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TEATRO ITALIA ALEXANDERPLATZ COLOSSEO CORTOMETRAGGI Università Il sociologo ospite a La Sapienza La recensione Torna il festival di Saremo per talenti emergenti: 11 i concorrenti, Cinzia Gangarella dirige i «Tantapazienza». In giuria anche Irene Pivetti (foto) e Daniela Poggi. L’incasso servirà a costruire un centro riabilitativo per bambini in Tanzania. Teatro Italia, via Bari 18, ore 21 Il sociologo francese Alain Tourai- ne è a Roma, ospite della Facoltá di Sociologia della «Sapienza» e della Facoltá di Architettura di Valle Giu- lia. Oggi alle 15 presso la Facoltá di Sociologia intervista aperta con do- centi, dottorandi e studenti. Doma- ni, stesso luogo e stessa ora, si repli- ca, ma con un programma diverso: verranno presentati alcuni libri del Professore tra i quali «Il pensiero al- tro» (Armando, 2009). Mercoledì 17 febbraio, invece, ci si sposta alla Fa- coltá di Architettura a Valle Giulia, dove Touraine terrá una Lectio Magi- stralis, in occasione dell'apertura dell'anno accademico della facoltá stessa. Nell’ultimo libro Alain Touraine, analizza come si è modificato il mo- do di pensare i cambiamenti che han- no trasformato la nostra vita persona- le e collettiva, dato che l'idea stessa di societá è in crisi: la mondializza- zione in tutti i suoi aspetti, i desideri liberi da costrizioni hanno provocato il crollo dell'edificio sociale. La defi- nizione del bene e del male nella no- stra societá non spetta più alle istitu- zioni, la coscienza di sè ha la meglio sulla coscienza delle regole: il sogget- to diventa creatore di se stesso. Alain Touraine, come affrontare i cambiamenti L’Alexanderplatz ospita la cantante e pianista Silvia Manco in trio con Roberto Pistolesi piano e Francesco Puglisi contrabbasso. In repertorio standard jazz arrangiati appositamente e composizioni originali che virano sul moderno. Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 22 Al Teatro Colosseo va in scena «Doll is mine» di Katia Ippaso con Cinzia Villari, regia di Lorenzo Profita: perversioni «dolci e mortali» da due romanzi giapponesi, «La casa delle belle addormentate» di Kawabata e «Sonno profondo» di Banana Yoshimoto. Colosseo, via Capo d’Africa 29/a Alla Casa dell’Architettura (piazza M. Fanti 47) alle 18.30 viene presentato «Nuovi Italiani: storie di ordinaria integrazione», concorso di cortometraggi in collaborazione con il festival Arcipelago per raccontare le storie di migranti integrati e onesti. A seguire il documentario «Il colore delle parole» di Marco Simon Puccioni. Musica e solidarietà al festival di Saremo In trio Silvia Manco voce e pianoforte In «Doll is mine» dolci perversioni Storie di migranti al cinema «Grease», il musical dei record, dopo avere conquistato oltre un mi- lione e 300 mila spettatori in tutta Italia in più di mille repliche, torna a Roma dopo molti anni dal debutto per riproporre un collage di immagi- ni colorate sull'America degli anni '50, giubbotti di pelle, gonne a ruo- ta, l'immancabile ciuffo alla Elvis con la brillantina e un gruppo di pre- paratissimi interpreti giovani e scate- nati. Lo spettacolo di Jim Jacobs e War- ren Casey affidato alla Compagnia della Rancia sarà in scena al Quirino da domani al 28 febbraio nell’adatta- mento di Saverio Marconi, le coreo- grafie di Franco Miseria, la direzio- ne musicale di Simone Manfredini, la regia di Federico Bellone. «Grease» nasce nel 1971 come un musical solo per chitarra composto per un teatro sperimentale di Chica- go; lo chiamano «Grease» per evoca- re i capelli imbrillantinati, hambur- gers, patatine fritte e favolose auto- mobili fuoriserie sporche e infanga- te: un successo diventato un «classi- co» in tutto il mondo, che ha visto anche la consacrazione teatrale di grandi attori come John Travolta (in- terprete di un ruolo minore, prima di indossare il giubbotto di Danny Zuko nel celebre film) e Richard Ge- re. La colonna sonora di Grease è ri- masta per settimane al primo posto delle classifiche in molti paesi. «Ho- pelessly Devoted to You», cantata nel film da Olivia Newton-John, ha ricevuto una nomination all’Oscar per la migliore canzone originale nel 1979. Il musical arriva in Italia nel 1997, con la prima fortunata edizione: pro- tagonista, nel ruolo di Sandy, Lorel- la Cuccarini. In poco tempo «Grea- se» si afferma come il primo long running show della storia dello spet- tacolo in Italia e fa il sold out nei tea- tri di tutta Italia. La storia d'amore tra Danny e Sandy, i sogni dei T-Bir- ds e delle Pink Ladies e, soprattutto, tanto rock 'n' roll fanno sì che «Grea- se» sia diventato sinonimo di ener- gia pura e divertimento da non per- dere. Dice il regista Federico Bellone: «La nuova edizione si fa forte di una scenografia dal grande impatto visi- vo, grazie a un collage dai colori viva- ci di pubblicità anni '50, che riporta- no immediatamente a quell'epoca e grazie a un cast di veri ventenni, pre- paratissimi nelle discipline richieste dal musical». R. S. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il concerto-omaggio di sabato (repliche oggi e doma- ni) alla memoria di Leonard Bernstein rappresenta, da parte dei Principi di Santa Cecilia, una bella occasione d'incontro con una certa America musicale e allegra. Oh… pardon! Ho detto America «allegra», dimenticando l'intento commemorativo della cerimonia: i grandi de- funti richiedono, in quanto defunti, più d'ogni altro at- teggiamenti luttuosi. Scommetto, però, che il primo a non buttarla sul lacrimevole sarebbe stata l’anima buo- na, l'animo russo dalla patria d'origine, del caro Bern- stein, con il bicchiere di whisky sempre pronto e gli abiti all'americana. Lo stesso Bernstein che usava dire, tra il serioso e il malizioso, che «più persone non possono par- lare contemporaneamente, senza creare una gran confu- sione; mentre le note musicali, al contrario delle parole, son fatte per risuonare insieme. Già. Bianche o nere che siano. Morale? Forse era il desiderio di identificare il ricordo del musicista scomparso con un presente comunque sfuggente a consigliare Santa Ce- cilia di affidare i fasti della com- memorazione al suo presunto successore, Wayne Marshall? Se il primo, Leonard detto Lenny, a suo tempo dirigeva la propria (e l'altrui) musica ballando dinocco- lato sul podio (e il vezzo della ma- no sinistra stretta al cuore), il se- condo, Wayne, molleggiato per antonomasia, dirige manco a dir- lo con la giacca a spacchi laterali stretta al punto-vita. Il che si tra- duce a tutt'oggi nel favoloso effet- to-jazz. Sono particolari futili. Ma rendono l'idea. La presunta parte frivola del concerto - i due lunghi episodi ritagliati da «West Side Story» - era deliziosa. Il sopranino n. 1 del Coro di Balatsch Marta Vulpi (la paternità musicale non mente) era vocalmente e fisicamente incantevole e sexy nell'assolo stile musical. E, poco dopo, anche i quattro colleghi: Tiziana Pizzi, Cristina Reale, Francesco Toma, Roberto Valentini. Niente kitsch, bensì freschezza di sentimenti, nei suc- cessivi «Chichester Psalms» farciti di valzeroni. Esilaran- te il brano-jazz, con la parata luccicante degli ottoni e il magnifico clarinetto di Alessandro Carbonare in veste di consumato «riff» (o improvvisatore?). Ma non era tutto. Nel ruolo di giocoliere musicale, vale a dire nel genere musical, Bernstein era inimitabile. Ma nel serioso «Can- dide», qui lo dico e qui lo nego, a bocce ferme, nossigno- ri, non era più lui. Mya Tannenbaum © RIPRODUZIONE RISERVATA Prima la chitarra Mettete brillantina sui vostri capelli, torna «Grease» il musical dei record America anni ’50 Una scena dello spettacolo di Jim Jacobs e Warren Casey che debuttò negli Usa nel 1971: in origine era un musical solo per chitarra destinato a un teatro sperimentale di Chicago ABBIAMO SCELTO Quirino La Compagnia della Rancia presenta un cast di talentuosi ventenni A Roma mancava da molti anni il celebre collage di immagini colorate sull’America degli anni ’50 «Grease» sarà in scena da domani al 28 febbraio nell’adattamento di Saverio Marconi, con le coreografie di Franco Miseria, la direzione musicale di Simone Manfredini, la regia di Federico Bellone Ricordando Lenny senza l’effetto kitsch Alain Touraine è tra i più alti esponenti della sociologia in Francia e nel mondo. «Il pensiero altro» raccoglie un ciclo di analisi inaugurato nel 1992 con «Critique de la modernitè» Wayne Marshall 12 Tempo Libero Lunedì 15 Febbraio 2010 Corriere della Sera RM

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TEATRO ITALIA ALEXANDERPLATZCOLOSSEO CORTOMETRAGGI

Università Il sociologo ospite a La SapienzaLa recensione

Torna il festival di Saremo per talentiemergenti: 11 i concorrenti, CinziaGangarella dirige i «Tantapazienza». Ingiuria anche Irene Pivetti (foto) e DanielaPoggi. L’incasso servirà a costruire uncentro riabilitativo per bambini in Tanzania.

Teatro Italia, via Bari 18, ore 21

Il sociologo francese Alain Tourai-ne è a Roma, ospite della Facoltá diSociologia della «Sapienza» e dellaFacoltá di Architettura di Valle Giu-lia. Oggi alle 15 presso la Facoltá diSociologia intervista aperta con do-centi, dottorandi e studenti. Doma-ni, stesso luogo e stessa ora, si repli-ca, ma con un programma diverso:verranno presentati alcuni libri delProfessore tra i quali «Il pensiero al-tro» (Armando, 2009). Mercoledì 17febbraio, invece, ci si sposta alla Fa-coltá di Architettura a Valle Giulia,dove Touraine terrá una Lectio Magi-stralis, in occasione dell'aperturadell'anno accademico della facoltástessa.

Nell’ultimo libro Alain Touraine,analizza come si è modificato il mo-do di pensare i cambiamenti che han-no trasformato la nostra vita persona-le e collettiva, dato che l'idea stessadi societá è in crisi: la mondializza-zione in tutti i suoi aspetti, i desideriliberi da costrizioni hanno provocatoil crollo dell'edificio sociale. La defi-nizione del bene e del male nella no-stra societá non spetta più alle istitu-zioni, la coscienza di sè ha la megliosulla coscienza delle regole: il sogget-to diventa creatore di se stesso.

Alain Touraine, comeaffrontare i cambiamenti

L’Alexanderplatz ospita la cantante epianista Silvia Manco in trio con RobertoPistolesi piano e Francesco Puglisicontrabbasso. In repertorio standard jazzarrangiati appositamente e composizionioriginali che virano sul moderno.

Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 22

Al Teatro Colosseo va in scena «Doll ismine» di Katia Ippaso con Cinzia Villari,regia di Lorenzo Profita: perversioni «dolci emortali» da due romanzi giapponesi, «Lacasa delle belle addormentate» di Kawabatae «Sonno profondo» di Banana Yoshimoto.

Colosseo, via Capo d’Africa 29/a

Alla Casa dell’Architettura (piazza M. Fanti47) alle 18.30 viene presentato «NuoviItaliani: storie di ordinaria integrazione»,concorso di cortometraggi incollaborazione con il festival Arcipelago perraccontare le storie di migranti integrati eonesti. A seguire il documentario «Il coloredelle parole» di Marco Simon Puccioni.

Musica e solidarietàal festival di Saremo

In trio Silvia Mancovoce e pianoforte

In «Doll is mine»dolci perversioni

Storie di migrantial cinema

«Grease», il musical dei record,dopo avere conquistato oltre un mi-lione e 300 mila spettatori in tuttaItalia in più di mille repliche, torna aRoma dopo molti anni dal debuttoper riproporre un collage di immagi-ni colorate sull'America degli anni'50, giubbotti di pelle, gonne a ruo-ta, l'immancabile ciuffo alla Elviscon la brillantina e un gruppo di pre-paratissimi interpreti giovani e scate-nati.

Lo spettacolo di Jim Jacobs e War-ren Casey affidato alla Compagniadella Rancia sarà in scena al Quirinoda domani al 28 febbraio nell’adatta-mento di Saverio Marconi, le coreo-grafie di Franco Miseria, la direzio-ne musicale di Simone Manfredini,la regia di Federico Bellone.

«Grease» nasce nel 1971 come unmusical solo per chitarra compostoper un teatro sperimentale di Chica-go; lo chiamano «Grease» per evoca-re i capelli imbrillantinati, hambur-gers, patatine fritte e favolose auto-mobili fuoriserie sporche e infanga-te: un successo diventato un «classi-

co» in tutto il mondo, che ha vistoanche la consacrazione teatrale digrandi attori come John Travolta (in-terprete di un ruolo minore, primadi indossare il giubbotto di DannyZuko nel celebre film) e Richard Ge-re. La colonna sonora di Grease è ri-masta per settimane al primo postodelle classifiche in molti paesi. «Ho-pelessly Devoted to You», cantatanel film da Olivia Newton-John, haricevuto una nomination all’Oscarper la migliore canzone originalenel 1979.

Il musical arriva in Italia nel 1997,con la prima fortunata edizione: pro-tagonista, nel ruolo di Sandy, Lorel-la Cuccarini. In poco tempo «Grea-se» si afferma come il primo long running show della storia dello spet-

tacolo in Italia e fa il sold out nei tea-tri di tutta Italia. La storia d'amoretra Danny e Sandy, i sogni dei T-Bir-ds e delle Pink Ladies e, soprattutto,tanto rock 'n' roll fanno sì che «Grea-se» sia diventato sinonimo di ener-gia pura e divertimento da non per-dere.

Dice il regista Federico Bellone:

«La nuova edizione si fa forte di unascenografia dal grande impatto visi-vo, grazie a un collage dai colori viva-ci di pubblicità anni '50, che riporta-no immediatamente a quell'epoca egrazie a un cast di veri ventenni, pre-paratissimi nelle discipline richiestedal musical».

R. S.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il concerto-omaggio di sabato (repliche oggi e doma-ni) alla memoria di Leonard Bernstein rappresenta, daparte dei Principi di Santa Cecilia, una bella occasioned'incontro con una certa America musicale e allegra.Oh… pardon! Ho detto America «allegra», dimenticandol'intento commemorativo della cerimonia: i grandi de-funti richiedono, in quanto defunti, più d'ogni altro at-teggiamenti luttuosi. Scommetto, però, che il primo anon buttarla sul lacrimevole sarebbe stata l’anima buo-na, l'animo russo dalla patria d'origine, del caro Bern-stein, con il bicchiere di whisky sempre pronto e gli abitiall'americana. Lo stesso Bernstein che usava dire, tra ilserioso e il malizioso, che «più persone non possono par-lare contemporaneamente, senza creare una gran confu-sione; mentre le note musicali, al contrario delle parole,son fatte per risuonare insieme. Già. Bianche o nere chesiano.

Morale? Forse era il desiderio di identificare il ricordodel musicista scomparso con un presente comunque

sfuggente a consigliare Santa Ce-cilia di affidare i fasti della com-memorazione al suo presuntosuccessore, Wayne Marshall? Seil primo, Leonard detto Lenny, asuo tempo dirigeva la propria (el'altrui) musica ballando dinocco-lato sul podio (e il vezzo della ma-no sinistra stretta al cuore), il se-condo, Wayne, molleggiato perantonomasia, dirige manco a dir-lo con la giacca a spacchi lateralistretta al punto-vita. Il che si tra-duce a tutt'oggi nel favoloso effet-to-jazz.

Sono particolari futili. Ma rendono l'idea. La presuntaparte frivola del concerto - i due lunghi episodi ritagliatida «West Side Story» - era deliziosa. Il sopranino n. 1 delCoro di Balatsch Marta Vulpi (la paternità musicale nonmente) era vocalmente e fisicamente incantevole e sexynell'assolo stile musical. E, poco dopo, anche i quattrocolleghi: Tiziana Pizzi, Cristina Reale, Francesco Toma,Roberto Valentini.

Niente kitsch, bensì freschezza di sentimenti, nei suc-cessivi «Chichester Psalms» farciti di valzeroni. Esilaran-te il brano-jazz, con la parata luccicante degli ottoni e ilmagnifico clarinetto di Alessandro Carbonare in veste diconsumato «riff» (o improvvisatore?). Ma non era tutto.Nel ruolo di giocoliere musicale, vale a dire nel generemusical, Bernstein era inimitabile. Ma nel serioso «Can-dide», qui lo dico e qui lo nego, a bocce ferme, nossigno-ri, non era più lui.

Mya Tannenbaum© RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima la chitarra

Mettete brillantina sui vostri capelli,torna «Grease» il musical dei record

America anni ’50

Una scenadellospettacolo diJim Jacobs eWarrenCasey chedebuttò negliUsa nel1971: inorigine eraun musicalsolo perchitarradestinato aun teatrosperimentaledi Chicago

ABBIAMOSCELTO

Quirino La Compagnia della Rancia presenta un cast di talentuosi ventenni

A Roma mancava da moltianni il celebre collagedi immagini coloratesull’America degli anni ’50

«Grease» sarà in scena dadomani al 28 febbraionell’adattamento di SaverioMarconi, con le coreografiedi Franco Miseria, ladirezione musicale diSimone Manfredini, la regiadi Federico Bellone

Ricordando Lennysenza l’effetto kitsch

Alain Touraineè tra i più altiesponenti dellasociologia inFrancia e nelmondo. «Ilpensiero altro»raccoglie unciclo di analisiinauguratonel 1992 con«Critique de lamodernitè»

Wayne Marshall

12 Tempo Libero Lunedì 15 Febbraio 2010 Corriere della SeraRM