RAPPORTO SUL TURISMO MONTANO 2000-2006 E … · 2 Capitolo 1. Il turismo montano in Italia....

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1 RAPPORTO SUL TURISMO MONTANO 2000-2006 E CONGIUNTURA 2007 31 gennaio 2008

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RAPPORTO SUL TURISMO MONTANO 2000-2006

E

CONGIUNTURA 2007

31 gennaio 2008

2

Capitolo 1. Il turismo montano in Italia. Evoluzione e profilo della domanda 6

1.1 Introduzione 6

1.2. L’andamento del turismo dal 2000 al 2006 e la distribuzione per regione 8

1.2.1. Il turismo montano nel 2006 e il ruolo delle singole regioni 8

1.2.2. La dinamica 2000-2006 11

1.3. La spesa dei turisti stranieri in alcune province montane italiane. I risultati dell’indagine Banca d’Italia-Ufficio Italiano Cambi 16

1.4. Il profilo del turista in Italia e un primo focus sulla montagna. I risultati delle indagini Doxa 18

1.4.1. Caratteri generali 18

1.4.2. Il turista montano in Italia. Prime riflessioni 18

1.5. Le tendenze per la stagione estiva 2007 e per l’inverno 2007-08. I risultati dell’indagine congiunturale CISET 19

Capitolo 2. Il turismo montano nelle regioni e località. I trend e la congiuntura 23

2.1 VENETO 23

2.1.1 Introduzione: il comprensorio montano del Veneto 23

2.1.2 Il caso STL Dolomiti (BL) 25

2.1.2.1 Evoluzione generale 25

2.1.2.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006 28

2.1.2.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006 30

2.1.2.4 La congiuntura 2007 33

2.1.3 Il caso STL Belluno 39

2.1.3.1 Evoluzione generale 39

2.1.3.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006 41

2.1.3.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006 44

2.1.3.4 La congiuntura 2007 46

2.1.4 Il caso STL Altopiano di Asiago (VI) 51

2.1.4.1. Evoluzione generale 51

2.1.4.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006 53

3

2.1.4.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006 56

2.1.4.4 La congiuntura 2007 58

2.2 FRIULI VENEZIA GIULIA 63

2.2.1 Introduzione 63

2.2.2 Tarvisio (Ud) 64

2.2.2.1 Evoluzione generale 64

2.2.2.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006 67

2.2.2.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006 69

2.2.2.4 La congiuntura 2007 72

2.2.3 Forni di Sopra (Ud) 76

2.2.3.1 Evoluzione generale 76

2.2.3.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006 79

2.2.3.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006 81

2.2.3.4 La congiuntura 2007 84

2.3 TRENTINO 89

2.3.1 Il Turismo in Trentino 89

2.3.2 Il turismo montano estivo in Trentino 90

2.3.3 La stagione estiva 2007 in Trentino 92

2.3.4 Analisi congiunturale estiva in alcuni ambiti turistici montani 94

2.3.4.1 Altipiani Folgaria, Lavarone, Lucerna 94

2.3.4.2 Dolomiti di Brenta – Altopiano della Raganella 95

2.3.4.3 Valle di Fiemme 97

2.3.4.4 Valle di Fassa 99

2.3.4.5 San Martino di Castrozza e Primiero 101

2.3.4.6 Pinzolo e Madonna di Campiglio 102

2.3.4.7 Valli di Sole, Pejo e Rabbi 104

2.3.5 Il turismo invernale in Trentino 105

2.3.6 Analisi congiunturale invernale in alcuni ambiti turistici montani 106

4

2.3.6.1 Altopiani Folgaria Lavarone Lucerna 107

2.3.6.2 Dolomiti di Brenta, Altopiano della Raganella 107

2.3.6.3 Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendeva 108

2.3.6.4 San Martino di Castrozza e Primiero 108

2.3.6.5 Valle di Fassa 109

2.3.6.6. Valle di Fiemme 109

2.3.6.7 Valle di Sole Pejo e Rabbi 110

2.4 PIEMONTE 112

2.4.1. Introduzione 112

2.4.2. Il caso dell’Alta Val di Susa 113

2.4.2.1 L'evoluzione 2000-2006 114

2.4.2.2 La doppia stagionalità della domanda 115

2.4.2.3 La variazione per mese 116

2.4.2.4 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006 117

2.4.2.5 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006 119

2.4.3 Il caso Valsesia 120

2.4.3.1 L'evoluzione 2000-2006 121

2.4.3.2 La domanda per provenienza e la permanenza media 122

2.4.3.3 La stagione 122

2.4.3.4 La permanenza media 124

2.4.3.5 Estate e inverno. Evoluzione e congiuntura 125

2.4.3.6 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006 126

2.5 LOMBARDIA 128

2.5.1 Bormio 129

2.5.1.1 La stagionalità 129

2.5.2 Livigno 130

2.5.2.1 L'andamento 2000-2006 131

2.6 VALLE D’AOSTA 133

5

2.6.1 Andamento del semestre estivo 2007 133

2.6.2.Andamento del semestre invernale 2006/2007 138

2.7. ALTO ADIGE 142

2.7.1. Il semestre estivo 2007 142

2.7.1.1 Movimenti semestre estivo 2007 per Stato estero di provenienza 144

2.7.1.2 Movimenti semestre estivo 2007 per Regione italiana di provenienza 144

2.7.2 Il semestre invernale 2006/2007 149

2.7.2.1 La performance del quadrimestre invernale 2006/2007 (dicembre – marzo) nei singoli comprensori turistici 153

2.7.2.2 Andamenti invernali nell’ultimo decennio in Alto Adige per comprensorio turistico 159

2.8 ABETONE 162

2.8.1 Introduzione 162

2.8.2 Andamento della domanda 163

2.8.3 . Andamento della domanda alberghiera 165

2.8.4 . Andamento della domanda extralberghiera 168

2.8.5 Stagionalità 170

2.8.6. Congiuntura 173

2.9. ABRUZZO 181

2.9.1.L’andamento del turismo dal 2000 al 2006 181

2.9.2. Il movimento per tipologia di struttura ricettiva 184

2.9.3. La stagionalità della domanda 185

2.9.4. La congiuntura 2007 186

2.9.4.1. L’evoluzione della domanda nel periodo gennaio-agosto 186

2.10. UTILIZZATORI DEGLI IMPIANTI DI RISALITA. PRIMA RACCOLTA DI DATI 188

Capitolo 3. Considerazioni finali 190

3.1. Sintesi 2000-2006 190

3.2. La congiuntura: la stagione invernale 2006-2007 191

3.3. La congiuntura: la stagione estiva 2007 193

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Capitolo 1. Il turismo montano in Italia. Evoluzione e profilo della domanda

1.1 Introduzione

Il turismo montano in generale attraversa oggi una fase di maturità, caratterizzata da una minore capacità di attrazione del prodotto "tradizionale", sia estivo che invernale, e da una maggiore concorrenza tra località montane e tra modi differenti di utilizzo della risorsa "montagna".

Il trend positivo che ha caratterizzato l’evoluzione della domanda negli ultimi decenni mostra segni di evidente rallentamento se non addirittura di stagnazione, con una riduzione nella durata media del soggiorno.

Non è la montagna in sé ad essere in crisi, quanto una concezione “vecchia e obsoleta” del prodotto montano nel suo complesso, incapace di dare risposte innovative alle crescenti e mutevoli esigenze della domanda. I dati relativi alle ultime stagioni invernale ed estiva evidenziano, infatti, andamenti positivi: i flussi nelle località montane italiane continuano ad aumentare, anche se con andamenti differenziati da zona a zona e a ritmi inferiori rispetto al passato. Tale differenziazione è dovuta anche alle diverse strategie di riposizionamento, attivate sia attraverso interventi sul prodotto, sia attraverso attività specifiche di comunicazione.

Ma quali sono le caratteristiche principali del turismo montano?

innanzitutto un'articolazione del fenomeno nei due prodotti estivo e invernale, che si rivolgono a segmenti diversificati di domanda e caratterizzati da un’enfasi differenziata sugli elementi che compongono il prodotto stesso (si pensi al ruolo degli impianti di risalita).

una distribuzione variegata del fenomeno, tra aree alpine ed appenniniche, con un'offerta distribuita lungo i diversi sistemi montuosi e con un portafoglio prodotti differenziato;

un utilizzo piuttosto intenso di seconde case e quindi una significativa componente di turismo “sommerso”, cui si aggiunge una altrettanto significativa componente escursionistica;

una composizione della domanda che vede la predominanza dei turisti italiani e generalmente del turismo di prossimità. La percentuale di stranieri è pari a circa un terzo dei flussi registrati;

una concentrazione fortissima in un'unica regione, il Trentino Alto Adige, che registra oltre il 60% degli arrivi e delle presenze complessive e che, nel caso della provincia di Bolzano, vede la maggior incidenza di turismo estero rispetto alla media;

le difficoltà nell'affrontare i cambiamenti climatici e soprattutto le problematiche relative all’innevamento, in particolare nelle stazioni a quota di media montagna;

le difficoltà generali della montagna dal punto di vista economico, sociale e demografico;

le questioni della sostenibilità, da affrontare con altre legate all'accessibilità e allo sfruttamento del territorio.

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Riguardo alla specificità dei due prodotti, l’evoluzione della montagna estiva è stata caratterizzata negli ultimi anni da alcuni elementi principali, pur essendo presenti eccellenze:

un progressivo invecchiamento della clientela e quindi il preValere di una domanda orientata essenzialmente al relax e al contatto con la natura, tendenzialmente fidelizzata (soggiorni climatici per bambini e anziani; turismo sociale);

un prodotto statico, poco “vitale”, che fatica ad adeguarsi alle nuove esigenze di divertimento, mobilità e dinamismo che provengono dai segmenti più attivi del mercato (giovani e adulti/famiglie);

una conseguente carenza di occasioni di svago, al di là delle attività tradizionali su cui è imperniata la vacanza in montagna (passeggiate, raccolta funghi, trekking, ecc.);

un sottoutilizzo delle reali potenzialità turistiche dell’area, una scarsa Valorizzazione della cultura, dell’enogastronomia, degli itinerari e delle tradizioni locali e quindi un’incapacità di fatto di diversificare i mercati, sia in termini di clientela che di prodotti offerti;

una scarsa differenziazione in termini di prezzo.

Vi è da dire che il rapporto tra evoluzione della domanda e dell’offerta è di causa-effetto reciproci: da un lato, la preValenza di una domanda orientata al relax non stimola lo sviluppo di prodotti alternativi; dall’altro, è proprio la staticità del prodotto a frenare i segmenti più dinamici, potenzialmente interessati al prodotto montano.

A ciò si aggiunge la progressiva riduzione della durata della stagione estiva, a causa sia dei mutati comportamenti di consumo dei turisti (vacanze mediamente più brevi e concentrate), sia di condizioni meteorologiche spesso poco invoglianti.

In tale contesto, le aree appenniniche e soprattutto quella della media montagna hanno risentito di un’accentuazione di tali tendenze rispetto alle zone alpine, in quanto spesso al di fuori dei grandi circuiti turistici internazionali e caratterizzate preValentemente da un turismo di prossimità, alimentato soprattutto dai residenti nella stessa regione e in quelle limitrofe.

Analogamente alla montagna estiva, anche il turismo montano invernale è in una fase di stagnazione, caratterizzata da un’evidente maturità del prodotto e da un aumento vertiginoso della concorrenza. Ad un mercato dello sci “vecchio e obsoleto”, ormai incapace di dare risposte innovative alle crescenti e mutevoli esigenze del mercato (non solo in termini di varietà e qualità delle piste, di collegamenti tra comprensori, di sicurezza, ecc., ma anche di un’offerta integrata e segmentata per tipologia di domanda), si somma la continua incertezza legata alle condizioni meteorologiche e climatiche, che – nonostante in parte superata dalla diffusione degli impianti di innevamento artificiale – tende ad avere ripercussioni negative sull’andamento dei flussi verso le principali stazioni sciistiche. Riguardo alla concorrenza, questa si caratterizza per una forte sostituibilità tra modi di fruizione della risorsa “montagna” e da una riValità crescente fra località sciistiche in grado di offrire prodotti simili. Non solo: vi è l’emergere di una evidente concorrenza anche tra tipologie di vacanze differenti. I soggiorni esotici si sostituiscono alle settimane bianche, i soggiorni nelle città d’arte soddisfano il bisogno di evasione dei week-end, le località alpine d’oltreoceano, tra cui quelle americane e canadesi, diventano il simbolo della nuova “concezione estrema” della montagna invernale.

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E anche nel caso della stagione invernale sono le località di media montagna quelle che risentono maggiormente delle dinamiche in atto nel mercato e quindi della crescita di un turismo sempre più ‘mordi e fuggi’, che spesso si trasforma in escursionismo, andando ad alimentare ulteriormente un volume di visitatori giornalieri già consistente, con evidenti impatti a livello ambientale. Inoltre, l’incognita neve è un problema ancora più evidente in quanto, data la situazione morfologica e climatica, il mantenimento di condizioni di innevamento ottimale per un periodo sufficientemente lungo risulta mediamente più difficoltoso che non sulle Alpi.

1.2. L’andamento del turismo dal 2000 al 2006 e la distribuzione per regione

1.2.1. Il turismo montano nel 2006 e il ruolo delle singole regioni

Nel 2006 le località montane italiane hanno registrato oltre 9 milioni di arrivi e poco più di 47 milioni di presenze, pari a circa il 13% del movimento turistico complessivo registrato in Italia, ed una permanenza media intorno ai 5 giorni (Tab. 1).

Oltre il 60% del movimento turistico è appannaggio delle province di Bolzano e Trento, con Bolzano che concentra il 38-40% degli arrivi e delle presenze complessivi. In terza posizione, nettamente distanziato, il Veneto, che con quasi 900 mila arrivi e 5,3 milioni di presenze, ospita circa il 10% della domanda turistica montana. Ciò significa che il Triveneto (comprendendo quindi anche il Friuli) e l'area Dolomitica in generale concentra il 71% dei flussi e quasi i tre quarti delle notti registrate nelle località montane italiane. Si tratta peraltro dell'area in cui la permanenza media è più elevata, intorno ai 5,5-6 giorni.

Il Nord Ovest, pur con regioni montane di rilievo quali Piemonte e Valle d'Aosta e l’area di Sondrio e della Valtellina, concentra invece circa il 20% dei flussi e il 16% delle presenze, con una durata del soggiorno inferiore a quella dell’area dolomitica veneta (circa 4,4 giorni), dovuta probabilmente alla maggiore vicinanza ai principali bacini di origine della domanda (aree metropolitane di Milano, Torino e Genova).

Tutto ciò evidenzia come la Valutazione delle performance del turismo montano in Italia si traduca spesso nella Valutazione dell'andamento del sistema dolomitico nel suo complesso.

Residuale, infatti, il ruolo delle altre regioni del Centro e del Sud (Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Calabria e Sicilia), che concentrano complessivamente meno del 10% degli arrivi e delle presenze totali.

Tra gli aspetti da sottolineare vi è quello della distribuzione per tipologia ricettiva: mediamente, oltre il 70% delle presenze viene registrato nelle strutture alberghiere. In alcune regioni, però questa quota è assai più bassa: fra queste Veneto, Friuli, Valle d'Aosta e Marche.

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Tabella1. Movimento turistico nelle località montane delle regioni italiane. 2006

Italiani Stranieri Totali

Val. Ass. Arrivi Presenze P.M. Arrivi Presenze P.M. Arrivi Presenze P.M.

Piemonte 393.406 1.695.663 4,3 161.796 940.416 5,8 555.202 2.636.079 4,7

Valle d'Aosta 403.288 1.665.497 4,1 211.159 848.658 4,0 614.447 2.514.155 4,1

Lombardia 472.054 1.987.510 4,2 157.660 833.285 5,3 629.714 2.820.795 4,5

Bolzano 1.557.843 8.330.485 5,3 1.953.653 11.045.372 5,7 3.511.496 19.375.857 5,5

Trento 1.442.425 7.673.793 5,3 426.880 2.163.086 5,1 1.869.305 9.836.879 5,3

Veneto 688.442 4.477.437 6,5 199.775 818.998 4,1 888.217 5.296.435 6,0

Friuli V.G. 211.468 1.044.797 4,9 60.376 237.301 3,9 271.844 1.282.098 4,7

Liguria 2.639 15.049 5,7 165 635 3,8 2.804 15.684 5,6

Emilia R. 166.305 765.235 4,6 18.478 93.705 5,1 184.783 858.940 4,6

Toscana 209.524 689.071 3,3 77.307 350.998 4,5 286.831 1.040.069 3,6

Marche 50.652 282.721 5,6 8.781 64.387 7,3 59.433 347.108 5,8

Lazio 37.434 97.529 2,6 5.417 20.275 3,7 42.851 117.804 2,7

Abruzzo 254.375 797.212 3,1 17.751 53.813 3,0 272.126 851.025 3,1

Calabria 45.601 110.211 2,4 4.985 14.096 2,8 50.586 124.307 2,5

Sicilia 19.431 41.007 2,1 6.307 12.584 2,0 25.738 53.591 2,1

ITALIA 5.954.887 29.673.217 5,0 3.310.490 17.497.609 5,3 9.265.377 47.170.826 5,1

Quote %

Piemonte 6,6% 5,7% 4,9% 5,4% 6,0% 5,6%

Valle d'Aosta 6,8% 5,6% 6,4% 4,9% 6,6% 5,3%

Lombardia 7,9% 6,7% 4,8% 4,8% 6,8% 6,0%

Bolzano 26,2% 28,1% 59,0% 63,1% 37,9% 41,1%

Trento 24,2% 25,9% 12,9% 12,4% 20,2% 20,9%

Veneto 11,6% 15,1% 6,0% 4,7% 9,6% 11,2%

Friuli V.G. 3,6% 3,5% 1,8% 1,4% 2,9% 2,7%

Liguria 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%

Emilia R. 2,8% 2,6% 0,6% 0,5% 2,0% 1,8%

Toscana 3,5% 2,3% 2,3% 2,0% 3,1% 2,2%

Marche 0,9% 1,0% 0,3% 0,4% 0,6% 0,7%

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Lazio 0,6% 0,3% 0,2% 0,1% 0,5% 0,2%

Abruzzo 4,3% 2,7% 0,5% 0,3% 2,9% 1,8%

Calabria 0,8% 0,4% 0,2% 0,1% 0,5% 0,3%

Sicilia 0,3% 0,1% 0,2% 0,1% 0,3% 0,1%

ITALIA 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni CISET su dati ISTAT

Guardando alla composizione della clientela (Fig. 1), questa è in preValenza domestica. Più del 60% degli arrivi in Italia sono infatti appannaggio dei turisti italiani, con punte di oltre l’80-90% nelle regioni del Centro e del Sud. Nel Nord Est siamo su Valori intorno al 77% con la sola eccezione della provincia di Bolzano, dove gli stranieri rappresentano il 56% degli arrivi totali.

E' chiaro comunque come il movimento dall’estero si configuri come movimento “interregionali” più che “internazionali” in senso stretto, anche a causa delle affinità linguistiche e culturali tra regioni alpine confinanti. Questi aspetti vanno dunque ben tenuti presenti nella Valutazione della competitività delle località italiane come di quelle estere.

Figura 1. Località montane: distribuzione della clientela per origine. Arrivi 2006

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

PIE VDA LOM BZ TN VEN FVG LIG EMR TOS MAR LAZ ABR CAL SIC ITA

Italiani Stranieri

Fonte: elaborazioni CISET su dati ISTAT

Guardando l’andamento mensile della domanda, come già accennato all’inizio le località montane italiane sono generalmente caratterizzate da una doppia stagionalità, con picchi di arrivi e presenze a dicembre-febbraio e a luglio-agosto (Figg. 2 e 3). Ovviamente, tale dato media un andamento differenziato, che varia a seconda delle caratteristiche altimetriche della singola località (destinazione alpina o di media montagna) e del tipo di turismo che la caratterizza (preValentemente estivo, preValentemente invernale o bistagionale).

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Figura 2. Località montane: andamento mensile degli arrivi di turisti, per provenienza. 2006

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

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1.000.000

1.100.000

1.200.000

1.300.000

1.400.000

1.500.000

Gen

naio

Febbr

aio

Mar

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Aprile

Mag

gio

Giugn

o

Luglio

Ago

sto

Sette

mbr

e

Otto

bre

Nov

embr

e

Dicem

bre

Italiani Stranieri Totali

Fonte: elaborazioni CISET su dati ISTAT

Figura 3. Località montane: andamento mensile delle presenze di turisti, per provenienza. 2006

0

500.000

1.000.000

1.500.000

2.000.000

2.500.000

3.000.000

3.500.000

4.000.000

4.500.000

5.000.000

5.500.000

6.000.000

6.500.000

7.000.000

7.500.000

8.000.000

8.500.000

9.000.000

9.500.000

10.000.000

Gen

naio

Febbr

aio

Mar

zo

Apr

ile

Mag

gio

Giugn

o

Luglio

Ago

sto

Sette

mbr

e

Otto

bre

Nov

embr

e

Dicem

bre

Italiani Stranieri Totali

Fonte: elaborazioni CISET su dati ISTAT

1.2.2. La dinamica 2000-2006

Guardando all’evoluzione del movimento turistico nelle località montane nel suo complesso, questo mostra un trend positivo tra 2000 e 2006, con una crescita media annua degli arrivi del +2,7% e delle presenze del +1,7%, il che si traduce in una leggera flessione della permanenza media (da 5,4 a 5,1 giorni)(Tab. 2).

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L’analisi dei singoli anni evidenzia tuttavia un andamento altalenante. Volendone sintetizzare l’andamento possiamo evidenziare le seguenti fasi: un incremento tra 2000 e 2001 (+2,9% arrivi e +3,7% presenze); una stazionarietà nel 2002; un “balzo in avanti” in un anno come il 2003 (+8,6% e +4,6%), dove una serie di criticità hanno caratterizzato il turismo in Italia; una flessione nel 2004 (-1,0% e -1,3%); un significativa ripresa nel 2005 (+4,0% e +2,4%) e un ulteriore leggero incremento nel 2006 (+2,1% e +1,2%, anno peraltro delle Olimpiadi),

Tabella 2. Movimento turistico nelle località montane italiane. 2000-06

Val. ass. Var. %

Arrivi Presenze P.M. Arrivi Presenze

2000 7880429 42718443 5,42 - -

2001 8110914 44309598 5,46 2,9% 3,7%

2002 8111586 44090228 5,44 0,0% -0,5%

2003 8810869 46101670 5,23 8,6% 4,6%

2004 8725921 45503511 5,21 -1,0% -1,3%

2005 9074894 46616324 5,14 4,0% 2,4%

2006 9265377 47170826 5,09 2,1% 1,2%

Fonte: elaborazioni CISET su dati ISTAT

Confrontando l’andamento 2000-06 per le singole regioni, tra le principali destinazioni dei turisti montani quelle che hanno registrato un incremento medio dei due indicatori superiore alla media nazionale sono le province di Bolzano e Trento, con un aumento annuo superiore al +3% per gli arrivi e del +2% circa per le notti (Tab. 3).

13

Tabella 3. Evoluzione del turismo nelle località montane delle regioni italiane. 2000-06

Italiani Stranieri Totali Var. media annua %

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Piemonte 1,9% 4,2% 0,7% 12,1% 1,5% 6,6%

Valle d'Aosta 0,1% -1,1% 7,0% 6,4% 2,1% 1,0%

Lombardia 1,7% -0,1% 4,5% 5,1% 2,4% 1,2%

Bolzano 5,0% 3,0% 2,6% 1,4% 3,6% 2,0%

Trento 2,6% 1,1% 4,4% 5,0% 3,0% 1,9%

Veneto 1,2% -1,3% 1,5% 2,4% 1,2% -0,8%

Friuli V.G. 2,6% 0,1% -2,0% -3,0% 1,5% -0,6%

Liguria 1,5% 1,0% 21,2% 20,9% 2,2% 1,5%

Emilia R. 5,3% 3,6% -1,0% 7,7% 4,6% 4,0%

Toscana 3,1% 1,5% 0,5% 5,0% 2,3% 2,6%

Marche -2,4% -4,4% 11,7% 16,2% -1,0% -2,2%

Lazio -2,9% -6,1% -4,1% -5,8% -3,1% -6,1%

Abruzzo 2,5% 1,2% -1,0% 0,2% 2,3% 1,1%

Calabria 6,0% 4,9% 9,0% 12,9% 6,2% 5,6%

Sicilia -0,4% -2,4% 2,5% 1,3% 0,2% -1,6%

ITALIA 2,7% 1,1% 2,8% 2,7% 2,7% 1,7%

Fonte: elaborazioni CISET su dati ISTAT

Inferiori alla media le performance delle località montane venete, che evidenziano una crescita media del +1,2% degli arrivi a fronte di una flessione delle notti (-0,8% in media all’anno).

Pressoché in linea l’andamento per la montagna lombarda e Valdostana, mentre per quanto riguarda il Piemonte si evidenzia un aumento significativo delle notti (+6,6% in media all’anno), a fronte di una crescita molto più contenuta degli arrivi (+1,5%). In questo caso, tuttavia, va tenuto conto dell’effetto Olimpiadi, che nel 2006 ha generato 400.000 presenze in più rispetto all’anno precedente con un incremento assoluto addirittura del +46% rispetto al 2000. Sarà ovviamente necessaria l'analisi dell'andamento negli anni successivi per poter dare le effettive dimensioni del fenomeno e verificarne la diffusione territoriale.

Tra le destinazioni “minori” che mostrano una buona dinamica da notare l’Emilia Romagna (+4,6% arrivi e +4,0% notti in media all’anno) e la Calabria (+6,2% e +5,6%). In flessione, invece, il Lazio (-3,1% arrivi e -6,1% notti in media all’anno) e le Marche (-1,0% e -2,2%).

Ciò parrebbe evidenziare un andamento diversificato delle località appenniniche, dove alla crisi di alcune si associa l’andamento positivo di altre.

14

Per quanto riguarda la provenienza della domanda, quasi tutte le principali destinazioni montane italiane si caratterizzano per una crescita superiore alla media della clientela straniera rispetto a quella degli Italiani nel periodo in esame, ad eccezione della provincia di Bolzano, dove invece l’incremento maggiore interessa il turismo nazionale. Nel dettaglio, in Valle d’Aosta, Lombardia e provincia di Trento gli arrivi e le presenze straniere crescono in media più del 4% all’anno, con punte del 6-7% in Valle d’Aosta. Fa eccezione il Veneto, dove l’aumento risulta leggermente inferiore alla media nazionale, soprattutto in termini di arrivi (+1,5% e +2,4% all’anno). Per quanto riguarda il Piemonte, invece, l’effetto Olimpiadi spiega la forte crescita delle presenze dall’estero che registrano un incremento medio annuo del +12% tra 2000 e 2006.

Con riferimento a Bolzano, qui la crescita interessa soprattutto la clientela italiana, con aumenti medi degli arrivi e delle presenze rispettivamente del +5% e del +3%.

Guardando alle destinazioni “minori”, variazioni significative della clientela straniera si riscontrano in Liguria, con un incremento del +20% medio annuo per entrambi gli indicatori, Marche (+12% e +16%) e Calabria (+9% e +13%). Flessione, invece, per il Lazio (-4,1% e -5,8% in media all’anno). Va detto, tuttavia, che tali variazioni si applicano a numeri in Valore assoluto contenuti.

Per quanto riguarda la clientela italiana, una buona crescita si riscontra in Emilia Romagna e Calabria, con incrementi medi annui intorno al +5-6% sia per gli arrivi che per le presenze. In diminuzione, invece, il turismo domestico nelle Marche (-2,2% e -4,4%), nel Lazio (-2,9% e -6,1%) e in Sicilia (-0,4% e -2,4%).

La distribuzione del movimento turistico per regione non subisce sostanziali variazioni tra 2000 e 2006, con il Triveneto che anche nel 2000 concentrava oltre il 70% degli arrivi e più del 75% delle presenze.

Inferiore alle aspettative l’impatto delle Olimpiadi in Piemonte, le cui località vedono diminuire in proporzione la loro incidenza relativa in termini di arrivi (dal 6,4% del 2000 al 6,0% del 2006), mentre aumentare leggermente quella in termini di presenze (dal 4,2% al 5,6%).

Analogamente, non vi sono significative modificazioni nella ripartizione della clientela tra Italiani e stranieri, ad eccezione di un maggiore riequilibrio in provincia di Bolzano, e ciò a testimoniare un modello di sviluppo della montagna italiana ormai maturo e consolidato.

Considerando infine la stagionalità della domanda nelle località montane italiane, questa evidenzia una sostanziale stabilità nella distribuzione del movimento turistico tra 2000 e 2006 (Figg. 4 e 5).

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0

100.000

200.000

300.000

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500.000

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1.300.000

1.400.000

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2000 2006

Figura 4. Località montane: confronto sull’andamento mensile degli arrivi di turisti 2000-06

Fonte: elaborazioni CISET su dati ISTAT

Figura 5. Località montane: confronto sull’andamento mensile delle presenze di turisti 2000-06

0

1.000.000

2.000.000

3.000.000

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Luglio

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Otto

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2000 2006

Fonte: elaborazioni CISET su dati ISTAT

In particolare, il bimestre luglio-agosto concentra più di un terzo del movimento turistico diretto nelle località montane, seguito dal bimestre gennaio-febbraio con il 22-23%. E tale distribuzione è rimasta sostanzialmente stabile nel corso del periodo in esame (Fig. 6).

16

Figura 6. Località montane: distribuzione mensile degli arrivi e delle presenze di turisti. Confronto 2000-06

Fonte: elaborazioni CISET su dati ISTAT

Ovviamente, come accennato in precedenza, tale distribuzione media un andamento differenziato, che varia a seconda delle caratteristiche altimetriche della singola località (destinazione alpina o di media montagna) e del tipo di turismo che la caratterizza (preValentemente estivo, preValentemente invernale o bistagionale).

1.3. La spesa dei turisti stranieri in alcune province montane italiane. I

risultati dell’indagine Banca d’Italia-Ufficio Italiano Cambi

A parte i flussi, un altro indicatore interessante per analizzare l’andamento del turismo riguarda l’evoluzione della spesa dei turisti a destinazione. Con riferimento ai turisti stranieri, la tabella seguente illustra il trend di spesa in alcune province montane italiane dal 2000 al 2006 e la congiuntura 2007, secondo i risultati dell’indagine dell’Ufficio Italiano dei Cambi.

Tabella 4. Spese dei turisti stranieri in alcune province montane italiane. 2000-06 e congiuntura 2007

Province 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Gen-Ott Gen-Ott

(milioni di Euro) 2006 2007

Aosta 78 102 160 191 219 299 242 228 356

Cuneo 63 79 114 84 114 110 89 76 119

Bolzano 928 921 685 811 1658 2078 1398 1332 609

Trento 474 488 488 560 627 387 429 412 387

Belluno 134 137 84 121 161 139 170 152 82

0%

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10%

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85%

90%

95%

100%

2000 2006 2000 2006

Arrivi Presenze

Gennaio-Febbraio Marzo-Aprile Maggio-Giugno

Luglio-Agosto Settembre-Ottobre Novembre-Dicembre

17

L'Aquila 56 72 58 57 54 40 32 31 39

Totale 1733 1799 1589 1824 2833 3053 2360 2231 1592

Var. %

Aosta - 30,8% 56,9% 19,4% 14,7% 36,5% -19,1% - 56,1%

Cuneo - 25,4% 44,3% -26,3% 35,7% -3,5% -19,1% - 56,6%

Bolzano - -0,8% -25,6% 18,4% 104,4% 25,3% -32,7% - -54,3%

Trento - 3,0% 0,0% 14,8% 12,0% -38,3% 10,9% - -6,1%

Belluno - 2,2% -38,7% 44,0% 33,1% -13,7% 22,3% - -46,1%

L'Aquila - 28,6% -19,4% -1,7% -5,3% -25,9% -20,0% - 25,8%

Totale - 3,8% -11,7% 14,8% 55,3% 7,8% -22,7% - -28,6%

Quote %

Aosta 4,5% 5,7% 10,1% 10,5% 7,7% 9,8% 10,3% 10,2% 22,4%

Cuneo 3,6% 4,4% 7,2% 4,6% 4,0% 3,6% 3,8% 3,4% 7,5%

Bolzano 53,5% 51,2% 43,1% 44,5% 58,5% 68,1% 59,2% 59,7% 38,3%

Trento 27,4% 27,1% 30,7% 30,7% 22,1% 12,7% 18,2% 18,5% 24,3%

Belluno 7,7% 7,6% 5,3% 6,6% 5,7% 4,6% 7,2% 6,8% 5,2%

L'Aquila 3,2% 4,0% 3,7% 3,1% 1,9% 1,3% 1,4% 1,4% 2,4%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni su dati UIC

Ovviamente, tale dato rappresenta un’approssimazione della capacità di spesa dei turisti montani, in quanto comprende anche la spesa dei turisti stranieri che si recano nelle singole province per altre motivazioni (es. affari).

18

1.4. Il profilo del turista in Italia e un primo focus sulla montagna. I risultati

delle indagini Doxa

1.4.1. Caratteri generali

Secondo indagini recenti svolte dalla Doxa e basate su interviste a campioni rappresentativi degli Italiani adulti, solamente due terzi della popolazione (dal 65% al 70%, con alcune oscillazioni negli ultimi anni) fa, nel corso di un anno, almeno un periodo di vacanza con pernottamenti fuori dal comune di residenza.

In particolare, solo metà (dal 48% al 53%) degli Italiani fanno, nel corso di un anno, uno o più periodi di vacanza con almeno quattro pernottamenti.

Fanno periodi lunghi di vacanza con almeno quattro pernottamenti fuori di casa quasi 70% dei giovani, 50% degli adulti fra 25 e 54 anni e solo 40% dopo i 54 anni; un quarto fanno, nel corso di un anno anche (o solo) vacanze brevi, con 1-3 pernottamenti (per cui hanno un forte peso le visite alla famiglia di origine, a parenti ed amici)

Il 65% degli adulti che vanno in vacanza passano il periodo più lungo al mare, 13% in montagna, 6% in campagna, in collina o vicino ad un lago, e 16% in una o più città (seguendo un itinerario).

Erano stati all’estero, nel più lungo periodo di vacanza dell’ultimo anno, quasi un quarto (25%) di tutti gli intervistati che avevano fatto periodi di vacanza con almeno quattro pernottamenti: 43% degli intervistati che avevano fatto vacanze itineranti, visitando una o più città, 21% degli interessati a vacanze marine e solo 10% degli interessati a vacanza montane.

Il peso delle vacanze marine è maggiore fra i giovani (74% dei periodi di vacanza più lunghi sotto i 25 anni, 69% fra 25 e 54 anni e 54% dopo i 54 anni) e quello delle vacanze in montagna, in collina ed in campagna fra le persone mature (e, per le vacanze montane, anche fra i residenti nell’Italia Settentrionale).

1.4.2. Il turista montano in Italia. Prime riflessioni

Come accennato in precedenza, il 13% degli Italiani che hanno fatto vacanza nell’ultimo anno ha passato il periodo di soggiorno più lungo in montagna, pari al 9% dei giovani, all’11% nelle classi di età intermedie e al 15% delle persone mature, dopo i 54 anni.

Quasi metà fanno le vacanze in destinazioni montane dell’Italia Nord Orientale, un quarto nell’Italia Nord Occidentale ed un altro quarto nell’Italia centrale e nell’Italia meridionale, cioè sugli Appennini.

Nel più lungo periodo di vacanza in montagna, sulle Alpi e sugli Appennini, oltre metà (55%) degli intervistati erano stati in una casa della famiglia o di parenti, oppure in una casa presa in affitto, mentre il 45% in alberghi, B&B ed agriturismi. Il peso dei diversi tipi di ospitalità, per le vacanze in montagna, è molto simile a quello rilevato per altre tipologie di vacanze, con un peso un po’ minore degli alberghi ed un peso maggiore delle case private (sia delle case in proprietà, che delle case in affitto).

Nel corso degli ultimi anni il peso delle vacanze montane è lentamente, ma costantemente diminuito, ed il rapporto fra vacanze al mare e vacanze in montagna è passato da 2 a 1 nelle prime ricerche sulle vacanze degli Italiani, degli anni ‘60, fino all’attuale rapporto di 5 a 1 fra mare e montagna, nelle ricerche più recenti.

19

La flessione della domanda di vacanze montane nella stagione estiva può essere dovuta a molti fattori, che saranno analizzati in modo più approfondito nei primi mesi del 2008, anche con una nuova ricerca sui comportamenti di vacanza degli Italiani: alla concorrenza delle vacanze marine e delle vacanze all’estero (quasi un quarto dei periodi di vacanza con almeno quattro pernottamenti nelle ultime rilevazioni), a nuovi interessi ed aspettative dei giovani (che fanno più vacanze degli adulti, ma hanno un peso ridotto per le vacanze in montagna), ed anche al fatto che molte zone e località turistiche delle Alpi e degli Appennini (con alcune eccezioni) non hanno saputo dare una risposta adeguata alle attese di chi va in vacanza, e soprattutto alle attese dei giovani, con l’offerta di nuovi servizi turistici per le vacanze montane e di servizi per il tempo libero.

Per una vacanza “ideale” in montagna, le mete preferite per il 64% degli intervistati sono Trentino e Alto Adige, anche se, nella realtà, per le vacanze montane hanno un forte peso anche altre zone delle Alpi e degli Appennini. Il 23% indica la Valle d’Aosta, 7% il Piemonte, altrettanti la Lombardia, 6% il Veneto e 4% l’Abruzzo. Nell’interpretare questi dati, è opportuno ricordare che il livello di conoscenza di alcune zone montane è, in Italia, piuttosto limitato, ed è limitata la capacità di associare in modo corretto le regioni italiane con zone delle Alpi e degli Appennini. Dall’esperienza di altre ricerche, si osserva infatti che pochi sanno indicare in modo corretto, ad esempio, l’ubicazione ed i confini delle Dolomiti e del Cadore.

Le ricerche più recenti confermano che le vacanze degli Italiani sono concentrate nei mesi di luglio e agosto: quasi metà (45%) fanno il periodo più lungo di vacanza (o il solo periodo) con almeno quattro pernottamenti nel mese di agosto, 30% nel mese di luglio e 13% nel mese di giugno. Per le vacanze in montagna la concentrazione nei mesi estivi è ancora maggiore (31% in luglio e 58% in agosto, con alcune sovrapposizioni nei mesi estivi).

La brevità della stagione estiva genera gravi problemi di gestione degli esercizi turistici, soprattutto nelle località montane, meno interessate alla stagione invernale, anche per i recenti cambiamenti climatici.

1.5. Le tendenze per la stagione estiva 2007 e per l’inverno 2007-08. I

risultati dell’indagine congiunturale CISET

Analizzando le proiezioni relative al turismo montano nel corso dell’ultima stagione estiva allargata (maggio-ottobre) e quelle relative alla stagione invernale 2007-08 (novembre-aprile), si nota come la montagna italiana tenda a mantenere un suo posizionamento soprattutto nella stagione invernale, mentre a stagnare durante l’estate.

Secondo le aspettative espresse da un campione rappresentativo di operatori turistici Italiani intervistati nel corso delle ultime indagini congiunturali sull’attività turistica in Italia condotte dal CISET, nell’estate 2007 il turismo montano è risultato pressoché stabile, a fronte invece di altre tipologie di vacanza che hanno visto aumentare le loro quote relative: dall’agriturismo e dal turismo verde, alle crociere, al turismo culturale e d’arte al turismo termale e del benessere (Fig. 7)

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Figura 7. Le aspettative degli operatori turistici Italiani sulle principali tipologie di vacanza. Stagione estiva 2007

Fonte: CISET

In testa, nella stagione estiva 2007, l’agriturismo e il turismo verde, che ormai da alcune stagioni raccolgono quote crescenti di estimatori, sia come prodotto turistico in sé che abbinato alla tradizionale vacanza culturale, montana, termale, ecc. Stabile anche la posizione delle crociere, così come del turismo culturale e d’arte. Si mantengono ottime le performance del turismo termale, grazie al sempre maggiore richiamo esercitato dalle formule all’insegna del fitness e del benessere, seguito dal turismo balneare, che si sta orientando verso modelli sempre più attivi, che combinano alle attività tradizionali lo sport, la cultura, gli eventi, ecc. In leggero aumento anche il turismo d’affari e congressuale, soprattutto verso la fine dell’estate- inizio dell’autunno (settembre-ottobre), mentre pressoché stabile, analogamente al turismo montano, la vacanza al lago.

Molteplici le ragioni di tali andamenti. Da un lato, l’atteso aumento del turismo proveniente da Giappone, USA, Regno Unito e Nord Europa, che premia i centri d’arte e le crociere lungo le coste del Mediterraneo, di cui i porti Italiani rappresentano uno dei principali punti di partenza. Dall’altro, la crescita degli arrivi dall’Est Europa e del turismo domestico, nonché la ripresa del turismo tedesco che vanno a beneficio delle località balneari. In particolare, gli Italiani che andranno in vacanza in Italia mostreranno un sempre maggiore interesse per formule di vacanza che combinino il turismo tradizionale (sole & mare, montagna, ecc.) con attività alternative (sport, cultura, eventi, conoscenza del territorio e contatto con la natura, ecc.).

In espansione, inoltre, tutta una serie di turismi “di nicchia”, dal turismo sportivo/trekking, al turismo enogastronomico, dal turismo religioso al cicloturismo e al turismo all’aria aperta (campeggio). Da sottolineare, inoltre, come gli intervistati segnalino nuovamente – come già evidenziato nelle precedenti rilevazioni invernale ed estiva - la forte capacità di attrazione dei bed&breakfast, come tipologia di alloggio sia per una vacanza culturale che nel territorio. E questo conferma la tendenza verso un prodotto più a buon mercato e caratterizzato da un migliore rapporto qualità-prezzo. In altre parole, date le aspettative di una recrudescenza

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AGRITURISMO

CITTA’ D’ARTE

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BALNEARE

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AFFARI

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MONTANO

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AGRITURISMO

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CONGRESSUALE

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dei prezzi, i turisti non rinunciano alla vacanza, ma riducono la durata del soggiorno o optano per soluzioni economicamente più convenienti.

Più dinamico l’andamento della montagna nella stagione invernale 2007-08, anche se gli operatori turistici intervistati evidenziano come le condizioni meteorologiche e climatiche influenzino sempre più pesantemente le performance delle località montane italiane (Fig. 8).

Figura 8. Le aspettative degli operatori turistici Italiani sulle principali tipologie di vacanza. Stagione invernale 2007-08

Fonte: CISET

In prima posizione, a differenza dell’estate, il turismo termale e del benessere, che guadagna la prima posizione rispetto all’inverno 2006-07, scaValcando leggermente il turismo culturale e d’arte. Al terzo posto l’agriturismo e il turismo verde in genere, mentre al quarto le crociere, stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma in discesa rispetto all’estate, ovviamente per motivi climatici, in quanto i flussi in questo periodo tendono a sposarsi verso i mari caraibici e comunque verso zone più calde. Una buona dinamica dovrebbe caratterizzare, nell’opinione degli operatori turistici, anche il turismo congressuale e d’affari, rispettivamente in quinta e sesta posizione, e questo è coerente con quanto discusso in precedenza riguardo alle motivazioni all’aumento della domanda sia straniera che domestica. In diminuzione, invece, i soggiorni al lago e nelle località balneari, che in questa stagione accusano un calo fisiologico.

Molteplici le ragioni di tali andamenti. Innanzitutto, come già accennato, la stagionalità, che favorisce maggiormente alcune tipologie di turismo (es. culturale e d’arte, affari, ecc.), rispetto ad altre (agriturismo e turismo verde, crociere, ecc.). In secondo luogo, l’evoluzione dei mercati di provenienza e, in particolare, l’espansione del turismo extra-europeo e nord europeo (Regno Unito e Scandinavia), che premia soprattutto le destinazioni d’arte italiane, dalle grandi città ai centri minori. A ciò si associa l’incremento degli arrivi dall’Est Europa e dalla Spagna e la sostanziale stabilità della domanda domestica, che dovrebbero favorire le località montane.

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Termale e benessere

Culturale e d’arte

Lago Agriturismo

Congressuale

Montagna

Crociere

Affari

Mare

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Termale e benessere

Culturale e d’arte

Lago Agriturismo

Congressuale

Montagna

Crociere

Affari

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In espansione, come già segnalato per la stagione estiva, tutta una serie di turismi “di nicchia”, dal turismo religioso, a quello enogastronomico e delle fiere/mercatini, al turismo sportivo, scolastico, degli eventi e all’ecoturismo.

23

Capitolo 2. Il turismo montano nelle regioni e località. I trend e la congiuntura

2.1 VENETO

2.1.1 Introduzione: il comprensorio montano del Veneto

La “montagna veneta” va statisticamente a comporre un comprensorio formato da 3 Sistemi Turistici Locali:

L’Altipiano di Asiago, in provincia di Vicenza, che concentra circa l’8% degli arrivi nel comprensorio e si caratterizza per un’offerta strutturata su altitudini non elevate e dislivelli poco significativi, che influenzano quindi la tipologia di sport invernali praticabili. D’altro canto, l’area dell’altipiano dei 7 comuni risulta del tutto particolare dal punto di vista ambientale, ed è ricca anche per la presenza di altri tematismi, oltre a quello relax sportivo: primo fra tutti il tema storico legato alla Prima Guerra Mondiale, e quello gastronomico, legato alla produzione del tipico formaggio e oggi anche delle confetture. Grazie alla sua accessibilità, l’altipiano è stato storicamente meta di turismo ed escursionismo dalle città venete. Limitato l’apporto estero (poco più del 2% degli arrivi).

L’area centrale delle Dolomiti, cioè la parte nord della provincia di Belluno, con le località più prestigiose e votate agli sport invernali, come Cortina e la conca ampezzana, che si caratterizza per concentrare oltre un quarto dei movimenti turistici nell’intera provincia; l’area ad essa afferente situata a nord del Cadore (S. Vito, ecc.); le Vallate più a nord nella Valle del Piave come il Comelico e la zona di Sappada; l’area che -partendo dall’Agordino e affacciata lungo il fiume Cordevole- gravita attorno alla Marmolada, al Sella e ai confini con il Trentino, che vede tra i centri principali Falcade, Arabba, Livinallongo e Rocca Pietore; l’area di Alleghe appena a sud con il suo lago e, verso l’Alto Adige, quella di Auronzo (seconda località per flussi dopo Cortina), caratterizzata dalle Tre cime di Lavaredo e dal Lago di Misurina.

L’area sud delle Dolomiti, cioè la parte sud della provincia di Belluno, comprendente quindi il capoluogo, la città di Feltre, l’Alpago e altre località minori del Cadore. Questo STL raggiunge circa il 13% dei flussi totali montani del Veneto, e va considerata in questo anche la componente d’affari.

Esistono comunque altre aree minori di carattere montano quali alcune zone della provincia di Treviso (Monte Grappa) e soprattutto della provincia di Verona, in particolare la Lessinia.

Tabella 1: Distribuzione arrivi e presenze per STL. Anno 2006

arrivi % Presenze %

Comprensorio montano veneto 955.290 100% 6.325.202 100%

STL Altopiano di Asiago 113.926 12% 600.994 10%

STL Belluno 125.288 13% 1.222.761 19%

STL Cortina Dolomiti 667.069 70% 3.737.661 59%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

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Le stazioni sciistiche venete sono in buona parte di lunga tradizione, avendo visto il principale impulso alla crescita dopo le Olimpiadi invernali di Cortina del 1956. In totale nel 2006 si sono registrati 955.000 arrivi e 6,3 milioni di presenze.

Provviste di un'offerta alberghiera di tipo tradizionale e di un'ampia offerta di seconde case, sono caratterizzate da una domanda preValentemente domestica, con forte incidenza del segmento veneto, seguito a notevole distanza da quello lombardo.

In relazione al mercato estero, la percentuale di stranieri è del 22% per quanto riguarda gli arrivi, e del 14% per quanto riguarda le presenze (quota assai inferiore nel comprensorio di Asiago). I mercati principali sono quelli di lingua tedesca, subito seguiti da quelli dell'Est Europa. A questo proposito Val la pena di sottolineare come sia sicuramente questo segmento ad aver mostrato la maggiore dinamicità, anche a fronte della riduzione dell'apporto dei paesi di lingua tedesca. Anche la Gran Bretagna ha evidenziato dei tassi di incremento significativi. Si noti inoltre come la permanenza media delle diverse componenti sia differenziata: del resto, l'utenza di prossimità utilizza più frequentemente le strutture extralberghiere, come anche le case di proprietà che ovviamente sfuggono alla rilevazione.

La permanenza media risulta sicuramente uno degli indicatori più sensibili: nel 2006 è stata pari a 6,6 giorni, ma solo 6 anni prima risultava di 7,5 giorni. Si conferma qui, con forse maggior urgenza che in altri sistemi turistici, la riduzione della durata del soggiorno e di conseguenza la crisi delle presenze.

Nella montagna veneta la distribuzione dei flussi vede una concentrazione significativa in luglio e agosto, dove è rilevante soprattutto per quanto riguarda le presenze (a causa anche di una permanenza media più lunga). In totale il quadrimestre dicembre-marzo fa registrare il 37% degli arrivi e il 32% delle presenze, mentre il quadrimestre giugno-settembre arriva ben al 48% degli arrivi e al 56% dei pernottamenti. E' evidente quindi la scarsa utilizzazione delle strutture ricettive negli altri mesi. La distribuzione stagionale ovviamente si articola in maniera leggermente differenziata a seconda delle diverse aree della regione, come si vedrà in seguito.

Tabella 2: Evoluzione arrivi e presenze e permanenza media. nel comprensorio montano veneto. 2000-2006

Arrivi Var. % Presenze Var. % P.media

2000 869.887 6.563.254 7,5

2001 895.022 2,90% 6.730.688 2,60% 7,5

2002 856.103 -4,30% 6.196.051 -7,90% 7,2

2003 927.613 8,40% 6.440.105 3,90% 6,9

2004 891.465 -3,90% 6.043.308 -6,20% 6,8

2005 919.178 3,10% 6.248.581 3,40% 6,8

2006 955.290 3,90% 6.325.202 1,20% 6,6

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La dinamica dei flussi registrati tra 2000 e 2006 nella montagna veneta vede un andamento complessivamente positivo negli arrivi (+9,8%) e una situazione più critica delle presenze (-3,6%), pur con andamenti altalenanti. Si sono riscontranti infatti flessioni dei due principali indicatori nel 2002 rispetto al 2001, con una ripresa nel 2003; un nuovo calo nel 2004 e una ripresa nel 2005 e nel 2006.

25

Andando nel dettaglio delle tre aree rappresentate dai 3 STL montani, si nota come l'andamento generale rispecchi essenzialmente quello dell'STL più rappresentativo, cioè quello di Cortina – Dolomiti; molto più critiche invece le condizioni dell'Altopiano di Asiago, mentre stazionario resta l'andamento del Bellunese.

2.1.2 Il caso STL Dolomiti (BL)

2.1.2.1 Evoluzione generale

Il Sistema Turistico Locale delle Dolomiti ha registrato un andamento altalenante dei flussi turistici tra il 2000 e il 2006.

Nel complesso gli arrivi totali sono cresciuti in media del + 0,4% all’anno: gli arrivi Italiani, che rappresentano più di tre quarti del movimento turistico complessivo, sono calati in media del -0,3% a fronte di un incremento medio annuo della clientela straniera del +2,6%.

Tabella 3: Arrivi di turisti per provenienza. 2000-2006

Val. assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2.000 500.700 151.040 651.740 77% 23% 100%

2.001 504.331 163.371 667.702 0,7 8,2 2,4 76% 24% 100%

2.002 478.768 162.662 641.430 -5,1 -0,4 -3,9 75% 25% 100%

2.003 526.508 170.127 696.635 10,0 4,6 8,6 76% 24% 100%

2.004 497.434 169.465 666.899 -5,5 -0,4 -4,3 75% 25% 100%

2.005 500.497 181.384 681.881 0,6 7,0 2,2 73% 27% 100%

2.006 490.823 176.246 667.069 -1,9 -2,8 -2,2 74% 26% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Nel dettaglio, guardando alla dinamica le performance negative si sono registrate nel 2002 (-3,9%), nel 2004 (-4,3%) e nel 2006 (-2,2%). Gli anni successivi registrano sempre Valori in recupero: nel 2001 gli arrivi crescono rispetto all’anno precedente del 2,4%, il 2003 registra un incremento totale degli arrivi del 8,6%, il 2005 del 2,2%.

Sia il trend degli arrivi Italiani che quello degli arrivi stranieri rispecchiano di anno in anno le dinamiche degli arrivi totali: la crescita massima degli arrivi Italiani si registra nel 2003 (+10%) mentre l’incremento più consistente di arrivi stranieri interessa il 2005 (+7%).

Figura 1: Evoluzione degli arrivi di turisti. 2000-2006

26

Per quanto riguarda le presenze totali, queste sono calate in media del -2% all’anno. A fronte di un decremento medio annuo del -3,1% per i pernottamenti dei turisti italiani, le notti trascorse dai turisti stranieri son cresciute in media del 3,5% l’anno.

La dinamica delle presenze 2000-2006 evidenzia, come per gli arrivi, un andamento altalenante con decrementi continui negli ultimi tre anni in esame 2004-2006 (rispettivamente -5,9%, - 2,7% e –4,6%).

Tabella 4: Presenze di turisti per provenienza. 2000-2006

Val. assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 3.627.423 592.266 4.219.689 86% 14% 100%

2001 3.687.854 705.148 4.393.002 1,7 19,1 4,1 84% 16% 100%

2002 3.398.800 704.363 4.103.163 -7,8 -0,1 -6,6 83% 17% 100%

2003 3.570.965 713.407 4.284.372 5,1 1,3 4,4 83% 17% 100%

2004 3.317.095 712.819 4.029.914 -7,1 -0,1 -5,9 82% 18% 100%

2005 3.179.980 739.735 3.919.715 -4,1 3,8 -2,7 81% 19% 100%

2006 3.011.341 726.320 3.737.661 -5,3 -1,8 -4,6 81% 19% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Tali performance negative sono trainate soprattutto dall’andamento delle presenze italiane che rappresentano più dell’80% dei pernottamenti totali. Le presenze italiane registrano il calo più consistente nel 2002 (-7,8%). A partire dal 2004 i Valori son in costante flessione (-7,1%, -4,1%, -5,3). Le presenze degli stranieri, dopo il consistente incremento del 2001 (+19,1%) evidenziano un trend altalenante alternando di anno in anno lievi incrementi (+1,3% nel 2003, +3,8% nel 2005) a lievi flessioni (-0,1% nel 2002, -0,1% nel 2004, -1,8% nel 2006).

27

Figura 2: Evoluzione delle presenze di turisti. 2000-2006

Tabella 5: Permanenza media dei turisti 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

2000 7,2 3,9 6,5

2001 7,3 4,3 6,6

2002 7,1 4,3 6,4

2003 6,8 4,2 6,2

2004 6,7 4,2 6,0

2005 6,4 4,1 5,7

2006 6,1 4,1 5,6

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Guardando alla durata media del soggiorno, questa nel complesso tende progressivamente a diminuire passando da 6,5 gg. nel 2000 a 5,6 gg. nel 2006. Il calo della durata del soggiorno è trainata dalla permanenza media dei turisti italiani che decresce costantemente passando da 7,2 gg. nel 2000 a 6,1 gg. nel 2006. In lieve aumento la permanenza media dei turisti stranieri che fa registrare un incremento medio annuo dell’ 1%. La durata massima dei pernottamenti si registra nel 2001, anno in cui la permanenza media degli Italiani è di 7,3 gg. e quella degli stranieri di 4,3 gg.

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2.1.2.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006

Anche la stagione estiva ha registrato tra il 2000 e il 2006 un andamento altalenante con anni di leggera crescita degli arrivi (+1,5% nel 2001, +8,2% nel 2003, + 0,4% nel 2005) che si sono alternati ad anni di calo (-1,4% nel 2002, -8,9% nel 2004, -1,9% nel 2006).

Nel complesso gli arrivi estivi nel STL delle Dolomiti registrano un decremento medio annuo del -0,5%, causato soprattutto dal calo dei turisti italiani (-0,9% in media l’anno). Gli stranieri mostrano invece un leggero incremento medio annuo degli arrivi del +0,9%.

Tabella 6: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2000 257.849 81.087 338.936 76% 24% 100%

estate 2001 262.738 81.557 344.295 1,8 0,5 1,5 76% 24% 100%

estate 2002 257.175 82.108 339.283 -2,1 0,6 -1,4 76% 24% 100%

estate 2003 282.216 85.159 367.375 9,7 3,7 8,2 77% 23% 100%

estate 2004 252.587 81.937 334.524 -10,5 -3,8 -8,9 76% 24% 100%

estate 2005 248.698 87.078 335.776 -1,5 6,3 0,4 74% 26% 100%

estate 2006 243.873 85.417 329.290 -1,9 -1,9 -1,9 74% 26% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Guardando più in dettaglio la dinamica si osserva come gli arrivi Italiani, che rappresentano i tre quarti della domanda complessiva, calano progressivamente nell’ultimo triennio considerato (rispettivamente -10,5% nel 2004, -1,5% nel 2005 e – 1,9% nel 2006). In calo anche la loro quota sul totale degli arrivi che passa dal 76% nel 2000 al 74% nel 2006. Gli arrivi dei turisti stranieri seguono un andamento altalenante con un incremento massimo nel 2005 (+6,3%) e un buon incremento nel 2003 (+3,7%), anno in cui anche il movimento dei turisti italiani aveva registrato il maggior incremento (+9,7%).

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Figura 3: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione estiva

Per quanto riguarda le presenze totali nell’area delle Dolomiti nella stagione estiva, queste sono calate in media del -3,2% all’anno. Il decremento medio annuo riguarda in particolare i pernottamenti della clientela italiana che cala del -3,7%. In leggero aumento invece il numero di presenze straniere di anno in anno (+1,3%).

Tabella 7: Presenze di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2000 2.190.007 224.421 2.414.428 91% 9% 100%

estate 2001 2.237.975 251.803 2.489.778 2,2 12,2 3,1 90% 10% 100%

estate 2002 2.113.319 247.920 2.361.239 -5,6 -1,5 -5,2 90% 10% 100%

estate 2003 2.204.257 253.339 2.457.596 4,3 2,2 4,1 90% 10% 100%

estate 2004 1.973.590 246.207 2.219.797 -10,5 -2,8 -9,7 89% 11% 100%

estate 2005 1.846.220 246.688 2.092.908 -6,5 0,2 -5,7 88% 12% 100%

estate 2006 1.745.741 241.798 1.987.539 -5,4 -2,0 -5,0 88% 12% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Guardando alla dinamica 2000-2006, le presenze totali evidenziano, come nel caso degli arrivi estivi, un andamento altalenante. In particolare l’ultimo triennio (2004-2006) registra un calo progressivo del numero di pernottamenti (rispettivamente -9,7%, -5,7% e -5%). L’andamento delle presenze italiane è in linea con il trend generale e lo condiziona pesantemente rappresentando circa il 90% del totale dei pernottamenti. Stabile l’andamento delle presenze di turisti stranieri. Oltre al numero di pernottamenti cala progressivamente anche la quota di presenze italiane sul totale delle notti trascorse nel periodo estivo passando dal 91% nel 2000 al 88% nel 2006.

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Figura 4: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione estiva. 2000-2006

Guardando alla durata media del soggiorno nella stagione estiva, questa tende progressivamente a diminuire (da 7,1 gg nel 2000 a 6 gg. nel 2006). Più elevata la permanenza media degli Italiani (sempre superiore ai 7,2 gg. con un picco massimo di 8,5 gg. nel biennio 2000-2001) rispetto a quella dei turisti stranieri che non supera mai i 3,1 gg (dato massimo registrato nel 2001). L’andamento della permanenza media dei turisti italiani segue la flessione generale e passa da 8,5 gg. nel 2000 a 7,2 gg. nel 2006

Tabella 8: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

2000 8,5 2,8 7,1

2001 8,5 3,1 7,2

2002 8,2 3,0 7,0

2003 7,8 3,0 6,7

2004 7,8 3,0 6,6

2005 7,4 2,8 6,2

2006 7,2 2,8 6,0

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

2.1.2.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006

L’evoluzione degli arrivi invernali tra il 2000 e il 2006 mostra un quadro di sostanziale stasi: la crescita media annua è dello 0,6%. In particolare gli arrivi Italiani registrano un decremento medio annuo dello 0,1% mentre gli arrivi stranieri mostrano un incremento medio annuo del 2,5%.

31

La performance negativa della stagione invernale 2001/2002 viene compensata dall’incremento di arrivi dei due anni successivi che registrano incrementi pari al +5,1% nella stagione 2002/2003 e +7,1% nella stagione 2003/2004. Un altro leggero calo degli arrivi totali si registra nell’inverno 2004/2005 (-1,7%).

Tabella 9: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 232.757 74.047 306.804 76% 24% 100%

inverno 2001/2002 213.350 68.686 282.036 -8,3 -7,2 -8,1 76% 24% 100%

inverno 2002/2003 220.730 75.553 296.283 3,5 10,0 5,1 74% 26% 100%

inverno 2003/2004 238.707 78.526 317.233 8,1 3,9 7,1 75% 25% 100%

inverno 2004/2005 231.416 80.545 311.961 -3,1 2,6 -1,7 74% 26% 100%

inverno 2005/2006 231.987 83.598 315.585 0,2 3,8 1,2 74% 26% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Il trend degli arrivi Italiani, che rappresentano i tre quarti del movimento invernale complessivo, rispecchia quello generale mostrando un decremento consistente nella stagione 2001/2002 (-8,3%) e un calo minore nella stagione 2004/2005 (-3,1%). Gli arrivi stranieri, invece, dopo la pesante flessione dell’inverno 2001/2002 (-7,2%),crescono progressivamente a partire dall’inverno 2002/2003.

Figura 5: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

Guardando alle presenze, queste diminuiscono nel complesso in media dello -0,7% l’anno trainate soprattutto dalle presenze italiane che calano in media del -1,8% l’anno. Le notti trascorse dalla clientela straniera cresce invece del 2,3% l’anno. La dinamica complessiva registra performance in calo nelle ultime due stagioni invernali in esame (rispettivamente -2% nella stagione 2004/2005 e -3% nella stagione 2005/2006).

Tabella 10: Presenze di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

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Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 1.299.072 420.101 1.719.173 76% 24% 100%

inverno 2001/2002 1.221.540 421.525 1.643.065 -6,0 0,3 -4,4 74% 26% 100%

inverno 2002/2003 1.274.452 441.857 1.716.309 4,3 4,8 4,5 74% 26% 100%

inverno 2003/2004 1.298.456 446.745 1.745.201 1,9 1,1 1,7 74% 26% 100%

inverno 2004/2005 1.251.672 458.161 1.709.833 -3,6 2,6 -2,0 73% 27% 100%

inverno 2005/2006 1.187.060 471.193 1.658.253 -5,2 2,8 -3,0 72% 28% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Il trend dei pernottamenti dei turisti italiani, che rappresentano circa i tre quarti del movimento complessivo, si presenta in linea con l’andamento generale: la quota delle presenze italiane sul totale dei pernottamenti invernali del STL mostra tra il 2000 e il 2006 un’erosione passando dal 75% al 72%. Le presenze straniere, che rappresentano circa un quarto del totale dei pernottamenti crescono di anno in anno e vedono aumenta la propria quota sul totale dei pernottamenti dal 24% nel 2000 al 28% nel 2006.

Figura 6: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

La permanenza media nella stagione invernale resta sostanzialmente invariata passando dai 5,6 gg. nel 2000 ai 5,3 gg. nel 2006.

33

Tabella 11: Permanenza media dei turisti. Stagione invernale 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 5,6 5,7 5,6

inverno 2001/2002 5,7 6,1 5,8

inverno 2002/2003 5,8 5,8 5,8

inverno 2003/2004 5,4 5,7 5,5

inverno 2004/2005 5,4 5,7 5,5

inverno 2005/2006 5,1 5,6 5,3

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

A differenza di quanto evidenziato per la stagione estiva la durata delle notti trascorse daturisti italiani e stranieri è pressoché uguale e si aggira intorno ai 5,5 gg. in tutto il periodo considerato. La durata massima del soggiorno invernale per la clientela italiana si è registrata nella stagione 2002/2003 con 5,8 gg., mentre la durata massima per gli stranieri si è registrata nella stagione 2001/2002 quando la durata era stata di 6,1 gg.

2.1.2.4 La congiuntura 20071

L’evoluzione della domanda tra 2006 e 2007. Periodo gennaio-settembre.

L’anno 2007 (periodo gennaio-settembre) ha registrato nel STL delle Dolomiti un incremento degli arrivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+2,8%).

Tabella 12: Arrivi di turisti per provenienza. Periodo gennaio-settembre. Anni 2006-2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

Gennaio-settembre 2006

421.577 162.252 583.829 72% 28% 100%

Gennaio-settembre 2007

421.735 178.343 600.078 0,04 9,9 2,8 70% 30% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

1 Dati Regione Veneto disponibili fino al mese di settembre 2007.

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A fronte di una sostanziale stabilità del movimento di arrivi Italiani (+0,04%), che costituiscono circa il 70% della clientela, si evidenzia invece un consistente incremento di arrivi stranieri (+9,9%). Inoltre, la quota di questi ultimi sul totale degli arrivi nella località passa dal 28% al 30% erodendo la quota dei turisti italiani che passano da 72% al 70%.

Tabella 13; Presenze di turisti per provenienza. Periodo genn.-settembre. Anni 2006-2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

Gennaio-settembre 2006 2.702.454 671.909 3.374.363 80% 20% 100%

Gennaio-settembre 2007 2.638.972 726.482 3.365.454 -2,3 8,1 -0,3 78% 22% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Le presenze registrano una leggera flessione generale (-0,3%) generata soprattutto dalla clientela italiana (-2,3%) che rappresenta più di tre quarti del totale delle notti. Il calo generale è contenuto grazie anche alla buona crescita dei pernottamenti dei turisti stranieri (+8,1).

Anche per i pernottamenti come già osservato per gli arrivi cala la quota dei turisti italiani sul totale passando dall’80% al 78%

La permanenza media cala leggermente passando dai 5,8 gg. del 2006 ai 5,6 gg. del 2007. La durata del soggiorno degli Italiani è maggiore rispetto a quella degli stranieri ed è in leggero calo (da 6,4 gg. a 6,3 gg.). Invariato invece tra il 2006 e il 2007 il numero di notti trascorse dai turisti stranieri (4,1 gg.)

Tabella 14: Permanenza media dei turisti. Periodo gennaio-settembre 2006-2007

Italiani Stranieri Totale

gennaio-settembre 2006 6,4 4,1 5,8

gennaio-settembre 2007 6,3 4,1 5,6

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La stagione invernale 2006/2007

In lieve calo il numero degli arrivi nella stagione invernale 2006/2007 rispetto a quella precedente. La flessione è dovuta alla riduzione della clientela italiana (-4%) che rappresenta il 72% del totale degli arrivi nella località.

Tabella 15: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

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Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

tot inverno 2005/2006 231.987 83.598 315.585 74% 26% 100%

tot inverno 2006/2007 223.019 86.963 309.982 -3,9 4,0 -1,8 72% 28% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 7: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Le presenze nella stagione invernale 2006/2007 nel STL delle Dolomiti registrano dati in calo (-1,5%). E’ la clientela italiana, che rappresenta nella stagione invernale 2006/2007 il 70% delle presenze invernali, a determinare questa negativa performance con una flessione delle presenze del -3,8%.

Tabella 16: Presenze di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

tot inverno 2005/2006 1.187.060 471.193 1.658.253 72% 28% 100%

tot inverno 2006/2007 1.141.863 490.985 1.632.848 -3,8 4,2 -1,5 70% 30% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

In crescita invece i pernottamenti degli stranieri (+4,2%) che vedono aumentare la propria quota sul totale delle presenze dal 28% al 30%.

Figura 8: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

36

La durata del soggiorno resta nel complesso invariata. Non c’è grande differenza tra il numero di notti trascorse dai clienti Italiani rispetto a quelli stranieri (rispettivamente 5,1 gg. e 5,6 gg.)

Tabella 17: Permanenza media dei turisti. Stagioni invernali 2005-2006 e 2006/2007

Italiani Stranieri Totali

tot inverno 2005/2006 5,1 5,6 5,3

tot inverno 2006/2007 5,1 5,6 5,3

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La stagione estiva 2007

La stagione estiva 2007 evidenzia una crescita degli arrivi rispetto all’anno precedente del +1,4%.

Tabella 18: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2006 243.873 85.417 329.290 74% 26% 100%

estate 2007 242.233 91.806 334.039 -0,7 7,5 1,4 73% 27% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Aumenta soprattutto il numero di stranieri (+7,5%), a fronte di una modesta contrazione di arrivi dituristi italiani (-0,7%) che rappresentano quasi tre quarti del movimento complessivo, nonostante la loro quota sul totale si ridimensioni di un punto percentuale passando dal 74% nell’estate 2006 al 73% nell’estate 2007.

37

Figura 9: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

L’aumento significativo delle presenze straniere (+8,1%), accompagnato da una sostanziale stabilità delle presenze italiane (+0,5%), che comunque rappresentano ben l’88% del totale, garantisce una crescita complessiva pari a +1,2%.

Tabella 19: Presenze di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2006 1.745.741 241.798 1.987.539 88% 12% 100%

estate 2007 1.753.633 261.431 2.015.064 0,5 8,1 1,4 88% 13% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 10: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

A fronte di queste dinamiche, il dato sulla permanenza media non mostra particolari variazioni e passa da 6 gg. nell’estate del 2006 a 5,8 gg. nell’estate del 2007. Limitata la durata del soggiono estivo degli stranieri che rispetto agli Italiani (tra i 7,2 gg. nel 2006 e i 6,9 nel 2007) si fermano nelle Dolomiti solo 2,8 gg.

38

Tabella 20: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2006/2007

Italiani Stranieri Totali

estate 2006 7,2 2,8 6,0

estate 2007 6,9 2,8 5,8

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

39

2.1.3 Il caso STL Belluno

2.1.3.1 Evoluzione generale

L’area del Bellunese ha registrato tra il 2000 e il 2006 un andamento crescente dei flussi turistici. Nel complesso gli arrivi totali sono cresciuti in media del +2% l’anno: gli arrivi Italiani, che rappresentano l’80% dei flussi turistici, sono aumentati in media del +1,6% a fronte di un incremento medio annuo vivace anche della clientela straniera (+3,4%) che rappresenta circa il 20% degli arrivi totali.

Tabella 21: Arrivi di turisti per provenienza. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 89.244 22.138 111.382 80% 20% 100%

2001 91.583 24.022 115.605 2,6 8,5 3,8 79% 21% 100%

2002 91.918 24.239 116.157 0,4 0,9 0,5 79% 21% 100%

2003 98.305 25.331 123.636 6,9 4,5 6,4 80% 20% 100%

2004 97.682 24.651 122.333 -0,6 -2,7 -1,1 80% 20% 100%

2005 93.334 26.284 119.618 -4,5 6,6 -2,2 78% 22% 100%

2006 98.178 27.110 125.288 5,2 3,1 4,7 78% 22% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Nel dettaglio, guardando alla dinamica solo il biennio 2004-2005 ha registrato delle performance negative (rispettivamente – 1,1% e -2,2%), gli altri anni mostrano positivi incrementi dei flussi che si consolidano nel 2006, anno in cui gli arrivi totali crescono del +4,7% assestandosi al di sopra dei Valori registrati in tutti gli anni precedenti. Il trend degli arrivi Italiani è in linea con l’andamento generale. Gli stranieri crescono anche nel 2005 del + 6,6%.

Figura 11: Evoluzione degli arrivi di turisti 2000-2006

40

Per quanto riguarda le presenze totali, queste mostrano di anno in anno una certa stabilità: crescono in media del -0,4% l’anno. A fronte di un lieve incremento medio annuo per i pernottamenti degli Italiani dello 0,4%, le notti trascorse dai turisti stranieri sono cresciute in media dello 0,4%. Va sottolineato che le presenze italiane costituiscono il 90% del totale dei pernottamenti nell’area del Bellunese.

Tabella 22: Presenze di turisti per provenienza 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 1.072.727 121.405 1.194.132 90% 10% 100%

2001 1.050.387 122.107 1.172.494 -2,1 0,6 -1,8 90% 10% 100%

2002 1.026.676 113.659 1.140.335 -2,3 -6,9 -2,7 90% 10% 100%

2003 1.092.395 108.335 1.200.730 6,4 -4,7 5,3 91% 9% 100%

2004 1.083.179 97.558 1.180.737 -0,8 -9,9 -1,7 92% 8% 100%

2005 1.065.813 100.327 1.166.140 -1,6 2,8 -1,2 91% 9% 100%

2006 1.099.504 123.257 1.222.761 3,2 22,9 4,9 90% 10% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La dinamica 2000-2006 evidenzia un andamento altalenante con decrementi nel biennio 2001-2002 (-1,8% e -2,7%) e nel biennio 2004-2005 (-1,7% e -1,2%) e recuperi nel 2003 (+5,3%) e nel 2006 (+4,9%). Nel complesso la situazione mostra una certa stabilità con Valori del 2006 al di sopra degli anni precedenti. Il trend degli arrivi Italiani è in linea con l’andamento generale, mentre per gli arrivi stranieri va sottolineato l’aumento consistente del 2006 (+22,9%).

Figura 12: Evoluzione delle presenze di turisti 2000-2006

41

La durata del soggiorno cala leggermente: da 10,7 gg. nel 2000 a 9,8 gg. nel 2006. Nel dettaglio si riduce la permanenza media sia della clientela italiana (da 12 gg. nel 2000 a 11,2 gg. nel 2006) che della clientela straniera (da 5,5 gg. nel 2000 a 4,5 gg. nel 2006).

Tabella 23: Permanenza media dei turisti 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

2000 12,0 5,5 10,7

2001 11,5 5,1 10,1

2002 11,2 4,7 9,8

2003 11,1 4,3 9,7

2004 11,1 4,0 9,7

2005 11,4 3,8 9,7

2006 11,2 4,5 9,8

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La doppia stagionalità della domanda

2.1.3.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006

La stagione estiva nell’area del Bellunese presenta un trend di crescita: gli arrivi totali registrano un incremento medio annuo del +2,2%. Buona la crescita degli arrivi Italiani (+1,3%) che rappresentano circa il 78% del totale del movimento turistico. Gli arrivi stranieri crescono in media del + 5,4% l’anno.

Tabella 24: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 46.629 11.634 58.263 80% 20% 100%

2001 47.353 12.676 60.029 1,6 9,0 3,0 79% 21% 100%

2002 47.116 12.968 60.084 -0,5 2,3 0,1 78% 22% 100%

2003 52.272 14.857 67.129 10,9 14,6 11,7 78% 22% 100%

2004 49.691 14.280 63.971 -4,9 -3,9 -4,7 78% 22% 100%

2005 48.245 15.109 63.354 -2,9 5,8 -1,0 76% 24% 100%

2006 50.326 15.975 66.301 4,3 5,7 4,7 76% 24% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Guardando alla dinamica degli arrivi totali si evidenzia come l’estate 2003 sia stata caratterizzata da un buon incremento degli arrivi totali (+11,7%) trainata sia dalla crescita degli arrivi Italiani (+ 10,9%) che degli stranieri

42

(+14,6%). Si è trattato di un’estate particolarmente afosa che ha spinto molte persone a scegliere contesti montani per le proprie vacanze. Malgrado il biennio 2004-2005 abbia registrato dei dati in calo (-4,7% e -1%) il 2006 ha mostrato una buona ripresa (+4,75) e ha assestato i Valori al di sopra del numero di arrivi degli anni precedenti.

Figura 13: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione estiva. 2000-2006

Per quanto riguarda le presenze totali dell’area del Bellunese nella stagione estiva, queste evidenziano una condizione di stabilità: l’incremento medio annuo è dello 0,2%. Anche le presenze dei turisti italiani, che costituiscono circa il 90% delle presenze totali, non registrano variazioni (crescita media annua dello 0%), mentre i pernottamenti degli stranieri crescono in media l’anno del +1,9%.

Tabella 25: Presenze di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 575.249 60.929 636.178 90% 10% 100%

2001 561.432 59.863 621.295 -2,4 -1,7 -2,3 90% 10% 100%

2002 539.857 58.108 597.965 -3,8 -2,9 -3,8 90% 10% 100%

2003 582.463 51.913 634.376 7,9 -10,7 6,1 92% 8% 100%

2004 562.292 54.515 616.807 -3,5 5,0 -2,8 91% 9% 100%

2005 551.067 57.326 608.393 -2,0 5,2 -1,4 91% 9% 100%

2006 575.768 68.156 643.924 4,5 18,9 5,8 89% 11% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

43

Guardando alla dinamica generale, l’andamento è altalenante: si evidenziano anni negativi come il biennio 2001-2002 ( – 2,3% e -3,8%) e il biennio 2004-2005 (-2,8% e -1,4%) e anni positivi come il 2003 (+6,1%) e il 2006 (+5,8%).

Figura 14: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione estiva. 2000-2006

Guardando alla durata del soggiorno si registra un progressivo calo generale (da 10,9 gg. nell’estate del 2000 a 9,7 gg. nell’estate del 2006) che conferma la stasi registrata per le presenze. La permanenza media dei clienti Italiani passa da 12,3 gg. nel 2000 a 11,4 gg. nel 2006. La permanenza media degli stranieri passa da 5,2 gg. nel 2000 a 4,3 gg. nel 2006.

Tabella 26: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

2000 12,3 5,2 10,9

2001 11,9 4,7 10,3

2002 11,5 4,5 10,0

2003 11,1 3,5 9,5

2004 11,3 3,8 9,6

2005 11,4 3,8 9,6

2006 11,4 4,3 9,7

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

44

2.1.3.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006

Il trend degli arrivi invernali nell’area di Belluno registra tra 2000 e 2006 una crescita media annua del +0,7%. Un dato leggermente superiore si registra anche per gli arrivi Italiani (+1,4%) che non sono mai inferiori al 82%. In leggero calo invece il dato medio annuo per gli arrivi stranieri (-2,4%).

Tabella 27: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 32.582 7.389 39.971 82% 18% 100%

inverno 2001/2002 33.637 7.100 40.737 3,2 -3,9 1,9 83% 17% 100%

inverno 2002/2003 33.975 6.656 40.631 1,0 -6,3 -0,3 84% 16% 100%

inverno 2003/2004 36.765 6.301 43.066 8,2 -5,3 6,0 85% 15% 100%

inverno 2004/2005 33.317 6.284 39.601 -9,4 -0,3 -8,0 84% 16% 100%

inverno 2005/2006 34.894 6.553 41.447 4,7 4,3 4,7 84% 16% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Guardando alla dinamica si evidenziano alcune annate che registrano performance negative ( l’inverno 2002/2003 e l’inverno 2004/2005 registrano rispettivamente un decremento degli arrivi totali del – 0,3% e del -8%) e altre che registrano dati positivi (nell’inverno 2001/2002 + 1,9%, nell’inverno 2003/2004 + 6%, nell’inverno 2005/2006 + 4,7%). Gli arrivi Italiani crescono ogni anno ad eccezione dell’inverno 2004/2005 che registra una flessione del 9,4%. Gli arrivi stranieri invece calano di anno in anno, ad esclusione dell’inverno 2005/2006 che registra una crescita del +4,3%.

Figura 15: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

45

Per quanto riguarda le presenze le performance sono pressochè stabili: registrano una crescita media annua dello 0,9% determinata dall’andamento delle presenze dituristi italiani che, costituendo nel periodo considerato circa il 93% del totale dei pernottamenti, crescono dell’1,5%. In calo di anno in anno invece le presenze straniere che registrano un decremento medio annuo del -4,3%.

Tabella 28: Presenze di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 374.538 43.448 417.986 90% 10% 100%

inverno 2001/2002 364.154 42.326 406.480 -2,8 -2,6 -2,8 90% 10% 100%

inverno 2002/2003 387.098 37.917 425.015 6,3 -10,4 4,6 91% 9% 100%

inverno 2003/2004 395.118 28.920 424.038 2,1 -23,7 -0,2 93% 7% 100%

inverno 2004/2005 389.880 25.333 415.213 -1,3 -12,4 -2,1 94% 6% 100%

inverno 2005/2006 403.184 34.852 438.036 3,4 37,6 5,5 92% 8% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Particolarmente positive le stagioni invernali 2002/2003 e 2005/2006 che registrano rispettivamente incrementi delle presenze totali del +4,6% e del 5,5%. In linea il trend dei pernottamenti degli Italiani, mentre invece i dati degli stranieri sono in progressivo calo, ad eccezione dell’inverno 2005/2006 che registra una crescita del +37,6%.

Figura 16: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

46

Guardando alla durata media del soggiorno invernale, questa rimane pressochè invariata tra il 2000 e il 2006 (da 10,5 gg. nel 2000 a 10,6 gg. nel 2006). Sia la clientela italiana che straniera registrano dati di permanenza media stabili ma mentre gli Italiani soggiornano nella stagione invernale nel Bellunese per 11,6 gg, gli stranieri si fermano per un periodo inferiore (5,3 gg.).

Tabella 29: Permanenza media dei turisti. Stagione invernale 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 11,5 5,9 10,5

inverno 2001/2002 10,8 6,0 10,0

inverno 2002/2003 11,4 5,7 10,5

inverno 2003/2004 10,7 4,6 9,8

inverno 2004/2005 11,7 4,0 10,5

inverno 2005/2006 11,6 5,3 10,6

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

2.1.3.4 La congiuntura 20072

L’evoluzione della domanda tra 2006 e 2007. Periodo gennaio-ottobre.

Guardando al movimento complessivo tra il 2006 e il 2007 si evidenzia una buona crescita generale degli arrivi (+5%). In aumento il numero di attivi Italiani (+3,8%), che costituiscono il 76% della clientela, e in aumento anche il flusso degli stranieri (+9,4%).

Tabella 30: Arrivi di turisti per provenienza. Periodo gennaio-settembre. Anni 2006-2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

gennaio-settembre 2006 78.948 23.324 102.272 77% 91% 100%

gennaio-settembre 2007 81.921 25.508 107.429 3,8 9,4 5,0 76% 24% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Le presenze registrano un incremento meno consistente ma comunque rilevante (+1,5%) generato soprattutto dalla clientela italiana (+2,7%) che rappresenta nel 2007 il 90% dei pernottamenti totali. Cala invece in modo evidente il numero di notti trascorse dalla clientela straniera (-8,5%).

2 I dati forniti dalla Regione Veneto per l’STL del Bellunese sono disponibili fino al mese di settembre 2007.

47

Tabella 31. Presenze di turisti per provenienza. Periodo gennaio-settembre. Anni 2006-2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

gennaio-settembre 2006 899.785 106.178 1.005.963 89% 11% 100%

gennaio-settembre 2007 924.124 97.178 1.021.302 2,7 -8,5 1,5 90% 10% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Per quanto riguarda la durata del soggiorno questa rimane quasi invariata: da 9,8 gg. nel 2006 a 9,5 gg. nel 2007. La permanenza media della clientela italiana rimane pressochè stabile (11,3 gg.).

Tabella 32: Permanenza media dei turisti. Periodo gennaio-ottobre. Anni 2006 e 2007

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La doppia stagionalità tra 2006 e 2007

La stagione invernale 2006/2007

Nel Bellunese la stagione invernale 2006/2007 registra una crescita del 4% degli arrivi totali. In aumento sia la clientela italiana (+2,2%) che quella straniera (+13,3%). Gli Italiani rappresentano l’83% degli arrivi totali.

Tabella 33: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2005/2006 34.894 6.553 41.447 84% 16% 100%

inverno 2006/2007 35.663 7.424 43.087 2,2 13,3 4,0 83% 17% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Italiani Stranieri Totali

gennaio-settembre 2006 11,4 4,6 9,8

gennaio-settembre 2007 11,3 3,8 9,5

48

Figura 17: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2007 e 2006/2007

Il numero di presenze nella stagione invernale 2006/2007 registra una sostanziale stasi (+0,1%). Sia la clientela italiana che quella straniera mostrano un leggero incremento(rispettivamente +0,02% e 0,5%).

Tabella 34: Presenze di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2005/2006 403.184 34.852 438.036 92% 8% 100%

inverno 2006/2007 403..255 35.039 438.294 0,02 0,5 0,1 92% 8% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 18: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

49

Si registra una sostanziale stabilità della durata del soggiorno: da 10,6 gg. nell’inverno 2005/2006 a 10,2 gg. nell’inverno 2006/2007. Il calo della permanenza media è molto lieve per la clientela italiana (da 11,6 gg. nel 2006 a 11,3 gg. nel 2007). Il soggiorno degli stranieri dura circa metà giorni rispetto a quello degli Italiani (4,7 gg. nell’inverno 2006/2007).

Tabella 35: Permanenza media dei turisti. Stagioni invernali 2005/2006 e 2006/2007

Italiani Stranieri Totali

inverno 2005/2006 11,6 5,3 10,6

inverno 2006/2007 11,3 4,7 10,2

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La stagione estiva 2007

La stagione estiva 2007 evidenzia una buona crescita degli arrivi rispetto all’anno precedente (+3,8%). Anche nel Bellunese aumenta soprattutto il numero di stranieri (+9,6%) a fronte di un incremento anche degli arrivi Italiani (+2%) che rappresentano i tre quarti della clientela estiva.

Tabella 36: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2006 50.326 15.975 66.301 76% 24% 100%

estate 2007 51.310 17.503 68.813 2,0 9,6 3,8 75% 25% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 19: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

50

Sostanziale stazionarietà, invece, per le presenze, che in totale registrano un lieve calo (-0,3%), imputabile alla componente internazionale (-8,6%), la cui dinamica negativa viene compensata da una seppur modesta crescita dei pernottamenti della clientela italiana (+0,6%) che rappresenta circa il 90% del totale delle presenze nella stagione estiva.

Tabella 37: Presenze di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

Estate 2006 575768 68156 643924 89% 11% 100%

Estate 2007 579400 62309 641309 0,6 -8,6 -0,3 91% 9% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 20: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

La diversa dinamica dei pernottamenti rispetto al numero degli arrivi spiega la lieve riduzione della permanenza media tra l’estate del 2006 e il 2007 (da 9,7 gg. a 9,3 gg.). La durata del soggiorno estivo degli Italiani rimane comunque maggiore rispetto a quello degli stranieri (11,2 gg. contro 3,6 gg.).

Tabella 38: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2006/2007

Italiani Stranieri Totali

estate 2006 11,4 4,3 9,7

estate 2007 11,2 3,6 9,3

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

51

2.1.4 Il caso STL Altopiano di Asiago (VI)

2.1.4.1 Evoluzione generale

L’area dell’Altopiano di Asiago ha registrato tra il 2000 e il 2006 un andamento crescente dei flussi turistici. Nel complesso gli arrivi totali sono cresciuti in media del + 8% l’anno: gli arrivi Italiani, che rappresentano la quasi totalità degli arrivi totali (96% nel 2000 e 97% nel 2006), sono aumentati in media del +8% a fronte di un incremento medio annuo meno consistente ma comunque vivace della clientela straniera (+5%) che rappresenta circa il 5% degli arrivi totali.

Tabella 39: Arrivi di turisti per provenienza. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 2.762 72.765 96% 4% 100%

2001 3.590 76.878 4,7 30,0 5,7 95% 5% 100%

2002 3.244 69.555 -9,5 -9,6 -9,5 95% 5% 100%

2003 3.925 83.859 20,5 21,0 20,6 95% 5% 100%

2004 5.493 74.346 -13,9 39,9 -11,3 93% 7% 100%

2005 3.436 71.597 -1,0 -37,4 -3,7 95% 5% 100%

2006 3.752 113.926 61,6 9,2 59,1 97% 3% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Nel dettaglio, guardando alla dinamica, una performance eccezionale si è registrata nel 2006 (+59,1%), anno in cui a maggio si è organizzata nell’altopiano la Festa degli Alpini, oltre che nel 2003 (+20,6%), anno particolarmente afoso nella stagione estiva.

Negativa invece l’annata 2004 (-11,3%) che ha riportato il numero di arrivi totali intorno al dato degli anni precedenti ma che, a fronte di un calo rilevante dei turisti italiani (-13,9%) ha registrato un aumento consistente del numero di stranieri (+39,9%).

Figura 21: Evoluzione degli arrivi di turisti 2000-2006

52

Per quanto riguarda le presenze totali, queste sono diminuite in media del -3% all’anno, a fronte di un decremento medio annuo per i pernottamenti degli Italiani del -3% le notti trascorse dai turisti stranieri sono cresciute in media del 7%. Va sottolineato, tuttavia che le presenze italiane costituiscono circa il 98% del totale dei pernottamenti nell’altipiano. La dinamica 2000-2006 evidenzia un andamento altalenante con decrementi consistenti nel biennio 2004-2005 (-22% e -17,2%) e un recupero nel 2006 del +27,9%.

Tabella 40: Presenze di turisti per provenienza 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 725.110 9.499 734.609 99% 1% 100%

2001 744.533 13.278 757.811 2,7 39,8 3,2 98% 2% 100%

2002 680.484 13.961 694.445 -8,6 5,1 -8,4 98% 2% 100%

2003 717.996 14.989 732.985 5,5 7,4 5,5 98% 2% 100%

2004 543.945 27.512 571.457 -24,2 83,5 -22,0 95% 5% 100%

2005 458.862 14.449 473.311 -15,6 -47,5 -17,2 97% 3% 100%

2006 586.672 14.322 600.994 27,9 -0,9 27,0 98% 2% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 22: Evoluzione delle presenze di turisti 2000-2006

La diminuzione delle presenze si giustifica alla luce del dato sulla durata media del soggiorno che tra il 2000 e il 2006 si dimezza passando da 10,1 gg. a 5,3 gg. Questa riduzione è evidente per la clientela italiana che passa da un soggiorno di 10,4 gg. nel 2000 ad uno di 5,3 gg. nel 2006 diminuendo di anno in anno i giorni di

53

permanenza in altopiano. I turisti stranieri pernottano circa 3,5 gg. e raggiungono il dato massimo di permanenza nel 2004, anno in cui la durata del soggiorno raggiunge i 5 gg.

Tabella 41: Permanenza media dei turisti 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

2000 10,4 3,4 10,1

2001 10,2 3,7 9,9

2002 10,3 4,3 10,0

2003 9,0 3,8 8,7

2004 7,9 5,0 7,7

2005 6,7 4,2 6,6

2006 5,3 3,8 5,3

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La doppia stagionalità della domanda

2.1.4.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006

La stagione estiva nell’altopiano di Asiago presenta un andamento altalenante che si traduce in un decremento medio annuo del numero degli arrivi del -3% determinato dalla flessione del movimento dituristi italiani che calano parimenti ad un ritmo medio annuo del -3%. Il movimento dei turisti stranieri, che tuttavia si aggira intorno al 5% del totale degli arrivi (solo nell’estate del 2004 raggiunge una quota del 9%), cresce in media del 5% l’anno.

Tabella 42: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2000 40.826 1.561 42.387 96% 4% 100%

estate 2001 42.069 1.883 43.952 3,0 20,6 3,7 96% 4% 100%

estate 2002 40.044 1.430 41.474 -4,8 -24,1 -5,6 97% 3% 100%

estate 2003 46.824 1.827 48.651 16,9 27,8 17,3 96% 4% 100%

estate 2004 35.416 3.645 39.061 -24,4 99,5 -19,7 91% 9% 100%

estate 2005 34.371 1.986 36.357 -3,0 -45,5 -6,9 95% 5% 100%

estate 2006 33.281 2.067 35.348 -3,2 4,1 -2,8 94% 6% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

54

Guardando alla dinamica degli arrivi totali si evidenzia come l’ultimo triennio 2004-2006 abbia registrato le performance più negative (rispettivamente -19,7%, -6,9% e -2,8%) portando il numero al di sotto dei Valori registrati tra il 2000 e il 2003. Il trend degli arrivi Italiani riflette quello generale con un brusco calo nell’estate del 2004 (-24,4%), anno in cui invece il numero degli arrivi stranieri quasi raddoppia (+99,5%).

Figura 23: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione estiva. 2000-2006

Per quanto riguarda le presenze totali nell’altopiano di Asiago nella stagione estiva, queste sono diminuite in media del -12% all’anno.

La variazione media annua dei pernottamenti dei turisti italiani, che rappresentano la quasi totalità delle presenze totali (99% nel 2000 e 97% nel 2006) è in linea con il dato generale (-12%), mentre le presenze di turisti stranieri crescono con una media annua dell’8%.

Tabella 43: Presenze di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2000 620.550 5.240 625.790 99% 1% 100%

estate 2001 630.483 7.439 637.922 1,6 42,0 1,9 99% 1% 100%

estate 2002 574.211 7.457 581.668 -8,9 0,2 -8,8 99% 1% 100%

estate 2003 601.769 8.600 610.369 4,8 15,3 4,9 99% 1% 100%

estate 2004 416.545 19.829 436.374 -30,8 130,6 -28,5 95% 5% 100%

estate 2005 320.078 8.467 328.545 -23,2 -57,3 -24,7 97% 3% 100%

estate 2006 284.860 8.316 293.176 -11,0 -1,8 -10,8 97% 3% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

55

Guardando alla dinamica 2000-2006, le presenze italiane evidenziano cali consistenti nell’ultimo triennio 2004-2006 (rispettivamente -30,8%, -23,2% e -11%). Il numero di pernottamenti stranieri evidenzia una crescita straordinaria nell’estate del 2004 (+130,6%) che porta il numero di presenze da 8600 nel 2003 a 19829 nel 2004. Nell’ultimo biennio 2005-2006 il numero dei pernottamenti stranieri ritorna ai dati del 2003. Va sempre considerato, tuttavia, il fatto che le presenze dei turisti stranieri variano tra l’1% e il 3% del totale delle presenze (solo nell’estate del 2005 raggiungono il 5%) e che quindi il loro andamento contribuisce in minima parte all’andamento complessivo delle notti trascorse dai turisti d’estate in altopiano.

Figura 24: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione estiva. 2000-2006

Guardando alla durata del soggiorno si registra un progressivo calo generale (da 14,8 gg. nell’estate del 2000 a 8,3 gg. nell’estate del 2006) che conferma il trend negativo delle presenze. La permanenza media dei clienti Italiani quasi di dimezza (da 15,2 gg. nel 2000 a 8,6 gg. nel 2006), mentre quella dei turisti stranieri tende ad aumentare leggermente (da 3,4 gg. nell’estate del 2000 a 4 gg. nell’estate del 2006).

Tabella 44: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

estate 2000 15,2 3,4 14,8

estate 2001 15,0 4,0 14,5

estate 2002 14,3 5,2 14,0

estate 2003 12,9 4,7 12,5

estate 2004 11,8 5,4 11,2

estate 2005 9,3 4,3 9,0

estate 2006 8,6 4,0 8,3

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

56

2.1.4.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006

Il trend degli arrivi invernali nell’altopiano di Asiago registra tra 2000 e 2006 una crescita media annua del +4%. Lo stesso dato si registra anche per gli arrivi Italiani che non sono mai inferiori al 95%. In leggero calo invece il dato medio annuo per gli arrivi stranieri (-1%)

Tabella 45: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 27.892 1.028 28.920 96% 4% 100%

inverno 2001/2002 25.348 1.358 26.706 -9,1 32,1 -7,7 95% 5% 100%

inverno 2002/2003 28.152 1.410 29.562 11,1 3,8 10,7 95% 5% 100%

inverno 2003/2004 31.713 1.182 32.895 12,6 -16,2 11,3 96% 4% 100%

inverno 2004/2005 29.351 1.318 30.669 -7,4 11,5 -6,8 96% 4% 100%

inverno 2005/2006 34.183 982 35.165 16,5 -25,5 14,7 97% 3% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Guardando alla dinamica si evidenziano alcune annate particolarmente favorevoli: l’inverno 2002/2003 e l’inverno 2003/2004 registrano rispettivamente un incremento degli arrivi totali del +10,7% e del 11,3%. Anche la stagione 2005/2006 registra dati in crescita (+14,7%). La stagione 2004/2005 evidenzia invece un decremento degli arrivi totali (-6,8%). Il movimento degli arrivi Italiani è in linea con il trend generale, mentre invece gli arrivi stranieri calano di un quarto nell’ultima stagione considerata 2005/2006 (-25,5%).

Figura 25: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

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Per quanto riguarda le presenze le performance sono positive: registrano una crescita media annua dell’8% determinata dall’andamento delle presenze dituristi italiani che, costituendo nel periodo considerato circa il 95% del totale dei pernottamenti, crescono parimenti dell’8%.

Il Valore medio annuo delle notti trascorse dai turisti stranieri è invece in calo del -3% l’anno.

Tabella 46: Presenze di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 101.821 4.047 105.868 96% 4% 100%

inverno 2001/2002 101.766 4.602 106.368 -0,1 13,7 0,5 96% 4% 100%

inverno 2002/2003 104.553 5.107 109.660 2,7 11,0 3,1 95% 5% 100%

inverno 2003/2004 121.898 5.548 127.446 16,6 8,6 16,2 96% 4% 100%

inverno 2004/2005 116.346 5.500 121.846 -4,6 -0,9 -4,4 95% 5% 100%

inverno 2005/2006 150.464 3.565 154.029 29,3 -35,2 26,4 98% 2% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Particolarmente positive le stagioni invernali 2003/2004 e 2005/2006 che registrano rispettivamente un incremento delle presenze totali del +16,2% e del 26,4%. L’andamento della stagione invernale tra il 2000 e il 2006 è in crescita costante fatta eccezione per l’inverno 2004/2005 che registra un leggero calo del -4,4% delle notti totali trascorse.

Figura 26: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

58

Guardando alla durata media del soggiorno invernale, questa tende leggermente ad aumentare tra 2000 e 2006 (da 3,7 gg. nel 2000 a 4,4 gg nel 2006.). Nel caso degli Italiani la durata del soggiorno risulta massima nella stagione invernale 2005/2006 (4,4 giorni). Nel caso degli stranieri la durata massima si registra invece nelle ultime due stagioni 2003/2004 e 2004/2005 che registrano rispettivamente una permanenza media di 4,7 e 4,2 giorni.

Tabella 47: Permanenza media dei turisti. Stagione invernale 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 3,6 3,9 3,7

inverno 2001/2002 4,0 3,4 4,0

inverno 2002/2003 3,7 3,6 3,7

inverno 2003/2004 3,8 4,7 3,9

inverno 2004/2005 3,9 4,2 4,0

inverno 2005/2006 4,4 3,6 4,4

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

2.1.4.4 La congiuntura 20073

L’evoluzione della domanda tra 2006 e 2007. Periodo gennaio-ottobre.

Guardando al movimento complessivo tra il 2006 e il 2007 si registra un drastico calo che porta quasi ad un dimezzamento del numero di arrivi totali (-43,9%). Ituristi italiani, che rappresentano nel 2007 il 94% della clientela, registra le stesse performance negative (-45,3%). Anche il movimento dei turisti stranieri è in leggero calo (-1,9%).

Tabella 48: Arrivi di turisti per provenienza. Periodo gennaio-settembre. Anni 2006-2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

gennaio-settembre 2006 99.052 3.419 102.471 97% 3% 100%

gennaio-settembre 2007 54.133 3.351 57.484 -45,3 -1,9 -43,9 94% 6% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Tabella 49: Presenze di turisti per provenienza. Periodo gennaio-settembre. Anni 2006-2007

3 I dati forniti dalla Regione Veneto per l’STL dell’Altipiano di Asiago sono disponibili fino al mese di settembre 2007.

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Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

gennaio-settembre 2006 537.168 12.938 550.106 98% 2% 100%

gennaio-settembre 2007 389.503 11.638 401.141 -27,4 -10,0 -27,0 97% 3% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Le presenze registrano un calo meno consistente ma comunque rilevante (-27%) generato soprattutto dalla clientela italiana (-27,4%) che rappresenta nel 2007 il 97% dei pernottamenti totali. Cala in modo evidente anche il numero di notti trascorse dalla clientela straniera (-10%).

La durata del soggiorno nel periodo gennaio-ottobre, come conseguenza del fatto che il calo degli arrivi è molto più consistente rispetto a quello delle presenze, evidenzia dati in crescita. Le notti trascorse nell’altopiano di Asiago nel 2007 passano a 7 gg. contro i 5,4 gg. del 2006. Cresce in particolare la durata del soggiorno della clientela italiana che passa da 5,4 gg. nel 2006 a 7,2 gg. nel 2007. In lieve calo invece il numero di notti trascorse dagli stranieri (da 3,8 gg. a 3,5 gg.).

Tabella 50: Permanenza media dei turisti. Periodo gennaio-ottobre. Anni 2006 e 2007

Italiani Stranieri Totali

gennaio-settembre 2006 5,4 3,8 5,4

gennaio-settembre 2007 7,2 3,5 7,0

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La doppia stagionalità tra 2006 e 2007

La stagione invernale 2006/2007

Il calo del numero degli arrivi nella stagione invernale 2006/2007 rispetto a quella precedente è consistente (-14,1%). La flessione è dovuta alla riduzione della clientela italiana (-14,6%) che rappresenta ben il 97% del totale degli arrivi invernali nell’altipiano.

Tabella 51: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2005/2006 34.183 982 35.165 97% 3% 100%

inverno 2006/2007 29.170 1.017 30.187 -14,6 3,5 -14,1 97% 3% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 27: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2007 e 2006/2007

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Anche il numero di presenze nella stagione invernale 2006/2007 registrano dati in calo (-2,1%). E’ la clientela italiana, che rappresenta il 98% delle presenze invernali, a determinare la flessione e cala del -2,2%. Il numero dei pernottamenti dei turiti stranieri, che rappresentano solo il 2% delle notti trascorse d’inverno nelle località dell’Altipiano di Asiago, è in crescita (+2,3%)

Tabella 52: Presenze di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

Inverno 2005/2006 150.464 3.565 154.029 98% 2% 100%

Inverno 2006/2007 147.092 3.648 150.740 -2,2 2,3 -2,1 98% 2% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 28: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

61

Si registra un aumento della durata del soggiorno della clientela italiana (da 4,4 gg. a 5 gg.) Nel complesso, il dato totale sulla durata del soggiorno invernale (da 4,4 gg. a 5 gg.) è in leggera crescita e si spiega alla luce della minore contrazione dei pernottamenti rispetto agli arrivi. Il dato generale sulla durata del soggiorno invernale tra 2006 e 2007 è definito dal trend della clientela italiana.

Tabella 59: Permanenza media dei turisti. Stagioni invernali 2005/2006 e 200672007

Italiani Stranieri Totali

inverno 2005/2006 4,4 3,6 4,4

inverno 2006/2007 5,0 3,6 5,0

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

La stagione estiva 2007

La stagione estiva 2007 evidenzia una leggera crescita degli arrivi rispetto all’anno precedente (+0,4%). Aumenta soprattutto il numero di stranieri (+9,7%) a fronte di un calo dei turisti italiani (-0,1%) che rappresentano tuttavia ben il 94% del totale degli arrivi estivi.

Tabella 60: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2006 33.281 2.067 35.348 94% 6% 100%

estate 2007 33.236 2.268 35.504 -0,1 9,7 0,4 94% 6% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 29: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

62

I dati sulle presenze non rispecchiano il positivo andamento degli arrivi. I pernottamenti estivi calano tra il 2006 e il 2007 del -3,3%, trainati soprattutto dal calo delle prersenze italiane (-3,3%) che rappresentano ben il 97% del totale dei pernottamenti.

Tabella 61: Presenze di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2006 284.860 8.316 293.176 97% 3% 100%

estate 2007 275.555 7.973 283.528 -3,3 -4,1 -3,3 97% 3% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

Figura 30: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

A fronte di questo calo delle presenze il dato sulla permanenza media evidenzia una contrazione della durata dei soggiorni che passa da 8,3 gg. nell’estate 2006 a 8 gg. nell’estate 2007. Cala sia la permanenza media dei turisti italiani (da 8,6 gg. a 8,3 gg.) che la permanenza media dei turisti stranieri (da 4 gg. a 3,5 gg.).

Tabella 62: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2006/2007

Italiani Stranieri Totali

estate 2006 8,6 4,0 8,3

estate 2007 8,3 3,5 8,0

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Veneto

63

2.2 FRIULI VENEZIA GIULIA

2.2.1 Introduzione

Il Friuli Venezia Giulia concentra circa il 2,9% dei flussi registrati nel comparto montano nazionale, con circa 272.000 arrivi e 1,3 milioni di presenze nel 2006.

La quota di turisti stranieri è del 22%, simile quindi a quella delle aree circostanti, e non particolarmente influenzata dalla posizione di confine.

Il turismo montano regionale si caratterizza inoltre per un'alta incidenza (quasi il 60%) di flussi registrati nell'extralberghiero.

Dall’analisi delle performance della regione deriva un quadro stazionario, con cali nel 2002-2003 e 2004, e una riduzione della permanenza media soprattutto nel 2006, che ha portato a sensibili contrazioni delle presenze, particolarmente di quelle estere.

Tabella1 : Flussi registrati nella regione Friuli Venezia Giulia

Italiani Stranieri Totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze

2000 181.101 1.041.439 68.155 284.712 249.256 1.326.151 5,3

2001 183.107 1.049.885 64.865 254.061 247.972 1.303.946 5,3

2002 177.113 1.005.896 65.559 268.401 242.672 1.274.297 5,3

2003 182.448 1.046.454 64.101 287.390 246.549 1.333.844 5,4

2004 201.925 1.121.247 55.386 238.746 257.311 1.359.993 5,3

2005 199.293 1.059.659 55.908 231.029 255.201 1.290.688 5,1

2006 211.468 1.044.797 60.376 237.301 271.844 1.282.098 4,7

Fonte: Fonte: elaborazione CISET su dati ISTAT

Per descrivere l'andamento delle destinazioni montane della regione, si utilizzerà il caso di 2 aree geograficamente ben distinte: la carnica Forni di Sopra e Tarvisio, città di confine.

64

2.2.2 Tarvisio (Ud)

Tarvisio si configura come destinazione particolarmente interessante nel quadro della competitività internazionale in quanto località posta su importanti assi di comunicazione storici e collocata all'incrocio delle nazioni italiana, austriaca e slovena.

Posto a poco più di 700 m slm, Tarvisio fa comunque parte di un comprensorio sciistico che comprende anche Sella Nevea e Pramollo.

2.2.2.1 Evoluzione generale

La località montana di Tarvisio, in provincia di Udine, ha registrato un andamento altalenante dei flussi turistici tra il 2000 e il 2006.

Nel dettaglio, le performance negative si sono registrate nel periodo 2002-2003 (rispettivamente -10,6% e -3,7%) e nel 2005 (-0,8%), mentre il 2004 ha registrato un netto recupero con un incremento totale degli arrivi del 20,7%. Buona anche la performance del 2001 (+5,1%) e molto buona nel 2006 (+16,1%).

Nel complesso gli arrivi totali sono cresciuti in media del + 3,9% all’anno: gli arrivi Italiani, che rappresentano più di tre quarti del movimenti turistico complessivo, sono aumentati in media del +4,3% a fronte di un incremento medio annuo meno consistente della clientela straniera (+2,5%).

Laddove il trend degli arrivi Italiani, che rappresentano più dei tre quarti del movimento turistico complessivo, rispecchia di anno in anno le dinamiche degli arrivi totali, gli arrivi stranieri evidenziano per alcuni anni dinamiche in controtendenza: si registra un calo nel 2001 (-12,3%) e un buon incremento nel 2005 (+23,7%).

Tabella 2: Arrivi di turisti per provenienza. 2000-2006

Val. assoluti Var. annue % Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 37.864 13.158 51.022 74% 26% 100%

2001 42.064 11.546 53.610 11,1% -12,3% 5,1% 78% 22% 100%

2002 37.466 10.447 47.913 -10,9% -9,5% -10,6% 78% 22% 100%

2003 35.770 10.383 46.153 -4,5% -0,6% -3,7% 78% 22% 100%

2004 45.008 10.694 55.702 25,8% 3,0% 20,7% 81% 19% 100%

2005 42.045 13.230 55.275 -6,6% 23,7% -0,8% 76% 24% 100%

2006 48.878 15.279 64.157 16,3% 15,5% 16,1% 76% 24% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

65

Figura 1: Evoluzione degli arrivi di turisti 2000-2006

Per quanto riguarda le presenze totali, queste sono aumentate in media del 3,3% all’anno, a fronte di un 3,1% medio per i pernottamenti degli Italiani e di un 4,8% di notti trascorse dai turisti stranieri. La dinamica 2000-2006 evidenzia, come per gli arrivi, un andamento altalenante con decrementi a partire già dal biennio 2001-2002 e nel 2005 e performance positive nel biennio 2003-2004 e 2006.

Tabella 3: Presenze di turisti per provenienza 2000-2006

Val. assoluti Var. annue% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 149.233 33.853 183.086 82% 18% 100%

2001 155.548 25.780 181.328 4,2 -23,8 -1,0 86% 14% 100%

2002 143.819 28.034 171.853 -7,5 8,7 -5,2 84% 16% 100%

2003 154.210 28.596 182.806 7,2 2,0 6,4 84% 16% 100%

2004 188.663 35.251 223.914 22,3 23,3 22,5 84% 16% 100%

2005 161.759 48.010 209.769 -14,3 36,2 -6,3 77% 23% 100%

2006 177.805 44.938 222.743 9,9 -6,4 6,2 80% 20% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

66

Figura 2: Evoluzione delle presenze di turisti 2000-2006

Le presenze italiane registrano un buon incremento nel 2004 (+22,3%) mentre il calo più consistente si registra nel 2005 (-14,3%) che tuttavia assesta i dati intorno a Valori superiori rispetto al passato (2000-2003). Le presenze degli stranieri, nonostante la frenata del 2001 (-23,8%), evidenziano un incremento in tutto il successivo periodo (2002-2005) con un picco nel biennio 2004-2005 (rispettivamente +23,3% e 36,25). Una lieve flessione delle presenze straniere si registra invece nel corso del 2006 (-6,4%) che tuttavia presenta dati superiori rispetto agli anni precedenti il 2005.

Guardando alla durata media del soggiorno (Tab. 4), questa tende leggermente ad aumentare nel biennio 2003-2004 (da 3,6 a 4 giorni), sostenuta soprattutto dalla crescita della permanenza media degli Italiani (da 3,8 gg. nel 2002 a 4,3 gg. nel 2003 e 4,2 nel 2004). Nel caso dei turisti stranieri la durata del soggiorno risulta massima nel 2005 (3,6 gg), anno in cui invece si registra una diminuzione della durata per gli Italiani (3,8 gg contro i 4,2 gg. del 2004).

Tabella 4: Permanenza media dei turisti 2000-2006

Valori assoluti

Italiani Stranieri Totali

2000 3,9 2,6 3,6

2001 3,7 2,2 3,4

2002 3,8 2,7 3,6

2003 4,3 2,8 4,0

2004 4,2 3,3 4,0

2005 3,8 3,6 3,8

2006 3,6 2,9 3,5

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

67

Il 2006 registra un ulteriore calo complessivo (3,5 gg) che riguarda sia la durata del soggiorno degli Italiani che degli stranieri.

2.2.2.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006

Dopo la flessione dei flussi turistici registrata nel 2002 (-18,3%), a partire dal 2003 la stagione estiva a Tarvisio ha registrato dati in crescita costante fino al 2006. Nel complesso la crescita media annua degli arrivi a Tarvisio nella stagione estiva è del 3%.

Tabella 5: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Gli arrivi Italiani, che rappresentano i tre quarti della domanda complessiva, crescono in media del 2%. Gli arrivi stranieri crescono in modo più vivace (+ 5%) con incrementi evidenti tra il 2005 e il 2006 (+ 13,3% e 23,2%). Nell’ultimo biennio la quota degli arrivi stranieri sul totale passa dal 26% al 30%.

Figura 3: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione estiva. 2000-2006

Val. assoluti Var. annue% Composizione%

Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 15.125 5.440 20.565 74% 26% 100%

2001 16.340 5.541 21.881 8,0 1,9 6,4 75% 25% 100%

2002 12.929 4.946 17.875 -20,9 -10,7 -18,3 72% 28% 100%

2003 15.996 5.202 21.198 23,7 5,2 18,6 75% 25% 100%

2004 16.479 5.199 21.678 3,0 -0,1 2,3 76% 24% 100%

2005 17.088 5.890 22.978 3,7 13,3 6,0 74% 26% 100%

2006 17.131 7.257 24.388 0,3 23,2 6,1 70% 30% 100%

68

Per quanto riguarda le presenze totali a Tarvisio nella stagione estiva, queste sono aumentate in media dell’1% all’anno. La variazione annua è uguale sia considerando ituristi italiani che quelli stranieri (+ 1%).

Tabella 6: Presenze di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Val. assoluti Var. annue% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 75.211 16.121 91.332 82% 18% 100%

2001 78.854 8.278 89.732 4,8 -48,7 -1,8 88% 9% 100%

2002 71.220 13.115 84.335 -9,7 58,4 -6,0 84% 16% 100%

2003 77.550 13.596 91.146 8,9 3,7 8,1 85% 15% 100%

2004 84.596 16.661 101.257 9,1 22,5 11,1 84% 16% 100%

2005 70.586 20.167 90.753 -16,6 21,0 -10,4 78% 22% 100%

2006 79.577 17.133 96.710 12,7 -15,0 6,6 82% 18% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Guardando alla dinamica 2000-2006, le presenze italiane evidenziano un incremento in tutto il periodo in esame, ad eccezione del 2002 (-9,7%) e soprattutto del 2005 che registra una flessione del – 16,6%. In particolare il calo del 2005 riporta i dati al di sotto dei livelli del 2000-2003.

Dopo la pesante flessione del 2001 che ne dimezza quasi il numero (-48,7%), le presenze degli stranieri registrano performance positive tra il 2002 e il 2005, in particolare nel biennio 2004-2005 si registrano gli incrementi più consistenti (+22,5% e + 21%). In questo biennio cresce anche la quota di presenze totali di stranieri sul totale (dal 16% al 22%). Il 2006 registra invece dati in calo rispetto al 2005 (-15%): si tratta di Valori che tuttavia si assestano al di sopra dei dati registrati in passato (2000-2004).

figura 4: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione estiva. 2000-2006

69

Guardando alla durata media del soggiorno nella stagione estiva, questa tende leggermente a diminuire (da 4,4 gg nel 2000 a 4 gg. nel 2006). Più elevata la permanenza media degli Italiani rispetto a quella dei turisti stranieri che non supera mai i 3,4 gg. Nel caso degli Italiani è sempre superiore ai 4,1 gg e risulta massima nel 2002 con 5,5 gg.

Tabella 7: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2000-2006

Val. assoluti

Italiani Stranieri Totali

2000 5,0 3,0 4,4

2001 4,8 1,5 4,1

2002 5,5 2,7 4,7

2003 4,8 2,6 4,3

2004 5,1 3,2 4,7

2005 4,1 3,4 3,9

2006 4,6 2,4 4,0

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

2.2.2.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006

L’evoluzione degli arrivi invernali tra il 2000 e il 2006 mostra un trend altalenante: le stagioni 2002/2003 e 2003/2004 registrano decrementi rispettivamente del -2,6% e del -22,3% che vengono tuttavia recuperati dalle buone performance della stagione successiva 2003/2004 che registra un incremento del 43,7% e assesta il numero di arrivi al di sopra delle stagioni precedenti.

La crescita media annua è del 5% e viene confermata dalla stagione 2005/2006 che registra un ulteriore incremento del 29,3%.

Tabella 8: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Val. assoluti Var. annue % Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000/2001 22.484 4.014 26.498 85% 15% 100%

2001/2002 21.691 4.118 25.809 -3,5 -2,6 -2,6 84% 16% 100%

2002/2003 16.459 3.528 19.987 -24,1 -22,6 -22,6 82% 18% 100%

2003/2004 25.135 3.590 28.725 52,7 43,7 43,7 88% 12% 100%

2004/2005 21.359 5.140 26.499 -15,0 -7,7 -7,7 81% 19% 100%

2005/2006 28.510 5.754 34.264 33,5 29,3 29,3 83% 17% 100%

70

La crescita media annua degli arrivi Italiani, che rappresentano più dell’80% della clientela, è del 5%. Più evidente la crescita media annua degli stranieri (+7%) che tuttavia non raggiunge mai il 20% del totale degli arrivi.

Figura 5: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

Per quanto riguarda le presenze totali a Tarvisio nelle stagioni invernali tra il 2000 e il 2006 queste sono aumentate in media del +6% all’anno, a fronte di un incremento medio annuo del 5% per le notti trascorse dagli Italiani e di un 15% per quelle straniere. Guardando alla dinamica 2000-2006, le presenze italiane evidenziano un incremento consistente (+40%) nella stagione 2003/2004 e nella stagione 2005/2006 (+8,8%), mentre invece registrano una flessione nelle altre stagioni.

Andamento migliore delle presenze dei turisti stranieri che, fatta eccezione per l’inverno 2001/2002 che rispetto all’anno precedente registra una flessione del -7,2%, tra il 2001 e il 2006 mostrano sempre dati in crescita. Buona anche la crescita delle presenze straniere sul totale che passa dal 15% al 22%.

Tabella 9: Presenze di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Val. assoluti var. annue% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri

2000/2001 71.545 12.499 84.044 85% 15% 100%

2001/2002 65.921 12.064 77.985 -7,9 -7,2 -7,2 85% 15% 100%

2002/2003 65.104 13.673 78.777 -1,2 1,0 1,0 83% 17% 100%

2003/2004 91.149 12.626 103.775 40,0 31,7 31,7 88% 12% 100%

2004/2005 82.199 21.682 103.881 -9,8 0,1 0,1 79% 21% 100%

2005/2006 89.454 25.474 114.928 8,8 10,6 10,6 78% 22% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

71

Figura 6: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

Guardando alla durata media del soggiorno invernale questa tende leggermente ad aumentare tra 2000 e 2006 (da 3,2 gg. a 3,4 gg.). Nel caso degli Italiani la durata del soggirono risulta massima nella stagione invernale 2002/2003 (4 giorni) mentre nella stagione 2005/2006 ritorna ai Valori registrati tra il 2000 e il 2002 (circa 3,1 gg.). Nel caso degli stranieri la durata massima si registra invece nelle ultime due stagioni 2004/2005 e 2005/2006 che registrano rispettivamente una permanenza media di 4,2 e 4,4 giorni.

Tabella 10: Permanenza media dei turisti. Stagione invernale 2000-2006

Val. assoluti

Italiani Stranieri Totali

2000/2001 3,2 3,1 3,2

2001/2002 3,0 2,9 3,0

2002/2003 4,0 3,9 3,9

2003/2004 3,6 3,5 3,6

2004/2005 3,8 4,2 3,9

2005/2006 3,1 4,4 3,4

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

72

2.2.2.4 La congiuntura 2007

L’evoluzione della domanda tra 2006 e 2007. Periodo gennaio-ottobre.

Tabella 11: Arrivi di turisti per provenienza. Periodo genn.-ottobre. Anni 2006-2007

Arrivi Val. assoluti Var. annue% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

genn.-ottobre 2006 43.973 14.502 58.475 75% 25% 100%

genn.-ottobre 2007 37.076 19.064 56.140 -16% 31% -3% 66% 34% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

L’anno 2007 (periodo gennaio-ottobre) ha registrato a Tarvisio un decremento degli arrivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3%). A fronte di una evidente flessione del numero di arrivi Italiani (-16%) che costituiscono il 66% della clientela si evidenzia un incremento di arrivi stranieri (+31%). Inoltre, la quota di questi ultimi sul totale degli arrivi nella località passa dal 25% al 34%.

Tabella 12: Presenze di turisti per provenienza. Periodo genn.-ottobre. Anni 2006-2007

Val. assoluti Var. annue% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

genn.-ottobre 2006 159.138 43.467 202.605 79% 21% 100%

genn.-ottobre 2007 145.987 43.092 189.079 -8,20% -1% -6,60% 77% 23% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Le presenze registrano un calo ancora più consistente (-6,6%) generato soprattutto dalla clientela italiana (-8,2%). Cala leggermente anche la clientela straniera (-1%).

La durata del soggiono nel periodo gennaio-ottobre cala lievemente passando dai 3,5 gg nel 2006 ai 3,4 gg. nel 2007. In leggera crescita la permanenza media della clientela italiana che passa da 3,6 notti nel 2006 a 3,9 notti nel 2007.

Tabella 13: Permanenza media dei turisti. Periodo gennaio-ottobre. Anni 2006 e 2007

Italiani Stranieri Totali

genn.-ottobre 2006 3,6 3,0 3,5

genn.-ottobre 2007 3,9 2,3 3,4

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

73

La stagione invernale 2006/2007

In lieve calo il numero degli arrivi nella stagione invernale 2006/2007 rispetto a quella precedente. La flessione è dovuta alla riduzione della clientela italiana (-4%) che rappresenta l’81% del totale degli arrivi nella località.

Tabella 14: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Val. assoluto Var. % Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totale

inverno 2005/2006 28.510 5.754 34.264 83% 17% 100%

inverno 2006/2007 27.298 6.479 33.777 -4% 13% -1% 81% 19% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Figura 7: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2007 e 2006/2007

Le presenze nella stagione invernale 2006/2007 registrano dati in crescita (+4%). E’ la clientela italiana, che rappresenta l’84% delle presenze invernali, a contribuire a questa positiva performance con un incremento degli arrivi del 12%.

Tabella 15: Presenze di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Val. assoluto Var. % Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totale

74

inverno 2005/2006 89454 25474 114928 78% 22% 100%

inverno 2006/2007 99945 19238 119183 12% -24% 4% 84% 16% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Figura 8: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

L’aumento della durata del soggiorno della clientela italiana (da 3,1 gg. a 3,7 gg.) spiega l’aumento delle presenze italiane, mentre il calo della permanenza media degli stranieri (da 4,4 gg. a 3 giorni) giustifica il calo delle presenze stranieri. Nel complesso, il dato totale sulla durata del soggiorno invernale (da 3,4 gg. a 3,5 gg.) è in leggera crescita.

Tabella 16: Permanenza media dei turisti. Stagioni invernali 2005/2006 e 200672007

Italiani Stranieri Totale

2005/2006 3,1 4,4 3,4

2006/2007 3,7 3,0 3,5

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

La stagione estiva 2007

La stagione estiva 2007 evidenzia una crescita degli arrivi rispetto all’anno precedente (+6%). Aumenta soprattutto il numero di stranieri (+37%) a fronte di un calo dei turisti italiani (-7%).

Tabella 17: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Val. assoluti Var. annue% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2006 17.131 7.257 24.388 70% 30% 100%

estate 2007 15.917 9.967 25.884 -7% 37% 6% 61% 39% 100%

75

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

La quota di stranieri aumenta di ben 9 punti percentuali (da 30% nel 2006 a 39% nel 2007) mentre gli Italiani vedono ridurre la propria quota dal 70% al 61% del totale degli arrivi.

Figura 9: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

I dati sulle presenze non rispecchiano il positivo andamento degli arrivi.

Tabella 18: Presenze di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Val. assoluti Var. annue% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2006 79.577 17.133 96.710 82% 18% 100%

estate 2007 73.631 21.151 94.782 -7,4% 23,4% -1,9% 78% 22% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Malgrado l’aumento delle presenze straniere (+23,4%) il dato generale registra una flessione (-1,9%) dovuta al calo delle notti trascorse dai clienti Italiani che hanno rappresentato il 78% del totale delle presenze.

Figura 10: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

76

A fronte di questo lieve calo delle presenze il dato sulla permanenza media non mostra particolari variazioni né della durata del soggiorno degli Italiani né della clientela straniera.

Tabella 19: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2006/2007

Italiani Stranieri Totale

estate 2006

4,6 2,4 4,0

estate 2007

4,6 2,1 3,7

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

2.2.3 Forni di Sopra (Ud)

Il comune è collocato in Carnia (provincia di Udine), nella parte occidentale del Friuli, affacciato quindi verso le Dolomiti Venete e il Cadore. Posto a 907 m. di quota in Alta Val Tagliamento, è certo una delle principali stazioni sciistiche regionali.

2.2.3.1 Evoluzione generale

L’andamento degli arrivi a Forni di Sopra tra il 2000 e il 2006 registra una crescita media dell’1,4% l’anno. L’andamento degli arrivi Italiani è in stasi (+0,3%), quello degli stranieri è in crescita (+10,5% in media l’anno).

Ituristi italiani costituiscono la maggioranza degli arrivi totali: nel 2000 il 91% degli arrivi totali. Ma la quota è calata progressivamente fino a raggiungere l’85% nel 2006.

Tab.20: Arrivi di turisti per provenienza. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 21.974 2.203 24.177 91% 9% 100%

2001 21.591 2.146 23.737 -1,7 -2,6 -1,8 91% 9% 100%

2002 21.514 2.315 23.829 -0,4 7,9 0,4 90% 10% 100%

2003 23.053 2.479 25.532 7,2 7,1 7,1 90% 10% 100%

2004 21.665 2.806 24.471 -6,0 13,2 -4,2 89% 11% 100%

2005 18.788 2.474 21.262 -13,3 -11,8 -13,1 88% 12% 100%

2006 22.312 4.021 26.333 18,8 62,5 23,9 85% 15% 100%

77

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

La dinamica evidenzia un andamento altalenante: tra il 2002 e il 2003 gli arrivi totali crescono rispettivamente dello 0,4% e del 7,1%, mentre tra il 2004 e il 2005 calano rispettivamente del -4,2% e del -13,1%. La crescita del 2006 (+23,9%), tuttavia, porta il numero degli arrivi al di sopra dei dati registrati in tutti gli anni passati. Va evidenziata la crescita degli arrivi stranieri nel 2006 (+62,5%) che vedono aumentare la propria quota sul totale degli arrivi dal 9% del 2000 al 15% del 2006.

Figura 11: Evoluzione degli arrivi di turisti 2000-2006

Per quanto riguarda le presenze totali, queste sono diminuite in media del -2% all’anno. Si registra una flessione media annua del -3% per i pernottamenti degli Italiani che costituiscono tra il 2000 e il 2006 sempre più del 95% del totale dei pernottamenti (solo nel 2006 la quota cala e raggiunge l’88%). Le notti trascorse dai turisti stranieri crescono in media del +15% l’anno.

Tabella 21: Presenze di turisti per provenienza 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 222.268 10.301 232.569 96% 4% 100%

2001 219.987 10.348 230.335 -1,0 0,5 -1,0 96% 4% 100%

2002 215.242 9.565 224.807 -2,2 -7,6 -2,4 96% 4% 100%

2003 220.337 9.762 230.099 2,4 2,1 2,4 96% 4% 100%

2004 207.353 10.040 217.393 -5,9 2,8 -5,5 95% 5% 100%

2005 172.975 8.871 181.846 -16,6 -11,6 -16,4 95% 5% 100%

2006 182.280 23.816 206.096 5,4 168,5 13,3 88% 12% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

78

Anche le presenze mostrano un andamento altalenante con decrementi tra il 2004 e il 2005 (rispettivamente – 5,5% e -16,4%) e una buona ripresa nell’ultimo anno in esame (+13,3%) che tuttavia non riporta i dati al livello dei Valori registrati tra il 2000 e il 2004. In linea il trend dei pernottamenti dei clienti Italiani. Si sottolinea nel 2006 la crescita delle notti trascorse nella località dai clienti stranieri: da 181.846 nel 2005 a 206.096 nel 2007.

Figura 12: Evoluzione delle presenze di turisti 2000-2006

In calo anche la durata dei soggiorni che passa da 9,6 gg. nel 2000 a 7,8 gg. nel 2006. La permanenza media degli Italiani si riduce progressivamente dai 10,1 gg. nel 2000 a 8,2 gg. nel 2006, mentre la permanenza media degli stranieri cresce dal 4,7 nel 2000 al 5,9 gg. nel 2006.

Tabella 22: Permanenza media dei turisti 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

2000 10,1 4,7 9,6

2001 10,2 4,8 9,7

2002 10,0 4,1 9,4

2003 9,6 3,9 9,0

2004 9,6 3,6 8,9

2005 9,2 3,6 8,6

2006 8,2 5,9 7,8

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

La doppia stagionalità della domanda

79

2.2.3.2 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006

L’andamento degli arrivi tra il 2000 e il 2006 a Forni di Sopra nella stagione estiva registra una sostanziale stasi (incremento medio annuo: 0%). Mentre gli arrivi Italiani che costituiscono circa il 95% degli arrivi totali, calano del -2% l’anno, il movimento degli stranieri cresce in media del 17% l’anno. La quota degli arrivi stranieri sul totale passa dal 4% nel 2000 al 12% nel 2006.

Tabella 23: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 13.232 617 13.849 96% 4% 100%

2001 13.335 615 13.950 0,8 -0,3 0,7 96% 4% 100%

2002 12.747 701 13.448 -4,4 14,0 -3,6 95% 5% 100%

2003 13.462 572 14.034 5,6 -18,4 4,4 96% 4% 100%

2004 12.287 835 13.122 -8,7 46,0 -6,5 94% 6% 100%

2005 9.743 663 10.406 -20,7 -20,6 -20,7 94% 6% 100%

2006 11.940 1.580 13.520 22,5 138,3 29,9 88% 12% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Guardando alla dinamica si registra una notevole flessione degli arrivi totali nell’estate del 2005 (-20,7%) e un ottimo recupero l’anno successivo (+29,9%). In linea il trend degli arrivi Italiani, mentre invece va rilevato il notevole incremento di arrivi stranieri nell’estate del 2006 (+138,3%).

Figura 13: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione estiva. 2000-2006

Per quanto riguarda le presenze totali a Forni di Sopra nella stagione estiva, queste sono diminuite in media del -3% l’anno. Le presenze italiane rappresentano il 99% del totale e registrano un decremento medio annuo leggermente superiore al dato totale (-4%).

80

Tabella 24: Presenze di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 183.121 1.554 184.675 99% 1% 100%

2001 183.534 1.607 185.141 0,2 3,4 0,3 99% 1% 100%

2002 176.064 1.713 177.777 -4,1 6,6 -4,0 99% 1% 100%

2003 178.534 1.766 180.300 1,4 3,1 1,4 99% 1% 100%

2004 167.108 2.062 169.170 -6,4 16,8 -6,2 99% 1% 100%

2005 134.960 995 135.955 -19,2 -51,7 -19,6 99% 1% 100%

2006 141.415 14.199 155.614 4,8 1327,0 14,5 91% 9% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Guardando alla dinamica complessiva l’andamento è altalenante e alterna anni in cui le presenze aumentano (nel 2001 + 0,3%, nel 2003 + 1,4%, nel 2006 + 14,5%) ad anni in cui invece diminuiscono (nel 2002 -4%, nel 2004 – 6,2%, nel 2005 -19,6%). In generale, malgrado l’incremento del 2006, il dato si assesta su Valori ben al di sotto del periodo 2000-2004.

Figura 14: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione estiva. 2000-2006

81

Guardando alla durata media del soggiorno nella stagione estiva, questa tende a rimanere pressochè invariata tra il 2000 eil 2005 (da 13,3 gg. nel 2000 a 13,1 gg. nel 2005). Cala leggermente nel 2006 (11,5 gg.) a causa della riduzione delle notti trascrose dalla clientela italiana (11,8 gg.).

Tabella 25: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

2000 13,8 2,5 13,3

2001 13,8 2,6 13,3

2002 13,8 2,4 13,2

2003 13,3 3,1 12,8

2004 13,6 2,5 12,9

2005 13,9 1,5 13,1

2006 11,8 9,0 11,5

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

2.2.3.3 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006

L’evoluzione degli arrivi invernali tra il 2000 e il 2006 registra un crescita media annua del 5,8%. Questa performance è sostenuta dall’incremento degli arrivi Italiani che costituiscono più dell’80% del totale del movimento e crescono ad una media del 5,3% l’anno. Il movimento degli stranieri registra un trend di crescita media annua del 8,1%.

Tabella 26: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 7.061 1.419 8.480 83% 17% 100%

inverno 2001/2002 7.905 1.366 9.271 12,0 -3,7 9,3 85% 15% 100%

inverno 2002/2003 8.524 1.809 10.333 7,8 32,4 11,5 82% 18% 100%

inverno 2003/2004 8.863 1.927 10.790 4,0 6,5 4,4 82% 18% 100%

inverno 2004/2005 9.082 1.596 10.678 2,5 -17,2 -1,0 85% 15% 100%

inverno 2005/2006 9.156 2.091 11.247 0,8 31,0 5,3 81% 19% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

82

Guardando alla dinamica degli arrivi si registrano stagioni perlopiù positive: si evidenzia l’incremento notevole della stagione 2002/2003 (+11,5%) e il buon incremento dell’ultima stagione 2005/2006 (+5,3%). L’unica eccezione è la stagione invernale 2004/2005 che registra un lieve calo degli arrivi totali (-1%). Il trend degli arrivi Italiani è sempre in crescita, mentre gli arrivi stranieri registrano un calo consistente nella stagione 2004/2005 (-17,2%).

Figura 15: Evoluzione degli arrivi di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

Per quanto riguarda le presenze totali a Forni nelle stagioni invernali tra il 2000 e il 2006 queste sono aumentate in media del +2,2% all’anno, a fronte di un incremento medio annuo del 3% per le notti trascorse dagli Italiani e di una sostanziale stasi per quelle straniere (-0,8%). Guardando alla dinamica 2000-2006, le presenze italiane, che costituiscono più dell’80% del totale dei pernottamenti, evidenziano una buona crescita nelle stagioni 2001/2002, 2002/2003 e 2003/2004, mentre invece registrano una leggera flessione negli ultimi due anni 2004/2005 e 2005/2006.

Più oscillante l’andamento delle presenze straniere che a fronte di rilevanti flessioni nell’inverno 2001/2002 (-16,9%) e nell’inverno 2004/2005 (-13,5%) registrano un buon recupero nella stagione 2005/2006 (+21,3%) che rende stabile la situazione.

Tabella 27: Presenze di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 33.117 8.646 41.763 79% 21% 100%

inverno 2001/2002 37.350 7.187 44.537 12,8 -16,9 6,6 84% 16% 100%

inverno 2002/2003 38.709 7.913 46.622 3,6 10,1 4,7 83% 17% 100%

inverno 2003/2004 39.219 7.928 47.147 1,3 0,2 1,1 83% 17% 100%

inverno 2004/2005 38.995 6.855 45.850 -0,6 -13,5 -2,8 85% 15% 100%

83

inverno 2005/2006 38.345 8.313 46.658 -1,7 21,3 1,8 82% 18% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Figura 16: Evoluzione delle presenze di turisti. Stagione invernale. 2000-2006

Guardando alla durata media del soggiorno invernale, questa tende leggermente a diminuire tra 2000 e 2006 (da 4,9 gg. a 4,1 gg.). Cala sia la permanenza media dei turisti italiani (da 4,7 gg. nell’inverno 2000/2001 a 4,2 gg. nell’inverno 2005/2006) che in modo più evidente quella degli stranieri (da 4,9 gg. nell’inverno 2000/2001 a 4 gg. nell’inverno 2005/2006).

Tabella 28: Permanenza media dei turisti. Stagione invernale 2000-2006

Italiani Stranieri Totali

inverno 2000/2001 4,7 6,1 4,9

inverno 2001/2002 4,7 5,3 4,8

inverno 2002/2003 4,5 4,4 4,5

inverno 2003/2004 4,4 4,1 4,4

inverno 2004/2005 4,3 4,3 4,3

inverno 2005/2006 4,2 4,0 4,1

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

84

2.2.3.4 La congiuntura 20074

L’evoluzione della domanda tra 2006 e 2007. Periodo gennaio-ottobre.

Tabella 29: Arrivi di turisti per provenienza. Periodo gennaio-ottobre. Anni 2006-2007

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

gennaio-ottobre 2006 19.761 3.496 23.257 85% 15% 100%

gennaio-ottobre 2007 20.169 4.313 24.482 2,1 23,4 5,3 82% 18% 100%

L’anno 2007 (periodo gennaio-ottobre) ha registrato a Forni di Sopra un aumento degli arrivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+5,3%). A fronte di un buon incremento del numero di arrivi Italiani (+2,1%) che costituiscono l’82% della clientela si evidenzia un notevole incremento di arrivi stranieri (+23,4%). Inoltre, la quota di questi ultimi sul totale degli arrivi nella località passa dal 15% al 18%.

Tabella 30: Presenze di turisti per provenienza. Periodo genn.-ottobre. Anni 2006-2007

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

gennaio-ottobre 2006 171.202 21.377 192.579 89% 11% 100%

gennaio-ottobre 2007 160.200 26.333 186.533 -6,4 23,2 -3,1 86% 14% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Le presenze registrano invece un calo (-3,1%) generato soprattutto dalla clientela italiana (-6,4%) che costituisce più dell’85% dei pernottamenti. In crescita invece le notti trascorse dalla clientela straniera (+23,2%) che vede aumentare anche la sua quota sul totale delle presenze nella località 8da 11% nel 2006 a 14% nel 2007).

Come conseguenza della contrazione delle presenze si registrano Valori in calo anche per la durata del soggiorno che passa dagli 8,3 gg. nel 2006 a 7,6 gg. nel 2007. In linea il dato di permanenza media della clientela italiana (da 8,7 gg. nel 2006 a 7,9 gg. nel 2007). Stabile invece la durata del soggiorno degli stranieri (6,1 gg.) 4 Dati forniti dalla Regione Friuli Venezia Giulia disponibili per la località di Forni di Sopra fino al mese

di ottobre 2007.

85

Tabella 31: Permanenza media dei turisti. Periodo gennaio-ottobre. Anni 2006 e 2007

Italiani Stranieri Totali

gennaio-ottobre 2006 8,7 6,1 8,3

gennaio-ottobre 2007 7,9 6,1 7,6

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

La stagione invernale 2006/2007

In aumento il numero degli arrivi nella stagione invernale 2006/2007 rispetto a quella precedente (+1,9%) grazie all’incremento degli arrivi stranieri (13,8%). In lieve calo invece il numero di arrivi dituristi italiani (-0,8%).

Tabella 32: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

gennaio-ottobre 2006 9.156 2.091 11.247 81% 19% 100%

gennaio-ottobre 2007 9.080 2.379 11.459 -0,8 13,8 1,9 79% 21% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Figura 17: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2007 e 2006/2007

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Le presenze nella stagione invernale 2006/2007 registrano dati in calo (-3%). E’ la clientela italiana, che rappresenta il 78% delle presenze invernali, a trainare questo andamento con un decremento degli arrivi del -7,6%. Crescono invece i pernottamenti degli stranieri del 18% e la loro quota sul totale cresce dal 18% nella stagione invernale 2005/2006 al 22% nella stagione 2006/2007.

Tabella 33: Presenze di turisti per provenienza. La stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

gennaio-ottobre 2006 38.345 8.313 46.658 82% 18% 100%

gennaio-ottobre 2007 35.440 9.806 45.246 -7,6 18,0 -3,0 78% 22% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Figura 18: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione invernale 2005/2006 e 2006/2007

Come conseguenza del calo delle presenze si registra una leggera contrazione della durata del soggiorno (da 4,1 gg. nella stagione invernale 2005/2006 a 3,9 gg. nella stagione invernale 2006/2007). La permanenza media della clientela italiana è in linea per entrambe le stagioni con il dato generale, mentre cresce leggermente la durata del soggiorno dei turisti stranieri.

Tabella 34: Permanenza media dei turisti. Stagioni invernali 2005/2006 e 2006/2007

Italiani Stranieri Totali

gennaio-ottobre 2006 4,2 4,0 4,1

87

gennaio-ottobre 2007 3,9 4,1 3,9

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

La stagione estiva 2007

La stagione estiva 2007 evidenzia una consistente crescita degli arrivi rispetto all’anno precedente (+11,3%). Aumenta soprattutto il numero di stranieri (+41,6%) a fronte di una buona crescita anche del numero di Italiani (+7,3%) che rappresentano l’85% del totale del movimento di turisti.

Tabella 35: Arrivi di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

estate 2006 11.940 1.580 13.520 88% 12% 100%

estate 2007 12.810 2.238 15.048 7,3 41,6 11,3 85% 15% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

La quota di stranieri aumenta di 3 punti percentuali (da 12% nel 2006 a 15% nel 2007) mentre gli Italiani vedono ridurre la propria quota dal 88% al 85% del totale degli arrivi.

Figura 19: Arrivi di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

I dati sulle presenze non rispecchiano il positivo andamento degli arrivi.

Tabella 36: Presenze di turisti per provenienza. La stagione estiva 2006/2007

Valori assoluti Var.% Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

88

estate 2006 141.415 14.199 155.614 91% 9% 100%

estate 2007 133.144 17.054 150.198 -5,8 20,1 -3,5 89% 11% 100%

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

Malgrado l’aumento delle presenze straniere (+20,1%) il dato generale registra una flessione (-3,5%) dovuta al calo delle notti trascorse dai clienti Italiani (-5,8%) che costituiscono l’89% del totale delle presenze.

Figura 20: Presenze di turisti per provenienza. Confronto stagione estiva 2006/2007

A fronte del calo delle presenze il dato sulla permanenza media evidenzia una contrazione e passa da 11,5 gg. nell’estate del 2006 a 10 gg. nell’estate del 2007. Registra una riduzione della durata del soggiorno sia la clientela italiana (da 11,8 gg. a 10,4 gg.) che quella straniera (da 9 gg. a 7,6 gg.).

Tabella 37: Permanenza media dei turisti. Stagione estiva 2006/2007

Italiani Stranieri Totali

estate 2006

11,8 9,0 11,5

estate 2007

10,4 7,6 10,0

Fonte: elaborazione CISET su dati Regione Friuli Venezia Giulia

89

2.3 TRENTINO

2.3.1 Il Turismo in Trentino

Il Trentino è considerato da tempo, con i suoi punti di forza ed i suoi punti di debolezza, la “Grande Montagna Italiana”. Con questa definizione si vuole sintetizzare come la provincia di Trento sia una destinazione turistica che costituisce, primariamente per il mercato nazionale, ma sempre più anche per numerosi bacini europei, la “montagna italiana”. Ciò è confermato sia dal numero di arrivi e presenze registrate dal suo vasto sistema dell’ospitalità, sia dalla connotazione ancora nettamente “italiana” della sua offerta e delle sue proposte, pur avendo moltissimo in comune, nell’immaginario turistico, con il confinante Alto Adige. Da parte sua negli ultimi anni l’Alto Adige ha incontrato un grande successo anche sul mercato italiano - e non soltanto presso i suoi tradizionali mercati della Germania e dell’Austria -, insidiando la forza e l’affermazione del Trentino.

Il vantaggio competitivo del Trentino sul mercato italiano è peraltro ancora notevole: per notorietà assoluta e relativa; per identità, sia assoluta che relativa; per prodotti, sia turistici che dell’ampia filiera connessa.

Il buon posizionamento turistico del Trentino è senz’altro riconducibile nell’immaginario dei potenziali clienti, soprattutto nazionali, alle risorse naturali e a fattori quali: la montagna, l’acqua, l’ambiente e il contesto naturale curati e tutelati e che richiamano dimensioni di lentezza (intesa come ritmo di vita ideale), semplicità (intesa come dimensione familiare dell’accoglienza e processi di produzione, specie nell’agroalimentare, improntati ad una consolidata tradizione), sicurezza (intesa come buona gestione di società, economia, ambiente) e tranquillità e silenzio, contrapposti ad una caotica dimensione urbana.

La sola provincia di Trento concentra oltre il 20% dei flussi registrati nelle località montane in Italia, con quasi 10 milioni di presenze nel 2006.

Tabella 1:Evoluzione arrivi, presenze e permanenza media in Trentino. Anni 2000-2006

arrivi presenze Increm % arrivi increm% pres

2000 1.564.682 8.781.056 5,6

2001 1.624.509 9.098.880 3,8% 3,6% 5,6

2002 1.600.270 9.022.622 -1,5% -0,8% 5,6

2003 1.748.095 9.434.630 9,2% 4,6% 5,4

2004 1.717.743 9.428.190 -1,7% -0,1% 5,5

2005 1.839.109 9.918.324 7,1% 5,2% 5,4

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2006 1.869.305 9.836.879 1,6% -0,8% 5,3

Fonte: Osservatorio Turistico Provincia Atonoma di Trento

L'analisi delle performance mostra un incremento di arrivi e presenze nel 2001 rispetto al 2000, a cui segue un calo nel 2002 e una crescita sostenuta nel 2003; altra contrazione nel 2004 a cui succede un altro anno di incrementi e infine un 2006 che mostra una certa stazionarietà, con riduzione delle presenze a causa anche dell'abbreviarsi della durata del soggiorno.

La quota di turisti stranieri è del 22,8% (in crescita rispetto al 21% del 2000), e i flussi registrati sono collocati preValentemente nelle strutture alberghiere (83%).

2.3.2 Il turismo montano estivo in Trentino

Con la sua immagine austera e il clima mutevole, la vacanza in montagna risulta per certi versi l’opposto di una spensierata vacanza balneare.

Ma in positivo la vacanza estiva in montagna alimenta un’immagine di sobrietà, di lentezza, di silenzio e di rumori naturali, in antitesi con il chiassoso divertimento marino.

La vacanza estiva in montagna è quindi, se non particolarmente forte come le mete e le formule marine, una opportunità, un’esperienza affermata sia tra turisti attivi che tra villeggianti alla ricerca di semplice riposo e relax.

Negli anni più recenti il turismo montano estivo sta registrando in Trentino una sostanziale tenuta in termini di presenze turistiche, dopo una battuta d’arresto registrata nel corso degli anni ’90, che era seguita al boom dei due precedenti decenni ’70 - ’80, quando la vacanza estiva si caratterizzava soprattutto come un lungo periodo di villeggiatura “ai freschi”.

L’estate in montagna rimane in ogni caso una stagione che, dal punto di vista turistico, presenta maggiori criticità rispetto alla stagione invernale (cambiamenti climatici permettendo), a causa di un prodotto e di una proposta meno definiti, di un pubblico più composito negli interessi e della sovrapposizione tra vecchie e nuove motivazioni di vacanza.

La situazione di difficoltà è imputabile in parte alle caratteristiche dell’offerta, non sempre in grado di innovare il prodotto e di riposizionare e ringiovanire l’immagine della montagna, ma anche ai mutamenti avvenuti nel comportamento di vacanza della domanda.

Per riposizionare agli occhi del turista l’immagine della montagna estiva, uscendo dal trinomio “ambiente relax passeggiate”, sempre più spesso lette ed interpretate da un pubblico giovanile come sinonimo di noia, sono state praticate anche in Trentino, soprattutto due strade. La prima centrata su momenti di animazione e divertimento (per soddisfare la propensione al fun e, nella sua versione più impegnata, la crescente propensione per un turismo che può essere definito esperienziale) e la seconda centrata sul turismo attivo, investendo in proposte e infrastrutture sportive oltre che di svago.

91

Le tendenze più recenti sembrerebbero confermare che anche il mercato turistico della montagna estiva è dinamico e in forte evoluzione e che vi sono ampi margini per la Valorizzazione delle risorse che il territorio trentino, con le sue componenti umane, storiche, naturali e strutturali, può proporre.

92

2.3.3 La stagione estiva 2007 in Trentino

L’andamento per il semestre estivo maggio – ottobre 2007 risulta in Trentino positivo sia per numero di arrivi (+2,7%) che in termini di pernottamenti (+1,8%).

Gli arrivi complessivi nelle strutture certificate (quindi non conteggiando seconde case e alloggi privati non gestiti in forma imprenditoriale) nel semestre maggio – ottobre 2007 hanno superato

1.660.000 arrivi con oltre 8.525.000 di presenze.

L’andamento risulta positivo sia per gli Italiani (+2% negli arrivi e + 1,2% nei pernottamenti) che soprattutto per gli stranieri (+3,6% negli arrivi e +3,0% nei pernottamenti).

Per gli Italiani il dato positivo è dovuto agli incrementi nei pernottamenti di giugno e soprattutto di luglio (che peraltro registra un lieve calo di arrivi). Mentre in agosto si registra un calo di pernottamenti (ma non di arrivi, con conseguente contrazione della permanenza media, attestatasi per gli Italiani in agosto a 6,7 notti). Il mese di agosto rimane ancora il mese preferito per la vacanza in montagna degli Italiani, tallonato sempre più da vicino dal mese di luglio, che in questi ultimi anni ha visto progressivamente incrementare il numero di pernottamenti forse in ragione dei prezzi considerati eccessivamente elevati del mese di agosto.

Per gli stranieri vengono evidenziati dei dati negativi per giugno e settembre, ampiamente compensati dall’incremento di pernottamenti nel mese di luglio, il mese più importante per la vacanza estiva degli stranieri in Trentino.

Il mercato italiano garantisce circa il 57% del totale arrivi e il 64% dei pernottamenti complessivi. Le quattro principali Regioni che alimentano il flusso di turisti estivi in Trentino sono, nell’ordine, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Lazio, che raccolgono circa un terzo degli arrivi nazionali e più di un quarto delle presenze. Tutte le quattro Regioni incrementano il numero di arrivi e presenze in Trentino con variazioni molto significative (tutte superiori al 4%), tra cui spicca l’incremento dei turisti veneti che fanno registrare un +11% negli arrivi e un +16% nelle presenze (una preferenza rispetto alle montagne “di casa” dell’ambito montano veneto?).

Le due Regioni che seguono in ordine di importanza per il flusso turistico sono Toscana e Liguria che risultano invece in contrazione sia per gli arrivi che per le presenze. Netto incremento del mercato interno (residenti in Trentino) e del Friuli. Buon risultato dalle Marche e dall’Umbria.

Per le Regioni del Sud bene Sicilia e Sardegna, meno bene Puglia, Campania e Calabria che evidenziano una contrazione di pernottamenti rispetto al semestre estivo 2006.

I quattro principali mercati esteri sono rappresentati invece dalla Germania, dai Paesi Bassi, dal Regno Unito e dall’Austria.

Il mercato tedesco, che con più di 1.370.000 pernottamenti pesa per più di un terzo delle presenze totali straniere, ha mostrato una leggera flessione rispetto al semestre 2006 (-0,9% dei pernottamenti con una perdita di oltre 12.500 notti). E questo nonostante il buon risultato fatto registrare da questa clientela sul Garda trentino, dove si concentra la presenza tedesca.

93

Molto meglio i Paesi Bassi, che invece privilegiano i laghi di Levico e Caldonazzo e altri laghi minori, che incrementano del 13% gli arrivi e dell’8% le presenze.

Regno Unito e Austria, pur incrementando entrambi il numero di arrivi, vedono le presenze contrarsi, il primo dell’1,6% e la seconda dello 0,6% (insieme circa 6.500 pernottamenti persi).

Nel secondo gruppo di Paesi che totalizzano un numero di pernottamenti compreso tra 50.000 e 100.000 e che comprende Irlanda, Svizzera e Belgio, si registrano tutti Valori positivi, ma va rilevato il dato dei turisti irlandesi, che fanno registrare un +24% di presenze e un +30% di arrivi.

Nel gruppo di Paesi che garantisce un numero di pernottamenti compreso tra 30 e 50.000 e che raccoglie fra gli altri Danimarca, Cechia, Francia, Finlandia, Svezia, Polonia, vanno segnalati gli incrementi notevoli di Repubblica ceca (+34% degli arrivi e +29% delle presenze) e della stessa Polonia (+12% negli arrivi e +26% nelle presenze), oltre che della Danimarca (+9% di pernottamenti) a fronte di andamenti meno lineari o negativi di altri mercati, come ad esempio la Francia o la Svezia.

Gli incrementi notevoli di Irlanda e dei mercati dell’Est come Repubblica ceca e Polonia testimoniano un primo consistente interesse anche per una permanenza estiva dopo una frequentazione pluriennale nelle stagione invernale.

I grandi ambiti turistici montani del Trentino che garantiscono le migliori performance durante la stagione invernale tengono anche durante la stagione estiva.

Ai primi posti per numero di arrivi e pernottamenti troviamo, nell’ordine, la Valle di Fassa, la Valle di Sole, l’Altopiano di Andalo e Fai della Paganella, la Valle di Fiemme. Questi quattro comprensori turistici fanno registrare i maggiori incrementi in termini di arrivi e presenze, con un incremento particolarmente elevato della Valle di Sole (+8% negli arrivi e +9% nelle presenze, che in termini assoluti rappresentano circa 63.000 pernottamenti aggiuntivi, con una permanenza media pari a 6,3 notti).

Tra i comprensori montani mancano all’appello per quanto riguarda gli incrementi di arrivi e/o presenze gli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna (che evidenziano un decremento sia per gli arrivi che per le presenze); Pinzolo e Campiglio; Primiero e San Martino di Castrozza (in questi ultimi due casi le perdite sono riferite solamente alle presenze).

94

2.3.4 Analisi congiunturale estiva in alcuni ambiti turistici montani

Di seguito vengono presentati alcuni dati riferiti ai comprensori turistici trentini che offrono un prodotto estivo e nel contempo sono dotati di un’offerta neve e di impianti di risalita che permettono anche una stagione invernale.

2.3.4.1 Altipiani Folgaria, Lavarone, Lucerna

Nel semestre estivo 2007 si sono avuti 40.000 arrivi per circa 235.800 pernottamenti. La perdita di arrivi (-4,9%) e di pernottamenti (-2,2%) è imputabile esclusivamente alla perdita di turisti italiani (-5,9% negli arrivi e -2,6% nelle presenze), che peraltro rappresentano la quota di gran lunga maggioritaria e superiore al 90% del totale arrivi e presenze.

Tabella 2: arrivi e presenze per provenienza e permanenza media. stagione estiva 2007 (maggio-ottobre)

Totale certificato Trentino

Arrivi 1.667.130

Presenze 8.525.086

perm.media 5,1

Totale certificato Folgaria % su Trentino Var. % su 2006

Arrivi 40.000 2,4 -4,9

Presenze 235.874 2,8 -2,2

perm.media 5,9

Totale certificato Italiani % Italiani su totale Var. % su 2006

Arrivi 36.053 90,1 -5,9

Presenze 220.356 93,4 -2,6

perm.media 6,1

Totale certificato stranieri % stranieri su totale Var. % su 2006

Arrivi 3.947 9,9 5,1

Presenze 15.518 6,6 3,9

perm.media 3,9

% mesi luglio e agosto su totale

Italiani Stranieri

Arrivi 69,7 arrivi 61,4

Presenze 82,3 presenze 77,1

Fonte: Osservatorio Turistico Provincia Atonoma di Trento

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La perdita più consistente è fatta registrare in settembre (più di 6.300 pernottamenti persi). Luglio e agosto, i due mesi principali per il mercato italiano mostrano andamenti contrastanti: nel mese di luglio a fronte di un calo negli arrivi si registra un incremento di pernottamenti e in agosto aumentano gi arrivi, ma si registra un lieve calo nei pernottamenti.

Gli stranieri, pur rappresentando una quota molto contenuta e inferiore al 10% delle presenze totali dell’ambito, vedono incrementare sia arrivi che pernottamenti, grazie ad un ottimo risultato fatto registrare in luglio (+60% di presenze con 3.780 pernottamenti in più). Se si considerano i mesi d’ala come giugno e settembre, ma anche lo stesso mese di agosto, si evidenzia un deciso calo di turisti stranieri rispetto alla stagione precedente.

Da rilevare che nei mesi d’ala di maggio, giugno e settembre la presenza di stranieri è decisamente contenuta nonostante il comprensorio offra come attrattive delle possibilità escursionistiche legate alla presenza di testimonianze della Grande Guerra e numerosi percorsi di mountain bike, che in entrambi i casi ben si prestano ad una fruizione anche in bassa stagione e risultano particolarmente apprezzati sul mercato austriaco e tedesco.

In un confronto di medio periodo rispetto alla stagione estiva 2000 la “calda” estate 2003, particolarmente favorevole per il turismo montano estivo, questo ambito turistico evidenzia un incremento negli arrivi e una leggera contrazione nei pernottamenti rispetto al 2000 e un calo marcato sia negli arrivi che nelle presenze rispetto al 2003.

Per il mercato italiano, principale mercato di riferimento, le quattro Regioni che garantiscono il maggior numero di turisti, sia ad inizio che a fine decennio sono nell’ordine Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. Solo l’Emilia Romagna incrementa costantemente nel decennio arrivi e presenze. Le altre Regioni a fine periodo considerato non raggiungono i Valori del 2003, pur evidenziando una crescita sul 2000 (fatta eccezione per i pernottamenti della Lombardia). Risulta invece generalizzata la contrazione della permanenza media: in pochi anni gli Italiani passano da 7,1 notti a 6,1 e la contrazione più marcata è quella dei turisti lombardi (da 7,9 a 6,3 notti). In leggera controtendenza il Lazio che incrementa la propria permanenza media da 7,7 a 8,2.

Il mercato estero mostra invece una perdita generalizzata lungo tutto il decennio.

I primi cinque Paesi come numero di pernottamenti (Germania, Regno Unito, Austria, Paesi Bassi e Francia) evidenziano tutti un consistente decremento nel periodo 2000-2007, con percentuali particolarmente significative per i tre mercati principali di Germania (-59%), Regno Unito (-47%) e Austria (-38%).

2.3.4.2 Dolomiti di Brenta – Altopiano della Raganella

Nel tempo questo comprensorio ha rafforzato la propria importanza turistica sia per quanto riguarda l’offerta invernale che quella estiva.

Nel semestre estivo 2007 i poco meno di 100.000 turisti presenti hanno garantito nelle strutture certificate più di 677.000 pernottamenti, con un significativo incremento rispetto all’estate precedente (+5,6% negli arrivi e + 5,1% nelle presenze).

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Il buon risultato è trainato dagli Italiani (+6% sia negli arrivi che nelle presenze). Il mese di agosto, qui come negli altri ambiti montani evidenzia il maggior numero di turisti presenti, e a differenza di altri comprensori turistici tiene anche nel numero di pernottamenti. Una contrazione del numero di arrivi si registra invece in luglio a fronte peraltro di un incremento dei pernottamenti che portano la permanenza media a 9,0 giorni, ben superiore a quanto registrato in agosto(7,5 notti).

Il mercato estero, che pesa per circa un decimo sul totale, mostra, a differenza di quello italiano, un decremento dei pernottamenti, imputabile soprattutto alla consistente perdita registrata nel mese di settembre, che rispetto al 2006 ha visto nel 2007 una chiusura dell’attività stagionale molto più anticipata da parte di numerose strutture ricettive.

In un’analisi di medio periodo di ha una conferma di quanto evidenziato nell’ultima stagione estiva.

Rispetto all’estate 2000 gli Italiani mostrano un incremento di poco superire all’8% (superando perfino in termini di arrivi, ma non di pernottamenti, la stagione record del 2003), a fronte di un deciso e costante decremento dei turisti esteri.

Le tre principali Regioni che ad inizio decennio garantivano il maggior numero di pernottamenti erano la Lombardia, Emilia Romagna e il Veneto. Tutte queste Regioni incrementano decisamente le loro presenze: +43% la Lombardia e +27% l’Emilia Romagna, che entrambe mostrano nell’estate 2007 un numero di pernottamenti addirittura superiore al 2003, +26% il Veneto, che rispetto al 2003 incrementa solo gli arrivi, attestandosi su una permanenza media di 6,6 notti rispetto alle 7,7 di inizio decennio. A queste tre Regioni seguono il Lazio, che figurava soltanto in settima posizione nel 2000 e presenta un incremento di pernottamenti pari al 30% nel periodo, e la Liguria, il cui incremento di pernottamenti risulta più contenuto e pari “solo” al 13%.

Sui mercati esteri si registrano per quasi tutti i principali mercati decrementi generalizzati. I primi tre mercati del 2000, Germania, Regno Unito e Austria, a fine periodo evidenziano perdite di presenze rispettivamente del 32%, 41% e 79%.

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Tabella 3: Arrivi , presenze e permanenza media per provenienza.stagione estiva 2007 (maggio-ottobre)

Totale certificato Trentino

Arrivi 1.667.130

Presenze 8.525.086

perm.media 5,1

Totale certificato Paganella % su Trentino Var. % su 2006

Arrivi 98.936 5,9 5,6

Presenze 677.079 7,9 5,1

perm.media 6,8

Totale certificato Italiani % Italiani su totale Var. % su 2006

Arrivi 81.693 82,6 6,3

Presenze 606.607 89,6 6,0

perm.media 7,4

Totale certificato stranieri % stranieri su totale Var. % su 2006

Arrivi 17.243 17,4 2,5

Presenze 70.472 10,4 -1,9

perm.media 4,1

% mesi luglio e agosto su totale semestre estivo

Italiani stranieri

Arrivi 65,4 arrivi 30,7

Presenze 72,1 presenze 38,2

Fonte: Osservatorio Turistico Provincia Atonoma di Trento

Unico mercato in controtendenza sono i Paesi Bassi, che da quarto posto in graduatoria a fine periodo si posizionano al secondo posto con un 82% di incremento nei pernottamenti, in grande parte registrati nell’ultimo biennio. Questo mercato è anche quello che con 8,1 pernottamenti medi garantisce anche la permanenza più lunga tra i turisti esteri.

2.3.4.3 Valle di Fiemme

Nel periodo estivo 2007 questo comprensorio turistico ha fatto registrare nelle strutture certificate oltre 87.000 turisti con più di 515.000 pernottamenti. Circa quattro quinti di questi pernottamenti sono garantiti nelle strutture alberghiere.

L’incremento rispetto al semestre estivo 2006 è stato significativo: +6,9% negli arrivi e +3,1% nelle presenze.

98

Andamenti positivi si hanno sia per il mercato nazionale, ma soprattutto per quello straniero.

Gli Italiani, che rappresentano la quota di gran lunga maggioritaria dei turisti, contrariamente a quanto succede in questo comprensorio turistico durante la stagione invernale, evidenziano un incremento di arrivi e una sostanziale stabilità delle presenze (+4,1% i primi e +0,9% le seconde). Gli stranieri invece, pur con Valori assoluti più contenuti, presentano tassi di crescita di poco superiori al 20% tra una stagione e l’altra sia per quanto riguarda gli arrivi che i pernottamenti (con punte di incremento del 29% e del 37% per i pernottamenti dei mesi di giugno e luglio, dove assieme al mese di settembre si concentra il maggior numero di turisti stranieri).

Tabella 4: presenze e permanenza media per provenienza.stagione estiva 2007 (maggio-ottobre)

Totale certificato Trentino

Arrivi 1.667.130

Presenze 8.525.086

perm.media 5,1

Totale certificato Fiemme % su Trentino Var. % su 2006

Arrivi 87.029 5,22 6,9

Presenze 515.227 6,04 3,1

perm.media 5,9

Totale certificato Italiani % Italiani su totale Var. % su 2006

Arrivi 69.804 80,2 4,1

Presenze 451.229 87,6 0,9

perm.media 6,5

Totale certificato stranieri % stranieri su totale Var. % su 2006

Arrivi 17.225 19,8 20,4

Presenze 63.998 12,4 21,3

perm.media 3,7

% mesi luglio e agosto su totale semestre estivo

Italiani stranieri

Arrivi 67,4 arrivi 29,6

Presenze 78,3 presenze 33,8

Fonte: Osservatorio Turistico Provincia Atonoma di Trento

Per il mercato nazionale l’incremento di pernottamenti si verifica ad inizio stagione, ma in termini assoluti soprattutto nel mese di luglio che riesce più che a compensare il calo sia di agosto (più contenuto) che (soprattutto) di settembre. Il mese di agosto nonostante la contrazione rimane ancora il mese con il maggior numero di arrivi e pernottamenti della clientela italiana.

99

Sul medio periodo 2000-2007, il mercato italiano mostra un incremento significativo di pernottamenti (+10%), superando in termini di arrivi e di presenze anche l’ottimo risultato del 2003.

Le prime cinque Regioni - Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Toscana - presentano tutte incrementi nel numero di arrivi e pernottamenti molto significativi (per la Lombardia del 43% e per Emilia e Veneto addirittura superiori al 50%), e in quasi tutti i casi con Valori assoluti superiori all’estate 2003.

Analogo andamento sui mercati esteri con i cinque principali mercati di inizio periodo (nell’ordine Germania, Paesi Bassi, Austria Regno Unito, Francia) che si confermano tali a fine periodo e tutti con incrementi notevoli nelle presenze(dal +29% della Germania, al +52% per i Paesi Bassi, al +69% dell’Austria, fa eccezione il mercato francese che evidenzia un modesto incremento del 4% rispetto all’estate 2000, ma una perdita consistente rispetto al 2003). La permanenza media è più contenuta del turista italiano (ad esempio solo 3,3 notti per il turista tedesco) e il Valore più elevato è quello degli olandesi con 6,3 notti.

2.3.4.4 Valle di Fassa

Il comprensorio turistico della Valle di Fassa durante il semestre estivo 2007 fa registrare nelle strutture ricettive certificate 210.750 turisti con oltre 1.137.000 pernottamenti (permanenza media pari a 5,4 notti, più elevata per ituristi italiani ma in ogni caso anche per costoro inferiore ai 6 pernottamenti).

Tabella 5: Arrivi, presenze e permanenza media per provenienza.stagione estiva 2007 (maggio-ottobre

Totale certificato Trentino

Arrivi 1.667.130

Presenze 8.525.086

perm.media 5,1

Totale certificato Fassa % su Trentino Var. % su 2006

Arrivi 210.750 12,6 2,5

Presenze 1.137.618 13,3 1,7

perm.media 5,4

Totale certificato Italiani % Italiani su totale Var. % su 2006

Arrivi 169.554 80,5 1,6

Presenze 991.864 87,2 0,8

perm.media 5,8

Totale certificato stranieri % stranieri su totale Var. % su 2006

Arrivi 41.196 19,5 6,6

Presenze 145.754 12,8 7,8

perm.media 3,5

% mesi luglio e agosto su totale semestre estivo

100

Italiani stranieri

Arrivi 73,4 arrivi 55,1

Presenze 81,3 presenze 58,0

Fonte: Osservatorio Turistico Provincia Atonoma di Trento

L’incremento rispetto al semestre estivo dell’anno precedente è pari al +2,5% per gli arrivi e al +1,7% per le presenze (con un incremento più significativo nelle strutture complementari rispetto alle strutture alberghiere, che peraltro raccolgono più di otto pernottamenti su dieci)

La componente italiana, largamente maggioritaria (superiore all’80% del totale), come in tutti i comprensori turistici montani si concentra in luglio e agosto, che presentano andamenti speculari. A fronte di un mese di luglio che perde qualche arrivo (-1,6%) ma guadagna in modo significativo in numero di pernottamenti (+13.000, pari ad un incremento del 3,7%), il mese di agosto guadagna turisti (1.732 arrivi in più pari ad un incremento annuo del 2,6%) ma perde oltre 5.000 pernottamenti (-1,1%). La perdita di presenze italiane è significativa anche nel mese di settembre.

Il saldo della componente italiana nell’intero semestre è in ogni caso positivo(+1,6% gli arrivi e +0,8% le presenze).

Più consistenti gli incrementi della componente estera, anche se no così significativi come quelli fatti registrare dalla vicina Valle di Fiemme. La componente straniera aumenta del 6,6% negli arrivi e del 7,8% nelle presenze. Questo ottimo risultato è garantito dagli incrementi fatti registrare nei mesi di luglio e soprattutto agosto (+30% di pernottamenti, il che potrebbe in parte spiegare anche la leggera flessione della clientela italiana in questo mese). Luglio (con un maggior numero di pernottamenti) e agosto si caratterizzano quindi in questo comprensorio come i due mesi principali anche per la permanenza degli stranieri.

Per una Valutazione di medio periodo (2000-2007) si assiste ad una leggera contrazione del mercato italiano nelle presenze (-0,5%) nonostante un buon incremento degli arrivi (+11%) con conseguente riduzione della permanenza media (passata 6,5 pernottamenti a 5,5).

Le prime cinque Regioni italiane per numero di pernottamenti sia ad inizio che a fine periodo (nell’ordine Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Veneto) mostrano tutte significativi incrementi rispetto all’estate 2000 (nell’ordine delle due cifre fatta eccezione per la Toscana che si ferma al 6% di incremento), senza che peraltro nessuna di queste Regioni raggiunga i Valori dell’estate 2003.

Invece per i mercati stranieri la variazione è positiva e a fine periodo si conferma la graduatoria dei tre principali mercati evidenziata nel 2000: nell’ordine Germania (+13%), Paesi Bassi (+181%) e Austria (+30%), seguiti nel 2007 dalla Francia (cha passa nel periodo dal quinto al quarto posto con un incremento del 62%) scaValcando il Regno Unito, che peraltro ha avuto un incremento di pernottamenti pari al 31%. Le permanenze medie straniere risultano più contenute di quelle italiane e anche per i mercati più lontani come ad esempio il Regno Unito, che in maggior misura si appoggiano all’intermediato, non si superano le quattro notti.

101

2.3.4.5 San Martino di Castrozza e Primiero

Questo comprensorio totalizza oltre 76.000 arrivi e circa 416.000 pernottamenti nel semestre estivo 2007, in riferimento alle sole strutture certificate.

A fronte di un leggero incremento nel numero di turisti (+1,2%) si registra una lieve flessione di presenze (-0,8%), riscontrabile in ugual misura sia nelle strutture alberghiere, che raccolgono quasi otto pernottamenti su dieci, sia nelle strutture complementari.

Questo andamento positivo in ordine agli arrivi e negativo in riferimento alle presenze è comune a Italiani e stranieri.

Per il mercato nazionale il mese di luglio perde anche sugli arrivi e la perdita di questo mese non è compensata dall’incremento di agosto, che rimane peraltro il mese più importante per la vacanza degli Italiani e a differenza dei mesi di luglio e settembre presenta un saldo positivo anche nei pernottamenti, con una permanenza media pari a 6,5 notti.

Gli stranieri presentano un incremento di arrivi relativamente più alta degli Italiani (+3,1%) ma anche una perdita relativamente più significativa di pernottamenti (-4,1%), facendo registrare una permanenza tutto sommato breve e pari a 2,6 notti. Come per gli Italiani, anche per i turisti stranieri le perdite si concentrano nel mese di luglio, che raccoglie il maggior numero di pernottamenti, a fronte di un incremento sia di arrivi che di presenze in agosto.

Gli andamenti di medio periodo (2000/2007) mostrano un buon incremento sul mercato nazionale e una perdita di presenze estere particolarmente significativa per quelli che erano i quattro mercati principali ad inizio periodo: nell’ordine Regno Unito (-72%), Belgio (-97%), Germania (-9%), Austria (-15%).

Solo la Francia e i Paesi Bassi, gli altri due mercati che seguivano in graduatoria mostrano un incremento nel numero dei pernottamenti, pari rispettivamente ad un + 86% e a un + 21%.

Il mercato nazionale evidenzia sia ad inizio che a fine periodo la stessa graduatoria. Le regioni che garantiscono il maggior numero di pernottamenti sono nell’ordine: il Veneto (+16% ), la Lombardia (+76%), l’Emilia Romagna (+17%), il Lazio (+5%), la Toscana (+22%). Seguono le Marche e la Liguria che mostrano invece una contrazione nel numero dei pernottamenti.

Tabella 6: presenze e permanenza media per provenienza.stagione estiva 2007 (maggio-ottobre

Totale certificato Trentino

Arrivi 1.667.130

Presenze 8.525.086

perm.media 5,1

Totale certificato S.Martino % su Trentino Var. % su 2006

Arrivi 76.463 4,6 1,2

Presenze 416.924 4,9 -0,8

perm.media 5,5

102

Totale certificato Italiani % Italiani su totale Var. % su 2006

Arrivi 68.757 89,9 1,0

Presenze 396.687 95,1 -0,7

perm.media 5,8

Totale certificato stranieri % stranieri su totale Var. % su 2006

Arrivi 7.706 10,1 3,1

Presenze 20.237 4,9 -4,1

perm.media 2,6

% mesi luglio e agosto su totale semestre estivo

Italiani stranieri

Arrivi 68,7 arrivi 54,4

Presenze 75,2 presenze 51,6

Fonte: Osservatorio Turistico Provincia Atonoma di Trento

Quasi tutte le regioni che stanno ai primi posti mostrano Valori di arrivi e pernottamenti uguali o superiori alla stessa estate 2003.

2.3.4.6 Pinzolo e Madonna di Campiglio

Nel semestre estivo 2007 questo comprensorio turistico, al pari del comprensorio di San Martino e Primiero, evidenzia un lieve incremento di arrivi (+1,1%) e una più marcata perdita di pernottamenti (-2,3%). Gli arrivi totali nelle strutture certificate sono stati superiori agli 81.000 e le presenze poco meno di 403.000 con una permanenza media pari a 4,9 pernottamenti. Tre pernottamenti su quattro si verificano negli alberghi.

Le perdite sono imputabili sia al mercato italiano che a quello straniero.

Gli Italiani evidenziano una vistosa contrazione nel mese di agosto sia per arrivi (-6,5%) che per presenze (-12,2%), a fronte di buoni incrementi del mese di luglio, non sufficienti a coprire il dato negativo di agosto per lo meno sul versante presenze (infatti nell’intero semestre si hanno un incremento del 3,5% di arrivi e un decremento dell’1,1% di presenze italiane).

La perdita di turisti straneri, che peraltro pesano per meno del 10% sul totale pernottamenti, è stata ben più consistente rispetto alla componente italiana (-9% negli arrivi e -13,2% nelle presenze). La perdita di clientela e di pernottamenti stranieri accomuna il mese di luglio al mese di agosto, i due mesi più importanti in questo comprensorio anche per la componente straniera.

103

Tabella 7: Arrivi, presenze e permanenza media per provenienza.stagione estiva 2007 (maggio-ottobre

Totale certificato Trentino

Arrivi 1.667.130

presenze 8.525.086

perm.media 5,1

Totale certificato Campiglio % su Trentino Var. % su 2006

arrivi 81.378 4,9 1,1

presenze 402.766 4,7 -2,3

perm.media 4,9

Totale certificato Italiani % Italiani su totale Var. % su 2006

arrivi 67.024 82,4 3,5

presenze 367.942 91,4 -1,1

perm.media 5,5

Totale certificato stranieri % stranieri su totale Var. % su 2006

arrivi 14.354 17,6 -9,0

presenze 34.824 8,6 -13,2

perm.media 2,4

% mesi luglio e agosto su totale semestre estivo

Italiani stranieri

arrivi 76,3 arrivi 29,2

presenze 82,1 presenze 30,0

Fonte: Osservatorio Turistico Provincia Atonoma di Trento

Considerando il periodo 2000/2007 si ha una tenuta del mercato italiano (+0,5% nelle presenze nonostante un +13% negli arrivi, ma con Valori assoluti decisamente inferiori rispetto all’estate 2003) e una contrazione del mercato straniero. Per i mercati stranieri, Germania e Francia che stavano ai primi due posti nel 2000, mostrano una perdita nei pernottamenti pari rispettivamente al 29% e al 40%. Perdite consistenti sono fatte registrare anche dal Regno Unito, Austria e Belgio. Mentre i Paesi Bassi si muovono in controtendenza passando dalla terza posizione di inizio periodo al secondo posto dopo la Germania con un incremento nel numero dei pernottamenti pari al 119%.

Le prime cinque regioni italiane per numero di pernottamenti registrate nell’estate 2000(Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Toscana) confermano queste posizioni nell’estate 2007. Gli incrementi più significativi si hanno per il Veneto (+88% con una crescita decisa rispetto all’estate 2003), Lombardia (+46%, con un numero di presenze leggermente superiore all’estate 2003), Emilia Romagna (+28% che però evidenzia una perdita di oltre 10.000 pernottamenti rispetto all’estate 2003). Il Lazio registra un leggero incremento (+3%), mentre la Toscana evidenzia una leggera contrazione (-2%) , già fatta registrare nell’estate 2003.

104

2.3.4.7 Valli di Sole, Pejo e Rabbi

Gli arrivi totali riferiti alle sole strutture gestite in forma imprenditoriale nel semestre estivo 2007 sono quasi 119.000 con un numero di pernottamenti pari a circa 746.000 (permanenza media pari a 6,3). Tre pernottamenti su quattro anche in questo comprensorio turistico sono imputabili alle strutture alberghiere.

L’incremento rispetto al semestre 2006 è stato particolarmente vistoso sia in ordine agli arrivi che alle presenze (+8,4% gli arrivi e +9,2% le presenze).

Il risultato positivo accomuna sia la componente italiana che quella straniera.

Tabella 8: Arrivi, presenze e permanenza media per provenienza.stagione estiva 2007 (maggio-ottobre

Totale certificato Trentino

arrivi 1.667.130

presenze 8.525.086

perm.media 5,1

Totale certificato Sole % su Trentino Var. % su 2006

arrivi 118.989 7,1 8,4

presenze 745.846 8,7 9,2

perm.media 6,3

Totale certificato Italiani % Italiani su totale Var. % su 2006

arrivi 97.504 81,9 7,8

presenze 649.593 87,1 7,9

perm.media 6,7

Totale certificato stranieri % stranieri su totale Var. % su 2006

arrivi 21.485 18,1 10,9

presenze 96.253 12,9 18,6

perm.media 4,5

% mesi luglio e agosto su totale semestre estivo

Italiani stranieri

arrivi 75,8 arrivi 37,8

Fonte: Osservatorio Turistico Provincia Atonoma di Trento

Gli Italiani, che rappresentano otto turisti su dieci ma quasi nove pernottamenti su dieci e come in tutti i comprensori montani si concentrano soprattutto nei mesi di luglio e agosto, incrementano il numero dei loro pernottamenti in modo consistente proprio in questi due mesi (+11,7% e +3,3% rispettivamente per luglio e agosto con permanenze pari a 7,4 notti in entrambi i mesi).

105

Gli stranieri, pur con Valor assoluti più contenuti, incrementano i loro arrivi e le loro presenze nel semestre in modo ancora più alto degli Italiani (rispettivamente con un +10,9% e un +18,6%) e una permanenza media però più bassa (4,5 pernottamenti). L’incremento dei pernottamenti degli stranieri accomuna tutti i mesi del semestre ad eccezione del mese di giugno e risulta particolarmente elevato anche in termini assoluti nei mesi di agosto (+23,7% con oltre 3.400 pernottamenti aggiuntivi) e nel mese di settembre (+23.9% pari ad un incremento assoluto di circa 4.700 pernottamenti).

Per una Valutazione di medio periodo (dall’estate 2000 all’estate 2007) si conferma un incremento sia del mercato italiano che per quello straniero.

Le prime cinque regioni più importanti per numero di pernottamenti erano e rimangono, nell’ordine, la Lombardia (+48% di pernottamenti), l’Emilia Romagna (+52%), il Lazio (+42%), il Veneto (+72%), la Toscana (+28%). Tutti i turisti provenienti da queste regioni mostrano una permanenza media di circa 6,5 notti con una punta di 7,3 notti per il Lazio, senza che risulti particolarmente evidente, come registrato in altri ambiti, una contrazione delle permanenze tra inizio e fine periodo.

Sui mercati esteri si confermano le prime due posizioni registrate per numero di pernottamenti ad inizio periodo: la Germania (+67% di incremento e che garantisce più della metà del totale arrivi e pernottamenti stranieri nell’ambito), i Paesi Bassi (+20%). La Francia che nell’estate 2000 era il terzo mercato, perde decisamente posizioni (-27%) e passa al quinto posto scaValcata sia dal Belgio (+197% di pernottamenti) che dall’Austria (+88%).

2.3.5 Il turismo invernale in Trentino

La montagna è stata vissuta, fino a pochi decenni fa, soprattutto d’estate. Da tempo, però, la stagione turistica invernale sopravanza largamente quella estiva dal punto di vista delle ricadute economiche, e anche nel numero delle presenze e nella durata della stagione in quegli ambiti dove si registra una doppia stagionalità estiva e invernale.

Nell’ultimo decennio si è registrata in Trentino una crescita sostenuta della stagione invernale in termini di arrivi e presenze soprattutto nelle destinazioni più “forti”, a fronte nella migliore delle ipotesi di una sostanziale tenuta della stagione estiva.

Tutte le destinazioni dell’arco alpino prive di un prodotto neve hanno maggiori difficoltà di tenuta, presentano una minore redditività complessiva della destinazione e minori investimenti. È un dato obiettivo da cui partire per individuare anche possibili scelte alternative alla pratica dello sci alpino.

Il ciclo di vita dello sci è nella fase di maturità. Sciano sempre meno Italiani. L’attrazione di mete balneari anche nel periodo invernale, grazie a costi sempre più competitivi, è in costante crescita rispetto alle settimane bianche e negli ultimi quindici anni la pratica dello sci ha perso costantemente appassionati. L’istituto di ricerca Eurisko aveva stimato che gli sciatori praticanti con più di 14 anni (tenendo uniti discesisti, fondisti e scialpinisti) fossero nel 1990 il 4,9% degli Italiani in età compresa tra i 14 ed i 74 anni.

Nel 1994 i praticanti dello sci rappresentavano ancora il 4,8% della popolazione target.

106

Nel 1996 Eurisko registra una prima significativa contrazione dei praticanti che scendono al 4,2% e per la prima volta nelle rilevazioni entra la pratica dello snowboard.

Nel 1999 la stima di Eurisko era pari ad un 3,7% di Italiani che praticavano lo sci (discesa, fondo, scialpinismo) con un minimo di frequenza, il che equiValeva a poco meno di 1,8 milioni di Italiani, ai quali andavano aggiunti lo 0,2% di snowboarder, cioè altri 140-150.000 soggetti.

Con l’anno 2006 lo stesso campionamento parla di un 2,4% di Italiani sopra i 14 anni che pratica le varie discipline nelle quali si suddivide lo sci ed uno 0,2% di snowboarder. Nel contempo particolari segni di stanchezza sembrano essere denunciati anche dallo sci di fondo, che in ogni caso, nel suo periodo migliore (fine anni ’80 e inizio ’90) ha coinvolto quote relativamente contenute di appassionati.

Nel 2007, i dati parlano di ulteriori contrazioni per lo sci (2,1% di praticanti) e di tenuta per lo snowboard.

Nonostante questa contrazione di praticanti, il Trentino mostra una tenuta sull’offerta sci per una serie di ragioni:

lo sci trova nuovi estimatori con un effetto di rimpiazzo (e in qualche caso di sostituzione) tra vecchi e nuovi sciatori (in particolare provenienti dai Paesi dell’Est);

chi frequenta la montagna d’inverno non lo fa solo per sciare, anche se lo sciare continua a rappresentare la principale motivazione di vacanza. Di qui la necessità per le destinazioni montane invernali di tenere conto di bisogni e di domande diversificate poste dai turisti che le frequentano;

le innovazioni di processo ed organizzative sul prodotto sono state costanti (impianti, innevamento, sicurezza sulle piste, caroselli, attenzione alle esigenze del cliente ecc.) e alcune regioni e destinazioni alpine (tra le quali il Trentino e l’Alto Adige) si sono progressivamente specializzate in questa offerta a scapito di zone che non hanno saputo o potuto fare altrettanto e che hanno perso progressivamente clienti.

L’andamento delle ultime stagioni invernali, in termini numerici è stato positivo con incrementi consistenti di arrivi e di presenze. Il mercato italiano è largamente preValente e, come più volte affermato, si tratta di un mercato soprattutto di prossimità: tre Regioni (Lombardia, Lazio, Emilia Romagna) coprono da sole quasi la metà del totale presenze italiane invernali in Trentino.

2.3.6 Analisi congiunturale invernale in alcuni ambiti turistici montani

Di seguito sono presentati alcuni dati riferiti alla stagione invernale 2006/2007 di quei comprensori turistici trentini che godono di una doppia stagionalità estiva e invernale.

107

2.3.6.1. Altopiani Folgaria Lavarone Lucerna

Rispetto all’inverno 2005/2006, ben più ricco di neve, la stagione invernale 2006/2007 evidenzia una contrazione sia di Italiani che di stranieri.

Per le presenze si registrano incrementi di medio periodo (rispetto al 2000/01) consistenti sia sul mercato italiano (+25%) che sul mercato straniero (sia per quanto riguarda i nuovi mercati dell’Est che i mercati tradizionali di Belgio, Germania, Danimarca e Paesi Bassi). La durata della permanenza del mercato italiano non si è affatto contratta (rimanendo stabile sui 4,2 giorni) come pure la permanenza degli stranieri.

Il mercato italiano evidenzia una crescita molto sostenuta nella prima parte del decennio e una contrazione successiva. Si tratta di un turismo preValentemente di prossimità che vede ai primi posti come arrivi Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna (ma il Lazio per le presenze). In termini di presenze nell’ultimo inverno la Lombardia sopravanza il Veneto, che contrae negli anni più recenti i propri pernottamenti rispetto ad una fase di forte crescita registrata ad inizio decennio.

Per i mercati esteri i tre mercati più importanti per tutto il decennio sono il Belgio, il Regno Unito e la Germania, affiancati negli anni più recenti da Polonia e Repubblica ceca (quest’ultimo mercato sembra evidenziare già una contrazione rispetto a metà decennio).

Rispetto agli inizi del decennio l’unico mercato che perde pernottamenti è quello del Regno Unito

2.3.6.2 Dolomiti di Brenta, Altopiano della Raganella

Incrementi nel medio periodo (rispetto al 2000/01) delle presenze sia di Italiani (+13%) che degli stranieri.

Gli incrementi degli Italiani sono costanti nel decennio e in termini di pernottamenti ai primi posti sono Lazio, Emilia Romagna e Lombardia (ma in termini di arrivi il Lazio è al terzo posto, indice di come al crescere della lontananza il numero di pernottamenti tenda salire in maniera significativa tanto è vero che chi proviene dal Lazio si ferma per 6,7 notti e chi proviene dall’Emilia e dalla Lombardia si ferma mediamente per 4,2 notti).

Per gli stranieri si assiste ad un effetto rimpiazzo. Il mercato olandese che all’inizio del decennio era al primo posto in termini di arrivi e presenze è largamente superato da Polonia e Repubblica Ceca, che ora rappresentano i due mercati principali seguiti da Belgio, Regno Unito e Germania.

Le presenze di polacchi e cechi, già peraltro presenti in modo significativo ad inizio decennio, in pochi anni si sono moltiplicate per cinque e assieme pesano per più della metà di tutti gli stranieri presenti nell’ambito. In crescita anche il mercato danese.

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2.3.6.3 Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendeva

L’area evidenzia una contrazione rispetto ad inizio decennio sia delle presenze italiane (-5%) sia del principale mercato estero, quello tedesco (-62%).

Come per altri ambiti anche qui la presenza dituristi italiani vede al primo posto la Lombardia come arrivi, ma il Lazio come numero di pernottamenti, sia ad inizio decennio che nell’ultima stagione invernale, con una significativa differenza in termini di permanenza media (6,2 notti i turisti laziali, 4 notti i turisti lombardi). Al terzo posto per numero di pernottamenti l’Emilia Romagna, seguita a distanza dalla Toscana.

Sui mercati esteri ad inizio decennio i tre principali Paesi come numero di pernottamenti erano nell’ordine Germania, Regno Unito (questi due Paesi totalizzavano oltre la metà dei pernottamenti) e Polonia. Nell’inverno 2006/2007 la nuova graduatoria vedeva nell’ordine Polonia, Regno Unito e Repubblica ceca. A differenza della Polonia, in costante ed elevata crescita (+263% nel decennio, fino a rappresentare ben più di un terzo dei pernottamenti stranieri), la repubblica ceca evidenzia una crescita più sostenuta fino a metà decennio e poi tassi di variazione più modesti seppure significativi (+53% per l’intero periodo considerato).

Il Regno Unito mostra una sostanziale tenuta. La Germania evidenzia un crollo (-62% di pernottamenti nel decennio). Belgio e Paesi Bassi mostrano anch’essi una decisa contrazione da metà decennio, mentre la Danimarca rispetto alle perdite di metà decennio mostra qualche timido segnale di ripresa nelle ultime stagioni invernali.

2.3.6.4 San Martino di Castrozza e Primiero

Nell’ultimo decennio le presenze di Italiani sono in aumento (+11%) e l’incremento è costante e regolare, senza flessioni particolari tra un anno e l’altro anche in coincidenza di inverni asciutti e privi di precipitazioni nevose. Le prime tre Regioni sono il Veneto, che mantiene sempre il primo posto per numero di arrivi e pernottamenti, aumentando costantemente nei numeri; il Lazio che però mostra una leggera flessione negli ultimi anni pur riuscendo a mantenere il secondo posto come presenze (in termini di arrivi risultano più numerosi del Lazio i turisti provenienti sia dall’Emilia Romagna che dalla Toscana); l’Emilia Romagna, che mostra una sostanziale stabilità sia in termini di arrivi e presenze che di permanenza (pari a 3,8 giornate tanto ad inizio che a fine periodo, una durata molto più contenuta rispetto a quella evidenziata dai turisti del Lazio, pari a 6,6 giornate).

Per i mercati stranieri, il maggior numero di pernottamenti era garantito all’inizio del decennio, nell’ordine da Polonia (già quindi allora primo mercato estero), Germania e Repubblica ceca. Nell’ultima stagione invernale 2006/2007 la Polonia conserva il primo posto con incrementi costanti di anno in anno (+153% nel periodo); seguita dalla Repubblica ceca (+135% nel periodo, ma che a differenza della Polonia sembra aver esaurito la propria spinta all’incremento ed evidenzia negli ultimi due anni un vistoso calo); e il Regno Unito, che nel decennio sale dal quinto al terzo posto come numero di pernottamenti esteri (+92% nel periodo), evidenziando una crescita costante. Belgio e Danimarca, con Valori assoluti molto modesti, pur presentando incrementi significativi nel periodo considerato, come per la Repubblica ceca mostrano una contrazione di arrivi e presenze negli ultimi inverni.

109

La perdita più vistosa sui mercati esteri si verifica per la Germania (che come si è detto ad inizio decennio rappresentava il secondo mercato dopo la Polonia) (-25% di pernottamenti nel periodo) e con Valori assoluti molto più contenuti anche per i Paesi Bassi (-6%).

2.3.6.5 Valle di Fassa

Nel confronto tra inizio periodo considerato (inverno 2000/2001) e ultima stagione invernale arrivi e presenze di Italiani si contraggono (rispettivamente -1% e -4%). Anche se va precisato che tale perdita è imputabile soprattutto all’ultima stagione invernale caratterizzata da scarsità di neve, mentre fino alla stagione invernale 2005/2006 si erano avuti tutti gli anni degli incrementi costanti.

La perdita dituristi italiani nell’ultimo inverno accomuna tutte le Regioni che principalmente alimentano un flusso turistico invernale verso le Valle di Fassa: Lombardia (sempre al primo posto come numero di pernottamenti, ma nell’ultimo inverno preceduta dall’Emilia Romagna quanto a numero di arrivi); Emilia Romagna; Lazio; Toscana; Veneto; Marche. Ma mentre Lombardia e Toscana perdono in termini di presenze totali anche rispetto ad inizio periodo (rispettivamente -1% e -4%), le altre Regioni mostrano degli incrementi (i più significativi sono quelli riguardanti il Lazio, +18%, e le Marche, +14%).

Per i mercati esteri i primi quattro Paesi a garantire il maggior numero di pernottamenti erano nell’ordine, la Germania, la Danimarca, la Polonia e i Paesi Bassi. Prendendo in considerazione l’ultima stagione invernale la graduatoria un cambiamento, con la Polonia che si insedia al secondo posto, precedendo la Danimarca . Ma mentre la Germania perde vistosamente in termini di pernottamenti (-30%), gli altri Paesi aumentano le presenze complessive o in maniera irrisoria come i Paesi Bassi (+1% nel periodo) o in modo ben più consistente come la Polonia (+140%) o la stessa Danimarca (+57%).

Incrementi notevoli sono fatti registrare nel periodo, in modo costante anche dalla Repubblica ceca, che passa dall’ottava alla quinta posizione nel periodo considerato con un incremento di presenze pari al 278%. A differenza di altri ambiti qui la crescita, oltre che sostenuta, appare costante e persiste anche nelle ultime stagioni invernali.

Belgio e Regno Unito, gli altri due importanti bacini di domanda estera per la Valle di Fassa, evidenziano una contrazione di pernottamenti tra inizio e fine periodo considerato.

2.3.6.6 Valle di Fiemme

Arrivi e presenze provenienti dal mercato italiano aumentano nel periodo considerato rispettivamente dell’8% e del 2%.

Al primo e al secondo posto sia in termini di arrivi che di pernottamenti per l’intero periodo considerato stanno la Lombardia e l’Emilia Romagna, che denotano un incremento delle presenze tra inizio e fine periodo rispettivamente del 6% e del 23%.

110

Nell’ultima stagione invernale considerata al terzo posto si posiziona il Lazio, che sopravanza il Veneto, da metà decennio in contrazione. Tra inizio e fine periodo tuttavia, tutte le Regioni qui citate, compreso il Veneto mostrano un andamento positivo più o meno accentuato (“solo” +6% la Lombardia, a fronte di incrementi pari al 23% dell’Emilia Romagna o del 26% del Lazio).

Un analogo andamento positivo caratterizza anche la Toscana (+21%) posizionata al quinto posto per numero di presenze.

Sui mercati esteri, che nell’ultimo inverno rappresentavano più della metà delle presenze complessive (quindi un numero di pernottamenti esteri superiori a quelli garantiti dal mercato italiano, unico caso tra tutti gli ambiti del Trentino) andamenti e graduatorie dei Paesi con un maggior numero di presenze turistiche hanno subito variazioni importanti. La Germania che contava il maggior numero di presenze ad inizio periodo (oltre 55.000) passa al terzo posto con un decremento pari al 18%.

Al secondo posto era e resta la Polonia con un incremento per l’intero periodo pari al 60% nel numero di pernottamenti e una crescita costante.

Al primo posto nell’ultima stagione invernale si posiziona la Repubblica ceca (al quarto posto ad inizio decennio) con un incremento pari al 205%, quindi più che raddoppiati in pochi anni i pernottamenti.

Il Belgio passa dal terzo al quarto posto, ma al pari del mercato tedesco, anche questo Paese decrementa il numero di pernottamenti del 22%.

Un altro tradizionale mercato della Valle di Fiemme, i Paesi Bassi (al quinto posto ad inizio periodo per numero di pernottamenti stranieri) decrementano le loro presenze del 47%, posizionandosi nell’ultima stagione invernale al settimo posto. Di contro guadagna una posizione il Regno Unito, che dopo la Repubblica ceca mostra nel periodo l’incremento più consistente di pernottamenti (+171%). E’ evidente che questi incrementi si giustificano soprattutto con il forte impulso e il deciso orientamento dell’ambito verso il turismo intermediato.

2.3.6.7 Valle di Sole Pejo e Rabbi

Nell’intero periodo considerato si registra una perdita di arrivi e presenze del mercato italiano (rispettivamente -5% e -3%). Le situazioni appaiono diversificate tra le diverse Regioni italiane che garantiscono i maggiori flussi di turisti.

Al primo posto, sia ad inizio che a fine periodo c’è il Lazio,che evidenzia una crescita costante, senza battute s’arresto (+34% l’incremento di pernottamenti nel periodo), con una conferma di permanenze da settimana bianca e pari a 6,9 pernottamenti medi.

Al secondo posto la Lombardia, che rispetto all’inizio periodo guadagna una posizione sull’Emilia Romagna, e mostra un incremento altrettanto elevato come il Lazio (+32% di presenze nell’intero periodo), ma con permanenze più brevi (4,7 pernottamenti in media), indice che i turisti provenienti dal Lazio sono per lo più intermediati quelli lombardi si muovono in autonomia.

L’Emilia Romagna, passata dal secondo al terzo posto, perde un 4% di presenze (ma addirittura l’11% negli arrivi).

111

La Toscana mantiene il quarto posto e mostra un incremento interessante tra inizio e fine periodo (+11%), anche se mostra una leggera flessione nell’ultima stagione, al pari delle Marche, che la seguono in graduatoria. Un comportamento simile, di crescita nella parte iniziale del decennio e una successiva contrazione nell’ultima o nelle due ultime stagioni invernali, è comune anche al Veneto.

Quindi due Regioni mostrano incrementi costanti e molto elevati (Lazio e Lombardia); tutte le altre Regioni mostrano una flessione negli ultimi anni, che nel caso dell’importante mercato emiliano romagnolo comporta anche un saldo negativo rispetto ad inizio periodo.

Sui mercati esteri le posizioni si invertono decisamente.

La Germania passa nel periodo considerato dal primo al quarto posto (-42% di perdita nel numero di pernottamenti). La Polonia passa invece dal quarto al primo con un +235% di incremento.

Il Regno Unito passa dal terzo al secondo posto (+36% di incremento).e Il Belgio dal secondo al terzo (-17%).

Dopo questi Paesi si posiziona la Repubblica ceca che evidenzia un incremento dell’86%, con incrementi costanti, ma decisamente più contenuti negli ultimi anni.

Anche i Paesi Bassi e la Danimarca, gli altri due Paesi che seguono in graduatoria mostrano un saldo positivo e una decisa crescita negli ultimi anni.

Tutti i Paesi mostrano permanenze da settimana bianca comprese tra i 6 e i 7 giorni (unica eccezione il Belgio con 5,3 pernottamenti medi)

112

2.4 PIEMONTE

2.4.1. Introduzione

Il Piemonte, come noto, presenta un numero elevato di comuni montani e un'offerta turistica diffusa per quanto riguarda il prodotto “montagna”: nel complesso la regione nel 2006 concentra il 6% degli arrivi nelle località montane italiane (il Valore assoluto è di oltre 555.000) e il 5,6% delle presenze (che risultano 2.536.000).

Tra le varie aree – Comunità Montane interessate, quelle che concentrano il maggior numero di arrivi sono quelle della Val di Susa, quelle dell'area Cusio-Mottarone (che comprende però le zone dei laghi) e quella della Valsesia.

La Valutazione delle performance 2000-2006 del Piemonte è certamente condizionata dalla realizzazione dei Giochi Olimpici invernali del febbraio 2006: il grande evento ha indubbiamente stimolato la domanda, come vedremo, anche se con modalità particolari e non legate puramente al periodo di effettuazione delle gare. Non avendo per ora a disposizione i dati 2007, non è possibile verificare l'effetto nel periodo successivo.

In generale, nelle località montane del Piemonte tra 2000 e 2006 c'è stato un aumento del 55% delle presenze e del 28% degli arrivi. Interessante notare come la permanenza media si sia allungata, a differenza di quanto avviene generalmente.

Nel 2006 è cresciuto soprattutto il segmento straniero, che è arrivato a concentrare il 36% delle presenze (nel 2000 era il 23%) e comunque è arrivato al 30% anche precedentemente al 2006.

Tabella 1: Evoluzione arrivi, presenze e p.m. nelle località montane del Piemonte. Anni 2000-2006

Arrivi Variazione % arrivi Presenze Variazione % presenze Permanenza media

2000 435378 1706349 3,92

2001 500806 13,1% 1990408 14,3% 3,97

2002 485034 -3,3% 1881248 -5,8% 3,88

2003 567646 14,6% 2160367 12,9% 3,81

2004 540794 -5,0% 2118345 -2,0% 3,92

2005 580956 6,9% 2273053 6,8% 3,91

2006 555401 -4,6% 2639230 13,9% 4,75

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

113

Interessantissima la questione delle provenienze, questa sì effettivamente da studiare:

la Francia – paese cliente tradizionale – ha visto tra 2000 e 2006 ridurre le sue quote;

ad avere una espansione eccezionale – e rafforzata nell'anno olimpico – è stata la Gran Bretagna, diventata ora primo paese per flussi, grazie anche ai voli per Torino Caselle e all'attività di intermediazione;

Anche i Paesi Bassi hanno visto una crescita considerevole, bloccatasi poi nel 2006; molti paesi sono invece calati proprio nell'anno Olimpico;

eccezionale l'incremento della Norvegia, seppur partita da numeri limitati di clientela;

nel periodo considerato è anche diminuita la componente piemontese, di gran lunga la più rilevante nel mercato domestico. Gli altri bacini di provenienza risultano essere quelli del Nord Ovest, cioè quello lombardo e quello ligure.

Per descrivere l'andamento delle destinazioni montane della regione, si utilizzerà il caso di 2 aree geograficamente ben distinte: l'area dell'Alta Val di Susa – le “montagne olimpiche” - e l'area della Valsesia-Alagna.

2.4.2. Il caso dell’Alta Val di Susa

La Comunità Montana Alta Val di Susa è composta da 14 comuni a nord Ovest di Susa, e dalla parte estrema della Valle del Chisone: Bardonecchia, Cesana Torinese, Chiomonte, Claviere, Exilles, Giglione, Gravere, Meana, Moncenisio, Oulx, Salbertrand, Sauze d'Oulx, Sauze di cesana, Sestriere. Si tratta di comuni di piccole/piccolissima dimensioni: il centro più popoloso è Bardonecchia, con circa 3000 residenti, seguito da Oulx con 2650. Moncenisio, con 49 abitanti, è il comune più piccolo della provincia di Torino e uno dei minori d'Italia.

Sestriere conta 838 residenti: Val la pena ricordare che si tratta del comune più alto d'Italia (2030 m. slm) e di uno dei più “giovani”: è stato istituito nel 1934, a seguito di una lottizzazione iniziata dalla famiglia Agnelli, che vi fece costruire le strutture ricettive principali, “Le Torri”, e che intese l'area come una “stazione sciistica e sportiva”. Tra le altre attrattive, un campo da golf, il più alto d'Europa.

L'area concentra il 25% degli arrivi (ma solo l'11% delle presenze) della regione.

Essa si configura eminentemente come destinazione “invernale”; la componente estiva risulta minoritaria (circa il 60% dei flussi si concentrano nel periodo dicembre-aprile)

114

2.4.2.1 L'evoluzione 2000-2006

L'andamento degli arrivi nel periodo considerato mostra un andamento interessante: una forte crescita tra 2000 e 2001 (+37,4%), seguita da una contrazione nel 2002; un'altra impennata nel 2003 (+20%); un calo degli Italiani e un incremento degli stranieri nel 2004, una crescita nel 2005 e una riduzione proprio nel 2006, anno Olimpico.

Tabella 2: Arrivi di turisti per provenienza. 2000-2006

Valori assoluti Var % Composizione%

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 54946 31631 86577 63,5% 36,5% 100,0%

2001 76760 42183 118943 39,7% 33,4% 37,4% 64,5% 35,5% 100,0%

2002 78202 35073 113275 1,9% -16,9% -4,8% 69,0% 31,0% 100,0%

2003 94355 41849 136204 20,7% 19,3% 20,2% 69,3% 30,7% 100,0%

2004 88693 49789 138482 -6,0% 19,0% 1,7% 64,0% 36,0% 100,0%

2005 94562 61422 155984 6,6% 23,4% 12,6% 60,6% 39,4% 100,0%

2006 81703 55887 137590 -13,6% -9,0% -11,8% 59,4% 40,6% 100,0%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

Questo andamento fa comunque sì che si raggiunga un incremento totale del 59% e un incremento medio annuo dell'8%.

Ciò che risulta particolarmente interessante è invece la situazione delle presenze, che pare anche in controtendenza con l'andamento generale. Infatti le presenze risultano cresciute considerevolmente, soprattutto tra 2000 e 2001 e nel 2006, e soprattutto grazie alla componente straniera.

La permanenza media in realtà risulta cresciuta considerevolmente nell'anno delle Olimpiadi, dove supera gli 8 giorni, mentre negli anni precedenti si assestava intorno ai 4,5 giorni per gli Italiani e ai 5 per gli stranieri.

115

Tabella 3: Permanenza media dei turisti per provenienza. 2000-2006

Italiani Stranieri Totale

2000 4,9 4,9 4,9

2001 4,5 5,9 5,0

2002 4,4 5,6 4,7

2003 4,4 5,9 4,9

2004 4,7 6,1 5,2

2005 4,6 6,4 5,3

2006 6,5 10,5 8,1

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

Tabella 4: Presenze di turisti per provenienza. 2000-2006

Valori assoluti Var. % Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 268360 155225 423585 63,4% 36,6% 100,0%

2001 344958 250377 595335 28,5% 61,3% 40,5% 57,9% 42,1% 100,0%

2002 340466 194690 535156 -1,3% -22,2% -10,1% 63,6% 36,4% 100,0%

2003 419539 248764 668303 23,2% 27,8% 24,9% 62,8% 37,2% 100,0%

2004 421218 302792 724010 0,4% 21,7% 8,3% 58,2% 41,8% 100,0%

2005 439149 390427 829576 4,3% 28,9% 14,6% 52,9% 47,1% 100,0%

2006 529515 586123 1115638 20,6% 50,1% 34,5% 47,5% 52,5% 100,0%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

2.4.2.2 La doppia stagionalità della domanda

L'Alta Val di Susa si caratterizza – anche rispetto ad altre località montane – per una concentrazione preValentemente invernale, presente anche negli anni più lontani dalle Olimpiadi: già nel 2000 oltre il 67% degli arrivi si concentravano nel periodo dicembre-aprile.

Come ovvio, questa concentrazione ha subito delle evoluzioni nel periodo olimpico, non tanto dal punto di vista degli arrivi, ma da quello delle presenze: si pensi che nel periodo di gennaio e febbraio la permanenza media ha raggiunto i 10 giorni e la quota di presenze è arrivata al 70% per il periodo invernale, con un picco nel mese di febbraio.

Tabella 5: arrivi e presenze per mese. 2000 e 2006

116

Arrivi presenze

2000 2006 2000 2006

Valori assoluti Quota % Valori assoluti Quota % Valori assoluti Quota % Valori assoluti Quota %

Gennaio 19289 22,3% 21204 15,4% 97496 23,0% 214730 19,2%

Febbraio 16207 18,7% 21579 15,7% 94141 22,2% 283421 25,4%

Marzo 10681 12,3% 16146 11,7% 60221 14,2% 174869 15,6%

Aprile 3254 3,8% 9402 6,8% 7893 1,9% 37504 3,4%

Maggio 1510 1,7% 3085 2,2% 2872 0,7% 22400 2,0%

Giugno 4640 5,4% 7061 5,1% 11289 2,7% 35008 3,1%

Luglio 8381 9,7% 13661 9,9% 42883 10,1% 74954 6,7%

Agosto 7338 8,5% 14985 10,9% 51818 12,2% 89557 8,0%

Settembre 2078 2,4% 5723 4,2% 5583 1,3% 30491 2,7%

Ottobre 1262 1,5% 3135 2,3% 2715 0,6% 20901 1,9%

Novembre 1136 1,3% 2412 1,8% 2304 0,5% 12747 1,1%

Dicembre 10801 12,5% 19197 14,0% 44370 10,5% 119056 10,7%

Totale 86577 100,0% 137590 100,0% 423585 100,0% 1117644 100,0%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

2.4.2.3 La variazione per mese

Si è già anticipato che la Valutazione degli andamenti dei flussi turistici in Val di Susa è condizionata dalla presenza dei Giochi, che ha interessato la ricettività sia dal punto dei clienti leisure (prima oltre che durante l'evento) che quella business.

Si riscontrano infatti degli incrementi significativi soprattutto nei mesi non oggetto di turismo montano, come aprile e maggio.

L'incremento medio annuo per mese evidenzia poi:

una crescita dei Valori dei mesi estivi

una stazionarietà dei Valori degli arrivi dei mesi invernali, quali gennaio e febbraio (quasi sorprendentemente)

una crescita significativa delle presenze invece, sia in inverno che in autunno.

Tabella 6: Variazioni medie annue per mese tra 2000 e 2006

117

arrivi presenze

Gennaio 1,6% 14,1%

Febbraio 4,9% 20,2%

Marzo 7,1% 19,4%

Aprile 19,3% 29,7%

Maggio 12,6% 40,8%

Giugno 7,2% 20,8%

Luglio 8,5% 9,8%

Agosto 12,6% 9,5%

Settembre 18,4% 32,7%

Ottobre 16,4% 40,5%

Novembre 13,4% 33,0%

Dicembre 10,1% 17,9%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

2.4.2.4 La stagione estiva (giugno-settembre) 2000-2006

Il periodo giugno-settembre, come si è detto, è meno rilevante di quello invernale per la Valle di Susa. Inoltre, almeno in teoria, dovrebbe essere stato meno coinvolto dall'effetto Olimpico.

In realtà, tra 2000 e 2006 il periodo estivo ha visto un incremento totale dell'84% degli arrivi (80% per quanto riguarda gli Italiani e 106% per gli stranieri), che si è manifestato attraverso oscillazioni discontinue ma significative dei Valori anno per anno. L'incremento medio annuo è stato invece del 10% circa.

Da notare, per quanto riguarda gli arrivi, infatti, l'estate 2001 ha fatto registrare incrementi del 25% sul 2000, quella del 2003 sul 2002 di oltre il 30% e quella del 2005 su 2004 del 13%.

Il 2006 invece ha visto un leggero calo degli arrivi.

Divergente poi risulta l'andamento degli arrivi di stranieri e Italiani (si veda l'andamento del 2004). Da rilevare comunque che la quota di stranieri è sempre meno elevata di quella media annuale: la vacanza in montagna resta “appannaggio” del turismo domestico.

Tabella 7: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

118

Valori assoluti Var % Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 18450 3987 22437 0 82,2% 17,8% 100,0%

2001 23726 4480 28206 28,6% 12,4% 25,7% 84,1% 15,9% 100,0%

2002 25401 3442 28843 7,1% -23,2% 2,3% 88,1% 11,9% 100,0%

2003 33779 4490 38269 33,0% 30,4% 32,7% 88,3% 11,7% 100,0%

2004 27886 7141 35027 -17,4% 59,0% -8,5% 79,6% 20,4% 100,0%

2005 31219 10416 41635 12,0% 45,9% 18,9% 75,0% 25,0% 100,0%

2006 33271 8159 41430 6,6% -21,7% -0,5% 80,3% 19,7% 100,0%

incr tot 80,33% 104,64% 84,65%

incr medio annuo 10,3% 12,7% 10,8%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

Per quanto riguarda invece le presenze, la situazione appare veramente degna di nota (soprattutto in relazione alla tendenza costante alla riduzione della permanenza media): i pernottamenti estivi sono praticamente raddoppiati nel periodo 2000-2006, cpn incrementi spesso a due cifre e un solo calo nel 2003. Degno di nota anche l'andamento delle presenze straniere, con forti picchi (2004) e riduzioni (come nel 2006, esaurito quindi l'effetto olimpico): si tratta del resto di variazioni evidenti ma nel complesso (vista la scarsa incidenza degli stranieri nel periodo estivo) poco rilevante.

Tabella 8: Presenze di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var % composizione

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri

2000 101439 10134 111573 90,9% 9,1%

2001 106071 13148 119219 4,6% 29,7% 6,9% 89,0% 11,0%

2002 125942 14315 140257 18,7% 8,9% 17,6% 89,8% 10,2%

2003 169949 12830 182779 34,9% -10,4% 30,3% 93,0% 7,0%

2004 145285 26584 171869 -14,5% 107,2% -6,0% 84,5% 15,5%

2005 159393 36098 195491 9,7% 35,8% 13,7% 81,5% 18,5%

2006 210722 19288 230010 32,2% -46,6% 17,7% 91,6% 8,4%

incr tot 107,7% 90,3% 106,2%

incr medio annuo 13,0% 11,3% 12,8%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

119

2.4.2.5 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006

Se invece si parla del periodo invernale – per cui possiamo confrontare solo un determinato numero di stagioni – la situazione risulta più interessante, proprio per l'incidenza della stagione sul complesso della località. L'incremento totale nei 6 anni è stato dell'80%, mentre quello medio annuo si è assestato sul 12,5%.

Come si è detto, l'incidenza degli stranieri è comunque rilevante e orientata al prodotti sci. Tale rilevanza diventa notevolissima (73% delle presenze) nel periodo olimpico, in cui gli stranieri raddoppiano (mentre gli Italiani diminuiscono).

L'andamento generale mostra una contrazione nel 2001-2002 rispetto al 2000-01, mentre negli anni seguenti vi è crescita sensibile, fino al 2005-2006 che vede una battuta d'arresto.

Per ciò che riguarda gli arrivi invernali, i segni negativi vanno riscontrati nel 2001-2002 rispetto alla stagione precedente, e nel periodo Olimpico, soprattutto a causa della componente italiana

Tabella 9: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var % composizione

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000-2001 50231 37260 87491 57,4% 42,6% 100,0%

2001-2002 50053 31082 81135 -0,4% -16,6% -7,3% 61,7% 38,3% 100,0%

2002-2003 53853 37189 91042 7,6% 19,6% 12,2% 59,2% 40,8% 100,0%

2003-2004 57748 41329 99077 7,2% 11,1% 8,8% 58,3% 41,7% 100,0%

2004-2005 54782 46266 101048 -5,1% 11,9% 2,0% 54,2% 45,8% 100,0%

2005-2006 36048 49932 85980 -34,2% 7,9% -14,9% 41,9% 58,1% 100,0%

incr tot -28,2% 34,0% -1,7%

incr medio annuo -6,4% 6,0% -0,3%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

Per quanto concerne le presenze, che hanno avuto un notevole incremento, tra 2000 e 2001 vi è stato un calo del 16,4%, mentre poi vi è stata una crescita nel biennio successivo; stazionaria invece la componente italiana, che anzi ha mostrato dei cali nell'inverno 2003-2004 e 2000-2006.

120

Tabella 10: Presenze di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var % Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000-2001 228292 233445 461737 49,4% 50,6% 100,0%

2001-2002 205852 180245 386097 -9,8% -22,8% -16,4% 53,3% 46,7% 100,0%

2002-2003 237614 231554 469168 15,4% 28,5% 21,5% 50,6% 49,4% 100,0%

2003-2004 221407 309247 530654 -6,8% 33,6% 13,1% 41,7% 58,3% 100,0%

2004-2005 224655 302276 526931 1,5% -2,3% -0,7% 42,6% 57,4% 100,0%

2005-2006 198391 632166 830557 -11,7% 109,1% 57,6% 23,9% 76,1% 100,0%

incr tot -13,1% 170,8% 79,9%

incr med ann -2,8% 22,0% 12,5%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

Nel complesso si può affermare per ora (pur senza essere suffragati dall'andamento 2007, sicuramente decisivo nell'analisi) che:l'effetto dei grandi eventi sportivi è estremamente visibile ma non si concentra particolarmente nel periodo dell'evento stesso

tale effetto è particolarmente sensibile nei confronti della componente estera, mentre quella italiana può risultare “spiazzata”; per quanto riguarda il segmento estero vi è da segnalare il rafforzamento del mercato inglese, che - dovendo usufruire di voli aerei, spesso charter – si caratterizza anche per soggiorni mediamente lunghi (la classica “settimana bianca”).Notevole è comunque la tendenza all'aumento della permanenza media.

Si tratta quindi di risultati completamente diversi da quelli della montagna italiana in generale.

2.4.3 Il caso Valsesia

La Valsesia “la Valle più verde d'Italia”, è la Vallata principale a sud del Monte Rosa, territorio montano a nord della provincia di Vercelli in Regione Piemonte. Questa realtà è costituita da 28 Comuni per un totale di circa 34 mila abitanti, con altitudine media di 797m. s.l.m. La posizione geografica della Valsesia e delle Valli del Rosa consente anche una visione più ampia e transfrontaliera: lo "Spazio Monte Rosa & Cervino". L'alta Valsesia inoltre si caratterizza per la presenza storica della comunità Walser.

Tra i comuni più rilevanti vi è Borgosesia (dalla spiccata tradizione industriale-manifatturiera, Varallo Sesia (celebre anche per la presenza di un “Sacro Monte” - patrimonio Unesco - e quindi caratterizzato da flussi escursionistici religiosi e culturali) e Alagna Valsesia (a 1200m), località decisamente orientata alle attività Alpine, che da sola conta circa il 28% degli arrivi nell'area.

121

Dal punto di vista turistico l'area si caratterizza per una accessibilità discreta (più dal punto di vista del bacino Lombardo) e per i collegamenti con il comprensorio Monterosa ski (Gressoney-Champoluc). Particolarità è anche quella del free ride tra gli sport invernali, e quella degli sport “fluviali”: la Valle è stata sede nel 2002 dei campionati mondiali di canoa-kajak. Tra le singole attrattive, da segnalare la Capanna Regina Margherita, a oltre 400m., il rifugio più alto d'Europa, oltre alla presenza del Parco Naturale Alta Valsesia.

La Val Sesia complessivamente concentra il 7% degli arrivi in Piemonte.

Si tratta di un'area rimasta decisamente ai margini dei grandi eventi sportivi di Torino 2006, e quindi interessante per confronto con le “montagne Olimpiche”, di cui comunque condivide almeno in parte i trend.

2.4.3.1 L'evoluzione 2000-2006

Le performance dell'intero anno tra 2000 e 2006 rivelano per quanto riguarda gli arrivi una situazione discontinua ma complessivamente positiva, grazie alla componente estera.

I flussi si sono incrementati tra 2000 e 2001, per poi subire una battuta d'arresto nel 2002 e riprendere poi Valori più alti nel 2003. Dopo due anni di stagnazione, il 2006 ha segnato invece un netto calo da parte della componente nazionale, e un forte incremento da parte di quella straniera. Complessivamente i flussi dall'estero sono praticamente triplicati.

Tabella 11: Arrivi turisti per provenienza. 2000-2006

Valori assoluti Var % Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 20159 6139 26298 76,7% 23,3% 100,0%

2001 26105 9148 35253 29,5% 49,0% 34,1% 74,1% 25,9% 100,0%

2002 26486 7547 34033 1,5% -17,5% -3,5% 77,8% 22,2% 100,0%

2003 31035 10223 41258 17,2% 35,5% 21,2% 75,2% 24,8% 100,0%

2004 28141 10268 38409 -9,3% 0,4% -6,9% 73,3% 26,7% 100,0%

2005 29001 10661 39662 3,1% 3,8% 3,3% 73,1% 26,9% 100,0%

2006 28225 10372 38597 -2,7% -2,7% -2,7% 73,1% 26,9% 100,0%

incr tot 40,0% 69,0% 46,8%

incr medio annuo 5,77% 9,13% 6,60%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

Per ciò che concerne le presenze, l'andamento si mostra analogo, pur con intensità leggermente diversa, con un forte incremento tra 2000 e 20011, una contrazione degli stranieri nel 2002 e degli Italiani nel 2004, e un

122

2005-2006 che fanno registrare dei cali. A fronte di ciò, si registra comunque un incremento totale del 39% e un incremento medio annuo complessivo del 5,7%, trainato dalla pur minoritaria componente straniera.

Tabella 12: Presenze turisti per provenienza e permanenza media. 2000-2006

Valori assoluti Var % Composizione % p.m.

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 71831 14620 86451 83,1% 16,9% 100,0% 3,6

2001 91054 22287 113341 26,8% 52,4% 31,1% 80,3% 19,7% 100,0% 3,5

2002 107785 17795 125580 18,4% -20,2% 10,8% 85,8% 14,2% 100,0% 4,1

2003 113317 23986 137303 5,1% 34,8% 9,3% 82,5% 17,5% 100,0% 3,7

2004 98625 25491 124116 -13,0% 6,3% -9,6% 79,5% 20,5% 100,0% 3,5

2005 103007 24881 127888 4,4% -2,4% 3,0% 80,5% 19,5% 100,0% 3,6

2006 93613 26814 120427 -9,1% 7,8% -5,8% 77,7% 22,3% 100,0% 3,3

incr tot 30,3% 83,4% 39,3%

incr medio annuo 4,5% 10,6% 5,7%

2,59

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

2.4.3.2 La domanda per provenienza e la permanenza media

I turisti registrati nelle strutture ricettive sono stati tradizionalmente per i tre quarti Italiani (con preValenza di lombardi e piemontesi).

L'anno che ha fatto certamente segnare una svolta in questo senso è il 2006, in cui gli arrivi dall'estero in Valsesia sono cresciuti del 70%.

Resta però problematico, nel caso di questa Vallata (dove si recano probabilmente turisti di prossimità anche se internazionali) il fatto che la permanenza media degli stranieri sia costantemente bassa, intorno ai 2 giorni, anzi nel 2006 si riduce a 1,5 g. Per gli italiano oscilla invece tra i 3,5 giorni e i 4,5.

Fatto positivo è che per gli Italiani la durata del soggiorno non si riduce.

2.4.3.3 La stagione

La distribuzione stagionale vede in Valsesia una particolare rilevanza del prodotto estivo, che concentra nel 2006 il 54% degli arrivi e il 67% delle presenze. Tuttavia, questa concentrazione è andata diminuendo negli anni: e, come si nota dalla tabella, sono proprio i mesi invernali ad aver fatto registrare un incremento più

123

deciso nel corso del periodo preso in considerazione. Per quanto riguarda le presenze, l'unico mese ad aver segnalato una lievissima contrazione è proprio agosto.

Si segnala anche l'incremento dei mesi di bassa stagione (quali maggio e novembre) che rimangono comunque scarsamente rilevanti.

Tabella 13. Confronto andamento mensile arrivi e presenze. 2000-2006

Stagione arrivi presenze

2000 2006 2000 2006

Valori assoluti

Quota % Valori assoluti Quota %

Valori assoluti

Quota % Valori assoluti Quota %

Gennaio 794 3,0% 1666 4,32% 4151 4,8% 8179 6,79%

Febbraio 839 3,2% 2065 5,35% 2138 2,5% 7322 6,08%

Marzo 1198 4,6% 2310 5,98% 3570 4,1% 6619 5,50%

Aprile 2271 8,6% 3132 8,11% 5930 6,9% 7801 6,48%

Maggio 1384 5,3% 2369 6,14% 3040 3,5% 5851 4,86%

Giugno 2516 9,6% 3296 8,54% 5883 6,8% 8764 7,28%

Luglio 5333 20,3% 8161 21,14% 18436 21,3% 24018 19,94%

Agosto 5307 20,2% 5860 15,18% 27522 31,8% 26914 22,35%

Settembre 2424 9,2% 3661 9,49% 6242 7,2% 9110 7,56%

Ottobre 1461 5,6% 1999 5,18% 2903 3,4% 4602 3,82%

Novembre 903 3,4% 1295 3,36% 1941 2,2% 3445 2,86%

Dicembre 1868 7,1% 2783 7,21% 4695 5,4% 7802 6,48%

Totale 26298 100,0% 38597 100,00% 86451 100,0% 120427 100,00%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

Sicuramente si può affermare che, pur in un panorama di concentrazione dei flussi, esistono dei segnali di allungamento della stagionalità.

124

Tabella 14: Variazioni medie annue per mese tra 2000 e 2006

arr presenze

Gennaio 13,1% 12,0%

Febbraio 16,2% 22,8%

Marzo 11,6% 10,8%

Aprile 5,5% 4,7%

Maggio 9,4% 11,5%

Giugno 4,6% 6,9%

Luglio 7,3% 4,5%

Agosto 1,7% -0,4%

Settembre 7,1% 6,5%

Ottobre 5,4% 8,0%

Novembre 6,2% 10,0%

Dicembre 6,9% 8,8%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

2.4.3.4 La permanenza media

La durata del soggiorno registrato in Valsesia si mostra abbastanza ridotta, anche nei confronti della media nazionale. Particolarmente breve per quanto riguarda gli stranieri, che però non hanno ridotto nel corso degli anni, come invece è avvenuto per gli Italiani.

Tabella 15: permanenza media dei turisti. 2000-2006

Italiani stranieri Totale

2000 3,6 2,4 3,3

2001 3,5 2,4 3,2

2002 4,1 2,4 3,7

2003 3,7 2,3 3,3

2004 3,5 2,5 3,2

2005 3,6 2,3 3,2

2006 3,3 2,6 3,1

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

125

2.4.3.5 Estate e inverno. Evoluzione e congiuntura

L'andamento delle stagioni estive (cioè quelle più rilevanti) in Valsesia tra 2000 e 2006 mostra una crescita notevole tra 2002 e 2003 e dei cali significativi dal 2004 al 2006, sia per quanto riguarda gli arrivi che le presenze. L'incremento medio annuo e quello totale risultano comunque ampiamente positivi anche se la crescita è più marcata per gli arrivi.

Per quanto riguarda le componenti, vi è da segnalare che è il segmento straniero a contrarre maggiormente gli arrivi nelle estati del 2005 e 2006.

Tabella 16: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var. % Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 11113 4467 15580

2001 14339 6472 20811 29,0% 44,9% 33,6% 68,9% 31,1% 100,0%

2002 14373 9109 23482 0,2% 40,7% 12,8% 61,2% 38,8% 100,0%

2003 17898 12799 30697 24,5% 40,5% 30,7% 58,3% 41,7% 100,0%

2004 15550 11328 26878 -13,1% -11,5% -12,4% 57,9% 42,1% 100,0%

2005 15391 6952 22343 -1,0% -38,6% -16,9% 68,9% 31,1% 100,0%

2006 14502 6476 20978 -5,8% -6,8% -6,1% 69,1% 30,9% 100,0%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

Per quanto riguarda le presenze, allo stesso modo, si può notare come si contrappongano gli anni con andamento positivo – dal 2000 al 2002 – a quelli che mostrano una contrazione molto sensibile, sia per il segmento italiano che per quello straniero.

Tabella 17: Presenze di turisti per provenienza. Stagione estiva. 2000-2006

Valori assoluti Var. % Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000 48474 9609 58083 83,5% 16,5% 100,0%

2001 59348 13348 72696 22,4% 38,9% 25,2% 81,6% 18,4% 100,0%

2002 70009 31157 101166 18,0% 133,4% 39,2% 69,2% 30,8% 100,0%

2003 74442 34214 108656 6,3% 9,8% 7,4% 68,5% 31,5% 100,0%

2004 63338 29137 92475 -14,9% -14,8% -14,9% 68,5% 31,5% 100,0%

2005 63571 11774 75345 0,4% -59,6% -18,5% 84,4% 15,6% 100,0%

2006 56371 12435 68806 -11,3% 5,6% -8,7% 81,9% 18,1% 100,0%

126

incr tot 16,3% 29,4% 18,5%

incr medio annuo 2,5% 4,4% 2,9%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

2.4.3.6 La stagione invernale (novembre-aprile) 2000-2006

Nel susseguirsi delle stagioni invernali tra il 2000 e il 2006, la Valsesia ha mostrato un periodo di contrazione degli arrivi nel 2001-2002, seguito poi da una ripresa di ben il 10% nella stagione successiva. Alla stagnazione poi del 2003-2004, è succeduto poi l'incremento (12%) del 2004-2005, mentre la stagione successiva ha visto una sostanziale conferma, pur con un +10% di stranieri.

Tabella 18: Arrivi di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var % composizione

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000-01 8473 1808 10281 82,4% 17,6% 100,0%

2001-02 8910 1243 10153 5,2% -31,3% -1,2% 87,8% 12,2% 100,0%

2002-03 9361 1869 11230 5,1% 50,4% 10,6% 83,4% 16,6% 100,0%

2003-04 8922 2454 11376 -4,7% 31,3% 1,3% 78,4% 21,6% 100,0%

2004-05 10204 2561 12765 14,4% 4,4% 12,2% 79,9% 20,1% 100,0%

2005-06 9828 2822 12650 -3,7% 10,2% -0,9% 77,7% 22,3% 100,0%

incr tot 16,0% 56,1% 23,0%

incr medio annuo 3,0% 9,3% 4,2%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

Tabella 19: Presenze di turisti per provenienza. Stagione invernale. 2000-2006

Valori assoluti Var. % Composizione %

Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali Italiani Stranieri Totali

2000-01 21982 6608 28590 100,0% 30,1% 100,0%

2001-02 28055 3204 31259 27,6% -51,5% 42,2% 89,8% 10,2% 100,0%

2002-03 30069 7535 37604 7,2% 135,2% 20,3% 80,0% 20,0% 100,0%

2003-04 28336 10241 38577 -5,8% 35,9% 2,6% 73,5% 26,5% 100,0%

2004-05 30204 10452 40656 6,6% 2,1% 5,4% 74,3% 25,7% 100,0%

2005-06 28963 11492 40455 -4,1% 10,0% -0,5% 71,6% 28,4% 100,0%

incr tot 31,8% 73,9% 41,5%

incr medio annuo 5,7% 11,7% 7,2%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Piemonte

127

La dinamica delle presenze vede degli incrementi molto marcati nelle prime due stagioni e delle oscillazioni molto forti del segmento straniero, che pure risulta nettamente minoritario, ma in crescita: a un – 51% del 2001-2002 si contrappone poi un +135% dell'anno successivo. Il segmento italiano invece – dopo un deciso incremento pari al 27% nel 2001-2002 – si mostra poco dinamico, alternando leggere crescite ad altrettante contrazioni.

128

2.5 LOMBARDIA

Il comprensorio montano lombardo – con 630.000 arrivi e 2,8 milioni di presenze - concentra oltre l'8% dei flussi registrati nelle località montane nazionali: ciò significa che si colloca al terzo posto tra le regioni, dopo Trentino Alto Adige e Veneto (con Valori vicini ma leggermente superiori a Piemonte e Valle d'Aosta).

Le destinazioni di Lombardia sono diffuse tra il Bresciano, la provincia di Sondrio e quella di Bergamo e anche l'area di Lecco. Diffusa anche la presenza di parchi naturali, ai cui confini si collocano gran parte delle località.

Le aree principali si articolano a seconda delle Vallate e dei Valichi principali:

Val Chiavenna e Val Malenco e soprattutto Valtellina con Bormio e area della Valfurva, verso lo Stelvio;

Valle del fiume Oglio - Valcamonica con direzione passo del Tonale, con Ponte di Legno tra le principali località (che costeggia il Massiccio e il Parco dell'Adamello); e l'Aprica;

Valle di Livigno e il suo altopiano, che si affaccia sull'area svizzera (Engadina);

Tra le aree minori la Valsabbia, la Val Trompia, la Val Brembana e la Presanella.

Considerando l'insieme della regione, si nota come la permanenza media nel 2006 sia stata di 4,5 giorni, con calo limitato rispetto al 2000 (4,7).

La composizione dei flussi vede un 25% di stranieri. I flussi registrati sono per l'80% rivolti agli alberghi, ma anche nel caso delle montagne lombarde esiste una significativa presenza di seconde case e di pernottamenti non registrati.

L'evoluzione dei flussi nelle province lombarde si caratterizza per un calo nel 2000 e una ripresa significativa nel 2003, per rimanere poi stazionaria negli anni successivi. Da notare che Bormio è stata sede nel 2005 dei Mondiali di sci alpino.

La composizione della domanda vede una percentuale di stranieri pari al 25%.

Tabella 1: Evoluzione arrivi e presenze nel comprensorio montano lombardo. Anni 2000-2006

Arrivi Variazione% arr Presenze Variazione% pres

2000 546.906 2.621.303

2001 564.871 3,3% 2.746.098 4,8%

2002 541.839 -4,1% 2.645.106 -3,7%

2003 603.238 11,3% 2.825.217 6,8%

2004 608.007 0,8% 2.852.663 1,0%

2005 620.899 2,1% 2.855.908 0,1%

2006 629.714 1,4% 2.820.795 -1,2%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Lombardia

129

Per illustrare le caratteristiche del turismo montano in Lombardia vengono per ora analizzate (fino al 2006) le situazioni delle 2 principali località, Bormio e Livigno, che da sole concentrano oltre il 40% dei flussi montani della regione.

Altro aspetto rilevante – da confrontare con le altre destinazioni, fra cui quelle venete – è che in queste località “maggiori” la stagione più rilevante è quella invernale: il mese di agosto si assesta a Bormio e Livigno intorno al solo 15% dei flussi, e a Ponte di Legno addirittura al 10%.

Il portafoglio clienti risulta abbastanza ampio, con presenze da Germania e Svizzera, ma anche da BENELUX, Gran Bretagna e Paesi dell'Est.

2.5.1 Bormio

La principale località dell'Alta Valtellina, posta a circa 1220 m di altezza, affacciata al Parco dello Stelvio, ha avuto tra le sue attrattive storiche anche quella di essere centro termale. Oggi deve la sua notorietà in particolare all'area sciistica (con la celebre pista Stelvio utilizzata per i Mondiali di discesa libera) oltre che alla possibilità di escursioni.

Bormio concentra oggi circa il 15% dei flussi registrati nelle strutture ricettive dalla montagna lombarda.

Altro aspetto rilevante è la concentrazione stagionale della domanda, che appare abbastanza equilibrata tra estate e inverno.

La quota di stranieri rilevata è pari al 22%, che però risulta notevolmente più elevata nei mesi invernali

.

2.5.1.1 La stagionalità

Tabella 2: Arrivi di turisti per mese e provenienza. 2006

Valori assoluti Quota % su tot anno Composizione %

2006 Italiani stranieri totale stranieri

gen 7.315 2.789 10.104 10,4% 27,6%

feb 7.641 3.978 11.619 11,9% 34,2%

mar 8.590 3.390 11.980 12,3% 28,3%

apr 4.419 1.210 5.629 5,8% 21,5%

mag 1.221 454 1.675 1,7% 27,1%

giu 6.181 1.539 7.720 7,9% 19,9%

lug 10.153 2.314 12.467 12,8% 18,6%

ago 9.411 1.466 10.877 11,2% 13,5%

130

set 5.281 1.707 6.988 7,2% 24,4%

ott 4.534 580 5.114 5,2% 11,3%

nov 2.443 329 2.772 2,8% 11,9%

dic 8.610 1.860 10.470 10,7% 17,8%

totale 75.799 21.616 97.415 100,0% 22,2%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Lombardia

Nel periodo considerato si riscontra a Bormio un andamento altalenante, con un incremento nel 2001 rispetto al 2000, un calo sensibile soprattutto negli arrivi nel 20002, un recupero nel 2003 – che resta l'anno con i Valori più elevati – e un periodo di stabilità e leggera contrazione tra 2004 e 2006: in quest'ultimo anno a una crescita del 3,1% degli arrivi è corrisposta una riduzione delle presenze. La permanenza media è andata infatti riducendosi (da 4,4 giorni a 4,1).

Tabella 3: Evoluzione arrivi e presenze . Anni 2000-2006

Arrivi Variaz % arr Presenze Variaz% pres

2000 91.835 403.995

2001 94.408 2,8% 411.638 1,9%

2002 90.131 -4,5% 400.667 -2,7%

2003 97.627 8,3% 419.882 4,8%

2004 96.857 -0,8% 405.261 -3,5%

2005 94.530 -2,4% 406.305 0,3%

2006 97.415 3,1% 399.020 -1,8%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Lombardia

2.5.2 Livigno

La località di Livigno – collocata a oltre 1800 metri di altezza, in un altipiano definito il “Piccolo Tibet “- presenta alcune caratteristiche particolari tra le destinazioni montane italiane: innanzitutto, il trovarsi geograficamente oltre lo spartiacque alpino che la fa affacciare sul bacino danubiano e l’essere “città di confine”, che – in quanto extradoganale - gode anche di particolari agevolazioni negli acquisti (motivazione non secondaria di escursioni in città). L'elevata altitudine lo rende avvantaggiato nell'innevamento naturale.

Si tratta poi del più abitato comune situato oltre i 1000 metri, con oltre 5000 abitanti e che presenta anche un trend positivo dei residenti.

Nel complesso la località concentra più del 30% dei flussi della montagna lombarda.

131

Date le caratteristiche descritte, Livigno presenta inoltre un deciso sbilanciamento verso il prodotto “invernale”, soprattutto per quanto riguarda le presenze, che raggiungono il 69% nel periodo dicembre-aprile.

Tabella 4: arrivi di turisti per mese e provenienza. 2006

Valori assoluti Quota % su tot anno Composizione %

Italiani stranieri Totale stranieri

gen 9.922 11.186 21.108 11,6% 53,0%

feb 6.282 16.605 22.887 12,6% 72,6%

mar 9.013 11.468 20.481 11,3% 56,0%

apr 9.082 6.246 15.328 8,5% 40,7%

mag 1.570 243 1.813 1,0% 13,4%

giu 6.615 1.959 8.574 4,7% 22,8%

lug 15.398 5.659 21.057 11,6% 26,9%

ago 23.846 4.199 28.045 15,5% 15,0%

set 10.487 2.222 12.709 7,0% 17,5%

ott 4.052 713 4.765 2,6% 15,0%

nov 2.279 206 2.485 1,4% 8,3%

dic 14.783 7.198 21.981 12,1% 32,7%

Totale 113.329 67.904 181.233 100,0% 37,5%

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Lombardia

Dalla tabella emerge anche un'altra caratteristica della località, cioè l'altissima percentuale di stranieri nei mesi invernali (mentre la media per gli arrivi è del 37,5%), con una preValente componente tedesca.

2.5.2.1 L'andamento 2000-2006

Livigno ha mostrato nel periodo 2000-2006 un andamento discontinuo, con forti variazioni tra un anno e l'altro.

Notevoli infatti gli incrementi tra 2000 e 2001 (ben +18,8%) nelle presenze, seguiti da una contrazione nel 2002.

In particolare è il 2003 ad aver fatto registrare una crescita degli arrivi di quasi 14 punti percentuali.

A un 2004 stazionario segue ancora un 2005 dal segno positivo e un 2006 senza evoluzioni negli arrivi e un calo nelle presenze.

132

Tabella 5: Evoluzione arrivi e presenze e permanenza media . Anni 2000-2006

arrivi Variaz % arr presenze variaz % pres p.m.

2000 140354 660577 4,7

2001 152913 8,9% 784678 18,8% 5,1

2002 149296 -2,4% 756262 -3,6% 5,1

2003 170018 13,9% 828626 9,6% 4,9

2004 170035 0,0% 836122 0,9% 4,9

2005 181317 6,6% 862185 3,1% 4,8

2006 181233 0,0% 829118 -3,8% 4,6

Fonte: Elaborazione CISET su dati Regione Lombardia

Si confermano dunque a livello lombardo le favorevoli congiunture del 2001 e del 2003, che sono peraltro da imputare maggiormente al periodo invernale.

133

2.6 VALLE D’AOSTA

2.6.1 Andamento del semestre estivo 2007

In Valle d’Aosta gli andamenti di arrivi e presenze nel semestre estivo 2007 (mesi maggio – ottobre) evidenziano una perdita rispetto al semestre estivo 2006 sia per quanto riguarda la componente italiana che la componente straniera.

Il mercato italiano con circa 320.000 arrivi e circa 1.300.000 presenze rappresenta il 68% degli arrivi totali e l’80% dei pernottamenti.

Rispetto al semestre estivo 2006 il mercato italiano mostra una perdita di poco superiore al 2% sia negli arrivi che nei pernottamenti (in termini assoluti circa 6.900 arrivi e circa 33.700 pernottamenti persi sul mercato nazionale).

La permanenza media dei turisti italiani è pari a 4,1 notti in media, sostanzialmente simile a quella rilevata nel semestre estivo 2006.

Le prime sei Regioni italiane che alimentano il flusso turistico estivo nei confronti della Valle d’Aosta (nell’ordine Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Emilia Romagna e Toscana) evidenziano nel complesso una contrazione negli arrivi rispetto all’estate 2006 e andamenti positivi, peraltro molto contenuti, si registrano solo per Emilia Romagna e Piemonte. Per quanto riguarda i pernottamenti, tra le sei Regioni principali soltanto la Lombardia mostra un segno positivo con un incremento pari al 2,5%.

La Lombardia rappresenta peraltro il primo mercato per la Valle d’Aosta, garantendo da sola un terzo del totale pernottamenti Italiani e circa un quarto del totale pernottamenti complessivi.

Trattandosi del principale mercato regionale per la Valle d’Aosta si tratta in termini assoluti di un dato positivo consistente e pari ad oltre 10.000 pernottamenti aggiuntivi, ma come si è detto insufficienti a coprire le perdite evidenziate dal mercato italiano nel suo complesso. Un incremento delle presenze a fronte di un minor numero di arrivi fa registrare un leggero incremento della permanenza dei turisti lombardi, che in effetti di fermano in media per 4,7 notti, in controtendenza rispetto al progressivo ridursi della permanenza media degli altri mercati regionali ed evidenziando un dato medio di permanenza superiore a quello complessivo riferito a tutte le Regioni italiane.

La seconda Regione con il maggior numero di arrivi e pernottamenti è il Piemonte, che come si è detto mostra un andamento positivo negli arrivi e una leggera contrazione nelle presenze.

Il terzo mercato regionale italiano è rappresentato dalla Liguria, che evidenzia un calo sia di arrivi che soprattutto di presenze (-9%).

Seguono l’Emilia Romagna (-6% di pernottamenti nonostante un lieve incremento del numero di arrivi) e la Toscana, che vede contrarsi sia gli arrivi che le presenze.

L’altra Regione italiana che presenta numeri di arrivi e pernottamenti sostanzialmente simili alla Toscana (circa 18.000 i primi e circa 79.000 i secondi) è il Lazio. Anche nel caso di questa Regione, l’andamento estivo 2007 fa registrare una contrazione sia di arrivi che di presenze di circa l’8%.

134

Le altre Regioni italiane garantiscono flussi molto più contenuti e anche quando evidenziano incrementi o decrementi molto accentuati (come ad esempio l’incremento del 51% delle presenze della Basilicata o il 41% della provincia di Bolzano, o per contro il decremento del 33% delle presenze marchigiane) i Valori assoluti rischiano di essere inferiori a quelli positivi (e soprattutto negativi) evidenziati per le sei Regioni più importanti (anche se il decremento nel flusso di turisti marchigiani riguarda più di 8.000 pernottamenti persi, che per una realtà come quella Valdostana hanno pur sempre un certo peso, rappresentando quasi mezzo punto percentuale rispetto al totale pernottamenti).

Tabella 1: Movimenti turistici semestre estivo 2007 e variazione su 2006

mag-ott07 magg-ott06 Variazioni %

Italiani/Stranieri Provenienza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

LOMBARDIA 92.444 412.799 94.330 402.481 -2,00 2,56

PIEMONTE 75.068 285.499 74.464 288.281 0,81 -0,97

LIGURIA 32.466 149.411 33.684 164.762 -3,62 -9,32

LAZIO 18.213 78.902 19.804 86.173 -8,03 -8,44

EMILIA-ROMAGNA 20.438 77.182 20.361 82.069 0,38 -5,95

TOSCANA 18.432 72.988 19.591 75.715 -5,92 -3,60

VENETO 15.029 47.991 14.350 43.248 4,73 10,97

PUGLIA 7.053 30.895 7.126 30.528 -1,02 1,20

CAMPANIA 6.865 22.447 7.009 23.506 -2,05 -4,51

SICILIA 4.999 19.830 5.257 22.787 -4,91 -12,98

MARCHE 4.494 17.325 5.604 25.808 -19,81 -32,87

VALLE D'AOSTA 6.159 17.262 6.367 18.629 -3,27 -7,34

SARDEGNA 3.080 15.427 3.415 16.229 -9,81 -4,94

UMBRIA 3.478 13.818 4.111 15.409 -15,40 -10,33

ABRUZZO 2.679 9.872 2.363 8.527 13,37 15,77

CALABRIA 1.835 7.561 1.974 8.984 -7,04 -15,84

FRIULI-VENEZIA-GIULIA 2.494 7.152 2.680 8.380 -6,94 -14,65

BOLZANO 1.331 3.243 1.048 2.300 27,00 41,00

TRENTO 1.440 3.141 1.708 3.720 -15,69 -15,56

BASILICATA 840 3.137 600 2.070 40,00 51,55

MOLISE 886 1.775 833 1.787 6,36 -0,67

Italia

ni

Totale 319.723 1.297.657 326.679 1.331.393 -2,13 -2,53

FRANCIA 52.231 96.622 54.076 103.319 -3,41 -6,48

BELGIO 8.983 31.182 9.171 33.107 -2,05 -5,81

Stra

nier

i

PAESI BASSI 10.150 30.605 10.249 30.660 -0,97 -0,18

135

GERMANIA 13.144 24.745 15.082 29.037 -12,85 -14,78

REGNO UNITO 10.451 22.469 11.616 36.771 -10,03 -38,89

SVIZZERA E LIECHTENSTEIN 13.323 21.302 13.354 21.894 -0,23 -2,70

SPAGNA 7.629 20.113 7.643 20.115 -0,18 -0,01

STATI UNITI D'AMERICA 4.221 8.660 4.725 10.918 -10,67 -20,68

GIAPPONE 2.574 5.189 2.619 5.008 -1,72 3,61

DANIMARCA 1.643 4.128 1.411 3.469 16,44 19,00

AUSTRIA 2.107 3.697 2.459 4.970 -14,31 -25,61

REPUBBLICA CECA 988 3.668 974 1.817 1,44 101,87

POLONIA 1.209 3.232 1.310 4.905 -7,71 -34,11

IRLANDA 669 1.532 718 1.758 -6,82 -12,86

RUSSIA 420 1.518 405 1.463 3,70 3,76

SLOVENIA 507 908 669 1.225 -24,22 -25,88

SLOVACCHIA 185 442 194 368 -4,64 20,11

CROAZIA 244 354 250 520 -2,40 -31,92

Altri Paesi stranieri 14.663 35.542 14.791 37.076 -0,87 -4,14

Totale 145.341 315.908 151.716 348.400 -4,20 -9,33

Totale complessivo 465.064 1.613.565 478.395 1.679.793 -2,79 -3,94

Fonte Regione Autonoma Valle d'Aosta - Assessorato al Turismo

136

Tabella 2: Movimenti estate 2006-07 per struttura ricettiva per provenienza

mag-ott06 mag-ott07 Variazione %

Tipologia Italiani/

Stranieri

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Chambres d'hotes I 3.527 13.066 3.996 14.987 13,30% 14,70%

S 1.166 2.464 1.128 2.806 -3,26% 13,88%

Totale 4.693 15.530 5.124 17.793 9,18% 14,57%

Agriturismo I 3.379 14.827 3.618 15.326 7,07% 3,37%

S 760 2.429 908 2.851 19,47% 17,37%

Totale 4.139 17.256 4.526 18.177 9,35% 5,34%

Alberghi I 189.465 686.956 181.708 642.853 -4,09% -6,42%

S 85.409 193.413 81.803 178.825 -4,22% -7,54%

Totale 274.874 880.369 263.511 821.678 -4,13% -6,67%

Aree di sosta I 21.585 39.756 22.277 36.704 3,21% -7,68%

S 2.308 3.631 2.409 2.920 4,38% -19,58%

Totale 23.893 43.387 24.686 39.624 3,32% -8,67%

Bed & Breakfast I 2.029 6.411 2.434 7.292 19,96% 13,74%

S 707 1.781 642 1.588 -9,19% -10,84%

Totale 2.736 8.192 3.076 8.880 12,43% 8,40%

Campeggi I 31.573 199.576 30.000 180.515 -4,98% -9,55%

S 18.150 66.759 17.138 62.366 -5,58% -6,58%

Totale 49.723 266.335 47.138 242.881 -5,20% -8,81%

Campeggi sociali I 1.589 20.497 1.470 32.546 -7,49% 58,78%

S 1.225 15.875 1 7 -99,92% -99,96%

Totale 2.814 36.372 1.471 32.553 -47,73% -10,50%

Case e appartamenti per vacanze I 2.316 22.602 2.520 28.957 8,81% 28,12%

S 383 2.904 509 4.357 32,90% 50,03%

Totale 2.699 25.506 3.029 33.314 12,23% 30,61%

Case per ferie I 20.061 149.170 20.807 152.674 3,72% 2,35%

S 1.166 2.413 1.192 7.034 2,23% 191,50%

Totale 21.227 151.583 21.999 159.708 3,64% 5,36%

Ostelli per la gioventu I 2.917 9.328 3.540 13.568 21,36% 45,45%

S 1.616 7.297 1.330 3.060 -17,70% -58,06%

137

Totale 4.533 16.625 4.870 16.628 7,43% 0,02%

Posti tappa I 264 340 290 421 9,85% 23,82%

S 82 94 95 112 15,85% 19,15%

Totale 346 434 385 533 11,27% 22,81%

Residenze Turistico-Alberghiere I 18.153 115.233 17.695 117.259 -2,52% 1,76%

S 2.084 9.073 2.608 11.753 25,14% 29,54%

Totale 20.237 124.306 20.303 129.012 0,33% 3,79%

Rifugi alpini I 27.708 31.710 27.546 31.467 -0,58% -0,77%

S 36.631 40.205 35.528 38.155 -3,01% -5,10%

Totale 64.339 71.915 63.074 69.622 -1,97% -3,19%

Villaggi turistici I 2.113 21.921 1.822 23.088 -13,77% 5,32%

S 29 62 50 74 72,41% 19,35%

Totale 2.142 21.983 1.872 23.162 -12,61% 5,36%

Totale complessivo I 326.679 1.331.393 319.723 1.297.657 -2,13% -2,53%

S 151.716 348.400 145.341 315.908 -4,20% -9,33%

Totale 478.395 1.679.793 465.064 1.613.565 -2,79% -3,94%

Fonte Regione Autonoma Valle d'Aosta - Assessorato al Turismo

Le perdite sui mercati esteri dell’estate 2007 rispetto al semestre estivo 2006 sono più marcate di quelle registrate sul mercato interno dal punto di vista relativo (con un -4% negli arrivi e un -9% nei pernottamenti), ma in termini assoluti le perdite risultano sostanzialmente simili a quelle registrate sul mercato nazionale per la minore incidenza dei mercati esteri, dato che la quota di pernottamenti coperta da questi mercati rispetto al totale è pari a circa il 20%. Ciò nonostante la contrazione fatta registrare ha significato comunque 6.300 arrivi persi e circa 32.500 pernottamenti in meno.

La permanenza media degli stranieri risulta più breve di quella degli Italiani e pari a 2,2 notti, con una lieve contrazione rispetto al semestre estivo 2006 quando la permanenza risultava pari a 2,3 notti.

Le perdite sui mercati esteri accomunano tutti i sei principali mercati: nell’ordine Francia (-6% di pernottamenti, corrispondenti a circa 6.700 pernottamenti); Belgio (-6% di pernottamenti, pari a poco meno di 2.000 pernottamenti); Paesi Bassi (che mostrano una sostanziale stabilità contenendo la perdita nell’ordine dello 0,2% e fanno registrare nell’estate 2007 un totale di 30.600 pernottamenti); Germania (-15% di pernottamenti, pari a circa 4.300 pernottamenti persi); Regno Unito (-39%, in Valore assoluto corrispondenti a 14.300 pernottamenti); Svizzera e Liechtestein (-3%).

Riguardo alle tipologie ricettive, le due principali (alberghi e campeggi) evidenziano una significativa contrazione sia negli arrivi che nelle presenze.

Gli alberghi raccolgono poco più del 50% del totale pernottamenti e fanno registrare una perdita del 4% negli arrivi e di quasi il 7% nelle presenze (con circa 58.700 pernottamenti in meno).

138

I campeggi che garantiscono con le loro presenze circa il 15% del totale mostrano una perdita del 5% negli arrivi e di poco meno del 9% nei pernottamenti (circa 23.500 pernottamenti persi).

Anche i rifugi, che rappresentano il 4% dei pernottamenti , ma ben il 14% degli arrivi perché caratterizzati da una quasi corrispondenza tra arrivi e presenze e quindi da permanenze brevissime, pari in media ad una notte, fanno registrare una perdita del 3% nei pernottamenti, corrispondenti a circa 2.300 pernottamenti persi.

In controtendenza si muovono alcune strutture complementari, come le Residenze Turistico Alberghiere (+4% nei pernottamenti), oltre ad affittacamere (+5%), Bed and Breakfast (+8%), Agritur (+5%), tutte strutture di piccole dimensioni e forse caratterizzate da un migliore rapporto qualità/prezzo.

2.6.2. Andamento del semestre invernale 2006/2007

Nella stagione invernale 2006/2007 il volume totale del flusso ospitato dalla Vallée ammonta a circa 410mila arrivi e circa 1milione 555mila presenze. Di questo totale, rispettivamente il 66,5% ed il 55,0% sono da attribuire alla clientela italiana.

Un’altra caratteristica fondamentale del turismo invernale Valdostano è l’elevata percentuale di movimento alberghiero: il 75,1% delle presenze negli hotel sommato all’11,0% nei residence totalizzano l’86,1%, quota peraltro in calo rispetto all’inverno precedente quando era pari all’88,4%.

139

Tabella 3: Arrivi e presenze Valle d’Aosta per tipologia ricettiva - semestre invernale 2006/07

Tipologia ricettiva Arrivi Variazione% Peso Presenze Variazione% Peso

Agriturismo 3.110 17,8% 0,8% 9.409 20,3% 0,6%

Alberghi 313.570 2,7% 76,5% 1.168.008 -2,4% 75,1%

Aree di sosta 13.464 146,9% 3,3% 22.607 156,8% 1,5%

Bed & Breakfast 1.976 23,0% 0,5% 5.529 9,1% 0,4%

Campeggi 11.473 14,3% 2,8% 39.116 8,9% 2,5%

Case e appartamenti per vacanze 4.063 25,9% 1,0% 35.700 34,4% 2,3%

Case per ferie 14.278 -3,0% 3,5% 50.805 -6,2% 3,3%

Chambres d'hotes 4.420 39,7% 1,1% 14.323 21,4% 0,9%

Ostelli per la gioventù 3.546 36,1% 0,9% 9.040 6,4% 0,6%

Posti tappa 190 -36,7% 0,0% 393 -35,8% 0,0%

Residenze Turistico-Alberghiere 30.378 3,5% 7,4% 170.981 -2,7% 11,0%

Rifugi alpini 7.500 31,4% 1,8% 16.696 80,0% 1,1%

Villaggi turistici 1.909 11,9% 0,5% 12.258 5,4% 0,8%

TOTALE 409.877 6,2% 100,0% 1.554.865 0,1% 100,0%

fonte: Assessorato Turismo, Sport, Commercio e Trasporti, Regione Autonoma Valle d’Aosta

Rispetto al periodo invernale precedente, è stata operata una riclassificazione degli “affittacamere” in “chambres d’hotes”. In ogni caso, le tipologie vincenti, ossia quelle che hanno dimostrato di avere più appeal riuscendo quindi a conquistare proporzionalmente il maggior numero di “nuovi” clienti, sono state gli agriturismi, le aree di sosta che, lo ricordiamo, si riferiscono alle aree attrezzate per ospitare i camper (alcune delle quali sono custodite, il che permette di rilevarne le presenze), i B&B, le case e appartamenti per vacanze, le chambres d’hotes, gli ostelli e i rifugi alpini. I posti tappa sembrano costituire una tipologia in esaurimento, mentre i residence, contrariamente a quanto si verifica in altre regioni dell’arco alpino (ad esempio in Alto Adige o al di là delle Alpi in Tirolo) vengono scelti soprattutto per le vacanze di breve durata. Il numero di pernottamenti registrati in tale tipo di struttura è in calo nonostante un migliaio di arrivi in più rispetto al semestre invernale precedente.

Il bilancio del semestre invernale 2006/07, dopo le perdite della stagione 2005/06, chiude positivamente: soprattutto per quanto riguarda gli arrivi, che aumentano di 24mila unità (pari al +6,2%), mentre le presenze restano sostanzialmente stabili (+1.700 unità, pari al +0,1%).

Il contributo maggiore alla positività del risultato viene dato dalla componente italiana del flusso turistico. Gli stranieri infatti sono perlopiù in diminuzione. Il bacino principale, il Regno Unito (che conta per il 44,4% del flusso straniero e il 20,0% di quello totale, superiore addirittura alla vicinissima Lombardia) perde 8mila pernottamenti. Francia, il secondo mercato estero, e Belgio ne perdono 5mila, la Germania circa 1.500. Al

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contrario ci sono alcuni paesi come Svezia, Russia, Polonia che dimostrano di apprezzare le località invernali Valdostane in misura più consistente rispetto all’inverno precedente.

Tabella 4: Arrivi e presenze Valle d’Aosta per nazione di provenienza - semestre invernale 2006/07

Stato Arrivi Variazione% Peso % Presenze Variazione% Peso %

Regno Unito 52.608 0,0% 38,4% 310.978 -2,7% 44,4%

Francia 17.674 -3,0% 12,9% 66.621 -7,2% 9,5%

Svezia 9.777 11,1% 7,1% 56.234 6,7% 8,0%

Russia 5.004 23,3% 3,6% 35.865 16,7% 5,1%

Belgio 6.483 -8,6% 4,7% 35.028 -12,3% 5,0%

Polonia 3.796 31,9% 2,8% 22.541 27,5% 3,2%

Germania 4.573 7,7% 3,3% 17.798 -7,6% 2,5%

Svizzera e Liechtenstein 6.926 7,3% 5,0% 15.971 4,9% 2,3%

Altri Paesi europei 3.157 8,9% 2,3% 15.066 1,1% 2,2%

Paesi bassi 2.653 -5,0% 1,9% 12.789 -3,8% 1,8%

Stati Uniti d'America 2.935 -17,4% 2,1% 11.979 -19,0% 1,7%

Finlandia 1.730 -5,6% 1,3% 10.728 -3,2% 1,5%

Irlanda 1.961 8,2% 1,4% 10.495 7,9% 1,5%

Danimarca 1.935 9,8% 1,4% 10.286 -1,0% 1,5%

Spagna 2.668 34,9% 1,9% 10.224 22,6% 1,5%

Norvegia 1.785 8,9% 1,3% 8.650 5,2% 1,2%

Altri Paesi 11.511 8,4% 48.467 6,9%

TOTALE 137.176 1,7% 100,0% 699.720 -1,8% 100,0%

fonte: Assessorato Turismo, Sport, Commercio e Trasporti, Regione Autonoma Valle d’Aosta

Come si diceva, il 66,5% degli arrivi ed il 55,0% delle presenze sono però da ascrivere alla clientela italiana.

Considerando il movimento turistico nella sua componente nazionale, si trova conferma della Lombardia quale principale mercato italiano (29,1% delle presenze italiane, 16,0% di quelle totali). I turisti invernali lombardi si fanno notare per l’estrema incostanza di comportamento: per quattro stagioni invernali consecutive infatti i lombardi hanno alternato incrementi a perdite, dimostrandosi così un bacino essenziale ma non estremamente affidabile. Presumibilmente non si può nemmeno affermare che tale altalenanza di frequenza sia legata alle condizioni meteo, che nell’inverno di cui qui si tratta, caratterizzato da scarso innevamento, non avrebbe certo dovuto favorire un incremento della vacanza invernale da parte dei turisti provenienti dalla Lombardia.

Anche le altre due regioni “vicine”, Piemonte e Liguria, danno risultati più che soddisfacenti, con aumenti a due cifre negli arrivi e buoni incrementi anche nella permanenza.

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Fra gli altri importanti bacini regionali che alimentano un flusso turistico invernale verso la Valle d’Aosta si riscontrano il Lazio, le cui presenze risultano in calo rispetto alla stagione invernale precedente, l’Emilia Romagna, che invece guadagna sia arrivi che pernottamenti. Bene anche la Toscana, seguono poi, con quote inferiori al 5% del totale presenze, Campania, Sicilia, Puglia, Veneto.

In sostanza, se si vuole trovare un filo conduttore, sembra che le regioni più lontane abbiano disertato le nevi Valdostane, mentre quelle nord-occidentali e quelle del centro nord abbiano testimoniato fedeltà nonostante l’assenza di neve.