Regni e imperi del vicino oriente antico approfondimenti

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Regni e imperi del Vicino Oriente antico Regni e imperi del Vicino Oriente antico Approfondimenti Approfondimenti

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Lezione del professor Tiziano Ziglioli per studenti della scuola secondaria superiore

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Perché nacque la scrittura?• La nascita della scrittura cuneiforme sumerica fu il risultato di uno

sviluppo molto lento.• La sua funzione originaria fu la tenuta della contabilità dei

magazzini del Tempio e del Palazzo.• Solo successivamente acquistò altre funzioni, come la

commemorazione dei defunti; la registrazione di imprese militari, trattati diplomatici, contratti commerciali, leggi e sentenze del re; la conservazione di preghiere, inni, poemi e testi sapienziali.

• L’amministrazione del Tempio e il Palazzo si preoccupò di classificare e di conservare i sempre più numerosi testi scritti in appositi archivi ufficiali.

• Alcuni di questi archivi si sono conservati fino a noi, perché furono coperti dalle rovine dei palazzi in cui erano collocati: è il caso dell’archivio di Ebla, in Siria, che conteneva ben 17.000 tavolette d’argilla scritte in caratteri cuneiformi; oppure quello della grande biblioteca di Assurbanipal a Ninive, in Assiria, che ci ha restituito quasi 31.000 tavolette (tra cui alcune di alto valore letterario).

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L’archivio reale di Eblacome si presentò agli archeologi

e come doveva essere:

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Come nacque la scrittura?• La prima forma di

“notazione” fu rappresentata dai “gettoni di conto”: il primo codice visivo, creato allo scopo di comunicare e conservare informazioni precise su quantità di merci come grano e animali (8.000-3.500 a.C.)

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• La successiva forma di notazione fu rappresentata da palle di argilla cave (le cosiddette “bullae”), nelle quali i gettoni venivano racchiusi per essere conservati e sulla superficie delle quali gli scribi imprimevano dei segni per indicare quanti e quali gettoni vi fossero contenuti.

• Successivamente le bullae vennero sostituite da tavolette di argilla con sopra incise le forme dei gettoni ma senza gettoni dentro, diventati ormai inutili. I segni erano così diventati delle entità indipendenti dal contenuto della bulla (3500-3000 a.C.).

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Dai pittogrammi ai fonogrammi

La nascita della scrittura vera e propria si ebbe quando si passò dai segni che indicavano cose, beni, oggetti (i pittogrammi, come quelli rappresentati nelle due immagini a fianco) a segni che indicavano suoni, sillabe (i fonogrammi). In questo modo la scrittura fu finalmente associata ai suoni della lingua: nacque la scrittura fonetica (3.000-2.500 a.C.)

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Dalla scrittura pittografica alla scrittura fonetica

Nel corso del tempo questi segni fonetici diventarono sempre più stilizzati e ruotarono di 90°, in modo che fosse più facile inciderli sulla creta con un’apposita cannuccia tagliata a metà.

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• Con la scrittura fonetica gli scribi erano in grado di annotare cose che non avevano più nulla a che fare con la contabilità: nomi di defunti o liste di re; preghiere agli dei per ottenere una lunga vita nell’aldilà; cronache storiche per celebrare le imprese di un sovrano; poemi sull’origine del mondo ecc.

• La scrittura a questo punto varcò la porta della letteratura vera e propria (2.500-2.000 a.C.).

• Potevano ormai essere trascritti e conservati poemi complessi e affascinanti come l’ “Enûma eliš” o l’ Epopea di Gilgamesh.

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incipit dell’Enûma eliš• Quando in alto il Cielo non

aveva ancora un nome,• E la Terra, in basso, non era

ancora stata chiamata con il suo nome,

• Nulla esisteva eccetto Apsû, l'antico, il loro creatore,

• E Mummu e Tiamat, la madre di loro tutti,

• Le loro acque si mescolarono insieme

• E i pascoli non erano ancora formati, né i canneti esistevano;

• Quando nessuno degli Dei era ancora manifesto.

• Nessuno aveva un nome e i loro destini erano incerti.

• Allora, in mezzo a loro presero forma gli Dei.

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Com’era la religione mesopotamica?

• La religione dei popoli della Mesopotamia era fondata sul politeismo naturalistico. Gli dèi mesopotamici avevano un aspetto antropomorfo ed erano la rappresentazione delle forze della natura: cielo, terra, aria, acqua. Nel pantheon mesopotamico prevalevano in particolar modo queste divinità:

• Nammu, dea della creazione;• An/Anu, dio del cielo, progeniotre della maggior parte degli dèi; • Ki/Aruru/Ninhursag, dea della terra;• Enlil, dio dell'aria, del vento e delle tempeste, benefico e devastatore; • Enki/Ea, dio dell'acqua, signore dell’astuzia e delle arti;• Inana / Ishtar, dea della discordia, della fecondità, dell’amore e della

bellezza.• Ogni città mesopotamica aveva la sua divinità protettrice. Ad esempio, il dio

Marduk era la divinità protettrice di Babilonia e della famiglia Hammurabi, uno dei più grandi re della città.

• Durante la dominazione assira si impose il culto del dio Assur, divinità protettrice degli Assiri.

• Oltre agli dèi i popoli, mesopotamici credevano all'esistenza dei demoni, esseri dalle sembianze mostruose e nemici dell'umanità.

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Il pantheon mesopotamico:le divinità erano organizzate secondo una precisa

gerarchia, come gli uomini lo erano nelle città.

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Come venivano visti gli dei?• Gli dei venivano visti non come creatori, ma

come organizzatori dell’universo; • inoltre erano considerati come i creatori

dell’uomo dall’argilla mescolata al sangue del dio We, affinché l’uomo li sostituisse nel lavoro;

• dunque l’uomo, nella visione mesopotamica, è al servizio degli dei e completamente sottoposto ad essi.

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In quali occasioni si manifestavano i rapporti fra uomini e dei?

• nelle cerimonie di culto, che venivano praticate nel tempio dai sacerdoti (gli “specialisti del sacro”), addetti al culto e al servizio della statua del dio;

• nella divinazione, cioè nell’interpretazione della volontà divina che si rivelava tramite i segni della natura;

• negli esorcismi, praticati per allontanare il male inflitto dagli dei come punizione per qualche infrazione commessa dall’uomo, oppure per allontanare l’influenza negativa dei demoni.

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Cos’è il “Codice di Hammurabi”?

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• Il Codice di Hammurabi è una fra le più antiche raccolte di leggi conosciute . Venne stilato durante il regno del re babilonese Hammurabi , che regnò dal 1792 al 1750 a.C.

• Questa raccolta di 282 leggi o meglio “sentenze” del re Hammurabi di Babilonia fu scolpita su di una stele in diorite, roccia molto resistente, alta circa 225 cm, e venne rinvenuta verso la fine dell'Ottocento nella città di Susa, in Iran. Attualmente si trova a Parigi, nel Museo del Louvre.

• Il corpus legale è suddiviso in capitoli che riguardano varie categorie sociali e di reati, e abbraccia in pratica tutte le possibili situazioni del tempo.

• Le leggi sono notevolmente dettagliate, e questo ha fornito un aiuto prezioso agli archeologi, consentendo loro di ricostruire importanti aspetti pratici della società mesopotamica.

• L'importanza del codice di Hammurabi risiede certo nel fatto che si tratta di una delle prime raccolte organiche di leggi a noi pervenuta, ma soprattutto nel suo essere pubblico, o per meglio dire pubblicamente consultabile.

• Il codice fa un larghissimo uso della legge del taglione: la pena per i vari reati è infatti spesso identica al torto o al danno provocato: “occhio per occhio, dente per dente”.

• Il codice suddivide la popolazione in tre classi:• awīlum (lett. "uomo"), cioè il cittadino a pieno titolo, spesso nobili; .• muškēnum, uomo "semilibero", cioè libero ma non possidente; • wardum, lo schiavo di un padrone. • Le varie classi hanno diritti e doveri diversi, e diverse pene che possono essere

corporali o pecuniarie.

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Cosa rese gli Ittiti per molto tempo invincibili?• Gli Ittiti erano pastori nomadi originari delle steppe dell’Asia

centrale. Intorno al 2300 a.C. si spostarono in Anatolia (oggi Turchia) dove trovarono un territorio montuoso poco adatto all’agricoltura. C’erano però foreste ricche di legno pregiato e nel sottosuolo minerali importanti.

• Gli Ittiti lavoravano bene i metalli e, per la prima volta, utilizzarono il ferro per creare armi più robuste di quelle in bronzo usate dagli altri popoli.

• In guerra gli Ittiti usavano carri da guerra con le ruote a raggi (più leggere di quelle piene). I carri erano trainati dai cavalli ed erano molto più veloci di quelli trainati dai buoi. Su ogni carro un arciere scagliava frecce contro i nemici.

• Armi di ferro e carri da guerra trainati da cavalli assicurarono agli Ittiti la superiorità in guerra, almeno fino al 1.200 a.C.

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Carro da guerra e armi degli Ittiti