Punto G settembre 2011

8
Prodotto editoriale, non periodico, a carattere informativo e culturale a cura del Forum Comunale della Gioventù di Venticano e del Fo rum comunale della Gioventù di Pietradefusi Il piacere dall'informazione... Pag. 01 “Lavoravamo per una compagnia pakistana. ella nostra compagnia c’erano persone di nazionalità diverse: pakistani, tunisini, egizia ni, libici, malesi, ghanesi, chadiani, bulgari. In dicembre la situazione in Libia divenne cri tica perché cominciò la guerra. Tutti volevano tornare nei propri paesi, anche noi. Dopo quindici giorni dall’inizio della guerra cominciarono i viaggi di ritorno nei propri paesi da parte di molti, ma noi speravamo che la situazione potesse migliorare e invece non fu così. Giorno dopo giorno tutto diventava più critico. In meno di due mesi la Libia di ventò una terra molto pericolosa. Oramai anche chi voleva tornare a casa non aveva molte possibilità. Per arrivare all’aero porto non c’erano mezzi.. nessun tassista era disposto ad accompagnarci. I chadiani torna rono a casa a piedi impiegando almeno tre giorni, perché il Chad è confinante con la Li bia. oi pakistani non potevamo tornare a ca sa così facilmente perché il Pakistan è molto lontano dalla Libia. Locale. Il dizionario dice “ ”. In questi mesi stiamo assistendo ad una rivalutazione del locale. Basti pensare a quanto il de centramento dei poteri e il fede ralismo fiscale faranno del bene alle province del Sud. Alle poche rimaste, si intende. “Benevento provincia di Avellino” suona be ne, sarete d’accordo, e sarete d’accordo anche voi suppongo nell’eliminare gli sprechi, nel ri durre la burocrazia, nel togliere province, accorpare comuni, chiudere atenei, licenziare do centi, tagliare cultura, sanità e trasporto pubblico, e fare tutto così, per sommi capi e un po’ a casaccio, nell’innocenza di un decreto di fine estate. Il locale, dicevamo, è un po’ la radice dell’Italia. Rivalutarlo è più che giusto: è doveroso. Tuttavia, in quanto abitante di un piccolo paesino nelle colline irpine, capisco che oggettiva mente non ci sia molto da rivalu tare. Quale tradizione e quale cultura custodire? Cosa difende re se non la sagra dell’agnello? Comprensione, dunque, per i moti di sfiducia e disfattismo che hanno di recente colpito anche la ProLoco venticanese. Chiunque avrebbe abbandonato tutto dopo quattro mesi. Scetticismo e opportunismo, in un confine stretto, sono un bino mio usuale. onostante ciò, PuntoG continua imperterrito a uscire, il Forum della Gioventù insiste testardo a proporre la Giornata della Gioventù e le as sociazioni persistono ostinate ad aiutare i profughi della Libia. Ma allora c’è davvero chi crede nella rivalutazione del locale?

description

giornalino

Transcript of Punto G settembre 2011

Page 1: Punto G settembre 2011

Prodotto editoriale, non periodico, a carattere informativo e culturale a cura del Forum Comunale della Gioventù di Venticano e del Fo­rum comunale della Gioventù di Pietradefusi

Per inviare i vostri articoli e per comunicarci i vostri pareri e consigli, inviate una mail a forumpuntog@hotmail. it

Anno 1 umero 3 settembre 2011 Distribuzione gratuitaIl piacere dall'informazione...

Verso la fine di maggiol'ARPAC (Agenzia Re-gionale per la ProtezioneAmbientale della Campa-nia) di Benevento, a se-guito di analisi effettuatesulle acquedel fiume Ca-lore, uno deicorsi d'acquapiùimportantidella nostraregione, hariscontrato, inalcuni tratti,la presenzadel batteriodella salmo-nella. La“brutta” noti-zia è stata tra-smessa allaomonimaagenzia diAvellino, laquale l'ha poigirata all'ASLe all'ente Pro-vincia. Infine

sono stati informati isindaci dei comuni inte-ressati dal fenomeno,ovvero tutti i paesi ba-gnati dal corso d'acquacompresi tra Montella e

Mirabella Eclano. Ovvia-mente, i primi cittadininon hanno potuto esi-mersi dall'emanare iprovvedimenti inibitorinecessari ad evitare il

diffondersi di malattie;rendendo, a questopunto, notoria la situa-zione in cui versa il no-stro fiume.(Continua a pag. 4)

Pag. 01

Il 22 luglio 201 1 , alle 1 5e30 circa, la Norvegia ha subito unforte attacco che, a detta del suo Primo Ministro Stoltenberg,è la peggiore tragedia nazionale dalla Seconda guerramondiale. Questi i fatti: un ordigno esplosivo è scoppiatonella capitale nei pressi del palazzo del Governo dove ha sede

l’ufficio del premier nonché le maggiori testate giornalistiche; a distanza di qualche ora, un uomotravestito da poliziotto ha aperto il fuoco sulla folla di giovani che si era radunata sull’ isola diUtoya per un raduno politico. I due attentati, collegati tra loro, hanno provocato numerosi feriti e93 morti. Questa strage è stata imputata ad un giovane trentenne norvegese, che si trovava ancoraarmato sull’ isola mentre le forze dell’ordine intervenivano. Anders Behring Breivik ha subitoconfessato, senza mostrare alcun rimorso per quanto accaduto. Anzi, sul suo contatto Twitter silegge di una azione atroce ma necessaria, a dimostrazione del fatto che il duplice attacco è statoaccuratamente preparato. L’autore, infatti, si è professato un cristiano conservatore, membro diuna setta che vuole ripulire l’Europa dall’ invasione musulmana. Ed infatti, la strage ha colpito lanuova classe dirigente nonché i giovani laburisti, che con le loro idee di innovazione e aperturahanno scatenato l’odio xenofobo di Breivik. (Continua a pag. 5)

L'ARPAC lancia l'allarmeinquinamento per il fiume

Calore(di Marco Capone)

“Lavoravamo per una compagnia pakistana.Nella nostra compagnia c’erano persone dinazionalità diverse: pakistani, tunisini, egizia­ni, libici, malesi, ghanesi, chadiani, bulgari.In dicembre la situazione in Libia divenne cri­tica perché cominciò la guerra. Tutti volevanotornare nei propri paesi, anche noi.Dopo quindici giorni dall’inizio della guerracominciarono i viaggi di ritorno nei propripaesi da parte di molti, ma noi speravamo chela situazione potesse migliorare e invece nonfu così. Giorno dopo giorno tutto diventavapiù critico. In meno di due mesi la Libia di­ventò una terra molto pericolosa.Oramai anche chi voleva tornare a casa nonaveva molte possibilità. Per arrivare all’aero­porto non c’erano mezzi.. nessun tassista eradisposto ad accompagnarci. I chadiani torna­rono a casa a piedi impiegando almeno tregiorni, perché il Chad è confinante con la Li­bia. Noi pakistani non potevamo tornare a ca­sa così facilmente perché il Pakistan è moltolontano dalla Libia. (Continua a pag. 2)

Storia di tre

pakistani

(di Deborah Zerial)

ella botte piccola

Locale. Il dizionario dice “checoncerne un determinato luogo,limitato e caratteristico”.In questi mesi stiamo assistendoad una rivalutazione del locale.Basti pensare a quanto il de­centramento dei poteri e il fede­ralismo fiscale faranno del benealle province del Sud. Alle pocherimaste, si intende. “Beneventoprovincia di Avellino” suona be­ne, sarete d’accordo, e sareted’accordo anche voi suppongonell’eliminare gli sprechi, nel ri­durre la burocrazia, nel togliereprovince, accorpare comuni,chiudere atenei, licenziare do­centi, tagliare cultura, sanità etrasporto pubblico, e fare tuttocosì, per sommi capi e un po’ acasaccio, nell’innocenza di undecreto di fine estate.Il locale, dicevamo, è un po’ laradice dell’Italia. Rivalutarlo èpiù che giusto: è doveroso.Tuttavia, in quanto abitante diun piccolo paesino nelle collineirpine, capisco che oggettiva­mente non ci sia molto da rivalu­tare. Quale tradizione e qualecultura custodire? Cosa difende­re se non la sagra dell’agnello?Comprensione, dunque, per imoti di sfiducia e disfattismo chehanno di recente colpito anchela Pro­Loco venticanese.Chiunque avrebbe abbandonatotutto dopo quattro mesi.Scetticismo e opportunismo, inun confine stretto, sono un bino­mio usuale. Nonostante ciò,PuntoG continua imperterrito auscire, il Forum della Gioventùinsiste testardo a proporre laGiornata della Gioventù e le as­sociazioni persistono ostinate adaiutare i profughi della Libia.Ma allora c’è davvero chi credenella rivalutazione del locale?(Angelo Di Pietro)

Strage di Oslo:niente ergastoloper il colpevole.Democrazia olassismo?(di Mara Di Pietro)

Page 2: Punto G settembre 2011

Per inviare i vostri articoli e per comunicarci i vostri pareri e consigli, inviate una mail a forumpuntog@hotmail. it

Distribuzione gratuitaIl piacere dall'informazione...Anno 1 umero 3 settembre 2011

(Continua da pag. 1) Era necessario prendere un aereo.Allora pensammo di andare a Misurata poiché, avendo un porto, avremmo potutoviaggiare in nave. Così ci mettemmo in viaggio a piedi ma, durante il percorso, lapolizia libica ci tolse ogni cosa. Non riuscivamo ad entrare a Misurata perché quelloera il campo principale di combattimento.Dopo cinque giorni raggiungemmo, finalmente, il porto di Misurata. Era tutto moltostrano. C’era gente proveniente dal Pakistan, dal Mali, dal Ghana, dalla Nigeria…Nel porto non avevamo nulla da mangiare e da bere. Non avevamo più soldi per po­ter comprare qualcosa perché, durante il viaggio per Misurata, la polizia libica ciaveva sottratto denaro, computer portatile e ogni cosa che avevamo con noi. Almenoalcune persone libiche ci aiutarono e prepararono delle barche per il viaggio. Tuttele persone che si sedevano nelle barche non sapevano dove sarebbero andate .Alla fine alcuni raggiunsero l’Italia, altri la Francia e altre persone altri posti anco­ra..Viaggiammo in barca almeno un giorno e non sapevamo se saremmo sopravvissuti omorti.Arrivammo a Lampedusa il primo maggio e da qui l’esercito italiano ci portò adAgrigento, dove restammo per dodici giorni più o meno.La nostra ultima meta è stata Venticano, luogo di persone molto buone, educate, one­ste e socievoli.. In futuro non vogliamo perdere l’amicizia di queste persone.Ora, se il governo italiano è d’accordo, noi vorremmo restare qui e lavorare.”Questa è la storia vera di tre giovanissimi ragazzi pakistani (quasi miei coetanei) chehanno vissuto l’orrore della guerra e del distacco forzato dalla terra in cui stavano co-struendo il proprio futuro.Solo poche volte le notizie dei mass media trasmettono il punto di vista di chi vive inprima persona quest’esperienza difficile. Inoltre, per colpa dell’ ignoranza e dei pre-giudizi che, ahimè esistono ancora nella nostra società, gli abitanti dei paesi d’acco-glienza tendono ad essere spesso diffidenti e distaccati nei confronti degli immigrati.

Non è giusto e non è cortese osservare con curiosità e disprezzo coloro che nonfanno ancora parte della nostra comunità. Non è educato fare commenti negativi supersone che non si conoscono, a prescindere dalla loro nazionalità.Perché si pensa che siano qui per rubarci qualcosa? Non si può vivere nel timore re-verenziale verso lo stereotipo immigrato = ladro. In fondo non sono loro ad averchiesto di trovarsi in questa situazione.Talvolta quello che ci manca è un pizzico di memoria storica, quella che ci permette-rebbe di ricordare quando erano i nostri avi ad emigrare, ad essere trattati comeemarginati, reietti, in un contesto sociale che non contemplava ancora il significatodel termine integrazione.Oggi fortunatamente i tempi sono cambiati, abbiamo imparato dagli errori del pas-sato e possiamo guardare a questi ragazzi come nostri simili, comunicare con loro ecrescere confrontandocisulle nostre diversità.Abbiamo un'opportunitàunica da non lasciarcisfuggire.Non ci resta che godercil'attimo di queste fugaci eintense amicizie, nella spe-ranza che il futuro possaregalargli un pizzico dellafortuna e della serenità che,senza alcun dubbio, ca-ratterizza le nostre vite.

(Deborah Zerial)

Pag. 02

Storia di tre pakistaniContro il pregiudigio: pensieri e riflessioni sulla condizione degli immigrati a Venticano

50 ragazzi tra 20 e 25 anni ospiti nelle strutture venticanesiLa risposta delle istituzioni tra solidarietà, aiuti e mancanza di fondi

Nessuno lo avrebbe mai detto, ma glieffetti della politica estera italiana si so-no avvertiti anche qui, a kilometri didistanza dal fronte di guerra. Per un po’l’unica conseguenza degna di rilevanzaerano stati i caccia. Volavano a bassaquota, diretti alle basi ONU, a Napoli oin Sicilia. Invece, il Maggio del 201 1 siè trasformato nel mese dell’accoglienza.Venticano, così come altri paesidell’avellinese e del beneventano, è di-ventato la seconda casa per molti ragazziin fuga da guerre, bombardamenti e regi-mi di terrore. Nel nostro comune, la Pro-tezione Civile ha inviato alle struttureconvenzionate e che hanno dato la dispo-nibilità di alloggio, come l’HotelValleverde e l’Hotel Europa, circa50 ragazzi, tra i 20 e 25 anni, pro-veniente dalla Libia, dal Pakistan,dal Sudan, dal Mali e dalla Nige-ria. Saranno qui con noi almeno fi-no a Settembre, momento in cui laquestura deciderà se rinnovare ilpermesso provvisorio ricevutoall’entrata in Italia.E così un piccolo paesino nellecolline irpine è diventato croceviamulticulturale.Secondo l’accordo Italia-Libia sti-pulato nel 2009, il Rais ottenevaqualche centinaia di migliaia didollari e un paio di autobus diconcubine, mentre il Governoportava a casa qualche accordoeconomico e lo stop ai flussi diimmigrati. Durante gli ultimi anni,la mannaia del regime si èabbattuta su scafisti e clandestini a

suon di retate e carcere duro. Mascoppiata la guerra, scoppiava l’accordo.A pochi giorni dall’ inizio del conflitto,Lampedusa già rischiava il collasso econtava ogni ora un nuovo barcone nellesue acque. I centri d’accoglienzaraggiungevano il limite, i profughiattendevano il visto e di frontel’emergenza, la risposta istituzionale èstata lo smistamento dei clandestinisull’ intero territorio italiano. Dunque:Misuraca, Lampedusa, Agrigento,Manduria, Venticano. Il viaggio è termi-nato qui.Il paese finora ha risposto in maniera po-sitiva. Di fronte una situazione più unica

che rara, l’ impegno per offrire aiuti eaccoglienza è venuto dalle istituzioni maanche dai privati. Così, mentre qualcunodonava pacchi di t-shirt, saponi, de-tergenti e cibo, la parrocchia e il Comu-ne hanno raccolto i generi di primanecessità e il vestiario; il Forum dei Gio-vani ha messo a disposizione la bibliote-ca e la connessione internet, haorganizzato serate e manifestazioni perfavorire l’ incontro culturale; gli stessialbergatori hanno organizzato dei mini-corsi di italiano per i loro ospiti.Ci si chiede, però, se tale situazione pos-sa essere affrontata solo con l’aiuto delsingolo cittadino e delle istituzioni del

paese. La mancanza di fondi nel mondodel volontariato ha fatto si che da partedelle istituzioni provinciali e regionali,Caritas e Croce Rossa di Avellino, nonci sia stata una risposta adeguata alle ne-cessità del paese. Di recente, la CroceRossa di Avellino aveva inviato un cari-co di scarpe, nuove, ma insufficienti pertutti i ragazzi che sono qui a Venticano.Nonostante tutto, qualcosa si sta muo-vendo: CR ha infatti appena istituito unacasella mail grazie alla quale raccoglierecapi di vestiario e altri generi. Tuttavia ilproblema di base persiste e l’azione disostegno è tuttora lasciata all’ interventodel cittadino o del volontario, di conse-

guenza limitata alle disponibilitàdel singolo.Le prime difficoltà sono state su-perate secondo questa logica, sullaspinta della solidarietà cittadina,ma le questioni più complesse ri-mangono irrisolte. Quando alcunesettimane fa, un ragazzo dovevaessere dimesso dall’ospedale, laCroce Rossa non ha potuto inviarenessuna ambulanza. Di fatto, ilproblema dell’assistenza medica el’assegnazione di un medico di ba-se ancora oggi resta uno dei quesi-ti più spinosi.Comunque, in attesa di un impe-gno costante delle istituzioni pre-poste, la macchina dellasolidarietà venticanese continua ilsuo cammino.

(Angelo Di Pietro)

Page 3: Punto G settembre 2011

Per inviare i vostri articoli e per comunicarci i vostri pareri e consigli, inviate una mail a forumpuntog@hotmail. it

Distribuzione gratuitaIl piacere dall'informazione...Anno 1 umero 3 settembre 2011

Pag. 03

"Camera con vista"... sulla politica italiana

C'era un ragazzino, che tra i banchi di scuola cercava di sapere cosa fosse il “referendum”.Non gli fu difficile comprendere che quel nome latineggiante, il cui significato letterale è: “riferi­re, dire di qualcosa”, indicava una consultazione elettorale, diretta e a suffragio universale sudi uno specifico quesito. Più precisamente, nel nostro ordinamento, i referendum possono es­sere indetti, oltre che per le modificazioni degli enti locali (provincie e regioni), per confermareuna disposizione di revisione costituzionale, ovvero per abrogare un atto avente valore dilegge ordinaria. In quest'ultimo caso, il risultato dello scrutinio è valido solo se alle urne si recala metà più uno degli elettori (il c.d. “quorum”). La coscienza democratica di quel giovanissimoitaliano, si costruiva su queste nozioni, in luicresceva la fiducia verso lo “stato di diritto”,il quale, sopratutto mediante i referendum,assicura un significato concreto al concettodi democrazia e al principio fondamentaledella “sovranità popolare”. Ben presto, però,quel ragazzino scoprì come, anche il più no­bile degli strumenti giuridici, rischia il decli­no se posto nelle mani di una società pigrae poco partecipe della vita istituzionale.La storia della nostra Nazione, inizia propriocon una consultazione referendaria, quelladel 1946. In tale occasione, l'89,1% dei vo­tanti scelse lo Stato repubblicano al posto diquello monarchico. Successivamente, glielettori degli anni 70 e 80, seppur in quantità leggermente inferiore rispetto a quella del 1946,hanno validamente espresso, mediante referendum, la propria opinione su diversi temi fonda­mentali della nostra società (per citarne solo alcuni: divorzio, aborto, ergastolo, responsabilitàcivile dei giudici, finanziamenti ai partiti ecc.). Nel quinquennio successivo, ad eccezione delreferendum del 3 e 4 giugno del 1990 (avente ad oggetto quesiti sulla caccia e sull'uso dei pe­sticidi), per il quale addirittura non fu raggiunto “quorum”, si sono indette altre tre consultazionipopolari, che hanno registrato un numero di partecipanti, sufficiente a superare la soglia per lavalidità del voto, ma comunque in sensibile calo rispetto a quanti aderivano alle consultazioniprecedenti (questa volta si votava per norme riguardanti i sindacati, la televisione di stato,l'abolizione dei finanziamenti ai partiti, le elezioni dei consigli comunali ecc.). Le successive

sei elezioni referendarie, avvenute tra il 15 giugno 1997, e il 21 e 22 giugno 2009, hanno vistole urne andare pressoché deserte. Di certo, non si può dire che questa progressiva diserzionedal voto, dipenda dai quesiti proposti agli elettori; giacché, anche i referendum da ultimo ri­cordati, trattavano di argomenti sicuramente meritevoli della massima attenzione da parte diogniuno (quali la magistratura, la procreazione medicalmente assistita, le modalità di elezionedei parlamentari e dei membri del C.S.M. ecc.). Il problema, piuttosto, sembra essere la cre­scente disaffezione del popolo verso il voto, e sopratutto, la delegittimazione del referendumquale strumento di partecipazione ai processi democratici. I dati dell'affluenza alle urne sonoad un tempo la spia e la reazione ad un diffuso malessere sociale derivante dal cattivo statodel rapporto tra governanti e governati. Il problema, diventa ancor più serio, se si considerache il fenomeno dell'astensionismo elettorale lo si registra molto meno quando i votanti sonochiamati ad eleggere il politico di turno; il quale, piccolo o grande che sia, riesce a portare alleurne più gente di quanta non facciano i referendum.Forse non sempre è così. Il 12 e 13 giugno di quest'anno, il 58,78% circa degli italiani aventidiritto di voto, si è recato alle urne per decidere sull'abolizione di quattro importanti norme (lalegge sul “legittimo impedimento” a comparire in udienza per alcune cariche dello Stato;quella sulla produzione di energia nucleare e altre due vertenti sulla regolamentazione delservizio idrico nazionale). Si tratta di una piccola inversione di marcia rispetto al decennale,monotono qualunquismo del popolo italiano, che ormai, da troppo tempo si rifugia nell'inerziaistituzionale e nella narcolessia delle discussioni e delle opinioni. Nei giorni del 12 e 13 giu­gno, la storia è stata diversa; in questa occasione la gente, sull'onda delle diverse opinioni chegiravano sui media, ha pensato alla necessità di affermare la parità di trattamento economiconell'erogazione dei servizi pubblici essenziali; ha ragionato sul significato di “uguaglianza dellagiustizia”; si è interrogata sul pericolo che alcune tecnologie possano arrecare alle generazio­ni future. In questo scenario di “attivismo ideologico”, assume un'importanza secondaria il ri­sultato prodotto delle consultazioni; quello che più conta è la dimostrazione di come il popoloitaliano, quando vuole, è capace di generare ed esprimere una autonoma decisione. Forsetutto questo sarà poco per accorciare la distanza, ormai evidente, tra gli italiani e i proprirappresentanti politici. Sicuramente, però, sarà utile per ravvivare quella “cultura istituzionale”,quasi smarrita, di quel ragazzino che confidava nell'importanza delle consultazioni elettorali ein particolar modo in quelle referendarie.(Marco Capone)

Quattro parole seguite da un puntointerrogativo ed uno esclamativopiuttosto profetici. È il 22 aprile del2010: lo scontro tra Berlusconi e Fi­ni, che va avanti da mesi, arrivaall’apice. Durante una drammatica di­rezione nazionale, dopo l’ennesimobotta e risposta tra i due, il presi­dente della camera grida in faccia alpremier il celebre “che fai micacci?!”. È il punto di rottura definiti­vo tra i due leader del centrodestra.Di lì a breve Fini verrà espulso dalpartito che ha contribuito a fondare.Lo seguono una cinquantina di parla­mentari tra cui il ministro Ronchi, isottosegretari Urso, Bonfiglio, Meniae l’europarlamentare puglieseSalvatore Tatarella. Così nasce Futu­ro e Libertà per l’Italia, la nuovacreatura del presidente della camera“non la riproposizione di AN ma unPDL in grande” la definisce Fini. Finied il FLI sono ora il fatto nuovo dellapolitica e si presentano a novembrenella convetion di Perugia. Il presi­dente Fini nel discorso conclusivoinvita il premier a salire al colle edaprire la crisi, altrimenti, la delegazio­ne di FLI “ non rimarrà un’ora in piùnel governo”. Il premier, in questo cli­

ma da “basso impero” non si di­mette, va avanti nell’esaltazione del“bipolarismo muscolare” di cui èl’emblema. Fini allora tenta il colpodel KO alla camera, il 14 dicembreche fallisce per tre pentiti (Moffa, Poli­dori, Siliquini) e l’ormai famoso Scili­poti che vola sotto le insegne dellaresponsabilità nazionale, dal partitoantiberlusconiano per antonomasia(l’IDV) direttamente tra le braccia delpremier. Se il periodo tra aprile e il14 Dicembre è l’inizio della fine, il pri­

mo semestre del 2011 è deflagrazio­ne totale, il certificato di morte delcentrodestra italiano. Il governo nonriesce a rilanciare la propria azioneed è sempre più debole, appeso allapattuglia dei responsabili mentre ilFLI insegue velleità terzopoliste conUDC ed API. Con questo scenario siarriva alle amministrative che risulta­no disastrose per l’asse PDL­Lega:perde la roccaforte Milano e crolla aNapoli; nel contempo, il terzo polo di­mostra tutta la sua debolezza con ri­

sultati davvero modesti. Le cause diquesta sconfitta sono da ricercarsi,oltre che nella rottura tra i due lea­der, nella mancata realizzazione delPDL immaginato; il PDL doveva es­sere un partito plurale, arioso, inclu­sivo di più storie e più culture cheguardano in un’unica direzione: ilPPE. Purtroppo il PDL non è questo,è invece una sorta di sultanato tra­boccante di cortigiani che nonhanno capito per tempo l’esaurirsi diuna stagione politica: il berlursconi­smo.Nelle ultime settimane Alfano, nomi­nato per acclamazione segretariodel PDL ha lanciato il progetto dicreare un PPE italiano che riuniscatutti i moderati (Fini e Casinicompresi). Bisogna ricreare uncentrodestra solidale, aperto, ri­formatore e riformista, è necessariomettere in moto un meccanismo perla nascita di un partito moderato,anticomunista ed antiradicale. Unpartito senza investiture dall’alto macon una forte spinta dal basso, chesappia riaffermare il bipolarismo main modo diverso, propositivo, nonalla ricerca dello scontro continuo.(Antonio Altavilla)

Cronaca di un annoDal “che fai mi cacci” al le amministrative; i l suicidio del centrodestra ital iano

Probabili segni di una rinascita della democraziaAlla riscoperta del "referendum": cronostoria del le consultazioni referendarie ital iane

Cari lettori,è con immenso piacereche vi annuncio la nascitadi una nuova rubrica “ca­mera con vista sulla poli­tica italiana” nella qualecercherò, cercheremo, inuno dei momenti più buidella storia italiana dove igiovani appaiono svo­gliati e disinteressati aiproblemi che li circonda­no ad informarli in temadi politica. Essi non mo­strano alcuna voglia diimpegnarsi per offrire ilproprio contributo alrinnovamento del siste­ma­paese, nonaccorgendosi che lescelte operate dalla politi­ca condizionano il pro­prio vivere quotidiano edimprigionano i propri so­gni. Attraverso questa ru­brica cercheremo distimolare il loro interesse,lasciando ampio spazio airagionamenti e non alleinvettive: un modo tropposemplice, banale diintendere la politica.Antonio Altavilla

Page 4: Punto G settembre 2011

Per inviare i vostri articoli e per comunicarci i vostri pareri e consigli, inviate una mail a forumpuntog@hotmail. it

Distribuzione gratuitaIl piacere dall'informazione...Anno 1 umero 3 settembre 2011

Pag. 04

L'ARPAC lancia l'allarme inquinamento per il fiume CaloreVietata pesca e irrigazione in molti comuni bagnati dal corso d'acqua più importante dell' Irpinia

(Continua da pag. 1) Scontata la reazione di sdegno da parte degli abitanti dei luo-ghi coinvolti. A seguito dell'accaduto, agli appassionati di pesca è fatto divieto dipraticare detto sport nelle zone contaminate, pur avendo gli stessi regolarmente pa-gato le relative licenze. Cosa ancor più grave è che gli agricoltori non possonoservirsi dell'acqua del fiume per irrigare i propri campi, e spesso si vedono destinati aperdere il raccolto. Come si è potuto verificare un così grave disastro? È evidente chela ragione è da ricercare nell'alto tasso di inquinamento che, ormai da anni, tormentale acque del fiume campano. La cosa però sorprende se si pensa che l'Irpinia non ècerto nota per le popolose metropoli e/o le innumerevoli di industrie. Al contrario, lecaratteristiche della nostra terra sono, o meglio, dovrebbero essere l'ambiente inconta-

minato e l'eccellente agricoltura. Forse è proprio per la cieca fiducia verso lo stereoti-po della “verde Irpinia”, ormai irrimediabilmente smentito, che gli amministratorilocali succedutesi nel tempo, non si sono mai seriamente preoccupati di quanto deli-cato potesse essere l'equilibrio dell'ecosistema fluviale. Le fabbriche presenti sulle ri-ve del fiume, seppur relativamente poche e di non grandi dimensioni, quandooperano in violazione delle norme ambientali, rischiano di provocare un danno irre-versibile. Identico pericolo proviene anche dagli scarichi domestici dei nostri centriabitati. In realtà, le c.d. “acque nere”, quelle derivanti dalle fognature, non potrebbe-ro essere riversate nei bacini fluviali se non a seguito di un adeguato processo di de-purazione. Ciò significa, che ogni unità urbana dovrebbe essere allacciata ad unimpianto di depurazione adeguato e funzionante. Ed è qui che nasce e si sviluppa ilproblema. La realtà di alcuni paesi irpini conosce ancora abitazioni sprovviste di retefognaria, inoltre vi sono comuni privi di qualsivoglia depuratore, e pur dove questisono stati costruiti (con un rilevante dispendio di risorse pubbliche) spesso nonvengono messi in funzione per l'onerosità che la loro attività e manutenzionecomporta. In questa situazione è praticamente impossibile garantire una adeguataqualità delle acque del nostro fiume, ed è così che il corso d'acqua, il quale tra l'altrorifornisce gli acquedotti irpini, rischia di trasformarsi in una seria minaccia per la sa-lute di chi gli vive accanto. Gli abitanti delle zone coinvolte dall'accaduto, non pos-sono che provare tanta amarezza e iniziare a porsi qualche domanda su come siapossibile che le tasse da loro pagate (alcune specificamente riferite alle reti fognariee agli impianti di depurazione) non siano mai sufficienti a garantire la buona salutedella loro terra. Probabilmente, in un periodo storico come quello che viviamo, è ve-ramente difficile trovare le risorse per tutte le esigenze di cui necessitano i cittadini,per questo fino ad adesso il problema dell'inquinamento è stato relegato in secondopiano; non dimentichiamo mai, però, che dall'acqua dipende la nostra vita, e per essa,forse, vale la pena rinunciare ad una piazza, ad un monumento, e a un po' della lucepubblica notturna.

(Marco Capone)

Tra il 1 9 e il 22 maggio 201 1 nel bel pae-se di Summonte c’è stata un’allegrainvasione di ragazzi under 30 per via delmeeting di quattro giorni che ha tenuto astretto contatto rappresentati dei Forumdella Gioventù di tutto il Sud Italia, edu-catori, insegnanti, imprenditori, rappre-sentanti di associazioni nazionali epolitici di vario taglio. Lo scopodell‘ incontro è stato sensibilizzare i gio-vani su temi di scottante attualità quali ladisoccupazione, il concetto di cittadi-nanza europea, il lavoro precario, la di-versità culturale e il rapporto tra il localee il globale. All’arrivo, in base alla prefe-renze dei singoli, tutti i partecipanti sonostati divisi in cinque gruppi, ognuno deiquali trattava un punto specifico:ambiente, territorio e turismo; imprendi­torialità, lavoro e politiche sociali; sporte salute; cultura, scuola, università e ri­cerca; sistemi di partecipazione: dal lo­cale all’internazionale. Nonostantel’apparente differenza tra i cinque gruppidi lavoro, il loro obiettivo era unico: farein modo che i ragazzi sviluppasserodelle proposte concrete per il futuro dapresentare alle autorità politichenell’ incontro finale tenutosi il 22 pome-riggio. Le proposte, concrete, sono arri-vate e sono state pure molte, e ciò graziealla intelligenza dei ragazzi, ma anche almetodo su cui si sono basati i gruppi di

lavoro. Le attività si svolgevano in tre fa-si: ice­breaking, esempi di buone prassie sviluppo delle idee. L’ ice­breaking, co-me suggerisce la parola stessa, consistenel "rompere il ghiaccio", quindi nel fareconoscenza con tutti i componenti delproprio gruppo, nel prendere confidenzacon loro per lavorare meglio e più serena-mente. Gli esempi di buone prassi nonsono altro che esempi virtuosi, personeche hanno realizzato nella vita ciò che iragazzi hanno imparato in teoria durantei due giorni di manifestazione. In relazio-ne a questo punto è stato fondamentalel’ incontro con diversi giovani imprendi-tori irpini, impegnati in attività diverse,ma tutti accomunati dalla decisione di vo-ler abbandonare la propria brillantecarriera per dedicarsi ad un’attività chepiaceva loro. In ultimo, lo sviluppo delleidee è il momento creativo vero e pro-prio; il momento in cui i ragazzi prendo-no atto di ciò che hanno imparato daglieducatori e dalle testimonianze dirette acui hanno assistito e ideano progetti perun futuro più vivibile e più sereno. Oltrea sensibilizzare i ragazzi sull’ importanzadi far uso della loro mente per costruireil mondo del domani, gli organizzatoridel meeting hanno anche fornito un cana-le attraverso cui ricevere i finanziamentiper concretizzare i loro progetti. Si trattadell'ANG, Agenzia Nazionale Giovani,

che ogni anno, ha il compito di valutaree finanziare i tanti progetti che le vengo-no proposti. Fabio Ferri, uno degli esami-natori dei progetti, ha preso parte almeeting spiegando che per il finanzia-mento un progetto ha bisogno di essereconcreto, realizzabile, avere un target edegli scopi precisi. Tutte regole di buonsenso facilmente applicabili. Ed è anchegrazie ai consigli di Ferri se l’ incontrocon le autorità politiche non è stato unarido susseguirsi di interventi noiosi, inu-tili e politicizzati. Al contrario si ètrattato di un vi-vo scambio diopinioni in cuialla fine ragazzie adulti si sonotrovatid’accordo su unpunto: bisognacambiare ilmondo in cuiviviamo e que-sto compitospetta sopratuttoai giovaniperché loro nehanno la forza.Questa è unagrande occasio-ne, ma ancheuna grande re-

sponsabilità perché i ragazzi che oggi silamentano non dovranno essere lorostessi vittime delle lamentele dei ragazzidi domani. Tornando al presente e vo-lendo tirare le somme, bisogna indiscuti-bilmente riconoscere che il meeting èstato un’esperienza positiva per tutti co-loro che vi hanno partecipato, sia ragazziche esperti, perché almeno per una voltac’è stato tanto dialogo costruttivo e tantacircolazione di idee.

(Generoso Cefalo)

Summonte 2011: giovani, idee e proposte per il futuroGrande successo per il meeting organizzato dal "Coordinamento Provinciale Forum della Gioventù"

Page 5: Punto G settembre 2011

Per inviare i vostri articoli e per comunicarci i vostri pareri e consigli, inviate una mail a forumpuntog@hotmail. it

Distribuzione gratuitaIl piacere dall'informazione...Anno 1 umero 3 settembre 2011

Terremoto UruguayLa rivincita di Taberez

(Continua da pag. 1) Tale notizia ha subito fatto il giro del mondo e scosso l’opinio-ne pubblica, ma ciò che ha attirato maggiormente l’attenzione è stato leggere su tuttii quotidiani che l’attentatore “rischia” una pena massima di soli 21 anni; pena chepuò essere prolungata con tranches aggiuntive quinquennali se il detenuto è ritenutosocialmente pericoloso. Ciò ha suscitato curiosità verso il sistema giustiziale scandi-navo, che è risultato tra i più flessibili in Europa. Ed infatti, oltre all’assenzadell’ergastolo, saltano all’occhio le carceri senza sbarreed agenti di custodia. La reclusione, quindi, è conside-rata inefficace laddove la pena deve invece aiutare ildetenuto ad imparare il rispetto per le regole, in modotale che poi, una volta pagato il proprio debito alla giu-stizia, possa tornare a svolgere una vita normale. E ciòvale per chiunque: assassini, pedofili, truffatori e ladri.Eppure sembra che questo sistema funzioni, visto chela Norvegia conta il più basso tasso europeo di crimina-lità e recidiva. Ma il Paese scandinavo non è l’unicoStato europeo ad aver abolito il carcere a vita. Demo-crazie a noi più vicine hanno seguito questa scia, comela Spagna e il Portogallo; in altri Paesi, che pureconservano questa forma di punizione, non sono maistati registrati ergastolani, come l’Islanda, Cipro e laSvezia; infine, altri Stati hanno previsto tempi moltobrevi per la liberazione condizionale del condannato,come l’Irlanda. La ragione di un sistema punitivo cosìleggero per i criminali è sicuramente da ricercare nellafiducia che la popolazione nutre verso lo Stato: gli indi-vidui si sentono al sicuro, protetti, e non si aspettanouna improvvisa e acuta esplosione di violenza che giu-stificherebbe sistemi repressivi massimi come può es-sere l’ergastolo. Probabilmente ciò dipende da unambiente sociale e culturale solido, rigidamente anco-

rato a valori e principi etici e di convivenza civica nonché dall’assenza pressoché to-tale di una criminalità organizzata di stampo mafioso. E forse è questa la ragione percui un simile sistema penale non potrebbe mai funzionare in un Paese come il nostro.

(Mara Di Pietro)

A distanza di sedici anni, a scapito delleaspettative, l’Uruguay torna sul tetto delsud america dopo una bella finale con ilParaguay. Per la nazionale del piccolo

paese sudamericano è la quindicesima,una in più dell’Argentina e quasi ildoppio del Brasile. Per Oscar Wa-shington Tabarez, detto il “maestro”,

tornato nel 2006 in doppiopetto alla gui-da della “Celeste”, è il primo trionfo do-po tanti piazzamenti. Finalmente Oscar èun numero uno, un re. L’anno scorso do-

po il mondiale il“maestro” disse“guardate i mieiocchi, la mia faccia.Io sono giovane, hoancora tanta vita etanto calcio da-vanti". Il suo calcioè sincero e profondocome i suoi occhi,ha vinto con unasquadra di amici,con le sue idee, lesue utopie ed i suoislogan. Il “maestro”è un uomo colto edelegante, unintellettuale al servi-zio del pallone. Arri-va a Cagliari nel1 994 con molti librie cita l’utopia.Qualcuno storce ilnaso, ma lui spiegache l’utopia serve afar camminare gliuomini anche nel

calcio. L’utopia lo porta al Milan, dopoun anno di Cagliari ed uno di riflessione(in cui rifiuta l’ Inter inducendo Moratti apuntare su Hodgson). Oscar Tabarezarriva a Milanello nell’estate del 96 do-po i quattro scudetti di Capello e la rivo-luzione pacchiana. Piace ai giocatori, aitecnici, al personale di Milanello. Nonurla, sussurra. I vecchi lo accettano, dicealla squadra vorrei giocare così e lasquadra lo ascolta. Il “maestro” insegnaed i suoi modi sono gentili, dà del lei atutti anche ai ragazzi della primavera. Isuoi metodi, però, non portano risultati:il Milan cade molte volte in Italia ed inEuropa e poi sprofonda (3-2) con il Pia-cenza di Luiso. Adios “maestro”. Taba-rez scende dalla cattedra e torna a casacon i suoi libri e le sue idee, poi riportail suo calcio in giro per il mondo senzatroppa fortuna. Nel 2006 torna dopo 16anni alla guida della nazionale urugua-gia, sembra un cerchio che si chiude,invece, all’alba dei 64 anni “el triunfo”.“Caro Oscar", Fangio diceva, "lavoraper essere il primo ma non credercimai". Ora che lo sei non fermarti: buonafortuna “maestro”.

(Antonio Altavilla)

Strage di Oslo: niente ergastolo per il colpevole. Democrazia o lassismo?Dalla capitale scandinava si apre il dibattito sulla efficacia della pena detentiva a vita

Pag. 05

Page 6: Punto G settembre 2011

Per inviare i vostri articoli e per comunicarci i vostri pareri e consigli, inviate una mail a forumpuntog@hotmail. it

Distribuzione gratuitaIl piacere dall'informazione...Anno 1 umero 3 settembre 2011

L’insostenibile Leggerezza della Giornata della GioventùUn viaggio nella sesta edizione della Giornata della Gioventù, evento di spicco del Forum della Gioventù di Venticano.

La Giornata della Gioventù è uno deglieventi di ottima fattura che caratterizzala calda estate Venticanese. Un percorsoche prende piede circa 6 anni fa, con unForum appena nato che proietta tutto ilsuo entusiasmo e tutta la sua leggerezzain queste serate oramai divenute un veroe proprio cult. Con il passare del tempola Giornata della Gioventù è cresciuta,migliorata, ha mutato più volte la propriaveste fino a divenire un evento multi-piazza con l’ardua ma non impossibileaspirazione da concretizzare, di fare pri-ma o poi il grande balzo, e divenire ungrande evento punto di riferimento pertutto il territorio. Anche quest’anno il 21e 22 agosto 201 1 , i 1 00 giovani del Fo-rum strutturati in commissioni, concompiti ben suddivisi, hanno stupito emeravigliato la collettività. Molti i gio-vani accorsi dai paesi limitrofi per parte-

cipare ai tanti tornei organizzati duranteil pomeriggio. Oltre ai già consolidati2x2 maschile e misto, alla briscola edalla caccia al tesoro per bambini, haconquistato tutti la rilettura dello storicogioco “palla avvelenata”, novità assolutamai proposta nelle precedenti edizioni.Con il sopraggiungere della sera il giocoha lasciato spazio a musica, tradizioni egastronomia locale. Alle ore 18:00 haavuto luogo l’apertura della Mostra Foto-grafica “Venticano Ieri ed Oggi” la qua-le, ammodernata con tante nuove fotostoriche del paese, ha suscitato l’ interes-se di tutti i passanti. Nelle due serePiazza Monumento ai Caduti è divenutapalcoscenico per numerose scuole diballo che hanno allietato la serata. NellaPiazza storica del paese, Piazza Fontana,invece ha avuto luogo la sera del 21 ilprimo festival per band emergenti con

l’esclusiva diretta di radio ARC, mentrele seconda sera si è tenuto il concerto delnoto gruppo di musica popolare “Molo-tov”. I numerosi presenti hanno potutogodere di specialità locali preparate daigiovani del Forum. Terminato l’eventogiunge per il nuovo direttivo il tempo deibilanci. A parere nostro ottima può consi-derarsi la pubblicità predisposta lungotutto il territorio provinciale, come lascelta di puntare su un manifesto dimaggiore impatto, più netto e diretto. Dacoltivare il festival per band emergentialla prima edizione, che ha delle ottimepotenzialità in prospettiva. Bene anchela struttura organizzativa, ormai consoli-data, che ha messo in luce le grandi capa-cità ed abilità acquisite da tutti i giovanidel paese. I presupposti per far sì che laGiornata della Gioventù divenga ungrande evento ci sono tutti, del resto è

fondamentale avere pazienza e gestire ifondi al disposizione al meglio. Sicura-mente presto l’assemblea del Forumprovvederà alle dovute analisi del caso,ma è da ritenersi necessario un potenzia-mento della qualità degli eventi ulterio-re, con l’ inserimento di altre spettacolarinovità e la ferma convinzione di volerprocedere lungo questa strada. Infattiancora insoluto rimane l’eterno conflittointerno che il Forum vive tra chi sostieneche l’evento vada riportato agli albori esviluppato interamente all’ interno di unasola piazza a che invece ritiene che sidebbano perseguire gli obiettivi preposticon fermezza e condurre innanzi questopercorso, consapevoli che con calma es-so porterà al successo.

(Roberto Iarrobino)

Pag. 06

Page 7: Punto G settembre 2011

Per inviare i vostri articoli e per comunicarci i vostri pareri e consigli, inviate una mail a forumpuntog@hotmail. it

Distribuzione gratuitaIl piacere dall'informazione...Anno 1 umero 3 settembre 2011

OCCHI NEGLI OCCHI

Occhi negli occhi ti fisso impazientecerco qualcosa che parli di te

oltre il mio sguardo tanta altra gentesono stupito e non mi spiego il perchè.

c'è aria nuova in giro, nei bar,c'è diffidenza e troppa ironia,c'è anche chi, pur di essere star

dice spocchioso: " che vadano via!"

Certo non tutti la pensano ugualecosì tra una pizza e una partita a calcetto

ognuno di noi può esser specialee regalare qualche momento perfetto.

La cosa importante è restare se stessilasciar la tua mente dire quello che vuoi

non ragionar di pensieri riflessiocchi negli occhi son suoi come tuoi...

(Carmine Pucino)

Consigliati per voi!Le buone letture proposte dalla redazione(di Gilda De Feo)

L’ELEGAZA DEL RICCIO ( EDIZIOI E/O, PREZZO €18,00 )

Parigi, al numero 7 di rue de Grenelle Madame Michelle è l’addetta alla porti­neria di un elegante stabile pullulante di borghesi con la puzza sotto il naso.Si, è proprio lei ad incarnare il luogo comune della portinaia brutta, per nienteistruita, a tratti scorbutica, teledipendente. Ma la vita di Renée (Madame Mi­chelle) è come le casseforti che nascondono un doppio fondo in cui sono custodi­te gelosamente saggezza, cultura e raffinatezza tenute al riparo dagli attacchidella vacuità limitrofa. Nello stesso palazzo, qualche piano più su, Paloma Jos­se si interroga sul senso della vita, ragazzina brillante edisincantata che, stanca della mediocrità familiare e adole­scenziale, ha deciso di suicidarsi il giorno del suo tredicesi­mo compleanno. L’arrivo del nuovo inquilino Kakuro Ozusalverà Renée e Paloma dalla boccia dei pesci rossi, cambie­rà le sorti di queste due anime troppo disilluse che siincontreranno e si riconosceranno gemelle.

Pubblicato nel 2006, e divenuto un caso letterario inFrancia e non solo, L’eleganza del riccio è una storia che sifa scherno degli stereotipi della modernità con sapientearguzia ed eleganza. È un invito a godere degli attimi dibellezza che la vita ci offre, ma soprattutto un richiamo aprendere atto del fatto che la vera novità è ciò che noninvecchia mai nonostante lo scorrere del tempo. Eh si! Sia­mo molto camelie sul muschio!!."Desideravo solo una cosa:che mi lasciassero in pace,che da me non esigessero troppo e che, perqualche attimo al giorno, potessi goderedella libertà assoluta di appagare la mia fa­me."

LE AVVETURE DI ALICE EL PAESE DELLE

MERAVIGLIE

"Che differenza c’è tra un corvo euno scrittoio?"L’indovinello del Cappellaio matto èuno dei perni intorno al quale ruota ilracconto di uno stravagante reverendo che una mattinad’estate del 1862 accompagnò tre bambine a fare una gitain barca sul Tamigi. Le tre, stanche e irrequiete, preteseroche venisse loro raccontata una storia.Nasce così, per caso, una delle più singolari opere dellaletteratura di ogni tempo!Seguendo un coniglio bianco in panciotto Alice si ritrovain un mondo sotterraneo in cui le stranezze più strane e ogni genere di para­dosso accadono con estrema naturalezza. La ragazzina si imbatte in una galle­ria di personaggi esilaranti e insieme saranno protagonisti di bizzarre

avventure in bilico tra il sogno e la realtà.Gare elettorali, tè con i matti, partite di croquet e quadri­glie di aragoste si susseguono con un ritmo veloce che tra­volge alice in un vortice meraviglioso. E allora? Il Paesedelle Meraviglie altro non è che una metafora del mondoreale ricco di personaggi sui generis così come il mondoonirico appena raccontato; un racconto che fa del nonsenseil suo senso.Siete tutti invitati al tè delle sei!"«Ma io non voglio andare fra i matti», osservò Alice.«Be', non hai altra scelta», disse il Gatto «Qui siamo tuttimatti. Io sono matto. Tu sei matta.»«Come lo sai che sono matta?» disse Alice.«Per forza,» disse il Gatto: «altrimenti non saresti venutaqui.»"

Pag. 07

Dillo in rimaI versi di Carmine Pucino, per questo numero, sono deditati agli immigrati

Page 8: Punto G settembre 2011

Per inviare i vostri articoli e per comunicarci i vostri pareri e consigli, inviate una mail a forumpuntog@hotmail. it

Distribuzione gratuitaIl piacere dall'informazione...Anno 1 umero 3 settembre 2011

Forum Dei Giovani di Pietradefusi

Comune di Pietradefusi, Piazza

Municipio, 1

83030 Pietradefusi (AV)

Tel.: 0825/962090 - 962414Fax: 0825/962445

Forum Dei Giovani di Venticano

Locali del Municipio, Ufficio

informagiovani

Piazza Don Aquilino Verardo, 7

83030 Venticano (AV)

Tel.: 0825/965033Fax: 0825/965380E - mail:

[email protected]@forumgiovaniventicano.itSito internet:

www.forumgiovaniventicano.it

POSTE ITALIANEPoste I tal iane cerca 1 565 portalettere e smistatori di posta in tutto i l territorio nazionale, con disponibi l ità immediata, dainserire con contratto a tempo determinato (2-3 mesi).Per candidarsi inviare i l curriculum vitae completo di autorizzazione al trattamento dati personali (Legge 1 96/2003) al l ink:http://www.poste.it/azienda/chisiamo/lavoraconnoi.shtml

Banca d'ItaliaLa Banca d’I tal ia è al la ricerca di 1 5 tecnici Ict:- 6 assistenti tecnici con orientamento nel campo dello sviluppo/manutenzione- 9 assistenti tecnici con orientamento nel campo dello sviluppo/manutenzione/gestione operativa di sistemi informatici e/o reti di telecomunicazione.Le selezioni avverrano tramite due concorsi (si può partecipare all ’uno o all ’altro, pena l’esclusione).

Requisiiti:Diploma di istruzione secondaria di secondo grado, di durata quinquennale, con votazione di almeno 90/1 00 o 54/60; almeno 1 8 anni di età; cittadinanza ita-l iana o di un altro Stato membro dell ’Unione Europea; idoneità fisica al le mansioni, da accertarsi tramite enti pubblici o pubbliche istituzioni sanitari ; godi-mento dei diritti pol itici .Ci si può candidare solo tramite i l sito cl iccando compilando l’apposito form. Scadenza: 8 Agosto 2011 al le ore 1 8:00. I l bando specifica che se le domandepervenute dovessero essere più di 400 per i l primo concorso e di 600 per l ’altro, si farà una valutazione per titol i partendo dal punteggio di diploma eprendendo in considerazione anche la laurea.I risultati del le preselezioni saranno pubblicati sul la Gazzetta Ufficiale di uno dei martedì o venerdì del prossimo ottobre; mentre le prove si svolgeranno aRoma e consisteranno in uno scritto e un orale.Indirizzo web: www.bancaditalia.it

Ricerca n°2 Banconisti ­ sede lavoro: AvellinoAzienda del settore ristorazione con attività di pizzeria con sede in Avell ino, ricerca:n°2 BanconistiI candidati dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti :•Età: 20/35 anni;•Possesso patente di guida Ctg.B;•Precedente esperienza in analogo settore lavorativoSede lavoro: Avell inoL'Azienda offre contratto di lavoro a tempo determinato secondo CCNL di categoria.Le adesioni a questo annuncio dovranno, entro i l 05.08.1 1 , essere presentate presso il Centro per l 'Impiego di Avell ino o,in alternativa, inviando il modulo di adesione al seguente indirizzo di posta elettronica:[email protected] informazioni rivolgersi al Centro per l'Impiego di Avellino ­ Sportello Orientamento ­ Via Pescatori, 91, Avellino­ Tel. 0825790608/9

Pag. 08

Offerte di lavoro, tirocini e stagePremio Giornalistico "Insieme contro le discriminazionii"

I l Premio giornal istico UE “Insieme contro le discriminazioni! ” è l ’unico premio giornal istico per giornal isti di carta stampata e online sul la discriminazione e ladiversità nel l ’Unione europea. Con questo premio, la Commissione europea intende dare il giusto riconoscimento ai giornal isti che contribuiscono a una mi-gl iore comprensione del valore e dei vantaggi del la diversità e alla lotta contro la discriminazione nell ’Unione europea.

RegolamentoTutti gl i articol i devono trattare l ’argomento del Premio e avere una dimensione europea. Tutti gl i articol i inviati devono essere apparsi in una pubblicazioneregistrata tra i l 1 8 settembre 201 0 e il 1 0 novembre 2011 . Gli articol i devono essere stati pubblicati in origine su testate giornal istiche Web o della cartastampata, e devono essere presentati in forma scritta; non saranno accettati servizi fotografici o audiovisivi. Ciascun partecipante può inviare un massimo ditre articol i redatti in una delle 23 l ingue ufficial i del l ’UE. I partecipanti devono aver compiuto 1 8 anni. Gli articol i possono essere inviati da una terza parte pre-vio consenso dell ’autore.

PremiI giornal isti che partecipano al concorso possono vincere premi del valore massimo di 5.000 euro.Per candidarsi: http://journalistaward.stop­discrimination.info/iscrizione/?lang=itScadenza: 1 0 novembre 2011 .

ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN­Borse di studio di design 2011­2012L’Istituto Europeo di Design (IED) offre 38 borse di studio per studenti internazionali . I partecipanti sono invitati a partecipare allo sviluppo di un progetto sultema: "Your Reused Design". Riuti l izzare” significa uti l izzare un oggetto più di una volta, per la stessa funzione o, per una seconda vita, uti l izzandolo per unoscopo diverso. Riusando gli oggetti , si possono creare nuove forme da vecchi material i . Riuti l izzare è molto importante per uno sti le di vita sostenibi le. "Riuti-l izzare" è diverso da "riciclare", che consiste nella trasformazione di material i usati per la produzione di nuovi oggetti .

Come candidarsiI l concorso è aperto a giovani studenti internazionali . Possono presentare domanda giovani tra i 20 e i 45 anni con un corso di studi nel le scuole IED di desi-gn, moda, comunicazione visiva e gestione.La scadenza per inviare la propria candidatura è il 20 Settembre 2011 .Per info http://www.ied.it/

Comune di MirabellaI l comune di Mirabella ha indetto un concorso pubblico per titol i ed esami, per la copertura di n. 2 posti di categoria profes-sionale B, posizione economica iniziale B3, con profi lo di Collaboratore Amministrativo, di cui n.1 posto riservato al perso-nale interno con profi lo di col laboratore-autista scuolabus, presso il settore affari general i .Visita i l sito per scaricare tutta la modulistica:www.comune.mirabellaeclano.av.it