Rapporto Giugno 2018 - Sardegna Ricerche

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Cluster Settore Ittico OstrInnova - Valorizzazione della produzione sostenibile delle ostriche nel sistema produttivo della molluschicoltura in Sardegna. Det.DG n°566 del 27/04/2016 Rapporto Giugno 2018 Soggetto attuatore Fondazione IMC ONLUS - Centro Marino Internazionale

Transcript of Rapporto Giugno 2018 - Sardegna Ricerche

Cluster Settore Ittico

OstrInnova - Valorizzazione della produzione sostenibile delle ostriche nel sistema produttivo della

molluschicoltura in Sardegna.

Det.DG n°566 del 27/04/2016

Rapporto

Giugno 2018

Soggetto attuatore

Fondazione IMC ONLUS - Centro Marino Internazionale

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Tavola dei contenuti

LISTA DELLE ABBREVIAZIONI....................................................................................................... 3

Premessa ................................................................................................................................... 4

Attività progettuali ..................................................................................................................... 6

WP1 CLASSIFICAZIONE E MAPPATURA DEL SISTEMA LAGUNARE VOCATO ALLA PRODUZIONE

OSTRICOLA ................................................................................................................................................. 6

TASK 1.1 [MAPPATURA DEI SITI PER UNA VALUTAZIONE DELL’IDONEITA AMBIENTALE] ........................ 6

TASK 1.2 [INTEGRAZIONE DEI DATI MANCANTI PER LA VALUTAZIONE DELL’IDONEITA] .......................... 7

WP2 PIANIFICAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO OSTRICOLO ................................................................ 7

TASK 2.1 [INDIVIDUAZIONE CRITICITA E CONFLITTI D’USO NEI SITI PRODUTTIVI INDIVIDUATI NEL

CLUSTER] .................................................................................................................................................... 7

TASK 2.2 [VALUTAZIONE DELL’IDONEITÀ AMMINISTRATIVA DEI SITI (ANALISI CANTIERABILITÀ TEMPI E

ADEMPIMENTI)] ......................................................................................................................................... 8

WP3 VALUTAZIONE DEL POTENZIALE PRODUTTIVO IN CAMPO OSTRICOLO DEL SISTEMA LAGUNARE

REGIONALE ................................................................................................................................................ 8

TASK 3.1 [CARATTERIZZAZIONE DI SITI PILOTA PRODUTTIVI (PARAMETRI AMBIENTALI E DI

PRODUZIONE)] ........................................................................................................................................... 9

TASK 3.2 [VALUTAZIONE IMPATTI (APPLICAZIONE MODELLI DI CIRCOLAZIONE)] .................................. 13

TASK 3.3 [INDIVIDUAZIONE DEL MODELLO DI CRESCITA DELLE OSTRICHE APPLICABILE IN AMBIENTE

LAGUNARE E COSTIERO REGIONALE] ...................................................................................................... 24

Task 3.4 [VALUTAZIONE E MAPPATURA DEL POTENZIALE PRODUTTIVO IN SITI PILOTA]....................... 28

WP4 TRASFERIMENTO TECNOLOGICO .................................................................................................... 28

Task 4.1 [TRASFERIMENTO TECNOLOGICO ALLE IMPRESE PRODUTTIVE] .............................................. 28

Task 4.2 [SPERIMENTAZIONE DI TECNICHE DI ALLEVAMENTO IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE

AMBIENTALI DEI SITI ED ALLE DIFFERENTI FASI DI ACCRESCIMENTO] .................................................... 29

WP5 PROGETTAZIONE IMPIANTO E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO PER SCHIUDITOIO ..................... 38

TASK 5.1 [PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE IMPIANTO SPERIMENTALE PER LA PRODUZIONE DI

OSTRICHE] ................................................................................................................................................ 38

TASK 5.2 [TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E COMPETENZE PER LA PRODUZIONE SPERIMENTALE DI

OSTRICHE TRIPLOIDI] ............................................................................................................................... 38

WP6 SPESE GENERALI E COORDINAMENTO ............................................................................................ 39

TASK 6.1 [COORDINAMENTO E SPESE AMMINISTRATIVE] ...................................................................... 39

TASK 6.2 [DIFFUSIONE] ............................................................................................................................ 39

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LISTA DELLE ABBREVIAZIONI

IMC – International Marine Centre (OR)

UNICA – Università degli Studi di Cagliari (CA)

UNISS – Università degli Studi di Sassari (SS)

Eh – potenziale redox

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Premessa

Il progetto intende dare nuove opportunità di sviluppo alla attività di ostricultura realizzando una

sperimentazione all'interno del processo produttivo di allevamento delle ostriche nelle aree lagunari e costiere

in Sardegna. Finalità del progetto sono:

- l’individuazione di opportunità innovative di business a favore delle marinerie sarde,

- la sperimentazione di tecniche di produzione e sviluppo del seme,

- la sensibilizzazione delle imprese sul tema dell'innovazione attraverso il supporto per la creazione di un

percorso innovativo, la riconversione del prodotto seguendo i trend di mercato, la creazione di marketing

istituzionale.

In seguito all’avviso pubblico e alle attività di promozione e costruzione del cluster, al momento dell’avvio del

progetto hanno aderito al cluster le seguenti aziende:

Consorzio molluschicoltori Olbia Olbia

Cooperativa Lo Squalo Cagliari

Cooperativa Pescatori Tortolì Tortolì

Cooperativa La Sulcitana e Itticom Srl Sant'Antioco

Cooperativa La Peschiera Santa Teresa Gallura

Compagnia Ostricola Mediterranea San Teodoro

Società Cooperativa Ostricalasetta Calasetta

Società Consortile Compendio Ittico Villaputzu Villaputzu

Società Cooperativa Su Castiau Capoterra

In seguito alle attività di promozione e comunicazione del progetto effettuate dalla Fondazione IMC nel corso

delle proprie attività, hanno formalizzato l’adesione le seguenti aziende:

Cooperativa Vivarium Alghero

Società Cooperativa Consorzio Ittico Santa Gilla Cagliari

Nuovo Consorzio Cooperativa Pontis Cabras

Cooperativa Pescatori e Molluschicoltori S.C.R.L. Cabras

Società Cooperativa Pescatori Santa Giusta Santa Giusta

Società Cooperativa Sant’Andrea Marrubiu

Dati il carattere regionale del progetto e la complessità degli ambienti lagunari in cui operano la maggior parte

delle aziende coinvolte, è scaturita l’esigenza di mettere a sistema le competenze regionali. È stato ritenuto

necessario perciò costituire un organismo di indirizzo tecnico che coinvolgesse gli Enti di Ricerca e di

assistenza tecnica del territorio: Agenzia Laore - Servizio Sviluppo delle filiere animali, Agris Sardegna,

Università di Cagliari - Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente, Università di Sassari - Dipartimento

di Architettura, Design ed Urbanistica, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna.

Ciascuna istituzione ha sottoscritto un accordo di collaborazione con IMC, finalizzato alla realizzazione delle

parti ad essi assegnati nel Piano di Lavoro del progetto Ostrinnova.

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È stato quindi istituito, con riunione del 11/10/2016, il Comitato Tecnico composto da Dott.ssa Maura Baroli e

Dr. Paolo Mossone, IMC; Dr. Stefano Carboni, University of Stirling, Dott.ssa Iolanda Viale, Laore; Dr. Piero

Addis, Università di Cagliari; Prof. Nicola Sechi, Università di Sassari; Dott. Nicola Fois, Agris; Dr. Fulvio Salati,

Istituto Zooprofilattico Sperimentale; Sig. Alessandro Gorla, imprenditore Compagnia Ostricola Mediterranea,

S. Teodoro. Il Comitato tecnico ha la funzione di supporto e stimolo alla valutazione del raggiungimento degli

obiettivi del progetto, in relazione all’interazione fra i soggetti coinvolti e le ricadute del cluster sulle imprese e,

più in generale, sul sistema produttivo.

In seguito delle attività di scouting delle tecnologie avanzate che possono essere di interesse alle imprese

partecipanti è stata individuata come centro di eccellenza nel settore dell’acquacoltura l’Università di Stirling

in Scozia. Inoltre, è stato identificato il Plymouth Marine Laboratory, istituto di riconosciuta fama internazionale

per la modellazione degli ecosistemi marini, per lo sviluppo e l’implementazione un modello biodinamico di

valutaizone dell’accrescimento dei bivalvi in ambiente lagunare.

In data 12/12/2016 è stato formalmente attivato con Istituto di Acquacultura della Facoltà di Scienze Naturali

dell’Università di Stirling un accordo di collaborazione che prevede:

- il trasferimento tecnologico di protocolli per la riproduzione di ostriche triploidi in laboratorio;

- il trasferimento tecnologico e attività sperimentale congiunta per la verifica e l’adattamento all’ambiente

lagunare-costiero della Sardegna di tecnologie di allevamento;

- attività sperimentale congiunta per lo sviluppo di un modello predittivo di accrescimento applicabile alle

lagune sarde, con il supporto del Plymouth Marine Laboratory.

In base alla disponibilità delle aziende aderenti sono stati selezionati 3 siti produttivi pilota, lo Stagno di San

Teodoro, lo Stagno di Tortolì e la Laguna di Santa Gilla, per lo svolgimento di attività di sperimentazione e

monitoraggio.

Successivamente è stata richiesta ed ottenuta l’autorizzazione per effettuare attività sperimentali all’interno

della Laguna di S’Ena Arrubia

Le attività inizieranno a Luglio 2018, e faranno parte del WP 4. Trasferimento Tecnologico, Task 4.2.

Sperimentazione di tecniche di allevamento in relazione alle caratteristiche ambientali dei siti ed alle differenti

fasi di accrescimento.

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Attività progettuali

WP1 CLASSIFICAZIONE E MAPPATURA DEL SISTEMA LAGUNARE VOCATO ALLA PRODUZIONE

OSTRICOLA

Al fine di effettuare, con approccio di pianificazione coordinata dello spazio, una mappatura del sistema

lagunare e individuare i siti potenzialmente produttivi per l’acquacoltura dell’ostrica concava sono stati ricercati

dati pregressi dello stato ecologico, chimico e ambientale presso gli enti preposti al monitoraggio ambientale

delle acque di transizione e marino-costiere della Sardegna.

TASK 1.1 [MAPPATURA DEI SITI PER UNA VALUTAZIONE DELL’IDONEITA AMBIENTALE]

Le determinazioni analitiche per la rete di monitoraggio della qualità ambientale delle acque marino-costiere e

di transizione sulle matrici acqua, sedimenti e biota e dati sugli ecosistemi acquatici e sulle zone umide sono

state reperite presso l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna,

Servizio sostenibilità ambientale e sistemi informatici (SASI), Settore sistema informatico ambientale (SIA),

Sistema Informativo Regionale Ambientale, (SIRA), che gestisce la banca dati che accoglie le informazioni

ambientali organizzate secondo le direttive Siranet.

I dati reperiti derivano dai monitoraggi sulle acque di transizione e marino costiere in attuazione del D.Lgs

152/06 e vanno dall’anno 2003 all’anno 2015.

I dati riguardanti il sistema lagunare sardo derivano dal monitoraggio di 12 lagune su 27 e coprono solamente

3 lagune aderenti al cluster, nello specifico: Stagno di San Teodoro, Stagno di Sa Praia e Stagno di Tortolì.

I dati relativi alle “Classificazione delle zone di produzione e di stabulazione dei molluschi bivalvi vivi e delle

zone di produzione degli echinodermi, dei tunicati e dei gasteropodi marini vivi” richiesti dalle aziende di

acquacoltura, sono stati acquisiti attraverso il sito della Regione Sardegna:

http://www.regione.sardegna.it/j/v/23?s=1&v=9&c=240&c1=355&idscheda=287606

Inoltre per conoscere nello specifico lo stato ambientale dei siti aderenti al cluster, tra il mese di marzo e il

mese di maggio, si sono succeduti gli incontri in situ presso le aziende.

Precedentemente agli incontri, ad ogni azienda è stato sottoposto un questionario, tutte le informazioni rilevate

sono state riportate in schede identificative delle peculiarità di ogni singola laguna (Allegato aziende).

La “Cooperativa Vivarium”, con sede in Alghero, e la “Società Cooperativa Ostricalasetta”, con sede a

Calasetta, non avendo attualmente concluso l’iter per l’ottenimento delle concessioni per gli specchi acquei in

cui intendono effettuare l’attività di acquacoltura, non sono state oggetto di visita in situ.

A partire da dati ambientali pregressi dal 2003 al 2015, relativi ai parametri chimico-fisici, batteriologici e

biologici delle lagune sarde (Tab.1), l’IMC e l’Università di Stirling stanno compilando dei fogli elettronici da

utilizzare per la creazione di mappe tematiche e l’identificazione di siti idonei potenziali per l’allevamento di

ostrica in Sardegna.

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Tabella 1. Dati monitoraggio condotti in attuazione del D.LGS 152/06

Descrizione Categoria Parametri Descrizione Famiglia Parametri

Chimico-Fisico-Biologico Di Base Composti Organici Composti Inorganici Biologici Parametri Fisici

Sostanza Pericolosa Composti Organici Alifatici Composti Organici Aromatici Prodotti Fitosanitari E Biocidi

TASK 1.2 [INTEGRAZIONE DEI DATI MANCANTI PER LA VALUTAZIONE DELL’IDONEITA]

Tutti i partner sono stati coinvolti nel reperimento dei dati ambientali storici. In particolare UNICA ha fornito i

dati relativi ai monitoraggi svolti presso la Laguna di Santa Gilla e la documentazione fornita dalla Azienda

Sanitaria Locale (ASL) di competenza.

Un ulteriore incontro in data 19/12/2017 presso UNISS ha consentito di chiarificare i colli di bottiglia ed

implementare la metodologia della raccolta dati così come lo scambio di informazioni in possesso di UINSS.

La stessa università ha fornito un corposo meta-database di elementi bibliografici da consultare per il

reperimento di dati di interesse.

WP2 PIANIFICAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO OSTRICOLO

TASK 2.1 [INDIVIDUAZIONE CRITICITA E CONFLITTI D’USO NEI SITI PRODUTTIVI INDIVIDUATI NEL

CLUSTER]

Il Servizio Pesca e Acquacoltura dell’Assessorato all’Agricoltura è stato coinvolto in qualità di parte interessata

e autorità di regolamentazione competente per l’attribuzione della classificazione delle zone di produzione di

molluschi bivalvi.

Il progetto Ostrinnova è stato presentato durante la riunione del 11/10/2016, alla quale ha partecipato la

Dott.ssa Marina Campolmi, funzionario tecnico biologo, ed è stato discusso il ruolo del Servizio Pesca in

relazione alle problematiche emerse dal contatto con i produttori, circa il carico amministrativo necessario per

l’acquisizione delle necessarie autorizzazioni per l’istituzione di nuovi impianti o l’ampliamento delle superfici

degli impianti esistenti.

Inoltre, data la centralità del ruolo del Servizio Pesca per lo sviluppo quantitativo e qualitativo dell’ostricoltura

in Sardegna e la necessità di un approccio integrato alla gestione dei dati e alla conduzione delle attività

sperimentali del progetto si era auspicata la formalizzazione di un accordo tra IMC, in qualità di soggetto

attuatore del progetto, e il Servizio Pesca e Acquacoltura della Regione Sardegna.

Il Servizio pesca e acquacoltura è stato ricontattato e invitato a partecipare in occasione degli incontri

organizzati il 24 e il 25 Maggio 2017 presso la sede dell’IMC a Torregrande e di Laore ad Olbia. Tali incontri

hanno visto coinvolta l’Università di Stirling, partner di progetto.

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Tra le criticità ostative segnalate dai produttori la più rilevante è rappresentata dall’iter burocratico di

concessione delle autorizzazioni amministrative alle aziende che praticano l’attività di acquacoltura. Tali

criticità sono state il tema di discussione durante l’incontro tra il direttore del Servizio pesca e acquacoltura,

l’IMC, soggetto attuatore del progetto e Sardegna Ricerche, soggetto finanziatore del progetto, che si è tenuto

il 7 luglio 2017 presso la sede del Servizio Pesca a Cagliari

Al fine di coinvolgere tutti i soggetti coinvolti con diversi ruoli nella regolamentazione controllo e gestione degli

ecosistemi lagunari, si è proceduto ad implementare i contatti con i funzionari della ASSL Oristano e della

ASSL Olbia, in quanto primariamente coinvolti nell’attuazione del piano regionale di controllo ufficiale sulla

produzione e commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi e nell’applicazione del Regolamento (CE)

854/2004 e del Regolamento (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi.

TASK 2.2 [VALUTAZIONE DELL’IDONEITÀ AMMINISTRATIVA DEI SITI (ANALISI CANTIERABILITÀ TEMPI

E ADEMPIMENTI)]

Nell’ambito della valutazione dell’idoneità amministrativa dei siti, e la semplificazione delle procedure

amministrative, per pervenire ad un quadro della reale cantierabilità delle future proposte di insediamento

produttivo, è in atto la valutazione dello stato amministrativo dei vari siti e delle reali potenzialità insediative

legate ai regimi autorizzativi e concessori dei diversi enti competenti.

IMC sta attivamente creando mappe dove sono identificati i diversi constrains amministrativi (concessioni,

vincoli ambientali etc…).

WP3 VALUTAZIONE DEL POTENZIALE PRODUTTIVO IN CAMPO OSTRICOLO DEL SISTEMA LAGUNARE

REGIONALE

Con il fine di individuare degli indicatori ambientali più utili per migliorare la selezione dei siti idonei per

l’allevamento di ostriche sono stati applicati i protocolli di monitoraggio in un sito pilota.

Nel sito pilota Stagno di San Teodoro sulla base alla disponibilità dell’azienda Compagnia Ostricola

Mediterranea che ha messo a disposizione le strutture il prodotto e l’assistenza sul campo per installazione

della strumentazione per il monitoraggio in continuo, nel mese di maggio 2016 è iniziata l’attività di

caratterizzazione dello stato dell’ambiente e dello stato trofico e della produzione di ostriche portata avanti dal

personale della Fondazione IMC e dell’Università di Stirling.

L’attività di monitoraggio, effettuata dall’Università di Cagliari, nella laguna di Santa Gilla è iniziata nel mese di

giugno. Il 21-06-2017 il sito pilota è stato identificato al Punto 4 indicato nella Determinazione N. 4201/Det/82

DEL 07.03.2011 e del relativo allegato in concessione alla Società Cooperativa lo Squalo per la produzione di

mitili e ostrica concava triploide mediante sistema di lanterne multipiano sospese ai long-lines dei mitili.

Per quanto riguarda invece il sito pilota di Tortolì, per uno slittamento sul cronoprogramma Il monitoraggio

effettuato dal personale dell’Agenzia Regionale Agris è partito del mese di gennaio 2018.

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TASK 3.1 [CARATTERIZZAZIONE DI SITI PILOTA PRODUTTIVI (PARAMETRI AMBIENTALI E DI

PRODUZIONE)]

Sito pilota Stagno di San Teodoro

Nel sito pilota Stagno di San Teodoro sono state indagate le variabili ambientali e trofiche della laguna durante

due annualità, da maggio 2016 a giugno 2018, e sono stati raccolti dati e informazioni relative alla produzione

di ostriche, in modo da poter effettuare una caratterizzazione dello stato ambientale e trofico della stessa

laguna.

Lo stagno si San Teodoro è lungo circa 3,5 Km e ha un’estensione di circa 218 ha. Nella porzione orientale è

delimitato da uno stretto cordone dunale, la spiaggia della Cinta. Lo stagno, classificato come zona umida di

importanza internazionale (ZPS ITB023019, SIC ITB0010011), è diviso in due bacini: il bacino meridionale,

più grande, in cui sfocia il più importante immissario di acqua dolce, il Rio San Teodoro; il bacino settentrionale,

più piccolo, che collega lo stagno col mare.

All’interno dello stagno operano diverse cooperative di pescatori che producono orate, mugilidi, anguille,

spigole, sogliole, saraghi, vongole. Nel bacino settentrionale opera l’azienda Compagnia Ostricola

Mediterranea che si occupa esclusivamente di allevamento di ostriche C. gigas.

La laguna si presta bene per l’attività di ostricoltura in quanto il basso fondale rende agevoli le operazioni di

pulizia e manutenzione delle ceste di allevamento. La vicina foce a mare della laguna favorisce i ricambi idrici

e limita importanti variazioni dei valori di temperatura e salinità. Tuttavia, eventi piovosi eccezionali che si

verificano durante i periodi invernali possono causare importanti abbassamenti della salinità dell’acqua (fino a

0ppt), con conseguente moria degli animali.

L’attuale produzione di ostriche in questa laguna viene praticata esclusivamente nel bacino settentrionale ed

è limitata dall’immissione di reflui da parte del depuratore ubicato nel centro abitato di San Teodoro, che

impone il divieto di prelievo di animali per la vendita durante alcuni periodi.

Materiali e metodi:

I dati di temperatura, salinità e ossigeno disciolto nell’acqua sono stati raccolti ad una profondità pari a 15 cm

rispetto alla superfice, con l’utilizzo di sonda multi parametrica HACH HQ40d. Durante la prima annualità

(maggio 2016 – maggio 2017), la raccolta di tali dati è stata fatta in 3 siti distinti della laguna, uno in prossimità

della foce a mare (SP1), uno in una zona centrale del bacino (SP2) e uno nella zona interna maggiormente

confinata (SP3) (Fig. 1). Durante la seconda annualità il campionamento è stato effettuato solamente nel sito

SP2.

I parametri sono stati presi in continuo con l’utilizzo di data loggers HOBO (UTBI-001 per la temperatura, U24-

002-C per la salinità e U26-001 per l’ossigeno disciolto). Il valore di temperatura è stato registrato ogni 30

minuti, mentre i valori di salinità e ossigeno disciolto ogni 3 ore. I data loggers sono stati posizionati in delle

unità galleggianti in modo da prendere le misure sempre alla stessa profondità, 15 cm dalla superfice

dell’acqua, corrispondente alla profondità alla quale vengono allevate le ostriche.

10

Figura 1. Punti di campionamento (SP) scelti nello stagno di San Teodoro per il monitoraggio delle

variabili ambientali e trofiche, e per la raccolta di dati di crescita delle ostriche.

Mensilmente sono stati raccolti dagli stessi punti dei campioni di sedimento e acqua, per la misurazione della

clorofilla a. I campioni d’acqua sono stati presi a 15 cm circa dalla superfice in triplicato, utilizzando un

contenitore in plastica da 5 L per ogni replica, etichettati, lavati e poi avvinati con la stessa acqua della laguna.

Campioni di acqua sono stati prelevati e spediti all’Università di Sassari per la caratterizzazione del

fiitoplancton (i risultati vengono presentati in allegato Relazione UNISS).

I campioni venivano successivamente filtrati (dopo circa 1 ora dal prelievo) utilizzando filtri in fibra di vetro

(Munktell GF/F, 47mm di diametro). I filtri sono stati conservati in provette di vetro contenenti 10ml di acetone

al 90% neutralizzato. Le provette sono state avvolte in carta d’alluminio per evitare la luce del sole e conservati

in contenitori refrigerati fino all’arrivo in laboratorio, ove sono stati conservati in frigorifero a 4°C.

I campioni di sedimento per l’estrazione della clorofilla sono stati presi in triplicato utilizzando delle carote da

54 mm di diametro. Il primo cm della carota è stato conservato in bustine di plastica precedentemente

etichettate e conservato al buio in contenitori refrigerati.

Ogni campione veniva omogeneizzato con cura, e da ognuno di esso venivano prelevati due sub campioni da

un grammo circa. Un grammo veniva conservato all’interno di provette in vetro contenenti 5 ml di acetone e

poi avvolto in carta alluminio, mentre l’altro grammo è stato conservato in contenitori d’alluminio. I campioni

sono stati trasportati fino al laboratorio all’interno di contenitori refrigerati e successivamente conservati in

frigorifero a 4°C.

11

I campioni delle provette sono stati analizzati entro 24h con uno spettrofotometro alla lunghezza d’onda di 663

e 750 nm. I campioni delle vaschette sono stati messi in stufa a 60°C per 24h per calcolare la quantità d’acqua

contenuta nel campione.

Tre campioni d’acqua per ciascun sito (1 L) sono stati raccolti a 15 cm dalla superficie dell’acqua, conservati

in contenitori refrigerati, trasportati in laboratorio e conservati a 4°C fino all’analisi del Total Particulate Matter

(TPM), Particulate Inorganic Matter (PIM) e Particulate Organic Matter (POM).

In laboratorio, i campioni d’acqua sono stati filtrati con filtri in fibra di vetro (Munktell GF/F, 47 mm di diametro).

Per ogni campione è stato segnato il volume d’acqua filtrato e i filtri sciacquati con 10 ml di formiato d’ammonio

e, successivamente, con acqua deionizzata per eliminare eventuale presenza di sale. I filtro sono stati poi

messi in stufa a 60°C per 48h, lasciati in essiccatore per 30 minuti e poi pesati con bilancia analitica. Dopo

aver annotato il peso per il calcolo del TPM, il filtro è stato messo in muffola a 450°C per 4h e in essiccatore

per 30 minuti, dopodiché e stato pesato con bilancia analitica per il calcolo del PIM e poi del POM.

Campioni d’acqua per l’analisi del Particulate Organic Carbon (POC) sono stati raccolti a 15 cm sotto la

superficie in triplicato con contenitori di plastica da 1L precedentemente etichettati lavati e avvinati. Dopo il

prelievo i campioni sono stati conservati in un contenitore refrigerato fino all’arrivo in laboratorio dove sono

stati conservati a 4°C fino al momento della filtrazione.

Durante la prima annualità di monitoraggio sono stati raccolti anche dati relativi alla crescita delle ostriche nei

tre siti SP1, SP2 e SP3.

Per ciascun sito è stato seguito un intero ciclo di allevamento delle ostriche in 3 attrezzi tradizionali, dalla

semina fino al raggiungimento della taglia commerciale, per un totale di 9 attrezzi. Con cadenza quindicinale

durante il periodo di maggior crescita (giugno-settembre) e mensile durante il resto dell’anno, sono state

pesate 70 ostriche per attrezzo e misurate (lunghezza, larghezza e altezza) 30 ostriche per attrezzo. Da ogni

attrezzo, inoltre, è stato prelevato un campione di 10 ostriche, conservate in bustine trasparenti etichettate e

trasportate in laboratorio all’interno di contenitori refrigerati. In laboratorio le ostriche sono state misurate e

pesate, sia peso umido delle valve che dell’animale. Successivamente, gli animali sono stati messi in stufa a

80°C per 72h e ripesati (peso secco dell’animale) per il calcolo del Condition Index.

A partire da luglio 2017 e fino a giugno 2018 sono stati raccolti anche i dati meteorologici, vento (direzione ed

intensità), temperatura e piovosità, grazie all’installazione di una stazione meteo.

Risultati:

I valori di clorofilla a presente nell’acqua e nei sedimenti sono stati analizzati ed elaborati solo parzialmente

(risultati preliminari sono riportati in Fig. 2), cosi come i valori di temperatura, salinità, ossigeno disciolto, TPM,

PIM e POM. I campioni per il POC sono attualmente in fase di analisi presso i laboratori dell’Università di

Stirling.

12

2 4 6 8 10 12 14

01

23

45

giorno

µg

/L

clorofilla - acqua-

2 4 6 8 10 12 14

02

46

8

giorno

µg

/DW

g

clorofilla -sedimenti (peso secco)

2 4 6 8 10 12 14

15

20

25

30

giorno

°C

Temperatura

2 4 6 8 10 12 14

36

37

38

39

40

41

giorno

‰Salinita'

2 4 6 8 10 12 14

67

89

10

giorno

mg

/L

ossigeno disciolto

13

Figura 2: risultati preliminari di clorofilla a nell’acqua e nei sedimenti, TPM, PIM, POM, temperatura, ossigeno e

salinità nella laguna di San Teodoro.

Discussione:

Tutti i valori delle variabili ambientali e trofiche serviranno per fare una caratterizzazione ambientale dello

stagno di San Teodoro. I dati ambientali e trofici, inoltre, verranno utilizzati per la validazione di un modello

biodinamico, ShellSIM. Tale modello è basato su principi comuni di bilancio energetico, tramite equazioni

differenziali che definiscono le risposte fisiologiche funzionali per la previsione della crescita individuale, la

riproduzione e la condizione di alcune specie di molluschi bivalvi filtratori.

A partire dai dati ambientali e trofici raccolti nello stagno di San Teodoro verranno fatte delle previsioni di

crescita delle ostriche utilizzando il modello ShellSIM, Task 3.3, Individuazione del modello di crescita delle

ostriche applicabile in ambiente lagunare e costiero regionale. Non essendo mai stato testato nel bacino del

Mar Mediterraneo, tuttavia, il modello deve essere settato alle condizioni ambientali dell’area geografica di

riferimento, in questo caso le lagune della Sardegna, e la sua previsione deve essere verificata e validata

confrontandola con i reali dati di accrescimento delle ostriche raccolti durante queste due annualità.

Sito pilota laguna di Santa Gilla

Le attività e i dati relativi al sito pilota laguna di Santa Gilla vengono presentati in allegato (Allegato Rapporto

UniCa).

TASK 3.2 [VALUTAZIONE IMPATTI (APPLICAZIONE MODELLI DI CIRCOLAZIONE)]

In questa task è stata fatta una valutazione di un possibile effetto esercitato dall’attività di ostricoltura

nell’ecosistema lagunare e individuare eventuali modificazioni ambientali dovute alla pressione esercitata da

tale attività.

2 4 6 8 10 12 14

05

10

15

20

giorno

mg

/L

POM

TPM

PIM

14

Con questo scopo è stato fatto un confronto tra le variabili ambientali e trofiche della colonna d’acqua, la

granulometria e il contenuto di materia organica nei sedimenti e la composizione della comunità

macrozoobentonica tra la zona interessata dagli attrezzi di allevamento delle ostriche e la zona non interessata

dagli stessi attrezzi.

Circolazione idrica

Materiali e metodi:

Tra i mesi di settembre ed ottobre 2017, l’IMC ha condotto 3 pre-survey volti a caratterizzare lo stato

correntometrico nello stagno di San Teodoro, con lo scopo di comprendere la direzione e la velocità di

spostamento delle masse d’acqua all’interno della laguna.

Durante i giorni 6 e 20 settembre 2017, rispettivamente marea sizigiale e di quadratura, sono state rilasciate

3 boe lagrangiane contemporaneamente in punti diversi all’interno della laguna. Le boe sono state seguite

manualmente da altrettanti operatori durante i picchi di alta a bassa marea.

Risultati:

La metodologia ha permesso di avere una stima delle velocità e direzioni delle correnti nella zona produttiva

della laguna. Dai dati ottenuti risulta che il punto del bacino settentrionale della laguna maggiormente

influenzato dalle correnti è tutta la zona sud che costeggia la sponda della laguna, interessata dalla presenza

di un canale artificiale costruito proprio con lo scopo di favorire gli scambio idrico mare-laguna e lo spostamento

dalle masse d’acqua dalla laguna verso il mare e viceversa.

Contrariamente, l’area produttiva più interna e confinata rispetto al mare (zona nord-occidentale) è risultata

essere quella meno influenzata dalle correnti in entrata e in uscita (Fig. 3, 4, 5 e 6).

15

Figura 3. Movimento delle boe lagrangiane e valori di velocità media durante l'alta marea con luna piena. In

rosso la velocità media più elevata.

16

Figura 4. Movimento e valori di velocità media delle boe lagrangiane durante la bassa marea con luna piena.

In rosso la velocità media più elevata.

17

Figura 5. Movimento e valori di velocità delle boe lagrangiane durante l'alta marea con luna nuova. In rosso

la velocità media più elevata.

18

Figura 6. Movimento e valori di velocità delle boe lagrangiane durante la bassa marea con luna nuova. In

rosso la velocità media più elevata.

Potenziale redox

Materiali e metodi:

Le informazioni relative agli spostamenti delle masse d’acqua sono state utili per fare una di indagine

esplorativa del potenziale redox (Eh). Il valore di Eh si relaziona a vari processi fisico-chimici e biologici della

laguna, che possono fornire informazioni importanti sulla condizione di anossia (carico organico) nella parte

più superficiale dei sedimenti, generato sia da processi naturali che non. Il livello di anossia è direttamente

proporzionale all’elettronegatività dei valori registrati.

Il pre-survey per Eh è stato condotto il 18 ottobre 2017, a partire dalla zona centrale della laguna in direzione

radiale rispetto alle principali direzioni: N-NE-E-SE-S-SW-W-NW (Fig. 7).

19

Figura 7. Localizzazione dei punti campionati nell'indagine esplorativa per i valori di ossidoriduzione

Risultati:

I valori più elettropositivi ottenuti dal pre-survey Eh sono stati registrati in direzione Sud, coerentemente con

la corrente prioritaria emersa dall’analisi correntometrica effettuata precedentemente, cioè verso il canale

artificiale (Fig. 8).

20

Figura 8. Rappresentazione grafica dei valori di ossidoriduzione (Eh) durante l'indagine esplorativa.

Impatto dell’allevamento di ostriche sull’ecosistema lagunare

Le indagini preliminari relative a correnti e Eh in prossimità delle zone di produzione di ostrica nello stagno di

San Teodoro sono servite per individuare i punti di campionamento in cui fare una valutazione dell’eventuale

impatto dell’impianto di ostricoltura sull’ecosistema lagunare.

Materiali e metodi:

Lo studio è stato fatto durante due differenti periodi nel corso del 2018, a marzo e a giugno. Sono state scelte

due aree principali all’interno del bacino settentrionale della laguna, una in prossimità della foce a mare e una

nella zona più interna. Per ciascuna area sono stati individuati due punti di campionamento, uno tra gli attrezzi

di allevamento delle ostriche e uno lontano dagli attrezzi (Fig. 9).

All’interno di ciascun punto sono stati misurati i principali parametri chimico-fisici della colonna d’acqua,

temperatura, salinità e ossigeno disciolto, e sono stati prelevati dei campioni d’acqua, 3 repliche per punto,

per l’analisi della clorofilla a, TPM e POM.

Sono stati anche prelevati dei campioni di sedimento da ogni punto (3 repliche) per l’analisi del carbonio

organico, azoto inorganico, clorofilla a nei sedimenti, granulometria e comunità macrozoobentonica.

21

Figura 9. Punti di campionamento per la valutazione di un eventuale impatto dell’allevamento delle

ostriche sull’ecosistema bentonico della laguna.

In ogni punto sono state posizione anche delle sediment traps, 3 per punto, che sono state lasciate in laguna

per una settimana intera (Fig. 10).

Dopo una settimana esse sono state ripescate e il contenuto è stato filtrato e analizzato per il calcolo del tasso

di sedimentazione del materiale particolato, la valutazione del quantitativo di materia organica e inorganica, il

TPM, PIM e POM.

22

Figura 10. Sediment traps da utilizzare per il calcolo del tasso

di sedimentazione di materiale particolato.

Risultati:

Dai risultati ottenuti durante il campionamento di marzo è risultato che il tasso di sedimentazione nelle due

aree della laguna è risultato essere molto diverso. Il tasso di sedimentazione totale, il tasso di sedimentazione

del materiale particolato inorganico e il tasso di sedimentazione del materiale particolato organico è risultato

essere maggiore nella zona in prossimità della foce a mare e inferiore nella parte più interna della laguna (Fig.

11, 12 e 13).

Tutti i campioni di acqua e di sedimento sono stati conservati in laboratorio in attesa di essere processati.

23

Figura 11. Tasso di sedimentazione di materiale particolato totale.

Figura 12. Tasso di sedimentazione di materiale particolato inorganico.

24

Figura 13. Tasso di sedimentazione del materiale organico.

TASK 3.3 [INDIVIDUAZIONE DEL MODELLO DI CRESCITA DELLE OSTRICHE APPLICABILE IN AMBIENTE

LAGUNARE E COSTIERO REGIONALE]

Il personale IMC è stato addestrato all’utilizzo del modello ShellSIM da parte del Plymouth Marine Laboratory,

un modello matematico basato su principi bioenergetici che tiene in considerazione le interazioni animali-

ambiente: Energia acquisita (cibo ingerito) – Energia utilizzata (feci, ammonio, calore). Tale modello è basato

su principi comuni di bilancio energetico, tramite equazioni differenziali che definiscono le risposte fisiologiche

funzionali per la previsione della crescita individuale, la riproduzione e la condizione, e la dinamica di

popolazione, calcolata come transizioni tra le classi di peso.

Materiali e metodi:

Il modello è stato testato con i dati ambientali prelevati durante il primo e il secondo anno di monitoraggio nello

stagno di San Teodoro. I dati raccolti durante il campionamento per la validazione del modello di crescita sono:

temperatura, salinità, ossigeno, clorofilla a, solidi sospesi totali (TPM), materia organica particolata (POM),

carbonio organico particolato (POC). Oltre alla raccolta di questi dati, è stato monitorato l’accrescimento delle

ostriche allevate nella laguna in modo da avere dati di crescita da confrontare con la previsione fatta utilizzando

il modello ShellSIM. Vedi task 3.1 e 4.1.

I punti di campionamento per la validazione del modello ShellSIM sono gli stessi descritti precedentemente

per la Task 3.1 (Fig. 1).

25

Risultati:

La comparazione degli output di ShellSIM con i dati raccolti nel primo anno di campionamento mostrano una

forte correlazione tra la crescita prevista e la crescita reale misurata nel punto di campionamento SP2 (Fig. 14

e 15).

Figura 14. Crescita in lunghezza predetta da ShellSIM e lunghezza misurata durante il periodo di

allevamento dell’ostrica concava, nel punto di campionamento SP2.

Figura 15. Crescita in peso predetta da ShellSIM e peso misurato durante il periodo di

allevamento dell’ostrica concava, nel punto di campionamento SP2.

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2

4

6

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10

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01

6-0

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01

6-0

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01

6-0

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12

01

6-0

9-0

82

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6-0

9-1

52

01

6-0

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22

01

6-0

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01

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32

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1-0

32

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6-1

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72

01

6-1

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01

6-1

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1

Len

gth

(cm

)

Predicted and measured length SP2

Measured Predicted

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201

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4

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6-0

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6-0

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1

201

6-0

9-0

8

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9-1

5

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2

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6-0

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6

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6-1

0-1

3

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0

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6-1

0-2

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201

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3

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7

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1-2

4

201

6-1

2-0

1

Wei

gh

t (g

)

Predicted and measured weight SP2

Measured Predicted

26

La crescita è stata sovrastimata dal modello negli altri due punti, SP1 (Fig. 16 e 17) e SP3 (Fig. 18 e 19),

probabilmente a causa di un protocollo di allevamento utilizzato non ottimale, ad esempio la biomassa di

partenza all’interno dell’attrezzo di allevamento troppo elevata.

Le previsioni di crescita del modello nelle diverse parti di allevamento della laguna, tuttavia, corrispondono alle

osservazioni comunicate dal personale della Compagnia Ostricola Mediterranea che lavora all’interno dello

stagno di San Teodoro, secondo cui la crescita degli animali è minore nel punto SP1 e maggiore nel punto

SP3.

Figura 16. Crescita in lunghezza predetta da ShellSIM e peso misurato durante il periodo di

allevamento dell’ostrica concava, nel punto di campionamento SP1.

0

1

2

3

4

5

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7

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201

6-0

8-0

4

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6-0

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8-1

8

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5

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1

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9-0

8

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6-0

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5

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2

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6-0

9-2

9

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6-1

0-0

6

201

6-1

0-1

3

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6-1

0-2

0

201

6-1

0-2

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6-1

1-0

3

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6-1

1-1

0

201

6-1

1-1

7

201

6-1

1-2

4

201

6-1

2-0

1

Len

gth

(cm

)

Predicted and measured lenght SP1

measured SE predicted

27

Figura 17. Crescita in peso predetta da ShellSIM e peso misurato durante il periodo di

allevamento dell’ostrica concava, nel punto di campionamento SP1.

Figura 18. Crescita in lunghezza predetta da ShellSIM e peso misurato durante il periodo di

allevamento dell’ostrica concava, nel punto di campionamento SP3.

05

1015202530

201

6-0

8-0

4

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8-1

1

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8-1

8

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5

201

6-0

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1

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6-0

9-0

8

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5

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9-2

2

201

6-0

9-2

9

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6-1

0-0

6

201

6-1

0-1

3

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0-2

0

201

6-1

0-2

7

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1-0

3

201

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1-1

0

201

6-1

1-1

7

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6-1

1-2

4

201

6-1

2-0

1

Wei

gh

t (g

)

Predicted and measured weight SP1

measured predicted

0123456789

10

201

6-0

8-0

4

201

6-0

8-1

1

201

6-0

8-1

8

201

6-0

8-2

5

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6-0

9-0

1

201

6-0

9-0

8

201

6-0

9-1

5

201

6-0

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2

201

6-0

9-2

9

201

6-1

0-0

6

201

6-1

0-1

3

201

6-1

0-2

0

201

6-1

0-2

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6-1

1-0

3

201

6-1

1-1

0

201

6-1

1-1

7

201

6-1

1-2

4

201

6-1

2-0

1

Len

gth

(cm

)

Predicted and measured length SP3

measured predicted

28

Figura 19. Crescita in peso predetta da ShellSIM e peso misurato durante il periodo di

allevamento dell’ostrica concava, nel punto di campionamento SP3.

Task 3.4 [VALUTAZIONE E MAPPATURA DEL POTENZIALE PRODUTTIVO IN SITI PILOTA]

I dati pregressi raccolti dal SIRA nel WP1 (potenziale produttivo) e WP2 (conflitti di uso), insieme ai risultati

ottenuti dalla validazione del modello ShellSIM nel WP3, serviranno per individuare durante i prossimi mesi

dei siti potenziali per lo sviluppo dell’ostricoltura in Sardegna.

WP4 TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

Task 4.1 [TRASFERIMENTO TECNOLOGICO ALLE IMPRESE PRODUTTIVE]

Durante il mese di Maggio 2017 sono iniziate le attività di sensibilizzazione e trasferimento tecnologico

mediante incontri con le aziende aderenti al cluster. Le imprese produttive hanno usufruito di attività seminariali

di trasferimento tecnologico sulle differenti metodologie di allevamento e sulle differenti fasi produttive della

filiera ostricola sia attraverso incontri collettivi che presso alcuni siti produttivi.

Sono stati organizzati due incontri collettivi, il primo il 24/05/2017 presso la sede dell’IMC a Torregrande-

Oristano, mentre il secondo il 25/05/2017 presso la sede di Laore a Olbia.

Le tematiche dei due incontri sono state incentrate principalmente sulla produzione delle ostriche e la

descrizione tecnico/economica della filiera in altri contesti produttivi. Sono state analizzate le esigenze comuni

delle aziende aderenti al cluster, scaturite dalle informazioni raccolte con i questionari e le visite ai siti

produttivi.

01020304050607080

201

6-0

8-0

4

201

6-0

8-1

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6-0

8-1

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5

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6-0

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1

201

6-0

9-0

8

201

6-0

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5

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6-0

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2

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6-0

9-2

9

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0-0

6

201

6-1

0-1

3

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6-1

0-2

0

201

6-1

0-2

7

201

6-1

1-0

3

201

6-1

1-1

0

201

6-1

1-1

7

201

6-1

1-2

4

201

6-1

2-0

1

Wei

gh

t (g

)

Predicted and measured weight SP3

measured predicted

29

Durante tali incontri le aziende hanno avuto la possibilità di acquisire informazioni importanti relative

all’ostricoltura direttamente dagli esperti del settore dell’Università di Stirling, Prof. Trevor Tefler e Dr. Stefano

Carboni, e di chiedere direttamente a loro le proprie curiosità e dubbi relativi a questa attività.

Task 4.2 [SPERIMENTAZIONE DI TECNICHE DI ALLEVAMENTO IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE

AMBIENTALI DEI SITI ED ALLE DIFFERENTI FASI DI ACCRESCIMENTO]

In questa task sono state testate e valutate le performance di crescita delle ostriche durante tutto il ciclo

produttivo, utilizzando gli attrezzi di allevamento tradizionalmente usati nel sito pilota stagno di San Teodoro.

La crescita è stata inoltre confrontata con la crescita di animali allevati utilizzando attrezzi di allevamento

diversi rispetto agli attrezzi tradizionali, con lo scopo di stabilire un rapporto funzionale tra le caratteristiche

ambientali e le metodologiche e attrezzi di allevamento funzionali alle diverse fasi di accrescimento.

Materiali e metodi:

A partire dal mese di Maggio 2017 e fino a Dicembre 2018, è stata valutata la crescita delle ostriche seguendo

i sistemi e protocolli di allevamento attualmente in uso nel sito pilota. Tutte le operazioni sono state

continuamente supportate dagli operatori della Compagnia Ostricola Mediterranea (San Teodoro).

Le ostriche sono state fatte crescere in due diversi sistemi di allevamento (Ortac e poches) in modo da testare

l’efficienza di un nuovo attrezzo sulle performance di crescita e sopravvivenza degli animali.

Le Ortac sono degli attrezzi di allevamento innovati disegnati in maniera tale da favorire l’apporto e la

distribuzione uniforme dell’alimento (fitoplancton) all’interno dell’attrezzo. La loro forma particolare sfrutta il

movimento delle masse d’acqua (correnti, maree e onde) per tenere in continuo movimento gli animali

all’interno dell’attrezzo.

Le Ortac sono state ampiamente e positivamente testate nel Nord Europa, ma non sono mai state testate nel

bacino del Mar Mediterraneo. Durante questo esperimento abbiamo voluto testarle con le poches commerciali

tradizionalmente utilizzate dagli allevatori.

Per poter funzionare al meglio le Ortac è stata creata una struttura in PVC e galleggianti che consentisse il

sollevamento e discesa delle Ortac a seconda delle maree (Fig. 20 e 21). In laguna le strutture sono state

posizionate come in Figura 22.

Per l’esperimento sono stati installati un totale di 12 attrezzi, 6 Ortac e 6 poches. Durante il periodo di maggior

crescita degli animali (maggio-settembre), il campionamento è stato effettuato con cadenza quindicinale,

mentre durante il resto dell’anno con cadenza mensile.

30

Figura 20. Struttura di mantenimento per le Ortac basculanti. I pali verticali

sostengono un asse orizzontale libero di muoversi a seconda dell'altezza delle

maree. Le Ortac hanno possibilità di basculare sull'asse orizzontale con l'aiuto delle

correnti.

Figura 21. Ortac esposte all'aria.

31

Figura 22. Posizionamento degli attrezzi nella laguna di San Teodoro. In basso

a sinistra, poches esposte all'aria; in alto a destra, Ortac e poches immerse.

Il piano di campionamento ha previsto la misurazione in campo di 30 ostriche marcate con resina epossidica

per attrezzo per seguirne l’accrescimento individuale dalla semina fino a taglia commerciale (peso totale,

lunghezza, larghezza e spessore). Altrettante ostriche sono state prelevate per l’ulteriore valutazione di peso

secco ed umido di polpa e valve per la stima del fattore di condizione (C.I.).

In ogni attrezzo sono stati seminati un totale di 200 individui, ma il numero degli animali è stato dimezzato in

due momenti differenti durante l’accrescimento per evitare che l’alta densità influenzasse negativamente le

performance di crescita.

Durante l’intero esperimento sono stati anche raccolti i dati ambientali e trofici necessari per l’applicazione del

modello bioenergetico ShellSIM.

Risultati:

I risultati preliminari hanno mostrato una più ampia variabilità nella distribuzione delle classi di lunghezza per

le Ortac rispetto alle poches al termine dell’esperimento di ingrasso (Fig. 23, Tab. 2). Le poches hanno fatto

registrare una maggiore percentuale di animali di taglia commerciale rispetto alle Ortac (Fig. 24).

32

Figura 23. Distribuzione delle classi di taglia degli animali seguiti individualmente al

termine dell’esperimento di ingrasso.

Tabella 2. Valori percentuali delle classi di lunghezza degli animali seguiti individualmente. In rosso le classi più

rappresentative.

Figura 24. Distribuzione delle classi di peso-taglia degli animali cresciuti nelle poches e

nelle Ortac.

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

8-12 38-42 43-47 58-62 63-67 68-72 73-77 78-82 83-87 88-92 93-97 98-102 103-107 108-113

classidilunghezza(LT)

ORTAC

POCHES

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

<50 50-60 60-70 70-80 80-90

classidipeso

ORTAC POCHES 25% 15%

33

I risultati statistici preliminari (R project ©) hanno evidenziato una sopravvivenza significativamente superiore

utilizzando le Ortac rispetto alle poches (Fig. 25), mentre il fattore di condizione (CI) è risultato più alto con le

poches (Fig. 26).

Figura 25. Grafico di sopravvivenza degli animali allevati nelle

poches e nelle Ortac.

Figura 26. Fattore di condizione (C.I.) degli animali allevati nelle poches

e nelle Ortac.

sopravvivenza

giorno

%

ortacpoches

01/07/2017 31/07/2017 11/10/2017 18/12/2017

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90

94

98

70

74

78

82

86

90

94

98

34

Anche la forma degli animali è stata influenzata dall’attrezzo utilizzato. Gli animali cresciuti nelle Ortac hanno

mostrato una lunghezza significativamente superiore rispetto a quelli delle poches, mentre lo spessore degli

animali cresciuti nelle poches è risultato significativamente superiore a quello delle Ortac. Non si sono

riscontrati effetti significativi per la larghezza (Fig. 27).

Nessuna differenza significativa nel peso fresco della polpa e delle valve è risultata tra Ortac e poches, mentre

per quanto riguarda il peso secco si sono riscontrati valori significativamente più elevati negli animali cresciuti

nelle poches (Fig. 28).

Durante questo esperimento, la curva di crescita ottenuta con l’applicazione di ShellSIM fitta con i dati d i

crescita raccolti durante l’esperimento utilizzando entrambi i sistemi di allevamento, Ortac e poches (Fig. 29 e

30).

Discussione:

Secondo questi primi risultati preliminari, i due attrezzi di allevamento influenzano la crescita delle ostriche in

maniera differente. Le Ortac hanno permesso di ottenere una maggiore sopravvivenza, soprattutto durante i

primi mesi di allevamento, ma l’utilizzo delle poches ha restituito una maggiore percentuale di animali di taglia

commerciale alla fine del ciclo di allevamento, un valore di CI maggiore, e una crescita più omogenea. In

particolare, l’accrescimento delle ostriche utilizzando le Ortac è risultata essere molto eterogenea, animali da

10 g fino a circa 110 g dopo sei mesi di accrescimento.

L’analisi dei risultati preliminari suggerisce un utilizzo misto e diversificato dei due attrezzi di allevamento

durante tutto il ciclo di allevamento. Una buona metodologia sarebbe quella di utilizzare le Ortac durante i primi

mesi dopo la semina, in maniera tale da favorire la sopravvivenza degli animali, e sostituire gli attrezzi con le

poches tradizionali in seguito, in modo da velocizzare la crescita, assicurare una crescita più eterogenea e

ottenere animali con una forma migliore e più appetibile per il mercato (CI più elevato).

Risultati migliori rispetto a quelli ottenuti in questo esperimento si potrebbero ottenere migliorando la

metodologia di allevamento, ad esempio utilizzando una più bassa densità di partenza degli animali per

attrezzo ed effettuando un diradamento (selezione e separazione degli animali di taglia differente) più

frequente durante il ciclo di allevamento.

A seguito della domanda di autorizzazione per effettuare attività sperimentali presentata dal Sig. Marco Meli

in qualità di Presidente della Società Cooperativa Pescatori Sant’Andrea, titolare della concessione di pesca

nella laguna di S’Ena Arrubia, approvata a Maggio 2018, è stata pianificata l’attività sperimentale di

allevamento in relazione alle caratteristiche ambientali della laguna.

La sperimentazione avrà lo scopo di valutare le performance di crescita delle ostriche, utilizzando il nuovo

strumento di allevamento Ortac da comparare con le poches, strumento attualmente usato per l’allevamento

delle ostriche in alcune lagune sarde caratterizzate da bassa profondità.

35

Figura 27. Misure morfometriche degli animali cresciuti nelle

due diverse condizioni. Gli animali delle Ortac sono risultati

significativamente più lunghi ma meno spessi rispetto a quelli

delle poches.

36

Figura 28. Peso fresco e secco di polpa e valve cresciuti nei due attrezzi, Ortac e poches.

37

Figura 29. Crescita in lunghezza predetta da ShellSIM e peso misurato durante il periodo di allevamento

dell’ostrica concava nei due sistemi Ortac e poches.

Figura 30. Crescita in peso predetta da ShellSIM e peso misurato durante il periodo di allevamento dell’ostrica

concava nei due sistemi Ortac e poches.

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7

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7-0

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0

201

7-1

0-1

8

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7-1

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6

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7-1

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3

201

7-1

1-1

1

201

7-1

1-1

9

201

7-1

1-2

7

201

7-1

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5

201

7-1

2-1

3

Len

gh

t (c

m)

Predicted and measured lenght in Ortac and

poches units

measured predicted

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201

7-0

7-0

6

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7-0

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1

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5

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7-0

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0

201

7-0

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4

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7-0

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9

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4

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9

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3

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3

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7-1

2-1

8

Wei

gth

(g

)

Predicted and measured weigth in Ortac and

poches units

measured predicted

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WP5 PROGETTAZIONE IMPIANTO E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO PER SCHIUDITOIO

TASK 5.1 [PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE IMPIANTO SPERIMENTALE PER LA PRODUZIONE DI

OSTRICHE]

Il progetto dello schiuditoio elaborato dal Dr. Julien Vignier è stato oggetto di ulteriori rifiniture nei mesi di

Maggio e Giugno 2017. Il capitolato tecnico è stato oggetto di gara d’appalto per l’esecuzione e messa in

opera dell’impianto, la quale si è conclusa a Maggio 2018. L’IMC è attualmente in fase di definizione degli

ultimi dettagli relativi all’impianto con l’azienda aggiudicatrice della gara d’appalto, mentre l’inizio dei lavori è

previsto per Settembre 2018.

Si presenta il progetto in allegato.

TASK 5.2 [TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E COMPETENZE PER LA PRODUZIONE SPERIMENTALE DI

OSTRICHE TRIPLOIDI]

Con l’obiettivo di aumentare le conoscenze relative all’ostricoltura e trasferire in Sardegna le competenze e

tecnologie relative alla produzione di ostriche triploidi, il ricercatore Dr Gianni Brundu dell’IMC ha effettuato un

periodo di formazione all’esterno.

L’istituto presso il quale è stato trascorso tale periodo è il Cawthron Institute, situato in Nuova Zelanda e

considerato come uno dei migliori centri di ricerca al mondo per sperimentazioni sulla riproduzione e

allevamento di molluschi bivalvi, soprattutto ostriche, mitili e vongole.

Il periodo di formazione è durato due mesi, da metà marzo a metà maggio, e durante tale periodo sono state

effettuate prove sperimentali di riproduzione e allevamento di diverse specie di molluschi bivalvi, l’ostrica

concava C. gigas, la vongola dalla proboscide Panopea zelandica e la cozza verde Perna viridis.

Il Cawthron Institute produce larve triploidi di ostrica concava a partire da riproduttori scelta sulla base della

loro resistenza al Oyster Herpes Virus, un virus che provoca grandi morie e rappresenta la maggior minaccia

per i produttori, in quanto capace di distruggere interi cicli di produzione delle ostriche.

Una volta che le larve metamorfosano e raggiungono la cosiddetta fase di spat, gli individui vengono venduti

alle aziende nursery vicine che, dopo un breve periodo di accrescimento, le vendono agli allevatori ad una

taglia utili per essere seminate.

Le larve vengono allevate all’interno di vasche tronco-coniche da 150 L. A partire da due giorni dopo la

fecondazione, le colture vengono giornalmente pulite con cura e attenzione, le vasche vengono

completamente svuotate e pulite, mentre le larve vengono raccolte in un setaccio e sciacquate bene con acqua

di mare. Durante tutto il ciclo di allevamento, le larve vengono alimentate continuamente con un mix di due

specie microalgali, T-Iso e C. calcitrans, in proporzioni variabili a seconda della crescita. Quando le larve

raggiungono una certa dimensione viene anche aggiunta alla dieta una terza specie, Tetraselmis suecica. Le

larve vengono controllate giornalmente per valutare la sopravvivenza e lo sviluppo, il consumo di alimento, la

dimensione, si valuta il nuoto, la quantità di lipidi e l’eventuale presenza di batteri.

39

La riproduzione e allevamento di P. zelandica e P. viridis erano delle prove totalmente sperimentali aventi gli

obiettivi specifici di:

Valutare l’efficacia dei metodi di produzione di larve triploidi ampiamente testati con l’ostrica concava

C. gigas.

Valutare la qualità di gameti ed embrioni prodotti in termini di contenuti biochimici (acidi grassi,

carboidrati e proteine) a partire da individui adulti indotti alla maturazione gonadica utilizzando 4 diete

microalgali.

Valutare la sopravvivenza e crescita delle larve prodotte a partire da adulti indotti alla maturazione

gonadica utilizzando 4 diete microalgali.

Testare delle tecniche efficaci per la produzione di soli individui femminili, maggiormente apprezzati

sul mercato asiatico rispetto agli individui maschili.

Durante la permanenza in Nuova Zelanda, il ricercatore dell’IMC ha potuto assistere a tutte le operazioni

giornaliere di routine necessarie e fondamentali per l’ottenimento di spat di ostrica concava a scala

sperimentale e di produzione, per cui ha acquisito conoscenze sulla biologia della riproduzione della specie,

competenze e tecniche per produrre e allevare in laboratorio fino a fase di pre-ingrasso ostriche triploidi.

L’esperienza fatta sarà molto utile dal momento in cui verrà realizzato lo schiuditoio a scala pilota di C. gigas

nei laboratori dell’IMC. Tale schiuditoio permetterà di effettuare prove sperimentali di riproduzione e

allevamento di ostrica triploide fino alla fase di spat. Il futuro schiuditoio sarà molto simile ai laboratori del

Cawthron Institute, forme delle vasche, materiali e attrezzature, per cui le tecniche che verranno adottate per

la riproduzione e allevamento di C. gigas in Sardegna saranno le stesse viste e vissute in Nuova Zelanda.

WP6 SPESE GENERALI E COORDINAMENTO

TASK 6.1 [COORDINAMENTO E SPESE AMMINISTRATIVE]

La cabina di regia è stata costituita attraverso lo strumento del Comitato Tecnico. Dopo una prima riunione del

Comitato sono seguite numerose interazioni fra il management di progetto e i diversi membri del Comitato

Tecnico, finalizzate a mettere a punto e monitorare l’avanzamento delle attività di ciascun partner operativo.

TASK 6.2 [DIFFUSIONE]

È stata realizzata la pagina web del progetto sul sito della Fondazione IMC

http://www.fondazioneimc.it/progetto/ostrinnova-valorizzazione-della-produzione-sostenibile-delle-ostriche-

nel-sistema-produttivo-della-molluschicoltura-in-sardegna/ con un richiamo sulla home page al primo posto

dei progetti in evidenza.

Il progetto è stato presentato in SINNOVA Sardegna dal 5 al 7 Ottobre 2017.

Sono state fornite informazioni sulle attività produttive nelle lagune sarde con attenzione all’ostricoltura durante

il Festival della Scienza tenutosi ad Oristano a Novembre 2017.

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Il poster “OstrInnova: sperimentazione di nuove attrezzature per l’allevamento di ostrica concava Crassostrea

gigas (Thunberg, 1793) in Sardegna” di Brundu, Scolamacchia, Graham e Giménez, è stato presentato al

convegno AQUAFARM 2018, a Pordenone, dal 15 al 16 Febbraio 2018.

Il giorno 11 giugno 2018 è stata organizzata una giornata di diffusione nella sede dell’IMC a Torregrande (OR),

che ha visto coinvolti tutti i partners del progetto, Sardegna Ricerche, alcune aziende aderenti al cluster e il

Servizio Pesca e Acquacoltura dell’Assessorato all’Agricoltura. Durante tale giornata, la Dott.ssa Graziana

Frogheri di Sardegna Ricerche ha fatto una presentazione sui progetti cluster, la loro importanza e le loro

finalità, mentre il Dr Gianni Brundu dell’IMC ha fatto una presentazione sullo stato di avanzamento del progetto,

le attività realizzate, le attività in corso di realizzazione e le attività che saranno avviate a breve.