Red merkel helix zeissv8 w 2015

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CANNA RIGATA 72 Weidmannsheil Merkel Helix con Zeiss Victory V8 Weidmannsheil 73 Merkel Helix con Zeiss Victory V8 Provare a caccia un fucile rigato della Merkel abbinandolo all’ultimo prodotto di vertice deIla Zeiss rappresenta un piacere inconsueto e il cacciatore che lo ha impiegato ne fornisce un responso esauriente. Testo e foto di Emanuele Tabasso In apertura, Mario posa con la carabina Merkel Helix dotata dell’ottica Zeiss V8: si è aggiunta a fine caccia la pointer Pinky, avviata quietamente verso i sedici anni, ma sempre interessata agli afrori dei selvatici. In questa foto, notare il rapporto di movimento pari a 1:2 fra manubrio e otturatore: nell’arretramento di quest’ultimo si scopre la finestra di espulsione occlusa altrimenti da un coperchio sagomato in lamiera. I fucili a canna rigata con movimento in linea hanno conosciuto negli ul- timi tempi un successo che mai era loro arriso negli anni precedenti quando tale sistema di riarmo era appannaggio pressoché esclusivo di alcune produzioni militari, segnatamente svizzere e austria- che con gli Schmidt Rubin e gli Steyr. Lo sviluppo del percorso creava un’azione rotatoria del cilindro o della testina svin- colando i tenoni dalle mortise ricavate nel castello, o metteva in movimento an- golare uno zoccolo che lavorava di punta, ma inclinato rispetto alla forza applicata. La riproposta dei tempi più recenti pre- sentata da Blaser vede il movimento di un cono per l’espansione di dodici tenon- cini ricavati da una serie di lamine elasti- che con aggancio in una corona circolare fresata all’interno della culatta della can- na: un sistema meccanico mutuato da un campo diverso da quello armiero. La Merkel invece ha optato per un sistema di chiusura decisamente ortodosso tra- mite un otturatore a testina rotante con sette alette, sempre con bloccaggio nelle mortise fresate nella culatta della canna, innovando per contro il sistema di movi- mento del complesso.

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cannaRigata

72 Weidmannsheil

Merkel Helix con Zeiss Victory V8

Weidmannsheil 73

Merkel Helixcon Zeiss Victory V8

Provare a caccia un fucile rigato della Merkel abbinandolo all’ultimo prodotto di vertice deIla Zeiss rappresenta un piacere inconsueto e il cacciatore che lo ha impiegato ne fornisceun responso esauriente.

testo e foto di Emanuele tabasso

In apertura, Mario posa con la carabina Merkel Helix dotata dell’ottica Zeiss V8:

si è aggiunta a fine caccia la pointer Pinky, avviata quietamente verso i sedici

anni, ma sempre interessata agli afrori dei selvatici. In questa foto, notare il rapporto di movimento pari a 1:2 fra

manubrio e otturatore: nell’arretramento di quest’ultimo si scopre la finestra di

espulsione occlusa altrimenti da un coperchio sagomato in lamiera.

I fucili a canna rigata con movimento in linea hanno conosciuto negli ul-timi tempi un successo che mai era

loro arriso negli anni precedenti quando tale sistema di riarmo era appannaggio pressoché esclusivo di alcune produzioni militari, segnatamente svizzere e austria-che con gli Schmidt Rubin e gli Steyr. Lo sviluppo del percorso creava un’azione rotatoria del cilindro o della testina svin-colando i tenoni dalle mortise ricavate nel castello, o metteva in movimento an-golare uno zoccolo che lavorava di punta, ma inclinato rispetto alla forza applicata. La riproposta dei tempi più recenti pre-sentata da Blaser vede il movimento di un cono per l’espansione di dodici tenon-cini ricavati da una serie di lamine elasti-che con aggancio in una corona circolare fresata all’interno della culatta della can-na: un sistema meccanico mutuato da un campo diverso da quello armiero. La Merkel invece ha optato per un sistema di chiusura decisamente ortodosso tra-mite un otturatore a testina rotante con sette alette, sempre con bloccaggio nelle mortise fresate nella culatta della canna, innovando per contro il sistema di movi-mento del complesso.

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Merkel Helix con Zeiss Victory V8

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CANNA RIGATA

In evidenza sul fianco la barretta diagonale contro cui insistono le due parti della calciatura. All’interno della finestra appare la testa dell’otturatore con in primo piano l’unghia di estrazione. La robusta tacca di mira, inclinata per evitare riflessi e su incastro a coda di rodine per gli scostamenti laterali, presenta l’incavo a U con tre punti in fibra ottica gialla, utilissimi per accomodare l’occhio in ogni condizione di luce.

L’oculare dello Zeiss V8 1,8-14x50 è dotato di ghiera di messa a fuoco in base alle diottrie dell’occhio, e della ghiera superiore per la regolazione dell’intensità del punto luminoso evidentissimo e di minima sezione. In basso, la guardia di forma elegante sottende il grilletto su cui si agisce con estrema sensibilità: il gruppo in un unico supporto sagomato comprende pure il ponticello, la meccanica interna di percussione e scatto e il bocchettone del caricatore.

Una cremagliera posta all’interno del castello crea un rapporto di 1 a 2 del per-corso realizzato dal manubrio, in grado di sviluppare con una corsa breve il lavo-ro di rotazione e quello di retrazione. Una soluzione ingegnosa, realizzata con la precisione che contraddistingue la marca e in grado di assicurare quella rapidità di riarmo necessaria per ripetere favorevol-mente il tiro a bersagli in movimento. Nello studio troviamo altre peculia-rità come il castello chiuso grazie a cui si evita di avere l’otturato-re a breve distanza dall’occhio e di percepirne il movimento mantenendo così la massi-ma attenzione nell’ottica o nelle mire fisse, un elemen-to anche di sicurezza e di impedimento all’ingresso di corpi estranei grazie anche a una paratoia mobile sagomata che occlude la finestra di espulsio-ne quando l’otturatore è in chiusura. Le finalità del nuovo progetto non sono limitate a una carabina con rapidità di riarmo e vanno oltre tenendo conto di capacità di impiego nella caccia in senso lato, quindi con risultati adeguati al tiro di precisione anche alle distanze consone alle odierne esigenze nella cerca degli un-gulati e alla possibilità di variare il calibro secondo le necessità balistiche.

un semplicissimo innesto diritto e la si può estrarre dalla sede con la rotazione manuale: conservandola in tasca è anche una valida soluzione per rendere inusabi-le il fucile. Abbiamo dunque osservato le due componenti per il cambio di calibro: le canne sono tante quante le opzioni di cameratura mentre le testine sono tre e raggruppano ognuna una serie di cartuc-ce dalle uguali caratteristiche di fondello. Rigirandoci il pezzo fra le dita ne osser-viamo la pregevole fattura e le scelte tec-niche con testa ribassata, nottolino ela-stico di espulsione, unghia dell’estrattore incassata in una delle alette frontali, ram-mentiamo che sono disposte su due ran-ghi, e tenuta a registro da una molla a filo che gira intorno alla sezione cilindrica del pezzo piegandosi poi in avanti, passando sotto a una coppia di alette e finendo nel foro dell’unghia predisposto allo scopo. Come dire che veder sfuggire la presa dal solco di un bossolo è davvero poco pen-sabile, grazie anche alla notevole estra-zione primaria attuata dalla rotazione e dal primo arretramento del complesso di otturazione. Il caricatore in acciaio vede il perimetro in lamiera imbutita, la suola elevatrice sagomata e lo zoccolo di fondo in polimero: molto comodo l’inserimento delle cartucce come agevole si presenta il posizionamento nel vano del castello o l’estrazione ottenuta premendo due tasti paralleli ai bordi della sede. Il pacchetto di armamento e scatto si trova nel lungo ponticello di cui è parte esterna la guar-dia: il grilletto arcuato e largo consente

le diverse opzioniQuando abbiamo presentato il binomio

arma e ottica al cacciatore che stava per intraprendere la ricerca di un piccolo di cervo abbiamo evidenziato parecchi ele-menti sottolineando come la cameratura nel 7 mm Rem. Mag. fosse una nostra

scelta considerata la sua polivalenza sui selvatici delle nostre montagne e la pre-ferenza, da molti anni, anche della per-sona con cui stavamo trattando. Come vedremo la radenza di questa cartuccia, specie con cariche briose e palla di pe-so medio (120/140 gr), coniuga ottima precisione e notevole radenza, tanto da rendere persino pleonastico, ben inteso entro i 300 m circa, il magnifico impian-to di correzione della torretta ASV Long Range, prerogativa dello Zeiss Victo-ry V8 montato sul fucile. Ma di questo parleremo più avanti trattando proprio il cannocchiale. Rivenendo all’arma e al calibro è da sottolineare la possibilità di variazione così organizzata: la canna è inserita nella sede ricavata nell’anello del castello e le due parti sono rettificate per una giunzione assolutamente priva di giochi. Una pressione sul pulsante in-cassato nel legno dell’astina consente di estrarla dalla propria sede accedendo a una leva posta sulla sinistra: la rotazione di 90° sblocca la canna e, se si è compiuta l’operazione a otturatore chiuso, la testi-na dell’otturatore rimane vincolata nelle sue mortise di chiusura. Questa parte apicale è calettata sul corpo cilindrico con

un’azione corretta a mani di tutte le di-mensioni e il peso di sgancio è regolabile tramite una brugola raggiungibile da un foro praticato dietro alla guardia. La regi-strazione intorno ai 900 g soddisfa ogni esigenza grazie all’azione netta, senza filature né collasso, permettendo di usu-fruire della marcata precisione intrinseca del complesso fucile e cartuccia. Secondo l’uso attuale l’armamento della batteria avviene tramite il tasto a slitta posto sul codolo di culatta e solo in tale posizione è possibile azionare l’otturatore: inserita la cartuccia in camera si preme il pulsante di fermo posto sulla slitta facendola re-trocedere in posizione di disarmo, aven-do così la tranquillità di porto e un ra-pido ripristino della condizione di sparo ponendola nuovamente nella posizione avanzata. La calciatura in legno offre una presa regolare sia nel tiro mirato che in

quello alla corsa e la giunzione alla mec-canica delle due parti di cui è composta avviene tramite un vitone per la parte posteriore e l’aggancio di un dente per quella anteriore: entrambe calzano nelle fresature a ribasso praticate nei fianchi del castello dove vengono mantenute rilevate due barre inclinate contro cui si assesta il legno. Il sistema già usato in al-tri fucili ha dato ottima prova di solidità e soprattutto di regolare scarico delle forze mantenendo inoltre la canna flottante.

l’ottica zeiss victory v8Il nuovo modello della Zeiss ha riscos-

so un corale apprezzamento sin dalla sua presentazione avvenuta all’IWA del marzo 2014 e dalle prime consegne av-venute all’inizio dell’estate: i due modelli si qualificano innanzitutto con i valori 1,8-14x50 e 2,8-20x56 dove si fa notare l’ampia escursione di ingrandimenti che racchiude in un solo apparecchio le qua-lifiche per ogni impegno. Ovviamente il modello con l’obiettivo da 56 mm sarà il meglio per la caccia alle ore crepusco-lari pur se la nitidezza, la luminosità e la precisione delle immagini consentirà

Il manubrio è a fondo corsa anteriore e l’otturatore in chiusura: la slitta di monta della batteria scopre il punto rosso segno che l’arma è in condizione di sparo naturalmente se c’è una cartuccia in camera.

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Merkel Helix con Zeiss Victory V8

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canna Rigata

anche a quello con i 50 mm di spaziare ampiamente negli orari frequentati da cervi e caprioli. Le lenti HT della vetreria Schott, collegata alla Zeiss, assicurano prestazioni che si fatica a rendere con le parole, molto meglio una prova che acclara, il verbo è davvero funzionale al servizio, quello che è possibile ottenere da questo cannocchiale. La meccanica va di pari passo con precisione negli scatti e con la dotazione della torretta ASV+ Long Range capace di 100 click, quindi con un’escursione di alzo tale da padro-neggiare il tiro nei 600 m e anche oltre: il nuovo tubo da 36 mm è funzionale per questa soluzione d’avanguardia. Cono-sciuta la traiettoria del proiettile impie-gato si avrà una fascetta da applicare alla base della torretta con i riferimenti me-trici, addirittura con tacche intermedie spaziate ogni 25 m. Viene opportuno qui accennare alla vecchia scuola di pensiero e di azione che prediligeva i calibri ad ele-vata energia e soprattutto con la migliore

all’angolo di sito, dalla quota alla pressio-ne barometrica: in base a tali rilevamenti si agisce sulle torrette dove i riferimenti, come poco sopra indicato, sono specifici per la nostra cartuccia e agli scatti corri-spondono spostamenti effettivi giusti e ripetitivi del punto battuto.

Un cenno alla cacciaGradevole la maneggevolezza del bino-

mio arma e ottica, comoda l’estrazione del caricatore e facile l’inserimento delle cartucce e il riposizionamento nella se-de, sorge qualche dubbio al momento di

SCHEDA

TECNICACostruttore: Merkel – Suhler Jagd und Sportwaffen GmbH, Schützenstrasse 26,

D – 98527 Suhl (Germania) – tel. +49.36818540 - fax +493681854201 - www.merkel-die-jagd.de – www.rx-helix.com Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ) – tel. 0471/803000 – fax. 0471/810899 – www.bignami.it – [email protected]: RX.Helix Tipo: fucile a canna rigata a ripetizione con movimento in lineaFunzionamento: otturatore con movimento a cremagliera e testina rotante a sette alette su due file (3-2-2)Percussione: armamento del cane con tasto esternoEstrattore: a unghia di ampio sviluppo con moto ortogonale e molla di registro a filo Espulsore: nottolino elastico nella faccia dell’otturatoreCanna: in acciaio al carbonio - lunghezza 56 cm (calibri standard – magnum 61 cm – short 51 cm) – 4 righe destrorse – intercambiabile per gruppi di calibri – diametro in volata 16 mm – a richiesta canne Semi Weight con diametro di 19 mm: leggera maggiorazione di peso e ulteriore precisione di tiroScatto: diretto regolabile con grilletto singoloSicura: automatica grazie al sistema di armamento manuale della batteria

Mire: tacca di mira a U con tre riferimenti giallo fluo regolabile in deriva - mirino rosso con regolazione in elevazioneCalciatura: in due parti ricavata da noce europeo finito a olio con zigrinatura medio fine, calciolo in gomma morbida – magliette a sgancio rapido Calibro: 7 Rem. Mag. (in alternativa: Mini - .222 Rem. - .223 Rem. – Standard - .243 Win. – 6,5x55 SE - .270 Win. – 7x64 - .30-06 Sprg. .308 Win. – 8x57 IS – 9,3x62 – Magnum –- .300 Win. Mag.) Materiali: Dural per castello e particolari - acciaio per canna – legno di noce (in alternativa Mod Explorer con calciatura in sintetico)Lunghezza: 108 cm (canna da 56 cm)Peso: 2.900 g circaFiniture: Modello Standard anodizzazione nera antigraffio – a richiesta modelli con incisioni di vario genere a soggetto su fondo argento vecchio per il castello e legni di qualità in proporzione finiti a olio – incisioni varie per la coccia - brunitura per canne e accessoriValigetta: fornibili due modelli di valigetta di trasporto per arma singola smontata o, più grande, per arma smontata, una canna di riserva, due ottiche e un caricatore aggiuntivo

La torretta ASV+ Long Range è uno dei punti di forza, e sono parecchi, di questa nuovissima ottica di Zeiss: consente regolazioni precise almeno fino ai 600 m. Sulla torretta di sinistra si trova la messa a punto della parallasse.

Il calcio in noce presenta l’appoggia guancia laterale, il

nasello rilevato per la coassialità fra occhio e cannocchiale,

asse diritto per minimizzare il rilevamento. Il calciolo assorbe

disinvoltamente il rinculo.

Una rotazione di pochi gradi e la testina si sfila dalla culatta della canna: due pallini rossi e una freccia incisa consentono il facile riposizionamento senza tema di errori. Ben visibile il filo armonico che regola l’unghia di estrazione.

Accanto, il pacchetto caricatore in lamiera imbutita e con nervature antisbattimento viene sistemato su uno zoccolo che ne facilita la presa. I labbri di tenuta non aggrediscono le dita degli utilizzatori. Sotto, le proporzioni fra arma e ottica paiono studiate appositamente: da rilevare il gusto estetico moderno e gradevole che il costruttore ha saputo conferire al castello del suo nuovo fucile. Come sempre la banalità non abita qui. Sullo zoccolo sopraelevato spicca la barretta rossa del mirino: tramite una vite è possibile la regolazione in elevazione. Il vivo di volata presenta un’accurata finitura con egresso delle righe molto nitido e incavo a loro protezione.

età ricorda come uno dei motivi deter-minanti di tale soluzione risiedeva nel concetto quasi evangelico di toccare le torrette in poligono per l’azzeramento e poi avvitare bene i cappellotti e dimenti-carsi della loro esistenza. Oggi si va con maggior precisione alla ricerca del punto esatto in cui posizionare il reticolo dopo aver letto i dati che ottica ed elettronica abbinate possono fornire, dalla distanza

In punta all’astina è inserito il piolo con la maglietta a sgancio rapido mentre al di sotto si nota il pulsante di svincolo per accedere al meccanismo del cambio canna.

radenza, vedendo di accoppiarla alla pre-cisione: questa scelta consentiva di tarare a circa 210 m il 7 Rem. Mag, per fare un esempio, e giocare con il posizionamento del reticolo per raggiungere il bersaglio anche ben oltre i 300 m. Chi ha una certa

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Merkel Helix con Zeiss Victory V8

Weidmannsheil78 Weidmannsheil 79dicembre 2014

CANNA RIGATA

aprire l’otturatore perché la manovra può avvenire solo con l’avanzamento preven-tivo della slitta di monta della batteria, fatto che obbliga a camerare la cartuccia senza alcuna sicura inserita. Ovviamen-te subito dopo la chiusura si disattiva il congegno riportando tutto alla massima tranquillità. La caccia si svolge su un pen-dio a balze con prati alternati a filari di latifoglie, qualche conifera e cespugli di varia entità: la quota è di circa 1.800 m slm, tempo molto favorevole e con tem-peratura ancora molto mite visto che si è già ben oltre la metà di ottobre. Ci si posiziona in alto, in pratica addossati a un cespuglio di ginepro su cui viene po-sizionato lo zaino e poi il fucile, tenendo sotto controllo un’ampia zona sottostan-te in cui appaiono i cervi già con una di-screta luce: il piccolo da insidiare viene

aggiustamenti nelle regolazioni conside-rando che poco sopra i 240 m e con un angolo di sito prossimo ai 40°, davvero fastidioso per trattenere l’arma, il colpo arriva perfettamente a destinazione con esito immediatamente letale, così come sempre dovrebbe essere. Sono stati par-ticolarmente apprezzati lo scatto diretto regolato sui 900 g e l’equilibrio del fucile che rileva ben poco, in tale postura poi ancor meno, consentendo un’immediata percezione dell’esito del colpo nell’ottica nitidissima. La ripetizione, se necessaria, sarebbe stata fulminante grazie all’ergo-nomia della manetta dell’otturatore e al movimento in linea.

La verifica da compiere era di misurare le capacità dell’Helix RX anche nei tiri lunghi, sulla funzionalità con bersagli in movimento era già tutto molto chiaro: sia in poligono che sul terreno gli esiti sono stati decisamente positivi, così co-me l’impiego dello Zeiss V8, cannocchia-le d’avanguardia che gratifica e soddisfa ogni volta che l’occhio si approssima alla lente dell’oculare.

c

Il gruppo inferiore dove si notano i due tasti rigati per lo svincolo del caricatore e, dietro al ramo

posteriore della guardia, il minuscolo foro da cui si accede,

con una brugola, alla regolazione del peso di sgancio.

Sopra, la Merkel Helix e lo Zeiss V8 1,8-14x50 rappresentano un emblema di versatilità grazie al cambio dei calibri e all’ampia escursione di ingrandimenti dell’ottica, solo per citare i due parametri di assoluta evidenza. Sotto a sinistra, l’asta è già spostata in avanti e si nota il rilievo del castello contro cui la stessa va in appoggio: sono tutte lavorazioni condotte su macchine CNC e la funzionalità dell’incassatura si rivela di ottimo livello. A destra, tolta l’asta appare la sua lunga staffa di supporto imbullonata al castello e, in primo piano, la leva di svincolo della canna: una brillante soluzione per una comodità di apprezzabile livello quale il cambio di calibro.

protetto ripetutamente dal profilo della madre o da un rilievo del terreno e so-lo dopo parecchi metri percorsi tra una brucata e un’occhiata in giro si arresta da solo con un varco pulito sufficiente a far fuoco. Non si è dovuto ricorrere ad