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RASSEGNA STAMPA 18 gennaio 2018

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RASSEGNA STAMPA

18 gennaio 2018

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L'evento Un'architettura di 19 metri da montare e distruggere, performance e musica. Da domani ilprogramma di avvicinamento al grande appuntamento lucano Matera , un anno di feste prima dell'anno di festa Conto alla rovescia per la Capitale europea della cultura 2019 Ida Bozzi Parte domani il conto alla rovescia per Matera Capitale della cultura 2019, e non è un modo di dire, visto

che la festa di inaugurazione dell'annata di preparazione si intitola proprio «Meno uno»: dopo giorni in cui i

laboratori per costruire i «mattoni di cartone» hanno registrato il tutto esaurito, domani e dopodomani in

piazza Vittorio Veneto i cittadini inizieranno la costruzione collettiva di un'architettura in cartone ideata

dall'artista Olivier Grossetête. Una struttura, ha spiegato alla presentazione di ieri Paolo Verri, direttore di

Matera 2019, di proporzioni consistenti, con 19 metri di altezza.

E per due giorni, domani e sabato, intorno al «rituale» di costruzione - e successiva distruzione e riciclo -

dell'architettura (un po' quel che succede durante la tradizionale Festa della Bruna di Matera, con la

realizzazione e l'assalto dei carri di cartapesta) si svolgeranno eventi e concerti: ultime novità annunciate,

domani alle 19.19 la scalata del «monumento» da parte del danzatore Antoine Le Menestrel,

accompagnato in musica da Max Casacci e Ninja dei Subsonica.

Il tutto in una città che la settimana scorsa il «New York Times» ha raccomandato al terzo posto assoluto

tra le 52 località da visitare quest'anno nel mondo. «C'è stata una crescita straordinaria del turismo in questi

anni - illustra Paolo Verri - ed è un punto di forza che ci stimola a dare una dimensione regionale, non solo

cittadina, al nostro lavoro. Matera è un esempio di come creare nuove forme di turismo, non solo

tradizionale ma di produzione culturale». Analoga citazione, ricorda il direttore, è venuta dalla storica guida

Lonely Planet , che ha incluso Matera tra le 10 città da visitare nel mondo.

Sabato la festa «Meno uno» proporrà una mattinata di presentazione al pubblico del 50% del programma

di Matera 2019, già pronto («a differenza di ciò che hanno fatto altre città europee», precisa Verri): i primi

27 progetti, realizzati dalla scena creativa lucana, con un budget complessivo di 5,7 milioni di euro, saranno

raccontati al pubblico dai rispettivi project leader. Si va dalle rassegne musicali che indagano il rapporto con

la tradizione lucana alle performance sull'integrazione, dai lavori teatrali sulla storia della città (il famoso

comizio del '48 in cui Togliatti definì la situazione dei Sassi «vergogna nazionale»), ai progetti dedicati al

cinema, alle risorse tradizionali come il pane e a quelle d'avanguardia come architettura e scienza.

Altri 23 progetti europei sono in preparazione (budget: 6 milioni) mentre sono già note le 4 mostre del 2019

artistico cittadino: Ars Escavandi. Matera e le città del mondo rupestre a cura di Pietro Laureano, che verrà

inaugurata per prima il 20 gennaio 2019; Rinascimento Riletto. L'arte italiana raccontata con gli occhi del

Mediterraneo , curata da Marta Ragozzino (dal 21 aprile 2019); la mostra dedicata a Pitagora e curata da

Piergiorgio Odifreddi (dal 21 giugno 2019) e Osservatorio dell'Antropocene sui cambiamenti dell'habitat

umano, a cura del fotografo Armin Linke.

Proprio un'immagine della mostra di Linke è stata anticipata in anteprima sulla copertina de «la Lettura»

319; nello stesso numero del supplemento, Dora Albanese, scrittrice materana, ha intervistato tre giovani

concittadini, tra i primi diciottenni del Millennio.

Inoltre ci saranno cinque percorsi turistici, pensati in sintonia con i temi di Matera 2019: Futuro remoto ;

Continuità e rotture ; Utopie e distopie ; Radici e percorsi ; e Riflessioni e connessioni , per conoscere i

luoghi e il patrimonio artistico e culturale. In programma un passaporto di «cittadino temporaneo» per i

visitatori.

Già annunciata l'inaugurazione di Matera Capitale, il 19 gennaio 2019: una «festa di paese di proporzioni

inedite» con bande musicali da tutti i 131 Comuni della Basilicata, altre 20 dalle Regioni italiane e 27 da

tutta Europa. Per la chiusura, il 20 dicembre 2019, la città collaborerà con il Longplayer Trust , un

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 18/01/2018 5

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componimento musicale della durata di mille anni (iniziato nel 1999) con concerto finale diretto dall'ideatore

Jem Finer.

«Per il 2019 proporremo - illustra Verri - 50 progetti culturali, uno a settimana, oltre alle mostre e alle altre

iniziative. L'anno si chiuderà con l'Open culture festival, a dicembre 2019, una festa delle culture

contemporanee e un rilancio per gli anni successivi». E nel 2018? «Il 19 febbraio 2018 ci sarà la

presentazione dei volontari - illustra Verri -, il 19 marzo quella delle iniziative online, il 19 aprile la

presentazione di un progetto sui giardini, il 19 maggio l'evento dedicato a lettura e letteratura. E il 19 giugno

sarà presentato il resto del programma».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BERTHOLD STEINHILBER/LAIF/CONTRASTO

Le tappeNelle foto, dall'alto: Aurelia Sole (1957), presidente della Fondazione Matera - Basilicata 2019, è rettrice

dell'Università degli Studi della Basilicata; Paolo Verri (1966), direttore generale della Fondazione Matera -

Basilicata 2019 La festa Meno uno si svolgerà a Matera, in piazza Vittorio Veneto, nelle giornate di domani

e di dopodomani; domani, a partire dalle ore 10.30 i cittadini inizieranno

a costruire un'architettura ideata dall'artista Olivier Grossetête, che verrà scalata alle 19.19 dal danzatore-

arrampicatore Antoine Le Menestrel, accompagnato da Max Casacci e Ninja dei Subsonica La festa

continua sabato 20 gennaio: dalle 10.30 sarà presentato il primo 50% del programma di Matera 2019, in

una mattinata condotta da Filippo Solibello e Doris Zaccone;

dalle 15.30,

i cittadini smonteranno

l'architettura

Foto:

www.corriere.it/cultura

Foto:

Il conto alla rovescia per Matera 2019 inizia il 19 e 20 gennaio

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18/1/2018 Gardaland aprirà il 29 marzo: protagonista Peppa Pig | www.lagenziadiviaggi.itwww.lagenziadiviaggi.it

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Gardaland aprirà il 29 marzo: protagonista PeppaPigby Redazione | 17 gennaio 2018 12:53

Conto alla rovescia per la stagione 2018 di Gardaland Resort, al via dal giovedì di Pasqua 29 marzo, condieci giorni in più di apertura rispetto allo scorso anno. Grande novità è l’area a tema Peppa Pig Land, con la possibilità di incontrare dal vivo i personaggi evisitare la loro casa, e con tre nuove attrazioni – la Mongolfiera di Peppa Pig, il Trenino di Nonno Pig el’Isola dei Pirati – realizzate grazie alla partnership globale tra Merlin Entertainments (di cui Gardaland faparte) ed Entertainment One (eOne), proprietario del brand.

«In Italia Peppa Pig è amatissima dai bambini e molto apprezzata anche dagli adulti perché portatrice diimportanti valori educativi, in primis quello della famiglia – spiega Aldo Maria Vigevani, ceo di Gardaland–Il nostro team ha lavorato per creare un’area davvero coinvolgente, una destinazione magica e memorabilenella quale personaggi e ambientazioni presenti nel cartone animato possano rivivere nel parco per regalarealle famiglie un’esperienza indimenticabile».

Tra le new entry c’è, poi, un nuovo filmato in 4D a Time Voyagers: una potente storia cinematografica adalta tensione, esaltata da effetti speciali che farà vivere un’avventura al cardiopalma tra i grattacieli diun’importante città americana. E mentre si rinnova l’attrazione I Corsari con effetti di video-mapping inalcuni tratti del percorso, arriva l’app Adrenaline-Powered People, che cattura oggetti in movimento nelperimetro delle cinque attrazioni più adrenaliniche: Oblivion, Raptor, Blue Tornado, Shaman e SpaceVertigo. L’abilità sarà individuare e catturare i “superpoteri”, ovvero cinque oggetti tridimensionali checaratterizzano ciascuna attrazione. In palio, ogni giorno, ricchi premi.

Cambia anche la programmazione degli show. Al Gardaland Theatre sarà in scena un medley di musical diBroadway; al Palatenda sarà proposto un nuovo spettacolo legato a nebulose, galassie e paradisi inesploratitra scrosci d’acqua, fuoco e lava, luci e colori fluorescenti, musica e la coinvolgente coreografia del corpo diballo.

E non mancheranno anche quest’anno aperture ed eventi speciali. Dal 7 al 22 aprile è in programmaGardaland Magic Circus che animerà il parco con clown, acrobati, trampolieri, fanfare e parate conPrezzemolo in costume da direttore di circo. Altro evento da non perdere: Gardaland Night is Magic, dal 16giugno (Notte Bianca con apertura fino all’1 di notte) al 9 settembre; ben 86 giornate con il parco apertodalle 10 alle 23. Dal 15 al 30 settembre sarà, invece, la volta dell’Oktoberfest, mentre Gardaland MagicHalloween inizierà il 6 ottobre e culminerà con l’Halloween Party il 31 ottobre (apertura fino a mezzanotte),fino al lungo ponte di Ognissanti dal 1° al 4 novembre. La stagione 2018 si concluderà con la Magic Winterche inizierà con il ponte dell’Immacolata, proseguirà nei giorni 15-16 dicembre, dal 22 al 24 dicembre, finoall’apertura ininterrotta dal 26 dicembre al 6 gennaio.

La prossima stagione festeggia 10 anni Gardaland Sea Life Aquarium. Tra le new entry dell’acquario, ilPesce Napoleone e la sala cinema interattiva completamente trasformata. E per celebrare il compleanno,durante tutto il 2018 saranno organizzate attività sempre nuove tra cui un concorso, eventi speciali, caccia altesoro, ingresso gratuito all’Acquario per i nati nel 2008 (nel mese del loro compleanno), promozioni per lescuole, sorprese e attività dedicate ai bambini. Dal 29 marzo l’acquario sarà aperto tutti i giorni dalle 10 alle18.

Sul fronte dell’ospitalità, Gardaland Hotel, avrà due nuove camere dedicate a Peppa Pig con la maialina cheaccompagnerà i bambini a cena nell’area tematizzata in una sala del Wonder Restaurant. Prevista ilpacchetto speciale Gardaland Happy Easter che comprendo: allestimento welcome il giorno dell’arrivo (incamera palloncini colorati, un Prezzemolo-peluche, striscione e spilla personalizzati), 2 pernottamenti incamera doppia Classic (letto matrimoniale e divano letto idoneo a due bambini dai 3 ai 12 anni), primacolazione a buffet, due cene a buffet con bevande incluse, uova pasquali con sorpresa di Prezzemolo e deisuoi amici (in camera, uno per ogni bimbo prenotato pagante); e 1 biglietto combinato per ogni persona che

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18/1/2018 Gardaland aprirà il 29 marzo: protagonista Peppa Pig | www.lagenziadiviaggi.itwww.lagenziadiviaggi.it

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comprende 2 giorni a Gardaland Park + 2 giorni a Gardaland Sea Life Aquarium. Il costo del pacchetto perdue adulti e un bambino 3-12 anni parte da 403 euro a notte, con possibilità di acquistarlo fino al 31 marzo.

Novità anche per i clienti fedeli. Chi rinnoverà l’abbonamento entro il 15 aprile parteciperà al concorsoAbbonati a puoi vincere la Florida. In palio una Nintendo Switch a settimana e il super-premio finale conun soggiorno per tutta la famiglia a Legoland Florida.

Novità assoluta è l’abbonamento Junior per gli ospiti fino a 6 anni. Proposto al prezzo di 49 euro, oltre aivantaggi base, prevede un gadget di Peppa Pig, uno sconto del 20% sull’acquisto di articoli a tema Peppa, unincontro in esclusiva con la maialina e Prezzemolo nel giorno del compleanno del bambino.

Gardaland sarà aperto ininterrottamente dal 29 marzo al 4 novembre con la possibilità di acquistare biglietticombinati a un prezzo speciale per Gardaland Park e a Sea Life Aquarium. Il parco sarà aperto dalle 10 alle17 nei giorni infrasettimanale fino al 15 giugno; dalle 10 alle 18 il sabato, la domenica, i ponti e le festività.

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18/1/2018 A Firenze Convention Bureau lo sviluppo del congressuale in Toscana | TTG Italia

https://www.ttgitalia.com/stories/eventi/139274_a_firenze_convention_bureau_lo_sviluppo_del_congressuale_in_toscana/ 1/2

A FirenzeConventionBureau losviluppo delcongressualein Toscana

EVENTI 17/01/2018 15:48

INCOMING 31/12/2017 09:13

Toscana, approvato il Piano dipromozione per il 2018: le linee diintervento

INCOMING 05/01/2018 12:46

Firenze scommette sul congressuale:sei nuovi eventi in calendario

ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO

PUBBLICITÀ

Un investimento di oltre 150mila euro distribuiti su tre anni per rilanciare il segmentocongressuale in Toscana. Si basa su questi presupposti l’accordo siglato tra ToscanaPromozione Turistica e Firenze Convention Bureau.

Con questa intesa Fcb diventa ilbraccio operativo dell’agenziaregionale e scommettesullo sviluppo di eventi chepossano garantire un importantericaduta economica per tutto ilterritorio.

Nella prima fase Firenze ConventionBureau ridefinirà gli standardqualitativi a cui dovranno risponderedestinazioni e imprese legate alsettore in base alle direttive Enit ecreare un nuovo database di fornitorie buyer. Nel corso del triennio, poi, èprevista la partecipazione ad almeno6 fiere ed eventi e l’organizzazione di9 fam trip.

“Il nostro obiettivo – sottolinea ildirettore Fcb Carlotta Ferrari (nellafoto) – sarà di fare conoscere ivantaggi che la Toscana può offrireper tutto il mondo del turismo Mice,promuovendo in tutte le occasioni leeccellenze e le caratteristiche unichedel nostro territorio”.

Leggi anche: Mice & Eventi

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18/1/2018 A Firenze Convention Bureau lo sviluppo del congressuale in Toscana | TTG Italia

https://www.ttgitalia.com/stories/eventi/139274_a_firenze_convention_bureau_lo_sviluppo_del_congressuale_in_toscana/ 2/2

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Gli adv diventano Spain Specialist OUTGOING La strategia dell'ente del turismo spagnolo in Italia, illustrata dal direttore Jorge Rubio Navarro:« Turismo di qualità, offerta diversificata e formazione per gli agenti» A.L. Con Spain Specialist prende forma l'operazione promo-commerciale che l'ente del turismo spagnolo mette

in campo per consolidare il mercato italiano e, in particolare, assicurare al proprio incoming una crescita di

quello che oggi rappresenta ancora il secondo bacino di traffico turistico in entrata più consistente e

redditizio. A parlarne è il direttore dell'ente del turismo spagnolo in Italia, Jorge Rubio Navarro ( nella foto ):

«Si tratta di una scommessa mirata perché anche sul bacino di traffico italiano vogliamo puntare su un

turismo di qualità declinato attraverso una forte diversificazione dell'offerta, forti del fatto che l'interscambio

turistico BelpaeseSpagna è tra i più dinamici nel mercato europeo. Con il claim La Spagna è parte di te

intendiamo attrarre i viaggiatori con molteplici esperienze uniche, capaci di destare la curiosità e l'interesse

di vari target di riferimento». L'analisi compiuta dall'ente parte da lontano mirata: il turista ideale (non solo

italiano) è un viaggiatore cosmopolita che visita monumenti e musei, ma frequenta anche gli outlet, le

librerie, i locali del buon mangiare e non bada al prezzo. «La nuova campagna promopubblicitaria - spiega

Navarro si avvarrà di ben 30 visual che spazieranno dalla cultura ai villaggi, dai monumenti al mare, dalla

Spagna moderna alla natura. Verranno diffusi quattro spot tematici tradotti in 19 lingue, rivolti a specifici

target come il viaggiatore individuale, le famiglie, l'ospite senior. Nel nuovo piano strategico e di marketing

dell'ente spiccano i must operativi del contatto con le principali agenzie del territorio, un programma di

formazione per personalizzare la promozione, una strategia di marketing online e azioni mirate con la

stampa italiana». Nello specifico, sono previsti una serie tutta la Penisola che ad aprile 2018 toccheranno le

piazze di Roma, Firenze, Verona e Torino. C'è, poi, un calendario di webinar per agenti di viaggi con

approfondimenti sulle regioni di Valencia, Galizia, Paesi Baschi, Madrid e Andalusia; e infine una

piattaforma per la formazione continua con la formula del campus che mira ad assicurarsi sul mercato dei

veri e propri Spain Specialist; e contenuti speciali per gli agenti di viaggi nei canali social dell'ente. «Il

programma Spain Specialist - sottolinea prevede una serie di benefit a disposizione degli operatori

specializzati, come un certificato che attesta la preparazione speciale, inviti a particolari eventi, accesso a

informazioni personalizzate, priorità nella partecipazione a roadshow, summit per gli specialist previsto a

Bilbao, contatti diretti con il trade spagnolo e priorità negli inviti ai famtrip». Il governo spagnolo, tra l'altro,

ha già pianificato forti investimenti sulla sicurezza, per attenuare quanto possibile la psicosi terrorismo dopo

l'attentato di agosto sulle Ramblas a Barcellona.

Foto: Al via i roadshow con tappe a Roma, Verona, Firenze e Torino ad aprile. E benefit per gli specialisti

18/01/2018Pag. 8 N.1 - 17 gennaio 2018 L'Agenzia di Viaggi

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SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 18/01/2018 30

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ospitalità Aman progetta un hotel e 20 residenze esclusive P. De. C'è chi continua a credere nel mercato newyorkese, unendo la platea dei turisti a quella degli acquirenti

immobiliari. Il gruppo dell'ospitalità Aman, fondato da Adrian Zecha e passato poi di proprietà a Vladislav

Doronin, ha di recente annunciato l'apertura di Aman New York per il 2020 nell'iconico Crown building, che

si trova all'incrocio tra Fifth Avenue e la 57esima strada. Nuova destinazione che si unisce alle 32 esistenti

in 20 Paesi del mondo. La realizzazione riguarda quindi un hotel a Manhattan in cui troveranno spazio non

solo cameree suite (83 ne sono previste in tutto, a partire da 70 metri quadrati, ognuna con romantico

camino), ma anche le prime Aman residences in una città. Si tratta di una collezione di sole 20 residenze

esclusive - già in vendita ma per le quali la società non rende noti i prezzi - destinate a una clientela

internazionale di alto livello. L'abitazione più sontuosa sarà l'attico di cinque piani con vista sul parco. Sono

previsti anche spazi fruibili dagli abitanti di New York, che al decimo piano dell'edificio troveranno una

terrazza con vista da cui godere lo spettacolo della città. Del progetto fanno parte anche tre ristoranti - tra

cui uno basato sul concetto culinario giapponese recentemente introdotto da Aman - e una Spa di 2mila

metri quadrati che occuperà i piani 7, 8 e 9 del palazzo, mentre i primi tre piani saranno destinati al retail.

Costruito nell'anno 1921, il Crown building - affacciato sul Central park - è uno dei maggiori esempi di

architettura Beaux-Arts neoclassica nella Grande Mela ed è stato anche la prima sede del Museum of

Modern Art. La sfida sarà dunque riconvertire un gioiello dell'architettura dell'inizio del secolo scorso

sposandolo alla filosofia Aman, improntata alle origini asiatiche del gruppo. Come Aman ha fatto a Venezia,

riqualificando in maniera perfetta con un design elegante e discreto Palazzo Papadopoli su Canal Grande e

rendendolo una delle destinazioni più affascinanti al mondo. Il progetto vedrà la firma dell'architetto Jean-

Michel Gathy di Denniston, già artefice di resort Aman come Amanyara, a Turks and Caicos, Amanwana

sull'isola di Moyo in Indonesia, Aman Sveti Stefan, un'isola che nel XV secolo era una villaggio fortificato

del Montenegro, e Aman Venice. © RIPRODUZIONE RISERVATA

18/01/2018Pag. 19CASA 24 PLUS

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SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 18/01/2018 28

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IN PRIMO PIANO "IO, GIRAMONDO HO PORTATO QUI L'HOTEL HILTON" Stefano Parola La città cambia anche se la si osserva dal bancone di una reception. «Se un tempo la nostra clientela era

quasi tutta d'affari, ora c'è una presenza consistente di turisti. E sempre più stranieri», racconta Simona

Calabrese. È lei la direttrice del nuovo "DoubleTree by Hilton Turin Lingotto". pagina IX La città cambia

anche se la si osserva da dietro al bancone di una reception. «Se un tempo la nostra clientela era quasi

tutta legata al mondo degli affari, ora abbiamo una presenza consistente di ospiti che sono qui per turismo.

E la presenza di visitatori internazionali è in aumento costante», racconta Simona Calabrese. È lei la

direttrice del nuovo "DoubleTree by Hilton Turin Lingotto", il primo albergo torinese su cui la celebre catena

Hilton ha deciso di mettere uno dei propri marchi.

Da ieri il nuovo brand campeggia sulla struttura che finora era nota come Nh Lingotto Tech e per la

direttrice e il suo staff è l'inizio di una nuova avventura: «Per me non è la prima volta. Ho lavorato molto in

giro per l'Europa e mi sono toccate quasi sempre nuove aperture», racconta Simona Calabrese. Eccone

un'altra, anche se in forma un po' più morbida: «L'hotel è stato chiuso un mese ed è stato completamente

rinnovato grazie a un investimento di 3 milioni. Sono stati rifatti tutti gli arredi e i tessuti delle camere, è

stata ristrutturata la hall, è stata ampliata l'area fitness», elenca la manager del quattro stelle.

Così, dopo aver avviato alberghi a Londra e a Montecarlo, ecco per la direttrice una nuova missione, che

arriva dopo ormai più di dieci anni trascorsi nel settore alberghiero torinese: «Non solo la città è cambiata

tanto in questi anni, ma il nostro comparto è stato pressoché rivoluzionato. Oggi si può prenotare una

camera in tanti modi differenti e anche i social network ci spingono a essere molto più trasparenti»,

racconta. Tanti suoi colleghi sono assai allergici alle critiche che piovono da Tripadvisor e compagnia, lei

invece no: «Alla fine i commenti ci aiutano a migliorare e a crescere. Senza questo tipo di feedback non

sapremmo se stiamo lavorando bene o male».

Poi, per carità, i clienti ipercritici esisteranno sempre, così come quelli stravaganti: «In tutti questi anni ho

visto davvero stranezze di ogni tipo.

Non esiste un ospite uguale all'altro e di richieste curiose ne vediamo tante. Su tutto, però, prevale la

necessità di garantire riservatezza alla nostra clientela», dice la dirigente. I più esuberanti chiedono cose

tipo pasti a ogni ora del giorno o della notte o vini introvabili? «Ma no, queste sono richieste normali.

Quando siamo fuori casa abbiamo tutti al tendenza a chiedere qualcosa in più rispetto al solito. E il bello del

nostro lavoro sta proprio nell'accontentare chi arriva da noi. Nel nostro hotel abbiamo sempre cercato di

farlo nel modo più "umano" possibile». Con l'arrivo della nuova insegna le esigenze dei suoi clienti

aumenteranno ancora. Se il marchio del passato attraeva soprattutto ospiti europei, ora si passa a una

clientela più internazionale. Anche il personale dell'albergo ha dovuto aggiornarsi, in modo da fornire tutte

le risposte adeguate a chi soggiornerà al DoubleTree da oggi in poi.

«L'ospitalità è il nostro mestiere e questa è senz'altro l'opportunità per migliorarci ancora», evidenzia la

direttrice.

La vera sfida sarà soddisfare i possessori della Hilton Honors, la carta con cui la catena fidelizza i suoi

clienti più assidui: «Sono ospiti molto esigenti -spiega - perché si aspettano che gli standard di qualità

vengano rispettati in tutti gli hotel della catena». Sarà proprio questa la chiave per aumentare ancora

l'afflusso di turisti in città: «Ora anche Torino è presente nella rete di 5mila alberghi Hilton sparsi nel mondo.

Questo significa avere una visibilità molto maggiore rispetto al passato», sottolinea la direttrice del

DoubleTree Hilton.

Del resto, le potenzialità turistiche della città sono alla base dello sbarco del primo Hilton nel capoluogo

piemontese. A propiziarlo è stato un accordo tra la catena internazionale e la proprietà della struttura (la

18/01/2018Pag. 1 Ed. Torino

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 18/01/2018 9

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Lingotto Hotels del gruppo Ipi, che possiede anche l'Nh Lingotto Congress). A spiegare la base del

matrimonio è Simon Vincent, vicepresidente esecutivo e responsabile europeo di Hilton: «L'Italia è uno dei

Paesi chiave a livello turistico e Torino, famosa per essere la capitale italiana dell'industria automobilistica e

del cioccolato, è sempre di più una destinazione top».

Foto: Direttrice Simona Calabrese dirige il Double Tree Hilton al Lingotto dopo aver lavorato a Londra e

Montecarlo

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 18/01/2018 10

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INTERNAZIONALIZZAZIONE A tu per tu con il «Re» delle crociere di lusso Intervista a Manfredi Lefebvre D'Ovidio, il patron di Silversea SARA CONTESTABILE Ey uno dei nomi più noti e conosciuti nel mondo imprenditoriale marittimo nazionale e internazionale, alla

testa di una delle compagnie di crociere più prestigiose al mondo. Romano, attivo e stimato residente del

Principato di Monaco nel quale vive dall'età di 19 anni. Manfredi Lefebvre D'Ovidio é «figlio d'arte»: il padre

Antonio, avvocato di origini napoletane e scomparso nel 2011, é la celebre figura legata alla redazione del

«codice della navigazione», autore di numerose opere ancora oggi fondamentali negli studi di Diritto di

Navigazione e durante la sua vita formò anche molti fra i principali esperti di Diritto della Navigazione

italiana. La relève é passata al figlio secondogenito, oggi patron di Silversea, la compagnia di crociere di

lusso con formula «ali-inclusive», nata nel 1994 con una prima nave: la Silver Cloud. Quasi 4mila persone

lavorano per lui, con uffici sparsi in tutto il mondo ed una flotta che nel 2020 si arricchierà della nave

numero dieci, la Silver Moon, gemella della Silver Muse, varata solo nell'aprile 2017. Oggi Silversea conta

ben 950 scali in tutto il mondo ed un fatturato da 600 milioni all'anno. Presidente della Camera dello

Shipping di Monaco, Manfredi Lefebvre D'Ovidio é nel comitato esecutivo di CLIA Cruise Lines International

Association e fra i membri del Consiglio strategico per l'attrattivita'del Principato. -Espansione é stata

gloriosa, quando ero in Italia ero abbonato - esordisce cosi' Manfredi Lefebvre quando lo incontriamo nel

suo uffico, al 5° piano del Gildo Pastor Center, il complesso nel quartiere di Fontvieille, conosciuto come

«Worldtrade Center» monegasco. Ci incontra qualche ora prima di un'importante riunione di lavoro. Sfoglia

con interesse l'ultimo numero di Espansione, appena posato sul tavolo ovale in stile della piccola sala

riunioni, assieme a qualche appunto e un breve elenco di domande. Dentro il magazine c'è il reportage sul

Cluster Yachting Monaco - Certo é una rivoluzione pazzesca quella della carta stampata osserva

l'armatore. In effetti la rivoluzione di internet e i nuovi media era fra le mie domande...allora comincio con

questa, dato che ho visto che la sua pagina Fecebook personale non é aggiornata almeno dal 2014. Per

curiosità, non Le piacciono i social? «L'account Facebook l'hanno creato anni fa, ma io non sono molto

social. In generale mi interessa, perché ogni tanto qualcuno prende contatto con me tramite quello. E una

casella postale per me, a volte guardo video interessanti. Ma certo non mi metto a scrivere li della mia vita.

Dovessi mai dare un messaggio a tutti, forse, i social sono il mezzo più veloce. Ma c'è chi scrive della

propria vita, come chi si lascia con la fidanzata o chi si fa fotografare con la bottiglia di champagne in mano.

Per me sono cose lunari». I social a volte diventano ostentazione di lusso e successi. «Ostentazione di

insicurezza e solitudine direi. Per sentirsi inclusi e considerati si deve condividere e mostrare di "vivere

qualcosa" con Facebook. E triste». Anche i più giovani o giovanissimi lo fanno. Anche qui in Costa Azzurra

esiste questo fenomeno. Un imprenditore di successo come lei si é mai chiesto perché? «E una questione

di generazioni. Oggi c'è la dipendenza da Instagram, Facebook è già superato per i giovani. Sono

focalizzati sull'immediato gradimento dei loro coetanei, quello che li fa emergere dalla comunità. E una

situazione che, in parte, erode i valori. Fra i minorenni ho perfino scoperto che sono tantissimi - se non tutti

- i ragazzini che si procurano la carta d'identità falsa per poter accedere alle discoteche. A me non sarebbe

mai venuto in mente quando avevo 17 anni. C'era semplicità». Iniziamo ora a parlare del «boom delle

crociere». E letteralmente un periodo d'oro per il vostro settore e i dati confermano una crescita vorticosa.

«La crescita vorticosa ha portato a diverse "specializzazioni": oggi da una parte, in certi paesi, si sono

sviluppate marche di crociere nazionali. Per esempio in Germania la TUI e l'AIDA sono le due compagnie di

navigazione emergenti, specializzate per persone di lingua tedesca. Dall'altra parte invece c'è una

segmentazione per livello di prodotto. Ad esempio le crociere a costo più basso con più persone che

devono dividersi i servizi disponibili come la ristorazione o gli spazi piscina. La massa delle crociere é in

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lingua inglese e accolgono di tutto: persone di tutte le nazionalità. E questo si svilupperà in Cina, in quei

paesi in cui vi è una forte cultura nazionale ed una minore propensione alle lingue. Secondo tipo è per

capacità di spesa. Navi di maggiore o minore dimensione. Accolgono persone che hanno diverse capacità

di spesa sulla stessa nave. Poi ci sono le navi più piccole rivolte ad un turismo con forte capacità di spesa e

devono offrire una qualità migliore. Un'altra specializzazione é il tipo di prodotto: la crociera classica e

quella che arriva al largo di Portofino e si attracca con i tender, oppure attracca al porto di Venezia. Nel

frattempo si é sviluppato un altro tipo di crociera : quella che raggiunge le località più remote. E si scende

su gommoni andando ad esplorare spiagge, scogliere, zone particolari». I numeri di ieri e di oggi delle

crociere. Come si sono evolute? «Una volta c'erano pochi crocieristi: Smilioni e mezzo / quattro, nel 1987

mi pare. Oggi siamo sui 26 milioni e galoppiamo verso i quaranta. Accanto a questa crescita le navi si sono

evolute : una volta erano massimo 50mila tonnellate come il Titanio che era il colosso. Oggi sono da

210mila tonnellate, le stanno studiando da 240mila. La nave che sto costruendo ora (la Silver Moon ndr) é

da 41mila tonnellate. La differenza é che non é destinata a 2mila passeggeri, ma 600. Oggi le grandi navi

da crociera possono ospitare fino 5000 passeggeri con 1500 persone di servizio per un totale di 6500 /

7000 persone a bordo. Le navi Silversea ospitano 600 passeggeri con 400 persone di servizio. Quasi una

persona dedicata per ciascun passeggero. Tutto é fatto e creato per la massima qualità: inclusi i rapporti

con il personale di servizio. Abbiamo un codice di rapporti uomo/donna scritto ad esempio. Facciamo

numerosi corsi di formazione ed il nostro personale é istruito, condizione indispensabile che fa parte del

conformismo anglosassone. Siamo attenti ai metri quadrati delle cabine, degli spazi comuni, al tonnellaggio

della nave. Noi in più abbiamo il numero di destinazioni della nave: offriamo 950 destinazioni, diverse ogni

anno. 11 che significa che chi sceglie la crociera Silversea ha l'imbarazzo della scelta su dove andare.

Mentre la durata oscilla: in media tra i 9/10 giorni, a seconda delle politiche commerciali. Ma facciamo

anche il giro del mondo: é una crociera di 125/130 giorni». Ho letto che uno dei paradigmi della vostra

azienda é la "flessibilità". Ci spiega in che senso? «Cerchiamo di accomodare il cliente in tutto: ad esempio

anche se deve fare una crociera più corta. L'imbarco e lo sbarco possono essere personalizzati. All'interno

della crociera possiamo ritagliare, per chi ne ha l'esigenza, una crociera di dimensione diversa. Anche se

volesse pranzare o cenare ad ore diverse. Offriamo un servizio 24 ore su misura. La nostra tariffa "ali

inclusive" é una finalità: una scelta di spesa, unica. Dopo la quale non si deve più usare né carta né firmare

ricevute per pagare altre spese. E tutto incluso. Quando non si decide di organizzare una visita "fai da te"».

Prodotti rigorosamente italiani a bordo? «Noi cerchiamo le eccellenze. Essendo noi, Silversea, un prodotto

italiano eccellente, le aspettative dei nostri clienti sono le più alte. Avevo un grande problema: era il caffè.

Un giorno ho conosciuto gli Illy e sono riusciti ad offrirmi un ottimo caffè. Non voglio dire proprio come

quello di via del Vomero di Napoli. Ma un caffè buono. Un primo successo delle eccellenze italiane che ho

portato a bordo, circa 7/8 anni fa. Un progetto che mi fu presentato allora dalla deliziosa Daria Illy, un

successo annunciato. Oggi abbiamo a bordo diversi prodotti del Gruppo Illy, il cioccolato Domori, il gelato

Agrimontana». La fotografia dei vostri crocieristi? Avete molti clienti italiani? «Italiani pochi. Perché la

crociera di alta gamma la conoscono meno. Gli italiani che hanno una forte capacità di spesa, in genere la

maggior parte ha la seconda casa al mare o in montagna. Hanno l'abitudine di andare a sciare, di andare in

certe località di mare in cui vanno spesso. Voglio dire: gli italiani non sono gente che vive a Dusseldorf. Nel

senso che hanno già molto da quello che gli viene offerto dal nostro Paese e una minore propensione per il

nostro tipo di crociere. C'è benessere - o almeno c'era - e l'abitudine di andare nella seconda casa, ad

esempio in Sardegna, o Porto Èrcole per i romani, Santa Margherita per i milanesi. C'è una tradizione

profondamente diversa di vacanza. Inoltre hanno la caratteristica di prenotare le vacanze molto tardi e noi

siamo già pieni, prenotando tutti nello stesso periodo: agosto e Natale. Stessa cosa che vale per la

Germania, nel mese di luglio». E quindi qual é la sua clientela più affezionata? «I mercati grossi sono Stati

Uniti e Canada che rappresentano circa il 55% - 58%, dipende dagli anni. Seguiti da Inghilterra, Australia,

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Europa, Sud America. Gli asiatici stanno cominciando a crescere come clientela, un poco alla volta. Fanno

anche del charter, ovvero ad esempio la banca, la società che noleggia la nave da crociera. Ma é un

mercato tutto da fare: per il momento cresce ma con poca consapevolezza delle differenze all'interno del

prodotto, c'è ancora qualche sforzo da fare. Hanno abitudini diverse, confondono grande con bello. Molti

pensano che la dimensione sia sinonimo di bellezza. Veda negli anni in cui in USA si producevano

macchine colossali "la più belle sono le più grandi" penso alle vecchie Cadillac, erano gigantesche».

Abbiamo parlato dei clienti italiani e cinesi. Russi e arabi? «Poco. Non hanno ancora sposato, né russi né

arabi, il prodotto crocieristìco». Le vostre navi sono kid-friendly? «Diciamo che sono "kid-tolerant". Se ci

sono troppi bambini iniziano le proteste di altri passeggeri. Poi é difficile mettere da una parte bambini

educati e bambini maleducati. Come le persone adulte: non siamo navi "dry" in cui non si può' bere. Ma gli

ubriachi non li vogliamo. E' solo un problema quando la quantità di bambini é tale da non riuscire a tenerli

sotto controllo e farli comprtare in una maniera che sia coerente con le aspettative degli altri passeggeri.

Non è che non vogliamo i bambini a bordo, ma non troppi. E li vorremmo educati. Credo sia giusto». La

vostra clientela si fidelizza? «Moltissimo: direi che siamo sul 55% di fìdelizzazione. Poi dipende, si oscilla

sempre quando si fanno nuove navi, tutti vogliono andare su quelle. Ho tanti clienti che incontro e che mi

scrivono. Anche consigli e lamentele». Quante persone lavorano per lei. «In equipaggio direi oltre 3000,

circa 500 negli uffici e ci stiamo espandendo». Come scegliete le eccellenze a bordo? Iniziamo dal

personale «H più possibile teniamo già le persone che lavorano per noi e che sono valide, abbiamo un

altissimo tasso di lealtà del personale. Sia di macchina sia di hotel, provenienti da tutto il mondo. Gli italiani

sono impiegati soprattutto nelle quadre e nelle cucine: i pizzaioli sono italiani. E poi abbiamo una buona

squadra storica di filippini e man mano abbiamo introdotto altre nazionalità: sudamericani, Paesi dell'Est ed

altri europei, asiatici che vogliono lavorare sulle navi da crociera. Ma soprattutto cerchiamo di fidelizzare chi

lavora con noi». Arredamento e design delle navi ? «L'arredamento è importante che sia rinnovato, ma non

"modaiolo" perché dura poco. Deve essere gradito da una quantità di ospiti prevalente e non soltanto da un

solo tipo di consumatore. La parte degli arredi la seguo personalmente quando faccio le navi e quando

devo cambiarla. Altrettanto faccio per i cibi: proponiamo vari tipi di cucine: asiatiche, internazionali, italiana

in cui siamo molto bravi, le pizze sono eccezionali e i dessert e i gelati sono straordianari». Avete la capella

a bordo? «No non l'abbiamo messa, anche perché la nostra clientela é davvero variegata. Abbiamo

moltissimi ebrei e americani». Le vostre crociere che vanno nelle zone artìche sono molto apprezzate.

«Abbiamo 2 navi che possono fare questo tipo di crociere: la Explorer e la Silver Cloud. Sono diverse

perché si scende con i gommoni in mezzo ai ghiacci. Per esplorare i poli non si può' andare con il tender ed

é un viaggio molto più dinamico. Per mostrare l'ambiente naturale si utilizza il gommone. Cosi' come in

tante altre zone e città in cui non vi sono i moli ma spiagge incontaminate. Oppure lungo i fiumi, nelle

insenature e nelle coste». Su cosa si orientano i vostri turisti ? Anche rispetto al passato, oggi cosa

vogliono vedere? «Il turismo di alta gamma innanzitutto cerca sempre destinazioni non affollate e in cui non

sia ancora arrivato il turismo di massa. E cerca sempre più posti nuovi, con bellezze naturali e storiche, di

cultura. Per questo le zone artiche vanno di gran moda». Il maggiore problema nel settore turistico delle

crociere attualmente? «C'è un problema in generale, quello che viene chiamato "overcrowding". E che non

riguarda solo le crociere ma tutti i tipi di accesso alle città: come Venezia o Barcellona, che sono saturate

dalla quantità di turisti e la popolazione si lamenta. Perché il numero dei turisti toglie spazio dalle loro città e

porta poco, perché si tratta di turismo con bassa capacità di spesa. Ma in realtà i croceristi rappresentano

una piccola percentuale dei turisti che visitano queste città». E una cosa che accade anche nel Principato

di Monaco? Anche se qui so che si cerca di convogliare solo le crociere di lusso. «Sì, però non è un

discorso assoluto. Intanto le crociere costituiscono poco impatto sui 2milioni di turisti complessivi che

visitano il Principato ogni anno. Poi le navi che attraccano in porto a Monaco sono poche. Il problema, se

vogliamo, esiste in quelle che attraccano ad esempio a Villefranche e che portano una massa di turisti che

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non spende». E come si può' limitare senza escludere? «Esistono paesi che hanno trovato una soluzione al

turismo di massa, ad esempio le Galapagos: possono entrare solamente 2mila visitatori ad ogni giorno

dato. C'è una selezione. In base a questo ogni compagnia cerca di vendere i posti a disposizione al prezzo

più alto. E' la soluzione che ho io ho suggerito per Petra, in cui l'Unesco non permette più di lOmilioni di

visitatori all'anno. Mettere all'incanto i diritti di visita a Petra per periodi quinquiennali o triennali può' essere

una buona opzione. Dopodiché solo chi ha diritto entrerà. E sarà più semplice anche la promozione della

destinazione». Restando in Italia, quando si parla di crociere, si sentono spesso polemiche e problemi a

Venezia, di chi le navi non le vuole. Voi come affrontate questa diatriba? «C'è il Comitato "No Grandi Navi"

e già mi creda, si dovrebbe discutere su cosa c'è dietro, chi lo ispira, perché e come. Ma il problema di

Venezia é che ci sono due mondi: quello di chi vive del proprio lavoro ed è favorevole a tutto ciò' che porta

turismo. E chi vive di rendita ed è infastidito dai turisti. Persone alle quali fondamentalmente non importa se

si perdono posti di lavoro. Per quanto riguarda le crociere, Silversea, ha già dimostrato che non inquina -

bruciamo lo 0,1 di contenuto solfureo - e non portiamo movimento dell'acqua, oltre che pagare le tasse

portuali. Alla fine cosa davvero non va? Le grandi navi che sono brutte mentre passano sul canale della

Giudecca? Saranno dieci le persone a sostenerlo, tra cui l'attore George Clooney: gente che non vive a

Venezia e che parla per farsi bella e brava a giudicare. Tanto non deve pagare il prezzo. Paga se vuoi

contribuire alla bellezza di Venezia». L'impatto ambientale delle Crociere. Voi come cercate di contenerlo?

«Noi vendiamo la bellezza del mare e abbiamo tutto l'interesse a preservarlo. C'è il problema del contenuto

sulfureo dei petroli: dovrebbero obbligare le raffinerie a utilizzare solo il processo di raffinazione che elimina

lo zolfo. E non soltanto dire a noi di non utilizzare il petrolio con lo zolfo. Le raffinerie continuano a vendere

anche il prodotto con il 3% di zolfo perché costa fare gli impianti. Loro ci guadagnano molto di più: perché

se non si trova il prodotto a 0,1% di zolfo, lo si può' vendere a qualsiasi prezzo». Come si potrebbe ovviare

a questo problema? «Il problema é di chi fornisce la mercé, non di chi la utilizza. Oggi è un'evidenza: chi

gestisce la raffinazione ha una capacità di influenzare superiore a tutti noi che consumiamo il petrolio.

Silversea consuma solo carburante a basso tenore di zolfo ma il problema è la disponibilità: non obbligando

le raffinerie a dare la disponibilità, viene creata la crescita del costo, che é un profitto indebito. Ovunque

dovrebbe esistere un legislatore trasparente». Qualche aneddoto interessante legato a Silversea? Ho letto

che Putin per un'occasione noleggiò addirittura un'intera nave? «S', guardi, ho anche la foto, é appesa là -

indicando la parete di fronte all'intima ed elegante sala riunioni ndr - la Russia ha affittato una delle nostre

navi già due o tre volte. Ma ci sono state occasioni molto più famose. Come il caso della squadra di Basket

americana durante le olimpiadi di Rio: ci fu anche una prima pagina sul Wall Street Journal. Il basket é uno

sport ricchissimo negli Stati Uniti, dispongono di cifre enormi. Hanno tutti voluto delle mega suite, restando

isolati con tutti i servizi e l'assistenza, noleggiando per due settimane la Silver Cloud, nave da 300

passeggeri con 150 cabine». Lei ha girato il mondo: fra tutti quelli che ha visitato, quali sono i luoghi che le

sono rimasti impressi nel cuore? «Prima di tutto Roma: sono un romano che ama moltissimo la sua città.

Poi, devo confessare la prima volta che sono andato a New York. Quando la vidi per la prima volta è stato

incredibile, avrò' avuto 12 anni. Io sono un "What's American Boy" : frequentavo la scuola americana da

ragazzino, mi sentivo come Sordi in un "Americano a Roma". Sono cresciuto a Roma ma nella mia testa

ero un americano. Fino agli undici anni l'abbigliamento normale per me erano le scarpe da pallacanestro e i

jeans, che all'epoca quasi non si trovavano. Adesso si è americanizzato tutto, ma nel 1958 ero un vero

ragazzino americano, che amava il baseball, le camice con i bottoni, le topsider...». Un posto che non ha

ancora visto e che vorrebbe vedere? «Papa New Guinea e Antartico». I suoi sogni? «Il papa, che non c'è

più. Lo sogno in continuazione. E oggi vado avanti nel suo di sogno, che era quello di avere 12 navi. Ci

sono quasi arrivato e ci aggiungo: almeno. Spero che presto la Silversea abbia "almeno" 12 navi».

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Ucina: navigazione in alto mare più chiara marestano nodiDemaria, 'grazie alle Entrate ma serve un intervento normativo'17 gennaio, 16:53

(ANSA) - GENOVA, 17 GEN - L'Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni punti sulla disciplina della navigazione in"alto mare" con una nuova circolare, ma per Ucina Confindustria Nautica non basta. "Ringrazio la direzionenormativa dell'Agenzia delle Entrate per avere accolto le richieste di Ucina - commenta la presidente CarlaDemaria -. Ci sono tuttavia ulteriori aspetti che devono essere urgentemente risolti con un intervento normativoche continuiamo e continueremo a chiedere insistentemente al Governo, in particolare per quanto riguarda ilruolo del fornitore di beni e servizi che la nave acquista in esenzione". Il tema è la non imponibilità dell'Iva per leimbarcazioni adibite alla navigazione in alto mare, cioè le navi che hanno effettuato "in misura superiore al 70%viaggi in alto mare (ovvero oltre le 12 miglia marine)". La circolare 6/E 2018 fornisce chiarimenti sulle definizioni.Ma per Ucina va sciolto un altro nodo. Oggi se l'armatore non è in grado di fornire i documenti che attestino lanavigazione in alto mare, per godere dell'esenzione Iva può limitarsi anche ad una dichiarazione del comandante.Ma se in seguito a un controllo risultasse la non rispondenza, il versamento dell'imposta ricadrebbe sul fornitore."Per i fornitori è un problema operativo - dice Demaria - che rischia di spingere le imprese a trovare soluzionialternative, cioè svolgere l'approvvigionamento all'estero con tutte le conseguenze del caso anche per la nostraeconomia".

(ANSA).

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18/1/2018 Il rifugio di montagna diventa ecochic: ecco i gioielli ad alta quota | TTG Italia

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INTERNAZIONALE 09/01/2018 09:38

Dove vanno i calciatori in vacanza, lamappa delle mete

ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO

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Dimentichiamo per un momento i classici rifugi di montagna, le pareti di legno, le stufe el’atmosfera spartana, seppur accogliente. Anche ad alta quota l’attenzione per il design stafacendosi strada, dando vita a strutture extralusso e confortevoli anche ad altezzeimpensabili.

È il caso ad esempio, si leggesu repubblica.it, del Monte RosaHütte, eco rifugio di lusso eavveniristico situato a 2.883 metri dialtezza, nelle Alpi Pennine, inSvizzera. Progettato dallo studioBearth & Deplazes è stato progettatoper ottenere l’80 per cento del suofabbisogno energetico dal sole.L’acqua dei ghiacciai insciogliemento, inoltre, viene raccoltae riutilizzata.

Spostandosi sulle Alpi austriache c’èpoi l’IceQ, struttura futuristica ecomposta di alte vetrate. Qui sipossono gustare prelibatezzedell’alta cucina svizzera. La locationè stata anche utilizzata per l’ultimoepisodio di James Bond.

In Italia, sulle Dolomiti c’è il nuovorifugio Oberholz Mountain Hut diPeter Pichler Architecture. Ungioiello di architettura da cui goderedi un panorama unico, con il Corno

Nero e il Corno Bianco.

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18/1/2018 Lombardia, arrivano le nuove norme per il sistema termale | TTG Italia

https://www.ttgitalia.com/stories/incoming/139280_lombardia_arrivano_le_nuove_norme_per_il_sistema_termale/ 1/1

Lombardia, arrivanole nuove norme per ilsistema termaleINCOMING 18/01/2018 08:00

HOTEL 17/01/2018 14:08

Lombardia, nuove regole per Airbnb:nasce il Codice identificativo diriferimento

HOTEL 12/01/2018 15:06

Lombardia, la proposta per gli affittibrevi: pubblicare il codice Cir negliannunci

ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO

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Il consiglio della Lombardia ha approvato una legge regionale che valorizza il sistematermale locale.

"Nonostante una situazione di crisidel termalismo classico, alcunerealtà del comparto hanno giàavviato un cambiamento che ha duecaratteristiche - evidenzial'assessore allo Sviluppo economicoMauro Parolini -: da un lato un'offertapiù specializzata e piùcorrispondente alla domanda disalute, dall'altro una forteintegrazione con la domandaturistica. La nuova legge, approvataoggi dal Consiglio regionale, integraquesti due aspetti".

La nuova legge, che promuove ilsistema termale lombardo comestrumento di attrattività turistica ecome parte integrante dell'offertasanitaria, ha tra i suoi obiettiviprimari la qualificazione sanitariadegli stabilimenti termali. È statoanche pensato a un "brand" per lapromozione: Terme #inlombardia. A.G.

Leggi anche: lombardia

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Tiratura: 97.243 Diffusione: 135.997 Lettori: 1.021.000Dir. Resp.: Virman Cusenza

Servizi di Media Monitoring

Sezione: POLITICA INDUSTRIALE Foglio: 1/1Estratto da pag.: 16

Edizione del: 18/01/18

Peso: 13%061-142-080

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Svolta di Macron L'aeroporto non si farà A Nantes dopo 50 anni vincono gli ecologisti Anais Ginori PARIGI, FRANCIA È una vicenda che va avanti da decenni, il primo progetto per un aeroporto vicino a

Nantes è degli anni '60. Intorno al progetto di cantiere dello scalo nell'ovest del Paese si sono coalizzati

ambientalisti e attivisti che occupano la zona di Notre-Dame-des-Landes dall'inizio degli anni Duemila.

Molti governi hanno tentato mediazioni, fallendo. Prudente in campagna elettorale, alla fine Emmanuel

Macron ha deciso di abbandonare il progetto: se fosse stato confermato, avrebbe provocato scontri e

tensioni. La rinuncia è clamorosa, visto che una parte dei fondi pubblici erano già stati stanziati, un'impresa

aveva vinto l'appalto e c'era stato un referendum tra gli abitanti con una maggioranza in favore del nuovo

scalo. Macron ha scelto di essere pragmatico.

L'annuncio è toccato al premier Edouard Philippe. «Le condizioni non sono riunite», ha detto Philippe,

citando il «clima esacerbato» e una scelta di «pacificazione». Niente nuovo aeroporto, dunque, anche se il

governo ha chiesto che le terre occupate siano evacuate entro primavera. Vinta la battaglia, il movimento

degli "zadisti", così si chiamano gli oppositori al cantiere, dovrà decidere come comportarsi nelle prossime

settimane

Foto: STEPHANE MAHE/REUTERS

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 18/01/2018 8

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È L'AUMENTO REGISTRATO L'ANNO SCORSO DAL TRAFFICO PASSEGGERI NELLO SCALOLOMBARDO. BENE ANCHE IL CARGO Finalmente Malpensa decolla: +15% Modiano (Sea) esulta: ora siamo pronti a competere davvero con i migliori aeroporti europei Laura Bonadies (Bonadies a pagina 9) Malpensa riparte e lo fa archiviando un 2017 in crescita sia per quanto riguarda i

passeggeri che il traffico merci. Parlando con Mf-DowJones, il presidente di Sea, Pietro Modiano, ha

annunciato i dati di chiusura dello scorso anno, sottolineando come il 2017 sia stato l'anno della svolta per

lo scalo milanese. «Malpensa ha chiuso il 2017 con un traffico passeggeri in crescita di quasi il 15%»

rispetto allo stesso dato del 2016, ha detto. Il 2017 è stato «un anno buono, importante perché è l'anno a

partire dal quale Sea e gli aeroporti milanesi cominciano a combattere seriamente la battaglia con le

eccellenze europee sul fronte dell'appetibilità e della sostenibilità della crescita». Positivo anche il bilancio

del business merci. «Il cargo cresce bene, quasi a doppia cifra», ha proseguito Modiano, «il dato conferma

che il potenziale di questa area c'è e noi riusciamo a intercettarlo. Per chi gestisce un'infrastruttura come

questa», ha sottolineato, «è un peccato mortale essere una strozzatura per lo sviluppo del territorio.

Abbiamo rischiato in passato, perché se Malpensa fosse collassata - come ha rischiato di fare dopo

l'abbandono di Alitalia - questo problema ci sarebbe stato e avrebbe pesato negativamente sul pil della

Lombardia». Il presidente è ottimista anche per quanto riguarda l'anno appena iniziato. «Ci sono buone

notizie», ha detto, «soprattutto sul fronte dei voli intercontinentali. Abbiamo un nuovo volo per New York, un

altro per Miami e uno per Los Angeles. Ci sono buoni sviluppi verso Occidente e ce ne aspettiamo

altrettanti anche verso Oriente». Parlando poi del progetto di fusione tra Sea e Sacbo (il gestore dello scalo

di Bergamo Orio Al Serio), «non smettiamo di dialogare. Registriamo dei progressi strutturali perché si è

dimostrato in questi 2-3 anni che si può crescere tutti insieme. È arrivata Ryanair a Malpensa ma a

Bergamo non se ne sono accorti, non hanno rallentato. Stessa cosa sul cargo con Dhl. Riusciamo a

crescere in modo armonico pur avendo tre aeroporti diversi, con le loro specializzazioni. Questa è la novità

che ci dice che l'idea di mettere insieme le tre infrastrutture resta valida. Quello aeroportuale di Milano è già

un sistema». Il progetto non è stato accantonato, resta e ha molto senso. Forse più oggi che in origine». I

due gestori aeroportuali avevano siglato una lettera di intenti in vista di una possibile integrazione

societaria. Quanto invece alla possibilità che Sea possa ripensare a una ipo, dopo due falliti tentativi,

Modiano è stato molto chiaro. «Il progetto di quotazione ha a che fare con il capitale dell'azienda. Non

dipende dalle scelte manageriali ma da quelle degli azionisti. Il compito dell'azienda è quello di essere a

posto nei conti, nelle prospettive, nei livelli di efficienza e qualità, pronto a qualunque decisione sul fronte

della governance e del capitale. Noi dobbiamo massimizzare la creazione di valore, poi come questo sarà

tradotto in termini monetari non sta a noi deciderlo». (riproduzione riservata)

Foto: Pietro Modiano

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TOSCANA AEROPORTI PARLA IL PRESIDENTE CARRAI Investiremo 400 milioni Laura Bonadies Dopo un 2017 record con quasi 8 milioni di passeggeri, quello in corso sarà un anno cruciale per Toscana

Aeroporti, la società di gestione aeroportuale nata dalla fusione degli scali di Firenze e Pisa. Sono attesi

investimenti importanti, per un valore complessivo di circa 400 milioni, soprattutto per lo scalo di Firenze

impegnato nella realizzazione della nuova pista e del Master Plan. «Il 2018 sarà un anno particolarmente

importante per Toscana Aeroporti», ha spiegato in una intervista a Mf-Dowjones, il presidente Marco

Carrai. «Dopo l'ottenimento della Via (certificazione di impatto ambientale, ndr) a fine dicembre per il nuovo

Master Plan dell'aeroporto di Firenze, che prevede la realizzazione della nuova pista e del nuovo terminal,

attendiamo la convocazione della Conferenza dei Servizi al termine della quale potranno iniziare i lavori per

i quali è previsto un investimento superiore a 330 milioni di euro». Importanti investimenti interesseranno

anche «l'ampliamento di circa il 40% della superficie del terminal dell'aeroporto di Pisa al fine di ampliare la

capacità aeroportuale e di ottenere un significativo miglioramento dei servizi offerti ai passeggeri», ha

proseguito. Complessivamente gli investimenti sui due scali si attestano quindi intorno ai 400 milioni. Per

quanto riguarda le previsioni di traffico «la continua apertura di nuove rotte ci

TOSCANA AEROPORTI 16,5 16,0 15,5 15,0 14,5 17 ott '17 quotazioni in euro IERI 15,5 € -0,32% 17 nov

'18

Foto: Marco Carrai

Foto: consente di guardare con ottimismo al 2018 seppur seguendo con particolare attenzione l'evolversi

delle situazioni che riguardano Alitalia e Ryanair». In questo senso, spiega Carrai, «il nuovo record di

traffico passeggeri è la miglior conferma della validità della scelta strategica dell'integrazione tra le due

società. Un risultato ottenuto peraltro tenendo conto delle penalizzanti limitazioni operative della pista

dell'aeroporto di Firenze, che a causa delle condizioni meteorologiche ha visto la cancellazione e/o il

dirottamento di oltre 1.400 voli, con una perdita stimata di oltre 130.000 passeggeri a testimonianza della

assoluta necessità di realizzare una nuova pista». La sfida, spiega il numero uno della società, solo

qualche anno fa sembrava impossibile, «creare un sistema aeroportuale integrato Firenze-Pisa che, grazie

alla diversa specializzazione e agli investimenti previsti, punta a raggiungere 11,5 milioni di passeggeri al

2029». Pisa, ha sottolineato il presidente, «è sempre piú specializzato nei collegamenti point-to-point, nei

voli low-cost e intercontinentali servendo tratte importanti come Doha, Mosca e, a breve, San Pietroburgo.

Firenze invece è uno scalo che assicura elevate frequenze con i principali hub europei che fungono da

transito per altre destinazioni europee e intercontinentali. (riproduzione riservata)

18/01/2018Pag. 9

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