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BIMESTRALE N.4 www.themwl.org Editore Nizar Ramadan - Periodico Culturale, edizione giugno/luglio - Copia omaggio In Nome di Allah il Clemente il Misericordioso Corano Chiama le genti al Ĥajj (pellegrinaggio): ver- ranno a te a piedi e con cammelli slanciati da ogni remota contrada (Surat Al-Hajj). Hadith “Eccomi, O Allah, eccomi qui. Eccomi, Tu non hai as- sociati, eccomi qui. Invero a Te ogni lode e benedi- zione, e tutta la sovranità, Tu non hai associati”. del Profeta Mohammad Pace e bendizione su di lui «Ultimo Sermone» di Nizar Ramadan È iniziato l’annuale pellegrinaggio verso la Mecca, quest’anno i fedeli musulmani sono più di tre milioni e mezzo. Il pellegrinaggio alla Makkah è uno dei cinque pilastri dell’Islam. È noto che il pellegrinaggio, come gli altri atti di culto, implica un coinvolgimento speciale. Ogni atto di culto deve essere eseguito secondo le modalità prescritte: l’entrata in stato di Ihram (sacralizzazione rituale), il tawaf (circumambulazione), il sa’i (sette percorsi) tra as-Safa e al-Marwa, lo stazionamento ad ‘Arafat, il pernotta- mento a Muzdalifah, la lapidazione delle Jamarat (steli), la macellazione del sacri- ficio e le altre ben note azioni del Hajj. Tutto ciò deve essere fatto in accordo con i precetti del Corano e gli insegnamenti del Profeta (pace e benedizioni su di lui). Molti musulmani mettono da parte i soldi nel corso dell’anno per potersi permet- tere un viaggio che in alcuni casi può es- segue a pag. 6 Immigrazione “inarrestabile” “... le politiche sull'immigrazione non le devono decidere gli scafisti” di Fabrizio Federici Non si arresta l'emergenza migranti. Da gennaio a giugno 2017, secondo i dati di Frontex, l' agenzia europea della Guardia costiera e di frontiera (il cui scopo è coordinare il pattugliamento delle frontiere degli Stati UE), sono sbarcati, sulle coste italiane, piu' di 85.000 profughi. E' evidente la pres- sione eccessiva cui è soggetta l'Italia, ancor piu' paragonando tale dato a quello dei migranti sbarcati, nello stesso periodo, in Spagna (6.523) e in Grecia (9.290 unità). In mare son stati salvati, nel 2016, 46.796 naufraghi (piu' 133% rispetto ai 20.000 circa del 2015). Molti porti italiani son quasi al collasso: men- tre dall' Unione Europea, al di là di ge- neriche dichiarazioni di solidarietà, e di accordi, raggiunti nel vertice di Tallinn e al G-20 di Amburgo, su un nuovo co- dice di condotta nei confronti delle Ong, un maggior sostegno alla guardia co- stiera libica e maggiori sforzi per rim- patri e ricollocamenti, permane un forte segue a pag. 3 AL-HAJJ 2017 - 1438 D opo aver lodato e ringraziato Iddio, il Messaggero disse: «O Gente, prestatemi atten- zione, poiché non so se dopo que- st’anno, mi troverò ancora tra voi. Perciò ascoltate molto attentamente ciò che vi dico, e trasmettete queste parole a coloro che non sono pre- senti oggi. O Gente, così come guardate a que- sto mese, a questo giorno ed a questa città come sacri, allo stesso modo guardate alla vita ed alla proprietà di ogni Musulmano come sacri. Resti- tuite i beni che vi sono stati affidati in deposito ai loro legittimi proprie- tari. Non offendete nessuno, di modo che nessuno vi offenda. Ricordate che invero incontrerete il vostro Si- gnore, e che invero egli farà il bilan- cio delle vostre opere. Iddio vi ha proibito di praticare l’usura (riba), perciò d’ora in poi dovrete rinun- ciare ad ogni interesse sui prestiti, pur recuperando comunque tutto il vostro capitale. Non infliggerete né danno né ingiustizia. [..] Fate attenzione a Satana, per la sal- vezza della vostra religione. Egli ha ormai persono ogni speranza di farvi deviare, per ciò che riguarda le que- stioni principali, dunque fate atten- zione a non seguirlo per ciò che ri- guarda quelle secondari. O Gente, è vero che avete determi- nati diritti nei confronti delle vostre donne, ma anche loro ne hanno nei vostri. Ricordate che le avete prese come spose, solo tramite un patto di fiducia dinanzi a Dio, e col Suo per- messo. Se esse rispettano i vostri di- ritti, voi rispettate il loro diritto ad essere nutrite e vestite con premura. Trattate bene le vostre donne e siate gentili con loro, poiché sono le Stiamo perdendo acqua pag. 12 Srebrenica, sentenza Corte d’Appello dell’Aja pag. 5 Ibrahim Il Padre dei Profeti pag. 10

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BIMESTRALE

N.4

www.themwl.org Editore Nizar Ramadan - Periodico Culturale, edizione giugno/luglio - Copia omaggio

In Nome di Allah il Clemente il Misericordioso

Corano

“Chiama le genti al Ĥajj (pellegrinaggio): ver-ranno a te a piedi e con cammelli slanciati daogni remota contrada ” (Surat Al-Hajj).

Hadith

“Eccomi, O Allah, eccomi qui. Eccomi, Tu non hai as-sociati, eccomi qui. Invero a Te ogni lode e benedi-zione, e tutta la sovranità, Tu non hai associati”.

del Profeta Mohammad

Pace e bendizione su di lui

«Ultimo Sermone»

di Nizar Ramadan

È iniziato l’annuale pellegrinaggio versola Mecca, quest’anno i fedeli musulmanisono più di tre milioni e mezzo.Il pellegrinaggio alla Makkah è uno deicinque pilastri dell’Islam. È noto che ilpellegrinaggio, come gli altri atti di culto,implica un coinvolgimento speciale.

Ogni atto di culto deve essere eseguitosecondo le modalità prescritte: l’entratain stato di Ihram (sacralizzazione rituale),il tawaf (circumambulazione), il sa’i(sette percorsi) tra as-Safa e al-Marwa,lo stazionamento ad ‘Arafat, il pernotta-mento a Muzdalifah, la lapidazione delleJamarat (steli), la macellazione del sacri-

ficio e le altre ben note azioni del Hajj.Tutto ciò deve essere fatto in accordo coni precetti del Corano e gli insegnamentidel Profeta (pace e benedizioni su di lui). Molti musulmani mettono da parte i soldinel corso dell’anno per potersi permet-tere un viaggio che in alcuni casi può es-

segue a pag. 6

Immigrazione “inarrestabile”“... le politiche sull'immigrazione non le devono decidere gli scafisti”di Fabrizio Federici

Non si arresta l'emergenza migranti. Dagennaio a giugno 2017, secondo i datidi Frontex, l' agenzia europea dellaGuardia costiera e di frontiera (il cuiscopo è coordinare il pattugliamentodelle frontiere degli Stati UE), sonosbarcati, sulle coste italiane, piu' di85.000 profughi. E' evidente la pres-sione eccessiva cui è soggetta l'Italia,ancor piu' paragonando tale dato aquello dei migranti sbarcati, nello stesso

periodo, in Spagna (6.523) e in Grecia(9.290 unità). In mare son stati salvati,

nel 2016, 46.796 naufraghi (piu' 133%rispetto ai 20.000 circa del 2015). Moltiporti italiani son quasi al collasso: men-tre dall' Unione Europea, al di là di ge-neriche dichiarazioni di solidarietà, e diaccordi, raggiunti nel vertice di Tallinne al G-20 di Amburgo, su un nuovo co-dice di condotta nei confronti delle Ong,un maggior sostegno alla guardia co-stiera libica e maggiori sforzi per rim-patri e ricollocamenti, permane un forte

segue a pag. 3

AL-HAJJ2017 - 1438

Dopo aver lodato e ringraziatoIddio, il Messaggero disse:«O Gente, prestatemi atten-

zione, poiché non so se dopo que-st’anno, mi troverò ancora tra voi.Perciò ascoltate molto attentamenteciò che vi dico, e trasmettete questeparole a coloro che non sono pre-senti oggi.O Gente, così come guardate a que-sto mese, a questo giorno ed a questacittà come sacri, allo stesso modoguardate alla vita ed alla proprietà diogni Musulmano come sacri. Resti-tuite i beni che vi sono stati affidatiin deposito ai loro legittimi proprie-tari. Non offendete nessuno, di modoche nessuno vi offenda. Ricordateche invero incontrerete il vostro Si-gnore, e che invero egli farà il bilan-cio delle vostre opere. Iddio vi haproibito di praticare l’usura (riba),perciò d’ora in poi dovrete rinun-ciare ad ogni interesse sui prestiti,pur recuperando comunque tutto ilvostro capitale. Non infliggerete nédanno né ingiustizia. [..]Fate attenzione a Satana, per la sal-vezza della vostra religione. Egli haormai persono ogni speranza di farvideviare, per ciò che riguarda le que-stioni principali, dunque fate atten-zione a non seguirlo per ciò che ri-guarda quelle secondari.O Gente, è vero che avete determi-nati diritti nei confronti delle vostredonne, ma anche loro ne hanno neivostri. Ricordate che le avete presecome spose, solo tramite un patto difiducia dinanzi a Dio, e col Suo per-messo. Se esse rispettano i vostri di-ritti, voi rispettate il loro diritto adessere nutrite e vestite con premura.Trattate bene le vostre donne e siategentili con loro, poiché sono le

Stiamo perdendo acqua

pag. 12

Srebrenica, sentenzaCorte d’Appello dell’Aja

pag. 5

IbrahimIl Padre dei Profeti

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Kalima Primo piano pag. 2

vostre compagne ed il vostro sostegno.Ed è vostro diritti che esse non strin-gano alcuna amicizia con coloro che voidisapprovate, e che non siano mai im-pudiche.O Gente, ascoltatemi attentamente,adorate Iddio, compite le vostre cinquepreghiere quotidiane, digiunate du-rante il mese di Ramadan, elargite laZakat, ed effettuate il Hajj, se ne avetela possibilità.Tutta l’umanità proviene da Adamo edEva. Un Arabo non è superiore ad unnon-Arabo, né un non-Arabaè superiore ad un Arabo;il bianco non è supe-riore al nero, né ilnero è superiore albianco; [nessuno èsuperiore ad un al-tro] se non per il ti-more di Dio e per le suebuone azioni. Sappiate cheogni Musulmano è fratello di ogniMusulmano, e che i Musulmani sono le-gati da un’unica fratellanza. Nulla di ciòche spetta ad un Musulmano può essereattribuito ad un altro Musulmano, senon tramite uno scambio libero e con-sapevole. Dunque, non compite ingiu-stizia a voi stessi.Ricordate, un giorno comparirete di-nanzi a Dio e risponderete delle vostreopere. Dunque fate attenzione, e non ab-bandonate la retta via, dopo che io mene sarò andato.O Gente, né un profeta né un inviatoverranno più dopo di me, e nessunanuova fede nascerà. Ragionate benedunque, e comprendete ciò che vi dico:lascio dietro di me due cose, il Coranoed il mio esempio (Sunnah), e se li se-guirete non sarete mai sviati.Tutti coloro che le hanno ascoltate dame, trasmetteranno le mie parole ad al-

tri, e così faranno questi a loro volta; epuò darsi che coloro che riceveranno lemie parole le comprenderanno megliodi coloro che le hanno potute ascoltaredirettamente. Che Tu mi sia Testimone,o Dio, che ho trasmesso il Tuo messag-gio al mio popolo».Così concluse il suo ultimo sermone ilProfeta Mohammad, la pace sia su dilui, e discese dunque la Rivelazione:«In questo giorno ho completato per voi

la vostra Religione, ho completato la Mia

Grazia su di voi, ed ho scelto per voi

l’Islam come religione..» (Quran 5:3)

Il «Pellegrinaggio dell’Ad-dio» si svolse del de-

cimo anno dopol’égira, e per i Mu-sulmani rappresentauno degli eventi sto-rici più importanti,

poiché si tratta delprimo ed ultimo pelle-

grinaggio compiuto dal Pro-feta Mohammad, e rappresenta per-

ciò il modello per compiere il quinto pi-lastro dell’Islam - il Hajj, appuntoL’«Ultimo Sermone» fu pronunciato ad‘Arafa nel nono giorno di Dhu l-Hijja,il dodicesimo mese del calendario lu-nare, nel giorno più benedetto del-l’anno, alla presenza di innumerevoliMusulmani.A tutt’oggi l’ultimo sermone del Profetaè trasmesso a tutti i Musulmani, comepatrimonio comune, nelle moschee,nelle letture, e con qualsiasi possibilemezzo di comunicazione. Invero ciò cheviene affrontato al suo interno è stupe-facente, poiché tocca da vicino tutti iprincipali diritti che Dio ha nei con-fronti degli uomini, e che gli uominihanno tra di loro. Benché il Profeta  ab-bia fisicamente lasciato questo mondo,le Sue parole sono ancora ben vive neinostri cuori.

Kalima - Lo scorso giugno il SegretarioGenerale della Lega Musulmana Mon-diale (Mwl), Mohammed binAbdul Karim al Issa, ha te-nuto una serie di colloqui conil Presidente dell’Associa-zione dei musulmani in Eu-ropa, Sufyan Zayan. I colloquihanno riguardato la coopera-

zione tra la Lega, l’Associazione e leattività della Mwl nei paesi europei. Da

sottolineare che ad oggi, laLega Musulmana mondiale, èpresente in circa 15 paesi eu-ropei. Al Issa ha voluto preci-sare che l’Islam tutela i dirittifondamentali e i valori dellaconvivenza pacifica.

Kalima - L’ex ministro della Giustiziasaudita e attuale segretario generaledella Mwl, Mohammad al Issa, si pre-para ad arrivare nel nostro paese. Il suoviaggio diplomatico che ha già toccatole principali capitali europee: Parigi,Madrid, Vienna, Bruxelles e Londra.Sarà in Italia a settembre.

Segretario MWL incontra Presidente dei Musulmani in Europa

L’Ultimo Sermone

segue dalla prima

Dall’Europa al Canada, situazione criticaKalima - Ettari ed ettari di boschi persi,ustionati, strade chiuse e stabilimentievacuati. Anche quest’anno gli incendistanno devastando la penisola, in parti-colare le regioni del centro-sud. Sonoin media dalle 25 alle 30 le richieste diintervento aereo che arrivano ognigiorno alla Protezione Civile, impe-gnata in prima linea nell’emergenza. ICanadair sono sempre in volo.Sembra un bollettino di guerra: in solidue giorni, tra i 24 e il 25 luglio, in Pu-glia sono andate perse decine di ettaridi bosco e macchia mediterranea, por-tando alla chiusura di un tratto stradalein provincia di Foggia. Lo stabilimentodella Fiat di Termoli è stato momenta-neamente evacuato per timore che lefiamme lo raggiungessero. Un pastoreè rimasto ustionato nel nuorese, in Sar-degna, mentre cercava di portare insalvo dalle fiamme il suo gregge. Unincendio di vaste proporzioni è scop-piato in provincia di Palermo.Vento e siccità contribuiscono a ren-

dere critica la situazione. Qualchevolta, però, si tratta di incendi di naturadolosa. Come quello che il 17 luglio hacolpito la pineta di Castel Fusano aOstia, sul Litorale Romano. Ci sonovoluti due Canadair e tre elicotteri perdomare le fiamme. All’interventohanno preso parte anche i vigili delfuoco e il gruppo “The Angels” dellaProtezione Civile. Altri incendi, sem-pre di natura dolosa, sono scoppiatinella stessa zona tre giorni dopo: l’in-nesco sarebbe stato realizzato con sec-chi in plastica riempiti di materiale al-tamente infiammabile.Il governatore del Lazio Nicola Zinga-retti ha scritto ai prefetti sottolineanoche gli episodi incendiari sono tripli-cati rispetto alle medie stagionali. Conuna determina dello scorso 18 luglio ilpresidente della Regione Lazio ha di-chiarato lo stato di calamità per gli in-cendi che si aggiunge a quello per lacrisi idrica che è  correlata all’escala-tion di fuoco.

Anche nei Balcani, e in particolare neipaesi che si affacciano sulla costaorientale dell’Adriatico, gli incendinon danno tregua e - sebbene con in-tensità minore rispetto ai giorni scorsi- continuano a fare terra bruciata di va-ste zone boschive e di vegetazione me-diterranea. Come riferiscono i medialocali, roghi vengono segnalati in variezone della costa dalmata croata, a ri-dosso del tratto marino del Montene-gro, in alcune zone interne di Bosnia-Erzegovina e Serbia. Gli incendi minacciano anche la Fran-cia e Parigi chiede l’invio di due Cana-dair come parte degli aiuti europei per

affrontare gli incendi che dall’inizio delmese hanno distrutto oltre 3.000 ettaridi foresta e macchia mediterranea nelsud-est del paese.Le fiamme non hanno risparmiato ne-anche il Portogallo: lo scorso giugnoc’è stato un lutto nazionale per le 64vittime del disastro di PedrogaoGrande. Tanti gli interessi che possonospiegare le motivazioni di chi appiccagli incendi: dalla speculazione ediliziaall’assunzione di forestali precari. Eccoperché uno degli strumenti più efficaciper frenare la devastazione restano leleggi che evitano la speculazione sullearee incendiate.

Segretario Generale MWL a settembre in Italia

Kalima- Una nuova “rete di studiosimusulmani” sarà costituita per combat-tere l’estremismo e diffondere i valoriautentici dell’Islam, ispirati alla tolle-ranza. Lo ha rivelato il segretario gene-rale dell’Organizzazione della Coope-razione Islamica, Oic, Yousef A. Al-Othaimeen. In una relazione presentataal quarantaquattresima sessione del

Consiglio dei ministri degli Esteri degliStati membri dell’Organizzazione, te-nutasi dal 10 al 11 luglio, ad Abidjan,in Costa d’Avorio, Al-Othaimeen hasottolineato che “la rete mira a divul-gare i concetti islamici e le idee giustedell’Islam, nonché a rafforzare il coor-dinamento per la lotta contro l’estremi-smo e la violenza”.

OIC crea nuova rete di studiosi per combattere estremismo

emergenza incendi

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KalimaPrimo pianopag. 3

Immigrazione “inarrestabile”no alla richiesta italiana d' aprire all'on-data dei migranti i porti anche di altriPaesi UE. A tutto questo si sono ag-giunte le minacce del ministro degliEsteri austriaco, Kurz, di chiudere addi-rittura le frontiere del Brennero se l' Ita-lia non ferma i migranti a Lampedusa,e l'intimazione del premier unghereseOrban, per conto del "gruppo di Vise-grad" (Polonia, Repubblica Ceca, Slo-vacchia) di chiudere i nostri porti o ac-cettare i suoi consigli. Bene ha fatto ilPresidente del Consiglio Gentiloni a ri-badire che l' Italia si aspetta che l'interaUE affronti l'emergenza, con una verapolitica europea per l'immigrazione, eche anche dai Paesi dell' Est, in partico-lare, si ha il "diritto di pretendere soli-darietà" ( sinora, per la verità, assaiscarsa), Al 31 dicembre 2016 ( dati ISTAT digiugno 2017), risiedevano in Italia60.589.445persone, tra cui più di 5 mi-lioni di cittadinanza straniera, pariall'8,3% dei residenti a livello nazio-nale. Parlare di invasione straniera (so-prattutto musulmana, come spesso fa la

destra), comunque, sembra francamenteesagerato: nella metà dei casi , poi, sitratta di cittadini europei (oltre 2,6 mi-lioni; la cittadinanza piu' presente, col23%, è quella rumena, seguìta da quellaalbanese con l'8,9%).Continua però ilcalo delle nascite, in atto dal 2008: nel2016 i nati sono stati meno di mezzomilione (473.438, -12 mila sul 2015), dicui più di 69 mila stranieri (14,7% deltotale), anch'essi però in diminuzione).Mentre non va dimenticato il monitolanciato ultimamente, nella sua rela-zione annuale, dal presidente dell' INPSTito Boeri: che ha dichiarato che è "pro-prio chiudendo le frontiere che ri-schiamo di distruggere il nostro sistemadi protezione sociale". Da qui al 2040 -ha precisato Boeri - nel caso in cui "iflussi in entrata di contribuenti extraco-munitari dovessero azzerarsi",“avremmo 73 miliardi in meno di en-trate contributive e 35 in meno di pre-stazioni sociali per immigrati (che co-stituiscono 150.000 contribuenti in piu'ogni anno, perdipiu' giovani, e compen-sano obbiettivamente il calo delle nostrenascite, N.d.R.)”. È chiaro che l' immi-

grazione è un problema sociale e cultu-rale complesso, ha proseguito il presi-dente delI' INPS: "quando mal gestita,può portare a competizione con personea basso reddito nell' accesso a servizisociali" (oltre che nel mercato del la-voro, con l'aumento dei tristi fenomenidi caporalato e sfruttamento di manodo-pera straniera a buon mercato, specie alSud. n.d.r.). Ma "una classe dirigente all'altezza deve avere il coraggio di dire laverità agli italiani".L'esistenza, ormai almeno trentennale,di cospicui scambi di collaborazioni,competenze professionali, informazionitra l' Italia e vari Paesi del Terzo Mondo,spesso dal rilevante apporto alla nostraeconomia e ai nostri servizi (vedi ad es.la sanità, dove attualmente operano, inItalia, piu' di 60.000 professionisti d'ori-gine straniera) rende anzitutto impensa-bile (come, del resto, in altri Paesi indu-strializzati, USA in testa) la logica d'unachiusura totale delle frontiere, dell'"Aiutiamoli a casa loro" (ultimamenteripresa persino da Matteo Renzi) . Quelche serve è una vera politica europeadell'immigrazione: da attuare anzitutto

con un' appositalegge europea, che fissicriteri precisi per passare dal caos at-tuale a una politica d'immigrazione pro-grammata, e concordata coi Paesi "dipartenza" – in base a indicatori come ladomanda di personale nel Paese d'acco-glienza, l'obbiettiva capacità d'acco-glienza sul suo territorio, l' offerta dipersonale specifico da parte dei Paesi dipartenza, ecc... - mediante una seried'accordi bilaterali internazionali.Su alcuni di questi temi, s' è svolta ul-timamente, presso la sede dell’ IstitutoItaliano di Cultura alla nostra Amba-sciata di Tunisi, una tavola rotonda or-ganizzata dall’ associazione “OMeGA”di Roma nell’ambito del progetto "RotteMediterranee": vòlto a rivitalizzare leantiche rotte del Mediterraneo come di-rettrici di dialogo e cooperazione, e so-stenuto soprattutto dalla FondazioneSardegna. In apertura, il presidente diOMeGA, ammiraglio Enrico La Rosa,ha sottolineato l’importanza di riattivareil dialogo nel Mediterraneo anche perrestituire questo mare ai popoli che loabitano, limitando l’influenza dellegrandi potenze.

segue dalla prima

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Kalima pag. 4Notizie della comunità

La Lega Musulmana Mondiale Italia:incontro alla Comunità di S. Egidio

Kalima - Proseguono gli incontri inter-religiosi. Lo scorso giugno, il direttoredella Lega Musulmana Mondiale Italia (Mwl), Abdul Aziz Sarhan, ha fatto vi-sita alla Comunità di S. Egidio. A riceverlo il dottor Andrea Trentini. I colloquihanno riguardato l’organizzazione di una serie di eventi, tra i quali la parteci-pazione della Mwl alla prossima edizione dell’incontro delle religioni mondialiper la pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. L’incontro si svolgerà asettembre 2017 in Germania. Il meeting dell’anno prossimo avrà luogo a Muen-ster e a Osnabruck: le due diocesi coinvolte nell’organizzazione sono anche ledue città dove furono firmati i trattati di pace, con la fine delle guerre di reli-gione in Europa. Il Direttore ha visitato il Centro che un tempo era un conventogestito da suore. Sarhan ha commentato compiaciuto alla redazione di Kalimacome, il rappresentante di Sant’Egidio, Trentini parlasse l’arabo in modofluente. L’incontro si è svolto in un clima di reciproca comprensione.

Kalima - A patti con i cittadini musul-mani. Bergamo è la prima città in Ita-lia a regolare i rapporti con le comu-nità musulmane presenti sul territo-rio.  Lo hanno annunciato alla fine digiugno il sindaco diBergamo GiorgioGori e l’assessoreGiacomo Angeloni,che in questi giornihanno incontrato lequattro comunità isla-miche: Comitato Mu-sulmani Bergamo,Centro Culturale Isla-mico, Centro cultu-rale di volontariato AlMadinah  e  Associa-zione promozione so-ciale Rahmah. “UnIslam espressione di una comunità lo-cale aperta, integrata e aderente ai va-lori e ai principi dell’ordinamentodello Stato”. Questo il nome del docu-mento che stanno sottoscrivendo lequattro comunità: si tratta della primavolta che un Comune recepisce gli ac-cordi che il Ministro Minniti ha siglatoin ambito nazionale lo scorso febbraioa Roma. Tra gli impegni che i musul-mani di Bergamo sottoscrivono – oltreal proseguimento del dialogo con

l’amministrazione comunale – è previ-sta la nascita dell’ “Albo degli imam edelle guide religiose della città di Ber-gamo”. C’è poi l’impegno al contrastodi forme di radicalismo religioso  in

collaborazione con leautorità e le istitu-zioni cittadine,l’apertura ai cittadininon musulmani deiluoghi di culto e l’im-pegno degli imam agarantire supporto evicinanza ai fedeli inquei luoghi dove il‘rischio integralismo’è maggiore.Infine, la richiesta diuna maggiore traspa-renza grazie alla tra-

duzione in italiano dei sermoni dellapreghiera del venerdì  e l’organizza-zione di eventi pubblici per far cono-scere le attività e il patrimonio cultu-rale delle comunità.In città sono all’incirca 5mila i resi-denti di fede musulmana.Se i patti non verranno rispettati, hadichiarato l’assessore di Palazzo Friz-zoni, se ne darà comunicazione uffi-ciale anche a mezzo stampa facendoleva sulla reputazione.

Comune di BergamoUn patto con le comunità Musulmane

di Alessandro Rossi

La tortura è ora considerata reatoanche in Italia, con circa trentaanni di ritardo rispetto al resto

dell’Europa. Era il 10 dicembre del1984, infatti, quando all’assembleagenerale delle Nazioni Unite venneapprovato il primo articolo della Con-venzione contro la tortura, che l’Italiaratificò solo 4 anni dopo, impegnan-dosi solennemente a trasformarlo inlegge. In verità il provvedimento venne ap-provato in Senato solamente il 5marzo 2014, per poi passare alla Ca-mera che, dopo un anno di modifichee correzioni, lo rispedì a Palazzo Ma-dama che, dopo averlo esaminato, stu-diato e modificato per altri due anni,lo restituì alla Camera per un’ulteriorelettura, la quarta. Un rimpallo duratotre anni e concluso solo il 5 luglio diquest’anno, dopo numerosi appelli daparte dell’Unione Europea, diventatipiù insistenti in seguito alle violenzenella scuola Diaz durante il G8 di Ge-nova del 2001.La Camera ha quindi finalmente rico-nosciuto i due nuovi articoli 613-bis e613-ter, che attribuiscono alla torturala qualifica di reato autonomo non piùconsiderato, quindi, una semplice ag-gravante di altri reati. Ora la condannaper chi applica queste gravi violazioni

dei diritti umani va dai 4 ai 10 anni,arriva a 15 se a commetterle è un in-caricato di Pubblico servizio o unPubblico ufficiale, fino a 30 anni o al-l’ergastolo in caso, rispettivamente, diomicidio preterintenzionale o doloso.

Il 613-ter, inoltre, prevede una speci-fica figura di reato e la reclusione dasei mesi a tre anni per il Pubblico uf-ficiale o l’incaricato di Pubblico ser-vizio che istiga concretamente un col-lega a commettere il reato di tortura.La legge riconosce anche la nullitàgiudiziaria delle dichiarazioni resesotto tortura, se non come mezzo per

individuare la responsabilità del tor-turatore, prevede l’obbligo di estradi-zione verso il Paese richiedente dellostraniero indagato o condannato pertortura, e nello stesso tempo proibiscele estradizioni, i respingimenti e le

espulsioni verso paesi dove la personaoggetto del provvedimento rischia disubire gravi violazioni dei dirittiumani.Con quasi 200 voti favorevoli, 35contrari (tra cui Forza Italia, LegaNord e Fratelli d’Italia) e 104 astenuti(tra cui Movimento 5 Stelle, SceltaCivica e Sinistra Italiana), il reato di

tortura è finalmente legge anche inItalia, dopo numerose modifiche chehanno quasi stravolto la prima stesuradel 2014, al punto da essere stato cri-ticato da varie associazioni umanita-rie, prima fra tutte Amnesty Interna-tional, e da Luigi Manconi, che si è ri-fiutato di firmare la nuova legge inSenato.“Le modifiche approvate lasciano

ampi spazi discrezionali perché, ad

esempio, il singolo atto di violenza

brutale di un Pubblico ufficiale su un

arrestato potrebbe non essere punito”ha dichiarato infatti il presidente dellaCommissione diritti umani in Senato“E anche un’altra incongruenza: la

norma prevede, perché vi sia tortura,

un verificabile trauma psichico. Ma i

processi per tortura avvengono per

loro natura anche a dieci anni dai

fatti commessi. Come si fa a verificare

dieci anni dopo un trauma avvenuto

tanto tempo prima?”.Ma nel mondo c’è ancora molto dafare: in molti paesi e situazioni la tor-tura viene ancora oggi applicata siste-maticamente, principalmente comestrumento politico. Inoltre, tra i go-verni che condannano apertamente latortura e paesi che ancora la applicanoufficialmente, vi sono molte realtàsconosciute e zone di grigio, di cui cioccuperemo in prossime inchieste.

L’Italia riconosce il reato di tortura

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Merkel

“Quando va meglio per i giovani,va meglio anche l’economima”

di Nizar Ramadan

La Corte d’Appello dell’Aja hastabilito che il governo olan-dese è parzialmente responsa-

bile della morte nel 1995 di circa 300uomini musulmani uccisi a Srebre-nica. Secondo il giudice, i soldatiolandesi costrinsero i rifugiati che cer-cavano riparo nel loro compound a la-sciare la base, consegnandoli di fattoai carnefici. Eppure, secondo la corte,se le vittime fossero rimaste all’in-terno del compound, avrebbero avutosolo il 30% delle possibilità di soprav-vivere. Di qui la responsabilità par-ziale del governo olandese. La sen-tenza ha suscitato la rabbia e le prote-ste in aula di un gruppo di parentidelle vittime del massacro. Non èescluso un ricorso alla Corte supremaolandese. Il Tribunale dell’Aja, infatti,chiuderà i battenti alla fine dell’anno:resterà un ‘Meccanismo residuale’ che

concluderà i procedimenti in corso,ma il peso più grande ricadrà sullemagistrature dei paesi della regionealle quali da alcuni anni il Tpi ha co-

minciato a cedere i procedimenti: Bo-snia, Serbia e Croazia.Il massacro di Sebrenica, di cui l’11luglio è ricorso il 22° anniversario, è

considerato il peggiore in Europadalla Seconda guerra mondiale. Ottomila persone, tutte musulmane,vennero massacrate dai serbo-bo-sniaci. Fu l’episodio più grave dellaguerra in Bosnia. Il cimitero-memo-riale di Potocari, alle porte di Srebre-nica, non ha ancora smesso di acco-gliere le vittime: altre 71 sono stateidentificate nell’ultimo anno. Sette diloro erano minorenni: il più giovane,Damir Suljic, fu ucciso a soli 15 anni,mentre il più anziano, Alija Salihovic,a 72 anni. I corpi sono stati identifi-cati grazie al Dna. Molti erano sepoltiin fosse comuni.Si cercano ancora i resti di 1.100 vit-time, ufficialmente disperse.Ratko Mladic, il generale che guidò ilmassacro, è tutt’ora sotto processoall’Aia per crimini di guerra. La sen-tenza di primo grado verrà emessa ilprossimo novembre.

Kalima - Come sarebbe il mondo sefossero i giovani a governarlo? Certa-mente la cancelliera tedesca AngelaMerkel, se lo sarà domandato durantel’incontro con il gruppo Y20, del G20.64 delegati, provenienti dai 20 grandi

del mondo, si sono incontrati a Berlinoper elaboraredelle proposteche di seguitosono stati pre-sentate sul ta-volo del summitdi Amburgo il 7-8 luglio e quelloche è emerso èun quadro piut-tosto realisticodi un mondopossibile. Oltre a temi di interesse ge-nerale come una maggiore trasparenzada parte della classe politica e unamaggior rigore contro la corruzione sianazionale che internazionale, l’incon-tro è stato un momento per parlare deitemi che più interessano la gioventùmondiale, come il lavoro sottopagato,la disuguaglianza di genere, l’istru-zione e l’estremismo.Il governo tedesco ha espresso la sua in-

tenzione di stanziare 116 milioni di europer un programma volto a sostenereprogetti che salvaguardano i giovanidall’estremismo, dal razzismo e la cor-ruzione in tutte le sue forme, L’annun-cio e stato dato dalla ministra per la fa-miglia, la socialdemocratica Katarina

Barley. Le proposteavanzate daigiovani delegatimostrano unavisione piutto-sto progressista,mirata all’in-clusione dellem i n o r a n z e ,all’eco sosteni-bilità, alla digi-

talizzazione e all’uguaglianza di ge-nere, oltre alla risoluzione del veroproblema che colpisce i più giovani,la disoccupazione.I temi più dibattuti quello delle mi-grazioni, con la posizione dell’assem-blea mirata all’inclusione nel mondodel lavoro e nella società dei profu-ghi, ma anche all’istituzione di corri-doi umanitari che possano evitare lestragi nel mediterraneo.

Farnesina

Nasce l’Osservatorio mondialedelle religioni promosso dall’Italiadi Luca Mercuri

“La tutela e la promozione della libertàdi religione costituiscono una dellepriorità della politica estera italiana edell’impegno dell’Italia in materia didiritti umani”. Queste le parole del mi-nistro degli Esteri italiano Angelino Al-fano pronunciatedurante la Confe-renza Internazio-nale sulla tuteladelle comunità re-ligiose organiz-zata dall’ISPI(Istituto per gliStudi di PoliticaInternazionale)tenutasi a Roma il13 luglio presso la Sala Conferenze In-ternazionali della Farnesina. “Coeren-temente con l’intento di sostenere losviluppo di una cultura del dialogo edella reciproca comprensione” ha pro-seguito il ministro “ho promosso la co-stituzione di un Osservatorio sulle mi-noranze religiose nel mondo e sul ri-spetto della libertà religiosa”L’Osservatorio avvierà percorsi di ana-lisi e monitoraggio della condizionedelle minoranze religiose nel mondo,

nell’ottica di elaborarne la tutela, svol-gendo il proprio lavoro in coordina-mento con la rete diplomatica italianaall’estero. Cruciale è stato anche il ri-ferimento ai giovani, un patrimonio sucui investire in quanto protagonisti diuna nuova stagione di incontro, dialogo

e convivenza pa-cifica fra i popoli.Tra gli ospiti dimaggior rilievofigurava ancheMons. Paul Gal-lagher, Segretarioper i Rapporti congli Stati dellaSanta Sede, ilquale ha ricor-

dato la fondamentale importanza del“mosaico” mediorientale rappresentatodall’incontro spirituale e culturale delletre grandi religioni monoteistiche,senza il quale la religione perderebbel’essenza della sua sacralità. Alla con-ferenza erano presenti anche il RabbinoCapo della Comunità Ebraica RomanaRiccardo Di Segni ed il Segretario Ge-nerale della COREIS (Comunità Reli-giosa Islamica - Milano) Chiara IlhamAllah Ferrero.

KalimaStoria Italianapag. 5

Corte d’appello dell’Aja

Srebrenica, governo olandese parzialmente responsabile

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Kalima pag. 6

sere anche di migliaia di chilometri, a se-conda del Paese di provenienza. Alcunecompagnie aeree mettono a disposizionepacchetti speciali per chi raggiungere laMecca in quel periodo. Per l’Arabia Sau-dita l’evento è di particolare importanza:non solo per il prestigio che deriva dalfatto di essere il Paese ospite del luogosimbolo dell’islam ma anche perché ilPellegrinaggio è il quinto pilastro dellareligione.Allah l’Altissimo dice:“Poi quando la-sciate ‘Arafat ricordatevi Allah (glo-rificando le Sue lodi, cioè pregando einvocando) presso Mash‘ar-il-Haram.E ricordatevi di Lui (ovvero invocan-doLo per ogni bene), di come vi hamostrato la Via, nonostante foste fragli sviati. Fate la marcia da dove lafanno tutti gli altri e chiedete per-dono ad Allah. Allah è perdonatore,misericordioso. E quando avrete ter-minato i manasik (i riti dell’Hajj), ri-cordate Allah come ricordate i vostri

padri e con maggior venerazione. Cisono persone che dicono: «Signoredacci le cose buone di questomondo!» Questi non avranno partenell’altra vita». E ci sono persone chedicono: «Signor nostro! Dacci le cosebuone di questo mondo e le cosebuone dell’altra vita e allontanaci dalFuoco!» Questi avranno la parte chesi saranno meritati. Allah è rapido alconto. E ricordatevi di Allah neigiorni contati. Ma non ci sarà pec-cato per chi affretta il ritorno dopodue giorni e neppure per chi si at-tarda se teme Allah. Temete Allah esappiate che sarete tutti ricondotti aLui.” [2: 198-203]La nostra madre ‘A’ishah disse: “Il tawafintorno alla Casa e il sa’i tra as-Safa e al-Marwa e la lapidazione delle jamaratsono stati prescritti solo affinché il ri-cordo di Allah potesse essere stabilito.”

Descrizione dell’HajjIhram (sacralizzazione rituale)

Il pellegrino deve osservare le Sunan(tradizioni profetiche) dello stato diihram, vale a dire fare il ghusl (abluzionemaggiore), applicare del profumo e pre-gare. Poi dovrebbe iniziare la sacralizza-zione rituale, fare la preghiera oppurefarla dopo essersi imbarcato sui mezzi ditrasporto.Da quel momento in poi dovrebbe reci-tare la Talbiyah come il Profeta (pbsl)fece: “Eccomi, O Allah, eccomi qui. Ec-

comi, Tu non hai associati, eccomi qui.

Invero a Te ogni lode e benedizione, e

tutta la sovranità, Tu non hai associati”.

Il muhrim (persona che è entrata in stato

di ihram) dovrebbe recitare la Talbiyahmolte volte, soprattutto quando le circo-stanze e i momenti cambiano.Il ghusl (abluzione maggiore) quando si

entra a Makkah e il Tawaf (circumambu-

lazione della Ka‘bah)

Allah dice: “E stabilimmo un patto con‘Ibrahim e Isma’il: «Purificate la MiaCasa (la Ka‘bah ) per coloro che vi gi-reranno attorno, vi si ritireranno (i‘ti-kaf), s’inchineranno e si prosterne-ranno (qui in preghiera)».” Questo ver-setto indica che il tawaf intorno allaKa’bah era noto al tempo di ‘Ibrahim edè da praticare fino alla fine dei tempi.Quando il pellegrino si avvicina a Mak-kah, dovrebbe fare l’abluzione maggiore

prima di entrarvi, inoltre, dovrebbe an-dare alla Pietra Nera (posta in un angolodella Ka‘ba), al fine di iniziare la circu-mambulazione. Quando si entra nella Masjid al-Haram(a Makkah) si dovrebbe dire:“Nel nomedi Allah, e pace e benedizioni sul Mes-

saggero di Allah. O Allah, perdona i mieipeccati e aprimi le porte della Tua mise-ricordia. Mi rifugio in Allah l’Onnipo-tente e nel Suo nobile Volto e nella Suaeterna potenza da Satana”.In seguito si dovrebbe andare alla PietraNera per iniziare il tawaf. Dopo il pelle-grino dovrebbe muoversi verso destra,con la Ka’bah alla sua sinistra, e quandoraggiunge l’Angolo Yemenita dellaKa‘ba (al-Rukn al-Yamani, che è il terzoangolo dopo la Pietra Nera), dovrebbe

toccarlo, dicendo ‘Allahu Akbar’. Se nonpotesse toccarlo, dovrebbe proseguire enon accalcarsi intorno a esso. Dopo avercompletato i sette giri in senso anti-orariodel tawaf, dovrebbe poi pregare dueraka‘at (unità adorative) dietro la nicchiadel profeta Abramo. A questo punto,

dopo che egli ha fatto la circumambula-zione, prega e prosegue per Mas’a (luogoper fare il sa’i) ed esegue il sa’i tra As-Safa e al-Marwa.L’acqua o la fonte di Zamzam e il Sa’i

(sette percorsi) tra as-Safa e al-Marwa

Ibn ‘Abbas disse: ‘Ibrahim portò Hajar e

suo figlio Isma’il, quando lei lo stava an-cora allattando, in un posto vicino allaKa’bah sotto un albero nel luogo di Zam-zam, nel punto più alto della moschea. Inquei giorni non c’era nessuno a Makkahla terra era completamente arida. Cosìegli li lasciò lì, insieme a una borsa dipelle contenente alcuni datteri e una pic-cola ghirba d’acqua, e partì verso casa.La madre di Isma’il lo inseguì chie-dendo: “O ‘Ibrahim! Dove vai, lascian-doci in questa valle dove non vi è alcuna

persona , né vi è alcuna cosa di cui bene-ficiare?” Lei ripeté più volte, ma lui nonla guardò. Poi lei gli chiese: “E Allah cheti ha ordinato di fare questo?” Lui ledisse: “Sì.” Lei disse: “Egli (Allah) nonci abbandonerà”, ‘Ibrahim procedette inavanti. E quando si allontano invoco Al-

lah dicendo: “O Signor nostro, ho la-sciato parte della mia progenie in unavalle sterile, nei pressi della Tua SacraCasa (Makkah), affinché, o Signor no-stro, assolvano la preghiera. Fai che icuori di una parte dell’umanità ten-dano a loro; (O Allah) concedi loro[ogni specie] di frutti. Forse Ti sarannoriconoscenti.” [‘Ibrahim, 37]La madre di Isma’il andò a bere dall’ac-qua che le era rimasta. L’acqua si esaurì,loro ne rimasero senza e iniziò a temereper la sorte del piccolo. Poi si accorse chela montagna di as-Safa non era molto di-stante da loro. Velocemente la raggiunse.Poi scese da as-Safa e quando raggiunsela valle, lo fece per ben sette volte. Que-sto tragitto divenne una funzione in ri-cordo dal cammino tra as-Safa e al-Marwa.Quando il pellegrino si avvicina ad as-Safa dovrebbe recitare: “As-Safa e Al-Marwa (due alture a Makkah) sono ve-ramente Segni di Allah.” E dovrebbedire: “Iniziamo con ciò con cui Allah hainiziato”. Deve salire su as-Safa, e fareuna supplica come ha fatto il Profeta.Rasatura della testa o il taglio dei capelli

Quando il pellegrino ha completato isette percorsi del sa’i, dovrebbe radersila testa se è un uomo, o tagliarsi i ca-pelli. Se si rade la testa, deve raderlatutta, e se si taglia i capelli deve tagliarlicompletamente. La rasatura è miglioredel taglio. Le donne dovrebbero tagliaresolo un po’ i loro capelli quanto la lun-ghezza di un dito.

“O Signor nostro, su-

scita tra loro un Mes-

saggero che reciti i Tuoi

versetti e insegni il Libro

e la Hikma e accresca la

loro purezza. Tu sei il

Saggio, il Possente.”Corano

AL-H2017 -

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Kalimapag. 7

Quando arriva il giorno di al-Tarwiyah,che è l’ottavo giorno del mese di Dhu’l-Hijjah, (Calendario musulmano) deveentrare in stato di ihram per l’Hajj inmattinata, dal luogo in cui egli è a Mak-kah. Il pellegrino dovrebbe fare lostesso quando entra in ihram per l’Hajj,

facendo il ghusl, profumandosi e pre-gando. Egli deve formulare l’intenzionedi entrare in stato di ihram per l’Hajj erecitare la Talbiyah, e dire: “Eccomi, OAllah, per l’Haji”.

Andare a MinaPoi il pellegrino deve andare a Mina e lìrecitare le preghiere obbligatorie (sonocinque) senza unirle, prendendo esempiodal Profeta Mohammad(pbsl) che era so-lito farlo.

Il giorno di ‘Arafat

Quando il sole sorge, nel giorno di ‘Ara-fat, il pellegrino si reca da Mina ad‘Arafat e resta lì fino al tramonto.Quando il sole supera lo zenit (vale adire, quando il tempo per la preghieradel Mezzogiorno inizia), egli dovrebbepregare in forma ridotta Zuhr e ‘Asr,due raka‘at ciascuna, e unirle insieme altempo del Zuhr, come il Profeta (pbsl)fece, in modo da lasciare un bel po’ ditempo per lo stazionamento e per faresuppliche a Dio.Dopo la preghiera, egli dovrebbe dedi-

care il suo tempo a ricordare e a implo-rare Allah, e pregare come vuole, solle-vando le mani rivolgendole verso la Qi-bla. Il Profeta Mohammad (pbsl) sta-zionò sulla montagna e disse: “Io sto

stazionando qui, ma tutta ‘Arafat è luogo

di stazione.”

Il Profeta Mohammad (pbsl) disse:“Hajj è ‘Arafat.” Ciò che s’intende conle parole del Profeta (pbsl) è che nell’-Hajj è essenziale stazionare ad ‘Arafat,colui che non staziona ad ‘Arafat haperso l’Hajj.

Il pernottamento a Muzdalifah

Quando il sole tramonta,il pellegrino rag-giunge rapida-mente la loca-lità Muzdali-fah, dovecompie ilM a g h r e be Isha’ (ledue chia-mate allap r e -g h i e r a ) .Se il pel-legrino te-messe dinon raggiun-gere Muzdalifahprima di mezza-notte, dovrebbe pre-gare per strada, perché non èpermesso ritardare la preghieradella ‘Isha’ fin dopo la mezzanotte.Egli deve pernottare a Muzdalifah,poi quando arriva l’alba deve pre-gare il Fajr di buon ora, poi diri-gersi al Mash’ar al-Haram (che è ilsito della moschea a Muzdalifah) e

proclamare l’Unicità e la Gran-dezza di Allah (dicendo “La ilahaill-Allah” e “Allahu Akbar”), e fa-cendo du’a’ spontaneamente, fino aquando la luce del giorno appareevidente.

Il rito della lapidazionedelle Jamarat (steli)

Dopo che il sole sorge, egli deve dirigersiverso Mina ed eseguire il rito della lapi-dazione ad ‘Aqaba, che è l’ultima loca-lità più vicina a Makkah, lanciando settesassolini contro delle aste, uno dopo l’al-tro, dicendo “Allahu Akbar” ad ogni tiro.Abu Hamid al-Ghazali (che Allah abbiamisericordia di lui) disse: “Per quanto ri-guarda la lapidazione delle Jamarat, lo

scopo è di manifestare sottomissione,servitù e completa obbedienza ad Allah.L’obiettivo è anche quello di imitare ilprofeta ‘Ibrahim, quando il diavolo ap-parve in quel luogo per infondere confu-sione nella sua mente o tentarlo al pec-cato. Allah Lode a Lui, gli ordinò di lan-ciargli pietre per allontanarlo, evitando lesue tentazioni” .

Quando egli ha terminato lalapidazione, deve macel-

lare il suo animale,sacrificarlo a Dio

e radersi la testa.Questa è laprima fasedell’uscitadallo statodi ihram,dopo que-sto diventap e r m e s s o

tutto ciò cheera proibito

d u r a n t el’ihram. Dopo il

tawaf e il sa’i, eglidovrebbe tornare a

Mina e rimanere lì per duenotti, l’11 e il 12 di Dhu’l-Hijjah,

completando il rito finale delle lapida-zioni.Se il pellegrino desiderasse lasciareMakkah e tornare al suo Paese, non devefarlo fino a quando non ha eseguito il Ta-waf al-Wada’ (tawaf d’addio), perché ilProfeta (pbsl) disse: “Nessuno dovrebbe

partire fin quando l’ultima cosa che fa è

(il tawaf) intorno alla Casa.”.

Raccomandazioni

Il pellegrino che entra in stato di ihramper l’Hajj o la ‘Umrah deve fare quantosegue.Deve aderire a ciò che Allah ha legife-rato, come pregare in tempo in congre-gazione, evitare tutto ciò che Allah haproibito, come la parola immorale eoscena e il peccato, perché Allah dice:

“Chi decide di assolverlo, si astengadai rapporti sessuali, dalla perversitàe dai litigi durante il Pellegrinaggio.”Deve evitare di infastidire la gente con lesue parole o azioni, presso i luoghi santie altrove, Deve evitare tutte le cose chesono proibite quando è in stato di ihram,Non deve tagliare nulla dai suoi capellio delle unghie, Non dove applicare pro-fumo dopo essere entrato in stato diihram, sul suo corpo, vestiti e cibo. Nondeve nemmeno lavarsi con sapone pro-fumato. Non deve cacciare - i coniuginon devono avere rapporti intimi - nondeve contrarre matrimonio o organiz-zarne per chiunque altro, o proporlo auna donna per se stesso o per conto di unaltro, non deve indossare guanti. Questi sette divieti valgono allo stessomodo sia per gli uomini che per le donne.Comunicazione importante per i pel-legrini pubblicata sul sito dell’amba-sciata Saudita Le richieste dei visti per Hajj e Umrah

vanno presentate tramite agenzie di

viaggio accreditate per il pellegrinaggio

di cui si riporta di seguito l’elenco:

Agenzie Hajje Umra.

Al fine di fugare ogni dubbio o malintesoe smentire allusioni destituite di ognifondamento, la Reale Ambasciata del-l’Arabia Saudita a Roma desidera chia-rire che il Governo del Regno dell’Ara-bia Saudita non riscuote alcuna impostadai pellegrini che hanno intenzione di os-servare il precetto dell’Hajj, e precisa chel’importo che i pellegrini stessi sono te-nuti a corrispondendere per effettuare l’-Hajj equivale al costo dei servizi essen-ziali (quale alloggio e trasporto tra Minae Arafat) erogati dal settore privato che,per il tramite dell’Ufficio Unificato delleAgenzie, anch’esso ente privato, riscuoteil corrispettivo per i predetti servizi.

“O Allah,

perdona i miei peccati

e aprimi le porte

della Tua

misericordia”.

HAJJ -1438

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Kalima pag. 8Muslim World League

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WFP

The Stateless Rohingya

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KalimaMuslim World Leaguepag. 9

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Kalima pag. 10Etica e Religione

Ibrāhīm è stato soprannominato ilpadre dei Profeti; nessun Profetafu inviato dopo di lui senza chefosse tra i suoi discendenti. Ebbedue figli che Allāh scelse come

Profeti, ‘Ismā`īl il nonno degli arabi, tra icui discendenti Allāh inviò il Profeta Mo-hammad (pace e benedizioni su di lui) e‘Isĥāq, che Allāh benedì con un Profetachiamato Ya`qūb, fu anche conosciutocome Isrā’īl, dal quale presero il nome iBanu Isrā’īl (i Figli di Israele) e i loro Pro-feti.Allāh inviò il Suo Profeta ‘Ibrāhīm (pacesu di lui) e diede ai suoi discendenti laProfezia: “E ricorda nel Libro (il Qu-r’ān) ‘Ibrāhīm. In verità egli era un ve-ridico, un Profeta.” Poi guidò ‘Ibrāhīme lo onorò con virtù e caratteristiche lode-voli: “In verità ‘Ibrāhīm fu un modello(una guida che aveva tutte qualità vir-tuose), obbediente ad Allāh e sincero:egli non era affatto uno di coloro cheerano mushrikūn (politeisti, idolatri),era riconoscente ad Allāh per i Suoi fa-vori. Allāh lo scelse, lo guidò sulla rettavia (il puro Monoteismo). Gli abbiamodato il bene in questa vita e nell’Altrasarà certamente tra i giusti.”‘Ibrāhīm fu il padre dei Profeti, comevenne menzionato nel sacro Corano: “Glidemmo ‘Isĥāq e Ya`qūb, e li guidammoentrambi. E in precedenza guidammoNūĥ; tra i suoi discendenti (guidammo):Dāwūd, Sulaymān, ‘Ayyūb, Yūsuf,Mūsá e Hārūn. E (guidammo) Za-karīyā, Yaĥyá, ̀ Īsá e ‘Ilyās. Erano tuttiMuhsinūn (gente del bene). E (gui-dammo) ‘Ismā`īl, Yasa`a, Yūnus e Lūţ.Concedemmo a tutti loro eccellenza su-gli ‘Ālamīn .” [Al-‘An`ām, 84-86]‘Ibrāhīm ha vissuto in Mesopotamia e dali chiamò il suo popolo ad adorare l’unicoDio invitandolo a rinunciare agli idoli.Egli voleva salvare il suo popolo dall’ido-latria liberandolo dai miti e dalle leg-gende. E quando venne contrastato dalsuo popolo interrogò loro a proposito diquesti idoli, come testimonia Allāh di-cendo: “E recita loro la storia diIbrāhīm: quando disse a suo padre e alsuo popolo: «Cosa adorate?». Rispo-sero: «Adoriamo gli idoli e resteremofedeli a loro». Disse [‘Ibrāhīm]: «Viascoltano, quando li invocate? Vi gio-vano o vi recano danno?». Risposero:«No, ma trovammo i nostri avi che fa-cevano così!».” La risposta del Profeta Ibrahim fu tempe-stiva: “Colui che mi ha creato e miguida, Colui che mi nutre e mi dà dabere, Colui che, quando sono malato,mi guarisce, Colui che mi farà moriree mi ridarà la vita; ed è da Lui chebramo il perdono delle mie colpe, nelGiorno della Ricompensa(del Giudi-zio).” Quando il popolo di ‘Ibrāhīm persistettenell’adorazione degli idoli, ‘Ibrāhīmruppe tutte le statue ad eccezione della piùgrande, lasciandola in modo che essi chie-dessero chi avesse fatto tutto ciò. E infatti

quando venne chiamato alla corte del Requesto gli fu chiesto chi avesse fatto ciòai loro dei. Rispose che tutto ciò l’avevafatto la grande statua e se desideravanopotevano interrogarla. Loro sapevano chequesti idoli non avrebbero potuto parlaredato che erano oggetti inanimati - disseroa ‘Ibrāhīm: Chi è il Tuo Dio? Gli risposeil mio e Colui che dà la vita e la toglie. IlRe rispose che anche a lui aveva il poteredi dare la vita e di toglierla e ordinò di de-capitare un ministro e di assolvere un con-dannato a morte. Allora Ibrahim rispose ilmio Signore fa sorgere il sole ad est tufallo sorgere ad ovest.Raccolsero un mucchio di legna e acce-sero un grande fuoco poi lo gettarono inesso. Così Allāh lo salvò dal fuoco. “Noi(Allāh) dicemmo: «O Fuoco, sii frescurae pace per ‘Ibrāhīm!». “Tramaronocontro di lui, ma facemmo sì che fos-sero loro i perdenti.” [Al-‘Anbiyā’, 69]

Dopo averlo salvato dal fuoco gli venneordinato di lasciare la Mesopotamia e mi-grare verso la Terra Santa. Poi grandi ca-lamità colpirono la terra della Siria, così‘Ibrāhīm si trasferì in Egitto con la mo-glie, quindi tornò in Palestina portandosua moglie Sara. ‘Ibrāhīm volle avere deifigli, ma sua moglie si era invecchiata.Quando ella vide quanto il marito deside-rasse avere un figlio, gli diede la possibi-lità di sposare Hājar. Così egli la sposò efu benedetto da lei con suo figlio ‘Ismā`īl.Dopo che Hājar diede alla luce ‘Ismā`īlAllāh rivelò a ‘Ibrāhīm che avrebbe do-vuto prendere Hājar e il piccolo ‘Ismā`īle portarli a Makkah. Allora egli li prese eli lasciò in un arido e isolato luogo, feceritorno a casa. ‘Ibrāhīm si sottomise al suo Signore sop-portando pazientemente la separazionedalla moglie e dal figlio. Poi si voltò in di-rezione di essi supplicando Dio con le se-guenti parole:“O Signor nostro, ho stabilito una partedella mia progenie in una valle sterile,nei pressi della Tua Sacra Casa (laKa‘ba a Makkah), affinché, o Signor

nostro, assolvano alla salāh (Preghiera).Fai che i cuori di una parte dell’umanitàtendano a loro; (O Allāh) concedi loro(ogni specie) di frutti. Forse Ti sarannoriconoscenti.” [‘Ibrāhīm, 37] Hājar rimase a Makkah. ‘Ibrāhīm ha la-sciato per lei e suo figlio un po’ di viveri.Quando questi si esaurìrono, lei e suo fi-glio divennero assetati. Ella cercò l’acquae si arrampicò sulla collina di Aṣ-Ṣafā manon vide nulla. Poi si arrampicò sulla col-lina di al-Marwa ma non vide nulla. Lofece per sette volte, poi si voltò verso‘Ismā`īl e vide sgorgare l’acqua da sotto isuoi piedi. Gioì e ne bevve un po’, e nediede anche a suo figlio. Poi una tribù -Jurham – venne da Hājar e chiese il per-messo di stabilirsi nei pressi di questafonte chiamata Zamzam. Lei gli diede ilpermesso e si stabilirono accanto a lei.Quando ‘Ismā`īl crebbe, si sposò con unadelle loro donne e imparò l’arabo.

Durante questo periodo ‘Ibrāhīm visitò ilfiglio di tanto in tanto. In una di queste vi-site ‘Ibrāhīm vide in sogno Allāh che gliordinava di sacrificare suo figlio ‘Ismā`īl.I sogni dei Profeti sono veritieri così‘Ibrāhīm decise di obbedire ad Allāh (laLode a Lui), anche se era vecchio e‘Ismā`īl era il suo unico figlio. Così noiricompensiamo quelli che fanno il bene.Questa e’ davvero una prova evidente e loriscattammo con un sacrificio grandioso”.Questo aggettivo “ grandioso” in arabo”‘azim” riguarda la grandezza di quel ge-sto, ed il suo ricordo si conserverà fino algiorno del giudizio. Allah fermò la manodi Ibrahim e sostituì a Ismā`īl un bellis-simo montone. Ibrahim e suo figlio supe-rarono la prova a cui allah li aveva sotto-posti. In ricordo di questo, noi mussul-mani celebriamo la id al adha (festa delsacrificio) il decimo giorno del mesedhu’l-hijja (mese del pellegrinaggio). Inquesta occasione ogni famiglia che ne ab-bia la possibilità sacrifica un montone.Poi Allāh gli diede la lieta novella di unaltro figlio dalla prima moglie, Sara, ilprofeta Ibrāhīm, su di loro la pace, ebbe

Isḥāq [Isacco] educato dal padre al cultodell’Iddio Unico e Creatore Onnipotente.Isḥāq, su lui la pace, ebbe Ya’qūb [Gia-cobbe] il quale disse ai suoi figli, comeprima l’avevano detto Isacco e Ibrāḥīm :“O figli miei, in verità, Allàh ha sceltoper voi la religione, perciò non moritese non musulmani”. Disse Ya’qūb aisuoi figli: “Chi adorerete dopo di me?”.Ifigli risposero: “Adoreremo il tuo ilāh (ti-tolare del diritto di essere adorato), al-ilāh dei tuoi antenati Ibrāhīm (Abramo),Ismā’īl (Ismaele) ed Isḥāq (Isacco): unilāh unico (uno e uni-personale) e a Luinoi saremo musulmani”. Perfetta dichia-razione di fede nel “Tawḥīd”!Poi ‘Ibrāhīm rimase per un po’ in TerraSanta, tornò a Makkah per un importantemotivo. Allāh gli aveva ordinato di co-struire a kabaa la prima Casa edificataper il culto di Allāh. Allāh dice: “E (ri-corda) quando ‘Ibrāhīm e ‘Ismā`īl poserole fondamenta della Casa (la Ka’ba), dis-sero: «O Signor nostro, accettala danoi! Tu sei Colui che tutto ascolta e co-nosce!».” Allāh (lode al Lui) ordinò a‘Ibrāhīm e a ‘Ismā`īl di purificare la SuaCasa dagli idoli, dalle altre impurità e co-loro che vi avrebbero circumambulato estazionato. In seguito, Egli gli ordinò dichiamare l’umanità ad eseguire il pelle-grinaggio: “Chiama le genti al Ĥajj(pellegrinaggio): verranno a te a piedie con cammelli slanciati da ogni re-mota contrada (per eseguire al-Ĥajj). Sinarra che Ibrahim meravigliato da tale ri-chiesta, chiese a Dio come fosse possi-bile che la sua voce raggiungesse l’uma-nità. Egli rispose a te compito di richia-mare e noi quello di farlo arrivare. Poi‘Ibrāhīm fece una supplica per sé e per isuoi discendenti: “O Si gnor nostro, ac-cettala da noi! Tu sei Colui che tuttoascolta e conosce! O Signor nostro, faidi noi dei musulmani e della nostra di-scendenza una comunità musulmana.Mostraci i manāsik (tutti i riti del pel-legrinaggio – Ĥajj e ‘Umrah)e accettail nostro pentimento. In verità Tu sei ilPerdonatore, il Misericordioso!”Poi pregò per la gente del santuario, af-finché Allāh inviasse loro un Messag-gero: “O Signor nostro, suscita tra loroun Messaggero che reciti i Tuoi ver-setti e insegni il Libro (questo Qur’ān)e la Hikma (saggezza o Profezia), e ac-cresca la loro purezza. Tu sei il Saggio,il Possente.” Allāh (Lode a Lui) esaudìla preghiera del Suo Profeta ‘Ibrāhīm, fa-cendo di Makkah un luogo sicuro, bene-dicendo il suo popolo con frutti e in-viando loro un Messaggero, che è il Si-gillo dei Profeti e dei Messaggeri,Mohammad(P.B). Dopo l’epoca di‘Ibrāhīm, la Profezia rimase con i Figlidi Israele per un lungo periodo, fino aquando Allāh inviò il Profeta Moham-mad (P.B) tra i discendenti di ‘Ismā`īlcome Messaggero a tutta l’umanità.Ilconsiglio di ‘Ibrāhīm ai suoi figli fu diseguire le Sue orme osservando tutti i co-mandamenti infondendoli ai Suoi figli.

IBRĀHĪM Padre dei Profeti

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KalimaCultura e dialogopag. 11

Migranti: Ue darà 3,3 mld per sviluppo paesi origineKalima - Via libera alla fine di giu-gno a un piano da 3,3 miliardi di europer risolvere le cause delle migra-zioni, mobilitando investimenti pri-vati nei paesi d’origine, grazie al co-siddetto ‘effetto leva’, fino a unaquota attesa nell’ordine dei 44 mi-liardi. L’accordo è stato raggiunto traConsiglio e Parlamento europeo.Obiettivi del fondo sono ridurre lapovertà nei Paesi d’origine, creareposti di lavoro, sostenere le Pmi lo-cali. Condizioni sono però il rispettodi regole stringenti sui diritti umani e

del lavoro e sulla trasparenza fiscale. Alla metà di giugno l’analista seniorMattia Toaldo in uno studio pubbli-cato dall’European Council on Fo-reign Relations suggeriva all’Ue an-che un’altra forma di controllo delfenomeno dei migranti. Offrire unnumero di visti di lavoro legale aglistati africani che accettano un ac-cordo sui rimpatri degli immigrati il-legali. Lo studio si intitola “Don’tclose borders, manage them: how toimprove EU policy on migrationthrough Libya”.

In sostanza la comunità europea do-vrebbe abbandonare l’idea che lefrontiere possano essere completa-mente chiuse ai migranti economici,e cercare invece di gestire i flussi, of-frendo un numero di visti di lavorolegale agli stati africani che accettanoun accordo sui rimpatri degli immi-grati illegali.Secondo il progetto dell’analista i vi-sti di lavoro verrebbero sorteggiatitra chi si registrerebbe ad un appositoelenco dal quale si decadrebbe incaso di immigrazione illegale.

Kalima - Il calciatore francese PaulPogba scende in campo, ma questavolta per difendere l’Islam. Parlandodegli attacchi a Manchester il centro-campista in una lunga intervista alm a g a z i n eEsquire ha di-chiarato: “Unm o m e n t omolto diffi-cile, tuttisanno chequesto non ri-guarda la reli-gione: ucci-dere una per-sona è unapazzia. Que-sto non èl’Islam e losanno tutti,non solo io”.“L’attentato di Manchester è stato unmomento molto difficile ma questacittà non può arrendersi, non pos-siamo lasciarli vincere. Dobbiamo lot-

tare, perché le cose tristi accadono manon bisogna smettere di vivere. Nes-suno può uccidere un altro essereumano”.Podga ha ricordato il padre, ricordan-

done gli insegna-menti. “Quando èmorto mio padreho capito che lavita va godutafino in fondo, per-ché scorre via ve-loce e in un at-timo non ci seipiù. Mio papà eraun uomo moltoforte, anche moltotestardo ma era unuomo buono e di-vertente e sonoorgoglioso di es-sere suo figlio”.

Podga ha vissuto a lungo anche a To-rino, dove giocava per la Juventus.Dal 2012 è tornato a Manchester, nelRegno Unito.

Pogba: “uccidere un uomoè qualcosa di folle, la

religione non c’entra nulla”

Kalima - Una rassegna cinematograficaper parlare dei bambini siriani profughiin Europa. Del viaggio,della polizia, dei tratta-menti brutali ricevutinon solo dove infuria laguerra, ma anche nellanostra civilissima Eu-ropa. Giffoni Expe-rience, il Festival delCinema per Ragazzi,alla sua 47° edizione,quest’anno ci parladella crisi dei migranti raccontata dalpunto di vista dei bambini. La rassegnaè iniziata il 14 luglio a Giffoni, in pro-vincia di Salerno.Lean è la protagonista del documentariodel regista norvegese Egil Haaskjold

Larsen in “69 minuti di 86 giorni”: nelviaggio verso la Svezia passa dalle coste

della Grecia ai campirecintati dell’Est Eu-ropa in mezzo allaneve, viaggiando apiedi e su treni affollati.Sette sono i bambiniprotagonisti di “Bornin Syria” del regista ar-gentino Hernan Zin.Con i loro occhi assi-stono alla violenza

delle mafie e alla difficoltà dell’integra-zione nella nuova terra, ostile. Secondii dati Unicef, moltissimi di questi bam-bini hanno vissuto nella guerra civile si-riana fin dalla nascita. Dopo sei anni, laguerra è ancora in corso.

Fotografie per raccontare. Non la vita di

tutti i giorni, ma quella di chi vive in un

campo profughi, tra matrimoni e autode-

terminazione.

Kalima - Yasmine Eid-Sabbagh ha affrontato iltema attraverso la mac-china fotografica e l’hapresentato in una seriedi incontri al Museod’Arte contemporaneadi Barcellona. Titolo:‘una conversazione fo-tografica dal campo di Burj al-Shamal’.La rassegna parte da un’istallazione dellefotografie scattate dall’antropologa e daigiovani che vivono nel campo profughi,che si trova in Libano, a pochi chilometrida Tiro, e ospita circa 200.000 rifugiati

palestinesi. Yasmine Eid-Sabbagh ha vis-suto nel campo dal 2006 al 2011. L’in-stallazione ha toccato anche paesi delMedio Oriente, tra cui Libano e Giorda-

nia. E ha dato vita allacreazione di una colle-zione permanente dellaArab Image Foundationdi Beirut. Una delleparti più interessanti ri-guarda l’iconografia deirifugiati a partire daglianni ‘50 con le imma-

gini dell’Agenzia Onu per i Rifugiati, epoi con le immagini dell’Olp e dei mediainternazionali.Il tema si inserisce nel percorso aperto almuseo catalano con la mostra ‘AkramZaatari. Contro la fotografia’.

I rifugiati in uno scatto fotograficoProfughi bambini al Festival di Giffoni

Kalima - Un mercato da due miliardi didollari di prodotti finanziari nel 2016.È quello della finanza islamica, quellaparticolare forma ditransazioni bancarieche rispettano le leggidell’Islam.Per analizzarlo inSpagna è stato isti-tuito il primo Osser-vatorio sulle finanzeislamiche. L’inizia-tiva si inquadra in un accordo fra CasaAraba, organismo di diplomazia pub-blica, e il Centro di economia e finanzeislamiche dell’IE Business, che nedanno notizia. Con la firma dell’intesa,è stato presentato a Casa Araba il ‘Rap-porto Finanze Islamiche 2017’, che mo-stra l’evoluzione di un mercato inespansione, in cui attualmente operano

1.329 istituzioni finanziarie islamiche intutto il mondo e che si prevede raggiun-gerà il volume di 3,5 miliardi di dollari

nel 2021. Il maggiorepeso di questa indu-stria riguarda la banca(73%), seguita dai bo-nus o ‘sukuk’ (17%),da altre istituzioni fi-nanziarie di varia na-tura (5%), da fondi(3%) e da compagnie

di assicurazione o ‘takaful’ (2%). Se-condo il rapporto, la maggiore concen-trazione di attivi finanziari si concentranei paesi del Consiglio di cooperazionedel Golfo (56%), seguiti dal sudest asia-tico (24%), dal resto del Medio Orientee dal nord Africa (24%).L’Europa regi-stra il 3% del mercato.(Fonte AnsaMed)

Spagna, nasce il primo osservatoriosulle finanze islamiche

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di Maria Scorza

Ogni anno, il 17 giugno, viene cele-brata la Giornata Mondiale per lalotta alla desertificazione e alla sic-cità. È una ricorrenza annuale delleNazioni Unite in occasione dell’anni-versario dell’approvazione della Con-

venzione per la lotta contro la deserti-

ficazione e la siccità, ratificata da 200paesi nel 1994, e che ha lo scopo di farconoscere nuovi modi per prevenirle.Ogni anno viene proposto un tema dif-ferente. Il tema per il 2017 è la risorsaidrica e lo slogan è: “La nostra terra.La nostra casa. Il nostro futuro.”La riduzione dell’acqua sta diventandoun problema sempre più serio checoinvolge l’intero pianeta. Il surriscal-damento globale, prodotto dall’inqui-namento, dall’utilizzo di combustibili,dalla deforestazione, sta portando unforte cambiamento climatico: i ghiaccisi sciolgono creando esondazioni e al-luvioni, da una parte, la mancanza dipioggia crea siccità e prosciugamentodi laghi e fiumi, da un’altra. Per nonparlare poi del rischio incendi causatidalle altissime temperature. Tra lezone maggiormente colpite ci sono ipaesi del Medio Oriente e dell’AfricaSubsahariana, ma la questione coin-volge anche Europa, Cina, Stati Uniti,Messico. La mancanza di acqua por-terà gravi ripercussioni di ordine eco-nomico e sociale. Infatti il tema cen-trale dell’ultima edizione della Gior-nata Mondiale è stato proprio ilcollegamento tra siccità, desertifica-zione e flussi migratori. Il portale Li-fegate riporta che secondo gli espertidel settore, ci sarà un flusso migratoriodi 60 milioni di persone entro il 2020dalla zone dell’Africa subsaharianaverso l’Africa settentrionale e l’Eu-ropa per cercare terreni coltivabili econdizioni meteorologiche più gesti-bili. La siccità, però, è già un pro-blema molto serio anche nei paesi al di

qua del Mediterraneo, soprattutto inItalia. Inoltre economicamente ci saràun forte impatto in quanto se scarseg-gia acqua, scarseggiano cibi portandoun aumento dei prezzi. La legge basedell’economia ci dice, infatti, chequando un bene scarseggia, i prezzi diesso lieviteranno. Soffermiamoci sullasituazione che ci riguarda più da vi-cino, quella italiana. Ed è stato proprioil nostro Paese ad ospitare la GiornataMondiale del 2017 con due incontri te-nutisi in Sicilia presso i Giardini Na-xos e nel comune di Floresta, il piùalto comune della Sicilia a 1275 metrisul livello del mare. Qui da noi i pae-saggi a rischio sono abbastanza diffusi

sul territorio nazionale a causa del-l’aridità climatica, dei suoli poveri edegradati, della vegetazione rada e delrischio dell’erosione idrica.L’Italia è il Paese dove vengono pro-dotti frutta, verdura e olio da saporiinestimabili. Ma purtroppo, ultima-mente, questi prodotti rischiano di di-ventare un miraggio lontano. Infatti,proprio in questo periodo, l’allarmesiccità sta mettendo in ginocchiol’agricoltura. La situazione attuale è questa: mancain Italia tanta acqua quanta quella con-tenuta nel Lago di Como. Conside-

rando che il 70% dell’acqua dolce delnostro Paese è destinato all’irrigazionee che l’inverno è stato poco piovoso,la carenza di acqua avrà forti ripercus-sioni sui raccolti e sul bestiame e diconseguenza anche sul sistema azien-dale. Questo è il periodo, ad esempio,per quanto riguarda la produzione del-l’olio di oliva, in cui il Fiore dellapianta di ulivo, si trasforma in Frutto.Soltanto la metà dei fiori ha subitoquesta trasformazione. Ciò comporteràla perdita di buona parte del raccolto euna diminuzione della produzione diolio d’oliva che, col tempo, potrebberischiare di mancare sulle nostre ta-vole. Proprio quell’olio che è uno dei

principali prodotti dell’economia delnostro Paese.Arriveremo al punto di non conoscerepiù il sapore del nostro prezioso oliod’oliva?Dei nostri succosi pomodori? In-somma scenari apocalittici si prospet-tano per noi, considerando che si pre-vede un aumento costante delle tem-perature e inevitabili riduzioni delleriserve di acqua disponibili.La natura ci tratta come la trattiamo,l’acqua è il suo dono per noi, che civiene tolto a poco a poco.Quali soluzioni, quali provvedimenti

possiamo prendere? I governi di tuttoil mondo parlano di prevenzione: sonoprevisti Piani di Azione Nazionale(PAN) finalizzati allo sviluppo soste-nibile con l’obiettivo di ridurre le per-dite di produttività dei suoli causate dacambiamenti climatici e attività antro-piche. Anche noi individui abbiamo lanostra responsabilità e dobbiamo co-minciare, nel nostro piccolo, ad adot-tare soluzioni individuali, comin-ciando dall’assumere un comporta-mento “eco-sostenibile”, ad esempiocominciando dalle nostre scelte di tuttii giorni, adottando una dieta mediter-ranea, privilegiando, quindi, i prodottidi stagione, cercando di non prendere

la macchina per ogni passo, miglio-rando così l’aria che respiriamo e, con-temporaneamente, la nostra salute.Insomma siamo tutti responsabili diquello che sta succedendo, bisognasempre ricordare che su questa terrasiamo ospiti, che altri verranno dopodi noi e che la qualità dell’eredità chelasceremo alle generazioni future, di-penderà dal nostro atteggiamento re-sponsabile e rispettoso verso la na-tura, che almeno col nostro piccolo,ma prezioso, contributo possiamo par-tecipare a mantenere in buona saluteil nostro pianeta.

Stiamo perdendo acqua

Supervisore Generale

Abdul Aziz Sarhan

EditoreNizar RamadanDirettore ResponsabileAlessandro Cardulli

Si ringraziano tutti coloro che hanno scrittoe collaborato a realizzare questo numero:Tito Lucrezio RizzoAlfredo MaioleseRahma MistrettaMaria ScorzaMaurizio FoschiMohammed Youssef SalemPatrizia GrandiFabrizio FedericiNour Lucia InguaggiatoEva AlibertoEleonora MazzurcoGeorge RashedKarima Angelina CampanelliLuca MercuriManal Eit

Autorizzazione Tribunale di Roma n. 250Via della Moschea 85 - RomaScrivere a: [email protected]

Realizzazione progetto editoriale:

Media International Communication Club

Kalima pag. 12L’ultima

Viale della moschea, lavori in corso!Kalima - Prosegue la chiusura diviale della Moschea, da via dell’Ago-nistica a via del Foro Italico. Sensounico di marcia in direzione opposta;direzione obbligatoria a sinistra dalargo Sergio Leone e diritta da via diPonte Salario all’altezza di viale dellaMoschea. Buche e cadute di alberi e rami hannoconvinto il Comune di Roma a chiu-dere il viale della Moschea, la stradache porta al più grande luogo di culto

islamico in Italia. È accaduto alla finedi giugno pochi giorni dopo la fine diRamadan. Adesso la strada è transen-nata. Nessun avviso, solo il trafficointerdetto e un paio di segnali stradalidi «lavori in corso». Non è chiaroquanto tempo la strada rimarrà chiusaalla circolazione. Già mesi fa via dellaMoschea era stata chiusa al trafficoperché considerata pericolosa, ma poiriaperta dopo rattoppi e qualche ria-sfaltatura.