Rassegna Stampa Geoweb

10
febbraio In concomitanza con la prima serata del Festival di Sanremo, il Fisco ha fatto controlli anche nei locali vicino al Teatro Ariston Approfondimenti 15 Le tasse sulla casa? Le deciderà un algorit- mo. Un termine inquietante di per sé ma che quando è legato al Fisco preoccupa anco- ra di più. Questo però è lo scenario che si prospetta se l’esecutivo, come sembra pro- babile, inserirà nel pacchetto sulle semplifi- cazioni fiscali della prossima settimana an- che la delega per il riordino del Catasto. Pre- annunciata nella conferenza stampa di fine anno dal presidente del Consiglio, la modifi- ca si propone di rendere più equi i criteri di ripartizione tra contribuenti dell’imposizio- ne fiscale. La strada identificata consistereb- be nel legare gli imponibili ai valori di mer- cato, approfittando del fatto che l’Agenzia del territorio monitora ogni sei mesi l’anda- mento dei prezzi di case, uffici, negozi e la- boratori in tutta Italia. Che vi sia un problema di equità nella de- finizione degli estimi è innegabile: i dati sul- la cui base si calcolano le imposte risentono del tempo (sono stati definiti nel 1992, in previsione della nascita dell’Ici) e hanno un peccato originale: il dato base di estimo è da- to dal reddito (teorico) ricavabile dalla loca- zione di un immobile; non importa se il pro- prietario poi quel reddito non lo ricava per- ché il suo guadagno è costituito dall’affitto risparmiato. Il problema è che quando è av- venuta la ricognizione del territorio per defi- nire le rendite le locazioni delle case aveva- no valori (teorici perché nessuno affittava più) calcolati secondo i parametri risibili del- l’equo canone. I valori di base non sono stati più toccati, nel tempo si è proceduto solo a un paio di tagliandi di manutenzione, au- mentando del 5% tutti gli estimi e ritoccan- do successivamente i coefficienti di moltipli- cazione adottati per le singole imposte. Non sfugge alla regola nemmeno la neonata Imu: la rendita base per il calcolo dell’imponibile è sempre quella del 1992, rivalutata del 5% e moltiplicata per 160 (anziché per 100 come avveniva con l’Ici). Con tutte le riserve dovute al fatto che si tratta di medie all’ingrosso, una semplice analisi su dati rilasciati dall’Agenzia del ter- ritorio mostra i termini della questione: il valore di mercato della casa tipo in Italia è più alto del 267% rispetto al valore catastale del medesimo appartamento. A Napoli e a Palermo il gap è addirittura attorno al 400% (o per dir la stessa cosa in altri termini: per il Fisco una casa vale un quinto rispetto al mercato), a Milano la differenza è del 172,7%, a Roma del 252%. Cambiando il tri- buto cambiano anche i numeri: l’imponibi- le Imu è minore del 128,8% del mercato nel- la media nazionale; per le imposte di trasfe- rimento per la prima casa il valore ricavabi- le dall’applicazione degli estimi è del 232% più basso rispetto al prezzo di mercato, per le altre case il gap scende al 205%. Assodato questo aspetto, la faccenda si complica enormemente, perché un adeguamento nu- do e crudo dei valori senza una contempora- nea rimodulazione delle aliquote portereb- be a un inasprimento della tassazione pres- soché insostenibile. Lo scopo sarebbe quel- lo di rivedere imponibili e aliquote a inva- rianza di gettito: questo però è quello che nelle scorse settimane è trapelato ufficiosa- mente, sarà meglio verificare se e quando la delega sarà scritta nero sui bianco, anche perché nella conferenza stampa citata Ma- rio Monti non lo ha detto. Invarianza di get- tito però non significa affatto che le impo- ste non aumenteranno, ci sarà chi dovrà su- bire un aumento sostenuto delle imposte e chi invece se le vedrà ridurre. E qui dovrebbe entrare in scena l’algorit- mo di cui dicevamo all’inizio: sarà identifi- cata una procedura matematica per ricon- durre i valori fiscali attuali a quelli di mer- cato redistribuendo i carichi tributari. Per illustrare il concetto torniamo alla nostra ta- bella delle città: abbiamo visto che ai fini Imu in Italia la differenza media è del 128%, a Milano il valore scende al 70% e a Napoli sale al 212%. Significa che a Milano l’impo- nibile Imu dovrebbe scendere e a Napoli sa- lire per arrivare in entrambi i casi a far pa- gare le tasse che si pagherebbero oggi con un gap del 128% rispetto al mercato. Già co- sì l’operazione si prospetta cervellotica ma si complica ancora di più se si considera che all’interno delle singole realtà urbane ci sono spesso nelle zone centrali differen- ze superiori anche il 500% tra i valori reali e quelli che il Fisco computa attualmente mentre nelle periferie non è raro il caso in cui catasto e mercato vanno a braccetto. Per finire, la ciliegina sulla torta: i valori di mercato indicati dall’Agenzia del territorio non sono ancora davvero attendibili. Basta guardare la tabellina dei valori medi per di- mostrarlo: Milano costa in media meno di Bologna, Firenze, Genova, o Napoli. Per questo cambiare le imposte solo con un’operazione matematica ma senza il va- glio di ogni singolo immobile certo non dà garanzia di equità. Anche se l’Esecutivo lo potrà fare senza il rischio di ricorsi da parte dei contribuenti, come spiega il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani: «Al- le commissioni tributarie si può ricorrere solo per contestare errori formali ma mai contro il merito della stima fatta dall’Agen- zia del territorio. Il problema giuridico che si porrebbe è un altro: legando formalmen- te le imposte ai valori di vendita degli im- mobili e non al reddito che se ne può trarre si cambia la natura del catasto come è previ- sto nel nostro ordinamento. In Germania dove si è provato a farlo, la Corte costituzio- nale ha bocciato la legge perché può com- portare una tassazione superiore al reddito derivante dell’immobile e trasformarsi in un esproprio progressivo del bene». Gino Pagliuca © RIPRODUZIONE RISERVATA » Le verifiche dell’Agenzia delle Entrate dicembre Controlli del Fisco a Cortina: numerose irregolarità e tanti nullatenenti sorpresi a bordo di Suv e auto di lusso Ieri 14 I controlli L’ipotesi di revisione del 5% Dopo Cortina d’Ampezzo, Roma e Napoli, blitz nella località valdostana febbraio A Napoli 250 militari hanno controllato 386 esercizi commerciali: nell’82% dei negozi nessuno scontrino battuto 30 A Courmayeur Gli ispettori dell’Agenzia delle Entrate ieri hanno controllato 30 esercizi commerciali tra bar, ristoranti e negozi Per Sforza Fogliani dove si è provato a legare le imposte al valore di vendita si è corso il rischio di un «esproprio del bene» Il valore di mercato C ASA E C ATASTO UN A LGORITMO PER LE R ENDITE Come cambia Il confronto tra Milano, Bologna, Roma e Napoli. La distanza rispetto ai valori di mercato GLI 007 DEL F ISCO CONTROLLANO C OURMAYEUR I dubbi di Confedilizia Imposte ROMA — E dopo Cortina, Roma, Mila- no, Napoli, Sanremo, Portofino e Viareg- gio, ecco che gli ispettori dell’Agenzia delle Entrate ieri hanno messo perfino gli sci per raggiungere i rifugi e le baite più alte di Courmayeur. Il motivo? Volevano controlla- re se, anche là, bar e ristoranti stessero rila- sciando regolarmente gli scontrini ai pro- pri clienti. Il blitz in Val d’Aosta, nel pae- se-gioiello ai piedi del Monte Bianco, dov’è di casa il ministro del Lavoro Elsa Fornero, è scattato alle 9.30 del mattino: decine di 007 fiscali, in borghese, hanno bussato alle vetrine più famose di via Roma, dal tempio dei pullover «Guichardaz» alla formagge- ria «Cheese and Wine» di Paolo Panizzi, do- ve la gente il sabato fa la fila per comprare gli yogurt artigianali ricavati con il latte del- le rare «pezzate rosse» valdostane. In campo 70 agenti, 30 gli esercizi visita- ti. «Qui tutto bene e massima serenità da parte nostra», diceva Paolo Panizzi raggiun- to al telefono ieri sera, mentre dietro di lui alla cassa un solerte funzionario sorveglia- va il traffico di fontine e tomini freschi. «Di- screti», «gentili», «molto professionali», gli ispettori delle entrate, a sentire il giudi- zio dei commercianti. Il paese quasi non s’è accorto di nulla: «Io ero sulle piste, non ho visto niente», ha raccontato Daniela San- tanchè, l’esponente del Pdl in vacanza sulle nevi. La conferma a fine giornata arriva di- rettamente dal sindaco di Courmayeur, Fa- brizia Derriard: «Sono controlli che ci aspet- tavamo e debbo dire che si sono svolti sen- za alcuna spettacolarizzazione». «Io ero a casa con la febbre alta da tre giorni, ce l’ho avuta pensate fino a 41.6, ma mica per colpa dei controlli, eh — scherza Claudio Magenta, 65 anni, milanese, titola- re dei quattro negozi d’abbigliamento Gui- chardaz —. Comunque mia figlia Martina, che ha il pancione perché aspetta il quinto bebè, mi ha detto che in via Roma è andato tutto bene, noi del resto gli scontrini li fac- ciamo e li vogliamo fare! Il problema è che ormai, però, vendiamo bene soltanto nei weekend, durante la settimana non viene più nessuno e così finirà, purtroppo, che due negozi su quattro sarò costretto a chiu- derli. Per far quadrare i conti...». Domani la direzione regionale dell’Agenzia delle En- trate renderà noto il bilancio del blitz in ne- gozi e alberghi. Risulteranno anche qui eva- sori clamorosi e nullatenenti con il Suv in garage? «Io credo di no — pronostica il si- gnor Magenta — Courmayeur non è Corti- na, c’è una clientela old style, sempre le stesse famiglie, milanesi, torinesi, genove- si. È vero, sì, che negli ultimi tempi nella mischia s’è inserito pure qualche personag- gio che forse starebbe meglio in galera, ma sono mosche bianche...». Fabrizio Caccia © RIPRODUZIONE RISERVATA 9 Primo Piano Corriere della Sera Domenica 19 Febbraio 2012 #

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Rassegna Stampa Geoweb 20/02/2012

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Page 1: Rassegna Stampa  Geoweb

febbraio In concomitanza con laprima serata del Festival di Sanremo,il Fisco ha fatto controlli anche neilocali vicino al Teatro Ariston

Approfondimenti

15

Le tasse sulla casa? Le deciderà un algorit-mo. Un termine inquietante di per sé mache quando è legato al Fisco preoccupa anco-ra di più. Questo però è lo scenario che siprospetta se l’esecutivo, come sembra pro-babile, inserirà nel pacchetto sulle semplifi-cazioni fiscali della prossima settimana an-che la delega per il riordino del Catasto. Pre-annunciata nella conferenza stampa di fineanno dal presidente del Consiglio, la modifi-ca si propone di rendere più equi i criteri diripartizione tra contribuenti dell’imposizio-ne fiscale. La strada identificata consistereb-be nel legare gli imponibili ai valori di mer-cato, approfittando del fatto che l’Agenziadel territorio monitora ogni sei mesi l’anda-mento dei prezzi di case, uffici, negozi e la-boratori in tutta Italia.

Che vi sia un problema di equità nella de-finizione degli estimi è innegabile: i dati sul-la cui base si calcolano le imposte risentonodel tempo (sono stati definiti nel 1992, inprevisione della nascita dell’Ici) e hanno unpeccato originale: il dato base di estimo è da-to dal reddito (teorico) ricavabile dalla loca-zione di un immobile; non importa se il pro-prietario poi quel reddito non lo ricava per-ché il suo guadagno è costituito dall’affittorisparmiato. Il problema è che quando è av-venuta la ricognizione del territorio per defi-nire le rendite le locazioni delle case aveva-no valori (teorici perché nessuno affittavapiù) calcolati secondo i parametri risibili del-l’equo canone. I valori di base non sono statipiù toccati, nel tempo si è proceduto solo aun paio di tagliandi di manutenzione, au-mentando del 5% tutti gli estimi e ritoccan-do successivamente i coefficienti di moltipli-cazione adottati per le singole imposte. Nonsfugge alla regola nemmeno la neonata Imu:la rendita base per il calcolo dell’imponibileè sempre quella del 1992, rivalutata del 5% emoltiplicata per 160 (anziché per 100 comeavveniva con l’Ici).

Con tutte le riserve dovute al fatto che sitratta di medie all’ingrosso, una sempliceanalisi su dati rilasciati dall’Agenzia del ter-ritorio mostra i termini della questione: ilvalore di mercato della casa tipo in Italia èpiù alto del 267% rispetto al valore catastaledel medesimo appartamento. A Napoli e aPalermo il gap è addirittura attorno al 400%(o per dir la stessa cosa in altri termini: peril Fisco una casa vale un quinto rispetto almercato), a Milano la differenza è del172,7%, a Roma del 252%. Cambiando il tri-buto cambiano anche i numeri: l’imponibi-le Imu è minore del 128,8% del mercato nel-la media nazionale; per le imposte di trasfe-rimento per la prima casa il valore ricavabi-le dall’applicazione degli estimi è del 232%più basso rispetto al prezzo di mercato, perle altre case il gap scende al 205%. Assodatoquesto aspetto, la faccenda si complicaenormemente, perché un adeguamento nu-do e crudo dei valori senza una contempora-nea rimodulazione delle aliquote portereb-be a un inasprimento della tassazione pres-soché insostenibile. Lo scopo sarebbe quel-lo di rivedere imponibili e aliquote a inva-rianza di gettito: questo però è quello chenelle scorse settimane è trapelato ufficiosa-mente, sarà meglio verificare se e quando ladelega sarà scritta nero sui bianco, ancheperché nella conferenza stampa citata Ma-rio Monti non lo ha detto. Invarianza di get-tito però non significa affatto che le impo-ste non aumenteranno, ci sarà chi dovrà su-bire un aumento sostenuto delle imposte e

chi invece se le vedrà ridurre.E qui dovrebbe entrare in scena l’algorit-

mo di cui dicevamo all’inizio: sarà identifi-cata una procedura matematica per ricon-durre i valori fiscali attuali a quelli di mer-cato redistribuendo i carichi tributari. Perillustrare il concetto torniamo alla nostra ta-bella delle città: abbiamo visto che ai finiImu in Italia la differenza media è del 128%,a Milano il valore scende al 70% e a Napolisale al 212%. Significa che a Milano l’impo-nibile Imu dovrebbe scendere e a Napoli sa-lire per arrivare in entrambi i casi a far pa-gare le tasse che si pagherebbero oggi conun gap del 128% rispetto al mercato. Già co-sì l’operazione si prospetta cervellotica masi complica ancora di più se si considerache all’interno delle singole realtà urbaneci sono spesso nelle zone centrali differen-ze superiori anche il 500% tra i valori reali equelli che il Fisco computa attualmentementre nelle periferie non è raro il caso incui catasto e mercato vanno a braccetto.Per finire, la ciliegina sulla torta: i valori dimercato indicati dall’Agenzia del territorionon sono ancora davvero attendibili. Bastaguardare la tabellina dei valori medi per di-

mostrarlo: Milano costa in media meno diBologna, Firenze, Genova, o Napoli.

Per questo cambiare le imposte solo conun’operazione matematica ma senza il va-glio di ogni singolo immobile certo non dàgaranzia di equità. Anche se l’Esecutivo lopotrà fare senza il rischio di ricorsi da partedei contribuenti, come spiega il presidentedi Confedilizia Corrado Sforza Fogliani: «Al-le commissioni tributarie si può ricorreresolo per contestare errori formali ma maicontro il merito della stima fatta dall’Agen-zia del territorio. Il problema giuridico chesi porrebbe è un altro: legando formalmen-te le imposte ai valori di vendita degli im-mobili e non al reddito che se ne può trarresi cambia la natura del catasto come è previ-sto nel nostro ordinamento. In Germaniadove si è provato a farlo, la Corte costituzio-nale ha bocciato la legge perché può com-portare una tassazione superiore al redditoderivante dell’immobile e trasformarsi inun esproprio progressivo del bene».

Gino Pagliuca© RIPRODUZIONE RISERVATA

» Le verifiche dell’Agenzia delle Entrate

dicembre Controlli del Fisco aCortina: numerose irregolarità etanti nullatenenti sorpresi abordo di Suv e auto di lusso

Ieri 14

I controlli

L’ipotesi di revisione del 5%

Dopo Cortina d’Ampezzo, Roma e Napoli, blitz nella località valdostana

febbraio A Napoli 250 militarihanno controllato 386 esercizicommerciali: nell’82% deinegozi nessuno scontrino battuto

30A Courmayeur Gli ispettoridell’Agenzia delle Entrate ieri hannocontrollato 30 esercizi commercialitra bar, ristoranti e negozi

Per Sforza Fogliani dove si èprovato a legare le imposte alvalore di vendita si è corso ilrischio di un «esproprio del bene»

Il valore di mercato

CASA E CATASTOUN ALGORITMOPER LE RENDITE

Come cambia

Il confronto tra Milano,Bologna, Roma e Napoli.La distanza rispetto ai valori dimercato

GLI 007 DEL FISCO CONTROLLANO COURMAYEUR

I dubbi di Confedilizia

Imposte

ROMA — E dopo Cortina, Roma, Mila-no, Napoli, Sanremo, Portofino e Viareg-gio, ecco che gli ispettori dell’Agenzia delleEntrate ieri hanno messo perfino gli sci perraggiungere i rifugi e le baite più alte diCourmayeur. Il motivo? Volevano controlla-re se, anche là, bar e ristoranti stessero rila-sciando regolarmente gli scontrini ai pro-pri clienti. Il blitz in Val d’Aosta, nel pae-se-gioiello ai piedi del Monte Bianco, dov’èdi casa il ministro del Lavoro Elsa Fornero,è scattato alle 9.30 del mattino: decine di007 fiscali, in borghese, hanno bussato alle

vetrine più famose di via Roma, dal tempiodei pullover «Guichardaz» alla formagge-ria «Cheese and Wine» di Paolo Panizzi, do-ve la gente il sabato fa la fila per compraregli yogurt artigianali ricavati con il latte del-le rare «pezzate rosse» valdostane.

In campo 70 agenti, 30 gli esercizi visita-ti. «Qui tutto bene e massima serenità daparte nostra», diceva Paolo Panizzi raggiun-to al telefono ieri sera, mentre dietro di luialla cassa un solerte funzionario sorveglia-va il traffico di fontine e tomini freschi. «Di-screti», «gentili», «molto professionali»,

gli ispettori delle entrate, a sentire il giudi-zio dei commercianti. Il paese quasi nons’è accorto di nulla: «Io ero sulle piste, nonho visto niente», ha raccontato Daniela San-tanchè, l’esponente del Pdl in vacanza sullenevi. La conferma a fine giornata arriva di-rettamente dal sindaco di Courmayeur, Fa-brizia Derriard: «Sono controlli che ci aspet-tavamo e debbo dire che si sono svolti sen-za alcuna spettacolarizzazione».

«Io ero a casa con la febbre alta da tregiorni, ce l’ho avuta pensate fino a 41.6, mamica per colpa dei controlli, eh — scherza

Claudio Magenta, 65 anni, milanese, titola-re dei quattro negozi d’abbigliamento Gui-chardaz —. Comunque mia figlia Martina,che ha il pancione perché aspetta il quintobebè, mi ha detto che in via Roma è andatotutto bene, noi del resto gli scontrini li fac-ciamo e li vogliamo fare! Il problema è cheormai, però, vendiamo bene soltanto neiweekend, durante la settimana non vienepiù nessuno e così finirà, purtroppo, chedue negozi su quattro sarò costretto a chiu-derli. Per far quadrare i conti...». Domani ladirezione regionale dell’Agenzia delle En-

trate renderà noto il bilancio del blitz in ne-gozi e alberghi. Risulteranno anche qui eva-sori clamorosi e nullatenenti con il Suv ingarage? «Io credo di no — pronostica il si-gnor Magenta — Courmayeur non è Corti-na, c’è una clientela old style, sempre lestesse famiglie, milanesi, torinesi, genove-si. È vero, sì, che negli ultimi tempi nellamischia s’è inserito pure qualche personag-gio che forse starebbe meglio in galera, masono mosche bianche...».

Fabrizio Caccia© RIPRODUZIONE RISERVATA

9Primo PianoCorriere della Sera Domenica 19 Febbraio 2012

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10Il Sole 24 Ore

Sabato 18 Febbraio2012 - N. 48

FinorasisonoutilizzatelaTarsuelaTia,mentredal2013èprevistalaTaresoReschesaràapplicatasull’80%dellasuperficiecatastale

L’altracomponentedellaResèquelladestinataalfinanziamentodei«serviziindivisibili»,dall’anagrafeallamanutenzionedellestrade

AttualmenteivaloricatastalisonospessodatatiegliimmobilivengonoattribuitiinmododisomogeneodaiComuniallevariecategorie

LaTaressaràapplicatasullasuperficieconvenzionaleattribuitadalTerritorioquandomancanodatiufficiali

Ilfunzionamentodiquestacomponente,rivoltaatuttiiresidenti,saràindividuatodalregolamentoministeriale

Ancheisindacatinonrientranotraisoggettichedevonoversarel’Imuinquantosonoentinoncommerciali

Nellaversioneattualel’impostasugliimmobilisiapplicherebbeancheaifabbricatiagricoliconconseguenterilevanti

Attualmentegliimmobilideglientiecclesiasticinonsonosoggettiaimpostasugliimmobilipurchéunapartediessisiadedicataalculto

Probabilecheildecretofiscaleattesopersettimanaprossimapreveda"l’aggancio"aivaloriregistratidalmercato

Dopoquattroannidiesenzionesullaprimacasa,lamanovradiNatalehaanticipatodal2014al2012l’applicazionedell’Imu

NeigiorniscorsiilministrodellePoliticheagricoleMarioCataniahaapertolaportaapossibilimodifiche

Conildecretofiscaleinpresenzadiunapartedell’immobileadibitaadattivitàcommercialesipagheràl’Imu

Oggilesedideipartitipoliticiedellefondazionisonoesclusedalpagamentodell’impostainquantoentinoncommerciali

COM’È OGGI

COME PUÒ DIVENTARE

NeldecretofiscaleèinarrivolareintroduzionedelladichiarazioneImuperindicarepertinenzeealtrielementi

COME PUÒ DIVENTARE

NelcasodeisindacatilasituazioneècomplessaperchéiCafsonosoggettidiversidalproprietariodell’immobile

COM’È OGGI

Le novità per la semplificazione

Potrebberorimanereesentiinquantoapparedinonfacilesoluzionel’applicazionedelcriteriodiattivitàcommerciale

COME PUÒ DIVENTARE

TASSA RIFIUTI

COM’È OGGI

SERVIZI

COM’È OGGI

COME PUÒ DIVENTARECOME PUÒ DIVENTARE

COM’È OGGI

CATASTO

COME PUÒ DIVENTARE

COM’È OGGI

COME PUÒ DIVENTARE

COM’È OGGI

IMU AGRICOLTURAIMU SULLA CASA IMU PARTITI

COME PUÒ DIVENTARE

COM’È OGGI

IMU SINDACATI

Effetto ImuIl decreto che finirà sul tavolo del governo cambiail quadrodegli adempimenti per privati e imprese

IMU PER LA CHIESA

I problemi applicativi. La tassa sui fabbricati degli enti

Il tributo. Si pagherà sull’80% della superficie catastale

MERCATI E MANOVRA

IlDlfiscale/Lacasa

IN EDICOLAGianni TrovatiMILANO

Il decreto destinato a finiresultavolodelconsigliodeimini-stri la settimana prossima è de-dicato alle «semplificazioni fi-scali», ma prevede il ritorno ingrande stile di un adempimen-to:ladichiarazioneImu,chedo-vrà essere presentata entro il30 giugno dell’anno successivoaquello in cui sorge il «presup-posto impositivo». La primascadenzadasegnareincalenda-rio è quindi quella del 30 giu-gno2013,dopo dicheilmodellosarà da presentare l’anno dopoogni cambio rilevante nella si-

tuazione del proprietario, peresempio a causa della venditadiun immobile.

Astabilireicasi incuiscatteràl’obbligo sarà un decreto mini-steriale,chedefiniràancheleca-ratteristiche del nuovo «model-lo».Èfacileprevedere,però,cheal suo debutto l’obbligo colpiràad ampio raggio, perché sonotante le novità dell’Imu che im-pongono di essere comunicate.La nuova imposta, per esempio,cambia le regole delle pertinen-ze dell’abitazione principale,perché impone di trattare comeprima casa non più di un garage,unacantinaeunatettoia,eintro-

duce un nuovo pacchetto di de-trazioni(200 eurodibase, più50euro per ogni figlio conviventefino a 26 anni). Quattro anni diesenzionedell’abitazioneprinci-pale, poi, hanno cancellato ognicomunicazione mentre il pano-ramaabitativoècambiato.

Non tutto, comunque, andràcomunicatoalFisco,ancheper-ché il decreto «semplificazio-ni»approvatonellescorsesetti-mane e ora all’esame del Parla-mentovietaalleamministrazio-ni di chiedere dati di cui sonogià in possesso: per evitare ilproblema, la bozza del decretoche sarà esaminato la prossimasettimana richiama la normache elimina gli obblighi di co-municazionedei dati già conte-nutineimodelliuniciinformati-ci che accompagnano da qual-cheanno lecompravendite.

Lo schema di decreto fiscalemodificapoi leregoledell’auto-nomia regolamentare dei Co-muni, cancellando il riferimen-toallanorma(articolo59delDl-gs 446/1997) che elencava unaseriedipossibilitàdi interventocomunale,dallapossibilitàdias-similareall’abitazioneprincipa-le concessa in uso gratuito a pa-rentiaquelladiampliareilnove-rodellepertinenzedell’immobi-le.Moltediquesteprevisioniso-no superate dall’Imu descrittanel decreto «salva-Italia», checancellaper legge questepossi-bilità, mentre altre erano previ-ste solo lì: se l’abrogazione saràconfermata, di conseguenza, iComuni non potranno più ga-rantire un trattamento di favo-realleareefabbricabilipossedu-te da imprenditori agricoli, o

ampliare oltre ai casi previstidalla legge le esenzioni per gliimmobilipubblici.Suquest’ulti-motema, la bozzadi decreto in-tervienedirettamenterisolven-do il pasticcio che avrebbe im-posto ai Comuni di pagare laquota statale dell’Imu sui pro-pri immobili nonutilizzati a finiistituzionalied aProvince eRe-gioni di pagare sul mattone si-tuato nel territorio di altri enti.Con la nuova regola, se sarà ap-provata dal consiglio dei mini-stri,diventanoesentituttigliim-mobili pubblici, anche se collo-cati fuori dai confini dell’enteproprietario. Escono dal raggiodi applicazione della quota sta-tale,parial50%dell’impostacal-colata con l’aliquota base del7,6%, anche gli immobili dei se-parati che non sono assegnataridellacasaconiugaleequelledeilungodegenti.

Nel pacchetto immobiliaredel decreto, inoltre, dovrebbetrovare spazio anche la delegaal Governo per il riordino delCatasto e il collegamento deivalori fiscali con quelli effettiviregistratidalmercato.Unastra-tegia,questa,giàannunciatadi-rettamente dal presidente delConsiglio, e finalizzata a supe-rare le storture legateall’anzia-nitàdeivaloricatastaliealladi-somogeneità dei criteri con cuigli immobili vengono attribuitialle differenti categorie nei va-ri Comuni. Una riforma, nelleintenzioni del Governo, chenon aumenterà la pressionecomplessiva ma ne cambierà ladistribuzione.

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Matteo PrioschiMILANO

Sarà necessario attenderepoco più di dieci mesi prima didireaddioallatassarifiutisolidiurbani (Tarsu) o alla tariffa diigiene ambientale (Tia), nei co-munidovequest’ultimaègiàap-plicata. L’entrata in vigore dellaTares,il tributocomunalesuiri-fiuti e sui servizi, è prevista in-fattiperil1˚gennaio2013. Ilnuo-vo tributo è contenuto nel Dl201/2011mentre ildecreto fisca-le in fase di elaborazione do-vrebbe apportare già alcuneprecisazioni.

Il decreto legge "salva Italia"indicacheiltributosaràcalcola-tosull’80%dellasuperficiecata-staledeterminatasecondoicri-teri stabiliti dal Dpr 138/1998.

La bozza del decreto fiscale in-troduce una precisazione alcommanovedelDl201/2011, re-lativa agli immobili con situa-zione catastale non aggiornata.Infatti,poichésipossonopreve-dere tempi lunghi nell’acquisi-zione delle dichiarazioni di ag-giornamento, in prima battutapertaliimmobilisi ipotizzadifa-re riferimento a una superficieconvenzionale che sarebbe at-tribuitadall’agenziadelTerrito-rio sulla base degli elementi in-formativi in suopossesso.

Tale procedura si appliche-rebbe sia per le abitazioni privedi una planimetria catastale de-finitiva sia per quelle che a se-guito di interventi, quali le ri-strutturazioni, non sono stateoggetto di comunicazione nei

tempi previsti all’amministra-zionefinanziaria.

La tariffa del nuovo tributosaràcomposta dauna quota le-gata al costo del servizio di ge-stione e da una quota collega-ta alla quantità di rifiuti confe-riti, al servizio fornito e ai co-sti di gestione. I criteri per ilcosto del servizio e la determi-nazione della tariffa sarannoindicati in un regolamentoche dovrà essere emanato en-tro il 31 ottobre 2012.

Qualora il regolamento nonfosse ancora in vigore il prossi-mo anno, è previsto che si fac-cia riferimento alle disposizio-nidelDpr158/1999,ossiailrego-lamento attuativo della Tia.Quest’ultimaprevedecheilcal-colo della tariffa tenga conto

della superficie dell’immobilee del numero dei residenti inmododaprivilegiareinucleifa-miliari più numerosi e le abita-zioni più piccole.

L’articolo 14 del "salva Italia"introduce una maggiorazionedella tariffa che verrà determi-nata, pari a 0,30 euro per metroquadro a copertura dei costi re-lativi ai servizi indivisibili deicomuni, con la possibilità perquest’ultimi di decidere di in-crementare finoa0,40euro.

L’amministrazione potrà an-che inviare questionari al con-tribuenteperverificarel’effetti-vasituazione. Incasodi manca-ta collaborazione scatterannosanzioni fino al 200% del tribu-to non versato. Sempre i comu-ni potranno però anche stabili-re riduzioni tariffarie fino al30%inalcunicasi, tracui inpre-senza di unico occupante o perfabbricati ruralia usoabitativo.

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L’analogia tra Wulff e laGrecia va resistita perchè di-verse sono le responsabilitàdi un individuo da quelle del-le istituzioni, così come di-verse sono le conseguenzeche se ne traggono. Le colpedi Wulff non sono le stessedei governi greci, così comele sue dimissioni non sonoun modello per l’uscita diAtene. Wulff si è dimessoperchè l’uomo non potevapiù coincidere con l’istituzio-ne della presidenza tedescache Angela Merkel definivacome un compito di orienta-mento valoriale.

Una descrizione che lastessa cancelliera aveva tra-dito privilegiando l’elezionedi Wulff a quella del dissiden-te Joachim Gauck. Era un’oc-casione unica per segnalareallapolitica il valore della dis-sidenza anzichè solo quellodella cattura del pubblico

consenso. Wulff d’altrondenon è il primo presidente checonclude il mandato in modotraumatico. Segno che nelconfondere valori e potereanche il sistema tedesco èpreda di un disorientamen-to. Ora l’indicazione del pros-simo capo della Repubblicaentra nel gioco delle campa-gne elettorali, un altro siste-ma di sconfitta del dissenso,che tutt’al più rivelerà la pre-ferenza della cancelliera perla prossima coalizione di go-verno dal 2013.

PeraffrontarelacrisidiBer-lino, la cancelliera Merkel hadovutoannullareunavisitain-ternazionale, a Roma, in cuiavrebbe discusso il salvatag-gio della Grecia, ma Roma eBerlino hanno annunciatocon ottimismo che un accor-do verrà trovato per il presti-to.Forse la logica dell’interdi-pendenza si sta facendo stra-

da. Il debito d’altronde ha as-sunto una categoria moraleche Nietzsche definiva addi-rittura la più originaria e anti-canelrapportotraesseriuma-ni. Forse non è un caso chepercostruireunarginelapoli-tica abbia bisogno di de-uma-nizzarlo, sottraendone il con-trollo a sé stessa, con regolecostituzionaliopatti sovrana-zionali. Non c’è nulla di post-democratico inquesto.Gli er-rori degli uomini sono antichiquantolosforzodicorregger-li: la «continua revisione»che Karl Popper identificavacon l’essenza stessa della de-

mocrazia.Questoriguardaan-che l’Europa. Quando i part-ner creditori chiedono di in-fluenzare la politica greca infondo non fanno che far vale-reilprincipiodemocraticose-condo cui la tassazione (inquesto caso il trasferimentodi denari prelevati ai contri-buentideglialtripaesi)richie-de rappresentanza. Siamo suuna scala della democraziapriva di precedenti.

L’ultimo paradosso eredi-tato dalla vicenda di Chri-stian Wulff riguarda infattiproprio i limiti della dimen-sione "domestica" della poli-tica. La dimensione a cui Ber-lino si appella senza tregua ri-petendo l’ordine di adempie-re ai "compiti di casa", con ilritiro entro le mura naziona-li dei diritti e dei doveri. L’or-dine suona come un’altra bef-fa se si pensa che è propriodentro le mura di casa chetanti politici nazionali riten-gono di aver ogni diritto diviolare l’etica.

Carlo [email protected]

Il principio della «quotacommerciale» per far rientrareancheglientiecclesiasticielere-altàdiversedallesocietànelrag-giod’azionedell’Imu,annuncia-to dal presidente del ConsiglioMario Monti nei giorni scorsi edestinatoatrovarpostonelnuo-vo decreto fiscale, permette diapplicare l’imposta in misuraproporzionalealleattività«pro-fit» di ogni soggetto, ma non èsemplicedagestire.Tresembra-no al momento i problemi piùimportanti: ladefinizionedi«at-tività commerciale», le modali-tàpersepararelaquotadiimmo-bile destinata alle attività com-merciali da quella che invececontinueràaevitare l’imposta, ei controlli sull’effettivo paga-mentodel tributodovuto.

Il primo punto è cruciale per-chédeterminalaplateaeffettivadientichesarannochiamatiallacassa. L’attività «commercia-le», infatti, è facile da individua-renelcasodiunimmobileadibi-to anche ad albergo, o di un ora-torio con un bar, ma appare piùcomplicata da attribuire a parti-ti,sindacatiofondazioni,sogget-tifinoaoggiesclusidall’Ici.Ève-ro che in questo caso non esisteil rischio di distorsione del mer-cato che ha attivato la procedu-ra di infrazione comunitaria,perché ovviamente non esiste«concorrenza» economica, manonsembrasemplicedagiustifi-careilmantenimentoperiparti-ti di un’esenzione che per le fa-miglie è già caduta e per enti ec-clesiastici e non profit appare

ora destinata a tramontare infretta. Nel caso dei sindacati,poi,anche attività «commercia-li»comel’assistenzafiscalepre-stata dietro corrispettivo non èfacile da sottoporre a tassazio-ne: i Caf, infatti, sono in generesocietàasé,distintedall’organiz-zazione sindacale proprietariadell’immobile.

Gli strumenti catastali, inol-tre, non permettono oggi di di-videre dal resto le porzioni diimmobili destinati alle attivitàprofit. Inquestoquadro, lastra-da più probabile sembra quelladi un’autodichiarazione, sullabase dei criteri che saranno fis-sati dal Governo e che sono an-cora da individuare con preci-sione. A moltiplicare i punti in-terrogativi è poi l’estrema ete-

rogeneità delle attività svoltedagli enti che ora dovrebberovedersi investiti dall’Imu. Tra itanti nodi da sciogliere c’è peresempioquellodelle scuolepa-rificate: dovranno pagarel’Imu, in quanto svolgono unservizio dietro pagamento dirette, anche se le scuole statalirimangono escluse?

In un panorama così variabi-le, diventa di conseguenza es-senzialeil temadeicontrollisul-la veridicità delle dichiarazioniequindisullacoerenzafraipaga-menti effettuati e la reale situa-zione dell’ente. Un filone, que-sto, che dovrebbe impegnare inprima persona i Comuni, chenel regime in vigore fino a oggi(esenzione pergli immobili nonutilizzatiesclusivamenteperat-tività commerciali) non si sonomostrati particolarmente attivisuquestoversante.

G.Tr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le relazioniÈinedicolal’instantbookdiTelefisco2012corredatodalcd-romconlerelazionidegliespertisuiprincipalitemifiscali:

L’Imuelenovità pergliimmobili;

Cosacambiaperleattività internazionalieilbollosuicapitaliscudati;

Rivalutazioneerenditefinanziarie;

Iregimisemplificatieiregimipremialiperi«piccoli»;

L’Aceperlaricapitalizzazionedelleimprese;

Beniaisocieosservazionedelleimprese;

Lesocietà

Le risposte dell’AgenziaLapubblicazioneèaccompagnatadallerispostefornitedall’agenziadelleEntrateaunaseriediquesitipreparatidainostriesperti.IlpacchettocomprendeanchelaversioneaggiornatadelTuir,negliultimimesipiùvolteritoccatodallemanovreeconomiche.Il«PacchettoTelefisco»costa9,90europiùilprezzodelquotidiano

COINCIDENZEL’analogia tra Wulffe la Grecia va respintaperchè le responsabilitàdell’individuo sono diversedaquelle delle istituzioni

Se la banca finanzia se stessaDALLAPRIMA

Quota commerciale da definireTorna la dichiarazioneper immobili e pertinenzePrima scadenza: giugno 2013 - Aree fabbricabili sotto tiro

Tassa rifiuti ridotta per i single

Le colpe di Atene e BerlinoIl rapporto tra banche e im-

prese, soprattutto piccole emedienonèmaistatoperfetta-mente armonico. Anzi, tutt’al-tro come risulta da innumere-voli indagini. Tuttavia, oggi sicomplica: sia per l’emergenzachecivedeimpegnatiacontra-stare una recessione, sia per ilrepentino passaggio dall’auramagica(e, inpassato,misterio-sa) del credito facile, alle diffi-coltà e alle chiusure mortifi-canti odierne. Si avverte il ri-schio di un duro colpo a unasinergia tra banca e impresafondamentale per investire ecrescere. Inoltre, rischia diacuirsi un contrasto nel cuoredelleéliteeconomichedeino-stri territori: gli imprenditoririmproverano alle banche il“braccetto”, sempre più cor-to, nel concedere credito. Dalcanto loro, i banchieri ribatto-no che gli imprenditori oggiinvestono e lavorano solo con

denaro altrui e non sono di-sposti a rischiarne del pro-prio.Senonchè,anche le fami-glieesoprattutto igiovanisof-frono questa situazione di de-ficitdi credito - edi credibilità– che, in molti casi, impedisceloro di soddisfare l’onesto bi-sogno di progettare un ciclodi vita ordinato.

LeletterealSole24Ore,pur-troppo,denuncianounacaren-za di “intelligenza contestua-le” delle banche nel compren-dere i rischi e le difficoltà cheoggi alimentano le ansie deinostripiccoliemediimprendi-tori.Lefusionieleverticalizza-zioni non hanno fatto bene alrapporto fiduciario trabanchee territori, tra banche e impre-se. Intempidicreditcrunch, leimprese, al pari dei cittadini,non solo devono fare i conticonleinefficienzedellaPA,co-me nel caso - citato ieri da Al-berto Orioli - dell’insolvenza

dapartedelloStatodipocome-no di 70 miliardi di euro neiconfronti dei propri fornitori.

Alparidellefamiglie,gli im-prenditoridevonoanchesubi-relastrettaeglialtitassibanca-ri di mutui, prestiti, sconfina-menti e quant’altro perché lebanche sono, al momento, piùpropense a sfruttare renditeposizionali, come quella al de-scrittadaGrosPietrosuIlSoledi due giorni fa: le banche,comprandotitolidiStato, inre-altà finanziano sè stesse, vistoil basso costo con cui ottengo-no denaro (dall’Eurotower)chepossonocomodamentein-vestire in titoli pubblici rica-vandone tassi più elevati diquelli debitori. Soprattutto ildisagio registrato sul campoevidenzia banche che difetta-no di ”intelligenza emotiva”conlaclientela: inqualchemo-do, al credit crunch si associail ritorno all’hard power, a una

chiusuraautoreferenzialeadi-scapitodeldialogoconlaclien-tela. Le cronache ci descrivo-no imprenditori trascurati e avolte persino sbrigativamenteliquidati da direzioni lontaneche hanno perso il contattocon il territorio. Le grandi ag-gregazioni degli anni Novantahanno spersonalizzato i rap-porti. I direttori di filiale ri-spondono a direzioni generalilontane e il correntista scom-pare.SenelmondoOccidenta-le industrializzato pre-gla-snost era sufficiente che ban-chee finanza fosseroun lubri-ficante per lo sviluppo delmondo industriale, oggi lacompetizione richiesta alleimprese dalla globalizzazio-ne è sostenibile solo se bancaefinanzasi sentonoparte trai-nante del motore, esercitanolaresponsabilitàdiclassediri-gente nei territori, si assumo-no il ruolo di direttore diun’orchestraeconomica e im-prenditorialemoltopiù varie-gata rispetto al passato.

Carlo [email protected]

SCONTIAL CAPOLINEAVanificata lapossibilitàdiassimiliareall’abitazioneprincipalequellaconcessa inusogratuito aiparenti

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