Rassegna Stampa del 01 Ottobre 2010 -...
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Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “Traniweb” di Lunedì 17 Ottobre 2011
«Cronaca di una morte annunciata». Prossimamente a Trani Dottor Hauze 104 – di Roberto Visibelli
Sabato 15, ore 10, San Luigi. Una sala gremita di tranesi, convocati dai capigruppo consiliari per conoscere e
dibattere il futuro del San Nicola Pellegrino. Ricco parterre di medici e politici, da grandi occasioni.
Giornalisti in azione per captare novità, primizie, scoop! Finisce oltre le 13 con un (prevedibile) nulla di
fatto e con le facce lunghe di coloro che, oltre ad essere stati presi per i fondelli ancora una volta,
comprendono che hanno perso una mattinata per ascoltare comunicazioni in politichese. D’altronde il pezzo
forte dell’incontro era la presenza del direttore generale della Asl, Gorgoni. Come dicevano i latini: «Nomen
omen» («Il nome è presagio»). Mi spiego. Anzi riporto pedissequamente: «Le gorgoni, figure della
mitologia greca, di aspetto mostruoso, avevano ali d'oro, mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e
serpenti al posto dei capelli e chiunque le guardasse direttamente negli occhi rimaneva pietrificato. Le
gorgoni rappresentavano la perversione nelle sue tre forme: Euriale rappresentava la perversione sessuale,
Steno la perversione morale e Medusa la perversione intellettuale». Che vi dicevo? Certo il nostro non
aveva i serpenti al posto dei capelli (ma solo perché non aveva i capelli). Per il resto, ci siamo. Ma andiamo
avanti. Il direttore generale ha snocciolato cifre, slides, riferimenti strutturali ed altro. E tutti pietrificati!
Come quando, anni orsono, venne in Consiglio comunale il presidente Fitto, con il suo furbone di turno, e
per i tranesi iniziò la rettoscopia.
I 23 lettori di questa modesta rubrica (che nessuno dei SS.RR.CC., a loro dire, legge) si chiederanno perché
sia così amaro. Come dovrei essere dopo un forum convocato dal presidente del Consiglio comunale sul
futuro del nostro ospedale e da cui emerge che nessuno dei politici presenti (sindaco, assessori, consiglieri
comunali, provinciali e regionali) conosce quali siano le specifiche previsioni della Regione? Eccheccaxxo!
Domando a lor signori che comandano: se non lo sapete voi di cè mort ama murei, perché avete convocato i
cittadini? Perché? Il nostro sindaco, medico primario proprio presso il locale nosocomio, che è costretto ad
ammettere pubblicamente di non conoscere il futuro sanitario di Trani, perché ha permesso al presidente del
Consiglio Comunale di convocare quella riunione dove si è discusso di chiacchiere, solo di chiacchiere?
Mah!
Ma ora, citt citt, ai 23 lettori di questa rubrica glielo spiega il loro Dr. Hauze come realmente stanno le cose.
La chiave per comprendere la storia è tutta in questa massima: «L’uomo politico pensa al futuro, il
politicante pensa alle prossime elezioni». Perciò, poiché l’anno prossimo ci saranno le elezioni
amministrative (e forse le politiche), i furboni nostrani hanno pensato che decidere ora è pericoloso e
dannoso, per cui un breve rinvio è d’uopo. Poi, come si suol dire, «passata la festa, gabbato l’elettore». Ecco
perché non hanno dato notizie potabili da bere o comunicazioni in stampatello facili da leggere per i tranesi,
che tanto si aspettavano dall’importante consesso.
Raffaella Di Lernia, laureata in filosofia, presente fino alla fine dell’incontro, all’uscita ha commentato:
«Sembrano cinici, e invece lo sono». Colpiti e affondati! Sul problema ospedale, in buona sostanza, hanno
affisso una targhetta, come quelle che si mettono sui tabelloni del cinema, con su scritto: «Prossimamente».
Qual è il titolo del film che daranno? «Cronaca di una morte annunciata». Chi ha letto l’opera di Gabriel
Garcìa Màrquez ben comprende come la storia del romanzo si adatti al nostro ospedale che, invero, ricorda il
personaggio di Santiago Nasar. Un’ultima cosa: gli esponenti (regionali, nazionali, europei) del centrodestra,
sempre così presenti a Trani a fare passerella nelle occasioni liete, sabato dove stavano? Povr a nue!
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Da “Canosaweb” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Sinistra e Libertà: scippo al Sud...replica al coordinatore del PDL BAT Francesco Ventola. Sindaco, presidente, chi predica bene di solito razzola male?
SEL CANOSA-SCIPPO AL SUD …REPLICA AL CORDINATORE DEL PDL BAT FRANCESCO
VENTOLA.
SINDACO ,PRESIDENTE CHI PREDICA BENE ,RAZZOLA MALE?
Decine di miliardi destinati al Mezzogiorno usati per altri scopi. Dai trasporti sul lago di Garda ai debiti del
Campidoglio. E persino per coprire il deficit causato dall'addio all'Ici
Un tesoro da oltre 50 miliardi di euro disponibile solo negli ultimi due anni. Che poteva servire per terminare
eterne incompiute come l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e che invece è andato a finanziare i trasporti
del lago di Garda e i disavanzi delle Ferrovie dello Stato. Una montagna di denaro che avrebbe dovuto
rilanciare l'economia del Sud e che è stata utilizzata per risanare gli sperperi e i buchi di bilancio dei comuni
di Roma e Catania e per la copertura finanziaria dell'abolizione dell'Ici.
Un fiume di denaro destinato a colmare i ritardi delle zone sottoutilizzate del Paese e che è stato impiegato
invece dal governo per pagare le multe delle quote latte degli allevatori settentrionali cari ai leghisti e la
privatizzazione della compagnia di navigazione Tirrenia. Sono alcuni brandelli di una storia incredibile, il
grande scippo consumato ai danni delle regioni meridionali. La storia delle scorribande sul Fas, il Fondo per
le aree sottoutilizzate, manomesso e spremuto negli ultimi anni dal governo Berlusconi per finanziare misure
economiche e opere pubbliche che niente hanno a che fare con i suoi obiettivi istituzionali. Un andazzo che,
nonostante qualche isolata protesta, è andato sinora avanti indisturbato. Fino alla soglia della provocazione.
Come per gli sconti di benzina e gasolio concessi agli automobilisti di Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e
Trentino Alto Adige.
La Corte dei conti ha provato a stoppare lo sperpero lamentandosi apertamente per l'utilizzo dei soldi del Fas
che hanno finito per assumere"l'impropria funzione di fondi di riserva diventando uno dei principali
strumenti di copertura degli oneri finanziari" connessi alla politica corrente del governo. Ma con scarsi
risultati: qualche riga sui giornali, poi il silenzio. Anche Vasco Errani, presidente della Conferenza delle
Regioni, ha chiesto al governo di "smetterla di utilizzare i Fas come un Bancomat".Cifre precise non ce ne
sono. Interpellata, persino la presidenza del Consiglio getta la spugna dichiarandosi incapace di fornire un
rendiconto dettagliato delle spese fatte con i fondi Fas. Secondo una stima de 'L'espresso' però i soldi
impropriamente sottratti al Sud solo negli ultimi due anni sono circa 37 miliardi.
Quante promesse
E già, chi non ricorda le sparate a favore del Meridione con le quali il Cavaliere giurava che stava
"lavorando con tutti i ministri per mettere a punto un piano innovativo per il Sud, la cui modernizzazione e il
cui sviluppo ci stanno da sempre a cuore"? O quelle del sottosegretario Gianfranco Micciché che, sebbene da
quasi dieci anni come viceministro o sottosegretario gestisca i fondi per il Meridione, più volte ha
minacciato la fondazione di un partito del Sud se Berlusconi non avesse "sbloccato i fondi Fas e reso i
parlamentari meridionali protagonisti della elaborazione delle strategie"? Parole al vento. La storia del Fas e
dei suoi maneggiamenti comincia nel 2003 con il secondo governo Berlusconi quando tutte le risorse
destinate alle aree sottoutilizzate vengono concentrate e messe sotto il cappello del ministero per lo Sviluppo
economico. Il compito di ripartire le risorse viene invece affidato al Cipe con il vincolo di destinarne l'85 per
cento al Sud e il 15 al Centro e al Nord. Intenti lodevoli, ma si parte subito con il piede sbagliato. Nel solco
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della peggiore tradizione della Cassa per il Mezzogiorno, i fondi finiscono per essere in gran parte utilizzati
per quella politica delle mance tanto cara ai ras locali di tutti i partiti e alle loro fameliche clientele.
Cavaliere all'attacco
Insomma, un autentico pozzo senza fondo al quale si attinge per le esigenze più disparate rendendo vane le
richieste di un disegno organico per il rilancio dell'economia meridionale. Sarà anche per questo che tra il
2007 e il 2008 arriva una mezza rivoluzione per il Fas. L'intento sembra quello di fare ordine e voltare
pagina, in concreto si gettano le premesse per l'ultimo grande scippo. Cominciamo dai soldi. Il governo
Prodi riprogramma le risorse per il Meridione e con la Finanziaria 2007 stanzia a carico del Fas 64 miliardi
379 milioni, un autentico tesoro. Con tanti soldi a disposizione e l'esperienza negativa dei decenni di
intervento straordinario a favore del Mezzogiorno, sembra l'inizio di una nuova era: il Sud deve solo pensare
a spendere con raziocinio. Invece all'inizio del 2008 esce di scena Prodi e rientra in gioco Berlusconi. Che,
per coprire le spese dei pochi interventi di politica economica che riesce a varare, ricomincia a saccheggiare
proprio il Fas, una delle poche voci di bilancio davvero carica di soldi.
SINDACO-PRESIDENTE, uso le sue parole, è davvero un peccato………
A Lei fa una polemica su una poltrona, pur occupandone due le vorremo chiedere semplicemente cosa ha
fatto per contrastare questo scempio visto che lei e un uomo del SUD.
MOLTO PROBABILMENTE CONVIENE A QUALCUNO CHE IL SUD RIMANE IN QUESTA
MELMOSA SITUAZIONE,VISTO CHE E UN GRANDE SERBATOIO DI CONSENSI PER TUTTI I
PARTITI…SOPPRATUTTO PER CHI COME LEI PROMETTEVA 2000 POSTI DI LAVORO(VEDI
SAN GIORGIO VILLAGE)
PER PROGETTI INREALIZABILI.
CI DICA COSA FA E COSA HA FATTO PER L’AGRICOLTURA ,PER I GIOVANI,PER IL LAVORO,E
SOPRATTUTTO PER IL MERIDIONE.
Sinistra ecologia è libertà – Canosa
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Da “Barlettalife” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Nessun pericolo, il liceo scientifico “Cafiero” è sano
La segnalazione degli alunni e la risposta dell’ingegnere che curò i lavori due anni fa
IDA VINELLA
Lunedì 17 Ottobre 2011
Psicosi da crollo. Potremmo così definire ciò che da giorni si sta diffondendo nell'aria a Barletta: aria di controlli, di
messe in sicurezza improvvise, di paura, di rabbia e indignazione. Il timore che possa ripetersi il tragico evento dello
scorso 3 ottobre tocca gli animi di tanti barlettani, e non ne sono esenti gli studenti, i quali, giorno dopo giorno,
trascorrono le loro ore in strutture scolastiche spesso fatiscenti e con carenza di operazioni manutentive adeguate.
Barlettalife ha istantaneamente lanciato nell'etere una sollecitazione a scrivere, a segnalare, a fotografare le
situazioni di pericolo in città tramite lo Edilizia Sportello Reclami, e all'appello della redazione hanno risposto anche
alcuni studenti del Liceo Scientifico "Carlo Cafiero" di Barletta. I ragazzi hanno inviato alla redazione alcune
fotografie che ritraggono vari fenomeni di precarietà edilizia all'interno dell'istituto. Nel dettaglio:
Nella foto numero 2 si osserva il distacco di alcuni calcinacci, dovuto molto probabilmente a degrado per effetto di acque meteoriche.
Nella foto numero 3 è visibile il danneggiamento dei lucernai posti in copertura dell'edifici, attraverso i quali è entrata acqua piovana; la causa principale potrebbe essere la mancanza di ordinaria manutenzione.
La parete nella foto numero 5 è decisamente rovinata per la mancata impermeabilizzazione. Il foro fotografato nella numero 6 potrebbe essere uno dei fori praticati dai tecnici per saggiare la struttura
due anni or sono. Nella foto numero 7 è evidente l'infiltrazione di acque meteoriche provenienti dal terrazzo, la cui
pavimentazione evidentemente non è realizzata a regola d'arte. Si tratta di un fenomeno di infiltrazione con degrado, per cui si è ossidato il ferro per via dell'infiltrazione. Tutto questo può essere l'esito di cicli di bagnature e asciugature precedenti, dei quali l'edificio accusava già in precedenza
Nelle ultime foto, si testimonia il degrado ben visibile di alcuni parti dell'edificio, in particolare delle opere di rifinitura per effetto delle infiltrazioni. In particolare, andrebbe eseguito un risanamento del sistema di impermeabilizzazione con nuove guaine.
Per avere maggiori delucidazioni sulle precarie situazioni testimoniate dagli alunni del Liceo, abbiamo ascoltato la
consulenza tecnica dello studio associato "Monaco & Passannante" di Bari, in ambito di ingegneria delle strutture,
che due anni fa ha operato i lavori manutentivi dell'edificio
«Le foto inviate dagli studenti del Liceo evidenziano gli effetti prodotti dai fenomeni d'infiltrazione di acque
meteoriche dal lastrico solare dell'edificio scolastico che si manifestano attraverso distacchi di calcinacci e degrado
degli intonaci di rivestimento di soffitti e pareti. Tali segni di degrado che riguardano le rifiniture della scuola non
influiscono, allo stato, sulle condizioni di sicurezza statica dell'edificio e, pertanto, non pregiudicano l'utilizzo della
scuola; ritengo comunque che in tempi brevi debbano essere eliminati attraverso interventi di manutenzione
straordinaria risolutivi delle cause. Infatti l'imperfetto sistema d'impermeabilizzazione e protezione dell'edificio da
agenti atmosferici, a lungo tempo, espone le parti strutturali a ripetuti cicli di bagnatura – asciugatura , con
conseguente possibilità di attivazione di fenomeni di carbonatazione del calcestruzzo strutturale ed ossidazione dei
ferri d'armatura e, quindi, degrado delle strutture in questione. Tali difetti devono essere tempestivamente segnalati
all'Amministrazione Provinciale Barletta – Andria – Trani che certamente provvederà ad eseguire i necessari lavori di
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sistemazione e ripristino.
Trattandosi di edificio strategico, nell'anno 2009, il Liceo Cafiero di Barletta, come altre scuole della Provincia, è stato
sottoposto al piano di verifiche di vulnerabilità sismica ai sensi del D.M. 14.gennaio 2008 su finanziamento Provincia
– Regione Puglia; l'incarico professionale è stato eseguito dallo studio "Ingegneria delle Strutture –
Monaco&Passannante Associati", studio noto a per l'esperienza maturata, in ambito regionale e nazionale, nel
campo della progettazione delle strutture e nella verifica statica e sismica di edifici esistenti strategici.
Dalle verifiche sulla vulnerabilità sismica dell'intera struttura è risultato che:
1) le travi del corpo auditorium non rispettano i criteri di sicurezza previste dalle norme per evidente insufficienza di
armatura trasversale;
2) le travi trasversali di copertura dei corpi Aule A1 ed Aule A2 hanno l'armatura trasversale inferiore al valore
minimo prescritto dalle norme tecniche.
L'Amministrazione Provinciale, a seguito delle risultanze delle verifiche statiche, determinò di interdire l'accesso a
tutto il corpo dell'Auditorium ed al terzo piano dei corpi aule A1 ed A2 e di procedere immediatamente al progetto
di risanamento delle travi dei corpi A1 ed A2 per recuperare l'uso di tutte le aule del terzo piano.
Vulnerabilità sismica
La vulnerabilità sismica della struttura non è verificata sia per la mancanza di giunti strutturali, tali da garantire
l'assenza di martellamento tra le strutture in caso di evento sismico, sia per la mancanza di sicurezza già per soli
carichi verticali del corpo auditorium e dei corpi A1 e A2. Occorre quindi , mancando del tutto il progetto esecutivo
dell'opera:
- incrementare i saggi sulla struttura per verificare eventuali altre condizioni anomale;
- eseguire il progetto delle opere di rinforzo delle travi e dei pilastri dell'auditorium e delle travi di copertura dei corpi
A1 e A2;
- eseguire il progetto di adeguamento sismico delle strutture, oppure prevedere solo opere di miglioramento.
Lavori eseguiti nell'anno 2010
A seguito delle risultanze delle verifiche dello studio "Ingegneria delle Strutture Monaco&Passannante associati",
nell'anno 2010 sono stati eseguiti solo urgenti lavori di rinforzo e messa in sicurezza delle travi di copertura dei corpi
aule che sono stati regolarmente collaudati e certificati dal genio civile; invece, nulla è stato fatto per il corpo
auditorium che ad oggi resta ancora staticamente inagibile.
Auspico, pertanto, che in tempi brevi, l'amministrazione della nuova Provincia BAT provveda al finanziamento dei
seguenti lavori:
- consolidamento statico del corpo auditorium;
- adeguamento sismico dell'intero edificio scolastico».
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Da “Andrialive” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Il Centro Ricerche Bonomo chiude
Il prossimo 18 ottobre i dipendenti della struttura, unitamente alle sigle sindacali, per denunciare lo stato di agitazione
terrano una conferenza stampa presso il Centro sito a Castel del Monte
Il Centro Ricerche Bonomo di Andria presto sarà chiuso. Lo ha stabilito l’assemblea dei soci che ha avviato
le procedure di liquidazione con la nomina dei commissari liquidatori.
A diffondere la notizia ai dipendenti è stato il presidente Pasquale Tarantini il quale ha comunicato il
licenziamento di tutti i dipendenti a decorrere dal prossimo mese di novembre.
Tale decisione arriva dopo due anni di promesse da parte della Provincia di Bari, ovvero dell'attuale socio di
maggioranza del Consorzio Centro Ricerche Bonomo che avrebbe dovuto risanare la situazione debitoria e
provvedere al rilancio del centro.
Intanto la sesta provincia (territorio in cui ricade la struttura) avrebbe reso difficili le operazioni di
risanamento in quanto il nuovo ente ne ha preteso la proprietà senza però mai subentrarne nella gestione.
Di qui ne è scaturito un rimpallo di responsabilità che ha portato il CRB in una situazione di impasse tale da
portare la Provincia di Bari a decretarne la definitiva chiusura.
I dipendenti e le organizzazioni sindacali reputano assurda la decisione di chiudere il centro ricerche
Bonomo che da 30 anni svolge attività di ricerca nel settore agroalimentare essendo, peraltro, unico
centro pugliese dotato di attrezzature pilota di dimensioni semindustriali: un impianto per la
frigoconservazione, unico in tutto il sud Italia ed un impianto per lo studio dei processi di trasformazione.
Per denunciare lo stato di agitazione, i lavoratori del Centro Ricerche Bonomo hanno indetto una conferenza
stampa alla presenza anche di rappresentati dei sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, il giorno 19 ottobre
2011 alle ore 10.00, presso lo stesso Centro di Andria sito ai piedi di Castel del Monte.
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Da “Andrialive” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Lavoro: comunicazioni obbligatorie on line
Semplificazione grazie al portale Sintesi. Richiesta di accreditamento nei centri per l’impiego della Bat.
Comunicazioni obbligatorie per i rapporti di lavoro: completato l’avvio del portale da parte della Provincia
di Barletta – Andria – Trani. Lo ha annunciato l’assessore provinciale Pompeo Camero che in una nota ha
spiegato: “L’iniziativa agevola l’adempimento per via telematica dell’obbligo di comunicazione di
instaurazione, trasformazione, proroga e cessazione dei rapporti di lavoro e delle altre esperienze lavorative
assimilate, consentendo ai datori di lavoro pubblici o privati ed ai soggetti abilitati della Bat, il riscontro
immediato dell’avvenuta comunicazione e l’attestazione di conformità della stessa”.
La facilitaizone delle comunicazioni arriva attraverso il portale Sintesi a cui comunque è necessario
registrarsi. Poi è necessaria la compilazione dell’apposito modulo di richiesta di accreditamento online e,
successivamente, del modulo cartaceo, reperibile nei centri per l’impiego di Andria, Barletta, Bisceglie-
Trani e Canosa di Puglia o scaricabile dal sito della Provincia. Poi bisognerà trasmettere il modulo modulo
cartaceo al centro per l’impiego incaricato a rilasciare le credenziali, unitamente alla fotocopia del
documento di identità del richiedente e, per i soli soggetti abilitati, alla autocertificazione sul possesso dei
titoli che autorizzano il soggetto abilitato ad agire per conto del datore di lavoro. La ricezione di una mail
contenente le credenziali di accesso al sistema (username e password) che dovranno essere utilizzate per
l’invio di ogni comunicazione, concluderà la procedura.
I soggetti che possono presentare richiesta di accreditamento sono i datori di lavoro privati, gli enti
pubblici economici e le pubbliche amministrazioni, le agenzie di somministrazione, i consulenti del
lavoro, gli avvocati e procuratori legali, dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali, i servizi
istituiti dalle associazioni di categoria delle imprese artigiane, le associazioni di categoria delle imprese
agricole, le associazioni di categoria dei datori di lavoro, le agenzie per il lavoro, i soggetti promotori dei
tirocini.
“Il sistema avviato – conclude Camero – costituisce indubbiamente uno strumento di massima
semplificazione burocratica in favore delle nostre aziende, delle associazioni di categoria e dei liberi
professionisti, con vantaggi evidentissimi per tutti gli attori del sistema produttivo locale, in termini di
tempo e di risorse impiegate nell’assolvere ad adempimenti normativi”.
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
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Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
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Da “Traniweb” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Centrosinistra, primarie record: 2440 votanti
Ferrante ottiene 2047 preferenze. Laurora (Pd): «Chi ha disertato ora rifletta»
L’affermazione di Fabrizio Ferrante alle primarie del centrosinistra di Trani non era affatto in discussione e
così è stato. Quasi nessuno però si aspettava una partecipazione così massiccia di gente: in piazza della
Repubblica hanno votato 2440 persone. Un risultato straordinario, un record in fatto di primarie per Trani.
La precedente asticella dell’affluenza era stata posta appena sopra le 2000 unità (2083 votanti) in occasione
delle primarie del 2010 che videro opposti Boccia e Vendola per la candidatura alla presidenza della Regione
Puglia. In quella circostanza si mobilitò l’intero centrosinistra che trascinò al successo per la seconda volta
di fila il leader di Sinistra e Libertà.
Stavolta però in campo c’era un candidatura per le amministrative ed appena (si fa per dire) 4 partiti: Pd,
Federazione della Sinistra, La buona politica e Alleanza per l’Italia. Tutti gli altri pezzi della coalizione
virtuale, già da tempo schierati sotto la bandiera di Ugo Operamolla, avevano ampiamente annunciato la
diserzione dalla competizione. Il risultato però è inequivocabile, così come è inequivocabile la vittoria di
Ferrante. L’attuale capogruppo in Consiglio comunale del Pd ha ottenuto 2047 preferenze contro le 198 di
Mario Schiralli (Federazione della Sinistra) e le 179 di Luca Bucci (La buona politica). Sedici le schede non
valide.
Tommaso Laurora, segretario del Pd, commenta a caldo il dato dell’affluenza: «E’ un risultato incredibile,
grandioso. Ci speravamo tutti, ma nessuno forse si immaginava una partecipazione di questa portata. Il
popolo di Trani ha dimostrato che le primarie andavano fatte e che hanno sbagliato gli altri a non esserne
protagonisti. Queste è la vittoria della democrazia, della partecipazione contro l’imposizione. I risultati
premiano il percorso che abbiamo intrapreso da diversi anni. Adesso sfido chiunque a definirci solo come
una parte del centrosinistra. Mi auguro che chi ha rinunciato alle primarie così a cuor leggero adesso rifletta
sul dato della piazza. Siamo pronti a riprendere il dialogo con loro ma sia chiaro: noi non facciamo passi
indietro, non si può deludere l’aspettativa di tutta questa gente».
Il vincitore della competizione, Fabrizio Ferrante, gongola: «Per il sottoscritto è una forte assunzione di
responsabilità. Ringrazio tutte quelle persone che sono venute in piazza a sostenere me e gli altri candidati.
Questo dato rivendica, ove mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia convincente il nostro percorso. Il dato
complessivo è straordinario, con un livello partecipativo superiore alle precedenti occasioni quando a
sostenere le primarie c’erano tutti i partiti dell’area del centrosinistra. La mia speranza è che il centrosinistra
arrivi alle elezioni unito ed in tal senso continueremo a lavorare. Sia chiaro però che gli altri dovranno fare i
conti con la forza di questi numeri».
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
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Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “Il Sole 24 Ore” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “Il Sole 24 Ore” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “Il Sole 24 Ore” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “Il Sole 24 Ore” di Lunedì 17 Ottobre 2011
Rassegna Stampa del 17 Ottobre 2011
Da “Il Sole 24 Ore” di Lunedì 17 Ottobre 2011