Rassegna Stampa Febbraio 2010

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RASSEGNA STAMPA Febbraio 2010 In questo numero: 02 febbraio Agricoltura & Società La Garanzia della qualità 09 febbraio Agricoltura & Società Diamo una mana 11 febbraio comunicato stampa Rinnovo ai vertici Coldiretti 16 febbraio Agricoltura & Società A chi giova la polenta OGM? 18 febbraio Provincia Pavese Riso dichiarazioni Francese 19 febbraio comunicato stampa Nuovo sito Coldiretti Pavia 23 febbraio Agricoltura & Società Il balzo dal campo alla tavola 23 febbraio comunicato stampa Oscar Green firma l’innovazione 26 febbraio comunicato stampa E’ pavese la birra numero 1 in Italia A cura dell’Ufficio Comunicazione e Immagine Coldiretti Pavia

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Rassegna Stampa Febbraio 2010

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RASSEGNA STAMPA

Febbraio 2010

In questo numero:

02 febbraio Agricoltura & Società La Garanzia della qualità

09 febbraio Agricoltura & Società Diamo una mana

11 febbraio comunicato stampa Rinnovo ai vertici Coldiretti

16 febbraio Agricoltura & Società A chi giova la polenta OGM?

18 febbraio Provincia Pavese Riso dichiarazioni Francese

19 febbraio comunicato stampa Nuovo sito Coldiretti Pavia

23 febbraio Agricoltura & Società Il balzo dal campo alla tavola

23 febbraio comunicato stampa Oscar Green firma l’innovazione

26 febbraio comunicato stampa E’ pavese la birra numero 1 in Italia

A cura dell’Ufficio Comunicazione e Immagine Coldiretti Pavia

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Rubrica di informazione della Coldiretti di Pavia

martedì 2 febbraio 2010 numero 03/10

pubblicato martedì sul quotidiano “La Provincia Pavese”

La garanzia della qualità

Il produttore, unico garante delle caratteristiche del prodotto Che il panorama di riferimento sia cambiato ormai ce ne siamo accorti tutti. Il mercato non è più quello della zona, i prodotti non sono quelli del territorio, il negozio non e quello d’angolo. La globalizzazione, orribile parola che spiega alla perfezione il concetto, ha modificato i parametri di giudizio cui eravamo abituati. Il sistema commerciale ci ha abituato a trovare tutto, sempre. Per le derrate alimentari non esistono più le stagioni e le zone vocate. In ogni angolo del mondo civilizzato possiamo trovare tutto ciò che desideriamo. In molti casi il prodotto oggetto dei nostri desideri è uguale ovunque, con sapore e caratteristiche omologate e standardizzate. Come un’automobile che resta sempre uguale, negli States come in Italia, in autunno come in primavera. In un ventaglio d’offerta tanto ampio, il consumatore ha perso la referenza qualitativa che induceva la sua scelta. Una volta era il produttore, da cui si recava per acquistare la carne, il vino o le farine, poi è diventato il negoziante di fiducia che, conoscendo a fondo e coccolando il proprio cliente, sceglieva e proponeva il prodotto. In seguito il consumatore, abbandonando il negozio d’angolo per il grande centro commerciale, ha cominciato sempre più a far riferimento alla marca, il brand come dicono i colti. Ma i marchi sono tanti, la pubblicità incalza, la battaglia dei prezzi ha avuto un forte alleato nella crisi e la confusione nel consumatore è viepiù cresciuta. Ha iniziato a farsi strada il prodotto consigliato dal commerciante che, nel nostro caso, è la grande distribuzione. Le grandi catene hanno cominciato a selezionare prodotti cui applicare un marchio proprio trasformando la dichiarazione di qualità in autoreferenza. Ogni supermercato, ogni catena, propone, nella posizione migliore dello scaffale, i prodotti a marchio aziendale con uno standard qualitativo pressoché omogeneo, fornendo al consumatore la tranquillità della scelta fiduciosa. Consci ormai che la battaglia dei prezzi è una battaglia persa, che le quantità stanno da un’altra parte, gli agricoltori italiani hanno la sola possibilità di imporsi grazie alla qualità, ma, se questa resta una caratteristica appannaggio dei selezionatori alla paga dei supermercati, estremamente difficile sarà trasmettere il messaggio al consumatore. Ecco allora i mercati di Campagna Amica, le vendite dirette, l’agriturismo, lo sviluppo in ogni direzione del rapporto diretto tra produttore e consumatore. Un veicolo di comunicazione che sappia dire al consumatore che la qualità sta nella produzione, nella coltivazione, nelle mani dell’agricoltore che semina, coltiva, raccoglie, alleva e non è appannaggio di chi confeziona, trasporta e vende. La sfida dell’agricoltura italiana risiede nella capacità di raggiungere con questo messaggio tutti i consumatori e dar vita ad una filiera tutta agricola e tutta italiana in grado di garantire la qualità così come arriva direttamente dal campo, contenere i costi limitando i passaggi e dare una mano all’ambiente riducendo i trasporti.

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Conquistando e mantenendo la fiducia dei consumatori, trasformandoci nel loro fornitore amico, attraverso marchi collettivi che sappiano indicare con precisione la provenienza e l’origine del prodotto, coadiuvati da leggi che garantiscano la difesa dagli attacchi delle truffe alimentari, sapremo imporre la qualità dell’agricoltura italiana come criterio irrinunciabile per gli acquisti di ogni consumatore.

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Rubrica di informazione della Coldiretti di Pavia

martedì 9 febbraio 2010 numero 04/10

pubblicato martedì sul quotidiano “La Provincia Pavese”

Diamo una mano Tra Coldiretti e Auser nasce un progetto

per aiutare le persone in difficoltà, a fare la spesa Grazie al sostegno della Fondazione Cariplo, la collaborazione tra Auser provinciale di Pavia, Coldiretti, Agrimercato, GAS (Gruppo di acquisto solidale) Pavia, Auser Le Querce di Cava Manara e altri enti che operano nel sociale, ha consentito la nascita del progetto GAUSER, acronimo di Gruppo di Acquisto Solidale dell’Associazione Auser. Il programma si sviluppa nell’ambito delle iniziative legate a Campagna Amica e intende aiutare le persone in difficoltà consentendo loro di fare la spese al mercato di Campagna Amica. L’acquisto di prodotti locali, di stagione, genuini e a prezzi contenuti, fornisce la garanzia di ottenere cibi sani, saporiti e di qualità, contribuendo a ridurre le emissioni di gas dannosi all’ambiente e a favorire l’economia delle imprese agricole locali. Sovente, pensionati e persone in difficoltà non sono in condizione di recarsi presso i mercati gestiti direttamente dagli agricoltori e così, è nato GAUSER. Rispondendo allo slogan di “Fai la spesa con trasporto”, sarà presto possibile telefonare allo 0382 572414 e ordinare la spesa dal contadino. L’Associazione Auser ha predisposto una serie di proposte diverse per qualità e quantità. Una sorta di busta della spesa per ogni esigenza a prezzi chiari, indicati in precedenza. Con una semplice telefonata nei giorni di giovedì e venerdì sarà possibile ordinare la propria spesa dalle imprese agricole del mercato di Campagna Amica. L’Associazione Auser provvederà a contattare i produttori di Coldiretti segnalando i quantitativi desiderati da ognuno. L’agricoltore preparerà il sacchetto della spesa e lo porterà al mercato insieme a tutta la sua merce. I volontari di Auser si incaricheranno di ritirare quanto prenotato ad ogni banco, assembleranno i vari ordini e li consegneranno al domicilio della persona interessata entro il mercoledì. Incasseranno il dovuto, senza alcun aggravio di spesa e l’Associazione provvederà a pagare l’agricoltore. In pratica sarà come se l’anziano o la persona impossibilitata a recarsi al mercato, scegliesse direttamente la verdura o la frutta di stagione, i salumi, i latticini, il vino o il miele, la marmellata, la pasta, il riso e ogni altro prodotto che le aziende agricole e gli allevamenti della zona sono in grado di offrire ai consumatori. Con una spesa a chilometri zero si ridurrà l’immissione di gas nocivi nell’ambiente dovuti al trasporto per migliaia di chilometri e grazie all’attenzione e alla disponibilità degli agricoltori di Agrimercato e dei volontari di Auser anche il numero di confezioni a perdere sarà sensibilmente ridotto evitando gli imballaggi e recuperando i vuoti.

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Grazie a GAUSER anche le persone in difficoltà potranno acquistare cibi sani e genuini, evitando i passaggi intermedi che innalzano il costo e allungano il periodo tra la raccolta e il consumo. I mercati di Campagna Amica offrono prodotti di stagione e del territorio circostante, garantiti in prima persona dallo stesso produttore. “Attraverso l’accordo con Auser che ha portato alla realizzazione del progetto GAUSER – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia -,la nostra organizzazione ha confermato ancora una volta di essere attenta alle esigenze delle persone e di perseguire l’interesse dei propri soci senza tralasciare il bene superiore dell’intera comunità”. Per ulteriori informazioni: Coldiretti Pavia tel. 0382-376811 e-mail [email protected] Auser Comprensoriale di Pavia: cell. 334 6064465 e-mail [email protected]

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11 febbraio ’10 Cs-01_10_02_11

Coldiretti

comunicato stampa

Rinnovo al vertice di Coldiretti

Giovanni Roncalli nominato direttore

Pavia 11 febbraio 2010 Il Consiglio direttivo della Coldiretti di Pavia, nella seduta odierna, cui hanno partecipato Antonio Biso della Confederazione e Eugenio Torchio, direttore regionale, ha nominato Giovanni Roncalli direttore della federazione pavese con decorrenza 1° marzo 2010. Giovanni Roncalli, comasco, 45 anni, già direttore della federazione provinciale di Piacenza, sostituisce Mauro Gabrielli giunto nella nostra città nel maggio del 2007, cui vanno i ringraziamenti di Coldiretti Pavia per l’opera svolta nel corso di questi anni. “Sono lieto di ricevere questo prestigioso mandato – ha dichiarato il neo incaricato Direttore - che mi consentirà di interagire con una delle più importanti province agricole dell’intero Paese. Sono conscio della vastità dei problemi che attanagliano l’agricoltura di oggi, ma grazie alla professionalità che le imprese pavesi hanno sempre dimostrato, sono certo che sapremo affrontare questi periodi difficili nel migliore dei modi”. “Rivolgo al neo direttore Giovanni Roncalli i migliori auguri di buon lavoro. Lo spirito collaborativo che da sempre caratterizza l’ambiente Coldiretti – ha voluto sottolineare Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - sarà la base su cui costruire un rapporto professionale ed umano capace di fornire alle imprese nostre associate il carburante per partecipare alle sfide dei nuovi mercati”

Ufficio Stampa Coldiretti Pavia

Piazza Guicciardi 7 - 27100 Pavia - tel. 0382-376811 fax 0382-21284 e-mail [email protected] -www.coldiretti.it/pavia

allegato: foto Giovanni Roncalli con Giuseppe Ghezzi, Antonio Biso ed Eugenio Torchio

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Da sinistra Eugenio Torchio, Giuseppe Ghezzi, Giovanni Roncalli e Antonio Biso

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Rubrica di informazione della Coldiretti di Pavia

martedì 16 febbraio 2010 numero 05/10

pubblicato martedì sul quotidiano “La Provincia Pavese”

A chi giova la polenta OGM?

Il 72 per cento degli Italiani è contrario ai cibi geneticamente modificati Lo scorso 19 gennaio è stata avanzata al Ministero delle Politiche Agricole la richiesta di concludere l’istruttoria sull’autorizzazione alla coltivazione di mais Mon 810, geneticamente modificato. La richiesta ha di fatto riacceso la discussione tra i fautori e i detrattori delle colture Ogm. Ma chi è favorevole alle coltivazioni geneticamente modificate? Difficile dirlo con sicurezza. Certo è che, secondo un’indagine condotta da Coldiretti ed SWG, oltre il 72 per cento dei cittadini italiani ritiene che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati, siano meno salutari di quelli tradizionali. Un secondo dato di fatto è la volontà di Coldiretti, che rappresenta con oltre il sessanta per cento la maggioranza assoluta dell’agricoltura italiana, di schierarsi contro la coltivazioni Ogm. Se la stragrande maggioranza dei cittadini e dei produttori non vuole gli Ogm, viene immediatamente da chiedersi chi li desideri così tanto da riproporre ad ogni luna nuova il tormentone Ogm. Tutto ciò, in un momento in cui si registra il divieto alla coltivazione di mais Mon 810 da parte della Germania, dopo alcuni anni di sperimentazione, in seguito a nuove acquisizioni circa gli effetti negativi sull’apparato intestinale, sugli organismi del terreno e sulla dispersione del polline con conseguente contaminazione derivante dalle impollinazioni incrociate tra mais transgenico e mais tradizionale. L’importante decisione della Germania, segue il blocco alla coltivazione di mais transgenico da parte di Francia, Austria, Ungheria, Lussemburgo e Grecia ed avviene quasi in concomitanza con il rifiuto della prima melanzana transgenica da parte del Ministero dell’ambiente dell’India. Le motivazioni che spingono Coldiretti a schierarsi contro le coltivazioni Ogm sono legate al principio di massima garanzia e tutela nei confronti della salute pubblica, ma anche ad un giudizio meramente economico. Ormai tutti si rendono conto della difficoltà di competere con il resto del mondo che spesso gioca ad armi impari e sfrutta situazioni sociali favorevoli ad un commercio e ad una produzione aggressiva sul piano della quantità e del prezzo. Accertato che le quantità non possono essere il cavallo di battaglia dell’agricoltura italiana, che dispone di un piccolo, se raffrontato al livello mondiale, fazzoletto di terra coltivabile, anche il prezzo deve essere scartato. I costi sociali di un paese evoluto come il nostro non ci consentono di affrontare da favoriti una sfida sui prezzi. Eliminati questi due elementi ne rimane solo uno: la qualità. Tuttavia la qualità per essere apprezzata e di conseguenza pagata, deve essere riconosciuta e allora, i fautori dell’Ogm ci debbono spiegare come un prodotto che porta per nome una sigla,che è stato sintetizzato in laboratorio ed è riproducibile ovunque , possa essere differenziato da un altro suo omologo per

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caratteristiche qualitative. In ogni caso tutto ciò con buona pace dei dubbi etici degli ancora non chiariti rischi sanitari. La qualità è identificabile esclusivamente attraverso il legame con il territorio, grazie alla tipicità, alla difesa delle varietà tradizionali, alla sicurezza delle coltivazioni consapevoli, alla cultura del chilometro zero, alla garanzia del coltivatore offerta con il proprio viso e le proprie mani; non certo con il risultato di un esperimento di laboratorio. La qualità, dell’agricoltura tradizionale tricolore, proposta a tutti i consumatori grazie ad una filiera tutta agricola e tutta italiana, sarà lo strumento vincente nella sfida dei nuovi mercati. “Forti delle nostre convinzioni economiche, certi dell’appoggio della maggioranza dei cittadini, consci di avere a cuore la sicurezza alimentare e la difesa della redditività delle nostre imprese – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – ci opporremo con tutte le forze alla diffusione delle coltivazioni Ogm. Sosteniamo l’obbligo di indicare nell’etichetta dei cibi importati la presenza di prodotti geneticamente modificati e adotteremo tutte le misure possibili , come ha sottolineato il presidente Marini, fino alla promozione di un referendum previsto dalla legislazione, affinché l’agricoltura tradizionale italiana sia riconosciuta da tutti come quel giardino di delizie che in effetti è”.

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19 febbraio ’10 Cs-02_10_02_19

Coldiretti

comunicato stampa

Nuovo sito Coldiretti Pavia

www.pavia.coldiretti.it

Pavia 19 febbraio 2010 Coldiretti Pavia rinnova il proprio sito con una veste moderna, di facile lettura, inserita in uno schema comune a tutti i siti delle Coldiretti d’Italia. Il nuovo indirizzo: www.pavia.coldiretti.it è on line da oggi. Rivolto sia agli addetti ai lavori sia a tutti i consumatori il sito propone informazioni utili per chi deve approcciare gli uffici della prima organizzazione agricola provinciale, ma anche per chi desidera trovare il mercato di Campagna Amica più vicino o l’agriturismo più interessante. Strutturato in tre sezioni principali offre le news di Coldiretti nell’home page al centro immediatamente leggibili, consultabili e scaricabili completamente con un semplicissimo collegamento. Sulla destra è possibile trovare le notizie istituzionali, la struttura di Coldiretti, le attività e i progetti. Sulla sinistra due utili rinvii per individuare l’agriturismo di proprio interesse e il mercato, gestito direttamente dai produttori, più vicino. A seguire il Coltivatore Pavese, organo ufficiale di stampa della Coldiretti di Pavia, in versione sfogliabile e il collegamento a “Il Punto Coldiretti”, giornale di informazione sul sistema agroalimentare per le imprese e i consumatori. In alto al centro un pratico collegamento al sistema regionale di Coldiretti. “Si tratta di un mezzo moderno, snello ed efficace – ha dichiarato Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia che entrerà ufficialmente in carica il 1° marzo – che stringerà ancor più il legame tra le imprese e i consumatori, consentendo a tutti i visitatori di entrare nel mondo Coldiretti in modo concreto. L’aggiornamento costante permetterà di essere al corrente delle iniziative intraprese a favore del territorio e della qualità degli alimenti. Il nuovo sito consentirà anche alle aziende associate di snellire il carico burocratico attraverso contatti diretti con tutti gli uffici interessati”.

Ufficio Stampa Coldiretti Pavia

Piazza Guicciardi 7 - 27100 Pavia - tel. 0382-376811 fax 0382-21284 e-mail [email protected] -www.coldiretti.it/pavia

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Rubrica di informazione della Coldiretti di Pavia

martedì 23 febbraio 2010 numero 06/10

pubblicato martedì sul quotidiano “La Provincia Pavese”

Il balzo dal campo alla tavola

La filiera agricola italiana argine agli enormi ed ingiustificati aumenti dalla produzione al consumo L’agricoltura sta vivendo un momento difficile. I prezzi riconosciuti ai produttori sono ai minimi storici da vent’anni a questa parte e ciò avrebbe perlomeno dovuto favorire i consumi e la disponibilità di cibo per i consumatori. Tuttavia, un dato suona in modo allarmante, secondo la relazione della Fao, nel 2009, le persone che soffrono la fame sono cresciute del 9 per cento arrivando alla vetta di 1,02 miliardi, il punto più alto dal 1970 ad oggi. E’ evidente che qualcosa, nel meccanismo che dalla produzione porta il cibo sulle tavole della gente, non funziona correttamente. Lo possiamo verificare in proprio anche nel nostro fortunato Paese dove difficilmente si soffre la fame. Guardiamo il prezzo della pasta: nel 2009 è cresciuto, secondo i dati Istat, del 3,4 per cento e contemporaneamente il grano duro, praticamente unico ingrediente della pasta oltre all’acqua, è diminuito del 43,4 per cento. A fronte di un costo della materia prima pari a 0,16 euro al chilo il prezzo medio di vendita sugli scaffali è risultato 1,4 euro al chilo, corrispondente, tenendo conto delle rese alla lavorazione, ad un ricarico del 509 per cento. Abbiamo citato la pasta perché è stata oggetto di un incontro tra il presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini e il garante per i prezzi Roberto Sambuco, ma l’elenco è lungo e lascia sconcertati. Il pane subisce un rincaro del 1745%, le carote del 1050, il riso del 514, detto della pasta proseguiamo con l’uva da tavola, 422, il radicchio, 390, i limoni 374, ancora le clementine che rincarano del 372 per cento o i finocchi attestati al 369, seguiti dalle arance al 364 e dai mandarini che registrano, al pari del latte, un aumento di costi dal campo alla tavola del 350 per cento. Secondo l’analisi di Coldiretti, l’aumento medio dei prezzi dei prodotti alimentari al consumo, è stato del 1,8 per cento, con un incremento dall’origine al consumo mediamente di un punto superiore all’inflazione e questo si è verificato nonostante un generale calo dei prezzi pagati ai produttori che, nel complesso, hanno registrato una contrazione dell’11 per cento. Ma imprese e consumatori devono, oltre al meccanismo dei rincari ingiustificati, lamentare un secondo danno rappresentato dal furto d’identità che l’agricoltura italiana subisce quotidianamente. Prodotti provenienti dall’estero vengono regolarmente venduti come italiani. Un danno che provoca una perdita di oltre 70 miliardi di euro ogni anno. Quattrini che non finiscono nelle tasche dei produttori italiani ed in ultima analisi danneggiano i consumatori sia dal punto di vista della qualità sia da quello economico. Una truffa che si esplica attraverso la commercializzazione di due prosciutti su tre venduti con diciture dal sapore tricolore ma provenienti dall’estero, ma anche tre

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cartoni di latte a lunga conservazione su quattro senza alcuna indicazione in etichetta e oltre un terzo della pasta ottenuta da grano coltivato chissà dove e senza che ciò sia portato a conoscenza attraverso una comunicazione chiara. Coldiretti lo ha denunciato e ha protestato, ma affianco alla protesta vuole portare la proposta. “Una proposta – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – che consentirà garanzie e risparmi ai consumatori e una più equa remunerazione alle imprese. La filiera agricola tutta italiana. Attraverso la rete dei consorzi agrari, accompagnati dalle cooperative agricole, dai mercati gestiti direttamente dagli agricoltori, dalle imprese agrituristiche, dalle aziende che svolgono la vendita diretta, siamo in grado di offrire prodotti sicuramente italiani, certificati dai produttori, arricchiti da un forte legame con il territorio. L’offerta dell’agricoltura italiana sarà genuina e sicura dal punto di vista sanitario, libera da Ogm, ricca di sapori e contenuti culturali e ad un prezzo conveniente per i consumatori e remunerativo per le imprese. Certo – prosegue Ghezzi – se oltre agli sforzi profusi da Coldiretti nell’interesse delle imprese, ma anche del consumatore e del territorio in favore del tanto citato Made in Italy, si coniugasse un’azione sinergica dell’industria di trasformazione e delle Istituzioni a tutti i livelli, potremmo più rapidamente offrire al cittadino garanzie certe di sicurezza, genuinità e risparmio e alle aziende agricole una giusta remunerazione del proprio lavoro”.

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Coldiretti

comunicato stampa

Oscar Green firma l’innovazione

Al via il premio dell’agricoltura che si rinnova

Pavia 23 febbraio 2010 Sono aperte le iscrizioni ad Oscar Green 2010. Il concorso tra le aziende agricole che eccellono nell’innovazione. Sei categorie per sviluppare i temi del rinnovamento. Stile e cultura d’impresa – Sostieni il clima – Sviluppo locale – Esportare il territorio - Campagna Amica – Oltre la filiera. Sei temi per dare spazio all’originalità, alle idee e alla voglia degli imprenditori, in particolare giovani, che vogliono scommettere su un futuro diverso. Un premio per chi intende l’agricoltura più di un’impresa, più della sola attività, una cultura del territorio e del servizio. Possono partecipare tutte le aziende agricole che non hanno vinto nelle ultime due edizioni. Il termine per raccogliere le iscrizioni è fissato al prossimo 5 aprile, rivolgendosi ai propri uffici di zona o al servizio provinciale. “Oscar Green – ha dichiarato Stefano Ravizza, delegato provinciale di Giovani Impresa – è una splendida vetrina per chi ha le idee capaci di modificare la prospettiva dell’agricoltura. La multifunzionalità ci consente di percorre strade nuove e innovative, l’agricoltura di qualità e servizio ha infinite possibilità di sviluppo. Attraverso questo concorso, un vero e proprio Oscar della nuova agricoltura, abbiamo la possibilità di promuovere idee e territorio, facendo delle peculiarità della zona un punto di forza esportabile e un vantaggio commerciale unico ed irripetibile”.

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Coldiretti

comunicato stampa

E’ pavese la birra numero 1 in Italia

Un birrificio rurale pavese si aggiudica il primo premio alla fiera di Rimini

Pavia 26 febbraio 2010 Pianeta Birra, a Rimini, ha decretato miglior birra d’Italia il prodotto di un’azienda agricola pavese. Pavia, terra di vino e di riso, eccelle anche in nuove frontiere che difficilmente vengono accostate all’agricoltura. Il birrificio rurale dell’azienda agricola L’Oasi di Davide Carlini, agricoltore di Certosa di Pavia ha partecipato a Pianeta Birra, esposizione internazionale di birre, bevande e snack che quest’anno ha accolto oltre 83.000 visitatori e 600 giornalisti dal 21 al 24 febbraio a Rimini. Nell’ambito della manifestazione era previsto un concorso suddiviso tra una decina di categorie di birra. Il birrificio rurale dell’azienda l’Oasi ha partecipato con due delle tre tipologie che produce, nella categorie delle birre speziate e in quella delle Pale Ale, ovvero le birre ad alta fermentazione. Seta, la birra speziata e Terzo Miglio, la birra ad alta fermentazione hanno concorso e la seconda si è aggiudicata il titolo di migliore d’Italia nella propria categoria. Il trittico della produzione di Carlini si completa con Milady, una birra rossa. “Esprimo sinceri complimenti – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – a questa nostra azienda che ha voluto intraprendere una strada inusuale tra i produttori agricoli, diversificando l’indirizzo produttivo. Soprattutto in una provincia conosciuta in tutto il mondo per l’alta qualità di un’altra bevanda, il vino. Il lavoro di questa piccola impresa sta a dimostrare una volta di più l’intraprendenza e la capacità imprenditoriale della categoria che Coldiretti rappresenta. Una piccola produzione che si aggiunge alle moltissime specialità che gli agricoltori della nostra terra sanno offrire ai consumatori, un nuovo modo di affrontare questo mercato ancora una volta nel segno della vicinanza tra produttori e consumatori, accorciando la filiera e offrendo un prodotto di altissima qualità che porta con sé il sapore del territorio”.

Ufficio Stampa Coldiretti Pavia

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