questo Bambino è nato per noi , è dato a noi · 2018. 11. 10. · le proposte diocesane e il...

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Foglio informativo della parrocchia Santo Stefano Protomartire in Vedano al Lambro Ecco il motivo della gioia e della letizia : questo Bambino è « nato per noi » , è « dato a noi » , come annuncia Isaia ( papa Francesco )

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  • Foglio informativo della parrocchia Santo Stefano Protomartire in Vedano al Lambro

    Ecco il motivo della gioia e della letizia : questo Bambino è «nato per noi» , è «dato a noi» , come annuncia Isaia ( papa Francesco)

  • anno 7 numero 4

    Santo Stefano Protomartire in Vedano al Lambro (MB)

    Via della Parrocchia, 1 telefono 039-492744

    Responsabile don Eugenio Dalla Libera Redazione a cura della Commissione cultura e sociale del Consiglio pastorale parrocchiale

    - don Eugenio Dalla Libera 333-2604200 (parroco) - don Paolo Confalonieri 347-9063238 - suore missionarie via Santo Stefano, 6 0039-492303

    www.santostefanovedano.org [email protected]

    [email protected] [email protected]

    Oratorio San Luigi, via Santo Stefano, 2

    telefono 039-2497912 [email protected]

    orari di segreteria: lunedì-venerdì 16-18

    Caritas parrocchiale, Centro d’ascolto via Santo Stefano, 59

    telefono 039-2497028 338-8796625

    Messe festive in chiesa parrocchiale: sabato ore 18 (vigiliare) domenica ore 8 - 10 - 11.15 - 18 al santuario della Misericordia: ore 9

    Messe feriali in chiesa parrocchiale: ore 8.30 tutti i giorni (alle 9 il giovedì) ore 18 dal lunedì al giovedì

    al santuario della Misericordia: alle 20.45 il venerdì

    Confessioni sabato ore 16 - 18; tutti i giorni ore 7.30 - 8.15 e 17 - 18.30

    A questo numero de

    hanno collaborato per testi e immagini don Eugenio, don Paolo, Massimo Castoldi, Renato Crippa, le suore, don Marino Rossi,

    Paola Lecchi (commissione famiglia), Anna Mandelli,

    il gruppo di volontari della Casita, Giovanna e Giampiero Innocenti

    Per l’impostazione gra ca: Federico Crippa

    Composto e stampato in proprio.

    Numero chiuso in redazione il 4 novembre 2018

    © riproduzione riservata In copertina: Natale “nato per noi, dato a noi”

    La parola del parroco 3

    L’oratorio che guarda al futuro

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    S.O.S. volontariato 6

    La nuova Casita: ora o mai più 7

    Fotoalbum 8

    Catechesi degli adulti 9

    Calendario benedizioni natalizie

    10 - 11

    La coppia attraverso gli anni 12 - 13

    Don Marino Rossi: dopo cinquant’anni

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    Rito del funerale: il saluto nella fede

    15

    Giovani sposi in cammino 16

    La preparazione dei danzati all’avventura del matrimonio

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    Incontri con badanti e lavora-trici straniere

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    Alla scuola materna Litta si parte: destinazione meraviglia

    18

    Anagrafe parrocchiale 19

    Calendario parrocchiale 19 - 20

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  • La parola del parroco

    Carissimi, sono sopravvissuto ai festeggiamen-ti del 45° di ordinazione sacerdotale per raggiungere con la mia riconoscen-za tutti coloro che non sono riuscito ad incontrare nei giorni legati alla seconda festa patronale, quella della “Madonna del Santo Rosario”. L’occasione è o er-ta dall’attuale numero del “Campanile” che esce presto per comunicare le date del passaggio per la benedizione natali-zia delle famiglie. Siamo contenti, con don Paolo e le Suore, di incontrarvi in tale occasione per ricordarvi che Dio continua a volerci bene attraverso la memoria della nasci-ta di suo glio Gesù. Porteremo la sua benedizione per alimentare la vostra fede, per condividere le gioie, per cura-re le ferite che la vita a volte ci in igge. Sarà purtroppo un incontro breve ma, speriamo, capace di rinnovare la nostra disponibilità, di rompere il ghiaccio, di dare il benvenuto ai nuovi arrivati. I festeggiamenti sono stati segnati dall’inizio del Sinodo dei Giovani: mi ha colpito il chiedere perdono dei Vescovi ai giovani per le mancanze nei loro con-fronti, gli scandali, il non averli sempre ascoltati, la scarsa testimonianza degli adulti. Non sono vescovo ma desidero anch’io chiedere perdono se ho deluso qualcuno, se ho trascurato qualche si-

    tuazione penosa, se non sono arrivato a tutti e dappertutto. Per consolarmi un po’ invito però an-che gli adulti ed anziani a chiedere per-dono ai giovani e alle “generazioni di mezzo” se hanno insistito sulle tante “cose” da assicurare loro, trascurando la trasmissione di una fede convinta e dei valori che danno signi cato pieno alla vita. Ci lamentiamo per la fragilità dei legami familiari o per il disordine morale ma sono … gli attuali adulti che abbiamo educato noi. Invito i genitori giovani a chiedere perdono ai loro gli se li stanno cre-scendo fragili, viziati e capricciosi, se sognano per loro solo il successo e la vita facile o l’esaltazione dello sport. E’ più di cile o rire loro il tempo per un dialogo e cace, per accompagnarli quotidianamente nella crescita, per percorrere insieme il cammino della fe-de. E’ più di cile pensare al loro vero bene ridimensionando il nostro esaspe-rato egocentrismo o la presunta auto-realizzazione in occasione di disagi o crisi di coppia. Puri cati tutti da questa richiesta di perdono e potendo sempre contare su quello del Signore possiamo sentirci ed essere “sempre pellegrini verso la città santa”. In cammino … insieme! don Eugenio

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    In occasione dell’ultima festa dell’oratorio il nostro arcivescovo Mario ci ha regalato un nuovo “decalogo degli oratori”. Pensate che l’ultimo decalogo era quello del Cardinale Montini, San Paolo VI, del 1957. Ecco il deca-logo di monsignor Delpini. 1. L’oratorio accoglie tutti, per insegnare a tutti la via della vita. 2. L’oratorio è la casa dove la Comunità educante accompagna le giovani genera-zioni sui cammini della fede, della speran-za, della carità. 3. L’oratorio organizza il tempo, per cele-brare le feste e per vivere lieti i giorni feriali. 4. L’oratorio non basta a se stesso: acco-glie le proposte che la Diocesi o re tra-mite la FOM, vive un rapporto necessario con la Parrocchia, la Comunità Pastorale, le proposte diocesane e il Decanato. 5. L’oratorio è per rivelare che la vita è una vocazione. Tutti sono in cammino ver-so la stessa meta, ma non tutti percorro-no la stessa strada. 6. Tutti sono chiamati alla felicità e alla santità, ma diversa è la via dei piccoli e quella dei grandi, diversa la via dei ragaz-zi e quella delle ragazze. L’oratorio o re per ciascuno una proposta adatta. 7. L’oratorio insegna che si possiede vera-mente solo quello che veramente si dona. 8. L’oratorio è scuola di verità: tu non sei tutto, tu non sei il centro del mondo, tu non sei fatto per morire, tu non vivi solo per te stesso.

    9. L’oratorio è per tutti, ma non è tutto. In oratorio si favorisce il convergere di tut-te le forme di attenzione educativa pre-senti nel territorio: i gruppi cristiani, la scuola, le associazioni sportive, i gruppi culturali, musicali, teatrali, per l’unità nella pluralità. 10. L’oratorio è per tutti, ma non per sem-pre. L’oratorio educa ragazzi, adolescenti per introdurre alla giovinezza cristiana, tempo di responsabilità da vivere negli ambienti adulti, portando a compimento la propria vocazione. Ho presentato questo decalogo durante l’omelia della messa celebrata in oratorio lo scorso 30 settembre. Quello stesso pome-riggio una brava mamma mi ha espresso le sue perplessità sull’ultimo punto. Non era d’accordo che l’oratorio non fosse per sem-pre. Ho ri ettuto parecchio sull’osservazio-ne di quella mamma. Certo per un genitore è bello e soprattutto rassicurante sapere che i propri gli frequentano l’oratorio, un luogo sicuro (con le telecamere certamente di più!) e che propone valori positivi. Gli adolescenti frequentano ancora volentieri l’oratorio ma, una volta compiuti i 18 anni, dopo aver fatto la patente e dopo aver ini-ziato l’università, gli orizzonti giustamente si allargano e l’oratorio risulta essere in-su ciente ma è giusto che sia così. Lo scri-ve anche l’arcivescovo che l’oratorio “non è tutto”. Dunque il problema vero non è per quanto tempo un ragazzo frequenta l’oratorio ma quanto la proposta educativa dell’oratorio è riuscita a trasmettere a quel ragazzo. Per aver assolto al suo compito l’oratorio do-vrebbe aver aiutato quel ragazzo che lo ha frequentato (e parlo di chi partecipa ai cam-mini educativi, non di chi si limita a tirare quattro calci al pallone) a crescere nella

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    fede, a maturare un pensiero cristiano, a sviluppare una disponibilità al servizio, a scoprire qualcosa della propria vocazione. Se questo non si realizza vuol dire che l’ora-torio è stato vissuto solo come un parcheg-gio di una stagione della vita. Per dirla con le parole del Papa anche l’oratorio non de-ve “occupare spazi ma avviare processi”. Non basta essere soddisfatti di avere l’ora-torio pieno (rischio che corro anche io), bi-sogna preoccuparsi che la proposta cristia-na ed educativa che l’oratorio propone sia incisiva e soprattutto sia condivisa dalla comunità educante adulta. Non posso non condividere ri essioni e domande non politicamente corrette. Il nostro oratorio è frequentatissimo. Dei 70 cresimati dell’anno scorso in 50 hanno deci-so di proseguire il cammino nel gruppo preadolescenti. Un successo?! Ma quanti di questi vengono a messa? Quante famiglie hanno celebrato la cresima in modo libero e consapevole? Non vorrei che chi legge pen-si che non sono mai contento. Certo che sono contento di avere tanti ragazzi ma non posso accontentarmi di “averli lì” e ba-sta. Devo anzi dobbiamo essere preoccupa-ti di dare loro non solo uno spazio e del tempo ma di dare loro un po’ di Vangelo e questa vorrei che fosse la prima preoccupa-zione anche dei genitori e di tutti gli adulti coinvolti nell’educazione. Il sinodo dei giovani, appena concluso a Roma, ci aiuterà senz’altro ad avviare una profonda ri essione sulla pastorale giova-nile. Penso comunque che lo spunto di ri-

    essione più realistico e urgente che il sino-do ci consegna non sia tanto sui giovani quanto sugli adulti. I giovani di oggi sono così insicuri e precari perché la generazione adulta non è stata capace di consegnare loro delle sicurezze. Non voglio esprimere un giudizio negativo sugli adulti in quanto vedo e ascolto tanti genitori che fanno fati-ca, fatica nel lavoro, fatica nell’educazione. Ma non si può nascondere che tanti adulti giochino a fare gli eterni adolescenti. I gio-

    vani hanno bisogno di adulti veramente adulti, che si assumono no in fondo tutte le responsabilità che la condizione adulta comporta. Il sogno di un giovane non do-vrebbe essere quello di rimanere sempre giovane ma di diventare adulto e l’adulto è quell’uomo che realizza la sua vita nel dono di sé. Tornando all’oratorio mi sono imbattuto in un testo laico sull’oratorio dal titolo “Pedagogia dell’oratorio”. Nell’introduzio-ne il professor Sergio Tramma, docente di pedagogia all’università Bicocca (è stato anche mio professore nell’unico anno che ho fatto di università prima di entrare in seminario) ha de nito l’oratorio un luogo che nella storia ha saputo unire ma anche dividere le persone. Le ha unite quando ha saputo accogliere anche persone mosse non da motivazioni religiose. Le ha divise quando ha posto “la religione come unica e immediata ragion d’essere”. Mi ha fatto pensare parecchio questa lettura e mi sono domandato dove si colloca il nostro orato-rio. Penso e spero in una sana via di mezzo! Abbiamo davanti s de complicate ma an-che entusiasmanti. Siamo chiamati a scrive-re un po’ di futuro. La nostra diocesi, nei prossimi mesi, avvierà una ri essione gene-rale sull’oratorio del 2020. Saremo chiamati a ri ettere sul volto che gli oratori dovran-no assumere nel prossimo decennio. Forse bisognerà fare qualche scelta coraggiosa in quanto, come ho già scritto, non è più su -ciente solo occupare spazi ma avviare pro-cessi. Concludo però con dandovi che non devo, io per primo, e non dobbiamo essere nean-che troppo preoccupati dei risultati. Alla

    ne noi seminiamo e i frutti saranno raccol-ti da qualcun altro. Il vero seminatore è il Signore e questa deve rimanere la più gran-de certezza e consolazione per ogni educa-tore. don Paolo

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    Una grande famiglia come la nostra ha tante attività, viene incontro a diverse richieste, o re risposte ai bisogni più disparati legati, naturalmente, alle nalità della parrocchia. Siamo la famiglia dei “ gli di Dio” che vivono su questo territorio, che credono nel valore dell’amore, che si impegnano per rendere migliore il pezzetto di storia e di società che ci sono stati a dati. Naturalmente non abbiamo degli angeli a disposizione ma ognuno di noi tenta di es-serlo per gli altri, siamo tutti volontari e mettiamo a disposizione un po’ del nostro tempo, consapevoli che se ognuno di noi si sforzasse di dare la propria goccia il bicchie-re potrebbe riempirsi e dissetare chi bussa alla nostre numerose porte. Ovviamente ci è chiesta una specializzazio-ne: volere lavorare insieme, avere sempre il sorriso, rimanere umili, stimare gli altri, ama-re il “padrone” che è Gesù, essere discreti e rispettosi verso coloro che si rivolgono alla nostra famiglia. La paga è sindacale e consi-ste nei bollini per il Paradiso, con scatti an-nuali, l’assicurazione ci copre da tutti i rischi, la fatica viene compensata dalla gioia di ave-re fatto qualcosa di buono per gli altri. Ti vuoi unire a noi? Qui sotto elenchiamo gli ambiti di impegno e il tempo che viene ri-chiesto. Diamo un consiglio prima di decide-re: accosta qualche persona che già fa vo-lontariato nel settore a te più confacente e poi parlane con il “don”. Ti aspettiamo! I sacerdoti e i volontari “veterani”

    Settore caritativo Caritas servizio indumenti: scelta e sele-

    zione degli indumenti donati, l’impegno è al martedì dalle 9 alle 11; collaborazione con i frati della Madonna delle Grazie e con Mam-ma Rita.

    Caritas centro di ascolto: a ancare gli operatori già sul campo ed essere eventual-mente disponibili a frequentare un corso

    per acquisire le capacità atte ad aprire il Centro in un altro giorno della settimana (è comunque già positivo la presenza per esse-re i due, per motivi di sicurezza, non sapen-do chi entra in Caritas).

    Centro medicinali: a ancare la farmaci-sta di turno per la distribuzione dei medici-nali da banco (serve sempre essere in due, per gli stessi motivi di cui sopra).

    Settore liturgico Corale parrocchiale: per chi è intonato, le

    prove sono al lunedì dalle 21 alle 22.30 per imparare ad animare le solennità con il can-to.

    Lettori: imparare a proclamare la Parola di Dio durante le celebrazioni e mettersi a disposizione nei turni concordati.

    Settore educativo Baristi settimanali o domenicali, secondo

    i turni concordati: sono in crisi i turni del sabato pomeriggio e della domenica pome-riggio. L’impegno è una volta al mese, dalle 15 alle 18: c’è un corso interno per ottenere l’idoneità e per imparare a fare del buon ca è, le granite, ecc.

    Servizio segreteria in oratorio e in casa parrocchiale: serve a ancare chi già opera per eventuali sostituzioni di emergenza o rinforzi periodici.

    Manutenzione oratorio: soprattutto ma-schile per aggiustare maniglie, serrature, tapparelle, per imbiancare, tagliare erba, sostituire vetri rotti, ecc.

    Papà Angeli: sorveglianza alla domenica e festività, dalle 15 alle 18, in turni concor-dati (solitamente mensili o bimensili).

    Aiuto catechista: a ancare le catechiste, per aiutare i ragazzi con di coltà.

    Settore logistico Conoscitori del ciclostile e del fotocopia-

    tore per stampare settimanalmente il Pas-

  • saparola, i libretti delle Prime Comunioni, delle Cresime, i fascicoli delle messe “speciali”, le locandine e i manifesti degli eventi più importanti, ecc. ecc.

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    “Alla responsabilità sociale dell’impresa si accompagna la responsabilità sociale del consumatore. Infatti, ciascuna persona dovrebbe avere la consapevolezza che acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico. Chiediamoci come noi, in quanto comunità o in quanto singoli, ci sentiamo interpellati quando, nella quotidianità dobbiamo scegliere se acquistare prodotti che potrebbe-ro ragionevolmente essere stati realizzati attraverso lo sfruttamento di altre persone. Alcuni di noi, per indi e-renza, o perché distratti dalle preoccupazioni quotidiane, o per ragioni economiche, chiudono un occhio. Altri, inve-

    ce, scelgono di fare qualcosa di positivo e compiere piccoli gesti quotidiani - questi gesti hanno tanto valore ! - ”. A parlare non è un piccolo produttore del Sud del mondo o un importatore di beni provenien-ti da liere eque e solidali. No, a pronunciare queste parole è stato papa Francesco nel suo rituale messaggio per la celebrazione della Giornata mondiale della pace, 1° gennaio 2015, intitolato “Non più schiavi, ma fratelli”. Noi della CASITA, con tutti i nostri limiti e di coltà ormai da una ventina d’anni cerchiamo di tener fede a questo impegno nella realtà vedanese, dialogando con l’Amministrazione Comu-nale e sostenuti dall’appassionato e coinvolgente appoggio di don Eugenio che ci ha sempre spronato a non mollare anche quando le forze sembravano venir meno. Ora, grazie alla generosa sensibilità della famiglia Lissoni, ci siamo trasferiti in via Rimem-branze 21, di fronte alla scuola primaria, in un ambiente sicuramente più bello e spazioso che vi invitiamo caldamente a visitare, e quale occasione più propizia l’avvicinarsi delle feste natalizie ! Cosa potrete trovare in Casita? Dai classici prodotti del commercio equo e solidale come ca è, thè e cioccolato ai biscotti delle monache di Betlemme, no ad arrivare ai prodotti di cooperative sociali italiane, alcuni dei quali provenienti dai terreni con scati alla ma a. Volete un presepe particolare del Sud del mondo? Volete scoprire libri e riviste su queste tematiche? Venite a trovarci perché per rilanciare questa bella esperienza di economia solida-le abbiamo bisogno anche di voi. Se poi qualcuno ha qualche ora settimanale da donarci lo aspettiamo a braccia aperte, più siamo e meglio sarà, non abbiate paura di mettervi in gioco. Crediamo che combattere la fame e la povertà sia una esigenza di giustizia e solidarietà, non solo una questione di bene cenza, non ci illudiamo di cambiare il mondo ma, seguendo anche le indicazioni di papa Francesco, cerchiamo di essere una piccola testimonianza di cambia-mento in tempi in cui sembrano prevalere l’egoismo e l’indi erenza…non lasciateci soli… N.B: Siamo aperti nelle giornate di mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. Seguiteci su Facebook: La Casita - Bottega di Economia Solidale Vedano al Lambro

    Monitorare l’elenco dei distributori del Campanile e dei vari avvisi della parrocchia e dell’oratorio.

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    Il nostro parroco don Eugenio Dalla Libera ha ricordato que-st’anno i 45 anni di sacerdozio. Nella foto lo vediamo ritratto durante la messa di domenica 7 ottobre, festa patronale dal-la Madonna del Rosario, in cui ha solennemente festeggiato con la comunità parrocchiale questo anniversario.

    Domenica 16 settembre la comunità parrocchiale ha festeggiato gli anniversari signi cativi di matrimonio.

    Nelle due foto le coppie che hanno partecipato condivi-dendo comunitariamente il momento di festa per il loro

    anniversario.

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    In questo anno pastorale siamo invita-ti dal nostro arcivescovo ad essere pellegrini, a riscoprirci popolo in cam-mino verso la Gerusalemme celeste. Viene quindi proposto a tutti gli adul-ti un cammino di catechesi.

    L’appuntamento per l’ascolto della Parola è per ogni terzo mercoledì del mese, nelle date: 21 novembre - 19 dicembre - 16 gennaio - 20 febbraio - 15 maggio Durante il periodo di Quaresima, cioè nei mesi di marzo e di aprile, gli incontri saran-no sospesi in modo da privilegiare i quaresimali del venerdì. Saranno due i momenti proposti, in orari diversi:

    incontro pomeridiano alle 15 in casa san Giuseppe con don Eugenio incontro serale alle 21 in auditorium con don Paolo

    Perché andare alla catechesi degli adulti? Per crescere come cristiani più convinti e più gioiosi! Ti aspettiamo!

    LA SERATA EMMAUS

    Oltre alla Parola, anche il Pane è nutrimento per camminare. Ogni primo giovedì del mese viene proposta l’adorazione eucaristica presso la cappella dell’oratorio alle 21. E’ un momento di preghiera e silenzio di cui tutti noi abbiamo bisogno. Non perderlo! Queste le date delle serate Emmaus: 8 novembre (in chiesa per l’apertura delle Quarantore) - 6 dicembre - 7 febbraio 7 marzo - 2 maggio

    Dal Decanato LECTIO DIVINA PER GLI ADULTI 2018

    Abbattere i muri di separazione – Per una Chiesa no ai con ni della terra

    Mercoledì 7 novembre Il disegno d’amore di Dio (Efesini 1,1-19) Mercoledì 14 novembre Nessuno è straniero (Efesini 2,8-22) Mercoledì 21 novembre Ricolmi della pienezza di Dio (Efesini 3,14-21) Mercoledì 28 novembre Rivestire l’uomo nuovo (Efesini 4,17-32) Mercoledì 5 dicembre Lottare con l’armatura di Dio (Efesini 6,10-20) Gli incontri si svolgeranno presso la cappella dell’oratorio di SOVICO (piazza Vittorio Emanuele 13) alle 21 e saranno tenuti da don Luigi Galli – assistente spirituale dell’Università Cattolica

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    I sacerdoti e le suore passeranno nel pomeriggio a partire dalle 17 o dalle 18, rispettando l’ordine delle vie e incominciando possibilmente dal numero civico più basso. Si chiede un po’ di pazienza nell’attesa, perché venga dedicato il tempo minimo necessario per un saluto e per la benedizione. In caso di assenza sarà sempre possibile telefonare in parrocchia (039.492744) o direttamente ai sacerdoti e alle suore, per concordare una visita. Le nostre quattro suore missionarie si divideranno in due gruppi. Eventuali variazioni di programma, a causa di imprevisti, saranno sempre speci cate sul fo-glio settimanale degli avvisi Passaparola, disponibile in chiesa parrocchiale.

    Lunedì 12 don Eugenio don Paolo Suore 1-2

    Via Al eri (2) Via Matteotti (4) Via IV Novembre ( no al 40) solo famiglie

    Martedì 13 don Eugenio don Paolo Suore 1-2

    Via Al eri Largo Donatori di Sangue Via IV Novembre (48-50) solo famiglie

    Mercoledì 14 don Eugenio Suore 1-2

    Via Parini Via Rimembranze ( no al 9)

    Giovedì 15 don Eugenio don Paolo Suore 1-2

    Via XXV Aprile Via Matteotti (1-3-15) Via Rimembranze (dal 10 al 35)

    Venerdì 16 don Eugenio Suore 1-2

    Via Tagliamento – Via Milano Via Rimembranze (dal 36)

    Lunedì 19 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Via Parada (40) Via Parada (31) Via Parada (dal 2 al 16) Via Parada (dal 30 al 38)

    Martedì 20 don Eugenio don Paolo Suore 1-2

    Via Italia (dispari) Via Italia (pari) Via Monte Grappa

    Mercoledì 21 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Via Villa 20 (A-B-C) Via Villa 20 (D-E) Via Villa (dal 2 all’ 8) Via Villa (dal 30 al 56)

    Giovedì 22 don Eugenio don Paolo Suore 1-2

    Via Villa 20 (F-G) Via Parada (dal 17 al 29) Via Piave (pari)

    Venerdì 23 don Eugenio Suore 1 Suore 2

    Via Trieste Via Piave (dispari) – Piazza don Mazzolari Via Manzoni – Via Foscolo

    Lunedì 26 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Via Petrarca – Via Pascoli – Via Monti Via Schiatti Via Libertà (dal 15) Via Libertà ( no al 14)

    Novembre

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    Martedì 27

    don Eugenio don Paolo Suore 1-2

    Via Europa (dal 90) Via Europa ( no al 15) Via Europa (dal 17 all’88)

    Mercoledì 28 don Eugenio Suore 1-2

    Via C. Battisti (1-1bis-7-9) Via XXIV Maggio (escluso 8)

    Giovedì 29

    don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Via santo Stefano (dal 59) Via santo Stefano ( no al 57) Via XXIV Maggio (8) Via Privata XXIV Maggio

    Venerdì 30 don Eugenio Suore 1-2

    Via C. Battisti (3) Via De Gasperi (7)

    Dicembre

    Lunedì 3 don Eugenio don Paolo Suore 1-2

    Via C. Battisti (23-25) Via De Gasperi (15-16-20) Via De Gasperi (dal 2 al 14)

    Martedì 4 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Via della Vittoria (escluso 11) Via C. Battisti (2-4-8) Via Monte Bianco Via della Vittoria (11)

    Mercoledì 5 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Via Adamello (1-4) Via Alpamajo – Via Grandi – Via Trento Via Adamello (8-12) Via C. Battisti (8bis-10)

    Giovedì 6 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Via Resegone Via C. Battisti (20-22-24-34) Via Carducci ( no al 20) Via Carducci (dal 21)

    Lunedì 10 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Vicolo Isonzo Via C. Battisti (dal 51 al 109) Via Leopardi Via Privata Leopardi

    Martedì 11 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Largo Repubblica: mattino negozi /pomeriggio famiglie Via C. Battisti (15-17) Via Dante (pari) Via Dante (dispari)

    Mercoledì 12 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Via C. Battisti (dal 111) – al mattino: ditte Via C. Battisti (38-40) Via C. Battisti (dal 44 al 56) Via Podgora (dall’1 al 16) – Via Monte Rosa

    Giovedì 13 don Eugenio don Paolo Suore 1 Suore 2

    Via Podgora (dal 17) Via Misericordia – al mattino: ditte Via Papa Giovanni XXIII (2-3) Via Gramsci

    Venerdì 14 don Eugenio don Paolo Suore 1-2

    Via Da Vinci – Via Meucci – Via Fermi (ditte al mattino)mattino: ditte Via Al eri Via don Sturzo – Via Papa Giovanni XXIII (8)

    Martedì 18 don Eugenio mattino: Piazza Bonfanti – negozi Via IV Novembre

    Da concordare Parco – Autodromo – Scuole – Comune

  • Nel mese di settembre la nostra comu-nità ha festeggiato coppie che celebra-vano il loro anniversario di matrimonio; alcune coppie hanno festeggiato ben 50 anni di vita insieme! Attraversare l'impossibile Non ci si meraviglia mai abbastanza di fronte al legame coniugale. E' davvero qualcosa di straordinario che ancora og-gi, in una cultura che spinge alla plurali-tà, alla precarietà e alla rottura, ci siano uomini e donne che accettano di impe-gnarsi a condividere l'intera vita, con un legame voluto come de nitivo. Alcuni si mostrano persino increduli: è possibile? E' possibile costituire un'unità, secondo i diversi signi cati di questa parola, con tutto quello che oggi ci attendiamo da essa, ossia armonia, comunione, intesa, conoscenza tra due esseri separati e di-versi? Diversi per sesso, storia, costitu-zione psichica? Scoprire sempre di più che l'altro è altro e insieme progredire lungo la via dell'unità: che paradosso! L'odierna rimessa in discussione del ma-trimonio e di un impegno sulla lunga

    durata ci stimola a prendere coscienza che la s da di vivere insieme nché morte non ci separi è di un'audacia parti-colare. Ma un essere ha la capacità di vivere l'in-tera vita con un altro essere? Siamo capaci di legarci a vita? Nel suo primo momento il legame na-sce dal desiderio, dall'incontro di due desideri. Dalla meraviglia che la bellez-za dell'altro provoca, dal fascino dei corpi, dalla corrispondenza di due psico-logie. Ma perché il legame duri, si deve passare dal desiderio alla libertà, dallo psichico allo spirituale. Nell'alleanza a legarsi sono due libertà, non solo due desideri. Qui interviene la volontà. Una cosa è desiderare di vivere insieme l'u-nità, augurarsela, sognarla, un'altra è volerla e ettivamente. Si deve tuttavia riconoscere che la vo-lontà, per quanto determinante, non è onnipotente e questo per almeno tre motivi. In primo luogo essa non può au-toalimentarsi, deve ricevere la propria energia da qualcosa di più interiore, di più originario; in secondo luogo essa non è onnipotente per la presenza in noi di resistenze, di ostacoli che si op-pongono a ciò che vorremmo fare; e da ultimo, per far vivere l'alleanza, bisogna essere in due e questo complica le cose! Non posso volere al posto dell'altro, non ho potere sulla sua volontà (il che in fondo è una cosa buona). Non basta quindi voler durare, si deve sapere anche come fare.

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    Un volere, un'arte e un dono L'amore non è solo uno slancio, un'in-tenzione, ancor meno un uido magico; è un artefatto, una costruzione, un'ope-ra, che richiede talento, ispirazione; ri-chiede la capacità di creare, di creare un'opera, un'opera bella. - Arte di sapere dire "sì" ma anche e per ciò di dire "no". Saper a rontare il di-saccordo tranquillamente, serenamen-te, senza confonderlo con il con itto. - Arte di chiedere, di saper rivelare all'altro i propri desideri, le proprie at-tese, le proprie delusioni senza far ap-parire ciò come un lamento, una critica, un'accusa. - Arte di ricevere e donare. Il dono in tutte le sue diverse forme, dalle più grandi alle più piccole. Essere capaci di lasciarsi amare, saper riconoscere e dire di aver bisogno dell'altro, sapere anche donare senza alimentare l'egoismo se il dono non è reciproco. - Arte di essere uomo e donna, nel ri-spetto delle diversità, senza che uno dei due imponga il proprio modello all'altro, né i propri criteri né il proprio modo di essere. Saper coniugare ugua-glianza e di erenza, giustizia e dissim-metria. - Arte di coltivare il desiderio e la tene-rezza, di trovare in loro delle risorse nuove, rinnovate in ogni fase della vita, al di là degli slanci degli inizi. - Arte di parlare con i gli, dalla fanciul-lezza all'adolescenza, alla giovinezza, trovando la parola del padre e della madre, nella loro di erenza, discernen-do ciò che è opportuno secondo i mo-

    menti e le fasi della vita. - Arte di creare una comunità di vita ori-ginale, tanto singolare quanto le perso-ne che la compongono, nella quale si condividono le gioie comuni, i momenti di festa, le scoperte. - Arte di esercitare l'ospitalità, di aprire la famiglia. La casa aperta, la tavola ac-cogliente, la conversazione con gli ami-ci, il posto per l'ospite. La vita coniugale non si riduce all'intimità. Tuttavia, per quanto sia importante l'ar-te, il saper fare, la realtà dei legami, ciò che lo fa vivere è ancora al di là. Il lega-me non è né potrebbe essere il risulta-to di tutte queste pratiche come di ri-cette, ancor meno il prodotto di tecni-che: il legame è anzitutto frutto di un dono. Solo il dono è creatore di legami e la gratuità è glia della grazia. E il compito dei credenti consiste nel poter chiamare per nome la fonte del dono: Dio che è Padre, Figlio e Spirito. Padre: colui che dona; Figlio: colui che si dona; Spirito: il dono dato. La storia di ogni amore è una storia di salvezza. (ispirato da un intervento di Xavier La-croix) La commissione famiglia

  • Festeggiando il mezzo secolo di sacer-dozio, mi sono accorto che non era nelle mie previsioni e aspettative di prete. Arrivato però a questo traguardo della mia vita, sento di ringraziare il Signore perché “TUTTO È GRAZIA” (san Paolo), anche la voglia di continuare a vivere. Faccio come san MARTINO: “Signore, se mi vuoi con te adesso, sono pronto; ma se ritieni che possa ancora esserti utile per i miei fratelli, non recuso la-borem!”. Mi ero illuso di poter tornare nella mia diocesi di origine, cioè MAN-TOVA, in una piccola parrocchia della mia adolescenza, ma avevo sbagliato le mie previsioni perché, anche là, tutto è cambiato. Era stato solo “un sogno di mezza estate”. Dopo solo tre settima-ne di permanenza, dopo che il Vescovo emerito di Mantova monsignor Roberto Busti (che mi aveva accolto con favore, essendo lui milanese, al quale mi lega tutt’ora una vera e profonda amicizia) aveva consegnato il Pastorale al suo successore nella con-cattedrale di sant’Andrea, era tornato a Milano, an-

    ch’io ho rifatto le valigie. Così sono tor-nato nella diocesi ambrosiana dove ero stato consacrato sacerdote. Da questo ho capito che la volontà di Dio mi vole-va qui dove tutto è cominciato della mia nuova vita. Tornato a Gorgonzola, da dove ero partito per il Seminario dioce-sano nel lontano 1963, mi sono sentito subito a mio agio, con. una grande pace nel cuore. In questa piccola città metro-politana di circa 25.000 abitanti, divisi su due parrocchie, ma insieme come “comunità pastorale”, esercito il mio ministero a tempo pieno, con grande soddisfazione spirituale passando inte-re ore per le confessioni e la direzione spirituale. Il tempo che mi rimane libe-ro, lo dedico alla preghiera, alla medita-zione, allo studio e all'ascolto di buona musica. Vi assicuro che non ho tempo di annoiarmi! Di tutto questo rendo gra-zie al Signore. Saluto tutti i giovani di VEDANO, ormai quasi tutti nonni e non-ne, le loro belle famiglie, le persone che mi hanno voluto bene e che hanno col-laborato in oratorio; anche quelli che ho conosciuto o che spero di ritrovare in Paradiso… Vi benedico tutti, uno a uno, come vuole il Buon Pastore! Un GRAZIE sincero anche a don Eugenio, vostro amato e desiderato PARROCO, al quale mi lega una lunga e profonda amicizia sacerdotale. Saluto anche don Paolo, che ho conosciuto valido sacerdote di Cristo e amico dei giovani.

    A tutti i vedanesi, vecchi (ma si fa per dire) e nuovi, il mio caloroso e ricono-scente GRAZIE!!!! don Marino

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    Riceviamo spesso i ringraziamenti per il modo con cui vie-ne celebrato il fu-nerale: l’animazio-ne con il canto, il clima raccolto, la ri essione sulla Parola di Dio, gli accenni sulla vita della persona de-

    funta. E’ un momento molto delicato per-ché la morte mette sempre in crisi, al di là di quando e di come arriva: solo San Francesco ha osato chiamarla “sorella morte”. Con queste righe ci permettiamo di fare alcune sottolineature perché questo momento doloroso sia vissuto alla luce della risurre-zione di Cristo. - Se questo “passaggio” è legato ad una gra-ve malattia è bene che il sacerdote sia coin-volto per tempo: i “don” della parrocchia se il cammino avviene in casa o il cappellano se è in ospedale o in casa di accoglienza (il sacerdote non terri ca ma aiuta a vivere nella fede il momento di di coltà). - La segnalazione del decesso in parrocchia sia fatta dai familiari e non esclusivamente dall’addetto alle pompe funebri: il dialogo

    può consolare e la campana che suona chia-ma la comunità alla preghiera, poi ci si ac-corda sugli orari della celebrazione. - Il rosario in casa o in chiesa è il desiderio di a dare la persona defunta alla Madonna: per tutta la vita le chiediamo “prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte”. - I familiari sentano il bisogno di accostarsi alla comunione durante la celebrazione, se la loro fede è comunque rimasta, magari come ammella tremolante, e se la loro si-tuazione matrimoniale o di vita lo permette: Cristo rimane l’unico canale di comunicazio-ne con i nostri defunti. Il sacerdote è sem-pre disponibile per la confessione. - La scelta della cremazione implica che l’urna con le ceneri venga sepolta al cimi-tero, non si tenga in casa né le ceneri si spargono al vento: la persona conserva la sua dignità e non è “mia” proprietà, fosse anche mio marito o mia moglie. La sepoltura in cimitero rimane “luogo signi cativo” per gli altri familiari e per l’intera comunità, per un saluto e una preghiera. La domenica successiva alla celebrazione del funerale la persona viene ricordata, nel-la preghiera dei fedeli, durante tutte le messe. I sacerdoti

    Nella foto: don Marino in occasione dei festeg-giamenti per la sua partenza da Vedano il 12 giugno 1983

    Don Marino Rossi, classe 1941, è stato ordi-nato sacerdote nel 1968. Nel 1970 giunge a Vedano come coadiutore dove rimane no al 1983, dedicandosi so-prattutto all’oratorio e ai giovani. Dopo aver lasciato Vedano ha proseguito il ministero sacerdotale a Oggiona con Santo Stefano (Varese), Calco e Novate di Merate (Lecco). Don Marino ricorderà insieme a noi il suo cinquantesimo di ordinazione il prossimo 26 dicembre alla messa delle 11,15.

  • Invitiamo tutti i giovani sposi a parteci-pare, a camminare insieme. Vi aspettiamo ! Giovanna & Giampiero

    Testimonianze di due coppie del gruppo giovani sposi

    Un’esperienza arricchente : ci permette di crescere come coppia e famiglia all’interno della comunità, di confron-tarci con altre coppie rispetto alle varie esperienze di vita alla luce del Vangelo. E’ per noi un momento di condivisone importante. (Stefano e Francesca)

    Il gruppo è un momento di ri essione e confronto tra le coppie che permette di discutere insieme le questioni familiari di noi giovani sposi prendendo spunto da testi guida. In questi anni si è creato un ambiente familiare e accogliente che permette di aiutarsi a vicenda eviden-ziando le diverse tipologie di risposta alle problematiche che ci accomunano. (Stefano e Elena)

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    Il corso di preparazione al matrimonio non può esaurire tutti gli aspetti della vocazione matrimoniale ma rappresen-ta una buona premessa per la continui-tà della formazione nelle giovani coppie di sposi. Prosegue quindi la proposta di incontri per i giovani sposi: ha come obiettivo quello di fornire ad ogni giovane coppia un tempo in cui dialogare e confrontarsi con altre famiglie su tematiche riguar-danti il vivere quotidiano alla luce del Vangelo. Non mancano anche momenti conviviali e di partecipazione alla vita della Comunità parrocchiale. Il primo incontro si svolgerà domenica 28 ottobre ore 17 presso l’oratorio du-rante il quale verrà presentato il pro-gramma e le modalità degli incontri. Ci si troverà alla domenica pomeriggio in oratorio con questo calendario: 28 ottobre, 25 novembre, 16 dicembre (auguri di Natale della comunità), 27 gennaio (festa della famiglia), 17 feb-braio (giornata di ritiro a Triuggio), 31 marzo, 28 aprile.

    “La famiglia è lo specchio in cui Dio si guarda e vede i due miracoli più belli cha ha fatto: donare la vita e donare l’amo-re “

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    Anche quest’anno la nostra parrocchia propone il cammino di preparazione al sacra-mento del matrimonio a partire da gennaio 2019. Gli incontri si svolgeranno al sabato sera dalle ore 21 alle 22.30 a cadenza settimanale, presso la casa san Giusep-pe in via santo Stefano 30 (vicino alla chiesa parrocchiale). L’incontro di inizio del cammino si svolgerà sabato 12 gennaio per terminare gli in-contri serali sabato 16 marzo. La conclusione del percorso sarà poi domenica 24 marzo con la messa delle 10 durante la quale tutti i danzati verranno presentati alla comunità. La fedeltà agli incontri è importante in quanto gli stessi seguono un

    lo logico, proponendo una ri essione completa dell’esperienza matrimoniale. Il percorso è rivolto ai danzati che hanno raggiunto quella stabilità a ettiva che suggerisce di fare progetti insieme, anche se la data delle nozze non è necessaria-mente già stata ssata. Per partecipare è necessaria l’iscrizione presso don Eugenio, per un primo contatto di conoscenza e di illustrazione dei contenuti degli incontri (333.2604200).

    Siamo le suore missionarie presenti in Vedano; il nostro paese d’origine è il Perù e intendiamo andare incontro alle tante persone che provengono da altre nazioni per motivi di lavoro. Essendo anche noi “straniere”, sappiamo e capiamo che fanno grandi sacri ci, lon-tane dalla propria cultura e soprattutto dai propri cari. La lontananza tante volte genera nostalgia e so erenza per cui è nostro desiderio essere vicine a loro con questi incontri mensili semplicemente per dire loro: vi vogliamo bene e desideriamo condividere un po’ del nostro tempo con voi. Inoltre, con queste righe del Campanile, osiamo chiedere alle famiglie presso le quali queste persone lavorano, di dare loro l’opportunità di frequentare questi nostri incontri che si svolgeranno una volta al mese: al sabato e alla domenica a partire dalle ore 14. A se-conda del giorno libero potranno scegliere quando venire. Saranno due ore serene da trascorrere insieme, ricche di condivisione e, speriamo, occa-sione di ricarica anche spirituale. Gli incontri si svolgeranno presso l’oratorio San Luigi in via Santo Stefano 4. Per ulteriori informazioni lasciamo il nostro cellulare: 331 1045311. Le date individuate sono le seguenti: 24 e 25 novembre, 15 dicembre (per una fetta di pa-nettone), 26 e 27 gennaio 2019, 23 e 24 febbraio, 30 e 31 marzo, 13 aprile (per una fetta di colomba). Termineremo il 2 giugno con la “Festa delle genti” alla quale tutta la comunità è invitata. Vi ringraziamo per la collaborazione e vi salutiamo cordialmente, ricordando anche le vostre persone ammalate ed anziane. Le suore missionarie

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    ALLA SCUOLA MATERNA LITTA SI PARTE : DESTINAZIONE MERAVIGLIA Una sezione in più e tanti nuovi iscritti ! Con una se-zione in più e 40 nuovi iscritti per un totale di 119 bambini tra i 2 e i 5 anni, l’anno scolastico alla Litta è ricominciato

    sotto uno splendente sole settembrino, che non ci ha ancora abbandonato nono-stante sia ormai autunno. Complici il meteo, l’interesse di alcu-ne docenti e l’innata voglia di spazi aperti presente nei bambini, il giardino e il parco sono stati lo scenario del nostro nuovo ini-zio: il gioco fuori dalle classi e l’esplorazio-ne dell’ambiente naturale hanno aiutato le maestre a facilitare ambientamento e coe-sione nei gruppi classe, nonché a program-mare il percorso educativo del nuovo anno partendo non da formule precostituite ma dall’osservazione di sé e dei bimbi in azio-ne. Il tema che ci condurrà quest’anno ver-so la mission della scuola, che è sempre l’incremento della coscienza di sé e della conoscenza del reale, sarà quindi “destinazione meraviglia”. I mesi dell’anno saranno tappe di un viaggio verso questo stato d’animo che ciascuno in qualche mo-do desidera sperimentare: capita a tutti di sorprendersi appagati dall’improvviso ap-parire di un panorama montano, quando il cielo è terso e apriamo le nestre, o dalla luce calda di un tramonto, o dalla fragranza di un ore o dalla voce amica che nalmen-te ci raggiunge.

    Per intraprendere questo viaggio, la natura ci ha dotati dei sensi, che esploreremo con i bambini a nando le capacità percettive e scoprendo i doni che tutti e cinque ci o ro-no. “Fermati e… osserva, respira, assapora, ascolta, accarezza…”: fermati, prenditi del tempo, abbi la pazienza di attendere, lascia spazio alla meraviglia. Tutto questo sembra semplice o banale invece è importantissimo coltivare nei piccoli (e recuperare noi adul-ti) questa posizione di apertura, curiosità e non scontentezza per godere pienamente della bellezza che ci circonda. L’insegnante riveste, in questa dinamica di scoperta e di conoscenza, la funzione “del dito indice”: o re cioè delle occasioni di incontro, pro-muove esperienze, indicando la direzione e focalizzando l’attenzione. A tutte le età, infatti, ma con i bambi-ni soprattutto, la conoscenza è un’”avventura amorosa con il mondo”, dove sicuramente il rapporto a ettivo con l’adul-to che accompagna è fondamentale per aprirsi positivamente a quello che c’é fuori da sé. Non a caso l’open day, che si svolgerà sabato 1 dicembre in mattinata (dalle 10 alle 12,30) si intitola “Fermati e guarda”. Saremo felici di incontrare le famiglie inte-ressate al percorso scolastico della Litta e con tutte sarà possibile visitare gli spazi della scuola e conoscere le sue proposte educative, accompagnati dalle insegnanti delle 6 sezioni (data l’aumentata richiesta anche da parte di famiglie non residenti a Vedano abbiamo aperto una nuova classe). Vi aspettiamo! Anna Mandelli direttrice della scuola dell’infanzia

  • Elia Calicchio di Ivan e Giulia Sacconi Anna Isabel Rivieccio di Nicola e Licia Cornaggia Chiara Buremi di Daniele e Deborah Riboldi Ginevra Terzi di Jacopo e Laura Luigia Ceriani Edoardo Pacione Di Bello di Jarno e Valentina Giardini Giulia Pappalardo di Andrea e Michela Russi Ilaria Maria Corno di Dario Antonio e Ida Internullo Lavinia Sciaboni di Stefano ed Elena Roubina Leonardo Silvano Sciaboni di Stefano ed Elena Roubina

    Aldo (detto Sergio) Camnasio Luigi Villa Fausta Giacomel vedova Meroni Enrico Bonalumi

    Giuseppina de Mojana di Cologna vedova Di Cintio Veronica Sironi in Zoso

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    Novembre Da giovedì 8 a domenica 11 Giornate eucaristiche Sabato 10 alle 21 in auditorium: serata pro progetto India Domenica 11 Festa di Cristo Re – Giornata pro progetto India Giornata mondiale dei poveri Lunedì 12 inizio benedizione natalizia delle famiglie Sabato 17 alle 18: mandato agli operatori Caritas Domenica 18 Inizio Avvento - Giornata Caritas – Giornata di “Avvenire” alle 15.30: Prima Riconciliazione dei bambini Martedì 20 Raccolta farmaci pediatrici nelle farmacie Mercoledì 21 alle 15 e alle 21: gruppi di ascolto della Parola Sabato 24 Raccolta Banco Alimentare alle 14: incontro lavoratrici straniere e badanti Domenica 25 alle 14: incontro lavoratrici straniere e badanti alle 15.30: Battesimi alle 17: incontro gruppo giovani sposi Venerdì 30 alle 21 in chiesa: serata cori a favore della Caritas

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    Dicembre Sabato 1 alle 18: messa e serata famiglie dei bambini battezzati (0-6 anni) Giovedì 6 adorazione eucaristica 15/17.30 – Serata Emmaus alle 21 Sabato 8 Immacolata – messe con orario domenicale - famiglie in montagna Domenica 9 alle 21: Concerto cori organizzata da USCI – famiglie in montagna Sabato 15 alle 14: incontro lavoratrici straniere e badanti – auguri di Natale Domenica 16 Inizio Novena - Festa di Natale in oratorio alle 17: incontro gruppo giovani sposi alle 18: Natale degli sportivi Mercoledì 19 alle 15 e alle 21: gruppi di ascolto della Parola Domenica 23 Divina Maternità di Maria benedizione oratorio e festa con collaboratori Lunedì 24 messe vigiliari di Natale: alle 18.00 – 20.30 (per ragazzi) – 24Martedì 25 Natale del Signore: messe alle 8 - 9,30 (Misericordia) - 11 - 18 Mercoledì 26 Festa patronale di santo Stefano alle 11.15: 50° di ordinazione di don Marino Rossi Da giovedì 27 a domenica 30 vacanzina sulla neve degli adolescenti Lunedì 31 alle 18: Te Deum di ringraziamento Gennaio Martedì 1 Ottava di Natale - messe alle 8 - 9,30 (Misericordia) 11 (con la presenza di gruppi e associazioni) - 18 Domenica 6 Epifania del Signore – alle 16 in oratorio: accoglienza dei Magi – benedizione dei bambini Sabato 12 alle 21: inizio incontro con i danzati Domenica 13 Battesimo di Gesù (con celebrazione battesimi) Giornata del migrante Lunedì 14 alle 21: Consiglio Pastorale Parrocchiale Mercoledì 16 alle 15 e alle 21: gruppi di ascolto della Parola Giovedì 17 alle 19: falò di sant’Antonio Sabato 19 Festa di san Sebastiano Domenica 20 Giornata AIFO - nel pomeriggio: incontro sull’avventura educativa Lunedì 21 Festa di sant’Agnese Sabato 26 alle 14: incontro con lavoratrici straniere e badanti Domenica 27 Sacra Famiglia – Festa della famiglia alle 14: incontro con lavoratrici straniere e badanti Martedì 29 alle 21: incontro della Zona V con arcivescovo Mario Delpini Giovedì 31 Festa di san Giovanni Bosco - alle 21 messa per la comunità educante e non solo - alleanza educativa con genitori e adulti

    Febbraio Domenica 3 Giornata per la vita Giovedì 7 alle 15/17.30: adorazione eucaristica – alle 21: Serata Emmaus Domenica 10 Giornata mondiale del malato – alle 15.30: messa in Casa Francesco