Radu Lupu - Società del Quartetto di Milano · Sonate D 958, 959 e 960. La speranza era quella di...

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STAGIONE 2017 | 18 venerdì 23 marzo 2018 | ore 20,30 SALA VERDI DEL CONSERVATORIO Foto © Matthias Creutzinger Radu Lupu PIANOFORTE

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STAGIONE 2017 | 18 venerdì 23 marzo 2018 | ore 20,30

SALA VERDI DEL CONSERVATORIO

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Radu Lupu PIANOFORTE

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Franz Schubert (Vienna 1797 - 1828)

Sei Moments musicaux op. 94 D 780 (ca. 28’)I. Moderato II. Andantino III. Allegro moderato IV. Moderato V. Allegro vivace VI. Allegretto

Sonata in la minore op. 143 D 784 (ca. 23’)I. Allegro giusto II. Andante III. Allegro vivace

Intervallo

Sonata in la maggiore op. post. D 959 (ca. 38’)I. Allegro II. Andantino III. Scherzo. Allegro vivace IV. Rondò. Allegretto

SOSTENGONO LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO

COLLABORANO CON LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO

LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO PARTECIPA A

MEDIA PARTNER

Consiglieri di turno

Maria Majno Marco Magnifico Fracaro

Direttore artistico

Paolo Arcà

È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video, anche con il cellulare.

Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di:

• disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici

• evitare colpi di tosse e fruscii del programma

• non lasciare la sala fino al congedo dell’artista

Il programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdi precedente il concerto.

Consiglio direttivo

Antonio Magnocavallo presidente, Francesca Moncada di Paternò vice presidente, Filippo Annunziata, Marco Bisceglia consigliere delegato, Ilaria Borletti Buitoni, Anna Calabro, Maria Majno, Mario Bassani, Lodovico Barassi, Salvatore Carrubba, Andrea Kerbaker, Marco Magnifico Fracaro consiglieri

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Ciò che caratterizza la produzione musicale di Franz Schubert è l’apparire come un oggetto proteiforme, a differenza di quanto si possa dedurre leggendo la riduttiva, ma comune, definizione di “principe del Lied”. Il piccolo Schwammerl (funghetto), come era soprannominato dagli amici per la goffa conformazione fisica, produsse nella sua breve vita (muore nel novembre del 1828 a soli 31 anni), musica sublime e per gli organici più disparati, dal pianoforte solo al quartetto d’archi e ai trii per pianoforte e archi, dalla musica da camera per fiati alla sinfonica, dalla musica sacra a quella operistica, oltre alla miriade di pagine per voce e pianoforte.

Il concerto di questa sera offre all’ascolto brani appartenenti alla piena maturità della parabola creativa di Schubert.I Sei Moments musicaux D 780, composti tra il 1823 e il 1828, rientrano in un unico numero di catalogo, nonostante non sia chiaro fino a che punto essi siano da considerarsi un’opera unitaria e non un accostamento di brevi pagine pianistiche, riunite, l’anno della morte,

dall’editore Leidesdorf, il quale ne ideò anche il titolo. La raccolta è costituita da brevi brani in forma tripartita che rappresentano un modo di far musica più immediato e diretto rispetto ai complessi schemi della sonata classica, e quindi più facilmente accessibili

Forme brevi e grandi sonate: la complessità di Franz Schubert

al vasto pubblico. Rispetto ai celebri Improvvisi, i Momenti musicali ci conducono nella sfera più intima e meditativa del compositore viennese e anticipano le forme pianistiche brevi che si sarebbero sviluppate nell’Ottocento; basti pensare alle Romanze senza parole di Mendelssohn o ai Notturni di Chopin.Il primo, Moderato, ha il carattere di una fantasiosa improvvisazione, con semplice e scarna asciuttezza della linea melodica priva di sostegno armonico, come in un disegno a matita.Il successivo Andantino apre le porte a un clima di sospensione e di incertezza grazie agli accordi iniziali in la bemolle maggiore, che creano incantevoli sfumature sonore. Presto questa atmosfera è increspata da un evocativo canto in do diesis minore che in seguito verrà riproposto con irruenza drammatica.Il terzo, Allegro moderato in fa minore, è una caratteristica danza russa, che nelle mani di Schubert diventa un’aggraziata melodia con movenze di valzer.Acutamente paragonato da Massimo Mila ad «un’ostrica che racchiude una splendida perla», il successivo Moderato, si presenta come un moto perpetuo che ricorda un preludio barocco; sorprende per contrasto l’episodio centrale, impreziosito da una dolce melodia dal sapore popolaresco, rievocata in pianissimo, e per due sole battute, nella Coda, creando una sospensione nell’inesorabile moto perpetuo. Una parentesi più estroversa, in questa serie di composizioni tutte toccate da una pacata introspezione, è la cavalcata esuberante degli accordi incessantemente ripetuti del quinto momento, Allegro vivace.Il sesto, infine, diviso in Allegretto (la bemolle maggiore) e in Trio (re bemolle maggiore), presenta irrisolte appoggiature iniziali che creano un clima di interrogativi senza risposta, come succede sovente nelle partiture schubertiane.

Nel febbraio 1823, esattamente nel mese in cui venne diagnosticata la malattia venerea che lo avrebbe condotto alla morte di lì a cinque anni, Schubert compose la tetra e cupa Sonata in la minore D 784 (tonalità del «Fato»), in contrasto con la brillante Wanderer-Fantasie appena terminata. Sergio Sablich, studioso dell’ultimo Schubert, individua in questo periodo la prima grande crisi depressiva: all’8 maggio dello stesso anno risale la poesia Mein Gebet (La mia

Rispetto ai celebri Improvvisi, i Momenti musicali ci conducono nella sfera più intima e meditativa del compositore viennese

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preghiera) che pare proprio la traduzione verbale di quanto espresso attraverso le note della Sonata: «…Guarda, annientato nella polvere / preda di indicibili tormenti / è il martirio della mia vita / vicina alla fine eterna…». Divisa in tre movimenti, la Sonata in programma rappresenta una svolta nella produzione pianistica del compositore viennese: qui si definisce la poetica di Schubert, basata non sulla dialettica di stampo beethoveniano e sulla tecnica di elaborazione motivica, ma su di una logica di narrazione paratattica e contemplativa, nella diversa, talvolta ardita, definizione dei rapporti tonali e nella dilatazione della forma mediante la ripetizione (variata) di intere sezioni.

Il primo movimento, Allegro giusto si apre con un desolato motivo principale; ma la recondita protagonista di questo sconvolgente exordium è la morte, rivelata dalle due note in ritmo trocaico (lunga-breve) che concludono ciascuno dei quattro incisi di cui si compone il primo gruppo tematico. Quel piede metrico, che suggerisce l’andamento greve di chi è oppresso dal dolore, o, forse, una minaccia incombente, conquista gradualmente il motivo secondario, di cui ne diventa anche accompagnamento. La cellula ritmica esplode nella sezione di transizione e solo temporaneamente viene messa a tacere dal secondo tema. Suggestivi gli effetti orchestrali di passaggio e la contrapposizione tonale tra i due temi. Dopo un intenso sviluppo, il clima ritorna sognante ed estatico nella Ripresa. L’inaspettata conclusione in la maggiore simboleggia una speranza forse non ancora del tutto perduta. Il secondo movimento ha come primo motivo un semplicissimo corale armonizzato, che viene inquietantemente interrotto dall’apparire periodico di una cellula melodica in pianissimo che ne interrompe per qualche istante lo scorrere sereno. Per dare maggiore rilievo e significato a tale cellula, Schubert prescrisse

l’uso di un pedale, il “sordino”, che oggi non viene più montato sui pianoforti moderni e viene sostituito dall’uso del pedale di sinistra. Nell’ultimo movimento ritorna una logica classica, con due temi ben differenziati e contrastanti: ad uno spettrale perpetuum mobile in rapide terzine si contrappone un tenero e implorante motivo accompagnato dall’arpeggio del basso. In questa pagina finale le tensioni espressive dell’intera Sonata si risolvono in una drammatica, e non esibita, sofferenza.Nel settembre 1828, poche settimane prima di morire, Schubert venne come posseduto da un’ansia creativa incontenibile, che lo portò a scrivere capolavori imperituri, tra i quali le tre poderose Sonate D 958, 959 e 960. La speranza era quella di entrare celermente nel mercato editoriale; ma l’aspettativa fu disattesa, poiché le sonate furono pubblicate postume, da Diabelli, solo nel 1838.La Sonata in la maggiore D 959 si apre con un possente e grandioso primo tema, un’incisiva figura ritmica costituita da pochi accordi che lasciano presto spazio a scorrevoli terzine, le quali appariranno e scompariranno lungo tutto il primo movimento. Una transizione

armonicamente audace conduce al secondo tema, una melodia cantabile dal carattere sereno e nobile. La chiusa dell’esposizione presenta un nuovo motivo, distaccandosi nettamente dalla tradizione, sul quale si basa lo sviluppo; un movimento in crescendo prepara la regolare ripresa dell’esposizione.L’Andantino seguente, nella tonalità di fa diesis minore, offre una delle ultime purissime melodie create da Schubert, infinitamente struggente e malinconica. Il tono assorto è interrotto da un drammatico episodio centrale dove irrompe una conturbante e allucinata agitazione che pare non abbia vie d’uscita. Ritorna quindi l’episodio iniziale con un’intensità ancora più dolorosa. Il terzo movimento, Allegro vivace, è un piccolo omaggio a Beethoven,

Schubert compose la tetra e cupa Sonata in la minore nel febbraio 1823, nel mese in cui venne diagnosticata la malattia che lo avrebbe condotto alla morte

Nel settembre 1828, poche settimane prima di morire, Schubert, posseduto da un’ansia creativa incontenibile, scrisse capolavori imperituri, tra cui la Sonata D 959

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musicista tanto caro al giovane Franz, nel trattamento della forma dello Scherzo. L’affascinante pagina schubertiana è pervasa dallo spirito di una danza popolare austriaca, caratterizzata da vivaci staccato. Il Trio si snoda più tranquillo ed è giocato sui continui incroci delle mani. Il finale è un Allegretto in forma di Rondò, ove udiamo un conclusivo sprazzo della gaia giovinezza ormai perduta: esso si conclude con una coda di andamento veloce (Presto) come accade nell’ultimo movimento dell’op. 31 n. 1 di Beethoven. Nel tema iniziale Alfred Einstein affermò di percepire una “felicità perfetta”, riconoscendone una forte affinità con la melodia di Im Frühling (In primavera), un Lied del 1826 il cui testo recitava «In silenzio sto sul declivio del colle, il cielo è così luminoso».

Creusa Suardi

Conservatorio “G. Verdi” di Milano

Laureata in Discipline storiche,

critiche e analitiche della musica

Radu Lupu pianoforte

Nato in Romania nel 1945, Radu Lupu ha iniziato lo studio del

pianoforte a sei anni con Lia Busuioceanu, Florica Muzicescu (maestra

di Dinu Lipatti) e Cella Delavranca. A dodici anni ha debuttato con un

programma costituito esclusivamente da musiche di sua composizione.

Nel 1961 è entrato con una borsa di studio al Conservatorio di Mosca,

dove ha studiato fino al 1969 con Galina Eghyazarova, Heinrich Neuhaus

e, in seguito, con Stanislav Neuhaus.

Vincitore di tre importanti concorsi (Van Cliburn 1966, Enescu e concorso

di Leeds 1969), nel 1989 ha ricevuto il prestigioso premio “Abbiati”

dell’Associazione dei Critici Italiani. Nel 2006 il Premio Arturo Benedetti

Michelangeli e ancora il Premio Abbiati, per le sue interpretazioni

di Schumann.

Considerato uno dei più grandi pianisti della sua generazione, ha

suonato per i maggiori centri musicali e festival in Europa (in particolare

a Salisburgo dove ha debuttato nel 1978 con i Berliner Philharmoniker

e Herbert von Karajan, e Lucerna), negli Stati Uniti e in Estremo Oriente

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sia in recital che in concerto ospite delle più importanti orchestre

internazionali quali Wiener Philhamoniker con cui ha inaugurato il

Festival di Salisburgo nel 1986 sotto la direzione di Riccardo Muti, Royal

Concertgebouw Orchestra, tutte le maggiori orchestre londinesi e tutte

le grandi orchestre americane. I suoi primi importanti concerti negli Stati

Uniti ebbero luogo nel 1972 con la Cleveland Orchestra diretta da Daniel

Barenboim a New York e con la Chicago Symphony Orchestra diretta

da Carlo Maria Giulini.

Le sue incisioni discografiche per Decca includono i Concerti di

Beethoven, il Concerto n. 1 di Brahms, i Concerti di Grieg e di Schumann,

l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Mozart con Szymon

Goldberg, le Sonate per violino e pianoforte di Debussy e Franck con

Kyung Wha Chung e opere per pianoforte solo di Beethoven, Brahms,

Schumann e Schubert. Nel 1995 ha vinto due premi nella categoria “Best

Instrumental Record of the Year”: un Grammy per le Sonate D 664 e

D 960 di Schubert e un Premio Edison per Kinderszenen, Kreisleriana e

Humoresque di Schumann.

Ha inciso due dischi con Murray Perahia (CBS), due album di Lieder di

Schubert con Barbara Hendricks (EMI) e un disco con Schubert a quattro

mani con Daniel Barenboim (Teldec).

È stato ospite della nostra Società nel 1973, 1988, 1990, 1994, 1996, 1999,

nel 2001 per il ciclo “Grandi pianisti alla Scala”, nel 2005, 2009 con la

Filarmonica George Enescu e 2010.

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mercoledì 4 e giovedì 5 aprile Piccolo Teatro Studio Melato Gloria Campaner pianoforte Natan Sinigaglia visual artist Mousiké Concerto per pianoforte e realtime graphics system Bach / Siloti - Preludio in si minore BWV 855a Pärt - Für Alina Bach - Suite inglese n. 3 in sol minore BWV 808 Skrjabin - Studio in do diesis minore op. 2 n. 1 - Vers la flamme op. 72 Bach / Kempff - Siciliano in sol minore dalla Sonata per flauto n. 2 BWV 1031 Prokof’ev - Toccata op. 11 In collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa

martedì 10 aprile | Quartetto Mucha Haydn - Quartetto in re maggiore op. 76 n. 5 Hob.III.79 Janáček - Quartetto n. 1 “Sonata a Kreutzer” Dvořák - Quartetto n. 13 in sol maggiore op. 106

2018

martedì 8 maggio | Divertimento Ensemble Sandro Gorli direttore Barbara Massaro soprano Maurizio Leoni baritono Debussy - Ariettes oubliées per voce e pianoforte Kurtág - Tre pezzi per violino e pianoforte op. 14e, Schatten, Az Hit…, Varga Balint ligaturaja, selezione da Játékok Zeno Baldi - novità in prima esecuzione assoluta, commissione del Divertimento Ensemble Maxwell Davies - Eight Songs for a Mad King per baritono e piccolo ensemble

martedì 15 maggio | Quartetto Jerusalem Mozart - Quartetto in si bemolle maggiore K 458 “La caccia” Bartók - Quartetto n. 1 op. 7 SZ 40 Beethoven - Quartetto n. 16 in fa maggiore op. 135

giovedì 24 maggio | Murray Perahia pianoforte Programma da definire

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BIGLIETTI

IN VENDITA PRESSO

9.3 Ingresso intero € 10 € 20Socio FAI € 5 € 10Socio Società del Quartetto € 5 € 10Under 26 € 5 € 5

Società del Quartetto, via Durini 24, Milano, da lunedì a venerdì ore 13.30 - 17.30Call Center 89.22.34 (servizio a pagamento)Punti vendita VivaticketOnline su www.quartettomilano.it e www.vivaticket.itda un’ora prima del concerto a Villa Necchi Campiglio, secondo disponibilità

Quartetto DàidalosBeethoven Dodaro Verdi

Quartetto Echos Haydn Vacchi Schumann

Quartetto EposHaydn Dall’Ongaro Schubert

Quartetto IndacoMozart Boccherini Schubert Puccini Stravinskij Sollima

Quartetto FauvesMozart Galante Borodin

20.1

27.1

28.4

24.3

10.29.3

Quartetto MauriceBach Fedele Šostakovič

3.2

Quartetto di Cremona

Webern Beethoven

Società del Quartetto di Milano via Durini 24 - 20122 MilanoTel 02 795 393 www.quartettomilano.it [email protected]

INFORMAZIONI

in collaborazione con

Tutti i concerti ore 17,30 eccetto il 9 Marzo ore 18,30

in collaborazione con

MUSICA NEL TENNIS dedicata a Etta Rusconi A VILLA NECCHI CAMPIGLIO Via Mozart 14 Milano

Quartetti d’Italia

SQM_QI_pagina13x21.indd 1 23/01/18 20:30

4 febbraio, ore 17

Riccardo Zangirolami pianoforte

VINCITORE DEL PREMIO DRAGONI 2017

18 febbraio, ore 17

TRIO QUODLIBET

Mariechristine Lopez violino Virginia Luca viola Fabio Fausone violoncello

4 marzo, ore 17

Lorenzo Albanese fisarmonica

15 aprile, ore 17

DUO MITTE

Ilaria Ronchi flauto Damiano Afrifa pianoforte

29 aprile, ore 17

Sara Celardo chitarra

13 maggio, ore 17

Luca Colardo violoncello Sandra Conte pianoforte

27 maggio, ore 17

Paolo Andreoli violino Cesare Pezzi pianoforte

3 giugno, ore 17

DUO ALCHIMIA

Alessandra Ziveri arpa Alice Caradente arpa

17 giugno, ore 17

QUARTETTO EOS

2 settembre, ore 17

Edoardo Mancini pianoforte

9 settembre, ore 17

Caterina Piva mezzosoprano Maxine Gloria Rizzotto pianoforte

16 settembre, ore 17

Francesco Granata pianoforte

23 settembre, ore 17

TRIO HEGEL

David Scaroni violino Davide Bravo viola Andrea Marcolini violoncello

30 settembre, ore 17

Eugenio Della Chiara chitarra

GUITARRA CLÁSICA

14 ottobre, ore 17

Umberto Ruboni pianoforte

28 ottobre, ore 17

Alberto Vernarelli fisarmonica

11 novembre, ore 17

Josèf Edoardo Mossali pianoforte

25 novembre, ore 17

VAGUES SAXOPHONE QUARTET

Andrea Mocci sax soprano Francesco Ronzio sax alto Mattia Quirico sax tenore Salvatore Castellano sax baritono

Domenica a Casa VerdiDAL 4.2 AL 25.11 2018

CASA VERDI piazza Buonarroti 29 Milano

Biglietti: 2 €

In vendita presso

Società del Quartetto via Durini 24, Milano da lunedì a venerdì ore 13.30 – 17.30

Casa Verdi, a partire dalle 16.15 nei giorni di concerto

Informazioni Tel 02.76005500 [email protected] www.quartettomilano.it

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Tel 02 795 393 | [email protected]

via Durini 24 - 20122 Milano |

www.quartettomilano.it

Per la stagione 2017/18 la Società del Quartetto ha attivato i seguenti progetti in collaborazione con: CONSERVATORIO “G. VERDI” Biennio di Discipline storiche, critiche e analitiche della musica

PROGETTO NOTE DI SALA

Maria Grazia Campisi, Giulia Ferraro, Lorenzo Paparazzo, Paola Rossetti, Creusa Suardi, Maurizio Tassoni

Supervisori: Pinuccia Carrer docente di Discipline musicologiche e Antonio Schilirò ex docente di Storia della musica

FONDAZIONE ARNOLDO E ALBERTO MONDADORI

PROGETTO EDITORIALE SOCIAL NETWORK

Alice Gualandris, Marta Mazzucchelli, Irene Milazzo, Valerio Talevi

Docente: Marco Cadioli

IED, ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN

PROGETTO GRAFICO PROGRAMMA DI SALA

Camilla Agazzone, Alessia Arrighetti, Antonija Bubalo, Edoardo Campagner, Arianna Cassani, Tommaso De Bonis, Federico A. Fava, Sofia Fonda, Alice Porcella, Federico Sartori, Giulia Sigismondi

Staff: Dario Accanti coordinatore del corso triennale in Graphic Design, Sara Canavesi assistente triennale

Docente: Silvia Lanza, Studio 150up

PROGETTO FOTOGRAFICO Cristiana Cappucci, Valentina Colombo, Ilaria Cutuli, Eleonora Dottorini, Angela Guastaferro, Alessio Keilty, Marta Lunardi, Andrea Puxeddu, Luca Taddeo

Staff: Silvia Lelli coordinatrice del corso di formazione avanzata, Sabrina Radice assistente Master

Docente: Silvia Lelli

Grazie ai musicisti che hanno dato prestigio al Quartetto e ai Soci che l’hanno sostenuto e lo sostengono!

Vogliamo esprimere gratitudine ai Soci d’Onore, e prima di tutto ai grandi musicisti che hanno contribuito al successo del Quartetto nei suoi 153 anni di attività (da Richard Strauss e Anton Rubinstein nei lontani anni dell’800 a Rudolf Serkin, Mieczyslav Horszowski e Ton Koopman in tempi più vicini), ai Soci Vitalizi, ai Soci Benemeriti, fra i quali i “fedelissimi” con oltre 50 anni di associazione, ai Sostenitori, che col loro contributo annuale esprimono il loro apprezzamento per il Quartetto, e vorremmo crescessero sempre più.

Soci d’Onore

Johann Becker (1888), Franco Faccio (1888), Charles Gounod (1888), Joseph Joachim (1888), Joachim Raff (1888), Anton Rubinstein (1888), Pablo de Sarasate (1888), Richard Strauss (1888), August Wilhelmj (1888), Antonio Bazzini (1892), Felix Mottl (1892), Mieczyslav Horszowski (1985), Rudolf Serkin (1985), Ton Koopman (2003), Francesco Cesarini (2006), Harry Richter (2006), Giancarlo Rusconi (2017)

Soci Vitalizi

Gerardo Broggini, Paolo Dardanelli, Tomaso Davico di Quittengo, Carla Giambelli, Antonio Magnocavallo, Maria Majno, Francesca Moncada di Paternò,Carlo Vittore Navone, Gian Battista Origoni della Croce, Franca Sacchi, Luca Sega, Società del Giardino, Beatrice Svetlich, Pietro Svetlich, Paolo Terranova

Soci Benemeriti

Domenico Arena, Sandro Boccardi, Salvatore Carrubba, Francesco Cesarini, Philippe Daverio, Francesca del Torre Astaldi, Fondazione Sergio Dragoni, Anna Maria Holland, Carlo Musu, Quirino Principe, Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, Harry Richter, Carlo Sini

I fedelissimi (soci da oltre 50 anni)

Francesco Adami, Ladislao Aloisi in memoriam, Ester Ascarelli, Margherita Balossi Barbiano di Belgiojoso, Maria Piera Barassi Livini, Carlo Barassi,Cecilia Bicchi,Maria Luisa Bonicalzi, Alessandra Carbone, Paolo Carbone, Paolo Carniti, Claudio Citrini, Mathias Deichmann, Giuseppe Deiure, Maria Cristina Delitala, Antonio Delitala, Roberto Fedi, Renzo Ferrante, Anna Ferrante, Salvatore Fiorenza, Maria Teresa Fontana, Anna Genoviè, Emma Guagnellini, Riccardo Luzzatto, Federico Magnifico, Antonio Magnocavallo, Giovanna Marziani Longo, Giovanni Miserocchi, Jacqueline Molho, Davy Molho, Giuseppe Mottola, Anna Mottola, Luciano Patetta, Luisella Patetta Deiana, Maria Carla Peduzzi, Giancarlo Rusconi, Pietro Saibene, Giuliana Saibene, Maria Vittoria Saibene, Giovanni Scalori, Luigi Scalori in memoriam, Luciano Scavia, Angelo Mario Sozzani, Ilaria Stendardi Antonini, Luca Trevisan, Giovanni Weisz

Soci Sostenitori

Marco Bisceglia, Ilaria Borletti Buitoni, Alberto Conti, Nora del Torre, Liliana Konigsman Sacerdoti, Marco Magnifico Fracaro

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PROSSIMO CONCERTO mercoledì 4 e giovedì 5 aprile 2018

PICCOLO TEATRO STUDIO MELATO

CLASSICA HDMUSICA PERI TUOI OCCHI

“La musica esprime ciò che non può essere dettoe su cui è impossibile rimanere in silenzio”

Victor-Marie Hugo

Gloria Campaner pianoforte

Natan Sinigaglia visual artistIn collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa

Gloria Campaner è entrata a pieno merito nel circuito musicale più prestigioso. Si esibisce in concerti e recital solistici, ma ama soprattutto fare musica da camera. La ricordiamo al concerto inaugurale della nostra scorsa stagione a fianco del Quartetto di Cremona per l’esecuzione della Trota di Schubert. Giovane e curiosa com’è, ama anche collaborare con musicisti elettronici, jazz, contemporanei, sperimentare modi inusuali di comunicare la musica. Con Natan Sinigaglia, artista visivo di forte impatto creativo, saremo proiettati in un mondo intrigante e visionario: l’esecuzione della Campaner verrà liberamente interpretata in tempo reale su un megaschermo mediante l’utilizzo di moderne tecnologie. Musica e immagini si connetteranno creando un ulteriore linguaggio, proponendo un nuovo significato.