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34567 1° DICEMBRE 2012 QUALCOSA DI MEGLIO DEL NATALE

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345671° DICEMBRE 2012

QUALCOSADI MEGLIODEL NATALE

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LO SCOPO DI QUESTA RIVISTA, La Torre di Guardia, e quello di onorare Geova Dio, il Supremo Sovranodell’universo. Come le torri di guardia dell’antichita permettevano di scrutare in lontananza, questa rivista indicail significato degli avvenimenti mondiali alla luce delle profezie bibliche. Reca conforto con la buona notizia chepresto il Regno di Dio, un vero e proprio governo in cielo, eliminera tutta la malvagita e trasformera la terra in unparadiso. Incoraggia a riporre fede in Gesu Cristo, che morı affinche potessimo ottenere la vita eterna e che oragoverna come Re del Regno di Dio. Questa rivista viene pubblicata dai Testimoni di Geova ininterrottamente dal1879 e non ha carattere politico. Si attiene strettamente alla Bibbia.Questa pubblicazione non e in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie. Salvo diversaindicazione, la versione biblica usata e la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti.

34567 Tiratura di ciascun numero:42.182.000 IN 195 LINGUE

1° DICEMBRE 2012

ARTICOLI DI COPERTINA

3 Esiste ancora lo spirito natalizio?4 Ricordare Gesu Cristo5 Provare la gioia del dare6 Aiutare i bisognosi

7 Passare del tempo con la famiglia8 “Pace fra gli uomini di buona volonta”9 Hanno trovato qualcosa di meglio

RUBRICHE10 I lettori chiedono. . .

Perche alcuni non festeggiano il Natale?

11 Accostiamoci a Dio:Siete nel “libro di memorie” di Dio?

16 Impariamo dalla Parola di Dio:Perche Dio mando Gesu sulla terra?

21 Lo sapevate?

22 Una lettera dal Benin

30 Insegnatelo ai bambini:Iotam rimase fedele nonostante i problemi in famiglia

IN QUESTO STESSO NUMERO12 Finalmente ho trovato vera liberta

18 Credete di aver avuto vite precedenti?

24 L’uso dei cosmetici nei tempi biblici

27 “La storia non mente”

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CON l’approssimarsi del Natale canzoni, film eprogrammi televisivi promuovono un’atmosfe-

ra di festa allegra e coinvolgente: lo spirito natalizio.Secondo voi, quale dovrebbe essere il principaleobiettivo dello spirito natalizio?

˘ Ricordare Gesu Cristo˘ Provare la gioia del dare˘ Aiutare i bisognosi˘ Passare del tempo con la famiglia˘ Promuovere la paceCome ha osservato il governatore Henry, molti

che celebrano il Natale trovano difficile raggiungerequesti obiettivi durante il periodo delle feste. Il Na-tale e spesso un periodo frenetico e stressante, ed eun vero e proprio business. Esiste ancora l’“autenti-co” spirito natalizio?

La Bibbia incoraggia tutti noi a ricordare GesuCristo, a essere generosi, ad aiutare i bisognosi e atrascorrere del tempo con la famiglia. Ci insegnainoltre a essere pacifici. Qui nonprenderemo in esa-me i motivi per cui alcuni non celebrano il Natale.�Questa serie di articoli rispondera invece alle se-guenti domande:

˘ Secondo alcuni, qual e il motivo per cui sidovrebbe celebrare il Natale?

˘ Perche e difficile vedere realizzate le proprieaspettative in relazione al Natale?

˘ Quali princıpi biblici hanno aiutato milioni dipersone a trovare qualcosa di meglio del Natale?

� Per conoscere le ragioni scritturali per cui alcuni decidono dinon celebrare il Natale, vedi l’articolo “I lettori chiedono. . . Perchealcuni non festeggiano il Natale?”, a pagina 10.

Esiste ancora lospirito natalizio?

“`E facile essere presi nelvortice del periodo natalizio.Le tradizioni legate alla festa siriducono a voci da spuntare inuna lista e le tante cose da faresottraggono tempo alla famigliae agli amici. A volte la gioia chesi dovrebbe provare vieneeclissata dallo stress”.— BRAD HENRY, EX GOVERNATOREDELL’OKLAHOMA (USA),23 DICEMBRE 2008.

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Un motivo per cui alcuni celebrano il Natale.Alcuni festeggiano il Natale per ricordare lanascita di Gesu.Il problema e che . . .Le famose canzoni di Natale e molte usanzenatalizie hanno poco a che vedere con GesuCristo. Milioni di persone che celebrano que-sta festa non hanno fede in lui: alcuni noncredono nemmeno che sia esistito. Nella so-cieta consumistica di oggi il Natale e diventa-to una festa che serve a pubblicizzare prodottianziche un’occasione per ricordare Gesu.Cosa dice la Bibbia?“Il Figlio dell’uomo . . . e venuto . . . per dare lasua anima come riscatto in cambio di molti”.(Marco 10:45) Gesu pronuncio le parole ri-portate all’inizio dell’articolo non il giornodella sua nascita bensı la sera prima di morire.In quell’occasione istituı una cerimonia sem-plice che sarebbe servita per commemorare lasua morte. Ma perche Gesu voleva che i suoiseguaci ricordassero la sua morte invece dellasua nascita? Perche il suo sacrificio di riscattoda agli esseri umani ubbidienti la possibilitadi ricevere la vita eterna. “Il salario che il pec-cato paga e la morte”, dice la Bibbia, “ma il

dono che da Dio e la vita eterna medianteCristo Gesu nostro Signore”. (Romani 6:23)Quindi ogni anno, nell’anniversario della suamorte, i seguaci di Gesu Cristo lo ricordanonon come un neonato indifeso ma come “ilsalvatore del mondo”.— Giovanni 4:42.

“Cristo soffrı per voi, lasciandovi un mo-dello, affinche seguiate attentamente le sueorme”. (1 Pietro 2:21) Per onorare e ricordareGesu dovreste studiare il suo esempio diuomo perfetto. Riflettete inoltre sul modo incui Gesu mostro compassione, pazienza e ilcoraggio di fare cio che e giusto, e pensate acome potete imitarlo nella vostra vita.

“Il regno del mondo e divenuto il regno delnostro Signore e del suo Cristo, ed egli regneraper i secoli dei secoli”. (Rivelazione [Apocalis-se] 11:15) Quando ricordate Gesu Cristo pen-sate a quello che sta facendo ora: sta re-gnando in cielo. La Parola di Dio dicevaprofeticamente di Gesu: “Deve giudicare congiustizia i miseri, e deve dare riprensione conrettitudine a favore dei mansueti della terra”.(Isaia 11:4) Ad avere queste attraenti qualitanon e un bambino appena nato, ma un po-tente governante.

RicordareGesu Cristo

“Continuate a far questo in ricordodi me”. — LUCA 22:19.

34567Gradireste altre informazioni o un gratuitostudio biblico a domicilio? Scrivete ai Testimonidi Geova usando uno dei seguenti indirizzi.Per l’elenco completo degli indirizzi, vediwww.jw.org/contact.

Albania: PO Box 118, Tirana. Australia: PO Box 280, Ingle-burn, NSW 1890. Belgio: rue d’Argile-Potaardestraat 60, B-1950Kraainem.Canada:PO Box 4100, Georgetown, ON L7G4Y4.Etio-pia:PO Box 5522, Addis Abeba. Francia:BP 625, F-27406 LouviersCedex. Germania: 65617 Selters. Gran Bretagna: The Ridgeway,LondraNW71RN.Grecia:Kifisias77,GR15124Marousi. Italia:Viadella Bufalotta 1281, I-00138 Roma RM.Paesi Bassi:Noordbarger-straat 77, NL-7812 AA Emmen. Spagna: Apartado 132, 28850Torrejon de Ardoz (Madrid). Stati Uniti d’America: 25 ColumbiaHeights, Brooklyn, NY 11201-2483. Sudafrica: Private Bag X2067,Krugersdorp, 1740. Svezia: PO Box 5, SE-732 21 Arboga.

La Torre di Guardia e un periodico quindicinale edito inItalia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova,Via della Bufalotta 1281, Roma. Direttore responsabile:Romolo Dell’Elice. Reg. Trib. Roma n. 14289 - 10/1/1972.Stampata in Germania da: Wachtturm Bibel- und Traktat-Ge-sellschaft der Zeugen Jehovas, e. V., Selters/TaunusDruck und Verlag: Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaftder Zeugen Jehovas, e. V., Selters/Taunus. VerantwortlicheRedaktion: Ramon Templeton, Selters/Taunus.� 2012 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.Tutti i diritti sono riservati. Printed in Germany.

Vol. 133, n. 23 Semimonthly ITALIAN

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singalese, slovacco, sloveno, spagnolo,��� sranantongo,svedese,� swahili, swati, tagalog,� tahitiano, tamil, ta-taro, tedesco,��� telugu, tetum, thai, tigrino, tiv, tok pi-sin, tongano, totonaco, tshiluba, tshwa, tsonga, tswa-na, turco, tuvaluano, twi, tzotzil, ucraino, umbundu,ungherese,�� urdu, uruund, venda, vietnamita, wallisia-no, waray-waray, wolaita, xhosa, yapese, yoruba, zan-de, zapoteco (Istmo), zulu

� Disponibile anche in braille.� Disponibile anche su CD.� Disponibile anche su CD-ROM in formato MP3.� Disponibile anche in formato audio sul sito www.jw.org.

Un motivo per cui alcuni celebrano il Natale.Inbase alle parole diGesu, undono rende fe-lice sia chi lo fa che chi lo riceve. Desideran-do provare tale felicita, molti vedono loscambio di doni come una delle caratteristi-che piu importanti del Natale. Per esempioda un sondaggio e emerso che anche l’annoscorso, in piena crisi economica, in Irlandaogni famiglia prevedeva di spendere oltre500 euro per i regali di Natale.

Il problema e che . . .Per molti lo scambio di doni a Natale e fontedi stress, non di felicita. Perche? Tanti si sen-tono obbligati a comprare regali che nonpossono permettersi. E, dato che tutti fannoacquisti nello stesso periodo, per molti l’af-follamento nei negozi e le lunghe file allacassa sono unvero e proprio incubo.Cosa dice la Bibbia?“Praticate il dare”, disse Gesu.� (Luca 6:38)Con le sue parole non limito il dare a un cer-

� Alcune traduzioni bibliche dicono semplicemente:“Date”. Nell’originale greco, comunque, la forma verbaleindica un’azione continua. Per questo nella Traduzione delNuovo Mondo l’espressione usata da Gesu e resa accurata-mente “praticate il dare”.

to periodo dell’anno in cui ci si aspetta che lepersone facciano regali.Gesu esorto i suoi se-guaci a fare della generosita un’abitudine,un modo di vivere.

“Ciascuno dia quindi il suo contributo comeha deciso in cuor suo, ma non di malavoglia oper obbligo, perche a Dio piace chi dona congioia”. (2 Corinti 9:7, Parola del Signore) In so-stanza, come spiega un commentario bibli-co, Paolo disse che “nulla si deve dare ‘per ob-bligo’, perche ci si sente costretti”. “Chi donacon gioia” non si sente obbligato a regalareun determinato oggetto a una determinatapersona in un determinato momento, comespesso succede con i regali di Natale.

“Se c’e prima la prontezza, e specialmenteaccettevole secondo cio che la persona ha, nonsecondo cio che non ha”. (2 Corinti 8:12) Dionon richiede che un cristiano contragga de-biti per comprare regali costosi. Quando in-vece una persona da ‘secondo cio che ha’, ilsuo dono non e solo accettabile ma “spe-cialmente accettevole”. Che bella differenzarispetto allo slogan pubblicitario “comprioggi, paghi domani” che si sente spesso du-rante le feste!

Provare lagioia del dare

“C’e piu felicita nel dare che nelricevere”. — ATTI 20:35.

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6 LA TORRE DI GUARDIA ˙ 1° DICEMBRE 2012

Un motivo per cui alcuni celebrano il Natale.Oggi alcuni vogliono seguire l’esempio diGesu, che aiutava i poveri, i malati e gli afflit-ti. Pensano che il periodo migliore per farlosia quello natalizio, durante il quale spessogli enti di beneficenza intensificano le loroattivita di raccolta fondi.

Il problema e che . . .Nel periodo natalizio molti sono presi dalloshopping e dai festeggiamenti con parenti eamici. Tutto questo lascia loro poco tempo,energie e denaro per occuparsi di poveri e bi-sognosi, se non con un’offerta a qualche entedi beneficenza.

Cosa dice la Bibbia?“Non trattenere il bene da quelli cui e dovuto,quando e in potere della tua mano farlo”. (Pro-verbi 3:27) Chi e povero, ha fame o e afflittonon soffre solo a Natale. Se vi accorgete chequalcuno e nel bisogno ed “e in potere della[vostra] mano” aiutarlo, perche aspettare lefeste per fare qualcosa? La bonta e la compas-sione che mostrerete saranno benedette.

“Ogni primo giorno della settimana, ciascu-no di voi, nella propria casa, metta da partequalcosa secondo che abbia prosperita”. (1 Co-rinti 16:2) L’apostolo Paolo diede questo con-siglio ai primi cristiani che volevano aiutare ipoveri. Potreste ‘mettere da parte’ regolar-mente un po’ di denaro da dare a persone o aenti che faranno un uso oculato di tali dona-

zioni? Cosı facendo vi interesserete dei biso-gnosi senza pero andare oltre le vostre possi-bilita.

“Non dimenticate di fare il bene e di condivi-dere con altri, poiche Dio si compiace di talisacrifici”. (Ebrei 13:16) Notate che oltre al“condividere con altri” dobbiamo anche ri-cordarci di “fare il bene”, cioe di compierebuone azioni. Ad esempio, i bravi genitori in-segnano ai figli ad aiutare le persone anzianenelle faccende quotidiane, a incoraggiare chie malato con un biglietto, una visita o una te-lefonata, e a interessarsi di altri bambini po-veri o disabili. Cosı i figli imparano a esserebuoni e generosi tutto l’anno.

Aiutarei bisognosi

“Chi e di occhio benigno sarabenedetto, poiche ha dato del suocibo al misero”. — PROVERBI 22:9.

I bravi genitori insegnano ai figli adaiutare le persone anziane, i malatie i bambini che soffrono. Cosı i figliimparano a essere buoni e generositutto l’anno

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LA TORRE DI GUARDIA ˙ 1° DICEMBRE 2012 7

Un motivo per cui alcuni celebrano il Natale.Visto che erano tutti discendenti di unuomo,Giacobbe (o Israele), gli israeliti erano“fratelli”, componenti della stessa famiglia.Per loro riunirsi aGerusalemme inoccasionedelle feste era “buono” e “piacevole”. Inmodo simile oggi molte famiglie non vedo-no l’ora di stare insieme a Natale per passaremomenti ‘buoni’ e ‘piacevoli’.Il problema e che . . .“Le tensioni familiari che per il resto dell’an-no rimangono latenti molto spesso esplodo-no quando la famiglia si riunisce per lefeste”, afferma un’enciclopedia. — Encyclo-pedia of Christmas and New Year’s Celebra-tions.Cosa dice la Bibbia?‘Continuate a rendere dovuto compenso ai vo-stri genitori e nonni’. (1 Timoteo 5:4) Perquanto e possibile, andate a trovare regolar-mente i vostri familiari. Se avete parenti chevivono lontano potete comunque tenervi incontatto. Perche non scrivere lettere, telefo-nare, mandare mail o chattare online? Se co-municate regolarmente ridurrete al minimole incomprensioni.

“Siete alle strette nei vostri propri teneri af-fetti. . . . Allargatevi”. (2Corinti 6:12,13) Se sivanno a trovare i parenti solo una volta al-l’anno, questi possono diventare ben prestodegli estranei, specialmente per i bambini.

Alcuni bambini pensano di non avere moltoin comune con i nonni o i parenti lontani.Quindi incoraggiate i vostri figli ad ‘allargar-si nei loro affetti’ trascorrendo del tempocon i parenti anziani.� I bambini che passa-no regolarmente del tempo con persone an-ziane tendono a diventare piu comprensivi ead apprezzare maggiormente gli adulti.

“Com’e buona una parola al tempo giusto!”(Proverbi 15:23) Come potete evitare che in-comprensioni o altri problemi rovinino irapporti familiari? Ad esempio scegliendo il“tempo giusto” per parlare delle questioniche vanno affrontate. Se riducete al minimogli attriti grazie a un buon dialogo, vi sarapiu facile avvicinare i singoli componentidella famiglia per risolvere a quattr’occhieventuali problemi e passare momenti ‘buo-ni’ e ‘piacevoli’ quando vi riunite tutti in-sieme.

� Vedi gli articoli “Perche dovrei conoscere meglio i mieinonni?” e “Come posso sentirmi piu vicino ai miei non-ni?”, nei numeri del 22 aprile e del 22 maggio 2001 di Sve-gliatevi!, rivista edita dai Testimoni di Geova.

Passare del tempo conla famiglia

“Ecco, come e buono e comee piacevole che i fratelli dimorinoinsieme in unita!” — SALMO 133:1.

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8 LA TORRE DI GUARDIA ˙ 1° DICEMBRE 2012

Un motivo per cui alcuni celebrano il Natale.Ogni anno il papa e altri capi religiosi predi-cano messaggi di pace, nella speranza che aNatale si realizzi la proclamazione angelica:“Sulla terra pace fra gli uomini di buona vo-lonta”. In occasione di questa festivita alcunifanno anche dei pellegrinaggi.Il problema e che . . .La pace nel periodo natalizio e tutt’al piutemporanea. Ad esempio nel dicembre del1914, mentre in Europa si combatteva la pri-ma guerra mondiale, i soldati inglesi e tede-schi uscirono dalle trincee per festeggiare ilNatale insieme. Condivisero cibo, bevande esigarette. Giocarono persino a calcio. La tre-gua pero non duro molto. In una lettera dalfronte, un soldato inglese riferı cio che gliaveva detto un soldato tedesco: “Oggi siamostati in pace, ma domani tu combatterai peril tuo paese e io per il mio”.Cosa dice la Bibbia?“Ci e nato un fanciullo . . . Sara chiamato colnome di . . . Principe della pace. Dell’abbon-danza del dominio principesco e della pacenon ci sara fine”. (Isaia 9:6, 7) Non trovaterassicurante questa profezia riguardo a GesuCristo? Gesu non nacque sulla terra per por-tare un giorno di pace all’anno. Quale Go-

vernante celeste, portera una pace vera chenon avra mai fine.

“Per mezzo di me [Gesu] abbiate pace. Nelmondo avete tribolazione, ma fatevi coraggio!Io ho vinto il mondo”. (Giovanni 16:33) An-che oggi Gesu insegna ai suoi seguaci a esse-re pacifici.

`E vero, i cristiani ‘hanno tribola-

zione’, ma grazie alla Bibbia comprendonoperche esistono le sofferenze e in che modoGesu portera pace duratura. Di conseguenzaprovano pace mentale.

Poiche ubbidiscono a Gesu, i testimoni diGeova — a prescindere da nazionalita, coloredella pelle, etnia o lingua — provano talepace. Appuratelo di persona assistendo aun’adunanza in una loro Sala del Regno. Ma-gari anche voi, come molti altri, converreteche questa pace e migliore di qualsiasi sensodi pace il Natale possa dare.

“Pacefra gli uominidi buona volonta”

“Gloria a Dio nei luoghi altissimi,e sulla terra pace fra gli uominidi buona volonta”.— LUCA 2:14.

Tra i testimoni di Geova regna la pacea prescindere da colore della pelle olingua. Appuratelo di persona assistendoa un’adunanza in una Sala del Regno

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MILIONI di cristiani scelgono di non festeggiare il Nata-le. Pensano forse di perdersi qualcosa? I loro figli si sento-no penalizzati? Leggiamo i commenti che hanno fatto aquesto riguardo alcuni testimoni di Geova di vari paesi.˘ Ricordare Gesu Cristo. “Prima di diventare testimone diGeova andavo raramente in chiesa, e se ci andavo era soloa Natale o a Pasqua. Ma anche in quelle occasioni nonpensavo piu di tanto a Gesu Cristo. Ora non festeggio piuil Natale, ma assisto a riunioni cristiane due volte alla set-timana e addirittura insegno ad altri cio che la Bibbia dicedi Gesu”. — EVE, AUSTRALIA.

˘ Provare la gioia del dare. “Mi piace tantissimo ricevereun regalo quando non me l’aspetto. Adoro le sorprese!Mi piace anche scrivere bigliettini e fare disegni per altri.Cosı li faccio felici, e sono felice anch’io”. — REUBEN, IRLAN-DA DEL NORD.

˘ Aiutare i bisognosi. “Prepariamo volentieri da mangia-re per quelli che sono malati. Ogni tanto, per tirarli unpo’ su, portiamo loro dei fiori, una torta o un piccolo re-galo.

`E una cosa che ci piace, e possiamo farla durante tut-

to l’anno”. — EMILY, AUSTRALIA.

˘ Passare del tempo con la famiglia. “Quando la famigliasi riunisce, i nostri figli imparano a conoscere meglio zii,nonni e cugini in un’atmosfera rilassata. Dato che nonsiamo vincolati dalle feste, i nostri parenti sanno chequando andiamo a trovarli non e perche ci sentiamo ob-bligati, ma perche ci fa piacere stare con loro”. — WENDY,ISOLE CAYMAN.

˘ Pace. “A Natale sembra ci sia cosı tanto da fare che po-chi pensano alla pace. Ora che ho imparato quello che laBibbia promette per gli esseri umani, mi sento serena.Adesso so che i miei figli avranno un futuro felice”.— SANDRA, SPAGNA.

Hanno trovatoqualcosa di meglio

EVE

REUBEN

EMILY

WENDY

SANDRA

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10 LA TORRE DI GUARDIA ˙ 1° DICEMBRE 2012

ˇ Nel mondo quasi due miliardi di persone fe-steggiano il Natale il 25 dicembre, mentre sonoalmeno 200 milioni coloro che celebrano la na-scita di Gesu Cristo il 7 gennaio. Ci sono comun-que altri milioni di persone che scelgono di nonfesteggiare per niente il Natale. Perche?

Alcuni professano religioni non cristiane,come ebrei, induisti o scintoisti. Altri, per esem-pio atei, agnostici, liberi pensatori o umanistilaici, ritengono che la storia della Nativita siauna leggenda.

Tuttavia vi sorprendera sapere che un nume-ro considerevole di persone che credono inGesu rifiuta le tradizioni natalizie. Perche? Peralmeno quattro motivi.

Primo, non credono che Gesu sia nato a di-cembre o a gennaio. La Bibbia non menzionauna data specifica. Dice semplicemente: “Inquello stesso paese c’erano anche dei pastoriche dimoravano all’aperto e di notte facevanola guardia ai loro greggi. E improvvisamentel’angelo di Geova stette presso di loro, e . . . dis-se loro: ‘ . . . Vi e nato oggi un Salvatore, che eCristo il Signore’”. — Luca 2:8-11.

I fatti collocano la nascita di Gesu verso gliinizi di ottobre, quando i pastori trascorrevanoancora la notte all’aperto con i greggi. I mesi didicembre e gennaio, invece, nelle campagneintorno a Betleem sono i piu freddi dell’anno,per cui di notte i greggi vengono tenuti al co-perto.

Secondo, l’unico evento che Gesu disse speci-ficamente ai suoi seguaci di commemorare fu lasua morte, non la sua nascita. E questa celebra-zione doveva consistere in un semplice pasto dicomunione. (Luca 22:19, 20)

`E da notare inoltre

che i Vangeli di Marco e Giovanni tacciono sullanascita di Gesu.

Terzo, non esistono prove storiche a confermadel fatto che i primi cristiani celebrassero la na-scita del Cristo.

`E sicuro invece che commemora-

vano la sua morte. (1 Corinti 11:23-26) Fu solotre secoli dopo la nascita di Gesu che la cristiani-ta comincio ufficialmente a osservare il Natale il25 dicembre. Fatto degno di nota, a meta delXVII secolo il Parlamento inglese varo una leggeche proibiva le celebrazioni del Natale. NegliStati Uniti l’assemblea legislativa del Massachu-setts fece lo stesso. Perche? Un libro dice: “Nonesiste alcuna ragione ne biblica ne storica percollocare la nascita di Gesu il 25 dicembre”.

E aggiunge che per i puritani “il Natale non eranient’altro che una festivita pagana mascheratada celebrazione cristiana”. — The Battle forChristmas.

Questo introduce un quarto motivo: la depre-cabile origine della celebrazione stessa. Le radicidel Natale possono essere ricondotte alla paga-na Roma con le sue varie feste in onore del diodell’agricoltura Saturno e del dio sole Mithra, oSole Invitto. Gli antropologi Christian Ratsche Claudia Muller-Ebeling scrivono: “Come nelcaso di molte credenze e usanze precristiane,l’antica festivita che commemorava il ritorno an-nuale del sole fu adottata per celebrare la nasci-ta di Cristo”. — Pagan Christmas.

Visti i suddetti argomenti, vi e chiaro perche iveri cristiani non festeggiano il Natale?

I LETTORI CHIEDONO. . .

Perche alcuni non festeggiano il Natale?

L’unico evento che Gesu dissespecificamente ai suoi seguaci dicommemorare fu la sua morte,non la sua nascita

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LA TORRE DI GUARDIA ˙ 1° DICEMBRE 2012 11

GEOVA nota gli sforzi che i suoi adoratori fannoper piacergli. Ma non si limita a osservare

quando compiono azioni virtuose ed esprimonoparole di lode nei suoi confronti. Presta anche at-tenzione quando pensano con gratitudine a lui.Per di piu, Geova non dimentichera mai i suoi ser-vitori e cio che hanno fatto. Perche possiamo es-serne sicuri? Troviamo la risposta nel libro del pro-feta Malachia. — Leggi Malachia 3:16.

Nel V secolo a.E.V., quando visse Malachia,Israele versava in condizioni morali e religiose de-plorevoli. I sacerdoti trascuravano le loro respon-sabilita, e il popolo in generale si abbandonava apratiche che disonoravano Dio, come stregone-ria, adulterio e frode. (Malachia 2:8; 3:5) In mez-zo a tutta questa corruzione, pero, un gruppo diisraeliti era rimasto leale. Cosa facevano i compo-nenti di questo gruppo?

“Quelli che avevano timore di Geova parlaronogli uni con gli altri”, spiega Malachia. Il timore diDio e una qualita positiva. Malachia qui descrivedegli israeliti che nutrivano profondo rispetto ver-so Dio e sano timore di dispiacergli.

`E degno di

nota che, spinti dal timore di Dio, “parlarono gliuni con gli altri”. Evidentemente si riunivano perparlare bene di Geova e incoraggiarsi a vicenda,cosı da non perdersi d’animo e non essere in-fluenzati dalla corruzione che li circondava.

Gli israeliti fedeli mostravano la loro riverenzaverso Geova in un altro modo importante: “pen-savano al suo nome”. Un’altra traduzione ne par-la come di persone che “onorano il suo nome”.(CEI) Quelle persone devote onoravano Geovaanche con i loro pensieri. Nell’intimo del loro cuo-re pensavano con gratitudine a Geova e al suo ec-celso nome. Geova sapeva quello che facevano?

Malachia afferma: “Geova prestava attenzionee ascoltava”. Dall’alto della sua dimora nei cieli,

Geova porgeva l’orecchio e udiva ogni paroladi lode che i suoi adoratori pronunciavano tra diloro. Prestava inoltre attenzione a tutte le riflessio-ni che facevano quando erano da soli. (Salmo94:11) Ma non si limitava a prestare attenzionealle loro parole edificanti e ai loro pensieri vir-tuosi.

“Si comincio a scrivere dinanzi a lui un libro dimemorie”, dichiara Malachia. Quel libro e unelenco simbolico di tutti coloro che servono Geo-va con integrita.

`E significativo che venga chiama-

to “un libro di memorie”.� Questa espressione cifa capire che Geova non dimentichera mai i suoifedeli adoratori e tutto cio che hanno fatto per lo-darlo: le loro azioni, le loro parole e i loro pensieri.E Dio li ricorda per una ragione ben precisa: pro-mette di ricompensare con la vita eterna tutti co-loro il cui nome e scritto indelebilmente nel suolibro di memorie.�— Salmo 37:29.

Sapere che Geova apprezza tutto cio che faccia-mo per adorarlo nel modo che egli approva edavvero confortante. Dovremmo quindi rifletterecon attenzione sulle parole riportate in Malachia3:16. Facciamo bene a chiederci: ‘Il mio nome enel “libro di memorie” di Dio?’ Ci sara se faccia-mo del nostro meglio per agire, parlare e pensarein modi che Geova considera degni di essere ri-cordati.

� Il significato del termine ebraico tradotto “memorie”non si riferisce solo al richiamare alla mente qualcosa. Puoimplicare anche l’agire: compiere un’azione concreta inmerito a quanto viene ricordato.� Per ulteriori informazioni sulla promessa di Dio della

vita eterna, vedi il capitolo 3 del libro Cosa insegna real-mente la Bibbia?, edito dai Testimoni di Geova.

ACCOSTIAMOCI A DIO

Siete nel “libro di memorie” di Dio?

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LETTURA BIBLICA SUGGERITA PER DICEMBRE:˛ Naum 1—Malachia 4

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12 LA TORRE DI GUARDIA ˙ 1° DICEMBRE 2012

I DOCUMENTI dicono che sono nata nel1924, probabilmente a

ˇSmakovka, un paesi-

no nella parte piu orientale della Russia, vici-no al confine cinese.

Un giorno mio padre e i miei fratelli piugrandi furono rapiti da dei banditi. Mia mam-ma non li vide mai piu; rimase sola con tantibambini piccoli che non riusciva a sfamare.Unvicino si offrı di portarci in unorfanotrofiodi russi ortodossi e di dire che nostra madre ciaveva abbandonato.

La mamma accetto perche altrimenti i suoipiccoli, me inclusa, sarebbero morti di fame.Ora che ho superato gli 80 le sono grata diaverci mandato in orfanotrofio; probabilmen-te ci ha salvato la vita. Eppure quella sua deci-sione mi fa ancora male.

Nel 1941 mi trasferii in Corea dove sposaiIvan, un russo dai modi gentili. Nostra figliaOlja nacque a Seoul nel 1942. Lı avemmo an-che due maschi: Kolja, nato nel 1945, e

ˇZora

nel 1948. Mio marito gestiva il negozio di fa-miglia, mentre io facevo la sarta a casa. Seoulera stata occupata dai giapponesi, quindi i no-stri figli crebbero parlando il giapponese, an-che se a casa parlavamo russo. Fino al 1950sembro esserci pace tra sovietici, americani ecoreani. Il nostro negozio era frequentato daclienti di tutte e tre le nazionalita.

Prigionieri dei nordcoreaniComeun fulmine a ciel sereno tutto cambio

nel 1950. Le truppe nordcoreane assunsero ilcontrollo di Seoul. Non essendo riusciti ascappare, fummo arrestati insieme ad altri ci-vili di varie nazionalita. Per tre anni e mezzoinsieme a prigionieri di guerra britannici, rus-si, americani e francesi fummo costretti a mar-ciare da un luogo della Corea del Nord all’al-tro, alloggiando ovunque trovassimo riparo.Dovevamo costantemente schivare il pericolodelle bombe.

Certe volte stavamo in case riscaldate e ave-vamo cibo a sufficienza. Ma generalmentemangiavamo solo miglio e dormivamo in ge-lidi edifici abbandonati. La malnutrizione e lamancanza di cure uccisero molti del nostrogruppo. Alla vista dei miei figli che soffrivanoero sconvolta. Nella Corea del Nord l’invernoarrivo presto. Ricordo che sedevo tutta la nottedi fronte al fuoco per scaldare pietre che servi-vano a non far morire di freddo i bambini.

Quando le temperature iniziarono a salire,alcuni abitanti dei villaggi ci fecerovedere qua-li piante selvatiche erano commestibili. Racco-glievamo verdure, lamponi, uva e funghi. I co-reani del posto non ci odiavano, provavanosolo pieta per il nostro dramma. Imparai a cat-turare rane, con le quali integravamo la nostra

FINALMENTE HO TROVATO

VERA LIBERT`

ANARRATO DA MARIJA KILIN

Era il 1950. Dalla fine della seconda guerra mondiale erano passaticirca cinque anni. “Nessuno ha chiesto di voi”, disse sghignazzandouna guardia. “Potete rimanere qui”. Come aveva fatto una famigliarussa di gente laboriosa e pacifica come la nostra a finire prigionieranella Corea del Nord?

U.S. Army photo

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misera dieta. Mi straziava il cuore sentire i mieifigli chiedere in continuazione rane.

Ungiornod’ottobre ci fu ordinato dimetter-ci in marcia per Manp’o. Ci venne detto chemalati e bambini piccoli sarebbero stati tra-sportati su carri trainati da buoi. Olja e miomarito si incamminarono col gruppo, mentreio e i bambini piu piccoli aspettammo ansio-samente per giorni i carri, che poi finalmentearrivarono.

I prigionieri malati venivano ammassati suicarri come fasci di grano. Era un’immagineorribile. Mentre tenevo il piccolo

ˇZora sulle

spalle, cercai di sistemare Kolja in un angolodel carro, ma lui inizio a urlare: “Mamma,mamma, voglio venire a piedi con te! Non la-sciarmi!”

Con la manina che stringeva la mia gonna,Kolja arrancava per non rimanere indietro.Durante quei crudeli giorni di marcia moltiprigionieri furono fucilati. Sui cadaveri lasciatilungo il cammino piombavano stormi di cor-vi. Infine ritrovammo mio marito e Olja; ciriabbracciammo in lacrime. Quella notte ri-masi sveglia vicino al fuoco per riscaldare pie-tre, serena perche potevo usarle per scaldare dinuovo tutti i miei bambini.

Nel 1953, nei pressi del 38° parallelo che di-vide la Corea del Nord dalla Corea del Sud, lasituazionemiglioro unpo’. Ricevemmouniformi pulite, scarpe, pane e addirit-tura caramelle. Presto furono liberati ibritannici, poi i francesi. Ma noi erava-mo senza patria. Quando gli ultimi pri-gionieri se ne andarono, rimanemmosoli. Piangevamo dalla disperazione enon riuscivamo a mangiare. Fu allorache quel soldato coreano ci disse le cru-deli parole che avete letto all’inizio.

Una nuova vita negli Stati UnitiCon nostra sorpresa, poco dopo fum-

mo portati oltre la zona demilitarizzata,nella Corea del Sud. I militari america-ni ci sottoposero a un interrogatorio e

ˇSmakovka, Territorio di Primorje, nella partepiu orientale della Russia, dove sono nata

Verso la fine del 1954 Marija Kilin scrisseun commovente racconto della sua vita nellaCorea del Nord. Tradotto in inglese da unimpiegato russo all’ambasciata australiana,il racconto venne venduto a un giornalestatunitense, che lo pubblico in 12 puntatedal 16 al 28 gennaio 1955.

La prima puntata iniziava con questeparole: “Non sono una scrittrice. E forse nonriusciro a scrivere bene la mia storia. Ma pos-so scriverla dall’inizio alla fine raccontandola verita”. E Marija lo fece. Queste pagine

raccontano brevemen-te le vicende di Marija,inclusa la svolta cheebbe la sua vita annidopo il suo arrivo negliStati Uniti.

UN RACCONTO COMMOVENTE

MANOSCRITTO DEL MIO RACCONTO E LA PRIMAPUNTATA PUBBLICATA NEL GIORNALE

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ricevemmo l’autorizzazione a immigrare ne-gli Stati Uniti. Salpammo per San Francisco,dove ricevemmo assistenza da un’organizza-zione umanitaria. Poi ci trasferimmo in Virgi-nia, dove grazie ad alcuni conoscenti comin-ciammo a riprenderci. Alla fine ci spostammonel Maryland per iniziare una nuova vita.

Ci meravigliavamo anche di cose semplicicome un aspirapolvere. Essendo immigrati inun nuovo paese, lavoravamo tanto e dura-mente. Certuni che si erano inseriti in quelnuovo ambiente sfruttavano gli ultimi arriva-ti, il che mi rattristava molto. Poco dopo il no-stro trasferimento incontrammo un prete del-la Chiesa Ortodossa Russa, che ci disse: “Vitrovate in una terra benedetta. Se volete farvistrada, non state con la vostra gente”. Sciocca-ta e perplessa, mi chiedevo: “Ma come? Nondovremmo aiutarci tra noi?”

Nel 1970 Bernie Battleman, un testimone diGeova, busso alla nostra porta per parlarci del-la Bibbia. Era un uomo deciso e schietto, pro-prio come noi. Parlammo per ore. Ero cre-sciuta in un orfanotrofio ortodosso, per cuiconoscevo a memoria gli insegnamenti dellachiesa. Ma l’idea di possedere una Bibbia non

mi aveva mai sfiorato. Bernie ce ne diede unae disse: “Vi ho portato questa Bibbia perche vivoglio bene”. Inoltre ci presento Ben, unTesti-mone della Bielorussia che parlava russo.

Ben e la moglie risposero volentieri allemie domande usando la Bibbia. Ero convinta,pero, che i Testimoni avessero alterato il te-sto sacro. Ero particolarmente infuriata per-che nelle loro pubblicazioni, contrariamente aquanto insegnava la chiesa, dicevano che Ma-ria aveva avuto altri figli oltre a Gesu.

Chiamai un’amica polacca e le chiesi di ve-dere cosa diceva Matteo 13:55, 56 nella sualingua. Mi lesse i versetti, e rimasi di stuccoquando capii che Gesu aveva effettivamenteavuto fratelli piu piccoli. La mia amica chiamoancheuna sua conoscente che lavorava alla Bi-blioteca del Congresso di Washington percontrollare i versetti in tutte le traduzioni bi-bliche disponibili lı. Tutte dicevano la stessacosa: Gesu aveva avuto fratelli e sorelle.

Avevo tante altre domande: “Perche i bam-bini muoiono? Perche le nazioni si fannoguerra? Perche le persone non si capisconoanche se parlano la stessa lingua?” Le rispostedella Bibbia mi entusiasmavano. Imparai che

Io e Ivan il giorno del nostro matrimonio (1941) Con mio marito e due dei nostri figli (1954)

U.S.Arm

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LA TORRE DI GUARDIA ˙ 1° DICEMBRE 2012 15

non e volonta di Dio che l’uomo soffra. Fuemozionante scoprire che avrei rivisto le per-sone che la guerra mi aveva strappato. Un po’alla volta Geova divenne una persona realeper me.

Un giorno mi misi a implorare Dio davantia delle immagini religiose chiedendogli diaiutare mio figlio, che era appena tornato dalVietnam con gravi disturbi emotivi. Improv-visamente compresi che non dovevo rivolge-re le mie preghiere alle immagini, ma al Diovivente, Geova. Le feci a pezzi e vidi che nonerano nient’altro che stagnola colorata. Leavevo comprate in chiesa, ma quella sera lebuttai.

Non fu facile chiudere definitivamente conla religione con cui ero cresciuta. Ma ormaiper me quello che insegnava la Bibbia era piuimportante di qualunque altra cosa. Un annodopo andai con mio marito e mia figlia dalprete della Chiesa Ortodossa Russa. Avevo unblocchetto pieno di domande bibliche sottoognuna delle quali avevo appuntato vari ver-setti. Mentre leggevo i versetti biblici ad altavoce, il prete scuoteva la testa dicendo: “Ti ab-biamo perso”. Ci disse di non ripresentarcimai piu alla sua porta.

Quell’episodio rimase impresso nella men-te di mia figlia Olja, una ragazza decisa e avidadi sapere. Anche lei inizio a esaminare attenta-mente la Bibbia e comincio presto a frequenta-re le adunanze dei Testimoni con me. Io mibattezzai nel 1972, lei l’anno dopo.

Il nostro motto di famigliaIl nostro motto e sempre stato: concentrati

sul presente, dimentica il passato. Quindi nonabbiamo mai esitato a fare qualcosa di nuovose eravamo convinti fosse giusto. Quando io emia figlia iniziammo ad avvicinarci a Dio, sen-timmo il forte desiderio di andare dalle perso-ne per parlare loro di cosa stavamo imparan-do. Devo ammettere che non ho peli sullalingua e non sono un tipo sentimentale, per

questo a volte chi era con me doveva interve-nire per limitare i danni che facevo quandoaprivo bocca. Ma col tempo imparai a parlarecon persone di diverse nazionalita e originiche, come avevo fatto io, si erano messe in cer-ca di una vita migliore.

Negli anni che seguirono io emiafiglia ripe-temmo spesso che, se fosse caduta la cortina diferro, saremmo andate in Russia per aiutare lanostra gente a conoscere Dio. E quando cadde,agli inizi degli anni ’90, Olja realizzo questosogno per entrambe. Si trasferı in Russia, doveservı per 14 anni come ministro a tempo pie-no. Aiuto molti a studiare la Bibbia e collaboroalla traduzione di pubblicazioni bibliche dal-l’inglese al russo presso la filiale dei testimonidi Geova.

Ora sono allettata, e i miei figli fanno di tut-to per rendermi la vita piu confortevole possi-bile. Ringrazio Dio perche, dopo aver soffertotanto quando ero piu giovane, ho finalmentetrovato una vita migliore. Ho sperimentatosulla mia pelle le parole del salmo scritto dalpastore Davide: “[Dio] mi conduce presso irri-gui luoghi di riposo. Ristora la mia anima. Miguida nei sentieri battuti della giustizia peramore del suo nome”. — Salmo 23:2, 3.�

� Marija Kilin e venuta a mancare il 1° marzo 2010,mentre era in corso la stesura di questo racconto in primapersona.

Nel giardino di casa mia nel Maryland(intorno al 1990)

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1. Dov’era Gesu prima che Diolo mandasse sulla terra?

Prima di nascere a Betleem, Gesu era un esserespirituale che viveva in cielo. Fu la prima opera crea-tiva di Dio e l’unico a essere stato creato direttamen-te da Lui. Per questo viene definito l’unigenito Figliodi Dio. Quando era in cielo, parlo spesso in qualitadi rappresentante di Dio. Ecco perche viene chiama-to “la Parola”. Inoltre collaboro con Dio alla creazio-ne di tutte le altre cose. (Giovanni 1:2, 3, 14) Gesuvisse con Dio in cielo per ere incalcolabili prima del-la creazione dell’umanita. — Leggi Michea 5:2; Gio-vanni 17:5.

2. In che modo Dio mando suo Figliosulla terra?

Geova, tramite lo spirito santo, trasferı la vita diGesu dal cielo al grembo di Maria. Quindi Gesu nac-que senza l’intervento di un padre umano. Degli an-geli annunciarono la sua nascita ad alcuni pastoridella zona, che la notte badavano alle greggi all’a-perto. (Luca 2:8-12) Gesu, pertanto, non nacque inpieno inverno ma probabilmente agli inizi di otto-bre, quando le temperature erano ancora miti. In se-guito Maria e suo marito Giuseppe lo portarono acasa loro, a Nazaret. Fu lı che Gesu crebbe. Giusep-pe, suo padre adottivo, si prese cura di lui. — LeggiMatteo 1:18-23.

Quando aveva circa 30 anni, Gesu si battezzo, eDio disse pubblicamente che era suo Figlio. Gesuinizio poi l’opera per cui Dio lo aveva mandato.— Leggi Matteo 3:16,17.

IMPARIAMO DALLA PAROLA DI DIO

Perche Dio mando Gesusulla terra?

Questo articolo affronta delle domandeche forse vi siete posti anche voi emostra in quali punti della Bibbiapotete trovare le risposte. I testimoni diGeova saranno felici di considerarequeste risposte con voi.

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3. Perche Dio mando Gesu sulla terra?Dio mando Gesu perche insegnasse la verita.

Gesu predico il Regno di Dio, un governo celesteche portera la pace su tutta la terra. Offrı agli uomi-ni la speranza della vita eterna. (Giovanni 4:14; 18:36, 37) Inoltre diede molti consigli su come trovarela vera felicita. (Matteo 5:3; 6:19-21) Insegno an-che con l’esempio. Mostro come fare la volonta diDio pure in circostanze difficili. Quando fu maltrat-tato, non cerco di vendicarsi. — Leggi 1 Pietro 2:21-24.

Gesu insegno ai suoi seguaci un amore basatosull’altruismo. Ubbidendo umilmente al Padre, ri-nuncio alla posizione straordinaria che aveva in cie-lo e venne a vivere sulla terra tra gli uomini. Nessu-no meglio di Gesu avrebbe potuto insegnarci cos’el’amore. — Leggi Giovanni 15:12,13; Filippesi 2:5-8.

4. Cosa rese possibile Gesu con la sua morte?Dio mando Gesu sulla terra anche perche morisse

per i nostri peccati. (Giovanni 3:16) Siamo tutti pecca-tori, ovvero creature imperfette segnate dal peccato.Questo e il motivo per cui ci ammaliamo e moriamo. Ilprimo uomo Adamo, invece, era perfetto. Dato che inlui non c’era peccato, aveva la prospettiva di non am-malarsi mai e di non morire. Disubbidı pero a Dio eperse la perfezione. Noi abbiamo ereditato da Adamoil peccato e il relativo “salario”, la morte. — Leggi Ro-mani 5:12; 6:23.

Essendo un uomo perfetto, Gesu non morı per i suoipeccati. Morı per i nostri peccati. Grazie alla sua mortepossiamo essere benedetti da Dio e avere la vita eter-na. — Leggi 1 Pietro 3:18.

Per ulteriori informazioni, vedi i capitoli 4 e 5di questo libro, edito dai Testimoni di Geova.

COSA INSEGNArealmente

LA BIBBIA?

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“`E vero che si rivive, e che i vivi nascono daimorti, e che le anime dei morti ci sono”.— PLATONE, FILOSOFO GRECO, V SECOLO A.E.V.,

CITANDO “SOCRATE”.�

“Essendo l’anima inesistente senza il corpo einesistente nel corpo, possa col mede[si]momodo che in un corpo essere in un altro, epassar de un corpo in un altro”. — GIORDANO

BRUNO, FILOSOFO ITALIANO, XVI SECOLO E.V.�

“Nulla e morto: gli uomini si fingono morti. . . e stanno lı, guardando fuori dallafinestra, sani e in salute, in nuovi e stranimascheramenti”. — RALPH WALDO EMERSON,

SAGGISTA E POETA AMERICANO, XIX SECOLO E.V.

VI SIETE mai chiesti chi siete veramente?Avete mai pensato di aver avuto vite prece-

denti? In tal caso, non siete i soli. Fin dall’anti-chita, sia nella cultura orientale che in quellaoccidentale, gli uomini si sono confrontaticon queste domande. Nel cercare la risposta al-cuni sono ricorsi alla dottrina della reincarna-zione. Secondo questa credenza, alla morteun’“anima” intangibile abbandona il corpo etorna a vivere in un altro corpo — un essereumano, un animale o anche una pianta — inuna o piu vite successive.`

E vero che questa credenza puo soddisfare al-cuni, ma come possiamo sapere se e vera? Cosadice la Parola di Dio, la Bibbia, a questo riguar-

� Fedone, XVII, in Platone: Dialoghi, trad. di F. Acri, Ei-naudi, Milano, 1970, p. 96.� Domenico Berti, Vita di Giordano Bruno da Nola, Do-

cumento XII, Paravia, Torino, 1868, p. 362.

CREDETE DI AVER AVUTO

vite precedenti?

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LA TORRE DI GUARDIA ˙ 1° DICEMBRE 2012 19

do? Prima di rispondere a queste domande esa-miniamo l’origine di questa dottrina.

Dove ha avuto originel’idea della reincarnazione?

Secondo gli studiosi, l’antica Babilonia, cittafondata nell’ultima parte del terzo millen-nio a.E.V., fu la culla dell’idea dell’immortalitadell’anima umana. Il problema dell’immorta-lita “fu oggetto di attenta considerazione daparte dei teologi babilonesi”, scrisse lo studio-so Morris Jastrow jr. nel suo libroThe Religionof Babylonia and Assyria. Per i babilonesi “lamorte era il passaggio a un altro tipo di vita”,spiego. “Senza dubbio l’impossibilita da partedell’individuo di pensare a se stesso privatodella propria consapevolezza era alla base dellateoria originaria del perpetuarsi dell’esistenzain qualche forma”.

Da quegli inizi a Babilonia, gli insegnamentisulla trasmigrazione e la rinascita dell’anima sidiffusero anche in altre parti del mondo anti-co. I filosofi indiani elaborarono il concettodi un ciclo di rinascite basato sulla leggedi cau-sa ed effetto, o karma. Anche autorevoli filoso-fi greci sposarono questa idea e contribuirononotevolmente alla sua ulteriore diffusione.

Da qualche tempo nei paesi occidentali si as-siste a un rinnovato interesse per la reincarna-zione. Personaggi famosi e le nuove generazio-ni hanno subıto il fascino di idee e pratichereligiose orientali. Oggi sono molti i libri e isiti Internet che trattano il significato di pre-sunte esperienze di una vita precedente. Inmolti paesi sta prendendo piede una terapiache prevede l’uso dell’ipnosi per esplorare lepresunte vite precedenti dei pazienti, con l’o-biettivo di capire il loro stato di salute e i loromodelli di comportamento attuali.

Ci sono valide ragioniper credere nella reincarnazione?

Anche se il concetto della reincarnazione haradici antiche, dobbiamo comunque rispon-dere alla domanda fondamentale: abbiamova-lide ragioni per crederci? I cristiani dovrebbero

scoprire se questa credenza e compatibile conla fede cristiana, i cui insegnamenti si fondanosulla Bibbia. (Giovanni 17:17) Il nostro Creato-re, Geova Dio, e la Fonte della vita e “il Rivela-tore dei segreti”; percio ci rivela fatti sulla vita esulla morte che altrimenti sarebbero scono-sciuti agli esseri umani. Per avere le rispostesull’argomento possiamo consultare con fidu-cia la sua Parola, la Bibbia. — Daniele 2:28; Atti17:28.

Non e difficile individuare le risposte cheDio ci da se lasciamo che la Bibbia si interpretida sola. Ad esempio, in Genesi 3:19 troviamole parole che Dio pronuncio dopo che Adamoed Eva gli avevano disubbidito. Dio disse adAdamo: “Col sudore della tua faccia mangeraipane finche tornerai al suolo, poiche da essosei stato tratto. Poiche polvere sei e in pol-vere tornerai”. Adamo era stato creato dallapolvere. Alla morte sarebbe tornato alla pol-vere. Questa fu l’inequivocabile dichiarazionedi Dio sull’argomento. Alla morte, quindi,l’individuo non torna a vivere in un’altra for-ma, ma cessa di esistere.� Proprio come caldoe freddo, asciutto e bagnato, luce e oscuritasono in antitesi tra loro, cosı la morte e il con-trario della vita. I morti sono veramente mor-ti! Non e una conclusione semplice e logica?

I ricordi di una vita precedente devonoquindi avere un’altra spiegazione. L’attivitadella mente umana, subconscio compreso, egli effetti di farmaci o di esperienze traumati-che non sono ancora del tutto compresi. So-gni ed avvenimenti immaginari che attingonodall’enorme bagaglio di informazioni imma-gazzinate nella memoria possono essere cosıvividi da sembrare reali. In alcuni casi forzespirituali malvage creano esperienze sopran-naturali che possono far apparire reali situazio-ni irreali. — 1 Samuele 28:7-19.

L’uomo ha il desiderio innato di vivere e diconoscere il futuro. Ma da dove ha origine

� Per maggiori informazioni, vedi il capitolo 6, “Dovesono i morti?”, nel libro Cosa insegna realmente la Bibbia?,edito dai Testimoni di Geova.

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Anziche cercare di ricomporre un improba-bile quadro di esperienze di vite precedenti av-volte nel mistero, perche non prendersi un po’di tempo per esaminare cio che la Bibbia inse-gna sulla risurrezione? Possiamo trovare rispo-ste davvero soddisfacenti ora e grande confor-to nei momenti di tristezza.

Ad esempio, Theodore era affranto perla perdita di sua moglie Rosemarie, con laquale era stato sposato per 44 anni. “So cheRosemarie e nel posto piu sicuro che ci sia: lamemoria di Geova. Le risurrezioni narrate nellaBibbia sono cosı sicure, e avvennero sotto gliocchi di cosı tanti testimoni, che sto solo aspet-tando che Gesu dica: ‘Rosemarie, vieni fuori!’,proprio come fece con Lazzaro”, ha dettoTheodore.

Costas e Maria persero tragicamente la lorobambina di 20 mesi a causa di una malattiagenetica. Maria ha detto: “La morte di nostrafiglia Evi e stata un duro colpo. Da allora, com-prendiamo meglio cosa significhino sofferenze,morte e risurrezione. Passi biblici come Isaia33:24, Isaia 35:5, 6 e Rivelazione 21:4, 5 hannoun significato molto piu profondo per noi.Geova si e dimostrato un Padre amorevoledandoci la sicura speranza della risurrezione”.

Le risposte della Bibbia agli interrogativi sul-la vita e sulla morte vengono direttamente dalnostro Creatore. Come Theodore, Costas e Ma-ria, anche voi potete avere una speranza degnadi fiducia per il futuro, se essa poggia sul solidofondamento della Parola di Dio, un libro chenon mente mai. — Tito 1:2.

Una speranza migliore

questo desiderio?`E degno di nota che, riguar-

do al Creatore, la Bibbia dice: “Anche l’ideadell’eternita ha posto nel cuore dell’uomo”.(Ecclesiaste 3:11, La Bibbia Concordata) Eccoperche gli esseri umani hanno il forte deside-rio di una vita senza fine.

Se il nostro Creatore, Geova Dio, ha postonel cuore dell’uomo il desiderio di vivere persempre e solo logico che ci spieghi come ap-

pagare questo desiderio. La Bibbia rivela che ilCreatore ha il meraviglioso proposito di bene-dire gli esseri umani ubbidienti con la vitaeterna su una terra paradisiaca. “I giusti stessipossederanno la terra, e risiederanno su diessa per sempre”, disse un ispirato salmista, ilre Davide. (Salmo 37:29) Una dottrina fonda-mentale indissolubilmente legata all’eternoproposito di Dio e la risurrezione dei morti.— Atti 24:15; 1 Corinti 15:16-19.

La risurrezione:una speranza sicura per i morti

La Bibbia contiene otto casi di personemorte che furono riportate in vita sulla terrain presenza di testimoni.� In tutti i casi si trat-to di risurrezione non di reincarnazione. Lepersone risuscitate furono subito riconosciu-te da familiari e amici. In nessun caso i fami-liari ebbero bisogno di cercare tra i neonati vi-cini e lontani per verificare se uno di loro erail proprio caro tornato a vivere in un altro cor-po. — Giovanni 11:43-45.`

E confortante sapere che, secondo la Paroladi Dio, la grande maggioranza dei morti sarariportata in vita qui sulla terra nel nuovomondo di Dio, che presto sostituira l’attualesistema malvagio. (2 Pietro 3:13, 14) Per ilmomento miliardi di persone, con la loro per-sonalita e le esperienze che hanno avutoquando erano in vita, sono nell’illimitata eperfetta memoria di Geova, l’Iddio che ricor-da perfino i nomi di tutte le stelle. (Salmo147:4; Rivelazione [Apocalisse] 20:13) Quan-do Dio riportera in vita nel nuovo mondo legenerazioni di persone che si sono susseguitenel corso della storia, gli esseri umani potran-no conoscere i loro antenati e ricostruire cosıil proprio albero genealogico. Una prospettivadavvero emozionante.

� Gli otto episodi si trovano in 1 Re 17:17-24; 2 Re 4:32-37; 13:20, 21; Luca 7:11-17; 8:40-56; Giovanni 11:38-44; Atti9:36-42; 20:7-12. Mentre li leggete, notate che queste risur-rezioni avvennero davanti a molti testimoni oculari. Unnono episodio e quello della risurrezione di Gesu Cristo.— Giovanni 20:1-18.

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ˇ Nel Sermone del Monte Gesu disse aisuoi seguaci: “Voi siete il sale della ter-ra; ma se il sale perde il suo sapore,come sara ristabilita la sua salinita? Nonserve piu a nulla se non a essere getta-to fuori perche sia calpestato dagli uo-mini”. (Matteo 5:13) Il sale e un conser-vante, pertanto con la sua illustrazionee probabile che Gesu volesse dire che isuoi discepoli potevano e dovevanoproteggere gli altri dal deterioramentomorale e spirituale.

Comunque, riferendosi alle parole diGesu relative alla perdita di salinita delsale, un’enciclopedia dice: “Il sale dellaregione del Mar Morto di solito conte-

neva altri minerali, quindi se il sale veroe proprio si scioglieva, quello che rima-neva era solo una sostanza insapore”.(The International Standard Bible Ency-clopedia)

`E del tutto comprensibile per-

tanto che Gesu parlasse di cio che resta-va come di qualcosa che “non serve piua nulla se non a essere gettato fuori”. Lastessa enciclopedia aggiunge: “Essen-do impuro, il sale del Mar Morto era diqualita inferiore alla maggior parte de-gli altri sali marini, ma dal momento cheera facile procurarselo (poteva essereraccolto lungo le rive), era comunque ilpiu usato in Palestina”.

LO SAPEVATE?

Quando disse che il sale puo perdere la sua salinita,Gesu si stava forse sbagliando?

DEPOSITI SALINIDEL MAR MORTO

ˇ Una delle parabole di Gesu narra diuna donna che possedeva dieci dram-me. Dopo averne persa una, la donnaprende una lampada e spazza con curala casa finche non la trova. (Luca 15:8-10) Ai giorni di Gesu una dramma va-leva quasi il salario di una giornata di la-voro, percio la perdita di cui si parla nel-la parabola non era una cosa da poco.Ci sono comunque altre ragioni per cuisi puo dire che la scena descritta daGesu era realistica.

Stando ad alcune opere di consulta-zione, spesso le donne usavano le mo-nete come ornamenti. Percio e probabi-le che Gesu si riferisse a una monetache impreziosiva un cimelio di famigliao che faceva parte della dote di unadonna. Sia in un caso che nell’altro,

la perdita di una delle dieci moneteavrebbe comprensibilmente spinto ladonna a fare di tutto per ritrovarla.

Inoltre, al tempo di Gesu le case del-la gente comune erano fatte in mododa tenere il piu lontano possibile luce ecalore. Le finestre, quando c’erano, era-no comunque poche. Il pavimento disolito era ricoperto di paglia o di stelisecchi. Se una moneta cadeva per terrasarebbe stato difficile trovarla. “Percio”,dice un libro sulle parabole di Gesu,“quando un oggetto di piccole dimen-sioni, come una moneta, veniva per-so in casa, il modo piu semplice perritrovarlo era accendere una lampa-da e spazzare il pavimento”. — TheParables of Our Saviour Expounded andIllustrated.

Perche al tempo di Gesu perdere una drammanon era una cosa da poco?

UNA DRAMMA

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ERA una di quelle mattine cosı comuni nell’A-frica occidentale. Nell’aria si diffondeva l’a-

roma di salse e di riso. Le donne camminavanotrasportando carichi enormi sulla testa. Il suonodelle grasse risate di alcuni si fondeva con il feb-brile mercanteggiare di altri. Il sole gia splende-va alto e cocente.

Vedendo uno Yovo, cioe un bianco, un grup-po di bambini si mise a ballare intonando laloro tipica canzone, che inizia con le parole:“Yovo, Yovo, bon soir” e finisce con la richiesta:“Ci fate un regalino per la nostra esibizione?”C’era pero un bambino che non cantava. Men-tre continuavo a camminare, mi seguı e comin-cio a fare gesti con le mani. Sembrava si stesseesprimendo in lingua dei segni. Negli Stati Unitiavevo imparato l’alfabeto in lingua dei segniamericana (ASL), ma il Benin e un paese di lin-gua francese.

Cercai di segnare le otto lettere del mio nome.Un sorriso illumino il viso del bambino, che af-ferro la mia mano e mi condusse lungo alcunestradine fino a casa sua, una tipica abitazione didue locali fatta di blocchi di calcestruzzo. La suafamiglia si riunı intorno a noi. Ognuno stava se-gnando. Cosa avrei dovuto fare? Segnai il mionome e poi scrissi su un biglietto che ero unamissionaria che insegnava la Bibbia e che sareitornata a visitarli. Accorsero anche alcuni viciniudenti, che annuivano tutti in segno di appro-vazione. ‘Dove mi sono cacciata?’, pensai.

Tornata a casa mi misi a riflettere: ‘Ci dev’es-sere qualcuno in gradodi aiutare queste personea conoscere la promessa di Dio: “I medesimiorecchi dei sordi saranno sturati”’. (Isaia 35:5)Mi documentai un po’. Secondo un censimentorecentenel Benin c’erano circa 12.000 tra sordi esordastri. Sgranai gli occhi quando scoprii che lalingua dei segni insegnata nelle scuole per sordiera l’ASL e non la lingua dei segni francese. Miintristii, pero, quando seppi che nella zona nes-sun testimone di Geova conosceva l’ASL. Sospi-rando dissi a una Testimone locale: “Che bellosarebbe se qualcuno che conosce l’ASL venissead aiutarci”. Lei mi rispose: “Ma ci sei tu!”Avevaragione! Cosı ordinai un libro per autodidatti e iDVD in ASL pubblicati dai testimoni di Geova.Le mie preghiere furono esaudite quando unTe-

UNA LETTERA DALBENIN

Dove mi sono cacciata?

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stimone che conosceva l’ASL venne trasferitodal Camerun in Benin.

La notizia di quello che stavo facendo si diffu-se rapidamente. Mi venne chiesto di visitare Bri-ce, un pittore di insegne. Il suo atelier, o labora-torio, fatto di rami di palma cuciti insieme, eraun posto fresco e arieggiato per quel clima umi-do. Per anni Brice aveva pulito i suoi pennelli dalavoro sulle pareti, che erano ormai “dipinte”con un arcobaleno di colori. Tolse la polvere daunpaio di sgabelli e comincio a fissarmi, in atte-sa che iniziassi. Misi un DVD nel mio lettoreportatile. Lui avvicino il suo sgabello al piccoloschermo. Con le mani disse: “Ho capito! Ho ca-pito!” Diversi bambini del vicinato accorsero esi sporsero con la testa per curiosare. Uno dissecandidamente: “Perche stanno guardando unfilm muto?”

Ogni volta che tornavo avisitare Brice c’eranosempre piu persone intorno allo schermo dellettore DVD. Ben presto Brice e altri iniziarono a

venire alle nostre adunanze. Mentre cercavo ditradurre per loro, apprendevo sempre meglio lalingua dei segni. Man mano che il gruppo cre-sceva, alcuni vennero addirittura a cercarmi. Peresempio, un giorno la mia vecchia auto borbot-tava e si lamentava per le buche che prendevocercando di evitare capre e maiali che vagavanoqua e la. D’un tratto sentii una botta nella parteposteriore dell’auto. ‘Oh no’, pensai, ‘di nuovoinpanne!’ E invece no, era un sordo che correvadietro la mia macchina e cercava di attirare lamia attenzione come meglio poteva. . . dandocolpi sull’auto!

Anche in altre citta si formarono gruppiin ASL. Quando vennero organizzate sessioniin lingua dei segni alle nostre assemblee di di-stretto, ero tra coloro a cui venne chiesto di fareda interprete. Mentre stavo in piedi sul palco easpettavo che l’oratore iniziasse a parlare, perun momento tornai con il pensie-ro a quando avevo iniziato a svol-gere il mio nuovo incarico di servi-zio. Ero solita pensare: ‘Cosa possofare di piu come missionaria qui inAfrica?’ Guardando l’uditorio, miresi conto di aver trovato la ri-sposta: essere una missionaria cheaiuta i sordi. Ora non penso piu:‘Dove mi sono cacciata?’

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AQUANTO pare, sin dai tempi piu remoti,farsi belle e stato molto importante per

le donne. Antichi dipinti tombali, affreschi emosaici fanno pensare che l’uso di cosmeticifosse molto diffuso in Mesopotamia e inEgitto. Gli occhi a mandorla e pesantementetruccati che si vedono nelle raffigurazioni didonne egizie piacevano molto.

Che dire, pero, dell’antico Israele? Le don-ne usavano i cosmetici? E se sı, di che tipo?Naturalmente non esistono dipinti tombalio affreschi dell’antico Israele che possanodarci una risposta. Ma certi episodi narratinella Bibbia e vari manufatti provenienti dasiti archeologici nei paesi biblici possonodarci un’idea di come si usavano i cosmeticia quel tempo.

Accessori per la cura della bellezzaNel corso degli scavi effettuati in Israele

sono venuti alla luce innumerevoli oggettiche hanno a che fare con l’uso di cosmetici edi profumi. Tra i reperti ci sono ciotole di pie-tra in cui si macinavano e si mischiavanoprodotti cosmetici, boccette di profumoa for-madi carota, vasetti di alabastro per unguentie specchi a mano di bronzo lucidato. Su unlato del manico di un cucchiaio di avorio

sono scolpite foglie di palma e sull’altro lato escolpita una testa femminile circondata dacolombe.

Sembra che fra i ricchi fosse comune l’uti-lizzo di conchiglie decorate come contenito-ri per cosmetici. Spatole di avorio o di legno,alcune a forma di ragazze che nuotano e altredalle forme piu svariate, sono state rinvenuteanche in Egitto e in alcuni insediamenti ca-nanei. Tutto questo conferma il largo usodi cosmetici che facevano le donne a queltempo.

Per gli occhiIl nome di una delle figlie di Giobbe ripor-

tato nella Bibbia e “Cheren-Appuc”, che for-se in ebraico significava “corno del nero (pergli occhi)”, cioe un astuccio o contenitoreper il trucco.

`E possibile che si trattasse di

kohl, l’eyeliner di oggi. (Giobbe 42:14) Puodarsi che il nome alludesse alla sua bellezza,ma pare anche suggerire che in quel periodol’uso di cosmetici fosse molto diffuso.`

E interessante che quando parla di truccoper gli occhi la Bibbia si riferisce sempre adonne di dubbia fama, come l’astuta regi-na Izebel o la prostituta a cui i profeti Ge-remia ed Ezechiele paragonano l’infedele

L’uso dei cosmetici nei tempi bibliciUna donna ha appena fatto il bagno. Sulla pelle morbida applica un olio profumato.Poi apre un cofanetto decorato dove tiene tutta una serie di boccette, vasetti e piccolirecipienti di vetro, avorio, conchiglia e pietra che contengono oli e profumi alle delicateessenze di balsamo, cardamomo, cinnamomo, incenso, miele e mirra, per menzionarnesolo alcune.

Dal cofanetto la donna tira fuori cucchiaini, piattini e ciotoline dalla forma graziosa.Le servono per preparare i cosmetici che usera quel giorno. Davanti allo specchio dibronzo prosegue nel suo rituale di bellezza prestando attenzione anche ai dettagli.

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Gerusalemme. (2 Re 9:30; Geremia 4:30; Eze-chiele 23:40) Il consistente numero di reci-pienti di vetro o di pietra con applicatori delkohl che sono stati rinvenuti dimostra chenell’apostata Israele molte donne, in partico-lare quelle della famiglia reale e quelle ric-che, avevano finito per adottare l’abitudinedi truccarsi vistosamente gli occhi e di usarealtri tipi di cosmetici.

Oli profumati per uso sacroo per uso personale

La produzione e l’impiego di profumi abase di olio d’oliva hanno una lunga storianell’antico Israele. Nel libro biblico di Esodotroviamo la ricetta che veniva seguita perpreparare l’olio santo profumato usato daisacerdoti nel tempio. Si tratta di un miscu-glio di cinnamomo, mirra e altre piante aro-matiche. (Esodo 30:22-25) A Gerusalemmegli archeologi hanno rinvenuto cio che riten-gono essere stata una bottega del I secolodove si producevano profumo e incensoda usare nel tempio. Nella Bibbia ci sonomolti riferimenti all’olio profumato utilizza-to sia nelle funzioni sacre che nella vita

CIOTOLE DI PIETRA PERCOSMETICI, ISRAELE

BOCCETTA DI PROFUMOIN TERRACOTTA, ISRAELE

CONTENITORE PER COSMETICIIN AVORIO, ISRAELE

Il rituale di bellezza di alcunedonne dei tempi biblici preve-deva l’uso di cosmetici per gliocchi, il viso e il corpo

Manufatti:Erich

Lessing/ArtResource,NY

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quotidiana. — 2 Cronache 16:14; Luca 7:37-46; 23:56.

In quella parte del mondo l’acqua scarseg-giava, per cui gli oli aromatici erano utilizzatimolto volentieri nell’igiene quotidiana. Glioli erano impiegati non solo per proteggere lapelle dal clima caldo e secco ma anche per leloro proprieta cosmetiche. (Rut 3:3; 2 Samue-le 12:20) Prima d’essere presentata al re As-suero, una ragazza ebrea di nome Ester fu sot-toposta per 12 mesi a trattamenti da “centrobenessere”: massaggi con olio di mirra per6 mesi e massaggi con olio di balsamo per al-tri 6 mesi. — Ester 2:12.

Profumi e oli aromatici erano un bene pre-giato quanto oro e argento. Tra i preziosidoni che la regina di Saba porto al re Salomo-ne in occasione della sua memorabile visitac’erano proprio oro, pietre preziose e olio dibalsamo. (1 Re 10:2, 10) Una volta il re Eze-chia mostro agli emissari di Babilonia i tesoridella sua casa e, oltre all’argento, all’oro e atutta la sua armeria, fece vedere con orgoglioanche “l’olio di balsamo e il buon olio”.— Isaia 39:1, 2.

Le quantita di profumo o di olio che si po-tevano estrarre da fiori, frutti, foglie, resineo dai vari tipi di corteccia erano minime.La Bibbia cita alcune di queste piante aro-matiche, tra cui aloe, balsamo, bdellio, ca-lamo, cassia, cinnamomo, incenso, mirra,nardo e zafferano. Alcune erano piante indi-gene e crescevano nella valle del Giordano.Altre venivano importate attraverso le famo-se vie dell’incenso da luoghi come India eArabia meridionale.

Il misterioso olio di balsamoCome si e detto sopra, la Bibbia menziona

l’olio di balsamo quando parla della reginaEster, della regina di Saba e del re Ezechia.Nel 1988, inuna grotta vicino aQumran, sul-la riva occidentale del Mar Morto, e statorinvenuto un piccolo recipiente contenente

olio. Il ritrovamento ha dato luogo a moltecongetture. Si tratta forse dell’ultimo cam-pione del famoso olio di balsamo? I ricerca-tori non lo sanno con certezza. Ancora oggisi sta tentando di ripristinare la coltivazionedi piante balsamiche, un tempo tanto rino-mate.

I ritrovamenti sembrano indicare che l’oliodi balsamo menzionato nella Bibbia venisseprodotto nell’area attorno a En-Ghedi. Gliscavi hanno portato alla luce forni, giare evari oggetti di metallo e di osso risalenti alVI secolo a.E.V. (ovvero a.C.), simili a quelliusati in altre aree di produzione dei profumi.La maggioranza degli studiosi crede che l’ar-busto da cui si otteneva il balsamo provenissein origine dall’Arabia o dall’Africa. Il profu-mo si ricavava dalla resina. L’olio di balsamoera cosı pregiato che i metodi di coltivazionee di produzione erano noti solo a pochi.

Il balsamo trovava un suo impiego anchenelle manovre politiche. Ad esempio, secon-do lo storico Giuseppe Flavio, Marco Anto-nio si approprio di un’intera coltivazione diqueste piante, offrendo il prezioso dono aCleopatra. Secondo lo storico latino Plinio ilVecchio, durante la guerra che li vide con-trapposti ai romani nel I secolo, gli ebrei ten-tarono di distruggere tutte le piante da cui siricavava il balsamo per impedire che finisse-ro nelle mani degli invasori.

Da quello che dice la Bibbia e dalle scoper-te archeologiche possiamo farci un’idea del-l’uso dei cosmetici nei tempi biblici. La Bib-bia non li condanna, cosı come non vietal’uso di altri accessori. Ma da risalto al fattoche si devono usare con modestia e buonsenso. (1 Timoteo 2:9) L’apostolo Pietro fanotare che e lo “spirito quieto e mite” a esse-re “di grande valore agli occhi di Dio”. Dalmomento che gli stili e le mode cambiano incontinuazione, questo e senz’altro un ottimoconsiglio per le donne cristiane di tutte leeta. — 1 Pietro 3:3, 4.

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“LA STORIA non mente”. In Estonia questo eun modo di dire piuttosto diffuso che ha

un equivalente anche in altri paesi.`E un dato

di fatto che il passato non si puo cambiare, mapuo insegnarci qualcosa. Salomone, saggio redell’antico Israele, disse: “Ho osservato tuttoquel che si fa in questo mondo e ho visto chealcuni uomini hanno autorita, mentre altrisoffrono oppressione”. — Qoelet (Ecclesiaste)8:9, Parola del Signore.

Gli eventi verificatisi qualche decennio fa inEstonia, come in molte altre parti dell’Euro-pa orientale, avvalorano questa affermazionecontenuta nella Bibbia. Il dominio dell’uomoe stato causa di indicibili sofferenze per tantis-simi innocenti, che sono stati deportati in luo-ghi lontani dove hanno dovuto ricominciareda capo o sono stati rinchiusi in campi di la-voro.

Secondo alcuni storici del posto, tra il 1941 eil 1951 furonodeportati da questo piccolo pae-se oltre 46.000 civili. Molti erano stati presi dimira per la loro appartenenza politica, altri perla nazionalita oppure per la classe sociale. I te-stimoni di Geova, invece, vennero bersagliatia motivo delle loro convinzioni religiose.

Prese di mira persone devoteIn uno studio pubblicato dalla Tartu Univer-

sity Press nel 2004, lo storico Aigi Rahi-Tammaffermava: “Tra il 1948 e il 1951 furono arre-stati 72 testimoni di Geova, incluse personeche li frequentavano soltanto. Tuttavia fu pia-nificata una deportazione di dimensioni mol-to piu vaste, che nella notte del 1° aprile 1951fu messa in atto non solo nei paesi baltici maanche in Moldova, nell’Ucraina occidentale ein Bielorussia”.

Prima del 1951 i testimoni di Geova in Esto-nia avevano subıto arresti, pressioni psicolo-giche, interrogatori e la detenzione. Questanuova ondata di deportazioni costituiva unattacco a oltranza volto a eliminare completa-mente i testimoni di Geova dall’Estonia.

La data del 1° aprile 1951 compare sul fran-cobollo menzionato sopra. Il numero 382 siriferisce ai Testimoni che insieme ai loro figlivennero deportati quel giorno. La cifra in-clude alcuni parenti e vicini che non eranoTestimoni. Nel corso della giornata furonoeffettuati arresti in tutto il paese. Quella not-te tutti quelli che erano stati arrestati, giova-ni e anziani, vennero ammassati in carri

“LA STORIANON MENTE”Il 14 giugno del 2007 le poste estoni hannoemesso un francobollo commemorativo (fotoa destra). Con l’occasione e stato reso notoquanto segue: “Questo foglietto ricordo estato emesso per commemorare le vittime delgenocidio stalinista a danno del popoloestone”. Tra il 1941 e il 1951 furono deportatecon la forza decine di migliaia di estoni.

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bestiame, su treni in partenza per la Sibe-ria.

Ella Toom,� una Testimone che all’epocaaveva 25 anni, ricorda cosı gli interrogatori acui veniva sottoposta: “Un agente cercava dispaventarmi e mi intimava di smettere di pre-dicare. Una volta mi chiese: ‘Vuoi vivere, ovuoi morire con il tuo Dio nei campi di lavorodella Siberia?’” Ella, comunque, dimostro tut-to il suo coraggio continuando a predicare labuona notizia. Fu mandata in Siberia e perquasi sei anni fu trasferita da un campo di la-voro all’altro.

Tra le centinaia di persone che subirono ladeportazione senza un regolare processo cifu un’altra giovane Testimone di nome HiisiLember. Ricordando gli eventi del 1° aprile1951, ha raccontato: “Vennero di notte co-gliendoci completamente alla sprovvista e cidissero: ‘Avete mezz’ora per preparare i baga-gli!’” Era buio pesto quando Hiisi e la suabambina di sei anni furono portate alla stazio-ne. Il vecchio treno cigolante si fermava in tut-te le stazioni per far salire altri Testimoni. “Cisbatterono in un carro bestiame. Fortunata-mente lo sterco si era compattato per via delfreddo, altrimenti avremmo fatto fatica a rima-nere inpiedi. Eravamo stipati come animali”.

� La biografia di Ella Toom compare nella rivista Sveglia-tevi! dell’aprile 2006, alle pagine da 20 a 24.

L’estenuante viaggio in treno di due setti-mane fu traumatico. I vagoni erano strapienie le condizioni igieniche pessime. Giovani evecchi venivano umiliati in tutti i modi. Alcu-ni piangevano e si rifiutavano di mangiare.Comunque i Testimoni si incoraggiavano e siaiutavano cantando cantici e dividendo quel-lo che avevano da mangiare. Il viaggio, comeveniva detto loro, era di “sola andata”; li atten-deva una “sistemazione permanente”.

Hiisi ha raccontato come ha ricevuto aiutoda altri Testimoni: “In una stazione il treno sucui eravamo noi si fermo accanto a un altroche proveniva dalla Moldova. Attraverso la pa-rete del vagone sentimmo un uomo chiedercichi eravamo e dove eravamo diretti. Gli spie-gammo che eravamo testimoni di Geova del-l’Estonia e che non sapevamo dove stessimoandando. Alcuni Testimoni che si trovavanosul treno proveniente dalla Moldova senti-rono la conversazione. Da un’apertura nelvagone ci lanciarono una grossa pagnottae alcune prugne secche”. Ha aggiunto: “Inquel momento cominciammo a renderci con-to delle dimensioni di quell’operazione di ra-strellamento, che praticamente coinvolgeva itestimoni di Geova di tutte le repubblichedell’Unione Sovietica”.

Per piu di sei anni due Testimoni adolescen-ti, Corinna e sua sorella Ene, rimasero separatedalla madre, anche lei testimone di Geova,che era stata arrestata e mandata in un campodi lavoro. Poi, in quell’infausta notte di aprile,le due ragazze furono portate via di casa a for-za e caricate su uncarrobestiame. Esprimendola sua riconoscenza, Corinna ha detto: “A bor-dodel trenounaTestimone che aveva duefiglici rassicuro dicendo che si sarebbe presa curadi noi e che avremmovissuto insieme a lei e aisuoi figli come una famiglia”.

Cosa accadde quando giunsero a destinazio-ne? Il giorno successivo al loro arrivo nel-la fredda steppa siberiana si aprı l’umiliante“mercato degli schiavi”. Dalle vicine fattorie

“Il puro terrore che investı la nazione ebbeproporzioni inimmaginabili. . . . Milioni di vite[furono] sconvolte. Alcuni furono giustiziatisenza un regolare processo; altri furono man-dati in esilio e nei campi di concentramento,privati di diritti civili perche facevano il lavoro‘sbagliato’ o avevano ‘origini sociali inadegua-te’. . . . Dobbiamo riflettere su questo: milionidi persone morirono a causa del terrore e difalse accuse”. — DMITRIJ MEDVEDEV, PRESIDENTEDELLA FEDERAZIONE RUSSA, 30 OTTOBRE 2009.

Un terrore di“proporzioni inimmaginabili”

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collettive vennero degli uomini a scegliere lamanodopera di cui avevano bisogno. Corinnaricorda: “Li sentivamo litigare tra loro. ‘Tu cel’hai gia chi porta il trattore. Questo e mio’, di-ceva uno. ‘Io ho gia preso due vecchi, anche tune devi prendere qualcuno’, diceva un altro”.

Corinna ed Ene erano ragazze coraggiose. Inseguito hanno detto: “La mamma ci mancavatantissimo. Quanto avremmo voluto essere dinuovo tra le sue braccia!” Cio nonostante riu-scirono a essere spiritualmente forti e a con-servare il senso dell’umorismo. Corinna haaggiunto: “Per certi versi e stato meglio che lamamma non fosse con noi perche a volte do-vevamo lavorare al freddo pungente senza es-sere vestite adeguatamente”.

Non si puo negare che sia in Estonia che al-trove degli innocenti siano stati vittime dienormi ingiustizie, e lo stesso puo dirsi dei te-stimoni di Geova nel complesso. (Vedi il ri-

quadro “Un terrore di ‘proporzioni inimmagi-nabili’”). Nonostante le sofferenze e i soprusisubiti in passato, i testimoni di Geova dell’E-stonia sono ancora attivi e felici.

Un futuro radiosoLa Bibbia ci assicura che Geova Dio odia le

ingiustizie. Dice: “Chiunque fa queste cose,ogni operatore d’ingiustizia, e qualcosa di de-testabile a Geova tuo Dio”. (Deuteronomio25:16) Anche se in passato ha tollerato il male,presto Dio eliminera la malvagita e le ingiusti-zie. “Ancora un poco”, dice il salmista, “e ilmalvagio non sara piu; e certamente presteraiattenzione al suo luogo, ed egli non sara. Ma imansueti stessi possederanno la terra, e in real-ta proveranno squisito diletto nell’abbondan-za della pace”. — Salmo 37:10,11.`

E evidente che si profila per noi un futuroradioso. Anche se non possiamo cambiare ilpassato, possiamo fare qualcosa per garantirciil futuro meraviglioso che ci e stato promesso.Avvicinatevi a Dio e scoprite cosa dovete fareper esserci quando regnera la giustizia. — Isaia11:9.

1. ELLA TOOM2. HIISI LEMBER E SUA FIGLIA MAAJA3. ENE E SUA SORELLA CORINNA

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QUANDO un genitore smette di servire ilvero Dio, Geova, la vita puo diventare

difficile per un figlio. Prendiamo il caso diIotam e vediamo quali difficolta ebbe in fa-miglia mentre cresceva.

Il padre di Iotam, Uzzia, era il re di Giuda,l’uomo piu potente della nazione. Uzziaera stato un buon re per molti anni, gia pri-ma della nascita di Iotam. Ma poi, mentreIotam era ancora un ragazzo, Uzzia diven-to orgoglioso e disubbidı alla Legge di Dio.Cosı Dio lo punı con la lebbra, una malattiamolto grave. Sai cosa fece Iotam? —�

Continuo a servire Geova. Forse sua ma-dre, Ierusa, lo aiuto. In ogni caso, puo esse-re stato difficile per lui rimanere fedeledopo che il padre Uzzia era stato allontana-to dalla casa di Geova.

E se a smettere di servire Geova fosse iltuo papa o la tua mamma? Tutto divente-rebbe molto difficile, vero? — Non e sba-gliato pensare che una cosa del generepossa succedere. Lo capiamo da qualcosache Davide scrisse nella Bibbia.

Il padre di Davide, Iesse, era una bravapersona che serviva Geova. Davide volevasenz’altro bene a suo padre, ma imparo adamare anche di piu Geova. Da che cosa locapiamo?� Se leggete questo articolo con un bambino, la lineetta vi

ricorda di fermarvi e incoraggiarlo a esprimersi.

INSEGNATELO AI BAMBINI

Iotam rimase fedele nonostantei problemi in famiglia

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Apri la Bibbia in Salmo 27:10. Davidescrisse: “Nel caso che il mio proprio padre ela mia propria madre davvero mi lasciasse-ro, pure Geova stesso mi accoglierebbe”.Hai visto? Qui la Bibbia dice che Davideavrebbe continuato a servire Geova anchese suo padre o sua madre avesse smesso diservirlo.

E tu? Continueresti a servire Geova an-che se il tuo papa o la tua mamma smet-tesse di farlo? — Dovresti chiedertelo, per-che il piu importante comandamento dellaBibbia dice: “Devi amare Geova tuo Diocon tutto il tuo cuore e con tutta la tua ani-ma e con tutta la tua mente”.

Per ubbidire a questo comandamen-to bisogna rimanere fedeli a Geova an-che quando diventa difficile. Secondo te,chi e che vuole farci smettere di servireGeova? —

`E Satana il Diavolo, il nemico di

Dio. Gesu lo chiamo “il governante di que-sto mondo”. La Bibbia dice anche che e“l’iddio di questo sistema di cose”. Dob-biamo avere paura di Satana? —

No. Non dimenticare che Geova e moltopiu potente di Satana, e ci proteggera seabbiamo fiducia in lui. Leggi nella tua Bib-bia come Geova protesse Davide dal terri-bile gigante Golia. Geova puo proteggereanche te se gli rimani fedele.

LEGGI NELLA TUA BIBBIA2 Cronache 26:16-21; 27:1, 2Matteo 22:37Giovanni 12:31; 2 Corinti 4:4Ebrei 13:5, 61 Samuele 17:41-54

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Page 32: QUALCOSA DIMEGLIO...2012/12/01  · E facile essere presi nel vortice del periodo natalizio. Le tradizioni legate alla festa si riducono a voci da spuntare in una lista e le tante

Anche in questo mondo pieno di problemi si puo trovare la felicita grazie all’accurata conoscenza di cio chela Bibbia dice riguardo a Dio, al suo Regno e al suo meraviglioso proposito per l’umanita. Se desiderateulteriori informazioni o volete che qualcuno tenga con voi un gratuito studio biblico, scrivete ai Testimoni diGeova all’indirizzo appropriato fra quelli elencati a pagina 4.

www.jw.org wp12 12/01-I

Secondo voi, cosa dovrebbe caratterizzare lo spirito natalizio?C’e qualcosa di meglio? VEDI PAGINE 3-9.

Sapete perche Dio mando Gesu sulla terra?VEDI PAGINE 16-17.

Avete avuto vite precedenti? Alcuni credono di sı. Perche?VEDI PAGINE 18-20.

Cosa facevano le donne dei tempi biblici per valorizzarela loro bellezza? VEDI PAGINE 24-26.

Vi farebbe piacere ricevere una visita?