Qualità della cura nelle ADL nelle DI Gravissime delle ADL (Wikipedia) •Attività di vita...

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Qualità della cura nelle ADL nelle DI Gravissime La scienza al servizio dei valori Guardare con il microscopio … Guardare con gli occhi del cuore … Dott. Fabrizio Giorgeschi Istituto Madre Divina Provvidenza

Transcript of Qualità della cura nelle ADL nelle DI Gravissime delle ADL (Wikipedia) •Attività di vita...

Qualità della cura nelle ADL

nelle DI Gravissime

La scienza al servizio dei valori Guardare con il microscopio …

Guardare con gli occhi del cuore …

Dott. Fabrizio Giorgeschi

Istituto Madre Divina Provvidenza

Definizione delle ADL (Wikipedia)

• Attività di vita quotidiana (ADLs o ADL) è un termine utilizzato nella sanità

per definire le attività quotidiane per la cura personale. Tali Attività sono classificate in molti strumenti rilevanti di classificazione e diagnosi (ICF Capitolo 5 Cura della Persona nella dimensione Attività&Partecipazione, Scale Vineland II Scala del Vivere Quotidiano Subscala Personale).

• Se si pensa alle ADL di base basta pensare al fatto che si tratti semplicemente delle tante attività che la gente svolge quando si alza al mattino e si prepara per uscire di casa: scendere dal letto, andare in bagno, lavarsi, vestirsi, pettinarsi e mangiare (Wikipedia)

• Tali attività apparentemente semplici e routinarie ma fondamentali possono essere deficitarie in modo più o meno marcato in persone con disabilità intellettiva congenita così come acquisita

Definizione delle ADL (Wikipedia)

• Le ADL di base consistono in attività di cura personale che includono, ma non solo:[5]

• La mobilità funzionale, spesso riferita a un movimento (spostarsi da un luogo a un altro compiendo le attività)

• Fare un bagno o la doccia (lavare il corpo)

• Vestirsi

• Nutrirsi in maniera autosufficiente (esclusa la capacità di cucinare, masticare o ingoiare)

• Badare alla propria igiene e cure personale (inclusi spazzolarsi, pettinarsi e sistemarsi i capelli)

• Igiene legato alla toilette (andare al bagno, pulirsi da soli, rialzarsi dalla tazza).

Di quali ingredienti è costituita una buona qualità

dell’assistenza nelle DI Gravi: AREA 51! Gli elevati livelli di segretezza che circondano la base e il fatto che la sua esistenza sia solo vagamente ammessa dal governo statunitense ha reso questa base un tipico soggetto

delle teorie del complotto e protagonista del folklore ufologico.

• In letteratura è molto difficile rintracciare studi che entrano in merito alle specificità della qualità delle prestazioni di cura nelle ADL per persone con disabilità intellettiva

• Nei manuali per gli operatori socio-sanitari sono presenti le procedure per aiutare le persone nelle Adl e capitoli separati che descrivono in modo sommario le varie categorie di ‘pazienti speciali’ in particolare anziani, ‘handicap’, psichiatrici)

• Nei manuali per gli operatori sociali (educatori, psicologi, ecc…) di matrice comportamentale sono presenti innumerevoli procedure di training nelle ADL e non solo ma anche in questo caso sono assenti studi che si focalizzano sulla qualità delle prestazioni dell’operatore in tale ambito (allorchè si tratta di persone con dipendenza totale)

A. D. L. o D. E. A. T. H. ?

• Anche se non utilizzato a livello generale, un termine per ricordarle che alcuni ritengono utile è DEATH, l'acronimo in lingua inglese di:

- (dressing) vestirsi/lavarsi , - (eating) mangiare, - (ambulating) deambulare, - (toileting) andare al bagno , - (hygiene) igiene in lingua inglese.

Behavioral Health Promotion and Intervention in Intellectual and

Developmental Disabilities Jennifer M. Gillis, Mattson, Matthew Roth, Melina Sevlever, Ed. Springer 2016

• The development of personal

hygiene skills is important for individuals with IDD for health promotion and ensuring opportunities for increased socialization, participation in a range of environments, and access to vocational opportunities.

• Personal hygiene is a preventive health measure but also serves emotional and social as well as physical well-being

• Lo sviluppo delle abilità igieniche personali è importante per gli individui con IDD per la promozione della salute e per assicurare opportunità per una maggiore socializzazione, partecipazione a una vasta gamma di ambienti e accesso alle opportunità professionali.

• L'igiene personale è una misura preventiva di salute ma anche è utile per promuovere il benessere emotivo e sociale e fisico

Contenuti

Analisi delle Attività più frequenti nell’assistenza di base alla

persona con DI «A survey of clinical nursing skills in intellectual disability nursing», M. McKeon, JOID, 2009

• In questo studio la domanda è stata: quali sono le abilità/attività infermieristiche/dell’assistenza di base prevalentemente utilizzate nella disabilità intellettiva?

• Un sondaggio delle esigenze infermieristiche/dell’assistenza di base di persone con disabilità intellettive moderato/gravi in ambito residenziale e comunitario è stato intrapreso con un questionario dove sulla base di una Scala Likert si chiedeva quali erano le: competenze utilizzate più di una volta al giorno, utilizzate quotidianamente, utilizzate settimanalmente, utilizzate mensilmente, molto raramente utilizzati e mai usate.

Analisi delle Attività più frequenti nell’assistenza di base alla persona

con DI «A survey of clinical nursing skills in intellectual disability nursing», M. McKeon, JOID, 2009

• I risultati dello studio potevano quindi aiutare a identificare il tipo e il livello delle abilità infermieristiche e assistenziali di base da insegnare così da produrre un maggior allineamento ai bisogni reali delle persone con DI necessitanti di cure.

+ di una volta die

una volta die

Perché la cura della persona?

• Questa dimensione contiene attività di vita quotidiana che hanno più alta frequenza di probabilità di comparsa e, in alcuni casi, ad esempio nelle

persone con gradi elevati di disabilità, sono le uniche? … poche? attività dove loro sono/dovrebbero essere coinvolte … o comunque dove beneficiano di

un contatto diretto con altri significativi …

• Salvo gravi situazioni di incuria non possiamo fare a meno di … • Lavarsi/Essere lavati

• Vestirsi e Svestirsi/Essere vestiti e svestiti • Mangiare e bere/Essere alimentati

• Regolare bisogni fisiologici/Essere accuditi

Il problema per le persone con disabilità

grave e con abilità residue è che …

• Essendo le persone ‘poco abili’ può accadere che gli operatori/familiari/insegnanti si sostituiscano a loro per ragioni variegate:

a) Visione della persona come ‘incapace’, oppure ‘sfortunato’ e quindi meritevole di cure b) Difficoltà a programmare ‘unità didattiche’/’programmi di insegnamento’ efficaci c) Problemi organizzativi Se neanche nelle attività routinarie ‘obbligate’ che vengono promosse all’interno dei loro contesti di vita è prevista una loro partecipazione seppur parziale, il rischio di un abbandono ‘abilitativo’ è altissimo …

Il problema per le persone con disabilità gravissima e

totalmente dipendenti dagli altri …

d) Reali necessità di accudimento Nel caso di persone con livelli di disabilità intellettiva gravissima e condizioni mediche associate rilevanti il ricevere ‘cure quali-quantitavamente scarse’ determina un rischio ancora più grave … quello di un abbandono ‘della dignità umana’ …

Dignity in health care for people with learning disabilities

Royal College of Nursing guidance (second edition), 2013

Nelle situazioni di cura la dignità può essere promossa o diminuita da una serie di fattori tra cui l’ambiente fisico, la cultura organizzativa, gli atteggiamenti e comportamenti dell’èquipe, e il modo in cui vengono svolte le attività di cura. Quando la dignità è presente, le persone sentono di avere il controllo, sono fiduciose, si sentono a loro agio e capaci di prendere decisioni loro stessi. Quando la dignità è assente, le persone si sentono svalutate, mancano di controllo e si sentono a disagio. Possono mancare di fiducia e non essere in grado di prendere decisioni per loro stessi. Possono sentirsi umiliate, imbarazzate o provare vergogna. La dignità si applica ugualmente a coloro che hanno capacità così come a chi non ne ha. Ognuno ha valore uguale come essere umano e deve essere trattato come se fossero in grado di sentire, pensare e comportarsi in relazione ai propri valori. Il team curante dovrebbe quindi trattare tutte le persone in tutti i contesti e in qualsiasi condizione di salute con dignità e cure dignitose dovrebbe continuare dopo la morte (RCN, 2008).

Piccole Abilità, Grandi Traguardi

Tecniche di insegnamento nella Cura della Persona

Dott. Fabrizio Giorgeschi

Psicologo, Istituto Madre Divina Provvidenza

Piccolo ripasso … …

• Quali obiettivi?

• Perché misurarli?

• Con quali strumenti?

• Quali sono le componenti indispensabili dell’unità didattica?

Quando si lavora sulle abilità funzionali gli obiettivi possono essere ….

Quando si lavora sulle abilità gli obiettivi possono essere ….

Mantenimento

Quando si lavora sulle abilità gli obiettivi possono essere ….

Incremento

Quando si lavora sulle abilità gli obiettivi possono essere ….

Decremento

Quando si lavora sulle abilità gli obiettivi possono essere ….

Modificazione Ambientale

Quando si lavora sulle abilità gli obiettivi possono essere ….

Modificazione Ambientale

•Pensieri, credenze, opinioni, giudizi e pre-giudizi dei componenti della rete

Per verificare se riusciamo nel nostro intento dobbiamo misurare …

Prima, Durante, Dopo

Curricolo

• 1) Scegliere un’abilità (descriverla operazionalmente)

• 2) Stabilire dei passi/fasi evolutivi/e

• 3) All’interno di ogni passo definire le: a) CONDIZIONI

b) COMPORTAMENTI DA RAGGIUNGERE

c) PROMPT

d) RINFORZATORI

e) PROCEDURE DI CORREZIONE DEGLI ERRORI

• 4) Criteri di padronanza

• 5) Eventuali operazioni motivazionali

Scegliere un'abilità

Linee guida da seguire nella scelta di un'abilità

Quali abilità state svolgendo per la persona?

Per prima cosa osservate la giornata tipo della persona e fate una lista di alcune delle abilità di autonomia personale che ora svolgete per lui e che vorreste insegnarli a fare da solo

Queste abilità non possono essere insegnate tutte in una volta, perciò è opportuno fare tre considerazioni, quando si pone come obiettivo un'abilità che si vuole iniziare ad insegnare.

1) quali sono le abilità che la persona vuole imparare?

2) quali abilità è pronto a imparare?

1) Scelta di un’abilità: definire

operazionalmente

Definizioni non operazionali • E’ aggressivo

• E’ autolesionista

• Dovrebbe migliorare

l’intersoggettività secondaria

• Dovrebbe accrescere le autonomie di base

Definizioni operazionali • Da pugni, calci, graffi

• Batte la testa sul muro, si da morsi

• Dovrebbe imparare a guardare

alternatamente un oggetto preferito e un altro significativo

• Dovrebbe accrescere la capacità di lavarsi le mani

Con quali strumenti? Check list generali_1

Le checklist/rating scale generali vengono così definite in quanto sono degli strumenti osservativi che tentano di fornire una valutazione generale delle diverse abilità che definiscono un'area del funzionamento umano:

per esempio l'area della CURA DELLA PERSONA.

Icf • d510 Lavarsi

• Lavare e asciugare il proprio corpo o parti di esso, utilizzando acqua e materiali o metodi di pulizia e asciugatura adeguati, come farsi il bagno, fare la doccia, lavarsi le mani e i piedi, la faccia e i capelli e asciugarsi con un asciugamano.

Attività Performance Capacità

D510 lavarsi 1 3

Task Analysis o ‘supplemento d’indagine’

• Task Analysis involves breaking a complex skill into smaller, teachable units, the product of wich is a series of sequentially ordered steps or task (Cooper et. Al., 2007)

• L'analisi del compito comporta la scomposizione di una competenza complessa in unità più piccole e più facilmente insegnabili, il cui prodotto è una serie di passaggi o compiti posti sequenzialmente (Cooper et. Al., 2007)

• Possono essere utilizzati 2 metodi per identificare e validare le componenti di una task analysis:

1. Osservare soggetti competenti che svolgono il compito

2. Svolgere il compito di persona

Con quali strumenti Check list Specifiche Task Analysis (lavarsi i denti)

PRESTAZIONI LUNEDI RISPOSTA AIUTI

1. Prende il dentrificio.

2. Prende lo spazzolino.

3. Prende l’asciugamano.

4. Va al lavandino.

5. Apre il rubinetto dell’acqua.

6. Prende il tubetto del dentrificio e svita il tappo.

7. Mette il dentrificio sullo spazzolino in quantità adeguata.

8. Muove lo spazzolino su e giù sui denti (o avanti e indietro).

9. Sciacqua la bocca.

10. Sciacqua lo spazzolino.

11. Asciuga la bocca.

12. Riavvita il tappo sul tubetto.

13. Ripone il tubetto.

14. Ripone lo spazzzolino.

15. Ripone sull’asciugamano.

DURATA

E’ Una questione di Sensibilità …

• Con il termine sensibilità, in statistica, più precisamente nel campo della epidemiologia, si indica la capacità intrinseca di un test di screening di individuare in una popolazione di riferimento i soggetti malati.

Lavarsi ICF Lavarsi Vineland 2

Silvia Punteggio 2 difficoltà MEDIA (moderata, discreta...) 25-49%

Punteggio 1 in ogni area= Qualche volta o parzialmente Si lava il viso con acqua e sapone e si asciuga. 1 Apre rubinetti e adatta la temperatura regolando acqua calda o fredda. 1 Si fa il bagno o la doccia e si asciuga. 1

Luca Punteggio 2 difficoltà MEDIA (moderata, discreta...) 25-49%

Punteggio 1 in ogni area= Qualche volta o parzialmente Si lava il viso con acqua e sapone e si asciuga. 1 Apre rubinetti e adatta la temperatura regolando acqua calda o fredda. 1 Si fa il bagno o la doccia e si asciuga. 1

9 risposte SI ogni persona ma su ITEM in alcuni casi diversi… inoltre… aiuti di tipo diverso …

PRESTAZIONI SILVIA LUNEDI RISPOSTA AIUTI

1. Prende il dentrificio.

SI AFP

2. Prende lo spazzolino.

SI AFP

3. Prende l’asciugamano.

SI AFP

4. Va al lavandino.

SI AFP

5. Apre il rubinetto dell’acqua.

NO AFT

6. Prende il tubetto del dentrificio e svita il tappo.

NO AFT

7. Mette il dentrificio sullo spazzolino in quantità adeguata.

NO AFT

8. Muove lo spazzolino su e giù sui denti (o avanti e indietro).

NO AFT

9. Sciacqua la bocca.

SI AFP

10. Sciacqua lo spazzolino.

NO AFT

11. Asciuga la bocca.

SI AFP

12. Riavvita il tappo sul tubetto.

SI AFP

13. Ripone il tubetto.

SI AFP

14. Ripone lo spazzzolino.

SI AFP

15. Ripone sull’asciugamano.

NO AFT

DURATA

PRESTAZIONI LUCA LUNEDI RISPOSTA AIUTI

1. Prende il dentrificio.

SI AG

2. Prende lo spazzolino.

SI AG

3. Prende l’asciugamano.

SI AFP

4. Va al lavandino.

NO AFT

5. Apre il rubinetto dell’acqua.

NO AFT

6. Prende il tubetto del dentrificio e svita il tappo.

NO AFT

7. Mette il dentrificio sullo spazzolino in quantità adeguata.

NO AFT

8. Muove lo spazzolino su e giù sui denti (o avanti e indietro).

SI AFT

9. Sciacqua la bocca.

SI AFP

10. Sciacqua lo spazzolino.

SI AFT

11. Asciuga la bocca.

SI AG

12. Riavvita il tappo sul tubetto.

SI AFP

13. Ripone il tubetto.

SI AG

14. Ripone lo spazzzolino.

NO AFT

15. Ripone sull’asciugamano.

NO AFT

DURATA

a) Condizioni: materiali, ambienti, istruzioni

• Sono tutte quelle variegate classi di stimoli favorenti l’emissione dei comportamenti attesi o che ne rappresentano la specifica modalità di esecuzione.

(es. Mario farà uso di un tubetto di dentrificio adattato, Silvio godrà di una postazione di lavoro schermata ai lati da stimoli di tipo visivo e inoltre farà sessioni da solo in stanza con l’operatore, ‘l’operatore deve dire a Francesca ‘tocca il cane’, ‘apparecchia’)

c) Comportamenti target

• E’ importante definire in modo operazionale il o i comportamenti che si cerca di far raggiungere al soggetto

• Si può identificare inoltre un’unità didattica dove gradualmente ad un comportamento meno complesso segue un comportamento più complesso variando alcuni parametri (frequenza, durata, intensità, latenza) oppure variando la tipologia di comportamento

• Ad esempio si può insegnare a mettere più mollette in uno stendino nello stesso lasso di tempo, oppure a star a tavolino per più tempo oppure a battere il martello sul chiodo con maggiore intensità oppure a aderire ad una richiesta con maggiore velocità

c) Questo si chiama … Aiutare (Prompting)

Per facilitare l'emissione di una determinata risposta si può ricorrere all'introduzione di stimoli aggiuntivi (stimoli discriminativi), i quali, per le loro caratteristiche, rendono più probabile il verificarsi della performance desiderata.

La tecnica dell'aiuto consiste quindi nell'uso strategico di stimoli discriminativi per sollecitare lo studente ad eseguire il comportamento adeguato.

Prompting

• 0 = oppone resistenza, non offre collaborazione • nella guida fisica totale • 1 = Gft (guida fisica totale – aiuto sostitutivo), non • oppone resistenza • 2 = Gfp (aiuti fisici leggeri , indirizzare la mano …) • 3 = Av/g (aiuti verbali e gestuali es. indicare) • 4 = Av (aiuti solo verbali) • 5 = (S) da solo con prestazione qualitativamente • carente • 6 = S (da Solo)

Esempio di misurazione attraverso il prompt

Tempo T1 Tempo T2 (dopo 6 mesi)

Prendere la tovaglia 1 6

Stenderla sul tavolo 1 5

Aggiustare i lembi 2 4

Mettere le posate 1 6

Mettere piatti e bicchieri 1 6

6 27

Anche nelle migliori famiglie … succede che … si diventi … dipendenti dagli aiuti degli altri

• L'utilizzo massivo di stimoli discriminativi aggiuntivi porta con sé il rischio della dipendenza dall'aiuto.

• Per scongiurare questo effetto dobbiamo promuovere in ogni curricolo/unità didattica la tecnica del …

Fading

• Il fading è costituito dal cambiamento graduale dello stimolo che controlla una risposta, in modo tale che alla fine la risposta compaia in seguito ad uno stimolo parzialmente cambiato o completamente nuovo (Deitz e Malone, 1985 da Martin; Pear; p. 126)

• Ad esempio se all’inizio dell’insegnamento di un’abilità io userò una guida fisica totale (stimolo che controlla la risposta del soggetto cioè che la rende possibile) alla fine andando a dissolvere (fading) l’aiuto potrei usare un’istruzione verbale o visiva (uno stimolo completamente nuovo).

d) Cosa è … Il Rinforzo!

Quella cosa che se data dopo l’emissione di un comportamento aumenta la probabilità che questo ricompaia in futuro al ripresentarsi di situazioni simili?

Motivare: Fornire Rinforzatori

La persona, però deve avere voglia di imparare e perciò potrebbe essere opportuno utilizzare ulteriori incentivi per coinvolgerla in un'attività al fine di stimolare in lui il desiderio di fare ciò che gli è stato chiesto.

L’aspetto fondamentale è che, quando una persona si aspetta una ricompensa non vede l’ora di compiere ancora quell’azione. Andrebbero premiati tutti quei comportamenti che rispondono alle seguenti due affermazioni:

1) tenta di svolgere il compito (non perfettamente, ma fa un tentativo)

2) compie l’azione perfettamente

Motivare: Fornire Rinforzatori e creare Operazioni motivazionali

La persona, però deve avere voglia di imparare e perciò potrebbe essere opportuno utilizzare ulteriori incentivi per coinvolgerla in un'attività al fine di stimolare in lui il desiderio di fare ciò che gli è stato chiesto.

L’aspetto fondamentale è che, quando una persona si aspetta una ricompensa non vede l’ora di compiere ancora quell’azione. Andrebbero premiati tutti quei comportamenti che rispondono alle seguenti due affermazioni:

1) tenta di svolgere il compito (non perfettamente, ma fa un tentativo)

2) compie l’azione perfettamente

Inoltre posso creare Operazioni Motivazionali che tecnicamente possono essere definite come ciascuna variabile ambientale che (a) altera il valore di qualche stimolo, oggetto, o evento come rinforzatore e (b) altera la frequenza attuale di tutti i comportamenti che sono stati rinforzati da quello stimolo, oggetto o evento

d) Regole per il rinforzo

1. Per essere efficace, un rinforzo deve essere somministrato durante o immediatamente dopo il comportamento bersaglio. Più è lungo l’intervallo di tempo fra il comportamento e la somministrazione del rinforzo, meno facilmente si incrementerà il comportamento .

2. Non possiamo dire se qualunque evento stimolante dato sarà un rinforzo per un comportamento finchè non lo proviamo e ne osserviamo gli effetti sull’andamento del comportamento. Se incrementa il comportamento, è un rinforzo.

3. I rinforzi dovrebbero essere selezionati e personalizzati per ogni bambino. Quello che può essere un rinforzo per un bambino può non esserlo per un altro.

Regole per il rinforzo

6. Usate rinforzi potenti quando insegnate un nuovo comportamento.

7. Quando potenziate un comportamento, rinforzatelo frequentemente. Inizialmente può essere necessario rinforzare il comportamento ogni volta che si verifica, per aumentarne la forza.

8. Una volta consolidatosi ( p.e. si verifica in modo affidabile e coerente), il comportamento bersaglio può di solito essere mantenuto con un programma intermittente di rinforzo.

Regole per il rinforzo

8. Accoppiate rinforzi secondari con rinforzi primari.

9. Ricordate che l’ultimo comportamento esibito prima di ricevere il rinforzo è quello suscettibile a essere incrementato. Per esempio, uno studente risponde correttamente, e mentre gli state somministrando un rinforzo alimentare, improvvisamente sbatte le mani. Il comportamento di sbattere le mani è il comportamento che è stato rinforzato. In questo caso, è meglio soprassedere al rinforzo e aspettare una prestazione migliore.

Tipologia di rinforzatori

Rinforzi edibili (cibi e bevande)

Rinforzi tangibili (giocattoli, giornalini, ecc)

Rinforzi simbolici (denaro, gettoni, ecc)

Rinforzi sociali (attenzione,approvazione, lode, stima, ecc)

Rinforzi sensoriali (stimolazioni tattili, visive, olfattive, ecc)

Rinforzi dinamici (attività)

Rinforzi informazionali (feed back)

Tipi di premi o rinforzatori

• I rinforzi rientrano in due categorie principali:

• Rinforzi primari (rinforzi incondizionati o non appresi): l'alimento, l'acqua, l'ossigeno, il calore sono tutti esempi di stimoli che non devono essere sottoposti a un processo di condizionamento per servire da rinforzo positivo.

• Rinforzi secondari (rinforzi condizionati o appresi): rinforzi tangibili (giocattoli, bricolage, ecc ...), attività, rinforzi sociali e rinforzi generalizzati (gettoni, soldi, punti).

e) Branching ovverosia … l’arte di pianificare le

conseguenze e correggere gli errori

• OBIETTIVO: Insegnare ad un bambino a usare il cucchiaio senza versare il contenuto fuori

• Se il bambino non risponde

- Promptare la sua mano sul cucchiaio

• Se il bambino commette un errore

- Bloccare

- Dare PROMPT FISICO PARZIALE

• Se il bambino emette la risposta corretta

- Complimentatevi «Bravo! Hai preso un boccone da solo!»

Unità Didattica: APPARECCHIARE Nome: ANDREA B. Data: 14 NOVEMBRE 2016

Obiettivo: INSEGNARE A ANDREA AD APPARECCHIARE E FARE COLAZIONE/MERENDA Criterio di Padronanza: 90% di risposte corrette

Referente: LORETTA M. COORDINATRICE

Step Materiali e ambienti Presentazione del compito

Livello di prompt Comportamento della persona

Conseguenza

Baseline In cucina, tavolo, sedie, latte, marmellata, fette biscottate, tazza, cucchiaio, coltello, piatto, forno microonde

Istruzioni verbali e gestuali ‘Preparati la colazione e mangia’

Nessun prompt Vedere task analysis

1 In cucina, tavolo, sedie, latte, marmellata, fette biscottate, tazza, cucchiaio, coltello, piatto, forno microonde

POSSIBILMENTE GLI OGGETTI DEVONO ESSERE MESSI A ‘PORTATA DI MANO’ e VISIBILI

Istruzioni verbali e gestuali ‘prendi e metti sulla tavola … n

oggetti ’

Prompt fisici totali, parziali, gestuali, modeling, verbali

Vedi Task analysis Corretto: Bravissimo Non corretto: correzione

dell’errore entro pochi secondi

2 In cucina, tavolo, sedie, latte, marmellata, fette biscottate, tazza, cucchiaio, coltello, piatto, forno microonde

GLI OGGETTI POSSONO ESSERE MESSI Più A DISTANZA E AVVICINATI AL LUOGO DOVE SOLITAMENTE SONO RIPOSTI (SEMPRE VISIBILI)

Istruzioni verbali e gestuali date se il comportamento non occorre entro 10 secondi (vedere task analysis)

Attenuazione dei prompt (da fisici totali a parziali, da fisici parziali a verbali, ecc…)

Vedi Task analysis Corretto: Bravissimo (detto in modo intermittente)

Non corretto: correzione

dell’errore entro pochi secondi

Roma non si fa in un giorno … pertanto … usiamo lo … … SHAPING

•Per … … … s'intende il rinforzamento di risposte che sono approssimazioni sempre più simili al comportamento meta, finchè lo studente arriva a emettere un comportamento che inizialmente non faceva parte del suo repertorio comportamentale.