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prezzare l’impegno di Stefano Zaini (pa-tron di The Sound of the Valve) nell’or-ganizzare con tanta passione il Roma Hi-End (e ovviamente anche il Milano Hi-End), che questa volta ha visto la parteci-pazione in grande stile della nostra reda-zione.In effetti 30 anni di vita di AUDIOREVIEWnon potevano passare inosservati. L’oc-casione è stata preziosa per il lancio ro-mano della nuova rivista dedicata all’au-tocostruzione diretta dal nostro Gian Pie-ro Matarazzo B. Ovviamente non èmancata la presentazione in versione“suonante” dei primi kit realizzati inseri-ti in un impianto allestito nella grandesala a nostra disposizione. Il sistema era

articolato in un lettore Oppo BDP-95 (uti-le anche nelle dimostrazioni dedicate allamusica liquida), con amplificazione val-volare realizzata da Walter Gentilucci.Due i progetti di diffusori, l’uno dastand, l’altro da pavimento, che hannosorpreso gli ascoltatori intervenuti per ilbasso costo di realizzazione (si parla dipoche centinaia di euro) soprattutto inrelazione alle prestazioni.La presenza dell’impianto è stata stru-mentale alla presentazione delle novitàdiscografiche della NewMediaPro. È in-tervenuto a tal fine Rocco Patriarca C,responsabile dell’attività discograficadella nostra redazione. Non è mancatopoi l’ascolto del nuovo sampler dedicato

La golosa vetrina audiofila della CapitaleI l 3 ed il 4 dicembre il Jolly Hotel Mi-

das sulla Via Aurelia ha accolto comeormai di consueto la nona edizione

del Roma Hi-End. L’importanza di que-sta mostra dedicata al solo audio (conuna forte presenza di discografici), piùche nelle dimensioni e per la presenza diquesto o quel marchio, va vista soprat-tutto nella sua stessa esistenza. Dopo ilfallimento dell’idea di portare il Top Au-dio a Roma (o almeno “anche” a Roma,magari in anni alterni con l’edizione mi-lanese), non sarebbe possibile immagina-re che nella capitale possa mancare unevento hi-fi di una certa importanza. Sia-mo tutti concordi sul fatto che questi an-ni siano stati quanto mai difficili per ilmercato. Ma la crisi dell’alta fedeltà è unfatto epocale che trascende la situazioneglobale di cui tanto si è parlato negli ulti-mi mesi. Il problema sta nella scarsa vo-cazione musicale e nella mancanza di in-teresse nei confronti della musica (ben)riprodotta. Più ancora pesa sul nostrosettore il fatto che avere lo “stereo” in ca-sa non è più di moda, non fa tendenza, inaltri termini, non appartiene all’immagi-nario collettivo di un giovane maschio“vincente e di successo”. Lo sforzo a mioavviso dovrebbe andare nella direzionedi creare nuovi appassionati, una linfavitale senza la quale siamo condannati ascomparire. La situazione altrove non ètroppo dissimile, se persino una nazionea forte vocazione musicale come la Ger-mania sembra conoscere serie difficoltànel settore “High Performance Audio”,ospitato come è noto nella splendida mo-stra del Monaco High-End, vetrina digran classe a pochi “euro di volo”dall’Italia.Tutto ciò premesso continuiamo ad ap-

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alla Grande Orchestra D, ancora unavolta realizzato con master della Referen-ce Recordings, l’etichetta californianaforse tra le più conosciute ed apprezzatedagli audiofili. Lo avevamo già fattoascoltare in occasione del Top Audio epoi ancora a Sintonie di Lanciano. Si trat-ta di una selezione di pezzi sinfonici benrealizzati per alcuni dei quali esiste lapossibilità di un concreto confronto conla versione in “alta definizione” disponi-

bile nel catalogo Reference Recordingsanche su supporto “solido” attraverso lostorico distributore italiano di questa la-bel, Sound & Music.Il tema della musica “liquida” E si con-ferma al centro dell’attenzione da partedi molti appassionati e operatori. Ovvia-mente l’argomento è stato messo a fuocoanche dalla nostra redazione. Ancorauna volta il fondatore di AUDIOREVIEW,Paolo Nuti F, è intervenuto in primapersona nel corso di seminari dedicati al-

le tecnologie legate alla musica liquida,nel corso dei quali sono intervenuti an-che Giovanni Falcone G e Giulio CesareRicci H. La presenza di un ampio pub-blico, particolarmente attento, dimostracome tra sviluppo delle tecnologie e qua-lità di ascolto ci sia un legame indissolu-bile. L’esame di entrambi è sempre statouno dei punti di forza della nostra reda-zione sin dagli inizi.Altro tema affrontato nella sala NewMe-diaPro è stato quello del jitter nei sistemi

D e F

G H

digitali, argomento del quale ha parlato ildirettore tecnico Fabrizio Montanucci I.Ci piacerebbe dire ancora di più delle no-stre iniziative, ma il Roma Hi-End ancorauna volta ha riunito sotto lo stesso tettodiversi espositori che avevano allestitosale di un certo interesse.Gioca in casa Lyrics HiFi, celebre puntovendita romano che riuniva molto mate-riale audio e soprattutto aveva allestitodue impianti di notevole impegno. Untutto McIntosh J di medioalto livello eun altro con amplificazione Accuphaseche andava a pilotare le mastodonticheTannoy “Kingdom” 1), una nostra vec-

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Lamm, Fuori dal CoroSuono - Lamm LL2 Deluxe

Per la prima volta abbiamo sentito vacillare il trono del nostro pre riferimento.

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Fds - Lamm M1.2 ReferenceQualcosa di più vicino alla magia che alla (seppur raffinatissima) elettronica.

Più di 100 watt con la trasparenza e la musicalità dei migliori monotriodi.

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Audio Review - Lamm M1.2 Reference + LL2 DeluxeLa realizzazione e l'ascolto sono praticamente privi di difetti e allo stato dell'arte. È' uno dei rari casi in

cui si spera di sentire cori composti da più voci possibili tanto è elevata la capacità dinamica.

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Fds - Lamm LP2 DeluxeIl suo suono è impressionante, non ho problemi a sostenere che si tratti di uno dei migliori

pre-phono che abbia avuto occasione di ascoltare.

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Suono - Lamm L2 ReferenceDifficile pretendere di meglio, siamo probabilmente prossimi al meglio in assoluto.

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Audio Review - Lamm L2 ReferenceUna riproduzione sonora di livello estremamente elevato che per vari aspetti rappresenta

un riferimento tra i più attendibili attualmente disponibili.

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Fds - Lamm L2 ReferenceSembrava impossibile fare di meglio, invece l'arrivo in saletta di questa macchina ha

"ridimensionato" la pur eccellente prestazione dello Spectral DMC 30 SS senza umiliarlo.

www.dnaudio.itSYSTEMS FOR NATURAL MUSIC

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chia conoscenza sin dall’edizione 2010del Top Audio. Come sempre pregevole l’allestimentodella sala Sound of the Valve 1!.Notevole l’ormai ben noto giradischi AirBearing Rosewood Reference Turntable1@, con base in palissandro/rosewood

massello fresato dal pieno, sospeso suaria in tre punti regolabili. Il piatto è inacrilico spesso ben 80 mm, dotato diclamp in grafite da 800 grammi. Il brac-cio è un modello tangenziale su ariacompletamente in assenza di attriti, erro-re radiale nullo, regolazione fine su tre

punti, shell in grafite HD. Trasmissione acinghia con regolazione fine della velo-cità 33 e 45 giri e alimentazione separata.Il giradischi comprende una pompa adaria ad alta silenziosità e due serbatoi-aria. Indubbiamente originale il designdei diffusori The Wall Proscenium TW,baffle a schermo aperto, che qui vedetenella versione dotata di tweeter a nastroche lavora a partire dai 12.000 Hz. L’am-plificatore era uno stato solido da 120 Wper canale, un’anteprima i cui dettaglitroverete sul sito di Sound of the Valve.Personalmente ho trovato affascinante ilsuono dei diffusori di Renato Giussani1#, presenti praticamente al gran com-pleto in una sala dotata delle elettronicheEAM Lab. Ho potuto effettuare degliascolti in relativa tranquillità e mi sonotolto lo sfizio di ascoltare il nostro discodella Grande Orchestra con un sistematrasparente ed introspettivo e tuttavia ca-pace di garantire la solida pienezza dellastruttura sonora che per me è irrinuncia-bile.Tre diversi sistemi erano stati montati inquesta sala. Quello “grande” con AudioTransport Kitaudiopro, preamplificatoreClassé C500, finale EAM Lab HA600, ca-

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vi di segnale Neutral Cable, cavi per cas-se Giussani Research SC-1000, diffusoriGR Delta R10 Mk2 e GR Delta R8 Mk2.Un altro era dotato di un Lap-Top HP,scheda audio M-Audio Transit, finaleEAM Lab HA600, cavi di segnale NeutralCable, cavi per casse Giussani ResearchSC-1000 e diffusori GR Delta ButterflyOne. L’impianto “medio” comprendevail solito PC portatile, scheda audio M-Audio, finale EAM Lab TO 3.8, cavi disegnale Neutral Cable, cavi per casseGiussani Research SC-1000 e diffusoriGR Delta R9 Mk2.L’attuale offerta della EAM Lab com-prende tre amplificatori hi-end di eleva-ta potenza. Il modello di punta HA6001$ è un amplificatore in classe AB capa-ce di erogare 600 W rms per canale suimpedenze di 4 ohm, ed è disponibilenelle versioni black o white. Gli altridue modelli sono il TO3.8 ed il PA2600.Il TO3.8 dichiara una potenza di targadi 420 rms per canale sempre a 4 ohmmentre sono 560 per il PA2600. Il catalo-go è in aggiornamento e presto verrà ar-ricchito da due finali monofonici di cir-ca 800 W rms, due integrati rispettiva-mente di 250 e 350 W, un preamplifica-tore e un finale dedicato agli appassio-nati HT da 7 canali di elevate prestazio-ni. Per info: www.eamlab.comNella sala di Audio Reference ci accoglie-va Federico Licciardello, che aveva orga-nizzato due impianti suonanti di altoprofilo. Il primo 1% comprendeva il letto-

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re CD/SACD XDS1 della EMM Labs 1^,dotato di ingressi digitali per la musicaliquida, il giradischi SME 20/3, il pre fo-no Pass Labs XP25, il preamplificatorePass Labs XP30 (il nuovo pre di riferi-mento della Casa americana) e i finalimono in classe A Pass XA100.5 1&. Comediffusori i Proac Response K6.Il secondo impianto era composto dal let-tore CD 32 bit Gryphon Scorpio, il mediaplayer Bryston BDP-1 (utilizzato per ri-produrre la musica liquida), il converti-tore Wyred 4 Sound DAC-2, il preampli-ficatore EMM Labs PRE2 e il finale Bry-ston 4BSST2. In questo caso i sistemi dialtoparlanti erano i tedeschi Audio Phy-sic Avanterra.Una nota che caratterizza la mostra ro-mana è la presenza forte di operatori delsettore discografico. Non mancano quelli“istituzionali”, operatori professionaliche troviamo nelle principali mostre na-zionali, come Fonè, Sound & Music, Ve-lut Luna, Jupiter Classics, con un’offertamusicale (anche con centinaia di titoli inSACD) davvero notevole. Nota dolente,lasciatemi dire, è stata la presenza di al-cuni venditori di dischi collocati nei cor-ridoi in modo ben poco ordinato. Pur-troppo alcuni di questi avevano il “vi-zio” di far suonare i propri dischi a tuttovolume, una cacofonia assurda che di-sturbava tutte le sale vicine e impedivaperaltro di poter avere uno spazio (i cor-ridoi, appunto) dove poter parlare. Si-gnori, se non si ha una sala dedicata, siDEVE usare una bella cuffia per farascoltare i propri dischi, come fa MarcoLincetto, come fanno tanti altri e come fail personale addetto al nostro stand nelquale sono in vendita i dischi di nostraproduzione. Che senso ha parlare di “al-ta definizione” e cercare di cogliere leraffinatezze sonore di un grande impian-to quando a pochi passi ci sono questebancarelle a strepitare? Questa cosa nondeve ripetersi. Unamostra di questo li-vello non può tolle-rarla.Marco Lincetto 1* diVelut Luna oltre a ge-stire il proprio spazioespositivo, presenta-va le ultime novità inalta definizione nellasala Absoluta (con leelettroniche Absolutae una coppia di eccel-lenti B&W 803 1().Voglio segnalare inquesta occasione chequeste B&W, che ta-luno giudica “diffici-li” da pilotare, suona-vano davvero benecon questa interes-

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sante amplificazione italiana.In una mostra romana non poteva man-care Simetel 2), azienda che opera alleporte della capitale, che presentava i suoiclassici diffusori Concentus pilotati dalleelettroniche della serie Nightingale 2!.Altro marchio italiano è Norma 2@. Inquesta sala c’era tutta una linea di elet-troniche costituita da lettore CD NormaRevo, preamplificatore Norma SC-2, Fi-nale Norma PA-150. I diffusori impegna-ti erano delle snelle ProAc da pavimento.Come da tradizione HiFi Carucci esibivale possenti elettroniche di Accustic Arts,in unione ai diffusori di Arte Acustica 2#.Una novità, almeno per me, sono i sug-gestivi valvolari di Audio Darex 2$.

Si tratta di finali dual mono, single-endedparallelo di 300B, senza controreazione ecapaci di 18 W RMS montati su piani in cri-

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stallo 12 mm e acciaio inox. C’è poi un modello top di gamma, fi-nale stereo, single-ended 845 pilotato con driver KT66/6Sl7 cheeroga 28 W RMS e utilizza due trasformatori di uscita avvolti in fi-lo Litz, montato su contenitore in massello di frassino e alluminio.Il preamplificatore è Cathode Follower, a tubi E88CC/ 12AU7,raddrizzamento a tubi e semiconduttori, regolazione di volume a42 passi, quindi il pre LS22 ispirato al celebre Audio Research, ri-visitato ed ampiamente upgradato con condensatori ad alte pre-stazioni. Monta 4 tubi E88CC/6922; alimentazione stabilizzataestremamente curata. I diffusori alti che vedete nella foto, modello“PIPE”, derivano dalla ricerca fatta nel settore dei monovia.Nella sala di Palmtop Italia suonavano le elettroniche Conso-nance Opera Audio e Xindax. I diffusori che vedete sono gliAudes 2%.Aqua Acoustic 2^ realizza convertitori e amplificatori, ma an-che sistemi di altoparlanti come questa originale coppia di“rosse” da pavimento. Una saletta di grandi prestazioni chepotrete approfondire sul sito www.aquahifi.com.Un fine settimana ancora una volta all’insegna della buonamusica.Roma Hi-End. È bello sapere che c’è.

Marco Cicogna

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