REDAZIONE RESPONSABILE DEL PROGETTO Prof.ssa Biscaro Patrizia COLLABORATORI Gli alunni delle classi...

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REDAZIONE RESPONSABILE DEL PROGETTO Prof.ssa Biscaro Patrizia COLLABORATORI Gli alunni delle classi 2B-2C , Prof.ssa Tibaldo Luisa CONSULENTI DI RICERCA Tutti gli alunni e docenti FOTOGRAFI Bovo Matteo, Frezzato Riccardo, Beltrame Matteo, Mingardo Enrico, Solera Marco, Ferraccioli Stefano, Birolo Riccardo, Bellin Alessandro, Manfrinato Giovanni, Viola Elisa, Rodella Michael, Macagno Luca GRAFICI Turato Sara, Angeli Alice, Barotti Lara, Maniezzo Marco COORDINAMENTO – LABORATORIO DI RICERCA Prof.ssa Biscaro Patrizia , Prof.ssa Tibaldo Luisa CORREZIONE BOZZE Prof.ssa Biscaro Patrizia , Prof.ssa Tibaldo Luisa REALIZZAZIONE MULTIMEDIALE Prof.ssa Tibaldo Luisa SI RINGRAZIANO per la collaborazione Sig. Segato Giuseppe, Prof. Rizzo Ivano, Prof. Zanirato Adriano, Dott.ssa Grappeggia Silvia, Collaboratori scolastici

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REDAZIONE RESPONSABILE DEL PROGETTO

Prof.ssa Biscaro Patrizia

COLLABORATORI Gli alunni delle classi 2B-2C , Prof.ssa Tibaldo Luisa

CONSULENTI DI RICERCA Tutti gli alunni e docenti

FOTOGRAFI Bovo Matteo, Frezzato Riccardo, Beltrame Matteo, Mingardo Enrico, Solera Marco, Ferraccioli Stefano, Birolo Riccardo, Bellin Alessandro, Manfrinato Giovanni, Viola Elisa, Rodella Michael,

Macagno Luca

GRAFICI Turato Sara, Angeli Alice, Barotti Lara, Maniezzo Marco

COORDINAMENTO – LABORATORIO DI RICERCA Prof.ssa Biscaro Patrizia , Prof.ssa Tibaldo Luisa

CORREZIONE BOZZEProf.ssa Biscaro Patrizia , Prof.ssa Tibaldo Luisa

REALIZZAZIONE MULTIMEDIALE Prof.ssa Tibaldo Luisa

SI RINGRAZIANO per la collaborazione Sig. Segato Giuseppe, Prof. Rizzo Ivano, Prof. Zanirato Adriano, Dott.ssa Grappeggia Silvia,

Collaboratori scolastici

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Ciò che mi ha spinto a mettere assieme queste pagine con i miei alunni e alcuni dell’ITAS , è stata la curiosità di conoscere la storia e il passato del territorio in cui noi polesani viviamo. Come docente di Storia ritengo che l’obiettivo della disciplina sia quello di trasmettere ai ragazzi di oggi lo spirito di ricerca, recuperando le testimonianze della nostra storia territoriale. Credo che conservare qualcosa, trasmettere qualcosa a qualcuno, in particolar modo ai miei alunni, significhi innanzi tutto avere chiara la conoscenza e la coscienza delle proprie radici. Ecco perché ho accolto con piacere l’invito dell’Amm. Provinciale di Rovigo, di partecipare al progetto “ LA TERRA CHE CI APPARTIENE” ed è stato così che ho cercato di rivolgere parte della mia didattica ad un lavoro di osservazione diretta del territorio, di studio e di documentazione archivistica. La scelta del tema “ LA CASA RURALE “ è stata affrontata in quanto è l’ambiente familiare in cui ragazzi vivono solitamente, molti di loro provengono da famiglie di agricoltori, conoscono concretamente il lavoro e la vita di campagna. E primo fra tutti parlare della corte di campagna mi ha riportato indietro con gli anni, all’età della mia infanzia, dei miei ricordi di bambina, al respiro di quell’aria festosa sull’aia dopo la trebbiatura nella casa dei miei nonni. La fatica e il tempo dedicati a tale ricerca, svolta da me e da tutti coloro che hanno contribuito a elaborare il testo in oggetto, sono stati ripagati in termini di soddisfazione personale , perché il quadro che ne è scaturito, a mio modesto parere, è sicuramente affascinante e diventa un prezioso e non trascurabile documento di Storia locale. Le pagine del presente testo non sono e non vogliono essere esaustive di ogni argomento. L’auspicio è che questo lavoro stimoli gli studenti e qualche lettore casuale ad avvicinarsi al passato in modo non distaccato dal proprio futuro.

L’insegnante di Storia Biscaro Patrizia

Presentazione

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PREFAZIONE“ In principio, fu il contadino. La civiltà che andiamo vivendo, la nostra civiltà occidentale, ricorda appena questa figura che durò millenni, radicata alla terra, anzi a un minuscolo, individuale “ pezzo di terra” e trasformò la fisionomia del continente europeo, lentissimamente, con opera assidua, dalla Grecia preomerica al dovizioso Champagne. Oggi nascono i musei “delle contadinerie”, che raccolgono attrezzi, umili ma prodigiosi, del lavoro umano nelle campagne. Sono luoghi struggenti, sono il sarcofago di una esistenza cruda e però, in varia misura, invidiabile se la ripensa l’uomo contemporaneo, altamente alienato, vittima del suo stesso comfort, legato a ben diverse e tiranniche misure del tempo, che per il contadino fu solo quello lunare e solare. Il contadino, come esponente e crogiuolo di una civiltà che tanto durò, è ormai una figura quasi mitica. E altrettanto lo è la sua casa, il suo modo di abitare, altrettanto lo è la stalla con le sue bestie, il tipo dei suoi infiniti lavori, e l’adattamento al lavoro. Il contadino sapeva far tutto: i muri, le porte, gli sgabelli, le corde, il recinto, il tetto, i mobili, le culle per i neonati, gli zoccoli. Seccava pelli di coniglio e lepre, inventò l’uso totale di una bestia da lui allevata, cioè il maiale, sapeva aiutare una vacca a partorire, innestava gli alberi, raddrizzava persino i chiodi storti già usati una volta e aggobbiti, perché tutto serve una volta ma anche due o tre. La casa del contadino, sia toscano, veneto o piemontese, è luogo di rifugio, ma anche fucina perpetua. È come il satellite che in cielo deve saper essere autonomo in ogni caso, è un abitazione che insieme risulta fortezza,

nascondiglio, ripostiglio dispensa globale.”

Giovanni Arpino

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SENSIBILIZZARE SIGNIFICA NON PERDERE!Sembra ancora non aver trovato risonanza, presso gli enti locali e gli amministratori, la riflessione sullo stato dell’edilizia rurale.Tali considerazioni dovrebbero costituire un monito saldo per i progettisti, i committenti,le commissioni edilizie comunali, i politici affinché non si continui a ipotizzare nuovearee residenziali, anche dove non c’è bisogno, ripetendo l’errore di privare della presenza dell’uomo le nostre campagne, così come si è verificato per le zone collinari; perché non si persista a trasferire indifferentemente, nel paesaggio di pianura, modelli, forme e materiali edilizi che si addicono ad anonimi ambienti urbani, marini o collinari, rinnegando completamente o non riuscendo a interpretare modernamente il vario patrimonio edilizio locale del passato.Le ville, i rustici, le case contadine, costituiscono un testimonianza della nostra civiltà agricola che deve essere salvata e salvaguardata.Ciò può avvenire in primo luogo, se le case continueranno ad essere abitate, dotando di servizi le zone in cui esse si trovano; secondariamente se, pur adeguando gli spazi interni di queste costruzioni a livelli di vita più soddisfacenti, vengono difese le originarie forme architettoniche, impedendo qualsiasi alterazione esterna compromettente.Questo non solo per un fatto estetico, ma perché costituirebbe il segno di un alto grado di civiltà raggiunto. Le classi 2^B e 2^C

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ALLEGATO A alla Dgr n. 3411 del 15 NOV 2005 LA CASA E IL CONTADINO – A. Fumagalli EDAGRICOLE 1985 LA CASA RUSTICA NEL POLESINE - Marsilio Editore 1980 LA CASA RURALE NEL POLESINE – Cavriani-Sproccati 1981 DA CA’ PESARO AL NOVECENTO - Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 1986 CIVILTA’ CONTADINA POLESANA - Istituto Padano di Arti Grafiche. Rovigo ARCHITETTURA RURALE – Francesco La Regina Calderini 1980 LA CENTURAZIONE DELL’AGRO DI ADRIA – Ags Edizioni ROVIGO E LA SUA PROVINCIA – Guida turistica e culturale

- Amministrazione Provinciale di Rovigo - DOCUMENTI CATASTALI DELL’ARCHIVIO DI STATO DI ROVIGO RICERCA DI ARTICOLI, DOCUMENTI DA INTERNET IL GIORNALE DI SAN MARTINO DI VENEZZE NOTIZIE STORICHE SUL PAESAGGIO AGRARIO IL POLESINE CORTI E CASE RURALI NEL CUORE DEL POLESINE LA STORIA DI ARQUÀ POLESINE STORIA E CRONACA DI SAN MARTINO MANUALE DI STIMA E GESTIONE DEI BENI RUSTICI E URBANI - Porciani- EDAGRICOLE 2001 LA REPUBBLICA VENETA: DOSSIER CRESPINO” & “LA STORIA DI CRESPINO”; ATTI OFFERTI DALLA FAMIGLIA BULLO ORA PROPRIETARIA DELLA DI CA’ LABIA

BIBLIOGRAFIA

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PROGETTO MUSEALE : LA TERRA CHE CI APPARTIENE

TEMA: LA CORTE RURALE NEL POLESINE - IERI E OGGI -

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FINALITA’ Il progetto ha lo scopo di far conoscere ai ragazzi la realtà storica e culturale della propria terra; dopo aver osservato alcune istituzioni museali si cercherà, attraverso un’attenta ricerca, di scoprire luoghi, oggetti della realtà presente che testimoniano la vita della civiltà contadina polesana.

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OBIETTIVI - Imparare ad osservare la realtà presente - Acquisire uno spirito di ricerca del territorio dal punto di vista storico - Leggere e interpretare documenti catastali , carte topografiche , disegni, fotografie , resoconti - Elaborare dei testi espositivi su quanto osservato, analizzato - Cogliere analogie, diversità tra le varie tipologie edilizie

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CONTENUTI - Il concetto di “CASA” come significato sociale - Varie tipologie costruttive: insediamenti, casa singola, corte, stalla, fienile ecc. - Struttura e funzione abitativa della casa - Evoluzione di “particolari” edilizi : le imposte, il camino, l’aia, ecc.- I materiali edilizi - Influenze esterne - Alto, Medio, Basso Polesine - Confronto fra la casa di ieri ed oggi - La mia abitazione rurale - La casa colonica della mia Scuola : ISTITUTO AGRARIO - Le arti figurative: pittura e fotografia

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METODO Il progetto si svolgerà attraverso:

LAVORO DI GRUPPO 10 GRUPPI ( 6 . 3 ) ( 4 . 4 )

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DURATA Il lavoro di ricerca inizierà : presentazione progetto 22 febbraio 2006 raccolta materiale 10 marzo 2006 analisi documenti dal 15 marzo al 26 aprile 2006 presentazione lavori 10 maggio 2006

Il lavoro di studio si svolgerà a scuola 2 ore alla settimana : 2B martedì 1-2° h 2C mercoledì 4-5° h Il lavoro di osservazione e revisione , stesura e raccolta materiale si svolgerà a casa.

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VERIFICA - VALUTAZIONE Tutto il materiale elaborato sarà oggetto di valutazione, come pure l’impegno, la partecipazione e la collaborazione di gruppo.Saranno oggetto di verifica : I TESTI ESPOSITIVI, LE TABELLE, I DISEGNI, LE FOTO, MATERIALE DOCUMENTARISTICO IN GENERE.

Registro

del Professore

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FONTI Biblioteca scolastica, biblioteche comunali, amici, nonni, Comune (settore edilizio), Internet, ecc.