"Quale futuro per la nautica?" - Prof.ssa D. Cazzaniga Francesetti

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Quale futuro per la nautica? Prof. D. Cazzaniga Francesetti Univ. Pisa PROGETTO ÀNCORA

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Intervento della Prof.ssa D. Cazzaniga Francesetti al seminario "Quale futuro per la nautica?", tenutosi a Livorno il 14/01/2013, promosso nell'ambito del "Progetto Ancora".

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Quale futuro per la nautica?

Prof. D. Cazzaniga FrancesettiUniv. Pisa

PROGETTO ÀNCORA

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QUALE FUTURO PER LA NAUTICA?

• La produzione nautica vive in un’ottica internazionale. Ben poche prospettive• Conseguenze della crisi.• Il nuovo spirito delle marine.• Difendersi con know how e formazione.

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• SUPERYACHTS nel 2011 ordini erano 728, nel 2012 sono 692 di cui: • 1-L’Italia 272• 2-Olanda, che sta crescendo, 66• 3 e 4-Turchia e Stati Uniti 65, ma la Turchia con maggiore lunghezza media • 5-Regno Unito 62 • 6-Taiwan 41• 7- Cina 21 • 8- Germania 13 • 9-Emirati Arabi Uniti, new entry, 11• 10-Francia 11• Fonte: Global Orderbook

I NUMERI E LE CONSEGUENZE DELLA CRISI SULLE COMMESSE di superyachts 2012

N.B: NEL 2008 , ANNO TOP, gli ordini ERANO 916 DI CUI IN ITALIA 427, ora 272.

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• Il settore nautico in Cina, che si attesta attualmente intorno agli 1,5 miliardi di euro, prevede di raddoppiare fino a 3 miliardi entro il 2015

• Inoltre prevede di arrivare a 9,2 miliardi di euro entro il 2022.

• L’acquisto della Ferretti da parte del Weichai Group appoggiata dalle finanze della Industrial and Commercial Bank of China, assorbe il know how italiano.

LA CINA

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IL NUOVO SPIRITO DEI MARINA

E’ necessario un nuovo spirito nella costruzione dei nuovi marina e nella ristrutturazione degli esistenti:

- Integrazione profonda fra entroterra (v. Australia, Montenegro..), porticcioli e turismo nautico.

- Porti più amichevoli pro cultura e allargamento utenti

- Costruzione di porti a secco più economici ed efficienti per le piccole unità da diporto

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DIFENDERSI COLLA FORMAZIONE

Di fronte a prospettive negative 2 sole armi: know how e formazione:

Una formazione sia specialistica che aperta all’integrazione fra più settori difende i piccoli accessoristi legati ai grandi nomi, ma anche gli altri. I piccoli possono offrire in filiera i propri servizi a livello internazionale attirando in Italia la domanda e non facendosela assorbire da società straniere per portarla all’estero ove i costi sono inferiori..

- In questo quadro di difesa e improvement del settore diportistico livornese il progetto sottolinea, l’importanza di coordinare le azioni col territorio e le marine per fortificare il turismo nautico