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Questo libricino è dedicato all’amore ed a tutte le persone che si amano e hanno amato

La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro.

Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sogno.

(Schopenhauer)

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SOMMARIO: Prefazione pag. 4 Perché pag. 5 Sulla morte pag. 10 Sulla vecchiaia pag. 19 Sulla paura pag. 26

Sul tradimento pag. 32 Sull’amore pag. 39

Sulla gelosia pag. 43

Sul futuro pag. 49 Sul tango pag. 54 Sogno di due anime… pag. 59 Nuvolette pag. 66 Sui sogni pag. 67

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PREFAZIONE:

Ho voglia di scrivere, perchè mi piace, fa bene alla mente e serve a riflettere. Ideale sarebbe scrivere un buon libro, poi pubblicarlo, cosi tutti mi ammirerebbero, se fossi in grado di scrivere cose interessanti ed intelligenti. Ovviamente, se io dovessi scrivere un libro, lo comprerebbero, al massimo, una ventina di persone: i parenti più stretti e qualche amico fidato. Molti di loro però non lo leggerebbero per niente. Mi accontenterò quindi di scrivere un libricino, da pubblicare su facebook, nella speranza che qualche d’uno che non ha niente da fare, incuriosito, provi a dare un’occhiata. Infatti, ormai, in Italia gli utenti di facebook sono circa venti milioni, curiosare e’ gratis…. quindi è probabile che trovi qualche lettore. Ciò mi farebbe piacere. Se poi questo lettore si dovesse un po’ interessare al libricino, e superasse lo scoglio delle prime pagine, noterebbe che ho inserito, nei vari paragrafi, tanta farina non del mio sacco, sui principali temi, cosi e’ possibile al lettore cogliere temi di riflessione e sicuramente ne guadagnerà la lettura.

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PERCHE’?

Ho scoperto che mi piace scrivere, da quando ho iniziato a mandare sms, che in fondo sono le lettere di una volta. Quando ero bambino mandavo delle lettere ad un mio amichetto che avevo conosciuto al mare e viveva a Torino; quando sono diventato più grandicello mandavo lettere ad una ragazzina francese che avevo conosciuto sulla spiaggia di Cavi di Lavagna e che avevo baciato in collina dove ci nascondevamo a fare le coccoline. Forse e’ stata la prima ragazza che ho baciato. Ricordo che era bruttina, però, essendo francese, mi piaceva un sacco perché “faceva chic”, ed anche mia madre vedeva bene questa mia amicizia perché così risparmiava almeno sulle lezioni di francese, che altrimenti avrei dovuto prendere, come nelle altre materie, per farmi promuovere. Infatti a scuola ero un po’ asino, però in francese ed italiano me la sono sempre cavata. Si, a scuola ero un po’ birichino, specialmente in condotta, tant’è che in terza media mi rimandarono in tutte le materie, col sei in condotta. Però, poi venni promosso, fra lo stupore di molti, e continuai a studiare, anche se i miei interessi erano ben diversi. Amavo molto la musica; a quei tempi suonavo la chitarra in un complessino che avevo messo insieme io;

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suonavamo in uno scantinato che era visitato, al mattino, da tutti quelli che bigiavano la scuola; ci divertivamo un sacco, e confesso che, nel nostro locale avevamo anche una notevole affluenza di ragazzine, specialmente dopo che riuscimmo ad ottenere delle scritture per suonare in qualche locale da ballo. Il massimo fu quando vincemmo il concorso per complessini studenteschi al mitico Piper di Milano, e poi al Teatro Smeraldo ed al Palalido, con 3.000 persone che ci applaudivano. Che emozioni!!…….. Ho un paio di foto di quelle serate e, sebbene un po’ imbarazzato, posso offrirne una riproduzione. Se qualche d’uno dovesse conoscere i protagonisti, (che ora ho perso di vista) sarebbe davvero un’altra vittoria di facebook

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Guardandole adesso mi rendo conto di quanto fossi disgustoso; però devo dire che, a quei tempi, un po’, andavano di moda i tipi strani! Quel successo, ci portò successivamente a suonare in vari locali, conoscere un sacco di persone e capire che la vita probabilmente era veramente bella. Fu forse in quegli anni che scoprii, come disse Oscar Wilde, “che amare se stessi e’ l’inizio di un idillio che dura tutta la vita”. Infatti mi trattavo veramente bene e, facevo di tutto per vivere felice, ed ero convinto (a ragione) che la buona sorte mi aveva proprio baciato.

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Ebbi anche una fortuna sfacciata col servizio militare , perchè lo feci da Ufficiale, con tanto di berretto rigido, che però, appena potevo, toglievo, in quanto ho sempre odiato le divise uguali agli altri e poi non avevo alcuna attitudine al comando. Finito, si fa per dire, gli studi e la carriera militare, iniziai a lavorare e riuscii a creare una attività che amavo (a quei tempi) molto e mi permetteva di guadagnare bene. Poi, sposai Loredana, ragazza dolcissima che era insieme a me da ormai sette anni e mi ha dato due figli. Ma non e’ di questo che vorrei parlare, non credo interessi a qualche d’uno. Vorrei invece cercare di parlare, di quel poco che ho capito della vita, nella speranza di catturare l’interesse di qualche d’uno ed in particolare delle lettrici che credono nell’amore e che per il loro amato “sole a lui appaiono donne” Spero che Petrarca, avendo già scritto qualche cosa di simile, mi perdonerà per avergli rubato una frase.

“Chiare, fresche e dolci acque ove le belle membra pose colei che sola a me par donna…..”

Va beh! però , tutto sommato, giova osservare che l’amore , quando e’ tale, deve essere un sentimento che crea stati d’animo molto simili per tutti gli esseri viventi, per cui le emozioni che avrà provato Lui, sono alquanto simili a quelle che provano tutti gli innamorati comuni, (anche se Lui con la penna ci sapeva fare decisamente bene)

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E, secondo me, le emozioni che provano, amando, gli esseri umani devono assomigliare molto a quelle che provano, per esempio, due cerbiatti o due scoiattoli innamorati.

Dicevo, quindi, che vorrei cercare un argomento interessante per gli utenti di facebook che, come e’ noto, sono in maggioranza giovani. Vorrei parlare di un sacco di cose, ma gli argomenti che mi sembra possano creare maggior interesse, riguardano sicuramente l’amore, il sesso, il tradimento, il futuro, le paure, le emozioni, la vecchiaia e, perchè no, la morte. Incomincerei a riflettere proprio su quest’ultimo argomento…sicuramente il piu’ ostico, ma …..

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SULLA MORTE:

Dei mali della vita ci si consola con la morte, e della morte con i mali della vita. Una gradevole situazione” (Schopenhauer) Certo che questi filosofi ti fanno veramente rabbrividire…..ma prima di parlare degli argomenti piu’ carini, quindi, vorrei affrontare il piu’ ostico: la paura della morte. Innanzitutto vorrei fare una premessa: io non credo di morire presto perchè mio padre e’ morto vecchissimo e pure mia madre. Inoltre godo di ottima salute e, a parte la spalla che quando faccio all’amore mi sdereno perchè non

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sono più agile come una volta, non ho altri acciacchi rilevanti. Fra l’altro, devo osservare che, facendo l’amore sicuramente molto più spesso di quelli della mia età, perchè la media e’ quattro volte all’anno ed io la supero di gran lunga, (contando anche gli esercizi mentali fantasiosi e di “love alone”) ed essendo notoriamente l’attività sessuale un ottimo esercizio fisico, le mie condizioni fisiche, ultimamente, sono superiori alla media di quelle dei miei coetanei. Inoltre, e’ noto che quando si e’ un po’ edonisti, ed io lo sono sicuramente, e non si vuol far notare l’età, si cerca sempre di essere guardabili, e ciò giova molto all’aspetto generale, specialmente se curato e all’abbigliamento che deve essere rigorosamente giovanile. Ciò, e’ provato, allunga la vita. In conclusione, quindi, non vorrei dire che non credo alla morte perchè sarebbe una eresia, ma sono convinto che sicuramente morirò tardissimo e sarò anche abbastanza carino, con tanto di barba bianca tipo Babbo Natale e la mia Lei, sebbene più giovane di me (che per non creare curiosità non e’ una persona specifica, ma e’ frutto di pura fantasia), allora potrà sopportare la mia mancanza, avendo esaurito ormai quasi tutti i principali desideri della sua vita. Quelli sessuali sicuramente, perchè e’ noto che le donne dopo una certa età, contrariamente e molto prima degli uomini che hanno sempre voglia, e salvo alcune eccezioni, (beati i loro partners), hanno solo bisogno di piccole coccole.

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Per gli altri desideri avrà avuto ampia soddisfazione. Infatti: viaggi, da vecchi, non se ne possono piu’ fare; mangiare, basta una minestrina; ballare ogni tipo di ballo proprio non se ne parlerà più perché: per il latino, bisogna muoversi troppo, ed è noto che i vecchi si muovono pochino, per il tango argentino, che e’ il mio ballo preferito, valgono le stesse considerazioni fatte per il latino.

Infine anche il liscio, che a volte, in occasione di serate estive in qualche sagra paesana, ha dato qualche attimo di allegria, ma che nella stragrande maggioranza dei suoi balli (con le debite illustri eccezioni, tipo valzer, tango etc,) e’ adatto ad un

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utenza di seminfermi, devo presumere che avra’ sicuramente stancato anche Lei. Poi devo dire che l’immagine penosa dei vecchietti (anche più di me) che fanno una specie di minuetto, o dei bimbi che corrono nella sala, o delle vecchie signore che ballano fra di loro, perchè ormai non le invita più nessuno, o dei i più arditi che tentano di fare la mazurca con quel inelegante e ridicolo saltino, prima o poi, non potrà che evocare i piu’ repressi istinti di ripugnanza. Tornando alla morte, devo ammettere che se fossi più romantico, dovrei anche io desiderare il sogno di tutti i grandi amanti…..passare a miglior vita insieme alla mia Lei per continuare poi a sbaciucchiarla in eterno. Però questo argomento e’ meglio evitarlo perchè anche se io morirò tardissimo, per lei sarebbe una bella sfiga morire prima di me………. (essendo la mia lei, sebbene immaginaria, come già detto, sicuramente più giovane) Per me non cambierebbe molto, tanto, di fronte all’eternità cosa vuoi che sia, aspettare che Lei mi raggiunga nell’Aldilà? Nel frattempo potrei dedicarmi, senza alcun suo controllo, a qualche altra dannata carina; in fondo il tempo anche senza di Lei presumo passerà velocemente, ma……si, parlo di dannata perché probabilmente finiremo insieme all’Inferno; io nel girone dei lussuriosi e lei delle birichine. Andare all’Inferno, tutto sommato, non deve essere molto peggio di andare in Paradiso, in quanto, a parte il disagio del caldo tremendo, le persone dannate sono certamente più interessanti e simpatiche dei Santi e degli Apostoli.

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Poi, come in tutte le cose, anche li c’è il lato positivo, infatti all’Inferno, se fai qualche trasgressione, non ti dicono più nulla. Tanto, ormai…. Sto naturalmente scherzando perchè all’Inferno non ho mai creduto e, francamente, anche all’esistenza del Paradiso,………. ma preferisco non addentrarmi in questo argomento. Poi, se esistesse l’Inferno, credo che li troverei quasi tutti quelli che conosco, a parte mia madre che era una santa donna. Certe volte rifletto sulla fede, e quando incomincio a stare male perchè il cervello mi fuma, cerco di darmi una ragione sul comportamento della mia vita: Se non esistesse l’Aldilà e di conseguenza il premio i per i buoni, chi me l’ha fatto fare di non

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commettere peccati ancora più gravi di quelli che ho commesso? Magari, anche senza fare del male agli altri, avrei potuto divertirmi di più peccando spudoratamente. Che ne so’, avrei potuto rubare a qualche ricco, o nei supermercati, o avrei potuto dire un sacco di bugie in più di quelle che dico, o non solo “desiderare la donna d’altri” ma anche………. Lasciamo perdere; però vorrei concludere questo argomento con una riflessione. Perchè non ci dicono, da bambini, che se facciamo i bravi durante la nostra vita, poi, invece di andare nel Giardino dell’Eden e stare tutto il giorno a pregare con la santa Maria Goretti, (che francamente credo deve essere una gran rottura di scatole) potremo invece girare a nostro piacimento, sulla terra, dove vogliamo, in varie localita’ a nostra scelta (per esempio Maldive, Caraibi, poi Disneyland, poi Firenze……..etc) però in un mondo nuovo e stupendo, dove tutti si amano, sono tutti più o meno belli e sani, dove si può mangiare a piacimento senza star male, anche cozze crude, o la pelle del cotechino o una scatola di Lindor e non stare proprio male ne’ ingrassare,….. un Eden dove si può fare sesso anche due volte al giorno con la propria partner, che ci ama follemente, che ha sempre voglia, non ha mai mal di testa, ne’ le sue cose e che, guarda caso, e’ una donna da favola innamoratissima di noi ed a noi non passa nemmeno per la testa (grazie ad una speciale pozione paradisiaca che viene somministrata a tutti i Beati, ) di tradirla con altre…………..

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Un mondo meraviglioso dove non esistono la morte, le malattie , l’invidia, le paure, il denaro, i bisogni da soddisfare e dove si può avere tutto quello che si desidera. In questo mondo, chi si arrischierebbe piu’ a peccare? Io sicuramente diventerei un angioletto: non commetteri più alcun peccato, salvo uno che pero’ per me non e’ un peccato, perchè l’amore e’ la cosa più importante della vita, anche se trasgressivo, ed a questo non si può rinunciare. Ciò premesso tuttavia, riguardo all’Eden, pensandoci bene, e’ da osservare che, avendo in quel mondo già tutto, ci mancherebbe però il più grande piacere di vivere: quello di desiderare qualche cosa e di lottare per ottenerla. Forse e’ anche questo un motivo per dubitare che il Paradiso sia, in sostanza, un luogo così bello. Si, effettivamente, credo che i momenti più belli della nostra vita si hanno quando si sta ottenendo qualche cosa che abbiamo desiderato, e che ci siamo guadagnati. Quando questa cosa arriva, e’ gia’ superata. Oscar Wilde diceva: “A questo mondo ci sono due tragedie: una e’ non ottenere cio’ che si vuole, l’altra è ottenerlo!” Anche nell’amore, in parte ciò è vero, ma con una grandissima differenza: che l’amore può essere rinnovato, per restare sempre grande, infatti, non deve essere statico, ma deve continuamente

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ringiovanire, con nuove emozioni che solo chi ama davvero può provare, ed alimentarsi di novità. Quindi non può mai essere superato. Ma dell’argomento ne parleremo nel capitolo dedicato.

Vorrei pero’ concludere il capitolo sulla morte con un paio di riflessioni relative alla vita: “La cosa piu' ingiusta della vita è il modo in cui finisce. Voglio dire, la vita è dura e impiega la maggior parte del nostro tempo... cosa ottieni alla fine? La morte. Che significa? Che cos'è la morte? Una specie di bonus per aver vissuto? Credo che il ciclo vitale dovrebbe essere del tutto rovesciato. Bisognerebbe iniziare morendo, così ci si leva subito il pensiero. Poi in uno ospizio dal quale si viene buttati fuori perchè troppo giovani . Ti danno una gratifica e quindi cominci a lavorare a quarant' anni fino a che sarai sufficientemente giovane per goderti la pensione. Seguono , feste, alcool, erba ed il liceo. Finalmente cominciano le elmentari, diventi bambino, giochi e non hai responsabilità, diventi un neonato , ritorni nel ventre di tua madre, passi i tuoi ultimi nove mesi galleggiando e finisce tutto con un bell'orgasmo!! Woody Allen

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Infine: La vita dovrebbe essere divertente! Quando ti diverti, ti senti davvero bene e ricevi cose meravigliose! Quando prendi la vita troppo sul serio, ricevi cose serie. Il divertimento ti porta l'esistenza che desideri, la serietà ti porta una vita da affrontare con serietà. Hai un potere sulla tua vita, e puoi usarlo per progettarla come vuoi, ma per il tuo stesso bene, prendi le cose con più leggerezza!" (Rhonda Byrne) E dopo queste interessanti riflessioni della vita, sempre per parlare, a scaletta, degli argomenti più ostici, vorrei dirvi ora cosa ne penso della vecchiaia:

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SULLA VECCHIAIA:

Sono fermamente convinto che non ci sia nulla di più relativo della vecchiaia. Conosco persone che hanno quarant’anni e sono più vecchi di un settantenne. Hanno già esaurito tutti gli interessi della loro vita. Sono quasi sempre accoppiati con donne ormai appassite nella mente, forse anche per un reciproco scambio di apatia con il proprio partner. Il loro ideale e’ starsene a casa a vedere la televisione, in pantofole, e non dover pensare.

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Nulla li interessa, salvo quelle quattro cosine che servono per sopravvivere modestamente una vita priva di alcuna emozione. Si perché fare cose diverse dalla routine comporta dispendio mentale. E loro non vogliono assolutamente stressarsi, nemmeno pensando alla cura del proprio fisico! E si vede da come sono sempre disordinati, dal tipo di vestiti che indossano, ormai medioevali, e dalle cose che dicono. Se poi, per caso , riescono a trovare un argomento che li interessa, tipo quanto erano bravi loro a trent’anni a trovare i funghi in montagna, ne parlano in continuazione con tutti, ripetendo sempre le stesse cose, ricche di particolari che non interessano a nessuno. E non parliamo di particolari sulla cura di loro stessi che fanno rabbrividire: tipo l’alito pesante. Si, i vecchi nella mente hanno sempre un alito schifoso, e hanno anche la pretesa di parlarti da vicino. Con i loro occhialoni con lenti spessissime che fanno apparire l’occhio interno una specie di uovo al burro. Beh, piuttosto che ridursi così e’ meglio farsi monaco di clausura. Ci sono invece persone vecchie sulla carta d’identità, ma che sono stupende. Per loro l’età e’ solo un’opinione; curati nel fisico, nell’abbigliamento ma soprattutto nella mente. Io credo che , quando si raggiunge una certa eta’, bisognerebbe smetterla di continuare ad investire il proprio tempo nel lavoro, od a far soldi, od a

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cercare il potere. Per prima cosa bisognerebbe privilegiare l’essere che l’ avere. Mi perdonino quelli che di quattrini non ne hanno mai fatti, per loro ovviamente lavorare tanto e’ una esigenza, ma il principio generale comunque non cambia molto. Per loro, i ricchi, dicevo, nella vita esiste soltanto un argomento: Il denaro. Le loro amicizie sono sempre scelte fra esseri simili, che possono accrescere il loro potere, o il conto in banca, e non gliene importa un accidente se sono dei cafoni; basta che possano creare delle occasioni di guadagno. Parlare d’altro, oltre che di denaro, borsa o affari, non sono assolutamente in grado. Non sanno, per esempio, come si gusta il pesce, o cosa c’e’ da vedere d’arte a Mantova o di che cosa parlava l’ultimo libro di Oriana Fallaci. Dicevo, raggiunta una certa età, bisognerebbe investire il proprio tempo e le proprie energie nella cura dello spirito e della propria mente. Credo che sia fantastico poter elaborare, come farebbe un computer, tutte le innumerevoli esperienze della propria vita, per arricchire la propria mente. Ricca di conoscenza delle cose, e di se stessi, di esperienza, con conseguente accrescimento della possibilità di realizzare un sacco di cose carine e, perché no, realizzare qualche d’uno dei nostri sogni segreti. Progetti che magari abbiamo desiderato di realizzare per tutta una vita, ma non abbiamo mai

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avuto il tempo e la voglia di concretizzare veramente. Poi, che gioia parlare con le persone che amiamo dei loro problemi, e saper dare ad ognuno consigli assennati. Cercare nuovi interessi, intraprendere nuove attività stimolanti…… quante cose carine e gratificanti….. Chissà come la nostra vita sarebbe stata diversa se da giovani, avessimo potuto avere l’esperienza di un “vecchio”. Sono luoghi comuni, ma alquanto veritieri. Ma l’epoca della globalizzazione ha notevolmente sminuito l’importanza sociale che una volta i vecchi rivestivano. Prima di tutto nell’ambito della propria famiglia. Io, per esempio, ho spesso il sospetto che i miei figli mi considerino un idiota. E si che, dal tenore di vita che gli ho sempre fatto fare, gli sarebbe dovuto nascere il ragionevole sospetto che, almeno nel crear benessere a tutti, sono stato capace, e quindi, forse, proprio idiota del tutto non dovrei risultare! E loro questo benessere se lo godono, come un diritto acquisito, senza alcuna riconoscenza. Forse ho sbagliato io, come padre, ma, come si sa, a fare il genitore si sbaglia sempre. Tutto ciò premesso, naturalmente, io credo di far parte un pochino delle persone del secondo tipo. Non che io mi identifichi in una persona “stupenda”, come descritto nel capitolo precedente, però sicuramente una persona che tende faticosamente, (spesso con scarso successo), ad avvicinarsi, come personalità a queste.

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Cioè fra quelle persone che si sentono in dovere di vivere. Tutto sommato’ sono abbastanza soddisfatto della mia vita Però devo confessare che un pò ho il complesso di Peter Pan. Si, forse in una delle forme più gravi e perverse, in quanto, sebbene non mi sia ancora comperato la Porche per far colpo sulle trentenni, ne’ mi piace granchè ostentare ricchezze o privilegi, come fanno certi miei coetanei, amo terribilmente vivere come un ragazzino. Si, ahimè! Vesto spesso in jeans, un po’ trasandati, non frequento quasi più i miei coetanei perche’ mi hanno un po’ annoiato ed hanno delle mogli vecchie, e non parlano altro che di lavoro, malattie, pensione e tutte queste rotture di scatole, e vado a ballare spessissimo il latino, ed il tango argentino in mezzo a persone che spesso potrebbero essere miei figli. E confesso che, sebbene ormai tutti sanno che il mio fisico è orribilmente deturpato da una discreta pancetta, quando mi sento osservato da qualche femmina carina, tendo a gonfiare il petto e tirar dentro la pancia. Tale mio comportamento del resto, e’ tipico. Se non sbaglio a Quark avevano fatto un’ inchiesta al rigurardo con una land camera, ed i risultati li lascio immaginare Pero’ mi diverto un sacco e poi mi piacerebbe sapere dove sta scritto che uno come me deve smettere di fare cose giovanili, ivi compreso imbrogliare un po’ sul proprio aspetto fisico.

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Dunque, dicevo, che vado spesso a ballare e li, fra miriadi di persone spensierate di tutti i tipi, sto proprio bene nel fisico e nella mente. Secondo me infatti credo che il grande merito del ballo sia quello di consentirti di passare un po’ di tempo in mezzo a gente varia di ogni ceto e mentalità con problemi di tutti i tipi che però per tre ore, o più, vuole solo ballare e dimenticare le proprie “grane”. Il risultato, naturalmente, non può essere che fantastico: sono tutti allegri e felici: quando ci si incontra ci si scambiano baci ,sorrisi, abbracci; sembra di essere in un piccolo angolo di Paradiso dove l’Amore e la gioia regnano sovrani. Se poi ballando incontri gente simpatica e particolare, allora il divertimento diventa esaltante. Dicevo che mi piace fare il ragazzino. Forse molto ha contribuito trovare un sacco di persone simpatiche e giovani , che trasmettono in continuazione energia e voglia di vivere. I giovani, quando sono in vena, ridono sempre! Sono così simpatici che ti sembra, quando stai con loro, di essere ancora ai tempi del liceo, perchè ogni cavolata che dici li fa ridere. E ridono di un gusto così sincero che ti trasmettono gioia di vivere. Ed il loro sorriso e’ cosi accattivante che non puoi far a meno di stare bene e ridere anche tu. Se poi quello che hai detto effettivamente ha un contenuto ironico, il loro sorriso , in un turbinoso crescendo si frammenta e trasforma, come un fuoco d’artificio, in una miriade di risolini, smorfie, sghignazzate, versi ……

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Ti senti persino bravo per aver creato dei momenti così gioiosi, anche se in realtà sono loro i veri autori. In ogni caso, ti senti giovane. Si perchè i giovani, contrariamente ai vecchi che hanno sempre in mente qualche sfiga, ridono molto spesso. La vita così e’ proprio bella, e specialmente se si sa ridere di se stessi e non ci si prende mai sul serio, si possono provare miriadi di emozioni positive.

Perché vivere non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è rosicchiare la vita. Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebrezza del vento;

Si vince così la paura………Questo tremendo demonio che condiziona la nostra vita….

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SULLA PAURA

Che cos'è la paura? Non ci penso nemmeno di addentrarmi in questo argomento, da solo: ho un po’ paura. Scusate il gioco di parole e date un’occhiata a questa trattazione. Con questo termine si identificano stati di diversa intensità emotiva che vanno da una polarità fisiologica come il timore, l'apprensione, la preoccupazione, l'inquietudine o l'esitazione sino ad una polarità patologica come l'ansia, il terrore, la fobia o il panico

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Il termine paura viene quindi utilizzato per esprimere sia una emozione attuale che una emozione prevista nel futuro, oppure una condizione pervasiva ed imprevista, o un semplice stato di preoccupazione e di incertezza. L'esperienza soggettiva, il vissuto fenomenico della paura è rappresentata da un senso di forte spiacevolezza e da un intenso desiderio di evitamento nei confronti di un oggetto o situazione giudicata pericolosa. Cio’ premesso, credo che anche una veloce lettura di quanto sopra , abbia potuto fornire qualche idea per aiutare persone paurose a dominare il loro stato d’animo. Ma quali sono le paure principali di una giovane ragazza, per esempio? Fra le principali paure femminili, a parte quelle più importanti tipo quella delle malattie, subito dopo, sicuramente viene quella di non essere attraente, e spesso la donna identifica questa mancanza, nel fisico, in caso di scarso volume del suo seno. Nulla di più sbagliato, secondo me! Dovrebbe pensare infatti che il suo partner, probabilmente, riterrebbe deliziosamente carino vederla muoversi sui fianchi, con sensuale femminilità, esaltata da un fisico flessuoso anche se non da indossatrice, e da deliziosi seni , che non e’ necessario debbano avere il volume di due angurie!!. Sono fermamente convinto, che uno dei più belli ideali di donna sia rappresentato da Afrodite. Afrodite, la dea dell’amore, rappresentata da Venere per gli antichi romani, nata dalla schiuma

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del mare, aveva due deliziose tettine, e vorrei offrine una visione, di incomparabile bellezza.

Come e’ possibile notare, queste, possono essere facilmente contenute in una coppa di Champagne; naturalmente non i calici a flut che si usano oggi, ma le larghe coppe che usavano le nostre nonne, facendo sprigionare cosi’ al nobile vino milioni di bollicine.

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Bene, ora chi ha avuto la fortuna di poter ammirare dal vivo tettine simili, avrà avuto modo di apprezzarne i delicati contorni , dagli impressionistici colori simili a quelli che assume il cielo all’ orizzonte quando il sole, al tramonto, lo tinge di rosa, e gli orgogliosi capezzoli un po’ impertinenti e birichini, quando sanno di essere osservati, che conferiscono all’insieme del seno una meravigliosa armonia estetica. Delizia visiva, capace di suscitare ai fortunati che possono ammirarlo, delle emozioni indescrivibili e passioni sfrenate. E sono certo, anche se non abbiamo notizie certe al riguardo, ma per una semplice deduzione logica, che le tettine di Afrodite, appartenendo alla Dea dell’amore, sicuramente saranno state oggetto di particolari attenzioni visive ed anche tattili da parte degli altri Dei dell’Olimpo. Afrodite poi e’ stata eletta, non a caso, Dea dell’amore. Segno evidente che se gli Dei (sicuramente, essendo tali, di indiscutibile competenza) hanno scelto una tipa così, evidentemente hanno ritenuto che la icona della bellezza femminile non fosse rappresentata da altre Dee di più generose sembianze. Ciò premesso, non posso quindi che rattristarmi nel pensare che alcuni uomini, a volte, hanno desideri sessuali crescenti, proporzionati al volume delle dimensioni più consistenti dei seni delle loro partners ma che, ahime’, appesantiti dal grasso, sono inesorabilmente destinati, col tempo, a cadere verso terra, segno di una resa ormai incondizionata.

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E, peggio ancora, quando nel ballo vengono schiacciati, si deformano impietosamente, assumendo forme sgraziate e gelatinose….. ahime’ certe volte la libido sottrae alla mente umana le piu’ normali logiche

Tutto ciò premesso, tornando all’argomento della paura, dicevo, quando le giovani donne paurose, vinceranno la loro angoscia di aver un piccolo seno, noteranno che, anche se non particolarmente carine, se serene e convinte del fascino del proprio corpo, potranno esprimere al

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meglio tutta la sensualità , la femminilità , la raffinatezza, l’erotismo della loro personalità. Ed i movimenti flessuosi dei loro fianchi e del lato “ B” saranno più che sufficienti a sbalordire anche i più severi critici, ed i loro partners , elettrizzati, saltelleranno intorno a loro come furetti, adorandole. Si, adorandole, perchè l’ amore, quando e’ davvero tale, non conosce limiti se non quelli dettati della propria coscienza E qui’ si innesta un altro capitolo molto ostico, quello sul tradimento.

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SUL TRADIMENTO:

B Tradimento: esito finale di un disagio che permane da tempo? Anche sul tradimento credo sia opportuno fare riflessioni, guidate da questa dotta esposizione:

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IL TRADIMENTO: LUI LEI L'ALTRO

"Non si finirà mai di tradire" Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, questa frase sembra proprio vera; il fenomeno del tradimento non è infatti relativo agli ultimi anni, pare infatti che già negli anni '40 Alfred Charles Kinsey (biologo e sessuologo americano scomparso negli anni 60) nel suo famoso "Rapporto sul comportamento sessuale degli americani" avesse evidenziato che almeno un marito su due aveva cominciato una relazione extraconiugale prima dei 40 anni e che il 26% delle donne facesse lo stesso. In effetti, pur essendo allora, come lo è ancor oggi, un comportamento riprovevole, veniva e viene ugualmente condotto. A nulla sono servite le numerose rivoluzioni sessuali, rispetto all'esclusività dell'affetto nelle coppie stabili di qualsiasi tipologia esse siano, il tradimento si digerisce molto difficilmente. Chi lo subisce viene investito da un tempesta di emozioni, dalla rabbia alla tristezza, passando per la vergogna e l'impotenza. Anche se, spesso non esistono "vittime innocenti" e "vili traditori", ma il tradimento avviene tra due persone che partecipano entrambe alla costruzione della situazione extraconiugale, l'esistenza della relazione adulterina è indice un equilibrio emozionale squilibrato nella coppia. Uomini e donne Sembrano esserci poi delle differenze tra uomini e donne nella conduzione della relazione extraconiugale, le donne, sembra quasi banale

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dirlo, ma è così, associano la relazione furtiva ad un coinvolgimento emotivo e amoroso, la collegano ad un'insoddisfazione nel matrimonio e hanno più difficoltà a viverla clandestinamente, gli uomini al contrario, l'associano più al piacere sessuale e non cominciano una relazione adulterina per motivi di insoddisfazione rispetto la coniuge, non hanno grandi difficoltà a viverla clandestinamente, anzi ciò aumenta il piacere della relazione. Il tradimento segue un percorso di sviluppo, passa da una fase in cui ci sono nella coppia problemi non discussi o non risolti e i coniugi si sentono in rotta, a quella in cui si sviluppa il vero tradimento, la situazione in cui il coniuge insoddisfatto scivola nella relazione extraconiugale. In questo stadio l'infedele nega e l'altro cerca di ignorare i segni della relazione. Altro passo importante è la rivelazione, questo è il punto più sconvolgente, perché il quadro della coppia e del matrimonio non è più lo stesso. La rivelazione porta alla crisi del matrimonio, il coniuge è ossessionato dal problema, a questo punto critico è presa la decisione della rottura o di fare la pace. Di solito quando si costruisce un tradimento, i sentimenti dei protagonisti sono caratterizzati da eccitazione, compulsioni, emozione, …sono consapevoli che ci saranno conseguenze, ma per ora si divertono. Gli amanti chiaccherano appassionatamente, tentando di riempire anni in un breve tempo. Il tradimento è un rapporto protetto: non ha le preoccupazioni quotidiane del matrimonio né le

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pressioni di vivere sempre con un'altra persona, anche se l'infedele è pressato dalle richieste del coniuge e dell'amante nell'organizzare il suo tempo libero. La maggior parte dei tradimenti durano da pochi mesi ad un anno o due. Oltre questo tempo o il matrimonio finisce o la relazione si pone in parallelo al matrimonio. A volte l'infedele confessa, talvolta gli amici lo dicono al coniuge, più spesso il coniuge trova un indizio, come una nota d'albergo o un incarico lontano. Un tradimento può riparare o rompere un matrimonio, dipende dal messaggio trasmesso.

Che altro aggiungere? Credo che questa relazione sull’infedeltà sia davvero sufficiente ad aver dato al lettore elementi di riflessione davvero interessanti. Quindi, se avete tradito il/la vostra partner, o avete intenzione di farlo, cercate nelle casistiche il vostro caso (ed eventuali rimedi). Però permettetemi un consiglio: non coinvolgete i figli minori nei vostri litigi che inevitabilmente esplodono nelle copie in crisi (ed anche, sebbene con minor intensita’ fra tutte le copie) Litigare davanti a spettatori innocenti, spesso in cerca di complicita’, non serve a nulla, peggiora il problema e loro ne soffrirebbero molto. Inoltre, e’ molto importante saper litigare. La vita ci insegna che spesso la percentuale di incomprensioni, specialmente fra innamorati quando litigano, e’ altissima. Infatti la differenza tra i litigi fra innamorati e gli

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incontri di boxe è che non c'è un arbitro. Tuttavia le coppie che litigano alimentano il rapporto giorno dopo giorno. I litigi fra innamorati fanno anche bene alla salute. Se due innamorati si confrontano, anche con toni infuocati, rischiano di non distruggere un rapporto e di non essere vittime dello stress. Invece se uno dei due litiganti od entrambi reprimono la rabbia in nome della tranquillità e non litigano mai, hanno maggiori problemi. Peggio ancora e’ di non permettere di esprimere le altrui considerazioni ritenendo siano superflue. Ciò e’ del tutto antidemocratico. Nei paesi civili, nei processi. si deve tener conto anche delle più piccole e irrilevanti considerazioni che vengono espresse sia dagli avvocati dell’accusa che della difesa. Se no e’ come il Tribunale della Santa Inquisizione. Di santo proprio non aveva nulla. Le coppie abituate a non nascondere le proprie emozioni, sono le migliori. I rapporti in cui uno solo dei due innamorati è solito irritarsi, non durano a lungo perché non hanno modo di crescere, di confrontarsi e di alimentare l’amore. Questo perché la rabbia viene repressa e crea astio profondo verso il partner. Non solo! Anche l’amore è destinato a morire insieme al rapporto. In nome della salute le coppie devono litigare. Infatti, in generale, chi si arrabbia sempre con il partner ha una grande possibilità in più di vivere a lungo il rapporto rispetto a chi, invece, non litiga

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mai con il coniuge. Litigare fa bene perché è indice della vitalità della coppia e, se il confronto è sincero, alla fine la qualità della relazione migliora perché il litigio spesso può eliminare i motivi di rancore o di ansia o chiarire sospetti di infedeltà magari inesistente. Naturalmente, bisogna anche sapere litigare, meglio non alimentare una discussione, non rispolverare antichi rancori, e infine, conviene evitare insulti o frasi umilianti per il partner. Ma ancor peggio e’ minacciare, specie se con frasi di basso profilo. I problemi che sono alla base della conflittualità di coppia possono essere molti, ma credo che il principale sia che spesso non si siano ben definito le regole. Ciò anche perchè il rapporto di copia e’ in continua evoluzione. L’amore, la passionalità esclusiva verso chi si ama, la stima, la complicità sono in genere sentimenti rivolti tendenzialmente verso una sola persona. Per concudere le riflessioni sull’infedeltà sotto l’aspetto sentimentale, vorrei ora dire, forse, una eresia.. Alcuni riescono ad amare contemporaneamente due partner, ma in modo differente. Una parte dell’amore, quello senza passione, del tipo materno, puo’ benissimo essere diviso. La sensualita’, l’amore passionale invece e’ esclusivo.

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Si può far sesso con più persone, ma solo con una si può amare passionalmente.

Chi fa sesso contemporaneamente con più persone, forse lo fa più per istinto, o per appagare la propria vanità, specialmente maschile, che per amore. Se si ama una persona però non si può far sesso con altre, anche se a volte può venir voglia (specialmente agli uomini che hanno l’ancestrale istinto della riproduzione) perchè così facendo si offenderebbe la dignità del partner annullando inoltre fondamentali principi di convivenza. La stima e’ un sentimento che si prova o non si prova e non e’ questione di divisibilità, però quando la si perde nei confronti di qualche d’uno, ce’ poco da fare. La complicita’, per definizione puo’ essere solo esclusiva.

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SULL’AMORE:

Preliminarmente vorrei mettere un primo punto

fermo. E non l’ ho inventato io: “Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell’istinto sessuale. [...] Se la passione del Petrarca fosse stata appagata, il suo canto sarebbe ammutolito” (Schopenhauer)

Cio’ premesso credo che l’argomento, prima che io possa esprimere le mie modeste riflessioni, meriti una introduzione autorevole. Ho trovato in rete qualche citazione interessante, che riporto:

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Moltitudini di filosofi, scrittori, psicologi e poeti si sono cimentati, senza riuscirci, nel tentativo di dare una definizione dell'amore. L'unica definizione possibile è una "non definizione", quella che ha concepito Platone, considerandolo un sentimento misterioso, esoterico e trascendente, fatto di gioia e di tormento, "un delirio ispirato dal dio, una follia divina". Nessun amore può restare immutato, se vuole durare nel tempo : " in esso si deve ripercorrere innumerevoli volte l'esperienza della perdita e del ritrovamento, dell'esilio e dell'arrivo alla terra promessa. L'amore è un continuo cercare ed un continuo ritrovarsi" (Alberoni). La definizione di “amore” nel buddhismo è il volere che gli altri siano felici. Questo amore è incondizionato e richiede molto coraggio e accettazione….. Qualche riflessione piu’ leggera: Amore e' camminare al tramonto, a piedi scalzi, sulla spiaggia e passare tutta la notte a pulirsi il catrame dai piedi. L'amore e' una clessidra. Poi piano, col passare del tempo, il cuore si svuota e le palle si riempiono. Per fare l'amore bisogna essere in due, e non e' la stessa cosa che farlo due volte da solo.

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L' amore e' un magnifico fiore che bisogna avere il coraggio di raccogliere sul bordo di un terribile precipizio. L'amore non e' cieco, e' presbite. Infatti comincia a vedere i difetti man mano che si allontana. Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire non si deve amare. Però allora si soffre di non amare, pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire e soffrire è soffrire. Essere felici è amare, allora essere felici è soffrire, ma soffrire ci rende infelici, pertanto per essere infelici si deve amare o amare e soffrire o soffrire per troppa felicità... ( Woody Allen). Insomma, e’ proprio un argomento difficile; E vorrei citare un’altra definizione carina che dovrebbe essere di Schopennauer L’amore è la poligenetica obliterazione dell’io subcoscente che si infutura nell’achetico prototipo dell’antropoformismo universale. Non si capisce cosa vuol dire, anche dopo aver passato una mezz’ora su Wikipedia, ma lascia lo spazio alle piu’ strane interpretazioni personali e poi la frase, misteriosa come è, mi piace. Certo e’ che l’amore ti fa sentire bene. Vedi tutto il mondo colorato con tenui colori, vorresti stare solo con Lei, ti piacciono la sua voce, i suoi sguardi, i suoi sorrisi, ti batte il cuore, quando l’aspetti, come quando eri bambino e aspettavi che

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la notte di Natale finisse per potere avere i doni di Babbo Natale. E Lei e’ per te e’ il piu’ bel regalo che la vita ti ha dato. Non la scambieresti con nessun’altra. Quando la vedi il tuo cuore batte fortissimo, se la sfiori, e senti il suo profumo sei inebriato e quando la guardi mentre dorme e senti il suo respiro, ti sembra una musica e vorresti svegliarla con un bacio. E vorresti farla felice, e cerchi tutto quello che puoi darle per dividere con Lei più possibili momenti di gioia. Vorresti stare solo con Lei, e quando il culmine dell’amore si sublima e in una serena calma spirituale le pulsazioni dell’affetto si manifestano con baci e carezze, e la sensualita’ di vedersi e accarezzarsi incomincia a far nascere impetuosamente il desiderio di amarsi, l’unione dei corpi eccitati dalle più dolci ed intime carezze appaga nell’orgasmo spirituale e fisico finale e nella pace che segue, ogni desiderio di felicità. Ed il silenzio che segue arricchisce gli sguardi di significati che possono donare estasi mentale ed infinite emozioni. E poi, se amore vero c’e’, dopo la esplosione della sessualità, le carezze, ora ancor più dolci e la pace accrescono il desiderio di stare vicini e sono l’ultima prova ineluttabile dell’intensità dell’amore. Ma un’amica strana dell’amore è, per me, la gelosia, grande sorella del desiderio di esclusivita’ che caratterizza il vero amore.

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SULLA GELOSIA

Prima un po’ di dotte definizioni: Che cos'è la gelosia Definire la gelosia è difficile soprattutto perché non si sa bene se sia un'emozione, uno stato d'animo o un sentimento. Potrebbe essere considerata un'emozione in quanto si presenta in modo brusco e accompagnata da tipiche modificazioni psico-fisiologiche; tuttavia è anche un sentimento nel momento in cui permane nel tempo, viene evocata da eventi esterni o rappresentazioni mentali e occupa gran parte del vissuto emotivo e cognitivo dell'individuo. Il fatto che esistano più tipi di gelosia distinguibili in base all'oggetto verso cui questo stato emotivo o affettivo è rivolto complica ulteriormente il problema. Infatti è

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diverso essere gelosi di uno cosa ed essere gelosi di una persona. Nel primo caso c'è un desiderio di esclusività per delle cose che ci appartengono e che non vorremmo cedere in uso ad altri (gelosia materiale); nel secondo caso domina il timore di perdere l'affetto, il più delle volte l'affetto esclusivo di una persona (gelosia romantica). La gelosia romantica In genere le ricerche in ambito psicologico così come la letteratura in senso lato, si sono occupate in prevalenza di questo tipo di gelosia. La gelosia romantica suscita un insieme di sentimenti ed emozioni riguardo la persona amata, il rivale e il sé. Queste emozioni si riassumono in una sorta di ambivalenza nei confronti della persona amata che si traduce in un aumento dell'interesse e del desiderio nei suoi confronti associato a rabbia, ostilità e al timore della perdita. Parallelamente la persona gelosa sperimenta verso il rivale odio e desiderio di annullamento che diventano tanto più forti quanto più il rivale è percepito con caratteristiche positive come la bellezza, l'intelligenza, la cultura ecc. In questo senso una delle cose curiose è costituita dal fatto che il geloso percepisce come più pericoloso un rivale che possiede le caratteristiche positive che lui stesso vorrebbe possedere, piuttosto che un rivale considerato "ideale" dalla persona amata . Esistono delle strategie che consentono di far fronte alla gelosia romantica? D'Urso e Trentin (1992) ne riportano tre, ossia:

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1) rafforzare la fiducia in se stessi: questo consente di ridurre ansia e aggressività connesse 2) affinare le proprie capacità: in questo modo si migliora l'immagine di sé e si riducono depressione e rabbia connesse all'idea della possibile perdita della persona amata 3) ignorare tutto ciò che concerne la persona amata e il rivale o che è psicologicamente associato ai luoghi, alle occasioni, ai motivi della gelosia

Ora che sappiamo cosa e’ la gelosia per gli psicologhi, e i rimedi per combatterla, dico la mia. Gelosia vuol dire stare tutta la sera a pensare che cavolo mi e’ venuto in mente di andare al party di Pinco Pallino, per star male, pensando che sto sciupando il mio tempo, mentre avrei potuto passare una serata deliziosa con la mia Lei. Pero’ non mi e’ chiaro se Lei avrebbe gradito di piu’ stare con me o andarsene da qualche altra parte, con le amiche In realta’ credo che la Lei tipo, sia interessata a stare ogni tanto con le amiche (cosa del tutto naturale ) e a farsi un po’ filare da qualche bel tipo (anche questo e’ del tutto naturale), ma a noi maschietti sta terribilmenre odioso’ la cosa perche’, quando si e’ cotti, si vorrebbe l’esclusiva, anche se in realta’ tutti sanno che non e’ cosi’. Perche’ l’amore e’ una bella cosa, ma farsi desiderare, per una donna, deve essere una libidine irrinunciabile.

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Credo poi che, nella stragrande maggioranza dei casi (ho detto stragrande, non sempre! ) la cosa finisca li, perche’ sono sicuro che la maggior parte delle Lei, se innamorate non hanno interesse di avere un altro che le sta dietro. Pero’, come tutte le donne, specialmente quelle che sanno o credono di essere alquanto straf… volevo dire carine, piace molto farsi flirtare e poi non darla. Ebbene io credo che la questione, in sostanza, sia da ricondurre al grande desiderio di amore ed all’ insaziabile desiderio di stare vicino alla persona amata. Questa necessità affettiva, se corrisposta, tende a sottrarre i pochi spazi di intimita’ con se stessi. E’ proprio questa la questione.

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Tutti noi abbiamo bisogno di spazi in cui pensare, riflettere o semplicemente starsene da soli a vedere la tele o magari guardarla solo come oggetto, e pensare nel frattempo ai fatti nostri. Perche’ la gelosia di possedere il tempo libero del partner e’ per molti tremendamente importante. Questo dimostra che la gelosia e’ sorella dell’amore. L’amore è esclusivita’, e’ insomma volere stare sempre con la persona amata, e non godere piu’ della vita, se da soli. Il tempo, per gli innamorati, e’ davvero avaro e insufficiente. Il fatto che la propria partner dedichi anche una piccola parte di quel poco tempo libero che riesce a sottrarre alla sua vita ad altre persone, fa davvero ingelosire. Naturalmente, fa eccezione il tempo che la partner dedica alle amicizie ed ai familiari , che fanno essenziale parte della vita sociale di ognuno di noi. Ma con le amicizie e’ possibile in gran parte convivere, intendo dire trascorrere momenti insieme e la trasformazione del rapporto che la partner aveva con loro quando era sola in un rapporto nel quale il partner partecipa agli incontri, non dovrebbe costituire motivo di disagio. E laddove vi sono state tensioni emerge un naturale criterio selettivo, che ha qualificato le migliori amicizie e dequalificato le amicizie impostate solo su superficialita’ e convenienza.

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Naturalmente tutti gli uomini desiderano che la loro Lei non desideri altri, sebbene devo confessare che ritengo altresi’ deliziosamente intrigante il fatto che Lei possa esprimere la sua deliziosa femminilita’ con altri uomini e che sia carino da parte sua anche farsi desiderare, con un po’ di civetteria’ e, perché no? , corteggiare. Pero’ il mio istinto mal sopporta l’idea che la donna amata sia desiderata oltre il rispetto, senza la mia presenza, anche marginale, saltuaria, nascosta, ma che potrebbe comunque scoraggiare inopportuni atteggiamenti nei suoi confronti, da parte di “cavalieri” troppo intraprendenti. E’ per questo che noi uomini spesso mal sopportiamo quando Lei vuole andare da qualche parte da sola. Non so se quanto asserisco e’ condivisibile; lo so, la mia mentalita’ e’ molto possessiva, forse dovrei cambiare atteggiamento, al riguardo, ma nella mia vita io non ho mai amato le mezze misure, e quindi figuriamoci nell’amore…… Chissà, forse il futuro ci riserva delle novità. A proposito di futuro:

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SUL FUTURO

Parlare del futuro e’ davvero difficile, perche’ il futuro è un mostro mutante. A volte può sembrarci dolce e rassicurante ed a volte tremendamente terrificante. Dipende dal nostro stato d’animo. Fatto è che, nell’amore, il futuro e sempre pensato con dolcezza. La vita ci sembra eterna, perché la natura del più nobile sentimento che l’uomo prova, è di per se stesso sinonimo di eternità. Per cui non ci spaventa nulla e la voglia di amare ci fa pensare al futuro come uno spazio in cui rinnovarci sempre in meglio, per la persona amata.

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Il futuro ci fa sembrar giovani e le nostre giornate ci sembrano brevi perche’ il nostro spirito e’ sempre teso a far progetti per il domani. Questo ci rende giovani e pieni di speranze ed energia. Pensando al futuro il nostro animo si addolcisce e quando entriamo nel regno di Morfeo, ci appare una nuvoletta. E’ una nuvoletta diversa dalle altre perche’ la maggior parte sono scure, portano temporali, acqua, fulmini; tutte cose che fanno male, ma fra tutte queste lei e’ dai colori tenui, delicata; se c’e’ il sole si colora leggermente di rosa nel cielo azzurro e riflette i raggi del sole in una miriade di colori. I raggi del sole si frantumano su di lei, e creano una miriade di riflessi che sembrano stelline, ….dando un aspetto irreale al paesaggio. A volte e’ piccola piccola, a volte e’ immensa e ricopre la maggior parte del cielo…ma e’ sempre piacevole vederla perché appena la guardi il tuo cuore incomincia a battere.. E’ la nuvoletta degli innamorati. Ma cos'è la nuvoletta degli innamorati?. Bisogna partire dall'inizio, pensare a quando due persone si innamorano e decidono di stare insieme tutta la loro vita. Dico “la loro vita” e non un po’……perchè se sei innamorato davvero non ti passa nemmeno per la testa l’idea che un domani potresti separarti; e’ vero che tanti dicono che “per sempre” non esiste, ma questo dimostra che l’amore e’ in calo o perlomeno e’ un gioiello riservato solo a pochi eletti.

La vera impresa è conservare quel sogno d'amore anche dopo la sua trasformazione in realtà.

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Perché se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola.

Quindi, dicevo, all’inizio si conoscono appena e le emozioni che traggono guardandosi negli occhi riempiono la loro giornata, poi si pensano in continuazione, non vedono l’ora di incontrarsi,…vorrebbero stare sempre insieme e scambiarsi le proprie idee e raccontarsi tutto quello che succede, e fare progetti insieme per il futuro e finchè c'è futuro esiste la vita, esiste gioia. Gli innamorati vivono il presente ma non possono fare a meno di gioire nel pensare che quel presente che riempie la loro vita, si protrarra’ anche nel futuro, Se l’amore e’ grande non puo’ avere un limite temporale.

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La letteratura ci ha dato e continua a darci continui esempi di amori infiniti che spesso finiscono tragicamente, ma non terminano per volontà degli innamorati ma perché, per sublimarli, l’autore vuole dare una fine drammatica alla sua storia e solo l’estremo sacrificio della vita’ puo’ far cessare il piu’ grande sentimento umano. Giulietta e Romeo… Dante e Beatrice.. quali sublimi esempi di amore eterno…. Quando esiste un amore, la vita e’ dolce perche’ qualsiasi avversita’ viene attenuata dalla nuvoletta degli innamorati. Ecco perche’ questa nuvoletta e’ cosi importante, perche’ racchiude in se tutte le speranze, le esperienze, i sogni, le gioie degli innamorati. Quando i due partner sono divisi, in qualsiasi parte del mondo essi siano, possono cercarsi in un sogno, e ricorrere alla loro nuvoletta, e da essa trarre cio’ che hanno bisogno perche’ sono uniti per sempre fra loro e sanno che, in fondo, potranno risolvere insieme i loro problemi e che l’amore che li unisce e’ la cosa più importante della loro vita. La nuvoletta e’ in grado di sciogliere le paure, di dare nella solitudine momenti di tenerezza e di dolcezza, di coraggio ad affrontare i problemi ed una pace con se stessi carica di serenità e fiducia. E’ come una mano che ti accarezza quando sei smarrito che ti dona forza e coraggio. Il futuro non fa paura.

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Ma se un fulmine spezza la nuvoletta, questa si frantuma ed iniziano i rimpianti ad insinuarsi e distruggere tutto cio’ che trovano; se questi superano i sogni per il futuro allora comincia la vecchiaia dell'amore. L’amore allora si attenua e come un vecchio dimentica le speranze e le gioie e ricorda solo i momenti negativi….i difetti che una volta erano solo piccoli nei ed a volte davano persino momenti di simpatia fra i partner, ora assumono caratteristiche diverse e diventano insopportabili. Gli innamorati non hanno più il desiderio di dividere il proprio futuro insieme, perchè non sono più tali, ma pensano solo ai lori bisogni, cercano alternative all’amore, diversi interessi da quelli che li avevano uniti al proprio partner, trovano che in fondo si può vivere anche senza nuvoletta…ed e’ la fine di un amore. Ma pensando al futuro, se fiduciosi, i nostri sogni si fondono con le favole e con i ricordi, forse di quando bambini ascoltavamo con interesse i racconti dei nostri padri…..

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SUL TANGO Come scrivere un “libricino” che ha la pretesa di essere dedicato all’amore e non dire nulla sul tango argentino, che rappresenta una stupenda espressione, fra le piu’ affascinanti e coreografiche di esso? Che dire quindi? Vi propongo, prima, la lettura di un articolo scritto nel 1914 dalla “RIVISTA DIOCESIANA” organo per gli atti ecclesiastici della Diocesi di Ravenna e Cervia.

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E’ proprio vero che la morale e’ cambiata! Sul tango se ne sono sentite di tutti i colori!…, come avrete letto precedentemente: “un gravissimo pericolo sociale”,… “uno stimolo gagliardissimo alla corruzione” ….”uno spettacolo osceno e pericolosissimo per la gioventu’”, caratterizzato da decadimento dei costumi, e dalla assoluta immoralita’ di chi balla o di chi assiste a questo spregevole sistema di ballo.. Ed in questo clima frustrante, nei sobborghi del porto di Buenos Aires, nasceva cosi’ il tango. I principali adepti a questo nuovo ballo erano effettivamente persone di basso profilo sociale…perlopiu’ marinai in cerca di avventure facili e donne disposte ad accettare le attenzione di questi individui in cambio di pochi denari. La musica era generata da strumenti di facile reperimento e spesso improvvisati, sebbene non prettamente a percussione ma con spiccati accenti ritmici, fra cui quello che lo ha sempre caratterizzato : il “bandoneon”.

Poi, quando negli anni ’30-‘40 del 900 il tango continuo’ ad uscire dalle periferie della citta’ e si fece conoscere oltre frontiera, e gli adepti di questo ballo non furono solo marinai e prostitute, nuovi raffinati strumenti fra cui il pianoforte e grandi musicisti (Gardel, Pugliese, e piu’ tardi Piazzolla, etc) nobilitarono le musiche e le opinioni si modificarono .

Fu allora che emerse la “tristezza, la frustrazione e la nostalgia” di un popolo, quello dell’Argentina , che esprimeva nel ballo tutta la condizione sociale, politica ed economica che caratterizzava, a quei tempi, la

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loro Terra; ”un pensiero triste che si balla”, era l’opinione che si era configurata sul tango! ma l’evoluzione non era finita ed era solo all’inizio.

Infatti questo concetto del “pensiero” che veniva ballato , ha fatto riflettere molti ed alla fine si sentenziò che il pensiero può anche essere non solo di dolore, ma anche gioioso, allegro, di affetto, di passione…. o comunque esprimere diversi stati d’animo; quindi poteva, per esempio, anche essere un meraviglioso gioco fra due anime che in quel momento volevano comunicare fra loro.

In poche parole questo ballo, che ora definirei senza dubbio “nobile” tantè che e stato annoverato “Patrimonio dell’Umanita’” , veniva riconosciuto come portatore di stati d’animo e quindi rifletteva l’alternarsi dei momenti della nostra esistenza.

Tutti quelli che hanno avuto il piacere di potersi abbandonare alle emozioni di un appassionato tango, sanno che un vero ballerino, spesso non balla alla stessa maniera.

Sarebbe infatti impossibile provare le stesse emozioni ogni giorno, uguali e con partner diversi…

Ed il tango, riflette, per chi ne ha compreso l’anima, la espressione della propria personalità e di quello che il nostro cuore prova al momento del contatto con il partner.

Quando, ballando, incontro qualche ballerina che , consapevole della propria bravura tecnica fa notare, con simpatia, che “però certi passi non fanno parte del “repertorio tanguero” mi chiedo:

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Ma il tango non e’ improvvisazione, creativita’, fantasia…..ingredienti di rinnovo continuo di se stessi e di espressione mutevole dei propri sentimenti?

Se cosi’ e’, perche’ allora non dare anche noi il nostro contributo per creare personali emozioni…?

Il tango e’ come la vita; un alternarsi di gioie e di dolori, di speranze e di rassegnazione, di energia e di debolezza,.

Se il tango e’ come la vita, come si può allora essere tristi se in quel momento il nostro animo vuole esprimere gioia?

E’ questa la magia del tango! Un ballo popolare nato in altri tempi, fatto per uomini e donne veri che amano vivere.. Vivere l’ anima del tango non è da tutti.. “Tu non lo scegli, è lui che prende e sceglie te e ti porta nel suo vortice di silenzi e movimento.” “Quando la mia mano prende la tua e l’altra ti cerca per abbracciarti e portarti vicino a me fino a sfiorare la mia fronte con la tua, un brivido percorre tutto il corpo, la musica inizia e per un minuto tu sei tutto l’universo”…..I giochi fatti di gesti sottili, a volte delicati, a volte impetuosi e passionali, non hanno una risposta codificata, ed e’ questa l’essenza del ballo….il dialogo non e’ fra due ballerini ma fra due anime che si conoscono, si esprimono e presentano il loro modo di essere. Poi le emozioni sovrastano tutto e si crea una nuvola intorno ai ballerini che li esclude dal mondo…tutt’intorno nulla piu’ esiste.

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Cosi’ come nell’ intimita’ due amanti cercano nel contatto fisico la simbiosi dei propri corpi., cosi’ i ballerini di tango cercano le medesime emozioni, che vengono create dalla raffinata ricerca dei movimenti del proprio corpo, dai gesti, dalla sensualita’ dei movimenti a dagli sguardi. L’abbraccio, deliziosamente lento e misurato, dona i primi momenti di magia, e poi gli occhi che si incontrano nei momenti di passionalita’ esprimono tutto noi stessi e la nostra personalita’…un battere di ciglio puo’ essere il segnale di una emozione , di un desiderio…di una passione, due palpebre che si socchiudono possono esprimere un sogno….e se gli sguardi avvicinandosi si perdono e l’umido delle labbra esalta quei delicati momenti forse, con un bacio, puo’ nascere un grande amore.

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SOGNO DI DUE ANIME ED UNA POZIONE: (in pratica cose già dette, ma raccontate in una favola d’amore)

C’erano una volta due anime sensibili che cercavano l’amore. La storia ebbe inizio in una foresta popolata di cerbiatti e farfalle, dove gli uccellini cantavano felici ed i pesci, nel laghetto, giocavano a rincorrersi. Lui, sdraiato sull’erba, guardando nel laghetto, vide riflessa l’immagine di una principessa, con una veste bianca che lasciava trasparire il tenue seno e col suo sorriso incantava.

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Pensò che fosse solo una favola, ma poi si accorse che lei era vera ed avrebbe potuto baciarla ed accarezzarla. La vita quindi non era finita: aveva trovato un ponte per la felicità. Ma lei improvvisamente svani’, e lui si disperò. Poi udi’ una voce dolcissima che lo rapi’: “ …….se mi cerchi e non mi trovi….cercami in un sogno!….; quando pensi di aver perso l’amore, non seguire i percorsi della mente, ma ascolta.. . . il cuore è come un gabbiano che vola libero nel cielo della vita. Lascialo andare; ti saprà condurre alla felicità……” Era estasiato, ed entrò nel Regno di Morfeo. Ma anche lei lo cercava, e voleva una pozione magica, per intrappolarlo per sempre ed entrare nel suo cuore per non uscirne piu’. Lui a volte, chiudeva gli occhi, erano seduti vicini, e lei lo osservava: c’era qualche cosa in lui che lo faceva apparire irresistibile… Lui voleva scrivergli una poesia od una canzone; ma doveva venirgli proprio bene, ed allora si perse un po’. Vedeva la torre di un minareto, in un giardino incantato, e correva con la sua fata , per mano.

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Poi i suoi occhi si avvicinarono a quelli di lei. Erano magici, forse per una pozione o per un sogno, vide una piccola lacrima, e quando avvicinandosi lo sguardo si perse, senti’ l’umido delle sue labbra sulle sue; poi gli occhi si chiusero del tutto ed il tempo si fermò. Era un caldo pomeriggio d’agosto, ormai l’amore era nato, ma il più bello dei mari non era stato ancora navigato, non era ancora stato detto il meglio che si poteva dire, il più bello dei loro figli non era ancora cresciuto ed il più bel giorno non era ancora stato vissuto, Lei gli sussurrò che il piacere sensuale passa e svanisce in un batter di ciglia, ma l’amicizia fra due che si amano, la mutua fiducia, le gioie dell’amore e

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l’incanto dell’anima non muoiono e non potranno mai essere distrutte. Anche se tempeste infuriano e si agitano i venti, l’amore è una roccia che non crolla mai. Se ami una persona, lasciala andare. Se torna da te, sarà tua per sempre. Lei lo voleva per sempre, e le sue parole la facevano rabbrividire! E sognava, ed i sogni sono come conchiglie che il mare ha depositato sulla riva. Bisogna raccoglierle ed ascoltare la loro voce. Quando ci si ama ogni attimo trascorso insieme è positivo, è questo che bisogna pensare quando non si riesce a dormire; per rinascere bisogna avere vicino una persona che sappia comprendere i nostri stati d’animo, le nostre incertezze, le paure, i silenzi. Solo l’amore può avere queste qualità. Ma lui era lontano, e lei provava una forte gelosia e soffriva in silenzio. Voleva che lui ci pensasse. Avrebbe voluto stare vicino a lui in ogni istante, ma era un’ utopia. Nessun amore è piu’ vero di quello tenuto segreto in fondo al cuore per paura che il vento lo porti via. Amare significa entrare attraverso una porta azzurra nell’immensità del mondo. Con lui lei vedeva l’infinito. E il grande amore era nato, e lei era solo sua e si divertiva all’idea che qualche d’uno potesse desiderarla, e non l’avrebbe avuta mai! ……..

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Cosi gli diceva, quando lei danzava nelle nuvole e lui era colto dalla gelosia………Poi passeggiarono a lungo oltre i confini del tempo, conobbero tutte le felicità del mondo. La ragazza divenne una creatura splendida e felice,. Non aveva più bisogno di sognare perché era diventata un sogno. Avrebbe voluto avere i panni ricamati del cielo, inghirlandati di luce argentea e d’oro, gli azzurri tenui e gli scuri panni della notte, e della luce. Li voleva stendere ai suoi piedi. Ma era povera ed aveva soltanto sogni. Stese i suoi sogni ai suoi piedi e lui li poso’ piano, sapendo che li avrebbe posati sui suoi sogni. E se avessero smarrito la strada, nel crepuscolo, se una mano avesse dovuto lasciare l’altra durante il cammino, lui l’avrebbe aspettata , e se lui fosse rimasto indietro lei avrebbe fatto altrettanto. Ma l’amore, come il fuoco non può esistere senza un movimento continuo, ha bisogno di sperare, di temere, di parlare di se, e si crea ed accresce se ci si occupa molto l’ uno dell’ altro, se si creano interessi comuni di cui si è gelosi e si vive molto insieme, piu’ vicini che mai e si desidera donarsi quanto piu’ si può, con dolcezza e tenerezza ed anche con passione quando l’apogeo del desiderio travolge due anime che si cercano. Ma erano lontani, si desideravano e volevano il bene dell’altro con la stessa intensità con cui volevano il proprio, e cercavano una carezza . E lei lo desiderava intensamente.

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Prima o poi, se crediamo in noi i desideri si avverano. Esistono delle forze sconosciute che attraggono i nostri sogni con i sottili fili del desiderio. Chiese a se stessa la possibilità di essere felice e trovò la semplicità per essere saggia, chiese di poter contemplare l’ universo ed ebbe in dono la capacità di sognare. Chiese la verità e si rese conto che i sogni, le leggende appartengono alla realtà. Lui voleva depositare un migliaio di baci sulle sue calde labbra, ma lei non c’era. Lei, era lontana e dormiva, e quando si svegliò pensò a lui ed ai suoi baci. Aveva voglia di lui e la sua mano accarezzava dolcemente il suo corpo e le dita sfioravano i seni delicati. Poi più giù. Avrebbe voluto lui, per sentirlo intensamente dentro di se e raggiungere il suo piacere con il suo. Allora andò da una sua amica fata, e prese olii profumati e morbide creme. Era euforica perché presto sarebbero partiti per un lungo viaggio. Ricordò quando vide nelle bollicine dello spumante delle piccole lacrime di gioia, e vide un mare cristallino, di color verde,blu , azzurro. La sabbia dorata scintillava e gli alberi arrivavano a toccare l’acqua, Volevano abbracciarsi nell’acqua e sentire il sapore del sale sulle loro labbra.

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Lui nuotò fino a lei sott’acqua e per gioco le tolse il costume. Era un sogno ed i loro corpi si unirono nell’acqua con passione ed i loro spiriti vennero appagati. Poi volarono, come faceva Wendi, guidati dai pensieri positivi, e si unirono a lungo, provando tutte le più belle emozioni che neppure Afrodite ed Eros avrebbero potuto immaginare. E vissero insieme per lunghi anni. Claudio CarminatiC

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NUVOLETTE: Sull’amore hanno scritto tutti i più grandi Poeti; bellissima questa celeberrima poesia di Catullo che segue: Godiamoci la vita, o Lesbia mia, e i piaceri d' amore; a tutti i rimproveri dei vecchi, moralisti anche troppo, non diamo il valore di una lira. Il sole sì che tramonta e risorge; noi, quando è tramontata la luce breve della vita, dobbiamo dormire una sola interminabile notte. Dammi mille baci e poi cento, poi altri mille e poi altri cento, e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora; infine, quando ne avremo sommate le molte migliaia, altereremo i conti per non tirare il bilancio o perchè qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio quando sappia l'ammontare dei baci.

Catullo Le lacrime che non escono si depositano sul cuore. Col tempo lo incrostano come il calcare incrosta e paralizza gli ingranaggi della lavatrice. Cura la parte felice di te, che è quella accanto a chi ami.

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SUI SOGNI:

Ogni essere umano ha dei sogni nascosti che possono essere utopistici, irrealizzabili, ma che vengono alla mente nei momenti di gioia o di sconforto. Sono il sale della nostra vita e ci aiutano a combattere la quotidianità e la noia. Ci danno forza per continuare a sperare. La speranza e’ il motore della vita. Condividere le gioie, i dolori, ascoltare insieme le urla ed i silenzi e gustare fino all’ultimo la gioia e la

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serenità della miglior parte della nostra esistenza, e’ forse la chiave della vita stessa. La vita non e’ aspettare che passi la tempesta ma imparare a ballare sotto la pioggia. Gandhi

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4 novembre 2012 Claudio Carminati