Rapporto Comuni Rinnovabili 2011.0000002525

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5/20/2018 RapportoComuniRinnovabili2011.0000002525-slidepdf.com http://slidepdf.com/reader/full/rapporto-comuni-rinnovabili-20110000002525 1/98 Con il contributo di: COMUNI RINNOVABILI 2011 Sole, vento, acqua, terra, biomasse. La mappatura delle fonti rinnovabili nel territorio italiano RAPPORTO DI LEGAMBIENTE  Analisi e classifiche

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    Con il contributo di:

    COMUNIRINNOVABILI 2011Sole, vento, acqua, terra, biomasse.La mappatura delle fonti rinnovabili nel territorio italiano

    RAPPORTO DI LEGAMBIENTEAnalisi e classifiche

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    COMUNI RINNOVABILI 2011

    Il Rapporto stato curato dallUfficio Energia e Clima di LegambienteEdoardo Zanchini (Responsabile), Katiuscia Eroe, Gabriele NanniHanno contribuito alla redazione del dossier Lavinia Di Giorgio e Marco Valle

    Un ringraziamento particolare per la disponibilit a fornire informazioni e dati va aGerardo Montanino (GSE), Luciano Pirazzi, Thilo Pommerening (Azzero CO2), agli ufficidelle Province di Firenze, Grosseto, Parma, Pistoia, Prato, Siena e Viterbo, agli Uffici delleRegioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Sardegna, Valle dAosta e Veneto.

    Si ringraziano inoltre per la collaborazione tutti gli Sportelli Energia, i Circoli e i Regionalidi Legambiente che hanno contribuito a raccogliere i dati.

    Progetto grafico: Luca Fazzalari

    Stampato su carta riciclata con utilizzo di inchiostri EuPIA

    Stamperia Romana srl Industria Grafica Azzero CO2 per il 2011

    Marzo 2011

    1Comuni Rinnovabili 2011 - Rapporto di Legambiente

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    2 Comuni Rinnovabili 2011 - Rapporto di Legambiente

    La copertina del New York Times del 29 settembre 2010 con Tocco da Casauria e il Rapporto Comuni rinnovabili di Legambiente

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    INDICE

    PREMESSA

    I COMUNI 100% RINNOVABILI

    I COMUNI DEL SOLARE FOTOVOLTAICOLe buone pratiche

    I COMUNI DEL SOLARE TERMICOLe buone pratiche

    I COMUNI DELLEOLICOLe buone pratiche

    I COMUNI DELLIDROELETTRICOLe buone pratiche

    I COMUNI DELLA GEOTERMIALe buone pratiche

    I COMUNI DELLA BIOMASSALe buone pratiche

    4

    20

    3645

    4756

    5865

    6774

    7680

    8194

    Cap. 1

    Cap. 2

    Cap. 3

    Cap. 4

    Cap. 5

    Cap. 6

    Cap. 7

    3Comuni Rinnovabili 2011 - Rapporto di Legambiente

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    PREMESSA

    E al territorio che bisogna guardareper capire il nuovo scenario energe-tico delle fonti rinnovabili. Il cambia-

    mento sta infatti avvenendo a unavelocit impressionante, distribuito inItalia tra quasi 200mila impianti dipiccola e grande taglia. Linsieme diquesti processi oramai definisce conchiarezza i contorni di un modelloenergetico nuovo, profondamentediverso da quello costruito nel 900 in-torno alle fonti fossili, ai grandi impian-

    ti, agli oligopoli. E come se il sognodi Hermann Scheer1di fare del solareil perno di un sistema energetico edeconomico innovativo, democratico,che guarda alla progressiva autono-mia dei territori, stesse dimostrando lasua fattibilit a partire da tante realtlocali italiane ed europee.Le fonti rinnovabili, infatti, non solo

    contribuiscono in modo sempre piimportante al bilancio energetico delnostro Paese, ma attraverso nuoviimpianti eolici, geotermici, idroelettri-ci, da biomasse gi oggi rendono al100% rinnovabili un numero sempremaggiore di Comuni. Ed interes-sante notare come questo processosia diverso perfino da quello costruito

    con le vecchie rinnovabili, il grandeidroelettrico e la geotermia, quelle chedalla fine del 1800 hanno accom-pagnato la prima industrializzazionedel Paese e che ancora oggi garanti-scono un contributo fondamentale alsistema energetico italiano. La novitforse pi interessante si pu legge-

    re oggi nei territori, dove si stannodefinendo percorsi diversi di sviluppodegli impianti descritti dalle cartine

    che disegnano la distribuzione in Italiadelle diverse fonti proprio perchdifferenti sono le risorse presenti e lepossibilit di valorizzazione. Graziea questi impianti si sono creati nuoviposti di lavoro, portati servizi, riqualifi-cati edifici e creato nuove prospettivedi ricerca applicata oltre, naturalmen-te, un maggiore benessere e qualit

    della vita. Senza dimenticare checoloro che hanno installato impiantisolari termici e fotovoltaici, e magarisono collegati a reti di teleriscalda-mento, vedono bollette meno salatein Comuni in cui laria che si respira pi pulita. Queste realt sono oggila migliore dimostrazione del fattoche investire nelle rinnovabili una

    scelta lungimirante e conveniente chepu innescare uno scenario di inno-vazione e qualit nel territorio. E sonola migliore risposta a chi continua asostenere che il contributo delle fontirinnovabili sar comunque marginalenel futuro del Paese. I numeri, le storie,le immagini raccontate in questoRapporto dimostrano, al contrario,

    come le fonti rinnovabili siano oggitecnologie affidabili, su cui possibilecostruire ora e nel futuro una rispostaconcreta ai fabbisogni energetici eunalternativa sempre pi competitivaai combustibili fossili nella strategia dilotta ai cambiamenti climatici.

    1 Hermann Scheer stato uno dei padri della legislazione tedesca per le fonti rinnovabili, membro del Bundestag dal 1980 ePresidente di Eurosolar, e una fra le maggiori personalit internazionali attive nella promozione delle rinnovabili e di un sistemaenergetico pi giusto e democratico. Ci ha lasciati il 14 ottobre dello scorso anno.

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    Descrivere questi processi lobietti-vo del Rapporto Comuni Rinnovabilidi Legambiente, che dal 2006 nefotografa levoluzione elaborandodati ottenuti attraverso un questionario

    inviato ai Comuni e incrociando lerisposte con gli studi del GSE, i rap-porti di Enea, Itabia, Fiper, ANEV e leinformazioni provenienti da Regioni,Province e aziende.Il Rapporto Comuni Rinnovabili 2011racconta un salto impressionante nel-la crescita degli impianti installati nelterritorio italiano. Sono 7.661 i Co-muni in Italia dove si trova almenoun impianto.Erano 6.993 lo scorsoanno, 5.580 nel 2009. In pratica,le fonti pulite che fino a 10 anni fainteressavano con il grande idroelettri-

    co e la geotermia le aree pi interne,e comunque una porzione limitata delterritorio italiano, oggi sono presentinel 94% dei Comuni.Ed signifi-cativo che cresca la diffusione per

    tutte le fonti dal solare fotovoltaicoa quello termico, dallidroelettrico allageotermia ad alta e bassa entalpia,agli impianti a biomasse e biogasintegrati con reti di teleriscaldamento epompe di calore e per tutti i para-metri presi in considerazione. Sonoottime notizie che dimostrano come leenergie pulite sono la migliore soluzio-ne non solo per uscire dalle fonti fossilie salvare il pianeta dai cambiamenticlimatici, ma anche per risponderealla crisi economica e per guardarecon un po di ottimismo al futuro.

    I RISULTATI

    I Comuni del Solare sono 7.273 in

    Italia. Un numero in forte crescita, era-no 6.801 nel censimento dello scorsoanno, che arriva a coprire l89% deiComuni. Per il solare fotovoltaico San Bellino, in Provincia di Rovigo, intesta alla classifica di diffusione conuna media di oltre 58,4 MW ogni1.000 abitanti. La classifica premiala diffusione per numero di abitanti

    residenti proprio per evidenziare le po-tenzialit delle rinnovabili nel soddisfa-re i fabbisogni delle famiglie. A SanBellino, come in 108 altri Comuni, gliimpianti installati riescono a coprireampiamente i consumi elettrici dei cit-tadini a dimostrare come il fotovoltaicooggi sia una tecnologia sempre pi af-fidabile grazie alla ricerca applicata.Nel solare termicoa vincere il pic-colo Comune di Torre San Giorgio,in Provincia di Cuneo, con una media

    di 2.140 mq/1.000 abitanti. Anche

    in questa classifica viene premiata ladiffusione per abitante e non quellaassoluta, proprio perch gli impiantisolari termici possono soddisfare largaparte dei fabbisogni delle famiglie perlacqua calda sanitaria e il riscalda-mento degli edifici. Sono 56 i Comuniitaliani che hanno gi superato il pa-rametro utilizzato dallUnione Europeo

    per spingere e monitorare i progressinella diffusione di questa tecnologia,con un obiettivo di 264 mq/1.000abitanti da raggiungere.I Comuni dellEolico sono 374 nellafotografia elaborata dal Rapporto. Lapotenza installata in crescita, paria 5.758 MW, con 610 MW in pirispetto al 2009. Nel 2010, secondoi dati di Anev, gli impianti eolici hannopermesso di produrre 8.374 GWhdi energia pulita, pari al fabbisogno

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    PREMESSA elettrico di oltre 3,5 milioni famiglie.

    Sono 221 i Comuni che si possonoconsiderare autonomi dal punto divista elettrico, poich si produce pienergia di quanta ne viene consuma-

    ta. Ed interessante notare come, nelcorso degli anni, il processo di diffu-sione si stia articolando con impiantidi grande, media e micro taglia.I Comuni del Mini Idroelettrico sono946. Il Rapporto prende in considera-zione gli impianti fino a 3 MW e lapotenza totale installata nei Comuniitaliani di 988 MW, in grado diprodurre ogni anno oltre 3.952 GWhpari al fabbisogno di energia elettricadi oltre 1,6 milioni di famiglie. Vienepreso solo il mini perch, se dalgrande idroelettrico proviene stori-camente il contributo pi importantedelle fonti energetiche rinnovabili allabilancia elettrica italiana, sono eviden-ti i limiti di sviluppo in termini di nuoviimpianti. Ma non dobbiamo dimenti-care che gli storici grandi impiantihanno garantito nel 2010 oltre il17,2% della produzione complessivaelettrica italiana, tra dighe, impianti aserbatoio e ad acqua fluente, con unapotenza complessiva installata pari acirca 20mila MW distribuita in 298Comuni.

    I Comuni della Geotermia sono 290,per una potenza installata pari a 868MW elettrici e 67,9 termici. Graziea questi impianti in Italia vengonoprodotti circa 5.031 GWh di energia

    elettrica in grado di soddisfare il fabbi-sogno di oltre 2 milioni di famiglie. Sela produzione per gli impianti geoter-mici storicamente localizzata tra leProvince di Siena, Grosseto e Pisa, unsegnale positivo lo sviluppo di oltre200 impianti a bassa entalpia, ossiaquelli che sfruttano lo scambio termicocon il terreno e che vengono abbinatia tecnologie sempre pi efficienti di ri-scaldamento e raffrescamento. Questiimpianti rappresentano una opportu-nit importante per ridurre i consumienergetici domestici e di strutturepubbliche e private.I Comuni della Biomassa sono 1.033per una potenza installata complessivadi 1.088 MW elettrici e 702 MWtermici. Questi impianti si dividono traquelli che utilizzano biomasse e quelliche utilizzano biogas. In particolarequelli a biogas sono in forte crescitae hanno raggiunto complessivamente593,1 MWe installati e 52,9 MWt.Gli impianti a biomassa e biogas con-sentono di produrre 7.631 GWh parial fabbisogno elettrico di oltre 3 milio-

    LA CRESCITA DEI COMUNI RINNOVABILI PER LE DIVERSE FONTI

    ANNO SOLARETERMICOSOLAREFOTOVOLTAICO EOLICO

    MINIIDROELETTRICO BIOMASSA GEOTERMIA TOTALE

    2006 108 74 118 40 32 5 356

    2007 268 287 136 76 73 9 1.262

    2008 390 2.103 157 114 306 28 3.190

    2009 2.996 5.025 248 698 604 73 5.591

    2010 4.064 6.311 297 799 788 181 6.993

    2011 4.384 7.273 374 946 1.136 290 7.661

    Fonte: Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente

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    PREMESSA

    LA FOTOGRAFIA DI UN CAMBIAMENTO

    I Comuni rinnovabili sono una chiaveper capire come potr funzionare unmodello energetico costruito intornoalle fonti rinnovabili e a sistemi semprepi efficienti di gestione di impiantie reti. Negli ultimi mesi sono statipresentati diversi e autorevoli studiche hanno dimostrato la fattibilit diuno scenario al 100% rinnovabile inEuropa al 2050. I Governi tedesco edanese sono andati oltre, presentandopiani e aprendo un confronto politicoe con il mondo industriale per definir-ne strategie e tabelle di marcia perraggiungere target di quella portata.Una sfida che pu apparire visionaria,se inquadrata nel dibattito politico ita-liano sui temi energetici, ma che inve-ce gi realt in molti Comuni italianiche hanno puntato a dare rispostaai propri fabbisogni valorizzando lerisorse presenti nei territori attraverso

    il mix di impianti pi adatto. Questeesperienze mettono il nostro Paese,senza che ve ne sia una chiara consa-pevolezza, nel gruppo di punta dellaricerca internazionale insieme a citt,regioni, quartieri, isole europee doveci si esplicitamente posti lobiettivodi raggiungere lautonomia energeticae lazzeramento delle emissioni di

    CO2. Per questo diventa importanteleggere con attenzione i risultati nei

    territori italiani, il crescente numero diComuni gi 100% rinnovabili rispettoai fabbisogni delle famiglie e i tantiche vi si stanno avvicinando. Perch ledecine di migliaia gli impianti installatinegli ultimi anni piccoli, grandi, dafonti diverse e i tanti progetti in corsodi realizzazione stanno dando formaa un nuovo modello di generazionedistribuita, in uno scenario che cambiacompletamente rispetto al modo tradi-zionale di guardare allenergia e alrapporto con il territorio. Occorre oradare una prospettiva a questi processiper dare complessivamente rispostaai problemi energetici italiani, renden-do pi efficiente e pulito il sistema digenerazione. La sfida pi difficile ditipo culturale, perch si deve ribaltarelidea per cui passi per un aumentodellofferta con la costruzione di nuovegrandi centrali la risposta ai proble-

    mi del Paese. Al contrario, bisognapartire dalle risorse presenti nei diversiterritori, guardare alla domanda dienergia di case, uffici e aziende, percapire come soddisfare con le soluzio-ni tecnologiche pi adatte attraversouna rete elettrica capace di gestire loscambio con impianti e utenze distri-buite.

    Ma insieme agli scenari futuri occorreguardare con attenzione ai cam-

    ni di famiglie. In forte crescita sono gliimpianti a biomasse e biogas collegatia reti di teleriscaldamento, che per-mettono alle famiglie un significativorisparmio in bolletta (fino al 30-40% in

    meno) grazie alla maggiore efficienzadegli impianti. Sono 296 i Comuni

    in cui gli impianti di teleriscaldamen-to utilizzano biomasse vere (ossiamateriali di origine organica animaleo vegetale provenienti da filiere territo-riali), che riescono a soddisfare larga

    parte del fabbisogno di riscaldamentoe acqua calda sanitaria.

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    PREMESSA biamenti avvenuti in questi anni nel

    bilancio energetico italiano. Secondoi dati di Terna, nel 2010 si avu-ta una leggera risalita dei consumielettrici, dopo il calo degli ultimi

    due anni, attualmente siamo il 4% inmeno rispetto ai dati del 2007. Lacrisi economica alla base di questirisultati, non si devono sottovalutareper le modifiche avvenute nel siste-ma industriale ed energetico italiano,nella composizione della domanda.Ad esempio, secondo alcune stime2sarebbe molto consistente la riduzio-ne delle emissioni di CO

    2, avvenuta

    negli ultimi anni, per cui risulterebberooggi del 6% inferiori al 1990 e dun-que sostanzialmente in linea con gliobiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto.Si starebbero cos raggiungendo deirisultati relativi alla CO2che in tantiavevano indicato come impossibiliper il nostro Paese - evitando oltretuttole multe previste per lo sforamento - eche evidenziano come i target fissatial 2020 dallUnione Europea siano aportata di mano. Questi dati dovreb-bero spingere a una attenta riflessioneche spazzi via finalmente tanti luoghicomuni che hanno caratterizzato ildibattito energetico di questi anni. Maancora pi rilevante il trend che ri-guarda le fonti energetiche rinnovabili,la cui crescita nel 2010 stata senzaprecedenti sia in termini di installato(oltre 2.445 MW di fotovoltaico, 610MW di eolico, 273 MW di mini idro,65 MW di impianti a biomassa, 60MW di geotermia), che di produzio-ne, arrivando a coprire il 22,1% deiconsumi elettrici complessivi italiani

    (importazioni e pompaggi inclusi).Analizzando i dati provvisori di Terna,si evidenzia come sia cresciuto il con-tributo di eolico 8.374 GWh (+29%rispetto al 2009) e fotovoltaico 1.600

    GWh (+136%), ma anche le biomas-se sono in crescita con 6.500 GWh(+10%) mentre lidroelettrico rimanestabile a 49.369 GWh. Il contributorispetto ai consumi elettrici complessividelle diverse fonti rinnovabili vede nel2010 lidroelettrico al 15,1%, leolicocome le biomasse al 2,5%, la geoter-mia all1,5%, il fotovoltaico allo 0,5%.Alla luce di questi dati, diventa impor-tante aprire una seria verifica dellepolitiche intraprese in Italia negli ultimi10 anni a seguito della liberalizzazio-ne del mercato energetico. Un bilan-cio necessario rispetto ai risultati delDecreto Sblocca centrali, approvatonel 2002, per capire se oggi il Paesesia pi sicuro rispetto ai tempi delclamoroso blackout elettrico nazionale(28 Settembre 2003). In questi annitutta lattenzione mediatica e politicasi concentrata sulla necessit dicostruire nuove grandi centrali perch- veniva sostenuto da Ministri, Enel,Confindustria - solo cos si sarebbepotuto muovere la concorrenza, ab-bassare finalmente i prezzi dellener-gia, rendere sicuro il Paese. I risultati?Straordinari in termini di nuove centralirealizzate e di impianti in corso direalizzazione. Secondo i dati del Mi-nistero dello Sviluppo Economico, dal2002 ad oggi sono entrate in eserci-zio 37 centrali (tra nuove e repowe-ring) per 22.426 MW. Terna valutain 80.720 i MW attualmente installati

    2 Cfr. Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che stima nel 2010 un calo delle emissioni in Italia compreso tra il 6 e il 6,4%rispetto ai livelli del 1990. Il Protocollo di Kyoto fissa per il nostro Paese un target di riduzione del 6,5% rispetto al 1990 calcolatocome media delle emissioni del 2008-2012.

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    PREMESSAdi impianti da fonti fossili e 32.826

    da fonti rinnovabili, per un totale di113.546 MW. Nei prossimi anni aquesti impianti se ne aggiungerannomolti altri: sono infatti 6 le centrali (per

    3.543 MW) in fase di realizzazione,38 quelle in fase di autorizzazione (tragas, metano, carbone) per 23.990MW. E un autentico successo dellastrategia di potenziamento del parcocentrali italiano! Addirittura al 2020potremmo arrivare a oltre 110milaMW installati solo da fonti fossili,senza considerare le rinnovabili. Esoprattutto senza dimenticare le inten-zioni del Governo di procedere con lacostruzione di nuove centrali nucleariper complessivi 13.000 MW.Ora per occorre chiedersi se questastrategia sia realmente utile al Paese ese permetter di avere pi concorren-za e bollette meno care. La risposta NO! Perch se in questi anni nonsi avuto alcun risultato in termini diriduzione delle bollette, nei prossimianni la situazione potrebbe addirittu-ra peggiorare con un interesse delleimprese a non abbassare il prezzodellenergia elettrica. Occorre infatticonsiderare che nel nostro Paese ladomanda alla punta non ha mai su-perato i 57 mila MW3, ma potremmo

    trovarci tra qualche anno, con centralicapaci di produrre teoricamente quasi3 volte lenergia elettrica di cui abbia-mo bisogno. Come ha denunciato pivolte il Governatore della Lombardia

    Formigoni, gi oggi le centrali a gasa ciclo combinato installate in quellaRegione, le pi efficienti sul mercato,girano spesso con motori al minimo. Eevidente che in futuro questa situazio-ne diventer ancora pi diffusa per viadelle nuove centrali in cantiere e dellaproduzione da rinnovabili. Ci troviamoa un punto di crisi, con la prospettivacerta che nei prossimi anni questa po-litica energetica non produca nessunariduzione delle bollette elettriche. Perragioni molto semplici. Chi ha realiz-zato le centrali dovr rientrare degliinvestimenti fatti in centrali che lavora-no meno ore di quanto programmato.In un mercato europeo le importazionispesso, soprattutto di notte, conven-gono rispetto a qualsiasi produzionetermoelettrica interna. Infine, perch sesi sceglier di realizzare delle cen-trali nucleari sar nellinteresse di chiinveste che i prezzi non scendano perrendere possibile un investimento gicos spericolato. Ha senso continuaresu questa strada?

    LE NUOVE CENTRALI TERMOELETTRICHE IN ITALIA 2002-2011Gas/Metano Carbone

    Numero(nuove/repowering)

    Potenza installata(MW)

    Numero (nuove/repowering)

    Potenza installata(MW)

    Centrali realizzate 36 20.446 1 1.980

    In fase di realizzazione 6 3.543 0 0

    In attesa di autorizzazione 34 19.430 4 4.560

    Elaborazione Legambiente su dati Ministero dello Sviluppo Economico

    3 Precisamente 56.585 MW richiesti complessivamente alla rete il 20 Luglio 2007 e 56.425 il 16 Luglio 2010, in due situazio-ni di caldo torrido e uso esteso di condizionatori daria.

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    PREMESSA IMMAGINARE IL FUTURO

    Ci sono oggi tutte le condizioni percostruire una seconda fase dello svilup-po delle fonti rinnovabili nel territorio.

    La prima servita a verificare comesiano tecnologie affidabili e il boomdi questi anni, sostenuto dagli incentiviprelevati in bolletta, ha permesso dicreare nuove imprese, spinto la ricercae creato le condizioni per costruireuna filiera industriale anche in Italia.Ora, per, la sfida pi ambiziosa:raggiungere gli obiettivi europei di

    sviluppo al 2020 per poi continuarein una direzione di progressiva innova-zione energetica e di uscita dalle fontifossili. Per questo, occorre immaginareil futuro, ragionare di una prospettivaa medio-lungo termine. Come stafacendo la Germania, dove sono statirivisti al rialzo gli obiettivi al 2020e ora lambizione di raggiungereil 47% di contributo delle fonti rinno-vabili rispetto ai consumi elettrici perarrivare all80% al 2050. Nessunautopia, ma sano pragmatismo tedescoe continuo confronto con il sistemadelle imprese. Questa strategia inte-ressante soprattutto per la lungimiranzadelle scelte e merita una particolareattenzione. Il primo obiettivo che sivuole conseguire di potenziare forte-mente la rete elettrica, per garantire ilfunzionamento di un sistema distribuitoche deve essere capace di gestire lospostamento di grandi flussi di ener-gia. Sar infatti strategico governarelequilibrio del sistema considerandoi cicli di produzione dal vento e dalsole nelle diverse parti del Paese (eper questo diventano fondamentali leprevisioni meteorologiche). Il secondoobiettivo di spingere tutti gli impianti

    capaci di garantire la domanda dipicco (quindi non legati a oscillazio-ni nella produzione) e flessibili nella

    gestione in funzione della richiestadella rete (quindi biomasse e biogas,pompaggi idroelettrici, sistemi ad ariacompressa, altre tecnologie sperimen-tali). Terzo obiettivo riguarda le tariffeelettriche, dove si vuole premiarefortemente lutilizzo nelle fasce orariedove la domanda pi bassa. Infineper quanto riguarda gli incentivi si vuo-

    le dare continuit al sistema in contoenergia differenziato per le diversefonti introdotto nel 2000, dando cer-tezze agli investimenti nel quadro diuna chiara strategia di sviluppo (sonoprevisti 52.000 MW fotovoltaici al2020), ma definendo da subito lacurva della progressiva riduzione pertutte le fonti. Del resto, questa politicaha permesso di realizzare successiincredibili in termini di aumenti costantidella produzione da rinnovabili e lacreazione di un sistema industriale con320mila occupati nel 2010, e ad unaricerca applicata che ha reso possibileridurre anno dopo anno i costi delletecnologie migliorandone lefficienza.

    E lItalia, come pu guardare a unasfida altrettanto ambiziosa? Intantoprovando a copiare dalla Germaniaper quanto riguarda il sistema degliincentivi e gli investimenti nella reteelettrica. E poi adattando i ragiona-menti alla domanda italiana e allepotenzialit presenti. Il nostro territoriopossiede infatti tutte le risorse per farcrescere il contributo delle fonti rinno-vabili, e deve puntare innanzi tutto sueolico (fino a 16 GW come prevede

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    PREMESSAil PNA) e solare (portando lobiettivo

    per il fotovoltaico a 30 GW installatial 2020) - viste le potenzialit italianee il vantaggio di produrre energia elet-trica di giorno, al picco della doman-

    da - ma anche investire nelle tecno-logie che sono in grado di garantireuna produzione senza oscillazioni. Epossibile farlo ampliando nel grandeparco idroelettrico italiano (il secondoin Europa dopo la Francia) i sistemi dipompaggio, realizzando cos un ac-cumulo di energia e una pi efficientegestione della produzione per utiliz-zarla nelle ore di punta (considerandoanche le difficolt crescenti nellagestione di una risorsa delicata comelacqua). In parallelo si devono spinge-re biomasse e biogas, perch in questiimpianti si produce energia elettricae termica in modo costante. E persoprattutto nella parte termica dovesono necessari i pi attenti investimentiper rispondere alla domanda civile eindustriale, e dove occorre promuo-vere la microgenerazione e sistemi digestione e recupero del calore, retidi teleriscaldamento. Una prospettivafatta di tanti piccoli e grandi impian-ti, di supergridsper progetti comeDesertec (un sistema di centrali solaria concentrazione e impianti eolici nelNord Africa connesso alla rete elettri-ca europea) e smart grids per gestirelinterscambiano di energia elettricacon utenze e produzioni distribuite.Insomma, necessario guardare aisettori di domanda e puntare a una in-tegrazione delle rinnovabili in edilizia,in agricoltura e nellindustria come oc-casione per innescare processi virtuosidi riqualificazione e innovazione. Del

    resto i cambiamenti della domanda dienergia sono rilevantissimi e strutturali,

    basti dire che mentre fino a qualcheanno fa era lindustria a dominareoggi gli usi civili rappresentano circala met dei consumi elettrici e oltre unterzo dei consumi energetici totali. Sa-

    ranno le citt il campo principale di in-tervento perch la vera novit di questiprocessi sta proprio nella possibilitdi disegnare in funzione delle diversedomande di case, uffici, aziende, fab-briche la risposta pi adatta attraversoil pi efficace mix di impianti da fontirinnovabili e di soluzioni energeticheefficienti, avvicinando la domandadi energia e la sua produzione piefficiente. La sfida di intervenire neiquartieri con lobiettivo di soddisfarei fabbisogni termici attraverso reti diteleriscaldamento (come si sta giprogressivamente realizzando in moltecitt), impianti solari termici integraticon pompe di calore, centrali di microcogenerazione, caldaie a condensa-zione. Mentre per i fabbisogni elettricisi dovr puntare sul solare fotovoltai-co, la geotermia e laddove possibileimpianti eolici, mini idroelettrici, dabiomasse integrati con le tecnologiepi efficienti di produzione e gestioneenergetica. Un ruolo da protagonistidegli Enti Locali sar fondamentale percreare le condizioni nelle aree urbaneper rendere possibili questi interventie rendere pi efficienti i sistemi di illu-minazione pubblica, spingere le smartgrids e dare spazio alle auto elettrichenel quadro di una politica di mobilitsostenibile, diffondere il solare ancheattraverso gruppi di acquisto e centraliin compropriet in aree pubblichecome parcheggi, cave dismesse,discariche.

    Un Paese come lItalia ha tutto linteres-

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    PREMESSA

    DIFFUSIONE DELLE RINNOVABILI IN EUROPA

    Fonte: elaborazione di Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente su dati Estif e Erobserver* stime Eurobserver** dato da Comuni Rinnovabili 2011

    SOLARE TERMICO SOLARE FOTOVOLTAICO EOLICO*

    NAZIONE mq mq/abitanti MW kW/abitanti MW

    AUSTRIA 4.330.000 0,517 37 0,004 1.011

    DANIMARCA 484.080 0,087 5 0,001 3.800

    FRANCIA 1.994.772 0,031 789 0,012 5.660

    GERMANIA 12.899.800 0,157 18.000 0,220 27.215

    GRECIA 4.076.200 0,361 350 0,031 1.208

    ITALIA 2.014.875 0,033 3.200** 0,053 5.797OLANDA 774.345 0,046 64 0,004 2.245

    REGNO UNITO 476.020 0,007 67 0,001 5.204

    SPAGNA 1.865.036 0,041 3.550 0,077 20.676

    se a percorrere la direzione segnatadallUnione Europea e scegliere ilclima come grande sfida di innovazio-ne. Non ha alcun senso continuare arinviare unassunzione di responsabili-

    t seria rispetto agli obiettivi al 2020.Perch solo in questa prospettiva sipu dare risposta agli storici problemiitaliani (costo dellenergia, dipen-denza dallestero, insicurezza degliapprovvigionamenti, impatto sullatmo-sfera) attraverso strade nuove, capacidi creare inedite opportunit industrialie occupazionali. Non vi sono dubbiche questavisionesia la pi lungi-mirante. Lefficienza energetica e lefonti rinnovabili possono diventare unagrande opportunit di competitivitper un sistema industriale che ha il suocuore nelle piccole e medie imprese.Ma ci sono anche solide ragioni diinteresse a convincere della necessitdi guardare in questa direzione. In

    primo luogo di cittadini e imprese, chepossono avere solo vantaggi da unmercato dellenergia con tanti attori,grandi e piccoli, dove sia premiataveramente linnovazione e la con-

    correnza nellofferta. Non esiste unaltro scenario energetico che possagarantire gli stessi risultati in termini diriduzione delle importazioni dallesteroe della spesa energetica, di creazionedi posti di lavoro. Del resto in questianni gli unici cittadini che hanno vistouna riduzione dei costi in bolletta sonocoloro che hanno installato un pannel-lo solare sul tetto, che sono intervenutiper migliorare lisolamento di pareti,finestre o tetto, che hanno cambiatolimpianto energetico scegliendoneuno pi efficiente. Insomma, gli uniciad avere un interesse a contrastarequesta prospettiva sono coloro che vo-gliono mantenere monopoli e renditedi posizione.

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    PREMESSADIFFUSIONI DELLE RINNOVABILI NELLE REGIONI ITALIANE

    REGIONE IDROELETTRICOMWSOLARE FVMW

    EOLICOMW

    GEOTERMICIMW

    BIOMASSE E RIFIUTIMW

    PIEMONTE 3.486,1 233,1 12,7 7,5 70,9

    VALLE D'AOSTA 882,1 4 0,032 0,001 0,8

    LOMBARDIA 5.877,5 318 0,12 10,9 499,1

    TRENTINO ALTO ADIGE 3.144,1 142,7 1,2 0,5 22

    VENETO 1.085,4 321,4 1,5 6,4 117

    FRIULI VENEZIA GIULIA 458,3 80 0,1 0,036 18,9

    LIGURIA 74,8 14 28,5 0,055 13,4

    EMILIA ROMAGNA 625,1 327,7 16,3 2,5 299,2

    TOSCANA 329,7 132 45,3 854,4 77,2

    UMBRIA 509,4 67,9 1,5 0,039 25,5

    MARCHE 228,1 167,4 0,15 2,5 13,8

    LAZIO 398,2 213,1 17,2 0,035 77,8

    ABRUZZO 980,2 59,6 225,4 0,055 5,1MOLISE 84,3 13,8 388,2 0 40,7

    CAMPANIA 1.343,7 81,1 814,09 0 42,8

    PUGLIA 0 532,3 1.287,19 0 139

    BASILICATA 129,3 41,7 278,9 0 23,8

    CALABRIA 724,1 55,1 586,2 0 23,6

    SICILIA 732,2 140,1 1.407,2 0 19

    SARDEGNA 466,2 80,9 672,8 0 15,8

    Fonte: Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente

    CERTEZZE PER LO SCENARIO DELLE RINNOVABILI

    Malgrado questi risultati le fontirinnovabili rischiano di subire unbrusco stop in Italia nel corso del2011. Siamo infatti arrivati al cuoredello scontro tra due visioni di questetecnologie: tra chi le considera margi-nali nello scenario energetico italiano,costose e comunque inutili rispetto aiveri problemi del Paese. E le tanteaziende, associazioni e i cittadini cheguardano, invece, in questa direzioneper immaginare un altro scenario ener-getico pi efficiente, pulito e sicuro. Lepolemiche di queste settimane intornoal Decreto Romani ne sono una chiara

    dimostrazione. Nel recepire la Diret-tiva Europea 2009/28 di sviluppo

    delle fonti energetiche si dato segui-to alla campagna di stampa di questimesi, togliendo certezze agli investi-menti attraverso una revisione degliincentivi e un tetto al futuro sviluppo.Eppure, la prospettiva di sviluppodelle fonti rinnovabili non pu in alcunmodo essere rimessa in discussione nelnostro Paese. In primo luogo perch diventata oggi un target non negozia-bile e vincolante al 2020, anno nelquale dovremo aver raggiunto il 17%dei consumi finali di energia soddisfat-ti attraverso fonti rinnovabili (rispetto al5,2% del 2005). E poi perch in que-

    sti anni cresciuto un settore industria-le fatto di migliaia di imprese e oltre

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    PREMESSA 100mila occupati diretti e nellindotto

    che non si pu cancellare. Governoe Parlamento dovrebbero, piuttosto,dare certezze per il futuro, finendolacon le polemiche nei confronti dellim-

    possibilit di raggiungere i target euro-pei per la riduzione delle emissioni diCO2e per le fonti rinnovabili. Quellache serve , soprattutto, una strategiadi sviluppo delle fonti rinnovabili e poiun monitoraggio continuo dei risultati(considerando anche i controlli e lemulte previsti dalla Direttiva in caso disforamento), vista larticolazione delle

    responsabilit e dei ruoli in questoprocesso. In modo da aggiornare pe-riodicamente gli obiettivi del Piano diAzione Nazionale per le rinnovabili,attraverso un confronto con Regioni e

    Comuni, Terna, Gse, aziende e asso-ciazioni di settore, e per definirne lepriorit di intervento e il monitoraggiodel cambiamento in corso. Ma ancheper scegliere il pi adatto mix di diffu-sione delle fonti rinnovabili nei diversiterritori, che andr accompagnata dapolitiche nazionali, regionali e locali.

    SPINGERE LE DIFFUSIONE DEGLI IMPIANTI RINNOVABILI NEL TERRITORIO

    Regole semplici e trasparenti perlapprovazione dei progetti da fontirinnovabili.Lincertezza delle pro-cedure una fortissima barriera inItalia alla diffusione degli impianti, masoprattutto un problema riconosciu-to da tutti gli operatori del settore eancora irrisolto. Le difficolt nellappro-vazione degli impianti riguardano siapiccoli che grandi interventi, cittadinie aziende, in quasi ogni Regione ita-liana. Una spiegazione sta nel ritardonellemanazione delle Linee Guidaper i progetti di impianti da fonti rin-novabili previste dal DL 387/2003,varate solo a settembre 2010, cheavrebbero dovuto dare certezza giu-ridica rispetto alle aree compatibili ealle procedure da seguire per i diversiimpianti. Purtroppo le Regioni sono inritardo nel recepimento del provvedi-mento il termine era gennaio 2011per adattare le indicazioni rispetto alproprio territorio e rimane incerto ilquadro di incertezza delle procedure,per cui necessario un intervento dei

    Ministeri competenti. Larticolazioneregionale delle Linee Guida dovrebbe,in particolare, fare chiarezza sui temipi delicati di inserimento degli im-pianti rispetto alle risorse naturali e alpaesaggio. In modo che unazienda oun cittadino sappia con chiarezza, dasubito, se e a quali condizioni un im-pianto realizzabile in quel territorio,evitando inutili polemiche e conflitti.Occorre per questo definire i contenutidegli studi ambientali e le attenzioniprogettuali specifiche per gli impian-ti eolici, idroelettrici, da biomasse,geotermici, solari. Inoltre, necessariofare chiarezza rispetto alle procedureper gli impianti di piccola taglia, per-ch negli ultimi anni si sono succedutiinterventi normativi definiti di semplifi-cazione - tra Leggi Finanziarie, LineeGuida e Decreto Romani che ognivolta sono andati a modificare il qua-dro normativo nel quale nel frattempoerano anche intervenute le Regioni. Inparticolare, occorre che diventi un attolibero e gratuito realizzare un impianto

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    PREMESSAdomestico; del quale bisogna sem-

    plicemente dare comunicazione alComune se riguarda il solare termicoe fotovoltaico sui tetti, il minieolico, lageotermia a bassa entalpia.

    Definire uno scenario certo per gliincentivi alle fonti rinnovabili fino al2020, di progressiva riduzione versola grid parity. Oggi vi sono tutte lecondizioni tecnologiche per raggiun-gere gli obiettivi di sviluppo delle fontirinnovabili e insieme creare le condi-zioni per raggiungere a quella data lagrid parity. Ossia una situazione percui il costo di produzione dellenergiada fonti rinnovabili avr pareggiatoil costo dacquisto dellenergia dallarete. Diversi studi dimostrano come,con un quadro di certezze per gli inve-stimenti che permetta di dare certezzaalla ricerca applicata, sia possibileraggiungere questo passaggio epi-co. La Germania, da questo puntodi vista, un esempio emblematico,perch il Governo ha gi definito latraiettoria di progressiva riduzione de-gli incentivi per le diverse fonti fino al2020, con lintenzione di confrontarsicon le imprese del settore per introdur-re aggiustamenti continui al sistema inconto energia che tengano conto deimiglioramenti nellefficienza e di costodegli impianti. Il contrario di quantosta avvenendo in Italia con il DecretoRomani, dove si dato seguito allacampagna di stampa di questi mesicontro le rinnovabili - dove si denun-ciava lo sperpero di risorse pubbliche(che non esistono) e di costi rilevanti inbolletta, lo scempio del paesaggio -, eche ha ottenuto il risultato di fermarne,

    al momento, lo sviluppo in Italia. E untema importante quello degli incentivi

    alle rinnovabili, perch occorre ridurreeccessi e dare certezze, ma che nonpu essere affrontato in maniera su-perficiale. E infatti evidente la volontdi alcuni noti gruppi di fermare questo

    processo, e risulta insopportabile lipo-crisia di chi si scaglia contro il fotovol-taico e leolico ma non ha mai avutoaltrettanta attenzione nei confronti delregalo del Cip 6 a petrolieri e centraliinquinanti, costato dal 2001 ad oggi23 miliardi di Euro in bolletta.Per fare chiarezza, bisogna direintanto che nelle bollette gli italianipagano per spese che nulla hannoa che fare con le rinnovabili - sussidiper centrali inquinanti e per leternodecomissioning del nucleare, per leFs e altre voci per un totale di oltre 3miliardi di Euro - pi di quanto previstoper promuovere le vere rinnovabili(2,7 miliardi). Per fare un confronto, inGermania il peso delle rinnovabili inbolletta attualmente pari a 9 miliardidi Euro lanno. Sul totale della bollettaelettrica italiana ad oggi il peso dellevere rinnovabili pari al 5,5%, chesignifica per una famiglia una spesapari a 2,5 Euro al mese nel 2010.Fare chiarezza sui numeri dunquefondamentale e occorre farlo guar-dando agli obiettivi al 2020, in mododa mantenere nel tempo dei livelli dispesa in bolletta sostenibili. Legam-biente ritiene che per gli incentivi allefonti rinnovabili si debba rimanereallinterno della spesa attuale per glioneri di sistema (10%) facendo puliziadi tutte le spese improprie. In questiragionamenti occorre, infatti, conside-rare che il peso del Cip 6 si ridurrfino a cessare finalmente nel 2020 e

    che i certificati verdi ritirati dal GSEcominceranno a diminuire a partire da

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    PREMESSA questanno. Si dovr verificare a fine

    anno il reale impatto degli impiantifotovoltaici in bolletta, dopo gli allarmisulle conseguenze del cosiddettoDecreto Salva Alcoa, che ha per-

    messo di trascinare i pi vantaggiosiincentivi 2010 anche per gli impiantiallacciati fino a Giugno. Insomma,servono informazioni trasparenti e unaattenta regia a cui saranno chiamatiin primo luogo i nuovi vertici dellAuto-rity per lenergia. La questione vera scongiurare che trovi spazio in bollettauna nuova voce che alcuni vorrebberointrodurre per garantire gli investimentiper le centrali nucleare. Ma servonoanche ragionamenti nuovi rispetto allerisorse per la promozione delle fontirinnovabili che, ad esempio, prenda-no in considerazione il tema dei gran-di impianti idroelettrici, dove da alcunidecenni si sono ripagati gli investimen-ti per la costruzione eppure lenergiaelettrica prodotta viene venduta aprezzo di mercato generando grandiguadagni per chi li gestisce. Aprire gliocchi su queste rendite oggi impre-scindibile, per garantire intanto gliinvestimenti per la manutenzione degliimpianti (con interventi di repowering,pulizia degli invasi dai sedimenti egaranzia del deflusso minimo vitale) ela realizzazione di impianti di pom-paggio, per arrivare quanto primaa mettere a gara le concessioni e recu-perare risorse per gli investimenti nellenuove rinnovabili.

    LE VERE RINNOVABILI IN BOLLETTA(ANNO 2010)Mln di euro Voci componente A3

    777 Cip 6 rinnovabili

    826 Conto energia Fotovoltaico

    213 Tariffa onnicomprensiva940 Certificati Verdi ritirati dal Gse

    2756 Totale

    Fonte: Elaborazione Legambiente su dati Autority energia,Kyoto Club

    LE NON RINNOVABILI IN BOLLETTA(ANNO 2010)Mln di euro Voci in bolletta

    285 Decommissioning centrali nucleari ecompensazioni (A2)

    1214 Cip 6 assimilate (A3)355 Tariffe speciali, Fs (A4)60 Finanziamento ricerca e sviluppo (A5)70 Bonus elettrico famiglie disagiate (As)

    70 Copertura integrazioni tariffarie isole minori(UC4)

    30 Promozione efficienza energetica (UC7)968 Iva su oneri in bolletta3052 Totale

    Fonte: Elaborazione Legambiente su dati Autority energia,Kyoto Club

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    PREMESSALA COMPOSIZIONE DELLA BOLLETTA ELETTICA (ANNO 2010)

    Fonte: Elaborazione Legambiente su dati Autority energia

    Componente energia

    Costi distribuzione e misura energia

    Imposte

    Oneri da incentivi alle vere rinnovabili

    Oneri di sistema e incentivi alle non rinnovabili

    UNA POLITICA PER LEFFICIENZA ENERGETICA

    La strada pi semplice ed economicaper ridurre la bolletta energetica, leimportazioni e le emissioni di CO

    2

    passa per lefficienza energetica.

    Muovere linnovazione del settoreedilizio, integrare fonti rinnovabilie efficienza energetica. Sar fonda-mentale nei prossimi anni realizzareun forte cambiamento nel settore dellecostruzioni per ridurre il peso dei con-sumi civili. E del resto la prospettivaindicata con chiarezza dalla Direttiva31/2010 sullefficienza energetica in

    edilizia, che fissa a partire dal 2021un obbligo per cui tutti gli edifici pub-blici e privati debbano essere neu-trali da un punto di vista energetico;ossia garantire attraverso la progetta-zione e le prestazioni dellinvolucrocondizioni tali da non aver bisognodi apporti per il riscaldamento e ilraffrescamento oppure di soddisfarliattraverso fonti rinnovabili. E in questaprospettiva che occorre indirizzare ilsettore delle costruzioni e realizzare unsignificativo miglioramento delle pre-stazioni attraverso le nuove possibilit

    Una rete energetica che aiuti lagenerazione distribuita. Oggi sievidenziano ancora troppi probleminellallaccio degli impianti alla reteenergetica, con ritardi e incertezzeche devono essere superati. Occorrerealizzare gli investimenti sulla reteper superare i problemi di impiantiche vengono rallentati o bloccati, o dialcune parti dellAppennino dove una

    parte dellenergia eolica viene spre-cata per linadeguatezza della reterispetto alla produzione. E in parallelosi deve garantire gli investimenti permodernizzare la rete di distribuzionenella prospettiva di avere una piefficiente gestione che aiuti la gene-razione distribuita e linterscambio diutenze e attivit nella prospettiva dellasmart grid.

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    PREMESSA di verifica rese possibile con lintrodu-

    zione della certificazione energetica(che fissa la classe energetica delledi-ficio in funzione delle prestazioni).Si deve stabilire per i nuovi edifici

    e le ristrutturazioni edilizie oltre unacerta dimensione lo standard minimoobbligatorio di Classe A, insieme a uncontributo minimo obbligatorio dellefonti rinnovabili (solare, biomasse,geotermia a bassa entalpia) rispetto aifabbisogni termici e elettrici. In mododa permettere una riduzione dei fab-bisogni di riscaldamento e raffresca-mento, a pari o maggiore comfort, sututto il territorio nazionale. In parallelooccorre riqualificare e migliorare leprestazioni energetiche del parcoimmobiliare esistente, creando con-dizioni di vantaggio per gli interventidi riqualificazione energetica di interiedifici pubblici e privati, attraversouna riforma della fiscalit del settore especifici incentivi. Ma anche premiarela riduzione dei consumi realizzata ne-gli edifici, sia sul versante famiglie chesu quello delle imprese di distribuzionee gestione dellelettricit e del calore.

    Spingere lefficienza attraversoincentivi e standard. Nei prossimimesi ripartir la discussione politicasugli incentivi del 55% in scadenza aDicembre, malgrado questi abbianopermesso di muovere, secondo lEnea,dal 2007 ad oggi quasi 1 milionedi interventi di efficienza energetica.Dare certezza agli investimenti checonsentono di ridurre i consumi ener-getici fondamentale. Ci sono, oggi,tutte le condizioni tecnologiche perinnescare in Italia un processo virtuo-

    so, che si autoalimenti da un punto divista economico e fiscale, e che possa

    consentire di raggiungere risultati signi-ficativi in un tempo limitato. Per questooccorre una strategia nazionale che,nella prospettiva del 2020, accompa-gni i miglioramenti nelle prestazioni di

    tecnologie, elettrodomestici e sistemienergetici con incentivi e scadenzeper gli standard meno efficienti (inmodo che escano dal commercio), eche introduca obblighi per le tecno-logie gi competitive (come il solaretermico nei nuovi interventi edilizi enelle ristrutturazioni). In modo da offrirecertezze agli investimenti nelle tecnolo-gie efficienti perch diventino il pernodi una strategia industriale, economi-ca, ambientale. Per muoversi in questadirezione e superare una situazionedi totale assenza del tema efficienzadallagenda politica nazionale, si pucominciare con il migliorare gli stru-menti gi esistenti e dare seguito con iDecreti attuativi a quanto previsto dalDL Romani per la parte termica. Unasoluzione lungimirante quella di au-mentare progressivamente gli obiettivie allargare il campo degli interventilegati ai certificati bianchi, ossia gliobblighi di risparmio energetico fissatiper i distributori finali di energia chepu muovere un mercato di interventinegli usi finali.

    Un mercato che premi efficienza econcorrenza. A pi di 10 anni didistanza dalla liberalizzazione delsettore energetico si deve ritornaresugli obiettivi che spinsero a intra-prendere questa scelta: aumentare laconcorrenza nellofferta ai cittadini ealle aziende, la trasparenza e linno-vazione. Spetta allAutority per lener-

    gia intervenire per garantire una veraconcorrenza e tariffe trasparenti per gli

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    PREMESSAutenti, in modo da tutelarli dai distribu-

    tori di energia elettrica e gas. Occor-rono provvedimenti molto pi incisiviper premiare chi riduce i consumi eutilizza lenergia elettrica fuori dalle

    ore di punta e sceglie le energie verdi.Ma anche importante fissare criteriminimi di efficienza energetica e diemissioni di CO2per valutare i pro-getti di impianti. Non ha alcun sensologico o economico, mentre il Paese impegnato a ridurre le emissioni digas serra, continuare ad approvare erealizzare centrali di qualsiasi tagliae fonte. Serve, invece, fissare criteridi efficienza energetica minima degliimpianti, obbligandoli sempre allacogenerazione, in modo da spingerequelli pi efficienti che potrebberopermettere di chiudere i pi vecchi einquinanti. Allo stesso modo, bisognastabilire un criterio relativo alle emissio-ni di CO2per valutare piani, program-mi, progetti rispetto allimpatto che gliimpianti determinano in termini di gasserra.

    Solo un mutamento della logica cheoggi domina leconomia energeticapu rendere possibile lintroduzionedelle energie rinnovabili, ma affinchquesto si verifichi non basta creare un

    settore marginale, occorre una trasfor-mazione complessiva del sistema. E lacapacit e la tempestivit del mondonel passare dallenergia fossile e nu-cleare a quella rinnovabile dimostrerse la rivoluzione industriale ha segnatouna nuova era ricca di opportunit.

    Hermann Scheer

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    Ad aprire le classifiche del RapportoComuni Rinnovabili la categoria pioriginale e forse importante. Infatti per

    entrare in questa categoria occorreche le fonti rinnovabili installate neiComuni riescano a soddisfare il fabbi-sogno elettrico e termico dei cittadini(riscaldamento delle case, acqua cal-da per usi sanitari, elettricit). La classi-fica mette assieme le informazioni cheriguardano i diversi impianti installatinei territori per calcolare il rapporto tra

    lenergia prodotta e quella consumatadalle famiglie. Per la parte elettrica oc-corre considerare che gli impianti, nel-la maggior parte dei casi, immettononella rete lenergia elettrica prodottaed dalla rete che le utenze la pren-dono, ma il rapporto tra produzione econsumi nellambito di un Comune comunque un riferimento significativo

    perch dimostra come sia possibilesoddisfare i fabbisogni delle famiglieattraverso le fonti rinnovabili installatesui tetti e nei territori, avvicinando cosdomanda e produzione di energia.Inoltre si preso in considerazione ilfabbisogno termico - troppo spessoe a torto ignorato quando si parla dienergia - che rappresenta larga parte

    della domanda (e dei costi in bolletta)delle famiglie.Nella scelta di questo parametro sifondono obiettivi quantitativi e qua-litativi, proprio per questa ragionesono stati presi in considerazione soloi Comuni dove sono installate nuo-ve rinnovabili (escludendo il grandeidroelettrico e la geotermia) e almenoquattro tipi di fonti diverse. Si sceltodi evidenziare non la produzioneassoluta ma il mix di impianti diversi

    - elettrici e termici -, proprio perch laprospettiva pi lungimirante quella dipuntare a sviluppare nei diversi territorigli impianti da rinnovabili capaci di

    dare risposta alla domanda di ener-gia valorizzando le risorse rinnovabilipresenti nei territori. Per le biomasseinoltre sono stati presi in considerazio-ne solo impianti da vere biomassee a filiera corta. Questa impostazioneevidentemente limita il campo deicandidati al successo in questa clas-sifica, basti dire che anche escluden-

    do i grandi impianti idroelettrici sono964 i Comuni in Italia che produconopi energia elettrica di quanta neconsumano grazie a una sola fonterinnovabile(mini-idroelettrica, eolica,fotovoltaica, da biomasse o geotermi-ca). Oppure che per la parte termicasono 27 i Comuni che superanolargamente il proprio fabbisognograzie a impianti di teleriscaldamentocollegati a impianti da biomassa ogeotermici.

    1. I COMUNI 100% RINNOVABILI

    COMUNI10

    0%

    RINNOVABILI

    Impianto eolico nel Comune di Sluderno (BZ)

    20 Comuni Rinnovabili 2011 - Rapporto di Legambiente

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    COMUNI 100% RINNOVABILI

    PR COMUNE STmqSFkW

    EOLICOkW

    MINIIDRO kW

    GEOkWe

    BIOGkWe

    BIOMkWe TLR

    AO MORGEX 30,1 112,62 0 1.120 23 0 0 22.186.560

    BZ BRUNICO 840 3.093 0 4.390 0 1.500 20.000 66.882.000

    BZ PRATO ALLO STELVIO 1.100 5.405,4 1.200 2.050 28 570 0 14.765.000

    BZ SLUDERNO 960 1.053 400 306 0 700 0 13.721.000

    BZ DOBBIACO 1.350 1.015 0 1.279 0 132 0 15.900.000

    BZ GLORENZA 0 263,74 0,625 0 0 70 0 15.105.026

    TN CAVALESE 520 508,25 0 160 0 0 8.000 24.130.000

    BZ VIPITENO 2.434 600,43 20 3.215,4 0 0 0 58.000.000

    AO POLLEIN 17,46 117,86 41,8 4.200 5831000

    AO PR-SAINT-DIDIER 21 1,2 0 189,71 0 0 31,7 9.500.000

    BZ RASUN ANTERSELVA 6 1.186,8 0 1.374,99 0 0 770 11.280.000

    BZ LASA 1.260 1.462,9 0 932,98 0 0 6.500 15.262.000

    BS SELLERO 350 28,27 0 0 0 0 2.200 5.831.702BZ RACINES 0 1.110,9 0 5.255 0 0 145 30.018.800

    BZ MONGUELFO 0 277,96 0 2.961 0 100 0 19.578.000

    BZ BADIA 0 640,04 0 2.325 0 115 0 12.640.000

    TN FONDO 700 220 0 900 0 0 0 6.645.873

    BZ VALDAORA 0 958,82 0 56 0 0 688 23.667.000

    BZ SILANDRO 1.563 5.852,1 0 900 0 0 0 37.110.026

    BZ SESTO 486 45,39 0 154,37 0 0 0 18.502.000

    Fonte: Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente

    Sono 20 i Comuni 100% rinnovabiliin Italia, quelli che rappresentanooggi il miglior esempio di innovazioneenergetica e ambientale. In questerealt sono impianti a biomasseallacciati a reti di teleriscaldamento asoddisfare ampiamente i fabbisognitermici e un mix di impianti diversida fonti rinnovabili a permettere disoddisfare e superare spesso ampia-mente i fabbisogni elettrici dei cittadiniresidenti. La classifica premia propriola capacit di muovere il pi efficacemix delle diverse fonti e questi 20 Co-muni dimostrano appieno come questaprospettiva sia vantaggiosa.

    Il Premio 2011 va a due ComunidellArco alpino. Il Piccolo Comu-

    ne di Morgex(AO), al centro dellaValdigne con circa 2.000 abitanti,che basa il suo successo su un mix difonti rinnovabili in grado di soddisfareil fabbisogno elettrico e termico dellefamiglie residenti. Per la parte elettricaun contributo rilevante lo d un impian-to idroelettrico da 1,1 MW, in gradoda solo di produrre energia pari alfabbisogno di circa 1.700 famiglie.Importante il contributo fornito da 9impianti fotovoltaici distribuiti su tetti ocoperture per complessivi 112 kW.Per la produzione di energia termica invece un impianto a biomasse(che usa cippato e legno vergine),provenienti dalla Valle dAosta e inparte dal Piemonte, a giocare un ruolocentrale. Limpianto installato nel 2001

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    stato ampliato nel 2005, e ha unapotenza termica di 9 MW sufficienti,grazie ad una rete di teleriscaldamen-to da 10 km di lunghezza, a serviretutte le utenze domestiche oltre a

    scuole, poliambulatori e esercizi com-merciali. Il Comune di Morgex inoltreha messo recentemente a bilancio unprogetto che prevede la realizzazionedi pannelli solari termici sui tetti dellescuole, con un investimento di circa300 mila Euro, che permetter dicoprire lintero fabbisogno di acquacalda sanitaria delle strutture scolasti-che e contribuir ad alimentare la retedi teleriscaldamento.Insieme a Morgex viene premiato ilComune di Brunico, in Provincia diBolzano nella Val Pusteria, con oltre15.000 abitanti. In questa realt

    interessante evidenziare il mix ener-getico proveniente da diverse fontirinnovabili. Nel territorio sono infattiinstallati 840 mq di solare termico (di-stribuiti sui tetti di abitazioni e strutture

    pubbliche), 3.093 kW di fotovoltai-co tutti distribuiti su tetti o coperture,4.390 kW di mini idroelettrico artico-lati in 3 impianti (senza dimenticare i46,3 MW di vecchio idroelettriconon conteggiato ai fini di questi risulta-ti), e poi 1.500 kWt da biogas e 20MWt da biomassa locale connessi auna estesa rete di teleriscaldamentoche permette di raggiungere ogniutenza. Tra gli impianti fotovoltaici sisegnalano quelli - fortemente voluti dalComune di Brunico - installati sui tettidella scuola elementare e della caser-ma circondariale dei vigili del fuoco.

    Impianto fotovoltaico integrato sul tetto della caserma dei Vigili del Fuoco di Brunico (BZ)

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    Il primo ha una potenza nominale di32 kW e il secondo di 64 kW, talida rendere i due edifici autonomi dalpunto di vista elettrico e da permettereal Comune di risparmiare. Tra le altrerealizzazioni spicca il Centro Scolasti-co dove stato installato un impiantoa copertura parziale del fabbisognotermico delledificio. La superficie dicollettori sottovuoto installata, pari a750 m2, fornisce energia a 3 serbatoiinterrati della capacit totale di 3.000m3. Limpianto di riscaldamento co-stituito da radiatori funzionanti a bassatemperatura e da pannelli radianti aparete. Sempre per le tecnologie sola-ri importante sottolineare limpegnoassunto dal Comune attraverso il Rego-lamento Edilizio redatto nel 2010, cheprevede negli edifici pubblici e privati

    di nuova costruzione che sia obbliga-toria la copertura del 25% del fabbi-sogno energetico totale e comunquenon meno del 50% del fabbisogno dienergia per la produzione di acquacalda sanitaria mediante lutilizzo difonti rinnovabili. Per quanto riguardale biomasse a Brunico presente unacentrale composta da 3 caldaie per

    un totale di 20 MW che sfruttano lacombustione di cippato, segatura e

    cortecce locali. A confermare limpe-gno nelle fonti rinnovabili linstal-lazione sul tetto del deposito di unimpianto fotovoltaico per una potenzadi 49,8 kW. Nel Comune inoltre

    installato un impianto a biogas da 1,5MW situato nei pressi della discari-ca, che contribuisce ad alimentarela rete di teleriscaldamento cittadina,lunga complessivamente 120 km, chefornisce calore ad oltre 2.000 utenzeresidenziali, turistiche, pubbliche.

    Ma non sono da meno gli altri 20Comuni della classifica. E il caso diPrato allo Stelvio, vincitore della RESChampions League 2010, il Campio-nato Europeo delle Rinnovabili. Pro-prio questo risultato dimostra lassolutaeccellenza a livello internazionale deiComuni di punta in Italia sulla stradadella rivoluzione energetica incentratasulle fonti rinnovabili. A Prato sonoben 7 tecnologie rinnovabili diverse aconcorrere al mix energetico: due cen-trali di teleriscaldamento da biomassaper una potenza totale di 1,4 MW,4 impianti idroelettrici per complessivi2.050 kW, impianti fotovoltaici peruna potenza complessiva di 5,4 MW,un impianto eolico da 1,2 MW. Cu-riosa la storia avvenuta il 28 settem-bre 2003, quando il black out elettri-co coinvolse praticamente tutta Italiama non questo piccolo Comune cheha unantica rete elettrica, collegataal sistema nazionale ma gestita da unconsorzio locale, e che non ha avutoalcun problema grazie agli impiantipresenti nel territorio.Altra realt di punta Dobbiaco,vincitore delledizione 2009 del Rap-

    porto Comuni Rinnovabili, dove graziea 1.015 kW di impianti fotovoltaici

    Impianto fotovoltaico sulla palestra comunale di Peglio (PU)

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    e a 1.279 kW di mini-idroelettricosi supera ampiamente il fabbisognoelettrico delle famiglie. Sono inoltreinstallati pannelli solari termici (1.350mq) e grazie alla rete di teleriscalda-

    mento allacciata a due impianti unoda biomassa da 18 MW termici euno da biogas da 132 kW si arrivaa superare di molto il fabbisognotermico dei cittadini residenti. Limpian-to di teleriscaldamento a biomassainaugurato nel 1995 in grado disoddisfare anche il fabbisogno termicodel limitrofo Comune di San Candido.A Dobbiaco la biomassa utilizzata ilcippato di origine locale, provenienteda residui delle potature boschive, cor-tecce, scarti di legno dalle segherie edalle industrie. Da non dimenticare il Comune di Sluderno(BZ), premiatoda Legambiente nella scorsa edizione.Un Comune con poco pi di 1.800abitanti che fonda la sua ricetta disuccesso su diversi impianti diffusinel territorio. Dai 960 metri quadri dipannelli solari termici e 1.053 kW dipannelli fotovoltaici diffusi sui tetti dicase e aziende, ai 4 micro impiantiidroelettrici che hanno una potenzacomplessiva di 232 kW. Particolar-mente interessante la collaborazionerealizzata con i territori vicini. Limpian-to eolico da 1,2 MW installato nelComune di Malles un investimentopromosso in condivisione tra i Co-muni di Sluderno, Malles, Glorenza eCuron Venosta e gestito da un Con-sorzio dei Comuni pi alcune aziendeelettriche locali. A scaldare le casesono invece gli impianti da biomasselocali e da biogas, proveniente per lopi da liquame bovino per una poten-

    za complessiva di 6.200 kW termici,entrambi di tipo cogenerativo, allac-

    ciati ad una rete di teleriscaldamentolunga 23 km.

    Rispetto allanno scorso sono 5 inuovi Comuni entrati nella Classifica100% Rinnovabili Rasun Antersel-

    va, Badia, Valdaora, Silandro, tuttiin Provincia di Bolzano e Sellero, inProvincia di Brescia. Da non sottova-lutare sono inoltre 68 Comuni in cuigli impianti da fonti rinnovabili(conun mix di almeno 4 fonti) soddisfanodal 99 all 80% del fabbisognodienergia elettrica delle famiglie resi-denti. Sono invece 152 i Comuni chesoddisfano dal 79 al 50% del fab-bisogno elettrico dei residenti e 330che raggiungono percentuali variabilitra 49 e il 20%. Per la parte termica,sono 11 i Comuni che soddisfano dal99 al 50% dei fabbisogni termici dellefamiglie residenti, mentre 21i Comuni

    che producono energia termica perun fabbisogno che va dal49 al 20%.

    Mini eolico nel Comune di Peglio (PU)

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    Con la cartina di pagina 26 abbiamovoluto costruire una prima mappa deiComuni che sono pi avanti, quelli100% rinnovabili per le componentitermiche e elettriche, ma anche quelli

    dove le rinnovabili svolgono un ruoloimportante, coprendo il fabbisognoenergetico delle famiglie residenti finoal 50%. Sar importante nei prossimianni veder crescere la mappaturadelle aree che hanno raggiunto questirisultati, vorr dire che un nuovo mo-dello energetico rinnovabile e distribui-to sta crescendo nel Paese.In classifica non entrano, per leragioni menzionate prima, centinaiadi Comuni. Tra questi ci sono alcuniComuni toscani, come Radicondoli(SI) eMonteverdi Marittimo(PI) chegrazie alla geotermia e ad un picco-lo contributo del solare fotovoltaicosoddisfano pienamente il fabbisognoelettrico delle famiglie residenti. Maanche Comuni come Fiera di Primero(TN) che grazie ad un impianto a bio-massa connesso ad una rete di teleri-scaldamento riesce a coprire il 100%dei fabbisogni termici delle utenzecomunali residenziali. Realt impor-tanti sono anche quelle di Montero-tondo Marittimo(GR) e Castelnuovo

    Val di Cecina(PI) dove grazie allasola geotermia si riesce a soddisfarepienamente i fabbisogni energetici siaelettrici che termici delle famiglieresidenti (grazie al collegamento aduna rete di teleriscaldamento).

    Ma non sono solo i Piccoli a mo-strare risultati importanti raggiunti inpoco tempo grazie alle nuove fontirinnovabili. Un esempio Treviso,

    che grazie ad un mix di 5 tecnologierinnovabili elettriche, 2,1 MW di

    impianti solari fotovoltaici, 1,8 MW dimini idroelettrico, 3,8 MW di geoter-mia, 185 kW di biogas e 5,4 MWdi biomassa riesce a coprire il 100%dei fabbisogni elettrici delle famiglie

    residenti. A Iserniainvece sono 4 lefonti rinnovabili che permettono alComune di raggiungere una teoricaautosufficienza energetica: 392 kWdi pannelli fotovoltaici, 2,4 MW dieolico, 3,3 MW di mini idro e 625kW di biogas. Da non dimenticareinoltre Leccecon 36 MW di impiantieolici e 7,7 MW di fotovoltaico e

    Agrigentocon 44,8 MW di eoli-co, che grazie a queste installazionipossono rientrare tra i Comuni 100%Elettrici, in grado cio di produrre pienergia elettrica di quella necessariaalle famiglie residenti.

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    Comuni Rinnovabili 2011 Rapporto di

    DISTRIBUZIONE DEI COMUNI100% RINNOVABILI

    Comuni 100% elettriciComuni 100% rinnovabili

    Comuni 100% termici

    Fonte: Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente.

    Comuni che soddisfanodal 90 al 50% del

    fabbisogno elettricograzie alle rinnovabili

    Comuni che soddisfanodal 90 al 50% delfabbisogno termico

    grazie alle rinnovabili

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    Accanto ai Comuni vincitori della clas-sifica 100% abbiamo voluto premiarealcune esperienze di successo diffuse

    nel territorio italiano dove attraversoinvestimenti lungimiranti nelle fontirinnovabili si sono prodotti risultatiche vanno oltre la risposta a obiettivienergetici e ambientali.Il premio per i migliori Comuni delleRinnovabili intitolato a Maurizio Ca-ranza, Sindaco di Varese Ligure per14 anni e poi Vice Sindaco, scompar-

    so quattro anni fa, ha rappresentatoun punto di riferimento imprescindibileper tutti coloro che in questi annihanno guardato con interesse alle fontirinnovabili. Da assoluto pioniere feceinstallare nel 2001 due torri eolichenel Comune e avvi un progetto divalorizzazione e innovazione ambien-tale che ha ricevuto numerosi preminazionali e europei proprio per irisultati prodotti.

    Un caso significativo quello delpiccolo Comune di Peglio, in Pro-vincia di Pesaro e Urbino,vincitoreper la realizzazione di un parcominieolicoinaugurato il 10 Ottobre2010. Limpianto, situato nellareadegli impianti sportivi, formato dadue torri da 50 kW ciascuna con unaproduzione netta di 162 MWh annuiin grado di coprire da soli il 21% deiconsumi elettrici domestici dellinteroComune. Lintervento costato circa228.000 Euro ed stato finanziatodalla Comunit Montana dellAlto eMedio Metauro di cui il Comune diPeglio fa parte. Limpianto permette dievitare lemissione di oltre 90 tonnella-te di CO2lanno. Il Comune di Peglio

    interessante anche per gli obiettivienergetico-ambientali che si pro-posto di raggiungere entro il 2014,che riguardano lo sviluppo di impiantida fonti rinnovabili in edifici pubblicie privati, e di sistemi per il risparmioenergetico. Tra le realizzazioni in cor-so si pu segnalare il nuovo impiantofotovoltaico da 19,44 kW di potenzainstallato sulle coperture del centropolifunzionale, a cui si affiancherun impianto fotovoltaico da 36 kWche verr installato sulle coperture delcimitero. Per quanto riguarda il solaretermico si segnala linstallazione di15 mq di pannelli per la produzionedi acqua calda sanitaria necessa-ria al centro sportivo. Tra i progettiin corso, c il piano strategico perlilluminazione pubblica che prevedela sostituzione delle lampade menoefficienti con un risparmio di 13.000kWh annui, mentre il Comune ha inprogramma la realizzazione di unacentrale a biomassa da cippato di pic-cole dimensioni (500 kW) alla qualeverr collegata una piccola rete di

    teleriscaldamento.

    Impianto a biomassa del Comune di Morgex (AO)

    I PREMI DEL RAPPORTO 2011

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    PRIME 10 PROVINCIE 100% RINNOVABILI ELETTRICHE

    PROVINCIA SF kW EOLICO kW IDRO kW GEO kW BIOGAS kW BIOMASSA kW

    POTENZA 21.816,04 150.335 6.020 0 691 0

    BOLZANO 94.201,3 1.525,5 74.346,26 455 8.549 29.970

    CUNEO 94.370,60 12.581,96 71.083,09 463,2 15.076 10.497

    GROSSETO 22.196,37 20.070 470 180.000 4.307 0

    AOSTA 4.002,87 24 42.098,66 113 9.250 30.541

    GENOVA 4.107 85 18.137 48 8.742 1.630

    BELLUNO 6.604 65,6 31.071 49,6 47 6.155SONDRIO 8.777,02 100 28.513 1.208 2.691 20.865

    Fonte: Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente

    Anche questanno lanalisi di Legam-biente sui Comuni 100% si allarga aquella deiterritori rinnovabili. Nonsolo le Province, che sono un ambitoideale per conseguire il migliore mix

    di fonti energetiche efficienti e valoriz-zare le risorse rinnovabili locali, maanche raggruppamenti di Comuni. Ap-plicando gli stessi parametri utilizzatiper i Comuni, sono 26 le Province cheteoricamente possiamo definire 100%rinnovabili per la parte elettrica. Uncontributo prodotto da diversi impiantipresenti allinterno dei propri confini,

    alcuni storici come la geotermia, altrinuovi come quelli mini-idroelettrici,eolici, fotovoltaici, da biomasse obiogas. Le migliori esperienze, proprioper lefficacia del mix sono lePro-

    vince di Grosseto, Bolzano, Cuneo,Aosta e Belluno, dove installatonel territorio almeno un impianto perogni fonte rinnovabile. Ci dimostralimportanza delle politiche territorialinel contribuire a creare le condizioniper la riuscita di un processo fatto dimolteplici interventi diversi per dimen-sione e tecnologie.

    Se invece si prendono in considera-zione i consumi totali nelle Provincie,ossia considerando anche quelli indu-striali e agricoli, sono 6 le Provinciein grado con le rinnovabili di coprirlicompletamente. E il caso di Foggia,Ogliastra e Crotone, dove la maggiorproduzione di energia viene dalla fon-te eolica, o la Provincia di Pisa, dove la geotermia a coprire il fabbisognoelettrico. La Provincia che risulta avereil miglior mix di tecnologie Grosseto,con un mix di geotermia, impianti foto-voltaici, eolici, mini idro e biogas.

    Tra le realt positive spicca quella

    della Provincia di Potenza, a cui va ilpremio come miglior buona pra-tica del 2011. Si tratta infatti di unterritorio che presenta dati importantiin termini di installazione e che si stamuovendo per aiutare la realizzazio-ne di progetti di aziende e cittadini.Nella Provincia di Potenza attualmentesono stati installati 21.816 kW difotovoltaico, di cui circa 11 MWsu coperture, 150 MW di eolico, 6MW di idroelettrico e 691 kW dibiogas. LAmministrazione Provincialeha promosso un diffuso progetto disolarizzazione delle scuole, 6 sono gliimpianti fotovoltaici gi realizzati, tutti

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    da 20 kW di potenza per un totale di120 kW, installati su 5 istituti scolasticie sul Museo Provinciale di Potenza.Sono invece 11 gli impianti dove ilavori sono in fase di conclusione. Tra

    i progetti avviati dallAmministrazioneProvinciale degno di nota anche ilProgetto Pois che prevede linstal-lazione di tecnologie rinnovabili e diefficienza e risparmio energetico indiverse scuole provinciali. Un esempiosono gli impianti di geotermia a bassaentalpia realizzati nelle scuole deiComuni di Latronico, Melfi ed Aceren-za, per un totale di 481.000 Euro diinvestimento, ma anche impianti solaritermici per un totale di 345.000 Euro,e tre installazioni di minieolico per uncosto di 186.000 Euro. Senza dimen-ticare le azioni volte al risparmio ener-getico ed idrico che coinvolgono 28scuole distribuite in altrettanti Comuni.Per quanto riguarda il capoluogo da sottolineare come il Comune abbiaintrodotto nel Regolamento Edilizioapprovato nel 2009 lobbligo di in-

    stallare un minimo di 1 kW di pannellifotovoltaici per ogni unit immobiliaredi nuova realizzazione e di pannellisolari termici che devono contribuireper almeno il 50% alla produzione

    di acqua calda sanitaria. Misure chevengono al tempo stesso incentivate,nei casi di installazioni superiori, conun bonus economico.

    La Provincia di Bolzano quella chein questi anni ha messo in campo lepi efficaci e ambiziose politiche eha disegnato la pi chiara prospetti-va di innovazione con lobiettivo diuscire dalle fonti fossili. Lobiettivo di arrivare al 75% della copertura deifabbisogni complessivi entro il 2015e continuare in questa direzione finoal raggiungimento dellautosufficienzaenergetica grazie al mix di fonti rinno-vabili al 2050. Gli importanti risultatiottenuti dalla Provincia, sono ben visi-bili nella classifica dei Comuni 100%Rinnovabili, dove su 20 Comuni ben14 appartengono alla Provincia di

    Impianto fotovoltaico scuola elementare Comune di Dobbiaco (BZ)

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    Bolzano e di questi 4 sono entrati afarne parte proprio in questo ultimoanno. Sono 114 i Comuni (98,2%)

    che possiedono impianti fotovoltaici,per una potenza complessiva di oltre94 MW, in grado di soddisfare ilfabbisogno elettrico di circa 50 milafamiglie, pari al 30% circa delle fami-glie residenti nella Provincia. Sempreper la parte elettrica un importantecontributo viene dal mini idroelettricoche grazie ai 74,3 MW presenti in

    96 Comuni della Provincia, soddisfa ilfabbisogno energetico elettrico di oltre118.000 famiglie. Tra le esperienzepi interessanti ci sono sicuramente i46 (su 116) Comuni in cui sono distri-buiti altrettanti impianti di teleriscalda-mento alimentati da vere biomasse diorigine locali, in grado di soddisfareil fabbisogno termico di oltre il 30%

    delle famiglie residenti nella Provincia.Non bisogna dimenticare ci chelAmministrazione Provinciale ha fattonegli ultimi anni nel campo delleffi-cienza energetica in edilizia. Infattigi dal 2004 stata introdotta lacertificazione energetica obbligatoriastabilendo requisiti molto pi restrin-genti rispetto al resto del Paese e, nelcaso degli edifici della classe Gold diCasaClima, imponendo lutilizzo del100% di fonti di energia rinnovabili

    sia per il fabbisogno elettrico sia perquello termico degli edifici.Uno dei territori pi interessanti dasegnalare per il mix di fonti rinnovabilipresenti quello dellaValtellinae pi

    in generale della Provincia di Sondrio,territorio con 137mila abitanti. In que-sto territorio troviamo dati significativi:come i 4.300 mq installati di solaretermico, gli 8.800 kW di fotovoltaico,i 100 kW di mini-eolico, i 28 MWdi idroelettrico (in gran parte dovutia quello delle centrali storicamentepresenti nelle Alpi), i 1.208 kW di ge-otermia a bassa entalpia, i 2,7 MWdi biogas e gli oltre 20 MW di bio-masse. Il contributo di questi impiantisupera ampiamente i fabbisogni dellefamiglie residenti. Tra le realizzazionisono da segnalare il Comune diAlbo-saggia, piccola realt montana, dovesulla pensilina della tribuna del camposportivo sono stati installati pannellifotovoltaici integrati con una potenzacomplessiva di 18,9 kW e dove sisono rese autonome energeticamentealcune baite con pannelli fotovoltaicinon connessi in rete e di piccola po-tenza (0,5 kW), come nel caso dellaBaita Lago della Casera.Altri esempi importanti sono datidallimpianto fotovoltaico della Coo-perativa Ortofrutticola Alta Valtellina diTovo SantAgata e dal mix di fonti rin-novabili presenti nellHotel Miramontidi Bormio. Nel primo caso limpianto costituito da 270 pannelli da 185Watt ognuno, posizionati sul tettodelledificio, con una potenza totale di50 kW, che consentiranno un rispar-mio di 60.000 kWh e una riduzionedelle emissioni di CO2di 33 tonnella-

    te allanno. A Bormio invece lHotel riscaldato con sonde geotermiche, per

    Impianto a biomassa del Comune di Brunico con pannellifotovoltaici sulla copertura

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    una potenza di 85 kWt, che permetto-no di evitare lemissione in atmosferadi 65 tonnellate di CO2lanno a cuisi aggiunge la presenza di 60 mqdi pannelli solari termici in grado di

    soddisfare il 28% del fabbisogno diacqua calda sanitaria e di evitarelemissione di 9,6 tonnellate annue diCO2. Per quanto riguarda il biogas importante lesperienza dellimpiantodiVilla di Tiranoin grado di produrrecirca 4.000 MWh, con una potenzainstallata di 625 kWe. Limpiantogi al suo avvio nel 2009 avevapermesso di abbattere limmissione inatmosfera di 200 tonnellate di CO2ma soprattutto un ottimo esempioperch nasce dallunione delle forzedei soggetti principali della filieraagro-energetica (cooperative agricolee piccoli allevatori). Le matrici orga-niche impiegate sono varie e locali:residui di coltura come foglie e collettidi bietola, stocchi di mais, paglia,frutta, vegetali e foraggi di scarsa qua-lit, liquami e letami degli allevamentizootecnici, acque reflue dellagro-in-dustria, bucce di pomodoro, vinacce,sanse di oliva, panelli oleosi, scartidi macellazione. Altri due esempiimportanti sono quelli delle centralia biomassa dei Comuni di Sondalo,Tirano e Santa Caterina Valfurva,per una potenza totale di 20 MW. Labiomassa necessaria per alimentarequeste centrale per il 91% acqui-stata in loco, da scarti boschivi e disegherie, mentre per il rimanente 9% sitratta di colture boschive dedicate. Aqueste centrali allacciata una rete diteleriscaldamento che si sviluppa peroltre 31 km di lunghezza e si allaccia

    a 691 utenze, con una popolazioneservita di 7.350 abitanti. In questo

    territorio non bisogna dimenticare lap-porto energetico delle centrali idroelet-triche storiche in grado di fornire alla

    rete elettrica nazionale circa il 12%dellenergia idroelettrica totale e quasila met della produzione regionale.

    Un altro territorio ricco di fonti ener-getiche rinnovabili e con esempi dieccellenza quello dellaProvinciadi Cuneo. Con una popolazione di590mila abitanti in questarea del

    Paese sono oggi installati oltre 6.700mq di solare termico installato, 94MW di fotovoltaico, 12,58 MW dieolico, 71 MW di idroelettrico, 463kW da geotermia a bassa entalpia,15 MW da biogas e 10 MW dabiomasse, riuscendo a superare anchequi i fabbisogni elettrici delle famiglie.Tra gli esempi principali c quello del

    Comune diTorre San Giorgio, vin-citore del Campionato Solare 2010di Legambiente grazie ai 560 kW difotovoltaico ed ai 1.556 mq di solaretermico. Sempre per le tecnologiesolari importante unaltra installa-zione di questa Provincia; a Saluzzoinfatti stato recentemente inauguratoil lago solare. Si tratta di un campo

    fotovoltaico misto tra pannelli fissi,ad inseguimento e a concentrazione

    Impianto fotovoltaico ad inseguimento su ex cava di iner tinel Comune di Saluzzo (CN)

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    su una superficie totale di 66.878mq ed una potenza installata di 956kW. Il parco fotovoltaico situato inuna ex cava di inerti ed ha quindi laparticolarit di essere interrato (circa9 metri al di sotto del piano strada-le). Nel Comune di Racconigisi stasviluppando limportante realt delbiogas presso le Aziende Agricolelocali. E il caso dellAzienda AgricolaSantAntonio, dove vengono sfruttatinon solo i reflui zootecnici ma anchela biomassa vegetale (residui di mais),per un impianto da 526 kW elettrici e308 kW termici con i quali vengonoriscaldati i digestori per la produzionedel biogas, e in pi si riesce a rica-vare lenergia termica sufficiente perscaldare la stalla dei cavalli. Un altroesempio positivo, reso possibile grazieal contributo della Provincia, quellodella Casa di Riposo SantAnna situa-to a Fossano dove stato installato unimpianto solare composto da 120 mqdi pannelli che riesce a coprire circal87% annuo del fabbisogno sanitariodi acqua calda.

    La Provincia di Parma unaltrarealt molto attiva nellincentivazione

    alluso delle fonti rinnovabili, cometestimoniato dai 69 impianti realizzatie co-finanziati dall AmministrazioneProvinciale. Si tratta di 61 impianti fo-tovoltaici, 4 di solare termico, 3 eolici,

    1 a biomassa. Queste realizzazionisono in grado di produrre ogni annocirca 32 GWh di potenza ovvero il7% dei consumi annui provinciali conun risparmio di emissione in atmosferadi 12.300 tonnellate di CO2. Tra lepi significative si segnalano quelledi pannelli fotovoltaici sulle coperturedelle Case di Riposo, con 20 impian-ti e una media di 20 kW installatisu ogni edificio. Interessanti sono leinstallazioni sperimentali come quelladi microeolico (da 0,5 kW) situatapresso lostello del Comune di Terenzoe dellimpianto gemello dellostello diBerceto.Per quanto riguarda il fotovoltaiconel Comune di Borgo Val di Taro stato installato un impianto presso ladiscarica di Tiedoli di 10 moduli sucopertura piana di un edificio peruna potenza di 1,5 kW. Limpianto in grado di produrre annualmentecirca 1.949 kWh evitando cos lim-missione di circa 1.306 kg di CO2nellatmosfera e risparmiando circa0,45 TEP. In questo Comune statoinstallato anche un impianto a biomas-sa presso lOspedale Santa Maria. Sitratta dellunica struttura ospedalieradellEmilia-Romagna ad usufruire di unimpianto a biomassa che permette,con una potenza termica di 700 kW,di evitare lemissione in atmosfera di360 tonnellate di CO2 ogni anno.Limpianto garantisce il 50% del calorenecessario a riscaldare lintero pre-

    sidio ospedaliero, oltre a produrreacqua calda sanitaria. Il cippato che

    Tetto fotovoltaico su edificio rurale in Provincia di Bolzano

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    alimenta la caldaia viene fornito inte-ramente dai boschi locali grazie ad unaccordo di fornitura con un consorziolocale. Il ritorno dellinvestimento di500.000 euro, di cui 350 mila Euro

    stato il contributo dalla Provincia, sistima entro i 5 anni.Tra i molti impianti realizzati dasegnalare quello di solare termico aservizio di una palestra della ScuolaOltretorrente di Parmacon unapotenza di 8,05 kWe e 320 kWtcomposto da 5 collettori da 10 mq.Molto interessante anche lespe-rienza dellAzienda sperimentaleStuarddella Provincia di Parma,che ha avviato una filiera energeticarinnovabile che prevede la produzionedi legno cippato da colture dedicatedi pioppo e il relativo utilizzo in unacaldaia a griglia fissa da 100 kWcon mini-rete di teleriscaldamento aservizio dei locali aziendali e di unaserra. Lazienda stata individuatacome azienda dimostrativa per lafiliera legno/energia, allinterno di unprogetto co-finanziato per il 50% dallUnione Europea e per la parte restanteda un partenariato di enti locali a cuipartecipa anche la Provincia con uninvestimento di 50.000 Euro. La cal-

    daia, con una potenza di 100 kW,nel primo anno in cui entrata in fun-zione ha utilizzato il cippato di legnaacquistato sul mercato e ha permessodi soddisfare appieno tutte le esigenzetermiche delle utenze, producendocirca 36 MWht. Nel secondo anno difunzionamento, per produrre il calorenecessario allazienda, stato manda-to a combustione il cippato di pioppodi produzione aziendale. Sono statiquindi prodotti circa 48 MWht a fron-te di un consumo di cippato di pioppodi circa 23 tonnellate. Limpianto oltread aver sostituito le vecchie caldaie ametano, tramite una mini rete di teleri-scaldamento servir i locali aziendalie una serra dellIstituto Tecnico AgrarioStatale Bocchialini permettendo unrisparmio di circa 8.000 Euro lanno.

    Impianto fotovoltaico off-grid a Ginostranel Comune di Lipari (ME)

    In questo Rapporto abbiamo volutomettere in evidenza la situazione didiffusione delle fonti rinnovabili nelleisole minori italiane. Lintento chiaro:in questi territori possibile puntaresulle fonti rinnovabili per soddisfarelarga parte dei fabbisogni termici eelettrici di famiglie e attivit presenti. Eproprio la caratteristica dellinsularit

    deve spingere a ragionare di autono-mia energetica come si sta facendo intante realt del Nord Europa. ComeSamso, piccola isola della Danimar-ca, che dal 1998 grazie alleolicoe alla biomassa locale, insieme adinterventi di risparmio energetico, oggi un Isola 100% Rinnovabile. Perora molta la strada da fare in Italia,

    ISOLE MINORI

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    SOLARE TERMICO E FOTOVOLTAICO NEI COMUNI DELLE ISOLE MINORIPR COMUNE ST mq SF kW mq/1.000 ab kW/1.000 ab.

    LI CAMPO NELLELBA 30 128,74 7,22 30,98

    LT VENTOTENE 0 15,18 0 23,98

    CI SANTANTIOCO 54,54 247,68 4,65 21,12

    CI CARLOFORTE 9,6 110,54 1,49 17,15

    CI CALASETTA 32 42,45 11,66 15,46

    GR ISOLA DEL GIGLIO 10 19,80 7,11 14,08

    NA LACCO AMENO 0 60,23 0 12,74

    ME LIPARI 13,61 106 1,29 9,41

    SP PORTOVENERE 0 32,98 0 8,05

    AG LAMPEDUSA 34 33,48 5,94 5,85

    LI CAPOLIVERI 6 17,17 1,93 5,53

    LI PORTOFERRAIO 8 63,46 0,7 5,51

    LI RIO NELLELBA 0 5,06 0 5,32

    TP PANTELLERIA 0 37,76 0 5,23

    LI MARCIANA MARINA 0 10,26 0 5,19

    PA USTICA 0 6,38 0 4,78

    NA FORIO 4 62,71 0,27 4,31

    FG ISOLE TREMITI 0 18,40 0 3,71LI PORTO AZZURRO 5,50 7,63 1,71 2,37

    OT LA MADDALENA 47,66 23,90 4,19 2,10

    NA BARANO DISCHIA 0 16,93 0 1,97

    NA ISCHIA 76 33,05 4,16 1,81

    LI RIO MARINA 0 3 0 1,4

    NA CASAMICCIOLA TERME 0 5,13 0 0,62

    ME LENI 10 0 14,6 0

    NA CAPRI 6,98 0 0,99 0

    NA ANACAPRI 3,75 0 0,64 0

    NA PROCIDA 2,60 0 0,25 0

    Fonte: Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente

    sono infatti 28 su 36 i Comuni delleIsole Minori che possiedono impiantida fonti rinnovabili sul proprio territo-rio. Si tratta di impianti solari termici in17 Comuni per complessivi 354,24

    mq e 24 Comuni in cui sono distribuiti1.107,32 kW di pannelli fotovoltaici.Solo nel Comune di Carloforte (CI) presente un parco eolico installato nel1994 e composto da 3 aerogenerato-ri per complessivi 960 kW.Da sottolineare lintervento realizzatonella frazione di Ginostra, Isola di

    Stromboli, dove si portata la luce elenergia elettrica totalmente rinnova-bile nel 2004, grazie ad un impiantofotovoltaico da 100 kW, collegatoesclusivamente ad una rete locale. L

    impianto, composto da 868 moduli in grado di produrre oltre 100MWh/a per le utenze. Grazie a que-sto impianto la comunit della frazionedi Ginostra, non solo ha avuto lener-gia elettrica, ma ogni anno evitanolimmissione in atmosfera di circa 700tonnellate di CO2.

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    E il Comune di Campo nellElba (LI)ad avere la maggior diffusione dipannelli solari fotovoltaici in relazioneal numero di abitanti, 128,74 kWtotali e 30,98 kW/1.000 abitanti,

    seguito dal Comune di Ventotene (LT)con 23,98 kW/1.000 abitanti e15,18 kW complessivi. Per quantoriguarda il solare termico invece ilComune di Leni in Provincia di Mes-sina con 14,6 mq/1.000 abitantiseguito dal Comune di Calasetta (CI)con 11,66 mq ogni 1.000 abitanti.Il Comune di Favignana invece haavviato un processo che lo porter adessere la prima isola a zero CO2. Ilprogetto Sole e stelle delle Egadi, in-fatti, realizzato da AzzeroCO2 per ilComune di Favignana, ha ottenuto unfinanziamento di 1.165.000 di Eurosui 4 milioni complessivi disponibilidel Bando Fonti rinnovabili, risparmioenergetico e mobilit sostenibile nelleisole minori. Il progetto prevedelo sviluppo di energie rinnovabili abasso impatto territoriale sulle tre isoledi Favignana, Levanzo e Marettimoe in particolare: impianti fotovoltaicie impianti solari termici integrati nellarchitettura del luogo e nel paesaggioper edifici pubblici e privati; gene-ratori a oli vegetali con motori dellapotenza di circa 100 kW; un progettodi mobilit sostenibile che prevedebiciclette a pedalata assistita, motorinielettrici, colonnine e pensiline fotovol-taiche per la ricarica dei mezzi; unintervento sull illuminazione pubblicache sostituir le lampadine esistenticon nuove lampade a LED senzamodificare la morfologia dei lampioni;infine un progetto di forestazione del

    Bosco di Favignana. Verranno inoltreproposti ed organizzati Gruppi dAc-

    quisto Solidali di tecnologie rinnovabiliper i cittadini delle tre isole. Le soluzio-ni tecnologiche adottate prevedono lapossibilit di ampliare gli interventi edi riprodurre il progetto su altre isole,

    con la creazione di servizi stabili ecapaci di creare nuova occupazione.

    SullIsola dElba, nel Comune di RioMarina, stato presentato un progettoper realizzare un impianto fotovoltai-co (da 3 MW) in unarea delle exminiere che, malgrado lapprovazioneda parte del Parco Nazionale dellAr-cipelago Toscano, non ha ricevutoil via libera della Sovrintendenza aiBeni culturali e