Races ost bari co2 cose da dire

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REPORT Open Space Technology CO2 cose da dire… le mie azioni per cambiare il clima in città! 12 febbrario 2011 Fortino Sant’Antonio Abate – Bari

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Istant Report Open Space TechnologyCO2 cose da dire… le mie azioni per cambiare il clima in città!”, Bari, 12 febbraio 2011

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REPORT

Open Space Technology

CO2 cose da dire… le mie azioni per cambiare il clima in città!

12 febbrario 2011 Fortino Sant’Antonio Abate – Bari

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PARTECIPANTI

1. Abenante Maria 2. Antonelli Paolo 3. Barile Annarita 4. Bernocco Nicola 5. Blasio Luigi 6. Boccardi Eliana 7. Cappabianca Giovanni 8. Caputo Alessandro 9. Carrieri Giuseppe 10. Cellamare Giovanni 11. Cicala Grazia 12. Copeta Davide 13. Corciulo Antonella 14. D’Agostino Fabio 15. D’Imperio Nicola 16. Dal Sasso Pasquale 17. De Astis Rosanna 18. De Benedictis Francesco 19. De Benedictis Leonarda 20. De Benedictis Luciana 21. De Chirico Francesca 22. De Manna Gioacchino 23. De Martin Rachele 24. De Padova Aniello 25. Del Vecchio Francesco 26. Di Bari Maria Rita 27. Di Bisceglie Nicla 28. Difronzo Maurizio 29. Di Gioia Graziana 30. Difino Nicola 31. Elicio Mariangela

32. Fatone Valeria 33. Ferrante Annamaria 34. Ferrara Adelaide Stella 35. Filograno Anna 36. Fiore Mariacarmela 37. Fusaro Francesca 38. Gangiani Alfio 39. Gelao Andrea 40. Giordano Antonio 41. Iacovelli Arianna 42. Innesto Alessandro 43. La Notte Giacinto 44. Lamacchia Giovanni 45. Landazuri Ana Sofia 46. Lecce Antonio 47. Leotta Luigi 48. Lionetti Antonia 49. Lodato Giovanna 50. Lorusso Giacomina 51. Lorusso Stefania 52. Mariani Anna 53. Marzella Silvia 54. Morgese Domenico 55. Nannavecchia Antonio 56. Natuzzi Nunzio 57. Nicotra Maria 58. Novembre Valentina 59. Pace Bernardo 60. Pagliarulo Giovanni 61. Paolino Maria Irene 62. Pasculli Francesco

63. Pignatelli Germana 64. Pilagatti Giacomo 65. Pitacco Marina 66. Poligneri Giovanni 67. Presicci Cosimo 68. Presta Gabriella 69. Pugliese Giovanni 70. Ranieri Grazia 71. Ricciardi Mariantonietta 72. Rienzo Pasquale 73. Romanelli Liborio 74. Saccente Graziana 75. Salvino Marianna 76. Scardicchio Alessandro 77. Scardicchio Daniele 78. Sebatier Alain 79. Sembiante Sergio 80. Shawki Daniela 81. Sivo Carmela 82. Somma Anna Rita 83. Sportelli Claudia 84. Stasi Nicola 85. Tanzi Chiara 86. Tanzi Felicia 87. Tartarino Patrizia 88. Tempesta Arianna 89. Tempesta Francesco 90. Traversa Onofrio 91. Troiano Daniela 92. Tulipani Giuseppe

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Il progetto R.A.C.E.S.

R.A.C.E.S. (Raising Awareness on Climate and Energy Saving for teachers, families, and stakeholders) è un progetto europeo sul cambiamento climatico che si rivolge a famiglie, insegnanti, amministratori locali. Il progetto è finanziato dal programma europeo LIFE+ Informazione e Comunicazione, strumento finanziario utilizzato dall’Unione europea per sostenere progetti ambientali. Capofila del progetto è il Comune di Firenze insieme a: Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Comune di Modena, Fondazione E. Mach di Pergine Valsugana (TN), EURO-NET Synergy di Potenza, CNR – Istituto nazionale di biometeorologia di Firenze. Il progetto Per migliorare la qualità della vita e del benessere delle generazioni presenti e future, lo sviluppo sostenibile deve affrontare sfide relative a temi ambientali, economici, sociali. Queste sfide sono direttamente e strettamente collegate al nostro modo di vivere. Le modalità di produzione e di consumo contribuiscono al riscaldamento globale, all’inquinamento, al consumo dei materiali e allo sfruttamento intensivo delle risorse. I nostri stili di vita ed i nostri comportamenti costituiscono delle minacce non solo per l’ambiente, ma anche per la nostra salute e la sicurezza alimentare. Questo significa che ognuno di noi ne è responsabile in prima persona. La tutela dell’ambiente, della biodiversità, dell’ecosistema è un dovere che riguarda tutti: per garantire un futuro al nostro pianeta occorre uno sforzo comune a partire da piccoli gesti quotidiani. La sfida non è facile: un ruolo fondamentale può essere svolto dalla comunicazione: il confronto ed il dialogo sono utili per condividere modelli di consumo e di produzione sostenibili ed imparare ad essere persone a basso impatto ambientale. Il progetto, che ha preso il via ufficialmente il 1° gennaio 2009, è diretto ad informare i cittadini sugli impatti locali del cambiamento del clima ed il valore del risparmio energetico, e prevede una serie di azioni di comunicazione e sensibilizzazione sulle strategie di adattamento e di mitigazione finalizzate al coinvolgimento attivo e partecipato dei cittadini. L’obiettivo è quello di avviare un cammino verso una riflessione attenta sui rischi connessi con l’utilizzo sconsiderato e irrazionale delle risorse naturali. R.A.C.E.S. vuole accrescere la consapevolezza sulla necessità di attuare stili di vita ecocompatibili, sperimentandoli nella vita quotidiana, azioni semplici, gratuite e non impegnative che ci possono aiutare a monitorare e ridurre le emissioni di CO2 anche dentro le mura domestiche. Ma vuole aiutare anche i decisori locali in campo ambientale, favorendo un modello partecipativo e di bottom-up. Il progetto si articola in una dozzina di azioni specifiche tra cui: i Clima Days micro-conferenze e mostra, video documentari, tutorial, una brochure, la guida all’ecologia domestica) e infine l’OST CO2 cose da dire… le mie azioni per cambiare il clima in città! Ognuno di noi ha un ruolo determinante nell'attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile e di tutela delle risorse naturali, in quanto cittadini, professionisti, amministratori e decisori politici. Discutere e riflettere sul valore delle risorse ambientali e sull'emergenza ecologica, che a livello globale rischia seriamente di comprometterle, è assolutamente necessario ed urgente per tentare di generare un cambiamento convinto e permanente dei modi di pensare e di agire.

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Cos’è un Open Space Technology? “Benvenuti! Se è la prima volta che vi avvicinate all’Open Space Technology siete all’inizio di quella che migliaia di persone in ogni parte del mondo hanno scoperto essere una magnifica avventura, che ha consentito a gente assolutamente normale di produrre, con regolarità, risultati spesso fuori dal comune.” (Harrison Owen, 2007). Discutere dei temi del nostro territorio e scegliere di farlo con un metodo di gestione degli incontri fortemente innovativo e per alcuni addirittura eretico: una non conferenza, un metodo in cui i partecipanti sono liberi di contribuire ai lavori secondo il proprio interesse, un modo di interpretare la complessità della vita sociale che basa la sua riuscita sull’autorganizzazione dei partecipanti. Una forza primaria, a detta di Harrison Owen! Come funziona? L’Open Space Technology è una tecnica di gestione dei gruppi che permette di strutturare una discussione a partire da un tema generico (declinato sottoforma di domanda) in maniera tale da giungere a delle proposte concrete inerenti il tema di partenza. Fare un’Open Space significa aprire uno spazio di discussione in cui i partecipanti sono liberi di muoversi, scegliendo quando e come contribuire ai lavori, lasciando spazio alla passione, all’interesse e alla responsabilità delle persone, credendo nella capacità di ottenere quello di cui hanno bisogno. L’OST è stato estensivamente utilizzato da organizzazioni private e pubbliche, in tutto il mondo, per gestire convegni progettazione partecipata con un numero di partecipanti compreso tra 5 e 2000 persone. All’interno di un OST non ci sono interventi programmati e predefiniti o una scaletta di lavoro già organizzata. L’idea è che chiunque sia interessato a proporre un tema che “gli sta a cuore”, può farlo assumendosi in questo modo la responsabilità di seguire la discussione del gruppo e di restituirne i risultati rispondendo in questo alla domanda posta all’inizio alla plenaria. In estrema sintesi, il processo si svolge in questo modo: - apertura dei lavori da parte di un facilitatore; - i presenti propongono i temi da discutere coerentemente con la domanda/tema principale; - tutti i presenti scelgono i temi di cui vogliono discutere, aggregandosi a chi lo ha proposto; - si formano i gruppi di lavoro sui singoli temi; - alla conclusione i gruppi presentano a tutti ciò di cui hanno discusso. Al processo vero e proprio, si cerca di affiancare momenti di distensione quali pause caffè o zone dedicate a chiacchierate di carattere generale. Questi momenti, seppur non strutturati, costituiscono elementi fondamentali per la riuscita del processo in quanto favoriscono la socializzazione tra i partecipanti e lo scambio anche tra componenti di gruppi differenti. Con questa tecnica si produce, a fine discussione, un report di tutte le proposte emerse: tale report è distribuito ai singoli partecipanti immediatamente al termine della giornata di lavoro e costituisce un promemoria, ma anche una possibilità di impegno attivo per il raggiungimento degli obiettivi emersi. Lo stesso report sarà consegnato agli organi istituzionali locali, perché lo possano trasformare in azioni concrete sul territorio.

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“Quali azioni per cambiare il clima in città?”

Ognuno di noi è tenuto a svolgere un ruolo proattivo nella promozione di risposte efficaci ai cambiamenti climatici su come è possibile misurarli e contrastarli in modo tangibile...

E per ridurre le emissioni di CO2 è necessario aumentare la conoscenza a livello locale!

SINTESI DELLE PROPOSTE DISCUSSE

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SESSIONE mattina - GRUPPO 1 Idea proposta da: Alain, Alessandro e Franco

Titolo dell’idea: IDEE E PROPOSTE PER MOBILITA’ SOSTENIBILE

Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Claudia, Valentina, Bernardo, Grazia, Nicola, Franco, Eliana, Giovanna, Nunzio, Alessandro, Alain

1. BICI, BIKE SHARING, PISTE CICLABILI 2. MEZZI PUBBLICI, CAPOLINEA, FILOBUS, PARK & RIDE 3. SEMAFORI, ROTATORIE, PARCHEGGI, START/STOP

Quali sono state le conclusioni Elenchiamo di seguito le osservazioni che abbiamo dedotto dopo aver discusso gli argomenti di cui sopra. 1. BICI, BIKE SHARING, PISTE CICLABILI

Area culturale incentivi economici uso bici riduzione costo biglietti mezzi pubblici incentivi acquisto bici (recupero fiscale) premialità e incentivi per chi si reca sul posto di lavoro con bici sconti su acquisti commerciali per chi si reca a comprare con mezzi alternativi

Attività di sensibilizzazione presso scuole, famiglie incentivi bici day collaborazione amministrazioni civiche/mass media monitoraggio territoriale con operatori dedicati

Area infrastrutturale progettazione urbanistica - piste ciclabili sopraelevate - aree open air - zone a traffico limitato/chiusura totale

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- chiusura centri storici alle auto - parcheggi custoditi a costi ridotti - diffusione rastrelliere bici nei centri urbani - illuminazione notturna con energie alternative delle piste ciclabili - aumento spazi per bici nel caso di lavori pubblici

2. MEZZI PUBBLICI, CAPOLINEA, FILOBUS, PARK & RIDE

Intermodalità bike/bus/car/train Incremento parcheggi di scambio all’esterno dei centri urbani Maggiore diffusione delle info sui park & ride Uso combustibili eco-sostenibili Pannelli solari su pensiline bus + mezzi trasporto pubblico/+ fermate brevi Spostamento dei capolinea dal centro alla periferia Eliminazione/disincentivi (aumento costi) dei parcheggi in centro Taxi collettivi

3. SEMAFORI, ROTATORIE, PARCHEGGI, START/STOP

Sincronizzazione dei semafori (onda verde) Timer delle durate semaforiche Legge che doti tutte le nuove auto di dispositivo start/stop Incremento delle rotatorie Autovelox passaggi pedonali Semafori intelligenti (sensori di presenza)

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SESSIONE mattina - GRUPPO 2 Idea proposta da: Tonio

Titolo dell’idea: VENDESI CASA – BENESSERE INCLUSO

Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Nello Tonio Pasquale

Quali dovrebbero essere i criteri e le caratteristiche in base alle quali scegliere una casa? • Localizzazione (centro storico, periferia, zona residenziale, case sparse, ecc....) • Dotazione di Servizi Pubblici e Commerciali di prossimità (scuole, uffici, fruttivendolo,

droghiere, GAS, ecc....) • Caratteristiche Socio demografiche del contesto (“biodiversità”: presenza di diverse

generazioni, competenze, culture, ecc....) • Classe energetica dell'edificio (anche a costo di un sovraprezzo facilmente ammortizzabile) • Libretto della casa / Manutenibilità (impianti accessibili e riparabili in autonomia,

documentazione dell'edificio, ecc...) • Spazi condivisi di socialità (cortile, sala condominiale, spazi verdi accessibili, ecc...) • Funzioni condivise (lavanderia, asciugatoio, compostiera, officina per gli hobby e le riparazioni,

ecc...) • Sistema di Mobilità a cui si possa accedere (piste ciclabili, zone pedonali, mezzi pubblici, mezzi

condivisi, ecc...) • Flessibilità dell'uso nel tempo / Modificabilità (al cambiare della composizione familiare deve

essere possibile ridestinare gli spazi: da cameretta per i bimbi a studio a camera per gli ospiti, ecc....)

• Materiali costruttivi (Km0, Bioregionalismo, Produzione a basso impatto, smaltibilità, ecc...) • Impiantistica “ragionata” (ad esempio: pompe di calore centralizzate per grossi condomini

invece che le caldaiette, water che utilizzano l'acqua del lavandino, predisposizione per l'allaccio di lavatrice e lavastoviglie all'acqua calda, ecc...)

• Esposizione / Ombreggiamento / Illuminazione naturale • Grado di inquinamento indoor • Autonomia energetica • Impianto idrico a riuso di acque reflue / piovane

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Quali sono state le conclusioni La casa del futuro non va' vista solo come “l'involucro” per quanto ben fatto, non energivoro,

ergonomico, comodo, ecc..., ma come luogo di vita da usare in relazione con lo spazio esterno: dal pianerottolo all'intero palazzo, dal cortile all'intero quartiere. Per scegliere una casa (se proprio si deve comprarla invece che autocostruirla assieme ad amici e parenti) bisogna tener conto di variabili socio-culturali-demografico-ambientali del contesto in cui è inserita, oltre che tecnologiche. Dovrà essere scelta non perché “lavoro qui e quindi qui devo comprare casa” ma perché “mi piace vivere qui, in questo luogo, con questo clima, con questa gente e qui troverò un lavoro utile a questa comunità per sostenermi”. La ricreazione della vita di comunità attorno alla casa è la precondizione per sviluppare comportamenti e stili di vita eco-compatibili ed a basso impatto. In sostanza è precondizione per ridurre lo spreco di materia ed energia e quindi la produzione di cambiamento climatico.

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SESSIONE mattina - GRUPPO 3 Idea proposta da: Nicla

Titolo dell’idea: IL VERDE IN CITTÀ

Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Nicla Carmela Annarita Luigi

• Promuovere la cultura del giardino e del paesaggio. • Il verde crea benessere ambientale e psico-fisico. • Più verde in città: - Diffondere cultura dei giardini pensili; - Aumento delle aree verdi, quali

parchi e giardini, percorsi con “antiche cultivar” proprie del nostro territorio; - Eating Landscape nella città (percorsi guidati che sviluppano, attraversi i cinque sensi, una sensazione di benessere grazie al verde che può essere toccato, udito, assaporato...); - Orti urbani; - Aree giochi bambini.

• Più verde nella riqualificazione delle periferie tra CITTA' e CAMPAGNA • Predisporre delle aree a verde con specifiche funzioni, quali aree apposite per i cani. • 2011 – Anno internazionale delle FORESTE> Riforestazione • Aumento delle risorse economiche, da parte delle amministrazioni pubbliche, per il verde e

per le sue diverse componenti. • Piste ciclabili immerse nel verde con abbattimento barriere architettoniche. • Esaltare rapporto tra MARE e GIARDINO, divenendo più consapevoli della bellezza del

paesaggio e diffondere tale cultura all'intera cittadinanza. • Promuovere iniziative culturali per valorizzare giardini storici, ville private...

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SESSIONE mattina - GRUPPO 4a Idea proposta da: Giacomo

Titolo dell’idea: ENERGIA PULITA

Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Giacomo Chiara Felicia Giacinto

Dopo aver riflettuto su alcune criticità esistenti, proponiamo:

• costituzione fondo di garanzia per consentire a chiunque l'avvio della pratica presso la banca

• incentivare, mediante informazione più capillare, i gruppi di acquisto (condominiali)

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SESSIONE mattina - GRUPPO 4b Idea proposta da: Giacinto

Titolo dell’idea: UTILIZZO DEL TERRITORIO

Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Giacomo Chiara Giacinto Grazia Marina

- Non sottrarre altro terreno agricolo per costruire case, parcheggi, ma utilizzare l’esistente

abbandonato, non utilizzato o in degrado; - Incentivi per restaurare vecchie abitazioni; - Aumento spazi verdi; - Parcheggi interrati in zone non utilizzate (ex caserma Rossani, ecc.) - Bloccare ulteriore interramento dell’ansa di Marisabella (in alternativa utilizzare l’interporto

di Bari)

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SESSIONE mattina - GRUPPO 5 Idea proposta da: Mary, Onofrio, 5A Itc

Titolo dell’idea: ISOLA ECOLOGICA, RICICLAGGIO E RACCOLTA DIFFERENZIATA

Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Mary Onofrio 5A Itc Ruvo

Abbiamo parlato della realizzazione di isole ecologiche nelle quali bisogna raccogliere e selezionare i rifiuti ingombranti ed obsoleti, con orari flessibili per permettere a chiunque, nell'arco della giornata, di accedere a depositare i propri rifiuti. Per permettere questo, ci deve essere la presenza di operatori che si alternano negli orari e allo stesso tempo specializzati nella selezione. E' opportuno quindi incentivare il cittadino, attraverso l'utilizzo di un budget, ove è possibile accreditare, attraverso dei punteggi che permettono successivamente una riduzione sulla tassa “smaltimento rifiuti”. Pensare che dalla raccolta differenziata si possa ricavare ricchezza, per esempio dalla plastica si potrebbero ricavare tessuti in nylon, pila; riutilizzare la carta. Si chiede la collaborazione delle industrie a ridurre la produzione di imballaggi e incentivare l'uso di materiale biodegradabile. E' necessario controllare i fondi che vengono stanziati dalla Unione Europea (UE) affinché siano mirati allo scopo per cui sono finanziati. In alcune realtà si procede per la raccolta “porta a porta” attuando un trattamento biologico a freddo (senza alcuna emissione di Co2 nell'ambiente) dei rifiuti rispettando l'ambiente e la salute producendo così una raccolta differenziata abbandonando l'idea di realizzare inceneritori e discariche. Attraverso la raccolta dell'umido è possibile trasformarlo in compostaggio e limitare i danni provocati al suolo da fitofarmaci e diserbanti. E' importante, anche, recuperare l'olio utilizzato per la frittura (dannosi per l'ambiente, inquinando le falde acquifere) in apposite taniche. E' opportuno che i comuni si attivino, oltre al problema dello smaltimento, anche alla ricerca di contenitori che potrebbero essere meno impattanti per l'estetica della città.

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SESSIONE mattina GRUPPO 6 Idea proposta da: Annarita

Titolo dell’idea: CONSUMI E SPESA CRITICI / RISPARMIO ENERGETICO / CONSUMI DOMESTICI

Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Anasofia Annarita Graziana Annamaria Francesco Maria Antonio Cosimo Gabriella Giovanni

Elenco sintetico tematiche affrontate:

• Prima di acquistare/consumare, porsi domande “critiche”e credere nell'importanza delle singole buone azioni quotidiane

• Sensibilizzazione per innescare un cambiamento culturale partendo già dalla prima infanzia e facendo leva sui contesti familiari

• Favorire la produzione ed il consumo di prodotti locali e stagionali e del commercio equo e solidale per contrastare le produzioni delle multinazionali

• Ideare sistemi utili a coinvolgere i soggetti meno sensibili ai temi trattati

Quali sono state le conclusioni

• Farsi promotori della tematica affrontata nel proprio contesto sociale (famiglia, amici,

territorio, lavoro...) • Riuso oggetti • Consumo acqua pubblica • Diminuzione consumo carne • Evitare uso bicchieri e stoviglie di plastica • Rifiutare imballaggi utili quando si fa la spesa • Fare il bucato a 40° anziché 60° • Spegnere gli elettrodomestici e le luci quando non sono in uso • Utilizzo di prodotti (alimentari e non) alla spina • Minore utilizzo di carburanti fossili • Acquisto di prodotti locali e di stagione (rintracciabili) • Installazione impianti fotovoltaici a costo 0, ripagati con conto energia su scala

condominiale • Car sharing (come istituzione)

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SESSIONE mattina GRUPPO 7 Idea proposta da: Adelaide

Titolo dell’idea: EDUCARE ALL'ECOLOGIA DALL'INFANZIA

Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Adelaide Antonio Valeria Gaetano Giovanni

1. Importanza dell'argomento in quanto permette di: 1.1 maggiore facilità di comunicare modelli di vita alternativi in ragazzi che non hanno ancora consolidato comportamenti scorretti o comunque non rispettosi dell'ambiente; 1.2 attraverso i ragazzi introdurre in famiglia l'attenzione alle problematiche ambientali; 1.3 creare una sensibilità ambientale e atteggiamenti di azione sostenibile negli adulti di domani; 2. Stakeholders: - Ragazzi: bambini ed adolescenti: Target primario - Scuola (Provveditorato, Direzioni scolastiche, Consigli d'Istituto): Promotori e/o Decisori; - Comune (Circoscrizioni, Assessorati): Promotori e/o Decisori; - Associazioni (ambientaliste, scout, parrocchie): Promotori - Famiglie: Promotori attraverso i rappresentanti in Consiglio d'Istituto, Target secondario; 3. Strategie (andare oltre la sensibilità dei singoli): -Il comune in partenariato con le istituzioni preposte (provveditorato, Ministeri, UE) utilizzando finanziamenti finalizzati (PON) o ricorrendo alle risorse già istituzionalizzate (insegnanti di ruolo, programmi ministeriali) e/o a contributi a “costo zero” tramite ARPA, ASL, Associazioni e/o Volontariato, può rendere capillare l'educazione ambientale proponendo modelli di vita alternativi finalizzati a creare futuri cittadini “a basso impatto ambientale”. - La scuola propone e valorizza POF e PON finalizzati in tal senso, valorizzando anche le risorse a scarso impatto economico (in quanto anche a basso impatto ambientale). - Le Associazioni ed il Volontariato, accreditate presso le Istituzioni (Regione, Comune, Scuole) propongono a Comune, Circoscrizioni e Scuole Progetti specifici.

Quali sono state le conclusioni L'abilità da sottolineare nei decisori è “la capacità di realizzare progetti compatibili con le limitate

risorse economiche”. L'educazione è l'attività a miglior rapporto costo/beneficio, in quanto il costo è Zero (se viene dall'Associazionismo o dal Volontariato) oppure già istituzionalizzato (insegnanti delle scuole), mentre il beneficio è elevatissimo in termini di sensibilità maturata nei ragazzi. Però sembra di combattere contro i mulini a vento …...! Infatti le Istituzioni spesso hanno interesse a portare avanti solo progetti su cui spendere soldi. Prevale la dimensione giustificativa del “Non ci sono soldi e non si può fare niente”. Il personale delle scuole spesso è incoraggiato al disimpegno senza condizioni contrattuali adeguate (Gelmini docet) o anche soltanto al di fuori di ogni valutazione di merito. Però ci siamo divertiti lo stesso …...!

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SESSIONE pomeriggio GRUPPO 8 Idea proposta da: Nicola

Titolo dell’idea: PERCEZIONE DELL'EMERGENZA CO2 CATASTROFISTA. Come abbattere il pregiudizio nella sottovalutazione

Chi ha partecipato: Di cosa abbiamo parlato Cosimo Antonio Giovanni Nicola

Nel giudizio popolare diffuso, il tema ambientale è visto con gli occhi dello scetticismo in quanto l'emergenza = catastrofe. Su larga scala, si ha la tendenza a considerare un argomento lontano dalla propria portata. Milano è inquinata ma è a 1200km da Bari, la carne allevata in batteria la mangiano gli americani, i ghiacci si sciolgono al polo. Persino su argomenti che riguardano la propria casa o la propria persona, si glissa con fare poco responsabile: la differenziata non serve perché cmq tutto finisce nella stessa discarica e tanto è inutile mangiar sano che tanto il cancro ce lo prendiamo da un'altra parte...Gli ambientalisti, o i sostenitori della sobrietà del vivere semplice e sostenibile sono visti, a causa della loro “polemica” proselitista, come dei catastrofisti. Come sovvertire lo Status Quo del cattivo branding ambientalista? Come creare una visione positivista e propositiva dell'emergenza? Abbiamo individuato 2 settori che abbiamo chiamato LEVE: Popolazione Politica Le soluzioni sovvertenti riguardano: La comunità scientifica Scuola-educazione ambientale clero Attraverso la demolizione dei modelli negativi trasmissione dei modelli emozionali VS dati tecnici Non siamo riusciti per motivi di tempo ad analizzare i modelli comunicativi, metodologie e mezzi per la comunicazione efficace al sovvertimento del pregiudizio

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SUPPORTO TECNICO METODOLOGICO

GRUPPO DI LAVORO

Made In People a.p.s. Via Giulio Petroni 117/C 70124 – Bari Email: [email protected] Web: www.madeinpeople.org

Germana Pignatelli - conduzione Giovanni Pugliese Maurizio Difronzo Andrea Gelao