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Tecnico incaricato: dott. Carmine SESSA - iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Crotone al n. 191/A Studio in Crotone - Largo Umberto I n. 14 - Tel. 0962/62399 - Cell. 339/2065783 PEC: [email protected]

TRIBUNALE DI CROTONE SEZIONE FALLIMENTARE

FALLIMENTO CATARSI MARINE S.R.L. n. 14/09 GEN. REP.

RAPPORTO DI STIMA

TRIBUNALE DI CROTONE – FALLIMENTO R.G. 14/09

Stima del compendio aziendale Pagina 2

INDICE

I. Premessa 3

II. Oggetto della valutazione 3

III. Inventario dei beni della Catarsi Marine S.r.l. 3

IV. Metodi di valutazione 5

1. Considerazioni generali 5 2. Scelta del metodo da applicare 8

V. Stima del compendio aziendale 9

1. Beni Immobili 9 2. Macchinari e attrezzature 10 3. Mobili e arredi 11 4. Altri beni 11 5. La determinazione del patrimonio netto rettificato 11

VI. Conclusioni 11



I. Premessa

Con sentenza n. 14/09 del 16 giugno 2009 il Tribunale di Crotone ha dichiarato il fallimento della Società CATARSI MARINE S.r.l. con sede in Crotone alla via Venezia n. 14, P.Iva n. 00957780497, avente come Amministratore Unico il sig. Francesco Anselmo CAVARRETTA (C.F.: CVR FNC 64D02 E339 X), nominato Giudice Delegato il dott. Michele SESSA e Curatore l’avv. Viviana IULIANO, e ordinato l’esecuzione di tutti gli adempimenti previsti dalla legge a tutela degli eventuali creditori.

Nel corso della procedura è stata disposta Consulenza tecnica d’ufficio al fine di poter conoscere la consistenza ed il valore dei beni mobili e immobili rientranti nella massa attiva fallimentare.

Il 25/02/2010 è stato depositato presso il Tribunale di Crotone il Rapporto di Stima a firma dei CTU incaricati dott. Antonio DATTOLA e dott. Filippo MALTESE nel quale veniva, tra l’altro, determinato il valore di mercato complessivo del compendio aziendale “Catarsi Marine S.r.l.” e redatto accurato elenco completo di rilievi fotografici e valutazione di impianti, macchinari e altri beni mobili.

Successivamente, nel mese di luglio del 2010 il compendio aziendale veniva sottoposto a sequestro preventivo da parte della DDA di Catanzaro con provvedimento n. 3687/04, e affidato all’Amministratore Giudiziario dott. Nicola Bosco; solo in data 30/12/2011 veniva restituita la massa fallimentare alla curatela con il compito di disporne la vendita.

Nel periodo compreso tra il sequestro ed il dissequestro si sono susseguiti numerosi furti e danneggiamenti alla struttura ed ai beni mobili, tutti regolarmente denunciati alle autorità di P.S..

Il 15/02/2012 il Curatore avv. Viviana IULIANO ha ricevuto in consegna dal dott. Nicola APRIGLIANO, liquidatore della “CNC S.r.l. in liquidazione”, società che alla data del sequestro conduceva in affitto l’azienda di proprietà della società fallita “Catarsi Marine S.r.l.”, il compendio aziendale. II. Oggetto della valutazione

Il 15/02/2012 il Giudice Delegato dott.ssa Antonia MUSSA, su richiesta del Curatore del Fallimento Catarsi Marine S.r.l. avv. Viviana IULIANO, ritenendo urgente effettuare una ricognizione presso il cantiere onde verificare i beni residuati, ha ratificato la nomina del sottoscritto dott. Carmine SESSA, Dottore Commercialista con studio in Crotone al Largo Umberto I n. 14 per:

• “ …. effettuare senza indugio un nuovo inventario dei beni• “ … fotografare i beni e procedere alla stima del compendio allo stato attuale”.

”;

Successivamente il 27/03/2012 il Giudice Delegato dott.ssa Antonia MUSSA, sempre su istanza del Curatore avv. Viviana IULIANO, ha “ … ritenuto di acquisire perizia indicante il prezzo congruo per la locazione dell’immobile nello stato in cui si trova

…”.

III. Inventario dei beni della Catarsi Marine S.r.l.

In data 17/02/2012 il sottoscritto C.T.U. incaricato, unitamente al Curatore avv. Viviana IULIANO, al Liquidatore della CNC S.r.l. dott. Nicola APRIGLIANO ed al Coadiutore fiscale rag. Milva SCALESE, si è recato presso il compendio aziendale della Catarsi Marine S.r.l. per avviare le operazioni di inventariazione dei beni di proprietà della predetta società fallita provvedendo a effettuare rilievo fotografico dei locali e dei beni ivi rinvenuti; il giorno successivo si è provveduto a completare le operazioni inventariali. Il sottoscritto, sulla scorta dell’elenco dei beni esistenti e inventariati dai C.T.U. ing. Filippo MALTESE e dott. Antonio DATTOLA, e facendo espresso riferimento all’inventario redatto dal Cancelliere del Tribunale di Crotone e riportato alle pagine 8 e seguenti della precedente perizia, da atto dell’esistenza e dello stato d’uso e manutenzione di quanto di seguito esposto.



Numero inventario Cancelliere

Riferimento Allegato

fotografico Luogo Descrizione Stato d'uso e

manutenzione

29 1 Corridoio Porta piante in legno ad "elle" Normale 30 2 Corridoio Tende (n. 2) Normale 49 3 Corridoio Scaffalatura in legno incassata a quattro elementi Normale 64 4 Corridoio Ascensore marca MC Non verificabile 65 5 Corridoio Quadri con stampe (n. 17) Normale 67 6 Sala d'attesa piano terra Divano a quattro posti di colore blu Normale 68 7 Sala d'attesa piano terra Rilevatore beige Normale 69 8 Sala d'attesa piano terra Fioriera in legno Normale 86 9 Ufficio progettazione Tecnigrafo marca Neolt Pessimo 97 10 Sala mensa Tavoli quadrati in plastica (n. 22) Pessimo 98 10 Sala mensa Sedie in plastica (n. 2) Pessimo 99 11 Sala mensa Mobile alto (n. 1 mancante di forno elettrico) Pessimo 100 12 Sala mensa Mobili bassi (n. 5) Pessimo 102 13 Sala mensa Attaccapanni in legno (n. 2) Pessimo 103 14-15 Sala mensa Lavelli a doppie ante (n. 2) Pessimo 104 14 Sala mensa Credenze bianche (n. 2) Pessimo 107 16 Sala riunione sindacale Tavolo riunioni Normale 109 17 Sala riunione sindacale Mobile basso Normale 110 18 Sala riunione sindacale Impianto di condizionamento Non verificabile 111 - Sala riunione sindacale Attaccapanni (n. 2) Pessimo 112 20 Appartamento custode Tavolo Normale 113 20 Appartamento custode Sedie (n. 6) Normale 114 21-22 Appartamento custode Divani (n. 2) Normale 115 23 Appartamento custode Mobile parete attrezzata Normale 116 23 Appartamento custode Televisore Normale 117 24 Appartamento custode Mobile cucina attrezzata completa di forno e di frigorifero Normale 118 25 Appartamento custode Letto matrimoniale Normale 119 26 Appartamento custode Armadio guardaroba Normale 120 25 Appartamento custode Comodini (n.2) Normale 121 25-27 Appartamento custode Mobile basso e specchio Normale 122 28 Appartamento custode Bagno completo Normale 123 29 Appartamento custode Specchio entrata Normale 124 30 Infermeria Attaccapanni (n. 1) Normale 125 31 Infermeria Sedia (n. 1) Normale 126 32 Infermeria Armadietto Normale 127 30 Infermeria Scrivania Normale 129 31 Infermeria Lettino infermeria Normale 206 CL1 Capannone lavorazione imbarcazioni Carroponte - matricola 017 - prog. n. CA/04/28 Non verificabile 207 CL1 Capannone lavorazione imbarcazioni Carroponte - matricola 015 - prog. n. CA/04/28 Non verificabile 208 CL1 Capannone lavorazione imbarcazioni Carroponte - matricola 016 - prog. n. CA/04/28 Non verificabile 209 CL1 Capannone lavorazione imbarcazioni Carroponte - matricola 018 - prog. n. CA/04/28 Non funzionante 210 CL1 Capannone lavorazione imbarcazioni Carroponte - matricola 019 - prog. n. CA/04/28 Non verificabile 211 CL1 Capannone lavorazione imbarcazioni Carroponte - matricola 020 - prog. n. CA/04/28 Non funzionante 212 CL1 Capannone lavorazione imbarcazioni Carroponte - matricola 021 - prog. n. CA/04/28 Non verificabile 213 CL2 Capannone lavorazione imbarcazioni Sezionatrice squadratrice Holzher modello 1265 Normale

214 / 215 * Capannone lavorazione imbarcazioni Sega circolare Sicar modello Optima 3200 Non verificabile 216 * Capannone lavorazione imbarcazioni Toupie Sicar SFL 1000 Non verificabile 218 CL3 Capannone lavorazione imbarcazioni Multilame Sicar modello MV 300 open Normale 219 * Capannone lavorazione imbarcazioni Sega a nastro Sicar Top 9 Non verificabile 220 CL4 Capannone lavorazione imbarcazioni Troncatrice Omga radial 1100/5 Normale 221 * Capannone lavorazione imbarcazioni Pialla a filo Sicar modello Rapid 500 Non verificabile 222 * Capannone lavorazione imbarcazioni Scorniciatrice Sicar modello Prima 4 220 Non verificabile 223 CL5 Capannone lavorazione imbarcazioni Pressa a piani caldi Orma modello NPC 6190 Normale 224 CL6 Capannone lavorazione imbarcazioni Levigatrice Sicar modello ST 2500 Normale 225 CL7 Capannone lavorazione imbarcazioni Levigatrice Minimax modello Unilev 150 Normale 226 CL8 Capannone lavorazione imbarcazioni Levigatrice Sicar modello Antares 1100 2R Normale 231 CL9 Capannone lavorazione imbarcazioni Impianto di aspirazione per segheria modello Filtro60 Maniche D250 Non verificabile 232 CL10 Capannone lavorazione imbarcazioni Resinatrice tipo WIWA 3500 Discreto



Numero inventario Cancelliere

Riferimento Allegato

fotografico Luogo Descrizione Stato d'uso e

manutenzione

233 CL11 Capannone lavorazione imbarcazioni Scaffali per magazzino Normale 235 CL12-CL13 Capannone lavorazione imbarcazioni Carrello elevatore elettronico mod NK25 Pessimo 236 CL14 Capannone lavorazione imbarcazioni Carrello elevatore elettronico mod. H90 00XM Normale 237 CL15 Capannone lavorazione imbarcazioni Cesoia idraulica GECKO mod. JDHGM Normale 238 CL16 Capannone lavorazione imbarcazioni Pressa piegat. idraulica GECKO HAP30300 Normale

240 / 245 CL17 Capannone lavorazione imbarcazioni n. 3 transpallets da 20 q OMCN art 149 Normale 248 CL18 Capannone lavorazione imbarcazioni Tornio marca Bonza IT 300 TP Normale 259 CL19 Capannone lavorazione imbarcazioni Ponteggi mobili Non riutilizzabili 260 CL20 Capannone lavorazione imbarcazioni Cabina di verniciatura Normale

261/262 CF1 Capannone falegnameria Pantografo Masterwood Project 523 Nuova mai usata 263 CF2 Capannone falegnameria Pressa oleodinamica a caldo Italpresse modello SCF/6-8 Nuova mai usata 264 CF3 Capannone falegnameria Carroponte port 100 KN - CA022 - matricola 31/2000 Non verificabile

- AV1 Attrezzature non inv. dal cancelliere Taglierina automatica Italpresse modello IT/310 Normale - AV2 Attrezzature non inv. dal cancelliere Spruzzatrice per resina Pessimo - AV3 Attrezzature non inv. dal cancelliere Aspiratore a carrello Normale - AV4 Attrezzature non inv. dal cancelliere Carrello portaimbarcazioni Abi Trailers modello MBT120S Normale - AV5 Attrezzature non inv. dal cancelliere Carrello di essiccazione Cassioli Normale - * Attrezzature non inv. dal cancelliere Ercolina Medi Bender modello EN100-2V Non verificabile Per quanto riguarda gli impianti, i macchinari e le attrezzature si sottolinea che a causa della mancanza di energia elettrica all’interno dei capannoni non è stato possibile effettuare una verifica funzionale più approfondita che avrebbe evidenziato eventuali difetti o manchevolezze non rilevabili direttamente a vista. Comunque da informazioni assunte, alla data del fermo della produzione esse risultavano funzionanti con le sole eccezioni già rilevate nella precedente perizia e riportate in corrispondenza della colonna “Stato d’uso e manutenzione” della tabella precedente. I beni contrassegnati dall’asterisco si trovano su un rimorchio posto sotto sequestro all’interno del capannone lavorazione imbarcazioni ed erano stati caricati su quest’ultimo nel tentativo di furto denunciato in data 03/10/2011. Di tali beni non è stato possibile verificare lo stato d’uso ma, a vista, non sembrano avere subito danni. Si segnala che è stata rinvenuta dal sottoscritto nel capannone lavorazione imbarcazioni, in pessimo stato di manutenzione, la macchina spruzzatrice per resina erroneamente denunciata come rubata in data 29/09/2011. Oltre agli impianti, ai macchinari e alle attrezzature riportate nella precedente tabella, sono ancora presenti sul piazzale esterno gli stampi di scafi, coperte e sovrastrutture così come inventariati dai precedenti CTU, non più utilizzabili, ma non ancora smaltiti. Risultano infine ancora giacenti sul retro del capannone falegnameria e non protetti in alcun modo dagli agenti atmosferici, i 15 mc di tronchi grezzi di legname Teak proveniente dalla Birmania. IV. Metodi di valutazione

1 Considerazioni generali

Come precedentemente anticipato, presupposto fondamentale di ogni valutazione è la scelta preliminare della soluzione metodologica più appropriata in funzione dello scopo della valutazione e della realtà specifica del bene che ne è oggetto.

In tema di valutazione d’azienda la dottrina ha elaborato diversi metodi applicabili, quali:

• Metodi patrimoniali • Metodi reddituali • Metodi misti • Metodi finanziari



I metodi patrimoniali

si basano sul principio di valutazione analitica dei singoli elementi dell’attivo e del passivo componenti il capitale. Tali metodi comportano la revisione contabile degli elementi attivi e passivi, la riespressione in termini di valori correnti degli elementi attivi non monetari, determinando così una serie di plusvalenze o minusvalenze.

I metodi reddituali

si basano sulla considerazione che il valore attribuibile ad un’azienda non possa essere altro che il valore attuale dei redditi prospettici. Tale funzione presenta differenti strutture a seconda che i redditi si presumano di durata indefinita o di durata limitata nel tempo.

Due sono gli aspetti centrali nel procedimento reddituale di valutazione dell’azienda:

• La scelta del tasso di rendimento normale; • La scelta del reddito medio atteso.

Per ciò che concerne il primo aspetto, di norma si considera il criterio del tasso opportunità, consistente nella scelta di un tasso equivalente al rendimento offerto da investimenti alternativi a parità di rischio; ciò si estrinseca nella forma i= r+s in cui r indica una costante del saggio di remunerazione degli investimenti senza rischi ed s indica un indice quantitativa dell’intensità del rischio di impresa. Per ciò che concerne la scelta del reddito, si considerano normalmente i redditi storici normalizzati; i redditi contabili vengono modificati procedendo all’eliminazione di:

o proventi e conti straordinari; o proventi e conti estranei alla gestione; o politiche di bilancio e di altre situazioni distorcenti rispetto al fine; o componenti di reddito apparenti. I metodi misti

permettono di considerare contemporaneamente gli aspetti reddituali e patrimoniali.

I metodi finanziari

si basano sul principio che il valore attribuito ad una azienda sia determinato dai flussi di cassa prodotti dalla gestione nel periodo di previsione, tenuto conto dei valori terminali, delle attività e degli indebitamenti.

Di seguito si esaminano succintamente i principali metodi di valutazione al fine di individuarne la compatibilità con il caso in esame. 1.A Metodo patrimoniale

Il metodo patrimoniale consente di giungere alla valutazione del capitale economico della società tramite la riespressione a valori correnti dei cespiti e di tutti gli elementi attivi e passivi del patrimonio aziendale. Il valore dell'azienda (W) corrisponde, pertanto, al valore del patrimonio netto rettificato (K) a valori correnti, in base alla seguente formula W = K. Tale metodo, che ha il pregio di consentire una stima del patrimonio aziendale oggettiva e riscontrabile, si caratterizza per la stima analitica a valori correnti di sostituzione: analitica, perché effettuata distintamente per ciascun elemento del patrimonio; a valori correnti, perché basata sui prezzi di mercato del momento; di sostituzione, perché l'ipotesi di base è quella del riacquisto (o della riproduzione) per elementi attivi e della rinegoziazione per quelli passivi. Nell'ambito dei metodi di valutazione patrimoniali, si distingue tra metodi patrimoniali semplici e metodi patrimoniali complessi: nei primi, non sono considerati ai fini della valutazione, i beni immateriali (salvo, eventualmente, valori immateriali per cifre modeste o trascurabili, quali ad esempio disaggi su obbligazioni, costi di aumento di capitale, ecc.); nei metodi patrimoniali complessi si considerano, viceversa, anche i beni immateriali. Tenendo a base il capitale netto contabile si procederà in successione:

a. alla revisione contabile degli elementi attivi e passivi;



b. a quantificare in termini di valori correnti (di mercato o di stima) gli elementi attivi non monetari (immobilizzi tecnici, rimanenze, titoli, partecipazioni, etc) determinando così una serie di plusvalenze e minusvalenze;

c. ad attualizzare, eventualmente, il valore di crediti e di debiti differiti senza interessi o con interessi non in linea con il mercato.

Sulla base delle conclusioni delle verifiche effettuate sarà quindi rettificato il netto patrimoniale della società e tale valore rettificato esprimerà il valore della società e quindi delle singole quote. 1.B Metodo del valore attuale della rendita perpetua

Il metodo reddituale fonda il proprio presupposto sulla capacità dell'azienda di generare un flusso reddituale riproducibile nel futuro. Il valore del capitale economico (W) viene dunque stimato, sul piano quantitativo, come funzione del reddito atteso (R). Per ciò che riguarda l'orizzonte temporale di riferimento, entro il quale si stima che l'azienda sia in grado di produrre reddito, è possibile ricorrere alla durata indefinita. In questo caso, il valore dell'azienda (W) equivale al valore attuale di una rendita perpetua di rata costante (R), calcolata al tasso (i), determinato in base alla seguente formula: valore attuale del reddito perpetuo: W = R / i La configurazione del reddito (R) rilevante ai fini dell'applicazione del metodo in questione è quello prospettico, idoneo a riflettere le condizioni di redditività attesa dell'azienda; medio, vale a dire che l'impresa è stabilmente in grado di produrre, e normalizzato, ossia depurato dalle componenti straordinarie non ripetibili e comunque estranee alla gestione, e in ogni caso determinato sulla base di soluzioni razionali e comunemente accettate dal punto di vista tecnico. Ciò comporta che nella configurazione del reddito (R) rilevante debba essere eliminata ogni componente negativa la cui appostazione sia dettata esclusivamente dall'esigenza di ridurre il reddito imponibile ai fini dell'imposizione diretta, ovvero dall'intento di attuare determinate politiche di bilancio. Il reddito medio normale è calcolato, infatti, con riferimento a condizioni normali di svolgimento della gestione e, in particolare, a condizioni di indebitamento, "regolari" e non eccezionali, in assenza di situazioni particolarmente favorevoli o sfavorevoli, e consegue da una ridistribuzione nel tempo dei componenti straordinari (plusvalenze e minusvalenze patrimoniali, rettifiche di costi e ricavi di precedenti esercizi, ecc.); il medesimo, inoltre deve essere determinato al netto degli oneri tributari che gravano seppur potenzialmente su di esso, e dei compensi figurativi diversi dalla remunerazione del capitale proprio e delle eventuali partecipazioni agli utili spettanti a terzi. Il tasso di attualizzazione (i) utilizzato incorpora il compenso derivante dal semplice trascorrere del tempo (sostanzialmente pari al rendimento riconosciuto ad attività prive di rischio), ed altresì l'adeguata remunerazione del rischio sopportato. In particolare, il tasso di puro interesse, relativo agli impieghi di capitale a rischio nullo, è determinato sostanzialmente in riferimento a titoli di debito pubblico a scadenza non breve; peraltro, in periodi di inflazione, il medesimo deve essere depurato dall'erosione monetaria creata dalla componente inflazionistica e, pertanto, assunto nella sua configurazione di tasso reale. La maggiorazione del tasso di puro interesse a titolo di premio per il rischio di impresa, è commisurata all’intensità del rischio generale d'impresa gravante sul capitale proprio, la cui stima dipende dalla valutazione dei seguenti fattori. - condizioni generali: congiuntura economica, inflazione, situazione politico-sociale del paese ecc. - condizioni settoriali: struttura del mercato di appartenenza, condizioni varie di instabilità del settore, ecc. - condizioni aziendali: solidità patrimoniale, livello e composizione dell'indebitamento, situazione di liquidità con annesse condizioni di pagamento e di incasso, variabilità dei risultati operativi della gestione, parco clienti, ecc. Il metodo reddituale, pur trovando un limite nell'aleatorietà delle stime sulle capacità reddituali dell'impresa che non sono altrettanto riscontrabili quanto le verifiche di valore corrente dei cespiti che compongono il patrimonio sociale, è indispensabile ad integrazione e confronto di stime effettuate con altri metodi, che spesso attribuiscono, ingiustificatamente, maggior rilievo al capitale investito piuttosto che alle capacità reddituali future di quel medesimo capitale.



1.C Metodo misto patrimoniale e reddituale con stima autonoma del goodwill

Questo metodo, che attua una sorta di mediazione tra i pregi e i difetti dei criteri patrimoniali e reddituali, consente di considerare, nel processo valutativo, tanto le prospettive di reddito dell'azienda, quanto la sua effettiva consistenza patrimoniale: la stima sarà idonea, pertanto, a riflettere gli elementi di obbiettività e verificabilità propri dell'analisi patrimoniale (valutazione dell'attivo, ivi compresi i beni e i diritti, al netto dei capitali dei terzi investiti in azienda), senza tuttavia trascurare le attese reddituali, concettualmente più rappresentative del valore economico dell'azienda. Il medesimo prevede, in concreto, la determinazione del valore del patrimonio netto della società, mediante la verifica della consistenza delle attività investite in azienda, al netto delle corrispondenti passività, a cui si aggiunge l'avviamento che rettificherà in aumento (goodwill) o in diminuzione (badwill), il predetto valore patrimoniale. L'avviamento rappresenta, in sostanza, la capacità che viene riconosciuta all'azienda di generare redditi futuri in grado di remunerare il capitale investito in misura maggiore ( o minore) rispetto al rendimento offerto da investimenti alternativi. La formula utilizzata per la valutazione è la seguente: Capitalizzazione limitata del sovrareddito: W = K + a ____ (R - i K)

n / i '

W = valore del capitale economico dell'azienda;

K = valore patrimoniale (patrimonio netto rettificato);

i = tasso di remunerazione normale del capitale;

R = reddito medio normalizzato prospettico (determinato come indicato al punto precedente);

a ____ n / i ' = fattore di attualizzazione per il calcolo di una rendita della durata di n anni al tasso i';

n = numero di anni per i quali viene stimato il sovrareddito;

i' = tasso di attualizzazione.

2 Scelta del metodo da applicare

Prima di procedere alla scelta del metodo di valutazione è necessario svolgere alcune considerazioni sulla valutazione d’azienda in presenza di procedure concorsuali, come è quella alla quale è sottoposta la Catarsi Marine S.r.l., e/o di liquidazione dell’attività.

2.1 La valutazione d’azienda nella liquidazione

L’operazione di liquidazione ha come unica finalità la totale dissoluzione del patrimonio aziendale, quale combinazione di fattori e processi produttivi, costituendo l’atto finale dell’attività dell’azienda. L’azienda scioglie i vincoli che legano i vari beni aziendali convertendo le attività in forma liquida attraverso la vendita e la riscossione. In tale ottica non solo non è possibile valorizzare il patrimonio aziendale, che ha perso valenza quale sistema coordinato di valori, quale capitale economico (e quindi a valori correnti), ma non è nemmeno possibile quantificarlo come capitale di funzionamento, in quanto i singoli componenti cessano di far parte di un complesso unitario di valori e rilevano solo in quanto suscettibili di autonoma valutazione. Proprio per questo il valore dell’azienda non può mai essere inferiore al valore dei suoi componenti quantificati a criteri di stralcio (capitale di liquidazione). Svincolati da relazioni di complementarietà e interdipendenza, i componenti del patrimonio sono valutati in maniera disaggregata, ossia quale capitale di liquidazione. Il capitale di liquidazione è costituito solo dalle poste attive dotate di autonomo valore di scambio e quindi in grado di generare entrate monetarie.



2.2 La valutazione d’azienda nella procedura concorsuale di fallimento

Il fallimento è la procedura “dissolutoria” per eccellenza, nel corso della quale il complesso aziendale viene disaggregato e liquidato a soddisfacimento dei creditori. Nella determinazione del capitale di liquidazione, ossia il patrimonio che scaturisce dalla somma algebrica di valori tra loro non più collegati in termini funzionali, in quanto è venuta a cessare ogni attività, i principi di valutazione dell’attivo, in generale, sono quelli del presumibile valore di realizzo dei beni. Il criterio di valorizzazione, per le attività, può essere costituito dal valore di realizzo desunto direttamente dal mercato o dal valore di sostituzione o di riproduzione; in ogni caso, il valore di realizzo deve essere applicato verificando sia la possibilità della vendita frazionata dei beni che quella della cessione globale dell’attività o di settori funzionanti autonomi, nell’ottica del migliore realizzo di beni stessi; le passività, invece, vengono valutate raramente in quanto non oggetto di trasferimento (ma di semplice accertamento ai fini della formazione dello “stato passivo”). La normativa fallimentare disciplina la cessione del complesso aziendale (anche se temporaneamente non funzionante) all’art. 105 L.F., lasciando trapelare la propria preferenza per il realizzo in blocco dell’azienda o dei suoi rami, perché operazione che, nell’ottica del migliore soddisfacimento dei creditori, rappresenta una delle soluzioni più auspicabili della crisi d’impresa. Qualora l’impresa venga dichiarata fallita, l’unità aziendale può essere mantenuta solo adottando forme idonee ad evitare il dissolvimento del collegamento funzionale che la caratterizza: la finalità è quella di conservare l’integrità del complesso aziendale, soprattutto come unità produttiva. L’azienda non si estingue con la dichiarazione di fallimento, potendo il sistema giuridico (non solo fallimentare) “reagire” alla disgregazione attraverso formule che rendono possibili soluzioni temporanee, quali l’affitto d’azienda o di un suo ramo, anche durante la procedura (art. 104-bis L.F.), oppure l’esercizio provvisorio (art. 104 L.F.), al fine di mantenere saldo il vincolo di destinazione produttiva del complesso aziendale.

2.3 La scelta del metodo di valutazione

I criteri di stima più appropriati e applicati nella prassi nella situazione in esame, sono i metodi patrimoniali e i metodi misti in quanto i metodi puramente reddituali e finanziari risultano difficilmente applicabili per la negatività dei dati storici e per l’aleatorietà delle previsioni per il futuro, necessitando le aziende di profondi processi di ristrutturazione. Considerato quanto sopra espresso e quanto esaminato precedentemente, il criterio che si ritiene più adeguato applicare nella presente perizia è quello definito dalla dottrina come “metodo patrimoniale semplice”, lo stesso peraltro già utilizzato nel precedente rapporto di stima. V. Stima del compendio aziendale La valutazione dei beni della “Catarsi Marine S.r.l.”, è stata effettuata alla data di riferimento del 18/02/2012, applicando il metodo patrimoniale semplice. Tale metodologia comporta la determinazione del patrimonio netto rettificato. I dati riportati nella presente perizia sono espressi in unità di euro.

1. Beni Immobili

Il complesso immobiliare già ampiamente descritto nel rapporto di stima del 25/02/2010, è costituito da una parte edificata che rappresenta, insieme all’area di sedime e alle aree libere circostanti, la dotazione immobiliare della società. Al fine di individuare il più probabile valore di mercato dei beni ricompresi nel complesso aziendale oggetto di stima, in mancanza di validi ed attendibili elementi di raffronto, si è ritenuto opportuno fare riferimento agli attuali valori rinvenibili sul mercato immobiliare nella medesima area industriale e ricavati da una indagine esperita in loco. Si è mantenuta la stessa suddivisione del complesso aziendale fatta nella precedente perizia. Si riporta, qui di seguito, una tabella riepilogativa con l’indicazione del valore risultante dal precedente rapporto di stima riferito alla data del 31/12/2009 e del valore aggiornato con la presente stima alla data del 18/02/2012.



Descrizione Altezza (metri)

Superficie (mq.)

Valore al 31/12/2009

(euro)

Valore unitario al 18/02/2012

(euro/mq.)

Valore al 18/02/2012

(euro) Superficie coperta capannone A 13,70 1.108 1.329.600 600 664.800 Superficie coperta capannone C 11,70 1.510 1.812.000 600 906.000 Superficie coperta capannone D 11,70 2.142 2.570.400 600 1.285.200 Superficie coperta locale magazzino-officina 8,00 550 660.000 600 330.000 Superficie coperta locale impianti tecnologici 7,50 142 170.400 600 85.200 Superficie coperta falegnameria capannone B 8,00 550 660.000 600 330.000 Superficie coperta locale cabina Enel/gruppo elettrogeno 3,00 76 60.800 250 19.000 Superficie coperta locale uffici e servizi (2 piani) 3,00 590 1.003.000 1.100 708.000 Superficie coperta edificio polivalente mensa/alloggio custode 3,00 488 829.600 1.100 585.600 Ampliamento falegnameria 6,00/6,50 730 365.000 250 182.500 Parcheggi - 1.525 76.250 35 53.375 Verde - 5.793 289.650 35 202.755 Piazzali - 14.144 707.200 35 495.040 Superficie coperta con vasca - 600 180.000 100 60.000 Superficie coperta locale pompe di sollevamento 3,00 52 26.000 200 10.400 Valore complessivo del costruito ed aree annesse (in euro) 10.739.900 5.917.870

Il sottoscritto CTU concorda con quanto peraltro già espresso in sede di rapporto di stima da parte dei dott. Antonio DATTOLA e dott. Filippo MALTESE, nel ritenere il compendio immobiliare acquisito all’attivo fallimentare indivisibile. Ritiene pertanto più conveniente, sia sul piano operativo che sul piano economico, mantenere l’unicità del compendio e procedere ad una vendita unitaria. Il valore complessivo del patrimonio immobiliare arrotondato è stimato pari a euro 5.900.000 (cinquemilioninovecentomila). 2. Macchinari e attrezzature

La stima effettuata sui macchinari e sulle attrezzature parte dei valori ad essi attribuiti dalla precedente perizia al 31/12/2009 e li rettifica di un coefficiente che si ritiene poter bene rappresentarne lo stato di conservazione e manutenzione nonché il relativo grado di obsolescenza.

Riferimento inventario Cancelliere

Descrizione Valore di

acquisto (da perizia 2010)

Stima da perizia 2010

Percentuale svalutazione

Valore attuale

213 Sezionatrice squadratrice Holzher modello 1265 56.130,00 28.065,00 50% 14.032,50 214 / 215 Sega circolare Sicar modello Optima 3200 50.600,00 25.300,00 50% 12.650,00

216 Toupie Sicar SFL 1000 19.625,00 9.812,50 50% 4.906,25 218 Multilame Sicar modello MV 300 open 47.520,00 23.760,00 50% 11.880,00 219 Sega a nastro Sicar Top 9 12.910,00 6.455,00 50% 3.227,50 220 Troncatrice Omga radial 1100/5 18.000,00 9.000,00 50% 4.500,00 221 Pialla a filo Sicar modello Rapid 500 14.500,00 7.250,00 50% 3.625,00 222 Scorniciatrice Sicar modello Prima 4 220 49.600,00 24.800,00 50% 12.400,00 223 Pressa a piani caldi Orma modello NPC 6190 57.500,00 28.750,00 50% 14.375,00 224 Levigatrice Sicar modello ST 2500 15.400,00 7.700,00 50% 3.850,00 225 Levigatrice Minimax modello Unilev 150 14.350,00 7.175,00 50% 3.587,50 226 Levigatrice Sicar modello Antares 1100 2R 67.200,00 33.600,00 50% 16.800,00 232 Resinatrice tipo WIWA 3500 774,69 154,94 - 154,94 233 Scaffali per magazzino 80.600,00 40.300,00 50% 20.150,00 235 Carrello elevatore elettronico mod NK25 20.500,00 10.250,00 70% 3.075,00 236 Carrello elevatore elettronico mod. H90 00XM 89.500,00 44.750,00 60% 17.900,00 237 Cesoia idraulica GECKO mod. JDHGM 73.500,00 36.750,00 50% 18.375,00 238 Pressa piegat. Idraulica GECKO HAP30300 126.000,00 63.000,00 50% 31.500,00

240 / 245 n. 3 transpallet da 20 q OMCN art 149 2.040,00 816.00 50% 408,00 248 Tornio marca Bonza IT 300 TP 78.600,00 39.300,00 50% 19.650,00 259 Ponteggi mobili 41.317,84 6.197,68 100% -

261/262 Pantografo Masterwood Project 523 298.000,00 178.800,00 - 40.000,00 263 Pressa oleodinamica a caldo Italpresse modello SCF/6-8 298.000,00 178.800,00 85% 26.820,00

- Taglierina automatica Italpresse modello IT/310 26.800,00 13.400,00 50% 6.700,00 - Spruzzatrice per resina - - - - - Aspiratore a carrello 1.595,00 797,50 60% 319,00 - Carrello portaimbarcazioni Abi Trailers modello MBT120S 130.000,00 65.000,00 - 65.000,00 - Carrello di essiccazione Cassioli 1.020,00 510,00 50% 255,00 - Ercolina Medi Bender modello EN100-2V 1.800,00 900,00 50% 450,00

1.693.382,53 891.393,61 356.590,69

Il valore complessivo di macchinari e attrezzature arrotondato è stimato pari a euro 356.000 (trecentocinquantaseimila).



3. Mobili e arredi

Tali beni sono composti da arredi per uffici, sala mensa, sala riunione sindacale, sala medico e alloggio custode e sono stati valutati a corpo. Si suggerisce di valutare l’opportunità di accorpare tali beni nella vendita degli immobili. Il valore complessivo di mobili e arredi è stimato pari a euro 4.000 (quattromila). 4. Altri beni

Per quanto riguarda i 15 mc di tronchi grezzi di Teak di Birmania rinvenuti sul retro del capannone falegnameria si ritiene di potergli attribuire un valore commerciale di euro 1.000/mc per un totale di euro 15.000. Il valore complessivo degli altri beni è stimato pari a euro 15.000 (quindicimila). 5. La determinazione del patrimonio netto rettificato Il patrimonio netto rettificato (K), alla data del 18/02/2012, è così determinato:

Descrizione Valore

Complesso industriale 5.900.000 Macchianri e attrezzature 356.000 Mobili e arredi 4.000 Altri beni 15.000 Patrimonio Netto Rettificato (K) 6.275.000

VI. Conclusioni A conclusione dell'incarico ricevuto, dopo aver svolto le analisi ritenute necessarie nella circostanza e con le considerazioni svolte in precedenza e qui integralmente richiamate, il sottoscritto attesta che il valore del compendio aziendale della Società CATARSI MARINE S.r.l. alla data del 18/02/2012 ammonta a complessivi Euro 6.275.000 (seimilioniduecentosettantacinquemila).

---ooOOoo--- Si ritiene infine che nell’eventualità in cui si voglia procedere con un affitto dell’intera struttura nello stato di incuria ed abbandono nel quale ad oggi si trova, nell’ottica di poter meglio preservare e tutelare il patrimonio del fallimento residuato, e tenuto conto dei lavori da realizzare per poter rendere nuovamente utilizzabile il cantiere, il canone di affitto annuo possa essere determinato in un range compreso tra Euro 36.000,00 ed Euro 48.000,00 (pari ad un canone mensile variabile fra Euro 3.000,00 ed Euro 4.000,00).

---ooOOoo--- Il sottoscritto C.T.U. ritiene di aver espletato in maniera esauriente l’incarico ricevuto e resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento e/o integrazione si rendesse necessario. La presente relazione consta di n. 11 pagine oltre allegati. Crotone, lì 13 Aprile 2012 Il Perito (Dott. Carmine SESSA) ALLEGATI

1. Verbali di attività; 2. Inventario fotografico macchinari e attrezzature; 3. Inventario fotografico mobili e arredi; 4. Verbali di denuncia/sequestro.

… omissis …

INVENTARIO FOTOGRAFICO MACCHINARI E ATTREZZATURE

CAPANNONE LAVORAZIONE IMBARCAZIONI

Foto CL1 Numero di riferimento inventario Cancelliere: da 206 a 212

Carroponte - matricole 015/016/017/018/019/020/021

Foto CL2

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 213 Sezionatrice squadratrice Holzher modello 1265

Foto CL3

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 218 Multilame Sicar modello MV 300 open

Foto CL4

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 220 Troncatrice Omga radial 1100/5

Foto CL5

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 223 Pressa a piani caldi Orma modello NPC 6190

Foto CL6

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 224 Levigatrice Sicar modello ST 2500

Foto CL7

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 225 Levigatrice Minimax modello Unilev 150

Foto CL8

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 226 Levigatrice Sicar modello Antares 1100 2R

Foto CL9

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 231 Impianto di aspirazione per segheria modello Filtro60 Maniche D250

Foto CL10

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 232 Resinatrice tipo WIWA 3500

Foto CL11

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 233 Scaffali per magazzino

Foto CL12 e CL13

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 235 Carrello elevatore elettronico mod NK25

Foto CL14

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 236 Carrello elevatore elettronico mod. H90 00XM

Foto CL15

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 237 Cesoia idraulica GECKO mod. JDHGM

Foto CL16

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 238 Pressa piegat. idraulica GECKO HAP30300

Foto CL17

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 240/245 n. 3 transpallet da 20 q OMCN art 149

Foto CL18

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 248 Tornio marca Bonza IT 300 TP

Foto CL19

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 259 Ponteggi mobili

Foto CL21

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 260 Cabina di verniciatura

(all’interno dell’ampliamento del capannone falegnameria)

CAPANNONE FALEGNAMERIA

Foto CF1 Numero di riferimento inventario Cancelliere: 261 e 262

Pantografo Masterwood Project 523

Foto CF2

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 263 Pressa oleodinamica a caldo Italpresse modello SCF/6-8

Foto CF3

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 264 Carroponte port 100 KN - CA022 - matricola 31/2000

ATTREZZATURE NON INVENTARIATE DAL CALCELLIERE

Foto AV1 Taglierina automatica Italpresse modello IT/310

(all’interno del Capannone falegnameria)

Foto AV2

Spruzzatrice per resina (all’interno del Capannone lavorazione imbarcazioni)

Foto AV3

Aspiratore a carrello (all’interno del Capannone lavorazione imbarcazioni)

Foto AV4

Carrello portaimbarcazioni Abi Trailers modello MBT120S (all’interno del Capannone lavorazione imbarcazioni)

Foto AV5

Carrello di essiccazione Cassioli (all’interno dell’ampliamento del capannone falegnameria)

IMPIANTI E MACCHINARI PRESENTI SUL RIMORCHIO SEQUESTRATO

Sega circolare Sicar modello Optima 3200

Toupie Sicar SFL 1000 Sega a nastro Sicar Top 9

Pialla a filo Sicar modello Rapid 500 Scorniciatrice Sicar modello Prima 4 220 Ercolina Medi Bender modello EN100-2V

(all’interno del Capannone lavorazione imbarcazioni)

INVENTARIO FOTOGRAFICO MOBILI E ARREDI

Corridoio

Foto 1 Numero di riferimento inventario Cancelliere: 29

Porta piante in legno ad "elle"

Foto 2

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 30 Tende

Foto 3

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 49 Scaffalatura in legno incassata a quattro elementi


Ascensore marca MC

Foto 5

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 65 Quadri con stampe (n. 17)

Sala d'attesa piano terra


Divano a quattro posti di colore blu


Rilevatore beige

Foto 8

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 69 Fioriera in legno

Ufficio progettazione


Tecnigrafo marca Neolt (rinvenuto nel capannone lavorazione imbarcazioni)

Sala mensa

Foto 10 Numero di riferimento inventario Cancelliere: 97 e 98

Tavoli quadrati in plastica e Sedie in plastica

Foto 11

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 99 Mobile alto (mancante di forno elettrico)

Foto 12

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 100 Mobili bassi


Attaccapanni in legno

Foto 14 e 15

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 103 e 104 Lavelli a doppie ante e Credenze bianche

Sala riunione sindacale


Tavolo riunioni

Foto 17

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 109 Mobile basso

Foto 18

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 110 Impianto di condizionamento

Appartamento custode


Tavolo - Sedie (n. 6)

Foto 21 e 22

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 114 Divani (n. 2)


Mobile parete attrezzata - Televisore

Foto 24

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 117 Mobile cucina attrezzata completa di forno e di frigorifero

Foto 25

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 118, 120 e 121 Letto matrimoniale, comodini e specchio


Armadio guardaroba

Foto 27

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 121 Mobile basso

Foto 28

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 122 Bagno completo


Specchio entrata

Infermeria


Attaccapanni e Scrivania

Foto 31

Numero di riferimento inventario Cancelliere: 125 e 129 Sedia e lettino infermeria


Armadietto

… omissis …

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