Raccontiamoci la vita

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Raccontiamoci la vita – 15 Dicembre 2008 Editoriale In questo editoriale natalizio mi piace riportare un racconto del nostro scrittore conterraneo, Luigi Pirandello, che ci provocherà sul significato del nostro festeggiare la nascita di Cristo: “Era festa dovunque: in ogni chiesa, in ogni casa: intorno al ceppo, lassù; innanzi a un Presepe, laggiù; noti volti tra ignoti riuniti in lieta cena; eran canti sacri, suoni di zampogne, gridi di fanciulli esultanti, contese di giocatori... E le vie delle città grandi e piccole, dei villaggi, dei borghi alpestri o marini, eran deserte nella rigida notte. E mi pareva di andar frettoloso per quelle vie, da questa casa a quella, per godere della raccolta festa degli altri; mi trattenevo un poco in ognuna, poi auguravo:- Buon Natale - e sparivo... Ero già entrato così, inavvertitamente, nel sonno e sognavo. E nel sogno, per quelle vie deserte, mi parve a un tratto d'incontrar Gesù errante in quella stessa notte, in cui il mondo per uso festeggia ancora il suo natale. Egli andava quasi furtivo, pallido, raccolto in sé, con una mano chiusa sul mento e gli occhi profondi e chiari intenti nel vuoto: pareva pieno d'un cordoglio intenso, in preda a una tristezza infinita. A un tratto, la luce interiore di Gesù si spense: traversavamo le vie deserte d'una grande città. Egli adesso a quando a quando sostava a origliare alle porte delle case più umili, ove il Natale, non per sincera divozione, ma per manco di denari non dava pretesto a gozzoviglie. - Non dormono... - mormorava Gesù, e sorprendendo alcune rauche parole d'odio e d'invidia pronunziate nell'interno, si stringeva in sé come per acuto spasimo e gemeva: - Anche per costoro io son morto...Andammo così, fermandoci di tanto in tanto, per un lungo tratto, finché Gesù innanzi a una chiesa. Era una chiesa magnifica, un'immensa basilica a tre navate, ricca di splendidi marmi e d'oro alla volta, piena d'una turba di fedeli intenti alla funzione, che si rappresentava su l'altar maggiore pomposamente parato, con gli officianti tra una nuvola d'incenso. Al caldo lume dei cento candelieri d'argento splendevano a ogni gesto le brusche d'oro delle pianete tra la spuma dei preziosi merletti del mensale. - E per costoro - disse Gesù entro di me - sarei contento, se per la prima volta io nascessi veramente questa notte. Uscimmo dalla chiesa, e Gesù, ritornato innanzi a me come prima posandomi una mano sul petto riprese: - Cerco un'anima, in cui rivivere. Tu vedi ch'ìo son morto per questo mondo, che pure ha il coraggio di festeggiare ancora la notte della mia nascita. Non sarebbe forse troppo angusta per me l'anima tua, se non fosse ingombra di tante cose, che dovresti buttar via. Otterresti da me cento volte quel che perderai, seguendomi e abbandonando quel che falsamente stimi necessario a te e ai tuoi: questa città, i tuoi sogni, i comodi con cui invano cerchi allettare il tuo stolto soffrire per il mondo... Cerco un'anima, in ui rivivere: potrebbe esser la tua come c d' quella ogn'altro di buona volontà.”! Buon Natale arola di…Ispettrice P Carissimi, abbiamo da poco vissuto la festa dell’Immacolata coronata dalla celebrazione dei voti perpetui di Sr Ausilia Mendola, un momento molto intenso spiritualmente e di grande testimonianza vocazionale. Auguriamo, ancora una volta, a Sr Ausilia una vita di donazione totale a Dio, nella comunione tra le sorelle e apostolicamente feconda. 15 Dicembre 2008 - Anno VI - Nr. 58 In questo numero: Editoriale “Parola di”…ispettrice Microfono a… i 9Convegno Direttric 9Famiglia e Media Scrivono dalle comunità… 9Alì ricorda Madre Morano 9Centenario di Madre Morano 9Visita dell’Ispettrice ad Alì Terme Agenda Notizie di famiglia Scrivici Allarga i confini della tua tenda

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Giornalino Ispettoriale nr.58 - 13 Dicembre 2008

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Raccontiamoci la vita – 15 Dicembre 2008

Editoriale In questo editoriale natalizio mi piace riportare un racconto del nostro scrittore conterraneo, Luigi Pirandello, che ci provocherà sul significato del nostro festeggiare la nascita di Cristo: “Era festa dovunque: in ogni chiesa, in ogni casa: intorno al ceppo, lassù; innanzi a un Presepe, laggiù; noti volti tra ignoti riuniti in lieta cena; eran canti sacri, suoni di zampogne, gridi di fanciulli esultanti, contese di giocatori... E le vie delle città grandi e piccole, dei villaggi, dei borghi alpestri o marini, eran deserte nella rigida notte. E mi pareva di andar frettoloso per quelle vie, da questa casa a quella, per godere della raccolta festa degli altri; mi trattenevo un poco in ognuna, poi auguravo:- Buon Natale - e sparivo... Ero già entrato così, inavvertitamente, nel sonno e sognavo. E nel sogno, per quelle vie deserte, mi parve a un tratto d'incontrar Gesù errante in quella stessa notte, in cui il mondo per uso festeggia ancora il suo natale. Egli andava quasi furtivo, pallido, raccolto in sé, con una mano chiusa sul mento e gli occhi profondi e chiari intenti nel vuoto: pareva pieno d'un cordoglio intenso, in preda a una tristezza infinita. A un tratto, la luce interiore di Gesù si spense: traversavamo le vie deserte d'una grande città. Egli adesso a quando a quando sostava a origliare alle porte delle case più umili, ove il Natale, non per sincera divozione, ma per manco di denari non dava pretesto a gozzoviglie. - Non dormono... - mormorava Gesù, e sorprendendo alcune rauche parole d'odio e d'invidia pronunziate nell'interno, si stringeva in sé come per acuto spasimo e gemeva: - Anche per costoro io son morto...Andammo così, fermandoci di tanto in tanto, per un lungo tratto, finché Gesù innanzi a una chiesa. Era una chiesa magnifica, un'immensa basilica a tre navate, ricca di splendidi marmi e d'oro alla volta, piena d'una turba di fedeli intenti alla funzione, che si rappresentava su l'altar maggiore pomposamente parato, con gli officianti tra una nuvola d'incenso. Al caldo lume dei cento candelieri d'argento splendevano a ogni gesto le brusche d'oro delle pianete tra la spuma dei preziosi merletti del mensale. - E per costoro - disse Gesù entro di me - sarei contento, se per la

prima volta io nascessi veramente questa notte. Uscimmo dalla chiesa, e Gesù, ritornato innanzi a me come prima posandomi una mano sul petto riprese: - Cerco un'anima, in cui rivivere. Tu vedi ch'ìo son morto per questo mondo, che pure ha il coraggio di festeggiare ancora la notte della mia nascita. Non sarebbe forse troppo angusta per me l'anima tua, se non fosse ingombra di tante cose, che dovresti buttar via. Otterresti da me cento volte quel che perderai, seguendomi e abbandonando quel che falsamente stimi necessario a te e ai tuoi: questa città, i tuoi sogni, i comodi con cui invano cerchi allettare il tuo stolto soffrire per il mondo... Cerco un'anima, in ui rivivere: potrebbe esser la tua come c

d'quella

ogn'altro di buona volontà.”! Buon Natale

arola di…Ispettrice P Carissimi, abbiamo da poco vissuto la festa dell’Immacolata coronata dalla celebrazione dei voti perpetui di Sr Ausilia Mendola, un momento molto intenso spiritualmente e di grande testimonianza vocazionale. Auguriamo, ancora una volta, a Sr Ausilia una vita di donazione totale a Dio, nella comunione tra le sorelle e apostolicamente feconda.

15 Dicembre 2008 - Anno VI - Nr. 58

In questo numero: Editoriale

“Parola di”…ispettrice

Microfono a… i Convegno Direttric

Famiglia e Media

Scrivono dalle comunità… Alì ricorda Madre Morano Centenario di Madre Morano Visita dell’Ispettrice ad Alì Terme

Agenda

Notizie di famiglia

Scrivici

Allarga i confini della tua tenda

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Il tempo liturgico dell’Avvento che stiamo vivendo è un forte invito a preparare la "via" per accogliere Gesù, Salvezza del mondo e,quindi, di ognuno di noi. Rendiamoci disponibili alla Sua venuta, apriamo la nostra vita e raccogliamo il "Dio con noi", per divenire segno di questo Amore tra i giovani. Nell’Assemblea Capitolare, più volte è stata richiamata l'importanza di crescere nell’amore del Padre, di accoglierlo nella nostra vita, di lasciarci infiammare il cuore per essere, come diceva Paolo VI, uomini e donne che hanno il fuoco nel cuore, la parola sulle labbra, la profezia nello sguardo. Il "Fuoco nel cuore" è un invito ad esaminare il nostro cuore per vedere quali desideri nutriamo e a che cosa aneliamo come persone e come Comunità educante. Rricordiamo Madre Mazzarello che invitava sempre le sue sorelle ad accendere il fuoco per essere nuove ogni giorno. La "Parola sulle labbra" significa essere epifania di Dio nei confronti di ogni persona, impegnate a promuovere una cultura dei rapporti umani dove il valore della persona è al di sopra di ogni cosa. La "Profezia nello sguardo" ci permette di essere audaci nella ricerca di "strade nuove" e di proposte evangeliche che rispondano al "grido" di vita e di speranza dei giovani di oggi. E’ con questi sentimenti che vi invito a Vivere il S. Natale e ad iniziare un nuovo anno di grazia. Prego e vi seguo con tanto affetto.

Microfono a…

Raccontiamoci la vita – 15 Dicembre 2008 – pag. 2

CONVEGNO DIRETTRICI Povertà e comunicazione è stato il tema affrontato durante il convegno per animatrici di comunità ed econome. Due parole-chiave che possono avviare un cammino di rinnovamento delle nostre comunità. L'ispettrice richiamando il Capitolo Generale, recentemente concluso, ha puntualizzato la dimensione carismatica della povertà come espressione di comunione e di condivisione non solo all'interno di ogni singola comunità, ma anche nell' Ispettoria e nell' Istituto. Tutti elementi presenti "chiaramente" nelle Costituzioni ma non sempre nella vita e nello stile delle nostre comunità. Un ulteriore approfondimento del tema è stato proposto da D.M.Guariento che, alla luce della Parola e della sua competenza ed esperienza ha fatto cogliere l'importanza della povertà come possibilità di testimonianza e di annuncio e come

"luogo" di rapporti più fraterni. Ci auguriamo che questa esperienza possa farci fare un salto di qualità nella "risignificazione" delle nostre comunità e del nostro carisma. FAMIGLIA E MEDIA Dal 2 al 4 gennaio p.v. le comunità educanti della nostra Ispettoria si ritroveranno insieme per riflettere e approfondire un tema di grande attualità: “Comunità educante e famiglia protagoniste nella cultura della comunicazione. Per non rinunciare ad educare”. Nell’odierna cultura, intrisa di comunicazione tecnologica e di solitudine esistenziale, non possiamo non farci carico dell’emergenza educativa a cui spesso ci richiama Papa Benedetto XVI. Proprio per questo vogliamo aprire una “finestra” sul mondo mediale per cercare di trovare nuove modalità o strade educative e formative. Obiettivo dell’incontro è, dunque, conoscere la cultura dei media e la sua influenza sulla famiglia e sulle pratiche educative, riflettere ed elaborare strategie di intervento educativo come comunità educante. Ci aiuteranno in questa riflessione il Prof.Pier Cesare Rivoltella, Professore ordinario di "Tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento" presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano e la Prof.Maria Antonia Chinello, fma, docente di Teoria e Tecnica della Comunicazione Mediata dal Computer presso la Pontifica Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma. Anche la sede dell’incontro è significativa, la scelta di usufruire del centro residenziale della Scuola di Formazione del Personale dell'Amministrazione Penitenziaria vuole essere un inizio di collaborazione con chi, impegnato a lavorare in situazioni di detenzione, vuole impegnarsi a portare avanti progetti di prevenzione che riguardano, soprattutto, i giovani. Ci auguriamo che il seminario ci aiuti ad intravedere strade nuove di evangelizzazione ed educazione

Scrivono dalle comunità… ALÌ RICORDA M.MORANO Dal 10 al 16 Novembre presso l’Istituto “M.Ausiliatrice” di Alì Terme, si sono svolti i festeggiamenti in onore della Beata Maddalena Morano.

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Maddalena Morano è stata una perfetta Figlia di Maria Ausiliatrice, perché ha saputo associare al suo compito di suora la totale devozione a Maria, che l’ha stimolata a far nascere in Sicilia nuovi istituti dediti all’istruzione ed educazione delle ragazze e, poi, anche dei ragazzi. Durante i festeggiamenti si dono svolte quattro Celebrazioni Eucaristiche, di cui una con la gradita presenza di S.E. il Vescovo Mons. Calogero La Piana, una veglia animata dai giovani, una tavola rotonda con la partecipazione di docenti universitari, la processione cittadina con la reliquia della Beata e il concerto promosso dall’Associazione “Il Vincolo” di Alì Terme. A tutto questo si aggiunge una mostra fotografica sulla storia dell’Istituto di Alì Terme e l’apposizione sulla facciata dell’Istituto di una targa commemorativa donata dal Comune di Alì Terme, proprio in memoria di una figura molto importante per tutta la cittadinanza. Quale alunno dell’Istituto e ragazzo di tredici anni, ho visto un’ottima organizzazione da parte della Scuola e da parte delle istituzioni, che hanno collaborato per la riuscita della manifestazione. Per noi ragazzi, a volte, non è semplice apprezzare nella giusta maniera un evento così importante, ma ho notato che, all’interno del gruppo degli alunni, c’è stata un’ampia partecipazione alle iniziative promosse, che hanno coinvolto anche i genitori, così da unire maggiormente la scuola con la famiglia. Un evento di particolare coinvolgimento è stato l’incontro al campo sportivo di Roccalumera tra le classi Primarie e Secondarie di 1° Grado degli Istituti Comprensivi dei comuni di Nizza di Sicilia, Alì Terme e Scaletta Zanclea. Ogni scuola si è esibita con canti e coreografie, dando prova dell’unione che esiste tra tutte le scuole, come Madre Morano insegnava. Un ringraziamento speciale va anche agli alunni della terza Secondaria di 1° Grado dell’Istituto “Maria Ausiliatrice” che hanno collaborato per il servizio d’ordine durante le manifestazioni. I festeggiamenti sono stati utili per diffondere il messaggio della Beata Maddalena Morano affinché i giovani di oggi possano seguire il suo esempio e, come diceva d. Bosco, “essere buoni cristiani ed onesti cittadini”. Questi momenti d’unione sono fondamentali per crescere sereni e in armonia con chi ci circonda; infatti, andare a scuola significa non solo studiare, ma convivere con i compagni e comportarsi bene con i docenti.

Dario Saracino III Secondaria di 1° Grado

CENTENARIO MADRE MORANO Nella chiusura del Centenario della Morte della Beata Maddalena Morano anche la Comunità di

S Cataldo, ha avuto la gioia di avere in casa dal 16 al 30 Novembre la Sua reliquia. La Cappella dell’Istituto è stata meta continua di exallievi , allievi, cooperatori, genitori, simpatizzanti che si sono alternati in continui e intensi momenti di preghiera. Il culmine di questo bellissimo avvenimento si è avuto il 20 Novembre; nella Chiesa Madre di S.Cataldo, è stata celebrata, da Sua Eccellenza Monsignor Mario Russotto, Vescovo della Diocesi di Caltanissetta, una santa Messa. Nel corso dell’omelia S.E. ha presentato la figura della Beata Morano definendola donna forte ed intraprendente che ha trapiantato in Sicilia il carisma di D. Bosco e Madre Mazzarello. A questa celebrazione hanno preso parte gli alunni del Liceo Socio Psico Pedagogico, della Scuola Secondaria di primo grado, i genitori e la popolazione. In questo modo hanno reso omaggio a una Donna che ha lasciato una impronta indelebile di Santità nella nostra bella Isola.

Comunita’ di S. Cataldo

VISITA DELL’ISPETTRICE AD ALÌ TERME Il 25 novembre scorso noi, alunni dell’Istituto “Maria Ausiliatrice” di Alì Terme, abbiamo avuto l’immenso piacere di accogliere Sr.Giuseppina Barbanti, nostra amata Ispettrice . Anche se la sua visita ci è stata annunciata in anticipo, ognuno di noi si è impegnato parecchio per poterle manifestare nel miglior modo possibile il nostro affetto. E’ stato un momento carico di emozioni soprattutto perché la sua visita è avvenuta in concomitanza della chiusura dei festeggiamenti per il centenario della morte della Beata Maddalena Morano, le cui spoglie mortali riposano nella cappella interna del nostro Istituto. Sr. Giuseppina, anch’ella visibilmente emozionata , nel discorso che ha tenuto davanti a noi ragazzi, alla nostra Direttrice, Sr.Maria Vella, al corpo docente e ai tanti partecipanti convenuti per l’occasione, ha voluto commemorare la figura di quest’umile fanciulla che, partita da Chieri in provincia di Torino, è giunta in Sicilia e, grazie al suo coraggioso impegno, con spirito Salesiano e col quotidiano sacrificio, è riuscita a lasciare tracce ben visibili del suo passaggio e della sua permanenza con l’apertura di svariate Case tra le quali questa di Alì Terme a noi molto cara perchè ogni mattina, prima dell’inizio delle lezioni, abbiamo la possibilità di recarci presso la sua urna e recitarle una preghierina per chiedere la sua protezione. A me, Alberto Giuseppe Rosati, è stato assegnato il compito di porgere il benvenuto a Sr Giuseppina e di esprimerle la nostra riconoscenza perché, malgrado i suoi mille impegni, ha voluto manifestare il suo affetto intrattenendosi volentieri con noi.

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Desiderio nostro è ringraziare il Signore per tutto questo e per essere educati in un ambiente dove si respira il carisma di Don Bosco, di Madre Mazzarello e della Beata Morano e attraverso queste righe, desidero dire GRAZIE a Maria Ausiliatrice, GRAZIE a Sr. Giuseppina Barbanti, GRAZIE alla nostra Direttrice, GRAZIE alle nostre Insegnanti, in modo speciale desidero ringraziare la mia insegnante, Sr. Nunziatina Lionetti, che con grande spirito di sacrificio, ci istruisce con la dedizione caratteristica dell’anima Salesiana.

Alberto Giuseppe Rosati

Raccontiamoci la vita – 15 Dicembre 2008 – pag. 4

Agenda…

…FMA Dicembre 15: Incontro cons.residenti 16-19: Visita ispettoriale (ME-D.Bosco) 21: Trasmissione CG XXII (CT) 21-22: Consiglio ispettoriale 23: Spiritualità gruppo ispettoriale 28: Trasmissione CG XXII (ME) 29-1/1: Visita ispettoriale (PA S.Giuseppe) 30: Trasmissione CG XXII (PA)

Gennaio 2-5: Seminario sulla comunicazione 8-11: Presidenza CII 10: Incontro CII-CISI 12-13: Consiglio Ispettoriale 14-15: Visita ispettoriale (Pedara)

…Famiglia Salesiana Dicembre 21 MGS: Spiritualità preadolescenti 27-30 MGS: Meeting adolescenti Gennaio 2-5 PGS: Stage invernali 9-11 MGS: Confronto giovani 15-18 FS: Giornate di spiritualità (Roma)

Notizie di famiglia

Vivono già nell’abbraccio del Padre:

Il cognato di Sr.Carmelina e Teresa Musicò

La sorella di Sr.Concettina Dominedò Il fratello di Sr.Luisa Trecarichi Il fratello di Sr.Agata Ferrara Il cognato di Sr.Graziella Asero La mamma di Sr.Enza Ficarotta Il fratello di Sr.Maria Longhitano Il fratello di Sr.Agatina Garozzo La cognata di Sr.Carmelina Pennisi

Scrivici Vuoi che questo sia anche il tuo giornalino? Allora mandaci, entro il 10 di ogni mese, tutte le notizie, gli eventi, gli appuntamenti della tua comunità, associazione, gruppo e noi li pubblicheremo.

Figlie di Maria Ausiliatrice Ispettoria Sicula “M.M.Morano”

via Caronda, 224 Catania Tel: 095. 72.85.011 Fax 095.50.25.27

Responsabile:

Ambito comunicazione sociale

E.mail: [email protected]

Sito web: www.fmasicilia.pcn.net

Notiziario a diffusione interna

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L’ ABC della FAMIGLIA

Allarga i confini della tua tenda

All’inizio, una domanda: ”Cosa significa essere famiglia e non solo coppia?”

Tante volte i bimbi che abbiamo accolto ci hanno chiesto: ”Perché nessuno mi vuole? - Ma io che male ho fatto?”

Cosa rende la famiglia “culla della vita e dell’amore? Ridare, almeno parzialmente, la fiducia di base a

chi ne è privo è un compito per cui val bene spendere la propria giornata, la propria vita e fa sperimentare anche l’accoglienza che non chiede nulla, se non di accogliere e di poter rappresentare per qualcuno una roccia sicura, un faro nei percorsi bui e tortuosi della vita.

Forse un semplice fenomeno naturale, la riproduzione, fa diventare “culla della vita e dell’amore?”

Non è forse, anzi lo è certamente, qualcosa di più profondo, di segreto e manifesto insieme, che origina il miracolo dell’essere famiglia? A chi ci chiede: “Chi ve lo fa fare? Sperate in una

riconoscenza?”, rispondiamo che la nostra preghiera è rivolta alla Madonna, che è stata madre dell’accoglienza, del gaudio, della luce, ma anche madre dolorosa nel mistero della sofferenza e della croce: a Lei consegniamo il nostro cuore e la nostra missione di genitori.

“Dare una famiglia a chi ne è privo”: semplice nelle parole, ambizioso nelle prospettive e anche nelle conseguenze, dopo la prima aperture.

Questa frase, nel riprendere l’idea sacra della famiglia, “Chiesa domestica”, secondo il pensiero dei Padri, dà uno scossone a quanti credono di aver esaurito il proprio compito nel partecipare al progetto divino della creazione, generando biologicamente.

Lella Mazzullo D’Angelo

La natura stessa della famiglia è l’accoglienza: dilatare i confini della genitorialità, facendone partecipi quanti più figli possibile, è una missione e una vocazione degli sposi cristiani.

Scriviamo queste cose, mio marito ed io, riconoscendo la grazia che il Signore ci ha fatto nel privarci inizialmente dei figli biologici, per farci chiedere se possa un semplice blocco organico impedire la genitorialità.

Domanda semplice, risposta ancor più semplice: NO.

E da questo NO, trasformato in un SI alla vita e a tutte le sue conseguenze, si sono originate tante esperienze di accoglienza: l’adozione, la genitorialità biologica, l’affidamento familiare, che ci hanno permesso di capire profondamente il delitto commesso quando priviamo i bambini della famiglia.

L’abbandono è una tragedia terrificante per il bambino che ritiene di essere colpevole, se è stato abbandonato: per questo l’amore da dargli è ancora più raffinato e delicato, è come il vento leggero attraverso cui parla il Signore, che arriva nelle fibre più intime, scioglie alcuni nodi, spesso ignoti a chi li porta in sé.

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