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CITTA' DI VITTORIA RASSEGNA STAMPA

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CITTA' DI VITTORIA

RASSEGNA STAMPA

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24 Aprile 2019
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GdS 24 Aprile 2019
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MERCOLEDÌ 24 APRILE 2019

vittoria .29

Ieri l’udienza diconvalida delfermo e la richiestadi scarcerazione

GIUSEPPE LA LOTA

Rapporti di lavoro e pagamenti nonandati a buon fine. Comincia a sve-larsi il mistero sul movente che hagenerato il reato di tentato omicidiocompiuto da Elio Greco ai danni diRaffaele Giudice, avvenuto la seradel venerdì santo a Vittoria. Fra idue, come già ipotizzato, intercor-revano rapporti di lavoro inerenti aisettori degli imballaggi e dell’auto-trasporto. I rapporti di lavoro si sa-rebbero incrinati per pagamentinon andati a buon fine per le cassedi Elio Greco. Una situazione che si èaggravata col passare del tempo fi-no a creare alterchi fra i due, inizial-mente verbali e dopo sfociati in col-luttazione fisica prima di arrivareall’utilizzo della pistola.

Un primo alterco sarebbe avve-nuto giovedì, il secondo venerdì po-meriggio, quando Greco avrebbe e-stratto una pistola (detenuta ille-galmente) e sparato un colpo che a-vrebbe raggiunto il gomito di Giudi-ce (e non la gamba secondo una pri-ma indiscrezione). Il ferito sarebbestato soccorso dai figli (non da Gre-co) e trasportato in ospedale. AlPronto soccorso la versione fornitadai Giudice per spiegare l’incidentenon è risultata compatibile con laferita presentata al gomito. L’inter-vento della Polizia, Squadra mobiledi Ragusa e Commissariato di Vitto-ria, ha fatto luce sul caso imboccan-do subito la pista che conduceva aElio Greco. Questi, capito di non po-ter andare incontro a una latitanzalunga, ha deciso di costituirsi e dirispondere alle domande degli in-quirenti, facendo ritrovare anche lapistola con la quale aveva sparato.Nella stessa serata di venerdì la Po-lizia di Stato ha chiesto e ottenutodal sostituto procuratore Riccio ilprovvedimento di fermo di indizia-to e la relativa custodia in carcere,stante anche il pericolo di fuga e la

reiterazione del reato.Ieri mattina il gip Ivano Infarina-

to, alla presenza dell’avvocato di-fensore Nunzio Citrella e di un av-vocato rappresentante dello studiolegale dell’avv. Antonino Fiume-freddo di Catania, ha interrogato E-lio Greco.

La Procura della Repubblica, rap-presentata dal sostituto procurato-re Francesco Riccio, contesta a Gre-co, oltre al tentato omicidio, anchela detenzione illegale di arma e laricettazione. Al termine dell’udien-za il sostituto procuratore Riccio hachiesto il mantenimento dello statodi detenzione in carcere. La difesa,invece, ha invocato la scarcerazionedell’assistito e in subordine la cu-stodia cautelare domiciliare. Il gipInfarinato si è riservato di decide-re.

Un fatto di inaudita gravità, quel-lo che si è verificato il venerdì santoa Vittoria, tra persone di spicco nelmondo criminale; ma avere la cer-tezza che non si sia trattato di untentato omicidio per il controllo delterritorio come succedeva negli an-ni di piombo, è come il male minoreche si preferisce al peggiore. Raffae-le Giudice, 57enne nativo di Comi-so, dopo la vicenda che lo vide coin-volto tra i 111 arrestati dell’opera-zione “Squalo”, con l’accusa di asso-ciazione per delinquere di stampomafioso, esattamente 25 anni fa, èrimasto fuori dai riflettori criminali.Elio Greco, invece, in seguito all’o-perazione “Ghost trash” nel 2017,ha subito un sequestro di beni mo-bili e immobili nel mese di gennaio2019. Gli inquirenti lo ritengono af-filiato al clan Rinzivillo che operatra Gela e Vittoria. Con il provvedi-mento di sequestro di beni per unvalore di 35 milioni di euro, la Guar-dia di finanza contesta a Greco l’at-tività di dominio nel settore degliimballaggi destinati alle produzioniortofrutticole di Vittoria.

La vittima. Raffaele Giudice, ferito algomito, è stato soccorso dai suoi figli

Tentato omicidio«Una questionedi pagamenti»

IL MOVENTE. Diversi giorni di litie contrasti per questioni econo-miche e pagamenti non effet-tuati hanno precedeuto l’ultmoalterco sfociato in uno sparo dal-l’arma di Elio Greco che ha colpi-to Raffaele Giudice al gomito

Imballaggi e trasporti«I settori strategicidell’Ortofruttaagognati dai mafiosi»NADIA D’AMATO

“Imballaggi e trasporto, due pezzifondamentali della filiera agricola.Senza cassette e senza camion nonc'è ortofrutta che possa muoversida questa terra. Settori strategici,fondamentali, che le economiemafiose hanno sempre provato amonopolizzare”. A dirlo sono Roc-co Candiano e Giorgio Stracquada-nio, rispettivamente presidente eresponsabile organizzativo dellaCna comunale di Vittoria, i qualiaggiungono: “Per quasi vent'annic'è stata una sorta di pace tra pezziimportanti di questi settori, nonsono mancate a volte certe fughe inavanti, certe ‘fiammate’, ma tuttorientrava velocemente. Dopo iltentato omicidio delle ultime oreforse qualcosa, all'interno di certiequilibri, si è rotto? La città- affer-mano i vertici della Cna di Vittoria-non può ripiombare nel buio deglianni '80 e '90. Le istituzioni, gli or-gani inquirenti, stanno lavorando,sono attente, ma forse dovrebberoprovare a sostenere di più queipercorsi che vogliono incidere eche vogliono liberare le numeroseeconomie sane. Dopo l’ultimo attoviolento e preoccupante la piùgrande minaccia che la città rischiadi correre è che chi di dovere noncontinui a vedere quello che deveessere visto: la filiera dell’ortofrut-ta è inquinata e per questo motivodeve essere profondamente boni-ficata”.

“Per fare ciò- proseguono RoccoCandiano e Giorgio Stracquadanio-serve reprimere le economie cri-

minali e le loro collusioni, ma serveanche sostenere con determina-zione le molte imprese sane cheper paura e per le difficoltà dellacrisi sono sempre rimaste, colpe-volmente, remissive. Servono mi-sure che facilitino l’accesso al cre-dito agevolato, servono provvedi-

menti fiscali che sostengano reti enuovi sistemi di commercializza-zione, serve far ripartire il lavoroproduttivo. Non avviare questinuovi percorsi significa far diven-tare Vittoria, in modo definitivo,una città di gente impaurita, rasse-gnata e ripiegata su se stessa”.

I settori particolarmente redditi-zi, da sempre, attirano l’attenzionedella criminalità organizzata che,diversamente da quanto avveniva

in passato, non si “limita” a chiede-re il pizzo, ma punta ad introdursinell’economia pulita imponendosialla concorrenza con la forza o ga-rantendo prezzi che, chi opera one-stamente, non riesce a proporre aipropri clienti. Ecco perché è impor-tante che il no alla mafia, alle crimi-nalità ed alle illegalità parta dalbasso. Ognuno di noi deve fare lapropria parte e scegliere di lavora-re, collaborare o fornirsi da aziende“pulite”. Solo così si potrà creare ilvuoto attorno a loro e si riuscirà acolpirli nel punto debole, l’aspettocui tengono di più: i soldi.

CANDIANO E STRACQUADANIO

La Cna. «La città nonpuò ripiombare nel buiodegli anni '80 e '90»

Danneggiano le tombee derubano i mortiAppello alla ProcuraLa malvagità umana non ha limiti. Siaccanisce anche contro i defunti.Vandali e ladri turbano persino laquiete eterna. “Stamani sarò in Pro-cura della Repubblica per presenta-re una denuncia contro ignoti per vi-lipendio di tomba”. E’ al decisionepresa dall’avvocato Giuseppe Semi-nara di Vittoria il quale, recatosi alcimitero a far visita ai propri genito-ri, ha trovato la tomba danneggiata.“Qualche vandalo- afferma l’avvo -

cato- ha divelto i vasi di marmo pre-senti sulla tomba dei miei genitori.Purtroppo questo è l’ennesimo attovandalico che accade al cimitero, enon solo nei miei confronti ma an-che verso altri soggetti. Non parlia-mo poi dei furti, sono continui per-ché non esiste un minimo di vigilan-za. E’ una vergogna”. Purtroppo il ci-mitero di contrada Cappellaris a Vit-toria è sotto scacco di malavitosi cheimpunemente danneggiano o ruba-no con estrema spregiudicatezza.Tutto ciò che ha un minimo di valoreviene razziato. Vasi di marmo e og-

getti di rame e di ottone vanno a ru-ba. Tant’è che i parenti dei defuntisono costretti a sostituirli con con-tenitori e bulloni di plastica. E quan-do non c’è niente da rubare si co-mincia a danneggiare. Il vandalismoè di moda.

Un malvezzo che abbiamo già se-gnalato in precedenza e che pur-troppo continua. Nel mese di di-cembre segnalammo furti e dan-neggiamenti avvenuti alla terza co-lombaia. Intervenne pure una vo-lante della Polizia per rilevare chealcune lapidi della terza colombaiaerano state divelte e buttate a terra.Sicuramente per rubare vasetti dirame. Nei loculi aperti si intravede-vano tombe di legno con resti uma-ni. Persone morte nel 1924 e agli ini-zi del secolo scorso, quindi nati nellametà del 1800. Persone probabil-mente ormai senza storia, parenti elasciati all’oblio totale. Anche inquella occasione il funzionario delComune, addetto ai servizi cimite-riali, sporse denuncia contro ignotial commissariato di Polizia.

Per non dire della chiesetta che sitrova al centro del cimitero lungo ilviale dell’ingresso principale, forza-ta di notte di notte e lasciata apertanel periodo natalizio. Cosa volevanoprendere dentro una chiesa priva dioggetti di valore, che viene aperta alculto solo ogni 2 novembre per la ri-tuale messa dei defunti? Occorretrovare una soluzione per renderepiù sicuro il cimitero al fine di garan-tire maggiore rispetto ai defunti.

G. L. L.

UNA TOMBA COLPITA DAI VANDALI

LA PROPOSTA DI RESET

«Prolunghiamo la Ztl di via Cavour»

DANIELA CITINO

Elegante via al servizio dello shopping citta-dino di giorno e alla sera, invece, luogo in cuitrascorrere il tempo dilatato della movida.

Due diversi modi di vivere e concepire ilsalotto buono della città che, a parere di Re-set, l’associazione politica capitanata da A-lessandro Mugnas, debbono potere essereugualmente tutelati e potenziati se si vuolepromuoverne lo sviluppo economico delleattività commerciali ad esse correlate. “Chiediamo infatti che la chiusura della viaCavour sia prolungata sino alle 2 e 30 delmattino e che, dunque, non venga ad inter-rompersi alle 20.30 della sera” spiega Mu-gnas facendosi così portavoce, in particola-re delle istanze di chi ha avviato attività ri-cettive come pub, bar e ristoranti. Purtrop-po, a detta di Mugnas, l’istanza viene ancoradisattesa. “ Nonostante ne abbiamo solleci-tata l’accoglienza attraverso ufficiali richie-

ste che abbiamo regolamente protocollate einviate all’attenzione di tutti gli organicompetenti del Comune di Vittoria, non an-cora ci è stata fornita una risposta” aggiungel’esponente di Reser sottolineando di “ nonesserci ne’ più tempo e pazienza da partedella città produttiva che si attende al piùpresto la modifica dell’ordinanza”. “ Inoltreva detto che ne va dell’incolumità dei fre-quentatori e dei clienti dei locali che, nonappena, la via Cavour si riapre al traffico se-rale vedono transitarsi a poca distanza le

auto con grave rischio in quanto, alcune vol-te, vi sfrecciano non rispettando i limiti ve-locità. E non solo. Se l’accoglienza della ri-chiesta di chiusura al traffico automobilisti-co non verrà normata ne andrà dell’econo-mia della città e dell’orgoglio di quanti, traquesti imprenditori, hanno investito nelsettore mettendo a rischio i propri capitali”ribatte Mugnas annotando “ che non ci fer-meremo fino a quando non saranno accoltele nostre istanze”. Inoltre Mugnas pone laquestione anche dei controlli operati daparte delle forze dell’Ordine che, a suo dire,dovrebbero essere più mirati. “ Troviamo i-nammissibile che alcuni di questi controllivengano disposti con strumentazioni non i-donei o si contesti la presenza dei mastellisul marciapiede. A nostro parere, dovrebbeessere compito dell’amministrazione co-munale trovare il posto giusto dove fare si-stemare i mastelli, altrimenti possono an-che essere vietati”.

Mugnas: «E per quantoriguarda i mastelli, i controllidevono essere intensificati»

Fa arrestaretre incendiarivittoriesepremiataa Pesaro

Una poliziotta vittoriese, in servizio nella Que-stura di Pesaro, è stata premiata nel corso del167° anniversario di fondazione della Poliziadi Stato. Si tratta di Teresa Bartolotta, in servi-zio presso la Questura marchigiana dal 2002.

E’ il lontano 1992 quando la Bartolotta rea-lizza il sogno coltivato sin da ragazza, quello dientrare nella Polizia di Stato e servire con ono-re la Patria, lavoro che ha sempre svolto conpassione e dedizione, in qualsiasi compito oambito affidatole, e durante il quale si è sem-pre distinta con merito, soprattutto nelle ope-razioni di monitoraggio e controllo del territo-rio. La cerimonia è avvenuta nel contesto dellecelebrazioni per l’anniversario della fondazio-ne della Polizia di Stato, lo scorso 10 aprile, in

piazza del Popolo a Pesaro. Bartolotta è statainsignita dal Questore e dal Prefetto di Pesarodi un riconoscimento per meriti di servizio, a-vendo arrestato in flagranza di reato tre indi-vidui ritenuti responsabili in concorso di in-cendio, minacce aggravate e porto ingiustifi-cato di arma da taglio. Teresa Bartolotta è lega-tissima alla città di Vittoria, dove è nata, cre-sciuta e dove ha anche svolto servizio, per di-versi anni, al locale Commissariato. Laureatain Scienze politiche, è prossima alla specializ-zazione in relazioni internazionali. Impegnataanche nel sociale, Bartolotta è stata educatricein una importante associazione giovanile, nel-la quale ha rivestito diversi incarichi.

N. D. A.

La poliziottavittoriese Teresa

Bartolotta

Greco deteneval’arma illegalmente

LA DENUNCIA

IL RICONOSCIMENTO

Il cuore delcentro storico

cittadinodovrebbe potere

usufruire di unprolungamento

della Ztl. Questa,almeno, la

propostalanciata da Reset

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La Sicilia 24 Aprile 2019
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MERCOLEDÌ 24 APRILE 2019

ragusa provincia30.COMISO. v.m.) Mostra di FrancescoIacono a palazzo Labisi. L’artistavittoriese propone, tra le mura delpalazzo nobiliare ottocentesco, lasua “antologica” dal titolo“Percorsi”. Si tratta di circa 150opere (oli, pastelli, grafiche,sculture) che raccontano il suopercorso artistico dal 1978 al 2018.Tra le opere di spicco, i quadri adolio realizzati con le mani, senza

l’ausilio di pennelli, che hannoconnaturato la sua produzioneartistica fino agli inizi degli anni2000, ma anche sculture, medio-rilievi in bronzo, installazioni. Lamostra, organizzatadall’associazione “Arteinsieme”,sarà inaugurata il 27 aprile, alle 19.Resterà aperta fino al 26 maggio esi potrà visitare tutti i giorni, tranneil martedì, dalle 18 alle 20,30.

ACATE

Domani il premio «Gabriele Carrubba»ACATE. Si terrà domani pomeriggio alle 18 presso il castello dei principi di Biscari la VIedizione del premio “Gabriele Carrubba. All’ex direttore delle Poste, padre della scrittriceMaria Teresa Carrubba, presidente del circolo di Conversazione, sarà dedicata una sala del-l’antica maniero. Sarà, invece, consegnata all’attrice Matilde Masaracchio un’onorificenza. Ilpremio Gabriele Carrubba è indetto dalle sorelle Maria Teresa e Ginetta Carrubba.

Operazione «Pasqua sicura»nel mirino infrazioni e droga

CARMELO RICCOTTI LA ROCCA

Quella appena trascorsa è statauna Pasqua molto intensa anche,e soprattutto, per le forze dell’o r-dine che hanno lavorato alacre-mente per garantire all’intera co-munità ragusana di poter viverele festività all’insegna della sicu-rezza. La macchina dei controlli,diretta dall’ufficio prevenzionegenerale della Questura di Ragu-sa, si è snodata su diversi fronti:dai controlli nelle strade alla per-lustrazione di alcune zone resi-denziali fino ai controlli attentidei luoghi simbolo del cattolicesi-mo.

Ville e uffici nei giorni di festasono spesso presi di mira da mal-viventi che cercano di approfitta-re dell’assenza dei proprietari odei lavoratori, per questo motivola Questura di Ragusa ha imple-mentato, per le festività pasquali,l’attività di prevenzione con fina-lità antirapina mediante servizispecifici dedicati al controllo diuffici postali, banche, centri com-merciali ed attività economiche ingenerale. Un servizio esteso an-che alle aree residenziali, nonchéle aree industriali ed artigianali,finalizzato alla prevenzione difurti nelle abitazioni o ai dannidelle realtà economiche. Grandel’attenzione rivolta anche ai luo-

ghi religiosi con le misure antiter-rorismo atte a rendere sicure leprocessioni religiose per la Pa-squa 2019 e i cosiddetti obiettivisensibili con particolare attenzio-ne alle principali chiese e basili-che, nonché ai centri storici di Ra-gusa Superiore e di Ibla, attraver-sati dalle rituali processioni, con

una grande partecipazione di fe-deli. Importanti poi i numeri cheemergono dai controlli esercitatidalle volanti sulle strade iblee.Con il supporto degli uomini delreparto anticrimine di Catania, gliagenti della Polizia di Stato hannoposto in essere quasi un centinaiodi posti di controllo durante i qua-

li sono state controllate quasi 600persone e 343 autovetture. Sonostate elevate ben 15 sanzioni alcodice della strada per un valoredi oltre due mila euro. Un’a u t o-vettura è stata sottoposta a se-questro amministrativo in quantoin circolazione priva della previ-sta copertura assicurativa. Quasimille le targhe passate al setacciodall’occhio elettronico installatosulle Volanti. Grande attenzione èstata anche rivolta al controllo deisoggetti sottoposti a misure limi-tative della libertà personale. Du-rante i servizi sono state altresìdeferite in stato di libertà in con-corso due soggetti per furto ag-gravato in un centro commercia-le. Altri due soggetti stranieri so-no stati deferiti rispettivamenteper atti persecutori e danneggia-mento aggravato e minacce.

Infine, l’operazione denominata“Pasqua Sicura” ha permesso diottenere risultati anche riguardoal contrasto allo spaccio di sostan-ze stupefacenti. In tal senso, l’a-zione di prevenzione, ha portatoalla segnalazione di un minorecolto con una piccola quantità dimarijuana. Insomma, l’azionepredisposta dalla Questura di Ra-gusa ha permesso un controllo ditutto il territorio ibleo a 360 gradi,con la finalità di prevenire e repri-mere ogni tipo di reato.

UNA PATTUGLIA DELLA POLIZIA DURANTE LE OPERAZIONI DI CONTROLLO

IL DETTAGLIO.Dalla Questu-ra, in particola-re dall’ufficioprevenzionegenerale, fan-no sapere che icontrolli delterritorio con-tinueranno an-che nelle pros-sime settima-ne e, specifica-tamente, nellefestività. Leforze dell’ordi -ne saranno im-pegnate nellaprevenzione erepressionedei reati pre-datori, ma nonsolo. Grandeattenzione sa-rà rivolta nellestrade concontrolli serra-ti agli automo-bilisti, con san-zioni severe aidanni di chi simette alla gui-da in preda aifumi dell’alcolo di droghe.

Nell’ex base Nato, nascerà una nuova chiesa evangelicaCOMISO. Una nuova chiesa evangelica a Co-miso, nell’ex Base Nato. L’inaugurazione a-vrà luogo venerdì prossimo. Il nuovo luogodi culto si chiama Chiesa Cristiana Evangeli-ca “Sola Grazia”- Fondazione di Comiso. L’e-dificio si trova all’ingresso dell’aeroporto“Pio La Torre” ed era prima adibito, durantela permanenza dei militari, al culto cattolicoromano. Inoltre, il piazzale antistante l’edifi-cio, sarà intitolato “Largo della Riforma Pro-testante”. La cerimonia inizierà con la sco-pertura della targa d’intitolazione. Subitodopo, si svolgerà il servizio di dedicazionedel locale al culto evangelico durante il qua-le Paul Washer, fondatore della società mis-sionaria HeartCry predicherà sul soggetto “Il

potere del Cristo Risorto”. Saranno presentiil prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, ilsindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, ilpastore Salvo Bonaccorsi, presidente del Di-stretto Sicilia dell’Alleanza Evangelica Italia-na, le autorità civili, militari e religiose.

La fondazione di Comiso è sotto la super-visione della Chiesa Cristiana Evangelica“Sola Grazia” di Caltanissetta, condotta dalpastore Nazzareno Ulfo. A guidare la Fonda-zione di Comiso sarà Ivan Caradonna, mis-sionario “church planter” (fondatore di chie-sa), con compiti di conduzione, di predica-zione del Vangelo e di rappresentanza ester-na.

ANTONELLO LAURETTA

«La scuoladeve essereuno spazio sicuroidoneo e protetto»

L’ON. MARIALUCIA LOREFICE

DANIELA CITINO

Non ci dovrebbe essere luogo più sicuro della propriacasa e , quando si è ancora studenti, anche della propriascuola. E purtroppo, pur apparendo ciò quasi parados-sale, non sempre è così scontato. Un sistema sicurezzache, nel caso specifico, della scuola non significa solopotere contare su edifici strutturalmente idonei e ade-guati a rischio sismico o ad altro. Sicurezza a scuola puòanche significare potere ritenere i luoghi scolastici spa-zi socialmente protetti. Va in questa direzione lo stan-ziamento governativo di fondi ad hoc e finalizzati al rag-giungimento di questi obiettivi. A darne notizia è presi-dente della Commissione Affari Sociali alla Camera deiDeputati, Marialucia Lorefice sottolineando che i bene-fit finanziati riguarderanno nello specifico i territoriscolasti delle città di Vittoria e di Ragusa. “ Il governo hastanziato 4,2 milioni di europer 100 Comuni, nell’ambi -to dell’operazione “Scuolesicure”. 304 mila euro an-dranno alla Sicilia. Sono 8 iComuni siciliani interessatidalla misura, tra cui Ragusae Vittoria” spiega la deputa-ta siciliana specificando ildiverso ammontare dei duefinanziamenti.

“A Ragusa andranno37.567,53 euro, a Vittoria35.318,80 - precisa Lorefice - e i due contributi sono inrealtà composti dalla somma di due distinte voci: unaprima, identica per tutti i Comuni, pari a 20 mila euro, euna seconda commisurata alla popolazione residentealla data del 1° gennaio. Con queste risorse sarà possibi-le realizzare sistemi di videosorveglianza, assumere atempo determinato agenti di polizia locale, pagare pre-stazioni di lavoro straordinario del personale della poli-zia locale, acquistare mezzi e attrezzature, promuoverecampagne informative volte alla prevenzione e al con-trasto dello spaccio di sostanze stupefacenti». Per usu-fruire delle risorse, però i due comuni dovranno presen-tare entro il 31 maggio domanda presso la prefetturaterritorialmente competente che ne verificherà l’am -missibilità. “La domanda dovrà essere corredata da unascheda progettuale, riferita all’arco temporale del pros-simo anno scolastico 2019/2020, nella quale andrannodescritte tutte le iniziative che si intendono porre in es-sere, con le relative voci di spesa. Il finanziamento delprogetto non potrà superare l’ammontare dello stan-ziamento riconosciuto” prosegue la parlamentare ibleaannotando che “ il finanziamento è un ulteriore tangibi-le e concreto sostegno dato ai Comuni dal governo.”

Comiso. La mostradi Francesco Iaconoa palazzo Labisi

Maria Ss. di Gulfi, atteso il rito della «svelata»

RAFFAELE RAGUSA

CHIARAMONTE. È cominciato a Chiara-monte il conto alla rovescia in vistadi domenica quando ci sarà il cloudei festeggiamenti in onore a MariaSantissima di Gulfi. Ogni chiara-montano, passata la Pasqua, tutta lasua attenzione è incentrata sulla do-menica in Albis. Ma i tanti devoti sistringeranno attorno alla “Patronaprincipale e Regina” già a partire davenerdì quando, alle 13,30, nel san-tuario che ospita il venerato simula-cro, sarà animato il rito della “Svela-ta”.

Stiamo parlando di un momentocaratteristico, quello della prepara-zione, che anticipa l’uscita, di dome-nica, quando la statua della Madon-na lascerà il Santuario per raggiun-gere la chiesa Madre, dove resteràper nove giorni. Un rito che si ripeteda più di quattro secoli e che è carat-terizzato dall’accoglienza che il cen-tro montano, a seguito della tradi-zionale “salita”, riserva alla sua Pa-trona. Il programma rispetta, comesempre, i canoni della tradizione.Alle 12,15 ci sarà la celebrazione eu-caristica presieduta da don Giovan-ni Piccione e concelebrata dal retto-re del santuario, don Graziano Mar-torana. Dopo l’omelia, la tradiziona-le benedizione dei portatori e la pre-

sentazione dei membri del comita-to. La svelata del simulacro potrà es-sere seguita in diretta dalle 12,15sulla pagina Facebook “SantuarioMaria Ss. di Gulfi – ChiaramonteGulfi”. In serata, alle 19, ci sarà la ce-lebrazione eucaristica al santuario ealle 20,30 la benedizione dei porta-tori che sarà seguita da una serata difraternità. Il comitato per i festeg-giamenti 2019, presieduto dal par-roco della chiesa Madre, don Salva-tore Vaccaro, e dal rettore del San-tuario di Gulfi, don Graziano Marto-rana, è al lavoro da mesi per la pre-disposizione del programma del no-venario che pone al centro la spetta-colare processione del simulacrodella Madonna e che prosegue connove giorni di celebrazioni liturgi-che, funzioni solenni e non solo.

Ogni serata, in linea con l’anticoimpianto settecentesco del novena-rio, vedrà partecipi “categorie emaestranze” con la programmazio-ne di diverse iniziative culturali. Lafesta in onore della Vergine di Gulficoniuga da sempre il suggestivo a-spetto folkloristico delle tradiziona-li processioni alla grandissima de-vozione di tutti i chiaramontani chepartecipano con fervore anche allecelebrazioni liturgiche. L’appunta-mento più atteso è quello di dome-nica 28 aprile quando, alle 10 inpunto al Santuario di Gulfi, prende-rà il via la tradizionale “Accianata”che potrà essere visibile anche perchi sta fuori grazie all’emittente Vi-deo Mediterraneo col contributodel comune montano. Infine, dopola salita nel pomeriggio la Madonnafarà il giro interno per le vie princi-pali di Chiaramonte col tradizionale“cuncursu” che prenderà il via alleore 14,30.

A tappeto i controlli della polizia che ha contrastato e represso i reati

CHIARAMONTE. I devoti si preparano ai tradizionali riti per i festeggiamenti della Patrona

La Madonna lasceràil santuario perraggiungere la

chiesa Madre doveresterà per 9 giorni

L’EVENTO. L’ap-puntamento piùatteso è quello didomenica 28 a-prile quando, al-le 10 in punto alSantuario di Gul-fi, prenderà il viala tradizionale“Accianata”. Infi-ne, dopo la salitanel pomeriggiola Madonna faràil giro internoper le vie princi-pali di Chiara-monte col tradi-zionale “cuncur-su” che prenderàil via alle ore14,30.

L’on. Loreficeannunciastanziamentiper gli istitutiscolasticidi Ragusae Vittoria

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La Sicilia 24 Aprile 2019
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MERCOLEDÌ 24 APRILE 2019

vittoria .29

Ieri l’udienza diconvalida delfermo e la richiestadi scarcerazione

GIUSEPPE LA LOTA

Rapporti di lavoro e pagamenti nonandati a buon fine. Comincia a sve-larsi il mistero sul movente che hagenerato il reato di tentato omicidiocompiuto da Elio Greco ai danni diRaffaele Giudice, avvenuto la seradel venerdì santo a Vittoria. Fra idue, come già ipotizzato, intercor-revano rapporti di lavoro inerenti aisettori degli imballaggi e dell’auto-trasporto. I rapporti di lavoro si sa-rebbero incrinati per pagamentinon andati a buon fine per le cassedi Elio Greco. Una situazione che si èaggravata col passare del tempo fi-no a creare alterchi fra i due, inizial-mente verbali e dopo sfociati in col-luttazione fisica prima di arrivareall’utilizzo della pistola.

Un primo alterco sarebbe avve-nuto giovedì, il secondo venerdì po-meriggio, quando Greco avrebbe e-stratto una pistola (detenuta ille-galmente) e sparato un colpo che a-vrebbe raggiunto il gomito di Giudi-ce (e non la gamba secondo una pri-ma indiscrezione). Il ferito sarebbestato soccorso dai figli (non da Gre-co) e trasportato in ospedale. AlPronto soccorso la versione fornitadai Giudice per spiegare l’incidentenon è risultata compatibile con laferita presentata al gomito. L’inter-vento della Polizia, Squadra mobiledi Ragusa e Commissariato di Vitto-ria, ha fatto luce sul caso imboccan-do subito la pista che conduceva aElio Greco. Questi, capito di non po-ter andare incontro a una latitanzalunga, ha deciso di costituirsi e dirispondere alle domande degli in-quirenti, facendo ritrovare anche lapistola con la quale aveva sparato.Nella stessa serata di venerdì la Po-lizia di Stato ha chiesto e ottenutodal sostituto procuratore Riccio ilprovvedimento di fermo di indizia-to e la relativa custodia in carcere,stante anche il pericolo di fuga e la

reiterazione del reato.Ieri mattina il gip Ivano Infarina-

to, alla presenza dell’avvocato di-fensore Nunzio Citrella e di un av-vocato rappresentante dello studiolegale dell’avv. Antonino Fiume-freddo di Catania, ha interrogato E-lio Greco.

La Procura della Repubblica, rap-presentata dal sostituto procurato-re Francesco Riccio, contesta a Gre-co, oltre al tentato omicidio, anchela detenzione illegale di arma e laricettazione. Al termine dell’udien-za il sostituto procuratore Riccio hachiesto il mantenimento dello statodi detenzione in carcere. La difesa,invece, ha invocato la scarcerazionedell’assistito e in subordine la cu-stodia cautelare domiciliare. Il gipInfarinato si è riservato di decide-re.

Un fatto di inaudita gravità, quel-lo che si è verificato il venerdì santoa Vittoria, tra persone di spicco nelmondo criminale; ma avere la cer-tezza che non si sia trattato di untentato omicidio per il controllo delterritorio come succedeva negli an-ni di piombo, è come il male minoreche si preferisce al peggiore. Raffae-le Giudice, 57enne nativo di Comi-so, dopo la vicenda che lo vide coin-volto tra i 111 arrestati dell’opera-zione “Squalo”, con l’accusa di asso-ciazione per delinquere di stampomafioso, esattamente 25 anni fa, èrimasto fuori dai riflettori criminali.Elio Greco, invece, in seguito all’o-perazione “Ghost trash” nel 2017,ha subito un sequestro di beni mo-bili e immobili nel mese di gennaio2019. Gli inquirenti lo ritengono af-filiato al clan Rinzivillo che operatra Gela e Vittoria. Con il provvedi-mento di sequestro di beni per unvalore di 35 milioni di euro, la Guar-dia di finanza contesta a Greco l’at-tività di dominio nel settore degliimballaggi destinati alle produzioniortofrutticole di Vittoria.

La vittima. Raffaele Giudice, ferito algomito, è stato soccorso dai suoi figli

Tentato omicidio«Una questionedi pagamenti»

IL MOVENTE. Diversi giorni di litie contrasti per questioni econo-miche e pagamenti non effet-tuati hanno precedeuto l’ultmoalterco sfociato in uno sparo dal-l’arma di Elio Greco che ha colpi-to Raffaele Giudice al gomito

Imballaggi e trasporti«I settori strategicidell’Ortofruttaagognati dai mafiosi»NADIA D’AMATO

“Imballaggi e trasporto, due pezzifondamentali della filiera agricola.Senza cassette e senza camion nonc'è ortofrutta che possa muoversida questa terra. Settori strategici,fondamentali, che le economiemafiose hanno sempre provato amonopolizzare”. A dirlo sono Roc-co Candiano e Giorgio Stracquada-nio, rispettivamente presidente eresponsabile organizzativo dellaCna comunale di Vittoria, i qualiaggiungono: “Per quasi vent'annic'è stata una sorta di pace tra pezziimportanti di questi settori, nonsono mancate a volte certe fughe inavanti, certe ‘fiammate’, ma tuttorientrava velocemente. Dopo iltentato omicidio delle ultime oreforse qualcosa, all'interno di certiequilibri, si è rotto? La città- affer-mano i vertici della Cna di Vittoria-non può ripiombare nel buio deglianni '80 e '90. Le istituzioni, gli or-gani inquirenti, stanno lavorando,sono attente, ma forse dovrebberoprovare a sostenere di più queipercorsi che vogliono incidere eche vogliono liberare le numeroseeconomie sane. Dopo l’ultimo attoviolento e preoccupante la piùgrande minaccia che la città rischiadi correre è che chi di dovere noncontinui a vedere quello che deveessere visto: la filiera dell’ortofrut-ta è inquinata e per questo motivodeve essere profondamente boni-ficata”.

“Per fare ciò- proseguono RoccoCandiano e Giorgio Stracquadanio-serve reprimere le economie cri-

minali e le loro collusioni, ma serveanche sostenere con determina-zione le molte imprese sane cheper paura e per le difficoltà dellacrisi sono sempre rimaste, colpe-volmente, remissive. Servono mi-sure che facilitino l’accesso al cre-dito agevolato, servono provvedi-

menti fiscali che sostengano reti enuovi sistemi di commercializza-zione, serve far ripartire il lavoroproduttivo. Non avviare questinuovi percorsi significa far diven-tare Vittoria, in modo definitivo,una città di gente impaurita, rasse-gnata e ripiegata su se stessa”.

I settori particolarmente redditi-zi, da sempre, attirano l’attenzionedella criminalità organizzata che,diversamente da quanto avveniva

in passato, non si “limita” a chiede-re il pizzo, ma punta ad introdursinell’economia pulita imponendosialla concorrenza con la forza o ga-rantendo prezzi che, chi opera one-stamente, non riesce a proporre aipropri clienti. Ecco perché è impor-tante che il no alla mafia, alle crimi-nalità ed alle illegalità parta dalbasso. Ognuno di noi deve fare lapropria parte e scegliere di lavora-re, collaborare o fornirsi da aziende“pulite”. Solo così si potrà creare ilvuoto attorno a loro e si riuscirà acolpirli nel punto debole, l’aspettocui tengono di più: i soldi.

CANDIANO E STRACQUADANIO

La Cna. «La città nonpuò ripiombare nel buiodegli anni '80 e '90»

Danneggiano le tombee derubano i mortiAppello alla ProcuraLa malvagità umana non ha limiti. Siaccanisce anche contro i defunti.Vandali e ladri turbano persino laquiete eterna. “Stamani sarò in Pro-cura della Repubblica per presenta-re una denuncia contro ignoti per vi-lipendio di tomba”. E’ al decisionepresa dall’avvocato Giuseppe Semi-nara di Vittoria il quale, recatosi alcimitero a far visita ai propri genito-ri, ha trovato la tomba danneggiata.“Qualche vandalo- afferma l’avvo -

cato- ha divelto i vasi di marmo pre-senti sulla tomba dei miei genitori.Purtroppo questo è l’ennesimo attovandalico che accade al cimitero, enon solo nei miei confronti ma an-che verso altri soggetti. Non parlia-mo poi dei furti, sono continui per-ché non esiste un minimo di vigilan-za. E’ una vergogna”. Purtroppo il ci-mitero di contrada Cappellaris a Vit-toria è sotto scacco di malavitosi cheimpunemente danneggiano o ruba-no con estrema spregiudicatezza.Tutto ciò che ha un minimo di valoreviene razziato. Vasi di marmo e og-

getti di rame e di ottone vanno a ru-ba. Tant’è che i parenti dei defuntisono costretti a sostituirli con con-tenitori e bulloni di plastica. E quan-do non c’è niente da rubare si co-mincia a danneggiare. Il vandalismoè di moda.

Un malvezzo che abbiamo già se-gnalato in precedenza e che pur-troppo continua. Nel mese di di-cembre segnalammo furti e dan-neggiamenti avvenuti alla terza co-lombaia. Intervenne pure una vo-lante della Polizia per rilevare chealcune lapidi della terza colombaiaerano state divelte e buttate a terra.Sicuramente per rubare vasetti dirame. Nei loculi aperti si intravede-vano tombe di legno con resti uma-ni. Persone morte nel 1924 e agli ini-zi del secolo scorso, quindi nati nellametà del 1800. Persone probabil-mente ormai senza storia, parenti elasciati all’oblio totale. Anche inquella occasione il funzionario delComune, addetto ai servizi cimite-riali, sporse denuncia contro ignotial commissariato di Polizia.

Per non dire della chiesetta che sitrova al centro del cimitero lungo ilviale dell’ingresso principale, forza-ta di notte di notte e lasciata apertanel periodo natalizio. Cosa volevanoprendere dentro una chiesa priva dioggetti di valore, che viene aperta alculto solo ogni 2 novembre per la ri-tuale messa dei defunti? Occorretrovare una soluzione per renderepiù sicuro il cimitero al fine di garan-tire maggiore rispetto ai defunti.

G. L. L.

UNA TOMBA COLPITA DAI VANDALI

LA PROPOSTA DI RESET

«Prolunghiamo la Ztl di via Cavour»

DANIELA CITINO

Elegante via al servizio dello shopping citta-dino di giorno e alla sera, invece, luogo in cuitrascorrere il tempo dilatato della movida.

Due diversi modi di vivere e concepire ilsalotto buono della città che, a parere di Re-set, l’associazione politica capitanata da A-lessandro Mugnas, debbono potere essereugualmente tutelati e potenziati se si vuolepromuoverne lo sviluppo economico delleattività commerciali ad esse correlate. “Chiediamo infatti che la chiusura della viaCavour sia prolungata sino alle 2 e 30 delmattino e che, dunque, non venga ad inter-rompersi alle 20.30 della sera” spiega Mu-gnas facendosi così portavoce, in particola-re delle istanze di chi ha avviato attività ri-cettive come pub, bar e ristoranti. Purtrop-po, a detta di Mugnas, l’istanza viene ancoradisattesa. “ Nonostante ne abbiamo solleci-tata l’accoglienza attraverso ufficiali richie-

ste che abbiamo regolamente protocollate einviate all’attenzione di tutti gli organicompetenti del Comune di Vittoria, non an-cora ci è stata fornita una risposta” aggiungel’esponente di Reser sottolineando di “ nonesserci ne’ più tempo e pazienza da partedella città produttiva che si attende al piùpresto la modifica dell’ordinanza”. “ Inoltreva detto che ne va dell’incolumità dei fre-quentatori e dei clienti dei locali che, nonappena, la via Cavour si riapre al traffico se-rale vedono transitarsi a poca distanza le

auto con grave rischio in quanto, alcune vol-te, vi sfrecciano non rispettando i limiti ve-locità. E non solo. Se l’accoglienza della ri-chiesta di chiusura al traffico automobilisti-co non verrà normata ne andrà dell’econo-mia della città e dell’orgoglio di quanti, traquesti imprenditori, hanno investito nelsettore mettendo a rischio i propri capitali”ribatte Mugnas annotando “ che non ci fer-meremo fino a quando non saranno accoltele nostre istanze”. Inoltre Mugnas pone laquestione anche dei controlli operati daparte delle forze dell’Ordine che, a suo dire,dovrebbero essere più mirati. “ Troviamo i-nammissibile che alcuni di questi controllivengano disposti con strumentazioni non i-donei o si contesti la presenza dei mastellisul marciapiede. A nostro parere, dovrebbeessere compito dell’amministrazione co-munale trovare il posto giusto dove fare si-stemare i mastelli, altrimenti possono an-che essere vietati”.

Mugnas: «E per quantoriguarda i mastelli, i controllidevono essere intensificati»

Fa arrestaretre incendiarivittoriesepremiataa Pesaro

Una poliziotta vittoriese, in servizio nella Que-stura di Pesaro, è stata premiata nel corso del167° anniversario di fondazione della Poliziadi Stato. Si tratta di Teresa Bartolotta, in servi-zio presso la Questura marchigiana dal 2002.

E’ il lontano 1992 quando la Bartolotta rea-lizza il sogno coltivato sin da ragazza, quello dientrare nella Polizia di Stato e servire con ono-re la Patria, lavoro che ha sempre svolto conpassione e dedizione, in qualsiasi compito oambito affidatole, e durante il quale si è sem-pre distinta con merito, soprattutto nelle ope-razioni di monitoraggio e controllo del territo-rio. La cerimonia è avvenuta nel contesto dellecelebrazioni per l’anniversario della fondazio-ne della Polizia di Stato, lo scorso 10 aprile, in

piazza del Popolo a Pesaro. Bartolotta è statainsignita dal Questore e dal Prefetto di Pesarodi un riconoscimento per meriti di servizio, a-vendo arrestato in flagranza di reato tre indi-vidui ritenuti responsabili in concorso di in-cendio, minacce aggravate e porto ingiustifi-cato di arma da taglio. Teresa Bartolotta è lega-tissima alla città di Vittoria, dove è nata, cre-sciuta e dove ha anche svolto servizio, per di-versi anni, al locale Commissariato. Laureatain Scienze politiche, è prossima alla specializ-zazione in relazioni internazionali. Impegnataanche nel sociale, Bartolotta è stata educatricein una importante associazione giovanile, nel-la quale ha rivestito diversi incarichi.

N. D. A.

La poliziottavittoriese Teresa

Bartolotta

Greco deteneval’arma illegalmente

LA DENUNCIA

IL RICONOSCIMENTO

Il cuore delcentro storico

cittadinodovrebbe potere

usufruire di unprolungamento

della Ztl. Questa,almeno, la

propostalanciata da Reset

utente
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La Sicilia 24 Aprile 2019
Page 6: RASSEGNA STAMPA 24 Aprile 2019 - Comune di …2019/04/24  · MERCOLED« 24 APRILE 2019 vittoria.29 Ieri l3udienza di convalida del fermo e la richiesta di scarcerazione GIUSEPPE LA

MERCOLEDÌ 24 APRILE 2019

vittoria .29

Ieri l’udienza diconvalida delfermo e la richiestadi scarcerazione

GIUSEPPE LA LOTA

Rapporti di lavoro e pagamenti nonandati a buon fine. Comincia a sve-larsi il mistero sul movente che hagenerato il reato di tentato omicidiocompiuto da Elio Greco ai danni diRaffaele Giudice, avvenuto la seradel venerdì santo a Vittoria. Fra idue, come già ipotizzato, intercor-revano rapporti di lavoro inerenti aisettori degli imballaggi e dell’auto-trasporto. I rapporti di lavoro si sa-rebbero incrinati per pagamentinon andati a buon fine per le cassedi Elio Greco. Una situazione che si èaggravata col passare del tempo fi-no a creare alterchi fra i due, inizial-mente verbali e dopo sfociati in col-luttazione fisica prima di arrivareall’utilizzo della pistola.

Un primo alterco sarebbe avve-nuto giovedì, il secondo venerdì po-meriggio, quando Greco avrebbe e-stratto una pistola (detenuta ille-galmente) e sparato un colpo che a-vrebbe raggiunto il gomito di Giudi-ce (e non la gamba secondo una pri-ma indiscrezione). Il ferito sarebbestato soccorso dai figli (non da Gre-co) e trasportato in ospedale. AlPronto soccorso la versione fornitadai Giudice per spiegare l’incidentenon è risultata compatibile con laferita presentata al gomito. L’inter-vento della Polizia, Squadra mobiledi Ragusa e Commissariato di Vitto-ria, ha fatto luce sul caso imboccan-do subito la pista che conduceva aElio Greco. Questi, capito di non po-ter andare incontro a una latitanzalunga, ha deciso di costituirsi e dirispondere alle domande degli in-quirenti, facendo ritrovare anche lapistola con la quale aveva sparato.Nella stessa serata di venerdì la Po-lizia di Stato ha chiesto e ottenutodal sostituto procuratore Riccio ilprovvedimento di fermo di indizia-to e la relativa custodia in carcere,stante anche il pericolo di fuga e la

reiterazione del reato.Ieri mattina il gip Ivano Infarina-

to, alla presenza dell’avvocato di-fensore Nunzio Citrella e di un av-vocato rappresentante dello studiolegale dell’avv. Antonino Fiume-freddo di Catania, ha interrogato E-lio Greco.

La Procura della Repubblica, rap-presentata dal sostituto procurato-re Francesco Riccio, contesta a Gre-co, oltre al tentato omicidio, anchela detenzione illegale di arma e laricettazione. Al termine dell’udien-za il sostituto procuratore Riccio hachiesto il mantenimento dello statodi detenzione in carcere. La difesa,invece, ha invocato la scarcerazionedell’assistito e in subordine la cu-stodia cautelare domiciliare. Il gipInfarinato si è riservato di decide-re.

Un fatto di inaudita gravità, quel-lo che si è verificato il venerdì santoa Vittoria, tra persone di spicco nelmondo criminale; ma avere la cer-tezza che non si sia trattato di untentato omicidio per il controllo delterritorio come succedeva negli an-ni di piombo, è come il male minoreche si preferisce al peggiore. Raffae-le Giudice, 57enne nativo di Comi-so, dopo la vicenda che lo vide coin-volto tra i 111 arrestati dell’opera-zione “Squalo”, con l’accusa di asso-ciazione per delinquere di stampomafioso, esattamente 25 anni fa, èrimasto fuori dai riflettori criminali.Elio Greco, invece, in seguito all’o-perazione “Ghost trash” nel 2017,ha subito un sequestro di beni mo-bili e immobili nel mese di gennaio2019. Gli inquirenti lo ritengono af-filiato al clan Rinzivillo che operatra Gela e Vittoria. Con il provvedi-mento di sequestro di beni per unvalore di 35 milioni di euro, la Guar-dia di finanza contesta a Greco l’at-tività di dominio nel settore degliimballaggi destinati alle produzioniortofrutticole di Vittoria.

La vittima. Raffaele Giudice, ferito algomito, è stato soccorso dai suoi figli

Tentato omicidio«Una questionedi pagamenti»

IL MOVENTE. Diversi giorni di litie contrasti per questioni econo-miche e pagamenti non effet-tuati hanno precedeuto l’ultmoalterco sfociato in uno sparo dal-l’arma di Elio Greco che ha colpi-to Raffaele Giudice al gomito

Imballaggi e trasporti«I settori strategicidell’Ortofruttaagognati dai mafiosi»NADIA D’AMATO

“Imballaggi e trasporto, due pezzifondamentali della filiera agricola.Senza cassette e senza camion nonc'è ortofrutta che possa muoversida questa terra. Settori strategici,fondamentali, che le economiemafiose hanno sempre provato amonopolizzare”. A dirlo sono Roc-co Candiano e Giorgio Stracquada-nio, rispettivamente presidente eresponsabile organizzativo dellaCna comunale di Vittoria, i qualiaggiungono: “Per quasi vent'annic'è stata una sorta di pace tra pezziimportanti di questi settori, nonsono mancate a volte certe fughe inavanti, certe ‘fiammate’, ma tuttorientrava velocemente. Dopo iltentato omicidio delle ultime oreforse qualcosa, all'interno di certiequilibri, si è rotto? La città- affer-mano i vertici della Cna di Vittoria-non può ripiombare nel buio deglianni '80 e '90. Le istituzioni, gli or-gani inquirenti, stanno lavorando,sono attente, ma forse dovrebberoprovare a sostenere di più queipercorsi che vogliono incidere eche vogliono liberare le numeroseeconomie sane. Dopo l’ultimo attoviolento e preoccupante la piùgrande minaccia che la città rischiadi correre è che chi di dovere noncontinui a vedere quello che deveessere visto: la filiera dell’ortofrut-ta è inquinata e per questo motivodeve essere profondamente boni-ficata”.

“Per fare ciò- proseguono RoccoCandiano e Giorgio Stracquadanio-serve reprimere le economie cri-

minali e le loro collusioni, ma serveanche sostenere con determina-zione le molte imprese sane cheper paura e per le difficoltà dellacrisi sono sempre rimaste, colpe-volmente, remissive. Servono mi-sure che facilitino l’accesso al cre-dito agevolato, servono provvedi-

menti fiscali che sostengano reti enuovi sistemi di commercializza-zione, serve far ripartire il lavoroproduttivo. Non avviare questinuovi percorsi significa far diven-tare Vittoria, in modo definitivo,una città di gente impaurita, rasse-gnata e ripiegata su se stessa”.

I settori particolarmente redditi-zi, da sempre, attirano l’attenzionedella criminalità organizzata che,diversamente da quanto avveniva

in passato, non si “limita” a chiede-re il pizzo, ma punta ad introdursinell’economia pulita imponendosialla concorrenza con la forza o ga-rantendo prezzi che, chi opera one-stamente, non riesce a proporre aipropri clienti. Ecco perché è impor-tante che il no alla mafia, alle crimi-nalità ed alle illegalità parta dalbasso. Ognuno di noi deve fare lapropria parte e scegliere di lavora-re, collaborare o fornirsi da aziende“pulite”. Solo così si potrà creare ilvuoto attorno a loro e si riuscirà acolpirli nel punto debole, l’aspettocui tengono di più: i soldi.

CANDIANO E STRACQUADANIO

La Cna. «La città nonpuò ripiombare nel buiodegli anni '80 e '90»

Danneggiano le tombee derubano i mortiAppello alla ProcuraLa malvagità umana non ha limiti. Siaccanisce anche contro i defunti.Vandali e ladri turbano persino laquiete eterna. “Stamani sarò in Pro-cura della Repubblica per presenta-re una denuncia contro ignoti per vi-lipendio di tomba”. E’ al decisionepresa dall’avvocato Giuseppe Semi-nara di Vittoria il quale, recatosi alcimitero a far visita ai propri genito-ri, ha trovato la tomba danneggiata.“Qualche vandalo- afferma l’avvo -

cato- ha divelto i vasi di marmo pre-senti sulla tomba dei miei genitori.Purtroppo questo è l’ennesimo attovandalico che accade al cimitero, enon solo nei miei confronti ma an-che verso altri soggetti. Non parlia-mo poi dei furti, sono continui per-ché non esiste un minimo di vigilan-za. E’ una vergogna”. Purtroppo il ci-mitero di contrada Cappellaris a Vit-toria è sotto scacco di malavitosi cheimpunemente danneggiano o ruba-no con estrema spregiudicatezza.Tutto ciò che ha un minimo di valoreviene razziato. Vasi di marmo e og-

getti di rame e di ottone vanno a ru-ba. Tant’è che i parenti dei defuntisono costretti a sostituirli con con-tenitori e bulloni di plastica. E quan-do non c’è niente da rubare si co-mincia a danneggiare. Il vandalismoè di moda.

Un malvezzo che abbiamo già se-gnalato in precedenza e che pur-troppo continua. Nel mese di di-cembre segnalammo furti e dan-neggiamenti avvenuti alla terza co-lombaia. Intervenne pure una vo-lante della Polizia per rilevare chealcune lapidi della terza colombaiaerano state divelte e buttate a terra.Sicuramente per rubare vasetti dirame. Nei loculi aperti si intravede-vano tombe di legno con resti uma-ni. Persone morte nel 1924 e agli ini-zi del secolo scorso, quindi nati nellametà del 1800. Persone probabil-mente ormai senza storia, parenti elasciati all’oblio totale. Anche inquella occasione il funzionario delComune, addetto ai servizi cimite-riali, sporse denuncia contro ignotial commissariato di Polizia.

Per non dire della chiesetta che sitrova al centro del cimitero lungo ilviale dell’ingresso principale, forza-ta di notte di notte e lasciata apertanel periodo natalizio. Cosa volevanoprendere dentro una chiesa priva dioggetti di valore, che viene aperta alculto solo ogni 2 novembre per la ri-tuale messa dei defunti? Occorretrovare una soluzione per renderepiù sicuro il cimitero al fine di garan-tire maggiore rispetto ai defunti.

G. L. L.

UNA TOMBA COLPITA DAI VANDALI

LA PROPOSTA DI RESET

«Prolunghiamo la Ztl di via Cavour»

DANIELA CITINO

Elegante via al servizio dello shopping citta-dino di giorno e alla sera, invece, luogo in cuitrascorrere il tempo dilatato della movida.

Due diversi modi di vivere e concepire ilsalotto buono della città che, a parere di Re-set, l’associazione politica capitanata da A-lessandro Mugnas, debbono potere essereugualmente tutelati e potenziati se si vuolepromuoverne lo sviluppo economico delleattività commerciali ad esse correlate. “Chiediamo infatti che la chiusura della viaCavour sia prolungata sino alle 2 e 30 delmattino e che, dunque, non venga ad inter-rompersi alle 20.30 della sera” spiega Mu-gnas facendosi così portavoce, in particola-re delle istanze di chi ha avviato attività ri-cettive come pub, bar e ristoranti. Purtrop-po, a detta di Mugnas, l’istanza viene ancoradisattesa. “ Nonostante ne abbiamo solleci-tata l’accoglienza attraverso ufficiali richie-

ste che abbiamo regolamente protocollate einviate all’attenzione di tutti gli organicompetenti del Comune di Vittoria, non an-cora ci è stata fornita una risposta” aggiungel’esponente di Reser sottolineando di “ nonesserci ne’ più tempo e pazienza da partedella città produttiva che si attende al piùpresto la modifica dell’ordinanza”. “ Inoltreva detto che ne va dell’incolumità dei fre-quentatori e dei clienti dei locali che, nonappena, la via Cavour si riapre al traffico se-rale vedono transitarsi a poca distanza le

auto con grave rischio in quanto, alcune vol-te, vi sfrecciano non rispettando i limiti ve-locità. E non solo. Se l’accoglienza della ri-chiesta di chiusura al traffico automobilisti-co non verrà normata ne andrà dell’econo-mia della città e dell’orgoglio di quanti, traquesti imprenditori, hanno investito nelsettore mettendo a rischio i propri capitali”ribatte Mugnas annotando “ che non ci fer-meremo fino a quando non saranno accoltele nostre istanze”. Inoltre Mugnas pone laquestione anche dei controlli operati daparte delle forze dell’Ordine che, a suo dire,dovrebbero essere più mirati. “ Troviamo i-nammissibile che alcuni di questi controllivengano disposti con strumentazioni non i-donei o si contesti la presenza dei mastellisul marciapiede. A nostro parere, dovrebbeessere compito dell’amministrazione co-munale trovare il posto giusto dove fare si-stemare i mastelli, altrimenti possono an-che essere vietati”.

Mugnas: «E per quantoriguarda i mastelli, i controllidevono essere intensificati»

Fa arrestaretre incendiarivittoriesepremiataa Pesaro

Una poliziotta vittoriese, in servizio nella Que-stura di Pesaro, è stata premiata nel corso del167° anniversario di fondazione della Poliziadi Stato. Si tratta di Teresa Bartolotta, in servi-zio presso la Questura marchigiana dal 2002.

E’ il lontano 1992 quando la Bartolotta rea-lizza il sogno coltivato sin da ragazza, quello dientrare nella Polizia di Stato e servire con ono-re la Patria, lavoro che ha sempre svolto conpassione e dedizione, in qualsiasi compito oambito affidatole, e durante il quale si è sem-pre distinta con merito, soprattutto nelle ope-razioni di monitoraggio e controllo del territo-rio. La cerimonia è avvenuta nel contesto dellecelebrazioni per l’anniversario della fondazio-ne della Polizia di Stato, lo scorso 10 aprile, in

piazza del Popolo a Pesaro. Bartolotta è statainsignita dal Questore e dal Prefetto di Pesarodi un riconoscimento per meriti di servizio, a-vendo arrestato in flagranza di reato tre indi-vidui ritenuti responsabili in concorso di in-cendio, minacce aggravate e porto ingiustifi-cato di arma da taglio. Teresa Bartolotta è lega-tissima alla città di Vittoria, dove è nata, cre-sciuta e dove ha anche svolto servizio, per di-versi anni, al locale Commissariato. Laureatain Scienze politiche, è prossima alla specializ-zazione in relazioni internazionali. Impegnataanche nel sociale, Bartolotta è stata educatricein una importante associazione giovanile, nel-la quale ha rivestito diversi incarichi.

N. D. A.

La poliziottavittoriese Teresa

Bartolotta

Greco deteneval’arma illegalmente

LA DENUNCIA

IL RICONOSCIMENTO

Il cuore delcentro storico

cittadinodovrebbe potere

usufruire di unprolungamento

della Ztl. Questa,almeno, la

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MERCOLEDÌ 24 APRILE 2019

vittoria .29

Ieri l’udienza diconvalida delfermo e la richiestadi scarcerazione

GIUSEPPE LA LOTA

Rapporti di lavoro e pagamenti nonandati a buon fine. Comincia a sve-larsi il mistero sul movente che hagenerato il reato di tentato omicidiocompiuto da Elio Greco ai danni diRaffaele Giudice, avvenuto la seradel venerdì santo a Vittoria. Fra idue, come già ipotizzato, intercor-revano rapporti di lavoro inerenti aisettori degli imballaggi e dell’auto-trasporto. I rapporti di lavoro si sa-rebbero incrinati per pagamentinon andati a buon fine per le cassedi Elio Greco. Una situazione che si èaggravata col passare del tempo fi-no a creare alterchi fra i due, inizial-mente verbali e dopo sfociati in col-luttazione fisica prima di arrivareall’utilizzo della pistola.

Un primo alterco sarebbe avve-nuto giovedì, il secondo venerdì po-meriggio, quando Greco avrebbe e-stratto una pistola (detenuta ille-galmente) e sparato un colpo che a-vrebbe raggiunto il gomito di Giudi-ce (e non la gamba secondo una pri-ma indiscrezione). Il ferito sarebbestato soccorso dai figli (non da Gre-co) e trasportato in ospedale. AlPronto soccorso la versione fornitadai Giudice per spiegare l’incidentenon è risultata compatibile con laferita presentata al gomito. L’inter-vento della Polizia, Squadra mobiledi Ragusa e Commissariato di Vitto-ria, ha fatto luce sul caso imboccan-do subito la pista che conduceva aElio Greco. Questi, capito di non po-ter andare incontro a una latitanzalunga, ha deciso di costituirsi e dirispondere alle domande degli in-quirenti, facendo ritrovare anche lapistola con la quale aveva sparato.Nella stessa serata di venerdì la Po-lizia di Stato ha chiesto e ottenutodal sostituto procuratore Riccio ilprovvedimento di fermo di indizia-to e la relativa custodia in carcere,stante anche il pericolo di fuga e la

reiterazione del reato.Ieri mattina il gip Ivano Infarina-

to, alla presenza dell’avvocato di-fensore Nunzio Citrella e di un av-vocato rappresentante dello studiolegale dell’avv. Antonino Fiume-freddo di Catania, ha interrogato E-lio Greco.

La Procura della Repubblica, rap-presentata dal sostituto procurato-re Francesco Riccio, contesta a Gre-co, oltre al tentato omicidio, anchela detenzione illegale di arma e laricettazione. Al termine dell’udien-za il sostituto procuratore Riccio hachiesto il mantenimento dello statodi detenzione in carcere. La difesa,invece, ha invocato la scarcerazionedell’assistito e in subordine la cu-stodia cautelare domiciliare. Il gipInfarinato si è riservato di decide-re.

Un fatto di inaudita gravità, quel-lo che si è verificato il venerdì santoa Vittoria, tra persone di spicco nelmondo criminale; ma avere la cer-tezza che non si sia trattato di untentato omicidio per il controllo delterritorio come succedeva negli an-ni di piombo, è come il male minoreche si preferisce al peggiore. Raffae-le Giudice, 57enne nativo di Comi-so, dopo la vicenda che lo vide coin-volto tra i 111 arrestati dell’opera-zione “Squalo”, con l’accusa di asso-ciazione per delinquere di stampomafioso, esattamente 25 anni fa, èrimasto fuori dai riflettori criminali.Elio Greco, invece, in seguito all’o-perazione “Ghost trash” nel 2017,ha subito un sequestro di beni mo-bili e immobili nel mese di gennaio2019. Gli inquirenti lo ritengono af-filiato al clan Rinzivillo che operatra Gela e Vittoria. Con il provvedi-mento di sequestro di beni per unvalore di 35 milioni di euro, la Guar-dia di finanza contesta a Greco l’at-tività di dominio nel settore degliimballaggi destinati alle produzioniortofrutticole di Vittoria.

La vittima. Raffaele Giudice, ferito algomito, è stato soccorso dai suoi figli

Tentato omicidio«Una questionedi pagamenti»

IL MOVENTE. Diversi giorni di litie contrasti per questioni econo-miche e pagamenti non effet-tuati hanno precedeuto l’ultmoalterco sfociato in uno sparo dal-l’arma di Elio Greco che ha colpi-to Raffaele Giudice al gomito

Imballaggi e trasporti«I settori strategicidell’Ortofruttaagognati dai mafiosi»NADIA D’AMATO

“Imballaggi e trasporto, due pezzifondamentali della filiera agricola.Senza cassette e senza camion nonc'è ortofrutta che possa muoversida questa terra. Settori strategici,fondamentali, che le economiemafiose hanno sempre provato amonopolizzare”. A dirlo sono Roc-co Candiano e Giorgio Stracquada-nio, rispettivamente presidente eresponsabile organizzativo dellaCna comunale di Vittoria, i qualiaggiungono: “Per quasi vent'annic'è stata una sorta di pace tra pezziimportanti di questi settori, nonsono mancate a volte certe fughe inavanti, certe ‘fiammate’, ma tuttorientrava velocemente. Dopo iltentato omicidio delle ultime oreforse qualcosa, all'interno di certiequilibri, si è rotto? La città- affer-mano i vertici della Cna di Vittoria-non può ripiombare nel buio deglianni '80 e '90. Le istituzioni, gli or-gani inquirenti, stanno lavorando,sono attente, ma forse dovrebberoprovare a sostenere di più queipercorsi che vogliono incidere eche vogliono liberare le numeroseeconomie sane. Dopo l’ultimo attoviolento e preoccupante la piùgrande minaccia che la città rischiadi correre è che chi di dovere noncontinui a vedere quello che deveessere visto: la filiera dell’ortofrut-ta è inquinata e per questo motivodeve essere profondamente boni-ficata”.

“Per fare ciò- proseguono RoccoCandiano e Giorgio Stracquadanio-serve reprimere le economie cri-

minali e le loro collusioni, ma serveanche sostenere con determina-zione le molte imprese sane cheper paura e per le difficoltà dellacrisi sono sempre rimaste, colpe-volmente, remissive. Servono mi-sure che facilitino l’accesso al cre-dito agevolato, servono provvedi-

menti fiscali che sostengano reti enuovi sistemi di commercializza-zione, serve far ripartire il lavoroproduttivo. Non avviare questinuovi percorsi significa far diven-tare Vittoria, in modo definitivo,una città di gente impaurita, rasse-gnata e ripiegata su se stessa”.

I settori particolarmente redditi-zi, da sempre, attirano l’attenzionedella criminalità organizzata che,diversamente da quanto avveniva

in passato, non si “limita” a chiede-re il pizzo, ma punta ad introdursinell’economia pulita imponendosialla concorrenza con la forza o ga-rantendo prezzi che, chi opera one-stamente, non riesce a proporre aipropri clienti. Ecco perché è impor-tante che il no alla mafia, alle crimi-nalità ed alle illegalità parta dalbasso. Ognuno di noi deve fare lapropria parte e scegliere di lavora-re, collaborare o fornirsi da aziende“pulite”. Solo così si potrà creare ilvuoto attorno a loro e si riuscirà acolpirli nel punto debole, l’aspettocui tengono di più: i soldi.

CANDIANO E STRACQUADANIO

La Cna. «La città nonpuò ripiombare nel buiodegli anni '80 e '90»

Danneggiano le tombee derubano i mortiAppello alla ProcuraLa malvagità umana non ha limiti. Siaccanisce anche contro i defunti.Vandali e ladri turbano persino laquiete eterna. “Stamani sarò in Pro-cura della Repubblica per presenta-re una denuncia contro ignoti per vi-lipendio di tomba”. E’ al decisionepresa dall’avvocato Giuseppe Semi-nara di Vittoria il quale, recatosi alcimitero a far visita ai propri genito-ri, ha trovato la tomba danneggiata.“Qualche vandalo- afferma l’avvo -

cato- ha divelto i vasi di marmo pre-senti sulla tomba dei miei genitori.Purtroppo questo è l’ennesimo attovandalico che accade al cimitero, enon solo nei miei confronti ma an-che verso altri soggetti. Non parlia-mo poi dei furti, sono continui per-ché non esiste un minimo di vigilan-za. E’ una vergogna”. Purtroppo il ci-mitero di contrada Cappellaris a Vit-toria è sotto scacco di malavitosi cheimpunemente danneggiano o ruba-no con estrema spregiudicatezza.Tutto ciò che ha un minimo di valoreviene razziato. Vasi di marmo e og-

getti di rame e di ottone vanno a ru-ba. Tant’è che i parenti dei defuntisono costretti a sostituirli con con-tenitori e bulloni di plastica. E quan-do non c’è niente da rubare si co-mincia a danneggiare. Il vandalismoè di moda.

Un malvezzo che abbiamo già se-gnalato in precedenza e che pur-troppo continua. Nel mese di di-cembre segnalammo furti e dan-neggiamenti avvenuti alla terza co-lombaia. Intervenne pure una vo-lante della Polizia per rilevare chealcune lapidi della terza colombaiaerano state divelte e buttate a terra.Sicuramente per rubare vasetti dirame. Nei loculi aperti si intravede-vano tombe di legno con resti uma-ni. Persone morte nel 1924 e agli ini-zi del secolo scorso, quindi nati nellametà del 1800. Persone probabil-mente ormai senza storia, parenti elasciati all’oblio totale. Anche inquella occasione il funzionario delComune, addetto ai servizi cimite-riali, sporse denuncia contro ignotial commissariato di Polizia.

Per non dire della chiesetta che sitrova al centro del cimitero lungo ilviale dell’ingresso principale, forza-ta di notte di notte e lasciata apertanel periodo natalizio. Cosa volevanoprendere dentro una chiesa priva dioggetti di valore, che viene aperta alculto solo ogni 2 novembre per la ri-tuale messa dei defunti? Occorretrovare una soluzione per renderepiù sicuro il cimitero al fine di garan-tire maggiore rispetto ai defunti.

G. L. L.

UNA TOMBA COLPITA DAI VANDALI

LA PROPOSTA DI RESET

«Prolunghiamo la Ztl di via Cavour»

DANIELA CITINO

Elegante via al servizio dello shopping citta-dino di giorno e alla sera, invece, luogo in cuitrascorrere il tempo dilatato della movida.

Due diversi modi di vivere e concepire ilsalotto buono della città che, a parere di Re-set, l’associazione politica capitanata da A-lessandro Mugnas, debbono potere essereugualmente tutelati e potenziati se si vuolepromuoverne lo sviluppo economico delleattività commerciali ad esse correlate. “Chiediamo infatti che la chiusura della viaCavour sia prolungata sino alle 2 e 30 delmattino e che, dunque, non venga ad inter-rompersi alle 20.30 della sera” spiega Mu-gnas facendosi così portavoce, in particola-re delle istanze di chi ha avviato attività ri-cettive come pub, bar e ristoranti. Purtrop-po, a detta di Mugnas, l’istanza viene ancoradisattesa. “ Nonostante ne abbiamo solleci-tata l’accoglienza attraverso ufficiali richie-

ste che abbiamo regolamente protocollate einviate all’attenzione di tutti gli organicompetenti del Comune di Vittoria, non an-cora ci è stata fornita una risposta” aggiungel’esponente di Reser sottolineando di “ nonesserci ne’ più tempo e pazienza da partedella città produttiva che si attende al piùpresto la modifica dell’ordinanza”. “ Inoltreva detto che ne va dell’incolumità dei fre-quentatori e dei clienti dei locali che, nonappena, la via Cavour si riapre al traffico se-rale vedono transitarsi a poca distanza le

auto con grave rischio in quanto, alcune vol-te, vi sfrecciano non rispettando i limiti ve-locità. E non solo. Se l’accoglienza della ri-chiesta di chiusura al traffico automobilisti-co non verrà normata ne andrà dell’econo-mia della città e dell’orgoglio di quanti, traquesti imprenditori, hanno investito nelsettore mettendo a rischio i propri capitali”ribatte Mugnas annotando “ che non ci fer-meremo fino a quando non saranno accoltele nostre istanze”. Inoltre Mugnas pone laquestione anche dei controlli operati daparte delle forze dell’Ordine che, a suo dire,dovrebbero essere più mirati. “ Troviamo i-nammissibile che alcuni di questi controllivengano disposti con strumentazioni non i-donei o si contesti la presenza dei mastellisul marciapiede. A nostro parere, dovrebbeessere compito dell’amministrazione co-munale trovare il posto giusto dove fare si-stemare i mastelli, altrimenti possono an-che essere vietati”.

Mugnas: «E per quantoriguarda i mastelli, i controllidevono essere intensificati»

Fa arrestaretre incendiarivittoriesepremiataa Pesaro

Una poliziotta vittoriese, in servizio nella Que-stura di Pesaro, è stata premiata nel corso del167° anniversario di fondazione della Poliziadi Stato. Si tratta di Teresa Bartolotta, in servi-zio presso la Questura marchigiana dal 2002.

E’ il lontano 1992 quando la Bartolotta rea-lizza il sogno coltivato sin da ragazza, quello dientrare nella Polizia di Stato e servire con ono-re la Patria, lavoro che ha sempre svolto conpassione e dedizione, in qualsiasi compito oambito affidatole, e durante il quale si è sem-pre distinta con merito, soprattutto nelle ope-razioni di monitoraggio e controllo del territo-rio. La cerimonia è avvenuta nel contesto dellecelebrazioni per l’anniversario della fondazio-ne della Polizia di Stato, lo scorso 10 aprile, in

piazza del Popolo a Pesaro. Bartolotta è statainsignita dal Questore e dal Prefetto di Pesarodi un riconoscimento per meriti di servizio, a-vendo arrestato in flagranza di reato tre indi-vidui ritenuti responsabili in concorso di in-cendio, minacce aggravate e porto ingiustifi-cato di arma da taglio. Teresa Bartolotta è lega-tissima alla città di Vittoria, dove è nata, cre-sciuta e dove ha anche svolto servizio, per di-versi anni, al locale Commissariato. Laureatain Scienze politiche, è prossima alla specializ-zazione in relazioni internazionali. Impegnataanche nel sociale, Bartolotta è stata educatricein una importante associazione giovanile, nel-la quale ha rivestito diversi incarichi.

N. D. A.

La poliziottavittoriese Teresa

Bartolotta

Greco deteneval’arma illegalmente

LA DENUNCIA

IL RICONOSCIMENTO

Il cuore delcentro storico

cittadinodovrebbe potere

usufruire di unprolungamento

della Ztl. Questa,almeno, la

propostalanciata da Reset

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La Sicilia 24 Aprile 2019
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GdS 24 Aprile 2019
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MERCOLEDÌ 24 APRILE 2019

vittoria .29

Ieri l’udienza diconvalida delfermo e la richiestadi scarcerazione

GIUSEPPE LA LOTA

Rapporti di lavoro e pagamenti nonandati a buon fine. Comincia a sve-larsi il mistero sul movente che hagenerato il reato di tentato omicidiocompiuto da Elio Greco ai danni diRaffaele Giudice, avvenuto la seradel venerdì santo a Vittoria. Fra idue, come già ipotizzato, intercor-revano rapporti di lavoro inerenti aisettori degli imballaggi e dell’auto-trasporto. I rapporti di lavoro si sa-rebbero incrinati per pagamentinon andati a buon fine per le cassedi Elio Greco. Una situazione che si èaggravata col passare del tempo fi-no a creare alterchi fra i due, inizial-mente verbali e dopo sfociati in col-luttazione fisica prima di arrivareall’utilizzo della pistola.

Un primo alterco sarebbe avve-nuto giovedì, il secondo venerdì po-meriggio, quando Greco avrebbe e-stratto una pistola (detenuta ille-galmente) e sparato un colpo che a-vrebbe raggiunto il gomito di Giudi-ce (e non la gamba secondo una pri-ma indiscrezione). Il ferito sarebbestato soccorso dai figli (non da Gre-co) e trasportato in ospedale. AlPronto soccorso la versione fornitadai Giudice per spiegare l’incidentenon è risultata compatibile con laferita presentata al gomito. L’inter-vento della Polizia, Squadra mobiledi Ragusa e Commissariato di Vitto-ria, ha fatto luce sul caso imboccan-do subito la pista che conduceva aElio Greco. Questi, capito di non po-ter andare incontro a una latitanzalunga, ha deciso di costituirsi e dirispondere alle domande degli in-quirenti, facendo ritrovare anche lapistola con la quale aveva sparato.Nella stessa serata di venerdì la Po-lizia di Stato ha chiesto e ottenutodal sostituto procuratore Riccio ilprovvedimento di fermo di indizia-to e la relativa custodia in carcere,stante anche il pericolo di fuga e la

reiterazione del reato.Ieri mattina il gip Ivano Infarina-

to, alla presenza dell’avvocato di-fensore Nunzio Citrella e di un av-vocato rappresentante dello studiolegale dell’avv. Antonino Fiume-freddo di Catania, ha interrogato E-lio Greco.

La Procura della Repubblica, rap-presentata dal sostituto procurato-re Francesco Riccio, contesta a Gre-co, oltre al tentato omicidio, anchela detenzione illegale di arma e laricettazione. Al termine dell’udien-za il sostituto procuratore Riccio hachiesto il mantenimento dello statodi detenzione in carcere. La difesa,invece, ha invocato la scarcerazionedell’assistito e in subordine la cu-stodia cautelare domiciliare. Il gipInfarinato si è riservato di decide-re.

Un fatto di inaudita gravità, quel-lo che si è verificato il venerdì santoa Vittoria, tra persone di spicco nelmondo criminale; ma avere la cer-tezza che non si sia trattato di untentato omicidio per il controllo delterritorio come succedeva negli an-ni di piombo, è come il male minoreche si preferisce al peggiore. Raffae-le Giudice, 57enne nativo di Comi-so, dopo la vicenda che lo vide coin-volto tra i 111 arrestati dell’opera-zione “Squalo”, con l’accusa di asso-ciazione per delinquere di stampomafioso, esattamente 25 anni fa, èrimasto fuori dai riflettori criminali.Elio Greco, invece, in seguito all’o-perazione “Ghost trash” nel 2017,ha subito un sequestro di beni mo-bili e immobili nel mese di gennaio2019. Gli inquirenti lo ritengono af-filiato al clan Rinzivillo che operatra Gela e Vittoria. Con il provvedi-mento di sequestro di beni per unvalore di 35 milioni di euro, la Guar-dia di finanza contesta a Greco l’at-tività di dominio nel settore degliimballaggi destinati alle produzioniortofrutticole di Vittoria.

La vittima. Raffaele Giudice, ferito algomito, è stato soccorso dai suoi figli

Tentato omicidio«Una questionedi pagamenti»

IL MOVENTE. Diversi giorni di litie contrasti per questioni econo-miche e pagamenti non effet-tuati hanno precedeuto l’ultmoalterco sfociato in uno sparo dal-l’arma di Elio Greco che ha colpi-to Raffaele Giudice al gomito

Imballaggi e trasporti«I settori strategicidell’Ortofruttaagognati dai mafiosi»NADIA D’AMATO

“Imballaggi e trasporto, due pezzifondamentali della filiera agricola.Senza cassette e senza camion nonc'è ortofrutta che possa muoversida questa terra. Settori strategici,fondamentali, che le economiemafiose hanno sempre provato amonopolizzare”. A dirlo sono Roc-co Candiano e Giorgio Stracquada-nio, rispettivamente presidente eresponsabile organizzativo dellaCna comunale di Vittoria, i qualiaggiungono: “Per quasi vent'annic'è stata una sorta di pace tra pezziimportanti di questi settori, nonsono mancate a volte certe fughe inavanti, certe ‘fiammate’, ma tuttorientrava velocemente. Dopo iltentato omicidio delle ultime oreforse qualcosa, all'interno di certiequilibri, si è rotto? La città- affer-mano i vertici della Cna di Vittoria-non può ripiombare nel buio deglianni '80 e '90. Le istituzioni, gli or-gani inquirenti, stanno lavorando,sono attente, ma forse dovrebberoprovare a sostenere di più queipercorsi che vogliono incidere eche vogliono liberare le numeroseeconomie sane. Dopo l’ultimo attoviolento e preoccupante la piùgrande minaccia che la città rischiadi correre è che chi di dovere noncontinui a vedere quello che deveessere visto: la filiera dell’ortofrut-ta è inquinata e per questo motivodeve essere profondamente boni-ficata”.

“Per fare ciò- proseguono RoccoCandiano e Giorgio Stracquadanio-serve reprimere le economie cri-

minali e le loro collusioni, ma serveanche sostenere con determina-zione le molte imprese sane cheper paura e per le difficoltà dellacrisi sono sempre rimaste, colpe-volmente, remissive. Servono mi-sure che facilitino l’accesso al cre-dito agevolato, servono provvedi-

menti fiscali che sostengano reti enuovi sistemi di commercializza-zione, serve far ripartire il lavoroproduttivo. Non avviare questinuovi percorsi significa far diven-tare Vittoria, in modo definitivo,una città di gente impaurita, rasse-gnata e ripiegata su se stessa”.

I settori particolarmente redditi-zi, da sempre, attirano l’attenzionedella criminalità organizzata che,diversamente da quanto avveniva

in passato, non si “limita” a chiede-re il pizzo, ma punta ad introdursinell’economia pulita imponendosialla concorrenza con la forza o ga-rantendo prezzi che, chi opera one-stamente, non riesce a proporre aipropri clienti. Ecco perché è impor-tante che il no alla mafia, alle crimi-nalità ed alle illegalità parta dalbasso. Ognuno di noi deve fare lapropria parte e scegliere di lavora-re, collaborare o fornirsi da aziende“pulite”. Solo così si potrà creare ilvuoto attorno a loro e si riuscirà acolpirli nel punto debole, l’aspettocui tengono di più: i soldi.

CANDIANO E STRACQUADANIO

La Cna. «La città nonpuò ripiombare nel buiodegli anni '80 e '90»

Danneggiano le tombee derubano i mortiAppello alla ProcuraLa malvagità umana non ha limiti. Siaccanisce anche contro i defunti.Vandali e ladri turbano persino laquiete eterna. “Stamani sarò in Pro-cura della Repubblica per presenta-re una denuncia contro ignoti per vi-lipendio di tomba”. E’ al decisionepresa dall’avvocato Giuseppe Semi-nara di Vittoria il quale, recatosi alcimitero a far visita ai propri genito-ri, ha trovato la tomba danneggiata.“Qualche vandalo- afferma l’avvo -

cato- ha divelto i vasi di marmo pre-senti sulla tomba dei miei genitori.Purtroppo questo è l’ennesimo attovandalico che accade al cimitero, enon solo nei miei confronti ma an-che verso altri soggetti. Non parlia-mo poi dei furti, sono continui per-ché non esiste un minimo di vigilan-za. E’ una vergogna”. Purtroppo il ci-mitero di contrada Cappellaris a Vit-toria è sotto scacco di malavitosi cheimpunemente danneggiano o ruba-no con estrema spregiudicatezza.Tutto ciò che ha un minimo di valoreviene razziato. Vasi di marmo e og-

getti di rame e di ottone vanno a ru-ba. Tant’è che i parenti dei defuntisono costretti a sostituirli con con-tenitori e bulloni di plastica. E quan-do non c’è niente da rubare si co-mincia a danneggiare. Il vandalismoè di moda.

Un malvezzo che abbiamo già se-gnalato in precedenza e che pur-troppo continua. Nel mese di di-cembre segnalammo furti e dan-neggiamenti avvenuti alla terza co-lombaia. Intervenne pure una vo-lante della Polizia per rilevare chealcune lapidi della terza colombaiaerano state divelte e buttate a terra.Sicuramente per rubare vasetti dirame. Nei loculi aperti si intravede-vano tombe di legno con resti uma-ni. Persone morte nel 1924 e agli ini-zi del secolo scorso, quindi nati nellametà del 1800. Persone probabil-mente ormai senza storia, parenti elasciati all’oblio totale. Anche inquella occasione il funzionario delComune, addetto ai servizi cimite-riali, sporse denuncia contro ignotial commissariato di Polizia.

Per non dire della chiesetta che sitrova al centro del cimitero lungo ilviale dell’ingresso principale, forza-ta di notte di notte e lasciata apertanel periodo natalizio. Cosa volevanoprendere dentro una chiesa priva dioggetti di valore, che viene aperta alculto solo ogni 2 novembre per la ri-tuale messa dei defunti? Occorretrovare una soluzione per renderepiù sicuro il cimitero al fine di garan-tire maggiore rispetto ai defunti.

G. L. L.

UNA TOMBA COLPITA DAI VANDALI

LA PROPOSTA DI RESET

«Prolunghiamo la Ztl di via Cavour»

DANIELA CITINO

Elegante via al servizio dello shopping citta-dino di giorno e alla sera, invece, luogo in cuitrascorrere il tempo dilatato della movida.

Due diversi modi di vivere e concepire ilsalotto buono della città che, a parere di Re-set, l’associazione politica capitanata da A-lessandro Mugnas, debbono potere essereugualmente tutelati e potenziati se si vuolepromuoverne lo sviluppo economico delleattività commerciali ad esse correlate. “Chiediamo infatti che la chiusura della viaCavour sia prolungata sino alle 2 e 30 delmattino e che, dunque, non venga ad inter-rompersi alle 20.30 della sera” spiega Mu-gnas facendosi così portavoce, in particola-re delle istanze di chi ha avviato attività ri-cettive come pub, bar e ristoranti. Purtrop-po, a detta di Mugnas, l’istanza viene ancoradisattesa. “ Nonostante ne abbiamo solleci-tata l’accoglienza attraverso ufficiali richie-

ste che abbiamo regolamente protocollate einviate all’attenzione di tutti gli organicompetenti del Comune di Vittoria, non an-cora ci è stata fornita una risposta” aggiungel’esponente di Reser sottolineando di “ nonesserci ne’ più tempo e pazienza da partedella città produttiva che si attende al piùpresto la modifica dell’ordinanza”. “ Inoltreva detto che ne va dell’incolumità dei fre-quentatori e dei clienti dei locali che, nonappena, la via Cavour si riapre al traffico se-rale vedono transitarsi a poca distanza le

auto con grave rischio in quanto, alcune vol-te, vi sfrecciano non rispettando i limiti ve-locità. E non solo. Se l’accoglienza della ri-chiesta di chiusura al traffico automobilisti-co non verrà normata ne andrà dell’econo-mia della città e dell’orgoglio di quanti, traquesti imprenditori, hanno investito nelsettore mettendo a rischio i propri capitali”ribatte Mugnas annotando “ che non ci fer-meremo fino a quando non saranno accoltele nostre istanze”. Inoltre Mugnas pone laquestione anche dei controlli operati daparte delle forze dell’Ordine che, a suo dire,dovrebbero essere più mirati. “ Troviamo i-nammissibile che alcuni di questi controllivengano disposti con strumentazioni non i-donei o si contesti la presenza dei mastellisul marciapiede. A nostro parere, dovrebbeessere compito dell’amministrazione co-munale trovare il posto giusto dove fare si-stemare i mastelli, altrimenti possono an-che essere vietati”.

Mugnas: «E per quantoriguarda i mastelli, i controllidevono essere intensificati»

Fa arrestaretre incendiarivittoriesepremiataa Pesaro

Una poliziotta vittoriese, in servizio nella Que-stura di Pesaro, è stata premiata nel corso del167° anniversario di fondazione della Poliziadi Stato. Si tratta di Teresa Bartolotta, in servi-zio presso la Questura marchigiana dal 2002.

E’ il lontano 1992 quando la Bartolotta rea-lizza il sogno coltivato sin da ragazza, quello dientrare nella Polizia di Stato e servire con ono-re la Patria, lavoro che ha sempre svolto conpassione e dedizione, in qualsiasi compito oambito affidatole, e durante il quale si è sem-pre distinta con merito, soprattutto nelle ope-razioni di monitoraggio e controllo del territo-rio. La cerimonia è avvenuta nel contesto dellecelebrazioni per l’anniversario della fondazio-ne della Polizia di Stato, lo scorso 10 aprile, in

piazza del Popolo a Pesaro. Bartolotta è statainsignita dal Questore e dal Prefetto di Pesarodi un riconoscimento per meriti di servizio, a-vendo arrestato in flagranza di reato tre indi-vidui ritenuti responsabili in concorso di in-cendio, minacce aggravate e porto ingiustifi-cato di arma da taglio. Teresa Bartolotta è lega-tissima alla città di Vittoria, dove è nata, cre-sciuta e dove ha anche svolto servizio, per di-versi anni, al locale Commissariato. Laureatain Scienze politiche, è prossima alla specializ-zazione in relazioni internazionali. Impegnataanche nel sociale, Bartolotta è stata educatricein una importante associazione giovanile, nel-la quale ha rivestito diversi incarichi.

N. D. A.

La poliziottavittoriese Teresa

Bartolotta

Greco deteneval’arma illegalmente

LA DENUNCIA

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