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RASSEGNA STAMPA SECURITY & PRIVACY DEL DATO SANITARIO IL TRADE OFF TRA CYBERSECURITY, TUTELA E SVILUPPO DEL MERCATO MILANO 19 GIUGNO 2017 Lispa.it (giugno 2017) Clusit.it (giugno 2017) Privacyitalia.eu (giugno 2017) Regioni.it (6 giugno 2017) Albeeassociati.it (6 giugno 2017) Europrivacy.info (7 giugno 2017) Imprese-lavoro.com (15 giugno 2017) Facebook – Lombardia Informatica (15 giugno 2017) Liberoquotidiano.it (19 giugno 2017) Mondopressing.com (19 giugno 2017) 24orenews.it (19 giugno 2017) Sindacatofsi.it (19 giugno 2017) Gossip.libero.it (19 giugno 2017) Community.forumpa.it (20 giugno 2017) Salutenews.org (20 giugno 2017) Datamanager.it (20 giugno 2017) Focus-online.it (20 giugno 2017) Corrierecomunicazioni.it (20 giugno 2017) Aboutpharma.com (20 giugno 2017) Sanita24.ilsole24ore.com (20 giugno 2017) Facebook – Il Sole 24 Ore Sanità (20 giugno 2017)

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RASSEGNA STAMPA

SECURITY & PRIVACY DEL DATO SANITARIO

IL TRADE OFF TRA CYBERSECURITY, TUTELA E

SVILUPPO DEL MERCATO

MILANO 19 GIUGNO 2017

Lispa.it (giugno 2017)

Clusit.it (giugno 2017)

Privacyitalia.eu (giugno 2017)

Regioni.it (6 giugno 2017)

Albeeassociati.it (6 giugno 2017)

Europrivacy.info (7 giugno 2017)

Imprese-lavoro.com (15 giugno 2017)

Facebook – Lombardia Informatica (15 giugno 2017)

Liberoquotidiano.it (19 giugno 2017)

Mondopressing.com (19 giugno 2017)

24orenews.it (19 giugno 2017)

Sindacatofsi.it (19 giugno 2017)

Gossip.libero.it (19 giugno 2017)

Community.forumpa.it (20 giugno 2017)

Salutenews.org (20 giugno 2017)

Datamanager.it (20 giugno 2017)

Focus-online.it (20 giugno 2017)

Corrierecomunicazioni.it (20 giugno 2017)

Aboutpharma.com (20 giugno 2017)

Sanita24.ilsole24ore.com (20 giugno 2017)

Facebook – Il Sole 24 Ore Sanità (20 giugno 2017)

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Milano.zone (20 giugno 2017)

Milano.zone (20 giugno 2017)

Makemefeed.com (20 giugno 2017)

Gossip.libero.it (20 giugno 2017)

Gossip.libero.it (20 giugno 2017)

247.libero.it (20 giugno 2017)

Cninazionale.it (20 giugno 2017)

Notizieinunclick.it (21 giugno 2017)

Amicopolis.com (21 giugno 2017)

Altroquotidiano.it (21 giugno 2017)

Assinteritalia.it (21 giugno 2017)

Cspnet.it (22 giugno 2017)

Alecolucci.it (22 giugno 2017)

Affaritaliani.it (30 giugno 2017)

Italia Oggi Sette (luglio 2017)

Avvenire (2 luglio 2017)

Pressreader.com (2 luglio 2017)

Newsletter.comunicatoriecomunicazione.it (3 luglio 2017)

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Lispa.it

https://www.lispa.it/cs/Satellite?c=News&childpagename=Lispa%2FNews%2FLI_NewsDetail&cid=1213868

570131&p=1213347966540&packedargs=menu-to-render%3D1213347966540&pagename=LIWrapper

19 giugno 2017

"Security & Privacy del Dato Sanitario"

19 giugno 2017 ore 10-16 - Palazzo Pirelli - Sala Pirelli - Via Fabio Filzi 22, Milano

Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente attraverso l’analisi dei

dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di ognuno di noi.

È quindi importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto vicendevolmente

funzionali uno all’altro.

Nessuno è immune dagli attacchi informatici: nemmeno i sistemi più complessi, siano essi gestiti dai governi

direttamente, dalla PP.AA. o da una delle grandi aziende della Silicon Valley.

Pochi oggi pensano a definire un sistema in linea con i nuovi dettami europei sulla security e privacy “by

design” e “by default”.

Le due tematiche devono convivere in un ecosistema che vede la tecnologia garante dei dati solo in quanto

associata a un processo e a un’organizzazione che preveda tale scopo sin dal principio. L’adeguamento alle

regole (compliance), qualunque orientamento sottendano, è una delle chiavi di successo: ed è uno dei temi

che in futuro farà la differenza.

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Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, è tra i primi 10 per gli attacchi informatici

ricevuti. Questo dato, per quanto preoccupante, indica soprattutto quanto i “dati” in possesso dalla PP.AA.

a tutti i livelli, siano una fonte di attenzione e di ricchezza da valorizzare e proteggere. Proteggere perché così

stabilisce la Carta Costituzionale e valorizzare perché permetterebbe un maggiore sviluppo del Paese,

inducendo un’economia di scala e attraendo importanti investimenti, anche e soprattutto stranieri.

La sfida del Governo Italiano è quella di adeguare le organizzazioni ed i sistemi di tutte le PP.AA. (centrali,

locali, periferiche…) alle nuove opportunità offerte dalle moderne tecnologie informatiche: il cittadino va sì

tutelato in maniera diversa rispetto a quanto fatto fino adesso, ma allo stesso tempo i dati che lo riguardano

vanno usati nella maniera migliore per offrire servizi sempre più personalizzati ed efficienti, nonché distribuiti

su tutto il “territorio virtuale” della PP.AA.

Un sostanziale indirizzo, sia tecnico che organizzativo, sul come mettere in pratica tali principi è contenuto

nelle prescrizioni dettate dal General Data Protection Regulation del 2016, che vedrà la sua effettiva

applicazione dal prossimo maggio 2018.

Per l'iscrizione e maggiori informazioni: http://www.motoresanita.it/wordpress/events/security-privacy-del-

dato-sanitario/

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Clusit.it

https://clusit.it/event/milano-security-privacy-del-dato-sanitario/

Milano: Security & privacy del dato sanitario

Home/Milano: Security & privacy del dato sanitario

Milano: Security & privacy del dato sanitario

giugno 19

Evento in programma il 19 giugno 2017, a Milano, presso Palazzo Pirelli – Sala Pirelli, dal titolo: “SECURITY &

PRIVACY DEL DATO SANITARIO IL TRADE OFF TRA CYBERSECURITY TUTELA E SVILUPPO DEL MERCATO”,

organizzato da Motore Sanità e con la partecipazione di Gabriele Faggioli, Presidente Clusit.

La partecipazione è gratuita, ma è necessario iscriversi preventivamente a questo link:

http://www.motoresanita.it/wordpress/events/security-privacy-del-dato-sanitario/

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Privacyitalia.eu

http://www.privacyitalia.eu/event/privacy-security-trade-off-cybersecurity-tutela-sviluppo-del-mercato/

PRIVACY & SECURITY: IL TRADE OFF TRA CYBERSECURITY TUTELA E SVILUPPO DEL MERCATO

19 GIUGNO 2017 10:00 - 16:00

SALVA IN GOOGLE CALENDAR

Un interessante evento che riguarda il GDPR e la cybersecurity in ambito sanitario si terrà a Milano il 19

Giugno 2017 dalle 10.00 alle 16.00 presso Palazzo Pirelli – Sala Pirelli – Via Fabio Filzi.

PROGRAMMA 19 GIUGNO 2017

10:00 ACCREDITO PARTECIPANTI E WELCOME COFFEE

APERTURA LAVORI

Alessandro Colucci, Presidente I Commissione, Programmazione Bilancio Regione

Lombardia Angelo Capelli, Vicepresidente III Commissione,

Sanità e politiche sociali Regione Lombardia Carlo Borghetti,

Componente III Commissione, Sanità e politiche sociali Regione

Lombardia Dario Violi, Componente III Commissione,

Sanità e politiche sociali Regione Lombardia

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KEYNOTE SPEECH Gabriele Faggioli, Presidente

Clusit Stefano Quintarelli, Presidente del Comitato di Indirizzo

dell’Agenzia per l’Italia digitale

TAVOLA ROTONDA SECURITY IL TRADE OFF FRA

TUTELA/SICUREZZA E SVILUPPO DEL MERCATO

Francesca Bosco, Programme Officer UNICRI Vincenza Bruno Bossio,

Deputata Intergruppo Innovazione Franco Cornagliotto, Presidente di aizoOn

Nazzareno Di Vittorio, Consulente Giuridico – Investigativo e Analista Digitale

Forense Alessandra Poggiani, Direttore Generale di

Venis, Venezia Informatica e Sistemi

Enzo Veiluva, IT Security Manager CSI Piemonte Alberto Zannol,

Amministratore Delegato Mobisec Italia

13:00 LIGHT LUNCH

14:30 TAVOLA ROTONDA PRIVACY

DIRITTO ALLA RISERVATEZZA ED ESIGENZE DELL’ANALISI: LA TUTELA DELLA PRIVACY

NEL SETTORE SANITARIO ALLA LUCE DEL NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO

Elena Bassoli, Professoressa a contratto di diritto dell’Informatica presso l’Università

di Genova, l’Università del Piemonte orientale e la Statale di Milano

Alberto Canadè, Manager Spike Reply Roberto Moriondo,

Direttore Scientifico Motore Sanità Tech e Direttore Generale Comune di Novara

Nicola Ruggiero, Vicepresidente Anitec

16:00 CONCLUSIONI

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Regioni.it

http://www.regioni.it/agenda/2017/06/06/panacea-scs-security-privacy-del-dato-sanitario-in-programma-

il-19-giugno-2017-a-milano-517014/

[Panacea scs] Security & Privacy del dato sanitario, in programma il 19 giugno 2017 a Milano

martedì 6 giugno 2017

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Albeeassociati.it

https://www.albeeassociati.it/convegno-security-privacy-del-dato-sanitario/

Convegno: security & privacy del dato sanitario

2017

06.06

19 giugno 2017

h. 10.00 Palazzo Pirelli – via Fabio Filzi 22

Giorgio Albè moderatore tavola rotonda PRIVACY

Convegno organizzato da MOTORE SANITA’

Scarica il programma

Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente attraverso l’analisi dei

dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di ognuno di noi.

È quindi importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto vicendevolmente

funzionali uno all’altro.

Nessuno è immune dagli attacchi informatici: nemmeno i sistemi più complessi, siano essi gestiti dai governi

direttamente, dalla PP.AA. o da una delle grandi aziende della Silicon Valley.

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Pochi oggi pensano a definire un sistema in linea con i nuovi dettami europei sulla security e privacy “by

design” e “by default”.

Le due tematiche devono convivere in un ecosistema che vede la tecnologia garante dei dati solo in quanto

associata a un processo e a un’organizzazione che preveda tale scopo sin dal principio. L’adeguamento alle

regole (compliance), qualunque orientamento sottendano, è una delle chiavi di successo: ed è uno dei temi

che in futuro farà la differenza.

Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, è tra i primi 10 per gli attacchi informatici

ricevuti. Questo dato, per quanto preoccupante, indica soprattutto quanto i “dati” in possesso dalla PP.AA.

a tutti i livelli, siano una fonte di attenzione e di ricchezza da valorizzare e proteggere. Proteggere perché così

stabilisce la Carta Costituzionale e valorizzare perché permetterebbe un maggiore sviluppo del Paese,

inducendo un’economia di scala e attraendo importanti investimenti, anche e soprattutto stranieri.

La sfida del Governo Italiano è quella di adeguare le organizzazioni ed i sistemi di tutte le PP.AA. (centrali,

locali, periferiche…) alle nuove opportunità offerte dalle moderne tecnologie informatiche: il cittadino va sì

tutelato in maniera diversa rispetto a quanto fatto fino adesso, ma allo stesso tempo i dati che lo riguardano

vanno usati nella maniera migliore per offrire servizi sempre più personalizzati ed efficienti, nonché distribuiti

su tutto il “territorio virtuale” della PP.AA.

Un sostanziale indirizzo, sia tecnico che organizzativo, sul come mettere in pratica tali principi è contenuto

nelle prescrizioni dettate dal General Data Protection Regulation del 2016, che vedrà la sua effettiva

applicazione dal prossimo maggio 2018.

Info & iscrizioni

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Europrivacy.info

http://europrivacy.info/it/2017/06/07/security-privacy-del-dato-sanitario/

Security & Privacy del dato sanitario

By Giampaolo Franco | 7 giugno 2017 0 Comment

Un interessante evento che riguarda il GDPR e la cybersecurity in ambito sanitario.

Ecco il link:

http://www.motoresanita.it/wordpress/events/security-privacy-del-dato-sanitario/

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Category: Eventi

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Imprese-lavoro.com

http://www.imprese-lavoro.com/2017/06/15/innovazione-security-privacy-cybersecurity-tutela-e-

sviluppo-del-mercato/

Innovazione: Security, Privacy, cybersecurity tutela e sviluppo del mercato

15/06/2017

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Innovazione: Milano – Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente

attraverso l’analisi dei dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di

ognuno di noi. E quindi importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto

vicendevolmente funzionali uno all’altro. Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, e

tra i primi 10 per gli attacchi informatici ricevuti. Questo dato, per quanto preoccupante, indica soprattutto

quanto i “dati” in possesso dalla pubblica amministrazione. a tutti i livelli, siano una fonte di attenzione e di

ricchezza da valorizzare e proteggere. Proteggere perche così stabilisce la Carta Costituzionale e valorizzare

perche permetterebbe un maggiore sviluppo del Paese, inducendo un’economia di scala e attraendo

importanti investimenti, anche e soprattutto stranieri. Una recente indagine dell’Osservatorio Information

Security&Privacy del Politecnico di Milano ha evidenziato che il mercato delle soluzioni di information

security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari di 972 milioni: +5% rispetto al 2015.

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Peccato che a spendere siano per il 74% le grandi imprese. Il che però vuol dire che alle Pmi resta solo un

26%: poco più di 250 milioni. In un Paese che, stando all’indice sintetico creato da Accenture, vede l’Italia

nelle retrovie con aziende con buone performance nel 29% degli ambiti analizzati (10 su 33): meglio di

Germania e Spagna, ma molto peggio rispetto a Uk e Francia. Secondo un’indagine di Banca d’Italia citata

durante il convegno, solo l’1,5% delle aziende ha sviluppato misure di sicurezza contro gli attacchi informatici,

nonostante il 30,3% abbia riportato un danno da questa minaccia tra settembre 2015 e settembre 2016. Sui

temi della web security e in programma il 19 giugno al Pirellone il convegno “Security & Privacy del dato

sanitario il trade off tra cybersecurity tutela e sviluppo del mercato”.

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Facebook – Lombardia Informatica

https://www.facebook.com/LombardiaInformatica/

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Liberoquotidiano.it

http://www.liberoquotidiano.it/news/salute/12416290/security-privacy-dei-dati-sanitari-summit-a-milano-

di-motoresanita.html

RISCHI DELL’INFORMATIZZAZIONE

Security & Privacy dei dati sanitari

Summit a Milano di MotoreSanità

19 Giugno 2017

All’interno della Pubblica Amministrazione, la sanità e il settore che ha registrato il maggior numero di

attacchi in Italia: è quanto è emerso a Milano, a Palazzo Pirelli, ad un importante convegno organizzato da

‘Motore Sanità’ in Regione Lombardia e intitolato ‘Security & Privacy del dato sanitario il trade off tra

cybersecurity tutela e sviluppo del mercato’. Tra i presenti Alessandro Colucci, presidente della I

Commissione Programmazione Bilancio della Regione Lombardia, Angelo Capelli, vicepresidente della III

Commissione Sanità e politiche sociali, Carlo Borghetti, componente III Commissione Sanità e Politiche Sociali

della Regione Lombardia, Roberto Soj, direttore generale di ‘Lombardia Informatica’ e, tra i relatori anche

molti esperti italiani ed internazionali di aziende ICT e di aziende socio-sanitarie oltre che rappresentanti di

associazioni di pazienti.

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In merito al recepimento del regolamento EIDAS e delle normative europee, Regione Lombardia, con la legge

23 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, ha recepito le sfide della sanità digitale con la

realizzazione del fascicolo sanitario elettronico ed è fortemente impegnata a garantire affidabilità, integrità,

disponibilità e sicurezza dei dati stessi e delle infrastrutture complesse che li gestiranno, ma nuove sfide sono

aperte per una maggiore tutela. Secondo il Rapporto Ict in Italia di Clusit Associazione italiana per la Sicurezza

Informatica, di cui ha relazionato al convegno, il presidente Gabriele Faggioli, esistono tre differenti macro-

tipologie di attacco cyber-sanitario: perdita o sottrazione di dati (44 per cento), uso improprio di dati (31 per

cento) ed errori di utilizzo dell’Ict (25 per cento).

ll Rapporto Clusit 2017 è frutto del lavoro di un centinaio di esperti e della collaborazione di un gran numero

di soggetti pubblici e privati. Il dato sanitario deve essere protetto sia nell’accesso, che nell’autorizzazione e

nel trattamento in diversi momenti e quindi al giorno d’oggi in diversi luoghi (fisici o virtuali che siano). Siamo

di fronte ad una sostanziale modifica dell’architettura dell’informazione ed occorre rivedere il modello di

security e protection sia in Italia che a livello europeo ed internazionale. Tutti i player coinvolti nella filiera

del dato sanitario devono essere sensibili alla loro pertinenza di protezione. E’ quanto e stato evidenziato

grazie al confronto tra stakeholder, politici ed esperti ICT e rappresentanti del mondo sanitario italiani ed

internazionali presenti a Milano. Il dato deve essere protetto quando viene creato, quando viene salvato,

quando viene usato e/o modificato. Purtroppo queste fasi, che un giorno erano relegate a specifici momenti

della catena di trattamento del dato ed a specifici luoghi/usi/operatori, ora sono ricorrenti in qualsiasi

momento e qualsiasi posizione del processo. La pubblica amministrazione deve quindi sempre di più

garantire la modalità di formulazione della normativa (raccomandazioni ed obblighi) sulla base delle

normative europee ed in quanto tale utile per indicazioni di principio e di tutela.

Il Rapporto Clusit 2017 sulla sicurezza ICT in Italia ha evidenziato oltre 5.700 incidenti noti avvenuti tra il 2011

e il dicembre 2016, di cui mille nel 2016. Il 2016 e stato l’anno peggiore in termini di evoluzione delle minacce

cyber. La crescita degli attacchi nel settore della salute è +102 per cento, stando ai dati Clusit. La principale

causa di violazione e comunque l’errore umano quindi sono urgenti interventi di formazione e di

empowerment dei lavoratori del settore socio-sanitario, ma anche dei cittadini stessi per un corretto utilizzo

del sistemi Ict ad oggi tutti correlati ed interconnessi e la consapevolezza del valore sensibile dei dati sanitari

personali, con la tutela del fascicolo sanitario e della cartella clinica digitale. Gli esperti hanno ricordato la

direttiva NIS (Network and Information Security), che definisce un primo insieme univoco di norme in materia

di cybersecurity a livello europeo; il documento di giugno ‘The Digital Economy and Society Index (DESI)

2017’, tool che consente, attraverso cinque aree politiche principali (connettività, capitale umano, uso di

internet, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali) e più di 30 indicatori, di misurare lo

stato di avanzamento dei Paesi membri dell’EU nell’ambito della digitalizzazione dell’economia, del sistema

pubblico e della società. Nel 2020 il traffico su Internet raggiungerà i 21 GigaByte pro capite dai 7 GB pro

capite del 2015. Siamo entrati nell’era degli ZettaByte che significa 10 Byte elevati a 21. La connettività e

ubiqua e massiva, cambia il profilo dei servizi e cambiano anche i rischi.

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Il settore sanitario in Italia, in Europa e nel mondo ha operato il passaggio dal dato cartaceo al dato digitale

per ragioni di efficienza e la sicurezza dei dati è una priorità anche a causa del numero di violazioni avvenute..

Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente attraverso l’analisi dei

dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di ognuno di noi. E quindi

importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto vicendevolmente funzionali

uno all’altro. Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, e tra i primi 10 per gli attacchi

informatici ricevuti. Questo dato, per quanto preoccupante, indica soprattutto quanto i ‘dati’ in possesso

dalla PP. AA. a tutti i livelli, siano una fonte di attenzione e di ricchezza da valorizzare e proteggere. Proteggere

perché così stabilisce la Carta Costituzionale e valorizzare perché permetterebbe un maggiore sviluppo del

Paese, inducendo un’economia di scala e attraendo importanti investimenti, anche e soprattutto stranieri.

Una recente indagine dell’Osservatorio ‘Information Security&Privacy’ del Politecnico di Milano ha

evidenziato che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari

di 972 milioni: +5 per cento rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74 per cento le grandi

imprese. Il che però vuol dire che alle Pmi resta solo un 26 per cento: poco più di 250 milioni. In un Paese

che, stando all’indice sintetico creato da Accenture, vede l’Italia nelle retrovie con aziende con buone

performance nel 29 per cento degli ambiti analizzati (10 su 33): meglio di Germania e Spagna, ma molto

peggio rispetto a Uk e Francia. Secondo un’indagine di Banca d’Italia citata durante il convegno, solo l’1,5 per

cento delle aziende ha sviluppato misure di sicurezza contro gli attacchi informatici, nonostante il 30,3 per

cento abbia riportato un danno da questa minaccia tra settembre 2015 e settembre 2016. (EUGENIA

SERMONTI)

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Mondopressing.com

http://www.mondopressing.com/security-privacy-del-dato-sanitario-trade-off-cybersecurity-tutela-

sviluppo-del-mercato/

“Security & Privacy del dato sanitario il trade off tra cybersecurity tutela e sviluppo del mercato”

Inserito da Redazione in Comunicati stampa

All’interno della Pubblica Amministrazione, la Sanità il settore che ha registrato il maggior numero di

attacchi in Italia, è quanto è emerso a Milano, a Palazzo Pirelli, ad un importante convegno organizzato da

Motore Sanità in Regione Lombardia e intitolato “Security & Privacy del dato sanitario il trade off tra

cybersecurity tutela e sviluppo del mercato”.

Tra i presenti Alessandro Colucci, Pres. I Commissione Programmazione Bilancio Regione Lombardia, Angelo

Capelli, Vicepres. III Commissione Sanità e politiche sociali, Carlo Borghetti, componente III Commissione

Sanità e Politiche Sociali, Regione Lombardia, Roberto Soj, Direttore Generale Lombardia Informatica, e , tra

i relatori anche molti esperti italiani ed internazionali di aziende ICT e di aziende socio-sanitarie oltre che

rappresentanti di associazioni di pazienti. In merito al recepimento del regolamento EIDAS e delle normative

europee, Regione Lombardia, con la legge 23 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, ha recepito

le sfide della sanità digitale con la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico ed è fortemente impegnata

a garantire affidabilità, integrità, disponibilità e sicurezza dei dati stessi e delle infrastrutture complesse che

li gestiranno, ma nuove sfide sono aperte per una maggiore tutela.

Page 19: RASSEGNA STAMPA SECURITY & PRIVACY DEL DATO SANITARIO IL … · Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, è tra i primi 10 per gli attacchi informatici rieuti.

Secondo il Rapporto Ict in Italia di Clusit Associazione italiana per la Sicurezza Informatica, di cui ha

relazionato al convegno, il presidente Gabriele Faggioli, esistono tre differenti macro-tipologie di attacco

cyber-sanitario: perdita o sottrazione di dati (44 per cento), uso improprio di dati (31 per cento) ed errori di

utilizzo dell’Ict (25 per cento). ll Rapporto Clusit 2017 è frutto del lavoro di un centinaio di esperti e della

collaborazione di un gran numero di soggetti pubblici e privati. Il dato sanitario deve essere protetto sia

nell’accesso, che nell’autorizzazione e nel trattamento in diversi momenti e quindi al giorno d’oggi in diversi

luoghi (fisici o virtuali che siano). Siamo di fronte ad una sostanziale modifica dell’architettura

dell’informazione ed occorre rivedere il modello di security e protection sia in Italia che a livello europeo ed

internazionale. Tutti i player coinvolti nella filiera del dato sanitario devono essere sensibili alla loro

pertinenza di protezione. E’ quanto e stato evidenziato grazie al confronto tra stakeholders, politici ed esperti

ICT e rappresentanti del mondo sanitario italiani ed internazionali presenti a Milano. Il dato deve essere

protetto quando viene creato, quando viene salvato, quando viene usato e/o modificato.

Purtroppo queste fasi, che un giorno erano relegate a specifici momenti della catena di trattamento del dato

ed a specifici luoghi/usi/operatori, ora sono ricorrenti in qualsiasi momento e qualsiasi posizione del

processo. La pubblica amministrazione deve quindi sempre di più garantire la modalità di formulazione della

normativa (raccomandazioni ed obblighi) sulla base delle normative europee ed in quanto tale utile per

indicazioni di principio e di tutela. Il Rapporto Clusit 2017 sulla sicurezza ICT in Italia ha evidenziato oltre 5.700

incidenti noti avvenuti tra il 2011 e il dicembre 2016, di cui mille nel 2016. Il 2016 e stato l’anno peggiore in

termini di evoluzione delle minacce cyber. La crescita degli attacchi nel settore della salute è +102 per cento,

stando ai dati Clusit. La principale causa di violazione e comunque l’errore umano quindi sono urgenti

interventi di formazione e di empowerment dei lavoratori del settore socio-sanitario, ma anche dei cittadini

stessi per un corretto utilizzo del sistemi Ict ad oggi tutti correlati ed interconnessi e la consapevolezza del

valore sensibile dei dati sanitari personali, con la tutela del fascicolo sanitario e della cartella clinica digitale.

Gli esperti hanno ricordato la direttiva NIS (Network and Information Security), che definisce un primo

insieme univoco di norme in materia di cybersecurity a livello europeo; il documento di giugno “The Digital

Economy and Society Index (DESI) 2017”, tool che consente, attraverso cinque aree politiche principali

(connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali)

e più di 30 indicatori, di misurare lo stato di avanzamento dei Paesi membri dell’EU nell’ambito della

digitalizzazione dell’economia, del sistema pubblico e della società. Nel 2020 il traffico su Internet

raggiungerà i 21 GigaByte pro capite dai 7 GB pro capite del 2015. Siamo entrati nell’era degli ZettaByte che

significa 10 Byte elevati a 21. La connettività è ubiqua e massiva, cambia il profilo dei servizi e cambiano

anche i rischi. Il settore sanitario in Italia, in Europa e nel mondo ha operato il passaggio dal dato cartaceo al

dato digitale per ragioni di efficienza e la sicurezza dei dati è una priorità anche a causa del numero di

violazioni avvenute.. Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente

attraverso l’analisi dei dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di

ognuno di noi. E quindi importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto

vicendevolmente funzionali uno all’altro. Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, e

tra i primi 10 per gli attacchi informatici ricevuti. Questo dato, per quanto preoccupante, indica soprattutto

quanto i “dati” in possesso dalla PP.AA. a tutti i livelli, siano una fonte di attenzione e di ricchezza da

valorizzare e proteggere. Proteggere perché così stabilisce la Carta Costituzionale e valorizzare perché

permetterebbe un maggiore sviluppo del Paese, inducendo un’economia di scala e attraendo importanti

investimenti, anche e soprattutto stranieri.

Page 20: RASSEGNA STAMPA SECURITY & PRIVACY DEL DATO SANITARIO IL … · Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, è tra i primi 10 per gli attacchi informatici rieuti.

Una recente indagine dell’Osservatorio Information Security&Privacy del Politecnico di Milano ha evidenziato

che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari di 972

milioni: +5% rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74% le grandi imprese. Il che però vuol dire

che alle Pmi resta solo un 26%: poco più di 250 milioni. In un Paese che, stando all’indice sintetico creato da

Accenture, vede l’Italia nelle retrovie con aziende con buone performance nel 29% degli ambiti analizzati (10

su 33): meglio di Germania e Spagna, ma molto peggio rispetto a Uk e Francia. Secondo un’indagine di Banca

d’Italia citata durante il convegno, solo l’1,5% delle aziende ha sviluppato misure di sicurezza contro gli

attacchi informatici, nonostante il 30,3% abbia riportato un danno da questa minaccia tra settembre 2015 e

settembre 2016.

- See more at: http://www.mondopressing.com/security-privacy-del-dato-sanitario-trade-off-cybersecurity-

tutela-sviluppo-del-mercato/#sthash.8SCe7d4c.dpuf

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24orenews.it

http://www.24orenews.it/eventi/altro/26-lombardia/17998-la-sanit%C3%A0-%C3%A8-il-settore-della-pa-

che-ha-registrato-il-maggior-numero-di-attacchi-in-italia

La Sanità è il settore della PA che ha registrato il maggior numero di attacchi in Italia

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SANITA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Serve un monitoraggio costante e la formazione sia del personale sanitario che dei cittadini sul corretto

utilizzo dei sistemi ICT per una maggiore e costante tutela dei dati sulla salute sia personali che degli enti

ospedalieri e dei centri di ricerca.

All’interno della Pubblica Amministrazione, la Sanità il settore che ha registrato il maggior numero di attacchi

in Italia, è quanto è emerso a Milano, a Palazzo Pirelli, ad un importante convegno organizzato da Motore

Sanità in Regione Lombardia e intitolato “Security & Privacy del dato sanitario il trade off tra cybersecurity

tutela e sviluppo del mercato”.

Page 22: RASSEGNA STAMPA SECURITY & PRIVACY DEL DATO SANITARIO IL … · Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, è tra i primi 10 per gli attacchi informatici rieuti.

Tra i presenti Alessandro Colucci, Pres. I Commissione Programmazione Bilancio Regione Lombardia, Angelo

Capelli, Vicepres. III Commissione Sanità e politiche sociali, Carlo Borghetti, componente III Commissione

Sanità e Politiche Sociali, Regione Lombardia, Roberto Soj, Direttore Generale Lombardia Informatica, e tra i

relatori anche molti esperti italiani ed internazionali di aziende ICT e di aziende socio-sanitarie oltre che

rappresentanti di associazioni di pazienti. In merito al recepimento del regolamento EIDAS e delle normative

europee, Regione Lombardia, con la legge 23 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, ha recepito

le sfide della sanità digitale con la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico ed è fortemente impegnata

a garantire affidabilità, integrità, disponibilità e sicurezza dei dati stessi e delle infrastrutture.

Secondo il Rapporto ICT in Italia di ClusitAssociazione italiana per la Sicurezza Informatica, di cui ha

relazionato al convegno il Presidente Gabriele Faggioli, esistono tre differenti macro-tipologie di attacco

cyber-sanitario: perdita o sottrazione di dati (44%), uso improprio di dati (31%) ed errori di utilizzo dell’ICT

(25%).

ll Rapporto Clusit 2017 è frutto del lavoro di un centinaio di esperti e della collaborazione di un gran numero

di soggetti pubblici e privati. Il dato sanitario deve essere protetto sia nell’accesso, che nell’autorizzazione e

nel trattamento in diversi momenti e quindi al giorno d’oggi in diversi luoghi (fisici o virtuali che siano). Siamo

di fronte ad una sostanziale modifica dell’architettura dell’informazione ed occorre rivedere il modello di

security e protection sia in Italia che a livello europeo ed internazionale. Tutti i player coinvolti nella filiera

del dato sanitario devono essere sensibili alla loro pertinenza di protezione. È quanto è stato evidenziato

grazie al confronto tra stakeholders, politici ed esperti ICT e rappresentanti del mondo sanitario italiani ed

internazionali presenti a Milano. Il dato deve essere protetto quando viene creato, quando viene salvato,

quando viene usato e/o modificato. Purtroppo queste fasi, che un giorno erano relegate a specifici momenti

della catena di trattamento del dato ed a specifici luoghi/usi/operatori, ora sono ricorrenti in qualsiasi

momento e qualsiasi posizione del processo. La pubblica amministrazione deve quindi sempre di più

garantire la modalità di formulazione della normativa (raccomandazioni ed obblighi) sulla base delle

normative europee ed in quanto tale utile per indicazioni di principio e di tutela. Il Rapporto Clusit 2017 sulla

sicurezza ICT in Italia ha evidenziato oltre 5.700 incidenti noti avvenuti tra il 2011 e il dicembre 2016, di cui

mille nel 2016. Il 2016 e stato l’anno peggiore in termini di evoluzione delle minacce cyber. La crescita degli

attacchi nel settore della salute è +102 per cento, stando ai dati Clusit. La principale causa di violazione è

comunque l’errore umano quindi sono urgenti interventi di formazione e di empowerment dei lavoratori del

settore socio-sanitario, ma anche dei cittadini stessi per un corretto utilizzo del sistemi ICT ad oggi tutti

correlati ed interconnessi e la consapevolezza del valore sensibile dei dati sanitari personali, con la tutela del

fascicolo sanitario e della cartella clinica digitale. Gli esperti hanno ricordato la direttiva NIS (Network and

Information Security), che definisce un primo insieme univoco di norme in materia di cybersecurity a livello

europeo; il documento di giugno “The Digital Economy and Society Index (DESI) 2017”, tool che consente,

attraverso cinque aree politiche principali (connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione delle

tecnologie digitali e servizi pubblici digitali) e più di 30 indicatori, di misurare lo stato di avanzamento dei

Paesi membri dell’EU nell’ambito della digitalizzazione dell’economia, del sistema pubblico e della società.

Nel 2020 il traffico su Internet raggiungerà i 21 GigaByte pro capite dai 7 GB pro capite del 2015.

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Siamo entrati nell’era degli ZettaByte che significa 10 Byte elevati a 21. La connettività e ubiqua e massiva,

cambia il profilo dei servizi e cambiano anche i rischi. Il settore sanitario in Italia, in Europa e nel mondo ha

operato il passaggio dal dato cartaceo al dato digitale per ragioni di efficienza e la sicurezza dei dati è una

priorità anche a causa del numero di violazioni avvenute. Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati

ai cittadini, passa necessariamente attraverso l’analisi dei dati che vengono raccolti in varie forme e da

innumerevoli fonti durante la vita di ognuno di noi. E quindi importante affrontare i temi di cybersecurity e

di privacy in parallelo, in quanto vicendevolmente funzionali uno all’altro. Il sistema informatico italiano,

secondo il rapporto Clusit 2017, e tra i primi 10 per gli attacchi informatici ricevuti. Questo dato, per quanto

preoccupante, indica soprattutto quanto i “dati” in possesso dalla PP.AA. a tutti i livelli, siano una fonte di

attenzione e di ricchezza da valorizzare e proteggere. Proteggere perché così stabilisce la Carta Costituzionale

e valorizzare perché permetterebbe un maggiore sviluppo del Paese, inducendo un’economia di scala e

attraendo importanti investimenti, anche e soprattutto stranieri.

SANITA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CONVEGNO MILANO

Una recente indagine dell’Osservatorio Information Security&Privacy del Politecnico di Milano ha evidenziato

che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari di 972

milioni: +5% rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74% le grandi imprese. Il che però vuol dire

che alle PMI resta solo un 26%: poco più di 250 milioni. In un Paese che, stando all’indice sintetico creato da

Accenture, vede l’Italia nelle retrovie con aziende con buone performance nel 29% degli ambiti analizzati (10

su 33): meglio di Germania e Spagna, ma molto peggio rispetto a UK e Francia. Secondo un’indagine di Banca

d’Italia citata durante il convegno, solo l’1,5% delle aziende ha sviluppato misure di sicurezza contro gli

attacchi informatici, nonostante il 30,3% abbia riportato un danno da questa minaccia tra settembre 2015 e

settembre 2016.

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Sindacatofsi.it

http://www.sindacatofsi.it/2017/06/20/security-privacy-dei-dati-sanitari-summit-a-milano/

Security & Privacy dei dati sanitari Summit a Milano

All’interno della Pubblica Amministrazione, la sanità e il settore che ha registrato il maggior numero di

attacchi in Italia: è quanto è emerso a Milano, a Palazzo Pirelli, ad un importante convegno organizzato da

‘Motore Sanità’ in Regione Lombardia e intitolato ‘Security & Privacy del dato sanitario il trade off tra

cybersecurity tutela e sviluppo del mercato’. Tra i presenti Alessandro Colucci, presidente della I

Commissione Programmazione Bilancio della Regione Lombardia, Angelo Capelli, vicepresidente della III

Commissione Sanità e politiche sociali, Carlo Borghetti, componente III Commissione Sanità e Politiche Sociali

della Regione Lombardia, Roberto Soj, direttore generale di ‘Lombardia Informatica’ e, tra i relatori anche

molti esperti italiani ed internazionali di aziende ICT e di aziende socio-sanitarie oltre che rappresentanti di

associazioni di pazienti.

In merito al recepimento del regolamento EIDAS e delle normative europee, Regione Lombardia, con la legge

23 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, ha recepito le sfide della sanità digitale con la

realizzazione del fascicolo sanitario elettronico ed è fortemente impegnata a garantire affidabilità, integrità,

disponibilità e sicurezza dei dati stessi e delle infrastrutture complesse che li gestiranno, ma nuove sfide sono

aperte per una maggiore tutela. Secondo il Rapporto Ict in Italia di Clusit Associazione italiana per la Sicurezza

Informatica, di cui ha relazionato al convegno, il presidente Gabriele Faggioli, esistono tre differenti macro-

tipologie di attacco cyber-sanitario: perdita o sottrazione di dati (44 per cento), uso improprio di dati (31 per

cento) ed errori di utilizzo dell’Ict (25 per cento).

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ll Rapporto Clusit 2017 è frutto del lavoro di un centinaio di esperti e della collaborazione di un gran numero

di soggetti pubblici e privati. Il dato sanitario deve essere protetto sia nell’accesso, che nell’autorizzazione e

nel trattamento in diversi momenti e quindi al giorno d’oggi in diversi luoghi (fisici o virtuali che siano). Siamo

di fronte ad una sostanziale modifica dell’architettura dell’informazione ed occorre rivedere il modello di

security e protection sia in Italia che a livello europeo ed internazionale. Tutti i player coinvolti nella filiera

del dato sanitario devono essere sensibili alla loro pertinenza di protezione.

E’ quanto e stato evidenziato grazie al confronto tra stakeholder, politici ed esperti ICT e rappresentanti del

mondo sanitario italiani ed internazionali presenti a Milano. Il dato deve essere protetto quando viene creato,

quando viene salvato, quando viene usato e/o modificato. Purtroppo queste fasi, che un giorno erano

relegate a specifici momenti della catena di trattamento del dato ed a specifici luoghi/usi/operatori, ora sono

ricorrenti in qualsiasi momento e qualsiasi posizione del processo. La pubblica amministrazione deve quindi

sempre di più garantire la modalità di formulazione della normativa (raccomandazioni ed obblighi) sulla base

delle normative europee ed in quanto tale utile per indicazioni di principio e di tutela.

Il Rapporto Clusit 2017 sulla sicurezza ICT in Italia ha evidenziato oltre 5.700 incidenti noti avvenuti tra il 2011

e il dicembre 2016, di cui mille nel 2016. Il 2016 è stato l’anno peggiore in termini di evoluzione delle minacce

cyber. La crescita degli attacchi nel settore della salute è +102 per cento, stando ai dati Clusit. La principale

causa di violazione e comunque l’errore umano quindi sono urgenti interventi di formazione e di

empowerment dei lavoratori del settore socio-sanitario, ma anche dei cittadini stessi per un corretto utilizzo

del sistemi Ict ad oggi tutti correlati ed interconnessi e la consapevolezza del valore sensibile dei dati sanitari

personali, con la tutela del fascicolo sanitario e della cartella clinica digitale.

Gli esperti hanno ricordato la direttiva NIS (Network and Information Security), che definisce un primo

insieme univoco di norme in materia di cybersecurity a livello europeo; il documento di giugno ‘The Digital

Economy and Society Index (DESI) 2017’, tool che consente, attraverso cinque aree politiche principali

(connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali)

e più di 30 indicatori, di misurare lo stato di avanzamento dei Paesi membri dell’EU nell’ambito della

digitalizzazione dell’economia, del sistema pubblico e della società. Nel 2020 il traffico su Internet

raggiungerà i 21 GigaByte pro capite dai 7 GB pro capite del 2015. Siamo entrati nell’era degli ZettaByte che

significa 10 Byte elevati a 21. La connettività è ubiqua e massiva, cambia il profilo dei servizi e cambiano

anche i rischi.

Il settore sanitario in Italia, in Europa e nel mondo ha operato il passaggio dal dato cartaceo al dato digitale

per ragioni di efficienza e la sicurezza dei dati è una priorità anche a causa del numero di violazioni avvenute..

Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente attraverso l’analisi dei

dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di ognuno di noi. E quindi

importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto vicendevolmente funzionali

uno all’altro. Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, e tra i primi 10 per gli attacchi

informatici ricevuti. Questo dato, per quanto preoccupante, indica soprattutto quanto i ‘dati’ in possesso

dalla PP. AA. a tutti i livelli, siano una fonte di attenzione e di ricchezza da valorizzare e proteggere.

Page 26: RASSEGNA STAMPA SECURITY & PRIVACY DEL DATO SANITARIO IL … · Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, è tra i primi 10 per gli attacchi informatici rieuti.

Proteggere perché così stabilisce la Carta Costituzionale e valorizzare perché permetterebbe un maggiore

sviluppo del Paese, inducendo un’economia di scala e attraendo importanti investimenti, anche e soprattutto

stranieri. Una recente indagine dell’Osservatorio ‘Information Security&Privacy’ del Politecnico di Milano ha

evidenziato che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari

di 972 milioni: +5 per cento rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74 per cento le grandi

imprese. Il che però vuol dire che alle Pmi resta solo un 26 per cento: poco più di 250 milioni.

In un Paese che, stando all’indice sintetico creato da Accenture, vede l’Italia nelle retrovie con aziende con

buone performance nel 29 per cento degli ambiti analizzati (10 su 33): meglio di Germania e Spagna, ma

molto peggio rispetto a Uk e Francia. Secondo un’indagine di Banca d’Italia citata durante il convegno, solo

l’1,5 per cento delle aziende ha sviluppato misure di sicurezza contro gli attacchi informatici, nonostante il

30,3 per cento abbia riportato un danno da questa minaccia tra settembre 2015 e settembre 2016. (EUGENIA

SERMONTI)

liberoquotidiano.it

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Gossip.libero.it

http://gossip.libero.it/focus/41619169/security-privacy-dei-dati-sanitari-summit-a-milano-di-

motoresanit%C3%A0/security-privacy/?type=

Security & Privacy dei dati sanitari Summit a Milano di MotoreSanità

QuotidianoLibero 2 giorni fa

In merito al recepimento del regolamento EIDAS e delle normative europee, Regione Lombardia, con la legge

23 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, ha recepito le sfide della sanità digitale con la

realizzazione del fascicolo sanitario ...

Leggi la notizia

Liberoquotidiano.it

http://www.liberoquotidiano.it/news/salute/12416290/security-privacy-dei-dati-sanitari-summit-a-milano-

di-motoresanita.html

RISCHI DELL’INFORMATIZZAZIONE

Security & Privacy dei dati sanitari

Summit a Milano di MotoreSanità

19 Giugno 2017

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All’interno della Pubblica Amministrazione, la sanità e il settore che ha registrato il maggior numero di

attacchi in Italia: è quanto è emerso a Milano, a Palazzo Pirelli, ad un importante convegno organizzato da

‘Motore Sanità’ in Regione Lombardia e intitolato ‘Security & Privacy del dato sanitario il trade off tra

cybersecurity tutela e sviluppo del mercato’. Tra i presenti Alessandro Colucci, presidente della I

Commissione Programmazione Bilancio della Regione Lombardia, Angelo Capelli, vicepresidente della III

Commissione Sanità e politiche sociali, Carlo Borghetti, componente III Commissione Sanità e Politiche Sociali

della Regione Lombardia, Roberto Soj, direttore generale di ‘Lombardia Informatica’ e, tra i relatori anche

molti esperti italiani ed internazionali di aziende ICT e di aziende socio-sanitarie oltre che rappresentanti di

associazioni di pazienti. In merito al recepimento del regolamento EIDAS e delle normative europee, Regione

Lombardia, con la legge 23 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, ha recepito le sfide della sanità

digitale con la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico ed è fortemente impegnata a garantire

affidabilità, integrità, disponibilità e sicurezza dei dati stessi e delle infrastrutture complesse che li gestiranno,

ma nuove sfide sono aperte per una maggiore tutela. Secondo il Rapporto Ict in Italia di Clusit Associazione

italiana per la Sicurezza Informatica, di cui ha relazionato al convegno, il presidente Gabriele Faggioli, esistono

tre differenti macro-tipologie di attacco cyber-sanitario: perdita o sottrazione di dati (44 per cento), uso

improprio di dati (31 per cento) ed errori di utilizzo dell’Ict (25 per cento).

ll Rapporto Clusit 2017 è frutto del lavoro di un centinaio di esperti e della collaborazione di un gran numero

di soggetti pubblici e privati. Il dato sanitario deve essere protetto sia nell’accesso, che nell’autorizzazione e

nel trattamento in diversi momenti e quindi al giorno d’oggi in diversi luoghi (fisici o virtuali che siano). Siamo

di fronte ad una sostanziale modifica dell’architettura dell’informazione ed occorre rivedere il modello di

security e protection sia in Italia che a livello europeo ed internazionale. Tutti i player coinvolti nella filiera

del dato sanitario devono essere sensibili alla loro pertinenza di protezione. E’ quanto e stato evidenziato

grazie al confronto tra stakeholder, politici ed esperti ICT e rappresentanti del mondo sanitario italiani ed

internazionali presenti a Milano. Il dato deve essere protetto quando viene creato, quando viene salvato,

quando viene usato e/o modificato. Purtroppo queste fasi, che un giorno erano relegate a specifici momenti

della catena di trattamento del dato ed a specifici luoghi/usi/operatori, ora sono ricorrenti in qualsiasi

momento e qualsiasi posizione del processo. La pubblica amministrazione deve quindi sempre di più

garantire la modalità di formulazione della normativa (raccomandazioni ed obblighi) sulla base delle

normative europee ed in quanto tale utile per indicazioni di principio e di tutela.

Il Rapporto Clusit 2017 sulla sicurezza ICT in Italia ha evidenziato oltre 5.700 incidenti noti avvenuti tra il 2011

e il dicembre 2016, di cui mille nel 2016. Il 2016 è stato l’anno peggiore in termini di evoluzione delle minacce

cyber. La crescita degli attacchi nel settore della salute è +102 per cento, stando ai dati Clusit. La principale

causa di violazione e comunque l’errore umano quindi sono urgenti interventi di formazione e di

empowerment dei lavoratori del settore socio-sanitario, ma anche dei cittadini stessi per un corretto utilizzo

del sistemi Ict ad oggi tutti correlati ed interconnessi e la consapevolezza del valore sensibile dei dati sanitari

personali, con la tutela del fascicolo sanitario e della cartella clinica digitale.

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Gli esperti hanno ricordato la direttiva NIS (Network and Information Security), che definisce un primo

insieme univoco di norme in materia di cybersecurity a livello europeo; il documento di giugno ‘The Digital

Economy and Society Index (DESI) 2017’, tool che consente, attraverso cinque aree politiche principali

(connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali)

e più di 30 indicatori, di misurare lo stato di avanzamento dei Paesi membri dell’EU nell’ambito della

digitalizzazione dell’economia, del sistema pubblico e della società. Nel 2020 il traffico su Internet

raggiungerà i 21 GigaByte pro capite dai 7 GB pro capite del 2015. Siamo entrati nell’era degli ZettaByte che

significa 10 Byte elevati a 21. La connettività è ubiqua e massiva, cambia il profilo dei servizi e cambiano

anche i rischi.

Il settore sanitario in Italia, in Europa e nel mondo ha operato il passaggio dal dato cartaceo al dato digitale

per ragioni di efficienza e la sicurezza dei dati è una priorità anche a causa del numero di violazioni avvenute..

Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente attraverso l’analisi dei

dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di ognuno di noi. E quindi

importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto vicendevolmente funzionali

uno all’altro. Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, e tra i primi 10 per gli attacchi

informatici ricevuti. Questo dato, per quanto preoccupante, indica soprattutto quanto i ‘dati’ in possesso

dalla PP. AA. a tutti i livelli, siano una fonte di attenzione e di ricchezza da valorizzare e proteggere. Proteggere

perché così stabilisce la Carta Costituzionale e valorizzare perché permetterebbe un maggiore sviluppo del

Paese, inducendo un’economia di scala e attraendo importanti investimenti, anche e soprattutto stranieri.

Una recente indagine dell’Osservatorio ‘Information Security&Privacy’ del Politecnico di Milano ha

evidenziato che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari

di 972 milioni: +5 per cento rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74 per cento le grandi

imprese. Il che però vuol dire che alle Pmi resta solo un 26 per cento: poco più di 250 milioni. In un Paese

che, stando all’indice sintetico creato da Accenture, vede l’Italia nelle retrovie con aziende con buone

performance nel 29 per cento degli ambiti analizzati (10 su 33): meglio di Germania e Spagna, ma molto

peggio rispetto a Uk e Francia. Secondo un’indagine di Banca d’Italia citata durante il convegno, solo l’1,5 per

cento delle aziende ha sviluppato misure di sicurezza contro gli attacchi informatici, nonostante il 30,3 per

cento abbia riportato un danno da questa minaccia tra settembre 2015 e settembre 2016. (EUGENIA

SERMONTI)

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Community.forumpa.it

http://community.forumpa.it/blog/la-gestione-del-dato-sanitario-tra-privacy-e-security

La gestione del dato sanitario tra privacy e security

View Team Cantieri profile Di Team Cantieri, 20 Giugno 2017

Foto di Got credit

I temi attuali di cybersecurity e di privacy viaggiano in parallelo in quanto vicendevolmente funzionali uno

all’altro. Una recente indagine dell’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano ha

evidenziato che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari

di 972 milioni: +5% rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74% le grandi imprese. Il che però

vuol dire che alle Pmi resta solo un 26%: poco più di 250 milioni. A far luce sulla gestione del dato sanitario,

un convegno organizzato da Motore Sanità nella sede istituzionale di Palazzo Lombardia.

Alessandro Colucci, Presidente I Commissione, Programmazione Bilancio Regione Lombardia – ha portato i

suoi saluti istituzionali e ha parlato del tema della sicurezza dei dati, a partire da quelli sanitari, il lavoro di

Regione Lombardia è partito da tempo in un contesto nazionale ben lontano dall'aver preso consapevolezza

dell’importanza di questo argomento. Per questo e necessario partire dalla diffusione di questa cultura a tutti

i livelli della nostra società, dalle imprese agli enti pubblici ai singoli cittadini. “Sarà quindi indispensabile la

preparazione e diffusione di figure professionali esperte del tema, che possano discriminare le tipologie dei

problemi e scegliere le soluzioni più opportune, anche attraverso un'azione preventiva". Come Regione

abbiamo già avviato in Lombardia un Tavolo di confronto con tutti gli stakeholder, che ha già prodotto un

primo, proficuo confronto nella convention del 6 aprile scorso a Palazzo Lombardia, in occasione

dell'insediamento della “Cabina di regia” sulle politiche di ricerca e innovazione” – ha concluso il Presidente.

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Angelo Capelli, Vicepresidente III Commissione, Sanità e politiche sociali Regione Lombardia – ha posto

l’attenzione sul tema della tutela dei dati, prima di tutto perche: “L’immagazzinamento delle informazioni

consente una fruizione più agile delle informazioni tra i vari operatori sanitari. In secondo luogo, con

l’acquisizione dei dati e possibile fare alcune predizioni in merito a determinate patologie e gestire al meglio

i nuovi test clinici partendo da campioni molto più ampi – sottolinea Capelli - È bene, però, preoccuparsi di

gestire le modalità e gli strumenti che mettano in sicurezza questi dati e devono essere anche ben organizzati

con un adeguato supporto informatico e individuando settori di intervento mirati”.

Gabriele Faggioli, Presidente Clusit – “Il tema della sicurezza informatica e all’ordine del giorno di tutte le

strutture sanitarie pubbliche e private. I recenti casi di cronaca dimostrano che la sanità è un settore che i

criminali informatici aggrediscono frequentemente come peraltro dimostrato dai dati raccolti dal Clusit -

spiega Faggioli - Occorre maggiore cultura dei rischi a cui siamo sottoposti e comprensione della complessità

e delle possibili minacce che discendono dall’uso delle tecnologie”.

A seguire una tavola rotonda dedicata al tema della security con focus sul trade off tra la tutela/sicurezza e

lo sviluppo del mercato.

Stefano Quintarelli, Presidente del Comitato di Indirizzo dell’Agenzia per l’Italia digitale - Lo scenario

tecnologico cambia molto velocemente ed è in questo contesto di cambiamento che si vanno ridefinendo le

filiere. La questione “sicurezza”, un tema “non solo tecnologico ma anche culturale. Nei prossimi anni ogni

oggetto sarà collegato all'altro, ci saranno computer ovunque, cambieranno scenari e processi nel mondo del

lavoro, perciò la security e un tema delicato da affrontare". Tuttavia, “non ha senso opporsi all'evoluzione hi-

tech. Istruzione, formazione e welfare faranno la differenza”.

Alberto Zannol, Amministratore Delegato Mobisec Italia – ha parlato di Privacy e protezione del dato sanitario

nell’era del mobile. “Il mobile rende possibile nuove capabilities di servizio, di pratica medica e di analisi dei

dati di telemedicina, grazie a profonde innovazioni tecniche e tecnologiche che si stanno esponenzialmente

diffondendo sul mercato – continua Zannol - la cybersecurity abbandona il paradigma web classico per

approdare ad un nuovo impianto organico e strutturato: la sicurezza distribuita”.

Ha concluso la mattinata, Carlo Borghetti, Componente III Commissione, Sanità e politiche sociali Regione

Lombardia – che ha definito questa tematica fondamentale non solo per la vita quotidiana, ma lo è a maggior

ragione per il dato sanitario. Il tema della sicurezza e della privacy va di pari passo con la qualità del dato, e

quindi bisogna reinvestire negli strumenti informatici per organizzarne la raccolta.

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La Tavola Rotonda Privacy del pomeriggio, moderata da Giorgio Albè, Avvocato Albé & Associati Studio Legale

– ha posto l’attenzione sull’impatto nel settore sanitario del Regolamento Europeo n. 679/2016, applicabile

dal 25.05.2018. In particolare sono state esaminate le principali novità introdotte dal Regolamento Europeo

ed approfonditi gli adempimenti che le strutture sanitarie (pubbliche e private) dovranno attuare per essere

compliant e ridurre al minimo il verificarsi di violazioni dei dati personali. Il tutto nell’ottica di conciliare la

tutela della riservatezza dei dati con lo sviluppo delle nuove tecnologie.

Alberto Canadè, Manager di Spike Reply, società specializzata su tematiche di cybersecurity e data protection

– “A meno di 12 mesi dall’entrata in applicazione del nuovo Regolamento diverse grandi aziende hanno

appena iniziato la fase di implementazione del proprio programma GDPR e molte aziende medio-piccole

devono ancora iniziare a farlo”. Diventa cruciale in un lasso di tempo così breve impiegare al meglio le risorse

disponibili per centrare l’obiettivo del 25 maggio 2018, partendo da alcuni punti chiave: redazione del

registro dei trattamenti e definizione di una metodologia per la gestione del rischio privacy, ricordandosi

altresì che il sistema di gestione della privacy richiesto dal GDPR comporta una revisione del proprio modello

organizzativo privacy, e un’azione di sensibilizzazione e informazione trasversale a tutti i livelli aziendali.

Secondo Nicola Ruggiero, Vicepresidente Anitec – “E’ importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di

più farle diventare cultura diffusa di tutti gli operatori che trattano i dati. La tecnologia aiuta a controllare,

monitorare, generare, trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le informazioni, ma l’uomo e il vero

custode della privacy degli stessi – sottolinea il Vicepresidente - le aziende e le tecnologie ci sono e ci aiutano,

ma non c’è miglior privacy e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e rispetta le regole.

Se ciò accade allora l’interscambio dei dati tra le varie organizzazioni interessate favorisce uno sviluppo

medico, clinico e commerciale del mercato a vantaggio di tutti”.

Foto di got credit rilasciata sotto licenza cc - https://www.flickr.com/photos/gotcredit/33887738715

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Salutenews.org

http://www.salutenews.org/2017/06/20/etica-digitale-e-interoperabilita-tra-i-sistemi-esistenti-la-

sicurezza-dei-dati-sanitari-passa-da-qui/

Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

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Le nuove tecnologie rappresentano un supporto imprescindibile nell’analisi dei big data, sia dal punto di vista

della prevenzione sia in merito ad un’offerta di servizi sanitari sempre più centrato sui bisogni dei cittadini.

Appare evidente che per rendere questo ecosistema efficiente e sicuro, sia fondamentale attuare una

gestione etica dei dati personali che non sono solo informazioni elaborate da algoritmi più o meno complessi,

sono identità digitali che compongono data centre e che tra loro devono essere interoperabili.

“La security dei dati e un aspetto trasversale a tutte le organizzazioni e tutti i sistemi tecnologici che i dati

attraversano” – ha spiegato Nicola Ruggiero, Vice Presidente di Anitec, a conclusione del convegno

organizzato a Milano dal titolo “Security&Privacy del dato sanitario, il trade off sanitario tra cybersecurity,

tutela e sviluppo del mercato”.

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“Lo sviluppo del mercato – ha proseguito Ruggiero – deve passare attraverso un forte uso della compliance

in tutte le sue forme: è importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di più farle diventare cultura

diffusa di tutti gli operatori che trattano i dati. La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare,

trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le informazioni, ma rimane l’uomo il vero custode della privacy.

Il mercato sanitario ha bisogno più di tanti altri di queste elementari certezze perché tratta aspetti molto

intimi e sensibili della nostra vita. Le aziende e le tecnologie ci sono e ci aiutano, ma non c’e miglior privacy

e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e rispetta le regole. Se ciò accade allora

l’interscambio dei dati tra le varie organizzazioni interessate favorisce uno sviluppo medico, clinico e

commerciale del mercato a vantaggio di tutti, e contribuisce all’efficienza complessiva del sistema sanitario”.

La tecnologia, come sempre, è il fattore abilitante di un processo innovativo dove, anche in ambito sanitario,

la persone si posiziona al centro, collegata da un sistema di relazioni che implementano servizi sempre più

evoluti e tarati in tempo reale su bisogni concreti. Per rendere questo processo sempre più armonizzato e

sicuro, è importante che si accompagni ad una compliance capace di determinare un utilizzo protetto,

tutelato ed etico dei dati personali.

Tutto questo anche alla luce dell’applicazione dal prossimo maggio 2018 delle prescrizioni dettate dal General

Data Protection Regulation che prevedono un’autonomia da parte delle organizzazioni, siano esse pubbliche

o private, nella gestione del trattamento dei dati, elemento questo che farà la differenza tra un sistema

innovato e tutelante dal punto di vista della privacy ed uno a rischio.

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20/06/2017 Redazione Data Manager Online

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sanitari-passa/

Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

di Redazione Data Manager Online , 20 giugno 2017

Le nuove tecnologie rappresentano un supporto imprescindibile nell’analisi dei big data, sia dal punto di vista

della prevenzione sia in merito ad un’offerta di servizi sanitari sempre più centrato sui bisogni dei cittadini.

Appare evidente che per rendere questo ecosistema efficiente e sicuro, sia fondamentale attuare una

gestione etica dei dati personali che non sono solo informazioni elaborate da algoritmi più o meno complessi,

sono identità digitali che compongono data centre e che tra loro devono essere interoperabili.

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“La security dei dati e un aspetto trasversale a tutte le organizzazioni e tutti i sistemi tecnologici che i dati

attraversano” – ha spiegato Nicola Ruggiero, Vice Presidente di Anitec, a conclusione del convegno

organizzato a Milano dal titolo “Security&Privacy del dato sanitario, il trade off sanitario tra cybersecurity,

tutela e sviluppo del mercato”.

“Lo sviluppo del mercato – ha proseguito Ruggiero – deve passare attraverso un forte uso della compliance

in tutte le sue forme: è importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di più farle diventare cultura

diffusa di tutti gli operatori che trattano i dati. La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare,

trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le informazioni, ma rimane l’uomo il vero custode della privacy.

Il mercato sanitario ha bisogno più di tanti altri di queste elementari certezze perché tratta aspetti molto

intimi e sensibili della nostra vita. Le aziende e le tecnologie ci sono e ci aiutano, ma non c’e miglior privacy

e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e rispetta le regole. Se ciò accade allora

l’interscambio dei dati tra le varie organizzazioni interessate favorisce uno sviluppo medico, clinico e

commerciale del mercato a vantaggio di tutti, e contribuisce all’efficienza complessiva del sistema sanitario”.

La tecnologia, come sempre, è il fattore abilitante di un processo innovativo dove, anche in ambito sanitario,

la persone si posiziona al centro, collegata da un sistema di relazioni che implementano servizi sempre più

evoluti e tarati in tempo reale su bisogni concreti. Per rendere questo processo sempre più armonizzato e

sicuro, è importante che si accompagni ad una compliance capace di determinare un utilizzo protetto,

tutelato ed etico dei dati personali.

Tutto questo anche alla luce dell’applicazione dal prossimo maggio 2018 delle prescrizioni dettate dal General

Data Protection Regulation che prevedono un’autonomia da parte delle organizzazioni, siano esse pubbliche

o private, nella gestione del trattamento dei dati, elemento questo che farà la differenza tra un sistema

innovato e tutelante dal punto di vista della privacy ed uno a rischio.

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Focus-online.it

http://www.focus-online.it/news_dettaglio.php?id=4451

Security & Privacy del dato sanitario: il trade off tra cybersecurity tutela e sviluppo del mercato

20/06/2017

A Milano, a Palazzo Pirelli, nel corso del convegno Security & Privacy del dato sanitario il trade off tra

cybersecurity tutela e sviluppo del mercato, organizzato da Motore Sanità, e stato rivelato che, all’interno

della Pubblica Amministrazione, la Sanità è il settore che ha registrato il maggior numero di attacchi in Italia.

Alessandro Colucci, Presidente della prima Commissione Programmazione Bilancio Regione Lombardia,

Angelo Capelli, Vicepresidente della terza Commissione Sanità e politiche sociali, Carlo Borghetti,

componente della terza Commissione Sanità e Politiche Sociali, Regione Lombardia, Roberto Soj, Direttore

Generale Lombardia Informatica, insieme ad esperti italiani ed internazionali di aziende ICT e di aziende

socio-sanitarie oltre e rappresentanti di associazioni di pazienti, hanno auspicato un monitoraggio costante

dei dati e la formazione sia del personale sanitario sia dei cittadini sul corretto utilizzo dei sistemi ict per una

maggiore e costante tutela dei dati sulla salute sia personali sia degli enti ospedalieri e dei centri di ricerca.

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La Regione Lombardia, con la legge 23 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, ha recepito le sfide

della sanità digitale prevedendo la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico, impegnandosi a garantire

affidabilità, integrità, disponibilità e sicurezza dei dati stessi e delle infrastrutture complesse che li gestiranno.

Ma nuove sfide sono aperte per una maggiore tutela ….

Gabriele Faggioli, presidente di Clusit Associazione italiana per la Sicurezza Informatica, relazionando al

convegno sul Rapporto Ict in Italia, ha precisato che esistono tre differenti macro-tipologie di attacco cyber-

sanitario: perdita o sottrazione di dati (44 per cento), uso improprio di dati (31 per cento) ed errori di utilizzo

dell’Ict (25 per cento).

Tutti i player coinvolti nella filiera del dato sanitario hanno evidenziato che il dato deve essere protetto

quando viene creato, quando viene salvato, quando viene usato e/o modificato e che, purtroppo, queste fasi

sono ricorrenti in qualsiasi momento e in qualsiasi posizione del processo.

Il Rapporto Clusit 2017 sulla sicurezza ICT in Italia ha evidenziato oltre 5.700 incidenti noti avvenuti tra il 2011

e il dicembre 2016, di cui 1.000 nel 2016, che e stato l’anno peggiore in termini di evoluzione delle minacce

cyber. La crescita degli attacchi nel settore della salute,quindi, è +102 per cento, stando ai dati Clusit. Secondo

il rapporto Clusit 2017 il sistema informatico italiano e tra i primi 10 per gli attacchi informatici ricevuti. Dal

rapporto e risultato anche che l’errore umano e risultato la principale causa di violazione: sono, quindi,

urgenti interventi di formazione e di empowerment non solo dei lavoratori del settore socio-sanitario, ma

anche dei cittadini stessi per un corretto utilizzo del sistemi Ict, oggi tutti correlati ed interconnessi.

Una recente indagine dell’Osservatorio Information Security&Privacy del Politecnico di Milano ha evidenziato

che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia, nel 2016, un giro d’affari di 972

milioni: +5% rispetto al 2015. A spendere sono per il 74% le grandi imprese: alle Pmi, quindi, resta solo un

26%, poco più di 250 milioni.

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Stando all’indice sintetico creato da Accenture, inoltre, l’Italia si trova nelle retrovie con aziende con buone

performance nel 29% degli ambiti analizzati (10 su 33): meglio di Germania e Spagna, ma molto peggio

rispetto a Uk e Francia.

Secondo un’indagine di Banca d’Italia, citata durante il convegno, infine, solo l’1,5% delle aziende ha

sviluppato misure di sicurezza contro gli attacchi informatici, nonostante il 30,3% abbia riportato un danno

da questa minaccia tra settembre 2015 e settembre 2016.

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Corrierecomunicazioni.it

http://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/47821_sanita-40-ruggiero-anitec-la-privacy-passa-dalla-

compliance.htm

Sanità 4.0, Ruggiero (Anitec): "La privacy passa dalla compliance"

IL COMMENTO

Il vicepresidente dell'associazione sulla difesa dei dati sanitari: "E' fondamentale darsi delle regole, rispettarle

e ancora di più farle diventare cultura diffusa fra gli operatori. La tecnologia aiuta ma e l’uomo il vero custode

delle informazioni sensibili"

di Andrea Frollà

“La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare, trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le

informazioni, ma rimane l’uomo il vero custode della privacy. Il mercato sanitario ha bisogno più di tanti altri

di queste elementari certezze perche tratta aspetti molto intimi e sensibili della nostra vita”. Nicola Ruggiero,

vicepresidente di Anitec, spiega così l’importanza della sicurezza informatica in ambito sanitario e soprattutto

l’incidenza del fattore umano.

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La sicurezza dei dati è oggi un tema che coinvolge ogni settore che abbia a che fare, anche al minimo, con le

tecnologie digitali. Naturalmente ci sono settori più esposti ai rischi, come quello sanitario. In questo contesto

un peso particolare, secondo Ruggiero, lo ha senza dubbio la conformità alle norme che regolano il

trattamento e lo scambio dei dati sanitari.

“Lo sviluppo del mercato deve passare attraverso un forte uso della compliance in tutte le sue forme: è

importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di più farle diventare cultura diffusa di tutti gli operatori

che trattano i dati”, avverte Ruggiero toccando un altro tema chiave del rapporto fra sanità e security. Si

possono avere tutti i sistemi di protezione avanzati possibili, ma non basta: “Le aziende e le tecnologie ci

sono e ci aiutano, ma non c’e miglior privacy e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e

rispetta le regole – sostiene Ruggiero -. Se ciò accade allora l’interscambio dei dati tra le varie organizzazioni

interessate favorisce uno sviluppo medico, clinico e commerciale del mercato a vantaggio di tutti, e

contribuisce all’efficienza complessiva del sistema sanitario".

La tecnologia, aggiunge una nota dell’Associazione nazionale industrie informatiche, telecomunicazioni ed

elettronica di consumo, “e il fattore abilitante di un processo innovativo dove, anche in ambito sanitario, la

persone si posiziona al centro, collegata da un sistema di relazioni che implementano servizi sempre più

evoluti e tarati in tempo reale su bisogni concreti”. Proprio a questi aspetti si lega l’importanza della

compliance, destinata ad assumere un peso ancora più rilevante da maggio 2018, quando sarà pienamente

applicabile il nuovo Regolamento europeo in materia di privacy.

©RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Giugno 2017

TAG: sanità, sicurezza, privacy, digitale, innovazione, anitec

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Aboutpharma.com

https://www.aboutpharma.com/blog/2017/06/20/464410/?comingfrom=aboutpharma

Sanità e Politica

Sicurezza informatica, un mercato da oltre 900 milioni

L'Osservatorio information security & privacy del Politecnico di Milano ha rilevato un +5% rispetto al 2015. I

dati presentati ieri a Milano durante l'evento "Security&Privacy dal dato sanitario, il trade off sanitario tra

cybersecurity, tutela e sviluppo del mercato"

di Redazione Aboutpharma Online 20 giugno 2017

Il mercato delle soluzioni di sicurezza informatica ha raggiunto in Italia, nel 2016, un giro d’affari di 972

milioni. Un +5% rispetto all’anno scorso. Questo e quanto e emerso dai una recente indagine

dell’Osservatorio information security & privacy del Politecnico di Milano, presentata in occasione

dell’evento “Security&Privacy dal dato sanitario, il trade off sanitario tra cybersecurity, tutela e sviluppo del

mercato”, organizzato ieri a Milano.

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“La security dei dati è un aspetto trasversale a tutte le organizzazioni e tutti i sistemi tecnologici. Lo sviluppo

del mercato deve passare attraverso un forte uso della compliance in tutte le sue forme: è importante darsi

delle regole, rispettarle, ma ancora più farle diventare una cultura diffusa di tutti gli operatori che trattano i

dati”. Dice Nicola Ruggiero, vicepresidente di Anitec a cui fanno eco altri esperti del settore: Alessandro

Colucci, presidente della I Commissione, programmazione bilancio Regione Lombardia, Angelo Capelli,

Vicepresidente III Commissione sanità e politiche sociali Regione Lombardia, Gabriele Faggioli, Presidente

Clusit, Stefano Quintarelli, Presidente del comitato di indirizzo dell’Agenzia per l’Italia digitale, Alberto

Zannol, Ad di Mobisec Italia.

Al centro del dibattito anche il nuovo regolamento europeo che entrerà in vigore a maggio del prossimo

anno, modificando, sostanzialmente, tutto il settore. Saranno più facili le predizioni di alcune malattie,

sostiene Capelli e si sensibilizzerà sul tema della sicurezza dei propri sistemi informatici, ravvisa Faggioli.

Zannol definisce questa transizione come un cambio di paradigma grazie alla diffusione del mobile. Si

abbandona l’idea del web classico “per approdare a un nuovo impianto organico e strutturato: la sicurezza

distribuita”.

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Sanita24.ilsole24ore.com

http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/imprese-e-mercato/2017-06-20/etica-digitale-e-interoperabilita-

i-sistemi-esistenti-sicurezza-dati-sanitari-passa-qui-152027.php?uuid=AEgpO6hB

20 giu 2017

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Etica digitale e interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

Le nuove tecnologie rappresentano un supporto imprescindibile nell'analisi dei big data, sia dal punto di vista

della prevenzione sia in merito ad un’offerta di servizi sanitari sempre più centrato sui bisogni dei cittadini.

Appare evidente che per rendere questo ecosistema efficiente e sicuro, sia fondamentale attuare una

gestione etica dei dati personali che non sono solo informazioni elaborate da algoritmi più o meno complessi,

sono identità digitali che compongono data centre e che tra loro devono essere interoperabili.

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«La security dei dati è un aspetto trasversale a tutte le organizzazioni e tutti i sistemi tecnologici che i dati

attraversano – ha spiegato Nicola Ruggiero, Vice Presidente di Anitec, a conclusione del convegno a Milano

dal titolo “Security&Privacy del dato sanitario, il trade off sanitario tra cybersecurity, tutela e sviluppo del

mercato” -. Lo sviluppo del mercato – ha proseguito Ruggiero – deve passare attraverso un forte uso della

compliance in tutte le sue forme: è importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di più farle diventare

cultura diffusa di tutti gli operatori che trattano i dati. La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare,

trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le informazioni, ma rimane l'uomo il vero custode della privacy.

Il mercato sanitario ha bisogno più di tanti altri di queste elementari certezze perché tratta aspetti molto

intimi e sensibili della nostra vita. Le aziende e le tecnologie ci sono e ci aiutano, ma non c'è miglior privacy

e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e rispetta le regole. Se ciò accade allora

l'interscambio dei dati tra le varie organizzazioni interessate favorisce uno sviluppo medico, clinico e

commerciale del mercato a vantaggio di tutti, e contribuisce all’efficienza complessiva del sistema sanitario».

La tecnologia, come sempre, è il fattore abilitante di un processo innovativo dove, anche in ambito sanitario,

la persone si posiziona al centro, collegata da un sistema di relazioni che implementano servizi sempre più

evoluti e tarati in tempo reale su bisogni concreti. Per rendere questo processo sempre più armonizzato e

sicuro, è importante che si accompagni ad una compliance capace di determinare un utilizzo protetto,

tutelato ed etico dei dati personali.

Tutto questo anche alla luce dell'applicazione dal prossimo maggio 2018 delle prescrizioni dettate dal General

Data Protection Regulation che prevedono un'autonomia da parte delle organizzazioni, siano esse pubbliche

o private, nella gestione del trattamento dei dati, elemento questo che farà la differenza tra un sistema

innovato e tutelante dal punto di vista della privacy ed uno a rischio.

Anitec, Associazione Nazionale Industrie Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo,

aderente a Confindustria e socio fondatore della Federazione Confindustria Digitale, è l'organismo di

categoria che riunisce le imprese operanti in Italia in attività industriali e servizi connessi alle tecnologie delle

Telecomunicazioni, dell'Informatica, dell'Elettronica di Consumo, degli Apparati per Impianti d'Antenna.

Anitec vuole contribuire alla crescita e allo sviluppo del Paese attraverso l'applicazione e l'utilizzo delle più

innovative tecnologie digitali. Anitec è il partner italiano di DigitalEurope, l'associazione europea dell'ICT.

Anitec è partner della Digital Skills and Jobs Coalition

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Facebook – Il Sole 24 Ore Sanità

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Milano.zone

http://www.milano.zone/2017/06/20/sicurezza-informatica-un-mercato-da-oltre-900-milioni/

POSTED ON 20 GIUGNO 2017 BY ADMIN

Sicurezza informatica, un mercato da oltre 900 milioni

L’Osservatorio information security & privacy del Politecnico di Milano ha rilevato un +5% rispetto al 2015. I

dati presentati ieri a Milano durante l’evento “Security&Privacy dal dato sanitario, il trade off sanitario tra…

Fonte

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Milano.zone

http://www.milano.zone/2017/06/20/etica-digitale-e-interoperabilita-tra-i-sistemi-esistenti-la-sicurezza-

dei-dati-sanitari-passa-da-qui/

POSTED ON 20 GIUGNO 2017 BY ADMIN

Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

Le nuove tecnologie rappresentano un supporto imprescindibile nell’analisi dei big data, sia dal punto di vista

della prevenzione sia in merito ad un’offerta di servizi sanitari sempre più centrato sui bisogni dei cittadini.

Appare evidente…

Fonte

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Makemefeed.com

https://www.makemefeed.com/2017/06/20/sanita-40-ruggiero-anitec-la-privacy-passa-dalla-compliance-

3877407.html

Sanità 4.0, Ruggiero (Anitec): "La privacy passa dalla compliance" Pubblicata il: 20/06/2017 Sanità 4.0,

Ruggiero (Anitec): "La privacy passa dalla compliance"

Fonte: WWW.CORRIERECOMUNICAZIONI.IT

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#informatica

Il vicepresidente dell'associazione sulla difesa dei dati sanitari: "E' fondamentale darsi delle regole, rispettarle

e ancora di più farle diventare cultura diffusa fra gli operatori. La tecnologia...

Corrierecomunicazioni.it

http://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/47821_sanita-40-ruggiero-anitec-la-privacy-passa-dalla-

compliance.htm

Sanità 4.0, Ruggiero (Anitec): "La privacy passa dalla compliance"

IL COMMENTO

Il vicepresidente dell'associazione sulla difesa dei dati sanitari: "E' fondamentale darsi delle regole, rispettarle

e ancora di più farle diventare cultura diffusa fra gli operatori. La tecnologia aiuta ma e l’uomo il vero custode

delle informazioni sensibili"

di Andrea Frollà

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“La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare, trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le

informazioni, ma rimane l’uomo il vero custode della privacy. Il mercato sanitario ha bisogno più di tanti altri

di queste elementari certezze perché tratta aspetti molto intimi e sensibili della nostra vita”. Nicola Ruggiero,

vicepresidente di Anitec, spiega così l’importanza della sicurezza informatica in ambito sanitario e soprattutto

l’incidenza del fattore umano.

La sicurezza dei dati è oggi un tema che coinvolge ogni settore che abbia a che fare, anche al minimo, con le

tecnologie digitali. Naturalmente ci sono settori più esposti ai rischi, come quello sanitario. In questo contesto

un peso particolare, secondo Ruggiero, lo ha senza dubbio la conformità alle norme che regolano il

trattamento e lo scambio dei dati sanitari.

“Lo sviluppo del mercato deve passare attraverso un forte uso della compliance in tutte le sue forme: e

importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di più farle diventare cultura diffusa di tutti gli operatori

che trattano i dati”, avverte Ruggiero toccando un altro tema chiave del rapporto fra sanità e security. Si

possono avere tutti i sistemi di protezione avanzati possibili, ma non basta: “Le aziende e le tecnologie ci

sono e ci aiutano, ma non c’e miglior privacy e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e

rispetta le regole – sostiene Ruggiero -. Se ciò accade allora l’interscambio dei dati tra le varie organizzazioni

interessate favorisce uno sviluppo medico, clinico e commerciale del mercato a vantaggio di tutti, e

contribuisce all’efficienza complessiva del sistema sanitario".

La tecnologia, aggiunge una nota dell’Associazione nazionale industrie informatiche, telecomunicazioni ed

elettronica di consumo, “e il fattore abilitante di un processo innovativo dove, anche in ambito sanitario, la

persone si posiziona al centro, collegata da un sistema di relazioni che implementano servizi sempre più

evoluti e tarati in tempo reale su bisogni concreti”. Proprio a questi aspetti si lega l’importanza della

compliance, destinata ad assumere un peso ancora più rilevante da maggio 2018, quando sarà pienamente

applicabile il nuovo Regolamento europeo in materia di privacy.

©RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Giugno 2017

TAG: sanità, sicurezza, privacy, digitale, innovazione, anitec

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Gossip.libero.it

http://gossip.libero.it/focus/41624298/sanit%C3%A0-4-0-ruggiero-anitec-la-privacy-passa-dalla-

compliance/ruggiero-anitec/?type=

Sanità 4.0, Ruggiero (Anitec): "La privacy passa dalla compliance"

Cor.Com 1 giorno fa

Cor.Com

Il vicepresidente dell'associazione sulla difesa dei dati sanitari: "E' fondamentale darsi delle regole, rispettarle

e ancora di più farle diventare cultura diffusa fra gli operatori. La tecnologia aiuta ma è l'uomo il vero custode

delle ...

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Corrierecomunicazioni.it

http://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/47821_sanita-40-ruggiero-anitec-la-privacy-passa-dalla-

compliance.htm

Sanità 4.0, Ruggiero (Anitec): "La privacy passa dalla compliance"

IL COMMENTO

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Il vicepresidente dell'associazione sulla difesa dei dati sanitari: "E' fondamentale darsi delle regole, rispettarle

e ancora di più farle diventare cultura diffusa fra gli operatori. La tecnologia aiuta ma e l’uomo il vero custode

delle informazioni sensibili"

di Andrea Frollà

“La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare, trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le

informazioni, ma rimane l’uomo il vero custode della privacy. Il mercato sanitario ha bisogno più di tanti altri

di queste elementari certezze perche tratta aspetti molto intimi e sensibili della nostra vita”. Nicola Ruggiero,

vicepresidente di Anitec, spiega così l’importanza della sicurezza informatica in ambito sanitario e soprattutto

l’incidenza del fattore umano.

La sicurezza dei dati è oggi un tema che coinvolge ogni settore che abbia a che fare, anche al minimo, con le

tecnologie digitali. Naturalmente ci sono settori più esposti ai rischi, come quello sanitario. In questo contesto

un peso particolare, secondo Ruggiero, lo ha senza dubbio la conformità alle norme che regolano il

trattamento e lo scambio dei dati sanitari.

“Lo sviluppo del mercato deve passare attraverso un forte uso della compliance in tutte le sue forme: è

importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di più farle diventare cultura diffusa di tutti gli operatori

che trattano i dati”, avverte Ruggiero toccando un altro tema chiave del rapporto fra sanità e security. Si

possono avere tutti i sistemi di protezione avanzati possibili, ma non basta: “Le aziende e le tecnologie ci

sono e ci aiutano, ma non c’e miglior privacy e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e

rispetta le regole – sostiene Ruggiero -. Se ciò accade allora l’interscambio dei dati tra le varie organizzazioni

interessate favorisce uno sviluppo medico, clinico e commerciale del mercato a vantaggio di tutti, e

contribuisce all’efficienza complessiva del sistema sanitario".

La tecnologia, aggiunge una nota dell’Associazione nazionale industrie informatiche, telecomunicazioni ed

elettronica di consumo, “e il fattore abilitante di un processo innovativo dove, anche in ambito sanitario, la

persone si posiziona al centro, collegata da un sistema di relazioni che implementano servizi sempre più

evoluti e tarati in tempo reale su bisogni concreti”. Proprio a questi aspetti si lega l’importanza della

compliance, destinata ad assumere un peso ancora più rilevante da maggio 2018, quando sarà pienamente

applicabile il nuovo Regolamento europeo in materia di privacy.

©RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Giugno 2017

TAG: sanità, sicurezza, privacy, digitale, innovazione, anitec

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Gossip.libero.it

http://gossip.libero.it/focus/41624782/etica-digitale-e-interoperabilit%C3%A0-tra-i-sistemi-esistenti-la-

sicurezza-dei-dati-sanitari-passa-da-qui/sanit%C3%A0/?type=naz

Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

Data Manager 1 giorno fa

Data Manager

La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare, trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le

informazioni, ma rimane l'uomo il vero custode della privacy. Il mercato sanitario ha bisogno più di tanti altri

di queste elementari ...

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Datamanager.it

http://www.datamanager.it/2017/06/etica-digitale-interoperabilita-sistemi-esistenti-la-sicurezza-dei-dati-

sanitari-passa/

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Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

di Redazione Data Manager Online , 20 giugno 2017

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Le nuove tecnologie rappresentano un supporto imprescindibile nell’analisi dei big data, sia dal punto di vista

della prevenzione sia in merito ad un’offerta di servizi sanitari sempre più centrato sui bisogni dei cittadini.

Appare evidente che per rendere questo ecosistema efficiente e sicuro, sia fondamentale attuare una

gestione etica dei dati personali che non sono solo informazioni elaborate da algoritmi più o meno complessi,

sono identità digitali che compongono data centre e che tra loro devono essere interoperabili.

“La security dei dati e un aspetto trasversale a tutte le organizzazioni e tutti i sistemi tecnologici che i dati

attraversano” – ha spiegato Nicola Ruggiero, Vice Presidente di Anitec, a conclusione del convegno

organizzato a Milano dal titolo “Security&Privacy del dato sanitario, il trade off sanitario tra cybersecurity,

tutela e sviluppo del mercato”.

“Lo sviluppo del mercato – ha proseguito Ruggiero – deve passare attraverso un forte uso della compliance

in tutte le sue forme: è importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di più farle diventare cultura

diffusa di tutti gli operatori che trattano i dati. La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare,

trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le informazioni, ma rimane l’uomo il vero custode della privacy.

Il mercato sanitario ha bisogno più di tanti altri di queste elementari certezze perché tratta aspetti molto

intimi e sensibili della nostra vita. Le aziende e le tecnologie ci sono e ci aiutano, ma non c’e miglior privacy

e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e rispetta le regole. Se ciò accade allora

l’interscambio dei dati tra le varie organizzazioni interessate favorisce uno sviluppo medico, clinico e

commerciale del mercato a vantaggio di tutti, e contribuisce all’efficienza complessiva del sistema sanitario”.

La tecnologia, come sempre, è il fattore abilitante di un processo innovativo dove, anche in ambito sanitario,

la persone si posiziona al centro, collegata da un sistema di relazioni che implementano servizi sempre più

evoluti e tarati in tempo reale su bisogni concreti. Per rendere questo processo sempre più armonizzato e

sicuro, è importante che si accompagni ad una compliance capace di determinare un utilizzo protetto,

tutelato ed etico dei dati personali.

Tutto questo anche alla luce dell’applicazione dal prossimo maggio 2018 delle prescrizioni dettate dal General

Data Protection Regulation che prevedono un’autonomia da parte delle organizzazioni, siano esse pubbliche

o private, nella gestione del trattamento dei dati, elemento questo che farà la differenza tra un sistema

innovato e tutelante dal punto di vista della privacy ed uno a rischio.

Se vuoi ricevere gratuitamente notizie su Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza

dei dati sanitari passa da qui lascia il tuo indirizzo email nel box sotto e iscriviti:

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247.libero.it

http://247.libero.it/focus/41624782/8/etica-digitale-e-interoperabilit-tra-i-sistemi-esistenti-la-sicurezza-

dei-dati-sanitari-passa-da-qui/

Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

Data Manager 8Crea Alert 20-6-2017

Scienza e Tecnologia - La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare, trasportare, imbrigliare e

mettere in sicurezza le informazioni, ma rimane l'uomo il vero custode della privacy. Il mercato sanitario ha

bisogno più di tanti altri di queste elementari ...

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Datamanager.it

http://www.datamanager.it/2017/06/etica-digitale-interoperabilita-sistemi-esistenti-la-sicurezza-dei-dati-

sanitari-passa/

Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui

di Redazione Data Manager Online , 20 giugno 2017

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Le nuove tecnologie rappresentano un supporto imprescindibile nell’analisi dei big data, sia dal punto di vista

della prevenzione sia in merito ad un’offerta di servizi sanitari sempre più centrato sui bisogni dei cittadini.

Appare evidente che per rendere questo ecosistema efficiente e sicuro, sia fondamentale attuare una

gestione etica dei dati personali che non sono solo informazioni elaborate da algoritmi più o meno complessi,

sono identità digitali che compongono data centre e che tra loro devono essere interoperabili.

“La security dei dati e un aspetto trasversale a tutte le organizzazioni e tutti i sistemi tecnologici che i dati

attraversano” – ha spiegato Nicola Ruggiero, Vice Presidente di Anitec, a conclusione del convegno

organizzato a Milano dal titolo “Security&Privacy del dato sanitario, il trade off sanitario tra cybersecurity,

tutela e sviluppo del mercato”.

“Lo sviluppo del mercato – ha proseguito Ruggiero – deve passare attraverso un forte uso della compliance

in tutte le sue forme: è importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di più farle diventare cultura

diffusa di tutti gli operatori che trattano i dati. La tecnologia aiuta a controllare, monitorare, generare,

trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le informazioni, ma rimane l’uomo il vero custode della privacy.

Il mercato sanitario ha bisogno più di tanti altri di queste elementari certezze perché tratta aspetti molto

intimi e sensibili della nostra vita. Le aziende e le tecnologie ci sono e ci aiutano, ma non c’e miglior privacy

e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e rispetta le regole. Se ciò accade allora

l’interscambio dei dati tra le varie organizzazioni interessate favorisce uno sviluppo medico, clinico e

commerciale del mercato a vantaggio di tutti, e contribuisce all’efficienza complessiva del sistema sanitario”.

La tecnologia, come sempre, è il fattore abilitante di un processo innovativo dove, anche in ambito sanitario,

la persone si posiziona al centro, collegata da un sistema di relazioni che implementano servizi sempre più

evoluti e tarati in tempo reale su bisogni concreti. Per rendere questo processo sempre più armonizzato e

sicuro, è importante che si accompagni ad una compliance capace di determinare un utilizzo protetto,

tutelato ed etico dei dati personali.

Tutto questo anche alla luce dell’applicazione dal prossimo maggio 2018 delle prescrizioni dettate dal General

Data Protection Regulation che prevedono un’autonomia da parte delle organizzazioni, siano esse pubbliche

o private, nella gestione del trattamento dei dati, elemento questo che farà la differenza tra un sistema

innovato e tutelante dal punto di vista della privacy ed uno a rischio.

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Cninazionale.it

http://www.cninazionale.it/security-privacy-dei-dati-sanitari-summit-a-milano/

Security & Privacy dei dati sanitari Summit a Milano

Pubblicato 20 giugno 2017 in News FSI

All’interno della Pubblica Amministrazione, la sanità è il settore che ha registrato il maggior numero di

attacchi in Italia: è quanto è emerso a Milano, a Palazzo Pirelli, ad un importante convegno organizzato da

‘Motore Sanità’ in Regione Lombardia e intitolato ‘Security & Privacy del dato sanitario il trade off tra

cybersecurity tutela e sviluppo del mercato’. Tra i presenti Alessandro Colucci, presidente della I

Commissione Programmazione Bilancio della Regione Lombardia, Angelo Capelli, vicepresidente della III

Commissione Sanità e politiche sociali, Carlo Borghetti, componente III Commissione Sanità e Politiche Sociali

della Regione Lombardia, Roberto Soj, direttore generale di ‘Lombardia Informatica’ e, tra i relatori anche

molti esperti italiani ed internazionali di aziende ICT e di aziende socio-sanitarie oltre che rappresentanti di

associazioni di pazienti.

In merito al recepimento del regolamento EIDAS e delle normative europee, Regione Lombardia, con la legge

23 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, ha recepito le sfide della sanità digitale con la

realizzazione del fascicolo sanitario elettronico ed è fortemente impegnata a garantire affidabilità, integrità,

disponibilità e sicurezza dei dati stessi e delle infrastrutture complesse che li gestiranno, ma nuove sfide sono

aperte per una maggiore tutela. Secondo il Rapporto Ict in Italia di Clusit Associazione italiana per la Sicurezza

Informatica, di cui ha relazionato al convegno, il presidente Gabriele Faggioli, esistono tre differenti macro-

tipologie di attacco cyber-sanitario: perdita o sottrazione di dati (44 per cento), uso improprio di dati (31 per

cento) ed errori di utilizzo dell’Ict (25 per cento).

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ll Rapporto Clusit 2017 è frutto del lavoro di un centinaio di esperti e della collaborazione di un gran numero

di soggetti pubblici e privati. Il dato sanitario deve essere protetto sia nell’accesso, che nell’autorizzazione e

nel trattamento in diversi momenti e quindi al giorno d’oggi in diversi luoghi (fisici o virtuali che siano). Siamo

di fronte ad una sostanziale modifica dell’architettura dell’informazione ed occorre rivedere il modello di

security e protection sia in Italia che a livello europeo ed internazionale. Tutti i player coinvolti nella filiera

del dato sanitario devono essere sensibili alla loro pertinenza di protezione.

E’ quanto e stato evidenziato grazie al confronto tra stakeholder, politici ed esperti ICT e rappresentanti del

mondo sanitario italiani ed internazionali presenti a Milano. Il dato deve essere protetto quando viene creato,

quando viene salvato, quando viene usato e/o modificato. Purtroppo queste fasi, che un giorno erano

relegate a specifici momenti della catena di trattamento del dato ed a specifici luoghi/usi/operatori, ora sono

ricorrenti in qualsiasi momento e qualsiasi posizione del processo. La pubblica amministrazione deve quindi

sempre di più garantire la modalità di formulazione della normativa (raccomandazioni ed obblighi) sulla base

delle normative europee ed in quanto tale utile per indicazioni di principio e di tutela.

Il Rapporto Clusit 2017 sulla sicurezza ICT in Italia ha evidenziato oltre 5.700 incidenti noti avvenuti tra il 2011

e il dicembre 2016, di cui mille nel 2016. Il 2016 e stato l’anno peggiore in termini di evoluzione delle minacce

cyber. La crescita degli attacchi nel settore della salute è +102 per cento, stando ai dati Clusit. La principale

causa di violazione e comunque l’errore umano quindi sono urgenti interventi di formazione e di

empowerment dei lavoratori del settore socio-sanitario, ma anche dei cittadini stessi per un corretto utilizzo

del sistemi Ict ad oggi tutti correlati ed interconnessi e la consapevolezza del valore sensibile dei dati sanitari

personali, con la tutela del fascicolo sanitario e della cartella clinica digitale.

Gli esperti hanno ricordato la direttiva NIS (Network and Information Security), che definisce un primo

insieme univoco di norme in materia di cybersecurity a livello europeo; il documento di giugno ‘The Digital

Economy and Society Index (DESI) 2017’, tool che consente, attraverso cinque aree politiche principali

(connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali)

e più di 30 indicatori, di misurare lo stato di avanzamento dei Paesi membri dell’EU nell’ambito della

digitalizzazione dell’economia, del sistema pubblico e della società. Nel 2020 il traffico su Internet

raggiungerà i 21 GigaByte pro capite dai 7 GB pro capite del 2015. Siamo entrati nell’era degli ZettaByte che

significa 10 Byte elevati a 21. La connettività è ubiqua e massiva, cambia il profilo dei servizi e cambiano

anche i rischi.

Il settore sanitario in Italia, in Europa e nel mondo ha operato il passaggio dal dato cartaceo al dato digitale

per ragioni di efficienza e la sicurezza dei dati è una priorità anche a causa del numero di violazioni avvenute..

Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente attraverso l’analisi dei

dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di ognuno di noi. E quindi

importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto vicendevolmente funzionali

uno all’altro. Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, e tra i primi 10 per gli attacchi

informatici ricevuti. Questo dato, per quanto preoccupante, indica soprattutto quanto i ‘dati’ in possesso

dalla PP. AA. a tutti i livelli, siano una fonte di attenzione e di ricchezza da valorizzare e proteggere.

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Proteggere perché così stabilisce la Carta Costituzionale e valorizzare perché permetterebbe un maggiore

sviluppo del Paese, inducendo un’economia di scala e attraendo importanti investimenti, anche e soprattutto

stranieri. Una recente indagine dell’Osservatorio ‘Information Security&Privacy’ del Politecnico di Milano ha

evidenziato che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari

di 972 milioni: +5 per cento rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74 per cento le grandi

imprese. Il che però vuol dire che alle Pmi resta solo un 26 per cento: poco più di 250 milioni.

In un Paese che, stando all’indice sintetico creato da Accenture, vede l’Italia nelle retrovie con aziende con

buone performance nel 29 per cento degli ambiti analizzati (10 su 33): meglio di Germania e Spagna, ma

molto peggio rispetto a Uk e Francia. Secondo un’indagine di Banca d’Italia citata durante il convegno, solo

l’1,5 per cento delle aziende ha sviluppato misure di sicurezza contro gli attacchi informatici, nonostante il

30,3 per cento abbia riportato un danno da questa minaccia tra settembre 2015 e settembre 2016. (EUGENIA

SERMONTI)

liberoquotidiano.it

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Notizieinunclick.it

http://www.notizieinunclick.it/etica-digitale-e-interoperabilita-tra-i-sistemi-esistenti-la-sicurezza-dei-dati-

sanitari-passa-da-qui/

Etica Digitale e Interoperabilità tra i sistemi esistenti: la sicurezza dei dati sanitari passa da qui 21 giugno,

2017

Milano – Le nuove tecnologie rappresentano un supporto imprescindibile nell’analisi dei big data, sia dal

punto di vista della prevenzione…

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Amicopolis.com

https://www.amicopolis.com/blogs/view/13765/security-privacy-dei-dati-sanitari-summit-a-milano-di-

motoresanita

Security & Privacy dei dati sanitari Summit a Milano di MotoreSanità

All’interno della Pubblica Amministrazione, la sanità è il settore che ha registrato il maggior numero di

attacchi in Italia: è quanto è emerso a Milano, a Palazzo Pirelli, ad un importante convegno organizzato da

‘Motore Sanità’ in Regione Lombardia e intitolato ‘Security & Privacy del dato sanitario il trade off tra

cybersecurity tutela e sviluppo del mercato’. Tra i presenti Alessandro Colucci, presidente della I

Commissione Programmazione Bilancio della Regione Lombardia, Angelo Capelli, vicepresidente della III

Commissione Sanità e politiche sociali, Carlo Borghetti, componente III Commissione Sanità e Politiche Sociali

della Regione Lombardia, Roberto Soj, direttore generale di ‘Lombardia Informatica’ e, tra i relatori anche

molti esperti italiani ed internazionali di aziende ICT e di aziende socio-sanitarie oltre che rappresentanti di

associazioni di pazienti. In merito al recepimento del regolamento EIDAS e delle normative europee, Regione

Lombardia, con la legge 23 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, ha recepito le sfide della sanità

digitale con la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico ed è fortemente impegnata a garantire

affidabilità, integrità, disponibilità e sicurezza dei dati stessi e delle infrastrutture complesse che li gestiranno,

ma nuove sfide sono aperte per una maggiore tutela. Secondo il Rapporto Ict in Italia di Clusit Associazione

italiana per la Sicurezza Informatica, di cui ha relazionato al convegno, il presidente Gabriele Faggioli, esistono

tre differenti macro-tipologie di attacco cyber-sanitario: perdita o sottrazione di dati (44 per cento), uso

improprio di dati (31 per cento) ed errori di utilizzo dell’Ict (25 per cento).

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ll Rapporto Clusit 2017 è frutto del lavoro di un centinaio di esperti e della collaborazione di un gran numero

di soggetti pubblici e privati. Il dato sanitario deve essere protetto sia nell’accesso, che nell’autorizzazione e

nel trattamento in diversi momenti e quindi al giorno d’oggi in diversi luoghi (fisici o virtuali che siano). Siamo

di fronte ad una sostanziale modifica dell’architettura dell’informazione ed occorre rivedere il modello di

security e protection sia in Italia che a livello europeo ed internazionale. Tutti i player coinvolti nella filiera

del dato sanitario devono essere sensibili alla loro pertinenza di protezione. E’ quanto e stato evidenziato

grazie al confronto tra stakeholder, politici ed esperti ICT e rappresentanti del mondo sanitario italiani ed

internazionali presenti a Milano. Il dato deve essere protetto quando viene creato, quando viene salvato,

quando viene usato e/o modificato. Purtroppo queste fasi, che un giorno erano relegate a specifici momenti

della catena di trattamento del dato ed a specifici luoghi/usi/operatori, ora sono ricorrenti in qualsiasi

momento e qualsiasi posizione del processo. La pubblica amministrazione deve quindi sempre di più

garantire la modalità di formulazione della normativa (raccomandazioni ed obblighi) sulla base delle

normative europee ed in quanto tale utile per indicazioni di principio e di tutela.

Il Rapporto Clusit 2017 sulla sicurezza ICT in Italia ha evidenziato oltre 5.700 incidenti noti avvenuti tra il 2011

e il dicembre 2016, di cui mille nel 2016. Il 2016 e stato l’anno peggiore in termini di evoluzione delle minacce

cyber. La crescita degli attacchi nel settore della salute è +102 per cento, stando ai dati Clusit. La principale

causa di violazione e comunque l’errore umano quindi sono urgenti interventi di formazione e di

empowerment dei lavoratori del settore socio-sanitario, ma anche dei cittadini stessi per un corretto utilizzo

del sistemi Ict ad oggi tutti correlati ed interconnessi e la consapevolezza del valore sensibile dei dati sanitari

personali, con la tutela del fascicolo sanitario e della cartella clinica digitale. Gli esperti hanno ricordato la

direttiva NIS (Network and Information Security), che definisce un primo insieme univoco di norme in materia

di cybersecurity a livello europeo; il documento di giugno ‘The Digital Economy and Society Index (DESI)

2017’, tool che consente, attraverso cinque aree politiche principali (connettività, capitale umano, uso di

internet, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali) e più di 30 indicatori, di misurare lo

stato di avanzamento dei Paesi membri dell’EU nell’ambito della digitalizzazione dell’economia, del sistema

pubblico e della società. Nel 2020 il traffico su Internet raggiungerà i 21 GigaByte pro capite dai 7 GB pro

capite del 2015. Siamo entrati nell’era degli ZettaByte che significa 10 Byte elevati a 21. La connettività è

ubiqua e massiva, cambia il profilo dei servizi e cambiano anche i rischi.

Il settore sanitario in Italia, in Europa e nel mondo ha operato il passaggio dal dato cartaceo al dato digitale

per ragioni di efficienza e la sicurezza dei dati è una priorità anche a causa del numero di violazioni avvenute..

Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente attraverso l’analisi dei

dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di ognuno di noi. E quindi

importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto vicendevolmente funzionali

uno all’altro. Il sistema informatico italiano, secondo il rapporto Clusit 2017, e tra i primi 10 per gli attacchi

informatici ricevuti. Questo dato, per quanto preoccupante, indica soprattutto quanto i ‘dati’ in possesso

dalla PP. AA. a tutti i livelli, siano una fonte di attenzione e di ricchezza da valorizzare e proteggere. Proteggere

perché così stabilisce la Carta Costituzionale e valorizzare perché permetterebbe un maggiore sviluppo del

Paese, inducendo un’economia di scala e attraendo importanti investimenti, anche e soprattutto stranieri.

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Una recente indagine dell’Osservatorio ‘Information Security&Privacy’ del Politecnico di Milano ha

evidenziato che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari

di 972 milioni: +5 per cento rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74 per cento le grandi

imprese. Il che però vuol dire che alle Pmi resta solo un 26 per cento: poco più di 250 milioni. In un Paese

che, stando all’indice sintetico creato da Accenture, vede l’Italia nelle retrovie con aziende con buone

performance nel 29 per cento degli ambiti analizzati (10 su 33): meglio di Germania e Spagna, ma molto

peggio rispetto a Uk e Francia. Secondo un’indagine di Banca d’Italia citata durante il convegno, solo l’1,5 per

cento delle aziende ha sviluppato misure di sicurezza contro gli attacchi informatici, nonostante il 30,3 per

cento abbia riportato un danno da questa minaccia tra settembre 2015 e settembre 2016.

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Altroquotidiano.it

http://www.altroquotidiano.it/cybersecurity-e-ripercussioni-sulla-sanita-se-ne-e-discusso-a-mialno/

Cybersecurity e ripercussioni sulla sanità: se ne è discusso a Milano

21 giugno 2017

Una recente indagine dell’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano ha

evidenziato che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari

di 972 milioni: +5% rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74% le grandi imprese. Il che però

vuol dire che alle Pmi resta solo un 26%: poco più di 250 milioni.

A far luce sulla gestione del dato sanitario, un convegno organizzato da Motore Sanità nella sede istituzionale

di Palazzo Lombardia.

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Alessandro Colucci, presidente della Commissione Programmazione Bilancio della Regione Lombardia, ha

portato i saluti istituzionali e ha parlato del tema della sicurezza dei dati, a partire da quelli sanitari, facendo

notare che il lavoro della Regione Lombardia è partito da tempo in un contesto nazionale ben lontano

dall’aver preso consapevolezza dell’importanza di questo argomento. Per questo e necessario partire dalla

diffusione di questa cultura a tutti i livelli della nostra società, dalle imprese agli enti pubblici ai singoli

cittadini. “Sarà quindi indispensabile la preparazione e diffusione di figure professionali esperte del tema,

che possano discriminare le tipologie dei problemi e scegliere le soluzioni più opportune, anche attraverso

un’azione preventiva”. Come Regione – ha detto – abbiamo già avviato in Lombardia un tavolo di confronto

con tutti gli stakeholder, che ha già prodotto un primo, proficuo confronto nella convention del 6 aprile scorso

a Palazzo Lombardia, in occasione dell’insediamento della “Cabina di regia” sulle politiche di ricerca e

innovazione” – ha concluso il Presidente.

Angelo Capelli, vicepresidente della Commissione Sanità e politiche sociali Regione Lombardia, ha posto

l’attenzione sul tema della tutela dei dati, prima di tutto perche “l’immagazzinamento delle informazioni

consente una fruizione più agile delle informazioni tra i vari operatori sanitari. In secondo luogo, con

l’acquisizione dei dati e possibile fare alcune predizioni in merito a determinate patologie e gestire al meglio

i nuovi test clinici partendo da campioni molto più ampi – sottolinea Capelli -. È bene, però, preoccuparsi di

gestire le modalità e gli strumenti che mettano in sicurezza questi dati e devono essere anche ben organizzati

con un adeguato supporto informatico e individuando settori di intervento mirati”.

Gabriele Faggioli, presidente Clusit, ha ribadito che “il tema della sicurezza informatica e all’ordine del giorno

di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private. I recenti casi di cronaca dimostrano che la sanità è un

settore che i criminali informatici aggrediscono frequentemente come peraltro dimostrato dai dati raccolti

dal Clusit. Occorre maggiore cultura dei rischi a cui siamo esposti e comprensione della complessità e delle

possibili minacce che discendono dall’uso delle tecnologie”.

E’ seguita una tavola rotonda dedicata al tema della security con focus sul trade off tra la tutela/sicurezza e

lo sviluppo del mercato.

Successivamente ha preso la parola Stefano Quintarelli, presidente del Comitato di Indirizzo dell’Agenzia per

l’Italia digitale. Lo scenario tecnologico – ha fatto rilevare – cambia molto velocemente ed è in questo

contesto di cambiamento che si vanno ridefinendo le filiere. La questione “sicurezza”, un tema “non solo

tecnologico ma anche culturale. Nei prossimi anni ogni oggetto sarà collegato all’altro, ci saranno computer

ovunque, cambieranno scenari e processi nel mondo del lavoro, perciò la security è un tema delicato da

affrontare”. Tuttavia, “non ha senso opporsi all’evoluzione hi-tech. Istruzione, formazione e welfare faranno

la differenza”.

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Alberto Zannol, amministratore delegato Mobisec Italia, ha parlato di Privacy e protezione del dato sanitario

nell’era del mobile. “Il mobile rende possibile nuove capabilities di servizio, di pratica medica e di analisi dei

dati di telemedicina, grazie a profonde innovazioni tecniche e tecnologiche che si stanno esponenzialmente

diffondendo sul mercato – continua Zannol – la cybersecurity abbandona il paradigma web classico per

approdare ad un nuovo impianto organico e strutturato: la sicurezza distribuita”.

Ha concluso la mattinata, Carlo Borghetti, componente della III Commissione, Sanità e politiche sociali

Regione Lombardia. il quale ha definito questa tematica fondamentale non solo per la vita quotidiana, ma a

maggior ragione per il dato sanitario. Il tema della sicurezza e della privacy va di pari passo con la qualità del

dato, e quindi bisogna reinvestire negli strumenti informatici per organizzarne la raccolta.

La Tavola Rotonda Privacy del pomeriggio, moderata dall’avvocato Giorgio Albe, il quale ha posto l’attenzione

sull’impatto nel settore sanitario del Regolamento Europeo n. 679/2016, applicabile dal 25.05.2018. In

particolare sono state esaminate le principali novità introdotte dal Regolamento Europeo ed approfonditi gli

adempimenti che le strutture sanitarie (pubbliche e private) dovranno attuare per essere compliant e ridurre

al minimo il verificarsi di violazioni dei dati personali. Il tutto nell’ottica di conciliare la tutela della riservatezza

dei dati con lo sviluppo delle nuove tecnologie.

Alberto Canadè, manager di Spike Reply, società specializzata in tematiche di cybersecurity e data protection,

ha affermato che “a meno di 12 mesi dall’entrata in applicazione del nuovo Regolamento, diverse grandi

aziende hanno appena iniziato la fase di implementazione del proprio programma GDPR e molte aziende

medio-piccole devono ancora iniziare a farlo”. Diventa cruciale in un lasso di tempo così breve impiegare al

meglio le risorse disponibili per centrare l’obiettivo del 25 maggio 2018, partendo da alcuni punti chiave:

redazione del registro dei trattamenti e definizione di una metodologia per la gestione del rischio privacy,

ricordandosi altresì che il sistema di gestione della privacy richiesto dal GDPR comporta una revisione del

proprio modello organizzativo privacy, e un’azione di sensibilizzazione e informazione trasversale a tutti i

livelli aziendali.

Secondo Nicola Ruggiero, vicepresidente Anitec, “e importante darsi delle regole, rispettarle, ma ancora di

più farle diventare cultura diffusa di tutti gli operatori che trattano i dati. La tecnologia aiuta a controllare,

monitorare, generare, trasportare, imbrigliare e mettere in sicurezza le informazioni, ma l’uomo e il vero

custode della privacy degli stessi – sottolineaRuggiero – le aziende e le tecnologie ci sono e ci aiutano, ma

non c’e miglior privacy e sicurezza di una organizzazione che adotta la cultura giusta e rispetta le regole. Se

ciò accade allora l’interscambio dei dati tra le varie organizzazioni interessate favorisce uno sviluppo medico,

clinico e commerciale del mercato a vantaggio di tutti”.

Chiara Gallocchio

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Assinteritalia.it

https://www.assinteritalia.it/News-ed-Eventi/Dagli-associati/A-Milano-presso-Palazzo-Lombardia-si-e-

tenuto-il-convegno-Security-Privacy-del-Dato-Sanitario

A Milano, presso Palazzo Lombardia, si è tenuto il convegno "Security & Privacy del Dato Sanitario", 19

giugno 2017

21/06/2017

Lombardia Informatica

Il 19 giugno us a Milano, presso Palazzo Lombardia, si è tenuto il convegno "Security & Privacy del Dato

Sanitario: il tradeoff tra cybersecurity tutela e sviluppo del mercato"

Dato Sanitario Security Cybersecurity Privacy eHealth

L'evento, organizzato da Motore Sanità, si è tenuto presso la sede istituzionale Palazzo Lombardia, dalle ore

10 alle ore 16, a Milano, Via F. Filzi 22.

"Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli destinati ai cittadini, passa necessariamente attraverso l’analisi dei

dati che vengono raccolti in varie forme e da innumerevoli fonti durante la vita di ognuno di noi.

È quindi importante affrontare i temi di cybersecurity e di privacy in parallelo, in quanto vicendevolmente

funzionali uno all’altro.

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Una recente indagine dell’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano ha

evidenziato che il mercato delle soluzioni di information security ha raggiunto in Italia nel 2016 un giro d’affari

di 972 milioni: +5% rispetto al 2015. Peccato che a spendere siano per il 74% le grandi imprese. Il che però

vuol dire che alle Pmi resta solo un 26%: poco più di 250 milioni."

Per ulteriori informazioni, scarica il comunicato stampa e il programma dettagliato dell'evento:

COMUNICATO STAMPA cybersecurity 19 giu [535,32 kB]

Programma_Milano_19_giugno_2017 [252,72 kB]

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Cspnet.it

http://www.cspnet.it/2017/06/22/sanita-4-0-la-cyber-security-al-summit-di-milano/

Sanità 4.0: La Cyber-Security Al Summit Di Milano

By Redazione / 22/06/2017 / News / 0 Comments

Sicurezza Informatica e Sanità: a Milano un summit dal titolo “Security & Privacy del dato sanitario”

Mai come in questo ultimo periodo il tema della cyber-security è tornato di stringente attualità, soprattutto

dopo i ripetuti casi di attacchi hacker che hanno investito un po’ tutti i settori.

Quello sanitario, in particolare, risulta essere il settore più vulnerabile in quanto detentore di numerosi dati

sensibili che, se rubati, apportano ingenti danni al Sistema Sanitario, ma anche ai cittadini.

Al Summit tenutosi a Milano a Palazzo Pirelli e promosso da Motore Sanità, si è parlato proprio di questo

delicato tema, ma non solo: il titolo dell’evento era infatti “Security & Privacy del dato sanitario il trade off

tra cybersecurity tutela e sviluppo del mercato”, dunque cyber-security del sistema sanitario, ma anche

sviluppi e opportunità future.

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Durante l’evento si e parlato di come, all’interno della Pubblica Amministrazione, di fatto la Sanità sia uno

dei settori che ha subito più attacchi informatici, ma si e parlato anche dell’importanza di adottare misure

sicure di innovazione nell’ambito medico, come il Fascicolo Sanitario Elettronico, già varato da qualche tempo

ma ancora non effettivamente entrato a regime in tutte le regione italiane.

L’obiettivo da parte degli addetti ai lavori dev’essere ovviamente quello di garantire affidabilità, integrità,

disponibilità e sicurezza dei dati stessi e delle infrastrutture complesse che li gestiranno, con sfide sempre

più rivolte all’ottenimento di una maggiore tutela.

Durante il Summit sono stati comunicati anche i dati relativi al Rapporto Ict in Italia di Clusit (Associazione

italiana per la Sicurezza Informatica): secondo la ricerca, in Italia esistono tre differenti macro-tipologie di

attacco cyber-sanitario, ovvero

perdita o sottrazione di dati (44 per cento)

uso improprio di dati (31 per cento)

errori di utilizzo dell’Ict (25 per cento).

E’ chiaro che la maggiore diffusione ed accessibilità delle tecnologie informatiche a livello sanitario sta

modificando sostanzialemente la cosiddetta “architettura dell’informazione” e per questo si rende

necessario rivedere il modello di security e protection.

In tal senso tutti gli attori coinvolti nella filiera del dato sanitario devono essere consapevoli di questo e

adattarsi alle nuove misure di security: la pubblica amministrazione deve quindi sempre di più garantire la

sicurezza dei dati sensibili durante ogni fase della loro manipolazione e comunicazione.

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Alecolucci.it

http://www.alecolucci.it/convegno-security-privacy-del-dato-sanitario-il-trade-off-tra-cybersecurity-tutela-

e-sviluppo-del-mercato/

Convegno Security & Privacy del dato sanitario. Il trade off tra cybersecurity tutela e sviluppo del mercato.

Pubblicato 22 giugno 2017

Milano 19 giugno 2017, Alessandro Colucci – Presidente della I Commissione “Programmazione e Bilancio”

del Consiglio di Regione Lombardia è intervenuto al Convegno Security & Privacy del dato sanitario. Il trade

off tra cybersecurity tutela e sviluppo del mercato.

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Affaritaliani.it

http://www.affaritaliani.it/rubriche/pillole_europa/fake-news-sicurezza-online-europa-c-e-487547.html

Venerdì, 30 giugno 2017 - 21:53:00

Fake news e sicurezza online, l'Europa c'é

Convegno di Madrid di CHAFEA-Commissione europea

Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

EMERGENZE IN EUROPA, FAKE NEWS, SICUREZZA ON LINE

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In

questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e

pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni,

finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per

richieste di informazioni scrivete a [email protected] – oppure alla e-mail:

[email protected]

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Domanda- non si sente più parlare di Ebola, è davvero sotto controllo la situazione e collaborano tra loro i

laboratori di analisi degli Stati europei? Piero Gualdi

Risposta - Sì, collaborano. Di recente, su questo tema, si sono confrontati esperti europei ed internazionali

in occasione di una giornata di approfondimento intitolata “ Preparedness, Alert and Response” sulle lezioni

imparate durante i più recenti casi di gravi infezioni in Europa, svoltasi presso l’Istituto de Salud Carlos III a

Madrid, organizzata dalla Chafea - Agenzia europea per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione

europea. Il focus era proprio sul tema degli Alert e delle emergenze sanitarie e si è fatto il punto della

situazione su Ebola e altre emergenze monitorate a livello comunitario; sono stati presentati i dati su come

si è lavorato nei casi più recenti quali Ebola, Zika, altri virus e batteri pericolosi per noi esseri umani e di come

si fa rete tra laboratori di analisi. Erano presenti tra gli altri Javier Castrodeza, del Ministero della salute

spagnolo, Isabel de la Mata, principal advisor per la gestione delle crisi nel settore salute della DG Sante della

Commissione europea, Carmen Varela Santos, ECDC, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle

malattie, agenzia indipendente dell'Unione europea con lo scopo di rafforzare le difese dei Paesi Membri

dell'Unione nei confronti delle malattie infettive, e Cinzia Lemos, project officer di Chafea. In particolare sono

stati presentati i dati di Emerge JA che e un’azione di cui e co-coordinatore l’Istituto Spallanzani assieme al

Robert Kock Institute.”E’ fondamentale lavorare in rete per la ricerca e questo comunque si fa da sempre;

l’Azione Emerge JA , di cui siamo co-coordinatori è finanziata dalla Commissione europea e collega tra loro

oltre 40 laboratori diagnostici suddivisi che operano su microrganismi (sia batteri che virus) appartenenti al

gruppo di rischio 3 e su virus del gruppo 4, inclusi quelli implicati nel bioterrorismo ,” spiega il prof. Giuseppe

Ippolito, Istituto Nazionale per le malattie infettive Spallanzani, ente co-coordinatore di Emerge JA, assieme

al Robert Koch Institute,” Tali laboratori, che operano con il coordinamento e sotto il mandato del Comitato

Europeo per la sicurezza (Health Security committee), sono lo strumento per affrontare le infezioni

emergenti, ad alta pericolosità e che determinano un elevato allarme sociale e pertanto sono essenziali anche

a fini di funzioni che attengono anche alla sicurezza nazionale”. La Direzione Generale Sante e Chafea negli

ultimi quindici anni hanno effettuato un grande lavoro per coordinare questo settore delicato con risultati

importanti, come dimostrato dal ruolo importante di questa rete in occasione dell’emergenza Ebola. “E stato

sviluppato in Europa un grande livello di collaborazione tra le istituzioni di Emerge,” spiega il dott. Ippolito,”

Collaborare a livello scientifico è importante, ma è necessario evitare che a livello comunitario diverse

Direzioni Generali della Commissione europea gestiscano iniziative non coordinate su temi di rilevante

interesse per la sanità pubblica, consentendo di evitare il rischio di duplicazioni e promuovendo una sinergia

tra i diversi finanziamenti. La rete dei laboratori virologici di Emerge può contare su quindici istituzioni di

ricerca di undici Stati comunitari. Lavoriamo su problematiche quali Ebola, studiamo gli agenti virali,

puntiamo a migliorare la cooperazione tra laboratori specializzati per poter affrontare meglio le emergenze.

Occorre aggiornare le procedure diagnostiche per essere più efficaci”. Gli esperti si sono confrontati anche

sui dati di vari progetti quali le attività svolte con il programma MediPiet (Mediterranean Programme for

Intervention Epidemiology Training) che ha un network di diciotto Stati del Mediterraneo, dei Balcani e del

Mar Nero tra cui Albania, Algeria, Armenia, Bosnia, Egitto, Georgia, Giordania, Kosovo, Libano. Mentre Israele

e Turchia sono Stati osservatori. Medipiet punta a migliorare la sicurezza sanitaria nel Mediterraneo con

azioni di formazione, capacity building per la prevenzione e il controllo nel settore epidemiologico.

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Domanda: contro le fake news e la sicurezza dei nostri dati in rete non si fa nulla a livello europeo? Ludovica

Spreafico

Risposta: il Parlamento europeo ha di recente discusso sul tema fake news e la protezione dei consumatori

e della privacy. E’ stato chiesto alla Commissione europea investighi sui possibili errori e abusi di algoritmi

che possono portare a discriminazione, concorrenza sleale o violazioni della privacy; provveda a sviluppare

linee guida per far rispettare le norme in materia di responsabilità; proponga un trattamento paritario tra

servizi online e offline; definisca e chiarisca ulteriormente le procedure di notifica e di rimozione per i

contenuti e i materiali illegali; analizzi la possibilità di un’ulteriore legislazione per limitare la disseminazione

e la diffusione di contenuti falsi. Le stesse piattaforme online dovranno prendere alcune misure per

assicurare il rispetto della privacy degli utenti e informazioni accurate, per combattere materiali e contenuti

illegali con misure di co-regolamentazione e autoregolamentazione (come il tracciamento dei trasgressori

recidivi e la moderazione delle pagine web che possono avere contenuti inappropriati o illegali); contrastare

la diffusione delle fake news, fornendo agli utenti degli strumenti per riconoscere le notizie false; informare

precisamente gli utenti su quali dati personali vengono raccolti e sul loro utilizzo; assicurare l’anonimato

qualora i dati personali siano raccolti da terze parti; offrire ai consumatori termini e condizioni chiari,

comprensivi e corretti, presentati in maniera “user-friendly” ed evitando terminologia complessa. La

risoluzione del Parlamento europeo è stata approvata con 393 voti a favore, 146 contrari e 74 astensioni. Si

ricorda inoltre che per quanto concerne l’identità digitale europea entra in vigore a maggio 2018 il nuovo

regolamento europeo Eidas su cui in Regione Lombardia è stato fatto un recente convegno, organizzato da

Motore Sanità e a cui hanno partecipato sia politici che aziende, ricercatori, presidenti di associazioni.

Roberto Soj, Direttore generale Lombardia Informatica ha moderato una tavola rotonda proprio sul tema

“tutela della privacy nel settore sanitario alla luce del nuovo regolamento europeo” a cui erano presenti, tra

gli altri, Roberto Moriondo, Direttore Scientifico di Motore Sanità Tech, Nicola Ruggiero, VicePresidente

Anitech. Tra i relatori anche Alessandro Colucci, Pres. I Commissione Programmazione Bilancio Regione

Lombardia, Angelo Capelli, Vicepres. III Commissione Sanità e politiche sociali, Carlo Borghetti, componente

III Commissione Sanità e Politiche Sociali, Regione Lombardia. E’ emerso che, in merito al recepimento del

regolamento EIDAS e delle normative europee, Regione Lombardia, con la legge 23 di evoluzione del sistema

sociosanitario lombardo, ha recepito le sfide della sanità digitale con la realizzazione del fascicolo sanitario

elettronico ed è fortemente impegnata a garantire affidabilità, integrità e sicurezza dei dati. Secondo il

Rapporto Ict in Italia di Clusit Associazione italiana per la Sicurezza Informatica, di cui ha relazionato al

convegno, il presidente Gabriele Faggioli, esistono tre differenti macro-tipologie di attacco cyber-sanitario:

perdita o sottrazione di dati (44 per cento), uso improprio di dati (31 per cento) ed errori di utilizzo dell’Ict

(25 per cento). La principale causa di violazione dei dati on line e comunque l’errore umano quindi sono

urgenti interventi di formazione e di empowerment dei cittadini oltre che degli operatori. La direttiva NIS

(Network and Information Security) definisce un primo insieme univoco di norme in materia di cybersecurity

a livello europeo; il documento di giugno “The Digital Economy and Society Index 2017”, consente, attraverso

cinque aree politiche principali (connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione delle tecnologie

digitali e servizi pubblici digitali) e più di 30 indicatori, di misurare lo stato di avanzamento dei Paesi membri

dell’EU nell’ambito della digitalizzazione dell’economia, del sistema pubblico e della società.

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Italia Oggi Sette

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Avvenire

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Pressreader.com

https://www.pressreader.com/italy/libero/20170702/281951722837169

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Newsletter.comunicatoriecomunicazione.it

http://newsletter.comunicatoriecomunicazione.it//newsletter/arc.html?cid=61871113M&mid=631553195

R&pid=2824933368I&uid=11168&exid=509

Comunicatori e Comunicazione Newsletter - N° 223

La sicurezza del dato sanitario

Il tema della sicurezza dei dati è all'ordine del giorno in tutte le strutture sanitarie pubbliche, ma anche

private. Recenti casi di cronaca mostrano come la sanità sia un settore che i criminali informatici aggrediscono

di frequente.

A far luce sulla gestione del dato sanitario un recente convegno, organizzato da Motore Sanità a Milano

presso Palazzo Lombardia, durante il quale non è stata tralasciata la parte della giurisprudenza. In particolare

l'attenzione è stata posta sull'impatto del settore sanitario del Regolamento europeo n. 679/216, applicabile

dal 25 maggio 2018. Sono state esaminate le principali novità introdotte dal Regolamento europeo e

approfonditi gli adempimenti che le strutture sanitarie sia pubbliche che private, dovranno mettere in pratica

per essere compliant e ridurre al minimo le violazioni dei dati personali. Tutto nell'ottica di conciliare la tutela

della riservatezza dei dati con lo sviluppo delle nuove tecnologie.

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Ampio dibattito è stato dedicato al tema della security e, come ha precisato Stefano Quintarelli, presidente

del Comitato di Indirizzo dell'Agenzia per l'Italia digitale, "lo scenario tecnologico cambia molto velocemente

ed è in questo contesto che si vanno ridefinendo le filiere. La questione "sicurezza" è un tema non solo

tecnologico ma anche culturale. Nei prossimi anni ogni oggetto sarà collegato all'altro, ci saranno computer

ovunque, cambieranno scenari e processi nel mondo del lavoro, perciò la security è un tema delicato da

affrontare". Tuttavia "non ha senso opporsi all'evoluzione hi-tech. Istuzione, formazione e welfare faranno

la differenza".

Ma è anche stato precisato che il tema della sicurezza e della privacy va di pari passo con la qualità del dato,

e per questo è necessario reinvestire negli strumenti informatici e organizzare bene la raccolta delle

informazioni.

Nelle conclusioni dell'incontro è stata ribadita l'importanza delle regole e del loro rispetto, ma ancora di più

l'importanza di farle diventare cultura diffusa per tutti coloro che trattano i dati, perché le aziende e le

tecnologie ci sono e aiutano, ma non c'è miglior privacy e maggior sicurezza di una organizzazione che adotta

la cultura giusta e rispetta le regole.

www.motoresanita.it