Rassegna stampa Convention 2009_vol2

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Rassegna Stampa XVIII Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero Salerno 24-28 ottobre 2009 (Dal 27 al 30 ottobre 2009)

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Rassegna stampa della Convention delle Camere di Commercio italiane all'estero Salerno 24-28 ottobre 2009

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Rassegna Stampa

XVIII Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero

Salerno 24-28 ottobre 2009

(Dal 27 al 30 ottobre 2009)

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Indice

30.10.2009 – ITALPLANET “ Una convention di “fatti di business” e non parole, che sfida le CCIE a volare alto”

30.10.2009 – IL DENARO “Consorzi, un bando per l'export”

30.10.2009 – IL VELINO “Al via Eurocampania Agrifood tour, promozione in dieci paesi Ue”

30.10.2009 – IL VELINO “Assocamerestero, Strianese: Il nostro cliente è l’impresa”

30.10.2009 – IL VELINO “Cina, Ccia italiana lancia “La via italiana” per Shanghai 2010”

30.10.2009 – ITALIAN NETWORK “ Assocamerestero: Expo 2010: realizzato dalla CCIE di Shanghai “la via italiana” portale d’accesso ai servizi italiani in Cina”

30.10.2009 – FIDEST “Rio de Janeiro presenta la “Verace Pizza Napoletana”

30.10.2009 – INFORM “ Un primo bilancio del neo presidente di Assocamerestero Augusto Strianese”

30.10.2009 – INFORM “Nasce la guida di servizi per le aziende interessate all’Expo 2010 di Shanghai” 30.10.2009 – AISE “Il resoconto della settimana di lavori a Salerno: le impressioni del Presidente di Assocamerestero Strianese” 30.10.2009 – AISE “ Eurocampania Agrifood Tour: la Regione Campania in Europa attraverso il sistema delle CCIE” 29.10.2009 – ITALPLANET “ Sostenibilità ambientale: in Cina le opportunità più interessanti” 29.10.2009 – ITALPLANET “ Dalla Campania, 100 mila euro per il progetto Pizza Verace Napoletana” 29.10.2009 – ITALPLANET “ In Mercosur, terreni per allevamento del bestiame a 70 dollari l’ettaro”

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29.10.2009 – ITALPLANET “ Il consorzio è la ricetta anticrisi”

29.10.2009 – IL DENARO “Vera Pizza, c'è il sì del ministero” 29.10.2009 – IL VELINO “Assocamerestero, Nappi: la Campania in Europa con le Ccie”

29.10.2009 – IL VELINO “Assocamerestero, da Campania 100mila euro per progetto Ccie Rio”

29.10.2009 – INFORM “ E’ la Cina il Paese più interessante per le aziende che si occupano di sostenibilità ambientale”

29.10.2009 – AISE “ La Campania stanzia 100 mila euro per il progetto "Verace pizza napoletana" della CCIE di Rio de Janeiro” 29.10.2009 – AISE Convention ccie/ in cina le opportunità più interessanti per il business della sostenibilità ambientale” 29.10.2009 – AISE “Convention CCIE/ "Verace pizza napoletana": presentato il Progetto della Camera di Rio de Janeiro per far crescere l'export campano” 29.10.2009 – AISE “Convention CCIE/ presentato il Progetto Agro meeting delle Camere di Commercio di Argentina Brasile Paraguay Uruguay e Venezuela”

29.10.2009 – INFORM “Presentato il Progetto Agro Meeting delle Camere di Commercio Italiane di Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela”

28.10.2009- NEWSITALIAPRESS “Andare all'estero strutturati”

28.10.2009- NEWSITALIAPRESS “Agro Meeting: investimenti agricoli in Mercosur ad alta reddittività presentati a Salerno”

28.10.2009- ITALPLANET “ In Brasile, grandi opportunità per le piccole aziende, purchè consorziate”

28.10.2009- ITALPLANET “ Svizzera: il mercato che per il Made in Italy ha retto più di tutti sull'Europa”

28.10.2009- ITALPLANET “ La CCIE di Rio de Janeiro presenta Verace Pizza Napoletana”

28.10.2009 – IL VELINO “Assocamerestero, Lotti: Non male export italiano in Svizzera”

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28.10.2009 – IL VELINO “Assocamerestero, Di Luca: in Brasile servono Pmi consorziate”

28.10.2009 – IL VELINO “Assocamerestero, Tosana: In Cina per sostenibilità ambiente”

28.10.2009 – IL VELINO “ Assocamerestero, Di Luca: al via progetto “Pizza verace” a Rio”

28.10.2009 – IL VELINO “Assocamerestero, Bortoletto: agroalimentare, opportunità in Paraguay”

28.10.2009 – IL DENARO “Pmi, al via gli incontri bilaterali”

28.10.2009 – IL DENARO “Cooperazione, patto da 100 mln”

28.10.2009 – NEWSITALIAPRESS “La CCIE di Rio de Janeiro presenta il Progetto "Verace Pizza Napoletana" per far crescere l'export con la pizza”

28.10.2009 – NEWSITALIAPRESS “Sulla 'sostenibilità ambientale' convergeranno 30 CCIE di tutti i continenti”

28.10.2009 – NEWSITALIAPRESS

28.10.2009 – NEWSITALIAPRESS “Brasile: grandi opportunità per aziende piccole ma consorziate”

27.10.2009 – AISE “Il Presidente della Camera di Commercio Italiana di Montevideo, Manuel Ascer, traccia un primo bilancio”

27.10.2009 – AISE “Convention CCIE/ i Presidenti delle Camere di Commercio fanno il punto sull’internazionalizzazione” 27.10.2009 – AISE “Convention CCIE/ a Salerno le Camere di Commercio incontrano gli imprenditori” 27.10.2009 – AISE “Simonelli (Londra): le Camere di Commercio sono intermediarie di fiducia” 27.10.2009 – FIDEST “ Le magnifiche otto a “impreSAmondiale”

27.10.2009 – FIDEST “Le camere di commercio italiane nel mondo”

27.10.2009 – ITALIAN NETWORK “Imprese italiane nel mondo - Cina - Assocamerestero: Expo' 2010: realizzato dalla CCIE di Shanghai "la via italiana" portale d'accesso ai servizi italiani in Cina”

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27.10.2009 – IL VELINO “Internazionalizzazione, i leader delle Ccie in conclave a Salerno” 27.10.2009 – IL DENARO “Competitività sui mercati esteri: ecco le migliori imprese del territorio” 27.10.2009 – IL DENARO “Fare sistema per lo sviluppo” 27.10.2009 – ITALPLANET “ I Presidenti delle CCIE in conclave: al capezzale dell’internazionalizzazione” 27.10.2009 – ITALPLANET “ In convention finalmente di scena il business” 27.10.2009 – ITALPLANET “ Regole, valori e reciproca conoscenza” 27.10.2009 – ITALPLANET “La crescita dei territori passa attraverso la promozione internazionale”

27.10.2009 – NEWSITALIAPRESS “Svizzera: il mercato che per il Made in Italy ha retto più di tutti sull'Europa”

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ITALPLANET

Una convention di “fatti di business” e non parole, che sfida le CCIE a volare alto 30 ottobre 2009 Il Presidente di Assocamerestero Augusto Strianese: “Il nostro Cliente è l’impresa. E la Convention lo ha posto al centro delle quattro giornate di lavoro”. Varato un nuovo format delle Convention Assocamerest ero che ora dovrà essere consolidato dall’edizione 2010 - forse in una città del Nord Si sono conclusi mercoledì 28 ottobre, al Grand Hote l Salerno, i lavori della XVIII Convention mondiale d elle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), che si erano aperti lo scorso 24 ottobre nella città campana. Alla Convention è seguita la giornata pubblica del IV Forum di Federexport, organizzato anch’esso nel contesto di “Campania international week”, la settimana dedicata all'economia e agli scambi internazionali voluta dalla Camera di Commercio di Salerno. Nell’ambito della Convention, due giorni (24 e 25 o ttobre) di lavori interni del sistema camerale , lavori che tra l’altro hanno visto il rinnovo del Consiglio di Assocamerestero - l’Associazione che rappresenta le 74 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) - e l’elezione del nuovo Presidente dell’Associazione, Aug usto Strianese, già Vice Presidente per lunghi anni di Assocamerestero e Presidente della Camera di Commercio di Salerno, una elezione, questa, che arriva dopo il settennato di Edoardo Pollastri - il Presidente che ha dovuto traghettare l’Associazione delle CCIE a una più moderna strutturazione interna che si riflette nel nuovo Statuto che l’Associazione si è data, che, tra il resto, ha posto le basi di un rinnovato rapporto con il Governo nazionale. A seguire, la giornata pubblica del 26 ottobre, che tra il resto ha visto la partecipazione del Vice M inistro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso, insieme ai vertici is tituzionali nazionali e locali e gli esponenti nazi onali del sistema della promotion pubblica e del sistema econ omico-finanziario. Infine, nelle giornate del 27 e 28 ottobre, la Conv ention si è concentrata sugli incontri di business tra imprese campane da una parte e la rete delle CCIE dall’altra . Novità assoluta di quest’anno, l’importante prese nza di 112 buyers provenienti da tutto il mondo. Il 28 ottobre, inoltre, le CCIE, dopo aver dedicato la mattinata ai lavori di programma e agli incontri d’area, hanno incontrato nel pomeriggio la rete dei consorzi export di Federexport in una serie di incontri one to one. Molte le innovazioni apportate dalla convention salernitana alla tradizione delle Convention CCIE: ciclo di seminari didattici rivolti agli allievi delle scuole secondarie di 1° e 2° grado della provincia di Salerno sul tema dell’internazionalizzazione; workshop b2b con 112 buyers provenienti dall’area euro-mediterranea e russa; incoming di architetti dagli USA, per un’analisi urbanistica e morfologica della città di Salerno con successivo incontro con l’Amministrazione comunale di Salerno; incontri bilaterali tra le CCIE e i Consorzi export italiani; il forum nazionale dei consorzi export. Al termine della quattro giorni, il neo Presidente d i Assocamerestero, Augusto Strianese, ha fatto un pr imo bilancio. Presidente, è soddisfatto dell’edizione 2009 della C onvention delle Camere di Commercio Italiane all’Est ero delle quale Lei, dallo scorso 25 ottobre, è divenut o Presidente? Per sei giorni Salerno è stata la capitale dell’internazionalizzazione, con “Campania international week” che ha messo in scena non solo la XVIII Convention delle CCIE, ma anche il IV Forum di Federexport. Non posso, quindi, che dirmi soddisfatto di queste giornate di lavori, ricche di appuntamenti, e, non lo nascondo, stancanti. Questo come Presidente della Camera di Salerno. Poi il 25 ottobre sono stato eletto Presidente di Assocamerestero, e dunque della rete delle CCIE. E in questa veste, accanto alla soddisfazione esprimo un po’ di sana preoccupazione. Abbiamo messo tante, forse troppe, cose in pentola e adesso o si lavora di conseguenza, proporzionatamente ai fatti di questi giorni e alle attese che abbiamo noi stessi creato, o si rischiano brutte figure. Abbiamo realizzato una convention che ci sfida, come Assocamerestero, a volare molto alto nei prossimi mesi. Una "sfida" che è venuta fuori anche nel corso degli interventi e dei dibattiti che si sono susseguiti nella giornata pubblica del 26 ottobre e poi nel grosso lavoro di incontri e riunioni, sia operative sia strategiche, che hanno impegnato Assocamerestero e le singole CCIE in tutti questi 4 giorni. Una convention impegnativa anche nella prospettiva dell’edizione 2010... Certo. Infatti con l’edizione 2009 noi abbiamo apportato novità strutturali e ‘pesanti’ al format Convention Assocamerestero. Normalmente alle Convention Assocamerestero le imprese del territorio incontravano le Camere di Commercio Italiane all’Estero. Qui a Salerno, invece, abbiamo visto che le imprese del territorio hanno incontrato non solo le Camere ma l’intero sistema sia della promotion che del business fattuale. Infatti, le aziende hanno incontrato anche i buyers -sono stati ben 112. E hanno incontrato poi i 120 Consorzi export di Federexport. Altresì, le 74 Camere di Assocamerestero hanno incontrato i Consorzi. Le imprese sono state messe al centro di questa Convention. Così come le Camere, che sono il braccio operativo della promotion nazionale all’estero, sono state messe in condizioni di dialogare direttamente con il sistema di promotion nazionale italiano che è alla ricerca costante e per suo proprio DNA dell’estero, dei mercati esteri, quello rappresentato dai Consorzi export, 120, che aggregano e rappresentano 4.500 imprese esportatrici italiane. Il tavolo misto che ha visto confrontarsi Camere di Commercio Italiane all’estero, Camere di Commercio Italiane e tutte le Aziende Speciali delle Camere di Commercio italiane sull’internazionalizzazione, anche questo è stato una novità, rispetto al format tradizionale, espressione di un nuovo clima che deve iniziare a improntare il lavoro della promotion italiana: ‘fare sistema’ per davvero, nei fatti, dopo troppe inutili dichiarazioni d’intenti. Poi ci siamo

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dedicati ai ragazzi delle scuole medie e abbiamo fatto un programma ludico e educativo per far capire loro cos’è l’internazionalizzazione. Senza dubbio, con le novità che abbiamo introdotto quest’anno, metteremo un po’ "in crisi" la Camera di Commercio che sarà incaricata di organizzare la Convention 2010. E la domanda che mi è parso di raccogliere nei corridoi è: si ritornerà al format che abbiamo visto fino alla XVII edizione, o si cercherà di duplicare i risultati ottenuti in questa XVIII edizione stabilizzando un format che è ambizioso e contestualmente molto più adatto alle necessità delle imprese in questa fase storica? La tradizione vuole che al termine della giornata p ubblica della Convention si dia l’annuncio della se de Convention del prossimo anno. Quest’anno non è stat o così. Perché abbiamo avuto un cambio di Presidenza, di conseguenza il Consiglio precedente di Assocamerestero non ha voluto assumere impegni in fase di decadenza, non lo ha fatto per garbo istituzionale. Dopo la costituzione del nuovo Consiglio, il 25 ottobre, non c’è stato il tempo per il nuovo Consiglio di affrontare il tema della selezione delle candidature pervenute per l’edizione 2010. Quanto prima organizzerò l’incontro con i Consiglieri e prenderemo in esame le candidature che abbiamo. Posso anticipare che è sul tavolo la candidatura di una città del Nord che ritengo molto forte. Una convention molto business oriented e Lei, appen a nominato, ha sottolineato che il core business de lle CCIE è la PMI e la micro impresa Il nostro primo riferimento devono essere le imprese, gli imprenditori -è a loro che dobbiamo guardare sempre nel nostro agire. Il ‘Cliente’ del sistema camerale, sia nazionale che italiano all’estero, è l’impresa. Se perdiamo di vista questo abbiamo fallito. Strianese è noto per essere "l’uomo dell’internazion alizzazione", e un po’ tutti in questi giorni hanno dimostrato di avere delle attese importanti dalla Presidenza Str ianese... Come ho accennato, vivo questo momento con entusiasmo e, allo stesso tempo, con preoccupazione. Quando la gente non si aspetta niente, fai poco e quel poco basta. Ma la gente si aspetta tanto, è difficile rispondere a tutte le aspettative. La sua nomina è apparsa anche un chiaro segnale pol itico nel contesto di questo nuovo protagonismo del Mezzogiorno sullo scenario nazionale... Io mi auguro di essere in grado di portare sui mercati esteri il Mezzogiorno italiano nella sua espressione migliore a beneficio non solo del Mezzogiorno, ma dell’intero Paese. In questi giorni, molti, a partire dal suo predeces sore, Edoardo Pollastri, hanno richiamato la presiden za di Piero Bassetti e quella di Danilo Longhi, tappe e st ili molto diversi tra loro e che però danno unitari età e ‘senso’ alla storia di Assocamerestero. Lei a chi si sente più vicino? Ho conosciuto e sono stato molto vicino a Danilo Longhi, ho avuto modo di lavorare al suo fianco. Come me, anche lui veniva dalla presidenza di una Camera di Commercio provinciale, relativamente piccola, Vicenza. Longhi era un operativo creativo, che si accingeva a rivoluzionare il sistema di Assocamerestero. Purtroppo gli eventi non glielo hanno consentito. Allo stesso tempo, mi auguro che il carisma del primo presidente di Assocamerestero, Piero Bassetti, sia per me d’auspicio per un futuro di azioni pragmatiche impostate sulla solidità strategica che è stata propria di Bassetti. Nei suoi primi trenta giorni cosa farà? Ho molte idee, ma non ho voluto definire un programma, visto che ritengo che un programma debba essere fatto tutti insieme, con i collaboratori, e con il Consiglio. In questa fase ho bisogno di raccogliere quante più informazioni possibili, parlare con il maggior numero possibile di persone. La densità di queste giornate non mi ha dato la possibilità di fare un pre-consiglio informale per cominciare a raccogliere un po’ di dati, di esigenze, di malumori, auspici, per poi costruire un programma. Quindi per i primi 15-20 giorni farò il punto della situazione per raccogliere dei dati concreti da cui partire. Solo dopo definirò un programma. (ItalPlanet News)

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IL DENARO

espansione internazionale

Consorzi, un bando per l'export Appello di Imperiale durante il Forum a Salerno: Servono prestiti agevolati Diventare un acceleratore per lo sviluppo delle piccole e medie imprese della Campania che vogliono affrontare il mercato internazionale. E' l'obiettivo di Federexport Campania, l'associazione presieduta da Edoardo Imperiale che riunisce i consorzi di esportazione presenti su territorio campano. E' lo stesso Imperiale, durante il IV Forum nazionale di Federexport in programma a Salerno, a lanciare due proposte immediate per "recuperare quel ritardo strutturale a supporto delle aziende internazionalizzate che la regione ha e che rappresentano una delle eccellenze dell'economia".

Guarda il servizio DILETTA TURCO

Sono due, dunque, i percorsi da seguire per velocizzare e supportare l'internazionalizzazione delle imprese campane: "Si deve procedere - spiega Emanuele Imperiale - ad un bando a favore di interventi a sostegno dei consorzi o delle società consortili tra piccole e medie imprese che lavorano nell'industria, nell'artigianato e nel commercio". Passo successivo, di più ampio respiro, "la creazione di un plafond finanziario, attraverso un preciso accordo tra sistema bancario, Regione e sistema consortile, da destinare a operazioni di finanziamenti che rientrino nel portafogli di investimenti per l'internazionalizzazione". Finanziamenti agevolati a medio termine che potrebbero dare alle imprese del territorio che si affacciano al mercato globale la possibilità di affrontare grandi investimenti senza poterne trarre un ritorno economico immediato. E che, soprattutto, potrebbero aiutare le piccolissime realtà locali ad entrare in un contesto economico di ampio respiro. "Soltanto attraverso una politica intelligente di gestione dei consorzi" specifica Gianfredo Comazzi, presidente di Federexport, "le imprese che attualmente vivono una forte recessione, tra quattro o cinque anni potrebbero iniziare a vedere timidi segnali di recupero del proprio Pil". Per Comazzi a bloccare lo sviluppo delle piccole e medie imprese sono due fattori principali: "Il deterioramento nell'accesso al credito – con banche che concedono prestiti solo con garanzie altissime – e la scarsa patrimonializzazione delle aziende, che, con i prestiti ridotti e gli alti costi da affrontare, si avviano ad un 2010 all'insegna di conti in rosso". Nonostante l'iniezione di fiducia data dal Governo in questa settimana di Convention Mondiale delle Camere di Commercio italiane all'estero, con la "ripresa vicina" evocata dal viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, ieri in videoconferenza da Roma, per le piccole e medie imprese i segnali di ripresa sono ancora lontani. Previsione confermata anche dal presidente nazionale di Piccola industria Giuseppe Morandini, che, anche da Salerno, lancia l'invito alle istituzioni centrali e locali ad attuare "politiche che favoriscano l'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Con il taglio delle assicurazioni sui crediti di vendita all'estero, con le tasse al 73 per cento e con l'avanzo di cassa di circa 60 miliardi di euro che le pmi continuano ad avere con la pubblica amministrazione, il sistema produttivo italiano non può andare lontano". Unica soluzione efficace resta l'aggregazione delle imprese, che deve essere supportata "da una leva fiscale che aiuti chi si consorzia, chi si fonde - conclude Morandini - e che sia vantaggiosa anche per le banche che, partecipando a queste t-holding, abbiano un ricavo effettivo. Solo così si innesca quel circuito virtuoso che in Italia manca".

del 30-10-2009 num. 203 - pag. 17

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IL VELINO

ECO - Assocamerestero, Strianese: Il nostro cliente è l’impresa

Roma, 30 ott (Velino) - Si sono conclusi mercoledì 28 ottobre, al Grand Hotel Salerno, i lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (Ccie), che si erano aperti lo scorso 24 ottobr... Infine, nelle giornate del 27 e 28 ottobre, la Convention si è concentrata sugli incontri di business tra imprese campane da una parte e la rete delle Ccie dall’altra. Novità assoluta di quest’anno... “Presidente, è soddisfatto dell’edizione 2009 della Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero delle quale Lei, dallo scorso 25 ottobre, è divenuto presidente? ‘Per sei giorni Salerno... “Una convention impegnativa anche nella prospettiva dell’edizione 2010. Certo. Infatti con l’edizione 2009 noi abbiamo apportato novità strutturali e ‘pesanti’ al format Convention Assocamerestero.... “La tradizione vuole che al termine della giornata pubblica della Convention si dia l’annuncio della sede Convention del prossimo anno. Quest’anno non è stato così. ‘Perché abbiamo avuto un cambio ... “Strianese è noto per essere ‘l’uomo dell’internazionalizzazione’, e un po’ tutti in questi giorni hanno dimostrato di avere delle attese importanti dalla presidenza Strianese. ‘Come ho accennato –... “In questi giorni, molti, a partire dal suo predecessore, Edoardo Pollastri, hanno richiamato la presidenza di Piero Bassetti e quella di Danilo Longhi, tappe e stili molto diversi tra loro e che p...

(red/dam) 30 ott 2009 13:42

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IL VELINO .

ECO - Cina, Ccia italiana lancia “La via italiana” per Shanghai 2010

Roma, 30 ott (Velino) - In preparazione dell’Expo 2010 a Shanghai, la Camera di Commercio Italiana in Cina porta il proprio contributo alla promozione dell’italianità con la pubblicazione della prima edizione della guida ... “Dei 28 fornitori dell’Expo 2010, cinque sono aziende stabilmente presenti in loco e soci di lunga data della nostra struttura camerale - afferma Davide Cucino, presidente della Camera di Commercio...

(com/dam) 30 ott 2009 14:14

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ITALIAN NETWORK

IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - CINA - ASSOCAMERESTERO: EXPO' 2010 :

REALIZZATO DALLA CCIE DI SHANGHAI "LA VIA ITALIANA" PORTALE

D'ACCESSO AI SERVIZI ITAIANI IN CINA

(2009-10-30)

In preparazione dell'Expo 2010 a Shanghai, la Camera di Commercio Italiana in Cina porta il proprio contributo alla promozione dell'italianità con la pubblicazione della prima edizione della guida "La via italiana". A darne l'annuncio Assocanerestero. Con l'Expo 2010 di Shanghai, la Cina sarà territorio di nuove opportunità di business per le nostre imprese: attualmente sono 4 le aziende italiane partner del Padiglione Italia e 28 le aziende fornitrici, operanti, in particolare, nei settori edilizia/arredamento, tecnologie e ICT; 15, infine, saranno gli enti territoriali italiani coinvolti, che animeranno, con stand tematici, il Padiglione nazionale. Proprio per facilitare l'incontro fra l'offerta e la domanda di servizi delle aziende italiane nella fasi preparatorie e nei mesi di svolgimento dell'Expo 2010, la Camera di Commercio Italiana in Cina ha realizzato "La via italiana - Portale d'accesso ai servizi italiani a Shanghai", guida veloce e valido strumento di business - disponibile in italiano, inglese e cinese - con i riferimenti di 36 società fornitrici di servizi che hanno aderito all'iniziativa, suddivise in 14 categorie, dal business consulting, al brokeraggio assicurativo, al design, alla logistica, al marketing. "Dei 28 fornitori dell'Expo 2010, cinque sono aziende stabilmente presenti in loco e soci di lunga data della nostra struttura camerale - afferma Davide Cucino, Presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, associata ad Assocamerestero - i bandi di gara e gli appalti per forniture di beni e servizi, indetti con cadenza pressoché giornaliera dal Comitato Organizzatore del World Expo 2010, sono tuttora aperti e vengono diffusi periodicamente presso il network di contatti dalla Camera. Ultimo successo, in ordine di tempo, è l'assegnazione ad uno dei nostri associati dell'appalto per la gestione del ristorante italiano all'interno del Parco Expo, fatto che non solo conferma la capacità competitiva dell'imprenditoria italiana, ma anche la qualità della nostra rete associativa". Il volume, pubblicato in 30.000 copie, verrà distribuito in Italia e in Cina grazie all'ausilio di partner istituzionali del Sistema Italia a Shanghai, quali il Commissariato Italiano Expo e l'Ufficio ICE, sostenitori dell'iniziativa, il Consolato Generale d'Italia e l'Istituto Italiano di Cultura. A febbraio 2010, pochi mesi prima dell'apertura dell'Expo, seguirà una seconda edizione aggiornata con una tiratura prevista di 50.000 copie. A partire dal 19 ottobre, la guida è inoltre scaricabile in formato elettronico dall'area pubblica del sito della Camera, www.cameraitacina.com <http://www.cameraitacina.com/> .

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FIDEST

Rio de Janeiro presenta la “Verace Pizza Napoletana ”

Pubblicato da fidest su Venerdì, 30 Ottobre 2009

Sao Paulo, con circa 16 milioni di abitanti, vanta il primato di servire “in media 1.000 di pizze al giorno”, con 8.000 pizzerie, seguita dalla città di Rio de Janeiro con circa 3.700 tra pizzerie e ristoranti italianiLa Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro ha avuto l´approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del progetto intitolato Verace Pizza Napoletana. Il Progetto è stato reso noto oggi, a margine della XVIII Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, dal Presidente della Camera di Commercio Italiana di Rio, Raffaele Di Luca, che su questo progetto proprio in questi giorni sta lavorando per il coinvolgimento fattivo della Regione Campania “sono un napoletano innamorato della mia terra, che malgrado i miei 58 anni continuo illudermi e sperare che le Istituzioni campane vogliano investire per il sostenere il patrimonio della Campania nel mondo”. Sono tre gli obiettivi principali del progetto: Preservare la tradizione della pizza napoletana; Stimolare il turismo enogastronomico; Promuovere prodotti italiani collegati all’elaborazione ed al consumo della pizzaIl Brasile è un Paese che ha, oggi , una popolazione di 190 milioni di abitanti di cui almeno 30 milioni di cittadini residenti che vantano una discendenza ed un cognome di chiare origini italiane, e Sao Paulo -circa 16 milioni di abitanti- vanta il primato di servire “in media un milione di pizze al giorno”, con 8.000 pizzerie, seguita dalla città di Rio de Janeiro con circa 3.700 tra pizzerie e ristoranti italiani. Il programma delle attività del Progetto della CCIE di Di Luca prevede: il Corso Maestro Pizzaiolo; Missioni di imprese campane del settore agroalimentar; Pubblicazione dal titolo ‘Pizza Verace Napoletana’ Tra gli scopi del Progetto “aumentare l´export di prodotti alimentari campani verso il Brasile” afferma il Presidente Di Luca. “La pizza è un triano per l’export dei prodotti campani, molte aziende lo hanno capito non da oggi, mi auguro che le Istituzioni finalmente se ne rendano conto e si mettano al lavoro”.

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INFORM

INFORM - N. 201 - 30 ottobre 2009

CONVENTION CAMERE COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO

Un primo bilancio del neo presidente di Assocamerestero Augusto Strianese

SALERNO - Si sono conclusi mercoledì 28 ottobre, al Grand Hotel Salerno, i lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), che si erano aperti lo scorso 24 ottobre. Alla Convention è seguita la giornata pubblica del IV Forum di Federexport, organizzato anch’esso nel contesto di “Campania international week”, la settimana dedicata all'economia e agli scambi internazionali voluta dalla Camera di Commercio di Salerno.

Nell’ambito della Convention, due giorni (24 e 25 ottobre) di lavori interni del sistema camerale, lavori che tra l’altro hanno visto il rinnovo del Consiglio di Assocamerestero - l’Associazione che rappresenta le 74 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) - e l’elezione del nuovo presidente dell’Associazione, Augusto Strianese, già vice presidente per lunghi anni di Assocamerestero e presidente della Camera di Commercio di Salerno. Una elezione, questa, che arriva dopo il settennato di Edoardo Pollastri. A seguire, la giornata pubblica del 26 ottobre, che tra il resto ha visto la partecipazione del Vice Ministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso, insieme ai vertici istituzionali nazionali e locali e gli esponenti nazionali del sistema della promotion pubblica e del sistema economico-finanziario. Infine, nelle giornate del 27 e 28 ottobre, la Convention si è concentrata sugli incontri di business tra imprese campane da una parte e la rete delle CCIE dall’altra. Novità assoluta di quest’anno, l’importante presenza di 112 buyers provenienti da tutto il mondo. Il 28 ottobre, inoltre, le CCIE, dopo aver dedicato la mattinata ai lavori di programma e agli incontri d’area, hanno incontrato nel pomeriggio la rete dei consorzi export di Federexport in una serie di incontri one to one.

Molte le innovazioni apportate dalla convention salernitana alla tradizione delle Convention CCIE: ciclo di seminari didattici rivolti agli allievi delle scuole secondarie di 1° e 2° grado della provincia di Salerno sul tema dell’internazionalizzazione; workshop b2b con 112 buyers provenienti dall’area euro-mediterranea e russa; incoming di architetti dagli USA, per un’analisi urbanistica e morfologica della città di Salerno con successivo incontro con l’Amministrazione comunale di Salerno; incontri bilaterali tra le CCIE e i Consorzi export italiani; il forum nazionale dei consorzi export.

Al termine della quattro giorni, il neo presidente di Assocamerestero, Augusto Strianese, ha fatto un primo bilancio

Presidente, è soddisfatto dell’edizione 2009 della Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero delle quale Lei, dallo scorso 25 ottobre, è divenuto Presidente?

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Per sei giorni Salerno è stata la capitale dell’internazionalizzazione, con “Campania international week” che ha messo in scena non solo la XVIII Convention delle CCIE, ma anche il IV Forum di Federexport. Non posso, quindi, che dirmi soddisfatto di queste giornate di lavori, ricche di appuntamenti, e, non lo nascondo, stancanti. Questo come Presidente della Camera di Salerno. Poi il 25 ottobre sono stato eletto Presidente di Assocamerestero, e dunque della rete delle CCIE. E in questa veste, accanto alla soddisfazione esprimo un po’ di sana preoccupazione. Abbiamo messo tante, forse troppe, cose in pentola e adesso o si lavora di conseguenza, proporzionatamente ai fatti di questi giorni e alle attese che abbiamo noi stessi creato, o si rischiano brutte figure. Abbiamo realizzato una convention che ci sfida, come Assocamerestero, a volare molto alto nei prossimi mesi. Una ‘sfida’ che è venuta fuori anche nel corso degli interventi e dei dibattiti che si sono susseguiti nella giornata pubblica del 26 ottobre e poi nel grosso lavoro di incontri e riunioni, sia operative sia strategiche, che hanno impegnato Assocamerestero e le singole CCIE in tutti questi 4 giorni.

Una convention impegnativa anche nella prospettiva dell’edizione 2010

Certo. Infatti con l’edizione 2009 noi abbiamo apportato novità strutturali e ‘pesanti’ al format Convention Assocamerestero. Normalmente alle Convention Assocamerestero le imprese del territorio incontravano le Camere di Commercio Italiane all’Estero. Qui a Salerno, invece, abbiamo visto che le imprese del territorio hanno incontrato non solo le Camere ma l’intero sistema sia della promotion che del business fattuale. Infatti, le aziende hanno incontrato anche i buyers -sono stati ben 112. E hanno incontrato poi i 120 Consorzi export di Federexport. Altresì, le 74 Camere di Assocamerestero hanno incontrato i Consorzi. Le imprese sono state messe al centro di questa Convention. Così come le Camere, che sono il braccio operativo della promotion nazionale all’estero, sono state messe in condizioni di dialogare direttamente con il sistema di promotion nazionale italiano che è alla ricerca costante e per suo proprio DNA dell’estero, dei mercati esteri, quello rappresentato dai Consorzi export, 120, che aggregano e rappresentano 4.500 imprese esportatrici italiane. Il tavolo misto che ha visto confrontarsi Camere di Commercio Italiane all’estero, Camere di Commercio Italiane e tutte le Aziende Speciali delle Camere di Commercio italiane sull’internazionalizzazione, anche questo è stato una novità, rispetto al format tradizionale, espressione di un nuovo clima che deve iniziare a improntare il lavoro della promotion italiana: ‘fare sistema’ per davvero, nei fatti, dopo troppe inutili dichiarazioni d’intenti. Poi ci siamo dedicati ai ragazzi delle scuole medie e abbiamo fatto un programma ludico e educativo per far capire loro cos’è l’internazionalizzazione.

Senza dubbio, con le novità che abbiamo introdotto quest’anno, metteremo un po’ ‘in crisi’ la Camera di Commercio che sarà incaricata di organizzare la Convention 2010. E la domanda che mi è parso di raccogliere nei corridoi è: si ritornerà al format che abbiamo visto fino alla XVII edizione, o si cercherà di duplicare i risultati ottenuti in questa XVIII edizione stabilizzando un format che è ambizioso e contestualmente molto più adatto alle necessità delle imprese in questa fase storica?

La tradizione vuole che al termine della giornata pubblica della Convention si dia l’annuncio della sede Convention del prossimo anno. Quest’anno non è stato così.

Perché abbiamo avuto un cambio di Presidenza, di conseguenza il Consiglio precedente di Assocamerestero non ha voluto assumere impegni in fase di decadenza, non lo ha fatto per garbo istituzionale. Dopo la costituzione del nuovo Consiglio, il 25 ottobre, non c’è stato il tempo per il nuovo Consiglio di affrontare il tema della selezione delle candidature pervenute per l’edizione 2010. Quanto prima organizzerò l’incontro con i Consiglieri e prenderemo in esame le candidature

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che abbiamo. Posso anticipare che è sul tavolo la candidatura di una città del Nord che ritengo molto forte.

Una convention molto business oriented e Lei, appena nominato, ha sottolineato che il core business delle CCIE è la PMI e la micro impresa

Il nostro primo riferimento devono essere le imprese, gli imprenditori: è a loro che dobbiamo guardare sempre nel nostro agire. Il ‘Cliente’ del sistema camerale, sia nazionale che italiano all’estero, è l’impresa. Se perdiamo di vista questo abbiamo fallito.

Strianese è noto per essere ‘l’uomo dell’internazionalizzazione’, e un po’ tutti in questi giorni hanno dimostrato di avere delle attese importanti dalla Presidenza Strianese

Come ho accennato, vivo questo momento con entusiasmo e, allo stesso tempo, con preoccupazione. Quando la gente non si aspetta niente, fai poco e quel poco basta. Ma la gente si aspetta tanto, è difficile rispondere a tutte le aspettative.

La sua nomina è apparsa anche un chiaro segnale politico nel contesto di questo nuovo protagonismo del Mezzogiorno sullo scenario nazionale.

Io mi auguro di essere in grado di portare sui mercati esteri il Mezzogiorno italiano nella sua espressione migliore a beneficio non solo del Mezzogiorno, ma dell’intero Paese.

In questi giorni, molti, a partire dal suo predecessore, Edoardo Pollastri, hanno richiamato la presidenza di Piero Bassetti e quella di Danilo Longhi, tappe e stili molto diversi tra loro e che però danno unitarietà e ‘senso’ alla storia di Assocamerestero. Lei a chi si sente più vicino?

Ho conosciuto e sono stato molto vicino a Danilo Longhi, ho avuto modo di lavorare al suo fianco. Come me, anche lui veniva dalla presidenza di una Camera di Commercio provinciale, relativamente piccola, Vicenza. Longhi era un operativo creativo, che si accingeva a rivoluzionare il sistema di Assocamerestero. Purtroppo gli eventi non glielo hanno consentito.

Allo stesso tempo, mi auguro che il carisma del primo presidente di Assocamerestero, Piero Bassetti, sia per me d’auspicio per un futuro di azioni pragmatiche impostate sulla solidità strategica che è stata propria di Bassetti.

Nei suoi primi trenta giorni cosa farà?

Ho molte idee, ma non ho voluto definire un programma, visto che ritengo che un programma debba essere fatto tutti insieme, con i collaboratori, e con il Consiglio. In questa fase ho bisogno di raccogliere quante più informazioni possibili, parlare con il maggior numero possibile di persone. La densità di queste giornate non mi ha dato la possibilità di fare un pre-consiglio informale per cominciare a raccogliere un po’ di dati, di esigenze, di malumori, auspici, per poi costruire un programma. Quindi per i primi 15-20 giorni farò il punto della situazione per raccogliere dei dati concreti da cui partire. Solo dopo definirò un programma. (Inform)

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INFORM

INFORM - N. 201 - 30 ottobre 2009

CONVENTION CAMERE COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO

Un primo bilancio del neo presidente di Assocamerestero Augusto Strianese

SALERNO - Si sono conclusi mercoledì 28 ottobre, al Grand Hotel Salerno, i lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), che si erano aperti lo scorso 24 ottobre. Alla Convention è seguita la giornata pubblica del IV Forum di Federexport, organizzato anch’esso nel contesto di “Campania international week”, la settimana dedicata all'economia e agli scambi internazionali voluta dalla Camera di Commercio di Salerno.

Nell’ambito della Convention, due giorni (24 e 25 ottobre) di lavori interni del sistema camerale, lavori che tra l’altro hanno visto il rinnovo del Consiglio di Assocamerestero - l’Associazione che rappresenta le 74 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) - e l’elezione del nuovo presidente dell’Associazione, Augusto Strianese, già vice presidente per lunghi anni di Assocamerestero e presidente della Camera di Commercio di Salerno. Una elezione, questa, che arriva dopo il settennato di Edoardo Pollastri. A seguire, la giornata pubblica del 26 ottobre, che tra il resto ha visto la partecipazione del Vice Ministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso, insieme ai vertici istituzionali nazionali e locali e gli esponenti nazionali del sistema della promotion pubblica e del sistema economico-finanziario. Infine, nelle giornate del 27 e 28 ottobre, la Convention si è concentrata sugli incontri di business tra imprese campane da una parte e la rete delle CCIE dall’altra. Novità assoluta di quest’anno, l’importante presenza di 112 buyers provenienti da tutto il mondo. Il 28 ottobre, inoltre, le CCIE, dopo aver dedicato la mattinata ai lavori di programma e agli incontri d’area, hanno incontrato nel pomeriggio la rete dei consorzi export di Federexport in una serie di incontri one to one.

Molte le innovazioni apportate dalla convention salernitana alla tradizione delle Convention CCIE: ciclo di seminari didattici rivolti agli allievi delle scuole secondarie di 1° e 2° grado della provincia di Salerno sul tema dell’internazionalizzazione; workshop b2b con 112 buyers provenienti dall’area euro-mediterranea e russa; incoming di architetti dagli USA, per un’analisi urbanistica e morfologica della città di Salerno con successivo incontro con l’Amministrazione comunale di Salerno; incontri bilaterali tra le CCIE e i Consorzi export italiani; il forum nazionale dei consorzi export.

Al termine della quattro giorni, il neo presidente di Assocamerestero, Augusto Strianese, ha fatto un primo bilancio

Presidente, è soddisfatto dell’edizione 2009 della Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero delle quale Lei, dallo scorso 25 ottobre, è divenuto Presidente?

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Per sei giorni Salerno è stata la capitale dell’internazionalizzazione, con “Campania international week” che ha messo in scena non solo la XVIII Convention delle CCIE, ma anche il IV Forum di Federexport. Non posso, quindi, che dirmi soddisfatto di queste giornate di lavori, ricche di appuntamenti, e, non lo nascondo, stancanti. Questo come Presidente della Camera di Salerno. Poi il 25 ottobre sono stato eletto Presidente di Assocamerestero, e dunque della rete delle CCIE. E in questa veste, accanto alla soddisfazione esprimo un po’ di sana preoccupazione. Abbiamo messo tante, forse troppe, cose in pentola e adesso o si lavora di conseguenza, proporzionatamente ai fatti di questi giorni e alle attese che abbiamo noi stessi creato, o si rischiano brutte figure. Abbiamo realizzato una convention che ci sfida, come Assocamerestero, a volare molto alto nei prossimi mesi. Una ‘sfida’ che è venuta fuori anche nel corso degli interventi e dei dibattiti che si sono susseguiti nella giornata pubblica del 26 ottobre e poi nel grosso lavoro di incontri e riunioni, sia operative sia strategiche, che hanno impegnato Assocamerestero e le singole CCIE in tutti questi 4 giorni.

Una convention impegnativa anche nella prospettiva dell’edizione 2010

Certo. Infatti con l’edizione 2009 noi abbiamo apportato novità strutturali e ‘pesanti’ al format Convention Assocamerestero. Normalmente alle Convention Assocamerestero le imprese del territorio incontravano le Camere di Commercio Italiane all’Estero. Qui a Salerno, invece, abbiamo visto che le imprese del territorio hanno incontrato non solo le Camere ma l’intero sistema sia della promotion che del business fattuale. Infatti, le aziende hanno incontrato anche i buyers -sono stati ben 112. E hanno incontrato poi i 120 Consorzi export di Federexport. Altresì, le 74 Camere di Assocamerestero hanno incontrato i Consorzi. Le imprese sono state messe al centro di questa Convention. Così come le Camere, che sono il braccio operativo della promotion nazionale all’estero, sono state messe in condizioni di dialogare direttamente con il sistema di promotion nazionale italiano che è alla ricerca costante e per suo proprio DNA dell’estero, dei mercati esteri, quello rappresentato dai Consorzi export, 120, che aggregano e rappresentano 4.500 imprese esportatrici italiane. Il tavolo misto che ha visto confrontarsi Camere di Commercio Italiane all’estero, Camere di Commercio Italiane e tutte le Aziende Speciali delle Camere di Commercio italiane sull’internazionalizzazione, anche questo è stato una novità, rispetto al format tradizionale, espressione di un nuovo clima che deve iniziare a improntare il lavoro della promotion italiana: ‘fare sistema’ per davvero, nei fatti, dopo troppe inutili dichiarazioni d’intenti. Poi ci siamo dedicati ai ragazzi delle scuole medie e abbiamo fatto un programma ludico e educativo per far capire loro cos’è l’internazionalizzazione.

Senza dubbio, con le novità che abbiamo introdotto quest’anno, metteremo un po’ ‘in crisi’ la Camera di Commercio che sarà incaricata di organizzare la Convention 2010. E la domanda che mi è parso di raccogliere nei corridoi è: si ritornerà al format che abbiamo visto fino alla XVII edizione, o si cercherà di duplicare i risultati ottenuti in questa XVIII edizione stabilizzando un format che è ambizioso e contestualmente molto più adatto alle necessità delle imprese in questa fase storica?

La tradizione vuole che al termine della giornata pubblica della Convention si dia l’annuncio della sede Convention del prossimo anno. Quest’anno non è stato così.

Perché abbiamo avuto un cambio di Presidenza, di conseguenza il Consiglio precedente di Assocamerestero non ha voluto assumere impegni in fase di decadenza, non lo ha fatto per garbo istituzionale. Dopo la costituzione del nuovo Consiglio, il 25 ottobre, non c’è stato il tempo per il nuovo Consiglio di affrontare il tema della selezione delle candidature pervenute per l’edizione 2010. Quanto prima organizzerò l’incontro con i Consiglieri e prenderemo in esame le candidature

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che abbiamo. Posso anticipare che è sul tavolo la candidatura di una città del Nord che ritengo molto forte.

Una convention molto business oriented e Lei, appena nominato, ha sottolineato che il core business delle CCIE è la PMI e la micro impresa

Il nostro primo riferimento devono essere le imprese, gli imprenditori: è a loro che dobbiamo guardare sempre nel nostro agire. Il ‘Cliente’ del sistema camerale, sia nazionale che italiano all’estero, è l’impresa. Se perdiamo di vista questo abbiamo fallito.

Strianese è noto per essere ‘l’uomo dell’internazionalizzazione’, e un po’ tutti in questi giorni hanno dimostrato di avere delle attese importanti dalla Presidenza Strianese

Come ho accennato, vivo questo momento con entusiasmo e, allo stesso tempo, con preoccupazione. Quando la gente non si aspetta niente, fai poco e quel poco basta. Ma la gente si aspetta tanto, è difficile rispondere a tutte le aspettative.

La sua nomina è apparsa anche un chiaro segnale politico nel contesto di questo nuovo protagonismo del Mezzogiorno sullo scenario nazionale.

Io mi auguro di essere in grado di portare sui mercati esteri il Mezzogiorno italiano nella sua espressione migliore a beneficio non solo del Mezzogiorno, ma dell’intero Paese.

In questi giorni, molti, a partire dal suo predecessore, Edoardo Pollastri, hanno richiamato la presidenza di Piero Bassetti e quella di Danilo Longhi, tappe e stili molto diversi tra loro e che però danno unitarietà e ‘senso’ alla storia di Assocamerestero. Lei a chi si sente più vicino?

Ho conosciuto e sono stato molto vicino a Danilo Longhi, ho avuto modo di lavorare al suo fianco. Come me, anche lui veniva dalla presidenza di una Camera di Commercio provinciale, relativamente piccola, Vicenza. Longhi era un operativo creativo, che si accingeva a rivoluzionare il sistema di Assocamerestero. Purtroppo gli eventi non glielo hanno consentito.

Allo stesso tempo, mi auguro che il carisma del primo presidente di Assocamerestero, Piero Bassetti, sia per me d’auspicio per un futuro di azioni pragmatiche impostate sulla solidità strategica che è stata propria di Bassetti.

Nei suoi primi trenta giorni cosa farà?

Ho molte idee, ma non ho voluto definire un programma, visto che ritengo che un programma debba essere fatto tutti insieme, con i collaboratori, e con il Consiglio. In questa fase ho bisogno di raccogliere quante più informazioni possibili, parlare con il maggior numero possibile di persone. La densità di queste giornate non mi ha dato la possibilità di fare un pre-consiglio informale per cominciare a raccogliere un po’ di dati, di esigenze, di malumori, auspici, per poi costruire un programma. Quindi per i primi 15-20 giorni farò il punto della situazione per raccogliere dei dati concreti da cui partire. Solo dopo definirò un programma. (Inform)

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INFORM

INFORM - N. 201 - 30 ottobre 2009

ASSOCAMERESTERO

Nasce la guida di servizi per le aziende interessate all’Expo 2010 di Shanghai

Dalla Ccie in Cina la pubblicazione “La via italiana – portale d’accesso ai servizi italiani a Shaghai”

SHANGHAI – La Camera di commercio italiana in Cina ha pubblicato, in vista dell’Expo 2010 di Shanghai, una guida intitolata “La via italiana – portale d’accesso ai servizi italiani a Shaghai”, per favorire l’incontro tra offerta e domanda di servizi utili alle aziende nazionali nelle fasi preparatorie l’esposizione dedicata allo sviluppo sostenibile nelle aeree urbane.

La guida - disponibile in italiano, inglese e cinese – contiene i riferimenti di 36 società fornitrici di servizi che hanno aderito all’iniziativa, suddivise in 14 categorie, dal business consulting, al brokeraggio assicurativo, al design, alla logistica, al marketing.

Attraverso l’Expo 2010, la Cina sarà territorio di nuove opportunità di business per le nostre imprese: attualmente sono 4 le aziende italiane partner del Padiglione Italia e 28 le aziende fornitrici, operanti, in particolare, nei settori edilizia/arredamento, tecnologie e ICT; 15, infine, saranno gli enti territoriali italiani coinvolti, che animeranno, con stand tematici, il Padiglione nazionale.

“Dei 28 fornitori dell’Expo, cinque sono aziende stabilmente presenti in loco e soci di lunga data della nostra struttura camerale - afferma Davide Cucino, presidente della Ccie in Cina, associata ad Assocamerestero. – I bandi di gara e gli appalti per forniture di beni e servizi, indetti con cadenza pressoché giornaliera dal Comitato Organizzatore del World Expo 2010, sono tuttora aperti e vengono diffusi periodicamente presso il network di contatti dalla Camera. Ultimo successo, in ordine di tempo, è l’assegnazione ad uno dei nostri associati dell’appalto per la gestione del ristorante italiano all’interno del Parco Expo, fatto che non solo conferma la capacità competitiva dell’imprenditoria italiana, ma anche la qualità della nostra rete associativa”.

Il volume, pubblicato in 30.000 copie, verrà distribuito in Italia e in Cina grazie all’ausilio di partner istituzionali del Sistema Italia a Shanghai, quali il Commissariato Italiano Expo e l’Ufficio ICE, sostenitori dell’iniziativa, il Consolato generale d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura.

A febbraio 2010, pochi mesi prima dell’apertura dell’Expo, seguirà una seconda edizione aggiornata con una tiratura prevista di 50.000 copie. A partire dal 19 ottobre, la guida è inoltre scaricabile in formato elettronico dall’area pubblica del sito della Camera, www.cameraitacina.com . (Inform)

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AISE 30/10/2009 ore 17.05

Italiani nel mondo

CONVENTION CCIE/ IL RESOCONTO DELLA SETTIMANA DI LAVORI A SALERNO: LE IMPRESSIONI DEL PRESIDENTE DI ASSOCAMERESTERO STRIANESE SALERNO\ aise\ - Si sono conclusi mercoledì scorso, 28 ottobre, al Grand Hotel di Salerno, i lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) che nei due giorni (24 e 25 ottobre) di lavori interni del sistema camerale, ha visto il rinnovo del Consiglio di Assocamerestero con l’elezione del nuovo Presidente, Augusto Strianese, che succede ad Edoardo Pollastri. Dal 26 sono invece iniziate le giornate pubbliche cui ha partecipato, tra gli altri, anche il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso, insieme ai vertici istituzionali nazionali e locali e gli esponenti nazionali del sistema della promotion pubblica e del sistema economico-finanziario. Le ultime due giornate sono state, infine, dedicate agli incontri di business tra imprese campane da una parte e la rete delle CCIE dall’altra. Novità assoluta di quest’anno, l’importante presenza di 112 buyers provenienti da tutto il mondo. L’ultimo giorno, il 28 ottobre, le CCIE, dopo aver dedicato la mattinata ai lavori di programma e agli incontri d’area, hanno incontrato nel pomeriggio la rete dei consorzi export di Federexport in una serie di incontri one to one. Al termine della quattro giorni, il neo Presidente di Assocamerestero, Augusto Strianese, ha fatto un primo bilancio della Convention nell’intervista che riportiamo di seguito. "D. Presidente, è soddisfatto dell’edizione 2009 della Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero delle quale Lei, dallo scorso 25 ottobre, è divenuto Presidente? R. Per sei giorni Salerno è stata la capitale dell’internazionalizzazione, con "Campania international week" che ha messo in scena non solo la XVIII Convention delle CCIE, ma anche il IV Forum di Federexport. Non posso, quindi, che dirmi soddisfatto di queste giornate di lavori, ricche di appuntamenti, e, non lo nascondo, stancanti. Questo come Presidente della Camera di Salerno. Poi il 25 ottobre sono stato eletto Presidente di Assocamerestero, e dunque della rete delle CCIE. E in questa veste, accanto alla soddisfazione esprimo un po’ di sana preoccupazione. Abbiamo messo tante, forse troppe, cose in pentola e adesso o si lavora di conseguenza, proporzionatamente ai fatti di questi giorni e alle attese che abbiamo noi stessi creato, o si rischiano brutte figure. Abbiamo realizzato una convention che ci sfida, come Assocamerestero, a volare molto alto nei prossimi mesi. Una "sfida" che è venuta fuori anche nel corso degli interventi e dei dibattiti che si sono susseguiti nella giornata pubblica del 26 ottobre e poi nel grosso lavoro di incontri e riunioni, sia operative sia strategiche, che hanno impegnato Assocamerestero e le singole CCIE in tutti questi 4 giorni. D. Una convention impegnativa anche nella prospettiva dell’edizione 2010. R. Certo. Infatti con l’edizione 2009 noi abbiamo apportato novità strutturali e "pesanti" al format Convention Assocamerestero. Normalmente alle Convention le imprese del territorio incontravano le Camere di Commercio Italiane all’Estero. Qui a Salerno, invece, abbiamo visto che le imprese del territorio hanno incontrato non solo le Camere ma l’intero sistema sia della promotion che del business fattuale. Infatti, le aziende hanno incontrato anche i buyers -sono stati ben 112. E hanno incontrato poi i 120 Consorzi export di Federexport. Altresì, le 74 Camere di Assocamerestero hanno incontrato i Consorzi. Le imprese sono state messe al centro di questa Convention. Così come le Camere, che sono il braccio operativo della promotion nazionale all’estero, sono state messe in condizioni di dialogare direttamente con il sistema di promotion nazionale italiano che è alla ricerca costante e per suo proprio DNA dell’estero, dei mercati esteri, quello rappresentato dai Consorzi export, 120, che aggregano e rappresentano 4.500 imprese esportatrici italiane. Il tavolo misto che ha visto confrontarsi Camere di Commercio Italiane all’estero, Camere di Commercio Italiane e tutte le Aziende Speciali delle Camere di Commercio italiane sull’internazionalizzazione, anche questo è stato una novità, rispetto al format tradizionale, espressione di un nuovo clima che deve iniziare a improntare il lavoro della promotion italiana: "fare sistema" per davvero, nei fatti, dopo troppe inutili dichiarazioni d’intenti. Poi ci siamo dedicati ai ragazzi delle scuole medie e abbiamo fatto un programma ludico e educativo per far capire loro cos’è l’internazionalizzazione. Senza dubbio, con le novità che abbiamo introdotto quest’anno, metteremo un po’ "in crisi" la Camera di Commercio che sarà incaricata di organizzare la Convention 2010. E la domanda che mi è parso di raccogliere nei corridoi è: si ritornerà al format che abbiamo visto fino alla XVII edizione, o si cercherà di duplicare i risultati ottenuti in questa XVIII edizione stabilizzando un format che è ambizioso e contestualmente molto più adatto alle necessità delle imprese in questa fase

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storica? D. La tradizione vuole che al termine della giornata pubblica della Convention si dia l’annuncio della sede Convention del prossimo anno. Quest’anno non è stato così. R. Perché abbiamo avuto un cambio di Presidenza, di conseguenza il Consiglio precedente di Assocamerestero non ha voluto assumere impegni in fase di decadenza, non lo ha fatto per garbo istituzionale. Dopo la costituzione del nuovo Consiglio, il 25 ottobre, non c’è stato il tempo per il nuovo Consiglio di affrontare il tema della selezione delle candidature pervenute per l’edizione 2010. Quanto prima organizzerò l’incontro con i Consiglieri e prenderemo in esame le candidature che abbiamo. Posso anticipare che è sul tavolo la candidatura di una città del Nord che ritengo molto forte. D. Una convention molto business oriented e Lei, appena nominato, ha sottolineato che il core business delle CCIE è la PMI e la micro impresa. R. Il nostro primo riferimento devono essere le imprese, gli imprenditori: è a loro che dobbiamo guardare sempre nel nostro agire. Il "Cliente" del sistema camerale, sia nazionale che italiano all’estero, è l’impresa. Se perdiamo di vista questo abbiamo fallito. D. Lei è noto per essere "l’uomo dell’internazionalizzazione" e un po’ tutti in questi giorni hanno dimostrato di avere delle attese importanti dalla sua Presidenza.. R. Come ho accennato, vivo questo momento con entusiasmo e, allo stesso tempo, con preoccupazione. Quando la gente non si aspetta niente, fai poco e quel poco basta. Ma la gente si aspetta tanto, è difficile rispondere a tutte le aspettative. D. La sua nomina è apparsa anche un chiaro segnale politico nel contesto di questo nuovo protagonismo del Mezzogiorno sullo scenario nazionale. R. Io mi auguro di essere in grado di portare sui mercati esteri il Mezzogiorno italiano nella sua espressione migliore a beneficio non solo del Mezzogiorno, ma dell’intero Paese. D. In questi giorni, molti, a partire dal suo predecessore, Edoardo Pollastri, hanno richiamato la presidenza di Piero Bassetti e quella di Danilo Longhi, tappe e stili molto diversi tra loro e che però danno unitarietà e "senso" alla storia di Assocamerestero. Lei a chi si sente più vicino? R. Ho conosciuto e sono stato molto vicino a Danilo Longhi, ho avuto modo di lavorare al suo fianco. Come me, anche lui veniva dalla presidenza di una Camera di Commercio provinciale, relativamente piccola, Vicenza. Longhi era un operativo creativo, che si accingeva a rivoluzionare il sistema di Assocamerestero. Purtroppo gli eventi non glielo hanno consentito. Allo stesso tempo, mi auguro che il carisma del primo presidente di Assocamerestero, Piero Bassetti, sia per me d’auspicio per un futuro di azioni pragmatiche impostate sulla solidità strategica che è stata propria di Bassetti. D. Nei suoi primi trenta giorni cosa farà? R. Ho molte idee, ma non ho voluto definire un programma, visto che ritengo che un programma debba essere fatto tutti insieme, con i collaboratori, e con il Consiglio. In questa fase ho bisogno di raccogliere quante più informazioni possibili, parlare con il maggior numero possibile di persone. La densità di queste giornate non mi ha dato la possibilità di fare un pre-consiglio informale per cominciare a raccogliere un po’ di dati, di esigenze, di malumori, auspici, per poi costruire un programma. Quindi per i primi 15-20 giorni farò il punto della situazione per raccogliere dei dati concreti da cui partire. Solo dopo definirò un programma". (aise)

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ITALPLANET

Sostenibilità ambientale: in Cina le opportunità pi ù interessanti 29 ottobre 2009 XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 - Alla base delle opportunità che si stanno profiland o, l’Expo che si terrà a Shanghai nel 2010, che ha come tema-chiave proprio l’ecosostenibilità

Due progetti - “uno sulla sostenibilità ambientale intesa come sostenibilità non solo di tecniche di riciclaggio ma anche energie rinnovabili”, “l’altro sull’industria aeronautica ed aerospaziale” - e, a sostenere questi progetti, una rete che potrebbe “arrivare a una trentina di Camere di tutti i continenti”. È quanto affermato da Claudia Nikolai, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte che, nella giornata conclusiva della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Itali ane all’Estero (CCIE), che ha portato a Salerno i vertici, Presidenti e Segretari Generali, delle 74 CCIE di 48 Paesi del mondo, ha

guidato una riunione con un gruppo nutrito di Camer e, tra le quali quella cinese di Shanghai, con la ma nager Elena Tosana. “Per l'aerospaziale, è coinvolto un numero elevato di imprese di piccole dimensioni che agiscono come subfornitori di primo o secondo livello per le grandi imprese", afferma Claudia Nikolai. "Il progetto è stato impostato per dare una chance di conversione industriale a tanti subfornitori del settore automotive che sono in crisi ma che hanno tutte le potenzialità per entrare in contatto con il settore aerospaziale, meno in crisi degli altri". L’opportunità forse più importante in assoluto è in Cina . “Il mercato cinese, sia per quanto riguarda l’ecocompatibilità ed eco sostenibilità, sia per qu anto riguarda il settore aerospaziale, offre in que sto momento delle grosse opportunità d’affari importanti”, ha dichiarato Elena Tosana. Alla base delle opportunità che si stanno profilando, l’Expo che si terrà a Shanghai da l 1° maggio 2010 al 31 ottobre 2010 . “L’Expo internazionale ha come tema l’ecosostenibilità, e lo slogan con cui la municipalità di Shanghai e il governo cinese hanno promosso questo evento è ‘better city, better life’. Questo identifica di fatto l’obiettivo del governo cinese di rendere la Cina un mercato in grado di attrarre investimenti e ovviamente di sviluppare il proprio mercato interno nella produzione di tecnologie e di prodotti, e soprattutto di trasformare la Cina in una società migliore di quanto non lo sia adesso, perché ovviamente caratterizzata da problemi di elevato inquinamento e non ottimizzato utilizzo delle risorse ambientali”. (ItalPlanet News)

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ITALPLANET

In Mercosur, terreni per allevamento del bestiame a 70 dollari l’ettaro 29 ottobre 2009 XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 - Presentato il Progetto Agro Meeting delle Camere di Commercio Italiane di Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela

Grandi opportunità per le imprese italiane del sett ore agroalimentare nell'acquisto di terreni per agricol tura e allevamento del bestiame in Paraguay. È quanto è emerso nel corso della presentazione del Progetto Agro Meeting promosso dalle Camere di Commercio Italiane dei Paes i del Mercosur. Il Progetto, volto a sostenere gli investimenti italiani in Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela nel settore agroalimentare, è stato presentato dal Coordinatore Massimo Bortoletto , Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana del Paraguay, nel contesto dell’ultima mattinata di lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero. “I termini d'investimento sono decisamente competitivi. L’azienda che voglia fare agricoltura in Paraguay, Paese quinto

produttore di soia, ha la possibilità di acquistare un terreno al costo medio di 2.500, massimo 3.000 dollari l'ettaro. Il terreno ha dei livelli di produzione molto alti, nell'arco di quattro anni l’azienda può recuperare completamente il capitale investito”, afferma Bortoletto. I terreni per l'allevamento del bestiame “hanno prezzi ancora più compressi: andiamo da 50 dollari l'ettaro fino a 1.000 dollari per i terreni che hanno già infrastrutture. L’azienda che voglia comprare un terreno vergine, con 70, massimo 100 dollari l'ettaro, acquista un ottimo terreno”. (ItalPlanet News)

ITALPLANET

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Dalla Campania, 100 mila euro per il progetto Pizza Verace Napoletana 29 ottobre 2009 XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 - L’investimento regionale rappresenta il primo ris ultato operativo di sinergia riuscita tra le Istituzioni campane e la rete delle CCIE

La Regione Campania investirà 100 mila Euro, sul

bilancio 2010 destinato alla promozione dei prodott i

agroalimentari campani, sul progetto "Verace Pizza

Napoletana", presentato dalla Camera di Commercio

Italiana di Rio de Janeiro.

L’annuncio è stato dato oggi dall’Assessore regionale

campano all'Agricoltura Gianfranco Nappi, a margine

della conferenza stampa organizzata nel contesto della

“Campania International Week”, la settimana dedicata

all'economia e agli scambi internazionali, che, dopo la

XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), oggi ha visto in

scena il IV Forum Federexport.

Nei mesi scorsi il progetto era arrivato sul tavolo della Regione Campania, presentato dal Presidente della

CCIE di Rio, Raffaele Di Luca, il quale ieri aveva annunciato un incontro per oggi con l’Assessore Nappi per

discutere la definizione della partecipazione regionale all’iniziativa.

L’investimento regionale sul progetto rappresenta i l primo risultato operativo di sinergia riuscita tr a

le Istituzioni campane e la rete delle CCIE, frutto della XVIII Convention mondiale delle Camere di

Commercio Italiane all’Estero che ha riunito a Sale rno l’intero sistema camerale italiano all’estero.

Gli obiettivi del progetto "Verace Pizza Napoletana" sono tre: Preservare la tradizione della pizza

napoletana; Stimolare il turismo enogastronomico; Promuovere prodotti italiani collegati all'elaborazione ed

al consumo della pizza.

L’investimento dell’Assessorato all’Agricoltura del la Regione Campania andrà a coprire i costi di un

workshop che sarà organizzato in Brasile - con obie ttivo di fare della pizza un traino per l'export de i

prodotti campani - e i costi del corso di formazion e dei pizzaioli che entreranno nelle cucine di

pizzerie e ristoranti italiani nel Paese , a partire da San Paolo, dove ogni giorno vengono servite in media

1.000.000 di pizze da 8.000 tra pizzerie e ristoranti italiani, e Rio De Janeiro, città che conta circa

3.700 pizzerie e ristoranti italici. Il corso di formazione è già in fase di definizione da parte della Camera di

Commercio. (ItalPlanet News)

ITALPLANET

Il consorzio è la ricetta anticrisi

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29 ottobre 2009 Parla Eduardo Imperiale, Presidente della neonata Federexport Campania

È ufficiale, c’è Federexport Campania . A dare l’annuncio, nel corso del IV Forum Federexport organizzato a Salerno nell’ambito della Campania International Week , è il neo presidente Edoardo Imperiale . “Federexport Campania nasce dall’impulso di alcuni imprenditori, presidenti di consorzi che vogliono avviare in Campania l’importante esperienza dell’aggregazione attraverso una federazione che si occupi esclusivamente di mettere insieme delle imprese e favorire la loro autonomia rispetto ad altre azioni di promozione internazionale. Questo nuovo organismo sarà di stimolo a tutte le i mprese del tessuto regionale che vogliano aggregarsi, fare rete e consorziarsi per

operare in maniera più strutturata all’estero”. E questo è proprio quanto richiesto dai vari preside nti camerali che all’estero rappresentano le nostre imprese. Il piccolo imprenditore non può farcela da solo, ma se si aggrega, se si consorzia, arriva certamente più fo rte ed in grado di penetrare il territorio . “La mission è proprio questa - spiega Imperiale - organizzare imprese, metterle in rete e fare costituire consorzi per tipologia che possano essere più incisivi per alcuni settori industriali e per alcuni mercati. Questa è una chiara risposta a quel “nanismo” d’impresa tanto criticato che è poi quello che non ci consente di fare azioni strutturate di internazionalizzazione”. Consorziare le piccole e micro imprese è certamente un’operazione di grande interesse, che però deve fare i conti con il tabù del singolo individuo, di quel personalismo d’impresa ancora troppo presente nei piccoli imprenditori. Il retaggio culturale è il vero problema della piccola impresa che vuole mantenere la propria autonomia e la propria individualità non pensando che sui mercati globali chi si presenta così è poco affidabile o, almeno, lo è meno rispetto ad aziende strutturate e consorziate. Un grande lavoro attende, quindi, la neonata Federexport Campania, che certamente dev e trovare vetrine adeguate per presentare i consorzi d’impresa a lei aderenti. Nel 2011 si potrebbe cogliere l’occasione di essere presenti in Sud America per l’anno dell’Italia in Br asile . Oltretutto la Campania ha un legame culturale storico molto profondo con quella terra: Re Ferdinando II mandò in sposa al secondo imperatore del Brasile Don Pedro De Alcantara sua sorella Teresa Cristina di Borbone che divenne la donna più amata del Paese tanto da essere definita “la Madre dei Brasiliani”. “Sicuramente è un’occasione importante - tiene a ribadire ancora Imperiale - e mi risulta che le istituzioni si stanno già adoperando per garantire una presenza massiccia in rappresentanza del sistema Italia. Noi, insieme alle camere, cercheremo di far fare sistema alle aziende per essere presenti in quello che certamente è un mercato interessante. La massiccia comunità italiana già apprezza il nostro prodotto, eppure parliamo di un mercato esigente dove si sta alzando la domanda di qualità. Il Brasile, nell’ambito delle economie emergenti, già mostra una buona stabilità, anche perché ha risorse naturali stabili e lo sviluppo non sarà una bolla di sapone ma sarà una cosa concreta e duratura”. Possiamo dire quindi che la ricetta per le micro, piccole e medie imprese per affrontare ed uscire dalla crisi è quella del consorzio ? “È proprio così, questa è la ricetta antricrisi da non considerare come un’az ione spot ma quella in cui le istituzioni e le imprese devono investire e si d evono dedicare con molta energia ”. (ItalPlanet News)

Il DENARO

espansione internazionale

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Vera Pizza, c'è il sì del ministero Di Luca (Camera italiana a Rio) alle Pmi: Consorzi per competere "Il ministero per lo Sviluppo Economico ha dato l'ok al progetto Vera Pizza Napoletana, promosso dalla nostra Camera di Commercio". A darne l'annuncio è il presidente della Camera di Commercio italiana di Rio de Janeiro, Raffaele Di Luca. Che da Salerno lancia l'invito al sistema produttivo italiano e campano di piccole dimensioni a fare rete: "L'internazionalizzazione apre le sue porte e le sue possibilità alle piccole e piccolissime aziende, purché - dice - si organizzino in consorzi". DILETTA TURCO

Un mercato, quello brasiliano, che vive in due direzioni opposte. Da un lato la prospettiva dei grandi lavori infrastrutturali per la doppia sfida sportiva, tra mondiali di calcio ed Olimpiadi; dall'altro la difficile penetrazione delle aziende italiane, "resistono solo i grandi gruppi - specifica Raffaele Di Luca - come Fiat, Pirelli, Alitalia", e la progressiva scomparsa di banche italiane su territorio brasiliano. Una speranza viene dalle eccellenze italiane nel settore agroalimentare. E, nello specifico, della pizza. "Ci è arrivata oggi la comunicazione" continua Di Luca "che il ministero per lo Sviluppo Economico ha dato l'ok al progetto Vera Pizza Napoletana, promosso dalla nostra Camera di Commercio". Tra gli scopi del progetto, oltre alla promozione del turismo enogastronomico e la promozione dei prodotti italiani in Brasile, anche "implementare l'export delle eccellenze campane verso il Brasile. In Brasile, la città di Sao Paulo" aggiunge Di Luca "serve in media un milione di pizze al giorno, con le sue ottomila pizzerie cittadine". E' l'America del Sud, dunque, il nuovo "partner commerciale" dell'Italia e della Campania, soprattutto nel comparto del buon mangiare. Ne è conferma un altro progetto, presentato ieri durante la Convention mondiale di Salerno, che racchiude i Paesi del Mercosur ed il Paraguay. L'Agro Meeting, come è stato chiamato il progetto, prevede, infatti, una serie di incentivi negli investimenti delle imprese italiane per l'acquisto di terreni per agricoltura e allevamento in Paraguay. "L'azienda che voglia fare agricoltura in Paraguay", specifica il coordinatore delle Camere di Commercio italiane in Mercosur, Massimo Bortoletto, "ha la possibilità di acquistare un terreno al costo medio di 3mila dollari all'ettaro; il terreno ha dei livelli di produzione molto alti e nell'arco di quattro anni l'azienda può recuperare completamente il capitale investito".

del 29-10-2009 num. 202 - pag. 21

IL VELINO

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ECO - Assocamerestero, Nappi: la Campania in Europa con le Ccie

Roma, 29 ott (Velino) - Dieci paesi in 14 giorni, oltre 100 visite istituzionali, e tutto ciò partendo dal lavoro sul territorio, su ciascuna tappa, realizzato dal sistema delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (Cc... “Un progetto di promozione dei prodotti agroalimentari che credo non ha precedenti tra le iniziative istituzionali della Regione Campania, sia in termini di intensità, sia di coinvolgimenti e coope... A fine gennaio dell’anno prossimo partirà la seconda edizione del tour Eurocampania Agrifood sugli stessi mercati coinvolti da questa prima edizione, facendo una mostra sulla storia dell’alimentazi...

(com/dam) 29 ott 2009 13:01

IL VELINO

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ECO - Assocamerestero, da Campania 100mila euro per progetto Ccie Rio

Roma, 29 ott (Velino) - La Regione Campania investirà 100 mila euro, sul bilancio 2010 destinato alla promozione dei prodotti agroalimentari campani, sul Progetto "Verace pizza napoletana", presentato dalla Camera di Com... L’investimento regionale sul progetto rappresenta il primo risultato operativo di sinergia riuscita tra le Istituzioni campane e la rete delle Ccie frutto della XVIII Convention mondiale delle Came...

(com/dam) 29 ott 2009 14:28

IL VELINO

ECO - Al via Eurocampania Agrifood tour, promozione in dieci paesi Ue

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Roma, 29 ott (Velino) - Dieci paesi in 14 giorni, oltre cento visite istituzionali, e tutto ciò partendo dal lavoro sul territorio, su ciascuna tappa, realizzato dal sistema delle Camere di Commercio Italiane all’Estero ... Dieci paesi in 14 giorni, oltre cento visite istituzionali, e tutto ciò partendo dal lavoro sul territorio, su ciascuna tappa, realizzato dal sistema delle Camere di Commercio Italiane all’Estero ... “Un progetto di promozione dei prodotti agroalimentari che credo non ha precedenti tra le iniziative istituzionali della Regione Campania, sia in termini di intensità, sia di coinvolgimenti e coope... Se riusciamo a fare sistema, prosegue Nappi “abbiamo un moltiplicatore di valore aggiunto di capacità competitiva che diventa straordinario. L’export del prodotto campano se ben organizzato può cre...

(com/esp) 29 ott 2009 15:07

INFORM

INFORM - N. 200 - 29 ottobre 2009

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CONVENTION CAMERE COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO

Presentato il Progetto Agro Meeting delle Camere di Commercio Italiane di Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela

SALERNO – Grandi opportunità per le imprese italiane del settore agroalimentare nell'acquisto di terreni per agricoltura e allevamento del bestiame in Paraguay. E’ quanto è emerso ieri nella mattinata di presentazione del Progetto Agro Meeting delle Camere di Commercio Italiane dei Paesi del Mercosur. Il Progetto, volto a sostenere gli investimenti italiani in Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela nel settore agroalimentare, è stato presentato dal Coordinatore Massimo Bortoletto, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana del Paraguay, nel contesto dell’ultima mattinata di lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero.

“I termini d'investimento sono decisamente competitivi. L’azienda che voglia fare agricoltura in Paraguay, Paese quinto produttore di soia, ha la possibilità di acquistare un terreno al costo medio di 2.500 massimo 3.000 dollari l'ettaro; il terreno ha dei livelli di produzione molto alti, nell'arco di quattro anni l’azienda può recuperare completamente il capitale investito” afferma Bortoletto. I terreni per l'allevamento del bestiame “hanno prezzi ancora più compressi: andiamo da 50 dollari l'ettaro fino a 1.000 dollari per i terreni che hanno già infrastrutture. L’azienda che voglia comprare un terreno vergine, con 70, massimo 100 dollari l'ettaro acquista un ottimo terreno”. (Inform)

INFORM

INFORM - N. 200 - 29 ottobre 2009

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CONVENTION CAMERE COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO

E’ la Cina il Paese più interessante per le aziende che si occupano di sostenibilità ambientale

Nel corso dell’ultimo giorno della Convention mondiale, una riunione per discutere progetti di investimento in Oriente, su eco-sostenibilità, industria aeronautica e

spaziale

SALERNO – Una riunione di un gruppo di Camere di commercio italiane all’estero sulle opportunità di investimento in Cina è stato uno tra gli eventi conclusivi della XVIII Convention mondiale delle CCIE, terminata il 28 ottobre a Salerno.

Nel corso dell’incontro si è discusso in particolare di due progetti che coinvolgeranno nei prossimi mesi il contesto orientale: uno sulla sostenibilità ambientale – in termini di tecniche di riciclaggio ma anche energie rinnovabili – e l’altro sull’industria aeronautica e spaziale. Progetti che potrebbero essere sostenuti da una rete costituita da circa 30 Ccie, come ha spiegato al termine della riunione Claudia Nikolai, segretario della Camera di commercio italiana a Francoforte.

“Questi programmi, specie quello in ambito aeronautico – evidenzia Nikolai - sono stati pensati per dare una chance di conversione industriale a tanti subfornitori del settore automotive che sono in crisi ma che hanno tutte le potenzialità per entrare in contatto con il settore aerospaziale che è meno in crisi degli altri”.

“Il mercato cinese, sia per quanto riguarda l’ecocompatibilità e l’eco sostenibilità, sia per quanto riguarda il settore aerospaziale, offre in questo momento delle grosse opportunità d’affari importanti - ha dichiarato Elena Tosana, manager della Ccie di Shanghai.

Tosana ha quindi ricordato le opportunità che si profileranno profilerà con l’Expo internazionale in programma proprio a Shanghai dal 1 maggio 2010 al 31 ottobre, intitolata “Better city, better life” sul tema dell’ecososteniblità. “Obiettivo del governo cinese, così come dimostra il tema dell’Expo, è rendere la Cina un mercato in grado di attrarre investimenti e di sviluppare il proprio mercato interno nella produzione di tecnologie e di prodotti – afferma Tosana. – Ciò implica trasformare la Cina in una società molto migliore di quanto non lo sia adesso, perché caratterizzata da problemi di elevato inquinamento e non ottimizzato utilizzo delle risorse ambientali”. (Inform)

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In Brasile, grandi opportunità per le piccole azien de, purchè consorziate 28 ottobre 2009 XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 - Parola del Presidente della Camera di Commercio It aliana di Rio De Janeiro, Raffaele Di Luca, al lavoro per allestire un dipartimento che dovrà s ostenere l’ingresso nelle opere dei grandi eventi d elle PMI italiane

In Brasile “grandi opportunità per piccole aziende purchè consorziate”. Così, a margine dell’ultimo giorno di lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, il Presidente della Camera di

Commercio Italiana di Rio De Janeiro, Raffaele Di L uca, ha dichiarato nel corso di una lunga intervista a News ITALIA PRESS. Qui di seguito, riportiamo il testo integrale dell'intervista. Rio De Janeiro sta per diventare il centro di una s erie di eventi di portata mondiale: quali saranno i n questo contesto le effettive possibilità delle piccole e m edie aziende? Io credo che le PMI debbano organizzarsi in un apposito consorzio, così come noi Camere di Commercio ci stiamo organizzando per creare uno specifico dipartimento per gli eventi. Al momento, come Camera di Commercio, mi sto organizzando per creare un mio dipartimento che spazia dalla parte giuridica a quella commerciale per poter dare il massimo supporto alle aziende che vogliono cogliere l'occasione di questi grandi eventi. Bisogna creare i presupposti per permettere alle nostre aziende di entrare in questi mega progetti quindi suggerisco che le piccole e medie aziende, con la stessa intelligenza con cui operano per conto proprio, creino dei consorzi. Stiamo per vivere un momento di grande fervore: avremo nel 2011 l'anno dell'Italia in Brasile, quindi un momento di visibilità importante proprio per le nostre aziende; avremo nel 2014 i Campionati Mondiali di Calcio per finire, nel 2016, con le Olimpiadi. Tutto questo comporta la necessità di creare infrastrutture adeguate ad ospitare questi eventi: alberghi, strade metropolitane ed urbane. Stiamo parlando di una realtà come Rio de Janeiro: io ho già dei grossi gruppi consorzi che si stanno attivando. Bisogna muoversi in tempo per aiutare il sistema e le piccole e medie aziende ad essere presenti. Il Suo consiglio è consorziarsi, ma la PMI è in grad o di consorziarsi? La mia teoria, "estremamente personale", è che il sistema delle piccole e medie imprese non è più valido nella formula in cui esiste e viene attualmente proposta; questa formula è quella che appunto esprime difficoltà a consorziarsi. La possibilità di cambiare pelle le aziende che vogliono andare in Brasile l'avranno proprio in occasione di questi grandi eventi. Lo dovranno fare se vorranno entrare nella fase d'oro 2011-2016 in una situazione, per altro, che vede le banche completamente assenti -banche italiane in Brasile non ce ne sono più- e che vedere resistere oramai pochissimi grandi gruppi italiani nel Paese: Fiat, Pirelli, TIM. Il resto, e mi dispiace dirlo, diventa sempre più inespressivo; mi auguro solo che questa opportunità possa rappresentare anche per tutti un momento di cambiamento. Quali sono gli errori che commette la piccola e med ia impresa quando si presenta in Brasile? Si presenta impreparata, spesso arriva in Camera di Commercio senza preavviso, o nel Paese senza avre costruito un rapporto con la Camera di Commercio. Mi auguro che il nuovo Presidente Assocamerestero, Augusto Strianese, che viene da Unioncamere e che ha cominciato ben dieci anni fa a diffondere il concetto di internazionalizzazione, lavorando sulle Camere italiane e sulle Camere Italiane all'Estero, possa essere il trainer affinchè le Camere estere si raccordino con le Camere italiane e viceversa, e che le Camere in Italia riescano a costruire sulle PMI così come sulla microimpresa una nuova cultura, per il bene delle imprese, ovviamente. Il fatto che manchino le banche italiane in Brasile quanto penalizza le aziende italiane di piccole di mensioni che vogliono entrare nel Paese? Molto. Basti guardare a come si comporta la Spagna. Ha comprato e continua a comperare varie banche, non solo in Brasile, per cui c'è all'estero, a partire dal Brasile, una grande facilità di credito per le imprese spagnole che entrano sui mercati esteri, Brasile in testa. E i risultati si vedono. Se una azienda spagnola ha credito in Spagna automaticamente ha credito in Brasile o nel paese dove lavora, per cui, oggi come oggi, per pensare di rafforzare gli investimenti dobbiamo pensare a come avere il supporto delle banche. Abbiamo organi come SIMEST, SACE che non sono alla portata della piccola impresa, non sono una risposta alla necessità di credito della PMI, piuttosto lo sono per le poche, pochiessime grandi aziende. L'ICE fa il suo lavoro, che rispettiamo, ma purtroppo alla fine lavora solo nella propiezione delle grandi aziende, quelle che l'Italia non ha più -non le ha più a casa, in Italia, figurarsi all'estero. Se ci mettessero in condizioni di lavorare noi, noi Camere di Commercio Italiane all'estero, sui sei milioni di piccoli imprenditori, l'ICE lavorerebbe meglio sulla grande azienda e la piccola non sarebbe penalizzata, anzi. L'talianità in Brasile è ancora un valore aggiunto per l'azienda italiana che intende andare a operare nel Paese? Certamente, perché l'attuale generazione, figlia di quella dalla valigia di cartone, è ricca di professionisti, avvocati, medici, ingegneri e questo favorisce il dialogo tra i due Paesi; questa è una generazione che può costruire l'immagine italiana nel Paese e un ponte autentico. Tra questi italo-brasiliani vi sono imprenditori pr oiettati a investire in Italia? In Brasile c'è una burocrazia agile, così non è in Italia, la burocrazia italiana è tutt'altro che agile. In Brasile si facilitano le aziende, qui la burocrazia mette il bastone fra le ruote alle aziende, le si appesantisce di una serie di ostacoli. Questo è

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un deterrente per la generazione di italo-brasiliani imprenditori che si muove sui mercati internazionali. (News Italia Press - ItalPlanet News)

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Svizzera: il mercato che per il Made in Italy ha re tto più di tutti sull'Europa 28 ottobre 2009

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XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 - Parola del Segretario Generale della Camera di Commer cio Italiana della Svizzera, Andrea Lotti, il quale annuncia l’integrazione dei servizi tra la CCIE e la Camera Svizzera in Italia “Su mercati importantissimi come la Francia, l'Inghilterra e la Germania, le nostre esportazioni hanno perso mediamente circa 40%, sulla Svizzera l'Italia ha perso solamente l'8%”. È quanto dichiarato, a margine dell’ultimo giorno di lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio I taliane all’Estero , dal Segretario della Camera di Commercio Italiana della Svizzera, Andrea Lotti, ha dichiarato nel corso di una lunga intervista a News ITALIA PRESS. “La Svizzera è il sesto mercato per l'esportazione d ell'Italia e il quinto per gli investimenti diretti ”, un mercato sul quale l'Italia è diventata prima per vino, form aggi, olio. La Camera di Commercio Italiana in Svizzera, consape vole della centralità nell’economia italiana della Svizzera, da anni sta lavorando alla sinergizzazione dei prop ri servizi e delle proprie attività con i servizi e le attività della Camera di Commercio Italiana in Svizzera : “l'integrazione dei servizi sta procedendo molto bene, e la proiezione è per una sinergia integrativa”, ha affermato Lotti, il quale ha dichiarato di aver incontrato il nuovo Presidente della Camera di Commercio Svizzera in Italia, Giorgio Berner, “proprio per trovare delle sinergie nuove e comunque implementare il nostro percorso di elaborazione strategica delle sinergie. Le ipotesi in discussione sono molte, tra queste la realizzazione di una rivista unica, oggi ognuna delle due Camere ha una sua propria rivista, e oltre l'informazione altri servizi potrebbero essere unificati”. (ItalPlanet News)

ITALPLANET

La CCIE di Rio de Janeiro presenta Verace Pizza Nap oletana

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28 ottobre 2009 XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 - Tra gli obiettivi del progetto, far crescere l'e xport campano con la pizza

La Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro ha avuto l’approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del progetto “Verace Pizza Napoletana”. Il Progetto è stato reso noto a margine della XVIII Convention delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, dal Presidente della Camera di Commercio Italiana di Rio, Raffaele Di Lu ca, che proprio in questi giorni sta lavorando per il coinvolgiment o fattivo della Regione Campania . Come infatti spiega lo stesso Di Luca, "sono un napoletano innamorato della mia terra, e, malgrado i miei 58 anni, continuo ad illudermi e sperare che le Istituzioni campane vogliano investire per il sostenere il patrimonio della Campania nel mondo". Tre gli obiettivi principali del progetto: preserva re la tradizione

della pizza napoletana; stimolare il turismo enogas tronomico; promuovere prodotti italiani collegati all'elaborazione ed al consumo della pizza. Il Brasile è un Paese che ha, oggi, una popolazione di 190 milioni di abitanti di cui almeno 30 milioni di cittadini residenti che vantano una discendenza ed un cognome di chiare origini italiane; mentre San Paolo - circa 16 milioni di abitanti - vanta il primato di servire in media un milione di pizze al giorno, con 8.000 pizzerie, seguita dalla città di Rio de Janeiro con circa 3.700 tra pizzerie e ristoranti italiani. Il programma delle attività del Progetto della CCIE di Di Luca prevede: il Corso Maestro Pizzaiolo; missioni di imprese campane del settore agroalimentare; la pubb licazione dal titolo “Pizza Verace Napoletana”. Tra gli scopi del Progetto, “aumentare l’export di prodotti alimentari campani verso il Brasile", afferma il Presidente Di Luca. "La pizza è un traino per l'export dei prodotti camp ani, molte aziende lo hanno capito non da oggi, mi auguro che le Istituzioni finalmente se ne rendano conto e si mettano al lavoro". (ItalPlanet News)

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XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, 24-28 ottobre 2009, Salerno

Andare all'estero strutturati

Parola del Presidente Federexport, Gianfredo Comazzi, all'apertura dei lavori del IV Forum dell'organizzazione

28.10.2009 20:10:01

Salerno - "Sappiamo benissimo che essendo la domanda interna ferma è necessario andare all'estero". Non lascia alternativa il Presidente Federexport Gianfredo Comazzi quando lo si invita a parlare di strumenti e politiche da avviare in favore delle piccole imprese esportatrici, all'avvio dei lavori del IV Forum di Federexport, che si sono aperti oggi a Salerno, in concomitanza alla chiusura della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, apertasi lo scorso 24 ottobre."Andare all'estero, però, significa avere un'organizzazione e, quindi, avere aziende molto strutturate. Il tessuto industriale del nostro paese è costituito per il 90 per cento da piccole imprese, industrie artigianali di efficienza, che arrivano mediamente fino a 30 dipendenti. Per questo, in un momento come questo, è fondamentale lanciare il discorso consortile".

E il mondo dei distretti?Lo ha confermato con le cifre anche la Mercegaglia che il mondo dei distretti è in ampia misura in crisie questo perché, a mio avviso, c'è stato un equivoco di base. I distretti sono una realtà storica: se ne scopre la esistenza dopo che il distretto si è manifestato, e così, ad esempio, abbiamo il distretto del marmo nel Lazio nato dalle prime industrie che hanno cominciato a lavorare a Tivoli, sul travertino. Non si può, al contrario, creare distretti senza una tradizione e una storia alle spalle. Questo concetto così semplice sembra non sia facile da afferrare per tutti. Il problema grosso è quello di razionalizzare il nostro sistema economico che, come dicevo prima, è costituito da piccole aziende per la quasi totalità. I piccoli imprenditori non vogliono perdere la loro "sovranità", cosa che invece diventa quasi obbligata nei distretti, ed è per questo che la soluzione è quella dei consorzi dove le aziende possono mettere a fattor comune l'idea di andare sui mercati esteri abbassando notevolmente il fattore di rischio e le problematiche che ci sono in genere da parte delle piccole imprese quando si presentano all'estero.

In questi giorni molti presidenti di camere all'estero hanno chiesto proprio questo, che le piccole imprese arrivino sui mercati consorziate perché se si arriva slegate, da sole e, soprattutto, senza una fidelizzazione bancaria, considerata l'assenza di istituti bancari italiani all'estero, si corre il rischio di subire una grave debacle.E' proprio questo il mio pensiero: ed è questa la strada da seguire tutti insieme. Noi, poi, abbiamo una esigenza incredibile di razionalizzare i nostri costi. C'è il rischio, se non accade qualcosa di positivo, che entrino in

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difficoltà qualcosa come 700.000 aziende: è un numero spaventoso e se si calcola che per ogni azienda ci sono almeno 10 o 15 dipendenti valutate quanto è alto il rischio disoccupazione.Lo Stato, nella situazione attuale, credo abbia un solo potere, quello di forzare sul mondo delle banche perché una volta tanto si facciano carico non di dare soldi a pioggia ma di valutare i richiedenti, e non dal bilancio di quest'anno o di quello scorso, ma verificare le aziende dalla loro storia, tenendo il considerazione non solo il patrimonio economico ma anche quello della tradizione dell'inserimento nel contesto sociale e della serietà dei titolari. Poi si deve trovare il modo di essere presenti in maniera razionalizzata sui mercati esteri. Senza questi interventi avremo difficoltà incredibili.Pensate che noi vendiamo ceramica a 13 euro il metro quadro, la spagna a 8 e la Cina a 3 euro. Capite che rendere appetibile un prodotto che costa tre volte il prodotto cinese e due volte quello spagnolo con il solo valore aggiunto della creatività degli italiani diventa veramente difficile. Noi dobbiamo fare in modo che l'organizzazione nostra sul mercato estero trovi gli strumenti per farci abbassare i costi. Senza questo noi non adiamo da nessuna parte. Noi dobbiamo essere presenti su mercati nuovi, e i mercati nuovi sono quelli più lontani e dalle nostre immagini risulta che la presenza delle piccole imprese consorziate è certamente protagonista in quei mercati.

Assocamerestero ha un nuovo presidente, Augusto Strianese, che da circa dieci anni lavora incessantemente sull'internazionalizzazione. Potrebbe quindi esserci una buona sinergia con questa presidenza.Conosco e stimo da anni Strianese e proprio oggi gli ho detto che se tra me e lui non riusciamo a fare qualcosa di buono c'è solo da spararci. Lui ha riso, ma so certamente, negli ambiti di rispettiva competenza, naturalmente, che riusciremo a trovare gli spazi per affrontare il discorso della razionalizzazione.

Cosa ci si attende da questo Forum? Questi forum possono essere visti come una semplice manifestazione celebrativa, tipo una riunione dei Boy Scout, o, se si trovano persone che sono accomunate dagli stessi interessi, possono essere sfruttate per mettere ciascuno a disposizione dell'altro le proprie riflessioni. Il discorso che noi abbiamo preparato è tutto teso alla stesura di basi importanti. Noi facciamo il punto sull'export delle piccole e micro imprese e delle piccole e medie aziende. Sono certo ci saranno momenti di riflessione particolarmente interessanti.E' nostra ferma intenzione, poi, far avere al Ministro Urso gli atti per convincerlo della bontà delle nostre idee e della necessità di iniziative nuove a partire dall'ICE. L'ICE nasce per le piccole e medie imprese ma resta da dimostrare se abbia seguito davvero questa mission o non sia, piuttosto, servito ad enti più grossi. Se così fosse, credo occorra farla a tornare alle radici.

Nel pomeriggio, presso il Gran Hotel Salerno, 40 consorzi export di Federexport avevano incontrato altrettante 41 Camere di Commercio Italiane all'Estero (CCIE) che proprio oggi concludevano la loro convention mondiale annuale.

Cinzia Ugatti | News ITALIA PRESS

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XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, 24-28 ottobre 2009, Salerno

Sulla 'sostenibilità ambientale' convergeranno 30 CCIE di tutti i continenti

Grande spazio in Cina, dove il Governo si pone l'ambiente tra gli obiettivi principali

28.10.2009 18:10:33

Salerno - Due Progetti, "uno sulla sostenibilità ambientale intesa come sostenibilità non solo di tecniche di riciclaggio ma anche energie rinnovabili", a sostenere questo progetto, una rete mondiale di soggetti nel contesto dei quali operano già "18 Camere, in fase di start up, che potrebbero arrivare a una trentina di tutti i continenti" afferma Claudia Nikolai , Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte. Claudia Nikolai , oggi -giornata conclusiva della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero (CCIE), che dal 24 ottobre a oggi ha portato a Salerno i vertici, Presidenti e Segretari, delle 74 CCIE di 48 Paesi del mondo-, ha guidato una riunione con un gruppo nutrito di Camere, tra le quali quella cinese di Shanghai, con la manager Elena Tosana, proprio per proseguire l'aggregazione dei soggetti camerali sul progetto di sostenibilità ambientale, che sta assumendo dimensioni e profilo strategico per un pezzo del sistema camerale italiano all'estero.

Il secondo progetto "riguarda l'industria aeronautica ed aerospaziale" con 8-10 Camere coinvolte che potrebbero diventare 15 nei prossimi mesi, afferma Nikolai.

"Il progetto si svilupperà nel corso di tutto l'anno, le azioni sono in fase di definizione: si tratterà di realizzare momenti di presentazione del settore per rendere consapevoli le aziende italiane delle opportunità offerte dai mercati e soprattutto di incontri per avviare collaborazioni tecniche e commerciali".

Quando si parla di sostenibilità ambientale, tecniche di riciclaggio, energie rinnovabili di solito si pensa alla grande azienda. Stessa cosa per quanto riguarda aeronautica ed aerospaziale. "Noi Camere siamo abituate a pensare alle PMI quindi impostiamo i nostri progetti sull'ottica di piccole e medie imprese. Esiste ad esempio per l' aerospace un numero elevato di imprese di piccole dimensioni che agiscono come subfornitori di primo o secondo livello per le grandi imprese" afferma Claudia Nikolai "Il progetto lo abbiamo impostato per dare una chance di conversione industriale a tanti subfornitori del settore automotive che sono in crisi ma che hanno tutte le potenzialità per entrare in contatto con il settore aerospaziale che è meno in crisi degli altri. Il nostro obiettivo è creare opportunità d'affari ed eventualmente seguire con un follow up le aziende che hanno realizzato degli affari".

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Il mercato cinese, spiega Elena Tosana, "sia per quanto riguarda il settore della ecocompatibilità ed ecosostenibilità sia per quanto riguarda il settore aerospaziale offre in questo momento delle prospettive di sviluppo interessanti e delle grosse opportunità d'affari importanti. Sicuramente il fattore che in questo momento sta attraendo l'attenzione di tutto il mondo sulla Cina è l'evento probabilmente più importante nella storia degli ultimi anni dopo le Olimpiadi dello scorso anno, eventoi che si terrà a Shanghai dal primo maggio 2010 al 31 ottobre dello stesso anno: l'Expo internazionale".

L'Expo ha come tema l'ecosostenibilità e lo slogan con cui la municipalità di Shanghai e il governo cinese hanno promosso questo evento è "better city, better life". "Questo identifica di fatto l'obiettivo del governo cinese di rendere la Cina un mercato in grado di attrarre investimenti e ovviamente di sviluppare il proprio mercato interno nella produzione di tecnologie e di prodotti e soprattutto di trasformare la Cina in una società molto migliore di quanto non lo sia adesso, perché ovviamente caratterizzata da problemi di elevato inquinamento e non ottimizzato utilizzo delle risorse ambientali".

La Camera di Commercio Italiana in Cina si è attivata in operazioni volte a sensibilizzare le aziende italiane sui temi dell'ecosostenibilità in Cina. "Abbiamo organizzato, in aprile, insieme ad altre Camere di Commercio straniere con base a Shanghai, un forum concentrato sull' analisi di quelle che sono le possibilità effettive di collaborazione a livello di ‘sistema' europeo in Cina per sviluppare progetti in vari ambiti, come il recupero ambientale, piuttosto che di sviluppo di tecnologie applicate all'industria, specialmente per una delle nostre aziende italiane più operative in Cina, Enel, con particolare attenzione per la problematica delle emissioni di CO2. Da questo evento, l'apertura di un forum multimediale on line. Un forum nel contesto del quale le aziende possono intervenire per scambiarsi informazioni sui progetti in corso creando sinergie che vanno al di là di confini territoriali".

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Eventi

XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, 24-28 ottobre 2009, Salerno

Agro Meeting: investimenti agricoli in Mercosur ad alta reddittività presentati a Salerno

Intervista con Massimo Bortoletto, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana del Paraguay

28.10.2009 16:10:50

Salerno - A margine della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero giunta all'ultimo giorno di lavori, a Salerno, Massimo Bortoletto, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana del Paraguay, presenta il progetto Agro Meeting di investimento nel settore agroalimentare nei Paesi del Mercosur.

Segretario, oggi ha guidato una riunione d'area di presentazione del progetto che è volto a sostenere investimenti italiani nel settore agroalimentare nei Paesi Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela)Al Progetto Agro Meeding 2008-2009 hanno partecipato tutte le Camere del Mercusu, principalmente otto camere, che rappresentano tutti i Paesi che compongono il Mercusur ed è la prosecuzione di un Progetto che avevamo iniziato nel 2008, che si chiamava "Demetra". Questo Progetto vuole presentare tutte le opportunità di investimenti e d'affari delle imprese italiane nei nostri Paesi, dove si concentrano le maggiori produzioni alimentari, sia convenzionali sia biologiche. Il Progetto si è svolto in tre fasi: una prima fase di promozione, con una relazione sulle opportunità presenti nei nostri Paesi, una seconda fase con la partecipazione a quattro fiere in Italia ("Vinitaly" e "Eurocarnes" a Verona, la "Sana" a Bologna e la "Mafrut" a Cesena) dove abbiamo portato gli operatori dei nostri Paesi ad incontrare operatori italiani, cercando di fare sia la vendita dei prodotti che l'acquisto da parte dei nostri imprenditori di terreni agricoli nei Paesi del Progetto.Abbiamo fatto anche quattro azioni in quattro fiere nel Mercusu (Paraguay,Argentina, Brasile e Uruguay). Il nostro obiettivo è quello di presentare le opportunità e cercare un avvio del business tra il Mercosur e l'Italia. Ovviamente presentandoci come Mercosur, invece che come singolo Paese, è molto più ficile, perché ci sono Paesi piccoli -come il Paraguay, che io rappresento- e Paesi molto grandi -come l'Argentina-, quindi abbiamo deciso di presentarci come Area in modo da dare un ventaglio completo di quelle che sono le opportunità.

Appunto, quali sono le opportunità per una piccola e media azienda italiana agricola su questa area geografica?Le opportunità più importanti sono gli investimenti che possono fare nell'acquisto di terreni per agricoltura, allevamento del bestiame. I termini d'investimento sono decisamente competitivi. Parlo del Paraguay che conosco molto bene, ma di fatto la competitività è di tutta l'Area. Uno che vuole fare agricoltura in Paraguay, Paese quinto produttore di soia, il costo medio di un terreno è intorno ai 2.500 -3.000 dollari l'ettaro, che da dei livelli di produzione molto

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alti, perché facendo un investimento di questo tipo, ad esempio, nell'arco di quattro anni si può completamente recuperare il capitale investito. Mentre i terreni per l'allevamento hanno prezzi assolutamente compressi: andiamo da 50 dollari l'ettaro fino a 1.000 dollari per i terreni che hanno già infrastrutture. Uno che vuole comprare un terreno vergine, che vuole poi sviluppare, può trovare tranquillamente a 70- 100 dollari l'ettaro un ottimo terreno.

Chi sono gli investitori italiani che arrivano i Paraguay?La maggior parte degli investitori sono del settore dell'agricoltura e dell'allevamento, indubbiamente. Sono piccoli imprenditori, non fanno parte di grandi gruppi. La maggior parte degli investitori arriva dal Nord Italia. Ci sono delle aziende di allevamento molto importanti che sono di italiani, ad esempio, abbiamo un imprenditore del nord che ha un'azienda di 27.000 ettari, dove ha già più di 20.000 ettari a pascolo con strutture importantissime. È una delle aziende più avanzate dal punto di vista genetico. Questo è un imprenditore che è arrivato nel Paese sei anni. Lui ha comprato il terreno a 15 dollari l'ettaro e poi ha fatto la lavorazione mantenendo inalterato l'ecosistema, non alterando i boschi -gli alberi in un Paese come il Paraguay sono importanti per il clima e l'umidità, sono una vera e propria infrastruttura fondamentale per il rispetto dell'ambiente e la creazione delle condizioni di base per la produttività dei terreni. Tanto è vero che, sia per quanto riguarda l'agricoltura che per l'allevamento, indipendentemente dalla quantità di ettari, si deve mantenere nel tempo una percentuale di bosco inalterato.

Quanti sono gli italiani in Paraguay che hanno fatto questo tipo di investimento negli ultimi 2 anni?Approssimativamente saranno una cinquantina, tra agricoltura e allevamento. Altri hanno fatto investimenti in piccole industrie per la lavorazione del legname.

Quali sono gli errori che commette l'imprenditore italiano che sceglie di andare in Paraguy?Noi italiani abbiamo sempre l'idea di andare a fare i pionieri, pensiamo che "noi possiamo tutto". Così molto spesso accade che o trovano la persona che non è molto corretta nel Paese, o non conoscono le leggi, o non conoscono la normativa per esempio non sanno come bisogna fare le società e perdono tempo e soldi.

Lo Stato italiano in Paraguay cosa sta facendo direttamente o indirettamente per sostenere gli investimenti italiani?Lo Stato Italiano non è molto presente, dovrebbe esserlo di più. In Sud America l'italianità è molto presente e anche in Paraguay ci sono 250 mila italiani di immigrazione diretta e arriviamo addirittura, secondo le ultime statistiche, ad 1 milione di oriundi (molti genovesi e lucani). L'italianità è molto sentita e secondo me lo Stato italiano dovrebbe essere molto più presente. La rete consolare è perfetta, non ci sono problemi. Il problema è che però lo Stato dovrebbe incentivare gli italiani, che ormai sono italo-paraguayani, con programmi di sviluppo per la comunità, in particolare per le seconde e terze generazioni, le quali hanno potenzialità importanti e forte interesse per l'Italia e il prodotto italiano. L'influenza culturale francese è molto forte e si sente anche nel business, mentre l'Italia non ha struttura. Noi facciamo il nostro meglio ma non abbiamo molto supporto dall'Italia.

Quale consiglio, in chiusura, si sente di dare ad un imprenditore che magari è interessato a fare degli investimenti agricoli nel vostro Paese o comunque sui Paesi dell'area?Per quanto riguarda il Mercusu, io credo che il Paraguay sia il Paese che offre maggiori opportunità. Per fare un esempio, il Paraguay è il Paese che ha la minore incidenza fiscale di tutto il Mercusu, stiamo parlando di un 10%. Non c'è tassazione sul reddito personale, l'iva è fissa al 10%, ci sono delle leggi di investimento molto importanti che danno possibilità alle imprese che vogliono investire sia italiane che di qualsiasi parte del mondo, di essere esonerate la 95% dalle tasse dovute per 5 anni, estendibile a 10 anni. L'interesse dello Stato è che ci siano molti investimenti stranieri per poter sviluppare il territorio, un territorio con una capacità di espansione incredibile. Il cuscino d'acqua

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del mondo è sotto il Paraguay, ci sono delle risorse naturali incredibili che sono poco conosciute. Da un punto di vista politico il Paraguay è un Paese paragonabile all'Argentina, con un governo di centro sinistra che però è incastonato in un sistema e in una cultura politica che permette di mantenere nettamente separata la politica propriamente detta dall'economia.

News ITALIA PRESS

NEWSITALIAPRESS

Notiziario Italic Business News News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 211 - Anno XVI, 28 Ottobre 2009, 13:24:00

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Eventi

XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane allEstero - Salerno 24-28 ottobre 2009

Brasile: grandi opportunità per aziende piccole ma consorziate

Il Presidente della CCIE di Rio De Janeiro, Raffaele De Luca, passa in rassegna le business opportunities: 2011 anno dell'Italia in Brasile; 2014 i Campionati Mondiali di Calcio; 2016 Olimpiadi

28.10.2009 13:10:24

Salerno - A margine della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero in svolgimento a Salerno, il Presidente Raffaele Di Luca della Camera di Commercio Italiana di Rio De Janeiro fa il punto della situazione sulle possibilità di investimento nel Paese, in una fase storica in cui il Brasile è al centro di un calendario di grandi eventi internazionali, alcuni dei quali vedono proprio l'Italia protagonista.

Rio De Janeiro sta per diventare il centro di una serie di eventi di portata mondiale: quali saranno in questo contesto le effettive possibilità delle piccole e medie aziende?

Io credo che le PMI debbano organizzarsi in un apposito consorzio, così come noi Camere di Commercio ci stiamo organizzando per creare uno specifico dipartimento per gli eventi. Al momento, come Camera di Commercio, mi sto organizzando per creare un mio dipartimento che spazia dalla parte giuridica a quella commerciale per poter dare il massimo supporto alle aziende che vogliono cogliere l'occasione di questi grandi eventi. Bisogna creare i presupposti per permettere alle nostre aziende di entrare in questi mega progetti quindi suggerisco che le piccole e medie aziende, con la stessa intelligenza con cui operano per conto proprio, creino dei consorzi. Stiamo per vivere un momento di grande fervore: avremo nel 2011 l'anno dell'Italia in Brasile, quindi un momento di visibilità importante proprio per le nostre aziende; avremo nel 2014 i Campionati Mondiali di Calcio per finire, nel 2016, con le Olimpiadi. Tutto questo comporta la necessità di creare infrastrutture adeguate ad ospitare questi eventi: alberghi, strade metropolitane ed urbane. Stiamo parlando di una realtà come Rio de Janeiro: io ho già dei grossi gruppi consorzi che si stanno attivando. Bisogna muoversi in tempo per aiutare il sistema e le piccole e medie aziende ad essere presenti.

Il Suo consiglio è consorziarsi, ma la PMI) è in grado di consorziarsi?La mia teoria, "estremamente personale", è che il sistema delle piccole e medie imprese non è più valido nella formula in cui esiste e viene attualmente proposta; questa formula è quella che appunto esprime difficoltà a consorziarsi. La possibilità di cambiare pelle le aziende che vogliono andare in Brasile

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l'avranno proprio in occasione di questi grandi eventi. Lo dovranno fare se vorranno entrare nella fase d'oro 2011-2016 in una situazione, per altro, che vede le banche completamente assenti -banche italiane in Brasile non ce ne sono più- e che vedere resistere oramai pochissimi grandi gruppi italiani nel Paese: Fiat, Pirelli, TIM. Il resto, e mi dispiace dirlo, diventa sempre più inespressivo; mi auguro solo che questa opportunità possa rappresentare anche per tutti un momento di cambiamento.

Quali sono gli errori che commette la piccola e media impresa quando si presenta in Brasile?Si presenta impreparata, spesso arriva in Camera di Commercio senza preavviso, o nel Paese senza avre costruito un rapporto con la Camera di Commercio. Mi auguro che il nuovo Presidente Assocamerestero, Augusto Strianese, che viene da Unioncamere e che ha cominciato ben dieci anni fa a diffondere il concetto di internazionalizzazione, lavorando sulle Camere italiane e sulle Camere Italiane all'Estero, possa essere il trainer affinchè le Camere estere si raccordino con le Camere italiane e viceversa, e che le Camere in Italia riescano a costruire sulle PMI così come sulla microimpresa una nuova cultura, per il bene delle imprese, ovviamente.

Il fatto che manchino le banche italiane in Brasile quanto penalizza le aziende italiane di piccole dimensioni che vogliono entrare nel Paese?Molto. Basti guardare a come si comporta la Spagna. Ha comprato e continua a comperare varie banche, non solo in Brasile, per cui c'è all'estero, a partire dal Brasile, una grande facilità di credito per le imprese spagnole che entrano sui mercati esteri, Brasile in testa. E i risultati si vedono. Se una azienda spagnola ha credito in Spagna automaticamente ha credito in Brasile o nel paese dove lavora, per cui, oggi come oggi, per pensare di rafforzare gli investimenti dobbiamo pensare a come avere il supporto delle banche. Abbiamo organi come SIMEST, SACE che non sono alla portata della piccola impresa, non sono una risposta alla necessità di credito della PMI, piuttosto lo sono per le poche, pochiessime grandi aziende. L'ICE fa il suo lavoro, che rispettiamo, ma purtroppo alla fine lavora solo nella propiezione delle grandi aziende, quelle che l'Italia non ha più -non le ha più a casa, in Italia, figurarsi all'estero. Se ci mettessero in condizioni di lavorare noi, noi Camere di Commercio Italiane all'estero, sui sei milioni di piccoli imprenditori, l'ICE lavorerebbe meglio sulla grande azienda e la piccola non sarebbe penalizzata, anzi.

L'talianità in Brasile è ancora un valore aggiunto per l'azienda italiana che intende andare a operare nel Paese?Certamente, perché l'attuale generazione, figlia di quella dalla valigia di cartone, è ricca di professionisti, avvocati, medici, ingegneri e questo favorisce il dialogo tra i due Paesi; questa è una generazione che può costruire l'immagine italiana nel Paese e un ponte autentico.

Tra questi italo-brasiliani vi sono imprenditori pr oiettati a investire in Italia?In Brasile c'è una burocrazia agile, così non è in Italia, la burocrazia italiana è tutt'altro che agile. In Brasile si facilitano le aziende, qui la burocrazia mette il bastone fra le ruote alle aziende, le si appesantisce di una serie di ostacoli. Questo è un deterrente per la generazione di italo-brasiliani imprenditori che si muove sui mercati internazionali.

IL DENARO

espansione internazionale

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Pmi, al via gli incontri bilaterali Duecento le aziende che rappresentano la Campania. Oggi spazio all'export L'internazionalizzazione delle imprese del territorio campano come base "per il rilancio dell'economia del Paese". Con questo messaggio del neopresidente di Assocamerestero, Augusto Strianese, si è aperta la prima giornata di incontri bilaterali tra imprenditori del territorio campano, buyers provenienti da 16 Paesi del bacino del Mediterraneo, e i rappresentanti delle 74 Camere di Commercio italiane all'estero. DILETTA TURCO

A rappresentare l'economia della Campania, circa 200 aziende, di medie e piccole dimensioni, per la stragrande maggioranza provenienti dalla provincia di Salerno. Sei i settori produttivi selezionati: abbigliamento, agroalimentare, artigianato artistico, florovivaismo, legno-arredo ed edilizia, nautica da diporto e turismo. La seconda giornata di incontri, in programma oggi, prevede, invece la presenza dei consorzi di export di circa 50 città italiane, che si relazioneranno alle Camere di Commercio presenti. Obiettivo: la strutturazione di una strategia di sviluppo ed implementazione dell'export campano nelle aree geo-economiche emergenti. Ad aprire l'incontro di questa mattina Antonio Paoletti, vicepresidente di Unioncamere, il quale ha sottolineato "l'importanza di allargare il tavolo per l'internazionalizzazione anche ai presidenti delle Camere di Commercio Italiane all'Estero. Si sta mettendo in moto", aggiunge, "un meccanismo nuovo, e lo dimostra anche il lavoro di questi giorni, un meccanismo di sistema che sta coinvolgendo le Camere di Commercio Italiane, le Camere di Commercio Italiane all'Estero e le Camere Miste. La mission è chiara: far conoscere il prodotto italiano all'estero". Su questo tema interviene Sandro Pettinato, responsabile Internazionalizzazione di Unioncamere. "80 milioni di euro", spiega, "le risorse finanziarie che il sistema camerale investe annualmente per l'internazinalizzazione; in particolare per attività di formazione, per l'assistenza alle imprese, per la partecipazione a fiere e alle attività di import/export, per missioni commerciali. Inoltre, per razionalizzare le iniziative, è stato creato un network delle attività". Di qualità ed eccellenza si è discusso nella sessione di incontri one-to-one in programma ieri. A rappresentare l'eccellenza agroalimentare della Campania, decine e decine di imprese del territorio che provengono dal comparto lattiero-caseario, viti-vinicolo, ortofrutta e prodotti di quarta gamma. Settore di maggiore appeal nel contesto europeo, che ha visto la presenza di buyers provenienti da Francia, Germania, Ungheria, Inghilterra, Marocco, Spagna. Eccellenza collegata con lo stretto rapporto con il territorio. A rappresentare, nella giornata di ieri, il tessuto produttivo campano agli incontri bilaterali con gli operatori economici di molti Paesi europei del bacino del Mediterraneo, proprio la miriade di piccole e piccolissime imprese, spesso a conduzione familiare, che portano avanti l'economia della provincia di Salerno e delle altre della regione. "Le priorità che il sistema camerale nel suo complesso è chiamato a rispettare", spiega Claudio Gagliardi, neo segretario generale di Unioncamere, "sono l'innovazione, il rilancio competitivo del territorio, l'accesso al credito e la formazione".

del 28-10-2009 num. 201 - pag. II

IL DENARO

espansione internazionale

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Cooperazione, patto da 100 mln Siglata l'intesa tra Regione, Città della scienza e Camere di commercio europee Cento milioni di euro per la cooperazione interregionale europea. E' stato sottoscritto ieri, durante la XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, l'accordo di programma tra la Regione Campania e i rappresentanti di alcune Camere di Commercio europee che prevede la realizzazione di un sistema di antenne operative, presenti in tutti territori coinvolti nella piattaforma, atte a diffondere e mettere a confronto le best practices dei singoli Paesi coinvolti nei processi innovativi globali. DILETTA TURCO

Quattro i settori individuati dall'obiettivo sette del Por Fesr Campania 200-2013: ambiente e risorse culturali, ricerca ed innovazione, sviluppo produttivo e degli scambi, accessibilità. A sottoscrivere l'accordo, oltre a Mariano Marchetiello, dirigente regionale del settore studio e gestione progetti Ue ed Edoardo Imperiale, direttore generale di Città della Scienza spa, individuata come soggetto attuatore del programma di cooperazione territoriale europea, i delegati delle Camere di Commercio Italiane di Barcellona (promossa come centro di coordinazione), Bratislava, Belgrado, Bruxelles, Budapest, Francoforte, Lione, Londra, Lisbona e Sofia. Parte della piattaforma sarà dedicata anche ai Paesi della sponda sud del Mediterraneo, per il cui coinvolgimento sarà impegnato il dieci per cento delle risorse messe a disposizione. "L'accordo firmato con le Camere di Commercio di aree territoriali strategiche, come quelle dell'Europa orientale", dice Edoardo Imperiale, direttore generale di Città della Scienza Spa, "porta ad un nuovo livello i programmi di cooperazione territoriale della Regione Campania. Passiamo infatti da una fase progettuale ad una fase concretamente operativa, con l'attivazione delle antenne territoriali, strumenti di riferimento per la valutazione dei partenariati geografici". All'interno del networking europeo delle buone prassi saranno inserite le opportunità e le esperienze delle singole realtà territoriali che si confronteranno, i casi di successo nei comparti tematici e le metodologie esportabili e replicabili in un contesto multi regionale. "Le antenne territoriali", sottolinea Mariano Marchetiello, "serviranno a far capire a tutti i soggetti coinvolti quelle che sono le necessità dei territori, le metodologie per affrontarle e superarle. Sarà una rete di dialogo non solo tra Regione e Camere di Commercio, ma anche tra le stesse strutture camerali". Prossimo step della piattaforma europea di cooperazione, il 15 e 16 dicembre prossimi, a Napoli, data in cui i membri della rete sottoscriveranno la lettera comune d'intenti; nel primo trimestre del 2010, inoltre, sempre Napoli sarà la sede di un Salone europeo delle buone prassi per la cooperazione territoriale. Il tavolo di lavoro di ieri pomeriggio porta alla luce anche le esigenze dei diversi contesti territoriali che si sono confrontati. Sono le infrastrutture e l'innovazione tecnologica i settori al centro del confronto tra i Paesi europei. La necessità di una rete di cooperazione europea parte, quindi, dagli elementi che fanno da base ai collegamenti tra i territori: porti, aeroporti, reti ferroviarie del corridoio otto sono i punti di avvio su cui poi intessere lo scambio delle buon pratiche nei settori economici tipici dei territori. Dall'agroalimentare al risparmio energetico, dalla cultura al turismo.

del 28-10-2009 num. 201 - pag. II

IL VELINO

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ECO - Assocamerestero, Tosana: In Cina per sostenibilità ambiente

Roma, 28 ott (Velino) - Due progetti, “uno sulla sostenibilità ambientale intesa come sostenibilità non solo di tecniche di riciclaggio ma anche energie rinnovabili”, “l’altro sull’industria aeronautica ed aerospaziale” e... L’opportunità forse più importante in assoluto, in Cina. “Il mercato cinese, sia per quanto riguarda l’ecocompatibilità ed eco sostenibilità, sia per quanto riguarda il settore aerospaziale, offre ...

(com/dam) 28 ott 2009 19:59

TOP

IL VELINO

ECO - Assocamerestero, Lotti: Non male export italiano in Svizzera

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Roma, 28 ott (Velino) - “Su mercati importantissimi come la Francia, l’Inghilterra e la Germania, le nostre esportazioni hanno perso mediamente circa 40 per cento, sulla Svizzera l’Italia ha perso solamente l’8 per cento”... La Camera di Commercio Italiana in Svizzera, consapevole della centralità nell’economia italiana della Svizzera, da anni sta lavorando alla sinergizzazione dei propri servizi e delle proprie attivi...

(com/dam) 28 ott 2009 16:52

INFORM

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INFORM - N. 199 - 28 ottobre 2009

CONVENTION CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO

il Presidente della Camera di Commercio Italiana di Montevideo, Manuel Ascer, traccia un primo bilancio

SALERNO - A margine della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, svoltasi a Salerno, il Presidente della Camera di Commercio Italiana di Montevideo, Manuel Ascer, traccia un primo bilancio dell'evento.

Presidente, può farci un primo bilancio della Convention e della nuova presidenza Assocamerestero a guida italiana?

Uno degli elementi più interessanti è certamente il gruppo dei nuovi Consiglieri e la Presidenza di Augusto Strianese. La componente estera ha scelto i sette rappresentanti delle aree geografiche, i due consiglieri e il rappresentante dei Segretari generali. Da parte italiana si è avuta una l'elezione di esponenti di peso come il Presidente di Unioncamere Dardanello, il Presidente della Camera di Torino, e altre Camere particolarmente significative nel panorama nazionale. Con l'elezione di Strianese, Presidente della CCIAA di Salerno, alla guida di Assocamerestero, e la Vice presidenza andata al Presidente della CCIE di Londra, Leonardo Simonelli, si aprono nuovi scenari e nuovi equilibri. Personalmente mi aspetto un lavoro importante nelle relazioni tra l'estero e la nostra componente italiana, che poi è il fulcro dell'intera nostra attività.

Una presidenza italiana, quella a guida Strianese, dopo una presidenza estera, quella di Edoardo Pollastri, peraltro durata sette anni. Come cambierà Assocamerestero?

Difficile prevederlo. Io penso che un Presidente di una Camera italiana come quella di Salerno e una personalità forte come Strianese, peraltro molto preparato e impegnato sull'internazionalizzazione, possa rappresentare una crescita importante. È certo che si apre una nuova fase. Strianese potrebbe rappresentare il giusto anello di congiunzione tra l'imprenditoria italiana e le Camere estere.

In questi giorni si è sottolineato molto il fatto che dalla crisi si uscirà esclusivamente con nuove regole e recupero del sistema di valori. Condivide?

Sicuramente sono gli elementi fondamentali, ma credo sia anche importante lavorare sulla reciproca conoscenza. Noi in America Latina abbiamo bisogno di un maggiore appoggio e una maggiore sensibilità da parte non solo dell'Europa politica ma anche da parte dell'Italia e dell'Europa imprenditoriale, che approfitta poco dell'"altra Italia", quella che vive e si muove all'estero, e soprattutto nei nostri Paesi dell'America Latina. Credo che il messaggio sia proprio questo: conosciamoci meglio, approfondiamo i nostri rapporti.

L'idea di portare 112 buyers in questa Convention è certamente innovativa rispetto al modello tradizionale. Condivide questa impostazione?

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Ho vissuto praticamente tutte le diciotto edizioni della Convention, e credo che il modello della 18ª sia innovativo, concreto e adatto a questo momento storico, dove, accanto alle parole e alla riflessione politico-strategica, bisogna passare ai fatti e dare segnali concreti immediati. (Inform)

NEWSITALIAPRESS

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Primo Piano

XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, 24-28 ottobre 2009, Salerno

La CCIE di Rio de Janeiro presenta il Progetto "Verace Pizza Napoletana" per far crescere l'export con la pizza

Sao Paulo, con circa 16 milioni di abitanti, vanta il primato di servire "in media 1.000 di pizze al giorno", con 8.000 pizzerie, seguita dalla città di Rio de Janeiro con circa 3.700 tra pizzerie e ristoranti italiani

28.10.2009 19:10:03

Salerno - La Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro ha avuto l´approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del progetto intitolato Verace Pizza Napoletana "Questo progetto, data le sue caratteristiche innovative, è stato approvato in via prioritaria dal Ministero", così esordisce il Presidente della Camera di Commercio Italiana di Rio, Raffaele Di Luca, che su questo progetto proprio in questi giorni di lavori della XVIII Convention delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, che si è conclusa oggi a Salerno, sta lavorando per il coinvolgimento fattivo della Regione Campania "sono un napoletano innamorato della mia terra, che malgrado i miei 58 anni continuo illudermi e sperare che le Istituzioni campane vogliano investire per il sostenere il patrimonio della Campania nel mondo".

Sono tre gli obiettivi principali del progetto: Preservare la tradizione della pizza napoletana; Stimolare il turismo enogastronomico; Promuovere prodotti italiani collegati all'elaborazione ed al consumo della pizza

Il Brasile è un Paese che ha, oggi , una popolazione di 190 milioni di abitanti di cui almeno 30 milioni di cittadini residenti che vantano una discendenza ed un cognome di chiare origini italiane, un milione di persone attualmente é in possesso di passaporto italiano o con pratica presso il Consolato italiano in fase di rilascio ed almeno un altro milione di persone ha inoltrato richiesta di concessione del passaporto in base alle vigenti leggi dello Stato italiano in materia di cittadinanza.

La capitale dell´omonimo Stato, Sao Paulo, con circa 16 milioni di abitanti , vanta il primato di servire "in media un milione di pizze al giorno", con 8.000 pizzerie seguita dalla città di Rio de Janeiro con circa 3.700 tra pizzerie e ristoranti italiani . In tutto il Brasile la stessa pizza é al

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primo posto per preferenza alimentare, considerando la fascia socioeconomica attiva tra un livello medio basso e quello alto, parliamo di almeno un pubblico attivo di 90 milioni di

abitanti. "In Brasile la pizza ha sofferto degli addattamenti alla realtà locale. Oltre agli aspetti culturali, non sono da sottovalutare gli aspetti della disponibilità o meno degli ingredienti considerati ideali. Sappiamo che la pizza napoletana è simbolo di italianità nel mondo, e quindi siamo convinti che far conoscere le differenze tra quello che in Italia è considerato come la vera pizza e quello che si consuma in Brasile nella stragrande maggioranza delle pizzerie locali, è una forma anche di divulgare i prodotti italiani quali ad esempio il pomodoro e l´olio di oliva insostituibili per la bontà e qualità del sapore nonchè di divulgare i luoghi di produzione e di degustazione dove la cultura del mangiar bene e sano è ancora un valore importante" spiega Di Luca.

Il programma delle attività del Progetto della CCIE di Di Luca prevede: il Corso Maestro Pizzaiolo; Missioni di imprese campane del settore agroalimentar; Pubblicazione dal titolo 'Pizza Verace Napoletana'

Il Corso Maestro Pizzaiolo è destinato agli studenti di Gastronomia di due prestigiose Università di Rio de Janeiro e São Paulo, rispettivamente Universidade Estácio de Sá e Universidade Anhembi-Morumbi in partnership con l´Associazione della Verace Pizza Napoletana. "L'idea è utilizzare la metodologia dei corsi dell´Associazione della Verace Pizza Napoletana, addatandole alla realtà del mercato brasiliano ed appoggiarci su due strutture accademiche rinomate e che hanno l´infrastruttura adatta e le migliori forme di divulgazione verso il pubblico target; condizioni fondamentali per la realizzazione del corso".

Promuovere missioni istituzionali ed imprenditoriali in partnership con le Camere di Commercio, Indutria, Agricoltura della Campania, e con ENCO Engineering & Consulting, azienda com sede a Napoli ed associata alla Camera di Rio, è l'altro punto programmatico. "Avvalendoci della sperienza della nostra Camera di Commercio nell´organizzazione di workshops tra imprese italiane e brasiliane e cogliendo l´occasione di un progetto dove il prodotto agroalimentare italiano DOC sarà messo in rilievo in diverse iniziative congiunte, realizzeremo una o più missioni di imprese del settore agroalimentare campano con lo scopo di aumentare l´export di prodotti alimentari campani verso il Brasile".Infine, la Camera pubblicherà un libretto, dal titolo 'Pizza Verace Napoletana', con informazioni storiche, peculiarità, fotografie e notizie del Circuito della Pizza Verace Napoletana. Il libretto sarà distribuito agli studenti dei Corsi Pizzaiolo, ai clienti delle pizzerie partecipanti del Circuito, agli associati della Camera e durante gli altri eventi del progetto.

"La pizza è un triano per l'export dei prodotti campani, molte aziende lo hanno capito non da oggi, mi auguro che le Istituzioni finalmente se ne rendano conto e si mettano al lavoro" conclude Raffaele Di Luca.

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AISE 29/10/2009 ore 19.56

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Commercio Estero

"EUROCAMPANIA AGRIFOOD TOUR": LA REGIONE CAMPANIA IN EUROPA ATTRAVERSO IL SISTEMA DELLE CCIE SALERNO\ aise\ - Oltre 100 visite istituzionali in 10 Paesi Europei nell’arco di 14 giorni. Sono questi i numeri del progetto "Eurocampania Agrifood tour", una missione realizzata dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania per promuovere i prodotti della Campania in Europa. Un progetto è stato condotto dall’assessore regionale all’Agricoltura, Gianfranco Nappi, in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno e in particolare con Intertrade, l’azienda speciale per l’internazionalizzazione. Un iniziativa realizzata sul lavoro portato avanti sul territorio dal sistema delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE). Oggi, a conclusione della "Campania International Week", la settimana dedicata all’economia e agli scambi internazionali voluta dalla Camera di Commercio di Salerno in accordo con la Regione Campania, la Provincia e il Comune di Salerno nell’ambito della XVIII Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero conclusasi il 28 ottobre scorso, l’assessore Nappi ha presentato i risultati del tour di 14 giorni e le proiezioni di lavoro dei prossimi mesi. "Un progetto di promozione dei prodotti agroalimentari che credo non abbia precedenti tra le iniziative istituzionali della Regione Campania", ha commentato Nappi, "sia in termini di intensità che di coinvolgimenti e di cooperazioni con le istituzioni nazionali all’estero, a cominciare dal sistema delle CCIE. Ho trovato un grande interesse per i nostri prodotti", ha sottolineato l’assessore, "e contestualmente ho verificato la difficoltà delle nostre imprese, delle associazioni di categoria delle imprese a organizzare l’offerta, in una parola, a "fare sistema". La promozione della Campania nei mercati all’estero è, secondo l’assessore, "sottodimensionata" e incontrando i nostri Ambasciatori, i rappresentanti dell’Ice, i rappresentanti e dirigenti delle Camere di Commercio Italiane "è stata unanime la richiesta di lavorare per fare sistema". "Se riusciamo a fare sistema", ha precisato Nappi, "abbiamo un moltiplicatore di valore aggiunto di capacità competitiva che diventa straordinario. L’export del prodotto campano se ben organizzato può creare nuovi posti di lavoro. E l’organizzazione dell’export campano, nello specifico sul mercato europeo, passa indubbiamente dalla nostra capacità a lavorare bene con le Camere di Commercio Italiane all’Estero che sono radicate in Europa". In ogni Paese la missione ha verificato idee, ipotesi di lavoro, che ora Nappi presenterà ai colleghi della Giunta, al Sistema Camerale campano e al nuovo presidente di Assocamerestero, Augusto Strianese al quale l’assessore ha rivolto i suoi ringraziamenti "per la collaborazione che ha garantito in tutti i Paesi che abbiamo toccato". La seconda edizione del tour "Eurocampania Agrifood" partirà a fine gennaio dell’anno prossimo sugli stessi mercati coinvolti in questa prima edizione, realizzando inoltre una mostra sulla storia dell’alimentazione della Campania: dalle rotte dei Fenici, dei Greci, dei Romani. "Parleremo di grano, olio e vino, fino a arrivare al Barocco", ha aggiunto Nappi, "poiché il Seicento è il secolo in cui si sono manifestate tutte le iniziative culturali, spettacolari del Natale campano". "Nel corso del tour della mostra contiamo di sottoscrivere intese e accordi commerciali", ha proseguito l’assessore che ricorda: "tra il 4 e l’8 dicembre a Napoli ci sarà "Terra Felix", la manifestazione in cui mettiamo in mostra tutti i nostri prodotti. A questo evento abbiamo invitato i buyers, che in questi giorni erano a Salerno per la Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, a venire a Napoli ed incontrarsi con i nostri produttori. Al centro di tutto l’Europa", ha concluso, "specialmente i nuovi mercati dell’Est, ma senza trascurare l’oltreoceano". (aise)

AISE 29/10/2009 ore 18.51

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Commercio Estero

LA CAMPANIA STANZIA 100 MILA EURO PER IL PROGETTO "VERACE PIZZA NAPOLETANA" DELLA CCIE DI RIO DE JANEIRO SALERNO\ aise\ - La Regione Campania investirà 100 mila Euro, sul bilancio 2010 destinato alla promozione dei prodotti agroalimentari campani, sul Progetto "Verace Pizza Napoletana", presentato dalla Camera di Commercio Italiana di Rio de Janeiro(vedi Aise del 29 ottobre h.12.43). L’annuncio è stato dato oggi dall’Assessore regionale campano all'Agricoltura Gianfranco Nappi, a margine della conferenza stampa organizzata nel contesto della "Campania international week", la settimana dedicata all'economia e agli scambi internazionali, che, dopo la XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), oggi ha visto in scena il IV Forum Federexport. Il Progetto nei mesi scorsi era arrivato sul tavolo della Regione, presentato dal Presidente della CCIE di Rio, Raffaele Di Luca, il quale ieri aveva annunciato un incontro con l’Assessore Nappi per discutere la definizione della partecipazione regionale al Progetto. L’investimento regionale sul Progetto rappresenta il primo risultato operativo di sinergia riuscita tra le Istituzioni campane e la rete delle CCIE. Gli obiettivi del Progetto "Verace Pizza Napoletana" sono tre: preservare la tradizione della pizza napoletana; stimolare il turismo enogastronomico; promuovere prodotti italiani collegati all'elaborazione ed al consumo della pizza L’investimento dell’Assessorato andrà a coprire i costi di un workshop che sarà organizzato in Brasile - con obiettivo fare della pizza un traino per l'export dei prodotti campani - e i costi del corso di formazione dei pizzaioli che entreranno nelle cucine di pizzerie e ristoranti italiani nel Paese, a partire da San Paulo dove ogni giorno vengono servite in media 1.000.000 di pizze da 8.000 tra pizzerie e ristoranti italiani, e Rio De Janeiro, città che conta circa 3.700 pizzerie e ristoranti italici. Il corso di formazione è già in fase di definizione da parte della Camera di Commercio. (aise)

AISE

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29/10/2009 ore 14.34

Italiani nel mondo

CONVENTION CCIE/ IN CINA LE OPPORTUNITÀ PIÙ INTERESSANTI PER IL BUSINESS DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE SALERNO\ aise\ - Due progetti, uno sulla sostenibilità ambientale intesa come sostenibilità non solo di tecniche di riciclaggio ma anche energie rinnovabili, l’altro sull’industria aeronautica ed aerospaziale e a sostenere questi progetti una rete che potrebbe arrivare a una trentina di Camere di tutti i continenti: così Claudia Nikolai, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana di Francoforte ieri nella riunione con un gruppo nutrito di CCIE, tra le quali quella cinese di Shanghai, nella giornata conclusiva della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero che dal 24 al 28 ottobre ha portato a Salerno i vertici, Presidenti e Segretari, delle 74 CCIE di 48 Paesi del mondo. "Per l'aerospaziale – ha spiegato Nikolai – un numero elevato di imprese di piccole dimensioni che agiscono come subfornitori di primo o secondo livello per le grandi imprese. Il progetto lo abbiamo impostato per dare una chance di conversione industriale a tanti subfornitori del settore automotive che sono in crisi ma che hanno tutte le potenzialità per entrare in contatto con il settore aerospaziale che è meno in crisi degli altri". "Il mercato cinese, sia per quanto riguarda l’ecocompatibilità ed eco sostenibilità, sia per quanto riguarda il settore aerospaziale, offre in questo momento delle grosse opportunità d’affari importanti", ha dichiarato Elena Tosana a capo della CCIE di Shangai che, in vista dell’Expo in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2010, ha aggiunto: "l’Expò internazionale ha come tema l’ecosostenibilità e lo slogan con cui la municipalità di Shanghai e il governo cinese hanno promosso questo evento è "better city, better life". Questo identifica di fatto l’obiettivo del governo cinese di rendere la Cina un mercato in grado di attrarre investimenti e ovviamente di sviluppare il proprio mercato interno nella produzione di tecnologie e di prodotti e soprattutto di trasformare la Cina in una società molto migliore di quanto non lo sia adesso, perché ovviamente caratterizzata da problemi di elevato inquinamento e non ottimizzato utilizzo delle risorse ambientali". (aise)

AISE

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29/10/2009 ore 12.43

Italiani nel mondo

CONVENTION CCIE/ "VERACE PIZZA NAPOLETANA": PRESENTATO IL PROGETTO DELLA CAMERA DI RIO DE JANEIRO PER FAR CRESCERE L'EXPORT CAMPANO SALERNO\ aise\ - La Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro ha avuto l’approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del progetto intitolato "Verace Pizza Napoletana". Il Progetto è stato presentato ieri a Salerno, nell’ultima giornata della XVIII Convention delle Camere di Commercio Italiane all'Estero. Il Presidente della Camera di Commercio Italiana di Rio, Raffaele Di Luca, che su questo progetto proprio in questi giorni sta lavorando per il coinvolgimento fattivo della Regione Campania, ha dichiarato: "sono un napoletano innamorato della mia terra, che malgrado i miei 58 anni continuo illudermi e sperare che le Istituzioni campane vogliano investire per il sostenere il patrimonio della Campania nel mondo". Sono tre gli obiettivi principali del progetto: preservare la tradizione della pizza napoletana; stimolare il turismo enogastronomico; promuovere prodotti italiani collegati all'elaborazione ed al consumo della pizza. Il Brasile è un Paese che ha, oggi, una popolazione di 190 milioni di abitanti di cui almeno 30 milioni di cittadini residenti che vantano una discendenza ed un cognome di chiare origini italiane, e San Paulo - circa 16 milioni di abitanti - vanta il primato di servire "in media un milione di pizze al giorno", con 8.000 pizzerie, seguita dalla città di Rio de Janeiro con circa 3.700 tra pizzerie e ristoranti italiani. Il programma delle attività del Progetto della CCIE di Di Luca prevede: il Corso Maestro Pizzaiolo; missioni di imprese campane del settore agroalimentare; una pubblicazione dal titolo "Pizza Verace Napoletana". Lo scopo del progetto, ha spiegato Di Luca è quello di "aumentare l’export di prodotti alimentari campani verso il Brasile. La pizza è un traino per l'export dei prodotti campani, molte aziende lo hanno capito non da oggi, mi auguro che le Istituzioni finalmente se ne rendano conto e si mettano al lavoro". (aise)

IL VELINO

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ECO - Assocamerestero, Di Luca: in Brasile servono Pmi consorziate

Roma, 28 ott (Velino) - In Brasile “grandi opportunità per piccole aziende purché consorziate”. Così, a margine dell’ultimo giorno di lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero il... Il presidente Di Luca, ai vertici della Camera da anni, non risparmia le critiche alla retorica italiana delle Pmi: “Non è vero che piccolo è bello. Retorica. Il sistema delle piccole e medie impre...

(com/dam) 28 ott 2009 16:55

IL VELINO

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ECO - Assocamerestero, Bortoletto: agroalimentare, opportunità in Paraguay

Roma, 28 ott (Velino) - Grandi opportunità per le imprese italiane del settore agroalimentare nell’acquisto di terreni per agricoltura e allevamento del bestiame in Paraguay. È quanto è emerso oggi nella mattinata di pres...

(com/dam) 28 ott 2009 17:58

IL VELINO

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ECO - Assocamerestero, Di Luca: al via progetto “Pizza verace” a Rio

Roma, 28 ott (Velino) - La Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro ha avuto l´approvazione da parte del ministero dello Sviluppo Economico del progetto intitolato Verace Pizza Napoletana. Il pro... Sono tre gli obiettivi principali del progetto: preservare la tradizione della pizza napoletana; stimolare il turismo enogastronomico; promuovere prodotti italiani collegati all’elaborazione ed al ...

(com/dam) 28 ott 2009 19:56

AISE

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28/10/2009 ore 19.07

Italiani nel mondo

CONVENTION CCIE/ PRESENTATO IL PROGETTO AGRO MEETING DELLE CAMERE DI COMMERCIO DI ARGENTINA BRASILE PARAGUAY URUGUAY E VENEZUELA SALERNO\ aise\ - Grandi opportunità per le imprese italiane del settore agroalimentare nell'acquisto di terreni per agricoltura e allevamento del bestiame in Paraguay. È quanto emerso oggi nella mattinata di presentazione del Progetto Agro Meeting delle Camere di Commercio Italiane dei Paesi del Mercosur. Il Progetto, volto a sostenere gli investimenti italiani in Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela nel settore agroalimentare, è stato presentato dal Coordinatore Massimo Bortoletto, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana del Paraguay, nel contesto dell’ultima mattinata di lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero. "I termini d'investimento sono decisamente competitivi", ha spiegato Bortoletto. "L’azienda che voglia fare agricoltura in Paraguay, Paese quinto produttore di soia, ha la possibilità di acquistare un terreno al costo medio di 2.500 massimo 3.000 dollari l'ettaro; il terreno ha dei livelli di produzione molto alti, nell'arco di quattro anni l’azienda può recuperare completamente il capitale investito". I terreni per l'allevamento del bestiame, inoltre, "hanno prezzi ancora più compressi: andiamo da 50 dollari l'ettaro fino a 1.000 dollari per i terreni che hanno già infrastrutture. L’azienda che voglia comprare un terreno vergine, con 70, massimo 100 dollari l'ettaro acquista un ottimo terreno". (aise)

AISE

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27/10/2009 ore 17.55

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CONVENTION CCIE/ I PRESIDENTI DELLE CAMERE DI COMMERCIO FANNO IL PUNTO SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE SALERNO\ aise\ - I lavori della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, in corso a Salerno fino a domani, sono proseguiti nella mattinata di oggi con la Consulta dei Presidenti delle Aziende Speciali per l’Internazionalizzazione. Ad aprire l’incontro Antonio Paoletti, Vice Presidente Unioncamere, che ha sottolineato l’importanza di allargare il tavolo per l’internazionalizzazione anche ai Presidenti delle Camere di Commercio Italiane all’Estero. "Si sta mettendo in moto un meccanismo nuovo, e lo dimostra anche il lavoro di questi giorni, un meccanismo di sistema che sta coinvolgendo le Camere di Commercio Italiane, le Camere di Commercio Italiane all’Estero e le Camere Miste. La mission è chiara: far conoscere il prodotto italiano all’estero". Su questo tema è intervenuto Sandro Pettinato, responsabile Internazionalizzazione di Unioncamere, che ha illustrato le attività realizzate dal tavolo per l’internazionalizzazione. "80 milioni di euro le risorse finanziarie che il sistema camerale investe annualmente; in particolare per attività di formazione, per l’assistenza alle imprese, per la partecipazione a fiere e alle attività di import/export, per missioni commerciali. Inoltre, per razionalizzare le iniziative, è stato creato un network delle attività". Chiudendo il suo intervento, Pettinato ha ricordato l’importanza dello scambio di informazioni tra le Camere italiane e quelle estere per stabilire obiettivi e missioni comuni e razionalizzare così gli interventi nel segno di maggior risparmio e maggiore efficacia. Dopo l’intervenuto del Direttore Generale di Promofirenze, Luigi Boldrin, l’incontro è entrato nel vivo con il dibattito che ha visto intervenire i Presidenti di alcune delle più importanti CCIE: il Venezuela ha sottolineato l’importanza dei nuovi mercati e delle nuove opportunità a questi legati, e ha invitato a non dimenticare l’importanza strategica dei mercati "tradizionali" di Francia, Germania, Stati Uniti; l’Ungheria ha sollevato la questione dell’importanza dell’accordo con il mondo finanziario, aggiungendo che "occorre cercare e proporre alle imprese soluzioni innovative, perché la parola chiave è innovazione e le Camere di Commercio hanno tutti gli strumenti per fornire alle aziende questi servizi"; le Camere di Marsiglia, Nizza e Atene sottolineando l’importanza di assicurare attenzione ai mercati emergenti, hanno richiamato il rischio di perdere di vista i mercati "vicini", il cosiddetto "mercato domestico" dell’Europa. A chiusura dell’incontro è intervenuto Claudio Gagliardi, neo Segretario Generale di Unioncamere, ricordando che "le priorità che il sistema camerale nel suo complesso è chiamato a rispettare sono l’innovazione, il rilancio competitivo del territorio a cui si lega il problema delle infrastrutture, la facilitazione ad accedere al credito da parte delle imprese e la formazione. Non meno importante è la tutela del Made in Italy nel mondo che dobbiamo imparare a valorizzare e tutelare". (aise)

AISE

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27/10/2009 ore 17.17

Italiani nel mondo

CONVENTION CCIE/ A SALERNO LE CAMERE DI COMMERCIO INCONTRANO GLI IMPRENDITORI SALERNO\ aise\ - Un’opportunità unica per rafforzare i rapporti della rete camerale italiana all’estero con tutti i soggetti della promotion nazionale, ma anche direttamente con le aziende proiettate a muoversi sui mercati internazionali, attraverso la realizzazioni di incontri one to one tra delegati camerali, buyers e aziende produttrici campane. È quanto è andato in scena oggi, e proseguirà domani 28 ottobre, a Salerno, alla XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, che, per la prima volta, ha abbinato ai lavori congressuali tradizionali gli incontri di business non soltanto con le Camere direttamente, ma anche con una partecipazione qualificata di 112 buyers provenienti da tutto il mondo e selezionati direttamente dalle 74 Camere, i quali in due giorni, incontreranno circa 200 aziende campane. Gabor Furedi, Segretario Generale della CCIE Ungheria, spiega che "l’imprenditore è già bravo di per sé, non ha bisogno delle Camera, può fare il suo business tranquillamente. Quello che però la Camera può dare, come valore aggiunto, è fargli fare meno errori possibili e trovare la strada più veloce. Perdere meno tempo e meno soldi. La Camera non aiuta a vendere, però dà consigli molto utili in termini di sostegno e promozione sul territorio". Presidente della Camera di Commercio dell’Uruguay, Manuel Ascer testimonia un clima nettamente positivo: "nel mio Paese – assicura – aiuterò gli imprenditori che hanno voglia di investire sul nostro territorio. Bisogna lavorare secondo un percorso di continuità, gli incontri di oggi non devono rimanere fine a se stessi, rischierebbero di essere un workshop come tanti". Con sicurezza il Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana a Rio de Janeiro, Basilio Catrini, afferma che il Brasile rappresenta il Paese che offre più opportunità al mercato italiano, non solo per la sua ricchezza, o per il suo essere un Paese in continua crescita dove poco si sono sentiti gli effetti della crisi, ma soprattutto per la sua vicinanza alla cultura italiana. "Tante – sottolinea – le occasioni che permetteranno al mercato italiano in Brasile di disporre di un’ampia vetrina: il 2011 sarà l’anno dedicato al nostro Paese che vedrà in terra brasiliana la promozione di una lunga serie di eventi, il 2014 sarà quello dei campionati mondiali di calcio, il 2016 quello che vedrà accendere la fiaccola olimpica, e già è stata fatta l’iscrizione per l’Expo del 2020. Non dobbiamo assolutamente dimenticare gli investimenti, specialmente nelle infrastrutture, previsti in un piano per l’accelerazione dello sviluppo in Brasile". Il Segretario generale di Londra, Christian Fianco, apprezza molto la scelta di fare della convention un momento di incontri di business. "Il settore che più è interessato al mercato britannico, e non solo Londra ma anche Edimburgo, Glasgow e Liverpool, è l’agroalimentare, in particolare il settore vitivinicolo". "A Singapore il nostro sport preferito è mangiare" esordisce Erica Marcellan, Development Management CCIE di Singapore che, entusiasta degli incontri avuti nel corso della mattinata, afferma che l’agroalimentare è il settore che più di ogni altro ha ottime possibilità di entrare nel mercato orientale. Nessuna vendita ma trasferimento di now how è quello che propone Giosuè Grimaldi, amministratore di Grimaldi Management, presente anche in rappresentanza di ASSOCONSULT, società di consulenza. "La mia presenza è in virtù di un progetto che tende a favorire l’internazionalizzazione non di prodotti ma di competenze. Siamo convinti che nella fase attuale sia prioritario porsi l’obiettivo di porre al centro dell’attenzione le competenze e il loro trasferimento dai mercati più avanzati a quelli in fase di crescita". Oltre agli incontri con le Camere di Commercio, le imprese hanno avuto la possibilità di incontrare oltre 100 buyer iscritti e selezionati dalle CCIE e provenienti da Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Romania, Svizzera, Spagna, Svezia, turchia, Tunisia, Regno Unito, Malta, Marocco, Portogallo; Egitto; Israele. I settori merceologici coinvolti sono l’abbigliamento, l’agroalimentare, il florovivaismo, il legno-arredo, la nautica da diporto e il turismo. (aise)

AISE

27/10/2009 ore 17.17

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Italiani nel mondo

CONVENTION CCIE/ A SALERNO LE CAMERE DI COMMERCIO INCONTRANO GLI IMPRENDITORI SALERNO\ aise\ - Un’opportunità unica per rafforzare i rapporti della rete camerale italiana all’estero con tutti i soggetti della promotion nazionale, ma anche direttamente con le aziende proiettate a muoversi sui mercati internazionali, attraverso la realizzazioni di incontri one to one tra delegati camerali, buyers e aziende produttrici campane. È quanto è andato in scena oggi, e proseguirà domani 28 ottobre, a Salerno, alla XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, che, per la prima volta, ha abbinato ai lavori congressuali tradizionali gli incontri di business non soltanto con le Camere direttamente, ma anche con una partecipazione qualificata di 112 buyers provenienti da tutto il mondo e selezionati direttamente dalle 74 Camere, i quali in due giorni, incontreranno circa 200 aziende campane. Gabor Furedi, Segretario Generale della CCIE Ungheria, spiega che "l’imprenditore è già bravo di per sé, non ha bisogno delle Camera, può fare il suo business tranquillamente. Quello che però la Camera può dare, come valore aggiunto, è fargli fare meno errori possibili e trovare la strada più veloce. Perdere meno tempo e meno soldi. La Camera non aiuta a vendere, però dà consigli molto utili in termini di sostegno e promozione sul territorio". Presidente della Camera di Commercio dell’Uruguay, Manuel Ascer testimonia un clima nettamente positivo: "nel mio Paese – assicura – aiuterò gli imprenditori che hanno voglia di investire sul nostro territorio. Bisogna lavorare secondo un percorso di continuità, gli incontri di oggi non devono rimanere fine a se stessi, rischierebbero di essere un workshop come tanti". Con sicurezza il Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana a Rio de Janeiro, Basilio Catrini, afferma che il Brasile rappresenta il Paese che offre più opportunità al mercato italiano, non solo per la sua ricchezza, o per il suo essere un Paese in continua crescita dove poco si sono sentiti gli effetti della crisi, ma soprattutto per la sua vicinanza alla cultura italiana. "Tante – sottolinea – le occasioni che permetteranno al mercato italiano in Brasile di disporre di un’ampia vetrina: il 2011 sarà l’anno dedicato al nostro Paese che vedrà in terra brasiliana la promozione di una lunga serie di eventi, il 2014 sarà quello dei campionati mondiali di calcio, il 2016 quello che vedrà accendere la fiaccola olimpica, e già è stata fatta l’iscrizione per l’Expo del 2020. Non dobbiamo assolutamente dimenticare gli investimenti, specialmente nelle infrastrutture, previsti in un piano per l’accelerazione dello sviluppo in Brasile". Il Segretario generale di Londra, Christian Fianco, apprezza molto la scelta di fare della convention un momento di incontri di business. "Il settore che più è interessato al mercato britannico, e non solo Londra ma anche Edimburgo, Glasgow e Liverpool, è l’agroalimentare, in particolare il settore vitivinicolo". "A Singapore il nostro sport preferito è mangiare" esordisce Erica Marcellan, Development Management CCIE di Singapore che, entusiasta degli incontri avuti nel corso della mattinata, afferma che l’agroalimentare è il settore che più di ogni altro ha ottime possibilità di entrare nel mercato orientale. Nessuna vendita ma trasferimento di now how è quello che propone Giosuè Grimaldi, amministratore di Grimaldi Management, presente anche in rappresentanza di ASSOCONSULT, società di consulenza. "La mia presenza è in virtù di un progetto che tende a favorire l’internazionalizzazione non di prodotti ma di competenze. Siamo convinti che nella fase attuale sia prioritario porsi l’obiettivo di porre al centro dell’attenzione le competenze e il loro trasferimento dai mercati più avanzati a quelli in fase di crescita". Oltre agli incontri con le Camere di Commercio, le imprese hanno avuto la possibilità di incontrare oltre 100 buyer iscritti e selezionati dalle CCIE e provenienti da Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Romania, Svizzera, Spagna, Svezia, turchia, Tunisia, Regno Unito, Malta, Marocco, Portogallo; Egitto; Israele. I settori merceologici coinvolti sono l’abbigliamento, l’agroalimentare, il florovivaismo, il legno-arredo, la nautica da diporto e il turismo. (aise)

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27/10/2009 ore 12.59

Italiani nel mondo

CONVENTION CCIE/ "PROMOZIONE E SVILUPPO PER LA CRESCITA DEI TERRITORI DEL MEZZOGIORNO" IL TEMA AL CENTRO DEI LAVORI DI IERI SALERNO\ aise\ - "Promozione e sviluppo per la crescita dei territori del Mezzogiorno" è stato il tema al centro dei lavori pomeridiani di ieri, 26 ottobre, della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero che terminerà domani a Salerno. Il dibattito è stato aperto dal Presidente del banco di Napoli, Enzo Giustino che ha affrontato il tema della riduzione del numero degli istituti bancari nel sud Italia. È seguito poi l'intervento di Costantino Capone, vicepresidente Unioncamere che ha evidenziato i successi delle imprese del sud all'estero. "Al sud – ha detto – il 70% sono piccole imprese individuali. L'export in Italia nei primi mesi ha avuto un crollo del 24%. Al sud è del 20%. Il comparto positivo è l'agroalimentare.(più 7%). Significa che questo settore è premiato all'estero perché considerato prodotto di qualità". È intervenuto poi, nel dibattito moderato da Attilio Romita, giornalista del TG1, l'Assessore Attività Produttive Provincia di Salerno Generoso Andria che, rivolgendosi alle imprese, ha consigliato loro di attrezzarsi, capitalizzarsi, fare indagini di mercato e controllare che il prodotto introdotto nel mercato di riferimento sia idoneo al territorio. I lavori sono proseguiti poi con l'affrontare il problema attraverso lo sguardo dell'Università. Ad intervenire è stato Raimondo Pasquino, rettore Università degli studi di Salerno che ha prima stigmatizzato il "provincialismo che caratterizza il confronto con le altre università" e poi parlato della "fuga dei cervelli" ricordando che "questi studenti e futuri professionisti siamo noi che li formiamo". Quindi, occorre puntare sulla formazione, che oggi risulta carente ed educare all'esercizio della professione. Sono seguiti gli interventi di Andrea Annunziata, Presidente dell'Autorità portuale di Salerno, che ha parlato della necessità di infrastrutture; Francesco Puma, Segretario Generale Autorità di bacino fiume Po, che ha riportato l'esperienza proficua dei rapporti tra le istituzioni; e Pietro Giovanni Buzzo, già sovrintendente archeologo dei siti di Napoli e Pompei, che ha parlato di un intreccio virtuoso tra le istituzioni. Ha partecipato a questa sessione anche il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Giuseppe Maria Reina che ha sottolineato l'importanza del ruolo della politica. "Noi tutti - ha detto in proposito – commettiamo un errore grave quando deprezziamo la politica. Nella società la politica è il valore più importante; denigrarla significa avvelenare la società stessa. Le responsabilità degli uomini che praticano la politica vanno additate nello specifico. Non esistono i politici come categorie; esiste il diritto di esercitare questa funzione per il bene comune. Dobbiamo tutelare questo valore, se crediamo nella democrazia". Riferendosi all'attuale situazione di crisi, il Sottosegretario ha poi sottolineato che "il sistema bancario deve capire che va sostenuta la ripresa del nostro Paese. Se le banche sono le banche di questo paese devono accompagnare i l processo di crescita e di sviluppo in questa fase di estrema difficoltà; se non lo sanno fare la politica deve trovare un sostituto e riformare il sistema. Se vogliamo che la nostra società sia democratica, è la politica che deve dare una risposta. Occorre una nuova consapevolezza dentro di noi, che non ci sia una divisione tra gli elementi che devono coordinare il lavoro (pubblico e privato) perché il Paese esca dalla crisi". (aise)

AISE

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27/10/2009 ore 12.02

Italiani nel mondo

CONVENTION CCIE/ SIMONELLI (LONDRA): LE CAMERE DI COMMERCIO SONO INTERMEDIARIE DI FIDUCIA SALERNO\ aise\ - "Il lavoro delle Camere di Commercio Italiane all’Estero ha dimostrato l’importanza strategica delle Camere come intermediarie di fiducia. Gli imprenditori italiani, che all’estero hanno fatto bene, possono e devono fare da tramite, da sostegno per incentivare la collaborazione di lungo periodo con le aziende estere". A dichiararlo è Leonardo Simonelli, da oltre 15 anni ai vertici della Camera di Commercio Italiana di Londra, a margine dei lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, in corso a Salerno fino a domani, 28 ottobre. "C’è la consapevolezza che fare affari è difficile ovunque ma questa difficoltà all’estero è ancora più evidente. Questo – spiega Simonelli – perché bisogna conoscere bene il territorio nel quale si lavora. Non vale più la pena di fare "toccate e fuga". È necessario per le imprese cercare delle alleanze che permettano una comprensione delle regole del territorio in cui si opera". Il ruolo delle Camere di Commercio risulta essenziale in questo senso, come afferma il Presidente della CCIE londinese, aggiungendo che "le Camere sono ben inserite nei territori dove si trovano; addirittura ne fanno parte. Loro stesse cercano delle alleanze con il sistema camerale del paese dove si trovano. Cito Londra perché è la realtà che conosco meglio. Le Camere di Commercio sono intermediarie di fiducia, In Italia forse adesso abbiamo perso un po’ il senso e l’importanza di questo lavoro. Non ci crediamo fino in fondo. Dobbiamo ritornare a crederci". Certo, riconosce Simonelli, investire in Italia non è facile: "spesso i passaggi burocratici sono incomprensibili. Specialmente per le aziende che sono abituate a operare in Paesi dove l’investimento risulta al contrario incoraggiato. In Italia la presenza di diversi enti che si sovrappongono rendono tutto più complicato e incomprensibile per gli imprenditori". Quanto all’importanza delle piccole e medie imprese per l’economia del nostro Paese, favorirne il processo di internazionalizzazione è uno degli obiettivi principali delle CCIE. "Quello che può essere considerato un handicap delle piccole imprese, cioè il non essere sufficientemente strutturate, è al tempo stesso un punto di forza perché le rende più flessibili. Ma è di vitale importanza per le piccole realtà l’alleanza. Se in Italia l’importanza dell’alleanza, cioè l’importanza di fare sistema, è stata recepita fino a un certo punto, molto si deve fare perché ciò avvenga anche all’estero; la piccola azienda – ha concluso – deve trovare un partner che la sostenga soprattutto all’estero". (aise)

FIDEST

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Le magnifiche otto a “impreSAmondiale”

Pubblicato da fidest su Martedì, 27 Ottobre 2009

Salerno, La ripresa dei lavori della 18° Conventio n delle Camere di Commercio Italiane nel mondo si è aperta con la prima edizione del Premio “ImpreSAmondiale”, istituito dalla Camera di Commercio di Salerno, in cui vengono premiate le Aziende campane che si sono distinte per il proprio dinamismo sul territorio e per l competitività globale. Si tratta di 8 aziende, scelte per la loro eccellenza, radicate nella provincia più estesa di Italia, con una particolare “vocazione all’internazionalizzazione”. In ex equo, le 8 Aziende hanno ricevuto 2 premi:uno istituzionale, erogato da un Organismo Nazionale che sancisce la selezione della commissione, e l’altro definito in base alla categoria merceologica di riferimento, e forse più ambito, consegnato dalla Camera di Commercio Italiana. AGRIOIL è la prima azienda a ritirare entrambi i premi: una moneta dal forte valore storico e figurativo per la produzione e una Card che di fatto è un pacchetto di servizi gratuiti, chiave di accesso per usufruire di servizi di supporto all’espansione dell’impresa stessa. Il secondo dei premiati è ARTES INGEGNERIA. Una piccola azienda salernitana che propone un Know-how sul disinquinamento, operante nella costruzione e progettazione di impianti composta da 80 elementi che opera nell’ Europa, Sud/Est Asiatico e Golfo Persico. Premio impresa mondiale a CNL LAMBERTI., “Lavorare per i nuovi mercati portando il Made in Italy nel mondo è il nostro punto di forza” ha dichiarato l’azienda. DELICATESSE produttrice di tartufi è l’altra azienda operante nel settore delle produzioni delle conserve alimentari che ritira gli altri ambiti premi. Si aggiudica l’ulteriore premio IMA azienda operante nel settore abrasivi rigidi in Italia e Presenti in Argentina Uruguay Colombia . Il titolare ha sottolineato come “Investire sulla comunicazione internazionale per una piccola realtà locale che nel tempo è diventata 4 in Italia” sia fondamentale. Vincitore Giovanni Imperato ItalianCom. Il nome dell’imprenditore che coincide con il naming dell’impresa come garanzia nel territorio salernitano. “LABCAFFE’ azienda operante nel settore del caffè tostato. Uno dei mercati più selettivi che punta all’alta qualità. Novità: uno sguardo al biologico per l’azienda promotrice del “un profumo dell’anima” Ultima premiata, O.ME.P.S produzione veicoli industriali . Un’impresa a rete,un settore legato alla metalmeccanico che si è posto degli obiettivi totalmente, negli anni raggiunti, in termini di successo grazie a dei partner competenti. “La chiave di lettura del futuro è l’eccellenza, e questo deve essere chiaro a tutti”. Ed è con queste parole, espresse da Giuseppe Tripoli, capo Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Ecomico, e “che riassumono appieno il senso di tutta la manifestazione”, che si conclude la prima edizione di ImpreSA mondiale.

FIDEST

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Le camere di commercio italiane nel mondo

Pubblicato da fidest su Martedì, 27 Ottobre 2009

“Il lavoro delle Camere di Commercio Italiane all’Estero ha dimostrato l’importanza strategica delle Camere come intermediarie di fiducia. Gli imprenditori italiani, che all’estero hanno fatto bene, possono e devono fare da tramite, da sostegno per incentivare la collaborazione di lungo periodo con le aziende estere”. Così esordisce Leonardo Simonelli, Presidente della Camera di Commercio Italiana di Londra, in una lunga intervista a margine dei lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, in svolgimento a Salerno fino al prossimo 28 ottobre a Salerno. Leonardo Simonelli, da oltre 15 anni ai vertici della CCIE di Londra, e da altrettanti membro dei diversi Consigli Assocamerestero, da ieri è Vice Presidente di Assocamerestero. “C’è la consapevolezza che fare affari è difficile ovunque ma questa difficoltà – continua il Presidente Simonelli – all’estero è ancora più evidente. Questo perché bisogna conoscere bene il territorio nel quale si lavora. Non vale più la pena di fare ‘toccate e fuga’. E’ necessario per le imprese cercare delle alleanze che permettano una comprensione delle regole del territorio in cui si opera”. ll ruolo delle Camere di Commercio risulta essenziale in questo senso, come afferma lo stesso Simonelli, aggiungendo che “le Camere sono ben inserite nei territori dove si trovano; addirittura ne fanno parte. Loro stesse cercano delle alleanze con il sistema camerale del paese dove si trovano. Cito Londra perché è la realtà che conosco meglio. Le Camere di Commercio sono intermediarie di fiducia, In Italia forse adesso abbiamo perso un pò il senso e l’importanza di questo lavoro. Non ci crediamo fino in fondo. Dobbiamo ritornare a crederci”. Investire in Italia non è facile e lo evidenzia il Presidente della Camera di Commercio Italiana a Londra ricordando che “spesso i passaggi burocratici sono incomprensibili. Specialmente per le aziende che sono abituate a operare in Paesi dove l’investimento risulta al contrario incoraggiato. In Italia la presenza di diversi enti che si sovrappongono rendono tutto più complicato e incomprensibile per gli imprenditori”. L’importanza delle piccole e medie imprese per l’economia del nostro Paese è un fatto, e favorire il processo di internazionalizzazione di queste imprese è uno degli obiettivi principali delle CCIE. “Quello che può essere considerato un handicap delle piccole imprese – cioè il non essere sufficientemente strutturate - è al tempo stesso un punto di forza perché le rende più flessibili. Ma è di vitale importanza per le piccole realtà l’alleanza. Se in Italia l’importanza dell’alleanza, cioè l’importanza di fare sistema, è stata recepita fino a un certo punto, molto si deve fare perché ciò avvenga anche all’estero; la piccola azienda deve trovare un partner che la sostenga soprattutto all’estero”.

ITALIAN NETWORK

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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - XVIII CONVENTION CIIE - CONSULTA DEI

PRESIDENTI DELLE AZIENDE SPECIALI PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE

(2009-10-27)

Consulta dei Presidenti delle Aziende Speciali per l’Internazionalizzazione delle Camere di Commercio Italiane all'estero oggi a Salerno nel corso della XVIII Convention. Ad aprire l’incontro di questa mattina Antonio Paoletti, Vice Presidente Unioncamere, il quale ha sottolineato l’importanza di allargare il tavolo per l’internazionalizzazione di UNIONCAMERE anche ai Presidenti delle Camere di Commercio Italiane all’Estero. “Si sta mettendo in moto un meccanismo nuovo, e lo dimostra anche il lavoro di questi giorni, un meccanismo di sistema che sta coinvolgendo le Camere di Commercio Italiane, le Camere di Commercio Italiane all’Estero e le Camere Miste. La mission è chiara: far conoscere il prodotto italiano all’estero”. Per Sandro Pettinato, responsabile Internazionalizzazione di Unioncamere è l’importante lo scambio di informazioni tra le Camere italiane e quelle estere per stabilire obiettivi e missioni comuni e razionalizzare così gli interventi: questo significa risparmio dei costi e maggiore efficacia. Intervenendo al dibattito, Luigi Boldrin, Direttore Generale di Promofirenze, ha ricordato che il “Il Gruppo di Internazionalizzazione, in precedenza chiamato gruppo di Torino perchè il primo formale accordo fu firmato sette anni fa a Torino, nasce con l’obiettivo di stabilire una collaborazione tra alcuni soggetti del sistema camerale che nel del tempo hanno pensato di mettere in comune una serie di attività, di progetti e di risorse economiche. Nel tempo abbiamo capito che questa forma di collaborazione aveva bisogno di essere resa più operativa e questo ha portato alla firma di un accordo. Le strutture attualmente aderenti al gruppo di internazionalizzazione sono 21 ma in realtà si tratta di una struttura molto più complessa perché include anche aziende speciali e Unioni Regionali. Il gruppo di Torino ha realizzato una serie di attività tra cui la dotazione di strumenti informativi; lo strumento che abbiamo creato è Newsmercati che vede 34.000 imprese italiane iscritte. Ora stiamo cercando di razionalizzare le attività di missioni all’estero. Su ogni impresa coinvolta viene effettuato uno studio di fattibilità, perché ciò che ci interessa non è portare all’estero grandi numeri ma fare una verifica effettiva delle possibilità che ogni azienda ha di chiudere degli accordi e di fare business”. Quanto alle CCIE: il Venezuela ha sottolineato l’importanza dei nuovi mercati e delle nuove opportunità a questi legati, e ha invitato a non dimenticare l’importanza strategica dei mercati “tradizionali” di Francia, Germania, Stati Uniti; l’Ungheria ha sollevato la questione dell’importanza dell’accordo con il mondo finanziario, aggiungendo che “occorre cercare e proporre alle imprese soluzioni innovative, perchè la parola chiave è innovazione e le Camere di Commercio hanno tutti gli strumenti per fornire alle aziende questi servizi”; le Camere di Marsiglia, Nizza e Atene sottolineando l’importanza di assicurare attenzione ai mercati emergenti hanno richiamato il rischio di perdere di vista i mercati ‘vicini’, il così detto ‘mercato domestico’ dell’Europa. Infine, Claudio Gagliardi, neo Segretario Generale di Unioncamere, ha ricordato che “le priorità che il sistema camerale nel suo complesso è chiamato a rispettare sono l’innovazione, il rilancio competitivo del territorio a cui si lega il problema delle infrastrutture, la facilitazione ad accedere al credito da parte delle imprese e la formazione. Non meno importante è la tutela del Made in Italy nel mondo che dobbimao imparare a valorizzare e tutelare”. (27/10/2009--NIP ITL/ITNET)

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IL VELINO

ECO - Internazionalizzazione,i leader delle Ccie in conclave a Salerno Gagliardi (Unioncamere): Priorità innovazione e rilancio competitivo

Roma, 27 ott (Velino) - Proseguono i lavori della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, in programma a Salerno fino al 28 ottobre. Oggi c’è stata la riunione della Consulta dei president... Intervenendo al dibattito, Luigi Boldrin, direttore generale di Promofirenze, ha ricordato che il “il Gruppo di Internazionalizzazione, in precedenza chiamato Gruppo di Torino perché il primo forma... L’incontro è entrato nel vivo con il dibattito che ha visto intervenire i presidenti di alcune delle più importanti Camere di Commercio Italiane all’Estero: il Venezuela ha sottolineato l’importanz...

(com/sis) 27 ott 2009 18:14

IL DENARO

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espansione internazionale

Salerno finestra sul mondo Competitività sui mercati esteri: ecco le migliori imprese del territorio Salerno culla delle eccellenze produttive che si aprono all'internazionalizzazione. La prima giornata pubblica della Convention porta alla ribalta mondiale le otto imprese salernitane finaliste dI "ImpreSa mondiale". DILETTA TURCO

Il concorso, promosso dalla Camera di Commercio di Salerno, "premia", spiega Carlo Lamura, presidente della commissione esaminatrice nonché rappresentante del ministero per lo Sviluppo Economico, "quelli che sono i talenti imprenditoriali che vantano forti rapporti commerciali con l'estero". Al concorso hanno partecipato ottanta aziende salernitane. Otto le Pmi di Salerno e provincia che ricevono un duplice riconoscimento: il "Follaro internazionale", simbolo della Camera di Commercio di Salerno, e la "ImpreSa card" , pacchetto di servizi di sostegno all'internazionalizzazione delle imprese nelle singole aree economiche a cui rivolgono le proprie attività. Maggiormente premiato il comparto dell'agroalimentare: tre aziende su otto operano in questo settore. A partire dalla Agrioil, azienda di Roccadaspide che produce annualmente 20mila quintali di olio extravergine d'oliva, che esporta principalmente nell'estremo oriente; premiate anche la Delikatesse di Roccapiemonte, leader nella produzione di tartufi freschi e conserve, e il Lab Caffè di Vito Gioia, storico stabilimento di Campagna che esporta caffè tostato in tutto il mondo. Nel settore trasporti premiate la Cnl Lamberti di Nocera Superiore, produttrice di imbarcazioni da diporto, e la Omeps di Battipaglia, azienda specializzata nella produzione e vendita di veicoli industriali. All'Artes Ingegneria di Pasquale Punzo il premio per il settore del trattamento delle acque industriali: per il trading internazionale premiata la Giovanni Imperato di Vietri sul Mare. Riconoscimento anche per la Ima di Renato Aliberti, unica azienda del centro sud a produrre dischi rigidi abrasivi, esportati principalmente nel bacino del Mediterraneo.

I premi Agrioil Artes Ingegneria Cnl - Cantieri nautici Lamberti Delikatesse Imperato Giovanni Industria Mole Abrasive Lab Caffè Omeps del 27-10-2009 num. 200 - pag. III

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IL DENARO

espansione internazionale

Fare sistema per lo sviluppo Rete a sostegno del made in Italy, patto Unioncamere-ministero dello Sviluppo Fare sistema. E' questo l'imperativo comune che fa da sottofondo alla prima giornata pubblica della Convention mondiale delle Camere di Commercio italiane all'estero. E che vede come primo interlocutore le Pmi, chiamate a fronteggiare una crisi globale che può essere superata soltanto attraverso l'eccellenza e l'apertura all'internazionalizzazione. DILETTA TURCO

Sono proprio le pmi del territorio ad aver fronteggiato meglio il crollo dei mercati internazionali: stando all'indagine di Unioncamere, presentata durante la Convention, l'80 per cento delle medie imprese italiane ha ripreso ad implementare i processi di internazionalizzazione già dal terzo trimestre 2009. Segno che "fa capire come l'apertura verso l'estero" spiega il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, "sia una concreta opportunità per innovare le proprie policies e crescere". E' la ricerca di nuovi segmenti di mercato la priorità della metà delle imprese italiane che si affacciano alla sfida internazionale dopo la crisi, puntando sulla ricerca di partner esteri attraverso cui costruire "il sistema di eccellenza" evocato durante i lavori di ieri. Un sistema che veda la presenza delle istituzioni, centrali e locali, come specifica il sottosegretario agli Affari Esteri, Enzo Scotti. "Promuovere il sistema Italia" specifica Scotti "richiede necessariamente un lavoro di squadra; per questo stiamo cercando di portare tutti attorno a un tavolo, coinvolgendo Regioni, amministrazioni, Confindustria, Università e centri di ricerca". Un sistema che, per Giuseppe Tripoli, capo dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione del ministero per lo Sviluppo Economico, deve utilizzare "l'eccellenza per uscire dalla crisi. Usciremo con le ossa rotte" aggiunge Tripoli "forse con un sistema del lavoro produttivo e dei consumi definiti in modo diverso da quello attuale". "Bisogna qualificare la spesa", sottolinea Edoardo Imperiale, direttore di Città della Scienza, "attraverso un sistema che consenta alle imprese di operare sui mercati esteri. Questo significa andare a creare azioni congiunte sviluppate nel medio-lungo periodo". "L'Ice", spiega il presidente Umberto Vattani, "rivolge da tempo la propria attenzione alle aziende italiane interessate ad insediarsi in nuovi territori, promuovendo incontri B2b. Di fronte alla crisi attuale la riflessione non può non partire da un confronto con le Camere di Commercio e banche. L'obiettivo è individuare i settori nei quali il rendimento è maggiore e dove c'è più bisogno di un'azione congiunta, per mettere in piedi progettualità da presentare al sistema bancario che deve essere più aperto verso le imprese". Per Edoardo Pollastri, presidente uscente di Assocamerestero, "i sintomi di uscita dal tunnel sono chiari, ma le sfide future richiederanno ancora molto impegno". "Negli anni 70 si sono create le premesse per l'indebitamento dello Sato", sottolinea Enzo Giustino , presidente del Banco di Napoli. "Successivamente si è verificato il tramonto dell'intervento straordinario a favore del sud che ha dovuto trovare una propria capacità per uscire dalla dipendenza economica dal nord. Il processo è ancora in atto". "Dobbiamo parlare nel linguaggio delle micro imprese", spiega Costantino Capone, vicepresidente di Unioncamere, "alla base del sistema economico. Per questo il sistema camerale deve ridisegnare la politica logistica dell'internazionalizzazione". Il ruolo delle Camere di Commercio è di mettere a disposizione di queste imprese il sistema di rete e iniziare a educare culturalmente queste imprese all'approccio con il mercato estero.Ed è in questa logica che ieri mattina il viceministro allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello ed il neopresidente di Assocamerestero, Augusto Strianese, sottoscrivono un accordo di programma che "consenta di utilizzare la rete camerale", specifica Urso, "come strumento di punta nel made in Italy nel mondo, sia nei mercati tradizionali che in quelli emergenti".

del 27-10-2009 num. 200 - pag. II

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I Presidenti delle CCIE in conclave: al capezzale d ell’internazionalizzazione 27 ottobre 2009 XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 I lavori della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio I taliane all’Estero , in programma a Salerno fino al 28 ottobre, sono proseguiti nella mattinata di oggi con la Consulta dei Presidenti delle Aziende Speciali per l’Internazionalizzazione. Ad aprire l’incontro di questa mattina, Antonio Paoletti , Vice Presidente Unioncamere, il quale ha sottolineato l’importanza di allargare il tavolo per l’internazionalizzazione di Unioncamere anche ai Presidenti delle Camere di Commercio Italiane all’Estero. “Si sta mettendo in moto un meccanismo nuovo, e lo dimostra anche il lavoro di questi giorni, un meccanismo di sistema che sta coinvolgendo le Camere di Commercio Italiane, le Camere di Commercio Italiane all’Estero e le Camere Miste. La mission è chiara: far conoscere il prodotto italiano all’estero”. Su questo tema è intervenuto Sandro Pettinato , responsabile Internazionalizzazione di Unioncamere, il quale ha illustrato le attività realizzate dal tavolo per l’internazionalizzazione. “80 milioni di euro le risorse finanziarie che il sistema camerale investe annualmente per l’internazinalizzazione; in particolare per attività di formazione, per l’assistenza alle imprese, per la partecipazione a fiere e alle attività di import/export, per missioni commerciali. Inoltre, per razionalizzare le iniziative, è stato creato un network delle attività”. Pettinato ha poi continuato il suo intervento illustrando le aree geografiche e i settori economici su cui maggiormente si sono concentrate le attività del tavolo di internazionalizzazione, evidenziando che i settori più interessati da queste azioni sono l’agroalimentare, il turismo, l’abbigliamento e l’artigianato. Chiudendo il suo intervento, Pettinato ha ricordato l’importanza dello scambio di informazioni tra le Camere italiane e quelle estere per stabilire obiettivi e missioni comuni e razionalizzare così gli interventi: questo significa risparmio dei costi e maggiore efficacia. Intervenendo al dibattito, Luigi Boldrin , Direttore Generale di Promofirenze, ha ricordato che “il Gruppo di Internazionalizzazione, in precedenza chiamato Gruppo di Torino perchè il primo formale accordo fu firmato sette anni fa nel capoluogo piemontese, nasce con l’obiettivo di stabilire una collaborazione tra alcuni soggetti del sistema camerale che nel del tempo hanno pensato di mettere in comune una serie di attività, di progetti e di risorse economiche. Nel tempo abbiamo capito che questa forma di collaborazione aveva bisogno di essere resa più operativa e questo ha portato alla firma di un accordo. Le strutture attualmente aderenti al gruppo di internazionalizzazione sono 21, ma in realtà si tratta di una struttura molto più complessa perché include anche aziende speciali e Unioni Regionali. Il gruppo di Torino ha realizzato una serie di attività tra cui la dotazione di strumenti informativi; lo strumento che abbiamo creato è Newsmercati che vede 34.000 imprese italiane iscritte. Ora stiamo cercando di razionalizzare le attività di missioni all’estero. Su ogni impresa coinvolta viene effettuato uno studio di fattibilità, perché ciò che ci interessa non è portare all’estero grandi numeri ma fare una verifica effettiva delle possibilità che ogni azienda ha di chiudere degli accordi e di fare business”. L’incontro è entrato nel vivo con il dibattito che ha visto intervenire i Presidenti di alcune delle pi ù importanti Camere di Commercio Italiane all’estero : il Venezuela ha sottolineato l’importanza dei nuovi mercati e delle nuove opportunità a questi legati, e ha invitato a non dimenticare l’importanza strategica dei mercati “tradizionali” di Francia, Germania, Stati Uniti; l’Ungheria ha sollevato la questione dell’importanza dell’accordo con il mondo finanziario, aggiungendo che “occorre cercare e proporre alle imprese soluzioni innovative, perchè la parola chiave è innovazione e le Camere di Commercio hanno tutti gli strumenti per fornire alle aziende questi servizi”; le Camere di Marsiglia, Nizza e Atene, sottolineando l’importanza di assicurare attenzione ai mercati emergenti, hanno richiamato il rischio di perdere di vista i mercati "vicini", il cosiddetto "mercato domestico" dell’Europa. A chiusura dell’incontro è intervenuto Claudio Gagliardi , neo Segretario Generale di Unioncamere, ricordando che “le priorità che il sistema camerale nel suo complesso è chiamato a rispettare sono l’innovazione, il rilancio competitivo del territorio a cui si lega il problema delle infrastrutture, la facilitazione ad accedere al credito da parte delle imprese e la formazione. Non meno importante è la tutela del Made in Italy nel mondo che dobbimao imparare a valorizzare e tutelare”. (ItalPlanet News)

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In convention finalmente di scena il business 27 ottobre 2009 XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 Un’opportunità unica per rafforzare i rapporti dell a rete camerale italiana all’estero con tutti i sog getti della promotion nazionale ma anche direttamente con le az iende proiettate a muoversi sui mercati internazion ali, attraverso la realizzazioni di incontri one to one tra delegati camerali, buyers e aziende produttrici campane. È quanto è andato in scena oggi, e proseguirà domani 28 ottobre, a Salerno, alla XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero , in svolgimento dallo scorso 24 ottobre, e che, per la prima volta, ha abbinato ai lavori congressuali tradizionali gli incontri di business non soltanto con le Camere direttamente ma anche con una partecipazione qualificata di 112 buyers provenienti da tutto il mondo e selezionati direttamente dalle 74 Camere, i quali in due giorni, incontreranno circa 200 aziende campane. Gabor Furedi, Segretario Generale della CCIE Ungheria, afferma: “L’imprenditore è già bravo di per sè, non ha bisogno delle Camera, può fare il suo business tranquillamente. Quello che però la Camera può dare, come valore aggiunto, è fargli fare meno errori possibili e trovare la strada più veloce. Perdere meno tempo e meno soldi. La Camera non aiuta a vendere, però dà consigli molto utili in termini di sostegno e promozione sul territorio”. Il Presidente della Camera di Commercio dell'Uruguay, Manuel Ascer , testimonia un clima nettamente positivo. Valorizzare l’imprenditoria italiana all’estero, dar il giusto peso al “Made in Italy” è l’obiettivo del sistema. “Nel mio caso, nel mio Paese, aiuterò gli imprenditori che hanno voglia di investire sul nostro territorio. Bisogna lavorare secondo un percorso di continuità, gli incontri di oggi non devono rimanere fine a se stessi, rischierebbero di essere un workshop come tanti”. “Tante le occasioni che permetteranno al mercato italiano in Brasile di disporre di un’ampia vetrina: il 2011 sarà l’anno dedicato al nostro Paese che vedrà in terra brasiliana la promozione di una lunga serie di eventi, il 2014 sarà quello dei campionati mondiali di calcio, il 2016 quello che vedrà accendere la fiaccola olimpica, e già è stata fatta l’iscrizione per l’Expo del 2020. Non dobbiamo assolutamente dimenticare gli investimenti, specialmente nelle infrastrutture, previsti in un piano per l’accelerazione dello sviluppo in Brasile”. Con sicurezza il Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana a Rio De Janeiro, Basilio Catrini , afferma che il Brasile rappresenta il Paese che offre più opportunità al mercato italiano, non solo per la sua ricchezza, o per il suo essere un Paese in continua crescita dove poco si sono sentiti gli effetti della crisi, ma soprattutto per la sua vicinanza alla cultura italiana. In Brasile, a differenza degli altri Paesi, è facile per l’Italia integrarsi anzi “quando un italiano arriva lì, dopo un giorno già balla la samba”. I prodotti agroalimentari italiani sono sicuramente quelli più apprezzati in Brasile , immediatamente seguiti dalla moda e dal design. Per non dimenticare, poi, che i giacimenti petroliferi dell’ultim’ora faranno del Brasile, in pochi anni, una vera potenza economica mondiale. Il Vice Segretario Generale della CCIE di Londra, Christian Fianco , apprezza molto la scelta di fare della convention un momento di incontri di business. “Il settore che più è interessato al mercato britannico -e non solo Londra ma anche Edinburgo, Glasgow, Liverpool- è l’agroalimentare, in particolare il settore vitivinicolo. Le aziende che ho incontrato sono produttrici delle eccellenze classiche della Campania, dall’olio extravergine d’oliva, ai vini di qualità, alla mozzarella di Bufala. Prodotti ben accolti sul mercato britannico. Le aziende hanno una conoscenza non ottimale, però, della mia area di riferimento. Quindi cerchiamo, prima di tutto di offrire loro una panoramica reale della situazione attuale, soprattutto per quanto concerne la concorrenza nei diversi settori merceologici, cercando di dar loro informazioni dirette e mirate, per capire bene la realtà con la quale si andranno a confrontare”. Il mercato britannico si muove da anni sulla promozione del Made in Italy di nicchia espressione delle diverse caratterizzazioni regionali, operando nel contesto delle fiere locali ma anche creando eventi ad hoc . Una vetrina particolare, momento di incontro con le Aziende e con i consumatori è “La dolce vita” evento dedicato alle eccellenze italiane. Una piattaforma ideale per fare business con addetti ai lavori qualificati, buyer, imprenditori e distributori. “Oggi è un incontro conoscitivo, niente di più. Da domani dovremmo avviare il lavoro più complesso, quello dell’attuazione del rapporto”. “A Singapore il nostro sport preferito è mangiare ”, esordisce così Erica Marcellan , Development Management CCIE di Singapore che, entusiasta degli incontri avuti nel corso della mattinata, afferma che l’agroalimentare è il settore che più di ogni altro ha ottime possibilità di entrare nel mercato orientale. “Singapore è un Paese ricco. Si spende molto per mangiare. Ben vengano i prodotti di alta qualità che ci stanno proponendo le Aziende locali presenti a quest’evento”. Nessuna vendita ma trasferimento di know how . Questo è quello che propone Giosuè Grimaldi , amministratore di Grimaldi Management, presente anche in rappresentanza di Assoconsult, società di consulenza . “La mia presenza è in virtù di un progetto che tende a favorire l’internazionalizzazione non di prodotti ma di competenze. Siamo convinti che nella fase attuale sia prioritario porsi l’obiettivo di porre al centro dell’attenzione le competenze e il loro trasferimento dai mercati più avanzati a quelli in fase di crescita”. Oltre agli incontri con le Camere di Commercio, le imprese hanno avuto la possibilità di incontrare ol tre 100

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buyer iscritti e selezionati dalle CCIE e provenient i da: Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Romania, Svizzera, Spagna, Svezia, turchia, Tunisia, Regno Unit o, Malta, Marocco, Portogallo; Egitto; Israele. I se ttori merceologici coinvolti sono l’abbigliamento, l’agro alimentare, il florovivaismo, il legno-arredo, la n autica da diporto e il turismo. Gli umori sono contrastanti: Cecilia Cecusoglu , general manager della General Parma Food S.r.l. afferma: “Avrei preferito assaggiare i prodotti che mi vengono proposti. Da una brochure informativa non riesco avere una percezione del prodotto che mi sia funzionale a evidenziare o meno il mio interesse”. Serafim Cardoso , titolare di Enoteca Italia - weine und spirituosen - “ho visto numerosi prodotti che possono interessarmi, formaggi e mozzarella di bufala, limoncello. Aspetti negativi? Pochi, quasi nulli. Vorrei trovare l’esclusività, sono qui per questo”. Anche tra le aziende si sono registrati atteggiamenti contrastanti: Rosanna Milite , titolare di Business Consulting: “Alcuni buyer - e le Aziende che rappresentano- sono realtà nuove, troppo piccole, si affacciano adesso nel mercato”. Molto positiva l’impressione di Donato Montanino , direttore commerciale Estero di AERRE Cucine del gruppo Anastasio:“La difficoltà delle aziende è proprio quella di riuscire a creare contatti, perché questo richiede spese, investimenti molto elevati soprattutto quando si lavora con l’estero. Non ci sono fondi, finanziamenti a favore della cooperazione internazionale, del marketing territoriale. Quindi ben venga quando una Camera di commercio organizza un evento di questa portata, porta i buyer nel nostro paese, organizza gli incontri a costo zero. Noi i risultiamo li stiamo già tastando e sono convinto che, soprattutto con i paesi del mediterraneo (Marocco, Tunisia , Algeria), il mio settore - legno/arredo- avrà ottime possibilità di crescita”. (ItalPlanet News

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Regole, valori e reciproca conoscenza 27 ottobre 2009 XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 - Parola di Manuel Ascer, Presidente della Camera di Commercio Italiana di Montevideo A margine della XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, in svolgimento fino al prossimo 28 ottobre a Salerno, il Presidente della Camera di Commercio Italiana di Montevideo, Manuel Ascer, traccia un primo bilancio dell’evento. Presidente, può farci un primo bilancio della Conven tion e della nuova presidenza Assocamerestero a gui da italiana? Uno degli elementi più interessanti è certamente il gruppo dei nuovi Consiglieri e la Presidenza di Augusto Strianese. La componente estera ha scelto i sette rappresentanti delle aree geografiche, i due consiglieri e il rappresentante dei Segretari generali. Da parte italiana si è avuta una l’elezione di esponenti di peso come il Presidente di Unioncamere Dardanello, il Presidente della Camera di Torino, e altre Camere particolarmente significative nel panorama nazionale. Con l’elezione di Strianese, Presidente della CCIAA di Salerno, alla guida di Assocamerestero, e la Vice presidenza andata al Presidente della CCIE di Londra, Leonardo Simonelli, si aprono nuovi scenari e nuovi equilibri. Personalmente mi aspetto un lavoro importante nelle relazioni tra l’estero e la nostra componente italiana, che poi è il fulcro dell’intera nostra attività. Una presidenza italiana, quella a guida Strianese, d opo una presidenza estera, quella di Edoardo Pollast ri, peraltro durata sette anni. Come cambierà Assocamer estero? Difficile prevederlo. Io penso che un Presidente di una Camera italiana come quella di Salerno e una personalità forte come Strianese, peraltro molto preparato e impegnato sull’internazionalizzazione, possa rappresentare una crescita importante. È certo che si apre una nuova fase. Strianese potrebbe rappresentare il giusto anello di congiunzione tra l’imprenditoria italiana e le Camere estere. In questi giorni si è sottolineato molto il fatto c he dalla crisi si uscirà esclusivamente con nuove r egole e recupero del sistema di valori. Condivide? Sicuramente sono gli elementi fondamentali, ma credo sia anche importante lavorare sulla reciproca conoscenza. Noi in America Latina abbiamo bisogno di un maggiore appoggio e una maggiore sensibilità da parte non solo dell’Europa politica ma anche da parte dell’Italia e dell’Europa imprenditoriale, che approfitta poco dell’“altra Italia”, quella che vive e si muove all’estero, e soprattutto nei nostri Paesi dell’America Latina. Credo che il messaggio sia proprio questo: conosciamoci meglio, approfondiamo i nostri rapporti. L’idea di portare 112 buyers in questa Convention è certamente innovativa rispetto al modello tradizio nale. Condivide questa impostazione? Ho vissuto praticamente tutte le diciotto edizioni della Convention, e credo che il modello della 18ª sia innovativo, concreto e adatto a questo momento storico, dove, accanto alle parole e alla riflessione politico-strategica, bisogna passare ai fatti e dare segnali concreti immediati. (ItalPlanet News)

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La crescita dei territori passa attraverso la promo zione internazionale 27 ottobre 2009 XVIII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE A LL’ESTERO - SALERNO 24-28 OTTOBRE 2009 - La giornata di lunedì della XVIII Convention Mondi ale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero (CCIE) si è conclusa con il dibattito sul tema: "Promozione e sviluppo per la crescita dei territori del Mezzogiorno" Sono proseguiti nel pomeriggio le sessioni di lavoro della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero (CCIE) con il dibattito sul tema: "Promozione e sviluppo per la crescita dei territori del Mezzogiorno". Il dibattito è stato aperto dal Presidente del Banco di Napoli, Enzo Giustino , che ha affrontato il tema della riduzione del numero degli istituti bancari nel sud Italia. "Negli anni '70 si sono create le premesse per l'indebitamento dello Stato. Successivamente si è verificato il tramonto dell'intervento straordinario a favore del sud che ha dovuto trovare una propria capacità per uscire dalla dipendenza economica dal nord. Il processo è ancora in atto". È evidente che il credito sia molto importante per lo sviluppo di un territorio. "Il Banco di Napoli è da sempre presente sul territorio, in particolare, nelle regioni della Calabria, Campania, Basilicata, Abruzzo e Molise. La crisi mondiale che stiamo attraversando ha dimostrato la grande importanza strategica del Mediterraneo, dove il Banco di Napoli è comunque presente con la Banca d'Egitto e la Banca d'Albania". È seguito poi l'intervento di Costantino Capone, Vicepresidente di Unioncamere, che ha evidenziato i successi delle imprese del sud all'estero. "Al sud il 70% sono piccole imprese individuali. L'export in Italia nei primi mesi ha avuto un crollo del 24%. Al sud del 20%. Il comparto positivo è l'agroalimentare (+7%). Significa che questo settore è premiato all'estero perché considerato prodotto di qualità. Siccome le imprese esportatrici sono soprattutto piccole imprese, bisogna tener conto della morfologia delle stesse per poi individuare i problemi e risolverli. Noi abbiamo una ricchezza rappresentata da queste piccole medie imprese. Dobbiamo parlare nel linguaggio delle micro imprese. Non possiamo più ignorare che le piccole imprese sono alla base del sistema economico. Per questo il sistema camerale deve ridisegnare la politica logistica dell'internazionalizzazione". Il mondo chiede all'Italia la vera qualità del Made in Italy. Il ruolo delle Camere di Commercio è di mettere a disposizione di queste imprese il sistema di rete e iniziare a educare culturalmente queste imprese all'approccio con il mercato estero. È intervenuto poi, nel dibattito moderato da Attilio Romita, giornalista del TG1, l'Assessore alle Attività Produttive Provincia di Salerno, Generoso Andria: "Se per un momento ci raffrontiamo ai sistemi creditizi americani, vediamo che c’è una ripartizione del credito non solo per prodotto ma per etnia. Cioè una parte del prodotto collocato deve essere attribuito ad una determinata etnia. Quanto più questa ripartizione del credito viene rispettata, tanto più la banca riceve una sorta di bonus. In Italia questa situazione è capovolta, soprattutto nel mezzogiorno, tanto più si è restrittivi nell'aspetto di erogazione tanto si ha la benevolenza dell'organo creditizio. In questo contesto chi ne risente, con una difficoltà oggettiva, è la PMI". In una prospettiva propositiva l'Assessore, rivolgendosi alle imprese, consiglia e chiede loro di attrezzarsi, di capitalizzarsi, fare indagini di mercato e controllare che il prodotto introdotto nel mercato di riferimento sia idoneo al territorio. "Io non sono tenero con le imprese. Intravedo una sola possibilità.: stabilire un paramentro -può essere il fatturato, il numero dei dipendenti o altro, scegliete voi, al di sotto di questo parametro Basilea 2 non va applicato. È l'unico modo per dare accesso al credito alla piccola imprenditoria, al commerciante, all'artigiano". I lavori sono proseguiti poi affrontando il problem a attraverso lo sguardo dell'Università . Ad intervenire è stato Raimondo Pasquino, rettore dell’Università degli Stu di di Salerno , che ha iniziato il suo discorso con una vena polemica affermando che "dobbiamo lasciar da parte ogni provincialismo che caratterizza il confronto con le altre università". "Se parliamo di fuga dei cervelli, ricordiamo che questi studenti e futuri professionisti siamo noi che li formiamo". Quindi puntare sulla formazione , che oggi risulta carente. Educare all'esercizio della professione. "Un intervento attivo che si può attuare è confrontare la formazione dei nostri giovani - lo facciamo quando ci sono i numeri chiusi, alla facoltà di medicina. Facciamo un accesso programmato con dei test nazionali". Questo però deve avvenire non solo in un tipo di università ma in tutte. Un intervento deve partire dalla coesione di tutte le università . Un'altra problematica affrontata dal Rettore per il sistema universitario è la carenza di investimenti certi . "Il momento è difficile, ne siamo consapevoli, ma se vogliamo fare una riforma del sistema universitario, dobbiamo iniziare a pensare che questo sistema non ha bisogno di tagli. Mi spaventa che una università generalista possa essere valutata con gli stessi parametri di una università monotematica quale è il politecnico. E il Ministro Gelmini ignorava il modello. Al ministro hanno fatto credere che aver distribuito 500 milioni con la cosiddetta valutazione della ricerca e della didattica sia stata una grande operazione di trasparenza. Tutto questo è provincialismo”. Un dato chiaro che emerge è che Salerno ha bisogno della sicurezza del territorio come prima cosa, prima di pensare al resto. A conclusione del discorso non manca una provocazione: "Diamo la giusta importanza alla Ricerca. Salerno si è sempre distinta per la sua interazione con il sistema produttivo, con il sistema dei servizi e delle professioni per dare quei contenuti che servissero ai giovani per entrare nel mondo del lavoro". Raimondo Pasquino sostiene, inoltre, che altre

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università non vantano gli stessi risultati e il governo deve intervenire. "Non possiamo ammettere tagli del fondo nazionale. Così si chiudono le università". "Salerno è indicatore non solo di crisi meridionale ma mondiale". Esordisce così Andrea Annunziata, Presidente dell'Autorità portuale di Salerno . "Io affronto in trincea i problemi di trasporto perché credo che sia una delle chiavi più importanti per la svolta economica. Se siamo pronti all'appuntamento con la ripresa potremo dimostrare il nostro peso. Quanto abbiamo vissuto spero che sia di esperienza per me e per tutti, Imprese ed istituzioni e tutto il bacino del Mediterraneo". Atteggiamento polemico e allo stesso tempo propositivo, quello del presidente Annunziata, volto ad una visione futura che, con l'ausilio delle Istituzioni regionali, prima, e nazionali poi, possa portare ad un netto miglioramento per il settore delle infrastrutture. "Il Governo deve attuare un sistema di riordino del sistema aeroportuale e portuale". Sottolinea la mancanza di finanziamenti e la necessità di organizzare le infrastrutture. "Chiedo l'attenzione del Governo regionale prossimo e del Governo Nazionale la possibilità di mettere a punto quali sono i porti che dovranno avere retroporti". Questo pensiero riguarda Salerno, la Campania ma è volontà di Annunziata pensare e "far pensare" a tutto il Mediterraneo. "Mettere a punto una strategia perché qui o in quest'area del meridione ci sia un port- isola, moderno, efficiente, veloce. Le soluzioni proposte sono: lavorare di più e parlare meno. Velocizzare le situazioni in sospeso, i tempi, per dare fiducia prima fra tutti ai giovani . Questo è il più grande investimento che si può fare”. Andrea Annunziata in ultimo invita i futuri candidati alla presidenza a scegliere dove in Campania è possibile costruire una struttura portuale seria, dove gli imprenditori possano agevolmente investire con una sicurezza e con un rischio minimo. Il rappresentante dell'ENAC è intervenuto a proposito dell'importanza degli aeroporti per lo sviluppo del territorio e ha sottolineato che "l'aeroporto è uno strumento. Una volta costruito, ottenute tutte le certificazioni, è da utilizzare al meglio. Ciò vuol dire che è necessario che il territorio si attivi per utilizzare al meglio lo strumento. Enac ha creduto in molti piccoli aeroporti (come Trapani o Salerno). Ma sono le istituzioni locali a dover permettere l'utilizzo dell'aeroporto". Il dibattito è poi proseguito con l'intervento di Francesco Puma, Segretario Generale Autorità di bacin o fiume Po , che ha riportato l'esperienza proficua dei rapporti tra le istituzioni. "L'autorità di bacino si occupa di promozione del territorio: noi ci occupiamo della gestione del rischio ambientale, di ambiente più in generale. Questi problemi non si possono affrontare se non in un quadro più ampio. Il territorio del Po è un territorio di confine, non è oggetto di interesse delle amministrazioni locali. Eppure si è riusciti a creare una rete di promozione coinvolgendo i comuni del territorio. La parole chiave: fare sistema, assistenza. L'azione ha riguardato la definizione delle strategie da mettere in campo e il coinvolgimento dei saperi presenti sul territorio. Nel progetto sono state usate le risorse già presenti nelle amministrazioni e soprattutto sono stati coinvolti anche molti giovani". A testimonianza di come la collaborazione fra le istituzioni sia elemento importantissimo per lo sviluppo di un territorio, è intervenuto al dibattito Pietro Giovanni Buzzo, già sovrintendente archeologo dei siti di Napoli e Pompei . Nel suo intervento, Buzzo ha parlato di un intreccio virtuoso tra le istituzioni, intreccio realizzato su almeno tre livelli : "tra ministero e regione che hanno collaborato alla progettazione con un investimento cospicuo in termini economici da parte della regione Campania. Importante anche la collaborazione con gli enti locali, per esempio con il comune di Ercolano e con il comune di Castellammare di Stabia. Determinante la collaborazione tra la sovrintendenza archeologica e le università sia campane che di altre regioni. L'attività archeologica porta non solo alla conservazione dei siti archeologici e dei monumenti ma permette l'approfondimento scientifico, storica. Il terzo livello di collaborazione: accordi con le entità private, collaborazione assai significativa. In questo caso c'è stata una significativa collaborazione. I risultati: la conservazione dei monumenti, aumento dei visitatori grazie all'apertura di altri siti archeologici, indotto della produttività del territorio delle zone circostanti ai siti. Un grosso problema è quello della gestione dei siti, oltre a quello della conservazione. È una grave mancanza del territorio. Non basta recuperare e conservare, occorre saper poi gestire le strutture come i musei che spesso sono carenti di personale e in questo le istituzioni hanno un ruolo fondamentale". A concludere la seconda sessione di lavori, l'intervento del Sottosegretario di Stato Infrastrutture e Trasporti Giuseppe Maria Reina , che ha sottolineato l'importanza del ruolo della politica. "Noi tutti - ha commentato Reina - commettiamo un errore grave quando deprezziamo la politica. Nella società la politica è il valore più importante; denigrarla significa avvelenare la società stessa. Le responsabilità degli uomini che praticano la politica vanno additate nello specifico. Non esistono i politici come categorie; esiste il diritto di esercitare questa funzione per il bene comune. Dobbiamo tutelare questo valore, se crediamo nella democrazia". Riferendosi all'attuale situazione di crisi, il Sottosegretario ha poi sottolineato che "il sistema bancario deve capire che va sostenuta la ripresa del nostro Paese. Se le banche sono le banche di questo Paese, devono accompagnare i l processo di crescita e di sviluppo in questa fase di estrema difficoltà; se non lo sanno fare, la politica deve trovare un sostituto e riformare il sistema. Se vogliamo che la nostra società sia democratica, è la politica che deve dare una risposta. Occorre una nuova consapevolezza dentro di noi, che non ci sia una divisione tra gli elementi che devono coordinare il lavoro (pubblico e privato)perché il Paese esca dalla crisi". (ItalPlanet News)

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Notiziario Italic Business News News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 211 - Anno XVI, 28 Ottobre 2009, 14:20:00

Eventi

XVIII Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, 24-28 ottobre 2009, Salerno

Svizzera: il mercato che per il Made in Italy ha retto più di tutti sull'Europa

Intervista a Andrea Lotti, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana in Svizzera

28.10.2009 14:10:20

Salerno - A margine della XVIII Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero in svolgimento a Salerno, il Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana in Svizzera, Andrea Lotti , fa il punto della situazione sulle opportunità di mercato per le imprese italiane in Svizzera, Paese sul quale l'Italia continua a dare filo da torcere a tutti gli altri partner europei.

Segretario, partiamo dagli errori, quelli che commettono le PMI sui mercati esteri, in questo caso su quello della SvizzeraCome Camera di Commercio il nostro obiettivo è aiutare le micro imprese e le piccole e medie imprese, che rappresentano il 97% del nostro core business, e del tessuto economico dell'IItalia. Noi mettiamo a disposizione tutta una serie di servizi specifici. Se si tratta di organizzare incontri, di fare il recupero di crediti, le aziende si muovono bene in Svizzera, se si tratta invece di strategie e tattiche per aggredire il mercato, allora, uno degli errori è che le aziende non si aggregano, l'aggregazione in un mercato così sofisticato, complicato e difficile quale la Svizzera, che tra l'altro, è il sesto mercato per l'esportazione dell'Italia e il quinto per gli investimenti diretti, diventa essenziale. Su questo sia importante sapersi muovere bene in Svizzera, basti dire che su mercati importantissimi come la Francia, l'Inghilterra e la Germania, le nostre esportazioni hanno perso circa 40%, sulla Svizzera l'Italia ha perso solamente l'8%. Credo che sia un dato importante e che deve far riflettere l'imprenditore. In Svizzera l'Italia è diventata prima siamo per vino, formaggi, olio. Se si tratta di affrontare l'estero bisogna capire quello che l'estero offre: ci vuole una preparazione. La nostra Camera ha una serie di accordi molto importanti, per esempio uno con la Camera di Commercio di Reggio Calabria, per aiutare le aziende a decodificare e interpretare il mercato svizzero.La micro e piccola azienda spesso ha difficoltà a capire cosa succede in Italia, se lo deve capire da sola, figuriamoci per capire un mercato come quello svizzero. Uno dei dati fondamentali per esempio è la distribuzione: in Svizzera c'è la grande distribuzione che gioca un ruolo importantissimo e, poi, tutta la parte settoriale che ha altri ruoli e però sempre

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importanti da comprendere; se il meccanismo non viene raccolto perfettamente l'azienda rischia di perdere il mercato.

Megio se comprende da una posizione di aggregata però!?Esattamente. Bisogna aggregarsi, fare sistema! Noi italiani abbiamo molte difficoltà a fare sistema. Se si prende ad esempio il vino, noi abbiamo fatto fuori la Francia, passando al primo posto nel 2004, esportando 64 milioni di litri. Per noi la Svizzera è più importante del mercato tedesco e, a volte, anche di quello americano.Però non puoi andare da solo, ti devi aggregare, devi sapere dov'è la qualità, quelle che sono le regole del gioco, solo così si vince.

La sua Camera è stata tra le prime, proprio grazie al Suo lavoro, a sostenere la necessità che CCIE e Camere Miste in Italia operino insieme. Lei da anni ha attivato una collaborazione forte con la Camera di Commercio svizzera in Italia. A che punto è questa cooperazione?La collaborazione che abbiamo fatto nascere è stato perché avevamo intravisto sinergie importanti. Abbiamo così fatto nascere un prodotto che stiamo rivedendo che ha dato molto soddisfazione, quello che noi chiamiamo il "Passpartout". Se un imprenditore entra nel nostro sito trova il "Passpartout" che è un pacchetto di informazioni di business che l'imprenditore italiano se volesse affrontare un mercato quale quello svizzero deve assolutamente avere, per esempio trova le normative, così l'imprenditore svizzero che intende entrare sul mercato italiano, in "Passpartout" trova tutte le informazioni del caso -in italiano, inglese, francese. Abbiamo verificato un grandissimo interesse, abbiamo fatto una grande presentazione a Zurigo, l'abbiamo ripetuta a Bari, a Genova. Ora è arrivato il momento di rivederlo completamente questo servizio, infatti, con l'Università di Lugano stiamo rivedendo l'intero prodotto, che sarà pronto a partire dal primo di gennaio dell'anno prossimo, in una veste completamente nuova e che entri nei motori di ricerca più importanti. Questo per dire che l'integrazione dei servizi tra la nostra CCIE e la Camera Svizzera in Italia sta procedendo molto bene, e la proiezione è per una sinegia integrativa.

Anche dei servizi che gli associati possono ricevere dalle due Camere in qualità di iscritti ad una delle due Camere? La discussione è in corso. Siamo due strutture complesse con servizi complessi e con una tipologia di soci potenzialmente perfettamente integrabile.

E cento anni di vita.L'11 giugno venne il Ministro Scajola alla Camera di Commercio per la presentazione del francobollo di commemorazione dei cento anni della Camera di Commercio. Due o tre settimane fa abbiamo avuto la presentazione al Senato della Repubblica, alla presenza della Senatrice Bonino, del Vice Ministro Urso, dei vertici ICE -ICE con il quale noi abbiamo un accordo molto importante e saremmo l'antenna dell'Ufficio ICE per la Svizzera. In queste occasioni ufficiali di celebrazione della nostra storia abbiamo incontrato il nuovo Presidente della Camera di Commercio Svizzera in Italia, Giorgio Berner, proprio per trovare delle sinergie nuove e comunque implementare il nostro percorso di elaborazione strategica delle sinergie. Le ipotesi in discussione sono molte, tra queste la realizzazione di una rivista unica, oggi ognuna delle due Camere ha una sua propria rivista, e oltre l'informazione altri servizi potrebbero essere unificati.

Lo stesso percorso lo stanno facendo anche le altre CCIE con le rispettive Camere miste del Paese di appartenenza?Noi abbiamo sempre voluto affrontare le sfide future con parametri innovativi. Altre Camere magari un pò meno. Ma la collaborazione CCIE con le Miste è da tempo oramai un tema di fondo della riflessione del sistema.