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REPORT

DATA

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REPORT

MEDIA TIPOLOGIADATA

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Tipologia: settimanale Media: Vanity Fair (pag. 118)Data: 6 giugno

a cura ufficio stampa Morellato

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Tipologia: settimanale Media: Io Donna (pag. 154)Data: 2 giugno

o z i o c r e at i vo

154 io donna | 2 giugno 2018

Padova

EclEttismo nEl sEgno dEl colorEarchitetto, designer, artista: gaetanoPesce

spazia anchenelmondodellamoda, dei gioielli,

dellamusica... Il tempomultidisciplinareèuna

antologica - curata dallo stessoPesce - che

raccoglie più di 200opere realizzate in 60anni di

carriera. dueprogetti urbanistici dedicati

a Padova (nella foto, ungigante di stracci di

gaetanoPesce). Padova,PalazzodellaRagione,

finoal 23settembre.padovacultura.it

i love shopping (solidale)

lucca

l’artE dElla musicaSi intitolaPer sogni e per

chimere. GiacomoPuccini e le arti

visive: èunamostra che indaga

il rapporto tra il compositore

emusicista lucchese egli artisti

suoi contemporanei,

partendodaunnucleo di dipinti

ispirati a lui, ai protagonisti

e alle storie raccontate

nei suoimelodrammi.Lucca,

FondazioneRagghianti,

finoal 23settembre.

fondazioneragghianti.it

ante le novità dell’edizione 2018 di Convivio (sopra, la locandina), l’im-portante mostra mercato benefica promossa dal mondo della moda persostenere Anlaids, l’Associazione nazionale per la Lotta all’Aids che daquasi trent’anni sostiene la ricerca su questamalattia e aiuta le personesieropositive. A fianco delle più famose griffe, offrono il loro contributo

aziende di design, cosmesi, calzature, viaggi e turismo, editoria, enogastronomia.Milano,TheMallBigSpacesPortaNuovaVaresine,6-10giugno.conviviomilano.it

AMilano, torna l’appuntamento conConvivio

modena

c’Era una volta…nonmancanogli appuntamenti

per i più piccoli,ma ilFestival

della fiaba vuole soprattutto

raccontare agli adulti:

conferenze,workshop, percorsi

itineranti e performance come

quella dell’artista funambola

Rosita lioy.Modena,

Complessodi SanPaolo, 7-17

giugno. festivaldellafiaba.com

a cura di EmiliaGrossi

Appuntamenti, eventi, visioni, letture

milano

cagliaRi

QuEstioni di famigliaScrittori, scienziati, intellettuali,

giornalisti s’incontrano

aLeggendometropolitanoper

ragionare sul tema “Tengo

famiglia”. Tra gli ospiti, la

scrittrice spagnolaalmudena

grandes, il politico e opinionista

inglese JeffreyArcher,

milenaagus, SergioRizzo,

giampieromughini.Cagliari,

diversesedi, 6-10giugno.

leggendometropolitano.it

T

o z i o c r e at i vo

154 io donna | 2 giugno 2018

Padova

EclEttismo nEl sEgno dEl colorEarchitetto, designer, artista: gaetanoPesce

spazia anchenelmondodellamoda, dei gioielli,

dellamusica... Il tempomultidisciplinareèuna

antologica - curata dallo stessoPesce - che

raccoglie più di 200opere realizzate in 60anni di

carriera. dueprogetti urbanistici dedicati

a Padova (nella foto, ungigante di stracci di

gaetanoPesce). Padova,PalazzodellaRagione,

finoal 23settembre.padovacultura.it

i love shopping (solidale)

lucca

l’artE dElla musicaSi intitolaPer sogni e per

chimere. GiacomoPuccini e le arti

visive: èunamostra che indaga

il rapporto tra il compositore

emusicista lucchese egli artisti

suoi contemporanei,

partendodaunnucleo di dipinti

ispirati a lui, ai protagonisti

e alle storie raccontate

nei suoimelodrammi.Lucca,

FondazioneRagghianti,

finoal 23settembre.

fondazioneragghianti.it

ante le novità dell’edizione 2018 di Convivio (sopra, la locandina), l’im-portante mostra mercato benefica promossa dal mondo della moda persostenere Anlaids, l’Associazione nazionale per la Lotta all’Aids che daquasi trent’anni sostiene la ricerca su questamalattia e aiuta le personesieropositive. A fianco delle più famose griffe, offrono il loro contributo

aziende di design, cosmesi, calzature, viaggi e turismo, editoria, enogastronomia.Milano,TheMallBigSpacesPortaNuovaVaresine,6-10giugno.conviviomilano.it

AMilano, torna l’appuntamento conConvivio

modena

c’Era una volta…nonmancanogli appuntamenti

per i più piccoli,ma ilFestival

della fiaba vuole soprattutto

raccontare agli adulti:

conferenze,workshop, percorsi

itineranti e performance come

quella dell’artista funambola

Rosita lioy.Modena,

Complessodi SanPaolo, 7-17

giugno. festivaldellafiaba.com

a cura di EmiliaGrossi

Appuntamenti, eventi, visioni, letture

milano

cagliaRi

QuEstioni di famigliaScrittori, scienziati, intellettuali,

giornalisti s’incontrano

aLeggendometropolitanoper

ragionare sul tema “Tengo

famiglia”. Tra gli ospiti, la

scrittrice spagnolaalmudena

grandes, il politico e opinionista

inglese JeffreyArcher,

milenaagus, SergioRizzo,

giampieromughini.Cagliari,

diversesedi, 6-10giugno.

leggendometropolitano.it

T

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Tipologia: webMedia: www.iodonna.itData: 2 giugno

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Mattino di Padova | tutte le edizioni (pag. V)Data: 31 maggio

A Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina, fino al 3 giugno Pino Guzzonato espone “Di chiostro inchiostro”. L’artista della carta le cui installazioni hanno fatto il giro del mondo, narra creativamente l’avventura dell’impasto delle fibre evidenziata anche dalle gigantografie di Giuliano Francesconi e accompagnata dai testi di Matteo Salin, Giovanna Grossato, Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli.

L’inchiostro di Guzzonato a Isola Vicentina

Chiusura prorogata e festoso finissage, per “Dy-lan Dog negli incubi di Alberto Martini”, realizza-ta da Fondazione Oderzo Cultura e Treviso Co-mic Book Festival a Palazzo Foscolo di Oderzo. Grazie al successo registrato, l’esposizione di ol-tre 130 tavole originali tra vecchi e nuovi maestri del fumetto sarà, infatti, visitabile fino al 10 giu-gno e sabato 9 sarà salutata an-che da una festa nel parco di pa-lazzo Foscolo nell’ambito di O’Festival, intero week end dedi-cato alle arti. La mostra, che si propone di presentare Alberto Martini attraverso la figura del fumetto popolare che più si avvi-cina al suo mondo, inizia dalla sezione riguardante Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo di Sergio Bonelli Editore che ha compiuto 30 anni di storia e di storie a fu-metti; prosegue con quella degli “Omaggi a Marti-ni” realizzati da 15 fumettisti e illustratori di fama internazionale e si chiude proprio con la Pinaco-teca Alberto Martini, esposizione permanente delle opere del disegnatore, pittore, e incisore opitergino di cui Palazzo Foscolo custodisce oltre settecento opere.

C’è tempo ancora solo fino al 3 giugno per ammira-re l’omaggio che Treviso rende a Gino Rossi, a set-tant’anni dalla sua morte nel manicomio cittadino. S’intitola semplicemente “Omaggio a Gino Rossi” ed espone 18 dipinti dell’artista al Museo Bailo, la Galleria del Novecento che accoglie stabilmente 10 opere di Rossi, ossia il nucleo pubblico più impor-tante che di lui si conservi, anche perché della sua straordinaria opera restano solamente poco più di 130 dipinti. Tra i pezzi espo-sti, alcuni capisaldi dell’arte italia-na, come “Case a Burano”, del 1910, uno dei tre quadri che Rossi portò alla esposizione di Ca’ Pesa-ro del 1910 insieme a “Il muto”, anch’esso nel percorso espositi-vo. La mostra, curata da Marco Goldin e con gli ap-parati critici in catalogo di Alessandro Del Puppo, propone ai visitatori un percorso che in modo pre-ciso configura la vicenda artistica di uno dei rari pit-tori italiani che, come afferma Goldin ha «respirato per davvero l’aria della grande pittura figurativa eu-ropea, secondo una lezione che inizialmente pro-viene dall’opera finale di Gauguin e dai Fauves».

V

oderzo

Ultimi incubi per Dylan Dog

treviso

Omaggio a Gino Rossi

Se già prima i motivi per visitare Feltre non mancavano, ora ce n’è sicuramente uno in più: il Museo Diocesano. È appena stato riaperto e molto esteso rispetto alla collezione esposta in precedenza, grazie al completamento dell’importante restauro della sede, il magnifico Palazzo dei Vescovi: edificio di origine duecentesca più volte ampliato e modificato che spiega subito il suo valore artistico con l’androne

d’ingresso affrescato dalla scuola di Andrea Mantegna. E che si snoda, poi, in una successione di architetture che narrano l’evoluzione della struttura, in un dialogo continuo tra le antiche mura e le opere esposte. Tra queste spiccano pitture di Sebastiano Ricci e sculture lignee di Andrea Brustolon, una Madonna di Tintoretto e il Calice del Diacono Orso in argento (il più antico della cristianità occidentale), ma anche

preziose icone ed ex voto, oreficeria liturgica, piatti da questua e paramenti sacri. E c’è posto anche per la contemporaneità, con i lavori di Augusto Murer, Padre Ugolino di Belluno, Jean Pierre Rousseau, Gianantonio Cecchin e Vito Calabrò, fino alla conclusione del percorso, affidata a un’opera di Mimmo Paladino concepita per il museo e al Sole radiante di Arnaldo Pomodoro.

L’arte sacra custodita nelle architetture storiche del Museo Diocesano

di Marina Grasso

antico borgo carnico di Illegio torna a essere quel polo di attrazione

tra fede e arte che ha richiamato, dal 2004 a oggi, circa 400 mila vi-sitatori, grazie alle mostre an-nuali che hanno esposto oltre 1000 opere coinvolgendo 300 prestatori nazionali e internazio-nali, tra i quali i più importanti musei del mondo. Numeri da ca-pogiro, soprattutto in rapporto agli abitanti del minuscolo pae-se, che sono circa 350. E dopo il successo da record ottenuto da “Amanti. Passioni Umane e Di-vine” (quasi 40 mila visitato-ri), il Comitato di San Floriano indaga il tema “Padri e Figli”, ti-tolo di una mostra che sollecita a ripensare e a vivere un legame umanissimo eppure divino. Simbolo di questa 15esima

mostra internazionale come di consueto curata da don Alessio Geretti, è il celebre “Laocoonte e i suoi figli” di Agesandro, Polido-ro e Atenodoro, in una magistra-le replica voluta dai Musei Vati-cani e oggi conservata a Bilbao in Spagna, ma non sono meno avvincenti le altre 60 opere italia-ne ed europee tre le quali 21 mai

esposte prima in Italia e 4 del tut-to inedite al panorama degli stu-diosi d’arte. Tra le opere più anti-che, il Cratere apulo a colonnet-te raffigurante il “Distacco di Et-tore da Andromaca e dal figlio Astianatte”, da Ruvo di Puglia, come il gruppo scolpito con “Enea, Anchise ed Ascanio”, dal Museo Nazionale Etrusco di Vil-la Giulia a Roma, che risalgono al 400 a.C.; tra le più recenti, “Il ritorno del figliol prodigo” di An-dré-Jean-Bernard Monchablon, ed “Edipo piange sui corpi dei suoi figli”, di Gabriel-Jules-Char-les Girodon, rispettivamente da-

tate 1903 e 1912. E poi, ancora, opere di Matthias Stomer, Pom-peo Girolamo Batoni, Alfred Guillou, Vassily Vereschagin e molti altri, nelle 10 sale della Ca-sa delle Esposizioni che ospita-no 6 sezioni tematiche sull’idea di paternità, da ammirare a pic-coli gruppi e accompagnati da guide entusiaste che tessono preziosi fili narrativi: padri che hanno cura dei figli, figli che hanno cura del padre, padre di-vino, paternità e figliolanze drammatiche, figli perduti e figli ritrovati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amore di padri e figliA Illegio una rassegna riflette su un legame umano e divino

Le icone di Pesce tra croci e tradimentiPalazzo della Ragione a Padova ospita “Il tempo

multidisciplinare” di Gaetano Pesce, mostra con cui la città rende omaggio al grande architetto-designer-artista che vive negli Stati Uniti ma che ha iniziato la sua brillante ascesa artistica proprio a Padova. Dalla scultura “Fioreinbocca” del 1969 al progetto “World Trade Center” del 2016, passando per oltre 200 opere realizzate in sessant’anni di carriera, tra le quali icone, progetti architettonici, disegni, lampade, poltrone, armadi e molto altro che il visitatore può ammirare senza un vero e proprio ordine espositivo, lasciandosi avvincere da percorsi casuali. Le opere più imponenti sono esposte in via VIII Febbraio, il “Liston” del centro cittadino: da un lato la “Maestà Tradita”, che allude alla sofferenza della donna martire, dall’altro “Italia in croce” che rappresenta la sofferenza del Paese nella stagione del terrorismo. E anche se è stata realizzata nel 1978, la sua imponente drammaticità lancia ancora messaggi che fanno discutere.

ACGHF9

GIOVEDÌ

31 MAGGIO 2018

feltre, palazzo dei vescovi

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A Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina, fino al 3 giugno Pino Guzzonato espone “Di chiostro inchiostro”. L’artista della carta le cui installazioni hanno fatto il giro del mondo, narra creativamente l’avventura dell’impasto delle fibre evidenziata anche dalle gigantografie di Giuliano Francesconi e accompagnata dai testi di Matteo Salin, Giovanna Grossato, Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli.

L’inchiostro di Guzzonato a Isola Vicentina

Chiusura prorogata e festoso finissage, per “Dy-lan Dog negli incubi di Alberto Martini”, realizza-ta da Fondazione Oderzo Cultura e Treviso Co-mic Book Festival a Palazzo Foscolo di Oderzo. Grazie al successo registrato, l’esposizione di ol-tre 130 tavole originali tra vecchi e nuovi maestri del fumetto sarà, infatti, visitabile fino al 10 giu-gno e sabato 9 sarà salutata an-che da una festa nel parco di pa-lazzo Foscolo nell’ambito di O’Festival, intero week end dedi-cato alle arti. La mostra, che si propone di presentare Alberto Martini attraverso la figura del fumetto popolare che più si avvi-cina al suo mondo, inizia dalla sezione riguardante Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo di Sergio Bonelli Editore che ha compiuto 30 anni di storia e di storie a fu-metti; prosegue con quella degli “Omaggi a Marti-ni” realizzati da 15 fumettisti e illustratori di fama internazionale e si chiude proprio con la Pinaco-teca Alberto Martini, esposizione permanente delle opere del disegnatore, pittore, e incisore opitergino di cui Palazzo Foscolo custodisce oltre settecento opere.

C’è tempo ancora solo fino al 3 giugno per ammira-re l’omaggio che Treviso rende a Gino Rossi, a set-tant’anni dalla sua morte nel manicomio cittadino. S’intitola semplicemente “Omaggio a Gino Rossi” ed espone 18 dipinti dell’artista al Museo Bailo, la Galleria del Novecento che accoglie stabilmente 10 opere di Rossi, ossia il nucleo pubblico più impor-tante che di lui si conservi, anche perché della sua straordinaria opera restano solamente poco più di 130 dipinti. Tra i pezzi espo-sti, alcuni capisaldi dell’arte italia-na, come “Case a Burano”, del 1910, uno dei tre quadri che Rossi portò alla esposizione di Ca’ Pesa-ro del 1910 insieme a “Il muto”, anch’esso nel percorso espositi-vo. La mostra, curata da Marco Goldin e con gli ap-parati critici in catalogo di Alessandro Del Puppo, propone ai visitatori un percorso che in modo pre-ciso configura la vicenda artistica di uno dei rari pit-tori italiani che, come afferma Goldin ha «respirato per davvero l’aria della grande pittura figurativa eu-ropea, secondo una lezione che inizialmente pro-viene dall’opera finale di Gauguin e dai Fauves».

V

oderzo

Ultimi incubi per Dylan Dog

treviso

Omaggio a Gino Rossi

Se già prima i motivi per visitare Feltre non mancavano, ora ce n’è sicuramente uno in più: il Museo Diocesano. È appena stato riaperto e molto esteso rispetto alla collezione esposta in precedenza, grazie al completamento dell’importante restauro della sede, il magnifico Palazzo dei Vescovi: edificio di origine duecentesca più volte ampliato e modificato che spiega subito il suo valore artistico con l’androne

d’ingresso affrescato dalla scuola di Andrea Mantegna. E che si snoda, poi, in una successione di architetture che narrano l’evoluzione della struttura, in un dialogo continuo tra le antiche mura e le opere esposte. Tra queste spiccano pitture di Sebastiano Ricci e sculture lignee di Andrea Brustolon, una Madonna di Tintoretto e il Calice del Diacono Orso in argento (il più antico della cristianità occidentale), ma anche

preziose icone ed ex voto, oreficeria liturgica, piatti da questua e paramenti sacri. E c’è posto anche per la contemporaneità, con i lavori di Augusto Murer, Padre Ugolino di Belluno, Jean Pierre Rousseau, Gianantonio Cecchin e Vito Calabrò, fino alla conclusione del percorso, affidata a un’opera di Mimmo Paladino concepita per il museo e al Sole radiante di Arnaldo Pomodoro.

L’arte sacra custodita nelle architetture storiche del Museo Diocesano

di Marina Grasso

antico borgo carnico di Illegio torna a essere quel polo di attrazione

tra fede e arte che ha richiamato, dal 2004 a oggi, circa 400 mila vi-sitatori, grazie alle mostre an-nuali che hanno esposto oltre 1000 opere coinvolgendo 300 prestatori nazionali e internazio-nali, tra i quali i più importanti musei del mondo. Numeri da ca-pogiro, soprattutto in rapporto agli abitanti del minuscolo pae-se, che sono circa 350. E dopo il successo da record ottenuto da “Amanti. Passioni Umane e Di-vine” (quasi 40 mila visitato-ri), il Comitato di San Floriano indaga il tema “Padri e Figli”, ti-tolo di una mostra che sollecita a ripensare e a vivere un legame umanissimo eppure divino. Simbolo di questa 15esima

mostra internazionale come di consueto curata da don Alessio Geretti, è il celebre “Laocoonte e i suoi figli” di Agesandro, Polido-ro e Atenodoro, in una magistra-le replica voluta dai Musei Vati-cani e oggi conservata a Bilbao in Spagna, ma non sono meno avvincenti le altre 60 opere italia-ne ed europee tre le quali 21 mai

esposte prima in Italia e 4 del tut-to inedite al panorama degli stu-diosi d’arte. Tra le opere più anti-che, il Cratere apulo a colonnet-te raffigurante il “Distacco di Et-tore da Andromaca e dal figlio Astianatte”, da Ruvo di Puglia, come il gruppo scolpito con “Enea, Anchise ed Ascanio”, dal Museo Nazionale Etrusco di Vil-la Giulia a Roma, che risalgono al 400 a.C.; tra le più recenti, “Il ritorno del figliol prodigo” di An-dré-Jean-Bernard Monchablon, ed “Edipo piange sui corpi dei suoi figli”, di Gabriel-Jules-Char-les Girodon, rispettivamente da-

tate 1903 e 1912. E poi, ancora, opere di Matthias Stomer, Pom-peo Girolamo Batoni, Alfred Guillou, Vassily Vereschagin e molti altri, nelle 10 sale della Ca-sa delle Esposizioni che ospita-no 6 sezioni tematiche sull’idea di paternità, da ammirare a pic-coli gruppi e accompagnati da guide entusiaste che tessono preziosi fili narrativi: padri che hanno cura dei figli, figli che hanno cura del padre, padre di-vino, paternità e figliolanze drammatiche, figli perduti e figli ritrovati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amore di padri e figliA Illegio una rassegna riflette su un legame umano e divino

Le icone di Pesce tra croci e tradimentiPalazzo della Ragione a Padova ospita “Il tempo

multidisciplinare” di Gaetano Pesce, mostra con cui la città rende omaggio al grande architetto-designer-artista che vive negli Stati Uniti ma che ha iniziato la sua brillante ascesa artistica proprio a Padova. Dalla scultura “Fioreinbocca” del 1969 al progetto “World Trade Center” del 2016, passando per oltre 200 opere realizzate in sessant’anni di carriera, tra le quali icone, progetti architettonici, disegni, lampade, poltrone, armadi e molto altro che il visitatore può ammirare senza un vero e proprio ordine espositivo, lasciandosi avvincere da percorsi casuali. Le opere più imponenti sono esposte in via VIII Febbraio, il “Liston” del centro cittadino: da un lato la “Maestà Tradita”, che allude alla sofferenza della donna martire, dall’altro “Italia in croce” che rappresenta la sofferenza del Paese nella stagione del terrorismo. E anche se è stata realizzata nel 1978, la sua imponente drammaticità lancia ancora messaggi che fanno discutere.

ACGHF9

GIOVEDÌ

31 MAGGIO 2018

feltre, palazzo dei vescovi

KIDS RUN

RUN FOR

CAMMINA GUSTANDO

SPRING NIGHT RUN

01.06

02.06

Tipologia: quotidianoMedia: Corriere delle Alpi | tutte le edizioni (pag. V)Data: 31 maggio

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A Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina, fino al 3 giugno Pino Guzzonato espone “Di chiostro inchiostro”. L’artista della carta le cui installazioni hanno fatto il giro del mondo, narra creativamente l’avventura dell’impasto delle fibre evidenziata anche dalle gigantografie di Giuliano Francesconi e accompagnata dai testi di Matteo Salin, Giovanna Grossato, Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli.

L’inchiostro di Guzzonato a Isola Vicentina

Chiusura prorogata e festoso finissage, per “Dy-lan Dog negli incubi di Alberto Martini”, realizza-ta da Fondazione Oderzo Cultura e Treviso Co-mic Book Festival a Palazzo Foscolo di Oderzo. Grazie al successo registrato, l’esposizione di ol-tre 130 tavole originali tra vecchi e nuovi maestri del fumetto sarà, infatti, visitabile fino al 10 giu-gno e sabato 9 sarà salutata an-che da una festa nel parco di pa-lazzo Foscolo nell’ambito di O’Festival, intero week end dedi-cato alle arti. La mostra, che si propone di presentare Alberto Martini attraverso la figura del fumetto popolare che più si avvi-cina al suo mondo, inizia dalla sezione riguardante Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo di Sergio Bonelli Editore che ha compiuto 30 anni di storia e di storie a fu-metti; prosegue con quella degli “Omaggi a Marti-ni” realizzati da 15 fumettisti e illustratori di fama internazionale e si chiude proprio con la Pinaco-teca Alberto Martini, esposizione permanente delle opere del disegnatore, pittore, e incisore opitergino di cui Palazzo Foscolo custodisce oltre settecento opere.

C’è tempo ancora solo fino al 3 giugno per ammira-re l’omaggio che Treviso rende a Gino Rossi, a set-tant’anni dalla sua morte nel manicomio cittadino. S’intitola semplicemente “Omaggio a Gino Rossi” ed espone 18 dipinti dell’artista al Museo Bailo, la Galleria del Novecento che accoglie stabilmente 10 opere di Rossi, ossia il nucleo pubblico più impor-tante che di lui si conservi, anche perché della sua straordinaria opera restano solamente poco più di 130 dipinti. Tra i pezzi espo-sti, alcuni capisaldi dell’arte italia-na, come “Case a Burano”, del 1910, uno dei tre quadri che Rossi portò alla esposizione di Ca’ Pesa-ro del 1910 insieme a “Il muto”, anch’esso nel percorso espositi-vo. La mostra, curata da Marco Goldin e con gli ap-parati critici in catalogo di Alessandro Del Puppo, propone ai visitatori un percorso che in modo pre-ciso configura la vicenda artistica di uno dei rari pit-tori italiani che, come afferma Goldin ha «respirato per davvero l’aria della grande pittura figurativa eu-ropea, secondo una lezione che inizialmente pro-viene dall’opera finale di Gauguin e dai Fauves».

V

oderzo

Ultimi incubi per Dylan Dog

treviso

Omaggio a Gino Rossi

Se già prima i motivi per visitare Feltre non mancavano, ora ce n’è sicuramente uno in più: il Museo Diocesano. È appena stato riaperto e molto esteso rispetto alla collezione esposta in precedenza, grazie al completamento dell’importante restauro della sede, il magnifico Palazzo dei Vescovi: edificio di origine duecentesca più volte ampliato e modificato che spiega subito il suo valore artistico con l’androne

d’ingresso affrescato dalla scuola di Andrea Mantegna. E che si snoda, poi, in una successione di architetture che narrano l’evoluzione della struttura, in un dialogo continuo tra le antiche mura e le opere esposte. Tra queste spiccano pitture di Sebastiano Ricci e sculture lignee di Andrea Brustolon, una Madonna di Tintoretto e il Calice del Diacono Orso in argento (il più antico della cristianità occidentale), ma anche

preziose icone ed ex voto, oreficeria liturgica, piatti da questua e paramenti sacri. E c’è posto anche per la contemporaneità, con i lavori di Augusto Murer, Padre Ugolino di Belluno, Jean Pierre Rousseau, Gianantonio Cecchin e Vito Calabrò, fino alla conclusione del percorso, affidata a un’opera di Mimmo Paladino concepita per il museo e al Sole radiante di Arnaldo Pomodoro.

L’arte sacra custodita nelle architetture storiche del Museo Diocesano

di Marina Grasso

antico borgo carnico di Illegio torna a essere quel polo di attrazione

tra fede e arte che ha richiamato, dal 2004 a oggi, circa 400 mila vi-sitatori, grazie alle mostre an-nuali che hanno esposto oltre 1000 opere coinvolgendo 300 prestatori nazionali e internazio-nali, tra i quali i più importanti musei del mondo. Numeri da ca-pogiro, soprattutto in rapporto agli abitanti del minuscolo pae-se, che sono circa 350. E dopo il successo da record ottenuto da “Amanti. Passioni Umane e Di-vine” (quasi 40 mila visitato-ri), il Comitato di San Floriano indaga il tema “Padri e Figli”, ti-tolo di una mostra che sollecita a ripensare e a vivere un legame umanissimo eppure divino. Simbolo di questa 15esima

mostra internazionale come di consueto curata da don Alessio Geretti, è il celebre “Laocoonte e i suoi figli” di Agesandro, Polido-ro e Atenodoro, in una magistra-le replica voluta dai Musei Vati-cani e oggi conservata a Bilbao in Spagna, ma non sono meno avvincenti le altre 60 opere italia-ne ed europee tre le quali 21 mai

esposte prima in Italia e 4 del tut-to inedite al panorama degli stu-diosi d’arte. Tra le opere più anti-che, il Cratere apulo a colonnet-te raffigurante il “Distacco di Et-tore da Andromaca e dal figlio Astianatte”, da Ruvo di Puglia, come il gruppo scolpito con “Enea, Anchise ed Ascanio”, dal Museo Nazionale Etrusco di Vil-la Giulia a Roma, che risalgono al 400 a.C.; tra le più recenti, “Il ritorno del figliol prodigo” di An-dré-Jean-Bernard Monchablon, ed “Edipo piange sui corpi dei suoi figli”, di Gabriel-Jules-Char-les Girodon, rispettivamente da-

tate 1903 e 1912. E poi, ancora, opere di Matthias Stomer, Pom-peo Girolamo Batoni, Alfred Guillou, Vassily Vereschagin e molti altri, nelle 10 sale della Ca-sa delle Esposizioni che ospita-no 6 sezioni tematiche sull’idea di paternità, da ammirare a pic-coli gruppi e accompagnati da guide entusiaste che tessono preziosi fili narrativi: padri che hanno cura dei figli, figli che hanno cura del padre, padre di-vino, paternità e figliolanze drammatiche, figli perduti e figli ritrovati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amore di padri e figliA Illegio una rassegna riflette su un legame umano e divino

Le icone di Pesce tra croci e tradimentiPalazzo della Ragione a Padova ospita “Il tempo

multidisciplinare” di Gaetano Pesce, mostra con cui la città rende omaggio al grande architetto-designer-artista che vive negli Stati Uniti ma che ha iniziato la sua brillante ascesa artistica proprio a Padova. Dalla scultura “Fioreinbocca” del 1969 al progetto “World Trade Center” del 2016, passando per oltre 200 opere realizzate in sessant’anni di carriera, tra le quali icone, progetti architettonici, disegni, lampade, poltrone, armadi e molto altro che il visitatore può ammirare senza un vero e proprio ordine espositivo, lasciandosi avvincere da percorsi casuali. Le opere più imponenti sono esposte in via VIII Febbraio, il “Liston” del centro cittadino: da un lato la “Maestà Tradita”, che allude alla sofferenza della donna martire, dall’altro “Italia in croce” che rappresenta la sofferenza del Paese nella stagione del terrorismo. E anche se è stata realizzata nel 1978, la sua imponente drammaticità lancia ancora messaggi che fanno discutere.

ACGHF9■IL PICCOLO

GIOVEDÌ

31 MAGGIO 2018

feltre, palazzo dei vescovi

Tipologia: quotidianoMedia: Il Piccolo | tutte le edizioni (pag. V)Data: 31 maggio

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

A Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina, fino al 3 giugno Pino Guzzonato espone “Di chiostro inchiostro”. L’artista della carta le cui installazioni hanno fatto il giro del mondo, narra creativamente l’avventura dell’impasto delle fibre evidenziata anche dalle gigantografie di Giuliano Francesconi e accompagnata dai testi di Matteo Salin, Giovanna Grossato, Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli.

L’inchiostro di Guzzonato a Isola Vicentina

Chiusura prorogata e festoso finissage, per “Dy-lan Dog negli incubi di Alberto Martini”, realizza-ta da Fondazione Oderzo Cultura e Treviso Co-mic Book Festival a Palazzo Foscolo di Oderzo. Grazie al successo registrato, l’esposizione di ol-tre 130 tavole originali tra vecchi e nuovi maestri del fumetto sarà, infatti, visitabile fino al 10 giu-gno e sabato 9 sarà salutata an-che da una festa nel parco di pa-lazzo Foscolo nell’ambito di O’Festival, intero week end dedi-cato alle arti. La mostra, che si propone di presentare Alberto Martini attraverso la figura del fumetto popolare che più si avvi-cina al suo mondo, inizia dalla sezione riguardante Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo di Sergio Bonelli Editore che ha compiuto 30 anni di storia e di storie a fu-metti; prosegue con quella degli “Omaggi a Marti-ni” realizzati da 15 fumettisti e illustratori di fama internazionale e si chiude proprio con la Pinaco-teca Alberto Martini, esposizione permanente delle opere del disegnatore, pittore, e incisore opitergino di cui Palazzo Foscolo custodisce oltre settecento opere.

C’è tempo ancora solo fino al 3 giugno per ammira-re l’omaggio che Treviso rende a Gino Rossi, a set-tant’anni dalla sua morte nel manicomio cittadino. S’intitola semplicemente “Omaggio a Gino Rossi” ed espone 18 dipinti dell’artista al Museo Bailo, la Galleria del Novecento che accoglie stabilmente 10 opere di Rossi, ossia il nucleo pubblico più impor-tante che di lui si conservi, anche perché della sua straordinaria opera restano solamente poco più di 130 dipinti. Tra i pezzi espo-sti, alcuni capisaldi dell’arte italia-na, come “Case a Burano”, del 1910, uno dei tre quadri che Rossi portò alla esposizione di Ca’ Pesa-ro del 1910 insieme a “Il muto”, anch’esso nel percorso espositi-vo. La mostra, curata da Marco Goldin e con gli ap-parati critici in catalogo di Alessandro Del Puppo, propone ai visitatori un percorso che in modo pre-ciso configura la vicenda artistica di uno dei rari pit-tori italiani che, come afferma Goldin ha «respirato per davvero l’aria della grande pittura figurativa eu-ropea, secondo una lezione che inizialmente pro-viene dall’opera finale di Gauguin e dai Fauves».

V

oderzo

Ultimi incubi per Dylan Dog

treviso

Omaggio a Gino Rossi

Se già prima i motivi per visitare Feltre non mancavano, ora ce n’è sicuramente uno in più: il Museo Diocesano. È appena stato riaperto e molto esteso rispetto alla collezione esposta in precedenza, grazie al completamento dell’importante restauro della sede, il magnifico Palazzo dei Vescovi: edificio di origine duecentesca più volte ampliato e modificato che spiega subito il suo valore artistico con l’androne

d’ingresso affrescato dalla scuola di Andrea Mantegna. E che si snoda, poi, in una successione di architetture che narrano l’evoluzione della struttura, in un dialogo continuo tra le antiche mura e le opere esposte. Tra queste spiccano pitture di Sebastiano Ricci e sculture lignee di Andrea Brustolon, una Madonna di Tintoretto e il Calice del Diacono Orso in argento (il più antico della cristianità occidentale), ma anche

preziose icone ed ex voto, oreficeria liturgica, piatti da questua e paramenti sacri. E c’è posto anche per la contemporaneità, con i lavori di Augusto Murer, Padre Ugolino di Belluno, Jean Pierre Rousseau, Gianantonio Cecchin e Vito Calabrò, fino alla conclusione del percorso, affidata a un’opera di Mimmo Paladino concepita per il museo e al Sole radiante di Arnaldo Pomodoro.

L’arte sacra custodita nelle architetture storiche del Museo Diocesano

di Marina Grasso

antico borgo carnico di Illegio torna a essere quel polo di attrazione

tra fede e arte che ha richiamato, dal 2004 a oggi, circa 400 mila vi-sitatori, grazie alle mostre an-nuali che hanno esposto oltre 1000 opere coinvolgendo 300 prestatori nazionali e internazio-nali, tra i quali i più importanti musei del mondo. Numeri da ca-pogiro, soprattutto in rapporto agli abitanti del minuscolo pae-se, che sono circa 350. E dopo il successo da record ottenuto da “Amanti. Passioni Umane e Di-vine” (quasi 40 mila visitato-ri), il Comitato di San Floriano indaga il tema “Padri e Figli”, ti-tolo di una mostra che sollecita a ripensare e a vivere un legame umanissimo eppure divino. Simbolo di questa 15esima

mostra internazionale come di consueto curata da don Alessio Geretti, è il celebre “Laocoonte e i suoi figli” di Agesandro, Polido-ro e Atenodoro, in una magistra-le replica voluta dai Musei Vati-cani e oggi conservata a Bilbao in Spagna, ma non sono meno avvincenti le altre 60 opere italia-ne ed europee tre le quali 21 mai

esposte prima in Italia e 4 del tut-to inedite al panorama degli stu-diosi d’arte. Tra le opere più anti-che, il Cratere apulo a colonnet-te raffigurante il “Distacco di Et-tore da Andromaca e dal figlio Astianatte”, da Ruvo di Puglia, come il gruppo scolpito con “Enea, Anchise ed Ascanio”, dal Museo Nazionale Etrusco di Vil-la Giulia a Roma, che risalgono al 400 a.C.; tra le più recenti, “Il ritorno del figliol prodigo” di An-dré-Jean-Bernard Monchablon, ed “Edipo piange sui corpi dei suoi figli”, di Gabriel-Jules-Char-les Girodon, rispettivamente da-

tate 1903 e 1912. E poi, ancora, opere di Matthias Stomer, Pom-peo Girolamo Batoni, Alfred Guillou, Vassily Vereschagin e molti altri, nelle 10 sale della Ca-sa delle Esposizioni che ospita-no 6 sezioni tematiche sull’idea di paternità, da ammirare a pic-coli gruppi e accompagnati da guide entusiaste che tessono preziosi fili narrativi: padri che hanno cura dei figli, figli che hanno cura del padre, padre di-vino, paternità e figliolanze drammatiche, figli perduti e figli ritrovati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amore di padri e figliA Illegio una rassegna riflette su un legame umano e divino

Le icone di Pesce tra croci e tradimentiPalazzo della Ragione a Padova ospita “Il tempo

multidisciplinare” di Gaetano Pesce, mostra con cui la città rende omaggio al grande architetto-designer-artista che vive negli Stati Uniti ma che ha iniziato la sua brillante ascesa artistica proprio a Padova. Dalla scultura “Fioreinbocca” del 1969 al progetto “World Trade Center” del 2016, passando per oltre 200 opere realizzate in sessant’anni di carriera, tra le quali icone, progetti architettonici, disegni, lampade, poltrone, armadi e molto altro che il visitatore può ammirare senza un vero e proprio ordine espositivo, lasciandosi avvincere da percorsi casuali. Le opere più imponenti sono esposte in via VIII Febbraio, il “Liston” del centro cittadino: da un lato la “Maestà Tradita”, che allude alla sofferenza della donna martire, dall’altro “Italia in croce” che rappresenta la sofferenza del Paese nella stagione del terrorismo. E anche se è stata realizzata nel 1978, la sua imponente drammaticità lancia ancora messaggi che fanno discutere.

ACGHF9

GIOVEDÌ

31 MAGGIO 2018

feltre, palazzo dei vescovi

Tipologia: quotidianoMedia: La Nuova Venezia | tutte le edizioni (pag. V)Data: 31 maggio

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A Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina, fino al 3 giugno Pino Guzzonato espone “Di chiostro inchiostro”. L’artista della carta le cui installazioni hanno fatto il giro del mondo, narra creativamente l’avventura dell’impasto delle fibre evidenziata anche dalle gigantografie di Giuliano Francesconi e accompagnata dai testi di Matteo Salin, Giovanna Grossato, Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli.

L’inchiostro di Guzzonato a Isola Vicentina

Chiusura prorogata e festoso finissage, per “Dy-lan Dog negli incubi di Alberto Martini”, realizza-ta da Fondazione Oderzo Cultura e Treviso Co-mic Book Festival a Palazzo Foscolo di Oderzo. Grazie al successo registrato, l’esposizione di ol-tre 130 tavole originali tra vecchi e nuovi maestri del fumetto sarà, infatti, visitabile fino al 10 giu-gno e sabato 9 sarà salutata an-che da una festa nel parco di pa-lazzo Foscolo nell’ambito di O’Festival, intero week end dedi-cato alle arti. La mostra, che si propone di presentare Alberto Martini attraverso la figura del fumetto popolare che più si avvi-cina al suo mondo, inizia dalla sezione riguardante Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo di Sergio Bonelli Editore che ha compiuto 30 anni di storia e di storie a fu-metti; prosegue con quella degli “Omaggi a Marti-ni” realizzati da 15 fumettisti e illustratori di fama internazionale e si chiude proprio con la Pinaco-teca Alberto Martini, esposizione permanente delle opere del disegnatore, pittore, e incisore opitergino di cui Palazzo Foscolo custodisce oltre settecento opere.

C’è tempo ancora solo fino al 3 giugno per ammira-re l’omaggio che Treviso rende a Gino Rossi, a set-tant’anni dalla sua morte nel manicomio cittadino. S’intitola semplicemente “Omaggio a Gino Rossi” ed espone 18 dipinti dell’artista al Museo Bailo, la Galleria del Novecento che accoglie stabilmente 10 opere di Rossi, ossia il nucleo pubblico più impor-tante che di lui si conservi, anche perché della sua straordinaria opera restano solamente poco più di 130 dipinti. Tra i pezzi espo-sti, alcuni capisaldi dell’arte italia-na, come “Case a Burano”, del 1910, uno dei tre quadri che Rossi portò alla esposizione di Ca’ Pesa-ro del 1910 insieme a “Il muto”, anch’esso nel percorso espositi-vo. La mostra, curata da Marco Goldin e con gli ap-parati critici in catalogo di Alessandro Del Puppo, propone ai visitatori un percorso che in modo pre-ciso configura la vicenda artistica di uno dei rari pit-tori italiani che, come afferma Goldin ha «respirato per davvero l’aria della grande pittura figurativa eu-ropea, secondo una lezione che inizialmente pro-viene dall’opera finale di Gauguin e dai Fauves».

V

oderzo

Ultimi incubi per Dylan Dog

treviso

Omaggio a Gino Rossi

Se già prima i motivi per visitare Feltre non mancavano, ora ce n’è sicuramente uno in più: il Museo Diocesano. È appena stato riaperto e molto esteso rispetto alla collezione esposta in precedenza, grazie al completamento dell’importante restauro della sede, il magnifico Palazzo dei Vescovi: edificio di origine duecentesca più volte ampliato e modificato che spiega subito il suo valore artistico con l’androne

d’ingresso affrescato dalla scuola di Andrea Mantegna. E che si snoda, poi, in una successione di architetture che narrano l’evoluzione della struttura, in un dialogo continuo tra le antiche mura e le opere esposte. Tra queste spiccano pitture di Sebastiano Ricci e sculture lignee di Andrea Brustolon, una Madonna di Tintoretto e il Calice del Diacono Orso in argento (il più antico della cristianità occidentale), ma anche

preziose icone ed ex voto, oreficeria liturgica, piatti da questua e paramenti sacri. E c’è posto anche per la contemporaneità, con i lavori di Augusto Murer, Padre Ugolino di Belluno, Jean Pierre Rousseau, Gianantonio Cecchin e Vito Calabrò, fino alla conclusione del percorso, affidata a un’opera di Mimmo Paladino concepita per il museo e al Sole radiante di Arnaldo Pomodoro.

L’arte sacra custodita nelle architetture storiche del Museo Diocesano

di Marina Grasso

antico borgo carnico di Illegio torna a essere quel polo di attrazione

tra fede e arte che ha richiamato, dal 2004 a oggi, circa 400 mila vi-sitatori, grazie alle mostre an-nuali che hanno esposto oltre 1000 opere coinvolgendo 300 prestatori nazionali e internazio-nali, tra i quali i più importanti musei del mondo. Numeri da ca-pogiro, soprattutto in rapporto agli abitanti del minuscolo pae-se, che sono circa 350. E dopo il successo da record ottenuto da “Amanti. Passioni Umane e Di-vine” (quasi 40 mila visitato-ri), il Comitato di San Floriano indaga il tema “Padri e Figli”, ti-tolo di una mostra che sollecita a ripensare e a vivere un legame umanissimo eppure divino. Simbolo di questa 15esima

mostra internazionale come di consueto curata da don Alessio Geretti, è il celebre “Laocoonte e i suoi figli” di Agesandro, Polido-ro e Atenodoro, in una magistra-le replica voluta dai Musei Vati-cani e oggi conservata a Bilbao in Spagna, ma non sono meno avvincenti le altre 60 opere italia-ne ed europee tre le quali 21 mai

esposte prima in Italia e 4 del tut-to inedite al panorama degli stu-diosi d’arte. Tra le opere più anti-che, il Cratere apulo a colonnet-te raffigurante il “Distacco di Et-tore da Andromaca e dal figlio Astianatte”, da Ruvo di Puglia, come il gruppo scolpito con “Enea, Anchise ed Ascanio”, dal Museo Nazionale Etrusco di Vil-la Giulia a Roma, che risalgono al 400 a.C.; tra le più recenti, “Il ritorno del figliol prodigo” di An-dré-Jean-Bernard Monchablon, ed “Edipo piange sui corpi dei suoi figli”, di Gabriel-Jules-Char-les Girodon, rispettivamente da-

tate 1903 e 1912. E poi, ancora, opere di Matthias Stomer, Pom-peo Girolamo Batoni, Alfred Guillou, Vassily Vereschagin e molti altri, nelle 10 sale della Ca-sa delle Esposizioni che ospita-no 6 sezioni tematiche sull’idea di paternità, da ammirare a pic-coli gruppi e accompagnati da guide entusiaste che tessono preziosi fili narrativi: padri che hanno cura dei figli, figli che hanno cura del padre, padre di-vino, paternità e figliolanze drammatiche, figli perduti e figli ritrovati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amore di padri e figliA Illegio una rassegna riflette su un legame umano e divino

Le icone di Pesce tra croci e tradimentiPalazzo della Ragione a Padova ospita “Il tempo

multidisciplinare” di Gaetano Pesce, mostra con cui la città rende omaggio al grande architetto-designer-artista che vive negli Stati Uniti ma che ha iniziato la sua brillante ascesa artistica proprio a Padova. Dalla scultura “Fioreinbocca” del 1969 al progetto “World Trade Center” del 2016, passando per oltre 200 opere realizzate in sessant’anni di carriera, tra le quali icone, progetti architettonici, disegni, lampade, poltrone, armadi e molto altro che il visitatore può ammirare senza un vero e proprio ordine espositivo, lasciandosi avvincere da percorsi casuali. Le opere più imponenti sono esposte in via VIII Febbraio, il “Liston” del centro cittadino: da un lato la “Maestà Tradita”, che allude alla sofferenza della donna martire, dall’altro “Italia in croce” che rappresenta la sofferenza del Paese nella stagione del terrorismo. E anche se è stata realizzata nel 1978, la sua imponente drammaticità lancia ancora messaggi che fanno discutere.

ACGHF9

GIOVEDÌ

31 MAGGIO 2018

feltre, palazzo dei vescovi

Tipologia: quotidianoMedia: La Tribuna di Treviso | tutte le edizioni (pag. V)Data: 31 maggio

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

A Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina, fino al 3 giugno Pino Guzzonato espone “Di chiostro inchiostro”. L’artista della carta le cui installazioni hanno fatto il giro del mondo, narra creativamente l’avventura dell’impasto delle fibre evidenziata anche dalle gigantografie di Giuliano Francesconi e accompagnata dai testi di Matteo Salin, Giovanna Grossato, Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli.

L’inchiostro di Guzzonato a Isola Vicentina

Chiusura prorogata e festoso finissage, per “Dy-lan Dog negli incubi di Alberto Martini”, realizza-ta da Fondazione Oderzo Cultura e Treviso Co-mic Book Festival a Palazzo Foscolo di Oderzo. Grazie al successo registrato, l’esposizione di ol-tre 130 tavole originali tra vecchi e nuovi maestri del fumetto sarà, infatti, visitabile fino al 10 giu-gno e sabato 9 sarà salutata an-che da una festa nel parco di pa-lazzo Foscolo nell’ambito di O’Festival, intero week end dedi-cato alle arti. La mostra, che si propone di presentare Alberto Martini attraverso la figura del fumetto popolare che più si avvi-cina al suo mondo, inizia dalla sezione riguardante Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo di Sergio Bonelli Editore che ha compiuto 30 anni di storia e di storie a fu-metti; prosegue con quella degli “Omaggi a Marti-ni” realizzati da 15 fumettisti e illustratori di fama internazionale e si chiude proprio con la Pinaco-teca Alberto Martini, esposizione permanente delle opere del disegnatore, pittore, e incisore opitergino di cui Palazzo Foscolo custodisce oltre settecento opere.

C’è tempo ancora solo fino al 3 giugno per ammira-re l’omaggio che Treviso rende a Gino Rossi, a set-tant’anni dalla sua morte nel manicomio cittadino. S’intitola semplicemente “Omaggio a Gino Rossi” ed espone 18 dipinti dell’artista al Museo Bailo, la Galleria del Novecento che accoglie stabilmente 10 opere di Rossi, ossia il nucleo pubblico più impor-tante che di lui si conservi, anche perché della sua straordinaria opera restano solamente poco più di 130 dipinti. Tra i pezzi espo-sti, alcuni capisaldi dell’arte italia-na, come “Case a Burano”, del 1910, uno dei tre quadri che Rossi portò alla esposizione di Ca’ Pesa-ro del 1910 insieme a “Il muto”, anch’esso nel percorso espositi-vo. La mostra, curata da Marco Goldin e con gli ap-parati critici in catalogo di Alessandro Del Puppo, propone ai visitatori un percorso che in modo pre-ciso configura la vicenda artistica di uno dei rari pit-tori italiani che, come afferma Goldin ha «respirato per davvero l’aria della grande pittura figurativa eu-ropea, secondo una lezione che inizialmente pro-viene dall’opera finale di Gauguin e dai Fauves».

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Omaggio a Gino Rossi

Se già prima i motivi per visitare Feltre non mancavano, ora ce n’è sicuramente uno in più: il Museo Diocesano. È appena stato riaperto e molto esteso rispetto alla collezione esposta in precedenza, grazie al completamento dell’importante restauro della sede, il magnifico Palazzo dei Vescovi: edificio di origine duecentesca più volte ampliato e modificato che spiega subito il suo valore artistico con l’androne

d’ingresso affrescato dalla scuola di Andrea Mantegna. E che si snoda, poi, in una successione di architetture che narrano l’evoluzione della struttura, in un dialogo continuo tra le antiche mura e le opere esposte. Tra queste spiccano pitture di Sebastiano Ricci e sculture lignee di Andrea Brustolon, una Madonna di Tintoretto e il Calice del Diacono Orso in argento (il più antico della cristianità occidentale), ma anche

preziose icone ed ex voto, oreficeria liturgica, piatti da questua e paramenti sacri. E c’è posto anche per la contemporaneità, con i lavori di Augusto Murer, Padre Ugolino di Belluno, Jean Pierre Rousseau, Gianantonio Cecchin e Vito Calabrò, fino alla conclusione del percorso, affidata a un’opera di Mimmo Paladino concepita per il museo e al Sole radiante di Arnaldo Pomodoro.

L’arte sacra custodita nelle architetture storiche del Museo Diocesano

di Marina Grasso

antico borgo carnico di Illegio torna a essere quel polo di attrazione

tra fede e arte che ha richiamato, dal 2004 a oggi, circa 400 mila vi-sitatori, grazie alle mostre an-nuali che hanno esposto oltre 1000 opere coinvolgendo 300 prestatori nazionali e internazio-nali, tra i quali i più importanti musei del mondo. Numeri da ca-pogiro, soprattutto in rapporto agli abitanti del minuscolo pae-se, che sono circa 350. E dopo il successo da record ottenuto da “Amanti. Passioni Umane e Di-vine” (quasi 40 mila visitato-ri), il Comitato di San Floriano indaga il tema “Padri e Figli”, ti-tolo di una mostra che sollecita a ripensare e a vivere un legame umanissimo eppure divino. Simbolo di questa 15esima

mostra internazionale come di consueto curata da don Alessio Geretti, è il celebre “Laocoonte e i suoi figli” di Agesandro, Polido-ro e Atenodoro, in una magistra-le replica voluta dai Musei Vati-cani e oggi conservata a Bilbao in Spagna, ma non sono meno avvincenti le altre 60 opere italia-ne ed europee tre le quali 21 mai

esposte prima in Italia e 4 del tut-to inedite al panorama degli stu-diosi d’arte. Tra le opere più anti-che, il Cratere apulo a colonnet-te raffigurante il “Distacco di Et-tore da Andromaca e dal figlio Astianatte”, da Ruvo di Puglia, come il gruppo scolpito con “Enea, Anchise ed Ascanio”, dal Museo Nazionale Etrusco di Vil-la Giulia a Roma, che risalgono al 400 a.C.; tra le più recenti, “Il ritorno del figliol prodigo” di An-dré-Jean-Bernard Monchablon, ed “Edipo piange sui corpi dei suoi figli”, di Gabriel-Jules-Char-les Girodon, rispettivamente da-

tate 1903 e 1912. E poi, ancora, opere di Matthias Stomer, Pom-peo Girolamo Batoni, Alfred Guillou, Vassily Vereschagin e molti altri, nelle 10 sale della Ca-sa delle Esposizioni che ospita-no 6 sezioni tematiche sull’idea di paternità, da ammirare a pic-coli gruppi e accompagnati da guide entusiaste che tessono preziosi fili narrativi: padri che hanno cura dei figli, figli che hanno cura del padre, padre di-vino, paternità e figliolanze drammatiche, figli perduti e figli ritrovati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amore di padri e figliA Illegio una rassegna riflette su un legame umano e divino

Le icone di Pesce tra croci e tradimentiPalazzo della Ragione a Padova ospita “Il tempo

multidisciplinare” di Gaetano Pesce, mostra con cui la città rende omaggio al grande architetto-designer-artista che vive negli Stati Uniti ma che ha iniziato la sua brillante ascesa artistica proprio a Padova. Dalla scultura “Fioreinbocca” del 1969 al progetto “World Trade Center” del 2016, passando per oltre 200 opere realizzate in sessant’anni di carriera, tra le quali icone, progetti architettonici, disegni, lampade, poltrone, armadi e molto altro che il visitatore può ammirare senza un vero e proprio ordine espositivo, lasciandosi avvincere da percorsi casuali. Le opere più imponenti sono esposte in via VIII Febbraio, il “Liston” del centro cittadino: da un lato la “Maestà Tradita”, che allude alla sofferenza della donna martire, dall’altro “Italia in croce” che rappresenta la sofferenza del Paese nella stagione del terrorismo. E anche se è stata realizzata nel 1978, la sua imponente drammaticità lancia ancora messaggi che fanno discutere.

ACGHF9■MESSAGGERO

VENETO

GIOVEDÌ

31 MAGGIO 2018

feltre, palazzo dei vescovi

Bottega Errante Associazione Culturale

Tipologia: quotidianoMedia: Messaggero Veneto | tutte le edizioni (pag. 45)Data: 31 maggio

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

Tipologia: quotidiano Media: Corriere della Sera (pag. 68)Data: 30 maggio

68 Mercoledì 30 Maggio 2018 Corriere della Sera Orologi

Continua a so-stenere la «ne-cessità dell’in-coerenza» e di«un’arte irrico-noscibile», ilsolo modo pertrovare nuove

energie creative. È pronto arivendicare il suo essere otti-mista, «perché i pessimistisono reazionari, pensano chetutto sia finito, che tutto siagià passato. E invece dobbia-mo aprire il futuro al presen-te». Sta qui il senso del tem-po per Gaetano Pesce. Classe1939, architetto, artista, desi-gner, ha attraversato il Nove-cento da esploratore, sem-pre in between tra il preve-dere e il fabbricare.A lui la città di Padova

dedica una grande retro-spettiva a Palazzo dellaRagione (fino al 23 set-tembre). Un progettoespositivo che non acaso si intitola «IlTempo multidisci-plinare», una di-mensione a inca-stri fatta di so-stanze e alfabetidiversi.Il tempo di Ga-

e t a n o Pe s c e èl’enorme poltrona fuori scaladi 4 metri di altezza che aprela mostra, ricoperta di stratidi vestiti e ai cui piedi è lega-ta una pesante palla da carce-rato. È il remake delle sue«UP», le creazioni di quel de-sign ciclopico o eccentricoche ha caratterizzato la suaintera traiettoria, incrocian-dola con le migliori impresedi arredamento. Da quellapoltrona si dipana uno scia-me di oltre 200 opere, postesu piedistalli di diverse altez-ze e ognuna con una sezione«interna», quasi uno scrignodove scoprire altri lavori dipiccole dimensioni.Sotto l’incredibile tetto di

legno a forma di carena dinave che è il soffitto del Pa-lazzo della Ragione e la serieimpressionante di affreschi

PERSONAGGI&PIACERI NELL’ARTE

La data del cuore è al polsoPesce inventa il tempo amicoUna retrospettiva sul designer a Padova. Che ha ideato un orologio «trino» per Morellato

alle pareti, è impaginata unacarriera lunga 60 anni. Ilgrande cavallo ligneo, realiz-zato nel 1966 per una giostra,osserva questo mondo multi-colore che si allarga di fronte.«Il sogno dei miei anni giova-nili», ammette il maestro.In un punto impreciso di

questa arruffata di oggetti, iltempo di Gaetano Pesce ri-prende la piega più tradizio-nale di orologio. Era un’ideagermogliata fin dal 1974. Oraha davvero preso forma: èl’orologio che ticchetta «lanatura irripetibile del tempodella vita di ognuno». L’hachiamato «Mytime»: una cas-sa tonda al centro con un’uni-ca lancetta rintocca l’esisten-za, dalla data più importantedella propria vita fino a 90anni; due casse più piccolesul lato sinistro segnano il

giorno e il mese correnti; unaterza sul fianco destro scandi-sce il tempo presente, che perl’artista «non rappresenta cheil futuro». Perché, dice, «iltempo è personale e quandolo si perde, non si ritrova maipiù».Un marchingegno visiona-

rio, realizzato in 100 esempla-ri da Morellato, il brand vene-ziano leader della gioielleria,utilizzando i bozzetti di Pescee la migliore tecnologia digi-tale disponibile. «Un’opera fi-losofica», la definisce il presi-dente Massimo Carraro. Enon poteva che essere espostaqui, aggiunge, «nella città chevanta il primo astrario e doveGalileo Galilei sperimentava

le misurazioni del tempo».Quello tra artisti e imprese

è un terreno complice che hapreso un nuovo vigore, fruttoanche della lunga crisi che haimposto a tutti di battere stra-de inedite. Si può parlare diuna stagione di nuove com-mittenze? Per l’imprenditoreveneto «più che una commit-tenza, quest’orologio è unpercorso comune e un pen-siero condiviso: d’altra partequesto era anche il segretodella stagione d’oro del desi-gn italiano».Gaetano Pesce mette in

mostra a Padova tutto ciò cheha realizzato uscendo dai sen-tieri sicuri e provando ognivolta ad alzare l’orizzonte. Losguardo d’insieme componedavvero quel «new domesticlandscape», come il Moma loomaggiava già nel lontano

1972.Campeggia il «Moloch» del

1970, enorme lampada per lefirme Braccio di ferro; la«Torre pluralista» del 1987che anticipava il grattacielo-giardino di ultima generazio-ne; la sedia blu azzurra, laprima ad essere realizzata in-teramente in feltro nel 1987per Cassina; le Dalila Chairdalle forme quasi fantasmati-che del 1980. Oggetti che allafine superavano l’idea di desi-gn e di installazione e lavora-no sul tempo come materiada plasmare invano, finendocosì per produrre salti, previ-sioni, recisioni e un caos per-fetto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Fabio Bozzato

La storia (dipinta)Il Poldi Pezzoliora ha un vero tesoroOltrecinquecentogliorologidellecollezioniEsupochicmquadrispuntaunminiaffrescodi Alessandra Franchini

«La battaglia diCostantino» del-le Stanze Vatica-ne, riprodotta asmalto sui pochi

cmq di un orologio da tasca,per ricordare al mondo la pro-pria impresa. È l’opera com-missionata da Gastone d’Or-léans (1608-1660), fratello delre Luigi XIII, in memoria dellasua vittoria sugli Ugonotti nel1628, quando guidò l’esercitonell’assedio della fortezza pro-testante di La Rochelle. Ed èproprio la miniatura dell’affre-sco, dipinta dal famoso smalta-tore di Blois Robert Vauquer,pittore abilissimo nell’adattarei soggetti a una forma circolaree a modellare le figure, a faredi questo orologio firmato Jac-ques Goullons, il vero capola-voro della collezione dell’inge-

gnere genovese Luigi Delle Pia-ne (1875-1961): 370 segnatem-po da persona e da petto, dallaseconda metà del XVI secolofino all’inizio del XX secolo,donati al Poldi Pezzoli nel 2017che con i suoi 515 esemplari haora una raccolta degna dell’in-teresse internazionale.Una collezione ampliatasi

prima nel 1973 con la donazio-ne di quella di Bruno Falck, treanni dopo con i 200 fra orologisolari e meridiane portatili del-l’architetto Piero Portaluppi epoi ancora con le chiavi di cari-ca di Alfredo Zanotelli. «Nonc’è una sezione dedicata pernon alterare le caratteristichedella Casa Museo allestita daGian Giacomo Poldi Pezzoliche aveva disposto i pezzi a de-coro di zone diverse, fatto salvoun nucleo di esemplari “forti”

Al nucleoiniziale delPoldi Pezzoli, sisono aggiunti i129 orologidella collezioneFalck, altri 200della collezionePortaluppi, 100chiavi di caricad’epoca dellacollezioneZanotelli e 370esemplari dellaraccolta DellePiane: orologida persona eda petto, dallaseconda metàdel XVI secolofino all’iniziodel XX secolo

Donazioni

Omaggi In alto il Goullons; sottol’orologio da tasca Moricand& Degrange, Ginevra, XVII sec.

ConnessioniNella fotoal centro,il Mantegnacabinet diGaetano Pesce;sotto, Mytime,l’orologioche il designerha ideatoper Morellato;a destra,l’artista,classe 1939e MassimoCarraro,presidentedi MorellatoGroup

68 Mercoledì 30 Maggio 2018 Corriere della Sera Orologi

Continua a so-stenere la «ne-cessità dell’in-coerenza» e di«un’arte irrico-noscibile», ilsolo modo pertrovare nuove

energie creative. È pronto arivendicare il suo essere otti-mista, «perché i pessimistisono reazionari, pensano chetutto sia finito, che tutto siagià passato. E invece dobbia-mo aprire il futuro al presen-te». Sta qui il senso del tem-po per Gaetano Pesce. Classe1939, architetto, artista, desi-gner, ha attraversato il Nove-cento da esploratore, sem-pre in between tra il preve-dere e il fabbricare.A lui la città di Padova

dedica una grande retro-spettiva a Palazzo dellaRagione (fino al 23 set-tembre). Un progettoespositivo che non acaso si intitola «IlTempo multidisci-plinare», una di-mensione a inca-stri fatta di so-stanze e alfabetidiversi.Il tempo di Ga-

e t a n o Pe s c e èl’enorme poltrona fuori scaladi 4 metri di altezza che aprela mostra, ricoperta di stratidi vestiti e ai cui piedi è lega-ta una pesante palla da carce-rato. È il remake delle sue«UP», le creazioni di quel de-sign ciclopico o eccentricoche ha caratterizzato la suaintera traiettoria, incrocian-dola con le migliori impresedi arredamento. Da quellapoltrona si dipana uno scia-me di oltre 200 opere, postesu piedistalli di diverse altez-ze e ognuna con una sezione«interna», quasi uno scrignodove scoprire altri lavori dipiccole dimensioni.Sotto l’incredibile tetto di

legno a forma di carena dinave che è il soffitto del Pa-lazzo della Ragione e la serieimpressionante di affreschi

PERSONAGGI&PIACERI NELL’ARTE

La data del cuore è al polsoPesce inventa il tempo amicoUna retrospettiva sul designer a Padova. Che ha ideato un orologio «trino» per Morellato

alle pareti, è impaginata unacarriera lunga 60 anni. Ilgrande cavallo ligneo, realiz-zato nel 1966 per una giostra,osserva questo mondo multi-colore che si allarga di fronte.«Il sogno dei miei anni giova-nili», ammette il maestro.In un punto impreciso di

questa arruffata di oggetti, iltempo di Gaetano Pesce ri-prende la piega più tradizio-nale di orologio. Era un’ideagermogliata fin dal 1974. Oraha davvero preso forma: èl’orologio che ticchetta «lanatura irripetibile del tempodella vita di ognuno». L’hachiamato «Mytime»: una cas-sa tonda al centro con un’uni-ca lancetta rintocca l’esisten-za, dalla data più importantedella propria vita fino a 90anni; due casse più piccolesul lato sinistro segnano il

giorno e il mese correnti; unaterza sul fianco destro scandi-sce il tempo presente, che perl’artista «non rappresenta cheil futuro». Perché, dice, «iltempo è personale e quandolo si perde, non si ritrova maipiù».Un marchingegno visiona-

rio, realizzato in 100 esempla-ri da Morellato, il brand vene-ziano leader della gioielleria,utilizzando i bozzetti di Pescee la migliore tecnologia digi-tale disponibile. «Un’opera fi-losofica», la definisce il presi-dente Massimo Carraro. Enon poteva che essere espostaqui, aggiunge, «nella città chevanta il primo astrario e doveGalileo Galilei sperimentava

le misurazioni del tempo».Quello tra artisti e imprese

è un terreno complice che hapreso un nuovo vigore, fruttoanche della lunga crisi che haimposto a tutti di battere stra-de inedite. Si può parlare diuna stagione di nuove com-mittenze? Per l’imprenditoreveneto «più che una commit-tenza, quest’orologio è unpercorso comune e un pen-siero condiviso: d’altra partequesto era anche il segretodella stagione d’oro del desi-gn italiano».Gaetano Pesce mette in

mostra a Padova tutto ciò cheha realizzato uscendo dai sen-tieri sicuri e provando ognivolta ad alzare l’orizzonte. Losguardo d’insieme componedavvero quel «new domesticlandscape», come il Moma loomaggiava già nel lontano

1972.Campeggia il «Moloch» del

1970, enorme lampada per lefirme Braccio di ferro; la«Torre pluralista» del 1987che anticipava il grattacielo-giardino di ultima generazio-ne; la sedia blu azzurra, laprima ad essere realizzata in-teramente in feltro nel 1987per Cassina; le Dalila Chairdalle forme quasi fantasmati-che del 1980. Oggetti che allafine superavano l’idea di desi-gn e di installazione e lavora-no sul tempo come materiada plasmare invano, finendocosì per produrre salti, previ-sioni, recisioni e un caos per-fetto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Fabio Bozzato

La storia (dipinta)Il Poldi Pezzoliora ha un vero tesoroOltrecinquecentogliorologidellecollezioniEsupochicmquadrispuntaunminiaffrescodi Alessandra Franchini

«La battaglia diCostantino» del-le Stanze Vatica-ne, riprodotta asmalto sui pochi

cmq di un orologio da tasca,per ricordare al mondo la pro-pria impresa. È l’opera com-missionata da Gastone d’Or-léans (1608-1660), fratello delre Luigi XIII, in memoria dellasua vittoria sugli Ugonotti nel1628, quando guidò l’esercitonell’assedio della fortezza pro-testante di La Rochelle. Ed èproprio la miniatura dell’affre-sco, dipinta dal famoso smalta-tore di Blois Robert Vauquer,pittore abilissimo nell’adattarei soggetti a una forma circolaree a modellare le figure, a faredi questo orologio firmato Jac-ques Goullons, il vero capola-voro della collezione dell’inge-

gnere genovese Luigi Delle Pia-ne (1875-1961): 370 segnatem-po da persona e da petto, dallaseconda metà del XVI secolofino all’inizio del XX secolo,donati al Poldi Pezzoli nel 2017che con i suoi 515 esemplari haora una raccolta degna dell’in-teresse internazionale.Una collezione ampliatasi

prima nel 1973 con la donazio-ne di quella di Bruno Falck, treanni dopo con i 200 fra orologisolari e meridiane portatili del-l’architetto Piero Portaluppi epoi ancora con le chiavi di cari-ca di Alfredo Zanotelli. «Nonc’è una sezione dedicata pernon alterare le caratteristichedella Casa Museo allestita daGian Giacomo Poldi Pezzoliche aveva disposto i pezzi a de-coro di zone diverse, fatto salvoun nucleo di esemplari “forti”

Al nucleoiniziale delPoldi Pezzoli, sisono aggiunti i129 orologidella collezioneFalck, altri 200della collezionePortaluppi, 100chiavi di caricad’epoca dellacollezioneZanotelli e 370esemplari dellaraccolta DellePiane: orologida persona eda petto, dallaseconda metàdel XVI secolofino all’iniziodel XX secolo

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a cura ufficio stampa Morellato

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Tipologia: webMedia: www.grazia.itData: 28 maggio

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Tipologia: webMedia: www.marieclaire.comData: 28 maggio

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Tipologia: webMedia: www.donnamoderna.comData: 28 maggio

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Tipologia: web/tvMedia: www.tgcom24.mediaset.itData: 26 maggio

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Tipologia: quotidiano nazionaleMedia: Il Sole 24 Ore (pag. 19)Data: 25 maggio

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Tipologia: supplemento settimanaleMedia: Il Venerdì di RepubblicaData: 25 maggio

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di Claudio Malfitano

Pace fatta tra l’autore dell’Italia in croce Gaetano Pesce e il sena-tore leghista Andrea Ostellari, che per primo ha criticato l’ope-ra installata sul Liston, davanti a Palazzo Moroni. Una telefonata, e la mediazione di Vittorio Sgar-bi, ha fatto ricomporre il dissidio nato soprattutto per l’utilizzo della croce, ritenuto dall’espo-nente del Carroccio «offensivo» per tutti i cattolici credenti. Ma il maestro del design italia-

no ha spiegato che l’opera, crea-ta nel 1978 nel pieno degli anni di piombo, non ha riferimenti al-la religione: «Pesce ha manife-stato il desiderio di spiegare tan-to a me, quanto ai padovani, il senso di un lavoro che, a 40 anni dalla sua realizzazione, fa anco-ra discutere – chiarisce Ostellari – Sono contrario ad ogni forma di censura e penso che il dibatti-to democratico sia sempre salu-tare. Tuttavia non cambio opi-nione: trovo sconveniente l’uti-lizzo di simboli sacri fuori conte-sto. Simboli che sono appiglio per le nostre radici e garanzia per il nostro futuro di comunità.

Simboli che, e su questo ho tro-vato un’intesa immediata con l’artista, sono patrimonio condi-viso da preservare».Da questa condivisione, e pri-

ma dalla contestazione e succes-siva riappacificazione, puà na-scere qualcosa di buono. «Ho lanciato una sfida a Pesce – pro-

segue l’esponente della Lega – Da novembre 2016 l’antica chie-sa di Santa Giustina di Teolo, di-chiarata inagibile dai Vigili del fuoco a causa di una frana che interessa le pareti del presbite-rio e della sagrestia, è chiusa. Ri-schia addirittura di crollare. Per scongiurare l’irreparabile servo-

no dei soldi. Gaetano Pesce ha confermato di conoscere la chie-sa di Santa Giustina e, insieme a Sgarbi, non esclude di aiutarci nella raccolta dei fondi parteci-pando ad un evento che organiz-zeremo proprio a Teolo».L’opera, nel frattempo, fa an-

cora discutere. Tanto che sono

apparsi dei cartelli, alla base del-la croce, con insulti e improperi. E l’invito a toglierla di mezzo. Non accadrà, ovviamente: è pre-visto che resti lì sul Liston fino al-la chiusura della mostra in Palaz-zo della Ragione, fino al prossi-mo 23 settembre.E chissà che non finisca tra le

opere che il grande designer do-nerà alla città nelle sale che sa-ranno dedicate all’arte contem-poranea (a partire dalla storia del Gruppo N) nel Castello dei Carraresi. Ieri mattina, accom-pagnato dall’assessore alla Cul-tura, Andrea Colasio, Pesce ha fatto visita alla struttura.

Sarà Zed a pagare gli straordi-nari a cui saranno “costretti” gli agenti di polizia locale per i due concerti di Vasco e quel-lo attesissimo dei Pearl Jam. La società di Diego Zabeo ti-rerà fuori 24mila euro per rimborsare le spese del perso-nale che Palazzo Moroni met-terà a disposizione per le tre serate all’Euganeo. Sia le due date di Vasco

Rossi del 6 e 7 giugno, che una delle tre sole tappe italia-ne (le altre due saranno a Mi-lano e a Roma) dei Pearl Jam del 24 giugno, sono quasi già tutte esaurite e quindi faran-no registrare il pienone in via-le Nereo Rocco. E se per Va-sco sono attesi appassionati da tutto il Nordest, per la band americana l’Euganeo deve prepararsi ad accogliere

anche migliaia di fan stranie-ri e provenienti da mezza Eu-ropa. La sicurezza quindi sarà massima, e specialmente per il concerto dei Pearl Jam è prevista una massiccia pre-senza di forze dell’ordine e polizia locale. Per questo il sindaco Sergio Giordani ha chiuso subito la trattativa con Zabeo (sottoscritta uffi-

cialmente martedì), che sal-derà il conto cinque giorni prima degli eventi. Non stiamo parlando di concerti qualsiasi, considera-to che la stima dell’indotto per Padova è quasi miliona-ria. La scommessa di Zed, la società leader degli eventi creata da Diego Zabeo, Vale-ria Arzenton e Daniele Cristo-foli, rimane però quella di una nuova arena per la musi-ca da 15 mila posti. Ma intan-to Venezia ha però già fiutato l’affare è sta tentando attra-verso il sindaco Brugnaro di soffiare a Padova l’idea.

Luca Preziusi

vasco e pearl jam all’euganeo

Zed, 24mila euro per l’impiego dei vigili

Volantini contro Pesce:fa schifo, via quella croceMediazione di Sgarbi, pace fatta tra il senatore leghista Ostellari e l’artista

ln programma un evento per salvare la chiesa di Teolo minacciata dalla frana

Gaetano Pesce assieme all’assessore Andrea Colasio al Castello Carrarese

L’ultimo concerto di Vasco Rossi all’Euganeo risale a luglio del 2015

Studenti nel Cortile Antico di palazzo Bo

Affluenza ai minimi storici e sistema di voto “harvardia-no” clamorosamente boccia-to dalle associazioni studen-tesche: a prescindere dai ri-sultati, che saranno resi noti oggi, il rinnovo delle rappre-sentanze studentesche al Bo è stato, a detta dei più, un as-soluto flop.Per la prima volta, infatti, l’ateneo ha scelto di passare dal voto tradizionale (carta-ceo) alla modalità informati-ca, adottando il software ela-borato da uno spin-off di Ca’ Foscari, che a sua volta però utilizza un brevetto di Har-vard, quindi le possibili mo-difiche sono limitate. E que-sto ha generato, pare, non pochi problemi. «Per le pri-me due ore non è stato possi-bile votare per il Senato acca-demico» esordisce Riccardo Michielan, del Sindacato de-gli Studenti «ma la lista dei disagi che abbiamo dovuto

affrontare è lunghissima. Al-cuni studenti non potevano votare per il proprio corso di studio, quindi abbiamo do-vuto identificarli uno ad uno e comunicare l’errore. Anco-ra: siamo arrivati a lunedì, il giorno prima del voto, senza sapere se fosse possibile an-

dare ad elezioni oppure no, perché tecnicamente c’è un’irregolarità del sistema ri-spetto al regolamento eletto-rale. Il sistema le accetta il vo-to disgiunto, ma il regola-mento no. Quindi, tecnica-mente ci sono gli estremi per un ricorso. In tutto ciò l’ate-

neo non ha accolto nessuna delle nostre proposte per mi-gliorare la situazione e c’è stata pochissima promozio-ne delle elezioni. Il silenzio elettorale non è stato rispet-tato e si sono verificati diver-si casi di persone che sono ar-rivate da casa con il proprio pc, improvvisando un seg-gio». Negativo anche il com-mento di Studenti per – Udu Padova: «Al di là di tutti i pro-blemi riscontrati, e al di là del fatto che di tutte le nostre obiezioni non ne è stata ac-colta nessuna» ribadisce En-rico Mazzo «il sistema si è ri-velato molto macchinoso. C’erano da esprimere sei pre-ferenze, ma per farlo era ne-cessario effettuare log-in e log-out per sei volte, una per ogni scheda. Anche il siste-ma che genera le password non era semplice da utilizza-re. Nel complesso è vero che votare dal pc è apparente-mente più semplice, ma in realtà ci volevano almeno venti minuti per votare. Sicu-ramente il sistema va ripen-sato».

Silvia Quaranta©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ricorso dei sindacati di base, Sls, Adl/Cobas, Sgb e Sul è risultato vincente. Lo sciopero del trasporto pubblico per tutta la giornata del 13 giugno, si farà. Questo perché la commissione di garanzia ha verificato che la mobilitazione proclamata a Padova non ha niente a che vedere con lo sciopero indetto dai Cub (comitati unitari di base), indetto per l’8 giugno perché quest’ultimo sindacato ha escluso BusItalia Veneto dalle aziende coinvolte. I lavoratori di tram e bus, compresi quelli del servizio extraurbano, potranno astenersi dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 sino a fine servizio, ma dovranno lavorare regolarmente dall’inizio del servizio sino alle 8.30 e dalle 12.30 alle 15.30. Lo sciopero cade nel giorno di Sant’Antonio che registra l’arrivo di migliaia di pellegrini.

(f.pad.)

Trasporto pubblicoil 13 giugnoscatta lo sciopero

I vertici della società e una delegazioni di giocatori del Calcio Padova visiteranno oggi (alle 10) il centro di ricerca della Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata Onlus di via Orus 2. Saranno presenti il presidnete Roberto Bonetto, l’assessore allo Sport del Comune Diego Bonavina, il mister Pierpaolo Bisoli e i giocatori Belingheri, Bellemo, Bindi, Cisco, Marcandella, Mazzocco, Fabris, Russo, Salviato, e Trevisan. La delegazione del Calcio Padova sarà accolta dal presidente della Fondazione professor Francesco Pagano e da alcuni ricercatori, che illustreranno ai freschi vincitori della Lega Pro l’eccellenza degli studi e della struttura dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare. Il centro di ricerca conta ben 150 ricercatori provenienti da tutto il mondo.

Il Calcio Padovaalla FondazioneBiomedica

I cartelli apparsi ieri sotto “Italia in croce”e sopra Ostellari davanti all’opera

Parte la corsa per la gestione degli impianti sportivi comunali nei quartieri. L’assessore allo sport Diego Bonavina ha ottenuto il via libera dalla giunta per indire i bandi per affidare campi da calcio, da pallavolo e da baseball alle società dilettantistiche per i prossimi 8 anni. Tra questi il Colbachini, all’Arcella, il campo da calcio ad Altichiero (via Quirino), alle strutture di Salboro e via Lucca, al bocciodromo “Sergio Bizzosi”, al campo da baseball al Plebiscito (dove recentemente è partita anche la gara per l’affidamento dello stadio), il pattinodromo comunale “Ivo Lazzaretto”, gli impianti di Ponte di Brenta di via Luissari, il campo da calcio e da beach, la pista d’atletica, l’impianto di via Villasanta, fino a quello di tiro con l’arco e il Brentelle-Raciti.

(lu.pre.)

Impianti sportivibandi per affidarela gestione

BO: elezioni dei rappresentanti degli iscritti

Studenti, voto elettronico flopl’affluenza ai minimi storici

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Mattino di Padova (pag. 18)Data: 24 maggio

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Mattino di Padova (pag. 39)Data: 24 maggio

Sono gli studenti, di ogni età, a essere i protagonisti delle nuove mostre che vengono proposte in città. Domani alle 17.30, al cen-tro culturale San Gaetano, verrà presentata “Padova e i migran-ti. Prospettive fotografiche su un fenomeno epocale” con le fotografie degli studenti del li-ceo Fermi di Padova. L’esposi-zione, aperta con ingresso libero fino a domenica 27 maggio, pre-senta 26 lavori di fotografia so-ciale realizzati da 44 studenti. Ogni lavoro presenta una sele-zione di una decina di immagi-ni. La mostra è legata alla con-clusione di un progetto di Alter-nanza Scuola Lavoro. Sempre al centro culturale di via Altinate è stata presentata la mostra La Nu-vola Rossa. Storie illustrate, opere di pittura, disegno, cera-mica, arte postale, che raccoglie le opere realizzate durante l’an-no scolastico dai bambini e dalle bambine degli asili nido e delle scuole dell'Infanzia comunali di Padova nell’ambito dei laborato-

ri creativi. Oggi alle 19, Palazzo Papafava dei Carraresi di via San Martino e Solferino, viene pre-sentata la mostra internazionale di architettura 2018 “La città: progetti urbani”. In esposizione ci saranno i progetti degli archi-tetti coinvolti nell’omonimo convegno internazionale di ar-chitettura, illustrati attraverso delle tavolette che racchiudono le idee e il concept che ne hanno dato forma. La Galleria Città di Padova di via San Francesco, da sabato 26 maggio al 7 giugno, ospita la collettiva “Primaverar-te 2018”. A Palazzo della Ragio-ne è stata inaugurata la mostra “Il Tempo multidisciplinare”, progetto espositivo che Gaetano Pesce ha pensato per Padova, città con cui l'architetto mantie-ne un legame affettivo fin dalla giovinezza, vivendola come "cit-tà custode" di un patrimonio ar-tistico-culturale di inestimabile valore. L’ingresso è di 10 euro, 8 biglietto ridotto.

(e.bol.)

ULSS 6 euganea

Apertura 9-21

pianeri&mauro Padova, via VIII Febbraio 12, tel. 049 8758780BEnessere Sacro Cuore, via Petrarca 12/14, tel. 049 611616Alla stanga Padova, via Venezia 61, tel. 049 776070CupelliniAlbignasego/S.Agostino, via G. Galilei 93, tel. 049 680405rossi Selvazzano, via Scapacchiò 67, tel. 049 8055222alla castagnara

Cadoneghe/Castagnara, via Marconi 47, tel. 049 8873930la fonte Rio/Ponte S. Nicolò, via

Primo Gasparini 41/b, tel. 049 8967071sarmeola di cirilli Rubano/Sarmeola, via Provvidenza 204, tel. 049 634970

Apertura 9-24comm. santa rita Padova, via Facciolati 35, tel. 049 755361

Apertura 24 ore su 24ai carmini Padova, via Petrarca 12/14 (ponte Molino), tel. 049 8751424euganea Abano Terme, via G. Puccini 21, tel. 049 8611288

PIOVESE

Apertura 24 ore su 24Campagnola di brugine Vittoria,via Aldo Moro 140,tel 049 9735861 (fino alle 19.30)arzerello di piove di sacco Santa Maria, via Monte Rosa 2,tel. 049 5843000 (dalle 19.30)

AlTA PADOVANA

Apertura 24 ore su 24abbazia pisani Sant’Eufemia, piazza Pio X , tel. 049 9390331busa di vigonza Lago, via Regia 71, tel. 049 628239carmignano Comunale, via degli Alpini 23, tel. 049 5957351cavino di s. giorgio delle

pertiche, via G. da Cavino 1, tel. 049 9330467

BASSA PADOVANA

Apertura 24 ore su 24monselice Ricciuti, via Garibaldi 108, tel. 0429 74400montagnana Gambarin, piazza Vittorio Emanuele II, tel. 0429 81267

Apertura fino alle 21candiana Contri, via Roma 3, tel. 049 5349623barbona Bertagnon, via Roma 5, tel. 0425 607704

A Limena l’impegno civile prosegue stasera con l’incon-tro “La mafia uccide il silenzio pure”, alle 20.30 nella sala teatro Falcone-Borsellino di via Roma 44. Sono attesi Lu-ciano Tirindelli e Giuseppe Sammarco, uomini della scor-

ta del magistrato Giovanni Falcone (in foto), e Stefano Marrone, presiden-te dei Legali della Riviera del Brenta. I tre parleranno di legalità, come princi-pio fondante e come realizzazione concreta. Punto di partenza sarà lo stesso esempio di Falcone: tragica-mente assassinato nella strage di Ca-paci il 23 maggio del 1992, si era oppo-sto con ogni mezzo alla criminalità or-ganizzata, in una guerra prima di tut-to culturale tra la gente e le istituzioni.

Per l’occasione si ripercorreranno gli antefatti che porta-rono alla sua uccisione. Senza dimenticare le dovute con-siderazioni sugli eventi successivi e sulla situazione attua-le. Ingresso libero. (r.t.)

Si terrà sabato 26 maggio con inizio alle 17 la 38ª edizione della Remada a Seconda sul canale Battaglia, che proseguirà dome-nica 27 maggio. Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di far partire la gara dal ponte di Mezzavia per portare degli even-ti anche nella frazione e valorizzare questo luogo e le sue stori-

che vie d’acqua. Alle 17 inizierà l’iscrizio-ne delle barche, alle 17.30 l’apertura della manifestazione alla presenza del sindaco e del Comune di Montegrotto, l’esibizio-ne del Complesso Strumentale di Monte-grotto e un punto di ristoro. La Remada attraverserà Montegrotto, Battaglia, Per-numia, Due Carrare, Cartura, Bovolenta e Pontelongo. Sabato 26 maggio alle 17.45 la Delta Tour organizza un’escur-sione in barca sul canale Battaglia con

partenza da Mezzavia verso Battaglia: biglietto 5 euro per gli adulti, ridotto per i bambini. Sarà disponibile il trenino Puffet-to per accompagnare turisti e cittadini. (f.fr.)

ASSOCIAZIONISOCIETA' CIVILE

C.S. Volontariato 049 8686849Telefono Azzurro 19696

Telefono Azzurro Ist. 199 151515Telefono Amico 199 284284

Depressione Bipolare(Minerva) 348 7656698

Circolo Arcigay 049 8762458Linea lesbica amica 049 775699Quattrozampe(Legambiente) 049 8561212

Lega del Cane 049 685265

Biblioteca Civica 049 656375Bibl. Valsugana 049 8647015Bibl. Savonarola 049 8714826Bibl. Centro Storico

049 8755474

Bibl. dello Sport 049 8774021Mediateca Arcella 049 8205080Archivio comunale 049 8204635

IN CASO DI BISOGNO

Ospedali 049 8211111

Ambulanza 118

Croce Rossa 049 8077655

Croce Verde 049 8033333

Croce Bianca 049 9003224

Croce Padova 049 718777

Aido 049 660115

Avis 049 651518

Admo 800890800

Noi e il Cancro 049 8025069

Alcolisti 049 8827814

Giocatori Anonimi 345 3376602

BIA9F=

IH=@=

farmacie

incontro

La mafia uccide, il silenzio pure

canale battaglia

Remada a seconda con la banda

La Soprintendenza archeologi-ca, l’associazione Lapis che ha in gestione le aree archeologi-che di Montegrotto (su conces-sione ministeriale) e il Comples-so Strumentale di Montegrotto (in foto) hanno programmato una serie di concerti nel com-plesso termale romano di viale Stazione/via degli Scavi. I con-certi sono quattro: due per un pubblico ampio, con artisti di fa-ma internazionale (Ferrari, Ma-renco; I Cinque Elementi); e due sono operine didattiche per fa-miglie. Il filo conduttore che uni-sce l'archeologia e la musica è la presenza nel complesso di un

teatrino coperto dove si intratte-neva il pubblico delle terme pro-prio con musica, concerti, pan-tomime. I concerti saranno pre-ceduti da una visita agli scavi e nelle ultime due serate ci sarà “Mostra e dimostra”: gli archeo-logi mostreranno alcuni stru-menti musicali antichi, riprodot-ti. Il programma. Sabato 26 mag-gio, ore 20.30: "Suoni e immagi-ni del cinema d'autore" con i Cinque Elementi; 16 giugno: “Duello” jazz; 24 giugno: "Storie di lupi" con il Quintetto Hame-lin; 1 luglio "Il re in mutande", con il Complesso Strumentale di Montegrotto. (f.fr.)

Le terme romane “in concerto”Nell’area degli scavi, a Montegrotto, musica e visite archeologiche guidate

angolo per alcuni accessori, in edizione limitata, dedicati alle opere dello street artist. Sono co-ver per cellulari e pochette in pelle, tutte “scommesse” fatte da Elena Nedelcu, 26 anni, titola-re della start up e appassionata di writers. Alcune “pièce” di Alessio prendono vita, oltre che sui muri delle città, sulle tele e sulla carta, anche sugli oggetti quotidiani. «Questa mostra», ha commentato Colasio, «è un in-contro speciale: la contempora-neità di Alessio che dialoga con il Trecento».

“Padova e i migranti”nelle fotografiedegli studenti del Fermi

lo scrittore

“Padova e il suo territorio”

il nuovo direttivo

È Antonio Cortellazzo il nuovo

presidente del direttivo di

“Padova e il suo territorio”,

l’associazione che da oltre tre

decenni promuove e pubblica

l’omonima rivista bimestrale

dedicata alla storia, all’arte e alla

cultura patavine.

Cofondatore dell’associazione

professionale di dottori

commercialisti e avvocati

Cortellazzo&Soatto, Cortellazzo

riceve il testimone da Vincenzo

de’ Stefani: «Ho accolto molto

volentieri l’invito ad assumere

questo incarico» commenta

Cortellazzo. La rivista è nata anche

con l’impegno di Renzo Soatto, cofondatore dello studio, e fin dall’origine è stata supportata da cittadini illustri che hanno fatto la storia di Padova, tra i quali Ettore Bentsik, Mario Volpato e Angelo Ferro, con l’appassionato sostegno di Vincenzo de’ Stefani e Antonio Finotti».Il rinnovo del consiglio direttivo vede confermati il vicepresidente Giorgio Ronconi (che è anche il direttore della testata), i consiglieri Gianni Callegaro, Paolo Maggiolo, Luisa Scimemi di San Bonifacio, Mirco Zago e l’ingresso di Anna Soatto, figlia di uno dei fondatori, nonché, di Maria Donata Sbalchiero in qualità di revisore legale dei conti.

Stasera alle 20.30 nel teatro in via Roma a Limena

incontro con gli uomini della scorta di Giovanni Falcone

Sabato e domenica

con partenza dal pontile di Mezzavia

Lunedì 28 maggio alle 15 alla libreria Ibs+Libraccio in via Altina-te 63 arriva Antonio Dikele Distefano nato come fenomeno social e diventato acclamato scrittore. Incontrerà i lettori e firmerà le copie del suo ultimo libro "Non ho mai avuto la mia età" (Mondadori)

Incontro con Antonio Dikele Distefano

incontro con sara baumescrittrice irlandese

Oggi alle 18.30, nello Spazio 35 al piano terra del Centro San Gaetano, il secondo ospite internazionale di “Da giovani promesse...” si presenta ai lettori. Con il romanzo “Fiore frutto foglia fango” la scrittrice irlandese Sara Baume esordisce nel mercato editoriale italiano per i tipi di NN editore. A presentarlo, in un dialogo con l’autrice, interviene Ester Armanino. Il romanzo racconta di un sessantenne che vive, isolato, sulla costa irlandese. Un giorno d’impulso decide di adottare un cane impaurito, malandato e senza un occhio.

GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 =@A5HH=BC Giorno&Notte 39

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Mattino di Padova (pag. 15)Data: 24 maggio

eredi in guerra

Benito e Melato eranouna coppia bellissima

Ci è dispiaciuto molto leggere stamattina un articolo a piena pagina, dedicato a due persone che conosciamo, in tono così in-delicato. Davvero non entriamo nel merito della questione che avete titolato a caratteri cubitali “Eredi in guerra”, ma il tono e gli appellativi usati nei confronti della signora Silvana Melato ci hanno offesi. Conosciamo que-sta bella coppia, anche se Benito purtroppo non c’è più, da più di dieci anni e non capiamo perché Silvana sia stata definita “né con-vivente né moglie”. È vero che la coppia non era sposata, ma con-viveva felicemente da moltissimi anni e come ogni coppia che si vuole bene da una vita, condivi-deva ogni cosa materiale e senti-mentale: erano davvero due bel-le persone, sempre gentili e di-sponibili e anche se non più gio-vani amavano la compagnia dei bambini dei loro amici ai quali hanno insegnato a non aver pau-ra dei loro cani, a pescare usan-do l’esca giusta, a sentire il profu-mo delle rose e alla fine Silvana non mancava mai di preparare biscotti e succhi di frutta. Allora vorremmo rivalutare quel “ma-dame” che avete usato in modo sarcastico, leggermente dispre-giativo: noi abbiamo conosciuto personalmente Silvana e Benito, forse voi no; Silvana Melato è davvero una Signora, una Mada-me dalle buone maniere, che non ha mai ostentato ciò che ave-va, ma ha sempre accolto con il sorriso, capace di indossare una pelliccia e un grembiule da lavo-ro, perché una Signora resta sem-pre una Signora. Ci piacerebbe che il caso giudiziario potesse essere trattato senza aver biso-gno di rovinare l’immagine di una bella persona con sarcasmo inutile e poco professionale.

Paolo e Nicoletta Rossi

Piove di Sacco

l’emergenza abitativa

Strumenti eccezionalicontro gli sfratti

Leggevo di quella famiglia di Selvazzano, con figli a carico, che rischia di finire in strada per-ché impossibilitata a far fronte alle rate del mutuo di una casa acquistata nel 2004, dopo la per-dita del lavoro del capofamiglia nel 2014. La casa è finita all’asta, loro sono stati aiutati dal comu-ne in varie occasioni ma sembra che nell’ultima riunione di Giun-ta sia stata presa la decisione di non farlo più, in quanto il Comu-ne non è più in grado di aiutarli. Lo sfratto è alle porte e questi interventi a mio avviso ugual-mente lodevoli, sia da parte del comune che da parte di alcune Associazioni, rimangono soluzio-ni precarie e insufficienti. Quan-te persone, quante famiglie han-no perso il lavoro con conse-guente incapacità di pagare la rata-mutuo parliamo della pri-ma casa, per poi nei casi peggiori trovarsi con la propria abitazio-ne all’asta, perciò per strada e quindi oltre alla perdita del lavo-ro... perdita della casa... perdita della dignità... Questo disagio abitativo è in continua crescit, ma il diritto all’abitazione nella Costituzione Italiana viene con-cepito come elemento essenzia-le per garantire lo sviluppo della

persone umana. Ci vorrebbero nuove politiche di intervento pubblico con l’Ater, oppure con il Fondo Immobilia-re Etico Veneto Casa, entrambi hanno finalità di Statuto per rea-lizzare acquistare o recuperare patrimoni immobiliari, nello spe-cifico appartamenti, da destina-re al Sociale, in questo caso gli enti Ater e Fondo dovrebbero intervenire alla procedura di ese-cuzione dello sfratto acquisendo-ne la proprietà comunque ad un prezzo sempre conveniente per la gestione delle risorse pubbli-che e garantendone la continui-tà abitativa alle famiglie sfratta-te che sosterranno una retta d’af-fitto secondo i requisiti economi-ci del Social Housing. Questa so-luzione l’avremmo sotto il naso e non riusciamo a vederla, forse perché è troppo semplice rag-giungere l’obiettivo del fabbiso-gno di edilizia sociale senza pas-sare dalla classica procedura tanto virtuosa quanto viziosa che investe terreni, incarichi pro-fessionali e imprese costruttrici, considerato che per gli enti Ater e fondo non sarebbe un costo ma un investimento sul patrimo-nio immobiliare all’attivo ad un prezzo più conveniente del mer-cato e di realizzo, raggiungendo l’obiettivo statuario del fabbiso-gno abitativo economico socia-le.È necessario indirizzare l’at-tenzione politica su questa possi-bilità purtroppo le proposte dei singoli cittadini non trovano se-guito da nessuna parte neanche con una tessera di partito come la sottoscritta. Rivolgo un appel-lo a tutte le forze sociali e politi-che aldilà dei partiti e di ogni schieramento. La gravità della questione si necessità di inter-venti audaci e rivoluzionari.

Sabrina Righetto

appello alle istituzioni

Un sistema di allarmeper i bimbi dimenticati

Sono un’assistente ammini-strativa che lavora in un istituto scolastico superiore a Piazzola sul Brenta. Dopo aver sentito dell’ennesima morte di una bim-ba di 1 anno dimenticata in mac-china e trovata disgraziatamen-te morta, sento il dovere di espri-mere alcune riflessioni e forse di dare qualche piccolo suggeri-mento. Ritengo che queste di-sgrazie possano capitare e ba-

sta, ma la cosa da condannare è che le Istituzioni non facciano nulla per risolvere il problema. Forse basterebbe molto poco. Lavorando in una segreteria sco-lastica, come assistenti ammini-strativi facciamo molte telefona-te a casa dei ragazzi o ai cellulari dei genitori per svariati motivi. Mi sono chiesta perché se un bambino non arriva alla mattina al nido o alla scuola materna non sia possibile mettere in atto una telefonata al cellulare della mam-ma o del papà per avere notizie sul perché dell’assenza del figlio.

O meglio, far sì che i genitori co-munichino alla mattina alla scuo-la se il bimbo è ammalato o sta a casa per altri motivi e in caso con-trario si attiva la telefonata. So-no convinta che questa telefona-ta potrebbe salvare molte vite e aiutare i genitori in questa vita così frenetica. Spero tanto in un riscontro positivo da parte delle Istituzioni, dal Governo e da tutti coloro che hanno responsabilità di tutelare in particolare i bambi-ni che rappresentano la fascia più debole, ma anche la più pre-ziosa, della nostra società.

Elena Pancotti

Villafranca Padovana

ma quale parentopoli?

L’Arcella ce la stiamoconquistando dal basso

In merito a “Domenica ecolo-gica? una parentopoli! ” pubbli-cato il 15 maggio, in cui il sig. Bori-le descrive la manifestazione da noi organizzata come una “pa-rentopoli” del Pd, ritengo dove-roso replicare. Altri hanno già smentito le affermazioni del sig. Borile punto per punto, per cui mi sembra inutile ritornare sulle stesse tematiche. Quello che mi interessa è una piccola riflessio-ne su come, chi non partecipi, sia poi il primo ad accusare gli altri di giocare sporco. Alle assem-blee organizzative per la giorna-ta del 13 l’ex candidato sindaco non si è visto, e la sua faccia non ha spiccato tra il pubblico nem-meno durante la giornata stessa. Peccato. Se fosse stato presente avrebbe potuto dire in faccia ai ragazzi del Parkour, della Comu-nità Marocchina o della San Pre-cario che sono solo emanazioni familistiche del Pd. Sono sicuro che gli avrebbero dato ragione. Quello che sta succedendo in

questo momento all’Arcella è un’onda che viene dal basso, da chi il quartiere lo vive e lo ama. La gente vuole vivere un quartie-re pieno di vita, sport, arte, musi-ca e si è stufata della “sicurezza” calata dall’alto. Il quartiere ce lo stiamo riprendendo a suon di cultura e risate, che piaccia o me-no. E in una situazione del gene-re ci sono due tipi di Politici: quel-li che pensano al futuro della cit-tà, e quelli che pensano alle pros-sime elezioni. Vorrei sapere a quale categoria il sig. Borile vo-glia appartenere e, nella speran-za che scelga la prima, sono feli-ce di invitarlo al Tango Ground, il 27 Maggio, in Piazzetta de’Mena-buoi per l’iniziativa promossa da ArcellaGround con SeStante On-lus ed altre realtà del quartiere. Sarei felice di fare due chiacchie-re con lui e raccontargli da den-tro il “fenomeno Arcella”.

Giovanni Papalia

New Athletic & Martial School Center

scandalo per l’italia in croce

La Lega che teme l’artedi Pesce mette paura

La mostra di Gaetano Pesce, designer padovano di fama inter-nazionale, finalmente a Padova ha suscitato scandalo a scalpore tra i leghisti per l’immagine dell’I-talia in croce. Al di là del fatto che stupisce favorevolmente questo interesse dei leghisti per l’Italia (si sarà già capito in quale consi-derazione verrà tenuta la que-stione autonomia per cui siano stati chiamati da Zaia a votare), fa paura la chiusura mentale di fronte a un’opera del 1978, (rapi-mento moro, br, eccetera) subito politicizzata, e di fonte all’arte in generale, con toni degni del fasci-smo e del socialismo reale.

Andrea Filippini

in zona ospedale

Ecco come si cammina lungo i marciapiedi di via Giustiniani, nella zona degli ospedali di Padova. È necessario abbassarsi per non sbattere il naso contro le fronde dei tigli Francesco

Fronde dei tigli ad altezza d’uomo

Nella serata del 21 maggio si è tenuto a Conselve l’ennesimo dibattito di

illustrazione dello studio di fatti-bilità per la fusione dei comuni di Cartura, Conselve e Terrassa Padovana. L’incontro sì è pur-troppo sviluppato nel medesi-mo copione che ormai da mesi vediamo e ascoltiamo nei diver-si incontri pubblici e non su que-sto tema. Il dibattito è molto aspro con numerose critiche sul-la opportunità della fusione, a volte giuste a volte polemiche. Temo che ormai non si andrà a un referendume per accettare o meno la fusione dei comuni ma a un plebiscito su Zanardo e Ruzzon ex sindaci di Cartura e di Conselve, considerati i “padri” di questo progetto.

Il Comitato che sin dai primi momenti si è costituito per il “No”, si è di fatto arroccato con-tro la fusione e contro queste persone, al loro modo di opera-re. Essere d’accordo con il prin-cipio che una fusione è positiva e va accolta discussa e valutata nei suoi particolari non significa essere “con” Zanardo e Ruzzon. Così scambiamo il contenitore con il contenuto. Hanno la re-sponsabilità di avere lanciato una grande proposta ma la stan-no rovinando loro stessi per il modo in cui la conducono.

La Commissione Intercomu-nale appositamente creata per lo studio e valutazione della fu-sione è stata subito boicottata da quasi tutte le minoranze con-siliari dei 3 paesi, che hanno vi-sto di fatto limitato il loro spazio di dibattito, hanno avvertito questa scelta come un mero coinvolgimento produttivo mar-ginale e formale. Io stesso che ne facevo parte ho insistito perché questo progetto fosse allargato all’intero Conselvano, non tanto

come soluzione più vasta ma co-me punto di discussione, mo-mento di confronto di una ne-cessità di coinvolgere altri comu-ni in queste problematiche.

Il presidente Zanardo non ha voluto accogliere questa propo-sta, la Commissione (o i sindaci) ha avuto contatti con gruppi as-sociazioni e forze economiche ristretti e poi duplicati in Com-missione. Un modo quindi di la-vorare che dimostra chiusura e che non favorisce la diffusione all’esterno delle idee e delle ne-cessità di una fusione. Tante so-no state e saranno quindi le criti-che a chi sta conducendo questo processo di fusione e alle scelte di fattibilità di questa fusione, ma pochi sono gli spiragli di spe-ranza per vedere qualcosa di più oltre queste critiche, oltre la chiusura in questi territori. Pro-ve ne sia che negli incontri non vi è una grossa partecipazione della cittadinanza. Non lo san-no? Non hanno capito di cosa si tratta? Non interessa?

Serve una svolta di coraggio e di maggiore apertura dei sindaci e dei loro gruppi di maggioran-za; una maggiore disponibilità di tempo per diffondere di più e con più efficacia la cultura di mettere insieme le amministra-zioni e i territori (non deve per forza concludersi entro l’anno); ma anche una minore conflit-tualità nell’approccio al dibatti-to da parte di tutte le organizza-zioni politiche. Un nuovo falli-mento dei tentativi di collabora-zione fra i comuni del Conselva-no dopo Unione a 7, Attiva, Co-secon, Consorzio PD Sud, ali-menta la sfiducia nei cittadini e nei politici, e più difficile diventa una strada per un’ inclusione.

Andrea Zanetti

consigliere Comunale di Insieme

per il Bene Comune di Conselve

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La fusione dev’essere condivisa

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Redazione: viaNiccolòTommaseo65/BPadova.E-mail: [email protected]

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Tipologia: webMedia: www.gioia.itData: 24 maggio

a cura ufficio stampa Morellato

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Gazzettino | edizione di Padova (pagg. II-III)Data: 23 maggio

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Mattino di Padova (pag. 1 e 19)Data: 23 maggio

codevigo

I nudisti “minacciano” le vongoleColtivazione alla Boschettona assediata anche dai vandali

Cacciari: «Con questi duerischiamo gravi danni»

I 100 RIFUGI PIÙ BELLIDELLE DOLOMITI

LA MOSTRA

Pesce ridedelle critichee rilanciail suo percorso

Rischiano di allungarsi i tempi dell’incarico a Giuseppe Conte, travolto dalla polemica politica per un curriculum gonfiato, e si affaccia l’ipotesi che possa esse-re lo stesso Di Maio a tornare in campo.Mattarella frena. Il Quirinale considera la procedura “ancora al largo” e da riportare nel giu-sto alveo costituzionale, come il presidente Mattarella nei suoi colloqui ribadisce con forza.Ipotesi ministri. ll Quirinale non ha preso in considerazione nessuno dei nomi circolati fino-ra.

ALLE PAGINE 2, 3 E 4

Strage sulla ValdasticoDoppio schianto, quattro morti nell’inferno di fuoco A PAG. 11

Sulla spiaggia della Boschet-tona, nel territorio di Codevi-go, è stato autorizzato l’unico allevamento di vongole nel territorio padovano. Lo gesti-sce un chioggiotto, che si è però scontrato con l’uso che molti turisti fanno della sel-vaggia spiaggia. Dai nudisti a chi ci arriva in auto, a chi gli ruba le vongole: ha chiesto aiuto alla Provincia.

PADUANO A PAGINA 32

ORRORE IN AUTOSTRADA

Di Maio-Salvini, i dubbiMattarella prende tempo

IL NUOVO GOVERNO

GIALLO SUL CANDIDATO PREMIER CONTE

di FRANCESCO MOROSINI

Nessuno ne sentiva parti-colarmente la mancan-za; ciononostante,

all’alba del nuovo governo Mi-ster Spread ha deciso di fare ca-polino. Un’impennata brusca, per poi ridiscendere. Insom-ma, un segnale che ha irritato.

A PAGINA 6

MISTER SPREADRIAPPARESULL’ITALIA

«Spettacolo demenziale. Una cosa inaudita, mai vista. C’è so-lo da sperare che Salvini e Di Maio non facciano quello che hanno promesso, perché i dan-ni per il nostro Paese sarebbe-ro grandi». Il filosofo veneziano Massi-mo Cacciari è un fiume in pie-na in questa intervista: «Per go-vernare l’Italia ci vuole gente seria e non dilettanti».

VITUCCI A PAGINA 6

l’intervista

A PAGINA 19

La giunta comunale ha appro-vato i progetti per il recupero della porzione nord delle mu-ra, dal bastione della Gatta alla Golena San Massimo, compre-sa la ricostruzione del cammi-namento di ronda, per aprirlo poi alle visite turistiche. Si trat-ta di opere per oltre tre milioni.

MALFITANO A PAGINA 17

sulle mura

Il cammino di ronda sarà recuperatoe aperto alle visite

SANITA’ VENETA

Bilanci Usl, 330 milioni di perditaE project sempre più costosiTOME’ A PAGINA 12

VENEZIA

Metalmeccanici in corteoper chiedere più sicurezzaPENDOLINI A PAGINA 14

Polizia e vigili del fuoco sull’A31, in territorio vicentino, dove tra le fiamme hanno perso la vita quattro persone

Lega-M5s, in Veneto la prima rissaScontro sull’aumento delle poltrone in Regione, i grillini attaccano SALMASO A PAG. 7

MATTINO 40µLa storia del flauto di Pan che suona di nuovo dopo duemila anni A PAGINA 37

Massimo Cacciari

le nostre guide

FOTO E PERCORSIIN EDICOLA A EURO 10,90

Quasi seicento fra bar e risto-ranti hanno chiuso i battenti negli ultimi tre anni, lasciando senza lavoro circa 2600 lavora-tori. Una moria segnalata dall’Appe. Fra le prossime chiu-sure anche l’Antenore Bistrot.

ALLE PAGINE 20 E 21

allarme dell’appe

Quasi seicentobar e ristorantihanno chiusoin tre anni

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��■1"%07"VIANICCOLÒTOMMASEO, 65/B - TEL.049 /80.83.411 (12LINEER.A.) - FAX049 /80.70.067 MERCOLEDÌ 23 MAGGIO 2018

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di Claudio Malfitano

Si è molto divertito Gaetano Pe-sce, il maestro del design “made in Italy” celebrato in tutto il mondo, a osservare le reazioni dei padovani davanti alla sua “Italia in croce”, maxi opera in-stallata lunedì pomeriggio sul Li-ston, davanti a Palazzo Moroni. Ha osservato le reazioni di chi passava, le facce perplesse, i gio-vani sorpresi, quelli arrabbiati. Non ha letto le reazioni dei poli-tici sui social, gliele hanno riferi-te i suoi collaboratori. E ha sorri-so. O forse ha proprio riso di gu-sto.

Perché se un’opera del 1978 riesce ancora a suscitare reazio-ni vuol dire che ha centrato il suo obiettivo. E il maestro non teme le critiche: «Sono felice che quest’opera faccia scandalo. Lo scandalo è quello che ci provoca emozioni, come Duchamp che un secolo fa esponeva uno scola-bottiglie a Parigi – ha spiegato in conferenza stampa – È un’opera del 1978: io, che abitavo a Parigi, pensavo alla sofferenza dell’Ita-lia negli anni di piombo. Mi fa piacere che ancora oggi faccia discutere, vuol dire che non sia-mo tutti uguali: è il bello della democrazia». Ma quanto è attua-le questa crocifissione? «Penso che anche oggi un po’ l’Italia sof-fra – risponde Pesce – Gli italiani si sono espressi due mesi fa e non abbiamo ancora un gover-no. Un governo è il centro del servizio di un Paese, ma i politici oggi hanno l’attitudine a essere serviti piuttosto che a servire».

È un Italia quella di oggi che

non sa apprezzare se stessa, se-condo il maestro: «Si protesta troppo. Se voi abitaste all’estero, come me, probabilmente vedre-ste la Penisola come un Paese ideale, perché avete una qualità della vita ottima, avete l’arte, la

cucina, la moda». Prende le difese dell’opera

contestata anche Vittorio Sgar-bi, che si collega telefonicamen-te con Palazzo Moroni: «Pesce è la fantasia al potere. Queste po-lemiche sono polemiche contro

la bellezza, anzi l’Italia in croce rappresenta lo spirito di oggi – ha sottolineato il critico d’arte – Molti architetti hanno rovinato questo Paese con le architetture grigie e razionaliste. Per fortuna c’è Pesce, la sua architettura è

una festa. Bene ha fatto Padova a dedicargli una mostra».

Sulla stessa linea d’onda an-che il sindaco Sergio Giordani, che invita i padovani a fare un passo oltre la propria quotidiani-tà: «Ieri sera sono tornato a casa da mia moglie e le ho parlato del-le critiche piovute su quest’ope-ra – racconta il primo cittadino – Mi ha rimproverato dicendo che è una delle opere più famose del maestro, esposta anche alla Triennale di Milano. Allora ho pensato che è il caso di finirla con il nostro provincialismo. So-gno una Padova europea, ricca di turismo, di arte e di gente».

Un passo avanti Padova lo fa-rà con il nuovo museo di arte contemporanea al Castello Car-raresi: «Ci saranno alcune sale dedicate a Pesce, al gruppo N e al fermento culturale degli anni ’50-’60, quando Padova era una piccola metropoli inquieta», an-ticipa l’assessore alla Cultura An-drea Colasio. [email protected]

L’ultima opera di Gaetano Pe-sce, presentata in anteprima a Padova, è l’orologio «mytime» realizzato con la Morellato. «Il tempo non è uguale per tutti ed è falso che l’orologio oggi segni la stessa ora di ieri – spiega il maestro designer – Per questo ho pensato a un cronometro con una sola lancetta, che fa un giro in 90 anni». La realizzazio-ne è dell’azienda padovana: «Non è stato facile creare un meccanismo così lento», con-fessa il patròn Massimo Carra-ro. Sarà venduto in cento esem-plari numerati, a 1.750 euro l’u-no.

Ma nella mostra che resterà aperta fino al 23 settembre in Palazzo della Ragione c’è tutta la creatività di Pesce. Ed anche i messaggi politici. Una poltro-na, ad esempio, è circondata da sei belve: «È l’animalità maschi-le che turba le donne – spiega Pesce – Io credo che la donna, il femminile, sia il futuro. E che la violenza degli uomini sia frutto della paura di perdere il domi-nio». E così anche l’uomo vitru-viano di Leonardo diventa una donna, ben prima del movi-mento #metoo.

Ma nell’esposizione in Salo-ne ci sono alcune opere dedica-te a Padova. Dalla passeggiata per unire ponte Molino alle por-te Contarine, collegando ideal-mente Galileo con Giotto, mos-si entrambi dalla curiosità: «È la curiosità il motore della scienza ed anche dell’arte – spiega il maestro – Per questo ho riempi-to la passeggiata di punti inter-rogativi». E poi c’è un progetto per rendere Torre Molino visita-bile, attraverso un maxi-ascen-

sore a forma di testa umana che offrirebbe una vista panorami-ca sulla città: «È un nuovo mo-numento per Padova, che non ha mai dedicato nulla a un ge-nio come Galileo», ha sottoli-neato Pesce. Ci sono anche le opere dedicate a Palladio e un “cabinet” dedicato a Mante-gna: «Sono fatti con materiali innovativi: sono gli effetti del progresso e del tempo multidi-sciplinare». (c.mal.)

Il soggetto Italia come me-dium per un messaggio dell’artista non è nuovo nel panorama dell’arte contempo-ranea italiana. Le Italie più ce-lebri sono comparse nell’Arte povera e concettuale a firma di Luciano Fabro negli anni Sessanta. La forma era quella geografica ma mutavano i ma-teriali: vetro, pelliccia, carta. A parete, a terra, infilzate da un’asta, le Italie di Fabro sono state installate in una gran va-rietà di mostre e di spazi mo-numentali. Le più celebri pen-dono dall’alto, sono sospese a testa in giù e sono in bronzo dorato. a gravità capovolta, il sangue alla testa, il sud al po-sto del nord, una forma arci-nota che stupisce, interroga e si ricarica di significati. Il tema è il nostro stivale com’è oggi e com’è stata negli ultimi decen-ni.

Michelangelo Pistoletto ha costruito un contenitore in le-

gno a forma di grande Italia e l’ha riempito di detriti che ha raccolto girando per l’Arsena-le di Venezia. L’installazione si poteva ammirare infatti al Giardino delle Vergini alla Biennale di Architettura del 2012.

Emilio Isgrò vede l’Italia ora scandita dai suoi segni di can-cellazione, ora composta da formiche: Stefano Arienti l’ha rappresentata con centinaia

di piccoli pezzi di vetro.Pesce ha scelto di metterla

in croce, modellando l’am-masso di resina poliuretanica (la sua materia molle predilet-ta) come se fosse carne sangui-nante che gocciola. L’Italia in croce, opera che ha 40 anni, è stata esposta in molte occasio-ni, il messaggio è chiaro, l’im-patto diretto: carne viva e fran-tumi a terra che ben poco la-scia all’immaginazione.

µ L’ESPOSIZIONE A PALAZZO DELLA RAGIONE

L’Italia in croce in miniatura tra le opere esposte in Palazzo della Ragione

L’Italia in croce di Pesce«Polemica sulla bellezza»Il maestro del design: «È del 1978, parla degli Anni di piombo. Fa ancora discutere»Sgarbi la difende: «È lo spirito di oggi». Il sindaco Giordani: «Basta provincialismo»

Il maestro Gaetano Pesce

Non solo le critiche del senatore leghista Andrea Ostellari («Offensivo usare il simbolo della Cristianità») e del consigliere del Carroccio Alain Luciani («Non c’è limite al cattivo gusto»), anche il Movimento Cinque Stelle si accoda alle critiche per l’Italia in croce. Ci pensa il portavoce “grillino” in città, Simone Borile: «Una presunta opera d’arte deve trasmettere fiducia, emozioni, rassicurazione, speranza e non la visione nefasta e pessimistica di un “artista” e di chi ne ha autorizzato l’esposizione, cioè il Comune – sottolinea – Trovo tutto questo di un inqualificabile cattivo gusto. L’ arte, scriveva Shakespeare, ha il dono di sopravvivere all’ artista. Qui temo che visioni distruttive e mortali rischino di trasmettere un messaggio sbagliato e fuorviante. Mi auguro che il ricordo di quest’opera scompaia il prima possibile».Anche la capogruppo di Forza Italia, Eleonora Mosco, è critica: «È una grande schifezza – osserva – Offende il concetto di sacro e religioso per noi cattolici».

Critiche anchedai Cinque Stelle«Visione nefasta»

i nuovi lavori esposti

Una passeggiata per Padova«Colleghiamo Giotto a Galileo»

Il progetto per un ascensore che consenta la visita di Porta Molino

L’orologio “mytime” di Morellato

IL TEMA

Capovolta, di vetri o formicheLa penisola vista dagli artisti

Pistoletto con l’Italia esposta alla Biennale; a sinistra, Fabro

L’Italia di Emilio Isgrò L’Italia di Stefano Arienti

A9F7C@98× &' A5;;=C &$%, IL MATTINO DUXcjU 19

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

Tipologia: quotidianoMedia: Corriere del Veneto (pagg. 26-27)Data: 23 maggio

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

Tipologia: quotidianoMedia: Corriere di Verona (pag. 27)Data: 23 maggio

Corriere di Verona Mercoledì 23 Maggio 2018 SPETTACOLI VR27

VERONAALCIONEVia Verdi, 20 - Tel. 045.8400848

Teatro

AURORAVia Fracastoro, 17 - Tel. 045.520068

Riposo

CINEMA TEATRO DAVIDPiazza Roma, 3 - Tel. 045.540768

Riposo

CINEMA TEATRO SAN MASSIMOVia Brigata Aosta, 8 - Tel. 045.8902596

La forma dell’acqua 20.30

DIAMANTEVia Zecchinato, 5 - Tel. 045.509911

La casa sul mare 15.30-18.00-21.00

FIUMEVicolo Cere, 14 - Tel. 045.8002050

La Melodie 16.00Dogman vm 14 18.30-21.00

KAPPA DUEVia A. Rosmini, 1 - Tel. 045.8005895

Loro 2 16.15-18.30-21.00

MULTISALA RIVOLIPiazza Brà, 10 - Tel. 045.8032935

Loro 2 17.00-21.30Van Gogh Tra il grano e il cielo 19.15Solo: A Star Wars Story 16.30-19.00-21.30Deadpool 2 17.00-19.15-21.30

PINDEMONTEVia Sabotino, 2/a - Tel. 045.913591

The Happy Prince 16.30-19.00-21.30

LEGNAGOCINEMA TEATRO SALUSVia Marsala, 7 - Tel. 0442.21350

Riposo

MULTISALA CINECENTRUMVia Mantova n. 13 - Tel. 0442.602452

Show Dogs - Entriamo in scena 20.15Game Night - Indovina chi muore stasera? 22.25Solo: A Star Wars Story 19.00-22.00Le meraviglie del mare 20.00Avengers: Infinity War 21.45Solo: A Star Wars Story 20.30Deadpool 2 19.45-22.15

SONATHE SPACE CINEMA VERONAVia Trentino, 1 - Tel. 892111

Dogman vm 14 16.20Solo: A Star Wars Story 16.20-19.15-22.10Le meraviglie del mare 16.40Show Dogs - Entriamo in scena 16.45-19.00Solo: A Star Wars Story 16.50Deadpool 2 17.10-19.45-22.20Solo: A Star Wars Story 17.40Van Gogh Tra il grano e il cielo 17.50-20.00Avengers: Infinity War 18.45-22.00Famiglia allargata 18.50Dogman vm 14 19.50-22.25Solo: A Star Wars Story 3D 21.00Solo: A Star Wars Story 21.20Deadpool 2 21.30Loro 2 22.15

SAN BONIFACIO (VR)CINEMA TEATRO CENTRALEVia Guglielmo Marconi, 5 - Tel. 045.7612178

Riposo

MULTISALA CRISTALLOCorso Italia, 9 - Tel. 045.7610171

Loro 2 19.15Solo: A Star Wars Story 19.30-22.00Deadpool 2 20.00-22.10Le badanti 21.15

SAN GIOVANNI LUPATOTOCINEMA TEATRO ASTRAVia Roma 3b - Tel. 045 545136

Riposo

UCI CINEMAS VERONAVia Monte Amiato - Tel. 892.960

Deadpool 2 17.00-19.50-22.30Le meraviglie del mare 17.10Arrivano i Prof 17.10-19.40Dogman vm 14 17.15-22.15Famiglia allargata 17.30Solo: A Star Wars Story 17.30-20.30Loro 2 17.45Solo: A Star Wars Story 18.00Deadpool 2 18.00-21.00Solo: A Star Wars Story 19.15-22.15Escobar - Il fascino del male 19.45Deadpool 2 v.o. 20.00Solo: A Star Wars Story 3D 21.00Van Gogh Tra il grano e il cielo 21.00Avengers: Infinity War 22.00Game Night - Indovina chi muore stasera? 22.40Avengers: Infinity War 17.00-20.15Solo: A Star Wars Story 17.15Show Dogs - Entriamo in scena 17.20Loro 2 19.30Kedi - La città dei gatti 20.30Deadpool 2 22.00Giù le mani dalle nostre figlie 22.20

SAN MARTINO BUON ALBERGODON E. PERONIPiazza del Popolo, 23 - Tel. 045 8780943

Riposo

SOMMACAMPAGNAVIRTUSVia Ospedaletto, 4 - Tel. 349.7795283

Riposo

TORRI DEL BENACOCINECENTRUMVia Gardesana n. 7 - Tel. 045.6296677

Deadpool 2 18.40-21.00

VILLAFRANCA DI VERONACINEMA METROPOL - SALA FERRARINIPiazza Villafranchetta n. 1 - Tel. 045.4770720

Riposo

CINEMA

ternizzare e scherzare. Ognitantomi toccava il sedere e al-lora io la mettevo in mezzostrappandole qualche aned-doto: lei che arriva a NewYorke subito si trova Marlon Bran-do alle costole che vuol por-tarsela a letto. Parliamodi unastelle: come ha occupato loschermo lei, solo Lollobrigidae Loren».Al cinema ci vanno sempre

meno persone?«C’è un calo del 40 per cen-

to sull’anno scorso. Servononuove vie. Vendere i film inprima visione tv, come giàfanno adesso. O trasformarela sala in un luogo di eventi. Iofaccio sempre teatro perchéquello regge ed è un’altra sto-ria. La gente di teatro vuolmuoversi, vedere le persone.È un’esperienza che Netflix,per dire, non può replicare. Ilpubblico è fatto soprattutto di“vecchi”? Allora ben vengano ivecchi, che con gli abbona-menti tengono in piedi tutto. Igiovani, ormai, non bisognaconsiderarli: dispongono ditutt’altra alternativa».Novità su «Odissea nel-

l’ospizio», il film del ritornodei Gatti di Vicolo Miracoli?«Brancoliamo nell’ignoto.

Non so dire che fine farà. Miauguro almeno esca in tv. Èstato girato due anni fa, è stra-pronto, fermo in attesa. Unacommedia bella e dignitosa,anche un po’ malinconica, sa-rebbe un peccato...».Ultima: Verona Capitale

della Cultura 2020, cosa ser-ve?«Oggi è molto importante

decentrare la cultura, cioècoinvolgere anche chi si senteun po’ ai margini: non soloeventi in centro ma anche inperiferie e quartieri. Far vede-re qualcosa che esca dalla cit-tà. Perché la cultura deve arri-vare a più gente possibile».

Matteo Sorio© RIPRODUZIONE RISERVATA

rappresentanti della musica brasiliana come JorgeHelder al contrabbasso, Jurim Moreira alla batteriae Armando Marçal alle percussioni. Artisti moltoamati da Bollani che già avevano preso parte alprogetto di Carioca e che qui sono in compagnia diun altro percussionista, il giovane e talentuosoThiago da Serrinha.I biglietti sono disponibili daVerona Box Office (via Pallone16, tel.0458011154), sul sito www.boxofficelive.it e neicircuiti Ticketone e Geticket.

Il riconoscimentoPremio Calvino, vince «L’inverno di Giona» del veronese Tapparelli

Il veronese Filippo Tapparelli (in foto) è ilvincitore della XXXI edizione del Premio ItaloCalvino con il romanzo «L’inverno di Giona».Il romanzo vincitore e le menzioni specialisono stati proclamati ieri al Circolo dei lettoridi Torino. La giuria ha deciso di assegnare ilpremio al romanzo di Tapparelli «per la sua

grande forza visionaria: nel testo, con stilerarefatto, un allucinato mondo mentale sitrasforma in un mondo fisico insiememinuziosamente reale e sottilmentesimbolico. Un potente e struggente gialloanalitico in cui la verità si sfrangia in tantirivoli, toccando i temi della colpa, del castigo,

del bisogno umano di riconoscimento.»Due le menzioni speciali della giuria:La prima, a «Il Grande Vuoto» di AdilBellafqih, «per l’originale capacità dimescolare tra loro generi diversi come il noire la distopia».La seconda, a «Il Faraone» di RiccardoLuraschi. La speciale menzione Treccani èstata assegnata a «Sinfonia delle nuvole»del padovano Giulio Nardo.

L evata di scudi per L’Italia in croce l’operamonumentale di Gaetano Pesce che dadue giorni è allunata sul plateatico di Pa-

lazzoMoroni a Padova. Una croce in legno nerasulla quale viene crocifissa un’Italia grondantesangue, la Sardegna caduta a terra, assieme aun cumulo di macerie. Alla vigilia della grandeantologica dedicata all’architetto e designer(padovano di adozione) - inaugurata ieri a Pa-lazzo della Ragione e realizzata con l’aiuto dellaFondazione Cariparo e diMorellato - la polemi-ca partita dal senatore leghista Andrea Ostella-ri, il quale definisce l’opera «orrenda e di catti-vo gusto», ritenendola offensiva del sentimen-to religioso dei fedeli. «Ho finito l’opera nel1978 – spiegaGaetano Pesce – quello era il peri-odo del terrorismo, quando c’erano le BrigateRosse e l’Italia stava soffrendo. Personalmentesono contento che quest’opera faccia ancoradiscutere a distanza di 40 anni. Significa cheprovoca». Il critico Vittorio Sgarbi, curatore delpadiglione Italia del 2011, ironizza: «Per Pesce èun bene cheOstellari abbia sollevato la polemi-ca, tutta pubblicità». Polemiche, e crocifissio-ni, a parte, «Gaetano Pesce. Il tempo multidi-sciplinare» apre oggi con un corpus di oltre200 opere che attraversano 60 anni di carrieradell’architetto, scultore, designer. Un percorsoprivo di vincoli temporali questo, che GaetanoPesce ha disegnato come un elogio alla curiosi-tà, per lui vero, unico motore di conoscenza.

Barbara Codogno© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lamostra di Padova

Il «tempo» di Pescee le polemichesull’«Italia in croce»

Arte e musicaA sinistral’«Italia incroce» diGaetano Pescetra le opereesposte nellamostra diPadova. Adestra IrinaVaterl e AlbertoStiffoni chesuoneranno nelpomeriggio alteatro Ristori

S arà oggi alle 18,30 al teatro Ristori l’ultimoappuntamento della serie di concerti inti-tolata «Nuova generazione con Happy

Hour». Protagonista è Irina Vaterl, pianista au-striaca, vincitrice del premio Salieri nel 2016 eche sia come solista che camerista è vincitricedi numerosi concorsi nazionali ed internazio-nali in Austria, Italia, Repubblica Ceca, Svezia,Serbia, Croazia, Norvegia, Spagna, Francia eMalta. Assieme al violinista italiano AlbertoStiffoni, presenta un programma dedicato amusiche di Mozart, Brahms e Wieniawsky. Ilprogramma prevede la Sonata in Re maggioreper pianoforte e violino K 306 di Mozart checompose a Parigi.Seguirà la sonata n. 3 in re minore per violi-

no e pianoforte, op. 108 di Brahms, che pubbli-cò solo tre Sonate per violino e pianoforte mail suo catalogo comprende altre composizioniche vedono impiegati i due strumenti, unacombinazione che evidentemente sentiva vici-na forse per l’affinità con le atmosfere del Lied.La composizione della Terza Sonata, dedica-

ta ad Hans von Bülow, impegnò l’autore percirca due anni (1887/88) . Ultimo brano in pro-gramma è il ThèmeOriginal Varié op. 15 per vi-olino e pianoforte di Henryk Wieniawski, unodei brani più conosciuti e travolgenti del fon-datore della scuola violinistica polacca e delpiù grande violinista e pedagogo polacco, diispirazione paganiniana.

R. S.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Al teatro Ristori

Mozart,BrahmseWieniawskyperl’«HappyHour»

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50 WWW.DONNAMODERNA.COM

COSA SUCCEDE . PLAYLIST

Architetto, pittore, scultore, designer. Come un artista rinascimentale, Gaetano Pesce, classe 1938, nella sua vita non ha lasciato inesplorata alcuna possibilità espressiva. E oggi Padova, la città dove ha studiato e per la quale ha ideato il progetto di un museo dedicato a Galileo Galilei, lo celebra con la grande mostra Gae-tano Pesce. Il tempo multidisciplinare: 200 lavori tra architettura e design esposti fino al 23 settembre al Palazzo della Ragione (www.padovacultura.it). «Sono felice perché questa rassegna è come un enorme scrigno pieno di cose da scoprire» dice l’architetto, al telefono da New York, quando gli chiediamo di farci da guida. «Ci sono gli “Armadi sperimentali”, con porticine da aprire per vedere con una torcia cosa c’è dentro. Ma anche le poltrone che ho disegnato per Cassina, ispirate al tema, a me caro, della femminilità. A queste si rifà La maestà tradita, in cui la gigantesca poltrona è ancorata al pavimento da una grossa sfera (in alto, ndr): un’opera che vuole esprimere il dolore delle donne di oggi, violate e aggredite. Ci sono poi i “Vasi malfatti”, irregolari e scomposti,

di Silvia Calvi - @si_calvi

Viaggio nel tempo con Gaetano PesceUna mostra a Padova ripercorre, in 200 opere, la carriera dell’architetto e designer. E qui lui ci accompagna in una speciale visita guidata

perché la perfezione non è dell’uomo. E i disegni realizzati su supporti molto diversi, dalla carta alla pelle. Tra questi, Ritratto di colui che non guarda. O almeno così sembra: è un mio ritratto di spalle» racconta ridendo. A Gaetano Pesce, del resto, non

sono mai mancate leggerezza e voglia di giocare. Nemmeno adesso che si è confrontato su un tema ricorrente nei suoi lavori, il tempo, con il brand Morellato, sponsor della mostra. «Ho impiegato tanto a ideare e a far realiz-zare uno speciale orologio, che si chia-ma mytime», presentato in anteprima all’inaugurazione della rassegna. Alla cassa centrale se ne uniscono altre 3 che rappresentano la testa di un uomo,

di una donna e di un bambino (qui a sinistra, il di-segno): indicano rispettivamente il giorno, il mese e le ore. «Invece si inserisce la data di nascita o di un'occasione importante nella cassa centrale, che poi riporterà il tempo trascorso dal momento scelto per i successivi 90 anni. Non è un orologio come gli altri, perché segna il tempo unico di ciascuno di noi: il tempo è irripetibile, così come ciascun essere umano è simile ma mai uguale all’altro».

ARTE

Il weekend dedicato ai tatuaggi

Il 26 e il 27 maggio torna Tatuami, la convention dei fan dei tattoo (a San Donato Milanese, www.tatuami.it). «Protagonisti sono oltre 200 tatuatori di tutto il mondo, specializzati negli stili più disparati: dal cartoon al giapponese, al tribale» dice l'ideatore Luigi Brusaferri. Un'occasione unica per farsi tatuare dalle star del settore come Marco Galdo, autore del tattoo sul collo di Fedez. I migliori lavori eseguiti sul posto parteciperanno al premio Best of show. «Ci saranno anche spettacoli di body painting e performance mozzafiato come Body Suspension, che unisce piercing e fachirismo». V.C.

FESTIVAL

Tipologia: settimanaleMedia: Donna Moderna (n. 21, pag. 50)Data: 23 maggio

50 WWW.DONNAMODERNA.COM

COSA SUCCEDE . PLAYLIST

Architetto, pittore, scultore, designer. Come un artista rinascimentale, Gaetano Pesce, classe 1938, nella sua vita non ha lasciato inesplorata alcuna possibilità espressiva. E oggi Padova, la città dove ha studiato e per la quale ha ideato il progetto di un museo dedicato a Galileo Galilei, lo celebra con la grande mostra Gae-tano Pesce. Il tempo multidisciplinare: 200 lavori tra architettura e design esposti fino al 23 settembre al Palazzo della Ragione (www.padovacultura.it). «Sono felice perché questa rassegna è come un enorme scrigno pieno di cose da scoprire» dice l’architetto, al telefono da New York, quando gli chiediamo di farci da guida. «Ci sono gli “Armadi sperimentali”, con porticine da aprire per vedere con una torcia cosa c’è dentro. Ma anche le poltrone che ho disegnato per Cassina, ispirate al tema, a me caro, della femminilità. A queste si rifà La maestà tradita, in cui la gigantesca poltrona è ancorata al pavimento da una grossa sfera (in alto, ndr): un’opera che vuole esprimere il dolore delle donne di oggi, violate e aggredite. Ci sono poi i “Vasi malfatti”, irregolari e scomposti,

di Silvia Calvi - @si_calvi

Viaggio nel tempo con Gaetano PesceUna mostra a Padova ripercorre, in 200 opere, la carriera dell’architetto e designer. E qui lui ci accompagna in una speciale visita guidata

perché la perfezione non è dell’uomo. E i disegni realizzati su supporti molto diversi, dalla carta alla pelle. Tra questi, Ritratto di colui che non guarda. O almeno così sembra: è un mio ritratto di spalle» racconta ridendo. A Gaetano Pesce, del resto, non

sono mai mancate leggerezza e voglia di giocare. Nemmeno adesso che si è confrontato su un tema ricorrente nei suoi lavori, il tempo, con il brand Morellato, sponsor della mostra. «Ho impiegato tanto a ideare e a far realiz-zare uno speciale orologio, che si chia-ma mytime», presentato in anteprima all’inaugurazione della rassegna. Alla cassa centrale se ne uniscono altre 3 che rappresentano la testa di un uomo,

di una donna e di un bambino (qui a sinistra, il di-segno): indicano rispettivamente il giorno, il mese e le ore. «Invece si inserisce la data di nascita o di un'occasione importante nella cassa centrale, che poi riporterà il tempo trascorso dal momento scelto per i successivi 90 anni. Non è un orologio come gli altri, perché segna il tempo unico di ciascuno di noi: il tempo è irripetibile, così come ciascun essere umano è simile ma mai uguale all’altro».

ARTE

Il weekend dedicato ai tatuaggi

Il 26 e il 27 maggio torna Tatuami, la convention dei fan dei tattoo (a San Donato Milanese, www.tatuami.it). «Protagonisti sono oltre 200 tatuatori di tutto il mondo, specializzati negli stili più disparati: dal cartoon al giapponese, al tribale» dice l'ideatore Luigi Brusaferri. Un'occasione unica per farsi tatuare dalle star del settore come Marco Galdo, autore del tattoo sul collo di Fedez. I migliori lavori eseguiti sul posto parteciperanno al premio Best of show. «Ci saranno anche spettacoli di body painting e performance mozzafiato come Body Suspension, che unisce piercing e fachirismo». V.C.

FESTIVAL

a cura ufficio stampa Morellato

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Tipologia: tvMedia: Rai 3 VenetoData: 23 maggio

tv Rai 3 Veneto | Tg Buongiorno Regionemercoledì 23 maggio 2018 | ore 7:30

Servizio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: mattinopadova.gelocal.itData: 23 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: corrieredelveneto.corriere.itData: 23 maggio

a cura ufficio stampa Morellato

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Tipologia: webMedia: www.artribune.comData: 23 maggio

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Tipologia: webMedia: www.cosmopolitan.comData: 23 maggio

a cura ufficio stampa Morellato

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Tipologia: webMedia: www.facebook.com/magaccessoryofficialData: 23 maggio

a cura ufficio stampa Morellato

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Tipologia: webMedia: www.mymovies.itData: 23 maggio

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Tipologia: webMedia: www.padovanews.itData: 23 maggio

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Tipologia: webMedia: www.padovaoggi.itData: 23 maggio

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Gazzettino | edizione nazionale (pag. 1 e 15)Data: 22 maggio

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UN INSERTO DI 24 PAGINE

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Gazzettino di Padova (pag. XXVIII)Data: 22 maggio

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Gazzettino di Padova (pag. 7)Data: 22 maggio

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Mattino di Padova (pag. 1 e 35)Data: 22 maggio

parco fistomba

Rubata forcoladella gondolasaltate le gitesul Piovego

L’ “Italia in croce” opera del 1978 di Pesce SCIGLIANO A PAGINA 35

NELLE CRONACHE

«Ikea discriminail nostro bimboperché autistico»

A PAGINA 23

LA MOSTRA E LE POLEMICHE

Italia crocifissa, contestato PesceNon piace alla Lega. Il designer: «È l’immagine della realtà»

A PAGINA 10

inquinamento

Pfas, inseritinell’area rossaaltri 6 Comunipadovani

montagnana, diventerà museo del medioevo

È Giuseppe Conte il premier in-dicato da Movimento Cinque Stelle e Lega al presidente della Repubblica. Di Maio e Salvini hanno voluto rassicurare i mer-cati, dopo che il leader del Parti-to popolare europeo Manfred Weber aveva dichiarato: «State giocando con il fuoco, siete pe-santemente indebitati». Matta-rella convoca al Quirinale Casel-lati e Fico.

ALLE PAGINE 2, 3 E 4

Di Maio e Salvini indicano ConteIl leader Ppe: «Giocate con il fuoco». Spread a 185. Il Colle convoca Casellati e Fico

Luigi Di Maio, leader del M5S, con il professor Giuseppe Conte

TOTOMINISTRI

Da Fraccaroa Fontanaecco chi sonoi veneti in lizza

PASSERINI E DAL MAS A PAGINA 6

di MASSIMILIANO PANARARI

pread a quota 180. E un’inquietudine crescen-te, non più celata, da par-

te dell’Unione europea. An-che se i sottoscrittori del «con-tratto per il governo del cam-biamento» si dichiarano con-

trariati al riguardo (o fanno spallucce), bisogna riconosce-re che la Terza Repubblica non nasce sotto i migliori au-spici continentali, né all’inse-gna di una prospettiva di au-tentica serenità.

A PAGINA 3

Dramma Acciaierie, 350 in CigZaia: «Al via subito il piano sicurezza, con più controlli» ALLE PAGINE 16 E 17

Un’eredità milionaria. Un testa-mento olografo in fotocopia per-ché l’originale è introvabile. Un’ottantenne, decisa a incassa-re l’eredità, grazie a un antico le-game con un facoltoso industria-le piovese, Benito Jales Grappeg-gia, i cui parenti contestano e il giudice sequestra tutto.

GENESIN A PAGINA 22

Sequestratal’ereditàGrappeggia

Benito Jales

Grappeggia

piove, il testamento conteso

µLa carica dei concorrenti della Bassa padovana in giochi e reality A PAGINA 34

La Fiera PREZIUSI A PAGINA 19

trattative riaperte

Fiera, i francesi“a Canossa”Ritirata istanzadi fallimento

area giochi vietata A PAGINA 23

IL RISCHIO DEL PREMER NOTAIOFRA I DUE MAGGIORI AZIONISTI

La Rocca degli Alberi è del Comune di Montagnana. Con la firma di ieri mattina, il direttore regionale del Dema-nio Dario Di Girolamo ha ceduto alla città la Rocca e una piccola porzione di mura nell’arco nord occidentale. Con un impegno: quello di realizzare, entro meno di dieci anni, un museo dedicato al Medioevo. CESARO A PAGINA 34

Lo Stato regala al Comune la Rocca degli Alberi

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��1"%07"VIANICCOLÒTOMMASEO, 65/B - TEL.049 /80.83.411 (12LINEER.A.) - FAX049 /80.70.067 MARTEDÌ 22 MAGGIO 2018

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di Elvira Scigliano

Neanche il tempo di met-tere piede a Padova per inaugurare la sua retro-

spettiva ( “Il tempo multidisci-plinare”, da domani al 23 set-tembre a Palazzo della Ragio-ne) che Gaetano Pesce, archi-tetto, design e soprattutto arti-sta, fa i conti con la politica di casa nostra e le sue polemiche.

“L’Italia in croce”, l’opera installata davanti a Palazzo Moroni per presentare la mo-stra, ha sollevato un vespaio: maestro, è un attacco alla poli-tica odierna?

«Siamo alle prese con qual-che ritardato. Certo che il colle-gamento esiste, perché quest’o-pera critica il non servizio della classe politica italiana dalla fi-ne della guerra a oggi. Ogni po-litico è a servizio del Paese, non è il Paese a servizio dei politici. L’ho spiegato proprio al sinda-co Giordani che mi ha stretto la mano dandomi ragione. Pur es-sendo un’opera del 1978 è an-cora validissima oggi: un gover-no dovrebbe essere formato do-po un mese e mezzo dalle ele-zioni, invece non si trova l’ac-cordo ed ecco che l’Italia è in croce. Perché questi signori non sono in grado di mettersi d’accordo? Perché ognuno vuo-le qualcosa contraria all’altro e a pagarne le spese è l’Italia. Giorni fa il New York Times ha scritto un articolo vergognoso su quello che accade in Italia: gli elettori sono stati chiari e questi partiti non riescono ad accordarsi. Che mi telefo-ni questo se-natore Ostel-lari e gli spie-go che la sua ira è mal ripo-sta: dovrebbe concepirla co-me un’opera che difende l’Italia. La mia creatività è impegnata a far capire che c’è un proble-ma, l’Italia do-vrebbe essere un paradiso e non lo è».

Lei ha un grande tra-sporto per l’I-talia. E per Padova? «Cer-to che sì, non sono mica un estraneo. Ho frequentato il liceo Nievo, qui mi sono formato, e le mie vacanze le passo proprio in Ve-neto, scegliendo sempre un al-bergo di campagna, dove non c’è troppa gente. Porto i miei amici da tutto il mondo a vede-re le chiese padovane, le piaz-ze, i monumenti, la cappella de-gli Scrovegni. Ho fatto migliaia di visite e tutte seguono questo schema: Padova, Vicenza, Tre-viso e Verona. Venezia la cono-scono già tutti. C’è molto da far vedere e sono contento che l’as-sessore Andrea Colasio abbia

questo obiettivo: comunicare con il mondo. L’Italia è fatta di frammenti straordinariamente importanti ben oltre Firenze, Roma e Venezia. Apriamoci al mondo e alla sua energia co-smica. Vivo a New York proprio per questo: è la città di tutti, è la capitale delle minoranze».

Cosa aspettarsi dalla mo-stra?

«Prima di tutto voglio ringra-ziare il Comune che mi ha dato la possibilità di mostrare il mio lavoro nella Padova di Giotto, Donatello, dell’architettura go-

tica del Santo e dei virtuosismi urbanistici di Prato della Valle. Padova è troppo poco cono-sciuta. Ma io mi sono formato qui e farò di tutto per invitare amici e appassionati a conosce-re l’attualità padovana. È cono-sciuta dalle persone colte, ma non dal grande pubblico».

Come si fa a scegliere “solo” 200 opere dopo 60 anni di suc-cessi?

«È facilissimo: per me è un’occasione per rivedere i la-vori che ho un po’dimenticato. Io ho dato una traccia e i miei

collaboratori l’hanno seguita e il risultato è ancora meglio del progetto iniziale. Investire sul-la cultura costa, ma il ritorno paga: nel 1996 il museo parigi-no Pompidou spese 2 miliardi per una mia mostra, pari a un milione di euro oggi, perché l’i-dea francese, allora come oggi, è che il prestigio culturale, che sia alta moda, arte o qualsiasi forma, è attrazione. Infatti Pari-gi è la città più visitata al mon-do. In Italia dovrebbe essere una regola e invece non funzio-na così».

Cosa non funziona? «Noi siamo maestri della

creatività, lo siamo nella vita, ma i politici, ancora una volta, non lo capiscono e, peggio, non capiscono l’importanza di investire nelle nostre qualità naturali. Ecco perché ho ap-prezzato davvero l’impegno del Comune: fa in modo che si parli di Padova nel mondo, ge-nerando curiosità che si tradu-ce in occasioni, anche econo-miche».

Parla spesso di curiosità. «La curiosità è il motore del

progresso. Quando sento un papà che rimprovera il bimbo, “Non essere curioso”, m’indi-gno. Dovrebbe dirgli: “Devi es-sere curioso”. Perché è per cu-riosità che Galileo, a Padova, ha scoperto come funziona il si-stema solare; è per curiosità che Giotto ha iniziato a Padova l’arte occidentale. Io sono cu-rioso di tutto e commento, con ironia, la contemporaneità; ma non dimentico la gioia e la pas-sione: quando tocco un mate-riale penso al braccio di una persona amata».

Curiosità, ironia. E colore.«Verissimo. Il problema di

tanti artisti è proprio il nero: si vestono di nero, realizzano ne-ro, e sbagliano tutto perché è per definizione il colore senza energia, quello che rappresen-ta la morte. Per me il colore è un modo di comunicare le cose importanti, ma in modo legge-ro e piacevole, senza ostacoli e senza pregiudizi. Il mio mes-saggio viene letto subito, poi il cervello lo filtra. Non a caso i miei lavori sono amati dai bam-bini».

Spesso ha trasformato il presente nella sua musa. Co-me quando “impose” l’attuali-tà delle donne maltrattate at-traverso la poltrona ormai sto-rica Up, nel 1969. Le sembra vada meglio oggi, per le don-ne?

«Proprio l’anno prossimo, al Louvre, ci sarà una mostra cele-brativa per i 50 anni di questa poltrona. Ho posto l’accento politico su un fatto grave: la

schiavitù del-la donna. Che persevera an-che oggi e non solo nei paesi islamici perché il ma-schio non ha superato le sue paure e i suoi pregiudi-zi che conti-nua a scarica-re sulla don-na».

Le sue ope-re sono pez-zetti di storia, vocazioni all’emancipa-zione. Ma le immagina an-che in un sog-giorno comu-ne?

«Io credo nella libertà e un uomo libe-ro può imma-

ginare tutto. Imposizioni e mo-de sono superate: quello che siamo è quello che conta di più perché quello che siamo è il no-stro valore, fa di noi delle perso-ne uniche. Il futuro corre verso la valorizzazione della persona e si allontana a grandi falcate dalle masse, dall’anonimato, dal politicamente corretto. Lo scriva in caratteri cubitali: sfug-gire alle etichette, non essere coerenti, conformisti, amare la diversità, essere immuni dal politicamente corretto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia in croce. Sotto, Gaetano Pesce a Padova e la mostra (Foto Bianchi)

L’Italia in croce, attacco alla mostra di PesceDa domani a Padova la grande retrospettiva dell’architetto e designer. Ad allestimento in corso è già polemica

Il senatore della Lega Andrea Ostellari si fa un selfie sotto “L’Italia in croce” e commen-ta: «per voi questa è arte? Io la trovo offensiva! ». L’opera è di Gaetano Pesce, invita alla re-trospettiva che il Comune (con il prezioso contributo della Fondazione Cariparo) ha dedicato alla carriera dell’artista, architetto e desi-gner conosciuto in tutto il mondo. Proprio davanti a pa-lazzo Moroni campeggia l’im-magine di un’Italia rosso fuo-co, inchiodata a una croce di legno. Ai piedi un cumulo di macerie. L’opera, realizzata da Pesce negli anni Settanta e completata nel 1978, fu bloc-cata durante gli “anni di piombo”. Ostellari però non è l’unico che trasforma l’opera in una “guerra” politica. Po-chi sanno riconoscere l’instal-lazione e chi lo fa, come Gioia Scarsi, sa anche che le opere di Gaetano Pesce «sono molto particolari: interpreta pur-troppo la realtà di oggi». I più seguono l’incipit del senatore leghista e così è un’abbuffata di commenti al vetriolo: «or-renda»; «ma che schifezza»; «da far rimuovere subito!

Uno scempio». Inevitabile la declinazione anti-Giordani: «è il prodotto di questa ammi-nistrazione. Senza parole». Addirittura qualcuno ricorre «alla legge che proibisce la blasfemia». Nessuno, sulla pa-gina Facebook di Ostellari, si chiede perché l’artista abbia scelto questa opera. Nessuno fa una pur rapida ricerca on li-ne per scoprire che è uno dei pezzi più famose di Gaetano Pesce in tutto il mondo. Inve-ce è sulla pagina dell’ex asses-sore leghista Alain Luciani, che si allinea ad Ostellari («non c’è limite al cattivo gu-sto e personalmente la riten-go anche molto offensiva»), che la sensibilità artistica ha la meglio. Sono tanti a cono-scere Pesce, la sua fama e il suo affetto per Padova e L’Ita-lia. Il “giudizio” social si ribal-ta: «se Pesce leggesse quello che si scrive qui», scrive Ma-nola Pizzocaro, «senza dub-bio s’indignerebbe e offende-rebbe a morte, proprio per-ché ama Padova. Questo even-to è solo uno dei tanti modi per criticare quello che fa l’amministrazione opposta».

(el. sci.)

Ostellari: «Offensivo»e i social si scatenano

Il futurocorreverso

la valorizzazione della personae si allontana dalle masse,dall’anonimatodal politicamente corretto

La sua iraè mal ripostaQuest’opera

difende il nostro Paeseche dovrebbe essereun paradisoe invece non lo èQuesto è il messaggio

ILMATTINO A5FH98× && A5;;=C &$%, 35

di Elvira Scigliano

Neanche il tempo di met-tere piede a Padova per inaugurare la sua retro-

spettiva ( “Il tempo multidisci-plinare”, da domani al 23 set-tembre a Palazzo della Ragio-ne) che Gaetano Pesce, archi-tetto, design e soprattutto arti-sta, fa i conti con la politica di casa nostra e le sue polemiche.

“L’Italia in croce”, l’opera installata davanti a Palazzo Moroni per presentare la mo-stra, ha sollevato un vespaio: maestro, è un attacco alla poli-tica odierna?

«Siamo alle prese con qual-che ritardato. Certo che il colle-gamento esiste, perché quest’o-pera critica il non servizio della classe politica italiana dalla fi-ne della guerra a oggi. Ogni po-litico è a servizio del Paese, non è il Paese a servizio dei politici. L’ho spiegato proprio al sinda-co Giordani che mi ha stretto la mano dandomi ragione. Pur es-sendo un’opera del 1978 è an-cora validissima oggi: un gover-no dovrebbe essere formato do-po un mese e mezzo dalle ele-zioni, invece non si trova l’ac-cordo ed ecco che l’Italia è in croce. Perché questi signori non sono in grado di mettersi d’accordo? Perché ognuno vuo-le qualcosa contraria all’altro e a pagarne le spese è l’Italia. Giorni fa il New York Times ha scritto un articolo vergognoso su quello che accade in Italia: gli elettori sono stati chiari e questi partiti non riescono ad accordarsi. Che mi telefo-ni questo se-natore Ostel-lari e gli spie-go che la sua ira è mal ripo-sta: dovrebbe concepirla co-me un’opera che difende l’Italia. La mia creatività è impegnata a far capire che c’è un proble-ma, l’Italia do-vrebbe essere un paradiso e non lo è».

Lei ha un grande tra-sporto per l’I-talia. E per Padova? «Cer-to che sì, non sono mica un estraneo. Ho frequentato il liceo Nievo, qui mi sono formato, e le mie vacanze le passo proprio in Ve-neto, scegliendo sempre un al-bergo di campagna, dove non c’è troppa gente. Porto i miei amici da tutto il mondo a vede-re le chiese padovane, le piaz-ze, i monumenti, la cappella de-gli Scrovegni. Ho fatto migliaia di visite e tutte seguono questo schema: Padova, Vicenza, Tre-viso e Verona. Venezia la cono-scono già tutti. C’è molto da far vedere e sono contento che l’as-sessore Andrea Colasio abbia

questo obiettivo: comunicare con il mondo. L’Italia è fatta di frammenti straordinariamente importanti ben oltre Firenze, Roma e Venezia. Apriamoci al mondo e alla sua energia co-smica. Vivo a New York proprio per questo: è la città di tutti, è la capitale delle minoranze».

Cosa aspettarsi dalla mo-stra?

«Prima di tutto voglio ringra-ziare il Comune che mi ha dato la possibilità di mostrare il mio lavoro nella Padova di Giotto, Donatello, dell’architettura go-

tica del Santo e dei virtuosismi urbanistici di Prato della Valle. Padova è troppo poco cono-sciuta. Ma io mi sono formato qui e farò di tutto per invitare amici e appassionati a conosce-re l’attualità padovana. È cono-sciuta dalle persone colte, ma non dal grande pubblico».

Come si fa a scegliere “solo” 200 opere dopo 60 anni di suc-cessi?

«È facilissimo: per me è un’occasione per rivedere i la-vori che ho un po’dimenticato. Io ho dato una traccia e i miei

collaboratori l’hanno seguita e il risultato è ancora meglio del progetto iniziale. Investire sul-la cultura costa, ma il ritorno paga: nel 1996 il museo parigi-no Pompidou spese 2 miliardi per una mia mostra, pari a un milione di euro oggi, perché l’i-dea francese, allora come oggi, è che il prestigio culturale, che sia alta moda, arte o qualsiasi forma, è attrazione. Infatti Pari-gi è la città più visitata al mon-do. In Italia dovrebbe essere una regola e invece non funzio-na così».

Cosa non funziona? «Noi siamo maestri della

creatività, lo siamo nella vita, ma i politici, ancora una volta, non lo capiscono e, peggio, non capiscono l’importanza di investire nelle nostre qualità naturali. Ecco perché ho ap-prezzato davvero l’impegno del Comune: fa in modo che si parli di Padova nel mondo, ge-nerando curiosità che si tradu-ce in occasioni, anche econo-miche».

Parla spesso di curiosità. «La curiosità è il motore del

progresso. Quando sento un papà che rimprovera il bimbo, “Non essere curioso”, m’indi-gno. Dovrebbe dirgli: “Devi es-sere curioso”. Perché è per cu-riosità che Galileo, a Padova, ha scoperto come funziona il si-stema solare; è per curiosità che Giotto ha iniziato a Padova l’arte occidentale. Io sono cu-rioso di tutto e commento, con ironia, la contemporaneità; ma non dimentico la gioia e la pas-sione: quando tocco un mate-riale penso al braccio di una persona amata».

Curiosità, ironia. E colore.«Verissimo. Il problema di

tanti artisti è proprio il nero: si vestono di nero, realizzano ne-ro, e sbagliano tutto perché è per definizione il colore senza energia, quello che rappresen-ta la morte. Per me il colore è un modo di comunicare le cose importanti, ma in modo legge-ro e piacevole, senza ostacoli e senza pregiudizi. Il mio mes-saggio viene letto subito, poi il cervello lo filtra. Non a caso i miei lavori sono amati dai bam-bini».

Spesso ha trasformato il presente nella sua musa. Co-me quando “impose” l’attuali-tà delle donne maltrattate at-traverso la poltrona ormai sto-rica Up, nel 1969. Le sembra vada meglio oggi, per le don-ne?

«Proprio l’anno prossimo, al Louvre, ci sarà una mostra cele-brativa per i 50 anni di questa poltrona. Ho posto l’accento politico su un fatto grave: la

schiavitù del-la donna. Che persevera an-che oggi e non solo nei paesi islamici perché il ma-schio non ha superato le sue paure e i suoi pregiudi-zi che conti-nua a scarica-re sulla don-na».

Le sue ope-re sono pez-zetti di storia, vocazioni all’emancipa-zione. Ma le immagina an-che in un sog-giorno comu-ne?

«Io credo nella libertà e un uomo libe-ro può imma-

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©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia in croce. Sotto, Gaetano Pesce a Padova e la mostra (Foto Bianchi)

L’Italia in croce, attacco alla mostra di PesceDa domani a Padova la grande retrospettiva dell’architetto e designer. Ad allestimento in corso è già polemica

Il senatore della Lega Andrea Ostellari si fa un selfie sotto “L’Italia in croce” e commen-ta: «per voi questa è arte? Io la trovo offensiva! ». L’opera è di Gaetano Pesce, invita alla re-trospettiva che il Comune (con il prezioso contributo della Fondazione Cariparo) ha dedicato alla carriera dell’artista, architetto e desi-gner conosciuto in tutto il mondo. Proprio davanti a pa-lazzo Moroni campeggia l’im-magine di un’Italia rosso fuo-co, inchiodata a una croce di legno. Ai piedi un cumulo di macerie. L’opera, realizzata da Pesce negli anni Settanta e completata nel 1978, fu bloc-cata durante gli “anni di piombo”. Ostellari però non è l’unico che trasforma l’opera in una “guerra” politica. Po-chi sanno riconoscere l’instal-lazione e chi lo fa, come Gioia Scarsi, sa anche che le opere di Gaetano Pesce «sono molto particolari: interpreta pur-troppo la realtà di oggi». I più seguono l’incipit del senatore leghista e così è un’abbuffata di commenti al vetriolo: «or-renda»; «ma che schifezza»; «da far rimuovere subito!

Uno scempio». Inevitabile la declinazione anti-Giordani: «è il prodotto di questa ammi-nistrazione. Senza parole». Addirittura qualcuno ricorre «alla legge che proibisce la blasfemia». Nessuno, sulla pa-gina Facebook di Ostellari, si chiede perché l’artista abbia scelto questa opera. Nessuno fa una pur rapida ricerca on li-ne per scoprire che è uno dei pezzi più famose di Gaetano Pesce in tutto il mondo. Inve-ce è sulla pagina dell’ex asses-sore leghista Alain Luciani, che si allinea ad Ostellari («non c’è limite al cattivo gu-sto e personalmente la riten-go anche molto offensiva»), che la sensibilità artistica ha la meglio. Sono tanti a cono-scere Pesce, la sua fama e il suo affetto per Padova e L’Ita-lia. Il “giudizio” social si ribal-ta: «se Pesce leggesse quello che si scrive qui», scrive Ma-nola Pizzocaro, «senza dub-bio s’indignerebbe e offende-rebbe a morte, proprio per-ché ama Padova. Questo even-to è solo uno dei tanti modi per criticare quello che fa l’amministrazione opposta».

(el. sci.)

Ostellari: «Offensivo»e i social si scatenano

Il futurocorreverso

la valorizzazione della personae si allontana dalle masse,dall’anonimatodal politicamente corretto

La sua iraè mal ripostaQuest’opera

difende il nostro Paeseche dovrebbe essereun paradisoe invece non lo èQuesto è il messaggio

ILMATTINO A5FH98× && A5;;=C &$%, 35

parco fistomba

Rubata forcoladella gondolasaltate le gitesul Piovego

L’ “Italia in croce” opera del 1978 di Pesce SCIGLIANO A PAGINA 35

NELLE CRONACHE

«Ikea discriminail nostro bimboperché autistico»

A PAGINA 23

LA MOSTRA E LE POLEMICHE

Italia crocifissa, contestato PesceNon piace alla Lega. Il designer: «È l’immagine della realtà»

A PAGINA 10

inquinamento

Pfas, inseritinell’area rossaaltri 6 Comunipadovani

montagnana, diventerà museo del medioevo

È Giuseppe Conte il premier in-dicato da Movimento Cinque Stelle e Lega al presidente della Repubblica. Di Maio e Salvini hanno voluto rassicurare i mer-cati, dopo che il leader del Parti-to popolare europeo Manfred Weber aveva dichiarato: «State giocando con il fuoco, siete pe-santemente indebitati». Matta-rella convoca al Quirinale Casel-lati e Fico.

ALLE PAGINE 2, 3 E 4

Di Maio e Salvini indicano ConteIl leader Ppe: «Giocate con il fuoco». Spread a 185. Il Colle convoca Casellati e Fico

Luigi Di Maio, leader del M5S, con il professor Giuseppe Conte

TOTOMINISTRI

Da Fraccaroa Fontanaecco chi sonoi veneti in lizza

PASSERINI E DAL MAS A PAGINA 6

di MASSIMILIANO PANARARI

pread a quota 180. E un’inquietudine crescen-te, non più celata, da par-

te dell’Unione europea. An-che se i sottoscrittori del «con-tratto per il governo del cam-biamento» si dichiarano con-

trariati al riguardo (o fanno spallucce), bisogna riconosce-re che la Terza Repubblica non nasce sotto i migliori au-spici continentali, né all’inse-gna di una prospettiva di au-tentica serenità.

A PAGINA 3

Dramma Acciaierie, 350 in CigZaia: «Al via subito il piano sicurezza, con più controlli» ALLE PAGINE 16 E 17

Un’eredità milionaria. Un testa-mento olografo in fotocopia per-ché l’originale è introvabile. Un’ottantenne, decisa a incassa-re l’eredità, grazie a un antico le-game con un facoltoso industria-le piovese, Benito Jales Grappeg-gia, i cui parenti contestano e il giudice sequestra tutto.

GENESIN A PAGINA 22

Sequestratal’ereditàGrappeggia

Benito Jales

Grappeggia

piove, il testamento conteso

µLa carica dei concorrenti della Bassa padovana in giochi e reality A PAGINA 34

La Fiera PREZIUSI A PAGINA 19

trattative riaperte

Fiera, i francesi“a Canossa”Ritirata istanzadi fallimento

area giochi vietata A PAGINA 23

IL RISCHIO DEL PREMER NOTAIOFRA I DUE MAGGIORI AZIONISTI

La Rocca degli Alberi è del Comune di Montagnana. Con la firma di ieri mattina, il direttore regionale del Dema-nio Dario Di Girolamo ha ceduto alla città la Rocca e una piccola porzione di mura nell’arco nord occidentale. Con un impegno: quello di realizzare, entro meno di dieci anni, un museo dedicato al Medioevo. CESARO A PAGINA 34

Lo Stato regala al Comune la Rocca degli Alberi

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��1"%07"VIANICCOLÒTOMMASEO, 65/B - TEL.049 /80.83.411 (12LINEER.A.) - FAX049 /80.70.067 MARTEDÌ 22 MAGGIO 2018

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

di Elvira Scigliano

Neanche il tempo di met-tere piede a Padova per inaugurare la sua retro-

spettiva ( “Il tempo multidisci-plinare”, da domani al 23 set-tembre a Palazzo della Ragio-ne) che Gaetano Pesce, archi-tetto, design e soprattutto arti-sta, fa i conti con la politica di casa nostra e le sue polemiche.

“L’Italia in croce”, l’opera installata davanti a Palazzo Moroni per presentare la mo-stra, ha sollevato un vespaio: maestro, è un attacco alla poli-tica odierna?

«Siamo alle prese con qual-che ritardato. Certo che il colle-gamento esiste, perché quest’o-pera critica il non servizio della classe politica italiana dalla fi-ne della guerra a oggi. Ogni po-litico è a servizio del Paese, non è il Paese a servizio dei politici. L’ho spiegato proprio al sinda-co Giordani che mi ha stretto la mano dandomi ragione. Pur es-sendo un’opera del 1978 è an-cora validissima oggi: un gover-no dovrebbe essere formato do-po un mese e mezzo dalle ele-zioni, invece non si trova l’ac-cordo ed ecco che l’Italia è in croce. Perché questi signori non sono in grado di mettersi d’accordo? Perché ognuno vuo-le qualcosa contraria all’altro e a pagarne le spese è l’Italia. Giorni fa il New York Times ha scritto un articolo vergognoso su quello che accade in Italia: gli elettori sono stati chiari e questi partiti non riescono ad accordarsi. Che mi telefo-ni questo se-natore Ostel-lari e gli spie-go che la sua ira è mal ripo-sta: dovrebbe concepirla co-me un’opera che difende l’Italia. La mia creatività è impegnata a far capire che c’è un proble-ma, l’Italia do-vrebbe essere un paradiso e non lo è».

Lei ha un grande tra-sporto per l’I-talia. E per Padova? «Cer-to che sì, non sono mica un estraneo. Ho frequentato il liceo Nievo, qui mi sono formato, e le mie vacanze le passo proprio in Ve-neto, scegliendo sempre un al-bergo di campagna, dove non c’è troppa gente. Porto i miei amici da tutto il mondo a vede-re le chiese padovane, le piaz-ze, i monumenti, la cappella de-gli Scrovegni. Ho fatto migliaia di visite e tutte seguono questo schema: Padova, Vicenza, Tre-viso e Verona. Venezia la cono-scono già tutti. C’è molto da far vedere e sono contento che l’as-sessore Andrea Colasio abbia

questo obiettivo: comunicare con il mondo. L’Italia è fatta di frammenti straordinariamente importanti ben oltre Firenze, Roma e Venezia. Apriamoci al mondo e alla sua energia co-smica. Vivo a New York proprio per questo: è la città di tutti, è la capitale delle minoranze».

Cosa aspettarsi dalla mo-stra?

«Prima di tutto voglio ringra-ziare il Comune che mi ha dato la possibilità di mostrare il mio lavoro nella Padova di Giotto, Donatello, dell’architettura go-

tica del Santo e dei virtuosismi urbanistici di Prato della Valle. Padova è troppo poco cono-sciuta. Ma io mi sono formato qui e farò di tutto per invitare amici e appassionati a conosce-re l’attualità padovana. È cono-sciuta dalle persone colte, ma non dal grande pubblico».

Come si fa a scegliere “solo” 200 opere dopo 60 anni di suc-cessi?

«È facilissimo: per me è un’occasione per rivedere i la-vori che ho un po’dimenticato. Io ho dato una traccia e i miei

collaboratori l’hanno seguita e il risultato è ancora meglio del progetto iniziale. Investire sul-la cultura costa, ma il ritorno paga: nel 1996 il museo parigi-no Pompidou spese 2 miliardi per una mia mostra, pari a un milione di euro oggi, perché l’i-dea francese, allora come oggi, è che il prestigio culturale, che sia alta moda, arte o qualsiasi forma, è attrazione. Infatti Pari-gi è la città più visitata al mon-do. In Italia dovrebbe essere una regola e invece non funzio-na così».

Cosa non funziona? «Noi siamo maestri della

creatività, lo siamo nella vita, ma i politici, ancora una volta, non lo capiscono e, peggio, non capiscono l’importanza di investire nelle nostre qualità naturali. Ecco perché ho ap-prezzato davvero l’impegno del Comune: fa in modo che si parli di Padova nel mondo, ge-nerando curiosità che si tradu-ce in occasioni, anche econo-miche».

Parla spesso di curiosità. «La curiosità è il motore del

progresso. Quando sento un papà che rimprovera il bimbo, “Non essere curioso”, m’indi-gno. Dovrebbe dirgli: “Devi es-sere curioso”. Perché è per cu-riosità che Galileo, a Padova, ha scoperto come funziona il si-stema solare; è per curiosità che Giotto ha iniziato a Padova l’arte occidentale. Io sono cu-rioso di tutto e commento, con ironia, la contemporaneità; ma non dimentico la gioia e la pas-sione: quando tocco un mate-riale penso al braccio di una persona amata».

Curiosità, ironia. E colore.«Verissimo. Il problema di

tanti artisti è proprio il nero: si vestono di nero, realizzano ne-ro, e sbagliano tutto perché è per definizione il colore senza energia, quello che rappresen-ta la morte. Per me il colore è un modo di comunicare le cose importanti, ma in modo legge-ro e piacevole, senza ostacoli e senza pregiudizi. Il mio mes-saggio viene letto subito, poi il cervello lo filtra. Non a caso i miei lavori sono amati dai bam-bini».

Spesso ha trasformato il presente nella sua musa. Co-me quando “impose” l’attuali-tà delle donne maltrattate at-traverso la poltrona ormai sto-rica Up, nel 1969. Le sembra vada meglio oggi, per le don-ne?

«Proprio l’anno prossimo, al Louvre, ci sarà una mostra cele-brativa per i 50 anni di questa poltrona. Ho posto l’accento politico su un fatto grave: la

schiavitù del-la donna. Che persevera an-che oggi e non solo nei paesi islamici perché il ma-schio non ha superato le sue paure e i suoi pregiudi-zi che conti-nua a scarica-re sulla don-na».

Le sue ope-re sono pez-zetti di storia, vocazioni all’emancipa-zione. Ma le immagina an-che in un sog-giorno comu-ne?

«Io credo nella libertà e un uomo libe-ro può imma-

ginare tutto. Imposizioni e mo-de sono superate: quello che siamo è quello che conta di più perché quello che siamo è il no-stro valore, fa di noi delle perso-ne uniche. Il futuro corre verso la valorizzazione della persona e si allontana a grandi falcate dalle masse, dall’anonimato, dal politicamente corretto. Lo scriva in caratteri cubitali: sfug-gire alle etichette, non essere coerenti, conformisti, amare la diversità, essere immuni dal politicamente corretto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia in croce. Sotto, Gaetano Pesce a Padova e la mostra (Foto Bianchi)

L’Italia in croce, attacco alla mostra di PesceDa domani a Padova la grande retrospettiva dell’architetto e designer. Ad allestimento in corso è già polemica

Il senatore della Lega Andrea Ostellari si fa un selfie sotto “L’Italia in croce” e commen-ta: «per voi questa è arte? Io la trovo offensiva! ». L’opera è di Gaetano Pesce, invita alla re-trospettiva che il Comune (con il prezioso contributo della Fondazione Cariparo) ha dedicato alla carriera dell’artista, architetto e desi-gner conosciuto in tutto il mondo. Proprio davanti a pa-lazzo Moroni campeggia l’im-magine di un’Italia rosso fuo-co, inchiodata a una croce di legno. Ai piedi un cumulo di macerie. L’opera, realizzata da Pesce negli anni Settanta e completata nel 1978, fu bloc-cata durante gli “anni di piombo”. Ostellari però non è l’unico che trasforma l’opera in una “guerra” politica. Po-chi sanno riconoscere l’instal-lazione e chi lo fa, come Gioia Scarsi, sa anche che le opere di Gaetano Pesce «sono molto particolari: interpreta pur-troppo la realtà di oggi». I più seguono l’incipit del senatore leghista e così è un’abbuffata di commenti al vetriolo: «or-renda»; «ma che schifezza»; «da far rimuovere subito!

Uno scempio». Inevitabile la declinazione anti-Giordani: «è il prodotto di questa ammi-nistrazione. Senza parole». Addirittura qualcuno ricorre «alla legge che proibisce la blasfemia». Nessuno, sulla pa-gina Facebook di Ostellari, si chiede perché l’artista abbia scelto questa opera. Nessuno fa una pur rapida ricerca on li-ne per scoprire che è uno dei pezzi più famose di Gaetano Pesce in tutto il mondo. Inve-ce è sulla pagina dell’ex asses-sore leghista Alain Luciani, che si allinea ad Ostellari («non c’è limite al cattivo gu-sto e personalmente la riten-go anche molto offensiva»), che la sensibilità artistica ha la meglio. Sono tanti a cono-scere Pesce, la sua fama e il suo affetto per Padova e L’Ita-lia. Il “giudizio” social si ribal-ta: «se Pesce leggesse quello che si scrive qui», scrive Ma-nola Pizzocaro, «senza dub-bio s’indignerebbe e offende-rebbe a morte, proprio per-ché ama Padova. Questo even-to è solo uno dei tanti modi per criticare quello che fa l’amministrazione opposta».

(el. sci.)

Ostellari: «Offensivo»e i social si scatenano

Il futurocorreverso

la valorizzazione della personae si allontana dalle masse,dall’anonimatodal politicamente corretto

La sua iraè mal ripostaQuest’opera

difende il nostro Paeseche dovrebbe essereun paradisoe invece non lo èQuesto è il messaggio

CORRIEREDELLEALPI A5FH98× && A5;;=C &$%, 32

Tipologia: quotidianoMedia: Corriere delle Alpi (pag. 32)Data: 22 maggio

di Elvira Scigliano

Neanche il tempo di met-tere piede a Padova per inaugurare la sua retro-

spettiva ( “Il tempo multidisci-plinare”, da domani al 23 set-tembre a Palazzo della Ragio-ne) che Gaetano Pesce, archi-tetto, design e soprattutto arti-sta, fa i conti con la politica di casa nostra e le sue polemiche.

“L’Italia in croce”, l’opera installata davanti a Palazzo Moroni per presentare la mo-stra, ha sollevato un vespaio: maestro, è un attacco alla poli-tica odierna?

«Siamo alle prese con qual-che ritardato. Certo che il colle-gamento esiste, perché quest’o-pera critica il non servizio della classe politica italiana dalla fi-ne della guerra a oggi. Ogni po-litico è a servizio del Paese, non è il Paese a servizio dei politici. L’ho spiegato proprio al sinda-co Giordani che mi ha stretto la mano dandomi ragione. Pur es-sendo un’opera del 1978 è an-cora validissima oggi: un gover-no dovrebbe essere formato do-po un mese e mezzo dalle ele-zioni, invece non si trova l’ac-cordo ed ecco che l’Italia è in croce. Perché questi signori non sono in grado di mettersi d’accordo? Perché ognuno vuo-le qualcosa contraria all’altro e a pagarne le spese è l’Italia. Giorni fa il New York Times ha scritto un articolo vergognoso su quello che accade in Italia: gli elettori sono stati chiari e questi partiti non riescono ad accordarsi. Che mi telefo-ni questo se-natore Ostel-lari e gli spie-go che la sua ira è mal ripo-sta: dovrebbe concepirla co-me un’opera che difende l’Italia. La mia creatività è impegnata a far capire che c’è un proble-ma, l’Italia do-vrebbe essere un paradiso e non lo è».

Lei ha un grande tra-sporto per l’I-talia. E per Padova? «Cer-to che sì, non sono mica un estraneo. Ho frequentato il liceo Nievo, qui mi sono formato, e le mie vacanze le passo proprio in Ve-neto, scegliendo sempre un al-bergo di campagna, dove non c’è troppa gente. Porto i miei amici da tutto il mondo a vede-re le chiese padovane, le piaz-ze, i monumenti, la cappella de-gli Scrovegni. Ho fatto migliaia di visite e tutte seguono questo schema: Padova, Vicenza, Tre-viso e Verona. Venezia la cono-scono già tutti. C’è molto da far vedere e sono contento che l’as-sessore Andrea Colasio abbia

questo obiettivo: comunicare con il mondo. L’Italia è fatta di frammenti straordinariamente importanti ben oltre Firenze, Roma e Venezia. Apriamoci al mondo e alla sua energia co-smica. Vivo a New York proprio per questo: è la città di tutti, è la capitale delle minoranze».

Cosa aspettarsi dalla mo-stra?

«Prima di tutto voglio ringra-ziare il Comune che mi ha dato la possibilità di mostrare il mio lavoro nella Padova di Giotto, Donatello, dell’architettura go-

tica del Santo e dei virtuosismi urbanistici di Prato della Valle. Padova è troppo poco cono-sciuta. Ma io mi sono formato qui e farò di tutto per invitare amici e appassionati a conosce-re l’attualità padovana. È cono-sciuta dalle persone colte, ma non dal grande pubblico».

Come si fa a scegliere “solo” 200 opere dopo 60 anni di suc-cessi?

«È facilissimo: per me è un’occasione per rivedere i la-vori che ho un po’dimenticato. Io ho dato una traccia e i miei

collaboratori l’hanno seguita e il risultato è ancora meglio del progetto iniziale. Investire sul-la cultura costa, ma il ritorno paga: nel 1996 il museo parigi-no Pompidou spese 2 miliardi per una mia mostra, pari a un milione di euro oggi, perché l’i-dea francese, allora come oggi, è che il prestigio culturale, che sia alta moda, arte o qualsiasi forma, è attrazione. Infatti Pari-gi è la città più visitata al mon-do. In Italia dovrebbe essere una regola e invece non funzio-na così».

Cosa non funziona? «Noi siamo maestri della

creatività, lo siamo nella vita, ma i politici, ancora una volta, non lo capiscono e, peggio, non capiscono l’importanza di investire nelle nostre qualità naturali. Ecco perché ho ap-prezzato davvero l’impegno del Comune: fa in modo che si parli di Padova nel mondo, ge-nerando curiosità che si tradu-ce in occasioni, anche econo-miche».

Parla spesso di curiosità. «La curiosità è il motore del

progresso. Quando sento un papà che rimprovera il bimbo, “Non essere curioso”, m’indi-gno. Dovrebbe dirgli: “Devi es-sere curioso”. Perché è per cu-riosità che Galileo, a Padova, ha scoperto come funziona il si-stema solare; è per curiosità che Giotto ha iniziato a Padova l’arte occidentale. Io sono cu-rioso di tutto e commento, con ironia, la contemporaneità; ma non dimentico la gioia e la pas-sione: quando tocco un mate-riale penso al braccio di una persona amata».

Curiosità, ironia. E colore.«Verissimo. Il problema di

tanti artisti è proprio il nero: si vestono di nero, realizzano ne-ro, e sbagliano tutto perché è per definizione il colore senza energia, quello che rappresen-ta la morte. Per me il colore è un modo di comunicare le cose importanti, ma in modo legge-ro e piacevole, senza ostacoli e senza pregiudizi. Il mio mes-saggio viene letto subito, poi il cervello lo filtra. Non a caso i miei lavori sono amati dai bam-bini».

Spesso ha trasformato il presente nella sua musa. Co-me quando “impose” l’attuali-tà delle donne maltrattate at-traverso la poltrona ormai sto-rica Up, nel 1969. Le sembra vada meglio oggi, per le don-ne?

«Proprio l’anno prossimo, al Louvre, ci sarà una mostra cele-brativa per i 50 anni di questa poltrona. Ho posto l’accento politico su un fatto grave: la

schiavitù del-la donna. Che persevera an-che oggi e non solo nei paesi islamici perché il ma-schio non ha superato le sue paure e i suoi pregiudi-zi che conti-nua a scarica-re sulla don-na».

Le sue ope-re sono pez-zetti di storia, vocazioni all’emancipa-zione. Ma le immagina an-che in un sog-giorno comu-ne?

«Io credo nella libertà e un uomo libe-ro può imma-

ginare tutto. Imposizioni e mo-de sono superate: quello che siamo è quello che conta di più perché quello che siamo è il no-stro valore, fa di noi delle perso-ne uniche. Il futuro corre verso la valorizzazione della persona e si allontana a grandi falcate dalle masse, dall’anonimato, dal politicamente corretto. Lo scriva in caratteri cubitali: sfug-gire alle etichette, non essere coerenti, conformisti, amare la diversità, essere immuni dal politicamente corretto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia in croce. Sotto, Gaetano Pesce a Padova e la mostra (Foto Bianchi)

L’Italia in croce, attacco alla mostra di PesceDa domani a Padova la grande retrospettiva dell’architetto e designer. Ad allestimento in corso è già polemica

Il senatore della Lega Andrea Ostellari si fa un selfie sotto “L’Italia in croce” e commen-ta: «per voi questa è arte? Io la trovo offensiva! ». L’opera è di Gaetano Pesce, invita alla re-trospettiva che il Comune (con il prezioso contributo della Fondazione Cariparo) ha dedicato alla carriera dell’artista, architetto e desi-gner conosciuto in tutto il mondo. Proprio davanti a pa-lazzo Moroni campeggia l’im-magine di un’Italia rosso fuo-co, inchiodata a una croce di legno. Ai piedi un cumulo di macerie. L’opera, realizzata da Pesce negli anni Settanta e completata nel 1978, fu bloc-cata durante gli “anni di piombo”. Ostellari però non è l’unico che trasforma l’opera in una “guerra” politica. Po-chi sanno riconoscere l’instal-lazione e chi lo fa, come Gioia Scarsi, sa anche che le opere di Gaetano Pesce «sono molto particolari: interpreta pur-troppo la realtà di oggi». I più seguono l’incipit del senatore leghista e così è un’abbuffata di commenti al vetriolo: «or-renda»; «ma che schifezza»; «da far rimuovere subito!

Uno scempio». Inevitabile la declinazione anti-Giordani: «è il prodotto di questa ammi-nistrazione. Senza parole». Addirittura qualcuno ricorre «alla legge che proibisce la blasfemia». Nessuno, sulla pa-gina Facebook di Ostellari, si chiede perché l’artista abbia scelto questa opera. Nessuno fa una pur rapida ricerca on li-ne per scoprire che è uno dei pezzi più famose di Gaetano Pesce in tutto il mondo. Inve-ce è sulla pagina dell’ex asses-sore leghista Alain Luciani, che si allinea ad Ostellari («non c’è limite al cattivo gu-sto e personalmente la riten-go anche molto offensiva»), che la sensibilità artistica ha la meglio. Sono tanti a cono-scere Pesce, la sua fama e il suo affetto per Padova e L’Ita-lia. Il “giudizio” social si ribal-ta: «se Pesce leggesse quello che si scrive qui», scrive Ma-nola Pizzocaro, «senza dub-bio s’indignerebbe e offende-rebbe a morte, proprio per-ché ama Padova. Questo even-to è solo uno dei tanti modi per criticare quello che fa l’amministrazione opposta».

(el. sci.)

Ostellari: «Offensivo»e i social si scatenano

Il futurocorreverso

la valorizzazione della personae si allontana dalle masse,dall’anonimatodal politicamente corretto

La sua iraè mal ripostaQuest’opera

difende il nostro Paeseche dovrebbe essereun paradisoe invece non lo èQuesto è il messaggio

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

Tipologia: quotidianoMedia: La Nuova Venezia (pag. 36)Data: 22 maggio

di Elvira Scigliano

Neanche il tempo di met-tere piede a Padova per inaugurare la sua retro-

spettiva ( “Il tempo multidisci-plinare”, da domani al 23 set-tembre a Palazzo della Ragio-ne) che Gaetano Pesce, archi-tetto, design e soprattutto arti-sta, fa i conti con la politica di casa nostra e le sue polemiche.

“L’Italia in croce”, l’opera installata davanti a Palazzo Moroni per presentare la mo-stra, ha sollevato un vespaio: maestro, è un attacco alla poli-tica odierna?

«Siamo alle prese con qual-che ritardato. Certo che il colle-gamento esiste, perché quest’o-pera critica il non servizio della classe politica italiana dalla fi-ne della guerra a oggi. Ogni po-litico è a servizio del Paese, non è il Paese a servizio dei politici. L’ho spiegato proprio al sinda-co Giordani che mi ha stretto la mano dandomi ragione. Pur es-sendo un’opera del 1978 è an-cora validissima oggi: un gover-no dovrebbe essere formato do-po un mese e mezzo dalle ele-zioni, invece non si trova l’ac-cordo ed ecco che l’Italia è in croce. Perché questi signori non sono in grado di mettersi d’accordo? Perché ognuno vuo-le qualcosa contraria all’altro e a pagarne le spese è l’Italia. Giorni fa il New York Times ha scritto un articolo vergognoso su quello che accade in Italia: gli elettori sono stati chiari e questi partiti non riescono ad accordarsi. Che mi telefo-ni questo se-natore Ostel-lari e gli spie-go che la sua ira è mal ripo-sta: dovrebbe concepirla co-me un’opera che difende l’Italia. La mia creatività è impegnata a far capire che c’è un proble-ma, l’Italia do-vrebbe essere un paradiso e non lo è».

Lei ha un grande tra-sporto per l’I-talia. E per Padova? «Cer-to che sì, non sono mica un estraneo. Ho frequentato il liceo Nievo, qui mi sono formato, e le mie vacanze le passo proprio in Ve-neto, scegliendo sempre un al-bergo di campagna, dove non c’è troppa gente. Porto i miei amici da tutto il mondo a vede-re le chiese padovane, le piaz-ze, i monumenti, la cappella de-gli Scrovegni. Ho fatto migliaia di visite e tutte seguono questo schema: Padova, Vicenza, Tre-viso e Verona. Venezia la cono-scono già tutti. C’è molto da far vedere e sono contento che l’as-sessore Andrea Colasio abbia

questo obiettivo: comunicare con il mondo. L’Italia è fatta di frammenti straordinariamente importanti ben oltre Firenze, Roma e Venezia. Apriamoci al mondo e alla sua energia co-smica. Vivo a New York proprio per questo: è la città di tutti, è la capitale delle minoranze».

Cosa aspettarsi dalla mo-stra?

«Prima di tutto voglio ringra-ziare il Comune che mi ha dato la possibilità di mostrare il mio lavoro nella Padova di Giotto, Donatello, dell’architettura go-

tica del Santo e dei virtuosismi urbanistici di Prato della Valle. Padova è troppo poco cono-sciuta. Ma io mi sono formato qui e farò di tutto per invitare amici e appassionati a conosce-re l’attualità padovana. È cono-sciuta dalle persone colte, ma non dal grande pubblico».

Come si fa a scegliere “solo” 200 opere dopo 60 anni di suc-cessi?

«È facilissimo: per me è un’occasione per rivedere i la-vori che ho un po’dimenticato. Io ho dato una traccia e i miei

collaboratori l’hanno seguita e il risultato è ancora meglio del progetto iniziale. Investire sul-la cultura costa, ma il ritorno paga: nel 1996 il museo parigi-no Pompidou spese 2 miliardi per una mia mostra, pari a un milione di euro oggi, perché l’i-dea francese, allora come oggi, è che il prestigio culturale, che sia alta moda, arte o qualsiasi forma, è attrazione. Infatti Pari-gi è la città più visitata al mon-do. In Italia dovrebbe essere una regola e invece non funzio-na così».

Cosa non funziona? «Noi siamo maestri della

creatività, lo siamo nella vita, ma i politici, ancora una volta, non lo capiscono e, peggio, non capiscono l’importanza di investire nelle nostre qualità naturali. Ecco perché ho ap-prezzato davvero l’impegno del Comune: fa in modo che si parli di Padova nel mondo, ge-nerando curiosità che si tradu-ce in occasioni, anche econo-miche».

Parla spesso di curiosità. «La curiosità è il motore del

progresso. Quando sento un papà che rimprovera il bimbo, “Non essere curioso”, m’indi-gno. Dovrebbe dirgli: “Devi es-sere curioso”. Perché è per cu-riosità che Galileo, a Padova, ha scoperto come funziona il si-stema solare; è per curiosità che Giotto ha iniziato a Padova l’arte occidentale. Io sono cu-rioso di tutto e commento, con ironia, la contemporaneità; ma non dimentico la gioia e la pas-sione: quando tocco un mate-riale penso al braccio di una persona amata».

Curiosità, ironia. E colore.«Verissimo. Il problema di

tanti artisti è proprio il nero: si vestono di nero, realizzano ne-ro, e sbagliano tutto perché è per definizione il colore senza energia, quello che rappresen-ta la morte. Per me il colore è un modo di comunicare le cose importanti, ma in modo legge-ro e piacevole, senza ostacoli e senza pregiudizi. Il mio mes-saggio viene letto subito, poi il cervello lo filtra. Non a caso i miei lavori sono amati dai bam-bini».

Spesso ha trasformato il presente nella sua musa. Co-me quando “impose” l’attuali-tà delle donne maltrattate at-traverso la poltrona ormai sto-rica Up, nel 1969. Le sembra vada meglio oggi, per le don-ne?

«Proprio l’anno prossimo, al Louvre, ci sarà una mostra cele-brativa per i 50 anni di questa poltrona. Ho posto l’accento politico su un fatto grave: la

schiavitù del-la donna. Che persevera an-che oggi e non solo nei paesi islamici perché il ma-schio non ha superato le sue paure e i suoi pregiudi-zi che conti-nua a scarica-re sulla don-na».

Le sue ope-re sono pez-zetti di storia, vocazioni all’emancipa-zione. Ma le immagina an-che in un sog-giorno comu-ne?

«Io credo nella libertà e un uomo libe-ro può imma-

ginare tutto. Imposizioni e mo-de sono superate: quello che siamo è quello che conta di più perché quello che siamo è il no-stro valore, fa di noi delle perso-ne uniche. Il futuro corre verso la valorizzazione della persona e si allontana a grandi falcate dalle masse, dall’anonimato, dal politicamente corretto. Lo scriva in caratteri cubitali: sfug-gire alle etichette, non essere coerenti, conformisti, amare la diversità, essere immuni dal politicamente corretto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia in croce. Sotto, Gaetano Pesce a Padova e la mostra (Foto Bianchi)

L’Italia in croce, attacco alla mostra di PesceDa domani a Padova la grande retrospettiva dell’architetto e designer. Ad allestimento in corso è già polemica

Il senatore della Lega Andrea Ostellari si fa un selfie sotto “L’Italia in croce” e commen-ta: «per voi questa è arte? Io la trovo offensiva! ». L’opera è di Gaetano Pesce, invita alla re-trospettiva che il Comune (con il prezioso contributo della Fondazione Cariparo) ha dedicato alla carriera dell’artista, architetto e desi-gner conosciuto in tutto il mondo. Proprio davanti a pa-lazzo Moroni campeggia l’im-magine di un’Italia rosso fuo-co, inchiodata a una croce di legno. Ai piedi un cumulo di macerie. L’opera, realizzata da Pesce negli anni Settanta e completata nel 1978, fu bloc-cata durante gli “anni di piombo”. Ostellari però non è l’unico che trasforma l’opera in una “guerra” politica. Po-chi sanno riconoscere l’instal-lazione e chi lo fa, come Gioia Scarsi, sa anche che le opere di Gaetano Pesce «sono molto particolari: interpreta pur-troppo la realtà di oggi». I più seguono l’incipit del senatore leghista e così è un’abbuffata di commenti al vetriolo: «or-renda»; «ma che schifezza»; «da far rimuovere subito!

Uno scempio». Inevitabile la declinazione anti-Giordani: «è il prodotto di questa ammi-nistrazione. Senza parole». Addirittura qualcuno ricorre «alla legge che proibisce la blasfemia». Nessuno, sulla pa-gina Facebook di Ostellari, si chiede perché l’artista abbia scelto questa opera. Nessuno fa una pur rapida ricerca on li-ne per scoprire che è uno dei pezzi più famose di Gaetano Pesce in tutto il mondo. Inve-ce è sulla pagina dell’ex asses-sore leghista Alain Luciani, che si allinea ad Ostellari («non c’è limite al cattivo gu-sto e personalmente la riten-go anche molto offensiva»), che la sensibilità artistica ha la meglio. Sono tanti a cono-scere Pesce, la sua fama e il suo affetto per Padova e L’Ita-lia. Il “giudizio” social si ribal-ta: «se Pesce leggesse quello che si scrive qui», scrive Ma-nola Pizzocaro, «senza dub-bio s’indignerebbe e offende-rebbe a morte, proprio per-ché ama Padova. Questo even-to è solo uno dei tanti modi per criticare quello che fa l’amministrazione opposta».

(el. sci.)

Ostellari: «Offensivo»e i social si scatenano

Il futurocorreverso

la valorizzazione della personae si allontana dalle masse,dall’anonimatodal politicamente corretto

La sua iraè mal ripostaQuest’opera

difende il nostro Paeseche dovrebbe essereun paradisoe invece non lo èQuesto è il messaggio

LANUOVA A5FH98× && A5;;=C &$%, 36

di Elvira Scigliano

Neanche il tempo di met-tere piede a Padova per inaugurare la sua retro-

spettiva ( “Il tempo multidisci-plinare”, da domani al 23 set-tembre a Palazzo della Ragio-ne) che Gaetano Pesce, archi-tetto, design e soprattutto arti-sta, fa i conti con la politica di casa nostra e le sue polemiche.

“L’Italia in croce”, l’opera installata davanti a Palazzo Moroni per presentare la mo-stra, ha sollevato un vespaio: maestro, è un attacco alla poli-tica odierna?

«Siamo alle prese con qual-che ritardato. Certo che il colle-gamento esiste, perché quest’o-pera critica il non servizio della classe politica italiana dalla fi-ne della guerra a oggi. Ogni po-litico è a servizio del Paese, non è il Paese a servizio dei politici. L’ho spiegato proprio al sinda-co Giordani che mi ha stretto la mano dandomi ragione. Pur es-sendo un’opera del 1978 è an-cora validissima oggi: un gover-no dovrebbe essere formato do-po un mese e mezzo dalle ele-zioni, invece non si trova l’ac-cordo ed ecco che l’Italia è in croce. Perché questi signori non sono in grado di mettersi d’accordo? Perché ognuno vuo-le qualcosa contraria all’altro e a pagarne le spese è l’Italia. Giorni fa il New York Times ha scritto un articolo vergognoso su quello che accade in Italia: gli elettori sono stati chiari e questi partiti non riescono ad accordarsi. Che mi telefo-ni questo se-natore Ostel-lari e gli spie-go che la sua ira è mal ripo-sta: dovrebbe concepirla co-me un’opera che difende l’Italia. La mia creatività è impegnata a far capire che c’è un proble-ma, l’Italia do-vrebbe essere un paradiso e non lo è».

Lei ha un grande tra-sporto per l’I-talia. E per Padova? «Cer-to che sì, non sono mica un estraneo. Ho frequentato il liceo Nievo, qui mi sono formato, e le mie vacanze le passo proprio in Ve-neto, scegliendo sempre un al-bergo di campagna, dove non c’è troppa gente. Porto i miei amici da tutto il mondo a vede-re le chiese padovane, le piaz-ze, i monumenti, la cappella de-gli Scrovegni. Ho fatto migliaia di visite e tutte seguono questo schema: Padova, Vicenza, Tre-viso e Verona. Venezia la cono-scono già tutti. C’è molto da far vedere e sono contento che l’as-sessore Andrea Colasio abbia

questo obiettivo: comunicare con il mondo. L’Italia è fatta di frammenti straordinariamente importanti ben oltre Firenze, Roma e Venezia. Apriamoci al mondo e alla sua energia co-smica. Vivo a New York proprio per questo: è la città di tutti, è la capitale delle minoranze».

Cosa aspettarsi dalla mo-stra?

«Prima di tutto voglio ringra-ziare il Comune che mi ha dato la possibilità di mostrare il mio lavoro nella Padova di Giotto, Donatello, dell’architettura go-

tica del Santo e dei virtuosismi urbanistici di Prato della Valle. Padova è troppo poco cono-sciuta. Ma io mi sono formato qui e farò di tutto per invitare amici e appassionati a conosce-re l’attualità padovana. È cono-sciuta dalle persone colte, ma non dal grande pubblico».

Come si fa a scegliere “solo” 200 opere dopo 60 anni di suc-cessi?

«È facilissimo: per me è un’occasione per rivedere i la-vori che ho un po’dimenticato. Io ho dato una traccia e i miei

collaboratori l’hanno seguita e il risultato è ancora meglio del progetto iniziale. Investire sul-la cultura costa, ma il ritorno paga: nel 1996 il museo parigi-no Pompidou spese 2 miliardi per una mia mostra, pari a un milione di euro oggi, perché l’i-dea francese, allora come oggi, è che il prestigio culturale, che sia alta moda, arte o qualsiasi forma, è attrazione. Infatti Pari-gi è la città più visitata al mon-do. In Italia dovrebbe essere una regola e invece non funzio-na così».

Cosa non funziona? «Noi siamo maestri della

creatività, lo siamo nella vita, ma i politici, ancora una volta, non lo capiscono e, peggio, non capiscono l’importanza di investire nelle nostre qualità naturali. Ecco perché ho ap-prezzato davvero l’impegno del Comune: fa in modo che si parli di Padova nel mondo, ge-nerando curiosità che si tradu-ce in occasioni, anche econo-miche».

Parla spesso di curiosità. «La curiosità è il motore del

progresso. Quando sento un papà che rimprovera il bimbo, “Non essere curioso”, m’indi-gno. Dovrebbe dirgli: “Devi es-sere curioso”. Perché è per cu-riosità che Galileo, a Padova, ha scoperto come funziona il si-stema solare; è per curiosità che Giotto ha iniziato a Padova l’arte occidentale. Io sono cu-rioso di tutto e commento, con ironia, la contemporaneità; ma non dimentico la gioia e la pas-sione: quando tocco un mate-riale penso al braccio di una persona amata».

Curiosità, ironia. E colore.«Verissimo. Il problema di

tanti artisti è proprio il nero: si vestono di nero, realizzano ne-ro, e sbagliano tutto perché è per definizione il colore senza energia, quello che rappresen-ta la morte. Per me il colore è un modo di comunicare le cose importanti, ma in modo legge-ro e piacevole, senza ostacoli e senza pregiudizi. Il mio mes-saggio viene letto subito, poi il cervello lo filtra. Non a caso i miei lavori sono amati dai bam-bini».

Spesso ha trasformato il presente nella sua musa. Co-me quando “impose” l’attuali-tà delle donne maltrattate at-traverso la poltrona ormai sto-rica Up, nel 1969. Le sembra vada meglio oggi, per le don-ne?

«Proprio l’anno prossimo, al Louvre, ci sarà una mostra cele-brativa per i 50 anni di questa poltrona. Ho posto l’accento politico su un fatto grave: la

schiavitù del-la donna. Che persevera an-che oggi e non solo nei paesi islamici perché il ma-schio non ha superato le sue paure e i suoi pregiudi-zi che conti-nua a scarica-re sulla don-na».

Le sue ope-re sono pez-zetti di storia, vocazioni all’emancipa-zione. Ma le immagina an-che in un sog-giorno comu-ne?

«Io credo nella libertà e un uomo libe-ro può imma-

ginare tutto. Imposizioni e mo-de sono superate: quello che siamo è quello che conta di più perché quello che siamo è il no-stro valore, fa di noi delle perso-ne uniche. Il futuro corre verso la valorizzazione della persona e si allontana a grandi falcate dalle masse, dall’anonimato, dal politicamente corretto. Lo scriva in caratteri cubitali: sfug-gire alle etichette, non essere coerenti, conformisti, amare la diversità, essere immuni dal politicamente corretto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia in croce. Sotto, Gaetano Pesce a Padova e la mostra (Foto Bianchi)

L’Italia in croce, attacco alla mostra di PesceDa domani a Padova la grande retrospettiva dell’architetto e designer. Ad allestimento in corso è già polemica

Il senatore della Lega Andrea Ostellari si fa un selfie sotto “L’Italia in croce” e commen-ta: «per voi questa è arte? Io la trovo offensiva! ». L’opera è di Gaetano Pesce, invita alla re-trospettiva che il Comune (con il prezioso contributo della Fondazione Cariparo) ha dedicato alla carriera dell’artista, architetto e desi-gner conosciuto in tutto il mondo. Proprio davanti a pa-lazzo Moroni campeggia l’im-magine di un’Italia rosso fuo-co, inchiodata a una croce di legno. Ai piedi un cumulo di macerie. L’opera, realizzata da Pesce negli anni Settanta e completata nel 1978, fu bloc-cata durante gli “anni di piombo”. Ostellari però non è l’unico che trasforma l’opera in una “guerra” politica. Po-chi sanno riconoscere l’instal-lazione e chi lo fa, come Gioia Scarsi, sa anche che le opere di Gaetano Pesce «sono molto particolari: interpreta pur-troppo la realtà di oggi». I più seguono l’incipit del senatore leghista e così è un’abbuffata di commenti al vetriolo: «or-renda»; «ma che schifezza»; «da far rimuovere subito!

Uno scempio». Inevitabile la declinazione anti-Giordani: «è il prodotto di questa ammi-nistrazione. Senza parole». Addirittura qualcuno ricorre «alla legge che proibisce la blasfemia». Nessuno, sulla pa-gina Facebook di Ostellari, si chiede perché l’artista abbia scelto questa opera. Nessuno fa una pur rapida ricerca on li-ne per scoprire che è uno dei pezzi più famose di Gaetano Pesce in tutto il mondo. Inve-ce è sulla pagina dell’ex asses-sore leghista Alain Luciani, che si allinea ad Ostellari («non c’è limite al cattivo gu-sto e personalmente la riten-go anche molto offensiva»), che la sensibilità artistica ha la meglio. Sono tanti a cono-scere Pesce, la sua fama e il suo affetto per Padova e L’Ita-lia. Il “giudizio” social si ribal-ta: «se Pesce leggesse quello che si scrive qui», scrive Ma-nola Pizzocaro, «senza dub-bio s’indignerebbe e offende-rebbe a morte, proprio per-ché ama Padova. Questo even-to è solo uno dei tanti modi per criticare quello che fa l’amministrazione opposta».

(el. sci.)

Ostellari: «Offensivo»e i social si scatenano

Il futurocorreverso

la valorizzazione della personae si allontana dalle masse,dall’anonimatodal politicamente corretto

La sua iraè mal ripostaQuest’opera

difende il nostro Paeseche dovrebbe essereun paradisoe invece non lo èQuesto è il messaggio

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

Tipologia: quotidianoMedia: La Tribuna di Treviso (pag. 35)Data: 22 maggio

di Elvira Scigliano

Neanche il tempo di met-tere piede a Padova per inaugurare la sua retro-

spettiva ( “Il tempo multidisci-plinare”, da domani al 23 set-tembre a Palazzo della Ragio-ne) che Gaetano Pesce, archi-tetto, design e soprattutto arti-sta, fa i conti con la politica di casa nostra e le sue polemiche.

“L’Italia in croce”, l’opera installata davanti a Palazzo Moroni per presentare la mo-stra, ha sollevato un vespaio: maestro, è un attacco alla poli-tica odierna?

«Siamo alle prese con qual-che ritardato. Certo che il colle-gamento esiste, perché quest’o-pera critica il non servizio della classe politica italiana dalla fi-ne della guerra a oggi. Ogni po-litico è a servizio del Paese, non è il Paese a servizio dei politici. L’ho spiegato proprio al sinda-co Giordani che mi ha stretto la mano dandomi ragione. Pur es-sendo un’opera del 1978 è an-cora validissima oggi: un gover-no dovrebbe essere formato do-po un mese e mezzo dalle ele-zioni, invece non si trova l’ac-cordo ed ecco che l’Italia è in croce. Perché questi signori non sono in grado di mettersi d’accordo? Perché ognuno vuo-le qualcosa contraria all’altro e a pagarne le spese è l’Italia. Giorni fa il New York Times ha scritto un articolo vergognoso su quello che accade in Italia: gli elettori sono stati chiari e questi partiti non riescono ad accordarsi. Che mi telefo-ni questo se-natore Ostel-lari e gli spie-go che la sua ira è mal ripo-sta: dovrebbe concepirla co-me un’opera che difende l’Italia. La mia creatività è impegnata a far capire che c’è un proble-ma, l’Italia do-vrebbe essere un paradiso e non lo è».

Lei ha un grande tra-sporto per l’I-talia. E per Padova? «Cer-to che sì, non sono mica un estraneo. Ho frequentato il liceo Nievo, qui mi sono formato, e le mie vacanze le passo proprio in Ve-neto, scegliendo sempre un al-bergo di campagna, dove non c’è troppa gente. Porto i miei amici da tutto il mondo a vede-re le chiese padovane, le piaz-ze, i monumenti, la cappella de-gli Scrovegni. Ho fatto migliaia di visite e tutte seguono questo schema: Padova, Vicenza, Tre-viso e Verona. Venezia la cono-scono già tutti. C’è molto da far vedere e sono contento che l’as-sessore Andrea Colasio abbia

questo obiettivo: comunicare con il mondo. L’Italia è fatta di frammenti straordinariamente importanti ben oltre Firenze, Roma e Venezia. Apriamoci al mondo e alla sua energia co-smica. Vivo a New York proprio per questo: è la città di tutti, è la capitale delle minoranze».

Cosa aspettarsi dalla mo-stra?

«Prima di tutto voglio ringra-ziare il Comune che mi ha dato la possibilità di mostrare il mio lavoro nella Padova di Giotto, Donatello, dell’architettura go-

tica del Santo e dei virtuosismi urbanistici di Prato della Valle. Padova è troppo poco cono-sciuta. Ma io mi sono formato qui e farò di tutto per invitare amici e appassionati a conosce-re l’attualità padovana. È cono-sciuta dalle persone colte, ma non dal grande pubblico».

Come si fa a scegliere “solo” 200 opere dopo 60 anni di suc-cessi?

«È facilissimo: per me è un’occasione per rivedere i la-vori che ho un po’dimenticato. Io ho dato una traccia e i miei

collaboratori l’hanno seguita e il risultato è ancora meglio del progetto iniziale. Investire sul-la cultura costa, ma il ritorno paga: nel 1996 il museo parigi-no Pompidou spese 2 miliardi per una mia mostra, pari a un milione di euro oggi, perché l’i-dea francese, allora come oggi, è che il prestigio culturale, che sia alta moda, arte o qualsiasi forma, è attrazione. Infatti Pari-gi è la città più visitata al mon-do. In Italia dovrebbe essere una regola e invece non funzio-na così».

Cosa non funziona? «Noi siamo maestri della

creatività, lo siamo nella vita, ma i politici, ancora una volta, non lo capiscono e, peggio, non capiscono l’importanza di investire nelle nostre qualità naturali. Ecco perché ho ap-prezzato davvero l’impegno del Comune: fa in modo che si parli di Padova nel mondo, ge-nerando curiosità che si tradu-ce in occasioni, anche econo-miche».

Parla spesso di curiosità. «La curiosità è il motore del

progresso. Quando sento un papà che rimprovera il bimbo, “Non essere curioso”, m’indi-gno. Dovrebbe dirgli: “Devi es-sere curioso”. Perché è per cu-riosità che Galileo, a Padova, ha scoperto come funziona il si-stema solare; è per curiosità che Giotto ha iniziato a Padova l’arte occidentale. Io sono cu-rioso di tutto e commento, con ironia, la contemporaneità; ma non dimentico la gioia e la pas-sione: quando tocco un mate-riale penso al braccio di una persona amata».

Curiosità, ironia. E colore.«Verissimo. Il problema di

tanti artisti è proprio il nero: si vestono di nero, realizzano ne-ro, e sbagliano tutto perché è per definizione il colore senza energia, quello che rappresen-ta la morte. Per me il colore è un modo di comunicare le cose importanti, ma in modo legge-ro e piacevole, senza ostacoli e senza pregiudizi. Il mio mes-saggio viene letto subito, poi il cervello lo filtra. Non a caso i miei lavori sono amati dai bam-bini».

Spesso ha trasformato il presente nella sua musa. Co-me quando “impose” l’attuali-tà delle donne maltrattate at-traverso la poltrona ormai sto-rica Up, nel 1969. Le sembra vada meglio oggi, per le don-ne?

«Proprio l’anno prossimo, al Louvre, ci sarà una mostra cele-brativa per i 50 anni di questa poltrona. Ho posto l’accento politico su un fatto grave: la

schiavitù del-la donna. Che persevera an-che oggi e non solo nei paesi islamici perché il ma-schio non ha superato le sue paure e i suoi pregiudi-zi che conti-nua a scarica-re sulla don-na».

Le sue ope-re sono pez-zetti di storia, vocazioni all’emancipa-zione. Ma le immagina an-che in un sog-giorno comu-ne?

«Io credo nella libertà e un uomo libe-ro può imma-

ginare tutto. Imposizioni e mo-de sono superate: quello che siamo è quello che conta di più perché quello che siamo è il no-stro valore, fa di noi delle perso-ne uniche. Il futuro corre verso la valorizzazione della persona e si allontana a grandi falcate dalle masse, dall’anonimato, dal politicamente corretto. Lo scriva in caratteri cubitali: sfug-gire alle etichette, non essere coerenti, conformisti, amare la diversità, essere immuni dal politicamente corretto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia in croce. Sotto, Gaetano Pesce a Padova e la mostra (Foto Bianchi)

L’Italia in croce, attacco alla mostra di PesceDa domani a Padova la grande retrospettiva dell’architetto e designer. Ad allestimento in corso è già polemica

Il senatore della Lega Andrea Ostellari si fa un selfie sotto “L’Italia in croce” e commen-ta: «per voi questa è arte? Io la trovo offensiva! ». L’opera è di Gaetano Pesce, invita alla re-trospettiva che il Comune (con il prezioso contributo della Fondazione Cariparo) ha dedicato alla carriera dell’artista, architetto e desi-gner conosciuto in tutto il mondo. Proprio davanti a pa-lazzo Moroni campeggia l’im-magine di un’Italia rosso fuo-co, inchiodata a una croce di legno. Ai piedi un cumulo di macerie. L’opera, realizzata da Pesce negli anni Settanta e completata nel 1978, fu bloc-cata durante gli “anni di piombo”. Ostellari però non è l’unico che trasforma l’opera in una “guerra” politica. Po-chi sanno riconoscere l’instal-lazione e chi lo fa, come Gioia Scarsi, sa anche che le opere di Gaetano Pesce «sono molto particolari: interpreta pur-troppo la realtà di oggi». I più seguono l’incipit del senatore leghista e così è un’abbuffata di commenti al vetriolo: «or-renda»; «ma che schifezza»; «da far rimuovere subito!

Uno scempio». Inevitabile la declinazione anti-Giordani: «è il prodotto di questa ammi-nistrazione. Senza parole». Addirittura qualcuno ricorre «alla legge che proibisce la blasfemia». Nessuno, sulla pa-gina Facebook di Ostellari, si chiede perché l’artista abbia scelto questa opera. Nessuno fa una pur rapida ricerca on li-ne per scoprire che è uno dei pezzi più famose di Gaetano Pesce in tutto il mondo. Inve-ce è sulla pagina dell’ex asses-sore leghista Alain Luciani, che si allinea ad Ostellari («non c’è limite al cattivo gu-sto e personalmente la riten-go anche molto offensiva»), che la sensibilità artistica ha la meglio. Sono tanti a cono-scere Pesce, la sua fama e il suo affetto per Padova e L’Ita-lia. Il “giudizio” social si ribal-ta: «se Pesce leggesse quello che si scrive qui», scrive Ma-nola Pizzocaro, «senza dub-bio s’indignerebbe e offende-rebbe a morte, proprio per-ché ama Padova. Questo even-to è solo uno dei tanti modi per criticare quello che fa l’amministrazione opposta».

(el. sci.)

Ostellari: «Offensivo»e i social si scatenano

Il futurocorreverso

la valorizzazione della personae si allontana dalle masse,dall’anonimatodal politicamente corretto

La sua iraè mal ripostaQuest’opera

difende il nostro Paeseche dovrebbe essereun paradisoe invece non lo èQuesto è il messaggio

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di Elvira Scigliano

Neanche il tempo di met-tere piede a Padova per inaugurare la sua retro-

spettiva ( “Il tempo multidisci-plinare”, da domani al 23 set-tembre a Palazzo della Ragio-ne) che Gaetano Pesce, archi-tetto, design e soprattutto arti-sta, fa i conti con la politica di casa nostra e le sue polemiche.

“L’Italia in croce”, l’opera installata davanti a Palazzo Moroni per presentare la mo-stra, ha sollevato un vespaio: maestro, è un attacco alla poli-tica odierna?

«Siamo alle prese con qual-che ritardato. Certo che il colle-gamento esiste, perché quest’o-pera critica il non servizio della classe politica italiana dalla fi-ne della guerra a oggi. Ogni po-litico è a servizio del Paese, non è il Paese a servizio dei politici. L’ho spiegato proprio al sinda-co Giordani che mi ha stretto la mano dandomi ragione. Pur es-sendo un’opera del 1978 è an-cora validissima oggi: un gover-no dovrebbe essere formato do-po un mese e mezzo dalle ele-zioni, invece non si trova l’ac-cordo ed ecco che l’Italia è in croce. Perché questi signori non sono in grado di mettersi d’accordo? Perché ognuno vuo-le qualcosa contraria all’altro e a pagarne le spese è l’Italia. Giorni fa il New York Times ha scritto un articolo vergognoso su quello che accade in Italia: gli elettori sono stati chiari e questi partiti non riescono ad accordarsi. Che mi telefo-ni questo se-natore Ostel-lari e gli spie-go che la sua ira è mal ripo-sta: dovrebbe concepirla co-me un’opera che difende l’Italia. La mia creatività è impegnata a far capire che c’è un proble-ma, l’Italia do-vrebbe essere un paradiso e non lo è».

Lei ha un grande tra-sporto per l’I-talia. E per Padova? «Cer-to che sì, non sono mica un estraneo. Ho frequentato il liceo Nievo, qui mi sono formato, e le mie vacanze le passo proprio in Ve-neto, scegliendo sempre un al-bergo di campagna, dove non c’è troppa gente. Porto i miei amici da tutto il mondo a vede-re le chiese padovane, le piaz-ze, i monumenti, la cappella de-gli Scrovegni. Ho fatto migliaia di visite e tutte seguono questo schema: Padova, Vicenza, Tre-viso e Verona. Venezia la cono-scono già tutti. C’è molto da far vedere e sono contento che l’as-sessore Andrea Colasio abbia

questo obiettivo: comunicare con il mondo. L’Italia è fatta di frammenti straordinariamente importanti ben oltre Firenze, Roma e Venezia. Apriamoci al mondo e alla sua energia co-smica. Vivo a New York proprio per questo: è la città di tutti, è la capitale delle minoranze».

Cosa aspettarsi dalla mo-stra?

«Prima di tutto voglio ringra-ziare il Comune che mi ha dato la possibilità di mostrare il mio lavoro nella Padova di Giotto, Donatello, dell’architettura go-

tica del Santo e dei virtuosismi urbanistici di Prato della Valle. Padova è troppo poco cono-sciuta. Ma io mi sono formato qui e farò di tutto per invitare amici e appassionati a conosce-re l’attualità padovana. È cono-sciuta dalle persone colte, ma non dal grande pubblico».

Come si fa a scegliere “solo” 200 opere dopo 60 anni di suc-cessi?

«È facilissimo: per me è un’occasione per rivedere i la-vori che ho un po’dimenticato. Io ho dato una traccia e i miei

collaboratori l’hanno seguita e il risultato è ancora meglio del progetto iniziale. Investire sul-la cultura costa, ma il ritorno paga: nel 1996 il museo parigi-no Pompidou spese 2 miliardi per una mia mostra, pari a un milione di euro oggi, perché l’i-dea francese, allora come oggi, è che il prestigio culturale, che sia alta moda, arte o qualsiasi forma, è attrazione. Infatti Pari-gi è la città più visitata al mon-do. In Italia dovrebbe essere una regola e invece non funzio-na così».

Cosa non funziona? «Noi siamo maestri della

creatività, lo siamo nella vita, ma i politici, ancora una volta, non lo capiscono e, peggio, non capiscono l’importanza di investire nelle nostre qualità naturali. Ecco perché ho ap-prezzato davvero l’impegno del Comune: fa in modo che si parli di Padova nel mondo, ge-nerando curiosità che si tradu-ce in occasioni, anche econo-miche».

Parla spesso di curiosità. «La curiosità è il motore del

progresso. Quando sento un papà che rimprovera il bimbo, “Non essere curioso”, m’indi-gno. Dovrebbe dirgli: “Devi es-sere curioso”. Perché è per cu-riosità che Galileo, a Padova, ha scoperto come funziona il si-stema solare; è per curiosità che Giotto ha iniziato a Padova l’arte occidentale. Io sono cu-rioso di tutto e commento, con ironia, la contemporaneità; ma non dimentico la gioia e la pas-sione: quando tocco un mate-riale penso al braccio di una persona amata».

Curiosità, ironia. E colore.«Verissimo. Il problema di

tanti artisti è proprio il nero: si vestono di nero, realizzano ne-ro, e sbagliano tutto perché è per definizione il colore senza energia, quello che rappresen-ta la morte. Per me il colore è un modo di comunicare le cose importanti, ma in modo legge-ro e piacevole, senza ostacoli e senza pregiudizi. Il mio mes-saggio viene letto subito, poi il cervello lo filtra. Non a caso i miei lavori sono amati dai bam-bini».

Spesso ha trasformato il presente nella sua musa. Co-me quando “impose” l’attuali-tà delle donne maltrattate at-traverso la poltrona ormai sto-rica Up, nel 1969. Le sembra vada meglio oggi, per le don-ne?

«Proprio l’anno prossimo, al Louvre, ci sarà una mostra cele-brativa per i 50 anni di questa poltrona. Ho posto l’accento politico su un fatto grave: la

schiavitù del-la donna. Che persevera an-che oggi e non solo nei paesi islamici perché il ma-schio non ha superato le sue paure e i suoi pregiudi-zi che conti-nua a scarica-re sulla don-na».

Le sue ope-re sono pez-zetti di storia, vocazioni all’emancipa-zione. Ma le immagina an-che in un sog-giorno comu-ne?

«Io credo nella libertà e un uomo libe-ro può imma-

ginare tutto. Imposizioni e mo-de sono superate: quello che siamo è quello che conta di più perché quello che siamo è il no-stro valore, fa di noi delle perso-ne uniche. Il futuro corre verso la valorizzazione della persona e si allontana a grandi falcate dalle masse, dall’anonimato, dal politicamente corretto. Lo scriva in caratteri cubitali: sfug-gire alle etichette, non essere coerenti, conformisti, amare la diversità, essere immuni dal politicamente corretto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia in croce. Sotto, Gaetano Pesce a Padova e la mostra (Foto Bianchi)

L’Italia in croce, attacco alla mostra di PesceDa domani a Padova la grande retrospettiva dell’architetto e designer. Ad allestimento in corso è già polemica

Il senatore della Lega Andrea Ostellari si fa un selfie sotto “L’Italia in croce” e commen-ta: «per voi questa è arte? Io la trovo offensiva! ». L’opera è di Gaetano Pesce, invita alla re-trospettiva che il Comune (con il prezioso contributo della Fondazione Cariparo) ha dedicato alla carriera dell’artista, architetto e desi-gner conosciuto in tutto il mondo. Proprio davanti a pa-lazzo Moroni campeggia l’im-magine di un’Italia rosso fuo-co, inchiodata a una croce di legno. Ai piedi un cumulo di macerie. L’opera, realizzata da Pesce negli anni Settanta e completata nel 1978, fu bloc-cata durante gli “anni di piombo”. Ostellari però non è l’unico che trasforma l’opera in una “guerra” politica. Po-chi sanno riconoscere l’instal-lazione e chi lo fa, come Gioia Scarsi, sa anche che le opere di Gaetano Pesce «sono molto particolari: interpreta pur-troppo la realtà di oggi». I più seguono l’incipit del senatore leghista e così è un’abbuffata di commenti al vetriolo: «or-renda»; «ma che schifezza»; «da far rimuovere subito!

Uno scempio». Inevitabile la declinazione anti-Giordani: «è il prodotto di questa ammi-nistrazione. Senza parole». Addirittura qualcuno ricorre «alla legge che proibisce la blasfemia». Nessuno, sulla pa-gina Facebook di Ostellari, si chiede perché l’artista abbia scelto questa opera. Nessuno fa una pur rapida ricerca on li-ne per scoprire che è uno dei pezzi più famose di Gaetano Pesce in tutto il mondo. Inve-ce è sulla pagina dell’ex asses-sore leghista Alain Luciani, che si allinea ad Ostellari («non c’è limite al cattivo gu-sto e personalmente la riten-go anche molto offensiva»), che la sensibilità artistica ha la meglio. Sono tanti a cono-scere Pesce, la sua fama e il suo affetto per Padova e L’Ita-lia. Il “giudizio” social si ribal-ta: «se Pesce leggesse quello che si scrive qui», scrive Ma-nola Pizzocaro, «senza dub-bio s’indignerebbe e offende-rebbe a morte, proprio per-ché ama Padova. Questo even-to è solo uno dei tanti modi per criticare quello che fa l’amministrazione opposta».

(el. sci.)

Ostellari: «Offensivo»e i social si scatenano

Il futurocorreverso

la valorizzazione della personae si allontana dalle masse,dall’anonimatodal politicamente corretto

La sua iraè mal ripostaQuest’opera

difende il nostro Paeseche dovrebbe essereun paradisoe invece non lo èQuesto è il messaggio

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tv Rai 3 Veneto | Tgmartedì 22 maggio 2018 | ore 19.30

Servizio

Tipologia: tvMedia: Rai 3 VenetoData: 22 maggio

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Tipologia: agenzia stampaMedia: ANSAData: 22 maggio

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Tipologia: agenzia stampaMedia: ANSAData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.ilgazzettino.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: mattinopadova.gelocal.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: mattinopadova.gelocal.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.ilgiornaledivicenza.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.larena.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.liberoquotidiano.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.ilfoglio.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.bresciaoggi.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: corrieredellumbria.corr.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: corrieredisiena.corr.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.sardegnaoggi.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.olbianotizie.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.cataniaoggi.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: corrierediviterbo.corr.itData: 22 maggio

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Tipologia: quotidiano onlineMedia: www.sestonotizie.itData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: www.tribunapoliticaweb.itData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: artdirectory-marussi.itData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: www.affaritaliani.itData: 22 maggio

a cura ufficio stampa Morellato

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Tipologia: webMedia: www.padovaoggi.itData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: www.padovanews.itData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: www.paeseitaliapress.itData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: ildiscorso.itData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: www.metronews.itData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: www.meteoweb.euData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: ildubbionewsData: 22 maggio

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Tipologia: webMedia: www.padovanews.itData: 21 maggio

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Tipologia: webMedia: www.padovaoggi.itData: 21 maggio

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Tipologia: webMedia: www.trevisotoday.itData: 21 maggio

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Tipologia: webMedia: www.trevisotoday.itData: 21 maggio

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Radio 80da sabato 19 maggio a sabato 2 giugno 2018

n. 125 spot promozionali

CALENDARIO spotCampagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: 80 100.8/100.0 VRData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)dom 20/05 08:16- 10:16- 12:16- 13:50- 14:16- 16:16- 18:16- 20:16 (8)lun 21/05 06:50- 07:50- 09:50- 11:50- 14:50- 16:50- 17:16- 19:16 8)mar 22/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 8)mer 23/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 15:16- 17:16- 18:16- 20:16 (8)gio 24/05 08:16- 10:16- 12:16- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:16- 09:16- 11:50- 13:16- 14:16- 16:16- 18:16- 20:16 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 11:16- 13:50- 15:16- 15:50- 17:50- 19:50 (8)dom 27/05 07:16- 09:16- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 17:16- 19:16 (8)lun 28/05 06:50- 08:50- 10:16- 12:16- 14:16- 16:16- 18:16- 20:16 (8)mar 29/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50- 23:01 (9)mer 30/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 15:16 -17:16- 19:16- 20:16 -22:31 (9)gio 31/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50 -14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:31 (9)ven 01/06 07:16- 08:16- 10:16- 12:16- 14:16 -16:16- 18:16- 20:16- 23:01 (9)sab 02/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50- 22:31 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: 80 102.7/94.3 VI-PD-ROData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 08:16- 10:50- 12:16- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)dom 20/05 06:50- 07:50- 10:16- 13:50- 14:16- 16:16- 18:16- 20:16 (8)lun 21/05 07:16- 09:50- 11:50- 13:50- 15:16- 15:50- 17:50- 19:50 (8)mar 22/05 06:50- 09:16- 11:16- 13:16- 16:16- 17:16- 19:16- 20:50 (8)mer 23/05 07:16- 09:50- 10:50- 12:50- 15:16- 17:50- 18:16- 20:16 (8)gio 24/05 06:50- 08:50- 11:16- 13:16- 15:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:50- 09:50- 12:16- 13:50- 15:16- 17:16- 19:16- 20:16 (8)sab 26/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 15:50- 16:16- 18:16- 19:50 (8)dom 27/05 06:50- 08:50- 10:16- 12:16- 14:16- 16:50- 17:16- 19:16 (8)lun 28/05 08:16- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:16 (8)mar 29/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 16:16- 18:16- 19:16- 20:50- 23:31 (9)mer 30/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 14:16- 15:16- 17:16- 19:50- 22:31 (9)gio 31/05 06:50- 08:50- 11:50- 13:50- 16:16- 16:50- 18:50- 20:16- 23:01 (9)ven 01/06 07:16- 08:16- 10:16- 12:16- 14:16- 17:16- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 16:16- 18:16- 20:16- 20:50- 23:01 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: 80 103.0 TV-VEData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 08:16- 10:16- 12:16- 13:50- 15:50- 17:50- 19:16- 19:50 (8)dom 20/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 16:16- 18:16- 20:16- 20:50 (8)lun 21/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 14:16- 15:16- 17:16- 19:16 (8)mar 22/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)mer 23/05 07:16- 09:16- 10:16- 12:16- 14:16- 16:16- 18:16- 20:16 (8)gio 24/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 14:16- 16:16- 18:16- 20:16 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:50- 17:50- 19:50 (8) dom 27/05 07:16- 08:16- 10:16- 12:16- 14:16- 16:16- 17:16- 19:16 (8)lun 28/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 (8)mar 29/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 15:16- 17:16- 19:16- 20:16- 23:01 (9)mer 30/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:31 (9)gio 31/05 08:16- 10:16- 12:16- 13:50- 15:50- 16:16- 18:16- 20:16- 23:01 (9)ven 01/06 06:50- 07:50- 09:50- 11:50- 14:16- 16:50- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 15:50- 18:16- 18:50- 20:50- 23:01 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: 80 89.2/89.5 BLData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)dom 20/05 08:16- 10:16- 12:16- 13:50- 14:16- 16:16- 18:16- 20:16 (8)lun 21/05 06:50- 07:50- 09:50- 11:50- 14:50- 15:50- 17:50- 19:50 (8)mar 22/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 15:16- 17:16- 19:16- 20:50 (8)mer 23/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:16 (8)gio 24/05 08:16- 10:16- 12:16- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:16- 14:50- 16:50- 18:50- 20:16 (8)sab 26/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:50- 15:50- 16:16- 18:16- 20:50 (8)dom 27/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 17:50- 19:50 (8)lun 28/05 07:16- 09:16- 10:16- 12:16- 14:16- 16:16- 18:16- 20:16 (8)mar 29/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50- 23:31 (9)mer 30/05 07:16- 09:16- 11:16- 13:16- 15:16- 17:16- 19:16- 20:16- 23:01 (9)gio 31/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:31 (9)ven 01/06 07:16- 08:16- 10:16- 12:16- 14:16- 16:16- 18:16- 20:16- 23:01 (9)sab 02/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50- 23:31 (9)

Tipologia: radioMedia: Radio 80Data: 19 maggio > 2 giugno

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Radio Company Easyda sabato 19 maggio a sabato 2 giugno 2018

n. 125 spot promozionali

CALENDARIO spotCampagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMP EASY 105.4 VRData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:50- 08:10- 10:10- 13:10- 15:10- 15:50- 17:50- 19:10 (8)dom 20/05 07:10- 09:50- 11:50- 13:50- 16:10- 18:10- 20:10- 20:50 (8)lun 21/05 06:50- 09:10- 11:10- 13:10- 14:10- 15:50- 17:10- 19:10 (8)mar 22/05 06:10- 08:10- 10:50- 12:50- 15:10- 16:50- 18:50- 20:10 (8)mer 23/05 06:50- 08:50- 10:10- 12:10- 14:50- 16:50- 17:50- 19:50 (8)gio 24/05 08:10- 10:50- 11:50- 13:50- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)ven 25/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:10- 17:10- 19:10 (8)dom 27/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 15:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)lun 28/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 16:10- 17:50- 18:10- 20:10 (8)mar 29/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:50- 23:31 (9)mer 30/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:10- 23:01 (9)gio 31/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:50- 23:31 (9)ven 01/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 17:10- 17:50- 19:50- 23:01 (9)sab 02/06 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 18:10- 18:50- 20:50- 23:31 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMP EASY 107.5 TV-VE-PDData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:50- 08:50- 09:50- 11:50- 14:50- 15:10- 17:10- 19:10 (8)dom 20/05 07:50- 10:10- 12:10- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:10 (8)lun 21/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:50 (8)mar 22/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:10 (8)mer 23/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 19:50 (8)gio 24/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:50- 17:50- 19:50 (8)dom 27/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 17:10- 19:10 (8)lun 28/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 (8)mar 29/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10- 23:31 (9)mer 30/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:01 (9)gio 31/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10- 22:31 (9)ven 01/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 17:10- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 18:10- 18:50- 20:50- 23:01 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMP EASY 90.8 BLData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:50- 18:50- 20:10 (8)dom 20/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)lun 21/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10 (8)mar 22/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)mer 23/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)gio 24/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:50- 17:50- 19:50 (8)dom 27/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 17:10- 19:10 (8)lun 28/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 (8)mar 29/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10- 23:31 (9)mer 30/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:01 (9)gio 31/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10- 22:31 (9)ven 01/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 17:10- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 18:10- 18:50- 20:50- 23:01 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMP EASY 98.7 PD-ROData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 07:10- 07:50- 09:50- 11:50- 14:10- 15:10- 17:10- 19:10 (8)dom 20/05 06:50- 09:10- 11:10- 13:10- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)lun 21/05 06:10- 08:50- 10:50- 12:50- 15:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)mar 22/05 06:50- 09:10- 10:10- 12:10- 14:50- 16:50- 17:50- 19:50 (8)mer 23/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 16:10- 18:10- 20:10- 20:50 (8)gio 24/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 15:50- 17:50- 19:50 (8)ven 25/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:10- 17:10- 19:10 (8)sab 26/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 15:50- 16:50- 18:50 (8)dom 27/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 17:10- 19:10- 20:50 (8)lun 28/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 17:50- 19:50- 20:10 (8)mar 29/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:01 (9)mer 30/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10- 22:31 (9)gio 31/05 06:50- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 17:50- 19:50- 23:31 (9)ven 01/06 07:10- 09:50- 10:50- 12:50- 16:10- 18:10- 18:50- 20:50- 23:01 (9)sab 02/06 06:50- 08:50- 11:10- 12:10- 14:10- 15:50- 17:50- 19:50- 23:31 (9)

Tipologia: radioMedia: Radio Company EasyData: 19 maggio > 2 giugno

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Radio Companyda sabato 19 maggio a sabato 2 giugno 2018

n. 125 spot promozionali

CALENDARIO spotCampagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMPANY 100.3 ROData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)dom 20/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)lun 21/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10 (8)mar 22/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)mer 23/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)gio 24/05 07:50- 10:50- 12:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:50- 17:50- 19:50 (8)dom 27/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 17:10- 19:10 (8)lun 28/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 (8)mar 29/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10- 23:01 (9)mer 30/05 06:50- 08:50- 10:50- 13:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:31 (9)gio 31/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:10- 15:10- 16:10- 18:10- 20:10- 22:31 (9)ven 01/06 06:10- 08:10- 09:10- 11:10- 14:10- 16:50- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:10- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 18:10- 18:50- 20:10- 22:31 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMPANY 100.5 PDData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)dom 20/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)lun 21/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10 (8)mar 22/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)mer 23/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)gio 24/05 07:50- 09:50- 11:10- 13:10- 15:10- 16:50- 18:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:10- 09:10- 11:50- 13:50- 14:10- 15:50- 17:50- 19:50 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:10- 17:10- 19:10 (8)dom 27/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 17:50- 19:50 (8)lun 28/05 06:50- 08:50- 09:50- 11:50- 15:10- 18:10- 18:50- 20:50 (8)mar 29/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 17:10- 19:10- 20:10- 23:31 (9)mer 30/05 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:01 (9)gio 31/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10- 22:31 (9)ven 01/06 07:10- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 17:10- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:50- 08:50- 11:10- 13:10- 15:50- 18:50- 19:10- 20:50- 23:01 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMPANY 102.8 / 88.5 / 96.0 VIData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)dom 20/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)lun 21/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10 (8)mar 22/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)mer 23/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)gio 24/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:50- 17:50- 19:50 (8)dom 27/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 17:10- 19:10 (8)lun 28/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 (8)mar 29/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10- 23:31 (9)mer 30/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:01 (9)gio 31/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10- 22:31 (9)ven 01/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 17:10- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 18:10- 18:50- 20:50- 23:01 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMPANY 88.4/99.3/94.3/100.35 TV-VEData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)dom 20/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)lun 21/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10 (8)mar 22/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)mer 23/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)gio 24/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:50- 17:50- 19:50 (8)dom 27/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 17:10- 19:10 (8)lun 28/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 (8)mar 29/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10- 23:31 (9)mer 30/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:01 (9)gio 31/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10- 22:31 (9)ven 01/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 17:10- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 18:10- 18:50- 20:50- 23:01 (9)

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

Tipologia: radioMedia: Radio CompanyData: 19 maggio > 2 giugno

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMPANY 91.7/91.4/91.8/96./103.0/99.8 BLData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)dom 20/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)lun 21/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10 (8)mar 22/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)mer 23/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)gio 24/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:50- 17:50- 19:50 (8)dom 27/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 17:10- 19:10 (8)lun 28/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 18:50- 20:5 (8)mar 29/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10- 23:31 (9)mer 30/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:01 (9)gio 31/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10- 22:31 (9)ven 01/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 17:10- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 18:10- 18:50- 20:50- 23:01 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMPANY 93.5 VRData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)dom 20/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)lun 21/05 06:50- 08:50- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10 (8)mar 22/05 06:10- 08:10- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)mer 23/05 06:50- 08:50- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 19:50 (8)gio 24/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:10- 19:10- 20:10 (8)ven 25/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:50 (8)sab 26/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 15:50- 17:50- 19:50 (8)dom 27/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 17:10- 19:10 (8)lun 28/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 (8)mar 29/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10- 23:31 (9)mer 30/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:01 (9)gio 31/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10- 22:31 (9)ven 01/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 17:10- 17:50- 19:50- 23:31 (9)sab 02/06 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 18:10- 18:50- 20:50- 23:01 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMPANY 94.4 VRData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)dom 20/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50 (8)lun 21/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 16:50- 18:50- 20:10 (8)mar 22/05 06:50- 08:50- 10:10- 12:10- 14:50- 16:10- 18:10- 20:50 (8)mer 23/05 06:10- 08:10- 10:50- 12:50- 15:10- 17:10- 17:50- 20:10 (8)gio 24/05 07:10- 09:10- 11:50- 13:50- 14:10- 16:10- 18:10- 20:50 (8)ven 25/05 06:50- 08:50- 10:50- 13:10- 15:10- 15:50- 17:50- 20:10 (8)sab 26/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:50- 14:50- 16:50- 17:10- 19:10 (8)dom 27/05 06:50- 07:50- 09:50- 12:10- 15:50- 17:50- 18:50- 20:50 (8)lun 28/05 07:10- 09:10- 11:50- 13:50- 16:10- 18:10- 19:10- 20:10 (8)mar 29/05 06:50- 08:50- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:50- 20:50- 23:31- 9mer 30/05 06:10- 08:10- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:10- 23:01- 9gio 31/05 07:50- 10:10- 12:10- 13:50- 15:50- 16:10- 18:10- 20:50- 23:31- 9ven 01/06 06:10- 08:10- 09:50- 11:50- 14:10- 16:50- 17:50- 19:50- 23:01- 9sab 02/06 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:50- 18:10- 18:50- 20:50- 23:31- 9

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: COMPANY 96.0 V.TO CENTR.Data inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:50- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:50 (8)dom 20/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)lun 21/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:10- 15:50- 17:50- 19:50 (8)mar 22/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 16:10- 17:10- 19:10- 20:50 (8)mer 23/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 15:10- 17:50- 18:10- 20:10 (8)gio 24/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50 (8)ven 25/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)sab 26/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 15:50- 17:50- 19:50 (8)dom 27/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 17:10- 19:10 (8)lun 28/05 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10 (8)mar 29/05 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50- 23:31 (9)mer 30/05 07:10- 09:10- 11:10- 13:10- 15:10- 17:10- 19:10- 20:10- 23:01 (9)gio 31/05 06:50- 08:50- 10:50- 12:50- 14:50- 16:50- 18:50- 20:50- 23:31 (9)ven 01/06 06:10- 08:10- 10:10- 12:10- 14:10- 16:10- 18:10- 20:10- 23:01 (9)sab 02/06 07:50- 09:50- 11:50- 13:50- 15:50- 17:50- 19:50- 20:50- 23:31 (9)

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Tipologia: radioMedia: Radio Easy NetworkData: 19 maggio > 2 giugno

Radio Easy Networkda sabato 19 maggio a sabato 2 giugno 2018n. 125 spot promozionali

CALENDARIO spotCampagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: EN 102.8 ROData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00

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Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: EN 87.6/103.0 TV-VE-PD-VIData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00

sab 19/05/2018 06:15 - 08:15 - 10:15 - 12:15 - 14:15 - 16:15 - 18:15 - 20:15 (8)dom 20/05/2018 07:45 - 09:45 - 11:45 - 13:45 - 15:45 - 17:45 - 19:45 - 20:45 (8)lun 21/05/2018 07:15 - 09:15 - 11:15 - 13:15 - 14:45 - 15:15 - 17:15 - 19:15 (8)mar 22/05/2018 06:45 - 08:45 - 10:45 - 12:45 - 15:45 - 16:45 - 18:45 - 20:45 (8)mer 23/05/2018 06:15 - 08:15 - 10:15 - 12:15 - 14:45 - 17:15 - 18:15 - 20:15 (8)gio 24/05/2018 07:45 - 09:45 - 11:45 - 13:45 - 14:15 - 16:15 - 18:45 - 20:45 (8)ven 25/05/2018 07:15 - 09:15 - 11:15 - 13:15 - 15:45 - 17:45 - 19:45 - 20:15 (8)sab 26/05/2018 06:45 - 08:45 - 10:45 - 12:45 - 14:45 - 15:15 - 17:15 - 19:15 (8)dom 27/05/2018 06:15 - 08:15 - 10:15 - 12:15 - 15:45 - 16:45 - 18:45 - 20:45 (8)lun 28/05/2018 07:45 - 09:45 - 11:45 - 13:45 - 16:15 - 17:45 - 18:15 - 20:15 (8)mar 29/05/2018 07:15 - 09:15 - 11:15 - 13:15 - 15:15 - 17:15 - 19:15 - 20:45 - 23:45 (9)mer 30/05/2018 06:45 - 08:45 - 10:45 - 12:45 - 14:45 - 16:45 - 18:45 - 20:15 - 22:45 (9)gio 31/05/2018 06:15 - 08:15 - 10:15 - 12:15 - 14:15 - 16:15 - 18:15 - 20:45 - 23:45 (9)ven 01/06/2018 07:45 - 09:45 - 11:45 - 13:45 - 15:15 - 17:15- 17:45 - 19:45 - 22:45 (9)sab 02/06/2018 07:15 - 09:15 - 11:15 - 13:15 - 15:45 - 18:15 - 18:45 - 20:45 - 23:45 (9)

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Tipologia: radioMedia: Radio PadovaData: 19 maggio > 2 giugno

Radio Padova | CALENDARIO spotCampagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: RPD 101.3/88.5/99.2/101.1/94.6 BLData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:20 (8)dom 20/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:56 - 17:56 - 19:56 - 20:56 (8)lun 21/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 14:56 - 15:20 - 17:20 - 19:20 (8)mar 22/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 15:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 (8)mer 23/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:56 - 17:20 - 18:20 - 20:20 (8)gio 24/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 14:20 - 16:20 - 18:56 - 20:56 (8)ven 25/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:56 - 17:56 - 19:56 - 20:20 (8)sab 26/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 14:56 - 15:20 - 17:20 - 19:20 (8)dom 27/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 15:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 (8)lun 28/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 16:20 - 17:56 - 18:20 - 20:20 (8)mar 29/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:20 - 17:20 - 19:20 - 20:56 - 22:20 (9)mer 30/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 14:56 - 16:56 - 18:56 - 20:20 - 22:56 (9)gio 31/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:56 - 23:56 (9)ven 01/06 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:20 - 17:20 - 17:56 - 19:56 - 22:56 (9)sab 02/06 07:20 - 09:20 - 11:20- 13:20 - 15:56 - 18:20 - 18:56 - 20:56 - 23:56 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: RPD 103.9 PD-VI-VE-ROData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 14:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 (8)dom 20/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:20 (8)lun 21/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:20 - 15:56 - 17:56 - 19:56 (8)mar 22/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 16:20 - 17:20 - 19:20 - 20:56 (8)mer 23/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 15:20 - 17:56 - 18:20 - 20:20 (8)gio 24/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:56 - 17:20 - 19:20 - 20:56 (8)ven 25/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 14:20 - 16:56 - 18:56 - 20:20 (8)sab 26/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:20 - 17:20 - 18:20 - 19:56 (8)dom 27/05 06:56 - 08:56 - 10:20 - 12:56 - 14:56 - 16:56 - 17:56 - 19:20 (8)lun 28/05 08:20 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:56 - 18:20 - 18:56 - 20:56 (8)mar 29/05 07:56 - 10:20 - 12:20 - 13:20 - 15:20 - 17:20 - 19:20 - 20:20 - 22:20 (9)mer 30/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:56 - 14:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 - 23:20 (9)gio 31/05 06:56 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 15:56 - 16:20 - 18:20 - 21:56 (9)ven 01/06 06:20 - 08:56 - 09:56 - 11:56 - 14:56 - 16:56 - 18:56 - 20:20 - 23:56 (9)sab 02/06 07:56 - 10:20 - 11:20 - 13:56 - 15:56 - 17:20 - 19:20 - 19:56 - 21:56 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: RPD 107.90 VIData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:20 (8)dom 20/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:56 - 17:56 - 19:56 - 20:56 (8)lun 21/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 14:56 - 15:20 - 17:20 - 19:20 (8)mar 22/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 15:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 (8)mer 23/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:56 - 17:20 - 18:20 - 20:20 (8)gio 24/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 14:20 - 16:20 - 18:56 - 20:56 (8)ven 25/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:56 - 17:56 - 19:56 - 20:20 (8)sab 26/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 14:56 - 15:20 - 17:20 - 19:20 (8)dom 27/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 15:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 (8)lun 28/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 16:20 - 17:56 - 18:20 - 20:20 (8)mar 29/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:20 - 17:20 - 19:20 - 20:56 - 23:20 (9)mer 30/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 14:56 - 16:56 - 18:56 - 20:20 - 22:56 (9)gio 31/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:56 - 23:56 (9)ven 01/06 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:20 - 17:20 - 17:56 - 19:56 - 22:56 (9)sab 02/06 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:56 - 18:20 - 18:56 - 20:56 - 23:56 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: RPD 90.9 / 100.6 TV-VE-VIData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 14:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 (8)20/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:20 (8)21/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:20 - 15:56 - 17:56 - 19:56 (8)22/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 16:20 - 17:20 - 19:20 - 20:56 (8)23/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 15:20 - 17:56 - 18:20 - 20:20 (8)24/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 (8)ven 25/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:20 (8)sab 26/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:20 - 15:56 - 17:56 - 19:56 (8)27/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 14:56 - 16:56 - 17:20 - 19:20 (8)28/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:20 (8)29/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:56 - 17:56 - 19:56 - 20:56 - 22:56 (9)30/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 14:56 - 15:20 - 17:20 - 19:20 - 22:20 (9)31/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 15:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 - 23:56 (9)ven 01/06 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:56 - 17:20 - 18:20 - 20:20 - 23:20 (9)sab 02/06 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 14:20 - 16:20 - 18:56 - 20:56 - 22:56 (9)

Campagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: RPD 99.80 - 104.00 VRData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00sab 19/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:20 (8)dom 20/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:56 - 17:56 - 19:56 - 20:56 (8)lun 21/05 06:56 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:20 - 16:56 - 18:56 - 20:20 (8)mar 22/05 06:20 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 15:56 - 16:20 - 18:20 - 20:56 (8)mer 23/05 06:56 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:56 - 16:56 - 18:56 - 20:20 (8)gio 24/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:20 - 17:20 - 19:20 - 20:56 (8)ven 25/05 06:56 - 08:56 - 11:56 - 13:56 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:20 (8)sab 26/05 06:20 - 08:20 - 10:56 - 12:56 - 14:56 - 15:56 - 17:56 - 19:56 (8)dom 27/05 06:56 - 08:56 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 17:20 - 19:20 (8)lun 28/05 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:56 - 17:56 - 18:56 - 20:56 (8)mar 29/05 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:20 - 17:20 - 19:20 - 20:20 - 23:20 (9)mer 30/05 06:56 - 08:56 - 10:56 - 12:56 - 14:56 - 16:56 - 18:56 - 20:56 - 22:56 (9)gio 31/05 06:20 - 08:20 - 10:20 - 12:20 - 14:20 - 16:20 - 18:20 - 20:20 - 23:20 (9)ven 01/06 07:56 - 09:56 - 11:56 - 13:56 - 15:20 - 17:20 - 17:56 - 19:56 - 22:56 (9)sab 02/06 07:20 - 09:20 - 11:20 - 13:20 - 15:56 - 18:20 - 18:56 - 20:56 - 23:56 (9)

n. 125 spot promozionalida sabato 19 maggio a sabato 2 giugno 2018

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STUDIO PATRIZIA NOVAJRA Comunicazione | Ufficio stampa [email protected] | www.novajra.it

Tipologia: radioMedia: Radio ValbellunaData: 19 maggio > 2 giugno

Radio Valbellunada sabato 19 maggio a sabato 2 giugno 2018

n. 125 spot promozionali

CALENDARIO spotCampagna: MOSTRA GAETANO PESCERete: VALBELLUNAData inizio 19/05/2018 - Data fine 02/06/2018Totale passaggi: 125 - Durata 00:00:20,00

sab 19/05/2018 07:55 - 09:35 - 11:15 - 12:55 - 14:35 - 16:15 - 17:35 - 18:55 (8)dom 20/05/2018 07:15 - 08:55 - 10:35 - 12:15 - 14:15 - 15:35 - 17:15 - 18:35 (8)lun 21/05/2018 08:15 - 09:55 - 11:35 - 12:55 - 13:55 - 15:15 - 16:35 - 18:15 (8)mar 22/05/2018 07:15 - 09:15 - 10:55 - 12:35 - 14:35 - 16:15 - 17:35 - 18:55 (8)mer 23/05/2018 07:35 - 08:55 - 10:15 - 11:55 - 14:15 - 15:35 - 17:15 - 18:35 (8)gio 24/05/2018 07:15 - 09:15 - 11:15 - 12:55 - 13:55 - 15:15 - 16:35 - 18:15 (8)ven25/05/2018 07:35 - 08:55 - 10:15 - 12:15 - 14:35 - 16:15 - 17:35 - 18:55 (8)sab 26/05/2018 07:55 - 09:35 - 11:15 - 12:55 - 14:15 - 15:35 - 17:15 - 18:35 (8)dom 27/05/2018 07:15 - 08:55 - 10:35 - 12:15 - 13:35 - 15:15 - 16:35 - 18:15 (8)lun 28/05/2018 08:15 - 09:55 - 11:35 - 12:55 - 14:35 - 16:15 - 17:35 - 18:55 (8)mar 29/05/2018 07:15 - 09:15 - 10:55 - 12:35 - 14:15 - 15:35 - 17:15 - 18:35 - 20:15 (9)mer 30/05/2018 07:35 - 08:55 - 10:15 - 11:55 - 13:35 - 15:15 - 16:35 - 18:15 - 21:15 (9)gio 31/05/2018 07:15 - 09:15 - 11:15 - 12:55 - 14:35 - 16:15 - 17:35 - 18:55 - 21:55 (9)ven 01/06/2018 06:55 - 08:35 - 10:15 - 12:15 - 14:15 - 15:35 - 17:15 - 18:35 - 20:15 (9)sab 02/06/2018 07:55 - 09:35 - 11:15 - 12:55 - 13:55 - 15:15 - 16:35 - 18:15 - 21:15 (9)

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Mattino di Padova (pag. 3)Data: 20 maggio

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Tipologia: settimanaleMedia: Gioia (n. 19, pag. 17)Data: 17 maggio

Che ne dici di...

1 ... un tocco di design al polso?Cassa centrale tonda e casse aggiuntive a forma di testa d’uomo, donna e bambino. Più che un orologio,

un capolavoro numerato (100 esemplari in tutto). È firmato da Gaetano Pesce, uno degli artisti italiani più eclettici, il nuovo progetto mytime di Morellato. In ballo c’è molto più dell’ora (che si legge sul volto del

bambino). Inserendo la data di nascita o di un altro evento importante della vita, il dial centrale riporta il tempo trascorso da quel momento, fino a un massimo di 90 anni. Le teste dell’uomo e della donna, invece, riportano giorno e mese, e fanno da calendario. Se non lo compri, puoi comunque ammirarlo: è nella mostra Il Tempo

Multidisciplinare di Gaetano Pesce a Padova, Palazzo della Ragione, fino al 22/9. morellato.com

DI FEDERICA FIORI

Che Sette idee per la settimana

!

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a cura ufficio stampa Morellato

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16 EDITORIALE di Silvia Grilli e la posta di GRAZIA23 GLI INDISPENSABILI DELLA SETTIMANA

AT TUALITÀ 29 LE 10 NOTIZIE DI CUI PARLARE •I nemici di Gerusalemme • La cura di Nadia •L’Italia che non piace alle straniere •Quella porta in faccia a Monica •L’aborto non sia più una colpa •Il segreto della Juventus •Figlio mio, farò come vuoi tu •Come guarire quel dolore invisibile •Non posso vivere senza il mio pony •L’istinto di disobbedire48 E ANCHE Questa settimana50 E ANCHE WEB56 PORTFOLIO Le stelle di Cannes69 LA PROMESSA Annabelle Belmondo: «Nonno grazie, ma faccio da sola»75 VOTA IL LOOK78 PROTAGONISTE Eleonora Abbagnato: «Ho vinto anche sull ’invidia»82 L’EVENTO Venite al cinema con Grazia85 IL MAESTRO Gaetano Pesce: «Italia mia, ora pensa positivo»91 GENERAZIONI Sana, la tua libertà è anche la nostra95 RINASCITE Così ho smesso di farmi plagiare

L’ESTATE DI CUBA

L’8 È ROVESCIATO COMEIL SIMBOLO DELL’INFINITO.

E DAL 1938 GRAZIA È QUESTO:IL TUO MONDO, SENZA CONFINI.

GIOVANE PER SEMPRE.BUON COMPLEANNO, GRAZIA.

SEXYAbito fluido in jersey(Chloé). Orecchini e

collana in argento bagnato in oro con

quarzo fragola (Elise Tksiksij).

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G R A Z I A 2 2 • Sommario

Tipologia: settimanaleMedia: Grazia (n. 22, pagg. 85-86)Data: 17 maggio

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Italia mia, ora pensaPOSITIVO

Vive a New York dal 1983, ma di certo non ha dimenticato le sue radici. L’accento veneto è ben distinguibile e spesso con-clude la frase con un sonoro: «Va bèn». È Gaetano Pesce, 78 anni, architetto, designer,

artista e pensatore, protagonista a Padova di una gran-de mostra che ripercorre la sua lunghissima carriera. Il titolo è Il tempo multidisciplinare, a Palazzo della Ra-gione dal 23 maggio al 23 settembre. Per l’occasione, Pesce ha anche disegnato un particolare orologio per Morellato, realizzato in 100 esemplari numerati.

Perché ha scelto proprio Padova per la sua mostra?«È un luogo a cui sono particolarmente legato: metà della mia famiglia è veneta, l’altra metà fiorentina e in questa città ho frequentato il liceo. È un centro poco conosciuto ed è un peccato, perché è stupenda: basti pensare agli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, che può essere considerata l’inizio dell’arte occidentale; all’università, una delle più antiche e pre-stigiose del mondo; a Galileo Galilei che qui insegnò e studiò. Se Padova fosse negli Stati Uniti, sarebbe tra le mete più visitate del mondo».

Gaetano Pesce è uno dei più grandi artisti italiani. Adesso una mostra lo celebra a Padova e lui con Grazia parla dell’amore per il nostro Paese che

ha sentito più forte solo da quando vive a New YorkDI Laura Incardona

L’artista Gaetano Pesce, 78 anni.

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G R A Z I A • G A E T A N O P E S C E

IL MESSAGGIO «Ogni essere umano è unico, come il tempo che ci è concesso vivere.

Capirlo ci rende opere d’arte»E invece?«L’Italia è il primo Paese al mondo per la creatività, però la politica non riesce a investire le energie per farlo primeggiare. Moda, design, arte, cucina, paesaggio: siamo i migliori, eppure non riusciamo a comunicarlo. Soffro nel sentire quel che succede in Italia, nel vedere le difficoltà in cui si dibatte da troppo tempo. Molti anni fa ho realizzato un’opera che si intitola L’Italia in croce. È la sagoma del nostro Paese sanguinante, croce-fissa come Gesù Cristo: esprimeva il mio rifiuto verso il fatto che l’Italia continui a essere denigrata, non va-lorizzata, sfruttata. C’è troppa negatività che non fa bene a nessuno e demolisce il Paese. Da lontano mi rendo conto che le cose non sono cambiate: i politici ancora non capiscono che devono essere al servizio dei cittadini e non solo pensare al loro tornaconto. Corria-mo il rischio di vivere una crisi come la Grecia».È per questo che ha scelto di abitare a New York?«Sono sempre stato un curioso: ho abitato a Londra, a Parigi, a Helsinki, in Finlandia, che in quel periodo era il centro più all’avanguardia per quel che riguarda l’ar-chitettura. Poi ho scelto New York, che è la capitale del mondo. Ha la capacità di far capire dove stiano andan-do il tempo, le tendenze. Basta osservare le persone per strada per comprendere in che direzione si stia muo-vendo il futuro. E poi è una città-servizio: qui si trova facilmente tutto quello di cui hai bisogno quando ne hai bisogno. E questo è il motivo che giustifica l’esisten-za delle metropoli, che devono essere un servizio utile alle persone».Ma non le manca mai il suo Paese?«Per fortuna no, perché torno ogni mese. Le aziende migliori nel mondo del design sono italiane e continuo a collaborare con i marchi di casa nostra».Come sarà la mostra Il tempo multidisciplinare?«L’allestimento è innovativo perché credo che il modo in cui si espone debba essere originale, per provocare la curiosità di chi guarda. Per questo i percorsi sono ca-suali, non seguono un andamento cronologico. Ci sono varie pedane, che servono da piedistallo per l’opera, ma potranno essere aperte attraverso sportelli per scoprire

altri oggetti all’interno. Sono in mostra progetti archi-tettonici originali, modellini di oggetti realizzati e

di esperimenti mai messi in produzione, disegni, prove di materiali innovativi: più di 200 pez-

zi che ripercorrono 60 anni di carriera. Ci sarà anche una versione gigante della

poltrona Up. È alta quattro metri ed

è coperta di abiti femminili di diverse epoche e luoghi e attorniata da sei colonne sulle quali troneggiano le teste di belve feroci. Rappresenta la condizione delle donne, che soffrono da sempre per diverse ragioni: nei Paesi avanzati ci sono la violenza maschile, la disparità di salario e la non riconoscibilità del loro ruolo, in altre zone del mondo la situazione è anche peggiore. Tutto dipende dall’uomo che ha paura di perdere il proprio potere. Invece di collaborare per un mondo migliore, i maschi impongono il loro ruolo dominante. Questa poltrona è stata il primo oggetto di design che ha avuto questa componente di critica sociale. Un tempo il design era solo estetico, ora non può essere muto, deve parlare dei problemi. Si può disegnare una sedia comoda, ma si deve realizzare una sedia che fa anche pensare. Ho ideato il primo modello di questa poltrona nel 1969: l’anno prossimo, per festeggiare i suoi 50 anni, molti musei la celebreranno, per esempio il Louvre di Parigi. Purtroppo il tema che affronta è ancora tragicamente attuale».Il titolo dell’esposizione propone uno dei temi che l’affa-scinano: il tempo.«Il tempo per me è una presenza importante. Da sem-pre rifletto sul tema dell’unicità: ogni essere umano è diverso. Per questo produco oggetti simili, ma mai ugua-li, proprio come noi. Anche il tempo è considerato uno standard, ma non si ripete ed è personale. Nel 1975, per una mostra a Parigi ho dedicato una sala a questa idea. Avevo creato un macchinario con un’unica lancetta, che per completare il giro del quadrante avrebbe impiegato 80 anni, la durata della vita media di un essere umano. Con Morellato, adesso, sono riuscito a realizzare un orologio che riporta questo concetto: è composto da tre casse, che rappresentano la testa di un uomo, di una donna e di un bambino. Inserendo la data di nascita o di qualsiasi altro evento significativo, la cassa centrale indica il tempo trascorso da quel momento, fino a un massimo di 90 anni. Le teste dell’uomo e della donna riportano il giorno e il mese corrente, mentre quella del bambino indica l’orario e, in senso figurato, il futuro. Abbiamo impiegato tre anni di lavoro per realizzarlo: Massimo Carraro, presidente di Morellato, ama la sfida e l’innovazione, come spesso succede agli imprenditori italiani. Con questo orologio, che si chiama MyTime, voglio combattere l’idea che la vita sia qualcosa di piat-to e di standardizzato. Ogni essere è diverso, unico, come il tempo che ci è concesso vivere. Capirlo ci rende opere d’arte». ■

L’orologio di Gaetano Pesce per Morellato.

a cura ufficio stampa Morellato

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Tipologia: webMedia: www.exibart.comData: 17 maggio

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Tipologia: webMedia: ad.vfnetwork.itData: 15 maggio

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Tipologia: webMedia: www.internimagazine.itData: 15 maggio

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Tipologia: quotidianoMedia: Il Giornale (pag.30)Data: 6 maggio

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Tipologia: quotidianoMedia: La Repubblica (pag. 29)Data: 5 maggio

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Tipologia: mensileMedia: Artribune (n. 43)Data: maggio - giugno

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Affissioni | Gaetano Pesce: il Tempo Multidisciplinare

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Comunicato stampa n. 222 maggio 2018

COMUNICATO STAMPA

GAETANO PESCE - IL TEMPO MULTIDISCIPLINAREPadova, Palazzo della Ragione, 23 maggio - 23 settembre 2018

Eclettico, ardito sperimentatore, attore cosmopolita nel teatro del nostro tempo. Padova celebra Gaetano Pesce, uno dei massimi esponenti della creatività contemporanea nel mondo, con una grande retrospettiva ospitata dal 23 maggio al 23 settembre 2018 nel maestoso Palazzo della Ragione, che proprio nel 2018 festeggia gli ottocento anni. La mostra è promossa e prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il contributo di Morellato e dello sponsor tecnico Saviola.

“Il tempo multidisciplinare” è il titolo scelto dal geniale architetto-designer-artista per l’occasione.Il ritorno di Pesce a Padova, dove si è formato e ha mosso i primi passi come scultore nel "Gruppo N”, avviene nel segno della multidisciplinarità, un approccio che ha caratterizzato tutta la sua produzione artistica. Pesce è infatti un creatore senza etichette, un ideatore eclettico in moto perpetuo in grado di spaziare dall’architettura al design, dalla musica, con la sua “Canzone dello Yeti” (prodotta dalla Rca nel 1959) alla moda, con le scarpe Melissa, calzature in plastica altamente personalizzabili per uno stile diverso per ogni donna. La cifra artistica della multidisciplinarità - come egli stesso ha più volte sottolineato, è un’idea che viene da lontano, che Pesce ha appreso dalla ricchezza progettuale rinascimentale. Certamente con le dovute differenze di linguaggio, ma mosso dalla stessa curiosità di esplorare il pensiero creativo, abbandonando le barriere di separazione tra le varie discipline. Ed è proprio la curiosità, come stimolo intellettuale, come motore all’innovazione, come sperimentazione di nuovi materiali e forme e come riflessione sui valori della contemporaneità e su quelli incarnati da un luogo, il filo conduttore di tutta la mostra.

L’esposizione proporrà un ricco corpus di opere, oltre 200, che attraversano 60 anni di carriera, in un peculiare percorso, pensato per un’esperienza personalizzata e priva di vincoli temporali nel territorio della curiosità: “Questa, il cui simbolo è il punto di domanda, indaga lo sconosciuto (e non il contrario perché esso è già rivelato)”, spiega il designer. Ogni angolo della mostra è stato ideato da Pesce per invitare lo spettatore a esplorare attivamente il suo mondo multidisciplinare, passeggiando tra le pedane di diverse altezze e dimensioni dove sono alloggiate le opere, distribuite di proposito senza ordine cronologico, lasciate alla mercé della sua curiosità. I diversi cammini sono un'occasione per illustrare i temi che caratterizzano il pensiero creativo di Gaetano Pesce, il cui lavoro è un costante inno alla contaminazione. Ogni pedana non solo servirà da piedistallo per un’opera, ma avrà una sezione “interna” che potrà essere aperta per scoprire le altre opere che custodisce.

L’allestimento è studiato per rendere unica l’esperienza della visita: ciascuno potrà scegliere il proprio personalissimo percorso tra opere storiche, icone del secolo scorso, progetti architettonici originali, modellini di sedie ospitate nei più importanti musei del mondo e modelli-esperimenti mai divenuti prodotti finiti. Ma

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Comunicato stampa n. 222 maggio 2018

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anche disegni, prove di materiali innovativi, lampade con messaggi sociali, poltrone che commentano la realtà del nostro tempo e armadi che raccontano una storia. Tutto questo è il mondo di Gaetano Pesce, che mette la curiosità anche al centro di due progetti architettonico urbanistici di grande originalità e spessore dedicati a Padova: Passeggiata per Padova, 2015 e Padova onora Galileo, 2015, che verrà presentato per la prima volta al pubblico in occasione della mostra.

Naturalmente non mancheranno le opere più celebri del designer, come la poltrona fuori scala UP 5&6 (4 metri di altezza), vestita di abiti femminili provenienti da diverse epoche e luoghi e attorniata da sei colonne sulle quali figurano le teste di sei belve feroci. Una seduta di quasi mezzo secolo fa, ma dal significato attualissimo, che denuncia un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso: le paure dell'uomo che si trasformano in violenza sulle donne (installazione resa possibile dal contributo di Gobbetto resine).

E ancora un progetto inedito, mytime, nato nel lontano 1974, ai tempi della mostra “Le Futur est peut-etre passe”, quando Pesce rifletteva sul tempo come fattore irripetibile e proponeva un grande ingranaggio con una sola lancetta che con un giro completo segnava il tempo ideale della vita (80 anni). Grazie alla natura innovatrice e all’apertura alla sperimentazione dell’imprenditore Massimo Carraro, questo progetto è stato ripreso da Pesce con la creazione di mytime, un orologio che riconosce al tempo il suo vero essere, la sua qualità personale.

All’esterno del Palazzo della Ragione, come continuum del dialogo dell'artista con la città tanto cara, svetteranno due delle sue opere più imponenti: la "Maestà Tradita", una scultura che ricorda ancora la sofferenza della donna “martire”, e la celebre “Italia in Croce”, del 1978, un lavoro che rappresenta la sofferenza del nostro Paese a fine anni '70, a causa della negatività e del pessimismo di molti dei suoi cittadini e dirigenti e di una classe politica insoddisfacente.

Ufficio stampa Studio Novajra: Patrizia Novajra 335 6688233 | Daniela Sartogo 342 8551242 Giulia Basso 349 3117889 - [email protected]

INFORMAZIONI GENERALI SULLA MOSTRAGAETANO PESCE. IL TEMPO MULTIDISCIPLINAREdal 23 maggio al 23 settembre 2018 a Palazzo della Ragione, Padova

Orario: dalle ore 9.00 alle ore 19.00. Aperto il 15 agosto, chiuso il lunedì.

Biglietti: intero euro 10,00; ridotto euro 8,00 (over 65, gruppi di almeno 10 unità, giovani dai 18 ai 25 anni); ridotto speciale 4,00 (dai 6 ai 17 anni e scuole); gratuito (bambini fino a 5 anni, portatori di handicap e loro accompagnatore, giornalisti nell’esercizio delle loro funzioni).

Nel corso della mostra potranno essere avviate promozioni e convenzioni.

Visite guidate: a cura di ImmaginArte e Rossodimarte Gruppi ( max 25 persone) € 100,00, scuole € 70,00 Info e prenotazioni: ImmaginArte tel. 049 8719255

Per informazioni: + 39 049 8205006 - www.padovacultura.itProduzione e Comunicazione mostra: edm productions

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Comunicato stampa n. 116 maggio 2018

COMUNICATO STAMPA

Eclettico, ardito sperimentatore, attore cosmopolita nel teatro del nostro tempo. Padova celebra Gaetano Pesce, uno dei massimi esponenti della creatività contemporanea nel mondo, con una grande retrospettiva ospitata dal 23 maggio al 23 settembre 2018 nel maestoso Palazzo della Ragione, che proprio nel 2018 festeggia gli ottocento anni. La mostra è promossa e prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il contributo di Morellato e dello sponsor tecnico Saviola.“Da anni Padova attendeva il ritorno di Gaetano Pesce – dice il Sindaco Sergio Giordani –. Finalmente si realizza un grande sogno per la città”.

“Pesce è un rabdomante dell’immaginario”, prosegue l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio, “ha abbattuto i confini tra arte, architettura e design in un equilibrio perfetto tra figurazione e funzione. Ospitiamo questo omaggio alla sua opera nel magnifico Salone affrescato del Palazzo della Ragione, uno dei simboli di Padova urbs picta”.

“Il tempo multidisciplinare” è il titolo scelto dal geniale architetto-designer-artista per l’occasione.Il ritorno di Pesce a Padova, dove si è formato e ha mosso i primi passi come scultore nel “Gruppo N”, avviene nel segno della multidisciplinarità, un approccio che ha caratterizzato tutta la sua produzione artistica. Pesce è infatti un creatore senza etichette, un ideatore eclettico in moto perpetuo in grado di spaziare dall’architettura al design, dalla musica, con la sua “Canzone dello Yeti” (prodotta dalla Rca nel 1959) alla moda, con le scarpe Melissa, calzature in plastica altamente personalizzabili per uno stile diverso per ogni donna. La cifra artistica della multidisciplinarità - come egli stesso ha più volte sottolineato, è un’idea che viene da lontano, che Pesce ha appreso dalla ricchezza progettuale rinascimentale.Certamente con le dovute differenze di linguaggio, ma mosso dalla stessa curiosità di esplorare il pensiero creativo, abbandonando le barriere di separazione tra le varie discipline. Ed è proprio la curiosità, come stimolo intellettuale, come motore all’innovazione, come sperimentazione di nuovi materiali e forme e come riflessione sui valori della contemporaneità e su quelli incarnati da un luogo, il filo conduttore di tutta la mostra.

L’esposizione proporrà un ricco corpus di opere, oltre 200, che attraversano 60 anni di carriera, in un peculiare percorso, pensato per un’esperienza personalizzata e priva di vincoli temporali nel territorio della curiosità: “Questa, il cui simbolo è il punto di domanda, indaga lo sconosciuto (e non il contrario perché esso è già rivelato)”, spiega il designer. Ogni angolo della mostra è stato ideato da Pesce per invitare lo spettatore a esplorare attivamente il suo mondo multidisciplinare, passeggiando tra le pedane di diverse altezze e dimensioni dove sono alloggiate le opere, distribuite di proposito senza ordine cronologico, lasciate alla mercé della sua curiosità. I diversi cammini sono un’occasione per illustrare i temi che caratterizzano il pensiero creativo di Gaetano Pesce, il cui lavoro è un costante inno alla contaminazione. Ogni pedana non solo servirà da piedistallo per un’opera, ma avrà una sezione “interna” che potrà essere aperta per scoprire le altre opere che custodisce.

L’allestimento è studiato per rendere unica l’esperienza della visita: ciascuno potrà scegliere il proprio personalissimo percorso tra opere storiche, icone del secolo scorso, progetti architettonici originali, modellini di sedie ospitate nei più importanti musei del mondo e modelli-esperimenti mai divenuti prodotti finiti. Ma

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anche disegni, prove di materiali innovativi, lampade con messaggi sociali, poltrone che commentano la realtà del nostro tempo e armadi che raccontano una storia. Tutto questo è il mondo di Gaetano Pesce, che mette la curiosità anche al centro di due progetti architettonico urbanistici di grande originalità e spessore dedicati a Padova: Passeggiata per Padova, 2015 e Padova onora Galileo, 2015, che verrà presentato per la prima volta al pubblico in occasione della mostra.

Naturalmente non mancheranno le opere più celebri del designer, come la poltrona fuori scala UP 5&6 (4 metri di altezza), vestita di abiti femminili provenienti da diverse epoche e luoghi e attorniata da sei colonne sulle quali figurano le teste di sei belve feroci. Una seduta di quasi mezzo secolo fa, ma dal significato attualissimo, che denuncia un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso: le paure dell’uomo che si trasformano in violenza sulle donne (installazione resa possibile dal contributo di Gobbetto resine).

E ancora un progetto inedito, mytime, nato nel lontano 1974, ai tempi della mostra “Le Futur est peut-etre passe”, quando Pesce rifletteva sul tempo come fattore irripetibile e proponeva un grande ingranaggio con una sola lancetta che con un giro completo segnava il tempo ideale della vita (80 anni). Grazie alla natura innovatrice e all’apertura alla sperimentazione dell’imprenditore Massimo Carraro, questo progetto è stato ripreso da Pesce con la creazione di mytime, un orologio che riconosce al tempo il suo vero essere, la sua qualità personale.

All’esterno del Palazzo della Ragione, come continuum del dialogo dell’artista con la città tanto cara, svetteranno due delle sue opere più imponenti: la Maestà Tradita, una scultura che ricorda ancora la sofferenza della donna “martire”, e la celebre Italia in Croce, del 1978, un lavoro che rappresenta la sofferenza del nostro Paese a fine anni ‘70, a causa della negatività e del pessimismo di molti dei suoi cittadini e dirigenti e di una classe politica insoddisfacente.

UFFICIO STAMPA STUDIO NOVAJRA: PATRIZIA NOVAJRA 335 6688233DANIELA SARTOGO 342 8551242 GIULIA BASSO 349 [email protected]

INFORMAZIONI GENERALI SULLA MOSTRA

GAETANO PESCEIL TEMPO MULTIDISCIPLINAREdal 23 maggio al 23 settembre 2018 a Palazzo della Ragione, Padova

orario: dalle ore 9.00 alle ore 19.00 aperto il 15 agostochiuso il lunedì

BIGLIETTIintero: euro 10,00;ridotto: euro 8,00 (over 65, gruppi di almeno 10 unità, giovani dai 18 ai 25 anni); ridotto speciale: euro 4,00 (dai 6 ai 17 anni e scuole); gratuito (bambini fino a 5 anni, portatori di handicap e loro accompagnatore, giornalisti nell’esercizio delle loro funzioni).

Nel corso della mostra potranno essere avviate promozioni e convenzioni.

VISITE GUIDATE: a cura di ImmaginArte e Rossodimartegruppi (max 25 persone) euro 100,00, scuole euro 70,00 info e prenotazioni: ImmaginArte tel. 049 8719255

PER INFORMAZIONI: + 39 049 8205006 - WWW.PADOVACULTURA.IT

Produzione e Comunicazioneedm productions

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