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Credito e rischio delle imprese La Lombardia a confronto con Emilia Romagna,
Veneto e Piemonte
Osservatorio I trimestre 2017
Settembre 2017
RAPPORTO
N°08/2017
A cura di:
Area Centro Studi Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e Ufficio Studi Cerved
Credito e rischio delle imprese La Lombardia a confronto con Emilia Romagna,
Veneto e Piemonte
Osservatorio I trimestre 2017
Settembre 2017 A cura di: Area Centro Studi Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e Ufficio Studi Cerved
Hanno collaborato al Rapporto:
Francesca Casiraghi e Valeria Negri per Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza Claudio Castelli e Guido Romano per Cerved
Rilasciato sulla base delle informazioni disponibili al 31 agosto 2017
Indice Contenuti
INDICE CONTENUTI 3
EXECUTIVE SUMMARY 4
1. I PRESTITI ALLE IMPRESE 5
L’andamento del totale economia 5
L’andamento dei macro-settori 7
La variazione rispetto al pre-crisi 9
2. LE SOFFERENZE 10
Lo stock di sofferenze 10
Il tasso di ingresso in sofferenza 12
3. LE IMPRESE USCITE DAL MERCATO 14
I fallimenti 14
Le procedure concorsuali non fallimentari e le liquidazioni volontarie 19
Le uscite totali nel periodo 2008-2017 21
4. LA RISCHIOSITÀ DELLE IMPRESE 22
GLOSSARIO 25
4
Executive summary
Nel primo trimestre del 2017 i prestiti alle imprese lombarde rilevati da Banca d’Italia1 segnano
un nuovo punto di minimo storico: 230,2 miliardi di euro, dai 230,5 miliardi di fine 2016. Rispetto ai primi tre mesi del 2016, si registra un calo del -0,2%, mentre dall’inizio della crisi ad oggi i
prestiti in Lombardia sono scesi del -14,1%.
I dati settoriali indicano però un’inversione di tendenza nell’industria (+0,4%), dopo oltre 5 anni
di variazioni negative. Anche nei servizi i prestiti crescono, a un ritmo del +2,7% rispetto al primo
trimestre dello scorso anno. Resta invece in forte diminuzione il settore delle costruzioni (-9,4%).
Nel confronto territoriale, il calo dei prestiti rispetto all’anno precedente è diffuso a tutte le
regioni esaminate. Tuttavia, si rilevano alcune attenuazioni nel ritmo di discesa: in Veneto il calo
è del -3,4% (-5,1% nel quarto trimestre 2016) e in Emilia Romagna del -1,7% (-3,3% nel quarto trimestre 2016). In Piemonte il trend rimane stabile (-2,9%).
Le sofferenze lorde delle imprese lombarde, anch’esse rilevate da Banca d’Italia2, raggiungono nel primo trimestre 2017 la cifra record di 33,4 miliardi di euro (+1,9% rispetto al quarto trimestre
2016), un valore sempre più distante dai 5,6 miliardi di euro del 2008 e che incide sempre di più
sul totale impieghi (14,5%).
In termini di flusso, si inverte nuovamente la tendenza del tasso di ingresso in sofferenza delle
imprese in Lombardia: risultano infatti in sofferenza il 2,8% dei finanziamenti, percentuale in
calo rispetto al 3,0% di fine 2016 e al 3,3% del primo trimestre 2016. Solo il Piemonte presenta un tasso più basso (2,0% dei finanziamenti).
Si consolida la diminuzione dei fallimenti in Lombardia: 671 nuove procedure nei tre mesi di inizio anno, in calo del -9,4% rispetto al primo trimestre 2016. La riduzione dei fallimenti è diffusa
in tutti i settori, ma in particolar modo nell’industria e nelle costruzioni, dove diminuiscono
rispettivamente del -24,0% e del -22,9%. Tuttavia, sul fronte delle altre procedure concorsuali e delle liquidazioni volontarie, emerge per il primo trimestre 2017 un aumento del +1,2% e
+10,8% rispettivamente.
Le imprese lombarde sopravvissute alla crisi continuano a rafforzarsi e a evidenziare profili più
robusti. Secondo il Cerved Group Score, un indice che sintetizza la probabilità di default delle
imprese, a marzo 2017 il tessuto produttivo lombardo risulta più solido rispetto all’anno
precedente, con una quota di imprese in area di sicurezza o di solvibilità che sale al 59,1% (ben 2 punti percentuali in più rispetto a marzo 2016). La Lombardia si contraddistingue inoltre per la
percentuale maggiore di upgrade (imprese che hanno migliorato la propria classe di rischio) e
la più bassa di downgrade (imprese che l’hanno peggiorata). Le imprese lombarde risultano più solide rispetto a Emilia Romagna e Piemonte, ma leggermente meno del Veneto.
1 Le elaborazioni fanno riferimento ai dati del Bollettino Statistico. Banca d’Italia non esclude successivi affinamenti e revisioni ai dati. 2 Ibidem
5
1. I prestiti alle imprese L’andamento del totale economia
In Lombardia nel primo trimestre 2017 i prestiti rilevati da Banca d’Italia3 verso le imprese per il totale
economia segnano un nuovo punto di minimo, 230,2 miliardi di euro, confermando il trend in diminuzione dopo l’inversione di tendenza registrata nel secondo trimestre 2016. Sempre più lontano dunque il picco dei prestiti raggiunto nel terzo trimestre 2011: il gap negativo a marzo
2017 sfiora i 44 miliardi di euro.
Grafico 1.1 - Impieghi lordi in Lombardia, totale economia: stock
(dati trimestrali, consistenze di fine periodo, miliardi di euro)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni di Vigilanza
Nota: finanziamenti erogati a società non finanziarie e famiglie produttrici al lordo delle poste rettificative, dei rimborsi e delle sofferenze;
da giugno 2011 il dato comprende anche i finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti
Considerando le variazioni tendenziali, la contrazione in Lombardia è iniziata nel primo trimestre 2012 ha toccato un punto di massima flessione nel quarto trimestre 2013 (-7,2% rispetto al quarto trimestre 2012).
Dal secondo trimestre 2015 il ritmo di discesa si fa via via più lento fino ad arrivare al -0,2% del quarto trimestre 2016, tasso confermato anche per il primo trimestre 2017.
Nel confronto territoriale, il calo dei prestiti è diffuso a tutte le altre regioni esaminate. Tuttavia, si rilevano
alcune attenuazioni nel ritmo di discesa: in Veneto il calo è del -3,4% (-5,1% nel quarto trimestre 2016) e in Emilia Romagna del -1,7% (-3,3% nel quarto trimestre 2016). In Piemonte il trend è stabile (-2,9%).
3 Le elaborazioni fanno riferimento ai dati del Bollettino Statistico. Banca d’Italia non esclude successivi affinamenti e revisioni ai dati.
230,2
220
230
240
250
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270
280
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
6
Grafico 1.2 - Impieghi lordi, totale economia: tasso di variazione tendenziale
(dati trimestrali, var. % sullo stesso trimestre anno precedente)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni di Vigilanza
Nota: finanziamenti erogati a società non finanziarie e famiglie produttrici al lordo delle poste rettificative, dei rimborsi e delle sofferenze; da giugno 2011 il dato comprende anche i finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti
-0,2%
-15%
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0%
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1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Lombardia
-1,7%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Emilia Romagna
-3,4%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
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1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Veneto
-2,9%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Piemonte
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L’andamento dei macro-settori
Il calo dei prestiti nel totale economia lombarda nasconde dinamiche settoriali differenti: i prestiti all’industria tornano a crescere nel primo trimestre 2017 (+0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente) dopo più di 5 anni in area negativa; i prestiti nel settore dei servizi registrano un aumento del
+2,7%, dopo il +3,4% a chiusura del 2016; sempre in forte calo, invece, i prestiti alle costruzioni (ancora -9,4%, come nell’ultimo trimestre 2016). Nel confronto regionale, oltre alla Lombardia, anche l’Emilia Romagna torna in area positiva nei prestiti
all’industria (+0,2% rispetto al primo trimestre 2016), mentre Veneto (-4,2%) e Piemonte (-6,6%) restano in calo, quest’ultimo a un tasso peggiore rispetto alla fine del 2016 (quando si registrava un -4,4%). Nei servizi, il trend negativo dei prestiti si attenua in tutte le regioni, ma solo il Piemonte (e in Lombardia) risulta in area positiva, con un +0,3% di variazione tendenziale. Si conferma invece il calo dei prestiti nelle
costruzioni, nonostante tassi di diminuzione meno intensi rispetto alla chiusura del 2016. Grafico 1.3 - Impieghi lordi, industria: tasso di variazione tendenziale
(dati trimestrali, var. % sullo stesso trimestre anno precedente)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni di Vigilanza
Nota: finanziamenti erogati a società non finanziarie al lordo delle poste rettificative, dei rimborsi e delle sofferenze; da giugno 2011 il dato
comprende anche i finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti. I dati settoriali risentono inoltre del passaggio dalla classificazione RAE a quella ATECO (evidente in particolare nelle costruzioni) di giugno 2010
0,4%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Lombardia
0,2%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Emilia Romagna
-4,2%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Veneto
-6,6%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
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Piemonte
8
Grafico 1.4 - Impieghi lordi, servizi: tasso di variazione tendenziale
(dati trimestrali, var. % sullo stesso trimestre anno precedente)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni di Vigilanza
Nota: finanziamenti erogati a società non finanziarie al lordo delle poste rettificative, dei rimborsi e delle sofferenze; da giugno 2011 il dato
comprende anche i finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti. I dati settoriali risentono inoltre del passaggio dalla classificazione RAE a
quella ATECO (evidente in particolare nelle costruzioni) di giugno 2010
Grafico 1.5 - Impieghi lordi, costruzioni: tasso di variazione tendenziale
(dati trimestrali, var. % sullo stesso trimestre anno precedente)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni di Vigilanza
Nota: finanziamenti erogati a società non finanziarie al lordo delle poste rettificative, dei rimborsi e delle sofferenze; da giugno 2011 il dato
comprende anche i finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti. I dati settoriali risentono inoltre del passaggio dalla classificazione RAE a
quella ATECO (evidente in particolare nelle costruzioni) di giugno 2010
2,7%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Lombardia
-0,1%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Emilia Romagna
-1,5%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Veneto
0,3%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Piemonte
-9,4%-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Lombardiadiscontinuità
statistica
-8,9%-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Emilia Romagna
-9,3%-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Venetodiscontinuità
statistica
discontinuità
statistica
-7,1%-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Piemontediscontinuità statistica
9
La variazione rispetto al pre-crisi
Gli impieghi lordi in Lombardia sono inferiori del -14,1% rispetto al pre-crisi. Il gap, leggermente peggiorato rispetto al quarto trimestre 2016 (-14,0%), risulta il più elevato delle quattro regioni (-10,9% in
Veneto, -9,5% in Emilia-Romagna e -5,7% in Piemonte). Con riferimento ai singoli settori, rispetto al pre-
crisi i prestiti dell’industria lombarda sono in contrazione del -17,3% (meglio dell’Emilia-Romagna, -17,5%), mentre quelli nei servizi si riducono del -21,7% (segue il Veneto con -14,6%)4.
Grafico 1.6 - Impieghi lordi: la variazione rispetto al pre-crisi
(dati trimestrali, var. % 1° trim 2017/3° trim 2008)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni di Vigilanza
Nota: finanziamenti erogati a società non finanziarie al lordo delle poste rettificative, dei rimborsi e delle sofferenze; da giugno 2011 il dato
comprende anche i finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti. I dati settoriali risentono inoltre del passaggio dalla classificazione RAE a
quella ATECO (evidente in particolare nelle costruzioni) di giugno 2010
4 I dati relativi alle costruzioni risentono in maniera più marcata di alcune modifiche nella classificazione settoriale nelle statistiche Banca d’Italia, effettuate a giugno
2010, e pertanto il grafico non è riportato.
-14,1%
-9,5%
-10,9%
-5,7%
Lombardia
Emilia Romagna
Veneto
Piemonte
Totale economia
-17,3%
-17,5%
-13,7%
-15,8%
Lombardia
Emilia Romagna
Veneto
Piemonte
Industria
-21,7%
-7,5%
-14,6%
-5,5%
Lombardia
Emilia Romagna
Veneto
Piemonte
Servizi
10
2. Le sofferenze Lo stock di sofferenze
Nel primo trimestre 2017 le sofferenze lorde delle imprese rilevate da Banca d’Italia 5 in Lombardia
raggiungono quota 33,4 miliardi di euro (+1,9% rispetto al quarto trimestre 2016), un valore sempre più distante dai 5,6 miliardi di euro registrati a fine 2008. Nelle altre regioni lo stock di sofferenze lorde risulta minore (16,7 miliardi di euro in Veneto, 16,0 in Emilia Romagna e 9,2 in Piemonte), ma comunque in
crescita. Le differenze nei valori assoluti tra le regioni dipendono naturalmente dalle dimensioni
complessive del mercato del credito.
Grafico 2.1 - Sofferenze lorde delle imprese, totale economia
(consistenze di fine periodo, miliardi di euro)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni di Vigilanza
Nota: sofferenze di società non finanziarie e famiglie produttrici al lordo delle svalutazioni e dei passaggi di proprietà; da giugno 2011 il dato
comprende anche le sofferenze su finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti
Considerando le sofferenze in rapporto al totale impieghi, in Lombardia l’indicatore ha raggiunto il 14,5%
nel primo trimestre 2017 (a fine 2008 il tasso era pari a 2,1%). Nelle altre regioni, il rapporto tra sofferenze e impieghi è superiore a quello lombardo: il tasso più alto è quello del Veneto (18,4%), segue l’Emilia
Romagna (17,3%) e il Piemonte (16,3%).
5 Le elaborazioni fanno riferimento ai dati del Bollettino Statistico. Banca d’Italia non esclude successivi affinamenti e revisioni ai dati.
5,6
2,8
3,1
2,0
8,9
4,1 5,
0
3,0
12,0
5,8 6,3
3,8
15,4
7,7 8,2
4,9
18,4
9,3 9,8
5,7
24,0
12,1
12,1
7,1
29,5
14,6
14,6
8,6
31,7
16,0
16,0
9,0
32,8
15,9
16,3
9,0
33,4
16,0
16,7
9,2
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 mar-17
11
Grafico 2.2 - Sofferenze lorde delle imprese in rapporto al totale impieghi, totale economia
(sofferenze lorde in % degli impieghi lordi, dati trimestrali, consistenze di fine periodo)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni di Vigilanza Nota: sofferenze di società non finanziarie e famiglie produttrici al lordo delle svalutazioni e dei passaggi di proprietà; da giugno 2011 il dato
comprende anche le sofferenze su finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti
14,5%
17,3%
18,4%
16,3%
1t4t3t2t1t4t3t2t1t4t3t2t1t4t3t2t1t4t3t2t1t4t3t2t1t4t3t2t1t4t3t2t1t4t
2017201620152014201320122011201020092008
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
12
Il tasso di ingresso in sofferenza
Nel primo trimestre 2017 si inverte nuovamente la tendenza del flusso di nuove sofferenze delle imprese in Lombardia: considerando i dati in valore, risultano in sofferenza il 2,8% dei finanziamenti, percentuale
inferiore al 3,0% di fine 2016 e al 3,3% del primo trimestre 2016. Anche nelle altre regioni la percentuale è in diminuzione, con eccezione del Piemonte che resta stabile (2,0%) rispetto a fine 2016 (ma registra un calo tendenziale). L’Emilia Romagna è la regione con il tasso di ingresso in sofferenza maggiore, pari a
3,8% (-0,3 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2016), seguita dal Veneto con 3,4% (-0,2 p.p.).
Grafico 2.3 - Le sofferenze delle imprese, totale economia: tasso di ingresso in sofferenza annualizzato
(dati trimestrali, flusso di nuove sofferenze rettificate in % degli impieghi vivi di inizio periodo, valori annualizzati)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni Centrale Rischi
Nota: dati in valore; somma mobile su 4 trimestri dei flussi di nuove sofferenze rettificate di società non finanziarie e famiglie produttrici in %
degli impieghi vivi di inizio periodo; dati riferiti alle segnalazioni di banche, società finanziarie e società veicolo di cartolarizzazione. Nel calcolo delle sofferenze rettificate si considera l’esposizione complessiva per cassa dei soggetti che, alla fine del trimestre di riferimento, presentano per
la prima volta una delle condizioni per essere qualificati in “sofferenza rettificata” a livello di sistema (vedi Glossario)
Il dato sulle sofferenze dell’economia lombarda nasconde dinamiche settoriali differenti. Nel primo trimestre del 2017, si osserva ancora un positivo andamento congiunturale dei servizi: il tasso di ingresso in sofferenza passa dal 2,8% al 2,6%. Il tasso di decadimento dei servizi è tuttavia ancora un punto
percentuale al di sopra di quello dell’industria, settore che mostra anch’esso una diminuzione dall’1,8% del quarto trimestre 2016 all’1,5% del primo trimestre 2017. Torna invece ad aumentare il tasso di
ingresso in sofferenza per il settore delle costruzioni (7,0%, dal 6,8% del quarto trimestre 2016).
Il Piemonte si conferma best performer anche nel primo trimestre 2017, anche considerando i singoli settori: nei servizi il tasso di decadimento resta costante (1,9%), nell’industria scende a quota 1,1% e nelle
costruzioni si riduce al 5,0%.
2,8%
3,8%
3,4%
2,0%
0%
1%
2%
3%
4%
5%
6%
7%
8%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Totale economia
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
13
Grafico 2.4 - Le sofferenze delle imprese, macro-settori: tasso di ingresso in sofferenza annualizzato
(dati trimestrali, flusso di nuove sofferenze rettificate in % degli impieghi vivi di inizio periodo, valori annualizzati)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Segnalazioni Centrale Rischi
Nota: dati in valore; somma mobile su 4 trimestri dei flussi di nuove sofferenze rettificate di società non finanziarie e famiglie produttrici in % degli impieghi vivi di inizio periodo; dati riferiti alle segnalazioni di banche, società finanziarie e società veicolo di cartolarizzazione. Nel calcolo
delle sofferenze rettificate si considera l’esposizione complessiva per cassa dei soggetti che, alla fine del trimestre di riferimento, presentano per
la prima volta una delle condizioni per essere qualificati in “sofferenza rettificata” a livello di sistema (vedi Glossario)
1,5%
1,8%
1,8%
1,1%
0%
1%
2%
3%
4%
5%
6%
7%
8%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Industria
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
2,6%
3,6%
3,2%
1,9%
0%
1%
2%
3%
4%
5%
6%
7%
8%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Servizi
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
7,0%
11,5%
10,0%
5,0%
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
16%
1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t 2t 3t 4t 1t
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Costruzioni
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
14
3. Le imprese uscite dal mercato
I fallimenti6
Nel primo trimestre 2017, il calo dei fallimenti7 si consolida con 671 nuove procedure, -9,4% rispetto ai
primi tre mesi del 2016.
Il calo è diffuso in tutti i singoli settori. In particolare, nel settore dell’industria i fallimenti diminuiscono del -24,0% e le costruzioni del -22,9%. I servizi, infine, registrano un calo dei fallimenti pari al -14,2%.
Tra le regioni monitorate, Emilia Romagna e Piemonte evidenziano le contrazioni più accentuate: -27,8% e -26,7% rispettivamente nel primo trimestre 2017. Anche in Veneto i fallimenti si riducono in modo deciso,
con una variazione del -16,6%. L’industria è il settore in cui i fallimenti registrano i cali più accentuati: oltre il -20% in Piemonte e in Veneto
(oltre alla Lombardia) e addirittura il -51% in Emilia Romagna. Anche nei servizi la riduzione dei fallimenti
interessa tutte le regioni: dal -32,5% dell’Emilia Romagna, al -26,0% del Piemonte e -7,3% del Veneto.
Infine, nelle costruzioni i tassi di diminuzione sono altrettanto importanti, con eccezione dell’Emilia Romagna, dove il primo trimestre 2017 registra un calo del -3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
6 Occorre sottolineare come, dopo oltre 50 anni dall’istituzione della disciplina fallimentare, dal 2005 sono state introdotte una serie di modifiche normative (volte a
velocizzare i tempi dei fallimenti, a favorire soluzioni concordate tra creditori e debitori, a far emergere più precocemente la situazione di crisi dell’impresa) che hanno
favorito o frenato il ricorso alle diverse procedure concorsuali. In particolare, il D.L. 5/2006 e il D.Lgs 169/2007 hanno innalzato le soglie di fallibilità, così escludendo
un numero rilevante di microimprese dall’ambito di applicazione delle norme. Il pacchetto di misure in materia di giustizia approvato con la legge 132 dello scorso
agosto ha introdotto termini più stringenti per i curatori fallimentari, individuando in due anni il tempo massimo per le liquidazioni della società. In Lombardia, l’effetto
della riforma ha portato ad un aumento del numero di pratiche chiuse nel periodo settembre 2015-marzo 2016 del 21,7% rispetto ai 12 mesi precedenti, con una durata
media in miglioramento già prima dell'introduzione di queste misure, passata da 6,1 anni nel 2014 a 5,7 nel 2015. 7 Le date considerate sono quelle di apertura delle procedure.
15
Grafico 3.1 - I fallimenti, totale economia
(numero di nuove procedure nel periodo)
Fonte: Cerved
Grafico 3.2 - I fallimenti, totale economia: tassi di variazione tendenziali
(var. % a/a)
Fonte: Cerved
1.88
2
579 84
4
713
1.08
9
430 53
8
372
1.51
2
578 74
1
475
1.99
6
776 88
7
651
2.42
3
859
1.19
4
816
2.67
0
917 1.
146
849
2.83
7
867 1.
085
956
3.21
0
1.08
9
1.26
4
975
3.37
2
1.12
8
1.32
2
1.17
3
3.08
9
1.11
0 1.36
3
1.01
4
2.84
2
990 1.
173
863
671
205
266
181
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim 2017
-42,1%
38,8%32,0%
21,4%
10,2%6,3%
13,1%
5,0%
-8,4% -8,0% -9,4%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Lombardia
-25,7%
34,4% 34,3%
10,7%6,8%
-5,5%
25,6%
3,6%
-1,6%
-10,8%
-27,8%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Emilia Romagna
-36,3%
37,7%
19,7%
34,6%
-4,0% -5,3%
16,5%
4,6% 3,1%
-13,9% -16,6%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Veneto
-47,8%
27,7%
37,1%
25,3%
4,0%
12,6%
2,0%
20,3%
-13,6% -14,9%
-26,7%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Piemonte
16
Grafico 3.3 - I fallimenti, industria
(numero di nuove procedure nel periodo)
Fonte: Cerved
Grafico 3.4 - I fallimenti, industria: tassi di variazione tendenziali
(var. % a/a)
Fonte: Cerved
379
134
205
157
241
93 13
9
104
323
155 19
5
113
407
199 24
3
159
503
229
319
172
457
211
265
193
491
163
226
181
556
225
317
198
526
227
276
211
426
203 23
9
152
412
185
234
129
79
25 49
31
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim 2017
-36,4%
34,0%
26,0% 23,6%
-9,1%
7,4%13,2%
-5,4%
-19,0%
-3,3%
-24,0%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Lombardia
-30,6%
28,4%
15,1%
-7,9%
-22,7%
38,0%
0,9%
-10,6% -8,9%
-51,0%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Emilia Romagna67,0%
-32,2%
40,3%
24,6%31,3%
-16,9% -14,7%
40,3%
-12,9% -13,4%
-2,1%
-21,0%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Veneto
-33,8%
8,7%
40,7%
8,2%12,2%
-6,2%
9,4% 6,6%
-28,0%
-15,1%
-24,4%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Piemonte
17
Grafico 3.5 - I fallimenti, servizi
(numero di nuove procedure nel periodo)
Fonte: Cerved
Grafico 3.6 - I fallimenti, servizi: tassi di variazione tendenziali
(var. % a/a)
Fonte: Cerved
1.00
1
290 36
9
365
495
196
219
172
651
256
276
217
877
364
314
263
1.05
9
390 47
7
374
1.16
6
407 47
3
376
1.20
4
411 47
0
459
1.42
6
532
529
456
1.57
1
542 60
4
590
1.55
3
559 64
6
516
1.37
8
520 56
2
425
321
104
127
94
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim 2017
-50,5%
31,5%34,7%
20,8%
10,1%3,3%
18,4%
10,2%
-1,1%
-11,3% -14,2%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Lombardia
-32,4%
30,6%
42,2%
7,1% 4,4%1,0%
29,4%
1,9% 3,1%
-7,0%
-32,5%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Emilia Romagna
-40,7%
26,0%
13,8%
51,9%
-0,8% -0,6%
12,6% 14,2%7,0%
-13,0%-7,3%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Veneto
-52,9%
26,2%21,2%
42,2%
0,5%
22,1%
-0,7%
29,4%
-12,5%-17,6%
-26,0%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Piemonte
18
Grafico 3.7 - I fallimenti, costruzioni
(numero di nuove procedure nel periodo)
Fonte: Cerved
Grafico 3.8 - I fallimenti, costruzioni: tassi di variazione tendenziali
(var. % a/a)
Fonte: Cerved
320
96 13
7
104
197
100
112
70
290
121 18
0
111
444
171
233
189
495
192
275
207
539
242 28
2
210
582
220 26
0
236
661
248 30
7
228
710
289
308
267
572
257 30
6
236
554
214
217
206
118
60
50
39
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim 2017
-38,4%
47,2%53,1%
11,5% 8,9% 8,0%13,6%
7,4%
-19,4%
-3,1%
-22,9%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Lombardia
4,2%
21,0%
41,3%
12,3%
26,0%
-9,1%
12,7%16,5%
-11,1%-16,7%
-3,2%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Emilia Romagna
-18,2%
60,7%
29,4%
18,0%
2,5%
-7,8%
18,1%
0,3%
-0,6%
-29,1%-35,9%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Veneto
-32,7%
58,6%
70,3%
9,5%1,4%
12,4%
-3,4%
17,1%
-11,6% -12,7% -15,2%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Piemonte
19
Le procedure concorsuali non fallimentari e le liquidazioni volontarie
Dopo il forte calo degli anni scorsi, nei primi tre mesi del 2017 tornano ad aumentare le procedure concorsuali non fallimentari8 in Lombardia: +1,2% rispetto al primo trimestre 2016, a causa di aumenti
sia nel settore dei servizi sia nelle costruzioni. Nelle altre regioni esaminate i trend sono molto differenziati: dai forti cali di Emilia Romagna e Veneto (rispettivamente -65,5% e -53,8%) al deciso aumento del Piemonte (+30,8%).
In Lombardia aumentano anche le liquidazioni volontarie, specchio di un peggioramento nelle
aspettative degli imprenditori sui profitti del loro business: sono 3.673 le chiusure volontarie nei primi tre mesi del 2017, +10,8% rispetto al primo trimestre 2016.
Sommando ai fallimenti le altre procedure concorsuali non fallimentari e le liquidazioni volontarie, in
Lombardia nel primo trimestre 2017 sono state avviate 4.430 procedure di chiusura d’impresa.
Grafico 3.9 - Le altre procedure concorsuali non fallimentari, totale economia
(numero di nuove procedure nel periodo)
Fonte: Cerved
8 Sono considerate nell’analisi le procedure di amministrazione controllata e straordinaria, il concordato preventivo, gli accordi di ristrutturazione dei debiti ex art.182
LF, la liquidazione coatta amministrativa e lo stato di insolvenza. Sono escluse tutte le procedure di cancellazione e che or iginano da atti dell’Autorità.
156
46 93
76
148
59
76
50
185
81
151
69
330
132 18
4
76
341
132 18
4
116
334
161 18
6
143
384
180
202
161
636
356
319
297
601
264
235
225
435
263
263
165
295
162
170
101
86
19
24
34
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim 2017
20
Grafico 3.10 - Le liquidazioni volontarie, totale economia
(numero di nuove procedure nel periodo)
Fonte: Cerved
Grafico 3.11 - Le liquidazioni volontarie di vere società di capitali, totale economia
(numero di nuove procedure nel periodo)
Fonte: Cerved
Nota: per vere società di capitali si intendono le società di capitali che hanno depositato almeno un bilancio nei tre anni precedenti la data di
avvio della procedura
16.2
28
7.27
9
7.27
4
6.94
0
17.1
15
7.81
7
8.30
2
7.49
9
15.7
64
7.05
3
7.50
7
6.92
3
15.1
63
7.41
1
7.36
1
6.73
4
16.1
14
6.89
5
7.03
8
6.55
1
16.4
71
6.85
0
7.81
4
7.22
7
16.6
17
7.50
8
7.37
1
6.91
0
17.7
62
7.24
2
7.66
2
6.72
8
15.0
45
6.84
8
7.22
7
6.39
6
14.2
68
6.57
1
6.49
6
5.90
4
15.2
94
7.39
4
7.17
3
6.14
1
3.67
3
1.18
8
865
840
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim 2017
7.20
0
2.64
6
2.61
3
1.82
1
7.78
9
2.85
5
3.17
9
1.93
8
7.44
8
2.77
1
2.89
3
1.98
1
7.51
9
3.07
0
3.08
2
2.03
0
8.36
0
2.99
1
3.00
9
1.88
3
7.91
0
2.86
2
3.20
5
2.08
1
9.12
0
3.49
4
3.50
7
2.23
2
9.15
5
3.40
5
3.55
7
2.20
6
8.06
1
3.12
8
3.21
2
1.99
5
7.36
7
2.96
1
2.93
7
1.84
6
7.74
8
3.11
2
2.98
4
1.87
6
1.72
3
463
355
253
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim 2017
21
Le uscite totali nel periodo 2008-2017
Anche nel primo trimestre 2017 l’exit ratio (che misura il numero di nuove procedure avviate nel corso dell’anno in rapporto alle imprese presenti sul mercato a inizio periodo) ha registrato un aumento rispetto
allo stesso periodo del 2016: da 48 a 51 procedure avviate.
L’aumento è attribuibile all’incremento di chiusure volontarie, mentre l’incidenza dei default continua a diminuire. Nelle altre regioni, invece, le nuove procedure avviate sono in calo: in Emilia-Romagna passano da 36 a
32, in Veneto da 27 a 25 e in Piemonte da 28 a 25.
Grafico 3.12 – Exit ratio
(numero di nuove procedure nel periodo ogni 10.000 imprese attive a inizio periodo)
annuo primo trimestre
Fonte: Cerved
51
208 206221 224 225
249
220206 212
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Lombardia
32
174188
178 177189 195 187 182
196
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Emilia Romagna
25
178 179 179192
181196 189
175 184
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Veneto
25
174 172 172187 181 183 181
168 169
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° trim
2017
Piemonte
22
4. La rischiosità delle imprese
Secondo il Cerved Group Score (CGS), a marzo 2017 il 59,1% delle imprese lombarde presenta un grado di
rischio di default molto basso (area sicurezza) o comunque contenuto (area solvibilità). In particolare, le imprese in area di sicurezza sono il 20,6%, mentre quelle in area di rischio il 12,4%. Il confronto con i dati di marzo 2016 evidenzia come sia ancora in atto un processo di polarizzazione dei profili di rischio, con un aumento delle imprese in area di sicurezza in Lombardia decisamente più alto di quello delle imprese in
area di rischio (+3,2 e +0,5 p.p. di differenza, rispettivamente). Grafico 4.1 - Distribuzione delle imprese secondo il Cerved Group Score a marzo 2017, totale economia
(% sul totale)
Fonte: Cerved
In tutte le regioni monitorate, il numero di upgrade (imprese che hanno migliorato la propria classe CGS)
ha superato quello di downgrade, con la Lombardia che si contraddistingue per il più alto saldo positivo
(7,8 p.p. di differenza) e per la più bassa percentuale di downgrade (23,1%).
Grafico 4.2 - Upgrade e downgrade delle imprese secondo il Cerved Group Score tra marzo 2016 e marzo 2017,
totale economia
(% sul totale)
Fonte: Cerved
20,6
%
38,5
%
28,5
%
12,4
%18,2
%
37,1
%
29,9
%
14,7
%21,3
%
38,6
%
27,3
%
12,8
%
20,2
%
38,0
%
30,0
%
11,8
%Sicurezza Solvibilità Vulnerabilità Rischio
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
23,1%
46,1%
30,8%
25,2%
44,4%
30,4%
24,2%
46,1%
29,7%
24,5%
46,2%
29,3%
down
grade
stessa
classe
up
grade
down
grade
stessa
classe
up
grade
down
grade
stessa
classe
up
grade
down
grade
stessa
classe
up
grade
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
23
Complessivamente, è il Veneto la regione dove il tessuto imprenditoriale risulta più solido, con il 59,9% delle imprese sicure o solvibili (di cui il 21,3% in area di sicurezza e il 38,6% in area di solvibilità). Segue la
Lombardia con il 59,1% e il Piemonte con il 58,2%. L’Emilia Romagna risulta invece indietro nella percentuale di imprese in area di sicurezza (18,2%) e, dall’altro lato, registra la maggiore percentuale di
imprese con un profilo rischioso (14,7%).
Da uno sguardo ai profili di rischio per settore economico, spicca il netto aumento di imprese in area di sicurezza nel settore industria da parte della Lombardia (da 25,9% a 30,0%) e del Piemonte (da 26,7% a 30,0%).
Grafico 4.3 - Distribuzione delle imprese secondo il Cerved Group Score, totale economia: marzo 2017 vs. marzo
2016
(% sul totale)
Fonte: Cerved
17,4%
39,7%
30,9%
12,0%
20,6%
38,5%
28,5%
12,4%
Sicurezza Solvibilità Vulnerabilità Rischio
Lombardia
mar-16 mar-17
16,2%
37,5%31,8%
14,4%18,2%
37,1%
29,9%
14,7%
Sicurezza Solvibilità Vulnerabilità Rischio
Emilia Romagna
mar-16 mar-17
18,7%
39,7%
29,5%
12,1%
21,3%
38,6%
27,3%
12,8%
Sicurezza Solvibilità Vulnerabilità Rischio
Veneto
mar-16 mar-17
17,8%
39,5%
31,5%
11,2%
20,2%
38,0%
30,0%
11,8%
Sicurezza Solvibilità Vulnerabilità Rischio
Piemonte
mar-16 mar-17
24
Grafico 4.4 - Distribuzione delle imprese secondo il Cerved Group Score a marzo 2017 per settore di attività
economica
(% sul totale)
Fonte: Cerved
30,0
%
32,3
%
26,8
%
10,9
%
23,1
%
33,4
%
29,9
%
13,6
%
27,2
%
34,4
%
26,9
%
11,5
%
30,0
%
32,4
%
26,7
%
10,9
%
Sicurezza Solvibilità Vulnerabilità Rischio
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
Industria
20,7
%
41,3
%
26,5
%
11,5
%
19,6
%
40,0
%
27,6
%
12,7
%
22,7
%
41,1
%
24,7
%
11,5
%
20,3
%
40,9
%
28,0
%
10,8
%
Sicurezza Solvibilità Vulnerabilità Rischio
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
Servizi
6,4%
32,9
%
41,0
%
19,7
%
3,7%
28,0
%
41,8
%
26,4
%
6,3%
33,6
% 39,3
%
20,8
%
7,1%
32,1
%
42,6
%
18,1
%
Sicurezza Solvibilità Vulnerabilità Rischio
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
Costruzioni
25
Glossario
Cerved Group Score: valutazione sintetica del merito creditizio delle imprese italiane basata su una vasta gamma
di informazioni societarie (bilanci, abitudini di pagamento, eventi negativi, ecc.) e del mercato di operatività,
ottenuta attraverso modelli statistici che consentono di stimare per ciascuna impresa una probabilità di insolvenza.
Sulla base della probabilità di insolvenza stimata, le imprese sono classificate in dieci classi di merito, raggruppate
in quattro aree di rischio: 1) sicurezza: aziende caratterizzate da un eccellente profilo economico-finanziario e da un
rischio di credito molto basso; 2) solvibilità: aziende capaci di far fronte agli impegni finanziari, che potrebbero
risentire di improvvisi e gravi mutamenti del mercato, con un rischio di credito contenuto; 3) vulnerabilità: i
fondamentali dell’azienda sono complessivamente positivi nonostante elementi di fragilità che la rendono
vulnerabile a improvvisi cambiamenti del mercato; il rischio, inferiore alla media, può essere significativo; 4) rischio:
l’azienda presenta gravi problemi che ne possono pregiudicare la capacità di far fronte agli impegni, anche a breve
termine; il rischio di credito è elevato, molto elevato o massimo. Il dettaglio settoriale differisce parzialmente dalla
classificazione ATECO. Nell’industria rientrano: largo consumo, sistema moda, sistema casa, altri beni di consumo,
mezzi di trasporto, chimica e farmaceutica, metalli, meccanica, hi tech, prodotti intermedi; nei servizi: informazione,
comunicazione e intrattenimento, distribuzione, logistica e trasporti, servizi non finanziari, servizi, finanziari e
assicurativi, immobiliari. La stessa classificazione è seguita per le procedure concorsuali e le liquidazioni volontarie
a livello settoriale.
Impieghi lordi: finanziamenti erogati dalle banche a soggetti non bancari calcolati al valore nominale, al lordo delle
poste rettificative, dei rimborsi e delle sofferenze. Nel perimetro totale economia rientrano il totale settori Ateco al
netto della sezione U. Nell’industria rientrano le attività manifatturiere, estrattive, energetiche e le utilities (sezioni
da B a E). I servizi corrispondono alle sezioni da G a T, mentre le costruzioni alla sezione F. Per il totale economia, nel
perimetro imprese rientrano le società non finanziarie e le famiglie produttrici. Per i dati settoriali, nel perimetro
imprese rientrano esclusivamente le società non finanziarie. Da giugno 2011 il dato comprende anche i finanziamenti
erogati da Cassa Depositi e Prestiti (dato non scorporabile). Le variazioni tendenziali risentono di questo aspetto fino
a giugno 2012 (le costruzioni in particolar modo), quando il perimetro rilevazioni torna a essere omogeneo. I dati
settoriali risentono inoltre del passaggio dalla classificazione RAE a quella ATECO (evidente in particolare sulle
costruzioni) di giugno 2010.
Sofferenze lorde: sofferenze al lordo delle svalutazioni e dei passaggi a perdita eventualmente effettuati. Dati
calcolati come differenza tra impieghi totali e impieghi vivi. Nel perimetro di attività economica rientrano il totale
settori Ateco al netto della sezione U. Nel perimetro imprese rientrano le società non finanziarie e le famiglie
produttrici. Da giugno 2011 il dato comprende anche i finanziamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti (dato non
scorporabile).
Sofferenze rettificate: concetto di vigilanza che estende la qualifica di credito in sofferenza a tutti i crediti di un
soggetto qualora questi abbia almeno una linea di credito in default, sulla base dei seguenti criteri: a) in sofferenza
dall'unico intermediario che ha erogato il credito; b) in sofferenza da un intermediario e tra gli sconfinamenti
dell'unico altro intermediario esposto; c) in sofferenza da un intermediario e l'importo della sofferenza sia almeno il
70% dell'esposizione dell'affidato nei confronti del sistema, ovvero vi siano sconfinamenti pari o superiori al 10% dei
finanziamenti per cassa; d) in sofferenza da almeno due intermediari per import pari o superiori al 10% del
complessivo fido per cassa utilizzato nei confronti del sistema. Per flusso di nuove sofferenze rettificate si intende
l’esposizione complessiva per cassa dei soggetti che, alla fine del trimestre di riferimento, presentano per la prima
volta una delle condizioni previste per essere qualificati in "sofferenza rettificata" a livello di sistema. Le posizioni
interessate da operazioni di fusione e di cessione tra intermediari, già classificate a sofferenza rettificata per il
sistema ad inizio trimestre, non concorrono alla determinazione del fenomeno a fine trimestre.
Tasso di ingresso in sofferenza: flussi di nuove sofferenze rettificate nel trimestre in % degli impieghi vivi di inizio
periodo. Il valore riportato corrisponde al tasso annualizzato, dato, per ogni periodo, dalla somma dei flussi di
sofferenze rettificate sui 4 trimestri precedenti in rapporto agli impieghi vivi del primo trimestre considerato (ad
esempio, il tasso di decadimento del 3° trimestre 2015 è dato dalla somma dei flussi di sofferenze rettificate dal 4°
trimestre 2014 al 3° trimestre 2015 in rapporto agli impieghi vivi al 3° trimestre 2015). Nel totale economia rientrano
il totale settori Ateco al netto della sezione U. Nell’industria rientrano le attività manifatturiere, estrattive,
energetiche e le utilities (sezioni da B a E). I servizi corrispondono alle sezioni da G a T, mentre le costruzioni alla
sezione F. Nel perimetro imprese rientrano le società non finanziarie e le famiglie produttrici. Dati riferiti alle
segnalazioni di banche, società finanziarie e società veicolo di cartolarizzazione.
Elenco rapporti pubblicati:
– “Osservatorio Territoriale Infrastrutture - Rapporto OTI Nordovest 2014” N° 01/2015
– “3° Rapporto sulla fiscalità locale nei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza” N° 02/2015
– “1° Osservatorio Città Metropolitana investire sul territorio. Mercato degli immobili di impresa, cantieri
infrastrutturali e dinamiche del sistema produttivo nei territori della Città Metropolitana di Milano” N° 03/2015
– “Il lavoro nelle imprese dell'Area Milanese (Milano, Monza e Brianza e Lodi)” N° 04/2015
– “Osservatorio Assolombarda - Agenzie Per il Lavoro II trim 2015” N° 05/2015
– “Osservatorio Assolombarda - Agenzie Per il Lavoro III trim 2015” N° 06/2015
– “Osservatorio Assolombarda - Agenzie Per il Lavoro IV trim 2015” N° 01/2016
– “Quanto costa la burocrazia? Osservatorio sulla Semplificazione 2015” N° 02/2016
– “Osservatorio Territoriale Infrastrutture - Rapporto OTI Nordovest” N° 03/2016
– “4° Rapporto sulla fiscalità locale nei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza” N° 04/2016
– “Il lavoro a Milano 2015 - X Edizione” N° 05/2016
– “Osservatorio Assolombarda - Agenzie Per il Lavoro I trim 2016” N° 06/2016
– “L’internazionalizzazione degli atenei di Milano e della Lombardia” N° 07/2016
– “Osservatorio Assolombarda - Agenzie Per il Lavoro II trim 2016” N° 08/2016
– “Osservatorio Assolombarda - Agenzie Per il Lavoro III trim 2016” N° 09/2016
– “Credito e rischio delle imprese” N° 10/2016
– “Osservatorio Assolombarda - Agenzie Per il Lavoro IV trim 2016” N° 01/2017
– “Credito e rischio delle imprese - Osservatorio III trimestre 2016” N° 02/2017
– “5° Rapporto sulla fiscalità locale nei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza” N° 03/2017
– “Osservatorio Territoriale Infrastrutture - Rapporto OTI Nordovest” N° 04/2017
– “Osservatorio Assolombarda - Agenzie Per il Lavoro I trim 2017” N° 05/2017
– “Il lavoro a Milano - Edizione 2017” N° 06/2017
– “Il Progetto Life Sciences” N° 07/2017
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