Questa è la A di lampada

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Insegnanti: M.Rita Bellei-Miriam Magnani-Diletta Ronzoni P.E.A Paola Fornitano D.D. 3°Circolo di Carpi Scuola dell’Infanzia Albertario A.S. 2011-2012

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Percorso di lettoscrittura alla scuola dell'infanzia

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Insegnanti:

M.Rita Bellei-Miriam Magnani-Diletta Ronzoni

P.E.A

Paola Fornitano D.D

. 3°Cir

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I bambini si avvicinano alla scrittura ognuno con i propri tempi, con modalità

e logiche personali, Interpretano il codice scritto in modo naturale, si incuriosiscono, si confrontano con gli altri, sperimentano

manifestando interesse spontaneo .

Il nostro intento non è quello di anticipare l’insegnamento della lettura e scrittura,

ma di osservare e intervenire sui processi cognitivi, sulle ipotesi che i bambini

formulano nei confronti del codice scritto.

“La scomposizione e l’analisi della parola è in realtà il punto di arrivo di un lungo processo di conoscenza caratterizzato

da fasi di costruzione e di messa a punto di ipotesi assolutamente necessarie per

attivare e consolidare le competenze linguistiche”” E. Ferreiro, A. Teberosky

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.

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Quest’anno la loro ricerca prosegue…

Samuel, Claudio, Nicolò giocando con le costruzioni in legno, trovano i cubetti con le letterine… Samuel: questa è la A di lampada! Claudio: la Zeta di barca! Nicolò: o di nave! Alice Z: oppure di Alice Zanazzi!

Claudio: la CA di cane! Noemi: o la C di coniglio....e la Q di costruzione!

Alice Z ha portato a scuola uno zaino con astuccio e quaderni e sostiene di fare i compiti… Alice: Claudio ti insegno come si scrive lupo? Claudio: No! Mi insegna mia madre!....Ok lo faccio! Claudio scrive la parola LUPO....Alice Z: No! Devi migliorare! Claudio: Devo migliorare la U o la O? L'ho fatta troppo grosso? Alice: No hai sbagliato! Claudio: Adesso lo rifaccio!

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Il proprio ed

il nome altrui…

Sofia: Io non so scrivere il nome Alice e non posso invitarti al mio compleanno....no! Scherzo ti invito! Però non so scriverlo.... Alice: Si fa una A, una L, una I, una pallina e una E....Alice! Vieni ti faccio vedere come si scrive…

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Nicolò: il mio nome io lo riconosco: ha il cappellino!

Claudio: noi abbiamo tutti il nome, non come la storia

della bambina (si riferisce ad un libro che leggiamo

spesso: “la storia della bambina senza nome” di Rodari).

Il nome è una cosa che ci fa ricordare noi e quello degli

altri, se no … non ci ricordiamo degli altri!

Ce l’avevamo quando eravamo piccoli, medi e grandi!

Fatima: anche da piccoli ce lo hanno dato gli angeli ….

Sofia: a me lo ha dato la mamma!

Giorgia: il mio papà diceva il nome Viola e la mamma Giorgia

e poi lei ha vinto e saltava dalla gioia.

Poi ci sono anche nomi uguali come

Alice Zanazzi e Alice D’Ambrosio.

Claudio: per fare il nome abbiamo

copiato le lettere.

Samuel: quella che sta davanti è il capo!

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Però se si invertono le lettere…che ridere!

Sabrina: quella è di Yina (indica la lettera H)

Simona: no! Quella di Yina è più poco!...

Samuel: Fatima ha un nome lungo (Fatima Letizia) perché è grossa!

Sabrina: (lettera B) è come un fiore …

Sofia: la A di Anna …la prima si legge la A e dopo la N! Se non c’è la A …. nell’Anna si

legge NANA

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L’iniziale del proprio nome...Nicolò : quella si chiama A come A.L.E.S.S.I.A. Ma Miriam

come hai fatto a mettere le lettere nel computer?

Nicolò : quello è l’ 8!

Yina : no! Quella è la Bi! Come A.P.E. Nicolò : sì! quella si chiama APE! Nicolò : questa è di mio papà la A … di Glauco

Alessia, Nicolò e Yina dopo avere

contato le iniziali del nome di tutti

i compagni, le individuano al

computer e le stampano.

Quante A servono? Quante S?...

Nicolò : quelle cancellate vuol dire che le abbiamo già fatte!

Con la lavagna luminosa il contorno su foglio di acetato…..

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Il nome per lasciare traccia di sé..

…in un primo periodo, per

indicare la propria presenza a

scuola, in un cartellone comune

a cadenza settimanale…

…poi in un piccolo “calendarietto”

personale, dove ogni mattina,

i bambini appongono la firma,

dopo avere controllato il giorno e il

numero corrispondente.

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Uno spazio da utilizzare in autonomia… Se in saletta facessimo una stanza per “bimbi grandi”, cosa mettereste? Samuel: il computer Claudio: i libri, così quando andiamo nelle scuole elementari sappiamo già leggere! Alice Z: alcuni giochi che abbiamo di là. Nicolò: dei fogli e i CD per il computer. Claudio: e la biro...la gomma... Sabrina: ci mettiamo un diario e le lettere così poi impariamo a scrivere!

Simona: ci possiamo mettere tutte le cose che noi facciamo sopra questo mobile!....I nostri colori.... Noemi: possiamo anche mettere tutte le cose che vogliamo. Possiamo giocare al computer! Sofia: possiamo prendere tanti fogli così voi ci scrivete delle cose che noi copiamo.

Samuel: anche sul soffitto! Claudio: ma come ci arrivate sul soffitto?

Sabrina: con le scale! Claudio: forse quando non arrivate li su le

lettere...mettete un tavolo sopra l'altro e poi ci arrivate!

Fatima: possiamo metterci pure dei dvd nuovi e poi prenderli quando guardiamo la tv

Simona: ci possiamo mettere il mappamondo Claudio: possiamo mettere quello lungo che si fa così...le righe! Alice Z: il righello dove ci sono tutti i numeri! Sofia : io so già cosa c'è scritto...in un pezzo c'è scritto Ma...guarda M e A... Claudio : quella sopra di me è la mia prima lettera..... La “saletta dei bimbi” grandi è attrezzata...computer,

lettere di varie dimensioni, matite, gomme. Il diario, forbici, colla, ecc.ecc.

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Alice Z.: perchè non facciamo cosi?: “Vietato ai bimbi piccoli” Paola: così i bambini medi e i bambini piccoli non entrano! Nicolò: il divieto intorno è tutto blu, dentro è bianco con la riga rossa.

Dentro alla scuola…a “caccia” del cartello di divieto d’accesso….e la riproduzione…

Sulla porta della saletta…

Nicolò durante un’uscita alla scuola primaria Collodi, nota un simbolo sulla porta della

centrale termica: “Guarda! Vietato l’accesso anche qui!!”

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I bambini utilizzano la “saletta dei bimbi grandi” in autonomia ed iniziano a sperimentare,

formulare ipotesi, confrontarsi…

Giorgia: ho fatto il titolo del libro di Pimpa…

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Con lettere e bicchieri di plastica…

Gretha: io lo scrivo per Babbo Natale questo nome

Sofia: il mio è un bicchiere portafortuna, ci metto i soldini perchè vorrei realizzare un sogno....comperare qualcosa!

Nicolò: quella è la B di Babbo Natale...io lo sapevo già!

Palle di Natale, collane, borsette, ciondoli….

Con la tastiera…

Sabrina: Paola, perchè non scriviamo F.C.? Paola: ecco .... P. C.

Sabrina: Io scrivo il mio nome.... M. C. schiaccia!

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Dove si trovano le scritte?

Alice Z: nella saletta Claudio: anche nel compito Sofia: dentro la cassetta della posta Noemi: nelle storie Cristina:nei libri Selma: nei vestiti (indica la scritta nella maglia di Filippo) Giorgia: sul braccialetto dell'Alice D'Ambrosio Nicolò: nello zaino anche a fare i compiti

Giuseppe: nei bidoni (indica uno scatolone con una scritta) Claudio: anche nelle macchine, dietro attaccato al baule

AliceZ: possiamo trovarle sulle calze quando andiamo in palestra

Sofia: sui cartelli fuori Alice Z: di vietato l'accesso Claudio: pure negli orologi

AliceZ: negli orologi ci sono i numeri! Claudio: anche delle lettere! Simona: nella custodia dei cd

A cosa servono le scritte? Filippo: servono per scrivere Fatima: servono per leggere Noemi: per guardare le lettere Sofia: per disegnare Sabrina: per fare i nomi Alice Z: per cercare i nomi Nicolò: per incollarli ai fogli Sofia: per mandare le lettere anche alle amiche che sono via Claudio: si può scrivere "Addio Gretha che sono in vacanza"

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Nicolò e Claudio al computer trovano una cartolina..... Nicolò: Io scrivo la cartolina a Babbo Natale, ho scritto l'indirizzo e qui i regali...lì c'è scritto: "pupazzino"

Claudio: Io scrivo una cartolina alla Giulia

Alice D.: io scrivo a mamma..

Il messaggio di Babbo Natale…

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Giulia è andata a vivere a Roma…

Scriviamo una lettera, usciamo a comprare

il francobollo e ad imbucarla.

Nicolò: signore ci dà un francobollo per un posto molto lontano?...Roma!

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“L’essere a “misura di bambino” dovrebbe significare la possibiliità di accesso, di uso, di comprensione, ma anche stimolo e sollecito a fermarsi, per fare domande, essere curioso, provare

e ipotizzare, provare e riprovare, modificare, ricostruire, rielaborare…..Spazi disseminati di “esche” pedagogiche in cui

l’utilizzo stesso dello spazio, giustifica e richiede lo stare insieme, ma anche la conoscenza e il confronto con sé stesso, con gli altri

e con la cultura largamente intesa”. Da “Il gioco di leggere e scrivere” di G.Stella-C.Stradi

La “saletta dei bimbi grandi” che i bambini hanno progettato e poi

utilizzato in autonomia usufruendo di diversi materiali, ha

permesso loro di essere protagonisti nella costruzione della

conoscenza e a noi adulti di essere consapevoli delle loro idee, dei

loro bisogni, per poter recuperare, valorizzare e rilanciare

contenuti e proposte.