformazione chimico industriale ed energetica). Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe comprendono in ogni caso attività finalizzate a fornire le conoscenze di base nei settori della matematica, fisica, chimica e biologia, nonché un'adeguata preparazione sui problemi generali dei settori agrario e forestale; prevedono, in relazione a obiettivi specifici, un congruo numero di crediti formativi per attività di laboratorio, di attività di campagna, di stages aziendali e professionali; la conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea, di norma l'inglese; l'accertamento della conoscenza può essere effettuata autonomamente od affidata ad una riconosciuta istituzione. Possono prevedere soggiorni presso altre Università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. I curricula inoltre prevedono, in relazione ad obiettivi specifici, l'acquisizione di conoscenze essenziali delle tecnologie e dell'ingegneria agraria e forestale e ambientale, dei metodi chimici e microbiologici di analisi. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il corso di laurea in Analisi e Progettazione dei Sistemi Territoriali Agro-ambientali si propone di fornire conoscenze, implementare le capacità, le abilità e comportamenti idonei per l'inserimento del laureato nel modo del lavoro nel settore della progettazione e realizzazione di interventi inerenti alla gestione del territorio agro-ambientale, la valutazione, il recupero e la valorizzazione di semplici costruzioni già esistenti nonché la progettazione di semplici costruzioni legate al territorio rurale o per il proseguimento nella formazione ai livelli superiori.

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Le attività didattiche previste mirano alla formazione di un laureato triennale in grado di operare in modo efficiente ed efficace, nei seguenti settori: - estimo catastale e ambientale, i procedimenti di esproprio e il diritto ambientale: le competenze acquisite consentiranno al laureato di partecipare attivamente alla gestione sostenibile e alla valorizzazione del territoriale agro-ambientale. Le capacità e i comportamenti acquisiti troveranno applicazione nelle attività legate agli aspetti catastali, topografici e cartografici del rilievo e della rappresentazione del territorio agro-ambientale e di recupero dell'ambiente; il laureato sarà inoltre in grado di affrontare e gestire, anche in collaborazione con altre figure professionali, le problematiche legate alla progettazione e realizzazione di infrastrutture per il territorio agro-ambientale, compresa anche la valutazione di impatto ambientale per gli aspetti di sua competenza; - progettazione e gestione del verde urbano e periurbano, compresa la progettazione di interventi direttamente o indirettamente funzionali a tali attività: le competenze e le capacità acquisite dal laureato potranno essere efficacemente applicate nella attività di progettazione e realizzazione di semplici interventi di riqualificazione del territorio agroambientale anche attraverso la realizzazione di aree verdi destinate alla fruizione pubblica o finalizzate alla tutela ambientale; potrà collaborare alla progettazione degli interventi e alla gestione dei cantieri nonché al monitoraggio degli interventi stessi, con particolare riguardo anche alla loro funzionalità e ai loro effetti; il laureato acquisirà la capacità di operare sia nel settore pubblico che privato, collaborando con altre figure professionali direttamente interessate a queste problematiche; - progettazione, recupero e valorizzazione delle costruzioni rurali: il laureato acquisirà quelle conoscenze indispensabili per la esecuzione di interventi mirati sul patrimonio edilizio rurale anche ai fini di una valorizzazione dal punto di vista paesaggistico e ambientale; potrà collaborare con altre figure professionali nella progettazione e realizzazione di interventi nel rispetto delle peculiarità di ciascuna area, anche mediante nuove semplici strutture al servizio del territorio; - educazione e formazione nel settore ambientale e tecnico professionale: Il laureato sarà in grado di partecipare a programmi e attività di educazione e formazione nel settore ambientale e tecnico-professionale. Nel percorso formativo del corso di laurea in Analisi e Progettazione dei Sistemi Territoriali Agro-ambientali, le discipline di base, caratterizzanti e affini si integrano per sviluppare una articolazione su tre livelli di formazione: a) propedeutica/metodologica di base, e cioè fisico-matematica e chimico-biologica, nelle aree dell'analisi matematica, della fisica, della chimica, della biologia, nonché della statistica e dell'informatica; b) delle conoscenze di base, che fanno riferimento alle aree dell'economia e dell'estimo e del diritto agrario; dell’agronomia e coltivazioni erbacee; dell’arboricoltura generale e coltivazioni arboree, dell’orticoltura e floricoltura; della chimica agraria; dell’idraulica agraria e delle sistemazioni idraulico-forestali, della meccanica agraria, delle costruzioni rurali e territorio agroforestale. c) delle conoscenze specifiche, che fa riferimento ai settori della geotecnica; della scienza delle costruzioni; della tecnologia dell’architettura e della fisica tecnica ambientale, dell’assestamento forestale e della selvicoltura, dell’entomologia generale e applicata e della patologia vegetale. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Al termine del percorso di studio il laureato in Analisi e Progettazione dei Sistemi Territoriali Agro-ambientali dovrà dimostrare di avere acquisito conoscenza dei principi scientifici e tecnici che stanno alla base della analisi e gestione dei sistemi territoriali agro-ambientali. In particolare il laureato deve possedere adeguate conoscenze di base nel campo della matematica, della fisica, della chimica, della biologia, dell'informatica, da utilizzare nei molteplici ambiti connessi alla pianificazione, gestione e tutela del territorio anche dal punto di vista della valutazione di impatto paesaggistico; le conoscenze di base per la progettazione e la gestione del verde urbano attraverso lo studio della biologia, delle caratteristiche delle singole specie e delle modalità di accrescimento, degli interventi necessari per assicurare loro condizioni ecologiche favorevoli, applicando anche le tecniche di coltivazione più idonee per la loro gestione; le conoscenze necessarie nel campo della scienza e tecnica delle costruzioni, della geotecnica, della progettazione, diagnosi e manutenzione e recupero delle costruzioni rurali e della loro riqualificazione dal punto di vista energetico, ciò anche ai fini di una riqualificazione del territorio; una buona conoscenza della normativa relativa all'estimo catastale e ambientale e alle problematiche legate alle espropriazioni. Tali obiettivi verranno raggiunti prevalentemente attraverso la predisposizione di cicli di lezioni teoriche e relativo studio individuale, nonché seminari tenuti da docenti interni e/o esterni. L’acquisizione di tali conoscenze verrà valutata sia in itinere, mediante test di valutazione da sottoporre agli studenti durante lo svolgimento dei corsi, sia durante la prova di accertamento finale che potrà essere condotta con modalità differenti (prova scritta, orale, pratica). Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati in Analisi e Progettazione dei Sistemi Territoriali Agro-ambientali saranno in grado di: - acquisire le informazioni necessarie in ambito biologico, produttivo e di valutarne le implicazioni per progettare e attuare interventi atti a migliorare la qualità e l'efficienza della gestione sostenibile delle risorse naturali e dei processi produttivi; - svolgere indagini utili per la soluzione di problemi applicativi propri dei sistemi agroforestali e ambientali;

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- operare con competenza per la tutela dell'ambiente, con particolare riferimento alla conservazione della biodiversità; gestione sostenibile e alla difesa integrata delle risorse agroforestali; alla conservazione e difesa del suolo; alla progettazione di interventi di gestione dei sistemi ambientali, anche urbani e peri-urbani; alla produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti forestali; all'analisi, tutela e pianificazione del paesaggio agrario; alla progettazione di costruzioni e infrastrutture rurali. - essere in grado di scegliere tecniche e metodologie adeguate nei diversi contesti, valutandone anche i limiti; - svolgere attività di assistenza tecnica e di consulenza professionale nel campo agro silvo pastorale; - applicare i principi di deontologia professionale e di approccio scientifico alle problematiche ambientali. Tale capacità deriva da un'impostazione didattica che prevede di coniugare la formazione teorica con attività di tipo applicativo. Si ritiene che in questo modo lo studente sia stimolato a migliorare la propria capacità di applicare le conoscenze e le abilità acquisite, stimolando la partecipazione attiva, l'attitudine propositiva, la capacità di elaborazione autonoma e di comunicazione dei risultati del lavoro svolto. Ogni insegnamento impartito evidenzierà nel proprio programma le modalità con cui le abilità sopraelencate saranno sviluppate, verificate e valutate. Autonomia di giudizio (making judgements) Alla fine del primo ciclo i Laureati in Analisi e Progettazione dei Sistemi Territoriali Agro-ambientali avranno acquisito la capacità di raccogliere, elaborare e interpretare informazioni, comprese banche dati elettroniche e fonti bibliografiche e trarne conclusioni autonome su tematiche inerenti il settore specifico, tenendo in considerazione eventuali implicazioni sociali ed etiche relative al sistema considerato, e dimostrando di essere in grado di sostenere un confronto dialettico sulle proprie tesi. Gli strumenti impiegati per l’acquisizione dell’autonomia di giudizio saranno il coinvolgimento attivo degli studenti durante lo svolgimento delle lezioni con lavori di gruppo coordinati dal docente, esercitazioni guidate e attività seminariali integrative, nonché l’attività di tirocinio pratico applicativo. Tale abilità verrà valutata durante gli accertamenti nonché attraverso la redazione di un elaborato scritto relativo all’attività e alla discussione durante la prova finale. Abilità comunicative (communication skills) Il corso di Laurea in Analisi e Progettazione dei Sistemi Territoriali Agro-ambientali dovrà preparare figure in grado di lavorare in gruppi interdisciplinari, con capacità di utilizzare un lessico proprio e pertinente al proprio settore, e quindi in grado di comunicare, oralmente e per iscritto, aspetti del proprio lavoro a specialisti e non specialisti. I laureati in Analisi e Progettazione dei Sistemi Territoriali Agro-ambientali dovranno essere in grado di stilare relazioni e documenti tecnici in modo appropriato. Le abilità comunicative verranno acquisite attraverso le attività previste dalle singole discipline (elaborati, relazioni, presentazioni) nonché attraverso l’insegnamento dedicato a Tecniche di Comunicazione in cui tecnici e operatori del settore condivideranno con gli studenti le strategie comunicative tipiche del settore e non solo. La redazione della relazione di Tirocinio rappresenta un ulteriore momento in cui il laureando dovrà organizzare le conoscenze acquisite in modo da renderle comprensibili ad altri. In sede di prova finale il laureando dovrà esporre oralmente l’attività svolta. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati in Analisi e Progettazione dei Sistemi Territoriali Agro-ambientali dovranno aver consolidato appropriate modalità di studio e aver acquisito il metodo scientifico. Al fine di favorire lo sviluppo di queste capacità verranno forniti gli strumenti necessari. Gli studenti verranno incoraggiati a completare la loro formazione anche con approfondimenti autonomi attraverso libri, articoli scientifici e altro materiale bibliografico, in modo tale da essere in grado di affrontare successivi livelli di studio e di acquisire le conoscenze necessarie alla soluzione di problemi propri del settore forestale tramite la consultazione delle adeguate fonti informative non solo di tipo scientifico (consultazione di raccolte legislative, sportelli di associazione professionali del settore e non, organi di controllo pubblici, ecc.). La redazione della relazione di tirocinio costituirà un momento di verifica della raggiunta capacità di apprendimento e di reperimento di informazioni. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al corso di laurea in Scienze forestali e ambientali occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto idoneo. Allo scopo di accertare il livello di preparazione di base saranno somministrati dei test di ingresso riguardanti argomenti di Matematica, Fisica, Chimica e Biologia e di cultura generale. Le procedure di accertamento delle conoscenze sopra citate consisteranno in una prova obbligatoria, con esito non vincolante, le cui modalità e contenuti saranno definiti annualmente dalla Facoltà su proposta del Consiglio di Corso di Studio. I risultati del test di accesso/orientamento non costituiranno, comunque, elemento ostativo per l'immatricolazione. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella discussione di un elaborato scritto o di un progetto, oppure di attività svolte nell'ambito del tirocinio pratico-applicativo.

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Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato in Analisi e Progettazione dei Sistemi Territoriali Agro-ambientali opera nell'ambito della: - attività estimativa nel campo rurale e civile e nel settore degli espropri; - progettazione e gestione di interventi destinati alla realizzazione e gestione del verde urbano, peri-urbano e dei boschi urbani; - predisposizione di progetti e direzione degli interventi di carattere agro-ambientale per la tutela e la difesa del territorio e di quelli di sistemazioni idraulico-forestali; - predisposizione di progetti di costruzioni e di infrastrutture a supporto della gestione dei sistemi agro-forestali e ambientali e della fruizione turistico-ricreativa; - gestione sostenibile dell'ambiente rurale. Può essere inserito all'interno di istituzioni pubbliche (Regioni, Province, Comuni, Consorzi, Autorità Territoriali, Agenzie, ecc.) e di società private (Studi e Società, ecc.) che operano nei settori di sua specifica competenza. Il corso prepara alle professioni di

Tecnici del controllo ambientale Tecnici agronomi Tecnici forestali

Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Matematiche, fisiche, informatiche e statistiche

FIS/01 Fisica sperimentale FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici FIS/03 Fisica della materia FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare FIS/05 Astronomia e astrofisica FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) FIS/08 Didattica e storia della fisica INF/01 Informatica MAT/01 Logica matematica MAT/02 Algebra MAT/03 Geometria MAT/04 Matematiche complementari MAT/05 Analisi matematica MAT/06 Probabilita' e statistica matematica MAT/07 Fisica matematica MAT/08 Analisi numerica MAT/09 Ricerca operativa SECS-S/01 Statistica

15 21 8

Discipline chimiche CHIM/03 Chimica generale e inorganica 8 15 8

Discipline biologiche BIO/01 Botanica generale BIO/02 Botanica sistematica BIO/03 Botanica ambientale e applicata

8 10 8

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 30: -

Totale Attività di Base 31 - 46

Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Discipline economiche estimative e giuridiche.

AGR/01 Economia ed estimo rurale IUS/03 Diritto agrario

24 30 -

Discipline della produzione vegetale

AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree AGR/04 Orticoltura e floricoltura AGR/13 Chimica agraria

15 21 -

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Discipline dell'ingegneria agraria, forestale e della rappresentazione

AGR/08 Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali AGR/09 Meccanica agraria AGR/10 Costruzioni rurali e territorio agroforestale

42 48 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 60: -

Totale Attività Caratterizzanti 81 - 99

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Attività formative affini o integrative

AGR/05 - Assestamento forestale e selvicoltura AGR/06 - Tecnologia del legno e utilizzazioni forestali AGR/11 - Entomologia generale e applicata AGR/12 - Patologia vegetale ICAR/07 - Geotecnica ICAR/08 - Scienza delle costruzioni ICAR/12 - Tecnologia dell'architettura ING-IND/11 - Fisica tecnica ambientale

20 24 18

Totale Attività Affini 20 - 24

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (AGR/05, AGR/06, AGR/11, AGR/12) L'inserimento dei settori AGR/05 e AGR/06 e AGR/11 e AGR/12 in un curriculum prettamente legato alla salvaguardia e rappresentazione del territorio e alla qualificazione del tessuto urbano contribuisce a completare la formazione del laureato con competenze direttamente collegate con i sistemi forestali e con la loro difesa e salvaguardia. Il regolamento didattico del corso di studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente un'adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti. Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)

ambito disciplinare CFU min

CFU max

A scelta dello studente 12 15

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 5 8

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

3 5

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c 8

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 2 4

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento 5 8

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 7

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 27 - 40

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 159 - 209

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C. FACOLTÀ DI AGRARIA

C/2. Corso di Laurea in PRODUZIONI AGRARIE IN AMBIENTE MEDITERRANEO

L-25 Classe delle lauree in Scienze e tecnologie agrarie e forestali Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere un'adeguata conoscenza propedeutica nei settori della matematica, fisica, informatica, chimica, biologia orientate agli aspetti applicativi; conoscere i metodi disciplinari di indagine e essere in grado di utilizzare ai fini professionali i risultati della ricerca e della sperimentazione, nonché finalizzare le conoscenze alla soluzione dei molteplici problemi applicativi dei settori agrario e forestale; possedere conoscenze e competenze operative e di laboratorio in uno o più dei settori indicati, tra questi: * l'agrario, con particolare riferimento agli aspetti quantitativi e qualitativi delle produzioni, compresa la sostenibilità e gli aspetti igienico-sanitari, ai problemi del territorio agrario, compresi gli aspetti catastali, topografici e cartografici, alla stima dei beni fondiari, dei mezzi tecnici, degli impianti e dei prodotti di interesse agrario, alimentare e forestale, alla gestione sostenibile delle risorse agrarie, alla progettazione semplice ed alla gestione di strutture e impianti in campo agrario, compreso il verde; * il forestale, con particolare riferimento alla protezione e alla gestione sostenibile delle risorse dell'ambiente e territorio montano, forestale, compresi gli aspetti catastali, topografici e cartografici e silvo-zootecnico, alla gestione di progetti e di lavori, alla produzione, raccolta, lavorazione e commercializzazione di prodotti e derivati; alla stima dei suprasuoli forestali; possedere le conoscenze di base per la semplice progettazione di sistemi agricoli, forestali e ambientali; essere in grado di svolgere assistenza tecnica nei settori agrario e forestale; essere capaci di valutare l'impatto in termini di ambiente e di sicurezza di piani ed opere propri del settore agrario e forestale; conoscere i principi e gli ambiti delle attività professionali e le relative normativa e deontologia; conoscere i contesti aziendali ed i relativi aspetti economici, gestionali ed organizzativi propri dei settori agrario e forestale; possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze; essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua di norma l'inglese, dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali; possedere adeguate competenze e strumenti per la gestione e la comunicazione dell'informazione; essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. I laureati della classe svolgeranno attività professionali in diversi ambiti: * agrario, con particolare riferimento alla progettazione semplice e all'applicazione di semplici tecnologie per il controllo delle produzioni vegetali ed animali nei loro aspetti quantitativi, qualitativi ed ambientali, alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti, alla gestione delle imprese, alla valutazione e stima di beni fondiari, impianti, mezzi tecnici e prodotti del settore agrario, ai problemi del territorio agrario, con particolare riferimento alla protezione e gestione economica ed ecologica sostenibile delle risorse dell`ambiente rurale; * -forestale, con particolare riferimento all'analisi e rilievi per l'ausilio al monitoraggio dell`ambiente montano e degli ecosistemi forestali, alla conservazione e gestione sostenibile delle risorse dell'ambiente forestale e silvo-zootecnico, alla gestione di lavori per la protezione del suolo e dell`ingegneria forestale, alla produzione, raccolta, lavorazione industriale e commercializzazione di prodotti legnosi, per impieghi strutturali e alla trasformazione chimico industriale ed energetica). Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe comprendono in ogni caso attività finalizzate a fornire le conoscenze di base nei settori della matematica, fisica, chimica e biologia, nonché un'adeguata preparazione sui problemi generali dei settori agrario e forestale; prevedono, in relazione a obiettivi specifici, un congruo numero di crediti formativi per attività di laboratorio, di attività di campagna, di stages aziendali e professionali; la conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea, di norma l'inglese; l'accertamento della conoscenza può essere effettuata autonomamente od affidata ad una riconosciuta istituzione. Possono prevedere soggiorni presso altre Università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. I curricula inoltre prevedono, in relazione ad obiettivi specifici, l'acquisizione di conoscenze essenziali delle tecnologie e dell'ingegneria agraria e forestale e ambientale, dei metodi chimici e microbiologici di analisi. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Corso di Laurea in “Produzioni agrarie in ambiente mediterraneo”, riproposto secondo le indicazione della Nota 160/2009, mantiene l'obiettivo di fornire conoscenze che garantiscano una adeguata competenza sugli aspetti tecnici e gestionali delle filiere produttive tipiche dell’area del Mediterraneo. Tale obiettivo rientra nelle strategie di sviluppo dell’Ateneo che da tempo intrattiene numerosi rapporti di collaborazione, in ambito didattico e di ricerca, con i Paesi del Bacino del Mediterraneo. Il Corso di Laurea è finalizzato a preparare una figura di laureato in classe L25 con specifiche competenze nel settore delle produzioni e della difesa delle colture tipiche dell’ambiente mediterraneo, e degli aspetti legati alla qualità e dei

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prodotti. La struttura dell’ordinamento didattico del corso “Produzioni agrarie in ambiente mediterraneo”, con sede a Lamezia Terme, differisce dal primo corso della classe L25 “Scienze e tecnologie agrarie”, con sede a Reggio Calabria, non solo in termini quantitativi ma soprattutto per il peso di alcuni SSD ed i contenuti delle relative discipline. L'ordinamento didattico che viene istituito è il risultato di un nuovo processo progettuale, coerente con il Quadro dei Titoli dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore e le norme introdotte dal D.M. 270/2004. Il percorso formativo del corso di laurea in “Produzioni agrarie in ambiente mediterraneo”, attraverso l’integrazione tra discipline affini e caratterizzanti si presenta articolato su tre livelli di formazione: a) propedeutica di base- metodologica, e cioè fisico-matematica e chimico-biologica, nelle aree dell'analisi matematica, della fisica, della chimica, della biologia e genetica vegetale e animale, della statistica e dell'informatica; b) delle conoscenze di base, che fanno riferimento alle aree della agronomia, della chimica agraria, della difesa, ingegneria agraria e della zootecnica, dell’economia e dell’estimo, della microbiologia agraria; c) specifica d’indirizzo, relativa ai settori delle coltivazioni erbacee, arboree e dell’orticoltura, sia per gli aspetti di coltivazione sia per quelli legati alla difesa integrata ed alla qualità dei prodotti e alla salvaguardia dell’agrosistema nel suo complesso. L’ordinamento didattico del corso di Laurea in “Produzioni agrarie in ambiente mediterraneo” si propone, quindi, di far acquisire allo studente una apertura intellettuale che consenta allo stesso di affrontare i e intervenire nei diversi ambiti delle scienze agrarie; nello stesso tempo esso si caratterizza per formare competenze specifiche su aspetti relativi alla gestione degli agro-sistemi in ambiente semiarido ed alla valorizzazione delle produzioni mediterranee. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il laureato in Produzioni agrarie in ambiente mediterraneo, al termine degli studi possiederà conoscenze riguardanti: - gli aspetti teorici che stanno alla base dei sistemi agrari, i quali fanno riferimento alle conoscenze di di matematica, di fisica, di biologia applicata, di genetica, di chimica. - i fattori di origine biotica e abiotica che intervengono nei processi di produzione agricola e-zootecnica, ne determinano la qualità dei prodotti e l’impatto ambientale; - i principi teorici e gli aspetti tecnici relativi alla gestione agronomica e alla difesa delle colture erbacee e arboree tipiche dell’ambiente mediterraneo; - i metodi di indagine propri delle scienze e tecnologie agrarie. Il laureato sarà quindi in grado di utilizzare ai fini professionali i risultati della ricerca applicata e della sperimentazione, nonché di finalizzare le proprie conoscenze alla soluzione dei molteplici problemi applicativi. Tali obiettivi verranno raggiunti prevalentemente attraverso la predisposizione di cicli di lezioni teoriche, e relativo studio individuale, nonché seminari tenuti da docenti interni e/o esterni. L’acquisizione di tali conoscenze verrà valutata sia in itinere (test durante lo svolgimento dei corsi), sia durante la prova di accertamento finale (prova scritta o pratica, orale,). Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Al termine del percorso triennale, i laureati dovranno dimostrare la capacità di gestire le conoscenze acquisite per lo svolgimento di attività di tipo tecnico-scientifico finalizzate al miglioramento della qualità delle produzioni e dell'efficienza delle aziende agrarie e di ogni altra attività connessa, anche in termini di sostenibilità ambientale e economica. Tale obiettivo verrà perseguito attraverso lo svolgimento da parte degli studenti di attività pratiche o di tirocinio, ovvero attività che richiedono lo studio e la rielaborazione personale delle conoscenze acquisite. Il raggiungimento dell’obiettivo verrà valutato per i diversi insegnamenti attraverso gli accertamenti in itinere e finale. Autonomia di giudizio (making judgements) Al termine del percorso triennale, i laureati avranno la capacità di raccogliere e interpretare informazioni e trarne conclusioni autonome su temi connessi ai sistemi agro-alimentari, tenendo in considerazione eventuali implicazioni sociali ed etiche relative al sistema considerato, e dimostrando di essere in grado di sostenere un confronto dialettico sulle proprie tesi. Gli strumenti impiegati per l’acquisizione dell’autonomia di giudizio saranno il coinvolgimento attivo degli studenti durante lo svolgimento delle lezioni con lavori di gruppo coordinati dal docente (Casi studio), nonché attraverso l’attività di tirocinio pratico-applicativo. Tale abilità verrà valutata durante gli accertamenti nonché attraverso la redazione di un elaborato scritto e la sua discussione durante la prova finale. Abilità comunicative (communication skills) Il corso di laurea dovrà preparare figure in grado di lavorare in gruppi interdisciplinari, con capacità di utilizzare un lessico proprio e pertinente, in grado quindi di comunicare con cognizione e proprietà di lessico in termini sia di approccio scientifico sia divulgativo. I Laureati in Produzioni agrarie in ambiente mediterraneo dovranno altresì essere in grado di stilare relazioni e documenti tecnici in modo appropriato. Le abilità comunicative verranno acquisite attraverso le attività previste dalla singole discipline (elaborati, relazioni, presentazioni) nonché attraverso l’attività di tirocinio presso le aziende. La relazione di tirocinio , che verrà valutata nella prova finale, rappresenta un ulteriore

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momento in cui il laureando dovrà organizzare le conoscenze acquisite in modo da renderle comprensibili ad altri. In sede di prova finale, infine, il laureando dovrà esporre oralmente, e/o con l’ausilio di supporti multimediali, i contenuti dell’eleborato finale. Al conseguimento della capacità di confronto e della abilità comunicative contribuiranno le iniziative di mobilità studentesca da tempo attivate presso la Facoltà di Agraria (progetto Erasmus). Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati di primo livello dovranno aver consolidato modalità di studio appropriate e aver acquisito il metodo scientifico. Al fine di favorire lo sviluppo di queste capacità verranno forniti gli strumenti idonei all’acquisizione delle informazioni necessarie a implementare, anche dal punto di vista metodologico, l’approccio scientifico ai fenomeni ed ai processi. Gli studenti verranno, infatti, incoraggiati a completare la loro formazione anche con approfondimenti autonomi, attraverso libri, articoli scientifici o altro materiale bibliografico, in modo tale da essere in grado di affrontare successivi livelli di studio e di acquisire le conoscenze necessarie alla soluzione di problemi tramite la consultazione delle adeguate fonti informative. La redazione della relazione di tirocinio costituirà, tra l’altro, un momento di verifica della raggiunta capacità di apprendimento e di reperimento di informazioni. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al corso di laurea in Produzioni Agrarie in Ambiente Mediterraneo occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto idoneo. Allo scopo di accertare il livello di preparazione di base saranno somministrati dei test di ingresso riguardanti argomenti di Matematica, Fisica, Chimica e Biologia e di cultura generale. Le procedure di accertamento delle conoscenze sopra citate consisteranno in una prova obbligatoria, con esito non vincolante, le cui modalità e contenuti saranno definiti annualmente dalla Facoltà su proposta del Consiglio di Corso di Studio e secondo quanto previsto dal Regolamento Didattico del Corso di Studio. I risultati del test di accesso/orientamento non costituiranno, comunque, elemento ostativo per l'immatricolazione. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella discussione di un elaborato scritto, anche attinente alle attività svolte dallo studente durante il tirocinio. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato in Produzioni Agrarie in Ambiente Mediterraneo può svolgere, ad un livello di elevata qualificazione: a) mansioni organizzative e tecnico-gestionali nella filiera agroalimentare, nella commercializzazione dei prodotti, nella produzione di beni e servizi per l'agricoltura e la grande distribuzione; b) inserimento all'interno dei numerosi organismi pubblici Regioni, Province, Comuni, Consorzi, Autorità Territoriali, Agenzie, ecc.) e privati (Studi e Società, ecc.)che si occupano di agricoltura e degli aspetti ecologico-ambientali connessi con l'attività agricola. Il laureato in Produzioni agrarie in ambiente mediterraneo può sostenere l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di dottore agronomo e dottore forestale junior, perito agrario laureato e agrotecnico laureato. Gli ambiti di riferimento sono: a) la libera professione (dottori agronomi junior, periti agrari laureati, agrotecnici laureati); b) l'inserimento in realtà professionali di tipo agronomico-forestale; Il corso prepara alle professioni di • Tecnici agronomi Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Matematiche, fisiche, informatiche e statistiche

FIS/01 Fisica sperimentale FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici FIS/03 Fisica della materia FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare FIS/05 Astronomia e astrofisica FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) FIS/08 Didattica e storia della fisica INF/01 Informatica MAT/01 Logica matematica MAT/02 Algebra

12 24 8

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MAT/03 Geometria MAT/04 Matematiche complementari MAT/05 Analisi matematica MAT/06 Probabilita' e statistica matematica MAT/07 Fisica matematica MAT/08 Analisi numerica MAT/09 Ricerca operativa SECS-S/01 Statistica

Discipline chimiche CHIM/03 Chimica generale e inorganica CHIM/06 Chimica organica

8 12 8

Discipline biologiche

AGR/07 Genetica agraria BIO/01 Botanica generale BIO/02 Botanica sistematica BIO/03 Botanica ambientale e applicata

12 16 8

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 30: -

Totale Attività di Base 32 - 52

Note relative alle attività di base I moduli relativi alle discipline non sono inferiori a 6 CFU Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Discipline economiche estimative e giuridiche.

AGR/01 Economia ed estimo rurale 8 12 -

Discipline della produzione vegetale

AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree AGR/04 Orticoltura e floricoltura AGR/07 Genetica agraria AGR/13 Chimica agraria

30 42 -

Discipline della difesa AGR/11 Entomologia generale e applicata AGR/12 Patologia vegetale

12 24 -

Discipline delle scienze animali

AGR/17 Zootecnica generale e miglioramento genetico AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale AGR/19 Zootecnica speciale

6 12 -

Discipline dell'ingegneria agraria, forestale e della rappresentazione

AGR/08 Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali AGR/09 Meccanica agraria AGR/10 Costruzioni rurali e territorio agroforestale AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari

6 18 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 60: -

Totale Attività Caratterizzanti 62 - 108

Note relative alle attività caratterizzanti I moduli relativi alle discipline non sono inferiori a 6 CFU Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

AGR/10 - Costruzioni rurali e territorio agroforestale AGR/16 - Microbiologia agraria

18 24 18

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AGR/18 - Nutrizione e alimentazione animale AGR/19 - Zootecnica speciale IUS/03 - Diritto agrario

Totale Attività Affini 18 - 24

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (AGR/10 AGR/16 AGR/18 AGR/19 IUS/03 ) Gli ambiti delle Scienze animali, caratterizzante della classe L-25, completa l’offerta del corso di laurea attraverso la collocazione delle discipline riferibili ai SSD AGR/18, AGR/19 tra le attività formative Affini o Integrative. La specificità dei suddetti SSD integra e completa lo scenario di conoscenze del laureato in classe L25 riguardo alle produzioni agrarie in ambiente mediterraneo. Inoltre, con i SSD AGR/10, caratterizzante della Classe L25, il percorso formativo viene ulteriormente integrato ed arricchito con specifiche competenze relative ad aspetti professionalizzanti come quelle della delle costruzioni. Il quadro globale delle discipline affini ed integrative contribuisce quindi a definire un percorso formativo specifico del Laureto in “Produzioni agrarie in ambiente mediterraneo” anche in rapporto all’accesso alle laurea magistrale. Il Regolamento didattico del Corso di Studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente una adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)

ambito disciplinare CFU min

CFU max

A scelta dello studente 12 15

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 4 8

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

3 6

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c 7

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 3 6

Abilità informatiche e telematiche 3 6

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 6

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali 6 12

Totale Altre Attività 31 - 53

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 143 - 237

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C. FACOLTÀ DI AGRARIA

C/3. Corso di Laurea in SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE

L-25 Classe delle lauree in Scienze e tecnologie agrarie e forestali Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere un'adeguata conoscenza propedeutica nei settori della matematica, fisica, informatica, chimica, biologia orientate agli aspetti applicativi; conoscere i metodi disciplinari di indagine e essere in grado di utilizzare ai fini professionali i risultati della ricerca e della sperimentazione, nonché finalizzare le conoscenze alla soluzione dei molteplici problemi applicativi dei settori agrario e forestale; possedere conoscenze e competenze operative e di laboratorio in uno o più dei settori indicati, tra questi: * l'agrario, con particolare riferimento agli aspetti quantitativi e qualitativi delle produzioni, compresa la sostenibilità e gli aspetti igienico-sanitari, ai problemi del territorio agrario, compresi gli aspetti catastali, topografici e cartografici, alla stima dei beni fondiari, dei mezzi tecnici, degli impianti e dei prodotti di interesse agrario, alimentare e forestale, alla gestione sostenibile delle risorse agrarie, alla progettazione semplice ed alla gestione di strutture e impianti in campo agrario, compreso il verde; * il forestale, con particolare riferimento alla protezione e alla gestione sostenibile delle risorse dell'ambiente e territorio montano, forestale, compresi gli aspetti catastali, topografici e cartografici e silvo-zootecnico, alla gestione di progetti e di lavori, alla produzione, raccolta, lavorazione e commercializzazione di prodotti e derivati; alla stima dei suprasuoli forestali; possedere le conoscenze di base per la semplice progettazione di sistemi agricoli, forestali e ambientali; essere in grado di svolgere assistenza tecnica nei settori agrario e forestale; essere capaci di valutare l'impatto in termini di ambiente e di sicurezza di piani ed opere propri del settore agrario e forestale; conoscere i principi e gli ambiti delle attività professionali e le relative normativa e deontologia; conoscere i contesti aziendali ed i relativi aspetti economici, gestionali ed organizzativi propri dei settori agrario e forestale; possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze; essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua di norma l'inglese, dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali; possedere adeguate competenze e strumenti per la gestione e la comunicazione dell'informazione; essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. I laureati della classe svolgeranno attività professionali in diversi ambiti: * agrario, con particolare riferimento alla progettazione semplice e all'applicazione di semplici tecnologie per il controllo delle produzioni vegetali ed animali nei loro aspetti quantitativi, qualitativi ed ambientali, alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti, alla gestione delle imprese, alla valutazione e stima di beni fondiari, impianti, mezzi tecnici e prodotti del settore agrario, ai problemi del territorio agrario, con particolare riferimento alla protezione e gestione economica ed ecologica sostenibile delle risorse dell`ambiente rurale; * -forestale, con particolare riferimento all'analisi e rilievi per l'ausilio al monitoraggio dell`ambiente montano e degli ecosistemi forestali, alla conservazione e gestione sostenibile delle risorse dell'ambiente forestale e silvo-zootecnico, alla gestione di lavori per la protezione del suolo e dell`ingegneria forestale, alla produzione, raccolta, lavorazione industriale e commercializzazione di prodotti legnosi, per impieghi strutturali e alla trasformazione chimico industriale ed energetica). Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe comprendono in ogni caso attività finalizzate a fornire le conoscenze di base nei settori della matematica, fisica, chimica e biologia, nonché un'adeguata preparazione sui problemi generali dei settori agrario e forestale; prevedono, in relazione a obiettivi specifici, un congruo numero di crediti formativi per attività di laboratorio, di attività di campagna, di stages aziendali e professionali; la conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea, di norma l'inglese; l'accertamento della conoscenza può essere effettuata autonomamente od affidata ad una riconosciuta istituzione. Possono prevedere soggiorni presso altre Università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. I curricula inoltre prevedono, in relazione ad obiettivi specifici, l'acquisizione di conoscenze essenziali delle tecnologie e dell'ingegneria agraria e forestale e ambientale, dei metodi chimici e microbiologici di analisi. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Corso di Laurea in Scienze e tecnologie agrarie si propone di fornire conoscenze che garantiscano una adeguata competenza sulle produzioni agrarie, vegetale ed animale, in un ottica di salvaguardia e sostenibilità degli agro sistemi. I nuovi indirizzi di politica comunitaria in campo agricolo hanno costituito un punto di riferimento nel mettere a punto i contenuti del corso; in tal senso, nell’ambito dell’ordinamento didattico, sono stati calibrati i contributi degli ambiti della produzione, della difesa, dell’economia e dell’ ingegneria agraria.

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L'ordinamento didattico rimodulato e proposto dall'a.a. 2010/11, oltre a mantenere la propria coerenza con il Quadro dei Titoli dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore e le norme introdotte dal D.M. 270/2004, risulta rimodulato secondo i criteri proposti dalla Nota MUR n.16/2009 finalizzati all'accreditamento del Corso di Laurea. Pertanto la riprogettazione del Corso di Laurea Scienze e Tecnologie agrarie è stata condotta sostanzialmente attraverso la riorganizzazione delle attività di base e caratterizzanti, in moduli non inferiori a 6 CFU,e incrementando il grado di copertura dei SSD. Il Corso di Laurea riprogettato mantiene e consolida gli obiettivi della prima trasformazione dal DM509/99 che hanno previsto il potenziamento delle attività formative di base e degli ambiti caratterizzanti della produzione e della difesa dei sistemi agrari e della qualità dei prodotti. Nel percorso formativo del corso di laurea in “Scienze e tecnologie agrarie”, discipline caratterizzanti e affini si integrano per sviluppare una articolazione su tre livelli di formazione: a) propedeutica/metodologica di base, e cioè fisico-matematica e chimico-biologica, nelle aree dell'analisi matematica, della fisica, della chimica, della biologia e genetica vegetale e animale, nonché della statistica e dell'informatica; b) delle conoscenze di base, che fanno riferimento alle aree dell’economia e dell’estimo, della agronomia, della difesa, della microbiologia agraria, della ingegneria agraria e della zootecnica.; c) delle conoscenze specifiche, che fa riferimento ai settore delle coltivazioni erbacee ed arboree, degli allevamenti zootecnici, della nutrizione animale e della politica agricola, con particolare riferimento alla qualità delle produzioni e alla conservazione delle risorse agro-ambientali. L’ordinamento didattico del corso di Laurea in Scienze e tecnologie agrarie si propone, inoltre, di far acquisire allo studente una apertura intellettuale che consenta allo stesso di affrontare e intervenire negli ambiti della produzione e della gestione dell’agrosistema, attraverso la ottimizzazione degli input e la conseguente riduzione dell'impatto ambientale in un'ottica di globale sostenibilità del comparto agro-zootecnico. Inoltre il corso di laurea, integrando conoscenze nell’ambito della politica ed economia agraria e della qualità dei prodotti, sarà in grado di fornire al laureato le cognizioni fondamentali per la gestione della filiere agro-zootecniche. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Al termine del percorso di studi, i laureati in Scienze e Tecnologie agrarie dovranno dimostrare di la possedere conoscenze riguardanti: - gli aspetti teorici che stanno alla base dei sistemi agrari, i quali fanno riferimento alle conoscenze di biologia applicata, di genetica, di chimica, di matematica, di fisica. - i fattori di origine biotica e abiotica che intervengono nei processi di produzione agricola e-zootecnica, ne determinano le tipologie di gestione e il relativo impatto ambientale; - gli aspetti teorici e tecnico-applicativi per la pianificazione e gestione di sistemi colturali finalizzata alla valorizzazione delle produzioni e alla sostenibilità ambientale dell’agroecosistema; - i metodi e gli strumenti d’indagine per lo studio e la pianificazione del territorio rurale; - i principi teorici e degli aspetti applicativi di micro e macro economia con specifico riferimento al settore agricolo e agroalimentare. Tali obiettivi verranno raggiunti prevalentemente attraverso la predisposizione di cicli di lezioni teoriche e relativo studio individuale, nonché seminari tenuti da docenti interni e/o esterni. L’acquisizione di tali conoscenze verrà valutata sia in itinere (test durante lo svolgimento dei corsi), sia durante la prova di accertamento finale (prova scritta o pratica, orale,). Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Al termine del percorso triennale, i laureati dovranno dimostrare la capacità di gestire le conoscenze acquisite per lo svolgimento di attività di tipo tecnico-scientifico finalizzate alla progettazione, pianificazione e gestione nell’ambito del sistema agro-alimentare. Dovranno essere in grado di acquisire le informazioni necessarie e di valutarne le implicazioni in un contesto produttivo e di mercato per attuare interventi atti a migliorare la qualità e l'efficienza delle aziende agrarie e di ogni altra attività connessa, anche in termini di sostenibilità ambientale e economica. Tale obiettivo verrà perseguito attraverso lo svolgimento da parte degli studenti di attività pratiche o di tirocinio, ovvero attività che richiedono lo studio e la rielaborazione personale delle conoscenze acquisite. Il raggiungimento dell’obiettivo verrà valutato durante gli accertamenti in itinere e finale previsti con specifiche modalità per i diversi insegnamenti. Autonomia di giudizio (making judgements) Al termine del percorso triennale, i laureati avranno la capacità di raccogliere e interpretare informazioni e trarne conclusioni autonome su temi connessi ai sistemi agro-alimentari, tenendo in considerazione eventuali implicazioni sociali ed etiche relative al sistema considerato, e dimostrando di essere in grado di sostenere un confronto dialettico sulle proprie tesi. Gli strumenti impiegati per l’acquisizione dell’autonomia di giudizio saranno il coinvolgimento attivo degli studenti durante lo svolgimento delle lezioni con lavori di gruppo coordinati dal docente (Casi studio), nonché attraverso l’attività di tirocinio pratico-applicativo. Tale abilità verrà valutata durante gli accertamenti nonché attraverso la redazione di un elaborato scritto e la sua discussione durante la prova finale.

77

Abilità comunicative (communication skills) Il corso di laurea dovrà preparare figure in grado di lavorare in gruppi interdisciplinari, con capacità di utilizzare un lessico proprio e pertinente, in grado quindi di comunicare con cognizione e proprietà di lessico in termini sia di approccio scientifico sia divulgativo. I laureati in Scienze e Tecnologie Agrarie dovranno altresì essere in grado di stilare relazioni e documenti tecnici in modo appropriato. Le abilità comunicative verranno acquisite attraverso le attività previste dalla singole discipline (elaborati, relazioni, presentazioni) nonché attraverso l’attività di tirocinio presso le aziende..La relazione di Tirocinio , che verrà valutata nella prova finale, rappresenta un ulteriore momento in cui il laureando dovrà organizzare le conoscenze acquisite in modo da renderle comprensibili ad altri. In sede di prova finale, infine, il laureando dovrà esporre oralmente, e/o con l’ausilio di supporti multimediali, i contenuti dell’elaborato finale. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati di primo livello dovranno aver consolidato modalità di studio appropriate e aver acquisito il metodo scientifico. Al fine di favorire lo sviluppo di queste capacità verranno forniti gli strumenti necessari all’acquisizione delle informazioni necessarie a implementare, anche dal punto di vista metodologico, l’approccio scientifico ai fenomeni ed ai processi. Gli studenti verranno, infatti, incoraggiati a completare la loro formazione anche con approfondimenti autonomi, attraverso libri, articoli scientifici o altro materiale bibliografico, in modo tale da essere in grado di affrontare successivi livelli di studio e di acquisire le conoscenze necessarie alla soluzione di problemi tramite la consultazione delle adeguate fonti informative. La redazione della relazione di tirocinio costituirà, tra l’altro, un momento di verifica della raggiunta capacità di apprendimento e di reperimento di informazioni. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al corso di laurea in Scienze e Tecnologie agrarie occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto idoneo. Allo scopo di accertare il livello di preparazione di base verranno somministrati dei test di ingresso riguardanti argomenti di Matematica, Fisica, Chimica e Biologia e di cultura generale. Le procedure di accertamento delle conoscenze sopra citate consisteranno in una prova obbligatoria, con esito non vincolante, le cui modalità e contenuti saranno definiti annualmente dalla Facoltà su proposta del Consiglio di Corso di Studio e secondo quanto previsto dal Regolamento Didattico del Corso di Studio. I risultati del test di accesso/orientamento non costituiranno, comunque, elemento ostativo per l'immatricolazione Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella discussione di un elaborato scritto, anche attinente alle attività svolte dallo studente durante il tirocinio. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato in Scienze e Tecnologie agrarie può svolgere, ad un livello di elevata qualificazione: a) mansioni organizzative e tecnico-gestionali nella filiera agroalimentare, nella commercializzazione dei prodotti, nella produzione di beni e servizi per l'agricoltura e la grande distribuzione; b) inserimento all'interno dei numerosi organismi pubblici Regioni, Province, Comuni, Consorzi, Autorità Territoriali, Agenzie, ecc.) e privati (Studi e Società, ecc.)che si occupano di agricoltura e degli aspetti ecologico-ambientali connessi con l'attività agricola. Il laureato in Scienze e Tecnologie agrarie può sostenere l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di dottore agronomo e dottore forestale junior, perito agrario laureato e agrotecnico laureato. Gli ambiti di riferimento sono: a) la libera professione (dottori agronomi junior, periti agrari laureati, agrotecnici laureati); b) l'inserimento in realtà professionali di tipo agronomico-forestale; Il corso prepara alle professioni di • Tecnici agronomi Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Matematiche, fisiche, informatiche e statistiche

FIS/01 Fisica sperimentale FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici FIS/03 Fisica della materia FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare FIS/05 Astronomia e astrofisica FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo

8 12 8

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circumterrestre FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) FIS/08 Didattica e storia della fisica INF/01 Informatica MAT/01 Logica matematica MAT/02 Algebra MAT/03 Geometria MAT/04 Matematiche complementari MAT/05 Analisi matematica MAT/06 Probabilita' e statistica matematica MAT/07 Fisica matematica MAT/08 Analisi numerica MAT/09 Ricerca operativa

Discipline chimiche CHIM/03 Chimica generale e inorganica CHIM/06 Chimica organica

8 12 8

Discipline biologiche

AGR/07 Genetica agraria BIO/01 Botanica generale BIO/02 Botanica sistematica BIO/03 Botanica ambientale e applicata

8 12 8

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 30: 30

Totale Attività di Base 30 - 36

Note relative alle attività di base Viene indicato l'intervallo di crediti attribuiti ai vari ambiti disciplinari;Il minimo indicato deriva dalla somma dei minimi attribuiti ai singoli ambiti ma l'organizzazione del percorso didattico garantisce che tale valore sia comunque superato. Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Discipline economiche estimative e giuridiche.

AGR/01 Economia ed estimo rurale 18 24 -

Discipline della produzione vegetale

AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree AGR/07 Genetica agraria AGR/13 Chimica agraria

30 42 -

Discipline della difesa AGR/11 Entomologia generale e applicata AGR/12 Patologia vegetale

12 24 -

Discipline delle scienze animali

AGR/17 Zootecnica generale e miglioramento genetico AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale AGR/19 Zootecnica speciale

6 12 -

Discipline dell'ingegneria agraria, forestale e della rappresentazione

AGR/08 Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali AGR/09 Meccanica agraria AGR/10 Costruzioni rurali e territorio agroforestale AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari

12 24 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 60: 90

Totale Attività Caratterizzanti 90 - 126

Note relative alle attività caratterizzanti Le attività caratterizzanti comprendono gli ambiti della produzione, dell’ingegneria agraria, dell’economia, e della difesa sui quali è fortemente strutturato il percorso formativo. Anche per le attività caratterizzanti viene indicato l'intervallo di crediti attribuiti ai vari ambiti disciplinari. Il minimo indicato deriva dalla somma dei minimi attribuiti ai singoli ambiti ma l'organizzazione del percorso didattico garantisce che tale valore sia comunque superato.

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Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Attività formative affini o integrative

AGR/04 - Orticoltura e floricoltura AGR/17 - Zootecnica generale e miglioramento genetico AGR/18 - Nutrizione e alimentazione animale IUS/03 - Diritto agrario

18 24 18

Totale Attività Affini 18 - 24

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (AGR/04 AGR/17 AGR/18 IUS/03) La classe L-25 comprende numerosi ambiti, ben caratterizzati e distinti. Alcuni settori considerati come affini compaiono in ambiti caratterizzanti della classe L-25 e tale fatto si spiega considerando che all'interno di molti settori, accanto a insegnamenti di carattere più generale, sono compresi insegnamenti più specifici. I SSD AGR/15, AGR/18 e AGR/19, caratterizzanti della classe L-25, trovano collocazione tra le attività formative Affini o Integrative integrando le conoscenze relative agli aspetti della tecnologia alimentare e dei sistemi zootecnici. La specificità dei suddetti SSD completa efficacemente le conoscenze del laureato in Scienze e tecnologie agrarie anche in rapporto all’accesso alle laurea magistrale. Anche per le attività affini viene indicato l'intervallo di crediti attribuiti ai vari ambiti disciplinari;Il minimo indicato deriva dalla somma dei minimi attribuiti ai singoli ambiti ma l'organizzazione del percorso didattico garantisce che tale valore sia comunque superato. Il Regolamento didattico del Corso di Studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente una adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 12 15

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 4 8

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

3 6

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c 7

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 3 6

Abilità informatiche e telematiche 3 6

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 6

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali 6 9

Totale Altre Attività 31 - 50

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 169 - 236

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C. FACOLTÀ DI AGRARIA

C/4. Corso di Laurea in SCIENZE FORESTALI E AMBIENTALI

L-25 Classe delle lauree in Scienze e tecnologie agrarie e forestali Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere un'adeguata conoscenza propedeutica nei settori della matematica, fisica, informatica, chimica, biologia orientate agli aspetti applicativi; conoscere i metodi disciplinari di indagine e essere in grado di utilizzare ai fini professionali i risultati della ricerca e della sperimentazione, nonché finalizzare le conoscenze alla soluzione dei molteplici problemi applicativi dei settori agrario e forestale; possedere conoscenze e competenze operative e di laboratorio in uno o più dei settori indicati, tra questi: * l'agrario, con particolare riferimento agli aspetti quantitativi e qualitativi delle produzioni, compresa la sostenibilità e gli aspetti igienico-sanitari, ai problemi del territorio agrario, compresi gli aspetti catastali, topografici e cartografici, alla stima dei beni fondiari, dei mezzi tecnici, degli impianti e dei prodotti di interesse agrario, alimentare e forestale, alla gestione sostenibile delle risorse agrarie, alla progettazione semplice ed alla gestione di strutture e impianti in campo agrario, compreso il verde; * il forestale, con particolare riferimento alla protezione e alla gestione sostenibile delle risorse dell'ambiente e territorio montano, forestale, compresi gli aspetti catastali, topografici e cartografici e silvo-zootecnico, alla gestione di progetti e di lavori, alla produzione, raccolta, lavorazione e commercializzazione di prodotti e derivati; alla stima dei suprasuoli forestali; possedere le conoscenze di base per la semplice progettazione di sistemi agricoli, forestali e ambientali; essere in grado di svolgere assistenza tecnica nei settori agrario e forestale; essere capaci di valutare l'impatto in termini di ambiente e di sicurezza di piani ed opere propri del settore agrario e forestale; conoscere i principi e gli ambiti delle attività professionali e le relative normativa e deontologia; conoscere i contesti aziendali ed i relativi aspetti economici, gestionali ed organizzativi propri dei settori agrario e forestale; possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze; essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua di norma l'inglese, dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali; possedere adeguate competenze e strumenti per la gestione e la comunicazione dell'informazione; essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. I laureati della classe svolgeranno attività professionali in diversi ambiti: * agrario, con particolare riferimento alla progettazione semplice e all'applicazione di semplici tecnologie per il controllo delle produzioni vegetali ed animali nei loro aspetti quantitativi, qualitativi ed ambientali, alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti, alla gestione delle imprese, alla valutazione e stima di beni fondiari, impianti, mezzi tecnici e prodotti del settore agrario, ai problemi del territorio agrario, con particolare riferimento alla protezione e gestione economica ed ecologica sostenibile delle risorse dell`ambiente rurale; * -forestale, con particolare riferimento all'analisi e rilievi per l'ausilio al monitoraggio dell`ambiente montano e degli ecosistemi forestali, alla conservazione e gestione sostenibile delle risorse dell'ambiente forestale e silvo-zootecnico, alla gestione di lavori per la protezione del suolo e dell`ingegneria forestale, alla produzione, raccolta, lavorazione industriale e commercializzazione di prodotti legnosi, per impieghi strutturali e alla trasformazione chimico industriale ed energetica). Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe comprendono in ogni caso attività finalizzate a fornire le conoscenze di base nei settori della matematica, fisica, chimica e biologia, nonché un'adeguata preparazione sui problemi generali dei settori agrario e forestale; prevedono, in relazione a obiettivi specifici, un congruo numero di crediti formativi per attività di laboratorio, di attività di campagna, di stages aziendali e professionali; la conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea, di norma l'inglese; l'accertamento della conoscenza può essere effettuata autonomamente od affidata ad una riconosciuta istituzione. Possono prevedere soggiorni presso altre Università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. I curricula inoltre prevedono, in relazione ad obiettivi specifici, l'acquisizione di conoscenze essenziali delle tecnologie e dell'ingegneria agraria e forestale e ambientale, dei metodi chimici e microbiologici di analisi. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo L'ordinamento didattico del corso di Laurea in Scienze Forestali e Ambientali si propone di fornire al laureato conoscenze, capacità, abilità e comportamenti idonei per il suo inserimento nel modo del lavoro nel settore forestale e ambientale o per il proseguimento nella formazione ai livelli superiori. Le attività didattiche mirano a formare una figura professionale che abbia una visione completa delle problematiche di gestione, tutela e valorizzazione delle risorse forestali e del territorio montano, nonché dell'organizzazione economico-produttiva della filiera foresta-legno. Dovrà essere in grado di operare nell'ambito della gestione e pianificazione forestale, del monitoraggio, della progettazione

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forestale, della produzione e commercializzazione dei prodotti forestali e agro-silvo-pastorali, dell'educazione e formazione nel settore ambientale e tecnico professionale. L'ordinamento didattico che proposto dall'a.a. 2010/11, oltre a mantenere la propria coerenza con il Quadro dei Titoli dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore e le norme introdotte dal D.M. 270/2004, risulta rimodulato secondo i criteri proposti dalla Nota MUR n.16/2009 finalizzati all'accreditamento del Corso di Laurea. Pertanto la riprogettazione del Corso di Laurea Scienze Forestali e Ambientali è stata condotta sostanzialmente attraverso la riorganizzazione delle attività di base e caratterizzanti, in moduli non inferiori a 6 CFU,e incrementando il grado di copertura dei SSD. Il Corso di Laurea riprogettato mantiene e consolida gli obiettivi della prima trasformazione dal DM509/99 che hanno previsto il potenziamento delle attività formative di base e degli ambiti caratterizzanti della produzione e della difesa dei sistemi agrari e della qualità dei prodotti. Nel percorso formativo del corso di laurea in Scienze Forestali e Ambientali, le discipline di base, caratterizzanti e affini si integrano e sviluppano su tre livelli di formazione: a) propedeutica/metodologica di base e cioè fisico-matematica e chimico-biologica, nelle aree dell'analisi matematica, della fisica, della chimica, della biologia e genetica vegetale e animale, nonché della statistica e dell'informatica; b) conoscenze di base che fanno riferimento alle aree dell'economia e dell'estimo, dell'assestamento forestale e della selvicoltura, dell'entomologia generale e applicata e della patologia vegetale, dell'agronomia e coltivazioni erbacee, della chimica agraria, dell'idraulica agraria e delle sistemazioni idraulico-forestali, della meccanica agraria, delle costruzioni rurali e territorio agroforestale. c)conoscenze specifiche, che fanno riferimento ai settori della tecnologia del legno e utilizzazioni forestali, della zootecnica speciale. Il laureato in Scienze Forestali e Ambientali potrà svolgere funzioni integrative, relativamente alle materie di competenza, nel settore delle attività estimative, catastali, topografiche e cartografiche; della difesa e recupero dell'ambiente, degli ecosistemi forestali; della lotta alla desertificazione, della conservazione e valorizzazione della biodiversità. Per i diversi settori, inoltre, il laureato potrà disporre delle conoscenze tecnico-scientifiche utili per operare in modo coordinato e sinergico con altri ambiti professionali, acquisendo, attraverso il percorso formativo, anche una apertura intellettuale che gli consenta di affrontare la continua richiesta di innovazione. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Al termine del percorso di studio il laureato in Scienza Forestali e Ambientali dovrà dimostrare di avere acquisito conoscenza dei principi scientifici e tecnici che stanno alla base della gestione dei sistemi forestali. In particolare deve possedere adeguate conoscenze di base nel campo della matematica, della fisica, della chimica, della biologia, dell'informatica e saprà utilizzarle nei molteplici ambiti connessi alla gestione ambientale e produttiva delle foreste e del territorio montano; conoscenze di base per la comprensione del funzionamento degli ecosistemi forestali anche attraverso lo studio della genetica, delle scienze del suolo e della fisiologia vegetale; per la gestione e rappresentazione cartografica del territorio attraverso lo studio della topografia, cartografia e costrizioni forestali; buona conoscenza delle problematiche relative alla tutela del territorio, con particolare riferimento alla prevenzione dei dissesti idrogeologici e alla regimazione delle acque, alla difesa fitopatologica dei sistemi forestali; della normativa relativa alla tutela dell'ambiente e dei principi della gestione aziendale, con riferimento anche alla valutazione degli aspetti economico-finanziari legati alla gestione forestale, alla pratica estimativa nel settore forestale e ambientale; conoscenze relative ai sistemi e metodi di raccolta e trasformazione dei prodotti forestali. Tali obiettivi verranno raggiunti, prevalentemente, attraverso la predisposizione di cicli di lezioni teoriche e relativo studio individuale, nonché seminari tenuti da docenti interni e/o esterni. L'acquisizione di tali conoscenze verrà valutata sia in itinere mediante test di valutazione da sottoporre agli studenti durante lo svolgimento dei corsi, sia durante la prova di accertamento finale che potrà essere condotta con modalità differenti (prova scritta, orale, pratica). Saranno, inoltre, predisposti per i singoli insegnamenti servizi di supporto alla didattica frontale con fruibilità remota da parte degli studenti. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Al termine del corso di studio il laureato in Scienze Forestali e Ambientali dovrà aver acquisito la capacità di gestire le proprie conoscenze per lo svolgimento delle attività tipiche del settore e per lo sviluppo di programmi attinenti al sistema forestale. Dovrà, inoltre, disporre di una solida conoscenza delle metodiche adottate nell'ambito della analisi, pianificazione e gestione dei sistemi forestali. Tale obiettivo verrà perseguito attraverso lo svolgimento da parte degli studenti del tirocinio e di altre attività pratiche che richiedono lo studio e la rielaborazione personale delle conoscenze acquisite. Il raggiungimento dell'obiettivo verrà valutato durante accertamenti previsti con specifiche modalità per i diversi insegnamenti. Autonomia di giudizio (making judgements) Alla fine del primo ciclo il laureato in Scienze Forestali e Ambientali avrà acquisito la capacità di raccogliere, elaborare e interpretare informazioni, comprese banche dati elettroniche e fonti bibliografiche, di trarre conclusioni autonome su

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tematiche inerenti il settore specifico tenendo in considerazione eventuali implicazioni sociali ed etiche relative al sistema considerato e dimostrando di essere in grado di sostenere un confronto dialettico sulle proprie tesi. Gli strumenti impiegati per l'acquisizione dell'autonomia di giudizio saranno il coinvolgimento attivo degli studenti durante lo svolgimento delle lezioni con lavori di gruppo coordinati dal docente, esercitazioni guidate e attività seminariali integrative, nonché l'attività di tirocinio pratico-applicativo. Tale abilità verrà valutata durante gli accertamenti, nonché attraverso la redazione di un elaborato scritto relativo all'attività e alla discussione durante la prova finale. Abilità comunicative (communication skills) Il corso di Laurea in Scienze Forestali e Ambientali prepara figure in grado di lavorare in gruppi interdisciplinari, capaci di utilizzare un lessico proprio e pertinente al proprio settore e di comunicare, oralmente e per iscritto, aspetti del proprio lavoro a specialisti e non specialisti. I laureati saranno in grado di stilare relazioni e documenti tecnici in modo appropriato. Le abilità comunicative verranno acquisite attraverso le attività previste dalle singole discipline (elaborati, relazioni, presentazioni) nonché attraverso il confronto dialettico con tecnici e operatori che condivideranno con gli studenti le strategie comunicative tipiche del settore e non solo. La redazione della relazione di tirocinio rappresenta un ulteriore momento in cui il laureando dovrà organizzare le conoscenze acquisite in modo da renderle comprensibili ad altri. In sede di prova finale il laureando dovrà esporre oralmente l'attività svolta. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati in Scienze Forestali e Ambientali dovranno aver consolidato appropriate modalità di studio e aver acquisito il metodo scientifico. Al fine di favorire lo sviluppo d queste capacità verranno forniti gli strumenti necessari all'acquisizione delle informazioni. Gli studenti verranno incoraggiati a completare la loro formazione anche con approfondimenti autonomi attraverso libri, articoli scientifici e altro materiale bibliografico, in modo da essere in grado di affrontare successivi livelli di studio e di acquisire le conoscenze necessarie alla soluzione di problemi propri del settore forestale tramite la consultazione di adeguate fonti informative non solo di tipo scientifico (consultazione di raccolte legislative, sportelli di associazione professionali del settore e non, organi di controllo pubblici, ecc.). La redazione della relazione di tirocinio costituirà un momento di verifica della raggiunta capacità di apprendimento e di reperimento di informazioni. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al corso di laurea in Scienze forestali e ambientali occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto idoneo. Allo scopo di accertare il livello di preparazione di base saranno somministrati dei test di ingresso riguardanti argomenti di Matematica, Fisica, Chimica e Biologia e di cultura generale. Le procedure di accertamento delle conoscenze sopra citate consisteranno in una prova obbligatoria, con esito non vincolante, le cui modalità e contenuti saranno definiti annualmente dalla Facoltà su proposta del Consiglio di Corso di Studio e secondo quanto previsto dal Regolamento Didattico del Corso di Studio. I risultati del test di accesso/orientamento non costituiranno, comunque, elemento ostativo per l'immatricolazione. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella discussione di un elaborato scritto, anche attinente alle attività svolte dallo studente durante il tirocinio. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il Laureato in Scienze Forestali e Ambientali svolge attività nell'ambito dell'amministrazione e gestione delle risorse forestali e silvo-pastorali presso aziende pubbliche e private, Enti Parco, Enti locali pubblici e privati; Libera professione per quanto attiene la: - gestione sostenibile e nella protezione dell'ambiente e della natura, - progettazione e gestione degli interventi destinati alla cura e alla difesa dei boschi, - manutenzione e controllo del territorio agro-forestale e del verde urbano, - gestione dei processi di produzione, trasformazione e commercializzazione del prodotto legno, - predisposizione di progetti e gestione di lavori relativi alla tutela e alla difesa del territorio e alle sistemazioni idraulico-forestali, - filiera pastorale zootecnica montana. Inoltre, può operare con compiti di gestione nelle imprese private che operano nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti legnosi, e più in generale nei servizi alla filiera foresta-legno. Il laureato in Scienze forestali e ambientali può sostenere l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di agronomo e forestale junior, perito agrario laureato e agrotecnico laureato. I laureati di I° livello acquisiscono le conoscenze, competenze e abilità necessarie per il proseguimento degli studi universitari nelle Lauree Magistrali della classe LM 73 e nei Master di primo livello.

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Il corso prepara alle professioni di • Tecnici forestali - (3.2.2.1.2) Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Matematiche, fisiche, informatiche e statistiche

FIS/01 Fisica sperimentale FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici FIS/03 Fisica della materia FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare FIS/05 Astronomia e astrofisica FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) FIS/08 Didattica e storia della fisica MAT/01 Logica matematica MAT/02 Algebra MAT/03 Geometria MAT/04 Matematiche complementari MAT/05 Analisi matematica MAT/06 Probabilita' e statistica matematica MAT/07 Fisica matematica MAT/08 Analisi numerica MAT/09 Ricerca operativa

12 24 8

Discipline chimiche CHIM/06 Chimica organica 8 12 8

Discipline biologiche BIO/03 Botanica ambientale e applicata 8 12 8

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 30: 30

Totale Attività di Base 30 - 48

Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Discipline economiche estimative e giuridiche.

AGR/01 Economia ed estimo rurale 12 24 -

Discipline della produzione vegetale AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee AGR/13 Chimica agraria

12 24 -

Discipline forestali ed ambientali AGR/05 Assestamento forestale e selvicoltura

18 24 -

Discipline della difesa AGR/11 Entomologia generale e applicata AGR/12 Patologia vegetale

6 12 -

Discipline dell'ingegneria agraria, forestale e della rappresentazione

AGR/08 Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali AGR/09 Meccanica agraria AGR/10 Costruzioni rurali e territorio agroforestale

24 36 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 60: -

Totale Attività Caratterizzanti 72 - 120

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Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

AGR/02 - Agronomia e coltivazioni erbacee AGR/11 - Entomologia generale e applicata AGR/19 - Zootecnica speciale IUS/03 - Diritto agrario

18 24 18

Totale Attività Affini 18 - 24

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (AGR/02 AGR/11 AGR/19 IUS/03 ) Il laureato in Scienze Forestali e Ambientali pur presentando proprie competenze tipiche e direttamente collegabili all'ecosistema forestale, prevede anche attività tipiche dell'ambiente rurale. Ciò richiede conoscenze che giustificano la scelta di questi SSD fra le attività affini e integrative. Peraltro queste conoscenze hanno sempre integrato il percorso formativo del laureato in Scienze Forestali. Il Regolamento didattico del Corso di Studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente una adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)

ambito disciplinare CFU min

CFU max

A scelta dello studente 12 16

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 4 8

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

3 6

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c 7

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 3 6

Abilità informatiche e telematiche 3 6

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 6

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali 3 9

Totale Altre Attività 28 - 51

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 148 - 243

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C. FACOLTÀ DI AGRARIA

C/5. Corso di Laurea in SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI

L-26 Classe delle lauree in Scienze e tecnologie alimentari Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere adeguate conoscenze di base della matematica, della fisica, della chimica, della biologia e dell'informatica, specificatamente orientate ai loro aspetti applicativi nelle scienze e tecnologie lungo l'intera filiera produttiva degli alimenti; conoscere i metodi disciplinari di indagine ed essere in grado di utilizzare ai fini professionali i risultati della ricerca e della sperimentazione, nonché finalizzare le conoscenze alla soluzione dei molteplici problemi applicativi lungo l'intera filiera produttiva degli alimenti. In particolare devono possedere: - una visione completa delle attività e delle problematiche dalla produzione al consumo degli alimenti (dal campo alla tavola), nonché la capacità di intervenire con misure atte a garantire la sicurezza, la qualità e la salubrità degli alimenti, a ridurre gli sprechi, a conciliare economia ed etica nella produzione, conservazione e distribuzione degli alimenti; - padronanza dei metodi chimici, fisici, sensoriali e microbiologici per il controllo e la valutazione degli alimenti, delle materie prime e dei semilavorati; - conoscenze relative ai sistemi di gestione della sicurezza, della qualità e dell'igiene; - i principi della alimentazione umana ai fini della prevenzione e protezione della salute, per un proficuo dialogo con il mondo della medicina; - elementi e principi di conoscenza della legislazione alimentare, per un indispensabile rispetto della normativa vigente nonché dell'organizzazione e dell'economia delle imprese alimentari; - la capacità di svolgere compiti tecnici, di programmazione e di vigilanza nelle attività di ristorazione e somministrazione degli alimenti, nonché in quelle di valutazione delle abitudini e dei consumi alimentari; - la capacità di coordinare i molteplici saperi e le diverse attività legate agli alimenti ed alla alimentazione, tenuto conto della unica e specifica visione completa di integrazione verticale, o di filiera (dal campo alla tavola), in specifici settori produttivi del mondo alimentare, nonché la unica capacità di intervenire nelle diverse fasi di programmazione, produzione, controllo e distribuzione di specifiche categorie alimentari; - capacità di coordinare le diverse attività legate alla gastronomia Inoltre i laureati nei corsi di laurea della classe devono conoscere: i principi e gli ambiti delle attività professionali e le relative normativa e deontologia; i contesti aziendali ed i relativi aspetti economici, gestionali ed organizzativi propri dell'intera filiera produttiva dei prodotti alimentari; devono possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze, anche con strumenti informatici; essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, di norma l'inglese, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali; possedere adeguate competenze e strumenti per collaborare nella gestione e nella comunicazione dell'informazione; essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. I laureati della classe potranno svolgere autonomamente attività professionali in numerosi ambiti diversi, tra i quali: - il controllo dei processi di produzione, conservazione e trasformazione delle derrate e dei prodotti alimentari; - la valutazione della qualità e delle caratteristiche chimiche, fisiche, sensoriali, microbiologiche e nutrizionali dei prodotti finiti, semilavorati e delle materie prime; - la programmazione ed il controllo degli aspetti igienico-sanitari e di sicurezza dei prodotti alimentari dal campo alla tavola sia in strutture private che pubbliche; - la preparazione e la somministrazione dei pasti in strutture di ristorazione collettiva, istituzionale e commerciale, ivi comprese quelle eno-gastronomiche; - la gestione della qualità globale di filiera, anche in riferimento alle problematiche di tracciabilità dei prodotti; - la didattica, la formazione professionale, il marketing e l'editoria pertinenti alle scienze e tecnologie alimentari; - la gestione d'imprese di produzione degli alimenti e dei prodotti biologici correlati, compresi i processi di depurazione degli effluenti e di recupero dei sottoprodotti; - il confezionamento e la logistica distributiva. Potranno, inoltre, collaborare: - all'organizzazione ed alla gestione di interventi nutrizionali da parte di enti e strutture sanitarie ; - allo studio, la progettazione e la gestione di programmi di sviluppo agro-alimentare, anche in collaborazioni con agenzie internazionali e dell'Unione Europea; - alla programmazione ed alla vigilanza dell'alimentazione umana in specifiche situazioni, come la preparazione e la somministrazione dei pasti; - alle attività connesse alla comunicazione, il giornalismo ed il turismo eno-gastronomico . Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe:

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- comprendono in ogni caso attività finalizzate a fornire le conoscenze di base nei settori della matematica, fisica, chimica e biologia, nonché un'adeguata preparazione in merito ai temi generali della produzione primaria e del sistema agro-alimentare; - comprendono in ogni caso attività di laboratorio relative ad attività formative caratterizzanti per un congruo numero di crediti; - prevedono, in relazione a obiettivi specifici ed in riferimento alla preparazione della prova finale, un congruo numero di crediti per attività di laboratorio o di stages professionalizzanti svolti in aziende, enti esterni o strutture di ricerca; - devono prevedere la conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea; - l'accertamento della conoscenza può essere anche affidata ad una riconosciuta istituzione; - possono prevedere soggiorni presso altre Università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali, sia per l'acquisizione di CFU che per lo svolgimento di stages. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari si propone di fornire conoscenze e formare capacità professionali che garantiscano una visione completa, pur nella loro specificità, delle attività produttive di alimenti e bevande e delle loro generali problematiche, dalla produzione al consumo. Il corso di laurea non prevede un'articolazione in curricula od orientamenti, legati a specifici ambiti produttivi, ed il profilo occupazionale del laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari è, conseguentemente, molto ampio. Il Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari svolge compiti tecnici di gestione e controllo nelle attività di produzione, conservazione, distribuzione e somministrazione di alimenti e bevande. Obiettivo generale delle sue funzioni professionali, anche a supporto ed integrazione di altre, è il miglioramento costante dei prodotti alimentari in senso qualitativo, garantendo la sostenibilità e la eco-compatibilità delle attività industriali e recependo le innovazioni nelle attività specifiche. La sua attività professionale si svolge principalmente nelle industrie alimentari, in tutte le aziende che operano per la produzione, trasformazione, conservazione e distribuzione dei prodotti alimentari e negli Enti pubblici e privati che conducono attività di analisi, controllo, certificazione ed indagini per la tutela e la valorizzazione delle produzioni alimentari. Il laureato esprime la sua professionalità anche in aziende collegate alla produzione di alimenti, che forniscono materiali, impianti, coadiuvanti ed ingredienti. L'ordinamento didattico che proposto dall'a.a. 2010/11, oltre a mantenere la propria coerenza con il Quadro dei Titoli dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore e le norme introdotte dal D.M. 270/2004, risulta rimodulato secondo i criteri proposti dalla Nota MUR n.16/2009 finalizzati all'accreditamento del Corso di Laurea. Pertanto la riprogettazione del Corso di Laurea Scienze e Tecnologie Alimentari è stata condotta sostanzialmente attraverso la riorganizzazione delle attività di base e caratterizzanti, in moduli non inferiori a 6 CFU,e incrementando il grado di copertura dei SSD. Il Corso di Laurea riprogettato mantiene e consolida gli obiettivi della prima trasformazione dal DM509/99 che hanno previsto il potenziamento delle attività formative di base e degli ambiti caratterizzanti della produzione e della difesa dei sistemi agrari e della qualità dei prodotti. Nel percorso formativo del corso di laurea in "Scienze e tecnologie alimentari", discipline caratterizzanti e affini si integrano per sviluppare una articolazione su tre livelli di formazione: a) propedeutica/metodologica di base, e cioè fisico-matematica e chimico-biologica, nelle aree dell'analisi matematica, della fisica, della chimica, nonché della statistica e dell'informatica finalizzate alla loro applicazione nelle scienze e tecnologie degli alimenti; b) delle conoscenze specifiche, che fanno riferimento alle aree della tecnologia alimentare con riferimento alla conoscenza delle materie prime impiegate, ai processi di trasformazione e conservazione, alle valutazioni della qualità e della sicurezza delle produzioni; c) delle conoscenze specifiche, che fa riferimento ai settori della economia , della meccanizzazione e delle costruzioni agrarie ed alimentari al fine di raggiungere le conoscenze che permettono la gestione di una attività agrioalimentare. L'ordinamento didattico del corso di Laurea in Scienze e tecnologie alimentari si propone, inoltre, di far acquisire allo studente una apertura intellettuale che consenta allo stesso di affrontare e intervenire nelle attività produttive proprie di una filiera agroalimentare attraverso la ottimizzazione degli input e la conseguente riduzione dell'impatto ambientale in un'ottica di globale sostenibilità del comparto. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari dovrà possedere adeguate conoscenze di base della matematica, della fisica, della chimica, della biologia e dell'informatica, riassumibili nei risultati di apprendimento che permettano la comprensione ed utilizzazione dei processi di produzione, trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari. Conoscenza dei metodi di indagine propri delle scienze e tecnologie alimentari, riassumibili nei seguenti risultati di apprendimento attesi: comprensione delle relazioni tra problematiche biologiche, colturali e di allevamento e qualità dei prodotti trasformati; possesso di strumenti logici e conoscitivi per comprendere le principali operazioni ed i processi di trasformazione dell'industria alimentare ed il binomio "processo produttivo - qualità del prodotto"; consapevolezza della complementarietà delle nozioni acquisite in altre aree disciplinari per la gestione di un processo alimentare e per ottimizzare la qualità dei prodotti finiti; familiarità con le principali teorie economiche dell'offerta, della domanda, della produzione e degli scambi.

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Tali obiettivi verranno raggiunti prevalentemente attraverso la predisposizione di cicli di lezioni teoriche e relativo studio individuale, nonché seminari tenuti da docenti interni e/o esterni. L'acquisizione di tali conoscenze verrà valutata sia in itinere (test durante lo svolgimento dei corsi), sia durante la prova di accertamento finale (prova scritta o pratica, orale). Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Le abilità nell'utilizzare, lungo l'intera filiera produttiva degli alimenti, gli aspetti applicativi delle nozioni di base apprese e riassumibili nei seguenti risultati di apprendimento attesi: la familiarità nell'uso delle grandezze fisiche secondo il Sistema Internazionale e la capacità di analisi dimensionale; la padronanza dei principi e delle leggi della meccanica e dell'idraulica, dell'elettromagnetismo e dei fenomeni di trasporto; l'abilità di utilizzo del computer; la capacità di utilizzare in contesti riferibili alle tecnologie alimentari le misure di pH e di concentrazione, l'abilità nel distinguere i componenti di organismi procarioti ed eucarioti attraverso osservazioni scientifiche; la capacità di comprendere le relazioni struttura-funzione in sistemi biologici alimentari e le loro modificazioni nei processi; le abilità per allestire protocolli per il collaudo e la verifica di idoneità alimentare del packaging, quelle proprie dell'uso consapevole e proficuo di tecniche analitiche, anche non strumentali, per la caratterizzazione di tipicità, qualità, sicurezza e degli aspetti sensoriali dei prodotti alimentari; la capacità di valutazione degli alimenti per i loro effetti nutrizionali; la capacità di comprendere i fenomeni di trasporto e le operazioni unitarie della trasformazione degli alimenti come dimostrazione sia concettuale sia pratica; la padronanza delle nozioni economiche di base, la capacità di definizione di bisogni e beni, la capacità di interpretare un bilancio di esercizio di un'impresa agro-alimentare, l'applicazione dell'analisi del rischio, l'utilizzazione di strumenti idonei per il controllo e la gestione della qualità; la capacità di conoscere gli infestanti delle derrate alimentari e le condizioni nelle quali si possono sviluppare, oltre alle tecniche di prevenzione. Tale obiettivo verrà perseguito attraverso lo svolgimento da parte degli studenti di attività pratiche o di tirocinio, ovvero attività che richiedono lo studio e la rielaborazione personale delle conoscenze acquisite. Il raggiungimento dell'obiettivo verrà valutato durante gli accertamenti in itinere e finale previsti con specifiche modalità per i diversi insegnamenti. Autonomia di giudizio (making judgements) Al termine degli studi il laureato possiede una consapevolezza ed autonomia di giudizio che gli permettono di acquisire le informazioni necessarie, e di valutarne le implicazioni in un contesto produttivo e di mercato, per attuare interventi atti a migliorare la qualità e l'efficienza della produzione alimentare e di ogni altra attività connessa, anche in termini di sostenibilità ambientale ed eco-compatibilità. La verifica della acquisizione dell'autonomia di giudizio avverrà tramite la valutazione degli insegnamenti del piano di studio individuale dello studente e la valutazione del grado di autonomia e di capacità di lavorare in gruppo durante l'attività assegnata in preparazione della prova finale. Abilità comunicative (communication skills) Il corso di laurea dovrà preparare figure in grado di lavorare in gruppi interdisciplinari, con capacità di utilizzare un lessico proprio e pertinente, in grado quindi di comunicare con cognizione e proprietà di lessico in termini sia di approccio scientifico sia divulgativo. I laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari dovranno altresì essere in grado di stilare relazioni e documenti tecnici in modo appropriato. Le abilità comunicative verranno acquisite attraverso le attività previste dalla singole discipline (elaborati, relazioni, presentazioni) nonché attraverso l'attività di tirocinio presso le aziende. La relazione di tirocinio , che verrà valutata nella prova finale, rappresenta un ulteriore momento in cui il laureando dovrà organizzare le conoscenze acquisite in modo da renderle comprensibili ad altri. In sede di prova finale, infine, il laureando dovrà esporre oralmente, e/o con l'ausilio di supporti multimediali, i contenuti dell'elaborato finale. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati di primo livello dovranno aver consolidato modalità di studio appropriate e aver acquisito il metodo scientifico. Al fine di favorire lo sviluppo di queste capacità verranno forniti gli strumenti necessari all'acquisizione delle informazioni necessarie a implementare, anche dal punto di vista metodologico, l'approccio scientifico ai fenomeni ed ai processi. Gli studenti verranno, infatti, incoraggiati a completare la loro formazione anche con approfondimenti autonomi, attraverso libri, articoli scientifici o altro materiale bibliografico, in modo tale da essere in grado di affrontare successivi livelli di studio e di acquisire le conoscenze necessarie alla soluzione di problemi tramite la consultazione delle adeguate fonti informative. La redazione della relazione di tirocinio costituirà, tra l'altro, un momento di verifica della raggiunta capacità di apprendimento e di reperimento di informazioni. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Il corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari è istituito senza limitazioni di accesso che non siano quelle stabilite dalla legge. Per essere ammessi al corso di laurea in Scienze e Tecnologie alimentari occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto idoneo. In ogni caso l'ammissione richiede il possesso, all'atto dell'immatricolazione, di conoscenze e competenze nelle discipline

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propedeutiche: soddisfacente familiarità con la matematica di base, padronanza delle principali leggi della fisica e conoscenze di base della biologia, della chimica generale. Inoltre sono richieste doti di logica, una capacità di espressione orale e scritta senza esitazioni ed errori, una discreta cultura generale. Allo scopo di accertare il livello di preparazione di base potranno essere somministrati dei test di ingresso riguardanti argomenti di Matematica, Fisica, Chimica e Biologia e di cultura generale. Le procedure di accertamento delle conoscenze sopra citate consisteranno in una prova obbligatoria, con esito non vincolante, le cui modalità e contenuti saranno definiti annualmente dalla Facoltà su proposta del Consiglio di Corso di Studio e secondo quanto previsto dal Regolamento Didattico del Corso di Studio nel quale saranno indicati gli obblighi formativi aggiuntivi previsti nel caso in cui la verifica delle conoscenze per l'accesso non sia positiva. I risultati del test di accesso/orientamento non costituiranno, comunque, elemento ostativo per l’immatricolazione. Caratteristiche della prova finale La laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari si consegue con il superamento di una prova finale, consistente nella discussione di un elaborato scritto, inerente le attività svolte, redatto dallo studente sotto la guida di un docente Relatore, davanti ad una commissione di docenti. L'elaborato è attinente alle attività svolte dallo studente durante il tirocinio e che possono riguardare i seguenti punti, eventualmente tra loro integrati: - attività sperimentali di laboratorio inerenti l'acquisizione di abilità tecniche e/o la validazione di metodi e procedure; - monitoraggio di un processo o di un'attività produttiva attraverso la rilevazione di dati e la loro elaborazione; - indagini di approfondimento bibliografico e documentale inerenti uno specifico argomento. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) I laureati del corso potranno svolgere attività in numerosi ambiti dei diversi processi produttivi agroalimentari: controllo dei processi di produzione, conservazione e trasformazione delle derrate e dei prodotti alimentari; la valutazione della qualità e delle caratteristiche chimiche, fisiche, sensoriali, microbiologiche e nutrizionali delle materie prime, dei prodotti finiti e semilavorati; la gestione della qualità globale di filiera; la formazione professionale; la gestione d’imprese di produzione degli alimenti e dei prodotti biologici correlati; il confezionamento e la logistica distributiva; collaborare allo studio, progettazione e gestione di programmi di sviluppo agro-alimentare. In particolare, gli sbocchi professionali del laureato in Tecnologie Alimentari si collocano in: aziende che operano nella produzione, trasformazione, conservazione e distribuzione dei prodotti alimentari; imprese di produzione e somministrazione di pasti a livello di catering e ristorazione collettiva; industrie collegate alla produzione di alimenti, quali fornitrici di impianti, coadiuvanti, ingredienti ed altri materiali; enti pubblici e privati che svolgono attività di analisi, controllo e certificazione dei prodotti alimentari; laboratori di analisi degli alimenti; enti di ricerca. Imprese della distribuzione tradizionale e moderna per gli aspetti del controllo di qualità degli acquisti e della conservazione; imprese della commercializzazione con vocazione alla promozione e all’esportazione dei prodotti alimentari nazionali. Il corso prepara alle professioni di • Tecnici di laboratorio biochimico • Tecnici dei prodotti alimentari Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Matematiche, fisiche, informatiche e statistiche

FIS/01 Fisica sperimentale FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici FIS/03 Fisica della materia FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare FIS/05 Astronomia e astrofisica FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) FIS/08 Didattica e storia della fisica INF/01 Informatica MAT/01 Logica matematica MAT/02 Algebra MAT/03 Geometria MAT/04 Matematiche complementari MAT/05 Analisi matematica MAT/06 Probabilita' e statistica matematica MAT/07 Fisica matematica MAT/08 Analisi numerica MAT/09 Ricerca operativa

12 18 8

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SECS-S/01 Statistica

Discipline chimiche CHIM/03 Chimica generale e inorganica CHIM/06 Chimica organica

8 15 8

Discipline biologiche BIO/01 Botanica generale BIO/02 Botanica sistematica BIO/03 Botanica ambientale e applicata

8 12 8

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 30: -

Totale Attività di Base 30 - 45

Note relative alle attività di base Il minimo indicato deriva dalla somma dei minimi attribuiti ai singoli ambiti ma l'organizzazione del percorso didattico garantisce che tale valore sia comunque superato. Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Discipline della tecnologia alimentare

AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree AGR/13 Chimica agraria AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari AGR/16 Microbiologia agraria

54 66 30

Discipline della sicurezza e della valutazione degli alimenti

AGR/07 Genetica agraria AGR/11 Entomologia generale e applicata AGR/12 Patologia vegetale

24 30 20

Discipline economiche e giuridiche AGR/01 Economia ed estimo rurale 12 18 8

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 60: -

Totale Attività Caratterizzanti 90 - 114

Note relative alle attività caratterizzanti Le attività caratterizzanti comprendono gli ambiti della produzione, della tecnologia alimentare, della sicurezza e valutazione degli alimenti e dell’economia sui quali è strutturato il percorso formativo. Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Attività formative affini o integrative

AGR/08 - Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali AGR/09 - Meccanica agraria AGR/10 - Costruzioni rurali e territorio agroforestale AGR/18 - Nutrizione e alimentazione animale CHIM/10 - Chimica degli alimenti

18 24 18

Totale Attività Affini 18 - 24

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (AGR/09 AGR/18 CHIM/10) Le discipline relative alle attività formative Affini o integrative si riferiscono all’integrazione e/o al completamento del percorso formativo facendo riferimento a culture di contesto peculiari della sede e della Facoltà. I SSD AGR/08, AGR/09, AGR/13 e AGR/17 permettono di completare la formazione, oltre che per un accesso alla magistrale LM/70. Il Regolamento didattico del Corso di Studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente una adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 12 18

90

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 4 8

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

3 6

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c 7

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 3 6

Abilità informatiche e telematiche 3 6

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 6

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali 6 12

Totale Altre Attività 31 - 56

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 169 - 239

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C. FACOLTÀ DI AGRARIA

C/6. Corso di Laurea Magistrale Interclasse in SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE E ALIMENTARI

LM-69 Classe delle lauree magistrali in Scienze e tecnologie agrarie &

LM-70 Classe delle lauree magistrali in Scienze e tecnologie alimentari Obiettivi formativi qualificanti della classe: LM-69 Classe delle lauree magistrali in Scienze e tecnologie agrarie I laureati nei corsi delle lauree magistrali della classe devono: possedere una solida preparazione culturale nei settori della biologia, della matematica, della fisica e della chimica indispensabili per una formazione professionale specifica; possedere una buona padronanza del metodo scientifico d'indagine; conoscere le tecniche, anche di laboratorio, per il controllo della qualità delle filiere delle diverse produzioni agrarie. essere capaci di progettare, gestire e certificare sistemi e processi della produzione agraria, anche in relazione ai mezzi tecnici, alle macchine, agli impianti, alla sicurezza degli ambienti di lavoro e all'impatto ambientale; possedere un'elevata preparazione nella biologia e nella fisiologia applicata e nella genetica per operare il miglioramento qualitativo e quantitativo della produzione agraria, la sua difesa e la salvaguardia della risorse del suolo e della biodiversità, utilizzando tecnologie tradizionali ed innovative; essere capaci di programmare e gestire ricerca e produzione agraria e la sua sostenibilità in progetti che tengano conto anche delle particolari peculiarità delle aree tropicali e subtropicali; essere capaci di mettere a punto, gestire e valutare progetti di sviluppo; possedere un'elevata preparazione scientifica e tecnologica per progettare e gestire l'innovazione della produzione agraria, qualitativa e quantitativa, con particolare riferimento alla fertilità del suolo, al miglioramento genetico, alla produzione e difesa delle piante coltivate e dei progetti di filiera ad essa correlati, comprendendo anche le problematiche della conservazione e gestione post-raccolta dei prodotti agricoli e del loro marketing, anche riguardanti le peculiari problematiche connesse alle aree tropicali e subtropicali; possedere una completa visione dei problemi del territorio rurale, compresi gli aspetti catastali, topografici e cartografici, della stima dei beni fondiari, dei mezzi tecnici, degli impianti e della gestione dei progetti, strutture, macchine e mezzi tecnici e impianti in campo agrario, compreso il verde; possedere la capacità di progettazione di sistemi ed opere complessi relativi agli ambiti agrario e rurale ; avere competenze avanzate nella gestione delle imprese, delle filiere alimentari e non alimentari e delle imprese di consulenza e servizi ad esse connesse; essere in grado di pianificare il territorio rurale e le attività in esso comprese; essere in grado di gestire i cantieri e di collaudare le opere anche in relazione ai piani di sicurezza sul lavoro; essere capaci di utilizzare lo strumento informatico anche per il monitoraggio e la modellistica relative al sistema agrario; essere in grado di operare con ampia autonomia assumendo la responsabilità di progetto e di struttura; conoscere i principi e gli ambiti dell'attività professionale e relative normativa e deontologia; essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale almeno una lingua dell'Unione Europea, di norma l'inglese, oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. I curricula della classe prevedono attività dedicate: all'approfondimento delle conoscenze della struttura e delle principali funzioni degli organismi utilizzati nella produzione agraria, tenendo anche conto delle particolari caratteristiche degli organismi delle aree tropicali e subtropicali; all'approfondimento delle conoscenze dei fattori fisici, chimici e biologici che condizionano le produzioni agrarie, e sui principi su cui si fondano le tecnologie tese a mitigare e/o valorizzare gli effetti che essi determinano sulle piante in coltura e sugli animali allevati; all'acquisizione di un'elevata preparazione di base con particolare riguardo alla biologia e fisiologia applicata ed alla genetica per operare il miglioramento qualitativo e quantitativo della produzione agraria, utilizzando tecnologie tradizionali ed innovative; all'acquisizione di una solida conoscenza degli agenti nocivi (insetti, patogeni, malerbe) e delle interazioni che essi stabiliscono con le piante agrarie e degli effetti che determinano in esse; all'acquisizione di conoscenze operative e gestionali sui mezzi e tecnologie utilizzati nella produzione, difesa, conservazione e trattamento post-raccolta dei prodotti, e sull'impatto che essi possono avere sull'ambiente e sulla salute dell'uomo; alla conoscenza di aspetti economici della produzione e dei problemi demoetnoantropologici, in particolare delle aree tropicali e subtropicali; all'acquisizione delle capacità progettuali generali e di pianificazione del territorio rurale anche con l'impiego di modelli matematici e di strumenti informatici e telematici; ad esercitazioni pratiche e di laboratorio per la conoscenza di metodi sperimentali e di elaborazioni dei dati; all'uso delle tecnologie tradizionali ed innovative, agli aspetti informatici computazionali e ad attività seminariali e tutoriali;

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all'attività di una tesi sperimentale, consistente nell'esecuzione della parte sperimentale, dell'elaborazione e discussione dei risultati nonchè alla formulazione di un elaborato. Obiettivi formativi qualificanti della classe: LM-70 Classe delle lauree magistrali in Scienze e tecnologie alimentari I laureati nei corsi delle lauree magistrali della classe devono: possedere una solida preparazione culturale di base e una buona padronanza del metodo scientifico; essere capaci di ottimizzare i processi e di gestire progetti di ricerca e di sviluppo industriale; essere esperti nel gestire e promuovere la qualità e la sicurezza degli alimenti anche nell'ottemperanza delle norme sulla sicurezza degli operatori e sulla tutela dell'ambiente; avere conoscenze e capacità professionali adeguate allo svolgimento di attività complesse di coordinamento e di indirizzo riferibili al settore agro - alimentare; possedere elevate competenze tecniche per il controllo di qualità e dell'igiene degli alimenti anche con l'impiego di metodologie innovative; possedere conoscenze e capacità professionali nella progettazione e gestione di macchine ed impianti utilizzati nei processi di lavorazione e trasformazione degli alimenti; avere competenze avanzate nella gestione delle imprese, delle filiere agro-alimentari e delle imprese di consulenza e servizi ad esse connesse; aver sviluppato attitudini personali alla comunicazione, al lavoro di gruppo multidisciplinare e capacità di giudizio sia sul piano tecnico economico sia su quello umano ed etico; essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. Ai fini indicati i curricula dei corsi di laurea magistrale della classe: prevedono l'acquisizione di conoscenze approfondite sugli aspetti tecnici specifici del settore alimentare e settori affini sia a carattere generale che specialistico; prevedono attività di controllo ed esercitazioni pratiche dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali e di controllo e alla elaborazione dei dati; prevedono attività rivolte all'approfondimento delle conoscenze sulle tecnologie tradizionali ed innovative; prevedono, in relazione a obiettivi specifici, attività come tirocini presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. Devono prevedere esecuzione di una tesi sperimentale consistente nell'esecuzione della parte sperimentale, nell'elaborazione e discussione dei risultati nonchè nella stesura dell'elaborato. I curricula previsti nei diversi corsi di laurea, ed anche in uno stesso corso della classe potranno essere differenziati fra loro al fine di perseguire maggiormente alcuni obiettivi indicati rispetto ad altri, oppure di approfondire particolarmente alcuni settori disciplinari, o attività professionalizzanti. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il corso di laurea magistrale interclasse in Scienze e Tecnologie Agrarie e Alimentari si propone di fornire, sulla base di una solida preparazione sugli aspetti teorico-scientifici acquisita nelle lauree triennali nelle classi L25 ed L26, conoscenze avanzate nell'ambito della gestione tecnica dei sistemi e delle filiere agroalimentari. Il corso, inoltre, forma professionalità di alto profilo in grado di utilizzare un ampio spettro di conoscenze per interpretare, descrivere e risolvere, in modo innovativo, problemi connessi alle filiere agro-alimentari. All'interno del corso di laurea magistrale interclasse lo studente, infatti, ha la possibilità di acquisire conoscenze specifiche e di differenziare la propria preparazione negli ambiti delle scienze agrarie e delle tecnologie alimentari. Il percorso formativo del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie e Alimentari si articola su due livelli: a) la formazione di base nei settori della biologia applicata (agroecologia, fertilità e nutrizione delle piante, eco fisiologia), dell'ingegneria agraria e della economia e politica agraria. b) la formazione specialistica che fa riferimento alle conoscenze specifiche delle due Classi ed è finalizzate a fornire: - preparazione scientifica e tecnologica per progettare e gestire l'innovazione della produzione agricola con particolare riferimento agli aspetti della salvaguardia delle risorse dell'agrosistema (biodiversità, valorizzazione delle risorse idriche)ed alla conseguente valorizzazione delle produzioni in chiave sostenibile; - una formazione specifica su aspetti scientifico-metodologici riguardanti la protezione e difesa delle colture e sulla applicazione di metodi di diagnostica nonché sullo studio di modelli di gestione integrata per il controllo di patogeni ed insetti; - conoscenze per l’approfondimento delle tematiche sulla valutazione della qualità chimica, fisica, nutrizionale e sensoriale dei prodotti alimentari, la produzione e la conduzione di processi produttivi sulla base delle moderne norme procedurali in termini di qualità e sicurezza; - le competenze per effettuare una scelta razionale dei processi e delle fasi di trasformazione più idonee per una moderna produzione alimentare e/o somministrazione degli alimenti. Il profilo occupazionale del laureato magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie e Alimentari risulta adeguatamente differenziato, con approfondimenti di particolari ambiti professionali e con l'ottenimento di specifici profili

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occupazionali; tutti aspetti che garantiscano la flessibilità necessaria per rispondere alle richieste del mercato sia privato che pubblico. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Al termine del percorso di studi, il laureato magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie e Alimentari dovrà dimostrare di possedere: - una solida preparazione di base e buona padronanza del metodo scientifico per operare nell’ambito di attività di ricerca di biologia applicata ai sistemi agrari e zootecnici; - conoscenze del metodo analitico e di specifici strumenti d’indagine per l'analisi dei fenomeni biologici, biochimici e fisici, coinvolti nei processi di produzione e trasformazione delle produzioni agrarie; - conoscenza e comprensione dei fattori naturali e antropici legati all’assetto e alla struttura degli agro ecosistemi. - conoscenze di base e una buona padronanza del metodo scientifico tali da renderlo in grado di ottimizzare e gestire progetti di ricerca e industriale Tali obiettivi verranno raggiunti, prevalentemente, attraverso cicli di lezioni teoriche e relativo studio individuale, nonché seminari tenuti da docenti interni e/o esterni. L’acquisizione di tali conoscenze verrà valutata sia in itinere (test durante lo svolgimento dei corsi), sia durante la prova di accertamento finale (prova scritta o pratica, orale,). Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Al termine del percorso formativo, i laureati magistrali dovranno dimostrare la capacità di gestire le conoscenze acquisite per lo svolgimento di attività di tipo scientifico e tecnico finalizzate ad attività di ricerca, di progettazione, di pianificazione e di gestione nei diversi settori che fanno riferimento al sistema agro-alimentare. I laureati magistrali dovranno essere in grado di applicare le proprie conoscenze scientifiche (contenuti e metodologie) attraverso la partecipazione ad attività di ricerca. Inoltre, dovranno essere in grado di acquisire ed elaborare informazioni per generare studi, progetti e modelli di gestione e pianificazione relativi a prodotti e processi nel settore agroalimentare, sia a livello aziendale sia territoriale. Tale obiettivo verrà perseguito attraverso lo svolgimento da parte degli studenti di attività pratiche o di tirocinio, ovvero attività che richiedono lo studio e la rielaborazione personale delle conoscenze acquisite. Il raggiungimento dell’obiettivo verrà valutato durante gli accertamenti in itinere e finale previsti con specifiche modalità per i diversi insegnamenti. Autonomia di giudizio (making judgements) Al termine del percorso formativo, i laureati magistrali avranno la capacità di raccogliere e interpretare informazioni e trarne conclusioni autonome su temi connessi ai sistemi agro-alimentari, tenendo in considerazione eventuali implicazioni sociali ed etiche relative al sistema considerato, e dimostrando di essere in grado di sostenere un confronto dialettico sulle proprie tesi. Gli strumenti impiegati per l’acquisizione dell’autonomia di giudizio saranno il coinvolgimento attivo degli studenti durante lo svolgimento delle lezioni con lavori di gruppo coordinati dal docente (Casi studio), nonché attraverso l’attività di tirocinio pratico-applicativo. Tale abilità verrà valutata durante gli accertamenti, sui contenuti e sulla presentazione dell’elaborato durante la prova finale. Abilità comunicative (communication skills) Il corso di laurea magistrale dovrà preparare figure in grado di lavorare in gruppi interdisciplinari, con capacità di utilizzare un lessico proprio e pertinente, in grado quindi di comunicare con cognizione e proprietà di lessico in termini sia di approccio scientifico sia divulgativo e utilizzare almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, con riferimento anche al lessico tecnico-scientifico. I Laureati in Scienze e Tecnologie Agrarie dovranno altresì essere in grado di stilare relazioni e documenti tecnici in modo appropriato. Le abilità comunicative verranno acquisite attraverso le attività previste dalla singole discipline (elaborati, relazioni, presentazioni) nonché attraverso l’attività di tirocinio presso le aziende. La relazione di tirocinio, che verrà valutata nella prova finale, rappresenta un ulteriore momento in cui il laureando dovrà organizzare le conoscenze acquisite in modo da renderle comprensibili ad altri. In sede di prova finale, infine, il laureando dovrà esporre oralmente, e con l’ausilio di supporti multimediali, i contenuti dell’elaborato finale. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati magistrali dovranno aver consolidato modalità di studio ed analisi appropriate e aver acquisito il metodo scientifico.. Al fine di favorire lo sviluppo di queste capacità verranno forniti gli strumenti necessari all’acquisizione delle informazioni necessarie a implementare, anche dal punto di vista metodologico, l’approccio scientifico ai fenomeni ed ai processi. In tal modo risulterà idoneo ad intraprendere ulteriori e più avanzati studi (dottorato di ricerca, corsi di specializzazione, master di secondo livello, ecc.) con un alto grado di autonomia, anche utilizzando le più recenti tecnologie della comunicazione e dell'informatica Gli studenti, infatti, in aggiunta ad attività connesse alle discipline curriculari, completeranno e definiranno la propria formazione attraverso le attività legate alla tesi di laurea e al tirocinio. Infatti, la frequenza di laboratori sotto la

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supervisione di docenti e ricercatori, il rapporto con strutture esterne di ricerca e del mondo delle imprese, unitamente alla disponibilità di strumenti per attività autonome di approfondimento (materiale bibliografico), permetteranno allo studente di acquisire una propria e specifica identità tecnico-scientifica sia nell’area delle scienze agrarie sia in quella delle tecnologie alimentari. La discussione dei Casi Studio, la redazione della relazione di tirocinio e l’elaborato per la prova finale costituiranno i momenti di verifica della raggiunta capacità di apprendimento. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al corso di studio della laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie e Alimentari occorre essere in possesso di un titolo di laurea triennale in Scienze e Tecnologie Agrarie della Classe L25, in Scienze e Tecnologie Alimentari nella Classe L26, ovvero di altro titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto idoneo. I criteri di accesso prevedono il possesso dei requisiti curriculari e la verifica dell’adeguatezza della personale preparazione, le cui modalità sono definite nel Regolamento Didattico del Corso. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella discussione di un elaborato scritto strutturato secondo le linee di un rapporto scientifico, preparato dallo studente sotto la supervisione di un relatore e concernente un'esperienza scientifica originale. In funzione della classe di laurea prescelta dallo studente al momento della immatricolazione, l’elaborato finale riguarderà tematiche attinenti alle Scienze agrarie o alle Scienze e Tecnologie Alimentari. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie e Alimentari può svolgere attività di programmazione, gestione, controllo, coordinamento e formazione relativa alle filiere agroalimentari, per rispondere alle esigenze del mercato e del consumatore per quanto riguarda qualità e salubrità dei prodotti, il rispetto dell'ambiente.. Il laureato magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie e Alimentari può inoltre collaborare alla realizzazione e gestire in proprio progetti di ricerca di base ed applicata nel settore delle produzioni agrarie e delle tecnologie alimentari e del post-raccolta. La sua attività professionale si svolge prevalentemente nelle aziende dei comparti della produzione primaria e dell’agro-industria, negli Enti pubblici e privati che conducono attività di pianificazione, analisi, controllo, certificazione, nonché in quelli che svolgono attività di ricerca in campo agricolo, negli enti di formazione, negli Uffici Studi e nella libera professione. I laureati magistrali in Scienze e Tecnologie Agrarie e Scienze e Tecnologie Alimentari possono rispettivamente sostenere l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di dottore agronomo-forestale e a quella di tecnologo alimentare. Il corso prepara alle professioni di • Biotecnologi • Agronomi e forestali Attività formative caratterizzanti

LM-69 Scienze e tecnologie agrarie

ambito disciplinare settore CFU

Discipline della produzione

AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale AGR/19 Zootecnica speciale

12 - 42

Discipline della fertilità e conservazione del suolo

AGR/13 Chimica agraria AGR/16 Microbiologia agraria

6 - 18

Discipline del miglioramento genetico

AGR/07 Genetica agraria AGR/17 Zootecnica generale e miglioramento genetico

6 - 12

Discipline della difesa AGR/11 Entomologia 18 - 24

LM-70 Scienze e tecnologie alimentari

ambito disciplinare

settore CFU

Discipline delle tecnologie alimentari

AGR/11 Entomologia generale e applicata AGR/12 Patologia vegetale AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari AGR/16 Microbiologia agraria

12 - 42

Discipline della produzione e gestione.

AGR/01 Economia ed estimo rurale AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree AGR/07 Genetica agraria AGR/13 Chimica agraria AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale AGR/19 Zootecnica speciale

12 - 42

Minimo di crediti riservati dall'ateneominimo da D.M. 45:

95

generale e applicata AGR/12 Patologia vegetale

Discipline economico gestionali

AGR/01 Economia ed estimo rurale

6 - 12

Discipline della ingegneria agraria

-

Minimo di crediti riservati dall'ateneominimo da D.M. 45:

Totale per la classe 48 - 108

Totale per la classe 45 - 84

Attività Comuni settori in comune tra le due classi selezionati nella presente proposta CFU min CFU max

AGR/01- Economia ed estimo rurale

48 60

AGR/02- Agronomia e coltivazioni erbacee

AGR/03- Arboricoltura generale e coltivazioni arboree

AGR/07- Genetica agraria

AGR/11- Entomologia generale e applicata

AGR/12- Patologia vegetale

AGR/13- Chimica agraria

AGR/15- Scienze e tecnologie alimentari

AGR/16- Microbiologia agraria

AGR/18- Nutrizione e alimentazione animale

AGR/19- Zootecnica speciale

minimo crediti caratterizzanti per la classe: LM-69 Scienze e tecnologie agrarie

48 +

minimo crediti caratterizzanti per la classe: LM-70 Scienze e tecnologie alimentari

45 -

massimo dei crediti in comune: 60 =

minimo dei crediti per attività di base e caratterizzanti

33

massimo crediti caratterizzanti per la classe: LM-69 Scienze e tecnologie agrarie

108 +

massimo crediti caratterizzanti per la classe: LM-70 Scienze e tecnologie alimentari

84 -

minimo dei crediti in comune: 48 =

massimo dei crediti per attività di base e caratterizzanti

144

Attività affini o integrative ambito: Attività formative affini o integrative CFU

intervallo di crediti da assegnarsi complessivamente all'attività (minimo da D.M. 12) 12 24

A11

AGR/08 - Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali AGR/09 - Meccanica agraria AGR/10 - Costruzioni rurali e territorio agroforestale AGR/17 - Zootecnica generale e miglioramento genetico

12 24

Totale Attività Affini 12 - 24

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (AGR/08 AGR/09 AGR/10 AGR/17 ) Le attività affini ed integrative completano le conoscenze dello studente sia nel percorso comune (1° anno) ma soprattutto nei due diversi curricula. I SSD della macroarea dell'ingegneria agraria (AGR/08; AGR/09; AGR/10) apportano conoscenze e competenze nel campo della conservazione e gestione delle risorse ambientali (curr. LM-69) e dei processi e delle infrastrutture agroindustriali (curr. LM-70) Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 8 12

Per la prova finale 12 18

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 2 5

Abilità informatiche e telematiche 6 8

Tirocini formativi e di orientamento - -

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Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 8

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 28 - 43

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 120

Range CFU totali del corso 73 - 211

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C. FACOLTÀ DI AGRARIA

C/7. Corso di Laurea Magistrale in SCIENZE FORESTALI E AMBIENTALI

LM-73 Classe delle lauree magistrali in Scienze e tecnologie forestali ed ambientali

Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono: avere una solida preparazione culturale di base e una buona padronanza dei metodi scientifici di indagine in campo forestale e ambientale; avere un'elevata preparazione scientifica ed operativa nelle discipline concernenti le risorse e gli aspetti tecnologici ed economici dell'ambiente forestale; avere competenze per svolgere attività di ricerca, di base ed applicata, e di promozione e sviluppo dell'innovazione scientifica e tecnologica; avere la preparazione per la pianificazione, la conservazione e la valorizzazione delle risorse forestali, ecologiche, produttive e del paesaggio e per lo sviluppo sostenibile dei territori montani e forestali; essere capaci di operare professionalmente nelle relative attività ed in particolare di esaminare e risolvere problemi di pianificazione e progettazione, nonché di coordinare e gestire interventi per la tutela e la valorizzazione del territorio e delle risorse naturali e del paesaggio; avere conoscenze e capacità specialistiche adeguate allo svolgimento di attività complesse e interdisciplinari di coordinamento e di indirizzo riferibili ad uno o più dei seguenti settori: - analisi e monitoraggio degli ecosistemi forestali, agrari e dell'ambiente montano; - gestione sostenibile, eco-certificazione e conservazione delle risorse dell'ambiente agrario, forestale e montano; - fruizione del territorio a fini turistico ricreativi; - gestione del territorio a fini faunistici venatori e della pesca; - progettazione, direzione e collaudo di lavori di protezione del suolo e di ingegneria forestale e di manutenzione del territorio; - progettazione, direzione e collaudo di interventi selvi-colturali, di rimboschimento e di arboricoltura da legno; - progettazione, direzione e collaudo del verde urbano e peri-urbano; - pianificazione paesaggistica; - progettazione e gestione di lavori di miglioramento, ricostituzione e restauro ecologico di ambienti degradati; - progettazione e gestione di siti per lo smaltimento dei rifiuti e la coltivazione di cave; - progettazione e gestione di interventi di prevenzione e lotta agli incendi forestali; - analisi e valutazione di impatto ambientale in aree montane e forestali; - piani di gestione di aree protette e pianificazione ecologica territoriale; - utilizzazioni forestali e meccanizzazione forestale; - lavorazione industriale del legno; - valorizzazione e commercializzazione dei prodotti legnosi; - impiego del legno in strutture costruttive; - trasformazione chimico-industriale del legno e dei suoi derivati; - analisi e conservazione di manufatti e reperti lignei; - coordinamento in fase di progettazione e di esecuzione di sistemi di sicurezza; essere in grado di utilizzare avanzati strumenti informatici di lettura e di interpretazione di dati relativi al territorio e al paesaggio; conoscere i principi e gli ambiti dell'attività professionale e relative normativa e deontologia; essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, una lingua dell'Unione Europea, di norma l'inglese, oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari; essere in grado di operare nei settori indicati con ampia autonomia e responsabilità, di svolgere funzioni di coordinamento, di assumere responsabilità di progetti e strutture. I curricula nei corsi della laurea magistrale della classe prevedono attività dedicate: all'acquisizione di conoscenze nelle aree di, fisica, chimica, biologica, economico-statistica necessarie per affrontare la parte applicata e specialistica; all'acquisizione di conoscenze fondamentali, a carattere generale e specialistico, relative all'ambiente forestale, al territorio e al paesaggio e all'industria di trasformazione del legno e dei suoi derivati; ad esercitazioni pratiche e di laboratorio per la conoscenza di metodiche sperimentali utili all'elaborazione dei dati; all'uso delle tecnologie tradizionali ed innovative, agli aspetti informatici e computazionali; in relazione a obiettivi specifici, a tirocini presso aziende, studi professionali, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane e straniere, anche nel quadro di accordi internazionali. all'attività di una tesi sperimentale, consistente nell'esecuzione della parte sperimentale, dell'elaborazione e discussione dei risultati nonchè alla formulazione di un elaborato.

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Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il corso di laurea magistrale in Scienze Forestali e Ambientali dovrà fornire agli studenti solide basi nel campo delle discipline dell'analisi, interpretazione e comprensione delle interazioni tra i diversi sistemi territoriali e tra le varie componenti dei sistemi, al fine di formare professionisti in grado di affrontare le attuali tematiche della gestione forestale e di elaborare appropriate soluzioni. La molteplicità di funzioni della foresta richiede un approccio conoscitivo e di gestione pienamente integrato fra aspetti biologici, socio-economici e tecnologici. In questo scenario il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali mira a formare figure professionali in grado di affrontare e gestire problemi complessi nell'ambito della pianificazione, gestione e conservazione degli ecosistemi forestali e più in generale della gestione dell’ambiente, con particolare riguardo al ruolo fondamentale che le foreste svolgono per la conservazione della biodiversità, la tutela ambientale, la valorizzazione paesaggistica e lo sviluppo sostenibile del territorio rurale e forestale. Il percorso formativo mira a sviluppare negli studenti le conoscenze necessarie al monitoraggio degli ecosistemi forestali, all'inventariazione delle risorse forestali, alla gestione delle interazioni fauna-foresta, alla pianificazione economica del territorio agro-forestale, alla gestione delle aree protette, alla pianificazione ecologica e paesaggistica del territorio, alla tutela dell’ambiente e al riassetto idraulico. L'ordinamento didattico che proposto dall'a.a. 2010/11, oltre a mantenere la propria coerenza con il Quadro dei Titoli dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore e le norme introdotte dal D.M. 270/2004, risulta rimodulato secondo i criteri proposti dalla Nota MUR n.16/2009 finalizzati all'accreditamento del Corso di Laurea. Pertanto la riprogettazione del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali è stata condotta sostanzialmente attraverso la riorganizzazione delle attività di base e caratterizzanti, in moduli non inferiori a 6 CFU,e incrementando il grado di copertura dei SSD. Il Corso di Laurea riprogettato mantiene e consolida gli obiettivi della prima trasformazione dal DM509/99 che hanno previsto il potenziamento delle attività formative di base e degli ambiti caratterizzanti della produzione e della difesa dei sistemi agrari e della qualità dei prodotti. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Al termine del percorso di studi, i laureati magistrali in Scienze Forestali e Ambientali dovranno dimostrare di avere ulteriormente sviluppato le proprie conoscenze inerenti le problematiche relative alla gestione e al monitoraggio dei sistemi forestali, alla tutela e alla valorizzazione delle risorse forestali; le metodologie per una corretta pianificazione e programmazione degli interventi e per il monitoraggio degli effetti degli interventi; la progettazione e realizzazione di interventi a basso impatto ambientale finalizzati alla difesa, conservazione e valorizzazione del territorio. Tali obiettivi verranno raggiunti prevalentemente attraverso la predisposizione di cicli di lezioni teoriche e relativo studio individuale, nonché seminari tenuti da docenti interni e/o esterni. L’acquisizione di tali conoscenze verrà valutata sia in itinere, mediante test di valutazione da sottoporre agli studenti durante lo svolgimento dei corsi, sia durante la prova di accertamento finale che potrà essere condotta con modalità differenti (prova scritta, orale, pratica). Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Al termine del corso di studio il laureato di secondo livello in Scienze Forestali e Ambientali dovrà aver acquisito la capacità di gestire le proprie conoscenze per lo svolgimento delle attività tipiche del settore e per lo sviluppo di programmi attinenti specifiche problematiche del sistema forestale. Dovranno, inoltre, disporre di una solida conoscenza delle metodiche adottate nell’ambito della gestione, pianificazione dei sistemi forestali e della realizzazione di interventi a bassa impatto ambientale destinati alla valorizzazione e conservazione delle risorse ambientali. Tale obiettivo verrà perseguito attraverso lo svolgimento da parte degli studenti del tirocinio e di altre attività pratiche che richiedono lo studio e la rielaborazione personale delle conoscenze acquisite. Il raggiungimento dell’obiettivo verrà valutato durante accertamenti previsti con specifiche modalità per i diversi insegnamenti. Autonomia di giudizio (making judgements) Alla fine del percorso formativo biennale i Laureati in Scienze Forestali e Ambientali avranno acquisito la capacità di raccogliere, elaborare e interpretare informazioni e trarne conclusioni autonome su tematiche inerenti il settore specifico, tenendo in considerazione eventuali implicazioni sociali ed etiche relative al sistema considerato, e dimostrando di essere in grado di sostenere un confronto dialettico sulle proprie tesi. Gli strumenti impiegati per l’acquisizione dell’autonomia di giudizio saranno il coinvolgimento attivo degli studenti durante lo svolgimento delle lezioni con lavori di gruppo coordinati dal docente, esercitazioni guidate e attività seminariali integrative, nonché l’attività di tirocinio pratico applicativo. Tale abilità verrà valutata durante gli accertamenti nonché attraverso la redazione di un elaborato scritto relativo all’attività e alla discussione durante la prova finale. Abilità comunicative (communication skills) Il corso di Laurea magistrale in Scienze forestali e Ambientali dovrà preparare figure in grado di lavorare in gruppi interdisciplinari, con capacità di utilizzare un lessico proprio e pertinente al proprio settore, e quindi in grado di

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comunicare, oralmente e per iscritto, aspetti del proprio lavoro a specialisti e non specialisti. I laureati dovranno essere in grado di stilare relazioni e documenti tecnici in modo appropriato. Le abilità comunicative verranno acquisite attraverso le attività previste dalle singole discipline (elaborati, relazioni, presentazioni) nonché attraverso l’insegnamento dedicato a Tecniche di Comunicazione in cui tecnici e operatori del settore condivideranno con gli studenti le strategie comunicative tipiche del settore e non solo. La redazione della relazione di Tirocinio rappresenta un ulteriore momento in cui il laureando dovrà organizzare le conoscenze acquisite in modo da renderle comprensibili ad altri. In sede di prova finale il laureando dovrà esporre oralmente l’attività svolta. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati di secondo livello in Scienze Forestali e Ambientali dovranno aver consolidato appropriate modalità di studio e aver acquisito il metodo scientifico. Al fine di favorire lo sviluppo di queste capacità verranno forniti gli strumenti necessari all’acquisizione delle informazioni. Gli studenti verranno incoraggiati a completare la loro formazione anche con approfondimenti autonomi attraverso libri, articoli scientifici e altro materiale bibliografico, in modo tale da essere in grado di affrontare successivi livelli di studio e di acquisire le conoscenze necessarie alla soluzione di problemi propri del settore forestale tramite la consultazione delle adeguate fonti informative non solo di tipo scientifico (consultazione di raccolte legislative, sportelli di associazione professionali del settore e non, organi di controllo pubblici, ecc.). La redazione della relazione di tirocinio costituisce un momento di verifica della raggiunta capacità di apprendimento e di reperimento di informazioni. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per essere ammessi al corso di Laurea magistrale occorre essere in possesso della Lauree appartenenti alle Classi L25 "Scienze e tecnologie agrarie e forestali", L21 "Scienze della Pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale", L 32 "Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura", L7 "Ingegneria civile ed ambientale", ovvero di altro titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto idoneo. I criteri di accesso prevedono il possesso dei requisiti curriculari e la verifica dell’adeguatezza della personale preparazione, le cui modalità sono definite nel Regolamento Didattico del Corso. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella discussione di un elaborato scritto strutturato secondo le linee di un rapporto scientifico, preparato dallo studente sotto la supervisione di un relatore e concernente un'esperienza scientifica originale, attinente ai temi delle Scienze Forestali e Ambientali Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato magistrale in Scienze forestali e ambientali è preparato a svolgere compiti di pianificazione, progettazione, gestione, controllo, coordinamento e formazione in strutture pubbliche e private che operano a diversa scala nella pianificazione e difesa del territorio, nella gestione sostenibile delle risorse naturali e forestali, nella protezione dell'ambiente e della natura, nel ripristino ambientale e nella cura del verde urbano e del paesaggio. I laureati del Corso di Laurea potranno partecipare ai concorsi per il reclutamento di ufficiali del Corpo Forestale dello Stato. Il corso prepara alle professioni di • Tecnici agronomi • Tecnici forestali Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Discipline economiche e giuridiche AGR/01 Economia ed estimo rurale 6 12 -

Discipline forestali ed ambientali

AGR/05 Assestamento forestale e selvicoltura AGR/12 Patologia vegetale AGR/13 Chimica agraria BIO/03 Botanica ambientale e applicata

42 54 -

Discipline dell' ingegneria forestale e della pianificazione

AGR/10 Costruzioni rurali e territorio agroforestale

6 12 -

Discipline dell'industria del legno AGR/09 Meccanica agraria 6 12 -

Discipline della difesa e del riassetto del territorio

AGR/08 Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali

6 12 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 45: -

100

Totale Attività Caratterizzanti 66 - 102

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Attività formative affini o integrative

AGR/06 - Tecnologia del legno e utilizzazioni forestali AGR/11 - Entomologia generale e applicata AGR/19 - Zootecnica speciale

12 16 12

Totale Attività Affini 12 - 16

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (AGR/06 AGR/11 AGR/19 ) Alcuni settori presenti in ambiti caratterizzanti della classe LM-73 sono stati considerati come affini e integrativi in quanto sono specificatamente destinati a rafforzare obiettivi formativi quali la razionalizzazione degli interventi in bosco e la rappresentazione del territorio. Il Regolamento didattico del Corso di Studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente una adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 8 10

Per la prova finale 12 18

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 2 5

Abilità informatiche e telematiche 5 8

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 7

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 27 - 41

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 120

Range CFU totali del corso 105 - 159

101

C. FACOLTÀ DI AGRARIA

C/8. Corso di Laurea in SCIENZE GASTRONOMICHE

L-26 Classe delle lauree in Scienze e tecnologie alimentari Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere adeguate conoscenze di base della matematica, della fisica, della chimica, della biologia e dell'informatica, specificatamente orientate ai loro aspetti applicativi nelle scienze e tecnologie lungo l'intera filiera produttiva degli alimenti; conoscere i metodi disciplinari di indagine ed essere in grado di utilizzare ai fini professionali i risultati della ricerca e della sperimentazione, nonché finalizzare le conoscenze alla soluzione dei molteplici problemi applicativi lungo l'intera filiera produttiva degli alimenti. In particolare devono possedere: - una visione completa delle attività e delle problematiche dalla produzione al consumo degli alimenti (dal campo alla tavola), nonché la capacità di intervenire con misure atte a garantire la sicurezza, la qualità e la salubrità degli alimenti, a ridurre gli sprechi, a conciliare economia ed etica nella produzione, conservazione e distribuzione degli alimenti; - padronanza dei metodi chimici, fisici, sensoriali e microbiologici per il controllo e la valutazione degli alimenti, delle materie prime e dei semilavorati; - conoscenze relative ai sistemi di gestione della sicurezza, della qualità e dell'igiene; - i principi della alimentazione umana ai fini della prevenzione e protezione della salute, per un proficuo dialogo con il mondo della medicina; - elementi e principi di conoscenza della legislazione alimentare, per un indispensabile rispetto della normativa vigente nonché dell'organizzazione e dell'economia delle imprese alimentari; - la capacità di svolgere compiti tecnici, di programmazione e di vigilanza nelle attività di ristorazione e somministrazione degli alimenti, nonché in quelle di valutazione delle abitudini e dei consumi alimentari; - la capacità di coordinare i molteplici saperi e le diverse attività legate agli alimenti ed alla alimentazione, tenuto conto della unica e specifica visione completa di integrazione verticale, o di filiera (dal campo alla tavola), in specifici settori produttivi del mondo alimentare, nonché la unica capacità di intervenire nelle diverse fasi di programmazione, produzione, controllo e distribuzione di specifiche categorie alimentari; - capacità di coordinare le diverse attività legate alla gastronomia Inoltre i laureati nei corsi di laurea della classe devono conoscere: i principi e gli ambiti delle attività professionali e le relative normativa e deontologia; i contesti aziendali ed i relativi aspetti economici, gestionali ed organizzativi propri dell'intera filiera produttiva dei prodotti alimentari; devono possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze, anche con strumenti informatici; essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, di norma l'inglese, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali; possedere adeguate competenze e strumenti per collaborare nella gestione e nella comunicazione dell'informazione; essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. I laureati della classe potranno svolgere autonomamente attività professionali in numerosi ambiti diversi, tra i quali: - il controllo dei processi di produzione, conservazione e trasformazione delle derrate e dei prodotti alimentari; - la valutazione della qualità e delle caratteristiche chimiche, fisiche, sensoriali, microbiologiche e nutrizionali dei prodotti finiti, semilavorati e delle materie prime; - la programmazione ed il controllo degli aspetti igienico-sanitari e di sicurezza dei prodotti alimentari dal campo alla tavola sia in strutture private che pubbliche; - la preparazione e la somministrazione dei pasti in strutture di ristorazione collettiva, istituzionale e commerciale, ivi comprese quelle eno-gastronomiche; - la gestione della qualità globale di filiera, anche in riferimento alle problematiche di tracciabilità dei prodotti; - la didattica, la formazione professionale, il marketing e l'editoria pertinenti alle scienze e tecnologie alimentari; - la gestione d'imprese di produzione degli alimenti e dei prodotti biologici correlati, compresi i processi di depurazione degli effluenti e di recupero dei sottoprodotti; - il confezionamento e la logistica distributiva. Potranno, inoltre, collaborare: - all'organizzazione ed alla gestione di interventi nutrizionali da parte di enti e strutture sanitarie ; - allo studio, la progettazione e la gestione di programmi di sviluppo agro-alimentare, anche in collaborazioni con agenzie internazionali e dell'Unione Europea; - alla programmazione ed alla vigilanza dell'alimentazione umana in specifiche situazioni, come la preparazione e la somministrazione dei pasti; - alle attività connesse alla comunicazione, il giornalismo ed il turismo eno-gastronomico . Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe:

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- comprendono in ogni caso attività finalizzate a fornire le conoscenze di base nei settori della matematica, fisica, chimica e biologia, nonché un'adeguata preparazione in merito ai temi generali della produzione primaria e del sistema agro-alimentare; - comprendono in ogni caso attività di laboratorio relative ad attività formative caratterizzanti per un congruo numero di crediti; - prevedono, in relazione a obiettivi specifici ed in riferimento alla preparazione della prova finale, un congruo numero di crediti per attività di laboratorio o di stages professionalizzanti svolti in aziende, enti esterni o strutture di ricerca; - devono prevedere la conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea; - l'accertamento della conoscenza può essere anche affidata ad una riconosciuta istituzione; - possono prevedere soggiorni presso altre Università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali, sia per l'acquisizione di CFU che per lo svolgimento di stages. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo L'organizzazione interateneo ed interfacoltà del Corso di laurea in Scienze gastronomiche consente di introdurre nel percorso formativo insegnamenti relativi a diversificati settori scientifici che permettono di coniugare ed applicare la denominazione del corso di studio. In particolare la collaborazione fra i due Atenei si svolgerà sia sul piano didattico sia sul piano scientifico, consentendo di ottimizzare le attività. Il corso di laurea si pone l'obiettivo di preparare laureati che abbiano buone conoscenze di base nei settori della matematica, fisica, chimica e biologia. Le conoscenze acquisite in questi settori, che prevedono sia lezioni frontali che esercitazioni, hanno il duplice obiettivo di fornire un bagaglio culturale di base e dall’altro fornire le fondamenta su cui poi si svilupperanno le tematiche tipiche del sistema agroalimentare. Inoltre il laureato in Scienze gastronomiche deve possedere buone conoscenze relative alla composizione chimico-fisica degli alimenti e alle caratteristiche organolettiche, microbiologiche e nutrizionali degli stessi. Il laureato deve avere nozioni sui principi dell’ alimentazione umana, sulle motivazioni che determinano le scelte alimentari e sulle errate abitudini alimentari , che possono minare il benessere dell’uomo. Il laureato deve avere nozioni sulla legislazione alimentare e sanitaria nazionale e comunitaria sempre in riferimento agli alimenti. Deve ancora essere in grado di esaltare il legame tra la gastronomia e il territorio, laddove il turismo rappresenti una importante risorsa economica. Il corso si prefigge anche di far raggiungere al laureato il livello B1/B2 nella lingua inglese e capacità di gestione dei sistemi informatici. Al fine di rendere attuativi questi obiettivi, gli Atenei coinvolti mettono a disposizione docenti di diversi SSD che si impegnano a fornire contributi sia didattici che scientifici. Per fornire una preparazione adeguata, il corso di laurea prevede esercitazioni ed attività di laboratorio, nei diversi settori disciplinari, per non meno di 20 crediti complessivi; attività esterne, come tirocini formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori pubblici e privati. Le esercitazioni e le attività di laboratorio sono una parte fondamentale dell'offerta formativa, come pure il tirocinio obbligatorio. Quest'ultimo può essere svolto in strutture universitarie esterne all'università, purchè convenzionate, secondo le regole stabilite dall'Ateneo. Il tirocinio obbligatorio rappresenta un altro elemento qualificante del percorso formativo, perchè permette di approfondire tecniche specifiche e professionalizzanti in un contesto diverso rispetto alle esercitazioni di laboratorio. Come obiettivi formativi qualificanti il corso di studio, si fa riferimento ai principi dell’armonizzazione Europea che sollecitano la rispondenza delle competenze in uscita dei laureati nel Corso di Laurea rispondendo agli specifici requisiti individuati dal sistema dei Descrittori di Dublino. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il titolo di laureato in Scienze gastronomiche potrà essere conferito a studenti che abbiano dimostrato di possedere un’adeguata conoscenza e capacità di comprensione delle discipline di base nei settori della matematica, fisica, statistica, chimica, biologia, orientate agli aspetti applicativi nel settore alimentare. In particolare il laureato: -possiede le conoscenze di base relative alla composizione chimica degli alimenti -possiede le conoscenze di base relative alla fisiologia dei processi metabolici dell’organismo umano specificamente in particolari condizioni - possiede conoscenze di legislazione alimentare e sanitaria nazionale e comunitaria - possiede conoscenze sul rapporto che intercorre tra alimentazione e prevenzione delle malattie -possiede conoscenze di carattere economico in riferimento al settore agroalimentare e alle filiere produttive. I risultati attesi potranno essere conseguiti grazie alla frequenza delle lezioni frontali, alla partecipazione a visite guidate distruzione e ai seminari di approfondimento svolti durante il corso d’insegnamento. I risultati potranno altresì essere verificati attraverso prove in itinere, test di verifica anche non oggetto di valutazione finale, prove d’esame orali, prove d’esame scritte. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)

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Il titolo di laureato in Scienze gastronomiche potrà essere conferito a studenti che siano capaci di applicare le proprie conoscenze utilizzando le metodiche disciplinari di indagine, dimostrando un approccio professionale al proprio lavoro e dimostrando di saper finalizzare le conoscenze alla soluzione dei molteplici problemi applicativi dei settori del sistema agroalimentare; inoltre siano in grado di utilizzare efficacemente in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano, nell’ambito specifico delle scienze e tecnologie alimentari, per lo scambio di informazioni. I risultati attesi circa la capacità di applicare le conoscenze acquisite potranno essere conseguiti partecipando attivamente alle esercitazioni di laboratorio, alle esercitazioni di informatica e attraverso lo svolgimento del lavoro di tirocinio. I risultati potranno essere verificati attraverso la valutazione degli esiti delle esercitazioni, le prove d’esame, la stesura di elaborati, compresa la relazione di tirocinio. Quest’ ultimo in particolare rappresenta per gli studenti un’occasione per avere un primo contatto con il mondo del lavoro e consente allo studente di applicare in maniera approfondita e in un contesto diverso le tecniche apprese in laboratorio. Autonomia di giudizio (making judgements) Il titolo di laureato in Scienze gastronomiche potrà essere conferito a studenti che siano capaci di raccogliere e interpretare dati, operativi e di laboratorio, nel campo di studi relativo al settore agro-alimentare, con particolare riferimento alla tecnologia alimentare, al controllo della qualità e dell’igiene degli alimenti freschi e trasformati, alla gestione dei sistemi di qualità integrata, alla gestione delle imprese di produzione, conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari, anche dal punto di vista dell’impatto ambientale, traendo adeguate conclusioni, volte sia alla risoluzione di problemi tecnici, che alla riflessione su temi scientifici, etici e sociali. I risultati attesi potranno essere conseguiti grazie alla stesura di elaborati quali tesine su argomenti specifici e la relazione finale di tirocinio, grazie alla partecipazione ad attività di gruppo, visite guidate d’istruzione, convegni tecnico-scientifici e a seminari tecnici su argomenti specifici. La verifica dei risultati potrà avvenire attraverso la valutazione degli elaborati richiesti a fronte delle diverse attività e le prove d’esame scritte e orali. Abilità comunicative (communication skills) Il titolo di laureato in Scienze gastronomiche potrà essere conferito a studenti che siano capaci di comunicare idee, informazioni, dati, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti. I risultati attesi potranno essere conseguiti mediante attività di gruppo in cui sia richiesta l’esposizione di temi specifici, attraverso la preparazione di prove scritte e orali, mediante la preparazione di presentazioni con strumenti informatici. I risultati potranno altresì essere verificati con la valutazione delle capacità espositive durante le prove d’esame orali e nella stesura di elaborati. Capacità di apprendimento (learning skills) Il titolo di laureato in Scienze gastronomiche potrà essere conferito a studenti che abbiano sviluppato capacità di apprendimento autonomo, necessario per intraprendere studi successivi di livello superiore. La capacità di apprendimento autonomo sarà potenziata e migliorata attraverso lo sviluppo dell’interazione con il docente e tra gli studenti nei lavori di gruppo, attraverso lo studio della lingua straniera (inglese) e scientifica in corsi specifici, mediante colloqui con i docenti laddove necessari o richiesti e attraverso le attività di tutorato. I risultati attesi, in termini di capacità di apprendimento, potranno essere verificati durante l’attività di tutorato mediante colloqui con lo studente, mediante la valutazione di idoneità alla lingua straniera, attraverso la valutazione degli esiti dei test di verifica. La formazione è orientata a fornire conoscenze e competenze operative e professionali nell’ambito agroalimentare con particolare riferimento alla produzione ed al controllo dei processi di trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari, alla valutazione della qualità dei prodotti finiti, agli aspetti igienico-sanitari, alla ristorazione collettiva ed alla distribuzione alimentare, alla gestione delle linee di produzione e di ausilio alla progettazione degli impianti del settore. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per l’accesso al Corso di Laurea occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto idoneo ai sensi delle Leggi vigenti e in conformità a quanto previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo. Si richiedono conoscenze a livello di scuola media superiore di Matematica, Biologia, Chimica e Fisica, nonché una buona cultura generale, capacità di ragionamento logico e di comprensione verbale. Tali conoscenze e capacità saranno oggetto di valutazione nella prova di ingresso selettiva propedeutica all’immatricolazione, che sarà costituita da test scritti. Il Consiglio di Corso di Laurea potrà proporre al Consiglio della Facoltà di riferimento, compatibilmente con la disponibilità di risorse, lo svolgimento di attività formative propedeutiche in vista dell’accesso al primo anno, la cui frequenza, da parte degli studenti immatricolati, è consigliata. Potrà altresì proporre, anche in seguito ad una verifica degli ostacoli incontrati dagli studenti lungo il percorso formativo, l’attivazione di corsi di recupero, sostegno, ecc. Così come previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo, tali attività

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potranno essere svolte anche in collaborazione con istituti di istruzione secondaria superiore nonché da Docenti facenti parte del Consiglio di Corso di Laurea, sulla base di un ampliamento dell’impegno didattico e tutoriale, nelle forme previste dai regolamenti per l’incentivazione dei docenti. Caratteristiche della prova finale La prova finale obbligatoria consentirà allo studente di acquisire 5 CFU. Essa consisterà nella esposizione e discussione da parte dello studente, seguito da un tutor, dei risultati di un progetto di ricerca attinente le tematiche del Corso di Laurea o di un elaborato connesso con le attività svolte durante il tirocinio in un’impresa, in un ente pubblico, in un laboratorio di ricerca o in uno studio professionale operanti in settori inerenti le finalità del Corso di Laurea in Scienze gastronomiche. L’elaborato finale verrà illustrato nella seduta di Laurea. La prova finale rappresenta il completamento del percorso di apprendimento dello studente. Con essa infatti è possibile verificare le capacità espositive del laureando, il suo grado di padronanza delle studi compiuti e la capacità di sviluppare o un progetto di ricerca o un elaborato connesso con il tirocinio o ad una attività di laboratorio. Per il conseguimento della laurea l’allievo, a conclusione del percorso formativo e dopo aver acquisito i 175 CFU previsti per tutte le altre attività formative dall’ordinamento didattico, deve sostenere un esame individuale di laurea davanti ad una Commissione giudicatrice. Il superamento dell’esame di laurea darà luogo all’accreditamento degli ulteriori 5 CFU. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Sulla base delle competenze acquisite durante il corso di studi il laureato in Scienze gastronomiche rappresenta una figura professionale, la cui attività può svolgersi negli ambiti previsti dalla classe L-26 e cioè: • il controllo dei processi di produzione, conservazione e trasformazione delle derrate e dei prodotti alimentari; • la valutazione delle qualità e delle caratteristiche chimiche, fisiche, sensoriali, microbiologiche e nutrizionali dei prodotti alimentari finiti, semilavorati e delle materie prime; • la preparazione e la somministrazione dei pasti in strutture di ristorazione collettiva, istituzionale e commerciali, ivi comprese quelle eno-gastronomiche. In particolare la figura professionale del laureato in Scienze gastronomiche, sulla base delle conoscenze acquisite, potrà preparare e somministrare pasti nelle piccola e grande ristorazione nonché in strutture scolastiche, aziendali e sanitarie; valutare l’alimentazione più consona alle caratteristiche fisiche e psichiche dell’individuo; ma soprattutto in territori ad elevata vocazione turistica potrà caratterizzare, promuovere e formulare disciplinari di prodotti tipici (DOP, IGP, DOC, ecc.); svolgere attività connesse al turismo enogastronomico; svolgere il ruolo di guida alimentare. Può ancora svolgere attività di consulenza nella valorizzazione e nella promozione di prodotti alimentari tipici e nello sviluppo di attività turistiche dedicate alla valorizzazione di specificità gastronomiche. Il Corso di Laurea dovrà anche fornire le basi formative necessarie per l’accesso alle Lauree specialistiche. Il corso prepara alle professioni di • Tecnici dei prodotti alimentari • Tecnici dell'organizzazione e della gestione dei fattori produttivi • Tecnici delle attività ricettive e professioni assimilate Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Matematiche, fisiche, informatiche e statistiche

FIS/01 Fisica sperimentale FIS/03 Fisica della materia FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) MAT/02 Algebra MAT/03 Geometria MAT/05 Analisi matematica MAT/08 Analisi numerica

8 8 8

Discipline chimiche CHIM/01 Chimica analitica CHIM/03 Chimica generale e inorganica

14 14 8

Discipline biologiche BIO/03 Botanica ambientale e applicata BIO/05 Zoologia

10 10 8

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 30: 32

Totale Attività di Base 32 - 32

Note relative alle attività di base

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Le conoscenze di base che si vogliono far acquisire ai laureati in Scienze gastronomiche hanno l' obiettivo di fornire sia competenze culturali basilari ma anche fornire le fondamenta su cui si svilupperanno le tematiche del sistema agroalimentare. Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Discipline della tecnologia alimentare

AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari AGR/16 Microbiologia agraria AGR/17 Zootecnica generale e miglioramento genetico AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale AGR/19 Zootecnica speciale

32 32 30

Discipline della sicurezza e della valutazione degli alimenti

AGR/11 Entomologia generale e applicata AGR/12 Patologia vegetale BIO/09 Fisiologia CHIM/10 Chimica degli alimenti CHIM/11 Chimica e biotecnologia delle fermentazioni MED/42 Igiene generale e applicata VET/01 Anatomia degli animali domestici VET/04 Ispezione degli alimenti di origine animale

56 56 20

Discipline economiche e giuridiche AGR/01 Economia ed estimo rurale IUS/03 Diritto agrario SECS-P/01 Economia politica

10 10 8

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 60: 98

Totale Attività Caratterizzanti 98 - 98

Note relative alle attività caratterizzanti Tutti gli SSD inclusi nelle attività formative caratterizzanti forniscono le conoscenze fondamentali richieste ai laureati in Scienze gastronomiche, avvalendosi dei contributi sia didattici che scientifici forniti dai docenti degli Atenei coinvolti. Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Attività formative affini o integrative

BIO/08 - Antropologia BIO/14 - Farmacologia BIO/15 - Biologia farmaceutica BIO/16 - Anatomia umana MED/06 - Oncologia medica MED/07 - Microbiologia e microbiologia clinica MED/09 - Medicina interna MED/44 - Medicina del lavoro SECS-P/13 - Scienze merceologiche

18 18 18

Totale Attività Affini 18 - 18

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe A completamento dei contenuti culturali impartiti, fra le attività formative affini o integrative sono stati inseriti SSD non inclusi nelle attività formative caratterizzanti. Questi SSD sono stati inseriti a rafforzamento delle discipline che preparano, per meglio comprendere il legame tra teoria e sua applicazione operativa con l’obiettivo di un ampliamento nel campo di interesse tecnico e professionale. Il settore MED 07 è stato inserito per integrare le conoscenze relative alla microbiologia degli alimenti con particolare attenzione all’uomo; i settori BIO 08 , BIO16 e M-PSI/08 per implementare attraverso lo studio dell’origine e dell’evoluzione delle culture gastronomiche gli aspetti molteplici relativi alla alimentazione umana; per approfondire il legame che intercorre tra l’alimentazione e la psicologia, ad esempio quali sono le motivazioni psicologiche che stanno alla base di una scelta alimentare; per integrare le conoscenze relative alla fisiologia dell’apparato digerente umano.

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E' stato inserito il settore BIO 14 per implementare le conoscenze relative ai rischi che possono derivare dall’assunzione di sostanze contaminanti , il settore SECS P 13 per integrare e potenziare le conoscenze in ambito economico. E stato previsto il settore BIO15 per potenziare le conoscenze relative agli alimenti funzionali. Infine sono stati inseriti i settori MED 09, MED 06, MED 13, MED 44 perché un’alimentazione corretta non può ignorare gli eventuali stati patologici soprattutto per sopperire alle eventuali carenze nutrizionali e perché nel comparto alimentare numerosi possono essere i rischi connessi alle attività lavorative. Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 12 12

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 5 5

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

5 5

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c 10

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche 3 3

Tirocini formativi e di orientamento 7 7

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 10

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 32 - 32

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 180 - 180

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D. FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

D/1. Corso di Laurea in SCIENZE DELL’ARCHITETTURA

L-17 Classe delle lauree in Scienze dell'architettura

Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: • conoscere adeguatamente la storia dell'architettura e dell'edilizia, gli strumenti e le forme della rappresentazione, gli aspetti metodologico-operativi della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tali conoscenze per interpretare e descrivere problemi dell'architettura e dell'edilizia; • conoscere adeguatamente gli aspetti metodologico-operativi relativi agli ambiti disciplinari caratterizzanti il corso di studio seguito ed essere in grado di identificare, formulare e risolvere i problemi dell'architettura e dell'edilizia utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati; • conoscere adeguatamente gli aspetti riguardanti la fattibilità tecnica ed economica, il calcolo dei costi e il processo di produzione e di realizzazione dei manufatti architettonici ed edilizi, nonchè gli aspetti connessi alla loro sicurezza; • essere in grado di utilizzare le tecniche e gli strumenti della progettazione dei manufatti architettonici ed edilizi; • essere capaci di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. I laureati della classe svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, concorrendo e collaborando alle attività di programmazione, progettazione e attuazione degli interventi di organizzazione e trasformazione dell'ambiente costruito alle varie scale. Essi potranno esercitare tali competenze presso enti, aziende pubbliche e private, società di ingegneria e architettura, industrie di settore e imprese di costruzione, oltre che nella libera professione e nelle attività di consulenza. I curricula previsti dalla classe (ordinati dalle attività formative indispensabili i cui crediti sono definiti in deroga ai minimi stabiliti ai sensi dell'art. 10 comma 2 del D.M. 270/04, in ragione del loro orientamento alla formazione di figure professionali regolamentate) si conformano alla direttiva 85/384/CEE, e relative raccomandazioni. I curricula prevedono anche, fra le attività formative, attività applicative e di laboratorio per non meno di sessanta crediti complessivi. I laureati saranno in possesso dei crediti formativi che costituiscono il requisito indispensabile per l'accesso ai corsi di laurea magistrale miranti alla formazione dell'architetto e dell'ingegnere edile-architetto, ai sensi delle direttiva 85/384/CEE. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il profilo del laureato è finalizzato all'identificazione, formulazione e risoluzione di temi progettuali propri dell'architettura, dell'urbanistica e dell'edilizia. I laureati devono essere in grado di predisporre progetti di opere di edificazione di complessità ridotta. A questo scopo il laureato deve acquisire conoscenza e capacità di comprensione degli strumenti concettuali e operativi dell'architettura, con riferimento ai diversi saperi specialistici fondamentali. Deve inoltre acquisire la cognizione degli aspetti relativi alla fattibilità dei progetti alla scala edilizia e alla realizzazione di progetti di scala microurbana. Per raggiungere questi obiettivi, il percorso formativo è strutturato in insegnamenti per le materie di base e dei diversi settori dell'architettura, impartiti attraverso lezioni frontali ed esercitazioni in aula e in laboratorio. In particolare, le discipline di base sono quasi tutte concentrate in specifici corsi posti al primo anno del percorso formativo; le discipline caratterizzanti sono collocate di preferenza nei laboratori professionalizzanti previsti al secondo anno del percorso formativo; le discipline affini e integrative partecipano con le altre attività formative a definire e promuovere indirizzi e scelte culturali/professionali dello studente in sintonia con il laboratorio di sintesi e la prova finale che qualificano il terzo anno. In particolare: l'insegnamento di Restauro corrisponde alla necessità di una conoscenza approfondita degli interventi legati alle tecniche e al consolidamento degli edifici con materiali e caratteri strutturali antichi; Teoria della ricerca architettonica tende a fornire ai laureati le basi teoriche fondative del progetto architettonico, ritenendole una componente essenziale della conoscenza della natura storica, estetica e costruttiva degli organismi architettonici e urbani; la storia dell'arte contemporanea integra la formazione con lo studio e le tendenze dell'arte nella relazione con la ricerca e la forma architettonica e urbana. Il Corso di Laurea triennale in SdA si inserisce in modo organico nella dinamica europea che vede la riorganizzazione degli studi universitari in corsi di studio confrontabili per una auspicata mobilità nazionale e internazionale degli Studenti. La possibilità di combinazione tra i tre cicli di studio (Triennale - Bachelor, Magistrale - Master, Dottorato - Phd) permettono teoricamente di studiare tre anni architettura, e due di magistrale, e ancora tre di dottorato. Tali corsi di studio potrebbero svolgersi anche in Università diverse. Questa nuova maniera di studiare "a cicli parziali" è già consolidata nel mondo anglosassone e permette agli studenti di sperimentare Corsi di studio compositi all'interno della stessa Facoltà, o afferenti a diverse Facoltà, a diverse Università, personalizzando i propri percorsi formativi. Tale liberalizzazione si può sperimentare in maniera articolata a seconda degli investimenti di risorse finanziarie e di tempo di ogni singolo studente, con riferimento anche alla necessità di colmare eventuali debiti formativi. Nell'Università di Reggio Calabria, il corso triennale di SdA può dare l'accesso alle lauree magistrali attivate o attivabili in seguito.

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Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Gli studenti dovranno acquisire la conoscenza della strumentazione teorica e metodologica delle diverse discipline che articolano i saperi dell'architettura, nella prospettiva di contribuire alla qualità dei processi di conservazione e trasformazione dell'ambiente insediativo e del paesaggio. Il laureato dovrà in particolare essere capace di interpretare le condizioni di intervento a scala locale, e di definire obiettivi di intervento e metodi di progettazione appropriati. Inoltre i laureati avranno le adeguate conoscenze e capacità di comprensione che consentono di partecipare anche in un contesto di ricerca. In funzione delle capacità richieste al profilo professionale atteso, i laureati avranno quindi acquisito livelli di conoscenza teorica e metodologica in materia di modificazione, tutela e rappresentazione dell'ambiente costruito. Questi obiettivi saranno perseguiti principalmente attraverso i corsi di insegnamento caratterizzanti, soprattutto quelli di natura formale e metodologica anche attraverso la metodologia del laboratorio. La verifica del conseguimento degli obiettivi sarà attuata attraverso i relativi esami, scritti e orali, in cui saranno valutati sia la preparazione teorica che quella specifica, e la capacità di elaborazione anche progettuale. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Il laureato in SdA dovrà essere capace di applicare gli strumenti acquisiti tenendo conto della grande diversità dei contesti di intervento. L'acquisizione delle conoscenze necessarie farà riferimento in particolare alla sperimentazione progettuale che si avvale di appositi corsi e laboratori. Il laureato sarà in grado di identificare, formulare e proporre soluzioni alle criticità dell'ambiente costruito, utilizzando tecniche e strumenti aggiornati e adeguati ai contesti di riferimento. Autonomia di giudizio (making judgements) Il laureato in SdA dovrà acquistare sufficiente consapevolezza del proprio operato di architetto junior sviluppando una attitudine riflessiva circa gli effetti delle proprie proposte di intervento nel contesto dell'esistente. A tale scopo, il corso di laurea fornirà sia gli strumenti tecnico scientifici, che le cognizioni socio-culturali, atte a stimolare la capacità di elaborazione critica a livello individuale. Abilità comunicative (communication skills) Il laureato dovrà acquisire la capacità di comunicare adeguatamente il senso e i contenuti degli interventi proposti, con particolare riferimento agli obiettivi, alle soluzioni formali e funzionali e alla sostenibilità degli stessi. Il corso di laurea fornirà le nozioni e gli strumenti metodologici ed operativi per sviluppare l'abilità comunicativa degli studenti, sia in forma scritta, grafica e orale. Capacità di apprendimento (learning skills) Il corso di laurea fornirà un approccio metodologico allo studio che metterà in grado gli studenti di intraprendere studi magistrali, anche successivi, con sufficiente grado di autonomia. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per l'immatricolazione al corso di laurea è richiesto un titolo di scuola secondaria superiore di durata quinquennale o altro titolo conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Nel caso di titoli di scuola secondaria superiore di durata quadriennale, sarà necessaria una verifica dei debiti formativi ed il loro assolvimento da completarsi, di norma, entro il primo anno di studio. Nei casi di ingresso di studenti che hanno avviato il percorso di studi in altri atenei o corsi di studio, il Consiglio di corso di laurea o la Giunta, da questo delegata, ha il compito di valutarne la relativa carriera e di prendere in considerazione i CFU degli esami sostenuti. L'immatricolazione al corso di laurea è subordinata al superamento di un test di ingresso secondo la normativa vigente. Si specifica, quindi, che il corso di laurea è a numero programmato in base all'art. 1 della 264/99. Caratteristiche della prova finale La prova finale costituisce l'approfondimento di elaborazioni teoriche, metodologiche e progettuali svolte durante l'ultimo anno. Obiettivo della prova finale è di verificare la capacità del laureando di esporre e di discutere con chiarezza e padronanza un tema attinente al proprio percorso formativo, avvalendosi di elaborati scritti, grafici ed, eventualmente, multimediali. Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano di studi. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) I laureati SdA, previo superamento dell'Esame di Stato, possono iscriversi nella Sezione B dell'Albo degli Architetti con il titolo di Architetto junior. Possono praticare la libera professione nel campo della progettazione e realizzazione di costruzioni semplici con l'uso di metodologie standardizzate; nonché rivestire funzioni di supporto operativo in

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istituzioni ed enti pubblici e privati, studi professionali e società di progettazione operanti nei campi della costruzione, gestione, trasformazione e restauro degli edifici, delle città e del territorio. Il corso prepara alle professioni di • Ingegneri edili e ambientali • Architetti • Pianificatori, paesaggisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio Attività formative di base

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Discipline matematiche per l'architettura MAT/05 Analisi matematica 8 8 8

Discipline fisico-tecniche ed impiantistiche per l'architettura

ING-IND/11 Fisica tecnica ambientale

8 8 8

Discipline storiche per l'architettura ICAR/18 Storia dell'architettura 16 24 16

Rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente ICAR/17 Disegno 12 16 12

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 44: 48

Totale Attività di Base 48 - 56

Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Progettazione architettonica e urbana ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

24 32 24

Teorie e tecniche per il restauro architettonico ICAR/19 Restauro 6 8 4

Analisi e progettazione strutturale per l'architettura

ICAR/08 Scienza delle costruzioni 8 8 8

Progettazione urbanistica e pianificazione territoriale

ICAR/21 Urbanistica 12 12 12

Discipline tecnologiche per l'architettura e la produzione edilizia

ICAR/12 Tecnologia dell'architettura 12 12 12

Discipline estimative per l'architettura e l'urbanistica

ICAR/22 Estimo 6 6 4

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 64: 68

Totale Attività Caratterizzanti 68 - 78

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana ICAR/15 - Architettura del paesaggio ICAR/19 - Restauro L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea M-FIL/04 - Estetica

18 22 18

Totale Attività Affini 18 - 22

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (ICAR/14 ICAR/19 ) S.S.D. ICAR/19: corrisponde alla necessità di una conoscenza approfondita degli interventi legati alle tecniche e al consolidamento degli edifici con materiali e caratteri strutturali antichi nel labortorio del terzo anno;

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S.S.D. ICAR/14: tende a fornire ai laureati le basi teoriche fondative del progetto architettonico, ritenendole una componente essenziale della conoscenza della natura storica, estetica e costruttiva degli organismi architettonici e urbani; la storia dell'arte contemporanea integra la formazione con lo studio e le tendenze dell'arte nella relazione con la ricerca e la forma architettonica e urbana. Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)

ambito disciplinare CFU min

CFU max

A scelta dello studente 12 12

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 8 8

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

4 4

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c -

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche 4 4

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 28 - 28

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 162 - 184

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D. FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

D/2. Corso di Laurea in URBANISTICA

L-21 Classe delle lauree in Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale

Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: • possedere le conoscenze di base (teoriche, metodologiche e tecnico-strumentali) per l'analisi dei processi di trasformazione della città, del territorio, del paesaggio e dell'ambiente; • sviluppare un'adeguata capacità interpretativa delle strutture insediative, paesistiche ed ambientali nei loro processi evolutivi, sotto l'aspetto economico, sociale e fisico; • possedere le conoscenze di base relative alla pianificazione e progettazione urbanistica, territoriale, paesaggistica e ambientale, ed alle politiche di governo del territorio; • essere in grado di analizzare il processo di formazione di politiche, programmi e progetti complessi; • possedere le conoscenze di base per valutare le conseguenze esercitate da azioni di governo del territorio sotto l'aspetto insediativo, ambientale, paesaggistico, sociale ed economico; • acquisire la capacità di trattamento dell'informazione territoriale e ambientale mediante le nuove tecnologie informatiche; • essere capaci di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. I laureati della classe avranno una formazione adeguata, dai punti di vista teorico, critico-interpretativo e metodologico, per l'accesso alle lauree magistrali, in termini di acquisizione delle conoscenze fondamentali negli ambiti dell'analisi e della pianificazione urbana, territoriale, paesaggistica e ambientale, e della costruzione e attuazione di programmi e politiche e della loro valutazione. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea della classe sono: - attività di analisi delle strutture urbane, territoriali e ambientali anche con l'uso delle nuove tecnologie, concorrendo e collaborando all'elaborazione di atti di pianificazione, programmazione, gestione e valutazione, contribuendo alla definizione di strategie di amministrazioni, istituzioni e imprese con riferimento al recupero, valorizzazione e trasformazione della città, del territorio e dell'ambiente. Gli ambiti di riferimento potranno essere la libera professione, nonché le attività presso istituzioni ed enti pubblici e privati operanti per la trasformazione ed il governo della città, del territorio e dell'ambiente. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Primo anno sarà l’anno della consapevolezza dei campi disciplinari che concorrono alla formazione del pianificatore e degli strumenti a sua disposizione. Il “Laboratorio di accesso”, che ha svolto e svolge un ruolo significativo nell’attuale ordinamento introducendo l’allievo a quella che è la specificità del corso di studi prescelto, sarà potenziato da un “Laboratorio della conoscenza del territorio, della città, del paesaggio e dell’ambiente”, nel quale saranno presenti gli ambiti che costituiscono la titolazione della classe (Territorio, Città, Paesaggio ed Ambiente), supportati dai Fondamenti del Diritto urbanistico. L’altro pilastro dell’offerta didattica al primo anno sarà un solido ed articolato “Laboratorio di Rappresentazione”. Seguono Corsi monodisciplinari, compreso lo studio della lingua straniera. Il Secondo anno, “cuore” della formazione triennale, sarà caratterizzato da tre importanti Laboratori annuali che impegneranno lo studente su tre esercitazioni progettuali: un “Laboratorio di Urbanistica”, un “Laboratorio di Paesaggio”, un “Laboratorio dell’Ambiente costruito”. Il Secondo anno sarà anche l’anno dei Corsi integrati che coniugheranno prima Geologia e Vulnerabilità e poi le discipline della Mobilità territoriale e dei trasporti. Nel Terzo anno ad un Corso integrato fra discipline dell’Economia del territorio segue l’integrazione fra discipline della Sociologia e dell’Urbanistica sui temi della Comunicazione, e poi altri Corsi monodisciplinari i quali dovranno essere organizzati in modo tale da alleggerire il secondo semestre per consentire all’allievo di dedicarsi al Tirocinio ed alla Sintesi che lo porterà alla prova finale e quindi alla Laurea. Le materie a scelta verranno individuate rispettando il principio di compatibilità con la logica e le finalità del progetto formativo. Il Tirocinio si svolgerà di norma presso istituzioni pubbliche e soltanto eccezionalmente presso istituzioni private di Alta qualificazione. In questo quadro va dato un senso nuovo a tutti i settori già presenti nell’attuale offerta formativa, da potenziare ulteriormente per dare spessore ad un disegno formativo complessivo. Ogni Settore Scientifico-Disciplinare avrà un suo peso in base ad un suo preciso significato strategico, a cominciare, per la specificità di L-21, dal ruolo rilevante delle discipline dell’Urbanistica che, nelle sue varie articolazioni, dovranno presentarsi unitariamente. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)

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Saperi, abilità e competenze professionali del pianificatore junior sono quelli specificati dalle Declaratorie della Classe e dei rispettivi Esami di Stato (sez. B), e, dal punto di vista culturale e professionale, si dovrà far riferimento anche alla continua evoluzione dei saperi e dei campi di attività, anch’essi in continua evoluzione, nei quali la figura del “laureato triennale” dovrà inserirsi. Sulla base dei “descrittori di Dublino”, il corso di laurea si propone di offrire agli studenti “Conoscenze e capacità di comprensione” utili ad elaborare idee originali, anche in un contesto di ricerca scientifica e professionale. Questo obiettivo è perseguito soprattutto tramite i corsi di tipo monodisciplinare o integrato (con carico didattico da 4 a 8 crediti) orientati a fornire conoscenze, anche di tipo innovativo, e capacità di comprensione nell’ambito delle teorie e dei modelli della pianificazione territoriale, della analisi della città, della cartografia, della geologia e dell’uso del suolo, della valutazione integrata dei piani urbanistici territoriali, del marketing e dell’economia del territorio, dell’analisi e della progettazione del paesaggio, delle politiche urbane e territoriali. La sottolineatura della natura interattiva dei processi di pianificazione comporta inoltre la necessità di affrontare problemi progettuali non standardizzati, la cui soluzione necessita una capacità di sperimentazione e di innovazione. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) La capacità di applicare le conoscenze e la capacità di risolvere problemi non familiari inseriti in contesti multidisciplinari è un obiettivo perseguito soprattutto nella didattica di laboratorio. Oltre alle attività di laboratorio, questi obiettivi vengono perseguiti attraverso alcuni corsi teorico-metodologici che hanno come obiettivo la discussione critica dei paradigmi di pianificazione e la costruzione interattiva (anche attraverso il ruolo attivo degli studenti nell’organizzazione didattica) di modelli di soluzione di problemi complessi. I problemi di pianificazione sono fondamentalmente problemi intersettoriali, aperti, multidisciplinari. Il lavoro del planner, modernamente inteso, assume quindi la forma del problem setting piuttosto che del problem solving. Nella didattica interattiva gli studenti vengono quindi coinvolti nella definizione dei contesti e delle cornici problematiche, con una apertura a discipline e contributi di ricerca differenziati. L’attività di laboratorio, ciascuno con un carico didattico di 16 crediti (eccetto il laboratorio dell’Ambiente Costruito di 12 crediti) consiste, oltre ad eventuali lezioni, esercitazioni, seminari, visite guidate, studio individuale o di gruppo eventualmente assistito, in una specifica attività di analisi, studio e progetto, da svolgersi in classe in forma assistita. L’organizzazione didattica del Laboratorio intende coinvolgere lo studente in un processo che prevede sia la formazione teorica e metodologica sia la sperimentazione e l’elaborazione dei materiali necessari a sostenere l’esame di fine corso. Attraverso le modalità della didattica il laboratorio si intende fornire agli studenti: a) una formazione culturale di base, affidata alle lezioni frontali delle quattro discipline e allo studio dei testi previsti; b) un’informazione tecnico-metodologica di base, affidata alle lezioni frontali, allo studio delle fonti cartografiche, e di quelle bibliografiche; c) una formazione di base di carattere applicativo, affidata alle esercitazioni didattiche obbligatorie e all’esercitazione annuale di laboratorio. Il laboratorio è pertanto articolato in cicli di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, revisioni collettive e discussioni: a) le lezioni teoriche sono finalizzate a formare gli studenti sulle problematiche e sui contenuti della tematica caratterizzante il laboratorio e a fornire gli strumenti tecnici, concettuali e metodologici necessari per le applicazione delle conoscenze apprese; b) le esercitazioni, obbligatorie, sono finalizzate ad applicare operativamente, attraverso strumenti disciplinari specifici, le tematiche illustrate nelle lezioni frontali. Le esercitazioni costituiranno materiale di valutazione per l’esame di fine corso. c) le discussioni strutturate e le revisioni collettive hanno lo scopo di approfondire i contenuti del corso e delle esercitazioni. Gli obiettivi formativi dei laboratori sono i seguenti: Laboratorio della Conoscenza TERRITORIO, CITTA’ PAESAGGIO E AMBIENTE (primo anno). Il laboratorio della Conoscenza, formato da quattro moduli tematici, si colloca al primo anno di studio, costituendo così il primo momento di confronto con le tematiche territoriali. Il corso si focalizza sulla fase descrittiva, per mettere gli studenti negli anni successivi nella condizione di poter operare consapevolmente nella fase progettuale. Laboratorio di Rappresentazione e modellazione territoriale (primo anno). Il laboratorio Rappresentazione e Modellazione Territoriale, formato anche questo da quattro moduli tematici, si colloca al primo anno. Le Finalità del Laboratorio sono quelle di fornire allo studente le basi di informatica, cartografia e rappresentazione del disegno utili per un miglior approccio multidisciplinare al settore della pianificazione territoriale. Laboratorio di Urbanistica (secondo anno) Il laboratorio di Urbanistica, formato da tre moduli, mira a fornire gli strumenti necessari per intervenire sul territorio in maniera adeguata e coordinare i processi di trasformazione territoriale. Fornisce, inoltre, allo studente le conoscenze di base per valutare gli effetti delle azioni di pianificazione sul contesto insediativo, ambientale, paesaggistico, sociale ed economico. Laboratorio del Paesaggio (secondo anno) Il laboratorio del Paesaggio, composto da tre moduli, tende a fornire le conoscenze e le giuste metodologie di intervento nel paesaggio naturale ed antropico nel rispetto dei nuovi indirizzi europei.

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Laboratorio dell’Ambiente costruito (secondo anno), composto da tre moduli, fornisce agli studenti gli insegnamenti necessari per un adeguato approccio ai problemi dell’analisi del contesto urbano e territoriale; illustra inoltre in maniera introduttiva le teorie e le tecniche della progettazione in ambito urbano. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità. I problemi di progettazione affrontati nella didattica di laboratorio sono per loro natura problemi complessi, la cui risoluzione richiede un approccio integrato e multidisciplinare. La conoscenza necessaria all’elaborazione del progetto è intesa come conoscenza interattiva, esplorativa. Il pianificatore si muove strutturalmente in un mondo incerto, e possiede quindi informazioni incomplete e parzialmente affidabili. Nel corso di laurea questa caratteristica del lavoro del planner costituisce il centro dell’offerta formativa. Le attività di studio del Corso di Laurea orientano lo studente ad operare in modo autonomo ma assistito dal Docente. L’autonomia di giudizio deve essere una caratteristica peculiare di chi si accinge ad esercitare una professione di altissima responsabilità le cui decisioni sia pure a livello di proposta istruttoria passano per la prestazione del pianificatore il cui ruolo è sicuramente di rilevanza pubblica. Spetterà alla collegialità del corpo docente valutare periodicamente l’impostazione, non solo tecnico scientifica ma anche etica e civica di ogni singolo allievo mediante workshop e seminari. Abilità comunicative (communication skills) Il lavoro in gruppo e le diverse modalità didattiche previste (frontale e di laboratorio) consentono agli studenti di acquisire capacità comunicative a vari livelli, capacità di continuare a studiare in modo autonomo e utilizzare diversi media quali: l’esposizione orale, l’elaborato grafico, la relazione scritta, la presentazione tramite diapositive nonché la comunicazione tramite reti informatiche e telematiche (internet). Il corso di laurea è visto come un itinerario formativo indirizzato alla creazione di una figura professionale attrezzata ad affrontare la molteplicità di compiti richiesti dal mercato del lavoro nel campo della pianificazione urbanistica e territoriale. In particolare la struttura didattica, unita al tirocinio, è stata disegnata in modo tale da fornire agli studenti la capacità di gestire autonomamente il funzionamento di gruppi integrati di tecnici, professionisti e amministratori. Il carattere interattivo del lavoro del planner richiede quindi anche lo sviluppo di una capacità di argomentazione delle idee e dei progetti verso una pluralità di destinatari dei piani e delle politiche urbane e territoriali (amministratori, committenti pubblici e privati, tecnici e professionisti, associazioni e organizzazioni della società civile, singoli cittadini). Il corso assicura il raggiungimento di questa capacità, in particolare attraverso il raffinamento progressivo delle competenze di comunicazione grafica e visiva. Capacità di apprendimento (learning skills) Gli studenti sono portati ad indagare autonomamente i diversi aspetti dei problemi affrontati e ad elaborare soluzioni originali, acquisendo una autonomia nell’apprendimento. I progetti si svolgono in contesti territoriali sempre nuovi all’interno dei quali non è possibile applicare soluzioni standard, ogni strategia conoscitiva e progettuale dovendo quindi essere ogni volta contestuale e specifica. Il corso di laurea in pianificazione territoriale urbanistica e ambientale è visto come un itinerario formativo indirizzato alla formazione di una figura professionale attrezzata ad affrontare la molteplicità di compiti richiesti dal mercato del lavoro. Il corso dà una certa importanza alla prova finale a cui sono assegnati 4 crediti. Le tesi sono il risultato di una ricerca e devono sempre determinare qualche avanzamento delle conoscenze acquisite (sperimentazione sul campo di modelli innovativi, specificità e particolarità delle soluzioni progettuali, innovatività nella sperimentazione di procedure interattive nella costruzione dei progetti). La capacità di apprendere in modo interdisciplinare è inoltre garantita dall’attribuzione di un congruo numero di crediti al tirocinio (4 crediti), che si svolge in strutture ove gli studenti possono confrontarsi con problematiche professionali e applicative. La formazione didattica è prevalentemente orientata verso questi studi, anche se le conoscenze acquisite potranno essere adeguate anche su altri indirizzi di laurea magistrale (es. LM48) Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per l’accesso al corso è richiesto il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, o di altro titolo conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. Nei casi di ingresso di studenti che hanno avviato il percorso di studi in altri atenei o corsi di studio, il Consiglio di corso di laurea o la Giunta, da questo delegata, ha il compito di valutarne la relativa carriera e di prendere in considerazione i CFU degli esami sostenuti. La definizione delle conoscenze richieste per l’accesso, che ai comma 1-2 art 6 del DM 270/04 prevede l’obbligo della loro verifica, sarà precisata e specificata con modalità che saranno contenute nel regolamento didattico del corso di studio, dove saranno altresì indicati gli obblighi formativi aggiuntivi previsti nel caso in cui la verifica non sia positiva. Caratteristiche della prova finale La prova finale si svolgerà sulla sintesi critica delle esperienze più significative condotte dall’allievo durante il corso degli studi, e sarà guidata da un docente designato.

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Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) L’orizzonte professionale non riguarderà soltanto Il tradizionale ambito pubblico, ma sarà ampliato al contributo che l’Urbanista Pianificatore potrà dare anche al settore privato; tale figura, sempre al passo dei cambiamenti del suo ruolo anche internazionale, dovrà acquisire anche una capacità di “facilitazione” su un arco di interventi derivanti da innovazioni e nuove opportunità dei quadri normativi e finanziari, e dallo stesso dibattito politico culturale (ad esempio la perequazione e da tutto ciò che deriva da norme e regolamenti comunitari ed oltre). Inoltre, dopo la laurea in PTUA, si potranno ulteriormente proseguire gli studi con corsi laurea magistrale o master di primo livello. Si precisa che in possesso della Laurea in classe L-21 si potrà accedere al corso di laurea magistrale in classe LM - 48 senza debiti formativi. Il corso prepara alle professioni di • Pianificatori, paesaggisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio Attività formative di base

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Matematica, informatica statistica ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni MAT/05 Analisi matematica

12 12 -

Ecologia, geografia e geologia M-GGR/01 Geografia 6 6 -

Rappresentazione ICAR/06 Topografia e cartografia ICAR/17 Disegno

12 12 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 30: 30

Totale Attività di Base 30 - 30

Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Architettura e ingegneria

GEO/05 Geologia applicata ICAR/05 Trasporti ICAR/14 Composizione architettonica e urbana ICAR/15 Architettura del paesaggio ICAR/18 Storia dell'architettura ICAR/19 Restauro ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica ICAR/21 Urbanistica ICAR/22 Estimo

98 98 -

Diritto, economia e sociologia IUS/10 Diritto amministrativo SPS/10 Sociologia dell'ambiente e del territorio

8 8 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 50: 106

Totale Attività Caratterizzanti 106 - 106

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Attività formative affini o integrative

AGR/01 - Economia ed estimo rurale ICAR/04 - Strade, ferrovie e aeroporti ICAR/08 - Scienza delle costruzioni ING-IND/11 - Fisica tecnica ambientale M-STO/04 - Storia contemporanea

20 20 18

Totale Attività Affini 20 - 20

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (AGR/01, ICAR/04) AGR/01: Il settore estimativo di riferimento per l'architettura e l'urbanistica è ben rappresentato dall'ICAR/22 estimo che è stato confermato fra le attività formative caratterizzanti. Per una più completa formazione nell'ambito dell'urbanistica e della pianificazione del territorio si è ritenuto di dover ampliare gli orizzonti disciplinari all'approccio

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economico coniugato con l'estimo rurale tipico dell'AGR/01 che pertanto viene collocato fra le attività formative e integrative. ICAR/04: La mobilità territoriale nell'ambito della progettazione urbanistica svolge un ruolo strategico rilevante. E' per questo che l'ICAR/04 è stato confermato fra le attività formative caratterizzanti. Per una più completa formazione nell'ambito dell'urbanistica e della pianificazione del territorio si è ritenuto di dover ampliare gli orizzonti disciplinari agli aspetti infrastrutturali tipici del settore dell'ICAR/04 che pertanto viene collocato fra le attività formative e integrative. Il regolamento didattico del corso di studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente un'adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 12 12

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 4 4

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

2 2

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c -

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 2 2

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali 4 4

Totale Altre Attività 24 - 24

Note relative alle altre attività Si ritiene necessario un coordinamento fra i 2 C.F.U. della "lingua straniera" e i 2 C.F.U. delle "ulteriori conoscenze linguistiche" risultando gli stessi un unico insegnamento complessivo delle specifiche linguistiche proprie dell'urbanistica e della pianificazione territoriale. Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 180 - 180

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D. FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

D/3. Corso di Laurea in EDILIZIA, COSTRUZIONE, GESTIONE, SICUREZZA, AMBIENTE

L-23 Classe delle lauree in Scienze e tecniche dell'edilizia

Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea della classe devono: • conoscere adeguatamente gli aspetti analitici e conoscitivi relativi agli ambiti disciplinari del corso di studio seguito ; • conoscere adeguatamente gli aspetti metodologico-operativi relativi agli ambiti disciplinari del corso di studio seguito ed essere in grado di utilizzarne gli specifici metodi, tecniche e strumenti; • conoscere adeguatamente gli aspetti riguardanti la fattibilità tecnica ed economica, il calcolo dei costi e il processo di produzione e di realizzazione dei manufatti edilizi e delle trasformazioni ambientali; • essere capaci di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano. I laureati della classe saranno in possesso di competenze idonee a svolgere attività professionali in diversi campi, anche concorrendo alle attività di programmazione, progettazione e attuazione degli interventi di organizzazione e trasformazione dell'ambiente costruito alle varie scale, l'analisi del rischio, la gestione della sicurezza in fase di prevenzione e di emergenza, sia nella libera professione che nelle imprese manifatturiere o di servizi nelle amministrazioni pubbliche. Essi potranno esercitare tali competenze presso enti, aziende pubbliche e private, società di progettazione, industrie di settore e imprese di costruzione, oltre che nella libera professione e nelle attività di consulenza. I ruoli che i laureati potranno esercitare saranno definiti in rapporto ai diversi campi di applicazione tipici della classe. In tal senso, i curricula dei corsi di laurea si potranno differenziare tra loro, consentendo di perseguire maggiormente, rispetto ad altri, alcuni degli obiettivi formativi indicati oppure di approfondire particolarmente alcuni campi applicativi. In particolare, i corsi di studio saranno orientati alla formazione delle seguenti figure professionali in grado di: - conoscere e comprendere i caratteri tipologici, funzionali, strutturali e tecnologici di un organismo edilizio nelle sue componenti materiali e costruttive, in rapporto al contesto fisico-ambientale, socio-economico e produttivo; - conoscere e comprendere un organismo edilizio, in rapporto alle sue origini e successive trasformazioni storiche ed al contesto insediativo di appartenenza, e di rilevarlo analizzando le caratteristiche dei materiali che lo compongono, le fasi e le tecniche storiche della sua costruzione e il regime statico delle strutture; - conoscere e comprendere i caratteri fisico-spaziali ed organizzativi di un contesto ambientale, nelle sue componenti naturali ed antropiche in rapporto alle trasformazioni storiche e al contesto socio-economico e territoriale di appartenenza; - conoscere e comprendere gli aspetti dell'ingegneria della sicurezza e della protezione delle costruzioni edili, in rapporto alle relative attività di prevenzione e di gestione. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea della classe sono: - attività di analisi, valutazione tecnico-economica, interpretazione, rappresentazione e rilievo di manufatti edilizi e di contesti ambientali; - attività di supporto alla progettazione, quali: la definizione degli interventi e la scelta delle relative tecnologie mirati al miglioramento della qualità ambientale e all'arresto dei processi di degrado e di dissesto di manufatti edilizi e contesti ambientali ed all'eliminazione e contenimento delle loro cause; - attività gestionali, quali: l'organizzazione e conduzione del cantiere edile, la gestione e valutazione economica dei processi edilizi o di trasformazione di aree a prevalente valenza naturale, la direzione dei processi tecnico-amministrativi e produttivi connessi; - attività correlate all'ingegneria della sicurezza e protezione delle costruzioni edili, quali: le grandi infrastrutture edili, i sistemi di gestione e servizi per le costruzioni edili per i cantieri e i luoghi di lavoro, i luoghi destinati agli spettacoli e agli avvenimenti sportivi, gli enti pubblici e privati in cui sviluppare attività di prevenzione e di gestione della sicurezza e in cui ricoprire i profili di responsabilità previsti dalla normativa vigente per la verifica delle condizioni di sicurezza (leggi 494/96, 626/94, 195/03, 818/84, UNI 10459). Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il corso di laurea in EDILIZIA, Costruzione, Gestione, Sicurezza, Ambiente, si pone come obiettivo la formazione di un tecnico nel settore delle costruzioni e della gestione dei processi realizzativi che, oltre alle competenze specifiche ed approfondite del progetto, del cantiere, della sicurezza e della produzione, della certificazione energetica degli edifici e della sostenibilità, abbia generale capacità di management dell'intero processo tecnico-normativo ed amministrativo-procedurale per la realizzazione delle opere pubbliche: dalla programmazione alla gestione in esercizio del manufatto e degli impianti sino alla dismissione ed eventuale riciclo. Una figura in grado di dialogare, in modo complementare, con le diverse competenze tecnico-progettuali, nei diversi stadi di approfondimento e nell’attuale processo edilizio; di comprendere il progetto tecnologico, in particolare nella sua traduzione in fasi realizzative di cantiere e di programmare la manutenzione dell’opera; di controllare i livelli di

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prestazione, qualità e prezzo determinati in coerenza con le risorse disponibili e con i tempi di realizzazione; di conoscere le procedure di affidamento dei lavori e le normative nazionali ed europee di settore, di valutare economicamente i processi di gestione durante il ciclo di vita. Oltre a quelli citati, particolare attenzione è rivolta ai percorsi formativi inerenti il tema della Sicurezza nei cantieri temporanei e mobili, con lo scopo di approfondire in specifiche attività i molteplici aspetti che vanno dalla organizzazione dei cantieri, alla gestione delle risorse in rapporto alla salvaguardia della vita degli operatori; dalla programmazione operativa della produzione edilizia al miglioramento delle condizioni nei luoghi di lavoro. I corsi attivati, nel rispetto della vigente normativa in materia, sviluppano, nei loro contenuti gli argomenti, tabellati nell’allegato V del D.Lgvo 494/1996 (oggi inquadrati nell’Allegato XIV del Nuovo Testo Unico sulla Sicurezza nei Cantieri). La frequenza ai corsi indicati e il superamento dei relativi esami, consente il rilascio delle certificazioni, come previsto dall’attuale legislazione, in particolare, all’art. 10, comma 5 del D.Lgvo 494/1996, richiamato dall’art. 98 del nuovo T.U.S. (Testo Unico sulla Sicurezza). Gli obiettivi formativi specifici si riferiscono ai seguenti ambiti tecnico-professionali: - Attività di analisi, valutazione tecnico-economica e dello stato di conservazione, interpretazione, rappresentazione e rilievo di manufatti edilizi. - Attività di supporto alla programmazione quali: affiancare il Responsabile Unico nei Procedimenti per la realizzazione dei lavori pubblici e il Dirigente preposto alla formazione dei piani triennali delle OO.PP.; - Attività di supporto alla progettazione, quali: il disegno esecutivo, le valutazioni prestazionali di materiali e prodotti, la definizione degli interventi e la scelta delle relative tecnologie miranti al miglioramento della qualità ambientale e alla minimizzazione dell’impatto sull’ambiente dei processi realizzativi e gestionali dell’edilizia. - Attività connesse alla certificazione energetica in edilizia facendo riferimento ai recenti dettami normativi in materia (Direttiva Europea Energy Performance of Buildings (EPBD) 2002/91/CE, D.Lgs. 19 agosto 2005 n.192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia, il D.Lgs. 29 dicembre 2006 n.311 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n.192) in modo da offrire soluzioni coerenti con una prospettiva di sviluppo sostenibile dal punto di vista materico ed ambientale. - Attività di supporto alla realizzazione dell’opera quali: l'organizzazione e conduzione del cantiere edile, la gestione e valutazione economica dei processi edilizi, la condotta dei lavori, il coordinamento dei processi tecnico-amministrativi e produttivi connessi, la gestione di tutti i "documenti" previsti dalla nuova legislazione sulle opere pubbliche (capitolati, piani di manutenzione, piani di qualità, certificazioni, ecc.). - Attività connesse alla produzione e certificazione di materiali e componenti dell’architettura, finalizzate al controllo del comportamento in opera del manufatto edilizio. - Attività correlate alla gestione e manutenzione dell’opera quali: la conoscenza, diagnosi e arresto dei processi di degrado e di dissesto di manufatti edilizi e l'eliminazione e/o contenimento delle loro cause; - attività correlate all'ingegneria della sicurezza e protezione delle costruzioni edili, quali i sistemi di gestione e servizi per le costruzioni edili per i cantieri e i luoghi di lavoro, in cui ricoprire i profili di responsabilità previsti dalla normativa vigente per la verifica delle condizioni di sicurezza (Testo Unico sulla Sicurezza nei Cantieri). Articolazione dell’offerta formativa In coerenza con gli obiettivi formativi specifici espressi, il corso di laurea in classe L23 (trasformazione dell’attuale corso in Costruzione e Gestione dell’Architettura” in classe 4), modifica il suo percorso formativo. Il nuovo percorso formativo mantiene la presenza, nella formazione di base, della matematica (MAT/05), della storia (ICAR/18) e della rappresentazione (ICAR/17). Nelle attività formative caratterizzanti, nell’ambito “Architettura e urbanistica”, è rilevante il peso dei CFU nei settori ICAR/12 e ICAR/14, con l’inserimento di altri, quali architettura del paesaggio (ICAR/15) e restauro (ICAR/19). Nell’ambito “Edilizia e ambiente” è rilevante il ruolo formativo dei CFU in ING-IND/11, ICAR/08, ICAR/09 e ICAR/22, in particolare si prevede di aumentare significativamente il ruolo della valutazione economica dei progetti. Infine, nell’ambito Ingegneria della sicurezza e protezione delle costruzioni edili è rilevante, in coerenza con la storia del corso di laurea in trasformazione, il nuovo apporto richiesto all’ambito ICAR/11 (produzione edilizia) per quanto concerne il tema della sicurezza dei cantieri, anche alla luce del nuovo Testo Unico. Tra le attività formative affini ed integrative, sono previsti CFU nei settori BIO/07 Ecologia, ING-IND/09 Sistemi per l'energia e l'ambiente, ING-IND/22 Scienza e tecnologia dei materiali, IUS/10 Diritto amministrativo. Il regolamento didattico del corso di studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente un'adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti. Si considera un'organizzazione didattica articolata in base a una sequenza logica di apprendimento degli obiettivi formativi. Il primo e il secondo anno saranno dedicati ad una solida preparazione di base finalizzata all'acquisizione degli elementi fondativi - funzionali, tecnici ed estetici - della cultura del proprio bagaglio culturale, ed alla formazione di un'adeguata consapevolezza della complessità del processo produttivo dell'architettura. Nel primo anno saranno erogate, anche in forma laboratoriale, le materie di base atte a conseguire un linguaggio scientifico coerente con gli obiettivi del corso e con applicazioni alla conoscenza dei materiali per l’architettura, del disegno di base e automatizzato, della tecnica e della legislazione urbanistica, della composizione architettonica, della matematica e della storia dell’architettura.

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Nel secondo anno saranno fornite le conoscenze essenziali di disegno, statica, storia, composizione architettonica. E’ previsto, inoltre un Laboratorio di progettazione che introduce alle questioni della costruzione dell’edilizia in rapporto al controllo degli impatti sull’ambiente. La formazione, in questo periodo riguarderà la conoscenza degli elementi su cui occorre costruire le decisioni progettuali e le strumentazioni per la loro formulazione, elaborazione e trasmissione. Il terzo anno sarà invece dedicato ai necessari crediti “professionalizzanti”, destinati, più degli altri, a variare nel tempo, in relazione al modificarsi della domanda di formazione e secondo l’orientamento professionale dello studente. Gli approfondimenti riguarderanno prevalentemente il project management, la certificazione energetica e la sicurezza nei cantieri. Questi approfondimenti saranno sviluppati in un rapporto programmato e coordinato con forze sociali e produttive esterne: scuole edili, produttori di materiali e componenti, apparati abilitati alla certificazione dei prodotti, imprese edili, ordini professionali, ecc.). Accanto a queste, il laboratorio di Prova Finale a cui concorrono le discipline tecnico scientifiche che governano l'arte del costruire e i processi produttivi e gestionali: la Tecnologia dell’Architettura, la Composizione Architettonica, la Tecnica delle Costruzioni, gli Impianti e la Valutazione Economica dei progetti. la Prova Finale sarà caratterizzata da un sostanziale ed importante riferimento all’analisi critica ed all’indagine della costruzione materiale del progetto o delle sue parti nonché rapportata ai caratteri della fattibilità tecnica dell’opera per mezzo di idonei approcci conoscitivi ed applicativi. Le modalità e gli strumenti didattici con cui i risultati di apprendimento attesi saranno conseguiti sono lezioni ed esercitazioni in aula, servizi di didattica a distanza, attività di laboratorio, visite tecniche, stages presso aziende, enti pubblici, studi e società di ingegneria. Si pone in evidenza, a tal proposito, che il corso di laurea in trasformazione ha attive convenzioni con il Collegio dei Geometri della provincia di RC, l’Ordine degli Architetti della provincia di RC e l’UNITEL (Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali). Per quanto riguarda la didattica a distanza si evidenzia che è già attivo per l’Anno Accademico 2008/2009 il corso di Formazione a Distanza in Elementi di Costruzione e Gestione dell’Architettura (60 CFU) che, nei fatti, configura una annualità del corso in Edilizia, somministrato in modalità e-learning, con importanti ricadute in prospettiva sulle modalità e articolazione della didattica. Ad oggi si tratta di una prima sperimentazione che si spera potrà istituzionalizzarsi, aprendosi agli studenti, in particolare gli studenti lavoratori. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Si punta sulla formazione di un laureato le cui competenze siano fondate sulla conoscenza di specifiche discipline a supporto della costruzione e della gestione degli edifici, dell’organizzazione del cantiere edile, con attenzione particolare alle interazioni che queste attività determinano con l'ambiente. Dovrà inoltre acquisire conoscenze e capacità di comprensione degli strumenti impiegabili per controllare il processo edilizio, nei suoi aspetti tecnico-costruttivi ed economici, allo scopo di fornire un contributo tecnico al controllo delle sue trasformazioni. A tal fine saranno fornite agli studenti le chiavi interpretative per passare dalla identificazione dei profili teorici delle materie studiate, alla comprensione dei meccanismi di utilizzo dei saperi appresi. Ciò avverrà, in particolare, attraverso l'approccio interdisciplinare in corsi di insegnamento di carattere applicativo-progettuale, corredati da attività sperimentali in cui simulare l’acquisizione delle conoscenze acquisite. Importante sarà l’utilizzo, in diversi corsi, di strutture attive nei dipartimenti, quali il LaMA (Laboratorio Materiali per L'Architettura). Le prove di verifica (esami orali, scritti, progettuali) prevedono l'applicazione delle conoscenze a livelli successivi di difficoltà ed il loro superamento. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Le conoscenze fornite nel corso e le indicazioni sul loro utilizzo dovranno essere completate dal raggiungimento della capacità di applicare gli strumenti acquisiti. Il laureato dovrà essere in grado di identificare, formulare e proporre soluzioni, utilizzando tecniche e strumenti aggiornati e adeguati ai contesti di riferimento. Il laureato in Edilizia potrà applicare le conoscenze e le capacità acquisite nella descrizione ed interpretazione dei manufatti architettonici, con riferimento ai relativi contesti (storici, culturali e ambientali) e all’insieme dei valori ad essi attribuibili. Tali obiettivi saranno perseguiti nei corsi di insegnamento di carattere applicativo-progettuale, corredati da attività sperimentali, anche attraverso l’approccio interdisciplinare negli esami di laboratorio, in cui simulare l’acquisizione delle conoscenze acquisite. Autonomia di giudizio (making judgements) Il laureato in Edilizia, grazie all’integrazione delle discipline approfondite durante il triennio di studio, sarà in grado di interpretare disegni tecnici e simbologie tecniche specifiche, reperire informazioni e dati, elaborare conseguenti giudizi

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di valore per relazioni tecniche propedeutiche o di supporto al progetto, gestire operazioni di coordinamento di cantiere e sviluppare processi di valutazione connessi a opere edili facendo anche riferimento alle ricadute che le proprie decisioni avranno in tema di impatti sull’ambiente. Il laureato dovrà possedere, alla fine del corso di studi, una sua autonoma capacità di giudizio in merito alle decisioni da assumere in sede di gestione delle operazioni di trasformazione dell'ambiente costruito; avrà quindi la capacità di raccogliere e interpretare i dati ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, inclusa la riflessione su temi sociali, scientifici o etici ad essi connessi. Per il raggiungimento di tale autonomia di giudizio, il corso di laurea fornirà sia gli strumenti tecnico scientifici, che le cognizioni socio-culturali, per stimolare la capacità di elaborazione critica a livello individuale. L’obiettivo di favorire la formazione e la crescita dell’autonomia di giudizio e di stimolare la capacità di elaborazione critica individuale, sarà perseguito nei corsi di insegnamento sia teorici che applicativo-progettuali. L’autonomia di giudizio sarà incoraggiata anche attraverso lo studio di progetti ed elaborati nei quali lo studente verrà stimolato a sviluppare lo spirito critico, e ad assumere decisioni ragionate, sia individualmente che in gruppi di lavoro. La valutazione della capacità ed autonomia di giudizio raggiunte, sarà effettuata progressivamente nel corso degli esami di profitto. Abilità comunicative (communication skills) La capacità di comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti è essenziale per l'inserimento efficace dei laureati del corso nel mondo della produzione edilizia. Il laureato in Edilizia dovrà, dunque, acquisire un’adeguata padronanza del linguaggio tecnico e delle terminologie utilizzate nel campo dell’architettura e delle costruzioni in generale. Ciò gli consentirà di interloquire in modo corretto con tutti gli altri operatori dei processi, nel corso delle diverse fasi (dalla programmazione, alla progettazione, alla esecuzione e alla gestione). Le abilità comunicative dovranno dunque comprendere sia la forma scritta che quella grafica, dalle descrizioni capitolari ed esecutive alla rappresentazione architettonica, nelle forme tradizionali e in quelle più innovative; dal disegno alla modellazione tridimensionale, dallo schizzo al render, scelte di volta in volta rispetto alle specifiche circostanze. Dovrà saper comunicare anche ad utenti od a persone non specialiste le problematiche e le soluzioni. Questi obiettivi saranno perseguiti, nelle lezioni e nelle esercitazioni applicative, richiedendo agli studenti presentazioni sia orali che scritte e informatizzate dei loro lavori e contributi, anche con mezzi audiovisivi, in particolare nell’approntare gli elaborati per il cantiere. Le verifiche sulla valutazione delle capacità comunicative avverranno negli esami di profitto, ed in apposite prove intermedie anche di carattere seminariale. Il laureato in Edilizia dovrà saper comunicare anche in inglese, ad un discreto livello di espressione. Capacità di apprendimento (learning skills) Il corso di laurea in Edilizia si rivolge ad un campo applicativo specifico e professionalizzante che richiede notevoli capacità specialistiche che necessitano un aggiornamento costante. È opportuno pertanto che il laureato in edilizia sia in grado di reperire continui spunti di rinnovamento delle tecniche e delle gestioni dei cantieri e dei processi legati all’edilizia e all’ambiente. Sarà compito del corso di laurea far acquisire allo studente, oltre le necessarie conoscenze negli specifici campi di interesse disciplinare, un metodo di studio e di lavoro mediante il quale far crescere autonomamente le proprie capacità in un processo di "apprendimento continuo", che lo pongano in grado, eventualmente, di intraprendere studi successivi con un alto grado di autonomia. Questo obiettivo sarà perseguito attraverso l'articolazione dell'iter formativo in diversi fasi e tipologie (lezioni frontali, attività autonome di analisi e ricerca da parte dello studente, laboratori di sperimentazione applicata, tirocini, ecc.), in modo da alternare i momenti di acquisizione dei saperi con quelli di rielaborazione personale e applicazione sperimentale delle conoscenze acquisite. Le verifiche avverranno attraverso prove intermedie durante i corsi, gli esami di profitto e la discussione della prova finale. Il rigore logico delle lezioni di teoria, che richiedono necessariamente un personale approfondimento di studio, e gli eventuali elaborati personali richiesti nell’ambito di alcuni insegnamenti forniscono allo studente ulteriori mezzi per ampliare le proprie conoscenze ed affinare la propria capacità di comprensione. Medesima funzione nel percorso formativo hanno le visite guidate ed i viaggi di studio, nonché gli interventi e le testimonianze, nell’ambito dei corsi caratterizzanti del percorso formativo, di professionisti che operano in imprese del territorio attive a livello locale, nazionale ed internazionale. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per l’accesso al corso è richiesto il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, o di altro titolo conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. E’ richiesto, in generale, il possesso di un buon livello di cultura generale abilitante alla comprensione degli elementi primari degli ambiti disciplinari qualificanti del corso di laurea, sia di base che caratterizzanti. Il test di ingresso previsto con numero programmato di sede per il corso di Edilizia, rappresenta, tuttavia, la prima e più significativa modalità di verifica attraverso cui sono misurate competenze e conoscenze richieste per l’accesso. Ulteriori specificazioni delle modalità di verifica saranno rimandate al regolamento didattico del corso di studio.

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E’ prevista, inoltre, l’iscrizione al Corso di Edilizia, con il riconoscimento per intero dei 60 CFU assegnati per tutti coloro che abbiano frequentato e sostenuto gli esami di profitto del corso professionalizzante, attivato in modalità a distanza, in Elementi di Costruzione e Gestione dell’Architettura. Nei casi di ingresso di studenti che hanno avviato il percorso di studi in altri atenei o corsi di studio, il Consiglio di corso di laurea ha il compito di valutarne la relativa carriera e di prendere in considerazione i CFU degli esami sostenuti. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella discussione e valutazione di uno studio applicativo originale, sviluppato sotto la guida di un relatore e sulla base delle competenze acquisite nel corso dell'attività didattica. L'argomento di tesi riguarderà un problema "professionale" specifico. La Prova Finale fa riferimento ad un percorso didattico autonomo ma correlato alle ulteriori attività che costituiscono l’offerta formativa del 3° anno del Corso di Studi e potrà essere richiesta dagli studenti che lo frequentano a tutti i docenti che strutturano tale offerta. Indipendentemente dai docenti a cui detta richiesta sarà inoltrata, la Prova Finale, comunque, sarà caratterizzata da un sostanziale ed importante riferimento all’analisi critica ed all’indagine della costruzione materiale del progetto o delle sue parti nonché rapportata ai caratteri della fattibilità tecnica dell’opera per mezzo di idonei approcci conoscitivi ed applicativi. I docenti incaricati dello svolgimento dell’attività di Prova Finale, nel rispetto dell’autonomia di insegnamento ed in risposta ai caratteri statutari della propria disciplina, struttureranno le modalità di svolgimento della loro proposta formativa finale. Durante la discussione di laurea il candidato dovrà dimostrare la padronanza degli argomenti, la capacità di operare in modo autonomo, un buon livello di comunicazione e, soprattutto di aver raggiunto una preparazione teorica e pratica piena e riconoscibile. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) I laureati della classe saranno in possesso di competenze idonee a svolgere attività professionali in diversi campi caratterizzanti i comparti che fanno riferimento al settore delle costruzioni edilizie: produzione, informazione tecnica, normativa, costruzione, gestione, sostenibilità edilizia ed ambientale. Potranno concorrere alle attività di programmazione, progettazione e attuazione degli interventi di organizzazione e trasformazione dell'ambiente costruito alle varie scale, l'analisi del rischio, la gestione della sicurezza in fase di prevenzione e di emergenza, la certificazione energetica. Potranno esercitare tali competenze presso enti, aziende pubbliche e private, società di progettazione, industrie di settore e imprese di costruzione, oltre che nella libera professione e nelle attività di consulenza. Il corso di laurea e’ pensato anche per rafforzare gli spazi di competitività ed aggiornamento di chi opera all'interno della Pubblica Amministrazione e per garantire all'ente una continua innovazione, mirata ad anticipare e guidare i fattori di cambiamento in materia di opere pubbliche, patrimonio e ambiente al fine di contribuire alla efficacia, efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa ed alla semplificazione delle procedure in materia di OO.PP. Dopo il conseguimento della laurea si potrà eventualmente proseguire, per ulteriori specializzazioni, con master di primo livello e all’iscrizione a corsi di laurea magistrale con l’eventuale riconoscimento di debiti formativi. Il corso prepara alle professioni di • Architetti • Pianificatori, paesaggisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio Attività formative di base

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Formazione scientifica di base

CHIM/07 Fondamenti chimici delle tecnologie GEO/09 Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per l'ambiente e i beni culturali ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni MAT/05 Analisi matematica

8 8 -

Formazione di base nella storia e nella rappresentazione

ICAR/17 Disegno ICAR/18 Storia dell'architettura

28 28 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 36: 36

Totale Attività di Base 36 - 36

Attività formative caratterizzanti ambito disciplinare settore CFU minimo da

121

min max D.M. per l'ambito

Architettura e urbanistica

ICAR/12 Tecnologia dell'architettura ICAR/14 Composizione architettonica e urbana ICAR/15 Architettura del paesaggio ICAR/19 Restauro ICAR/21 Urbanistica

66 66 -

Edilizia e ambiente

ICAR/08 Scienza delle costruzioni ICAR/09 Tecnica delle costruzioni ICAR/22 Estimo ING-IND/11 Fisica tecnica ambientale

28 28 -

Ingegneria della sicurezza e protezione delle costruzioni edili

ICAR/11 Produzione edilizia 8 8 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 45: 102

Totale Attività Caratterizzanti 102 - 102

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Attività formative affini o integrative

AGR/01 - Economia ed estimo rurale AGR/10 - Costruzioni rurali e territorio agroforestale BIO/07 - Ecologia ING-IND/09 - Sistemi per l'energia e l'ambiente ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei materiali IUS/10 - Diritto amministrativo M-STO/05 - Storia della scienza e delle tecniche

18 18 18

Totale Attività Affini 18 - 18

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (ING-IND/22, IUS/10) IUS/10 Diritto Amministrativo L’ipotesi di piano di studi del progetto formativo prevede la collocazione della disciplina al primo anno, all’interno del Laboratorio di “Urbanistica”, il cui coordinamento è affidato alla disciplina Fondamenti di Urbanistica, ICAR/21. Il contributo di Legislazione Edilizia, Urbanistica e Ambientale sarà esclusivamente orientato alla integrazione delle nozioni che riguardano gli aspetti prettamente normativi, anche con riferimento al contesto regionale (L.U. n.19/2006), a completamento delle conoscenze di base della tecnica Urbanistica. ING-IND/22 Scienza e Tecnologia dei Materiali L’ipotesi di piano di studi del progetto formativo prevede la collocazione della disciplina al primo anno, all’interno del Laboratorio di “Materiali per l’Architettura”, il cui coordinamento è affidato alla Tecnologia dell’Architettura, ICAR/12. Il contributo di Scienza e Tecnologia dei Materiali sarà esclusivamente orientato al completamento ed alla integrazione delle nozioni che riguardano i profili chimico-fisico-meccanici dei singoli materiali indagati. Il regolamento didattico del corso di studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente un'adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti. Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)

ambito disciplinare CFU min

CFU max

A scelta dello studente 12 12

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 4 4

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

4 4

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c -

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento 4 4

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

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Totale Altre Attività 24 - 24

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180

Range CFU totali del corso 180 - 180

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D. FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

D/4. Corso di Laurea Magistrale in ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO

LM-3 Classe delle lauree magistrali in Architettura del paesaggio Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea magistrale (come i laureati in analoghi corsi dell'Unione Europea) devono possedere specifiche competenze pertinenti all'analisi, alla progettazione, alla pianificazione e alla gestione del paesaggio. Tali competenze devono essere acquisite attraverso una specifica formazione che prenda in considerazione, in modo integrato, tutte le componenti naturali e antropiche del paesaggio; devono quindi essere fondate sulla conoscenza sintetica ed integrata dei caratteri fisici, storici, ecologici, ambientali, socio-culturali e percettivo-visive del paesaggio, da utilizzare nelle attività di progettazione e pianificazione paesistica. La formazione è basata sull'applicazione di specifiche metodologie tecnico-scientifiche e persegue "obiettivi di qualità paesistica" (Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze 2000). I laureati magistrali devono essere in grado di utilizzare, in forma scritta e orale, almeno l'inglese o un'altra lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari, e devono aver maturato un'esperienza di stage o tirocinio presso enti pubblici o studi privati, ed avere inoltre conoscenze nel campo dell'etica professionale. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono: - la progettazione di parchi, giardini e spazi verdi alle varie scale, - la conservazione, il restauro e la riqualificazione di parchi, giardini e paesaggi storici, - la pianificazione paesaggistica, - la riqualificazione del paesaggio (anche con riferimento ad aree dimesse e degradate), - l'inserimento paesistico di reti infrastrutturali, - l'analisi e la valutazione paesistica e gli studi di impatto ambientale. Ambiti professionali dell'attività dei laureati magistrali saranno, fra gli altri, la libera professione e funzioni di elevata responsabilità (anche di coordinamento di altri operatori), in istituzioni ed enti pubblici e privati operanti per le trasformazioni e la conservazione del paesaggio, nonché in società di promozione e di progettazione. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Obiettivo specifico del Corso di Laurea Magistrale è concorrere ad una formazione specialistica di carattere multi/trans/interdisciplinare nella quale riescano ad integrarsi efficacemente conoscenze teorico-critiche generali e competenze operative e professionali nel campo della Progettazione del Paesaggio, alle diverse scale e secondo un processo che dalla diagnosi all’intervento è in costante e diretta relazione con le azioni di salvaguardia, gestione ed innovazione, nello spirito e nel dettato della Convenzione Europea del Paesaggio (art. 5 – Misure specifiche). Il laureato Magistrale in Architettura del Paesaggio deve essere in grado di analizzare e interpretare la dimensione paesaggistica del territorio; identificandone i caratteri distintivi al fine di rendere possibile il riconoscimento dei paesaggi in quanto espressione di valori condivisi da comunità adeguatamente sensibilizzate e delineare le diverse possibilità progettuali, affrontando i temi legati alla trasformazione degli spazi esterni, urbani, periurbani, rurali e naturali; assicurando la direzione tecnico-scientifica nella fase di progetto secondo un principio di interrelazione tra diversi ambiti (sia territoriali/fisici che tematici) e alle diverse scale dimensionali e curando l’attuazione e/o la realizzazione degli interventi. Il Primo anno è dedicato essenzialmente ad approfondire la preparazione in campo teorico-critico da un lato e tecnico-scientifico dall’altro. Il secondo anno è dedicato al consolidamento ed integrazione delle conoscenze e competenze indispensabili per una corretta e completa formazione della figura del laureato magistrale in “Architettura del Paesaggio”. Gli insegnamenti sono finalizzati all’elaborazione progettuale, oggetto di specifico trattamento in laboratori che esplorano le diverse scale del progetto dalla costituzione e trasformazione di Parchi e Giardini, agli interventi di qualificazione ambientale e paesaggistica. L’ottica prevalente è quella di approfondire la conoscenza dei sistemi di interrelazione tra diverse discipline, i diversi ambiti spaziali, i differenti aspetti analitico-progettuali, allo scopo di permettere allo studente di gestire tali connessioni/integrazioni con un’adeguata flessibilità e capacità di adattamento. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati in Architettura del Paesaggio dovranno essere in grado di svolgere analisi, anche complesse e specialistiche, su e per il paesaggio e di operare, con elevata responsabilità, anche coordinando altri operatori, nei campi della pianificazione, progettazione, conservazione del paesaggio. Le conoscenze e le capacità di comprensione vengono sviluppate attraverso lo studio di una parte formativa orientata all’apprendimento e alla conoscenza di teorie, metodi e discipline e di una parte teorico-pratica orientata alla

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applicazione progettuale alle diverse scale e con riferimento ai diversi temi nei quali si manifesta la dimensione paesaggistica di un territorio. La presenza nel corso di studi di lezioni di teorie, storie metodi e strumenti (storia del giardino e del paesaggio, estetica del paesaggio, entomologia) e di corsi integrati nei laboratori (fitogeografia, ecologia, botanica) – che richiedono un adeguato tempo dedicato allo studio personale - e lo svolgimento dell’attività teorico-pratica, attraverso l’istituzione di laboratori di interpretazione e pianificazione del paesaggio, di progettazione del paesaggio (1 e 2), di progettazione dei parchi periurbani, forniscono allo studente i mezzi necessari per ampliare le proprie conoscenze, affinare le proprie capacità di comprensione e sviluppare una consapevolezza critica riguardo temi di più recente sviluppo in termini di innovazione e di sperimentazione applicata. Lo studente, al termine degli studi, sarà in grado di impostare criticamente e risolvere specifiche problematiche attraverso: - l’elaborazione di un progetto (sia di salvaguardia che di gestione e/o di innovazione del paesaggio) dotato di spiccate caratteristiche interscalari, con un elevato grado di specializzazione, sapendo stabilire le corrette relazioni tra ideazione formale, requisiti di natura tecnologica, ambientale e funzionale nel rispetto del programma stabilito e dei processi attuativi; - la capacità di intervenire nei diversi contesti stabilendo corrette relazioni tra l’intervento e l’esistente; - la conoscenza della storia del giardino e del paesaggio e delle teorie, linguaggi e linee evolutive nella ricerca contemporanea in materia di paesaggismo. La discussione della prova finale su argomenti specifici costituisce una ulteriore conferma per il conseguimento delle capacità sopra descritte. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) La caratterizzazione complessa ed integrata della dimensione paesaggistica richiede la necessità di affrontare tematiche progettuali non standardizzate che comportano lo sviluppo di capacità di sperimentazione. Tale capacità è da intendersi in relazione alle competenze specifiche del laureato e attengono alle attività di analisi/valutazione, interpretazione/rappresentazione, progettazione delle componenti antropiche e naturali del paesaggio e alla conduzione del processi tecnico-amministrativi ad esso connessi. Esse sono acquisite mediante una formazione teorica accompagnata da esercitazioni, applicazioni, lavori sia individuali che di gruppo e verifiche che stimolino una partecipazione attiva, capacità propositive, di elaborazione autonoma e di efficace comunicazione del lavoro svolto. Coerentemente con questa impostazione didattica, assumono rilevante importanza le attività di laboratorio, eseguite individualmente od in gruppo, che hanno per fine lo studio delle tecniche di rappresentazione e di percezione del paesaggio, dei metodi di analisi e di valutazione del paesaggio, lo studio della progettazione e delle tecniche costruttive del paesaggio. I laboratori sono costituiti da un insegnamento caratterizzante e da insegnamenti integrativi di supporto ed hanno come obiettivo lo sviluppo e la risoluzione di temi specifici attraverso l’apporto di competenze interdisciplinari in una prospettiva di progettazione integrata con altre discipline. Lo studente al termine degli studi sarà in grado di utilizzare la propria conoscenza e la propria comprensione per progettare soluzioni innovative che richiedono il ricorso ad altre discipline. Il paesaggista si troverà ad intervenire in un campo vario, articolato ed in continua trasformazione che richiede la ricerca di soluzioni specifiche ed originali finalizzate alla risoluzione di problematiche estremamente diversificate relative a territori e popolazioni con caratteri di unicità tali da non essere tra loro raffrontabili. Il paesaggista al termine degli studi sarà in grado di eseguire lo sviluppo esecutivo di un progetto di parchi, giardini e spazi verdi alle varie scale, redigere un progetto di restauro e di riqualificazione di parchi, giardini e di paesaggi storici e definire il relativo programma di salvaguardia e gestione. Sarà inoltre in grado di progettare specifici interventi di inserimento paesistico di reti infrastrutturali e di riqualificazione del paesaggio (anche con riferimento ad aree dimesse e degradate), nonché svolgere attività di pianificazione paesaggistica, di analisi e valutazione paesistica e redigere studi di impatto ambientale. Autonomia di giudizio (making judgements) L'autonomia di giudizio deriva dall'attitudine a studiare in modo autonomo e dalla capacità di elaborare soluzioni originali e specifiche. Tale processo si basa sulla abilità di analizzare e selezionare le informazioni e di applicare un metodo di lavoro basato sul confronto e sulla interazione interdisciplinare acquisita durante il biennio magistrale, prevalentemente attraverso i laboratori, i corsi monodisciplinari e il laboratorio di tesi, nonché sulla capacità di cogliere i rapporti “uomo-ambiente-società” che implicano una padronanza della comunicazione delle informazioni ed una capacità di ascolto e comprensione delle istanze partecipative delle comunità che vivono nel territorio. Gli insegnamenti, svolti nelle diverse modalità sopra indicate, preparano ad identificare, selezionare, elaborare, interpretare, simulare e valutare criticamente dati ed informazioni necessari per risolvere problemi, condurre analisi appropriate, sviluppare progetti all’interno di contesti più ampi e secondo modalità attuative di sviluppo sostenibile. Il progetto, come metodo e cultura assume un ruolo centrale attraverso la pratica del laboratorio nel quale gli studenti possono esperire con un approccio dialettico, critico ed approfondito, in un contesto di intervento simulato, le conoscenze, le teorie e le prassi introdotte durante le lezioni.

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Tra le finalità dei laboratori ci sono lo sviluppo della capacità di lavorare in gruppo, di selezionare le informazioni secondo la loro rilevanza, la definizione collegiale delle strategie, la giustificazione delle scelte operate, la consapevolezza delle implicazioni anche sociali delle scelte intraprese. Abilità comunicative (communication skills) Le abilità volte alla comunicazione vengono acquisite grazie ad un training didattico insito nel lavoro svolto all'interno dei laboratori. Grazie al confronto dialettico disciplinare, alle integrazione delle informazioni e tramite l'acquisizione di tecniche avanzate di rappresentazione e trasmissione dei dati, i laureati conseguono competenze adeguate per garantire una corretta informazione sul progetto, la salvaguardia e la gestione del paesaggio e dell'ambiente rivolti sia alle autorità pubbliche ed i soggetti "forti" che operano sul territorio,sia anche i cittadini, singoli e organizzati in associazioni e/o comitati, al processo di formazione connesso all'azione progettuale/gestionale che si sta conducendo (coerentemente con i processi attuativi della Convenzione Europea del Paesaggio). La verifica del lavoro, ovvero la valutazione dei risultati relativo ad ogni corso e/laboratorio dovrà tener conto oltre del grado di apprendimento e di maturazione del candidato (componente essenziale e fondante della valutazione), anche della capacità di restituire idee e proposte in modo adeguato e comunicativo, volto a stimolare e favorire la comprensione e la partecipazione dei cittadini (futuri utenti e/o committenti) alle scelte proposte nel progetto. Per favorire l’acquisizione di queste qualità sono previste, prevalentemente all’interno dei laboratori, attività seminariali svolte da gruppi di studenti su argomenti specifici, seguite da discussioni guidate ed i confronto critico sui progetti o sulle esercitazioni elaborate dagli studenti. La prova finale offre allo studente una ulteriore opportunità di approfondimento e di verifica delle capacità di analisi, elaborazione e comunicazione del lavoro svolto: essa prevede infatti la discussione, innanzi ad una commissione, di un elaborato originale prodotto dallo studente su un’area tematica affrontata durante il suo percorso di studio. Capacità di apprendimento (learning skills) Le capacità di apprendimento sono relazionate alla capacità di autonomia di giudizio ovvero alla possibilità di operare una selezione ed una sintesi delle conoscenze apprese nel corso degli studi. Suscitare la curiosità d'indagine e di ricerca è uno dei punti cardini dell'insegnamento delle discipline che attengono al territorio ed al paesaggio in quanto -come già ricordato- non ci sono mai soluzioni universalmente applicabili né territori e/o comunità che per la soluzione dei loro problemi inducano a soluzioni identiche. Tali capacità è da acquisire indagando e incrociando le diverse aree della conoscenza che riguardano: a) progettazione e pianificazione del paesaggio (teorie, tecniche, strumenti); b) rapporto uomo-società-ambiente (storia del giardino, del paesaggio, ed estetica del paesaggio); c) aspetti naturali e funzionali del paesaggio (ecologia, fitogeografia, uso del suolo e requisiti funzionali); d) gestione e valutazione degli interventi (tecniche costruttive, elaborazione dati, gestione del progetto e del paesaggio). Ad ogni studente vengono offerti strumenti e metodi per sviluppare una capacità di apprendimento sufficiente sia per una formazione permanente continua, sia per intraprendere studi di livello superiore (dottorato di ricerca o scuola di specializzazione). Il tempo dedicato allo studio individuale e personale è funzionale ad offrire allo studente la possibilità di verificare e migliorare la propria capacità di apprendimento in modo autonomo. Analogo obiettivo persegue l’impostazione di rigore metodologico degli insegnamenti che dovrebbe portare lo studente a sviluppare un ragionamento logico che, a seguito di precise ipotesi, porti alla conseguente dimostrazione di una tesi. Altro strumento utile al conseguimento di questa abilità è la tesi di laurea che prevede che lo studente si misuri e comprenda tematiche nuove. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Le conoscenze richieste per l'accesso alla laurea magistrale sono quelle che permettono di avere una consapevolezza di base delle procedure di acquisizione organizzata e trasmissibile delle analisi paesaggistiche e ambientali che possono derivare dalla formazione di una laurea in classe L -17, L - 21, L -23, L-20, L-25. Nel caso di candidati all'ingresso con altri titoli di laurea si ritiene necessaria una verifica diretta delle competenze disciplinari acquisite per stabilire eventuali debiti formativi da colmare in entrata con modalità che saranno definite opportunamente nel regolamento didattico. Eventuali integrazioni curriculari in termini di CFU devono essere acquisite prima della verifica della preparazione individuale. Nei casi di ingresso di studenti che hanno avviato il percorso di studi in altri atenei o altri corsi di studio magistrali, il Consiglio di corso di laurea o la Giunta, da questo delegata, ha il compito di valutarne la relativa carriera e di prendere in considerazione i CFU degli esami sostenuti. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella discussione pubblica di un elaborato progettuale sviluppato in modo originale sotto la guida di un relatore. Durante tale discussione il candidato dovrà mostrare la padronanza degli argomenti, la capacità di operare in modo autonomo ed un buon livello di comunicazione. Il regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale stabilirà i criteri di attribuzione del punteggio alla prova finale. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7)

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A completamento di quanto riportato al precedente punto “Obiettivi formativi qualificanti della classe” il laureato magistrale in Architettura del paesaggio identifica la figura di uno specialista in grado di contribuire al processo decisionale descritto agli articoli 5 e 6 della Convenzione Europea del Paesaggio con competenze specifiche per l’assunzione di responsabilità dirette non solo nella costruzione del quadro conoscitivo ma soprattutto per quanto riguarda la fase di progetto e di traduzione delle aspirazioni delle popolazioni in obiettivi di qualità ed attività di salvaguardia, conservazione, mantenimento, gestione, governo, valorizzazione, innovazione, restauro e/o creazione della dimensione paesaggistica dei territori considerati. Inoltre, dopo la laurea magistrale, il dottore in Architettura del Paesaggio potrà ulteriormente proseguire i suoi studi con corsi di Dottorato di Ricerca e master di secondo livello.. Il corso prepara alle professioni di • Architetti • Pianificatori, paesaggisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Architettura del paesaggio ICAR/14 Composizione architettonica e urbana ICAR/15 Architettura del paesaggio

26 26 25

Ecologia del paesaggio e ingegneria naturalistica

AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree AGR/05 Assestamento forestale e selvicoltura AGR/08 Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali BIO/03 Botanica ambientale e applicata BIO/07 Ecologia ICAR/18 Storia dell'architettura

28 28 20

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 45: 54

Totale Attività Caratterizzanti 54 - 54

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore CFU minimo da

D.M. per l'ambito min max

Attività formative affini o integrative

AGR/01 - Economia ed estimo rurale AGR/11 - Entomologia generale e applicata ICAR/12 - Tecnologia dell'architettura ICAR/17 - Disegno ICAR/20 - Tecnica e pianificazione urbanistica ICAR/21 - Urbanistica M-FIL/04 - Estetica

46 46 12

Totale Attività Affini 46 - 46

Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 8 8

Per la prova finale 8 8

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 4 4

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 20 - 20

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Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 120

Range CFU totali del corso 120 - 120

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D. FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

D/5. Corso di Laurea Magistrale in URBANISTICA

LM-48 Classe delle lauree magistrali in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono possedere: • capacità di interpretare tendenze ed esiti delle trasformazioni della città e del territorio, anche in relazione alle dinamiche ed alle morfologie socioeconomiche; • conoscenze e strumenti per l'interpretazione storica dei processi di stratificazione urbana e territoriale; • capacità di applicare teorie, metodi e tecniche agli atti di pianificazione e progettazione; • specifiche conoscenze dei metodi e delle tecniche di costruzione di piani e progetti per la città, il territorio, il paesaggio e l'ambiente; • capacità di definire strategie per amministrazioni, istituzioni e imprese con riferimento al recupero, alla valorizzazione e alla trasformazione della città, del territorio, del paesaggio e dell'ambiente. Inoltre, i laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno l'inglese o un'altra lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari nazionali ed internazionali. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono: - attività nelle quali i laureati nei corsi di laurea magistrale saranno in grado di costruire e gestire strumenti di governo del territorio con particolare riferimento a: a) progettazione, pianificazione e politiche inerenti alla trasformazione e riqualificazione della città, del territorio e dell'ambiente (progetti, programmi, piani e politiche a varie scale territoriali, pianificazione e politiche di settore, regolazione e norme); b) coordinamento e gestione delle attività di valutazione di progetti, programmi, piani e politiche urbane, territoriali e ambientali; c) gestione dei processi di costruzione delle azioni di governo e delle relative forme di comunicazione. Gli ambiti di attività tipici del laureato magistrale sono costituiti dalla libera professione e tra gli altri, da funzioni di elevata responsabilità in istituzioni, enti pubblici, privati e del terzo settore operanti per le trasformazioni e il governo della città, del territorio e dell'ambiente. Gli atenei organizzano, in accordo con enti pubblici, privati e del terzo settore, stages e tirocini con adeguati servizi di tutoraggio. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo In base agli obiettivi generali e specifici sopra indicati il percorso formativo è articolato nel modo seguente: Il primo anno della magistrale introdurrà l'allievo, già laureato triennale L-21 o proveniente da altri percorsi di laurea, alla consapevolezza di una formazione specialistica che faccia la differenza fra un collaboratore/esecutore, sia pure di livello, ed una figura, lo specialista, capace di coordinare e governare processi complessi che interagiscono su territorio ed ambiente, dando risposte adeguate in termini di soluzione dei problemi attraverso la predisposizione di programmi e strumenti di pianificazione in grado di orientare e supportare i livelli istituzionali preposti al governo del territorio. Il secondo anno della laurea magistrale è quello del passaggio dalla consapevolezza dei fenomeni territoriali alla padronanza dei saperi che contraddistinguono un urbanista pianificatore in grado di cimentarsi con preparazione adeguata in una visione, ed un mercato del lavoro globalizzati, non solo sulla scena europea, ma anche su più ampi scenari internazionali. Più in dettaglio, tali obiettivi formativi sono così articolati: - l'ossatura dell'offerta formativa è costituita da due laboratori didattici (il Laboratorio di "Complessità ed Innovazione" e quello di "Progettazione urbanistica"), distribuiti al primo e al secondo anno della Magistrale, così da consentire nei tempi prestabiliti la conclusione del percorso di studio e quindi il conseguimento della Laurea; - i laboratori didattici, di 16 crediti ciascuno, sono articolati in modo da consentire l'assimilazione dei più recenti ed innovativi saperi della disciplina indicati negli obiettivi specifici, sia le elaborazioni di sintesi e di progetto; - in tutti e due i laboratori viene perseguito l'obiettivo di una progettazione integrata degli spazi aperti e degli spazi costruiti sia a scala urbana che a scala territoriale; - l'inclusione di alcuni corsi integrati nell'offerta formativa è stata determinata in base agli obiettivi specifici sopra indicati che sottolineano la caratteristica transazionale e interattiva dei processi di pianificazione (i corsi si occupano di teorie e metodi della pianificazione, partecipazione e programmi complessi, politiche urbane e territoriali). Le materie a scelta verranno individuate rispettando il principio di compatibilità con la logica e le finalità del progetto formativo. Ogni Settore Scientifico-Disciplinare avrà un suo peso in base ad un suo preciso significato strategico, a cominciare, per la specificità della LM-48, dal ruolo rilevante delle discipline dell'Urbanistica che, nelle sue varie articolazioni, dovrà presentarsi unitariamente. I risultati di apprendimento attesi fanno riferimento al sistema di descrittori dei titoli di studio adottato in sede europea (descrittori di Dublino). Per quanto riguarda le modalità e gli strumenti didattici con cui i risultati di apprendimento

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attesi verranno conseguiti, si sottolinea che il corso di laurea è organizzato in modo tale da consentire, attraverso riunioni periodiche dei docenti, il monitoraggio del senso complessivo del corso, le sue finalità e la sua coerenza interna, il raccordo tra impianto complessivo e i vari curricula, l'impostazione della didattica effettuata nei vari insegnamenti. Inoltre l'impianto del corso prevede l'alternarsi di attività di lezione frontale e di esercitazioni in aula, di laboratori, di percorsi di ricerca sul campo, in modo da garantire la connessione fra modelli teorici e capacità di contestualizzare concretamente i saperi. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Sulla base dei "descrittori di Dublino", il corso di laurea si propone di ottenere il seguente obiettivo formativo: consentire agli studenti di acquisire conoscenze approfondire e capacità di comprensione utili ad elaborare idee originali nell'ambito della disciplina urbanistica. Inoltre devono essere in grado di dialogare con la letteratura scientifica a partire dal proprio contesto di ricerca. Questo obbiettivo è perseguito soprattutto tramite i corsi di tipo monodisciplinare o integrato (da 8 a 16 crediti) orientati a fornire conoscenze e capacità di comprensione nell'ambito delle teorie della progettazione urbana, degli aspetti innovativi del governo del territorio, delle relazioni tra turismo e progettazione territoriale, della pianificazione dei parchi naturali, della gestione urbana e territoriale. Tale obbiettivo comprende inoltre alcuni temi innovativi tra cui: - Welfare e governante territoriale; - Cooperazione internazionale; - Programmazione e pianificazione dello spazio europeo. La sottolineatura della natura interattiva dei processi di pianificazione comporta inoltre la necessità di affrontare problemi progettuali non standardizzati, la cui soluzione necessità una capacità di sperimentazione e di innovazione. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Alcuni corsi teorico-metodologici hanno come obiettivo la discussione critica dei paradigmi di pianificazione e la costruzione interattiva della conoscenza e di modelli di soluzione di problemi complessi, anche attraverso il ruolo (inter)attivo degli studenti nell'organizzazione didattica. Uno degli obiettivi del Corso di Laurea è fare maturare agli studenti la capacità di applicare le conoscenze e la capacità di risolvere problemi non familiari inseriti in contesti multidisciplinari. I problemi di pianificazione sono fondamentalmente problemi intersettoriali, aperti, multidisciplinari e per tale motivo il lavoro del planner, modernamente inteso, assume la forma del "problem setting" piuttosto che del "problem solving". Nella didattica interattiva gli studenti vengono quindi coinvolti nella definizione dei contesti e delle cornici problematiche, con una apertura a discipline e contributi di ricerca differenziati. Le attività dei due laboratori, Laboratorio di Complessità e Innovazione (primo anno, 16 crediti) ed il Laboratorio di Progettazione Urbanistica (secondo anno, 16 crediti) consistono, oltre ad eventuali lezioni, esercitazioni, seminari, visite guidate, studio individuale o di gruppo eventualmente assistito, in una specifica attività di analisi, studio e progetto, da svolgersi in classe in forma assistita. Gli obiettivi formativi dei laboratori sono i seguenti: Laboratorio di Complessità e Innovazione (primo anno). Questo laboratorio, formato da quattro moduli tematici, mira a fornire allo studente una consapevolezza della complessità delle discipline urbanistiche ed una conoscenza approfondita sui processi innovativi di sviluppo e di governance urbana e territoriale con il giusto riguardo agli aspetti economici ed estimativi. Laboratorio di Progettazione Urbanistica (secondo anno) Il laboratorio di Progettazione Urbanistica, composto da quattro moduli tematici, fornisce definitivamente e concretamente allo studente gli strumenti per intervenire in maniera progettuale in ambito urbano e territoriale utilizzando con familiarità la giurisprudenza e gli indirizzi legislativi specifici. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità. I problemi di progettazione affrontati nella didattica di laboratorio sono per loro natura problemi complessi, la cui risoluzione richiede un approccio integrato e multidisciplinare. La conoscenza necessaria all'elaborazione del progetto è intesa come conoscenza interattiva ed esplorativa. Il pianificatore si muove strutturalmente in un mondo incerto, e possiede quindi necessariamente informazioni incomplete e parzialmente affidabili. Nel corso di laurea questa caratteristica del lavoro del planner costituisce il centro dell'offerta formativa. Questi assunti trovano applicazione pratica nell'organizzazione dei due Laboratori, distribuiti equamente uno per anno. Laboratorio di Complessità e Innovazione (primo anno). Il laboratorio di Complessità e Innovazione, strutturato su quattro moduli, è collocato strategicamente al primo anno in quanto si pone l'obiettivo di offrire delle conoscenze complesse e specialistiche, seppur basilari, agli studenti. L'obiettivo è di fornire e approfondire dei primi lineamenti teorici e metodologici di un percorso che può valere anche come verifica di progetti realizzati o da realizzare. Il laboratorio è impostato come un processo di apprendimento attivo in cui le prime idee pongono delle domande che chiedono approfondimenti di natura teorica ed analitica, cui seguono delle risposte che possono portare a un ripensamento delle idee iniziali o a un loro sviluppo. Laboratorio di Progettazione urbanistica (secondo anno).

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Il Laboratorio di Progettazione urbanistica, conclusivo dell'iter didattico del biennio, si propone di introdurre gli studenti al tema della progettazione della città e degli spazi urbani attraverso una sperimentazione operativa. Il Laboratorio propone agli studenti un percorso progettuale di sintesi a carattere multidisciplinare che metta a frutto le esperienze di progettazione in campo territoriale, ambientale e paesistico, maturate nei corsi e laboratori precedenti. La progettazione urbanistica viene sviluppata attraverso moduli didattici multidisciplinari relativi alla composizione urbanistica, agli aspetti giuridici e al disegno informatizzato. Abilità comunicative (communication skills) Capacità di comunicare e capacità di continuare a studiare in modo autonomo. Il corso di laurea è visto come un itinerario formativo indirizzato alla creazione di una figura professionale attrezzata ad affrontare la molteplicità di compiti richiesti dal mercato del lavoro nel campo della pianificazione urbanistica e territoriale. In particolare la struttura didattica, unita al tirocinio, è stata disegnata in modo tale da fornire agli studenti la capacità di gestire autonomamente il funzionamento di gruppi integrati di tecnici, professionisti e amministratori. Il carattere interattivo del lavoro del planner richiede quindi anche lo sviluppo di una capacità di argomentazione delle idee e dei progetti verso una pluralità di destinatari dei piani e delle politiche urbane e territoriali (amministratori, committenti pubblici e privati, tecnici e professionisti, associazioni e organizzazioni della società civile, singoli cittadini). Il corso assicura il raggiungimento di questa capacità, in particolare attraverso il raffinamento progressivo delle competenze di comunicazione grafica e visiva. Capacità di apprendimento (learning skills) Gli studenti sono portati ad indagare autonomamente i diversi aspetti dei problemi affrontati e ad elaborare soluzioni originali. È importante che acquisiscano una autonomia nell'apprendimento. I progetti si svolgono in contesti territoriali sempre nuovi all'interno dei quali non è possibile applicare soluzioni standard, ogni strategia conoscitiva e progettuale dovendo quindi essere ogni volta contestuale e specifica. Il corso dà una certa importanza alla prova finale a cui sono assegnati 4 crediti. Le tesi sono il risultato di una ricerca e devono sempre determinare qualche avanzamento delle conoscenze acquisite (sperimentazione sul campo di modelli innovativi, specificità e particolarità delle soluzioni progettuali, innovatività nella sperimentazione di procedure interattive nella costruzione dei progetti). Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Le conoscenze richieste per l'accesso alla laurea magistrale sono quelle che permettono di avere una consapevolezza di base delle procedure di acquisizione organizzata e trasmissibile delle analisi territoriali urbanistiche, paesaggistiche e ambientali che possono derivare dalla formazione di una laurea in classe L - 21. Nel caso di candidati all'ingresso con altri titoli di laurea si ritiene necessaria una verifica diretta delle competenze disciplinari acquisite attraverso l'esposizione del curriculum di studi eseguito e uno specifico colloquio per stabilire eventuali debiti formativi da colmare in entrata. Nei casi di ingresso di studenti che hanno avviato il percorso di studi in altri atenei o altri corsi di studio magistrali, il Consiglio di corso di laurea o la Giunta, da questo delegata, ha il compito di valutarne la relativa carriera e di prendere in considerazione i CFU degli esami sostenuti. La puntuale verifica della personale preparazione deve essere prevista con modalità definite opportunamente in sede di regolamento didattico del corso di studio, prevedendo che eventuali integrazioni curricolari in termini di CFU devono essere acquisite prima della verifica della preparazione individuale. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste in una Tesi di laurea di taglio tradizionale, consistente in una ricerca originale - in coerenza con l'aggettivazione Magistrale della Laurea -, guidata da un docente nominato Relatore. Tale prova si svolgerà davanti a una commissione nominata dal corso di studio e sarà illustrativa di un lavoro originale di ricerca orientata al progetto nel campo della pianificazione urbanistica, territoriale ed ambientale, e riguarderà un argomento concordato con uno o più docenti di una delle discipline del corso di laurea. Alla prova finale (tesi di laurea) sono assegnati 8 crediti. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe potranno esercitare funzioni di progettazione, pianificazione e gestione della città, del territorio e dell'ambiente (piani e progetti a scala urbana e territoriale, generali, attuativi e di settore, regolamenti e normative); di progettazione urbanistica di interventi complessi e gestione dei relativi processi attuativi; di coordinamento e gestione delle attività di valutazione ambientale e di fattibilità dei piani e dei progetti urbani e territoriali; di definizione delle modalità e delle tecniche di comunicazione dei piani e dei progetti; di definizione delle strategie di amministrazioni, istituzioni e imprese, con riferimento al recupero, valorizzazione e trasformazione della città, del territorio e dell'ambiente; di svolgimento e coordinamento di analisi complesse e specialistiche delle strutture urbane, territoriali e ambientali. Gli ambiti di attività tipici del laureato specialistico sono costituiti dalla libera professione e da istituzioni ed enti pubblici e privati operanti per le trasformazioni e il governo della città, del territorio e dell'ambiente (enti istituzionali, enti e aziende pubblici e privati e società di promozione e di progettazione). Il corso prepara alle professioni di • •Pianificatori, paesaggisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio

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Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Urbanistica e pianificazione

ICAR/15 Architettura del paesaggio ICAR/18 Storia dell'architettura ICAR/19 Restauro ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica ICAR/21 Urbanistica

50 50 -

Ingegneria e scienze del territorio

ICAR/05 Trasporti ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni

8 8 -

Economia, politica e sociologia ICAR/22 Estimo IUS/10 Diritto amministrativo SECS-P/06 Economia applicata

16 16 -

Ambiente BIO/03 Botanica ambientale e applicata BIO/07 Ecologia

8 8 -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 48: 82

Totale Attività Caratterizzanti 82 - 82

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

ICAR/08 - Scienza delle costruzioni ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana M-STO/04 - Storia contemporanea SPS/08 - Sociologia dei processi culturali e comunicativi

20 20 12

Totale Attività Affini 20 - 20

Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5) ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 8 8

Per la prova finale 8 8

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 2 2

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 18 - 18

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 120

Range CFU totali del corso 120 - 120

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D. FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

D/6. Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in ARCHITETTURA

LM-4 c.u. Classe delle lauree magistrali in Architettura e ingegneria edile-architettura (quinquennale) Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono: - conoscere approfonditamente la storia dell'architettura, dell'edilizia, dell'urbanistica, del restauro architettonico e delle altre attività di trasformazione dell'ambiente e del territorio attinenti alle professioni relative all'architettura e all'ingegneria edile-architettura, così come definite dalla direttiva 85/384/CEE e relative raccomandazioni. - conoscere approfonditamente gli strumenti e le forme della rappresentazione, ha conoscenze sugli aspetti teorico-scientifici oltre che metodologico-operativi della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tali conoscenze per interpretare e descrivere approfonditamente problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico scientifici, metodologici ed operativi dell'architettura, dell'edilizia, dell'urbanistica e del restauro architettonico, ed essere in grado di utilizzare tali conoscenze per identificare, formulare e risolvere anche in modo innovativo problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - avere conoscenze nel campo dell'organizzazione di imprese e aziende e dell'etica e della deontologia professionale; - essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono: - attività nelle quali i laureati magistrali della classe sono in grado di progettare, attraverso gli strumenti propri dell'architettura e dell'ingegneria edile-architettura, dell'urbanistica e del restauro architettonico e avendo padronanza degli strumenti relativi alla fattibilità costruttiva ed economica dell'opera ideata, le operazioni di costruzione, trasformazione e modificazione dell'ambiente fisico e del paesaggio, con piena conoscenza degli aspetti estetici, distributivi, funzionali, strutturali, tecnico–costruttivi, gestionali, economici e ambientali e con attenzione critica ai mutamenti culturali e ai bisogni espressi dalla società contemporanea. - attività nelle quali i laureati magistrali della classe predispongono progetti di opere e ne dirigono la realizzazione nei campi dell'architettura e dell'ingegneria edile-architettura, dell'urbanistica, del restauro architettonico, ed in generale dell'ambiente urbano e paesaggistico coordinando a tali fini, ove necessario, altri magistrali e operatori. I laureati magistrali potranno svolgere, oltre alla libera professione, funzioni di elevata responsabilità, tra gli altri, in istituzioni ed enti pubblici e privati (enti istituzionali, enti e aziende pubblici e privati, studi professionali e società di progettazione), operanti nei campi della costruzione e trasformazione delle città e del territorio. Per favorire la conoscenza del mondo del lavoro gli atenei organizzano attività esterne come tirocini e stages. I curricula previsti dalla classe si conformano alla direttiva 85/384/CEE e relative raccomandazioni, prevedendo anche, fra le attività formative, attività applicative e di laboratorio per non meno di quaranta crediti complessivi. L'adempimento delle attività formative indispensabili riportate nella tabella relativa alla laurea in Scienze dell'Architettura è requisito curricolare inderogabile per l'accesso ai corsi di laurea magistrale nel settore dell'Architettura e dell'Ingegneria edile-architettura. Gli atenei possono istituire corsi di laurea magistrale nel settore dell'Architettura e dell'Ingegneria edile-architettura, a ciclo unico quinquennale, ai sensi dell'art. 6 comma 3 del D.M. 270/04; in questo caso i crediti minimi indispensabili restano definiti dalla somma (ambito disciplinare per ambito disciplinare) dei crediti minimi precedenti e di quelli riportati nella tabella relativa alla classe delle lauree in Scienze dell'Architettura. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Corso di Laurea Magistrale risponde all'obiettivo di formare la figura professionale dell'Architetto secondo le direttive europee. Le competenze devono riguardare le attività connesse con la progettazione architettonica, urbanistica e del recupero, della progettazione ambientale e di quella tecnologica.Il curriculum di questo Corso di laurea fa esplicito riferimento ai contenuti della direttiva CEE 382/85, identikit dell'architetto europeo: "l'architetto è un operatore capace di creare progetti idonei a soddisfare le esigenze umane in materia di concezione ed organizzazione dell'ambiente costruito, sia sul piano dei valori estetici che su quello di ciascuno specifico uso materiale, in determinati limiti di costo e normativi". In termini operativi, la Laurea in Architettura mira a fornire la capacità: · di interpretare gli aspetti culturali della ricerca architettonica alle varie scale, anche in relazione a quella svolta in altre discipline artistiche e scientifiche; · di analizzare e interpretare gli aspetti qualitativi e quantitativi della domanda di architettura (rapporti con la committenza); · di utilizzare strumenti informatici nel campo dell'analisi e dell'elaborazione del progetto; · di elaborare progetti di qualità alle varie scale: dell'edificio, dell'urbanistica, ambientale e del paesaggio, del restauro, del consolidamento e del recupero architettonico e urbano;

133

· di organizzare e coordinare competenze molteplici (strutturali, impiantistiche, valutative, del contenimento energetico, normative e procedurali, ecc.) e di orientarle alla produzione di progetti utilizzabili; · di gestire le procedure dei processi produttivi; · di dirigere la costruzione; · di controllare e validare la progettazione e collaudare le realizzazioni; · di utilizzare, oltre l'italiano almeno un'altra lingua della comunità europea. Il percorso formativo è articolato in tre cicli: nel primo ciclo, della durata di due anni, si attua una formazione di base analitica in tutti gli aspetti disciplinari; nel secondo ciclo, di due anni, si attivano i laboratori con esperienzedi sintesi applicativa dei saperi; nel terzo ciclo, della durata di un anno, si attiva, il laboratorio di laurea, come ponte tra gli studi e l'attività professionale. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il laureato del Corso di Laurea magistrale in architettura deve conoscere approfonditamente la storia dell'architettura contemporanea, moderna, medievale e antica; gli strumenti e le forme della rappresentazione con tecniche tradizionali e con sistemi informatici innovativi; gli aspetti teorico scientifici, metodologici e operativi della matematica e delle altre scienze di base. Il laureato deve avere piena conoscenza degli aspetti estetici, distributivi, funzionali, strutturali, tecnico costruttivi, infrastrutturali, normativi, gestionali, economici, estimativi, paesaggistici ed ambientali. Deve anche possedere nozioni nel campo dell'organizzazione della costruzione e della cultura d'impresa. Inoltre deve dimostrare di avere acquisto un'attenzione critica ai mutamenti culturali e ai bisogni espressi dalla società contemporanea. Le conoscenze e le capacità di comprensione vengono sviluppate attraverso insegnamenti di tipo tradizionale, come i corsi frontali e i seminari, e di tipo sperimentale e innovativo come laboratori, workshop e supporti didattici in e-learning, che sono collocati e caratterizzano il primo ciclo di studi che comprende i primi due anni. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Il laureato sarà in grado di progettare alle varie scale, attraverso gli strumenti propri dell'architettura, compresi quelli della pianificazione a grande scala e di conseguenza dovrà saper governare i processi del progetto e riconoscere l'estensione delle sue inferenze, sino alla dimensione territoriale. Il laureato deve sapere utilizzare le competenze acquisite per verificare la fattibilità del progetto, le operazioni di costruzione delle opere, di trasformazione dell'ambiente fisico artefatto/naturale, anche in un contesto di ricerca. Oltre a predisporre progetti di architettura, il laureato deve saper dirigerne la realizzazione, coordinando a tal fine e, ove è necessario, altri specialisti operatori nel campo dell'architettura, dell'ingegneria edile, dell'urbanistica, del restauro e della conservazione dell'architettura e del paesaggio. Per una abitudine al lavoro di gruppo coordinato, il corso di studio organizza dal terzo anno in poi una didattica prevalentemente laboratoriale con moduli disciplinari integrati finalizzati ad esercitazioni progettuali e di ricerca: tale esperienza caratterizza il secondo ciclo di studi che comprende terzo e quarto anno. Autonomia di giudizio (making judgements) Il laureato deve mostrare la capacità di integrare le varie conoscenze, gestire la complessità dei problemi e riflettere sulle responsabilità etiche della professione dell'architetto e dei mutamenti indotti nella realtà fisica e sociale. Alla fine del corso di studi, infatti, il laureato deve possedere una personale autonomia di giudizio e una capacità critica in merito alle decisioni da assumere nelle operazioni di trasformazione, gestione, lettura e rappresentazione dei contesti fisici, e deve aver sviluppato attitudine ad assumere responsabilità e a partecipare al processo decisionale in contesti interdisciplinari con capacità, anche di impegnarsi nel coordinamento. Tali requisiti vengono raggiunti nel percorso formativo con la partecipazione alle attività di laboratorio svolte, nel terzo e quarto anno, attraverso l'elaborazione individuale e di gruppo, di progetti (di architettura, arredamento, design, tecnologia, restauro, urbanistica, pianificazione, paesaggio), prodotto scientifici di varia natura, anche grazie al coordinamento e all'integrazione interdisciplinare. Infine, con la tesi di laurea potrà elaborare idee originali e innovative, nel progetto o in un ambito disciplinare specifico, assumendosi il compito di illustrarle, argomentarle e sostenerne la validità. A questo proposito l'ultimo anno, il quinto, che caratterizza la terza fase del processo di formazione, è organizzato attorno ad una esperienza di Laboratorio di Laurea, sintesi delle conoscenze e delle abilità acquisite che vengono applicate ad una specificità, disciplinare e professionale al contempo, che rappresenta il tramite con il mondo professionale esterno. Abilità comunicative (communication skills) Nella varietà, numerosità e complessità delle discipline svolte, nella diversità e complessità dei prodotti attesi da elaborare, viene sempre privilegiato, in sede di esame e di modalità di accertamento della preparazione, il dialogo e la comunicazione espressa attraverso la parola, intesa sia come fattore primario di comunicazione sia come modalità di integrazione all'elaborato-progetto.

134

Il laureato deve possedere abilità comunicative che gli consentano di esporre in forma scritta, orale e grafica gli esiti della lettura, dell'analisi e del progetto di architettura. Le forme di comunicazione scritta, grafica e verbale devono essere opportunamente calibrate e integrate per la trasmissione degli elaborati in modo da consentire il più efficace raggiungimento di obiettivi, contenuti, nessi e relazioni, metodologie ed esiti. Tali abilità comunicative sono necessarie per relazionarsi con ogni tipologia di interlocutore: dalla committenza, a tutti gli attori dei processi decisionali, dai gruppi di lavoro mono o pluridisciplinari, alle diverse figure professionali che interagiscono nelle diverse fasi di studio, di progetto e di esecutività. L'abilità comunicativa riguarda anche il governo del lessico grafico e multimediale, che include tutte le tecniche di rappresentazione da quelle più tradizionali a quelle innovative e multimediali. Per poter interagire anche in ambito internazionale, la comunicazione verbale e scritta oltre che in italiano deve avvenire anche in una lingua straniera UE, in particolare l'inglese, che sarà conosciuta e utilizzata ad un livello intermedio. Capacità di apprendimento (learning skills) Il laureato deve dimostrare di avere acquisito le abilità necessarie che gli consentano in modo autonomo di documentarsi costantemente su temi inerenti i propri studi, di approfondire il livello di conoscenza dei vari ambiti disciplinari, di aggiornarsi per comprendere l'evoluzione culturale ed operativa delle discipline, delle teorie, delle prassi e degli apparati tecnico-normativi di riferimento. La capacità di apprendimento, di discernimento critico e di rigore metodologico devono esprimersi anche in ambiti tematici affini al progetto di architettura, utili per governare le possibili relazioni multidisciplinari dell'architettura. Ciò al fine di avviare il laureato alla professione di architetto, ma anche per consentirgli di affrontare proficuamente livelli più specialistici di formazione professionale scientifica quali master e dottorati di ricerca. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per l'accesso al corso è richiesto il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, o di altro titolo conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Gli studenti vengono ammessi annualmente al primo anno del corso di Studi programmato (art.1 della L.264/99) fissato dal consiglio di Facoltà, e vengono selezionati in base ad un test predisposto a livello nazionale secondo la normativa vigente che si tiene contemporaneamente nei principali atenei italiani. I test somministrati agli studenti definiscono gli ambiti disciplinari nei quali è richiesta una competenza specifica: logica, cultura generale, comprensione del testo, storia dell'arte, matematica e fisica, disegno. È inoltre necessaria una buona capacità di espressione (scritta e orale) in lingua italiana e la conoscenza di base di almeno una lingua straniera. Nei casi di ingresso di studenti che hanno avviato il percorso di studi in altri atenei o corsi di studio, il Consiglio di corso di laurea o la Giunta, da questo delegata, ha il compito di valutarne la relativa carriera e di prendere in considerazione i CFU degli esami sostenuti. Caratteristiche della prova finale Per essere ammessi a sostenere la prova finale lo studente deve aver seguito tutti i corsi, i laboratori ed il laboratorio di Laurea, ed aver superato i relativi esami, avendo ottenuto complessivamente la certificazione dei crediti formativi previsti. La prova finale consiste nella discussione pubblica di una tesi, teorica o progettuale, elaborata dal candidato sotto la guida di un docente che svolge il ruolo di relatore. A determinare il voto di Laurea contribuiscono la media dei voti conseguiti negli esami curriculari e la valutazione della tesi in sede di discussione. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato in Architettura LM-4 c.u. svolgerà la sua attività nella libera professione, in istituzioni ed enti pubblici e privati che operano nel campo della costruzione e della trasformazione della città e del territorio, in Italia, in ambito comunitario europeo e nei paesi extracomunitari. Il corso prepara alle professioni di

Architetti Attività formative di base

disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Discipline matematiche per l'architettura MAT/05 Analisi matematica 8 12 8

Discipline fisico-tecniche ed impiantistiche per l'architettura

ING-IND/11 Fisica tecnica ambientale

12 12 12

135

Discipline storiche per l'architettura ICAR/18 Storia dell'architettura 20 24 20

Rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente ICAR/17 Disegno 16 16 16

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 56: 56

Totale Attività di Base 56 - 64

Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Progettazione architettonica e urbana ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

40 40 36

Teorie e tecniche per il restauro architettonico ICAR/19 Restauro 8 12 8

Analisi e progettazione strutturale per l'architettura

ICAR/08 Scienza delle costruzioni ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

24 24 12

Progettazione urbanistica e pianificazione territoriale

ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica ICAR/21 Urbanistica

24 24 16

Discipline tecnologiche per l'architettura e la produzione edilizia

ICAR/12 Tecnologia dell'architettura

24 24 16

Discipline estimative per l'architettura e l'urbanistica

ICAR/22 Estimo 8 8 8

Discipline economiche, sociali, giuridiche per l'architettura e l'urbanistica

IUS/10 Diritto amministrativo 6 6 4

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 100: 134

Totale Attività Caratterizzanti 134 - 138

Attività affini o integrative

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

ICAR/13 - Disegno industriale ICAR/15 - Architettura del paesaggio ICAR/16 - Architettura degli interni e allestimento ICAR/17 - Disegno INF/01 - Informatica L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea M-FIL/04 - Estetica MAT/03 - Geometria MAT/05 - Analisi matematica SECS-P/06 - Economia applicata

32 32 30

Totale Attività Affini 32 - 32

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (ICAR/17 INF/01 MAT/03 MAT/05 SECS-P/06 ) La capacità di apprendimento, di discernimento critico e di rigore metodologico devono esprimersi anche in ambiti tematici affini al progetto di architettura, utili per governare le possibili relazioni multidisciplinari dell'architettura. Ciò al fine di avviare il laureato alla professione di architetto, ma anche per consentirgli di affrontare proficuamente livelli più specialistici di formazione professionale scientifica quali master, dottorati di ricerca e livelli scientifici europei dei saperi della figura dell'architetto. Ciò ha comportato la decisione di incrementare i settori scientifici disciplinari: ICAR/17, MAT/03-05, SECS-P/O6 e INF/01: ICAR/17:per le sue applicazioni multimediali, con 8 CFU. MAT/05 - MAT/03: per i suoi modelli teorico strutturali, con 8 CFU. SECS-P/06:per le sue applicazioni ai nuovi modelli urbanistici, con 4 CFU. INF/01: per le sue applicazioni di interesse interdisciplinare. Il regolamento didattico del corso di studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente un'adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti.

136

Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)

ambito disciplinare CFU min

CFU max

A scelta dello studente 30 30

Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)

Per la prova finale 20 20

Per la conoscenza di almeno una lingua straniera

8 8

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. c -

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche - -

Abilità informatiche e telematiche 8 8

Tirocini formativi e di orientamento 6 8

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

- -

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -

Totale Altre Attività 72 - 74

Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 300

Range CFU totali del corso 294 - 308

137

D. FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

D/7. Corso di Laurea Magistrale in ARCHITETTURA - RESTAURO LM-4 - Architettura e ingegneria edile-architettura Obiettivi formativi qualificanti della classe I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono: - conoscere approfonditamente la storia dell'architettura, dell'edilizia, dell'urbanistica, del restauro architettonico e delle altre attività di trasformazione dell'ambiente e del territorio attinenti alle professioni relative all'architettura e all'ingegneria edile-architettura, così come definite dalla direttiva 85/384/CEE e relative raccomandazioni. - conoscere approfonditamente gli strumenti e le forme della rappresentazione, ha conoscenze sugli aspetti teorico-scientifici oltre che metodologico-operativi della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tali conoscenze per interpretare e descrivere approfonditamente problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico scientifici, metodologici ed operativi dell'architettura, dell'edilizia, dell'urbanistica e del restauro architettonico, ed essere in grado di utilizzare tali conoscenze per identificare, formulare e risolvere anche in modo innovativo problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - avere conoscenze nel campo dell'organizzazione di imprese e aziende e dell'etica e della deontologia professionale; - essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono: - attività nelle quali i laureati magistrali della classe sono in grado di progettare, attraverso gli strumenti propri dell'architettura e dell'ingegneria edile-architettura, dell'urbanistica e del restauro architettonico e avendo padronanza degli strumenti relativi alla fattibilità costruttiva ed economica dell'opera ideata, le operazioni di costruzione, trasformazione e modificazione dell'ambiente fisico e del paesaggio, con piena conoscenza degli aspetti estetici, distributivi, funzionali, strutturali, tecnico–costruttivi, gestionali, economici e ambientali e con attenzione critica ai mutamenti culturali e ai bisogni espressi dalla società contemporanea. - attività nelle quali i laureati magistrali della classe predispongono progetti di opere e ne dirigono la realizzazione nei campi dell'architettura e dell'ingegneria edile-architettura, dell'urbanistica, del restauro architettonico, ed in generale dell'ambiente urbano e paesaggistico coordinando a tali fini, ove necessario, altri magistrali e operatori. I laureati magistrali potranno svolgere, oltre alla libera professione, funzioni di elevata responsabilità, tra gli altri, in istituzioni ed enti pubblici e privati (enti istituzionali, enti e aziende pubblici e privati, studi professionali e società di progettazione), operanti nei campi della costruzione e trasformazione delle città e del territorio. Per favorire la conoscenza del mondo del lavoro gli atenei organizzano attività esterne come tirocini e stages. I curricula previsti dalla classe si conformano alla direttiva 85/384/CEE e relative raccomandazioni, prevedendo anche, fra le attività formative, attività applicative e di laboratorio per non meno di quaranta crediti complessivi. L'adempimento delle attività formative indispensabili riportate nella tabella relativa alla laurea in Scienze dell'Architettura è requisito curricolare inderogabile per l'accesso ai corsi di laurea magistrale nel settore dell'Architettura e dell'Ingegneria edile-architettura. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Obiettivo specifico del corso di laurea magistrale, che soddisfa gli obiettivi formativi qualificanti della classe LM 4, è una peculiare attenzione alle modalità d'intervento sul patrimonio architettonico e ambientale esistente e alla progettazione di qualità della nuova architettura, con speciale attenzione al rapporto con le preesistenze e con la città storica. Il corso di laurea magistrale proposto prevede, nei due anni di studio, l'ampliamento delle competenze, maturate nel precedente corso di laurea triennale, in termini specialistici: - di capacità d'analisi storico-critica e storico-tecnica dell'architettura, intesa nel suo senso più ampio (dal singolo manufatto al paesaggio ed all'ambiente); - di capacità d'intervento progettuale ed esecutivo, tanto relativo alla moderna produzione architettonica quanto al restauro e recupero dell'esistente; - di specifiche conoscenze scientifiche, criticamente acquisite. Varietà curriculare Il curriculum del Corso di Laurea Magistrale è unico, orientato verso le tematiche legate agli interventi sul patrimonio architettonico e ambientale esistente e alla progettazione di nuove architetture. Strumenti didattici Il profilo degli studi prevede un'integrazione fra discipline progettuali, discipline umanistiche e discipline tecnico-scientifiche. Percorso formativo Le attività previste nel corso dei due anni sono articolate ed interrelate fra discipline caratterizzanti e affini ed integrative. Le prime saranno incentrate sulla capacità di lettura e interpretazione dei problemi attinenti all'architettura, all'urbanistica e soprattutto alle problematiche di conservazione e di restauro del patrimonio edilizio

138

esistente. Un'adeguata preparazione è prevista, in specie, nelle discipline della progettazione architettonica, del progetto di restauro, dei metodi della storia dell'architettura, del rilievo, della scienza delle costruzioni, della tecnologia dell'architettura, della fisica tecnica e della gestione degli interventi di riqualificazione e di recupero edilizio e urbano e nei centri storici. Per le discipline affini si punta sull'acquisizione di ulteriori conoscenze applicative nel campo della diagnostica e degli aspetti tecnici del restauro. Lo studente avrà la possibilità, tramite i crediti opzionali e la tesi di laurea, di personalizzare la propria formazione. Il Regolamento didattico del corso di studio definirà, nel rispetto dei limiti normativi, la quota dell'impegno orario complessivo a disposizione dello studente per lo studio personale o per altre attività formative di tipo individuale. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il titolo finale di secondo livello sarà conferito a studenti che abbiano dimostrato conoscenze e capacità di comprensione nello specifico campo di studio e che siano in grado di utilizzare testi avanzati nel settore. In particolare, dovranno: - acquisire ed approfondire una adeguata metodologia e sviluppare una attenta capacità d'analisi storico-critica e storico-tecnica dell'architettura; - acquisire una capacità d'intervento progettuale ed esecutivo, sia per la moderna produzione architettonica sia nel campo della conservazione e del restauro dell'edilizia storica; - acquisire specifiche ed approfondite conoscenze tecnico-scientifiche; -approfondire le conoscenze in campo estimativo per l'architettura e per la valutazione economica dei progetti. Tali conoscenze e capacità saranno raggiunte attraverso la frequenza agli insegnamenti caratterizzanti previsti dal percorso formativo e, anche, attraverso momenti esercitativi specifici e attività di laboratorio (previste per un minimo di quaranta crediti complessivi). La verifica sarà attuata attraverso le prove di esame e in itinere, nonché nella analisi delle attività e degli elaborati relativi alla prova finale. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Il titolo finale di secondo livello sarà conferito a studenti che siano in grado di dimostrare un approccio applicativo delle conoscenze e della capacità di comprensione acquisite, utilizzando le competenze culturali specifiche in modo approfondito per ideare e sostenere argomentazioni e per risolvere problemi propri del campo di studio del Corso di Laurea Magistrale. In particolare lo studente dovrà essere in grado di: - usare le teorie, le tecniche e i metodi delle discipline dell'architettura e dell'ingegneria per esercitare l'attività progettuale, in forma autonoma e in collaborazione, valutare i problemi dell'architettura e della sua conservazione e restauro, i processi di trasformazione e di recupero edilizi e urbani, i loro effetti sull'organismo architettonico e sul contesto urbano o territoriale, e per dirigere tecnicamente le relative procedure amministrative e le attività connesse; - utilizzare le tecniche e gli strumenti di supporto alla programmazione tecnico-economica, nell'analisi e nella progettazione di manufatti edilizi; - sviluppare e gestire processi di riqualificazione energetica ambientale. Tali competenze verranno raggiunte attraverso l'attenzione agli aspetti applicativi degli insegnamenti caratterizzanti a maggiore valenza applicativa (come i Laboratori di Progettazione architettonica, Materiali e Tecniche per il Restauro, la Tecnologia del recupero edilizio, la Progettazione strutturale e urbanistica, il Laboratorio di Restauro, la Legislazione urbanistica e per i beni culturali e l'Esercizio professionale) e attraverso momenti esercitativi volti a sviluppare la capacità di approccio individuale ai problemi applicativi e professionali. La verifica dell'acquisizione di tali competenze avverrà attraverso esami e prove in itinere (oltre a momenti seminariali specifici), e attraverso l'analisi delle attività e degli elaborati relativi alla prova finale. Autonomia di giudizio (making judgements) Il titolo finale di secondo livello sarà conferito a studenti che abbiano la capacità di acquisire dati e informazioni e la capacità della loro valutazione e interpretazione, utili per integrare le conoscenze nel gestire problemi complessi o di formulare giudizi anche sulla base di informazioni incomplete, con particolare riferimento alle problematiche specifiche quali quelle della Progettazione strutturale, urbanistica e per il Restauro. Tali capacità saranno acquisite soprattutto attraverso momenti esercitativi guidati collegati a insegnamenti, quali la Progettazione architettonica, Materiali e Tecniche per il Restauro, la Tecnologia del recupero edilizio, la Progettazione strutturale e urbanistica, il Restauro Architettonico, la Legislazione urbanistica e per i beni culturali e l'Esercizio professionale e troveranno massimo sviluppo nelle attività di Laboratorio e nella preparazione della prova finale. La verifica avverrà principalmente attraverso le prove di esame e in itinere, attraverso eventuali momenti seminariali specifici e la valutazione della prova finale. Abilità comunicative (communication skills)

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Il titolo finale di secondo livello sarà conferito a studenti che abbiano acquisito le conoscenze necessarie relative al proprio campo di studio dell'Architettura e del Restauro, per supportare una elevata capacità di comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori sia specialisti che non specialisti. Tali competenze saranno acquisite attraverso le attività correlate agli insegnamenti caratterizzanti (come, ad es. la Progettazione Architettonica, Urbanistica e soprattutto per il Restauro), alcune delle quali orientate allo sviluppo della capacità di una corretta espressione argomentativa in relazione ai contenuti del campo di studio. La verifica avverrà principalmente attraverso le prove di esame e in itinere, attraverso eventuali momenti seminariali specifici e la valutazione della prova finale. Capacità di apprendimento (learning skills) Il titolo finale di secondo livello sarà conferito a studenti che abbiano sviluppato una elevata capacità di apprendere autonomamente, per intraprendere gli studi successivi o l'autoformazione e l'autoaggiornamento con un alto grado di autonomia. L'acquisizione di tali competenze avverrà principalmente attraverso la formazione nelle attività caratterizzanti e affini o integrative, i cui insegnamenti avranno un approccio critico alla conoscenza, affiancati da momenti esercitativi orientati allo sviluppo di tali capacità. La verifica avverrà soprattutto attraverso le prove di esame, organizzate in modo da evidenziare l'autonomia nell'organizzare il proprio apprendimento. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Per accedere al corso di laurea magistrale, sarà necessario aver conseguito la laurea nella classe L 17 (oppure nella classe 4 ex D.M. 509/1999) con prova di accesso a livello nazionale, anche nel rispetto dei percorsi formativi 3+2 con riconoscimento europeo e possedere i requisiti curriculari indispensabili, pari ai CFU minimi dei SSD per ogni ambito disciplinare così come previsto nella attuale L-17. Inoltre debbono possedere l'uso fluente, in forma scritta e parlata, di una lingua dell'U.E. diversa dall'italiano. La verifica dei requisiti minimi per accedere al corso di laurea magistrale avviene mediante una procedura di selezione, con modalità definite con un apposito bando annuale della Facoltà. Le eventuali integrazioni curriculari in termini di CFU devono essere acquisiti prima della verifica della preparazione individuale. Le modalità di verifica della personale preparazione sono stabilite dal regolamento didattico del corso di studio. Caratteristiche della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi elaborata individualmente in forma di progetto ossia di approfondimento analitico, anche teorico-critico, dei contenuti disciplinari specifici del corso di laurea magistrale affrontate nel corso degli studi, e può essere anche a carattere interdisciplinare. L'elaborato della prova finale dovrà avere carattere di ricerca con connotazioni di originalità. In particolare, le tesi di tipo progettuale dovranno avere carattere applicativo e di sperimentazione ed essere connotate da un chiaro impianto metodologico. Le tesi di carattere teorico dovranno riguardare temi inediti o specifici approfondimenti tematici inerenti agli ambiti disciplinari del corso di laurea specialistico. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il corso di laurea magistrale prepara un architetto capace di dialogare con le diverse professionalità operanti nel campo edilizio, urbanistico, ambientale e del patrimonio culturale e, al tempo stesso, di occuparsi dello svolgimento, del coordinamento e della regia progettuale che sono propri della sua professionalità. La preparazione offerta dal corso di laurea consente d'inserire i laureati in un ambito professionale che vede nella progettazione-costruzione il proprio centro di competenza, compreso il campo del restauro, della riqualificazione e del recupero del patrimonio edilizio e urbano. Le attività cui è tendenzialmente destinato il laureato sono legate a: • studi professionali, società ed enti di progettazione: per la progettazione architettonica, urbanistica e la direzione dei lavori di nuove costruzioni, per il rilievo, le indagini, la diagnostica sullo stato del patrimonio insediativo esistente; • imprese di costruzioni: per la progettazione, il rilievo, le indagini tecniche e la conduzione di cantieri; • enti di gestione del territorio, per progettazione, indagini e rilevamento delle strutture insediative nell'ambito di atti di pianificazione generali o attuativi (piani particolareggiati, programmi di recupero urbano e di sviluppo sostenibile ecc.) e per la gestione tecnico-amministrativa degli interventi; • soprintendenze regionali per i beni e le attività culturali, soprintendenze per i beni ambientali e architettonici e soprintendenze archeologiche: per lo studio storico, il rilievo critico, le indagini, la diagnostica sul patrimonio architettonico e paesaggistico-ambientale e per progettazione e la gestione tecnico-amministrativa, compresa la direzione lavori, degli interventi; • istituzioni, società e imprese operanti nel settore del controllo dell'impatto ambientale, anche tramite l'impiego dei sistemi di telerilevamento, di quelli informativi GIS e delle principali reti di monitoraggio. L'iscrizione all'Albo dell'Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori è consentita previo superamento dell'Esame di Stato. Il corso prepara alle professioni di

140

• Architetti •Pianificatori, paesaggisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Progettazione architettonica e urbana ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

12 16 12

Discipline storiche per l'architettura ICAR/18 Storia dell'architettura 6 8 4

Analisi e progettazione strutturale dell'architettura

ICAR/07 Geotecnica ICAR/08 Scienza delle costruzioni ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

6 8 4

Discipline estimative per l'architettura e l'urbanistica

ICAR/22 Estimo 6 8 4

Progettazione urbanistica e pianificazione territoriale

ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica ICAR/21 Urbanistica

6 8 4

Rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente

ICAR/17 Disegno 6 8 4

Teorie e tecniche per il restauro architettonico ICAR/19 Restauro 8 10 4

Discipline fisico-tecniche ed impiantistiche per l'architettura

FIS/01 Fisica sperimentale ING-IND/10 Fisica tecnica industriale ING-IND/11 Fisica tecnica ambientale

6 6 4

Discipline tecnologiche per l'architettura e la produzione edilizia

ICAR/10 Architettura tecnica ICAR/11 Produzione edilizia ICAR/12 Tecnologia dell'architettura

6 8 4

Discipline economiche, sociali, giuridiche per l'architettura e l'urbanistica

ING-IND/35 Ingegneria economico-gestionale IUS/10 Diritto amministrativo SECS-P/06 Economia applicata SPS/10 Sociologia dell'ambiente e del territorio

4 4 4

Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 48: 70

Totale Attività Caratterizzanti 70 - 84

Attività affini

ambito disciplinare settore

CFU minimo da D.M. per l'ambito

min max

Attività formative affini o integrative

AGR/11 - Entomologia generale e applicata GEO/05 - Geologia applicata ICAR/18 - Storia dell'architettura ICAR/19 - Restauro ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei materiali L-ANT/07 - Archeologia classica SECS-P/02 - Politica economica

16 32 12

Totale Attività Affini 16 - 32

Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe o Note attività affini (ICAR/18 ICAR/19 ) ICAR 18: per l'approfondimento di particolari argomenti relativi ai temi progettuali

141

ICAR 19: per l'acquisizione di ulteriori conoscenze applicative nel campo della diagnostica e degli aspetti tecnici del restauro Altre attività ambito disciplinare CFU min CFU max

A scelta dello studente 8 8

Per la prova finale 8 8

Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)

Ulteriori conoscenze linguistiche 2 2

Abilità informatiche e telematiche - -

Tirocini formativi e di orientamento - -

Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro

0 0

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d

Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali 2 4

Totale Altre Attività 20 - 22

Note relative alle altre attività Si specifica che i 2 c.f.u. delle ulteriori conoscenze linguistiche riguardano l'approfondimento di un inglese specialistico Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 120

Range CFU totali del corso 106 - 138

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