QUARESIMA 2010. GRIDO DI DOLORE CHE SALE DALLA TERRA VERSO IL CIELO PLUMBEO SENZA TROVARE ASCOLTO.

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QUARESIMA 2010

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GRIDO DI DOLORE CHE SALE DALLA TERRA VERSO IL CIELO PLUMBEO SENZA TROVARE ASCOLTO

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DOMANDEPerché il dolore?Perché il dolore dell’innocente?

Dov’è Dio?

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APPARENTI RISPOSTE….Dio può e non vuole evitare il male (non è buono)

Dio vuole e non può (non è onnipotente)

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QUANTI TIPI DI MALE ESISTONO? MALE MORALE (dovuto all’opera dell’uomo)

MALE FISICO (dovuto alla natura e quindi indipendente dalla volontà dell’uomo)

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E’ POSSIBILE AFFERMARE CHE ANCHE IL MALE

FISICO (come quello morale) NON

DIPENDE DALLA VOLONTA’ DIVINA?

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1. La spiegazione del male morale è la libertà propria dell’uomo (libero arbitrio)

Non c’è libertà se non esiste la possibilità di rifiutare la propria obbedienza a Dio

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Dov’era Dio quando milioni di ebrei venivano sterminati nei campi di concentramento? Tutti i luoghi della sopraffazione e della

violenza non mettono in dubbio l’onnipotenza di Dio, ma esaltano la libertà dell’uomo, capace di cose stupende, ma anche dei misfatti più impensabili!

(Primo Levi)

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PERCHE’ DIO PERMETTE IL MALE FISICO?

La NATURA UMANA è stata creata in evoluzione perciò è perfettibile (cioè è in miglioramento)

TEORIA DELL’EVOLUZIONE…..Insieme con il bene fisico esiste anche il

male fisico, finchè la creazione non avrà raggiunto la sua perfezione (CCC n. 310)

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…..La creazione, il cui fine è la libertà della creatura, non ha la forma di un ordine statico stabilito e disposto a priori, ma è qualcosa di dinamico, di non determinato.

G. Greshake (teologo tedesco)

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CHIARIAMO: la malattia non è conseguenza del peccato originale e punizione dei peccati personali.Dimentichiamo espressioni come:

Che ho fatto di male per meritare tutto questo?

Muor giovane chi al Cielo è caro!

Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno!

Né il male morale (peccato, ingiustizia, shoà), né il male fisico (catastrofi, malattia, morte, terremoti) dipendono da Dio.

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Essi sono il frutto della libertà umana e della natura del creato, in tutti e due i casi frutto della imperfezione congenita e necessaria della creazione.

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Dobbiamo convincerci che Dio, nel momento della sofferenza, ci domanda di lottare contro di essa, mentre si colloca accanto a noi e con noi condivide le nostre sofferenze.Perché anche Dio soffre per amore; Dio piange con noi. La sua presenza consolante è come la carezza di una madre. Dio com-patisce (Cum patire = soffrire con)

…….Dio è Padre, ma ancor di più è Madre! (Papa Luciani Giovanni Paolo I)

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Dio è sul letto dell’ammalato, nella corda dell’impiccato, sul giaciglio del morente, “nel guardo errante di chi sperando muor”. (Manzoni)

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IN QUALE DIO CREDIAMO?

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LA SOFFERENZA NELLA BIBBIA……………

Libro di Giobbe (sofferenza dell’innocente): è il testimone della possibilità per l’uomo che soffre di mettersi di fronte a Dio con dignità e di chiedergli conto della sofferenza: sarebbe disumano non cercare un senso alla sofferenza, non provare angoscia.

Il servo sofferente (Isaia 53): possibilità per l’uomo di caricarsi del dolore dell’altro: è un soffrire che nasce dalla coerenza con la propria missione.

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• Gesù sulla croce: sofferenza che nasce dal silenzio di Dio “Elì, Elì, lemà sabactàni?”

Queste 3 figure hanno degli elementi in comune:1.La presenza di Dio (Dio rende fecondo il soffrire): l’esperienza del soffrire è un evento trinitario (il Padre sta sulla croce per consolare il Figlio, lo Spirito Santo sta lì per rendere fruttuoso il patire del Figlio per la storia).In Cristo crocifisso Dio si è fatto compagno di viaggio dell’uomo che soffre.

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2. Dio dimostra che il soffrire non uccide, ma esalta la dignità umana: Dio non approva la rassegnazione, ma ama l’uomo che mette a frutto le proprie capacità e le rivendica nei confronti di Dio.

3. Dio dimostra che l’amore autentico è la capacità di caricarsi del dolore degli altri.

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L’ultima parola nella storia non è detta con il Calvario, la parola ultima è la TOMBA VUOTA!