Quaderno LLP n.23

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Programma LLp: consapevolezza dei risultati attraverso una prima valutazione dell'impatto

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Programma LLP:consapevolezza dei risultati attraversouna prima valutazione dell’impatto

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Coordinamento editoriale: Sara Pagliai, Coordinatrice Agenzia nazionale LLP

Coordinamento redazione: Lorenza Venturi

Pubblicazione a cura di: Elena Bettini, Angela Miniati e Luisella Silvestri

Elaborazione dati: Matteo Nenci (capitoli Comenius e Grundtvig), Luisella Silvestri (capitolo Erasmus)Coordinamento grafico: Comunicazione INDIREProgetto grafico: Miriam Guerrini, Comunicazione INDIRE

Impaginazione e stampa: Grafiche Gelli, Firenze

Firenze, dicembre 2013

Questa pubblicazione è stata curata dall’Agenzia nazionale Lifelong Learning Programme perComenius, Erasmus, Grundtvig e Visite di Studio, che ne è interamente responsabile.È stata realizzata con il contributo della Commissione europea, Direzione generale Istruzione eCultura, e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, Direzione generale per gli AffariInternazionali.

Il contenuto di questa pubblicazione può essere riprodotto per fini non commerciali, citando chiaramente la fonte.Questa pubblicazione è consultabile in versione elettronica al seguente indirizzo: www.programmallp.it/pubblicazioni

Contatti: [email protected]

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Comenius, Erasmus e Grundtvig, tre realtà del Lifelong Learning Programme che rappresentano da anni un grande stimolo per scuole, università e terzo settore verso l’apertura internazionale, l’innovazione e la condivisione di buone pratiche.

Con Comenius, dal 2009 al 2011 circa 300 mila alunni sono stati coinvolti nei partenariati multilaterali e bilaterali tra scuole, circa 31 mila tra docenti, dirigenti e personale ATA hanno realizzato iniziative di tipo internazionale. I dati indicano una grande partecipazione ai progetti da parte di coloro che “fanno” la scuola quotidianamente, i quali hanno accettato la sfida di misurarsi con la progettazione europea, che comporta l’organizzazione di incontri di progetto all’estero, il coinvolgimento diretto degli alunni, metodologie didattiche da reinventare, prodotti e attività nuove da organizzare e strumenti tecnologici da sperimentare. Un grande lavoro collettivo che ha contribuito a raggiungere alcuni degli obiettivi operativi del sottoprogramma, ovvero “migliorare la qualità e aumentare il numero della mobilità negli scambi di allievi e della diversità culturale e linguistica europea e del suo valore”, “migliorare la qualità e la dimensione europea della formazione degli insegnanti”.

Il 2007, con l’inizio del Lifelong Learning Programme, è stato un anno di svolta per la cooperazione europea nel settore Erasmus - istruzione superiore - con l’obiettivo di integrare i percorsi dell’apprendimento permanente e di promuovere la dimensione europea in ogni ambito e a ogni livello dell’struzione e della formazione. Sono state affidate alle Agenzie nazionali alcune delle attività prima gestite dalla Commissione europea, come ad esempio i Programmi Intensivi, sono state introdotte nuove forme di mobilità individuale, come la mobilità Erasmus per placement, ed è stata prevista la mobilità anche per figure prima mai coinvolte, come lo staff amministrativo degli Istituti e delle imprese. Quasi 130 mila studenti hanno svolto una mobilità all’estero per studio o per placement dal 2007 al 2013, 12 mila tra docenti e staff sono stati coinvolti in attività di docenza o di formazione di tipo internazionale, realizzando esperienze motivate da una forte esigenza di arricchimento personale, professionale e accademico.

Nel corso degli ultimi anni il programma Grundtvig ha dimostrato tutte le sue potenzialità nel panorama del Lifelong Learning Programme. Rivolto all’educazione degli adulti, ha permesso a migliaia di giovani e meno giovani di fare un’esperienza professionale e culturale diversa da quelle svolte a livello locale, attraverso la promozione di attività come la formazione in servizio, visite, scambi e assistentato. È riuscito a penetrare non solo nelle grandi città, ma anche nelle realtà più piccole, coinvolgendo tantissime persone spinte da motivazioni diverse, con un obiettivo comune: fare un’esperienza in ambito europeo per avere un’opportunità di crescita in termini di professionalità e conoscenza di altri metodi didattici, in ambiente formale o non formale.

Migliaia di alunni, studenti, docenti e altro staff coinvolti in partenariati o esperienze di mobilità all’estero formano ormai una grande comunità, più attenta alla comprensione della diversità culturale e linguistica, ai temi dell’integrazione e della cittadinanza europea attiva.

Sara PagliaiCoordinatrice Agenzia LLP Comenius, Erasmus,

Grundtvig e Visite di Studio - Indire

IntroduzIonE

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nota metodologica

Questo studio prende in esame alcuni dati estrapolati dai rapporti finali dei partenariati Comenius e Grundtvig finanziati dall’Agenzia Nazionale italiana dal 2009 al 2011. Si è scelto di analizzare i dati dei rapporti finali perché sono lo strumento principale a disposizione delle Agenzie Nazionali dai quali rilevare elementi quantitativi e qualitativi utili a una riflessione sull’impatto di alcune azioni LLP sul mondo dell’educazione degli adulti e quello della scuola in Italia. Il rapporto finale è il documento che ogni beneficiario Comenius e Grundtvig, ha l’obbligo di redigere alla conclusione della propria esperienza di partenariato. Si tratta di un documento che consta di due parti: una in cui si richiedono dati relativi all’esperienza del partenariato nel suo insieme, quindi con riferimento ai risultati e alle attività realizzate in cooperazione con le altre istituzioni partner europee, e l’altra invece che fa riferimento ai dati relativi all’istituzione italiana che ha intrapreso il progetto. L’analisi di questo quaderno si concentra essenzialmente sul numero dei partecipanti che hanno partecipato ai progetti, suddivisi per genere e sull’impatto che l’esperienza di progetto ha avuto non solo sullo staff e sugli alunni/discenti coinvolti, ma anche sulle istituzioni e sul territorio nel quale esse operano.

L’arco temporale preso in considerazione va dal 2009 al 2011 per due ordini di motivi: i dati dei rapporti finali dei partenariati Comenius e Grundtvig sono stati raccolti nella banca dati europea LLPlink - utilizzata per la gestione del programma LLP da tutte le Agenzie Nazionali Europee – soltanto a partire dal 2011; in secondo luogo i partenariati Comenius e Grundtvig sono progetti di durata biennale quindi attualmente non sono ancora in nostro possesso i dati relativi ai partenariati autorizzati nel 2012 e nel 2013.

La mappa analitica dei dati quantitativi viene utilizzata come spunto per una riflessione di tipo qualitativo delle esperienze realizzate durante l’implementazione dei progetti per arrivare ad un primo - seppur provvisorio - bilancio della ricaduta di progetti Comenius e Grundtvig nel contesto nazionale.

Il capitolo dedicato alla mobilità Erasmus analizza l’evoluzione della partecipazione al Programma sia da parte degli studenti che del personale docente e non docente degli Istituti di Istruzione Superiore. Dopo una panoramica sulla mobilità realizzata in sei anni di programmazione, dal 2007 al 2013, vengono resi noti i risultati di un’indagine sull’impatto della mobilità internazionale lanciata dall’Agenzia nel gennaio 2013, attraverso un questionario online, con lo scopo di testare la ricaduta dell’esperienza Erasmus dal punto di vista personale, accademico e professionale. Questa iniziativa ha permesso di raccogliere le opinioni di oltre 5 mila beneficiari ai quali sono stati sottoposti i seguenti quesiti: "Indica il grado di soddisfazione rispetto agli obiettivi che avevi inizialmente"; "Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze: 1) professionali, 2) linguistiche, 3) sociali e interculturali, 4) accademiche"; "Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità internazionale nel tuo Curriculum Vitae e nelle eventuali selezioni di lavoro"; "Eventuali criticità e ostacoli"; "Suggerimenti per migliorare le azioni di mobilità".

Il quadro che ne emerge mette in luce alcuni degli elementi strategici utili per incrementare la mobilità per l’apprendimento, ritenuta essenziale per assicurare la qualità dell’Istruzione Superiore (Bucarest 2012).

IndICE

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Introduzione pag. 3

nota metodologica pag. 4

Capitolo 1 - I partenariati scolastici Comenius in Italia: percorsi per il miglioramento e l’innovazione nella scuola pag. 7

1.1 Analisi dei rapporti finali pag. 71.1.1 Abstract in English pag. 71.1.2 Sintesi in italiano pag. 7 1.1.3 Dati numerici relativi al numero di persone, staff e alunni delle scuole italiane, coinvolti nelle attività dei partenariati Comenius multilaterali e bilaterali autorizzati nel triennio 2009 – 2011 pag. 81.1.4 Dati relativi all’impatto sulle scuole italiane coinvolte nelle attività dei partenariati Comenius multilaterali autorizzati nel triennio 2009 – 2011 pag. 101.1.5 Conclusioni pag. 171.2 Alcune esperienze dei protagonisti dei partenariati Comenius regio e della Mobilità Individuale degli Alunni pag. 181.2.1 I partenariati Comenius Regio nelle esperienze dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania e della Provincia di Treviso pag. 181.2.2 La Mobilità Individuale degli Alunni nell’esperienza dell’Istituto Istruzione Superiore Cartesio di Olevano Romano (RM) pag. 23

Capitolo 2 - La mobilità Erasmus nel corso del Programma LLP: esiti di un’indagine, guardando al futuro pag.25

2.1. Introduzione pag. 252.1.1. Abstract in English pag. 252.1.2. Sintesi in italiano pag. 25

2.2. I numeri della mobilità Erasmus in LLP pag. 262.3. Indagine sull’Impatto della mobilità Erasmus: i risultati pag. 272.4. Conclusioni pag. 33

Capitolo 3 - L’educazione degli adulti con Grundtvig: nuovi apprendimenti in Europa pag.35

3.1. Analisi dei rapporti finali pag. 353.1.1 Abstract in English pag. 353.1.2 Sintesi in italiano pag. 353.2. I dati della partecipazione attiva alla mobilità nei Partenariati di Apprendimento pag. 373.3. Conclusioni valutative pag. 483.4. Alcune esperienze dei Partenariati Grundtvig e dei progetti di scambio dei volontari senior pag. 48

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1.1 Analisi dei rapporti finali

1.1.1 Abstract in English

Comenius school partnerships in Italy: new pathways for school improvement and innovation

This study provides an analysis of the impact of Comenius school partnerships on Italian participating institutions. Comenius bilateral and multilateral school partnerships are key actions in the Lifelong Learning Programme to strengthen the European dimension in schools. Thanks to these projects, pupils and teachers have the opportunity to work together on topics of common interest and to experience a mobility period abroad.

Final report records of the Italian participating schools from 2009 to 2011 have been analysed in order to seek to identify the effects of Comenius school partnerships on the involved schools and to highlight their impact on pupils, teachers, families and local community.

The main results of the study prove that Comenius school partnerships have a significant impact on the Italian school community as whole and a highly significant one on pupils and teachers, so they actually contribute to reach Comenius programme objectives. Significant effects on participating pupils are the improvement of language and computer skills, but the most relevant improvement has been recorded on pupil’s motivation to study, self-confidence and interest in other countries and cultures. With regard to the teachers, Comenius projects contribute to improve their ICT and language skills, their motivation and their ability to work together. Such competences are largely developed through self-training or peer training.

Overall, Comenius partnerships help Italian schools to strengthen their European dimension and to improve the key competences of pupils and the professional development of teachers. Moreover, Comenius projects help enrich a school’s educational offer and widen its opportunity to involve families and other local actors in partnerships’ activities, opening its walls to the local community.

1.1.2 Sintesi in italiano

In Italia i partenariati scolastici Comenius, azione chiave del Programma LLP, sono tra le tipologie di progetti europei di maggior successo. I dati relativi alla partecipazione delle scuole italiane, in termini di candidature ricevute1, hanno seguito dal 2007 al 2013 un costante trend positivo, a conferma dell’intraprendenza delle scuole italiane e della loro vocazione all’apertura internazionale. Attualmente sono ancora in fase di implementazione i progetti che hanno iniziato le loro attività nel 2013 e termineranno nel 2015.

Grazie alla semplicità della loro struttura i partenariati scolastici Comenius hanno permesso a un ampio numero di docenti e alunni di diversi paesi europei di lavorare insieme su una o più tematiche di interesse comune. Due le tipologie di partenariati realizzabili: multilaterali e bilaterali; nei multilaterali partecipano almeno tre istituti scolastici di tre paesi diversi e possono essere incentrati sulla partecipazione attiva degli studenti al fine di accrescerne la motivazione, sulle questioni attinenti i metodi pedagogici oppure sulla gestione scolastica; i bilaterali invece coinvolgono solo due scuole di due paesi diversi e hanno come focus principale quello della promozione dell’uso e dell’apprendimento di tutte le lingue comunitarie, anche quelle meno diffuse, attraverso la realizzazione di attività didattiche su un tema di interesse comune.

Al fine di condurre una riflessione sui dati emersi dai rapporti finali e tentare un’analisi dell’impatto dei partenariati scolastici, ci sembra utile richiamare gli obiettivi specifici e operativi di Comenius, che nell’ambito del LLP è il programma settoriale dedicato esclusivamente all’istruzione scolastica.

1 Vedi Quaderno Numero 24 LLP, Comenius, eTwinning e Visite di Studio Dati e risultati

CAPItoLo 1 - I partenariati scolastici Comenius in Italia:percorsi per il miglioramente e l'innovazione della scuola

a cura di Elena Bettini

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Due sono gli obiettivi specifici indicati nella Guida del candidato2:• Sviluppare, tra i giovani e il personale docente, la conoscenza e la comprensione della diversità culturale e linguistica europea e del suo valore;• Aiutare i giovani ad acquisire le competenze di base e quelle necessarie ai fini dello sviluppo personale, della futura occupazione e della cittadinanza attiva europea.

Nella Guida vengono, poi richiamati ben sei obiettivi operativi, che indicano anche dei target numerici di riferimento, utili per future valutazioni sul reale impatto, a livello complessivo, delle varie azioni Comenius.

- Migliorare la qualità e aumentare il numero della mobilità negli scambi di allievi e della diversità culturale e linguistica europea e del suo valore.- Migliorare la qualità e aumentare il numero dei partenariati tra istituti scolastici e i vari Stati membri, in modo da coinvolgere in attività educative congiunte almeno 3 milioni di allievi nel corso della durata del programma.- Incoraggiare l'apprendimento delle lingue straniere moderne.- Promuovere lo sviluppo, nel campo dell'apprendimento permanente, di contenuti, servizi, soluzioni pedagogiche e prassi a carattere innovativo basati sulle TIC.- Migliorare la qualità e la dimensione europea della formazione degli insegnanti.- Supportare il miglioramento delle metodologie pedagogiche e la gestione scolastica.

Come si è già evidenziato nella nota metodologica, la nostra indagine si incentra sui dati riportati nel rapporto finale, documento che è parte integrante del ciclo di vita del progetto europeo. Al termine dell’esperienza di partenariato i candidati beneficiari di un finanziamento Comenius hanno il compito di riportare in questo documento informazioni in merito: alle attività svolte da tutti i partner; ai risultati raggiunti; ai prodotti finali realizzati; alle attività di valutazione e disseminazione messe in atto, e all’impatto a vari livelli che l’implementazione del progetto ha prodotto. Al fine di poter formulare una parziale valutazione sull’impatto dei partenariati Comenius nelle scuole che li hanno realizzati, si è scelto di analizzare, dati numerici dei rapporti finali che ci avrebbero permesso di avere un’idea del numero di persone, alunni e staff delle scuole italiane che sono state coinvolte nelle attività realizzate durante l’implementazione dei progetti, sia a livello locale sia a livello transnazionale. Successivamente si sono prese in considerazione, invece, le sezioni del rapporto finale che avrebbero potuto fornire indicazioni proprio in relazione all’impatto.

1.1.3 dati numerici relativi al numero di persone, staff e alunni delle scuole italiane, coinvolti nelle attività dei partenariati Comenius multilaterali e bilaterali autorizzati nel triennio 2009 – 2011

Si riportano qui di seguito i dati numerici relativi alla partecipazione dello staff delle scuole e degli alunni alle attività locali e di mobilità all’estero dei progetti Comenius.

I dati sono stati estrapolati da 1597 rapporti finali di partenariati scolastici Comenius multilaterali e da201 rapporti finali di partenariati scolastici Comenius bilaterali. Si ricorda che i rapporti sono relativi a tre anni di finanziamento che vanno dal 2009 al 2011.

I dati sono distinti per le attività locali e quelle transnazionali perché i partenariati si realizzano sempre a più livelli, in primo luogo quello locale, in quanto nella quotidianità della vita scolastica un progetto Comenius significa coinvolgimento diretto degli alunni cioè decidere quali classi, sezioni o se l’intero istituto realizza le attività connesse alla tematica del progetto e poi visto che il Comenius spesso è interdisciplinare si deve anche scegliere quali colleghi di altre discipline coinvolgere direttamente nell’implementazione delle attività didattiche. Ulteriori scelte devono essere fatte nel momento in cui si decide chi partecipa agli incontri all’estero con gli istituti partner stranieri, le cosidette mobilità: anche in questo caso si può decidere di coinvolgere un numero più o meno elevato di alunni, sulla base di una serie di criteri molto variabili: obiettivi del progetto, ad esempio se il partenariato è incentrato sulle problematiche gestionali della scuola sarà privilegiato il coinvolgimento dello staff della scuola, mentre se è dedicato a una o più discipline e le attività del Comenius sono state integrate nel curriculum scolastico sarà automatico un coinvolgimento molto alto degli alunni; disponibilità degli alunni a partire e a ospitare loro coetanei; disponibilità delle altre scuole partner a coinvolgere gli alunni nelle mobilità all’estero, in particolare per attivare l’ospitalità reciproca; capacità degli istituti di reperire altri fondi oltre al finanziamento Comenius, per coinvolgere un numero maggiore di persone nelle mobilità. Si precisa che nei partenariati bilaterali - che sono numericamente molti di meno rispetto al numero dei multilaterali autorizzati ogni anno dalle Agenzie nazionali - le mobilità all’estero sono costituite in gran parte solo da alunni, in quanto lo scambio di classe è previsto come obbligatorio.

Questa libertà di impostazione, che i singoli istituti beneficiari di un finanziamento Comenius hanno, comporta che il numero di alunni e docenti della scuola che partecipa al progetto a livello locale e alle mobilità all’estero possa essere molto variabile da istituto a istituto.2 Cfr. Guida al programma Programma d’azione per l’apprendimento permanente - Guida per il candidato 2012 Parte II A Sottoprogrammi e Azioni

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AttIVItÀ dI ProGEtto In ItALIA

AttIVItÀ dI MoBILItÀ ALL’EStEro

Partecipazione degli alunni e dello staff alle attività locali partenariati multilaterali

Alunni maschi Alunni maschi con bisogni speciali

Staff maschi Accompagnatori maschi

120.185 1.918 6.548 42

Alunni femmine Alunni femmine con bisogni speciali

Staff femmine Accompagnatori femmine

134.933 1.279 22.618 104

TOTALE 255.118 3.197 29.166 146

Partecipazione degli alunni e dello staff alle attività locali partenariati bilaterali

Alunni maschi Alunni maschi con bisogni speciali

Staff maschi Accompagnatori maschi

5.199 44 637 6

Alunni femmine Alunni femmine con bisogni speciali

Staff femmine Accompagnatori femmine

7.190 35 1.361 2

TOTALE 12.389 79 1.998 8

Partecipazione degli alunni e dello staff alle attività all’estero partenariati multilaterali

Alunni maschi Alunni maschi con bisogni speciali

Staff maschi Accompagnatori maschi

9.563 81 3.178 14

Alunni femmine Alunni femmine con bisogni speciali

Staff femmine Accompagnatori femmine

14.621 59 13.062 19

TOTALE 24.184 140 16.240 33

Partecipazione degli alunni e dello staff alle attività all’estero partenariati bilaterali

Alunni maschi Alunni maschi con bisogni speciali

Staff maschi Accompagnatori maschi

1.777 16 223 1

Alunni femmine Alunni femmine con bisogni speciali

Staff femmine Accompagnatori femmine

2.964 16 551 1

TOTALE 4.741 32 774 2

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I dati indicano una grande partecipazione ai progetti Comenius da parte di coloro che “fanno” la scuola quotidianamente cioè alunni e staff (docenti, dirigenti, personale ATA). Sono circa 271.000 gli alunni, compresi quelli con bisogni speciali, interessati nelle attività didattiche realizzate a livello locale, e circa 29.000 gli alunni che sono stati coinvolti nelle mobilità all’estero. Dati altrettanto significativi si evidenziano per quanto riguarda l’adesione dello staff della scuola, circa 31.000 le unità coinvolte a livello delle attività locali e circa 17.000 nelle mobilità all’estero.

Anche se si tratta di dati parziali, in quanto riferiti solo a tre anni del LLP, si rileva, in termini numerici, una grande condivisione dell’esperienza di un partenariato Comenius nelle scuole italiane: una condivisione che nella vita scolastica può rappresentare vere e proprie sfide e per questo ancora più preziosa e significativa. Realizzare un progetto Comenius comporta l’organizzazione di incontri di progetto all’estero, il coinvolgimento diretto degli alunni da stimolare, metodologie didattiche da reinventare, prodotti e attività nuove da organizzare, strumenti tecnologici da utilizzare quotidianamente e poi, visto che il Comenius è interdisciplinare, ci sono anche i colleghi di altre discipline con cui dialogare. In questo senso si può sostenere che le scuole italiane hanno accettato queste sfide e le hanno trasformate in stimoli per migliorare. Infatti senza dubbio si può affermare che a livello di coinvolgimento numerico di staff e alunni i partenariati scolastici Comenius hanno contribuito a raggiungere alcuni degli obiettivi operativi del programma settoriale Comenius - richiamati all’inizio di questo contributo - tra cui “migliorare la qualità e aumentare il numero della mobilità negli scambi di allievi e della diversità culturale e linguistica europea e del suo valore” e “migliorare la qualità e la dimensione europea della formazione degli insegnanti”.

1.1.4 dati relativi all’impatto sulle scuole italiane coinvolte nelle attività dei partenariati Comenius multilaterali autorizzati nel triennio 2009 – 2011

In questa parte del nostro studio si riportano i dati relativi ai giudizi espressi dai beneficiari dei partenariati scolastici Comenius multilaterali in relazione all’impatto rilevato dopo la partecipazione della loro scuola al progetto Comenius. Come si è già avuto modo di dire, il rapporto finale è un documento strutturato in varie sezioni in cui, la parte dedicata all’impatto è articolata in quattro macro aree, a loro volta declinate in modo da poter indagare gli aspetti più rilevanti di ognuna di esse:

Impatto sugli alunni - crescita delle competenze linguistiche - crescita delle abilità informatiche - crescita delle abilità sociali - crescita della motivazione - crescita dell’autostima - crescita della conoscenza degli altri paesi e di altre culture

Impatto sullo staff della scuola - crescita delle competenze linguistiche - crescita delle abilità informatiche - crescita della motivazione - crescita della conoscenza degli altri paesi e di altre culture

Impatto sulla scuola - cambiamenti nei curricola scolastici - cambiamenti nell’organizzazione dell’istituto - miglioramento della gestione della scuola - cambiamenti inerenti l’insegnamento delle lingue straniere - aumento della collaborazione tra lo staff della scuola

Impatto sulla comunità locale -aumento del supporto e partecipazione delle famiglie -aumento della cooperazione con altre organizzazioni locali -aumento della cooperazione con imprese locali -aumento del supporto e partecipazione di altri soggetti locali

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La scala di classificazione, a disposizione dei beneficiari, prevede la possibilità di scegliere tra i seguenti gradi di giudizio:

- Very significant - High - Medium - Small - not Important - not Applicable

I dati sono stati estrapolati da 1597 rapporti finali di partenariati scolastici Comenius multilaterali.Si ricorda che i rapporti sono relativi a tre anni di finanziamento che vanno dal 2009 al 2011.

Impatto sugli alunni - Impact on Pupils

Competenze linguistiche degli alunni – Pupils’ language skills growth

Abilità informatiche degli alunni – Pupils’ ICt skills growth

Abilità sociali degli alunni – Pupils’ social skills growth

Impatto crescita competenze linguistiche alunni

641

736

191

17 3 8 10

100

200

300

400

500

600

700

800

Verysignif icant

High Medium Small Notimportant

Notapplicable

Null

Very signif icant

High

Medium

Small

Not important

Not applicable

Null

Impatto crescita abilità ICT alunni

402

779

358

441 12 1

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

Verysignif icant

High Medium Small Notimportant

Notapplicable

Null

Very signif icant

High

Medium

Small

Not important

Not applicable

Null

Impatto crescita abilità sociali alunni

898

612

727 2 5 1

0100200300400500

600700800900

1000

Verysignif icant

High Medium Small Not important Notapplicable

Null

Very signif icant

High

Medium

Small

Not important

Not applicable

Null

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Motivazione degli alunni – Pupils’ motivation growth

Autostima degli alunni – Pupils’ self-confidence growth

Conoscenza di altri paesi e delle altre culture degli alunni – Pupils’ knowledge of other cultures growth

I dati permettono di poter affermare senza riserve che la partecipazione ai partenariati Comenius ha prodotto un impatto assolutamente positivo sugli alunni coinvolti nell’implementazione delle attività previste dal progetto, sia a livello locale sia a livello internazionale.

La crescita di competenze chiave3, come quelle linguistiche e informatiche, è facilmente riconducibile alla struttura stessa dei progetti che inducono “forzatamente” alla collaborazione, all’apertura, allo scambio e al confronto. Ne consegue, ad esempio, un miglioramento delle competenze linguistiche, in quanto gli alunni si trovano, magari per la prima volta nella loro vita, a vivere l’apprendimento della lingua straniera in situazioni di familiarità e di vita quotidiana. L’uso delle nuove tecnologie inoltre è stimolato dalla distanza fisica tra gli istituti partecipanti al progetto, ma anche dai risultati attesi e dagli obiettivi prefissati che devono essere condivisi fin dall’inizio. Per raggiungerli diviene automatico l’utilizzo di nuove metodologie didattiche che spesso hanno a che fare anche con le TIC. Si realizza una sorta di contaminazione che mette al centro lo studente e che quindi ne stimola la partecipazione.

Si nota, però, come gli aspetti per i quali si è scelto il più alto grado di giudizio positivo (very significant) siano le abilità sociali, la motivazione, l’autostima e la conoscenza di altri paesi e di altre culture da parte degli alunni, cioè aspetti che hanno molto a che fare con lo sviluppo delle competenze trasversali come la motivazione all’apprendimento, i comportamenti e la capacità di ogni studente di individualizzare il proprio percorso formativo.

3 Cfr. Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio (2006/962/CE) del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente.

Impatto sulla crescita della motivazione degli alunni

949

595

434 1 4 1

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

Verysignificant

High Medium Small Notimportant

Notapplicable

Null

Very significant

High

Medium

Small

Not important

Not applicable

Null

Impatto crescita autostima degli alunni

640

798

147

5 1 5 10

100

200

300

400

500

600

700

800

900

Verysignificant

High Medium Small Notimportant

Notapplicable

Null

Very significantHighMediumSmallNot importantNot applicableNull

Impatto crescita culturale alunni

937

596

572 4 1

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

VerySignificant

High Medium Small Notapplicable

Null

Very SignificantHighMediumSmallNot applicableNull

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Impatto sullo staff – Impact on Staff

Competenze linguistiche dello staff – Staff’s language skills growth

Abilità informatiche dello staff – Staff’s ICt skills growth

Motivazione dello staff – Staff’s motivation growth

Conoscenza di altri paesi e delle altre culture dello staff – Staff’s knowledge other cultures growth

Impatto crescita competenze linguistiche staff

527

719

317

26 2 5 10

100

200

300

400

500

600

700

800

VerySig High Medium Small NoImp NotAp NULL

VerySigHighMediumSmallNoImpNotApNULL

Impatto crescita abilità ICT staff

443

765

341

412 4 1

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

VerySig High Medium Small NoImp NotAp NULL

VerySigHighMediumSmallNoImpNotApNULL

Impatto crescita motivazione dello staff

861

665

691 1

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

VerySig High Medium Small NULL

VerySigHighMediumSmallNULL

Impatto crescita culturale dello staff

1025

525

41 4 1 10

200

400

600

800

1000

1200

VerySig High Medium Small NotAp NULL

VerySigHighMediumSmallNotApNULL

14

Per quanto concerne lo staff della scuola, i dati evidenziano come il maggiore impatto derivante dalla partecipazione ai partenariati Comenius sia sulla motivazione dei docenti e sull’accrescimento di conoscenze culturali, in senso lato, di altri paesi. Una crescita della motivazione professionale è strettamente correlata con il miglioramento della qualità della formazione degli insegnanti e con il miglioramento delle metodologie pedagogiche e la gestione scolastica - entrambi tra gli obiettivi operativi di Comenius - in quanto è attraverso la motivazione che il personale docente è stimolato a un miglioramento delle proprie competenze professionali. Grazie ai partenariati Comenius gli insegnanti hanno l’opportunità di conoscere in modo diretto i sistemi scolastici degli altri paesi europei, i loro metodi di valutazione, le impostazioni dei curricula e rientrare nel proprio ambiente lavorativo motivati ad apportare miglioramento e innovazione. Il miglioramento avviene in primo luogo su loro stessi, perché l’altra faccia dell’impatto derivante dall’essere protagonisti in un progetto Comenius è l’aumento delle loro compe-tenze linguistiche. Anche per loro, come per gli alunni, vivere l’esperienza diretta del lavorare concretamente con altri colleghi europei significa porsi di fronte all’esigenza imprescindibile di migliorare l’aspetto linguistico necessario per la comunicazione con i partner stranieri e, di pari passo, anche migliorare l’uso delle nuove tecnologie. La crescita delle competenze informatiche dei docenti avviene innanzitutto attraverso l’apprendimento tra pari: il partenariato Comenius costringe a un confronto continuo con i propri colleghi italiani ed europei, le strategie di comunicazione tra i partner non possono passare che attraverso le tecnologie, e spesso anche i risultati o i prodotti dei progetti devono avere una frui-bilità e visibilità on line. Inoltre, il progetto può far emergere l’esigenza di una formazione più specifica sulle tecnologie che spinge ad esempio all’organizzazione nel proprio contesto scolastico di corsi specifici, magari coinvolgendo docenti della scuola di tali discipline, ai quali a loro volta viene offerto il coinvolgimento nella dimensione internazionale del Co-menius. Si innesca, perciò, un circolo virtuoso che va dalla motivazione al miglioramento delle competenze in un contesto, quello del progetto Comenius, che stimola forme di self training e peer training.

Impatto sull’istituto scolastico – Impact on schools

Curriculum scolastico – Change in curriculum

organizzazione dell’istituto – Change in organisational arrangements

Impatto in termini di cambiamenti nei curriculume scolastici

193

526568

188

62 59

10

100

200

300

400

500

600

VerySig High Medium Small NoImp NotAp null

VerySigHighMediumSmallNoImpNotApnull

Impatto in termini di cambiamenti nell'organizzazione dell'istituto

150

514

567

262

52 511

0

100

200

300

400

500

600

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15

Gestione della scuola – Change in the organisational management

Insegnamento delle lingue straniere – Change in the language teaching policy

Insegnamento delle lingue straniere – Change in the language teaching policy

I dati emersi in relazione ai cambiamenti che la partecipazione a un partenariato Comenius può provocare all’interno dell’istituto italiano coinvolto indicano, anche in questo caso, giudizi positivi, anche se rispetto all’impatto sugli alunni e sullo staff emerge una diminuzione notevole dei giudizi massimi (very significant), eccezion fatta per la voce legata all’aumento della collaborazione tra lo staff della scuola. Trattandosi di dati aggregati, cioè relativi a tutti gli or-dini di scuola (dalle scuole dell’infanzia agli istituti secondari superiori) che hanno intrapreso un partenariato Comenius, non è possibile notare differenze su questi aspetti che in base alla nostra esperienza ci dovrebbero essere, tra le scuole secondarie superiori e le scuole del primo ciclo; in quanto ad esempio i cambiamenti relativi ai curricola scolastici e all’insegnamento delle lingue sono fortemente collegati all’integrazione nel curriculum delle attività progettuali cosa che avviene molto frequentemente nelle scuole primarie e più raramente nelle scuole secondarie superiori a causa della loro organizzazione. Comunque i dati nel complesso sono positivi in quanto indicano come l’implementazione dei progetti Comenius aumenta l’interdisciplinarietà, apportando anche dei cambiamenti nei curricola scolastici e l’esigenza di migliorare le metodologie e gli approcci all’insegnamento delle lingue, contribuendo in questo modo alla dimensione europea della scuola, uno degli obiettivi generali del programma settoriale Comenius. Infine per quanto riguarda i cambiamenti relativi all’organizzazione e a un miglioramento della gestione della scuola la maggior parte dei giudizi sono medio alti, a conferma che l’esperienza europea apre la scuola italiana al confronto. Queste esperienze in qualche modo spingono gli istituti, nonostante ostacoli di tipo strutturale, economico e amministrativo, a innescare dei cambiamenti nell’ organizzazione e nella gestione interna, per cercare di trovare nuovi modi per l’uso degli spazi scolastici e delle risorse strumentali e umane dell’istituto grazie agli stimoli che si sono acqui-siti visitando altre scuole e osservando modi diversi di fare scuola.

Impatto in termini di miglioramento nella gestione della scuola

237

645

525

120

36 331

0

100

200

300

400

500

600

700

VerySig High Medium Small NoImp NotAp NULL

VerySigHighMediumSmallNoImpNotApNULL

Impatto in termini di cambiamenti inerenti l'insegnamento delle lingue straniere

268

669

439

147

39 341

0

100

200

300

400

500

600

700

800

VerySig High Medium Small NoImp NotAp NULL

VerySigHighMediumSmallNoImpNotApNULL

Impatto in termini di aumento della collaborazione tra lo staff della scuola

575

778

207

27 3 6 10

100

200

300

400

500

600

700

800

900

VerySig High Medium Small NoImp NotAp NULL

VerySigHighMediumSmallNoImpNotApNULL

16

Impatto sulla comunità locale – Impact on local community

Supporto e partecipazione delle famiglie – Growth of family support and participation

Collaborazione con altre organizzazioni locali – Growth of cooperation with other local organisations

Collaborazione con imprese locali – Growth of cooperation with local companies

Supporto e partecipazione altri attori locali – Growth of support by and cooperation with other local actors

Impatto in termini di aumento del supporto e partecipazione delle famiglie

773

605

171

34 3 10 10

100

200

300

400

500

600

700

800

900

VerySig High Medium Small NoImp NotAp NULL

VerySigHighMediumSmallNoImpNotApNULL

Impatto in termini di aumento di collaborazione con altre organizzazioni locali

318

642

444

129

35 27 20

100

200

300

400

500

600

700

VerySig High Medium Small NoImp NotAp NULL

VerySigHighMediumSmallNoImpNotApNULL

Impatto in termini di aumento di collaborazioni con imprese locali

173

389

492

221

158 163

10

100

200

300

400

500

600

VerySig High Medium Small NoImp NotAp NULL

VerySigHighMediumSmallNoImpNotApNULL

Impatto in termini di aumento del supporto e partecipazione di altri attori locali

205

504 520

161

101 104

20

100

200

300

400

500

600

VerySig High Medium Small NoImp NotAp NULL

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L’ultimo aspetto rilevato è quello dei cambiamenti che i progetti Comenius apportano rispetto alle relazioni esterne dell’istituto scolastico, analizzate in termini di crescita di tali relazioni con famiglie, organizzazioni locali, imprese locali e altri soggetti del territorio. Il dato più positivo che emerge per quanto concerne la crescita del supporto e della partecipazione alla vita della scuola da parte delle famiglie. Questo elemento è facilmente riconducibile alle caratteri-stiche dei progetti Comenius che vengono percepiti dalle famiglie come esperienze interculturali di assoluto valore, di cui una scuola non può essere priva. Di conseguenza le famiglie stesse, in particolare nel momento dell’ospitalità degli alunni stranieri ma anche nelle altre fasi del progetto, divengono un supporto fondamentale alla realizzazione delle attività del partenariato e ciò stimola la loro partecipazione attiva, anche futura, alla vita quotidiana della scuola.

Il partenariato Comenius come si è detto è veicolo di apertura della scuola verso l’esterno, in quanto permette un in-cremento di relazioni legate alla realizzazione del progetto con altri soggetti sul territorio: che siano enti locali, imprese private, associazioni, organizzazioni culturali. Il progetto, infatti, oltre al momento dell’ospitalità dei partner stranieri induce molto spesso, in base alle tematiche sviluppate, a instaurare collaborazioni con altri attori come ad esempio musei, associazioni di volontariato, esperti, imprese.

Complessivamente, quindi, la partecipazione a un partenariato Comenius contribuisce al miglioramento dell’immagine della scuola all’esterno, in quanto il progetto crea situazioni di maggiore coesione tra lo staff della scuola e di migliore integrazione e motivazione degli studenti, che a loro volta ingenerano le condizioni favorevoli per far uscire la scuola da una dimensione di autoreferenzialità e aprirla non solo alla dimensio-ne europea ma anche a quella locale.

1.1.5 Conclusioni

Rileggendo gli obiettivi generali e operativi del programma settoriale Comenius richiamati all’inizio di questo breve studio, si può evidenziare come i dati emersi dai rapporti finali delle scuole italiane che hanno realizzato partenariati Co-menius dal 2009 al 2012 indicano chiaramente come questa tipologia di partenariati siano adeguati al raggiungimento di tali obiettivi. In particolare ci sembra significativo il contributo che essi apportano in termini di miglioramento della qualità dell’insegnamento e di crescita della dimensione europea della scuola, che si concretizza attraverso la realizza-zione delle mobilità e la dimensione interculturale dei progetti.

Concludendo, il dato complessivo che emerge sull’impatto di questi progetti è quello di un sostanziale giudizio positivo delle scuole che li hanno realizzati. Come si è visto nel dettaglio, i partenariati scolastici Comenius inducono le scuole e i loro protagonisti, docenti e alunni, ad assumere nel loro vivere quotidiano atteggiamenti basati sulla condivisione e l’apertura. Durante l’implementazione del partenariato, la condivisione e l’apertura si rivelano, infatti, i fattori chiave che permettono di acquisire a livello personale maggiore motivazione e autostima, nuove competenze e nuovi stimoli, mentre a livello di istituti scolastici essi introducono percorsi di innovazione metodologica, ge-stionale e organizzativa, insieme a una apertura rinnovata al territorio. Per questi motivi si può affermare che i partenariati scolastici Comenius costituiscono percorsi che contribuiscono fortemente al miglioramento e all’innovazione delle scuole italiane.

18

1.2 Alcune esperienze dei protagonisti dei partenariati Comenius regio e della Mobilità Individuale degli Alunni

Quest’ultima parte del contributo, per il mondo della scuola, è dedicata a due azioni: i partenariati Comenius Regio e la MIA (Mobilità Individuale degli Alunni), che sono state introdotte nel programma settoriale Comenius nel 2009, cioè circa a metà percorso del settennato del programma LLP (2007-2013), e per le quali non abbiamo a disposizione dati quantitativi e qualitativi da poter analizzare. Si è però ugualmente ritenuto importante arricchire la nostra riflessione, riportando le testimonianze di alcuni protagonisti di queste nuove azioni, che saranno ancora presenti nel nuovo pro-gramma Erasmus+ 2014 - 2020.Al fine di poter raccogliere delle informazioni in merito all’impatto dei partenariati Comenius Regio e la MIA, si è uti-lizzato un questionario aperto che è servito ai coordinatori come guida per fornirci un contributo sulla base della loro esperienza diretta.

1.2.1 I partenariati Comenius regio nelle esperienze dell’ufficio Scolastico regionale della Campania e della Provincia di treviso

I partenariati Comenius Regio sono una nuova tipologia di partenariato nel settore dell’istruzione scolastica che è andata ad affiancare i partenariati scolastici, hanno una struttura bilaterale, in quanto vedono la cooperazione di due regioni partner di due paesi diversi, ma prevedono il coinvolgimento di una pluralità di attori. Ciascuna regione partner costituisce a livello regionale un consorzio formato da: un’autorità con competenze in campo educativo4, almeno una scuola e almeno un’organizzazione territoriale. Attraverso l’introduzione dei Comenius Regio si è voluto dare nuove opportunità di cooperazione europea che ponessero al centro una pluralità di soggetti, enti locali, autorità educative, scuole, associazioni, musei, biblioteche ecc. Questo modello sarà riproposto nel futuro programma Erasmus+ che avrà tra le sue azioni chiave i partenariati strategici, la cui caratteristica principale sarà proprio quella di voler valorizzare la possibilità di soggetti diversi di intraprendere percorsi comuni di collaborazione europea.Nel caso dei Regio, si è scelto di far rispondere al questionario due istituzioni molto diverse, l’Ufficio Scolastico Regiona-le della Campania e un ente locale, la Provincia di Treviso, per poter evidenziare eventuali differenze. L’USR Campania,ha realizzato, tra il 2009 e il 2013, vari progetti Comenius Regio, ha quindi avuto l’opportunità negli anni di verificare aspetti positivi e aspetti che necessitavano di miglioramenti. La Provincia di Treviso ha realizzato invece un solo partenariato Comenius Regio, che però ha avuto ottimi risultati tanto da poter essere considerata una buona pratica. Il questionario che sotto riportiamo è articolato in tre sezioni:

A. Impatto a livello personale dello staff dell’autorità locale coinvolta nelle attività del partenariato Comenius RegioB. Impatto sull’autorità locale coinvolta nel partenariato Comenius RegioC. Impatto sulla comunità locale

A fronte del fatto che i partenariati Comenius Regio una pluralità di soggetti, si è scelto di far rispondere al questionario la persona referente dell’autorità locale educativa beneficiaria del progetto, nello specifico USR e Provincia, in quanto si è ritenuto che investita del compito di coordinare le attività del progetto (sia a livello transnazionale sia a livello locale con le scuole e le associazioni del proprio consorzio locale) potesse fornire una testimonianza più significativa.

4 In Italia dal 2009 al 2013 le autorità educative eleggibili sono state le Regioni, le Province, i Comuni capoluoghi di regione e gli Uffici Scolastici regionali.

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testo del questionario

A. Impatto a livello personale dello staff dell’autorità locale coinvolta nelle attività del partenariato Comenius regio

Che impatto ha avuto l’esperienza di partenariato sulle sue/vostre competenze?

• Competenze professionali • Competenze linguistiche • Competenze nell’uso delle ICT • Competenze pedagogiche • Competenze di project management • Competenze relative alla conoscenza dei paesi partner e della loro cultura • Competenze sociali e interculturali • Stimoli professionali e motivazione

B. Impatto sull’autorità locale coinvolta nel partenariato Comenius regio

Che impatto ha avuto l’esperienza di partenariato sulla vostra istituzione (autorità locale) di appartenenza in termini di:

• Introduzione di novità e cambiamenti nelle modalità organizzative interne del lavoro • Introduzione di cambiamenti nelle modalità di cooperazione tra lo staff • Sviluppo della dimensione europea all’interno della vostra istituzione • Introduzione di innovazioni in relazione all’utilizzo di nuove tecnologie per la didattica e l’apprendimento • Introduzione di cambiamenti nell’attenzione che la vostra istituzione dedica alle lingue straniere • Introduzione di cambiamenti nell’attenzione che la vostra istituzione dedica a soggetti (scuole, organizzazioni, enti pubblici e privati, imprese) del territorio • Influenza delle attività e risultati della cooperazione europea e locale sul piano di lavoro dell’istituzione

C. Impatto sulla comunità locale

Che impatto ha avuto l’esperienza di partenariato nei rapporti con i partner locali del progetto (scuole e organizzazioni) e con altri enti/organizzazioni/associazioni del territorio, in termini di:

• Capacità di gestire relazioni (introduzione di nuove modalità di comunicazione, introduzione di nuove modalità di lavoro in team e di distribuzione dei compiti ecc.) con altri soggetti della comunità locale • Maggiore/diversa conoscenza delle risorse (intese come competenze, metodi di lavoro, approccio all’internazionalizzazione ecc.) e delle problematiche delle scuole (partner locali del progetto) • Maggiore/diversa conoscenza delle risorse (intese come competenze, metodi di lavoro, approccio all’internazionalizzazione ecc.) e delle problematiche delle organizzazioni (partner locali del progetto) • Opportunità di nuove e/o più profonde cooperazioni con altre organizzazioni locali (non partner locali del progetto) • Opportunità di nuove cooperazione e/o contatti con imprese private locali • Opportunità di contatto e/o coinvolgimento delle famiglie • Accrescimento della dimensione europea nella comunità locale

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ufficio Scolastico regionale per la Campania – Paola Farnerari

A. Impatto a livello personale dello staff dell’autorità locale coinvolta nelle attività del partenariato Comenius regioDal 2012 ho avuto l’incarico dal Direttore generale dell’USR Campania di “persona di contatto” nei 5 partenariati Come-nius Regio gestiti da questo USR. L’attribuzione da parte del Direttore generale di questo incarico è coincisa con quella di referente del piano “Europa dell’Istruzione”. Sul piano personale, questa funzione ha comportato una notevole cresci-ta professionale e personale, incrementando le competenze di gestione di piccoli gruppi di lavoro, di organizzazione di eventi, linguistiche e di comunicazione.

La necessità di comunicare con partner stranieri ha costituito per me uno stimolo a partecipare ad un corso di lingua inglese. La ricerca di tecniche di comunicazione efficaci allo scopo ha avuto un posto centrale, per garantire di volta in volta non solo la correttezza della gestione amministrativo-contabile dei progetti, ma anche la tenuta dello “spirito di gruppo”, della motivazione a collaborare superando difficoltà contingenti e, in alcuni casi, anche a risolvere piccoli conflitti interni. A questo scopo ho chiesto ed ottenuto l’autorizzazione a partecipare ad un corso di specializzazione sul tema della comunicazione organizzato dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione – dal titolo “L’Amministrazione come sistema relazionale”.

B. Impatto sull’autorità locale coinvolta nel partenariato Comenius regio

L’attribuzione della funzione di “persona di contatto” nei partenariati Comenius Regio, così come quella di referente re-gionale “Europa dell’Istruzione”, a un funzionario amministrativo (e non a un docente comandato, come era sempre stato in precedenza) è stato un chiaro segnale da parte del Direttore generale dell’USR Campania della rilevanza attribuita alle predette materie, che comporta la necessità di inserirle nella struttura “stabile” dell’Ufficio.Sostenuto dalla Direzione Generale per gli Affari Internazionali (DGAI) del MIUR, l’USR Campania partecipa, dal 2004, al piano nazionale “Europa dell’Istruzione” che mira a promuovere e sviluppare la dimensione europea dell’istruzione, implementando azioni che avvicinino la scuola italiana all’Europa. Nell’ambito di tale piano, l’USR Campania realizza un proprio Piano territoriale integrato di intervento, che è lo strumento per declinare ed esaltare le specificità del territorio. Nel 2009, ha presentato, ottenendone l’approvazione da parte della DGAI del MIUR, una proposta progettuale (svilup-patasi poi anche negli anni successivi), originata proprio da uno specifico bisogno espresso dalle scuole del territorio campano. La proposta ruota attorno a una ricerca, realizzata nel quartiere di Scampia e in tutta l’area dell’VIII Municipa-lità del Comune di Napoli, riguardante uno dei segni premonitori dell’abbandono scolastico precoce (Early School Leaving - ESL): le frequenze irregolari nella scuola del primo ciclo di istruzione. L’importanza della tematica, centrata su uno degli obiettivi prioritari della nuova strategia europea per l’occupazione e la crescita (Europa 2020), risulta evidente anche dalla copiosa produzione di documenti pubblicati sull’ESL a livello europeo.

In tale quadro programmatico rientra la partecipazione al Programma europeo Lifelong Learning (LLP), e in particolare la realizzazione di partenariati transnazionali come i Comenius Regio. A partire dal 2011, l’USR Campania ha ottenuto il finanziamento di cinque partenariati Comenius Regio, ciascuno centrato su temi e realtà territoriali diverse, ma tutti gestiti nell’ottica della collaborazione, dello scambio di esperienze e della partecipazione di attori diversi, legati dal comune obiettivo di attrarre i giovani in un sistema di legalità e benessere sociale. Nella gestione di questi partenariati la comunicazione ha avuto un ruolo fondamentale. Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati è, infatti, indispensabile definire una struttura che valorizzi il ruolo di tutti gli organi di gestione nell’assunzione di decisioni condivise, integrando concretamente tutte le competenze interne alle organizzazioni partecipanti in un’ottica di sussidiarietà e apprendimento reciproco. Tra gli altri, in tema di prevenzione del fenomeno degli abbandoni scolastici precoci, è attualmente in fase di realizzazione il progetto Comenius Regio dal titolo “A care for every child” in partenariato con la Spagna, i cui tassi di abbandono scolastico precoce risultano particolarmente elevati. Si è avviato uno scambio e un approfondimento sulla problematica di comune interesse e sulla ricerca delle sue cause nella Castilla La Mancha, regione spagnola nella quale opera la scuola La Paz, che presenta una forte similitudine con la Campania: un livello di abbandoni scolastici più alto della media nazionale. In attesa che ulteriori elementi vengano raccolti, è fin d’ora possibile esprimere un’interessante considerazione: per combattere l’abbandono scolastico precoce è necessario agire tenendo conto delle diversità spesso assai rilevanti tra Regioni, operando inoltre opportune differenziazioni anche tra territori della stessa Regione.

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L’USR Campania è impegnato affinché le proprie iniziative sul territorio possano aprire la strada alla realizzazione di sistemi di monitoraggio con un alto livello di dettaglio, utili ad individuare precocemente i giovani a rischio di abbandono

C. Impatto sulla comunità locale

L’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania ha quindi consolidato il convincimento che le istituzioni scolastiche rap-presentino gli avamposti sul territorio in cui sviluppare percorsi europeisti e la consapevolezza di quanto sia importante valorizzare peculiari proposte e istanze, da esse provenienti, per realizzare quella crescita intelligente e inclusiva che sta tanto a cuore all’Europa. Coerentemente con questa impostazione, l’USR Campania sostiene attivamente le scuole del territorio nella realizzazione concreta di nuovi modelli che favoriscano la partecipazione attiva dei vari stakeholders del territorio nel processo di istruzione e formazione dei bambini e dei giovani campani. Questo con l’obiettivo di ridurre il disagio sociale e l’emarginazione, conseguenti all’uscita precoce dai percorsi di istruzione e formazione, nella con-vinzione che lo scopo primario di ogni iniziativa intrapresa debba essere la creazione di un flusso di benefici concreti e durevoli nel tempo per il gruppo target ovvero le nuove generazioni.

In quest’ottica la realizzazione dei partenariati Comenius Regio ha permesso una grande apertura al territorio: grazie all’intensa collaborazione con enti locali, associazioni, musei e le scuole c’è stato anche un miglioramento delle relazioni sul territorio, in quanto collaborare significa aprire la mente e apprendere anche le modalità di lavoro degli altri e in qualche modo riuscire a trovare un punto di incontro per poter proseguire insieme sulla strada della cooperazione locale ed europea.

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Provincia di treviso – rossella Cendron e Andrea Pio di Leo

A. Impatto a livello personale dello staff dell’autorità locale coinvolta nelle attività del partenariato Comenius regio

Il coordinamento di una rete internazionale come quella di un Comenius Regio, alla quale partecipano soggetti di tipolo-gia diversa, ci ha consentito di acquisire competenze utili per la comprensione delle logiche amministrative/organizza-tive di altri enti e anche di accrescere l’esperienza nella gestione di programmi europei che non avevamo mai realizzato nella nostra esperienza professionale. Dal punto di vista linguistico l’uso della lingua inglese in tutte le relazioni con i partner stranieri ha sicuramente permes-so un miglioramento delle nostre abilità comunicative. Grazie al partenariato Comenius è stato possibile introdurre delle innovazioni nel nostro lavoro quotidiano: infatti ad esempio si sono sperimentate piattaforme informatiche free use e si sono utilizzati dei siti dedicati all’e-democracy, inoltre c’è stato uno scambio di buone pratiche con i nostri partner stranieri sull’informatizzazione della gestione dei progetti per i giovani. Un effetto positivo, derivante dalla partecipazione al partenariato Comenius Regio, c’è stato anche sulle nostre competenze pedagogiche, in quanto l’esame dei contenuti didattici dei programmi scolastici ci è servito per programmare in modo più pertinente future proposte progettuali. Sono migliorate anche le nostre competenze di project management, in particolare per quanto concerne la capacità di programmare l’utilizzo delle risorse economi-che e umane del progetto e il coordinamento con altre istituzioni e la loro amministrazione (ad esempio attraverso la collaborazione con le scuole e le associazioni per la rendicontazione delle spese del personale).La cooperazione con la Regione partner straniera ha permesso l’analisi delle differenze amministrative nell’organiz-zazione scolastica e nelle competenze degli enti coinvolti nel progetto e anche un esame della diversità di approccio didattico ai temi della cittadinanza attiva e al diverso coinvolgimento di studenti e insegnanti. Inoltre, la realizzazione del progetto ha arricchito la nostra capacità di mediazione tra esigenze diverse di enti locali, scuole e associazioni,e tra le diverse priorità attribuite ai risultati di progetto. Infine lavorare con istituzioni diverse dalla nostra, quali scuole, associazioni ecc, ci ha permesso di conoscere meglio come sono organizzate, siamo stati indotti (nella programmazione di nuovi progetti da candidare) a prendere in conside-razione anche i loro bisogni oltre a quelli della nostra istituzione di appartenenza. In altre parole, il confronto con diverse realtà favorisce lo scambio delle migliori pratiche di organizzazione e stimola la voglia di portare innovazioni positive nel proprio ambito di lavoro.

B. Impatto sull’autorità locale coinvolta nel partenariato Comenius regio

La partecipazione al partenariato Comenius Regio ha avuto come riflesso maggiore nella nostra istituzione di apparte-nenza quello di un maggior impegno nella cooperazione europea, infatti nel piano di lavoro della Provincia di Treviso sono state inserite la presentazione di almeno tre proposte di progetti europei scaturiti dalla cooperazione generata dal Comenius Regio EYES 4 C e anche una prosecuzione della collaborazione con il partner francese attraverso un gemel-laggio e altre iniziative.

C. Impatto sulla comunità locale

L’esperienza di partenariato, comportando un attivo coinvolgimento dei partner locali del progetto (scuole e organizza-zioni), ha permesso una maggiore integrazione tra scuole e mondo delle associazioni, che è stato vissuto come mutuo arricchimento istituzionale. Per ciò che concerne la Provincia di Treviso, lavorare a stretto contatto con le scuole e con alcune associazioni del territorio ha consentito maggiore conoscenza delle realtà scolastiche e comprensione della loro necessità di creare reti, sia locali sia internazionali.

 

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1.2.2 La Mobilità Individuale degli Alunni nell'esperienza dell’Istituto Istruzione Superiore Cartesio di ole-vano romano (rM)

La MIA – Mobilità Individuale degli Alunni - è un’azione assolutamente innovativa, perché dopo tanti anni di cooperazio-ne europea per la prima volta si è introdotta la possibilità per gli studenti delle scuole secondarie superiori di trascorrere un periodo dell’anno scolastico presso un altro istituto europeo, come fanno, ormai da oltre 25 anni, i loro fratelli più grandi, cioè gli studenti universitari. Il valore e l’impatto della MIA va ben oltre l’esperienza personale dello studente che parte, ma coinvolge tutto l’istituto scolastico di provenienza dell’alunno.

Per questo motivo, al fine di raccogliere le impressioni relative all’impatto di questa azione, si è chiesto alla referente dell’Istituto di Istruzione Superiore Cartesio di fornirci la sua testimonianza, indicando come il suo coinvolgimento in qualità di docente referenteabbia avuto influenza sulle sue competenze personali (professionali, linguistiche, sociali e interculturali, accademiche) e sulla sua scuola.

Istruzione Superiore Cartesio di olevano romano (rM) – Enrica rocchi

Impatto della MIA sul piano personale (competenze professionali, linguistiche, sociali interculturali e accademiche)

Ho iniziato a lavorare per l’apertura internazionale della mia scuola venti anni fa con i progetti Socrates scolastici e linguistici, poi i Comenius multilaterali e bilaterali e MIA. Certamente sono cresciute le mie competenze profes-sionali e anche la motivazione, in considerazione della ricaduta positiva che questi progetti hanno avuto sugli alunni in termini di conoscenze, autonomia, apertura all’Europa. Misurarsi con gli altri colleghi delle scuole partner rinforza, fa crescere la voglia di lavorare bene per essere precisi, originali, puntuali più di loro. Ho imparato, cre-do, a valutare realisticamente gli obiettivi progettuali e la possibilità di realizzarli nella consapevolezza che, spesso, il lavoro maggiore ricade sull’ideatore di un progetto. Questo, almeno, è quello che accade nelle scuole dove professori e dirigenti non sono stabili. Chi lo è, invece, se ama il proprio lavoro e sente fortemente il senso di appartenenza alla sua istituzione, trova sempre lo spirito di iniziativa e impara a superare atteggiamenti ostili di chi non comprende ancora questi progetti. Con gli anni credo che sia cresciuta anche la mia capacità di convincere tanti al valore dei nostri progetti, colleghi, dirigenti e genitori.La mia disciplina di insegnamento sono le materie letterarie e il latino. Ricordo che venti anni fa, quando ho iniziato i contatti con una una scuola tedesca, ho usato il latino per comunicare con il professore tedesco, anche lui insegnante di questa lingua antica. È curioso che una lingua morta possa essere veicolo di idee moderne! La lingua però che uso più spesso per comunicare con i colleghi delle scuole partner è il francese. Credo di averne una buona conoscenza che naturalmente è cresciuta grazie all’uso quasi quotidiano che questo tipo esperienze comporta. Le attività di scambio culturale realizzate in questi anni mi hanno dato l’opportunità di creare una fitta rete di relazioni sia a livello locale che internazionale. La mia rubrica di contatti è davvero molto lunga, ma i contatti bisogna anche saperli curare e mantenere. Per mia fortuna ho una naturale predisposizione alla socializzazione e questo ha favorito l’incontro e il confronto con tanti miei colleghi nelle diverse scuole partner. Ma quando si incontrano persone di diversa cultura - lo ripeto spesso ai miei studenti - bisogna disporsi alla comprensione di valori diversi, riuscendo al tempo stesso a trasmettere i propri in modo adeguato alla situazione e al contesto. Questa consapevolezza è cresciuta in me attraverso i vari progetti di scambio culturale nei quali le competenze interculturali vengono messe in gioco e rafforzate ogni volta per poter raggiungere i risultati attesi in un comune sforzo. Inoltre la comunicazione con i colleghi delle altre scuole partner ha richiesto un uso della lingua più flessibile, efficace e semplice. Lavorare con le parole giuste è anche importante mentre si scrive un progetto. Credo che le esperienze di mobilità mi abbiano abituata ad una scrittura e ad una comunicazione immediata come pure un’esposizione più ordinata di idee e proposte. Ritengo, infine, che l’attitudine a insegnare la letteratura, non solo per gli aspetti estetici ma anche per quelli etici delle opere, mi aiuti spesso a provocare fra gli studenti la riflessione su quegli aspetti valoriali che devono ispirare la mobilità internazionale. La presenza in classe di studenti di altre scuole spesso rappresenta un arricchimento del percorso didattico.

Da un punto di vista professionale, purtroppo manca a livello italiano e non solo un reale riconoscimento dell’accresciuta professionalità che deriva dall’intraprendere questo tipo di esperienze, comunque sia ogni anno ricevo nella mia scuola la nomina di funzione strumentale per scambi di classe e progetti europei, incarico che ho sempre svolto nella mia

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scuola ma che, a livello di avanzamento di carriera, non dà alcun risultato. Posso dire però che gli studenti e le famiglie riconoscono e apprezzano il mio lavoro.

Impatto della MIA sulla scuola (sviluppo della dimensione europea, innovazione metodologica e didattica, uso delle TIC)

Faccio una breve premessa per far capire come l’istituto dove insegno sia da tempo vocato all’apertura internazionale e sia da tempo particolarmente impegnato nella mobilità individuale degli alunni. Infatti la nostra scuola ha iniziato nel 2003 la mobilità studentesca individuale di 3 mesi in forma autonoma con il Gymnasium di Michelstadt (Germania) e nel 2007 abbiamo partecipato al progetto pilota della Pupil Mobility con Intercultura. Da quando è stata istituita l’azione MIA Comenius, tutti gli anni abbiamo inviato i nostri studenti in mobilità presso le nostre scuole partner. Nell’anno scolastico in corso - 2013/2014 - 18 studenti sono coinvolti nella mobilità individuale Comenius in Francia, Danimarca, Croazia, Finlandia, 3 hanno frequentato una scuola tedesca mentre 3 sono negli USA e in Canada.

La cooperazione europea ha cambiato molto il nostro modo di fare scuola.

La dimensione europea è diventata per noi una normale realtà nella nostra scuola. È normale insegnare in una classe dove ci sono alunni italiani e finlandesi, oppure francesi, croati, danesi o tedeschi. È normale coinvolgere in attività edu-cative tutti questi studenti insieme o ricevere le famiglie straniere che vengono a far visita ai loro figli mentre studiano nella nostra scuola. È piacevole incontrare i nostri colleghi delle altre scuole che hanno instaurato con noi un rapporto di collaborazione e di amicizia. Questa familiarità si avverte a tutti i livelli: collaboratori scolastici, personale di segreteria, docenti e alunni, famiglie e comunità locale. Non è raro ormai, e questo mi dà molta soddisfazione, fare l’appello in clas-se e accorgersi che c’è anche uno studente straniero che, a sorpresa e anche a distanza di tempo, è venuto a ritrovare i suoi amici italiani. Per quanto riguarda l’utilizzo di nuove tecnologie per la didattica e l’apprendimento, l’innovazione più importante che abbiamo introdotto è l’utilizzo della videoconferenza per poterci confrontare su progetti, percorsi di studio dei nostri studenti in mobilità, sia quelli che inviamo, sia quelli che riceviamo. Stiamo condividendo lezioni a distanza e per questo tipo di collaborazione vogliamo impegnarci ancora di più nei nostri progetti futuri. Certamente il confronto ha rinnovato anche le nostre metodologie e la nostra disponibilità e capacità di lavorare in rete, offrire aiuto e supporto agli altri e nello stesso tempo riceverlo da loro. Credo che nella nostra scuola sia migliorata la didattica dell’insegnamento delle lingue, rinforzata proprio grazie alla cooperazione internazionale. Siamo sempre alla ricerca di contenuti disciplinari nuovi per favorire l’interesse di tutti i ragazzi che ospitiamo e anchela storia e la letteratura sono studiate in una prospettiva di confronto sempre più sovranazionale.

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CAPItoLo 2 – La mobilità nel corso del Programma LLP: esiti di un'indagine guardando al futuro

a cura di Luisella Silvestri

2.1 Introduzione

2.1.1 Abstract in English - Erasmus, Higher Education Sector1

Learning mobility within the LLP in the higher education sector: results of a survey, looking towards the future

The Lifelong Learning Programme is now coming to an end, although the activities supported by the Programme will last until the end of the academic year 2013/2014. Launched in 2007, the Programme has been mainly characterised by the implementation of new activities. Among these, the newly established tool of student mobility for placements, which made it also possible for Higher Education Institutions to found Consortia in order to improve the management of such mobilities. At the same time, the Programme fostered Higher Education Institutions’ staff mobility for traininig, in other Higher Education Institutions as well as in international enterprises; finally, it also opened up the possibility to host external experts for teaching assignments. In the course of six years of activities about 130.000 Italian students benefited from a wide offer of possibilities, ranging from attending courses, to taking exams and going abroad for a placement experience. Students were also given the opportunity to conduct researches for their final dissertation in another EU member country. The total number of parti-cipants is considerable and is expected to grow further by the academic year 2013/2014 (the data are not yet available at this stage). Compared with the previous “Socrates II” Programme (2000-2006), which had involved about 109.000 beneficiaries, this is a big step forward. In Italy many important goals have been reached, especially in terms of the increasing participation of Higher Education Institutions in the Programme. Indeed, while in 2000 only 100 Institutions were actively in Socrates II, 189 Institutions are reported to have started an exchange programme in 2013. Moreover, the participation from organisations other than universities (Colleges of Music, Arts Academies, Industry Arts Institutions and Linguistic Mediation Centres) has significantly grown, jumping from 38 to 94 organizations in 2013. The many success stories from Erasmus beneficiaries prove the crucial role that the Programme played in their own personal, academic and professional life. So our aim for the upcoming future will be to continue to offer this experience to an always growing number of students, along with a continuous engagement towards quality.

2.1.2 Sintesi in italiano

Il Lifelong Learning Programme è ormai al termine in quanto il 2013/2014 sarà l’ultimo anno di attività della programma-zione comunitaria 2007-2013. Avviato nel 2007, ha introdotto molte novità nell’offerta Erasmus, come i tirocini all’estero per gli studenti dando la possibilità agli istituti di creare Consorzi per ottimizzarne la gestione, la mobilità del personale docente e tecnico - amministrativo per formazione presso Istituti di istruzione superiore e/o presso imprese internazio-nali, la possibilità di ospitare esperti esterni per svolgere docenze.Nel corso di sei anni di attività quasi 130 mila studenti hanno colto la grande possibilità offerta loro di poter seguire corsi, sostenere esami, svolgere un tirocinio e ricerca tesi in un altro Paese europeo, popolazione destinata a crescere dal momento che non è ancora disponibile il numero degli studenti Erasmus in mobilità nell’a.a. 2013/2014. Un obiettivo importante se confrontato con i 109 mila beneficiari della programmazione comunitaria precedente 2000-2006 “ Socra-tes II”. In Italia sono stati raggiunti traguardi rilevanti come la crescita progressiva della partecipazione al Programma da parte degli Istituti di Istruzione Superiore: se nel 2000 partecipavano 100 istituti, nel 2013 hanno attivato scambi 189 istituti; in particolare è cresciuto il coinvolgimento da parte degli Istituti non universitari (Conservatori, Accademie di Belle Arti, Istituti Superiore di Industrie Artistiche e Scuole Superiori per Mediatori Linguistici), passando da 38 a 94 istituti nel 2013.

Tante le storie di successo Erasmus che ne testimoniano l’importanza nella vita personale, accademica e professionale di chi ne ha potuto beneficiare e allora, alla luce di ciò, l’impegno nel prossimo futuro deve essere quello di estendere la possibilità di partecipazione ad un pubblico più vasto, senza tralasciare gli sforzi rivolti all’innalzamento della qualità.

5 Si ringrazia Antonella Ratti per la traduzione, Translation courtesy of Antonella Ratti

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2.2 I numeri della mobilità Erasmus in LLP

Gli scambi Erasmus rappresentano in Italia una realtà diffusa, dal momento che sono oltre 20 mila gli studenti che annualmente decidono di vivere un’esperienza internazionale, usufruendo di un periodo di studio o di placement, privi-legiando per lo più Spagna, Francia, Germania e Regno Unito6.

Grazie al contributo di tutti gli Istituti di Istruzione Superiore parteci-panti, l’Italia mantiene il quarto posto in Europa per numero di stu-denti Erasmus in uscita e il quinto per numero di studenti europei ospitati (tab. 1 e tab. 2). Se rapportiamo il numero delle mobilità atti-vate in uscita con il volume della partecipazione in entrata, ne emerge che a fronte di 100 studenti italiani assegnatari di una borsa Erasmus, 86 studenti stranieri scelgono aziende o istituti italiani come destina-zione della propria mobilità (a.a. 2011/2012).Anche se anno dopo anno si è assistito a un incremento della parteci-pazione da parte del corpo docente e dello staff tecnico-amministra-tivo per attività di docenza e di formazione, questa tipologia di azione non ha effettivamente dimostrato tutte le sue potenzialità in Italia, se

confrontata con i risultati ottenuti negli altri Paesi; da sottolineare, invece, il buon livello di attrattività dei nostri Istituti, collocandosi ai primi posti per numero di personale straniero Erasmus ospitato (tab 1 e tab. 2)7.Dall’analisi della mobilità suddivisa per area di provenienza (tab.3), emerge che rispetto al primo anno del Programma l’incremento della partecipazione degli studenti universitari è stato del 37% (da 17.926 a 24.542 studenti) mentre il volume della mobilità del settore non universitario è cresciuto del 52,2% (da 448 a 682 studenti). Il contributo Erasmus fornito dai Conservatori, Accademie di Belle Arti, Istituti Superiori di Industrie Artistiche e Scuole Superiori per Mediato-ri Linguistici consiste nel 2,7% degli scambi attivati (682 su 25.224 studenti), percentuale che aumenta se osserviamo il numero dei docenti in mobilità Erasmus per incarichi di insegnamento, i quali rappresentano il 21,6% della mobilità STA complessiva italiana (373 su 1.728 docenti, ultimo dato 2012/2013). Le tre tabelle seguenti descrivono gli sviluppi della partecipazione al Programma Erasmus da parte sia degli studenti che dei docenti e del personale tecnico-amministrativo degli Istituti di Istruzione Superiore, dal 2007 al 2013.

tab 1. Andamento della mobilità Erasmus in uscita (outgoing mobility) per attività, dall’a.a. 2007-2008 all’a.a. 2012-2013

1) Student Mobility for Study - Mobilità studenti per studio 2) Student Mobility for Placement - Mobilità studenti per placement3) Staff Mobility for Teaching Assignments - Mobilità dei docenti per attività didattica4) Staff Mobility for Training - Mobilità dei docenti e del personale tecnico-amministrativo per attività di formazione Fonte dati mobilità Erasmus in uscita: Dyners

6 Per una panoramica più ampia sui dati Erasmus si veda il “Rapporto Erasmus, a.a. 2011/2012”: http://www.programmallp.it/box_contenuto.php?id_cnt=3334&id_from=310&style=erasmus&pag=17Per un approfondimento sulla mobilità Erasmus europea si veda: http://ec.europa.eu/education/tools/statistics_en.htm

Tab 1. Andamento della mobilità Erasmus in uscita per attività, dall’a.a. 2007-2008 all’a.a. 2012-2013

Anno Accademico SMS¹ SMP² STA³ͥ STT⁴

2007-2008 17.562 802 1.508 80 2008-2009 17.754 1.660 1.565 333 2009-2010 19.118 1.921 1.613 416 2010-2011 19.773 2.258 1.598 457 2011-2012 20.404 2.973 1.651 468 2012-2013 (dato provvisorio) 21.411 3.813 1.728 569

Totale 116.022 13.427 9.663 2.323

2.1 I numeri della mobilità Erasmus in LLP

129.449 Studenti in mobilità dal 2007 al 2013 9.663 Docenti con incarichi di docenza all’estero 2.323 Docenti e staff in formazione

Gli scambi Erasmus rappresentano in Italia una realtà diffusa, dal momento che sono oltre 20 mila gli studenti che annualmente decidono di vivere un’esperienza internazionale, usufruendo di un periodo di studio o di placement, privilegiando per lo più Spagna, Francia, Germania e Regno Unito6.

Grazie al contributo di tutti gli Istituti di Istruzione Superiore partecipanti, l’Italia mantiene il quarto posto in Europa per numero di studenti Erasmus in uscita e il quinto per numero di studenti europei ospitati (tab. 1 e tab. 2). Se rapportiamo il numero delle mobilità attivate in uscita con il volume della partecipazione in entrata, ne emerge che a fronte di 100 studenti italiani assegnatari di una borsa Erasmus, 86 studenti stranieri scelgono aziende o istituti italiani come destinazione della propria mobilità (a.a. 2011/2012).

Anche se anno dopo anno si è assistito a un incremento della partecipazione da parte del corpo docente e dello staff tecnico-amministrativo per attività di docenza e di formazione, questa tipologia di azione non ha effettivamente dimostrato tutte le sue potenzialità in Italia, se confrontata con i risultati ottenuti negli altri Paesi; da sottolineare, invece, il buon livello di attrattività dei nostri Istituti, collocandosi ai primi posti per numero di personale straniero Erasmus ospitato (tab 1 e tab. 2)7.

Dall’analisi della mobilità suddivisa per area di provenienza (tab.3), emerge che rispetto al primo anno del Programma l’incremento della partecipazione degli studenti universitari è stato del 37% (da 17.926 a 24.542 studenti) mentre il volume della mobilità del settore non universitario è cresciuto del 52,2% (da 448 a 682 studenti). Il contributo Erasmus fornito dai Conservatori, Accademie di Belle Arti, Istituti Superiori di Industrie Artistiche e Scuole Superiori per Mediatori Linguistici consiste nel 2,7% degli scambi attivati (682 su 25.224 studenti), percentuale che aumenta se osserviamo il numero dei docenti in mobilità Erasmus per incarichi di insegnamento, i quali rappresentano il 21,6% della mobilità STA complessiva italiana (373 su 1.728 docenti, ultimo dato 2012/2013). Le tre tabelle seguenti descrivono gli sviluppi della partecipazione al Programma Erasmus da parte sia degli studenti che dei docenti e del personale tecnico-amministrativo degli Istituti di Istruzione Superiore, dal 2007 al 2013.

                                                                                                                         

6 Per una panoramica più ampia sui dati Erasmus si veda il “Rapporto Erasmus, a.a. 2011/2012”: http://www.programmallp.it/box_contenuto.php?id_cnt=3334&id_from=310&style=erasmus&pag=1

7 Per un approfondimento sulla mobilità Erasmus europea si veda: http://ec.europa.eu/education/tools/statistics_en.htm

2.1 I numeri della mobilità Erasmus in LLP

129.449 Studenti in mobilità dal 2007 al 2013 9.663 Docenti con incarichi di docenza all’estero 2.323 Docenti e staff in formazione

Gli scambi Erasmus rappresentano in Italia una realtà diffusa, dal momento che sono oltre 20 mila gli studenti che annualmente decidono di vivere un’esperienza internazionale, usufruendo di un periodo di studio o di placement, privilegiando per lo più Spagna, Francia, Germania e Regno Unito6.

Grazie al contributo di tutti gli Istituti di Istruzione Superiore partecipanti, l’Italia mantiene il quarto posto in Europa per numero di studenti Erasmus in uscita e il quinto per numero di studenti europei ospitati (tab. 1 e tab. 2). Se rapportiamo il numero delle mobilità attivate in uscita con il volume della partecipazione in entrata, ne emerge che a fronte di 100 studenti italiani assegnatari di una borsa Erasmus, 86 studenti stranieri scelgono aziende o istituti italiani come destinazione della propria mobilità (a.a. 2011/2012).

Anche se anno dopo anno si è assistito a un incremento della partecipazione da parte del corpo docente e dello staff tecnico-amministrativo per attività di docenza e di formazione, questa tipologia di azione non ha effettivamente dimostrato tutte le sue potenzialità in Italia, se confrontata con i risultati ottenuti negli altri Paesi; da sottolineare, invece, il buon livello di attrattività dei nostri Istituti, collocandosi ai primi posti per numero di personale straniero Erasmus ospitato (tab 1 e tab. 2)7.

Dall’analisi della mobilità suddivisa per area di provenienza (tab.3), emerge che rispetto al primo anno del Programma l’incremento della partecipazione degli studenti universitari è stato del 37% (da 17.926 a 24.542 studenti) mentre il volume della mobilità del settore non universitario è cresciuto del 52,2% (da 448 a 682 studenti). Il contributo Erasmus fornito dai Conservatori, Accademie di Belle Arti, Istituti Superiori di Industrie Artistiche e Scuole Superiori per Mediatori Linguistici consiste nel 2,7% degli scambi attivati (682 su 25.224 studenti), percentuale che aumenta se osserviamo il numero dei docenti in mobilità Erasmus per incarichi di insegnamento, i quali rappresentano il 21,6% della mobilità STA complessiva italiana (373 su 1.728 docenti, ultimo dato 2012/2013). Le tre tabelle seguenti descrivono gli sviluppi della partecipazione al Programma Erasmus da parte sia degli studenti che dei docenti e del personale tecnico-amministrativo degli Istituti di Istruzione Superiore, dal 2007 al 2013.

                                                                                                                         

6 Per una panoramica più ampia sui dati Erasmus si veda il “Rapporto Erasmus, a.a. 2011/2012”: http://www.programmallp.it/box_contenuto.php?id_cnt=3334&id_from=310&style=erasmus&pag=1

7 Per un approfondimento sulla mobilità Erasmus europea si veda: http://ec.europa.eu/education/tools/statistics_en.htm

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tab. 2. Andamento della mobilità Erasmus in entrata (incoming mobiliy) per attività, dall’a.a. 2007-2008 all’a.a. 2011-2012

1) Student Mobility for Study - Mobilità studenti per studio 2) Student Mobility for Placement - Mobilità studenti per placement3) Staff Mobility for Teaching Assignments - Mobilità dei docenti per attività didattica4) Staff Mobility for Training - Mobilità dei docenti e del personale tecnico-amministrativo per attività di formazioneFonte dati mobilità Erasmus in entrata: Commissione Europea

tab. 3. Mobilità Erasmus in LLP per settore universitario e settore AFAM/SSML

2.3 Indagine sull’Impatto della mobilità Erasmus: i risultati

Nel gennaio 2013 l’Agenzia ha lanciato un’indagine con lo scopo di testare l’impatto sui beneficiari dell’esperienza di mobilità nell’ambito del Lifelong Learning Programme dal punto di vista personale, accademico e professionale. Nel campo dell’Istruzione Superiore i destinatari sono stati sia gli studenti che il personale docente e non docente che hanno usufruito di una borsa LLP/Erasmus dal 2007 al 2012. Il quadro che ne emerge dimostra che la mobilità internazionale è vista come un investimento per il futuro, in quanto fornisce valore aggiunto nel Curriculum Vitae e arricchimento nel proprio bagaglio culturale. I commenti rilasciati dai rispondenti nella parte del questionario dedicata ai “Suggerimenti per migliorare le azioni di mobilità” rappresentano un ottimo spunto per intraprendere politiche che mirano all’eliminazione degli ostacoli alla mobilità internazionale, come la necessità di snellire le procedure amministrative o come l’esigenza di un contributo economico adeguato al costo della vita del Paese di destinazione. L’ultima sezione del questionario mira ad indagare il background sociale degli ex-studenti Erasmus attraverso domande relative al titolo di studio e posizione professionale dei genitori, aspetti che saranno og-getto di una pubblicazione successiva.

Tab. 2. Andamento della mobilità Erasmus in entrata per attività, dall’a.a. 2007-2008 all’a.a. 2011-2012

Anno Accademico SMS¹ SMP² STA³ͥ STT⁴

2007-2008 14.982 1.295 2.390 323 2008-2009 15.530 1.962 2.681 542 2009-2010 15.884 2.253 2.698 670 2010-2011 16.737 2.435 2.859 844 2011-2012 17.461 2.774 2.903 973

Totale 80.594 10.719 13.531 3.352

Tab. 3. Mobilità Erasmus in LLP degli studenti per settore universitario e settore AFAM/SSML

Anno Accademico N. Studenti Università

N. Studenti AFAM/SSML

N. Docenti Università

N. Docenti AFAM/SSML

2007-2008 17.926 448 1.230 278 2008-2009 18.929 485 1.284 281 2009-2010 20.470 569 1.301 312 2010-2011 21.460 601 1.221 377 2011-2012 22.973 584 1.304 347 2012-2013 (dato provvisorio) 24.542 682 1.355 373

2.2 Indagine sull’Impatto della mobilità Erasmus: i risultati  

Nel gennaio 2013 l’Agenzia ha lanciato un’indagine con lo scopo di testare l’impatto sui beneficiari dell’esperienza di mobilità nell’ambito del Lifelong Learning Programme dal punto di vista personale, accademico e professionale. Nel campo dell’Istruzione Superiore i destinatari sono stati sia gli studenti che il personale docente e non docente che hanno usufruito di una borsa LLP/Erasmus dal 2007 al 2012.

Il quadro che ne emerge dimostra che la mobilità internazionale è vista come un investimento per il futuro, in quanto fornisce valore aggiunto nel Curriculum Vitae e arricchimento nel proprio bagaglio culturale. I commenti rilasciati dai rispondenti nella parte del questionario dedicata ai “Suggerimenti per migliorare le azioni di mobilità” rappresentano un ottimo spunto per intraprendere politiche che mirano all’eliminazione degli ostacoli alla mobilità internazionale, come la necessità di snellire le procedure amministrative o come l’esigenza di un contributo economico adeguato al costo della vita del Paese di destinazione. L’ultima sezione del questionario mira ad indagare il background sociale degli ex-studenti Erasmus attraverso domande relative al titolo di studio e posizione professionale dei genitori, aspetti che saranno oggetto di una pubblicazione successiva.

Relativamente al settore dell’Istruzione Superiore hanno risposto all’indagine 5.681 utenti, e precisamente:

5.168 studenti in mobilità per studio

347 studenti in mobilità per placement

92 docenti in mobilità per incarichi di insegnamento

74 tra docenti e staff tecnico-amministrativo in mobilità per formazione

Abbiamo chiesto agli ex beneficiari Erasmus di esprimere un’opinione rispetto ai seguenti punti:

Indica il grado di soddisfazione rispetto agli obiettivi che avevi inizialmente; Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze: 1) professionali, 2) linguistiche, 3) sociali e interculturali, 4) accademiche; Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità internazionale nel tuo Curriculum vitae e nelle eventuali selezioni di lavoro; Eventuali criticità e ostacoli; Suggerimenti per migliorare le azioni di mobilità.

Di seguito vengono presentati i risultati dell’indagine

L’87% dei 5.681 degli utenti che hanno risposto al questionario hanno espresso un livello di gradimento estremamente elevato; in particolare tra gli studenti prevale un maggior entusiasmo in quanto il 55,6% della mobilità per Studio e il 46,4% della mobilità per Placement ha dichiarato un “ottimo” livello di soddisfazione rispetto agli obiettivi iniziali; anche tra i docenti e lo staff il risultato della mobilità è stato decisamente soddisfacente dal momento che, rispettivamente, il 47,8% ed il 39,2%, ha risposto valutando l’esperienza “molto buona” rispetto alle aspettative della partenza.

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Abbiamo chiesto agli ex beneficiari Erasmus di esprimere un’opinione rispetto ai seguenti punti:

Indica il grado di soddisfazione rispetto agli obiettivi che avevi inizialmente; Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze:1) professionali, 2) linguistiche, 3) sociali e interculturali, 4) accademiche; Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità internazionale nel tuo Curriculum vitae e nelle eventuali selezioni di lavoro; Eventuali criticità e ostacoli; Suggerimenti per migliorare le azioni di mobilità.

di seguito vengono presentati i risultati dell’indagine

L’87% dei 5.681 utenti che hanno risposto al questionario hanno espresso un livello di gradimento estremamente eleva-to; in particolare tra gli studenti prevale un maggior entusiasmo in quanto il 55,6% della mobilità per Studio e il 46,4% della mobilità per Placement ha dichiarato un “ottimo” livello di soddisfazione rispetto agli obiettivi iniziali; anche tra i docenti e lo staff il risultato della mobilità è stato decisamente soddisfacente dal momento che, rispettivamente, il 47,8% ed il 39,2%, ha risposto valutando l’esperienza “molto buona” rispetto alle aspettative della partenza.

tab. 4. Grado di soddisfazione rispetto agli obiettivi iniziali - Level of satisfaction according to initial objectives8

L’impatto sulle competenze professionali ha riguardato soprattutto il personale docente e non docente in quanto l’esperienza di docenza o di formazione all’estero si è rivelata ”molto significativa” o “significativa” per oltre il 78% dei rispondenti. Anche il 38,6% degli ex tirocinanti dichiara che lo stage all’estero ha avuto una ricaduta “molto significativa” nelle proprie conoscen-ze e abilità professionali, così come per 1.387 ex Erasmus in mobilità per studio, ovvero il 26,8%.

tab. 5.Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze professionali - What was the impact of mobility experience on improving your professional skills

Il periodo di mobilità internazionale ha determinato un miglioramento consistente sulle competenze linguistiche dei beneficia-ri, in particolare per gli studenti, i quali hanno valutato l’impatto sulle proprie conoscenze in maniera estremamente positiva, rispettivamente, per il 66,4% (SMS) e il 49,6% (SMP).

8 Molto significativo=Higly significant, Significativo=Significant, Medio=Average, Limitato=Limited, Nessuno=None, Non pertinente=Not Applicable, Non

Tab. 4. Grado di soddisfazione rispetto agli obiettivi iniziali

Livello di soddisfazione

SMS dato ass

SMS %

SMP dato ass

SMP %

STA dato ass

STA %

STT dato ass

STT % Totale %

ottimo 2.872 55,6 161 46,4 35 38,0 29 39,2 3.097 54,5 molto buono 1.670 32,3 110 31,7 44 47,8 29 39,2 1.853 32,6 buono 505 9,8 57 16,4 12 13,0 14 18,9 588 10,4 sufficiente 82 1,6 17 4,9 1 1,1 1 1,4 101 1,8 scarso 23 0,4 2 0,6 0,0 1 1,4 26 0,5 non rispondenti 16 - - - - - - - - -

Totale 5.168 100,0 347 100,0 92 100,0 74 100,0 5.681 100,0

Tab. 5. Impatto personale: che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze professionali

Livello di impatto

SMS dato ass

SMS %

SMP dato ass

SMP %

STA dato ass

STA %

STT dato ass

STT % Totale %

molto significativo 1.387 26,8 134 38,6 22 23,9 16 21,6 1.559 27,4 significativo 1.993 38,6 120 34,6 50 54,3 42 56,8 2.205 38,8 medio 1.134 21,9 67 19,3 14 15,2 12 16,2 1.227 21,6 limitato 372 7,2 21 6,1 3 3,3 4 5,4 400 7,0 nessuno 98 1,9 2 0,6 1 1,1 0,0 101 1,8 non pertinente 169 3,3 2 0,6 2 2,2 0,0 173 3,0 non rispondenti 15 0,3 1 0,3 - - 0,0 16 0,3

Totale 5.168 100,0 347 100,0 92 100,0 74 100,0 5.681 100,0

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rispondenti=No Answer

tab.6. Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze linguistiche

- What was the impact that the mobility experience had on improving your language skills

Anche riguardo agli aspetti sociali e interculturali il livello di valutazione dell’esperienza internazionale risulta molto eleva-to per tutte le tipologie di mobilità. Questo elemento è forse quello che più caratterizza la mobilità Erasmus soprattutto per gli studenti, che si trovano a vivere e condividere tempi e luoghi con coetanei provenienti da tutta Europa e ne rappresenta

una delle motivazioni maggiori ad intraprendere un’esperienza di mobilità all’estero.

tab.7. Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze sociali e intercul-turali - What was the impact that the mobility experience had on improving your social and intercultural skills

Riguardo al miglioramento delle competenze accademiche, il periodo di insegnamento in un altro istituto europeo si è rivelato

un importante strumento di crescita per l’82% dei docenti; mentre per quanto riguarda gli studenti, per il 64% di loro l’espe-rienza all’estero ha avuto un impatto molto consistente sulle proprie conoscenze.

tab. 8. Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze accademiche -

Tab.6. Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze linguistiche

Livello di impatto

SMS dato ass

SMS %

SMP dato ass

SMP %

STA dato ass

STA %

STT dato ass

STT % Totale %

molto significativo 3.432 66,4 172 49,6 15 16,3 19 25,7 3.638 64,0 significativo 1.384 26,8 128 36,9 32 34,8 26 35,1 1.570 27,6 medio 284 5,5 37 10,7 31 33,7 19 25,7 371 6,5 limitato 37 0,7 3 0,9 6 6,5 9 12,2 55 1,0 nessuno 5 0,1 4 1,2 3 3,3 0,0 12 0,2 non pertinente 6 0,1 2 0,6 5 5,4 1 1,4 14 0,2 non rispondenti 20 0,4 1 0,3 - - - - 21 0,4

Totale 5.168 100,0 347 100,0 92 100,0 74 100,0 5.681 100,0

Tab.7. Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze sociali e interculturali

Livello di impatto

SMS dato ass

SMS %

SMP dato ass

SMP %

STA dato ass

STA %

STT dato ass

STT % Totale %

molto significativo 3.335 64,5 166 47,8 29 31,5 30 40,5 3.560 62,7 significativo 1.423 27,5 129 37,2 51 55,4 29 39,2 1.632 28,7 medio 287 5,6 36 10,4 8 8,7 14 18,9 345 6,1 limitato 67 1,3 4 1,2 2 2,2 1 1,4 74 1,3 nessuno 12 0,2 2 0,6 1 1,1 0 0,0 15 0,3 non pertinente 15 0,3 6 1,7 1 1,1 0 0,0 22 0,4 non rispondenti 29 0,6 4 1,2 - - - - 33 0,6

Totale 5.168 100,0 347 100,0 92 100,0 74 100,0 5.681 100,0

Tab. 8. Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità sul miglioramento delle tue competenze accademiche

Livello di impatto

SMS dato ass

SMS %

SMP dato ass

SMP %

STA dato ass

STA %

STT dato ass

STT % Totale %

molto significativo 1.091 21,1 90 25,9 23 25,0 14 18,9 1.218 21,4 significativo 2.259 43,7 103 29,7 53 57,6 24 32,4 2.439 42,9 medio 1.356 26,2 81 23,3 14 15,2 23 31,1 1.474 25,9 limitato 338 6,5 31 8,9 1 1,1 4 5,4 374 6,6 nessuno 41 0,8 16 4,6 1 1,1 1 1,4 59 1,0 non pertinente 38 0,7 15 4,3 0 0,0 8 10,8 61 1,1 non rispondenti 45 0,9 11 3,2 - - - - 56 1,0

Totale 5.168 0,0 347 0,0 92 0,0 74 0,0 5.681 0,0

30

What was the impact that the mobility experience had on improving your academic skills

Tra gli studenti Erasmus che hanno usufruito della mobilità per placement (SMP) si osserva una percentuale maggiore di

coloro che dichiarano che l’esperienza di lavoro in un’azienda all’estero ha avuto un impatto molto significativo o significativo nel proprio CV, ovvero il 31,4% e il 33,4%. Anche per oltre il 50% degli ex studenti Erasmus per Studio (SMS) la mobilità internazionale ha avuto ricadute tangibili nel Curriculum Vitae.tab.9. Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità internazionale nel tuo Curriculum vitae e nelle eventuali selezioni di lavoro - What was the impact that the international mobility experience had on in your Curricu-lum Vitae and in any job selectionsLe maggiori criticità vengono riscontrate relativamente alle procedure amministrative da seguire per accedere alla mobilità, considerate un limite per il 39,1% dei beneficiari. Il 18,7% degli studenti che ha usufruito della mobilità per studio mette in evidenza le difficoltà legate al riconoscimento dei crediti acquisiti in un altro istituto europeo secondo il sistema locale; anche dal 16,3% dei docenti e dal 20,3% dello staff viene manifestata la richiesta di un riconoscimento dell’esperienza internaziona-le di insegnamento e di formazione, che potrebbe rappresentare un forte incentivo alla crescita degli scambi a livello di docen-

Tab.9. Che impatto ha avuto l’esperienza di mobilità internazionale nel tuo Curriculum vitae e nelle eventuali selezioni di lavoro?

Livello di impatto

SMS dato ass

SMS %

SMP dato ass

SMP %

STA dato ass

STA %

STT dato ass

STT % Totale %

molto significativo 1.202 23,3 109 31,4 8 8,7 6 8,1 1.325 23,3

significativo 1.662 32,2 116 33,4 23 25,0 16 21,6 1.817 32,0

medio 1.134 21,9 60 17,3 26 28,3 24 32,4 1.244 21,9

limitato 446 8,6 26 7,5 16 17,4 11 14,9 499 8,8

nessuno 271 5,2 16 4,6 10 10,9 12 16,2 309 5,4 non pertinente 350 6,8 12 3,5 9 9,8 5 6,8 376 6,6 non rispondenti 103 2,0 8 2,3 - - 0,0 111 2,0

Totale 5.168 100,0 347 100,0 92 100,0 74 100,0 5.681 100,0

Tab.10. Criticità e ostacoli alla mobilità

Criticità e ostacoli SMS dato ass

SMS %

SMP dato ass

SMP %

STA dato ass

STA %

STT dato ass

STT % Totale %

riconoscimento dell’esperienza 968 18,7 39 11,2 15 16,3 15 20,3 1.037 18,3

difficoltà economiche 750 14,5 66 19,0 11 12,0 2 2,7 829 14,6 procedure amministrative/ burocratiche 2.087 40,4 103 29,7 17 18,5 16 21,6 2.223 39,1

difficoltà linguistiche 64 1,2 11 3,2 2 2,2 2 2,7 79 1,4

Inserimento nel nuovo ambiente, adattamento culturale 102 2,0 12 3,5 0,0 0,0 114 2,0 problemi familiari e personali 49 0,9 2 0,6 1 1,1 1 1,4 53 0,9 mancato supporto da parte dell’istituto di appartenenza 103 2,0 5 1,4 0,0 2 2,7 110 1,9 mancato supporto da parte dell’istituto ospitante 30 0,6 4 1,2 0,0 1 1,4 35 0,6

nessuno 898 17,4 92 26,5 46 50,0 33 44,6 1.069 18,8

non rispondenti 117 2,3 13 3,7 0,0 2 2,7 132 2,3

Totale 5.168 100,0 347 100,0 92 100,0 74 100,0 5.681 100,0

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za e di uffici, con ricadute sui futuri sviluppi della mobilità degli studenti. Tra gli ex-Erasmus per studio e placement si riscontra anche una più alta percentuale di coloro che dichiarano come ostacolo l’esiguo contributo economico assegnato. Tuttavia il 18,8% dei rispondenti non mette in luce alcun impedimento relativamente all’esperienza di mobilità effettuata, valore che sale al 26,5% per gli studenti in placement (SMP), e al 50% e 44,6%, rispettivamente, tra il personale docente e non docente.

tab.10. Criticità e ostacoli alla mobilità - Any difficulties and obstacles to mobilitySuggerimenti per migliorare le azioni di mobilità

I commenti forniti dai docenti mettono in evidenza alcune criticità, come l’esigenza di un periodo di formazione più lungo, l’as-segnazione della borsa Erasmus in base al paese di destinazione, così come l’allargamento degli scambi a paesi extraeuropei e la richiesta di semplificare le procedure amministrative di accesso. Gli studenti hanno evidenziato l’aspetto economico e del riconoscimento dei crediti, rivendicando anche la facoltà di ripetere l’esperienza almeno due volte, una nel corso della laurea triennale e la seconda durante il biennio della specialistica; altri commenti manifestano la necessità di una preparazione linguistica prima della partenza. Alcune di queste sollecitazioni troveranno risposte concrete nel nuovo Programma per l’Istru-

zione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport Erasmus+ 2014-2020.

Alcuni commenti dei docenti in mobilità per incarichi di insegnamento:

Questo tipo di esperienze dovrebbe essere maggiormente rico-nosciuto anche a livello di curriculum. Il programma Erasmus, sia nell'ambito della docenza che nell'ambito dell'assistenza agli stu-denti, richiede l'utilizzo di molto tempo e risorse.Bisognerebbe migliorare il rapporto tra spese sostenute e rimborsi, perché è evidente che i diversi paesi europei presentano tenori di vita molto diversi tra loro e diversi dal nostro

I programmi Erasmus rappresentano, soprattutto per sedi universitarie giovani e periferiche, una straordinaria occasione per scambi culturali ideali per docenti e studentiMaggiore diffusione/disseminazione delle iniziative e progetti di mobilità e dell'impatto positivo su studenti e docentiNon ho suggerimenti particolari se non quello di migliorare la snellezza della procedure amministrative che spesso non tengo-no conto delle specificità delle situazioni, soprattutto quando sono investite le relazioni tra docenti e dipartimenti universitariPer migliorare le azioni di mobilità suggerirei minori procedure burocratiche e un maggiore riconoscimento da parte dell'isti-tuto di appartenenza del docente.Possibilità di combinare il periodo di docenza con un periodo di ricerca nell'ambito della stessa mobilitàRafforzare teaching staff mobility programme per renderlo strumento permanente (attualmente fondi limitati per ateneo)Sarebbe bello poter restare nell'istituzione ospitante per almeno un paio di settimane, soprattutto quando una mobilità per didattica può portare anche a risultati e collaborazioni scientifiche su argomenti comuni di ricerca. Sarebbe opportuno poter effettuare programmi più lunghi, con la possibilità di potersi scambiare con i colleghi anche per un intero anno accademico. Questo allargherebbe moltissimo gli obiettivi della internalizzazione degli istituti Semplificare la struttura burocratica e le attività di rendiconto implementando l'informatizzazione ed evitando di dover com-pilare tutte le volte gli stessi moduli con le informazioni personali che possono essere recuperate direttamente dai sistemi informaticiTenere conto dell'attività didattica svolta all'estero ai fini del computo del carico didattico complessivo. Attualmente le ore svolte all'estero sono un lavoro aggiuntivo e non riconosciuto.

Alcuni commenti dello staff in mobilità Erasmus per formazione:

Le azioni di mobilità sono ben organizzate e gestite, quello che manca è una cultura capace di valorizzare le competenze e le conoscenze acquisite da parte di coloro che vi hanno partecipatoMigliorare la consapevolezza dei dirigenti che la mobilità internazionale è uno strumento di formazione utile per tutti e per questo va incentivata e non ostacolata "per esigenze di servizio"Adeguare i contributi economici alla destinazione e durata della mobilità, promuovere maggiormente contatti con soggetti privati, semplificare le procedureHo sempre riscontrato difficoltà a stabilire un primo contatto con le altre Università estere. Suggerisco che sia reso più facile trovare un ente ospitante.L'esperienza di mobilità rivolta allo staff crea sinergie che in altri casi non potrebbero instaurarsi, la conoscenza diretta delle strutture e dell'organizzazione delle Università partner rimane un'esperienza che aggiunge valore al curriculumL'Università dovrebbe facilitare maggiormente l'apprendimento linguistico, obbligando i dipendenti a formazione continua

Suggerimenti per migliorare le azioni di mobilità I commenti forniti dai docenti mettono in evidenza alcune criticità, come l’esigenza di un periodo di formazione più lungo, l’assegnazione della borsa Erasmus in base al paese di destinazione, così come l’allargamento degli scambi a paesi extraeuropei e la richiesta di semplificare le procedure amministrative di accesso. Gli studenti hanno evidenziato l’aspetto economico e del riconoscimento dei crediti, rivendicando anche la facoltà di ripetere l’esperienza almeno due volte, una nel corso della laurea triennale e la seconda durante il biennio della specialistica; altri commenti manifestano la necessità di una preparazione linguistica prima della partenza. Alcune di queste sollecitazioni troveranno risposte concrete nel nuovo Programma per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport Erasmus+ 2014-2020.

Alcuni commenti dei docenti in mobilità per incarichi di insegnamento:

Questo tipo di esperienze dovrebbe essere maggiormente riconosciuto anche a livello di curriculum. Il programma Erasmus, sia nell'ambito della docenza che nell'ambito dell'assistenza agli studenti, richiede l'utilizzo di molto tempo e risorse.

Bisognerebbe migliorare il rapporto tra spese sostenute e rimborsi, perché è evidente che i diversi paesi europei presentano tenori di vita molto diversi tra loro e diversi dal nostro

I programmi Erasmus rappresentano, soprattutto per sedi universitarie giovani e periferiche, una straordinaria occasione per scambi culturali ideali per docenti e studenti

Maggiore diffusione/disseminazione delle iniziative e progetti di mobilità e dell'impatto positivo su studenti e docenti

Non ho suggerimenti particolari se non quello di migliorare la snellezza della procedure amministrative che spesso non tengono conto delle specificità delle situazioni, soprattutto quando sono investite le relazioni tra docenti e dipartimenti universitari

Per migliorare le azioni di mobilità suggerirei minori procedure burocratiche e un maggiore riconoscimento da parte dell'istituto di appartenenza del docente.

Possibilità di combinare il periodo di docenza con un periodo di ricerca nell'ambito della stessa mobilità

Rafforzare teaching staff mobility programme per renderlo strumento permanente (attualmente fondi limitati per ateneo)

Sarebbe bello poter restare nell'istituzione ospitante per almeno un paio di settimane, soprattutto quando una mobilità per didattica può portare anche a risultati e collaborazioni scientifiche su argomenti comuni di ricerca.

Sarebbe opportuno poter effettuare programmi più lunghi, con la possibilità di potersi scambiare con i colleghi anche per un intero anno accademico. Questo allargherebbe moltissimo gli obiettivi della internalizzazione degli istituti

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in questo sensoLa formula dell'incontro formativo in piccolo gruppo permette la creazione di solide collaborazioni utili nello sviluppo delle relazioni tra gli istituti coinvolti e un rapido passaggio di conoscenzeLa mobilità è stata molto interessante ed arricchente. Credo però che una settimana di Staff Mobility sia davvero troppo limitata dal punto di vista della durata per poter conoscere le pratiche adottate dall'ente ospitante.Oltre alla relazione scritta obbligatoria da produrre a meri fini amministrativi a conclusione del progetto, il programma potrebbe prevedere una relazione "pubblica" aperta a tutto il personale dell'Ente, al fine di pubblicizzare tali esperienze di mobilitàRiconoscimento dell'esperienza da parte dell'Istituto di appartenenza finalizzata all'applicazione di buone prassi in ambiti più ampi nonché in termini di sviluppo di carrieraSarebbe opportuno estendere la possibilità di effettuare azioni di mobilità per lo staff training anche ai Paesi extra UE con i quali spesso le università europee si trovano a cooperare nell'ambito di vari programmiSemplificare le procedure amministrative per poter accedere al programma internazionale

Una maggiore flessibilità nel periodo di fruizione della borsa ed un maggiore riconoscimento sul luogo di la-voro dell'esperienza fatta.

dagli studenti in mobilità per studio:

Alleggerire la burocrazia, facilitare e snellire il riconoscimento dei crediti; velocizzare i tempi per l'approvazione del Learning Agreement. Corsi di lingua seri organizzati dalle università per tutti i vincitori della borsa, o possibilità di frequentare i corsi della facoltà di lingue; snellire la burocrazia incrementando le procedure online; facilitare i riconoscimenti Corsi linguistici gratuiti organizzati dall'istituto di pro-

venienza, possibilità di un tutor competente a cui rivolgersi per qualsiasi problema burocratico inerente all'istituto ospitante; registrazione telematica degli esami sostenutiDocenti italiani troppo legati ai loro corsi e poco disponibili ad accettare ed incentivare esperienze all'esteroRegolamentazione nella convalida degli esamiAumento del compenso economico, aumento dei posti disponibili, maggiori garanzie di riconoscimento accademico e profes-sionale al rientroAccredito della borsa Erasmus con modalità mensile, in modo da non incorrere in problemi finanziari. Corso di preparazione al sistema universitario e culturale del Paese ospitanteAdattare il compenso della borsa di studio al costo della vita relativo alla zona del paese di destinazione.Necessità di maggiore omogeneizzazione fra corsi di studio nei vari paesi europeiAiutare gli studenti con sovvenzioni! io ho fatto l’Erasmus a Parigi, solo di affitto per condividere una stanza doppia pagavo 500 euro al mese.Attenzione, sostegno e flessibilità da parte dell'Istituto di appartenenza sulla corretta formulazione/soluzione/scelta di un adeguato piano di studi per lo studente (fondamentale per la convalida degli esami)Aumentare il sostegno economico, gran parte delle persone che rinuncia a un'esperienza di scambio lo fa per motivi economiciAumentare la promozione degli scambi, invogliare e agevolare il più possibile gli studenti che desiderano svolgere una attività all'esteroCorsi di lingua (con tanto di esame finale) non solo nel Paese ospitante ma anche nel Paese di provenienza in modo da miglio-rare le proprie competenze ed avere, in questo modo, anche una maggiore possibilità di scelta rispetto al luogo di destinazioneCredo sia necessario incrementare il budget per gli Erasmus, in modo proporzionale all’ISEE dello studente che ne fa richiestaDare più informazioni specifiche riguardo all'organizzazione del corso di studi presso l'università ospitante, prima della par-tenzaUn contributo economico più congruo alle spese sostenute all'estero, ed un anticipo prima della partenza (praticamente im-possibile per chi non ha alle spalle dei genitori che possano aiutare economicamente)Visto che molto spesso le destinazioni ospitanti sono convenzionate con quelle di provenienza, molte difficoltà sono note e si ripetono ogni anno quindi non sarebbe molto difficile informare adeguatamente gli studenti su alcune procedure o meccanismi degli istituti

Una maggiore flessibilità nel periodo di fruizione della borsa ed un maggiore riconoscimento sul luogo di lavoro dell'esperienza fatta.

Dagli studenti in mobilità per studio:

Alleggerire la burocrazia, facilitare e snellire il riconoscimento dei crediti; velocizzare i tempi per l'approvazione del Learning Agreement.

Corsi di lingua seri organizzati dalle università per tutti i vincitori della borsa, o possibilità di frequentare i corsi della facoltà di lingue; snellire la burocrazia incrementando le procedure online; facilitare i riconoscimenti

Corsi linguistici gratuiti organizzati dall'istituto di provenienza, possibilità di un tutor competente a cui

rivolgersi per qualsiasi problema burocratico inerente all'istituto ospitante; registrazione telematica degli esami sostenuti

Docenti italiani troppo legati ai loro corsi e poco disponibili ad accettare ed incentivare esperienze all'estero

Regolamentazione nella convalida degli esami

Aumento del compenso economico, aumento dei posti disponibili, maggiori garanzie di riconoscimento accademico e professionale al rientro

Accredito della borsa Erasmus con modalità mensile, in modo da non incorrere in problemi finanziari. Corso di preparazione al sistema universitario e culturale del Paese ospitante

Adattare il compenso della borsa di studio al costo della vita relativo alla zona del paese di destinazione.

Necessità di maggiore omogeneizzazione fra corsi di studio nei vari paesi europei

Aiutare gli studenti con sovvenzioni! io ho fatto l’Erasmus a Parigi, solo di affitto per condividere una stanza doppia pagavo 500euro al mese.

Attenzione, sostegno e flessibilità da parte dell'Istituto di appartenenza sulla corretta formulazione/soluzione/scelta di un adeguato piano di studi per lo studente (fondamentale per la convalida degli esami)

Aumentare il sostegno economico, gran parte delle persone che rinuncia a un'esperienza di scambio lo fa per motivi economici

Aumentare la promozione degli scambi, invogliare e agevolare il più possibile gli studenti che desiderano svolgere una attività all'estero

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Una migliore definizione dei programmi e delle modalità di riconoscimento dell'esperienza e della conversione dei voti.Facoltà di ripetere l'esperienza Erasmus due volte: una volta alla triennale, la seconda nella specialistica.

dagli studenti in mobilità per placement:

Possibilità per i dottorandi delle facoltà umanistiche di una mobilità internazionale apposita per fare esperienza di insegna-mento.A seguito della mia esperienza di Erasmus Placement sono stato confermato presso l'azienda ospitante con un contratto di 2 anni. Il mio inserimento in azienda ha poi facilitato l'ospitalità di altri studenti e ricercatori della mia facoltàAumento del contributo mensile per poter affrontare le spese di soggiorno all'estero; riconoscimento dell’esperienza di tiro-cinio ai fini contributiviI pagamenti dovrebbero essere effettuati prima della partenza per garantire allo studente una maggiore indipendenza eco-nomica.Il prolungamento della durata del progetto: tre mesi per un Placement sono effettivamente scarsi, per abituarsi al nuovo paese e soprattutto per implementare delle competenze.Credo ci sia bisogno di maggior fondi per sostenere gli studenti che intendono fare esperienza di placement all'estero, in quanto praticano un vero e proprio affiancamento al docente e quindi un lavoro. Credo sarebbe necessario un maggior riconoscimento dell'esperienza da parte dell'università, ma anche in ambito lavorativoDare maggiori possibilità per la mobilità europea, ai fini di stage, scuole di specializzazione. Più visibilità dei bandi e una burocrazia semplificata.Dare la possibilità di ripetere l'esperienza.Nessuno dell'istituto di provenienza ha saputo consigliarmi o anche solo propormi una meta per l’Erasmus placement .Offrire maggiori possibilità di scelta degli enti da parte degli studenti. Purtroppo gli enti aderenti sono ancora troppo pochi. Dare un maggiore sostegno allo studente, soprattutto economico.Penso che la mia Scuola di Specializzazione avrebbe potuto sfruttare meglio la mia esperienza personale per apportare bene-fici allo sviluppo della realtà sanitaria italiana. Ho imparato molto, ma nessuno mi ha chiesto niente a riguardo.Per la mia Facoltà non sono previste convenzioni con enti ospitanti. Infatti ho dovuto cercare io stessa una struttura che mi desse la disponibilità di svolgere il mio tirocinio all'estero. Sarebbe molto più semplice per gli studenti avere già alcune opzioni.L’Università mi ha supportato in modo molto limitato ed è stato difficile far riconoscere l'esperienza, i docenti incaricati al riconoscimento non erano nemmeno a conoscenza dell'Erasmus placement.È stata un´esperienza estremamente formativa, sarebbe utile farli anche dopo la laurea in modo da permettere allo studente di rimanere più a lungo all´interno dell´azienda.Incrementare l'informazione sui programmi Erasmus Placement/Leonardo tra i docenti e all'interno delle amministrazioni delle Università Italiane, favorendo il riconoscimento dei CFU.Dovrebbe esser data la possibilità di partire agli studenti meritevoli, ma soprattutto ai più motivati.Una maggiore collaborazione tra aziende e Università in modo tale da facilitare gli studenti la ricerca dell'azienda ospitante.

2.4 Conclusioni

Nel corso del Lifelong Learning Programme Erasmus ha riscosso sicuramente successi e confermato il suo contributo fondamentale allo sviluppo di un coscienza europea. L’obiettivo futuro nell’ambito della strategia 2020 è di incrementare il numero dei laureati che abbiano avuto un’esperienza di tipo internazionale, come indicato nel comunicato dei Ministri responsabili per l’Istruzione Superiore dell’Area del Processo di Bologna, deliberato al termine dell’incontro di Lovanio (28 e 29 aprile 2009) 9

“…Riteniamo che la mobilità degli studenti, dei giovani ricercatori e dei docenti potenzi la qualità dei percorsi formativi e l’eccellenza della ricerca, oltre a rafforzare l’internazionalizzazione accademica e culturale dell’istruzione superiore euro-pea. La mobilità è importante per la crescita personale e per l’occupabilità, rafforza il rispetto per la diversità e la capacità di confrontarsi con altre culture. Incoraggia il plurilinguismo, sostenendo quindi la tradizione multilingue dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, ed aumenta sia la cooperazione che la competizione tra le istituzioni. La mobilità deve essere l’elemento caratterizzante dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore. Chiediamo a ciascun paese di accrescere la mobilità, di assicurarne la qualità e di diversificarne tipologie e ambiti. Nel 2020, almeno il 20% dei laureati nello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore dovranno aver avuto un’esperienza di mobilità all’estero per studio o per formazione…” “…In ciascuno dei tre cicli, la possibilità di effettuare un periodo di mobilità all’estero sarà incorporata nella struttura dei corsi di studio. Titoli e corsi congiunti così come finestre di mobilità, dovranno diventare una pratica comune. Le politiche per la mobilità, inoltre, dovranno essere sostenute da una serie di misure concrete relative ai finanziamenti, al riconosci-mento accademico, alla disponibilità di infrastrutture, alle norme su visti e permessi di soggiorno. È indispensabile offrire percorsi di studio flessibili, sistemi informativi adeguati, completo riconoscimento delle attività accademiche svolte con successo, sostegno economico allo studio e piena portabilità delle borse di studio e dei prestiti agli studenti. In prospettiva

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i flussi di mobilità attraverso lo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore devono raggiungere un maggiore equilibrio tra

9 Per approfondimenti: http://www.bolognaprocess.it/ studenti in entrata ed in uscita. Intendiamo anche migliorare il tasso di partecipazione delle diverse componenti della popolazione studentesca…”Impegno verso politiche a sostegno della mobilità internazionale riconfermato dai Ministri responsabili per l’Istruzione Superiore nei 47 paesi dello Spazio europeo dell'istruzione superiore (European Higher Education Area - EHEA) al vertice di Bucarest (26 e il 27 aprile 2012):

“…La mobilità per l'apprendimento è essenziale per garantire la qualità dell'istruzione superiore, aumentare l'occupabilità degli studenti e ampliare la collaborazione tra i paesi dello Spazio europeo dell'istruzione superiore e oltre…”

“…Un adeguato sostegno finanziario agli studenti è essenziale per garantire pari accesso e pari opportunità di mobilità. Ribadiamo il nostro impegno per la totale portabilità delle borse di studio e dei prestiti nazionali attraverso lo Spazio europeo dell'istruzione superiore e sollecitiamo l'Unione Europea a sostenere questo sforzo attraverso le sue politiche.Un equo riconoscimento accademico e professionale, compreso il riconoscimento dell'apprendimento non-formale ed in-formale, è al cuore dello Spazio europeo dell'istruzione superiore. Costituisce un vantaggio diretto per la mobilità accade-mica degli studenti, migliora le opportunità di mobilità professionale per i laureati e rappresenta una misura accurata del grado di convergenza e di fiducia raggiunto. Siamo determinati a rimuovere gli ostacoli ancora esistenti che impediscono il corretto ed effettivo riconoscimento e siamo intenzionati a lavorare insieme per il riconoscimento automatico dei titoli accademici comparabili, basandoci sugli strumenti del Processo di Bologna, come un obiettivo a lungo termine dello Spazio europeo dell'istruzione superiore…”

“…Siamo impegnati a realizzare sistemi di istruzione superiore aperti e una mobilità meglio equilibrata nello Spazio europeo dell'istruzione superiore. Quando squilibri nella mobilità tra paesi EHEA siano considerati insostenibili da almeno una delle parti, incoraggiamo i paesi coinvolti a cercare insieme una soluzione, in linea con la Strategia sulla mobilità per lo Spazio europeo dell'istruzione superiore.Incoraggiamo le istituzioni di istruzione superiore a sviluppare ulteriormente i corsi di studio e i titoli congiunti in quanto espressione di una visione più ampia dello Spazio europeo dell'istruzione superiore. Esamineremo le norme e le pratiche nazionali relative ai corsi di studio e ai titoli congiunti per eliminare gli ostacoli alla cooperazione e alla mobilità ancora esistenti nei contesti nazionali.La cooperazione con altre regioni del mondo e l'apertura internazionale sono fattori chiave per lo sviluppo dello Spazio europeo dell'istruzione superiore…“

IndICE

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CAPItoLo 3 L’educazione degli adulti: nuovi apprendistati in Europa

a cura di Angela Miniati

3.1 Analisi dei rapporti finali

3.1.1 Abstract in English

European projects require commitment, flexibility, curiosity, and the desire to test and expand one's knowledge.

In 2013 the Lifelong Learning Programme was brought to a close. It had represented an opportunity to exchange knowled-ge, share research, and study new adult education practices. It shed light on many institutions of the third sector especially engaged in the non-formal education of adults, which could coordinate with other European institutions.

For over 10 years, the Grundtvig Programme has been the instrument, a kind of time machine, a leap into the future. It has enabled thousands adults of every age to have professional and cultural experiences vastly different from those carried out locally.

The years from 2001 to 2013 recorded an exponential growth of Grundtvig Learning Partnerships from 71 applicant institu-tions in 2001 to more than 520 applications in 2013. The non-formal education of adults has found an environment suited to cultural needs.

In 2007 the European Commission adopted the Action Plan onAdult Learning It is Never too Late to Learn, and from that moment the concept of adult education in formal, non-formal and informal learning has been encoded in Europe. Priorities have been set out to facilitate and improve the participation of adults in the social and cultural life in Europe.

Member States carry on their policies in the field of education and training, through reforms following the open coordina-tion system, setting out common objectives. These goals improve the quality of both formal and non-formal education, and they foster the development of new teaching and learning methods that, in turn, increases mobility and flexibility in adult education.

3.1.2 Sintesi in italiano

Un progetto europeo richiede impegno, curiosità, flessibilità, voglia di mettersi alla prova e di ampliare le proprie cono-scenze.Nel 2013 si concluderà il programma LLP, per l’apprendimento permanente, nel quale lo scambio di buone pratiche, la condivisione di saperi, la ricerca e lo studio di nuove prassi di educazione degli adulti, ha prodotto un irreversibile sdogana-mento di molte Istituzioni del terzo settore, impegnate maggiormente nell’educazione non formale degli adulti, che hanno potuto confrontarsi in modo concreto con altre Istituzioni europee. Per più di 10 anni, il programma Grundtvig è stato lo strumento, una sorta di macchina del tempo, un salto nel futuro, che ha permesso a migliaia di adulti, giovani e meno giovani, di fare un’esperienza professionale e culturale diversa da quelle svolte a livello locale. L’educazione degli adulti con i progetti Grundtvig e le mobilità individuali previste per lo staff (for-mazione in servizio, visite e scambi, assistentato) ha conosciuto un’attenzione, uno slancio particolare a livello nazionale. Nelle piccole e grandi realtà cittadine si sono mobilitate tantissime persone spinte da motivazioni diverse ma con un obiettivo comune: fare un’esperienza in ambito europeo per avere un’opportunità di crescita in termini di professionalità, conoscenza di altri metodi didattici, in ambienti formali e non formali. La sperimentazione e la messa a punto di idee progettuali, nell’arco di sette anni del Programma LLP hanno prodotto un cambiamento significativo in questo settore. Il successo di Grundtvig spiega in parte la necessità di riempire un vuoto nel sistema formativo in Italia e in Europa, quando si parla di stistema e approcci didattici per gli adulti. Per non disperdere tutti i materiali prodotti, i risultati raggiunti in questi ultimi anni è necessario ripercorre le fasi salienti della cooperazione europa in questo specifico settore e tentare di dare una lettura e una valutazione dell’impatto del programma Grundtvig sulle Istituzioni coinvolte.Parola chiave della partecipazione in Grundtvig è incremento: dal 2001 al 2013 abbiamo registrato una crescita espo-nenziale dei partenariati di apprendimento Grundtvig che va da 71 istituzioni candidate nel 2001 ad oltre 520 domande nel 2013. Il settore dell’istruzione non formale degli adulti ha trovato un ambiente culturale consono ai propri bisogni formativi.

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Nel 2007 la Commissione Europea ha adottato l’Action Plan sull’apprendimento degli adulti, Non è mai troppo tardi per imparare, e dal quel momento viene in qualche modo codificato in Europa il concetto di educazione degli adulti in ambito fomale , non formale e informale. Una serie di priorità comuni vengono scritte per facilitare e migliorare la partecipazione degli adulti alla vita sociale e culturale in Europa.Le attività offerte dal programma Grundtvig diventano il banco di prova per soluzioni innovative in alcuni settori prioritari. Le politiche in ambito di istruzione e formazione, nei singoli Stati, si concretizzano in riforme nazionali che tramite il siste-ma di coordinamento aperto si prefiggono obiettivi comuni rivolti a: - migliorare la qualità della prestazione sia formale che non formale- sviluppare l'insegnamento e l'apprendimento di nuove metodi didattici, consentendo la mobilità del personale impegnato nell’educazione degli adulti- valorizzare l'apprendimento per gruppi svantaggiati, tra cui lo sviluppo delle competenze, inclusione sociale e cittadinan-za attiva e l'invecchiamento attivoNel report pubblicato nel 2011 a opera della Commissione su Action Plan on Adult Learning : Achievements and results 2008-2010 10 si analizzano in modo dettagliato gli effetti delle varie riforme nazionali in materia di educazione degli adulti, gli sviluppi realizzati e la loro interazione con altri settori dell’istruzione “The adult learning sector touches all the other education sectors. So it is important to analyze the effects of developments in other educational areas, both formal and non-formal, and their interaction with the developments in adult learning. Development in the adult learning sector must be mainstreamed into the ongoing process of modernization in education and training”. Tra gli aspetti di maggiore successo, il Piano d'Azione 2008-2010 ha fornito un quadro di riferimento utile per la definizione di strategie e obiettivi nazionali; ha permesso di realizzare analisi comparative tra i diversi paesi, di raccogliere e valoriz-zare esempi di buone pratiche, arrivando ad una maggiore sensibilizzazione dei decisori politici nazionali su questo tema.

La nuova Agenda europea per l'educazione degli adulti - risoluzione del Consiglio su un'Agenda Europea rinnovata per l'apprendimento degli adulti 11 voluta dal Consiglio Europeo dei Ministri non parte proprio da zero. Di fronte ad un mercato del lavoro sempre più instabile e soggetto a profondi mutamenti strutturali, alle sfide legate all'invecchiamento della popolazione europea e alla necessità per gli adulti usciti dal percorso formativo formale di ag-giornare e migliorare le loro conoscenze e competenze, non vi è alcun dubbio che il futuro dell'Europa dipende, almeno per buona parte, dalla possibilità per i suoi cittadini di accedere ad opportunità educative e formative di qualità, lungo tutto l'arco della loro vita.La Commissione ha individuato alcuni settori prioritari per il periodo 2012-2014 nell’ambito delle politiche a supporto dell’educazione degli adulti. L'apprendimento permanente e la mobilità si potranno concretizzare attraverso iniziative rivolte allo sviluppo di sistemi d'informazione e all’orientamento generali e di facile accesso per tutti. Particolare atten-zione è stata rivolta ai gruppi svantaggiati, ai giovani che abbandonano prematuramente la scuola, ai giovani disoccu-pati e al di fuori di qualsiasi ciclo di istruzione o formazione.Anche la connessione formazione e lavoro è costantemente richiamata nell’Agenda. Si auspica un nuovo impegno dei datori di lavoro a favore dell'apprendimento basato sul luogo di lavoro al fine di sviluppare sia le competenze profes-sionali specifiche che competenze più ampie, mediante orari di lavoro più flessibili e diversificati. Altro capitolo signifi-cativo è quello relativo alla promozione di percorsi di apprendimento flessibili per gli adulti e dell’offerta di percorsi di formazione diversificati. La formazione degli adulti dovrà prevedere anche la creazione di sistemi funzionali di convalida dell'apprendimento non formale e informale, per valorizzare le competenze acquisite.

Altri obiettivi ai quali la Commissione ha dato massima priorità: - miglioramento della qualità del personale del settore dell'istruzione per gli adulti, ad esempio definendo i pro-fili di competenza, istituendo sistemi efficaci per la formazione iniziale e lo sviluppo professionale e agevolando la mobilità di insegnanti, formatori e altro personale che opera in questo settore.- introduzione di un sistema affidabile e trasparente per il finanziamento dell'apprendimento degli adulti, basato sulla responsabilità condivisa tramite un livello elevato di impegno pubblico a favore del settore e sostegno a coloro che non possono pagare, sulla distribuzione equilibrata dei fondi su tutto il ciclo dell'apprendimento per-manente, sul contributo adeguato al finanziamento da parte di tutti i soggetti e sull'esame di mezzi innovativi per un finanziamento più efficiente ed efficace.- sviluppo di meccanismi per assicurare che l'offerta di istruzione rispecchi meglio le esigenze del mercato del lavoro e che permetta di acquisire le qualifiche e di sviluppare le nuove competenze che aumentano la capacità delle persone di adattarsi alle nuove necessità di un contesto in mutazione - intensificazione della cooperazione e del partenariato tra tutti i soggetti dell'apprendimento degli adulti con le autorità pubbliche, i vari operatori, educatori, le parti sociali e le organizzazioni della società civile, specie a livello regionale e locale.- promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva attraverso l'apprendimento degli adulti.- Incoraggiare la creatività e l'innovazione degli adulti e i loro ambiti di apprendimento.

10Action Plan on Adult Learning : Achievements and results 2008-2010, p.1611 Risoluzione del Consiglio su un'agenda europea rinnovata per l'apprendimento degli adulti, http://new.eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=uriserv:OJ.C_.2011.372.01.0001.01.ENG

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Il documento comunitario mette in evidenza le esigenze specifiche del settore alle quali, almeno in parte, il programma Grundtvig ha proposto soluzioni concrete per l'apprendimento non formale e informale degli adulti. Per approfondire i dati e la partecipazione delle Istituzioni italiane nel programma Grundtvig suggeriamo di consultare il Quaderno LLP, Comenius, eTwinning,Grundtvig e Visite di Studio, Report dei dati e i risultati 2013, n. 24.12

La varietà dei progetti educativi, se entriamo nel merito dei contenuti, si rivela un ricco contenitore, non solo di buoni scambi e condivisione del sapere, ma soprattutto di nuovi approcci che hanno segnato, a vari livelli, la vita didattica e formativa delle istituzioni coinvolte. Numerosi gli esempi di eccellenza e innovazione che sono divenute le nostre best practice.Dagli incontri di progetto tra i partner sono nati percorsi nuovi di ricerca e rapporti di scambio culturale duraturi nel tempo. Nei questionari on line (M-Tool è uno strumento di valutazione di middle term per il monitoraggio delle attività dei partenariati e di eventuali criticità di sistema – creato dalla nostra Agenzia LLP) e durante le visite in situ, è stato appurato che l’esperienza di progettualità europea cambia radicalmente la prospettiva di docenti e discenti, in un’ottica di osservazione e apprendimento sul campo. In molte scuole sono nati gli spazi Comenius, angoli di un’Europa che cresce in realtà locali, dove foto, disegni, filmati, eventi cittadini raccontano, attraverso il plurilinguismo, la condivisone di idee e di programmi, cogliendo il senso più profondo di cosa significhi cittadinanza creativa: essere uguali nella diversità. Allo stesso modo, in ambito di istruzione non formale degli adulti, si apprezzano esperienze che valorizzano la passione e l’impegno di coloro che intendo sviluppare le competenze acquisite nel tempo, nella convinzione che è sempre un buon momento di imparare.

L’Agenzia LLP ha svolto un compito di raccolta del patrimonio di idee e innovazione dei progetti Comenius e Grundtvig, fornendo un archivio di documentazione digitale, un tesoro di saperi condiviso, European Shared treasure13 , nel quale vengono pubblicati i prodotti e i risultati finali della progettazione, a conclusione del biennio delle attività (per inciso, i progetti monitorati sono reperibili nell’archivio digitale EST). Un sistema di documentazione e consultazione allargato a tutti i paesi europei di LLP.Un dato comunque rilevante, strettamente connesso alla partecipazione delle istituzioni italiane al programma europeo, è rappresentato dalla cospicua richiesta di docenti e formatori di poter svolgere un’attività di formazione in servizio all’e-stero. La formazione in servizio in dimensione transnazionale implica contatti con nuovi colleghi, possibili futuri partner. Nel 2009 sono state varate all’interno di LLP ulteriori azioni Grundtvig: i progetti di volontariato senior, i workshops, le visite e scambi Grundtvig hanno rappresentato una nuova opportunità di apprendimento e formazione.In definitiva, le scuole, le associazioni, gli enti di ricerca, le università, gli enti locali, i musei, le carceri, le organizzazioni no profit, impegnate nella progettazione, hanno dimostrato di saper cogliere, nell’opportunità della cooperazione euro-pea, la possibilità di ampliare le proprie competenze e sdoganare la conoscenza.La nuova Agenda sull’educazione degli adulti rientra a pieno titolo nel nuovo programma europeo Erasmus+ 2014-2020 rivolto ai settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e sport.

3.2 I dati della partecipazione attiva alla mobilità nei Partenariati di Apprendimento

Nei tre anni di riferimento dei progetti annalizzati (2009-2010-2011 – dati campione) si potrà notare il numero cospicuo di mobilità realizzate nell’ambito dei progetti (un totale di 37869 stimato in tre anni, tra tra staff e discenti). Ogni attività di scambio e condivisione tra i partners si è concretamente tradotta in un cambiamento significati-vo sul piano professionale e personale sia per lo staff che per i discenti adulti. Misurare l’impatto delle esperienze progettuali in ambito europeo significa principalmente ‘estrapolare’ da quei dati numerici il senso e il significato vero che i partenariati di Grundtvig hanno prodotto nei rispettivi ambiti di lavoro e formazione delle persone coinvolte. Quali sono stati i cambiamenti prodotti dallo scambio e dall’incontro di persone provenienti da realtà diverse in termini di sviluppo di nuove competenze digitali, conoscenza di altri sistemi nel campo di istruzione e formazione? I risultati del progetto sono stati valorizzati e condivisi con altri ambiti lavorativi e sul territorio? Il procedimento adottato per la nostra riflessione si avvale dei dati quantitativi (numero di persone coinvolte nelle mobilità dei progetti) per tracciare un quadro qualitativo dei concreti sviluppi e miglioramenti scaturiti da un’attività di cooperazione europea.Il numero totale delle mobilità, tra staff e discenti maschi e femmine (incluse persone con bisogni speciali e accompa-gnatori) coinvolti nelle attività all'estero è di 37.869.

12 Il Quaderno LLP n. 24 - Comenius, eTwinning Grundtvig e Visite di Studio, Report dei dati e i risultati 2013, http://www.programmallp.it/box_conte-nuto.php?id_cnt=3467&id_from=1&style=llp&pag=1

13 La banca dati EST è disponibile sul sito del programma LLP, www.programmallp.it

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Un primo dato di genere: il coinvolgimento delle donne (58%) nella progettazione europea è maggiore rispetto a quello degli uomini (42%). Questo elemento rappresenta una costante nei progetti europei ma è una caratteristica anche delle varie attività individuali del programma Grundtvig , quali la formazione in servizio, visite e scambi e assistentato Grundtvig.La nostra indagine si incentra sui dati riportati nei rapporti finali, parte integrante del ciclo di vita del progetto europeo in cui i candidati relazionano tutte le attività svolte da tutti i partner, i risultati raggiunti, i prodotti finali realizzati, le attività di disseminazione e la valutazione dell’impatto.

La scala di classificazione inserita nella sezione del rapporto finale dedicata all’impatto, prevede i seguenti parametri di valutazione:

Very significant – High – Medium –Small- not Important – not Applicable. Gli ambiti di misurazione dell’impatto sono declinati in quattro macro aree: - impatto sui discenti - impatto sullo staff - impatto sull’organizzazione - impatto sulla comunità locale

I grafici illustrano i dati dell’impatto qualitativo nei partenariati Grundtvig, rispetto alla aree sopra indicate, e sono corredati di nota esplicativa.

58%

42% Donne coinvolte nellamobilità

Uomini coinvolti nellamobilità

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Valutazione dell’impatto sui discenti adultiIncremento abilità linguistiche

La nostra indagine si incentra sui dati riportati nei rapporti finali, parte integrante del ciclo di vita del progetto europeo in cui i candidati relazionano tutte le attività svolte da tutti i partner, i risultati raggiunti, i prodotti finali La tabella indica che in media l’incidenza della conoscenza di una lingua straniera è basilare per la cooperazione e di fatto un progetto europeo rappresenta una nuova occasione di migliorare le competenze linguistiche e la capacità di comunicare in una lingua diversa dalla propria. Alto l’impatto di un nuovo modo di impare una lingua straniera (282 persone hannno dato un parere positivo, 99 very significant e 182 high). Il dato Not applicable (tot. 69) potrebbe essere indice di una mancanza di verifica da parte delle Istituzioni partner sull’apprendimento lingustico dei propri discenti.

Positivi i commenti all’esperienza di mobilità e alle attività in loco:“ È stata un'esperienza positiva per i discenti coinvolti poichè hanno acquisito buone competenze linguistiche e nuovi metodi di lavoro grazie all'ascolto e l'osservazione delle metodologie presentate da altri paesi. I discenti non sono stati coinvolti in tutti gli incontri perchè gli argomenti trattati spesso si discostavano dal loro percorso di formazione. Si è ritenuto opportuno quindi coinvolgere un numero più elevato di formatori che hanno garantito una maggior continuità sul progetto partecipando a tutti gli incontri

Incremento nell’uso delle tecnologie informatiche

L’utilizzo delle nuove tecnologie all’interno dei progetti risulta notevolmente aumentato. In particolare se si considera che la fascia d’età di molti discenti adulti è di 45-60 anni, l’aumento delle competenze informatiche è significativo (69 very significant e 134 high) in quanto il lavoro di gestione di un progetto europeo comporta inevitabilmente l’impiego di strumenti digitali, ad esempio uso intereattivo di camera e video, fotocamere digitali, ipad, smartphone, e nuovi canali di comunicazione quali i social network: facebook, twitter, youtube.

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Incremento delle abilità relazionali

Saper lavorare insieme e con successo tra pari sviluppa le capacità sociali e determina il successo di un gruppo di lavo-ro. Le capacità relazionali non sono innate, ma devono essere individuate e insegnate per una maggiore interazione e condivisione con gli altri. Più di 411 discenti hanno incrementato il sistema di cooperative learning, abilità consolidate e utilizzate spontaneamente in un lavoro di gruppo: abilità comunicative e di gestione di conflitti, abilità di leadership, vedere le cose da una prospettiva multipla, saper porre domande e imparare a confutare le idee dell'altro.

Aumento della motivazione

Nei 534 partenariati presi in analisi si individua un incremento significativo delle motivazioni dei discenti coinvolti nei partenariati. I commenti dei protagonisti sono esplicativi“Lavorare insieme e conoscersi ha fatto salire la stima per i partner e per la loro storia culturale. Ha abbattuto molte barriere di riserbo e incrementato il desiderio di riprendere la collaborazione e di proseguire nella reciproca conoscenza. L'impatto con le diverse culture è servito ad abbattere molti pregiudizi; la scoperta delle tante somiglianze tra le abitu-dini, la storia, la lingua, ecc”.“I partecipanti di età media 50 anni, hanno espresso una ragione in più per l'altissima motivazione, perché hanno provato a lavorare insieme, usando l'inglese e le TIC. Pertanto, gli studenti anziani hanno raggiunto un migliore equili-brio tra la loro formazione e le condizioni esistenziali, e ottenuto nuove motivazioni per continuare la loro formazione, guadagnando più fiducia in se stessi e la coscienza di sé. Hanno avuto l'opportunità di conoscere la cultura, le abitudini e le tradizioni, la storia, la vita quotidiana dei paesi partner e di conseguenza sviluppare la comprensione reciproca. L'impegno quotidiano ha aggiunto nuovo entusiasmo e motivazione alle attività di apprendimento”“La partecipazione al progetto ha promosso nei discenti la socializzazione, la collaborazione, il confronto delle idee, il confronto con culture diverse dalla propria; Ha sollecitato la loro capacità organizzativa e una comunicazione efficace e strutturata. Ha sviluppato le abitudini progettuali e l’abilità operativa. Ha stimolato un atteggiamento di indagine verso la realtà, le proprie origini, il proprio passato, le proprie radici e quindi se stessi e la propria storia, stimolando la

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motivazione alla ricerca partendo dal proprio contesto territoriale e dalle risorse e potenzialità che lo stesso offre. Ha favorito la mobilità dei partecipanti nei diversi Paesi contribuendo a fare accrescere in loro la consapevolezza di sentirsi parte attiva del contesto sociale, culturale ed economico della nuova Europa”.“I risultati più significativi del progetto sono, a nostro avviso, quelli riguardanti le relazioni che si sono create tra gruppi e tra partecipanti al progetto. Al di là dello scambio del repertorio e delle tradizioni l'esperienza ha costretto ad una so-cialità diffusa, che è il vero valore aggiunto nella formazione degli individui. Sono nate collaborazioni destinate a durare anche oltre il progetto stesso e questo grazie alla volontà ed alla curiosità di alcuni partner nel continuare un percorso di scambio e di crescita inaugurato dal progetto”.

Aumento della fiducia in se stessi

Ampia soddisfazione e ricaduta per quanto riguarda la consapevolezza delle proprie competenze e una rinnovata fiducia nelle proprie capacità relazionali. A supporto dei dati numerici riteniamo utile riportare una breve sintesi dei commenti esplicativi dei protagonisti:

“I learners hanno aumentato la loro fiducia in se stessi, migliorando la loro partecipazione alla vita sociale, come questo progetto ha mirato a migliorare le relazioni umane attraverso il nuovo approahes all'attività di natura sportiva. Compe-tenze ITC sono state migliorate troppo e nel frattempo si potrebbe praticare la lingua. , con una migliore comunicazione attraverso le attività di progetto, durante le riunioni, essi hanno avuto la possibilità di conoscere meglio anche altre culture e realtà, soprattutto nel campo del progetto.“L'impatto sui discenti è stato eccezionale. Gli allievi di musica hanno effettuato una mobilità di ben 32 partecipanti a Carpentras (Francia) e un altro allievo è stato presente in Romania. Ciò ha comportato un completo coinvolgimento degli stessi nelle attività e nello spirito interculturale europeo. Gli incontri sono state fonti di arricchimento culturale e creazione di rapporti e relazioni ed occasione per ulteriori mobilità nello spazio europeo. Altrettanto importante è stato il coinvolgimento degli allievi nelle attività locali e nella attività di diffusione e disseminazione del progetto. Agli allievi è stato somministrato un questionario di valutazione che ha dato brillanti risultati circa il gradimento complessivo delle at-tività svolte. Nel sito internet sono pubblicate lettere di valutazione redatte dagli allievi stessi a commento degli eventi”“Their motivation was greatly stimulated by that. As stated above there was a very significant impact on the social skills of the learners, because the direct participation into the transnational activities gave them important occasions for meeting with new persons, new situations and different but enriching situations of life, work and interrelations. The impact was high also on the linguistic and ICT competences as they had concrete opportunities to put into practice their potentials and skills. Being actively involved into the initiatives and actions implemented within the project increased their self esteem”.“Il progetto ha avuto un'impatto estremamente significativo su tutti i discenti. Le aree nelle quali si è registrato un maggiore incremento delle competenze sono le aree relative alle competenze sociali e alla motivazione e fiducia in sé. Il progetto ha coinvolto discenti che non soltanto non avevano mai partecipato ad un progetto europeo, ma molti di loro non avevano mai viaggiato nè avuto contatti con persone di altri paesi. La collaborazione internazionale è stata un "motore motivazionale" importantissimo e ha dato loro l'opportunità di sperimentarsi in situazioni di totale indipendenza dalla famiglia e dal contesto familiare e potendo contare sulle proprie capacità”

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Aumento della conoscenza di altri paesi e culture.

Tutti i progetti europei implicano un coinvolgimento fondamentale per i learners e lo staff, un’occasione di conoscere altri ambienti non solo lavorativi ma sopratutto luoghi, tradizioni, culture diverse.

Valutazione dell’impatto sul personale

La lettura dell’impatto si sposta dai learners allo staff delle Istituzioni coinvolte: nel programma Grundtvig si sono im-pegnate moltissime Associazioni culturali, ONG, Enti di ricerca, Università, ma anche Istituzioni pubbliche, Biblioteche, Carceri e Parti sociali. Il lavoro di cooperazione tra enti e organizzazioni del terzo settore ha creato una rete di interessi, sperimentazioni, ricerche e condivisione di metodologie per l’istruzione degli adulti che sono a disposizione di tutti. Al-meno vi è un primo tentativo strutturato di fare una condivisione costruttiva delle proprie competenze in questo settore.

Incremento delle competenze linguistiche

Molti docenti e formatori coinvolti in un progetto europeo hanno l’opportunità di migliorare le proprie conoscenze e capacità di lavorare in una lingua straniera. I partenariati molto spesso sono gestiti e affidati, in particolare le attività di sviluppo dei contenuti e gli incontri con i partenr, ai docenti/educatori di lingue ma sovente tutto lo staff coinvolto è stimolato a utilizzare l’inglese per comunicare e lavorare al progetto.

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Incremento delle competenze informatiche

La gestione di un partenariato europeo determina un incremento nell’uso delle nuove tecnologie. Molti i progetti nei quali la tematica dei nuovi supporti tecnologici e informatici è motivo di scambio e sperimentazione delle applicazioni digitali nella formazione dei discenti.

“The partnership increased the language skills of the teachers/staff as the participation in this project promoted the use of a foreign language for the most of partners (English was the partnership language). The partnership work, task division and the efforts to achieve the partnership's objectives promoted the increase of project management skills. The participation on the platform's development increased the ICT's skills, mainly with the use of the Moodle platform as each partner actively contributed to developing and using the platform. Through the exchange and sharing of adult education methodologies and instruments it was possible to increase the pedagogical skills and the staff motivation to work in this field. The contact with different organizations/countries and the mobility activities increased the knowledge of partner countries and their culture”.

Aumento della motivazione

La tabella mostra un significativo impatto di qualità sulla motivazione dello staff nella progettazione europea. La ragione principale della partecipazione ad un progetto open source è la possibilità di apprendere nuove abilità ed espandere e condividere le proprie conoscenze. I benefici derivanti dalla partecipazione sono principalmente l’accrescimento delle proprie basi di conoscenza e il senso di gratificazione personale derivante dall’aver contribuito alla crescita del progetto.“The main factors to be impacted by the project activities in the staff have been the pedagogical skills and the moti-vation. The staff working in the project, including those who didn't participate in the mobilities, has been always very enthusiastic about the project and confident of the efficacy of the activities. This positive spirit was much felt during all monthly institutional staff meetings and affected positively the attitude company management (that fully supported the project) of all company staff. Thanks to project activities the first impact we could measure on the staff was the impro-vement of the professional and training skills, and the acquisition of new competencies related to training the learners in areas such as creativity and soft skills. The exchange of knowledge, methodologies and best practices among the staff components of the different partner countries enriched individual competencies and, consequently, the organiza-

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tional competencies. Also, the staff participating in the project had a visible improvement in the ability to motivate the disadvantaged adults to participate in the learning process and to create non-formal and informal educational events aimed to this scope. The project had high impact also on the language skills of the staff, improving their confidence in communicating and working in English. Not only during mobilities, but also in the "back office" work (e.g. writing the manual) the staff has been stimulated to acquire familiarity in dealing with a foreign language. During mobilities it was possible to visit the partner institutions, know their methods of working, the national cultures and traditions, their psy-chology, their style of emotions and human relation. The enrichment of the European dimension of the staff’s expertise is a key benefit of the entire process and of the transnational cooperation. Working with partners from all around Europe was very motivating for the all the staff, because gave the opportunity to share experiences, to know other countries’ situation from inside, to develop innovation, to find original solutions to common problems, to create added value for one’s own daily work”.

Incremento della conoscenza di altre culture

Conoscenza di altri paesi e scambio culturale sono gli aspetti più caratterizanti dell’esperienza di cooperazione eu-ropea. Spesso durante gli incontri tra i partner si ha la possibilità di conoscere e visitare le istituzioni straniere coinvolte.“Il progetto ha permesso l'acquisizione di buone idee e pratiche didattiche internazionali nel processo di apprendimento degli adulti, riproducibili a livello locale. Il confronto con i partner e la partecipazione agli incontri internazionali di pro-getto hanno reso possibile l'approccio a metodologie di organizzazione e gestione dei gruppi efficaci”.

Cambiamenti nella metodologia didattica

Le esperienze pedagogiche e le tematiche affrontare nei progetti hanno inciso positivamente sui programmi e sulle attività curriculari e, in media, hanno prodotto cambiamenti importanti nella prassi di insegnamento e formazione.

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“Per lo staff, il confronto con i colleghi di altri paesi si è rivelato fondamentale per rivedere i propri approcci professio-nali. I due anni di lavoro hanno fornito diverse occasioni per lo scambio di esperienze e per un fruttuoso confronto, alla base di un dichiarato miglioramento delle competenze pedagogiche e di gestione delle attività. La preparazione delle "lezioni" dedicate ai discenti è stata occasione per lo staff di approfondire la conoscenza dei paesi/città da visitare, della cultura e della lingua e naturalmente del contesto in cui operano i partner. Questo e l'esperienza delle mobilità hanno accresciuto il livello di coinvolgimento europeo di tutto lo staff coinvolto”.

L’Impatto sull’Istituzione

Nella maggior parte dei casi, le Istituzioni coinvolte nei progetti mostrano una maggiore capacità gestionale e ammi-nistrativa, determinata dalla condivisione e dello scambio di pratiche di managment con altre Istituzioni straniere. Tutto lo staff, anche indirettamente, è coinvolto nelle varie fasi del progetto, in particolare durante l’accoglienza dei partner stranieri e disseminazione dei risultati

Incremento nella gestione delle proprie Istituzioni

“Il curriculum dell'organizzazione è stato implementato e arricchito grazie alla partecipazione a questo progetto e si è creato, in questo senso, un effetto moltiplicatore positivo anche per la futura applicazione di altri progetti, non solo sulle stesse tematiche, in quanto questi ultimi potranno beneficiarne sia nei contenuti, sia per l’esperienza svolta. L’Ufficio Progetti e Sviluppo del Consorzio ha acquisito, inoltre, grazie al presente Progetto, maggiore esperienza e capacità nella gestione di progetti europei. Il lavoro di tutti coloro (responsabili, educatori, formatori) che hanno partecipato al conseguimento degli obiettivi del Progetto, la collaborazione nella divisione delle task operative, hanno portato al mi-glioramento e potenziamento nei rapporti interpersonali e di lavoro. Tale accresciuta capacità è stata rafforzata anche dalle mobilità effettuate, le quali sono state molto utili a rafforzare e potenziare il lavoro di équipe”.“L'impatto sull'organizzazione è stato notevole, sia per l'aspetto internazionale (dove si è avuto modo di collaborare con prestigiose Organizzazioni dei vari Paesi partecipanti, maturando così una esperienza insostituibile) sia dal punto di vista Nazionale e Locale. Grazie alla partecipazione a questo progetto la nostra organizzazione ha migliorato fortemente la propria immagine ed il proprio ruolo presso le Istituzioni Pubbliche, sia Enti Locali che hanno visto la partecipazione di Amministrator”.“Our organisation is different from the others as we base our management model on a combination of professionals and volunteers, in a very strong tie to the ground and the community groups. We shared this vision and learned the different models of organisation, especially in relating to the migrant groups. We diffused our participatory planning methodologies”.

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Aumento della cooperazione tra lo staff

L’occasione di lavorare insieme in un partenariato europeo, ha sovente stimolato tutto lo staff a una maggiore flessi-bilità e condivisione delle idee. Lo sforzo comune di contribuire alla buona riuscita del progetto determina all’interno dell’Istituzione una consapevolezza nuova delle potenzialità e delle risorse professionali disponibili. “The partnership had an enormous impact on the level of cooperation among staff. The whole organization was influen-ced by this experience because it offered opportunities to: - improve training programme with new ideas shared with the European partners during the working groups at the different international meetings - increase the occasions of communication”.“La collaborazione fra i diversi settori dell'organizzazione è stata necessaria per la realizzazione e raggiungimento degli obiettivi del progetto (amministrativi, responsabili e addetti alla formazione, addetti all'attività editoriale, segreteria). La struttura è stata molto coinvolta soprattutto negli incontri locali”.

Aumento della partecipazione delle famiglie

Nel settore dell’educazione degli adulti, il coinvolgimento delle famiglie rimane alquanto marginale. Il grafico mostra infatti che vi è presumibilmente una mancata verifica dell’impatto sulle famiglie. Ovviamente un’eccezione è rappresen-tata da alcuni progetti incentrati sulla genitorialità, oppure sul tema della disabilità e dell’integrazione, nei quali il ruolo dei familiari è stato decisivo.

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Aumento delle cooperazione con le Istituzioni del settore a livello locale

L’impatto dei progetti europei sulla comunità locale mostra alcune debolezze. In particolare, nei rapporti finali sono state segnalate alcune difficoltà a coinvolgere le Istituzioni locali, e quindi le attività di disseminazione non hanno prodotto i risultati attesi. Questo aspetto è sottolineato significatamente nel grafico: 92 ‘not applicable’ indicano una criticità nel processo di valorizzazione e diffusione delle esperienze fatte a livello europeo. Dal confronto tra varie esperienze è tuttavia emerso che, probabilmente, questo aspetto è legato al territorio. Nei piccoli comuni, infatti, vi è un ottimo riscontro con le autorità locali, mentre nelle città più grandi il processo di disseminazione è più difficoltoso. Una prima riflessione ci consente di sottolineare come il coinvolgimento della comunità locale dovrebbe avvenire nella fase di implementazione del progetto. La cooperazione con le altre Istuzioni territoriali è avvenuta comunque nel 50% dei progetti analizzati

L’Impatto sulla Comunità locale

Le comunità locali, coinvolte sin dall’inizio nei partenariati Grundtvig, hanno reagito in modo propositivo sopratutto in fase di disseminazione e valorizzazione dei risultati.

Aumento della cooperazione con le aziende locali

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Aumento della cooperazione con altre realtà locali

I due grafici indicano un forte impatto delle esperienze realizzate a livello europeo sulle organizzazioni locali che ha pro-dotto una crescente attenzione verso altri paesi, con i quali spesso si sono create delle reti di scambio di buone pratiche

3.3 Conclusioni valutative

Dall’analisi dell’impatto delle esperienze di partenariato Grundtvig si delinea un quadro più generale sul qualità della proget-tazione nell’ambito dell’educazione degli adulti, e in particolare si possono raccogliere gli effetti qualitativi che quei progetti hanno avuto sulle persone, sulle Istituzioni e sulle comunità locali. Gli stessi racconti dei protagonisti interpellati e invitati a rispondere ad un breve questionario, una valutazione ex-post, insisto-no molto sul concetto di ricaduta positiva del lavoro svolto durante il progetto e nella disseminazione dei risultati.Il questionario mira ad evidenziare l’impatto su due aspetti principali: il piano personale e il piano professionale

3.4 Alcune esperienze dei Partenariati Grundtvig e dei progetti di scambio dei volontari senior

Margherita Sani - IBC Emilia romagna Bologna

L’esperienza di mobilità internazionale che ho avuto la fortuna di intraprendere personalmente e di organizzare per altri colleghi all’interno dei partenariati di apprendimento è stata fondamentale per aprirmi alla conoscenza di una vasta gamma di attività professionali e di contesti lavorativi che caratterizzano altri paesi europei. È stata al tempo stesso una esperienza professionale, umana, culturale di grande spessore e molto arricchente e ha introdotto nel mio lavoro una dimensione, quella dello scambio con colleghi di paesi diversi, alla quale non potrei più rinunciare, se non con grande rammarico e a detrimento della qualità della mia attività lavorativa.Nel mio modo di ragionare e di progettare non esiste più solo un orizzonte locale o nazionale, ma ogni riflessione e progettualità prende in considerazione fin dall’inizio un contesto più ampio e muove sempre da una ricerca comparativa di buone pratiche a livello europeo.Da un punto di vista linguistico la mobilità non mi ha molto cambiato; certo ha arricchito il mio inglese di una terminolo-gia specifica relativa al settore nel quale opero, quello dei musei e del patrimonio culturale, ma la crescita maggiore va riscontrata sul piano delle competenze professionali, interculturali ed anche accademiche, poiché l’accesso a materiali di grande interesse prodotti da partner europei è stato enormemente facilitato dal contatto diretto con i protagonisti delle politiche culturali di altri paesi.L’intensa attività svolta a livello europeo dal 2000 ad oggi, non solo all’interno del programma LLP ma anche di altri pro-

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grammi finanziati dalla UE e di reti europee e internazionali, ha contribuito a ridisegnare il mio ruolo all’interno dell’or-ganizzazione. Il mio attuale profilo professionale ora indica tra i compiti principali lo “Sviluppo, gestione, monitoraggio e valorizzazione di progetti europei e internazionali in ambito museale”. Le esperienze acquisite negli ultimi anni grazie alla partecipazione a progetti europei sono dunque state riconosciute dalla mia organizzazione e formalmente acquisite nella descrizione del mio profilo professionale. Analogo riconoscimento mi giunge da altri enti nazionali e internazionali e dalla stessa EACEA14 che in alcune occasioni si è valsa del mio contributo in qualità di esperto. Se non di vere e proprie proposte di lavoro, posso dire però di ricevere molte proposte di collaborazione (per lo più a titolo gratuito, come avviene nel settore in cui opero) che valorizzano e contribuiscono ad incrementare il patrimonio di conoscenze e contatti che ho accumulato negli ultimi 10-12 anni e che ha tratto alimento dalle azioni di mobilità intraprese. Nel mio lavoro la mobilità è stata ed è essenziale e si è potuta espletare all’interno di contesti lavorativi e formativi congruenti con la mia attuale professione.L’Istituto nel quale lavoro è un ente pubblico regionale che ha partecipato e partecipa tuttora a programmi europei di vario tipo su tematiche diverse, dalla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale alla digitalizzazione di archivi, biblioteche, collezioni museali, all’ambiente, alla didattica, ecc.La novità introdotta da un’attiva partecipazione ai programmi LLP in tutte le loro forme (partenariati di apprendimento, progetti di cooperazione multilaterali, reti) è stata sicuramente il ricorso alla mobilità, non solo a beneficio di noi dipen-denti, ma anche di discenti esterni, quali ad esempio gli educatori che operano nei musei della Regione. La possibilità offerta a numerose persone di visitare istituzioni estere, partecipare a brevi corsi o visite di studio presso istituzioni di altri paesi ha sicuramente aggiunto una componente importante al nostro profilo di umbrella organisation a livello regionale. Anche nei progetti multilaterali abbiamo sempre cercato di introdurre una dimensione di mobilità a vantaggio degli operatori degli istituti culturali della Regione.Ritengo di poter dire che questa apertura a scenari europei e la possibilità offerta agli operatori culturali della Regione di partecipare concretamente ad attività transnazionali ha modificato positivamente la percezione esterna della nostra istituzione, che ha sicuramente acquistato prestigio e fama di ente che sa muoversi su un piano internazionale, favoren-do i contatti e sostenendo il networking di tutti gli attori coinvolti.

Horacio Czertok - teatro nucleo Ferrara

• Competenze professionali La possibilità di poter confrontare la propria esperienza con quella dei colleghi europei sia nel proprio campo d’azione sia in quello delle istituzioni di accoglienza, ha inciso profondamente nella mie capacità professionali. Ho dovuto prendere co scienza dei mie limiti e studiare ed applicarmi per superare gli ostacoli. Parallelamente, ho potuto diffondere quelle che sono le capacità di una vita, di particolare importanza in un campo d’azione come il mio, per il quale non esistono luoghi accademici di formazione. In questo senso, anche il valore del partenariato Grundtvig è stato straordinario e di ciò ne sono testimoni tutti i colleghi coinvolti. • Competenze linguistiche La lingua vive nell’esercizio, e i partenariati sono il luogo delle lingue sia parlate che scritte, le mie competenze dunque sono cresciute notevolmente. • Competenze sociali e interculturali Anche in questo ambito ho potuto notare una crescita, data dal fatto che contrariamente ai viaggi che si pos sono fare in senso turistico, in questo tipo di mobilità si riesce veramente a entrare nel cuore della vita delle persone e dei loro riti e usi socio culturali e parteciparvi.

Sviluppo della dimensione europea

Nel mio ambito lavorativo la possibilità di confrontarci a livello europeo ha dato alla mia Istituzione una nuova dimensio-ne, una maggiore consapevolezza e credibilità. Le novità e metodologie adottate nell’organizzazione hanno determinato

14 EACEA - Education, Audiovisual and Culture Executive Agency

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modifiche importanti nelle attività formative. I partenariati Grundtvig, realizzati spesso da un esiguo numero di persone, sono stati un’occasione di crescita culturale e professionale e hanno contribuito a instillare una certa idea dell’Europa, non solo nei diretti interessanti ma anche in tutti quelli che hanno condiviso e valorizzato i risultati.E infine vorrei sotto-lineare quanto sia importante che le piccole realtà associative continuino a poter realizzare progetti europei.

davide Pesce - CESAVo Centro Savonese di Servizi per il Volontariato - Savona

In questi dieci anni le piccole associazioni e la provinciale realtà savonese hanno lavorato con associazioni di Londra, Parigi e Berlino, un altro mondo, diverso in tutto da noi. I partecipanti hanno imparato una lingua, hanno discusso su temi importanti, soprattutto hanno aiutato gli esclusi a sentirsi un po’ più accolti da chi è più fortunato. Hanno studiato modelli di apprendimento innovativi, hanno faticato ad immedesimarsi nelle realtà straniere, hanno sentito di non es-sere più soli nella battaglia quotidiana per una sopravvivenza degna per tutti. Ma hanno scoperto che il nostro territorio non è al confine dell’impero, che il tessuto sociale è ancora solidale e disposto a mettersi in discussione per trovare nuove soluzioni a nuove urgenze... Si viaggia meglio in gruppo che da soli: ci si tiene compagnia, si ci aiuta l’un l’altro, ci si diverte il doppio e si risparmiano anche quei soldi che possono aggiungere “un posto a tavola per un amico in più” viaggiatore del mondo, come noi!

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Link utili:

European Shared Treasure, il Tesoro europeo condiviso, è il database che contiene tutti i partenariati europei realizzati con il Programma di apprendimento permanente dal 2007 al 2013: www.europeansharedtreasure.eu

Il sito italiano del Programma di apprendimento permanente, Lifelong Learning Programme 2007-2013, è raggiungibile all’indirizzo: www.programmallp.it

Tutti gli studi e le raccolte di esperienze realizzate nel corso dei sette anni del programma LLP sono raccolte nella sezio-ne Pubblicazioni del sito LLP e consultabili in versione elettronica: www.programmallp.it/pubblicazioni

A gennaio 2014 inizierà Erasmus+, il nuovo programma europeo a favore dell’istruzione, della formazione, dei giovani e dello sport, consulta il sito italiano del nuovo programma per essere informato su tutte le opportunità: www.erasmusplus.it

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Finito di stampare presso Grafiche Gellinel mese di Dicembre 2013