Quaderno SISM 2006 Guerra Futura

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    QUADERNO2006

    Storia della

    Guerra Futura

    Storia della

    Guerra Futura

    Societ Italiana di Storia MilitareSociet Italiana di Storia Militare

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    QUADERNO2006

    Societ Italianadi Storia Militare

    Storia dellaGuerra Futura

    ATTI DEL CONVEGNOVARALLO, 22 SETTEMBRE 2006

    A cura diCARLO RASTELLIe GIOVANNI CERINO BADONE

    Leonardo da Vinci, carri falcati

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    Societ Italiana di Storia Militare QuadernoRoma

    Societ Italiana di Storia Militare

    Internet: www storia militare itE mail: info@storia militare it

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    V IRGILIO ILARI

    Una giornataparticolare

    Ibis et redibis non morietur in bello, era lastuto responso della SibillaCumana, il cui senso varia a seconda che la virgola (inventata solo se-coli dopo) cada prima o dopo il non1. Il maggior credito che prestia-

    mo alla moderna rappresentazione del futuro, specialmente in rapporto allaguerra, esime consulenti e pianificatori da analoga prudenza. Eppure, talora, uncervello che non deve funzionare, rinchiuso in un carcere del mondo che vaverso 2, pu intendere, da uno sgualcito ritaglio di giornale, la vera portatadi una questione da specialisti: tutte queste dispute sulla guerra futura ipoteti-

    ca sono il terreno di una guerra reale attuale; () Per parecchi governi attuali,le discussioni sul modo come devono essere stabiliti i piani strategici di una guer-ra futura ecc., sono loccasione per eliminare molecolarmente le vecchie perso-nalit militari () perci limportanza dellaviazione duplice: tecnico-militaree politico-immediata3.

    Lidea del passato-presente lapporto pi profondo e poderoso della cultu-ra italiana del Novecento alla teoria della prassi e alla teoria della storiografia.Limpida e tremenda, mostra il passato e il futuro come proiezioni e rappresen-tazioni del presente, orientando lintelligenza e la critica del nostro ricordare e

    1 Andrai e tornerai, non morirai in guerra; oppure: andrai e non tornerai, morirai in guerra.2 Riuscire a convincere che il mondo va verso una certa direzione significa niente altro ch

    riuscire a convincere della ineluttabilit della propria azione e ottenere il consenso passivo per la suesplicazione. Come questa convinzione si formi certo un argomento interessante: che vi contrbuisca la viltade e altre forme di bassezza morale indubbio; ma anche il fatto che tanta viltade tanta bassezza siano diffuse un fatto politico che andrebbe analizzato e di cui bisognerebbe trovare le origini concrete (Antonio Gramsci,Passato e presente , Einaudi, Torino, 1954, p. 27).

    3Gramsci,ibidem , p. (Gramsci interpretava lappoggio del regime fascista allaviazione come unmodo di screditare la fronda dei marescialli dItalia, su cui si appuntavano le speranze dellantifascismo aventiniano).

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    del nostro progettare. Abbiamo provato, con questo convegno, ad applicare li-

    dea del passato-presente al tema della guerra, il cui studio storico rappresentala ragion dessere della nostra associazione, ma anche il nostro Beruf, la nostraresponsabilit di studiosi e cittadini, testimoni della prima guerra seguita alla fi-ne della storia e alla nuova chiusura del Tempio di Giano, avvenuta 15 anni facon la vittoria occidentale nella guerra fredda.

    Il tema che abbiamo scelto per il nostro convegno della Societ Italiana diStoria Militare non dunque un palain hegemnen anthema4, un oziosopassatempo per antichi generali e professori, messi per sempre a riposo dallin-

    staurazione della nuovaSebast Eirne, della nuovaPax Augustache garrisce sulmondo sotto le nostre stellate bandiere. Non ci siamo riuniti per discettare damilitaristi sulla guerra del futuro o da pacifisti sul futuro della guerra, ma per ab-bozzare lo studio storico di un tema costante e ricorrente di ogni epoca, e ciola rappresentazione della guerra futura. Abbiamo gettato, in una bella e serenagiornata di sole prealpino, una dozzina di arpioni lillipuziani quelli che aveva-mo sottomano sul dorso di un gigante addormentato, non per rinchiuderlo trale pagine di un libro, ma per guardare pi lontano appollaiati sulle sue spalle.

    Come tutte le cose, anche questa nostra effimera escursione un punto di in-tersezione tra molteplici percorsi di ricerca, molteplici vicende umane, moltepli-ci circostanze fortuite. Pu darsi che un giorno sar doveroso ricostruire la com-plessa genesi culturale di questo incontro non scontato e non convenzionale fratre generazioni di studiosi, presieduto dal nostro fondatore, storico della guerrache ispir Giulio Verne; Raimondo Luraghi, il valoroso soldato di Salamina alquale abbiamo regalato gli scoffoni fabbricati dallultimo discendente di CinoMoscatelli. Intanto ne portiamo un bel ricordo. Non ci saremmo salutati contanta autentica fraternit, come invece abbiamo fatto al momento di tornare nel-la Terra di Mezzo, se a Varallo, coi rintocchi notturni dei quarti, Carlo eGiovanni non ci avessero fatti sentire in Contea.

    Atti del Convegno maggio4

    4 Onasandro, nel proemio delloStrategicon , scritto sotto Nerone, limperatore cui fu decretato il

    trionfo per la strage di Artaxata, ribelle al nuovo ordine mondiale e distrutta dal proconsoleCorbulone, il quale, non avendo truppe sufficienti per occuparla, rifiut la resa offertagli dalla cittper poterne sterminare lintera popolazione senza violare ilius belli e la pietas religiosa.

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    MARIANOGABRIELE

    Le brochures panique

    La letteratura che narra il futuro pu avere lo scopo di produrre diverti-

    mento, lanciando anche previsioni sullapprossimarsi di passaggi storicio di evoluzioni tecniche: pu essere il caso, oggi, di certi scrittori di fan-tascienza o, nel passato, di Giulio Verne e di Emilio Salgari. Diverso il caso del-le brochures-panique, nelle quali il racconto di storia futura ha scopi precisi peressere scritto. Mira a indicare un pericolo,enfatizzandolo fino a provocare, appunto,il panico, terrorizzando lopinione pub-blica. Se questo scopo viene raggiunto,

    diventa pi agevole far accettare i sacrifi-ci che i rimedi suggeriti comportano edinfluire su Governo e Parlamento perchdecidano nuove spese militari, destinatedi solito ad unArma: quando invece lasollecitazione ha carattere generale, lapressione connessa alla politica estera inrelazione ad un prossimo scontro consi-derato inevitabile. La tecnica narrativadel romanzo strutturato comeutopia ne-gativa (ossia un racconto immaginario,ma permeato di elementi verosimili e pes-simistici)tra il profetico e il didascalico,ponendosi fuori ed eventualmente controla logica prevalente costituisce una vera epropria sfida al senso comune con una in-discussa carica provocatoria5.

    5 FERRANTE1982, pp. 33-34.Ho proprio paura che questa guerranon si faccia...

    (Dal Kalender Fliegender Blatter)

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    Nella seconda met del secolo XIX questo genere di letteratura fior, dando

    corpo alle ombre che il reciproco sospetto tra le potenze poteva generare. Tipica,ad esempio, fu la paura blu dei capi navali inglesi ed italiani riguardo a unosbarco nemico sul territorio nazionale, alimentata per decenni. In Inghilterra sicominci ad agitare lo spauracchio dello sbarco prussiano; poi, molto a lungo,di quello francese: lAmmiragliato rilanciava il tormentone allapprovazione diogni nuovo credito navale francese, influenzando molti organi di stampa, tantoche, dopo linfondata paura navale del gennaio 1888, il tema divenne a new-spaper bugaboo (un babau giornalistico)6; infine, a cavallo del secolo, diventa-

    rono i tedeschi gli invasori designati. Anche in Italia, per pi di 50 anni fu pa-ventato uno sbarco strategico francese, e questo allarme, sebbene del tutto privodi fondamento, percorse tutto il periodo della Triplice, inducendo lo S.M.dellEsercito a dislocare nella penisola unArmata per fronteggiare un attacco an-fibio cui i francesi non pensarono mai.

    Comparve cos in Gran Bretagna, allinizio degli anni 70, La battaglia di Dorking. Invasione dei prussiani in Inghilterra, erroneamente attribuito a Disraeli,che ebbe anche una traduzione francese e notevole fortuna editoriale vendendoben 200.000 copie. Questa cronaca del futuro teneva conto, probabilmente, an-che delle reazioni sfavorevoli dellopinione pubblica inglese riguardo al bombar-damento prussiano di Parigi assediata7, e parlava di una invasione germanicanelle isole britanniche, denunciando lincapacit della Royal Navydi dominare ilmare come una volta.

    Dopo il grido dallarme lanciato da Domenico Farini in Parlamento il 27maggio 18718, venne pubblicato lanno dopo in Italia Il racconto di un guardia-no di spiaggia. Traduzione libera della battaglia di Dorking, scritto da Carlo Rossie datato dalla Capraia 189..9. Raccontava che dopo la presa di Roma, lItalia ave-

    Atti del Convegno maggio6

    6MARDER1940, p. 76. Quanto al livello di cordialit raggiunto dai rapporti franco-britannici, si puricordare che linaugurazione del monumento a Nelson in Trafalgar Square, Le Jour scrisse che se ifrancesi avessero voluto celebrare le loro vittorie, si sarebbe trattato di un lavoro per tutto lannoNelson, inoltre, era une canaille ; Le Journal , invece diede cos la notizia: Londra ha sfilato dinan-zi al grottesco monumento dedicato a Nelson. Non ci disturba oh no!. Ibidem, p. 52.

    7 Cadorna a Visconti Venosta, Londra, 13 gennaio 1871, in I Documenti Diplomatici Italiani (indi-cati in seguito con DDI), Serie 2, vol. II, doc. 45.

    8 Atti Parlamentari. Camera dei Deputati , Sessione del 1870-71, Firenze Eredi Botta, 1871, III, pp.2407, 2411 e 2413-14.

    9 ROSSI1872.

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    va attraversato un periodo di prosperit e di pace, rotto da una guerra improvvi-

    sa e disastrosa. La preponderante Marina francese batteva la flotta italiana, deva-stava le coste e sbarcava un corpo di spedizione a Piombino. LItalia era tagliatain due e lEsercito, costretto a ripiegare dalla frontiera montana in pianura, vi ve-niva sconfitto. Questi eventi smentivano le illusioni dei tanti che avevano credu-to con un bello esercito e collaiuto naturale della barriera delle Alpi si potesseaffrontare senza timore il nemico. Seguiva una pace cartaginese, con mutilazio-ni territoriali e clausole finanziarie che assicuravano la miseria. Ed ecco la mora-le: Figli miei, voi vedrete anni pi felici di me...Non vi dimenticate, se giunge-

    rete fin l. la triste storia che vi ho raccontato...Questo mare che ci sta innanzi mare italiano. Noi labbiamo negletto...Il cielo ci ha puniti di tanta leggerezza. Avoi altri figli miei, a non fare altrettanto. Lammonimento era chiaro: la geogra-fia esigeva una potente Marina dalto mare, lEsercito di terra non bastava per di-fendere il Paese.

    Queste tesi, che C.E. Callwell, molti anni dopo, avrebbe confermato puntoper punto10, parvero un po fuori dalle righe nei circoli dellEsercito di terra. La Rivista Militarerecens urbanamente lo scritto del Rossi, pur rilevando che letinte sono eccessivamente fosche e che tutto il discorso era fondato su deise, che si capiva non si sarebbero avverati perch lEsercito non avrebbe sbagliato.La replica fu affidata ad un altro romanzo anonimo, La battaglia di Pinerolo.Episodio della difesa dellItalia nel 187...in risposta al Racconto di un guardiano dispiaggia11. In previsione dellattacco francese venivano dislocati in Sardegna eSicilia due corpi di 50.000 uomini ciascuno, composti da nativi delle isole; altri3 corpi della stessa forza facevano capo alla Spezia, a Civitavecchia e a Napoli,mentre il grosso (300.000 uomini) si raccoglieva a Torino. I francesi vincevanoper mare e occupavano lElba, concentrandovi 200.000 uomini per sbarcare aPiombino, contemporaneamente varcavano le Alpi e sbucavano nella pianurapiemontese con la destra a Bricherasio e la sinistra ad ovest di Pinerolo, puntan-

    Storia della Guerra Futura 7

    10CALLWELL1996, p. 2.11 ANONIMO1872. In un altro lavoro meno polemico, FRANZOJA1872, un altro ufficiale

    dellEsercito, G. Franzoja, anticipava quale piano di guerra sarebbe stato adottato dai francesi peattaccare lItalia e indicava tre probabili alternative: 1) una spinta del grosso attraverso le Alpi versla valle del Po; 2) offensiva anfibia in Toscana, cuore dItalia, con sbarchi nellItalia centrale

    meridionale, e sulle Riviere per attaccare il Piemonte dal mare; 3) azione del grosso francese nelmedia Italia, con diversioni in Liguria. Ma si capiva che il vero problema era costituito dal numero di combattenti che lEsercito francese poteva mettere in campo.

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    do a Osasco; ma il contrattacco della cavalleria e dei bersaglieri italiani li travol-

    geva: la vittoria era decisiva; le truppe sbarcate, affrontate dalle forze diCivitavecchia e da quelle uscite da Livorno, non riuscivano nemmeno a reimbar-carsi. Erano andate perse 60 navi.

    Il Carlo de Amezaga, critico a sua volta del critico scrittore terrestre, lo chia-mer ironicamente profeta di fortune in contrapposto al Rossi, profeta di af-fanni, ma il contrasto non era certo letterario perch si scontravano due diver-se concezioni strategiche, con due diverse ripartizioni della spesa militare:Dorking eleggeva la flotta a custode naturale delle coste, Pinerolo la considerava

    soltanto un coefficiente ausiliario12

    . E se nel 1873 La PerseveranzaaccuserCarlo Rossi di avere esagerato nel suo pamphlet , contemporaneamente NicolaGavotti chieder al ministro Riboty di salvare lItalia dai draghi marini13.

    Garibaldi immaginava invece che si sarebbe combattuto contro un altro ne-mico. Nel suo romanzo Manlio, scritto tra il 1876 e il 1878, il protagonista sipropone la missione di distruggere la Marina austriaca: si impadronisce di un va-pore del Lloyd Austriaco che ribattezza Liberatore; con questa nave si presenta aNapoli, dove si trova la flotta italiana, con lintenzione di abbordare una coraz-zata, questa e altre 15 lo seguono fin dentro il porto di Pola, dove le unit avver-sarie vengono catturate; Manlio dispone cos di un complesso navale che gli con-sente di battere una potente flotta prussiana accorsa nel Mediterraneo, di occu-pare isole in Dalmazia, di condurre la guerra di corsa e la guerra di squadra14.

    Col piano organico del 1876 e il nuovo programma del 1882 la flotta fran-cese crebbe, provocando nuove paure. Sir Spencer Robinson scrisse che la po-tenza navale dellInghilterra un colosso dai piedi dargilla e si chiese se era an-cora vero che la Francia avesse soltanto il secondosea power del mondo, il co-mandante J.R. Colomb ammon che una guerra marittima pu diventare unaterribile calamit per un impero non preparato: in quel momento i francesi ave-vano in costruzione 39 unit, di cui 13 corazzate; gli inglesi 23, di cui 7 coraz-zate; gli italiani 9, di cui 3 corazzate. I navalisti britannici lamentavano che il na-viglio della Royal Navy tradizionale carenza britannica del tempo di pace fos-se stato lasciato decadere; mentre la Marine Nationaleera attrezzata per la guer-ra di corsa e la stampa francese ne proclamava il diritto a condurla, malgrado ilcontrario impegno sottoscritto al Congresso di Parigi del 1856. Se erano queste

    Atti del Convegno maggio8

    12FERRANTE1982.13GAVOTTI1873.

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    le angustie di Londra, ben maggiori erano quelle di Roma, dove al timore di una

    sconfitta navale si aggiungeva lo spettro di una grande operazione anfibia, con laquale il nemico francese avrebbe potuto sconvolgere la difesa nazionale. QuandoFerdinando Acton divenne ministro della Marina, nel dicembre 1879, trov sultavolo uno studio del colonnello Malvani che ipotizzava uno sbarco francese aSpezia con 12.000 uomini iniziali, 50.000 in una settimana. E nello stesso annoil fratello maggiore del ministro, V.A. Guglielmo, rilev che lisola dElba erauneccellente base doperazione del tutto indicata per un nemico che volessetentare uno sbarco sulle coste italiane del Tirreno15.

    Lincubo o la fissazione dello sbarco era sempre presente, ed era un fan-tasma che attirava lattenzione. In Inghilterra lo scalpore pi grande veniva dal-la parte tradizionalista dellAmmiragliato e dai suoi fiancheggiatori nella stampae nellopinione pubblica, dominati da tempo dal terrore di non essere in gradodi respingere un attacco marittimo francese. Nel 1882 lammiraglio ThomasSymonds pubblic un opuscolo per denunciare con toni gridati linferiorit del-la Royal Navyrispetto alla flotta francese: tanto gridati che Crispi se ne scanda-lizz e scrisse che se lammiraglio fosse stato italiano, Acton lo avrebbe destitui-to16. Lanno successivo lEngineeringpubblic un capitolo di storia futura collo-cato nel 1886, intitolato La battaglia di Porto Said : vi si leggeva che la squadrafrancese del Mediterraneo distruggeva quella britannica, mentre analogamente lasquadra di Cherbourg si rendeva padrona della Manica; alla fine era linterven-to tedesco a rendere meno catastrofica la sconfitta della Gran Bretagna. Nel 1884di nuovo Symonds, attraverso laPall Mall Gazette, scosse lopinione pubblica di-chiarandosi certo che la guerra era vicina a scoppiare e che lInghilterra sarebbestata annientata17.

    Anche in Francia la storia futura aveva degli amatori. Per lo pi pessimisti, se-condo luso corrente, come Boland, che nel 1884 pubblic La guerre prochaineentre la France et lAllemagne, convinto si fosse alla vigilia dellaggressione tede-sca: linvasione sarebbe avvenuta tra la Sambre e la Mosa, lAustria avrebbe sor-vegliato la Russia e lItalia, trascinata dal gallofobo Crispi, avrebbe condottouna utile diversione penetrando in territorio francese dal Mezzogiorno. Pi

    Storia della Guerra Futura 9

    14GARIBALDI1982.15GABRIELE2000.16Crispi a Levi, 25 luglio 1882, DDI, Serie 2, vol. XV-XVI, doc. 196.17GABRIELE2003, p. 100.

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    pessimista ancora si mostrava lanonimo parigino autore diParis sautera. La ve-

    rit lAlsace-Lorraine, (1887), che vedeva le forze francesi di terra e di mare nonpronte. per cui, se si voleva rendere un servigio alla patria, conveniva rinunciareallAlsazia e alla Lorena dove, dopo tutto, erano bastate alcune esecuzioni del Lohengrinper mandare in delirio gli abitanti. E prevedeva che in caso di guerralItalia ci lancer contro 200.000 uomini e verr ad attaccare la nostra squa-dra del Mediterraneo con le sue grosse corazzate. Per contro, nel 1888 nonmanc una diversa percezione del futuro ad opera di Rope, Rome et Berlin: tipi-co vaneggiamento sciovinista, la pubblicazione descriveva la disfatta delle flotte

    italiana e tedesca da parte della Marine Nationale, n da meno erano gli esercitifrancesi, sbaragliando gli avversari su tutti i fronti; alla fine, tuttavia, lo scrittoreammoniva a non dormire sugli allori, perch Germania e Italia erano forze nuo-ve che potevano rinascere in futuro18. Ci si avviava cos, tra una prospezione elaltra, verso la fine del secolo19.

    Nel 1894 Gaetano Limo pseudonimo Argus diede alle stampe un roman-zo dal titolo La guerra del 19..., che per i tempi ebbe una notevole diffusione.Lautore fingeva di riportare lettere del comandante di una corazzata italiana edei suoi corrispondenti. Il solito conflitto italo-francese, per terra e per mare ma soprattutto per mare si concludeva catastroficamente per lItalia, bench laflotta si conducesse con eroismo ottenendo alcuni successi iniziali. Ma la ben pinumerosa e potente Marina francese tagliava le comunicazioni marittime, scon-figgeva la flotta italiana e propiziava sbarchi strategici in Toscana e Sicilia. Nonmancavano i bombardamenti dal mare di Genova, Napoli e La Maddalena; i ca-pitoli avevano titoli eloquenti: Le forze militari, Lattacco della Spezia, Lattaccodi Genova, Lattacco di Biserta, Il bombardamento di Napoli, A qualunque co-sto!, Ave Patria!. Con questo titolo un po patetico si concludeva tragicamente lastoria, che il capitano De Roberti, nipote del comandante, chiosava cos: Siamostati vinti nel cuore stesso del nostro Paese, mentre qui al confine alpino non siera ceduto un palmo di terreno. O quale tremenda lezione stata questa per ilmio Paese!20. Il problema era sempre quello della difesa dello Stato: dalle Alpio dal mare?

    Atti del Convegno maggio10

    18BOLAND1884; ANONIMO1887; ROPE1888.19 CLOWES1893; COLOMB1894; come pure i collaboratori della Naval League in Inghilterra:

    NARJOUX1891; MONTECHANT1891: CANGEMI1899; e gli altri collaboratori della Lega NavaleItaliana.

    20ARGUS1899.

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    Il terrorismo di Limo esprimeva, naturalmente, le posizioni della Marina, in

    particolare quelle correnti nel periodo compreso tra lo studio del CA RaffaeleCorsi del marzo 1889 (Idee generali intorno allipotesi di guerra con laFrancia) e quelle del pari grado Giovanni Bettolo dellottobre 1897 (Danni chepotrebbe ricevere lItalia in una guerra contro una grande potenza navale). Neldicembre di quellanno fu costituita la Lega Navale Italiana, votata alla propa-ganda marittima21.

    Il XX secolo port nuovi profeti e nuove profezie. Tra il 1900, quando ven-ne pubblicato How the Germans Took London(Come i tedeschi presero Londra),

    e il 1914, quando fu dato alle stampe Danger di Conan Doyle, in cui lautoreprevedeva una minacciosa guerra sottomarina contro la Gran Bretagna, venne-ro pubblicate 180 opere nelle principali lingue europee su questi argomenti, cir-ca il doppio di quanto era stato scritto nei quattordici anni precedenti. Il pub-blico le lesse con entusiasmo. In Germania, Der Weltkrieg(1904) in cui si narra-va la conquista della Gran Bretagna da parte dei tedeschi, fu unbestseller . Il li-bro di maggior successo,The Invasion of 1910, di William Le Queux, pubblica-to nel 1906 in Gran Bretagna, raggiunse un milione di copie. Questi libri ebbe-ro una notevole influenza nel creare idee stereotipe sulle questioni internaziona-li: E furono molti coloro che ne approfittarono per giungere ai loro fini. LordRobert, per esempio, avall il romanzo di Le Queux per portare avanti la sua ri-chiesta di istituire il servizio militare obbligatorio. E questi libri riflettono anchecaratteristici cambiamenti di opinione. Nel 1900 il nemico nei testi inglesi delgenere era il francese. Ma nel 1903 Erskine Childer inThe Riddle of the Sandsdescrisse un piano tedesco per linvasione dellInghilterra, e allora le aspettativee le paure presero una direzione diversa22. Le aspettative di una imminente con-flagrazione erano peraltro univoche: in La Germania e la prossima guerra, del1910, Friedrich von Bernhardi vaticin avanzamenti tecnologici germanici di li-vello fantascientifico applicati al combattimento; il TC Colin esamin a sua vol-ta, dalla Francia, leCaratteristiche delle future battaglie23 e il col. J. Colomb, fra-

    Storia della Guerra Futura 11

    21Ebbe come collaboratori, tra gli altri, anche C: Manfroni, D. Bonamico, F. Di Palma, G. FazioG. Manfredi, L. Bolla, P.E. Bosi. La sua azione contribu a rendere pi popolare la Marina ed favorirne lo sviluppo. Erano lontani i tempi in cui poteva apparire sul Messaggero un trafilettintitolato E utile la Marina?, con questa risposta: Io dico di no. Dir unasineria, e non sarebbe la prima, ma un asineria appoggiata dai fatti (24 febbraio 1880).

    22ROBERTS1970, p. 551.23COLIN1912.

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    tello del noto navalista (P.H.), descrisse per lennesima voltaThe Invasion of

    England.In questo clima pu parere quasi logico che lammiraglio Fisher pro-gettasse di copenaghenizzare (aggredire preventivamente) la flotta tedesca.In Italia Emilio Salgari si limit a predire Le meraviglie del 2000(1904), an-

    ticipando traguardi di progresso non necessariamente applicati alla guerra, maconsiderati soprattutto manifestazioni del progresso umano. Non cos altri: nelgennaio 1903 il CA Gavotti criticava il lavoro del capitano Danrit,Guerre fata-li, che in un conflitto franco-britannico vedeva i sottomarini ricoprire un ruolofondamentale: quadro esagerato e fantastico scriveva se davvero questa

    nuova arma proditoria dovesse prendere il piede che la fede e lopportunismofrancese le assegna, io credo che basterebbe il primo esempio per rendere impos-sibile ogni futura guerra sul mare; Gavotti credeva nel cannone, non nel rostroo nel siluro: le presunte gesta dei sottomarini erano fantasticherie, perch il pe-riscopio si vedeva e quindi il battello sommergibile non poteva sorprendere nes-suno allancoraggio; occorrevano piuttosto navi da battaglia e incrociatori velocie potenti24. Nellopuscolo1912? Armate la Marina(1909), firmato con lo psu-donimo Veritas, lammiraglio Bettolo vaticin con toni ispirati la rivincita diLissa: Il giorno, da tanto atteso in penoso silenzio, che le bandiere di combat-timento di agiteranno al vento in testa agli alberi delle nostre navi, ufficiali edequipaggi saranno folli di gioia di potere alfine sciogliere la promessa che ciascu-no di loro ha tacitamente fatto ai poveri morti che giacciono in fondo allama-rissimo Adriatico, l dove esso si frange contro lisola infausta25. Ma quando il1912 arriv, lauspicio non era pi attuale, perch loccupazione italiana delDodecaneso aveva messo in moto una valanga che aveva rovesciato la situazionestrategica e trascinato Londra ad unintesa con Parigi per controllare ilMediterraneo26.

    Questo genere di opere, comunque, preparavano lopinione pubblica a soste-nere i costi dei grandi piani di armamento e, una volta scoppiata la guerra, a fo-mentare lodio verso il nemico.

    In Europa, mentre la corsa al disastro diventava infrenabile, si affermava unapericolosa e condivisa illusione, secondata quanto meno da errori di valutazione

    Atti del Convegno maggio12

    24GAVOTTI1905.25Il giorno in cui il Bettolo lasci il servizio attivo, lammiraglio Rodolfo Montecuccoli degli Err

    capo della Marina austro-ungarica, annot la parola Endlich! (Finalmente!).26Ed a sottoscriverla formalmente, contro ogni precedente in Inghilterra (Convenzione navale de

    10 febbraio 1913).

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    Storia della Guerra Futura 13

    gravi, che fecero dimenticare gli ammonimenti di Jomini27. Era lidea dellablitz-krieg, la guerra lampo che implicava folgoranti offensive. Ma il conflitto ci-vile americano aveva segnato la prevalenza della difesa sullattacco, soprattuttoper il fucile rigato: poi erano venuti il reticolato e la mitragliatrice, ma i genera-li europei non avevano capito niente, dal grande Moltke, convinto che lespe-rienza americana non servisse per lEuropa, al futuro maresciallo Foch, paladinodelloffensiva a oltranza. Forse soltanto Ptain e Diaz se ne resero conto, almenoa un certo punto della guerra. Cap invece un banchiere polacco, Ivan Bliokh,cui dedicata una relazione, che merita di essere ascoltata con grande interesse.

    Passarono la guerra e il dopoguerra. Von Bernhardi si ciment di nuovo nel-la preveggenza con unopera, La guerra dellavvenire, pubblicata in Italia nel1925. Lautore vi esaminava le probabili evoluzioni della tattica e degli arma-menti, che avrebbero cambiato notevolmente, rispetto al passato, il modo dicombattere; naturalmente, dava per scontato che ci sarebbe stata presto una nuo-va guerra.

    Nellaprile dello stesso anno lingegnere Luigi Gagnotto, maggiore del GenioNavale della Marina italiana, teneva una conferenza a Spezia sul tema della na-ve portaerei. Compito principale della nuova unit sarebbe stato quello di allun-gare la portata del cannone e moltiplicarne lefficienza in funzione del numerodi velivoli che potevano essere sparati dalla nave; per questo motivo loratorepensava che la portaerei fosse destinata a diventare uno degli elementi pi im-portanti delle squadre in un ruolo eminentemente offensivo; in relazione allau-tonomia degli aerei, inoltre, sarebbe avanzata la capacit di vedere dalla nave,mentre i caccia imbarcati avrebbero potuto difendere la squadra da eventuali at-tacchi di apparecchi avversari28. La nuova unit, comunque, sarebbe stata unar-ma nettamente aggressiva, come disse nel 1932 il diplomatico giapponeseMatsudaira alla Conferenza per il disarmo navale di Ginevra.

    Tenendo conto della data, erano indicazioni particolarmente significative,confermate dalle esperienze di impiego effettivo della portaerei durante la secon-da guerra mondiale (Taranto, Pearl Harbor, Midway, ecc.). Stupisce quindi chealla luce dellesperienza bellica lammiraglio Romeo Bernotti, considerato il mas-simo navalista italiano del secolo, rimanesse ancora nel 1947 al concetto difen-

    27Eppure il vecchio Jomini aveva ben previsto, nel lontano 1866, che lEuropa rischiava di tornara quegli urti di popoli immensi, che avevano sconvolto il continente nel III e nel IV secolo, tempi degli Unni, dei Vandali e dei Tartari.

    28GABRIELE1981.

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    sivo dellombrello (necessit del cos detto ombrello aereo per proteggere le no-

    stre forze navali), ossia su una posizione arretrata rispetto alle enunciazioni delGagnotto del 192529.Aderendo alla richiesta della Rivista Aeronautica di narrare una guerra futu-

    ra, il generale Giulio Douhet colse loccasione per ribadire le sue teorie: Per laprima volta, nel grandioso conflitto che divamp nellestate del 19..., scesero incampo formidabili forze aeree che impressero alla lotta la sua speciale caratteri-stica. Lo scontro fra i tedeschi e gli alleati franco-belgi sarebbe durato pochissi-mo. La dottrina strategica francese mirava a distruggere le forze terrestri nemi-che ed a tal fine era stato preparato lEsercito, alla cui azione avrebbero concor-so lAeronautica e la Marina, alla sua massima potenza storica. In Germania in-vece erano pronte 15 squadre aeree, per complessive 150 divisioni di aeronavi,pi la caccia, per attaccare il territorio nemico allinizio delle ostilit30. Questeebbero inizio nella notte sul 16 giugno con un attacco aereo francese, preso apretesto dal governo tedesco per ordinare una rappresaglia terribile su citt av-versarie, che venne eseguita a partire dalle 6 con otto nutrite ondate dattacco.Malgrado ogni eroica opposizione, alle 10,30 volava nel cielo di Francia, a suddel parallelo di Parigi, una massa di 800 grandi aeronavi germaniche, cui la di-fesa non aveva pi niente da opporre. Il comunicato tedesco delle ore 20 annun-ciava: Nessuno e nulla potr ormai impedire alla nostra Armata Aerea di getta-re, giornalmente, dove pi le sembrer opportuno, almeno 3000 tonnellate dibombe, e la nostra Armata Aerea, a cominciare da domani, eseguir questo quo-tidiano lavoro fino a quando le Nazioni avversarie non si dichiareranno vinte.Toccati da queste affermazioni, i francesi abboccavano e colpivano nella nottequattro citt germaniche; alle 6 del mattino il Comando tedesco faceva sapereche nel pomeriggio del 17, tra le 16 e le 17, quattro citt francesi nominalmen-

    te indicate sarebbero state distrutte: gli abitanti erano invitati a sgomberarle intempo. Il comunicato proseguiva: Qualora unaltra citt tedesca venga comun-que offesa dagli Alleati, lArmata aerea ricever lordine di distruggere integral-mente Bruxelles e Parigi. Manifestini recanti il comunicato germanico furonolanciati sulla quattro citt designate e sulle capitali alleate. Erano in corso mobi-litazione e radunata delle truppe franco-belghe, ma ci non costituiva una dife-sa: verso le 10 il governo francese cedette e fu ordinato lo sgombero delle citt

    29BERNOTTI1997, p. 21530Otto squadre per 80 divisioni aeree del tipo da 2000 cv, 6 squadre per 60 divisioni aeree da 300

    cv, 1 squadra con 10 divisioni da 6000 cv.

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    minacciate, che puntualmente allora prevista vennero trasformate in bracieri

    ardenti e inavvicinabili. A sera il Comando tedesco ne diede conto e promise:Domani, lArmata Aerea proseguir nella sua azione metodica intesa ad impe-dire la radunata degli eserciti alleati... Da questo punto concludeva lautore la storia della guerra del 19... non presenta pi alcun interesse31. Non c dub-bio che anche questa opera fosse unabrochure-panique.

    Hilaire Belloc nacque in Francia, ma visse in Inghilterra, che consider suapatria e di cui scrisse anche una storia. Acceso nazionalista ( Jingoist ) era ostile,lui cattolico, alla Germania luterana, di cui diffidava; fu antisemita e filofranchi-sta. Ostile, lui cattolico, alla Germania luterana, riteneva che la Gran Bretagnafosse esposta a minacce di cui non aveva coscienza e considerava suo dovere met-tere in guardia lopinione pubblica inglese. Cos, nei suoi scritti di viaggi nelRegno Unito, insieme allappassionata descrizione dei luoghi, cercava di eviden-ziare quelli che gli parevano punti deboli per la difesa che rendevanolInghilterra vulnerabile dalla Germania.; si pu citare, in proposito,Cruise of Northdel 1925. Nel 1932 pubblic un saggio di storia alternativa, If it had hap- pened otherwise(Se fosse andata diversamente), nel quale utilizzava la storiapassata al fine di ammonire per il futuro, partendo dal presupposto che nellaGrande Guerra gli alleati avevano vinto per un capello. Nel suo racconto, inve-ce, la Germania sopraffaceva rapidamente la Francia e la Gran Bretagna non ri-usciva a resistere, cos che un nuovo sacro Romano Impero germanico si stabili-va in Europa, dalla Polonia al Portogallo, Dal Baltico alla Sicilia. La secondaguerra mondiale gli avrebbe dato ragione sulla sorte della Francia, non su quel-la del Regno Unito

    Poich Douhet e Belloc scrissero prima dellascesa al potere di Hitler, pareevidente che il fuoco era gi acceso sotto la pentola continentale, destinata ad

    esplodere nella guerra ad opera del nazismo.Anche lammiraglio Di Giamberardino prevedeva, nellangosciosa incertezzaitaliana del primissimo dopoguerra, un nuovo scontro a breve tra est ed ovest,commettendo due errori tipici: il primo nel ritenere definitiva lesistenzadellUnione Sovietica, il secondo nel sottovalutare la capacit dei politici intelli-genti nellescogitare formule nuove che evitassero la catastrofe, come lequilibriodel terrore e la guerra fredda32.

    31DOUHET1930.32GIAMBERARDINO1947.

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    E subito (1949), corollario della nuova realt, apparve lultimo libro di

    George Orwell,1984. Raffigurava un mondo afflitto da una guerra infinita, nelquale uno Stato inumano controllava i pensieri e le azioni dei sudditi. Senzaltroun capolavoro nel suo genere, anche se non al livello de The Animal Farm, di4 anni precedente. Non ci fermeremo invece su testi di propaganda delle dueparti, non di rado ignobili e menzogneri, n innocui nel tempo poich, comescrive Citati, soltanto le idiozie sono immortali33. (29).

    Preme invece ricordare un ultimo libro che previde esattamente, nellultimoscorcio del secolo, categorie di eventi che avrebbero tormentato il mondo. Due

    colonnelli cinesi, Qiao Liang e Wang Xiangsui, concepirono nel 1996 e pubbli-carono nel 1999,Guerra senza limiti. Larte della guerra asimmetrica fra terrori-smo e globalizzazione.Lassunto centrale semplice: poich una sola superpoten-za, gli Stati Uniti, erano in grado di combattere e di vincere una guerra conven-zionale, le guerre non sarebbero state pi convenzionali, producendo situazioninelle quali lo scontro asimmetrico avrebbe vanificato in gran parte la potenzamilitare.: i massimiair power e sea power del pianeta non hanno evitato l11settembre e le sue conseguenze. Oggi la guerra brutale quanto lo sempre sta-ta. Lunica differenza sta nel fatto che questa brutalit si espansa attraverso i di-versi modi in cui due eserciti si affrontano. Pensiamo al disastro aereo diLockerbie, pensiamo ai due attentati di Nairobi e di Dar es Salaam e pensiamoalla crisi finanziaria nellEst asiatico...la globalizzazione ha creato intrecci e lega-mi tra tutti i problemi pi spinosi, e per risolvere questo enigma dobbiamo tro-vare la chiave, una chiave che dovrebbe aprire tutte le serrature, se queste sonoposte sulla porta della guerra. E questa chiave dovrebbe essere adatta a tutti i li-velli e a tutte le dimensioni, dalla politica bellica alla strategia, dalle tecnicheoperative alle tattiche, oltrech adattarsi alle mani di chiunque...non riusciamoa pensare ad una chiave migliore della guerra senza limiti34.Purtroppo questa non era unabrochure-panique, ma una profezia molto seria.

    33CITATI2006.34LIANG-XIANGSUI2001.

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    GREGORIO PAOLO MOTTA

    Ivan S Bloch:un profeta inascoltato

    Among many military theoristswho appeared in those years (1870-1914)one was outstanding, namely I.S. Bloch,because he got down to the roots of the war problem.(Brig. Gen. J.F.C. Fuller,The conduct of War 1798-1961)

    Premessa

    Nella storia del pensiero economico e strategico abbastanza comune cheautori abbiano scritto testi profetici su eventi futuri come guerre o cri-

    si economiche. Il caso delleconomista russo-polacco Ivan S. Bloch(1836-1901) presenta tuttavia elementi di particolare interesse per gli studiosi dieconomia e di scienze strategiche. La peculiarit dellopera di Bloch non consi-ste per, a nostro avviso, unicamente nella precisione con la quale si sono avve-rate le sue predizioni sul modo con il quale la guerra futura sarebbe stata con-dotta e sui suoi esiti politici ed economici. Il contributo delleconomista russo altrettanto rilevante perch, sia pure con contraddizioni ed imprecisioni, forni-sce un metodo di indagine sulle guerre che privilegia lo studio della tecnologia

    dei sistemi darma come chiave di comprensione del fenomeno bellico.Bloch riassunse le sue idee in un saggio pubblicato nel 1900 per i tipi dellaGrant Richards di Londra col titolo Modern Weapons and Modern War 35. Il volu-me in realt un condensato in lingua inglese di un imponente studio in 6 tomipubblicato in russo oggi di difficile reperimento. Anche il testo della GrantRichards non ha edizioni moderne: soffre di evidenti giustapposizioni di parti eripetizioni ed scritto in un inglese per cos dire coraggioso. Inoltre il libro era,nelle intenzioni dellautore, soprattutto uno strumento di propaganda pacifista:

    35Sul pensiero di Bloch cfr. FULLER1956, 1972; TUCHMAN1962, 1966; TRAVERS1979; PARET,1986; MOTTA1995.

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    Atti del Convegno maggio18

    note e citazioni non hanno perci carattere scientifico. Il lettore quindi costret-

    to, in molti casi, ad unreasonable guesssui testi o sugli autori citati.Scopo di queste pagine di riassumere il pensiero di Bloch sulla guerra futu-ra mettendo in evidenza il suo contributo innovativo e le problematiche solleva-te, che rendono Modern Weapons and Modern War un testo stimolante e di note-vole interesse ad oltre cento anni dalla pubblicazione.

    Il nocciolo duro del pensiero di Bloch

    Il titolo del libro, Modern weapons and Modern War , abbastanza fuorviante,perch non tratta unicamente degli effetti bellici delle nuove tecnologie militari:lampiezza dellindagine meglio resa dal titolo delledizione russa in sei volumi: La guerra del futuro nelle sue relazioni tecniche, economiche e politiche.

    La prefazione di W. T. Stead36 , in realt, un articolo del giornalista inglese,appena pubblicato, che applicava alcune osservazioni di Bloch alla guerra anglo-boera in corso37, seguita da unintervista dello stesso Stead a Bloch, in cui sonoriassunte le idee principali contenute nel testo. Una prefazione dellAutore com-pleta la lunga parte iniziale, che comunque la pi conosciuta e quella unica-mente studiata.

    Il testo vero e proprio diviso in due parti. La prima parte articolata in settecapitoli che trattano rispettivamente della conduzione della guerra terrestre (I),dei piani strategici (II), del futuro della guerra navale (III), della politica navalerussa (IV), dei costi delle guerre passate (V), dei costi delle guerre nel futuro(VI), dei problemi della cura dei feriti (VII). La seconda parte tratta le relazionitra guerra ed economia ed poco studiata. E anchessa divisa in 7 capitoli: le-conomia di guerra in Russia (I), in Gran Bretagna (II), in Germania (III), inFrancia (IV), gli effetti della guerra sullesigenze della gente (V), le perdite (VI)e la nemesi del militarismo (VII).

    Lopera pu prestarsi a diversi livelli di lettura. Il nostro interesse tuttavia sifocalizzer sul metodo di analisi della guerra moderna. E infatti proprio ilmetodo di analisi, che consente alleconomista russo di effettuare previsioni rigo-rose sulla temuta guerra europea e di porre i fondamenti di un pacifismo razio-

    36W.T. Stead era un ben noto giornalista e polemista, a volte ag come portavoce di Lord Fishe(Primo Lord del mare). Mor nellaffondamento delTitanic.

    37STEAD1899.

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    nale e conservatore. Bloch scrisse il suo Modern Weapons and Modern War con loscopo di indurre i politici europei a non scatenarla. Il lavoro ha quindi, a primavista, scopi etico-politici. Lautore non solleva per in alcun modo le classichequestioni etiche sulle cause e la legittimit e moralit della guerra che caratteriz-zano in genere la letteratura pacifista. Il suo invece un classico approccio posi-tivista38. La guerra considerata unicamente come un fenomeno sociale, da stu-diare in modo scientifico, senza ricorrere alletica o alla morale.

    Secondo Bloch la guerra che incombeva sullEuropa sarebbe stata struttural-mente diversa da quelle del passato. Avrebbe avuto caratteristiche di specificit

    Storia della Guerra Futura 19

    Le autorit militari si danno un gran dafare per utilizzare le recenti esperienze

    della guerra dei Boeri.Il nuovo modo di impugnare il fucile,

    per esempio.(dalSimplicissimus)

    38CHICKERING1975; TUCHMAN1962.

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    tali che tutte le dottrine sulla natura della guerra, sul modo di condurla e sulle

    sue conseguenze sarebbero apparse inutili o obsolete.Il metodo positivista risalta anche dalla scelta di cominciare lindagine dalla-nalisi del fattore materiale, dal capitale; cio dai sistemi darma a disposizionidegli eserciti. Bloch riteneva che per capire la guerra occorresse anzitutto com-prendere gli effetti necessari della nuova tecnologia militare, indipendentemen-te dalla misura in cui fossero stati fino ad allora previsti dagli stati maggiori.

    Lidea fondamentale era che le regole della guerra sono dettate dalla tecno-logia. Ci che valeva per i moschettieri di Gustavo Adolfo non valeva ora pi per

    i fanti armati con i nuovi fucili a ripetizione. I nuovi sistemi darma non eranonati nel vuoto: erano il prodotto del progresso tecnico e dello sviluppo industria-le della societ capitalistica della fine dellottocento.

    Secondo Bloch, sul finire degli anni ottanta del XIX secolo era avvenuto unsalto tecnologico, quella che oggi diremmo una Revolution in military affairs,analoga a quella che tra il 1550 ed il 1600 segn linizio della guerra moderna.Lelemento decisivo di questa rivoluzione era stata, secondo Bloch, 1a scopertadella polvere infume, avvenuta nel 1885. Non si trattava della semplice so-stituzione di un propellente ad un altro, ma di un salto di qualit tale da porrefine al combattimento tradizionale, incentrato sullo scontro delle fanterie.

    La polvere infume cambiava radicalmente il volto della battaglia. I nuovi fuci-li, le nuove granate e i nuovi pezzi di artiglieria dalle prestazioni superiori a quel-le di pochi anni prima, spazzavano via il vecchio modo di combattere. Le distan-ze dingaggio, il volume di fuoco, la precisione e la potenza distruttiva dellenuove armi rendevano di colpo obsoleto il vecchio modo di combattere

    La conseguenza paradossale, sottolineata da Bloch, era che proprio il miglio-ramento delle capacit offensive delle armi avrebbe impedito una guerra basatasulle offensive rapide e risolutive, e ristabilito lintrinseca superiorit della difesasullattacco (gi teorizzata da Clausewitz).

    Nella guerra moderna non vi sarebbe stato pi posto per assalti frontali allar-ma bianca: la difesa avrebbe regnato sovrana. Gli attaccanti allo scoperto sareb-bero stati spazzati via, a lunga distanza, dai difensori trincerati. Anche le classi-che manovre di aggiramento non avrebbero potuto parimenti aver luogo, perchil fronte si sarebbe ossificato in una continua linea di trincee. Come, nellaRivoluzione militare di fine cinquecento, le nuove difese erano state le mura

    potenziate dalla Trace italienne, cos le nuove opere difensive si sarebbero iden-tificate con le trincee.

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    Un alternarsi continuo di trincee, camminamenti, reticolati e ridotte fortifica-

    te, costruite per sfuggire all terribile efficacia delle nuove armi, avrebbe paraliz-zato la lotta. La guerra di movimento sarebbe stata possibile solo allinizio delleoperazioni, quando le difficolt della mobilitazione generale, e la non conoscen-za delle direttrici dattacco, non avrebbero permesso lo schieramento totale deglieserciti in posizione difensiva. Il costo del successo degli attacchi sarebbe statocos elevato da costringere lattaccante a trincerarsi in difesa, ribaltando cos sem-plicemente i ruoli.

    La guerra terrestre, grazie ai nuovi sistemi darma, si sarebbe quindi trasforma-

    ta in un stallo che avrebbe divorato le risorse dei combattenti.Bloch estendeva per la sua analisi anche alla guerra sul mare. La dottrinanavale prevedeva il controllo del mare, come condizione necessaria anche per ilsupporto alle operazioni terrestri. A quellepoca, per ottenere il controllo delmare, le grandi potenze erano impegnate nella corsa alla corazzata. Bloch preve-deva per che nello scenario della futura guerra le grandi corazzate, grazie pro-prio alle loro efficienza, si sarebbero annullate in scontri inconcludenti39. Larisolutiva lotta sul mare si sarebbe invece giocata a livello della lotta al trafficomercantile. Era nella capacit di affamare lavversario che Bloch vedeva la lottasugli oceani. Sul mare, come in terra, la guerra diventava per Bloch un lungobraccio di ferro tra due contendenti, in un equilibrio di forze che si paralizzava-no a vicenda. La grande battaglia decisiva di annientamento, non avrebbe potu-to aver luogo, semplicemente perch questa era incompatibile con i nuovi siste-mi darma mentre sarebbe stata sostituita da una lunga serie di scontri inconclu-denti.

    Erano dunque i sistemi darma, terrestri e navali, espressioni del progresso tec-nico, che avrebbero necessariamente condotto le operazioni belliche allo stallo.Se la guerra non poteva essere decisa sui campi di battaglia, lo sarebbe stata per-ci dal potenziale economico dei singoli Stati. In altri termini, lo studio dellecapacit operative dei sistemi darma, portava a concludere che occorreva inda-gare la potenzialit economica che supportava la tecnologia militare

    Attenzione, per: il potenziale economico decisivo non era, per leconomistarusso, lindustria bellica: infatti egli riteneva che le industrie nazionali sarebberostate in grado comunque di produrre le armi necessarie. La guerra perci non

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    39Non avrebbe potuto aver luogo, dunque, la battaglia risolutrice teorizzata dalla scuola navalistadi MAHAN(1980).

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    sarebbe stata vinta da chi semplicemente sarebbe riuscito a produrre pi armi o

    munizioni.I veri problemi delleconomia di guerra erano le condizioni economiche,sociali, culturali del capitale umano, la dipendenza dai prodotti strategici ed ilgrado di permeabilit alle spinte disgregatrici di carattere politico e la capacit difinanziare lo sforzo bellico.

    Nella visione di Bloch il progresso tecnico metteva a disposizione i sistemidarma e quindi regolava il modo di combattere. Ma la natura della guerramoderna, determinata dai sistemi darma, faceva s che questa venisse decisa

    nelle retrovie del fronte, dagli elementi di forza e di debolezza delle economie deicontendenti .Leconomia non era un elemento esterno allo sforzo bellico sul campo di bat-

    taglia, una semplice fornitrice di cannoni, un accessorio della strategia, ma laregolatrice della guerra, perch determinava in ultima analisi la capacit disopravvivenza dei singoli stati come organizzazioni sociali.

    Lindagine doveva dunque estendersi dagli effetti dei nuovi sistemi darma alconfronto fra i sistemi economici dei potenziali belligeranti, Russia, Germania,Gran Bretagna e Francia.

    La ricerca si focalizzava in particolare sulle debolezze delle economie naziona-li: la vulnerabilit al blocco dei commercio per il Regno Unito, la fragilit finan-ziaria della Russia ed il basso livello del suo capitale umano, il fabbisogno ali-mentare della Germania ed il pericolo di una crisi demografica in Francia.

    Su questa base, Bloch prevedeva che la guerra avrebbe distrutto le economiedi tutti i belligeranti, fatta forse eccezione per la Francia. La crisi economicaavrebbe fatto crollare i fronti interni e, particolarmente in Germania, sarebberostate probabili rivolte socialiste, che avrebbero impedito allesercito del Kaiser dicontinuare una lotta ancora possibile sul piano militare. La previsione dei gran-di scioperi e delle rivolte operaie in Germania non derivava quindi da genericheanalisi sociali ma dallo studio preciso sul fabbisogni alimentari tedeschi.

    Dalle predizioni catastrofiche al pacifismo il passo era breve. Bloch non era unsocialista, ma un sostenitore del capitalismo, delle istituzioni parlamentari, di que-gli assetti sociali che voleva proteggere dal rischio di una rivoluzione anarchico-socialista, a suo avviso sbocco annunciato e fatale di una grande guerra europea.

    Prevedeva infatti che la guerra non avrebbe portato alla supremazia di uno

    Stato sugli altri ma, attraverso il caos economico, al sovvertimento dellordinecostituito in tutta lEuropa. Considerava il militarismo la levatrice del sociali-

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    smo. La guerra moderna era, perci impossibile o meglio improponibile per-

    ch non poteva conseguire alcuno scopo politico, mentre avrebbe fatalmenteminato lassetto sociale dei paesi coinvolti.I fondamenti del pacifismo di Bloch erano dunque tratti dallanalisi economi-

    co-strategica della situazione in Europa e non poggiavano su basi morali od eti-che. Se fosse vissuto, sarebbe stato daccordo con Benedetto XV nel giudicare lagrande guerra uninutile strage; ma solo perch aveva scientificamente previstoche nessun belligerante poteva raggiungere i suoi scopi politici con luso dellaforza.

    Progresso Tecnico e Nuova Rivoluzione Militare

    Bloch scrisse il suo lavoro negli ultimi anni del secolo scorso, mentre incomin-ciava una fase espansiva delleconomia mondiale. InPrometeo liberato, David S.Landes identificava le cause della ripresa economica nei decisivi progressi tecno-logici avvenuti nellEuropa occidentale alla fine del secolo. Riteneva che questograppolo di innovazioni stesse producendo una Seconda rivoluzione industria-le40. I progressi militari analizzati da Bloch si inserivano dunque in un contesto

    generale, con una serie di ricadute continue dal civile al militare e viceversa che stato ben analizzato da McNeill inPursuit of Power 41.In campo militare il progresso tecnico si concretizz non solo in uno straordi-

    nario potenziamento degli armamenti navali e terrestri preesistenti, ma anchenellintroduzione di nuove categorie di armi. Il processo fu tale che tutte le tec-nologie militari prodotte dalla prima rivoluzione industriale furono completa-mente sostituite. Modern Weapons and Modern War fu per il primo studio siste-matico degli effetti congiunti che il complesso dei nuovi sistemi darma avrebbeprodotto sulla tattica, sulla strategia, ed anche sul sistema economico e politico.Come abbiamo detto, Bloch riteneva che linnovazione chiave fosse la polvereinfume cio una ricaduta della neonata industria della chimica organica. La pol-vere infume fu inventata dal chimico francese August Vielle ed in pochi mesidalla sua introduzione lindustria degli armamenti fu scossa e si provoc unagi-tazione frenetica negli gli Stati maggiori dei principali paesi europei.

    Storia della Guerra Futura 23

    40Secondo Landes le innovazioni pi rilevanti furono quelle del motore elettrico, del motore a combustione interna, della chimica organica e dei nuovi processi di produzione come la catena di montaggio. LANDES1978, p. 304.

    41MCNEILL1982.

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    Lesercito francese ne riconobbe subito limportanza ed introdusse in servizio,

    nel 1886, il fucile Lebel M8642, camerato per la rivoluzionaria cartuccia 8X50Ra polvere infume.Linnovazione della cartuccia del Lebel fu contagiosa e si diffuse in maniera

    epidemica nel mondo.Si scaten cos una corsa alla sostituzione delle armi individuali in tutti gli

    eserciti, con la generale adozione deimagazine rifle, cio di fucili a ripetizioneordinaria manuale, dotati di pacchetto caricatore adatto alluso di muniziona-mento a polvere infume .

    La polvere infume aveva quindi trovato la sua applicazione immediata in unaaltra innovazione che, sul finire degli anni ottanta, stava rapidamente raggiun-gendo la maturit con il Gew. 88. Ilmagazine rifleavrebbe poi trovato lespres-sione pi compiuta con il Mauser Gew. 98 e derivati43.

    Bloch ritenne che imagazine riflee le nuove cartucce a polvere infume, aves-sero realizzato un cambiamento radicale nei confronti delle vecchie armi dordi-nanza a polvere nera, che si concretizz in un aumento della gittata utile che rag-giunse i 2000 metri e in una maggiore radenza della traiettoria che divennemolto meno arcuata con un netto incremento della possibilit di colpire.

    I nuovi fucili quindi incrementarono la loro efficacia di oltre 4 volte rispettoa quelli della generazione precedente e sarebbe stato possibile attendersi ulterio-ri incrementi di efficacia in un prossimo futuro44.

    Un altro cambiamento, analizzato sempre dalleconomista russo ebbe luogonel settore delle artiglierie navali e terrestri con ladozione dei nuovi cannoni edel nuovo munizionamento a polvere infume. I nuovi cannoni raggiunsero nelgiro di pochi anni la portata di una decina di km con anche una maggior preci-sione e peso e potenza del proietto

    I nuovi sistemi darma resi possibili dallinvenzione della polvere infume, nonfurono, per leconomista russo, un semplice miglioramento in termini di effica-cia di quelli precedenti, ma alterarono profondamente la natura della guerra: Allthe pomps and circunstances of a glorious war disappeared when smokeless powder

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    42Il Lebel non era unarma nuova ma derivava dal Mauser 71/84 dotato di caricatore tubolare sottla canna. Era gi obsoleto nel 1888 quando entr in servizio il tedesco Gew 88 cal 8X57 con pacchetto caricatore.

    43Sulla tecnologia dei fucili a ripetizione il testo di sicuro riferimento OLSON1990.44BLOCH1900, p. 329.

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    was invented 45. Era quindi la polvere infume il vero spartiacque tra il vecchio eil nuovo modo di fare la guerra. Secondo Bloch le prestazioni delle nuove armia polvere infume rappresentavano un tale salto qualitativo, da rendere irrilevan-ti i precedenti sviluppi e miglioramenti delle armi a polvere nera46.

    Per comprendere il pensiero di Bloch sugli effetti della polvere infume puessere utile, a nostro avviso, ricorrere al concetto di Rivoluzione militare47.Secondo Parker, la rivoluzione militare della seconda met del Cinquecento fuun cambiamento nella tecnologia militare talmente epocale da produrre ancheradicali mutamenti sociali e politici. Il cambiamento prodotto dallintreccio tra

    lo sviluppo tecnico delle armi da fuoco e lo sviluppo dellarte di impiegarle inmodo da ottimizzarne gli effetti non mut solo la composizione, le dimensionie il costo degli eserciti e delle marine determinando nuove gerarchie di potenzafra gli attori politici. Lavvento dei potenti cannoni dassedio cambi anche ilvolto delle citt e delle stesse aree di frontiera europee48, sviluppando nuovisistemi di fortificazione urbana e regionale in grado di reggere il tiro dei nuovicannoni e mortai, ma anche di facilitare oppure di sbarrare il movimento deipesanti parchi dassedio e dei complessi navali.

    Grazie ad lavoro di architetti come Leon Battista Alberti, si pass dalle muraalte e lineari a quelle basse ed a profilo a dente di sega, la cosiddettatrace italien-ne. Lo sviluppo delle fortificazioni cambi la guerra che divenne dominata dacampagne centrate attorno ad assedi. La Rivoluzione militare non si ferm aicannoni, i moschettieri infatti divennero il tipo di fante pi numeroso sul campodi battaglia. Nel giro di 50 anni balestrieri e arcieri sparirono dagli eserciti.

    Il cambiamento ebbe profonde ripercussioni sociali. Gli eserciti divennerosempre pi grandi e costosi. Il modo di arruolamento feudale non fu pi ingrado di procurare le truppe ai sovrani. Il finanziamento divenne il problemadelle guerre. Secondo i teorici della Rivoluzione militare lapparizione dellenuove armi in ultima analisi contribu alla creazione dello stato moderno con lasua complessa fiscalit

    II modo di combattere introdotto dalla rivoluzione militare fu quello del

    Storia della Guerra Futura 25

    45ID., p. XCIV.46La polvere nera, che fu il propellente ed esplosivo antecedente alla polvere infume dal 1350 al

    1886, era un composto di carbone, zolfo e salnitro. Era fortemente igroscopica e lasciava un volume di fecce pari al 55 del suo volume iniziale prima dello sparo. FADALA1991.

    47Definito prima in PARKER1990.48PARKER1990, p. 21.

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    fuoco cadenzato, sperimentato in Fiandra tra il 1590 ed il 1600 da Maurizio e

    Guglielmo di Nassau49. I moschettieri erano allineati su tre o pi file, che apri-vano il fuoco a turno, supportati dallartiglieria, schierata davanti o tra le com-pagnie dei moschettieri. La battaglia si concludeva dopo qualche scarica di fuci-leria con il crollo di una delle due parti che veniva posta in rotta dallattacco dellacavalleria50. Per strano che possa sembrare, anche la battaglia napoleonica, purnelle sue complesse manovre e varianti, non si discostava sostanzialmente daquesto schema. Lo scontro si risolveva sempre in uno scambio di fucileria ravvi-cinato a circa 50 m tra formazioni di fanti. Lattacco alla baionetta, o la carica di

    cavalleria concludevano lo scontro che era stato aperto da fuoco concentrato del-lartiglieria51.Nelle battaglie delle guerre di Crimea52, della guerre dIndipendenza italiane,

    ed anche in numerosi scontri della guerra civile americana rimase comunquepressoch invariato lo schema del combattimento della fanteria che apriva ilfuoco in piedi53. Lunica differenza rilevante era la maggior distanza di ingaggioche si allungava con lintroduzione di fucili con maggior portata come il Mini.La prima rivoluzione industriale aveva fornito agli eserciti la possibilit di armar-si su larga scala, la guerra nellepoca napoleonica era diventata totale, le mari-ne avevano navi con il motore a vapore, ma il modo di combattere non era statomodificato nei suoi tratti essenziali.

    Per Bloch, questo modo di combattere era destinato a sparire con lavventodella polvere infume, prodotto della Seconda rivoluzione industriale. Altre inno-vazioni seguirono nel settore dei congegni di puntamento, nella chimica degliesplosivi e nella tecnica di costruzione delle canne dei cannoni e delle spolette.Il punto sostanziale, secondo Bloch, che la nuova tecnologia avrebbe alteratoil modo di condurre la guerra. I nuovi fucili, i nuovi cannoni, avrebbero impe-dito di combattere allo scoperto ed in ordine serrato ai fanti. Questi sarebberostati costretti a rintanarsi nelle trincee che sarebbero diventate le opere difensi-ve per eccellenza.

    Non meno rilevanti sarebbero stati gli effetti sociali e politici della nuova rivolu

    Atti del Convegno maggio26

    49ID, p. 3550BARTHORP1992.51CHANDLER1992, p. 260.52YAEGER1991.53LURAGHI1966.

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    zione militare. Comera accaduto nella prima rivoluzione militare, i nuovi eserci

    sarebbero diventati ancora pi grandi e costosi, fino a diventare insostenibili persistemi finanziari ed economici del primo Novecento. Per capire la guerra del futuro occorreva quindi, secondo Bloch, mettere in rapporto i mutamenti del modo dcombattere con gli effetti che avrebbero prodotto sulle nazioni belligeranti.

    Il campo di battaglia

    Una prima conseguenza del nuovo modo di combattere sarebbe stato laumen-to della gittata utile, che avrebbe fatto crescere la distanza di ingaggio: It is easyto see with existing improvements the following consequences: the opening of battles from much greater distances than formerly54. In altri termini il nuovo fucile avreb-be consentito di colpire bersagli,che prima erano solo alla portata della artiglie-ria. Larea del campo di battaglia si sarebbe dilatata quindi in modo sostanzialecon scontri per una profondit di decine di chilometri come avvenne ad esem-pio ad Omdurman il 2 settembre del 1898, quando le truppe inglesi di LordKitchener aprirono il fuoco contro i mahadisti a 1600 yard (circa 1.5 km). Lamaggior ampiezza del campo di battaglia, non avrebbe comportato solo unamaggiore complessit della gestione tattica delle forze ma, secondo Bloch, unalterazione della natura stessa della guerra. Un campo di battaglia pi ampio,dominato da armi a ripetizione individuali con gittata utile di 2 Km, avrebbeavuto, come prima conseguenza, la necessit del cambio delle formazioni cheavrebbero dovuto essere ora in ordine sparso:The very essence of modern war isthat you must advance in loose order and never have too big a dump of soldiers for your enemy to fire at 55.

    Il passaggio da formazioni in ordine chiuso con quelle in ordine sparso avreb-

    be per avuto rilevanti implicazioni di ordine strategico con riflessi sulla societcivile:The battle will be spread over an enormous front, and every mile over which you spread your men increases the difficulties of supply, of mutual cooperation and of combined effort 56.

    Per comandare formazioni sparse su un vasto territorio gli ufficiali avrebberodovuto, infatti, avere un addestramento ed una capacit decisionale nettamente

    Storia della Guerra Futura 27

    54BLOCH1900, p. 5.55ID, p. LXV.56ID, p. LXV.

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    superiore a quella dei loro predecessori. Ad esempio la battaglia di Jena del 14

    Ottobre 1806 tra le forze prussiane del Principe di Hoenlohe e quelle diNapoleone aveva un fronte di circa 8 km ed un profondit di 6 o 7. Centannidopo le battaglie della I guerra mondiale avrebbero avuto spesso fronti di cen-tinaia di chilometri.

    Per leconomista russo sarebbe stato per estremamente difficile reclutare lemigliaia di ufficiali subalterni idonei anche perch la maggior parte degli ufficia-li della riserva avevano ricevuto una educazione militare inadatta ad affrontaredei modi di combatterethat were almost as different from those with which they

    were trained to deal as the legionaries of Caesar would have been if they had beensuddendly summoned to face the musketeers of Frederic the Great 57.La manovre ed i richiami degli ufficiali della riserva non potevano sostituire

    lassenza di esperienza con le armi nuove. Esse infatti si svolgevano in unambiente, per cos dire asettico e con regole dettate da una dottrina militareormai superata.

    La maggior complessit della battaglia futura avrebbe messo a dura provaanche la capacit di comando degli ufficiali in comando delle divisioni di fante-ria, che per limpossibilit di avere tutte le informazioni su ci che avveniva nel-larea della battaglia, avrebbero dovuto prendere decisioni in totale autonomia,in contrasto con gli insegnamenti ricevuti nelle accademie militari: In the futu-re, success in war depends upon the ability of commanders of individual bodies of troops, on the initiative and energy of all officers58.

    Le capacit di comando a tutti i livelli sarebbero inoltre state sottoposte a duraprova dal continuo logorio psico-fisico di una guerra prolungata ricca di opera-zioni notturne con la possibilit che i comandanti prendessero decisioni sbaglia-te. Come si vede, Bloch prevedeva correttamente le deficienze di comando chesi rivelarono drammaticamente anche in eserciti di solida organizzazione comequello tedesco.

    Le opere difensive

    I magazine riflecon le loro prestazioni balistiche ed il loro volume di fuocoavrebbero impedito ai combattenti di esporsi a lungo al fuoco nemico. Bloch

    Atti del Convegno maggio28

    57ID, p. LXV.58ID, p. 39.

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    insistette a lungo su questo aspetto della guerra, che per lui era essenziale. I fanti

    moderni non potevano pi stare in piedi o comunque senza un riparo di fronteal nemico armato con imagazine rifle.Ne sarebbe quindi conseguito luso mas-siccio di trincee ed altre opere di fortificazioni campali:The war of the future willbe a war of sieges and entrenched positions59, ()everybody will be entrenched inthe next war. It will be great war of entrenchements . The first thing every man hasto do will be to dig a hole60. Ed ancora:the war of the future will result primarlyin a series of battles for the possesion of fortified positions. In addition to field works,the attacking troops will to overcome auxiliary obstacles of every kind near the regu-

    lar fortifications ... constructed of beams , wire nets, and pitfalls61

    .E inutile sottolineare come questa predizione di Bloch sia stata confermatadai fatti. Il trasformarsi della guerra in guerra di posizione colse del tutto impre-parati gli Stati maggiori che non riuscirono a prevedere questa eventualit. Inparticolare lo Stato Maggiore tedesco si era cullato nellidea di ripetere la Blitzkriegdel 1870 ed era assolutamente convinto che la guerra non si sarebbeossificata in una lotta di trincee: A casa prima dellautunnoera il motto ricorren-te tra gli ufficiali tedeschi62.

    La sottovalutazione degli effetti strategici delle trincee da parte dei militari tanto pi paradossale se si pensa che erano state gi utilizzate su larga scaladurante la guerra civile americana e quelle anglo-boera e russo-giapponese e glistessi regolamenti militari ne disciplinavano in modo dettagliato limpiego tatti-co. Bloch osservava del resto che la proporzione degli zappatori sugli effettivitotali era andata continuamente aumentando. Secondo Bloch gli stati maggiorisembravano convinti che la trincea fosse in realt un semplice accidente nellacondotta delle operazioni. La storia della prima guerra mondiale dimostr inve-ce che una linea di fortificazioni campali, ben servite da ferrovie e strade avreb-be reso le penetrazioni in profondit molto difficoltose, comprovando perci lafrase di Bloch .The war of the future, whatever may be said, will be a struggle for fortified positions, and for that reason it must be prolonged 63.

    Storia della Guerra Futura 29

    59ID, p. XXVII.60ID, p. LIX.61ID, p. 334.62TUCHMAN1966, p. 116.63BLOCH1900, p 59.

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    Lo svolgimento della battaglia

    Dalla sua idea che le operazioni militari non potessero pi avere un caratteredecisivo, Bloch deduceva che sarebbero state caratterizzate dalla ripetizione dibattaglie non risolutive. Bastava perci analizzarne una per comprendere comesi sarebbero svolte tutte le successive. La battaglia sarebbe iniziata con la prepa-razione del fuoco di artiglieria diretto contro le trincee nemiche. Questa prepa-razione poteva durare anche parecchi giorni, al fine di ammorbidire le difesenemiche. Bloch dubitava che questi sistemi fortificati potessero essere conquista-ti con un attacco diretto e brutale o costretti ad arrendersi con un assedio meto-dico e regolare. La sua opinione era che il numero di uomini necessario per unassedio in piena regola di un sistema di fortificazioni campali fosse troppo eleva-to e che fossero necessari troppi giorni di operazioni. Neppure era possibili aggi-rarli, perch la grande disponibilit di uomini e di mazzi avrebbe consentito diestenderli rapidamente estesi lungo tutto il fronte. Non restava che tentarne losfondamento, ma, grazie alle ferrovie, era possibile concentrare rapidamente leriserve sui punti di penetrazione e impedire cos la manovra per linee interne.Lunico modo di aver ragione delle fortezze era di distruggerle col fuoco darti-

    glieria, sempre a condizione di poter ammassare una sufficiente quantit di boc-che da fuoco e di poter far affluire tempestivamente le munizioni occorrenti.La superiorit sarebbe andata invece alla difesa, pur se in un continuo scam-

    bio di ruoli tra i due eserciti:in the future war, whatever the combinations may be,one side will stand primarly on the defensive; and if after the repulse of the enemysattacks it in its turn resort to attack . . , such operations can only be carried on for short distance64. Anche le operazioni di aggiramento sui fianchi sarebbero risul-tate parimenti inutili per la continuit e profondit delle linee trincerate. Solouna grande superiorit numerica avrebbe potuto condurre gli attaccanti ad unqualche successo. Ma anche in questo caso non sarebbe stato possibile sfruttar-lo. Gli attaccanti avrebbero infatti dovuto fermarsi e trincerarsi, a loro volta, pernon essere sottoposti, allo scoperto, alla reazione delle forze nemiche di secondalinea. In conclusione, secondo Bloch la battaglia futura si sarebbe trasformata inun gigantesco stallo, in cui milioni di uomini avrebbero combattuto per la con-quista di pochi chilometri di terreno. La difesa avrebbe regnato sovrana, mentregli attacchi frontali sarebbero stati destinati a sanguinosi fallimenti.

    Atti del Convegno maggio30

    64ID, p 31.

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    Il ruolo della cavalleria e dell artiglieria

    Sul finire dellottocento gli eserciti europei avevano ancora numerosi repartidi cavalleria sui quali gli stati maggiori facevano affidamento come arma riso-lutrice degli scontri o come elemento essenziale per la ricognizione. SecondoBloch, invece, il ruolo della cavalleria si sarebbe ormai ridotto ad azioni di distur-bo delle linee di comunicazione e rifornimento nemiche esclusivamente duran-te le prime fasi delle operazioni .

    Una volta che il fronte si fosse stabilizzato. con i reparti nemici trincerati, ilruolo della cavalleria sarebbe stato solo quello di sottrarre importanti risorse alresto delle forze:German army would enter upon war with from 30.000 to 40.000superflous cavalry, which would only create dfficulties in concentration and to thecommissariat 65.

    I tradizionali ruoli della cavalleria ricognizione, copertura, massa di risolu-zione della battaglia ed inseguimento del nemico erano ormai condannati dallanuova generazioni di armi. La cavalleria non era pi in grado di effettuare laricognizione visiva del nemico, perch i reparti esploranti avrebbero dovuto avvi-cinarsi a meno di un km dalle linee nemiche, e a quella distanza sarebbe stato

    facile, per tiratori al coperto, metterli fuori combattimento. Impossibili eranoanche le cariche alla sciabola. Infatti, con una velocit di avanzamento variabiledai 500 ai 350 metri al minuto, la cavalleria sarebbe stata esposta per troppiminuti al fuoco di fucili a ripetizione a lunga gittata. Quanto allinseguimentodel nemico sconfitto, era unipotesi estremamente remota, dal momento che lebattaglie non avrebbero avuto un effetto risolutivo e dunque non vi sarebberostate, se non in casi sporadici ed eccezionali, truppe in rotta o in ritirata. E anchein tal caso le vie di ritirata sarebbero state protette da opere difensive predispo-ste, contro cui si sarebbe infranta ogni carica di cavalleria.

    Era invece lartiglieria, secondo Bloch, larma destinata a diventare la reginadelle future battaglie: Armies in the future will find themselves mainly dependent upon artillery66. Bloch pensava che lavvento della polvere infume avesse incre-mentato lefficacia dellartiglieria in misura tale che, tenendo conto delle riservedi munizioni in mano agli eserciti europei, una futura guerra avrebbe provocatomilioni di perdite. Lunica arma in grado di controbattere lartiglieria era larti-glieria: Bloch vide quindi la battaglia del futuro come un gigantesco duello di

    Storia della Guerra Futura 31

    65ID, p. 15.66ID, p. 17.

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    artiglierie impiegate in continuo fuoco di controbatteria. Eppure neanche larti-

    glieria avrebbe potuto risolvere la battaglia. II suo limite sarebbe stato propriocostituito, paradossalmente, dalla sua efficacia e dal mostruoso consumo dimunizioni67.

    Le perditeBloch era convinto che il numero delle perdite sarebbe salito spaventosamen-

    te con lintroduzione delle nuove armi e con il nuovo modo di combattere68. Imagazine rifle erano dotati di un tipo di munizioni con palle ad alta velocit

    (oltre 800 m/sec) che erano in grado di perforare tre uomini a qualche centinaiodi metri. La tesi che le nuove pallottole di piccolo calibro ad alta velocit fosse-ro umanitarie, in grado di provocare solo ferite facilmente curabili, era deltutto infondata. Lalta velocit faceva aumentare la probabilit di rimbalzi acci-dentali, che avrebbero aumentato le vittime casuali e indirette. Inoltre le presta-zioni dei nuovi fucili e dellartiglieria avrebbe comportato un pi elevato nume-ro di caduti e feriti a causa dellalta velocit, che poteva generare fenomeni dishock idrostatico:Great initial velocity cause(s) injuries similar to an explosive effect when bullet falls in some organic liquid 69.

    Altri fattori, come la combinazione di difficolt di comunicazioni, la scarsapreparazione degli ufficiali di complemento e i collassi nervosi, avrebbero poiprovocato un incremento delle perdite per fuoco amico70. Gli errori di mano-vra o di posizionamento delle unit sarebbero stati inoltre molto pi catastrofi-ci che in passato, perch anche lesposizione per pochi minuti al fuoco nemicoavrebbe di fatto provocato lannientamento dello sfortunato reparto. I servizisanitari sarebbero stati incapaci di risolvere il problema di evacuare un numerocos alto di feriti e di curarli in ospedali da campo71. Gli ospedali e le ambulan-ze erano infatti strutturati sulle esperienze delle guerre passate, nelle quali ilnumero di perdite era molto pi basso.

    Atti del Convegno maggio32

    67ID, p. 2.68 Sullefficacia delle armi prima della polvere infume v. il fondamentale HUGUES1974.69BLOCH1900, p. 151.70DIXON1994.71BLOCH1900, p. 156.

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    La sorte della Russia in caso di guerra

    Bloch dedic una parte importante della sua opera allo studio degli effetti diuna guerra sui destini della Russia72. Nella sua analisi della guerra esaminare sologli aspetti militari avrebbe condotto ad interpretazione monca ed incapace difornire strumenti di previsione validi:The significance of war ... cannot be esti-mated merely by numbers of armies73. Occorreva infatti prendere in considera-zione i complessi rapporti tra guerra ed economia. Bloch era estremamente scet-tico sulle possibilit della Russia di affrontare un conflitto mondiale e di mante-nere intatta la sua struttura politico-sociale a causa delle sue caratteristiche pecu-liari economiche e sociali:War for Russia, whatever might be its issue, could not beless ruinous, although from other causes, than for her enemies74. Bloch quindi con-fut la tesi predominante che la Russia avrebbe potuto sopravvivere ad una guer-ra molto meglio dei suoi rivali continentali. Grazie alle sue risorse umane e mate-riali. La superiorit strategica della Russia rispetto agli Imperi Centrali era tut-tavia evidente anche per Bloch. Una occupazione di vaste zone di frontiera odanche la conquista delle due capitali Mosca e San Pietroburgo non avrebbe con-dotto alla fine della guerra:The strategical superiority of Russia lies in the fact that

    the occupation by an enemy of all her frontier territories would not produce a deci-sive result. Even the taking of both her capitals, and the defeat of ali her ready for-ces, would not deprive her of the means of resistance, whereas any Western state insuch circumstances would be decisively crushed 75.

    Gli eserciti nemici sarebbero stati risucchiati negli immensi spazi e le riservedi uomini avrebbero colmato qualsiasi perdita. Ma questo non era il punto cheBloch voleva contestare. La sua concezione della guerra come un insieme di fat-tori economici sociali e psicologici era tale che solo una analisi delle situazioneeconomica e sociale della Russia avrebbe potuto fornire gli elementi atti a deci-dere se la Russia sarebbe riuscita a sopravvivere alla guerra .The significance of war for Russia, as for other countries, cannot be estimated merely by the number of armies which may be put in the field, the number of shells which may be discharged

    Storia della Guerra Futura 33

    72Sulleconomia Russa si veda, tra gli altri, CRISP1980.73BLOCH1900, p. 216.74ID, p. 24975ID, p. 16476ID, p. 216.

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    in a given time, and the extent of ground which would be covered by their fragments.

    Many factors in the policies of peoples which in times of peace stand little in relief,in that revolution of condtions which war may cause will get a special significance,and it is in the consideration of these factors that we find it necessary to delay76.

    La futura guerra sarebbe infatti durata molto pi di quanto i militari ipotiz-zassero e i Russi avrebbero dovuto aspettarsi sicuramente pi di due anni di con-flitto i possibili scenari di guerra. Lintero sistema economico russo sarebbe statosottoposto ad uno sforzo di lunga durata che avrebbe messo a dura prova le isti-tuzioni politiche e sociali della Russia. Come gi detto, le spese per una guerra

    moderna avrebbero superato quelle di tutte le guerre del passato. Secondo leco-nomista russo la mobilitazione avrebbe permesso di costituire un esercito di2.800.000 di uomini che per il solo mantenimento sarebbe costato al giornocirca un milione di sterline77. A queste spese si sarebbero dovute aggiungerequelle per gli aiuti alle famiglie dei richiamati poveri. Lo sforzo finanziario sareb-be stato quindi molto elevato, in una situazione gi cronicamente deficitaria.Sullesperienza di una guerra ben pi modesta come quella del 1877 con laTurchia, Bloch stimava che la guerra avrebbe provocato una grande inflazione,con un crollo immediato del potere dacquisto del rublo attorno al 25%-35%. Now if we take the depreciation in time of war of securities guaranted by theGovernement at 25 per cent, and of other securities at 35 per cent, which deprecia-tion has already been experienced in the wars of 1870 and 1877, the immense eco-nomic perturbation which would be caused by war will be at once made78.

    Bloch prevedeva che laumento dei prezzi sarebbe stato determinato soprattut-to dallemissione di carta moneta, unico modo di sostenere i costi della guerra:From this would be inevitably result the issue of paper money in immense quanti-ties79. Egli escludeva infatti la possibilit per il tesoro russo di ricorrere ampia-mente e con successo allemissione di titoli del debito pubblico, perch limme-diato rialzo dei prezzi interni prodotto dal blocco del commercio internazionaleavrebbe minato il valore del debito pubblico russo e la credibilit dei prestitigovernativi80. Lostacolo principale al ricorso al debito pubblico sarebbe stato

    Atti del Convegno maggio34

    77ID, p. 169.78ID, p. 167.79ID, p. 247.80ID, p. 168.

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    per costituito dallinsufficiente livello del risparmio che poteva rivolgersi verso

    la sottoscrizione dei titoli del debito pubblico81 .Infatti, gi in condizioni di pace, il basso livello del risparmio russo era unfreno allo sviluppo economico. Lo scoppio della guerra avrebbe aggravato que-sta condizione tipica dei paesi arretrati. I risparmi sarebbero diminuiti drastica-mente durante la guerra:Popular savings, which might be taken advantage of for loans, are in Russia extremely small82. Questo anche a causa dellimpoverimentogenerale che sarebbe stato pi accentuato per i contadini.

    La guerra avrebbe aggravato la drammatica situazione dei contadini perch i

    richiamati al fronte non sarebbero stati in grado di lavorare, e la bassa produtti-vit della agricoltura avrebbe costretto migliaia di famiglie a livelli di vita aldisotto delle sussistenza. Era quindi impossibile ottenere prestiti dalla gran partedella popolazione. Il governo avrebbe anzi dovuto sovvenzionare le famigliepovere contadine aggravando cos il costo della guerra. Il risparmio non avrebbeneanche potuto provenire secondo Bloch, dal reddito dei piccoli e medi proprie-tari terrieri. Infatti, linterruzione dellexport di grano ne avrebbe fatto crollare ilprezzo con un conseguente calo del reddito dei proprietari terrieri che avrebbe-ro dovuto, per contro, confrontarsi con i prezzi degli altri prodotti innalzati acausa dellinflazione e quindi avrebbero ridotto i risparmi .

    Il risparmio non poteva provenire dagli operai e dagli impiegati che, a dettadelleconomista russo, erano ancora solo un piccolo nucleo, per quanto in asce-sa. Il loro richiamo alle armi avrebbe anzi gettato in povert le loro famiglie, e lacrisi sarebbe stata aggravata dal fatto che non era possibile sostituirli con ledonne per il loro basso livello culturale e di addestramento al lavoro industriale,a differenza di quanto poteva accadere nelle economie occidentali. Cera inoltreda attendersi seri problemi di ordine politico dal richiamo degli operai russi: But it is unquestioned that among the russian soldiers belonging to this category, pertur-bations may be called forth even more serious than those which will arse in westernstates83. Se il basso livello di reddito, e quindi di risparmio, impedivano al gover-no russo di ricorrere su larga scala al debito pubblico, non era neppure possibi-le aumentare le entrate ordinarie. Infatti il declino del reddito della maggiorparte della popolazione avrebbe fatto diminuire le entrate fiscali ed i consumi si

    Storia della Guerra Futura 35

    81Per quanto riguarda lItalia nella I guerra Mondiale si veda il classico EINAUDI1927.82BLOCH1900, p. 171.83ID, p. 165.

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    sarebbero ridotti alla mera sussistenza:With the cessation of export, the demand for

    corn will decrease, with a consequent fall in prices, and diminuition in income bothof landowners and peasants84. Lespansione dellofferta di moneta era dunque lu-nico modo in cui la Russia poteva finanziare la guerra.

    Secondo Bloch la dichiarazione di guerra avrebbe inoltre interrotto il commer-cio con lEuropa, provocando lo squilibrio della bilancia commerciale russa. Il57% dellexport russo era costituito da prodotti alimentari, il 37.25% da mate-rie prime e semilavorati, il 3.25% da prodotti finiti ed il 0.5% da animali. Leimportazioni erano per 58.25% in materie prime e semilavorati, il 21.5% in

    prodotti finiti, il 20% in prodotti alimentari e lo 0.5% in animali85

    . Il bloccodelle esportazioni avrebbe quindi colpito soprattutto lagricoltura. In particolaresarebbero venute meno le vendite allestero delle eccedenze di grano. Il calo delladomanda avrebbe fatto crollare il prezzo e quindi anche i redditi dei proprietariterrieri e degli agricoltori. Una domanda addizionale avrebbe potuto avere origi-ne dallesercito mobilitato, ma il rifornimento sarebbe stato complicato dalle dif-ficolt dei trasporti ferroviari intasati dal traffico militare86.

    Il blocco delle importazioni avrebbe colpito invece prevalentemente il settoreindustriale. Gli effetti sarebbero stati gravi ma inferiori a quelli che si sarebberoverificati in Inghilterra o Germania. Infatti lindustria russa produceva esclusiva-mente per il mercato interno e quindi il calo della domanda internazionale nonavrebbe avuto, almeno per il periodo iniziale della guerra, gravi effetti. Col pro-sieguo della guerra le difficolt si sarebbero accresciute perch si sarebbero fattisentire il deficit di operai specializzati prodotto dalla mobilitazione militare eindustriale e le difficolt del traffico ferroviario87. Incidentalmente Bloch soste-neva che il crollo delle importazioni e le necessit del traffico militare avrebberofatto crollare le entrate delle ferrovie (tutte di propriet della Corona) aggravan-do il deficit dello stato88.La guerra moderna era, per Bloch, influenzata anche dalle condizioni del capi-tale umano non direttamente impiegato al fronte e quindi tent di valutare le-

    Atti del Convegno maggio36

    84ID, p. 177.85ID, p. 173.86ID, p. 177.87ID, p. 185.88ID, p. 179.

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    conomic endurability of the population89, prendendo in considerazione i seguen-ti fattori:a) tendenza demografica;

    b) condizioni dellagricoltura;c) livello distruzione;d) stato della sicurezza interna;e) situazione sanitaria e psicologica.Secondo il demografo russo Malshinski, un tasso di crescita inferiore al 10 per

    mille, come quello russo, indicava di per s che la popolazione viveva al disotto

    della media europea, come del resto appariva anche dalleccessiva prevalenzadella popolazione rurale sullurbana90. Se il tasso di nuzialit, almeno degli orto-dossi, era sorprendentemente pi elevato che nellEuropa occidentale91, lo eraanche la mortalit media e infantile. Una drammatica arretratezza, che a giudi-zio di Bloch rendeva i russi incapaci di sostenere uno sforzo bellico prolunga-to92.

    I contadini ed i piccoli proprietari terrieri russi erano eccessivamente gravatidai debiti contratti per venire in possesso delle terre e coltivarle. Ci limitava lapossibilit di ammodernare lagricoltura con nuovi e pi costosi metodi di col-tivazione93. Gli indicatori della produttivit, come il numero e la qualit delbestiame (buoi, pecore, capre, cavalli, maiali), il rendimento per acro, la compo-sizione dei raccolti e la loro distribuzione per distretto94 dimostravano che lacoltivazione del grano aveva un rendimento inferiore del 59% a quello mediodellEuropa occidentale (Inghilterra, Belgio, Austria, Germania, Francia). Incaso di guerra, la debolezza strutturale dellagricoltura russa sarebbe stata aggra-vata dalla probabile invasione nemica dei distretti produttivi ucraini. Bloch neconcludeva che lagricoltura russa, pur nella sua vastit, non avrebbe tollerato ilpeso della guerra futura: All this leads to the conclusion that, in conseguence of agenerally unsettled agricolture, of primitive and insufficient systems of working land,

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    of absence of savings, and of indebtedness both of proprietors and of peasants, the eco-

    nomic perturbations caused by war might assume immense gravity95.Altro fattore di debolezza era il basso livello distruzione. La guerra modernarichiedeva soldati capaci di combattere in piccole formazioni e quindi in gradodi prendere decisioni individuali. Soldati analfabeti non erano in grado neppu-re di leggere i semplici manuali duso delle armi moderne. Ma in Russia eranoanalfabeti i quattro quinti della popolazione96. Inferiore alla media europea eraanche il tasso di scolarizzazione e di istruzione universitaria, che incideva sulladisponibilit di quadri sottufficiali e ufficiali.

    Le statistiche criminali, disaggregate per tipo di crimini, recidivit, religionee condizioni economiche dei criminali, mostravano un quadro inquietante:Bloch non ne traeva per conclusioni definitive sullo stato della sicurezza inter-na della Russia in rapporto agli altri paesi eu