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Adozione: Del. C.C. n. 81 del 29.07.2010 - Approvazione: Del. C.C. n. 44 del 26.09.2011
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..dal processo di partecipazione sul Piano Strutturale

del Comune di Montespertoli

RAPPORTO SUL PROCESSO PARTECIPATIVO

GIUGNO 2010

a cura di Massimo Morisi, garante della comunicazione

in collaborazione con Chiara Del Sordo, Silvia Givone e Lorenza Soldani

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Sommario

PREMESSA................................................................................................3

1. IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE ................................................4

Attività preparatorie ...................................................................................4

Attività di informazione .............................................................................5

Gli strumenti della partecipazione .............................................................6

2. LA PARTECIPAZIONE ........................................................................8

I numeri ......................................................................................................8

Il processo secondo i cittadini ..................................................................11

3. I TEMI DEL PIANO STRUTTURALE: RIFLESSIONI E PROPOSTE

DEI CITTADINI ..................................................................................13

3.1. Paesaggio: passato, presente e futuro................................................14

3.2. Risorse e infrastrutture: riflessioni e indicazioni per un territorio in

crescita..............................................................................................20

3.3. Sviluppo economico e sociale: come cambiano il territorio e i suoi

abitanti ..............................................................................................27 4. I risultati dei laboratori per la costruzione delle “mappe di comunità” .34

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE...........................................................38

POSTFAZIONE ........................................................................................42

Documenti allegati

(richiamati nel testo)

RAPPORTI SULLE GIORNATE TEMATICHE DI DISCUSSIONE

A. Rapporto sulla giornata “Paesaggio: passato, presente e futuro” (20 settembre 2008)

B. Rapporto sulla giornata “Risorse e infrastrutture: riflessioni e indica-zioni per un territorio in crescita“ (27 settembre 2008)

C. Rapporto sulla giornata “Sviluppo economico e sociale: come cam-biano il territorio e i suoi abitanti” (4 ottobre 2008)

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PREMESSA

Il presente rapporto sintetizza le attività di informazione, comunicazione e partecipazione che, sulla base della Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 “Norme per il governo del territorio”, sono state curate dal Garante della comunicazione del Comune, prof. Massimo Morisi, e dai suoi collaboratori al fine di assicurare ai cittadini di Montespertoli la possibilità di contribuire alla formazione del Piano Strutturale di questo comune.

Al fine di garantire la massima trasparenza e partecipazione ed un corretto svolgimento del processo partecipativo sul Piano Strutturale, il Consiglio Comunale ha costituito un tavolo per la partecipazione1, composto pro-porzionalmente dalle forze politiche presenti in Consiglio. Il tavolo, alla pre-senza del Sindaco Antonella Chiavacci e del Garante della comunicazione, si è riunito tre volte nella fase di avvio del processo di partecipazione (8 gennaio, 18 gennaio, 3 marzo 2008).

Nel rapporto sono presentati:

- I primi spunti di riflessione emersi dagli incontri con le realtà organizzate e dalle assemblee pubbliche sul territorio (marzo - luglio 2008).

- Le indicazioni strategiche che i cittadini hanno elaborato nel corso di tre giornate tematiche di discussione (settembre - ottobre 2008).

- I risultati dei laboratori per la costruzione di “mappe di comunità” (mag-gio - settembre 2008).

Nel rapporto si tiene conto anche dei contributi pubblicati sul web forum del sito www.dp-montespertoli.it e inviati via e-mail al Garante della comunica-zione (marzo - ottobre 2008).

Il rapporto evidenzia in particolar modo le opinioni che la cittadinanza con maggior frequenza è andata esprimendo sulle criticità, le qualità e le oppor-tunità di Montespertoli e in particolare sui possibili orientamenti strategici per il futuro governo del territorio. Inoltre, quando riportate dai cittadini, vengono evidenziate le posizioni che alcune frazioni del comune hanno in-teso esprimere.

Il presente rapporto sarà presentato (ottobre 2008) pubblicamente alla cit-tadinanza e consegnato all’Amministrazione comunale a conclusione del processo di partecipazione che ha caratterizzato le fasi antecedenti all’avvio del procedimento di pianificazione strutturale ai sensi della legge 1/2005.

1 La richiesta di istituzione di un commissione consiliare per la partecipazione al Piano Strutturale, pre-sentata in data 30 giugno 2006 dal consigliere Carlo Pucci del Gruppo Progetto Montespertoli, è stata approvata con deliberazione del Consiglio Comunale del 20 luglio 2006.

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1. IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE

Il processo di partecipazione ha previsto una serie di attività preparatorie, di informazione e di partecipazione, sia per via telematica, sia assembleare, che in piccoli gruppi di discussione.

Attività preparatorie

A partire da luglio 2007 sono state svolte alcune attività preliminari utili ad impostare un migliore processo partecipativo sul futuro Piano Strutturale di Montespertoli. I rapporti e le sintesi dei risultati di queste attività sono stati presentati dal Garante della comunicazione del Comune, prof. Massimo Morisi, in occasione delle assemblee pubbliche che si sono svolte sul terri-torio nei mesi tra marzo e luglio 2008 e sono disponibili sul sito internet de-dicato al processo - www.dp-montespertoli.it:

� 10 interviste esplorative (luglio – novembre 2007) a testimoni qualifica-ti scelti in modo da dare voce a esponenti delle categorie economiche locali, dei comitati e delle associazioni sul territorio, addetti delle attività produttive e ricettive, della scuola e delle categorie sociali. Da tali inter-viste è stato tratto un Rapporto in cui sono state evidenziate le prime o-pinioni sulle opportunità e criticità del territorio di Montespertoli.

� Sondaggio telefonico (gennaio 2008) ad un campione della popolazio-ne di Montespertoli rappresentativo per genere e fascia di età (695 cit-

tadini). L’obiettivo è stato indagare il livello di soddisfazione su ciò che Montespertoli offre oggi, ciò di cui i suoi abitanti sentono la mancanza e cosa vorrebbero fosse tutelato per il futuro.

� 3 “giornate in piazza” (febbraio 2008) di informazione e prima esplora-zione sulla percezione che i cittadini hanno del loro territorio. Durante queste giornate alcuni collaboratori del Garante hanno incontrato i citta-dini di Montespertoli nelle piazze e nelle strade del capoluogo per infor-marli sull’avvio del processo, sull’importanza del loro contribuito al costi-tuendo Piano Strutturale, e nell’occasione rivolgere loro alcune doman-de per rilevare il “clima” e le loro prime percezioni su aspetti positivi, cri-ticità e risorse da tutelare. Nell’occasione è stata distribuita una brochu-

re, appositamente realizzata - e distribuita in 1.000 copie tra marzo e luglio - in cui sono spiegati sinteticamente le modalità e i tempi del pro-cesso partecipativo e alcuni concetti chiave legati al Piano Strutturale (cos’è, come si articola e a cosa serve).

� 6 incontri con l’associazionismo e le categorie locali (marzo 2008) per illustrare ai loro rappresentanti il processo di partecipazione e di re-dazione del Piano Strutturale, stimolare il dibattito informale nelle rispet-tive sedi, sollecitare contributi ufficiali, favorire la partecipazione e la dif-

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fusione delle informazioni e indagare le prime riflessioni sulle necessità e le qualità di Montespertoli.

� 1 incontro con i presidenti dei Circoli in cui sono state successiva-mente ospitate le assemblee pubbliche, che ha avuto una funzione prin-cipalmente informativa e di primo contatto con le frazioni del Comune. L’incontro ha reso possibile una più efficace pubblicizzazione delle attivi-tà su tutto il territorio.

Attività di informazione

Al fine di valorizzare l’importanza della partecipazione sul Piano Strutturale, favorire il maggior coinvolgimento possibile della cittadinanza agli eventi di dibattito pubblico e di discussione in gruppi e “raggiungere” un maggior (e diversificato) numero di cittadini, si è proceduto ad informare la popolazione attraverso canali diversi:

� È stato realizzato un sito web www.dp-montespertoli.it in cui è resa di-sponibile la documentazione relativa al Piano Strutturale (cfr. sezione “informarsi”):

- Documenti tecnici: documenti e elaborati del Piano Strutturale forniti dall’Ufficio di Piano e dai consulenti tecnici del Comune.

- Materiale relativo alla partecipazione: rapporti e verbali del Garante; rapporti delle giornate di discussione (elaborati dai cittadini); materia-le e risultati dei laboratori per la costruzione delle “mappe di comuni-tà” (sintesi, statuti, mappe); contributi scritti dei cittadini; materiale in-formativo.

- rassegna stampa (14 articoli).

� In occasione delle assemblee pubbliche che si sono svolte nel capoluo-go e nelle frazioni è stato proiettato un video2, nel quale sono stati pre-sentati il Piano Strutturale, i suoi obiettivi e il processo di partecipazione. Il video mostra anche alcune interviste che sono state realizzate nel ca-poluogo in occasione delle “giornate in piazza” (il video è visibile anche sul sito web www.dp-montespertoli.it).

� L’Amministrazione, in collaborazione con il Garante e i suoi collaborato-ri, avvalendosi di una stagista laureanda in urbanistica, ha allestito, in Piazza del Popolo all'angolo con via Garibaldi, un Punto Informativo

sul Piano Strutturale, attivo dalla fine di marzo fino alla metà di luglio e nel mese di settembre (ogni martedì mattina e sabato pomeriggio). Il Punto è stato a disposizione di chiunque desiderasse avere informazioni sul Piano Strutturale, visionare il materiale tecnico disponibile e chiedere informazioni sulle attività previste per la partecipazione dei cittadini.

2 Il servizio audiovisivo è a cura di Rumi produzioni.

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� Al fine di informare i cittadini sugli eventi di partecipazione e aggiornarli costantemente sull’andamento del processo sono stati anche attivati, durante tutto il processo, alcuni canali di comunicazione istituzionali: la newsletter del Comune, inviata agli iscritti per e-mail (n. 10 newsletter da febbraio a ottobre); due articoli sul giornalino dell’Amministrazione “Montespertoli informa” (uscite di febbraio e luglio) e alcuni comunica-

ti stampa.

� Al fine di favorire la partecipazione e informare la popolazione di Monte-spertoli sul lavoro dei tecnici per la formazione del Piano Strutturale, so-no state realizzate due “Guide del partecipante” in cui sono stati sinte-tizzati, in un linguaggio semplice e accessibile a tutti, gli elaborati tecnici resi disponibili sul Quadro Conoscitivo. La prima Guida è stata distribuita a partire dal 15 maggio in occasione dell’assemblea a Fornacette; la se-conda nel mese di settembre. Le Guide, oltre ad essere distribuite alle assemblee e ai cittadini che hanno partecipato alle giornate tematiche, sono state rese disponibili a tutti i cittadini interessati presso il Punto In-formativo e l’URP del Comune di Montespertoli, nonché scaricabili dal sito della partecipazione (totale n. 500 copie per ciascuna Guida).

� Prima di ogni assemblea e di ogni giornata tematica è stata realizzata

una campagna informativa allo scopo di sollecitare la più ampia pre-senza della popolazione. La campagna è consistita nell’affissione di manifesti presso le bacheche comunali, i circoli e gli esercizi commercia-li (n. 250 manifesti); la distribuzione di brochure e volantini; inviti perso-nali (telefonate ed e-mail). In ciascuna frazione, anche grazie al prezioso contributo dei circoli e delle strutture che hanno ospitato le assemblee, è stata fatta una distribuzione di volantini e manifesti realizzati ad hoc allo scopo di promuovere le assemblee e favorire la partecipazione (ca.

2000 volantini distribuiti). Infine, per sollecitare la popolazione a parte-cipare alle giornate tematiche sono state effettuate 612 telefonate di

invito, sia a cittadini estratti a sorte attingendo all’anagrafe comunale, sia a imprese, associazioni di categoria e sindacati, sia a coloro che a-vevano partecipato, nei mesi precedenti, ai laboratori per le “mappe di comunità”.

Gli strumenti della partecipazione

I canali che hanno consentito alla popolazione di Montespertoli di parteci-pare alla formazione del Piano Strutturale sono stati:

� 10 assemblee pubbliche (marzo - luglio 2008). La prima assemblea, di avvio e presentazione del processo, si è svolta nel capoluogo; altre 9 nelle principali frazioni di Montespertoli. Durante le assemblee il Garante della Comunicazione ha spiegato cos’è e a cosa serve un Piano Struttu-rale, illustrato le modalità e i tempi della partecipazione, presentato i ri-sultati delle attività preliminari (sondaggio telefonico, interviste e “giorna-te in piazza”) e il video e, insieme ai tecnici del gruppo di lavoro del Co-mune, ha avviato il dibattito con i cittadini sui temi del Piano. Con

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l’occasione sono stati presentati anche i laboratori per la costruzione delle “mappe di comunità” (v. sotto).

� 13 laboratori per la costruzione di “mappe di comunità” (maggio - lu-glio 2008). Il Comune - insieme all’Università di Firenze, corso di studi in Pianificazione Territoriale del Polo di Empoli, e alle associazioni AMAT, Associazione Montespertoli Ambiente e territorio, AMDT, Associazione Montespertoli di Tutti, Circolo Legambiente “Passignano”, Italia Nostra Firenze, WWF Toscana, APAM Associazione protezione Ambiente Mon-tespertoli - ha chiesto alla Regione un contributo ai sensi della recente legge regionale sulla partecipazione (LR 69/2007) per integrare il pro-cesso partecipativo già avviato con una serie di laboratori finalizzati a costruire le cosiddette “mappe di comunità”. I cittadini, frazione per fra-zione – con il coordinamento del prof. Alberto Magnaghi, direttore del corso di studi in Pianificazione Territoriale – hanno potuto evidenziare tutti gli aspetti che danno valore al territorio e al paesaggio di Monte-spertoli e che richiedono specifiche attenzioni e apposite regole per la loro tutela così come per la loro trasformazione, nonché le criticità che caratterizzano ogni zona. In particolare i cittadini si sono confrontati sulla conservazione e la valorizzazione del paesaggio, la tranquillità e la per-corribilità della campagna, la qualità ambientale, la vocazione agricola del territorio, la necessità di spazi pubblici, infrastrutture e servizi. Le mappe contribuiranno alla conoscenza del territorio di Montespertoli e alle definizione del suo Statuto. I risultati preliminari dei laboratori sono stati illustrati dal Garante della comunicazione in occasione della prima giornata tematica (20 settembre 2008).

� 3 giornate tematiche di discussione (settembre – ottobre 2008). Nelle tre giornate, in cui i cittadini - estratti a sorte, autocandidati e invitati - hanno discusso in piccoli gruppi su sottotemi da loro scelti, si è parlato di:

- Paesaggio: passato, presente e futuro (20 settembre 2008).

- Risorse e infrastrutture: riflessioni e indicazioni per un territorio in crescita (27 settembre 2008).

- Sviluppo economico e sociale: come cambiano il territorio e i suoi abitanti (4 ottobre 2008).

Alla fine di ogni giornata è stato prodotto e distribuito un rapporto, ela-borato dagli stessi partecipanti con l’aiuto dei facilitatori, che sintetizza il loro contributo alla formazione dello Statuto del territorio e all’individuazione delle strategie per lo sviluppo futuro di Montespertoli.

Ciascun rapporto è sintetizzato nella relativa sezione tematica (vedi di

seguito) e allegato al presente documento in versione integrale.

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Oltre che in occasione delle assemblee, dei laboratori per “mappe di comunità” e delle giornate di discussione, i cittadini hanno potuto espri-mere opinioni e preferenze sul Piano Strutturale anche tramite:

� Un web forum in cui tutti i cittadini possono confrontarsi ed esprimere le proprie posizioni sul Piano e sul processo.

� L’e-mail [email protected] per richiedere informazioni e inviare suggerimenti. Alle domande ha risposto e risponderà il Garante della Comunicazione dopo aver consultato, a seconda del quesito, il Sindaco e/o gli uffici tecnici e i consulenti del Comune.

� Contributi scritti inviati da cittadini e realtà organizzate per rendere pubbliche le loro posizioni, riflessioni e suggerimenti. I contributi sono pubblicati sul sito della partecipazione.

2. LA PARTECIPAZIONE

I numeri

Le attività svolte tra marzo e ottobre 2008 sono state numerose e la parte-cipazione della cittadinanza di Montespertoli è stata continua e spesso consistente. Anche se i numeri non danno la misura della qualità della par-tecipazione, il processo ha certamente suscitato l’interesse della popola-zione e in molti si sono impegnati nelle attività svolte fino ad oggi, parteci-pando ad uno o più eventi. La discussione è stata quasi sempre di livello “elevato”: nel senso che ha saputo rapidamente distaccarsi dalle questioni rivendicative più minute per affrontare tematiche di sicuro rilievo comunita-rio. In ogni caso il dibattito ha sempre alimentato una riflessione originale. Di certo non condizionata da logiche di schieramento partigiano o ideologi-co.

6 sono stati gli incontri con le categorie e l’associazionismo locale a cui hanno partecipato circa 35 rappresentanti della cultura, solidarietà, im-prenditoria, ecc:

1. 3 marzo 2008, ore 18.00 - circoli e solidarietà: Associazione Solidali per Crescere, Auser Verde Argento, Circolo MCL S. Quirico, Frates, Miseri-cordia di Montespertoli, Pubblica Assistenza Croce d’oro.

2. 4 marzo 2008, ore 18.00 - categorie economiche: Associazione Com-mercianti Montespertoli, CNA, Confcommercio e Confesercenti Circon-dario Empolese Valdelsa.

3. 4 marzo 2008, ore 21.00 - associazioni ambientaliste: AMAT, APAM Ita-lia Nostra e Legambiente.

4. 6 marzo 2008, ore 18.00 - associazioni reduci, medici di famiglia e e-sponenti religiosi: circa 10 partecipanti, tra cui il Parroco di Montesperto-

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li, due medici di famiglia e alcuni rappresentanti dell’associazione dei reduci.

5. 6 marzo 2008, ore 21.00 - associazioni culturali: Associazione Cantiere Ikrea e Cooperativa Zefiro.

6. 13 marzo 2008, ore 18.00 - imprenditori locali: dott. Bronzi (imprendito-re), Cre.art s.r.l., Conte Guicciardini, Binicom, Az. Agricola Castello di O-liveto, Castello di Sonnino, Fattorie Parri, Silvestri s.r.l., Sma Radar.

A due incontri, quello a cui erano state inviate le associazioni sportive e di caccia (3 marzo) e quello a cui erano stati invitati gli operatori agricoli e del turismo (13 marzo) non vi sono stati partecipanti.

Alle 10 assemblee pubbliche, che si sono svolte la sera alle ore 21 nel ca-poluogo e nelle frazioni principali di Montespertoli (a cui hanno potuto ag-gregarsi anche i residenti delle altre), hanno partecipato un minimo di 13 e un massimo di 70 cittadini, per un numero complessivo di circa 325 parte-

cipanti.

La partecipazione più numerosa è stata nel capoluogo alla prima assem-blea di presentazione e avvio del processo di partecipazione (20 marzo), a cui erano presenti circa 80 cittadini.

Alle 9 assemblee di frazione i cittadini presenti sono stati: Martignana (4 aprile): ca. 30 persone; Baccaiano (21 aprile): ca. 30; Montagnana (22 apri-le): ca. 35; Anselmo (29 aprile): ca. 35; San Quirico (8 maggio): ca. 20; Fornacette (15 maggio): ca. 40; Montalbino (21 maggio): 13; Ortimino (22 maggio): ca. 25; Tresanti (2 luglio): ca. 20.

Si segnala che alle assemblee hanno partecipato per la maggior parte uo-mini e cittadini di mezza età e anziani. Donne e giovani hanno sempre rap-presentato una minoranza dei presenti. Alle assemblee sono intervenuti anche rappresentati di associazioni e comitati locali.

Al primo incontro di ciascun laboratorio per la costruzione delle “mappe di

comunità” (5 zone, per un totale di 13 laboratori), hanno partecipato tra i

13 e i 36 iscritti: Baccaiano-Montagnana-Anselmo (14 maggio): 13 perso-ne; Fornacette-Lucardo-Montalbino (28 maggio): 36; Ortimino-Martignana (5 giugno): 13; Montespertoli (23 giugno): 13; San Quirico-Lucignano-Fezzana (20 maggio): 35.

Alle 3 giornate tematiche di discussione hanno partecipato un totale di 92

cittadini, di cui: 42 cittadini autocandidati, 30 estratti a sorte, 13 partecipanti ai laboratori delle mappe di comunità e 7 inviati in qualità di rappresentanti di realtà organizzate. Considerando che alcuni cittadini hanno partecipato a più giornate, in ciascuna giornata le persone coinvolte sono state:

• il 20 settembre – paesaggio: 54 cittadini, di cui 19 in qualità di membri di realtà associative locali;

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• il 27 settembre – risorse e infrastrutture: 45 cittadini, di cui 3 associati;

• il 4 ottobre – sviluppo economico e sociale: 42, di cui 9 associati.

Dalla sua apertura (fine marzo 2008) il Punto Informativo sul Piano Strut-turale è stato visitato da circa 115 persone.

Anche nel caso del Punto Informativo non si è riusciti a coinvolgere ed inte-ressare la fascia di popolazione compresa tra i 20 e i 35 anni.

Oltre agli incontri, alle assemblee e al Punto Informativo, un canale impor-tante di comunicazione e partecipazione è stato e continuerà ad essere il sito www.dp-montespertoli.it e il suo web forum. Attraverso Google A-nalytics, uno strumento di analisi dei dati di accesso ai siti internet, è stato possibile verificare quale fosse la frequenza di visite al sito.

Il primo dato importante è il numero di utenti che dal 20 marzo, data della prima assemblea nel capoluogo, al 6 ottobre 2008 hanno visitato il sito www.dp-montespertoli.it. Su 5.113 volte che il sito è stato visitato, 1.626 sono stati gli utenti diversi che lo hanno visitato. Il totale delle pagine visua-lizzate è stato 21.404, con una media per singola visita di circa 4 pagine.

Si tratta di numeri importanti. In particolare le pagine visualizzate indicano visite piuttosto accurate.

Le principali sorgenti di traffico sul sito sono per il 53,48% dei casi link da altri siti internet (principalmente dal sito ufficiale del Comune di Monte-spertoli e dal blog “vedo-sento-parlo”); per il 38,15% da traffico diretto a www.dp-montespertoli.it e per il restante 8,37 % da motori di ricerca (es. www.google.com).

Infine, dal 20 marzo al 10 ottobre 2008 gli interventi sul web forum sono stati 182 e 42 le diverse discussioni avviate.

I contributi scritti che sono stati consegnati al Garante e ai suoi collabora-tori e pubblicati sul sito sono stati 5, tutti di privati cittadini.

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Il processo secondo i cittadini

Fin dalla realizzazione delle attività preliminari al processo di partecipazio-ne è emersa la preoccupazione da parte di molti cittadini interessati a par-tecipare che, una volta concluso il percorso di coinvolgimento, le opinioni dei cittadini non sarebbero state prese in debita considerazione dall’Amministrazione Comunale o comunque avrebbero potuto essere og-getto di un’interpretazione arbitraria da parte dei tecnici che si stanno oc-cupando di redigere il Piano. Sia durante gli incontri con l’associazionismo locale che nelle assemblee pubbliche e sul web forum alcuni cittadini han-no messo in dubbio la validità del processo partecipativo soprattutto in rap-porto alla fase decisionale successiva e al possibile recepimento dei risulta-ti della partecipazione.

“Emergerà qualcosa di operativo dalle considerazioni raccolte? Quan-to verranno ascoltate?” (Paolo Sorgentone, Legambiente, assemblea di

San Quirico, 8 maggio 2008)

“Tanto voi chiedete a noi cittadini cosa vorremmo per il nostro territorio e poi fate quello che volete, probabilmente quello che avevate già deciso. “ (Angela Field, intervento sul web forum, 21 marzo 2008) Sia gli incontri con i rappresentanti delle categorie e associazioni locali, sia le assemblee nel capoluogo e nelle frazioni sono state l’occasione per chia-rire le ragioni e i motivi alla base del Piano strutturale, la sua importanza per gli anni a venire. E soprattutto per vedere ribadito l’impegno dell’Amministrazione a motivare comunque quelle che sarebbero state le sue opzioni di fronte alla cittadinanza.

Tuttavia, nonostante le perplessità, l’attenzione al processo e la partecipa-zione agli eventi è stata costante e si potrebbe dire spesso consistente, te-nuto conto anche del numero rilevante di eventi che sono stati organizzati su tutto il territorio nel corso degli ultimi mesi.

Numerosi sono stati infine i suggerimenti dei cittadini per migliorare il pro-cesso partecipativo e i suoi strumenti. A tale proposito è stata ad esempio evidenziata da parecchi cittadini nella prima fase del processo la necessità di informare maggiormente la popolazione sull’importanza di un Piano Strutturale per un territorio. E sono state presentate proposte su come mi-gliorare la qualità dei contenuti e agevolare la “navigazione” del sito dedica-to al processo e su come rendere più efficace l’organizzazione delle giorna-te tematiche. Infine è stata segnalata in varie occasioni - e in particolar mo-do sul forum - l’esigenza di un momento di confronto e di inclusione che possa servire da verifica delle indicazioni fornite dai cittadini sino ad ora.

“(…) così i cittadini potrebbero verificare se le loro preferenze, espresse nel primo ciclo di consultazioni, hanno trovato un’accettabile ricezione e mediazione (fra le preferenze diverse o contrastanti espresse) nelle so-luzioni pianificatorie proposte.” (Furio Cerutti, 21 luglio 2008)

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“Proporrei che ci sia una seconda assemblea successiva in cui sia pos-sibile sapere come e quanto l'amministrazione ha valutato le indicazioni emerse dal processo di partecipazione.” (Renata Carloni, 5 ottobre 2008)

Nonostante un diffuso scetticismo - tra i partecipanti - in particolare sul ciò che accadrà a conclusione del processo, sembrerebbe dunque che il desi-derio dei cittadini di tentare la strada della partecipazione sia forte, come pure l’attaccamento al proprio territorio e quindi la volontà di contribuire al miglior utilizzo delle sue risorse.

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3. I TEMI DEL PIANO STRUTTURALE: RIFLESSIONI E PROPOSTE DEI

CITTADINI

Alcuni temi che secondo la maggior parte dei cittadini il Piano Strutturale dovrebbe affrontare sono emersi come prioritari sia durante il dibattito nelle assemblee di frazione che in occasione delle giornate tematiche, indipen-dentemente dalle peculiari esigenze evidenziate in alcune aree del territo-rio. Su questi temi i cittadini si sono soffermati, hanno condiviso le loro co-noscenze, espresso opinioni, timori, perplessità, suggerimenti e presentato numerose proposte concrete per lo sviluppo futuro del comune.

Guardando al futuro di Montespertoli i temi e gli interrogativi più frequenti sono stati dunque:

• Come coniugare tutela del paesaggio e dell’ambiente con lo sviluppo fu-turo del territorio? E’ ancora possibile costruire senza snaturare il pae-saggio e rispettando l’ambiente?

• Quali servizi dovrebbero essere potenziati per sostenere la crescita de-mografica e venire incontro alle esigenze dell’attuale popolazione? Quali infrastrutture adeguare e come?

• Come dare nuovo impulso al sistema economico locale?

• E’ necessario sostenere l’occupazione all’interno del comune? Se sì, come? In quali settori puntare maggiormente per la creazione di nuovi posti di lavoro?

• Che tipo di offerta turistica promuovere?

• Come sostenere le attività agricole e diversificare l’offerta?

• Quali attività sostenere e quali nuovi spazi adibire per promuovere la socialità? Come riconvertire i vecchi spazi?

Nel capitoli che seguono - articolati per macro temi - sono riportati gli ele-menti di criticità, le qualità e i valori da promuovere e tutelare, i suggeri-menti e le indicazioni per valorizzare il territorio e promuovere uno sviluppo che sia sostenibile e sono presentate, nell’ordine:

- Le prime riflessioni dei cittadini emerse dalle assemblee pubbliche.

- Una sintesi delle indicazioni dei gruppi di lavoro che hanno discusso du-rante le tre giornate tematiche.

I rapporti delle giornate, redatti dagli stessi cittadini con l’aiuto dei facili-

tatori che hanno moderato le discussioni, sono allegati al presente rap-

porto nella loro versione integrale.

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3.1. Paesaggio: passato, presente e futuro

Dalle assemblee: prime riflessioni dei cittadini

Valori del paesaggio e tutela

Una delle preoccupazioni che sembrano emergere con maggior forza pen-sando al futuro di Montespertoli e che nelle assemblee ha acceso il dibatti-to tra i cittadini è la tutela del paesaggio e dell’ambiente.

La necessità di preservare il paesaggio nelle sue caratteristiche e nei suoi valori accomuna tutti i cittadini, che lo ritengono l’elemento identificante il proprio territorio. Il paesaggio di Montespertoli non deve essere snaturato, né per chi vi è nato e vi risiede da sempre, né per chi “viene da fuori”.

Durante le assemblee, come anche – ed in modo particolare – durante i laboratori per la costruzione delle mappe di comunità i cittadini hanno con-diviso le proprie conoscenze del territorio, identificando luoghi ed elementi di valore e di memoria storica, risorse territoriali e ambientali che, secondo loro, il futuro Statuto del territorio dovrebbe individuare come “caratteri

fondanti” e che nei futuri processi di trasformazione di Montespertoli do-vrebbero essere mantenuti e valorizzati.

L’individuazione di questi elementi da parte dei cittadini tuttavia non è sempre facile. I più anziani ritengono infatti che oggi si sia persa la cono-scenza del territorio e delle sue risorse.

“Quando ero piccolo conoscevo col mio babbo almeno venti fontici-ne… oggi non se ne sa più nulla.” (cittadino, assemblea di Fornacette,

15 maggio 2008)

Tutti concordano comunque nel ritenere che debbano essere tutelati i cri-nali e le loro visuali panoramiche, la varietà del paesaggio agricolo e i beni storici. In particolare questi ultimi, secondo alcuni cittadini, non sono stati sempre sufficientemente tutelati e per il futuro dovrebbe essere maggiore, secondo loro, l’attenzione al recupero e alla conservazione.

“Ho una casa a Lucardo, un borgo medievale bellissimo che sarà tra-sformato in un mega condominio. Come può il Comune autorizzare un piano di recupero che realizza 16 appartamenti e un ristorante?” (citta-dino, assemblea di Fornacette, 15 maggio 2008)

Ciò che invece non trova l’accordo unanime dei cittadini è come coniugare

tutela del paesaggio e delle risorse ambientali con lo sviluppo del ter-

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ritorio. Guardando al futuro, le riflessioni che sono emerse sia durante gli incontri con le realtà organizzate che in sede di assemblea, su come pre-servare il paesaggio, patrimonio collettivo, e come allo stesso tempo favori-re lo sviluppo di Montespertoli, sono talvolta molto distanti.

Espansione edilizia

La questione che si pone come prioritaria e che divide gli abitanti del co-mune è la futura espansione edilizia: quanto i cittadini di Montespertoli

vogliono ancora crescere? Come intendono farlo?

La maggior parte dei cittadini ritiene che finora si sia costruito “troppo e ma-le” e che il Piano Strutturale debba porsi come prioritario il tema della futu-ra urbanizzazione del comune. Numerose sono state le richieste di chiari-menti su quanto previsto dal Piano Regolatore vigente; cos’è e cosa preve-de la sua variante ricognitiva; come la valutazione delle volumetrie “conge-late” ma già previste dal prg nella variante ricognitiva inciderà sulle previ-sioni del futuro Piano Strutturale.

Mentre per alcuni la passata espansione edilizia ha stravolto l’aspetto del territorio e si dovrebbe oggi intraprendere una netta inversione di tendenza, per altri il paesaggio va tutelato ma senza pensare così di ossificarlo e ren-derlo immutabile. Un numero minore di cittadini vorrebbe invece fermare completamente l’espansione edilizia (opzione zero).

Quale sia il margine possibile per nuove edificazioni è un interrogativo deli-cato, sul quale i cittadini si sono ripetutamente confrontati e che, al di là della posizioni personali, spesso differisce da frazione a frazione.

Osservazione ricorrente è che un’ulteriore espansione edilizia permette-rebbe ai giovani di Montespertoli di continuare a vivere nel comune e ri-sponderebbe all’esigenza di nuove residenze per chi vuol venire a viverci.

“Non si può bloccare un processo di cambiamento… bisogna trovare dei compromessi per equilibrare la quantità e la qualità delle nuove co-struzioni e delle ristrutturazioni” (cittadino, assemblea di Tresanti, 2 luglio

2008)

I cittadini di alcune frazioni ritengono che l’Amministrazione non sia stata capace di tutelare il loro paesaggio dalla cementificazione e dalla “cattiva” qualità architettonica:

“Questi interventi (n.d.r. la struttura vicino alla Pescaiola; il fienile vicino al cimitero di Voltiggiano e altri interventi sui crinali) modificano in modo sostanziale il paesaggio, che sta accusando i primi sfaldamenti…” (as-semblea di Tresanti, 2 luglio 2008)

Per il futuro i cittadini invitano a stabilire delle regole per il territorio tali da evitare che il paesaggio si deteriori a causa delle modificazioni in atto, an-

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che, ad esempio, stabilendo precisi canoni estetici da rispettare per i nuovi edifici e prevedendo interventi di “mimetizzazione” per le costruzioni già re-alizzate.

Inoltre, i cittadini si pongono la questione delle deruralizzazioni degli edifici agricoli. Anche su questo punto sembrerebbe che ci sia una giustapposi-zione tra chi è contrario al cambiamento di destinazione d’uso degli annessi agricoli e in modo particolare al loro frazionamento in appartamenti e chi invece ritiene che la necessità di alloggi sia tale da necessitare il loro utiliz-zo come residenze.

Ma, l’attenzione al paesaggio si esaurisce parlando di edilizia? “A vol-

te il rischio è di porre troppo l’accento sull’impatto sul paesaggio e me-no sul bilancio energia-risorse. Il paesaggio ha già le sue forme di tute-la.” (Emanuele Parrini, Italia Nostra, assemblea di Montalbino, 21 mag-

gio 2008)

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La giornata tematica dedicata al paesaggio:

le indicazioni dei cittadini

La giornata

La giornata è stata introdotta dal Garante della comunicazione che ha illu-strato le attività di informazione, comunicazione e partecipazione sul Piano Strutturale che sono state realizzate, compresi i primi risultati del lavoro per la costruzione delle “mappe di comunità”. Successivamente sono state spiegate ai partecipanti le modalità di svolgimento della giornata e alcune “regole del gioco”. I cittadini presenti hanno quindi individuato una serie di sottotemi riguardanti il paesaggio su cui confrontarsi. Dopo di che ognu-no ha scelto un tema di suo interesse e i gruppi di analisi e discussione si sono formati aggregando le diverse preferenze tematiche. Le discussioni

si sono svolte in due tempi (una sessione di lavori la mattina e una il po-meriggio, per un totale di 10 sottotemi affrontati). Ciascun gruppo ha pro-dotto un rapporto - riportato di seguito - in cui ha sintetizzato i risultati del dibattito. A conclusione della giornata si è svolta una plenaria in cui è stato illustrato in sintesi quanto emerso dalle discussioni della mattina.

Per il dettaglio dei temi affrontati e delle indicazioni emerse dalle discussio-

ni si veda l’instant report allegato (giornata del 20 settembre 08).

I partecipanti

Alla giornata hanno partecipato 54 cittadini, di cui:

� 26 autocandidati;

� 20 estratti a sorte dagli elenchi anagrafici comunali e invitati telefo-nicamente;

� 8 cittadini che hanno partecipato ai laboratori per la costruzione del-le “mappe di comunità” e che sono stati ricontattati per l’occasione.

Dei cittadini presenti 19 hanno partecipato in qualità di rappresentanti di va-rie realtà associative locali. Gli altri 35 hanno partecipato come cittadini singoli.

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Scenari auspicabili e indicazioni

La giornata tematica sul paesaggio ha affrontato secondo diverse angolatu-re la questione della dinamica del paesaggio sia secondo la generale prospettiva del governo dei cambiamenti che investono il paesaggio, sia secondo prospettive più particolari che riguardano la conservazione e la va-lorizzazione di alcuni specifici elementi che lo compongono3.

Si è dunque discusso di rapporto tra paesaggio e attività agricola; della fruibilità del paesaggio; di criteri estetici per armonizzare gli edifici nel pae-saggio; di criteri per la salvaguardia dei borghi storici e dei rapporti tra que-sti ultimi e l’attività agricola; del rapporto tra componenti del paesaggio na-turali e antropiche; della conservazione e manutenzione degli elementi che definiscono le caratteristiche paesistiche del territorio; del rapporto tra pae-saggio ed energie rinnovabili.

I gruppi di discussione hanno affrontato argomenti spesso simili secondo prospettive diverse. In generale dal lavoro di tutti i gruppi è emersa la con-sapevolezza che il paesaggio non va “cristallizzato” bensì governato. Appa-re dunque necessario stabilire le componenti che ne definiscono il valore e dunque individuare regole e criteri per il governo dei cambiamenti che ne-cessariamente lo investono. Questa prospettiva, che uniforma l’approccio scelto da gran parte dei partecipanti, può essere sintetizzata nella frase ri-portata da un documento prodotto da uno dei gruppi di discussione:

“Il territorio è dinamico, non statico, si trasforma e non si può ingessa-re. Per questo è necessario stabilire delle regole per tutelarlo senza ingessarlo, che consentano di mantenere le attività che lo rendono vivo.” (gruppo C, I sessione, 20 settembre 2008)

A questo proposito uno dei temi più rilevanti tra quelli affrontati nel corso della giornata riguarda il rapporto tra nuove edificazioni e paesaggio. Premettendo la necessità di limitare al minimo il consumo di suolo, i parte-cipanti hanno sottolineato l’importanza della definizione di regole e criteri estetici per la localizzazione delle edificazioni nonché per la loro progetta-zione. Grande importanza è dunque data alla qualità estetica e progettuale di qualunque nuovo intervento vada ad inserirsi nella delicata trama pae-saggistica di Montespertoli4. La questione della qualità dei nuovi interventi non riguarda solo i nuovi edifici ma anche le piantumazioni e la scelta dell’arredamento vegetale: le piante – si sottolinea – sono una componente fondamentale del paesaggio e dunque occorre stabilire regole che consen-tano la conservazione e il mantenimento delle specie autoctone.

Un altro tema generalmente sentito dai partecipanti ed affrontato in diversi gruppi di discussione, è quello della fruibilità del paesaggio. “Il paesag-

gio è democratico e deve poter essere goduto da tutti” (gruppo B, I

3 Per il dettaglio dei temi affrontati e delle indicazioni emerse dalle discussioni si veda l’instant report allegato (giornata del 20-09-08). 4 Per approfondimenti si vedano i report allegati dei gruppi B, C e D, I sessione.

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sessione, 20 settembre 2008) è un’altra frase che ben rappresenta la po-sizione più diffusa tra i partecipanti rispetto alla questione della fruibilità. Ri-spetto a questo tema si è sottolineata in più occasioni la necessità di limita-re al minimo le recinzioni e di valorizzare le strade vicinali e interpoderali come elementi essenziali per la fruibilità. A questo proposito è ricorrente la richiesta di considerare la viabilità un disegno del paesaggio e di creare percorsi pedonali e ciclabili che permettano di godere pienamente di questa risorsa del territorio.

Infine in quasi tutti i gruppi si è affrontata la questione della cura del terri-

torio come azione per la conservazione del paesaggio. A tal proposito è risultato centrale il ruolo delle aziende agricole alle quali viene attribuito – sia in termini positivi che negativi – un ruolo primario nella gestione della dinamica del paesaggio rurale. Per questa ragione, secondo quanto emer-so dalla discussione, le aziende di questo tipo dovrebbero essere le prime interlocutrici dell’Amministrazione comunale al momento di stabilire regole e criteri per l’uso del suolo. Altrettanto importanti risultano però i piccoli proprietari: si sottolinea l’importanza della conservazione svolta dagli agri-coltori amatoriali e si auspica il sostegno a pratiche di agricoltura sociale ed esperienze di manutenzione consortile (piccoli consorzi di vicinato per il mantenimento del territorio agricolo e delle strade vicinali). Proprio per fa-vorire ed incentivare l’“auto mantenimento” del territorio, più di un gruppo di discussione richiama la necessità di limitare, se non vietare, la possibilità di vendere fabbricati rurali separati dal territorio agricolo di originaria pertinen-za la cui manutenzione dovrebbe costituire un vincolo per i nuovi acquiren-ti. Così come dovrebbe essere promosso e sostenuto il ricorso alla fitode-purazione e un maggior uso delle fonti energetiche rinnovabili5.

Infine si sottolinea l’importanza di tutte le componenti naturali del paesag-gio (dai boschi, alla vegetazione riparia, agli incolti…) e la necessità di un’attenta salvaguardia di questi elementi come fondamentale elemento per la conservazione della biodiversità.

5 Per approfondimenti si vedano i report dei gruppi C ed E, I sessione.

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3.2. Risorse e infrastrutture: riflessioni e indicazioni per un territo-rio in crescita

Dalle assemblee: prime riflessioni dei cittadini

Sia per chi ritiene che sia ancora possibile costruire nuove residenze, sia per chi al contrario sostiene che la crescita del comune debba fermarsi, è necessario che l’Amministrazione, con il nuovo Piano Strutturale, preveda un adeguamento dei servizi e delle infrastrutture e una verifica sulla sostenibilità ambientale di un eventuale ulteriore incremento della popo-lazione. Dal dibattito in assemblea sembra che tutti siano concordi che la crescita degli ultimi anni - che è consistita in un incremento demografico del 45% ca. dal 1986 ad oggi6 - non sia stata accompagnata da un adegua-mento delle infrastrutture e dei servizi pubblici. Diffuso appare anche il ti-more che si sia al limite delle possibilità di sfruttamento delle risorse natura-li.

“Cosa succederà quando arriveranno nuove famiglie? Bisognerà dargli una risposta in termini di risorse.” (cittadino, assemblea di Ortimino, 22

maggio 2008)

Rete idrica e fognaria Uno dei temi più frequenti in tutte le frazioni e che suscita maggiori preoc-cupazioni, è l’attuale condizione e la necessità di adeguamento dell’acquedotto, della rete fognaria e degli impianti di depurazione che al momento sembrano essere inesistenti. I cittadini lamentano il fatto che l’acquedotto non arrivi in tutto il comune e che si sia costruito senza preve-dere nuove fognature.

In particolar modo all’Anselmo, ma anche a Fornacette, Martignana e Tre-santi, i cittadini riscontrano una grave carenza di infrastrutture idriche e di fognature ed essendo infrastrutture di primaria importanza chiedono che siano rapidamente adeguate a fronte dell’incremento della popolazione e anche in funzione della possibile espansione di queste aree.

6 Nel 1986 i residenti a Montespertoli erano ca. 9.060, oggi ca. 13.100. Le tendenze demografiche ipo-tizzano per i prossimi 20 anni un’ ulteriore crescita del 35% della popolazione attuale (al 2025 ca. 17.690 residenti). Istituto per la Programmazione Economica della Toscana (IRPET), a cura di Michele Beudò e Stella Milani, Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Montespertoli, Contribu-

to di ricerca, Firenze, settembre 2008.

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Energie rinnovabili

I cittadini sentono particolarmente la questione dell’energia e del rispar-

mio energetico e numerose sono state le proposte emerse su quali siano le energie rinnovabili che più efficacemente coniughino le necessità di

approvvigionamento energetico e la tutela del paesaggio.

In varie frazioni si sollecita l’amministrazione ad avviare la riflessione sulle energie rinnovabili con un particolare interesse per le biomasse.

A questo proposito molti cittadini si sono dichiarati favorevoli al fotovoltai-

co, chiedendo però che si trovino soluzioni che abbiano il minor impatto possibile sul paesaggio.

“Che tipo di impatto avrebbero i pannelli sul paesaggio? Dove an-drebbero messi? Per il paesaggio meglio sulle fabbriche; per l’energia sui crinali. È necessario trovare un equilibrio.” (cittadino, assemblea di

Montalbino, 21 maggio 2008)

“C’è qualcuno che quando passa davanti a quei 20 pannelli solari in fondo al Virginio si volta dall’altra parte. A me mi danno più emozione quelli che l’Infinito di Leopardi.” (cittadino, assemblea di San Quirico, 8

maggio 2008) Sull’impatto che avrebbe invece l’eolico le perplessità sono maggiori e co-munque, come affermano i consulenti tecnici del Comune, non vi è certez-za che Montespertoli rientri nei parametri eolici necessari.

Ad ogni modo, anche se le posizioni sono molto diverse, dalle assemblee è emersa una particolare sensibilità dei cittadini alla questione del risparmio energico (inteso sia come salvaguardia delle risorse naturali sia come costi economici), della sostenibilità ambientale e dell’approvvigionamento sfrut-tando la produzione di energie rinnovabili.

Reti tecnologiche

Riguardo invece alle reti tecnologiche accomuna tutti la richiesta di avere la linea ADSL. In alcune frazioni sono anche state fatte raccolte di firme per richiedere la linea. L’Amministrazione, a questo proposito, ha spiegato ai suoi cittadini come si sta muovendo per cercare di ottenerla dagli enti ge-stori delle reti, le difficoltà finora incontrate ma anche le più recenti prospet-tive in corso di definizione operativa che dovrebbero tradursi in imminenti soluzioni per una efficace rete locale.

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Infrastrutture viarie

Un problema particolarmente sentito in tutto il territorio sono le strade e la viabilità. Secondo gli abitanti di Montespertoli le maggior parte delle strade che attraversano i centri abitati sono pericolose a causa della velocità dei mezzi che transitano e la carenza di marciapiedi. Nella zona di Martignana e Anselmo il problema è aggravato dalla presenza di fabbriche e dunque dal maggiore attraversamento di mezzi pesanti. All’Anselmo, oltre alla peri-colosità, l’inquinamento acustico e dell’aria causato dalla consistente viabi-lità della strada sono percepite come le criticità maggiori per la vivibilità del luogo.

I cittadini vorrebbero dunque strade più sicure e meno inquinate, dove poter passeggiare in tranquillità. Le richieste specifiche dei cittadini sono certamente diverse a seconda delle zone. In alcune frazioni gli abitanti chiedono la realizzazione di nuovi marciapiedi e la manutenzione di quelli esistenti e delle aree di sosta e l’utilizzo e la sperimentazione di strumenti che incentivino la riduzione di velocità nei pressi dei centri abitati (Baccaia-no); in altre, lontane dalle strade più trafficate, chiedono che, pur nel rispet-to del paesaggio, la viabilità sia in qualche modo agevolata (“Le strade in

alcuni punti non sono state ancora asfaltate… Non bisogna creare del-

le autostrade ma almeno consentire l’accessibilità per chi ci abita.”)

(Tresanti).

“Noi, della piccola comunità della Ripa, è da vent’anni che chiediamo che vengano presi dei provvedimenti sul traffico veicolare con qualco-sa che dia la possibilità di vivere lo spazio ai pedoni.” (cittadino, assem-

blea di San Quirico, 8 maggio 2008)

In molti lamentano carenze nel trasporto pubblico locale e in particolare rilevano la mancanza di un numero sufficiente di mezzi pubblici in alcune fasce orarie e che colleghino le frazioni e località tra loro e con il capoluo-go.

“A Tresanti arriva un pulmino una volta la settimana, quando c’è il mer-cato nel Capoluogo…” (cittadino, assemblea di Tresanti, 2 luglio 2008)

Si rileva infine - a testimonianza del fatto che la viabilità è un tema di parti-colare interesse per la popolazione - che gran parte delle persone che si sono recate al Punto Informativo erano particolarmente interessate alle car-tografie tecniche sulla viabilità e su questa hanno posto numerose doman-de, riportato criticità e avanzato proposte.

Emergenze ambientali

Per concludere, parlando di paesaggio e ambiente in numerose occasioni i cittadini hanno fatto riferimento con preoccupazione alle alcune emergenze

ambientali e alla loro risoluzione. Alle assemblee le “emergenze” di cui i cittadini hanno parlato più frequentemente e con maggior preoccupazione

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sono l’acqua bolle – che secondo i montespertolesi non dovrebbe essere estratta - e la cava di Polvereto – che per molti deturperà il paesaggio. Ac-cesa è stata la polemica dei cittadini rispetto alla gestione, soprattutto in epoche precedenti all’avvio del processo di pianificazione strutturale, da parte dell’Amministrazione di questi casi.

“Il progetto di cava sul crinale di Polvereto danneggerà irrimediabil-mente un paesaggio unico al mondo.” (cittadino, assemblea di Forna-

cette, 15 maggio 2008)

Tuttavia c’è anche chi ritiene che Montespertoli abbia “una vocazione alle

cave importante”, vista la necessità di ingenti quantità di materiali inerti - ad esempio per la realizzazione di infrastrutture dedicate alle attività turisti-che - che non posso essere trovati altrove (CNA del Circondario Empolese Valdelsa).

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La giornata tematica dedicata a risorse e infrastrutture:

le indicazioni dei cittadini

La giornata

Il Garante della comunicazione del Comune e i suoi collaboratori hanno introdotto la giornata illustrando il tema, gli obiettivi delle discussioni e l’organizzazione della giornata. Rispetto alla giornata precedente sul pae-saggio, anche sulla base dei suggerimenti di alcuni partecipanti, sono state introdotte alcune innovazioni nella modalità di svolgimento della giornata e di scelta dei sottotemi. I cittadini presenti hanno quindi individuato in plena-ria 5 sottotemi riguardanti risorse e infrastrutture. La discussione in gruppi si è svolta nell’arco della mattina in un’unica sessione, in modo da dare maggiore spazio a ciascun sottotema da svilupparsi nel pomeriggio. Ciascun gruppo, alla fine della mattinata, ha prodotto un rapporto. Nel po-meriggio si è svolta una plenaria in cui un rappresentante per ogni tavolo ha sintetizzato quanto emerso nel suo gruppo. Si è poi aperto un dibattito con gli altri partecipanti. Le indicazioni e i suggerimenti emersi in questa fa-se sono stati successivamente integrati nel rapporto della giornata.

Per il dettaglio dei temi affrontati e delle indicazioni emerse dalle discussio-

ni si veda l’instant report allegato (giornata del 27 settembre 08).

I partecipanti

Alla giornata hanno partecipato 45 cittadini, di cui:

� 24 autocandidati;

� 15 estratti a sorte dagli elenchi anagrafici comunali e invitati telefo-nicamente;

� 6 cittadini che hanno partecipato ai laboratori per la costruzione del-le “mappe di comunità” e che sono stati ricontattati per l’occasione.

Dei cittadini presenti 3 hanno partecipato in qualità di rappresentanti di va-rie realtà associative locali. Gli altri hanno partecipato come cittadini singoli.

Scenari auspicabili e indicazioni

I cittadini che hanno contribuito alla discussione sul tema delle risorse e delle infrastrutture hanno affrontato tematiche quali: le risorse energetiche,

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la gestione delle risorse idriche, i rifiuti, la viabilità e i trasporti, la copertura della rete Adsl.

In tutti i gruppi di discussione è stata posta grande attenzione alla sosteni-

bilità, sia nell’uso delle risorse naturali, sia la sostenibilità ambientale e pa-esaggistica delle nuove infrastrutture viarie e telematiche.

Per ciò che concerne l’acqua e le risorse energetiche entrambi i gruppi hanno sottolineato la necessità di valutare attentamente il fabbisogno e la disponibilità delle risorse e adottare quanto più possibile, nel loro uso, un approccio sostenibile, che consenta di “risparmiarle” e di “ridurre” l’inquinamento.

Per ciò che riguarda le risorse energetiche si propone in particolare di af-fiancare alle fonti tradizionali l’uso di fonti rinnovabili (solare, fotovoltaico, geotermico, eolico), in modo da favorire il risparmio energetico sia negli in-sediamenti ad uso abitativo che in quelli economico-produttivi. A tale scopo si propone anche l’utilizzo di centrali collettive alimentate a biomasse, a pellet o cippato. Inoltre è stato suggerito di promuovere, attraverso incentivi di vario genere, l’adozione di comportamenti virtuosi anche per ciò che ri-guarda le scelte domestico/abitative delle singole famiglie7.

A proposito invece della gestione della risorsa idrica si sottolinea innanzi-tutto l’esigenza di limitare la presenza dei privati nella gestione dell’acqua tornando a dare un ruolo all’ente pubblico tale che l’acqua sia oggetto di un uso attento e razionale, e non di ricerca di profitti aziendal-privatistici8. I cit-tadini indicano inoltre azioni a largo spettro che sarebbero necessarie per la raccolta, la conservazione, l’utilizzo e la depurazione razionale dell’acqua, a partire dalla predisposizione un bilancio idrico su scala co-

munale in modo da valutare prima di tutto il grado di autonomia idrica del comune. In particolare, secondo i partecipanti, andrebbero valorizzate tutte le forme di “risparmio” dell’acqua sia, ad esempio, promuovendo l’uso e la creazione di piccoli bacini per la raccolta dell’acqua piovana, sia mante-nendo le acque reflue nei borri comunali dopo averle opportunamente de-purate mediante impianti di fitodepurazione invece di incanalarle nel collet-tore detto comunemente “tubone” che le porterebbe fuori dalla disponibilità del territorio.

Anche la discussione sulla gestione dei rifiuti si è incentrata su “risparmio” e sostenibilità e si è articolata lungo due filoni principali: il proseguimento e il perfezionamento della raccolta differenziata porta a porta avviata dal Co-mune e l’avvio di una campagna di sensibilizzazione e di specifiche politi-che per la riduzione dei rifiuti attraverso il loro riutilizzo e mediante la diffu-sione di prodotti privi o poveri di imballaggi. Una costante informazione dei cittadini sull’andamento della raccolta differenziata e sugli interventi che il Comune ha avviato è ritenuta fondamentale anche per aumentare la con-sapevolezza dei cittadini. Per ciò che concerne il secondo punto si richiede 7 Per approfondimenti si veda il rapporto del gruppo A. 8 Per approfondimenti si veda il rapporto del gruppo D.

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che il Comune si impegni a favorire la riduzione dei rifiuti intervenendo alla fonte: ad esempio promuovendo con appositi incentivi il “vuoto a rendere”, la ricarica di prodotti per la casa e di prodotti alimentari (vino, olio, latte) in modo da ridurre l’uso di bottiglie e confezioni di plastica da smaltire.

Il gruppo di partecipanti che ha lavorato sul tema viabilità e trasporti ha sottolineato la opportunità di potenziare il trasporto pubblico locale per mi-gliorare i collegamenti tra capoluogo e frazioni e per ogni movimento tra l’intero territorio comunale e i poli di riferimento di Empoli e Firenze. Il tra-sporto pubblico locale oltre a incrementare le opportunità di mobilità soste-nibile consentirebbe anche di ridurre la congestione delle strade sia dentro che fuori il capoluogo. Altrettanta importanza è stata data ai problemi della sicurezza sulle strade a favore delle quali si propongono una serie di stru-menti per la limitazione effettiva della velocità. Per ciò che concerne la grande viabilità e le circonvallazioni si considera positiva la bretella della Valdelsa ma non il collegamento tra Fornacette e la Firenze Siena che an-drebbe a collocarsi nella Valle del Virginio. Le circonvallazioni dovrebbero essere una extrema ratio e venir progettate a condizione che non isolino il territorio e non rovinino il paesaggio e, in ogni caso, discusse preliminar-mente con i cittadini. Strade bianche e parcheggi hanno completato il qua-dro delle proposte emerse dai cittadini per la viabilità: in particolare si ri-chiede una migliore manutenzione delle strade bianche, anche con forme specifiche di partecipazione civica alla medesima, e una migliore distribu-zione dei parcheggi nel capoluogo e nelle frazioni9.

Sulla rete telefonica e web i cittadini richiedono una migliore efficienza della prima (per lo più obsoleta tecnologicamente) e una estensione all’intero territorio della possibilità di collegamento veloce preferibilmente tramite nuove tecnologie wi-max piuttosto che mediante l’installazione di cavi Adsl che possono rapidamente diventare obsoleti.

9 Per approfondimenti si veda il rapporto del gruppo B.

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3.3. Sviluppo economico e sociale: come cambiano il territorio e i suoi abitanti

Dalle assemblee: prime riflessioni dei cittadini…

Gran parte dei cittadini ritiene che Montespertoli sia oggi un paese “dormi-

torio”. Viene infatti sottolineata da molti la tendenza di questo comune al forte ricambio della popolazione: da una parte i giovani di Montespertoli abbandonano le campagne per mancanza di incentivi che li aiutino ad in-vestire nel loro territorio; dall’altra un forte ripopolamento da parte di coloro che si spostano in campagna dalle grandi città limitrofe, ma che per la maggior parte continua a lavorare altrove. In molti temono che se non si a-gisce con opportune politiche e strumenti, ad esempio per rivitalizzare le attività produttive e creare nuovi posti di lavoro, la tendenza continuerà a rimanere quella percepita oggi: un comune dove le residenze non sono stabili, dove si vive ma non si lavora, dove le persone non si conoscono e non sviluppano relazioni sociali10.

“Bisogna stare attenti a non diventare un paese dormitorio come Mon-telupo” (cittadino, assemblea di Tresanti, 2 luglio 2008)

Come dare un nuovo impulso allo sviluppo economico e sociale di Montespertoli?

Attività produttive Alcune organizzazioni rappresentanti di categorie economiche locali (Con-fcommercio, Confersercenti e CNA) affermano che l’espansione edilizia non debba fermarsi completamente, anche se dovrebbe essere maggior-mente controllata, in quando ritengono che l’edilizia a Montespertoli sia un’attività con un indotto molto importante che altrimenti, a partire dai pic-coli artigiani, verrebbe pesantemente danneggiato.

Il piccolo commercio dovrebbe essere rivitalizzato e potenziato. Per i cit-tadini l’offerta commerciale è spesso carente (ad es. all’Anselmo) o poco attraente (sul versante dell’offerta e dei prezzi). Dagli operatori economici emerge l’esigenza di ripensare la rete delle piccole attività produttive e commerciali, sia come disponibilità di una maggiore offerta, sia incentivan-do la popolazione a rivolgersi al mercato interno al comune. In particolare dovrebbero essere valorizzate le attività nel centro di Montespertoli, in mo-do che i cittadini acquistino nei negozi del capoluogo. Questo, secondo lo- 10 Il contributo di ricerca dell’IRPET (v. nota 6) conferma questa percezione e indica, ad esempio, che su 5.000 residenti occupati, ca. il 60% lavorano fuori dal comune.

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ro, non solo darebbe un nuovo impulso all’economia del locale ma potreb-be essere uno dei modi per iniziare a ripensare Montespertoli come un pa-ese dove non si torna solo a dormire o che non vive di solo turismo esoge-no. Agli stessi scopi, le categorie economiche e gli imprenditori locali sug-geriscono di coniugare le attività tipiche di ciascuna zona del comune con il turismo e favorire il consolidamento dell’artigianato artistico e delle attività manifatturiere locali.

In generale, in molti settori “c’è crisi, non siamo competitivi, non ci sono valori condivisi” (Silvestri s.r.l., incontro con imprenditori, 13 marzo 2008). Gli imprenditori locali ritengono che si debba promuovere una cultura di

impresa e favorire la nascita di consorzi tra le piccole aziende, in modo da poter competere anche su mercati più ampi di quello locale.

“Siamo contadini, non sappiamo fare marketing” (Virna Parri, Fattorie Parri, incontro 13 marzo 2008)

Agricoltura In molti credono che il territorio abbia ancora oggi una forte identità legata all’agricoltura - come emerso anche dal sondaggio telefonico, i cui risultati mostrano che il 42% del campione di cittadini intervistato definisce il territo-rio comunale come un’area agricola11 - ma allo stesso tempo affermano anche che non renda più come in passato e che dunque il Piano Strutturale dovrebbe rispondere alla domanda su come sostenere le attività agricole sempre meno redditizie.

In alcune assemblee è stata ribadita l’importanza per il territorio delle a-

ziende agricole di piccola dimensione e da alcuni cittadini è stato chiesto di porre maggiore attenzione all’agricoltura, sostenendo, con incentivi e norme a tutela degli operatori del settore, le famiglie che tradizionalmente hanno lavorato in queste terre a continuare a farlo, anche nelle future gene-razioni. Una delle paure più condivise è infatti quella di veder tramontare la piccola impresa agricola a causa dell’abbandono di queste attività da parte dei giovani.

“Le piccole aziende nel tempo si sono frazionate. Reggono finché c’è il capostipite, ma i giovani si spostano, vanno via da queste terre anche perché le leggi che ci sono trattano le piccole aziende come quelle grandi” (cittadino, assemblea di Ortimino, 22 maggio 2008)

Nonostante gli uffici del Comune rilevino un incremento di richieste per a-prire nuove cantine negli annessi agricoli, viene evidenziata dai cittadini la necessità di maggiori controlli sulle destinazioni d’uso dei fabbricati e

11 Le altre due principali definizioni del territorio - area turistica e area residenziale - sono comunque una quota importante (circa un quarto del campione ciascuna): il 24% degli intervistati vede il territorio come area prevalentemente turistica e il 22% come area prevalentemente residenziale. Il rapporto è pubblicato sul sito www.dp-montespertoli.it.

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sulle richieste di contributi che, a detta di alcuni, vengono assegnati senza particolari verifiche.

Occupazione

Uno dei motivi per cui il territorio viene percepito dalla gran parte dei citta-dini come un grande dormitorio è identificato con la mancanza di oppor-

tunità di lavoro.

Per creare nuovi posti di lavoro, in modo che non solo i giovani non si tra-sferiscano altrove ma anche i “nuovi arrivati” abbiano la possibilità di lavo-rare ed avere una vita sociale nel luogo dove sono venuti a vivere, alcuni cittadini dell’Anselmo suggeriscono di allargare i centri artigianali.

Servizi alla residenza

Per tutti sembra essere molto chiaro che “crescere”, rilanciando l’economia locale e stabilizzando le residenze, significa anche adeguare i servizi of-ferti. Come è emerso anche dal sondaggio telefonico (disponibile sul sito della partecipazione), l’espansione finalizzata a creare nuovi servizi pubblici e collettivi vede d’accordo un vasto numero di cittadini. Anche se in alcune frazioni, come ad esempio a Martignana - data la vicinanza a Empoli - la tendenza è quella di rivolgersi comunque verso aree al di fuori del territorio comunale, in tutte le assemblee è emersa la necessità di nuovi servizi.

Da tutti viene evidenziata la carenza di strutture per l’infanzia e per la

popolazione anziana adeguate. In molti chiedono di aumentare l’offerta di queste strutture - alcune mamme hanno lamentato la mancanza di posti negli asili nido - e la nascita di un nuovo plesso scolastico, da localizzare ad esempio, come suggerito dal rappresentante dell’Auser, nella zona de I Lecci sulla Lucardese. Per la popolazione anziana sembrerebbe invece es-sere necessario un istituto.

In particolare gli abitanti del capoluogo, ma non solo, vorrebbero risolvere la questione del campo sportivo di Montespertoli e dunque stabilire la sua nuova destinazione. I rappresentanti dell’associazionismo locale riten-gono che si tratti di un’area sufficientemente vasta da poter diventare un luogo polifunzionale.

“La creazione di centri polifunzionali in una zona centrale, con attività vicine e correlate, servirebbe anche per riattivare e valorizzare le attività esistenti.” (Gabriele Cubattoli, MCL San Quirico, incontro 3 marzo 2008)

Un’ipotesi emersa dagli incontri - e su cui è aperto il dibattito da molti anni - è stata quella di far confluire nell’attuale zona del campo sportivo sia i servizi socio-sanitari-assistenziali del capoluogo (ASL, Avis, Ordine dei Medici, servizi di primo soccorso, ecc), sia prevedere ad esempio un giar-

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dino e una più ampia zona per il mercato settimanale. L’area potrebbe dunque essere funzionale non solo a concentrare alcuni servizi pubblici, ma anche valorizzata come luogo di ritrovo per gli abitanti.

Spazi per la socialità

Per i montespertolesi i punti e le occasioni di ritrovo non sono sufficienti e la socialità e le relazioni sociali ne risentono. In particolare a fronte della forte crescita di popolazione che è venuta a vivere e Montespertoli più di recente, desta preoccupazione la mancanza quasi totale di contatti con i “nuovi arrivati” che, mantenendo il lavoro e la vita sociale altrove, rischiano di non integrarsi con il tessuto sociale del posto.

“Sono venuta qui tre anni fa da Firenze, cerco di frequentare il circolo ma non ho mai incontrato giovani. Ci sono tre palazzine nuove, con gente nuova ma non si creano rapporti e qui diventa un satellite di Fi-renze o di Empoli.” (cittadina, assemblea di Ortimino, 22 maggio 2008)

Per questo viene considerata da molti l’ipotesi di creare degli incentivi per incoraggiare una maggiore frequentazione del territorio, non solo creando opportunità di lavoro e incrementando i servizi (ad es. le strutture commer-ciali e scolastiche), ma anche prevedendo nuove attività ludico-culturali (ad es. una rassegna cinematografica) e nuove occasioni e spazi di socialità

e rivitalizzando i centri aggregativi già esistenti sul territorio.

Attualmente la percezione dei presidenti dei circoli di Montespertoli è che l’attività commerciale dei circoli (bar) stia diventando predominante rispetto alla funzione aggregativa e che dunque l’Amministrazione dovrebbe soste-nerli nel rilanciarli come luoghi della socialità (ad es. sostenendo la nascita di cooperative).

“Il far quadrare i conti, rispettare le norme di adeguamento dei locali e dell’esercizio, l’esternalizzazione della gestione dell’esercizio, snatura la natura aggregativa del circolo e “ammazza” la gente di paese. Tanti circoli sono chiusi…” (Gabriele Cubattoli, Presidente Circolo MCL San

Quirico, incontro 3 marzo 2008)

In questo senso si sottolinea l’importanza del progetto di una nuova grande Casa del Popolo ad Ortimino, iniziativa che evidenzia la volontà di questa frazione di strutturare un luogo di aggregazione per tutti, che contenga an-che alcuni servizi utili alla collettività (ad es. una palestra e un poliambula-torio).

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La giornata tematica dedicata allo sviluppo economico e

sociale: le indicazioni dei cittadini

La giornata

Il Garante della comunicazione del Comune ha introdotto questa giornata illustrando una serie di dati relativi allo sviluppo economico del territorio di Montespertoli, raccolti dall’IRPET (Istituto Regionale per la Programmazio-ne Economica della Toscana) e dall’arch. Raimondo Gramigni, Responsa-bile per il Piano Strutturale e dai suoi collaboratori (INTERSTUDIOfirenze). Come per la giornata precedente su risorse e infrastrutture i cittadini (v. re-lativa sezione) si sono divisi in 5 gruppi e hanno discusso per l’intera mat-tina. Nel pomeriggio si è svolta una plenaria in cui un rappresentante per ogni tavolo ha sintetizzato quanto emerso nel suo gruppo e riportato nel re-lativo rapporto alimentando il dibattito con gli altri partecipanti. Le indicazio-ni e i suggerimenti emersi in questa fase sono stati successivamente inte-grati nel rapporto della giornata.

Per il dettaglio dei temi affrontati e delle indicazioni emerse dalle discussio-

ni si veda l’instant report allegato (giornata del 4 ottobre 08).

I partecipanti

Alla giornata hanno partecipato 42 cittadini, di cui:

� 17 autocandidati;

� 12 estratti a sorte dagli elenchi anagrafici comunali e invitati telefo-nicamente;

� 7 cittadini che hanno partecipato ai laboratori per la costruzione del-le “mappe di comunità” e che sono stati ricontattati per l’occasione;

� 6 invitati in qualità di addetti del settore economico (imprenditori, ca-tegorie, sindacati).

Scenari auspicabili e indicazioni

Nella giornata sul tema sviluppo economico e sociale i cittadini hanno ap-profondito principalmente argomenti legati alle attività produttive locali, ai servizi per la residenza e alla socialità, ma anche ripreso alcuni concetti

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emersi nelle giornate precedenti e ritenuti essenziali per lo sviluppo del ter-ritorio e dunque “trasversali”, quali la sostenibilità ambientale e paesaggi-stica di eventuali nuovi insediamenti e strutture a fini produttivi.

Da tutti i gruppi di lavoro emerge la necessità di puntare alla qualità dello sviluppo futuro intesa come qualità della vita e benessere economico della popolazione e qualità dell’offerta dei diversi settori economici locali.

Le indicazioni dei cittadini sono state quindi principalmente indirizzate, più che a potenziare l’offerta di strutture e servizi a: diversificare l’offerta del territorio sia che si parli di prodotti agricoli, che di strutture turistico-ricettive, possibilità formative, servizi per l’infanzia e spazi di socialità; “Valorizzare il

territorio come risorsa economica non delocalizzabile” (gruppo D, 4 ot-tobre 2008) e dunque rafforzare, in ogni attività, economica e sociale, il le-

game con il territorio e valorizzare le sue qualità e potenzialità; sviluppare nuove competenze e garantire una maggiore professionalizzazione di quel-le esistenti a livello locale.

Riguardo all’agricoltura i cittadini, rilevando una difficoltà del settore, riten-gono sia necessario in particolare sostenere le piccole-medie aziende e una produzione agricola di qualità. Particolare attenzione è stata dedicata alla normativa vigente: secondo i partecipanti è troppo vincolante, burocra-tizza oltremodo la gestione ordinaria delle aziende agricole e ne ostacola lo sviluppo e l’ammodernamento. Inoltre, secondo i partecipanti bisognerebbe prevedere interventi volti a promuovere le filiere corte tra prodotti locali e

“della tradizione” e consumo (anche riducendo i costi di gestione e pro-duzione) e favorire il loro ingresso in un mercato più ampio (incrementando le strategie di marketing e agevolando l’integrazione tra piccoli produttori e grande distribuzione). Si propone infine di qualificare la manodopera locale mediante scuole e corsi mirati12.

Il turismo, l’altro motore dell’economia locale insieme all’agricoltura, do-vrebbe sempre più connotarsi come un turismo legato alla ruralità e alla

qualità del paesaggio. Un turismo “che si ferma e apprezza il territorio”. I cittadini vorrebbero incrementare l’attrattività di Montespertoli e la qualità dell’offerta turistica puntando a valorizzare le tradizioni e i prodotti locali (a-gricoli e artigianali) e diversificando le strutture ricettive e le attività ricreati-ve, per poter “vivere il territorio” (ad es. percorsi per il trekking e sentieri panoramici). Inoltre, numerose sono state le indicazioni per creare in futuro strutture che rispondano anche alle esigenze di un turismo itinerante (cam-peggi, agri-campeggi, aree di sosta per i camper)13.

Solo un gruppo di cittadini ha affrontato il tema del commercio14, ritenendo di importanza cruciale potenziare e dare nuovo impulso al piccolo commer-cio locale, che attrae i turisti e crea socialità. A tal fine si ipotizzano alcuni interventi (ad es. cooperative artigianali).

12 Per approfondimenti si veda il report del gruppo A. 13 Per approfondimenti si vedano i rapporti dei gruppi B e D. 14 Per approfondimenti si veda il rapporto del gruppo D.

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Anche per quanto riguarda le strutture scolastiche, i servizi per l’infanzia e gli spazi per la socialità si privilegia la diversificazione dell’offerta15. Le

scuole del territorio dovrebbero essere polifunzionali e “offrire la possibili-

tà di coprire un maggiore arco temporale quotidiano dei ragazzi, in modo sia da supportare le famiglie sia da incentivare i momenti colletti-vi”. Inoltre si dovrebbe incentivare la nascita di servizi privati, più flessibili, che affianchino le strutture pubbliche esistenti nella cura di bambini e an-ziani. Anche pensando agli anziani emerge infatti la necessità sia di creare nuovi spazi per l’assistenza e la socializzazione (ad es. un centro diurno), sia di potenziare e rendere meno gravoso per le famiglie il servizio di assi-stenza domiciliare16. Più gruppi insistono sull’importanza di creare nuove occasioni di incontro e di aggregazione e dunque sulla necessità di nuovi spazi di socialità per tutti, e in particolare per giovani e anziani (ad es. un centro giovani, centri sportivi, orti sociali etc).

“La socialità, la partecipazione, la condivisione sono elementi importan-ti per la costruzione della vita di comunità.” (gruppo D, 4 ottobre 2008) La scelta dei sottotemi discussi nella giornata e la trasversalità delle rifles-sioni e indicazioni emerse evidenzia una visione condivisa di sviluppo, che non deve limitarsi ad una maggiore capacità produttiva del territorio ma de-ve coniugare crescita dell’economia locale e capacità del territorio di of-frire servizi adeguati alla popolazione e di qualità.

Infine, come emerso anche in occasione della giornata sul paesaggio, i cit-tadini ritengono che sia necessario limitare il consumo di suolo. E dun-que l’eventuale realizzazione di nuovi insediamenti (scolastici, produttivi, turistico-ricettivi) dovrebbe essere valutata sulla base di una previsione di crescita limitata della popolazione e del possibile impatto su ambiente e paesaggio.

“ESEMPIO DI INTERVENTO SOSTENIBILE: Sviluppo edilizio a condizione che

siano soddisfatti dei parametri di sostenibilità quali ad esempio la valutazio-ne, attraverso la stesura di bilancio idrico locale (comprendente anche il

riciclo in loco delle acque depurate sia pubbliche sia private), della risorsa idrica RINNOVABILE e TUTELABILE qualitativamente e quantitativamente.”

(gruppo D, 4 ottobre 2008)

“Di fronte al quesito “riqualificare o espandere”, i partecipanti si sono di-chiarati favorevoli alla sola riqualificazione delle strutture ricettive esistenti.”

(gruppo B, 4 ottobre 2008)

15 Per approfondimenti si vedano i report dei gruppi C e E. 16 Per approfondimenti si veda il rapporto del gruppo C.

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4. I risultati dei laboratori per la costruzione delle “mappe di

comunità”

Per una lettura dei risultati del lavoro delle mappe (maggio - settembre 2008), rinviamo all’album che verrà consegnato in formato cartaceo e in-formatico all’assemblea del 16 ottobre 2008. L’album avrà la seguente arti-colazione:

- una presentazione del lavoro, delle aree di riferimento dei laboratori, un quadro sinottico riassuntivo dei temi statutari risultati comuni a tutti i labo-ratori;

- una presentazione dei risultati di ciascuno dei cinque laboratori articolati nelle seguenti tavole:

a) una mappa di comunità di carattere paesaggistico dove sono sinte-tizzati nel disegno e evidenziati con scritte gli aspetti ritenuti di maggior pregio del territorio di riferimento del laboratorio;

b) un quadro sinottico che riassume, sotto voci che si ripetono per tutti i laboratori (riprese in gran parte dai risultati di sintesi delle interviste telefoniche), gli obiettivi statutari specifici emersi dai lavori del labo-ratorio (molti di questi sono stati successivamente ripresi e sviluppa-ti nelle assemblee tematiche);

c) una serie di approfondimenti progettuali tematici, (organizzati in tre o più tavole per ogni laboratorio), attuati attraverso elaborazioni col-legiali, sopraluoghi a piccoli gruppi, gite, raccolta di documentazione nelle famiglie, ecc

Una sintesi dei principali profili sostanziali del lavoro svolto è stata formula-ta dal prof. Alberto Magnaghi ai fini di questo rapporto. La riproduciamo te-stualmente:

«Le mappe disegnate evidenziano particolarmente i valori ambientali e

paesaggistici degli spazi aperti come caratterizzanti l’identità del territorio e

mostrano in ogni laboratorio un’alta percezione sociale della complessità

territoriale del territorio di appartenenza e un riferimento concreto ad una

concezione dell’abitare non limitata al borgo, alla frazione, alla colonica, ma

estesa al sistema di crinale, di fondovalle fluviale (Pesa, Virginio, Pesciola,

Virginiolo, Orme) e delle connessioni a pettine fra i due sistemi. Ciò ha

comportato un’accentuazione, negli statuti, degli obiettivi della percorribilità,

dell’apertura, delle visuali paesaggistiche, della vivibilità del territorio

agricolo, del sistema ambientale e del patrimonio culturale (no alle

recinzioni, no alle deruralizzazioni, si ad attrezzare la viabilità minore per la

mobilità dolce, i parchi fluviali, i percorsi culturali, ecc.). Abitare il territorio e

il suo paesaggio mi sembra un’acquisizione cultural-antropologica densa di

conseguenze, ad esempio sulla definizione degli standard urbanistici e

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seguenze, ad esempio sulla definizione degli standard urbanistici e sulle

valutazioni di qualità degli insediamenti che dovrebbero comprendere par-

chi fluviali, sentieri, piste ciclabili, luoghi e punti panoramici, ecc.»

Gli statuti evidenziano innanzitutto l’esigenza emersa in più laboratori di

affiancare allo statuto del territorio del comune, elementi statutari specifici

di ogni borgo o frazione (statuti locali), connessi ai caratteri morfotipologigi

peculiari; in secondo luogo l’esigenza di passare da un controllo delle

quantità edificatorie e degli indici quantitativi ad un controllo della qualità

(delle tipologie edilizie e urbanistiche, dei materiali da costruzione,

dell’inserimento ambientale e paesistico, ecc.); questo tema è stato esem-

plificato in particolare per il borgo della Ripa dove si è trattato anche il tema

della sottrazione dello spazio pubblico nel corso delle ristrutturazioni edilizie

e per Lucardo dove l’esigenza di uno statuto del borgo non riguarda solo

l’edificato storico di Lucardo alta (vedi tavola) ma anche il territorio di rife-

rimento ossia il rapporto del borgo con il suo contesto (regole volte al mi-

glioramento delle relazioni funzionali e fruitive tra la parte alta e bassa, vin-

coli relativi alle ristrutturazioni delle case coloniche e al territorio agricolo di

pertinenza, ai capanni ecc).

I progetti. Rappresentano forse la parte più originale del lavoro dei labora-

tori. Si era abituati a intervenire nelle assemblee, a contestare determinate

scelte, ma molto più scarsa era la pratica di misurarsi con proposte concre-

te di intervento urbanistico-ambientale. Naturalmente è stata una pratica

embrionale di progettazione partecipata, che ritengo andrebbe sviluppata

con continuità, anche per attivare saperi contestuali che altrimenti si perdo-

no nella delega ai progettisti, ai costruttori e ai decisori politici.

I progetti avviati sono di varia natura:

Infrastrutture di mobilità dolce → percorsi di collegamento pedonale e ciclabile fra il capoluogo e le frazio-

ni; → percorsi sentieristici di pregio paesaggistico e, ambientale e architettoni-

co (anello San Quirico-La Ripa); → collegamento pedonale fra gli spazi pubblici (Montespertoli); → percorso di via Montelupo e collegamenti con il Virginio (Montespertoli); → percorso dei tre colli e delle tre fonti di Ortimino-Martignana; → piste pedonali e ciclabili (Strada Romita, Virginio, Virginiolo, Orme). Parchi fluviali del Virginio, Virginiolo e Pesa e Orme.

Parchi urbani (ex campo sportivo di Montespertoli).

Opere di Mitigazione del traffico (San Quirico, Ortimino-laVolterrana e via

Ortimino-, Montespertoli, La Ripa).

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Realizzazione di spazi pubblici: riorganizzazione del centro urbano di San

Quirico, con parco pubblico, parcheggi, riduzione del traffico; il sistema de-

gli spazi pubblici di Montespertoli e la realizzazione della piazza; la riqualifi-

cazione dello spazio pubblico di Ortimino attraverso interventi volti a ridare

una centralità al borgo e a riconnettere il tessuto edilizio vecchio e nuovo

attraverso un progetto di riorganizzazione della Volterrana in nuovo asse

urbano: una sorta di promenade con aree verdi, aree per il passeggio e la

sosta, chicane volte a rallentare i veicoli ecc.; il Parco Urbano archeologico

di Poggio Pagano a Lucardo e il sentiero di collegamento con il borgo.

Nuove espansioni (lottizzazioni previste dalla Variante Ricognitiva:

In generale per quanto riguarda nuove edificazioni tutti i laboratori hanno

insistito sulla esclusiva utilità di intervenire con servizi e riqualificazione de-

gli spazi pubblici.

→ Per quanto riguarda le lottizzazioni previste dal PRG (non ancora con-

venzionate) e che il PS può eliminare, ridimensionare o modificare,

l’atteggiamento nei laboratori è stato articolato.

- Si va dal Capoluogo dove l’indicazione di evitare nuove edificazioni si è

accompagnato a un’attenzione progettuale alla qualità degli spazi pub-

blici, alle piazze alle connessioni pedonali;

- al Laboratorio di Baccaiano-Montagnana, dove l’atteggiamento sul bloc-

co delle previsioni edificatorie è stato drastico e ci si è concentrati sul

parco fluviale, i parchi urbani, i servizi, gli spazi pubblici;

- al Laboratorio di San Quirico dove si sono elaborati principi e regole per

ridurre quantitativamente e contenere l’impatto della lottizzazione del

Belvedere mantenendo gran parte dell’oliveto a parco pubblico e com-

pattando l’edificato a schiera lungo la strada, seguendo il modello solidi-

ficato di San Quirico;

- al Laboratorio di Fornacette dove c’è stato conflitto fra chi aveva già a-

vuto la sicurezza delle edificazioni e ne era interessato e chi non voleva

affatto le espansioni della frazioni, motivando soprattutto con il problema

del servizio idrico, la zona di rispetto del parco del Virgignolo, ecc);

- al Laboratorio di Ortimino, dove sono emerse opinioni diverse : da una

parte alcuni pensano che la frazione non sia in grado di sostenere un ul-

teriore carico urbanistico e che le nuove edificazioni possono accentua-

re la condizione di Ortimino come ‘frazione dormitorio’; dall’altra quelli

che sostengono che le eventuali nuove edificazioni devono essere su-

bordinate alla costruzioni di servizi (piccolo commercio, trasporti, luoghi

di aggregazione);

- per quanto riguarda Lucardo dove è stato attivato un laboratorio specifi-

co, volto all’elaborazione dello statuto del Borgo (vedi dettagliata tratta-

zione nella tavola), gli abitanti si sono espressi in maniera corale verso

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il blocco delle nuove edificazioni anche verso quelle che prevedono dei

Piani di Recupero e quindi la trasformazione di edifici e capannoni rurali

in civile abitazione (vedi lottizzazione del” Boschetto” posta all’interno

dell’area sottoposta a Vincolo Paesaggistico ). In questo senso vanno

anche le preoccupazioni verso la possibile trasformazione dell’edificio

dell’ex-scuola (mai entrata in funzione e di proprietà pubblica e situata

all’interno della zona sottoposta a vincolo ) che gli abitanti temono possa

essere venduta e trasformata in civile abitazione e che loro invece riten-

gono che possa essere trasformata in un centro pubblico multifunziona-

le.

→ Un proposta trasversale, emersa in diversi laboratori soprattutto a Mon-

tespertoli e Fornacette, è quella di inserire una prassi partecipativa

all’interno del R.U. in modo da sottoporre i nuovi interventi di edificazio-

ne alla discussione pubblica. La discussione dei cittadini dovrebbe se-

guire l’intero iter progettuale dal R.U.ai progetti attuativi.

Naturalmente si tratta di progetti embrionali, esemplificativi (non coprono

ovviamente tutto il territorio), legati come sono alla geografia dei laboratori

e dei soggetti partecipanti. I molti dei temi rimasti come enunciati nello sta-

tuto avrebbero potuto, con più tempo essere trattati progettualmente (es :il

censimento e recupero delle sorgenti e dei borri, il sistema della depurazio-

ne, gli statuti morfotipologici delle frazioni e dei borghi, i regolamenti sulle

strade vicinali e campestri, le reti di trasporto pubblico e i nodi di inter-

scambio, la riqualificazione degli spazi pubblici e dei servizi, la progettazio-

ne di reti corte fra produzioni locali e consumo, sviluppo dei mercati locali,

modalità di valorizzazione delle piccole imprese agricole di prodotto tipici e

biologici, ecc.».

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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Se è consentito un tono colloquiale in queste brevi note conclusive possia-mo dire che il percorso partecipativo è stato “...una gran fatica!”. Che siamo certi, conoscendo le intenzioni dell’Amministrazione, non sarà stata vana. E’ stato infatti proprio il Comune che l’ha voluta, chiedendo ai suoi cittadini di compiere uno sforzo non usuale per fornire a chi ha la responsabilità isti-tuzionale del nascituro Piano strutturale indicazioni, riflessioni, proposte di cui avvalersi per svolgere al meglio un compito di particolare difficoltà per-ché investe i destini di lungo andare di tutta una comunità, nei suoi legami interni e in quelli che attraversano i suoi confini. Gran fatica per i tempi stretti, per le difficoltà di documentazione, per la sostanziale assenza di un disegno o almeno di una visione consolidata dello scenario al futuro in cui iscrivere le scelte da definire e con cui i cittadini potessero misurarsi. E’ sta-ta, insomma, una domanda di collaborazione civica che l’Amministrazione ha formulato, a fronte di molte incertezze concernenti sia la conferma di opzioni passate, recenti e meno recenti, sia la formulazione delle decisioni pubbliche a venire. Ma proprio per questo si è trattato di una domanda co-raggiosa e onesta: che non ha nascosto le difficoltà che incombono sui do-veri dell’Amministrazione. D’altra parte, per nessuna amministrazione loca-le è mai un compito facile delineare il futuro, irto com’è di domande, bisogni e opportunità insoddisfatte che dipendono da una grande varietà di fattori ed eventi esogeni o imprevedibilmente interni al tessuto di una comunità. Rispetto ai quali, qualunque piano strutturale, per quanto ben costruito, produrrà sempre risultati che oggi magari auspichiamo ma che domani po-tranno rivelarsi diversi, se non lontani, da quelli che al momento ci paiono ragionevoli desideri. Eppure, senza un buon piano strutturale, non dispor-remo mai di quel necessario quadro di coerenze, di quella “filosofia” cui è necessario attenersi per evitare almeno azioni pubbliche e private che pos-sano produrre ciò che temiamo e per creare le condizioni che possano fa-vorire quanto invece riteniamo opportuno per noi e per i nostri eredi, nuovi o antichi residenti che siano. Per questa ragione siamo convinti che l’intera comunità di Montespertoli non possa che essere grata a quel manipolo di alcune centinaia di cittadini che ha raccolto la sfida, accettando di assu-mersi responsabilità che andavano comunque al di là del loro particolare interesse e di proiettarsi nella dimensione dell’incerto per verificare, con-frontare, rivedere o ribadire le proprie convinzioni, le proprie esperienze, il proprio rapporto diretto con le molte dimensioni culturali e sociali di cui è fatto un territorio, e le proprie capacità di analisi e riflessione. Cittadini che ben sanno che la propria voce troverà la massima attenzione nelle istitu-zioni del governo locale e che, ad un tempo, quelle stesse istituzioni do-vranno esercitare a pieno il proprio mandato di rappresentanza generale, ma motivando e argomentando le proprie scelte alla luce dei risultati che l’impegno civile di tanti ha sin qui prodotto.

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Quali sono stati dunque questi risultati?

Le pagine precedenti, insieme ai materiali su cui si fondano e che alle-ghiamo a questo rapporto insieme al loro inserimento nel sito, li evidenzia-no con chiarezza. Qui vorremmo richiamarli in poche “raccomandazioni” generali che ci sentiamo legittimati, da quanto sentito, dalle discussioni cui abbiamo assistito e dalle stesse divergenze che abbiamo registrato, a rias-sumere come segue.

1. Il paesaggio di Montespertoli, come oggi lo conosciamo nell’insieme delle sue componenti fisiche e ambientali e nelle sue funzionalità sociali, è la fonte primaria del valore comunitario del suo territorio. Tutelarne attivamente il valore, identitario ed “economico” (nel sen-so più antico dell’aggettivo) è la prima parola d’ordine: il parametro del governo della sua evoluzione e della sua capacità di accogliere modificazioni, manutenzioni e trasformazioni, siano esse di minuto cambiamento o di profonda innovazione. Se e in quanto “strategi-camente” ammissibili, gli interventi innovativi debbono assumere li-miti quantitativi e caratteri qualitativi che incrementino quel valore e dunque ne tutelino la trasmissibilità.

2. Montespertoli è molto cresciuta nelle sue dimensioni demografiche secondo processi che dipendono da una pluralità di fattori esogeni, sin qui non governati o non mitigati. Ulteriori espansioni risultano le-gittime se e in quanto frutto di una attenta ponderazione della ulte-riore possibile offerta di residenza che il territorio - nella sua qualità paesaggistica così come nelle sue risorse naturali, idriche ed ener-getiche, nei suoi servizi collettivi e individuali e nelle sue infrastruttu-re materiali e immateriali - è e sarà in grado di sostenere: e non in dipendenza di una mera dinamica da domanda residenziale ester-na. Che non va bloccata illusoriamente “per decreto” ma filtrata e valutata all’insegna di una integrata strategia di sviluppo: che sarà solido e durevole perché ponderato nella mobilitazione delle risorse collettive necessarie e nella promozione di un’adeguata cultura pro-gettuale circa la gestione del paesaggio rurale e urbano. Così come nella produzione architettonica ed edilizia: le quali ultime non pos-sono che ricavare maggiore solidità imprenditiva da una simile se-lettiva riqualificazione.

3. Acqua, energia, rifiuti, mobilità, risorse geologiche: sono tutte tema-tiche, per l’appunto “reticolari”, di cui si evidenzia l’esigenza di un u-tilizzo tanto parsimonioso quanto scientificamente e tecnologica-mente innovativo eppur in armonia con il contesto paesaggistico e con le responsabilità locali ed extralocali che vi si associano.

4. Montespertoli vuole essere parte attiva, sulla base dei presupposti di cui ai punti precedenti, dell’economia, regionale e internazionale, e non confinarsi al rango di una periferia rural-residenziale per poli urbani limitrofi e maggiori che ne essicchino le energie vitali. Ha al-

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cune leve fondamentali allo scopo, tutte richiedenti oculate linee di azione territoriale e anche propriamente urbanistica. a) Un’economia agricola che va resa più dinamica e competitiva, ove possano coniugarsi una pluralità rinnovata di presenze imprendito-riali, varia per dimensioni e posizionamenti nei mercati locali e inter-nazionali, connettendo filiere corte e accessi a consumatori sia di prossimità sia afferenti a mercati lontani, secondo standard qualita-tivi differenziati in costante evoluzione. b) Un’economia turistica che deve rinnovarsi non indugiando nelle rendite di una offerta agrituri-stica tradizionale ma allargando qualità e quantità di quell’offerta verso nuovi segmenti di domanda che sono intercettabili se si co-niugano tradizione, immagine paesistica e nuovi e differenziati ser-vizi insieme a nuove e differenziate opportunità culturali. c) Una rete commerciale di vicinato che può convivere con una migliore qualifi-cazione della distribuzione maggiore a condizione che sappia inte-ragire con l’economia agricola da un lato e con un rilancio artigiana-le dell’area vasta dall’altro. d) Un recupero e un nuovo radicamento di attività formativa collegata alle capacità di fare cultura, impresa e lavoro in ciascuno dei suddetti settori.

5. Montespertoli vuole essere una comunità viva e vitale. Dunque ac-cogliente, che sa integrare antichi e nuovi cittadini. Per mantenere il senso di una vita civile fatta di attive relazioni umane dentro e fuori le mura domestiche deve consolidare i propri spazi pubblici e i luo-ghi della convivenza e dello scambio civile e culturale. Il Piano strut-turale è chiamato a immaginare e se del caso a riqualificare spazi e funzioni collettive allo scopo. Sia nel capoluogo che nelle frazioni. E in parallelo a ripensare alle forme più tradizionali di aggregazione culturale che si rivelano incapaci di coinvolgere le generazioni più giovani e di mobilitare il dibattito pubblico tra generi e generazioni.

6. Un Piano strutturale è un “progetto” per il futuro: deve tradursi in li-nee di azione e scelte attuative di grande complessità e, come ab-biamo rimarcato, sempre segnate dall’incertezza degli esiti (chi lo nega, quale che sia la sua professione politica, mente). Di qui la ne-cessità avvertita da molti di, come dire, “non perdersi di vista”. Cioè di assistere e discutere pubblicamente le risultanze di un monito-raggio sistematico e periodico delle diverse tappe attuative del Pia-no e degli atti amministrativi, a cominciare dal Regolamento urba-nistico, in cui si articolerà la sua messa in opera. Una necessità per altro sancita dall’ordinamento sia Toscano che dell’Unione europea e che rappresenterà la logica prosecuzione dell’impegno partecipa-tivo sin qui condotto e di quello che ancora accompagnerà la gesta-zione del Piano.

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I cittadini che hanno partecipato al processo, in parecchi casi, hanno anche avanzato specifiche ipotesi di lavoro per le problematiche sotte-se a queste raccomandazioni: nella comune consapevolezza che non si danno in natura né nel pubblico amministrare (quando è serio) ricette magiche né rimedi definitivi. Ma meritano comunque la massima atten-zione, non solo per la passione civile che esprimono, ma anche e so-prattutto perché indicano una pista per l’appunto “strutturale” da segui-re.

Il garante della comunicazione

ottobre 2008

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POSTFAZIONE

Con l’assemblea di restituzione del 16 ottobre 2008, durante la quale sono state presentate le conclusioni del processo partecipativo e che l’Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco allora in carica, ha pubblicamente dichiarato, nella stessa occasione, di assumere come asse portante della formulazione del Piano strutturale, le attività di partecipazio-ne si sono esaurite. Ciò, in attesa che la stessa Amministrazione provve-desse agli adempimenti tecnici di propria competenza, conseguenti all’avvio del procedimento ai sensi della legge regionale 1/2005.

La formazione tecnica del Piano e la regolarità delle sue scansioni proce-durali, invece e inevitabilmente, hanno risentito, a) dei provvedimenti as-sunti dalla Magistratura inquirente nei confronti della stessa Amministrazio-ne municipale, della precedente gestione edilizia e del suo apparato tecni-co; e b) della successiva formazione di un nuovo Consiglio e di una nuova Giunta comunale a seguito dell’elezione del nuovo Sindaco di Montesperto-li, con il conseguente formarsi di un nuovo apparato tecnico a sostegno del governo del territorio municipale.

Di qui, l’esigenza di una successiva ricognizione circa gli orientamenti della nuova Amministrazione rispetto all’esigenza non ulteriormente procrastina-bile di dotarsi finalmente di un proprio Piano strutturale e di una nuova con-figurazione delle scelte urbanistiche municipali. E di qui anche, ad un tem-po, la necessità di verificare se le conclusioni del processo partecipativo del 2008 potevano o meno ancora costituire la base di una nuova “intesa” tra cittadini e amministrazione circa i principi, i valori, gli obiettivi e la stessa analisi da assumere a fondamento di quel nuovo governo del territorio che, già durante il processo di partecipazione, nel suo insieme e nel complesso delle sue voci, appariva proporsi come un bisogno intenso e diffuso di “cambio di pagina”.

Allo scopo sono state indette tre assemblee pubbliche, tutte molto affollate e tese. Tre assemblee che hanno espresso al loro interno una discussione ben presente e vigorosa nelle strade, nelle piazze e nei luoghi pubblici così come nelle famiglie e nelle aziende di Montespertoli circa il passato, il pre-sente e il futuro dell’urbanistica montespertolese e delle sue scelte di tutela e di progetto. Le tre assemblee hanno avuto luogo,

- il 9 marzo 2009: quando si è discusso de “Il futuro del Piano strutturale”, nell’incontro pubblico organizzato nel refettorio della scuola elementare del capoluogo; - il 24 agosto 2009: quando sono state presentate dall’Amministrazione e discusse dai cittadini le linee fondamentali del Piano strutturale, nell’incontro pubblico organizzato nel refettorio della scuola elementare del capoluogo;

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- il 23 aprile 2010: quando l’Amministrazione ha esposto e i cittadini hanno discusso lo stato di elaborazione del Piano strutturale così come delle sue regole statutarie, delle sue previsioni e dei suoi strumenti, nell’incontro pubblico organizzato presso i "Lecci".

A ciascuna assemblea sono sempre stati presenti il Sindaco, la sua Giunta (almeno nei membri direttamente e indirettamente competenti ratione mate-

riae), consiglieri di maggioranza e di opposizione, i tecnici del comune, le associazioni che già avevano partecipato al processo partecipativo, le di-verse aggregazioni di cittadini, residenti sia del capoluogo che delle frazio-ni. All’ultima assemblea era altresì presente il nuovo assessore regionale al territorio.

Ebbene, in ciascuno di quei tre momenti di dibattito pubblico, quelle “rac-comandazioni” con cui si concludeva il processo partecipativo del 2008, sono state pienamente ribadite e assunte anche dalla nuova Amministra-zione, come impegno pubblico di fronte ai cittadini e come impegno istitu-zionale nelle sedi competenti, quali linee guida per il Piano strutturale di Montespertoli.

Il garante della comunicazione

giugno 2010

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ALLEGATI

(Rapporti delle giornate tematiche

del 20/09 – 27/09 – 04/10 2008)

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Ore 09.30 – 10.30

La giornata Il Garante della comunicazione del Comune, Prof. Massimo Morisi, ha introdotto la giornata illustrando le attività di informazione, comunicazione e partecipazione sul Piano Strutturale svolte fino ad oggi, compresi i primi risultati del lavoro per la costruzione delle “mappe di comunità” e ha presentato gli obiettivi della giornata (contributo dei cittadini alla definizione dello Statuto del territorio e delle strategie per il suo sviluppo futuro, grazie all’identificazione di indicazioni e regole condivise). Successivamente Silvia Givone, per Sociolab, ha spiegato ai partecipanti le modalità di svolgimento della giornata e alcune “regole del gioco”. I cittadini presenti hanno quindi individuato una serie di sottotemi riguardanti il paesaggio su cui confrontarsi. Dopo di ché ognuno ha scelto un tema di suo interesse e i gruppi si sono formati. Le discussioni si sono svolte in due tempi (una sessione di lavori la mattina e una il pomeriggio). Ciascun gruppo ha prodotto un rapporto - riportato di seguito - in cui ha sintetizzato i risultati del dibattito. A conclusione della giornata si è svolta una plenaria in cui è stato illustrato in sintesi quanto emerso dalle discussioni della mattina e prodotto il presente rapporto. Alla giornata hanno partecipato 54 cittadini, di cui:

� 26 autocandidati; � 20 estratti a sorte dagli elenchi anagrafici comunali e invitati telefonicamente; � 8 cittadini che hanno partecipato ai laboratori per la costruzione delle “mappe di comunità” e che sono

stati ricontattati per l’occasione. Dei cittadini presenti 19 hanno partecipato in qualità di rappresentanti di varie realtà associative locali. Gli altri 35 hanno partecipato come cittadini singoli.

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Ore 10.30 – 13.00

Discussioni

I SESSIONE

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GRUPPO A PROPOSTO DA: Piero Bronzi

HANNO CONTRIBUITO: Piero Bronzi; Emanuele Parrini; Roberto Scotti; Patrizia Ducci; Silvia Chavez; Victoria Salazar; Giuseppe Pandolfi; Guglielmo Marsiglia; Corindo Alunni. FACILITATORE: Claudio Serni

PAESAGGIO E AGRICOLTURA INDICAZIONI CONDIVISE • Necessità di regolamentare alcune scelte d'impresa, soprattutto per le medie e grandi aziende, che possono

generare maggiori impatti sul paesaggio: � salvaguardia degli oliveti di pregio paesaggistico; � stabilire regole di comportamento nell'utilizzo per scopi agricoli dei versanti collinari: individuazione di

“criteri o punti chiave” da rispettare per evitare fenomeni di degrado, ad esempio rispetto della morfologia dei versanti, rottura delle pendenze, ripristino del reticolo superficiale delle acque e della vegetazione riparia e di ciglione intorno alle colture in produzione ( ad esempio sul modello della Carta dell'uso sostenibile del suolo).

• Salvaguardare la fauna selvatica tramite pratiche agricole rispettose del loro habitat.

• Incrementare l'allevamento estensivo con alimentazione ottenuta nel comprensorio (comune e comuni limitrofi).

• Impedire la vendita frazionata delle abitazioni rurali in terreno agricolo ( fare riferimento al modello del “maso

chiuso” in Trentino).

• Pianificazione di dettaglio a livello comunale e non solo regionale della gestione forestale dei boschi.

• Incentivare pratiche di agricoltura sociale (sul modello degli orti sociali regolamentati). ULTERIORI INDICAZIONI • Occorre salvaguardare le piante camporili (alberi isolati) nelle trasformazioni dei seminativi in arboreti. • Il paesaggio attuale, generato dalle coltivazioni storiche tradizionali arboree, produce un'esternalità positiva per

l'economia locale (turismo rurale). • Anche le aziende agricole non orientate al mercato e le aziende residenziali producono paesaggio.

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GRUPPO B PROPOSTO DA: Renata Carloni HANNO CONTRIBUITO: Edy Bini; Marco Bellucci; Maria Stella Corsi; Fiorella Bini; Renata Carloni; Stefano Ferrini; Marcello Mugnaini; Marco Boldrini; Alberto Magnaghi; Maria Laura Pozzolini; Giulio Gori; Caterini Cappelli; Giuliano Ciappi; Daniele Bellesi; Andrea Borghi. FACILITATRICE: Lorenza Soldani

CRITERI ESTETICI QUALITATIVI PER L’ARMONIZZAZIONE CON IL

PAESAGGIO DI EDIFICI NUOVI E PRE ESISTENTI PREMESSA Il paesaggio non va cristallizzato ma bisogna capire come muoversi verso il cambiamento. IL PAESAGGIO E’ DEMOCRATICO E DEVE POTER ESSERE USUFRUITO DA TUTTI. REGOLE E CRITERI ESTETICI PER IL TERRITORIO DI MONTESPERTOLI: • Definizioni di zone diverse per definire criteri estetici: produzione di statuti locali per aree omogenee.

• Trasparenza da parte dell’Amministrazione: atti facilmente accessibili a tutti i privati cittadini

• Controllo dal basso in modo che i cittadini possano segnalare abusi e inadempienze (con certezza della pena

per chi non si attiene alle regole).

• Sugli edifici esistenti (in particolar modo per coloniche e case sparse): bisogna porre dei limiti ai frazionamenti e vendere le coloniche e le abitazioni rurali a persone che decidano di prendersi cura anche di una parte del territorio.

• Stabilire criteri di localizzazione per le nuove costruzioni per renderle compatibili col paesaggio.

• Criteri estetici per nuove e vecchie costruzioni che tengano conto: dei colori; dei materiali; della vegetazione,

che deve essere coerente con il contesto; della compatibilità architettonica con il contesto; della necessità di maggiori spazi verdi pubblici.

• Recinzioni:se non ci sono è preferibile, altrimenti di minore impatto possibile (sia per le aree più grandi che per

quelle più piccole) .

• Espansione edilizia ancora possibile stando attenti alle risorse e ai servizi di base. • Attenzione all'offerta del territorio e alla coerenza del paesaggio (e non alla domanda)

• Attenzione alla viabilità come un disegno del paesaggio.

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GRUPPO C PROPOSTO DA: Stefano Mazzoni

HANNO CONTRIBUITO: Stefano Mazzoni; Paolo Sorgentone. FACILITATRICE: Barbara Imbergamo

CRITERI DI GOVERNO DELLA DINAMICA DEL PAESAGGIO

PREMESSA Il territorio è dinamico, non statico, si trasforma e non si può ingessare. Per questo è necessario stabilire delle regole per tutelarlo senza ingessarlo, che consentano l’esecuzione delle attività che lo rendono vivo. Sono stati individuati alcuni TEMI: CASE COLONICHE ABITATE DA “CITTADINI” Dal momento in cui i vecchi contadini hanno abbandonato le case coloniche si è persa la “naturale” regolamentazione del paesaggio. È per questo necessario stabilire alcuni requisiti minimi: • Recinzioni: le recinzioni sono evitare o da limitare al massimo nell’estensione o nell’impatto visivo.

Si deve stabilire un criterio in base al numero di abitanti della casa, dei mq della casa che disponga di quanti metri quadri può essere il resede. Il resto della proprietà deve essere libero da recinzioni. Sarebbero da evitare le recinzioni di territori troppo ampi ma anche il frazionamento eccessivo degli spazi esterni condominiali della medesima casa colonica (tipo: divisione dell’aia) e dunque evitare la trasformazione delle case sparse in villette.

• Strade: divieto di chiusura con recinzioni, cancelli e altro delle strade poderali e dei viottoli. I proprietari devono essere coinvolti nella manutenzione delle strade comunali (bianche) di pertinenza della casa sia fattivamente, ad esempio nella pulitura dei fossi, sia nella scelta dei criteri di manutenzione.

• Prati: evitare la diffusione dell’immagine del territorio comunale come un paesaggio con “pratini all’inglese” in modo da sollecitare l’impianto di prati di gramigna più adeguati alla naturale conservazione del paesaggio locale e al risparmio idrico.

• Piscine: Limitazione della proliferazione delle piscine private e definizione di criteri estetici che adattino meglio al paesaggio quelle preesistenti.

• Piante: l’arredamento vegetale e arboreo delle proprietà private deve essere non solo sottoposto a regole che stabiliscano l’uso di piante locali e la loro giusta collocazione ma anche che sia controllata l’effettiva rispondenza al progetto. Questi progetti devono essere seguiti da professionalità adeguate.

• Fitodepurazione: che venga ammessa e sollecitata l’installazione di impianti di fitodepurazione, benché abbia un “impatto” sul paesaggio.

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GRUPPO C

CRITERI DI GOVERNO DELLA DINAMICA DEL PAESAGGIO ATTIVITA’ ECONOMICHE Piscine: Consenso alla costruzione di piscine nelle attività economiche (quali agriturismi) pur all’interno di alcune regole estetiche e di uso dell’acqua che possano ridurre l’impatto sul paesaggio e sulle risorse. In particolare l’uso dell’acqua deve essere autonomo (cioè non attaccato all’acquedotto) e concessionato (cioè sottoposto a controlli e oneri). Procedere però anche a promuovere un’immagine turistica del Chianti come un luogo “arido” e non valorizzato dalla presenza piscine. FITODEPURAZIONE La fitodepurazione deve essere promossa anche nelle frazioni e nel capoluogo perché le acque depurate che escono superficialmente rivitalizzano i borri che altrimenti sarebbero vuoti. In questo modo il prelievo idrico viene restituito nella zona di prelievo e consumo. Il “tubone” deve essere evitato a favore della fitodepurazione che ha anche un beneficio sul paesaggio a prescindere dai costi economici. ENERGIE RINNOVABILI (ESCLUSO INCENERITORE E CENTRALI NUCLEARI) Promuovere l’installazione di pannelli termini, fotovoltaici e di pale eoliche secondo dei criteri che stabiliscano in quali zone e località si possa o meno installare. L’Amministrazione dovrebbe promuovere la identificazione di aree particolarmente idonee (artigianali o industriali) nelle quali realizzare impianti di maggiori dimensioni anche in forma consortile (tra imprese e/o cittadini). BOSCHI Favorire la riconversione a bosco delle aree non utilizzate per l’agricoltura. AGRICOLTURA La nuova agricoltura intensiva ha causato un impoverimento estetico del paesaggio. Compatibilmente con le finalità economiche dell’azienda agricola bisogna favorire il mantenimento dei piccoli appezzamenti, delle fossette e scoline dei campi, adeguatamente piantumate (ad es. salici). Stabilire regole anche su criteri estetici dei piani di miglioramento agricolo: valutando cioè l’impatto che l’intervento ha sul paesaggio anche considerando l’irreversibilità dell’intervento. Ad esempio: per fare un vigneto di 10 ettari è necessario una adeguata richiesta. Sulla base di quanto emerso nei laboratori delle mappe di comunità si possono identificare frazioni di territorio particolarmente pregiate in cui imporre regole più stringenti.

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GRUPPO D PROPOSTO DA: Giuseppe Corti

HANNO CONTRIBUITO: Emilio Meiattini; Laura Brianza; Andrea Galgani; Giulio Cesare Bucci; Anna Marson; Daniele Andreucci; Elke Schmid. FACILITATORE: Paolo Mecacci

CRITERI DI SALVAGUARDIA DEI BORGHI STORICI

CONSERVAZIONE DELLA QUALITA’ ESTETICA • Esigenza di una reciprocità fra la tutela a carico dei proprietari dei borghi e la tutela del paesaggio percepibile

dal borgo stesso. • Esigenza di una pari attenzione al paesaggio da parte degli interventi privati e degli interventi di opere pubbliche

e infrastrutturali. • Maggiore attenzione nella gestione degli strumenti urbanistici anche puntuali (Piani di recupero, Piani di riuso,

futuro Regolamento Urbanistico), per garantire regole effettivamente unitarie nella trasformazione e negli interventi edilizi.

CONSERVAZIONE DELL’IDENTITA’ STORICA • Rilevanza di una maggior promozione della conoscenza storica del territorio e quindi dei borghi, anche

avvalendosi della cultura e della conoscenza degli storici locali, nel processo di redazione del Piano Strutturale, con ulteriore attenzione alla conservazione della toponomastica storica

• I borghi storici non solo costituiti solo dall’edificato, ma anche dal territorio agrario di pertinenza e dalla viabilità

minore (interpoderale e interna ai borghi). • Necessità di conservare attivamente tutto l’insieme.

SERVIZI E ATTIVITA’ COMMERCIALI • Dare la possibilità alle frazioni di autogestire attività-servizi da parte dei residenti mettendo a disposizione le

risorse per farlo. • Ampliare il potenziale d’offerta dei circoli e delle piccole attività commerciali rivedendo le regolamentazioni e le

licenze di vendita.

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GRUPPO E PROPOSTO DA: Patrizia Ducci

HANNO CONTRIBUITO: Stefano Busoni; Giovanni Masotti; Rossana Montagnani; Carlo Viti; Rossano Pierini; Franco Bettarini Lorenzo Clementi; Daniela Cardini; Giovanni Pippucci; Manuela Ciriello; Marco Batacchi; Patrizia Becagli. FACILITATRICE: Stefania Gatti

PAESAGGIO ED ENERGIE RINNOVABILI

REGOLE PER LE NUOVE EDIFICAZIONI (private e pubbliche)

• Nuove costruzioni: autonomia per l’acqua non di uso civile (giardino, lavorazioni industriale ed agricola). • Rendere effettivamente obbligatoria la coibentazione degli edifici. • Installazione (se il luogo è adatto) dei pannelli fotovoltaici e solari. • Obbligo recupero acqua piovana. • Obbligo di impianti di fitodepurazione se la costruzione non è dotata di fognatura comunale. • Prevedere incentivi e controllare l’effettivo funzionamento degli impianti finanziati.

ALTRE INDICAZIONI

• Referente per energie rinnovabili: all’interno del Comune dovrebbe esserci una persona formata che sappia dare indicazioni sulle regole del Comune, soluzioni applicabili, accesso agli incentivi.

• Chi ha un giardino o un terreno agricolo deve trovare una soluzione alternativa all’acqua pubblica per l’irrigazione.

SUGGERIMENTI CONDIVISI

• Eolico: installazione dove c’è vento, in aree industriali o non di particolare pregio paesaggistico. • Pannelli solari e fotovoltaici: stabilire regole generali per l’inserimento degli impianti nel territorio in modo

da garantire uniformità paesaggistica. • Convenzioni con aziende produttrici di pannelli per avere prodotti a minore impatto visivo. • Sistema recupero acque: incentivazione fitodepurazione e cisterne per recupero acque piovane

(alleggerimento burocratico dei permessi ed autorizzazioni, incentivi) PARERI CONTRASTANTI Dove autorizzare l’eventuale installazione delle pale eoliche: una minoranza dei partecipanti ritiene che le pale vadano messe dove c’è vento anche se mutano il paesaggio.

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Ore 14.00 – 16.30

Discussioni

II SESSIONE

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GRUPPO A PROPOSTO DA: Anna Marson

HANNO CONTRIBUITO: Emilio Meiattini; Gavino Fadda; Andrea Galgani; Piero Bronzi; Laura Giannetti; Emanuele Parrini; Anna Marson; Giluio Bucci; Laura Brianza; Silvia Chavez; Victoria Salazar; Corindo Alunni. FACILITATORE: Claudio Serni

CONNESSIONI TRA BORGHI E AGRICOLTURA

PREMESSA I borghi sono sempre meno legati all'agricoltura. Gli scenari futuri dell'agricoltura non sono sufficientemente esplorati, ma sembrano portare a maggiori dimensioni aziendali e specializzazioni produttive, con la tendenziale scomparsa dei piccoli agricoltori. Necessità quindi di definire regole sia per l'agricoltura che per i borghi, per indirizzarne la convivenza, cercando di coniugare esigenze aziendali e mantenimento dell'identità, ma assicurando altresì che i borghi si prendano cura del territorio circostante. INDICAZIONI • Definire una sorta di “intervincoli” tra proprietari del borgo e proprietari dei terreni circostanti, per cui le rispettive

trasformazioni abbiano l’assenso di entrambi.

• Definire l'obbligo di rispettare la morfologia dei luoghi. • Mantenere o ripristinare i percorsi interpoderali. • Mantenere le colture arboree (in particolare gli oliveti) in prossimità dei borghi, come diaframma di protezione

paesaggistica ma anche sanitaria. • Dettare regole per la costruzione di nuovi parcheggi di pertinenza delle case private e regolarne l’impatto sul

paesaggio. • Mantenere agricoli i terreni circostanti i borghi evitando edificazioni a villette o con altre tipologie che snaturano i

borghi stessi. • Più in generale, sarebbe opportuno definire una dimensione minima dei lotti agricoli in caso di deruralizzazione

di edifici.

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GRUPPO B PROPOSTO DA: Alberto Magnaghi

HANNO CONTRIBUITO: Edy Bini; Marco Bellucci; Fiorella Bini; Marcello Mugnaini; Alberto Magnaghi; Maria Laura Pozzolini; Caterini Cappelli; Giuliano Ciappi; Daniele Bellesi; Stefano Mazzoni. FACILITATRICE: Lorenza Soldani

PAESAGGIO E INSEDIAMENTI INDUSTRIALI

PREMESSA Zone industriali come “problema di paesaggio” perché:

� le tipologie edilizie sono disastrose; � le quantità sproporzionate rispetto alle esigenze; � c’è carenza di servizi per chi ci lavora; � ci sono problema di collegamenti (viabilità) in fondovalle; � ci sono problemi di inquinamento (scarichi delle fabbriche, aumento del traffico, insufficienza della rete

viaria); � in contraddizione con la vocazione principale del territorio (turistica, residenziale ed agricola).

Un solo partecipante propone di tassare i proprietari dei capannoni sfitti o invenduti per disincentivarne la costruzione di nuovi. È, invece, condivisa la posizione di costruirne nuovi tenendo conto delle necessità e delle “possibilità” del territorio. INDICAZIONI per una regolamentazione delle aree industriali, nuove e preesistenti: • Verificarne l’esigenza effettiva (se esistono capannoni inutilizzati non costruirne altri). • Vincolo di più lunga durata per non cambiare la destinazione d’uso. • Strutture flessibili e reversibili (demolibili se non più utilizzati a fini produttivi dopo numero di anni da definirsi). • Qualità architettonica conforme all’impatto paesaggistico. • Utilizzo delle superfici di copertura per l’installazione di pannelli fotovoltaici.

E’ necessaria la compatibilità con la fruizione del parco fluviale (Virginio- Pesa- Orme). • Mitigazione dell’impatto visivo con barriere vegetali, autoctone e forestali, presentate al momento del

progetto/collaudo. • Eventuali nuove e motivate esigenze produttive vanno risolte attraverso la razionalizzazione e il completamento

degli insediamenti industriali esistenti evitando la dispersione di nuovi insediamenti sui territori rurali.

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GRUPPO C PROPOSTO DA: Marco Boldrini

HANNO CONTRIBUITO: Marco Boldrini; Stefano Busoni; Giuseppe Pandolfi. FACILITATRICE: Barbara Imbergamo

LE COMPONENTI NATURALI DEL PAESAGGIO

PREMESSA Ogni intervento produce una modifica su micro aspetti del paesaggio. CORSI D’ACQUA • Maggiore sorveglianza lungo i corsi d’acqua per la tutela degli argini.

• Criteri di ingegneria naturalistica e salvaguardia della diversità morfologica (da cui dipende la diversità vegetale e animale) dei corsi d’acqua pubblici.

• Individuazione di apposite fasce di rispetto anche attorno ai corsi d’acqua e ai bacini idrici per l’uso di presidi fito sanitari.

FOSSI E INVASI • Prescrizione di mantenere una densità (numero) di fossi permanenti sui terreni agricoli (in ragione delle

caratteristiche della coltura del luogo).

• Favorire la realizzazione di piccoli invasi e stoccaggio delle acque piovane per usi idropotabili ma salvaguardandone le caratteristiche naturali e la connessione con il territorio (con prescrizioni sulle recinzioni, la presenza di vegetazione etc.)

• Obbligo di stoccaggio dell’acqua piovana in tutti gli edifici in territori aperti in modo da favorire il rilascio in sito e la bio fito depurazione dei reflui per mantenere ambienti acquatici da tutelare.

CAMPAGNA • Mantenimento e ripristino delle sistemazioni agrarie tradizionali (ciglioni, muretti a secco, siepi, siepi frangivento,

piante camporili) che sono tutti habitat e paesaggio.

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GRUPPO C

LE COMPONENTI NATURALI DEL PAESAGGIO PIANTE • Prevedere elenchi/albi di specie vegetali per le sistemazioni che sono soggette ad autorizzazione.

• Prescrizione di reimpianto della medesima specie che viene abbattuta in caso di specie tradizionali.

STRADE PUBBLICHE • Il Comune prevede la messa a dimora di alberature e siepi autoctone o di pregio storico.

AGRICOLTURA • Salvaguardare dall’abbandono l’agricoltura di pregio paesaggistico e quella di prossimità ma riconoscere la

qualità e favorire la rinaturalizzazione in campi abbandonati (con rovete, cespuglietti) laddove funzionale al pregio paesaggistico.

• Nelle nuove sistemazioni agrarie soggette ad autorizzazione il Comune prescrive il ripristino o il mantenimento o la creazione ex novo di una adeguata densità di siepe e alberatura.

BOSCHI

• Mantenere una quota di boschi e sistemi forestali integri da taglio.

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GRUPPO D PROPOSTO DA: Giovanni Masotti HANNO CONTRIBUITO: Rossano Pierini; Renata Carloni; Manuela Ciriello; Marco Batacchi; Carlo Viti; Alberto Ciampini; Rossana Montagnani; Giovanna Pippucci; Franco Bettarini; Patrizia Becagli; Giovanni Masotti. FACILITATORE: Paolo Mecacci

FRUIBILITA’ DEL PAESAGGIO

FRUIBILITÀ DELLE STRADE

Il nuovo Piano Strutturale dovrà esprimersi su di un nuovo “censimento” della viabilità urbana ed extraurbana, comprese le strade vicinali e le strade bianche. Il nuovo censimento si dovrà occupare della classificazione delle strade,al fine di individuare quali siano le zone di elevata pericolosità. I parametri rilevanti per la riclassificazione dovranno evidenziare le località collegate dal tracciato, gli elementi relativi al traffico, il valore paesaggistico del percorso e la presenza di percorsi alternativi. Proprio relativamente ai percorsi alternativi si vuole la riattivazione dei percorsi storicamente usati dalla popolazione evidenziando i valori precipui culturali legati al territorio. Nell’ambito della viabilità urbana è emersa la forte necessità di creare percorsi protetti per i pedoni, marciapiedi, banchine pedonabili. Inoltre è stata tratteggiata l’importanza di sistemi di riduzione della velocità, tramite sistemi di dossi lunghi ( no autovelox). Il Piano Strutturale deve identificare i tracciati stradali di maggior pregio ed eventualmente tutelarli spostando il traffico altrove usando un approccio integrato nella analisi e programmazione del territorio in modo da valorizzare il paesaggio.

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GRUPPO E PROPOSTO DA: Paolo Sorgentone

HANNO CONTRIBUITO: Lorenzo Clementi; Daniela Cardini; Elke Schmid; Paolo Sorgentone; Roberto Scotti. FACILITATRICE: Stefania Gatti

LE FUNZIONI CHE IDENTIFICANO IL PAESAGGIO COME VALORE

COMUNE PREMESSA Non si può tutelare solo ciò che produce un profitto economico. Occorre tutelare la biodiversità,i siti ed i luoghi che hanno valore storico e paesaggistico. Lo sviluppo dell’agricoltura estensiva ed intensiva sta determinando la perdita di caratteristiche del territorio che sono importanti per i cittadini anche se non hanno un valore economico. INDICAZIONI

• Stabilire delle regole per le aziende agricole in modo che non apportino modifiche al territorio tali da danneggino le caratteristiche del territorio prive di valore economico (ad esempio, le grandi macchine per la lavorazione del terreno comportano la modifica strade poderali, l’eliminazione filari, etc).

• Diffondere e promuovere gli elementi che caratterizzano il territorio (biodiversità, siti di particolare valore storico e paesaggistico) nei momenti di vita sociale: feste, sagre, etc.

• Incoraggiare gli abitanti a mantenere e valorizzare luoghi e punti caratteristici. • Utilizzare un’adeguata cartellonistica per i luoghi ed i siti caratteristici.

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Ore 9.30-11.00

La giornata

Il Garante della comunicazione del Comune, Prof. Massimo Morisi, ha introdotto la giornata illustrando il tema e gli obiettivi delle discussioni (contributo dei cittadini alla definizione dello Statuto del territorio e delle strategie per il suo sviluppo futuro, grazie all’identificazione di indicazioni e regole condivise). Successivamente Silvia Givone, per Sociolab, ha spiegato ai partecipanti le modalità di svolgimento della giornata e alcune “regole del gioco”. Sono state anche illustrate le innovazioni rispetto alla giornata di discussione precedente sul paesaggio e introdotte sulla base dei suggerimenti di alcuni partecipanti. I cittadini presenti hanno quindi individuato in plenaria 5 sottotemi riguardanti risorse e infrastrutture su cui confrontarsi. Dopo di ché ognuno ha scelto un tema di suo interesse e i gruppi si sono formati. Le discussioni si sono svolte nell’arco della mattina. Ciascun gruppo ha infine prodotto un rapporto - riportato di seguito - in cui ha sintetizzato i risultati dei lavori. Nel pomeriggio si è svolta una plenaria in cui un rappresentante per ogni tavolo ha sintetizzato quanto emerso nel suo gruppo e si è aperto un dibattito con gli altri partecipanti. Le indicazioni e i suggerimenti emersi in questa fase sono presentati di seguito per ciascun sottotema. Alcuni partecipanti hanno inoltre chiesto di esplicitare meglio alcune affermazioni emerse nei gruppi e in questi casi sono state introdotte alcune modifiche nei rapporti.

Alla giornata hanno partecipato 45 cittadini, di cui:

� 24 autocandidati; � 15 estratti a sorte dagli elenchi anagrafici comunali e invitati telefonicamente; � 6 cittadini che hanno partecipato ai laboratori per la costruzione delle “mappe di comunità” e che sono

stati ricontattati per l’occasione. Dei cittadini presenti 3 hanno partecipato in qualità di rappresentanti di varie realtà associative locali. Gli altri hanno partecipato come cittadini singoli.

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Ore 11.00-13.30

Le discussioni nei gruppi

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GRUPPO A HANNO CONTRIBUITO: Corallina Bellosi; Emilio Meiantini; Francesco Bigi; Ivo Capodarca; Roberto Teroni; Nino Domenico Giovavvhini; Luigi Vanni. FACILITATORE: Claudio Serni

RISORSE ENERGETICHE

PREMESSA Le energie attualmente utilizzate non sono infinite, sono inquinanti e producono rifiuti. Il gruppo è cosciente delle problematiche relative all’impatto di alcune soluzioni sul profilo paesaggistico. Il gruppo rileva una discrepanza tra la legge regionale che incentiva e favorisce l’utilizzo delle energie da fonti rinnovabili e il risparmio energetico e l’atteggiamento del Comune, non particolarmente sensibile al riguardo. Ad oggi l’energia meno inquinante utilizzata è costituita dal metano, ma la metanizzazione copre solo una parte del territorio comunale. SCENARIO FUTURO Nel breve periodo il gruppo si auspica che ci si indirizzi verso l’integrazione tra sistemi tradizionali e energie alternative quali: solare (acqua calda); fotovoltaico; geotermico; eolico, se Montespertoli dovesse rientrare nei parametri di vento necessari. Il gruppo desidererebbe che il Comune fosse più sensibile al risparmio energetico. Il gruppo auspica inoltre che i nuovi insediamenti industriali abbiano un basso impatto a livello energetico. INDICAZIONI

• Incentivare e promuovere per le nuove costruzioni, le ristrutturazioni e per chiunque ne faccia richiesta impianti di riscaldamento a pannelli radianti sottopavimento, pilotati da caldaia a condensazione. La caldaia a condensazione potrà essere abbinata immediatamente o successivamente a collettori solari e/o sonde geotermiche. A questo proposito un incentivo potrebbe essere costituito da forme di risparmio sugli oneri urbanistici.

• In un generale contesto di promozione e incentivazione, sarebbe opportuno da parte del Comune semplificare

l’iter burocratico e la produzione di norme certe, maggiormente comprensibili e che non lascino spazio all’interpretazione soggettiva.

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GRUPPO A

RISORSE ENERGETICHE

• Per il risparmio energetico, in particolari contesti, il gruppo ipotizza anche l’utilizzo di centrali collettive, ad esempio a biomasse, pellet, cippato etc.

Dal dibattito in plenaria… � E’ stato chiesto al gruppo di lavoro il motivo per cui, parlando di energie rinnovabili, non è stato approfondito

l’eolico. Il rappresentante del gruppo ha spiegato che, nel dubbio che Montespertoli non rientri nei parametri necessari per l’eolico, è stato privilegiato il dibattito su altri sistemi di produzione di energia rinnovabile.

� E’ stato sottolineato che i pannelli solari dovrebbero essere previsti non soltanto per nuovi impianti industriali, ma anche per quelli esistenti.

� E’ stato ulteriormente ribadito dal gruppo di lavoro che, pur non essendo un’energia rinnovabile, il metano dovrebbe comunque essere esteso a tutto il territorio (da integrare poi con sistemi alternativi).

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GRUPPO B HANNO CONTRIBUITO: Gavino Fadda; Furio Cerutti; Caterina Cappelli; Paolo Viviani; Giuliano Ciappi; Alfonsina Palumbo; Maria Laura Pozzolini; Marcello Mugnaini; Alessandro Bigi; Paola Mazzocchi; Paolo Barbetti; Patrizia becagli; Franco Bettarini; Paolo Sorgentone; Domenico Giovacchini; Luigi Vanni; Piero Bronzi; Laura Mancini; Alessandra Fiaschi; Alberto Magnaghi. FACILITATRICI: Barbara Imbergamo, Lorenza Soldani

VIABILITA’ E TRASPORTI

PREMESSA I problemi più rilevanti sono relativi alla grande viabilità in entrata nel capoluogo che interferisce con il traffico locale ma che deve raggiungere altre destinazioni e alla carenza del servizio di Trasporto pubblico locale. SCENARIO AUSPICABILE Potenziamento del Trasporto pubblico locale e sviluppo di pratiche di intermodalità. Valorizzazione del paesaggio e delle strade bianche. Aumento delle piste pedociclabili. Riduzione della velocità sulle strade. Necessità di prevedere le infrastrutture e i flussi di traffico al momento di progettare nuovi insediamenti abitativi e di servizio. INDICAZIONI • Strade bianche: costruirle meglio; contenere le dimensioni; mantenerle meglio facendo canalette trasversali e

longitudinali (a chi spetta la manutenzione?); contenere la velocità (le canalette sono utili anche a questo scopo); divieto di accesso a mezzi pesanti; accesso consentito a camioncini più piccoli.

• Necessità di prevedere le infrastrutture e i flussi di traffico al momento di progettare nuovi insediamenti abitativi e di servizio: gli insediamenti produttivi vanno localizzati in zone adeguate (per esempio non sulle strade bianche).

• Aumento delle piste pedociclabili: sono già previste in alcune zone. Altre potrebbero essere Ortimino-

Martignana-Empoli- Orme; Virginio e Virgignolo; via di Montelupo (anche solo pedonale); zona del parco fluviale e strade di crinale. Sia nel capoluogo che nelle frazioni creare o aumentare la dimensione dei marciapiedi riducendo la zona per le auto e prevedendo sensi unici (questo fa anche ridurre la velocità delle auto), a partire, ad esempio, da via di Romita, già di fatto utilizzata come percorso pedonale.

• Riduzione della velocità sulle strade: dossi, cartelloni, rotonde, strisce pedonali rialzate, variatori della

direzione (come il ponte sull’Arno tra Sovigliana e Vinci). Semafori che diventano rossi quando superi i 50 km (gli autovelox non sono un vero deterrente). Maggior controllo da parte della polizia municipale sulla velocità delle auto.

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GRUPPO B

VIABILITA’ E TRASPORTI

• Aumento del Trasporto pubblico locale, intermodalità e parcheggi: il collegamento tra le frazioni e il capoluogo potrebbe essere realizzato con navetta (ad es. nel giorno del mercato) - o in caso contrario con la propria auto e lasciarla in un parcheggio scambiatore all’esterno di Montespertoli. Dal capoluogo dovrebbe partire un servizio pubblico funzionante verso le altre destinazioni; nel capoluogo parcheggi più lontani e navetta che ti porta in centro ogni 5’; taxi a chiamata; maggiore informazione sul servizio già esistente; collegamenti per la stazione di Montelupo sincronizzati con gli orari di partenza dei treni. In occasione delle grandi manifestazioni mettere navette (come Certaldo) e controllare il parcheggio delle auto nel posto adeguato perché si prenda la navetta.

• Circonvallazioni: a condizione che non si isoli il territorio, che non rovinino il paesaggio. Un progetto per la

circonvallazione del capoluogo dovrebbe essere reso pubblico e discusso coi i cittadini per valutare le caratteristiche di un intervento che potrebbe essere riconosciuto come utile in sede preliminare.

• Grande viabilità: bretella Valdelsa alleggerirebbe il traffico di passaggio a Montespertoli. Non auspicabile invece né il collegamento tra Fornacette e la Fi-Siena (potenziale bretella per Fi-Pi-Li) nella Valle del Virginio né altrove.

• Parcheggi: non concentrarli tutti nello stesso posto ma distribuirli e farli più piccoli e meglio collegati

pedonalmente. Nel capoluogo parcheggi più lontani dal centro e una navetta che lo colleghi ai parcheggi (si potrebbero ampliare i percorsi delle navette che già circolano).

Dal dibattito in plenaria…

� I costi di manutenzione delle strade bianche dovrebbero essere proporzionati ai differenti usi (i residenti

dovrebbero sostenere costi minori rispetto a imprese e aziende).

� Circonvallazioni: - In sede di progettazione tenere in considerazione il possibile impatto negativo sul “commercio di vicinato”:

una circonvallazione potrebbe nuocere agli esercizi commerciali all’interno del paese. - La circonvallazione dovrebbe essere prevista come extrema ratio (prima sperimentare tutte le possibili

alternative per la riduzione e il rallentamento del traffico) e comunque sempre ad integrazione di altri strumenti (ad es. viene proposto che a Baccaiano, anche con la circonvallazione, sia comunque mantenuta all’interno del paese l’attuale viabilità).

- Tra gli esempi esistenti, si ritiene positivo il progetto di Baccaiano (con un unico accesso alla viabilità interna alla frazione), ma non la variante dell’Anselmo.

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GRUPPO C HANNO CONTRIBUITO: Elke Schmidt; Daniele Bellesi; Ermanno Cioni; Rossano Pierini; Alfonsina Palumbo; Natale Simoncini; Corindo Alunni. FACILITATRICI: Graziana Corica, Giulia Maraviglia

RIFIUTI

PREMESSA Sulla raccolta dei rifiuti differenziati porta a porta introdotta da circa un anno nel Comune vi è accordo sulla positività dell’iniziativa. È sentita però la necessità di una ulteriore campagna informativa. Riguardo al compostaggio casalingo si corre il rischio che ora potrebbe essere accantonato dal “secchio verde” nella raccolta differenziata porta a porta. Si sente l’esigenza che questa pratica venga mantenuta viva attraverso le compostiere private, laddove le famiglie hanno spazio sufficiente (dato che il 60% della popolazione del Comune vive fuori dai centri urbani). In generale emerge la necessità di non immobilizzarsi sulla raccolta dei rifiuti, ma di potenziare il percorso soprattutto attraverso la riduzione di questi. La presenza della discarica è in generale accettata come dato di fatto. Si puntualizza che ne venga effettuata una gestione ottimale e che i rifiuti indifferenziati vengano il più possibile ridotti. Ricevendo la discarica di Montespertoli anche i rifiuti provenienti da altri comuni, si sente la necessità di agire su questi ultimi affinché intraprendano velocemente la strada della raccolta differenziata porta a porta. SCENARIO AUSPICABILE • Razionalizzare i costi della raccolta porta a porta.

• Assicurare una costante e approfondita informazione e trasparenza da parte del Comune sulla raccolta

differenziata porta a porta per : - valorizzare quello che si sta facendo; - aumentare la consapevolezza e quindi l’impegno dei singoli cittadini. In particolare: dare informazioni sul destino dei rifiuti differenziati e indifferenziati, sui risultati di questo primo anno di sperimentazione, sui costi dell’operazione; strutturare percorsi di formazione verso le nuove generazioni nelle scuole e verso i nuovi cittadini di Montespertoli, attivando un sostegno informativo per chi avesse della necessità (ci sono alcuni dubbi ad esempio sulla possibilità di creare “isole di raccolta” condominiali o di vicinato).

• In generale si auspica l’incentivazione delle politiche di riuso anziché di quelle di riciclaggio (che comunque

implicano consumo energetico nella trasformazione dei rifiuti).

• Si ritiene inoltre raccomandabile la sensibilizzazione verso una maggiore attenzione alla pulizia dei luoghi comuni.

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GRUPPO C

RIFIUTI INDICAZIONI: • Si condivide la necessità di politiche di riduzione di imballaggi e rifiuti indifferenziati da effettuarsi

attraverso: - Introduzione, in accordo con i produttori, di distributori di prodotti: mettere a disposizione punti di ricarica per

i prodotti della casa, detersivi, saponi etc. e punti di distribuzione di prodotti come latte, vino e acqua, olio etc.

- Incentivare la pratica del “vuoto a rendere” del vetro nel mercato di acqua, vino, olio etc. - Creare punti dove prendere l’acqua “migliorata” sul modello di Tavarnelle. - Premi ai “virtuosi”, ovvero incentivi per privati e aziende che presentino piani di riduzione dei rifiuti.

• Per i rifiuti derivanti dalle potature, iniziare a vederli come risorsa energetica e quindi:

- Individuare delle zone di raccolta. - Installare macchinari che trasformino le potature in pellet o in cippato (tipo segatura) in luoghi ritenuti idonei. - Promuovere un consorzio per la gestione del processo di riutilizzo delle potature, con possibilità di “tritatura

a domicilio”, e predisporre un iter burocratico per l’attuazione del processo.

Creare la figura di un referente sull’ambiente (per acqua, rifiuti, energie rinnovabili,…), un esperto del settore all’interno del Comune che, in modo stabile e continuativo, assuma funzioni non solo di controllo ma anche di consulenza e coordinamento, tenendosi informato sulle ultime novità in materia.

Infine, un cittadino propone l’asfaltatura delle strade principali e comunali per facilitare la gestione di raccolta dei rifiuti. Non c’è accodo su questo punto.

Dal dibattito in plenaria…

� Molte delle indicazioni del gruppo vengono condivise dai presenti, in particolare viene riaffermata l’opportunità di

prevedere incentivi/agevolazioni per le aziende esistenti e chiunque intraprenda un’attività produttiva che prevedono un piano di riduzione e riuso dei rifiuti.

� Riutilizzo dei rifiuti da potatura:

- Per quanto riguarda la trasformazione dei rifiuti agricoli in cippato, dovrebbe essere disponibile una notevole massa di legno (tale da essere una fonte di energia) per costituire un investimento. Altrimenti i costi sono troppo alti.

- Il riutilizzo delle potature sarebbe utile se fosse previsto nelle singole aziende e abitazioni, difficilmente se viene invece “centralizzato”.

- Mentre la potatura della vite può essere impiegata come risorsa energetica locale, quella dell’ulivo può essere riconvertita nella concimazione.

In generale la priorità per i cittadini è che il rifiuto legnoso prodotto nel territorio comunale venga utilizzato come risorsa nel territorio stesso. Per la scelta della modalità migliore per farlo rimandano a chi di competenza. � Nelle zone rurali (piccoli nuclei e case sparse) la raccolta porta a porta non è considerata la soluzione ottimale

dal punto di vista dell’efficienza del servizio.

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GRUPPO D HANNO CONTRIBUITO: Giovanni Masotti; Graziano Paciscopi; Stefano Mazzoni; Fabrizio Falteri; Guido Luzi; Mauro Bucci; Anna Marson; Piero Bronzi; Guglielmo Marsiglia; Luigi Vanni; Roberto Scotti. FACILITATRICE: Chiara Del Sordo

GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE

PREMESSA In questo primo momento di definizione degli aspetti più rilevanti da affrontare in materia di risorsa idrica è emerso principalmente che l’intero “ciclo dell’acqua” debba essere gestito all’interno del territorio comunale. In particolare: • La risorsa idrica è un bene pubblico (acqua come diritto e non come bene commerciale) e come tale non

dovrebbe essere soggetto a una gestione privata (o compartecipata pubblico-privato). • In quanto bene pubblico e risorsa esauribile, sono necessarie valutazioni della disponibilità di acqua a livello

locale e politiche e interventi mirati alla sua razionalizzazione e redistribuzione all’interno del territorio comunale stesso.

SCENARIO AUSPICABILE • Gestione pubblica della risorsa idrica: rivalutare il ruolo dell’Amministrazione locale nelle politiche di gestione

dell’acqua e limitare la gestione privata in cui prevale la logica del profitto. • Gestione privata (Acque spa) limitata all’impiantistica e comunque su indirizzi politico-strategici

dell’Amministrazione. • Riutilizzo totale dell’acqua piovana. • In previsione di nuove edificazioni procedere ad un’attenta valutazione sulla disponibilità di risorsa idrica e sulla

copertura e lo stato della rete infrastrutturale (non procedere ad un’espansione edilizia se inadeguate). • Una rete fognaria adeguata (in termini di copertura e/o di ammodernamento). INDICAZIONI • “Gestione locale” della risorsa:

- Procedere ad un bilancio idrico su scala comunale, che valuti il grado di autonomia del territorio e che comprenda una valutazione della risorsa rinnovabile.

- Maggiore controllo da parte del Comune sulle risorse finanziarie gestiste da Acque spa per l’impiantistica, allo scopo di garantire sufficienti fondi per interventi su piccola scala.

• Recupero e riutilizzo acqua piovana:

- Valorizzare i bacini disponibili sul territorio (es. Pesciola); - Promuovere nuovi e piccoli bacini artificiali e altri sistemi di raccolta attraverso:

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GRUPPO D

GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE

procedure semplificate di autorizzazione; maggiore e più accessibile informazione sulle possibilità (quali sistemi di captazione dell’acqua? si ipotizza la disponibilità di linee-guida e buone prassi) e gli incentivi disponibili (ad es. sugli enti che erogano i finanziamenti).

- Buon esempio del Comune nel riutilizzo dell’acqua per usi pubblici (es. irrigazione dei giardini pubblici, pulizia delle strade; etc).

• Depurazione:

- NO al collettore detto comunemente “tubone” (costi di gestione troppo alti; non consente una valutazione del bilancio idrico locale; non garantisce il riutilizzo delle acque reflue nel territorio).

- SI ad una piccola rete infrastrutturale e al mantenimento delle acque reflue nei borri comunali (5 sono i borri esistenti sul territorio dove poter realizzare, in sostituzione al “tubone”, delle centrali per la fitodepurazione).

• Acqua potabile:

- Garantire ai cittadini un’informazione aggiornata e costante sulla potabilità dell’acqua. - Installazione di fontane ad acqua di alta qualità (in alternativa all’acqua imbottigliata) nelle frazioni dove

sono presenti nuclei minori e case sparse (le realtà dove la qualità dell’acqua è peggiore). - Risposta immediata alle “emergenze”: acqua corrente per tutti.

• Rete fognaria e alternative:

- Ammodernamento dell’attuale rete nei centri urbani e valutazione di impatto di nuove edificazioni sul bilancio idrico locale.

- Nei piccoli nuclei e nelle case sparse si preveda invece la fitodepurazione.

Dal dibattito in plenaria… � Il Garante della comunicazione invita a riflettere sul significato di “pubblico” nella gestione dell’acqua (in

particolare come qualità pubblica del servizio).

� Tutti i presenti concordano - e ribadiscono - sul non procedere alla realizzazione del “tubone”.

� Viene enfatizzato quanto emerso nel gruppo a proposito dell’importanza dei piccoli bacini artificiali: devono assolutamente essere previsti, pianificati e regolamentati.

� Viene ribadita l’importanza e l’opportunità di diffondere la fitodepurazione: è naturale e costa meno. � Rischio di “seccare” alcune aree del territorio se le acque reflue vengono portate altrove.

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GRUPPO E HANNO CONTRIBUITO: Alberto Ciampini; Sonia Cioni; Guglielmo Marisglia; Roberto Scotti; Corindo Alunni; Piero Bronzi. FACILITATORE: Paolo Mecacci

COPERTURA DELLA RETE ADSL

PREMESSA Migliorare il servizio di connessione, sia telefonica che di accesso web, è oggi una forte necessità. SCENARIO AUSPICABILE Che in ogni luogo ci possa essere una efficace possibilità di connessione internet e di un efficiente collegamento alla linea telefonica. INDICAZIONI • In relazione alla connessione telefonica, per risolvere i diffusi problemi dovuti alla fatiscenza e alle condizioni

deteriorate e antiquate delle linee (soprattutto nelle frazioni), è necessario implementare un servizio di controllo di qualità e di efficienza strutturale (cavi, tralicci, pali telefonici), non solo sui cavi che conducono alla centralina, ma sulle linee singole che giungono alle abitazioni. Questo servizio dovrà garantire e vigilare sulla buona offerta e la manutenzione che le compagnie e i gestori privati offrono.

• In relazione alla connessione web:

La condizione della distribuzione del collegamento ADSL è assente in molte delle frazioni di Montespertoli. Tuttavia concentrare le risorse su questo tipo di tecnologia (ADSL) può essere una scelta non lungimirante, che non tiene conto l’emergere di nuove forme di connessione, essenzialmente wireless. Per questo è emersa la volontà di focalizzare le energie sulla tecnologia Wi-Max che nel medio lungo termine prospetta maggiori possibilità di applicazione e sviluppo senza comportare, nel breve termine, i costi eccessivi legati all’interramento delle linee cablate e alla loro invasività ambientale .

• Si auspica che il Comune riesca a farsi carico delle spese di istallazione e gestione della rete Wi Max sul

territorio, previo un concordato canone di erogazione, e garantendo con i necessari ponti o ripetitori la copertura totale del territorio comunale.

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GRUPPO E

COPERTURA DELLA RETE ADSL

Dal dibattito in plenaria…

� Vengono chieste informazioni sullo stato dell’arte rispetto alle trattative con i potenziali gestori per la

connessione web.

� Si invita a porre attenzione al fatto che la linea ADSL, oltre a comportare l’interramento dei cavi (con l’impatto sul paesaggio che ne deriva), possa presto diventare un sistema obsoleto.

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Ore 9.30-11.00

La giornata

Il Garante della comunicazione del Comune, Prof. Massimo Morisi, ha introdotto la giornata illustrando una serie di dati relativi allo sviluppo economico del territorio di Montespertoli, raccolti dall’IRPET (Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana) e dall’arch. Raimondo Gramigni, Responsabile per il Piano Strutturale e dai suoi collaboratori (INTERSTUDIOfirenze). Successivamente Silvia Givone, per Sociolab, ha ricordato ai partecipanti le modalità di svolgimento della giornata e alcune “regole del gioco”. I cittadini presenti hanno quindi individuato in plenaria 5 sottotemi riguardanti lo sviluppo economico e sociale di Montespertoli su cui confrontarsi. Dopodiché ognuno ha scelto un tema di suo interesse e i gruppi si sono formati. Le discussioni si sono svolte nell’arco della mattina. Ciascun gruppo ha infine prodotto un rapporto - riportato di seguito - in cui ha sintetizzato i risultati dei lavori. Nel pomeriggio si è svolta una plenaria in cui un rappresentante per ogni tavolo ha sintetizzato quanto emerso nel suo gruppo e si è aperto un dibattito con gli altri partecipanti. Le indicazioni e i suggerimenti emersi in questa fase sono presentati di seguito per ciascun sottotema. Alcuni partecipanti hanno inoltre chiesto di esplicitare meglio alcune affermazioni emerse nei gruppi e in questi casi sono state introdotte alcune modifiche nei rapporti.

Alla giornata hanno partecipato 42 cittadini, di cui:

� 17 autocandidati; � 12 estratti a sorte dagli elenchi anagrafici comunali e invitati telefonicamente; � 7 cittadini che hanno partecipato ai laboratori per la costruzione delle “mappe di comunità” e che sono

stati ricontattati per l’occasione; � 6 invitati in qualità di addetti del settore economico (imprenditori, categorie, sindacati).

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Ore 11.00-13.30

Le discussioni nei gruppi

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GRUPPO A HANNO CONTRIBUITO: Vilma Parri, Luciano Dilabio, Manuela Ciriello, Leonardo Bandinelli, Tommaso Malandrini, Giovanni Masotti, Riccardo Galli, Laura Giannetti. FACILITATRICE: Lorenza Soldani

AGRICOLTURA PREMESSA Difficoltà del settore agricolo, strutturato prevalentemente in aziende specializzate a indirizzo vitivinicolo. L’attività agricola di produzione è integrata con altre attività economiche. La struttura organizzativa diversa tra piccole e grandi imprese determina gli ordinamenti colturali (colture praticate in azienda): ciò significa che solo le aziende contadine (con manodopera eccedente rispetto alle disponibilità di terra) possono coltivare prodotti ortofrutticoli importanti per una diversificazione dell’offerta agricola (anche per l’assetto del territorio). SCENARIO AUSPICABILE Necessità di non sovraccaricare le aziende agricole con norme troppo vincolanti che non consentirebbero di espletare la loro attività d’impresa (imprese agricole orientate al mercato), d’altro canto consentirne l’ammodernamento strutturale (impianti e fabbricati). Trovare un sistema che permetta l’integrazione tra i prodotti delle piccole aziende e le capacità di trasformazione e di distribuzione delle medio-grandi (paniere di prodotti del territorio fruibile dai punti di vendita diretta delle aziende). Necessità di trovare un equilibrio che permetta dal punto di vista dei costi di produzione di continuare una produzione agricola di qualità intesa come espressione e tipicità del territorio.

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INDICAZIONI

• Puntare sulla diversificazione dei prodotti agricoli in “prodotti della tradizione” e “prodotti dell’innovazione” che rispecchino i valori del territorio e possano essere orientati al mercato.

• Per incrementare la produttività e mantenere e migliorare la qualità dell’agricoltura è necessario predisporre

corsi di formazione per la qualificazione di manodopera in modo che l’agricoltura sia riconsiderata come ambito professionale specializzato.

• Promuovere la creazione di una sorta di “coordinamento dei produttori” che possa:

- contribuire alla formazione dell’identità dei prodotti agricoli rispetto al territorio (con particolare riferimento al vino);

- incrementare strategie di marketing e promozione dei prodotti e del territorio stesso.

• La discarica comunale è una contraddizione rispetto alla vocazione turistica e agricola del territorio pertanto sarà necessario un sempre maggiore controllo da parte dell’Amministrazione sulla gestione della struttura, così da limitare l’impatto ambientale nel rispetto del lavoro delle aziende agricole.

Dal dibattito in plenaria… • Viene accolta con preoccupazione da alcuni partecipanti l’affermazione riguardante la necessità di non

sovraccaricare le aziende con norme troppo vincolanti perché il rischio è di permettere interventi sovradimensionati e di forte impatto sul paesaggio.

• In risposta altri evidenziano che un sovraccarico normativo oltre ad ostacolare il normale svolgimento del

lavoro delle imprese agricole può portare al completo inadempimento delle regole da parte di alcune aziende e pertanto viene proposto che l’Amministrazione discuta un nuovo regolamento insieme ai produttori al fine di garantire una reciproca comprensione delle posizioni e stabilire una responsabilizzazione.

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GRUPPO B HANNO CONTRIBUITO: Franco Bettarini, Patrizia Becagli, Roberto Teroni, Daniele Belesi, Marco Bertini, Marisa Boschi, Mauro Donati, Corindo Alunni, Fiorella Bini FACILITATRICE: Graziana Corica

TURISMO

PREMESSA Mancano aree attrezzate per il turismo itinerante (campeggi/aree sosta camper). I turisti vengono a Montespertoli come sito di stazionamento notturno per convergere nelle zone limitrofe. Emerge la necessità di superare una prospettiva provinciale per qualificare e rendere “accattivante” il territorio. Si evidenzia l’insufficienza dei servizi legati al turismo ed una carenza dell’offerta turistica volta a soddisfare esigenze diverse. SCENARIO AUSPICABILE • Maggiore funzionalità e professionalità delle strutture pubbliche addette al turismo (il Consorzio e l’Assessorato

al Turismo), evidenziandone la funzione di promozione del turismo, di indirizzo e di supporto per gli operatori turistici.

• Istituzione di momenti legati ai prodotti tipici agricoli e artigianali. • Di fronte al quesito “riqualificare o espandere”, i partecipanti si sono dichiarati favorevoli alla sola riqualificazione

delle strutture ricettive esistenti.

• Promuovere un turismo rivolto non solo ai prodotti locali e al centro storico ma anche a percorsi di valorizzazione del “contorno”, ovvero punti panoramici e strade collinari.

INDICAZIONI • Necessità di professionalizzazione delle figure legate al turismo e configurazione del Consorzio turistico di

Montespertoli come fulcro di indirizzo a tutti i percorsi. • Tra i servizi da espandere ai fini di un miglioramento qualitativo vengono individuati: la ristorazione; il

commercio di prodotti tipici; l’offerta di attività turistico-ricreative (passeggiate a cavallo, percorsi di trekking; ciclo-turismo); la promozione di itinerari storico- artistici con creazione di “pacchetti turistici” legati al territorio.

• Creazione di un mercato settimanale rivolto a residenti e turisti (possibilmente durante il fine settimana) con

prodotti agricoli e artigianali di alta qualità a prezzi vantaggiosi.

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• Istituzione di aree ricettive a basso impatto ambientale per il turismo itinerante (esempi: aree di sosta per

camper; spazi per allocazione tende con servizi minimi e necessari, ostello della gioventù).

• Un partecipante propone l’ipotesi della “fattoria didattica” che si concretizza in un’educazione sui valori, le abitudini e le regole della “vita di campagna”, oppure in attività interattive per il turista che desideri partecipare alle attività della fattoria.

• Creazione di un’offerta eterogenea volta a soddisfare tutte le fasce di turismo. • Migliore utilizzazione del Museo del vino e indicazioni al Consorzio turistico affinché venga promosso l’utilizzo

della Sala Convegni per incontri vari, sfruttando questi per la promozione dei prodotti del territorio. • Favorire durante la Festa del Vino aspetti storico-folklorisitici del luogo (rinascita delle contrade e giochi) come

attrazione per turisti, oltre che come momento di socializzazione paesana. • Ritorno al vecchio concetto di agriturismo con partecipazione attiva dell’ospite alle attività rurali della fattoria.

Dal dibattito in plenaria…

• La carenza di strutture adeguate per il turismo ha avuto ulteriore conferma dall’osservazione dell’esistenza di una sola agenzia di viaggi in tutto il territorio.

• È stata affermata l’esigenza di trattenere i turisti che si recano a Montespertoli, rendendo il territorio un

luogo di permanenza e non solo di base per spostamenti verso altre destinazioni.

• Per quanto riguarda gli spazi per la sosta dei camper, è stato evidenziato che è in costruzione un’area apposita nella zona di Baccaiano.

• È stato sottolineato che la mancanza di campeggi nel territorio potrebbe essere dovuta alla domanda

insufficiente, che non renderebbe conveniente la realizzazione di queste strutture.

• È emersa l’ipotesi di autorizzare degli agri-campeggi, per i quali la legge prevede che vengano utilizzate strutture già esistenti senza ulteriori espansioni.

• È stato osservato che bisognerebbe: differenziare l’offerta turistica verso il basso, senza andare a discapito

della qualità, sollecitare il recupero dei musei ed incentivare il turismo congressuale, stabilendo collegamenti tra gli agriturismi e le sale convegni.

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GRUPPO C

HANNO CONTRIBUITO: Emilio Meiattini, Corallina Bellosi, Maria Stella Corsi, Alessandro Bigi, Sauro Pucci, Giovanni Masotti. FACILITATRICE: Giulia Maraviglia

SCUOLA E SERVIZI SOCIALI

PREMESSA

E’ percepita una disparità nella fornitura di servizi nelle varie aree del territorio comunale. Servizi scolastici e per l’infanzia: dato il cambiamento rispetto al passato nell’educazione dei bambini, non più a carico della famiglia allargata; date le prospettive demografiche future; data la nuova nuclearità delle famiglie che comporta una “carenza di nonni”, si evidenzia l’importanza di creare nuove strutture per l’infanzia che siano:

� distribuite nel territorio a seconda delle necessità e delle tipologie;

� differenziate;

� destinate a utenti vari.

La situazione attuale evidenzia delle carenze, soprattutto nei servizi per la prima infanzia. Si è consapevoli della predisposizione del progetto per la scuola elementare di Montegufoni, mentre per Ortimino e Martignana c’è una previsione e va fatta diventare una realtà. In futuro rimane sicuramente la necessità di coprire la zona. Le scuole medie sono centralizzate nel capoluogo. Questa struttura può rimanere centralizzata solo se supportata da una rete di servizi efficaci e adeguati (trasporti, mense…) che sostengano le aree di frazione. Questo non può valere per asili nido e scuole materne che invece devono essere diffusi sul territorio. Si nota la scarsa adeguatezza delle possibilità sportive e di socializzazione per i ragazzi in età scolastica. Servizi per gli anziani: la RSA “Santa Maria della Misericordia” esistente è in media completamente occupata. Tuttavia le nuove direttive regionali spingono verso:

� meno ricoveri residenziali;

� più servizi domiciliari;

� strutture di supporto temporanee.

Servizi sanitari: è percepita una scarsa presenza di servizi sanitari, in particolar modo nelle frazioni.

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SCENARIO AUSPICABILE Prima infanzia: si auspica un maggiore supporto alle famiglie per la prima infanzia, in particolar modo attraverso:

� apertura di asili nido e scuole materne dislocati sul territorio;

� incentivazione di soluzioni private;

� proposta alle strutture turistiche di prevedere servizi di baby sitting per turisti, un servizio che non dovrà essere a carico del comune ma che potrebbe essere supportato dal comune in consulenza e promozione.

Scuole elementari e medie: si auspica il mantenimento e l’incremento, laddove ce ne sia necessità, di una rete di trasporti adeguati che servano il più possibile tutto il territorio. Favorevoli al progetto “senza zaino”, si auspicano anche soluzioni di risparmio sui libri di testo (es: quota parte da far pagare ai genitori sui libri acquistati dalla scuola e che rimangono come patrimonio dell’istituto e possono essere passati via via nelle classi successive, prevedendo un arco temporale di turn over dei testi). Si auspica lo sviluppo, nel futuro, di strutture educative, modello “college americano”, ovvero strutture scolastiche collegate a spazi sportivi vari e ben attrezzati e a spazi di socializzazione per i ragazzi, ma aperta a tutta la collettività. Queste strutture polifunzionali dovrebbero offrire la possibilità di coprire una maggiore arco temporale quotidiano dei ragazzi, in modo da supportare le famiglie ed incentivare momenti collettivi (si indica Baccaiano come la zona indicata, vista la presenza del complesso sportivo). Servizi per gli anziani: si consiglia di implementare e convertire, quando possibile, la soluzione residenziale con una rete di servizi, garantiti e efficienti, che permetta una maggiore qualità della vita per gli anziani. INDICAZIONI Prima infanzia:

� monitorare le esigenze sul territorio per localizzare dove costruire i nuovi servizi per la prima infanzia (nido, materna…);

� dove non è possibile la soluzione pubblica, incentivare gli interventi privati e domiciliari. L’Amministrazione potrebbe supportare economicamente la messa a norma delle strutture e, soprattutto, farsi garante per regole e controlli in modo da assicurare un servizio sicuro.

Scuole medie/elementari: per le nuove eventuali strutture scolastiche

� prevedere lo spazio necessario affinché gli uffici di segreteria e dirigenza restino interni alla scuola;

� prevedere spazi verdi e vivibili intorno alla scuola;

� per le scuole medie, prevedere che siano vicine alle strutture sportive esistenti in modo da creare un modello scolastico tipo “college” (come definito sopra) ove possibile, o che prevedano la predisposizione di spazi adeguati per lo sport;

� per le strutture già esistenti cercare di garantire servizi adeguati, sempre in base alle esigenze di sviluppo futuro.

Servizi agli anziani:pensare i servizi in linea con le direttive regionali:

� potenziando assistenza domiciliare sia con operatori pubblici che, eventualmente, con contributi economici;

� creando un centro diurno e spazi di socializzazione dove gli anziani possano trascorrere parte del giorno, in corrispondenza delle esigenze dei familiari.

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Dal dibattito in plenaria…

• L’esponente del gruppo sottolinea che, riguardo all’indicazione sui servizi di baby sitting nelle strutture turistiche, questo voleva essere niente più che un consiglio agli imprenditori turistici locali.

• Quanto all’indicazione sul risparmio nell’acquisto dei libri di testo viene fatto notare dal Garante che questa è una politica che dipende dalle scelte autonome delle scuole; inoltre viene specificato che un embrione del risparmio tramite “quota partecipata” è presente nel progetto “senza zaino” già attivo nella scuola elementare di Montespertoli e applicato al materiale di cancelleria.

• Emerge l’indicazione che, nell’eventualità che si preveda di costruire nuove strutture scolastiche, tale costruzione non dovrà essere basata sulla situazione attuale e contingente ma studiata sulle previsioni delle situazioni future. Si pensi anche alla possibilità di fare mini distretti scolastici avvicinando tra loro le differenti strutture.

• Riprendendo un intervento della mattina, il Garante della Comunicazione si esprime positivamente sulla disponibilità, da parte del settore agricolo, di mettere in piedi un processo formativo per i giovani che assicuri un futuro a questo tipo di lavoro. In questo senso il Piano Strutturale dovrebbe potenziare e rendere operativa questa volontà attraverso la strutturazione di forme di apprendistato per i giovani nelle strutture rurali-agricole del territorio. Oltre ai benefici sul settore specifico, questa manovra avrebbe risultati positivi in termini di occupazione.

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GRUPPO D

HANNO CONTRIBUITO: Marcello Mugnaini, Susanna Baer, Elena Di Palma, Emanuele Parrini, Roberto Scotti, Stefano Mazzoni, Giovacchini Mino Domenico, Fabio Ciampi, Piero Bronzi, Gavino Fadda, Vittorio Fantini. FACILITATRICE: Barbara Imbergamo

SOSTENIBILITA’ DELLO SVILUPPO

PREMESSA Stabilire criteri per garantire il rispetto dei vincoli di sostenibilità nello sviluppo del territorio. Per “sostenibile” si intende: utilizzo delle risorse presenti sul territorio lasciandole almeno non depauperate per le generazioni successive e anche più semplicemente per la legislatura successiva. Nel trasferimento verso l’operatività il problema evidenzia tre aspetti che devono essere egualmente considerati:

• Ecologico • Economico • Socio-culturale

Il territorio va tutelato e valorizzato in quanto attività non delocalizzabile e ricchezza locale.

SCENARIO AUSPICABILE Si deve puntare alla differenziazione delle attività economiche, allo sviluppo, ma anche alla buona manutenzione di quello che c’è già e al recupero delle tradizioni e delle risorse. INDICAZIONI Economia: valorizzare l’agricoltura biologica, recuperare l’artigianato locale anche mediante l’organizzazione di scuole e corsi specifici, promuovere gli agriturismi. “Marchio Montespertoli”. Valorizzare il territorio come risorsa economica non delocalizzabile. L’agricoltura, il vino, sono tutti elementi che con queste caratteristiche possono essere solo di Montespertoli. Il Piano Strutturale dovrebbe valorizzare il marchio del territorio anche promuovendone i prodotti. Turismo: valorizzare il turismo che si ferma e apprezza il territorio, le piccole botteghe e le tradizioni locali. L’urbanistica di Montespertoli deve essere consona a mantenere queste tradizioni, valorizzare il piccolo commercio. L’esistenza di un tessuto sociale vivo è un fattore di qualità e attrattività anche per i turisti. Ricordarsi che il turismo non apprezza il grande centro commerciale. Per sfruttare di più il commercio è necessario anche tutelare il territorio (non snaturarlo) in modo da offrire ai turisti luoghi e attività economiche che siano corrispondenti alla tradizione

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locale. Per farlo potrebbero essere valorizzate le piccole attività economiche inserite in un percorso ciclabile o segnalato. Andrebbero valorizzati i sentieri e gli altri strumenti per “vivere il territorio”. Commercio: la grande distribuzione è rischiosa perché rende più difficile la vita al piccolo commercio che invece è motivo di attrazione anche per i turisti, occasione di socialità locale. Si potrebbe promuovere un luogo di vendita di prodotti delle fattorie a km zero per favorire i produttori locali e l’acquisto a prezzi ragionevoli. Si potrebbero sviluppare società cooperative artigianali che anche con l’aiuto di internet potrebbero promuovere i propri prodotti. Fare un piano commerciale che stabilisca orari anche a vantaggio del commercio locale. Internet: Il Comune deve promuovere lo sviluppo di interent e l’accesso alla rete come strumento di comunicazione e sostegno alla sostenibilità dello sviluppo. La rete telematica permette alle attività economiche di avere maggiori contatti con l’esterno e di “farsi conoscere”; consente anche ai giovani che studiano di essere in contatto con realtà più lontane; internet è utile anche per ridurre gli spostamenti (per esempio per il ritiro dei documenti dall’anagrafe se fossero telematizzati, con effetti positivi anche per l’ambiente). Luoghi di aggregazione: La socialità, la partecipazione, la condivisione sono elementi importanti per la costruzione della vita di comunità. Il Comune dovrebbe promuovere la creazione di luoghi di aggregazione sia per giovani che per anziani (centro anziani, centro giovani). Per esempio orti sociali per gli anziani del capoluogo, o occasioni di scambio tra le generazioni (anche imparare a potare gli olivi per i giovani). Il museo del vino potrebbe essere anche un luogo di “formazione” e di scambio tra generazioni. Valorizzare il volontariato, avviare punti di incontro e confronto su temi locali. Promuovere una banca del tempo. Promuovere centri sportivi per i giovani. Boschi: Costituiscono un elemento cruciale del paesaggio e che possono essere valorizzati come risorsa e come riserva ecologica se si stabiliscono dei criteri di gestione ed intervento selvicolturale sostenibili (cioè che hanno un valore anche economico e socio- culturale). Popolazione residente non italiana: promuovere le occasioni di incontro e conoscenza tra italiani e i cittadini di altre nazionalità, in modo da avviare una reciproca conoscenza e migliorare l’integrazione e la comunicazione. La cartellonistica stradale potrebbe essere anche iN altre lingue (p.e. almeno in inglese). DUE ESEMPI SPECIFICI DI INTERVENTI NON SOSTENIBILI Acquabolle: Lo sfruttamento dell’anidride carbonica dell’Acquabolle da parte di una multinazionale raddoppia le emissioni portando utile solo alla multinazionale, con scarsissimo impatto sull’occupazione (3 addetti?), e potrebbe abbassare il valore immobiliare dell’area circostante. L’Acquabolle potrebbe anche essere usata in maniera sostenibile:

• come risorsa per il patrimonio scientifico • come attrattiva per il turismo naturalistico

Sviluppo edilizio: Un parametro sostenibile per stabilire quando il territorio è saturo potrebbe essere la risorsa idrica. Prevedere il Bilancio idrico per stabilire il fabbisogno e le ulteriori possibilità di edificazione. Dal dibattito in plenaria… • Un parametro per stabilire le possibilità di espansione “potrebbe” essere la risorsa idrica.

• Pensioni per cani? Dove si mettono? Potrebbe esserci la necessità di queste cose.

• Sarebbe importante sapere dove e come avviene la crescita edilizia.

• Risposta Del Garante: la domanda è “che cosa salviamo del piano regolatore tra quelle che non sono

ancora stabilite come edificabili?”.

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• Il Piano Strutturale deve avere una funzione di previsione: si potrà stabilire un limite entro cui il territorio di

Montespertoli non può sopportarne di più? S. Casciano per esempio non ha stabilito un limite di crescita perché dicono che compreranno l’acqua di bilancino.

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GRUPPO E HANNO CONTRIBUITO: Alberto Ciampini, Francesco Bigi, Marco Bellucci, Marco Batacchi FACILITATORE: Paolo Mecacci

AGGREGAZIONE SOCIALE PREMESSA L’attuale condizione è caratterizzata da una percettibile disgregazione tra chi è nuovo cittadino e chi invece risiede da lungo tempo a Montespertoli. Inoltre sono presenti pochi centri di aggregazione, sia nel capoluogo ma soprattutto nelle frazioni. SCENARIO AUSPICABILE Un tessuto urbano in cui siano comprese aree che facilitino la socialità e le possibilità di aggregazione, ad esempio piazze collegate da percorsi pedonali - nuove attività cultuali come un cinema - circoli - giardini - aree attrezzate – nuovi eventi culturali di vario genere. INDICAZIONI Il gruppo ha segnalato l’esigenza di differenziare le indicazioni per il Piano Strutturale tra gli spazi del Capoluogo e quelli delle frazioni limitrofe. Il Capoluogo - E’ emerso il forte desiderio di vedere unite da un percorso accessibile solo per i pedoni P.za Machiavelli, P.za del Popolo e il Campo Sportivo. Questi sono i tre nodi che scandiscono e tratteggiano le peculiarità del capoluogo: P.za Machiavelli – come Polo Culturale ( Museo, Biblioteca, teatro dell’Oratorio) P.za del Popolo – come Polo per la Vita Sociale Campo Sportivo – una parte come parcheggio sotterraneo con sopra delle strutture unificate (uso sanitario- associativo), mentre l’altra parte da utilizzare come Area verde Attrezzata. Il percorso tra i tre suddetti nodi dovrà accogliere, facilitandone l’apertura, attività commerciali, che allargheranno il consorzio del Centro Commerciale Naturale. E’ emersa inoltre la necessità di un cinema che allarghi l’utenza oltre a quello già esistente gestito dall’Oratorio. Il gruppo, pensando al dislocamento nell’area del Campo Sportivo di alcune attività (come ad esempio la sede della Croce d’Oro) prevede l’utilizzo di quei locali per un nuovo Cinema, che si affianchi, integrando e implementando le attività già svolte dall’Oratorio, e caratterizzando ancora di più la vocazione di Polo Culturale di P.za Machiavelli.

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Le Contrade - Al fine di rigenerare un senso di identità più solido nella popolazione, integrando quella storica che quella di nuova venuta, il gruppo intravede nel ripristino delle storiche contrade (Fornace, Cappella, Mura, Pozzo, Fontanelle ) una possibilità di integrazione, organizzando eventi paesani con cadenza annuale (tipo le Montespertoliadi) ma che siano anche attivi durane tutto l’arco dell’anno con iniziative ludico storico culturali. Le Frazioni: Sembrano accogliere molto del nuovo sviluppo urbano e quindi di nuovi cittadini, è molto presente la necessità di aggregare e generare punti di socialità. Il gruppo, pensando al possibile ampliamento edilizio elle frazioni, prevede che siano inserite nuove piazze che colleghino aree ‘vecchie’ad aree ‘nuove’ attraverso percorsi pedonali.

Dal dibattito in plenaria…

• Un particolare suggerimento è stato rivolto alla futura risistemazione del vecchio Campo Sportivo: data la sua rilevanza nevralgica per il capoluogo e trattandosi di un’area che, insieme al perimetro dello stabilimento Coop, risulta già nel PRG come Zona di Intervento. La proposta avanzata in plenaria è quella di avviare Concorsi di Idee o Processi Partecipati per suggerire l’uso futuro dell’area.

• Ha trovato l’accordo complessivo l’idea di utilizzare l’area come Centro Sanitario Unificato, proposta dal

gruppo E, integrando un Eliporto per le manovre di protezione civile, che oltre tutto si collocherebbe nelle vicinanze delle ambulanze.

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REGIONE TOSCANA

Il garante regionale della comunicazione

nel governo del territorio

Via di Novoli, 26 - 50127 Firenze

tel. 055 4385115 – Fax 055 4383964 cell. 3473541976

[email protected] www.primapagina.regione.toscana.it/garanteregionale

Oggetto: integrazione della relazione del garante per la comunicazione ai sensi dell’art. 16, comma 3, della legge regionale 1/2005 e ai fini di cui all’art. 20, comma 1, della legge medesima, concernente la formazione del Piano strutturale di Montespertoli

Ad integrazione della relazione assunta dal Comune di Montespertoli quale allegato e parte integrante della delibera del Consiglio comunale n. 81 del 29.07.2010 di adozione del Piano strutturale, rubricato come elaborato n. 116, informo che l’Amministrazione comunale di Montespertoli, al fine di garantire la più effettiva trasparenza del procedimento susseguente all’adozione dello strumento di pianificazione in oggetto e di assicurare un adeguato grado di informazione della cittadinanza e di dialogo pubblico con tutti i cittadini interessati a prender parte al procedimento medesimo, ha promosso una serie di iniziative pubbliche successive all’adozione dello strumento medesimo. In particolare, è stato promosso un percorso di informazione e partecipazione, denominato “Osserviamo il Piano strutturale” con il quale l’Amministrazione ha, 1) inteso definire, spiegare e discutere pubblicamente i criteri mediante i quali avrebbe affrontato la trattazione delle numerose osservazioni sottoposte alla sua attenzione a seguito dell’adozione del Piano strutturale, prima delle conseguenti determinazioni nelle sedi istituzionali competenti; 2) accogliere ulteriori sollecitazioni inerenti i contenuti del Piano e le questioni sollevate sia mediante le osservazioni, sia in concomitanza alla loro formulazione da parte della cittadinanza. Le iniziative in parola hanno avuto il seguente calendario e la connessa ubicazione: 22/09/2010 - Capoluogo - assemblea plenaria - presso Centro Culturale i Lecci 04/10/2010 - Fraz.: Lucardo, Fornacette, Polevereto - presso Circolo MCL Fornacette 05/10/2010 - Fraz.: S. Quirico, Poppiano, Lucignano - presso Circolo MCL S. Quirico 08/10/2010 – Fraz. Martignana, Botinaccio - presso Circolo ARCI Martignana 11/10/2010 – Baccaiano, Montagnana - presso Circolo ARCI Baccaiano 13/10/2010 - Tresanti, Montalbino, Trecento - presso Tavola calda “Da Livia” 14/10/2010 - Capoluogo, Ortimino - presso la Biblioteca comunale 18/10/2010 - Anselmo - presso il Circolo ARCI Anselmo 28/10/2010 - Incontro con gli Agricoltori presso la Sala Consiglio comunale 29/10/2010 - Incontro con i Tecnici presso la Sala Consiglio comunale 06/11/2010 - Assemblea plenaria presso la Mensa della scuola elementare nel Capoluogo

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REGIONE TOSCANA

Il garante regionale della comunicazione

nel governo del territorio

Via di Novoli, 26 - 50127 Firenze

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[email protected] www.primapagina.regione.toscana.it/garanteregionale

Successivamente è stata promossa e organizzata una serie di adunanze pubbliche della IIª Commissione del Consiglio comunale per l’esame delle osservazioni e controdeduzioni dell’Ufficio Tecnico del Comune. Il Calendario di tali sedute pubbliche è stato il seguente: 30/04/2011 – sala del consiglio 07/05/2011 – sala del consiglio 12/05/2011 – sala del consiglio 19/05/2011 – sala del consiglio 26/05/2011 – sala del consiglio 09/06/2011 – sala del consiglio 18/06/2011 – sala del consiglio 23/06/2011 – sala del consiglio 30/06/2011 – sala del consiglio 21/07/2011 – sala del consiglio Le due serie di iniziative di discussione pubblica e di esame in pubblico delle osservazioni hanno efficacemente integrato e compiuto il processo partecipativo su cui si è fondata la formazione del Piano strutturale di Montespertoli. In fede,

prof. Massimo Morisi

Firenze, 6 settembre 2011.