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Quinto Centenario dei Musei Vaticani 1506-2006

LΑ∆C∆∆ΝΤΕ ALLE ORIGINI DEI MUSEI VATICANI

«L'ERMA» di BRETSCHNEIDER

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SOTTO L'ALTO PATRONATO DI

S. Em.za Rev.ma Card. Tarcisio Bertone Segretario di Stato di Sua Santità

Cοµιτλτο D'ONOF'E

PRESIDENTE

S. Ecc.za Rev.ma Mons. Giovanni Laj οlο Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano

MEMBRI

S. Em.za Rev.ma Card. Angelo Sodano Decano del Collegio Cardinalizio

S. Em.za Rev.ma Card. Paul Poupard Presidente dei Pontifici Consigli della Cultura e peril Dialogo Interreligioso

S. Em.za Rev.ma Card. Bernard Francis Law

Arciprete della Patriarcale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore

S. Em.za Rev.ma Card. Edmund. Casimir Szoka Presidente emerito del Governatorato S.C.V.

S. Em.za Rev.ma Card. Camillo Ruíni

Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma

S. Em.za Rev.ma Card. Jean -Louis Tauran Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa

S. Em.za Rev.ma Card. Francesco Marchisano

Presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica

S. Em.za Rev.ma Card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo

Arciprete della Basilica Pontificia di San Paolo fuori le Mura

S.Ecc.za Rev.ma Mons. Leonardo Sandri

Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato

S. Ecc.za Rev.ma Mons. Dominique Mamberti Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato

S. Ecc.za Rev.ma Mons. Angelo Comastri

Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano

S. Ecc.za Rev.ma Mons. Piero Marini Maestro delle Cerimonie Liturgiche Pontificie

S. Ecc.za Rev.ma Mons. Mauro Piacenza Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa

S. Ecc.za Rev.ma Mons. Renato Boccardo Segretario Generale del Governatorato S.C.V

Rev.mo Don Raffaele Farina Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana

Rev.mo P. Sergio Pagano Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano

Rev.mo Mons Gianfranco Ravasi Prefetto della Biblioteca Ambrosiana

S.E. il Sig. G~bοr Erdδdy Ambasciatore di Ungheria presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Giuseppe Balboni Acqua Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede

S.E. la Sig. Monique Patricia Antoinette Frank

Ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Jean -François Kammer Ambasciatore di Svizzera presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Francis Rooney Ambasciatore degli Stati Uniti d'America presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Bernard Kessedjian Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Francis Martin -Xavier Campbell Ambasciatore di Gran Bretagna presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Francisco V~squez V~squez Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Martin Bolldorf Ambasciatore d'Austria presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Hans -Henning Horstmann Ambasciatore di Germania presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Frank De Coninck Ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede

S.E. il Sig. Ambasciatore Níkolay Sadchíkov Rappresentante della Federazione Russa presso la Santa Sede

On. Francesco Rutelli Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Ministro per i Beni e le Attività Culturali

On. Piero Marrazzo Presidente della Regione Lazio

On. Enrico Gasbarra Presidente della Provincia di Roma

On. Walter Veltroni Sindaco di Roma

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SEZIONE

FER GL Ι AFFARI GENERALI

3/1 14 gennaio 1506 venne rinvenuto sul Colle Ορpicra Roma, in

maniera del tutto occasionale, il gruppo marmorei del Laocoonte, che,

acquistato dal Papa Giulio II (1503-1513) fu collocato nel Ρalαzzettο del Belvedere in Vaticano, dove in seguito trovarono posti anche altre famose

ed importanti sculture. Si creó così il Cortile delle Statue, nucleo originarti)

dal quale si formarono i Musei Vaticani.

4 er celebrare con il dovuto risalto questi cinquecento anni di storia,

sono state promosse numerose e importanti iniziative. Con vivo piacere

desidero segnalare come particolarmente significativa per il suo spessore

artistico e storico la mostra LαοeοΡοnte. Alle origini dei Musei Vaticani, che si propone di ricordare quel lontano evento da cui trasse origine la

benemerita Istituzione , e di ripercorrere la straordinaria fortuna che il

gruppo marmoreo del Laocoonte registro nell'arte e nella cultura del

Rinascimento e dei secoli seguenti.

inoltre, dopo quel felice ritrovamento, i Romani Pontefici

chiamarono in Vaticano artisti trai più. valenti, ï quali seppero esprimere e

rivelare singolari talenti, dando casi vita ad un patrimonio di altissimo

valore estetico e religioso che, confluendo in gran parte nei Musei Vaticani,

ne ha fatto un luogo privilegiati di arricchimento culturale e spirituale per

milioni di visitatori provenienti ogni anno dai cinque continenti.

Vοlentϊerí, pertanto, presento il Catalogo de lla menzionata prestigiosa esposizione che costituisce un ulteriore prezioso contributo alla

benemerita opera svolta finora dalle Istituzioni museali Vaticane a servizio

della fede, della cultura e della bellezza.

Dai Vaticano, 12 ottobre 2006

CQJ Tarcisio Card. Berton

Segretario di Stato di Sua Santità

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ΙΙιΙΙ4 RΙ ί! 9 4

f C)

Qλ ιιιΙιιh ·' eru.

GOVERNATORATO

Ii Presidente

Con la mostra "Laocoonte. Alle origini dei Musei Νυ ticαnζ le celebrazioni per i 500 anni di questa Istituzione, conosciuta ed ammirata in tutto il mondo, registrano il momento piii significativo ed importante.

Si 6 inteso, in questa occasione, tornare alle radici della storia dei Musei Vaticani, lunga e gloriosa anche se non priva di momenti drammatici, ma ricca di bellezza e di fede un racconto scritto dai vivo e costante interesse dei Pontefici per l'arte e per tutte le rnnitiformi espressioni della creatΙνitό dell'Uomo.

Ε le radici sono quelle della scoperta, fortuita, di un grande capolavoro che rappresenta, splendido e dolente, il sacrificio di un sacerdote pagano, vittima innocente della propria υmanit. Laocoonte paga con la vita, sua e dei propri figli, il generosi tentativo di salvare la sua città, Troia, ormai irrevocabilmente destinata alla distruzione da un fato avverso.

Tutte le declinazioni del dramma sono espresse nei personaggi del gruppo: l'angoscia, il dolore e la morte. Sentimenti fOA[i e terni universali che l'arte di ogni tempo ha saputo interpretare in finne sempre nuove e originali.

Nella visione di Papa Giulio II, che νοΠe immediatamente acquisire l'opera dopo la scoperta, questo capolavoro costituiva uno dei perni di un programma che fu definito "virgiliano" e che, riallacciandosi alla Roma augustea, proponeva gli elemen ti di una rinascita dei valori dell'umanesimo classico, fatti propri ed arricchiti dai pensiero e dalla fede cristiana. Laocoonte che si sacrifica non salva Troia, ma dalla città in fiamme fuggirà

Enea i cui discendenti fonderanno Roma. La Roma sede degli imperato ri e, finalmente, del Successore di Pietio.

Da1Ι 'oscυrit. del timore, della sofferenza e del sacrificio si originano quindi una luce e una speranza nuove. Accenti eterni della condizione umana che la Fede cristiana accoglie

e vivifica nella spirituale contemplazione della bellezza.

0Έ,0-4 ±Giovanni Lajolo

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CΟΜΙΤΑΤΟ SCIENTIFICO Francesco Buranelli Ivan Di Stefano Manzella Micol Forti Paolo Líverani Arnold Nesselrath Giandomenico Spínola

CURA DELLA MOSTRA Francesco Buranelli Paolo Líverani Arnold Nesselrath

COMITATO ESECUTIVO

Francesco Buranelli Direttore Edith Cicerchia Segretario Francesco Riccardi Amministratore

Giandomenico Spinola Reparto Antichità Classiche

Arnold Nesselrath Reparto Arte Medievale e Moderna

Micol Forti Reparto Arte dell'Ottocento e Contemporanea

Ufficio Mostre Andrea Carignani Isabella Cordero di Montezemolo Isabella Leone Gianluca Mastropasqua Marta Monopoli

Archivio fotografico

Rosanna Dí Pinto Anna Valeria Caffo Filippo Petrignani Daniela laici

Laboratorio fotografico

Alessandro Bracchetti Luigi Giordano Pietro Zigrossi

Rapporti con la Stampa

Lucin Vattuone, Cristina Gennaccari

Nicoletta Camilloni

Gabinetto Ricerche Scientifiche

Ulderico Santamaria Krystyna Mlinarska Mancinellí Fabio Morresi

Laboratori di Restauro

Marmi.: Lucian() Ermo Massimo Bernacchi Guy Devreux Andrea Felice Patrizia Rossi Stefano Spada

Pitture: Maurizio De Luca Vittoria Cimino Maria Ludmila Puska

Carta: Chiara Fornaciari Metalli e Ceramiche: Flavia Callori

Laboratorio Materie Plastiche

Fabio Mastrolorenzi, Alessandro Bartomioli

Allestimento

Progetto: Francesco Stefanori, Andrea Pesce

Delfino Realizzazione: ditta Meloni Fabrizio srl.

Chiara Stefanori per 11 segnale esterno

Realizzazione: ditte Brammertz

e Meloni Fabrizio

Trasporti

Montenoví trasporti

Assicurazioni Ras

Elenco dei Prestatori

Avignon, Musée Calvet Budapest, Museo delle Belle Arti Bruxelles, Collezione privata Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts Città del Vaticano, Archivio Segreto Vatic ano Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana

Dresden, Staatliche Kunstsammlungen, Skulpturensammlung Düsseldorf, Kunstmuseum Figueres, Fundació Gala-Salvador Dalì Firenze, Archivio di Stato Firenze, Galleria degli Uffizi Firenze, Museo della Fotografia, Fratelli Allaní Firenze, Museo Nazionale del Bargello Fontainebleau, Chateau de Fontainebleau

Freiburg, Museum fur Neue Kunst Haarlem, Teyler's Stichting Köln, Wallraf-Richards Museum Leipzig, Museum der bildenden Klinste London, The British Museum .

London, Victoria & Albert Museum Los Angeles, Getty Museum Mantova, Archivio di Stato Milano, Accademia di Belle Arti dí Brera Milano-Lomazzo, Archivio Francesco Soraini Milano, Biblioteca Ambrosi ana Napoli, Museo Archeologico Nazionale Napoli, Museo Duca dí Martina New York, The Metropolitan Museum of Art,

Robert Lehman Collection Paris, Musée du Louvre Paris, Musée Zadkine Rotterdam, Museum Boijmans-van Beuníngen Roma, Archivio Fotografico del Comune dí Roma, Palazzo Braschi Roma, Biblioteca Angelica Roma, Biblioteca Casanatense Roma, Collezione privata Roma, Galleria Spada Roma, Deutches Archäologisches Institut, Bibliothek Roma, Istituto Nazionale per la Grafica Sèvres, Manufacture Nationale de Shires

Sperlonga, Museo Nazionale Valencia, Andreu Allano Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' D'Oro Vicenza, Collezione Banca Popolare dí Vicenza Wien, Staatliche Kunstsammlungen Albertina Wien, Kunsthistorisches Museum, Kunstkammer Windsor Castle, Royal Library Zurich, Kunsthaus

Apparato didattico

Sara Magister

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CATALOGO

Curatori

Francesco Buranelli Paolo Liverani Arnold Nesselrath

Saggi di Maria Francesca Sonetti Francesco Buranelli Ivan Di Stefano Manzella Micol Forti Chrystina Häuber Paolo Liverani Arnold Nesselrath

Schede di AN Arnold Nesselrath AS Anna Seidel BJ Barbara Jatta CDN Christiane Denker Nesselrath

CP Cristina Pantanella FB Francesca Boschetti GC Guido Corvini MGB Maria Giulia Barberini IDSM Ivan Dí Stefano Manzella IL Isabella Leone MADA Maria Antonietta De Angelis MB Marco Buonocore MFB Maria Francesca Sonetti MK Max Kunze MSC Maria Serlupi Crescenza PJ Philippe Jarjat PL Paolo Liverani PM Paola Manona PIP Piernicola Pagliara SDC Simona De Crescenze SP Sergio Pagano TB Tanana Bartsch TM Timo Schtrauch UB Ursula Bongaerts

Le immagini del gruppo scultoreo del Laocoonte sono di Giovanni Ricci Novara Assistente a lle riprese Larissa Pusceddu

Redazione Cristina Pantanella

Traduzioni dal tedesco e dal francese Cecilia Nicoletta

RAS A companyof Allianz

Patrons of the Arts dei Musei Vaticani

• mοητεηονι

un :ΙΤRΟΕ ROMA- TIBURTIN A

FABIANs M F ILIPPI

LAOCOONTE ALLE ORIGINI DEI MUSEI Ν%ATICANI

Musei Vaticani, Sala Polifunzionale 18 novembre 2006 - 28 febbraio 2007

Ringraziamenti

Elena Amadei Bernard Andreae Ebe Antetomaso Luisa Arrigoni Sylvain Boyer Matthias Bruh Davide Borgonuovo Michael Brand Linda Briscoe Myers David Caméo Angela Carola-Perotti Carlo Carrieri Noëll Chabert Hugo Chapman Claudia Cieri Via Martin Clayton Fernando De Filippi Philippe de Montebello Haine de Zàgon Giuseppe D'Errico Michel Dragnet Daniela Ferrari Antonia Ida Fontana Thomas Fröhlich Stephanie-Gerrit Bruer Antony Griffith Antoinette Hall€ Nikolaus Hímmelmann Jean-Noël Jeanneney Mark Jones Christian Kempf Max Kunze Wíllibert Kurth Vies Lebrec Amaury Lefébure Henri Loyrette Riccardo Luongo Neil MacGregor Monica Maffioli Filippo Maggia Rosalia Manno Anita Margiotta Harold Marx Miklós Mojzer Anna Maria Moretti Maria Luisa Nava Giovanna Nepi Sciré Ilona Nikoui Antonio Paolucci Serenita Papaldo Marina Panetta Dieter Philipp Mikhail B. Piotrovsky Abigail Price Ludovico Rebaudo Giancarlo Renzettí Helmet Ricke Dorothea Ritter Jane Roberts

Cristiana Romallí Federica Rossi Emilia Rusconi Somaini Luciano Scala Wilfried Seipel Salvatote Settis Klaus Albrecht Schröder Luisa Somain Michele Spadafora Nicola Spinosa Claudio Strinati Paolo Vampa Rossella Vodret Moritz Wedell Reinhard Wendler Tjerk Wiegersma Matthias Winner Moritz Wollk Claudio Zambianchi Giovanni Zonin

BRAMMERTZ

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SΟΜΜΑRΙΟ

FRANCESCO BURANELLI, Introduzione 15

PAOLO LIνΕΙ ΑνΙ, Il Laocoonte in età antica 23

CHRYSTIΝA HAUBER, Il luogo del ritrovamento del gruppo del Laocoonte e la domus Titi ímperatoris (Plin. Nat. Hist. 36, 37-38) 41

FRANCESCO BURANELLI, La scoperta del Laocoonte e il Cortile delle Statue in Vaticano 49

wAN DΙ STEFANO MAIZELLA, Il ricordo del divinum spirans simulacrum

nell'epitaffio di Felice de Fredis, scopritore' del Laocoonte 61

ARNOLD NESSELRATH, Laocoonte vive 67

MARIA FRANCESCA BONETTI, Documentazione e fortuna fotografica

del Laocoonte (1840-1870) 79

MICOL FORTI, Le spire della memoria. Rifiessioni intorno al ruolo della classicità nella cultura artistica del Novecento

SΕΖΙΟΝΙ 117

"...questo è il Laocoonte di cui fa menzione Plinio..." 119 schede 1-4

Laocoonte e Laocoonti 121 schede 5-10

La scoperta 125 schede 11-35

La fortuna 148 schede 36-90

Laocoonte per sempre 192 schede 91-101

Abbreviazioni bibliografiche 201

83

Referenze fotografiche 219

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Introduzione

Fu Carlo Pietrangeli - Direttore Generale dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie dal 1978 al 1995 - nel titolo della sua pubblicazione del 1985 "I Musei Vaticani, cinque secoli di storia", a suggerire, più di venti anni or sono, che nei 2006 sarebbe caduto il quinto cente-nario di vita dei Musei Vaticani. Si tratta di una ricorrenza che, non avendo un preciso atto fondante, è stata collegata alla inaspettata, ma felice scoperta del gruppo scultoreo del Laocoonte, avvenuta il 14 gennaio 1506 sul Colle Oppio; tale rinvenimento, che suscitò una enorme impressione nella società dell'epoca, offrì l'occasione al pontefice Giulio II (De lla Rovere, 1503-1513) di costituire, con la creazione del famoso "Cortile delle statue", il nucleo originario di quello che sareb-bero divenuti i Musei Vaticani.

Un anno straordinario il 1506 per la storia della Chiesa romana, che vide nell'arco di pochi mesi la nascita dei Musei Vaticani (14 gennaio), la costituzione del corpo armato delle Guardie Svizzere (22 gennaio) e la posa della prima pietra della nuova, colossale Bas ilica di San Pietro (18 aprile).

Sotto il pontificato di Giulio II il Vaticano sarebbe divenuto un enorme cantiere edile ed una fucina di nuove idee destinate a fondare le linee dell'estetica cinquecentesca: Donato Bramante e Giuliano da Sangallo avviavano i grandi progetti architettonici della basilica e del palazzo, Michelangelo Buonarroti viene chiamato per la tomba del papa e, in seguito, per la decorazione della Cappella Sistina, Raffaello Sanzio per affrescare l'appartamento privato.

Iniziava quella che sarebbe stata poeticamente definita "una stagione di giganti". Un anniversario così significativo non poteva, dunque, passare sotto silenzio e per cele-

brare con il dovuto risalto la loro unica e plurisecolare storia i Musei Vaticani hanno pro-mosso una serie di iniziative che si sono svolte con tempi e cadenze diversificate nel corso di tutto il 2006. Per l'occasione sono state selezionate alcune tra le più recenti e signi ficative realizzazioni nelle attività di ricerca e di conservazione, scegliendo temi diversi e anche di-stanti tra loro, ma che ben rappresentano la variegata complessità di questa struttura musea-le deputata alla custodia ed alla valorizzazione di un incommensurabile patrimonio storico ed artistico dalla mirabile valenza religiosa.

Lo scorso 14 febbraio, in perfetta coincidenza di date con il 14 febbraio 1506, giorno di ingresso del gruppo scultoreo del Laocoonte nel palazzo papale, il Presidente del Governa-torato dello Stato de lla Città del Vaticano, Cardinale Edmund C. Szoka e chi scrive in quali-tà di Direttore dei Musei Vaticani, presentarono - in una affollata conferenza stampa - nella Sala Stampa della Santa Sede, l'impegnativo programma di eventi volti a celebrare il Quinto Centenario dei Musei Vaticani, che prese avvio il sabato successivo, 17 febbraio 2006, con una solenne Santa Messa di ringraziamento che il Cardinale E. C. Szoka celebrò in Cappella Sistina con tutto il personale dei Musei Vaticani.

11 16 marzo 2006 è stato presentato il nuovo allestimento del Museo Cristiano voluto da Benedetto XIV (Lambertini, 1740-1758) ed inaugurato nel 1756-1757 con l'esplicita finalità di "promuovere lo splendore di Roma e di affermare la verità della religione cristiana", come

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ancora oggi recita l'iscrizione posta all'ingresso del Museo. Il nuovo allestimento del Museo

ha riproposto i celeberrimi rinvenimenti settecenteschi di provenienza soprattutto catacom-bale riuniti, dopo attente ricerche d'archivio, per contesti di provenienza ed esposti negli

splendidi armadi-vetrine in radica di noce fatti costruire dai migliori artigiani dell'epoca e

decorati sulla sommità, ad opera di Luigi Valadíer, con i busti in bronzo dei ventiquattro

Cardinali Bibliotecari. La domenica successiva all'inaugurazione il Santo Padre Benedetto XV Ι, nel rivolgersi

ai fedeli e ai pellegrini presenti il 19 marzo in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus,

ha voluto esprimere a quanti operano nei Musei Vaticani il Suo sincero augurio per la mi-gliore riuscita delle iniziative del quinto centenario dei Musei Vaticani.: "Ricorre quest'anno il quinto centenario dei Musei Vaticani, che l'amato mio Predecessore Giovanni Paolo II ha definito "una delle più importanti porte della Santa Sede aperte sul mondo". Questa Istituzione

offre infatti un importante contributo alla missione della Chiesa, comunicando a milioni di persone le Verità cristiane con il linguaggio dell'arte. Formulo i migliori auspici per le manife-stazioni culturali in programma e assicuro il Mio ricordo nella preghiera per quanti operano nei

Musei Vaticani e per tutti i visitatori". Il 27 aprile 2006 si inaugurava la seconda iniziativa culturale, incentrata sulla presen-

tazione del restauro dei dipinti murali del Pintoricchio e de lla sua bottega nella Sala dei Misteri della Fede dell'Appartamento Borgia.

Un'attività, quella del restauro, che vede impegnati i laboratori dei Musei Vaticani nel

delicato e complesso compito della conservazione del patrimonio storico-artistico della San-ta Sede. L'accurato intervento ha permesso il recupero di una unità artistica progettata e

creata dal Pintoricchio, non solo con il restauro degli episodi della vita di Cristo e di Maria dipinti nelle lunette, ma anche con il recupero delle decorazioni a finti armadi ed ornamenti

dipinti nel registro inferiore de lle pareti e celate da pesanti tappezzerie. Si proseguirà con il

completamento del restauro di tutto l'Appartamento e con l'auspicabile riallestimento della

collezione di arte contemporanea che, proseguendo nella tradizione dei Pontefici Romani, è

destinata ad incrementare ed accrescere la nostre collezioni.

La giornata del 20 giugno 2006 è stata poi dedicata alla riapertura al pubblico - dopo

alcuni anni dí un complesso recupero ambientale e museografico ed un delicato restauro -

del Museo Missionario Etnologico fondato nel 1926 da Pio XI (Ratti, 1922 - 1939), nella sua sezione asiatica dedicata alle civiltà di Cina, Giappone, Corea, Tibet e Mongolia.

La raccolta, come è noto, presentale culture e le pratiche re ligiose dei paesi extra-europei ed í loro contatti con il Cristianesimo e vuole documentare, come tema sempre più attuale,

l'interesse e l'apertura della Chiesa verso il dialogo con le culture e le diverse religioni. Dopo la breve pausa estiva, il 12 e 13 ottobre 2006 è stato inaugurato, ed aperto al pub-

blico, il nuovo settore de lla necropoli romana lungo la Via Triumphalis riportato a lla luce nel 2003, in occasione della costruzione del parcheggio nel piazzale di Santa Rosa, lungo il con-fine settentrionale dello Stato della Città del Vaticano. Si tratta di un'area archeologica, a lle pendici del co lle Vaticano, rinvenuta per un'estensione di circa cinquecento metri quadrati e nella quale sono state rinvenute circa duecentocinquanta tombe dal I al IV secolo d.C.,

alcune delle quali con ricche ed interessanti decorazioni ad affresco, a stucco e a mosaico.

Le sepolture dei personaggi più importanti e de lle famiglie più facoltose hanno restituito, tra l'altro altari funerari e sarcofagi marmorei di squisita fattura. Di particolare suggestione

le iscrizioni funerarie che ci parlano dí personaggi storici di indubbia rilevanza che riemer-gono intatti dall'oblio del tempo come veri e propri frammenti di storia. A titolo di esempio si ricordano l'iscrizione di Tiberio Claudio Optato, della famiglia dei Passieni, che fu l'ar-chivista delle proprietà private dell'imperatore Nerone, oppure la stele di Alcimo ricordato come addetto alla scena del Teatro di Pompeo a Roma, o ancora il sarcofago di Publius

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Caesilius Victorinus un ragazzo di diciassette anni, convertitosi al cristianesimo, in un mo-mento cronologico antecedente all'Editto di M ilano del 313 d.C. con il quale l'imperatore Costantino il Grande concesse la libertà di culto.

Momento centrale de lle celebrazioni del quinto centenario dei Musei Vaticani è la mostra che qui si presenta "Laocoonte. Alle origini dei Musei Vaticani" che viene inaugurata oggi 16 novembre 2006 nella Sala Polifunzionale dei Musei Vaticani. L'evento è stato ricordato anche dalla emissione filatelica straordinaria di una serie di francobolli e di un foglietto dedicati al Laocoonte, nonché dalla coniazione di una medaglia celebrativa, realizzata dallo scultore Giuliano Vangi, con le effigie di Sua Santità Benedetto XVI nel recto e del Lao-coonte nel verso.

La mostra - attraverso un articolato percorso di cinque sezioni - vuole ripercorrere non solo le fasi della scoperta del famoso gruppo scultoreo - dalla diffusione della notizia a lle concitate trattative tra le corti europee per accaparrarsi l'opera - ma anche l'avvio di una delle più felici pagine del collezionismo pontificio che portera, nel giro di pochi anni, a lla creazione del Cor-tile delle Statue ovvero alla formazione del nucleo originario dei Musei Vaticani.

Attraverso un coordinato lavoro di ricerca, eseguito in collaborazione con i colleghi e curatori dei Reparti scientifici dei Musei Vaticani, si affronta l'analisi archeologica della scultura che - nota per essere il capolavoro dei tre grandi scultori rodii menzionati da Pli-nio il vecchio: Agesandro, Polidoro e Athanodoro - suscita ancora oggi pareri diversi sulla datazione e sull'analisi stilistica dell'opera. Il lavoro tende a chiarire come i tre artisti rodii, tra la fine della repubblica e l'inizio dell'impero, rielaborarono e reinterpretarono in forma altamente drammatica la tragicità di una morte violenta dove la forza fisica e la patetica disperazione convivono con equilibrio e sensibilità sviluppandosi da un patrimonio icono-grafico preesistente. Sari proprio questo linguaggio figurativo a riaccendere con rinnovato vigore, nel Rinascimento e nei secoli successivi, la scint illa che solo l'oblio del tempo e la sepoltura nel terreno aveva assopito.

Le sezioni successive della mostra affrontano, infatti, il tema di quanto e in che modo il Laocoonte abbia — in forme più o meno consapevoli — fornito l'occasione e l'ispirazione a partire dal Rinascimento per affrontare temi così drammatici. Il gruppo venne copiato e riprodotto per le corti europee e molti tra i maggiori artisti dell'epoca si cimentarono sul Laocoonte, che divenne la "punta di diamante" di quella riscoperta dell'antico che in quegli anni gli intellettuali e gli artisti stavano compiutamente formulando. Baccio Bandinella e Francesco Primaticcio realizzarono le copie più famose a grandezza naturale, ma non ci fu artista che non si sia esercitato sul Laocoonte o che non abbia citato nella sua produzione artistica reminiscenze del famoso gruppo scultoreo.

Michelangelo, Raffaello, Antonio da Sangallo il vecchio, Federico Zuccari, El Greco, Peter Paul Rubens, Stefano Maderno, Gian Lorenzo Bernina, Carlo Maratta, Johann Joa-chim Winckelmann, Gotthold Ephraim Lessing e Hubert Robert solo per citare alcuni dei nomi più prestigiosi uomini di cultura e artisti che si sono fatti catturare da lla forza e dalla sensibilità del Laocoonte.

Per giungere poi alla produzione artistica del XIX e XX secolo che gradualmente toglie alla scultura ogni riferimento storico e narrativo, cogliendone solo il movimento, l'emotività, l'essenzialità. Il gruppo scultoreo vive una sua deformazione in linea con l'affermazione del-la libertà con la quale gli artisti si spingono oltre l'equilibrio formale della natura e dell'uo-mo. La drammatizzazione espressiva del Laocoonte viene riproposta nella partecipazione emotiva dell'osservatore in relazione con la nuova opera. Quest'ultima sezione della mostra presenta una selezione delle più diverse tendenze del Novecento, le opere di Arturo Marti-ni, Cari Hofer, Ossip Zadkine, Salvator Dalì, Andreu Alfaro, Francesco Somaini e Fabrizio Clerici affermano, parafrasando il titolo della sezione: "Laocoonte per sempre".

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L'anno delle celebrazioni del quinto centenario dei Musei Vaticani proseguirà poi con l'inaugurazione della mostra "Habemus Papam. Le elezioni pontificie da S. Pietro a Benedetto XVI" incentrata sui complessi rituali che da secoli regolano i momenti che seguono la morte del Papa e l'elezione del suo Successore.

L'esposizione che verrà inaugurata nell'Appartamento di Rappresentanza del Pa-lazzo Apostolico Lateranense il 7 dicembre 2006 sarà seguita, a conclusione di questo intenso ciclo di eventi, da un Convegno Internazionale dal titolo "L'idea del Museo: identità, ruoli e prospettive" che si svolgerà in Vaticano dal 13 al 16 dicembre p.v.

Desideriamo ringraziare con devozione filiale Sua Santità Benedetto XVI, che ha se-guito con particolare attenzione e paterna partecipazione l'intero anno di celebrazioni ed ha voluto ricordarci nella preghiera dell' Angelus del 19 marzo; accettando, inoltre, di ricevere in udienza privata prima tutto il personale dei Musei Vaticani, il prossimo 23 novembre, poi - il successivo 16 dicembre - í convegnisti che parteciperanno al Con-vegno Internazionale che chiuderà i festeggiamenti.

Quanto alla Segreteria dí Stato, che ha sempre condiviso le iniziative e prestato tutto l'appoggio indispensabile per il buon esito delle manifestazioni, ho il piacere di ricor-dare e di esprimere il mio personale ringraziamento all'Em.mo Segretario di Stato di Sua Santità Cardinale Tarcisio Bertone e al Suo predecessore Em.mo Cardinale Angelo Sodano per le costanti parole di incoraggiamento e di apprezzamènto; con loro non possiamo non ricordare l'Ecc.mo Sostituto Mons. Leonardo Sandri e l'Ecc.mo Segre-tario per í Rapporti con gli Stati Mons. Dominique Mamberti.

Dí fondamentale importanza è stato, come di consueto, l'appoggio e la costante vici-nanza che ho sempre ricevuto dai diretti Superiori del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano: dal Presidente Sua Ecc.za Revma Mons. Giovanni Lajolo, al Segreta-rio Generale Sua Ecc.za Revma Mons. Renato Boccardo ed al Vice Segretario Generale Rev.mo Mons. Giorgio Corbellini; a loro associo nei ringraziamenti anche l'Em.mo Car-dinale Edmund C. Szoka Presidente del Governatorato fino al 15 settembre 2006.

Un programma così ricco dí avvenimenti non si sarebbe potuto realizzare senza la partecipazione corale e generosa di tutto il personale dei Musei Vaticani che, con la sua indiscussa competenza e professionalità, ha dato una ulteriore, straordinaria, prova dí efficienza e dedizione. Per questo, al fine di esprimere la più viva gratitudi-ne e sincero plauso ho voluto ricordare tutti i loro nomi nell'elenco che apre questo volume. A tutti grazie.

FRANCESCO BURANELLI

Direttore dei Musei Vaticani

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PERSONALE IN SERVIZIO DURANTE

IL QUINTO CENTENARIO DEI MUSEI VATICANI

Giulio ACANFORA Mauro AGOSTINUCCI William ALCARO Massimo ALES' Matteo ALESSANDRINI Luca ALLOCCA Mirko ΑLυτrτ Mons. Pietro AMATO Danílo AMBROSETTI Alessia AMENTA Rita ANGELOSANTE Luca ANΤΟNELLI Giovanni ANZUINI Andrea AQUILI Andrea ARGENTI (t) Giulia ARTIZZU Giuseppe OTTURA Roberto BAFFA Vittorio BAGNAROL Silvano BAS Massimiliano BALBI Laura BALDELLI Alice BALTERA Giorgio BARADEL Bruno BARATTI Alessandro BARBARESI Javier BARBASAN CλµACHO Cesare BARIGELLI Gianluca BARNIA Vito BARRA Walter BARTOLI Alessandro B ΑRΡΟΜΙΟLΙ Gianluca BASEGG ΙO Daniele BΑTTISTΟΝI Gino BELLOMARINI Roberto BENEDETTI Adriano BENVENUTI Alessia BERARDI Alfonso BERARDI Petro BERESH Massimo ΒΕΕΝΑCCHI Fulvio BRRNARNARDINI Pietro BERRETTINI Luigi Antonio BERTOLDO Ugo BETTI Alessandro B ΙΑsινι Alessandro B ΙNI Dario BOΝΑΝΝΙ Gianluca Maria BONANOTTE Ilario BONANT Stefano BONDATTI Felice BONG Dando BORGATO Massimo BORGNA Sabrina BORGOGNONI Germano BORGONI Daniele BORGONOOO Giovanna BARTOLAMEDI Francesca BOSCHETT

Alessandro BOTTΠcELLI Luca BOTTINELLI Alessandro BRACCIRETTI Mirko BREVETTI Adele BREDA Andrea BRENO Andrea BREVETTO Giovanni BRUDAGLIO Martina BRUNORI Roberto BuFALIM Andrea BUFALO Massimo BucΙοΝOΝΙ Luigi. BURATTA Antonello ΒUZZAνCA Gianfranco BUZZ' Annavaleria CREPO Alessia CALCARI Flavia CALL0RI Nicolina CAMILLONI Franco CANALI Raffaele CANNIZZO Stefan CAPPELLI Giulio CAPOCCI Marcello CAPPELLA Antonio CAPUT Gianluca CARDELLI Andrea CARIGNANI Giuseppina CAROSELLA Carlo CARRIERI Giampaolo CARTONI Federico CARUSo Roberto CASSIO Debora CATANIA Massimo CATENA Barbara CAVALLUCCI Luca CECCARELLI Giovanni CECCHINI Carla CECILIA Giovanni CEFALI Marco CEBI Paola CELsI Alessio CENSONI Angela CERRETA Emiliano CERTO Costantino CERVONE Mariachiara CESA Marco CESINI Mauro CHIBBARO Enrico Cτττετ GAMACCHIO Fabio CHIODINI Angelo Cmmci Osvaldo CIARELLI Francesca Casnr Pierino CICALA Raffaella CICCIA Edith C'CERCHIA Serenella Cici Vittoria CIMINO Loredana CιοΈ

Silvio CIPOLLONE Luigi CLEMENTI Giuseppe COCCIA Enzo COCCO Stefania COLESANTI Marco COLLABORETTA Massimo COLONNA Vito COLONNA Mauro COMPARETTO Alessandro CONFORTI Ester CONSOLE Sergio CONTENTA

Isabella CORDERO DI MONTEZEMOLO Angelo CORDESCHI Giacomo Coannisco Guido Coaiiii Ivano CO II Fabrizio Cosi io Giovanna CossU Gianni CREA Giorgia CREATURA Ferrera CmscUOLO Fabio CRISTOFANI Ugo CROCE Fortunatina Cuozzo Dando D'AGUANNo Urbain DAME KPAZAI Pierpaolo D'ALESSANDRO Alessandra D'Aivuco Alberto DE ANGELIS Maria Antonietta DE ANGEL'S Claudio DE DOMENICO Eleonora Dε CORTES Silvano Dε GUIDI Maurizio DE LUCA Simona Dε LUCA Cristina Dε NURILO Angela Dε PAOLIS Maria Giuliana DE PA0LIS Marco Dε PILL'S Antonietta Dε RIGGI Paolo DE SANTΙS Anna Maria DE STROBEL DE HAUSTADT

Stefano DEL SONNO Maurizio DELLE ROSE Giuseppe D'ERRICO Andrea DEVOTO Guy DEVREUX Massimo DEZ' Leonardo DI BLAST Luca DI BONA Federico DI CESARE Roberto D Ι GIAMPIETRO Riccardo DI GIOIA Andrea Di GIORGI Walter DI GIROLAMO Fabio Dι LORETO Dino D' MARCELLO Giuseppe DI MARco

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Rosanna Dι Ρτντο Emanuele Dι PORTO Andrea D τ RΟSΑ Tonino Dr STASTO Dario Dí11 Vittorio D'ONOmmuo Salvatore DONZALLO Padre Allen DUNSτον Claudio DUCA Piergiorgio DURsτ Paolo ELEuTERm Vittorio ELEUTERI Massimo ELM

Eugenio Fittimi Luciano ERMO Carmela ΕmuuGo Alberto Fλanκ rτ Roberto FABRizισ Gabriele FANUELE Alberto FEDERICI Pietro FEDERICI Andrea FELICE Flora FELICIANI Eleonora FEIiRAZZA Carlo FIANCO Giorgio Fn iρρι Giuseppino FΙLLΠΠΙ Laura FILIPPIM Stefano FιLrnρoνι Chiara FORNACIARI DA PASSANO licol FORTI Fabrizio FORTIN' Giuseppe FΟττ Ferruccio FRABETTI Fabio FRANCATI Fabiana FRANCFSCANGELI Stefano FRANCESCΗEΤΤI Eugenio FRATTURATO Giuseppe FRΕzzλ Emiliano Fmuoii Luciano GAGLIANO Suor Aurea GALLEGO GONZALES Umberto GAROFALO Roberto GASPERONI Cristina GENNACCAIII Alberto Gε ΜΑΝΙ Fabrizio GERMINIASI Rossana GιλRDινλ Giulia GIARDINI Roberto GIOACCHINI Alessio Gum Luigi GIORDANO Elisabetta GτοRGεΤττ Massimiliano GIOVAINETTI Raffaele GτονANNονi Alessandro GIoVANNUCCI Giancarlo GOBBI Sergio GOBBI Stefano GORGA

Valerio GRIMALDI Ezio GRISOGONI Luigi GRISPIGNI Luca GυaRRmam Paola GUIDI Elisa Grιυνι Cristiano IMPINNA Marco INNOCEIZI Valerio 10111E Alessandra IPPOLITI Vincenzo IPPOLITI Licia IPPOLITONI Jansen ΚΑRIN Gabriella Κσυ mR Claudia Kuscu Laura LA VOLPE Biagíno LACAVA Felice Lλcc Gabriella LALATTA Fabio LANDOLFI Claudio LANZIDEI Alessandro LAURI Lorenzo LECIS Claudia LEGA Isabella LEONE Fabio LEONETTI Filippo LEOPARDI Vilfredo LIBERATORE Fulvio LONGO Francesco LoRENZINI Gianluca Lomzuo Andrea LucRDI Dando LUCIDI Loriano LUNATICI Lucas LUZON Marco ΜΑcτοcIA Maria Carmela MADEo Sabina MAGGI Marco MAGGIO Stefano ΜΑGΙSΙRΙ Anna Maria MAGLIONE Fabrizio MALDONE Antonio MANCINI Tiziana MANcιµ

Míroslav MANDIC Roberto ΜΑΝsurrτ Giancarlo ΜΑΝULΙ Sergio MARCELLI Daniele ΜARCHIΟΝΝΙ Roberto MARCOALDI Sergio MAmλνι Guido MABJIELLI Manuel MARITAI Bruno MAROCCHINI Marco MARRELLA Alberto MASELLA Antonio MASONE Danilo MASSIMI Gianfranco MASTRANGELI

Fabio MASTROLORENZI Gianluca MASTROPASQUA Alessandro MATTAROCCIA Bruno ΜΑΤτετ Flavíano ΜΑττΡ υzzο Anna Lea MATrozzI Antonio lAuRA Paolo MAnu Angelica MAZZUCATO Fabio MELON' Leonardo MENICACCI Daniele Valerlo MENNA Eva MENTELLI Fabrizio Mmuλuzzτ Suor Angela MESSINA Angelo MεssτNεo Roberto MIGLIORINI Cinzia MττλNτ Marco Mmm Sandro Mriorn Krystyna MLYNARSKA Paolo MoNALDI Sandro MONETA Marta MONOPOLI Mirko ΜOΝΤΑΝARI Cesare bRETTI Marco MoRFnNu Fabio Mommsn Sabrina MOSCATO Alessandra buRRI Altín MUSTAFARAJ Marco Muzτ Fabrizio lANNΙ Suor Grazia NAPLONE Giampiero NATALE Fabrizio lATONI Andrea Nmu Arnold NESSELRATII Cecilia NICOLETTI Paola NICOLETTI Antonino NIGRELLI Andrea Nisnii Laura Nocm'u Mario NOCENTE Pierpaolo NUmmERI Cristían OLWANTI Maurizio 010FR' Gabriele OIlAzno Sandro ΟRLΑΝDn Diego ORTUUSO Dando ORzmLI Laura PACE Morii Gianantonio PACIFICO Jorge PAEz Claudio PAGANINI Anna PAGLIARO Massimo PALLIccrA Roberto PALulimo Stefania PANDOZY

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Gloria PAντccτλ Cristina PANTANELLA Franco PAOLACCI Fabio PAOLONE Antonella PAPA Paolo PARERI Alessandro PλSCUCCI Raffaella PASQUALUCCI Stefania PASSERINI Chiara ΡAVAν Carlo PENNACCI-ITETTI Francesco ΡEΝΝΑCCHΙΕΤΤΙ Cristiana PERFETTI Alessandro Prntiiii Francesca PERSEGATI Maria Grazia PESCE Laura PEscETELLI Laura PETACCI Giuseppe PETREL.LI FΊ] Ψpo PETRIGNANI Alessandro PETRRozzI Fabio PIACENTINI Luigi PICA Mirko PICCININI Loredana PICCIUTI Stefano PIERANGELΙNI Giorgio Carlo ΡΙΕRCΟΝττ Emanuela PIGNATARO Josè Manuel PINTO Massimo PIoL' Danilo Pweτο Daniela PoLmom Marco POLIEOIE Stefano POMPEI Gabriele PONTESILLI Franco POPOLI Paola PORCARO Francesco P ΟRELLI David PornNTI Francesco PRANTERA Marco PiIATELLI Alessandro PRINZIVALLE Marco PROIETTI Roberto PROIETTI Andrea PROSPITTI Maria Ludmila PUTSKA Alessandro QUARTA Valerio QUARTA Maria Grazia Q1AU 1ROCCHI Francesco PAGINESI Giovanni RAMAGLIA Corradíno RANALLI Roberta RANDELLI Renzo RAPOLI Gianluca RAVENDA

Catherine RAZZETTI Alfredo REZZONICO Reginaldo RIATSCH Francesco RICCARDI Antonio RICCELLI Giacomo RICCI Francesco RIGHI Luca RINALD Ι Massimiliano RISI Marco RICCA GALLI Eros ROCCOLANO Agnese ROCCONI Alessandra RODOLFO Carmine ROMANUCCI Andrea ROMOLO Fabrizio ROSATI Massimo ROSSETTI Oriana ROSSETTI Barbara ROSSI Carlo Alberto RoSSI Claudio ROSSI DE GASPEEJS Giuseppe Rossi Massimo Rossτ Patrizia RossI Piergiorgio ROSSI Roberto ROSSI Franco RUBINI Giovanni RUBINO Michele RULLO Francesco Rusc τo Alessandro SABATUCCI Fabio SABBATh' Ivano SALVATORI Rossella SANGERMANO Maurizio SANNΙBALE Ulderico SANTAIVIARIA Mario SANTANIELLO Antonio SANTARELLI Luca SANTI Maurizio SANTOLΟCI Alessόndro SARACINO Riccardo SAvnm Daniele SAVI Sara Olga SAVOLDELLO Adolfo SCALISI Giuseppe SCARPACI Henriette SCHOKK ΙNG Matteo SCIANCA Roberto SEBASTIANELLI Federico SEGNA Laura SERAFINI Flavia SERENA DI LAPIGIO Daniela SERENI Maria SERLUPI CRESCENZI Sesto SERRA

Pietro 51111 Maurizio SIMONETTI Roberto SOLDINI Stefano SPADA Paola SPALVIERI Giandomenico SPINOLA Piero STEFANI Luana TACCALITI Adalberto TAGLIONI Giancarlo TAMANTI Marco TANZINI Giancarlo TARAGLIO Gianluca TASSI Danilo TATANGELI Dario TΕBALDm Luigi TmminIu Fabio TESTA Pasquale TESTA Francesco TICCONI Ruggero T'DE' Mario Tn,ELLI LEPORE Mauro TOMASSETTI Nicola TOME' Ivano UBERTO Marcellus UDUGBOR Alessandro UMBRO Alessandra UNCINI Umberto UTRo Daniela VALCI Carmine VALENZANO Daniele VALLETTA Paolo VΑΝΝΙΝΙ Vittorio VAllI Claudia VARVARITO Lucina VATTUONE Gianfranco VENDITTI Luigi VENDETTI Luigi VERGARI Monica VERZA Alessia VIGLIETTA Antonio VIGNERA Vito VΙGNOLA Luca VILLANI Paolo VIOLINI Simone VIRDIA Giuseppe VISCONE Mario VITALETTI Federico VITTO Aldo VOLPICELLI Giuliano VOLPINI Mons. Roberto ZAGNOLI Alessandra ZARELLI Pietro ZIGROSSI Bruna ZIZOLA

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Il Laocoonte in età antica

di PAOLO LIVERAiI

Per il carattere non strettamente specialisti-co del contributo si è scelto dí ridurre le citazioni bibliografiche all'essenziale: ciò non significa ov-viamente una scarsa considerazione per í contri-buti di cui non si fa menzione. Devo ringraziare in maniera calorosa Bernard Andreae, che è sempre stato particolarmente disponibile nel chiarirmi le sue posizioni in numerose occasioni e generoso nel fornirmi mate riale documentario e bibliografico.

s Per le fonti ZINTZEN 1979. Cfr. infra nota 13.

4 Suoi 1992. 5 Scumm οr 1979; Suoi 1992, pp. 197-198, nn. 1-2.

Ce ne sono giunti solo pochi versi: frr. 370-377 ed. RaDT 1977.

' AiwxeAE 1989a, pp. 61-63, fig. 14; SIini

1992, p. 200, n. 9; HIMMELMANN 1995, pp. 56-58, tav. 35a-b.

Scrivere sul Laocoonte è impresa ardua, assai più ardua di quanto avvenga trattando una qualsiasi altra scultura antica. Farlo in un catalogo, inoltre, dunque non solo contenen-dosi in uno spazio di poche pagine, ma anche ricercando per quanto possibile semplicità e chiarezza per non infliggere al pubblico non specialista un eccesso di discussioni analitiche,

una sfida davvero temibile. Questo metter le mani avanti non va preso come il solito luogo comune previsto dai manuali di retorica che, almeno dal III secolo della nostra era con Me-nandro il Retore, insegnano a magnificare il soggetto del panegirico e a lamentare i limiti e la pochezza dell'autore. Parlare del Laocoonte, infatti, significa confrontarsi con una de lle immagini più profondamente stratificate nella cultura figurativa occidentale, ma anche do-versi destreggiare in mezzo a una bibliografia ramificata, rigogliosa e per nulla concorde. 1 Prendere posizione sull'epoca di questa scultura e sulla sua collocazione storico-artistica implica scelte di metodo fondamentali per tutta l'arte ellenistica e, più in generale, per il modo di strutturare la storia de ll'arte antica.

La soluzione, se esiste, è dunque obbligata: si dovrà procedere toccando solo pochi punti fondamentali, a costo di tralasciare molte questioni che a livello specialistico hanno sicuramente un peso notevole. Al tempo stesso bisognerà evidenziare come certe opzioni non possano derivare che da scelte di base o, viceversa, come un dettaglio, magari uno spo-stamento di pochi decenni, implichi un assestamento di tutto il quadro generale secondo un diverso equilibrio.

Fig. 1.11 gruppo del Laocoonte, Musei Vaticani.

La tradizione figυrata e letteraria

Entriamo dunque in argomento partendo innanzitutto dal soggetto della narrazione miti-ca: 2 Laocoonte ( fig. 1), sacerdote troiano del dio Apollo o — secondo Virgilio — di Nettuno, intuisce in qualche modo l'inganno che si cela nel cavallo di legno lasciato dai Greci sulla spiaggia di Troia dopo essersi — apparentemente — ritirati al termine di dieci interminabili anni di assedio. Laocoonte non comprende esattamente il trucco di Ulisse, che si è nascosto nel ventre del simulacro a capo di un «commando", tuttavia cerca di mettere in allerta i . concittadini che vogliono portare il cavallo in città come trofeo. Gli dei, però, hanno ormai deciso e due serpenti escono dal mare per uccidere il sacerdote insieme ai suoi due figli, o — secondo una variante già molto antica 3 — insieme a uno solo dei figli. La morte di Lao-coonte è necessaria perché anche Troia perisca, ma dalle fiamme della città distrutta fuggirà Enea, la cui discendenza fònderà Roma.

Gli artisti antichi si sono esercitati spesso a raffigurare questo momento tragico e cruciale della morte di Laocoonte, realizzando opere cariche di pathos. Troviamo immagini del Lao-coonte4 provenienti da epoche varie e realizzate secondo schemi anche assai divergenti. Le più antiche sono su due vasi aρulí:5 il primo è un cratere conservato a Basilea, (fig. 2) databile verso il 430 -425 a.C., íl secondo è un frammento perduto della collezione Jatta di Ruvo di Pu-glia, dimezzo secolo successivo. In essi viene seguita la versione scelta anche da Sofocle per la sua tragedia, 6 nella quale Laocoonte è colpito attraverso la morte dei figli ai quale sopravvive. Proseguendo nella rapida panoramica, segue un'immagine di dimensioni assai modeste, una gemma etrusca (fig. 3) del British Museu-n, 7 snlla quale si è molto discusso, ma che deve esse-re considerata autentica e databile non molto più tardi del 300 a.C. Nonostante le dimensioni assai ridotte, l'effetto d'insieme ricorda il gruppo vaticano: il padre è infatti posto in mezzo ai suoi due figli, anche se — scendendo a un esame più dettagliato — si nota che la posizione del corpi differisce in maniera evidente mentre la presenza di tre serpenti, invece di due, fa pen-

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3

Fig. 3. Gemma Etrusca con gruppo del Laocoonte, British Museum 673.

$ SτΜοΝ 1992, p. 198, nn. 4-5; Ε Piuse ΒADο - ' Ντ, in Pompei II, 1990, pp. 284-285, n. 68; Ι . ΒχΑ -

GANTINI, in Pompei 1994, pp. 352-355, nn. 14-17.

24 PAOLO LIVERANI

Fig. 2. Pittore dí Pisticci. Cratere Apulo con morte dí Laocoonte. B asilea, Antikenmuseum-Sammlung Ludwig 70.

2

sare che l'artista etrusco dipendesse da una tradizione seconda la quale tutti e tre i personaggi morivano, a differenza di quanto si è portati a concludere per il gruppo vaticano, il cuale, come si vedrà tra poco, sembra alludere a lla possibile salvezza del figlio maggiore.

Le pareti di Pompei ci hanno trasmes-sa ancora un'ulteriore versione della sce-na in due affreschi che mostrano una certa

aria di famiglia, pur nella evidente libertà che si sano presi i rispettivi pittori. Un af-fresco è nella casa del Menandro (fig. 4)

e si data agli anni 60-70 d.C., l'altro, del

secondo quarto del I sec. d.C., viene dalla

casa appunto detta del Laocoonte: 8 (fig. 5) íl padre e i figli non formano gruppo, ma vengono assaliti separatamente dai

serpenti. Il sacerdote troiano, riccamente

vestito, assiste impotente alla morte dei figli e l'altare su cui si trova non gli offre

alcuna salvezza, mentre li vicino si vede il toro destinato originariamente a essere sa-crificato_ Pur ccn qualche libertà, questi dettagli si possano adattare alla versione narrata da Virgilio nel II libro dell'Eneide (vi. 40 -231), ma in ogni caso fanno parte dí una tradizione iconografica nettamen-te distin.a da quella del gruppo scultoreo vaticano. Alcuni elementi di questa stessa

tradizione iconografica — si pensi al ginoc-chio Dur_tato sull'altare — in qualche modo

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25 IL LAOÇOCIΝΤΕ IΝ ΕΤf ANTICA

5

Fig. 4. Affreseo dalla Caste di Menandro, morte dí Laocoonte, Pnmpei I.10.4

Fig. 5. Affresco dalla Casa. di Laocoonte, morte di Laocoonte, Museo Νaziαmle di Napol 111210.

9

Suoi 1992, pp. 19 ο--99, n. 6; IoaaT 2002. ιο Ατ.FÖτ.ι;== 1976, um. Σ: -89; Fοπsντ i 1981, pp.

91-94; ΕΑΒ. irf AT'FOLDI 1 99J, p. 158; Sud 1992, p. 200, n. 8.

ιι

PLIN., λ:αt. Hist. 3Γ3~7 -38. Cfr. in&a.

arrivano fino a lla fine dell'età antica nella famosa miniatura del Virgilio Vaticano, 9 il codice dell'Eneide magnificamente illustrato risalente a lla fine del IV secolo [cfr. cat. 8]. Ciò non implica in aĪcun modo né una derivazione diretta né tantomeno una fedeltà as-soluta al testo di Virgilio. Benché questo possa stupire, la scena della miniatura diverge da quella descritta poeticamente nello stesso codice, poiché Virgilio presenta il sacerdote che cerca di liberare i figli dalle spire dei serpenti, mentre nell'illustrazione alza le mani impotenti al cielo. A cuest'ultima immagine si collegano anche í contorniati, 10 [cfr. cat. 6] una sorta di gettoni, u_ilizzati forse come dono augurale da parte dei consoli e pretori all'entrata in carica, p_odotti soprattutto a Roma tra la metà del IV sec. e il 410 (anno del sacco di Roma ad opera di Alarico).

Anche tralasciando per brevità monumenti minori e talvolta frammentari, collegati con maggiore o minore sicurezza al Laocoonte, appare chiaro da questa breve carrellata che il Laocoonte vaticano, con una dubbia eccezione di cui si tratterà più avanti, non trova pa-rentele men che vaghe nel panorama iconografico antico e, in ogni caso, in età rom ana non ebbe mai quella fama ce, a lla lettura di Plinio il vecchio e di Virgilio, gli umanisti si sen-tirono invece portati a dargli. Per comprenderlo nel suo contesto antico, ci si deve quindi avvicinare al gruppo vaticano prescindendo dall'aura di rinomanza quasi mitica che esso possiede ancor oggi, nonostante la declinante fortuna delle iconografie classiche.

Rivolgiamoci ora finalmente a quel Laocoonte che il 14 gennaio del 1506 si parò din-nanzi agli occhi stup~fattí di Giuliano da Sangallo, il quale, secondo un resoconto più tardo dovuto a suo fig-io Francesco [cfr. cat. 13], l'avrebbe immediatamente collegato all α menzione della statua vista da Plinio il vecchio nella casa di Tito. 11 Si tratta indubbiamente di un gruppo scultoreo di grande virtuosismo tecnico. 11 padre spicca non solo per la sua collocazione centrale, ma anche per la potenza muscolare de lla sua imponente corporatura denudata del mantello che si è afflosciato su quell'altare sul quale anch'egli sta crollando, incapace — nonostante il suo vigore — di vincere la stretta della coppia di serpenti che l'ha afferrato. Si sostiene con la gamba sinistra protesa a toccare il terreno con la punta delle dita, mentre la destra piegata e s'appunta sui gradini della base dell'altare in una tensione

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26 PAOLO L,NERAΝΙ

straordinaria, che traspare da ogni tendine ( fig. 6). 11 braccio sinistro cerca inutilmente di allontanare

dal fianco la testa del primo serpente che, vero

monstrum, assomma le dimensioni e la forza di un boa costrittore alla perfidia del veleno che sta per

inoculare con un morso letale. Il braccio destro, al

contrario, è piegato e compresso dalle spire dello

stesso serpente. Ii capo è reclinato in una smorfia di dolore in cui si mescolano l'orrore per la morte dei figli, lo sforzo della lotta e la consapevolezza

della sua stessa morte che sopraggiunge. Alla sua destra il figlio minore è completamente irretito dalle spire del secondo serpente: alza il braccio destro in un ultimo sussulto, ma il morso veleno- so sotto l'ascella ha un effetto immediato e già il fanciullo ha iniziato ad afflosciarsi, esausto, sullo stesso altare su cui s'appoggia il padre. Il fratello maggiore, all'altra estremità, si volge inorridito verso il padre e sembra sui punto di liberare la caviglia dalla coda del secondo serpente. Lo spet-tatore è portato a immaginare, a sperare, che con un guizzo il ragazzo possa cavare anche il brac-cio destro dall'ultima spira e fuggire alla morte. L'impressione è rafforzata anche dal fatto che il giovane non si trova sull'altare su cui padre e fra-tello stanno morendo, trasformati da sacerdoti in vittime. Tutta una serie di ulteriori dettagli — le te-ste dei serpenti contrapposte sulla linea mediana orizzontale del gruppo, la posizione differenziata dei mantelli indossati o caduti — tendono a separa-re ulteriormente il figlio maggiore e il suo destino da quello degli altri due personaggi.

Se una simile lettura del testo figurato è corretta avremmo im chiaro indizio della dipen-denza del gruppo scultoreo da un filone mitologico diversi sia da quello virgilano, n cui muoiono tanto Laocoonte che i due figli, sia da quello seg -sto da Sofode (e dallo Pseudo-Apollodoro), 12 dove i figli muoiono ma il padre sopravvive: si tratterebbe del filone attestato invece già dal poeta milesio del VI sec. a.C. Aretino, che nella sua Iliupersis, nata solo attra-verso il riassunto di Ρroclo, 13 ricorda la morte di Laocoonte iass ieme a uno solo dei figli.

Anche per quel che riguarda l a tradizione mitologica, Ξ3e si incarnava ne_ singoli testi letterari e figurati, è chiaro da questi pochi accenni che esisleva una grande varietà e che la

tradizione vírgiliana costituiva solo uno dei numerosi filor_i cze coesistevanò 3i età antica: essa avrebbe progressivamente guadagnato autorevolezza grazie al sun utilizzo scolastico e, nell'impero romano d'occidente, alla decadenza de lla ccrκscenza d.l greco, ma senza

soppiantare mai del tutto la ricchezza di forme concorrenti.

Fig. 6. Dettaglio dilla gamba destra del Laicoon te. Musei Vaticani.

Le proposte di inquadramento

Dopo aver delineato a schizzo i personaggi sullo sfondo del contesto figurativo e letterario

antico, si possono iniziare a porre le domande su cui una lunga tradizione di studi dibatte

con una vivacità che si è notevolmente ravvivata nella sec.onda metà del secolo appena

trascorso. In questo periodo, infatti, da un lato lo studio d€11'arte ellen_stica e de lla prima età imperiale ha preso nuove vie, ma — più specificamente — lo studio del Laocoonte ha beneficato di due avvenimenti importanti: il restauro del gruppo scultcreo stesso,1 4 iniziato da Filippo Magi nel 1957, e la scoperta della decorazione seu_torea della Grotta di T_berio a Sperlonga, 15 avvenuta nello stesso anno, con la ormai famosa iscrizione [cfr. cat. 2], che

attribuisce il. gruppo della Scilla a tre scultori dell'isola di odi — Athanodoro, Agesandro e Polidoro — gli stessi che secondo Plinio realizzarono il La. οeonte.

z Epitome 5 ,r;- ι& 13 Crestomazia 239'ss. ed. ALLEN 1912, p. 107. 14 ÍVMAG' 1960. 15 CONrcELLO, Α κΕΑΕ1974.