REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

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IL CONCESSIONARIO: REDATTO DA: Porto turistico Marina di Ragusa S.P.A. PALERMO, 20.01.2020 Lavori di dragaggio per il ripristino dei fondali dell'imboccatura portuale Progetto recante modalità e criteri tecnici per l'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di escavo dei fondali marini REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA LOCALITA': MARINA DI RAGUSA SIGMA INGEGNERIA s.r.l. Via della Libertà 201/A - 90143 Palermo Tel. 091-6254742 Fax. 091-307909 All. 1 -Relazione tecnica

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IL CONCESSIONARIO: REDATTO DA:

Porto turistico Marina di Ragusa S.P.A.

PALERMO, 20.01.2020

Lavori di dragaggio per il ripristino dei fondalidell'imboccatura portuale

Progetto recante modalità e criteri tecnici per l'autorizzazione all'immersionein mare dei materiali di escavo dei fondali marini

REGIONE SICILIANA

COMUNE DI RAGUSALOCALITA': MARINA DI RAGUSA

SIGMA INGEGNERIA s.r.l.Via della Libertà 201/A - 90143 PalermoTel. 091-6254742 Fax. 091-307909

All. 1 -Relazione tecnica

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Indice 1.Premesse ........................................................................................................................................... 2

1.1 Informazioni generali sull’ubicazione dell’area di escavo ....................................................... 8

1.1.1 Indicazioni del “tipo” di area ................................................................................................... 8

1.1.2 Breve descrizione delle caratteristiche generali dell’ambiente circostante l’area di escavo

e periodo di riferimento delle informazioni ..................................................................................... 9

1.2 Analisi delle principali pressioni che insistono sull’area ........................................................ 13

1.3 Analisi e mappatura (scala 1:5000) dei principali elementi di pregio naturalistico, delle aree

di tutela e degli obiettivi sensibili presenti nell’area di escavo e in aree limitrofe (entro un raggio

di 5 MN) ............................................................................................................................................ 16

1.4 Informazioni sulle caratteristiche idrodinamiche e chimico- fisiche della colonna d’acqua

............................................................................................................................................................ 19

1.5 Informazioni sulle attività di escavo pregresse........................................................................ 40

1.6 Informazioni sulle caratteristiche morfo-batimetriche e sulle caratteristiche dei fondali. . 41

1.7 Informazioni sulle caratteristiche chimiche dei sedimenti dell’area di escavo .................... 42

1.8 Informazioni sugli organismi animali e vegetali dell’area di escavo ..................................... 43

1.10 Informazioni sulle precedenti attività di monitoraggio ambientale .................................... 43

1.11 Programmazione delle attività di escavo e gestione dei materiali ....................................... 44

2. Conclusioni ................................................................................................................................... 45

Elenco allegati .................................................................................................................................... 47

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OPZIONI DI GESTIONE

RIPASCIMENTO della spiaggia emersa con pelite < 10% o altro valore stabilito su base regionale; RIPASCIMENTO della spiaggia sommersa con frazione sabbiosa prevalente; IMMERSIONE DELIBERATA IN AREE MARINE NON COSTIERE (oltre le 3 mn); IMMERSIONE IN AMBIENTE CONTERMINATO MARINO-COSTIERO

Per ogni opzione deve essere prevista una graduale attività di monitoraggio ambientale

IMMERSIONE DELIBERATA IN AREE MARINE NON COSTIERE (oltre le 3 mn) con monitoraggio ambientale; IMMERSIONE IN AMBIENTE CONTERMINATO in ambito portuale, incluso capping, con monitoraggio ambientale

IMMERSIONE IN AMBIENTE CONTERMINATO in ambito portuale in grado di trattenere tutte le frazioni granulometriche del sedimento, incluso capping all’interno di aree portuali, con idonee misure di monitoraggio ambientale

IMMERSIONE IN AMBIENTE CONTERMINATO IMPERMEABILIZZATO, con idonee misure di monitoraggio ambientale

E EVENTUALE RIMOZIONE IN SICUREZZA DALL’AMBIENTE MARINO DOPO VALUTAZIONE DI RISCHIO, secondo quanto previsto dalla normativa vigente

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➢ RIPASCIMENTO della spiaggia sommersa con frazione sabbiosa prevalente.

Sulla base della tipologia dell’area di indagine, deve essere seguito uno dei due percorsi di indagine

seguenti:

• Percorso I che prevede una caratterizzazione COMPLETA

• Percorso II dove può essere eseguita una caratterizzazione SEMPLIFICATA

Rientrano nel Percorso I:

• le aree interne ai porti anche parzialmente industriali, commerciali, di servizio

passeggeri, pescherecci;

• le aree poste all’esterno dell’imboccatura dei porti e/o le aree soggette a ostruzione

ricorrente o accidentale del passo marittimo di accesso per volumi annui

complessivi di materiale uguali o superiori a 40.000 m3.

Rientrano nel Percorso II:

• le aree costiere non portuali;

• le aree di foce fluviale non portuale;

• le aree interne ai porti esclusivamente turistici;

• le aree poste all’esterno dell’imboccatura dei porti e/o le aree soggette a ostruzione

ricorrente o accidentale del passo marittimo di accesso per volumi annui

complessivi di materiale inferiori a 40.000 m3.

Il sito oggetto di indagine ricade nel percorso II (caratterizzazione semplificata validità 3-5 anni) in

funzione della casistica:

- aree interne ai porti esclusivamente turistici

- aree poste all’esterno dell’imboccatura dei porti e/o le aree soggette a ostruzione ricorrente o

accidentale del passo marittimo di accesso per volumi annui complessivi di materiale inferiori a

40.000 m3.

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In particolare, il D. Lgs. 152/06 disciplina l’immersione deliberata in mare dei materiali di scavo dei

fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi, quale attività da autorizzare preventivamente

solo nel caso in cui sia dimostrata, nell’ambito della relativa istruttoria, l’impossibilità tecnica ed

economica del loro riutilizzo ai fini di ripascimento o di recupero o di smaltimento alternativo, in

conformità alle modalità stabilite con decreto del Ministero dell’Ambiente.

Lo stesso piano regionale prevede nella sezione specifica ad essi dedicati:

Per i fanghi provenienti da lavori di dragaggio dei fondali marini di zone portuali, invece, sono

possibili le seguenti forme di recupero.

• Ripascimenti di arenili

Alla luce della situazione attuale delle coste siciliane tale utilizzo è da ritenersi prioritario rispetto

ad altre possibilità di recupero, in quanto i sedimenti in questione possono costituire una risorsa

primaria nel quadro del bilancio sedimentario costiero. Con specifici decreti – che regolamentano

le opere di dragaggio e di ripascimento degli arenili nell'ambito del demanio marittimo regionale –

l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ha previsto infatti il reimpiego dei sedimenti in

questione in progetti di ripascimento di arenili in erosione, con specifiche modalità autorizzative e

previo esito positivo delle analisi sulle caratteristiche fisico-chimico-batteriologiche e

granulometrico sedimentologiche del materiale di dragaggio.

• Esecuzione di riempimenti e colmate in area portuale

I sedimenti possono costituire una risorsa da utilizzare anche per eseguire riempimenti e colmate,

contemporaneamente ai dragaggi, nell’ambito delle stesse aree portuali. Nella progettazione relativa

agli interventi nei porti i vari soggetti appaltanti (Comuni, Regione, Autorità Portuali) dovranno

pertanto privilegiare interventi che prevedano il recupero di questi materiali, al posto dei normali

inerti da cava, per eseguire riempimenti, spianate o piazzali di servizio in area portuale, e la verifica

nelle zone adiacenti di possibili forme di erosione da contrastare con l’utilizzo dei sedimenti per

idonei ripascimenti.

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• Vendita come materia prima in processi produttivi

Nel caso in cui non sia possibile l'utilizzo di cui al punto precedente, per mancanza di progetti di

ripascimento, dovrà valutarsi l'opportunità di vendita del materiale in questione – come materia

prima – ad aziende che usualmente acquistano sabbia marina per utilizzarla nei propri processi

produttivi (tal quale o previa eventuale desalinizzazione) ed a condizione che le analisi sulle

caratteristiche fisico-chimico-batteriologiche e granulometrico-sedimentologiche dei sedimenti

diano esito positivo.

• Utilizzo come copertura di rifiuti in discarica per rifiuti urbani

Soltanto nel caso in cui non siano possibili le forme di recupero di cui ai punti precedenti potrà

prevedersi l'uso del sedimento in questione in sostituzione dell'idoneo materiale di copertura

infrastrato dei rifiuti solidi urbani, così come già contemplato dall'art. 4 della legge regionale 21

aprile 1995, n. 40 (“Per lo smaltimento dei rifiuti speciali inerti, i comuni, fatta salva la loro

eventuale utilizzazione come (rifiuti recuperabili), e detratta la quota utilizzabile come materiale di

copertura dei rifiuti solidi urbani, provvedono attraverso la realizzazione di idonee discariche di

seconda categoria tipo A”.

Per tale utilizzo occorre tenere conto di taluni fattori limitanti: qualora i sedimenti siano costituiti

essenzialmente da sabbia, questa potrebbe presentare caratteristiche geotecniche (angolo di attrito,

permeabilità) tali da renderla inidonea come ricoprimento infrastrato;

Va ricordato infine che se i fanghi di dragaggio dei fondali marini di zone portuali non vengono

recuperati possono essere scaricati nelle acque di mare: la normativa vigente consente tuttavia tale

modalità di scarico, dietro autorizzazione dell’autorità competente, solo quando ne sia dimostrata

l'impossibilità di deposizione o utilizzo a terra con minori rischi ambientali.

In alternativa i fanghi potranno essere avviati al trattamento e/ allo smaltimento in apposita discarica

per rifiuti speciali: in questo caso preliminarmente dovranno essere effettuati opportuni

campionamenti ed analisi chimico-batteriologiche per stabilire se sia possibile lo smaltimento in

discarica per rifiuti inerti di seconda categoria tipo A, ovvero in discarica per rifiuti speciali di

seconda categoria tipo B o C.

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Tutto ciò premesso prima di passare all’illustrazione degli studi ambientali relativi al sito si riporta una

sintesi delle conclusioni del rapporto scaturito dalle analisi chimico fisiche ed ecotossicologiche eseguite

sia sul materiale da scavare che sul materiale presente nella zona da ripascere.

Figura 1: Planimetria con ubicazione dei punti di sondaggio effettuati

“La finalità del presente studio è quella di ottenere una corretta classificazione di natura chimica ed

ecotossicologica dei sedimenti dei fondali marini dell’area interessata dalle future attività di

dragaggio del porto turistico di Marina di Ragusa.”

In relazione a quanto previsto dalle possibili opzioni di gestione dei sedimenti, su un totale di 12

campioni prelevati, 11 sono stati classificati con “classe di qualità del materiale C”, e uno è stato

classificato con “classe di qualità del materiale D”.

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In siffatto contesto, così come già operato in studi precedenti (vedi nota A.R.T.A. Sicilia dipartimento

regionale territorio ed ambiente servizio 2 - V.A.S.-V.I.A. prot. n.22312 del 18/03/2008) sui

sedimenti prelevati dallo stesso sito e caratterizzati, è stato svolto un approfondimento della

caratterizzazione chimica con il metodo dell’estrazione sequenziale che permette di distinguere le

frazioni più mobili di metallo da quelle insolubili, in modo da poter definire se il superamento

dell’arsenico e del cadmio rispetto ai valori di riferimento, riscontrato nella quasi totalità dei campioni

analizzati in precedenza, è attribuibile a condizioni naturali.

I risultati ottenuti in questa fase di caratterizzazione sono sovrapponibili a quanto riportato nella citata

nota dalla quale si evince che:

A. “la porzione residua di metallo, cioè quella fortemente legata alla matrice minerale del suolo, è

nella quasi totalità superiore al 90%, indice dell’origine prevalentemente geologica sia dell’arsenico

che del cadmio;

B. “i contenuti di arsenico e cadmio rilasciati nelle prime frazioni della procedura di estrazione

sequenziale, sono sempre inferiori al 5 %, indicando una bassa disponibilità al rilascio e quindi un

remoto rischio ambientale;

C. “i risultati analitici ottenuti sui campioni prelevati nell’area di dragaggio sono pressoché omogenei,

in termini di concentrazione e mobilità, con quelli ottenuti sui campioni prelevati nell’arenile da

ripascere sia sommerso che emerso.

Pertanto, preso atto del contesto ambientale sito-specifico che caratterizza i sedimenti portuali del

porto turistico di Marina di Ragusa e delle aree limitrofe e in analogia a quanto già autorizzato con

nota A.R.T.A. Sicilia dipartimento regionale territorio ed ambiente servizio 2 - V.A.S.-V.I.A. prot.

n.22312 del 18/03/2008, risulta possibile ritenere ammissibile una nuova operazione di ripascimento.

Operazione di gestione dei sedimenti marini, comunque da sottoporre a specifica preventiva

autorizzazione da parte dell’autorità competente.

Mutuando per il caso di specie, in siffatto contesto autorizzativo, quanto puntualmente indicato al

paragrafo 3.1.2 “Area di spiaggia da sottoporre a ripascimento”

- caso1: “Piccoli interventi” dell’allegato tecnico al DM Ambiente 15 luglio 2016, n. 173, che

prevede ai fini della compatibilità ambientale di seguire un criterio “non peggiorativo” rispetto alla

qualità dell’ambiente recettore.

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D’altra parte riguardo le problematiche relative alla presenza di arsenico anche l’ARPA Sicilia in un

suo studio del Dicembre 2018 sulla qualità delle acque costiere in zona ("CONVENZIONE PER

L'AGGIORNAMENTO DEL QUADRO CONOSCITIVO SULLO STATO DI QUALITÀ DELLE

ACQUE SOTTERRANEE, SUPERFICIALI INTERNE, SUPERFICIALI MARINO-COSTIERE AI

FINI DELLA REVISIONE DEL PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO

DELLA REGIONE SICILIA" - RELAZIONE FINALE - ACQUE MARINO COSTIERE) afferma:

“Sostanze dell’elenco di priorità ed altre sostanze non appartenenti all’elenco di priorità nei

sedimenti (tab. 2/A e tab. 3/B D.Lgs. 172/2015 - DM 260/2010)”

Nel C.I. 23 non sono state osservate concentrazioni superiori agli standard di riferimento indicati nella

tab. 2/A del D.Lgs. 172/2015 e pertanto lo stesso è classificato come BUONO.

Per le sostanze non appartenenti all'elenco di priorità (tab. 3/B D.Lgs. 172/2015) si riscontra un

superamento del valore delle concentrazioni del parametro Arsenico (pari a 13.9 mg/kg) dello

standard di qualità ambientale SQA-MA (pari a 12 mg/kg). Ai sensi della nota 2 alla tabella 3B del

paragrafo A.2.7.1 del DM 260/2010 "In considerazione della complessità della matrice sedimento è

ammesso, ai fini della classificazione del buono stato ecologico uno scostamento pari al 20% del

valore riportato in tabella", il corpo idrico 18 è classificato come BUONO.”

Riguardo le percentuali di peliti che si ritrovano nei campioni di sabbie prelevate all’interno del porto

si osserva che la loro presenza è dovuta al naturale trasporto marino, che nelle condizioni di quiete

esistenti all’interno del porto, ha causato il loro deposito, pertanto rimesse in circolo spostandole

all’esterno di questo proseguiranno nel loro percorso naturale depositandosi ove naturalmente le

condizioni lo consentano.

1.1 Informazioni generali sull’ubicazione dell’area di escavo

1.1.1 Indicazioni del “tipo” di area

Facendo riferimento al D.M. n.173 del 15.07.2016 “Autorizzazione all’immersione in mare di

materiali di escavo dei fondali marini. Attuativo dell’articolo 109, Dlgs 152/2006”, il sito in oggetto

ricade nel percorso II (Aree costiere non portuali).

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1.1.2 Breve descrizione delle caratteristiche generali dell’ambiente

circostante l’area di escavo e periodo di riferimento delle informazioni

Marina di Ragusa, è un comune con vocazione marittima situato sulle sponde della Sicilia Sud-

Orientale che si affaccia sul Mar Mediterraneo, sul versante africano del Tavolato Ibleo, lungo la

fascia costiera in prevalenza sabbiosa, e solo per brevi tratti rocciosa, dove sono ancora presenti

residui del sistema dunale e di vegetazione mediterranea.

Figura 2-Foto aerea Porto di Marina di Ragusa.

L’area è caratterizzata da una lunga spiaggia bassa e sabbiosa che si interrompe ad Est prima della

Riserva del fiume Irminio e ad Ovest del porto turistico. Le morfologie tipiche del litorale ragusano

si riconducono principalmente ad una serie di fenomeni quali il sollevamento tettonico e dislocazione

crostale, la dinamica erosiva e deposizionale costiera, i processi di deposito di ambiente “fluvio-

palustre” ed il trasposto eolico. La zona costiera ragusana, in generale, è caratterizzata

dall’immissione di corsi d’acqua tutti con direzione Nord-Est/Sud-Ovest, in particolare il fiume

Irminio, che nasce a Monte Lauro e si sviluppa per 56.64 km, prima di sfociare nel tratto costiero

delimitato tra l’abitato di Marina di Ragusa e l’abitato di Donnalucata. Pertanto i sedimenti presenti

derivano dal trasporto di materiale di deposito sia dalle correnti marine del Mediterraneo che dai corsi

d’acqua, seppur di brevi dimensioni, presenti nelle zone limitrofe. Da un punto di vista di rischio

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idrogeologico, il litorale presenta una forte fragilità causata sia dai fenomeni di erosione costiera e

ingressione marina che da pressioni di origine antropica.

Il Porto di Marina di Ragusa, a circa 25 km dalla città di Ragusa, occupa una superficie complessiva

di 238.000 m2, e possiede uno specchio acqueo interno di 155.000 m2, protetto da una diga di

sopraflutto con andamento curvilineo dello sviluppo complessivo di 800 m, e una diga di sottoflutto

della lunghezza di 400 m.

Tali lavori prevedevano la realizzazione di un escavo del bacino fino al raggiungimento di una

profondità minima di –5,00 m, ad eccezione dello specchio acqueo retrostante il pontile della

banchina di riva, per cui si prevedeva il mantenimento della conformazione batimetrica naturale,

necessaria a garantire la stabilità della scogliera e l’equilibrio della spiaggia dello Scalo Trapanese.

Figura 3- Planimetria della batimetria ante operam del porto turistico di Marina di Ragusa

Tale progetto prevedeva un’infrastruttura con una superficie di 238.000 mq, con un’imboccatura del

porto che ai tempi della realizzazione dell’opera portuale, aveva dei fondali che andavano da -5 a -

6.5 m di profondità circa (fig.3), suddivisa in due aree a diversa destinazione d'uso: una a levante, con

i servizi per i viaggiatori, e una a ponente per l'erogazione dei servizi destinati ai natanti, collegate tra

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loro attraverso una struttura mobile galleggiante che non interessa la fascia costiera. Il porto è stato

dotato di pontili galleggianti, per un totale di 717 posti barca fino a 60 metri.

Per quello che riguarda le opere marittime previste dal progetto sono state realizzate una diga di

sopraflutto, caratterizzata da un andamento curvilineo a piccola curvatura, per uno sviluppo di circa

250 m, un piazzale foraneo, una Diga sottoflutto con un andamento bilato realizzata fino alla

progressiva 257 m circa, ristrutturando l’opera esistente, in fregio alla diga è stato posto un muro di

sponda in massi cellulari antiriflessione. Invece, per ciò che concerne le tipologie delle opere

marittime per l’ormeggio tutte le tipologie di galleggianti utilizzati sono stati scelti in modo da avere

un minore impatto ambientale. Infine l’edilizia portuale, eccetto il piccolo edificio adibito a Ristoro,

è stata realizzata nei piazzali di riva e foraneo.

Figura 4-Planimetria della batimetria post operam del porto turistico di Marina di Ragusa

In fase progettuale nel 2002, inoltre, ai fini di ottenere un parere ambientale per la definizione delle

caratterizzazioni dei fondali sui quali era prevista l’elevazione dell’opera portuale di Marina di

Ragusa, sono state eseguite indagini geognostiche in situ dalla ditta “Underwater & Marine Services

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s.n.c. - Lavori marittimi e subacquei-Charter” di Maurizio Oteri e Massimo Bobbio ed analisi in

laboratorio sui campioni indisturbati dalla Geolab S.r.l. di Palermo. Ricordando che nel tratto

interessato dall’opera portuale il litorale è rappresentato da coste basse e rocciose, dai risultati ottenuti

da tali indagini, si evince sostanziale uniformità dei fondali con andamento dolcemente acclive verso

il largo, privi di vegetazione con rara presenza di crostacei. La successione dei terreni riscontrata nei

sei sondaggi che furono effettuati in fase di progetto, risultato essere costituita da sabbie più o meno

addensate poggianti sull’Alternanza calcareo-marnosa della formazione Ragusa.

Figura 5- sondaggi effettuati in fase progettuale

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1.2 Analisi delle principali pressioni che insistono sull’area

La valutazione delle pressioni antropiche segue le direttive dettate dal D.M. del Mistero

dell’Ambiente del 15 Luglio 2016, n.173 “Regolamento recante modalità e criteri tecnici per

l’autorizzazione all’immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini” e viene

rappresentata nella seguente tabella.

Tabella 1- Tipologia e livelli delle pressioni

Inoltre, è possibile dare una valutazione funzionale con quanto dettato dalla Direttiva 2000/60/CE

(Direttiva Quadro sulle Acque) in termini di rischio dei corpi idrici superficiali per prevenirne il

deterioramento qualitativo e quantitativo e assicurarne un riutilizzo sostenibile.

A seguito di tale valutazione, i corpi idrici vengono assegnati ad una delle seguenti categorie:

- a rischio - non a rischio - probabilmente a rischio

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Figura 6-Area linea di costa e limite corpi Idrici Sicilia Sud-Orientale.

Nella categoria “probabilmente a rischio” ricadono quei corpi idrici per i quali dall’analisi delle

pressioni e/o dello stato sono stati ottenuti dei risultati che non consentono l’assegnazione certa alla

categoria “a rischio” o “non a rischio” e per i quali pertanto sono necessarie ulteriori informazioni e/o

indagini. L’analisi delle pressioni è stata condotta considerando per ogni corpo idrico il tipo e

l’ampiezza delle pressioni insistenti, al fine di individuare le pressioni prevalenti che maggiormente

possono influire sulla possibilità di raggiungimento degli obiettivi di qualità.

Nell’ambito dell’Attività di monitoraggio delle acque marino-costiere della Regione Siciliana, sono

stati individuati 17 corpi idrici (fig.6) compresi nel tratto di Mare Mediterraneo interessato. Questi

vanno dal corpo idrico n. 47 al n.63, e sono ubicati fra Capo Passero e Capo Granitola, ognuno dei

quali viene identificato con una specifica numerazione.

Le pressioni vengono classificate in base alla tipologia di attività all’interno dell’area o nel contesto

ambientale in cui l’area di trova, alla natura e all’ubicazione di tali pressioni e dagli eventuali eventi

accidentali caratteristici documentati. In tale area le pressioni antropiche che rendono necessaria

l’analisi del rischio sono quelle legate a:

- l’uso agricolo intensivo: la percentuale di aree agricole intensive, sono per lo più colture in

serra, sul totale dell’area di circa 2 km della linea di costa.

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- l’uso agricolo non intensivo: la percentuale di aree agricole non intensive, escluse le colture

in serra valutate sempre sul totale dell’area di circa 2km della linea di costa sottesa al corpo

idrico.

- l’uso urbano o l’uso industriale: percentuale che comprende le aree urbane e produttive sul

totale dell’area di circa 2 km della linea di costa sottesa al corpo idrico.

- scarichi depurati

- porti turistici.

- siti a rischio contaminazione sostanze pericolose

- artificializzazione della costa, intesa come presenza di banchine portuali, moli, barriere

flangiflutto e soffolte.

Definito il popolamento degli indicatori di pressione si possono stabilire, per ciascuno degli

indicatori, i valori soglia. Attribuendo a ciascun indicatore di pressione, valutato nell’ambito di uno

specifico corpo idrico, una delle tre categorie di rischio. I valori soglia proposti sono stati definiti su

base bibliografica, procedendo con criteri analoghi e/o sulla base di informazioni riportate in studi

effettuati da altre ARPA.

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1.3 Analisi e mappatura (scala 1:5000) dei principali elementi di pregio

naturalistico, delle aree di tutela e degli obiettivi sensibili presenti

nell’area di escavo e in aree limitrofe (entro un raggio di 5 MN)

Nel seguente paragrafo sono stati analizzati i vincoli presenti nell’area di escavo e in aree limitrofe.

L’area entro i 300 m dalla linea di battigia costiera del mare è vincolata ai sensi del D. Lgs 42/2004

(fig.7).

Figura 7: Vincoli D. Lgs 42/2004- Aree di rispetto coste e corpi idrici

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Figura 8: SIC Rete Natura 2000- Fondali foce del fiume Irminio

Figura 9: Aree protette EUAP- Riserva naturale macchia foresta del fiume Irminio

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Figura 10: Presenza di posidonia oceanica localizzata

Figura 11: Mappatura delle biocenosi bentoniche presenti nell'area del porto di Marina di Ragusa

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La distanza dell’area di escavo, la breve durata temporale e la modesta entità dell’operazione di

escavo fanno ritenere che nessun sensibile effetto si avrà sotto il profilo dell’incidenza ambientale

sulle aree protette di cui alle superiori figure;

SIC Fondali del Fiume Irminio (ITA 080010)

Riserva naturale Regionale foresta del fiume Irminio (ITA 080001)

Nè si pensa possa in qualche modo soffrire la macchia di Posidonia Oceanica posta a N.O del porto

anche in relazione al regime correntometrico generale che va da Ovest ad Est (fig. 12).

Figura 12: estratto da google earth anno 2006 in cui si nota il regime correntometrico (Ovest – Est)

1.4 Informazioni sulle caratteristiche idrodinamiche e chimico- fisiche

della colonna d’acqua

Al fine di descrivere lo stato ambientale della zona, per evidenziare la possibilità di eventuali effetti

dovuti alle operazioni che si intendono effettuare, si riporta di seguito qualche stralcio della relazione

sulla qualità delle acque marino costiere, redatta da ARPA Sicilia, relativamente al corpo idrico

23, area all’interno del quale ricade il Porto di Marina di Ragusa.

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Inquadramento dell’area

Il corpo idrico 23 si estende tra le provincie di Caltanissetta e Ragusa. Comprende i comuni di Gela,

Acate, Vittoria, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli e Modica. Il tratto di costa ricade nella

tipologia geomorfologica delle pianure di dune. In esso insistono i bacini idrologici del Fiume Gela,

Fiume Acate Dirillo, Fiume Ippari, Torrente Grassuolo, Fiume Irminio e Torrente Passo Gatta. Sul

tratto costiero in oggetto il centro urbano principale è Gela, cittadina provvista di un porto di piccole

dimensioni.

Fitoplancton (gennaio - dicembre 2017)

La comunità fitoplanctonica risulta essere dominata da microalghe ascritte al gruppo "Altro

fitoplancton". L'abbondanza annua (per le sei campagne effettuate) della comunità è stata di

2.092.809 cell/L per "Altro Fitoplancton", 131.760 cell/L per Bacillariophyceae e 14.120 cell/L per

le Dinophyceae. Non sono stati rilevati eventi di fioritura ma è stata rilevata la presenza di specie non

indigene nei bimestri mar/apr e lug/ago, in particolare di Ostreopsis ovata, in entrambi i casi in

concentrazioni assolutamente irrilevanti (al di sotto del limite di detenzione di 120 cell/L). Per quanto

riguarda i taxa potenzialmente tossici la loro presenza non raggiunge mai concentrazioni preoccupanti

(Pseudo-nitzschia sp.p. del Nitzschia delicatissima complex e Chaetoceros curvisetus) mentre è

assolutamente sporadica la presenza di Pseudo-nitzschia sp.p. del Nitzschia seriata complex,

Figura 13-CORPO IDRICO 23 PUNTA BRACCETTO - RAGUSA

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C.I.23 gen/feb mar/apr mag/giu lug/ago set/ott nov/dic

Bacillariophyceae 67960 45200 960 3920 7840 5880 Dinophyceae 1200 2240 6800 1480 1520 880 Altro Fitoplancton 207751 469289 136317 298334 255874 725243 Totale 276911 516729 144077 303734 265234 732003

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Macroalghe (metodologia CARLIT)

Questo corpo idrico è caratterizzato da una discreta uniformità geomorfologica nella prima parte

soprattutto tra modica e Ragusa. Infatti per gran parte, la costa è ricoperta da C. amentacea e C.

compressa con cinture continue che vanno ad interrompersi in prossimità dell’inizio delle spiagge

dove si presentano popolamenti a Ulvales. Sono anche presenti talvolta (sito 4 di Ragusa) dei Recife

di P.oceanica che si riscontrano però ad una certa distanza dalla costa e per questo non sono stati

valutati. In corrispondenza ti tali strutture come prevedibile si riscontrano popolamenti continui di C.

compressa, data la diminuzione dell’incidenza del moto ondoso. La seconda parte del corpo idrico è

invece caratterizzato da un’ampia tipologia di costa che va dai blocchi metrici alla falesia alta

passando dalla falesia bassa sub-verticale. Si alternano popolamenti a Cystoseira, che dove presenti

formano cinture continue, a popolamenti anche estesi di Ulvales in prossimità di piccoli porti, foci di

torrenti o calette molto riparate. Da evidenziare che in alcuni tratti, soprattutto a Santa Croce di

Camerina, sono presenti installazioni agricole, nella fattispecie serre, che giungono a ridosso della

linea di costa. Particolare è il popolamento a Mitili presente nei siti di Scicli. Probabilmente la

diversità di popolamenti di questo sito è dovuto alla caratteristica morfologica della costa che è molto

bassa e sub orizzontale.

CI Area N. siti rilevati Estensione costa rilevata (m) EQR medio Stato

23

Modica 1 1000 0.722891566 Buono

Scicli 12 9850 0.939466148 Elevato

Ragusa 8 5150 0.738304822 Buono

Santa Croce Camerina 7 4100 0.735708079 Buono

Vittoria 4 2150 0.608656509 Buono

Totali e Medie Corpo Idrico 22250 0.813375868 Elevato

Figura 14-Tabella macroalghe presenti nel corpo idrico

Page 24: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

23

Figura 15- Corpo idrico 23-Ragusa - Sito 1 (ARPA)

Figura 16-Corpo idrico 23-Ragusa - Sito 2 (ARPA)

Page 25: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

24

Figura 17-Corpo idrico 23-Ragusa - Sito 3,4 (ARPA).

Figura 18-Corpo idrico 23-Ragusa - Sito 5 (ARPA)

Page 26: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

25

Figura 19-Corpo idrico 23-Ragusa - Sito 6 (ARPA)

Figura 20-Corpo idrico 23-Ragusa - Sito 7,8 (ARPA)

Page 27: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

26

CI

Area

Sito

Settore

Morfologia

EQVrif

Comunità

SLi

EQR

Stato

Note

23

Ragusa

1 1 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 2 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 3 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 4 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 5 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 6 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 7 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 8 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 9 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 10 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 11 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 12 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 13 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

1 14 Roccia franata 12.2 P. capillacea, Ulva sp., Schizymenia sp. 6 0.49 Sufficiente Prossimità foce Ippari

2 1 FA 15.3 Cystoseira compressa 12 0.78 Elevato Presenza Ulva sp.

2 2 FA 15.3 Cystoseira compressa 12 0.78 Elevato

2 3 FA 15.3 Cystoseira compressa 12 0.78 Elevato

2 4 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

2 5 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

2 6 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

2 7 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

2 8 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

2 9 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

2 10 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

3 1 FB 16.6 Ulva sp., Cladophora sp. 3 0.18 Cattivo Presenza C. Disticophylla

3 2 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 3 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 4 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 5 FB 16.6 Corallina elongata 8 0.48 Sufficiente Presenza C. Disticophylla

3 6 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 7 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 8 FB 16.6 Corallina elongata 8 0.48 Sufficiente Presenza C. Disticophylla

3 9 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 10 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 11 FB 16.6 Corallina elongata 8 0.48 Sufficiente Presenza C. Disticophylla

3 12 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 13 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 14 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 15 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 16 FB 16.6 Corallina elongata 8 0.48 Sufficiente Presenza C. Disticophylla

3 17 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 18 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 19 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

3 20 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

4 1 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

4 2 FB 16.6 Cystoseira amentacea 2 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

4 3 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono Presenza C. Disticophylla

4 4 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono récif Posidonia oceanica

4 5 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono récif Posidonia oceanica

4 6 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono récif Posidonia oceanica

4 7 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono récif Posidonia oceanica

4 8 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono récif Posidonia oceanica

4 9 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono récif Posidonia oceanica

4 10 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono récif Posidonia oceanica

4 11 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono récif Posidonia oceanica

4 12 FB 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono récif Posidonia oceanica

4 13 FB 16.6 Cystoseira amentacea 4 19 1.14 Elevato récif Posidonia oceanica

4 14 FA 15.3 Cystoseira compressa 12 0.78 Elevato récif Posidonia oceanica

4 15 FA 15.3 Cystoseira compressa 12 0.78 Elevato récif Posidonia oceanica

4 16 FA 15.3 Cystoseira compressa 12 0.78 Elevato récif Posidonia oceanica

4 17 FA 15.3 Cystoseira compressa 12 0.78 Elevato récif Posidonia oceanica

Page 28: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

27

4 18 FA 15.3 Cystoseira compressa 12 0.78 Elevato récif Posidonia oceanica

5 1 BM 12.2 Ulva sp. 3 0.25 Cattivo

5 2 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

5 3 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

5 4 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

5 5 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

5 6 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

5 7 BM 12.2 Ulva sp. 3 0.25 Cattivo

5 8 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

23

Ragusa

5 9 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

5 10 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

5 11 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

5 12 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

5 13 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

5 14 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

5 15 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

5 16 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

5 17 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

5 18 FB/SV 16.6 Cystoseira amentacea 5 20 1.20 Elevato

5 19 FB/SV 16.6 Cystoseira amentacea 5 20 1.20 Elevato

5 20 FB/SV 16.6 Cystoseira amentacea 5 20 1.20 Elevato

6 1 FB/SV 16.6 Corallina elongata 6 0.36 Scarso

6 2 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

6 3 FB/SV 16.6 Cystoseira amentacea 5 20 1.20 Elevato

6 4 FB/SV 16.6 Cystoseira amentacea 4 19 1.14 Elevato

6 5 FB/SV 16.6 Cystoseira amentacea 4 19 1.14 Elevato

6 6 FB/SV 16.6 Cystoseira amentacea 4 19 1.14 Elevato

6 7 FB/SV 16.6 Cystoseira amentacea 3 15 0.90 Elevato

6 8 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

6 9 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

6 10 FB/SV 16.6 Cystoseira compressa 12 0.72 Buono

6 11 FB/SV 16.6 Dictyotales 10 0.60 Buono

7 1 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato Presenza Caulerpa cylindracea

7 2 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato Presenza Caulerpa cylindracea

7 3 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato récif Posidonia oceanica

7 4 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato récif Posidonia oceanica

7 5 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato récif Posidonia oceanica

7 6 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato Presenza Ulva sp.

8 1 BM 12.2 Ulva sp., Cladophora sp. 3 0.25 Cattivo

8 2 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

8 3 BM 12.2 Cystoseira compressa 12 0.98 Elevato

8 4 BM 12.2 Ulva sp., Cladophora sp. 3 0.25 Cattivo

Page 29: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

28

Macroinvertebrati bentonici (2017)

Per l'EQB Macroinvertebrati nel CI 23 sono stati effettuati i campionamenti in due stazioni di SFBC

(23A e 23B) in quanto le VTC si trovavano a distanza superiore ad 1 MN.

Stazione 23A: Nel campione prelevato a febbraio 2017 sono stati identificati nelle 3 repliche un totale

di 46 taxa e 4.600 ind/m2 mentre in quello di ottobre 2017 un totale di 30 taxa e 3.533 ind/m2. Il

popolamento del campione di febbraio è dominato dalla presenza di Sabellidae n.d. (24%). Nel

campione di ottobre prevale il malacostraco Ampelisca sp. (29%). L’indice M-AMBI mostra una

qualità elevata nella prima campagna e buona nella seconda.

Page 30: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

29

Stazione 23B: Nel campione prelevato a febbraio 2017 sono stati identificati nelle 3 repliche un totale

di 49 taxa e 4.733 ind/m2 mentre in quello di ottobre 2017 un totale di 32 taxa e 3.033 ind/m2. La

specie dominante nel campione di febbraio è il polichete Lumbrineris latreilli (17%). Nel campione

di ottobre prevale il malacostraco Ampelisca sp. (16%). L’indice M-AMBI mostra una qualità elevata

nella prima campagna e buona nella seconda.

Page 31: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

30

Complessivamente, considerando la media dei valori dell’indice M-AMBI nelle due stazioni e nei

due periodi, la qualità ecologica del corpo idrico è BUONA (RQE=0,87).

Page 32: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

31

Posidonia oceanica (2018)

Donnalucata

In corrispondenza della stazione a -15m di profondità la prateria di Posidonia oceanica si presenta

continua, con ricoprimento pari al 50%. Non si registra la presenza di altre fanerogame né di alghe

alloctone. La tipologia di substrato è costituita da roccia e sabbia. La densità rilevata è di 291.67±2.40

(media±SE) rizomi/m2 e consente di classificare la prateria come in "equilibrio con densità normale",

secondo Pergent et al., 1995 (e modificato da Buia et al., 2003). Il limite inferiore della prateria,

localizzato a 23 metri diprofondità su substrato misto, costituito da roccia e sabbia, risulta essere di

tipo erosivo.

In corrispondenza del limite inferiore la prateria si presenta discontinua e pura, con un ricoprimento

pari al 60%, non si rileva la presenza di alghe alloctone. La densità rilevata (370.00±4.50 rizomi/m2,

media±SE) fa ricadere la prateria tra quelle in "equilibrio con densità eccezionale" secondo la

classificazione di Pergent et al., 1995 (modificato da Buia et al., 2003).

Il tasso di allungamento medio dei rizomi ortotropi/anno ricostruito tramite l'analisi

lepidocronologica è riportato nel grafico seguente. Per la stazione a -15 metri è stato possibile

retrodatare tutte e 9 le repliche prelevate fino al 2011, mentre per la stazione posta sul limite inferiore

Page 33: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

32

è stato possibile retrodatare tutte e 6 le repliche fino al 2009. Per le restanti annualità sono stati mediati

i valori delle repliche disponibili.

Nella tabella seguente si riportano i valori delle variabili che concorrono alla determinazione del PREI

nonché il valore ottenuto del rapporto di qualità ecologica (RQE) e lo stato ecologico corrispondente.

PREI Donnalucata

Densità (n. fasci/ m2) 291.670

Superficie fogliare fascio (cm2/fascio) 276.240

Biomassa epifiti (mg p.s./fascio) 168.890

Biomassa fogliare (mg p.s./fascio) 1452.560

Profondità Limite inferiore (m) 23

Tipologia Limite Erosivo

RQE 0.713

Classe BUONO

mm

ann

o -1

C23 Donnalucata - tasso di allungamento dei rizomi

Page 34: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

33

Foce del Fiume Irminio

In corrispondenza della stazione a -15m di profondità la prateria di Posidonia oceanica si presenta

discontinua, con ricoprimento pari al 60%. Non si registra la presenza di altre fanerogame né di alghe

alloctone. La tipologia di substrato è costituita da roccia e sabbia. La densità rilevata è di 293.75±8.67

(media±SE) rizomi/m2 e consente di classificare la prateria come in "equilibrio con densità normale",

secondo Pergent et al., 1995 (e modificato da Buia et al., 2003). Il limite inferiore della prateria,

localizzato a 21 metri di profondità su substrato misto, costituito da roccia e sabbia, risulta essere di

tipo erosivo. In corrispondenza del limite inferiore la prateria si presenta discontinua e pura, con un

ricoprimento pari al 60%, non si rileva la presenza di alghe alloctone. La densità rilevata

(334.40±6.90 rizomi/m2, media±SE) fa ricadere la prateria tra quelle in "equilibrio con densità

normale" secondo la classificazione di Pergent et al., 1995 (modificato da Buia et al., 2003).

Il tasso di allungamento medio dei rizomi ortotropi/anno ricostruito tramite l'analisi

lepidocronologica è riportato nel grafico seguente. Per la stazione a -15 metri è stato possibile

retrodatare tutte e 9 le repliche prelevate fino al 2010, mentre per la stazione posta sul limite inferiore

è stato possibile retrodatare tutte e 6 le repliche prelevate fino al 2011. Per le restanti annualità sono

stati mediati i valori delle repliche disponibili.

Page 35: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

34

Nella tabella seguente si riportano i valori delle variabili che concorrono alla determinazione del PREI

nonché il valore ottenuto del rapporto di qualità ecologica (RQE) e lo stato ecologico corrispondente.

PREI Foce Fiume Irminio

Densità (n. fasci/ m2) 293.750

Superficie fogliare fascio (cm2/fascio) 295.640

Biomassa epifiti (mg p.s./fascio) 176.670

Biomassa fogliare (mg p.s./fascio) 1621.780

Profondità Limite inferiore (m) 21

Tipologia Limite Erosivo

RQE 0.711

Classe BUONO

limite

C23 Foce del Fiume Irminio - tasso di allungamento dei rizomi

mm

ann

o -1

Page 36: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

35

pH Salinità O2%

Chl Temperatura Ossigeno mg/l

3

2.5

2

1.5

1

0.5 100 90 80 70 60 40 50 30 20 10 0

pH Salinità O2%

Chl Temperatura Ossigeno mg/l

2.5

1.5

0.5 80 70 60 50 40 30 10 20

Prof

ondi

Prof

ondi

Prof

ondi

Prof

ondi

Elementi fisico chimici – sonda multiparametrica (gennaio-dicembre 2017)

All’interno del corpo idrico 23 i parametri chimico fisici sono stati misurati nella stazione A

(profondità 3 m) e nella stazione B (profondità 20 m). I profili sonda delle sei campagne sono riportati

nelle immagini che seguono.

0

10

20 30

40

50

pH Salinità O2%

60

70

80

90

100

110

0

10

20

Chl Temperatura Ossigeno mg/l

30

40

50

60

70

80

90

100 0.5 0.5

1

1

1.5

1.5

2

2

2.5

2.5

3

Chl

3

pH

Ossigeno mg/l O2%

Fig.1 Prima campagna Staz. A – Febbraio 2017 Fig.2 Seconda campagna Staz. A – Aprile 2017

0

10

20 30

40 50

60

70

80

90

100

110

0

10

20 30

40 50

60

70

80

90

100

110

0.5 0.5

1

1

1.5

1.5

2

2

2.5

2.5

3

3

Ossigeno mg/l O2% Ossigeno mg/l O2%

Fig.3 Terza campagna Staz. A – Giugno 2017 Fig.4 Quarta campagna Staz. A – Agosto 2017

Prof

ondi

Prof

ondi

Page 37: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

Fig.1 Prima campagna Staz. B – Febbraio 2017 Fig.2 Seconda campagna Staz. B – Aprile 2017 Fig.3 Terza campagna Staz. B – Giugno 2017 Fig.4 Quarta campagna Staz. B – Agosto 2017 Fig.5 Quinta campagna Staz. B – Ottobre 2017 Fig.6 Sesta campagna Staz. B – Dicembre 2017

Page 38: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

37

TRIX (Indice trofico) (DM 260/2010)

Durante le sei campagne di indagine previste nell'anno di monitoraggio per il C.I. 23 di tipologia "a

bassa stabilità" della colonna d'acqua, il valore medio ottenuto per l'indice TRIX, relativo al livello

di produttività nelle acque marino-costiere, è pari a 3.25 che corrisponde ad uno stato trofico

BUONO.

Elementi chimici a sostegno nelle acque (tab. 1/B D.LGS. 172/2015 - DM 260/2010)

C.I. 23 - Monitoraggio di operativo (12 Campagne)

L’analisi dei dati ha evidenziato che non si sono verificati superamenti delle SQA-MA

(concentrazione media annua) per le sostanze analizzate non appartenenti all’elenco di priorità. Di

conseguenza, per come prescritto nel paragrafo A.4.5 del DM 260/2010, si è potuto definire BUONO

lo stato degli elementi chimici a sostegno per il C.I. 23, ossia la media delle concentrazioni non supera

lo standard di qualità ambientale stabilito dalla tab. 1/B D.LGS. 172/2015.

Sostanze dell’elenco di priorità nelle acque (tab. 1/A D.Lgs. 172/2015 - DM 260/2010)

C.I. 23 - Monitoraggio di operativo (12 Campagne)

In base ai risultati delle campagne di monitoraggio, per le sostanze dell'elenco di priorità analizzate

non si è riscontrato alcun superamento dei limiti degli standard di qualità ambientale riportati nella

tab. 1/A D.Lgs. 172/2015. Ma nella nona campagna il parametro Cadmio supera SQA-CMA

(concentrazione massima ammissibile 0.2 μg/l) con valori di 0.668 μg/l. Pertanto, secondo le

indicazioni del punto A.2.6 e A.4.6.3 del DM 260/10, il C.I. 23 è classificato come "corpo idrico cui

non è riconosciuto il buono stato chimico".

Sostanze dell’elenco di priorità ed altre sostanze non appartenenti all’elenco di priorità nei

sedimenti (tab. 2/A e tab. 3/B D.Lgs. 172/2015 - DM 260/2010 )

Nel C.I. 23 non sono state osservate concentrazioni superiori agli standard di riferimento indicati

nella tab. 2/A del D.Lgs. 172/2015 e pertanto lo stesso è classificato come BUONO.

Per le sostanze non appartenenti all'elenco di priorità (tab. 3/B D.Lgs. 172/2015) si riscontra un

superamento del valore delle concentrazioni del parametro Arsenico (pari a 13.9 mg/kg) dello

standard di qualità ambientale SQA-MA (pari a 12 mg/kg). Ai sensi della nota 2 alla tabella 3B del

paragrafo A.2.7.1 del DM 260/2010 "In considerazione della complessità della matrice sedimento

Page 39: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

38

è ammesso, ai fini della classificazione del buono stato ecologico uno scostamento pari al 20% del

valore riportato in tabella", il corpo idrico 18 è classificato come BUONO.

Tossicità nei sedimenti (2017)

Per il corpo idrico 23, nell’anno di monitoraggio, in tutti i saggi effettuati non è stata riscontrata

alcuna tossicità. Pertanto, la tossicità è ASSENTE.

V. fischeri P.tricornutum B.plicatilis

CI

Comune

S.T.I.

EC20 72h

EC20 48h

Tossicità

23 Ragusa 0.01 >100% >100% Assente

Nella tabella seguente vengono riepilogati i giudizi di qualità per ogni EQB, lo Stato Ecologico e

Chimico del Corpo Idrico 23:

Livello di confidenza della Classificazione dello Stato Ambientale e Chimico

La valutazione della robustezza e della stabilità dei risultati viene riportata nelle tabelle seguenti.

Relativamente alla robustezza, gli indicatori che risultano non adeguati sono rappresentati dai LOQ

non adeguati (25% sul totale degli inquinanti analizzati) rispetto allo SQA delle sostanze prioritarie

e dai LOQ non adeguati (12% sul totale degli inquinanti analizzati) rispetto allo SQA delle sostanze

non prioritarie. La Robustezza del dato è da considerarsi alta, visto che l'80% degli indicatori specifici

utilizzati risulta essere in livello alto.

Tutti gli indicatori specifici utilizzati per la valutazione della Stabilità risultano essere di livello alto.

Elementi di Qualità Indicatori Livello di Confidenza - Robustezza

Alto Basso Fitoplancton

6

x

Angiosperme (Posidonia oceanica)

1

x

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Macroalghe

1

x

Macroinvertebrati bentonici

2

x

EQB indagati/previsti

4 su 4

x

Elementi fisico-chimici a supporto degli EQB

6

x

Inquinanti specifici non appartenenti all'elenco di priorità - Monitoraggio Operativo

12

x

Inquinanti specifici appartenenti all'elenco di priorità - Monitoraggio di Operativo

12

x

LOQ rispetto a SQA (sost. Priporitarie) nei casi in cui lo stato risulta buono

LOQ non adeguati (25%)

x

LOQ rispetto a SQA (sost. NON Priporitarie) nei casi in cui lo stato risulta buono

LOQ non adeguati (12%)

x

Metriche di classificazione

Indicatori Livello di Confidenza - Stabilità

Alto Basso Clorofilla "a "

non borderline

x

PREI

non borderline

x

CARLIT

non borderline

x

M-AMBI

non borderline

x

TRIX

non borderline

x

SQA Sostanze Non Prioritarie che determinano la classe

-

SQA Sostanze Prioritarie che determinano la classe

-

Complessivamente, quindi, il livello di confidenza, sia per lo stato ecologico che chimico, è da

considerarsi alto.

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40

1.5 Informazioni sulle attività di escavo pregresse

Il porto turistico di Marina di Ragusa è diventato operativo dal 10 Luglio 2009, data di inaugurazione

dell’opera, dopo essere stato completato nel 2006 secondo quanto era stato previsto dal progetto di

tale porto, autorizzato il 15 Maggio 2002 dopo aver ottenuto l’autorizzazione dal dirigente

responsabile del servizio 7 dell’Assessorato Territorio e Ambiente - Dipartimento Regionale

Territorio e Ambiente, grazie ad un finanziamento parziale di fondi POR dell’Unione Europea.

Tale porto fa parte del piano regionale della portualità ed è già stato dragato nel 2014 a seguito di

ordinanza della Capitaneria di Porto di Pozzallo n. 40/2013 “Movimentazione sabbia all’imboccatura

del porto turistico di Marina di Ragusa”.

Figura 21: Planimetria area dragata nel 2014

Page 42: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

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TIPO DI

DRAGAGGIO

DESCRIZIONE

INTERVENTO

DATA

INTERVENTO

QUANTITATIVO

DRAGATO

(m3 x 1000)

MANUTENTIVO

2.1 MANTENIMENTO

Movimentazione sabbia

all’imboccatura del porto

turistico di Marina di

Ragusa

2014

Circa 4000 m3

1.6 Informazioni sulle caratteristiche morfo-batimetriche e sulle

caratteristiche dei fondali.

Figura 22: Planimetria rilievo batimetrico - scala 1: 1000

Page 43: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

42

Figura 23: Planimetria dettaglio imboccatura - scala 1:500

I sedimenti di fondo sono costituiti quasi esclusivamente da sabbie uniformi e ben classate, rientrando

nel campo delle sabbie medie con grado di addensamento e compattazione crescente verso il basso,

indicativo di caratteristiche di portanza da buone a ottime.

Le caratteristiche dei fondali presenti nell’area si riportano in figura 11.

1.7 Informazioni sulle caratteristiche chimiche dei sedimenti dell’area

di escavo

Le informazioni riguardanti le caratteristiche chimiche dei sedimenti dell’area di escavo sono

presentate nei rapporti di prova sviluppati dal laboratorio “Ambiente & Sicurezza” (Allegato 4.2) e

da CADA snc su n.12 campioni di sedimento prelevati dai fondali marini all’interno e all’esterno

dell’area portuale (Allegato 4.1). In figura 24 sono indicati i punti di sondaggio.

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43

Figura 24: Punti di sondaggio

1.8 Informazioni sugli organismi animali e vegetali dell’area di escavo

L’area in cui è previsto di effettuare l’escavo, una zona creata dall’esistenza del porto ed è

assolutamente artificiale, sottoposta a continue evoluzioni, causa il continuo trasporto dei sedimenti,

dovuto alle long shore current, che causa l’insabbiamento, ed il loro continuo spostamento causato

dalle eliche dei mezzi che entrano ed escono dal porto.

Non sono state rilevate e non possono esistere comunità bentoniche organizzate di particolare rilievo.

1.10 Informazioni sulle precedenti attività di monitoraggio ambientale

Nessuna attività di monitoraggio ambientale eccetto le indagini condotte dall’ARPA (vedi paragrafo

1.4) che può ritenersi, sia per gli approfondimenti che per la scala, sufficiente a poter affermare che i

precedenti interventi di escavo dei fondali del porto non hanno causato evidenti peggioramenti della

situazione ambientale (vedi relazione ARPA Sicilia successiva alla data dell’escavo).

Page 45: REGIONE SICILIANA COMUNE DI RAGUSA

44

1.11 Programmazione delle attività di escavo e gestione dei materiali

La planimetria del sito da sottoporre a movimentazione è fornita in Allegato 6. In essa viene indicata

sia l’area di escavo che l’area di deposito del materiale (Pennello rifornitore sommerso).

TIPOLOGIA DI

DRAGAGGIO

AREE

INTERESSATE

DALL’INTERVE

NTO

SPESSORI

INDICATIVI

DA

ASPORTARE

(min-max)

VOLUMI

PREVISTI

(m3 x1000)

GRANULOMETRIA

PREVALENTE DEL

MATERIALE DA

DRAGARE

CLASSE DEI

MATERIALI

(Capitolo 2)

OPZIONI

GESTIONALI

PREVISTE

MANUTENZIONE

SALTUARIA

(FONDALI

DRAGATI CON

FREQUENZA NON

PROGRAMMATA

E > 3 anni)

Vedi figura 1

(0,1 m – 2,5 m)

39532,08

Sabbie media

(1/2 – 1/4 mm)

C - D

Pennello

rifornitore

sommerso

1.12 Riduzione delle fonti di inquinamento

Non esistono fonti di inquinamento all’interno del porto di Marina di Ragusa eccetto quello procurato

dalle imbarcazioni molto vecchie che scaricano in mare i loro liquami e quello derivante da eventuali

perdite di olio e carburante. Tali fonti sono assolutamente trascurabili, poiché le percentuali immesse

nello specchio acqueo non superano i limiti consentiti dalla legge.

Da parte dei gestori del porto è comunque sempre attiva una vigilanza visiva sulla qualità delle acque

del porto, volta ad evidenziare e ad intervenire su eventuali incidenti o operazioni che possano causare

perdite di idrocarburi.

Sono disponibili in porto adeguati contenitori per lo smaltimento di rifiuti di ogni tipo da parte dei

natanti.

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2. Conclusioni

Lo studio, molto approfondito dell’ARPA Sicilia, datato 2017 evidenzia un buono stato di qualità

delle acque nella zona, se ne può dedurre quindi che, sia l’esistenza stessa del porto con gli escavi

connessi alla sua costruzione, che i successivi dragaggi dello stesso non abbiano influito

sensibilmente sullo stato delle acque e del benthos nell’area.

La finalità della presente relazione è stata quindi quella di valutare la metodologia più adatta per

provvedere alla necessaria attività di dragaggio dei sedimenti dei fondali marini dell’area del porto

turistico di Marina di Ragusa ed a un loro successivo riutilizzo, individuando, tra le tante soluzioni

prospettate dalle norme, il ripascimento quale soluzione più ecologica, restituendo al loro percorso

naturale le sabbie intrappolate dal porto, a tal proposito si evidenzia che il regime correntometrico

generale della zona va da Ovest verso Est, quindi la scelta di rifornire le spiagge ad est con il materiale

dragato è la più naturale.

Le peliti presenti, evidenziate nei campioni prelevati all’interno del porto, proseguiranno nel loro iter

e si prevede che non vadano a depositarsi nella spiaggia immediatamente ad est del porto, ma oltre,

ove sarebbero giunte comunque se non fossero state intrappolate all’interno della struttura portuale.

Facendo riferimento al D.M. 15/07/2016 n.173 “Autorizzazione all’immersione in mare dei materiali

di escavo dei fondali marini Attuativo dell’articolo 109, Dlgs 152/2006 “, il sito in oggetto ricade nel

percorso 2 (Area costiera non portuale).

Viste le conclusioni cui giungono CADA snc ed il laboratorio “Ambiente & Sicurezza srl” sulla base

degli esiti dei rapporti di prova sviluppati su n.12 campioni prelevati all’interno ed all’esterno della

zona portuale, i sedimenti sono stati classificati in 11 con “classe di qualità del materiale C” ed uno

è stato classificato con “classe di qualità del materiale D” risultando in termini di concentrazione e

mobilità omogenei con l’arenile dell’area sommersa da ripascere. Pertanto, preso atto del contesto

ambientale sito specifico che caratterizza i sedimenti del porto turistico di Marina di Ragusa, in

termini di autorizzazione da parte dell’autorità competente si può mutuare il caso al paragrafo 3.1.2

“Area di spiaggia da sottoporre a ripascimento- Caso 1: Piccoli interventi” dell’allegato tecnico del

DM Ambiente 15 luglio 2016 n. 173, che prevede ai fini della compatibilità ambientale di seguire un

criterio “non peggiorativo” rispetto alla qualità dell’ambiente ricettore.

Le operazioni di dragaggio saranno di tipo meccanico. In particolare, sarà utilizzata una benna

ecologica sia in fase di prelievo che di deposito ed il materiale sarà sversato, dopo il carico ed il

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trasporto tramite due bette, in punti predefiniti di deposito, nell’area a levante del Porto di Marina di

Ragusa a partire dalla batimetrica – 1,5 m, ai fini della realizzazione di un “pennello rifornitore”.

Tale pennello consentirà di creare una difesa naturale in grado di dissipare parte dell’energia ondosa

e permetterà una distribuzione naturale del materiale di ripascimento ad opera delle long shore

current.

Ai fini del dragaggio dell’arenile per un volume complessivo di 39532,08 m3, sono state create delle

maglie quadrate 50x50m all’interno del porto e 200x200 m all’esterno dello stesso, oltre che

all’imboccatura, come indicato nel decreto sovracitato.

Riguardo le analisi all’interno del porto svolte da CADA snc (All .4.1) si osserva che l’unico

parametro non compatibile con un utilizzo diretto della sabbia quale materiale di ripascimento della

spiaggia ad Est del porto è la % di pelite, mentre per il resto la qualità è tale da permetterne l’utilizzo.

Il volume relativo all’area interna del porto è pari a 2637 m3 e rappresenta circa il 7 % del volume

totale. Si raccomanda che, data la natura ricca in peliti, tale frazione venga depositata nella parte sud

del pennello rifornitore, in modo tale da favorire il trasporto di tale frazione.

Bisogna evidenziare che, le operazioni di dragaggio e di realizzazione del pennello rifornitore

creeranno un materiale sicuramente di composizione diversa da quella dei singoli campioni analizzati,

che si ipotizza sia la media ponderale del materiale dragato.

Tutto ciò premesso, analizzato e valutato, si ritiene che le operazioni di dragaggio così come

previste non possano causare sensibili effetti sulla naturalità dell’area.

Inoltre, considerata la natura del porto, le correnti esistenti, la presenza di sedimenti nel fondo ed il

precedente dragaggio del 2014, si ritiene che per mantenere agibile il porto, le operazioni di dragaggio

non possano avvenire a distanza superiore a due anni, previa caratterizzazione delle sabbie e rilievo

batimetrico dell’area di scarico.

Copia del progetto sarà trasmessa alla Capitaneria di Porto che curerà di diramare gli avvisi ai

naviganti sia durante la fase di cantiere che successivamente al deposito dei materiali dragati, essendo

mutate temporaneamente le condizioni batimetriche in prossimità del pennello rifornitore.

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Elenco allegati

All.1 – Relazione tecnica

All.2.1 – Planimetria rilievo batimetrico – Scala 1: 1.000

All. 2.2 – Planimetria rilievo batimetrico su fotomosaico – Scala 1: 1.000

All. 2.3 – Planimetria rilievo batimetrico su fotomosaico colorato – Scala 1: 1.000

All- 2.4- Planimetria dettaglio imboccatura – Scala 1:500

All. 2.5- Planimetria dettaglio imboccatura su fotomosaico di dettaglio con batimetrie – Scala 1: 500

All. 2.6 – Evoluzione linee di riva dal 2005 al 2019 – Scala 1: 5.000

All. 3 – Piano di caratterizzazione ambientale – Scala 1:2.000

All. 4.1 Caratterizzazione ambientale dei sedimenti – C.A.D.A. snc

All. 4.2 – Caratterizzazione ambientale dei sedimenti - Ambiente & Sicurezza S.r.l.

All. 5.1- Carta delle biocenosi – Scala 1: 5.000

All. 5.2 – Praterie di posidonia oceanica - Scala 1: 5.000

All. 5.3 – Riserva naturale Macchia Foresta del Fiume Irminio – Scala 1: 5.000

All. 5.4 – SIC Foce del Fiume Irminio – Scala 1: 5.000

All. 6 – Planimetria dei lavori di dragaggio per il ripristino dei fondali dell’imboccatura portuale –

Scala 1: 2.000

All. 7 -Interferenza opere in progetto con la Riserva naturale Macchia Foresta del Fiume Irminio e il

SIC Foce del Fiume Irminio

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