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IL FASCISMO
“REGIME REAZIONARIO DI MASSA”
Crisi del sistema liberale- soppressione delle istituzioni rappresentative- partito unico- repressione poliziesca- dirigismo economico
Tutela della borghesia- “reazione” alla prima guerra mondiale- “reazione al pericolo rosso”- collaborazione con monarchia, chiesa esercito
Mobilitazione delle masse- organizzazione del consenso- nazionalismo- stato assistenziale- culto del duce
“TOTALITARISMO”definizione: La libertà e gli interessi del singolo sono subordinati all’interesse “generale”
caratteristiche: autoritarismo, uso sistematico della violenza, mobilitazione delle masse, nazionalismo, culto del capo
ALLE ORIGINI DEL FASCISMO
crisi economicadebito pubblicoinflazionedisoccupazionediseguaglianze sociali
radicalizzazione dello scontro sociale
CRESCITA DEL MOVIMENTO FASCISTA
crisi socialenazionalizzazione dei contadinirafforzamento della classe operaiamobilitazione dei ceti medi(“mito della vittoria mutilata”)
crisi politicadebolezza dei governi liberalicrescita di popolari e socialistiingovernabilità
conseguenze della prima guerra mondiale
divisioni nel movimento socialista
IL FASCISMO
DALLE ORIGINI ALLA PRESA DEL POTERE
1919 - 1920 “Biennio rosso”
marzo 1919 Benito Mussolini fonda il Fascio Milanese di Combattimento (programma di San Sepolcro).
settembre 1919 Gabriele D'Annunzio conquista Fiume con una spedizione di volontari
1920 Cade il governo Nitti, gli subentra Giolitti. I fascisti sono sconfitti alle elezioni.
gennaio 1921 Scissione al congresso socialista di Livorno, nasce il Partito Comunista d’Italia
1921 Alle elezioni i fascisti, alleati con liberali e conservatori, ottengono 32 deputati.
novembre 1921 Nasce il Partito Nazionale Fascista
1922 Culmine della violenza squadrista
28 ottobre 1922 Marcia su Roma
IL FASCISMO
1919 - 1920 “Biennio rosso”
Agitazioni operaie e contadine, con scioperi e occupazioni di terre e fabbriche.
A sud i contadini occupano le terre dei latifondisti.A Nord i braccianti sottraggono agli agrari il controllo del mercato del lavoro
A Milano e Torino gli operai dopo una serie di scioperi iniziano l’occupazione delle fabbriche rivendicando il potere per i “Consigli di fabbrica”
Il precipitare della crisi economica e la strategia di non intervento dei governi liberali portano all’esaurimento dell’esperienza.
Guardie rosse all'interno di una fabbrica occupata (1920)
Antonio Gramsci (1920)Il suo gruppo, “Ordine nuovo”, fu tra i più attivi nel promuovere le occupazioni delle fabbriche a Torino.
IL FASCISMO
Programma di Piazza San Sepolcro
Al momento della costituzione del primo Fascio di combattimento a Milano (marzo 1919) il programma di Mussolini è ancora estremamente confuso: è fortemente nazionalista, ma anche anticapitalista, anticlericale e antimonarchico.
Negli anni successivi Mussolini attenuerà sempre più gli aspetti “di sinistra” dell’ideologia fascista, operando un vero e proprio rovesciamento e trasformandosi nel difensore della monarchia, della proprietà, dei valori della religione cattolica.
Al momento della nascita del Partito Fascista l’anima rivoluzionaria del movimento fascista e messa da parte e Mussolini può mostrarsi sempre più come “uomo d’ordine”, l’unico in grado di evitare che l’Italia precipiti nel caos. Mario Sironi, Squadra d’azione
Quadro celebrativo delle “squadracce” fasciste
IL FASCISMO
La questione fiumana
La decisione di non assegnare all’Italia Fiume e la Dalmazia scatenò la polemica della “vittoria mutilata”.
Nel settembre del 1919 Gabriele D’Annunzio a capo di un gruppo di volontari (soprattutto reduci della Grande Guerra) occupa la città di Fiume, in Istria, senza il consenso del governo.
Nel 1920 Giolitti firma il trattato di Rapallo: l’Istria passa all’Italia, la Dalmazia passa alla Jugoslavia, Fiume viene dichiarata città libera. L’esercito italiano sgombera la città dalle milizie dannunziane.
Nel 1924 Fiume viene annessa all’Italia a seguito di una diversa ripartizione del territorio istriano.
Gabriele D’Annunzio proclama la reggenza del Carnaro.
L’avventura di D’Annunzio a Fiume può essere interpretata come una sorta di prova generale della successiva politica di Mussolini: uso della forza (in particolare reduci), nazionalismo, teatralizzazione della politica (discorsi dal balcone, adunate, slogan, bandiere ecc.).
IL FASCISMO
Lo squadrismo fascista
Elemento decisivo per la presa del potere da parte di Mussolini fu l’uso sistematico della violenza organizzata contro il movimento operaio.
Le squadre d’azione fasciste erano costituite soprattutto da giovani reduci appartenenti alla piccola e media borghesia.
Lo squadrismo fascista fu finanziato dagli agrari della pianura padana, appoggiato dalla borghesia e poteva agire con la copertura delle forze dell’ordine e dell’esercito.
Le forze liberali, pur non condividendo i metodi fascisti, pensarono di poter utilizzare la sua violenza per sconfiggere la protesta delle classi lavoratrici.
Una squadra di fascisti in posa prima di una delle sue “spedizioni punitive”
Tra il 1919 ed il 1922 furono sempre più frequenti le violenze delle squadre fasciste contro esponenti del movimento socialista, lavoratori in sciopero, sedi di partiti e sindacati, amministrazioni comunali socialiste.
IL FASCISMO
La marcia su Roma
Il 24 ottobre 1922, al culmine di mesi di violenze fasciste, Mussolini organizza un grande raduno di camice nere a Napoli e minaccia di Marciare su Roma.
Nei giorni successivi, grazie a numerose complicità istituzionali, le squadre fasciste cominciano l’avvicinamento alla capitale, mentre Mussolini attende a Milano pronto a fuggire in caso di fallimento.
Il Re, di fronte al rischio di una guerra civile, rifiuta di firmare lo stato d’assedio proposto dal dimissionario Facta. L’esercito non riceve l’ordine di intervenire.
Il 29 ottobre Mussolini è incaricato di formare il nuovo governo.
Mussolini con i quadrumviri Bianchi, Balbo, De Bono e De Vecchi
Le squadre fasciste in marcia verso Roma erano disorganizzate e mal equipaggiate, l’esercito avrebbe potuto fermarle senza difficoltà. Furono le simpatie di cui godeva Mussolini negli ambienti militari, monarchici e conservatori in genere a spaventare il Re tanto da fargli temere lo scoppio di una guerra civile e da indurlo a incaricare proprio Mussolini della formazione del nuovo governo.
IL FASCISMO
LA COSTRUZIONE DEL REGIME
novembre 1922 Primo governo Mussolini (di coalizione con liberali e popolari)
dicembre 1922 Istituzione del Gran Consiglio del Fascismo
gennaio 1923 Le squadre fasciste vengono organizzate nella Milizia fascista
1923 legge elettorale Acerbo
giugno 1924 Omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti e “Aventino”
gennaio 1925 Discorso di Mussolini alla Camera
1925 - 1926 “LEGGI FASCISTISSIME”
IL FASCISMO
“LE LEGGI FASCISTISSIME”- Soppressione delle libertà di stampa, di associazione, di insegnamento
- Istituzione dell’OVRA
- Istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato
- Rafforzamento del potere esecutivo del “Duce”
- Soppressione delle automie locali
persecuzione degli oppositori
(carcere, confino, esilio, assassinio)
- legge elettorale 1928 (i deputati non sono più eletti, bensì nominati dal Gran Consiglio del fascismo)
- La Camera dei deputati è sostituita dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni (1939)
fine dell’ordinamento liberale
DITTATURA FASCISTA
IL FASCISMO
L’ORGANIZZAZIONE DEL CONSENSO
* creazione del Ministero della Cultura Popolare (Minculpop)
* culto del Duce e della “romanità”
* inquadramento dei giovani in organizzazioni facenti capo al partito fascista
* “teatralizzazione” della politica (discorsi del Duce, parate militari, ginnastica collettiva, ecc.)
* uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa (Istituto Luce, Eiar)
* istituzione del dopolavoro
* Patti Lateranensi
IL FASCISMO
I grandi miti che dovevano unire gli italiani erano la celebrazione dell’Impero romano e l’esaltazione del suo Duce che poteva restituire all’Italia il suo glorioso passato
IL FASCISMO
I giovani furono inquadrati in associazioni paramilitari: dai Figli della lupa ai Balilla, alla Gioventù italiana del littorio, fino ai Gruppi Universitari Fascisti.
Ginnastica collettiva, esercitazioni e sfilate in uniforme vennero imposte nei luoghi di studio e di lavoro.
IL FASCISMO
Nel 1925 fu statalizzato l’Istituto Luce, che deteneva il monopolio
dell’informazione cinematografica
Nel 1927 viene costituita l’EIAR (Ente Italiano Audizione Radiofoniche), la radio fu uno dei
più potenti strumenti di propaganda del regime
IL FASCISMO
L’11 febbraio 1929 Mussolini ed il cardinale Gasparri sottoscrivono i Patti Lateranensi
All’indomani della firma dei Patti lateranensi Papa Pio XI salutava Mussolini come “l’uomo della Provvidenza”.
La firma del concordato fu indubbiamente un successo di Mussolini che, in questo modo, rafforzava il consenso dell’opinione pubblica verso il suo regime e poteva consolidare la sua opera di “fascistizzazione” della società italiana.
I Patti lateranensi
Uno dei passaggi chiave nella fascistizzazione della società italiana fu la pacificazione con la chiesa cattolica, sancita dai Patti lateranensi.
Si trattava di tre documenti distinti: un trattato, una convenzione finanziaria e un concordato.Il trattato prevedeva il mutuo riconoscimento di Stato e Chiesa e prevedeva l’istituzione della Città del vaticano. La convenzione finanziaria fissava un risarcimento per i beni espropriati al momento dell’unificazione italianaIl concordato prevedeva il giuramento di fedeltà dei vescovi allo stato in cambio di importanti privilegi alla chiesa cattolica: il cattolicesimo diventava religione di stato e lo stato italiano si impegnava a riconoscere gli effetti civili del matrimonio religioso e ad impartire l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.
IL FASCISMO
LA POLITICA ECONOMICA DEL FASCISMO
CORPORATIVISMO - PROTEZIONISMO - STATALISMO
abolizione dei sindacati; repressione della conflittualità operaia;istituzione delle corporazioni e dei contratti collettivi di lavoro.
subordinazione degli interessi di classe agli interessi nazionali
tutela degli interessi della borghesia industriale a
scapito delle masse operaie
- risposta alla crisi del ‘29- valenza ideologica
tutela dei ceti medi tutela dei grandi agraritutela della grande industria “stato imprenditore”“stato banchiere”
strumento di mobilitazione dell’opinione pubblica
IL FASCISMO
1922 - 1926 Politica economica liberista
1926 “Quota Novanta”1926 “Battaglia del grano”1928 Bonifica integrale
1933 creazione dell’IRI e dell’IMI1934 Istituzione del Ministero delle Corporazioni1936 Autarchia
LA POLITICA ECONOMICA DEL FASCISMO
rivalutazione della lira
stimolo della produzione agricola e riduzione delle importazioni
IL FASCISMO
La nascita dell’IRI
Per far fronte alla crisi del ‘29 lo stato fascista fu costretto ad intervenire in maniera sempre più massiccia nell’economia italiana. Le varie partecipazioni azionarie accumulate per salvare industrie in difficoltà vennero raccolte nel 1933 dall’IRI, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, presieduto da Alberto Beneduce.Al patrimonio industriale dell’IRI si aggiunse poi quello finanziario dell’IMI, l’Istituto Mobilare Italiano, destinato a sostituire le vecchie banche miste nel finanziamento degli investimenti industriali.
L’industria di stato (o a partecipazione statale) e la banca pubblica, nate negli anni trenta, sopravvissero al regime e diventarono istituzioni fondamentali nella successiva storia economica italiana.
Una foto delle acciaierie Terni negli anni ‘30
L’IRI, Istituto per la Ricostruzione Industriale, si trovò nel giro di pochi anni a possedere un vero e proprio impero industriale.
Tutti i più importanti settori produttivi erano controllati dall’istituto: dalla siderurgia all’industria estrattiva, dalla cantieristica alla costruzione di locomotive, dall’industria automobilistica a quella delle fibre artificiali.
IL FASCISMO
LA POLITICA ESTERA FASCISTA
1922 - 1933 politica estera ambivalente
Revisione dell’assetto europeo uscito dalla Prima guerra mondiale
Mussolini garante della pace europea
1933 avvento del nazismo in Germania
Tentativo di Mussolini di frenare l’aggressività tedesca accreditandosi come mediatore fra Hitler e le potenze occidentali
1933 - 35
1935 guerra d’Etiopia rottura dell’equilibrio internazionale
avvicinamento fra Italia e Germania
1936 Asse Roma-Berlino1936 Partecipazione alla guerra civile spagnola1937 Patto anticomintern (Italia, Germania e Giappone)
SECONDA GUERRA MONDIALE
1938 ”leggi razziali”
IL FASCISMO
La conquista dell’Etiopia
La guerra d’Etiopia (ottobre 1935 - maggio 1936)rappresenta il culmine del progetto di espansione coloniale italiana.
Si trattò dell’ultima guerra coloniale europea, condotta dal maresciallo Graziani senza risparmio di uomini e mezzi.La guerra si concluse rapidamente, anche per la brutalità con cui fu condotta (coinvolgimento di civili, uso di armi chimiche proibite), ma la resistenza etiope continuò fino alla fine dell’occupazione.
La scelta imperialista rappresentò una delle ultime carte giocate dal regime per superare la difficile crisi economica e mantenere il consenso. Essa tuttavia costò all’Italia la condanna dell’opinione pubblica mondiale (sanzioni economiche decretate dalla Società delle Nazioni) e causò quell’isolamento diplomatico che la spinse a rafforzare la sua alleanza con la Germania di Hitler.
Manifesto propagandistico sulla guerra d’Etiopia
IL FASCISMO
Fascismo e “Fascismi”
elezioni 1932: NSDAP 38% dei voti
Hitler a capo di un governo di coalizione
incendio del Reichstag (27 - 2 - 1933)
elezioni 1933: NSDAP 44% dei voti
24 marzo 1933 il Parlamento concede a Hitler i pieni poteri
1 agosto 1933 Hitler presidente della Repubblica
Notte dei lunghi coltelli (30 giugno 1934)
IL NAZIONALSOCIALISMO TEDESCODebolezze della
Repubblica di WeimarDivisione del movimento operaio
Destra nazionalista eversiva
ascesa di HITLER
Conseguenze della “Grande Crisi”
instaurazione di un regime di terrore contro le opposizioni
la violenza nazista dilaga in Germania
eliminazione dei capi delle SA (ala sinistra del partito) per ottenere l’appoggio dell’esercito e dei gruppi imprenditoriali
Fascismo e “Fascismi”
I CARATTERI DELLA POLITICA NAZIONALSOCIALISTA
Rilancio dell’economia CORPORATIVISMO e DIRIGISMO (Göring)
Nazionalismo e IMPERIALISMO
politica estera espansionistica
dottrina del “Lebensraum”
RAZZISMO antisemitismo 1935 Leggi di Norimberga
1936 istituzione campi di concentramento
1938 Notte dei cristalli
1942 “Soluzione finale”
TOTALITARISMOREPRESSIONE
Creazione del Grande Reich Tedesco e di un
Nuovo Ordine Europeo
PROPAGANDA
Gestapo e SS (Himmler)
uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa (Goebbles)
Fascismo e “Fascismi”
Ungheria, Yugoslavia, Polonia, Turchia, Lituania, Portogallo
IL FASCISMO EUROPEO
anni ‘20 Formazione di regimi autoritari nazionalisti
Conseguenze della “grande crisi” Avvento al potere di Hitler
anni ‘30:diffusione del modello fascista e
trasformazione in senso totalitario dei vecchi autoritarismi
Estonia e Lettonia, Bulgaria, Romania, Grecia,
AUSTRIA, SPAGNA
riavvicinamento tra le forze antifasciste: politica dei “Fronti popolari”
Fascismo e “Fascismi”
La guerra civile spagnolaLa vittoria del Fronte Popolare alle elezioni del 1936 segnò di fatto l’inizio della guerra civile spagnola. L’esercito, guidato dal generale Francisco Franco e con l’appoggio della Chiesa, dei grandi latifondisti e dei miliziani falangisti, attuò un colpo di stato che divise in due il paese.
A fianco di Franco si schierarono Hitler e Mussolini, che inviarono in Spagna uomini e mezzi. A difendere la repubblica accorsero invece volontari antifascisti da ogni parte del mondo, che si organizzarono nelle Brigate internazionali.
La Guerra civile spagnola, seppure terminata con la vittoria di Franco (1939) e l’instaurazione di un regime fascista che sopravvisse alla seconda guerra mondiale, rappresentò una tappa fondamentale in vista del successivo scontro europeo fra fascismo e antifascismo.
Pablo Picasso, GUERNICA, 1937 (particolare)
Uno degli episodi più cruenti della guerra civile spagnola fu il bombardamento aereo di Guernica. La cittadina non era teatro di azioni belliche quindi nel bombardamento persero la vita soprattutto donne e bambini.