REGIONE SICILIANA ˜ · PDF fileUn bene unico per tutti La struttura romana, di epoca...

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thermae pars publica pars privata pars servilis hospitalia ingresso monumentale corte porticata peristilio quadrangolare peristilio ovoidale basilica corridoio della “Grande caccia” appartamento padronale nord appartamento padronale sud triclinio triabsidato frigidario tepidario appartamento privato N Parco archeologico Piazza Armerina Enna Caltanissetta Palermo Pale Trapani Trapani Gela ela ento Agrigen gent ent Messina Mess Messi Messina Catania C Siracusa Ragusa Marsala Villa Romana del Casale Piazza Armerina PARCO ARCHEOLOGICO DELLA VILLA ROMANA DEL CASALE E DELLE AREE ARCHEOLOGICHE DI PIAZZA ARMERINA E DEI COMUNI LIMITROFI Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ITALIANO Foto di copertina di Ugo Cavallo Pubblicazione realizzata in collaborazione con il Comune di Piazza Armerina Città Unesco dal 2007 Parco Archeologico della Villa Romana del Casale e delle aree archeologiche di Piazza Armerina e dei Comuni limitrofi www.villaromanadelcasale.org [email protected] Uffici Palazzo Trigona Piazza Duomo 20 94015 Piazza Armerina Enna, Italia +39 0935 687667 +39 0935 687362 fax Corpo di Guardia Villa Romana del Casale +39 0935 680036 +39 0935 687183 fax Come arrivare: da Aeroporto Fontanarossa-Catania > autostrada A19 uscita Dittaino > direzione Valguarnera > Piazza Armerina; da Aeroporto Punta Raisi-Palermo e Trapani-Birgi > autostrada A19 uscita Enna > direzione Pergusa > Piazza Armerina; da Gela > strada 117 bis > Piazza Armerina. La Villa Romana del Casale è situata a circa 5 km dalla città di Piazza Armerina dalla quale è raggiungibile anche con un bus navetta, nel periodo estivo. La Villa è aperta dalle ore 9 del mattino a un’ora prima del tramonto (orario variabile estate-inverno) ogni giorno compresi i festivi. L’ingresso è gratuito per i cittadini della Comunità Europea di età inferiore ai 18 anni e superiore ai 65 anni. Per i residenti in provincia di Enna l’ingresso è di 1 euro. Per le scolaresche è necessario un elenco su carta intestata della scuola da presentare in biglietteria. La cura editoriale grafica e le traduzioni sono state realizzate grazie al contributo della Selz Foundation – N.Y. © Regione Siciliana. Assessorato dei Beni Culturali e della Identità Siciliana 2012. REGIONE SICILIANA – PARCO ARCHEOLOGICO VILLA ROMANA DEL CASALE – DIRITTI RISERVATI - VIETATA LA RIPRODUZIONE REGIONE SICILIANA – PARCO ARCHEOLOGICO VILLA ROMANA DEL CASALE – DIRITTI RISERVATI - VIETATA LA RIPRODUZIONE REGIONE SICILIANA – PARCO ARCHEOLOGICO VILLA ROMANA DEL CASALE – DIRITTI RISERVATI - VIETATA LA RIPRODUZIONE REGIONE SICILIANA – PARCO ARCHEOLOGICO VILLA ROMANA DEL CASALE – DIRITTI RISERVATI - VIETATA LA RIPRODUZIONE REGIONE SICILIANA – PARCO ARCHEOLOGICO VILLA ROMANA DEL CASALE – DIRITTI RISERVATI - VIETATA LA RIPRODUZIONE REGIONE SICILIANA – PARCO ARCHEOLOGICO VILLA ROMANA DEL CASALE – DIRITTI RISERVATI - VIETATA LA RIPRODUZIONE REGIONE SICILIANA – PARCO ARCHEOLOGICO VILLA ROMANA DEL CASALE – DIRITTI RISERVATI - VIETATA LA RIPRODUZIONE

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Page 1: REGIONE SICILIANA ˜ · PDF fileUn bene unico per tutti La struttura romana, di epoca tardo imperiale, per la sua eccezionale ricchezza di elementi architettonici e decorativi, è

thermae

pars publica

pars privata

pars servilis

hospitalia

ingressomonumentale

corteporticata

peristilioquadrangolare

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basilica

corridoio della “Grande caccia”

appartamentopadronale nord

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Pubblicazione realizzata in collaborazione con il Comune di Piazza ArmerinaCittà Unesco dal 2007

Parco Archeologico della Villa Romana del Casale e delle aree archeologiche di Piazza Armerina e dei Comuni limitrofi

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UfficiPalazzo TrigonaPiazza Duomo 2094015 Piazza ArmerinaEnna, Italia +39 0935 687667+39 0935 687362 fax

Corpo di Guardia Villa Romana del Casale+39 0935 680036+39 0935 687183 fax

Come arrivare:

da Aeroporto Fontanarossa-Catania > autostrada A19 uscita Dittaino > direzione Valguarnera > Piazza Armerina;

da Aeroporto Punta Raisi-Palermo e Trapani-Birgi > autostrada A19 uscita Enna > direzione Pergusa > Piazza Armerina;

da Gela > strada 117 bis > Piazza Armerina.

La Villa Romana del Casale è situata a circa 5 km dalla città di Piazza Armerina dalla quale è raggiungibile anche con un bus navetta, nel periodo estivo.

La Villa è aperta dalle ore 9 del mattino a un’ora prima del tramonto (orario variabile estate-inverno) ogni giorno compresi i festivi. L’ingresso è gratuito per i cittadini della Comunità Europea di età inferiore ai 18 anni e superiore ai 65 anni. Per i residenti in provincia di Enna l’ingresso è di 1 euro. Per le scolaresche è necessario un elenco su carta intestata della scuola da presentare in biglietteria.

La cura editoriale grafica e le traduzioni sono state realizzate grazie al contributo della Selz Foundation – N.Y.

© Regione Siciliana. Assessorato dei Beni Culturali e della Identità Siciliana 2012.

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Un bene unico per tuttiLa struttura romana, di epoca tardo imperiale, per la sua eccezionale ricchezza di elementi architettonici e decorativi, è divenuta oggetto di particolare rilievo all’interno del programma di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio della Regione Siciliana, la cui gestione è oggi af-fidata al Parco Archeologico della Villa Ro-mana del Casale e delle aree archeologiche di Piazza Armerina e dei Comuni limitrofi, Istituto dell’Amministrazione Regionale dei Beni Culturali. La Villa, tutelata dall’Unesco dal 1997, è ap-partenuta ad un esponente dell’aristocra-zia senatoria romana, forse un governatore di Roma (Praefectus Urbi); secondo alcuni studiosi, fu invece costruita e ampliata su diretta committenza imperiale. Per la sua bellezza e complessità può essere consi-derata uno degli esempi più significativi di dimora di rappresentanza rispetto ad altri coevi dell’Occidente romano. L’alto profilo del suo committente viene cele-brato, in modo eloquente, attraverso un pro-gramma iconografico, stilisticamente influen-zato dall’arte dei mosaicisti africani, che sono stati chiamati a realizzarlo e che si dispiega, con ricchezza compositiva, in una moltitudine di ambienti a carattere pubblico e privato.

Una lunga storiaL’impianto della residenza tardo antica del IV seco-lo d.C., sorge al di sopra di una villa rustica edificata tra il I e la seconda metà del III secolo d.C. periodo, quest’ultimo, a cui sembrano risalire reperti arche-ologici e strati di distruzione in più parti dell’area della villa.Nel corso del V e VI sec. d.C. le strutture della Villa si adattano a finalità difensive in un preciso program-ma di fortificazione rilevato, durante le campagne di scavo, dalla presenza di contrafforti a sostegno di diversi ambienti e dalla chiusura delle arcate superstiti dell’acquedotto collegato alle terme. Si determina così un iniziale processo di abban-dono e di trasformazioni funzionali delle stanze che vengono rioccupate, nei secoli successivi, da nuove strutture abitative sovrapposte allo strato

di distruzione dei muri preesistenti o al di fuori del perimetro dell’edificio tardo impe-riale. L’insediamento medievale che ne deriva, prende il nome di ”Palàtia”, Blàtea, o Iblâtasah, così definito da Ibn Idris, geografo arabo del XII secolo, fino ad assumere la denominazione di Plàtia. Considerato, forse, tra i più estesi e articolati della Sicilia, l’abitato viene distrutto durante il regno di Guglielmo I nel 1160-61 e, due anni dopo, viene fondata una nuova città fortificata nell’attuale sede di Piazza Armerina. La persistenza di realtà insediative più strut-turate nella zona appartenente al sito in cui sorgeva la villa romana viene rilevata, ancora, nel XV secolo, con la presenza di un centro,

conosciuto come Casale, da cui ha tratto il nome.

L’indagine archeologicaLe testimonianze storiche attorno al sito, oc-cupato dalla villa tardo antica, accrescono, nel corso del tempo, l’attenzione di molti studio-si che ne esplorano i resti fin dai primi anni dell’Ottocento, e poi ancora nei primi anni del XX secolo, con gli scavi di Biagio Pace e Paolo Orsi, per giungere all’importante campagna di scavo, avvenuta tra gli anni ’50 e gli inizi degli anni ‘60 dello scorso secolo con Vinicio Gentili, seguita da diffusi interventi di consolidamento dei mosaici rinvenuti. La scoperta di tale ricchezza compositiva pone, da subito, il problema della protezione, risol-to con la progettazione e la messa in opera di strutture, realizzate con materiale plastico la-minato, proposte dall’architetto Franco Minissi che, ispirato da Cesare Brandi, riprende, con una soluzione considerata all’epoca innovativa e funzionale, l’intervento già attuato nel 1941 da Piero Gazzola per la copertura dell’aula triabsi-data. Ulteriori e sistematiche campagne di sca-vo si sono succedute nei decenni successivi, fino alle ultime, che hanno messo in luce i resti di un esteso insediamento medievale adiacente alle strutture della villa.

Un nuovo voltoDal 2006 il sito è divenuto oggetto di un pro-grammatico intervento conservativo di recu-pero, le cui linee guida sono state tracciate dall’Alto Commissario Vittorio Sgarbi e attuate dall’Amministrazione Regionale dei Beni Cultu-rali, con fondi dell’Unione Europea, su Progetto e Direzione dei Lavori di Guido Meli.L’intervento coinvolge circa 3000 mq di super-fici pavimentali musive ed in opus sectile oltre a numerosi dipinti murali policromi, nonché la riconfigurazione della volumetria degli spazi. Sono state adottate differenti scelte formali e materiche rispetto alle precedenti, in grado di permettere una mi-gliore conservazione e fruizione di questa resi-denza, considerata una tra le più prestigiose testimonianze monu-mentali di età antica nel Mediterraneo.

Particolare del mosaico della palestra: l’auriga della fazione verde conduce la sua quadriga alla vittoria (foto di Mario Noto).

Praefurnium delle terme trasformato in fornace in epoca medievale (foto di Mario Noto).

Villa Romana del Casale, anni ’50 (foto dell’Archivio della Soprintendenza di Enna).

Render del progetto esecutivo delle nuove coperture del peristilio quadrangolare e della basilica (a cura di AED ingegneria e Zerouno Giuseppe Cascino architetto).

Restauro di una protome animale del tappeto musivo del peristilio con tecnica di astrazione cromatica a malta incisa.

La Villa e il territorio dei cinque sensi

l’odore dei boschi

il sapore dei prodotti della terra

l’eco della storia

la visione dei mosaici

il contatto con la cultura mediterranea

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