RASSEGNA STAMPA DI LVENTURE...

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RASSEGNA STAMPA DI LVENTURE GROUP PER SETTIMANA 11.10.14-17.10.2014

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RASSEGNA STAMPA DI LVENTURE GROUP

PER

SETTIMANA 11.10.14-17.10.2014

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RASSEGNA LVENTURE GROUP

INDICE

CORRIERE DELLA SERA– Cade il monopolio Siae con Soundreef (una startup) – 17/10/2014

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NINJAMARKETING.IT– IAG incrementa le collaborazioni con acceleratori, incubatori e centri di ricerca e

sviluppo– 14/10/2014

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STURTUPPER.IT– IAG incrementa le collaborazioni con Incubatori, Acceleratori e Centri di Ricerca –

13/10/2014

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COOPERAZIONE.NET– Coopstartup, dall'idea al progetto– 13/10/2014

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ECONOMYUP.IT– Italian Angels for Growth si apre a più incubatori e acceleratori– 10/10/2014

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ARTICOLI CHE CITANO LUISS ENLABS:

ASCA.IT– E’ TURTLE IL VINCITORE DI 3DPRINTFORAID– 16/10/2014

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WUMAGAZINE.COM– SOUNDREEF– 13/10/2014

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Sussurri & Grida Cade il monopolio Siae con Soundreef(una start up)

(m.sid.) È l'ultimo dei monopoli. Quello dellaSiae. O, forse, sarebbe più corretto dire «era». Laquestione è delicatissima e si gioca sul filo dilana. Perché il monopolio Siae sulla gestione deidiritti d'autore è sancito da una legge dello Stato.Ma ora un'ordinanza del tribunale di Milanosembra infilare un piccolo grimaldello in questostato di cose che sembrava la tavola della legge.Nella risposta del giudice alla domanda posta dauna cantautrice e da una radio si trova scritto:«Non vi sono allo stato sufficienti elementi perritenere che la diffusione di musica da parte diSoundreef (società inglese, Ndr) nel territorioitaliano sia Ùlecita in forza della riserva concessaalla Siae». Etc. etc. Per concludere che «unasimile pretesa entrerebbe in conflitto con iprincipi del libero mercato». Per la Siae in questosettore essere monopolisti «è assolutamentenormale». Vedremo. Ma in questo caso a colpireè che ad agitare la potentissima Siae sia... unastart up. SoundReef è una piccola società nata nel2011 grazie a LVenture, il fondo (italianissimo)gestito da Luigi Capello. Davide contro Goliasmarteconomy corriere it © RIPRODUZIONERISERVATA

Venerdì17/10/201417/10/201417/10/201417/10/2014

Estratto da pag. 47474747

Direttore ResponsabileFerruccio de BortoliFerruccio de BortoliFerruccio de BortoliFerruccio de Bortoli

Diffusione Testata411.400411.400411.400411.400

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Ninjamarketing.it

IAG incrementa le collaborazioni con acceleratori, incubatori e centri di ricerca e sviluppo Nuove possibilità per le startup italiane con buone idee, serietà e potenzialità, dal maggior gruppo di Angels italiano

Il famoso detto “chi ha il pane non ha i denti” sembrerebbe riassumere esattamente la

situazione delle startup italiane. In effetti molto spesso quelle startup che meriterebbero di

essere finanziate non hanno né la fortuna né i mezzi finanziari di altre che al contrario il

patrimonio lo hanno in casa o per meglio dire in banca, senza che però siano dotate di una grande

idea.

Dal 2007 Italian Angels for the Growth mettono a disposizione la loro conoscenza per

cercare di placare questa andatura, aiutando quei progetti che meritano e sostenendoli nella loro

crescita.

Italian Angels for the Growth (IAG) è il maggior gruop in Italia. Nato appunto nel 2007 dalla

volontà di nove angeli fondatori conta ad oggi più di centoventi socirappresentando una

delle più solide realtà dell’angels investing europeo. I soci IAG hanno contribuito alla nascita e alla

crescita di ventotto imprese innovative che si occupano della ricerca e dello sviluppo

tecnologico attraverso il vero spirito imprenditoriale italiano.

Incrementare le collaborazioni per favorire la crescita

delle imprese italiane

Grazie a Massimo Vanzi, socio di IAG e ideatore del progetto, nei primi di ottobre è stata

avviata una implementazione delle collaborazioni. Incubatori, acceleratori e centri di

ricerca e sviluppo saranno utilizzati per selezionare le startup italiane ad alto potenziale di crescita

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sostenendole nello sviluppo.

Insieme a queste collaborazioni i soci IAG mettono a disposizione le proprie expertise

professionali a beneficio degli imprenditori il cui progetto di startup è stato prima selezionato

dagli stessi collaboratori. Il contributo dei business angel di IAG a beneficio degli imprenditori

risiede nella consulenza per lo sviluppo del business, nel contatto diretto con altri

investitori internazionali e con il mentoring.

Le startup più promettenti in seguito ad una prima fase di screening saranno selezionate ad

una successiva con il fine di un’ eventuale conferimento di capitali da parte dei soci IAG. Qual’è

l’obiettivo? Favorire lo sviluppo di un ecosistema startup anche in Italia e offrire

un’occasione di crescita agli imprenditori mettendoli in collegamento con il network

internazionale di imprenditori.

Le attuali collaborazioni di IAG

Come dicevamo all’inizio del post sono più di venti le realtà con cui IAG ha ad oggi avviato delle

collaborazioni. Tra le più significative il private venture incubator H-Farm della provincia di

Treviso associato all’Università Cà Foscari di Venezia perché classificato nella lista dei primi

dieci dell’UBI index degli Univesity Associated Business Incubators 2014.Pépinières

d’Entreprises della regione Valle D’Aosta con un portfolio di cinquantatré startup avviate fino ad

oggi e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, tra i più grandi centri di ricerca in Europa.

IAG collabora inoltre con altri incubatori, acceleratori e centri di ricerca. Tra questi possiamo

ricordare La Fondazione la Fornace dell’innovazione di Asolo specializzata nel settore

terziario avanzato, con la quale hanno concluso lo scorso mese un primo accordo di

collaborazione. Luiss Enlabs, la fabbrica delle startup controllata da LVenture Group in

partnership con l’Università LUISS e l’acceleratore d’impresa del Politecnico di Milanoche

dal 2000 ad oggi ha incubato sessantaquattro aziende.

DATA: 13/10/2014 PAG: n.d. LETTORI (audipress): n.d.

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Startupper.it

IAG incrementa le collaborazioni con Incubatori, Acceleratori e Centri di Ricerca 0

Italian Angels for Growth (IAG), la prima associazione italiana di Business Angel, attiva dal

2007 nello sviluppo di nuove realtà imprenditoriali, ha avviato un progetto di implementazione

delle collaborazioni con incubatori, acceleratori e centri di ricerca & sviluppo, pubblici o privati,

per selezionare le startup italiane ad alto potenziale di crescita e sostenerne lo sviluppo del

business.

In collaborazione con questi enti, i soci di IAG mettono a disposizione le proprie expertise

professionali a beneficio degli imprenditori, il cui progetto di startup è stato preventivamente

selezionato dagli stessi incubatori, acceleratori e centri di ricerca. Consulenza nello sviluppo

del business, contatto diretto con altri investitori internazionali, mentoring: questo è il

contributo dei Business Angel di IAG a beneficio delle imprese coinvolte nel progetto. Le

startup più promettenti potranno in seguito accedere a una successiva fase di screening,

secondo le modalità previste dall’associazione, ai fini di un eventuale conferimento di capitali

da parte dei soci stessi di IAG.

“Tramite questi rapporti di collaborazione con centri di ricerca, incubatori e acceleratori

intendiamo favorire lo sviluppo di un ecosistema startup anche in Italia – afferma Marco Villa,

Co-Founder & Managing Director di IAG – Il nostro obiettivo è quello di offrire un’ulteriore

occasione di crescita agli imprenditori, favorendo il successo delle loro imprese e mettendoli in

collegamento con il network internazionale di imprenditori a cui i nostri soci hanno accesso”.

“Come associazione puntiamo ad avere un accesso diretto alle opportunità di business, in

modo da poterle selezionare al momento opportuno – aggiunge Massimo Vanzi, il socio di IAG

che ha ideato il progetto.

Sono più di 20 le realtà con cui oggi IAG ha avviato rapporti di collaborazione. Tra questi si

annoverano il private venture incubator H-Farm della provincia di Treviso associato

all’Università Cà Foscari di Venezia e

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Startupper.it

classificato nella top ten list dell’UBI Index degli University Associated Business Incubators

2014; 2i3t, la società per la gestione dell’Incubatore di Imprese e per il Trasferimento

Tecnologico dell’Università degli Studi di Torino che dal 2007 ha incubato con successo 49

imprese; TechPeacks di Trento RISE, organizzazione che collega molti dei principali attori

nella ricerca sulle TLC nella regione di Trento; i due incubatori Pépinières d’Entreprises della

regione Valle D’Aosta realizzati nell’ambito di programmi comunitari e con un portfolio di 53

startup avviate fino ad oggi e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (IIT), tra i più grandi

centri di ricerca in Europa, esteso su un’area di 45 mila metri quadrati.

“H-FARM è felice di poter stabilire una collaborazione con il noto business angel network IAG

– afferma Andrea Prencisvalle, Investment Analyst di H-Farm – Questa relazione permetterà

ad entrambe le realtà di poter offrire nuove opportunità di sviluppo per le startup italiane. Da

un lato H-FARM propone, in questo modo, alle startup del proprio portfolio una platea più

ampia di interlocutori che potranno offrire finanza e supporto per la crescita; dall’altro IAG avrà

l’opportunità di selezionare e valutare startup che hanno già effettuato un percorso di

accelerazione e che quindi presentano una maggiore maturità del business, diminuendo il

rischio dell’investimento”.

“IAG è un’associazione organizzata in grado di dare un riscontro veloce e costruttivo agli

incubatori, acceleratori, centri di ricerca e realtà imprenditoriali”, spiegano Paolo Lombardi,

Managing Director di TechPeaks, e Matteo Cevese, responsabile della comunicazione di

TechPeacks di Trento RISE. H-Farm e TechPeaks sono seguiti dal Business Angel Andrea

Gaiba.

“I soci di IAG sono i veri Angel di stampo americano in Italia, che mettono a disposizione la

loro professionalità a beneficio degli startupper e dei ricercatori – ha dichiarato Salvatore

Majorana, Director of Technology Transfer dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova seguito

dal Business Angel Massimo Vanzi – Sono loro stessi imprenditori con un ampio know-how

nei loro settori di investimento, motivati da una sincera passione per lo sviluppo di idee

innovative”.

“I Business Angel di IAG – conferma Giuseppe Serrao, responsabile progetto 2i3T – hanno un

approccio concreto e sanno dare indicazioni significative agli imprenditori che seguono il

nostro programma di incubazione”.

“I soci IAG – aggiunge Antonio Di Blasi responsabile degli incubatori di impresa di Aosta e

Pont-Saint-Martin– non precludono nessun settore d’investimento, sono dei partner concreti

con cui collaborare e sono interessati a startup dotate di business plan già definito”. A tenere

le fila dei rapporti con 2i3T e gli incubatori valdostani è il Business Angel Maria Cristina

Fenoglio.

DATA: 13/10/2014 PAG: n.d. LETTORI (audipress): n.d.

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Startupper.it

IAG collabora inoltre con altri incubatori, acceleratori e centri di ricerca. Tra questi ricordiamo

La Fondazione la Fornace dell’innovazione di Asolo specializzata nel settore terziario

avanzato, con la quale è stato concluso un primo accordo formale di collaborazione lo scorso

mese; Luiss Enlabs, la “fabbrica delle start-up” controllata al 100% da LVenture Group e

gestita in partnership con l’Università LUISS; I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, uno

dei primi Incubatori italiani ad essersi certificato come “Incubatore Certificato di StartUp

Innovative“; l’acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano, che dal 2000 a oggi ha incubato

64 aziende; Speed Me Up, l’officina di imprese e professioni specializzata nello sviluppo di

competenze di business e management della SDA Bocconi ; Seedlab, l’acceleratore leader in

Italia per l’high-tech; il Talent Garden (Tag) Milano, concept di CoWorking campus con diverse

sedi in Italia, il M31 di Padova, pioniere in Italia nell’attività di accelerazione e incubazione di

nuove imprese high-tech e con la succursale M31 LLC in California; Nana Bianca,

acceleratore per startup digitali a Firenze ed infine iI Venture Incubator Digital Magics. Tra i

centri di ricerca, infine, si annovera il Polo Tecnologico di Navacchio, l’Area Science Park di

Trieste ed il Biopark Canavese.

DATA: 13/10/2014 PAG: n.d. LETTORI (audipress): n.d.

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Cooperazione.net

Coopstartup, dall'idea al progetto

Il 22 ottobre a Roma i primi risultati del progetto sperimentale di Coopfond

A poco meno di un anno dal suo lancio ufficiale, Coopstartup, progetto sperimentale di Coopfond,

presenta il 22 ottobre a Roma i primi risultati nel seminario “COOPSTARTUP 2014 - Dall'idea al

progetto”. Un incontro cui parteciperà il presidente di Legacoop Nazionale Mauro Lusetti insieme a

rappresentanti di Governo, Invitalia, LVenture Group, Federcasse BCC. Make a Cube, Necto Holding e

Progetto-Rena. L’appuntamento è fissato dalle 10.30 alle 17 a Roma, nella sala Basevi della sede di

Legacoop Nazionale.

Coopstartup si basa su un gruppo di lavoro eterogeneo, “aperto” e in espansione (da 30 a circa 100

componenti) che promuove processi di confronto e condivisione di esperienze interne ed esterne al

sistema Legacoop. Utilizza mezzi di comunicazione collaborativi, attivi da giugno 2014: sito internet:

2.358 utenti; 10.917 visualizzazioni di pagina; età prevalente 25-34 anni; Facebook: 1.056 mi piace;

Twitter: 238 follower. È in corso di realizzazione una Guida per l’aspirante cooperatore, verificata con

gruppo ristretto junior/senior e attualmente in consultazione sul sito, con l’attivazione del gruppo di

un centinaio di componenti, la realizzazione di seminari e convegni, un’attività di studio e di

confronto. La guida verrà presentata ufficialmente nell’iniziativa Coopstartup del 22 ottobre a Roma.

Sono appena state avviate una serie di sperimentazioni promosse dai territori. Dal punto di vista

finanziario le idee portate a progetto saranno valutate da Coopfond per la partecipazione al capitale di

rischio o per la concessione di credito secondo i classici criteri seguiti al fondo, che al momento non

hanno manifestato ostacoli al loro supporto.

Le sperimentazioni realizzate o in corso di avvio sono:

COOPmeUP: Legacoop Lazio ( su 16 partecipanti, 3 sono state avviate nel percorso di

accompagnamento) e Legacoop Ferrara (in accompagnamento 3 nuove cooperative e 2 cooperative

esistenti con progetti innovativi) con il supporto delle cooperative Lama (Impact Hub Firenze) e Itaca

(FAB Pordenone). Mentre è in corso il supporto alle cooperative, si prevede il lancio di un nuovo bando

nei prossimi mesi. COOPSTARTUP Puglia: Legacoop Puglia in collaborazione con Reteinforma,

Generazioni Puglia, Qiris, Innovars, Informa, The Qube, Officine Cantelmo, Pazlab. Bando lanciato il 3

settembre con chiusura definitiva il 31 ottobre 2014. Testo del bando su

www.coopstartup.it/sperimentazioni/puglia COOPSTARTUP FarmAbility: Legacoop Agroalimentare e

Innovacoop. Il bando è in fase di predisposizione e sarà tenuto aperto fino a fine novembre 2014.

DATA: 10/10/2014 PAG: n.d. LETTORI (audipress): n.d.

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Economyup.it

Italian Angels for Growth si apre a più incubatori e acceleratori

PARTNERSHIP

La prima associazione italiana di Business Angel attiva nello sviluppo di nuove realtà imprenditoriali ha

avviato un progetto di implementazione delle collaborazioni con incubatori, acceleratori e centri di ricerca

& sviluppo per selezionare le startup italiane ad alto potenziale di crescita e sostenerne lo sviluppo del

business

Offrire un’ulteriore occasione di crescita agli imprenditori, favorendo il successo delle loro imprese e mettendoli in collegamento con il network internazionale di imprenditori a cui i nostri soci hanno accesso. È questo l’obiettivo di Italian Angels for Growth (IAG), la prima associazione italiana di Business Angel, attiva dal 2007 nello sviluppo di nuove realtà imprenditoriali, che ha avviato un progetto di implementazione delle collaborazioni con incubatori, acceleratori e centri di ricerca & sviluppo, pubblici o privati, per selezionare le startup italiane ad alto potenziale di crescita e sostenerne lo sviluppo del business. “Progetto con il quale “Vogliamo supportare le startup italiane e contribuire al progresso della catena del valore dell’ecosistema innovativo del paese” dichiara Marco Villa, Co-Founder & Managing Director di IAG.

In collaborazione con questi enti, infatti, IAG mette a disposizione le proprie expertise professionali a beneficio degli imprenditori, il cui progetto di startup è stato preventivamente selezionato dagli stessi incubatori, acceleratori e centri di ricerca. Consulenza nello sviluppo del business, contatto diretto con altri investitori internazionali, mentoring: questo è il contributo dei Business Angel di IAG a beneficio delle imprese coinvolte nel progetto. Le startup più promettenti potranno in seguito accedere a una successiva fase di screening ai fini di un eventuale conferimento di capitali da parte dei soci stessi di IAG.

Sono più di 20 le realtà con cui oggi IAG ha avviato rapporti di collaborazione. Tra questi si annoverano il private venture incubator H-Farm della provincia di Treviso associato all'Università Cà Foscari di Venezia e classificato nella top ten list dell’UBI Index degli University Associated Business Incubators 2014; 2i3t, la società per la gestione dell’Incubatore di Imprese e per il Trasferimento Tecnologico dell’Università degli Studi di Torino che dal 2007 ha incubato con successo 49 imprese;TechPeacks di Trento RISE, organizzazione che collega molti dei principali attori nella ricerca sulle TLC nella regione di Trento; i due incubatori Pépinières d'Entreprises della regione Valle D’Aosta realizzati nell’ambito di programmi comunitari e con un portfolio di 53 startup avviate fino ad oggi el’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (IIT), tra i più grandi centri di ricerca in Europa, esteso su un’area di 45 mila metri quadrati.

DATA: 16/10/2014 PAG: n.d. LETTORI (audipress): n.d.

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ASCA

Wind in partnership con la startup Netflex per gli studi legali 16 Ottobre 2014 - 12:00

(ASCA) - Roma, 16 ott 2014 - Wind, costantemente impegnata a sostegno delle startup attraverso il proprio 'incubatore' Wind Business Factor e la collaborazione con Luiss Enlabs, presenta WindLex, con cui inaugura una partnership con Netlex, azienda nata nel 2013, che propone sul mercato una soluzione "cloud-based" semplice, innovativa ed economica per gestire il lavoro e migliorare la produttivita' e l'efficienza di avvocati e studi legali italiani. Il servizio di Netlex e' basato su un applicativo web che consente la gestione di tutte le attivita' professionali, anche in mobilita': dalla gestione dell'archivio documentale all'agenda legale, dalla condivisione dei contenuti con i colleghi all'emissione di parcelle e documenti fiscali. Inoltre, completa il servizio, Polisweb che permette di accedere e consultare in tempo reale le pratiche e depositare gli atti presso i registri del tribunale. Il costo di Netlex e' di 99 euro di contributo di attivazione per cliente e di 10 euro per ogni singola licenza acquistata. Per i clienti Wind Business che scelgono il servizio WindLex sono riservate delle condizioni esclusive: lo sconto del 100% sul contributo di attivazione di 99 euro e un servizio gratuito di Assistenza Premium con priorita' di accesso nelle richieste di supporto, senza limite al numero di chiamate.

DATA: 13/10/2014 PAG: n.d. LETTORI (audipress): n.d.

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Wumagazine.com

SOUNDREEF

Ci sono monopoli più o meno rilevanti, ci sono tempi che passano e procedure burocratiche incapaci di adeguarsi ai tempi. È il caso della SIAE, l’ente pubblico economico nato a Milano nel 1882 che dovrebbe salvaguardare, promuovere e gestire i diritti d’autore. Detiene sostanzialmente un monopolio, e finisce sistematicamente sul tavolo dell’inquisizione perché non al passo con i tempi, non trasparente, troppo macchinosa e soprattutto, confusionaria. In parlamento più volte si è proposta l’abolizione del monopolio SIAE e, finalmente, nel febbraio 2014 la direttiva europea 2014/26/UE ne ha stabilito la fine. Finisce un’era e si fa spazio a chi prova a cambiare il mondo. Fa cosi il suo ingresso in Italia un nuovo competitor: Soundreef. Batte bandiera inglese, ma i fondatori sono italiani: Davide D’Atri e Francesco Danieli, capaci con la loro startup di raccogliere solo nel 2011 quasi un milione di euro di finanziamenti. A loro va anche la paternità di un’altra startup: Beatpick, specializzata nella fornitura di musica per film, Tv, pubblicità e Internet. Vogliono cambiare quell’industria creativa che da oltre 50 anni usa gli stessi processi, e per farlo si sono posti degli obiettivi: garantire ai possessori di diritti completa trasparenza su come la loro musica viene usata e sulle royalty da loro guadagnate, e assicurare ai fruitori della musica licenze semplici a un costo effettivo: “Vogliamo cambiare la gestione delle royalty – ci spiega Davide D’Atri – Parliamo di un mondo poco visibile sia agli occhi del pubblico che fruisce di un dato servizio, sia agli occhi dell’artista che quel servizio lo fornisce”.

Un mercato che nel 2013, solo in Europa, vale oltre sei miliardi di euro e che nel 2014 ha registrato una crescita del 21%, arrivando alla conclusione che la raccolta dei diritti d’autore è uno dei pochi mercati a crescere a due zeri. “Dal 2011 operiamo in Italia, dietro la scena, – prosegue Davide – senza fare clamore: ci siamo specializzati nella musica di sottofondo, facendo risparmiare ai grandi esercizi dal 20% al 50% rispetto al monopolio «vigente». La SIAE continua a fare il suo, raccogliendo soldi (si stimano 60/70 milioni di euro) che divide in base a delle statistiche. Noi, con un iniziale catalogo povero, siamo stati in grado di far risparmiare gli esercizi, con gli artisti che per la prima volta hanno incassato in base a ciò che è stato realmente ascoltato”. Parliamo di musica, per nulla sconosciuta al grande pubblico e capace di crescere giorno dopo giorno fino ad arrivare a 150 mila brani presenti a oggi in catalogo.

Un ulteriore tassello Davide e il suo team lo mettono con la nascita diSoundreef Live: la band che aderisce può suonare dal vivo senza che né essa né l’esercizio paghi la SIAE e riceve il guadagno entro sette giorni dall’esibizione ed entro 90 viene liquidata. Non è previsto errore, perché il calcolo è digitale. Vengono così definitivamente accantonati i criteri statistici. “Siamo riusciti a dimostrare che si può fare qualcosa di diverso, che si può pagare l’artista per quanto è stato ascoltato, trasmesso o programmato e siamo arrivati a coprire 14 paesi nel mondo, specializzandoci nella grossa distribuzione, che nel frattempo ha abbandonato la SIAE”. Parliamo, solo per citarne alcuni, di Cisalfa, Auchan, Giochi Preziosi, Prix Discount: “La musica deve accompagnare nell’acquisto, non distrarre dall’acquisto” sentenzia Davide. Sono stati tra i protagonisti degli MTV Digital Days dello scorso anno (e del recente Reset Festival di Torino), da allora i passi avanti sono stati notevoli e a chi sostiene che la musica vivrà solo nel digitale, Davide risponde così: “Il settore live cresce e con esso la raccolta delle royalty, cresce il vinile e ci ritroviamo a fare i conti con un mondo che vuole avere tutta la musica a portata di mano con un click. La gente non ha smesso di comprare ma vuole qualcosa in più, l’accesso a contenuti speciali, ai live. Ci sarà la risurrezione dei formati classici”.

Un’idea vincente, soprattutto se arriva da un team giovane, quasi sempre si perde strada facendo per la mancanza di fondi necessari a finanziarla.

DATA: 13/10/2014 PAG: n.d. LETTORI (audipress): n.d.

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Wumagazine.com

Per fortuna non è stato il caso di Soundreef: “Non è facile guardare in prospettiva, nel 2006 abbiamo creato

in Inghilterra Beatpick, poi ci siamo affacciati sul mercato italiano ma abbiamo riscontrato che non c’era

nessuna possibilità di essere finanziati. In realtà non c’era nessuno neppure con cui parlare. Ma con gli anni

qualcosa è cambiato. Luigi Capello, fondatore della LUISS ENLABS, la fabbrica delle startup, ha dato vita a

Roma a una piccola California: 200/300 ragazzi hanno avuto i finanziamenti per i loro progetti e tra questi ci

siamo anche noi. E non è l’unica realtà in Italia facilmente raggiungibile senza raccomandazioni”. Il segreto

di una startup è dietro un concetto preciso: “Non è importante l’idea, ma la sua esecuzione. Per anni

abbiamo studiato i termini legali della UE prima di uscire allo scoperto. La concorrenza a livello

internazionale è possibile, bene. Problema risolto”, parola di Davide D’Atri. La SIAE dal canto suo ha potuto

fare ben poco: “Ci hanno dato dei problemi indirettamente, che avevamo preventivato. Si guardano bene

dal farci causa, non avendo nulla in mano. Hanno solo ufficialmente pubblicato dei comunicati che hanno

avuto l’effetto opposto a quello da loro sperato”. Nonostante Davide e Francesco siano andati a Londra per

essere ascoltati, non hanno perso tutta la fiducia nell’Italia: “Se hai un business serio e sei convinto di

lavorare 13/14 ore al giorno allora anche l’Italia ti darà ascolto e l’ultimo tuo pensiero saranno le tasse da

pagare (anche perché i primi anni sono poche). Il tuo unico desiderio sarà incrementare la tua passione:

fare startup è questo, vuol dire lavorare almeno 60 ore a settimana”.