Rassegna stampa 28 novembre 2013

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ECONOMIA E MERCATIIL SOLE 24 ORE Caracas in crisi offre lingotti in pegno alle «banche yankee»IL SOLE 24 ORE Effetto crisi, i risparmiatori vendono i tesori di famiglia lasciati in soffittaINFORMAZIONI D’ORO Venezuela vende oro a Goldman SachsINFORMAZIONI D’ORO Goldman Sachs, crollo oro nel 2014PAMBIANCONEWS Tiffany, boom di utili nel trimestre (+50%)

COMPRO ORONOVI ONLINE Sospesa l’attività di un Compro Oro e di un barNUOVA SARDEGNA Indagine sui Compro oro, sospese tre licenze a SassariIL GIORNALE DI VICENZADue rapine al Compro oro Individuato il malvivente

SETTORE E MODA ABOUT JEWELLERY DuduIL GIORNALE DEL LUSSO Lokman presenta la nuova line extension di AviatoreINFORMAZIONI D’ORO Met, Jewels by JARABOUT JEWELLERY Potere al violaIL GIORNALE DI VICENZAPer un regalo preziosoINFORMAZIONI D’ORO A Padova gioielli contemporanei dell'AustraliaL’ORAFO Queriot a favore dell’Ospedale Sant’Anna di TorinoPANORAMA.IT Oro: otto suggerimenti per investireL’ORAFO D’Elia 1790: l’eleganza rivoluzionaria delle perle laccate

CRONACAIL GAZZETTINO Colpo da 300mila euro in gioielleria, titolari sequestrati da 4 banditiLA REPUBBLICA Farmacie, gioiellerie, tabaccherie sul podio della classific degli assalti

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Economia e Mercati

28 novembre 2013

La passione di Hugo Chavez per l'oro si sta trasformando in una maledizione per il Venezuela. L'expresidente, morto di cancro lo scorso marzo, aveva spinto la Banca centrale ad accumulare un'enormequantità di riserve auree, che con un gesto clamoroso nel 2011 ordinò poi di rimpatriare dai caveauxdov'erano custoditi all'estero. Oggi il 70% delle riserve di Caracas è costituito da lingotti, che da inizio annosi sono svalutati di oltre un quinto. Una circostanza che rischia di mandare in rovina il Paese, afflitto da unagrave crisi di liquidità, e che secondo documenti filtrati dapprima alla stampa locale e in seguito all'agenziaBloomberg, avrebbe spinto il Governo a una sorta di patto col diavolo: cercare aiuto presso le grandibanche degli odiati Stati Uniti, offrendo proprio l'oro di Chavez a garanzia di linee di credito.Secondo El Nacional, il primo a riportare la notizia, ci sarebbe già un contratto pronto per la firma conGoldman Sachs, con una durata di sette anni a partire da ottobre 2013: la banca offrirebbe 1,68 miliardi didollari cash a fronte di un deposito iniziale di 1,45 milioni di once di oro, del valore di 1,85 miliardi,fisicamente custodito presso la Bank of England (una conferma che il rimpatrio di lingotti voluto da Chaveznon è mai stato completato). Bloomberg scrive che trattative per ottenere 3 miliardi di $ di finanziamentisono state fatte anche con Bank of America Corp, ma che per ora non è stato concluso nessuno dei dueaccordi.Lo swap con Goldman in particolare avrebbe previsto un tasso di interesse agganciato al Libor equivalentea circa l'8% annuo, nonché una clausola di protezione a favore della banca, che scatterebbe in caso diulteriore ribasso delle quotazioni aurifere: un evento che proprio gli analisti di Goldman ritengonoscontato, tanto da sostenere in un recente rapporto che vendere oro equivale a uno «slam dunk», un colposicuro come una schiacciata sotto canestro.

Caracas non può permettersi di storcere troppo il naso. «L'operazione – spiega l'economista Josè Guerra aEl Nacional – punta a dare liquidità alla Banca centrale del Venezuela in un momento in cui è al livello piùbasso dal 2004. Ci sono appena 1,2 miliardi di dollari liquidi in questo momento, abbastanza per 10 giornidi importazioni».Il valore totale delle riserve del Banco central al 15 novembre è scivolato a 20,6 miliardi di dollari, contro i29,8 miliardi di fine 2012: un crollo quasi interamente legato al deprezzamento dell'oro, di cui Caracaspossiede ben 367,6 tonnellate. Sotto la guida di Chavez, tra il 1999 e il 2012, il Paese ne acquistò 75,3: unottimo affare, fruttato secondo stime di Bloomberg una plusvalenza di 2 miliardi. Ma poi il vento ècambiato. Le quotazioni dell'oro per un crudele scherzo del destino sono andate a picco poche settimanedopo la morte di Chavez e per la prima volta da oltre un decennio chiuderanno l'anno in ribasso.

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28 novembre 2013

I nostri nonni e i nostri padri amavano circondarsi di arte e oggetti preziosi,decorando le proprie case con tappeti orientali, mobili di sapiente ebanisteria atestimonianza della storia della loro epoca e delle generazioni precedenti. L'operad'arte una volta era considerata un manufatto prezioso e rappresentava la storiadella civiltà, ora la crisi ha spazzato via tutto. Ma non solo le nuove generazionistanno modificando letteralmente la loro geografia mentale e domestica, moltiart advisor vengono chiamati a valutare gli arredi di intere dimore storiche, figli enipoti decidono di mettere in vendita gran parte del patrimonio artistico familiareivi contenuto per sostituirlo con la produzione artistica contemporanea, molto piùriconoscibile e alla moda. Siamo al giro di boa, a un passaggio generazionale e a

un rinnovamento del gusto che interessa parte di quel 17% di patrimonio familiare allocato in beni reali, cioè interreni, veicoli, ma anche opere d'arte, arredi e gioielli.

Ma c'è un'altra sirena che seduce: il desiderio di scoprire il tesoro nascosto, racchiuso nelle stanze deinostri avi e nelle ville d'epoca di famiglia, o talvolta più realisticamente il bisogno di liquidità, ora che moltefonti di reddito si sono rarefatte. Così il "Tesoro in soffitta", rubrica lanciata su Risparmio & Famiglia, nuovodorso del quotidiano del Lunedì, che offre ai lettori la valutazione gratuita di un'opera d'arte o di unoggetto prezioso,sta ricevendo una montagna di lettere (all'indirizzo [email protected]),cui gli esperti d'arte, selezionati da ArtEconomy Il Sole 24 Ore, stanno rispondendo settimana doposettimana.

Così dalla maiolica napoletana alla tela anonima del primo 900, dal violino cremonese all'orologio d'oro dataschino del nonno, dal vaso cinese portato in Italia da papà negli anni 60 alla vaschetta in agata con manicitempestati di zaffiri ricevuta in regalo dagli zii, le richieste di pareri e valutazioni si moltiplicano, sino allibero professionista che per recuperare un credito professionale chiede la valutazione di due dipintipropostigli come pagamento o a chi chiede se la banca concede finanziamenti contro opere d'arte.

Il lettore sembra aver accresciuto la sua consapevolezza sul bene posseduto, ponendo anche domandesulla successione, sull'aggiornamento e sulla cessione di pezzi della collezione d'arte. E anche chi non èpressato dal bisogno di vendere i beni artistici di famiglia, osservando l'andamento in controtendenza delmercato dell'arte in asta concentrato su risultati particolarmente positivi di alcuni artisti cerca dimassimizzare l'investimento familiare e così anche molte opere del dopoguerra italiano di artisti ormairicercati in tutto il mondo finisco alle Italian Sale e alle aste di contemporaneo a Londra.

Bisogna, però, dire che per molti oggetti, cassettoni, bronzetti, cineserie e tappeti persiani il periodo d'orosi è concluso, comprati a svariati milioni di lire negli anni 70 e sino alla metà degli anni 80 oggi non valgonoquasi più nulla, soprattutto non si scambiano più perché il gusto è cambiato. Addirittura l'argento si vendea peso e l'arte in serie i famosi multipli e le serigrafie difficilmente trovano un compratore. Talvolta sonoil risultato di acquisti fatti in aste televisive e ora on line, senza una guida attenta e informata. Le aste diantiquariato si sono diradate e risultano vincenti solo rari oggetti di ottima provenienza. E se per casoscoprite che la vostra casa ha conservato un vero tesoro, sappiate che solo un'approfondita conoscenza viconsentirà di valorizzarlo nel modo migliore.

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Giovedì 28 Novembre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Gli anni di cominciano a far pagare il lorotributo. La del defunto Presidenteha lasciato il vittima di una situazione difficilissima, conuna , il Bolivar, edun’economia che rischia sempre di più il collasso. Così, il nuovo Capodello Stato Nicolas Maduro, succeduto proprio a Chavez nella scorsaprimavera, si è trovato costretto a sottoscrivere un accordo con ilnemico di sempre, la banca d’affari americana Goldman Sachs, cheprevede un' (pari a

) in cambio di un’ nelle cassestatali. Si tratterebbe della quantità di e non ancora rimpatriato in Venezuela,acquistato prima dell’avvicendamento governativo tra Chavez e Manduro. Con il cambio attuale, i

verso il colosso statunitense varrebbero circa . La formula studiata èpiuttosto semplice e prevede una quota di affitto da parte della banca, con una scadenza fissatanella quale . L’ipoteca che la Goldman Sachs dovràversare a Caracas sarà calcolata sulla base di un tasso di interesse, dato da una combinazione tra dollari eun equivalente call BBA Libor all’8%. Le soglie, ad ogni modo, non saranno bloccate, visto che, data laperdurante svalutazione dell’oro nel mercato internazionale, è stata aperta una finestra mediante la quale

,mentre la banca americana dovrà versare più dollari nel caso opposto. Una quota d’affitto “mobile”,insomma, che seguirà in tutto e per tutto le indicazioni provenienti dalla borsa. Tutto questo fino alperiodo limite del 2020, anno nel quale i margini torneranno ai rispettivi proprietari, ossia l’oro in eccessoal Venezuela ed i dollari alla banca americana. Presente nel contratto anche una clausola “salvagente”, chebloccherebbe il deposito dell’oro da parte di Caracas in caso di un’eccessiva svalutazione. L’accordo serviràal per una che sembra ormaiarenata. Certo, il rischio maggiore sta tutto dalla parte del Venezuela, visto che il

potrebbe subire un delle quotazioni, proprio come si evince dal frescorapporto stilato dalla Goldman Sachs. Se a tutto questo si aggiunge l’intenzione della ditenere sotto soglia i prezzi dell’oro, dovendo riconsegnare alla Bundesbank i lingotti depositati presso FortKnox entro il 2019, ecco che il gioco della Goldman appare piuttosto chiaro.

, ma è altrettanto vero che una simile operazione produrràcomunque vantaggi significativi per il Venezuela, che attualmente vede le proprie casse prosciugate dallapolitica monetaria di Chavez, fermo nemico del dollaro americano. La situazione è giunta ad un punto dinon ritorno, con l’ultra socialista Maduro che, oltre a combattere in patria imprenditori e commerciantiaccusati di prezzi illeciti applicati sulla merce, è dovuto scendere a compromessi con la banca simbolodell’”imperialismo” finanziario USA nel mondo, proprio quel meccanismo a lungo osteggiato da Chavez.

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Goldman Sachs, crollo oro nel 2014Mercoledì 27 Novembre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Cos’hanno in comune l’oro, il minerale del ferro, i semi disoia ed il rame? Un futuro non proprio limpidoall’orizzonte. Per tutti questi elementi, il 2014 verràprobabilmente ricordato come “l’Annus Horribilis”, vistoche il rischio di un ribasso dei prezzi nei mercati dellematerie prime diverrà una prospettiva concreta.

Questa almeno è la previsione di Goldman Sachs, labanca d’affari specializzata nell’elaborazione di autorevolirapporti sulle previsioni dell’andamento economico. Nel

caso dell’oro, così come degli altri prodotti presi in esame, si stima un crollo pari addirittura al 15%.

Per il nobile metallo, quello attuale è un periodo difficilissimo, visto che il 2013 si chiuderà con il primo estorico segno negativo dopo più di dieci anni consecutivi di crescita. Quest’anno l’indice delle commoditiesStandard & Poor’s Gsci ha perso il 4,7%, spinto verso il basso proprio dalla caduta dell’oro.

Il meccanismo che ha scatenato questa discesa è semplice e prende il nome di Tapering, che in parolepovere significa il tramonto delle immissioni di liquidità nei mercati da parte della Federal Reserve, chegarantiva circa 85 miliardi di dollari al mese. Senza la disponibilità di denaro statunitense per bilanciare gliacquisti in oro, i paesi produttori come l’Australia ed il Sudafrica accuseranno dei forti contraccolpi esaranno costretti ad abbassare il listino di vendita.

La previsione è quella di un crollo verticale del prezzi, che dovrebbero assestarsi sui 1.050 dollari l’onciaentro fine 2014, vale a dire circa 200 dollari in meno rispetto ai livelli attuali, considerati già bassi dagliinvestitori.

I più ottimisti ad ogni modo guardano oltre, precisamente alla nuova “Eldorado” chiamata Cina. SecondoANZ, il mercato orientale aumenterà le proprie richieste nell’anno venturo, facendo impennare il prezzodell’oro addirittura del 16% in più rispetto ai livelli attuali, con la possibilità di arrivare a 1.450 dollaril’oncia. La previsione è molto ottimistica e tiene conto sia di un escalation di domanda da parte della Cina(che ha già fatto registrare un aumento del 18% nel 2013) che di un ritorno in pompa magna dell’India, lacui richiesta verso l’estero è stata recentemente bloccata dalle restrizioni governative.

Sempre secondo gli analisti dell’ANZ, il pericolo rappresentato dal Tapering appare superabile, poiché leconseguenze di questo fenomeno sono già state messe in conto dai mercati e la nuova politica economicadegli USA non dovrebbe portare a particolari contraccolpi.

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mercoledì, 27 novembre 2013

Tiffany & Co. collezione Atlas

Il rialzo della Borsa americana e il conseguente aumento della fiducia dei consumatori –specialmente i più abbienti – fa bene a Tiffany, che archivia il terzo quarter con utili superiori alleattese degli analisti e alza l’outlook per i profitti annuali. Nel trimestre chiuso lo scorso 31 ottobregli utili del gioielliere newyorchese sono balzati del 50% a quota 94,6 milioni di dollari, portando iltitolo della società a registrare il maggiore rialzo in più di due anni (+8,7%).

Secondo , Tiffany ha beneficiato degli incrementi dei prezzi delle azioni sui listini Usa edel valore delle abitazioni, che hanno favorito l’attitudine degli ‘affluent shoppers’ a fare acquisitdi beni ‘accessori’ come la gioielleria. Inoltre, l’aumento dei prezzi dei gioielli del brand e ladiminuzione dei costi dei metalli preziosi hanno avuto effetti benefici sui risultati e sul marginelordo, salito al 57% dal 54,4% del 2012. I ricavi sono cresciuti del 6,9% a 911,5 milioni di dollari,oltre la stima degli analisti ferma a 889,1 milioni, e con un +22% delle vendite a pari perimetronella regione Asia Pacifico.

“Stiamo avendo una risposta eccellente da parte dei consumatori alle nostre aumentate creazionidi gioielleria fashion, in particolare alla collezione Atlas – ha detto il presidente e CEO Michael J.Kowalski – , così come continua a crescere l’alta gioielleria, soprattutto la linea con i diamantigialli”.

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Compro Oro

Sospesa l’attività di un Compro Oro e di un barProvvedimenti emessi dal Questore Dispenza. Nel bar identificatepersone con precedenti penali e stranieri privi di permesso disoggiorno. Nel Compro Oro la bilancia era sprovvista della verificatriennaleALESSANDRIA Continua l’attività di prevenzione e repressione deireati svolta dalla Polizia di Stato anche tramite controlli di tipoamministrativo effettuati dal personale della Divisione di PoliziaAmministrativa e Sociale della Questura. In particolare, sono staterilevate e contestate varie violazioni a carico di un bar e di unCompro Oro, ubicati in città, che si sono visti sospendere l’attivitàrispettivamente per 15 e 5 giorni dal 27 novembre scorso, datadella notifica dei provvedimenti emessi dal Questore FilippoDispenza. Il primo provvedimento è stato emesso a seguito di un

controllo compiuto lo scorso 13 novembre quando, all’interno di un bar, sono stati identificati avventoricon pregiudizi penali e cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno. Uno di questi ultimi, inoltre, è statotrovato in possesso di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, reato per il quale è stato indagato. Solo novemesi fa il medesimo bar era stato oggetto di un altro controllo e, anche in quel caso, era stata accertata,all’interno di esso, la presenza di soggetti pregiudicati: a questo si deve il rigore della sanzione attuata.

Nel corso di entrambi i controlli i comportamenti degli avventori sono sembrati pericolosi per ilmantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, motivo per il quale il titolare dell’esercizio, un 48enneresidente in provincia di Pavia, si è vista sospendere l’attività. Analogo destino è toccato in sorte al titolaredel Compro Oro: nel corso di un controllo compiuto lo scorso 15 novembre la Polizia ha accertato che iltitolare, un 55enne italiano residente in città, aveva utilizzato, per le operazioni di pesatura, una bilanciaelettronica sprovvista della verifica triennale dell’Ufficio Metrico della Camera di Commercio, scorrettezzainaccettabile per chi effettua tali delicate attività commerciali e alla quale, appunto, non poteva cheseguire la sospensione dell’attività.

28/11/2013

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Notificati ieri dalla squadra mobile i provvedimenti disposti dal questore Pagliei. Un mese fa sei personeerano state arrestate per furto di gioielli nelle abitazioni

di Nadia Cossu

SASSARI. A poco più di un mese dall’operazione della squadra mobile diSassari – che aveva arrestato sei persone con l’accusa di aver rubatogioielli e argenteria del valore di 100mila euro in vari appartamenti dellacittà – il questore Antonello Pagliei ha disposto la sospensione dell’attivitàper tre Compro Oro (i due Monte d’oro di via Grazia Deledda e corsoMargherita di Savoia, e Banco oro Fonderie Firenze di piazza Fiume) neiquali lavoravano due degli arrestati: Raimondo Depalmas e EdinaMeszaros Ildico.

I due, secondo la polizia, avevano favorito la banda dei ladri serialiagevolando la cessione della merce rubata, non annotando sul registro le

operazioni eseguite o alterando e rompendo i gioielli ricevuti in modo da renderne difficile ilriconoscimento. Pagliei, che il giorno degli arresti si era complimentato con gli uomini della squadra mobilecoordinati dalla dirigente Bibiana Pala, ha notificato ieri i provvedimenti a Delia Fadda e Meszaros. Laprima era la titolare dell’esercizio nel quale lavorava Depalmas e, come ha spiegato la polizia, non avrebbevigilato sull’operato del suo preposto. Per questo le è stata sospesa la licenza.

Depalmas aveva raccontato al giudice delle udienze preliminari di aver sempre agito legalmente,fotografando e catalogando i gioielli ricevuti e mettendo sempre i registri della sua attività a disposizionedelle forze dell’ordine. Aveva negato qualsiasi coinvolgimento anche Edina Meszaros Ildico: la 27enneungherese aveva detto di non conoscere le altre persone arrestate e di aver agito sempre nella legalità.

Non è dello stesso avviso la polizia che per mesi ha seguito ogni spostamento della banda di ladri seriali.Sceglievano le case più belle, i condomìni con i giardini intorno, i quartieri della “Sassari bene”. Preferivanoandare a colpo sicuro, con la certezza che la missione sarebbe andata a buon fine e il bottino avrebbesoddisfatto la loro sete di denaro. Suonavano campanelli fingendo di vendere fiori secchi, di farevolantinaggio, studiavano in questo modo gli ingressi delle case e le vie di fuga. «Erano molto scaltri, rapidi,quasi imprendibili – aveva detto Bibiana Pala – non portavano mai la refurtiva a casa, sempre in zonediverse di campagna, mentre i soldi venivano custoditi dalla cassiera del gruppo all’interno di una scarpa. Epoi usavano guanti da cucina per non lasciare impronte». A un certo punto, sentendosi forse braccati,avevano addirittura cambiato strategia “impiegando” ragazzini nella cessione della refurtiva ai Compro Orooffrendo loro soldi oppure semplicemente invitandoli al bar.

28 novembre 2013

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mercoledì 27 novembre 2013

L´INDAGINE

Ce l´ha fatta la prima volta e ha deciso di tentare il bis. E gli è andata bene di nuovo, almeno per ilmomento. Ma potrebbe non durare a lungo perché la svolta nelle indagini potrebbe essere vicinae potrebbe essere identificato a breve dai carabinieri.Di una cosa, per adesso, i militari sono certi: a mettere a segno la rapina del 7 novembre al comprooro Gold di viale della Pace, che nel frattempo è stato chiuso, è stata la stessa persona che avevacolpito lo scorso 3 gennaio. Sempre uguale la tecnica ma non solo. Anche la descrizione fatta dallavittima ha subito portato a pensare che si trattasse dello stesso malvivente. Un´unica differenza: laprima volta ha fatto tutto da solo (a meno che non ci fosse qualcuno ad aspettarlo in macchina), laseconda si è fatto aiutare da un complice.Nell´ultimo colpo la commerciante stava entrando in negozio quando si è sentita afferrare allespalle da due sconosciuti che le hanno premuto qualcosa di appuntito sulla schiena e l´hannocolpita alla testa. Le hanno detto solo poche parole: ordini e minacce, forse con l´accento dell´EstEuropa. E se ne sono andati un minuto dopo con i 4 mila euro che c´erano in cassa senza toccarel´oro. In gennaio il bandito solitario era entrato in azione nel tardo pomeriggio e armato di pistola.Anche in quella occasione il rapinatore aveva aspettato che la commessa fosse da sola.Quindi, dopo essersi nascosto il volto, era entrato con la pistola in pugno, minacciando ladipendente. Che era stata costretta a consegnare tutto quello che aveva nella cassa: 5 mila euro. Ilbandito era scappato a piedi ma non si esclude che, poco lontano, ci potesse essere un compliceche lo aspettava in auto pronto per la fuga. C.M.V.

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Settore e Moda

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Lokman presenta la nuova line extension di AviatorePubblicato il 28 novembre 2013 da redazione1 | Alta orologeria

Locman, una delle firme di orologeria italiana più importanti e prestigiose nel mondo, presenta la nuovaline extension della storica collezione Aviatore, con nuove casse, più affusolate e leggere,trattate in PVDcon rivestimento antiossidante di ultima generazione ultra resistente agli urti e all’usura.L’intera collezione è un omaggio alle forme classiche dell’orologio tipico dell’aviatore e si ispira ai modelliin uso nei primi anni Quaranta del secolo scorso. Il design, esteticamente morbido e lineare, richiama ildisegno della strumentazione di bordo degli aerei di quegli anni e i colori utilizzati per il quadrante, icinturini e le casse sono quelli tipici di uso militare – dal nero, al cioccolato e all’avorio – e la progettazionerisponde perfettamente alle esigenze di affidabilità legate all’ambito sportivo, garantendo anche lamassimo impermeabilità fino a50 metri di profondità.Anche il vetro di protezione, bombato nel contorno e reso inscalfibile da un innovativo trattamento zaffiro,ricorda inevitabilmente i modelli d’epoca…

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Locman, una delle firme di orologeria italiana più importanti e prestigiose nel mondo, presenta la nuovaline extension della storica collezione Aviatore, con nuove casse, più affusolate e leggere,trattate in PVDcon rivestimento antiossidante di ultima generazione ultra resistente agli urti e all’usura.

L’intera collezione è un omaggio alle forme classiche dell’orologio tipico dell’aviatore e si ispira ai modelliin uso nei primi anni Quaranta del secolo scorso. Il design, esteticamente morbido e lineare, richiama ildisegno della strumentazione di bordo degli aerei di quegli anni e i colori utilizzati per il quadrante, icinturini e le casse sono quelli tipici di uso militare – dal nero, al cioccolato e all’avorio – e la progettazionerisponde perfettamente alle esigenze di affidabilità legate all’ambito sportivo, garantendo anche lamassimo impermeabilità fino a50 metri di profondità.

Anche il vetro di protezione, bombato nel contorno e reso inscalfibile da un innovativo trattamento zaffiro,ricorda inevitabilmente i modelli d’epoca…

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Met, Jewels by JARGiovedì 28 Novembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

The Met, Metropolitan Museum of Art, presente nel cuore dellagrande mela sin dal 1872 e sede che ospita più di due milioni diopere d’arte suddivise per epoche storiche, il 20 novembre haaperto i battenti alla mostra “Jewels by JAR”. Più di 400 pezzirealizzati nell’arco di 35 anni di lavoro, sono stati presi in prestitoda collezionisti privati e riuniti nella prestigiosa sede sino al 9marzo 2014.

Joel A. Rosenthal, in arte JAR, è in assoluto uno dei designer piùacclamati al mondo, un innovatore nella creazione di gioielli di

altissima qualità. Nato a New York e cresciuto nel Bronx, Joel non ha mai taciuto la sua passione per l’artee proprio da ragazzo decise di trasferirsi a Parigi nel 1966, ove incontrò Pierre Jeannet; tale incontro sancìnon solo l’inizio di una grande amicizia ma anche la realizzazione di grandi ambiziosi progetti cheportarono JAR all’apice della sua carriera.

I due nel 1973 aprirono un negozio di ricami a rue de l’Université ove la loro specialità era quella didipingere fiori su una tela bianca e destreggiarsi tra fili di lana colorati. Un breve ritorno a New York nel1976, travolse per sempre la vita del giovane designer e da qui abbandonò fili e stoffe per tuffarsi nelmondo delle gemme colorate.

Nel 1978, nella prestigiosa cornice di Place Vendôme, ha inaugurato la suaboutique accanto al suo fedele amico. Con il passare degli anni e l’aumento dellavoro si è assistito ad un ampliamento dei locali e del team, costituito daartigiani altamente specializzati nel campo dell’oreficeria.

«Ad ogni step, nella realizzazione di un oggetto», ha affermato Jeannet «JARcontrolla e corregge continuamente. Se alla fine non è soddisfatto, lo distrugge.Lui considera il lavoro finito e riuscito solo nel momento in cui riesce a vederloaddosso alla signora giusta. Poi sospira, solo allora il suo lavoro è davvero finito».

La fortuna d’ogni cliente che ha il piacere di entrare nella sua boutique mentrepasseggia lungo la via dello shopping è quella di entrare con le mani vuote ed

uscire dal lì con un oggetto d’arte, unico e inimitabile.

JAR ha da sempre rivelato un superbo senso del colore, prediligendo le tonalitàviola dello zaffiro e il luccichio del topazio e del rubino, ma non disdegnando lalucente purezza del diamante. Egli è un grande maestro nella creazione di pavècon piccole pietre che accostate le une alle altre danno l’idea di una superficieunica, senza intervalli, arricchita da splendide sfumature.

L’artista riesce a riprodurre ciò che un pittore imprime sulla tela, selezionandoogni pietra per forma, sfumatura, contrasto e abbinandola al materiale più

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adatto, come l’argento, l’oro o il platino, per mettere bene in risalto la luce naturale sprigionata dallegemme.

Tale grande evento rappresenta la seconda mostra dedicata a questo grande artista; la prima si è tenuta alSomerset House di Londra nel 2002. La mostra è stata organizzata dal Dipartimento di Arte Moderna eContemporanea del Metropolitan Museum of Art è curata da Jane Adlin, Curatore Associato presso ildipartimento.

L'esposizione è accompagnata da un catalogo illustrato pubblicato dal Metropolitan e distribuito da YaleUniversity Press. Il Met sottolinea che, per la realizzazione dell'esposizione, è da ricordare il preziosocontributo di Henry e Marie Josée Kravis, Phaidon Press Ltd, Nancy e Howard Marks, The Ronald e JoCarole Lauder Foundation, Agnes Gund, il signore e la signora George S. Livanos, Hilary e Wilbur Ross.

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POTERE AL VIOLA

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mercoledì 27 novembre 2013

I TREND CHE CARATTERIZZANO LE NUOVE PROPOSTE PER I GIOIELLI DELLA STAGIONE AUTUNNOINVERNO

È giunto il momento di pensare ai regali per Natale. Per unapersona importante e particolarmente cara non c´è nientedi meglio di un gioiello, un dono prezioso che esprimesentimento e fa sentire coccolato chi lo riceve. Tanto più sela scelta è azzeccata. Vediamo quindi quali sono le tendenzepiù forti del settore per l’autunno inverno.Da un rapido sguardo alle nuove proposte dei principalibrand di preziosi, al di là degli stili e dei target, emerge unprepotente ritorno al colore, che prende il sopravvento sulminimalismo delle passate stagioni. Significativi sono inoltrei richiami al passato, in primis agli anni ´20. Ed ecco che sirispolvera il gusto per le perle, simbolo di eleganza senzatempo e fascino etereo.Il passato, tuttavia, è solo il punto di partenza per unarielaborazione in chiave moderna di elementi tipicidell´epoca come cristalli, vetrificazioni colorate, opalescenzeed effetti traslucidi. Dal bianco all´oro, passando per il rosa pallido e le più svariate sfumaturemetalliche.Uno dei motti per quest´inverno è poi mix and match, che determina una suggestiva commistionedi materiali e ispirazioni. Ed ecco che romanticismo e determinazione trovano un punto comune ingioielli che abbinano metalli e smalti con tessuti e pietre. La risultante sono creazioni geometriche,superfici irregolari e libere interpretazioni artistiche, dalle forme talvolta stravaganti. Un ruoloimportante è svolto poi dai colori, abbinati a contrasto l´uno sull´altro quasi traessero ispirazionedalla pop art.Infine, dai bracciali alle collane materiali preziosi e poveri vengono abbinati senza regole. Lelavorazioni del tessile influenzano la gioielleria, le pietre preziose sono incastonate nella pelle o nellegno. Ogni oggetto è così un pezzo unico, per l´unicità dei materiali da cui è stato ricavato e per lalavorazione sempre artigianale.

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A Padova gioielli contemporanei dell'AustraliaMercoledì 27 Novembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

Il 29 novembre, presso l’oratorio di San Rocco a Padova, si darà ilvia alla nona edizione di Pensieri Preziosi, mostra d’arte cheospiterà la gioielleria contemporanea australiana.

Organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padovaall’interno del format Ram, Ricerche Artistiche Metropolitane,quest’anno ospiterà alcuni dei maggiori esponenti della RMITUniversity di Melbourne, l’università più importante dell’Australianel campo del design e della tecnologia.

Ben 9 artisti esporranno circa 150 opere, dando al pubblico la possibilità di apprezzare il frutto di anni diricerche nel campo dell’oreficeria accompagnate da influenze artistiche d’ogni genere.

Per il Dr. Robert Baines, capo della scuola, il gioiello è portavoce di cultura, pensiero e memoria storica eattraverso materiali poveri o innovativi accompagnati dalla preziosità dell’oro sapientemente lavorato, isuoi allievi, nonché artisti, hanno reinterpretato questi principi, dando vita a gioielli esclusivi e raffinati.

Nicholas Bastin ha creato gioielli ispirandosi a personaggi fantastici, fuori dal tempo, e Simon Cottrel haimpresso su alcuni oggetti la sua idea sulla dicotomia tra sogno e ragione, corpo e mente.

La giovane Kirsten Haydon ha ricreato piccoli souvenir ispirandosi ad un’esperienza personale vissuta nelterritorio antartico mentre Linda Hughes ha giocato con delle forme geometriche, introducendo colorinetti e linee precise nei monili.

Christopher Milbourne ha creato piccole sculture dal sapore antico e Nicole Polentas ha reinterpretatol’arte cretese infondendo in ogni oggetto un forte senso d’identità nei confronti del proprio territorio.Infine, Katherine Wheeler ha combinato argento, porcellana, carta e filo per ricreare l’aspetto dei fondalimarini e degli oggetti che vi si possono trovare nelle sue profondità.

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«L’obiettivo della rassegna Pensieri Preziosi» ha affermato l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio «èquello di far conoscere l’evoluzione e lo sviluppo dell’oreficeria artistica contemporanea, presentando lepiù importanti scuole orafe di ricerca a livello internazionale, e ponendo a confronto artisti provenienti daPaesi e culture diverse. Quest’anno siamo onorati di ospitare artisti formatisi nella più grande e importanteUniversità di design del continente australiano».

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Queriot a favore dell’Ospedale Sant’Anna di Torino27/11/2013By orafoitaliano

La collezione Civita di Queriot si è arricchita di una nuova moneta – valuta diuna città ideale, “coniata” per far circolare e per condividere pensieri e valoripositivi: questa volta il motto recita “Beauty comes from within”, asottolineare come la bellezza interiore si possa concretizzare in un gesto chepuò portare a grandi risultati. Con questa moneta, infatti, Queriot intendeoffrire un concreto supporto alla Fondazione Medicina a Misura di Donnaonlus, impegnata tra l’altro nella ristrutturazione dell’area di terapia epreservazione della fertilità dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. Ogni moneta,in argento con maglia in oro rosa, viene venduta nella boutique Queriot diMilano, presso Cadorna 7 a Torino e online (su queriot.com) a 160 Euro, dicui 30 vengono devoluti alla Fondazione. L’Ospedale Sant’Anna di Torino è ilpiù grande ospedale d’Europa per quanto riguarda la ginecologia el’ostetricia.

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Oro: otto suggerimenti per investireBelle da vedere, utili da avere in portafoglio. Ecco cosa consigliano gli esperti a chi intende comprare monete d’oro

di Stefania Medetti

Nell’ultimo anno, la domanda di lingotti e di monete d’oro ècresciuta globalmente del 6%, fa sapere una recente inchiesta del World Gold Council , l’associazione che raccoglie le principali aziende minerarie aurifere. E questo, a dispetto del fatto che il valore dell’oro abbia perso circa il 20% nel terzo trimestre dell’anno, attestandosi sui 1.326 dollari

all’oncia. In base ai dati dell’associazione, inoltre, il consumo si sposta verso Est: l’Asia (Cina e India in testa) e i Paesi medio orientali sono ormai responsabili dell’acquisto di oltre duemila tonnellate d’oro, cinque volte il giro d’affari dei mercati occidentali. Segno che, nonostante il rallentamento della sua corsa,le monete d’oro (e i lingotti per chi se li può permettere) rimangono un’interessante forma di investimento e diversificazione del patrimonio. Per chi considera un acquisto in questo settore, ecco otto suggerimenti degli esperti. La prima cosa da considerare è la purezza dell’oro.Meglio non scendere sotto i 22K, ma anche spingersi a 24K è una scelta da valutare. Se, da un lato, la presenza di altri metalli nella lega riduce la purezza dell’oro, dall’altro abbassa il rischio che le monete possano essere danneggiate nella manipolazione. E’ vero che oggigiorno le monete trascorrono gran parte del loro tempo nelle cassette di sicurezza, ma non è detto che questo sarà il loro destino in futuro. Secondo suggerimento: le monete d’oro devono appartenere a circuiti comuni. Monete non conosciute rischiano di uscire dagli scambi e ritrovarsi senza mercato. Per esempio, monete con scritte in caratteri arabi potrebbero non interessare ai compratori occidentali. E' importante, dunque, comprare monete caratterizzate da un’alta domanda, per evitare di correre il rischio di non poterle rivendere quando e se sarà necessario. Terzo: come i marchi, le monete sono in qualche modo “garantite” anche dalla loro provenienza. Fra le monete più apprezzate, figurano la moneta australiana con il canguro, il rand sudafricano, l’aquila americana, la sterlina britannica e la moneta d’oro dell’orchestra filarmonica austriaca, considerata una fra le più belle del mondo. Recentemente, inoltre, ha iniziato a farsi notare anche la moneta turca. Quarto: anche se il loro valore è soprattutto intrinseco, le monete d’oro dovrebbero essere esteticamente gradevoli. Le monete cinesi con inciso il panda sono apprezzate anche da questa parte del mondo, sopratutto da quando la Cina ha cambiato ogni stagione la decorazione sulle sue monete, strizzando l’occhio alle monete da collezione.Quinto: attenzione al peso delle monete che non sono comparabili direttamente fra di loro, in quanto nel calcolo entrano il peso e la purezza della lega. Sesto: le monete d’oro non sono un investimento a breve termine. Considerata la fluttuazione dei prezzi, gli esperti consigliano di tenerle in portafoglio per almeno tre anni. Settimo: evitare le monete rare. Il loro contenuto di oro non è garantito, senza contare il fatto che due monete possono sembrare uguali, ma solo un esperto è in grado di valutarne qualità e valore. Infine, gli esperti si raccomandano di depositare le monete in una cassetta di sicurezza di una terza parte, invece che lasciarle in custodia al rivenditore che potrebbe approfittare della fiducia del compratore

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26/11/2013By orafoitaliano

Una linea di perle rivoluzionaria è stata realizzata grazie alla collaborazionedi Alfonso Vitiello, titolare dell’azienda D’Elia 1790 di Torre del Greco, ladesigner giapponese Yuky Kuroda, e la D’Elia’s Plan Japan. Le perle, Akoya,Australiane e di Tahiti, sono decorate con la tecnica del Maki e: sottili decoriin lacca ottenuti spolverando la linfa dell’albero della lacca con una polveredorata o argentata. La tradizione giapponese delle perle coltivate edell’antica arte della lacca si fonde così con la cultura e il gusto italiani,creando una gemma preziosa e originale per gioielli unici e raffinati.

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Cronaca

Colpo da 300mila euro in gioielleria,titolari sequestrati da 4 banditiPER APPROFONDIRE: este, rapina, gioielleria, scorzato, bottino

di Ferdinando Garavello

ESTE - Il commando entra in azione all'ora di chiusura e in centro storico è subito panico: attimi di puro terrore ieri pomeriggio a Este, dove i soliti ignoti hanno preso di mira la gioielleria Scorzato di via Principe Umberto. I malviventi hanno preso in contropiede i titolari, chiudendoli in bagno e svuotando la cassaforte di tutti i gioielli per un valore che sarebbe di circa 300mila euro.

Hanno agito scegliendo una gioielleria a centro metri in linea d'aria dal comando di compagnia dei carabinieri: il raid verso le 19.30, quando Claudio e Stefano Scorzato stavano chiudendo il negozio dopo una normale giornata di lavoro. Approfittando del momento in cui i proprietari dell'attività stavano uscendo dalla porta allarmata, i malfattori si sono precipitati nel locale e hanno costretto in un angolo i due fratelli. Il commando era formato da 4 banditi, tutti a volto coperto e dall'accento straniero.

Uno di loro era armato di una pistola. Una volta chiusi i due fratelli Scorzato nella toilette, i malviventi sono riusciti a forzare la cassaforte: nel sacco sono finiti molti gioielli e preziosi. I fratelli, infatti, sono stati liberati solo dopo le 21.30 grazie a un passante che ha udito le loro grida provenire dal bagno del negozio.

Ora sarà la visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza della gioielleria e degli altri negozi del centro potrà fare chiarezza sulla dinamica del colpo.

Il servizio sul Gazzettino di Padova in edicola o nell'edizione digitale cliccando qui.

Giovedì 28 Novembre 2013

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Sez. PALERMO

LA FARMACISTA di Blufi sgozzata da un pregiudicato che voleva rubarle i risparmi di una vita. Ilsupermercato Fortè di via Badia svaligiato sei volte dallo stesso uomo incappucciato e con la pistola inmano. La boutique Giglio presa di mira tre volte di fila da ladri armati fino ai denti. Il tabaccaio di viaAmmiraglio Rizzo sequestrato e portato in cima a monte Pellegrino da due banditi che puntavano allacassa. Basta scorrerei titoli dei giornali degli ultimi due mesi per capire chi sono le vittime dell' escalation direati ai danni degli esercizi commerciali registrata dal Viminale. Un' escalation che, solo a Palermo, ha vistoaumentare del 67,6 per cento le rapine negli esercizi commerciali e del 9,9 per cento i furti nei negozirispetto. Ma quali sono le categorie più a rischio? In cima alle classifiche ci sono proprio le farmacie. Lodicono i dati del centro di ricerca dell' Associazione Banche italiane: in Sicilia, nel 2012, l' 8,5 per cento deifarmacisti è stato vittima di rapine. Soloa Palermo, ce n' è una ogni dieci giorni. Quanto basta per farinsorgere il presidente provinciale di Federfarma, Roberto Tobia: «Se ci siamo rassegnati a essere ilbancomat della criminalità subendo quotidianamente rapine, aggressionie vandalismi, questaè una novitàgravissima». E nel mirino non ci sono solo loro. «I rapinatori incalza Enzo Costa, presidente provinciale diConfcommercio vanno a caccia di contanti. E i contanti si trovano anche in tabaccheria e in gioielleria. Peri furti, invece, gli obiettivi sono i negozi di abbigliamento, i supermercati e i negozi di elettronica». Ecco chifa i conti quotidianamente con la paura. La paura di perdere l' incasso guadagnato con faticae soprattuttodi vedersi puntare una pistola alle tempie. Lilly Mancino, titolare di una ricevitoria a Carini e presidenteprovinciale dell' associazione Tabaccai di Confcommercio, non ne fa un mistero: «Viviamo nel terrore».Anche lui che ironia della sorte è nipote della farmacista uccisa a Blufi, ha subito due furti violenti e si èdeciso a spendere più di tremila euro per installare telecamere collegate a una società di vigilanza privata evetri anti mazza. Nemmeno le più sofistate diavolerie elettroniche, però, scoraggiano banditi sempre piùesperti nell' aggirare gli ostacoli. Giuseppe Giglio, titolare di otto boutique in città, è ormai un esperto ditecniche criminali. «Nei nostri punti vendita dice i banditi hanno sperimentato tutto il campionarioimmaginabile. Ci hanno sfondato le vetrine di notte. Abbiamo visto puntare la pistola sulla faccia di unbambino. Ci hanno sequestrato i furgoni carichi di merce. Si sono finti finanzieri per entrare negli uffici».Dall' inizio dell' anno, ha già subito tre raid e investito migliaia di euro in telecamere, vetri anti mazza,assicurazione e convenzione con la società di vigilanza. «Se potessi farne a meno dice riuscirei adassumere sette persone in più». Tra i gioiellieri, teme di più chi vive in periferia. «Nei negozi centralispiega Ugo Fecarotta, uno dei big dell' oro in città gli episodi sono più rari ma siamo costretti a lavoraredentro negozi blindati». Con la crisi che morde, insomma, nessuno si sente al sicuro.

GIUSI SPICA 26 novembre 2013 sez. PALERMO

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