Rainbow News - Freccia D’Oro · il metodo della Bomba, una macchina elettro-meccanica in grado di...

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R a i n b o w N e w s Marzo Aprile 2016 I RAGAZZI DI BEL AMI CHRIS MEARS KING COBRA GIANLUCA GARGIULO, DALL’ISOLA DI ADAMO ED EVA ALLE LIBRERIE ASSOCIAZIONE MATTIA E I SUOI AMICI

Transcript of Rainbow News - Freccia D’Oro · il metodo della Bomba, una macchina elettro-meccanica in grado di...

Rainbow News Marzo Aprile 2016

I RAGAZZI DI BEL AMI CHRIS MEARS

KING COBRA

GIANLUCA GARGIULO, DALL’ISOLA DI ADAMO ED EVA ALLE LIBRERIE

ASSOCIAZIONE MATTIA E I SUOI AMICI

Carissimi lettori, innanzitutto vi dobbiamo delle scuse per il ritardo di questo se-condo numero, purtroppo

gli impegni lavorativi di tutti noi sono stati pressanti...e siamo anche un po’ stati demoralizzati dal fatto che le co-pie cartacee del primo numero sono ancora tutte invendute.

Tuttavia abbiamo deciso di proseguire nel nostro lavoro perchè crediamo di aver rea-lizzato un bellissimo prodotto

che ha bisogno del vostro aiuto per crescere, con foto, articoli e pubblici-tà.

Manteniamo la nostra mis-sion di non parlare solo del mondo gay, con la speranza di attirare mag-

giori lettori e comunque di proporre un prodotto editoriale differente dagli altri.

Cercheremo, per quanto possibile, di presentare i numeri della rainbow news sempre in due formati, car-

taceo e pdf da poter scaricare gratui-tamente.

Come sfondo a queste no-stre righe di benvenuto un bel primo piano di Kevin Warhol, star della factory di

Bel Ami che vi presenta il nostro Ori-ginal Sin (dettagli qualche pagina più avanti)...dato che in copertina compa-re il suo strepitoso fondoschiena

L’editoriale

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Original Sin

Publication reserved for adults.All models are of age 18+

E’ finalmente uscito Original Sin, pubblicazione curata dalla nostra redazione che contiene una succosa

selezione dei più bei ragazzi della factory di Bel Ami. Un piccolo libretto di 96 pagine con scatti che vi lasceranno senza fiato, senza parole e siamo convinti anche con l’acquolina in bocca. Per ordinarlo basta scrivere a [email protected]. Costo euro 18,00 più spese di spedizione

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Fra gli attori di film hard uno dei più apprezza-ti è sicuramente Brian Brower, originario della

Repubblica Ceca.

Per qualche tempo ha fatto il gigolò con il nome di Martin Brawer (lo pseudonimo che

ha usato per alcuni film girati in Germani) a Praga.

Lavora per diverse case di produzione, soprattut-to quelle specializzate in film genera “bareback”,

cioè quei film dove gli attori, nelle scene di sesso anale, non usano i preservativi.

Non ha profili su nessun social, almeno con il suo nome d’arte, però per qualche tempo è

stato in contatto con alcuni com-ponenti della nostra redazione e si è rivelato essere un ragazzo alla mano - spesso inviava in anteprima le copertine dei suoi nuovi film.

Io lo faccio senza

Pure io mi tuffo

Ch r i s t o p h e r “Chris” Me-ars (Reading, 7 febbraio

1993) è un tuffatore in-glese.

Ha partecipato alle Olimpiadi di Londra 2012 nel trampolino

3 m classificandosi 9º nella competizione indi-viduale e 5º nell’evento sincronizzato insieme al compagno di squadra Nick Robinson-Ba-ker.

Ne l g e n -naio 2009

l’atleta ha sofferto di una rottura della milza a Sydney, dove stava par-tecipando all’Australian Youth Olympic Festival. È riuscito a riprendersi completamente dall’inci-dente nonostante i me-dici gli avessero dato solo il 5% di possibilità di sopravvivenza all’in-gresso in ospedale.

Ha rappresenta-to la nazionale britannica ai Giochi olimpici

di Londra 2012 gareg-giando nel concorso dal trampolino 3 metri indi-viduale e in quello dal tram- po -lino 3 met r i

s i n -c r o .

N e l l a competizio-

ne individuale h a ottenuto il nono posto alle spalle dell’u-craino Illja Kvaša. Con il compagno Nick Robin-son-Baker, nei tuffi sin-cronizzati ha concluso la gara al quinto posto dietro agli ucraini Illja Kvaša e Oleksij Pryho-rov, quarti, agli statuni-tensi, Troy Dumais e Kri-stian Ipsen, medaglia di bronzo, ai russi Il’ja Za-

charov e Evgenij Kuzne-cov, argento, e ai cinesi Luo Yutong e Qin Kai, vincitori dell’oro olimpi-co.

Nel gennaio 2013 posa nudo in un servizio foto-

grafico per la rivista in-glese Gay times, in un

numero speciale, denominato The

Naked Issue, d e d i c a t o

alla lot-ta contro

l’HIV.

E’ stato m o -d e l l o p e r

il calendario di Coitus Magazine, altra rivista gay.

Recentemente ha dichiara-to che non si sente a disa-

gio a posare nudo, dato che quando gareggia, indossa solo un costu-me.

Come il suo “collega” Tom Daley è mol-to attivo su

tutti i social possibili e immaginabili, dove po-sta spesso scatti dove compaiono i suoi amici tuffatori (tutti con un fi-

sico da urlo come il suo) o scatti più intimi, come quello dove in una came-ra d’albergo da sfoggio del suo intimo firmato, confermando di avere una do-tazione niente male.

E’ ormai un’icona gay e a lui pare non dispiacere.

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Alan Mathison Turing (Lon-dra, 23 giugno 1912 – Wilm-

slow, 7 giugno 1954) è stato un matematico, lo-gico e crittografo britan-nico, considerato uno dei padri dell’informatica e uno dei più grandi ma-tematici del XX secolo.

Il suo lavoro ebbe vasta influenza sullo sviluppo dell’infor-matica, grazie alla

sua formalizzazione dei concetti di algoritmo e calcolo mediante la macchina di Turing, che a sua volta ha svolto un ruolo significativo nella creazione del moderno computer. Per questi contributi Turing è solita-mente considerato il pa-dre della scienza infor-matica e dell’intelligenza artificiale, da lui teoriz-zate già negli anni trenta (quando non era ancora stato creato il primo vero computer).

Fu anche uno dei più brillanti crit-toanalisti che operavano in In-

ghilterra, durante la se-conda guerra mondiale, per decifrare i messaggi scambiati da diplomatici e militari delle Potenze dell’Asse. Turing lavorò infatti a Bletchley Park, il principale centro di crit-toanalisi del Regno Uni-to, dove ideò una serie di tecniche per violare i cifrari tedeschi, incluso il metodo della Bomba, una macchina elettro-meccanica in grado di decodificare codici crea-

ti mediante la macchina Enigma.

Morì suicida a soli 41 anni, in seguito alle perse-

cuzioni subite da parte delle autorità britanni-che a causa della sua omosessualità. Durante la Seconda guerra mon-diale, Turing mise le sue capacità matematiche al servizio del Department of Communications in-glese per decifrare i codici usati nelle co-municazioni tedesche, crittate tramite il cosid-

Il personaggio: Alan Turing

detto sistema Enigma da Arthur Scherbius. Con l’entrata in guerra dell’Inghilterra Turing fu arruolato nel gruppo di crittografi stabilitosi a Bletchley Park e con i suoi compagni lavorò per tutta la guerra alla decrittazione, sviluppan-do ricerche già svolte dall’Ufficio Cifra polacco con la macchina Bom-ba, progettata in Polo-nia da Marian Rejewski nel 1932 e ultimata nel 1938.

Basandosi su tali esperienze, Turing realiz-zò una nuova

versione, molto più ef-ficace, della bomba di Rejewski. Fu sul concet-to di macchina di Turing che nel 1942 il matema-tico di Bletchley Park, Max Newman, progettò una macchina chiamata Colossus (lontana ante-signana dei computer) che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici tedeschi creati con la cifratrice Lorenz SZ40/42, perfeziona-mento della cifratrice Enigma.[3] Al termine della guerra Turing fu invitato al National Phy-sical Laboratory (NPL, Laboratorio Nazionale di Fisica) a Londra per pro-

gettare il modello di un computer. Il suo rappor-to che proponeva l’Au-tomatic Computing En-gine (ACE, Motore per il Calcolo Automatico) fu presentato nel marzo 1946, ma ebbe scarso successo a causa degli alti costi preventivati.

L’attività di Alan Turing nel grup-po di Bletchley Park fu coperta

dal segreto più assoluto. Finita la guerra, il gover-no britannico impose a tutti coloro che avevano lavorato alla decrittazio-ne, realizzando macchi-ne e sistemi per violare i codici crittografici tede-schi, giapponesi e italia-ni[4], il divieto di parlare o scrivere di qualsiasi ar-gomento trattato in quel periodo. Tale “silenzio” impedì che Turing e al-tri suoi colleghi anche meno famosi ricevesse-ro i riconoscimenti che in altro ambito sarebbe-ro stati loro ampiamente e pubblicamente rico-nosciuti. Dati e informa-zioni su queste attività cominciarono a essere pubblicate, previa au-torizzazione dei servizi segreti inglesi, solo nel 1974, quando Turing e molti altri suoi colleghi nella decrittazione era-

no già morti da tempo.

Per l’anno ac-c a d e m i c o 1 9 4 7 / 1 9 4 8 tornò a Cam-

bridge e spostò i suoi interessi verso la neuro-logia e la fisiologia. Fu in questo periodo che cominciò a esplorare la relazione tra computer e natura. Ebbe anche inte-ressi al di fuori dell’ambi-to accademico: divenne membro del Walton Ath-letic Club e vinse alcune gare di corsa sulle tre e dieci miglia. Raggiunse inoltre ottimi livelli nella maratona, correndo con un record personale di 2 ore 46 minuti e 11 se-condi (il vincitore della XIV Olimpiade nel 1948 vinse con un tempo infe-riore di soli 11 minuti).

Nel 1950 sulla rivista Mind scrisse un ar-ticolo dal ti-

tolo Computing machi-nery and intelligence, in cui descriveva quello che sarebbe divenuto noto come il test di Tu-ring: era convinto che si potesse raggiungere un’intelligenza davvero artificiale solo seguendo gli schemi del cervello umano. Su questo arti-colo si basa buona par-

te dei successivi studi sull’intelligenza artificia-le.

L’anno seguente fu eletto Membro della Royal So-ciety di Londra.

Si trasferì all’Università di Manchester, dove la-vorò alla realizzazione del Manchester Auto-matica Digital Machi-ne (MADAM). Convinto che entro l’anno 2000 sarebbero state crea-te macchine in grado di replicare la mente uma-na, lavorò alacremente creando algoritmi e pro-grammi per il MADAM, partecipò alla stesura del manuale operativo e ne divenne uno dei principali utilizzatori. Nel 1952 sviluppò un approccio matematico all’embriologia.

L’arresto, la con-danna, il suici-dio[modifica | modifica wikite-

sto]

Il 31 marzo 1952 Alan Turing fu arrestato per omosessualità e portato in tribunale,

dove a sua difesa dis-se semplicemente che «non scorgeva niente di male nelle sue azioni». Secondo alcune fonti Turing avrebbe denun-

ciato per furto un ami-co ospite in casa sua e ammesso il proprio orientamento sessuale in risposta alle doman-de pressanti della poli-zia. In quel periodo nel parlamento britannico si dibatteva l’abrogazione del reato di omosessua-lità e ciò probabilmente avrebbe indotto Turing a un comportamento in-cauto.

Condannato per omosessuali-tà, fu costret-to a scegliere

tra una pena detentiva a due anni di carcere o la castrazione chimica mediante assunzione di estrogeni. Per non fini-re in prigione, lo scien-ziato optò per la secon-da alternativa. Per oltre un anno si sottopose a trattamenti che provoca-rono in lui un calo della libido e lo sviluppo del seno (ginecomastia). La depressione legata al trattamento e all’umilia-zione subita fu, a pare-re di molti storici, il mo-tivo determinante che lo condusse, il 7 giugno 1954, al suicidio. Secon-do altri, invece, Turing sarebbe stato indotto al suicidio dai servizi se-greti britannici.

Alan Turing morì ingeren-do una mela a v v e l e n a t a

con cianuro di potas-sio, prendendo spunto da Biancaneve, fiaba da lui apprezzata fin da bambino. La madre so-stenne che il figlio, con le dita sporche per qual-che esperimento chimi-co, avesse ingerito per errore la dose fatale di veleno; ma il verdetto uf-ficiale parlò senza incer-tezze di suicidio: «Cau-sa del decesso: cianuro di potassio autosommi-nistrato in un momento di squilibrio mentale». C’è chi dice che il sim-bolo della Apple, la mela morsicata, sia proprio un referente omaggio alla morte di Turing.

A 55 anni dal sui-cidio di Turing, spiegabile con le torture a lui

riservate, solamente il 10 settembre 2013 vi è stata una dichiarazione di scuse ufficiali da par-te del governo del Re-gno Unito, formulata dal primo ministro Gordon Brown, ma solo dopo una petizione e una cam-pagna su Internet.Brown ha riconosciuto che Alan Turing fu oggetto di un trattamento omofobico:

«Per quelli fra noi che sono nati dopo il 1945, in un’Europa unita, de-mocratica e in pace, è difficile immaginare che il nostro continente fu un tempo teatro del mo-mento più buio dell’uma-nità. È difficile credere che in tempi ancora alla portata della memo-ria di chi è ancora vivo oggi, la gente potesse essere così consumata dall’odio – dall’antise-mitismo, dall’omofobia, dalla xenofobia e da altri pregiudizi assassi-ni – da far sì che le ca-mere a gas e i crema-tori diventassero parte del paesaggio europeo tanto quanto le gallerie d’arte e le università e le sale da concerto che avevano contraddistinto la civiltà europea per se-coli. Così, per conto del governo britannico, e di

tutti coloro che vivono liberi grazie al lavoro di Alan, sono orgoglioso di dire: ci dispiace, avresti meritato di meglio. »

Nel 2012, cente-nario della na-scita di Turing, la Royal Mail

ha dedicato un franco-bollo alla sua memoria; però, è solo leggendone l’iscrizione (“Alan Tu-ring 1912-1954 – Ma-thematician and WWII code breaker”) che si può risalire all’identità del commemorato, dato che il francobollo non ne ritrae il volto bensì mo-stra la macchina Bomba britannica di cui Turing sviluppò il progetto.

Nel gennaio 2013, impor-tanti esponen-ti del mondo

scientifico internaziona-le mandarono una let-

tera aperta al Primo Mi-nistro britannico David Cameron per sollecita-re la grazia postuma, appello pubblicato dal Daily Telegraph. Il 24 dicembre 2013 la regi-na Elisabetta II elargì la grazia postuma per Alan Turing.

C’è da dire che Turing è sta-to “riscoperto” anche grazie

al film “The Imitation Game” di Morten Tyldum che ha per protagonista Benedict Cumberbatch nei panni proprio dello scienziato. Un film sicu-ramente da vedere, vin-citore del premio Oscar come miglior sceneg-giatura. (Qui sopra un fotogramma del film che ritrae l’attore inglese nei panni di Turing.)

Biblioteca Unica dell’Ala Nord

Via Ugo Bassi 10044042 Cento (FE)

presso gli uffici della Bocciofila Centese(scala interno bocciodromo, uffici primo piano a destra)

ORARI PER IL PUBBLICO

Dal lunedì al venerdìdalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17

[email protected]

tel.: 0516831212 - 3317070613

Biblioteca Unica dell’Ala Nord

Addominali a tartarugaAlzi la mano che non

vorrebbe degli ad-dominali scolpiti! A qualcuno piace ve-

dere (o avere) una “tartaruga” ben in evidenza (il famoso “six pack”), altri magari solo legger-mente un po’ tonico.

Certo, non a tutti piace la cosiddetta tartaru-ga, ma è innegabile che un ventre tonico

che metta in risalto i muscoli fa un bel vedere.

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Fabiola Gianotti (Roma, 29 otto-bre 1960) è una fisica italiana. Dal

1 gennaio 2016 ricopre l’incarico di direttore ge-nerale del CERN. Figlia di un geologo astigiano e di una letterata sicilia-na, a sette anni si trasferì con la famiglia da Roma a Milano, dove frequentò la scuola media Tommaseo e il liceo classico delle Orsoline. La lettura della biografia di Marie Curie e la spiegazione di Ein-stein dell’effetto fotoelet-trico la avvicinarono alle materie scientifiche ed in particolare alla fisica,[4]

nella quale si laureò con indirizzo sub-nucleare nel 1984 presso l’Università Statale di Milano.

Nello stesso anno fu ispirata a intraprende-re un dottorato

di ricerca sulle particelle elementari dall’attribu-zione del Premio Nobel a Carlo Rubbia.La tesi di dottorato riguardò l’anali-si dei dati dell’esperimen-to UA2.

È entrata a far par-te del CERN nel 1987 lavorando su vari esperi-

menti, tra cui UA2 al Su-

per Proton Synchrotron (SPS) e ALEPH al LEP, il precursore di LHC. Nel 1990 ha iniziato a lavora-re sull’argon liquido. Fin dal 1992 ha partecipato all’esperimento ATLAS, che si avvale della colla-borazione di oltre 3000 studiosi, in gran parte fi-sici provenienti da 38 pa-esi di tutto il mondo, ed è considerato il più grande esperimento scientifico mai realizzato. Dopo es-serne stata coordinatrice dal 1999 al 2003, eletta dai propri colleghi ha ri-preso tale carica dal 2009 al 2013.

Proprio in qualità di portavoce di ATLAS, il 4 luglio 2012 ha annun-

ciato presso l’auditorium del CERN, unitamente a Joseph Incandela, por-tavoce dell’esperimento CMS, la prima osserva-zione di una particella compatibile con il bosone di Higgs.

Ritratti: Fabiola Gianotti

La Casa Editrice Freccia D’Oro in-dice la seconda edizione del Pre-

mio Letterario “Samuel Bertelli” per opere inedite, che si articola in 4 sezioni a tema libero:

A) Silloge di poe-sia (da un mini-mo di 10 ad un massimo di 30

componimenti)

B) Raccolta di racconti (mini-mo tre racconti per uno sviluppo

complessivo di massimo 70 cartelle)

C) Romanzo

D) Fu-mett i ( m i -n imo

10 tavole)

La giuria del pre-mio, composta dal comitato di redazione della

Casa Editrice e presie-

duta dal titolare della casa edi-trice stessa Sig. Marco Cevolani, selezionerà una rosa di 15 opere per ognuna del-le quattro sezio-ni.

L’elenco dei fina-listi verrà p u b b l i -

cato sul sito del-la casa editrice (www.casaedi-tricefrecciadoro.biz).

Agli in-teres-s a t i verrà data co-

municazione anche via e-mail.

I vincitori saranno de-signati nel corso della serata di premiazione, che si terrà a Cento

presso la sede della Casa Editrice.

Premi, per ogni sezione

1° Clas-s i f icato: p u b b l i -caz ione

dell’opera in brossura (previo regolare contratto di edizione)

Un interessante concorso letterario

2° Classificato: pubb l i caz ione dell’opera in ver-sione digitale

(ebook per iTunes) (pre-

vio regolare contratto di edizione)

3° Classificato: buono acquisto di libri

4° Clas-sif icato: targa di par tec i -

pazione.

La giuria si riserva la facoltà di pub-blicare, previo re-golare contratto

di edizione, ulteriori ope-

re, oltre a quelle vincitri-ci, ritenute meritevoli di considerazione. La giuria inoltre si riserva la facoltà di menzionare altre opere ritenute di particolare in-teresse letterario.

Modalità di par-tecipazione:

Gl i au-tori do-

vranno inviare i file (in uno dei seguenti formati: .pdf, .doc, .odt) in unica copia via mail all’indirizzo [email protected] oppure via posta ordinaria (o racco-mandata) all’indirizzo

CASA EDITRI-CE FRECCIA D’ORO VIA GENNARI 111

44042 CENTO FE indi-cando la sezione per la quale si intende parteci-pare e allegando, oltre a una breve sinossi dell’o-pera, anche un curricu-lum con i propri dati per-sonali (indirizzo, telefono, e-mail) entro il termine del 31 LUGLIO 2016 (farà fede il timbro postale)

Per informazioni su quote di par-tecipazione e modalità di ver-

samento scrivere a

[email protected]

(a lato una foto della premiazio-ne dello scorso anno)

L’articolo 31 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza al

comma 1 riporta: “Gli Sta-ti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco

e ad attività ricreative pro-prie della sua età e a parte-cipare liberamente alla vita culturale ed artistica”, dove il gioco viene sancito come un diritto per tutti i bambini. Con il gioco i bambini impa-rano il rispetto delle regole, ad accettare i propri simili sia per i loro pregi ma an-che difetti, imparano a stare insieme e relazionarsi, per-ché poi da grandi dovranno vivere in una società e non da soli. In tutti i comuni ci sono parchi giochi, spesso però il gioco non è accessi-

bile a tutti, soprattutto a quei bambini affetti da disabilità.

Vista l’esperienza di altre città, “all’avan-guardia” sul tema di parchi accessibili e

inclusivi, (Lissone, Fontani-

va (PD), Palidoro, (Roma), Milano, Jesolo, Genova...) l’Associazione Mattia e i Suoi amici si è fatta promo-trice di un progetto di raccol-ta fondi per la realizzazione nei comuni che aderiranno all’iniziativa di un parco gio-chi inclusivo.

Il comune di Ferrara ci ha risposto positiva-mente: c’è già stato un incontro preliminare e

presto ce ne sarà un altro in cui illustreremo più nel dettaglio il nostro progetto. Prossimamente avremo un

incontro anche con il comu-ne di Sant’Agata

Abbiamo preso contatto con di-verse aziende le-ader del settore

per la costruzione di parchi

giochi inclusivi.

Facciamo appello alla sensibilità del-le aziende locali che, in qualità di

sponsor e con un forte e no-tevole ritorno di immagine a livello pubblicitario, pos-sano contribuire al raggiun-gimento dell’obbiettivo con una donazione.

L’appello è rivolto anche a privati cit-tadini e istituzioni.

Naturalmente ci rendiamo dispo-nibili a illustrare a chi lo desidera il

progetto.

Questo è l’appello che l’associazio-ne Mattia e i Suoi Amici ha lanciato

sul web e in alcune lettere inviate a diverse ditte.

L’associazione è sta-ta costituita lo scor-so 16 aprile.

L’Associazio-ne non ha fini di lucro ed intende

perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale nell’ambito del territorio del-la Regione Emilia-Roma-gna.

L’Associazione ha lo scopo di promuo-vere, valorizzare ed attuare qualsiasi

iniziativa nell’ambito educa-tivo-didattico-ludico rivolto a giovani ed adolescenti, con particolare attenzione nei confronti di portatori di han-dicap o affetti da disabilità cognitive e visive

In particolare, per il rag-giungimento dei pro-pri fini l’Associazione si propone, a titolo esclusi-

vamente semplificativo, di:

- Promuovere la realiz-zazione di parchi gio-chi rivolti in particolare a bambini disabili

- Promuovere la pub-blicazione di libri e ri-viste attinenti lo scopo dell’associazione an-

che mediante la realizzazio-ne di biblioteche

- Promuovere iniziative di solidarietà nei con-fronti di nuclei famiglia-ri svantaggiati attinenti

l’ambito didattico-educativo

- Promuovere laborato-ri didattici permanenti e non

L’Associazione potrà svolgere tutte quelle atti-vità strumentali

od accessorie a quelle sta-tutarie, in quanto integrative delle stesse.

L’associazione si tro-va a Cento in VIA UGO BASSI 100 Mail: associazione.

[email protected]

Nel nostro precedente numero vi ave-vamo presentato il bel Gargiu-lo...be’ manco a dirlo, dopo pochi giorni dall’uscita della nostra newsletter Gianluca ha contattato la Casa Edi-trice Freccia D’Oro, il cui titolare Marco Cevolani ci ospita sul suo sito per la nostra edi-zione online, per pubblicare la sua opera prima: “Se solo i miei fratelli aves-sero preso da un mio pelo pu-bico”

Que-s t o

n o n vuole essere un semplice e stu-pido manuale sull’amo-re o sulle coppie o su come si deve fare per conquistare chi o cosa. No. Questo sarà un libro di situa-zioni, di personaggi possibili, di modi di fare della gente, di trucchi, metodi e piccoli consigli. Non sono uno psicolo-

go, però sono bravo in quello che ho fatto fino ad adesso, cioè, conquistare

il mondo! No, dai scherzo, anche le mie amiche ed i miei amici si

confidano spesso con me, mi chiedo-

no pareri su questo

o

s u

quel-l o ,

mi do-m a n d a -

no cosa ne penso e

vogliono sa-pere al loro

posto io che fa-rei...Questo non

è certo un libro per soli maschi, questo

è unisex. Agli uomini potrà essere utile per

svignarsela da determi-nate situazioni oppure per

crearne di positive e alle d o n - ne per capire se un ragazzo sta dicendo una fesseria o se vuole solo inzuppare il biscotto.

Dall’isola di Adamo ed Eva alle librerie: l’opera prima di Gianluca Gargiulo

Insomma, sarà un libro sul sesso sicu-ramente, sul rapporto di coppia sicu-ramente, su come dire bugie sen-za che lui o lei se ne accorga sicuramente, di come leggere il linguag-gio del cor-po si-

cu-r a -men-te, di c o m e fare pace dopo aver litigato si-curamente, e tante altre cose che non sto ancora qua ad elencare, sen-nò vi rovino la sor-presa.“La vita è una sola e troppo breve, quindi, goditela!”

Allora...sono nato a Livor-no il 16 aprile 1991 e fac- cio par- te di una famiglia numerosa. Abi-to al Gabbro (il paese di Nada) una frazione del comune di Rosi- gnano Marittimo, inToscana. Nato a Livorno ma napole-tano nel sangue perché i miei geni-tori sono entrambi partenopei. Sono diplomato all’istituto tec- nico nautico

“Cappellini” di Livorno dove ho vinto una borsa di studio. Ho iniziato la

car- riera di ufficiale della marina civile prima di finire la scuola im-

barcandomi sugli yatch, e dopo sui mercantili di lungo corso. Ho girato il mondo per lavo-

ro, Cina, Australia, Brasile, Tunisia, Egitto, Singapo-re, Hong Kong, Emi- rati

Arabi, ect. Ho smesso perché mi sono messo nella testa che volevo

entrare nel mondo della televisione e dello spettacolo.

Non posso dire di esserci riuscito del tutto ma

posso dire di essermi tol-to parec-

chi sfizi e avere a v u t o

molte sod-d i -

sfazio-ni. Infatti ho

fatto diverse cose in tv come “Red or Black”

su Rai 1, “Avanti un altro” su Canale 5, “Un posto al sole” su Rai 3,

“L’isola di Adamo ed Eva” su Deejay Tv e altre piccole cose. E adesso ho pubblicato la mia prima opera “se solo i miei fratelli avessero preso da un mio pelo pubico” e chissà che nel futuro non ci siano altre possibilità.

Al momento dell’uscita di questo nu-mero non sappiamo se King Cobra, il film di Justin Kelly con James Fran-co sulla morte di Brian Kocis, famoso produttore di film porno gay sopran-

nominato appunto King Cobra, avrà una distribuzione cinematografica an-che in Italia, ma sappiamo che ha fat-to discutere oltre oceano, soprattutto per le dichiarazioni di Brent Corrigan,

al secolo Sean Paul Lockhart (che nel film è interpretato da Garret Clayton).Il porno attore ha dichiarato infatti che il film l’ha disturbato parecchio (usia-mo un eufemi-smo).Ma ripercorria-mo brevemente la vicenda. La trama del film ruota attorno a Brent Corrigan, che, ancora mi-norenne – ma lui aveva men-tito sull’età- vie-ne lanciato nel firmamento del porno gay pro-prio da King Cobra che ver-rà poi ucciso da due produttori concorrenti che volevano sot-trarre Corrigan alla Cobra Vi-

King Cobra, tra il mistero sull’omicidio Kocis e l’outing (parziale) di James Franco

King Cobra, tra il mistero sull’omicidio Kocis e l’outing (parziale) di James Franco

deo.La trama del film pare un po’ disco-starsi dai fatti reali e nel film pare ave-re un ruolo centra-le – ma non nella morte – il perso-naggio di Corrigan e probabilmente questo ha dato fastidio all’attore, anche se duran-te il processo era emerso che Brent Corrigan fosse stato pagato per compiere atti ses-suali con Kocis.A rendere più in-teressante il tut-to – e tornando ai giorni nostri – le dichiarazioni dell’attore che in-terpreta Corrigan che ha detto di non essersi sen-tito a proprio agio con la parte e so-prattutto il mezzo coming out di Ja-mes Franco – che del film è produt-tore…una mossa pubblicitaria?

Scatti: bibliotecari nudi per beneficenza

In Brasile un gruppo di biblioteca-ri ha deciso di mettersi a nudo e posare per un calendario con lo scopo di programmare la cultura e

l’educazione alle sessualità delle per-sone e raccogliere fondi per dare vita alla prima ‘Biblioteca delle Diversità’. l’iniziativa nasce per aiutare a diffon-dere una cultura del rispetto alle alte-rità sessuali in un Paese dove i crimini dei genere e la violenza contro le per-sone LGBT sono all’ordine del giorno e per creare un luogo in cui gay, lesbi-che, bisessuali e transessuali e tran-gender possano ritrovarsi.

Il posto scelto come sede della ‘Bi-blioteca della Diversità’ è un edi-ficio nell’Asa Sul di Brasilia e per poter riuscire nell’intendo biso-

gnerà raccogliere più di 3 milioni di re-ais, pari a 682.000 euro.