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PSA: QUADRO NORMATIVO ITALIANO Prof. Ing. Franco Bontempi Ing. Chiara Crosti Facolta’ di Ingegneria Civile e Industriale Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza” 22/3/11 1 PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO www.francobontempi. org

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Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.

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PSA:QUADRO NORMATIVO ITALIANO

Prof. Ing. Franco BontempiIng. Chiara Crosti

Facolta’ di Ingegneria Civile e IndustrialeUniversita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”

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Decreti Ministeriali

• Ministero delle Infrastrutture:

– DM 14/1/08 - NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (G.U. n. 29 del 4 febbraio 2008 - Suppl. Ordinario n. 30).

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• Ministero degli Interni / Ministero Industria, Commercio e Artigianato:

– DM 16/2/82 – MODIFICAZIONI DEL D. M. 27 settembre 1965, CONCERNENTE LA DETERMINAZIONE DELLE ATTIVITA’ SOGGETTE ALLE VISITE DI PREVENZIONE INCENDI - (G.U. n. 98 del 9 aprile 1982).

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Decreti Ministeriali

• Ministero degli Interni:

– DM 9/3/2007 - PRESTAZIONI DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI NELLE ATTIVITA’ SOGGETTE AL CONTROLLO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO (S.O.G.U. del 29/3/2007 n.87).

– DM 16/2/2007 - CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE - (S.O.G.U. del 29/3/2007 n. 87).

– DM 9/5/07 – DIRETTIVE PER L’ATTUAZIONE DELL’APPROCCIO INGEGNERISTICO ALLA SICUREZZA ANTINCENDIO - (G.U. n. 117 del 22 maggio 2007).

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DUE DILIGENCE

• Due diligence (also known as due care) is the effortmade by an ordinarily prudent or reasonable party toavoid harm to another party. Failure to make thiseffort is considered negligence.

• It is necessary to discover all risks and implicationsregarding a decision to be made

• Due diligence is also a dynamic concept in that it is aconstantly evolving standard of care that isdetermined by the requirements of law, industrystandards as well as professional and other codes ofpractice.

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Italian Code for Constructions D.M. 14 settembre 2005

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NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI

Decreto Ministeriale 14/01/2008

(Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4 febbraio 2008 - Suppl. Ordinario n. 30)

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D.M. 14 gennaio 2008 (1)

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D.M. 14 gennaio 2008 (2)

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3.6.1.1. Definizioni (1)

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3.6.1.1. Definizioni (2)

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3.6.1.1. Definizioni (3)

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3.6.1.2. Richieste di prestazioni

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3.6.1.3. Classi di resistenza al fuoco

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3.6.1.4. Criteri di progettazione

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3.6.1.5. Procedura di analisi di resistenza al fuoco

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3.6.1.5.1. Incendio di progetto

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3.6.1.5.2. Analisi dell’evoluzionedella temperatura

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3.6.1.5.3. Analisi del comportamento meccanico

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3.6.1.5.4. Verifiche di resistenza

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CIRCOLARE 2 febbraio 2009, n.617Istruzioni per l’applicazione delle NTC D.M. 14 gennaio 2008

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PRESTAZIONI DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI NELLE ATTIVITÀ SOGGETTE AL CONTROLLO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

Decreto del Ministro dell’Interno 9/3/2007

(S.O.G.U. del 29/3/2007 n.87)

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Art.1 - Oggetto e campo di applicazione

• Il presente decreto stabilisce i criteri per determinare leprestazioni di resistenza al fuoco che devono possederele costruzioni nelle attività soggette al controllo delCorpo nazionale dei VV.F., ad esclusione delle attività perle quali tali prestazioni sono espressamente stabilite daspecifiche regole tecniche di prevenzione incendi.

• Le disposizioni del presente decreto si applicano alleattività i cui progetti sono presentati ai Comandiprovinciali dei vigili del fuoco competenti per territorio,per l'acquisizione del parere di conformità di cui all'art. 2del D.P.R. 12 gennaio 1998, n. 37.

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Art.2 – Obiettivi ... (1)

• Al fine di limitare i rischi derivanti dagli incendi, le costruzioni devono essere progettate, realizzate e gestite in modo da garantire:

1. la stabilità degli elementi portanti per un tempo utile ad assicurare il soccorso agli occupanti;

2. la limitata propagazione del fuoco e dei fumi, anche riguardo alle opere vicine;

3. la possibilità che gli occupanti lascino l'opera indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo;

4. la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza.

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Art.2 - ... , strategie, ... (2)

• I requisiti di protezione delle costruzioni dagli incendi, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi suddetti, sono garantiti attraverso l'adozione di misure e sistemi di protezione attiva e passiva.

• Tutte le misure e i sistemi di protezione, adottati nel progetto ed inseriti nella costruzione, devono essere adeguatamente progettati, realizzati e mantenuti secondo quanto prescritto dalle specifiche normative tecniche o dalle indicazioni fornite dal produttore al fine di garantirne le prestazioni nel tempo.

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Art.2 - ... , ... , responsabilita’ (3)

• L'individuazione dei valori che assumono i parametri posti a base della determinazione delle azioni di progetto è a carico dei soggetti responsabili della progettazione. Il mantenimento delle condizioni che determinano l'individuazione dei suddetti valori è a carico dei titolari delle attività.

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Definizioni: incendio

h) INCENDIO CONVENZIONALE DI PROGETTO: incendio definito attraverso una curva di incendio che rappresenta l’andamento, in funzione del tempo, della temperatura media dei gas di combustione nell’intorno della superficie degli elementi costruttivi. La curva di incendio di progetto può essere:

- nominale: curva adottata per la classificazione delle costruzioni e per le verifiche di resistenza al fuoco di tipo convenzionale;

- naturale: curva determinata in base a modelli d’incendio e a parametri fisici che definiscono le variabili di stato all’interno del compartimento.

i) INCENDIO LOCALIZZATO: focolaio d’incendio che interessa una zona limitata del compartimento antincendio, con sviluppo di calore concentrato in prossimità degli elementi costruttivi posti superiormente al focolaio o immediatamente adiacenti.

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Definizioni: carico d’incendio

c) CARICO DI INCENDIO: potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio corretto in base ai parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli materiali. Il carico di incendio è espresso in MJ; convenzionalmente 1 MJ è assunto pari a 0,054 chilogrammi di legna equivalente.

d) CARICO D’INCENDIO SPECIFICO: carico di incendio riferito all’unità di superficie lorda. E’ espresso in MJ/m2.

e) CARICO D’INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO: carico d’incendio specifico corretto in base ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle misure di protezione presenti. Esso costituisce la grandezza di riferimento per le valutazioni della resistenza al fuoco delle costruzioni.

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Definizioni: compartimentazione

a) CAPACITÀ DI COMPARTIMENTAZIONE IN CASO D’INCENDIO: attitudine di un elemento costruttivo a conservare, sotto l’azione del fuoco, oltre alla propria stabilità, un sufficiente isolamento termico ed una sufficiente tenuta ai fumi e ai gas caldi della combustione, nonché tutte le altre prestazioni se richieste.

g) COMPARTIMENTO ANTINCENDIO: parte della costruzione organizzata per rispondere alle esigenze della sicurezza in caso di incendio e delimitata da elementi costruttivi idonei a garantire, sotto l’azione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la capacità di compartimentazione.

k) SUPERFICIE IN PIANTA LORDA DI UN COMPARTIMENTO: superficie in pianta compresa entro il perimetro interno delle pareti delimitanti il compartimento.

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Definizioni: resistenza

b) CAPACITÀ PORTANTE IN CASO DI INCENDIO: attitudine della struttura, di una parte della struttura o di un elemento strutturale a conservare una sufficiente resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco con riferimento alle altre azioni agenti.

j) RESISTENZA AL FUOCO: una delle fondamentali strategie di protezione da perseguire per garantire un adeguato livello di sicurezza della costruzione in condizioni di incendio. Essa riguarda la capacità portante in caso di incendio, per una struttura, per una parte della struttura o per un elemento strutturale nonché la capacità di compartimentazione rispetto all’incendio per gli elementi di separazione sia strutturali, come muri e solai, sia non strutturali, come porte e tramezzi

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CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO

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RICHIESTE DI PRESTAZIONE

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Livello II di prestazione

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Livello III di prestazione

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SCENARI E INCENDI CONVENZIONALI DI PROGETTO

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Curve nominali di incendio

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Curve naturali di incendio (1)

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Curve naturali di incendio (2)

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CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI RESISTENTI AL FUOCO (1)

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CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI RESISTENTI AL FUOCO (2)

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CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI DI OPERE DA COSTRUZIONE.

Decreto del Ministro dell’Interno 16/2/2007

(S.O.G.U. del 29/3/2007 n. 87)

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Campo di applicazione

• Il presente decreto si applica ai prodotti e agli elementicostruttivi per i quali è prescritto il requisito di resistenza alfuoco ai fini della sicurezza in caso d'incendio delle opere incui sono inseriti.

• È considerato «prodotto da costruzione» qualsiasi prodottofabbricato al fine di essere permanentemente incorporato inelementi costruttivi o opere da costruzione.

• Le «opere da costruzione» o «opere» comprendono gli edificie le opere di ingegneria civile.

• Ai fini del presente decreto le parti e gli elementi di opere dacostruzione, composte da uno o più prodotti anche non aventispecifici requisiti di resistenza al fuoco, sono definite«elementi costruttivi».22/3/11 43

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Classificazione di resistenza al fuoco

• I prodotti e gli elementi costruttivi sono classificati inbase alle loro caratteristiche di resistenza al fuoco,secondo i simboli e le classi indicate nelle tabelledell'allegato A al presente decreto.

• Le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti edegli elementi costruttivi possono esseredeterminate in base ai risultati di:

a) prove (allegato B);

b) calcoli (allegato C);

c) confronti con tabelle (allegato D).

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Simboli

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Allegato B – Modalità per la classificazione in base ai risultati di prove (1)

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Allegato B – Modalità per la classificazione in base ai risultati di prove (2)

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Allegato C – Modalità per la classificazione in base ai risultati di calcoli (1)

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Allegato C – Modalità per la classificazione in base ai risultati di calcoli (2)

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DIRETTIVE PER L’ATTUAZIONE DELL’APPROCCIO INGEGNERISTICO ALLA SICUREZZA ANTINCENDIO

Decreto del Ministro dell’Interno 9 maggio 2007

(G.U. n. 117 del 22 maggio 2007)

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Art.1 - Oggetto

• definisce gli aspetti procedurali e i criteri daadottare per valutare il livello di rischio eprogettare le conseguenti misurecompensative, utilizzando, in alternativa aquanto previsto dal decreto del Ministrodell’interno 4 maggio 1998, l’approccioingegneristico alla sicurezza antincendio, alfine di soddisfare gli obiettivi dellaprevenzione incendi.

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Art.2 - Campo di applicazione (1)

• in presenza di insediamenti di tipo complessoo a tecnologia avanzata, di edifici diparticolare rilevanza architettonica e/ocostruttiva, ivi compresi quelli pregevoli perarte o storia o ubicati in ambiti urbanistici diparticolare specificità, la metodologiadescritta nel presente decreto può essereapplicata:

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Art.2 - Campo di applicazione (2)

per la individuazione dei provvedimenti daadottare ai fini del rilascio del certificato diprevenzione incendi nel caso di attività non regolateda specifiche disposizioni antincendio;

per la individuazione delle misure di sicurezza chesi ritengono idonee a compensare il rischioaggiuntivo nell’ambito del procedimento di deroga dicui all’art. 6 del decreto del Presidente dellaRepubblica 12 gennaio 1998, n. 37.

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Art.6 - Sistema di gestione della sicurezza antincendio

• la progettazione antincendio eseguitamediante l’approccio ingegneristico comportala necessità di elaborare un documentocontenente il programma per l’attuazione delsistema di gestione della sicurezza antincendio(di seguito denominato SGSA) tenuto contoche le scelte e le ipotesi poste a base delprogetto costituiscono vincoli e limitazioniimprescindibili per l’esercizio dell’attività.

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Definizioni (1)

• curva di rilascio termico (Heat Release Rate - HRR): energia termica emessa da un focolare o da un incendio per unità di tempo; è espressa in W;

• incendio di progetto: descrizione quantitativa di un focolare previsto all'interno di uno scenario di incendio;

• livelli di prestazione: criteri di tipo quantitativo e qualitativo rispetto ai quali si può svolgere una valutazione di sicurezza;

• processo prestazionale: processo finalizzato a raggiungere obiettivi e livelli di prestazione specifici;

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Definizioni (2)

• scenario di incendio: descrizione qualitativa dell'evoluzione di un incendio che individua gli eventi chiave che lo caratterizzano e che lo differenziano dagli altri incendi. Di solito può comprendere le seguenti fasi: innesco, crescita, incendio pienamente sviluppato, decadimento. Deve inoltre definire l’ambiente nel quale si sviluppa l’incendio di progetto ed i sistemi che possono avere impatto sulla sua evoluzione, come ad esempio eventuali impianti di protezione attiva;

• scenario di incendio di progetto: specifico scenario di incendio per il quale viene svolta l’analisi utilizzando l’approccio ingegneristico.

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Generalita’

• L’approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio è caratterizzato dauna prima fase in cui sono formalizzati i passaggi che conducono adindividuare le condizioni più rappresentative del rischio al quale l’attività èesposta e quali sono i livelli di prestazione cui riferirsi in relazione agliobiettivi di sicurezza da perseguire.

• Al termine della prima fase deve essere redatto un sommario tecnico,firmato congiuntamente dal progettista e dal titolare dell’attività, ove èsintetizzato il processo seguito per individuare gli scenari di incendio diprogetto ed i livelli di prestazione.

• Definiti gli scenari di incendio, nella seconda fase dell’iter progettuale sipassa al calcolo, e cioè all’analisi quantitativa degli effetti dell’incendio inrelazione agli obiettivi assunti, confrontando i risultati ottenuti con i livellidi prestazione già individuati e definendo il progetto da sottoporre adefinitiva approvazione.

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Analisi preliminare (I fase)

1. Definizione del progetto;

2. Identificazione degli obiettivi di sicurezza antincendio;

3. Individuazione dei livelli di prestazione;

4. Individuazione degli scenari di incendio di progetto.

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Identificazione degli obiettivi di sicurezza antincendio / dei livelli di prestazione

1. In questa fase sono identificati ed esplicitati gli obiettivi di sicurezza antincendio in conformità alle vigenti disposizioni in materia di prevenzione incendi ed in relazione alle specifiche esigenze dell’attività in esame, ivi compresa la sicurezza delle squadre di soccorso. Gli obiettivi servono quindi come capisaldi di riferimento per stabilire i livelli di prestazione.

2. In relazione agli obiettivi di sicurezza individuati, il progettista deve indicare quali sono i parametri significativi presi a riferimento per garantire il soddisfacimento degli stessi obiettivi

3. Successivamente devono essere quantificati i livelli di prestazione. I valori numerici rispetto ai quali verificare i risultati attesi dal progetto possono essere desunti dalla letteratura tecnica condivisa tra cui si citano, ISO/TR 13387, BS 7974.22/3/11 59

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Scenari d’incendio = proiezioni dei possibili eventi di incendio.

• Nel processo di individuazione degli scenari di incendio di progetto, devono essere valutati gli incendi realisticamente ipotizzabili nelle condizioni di esercizio previste, scegliendo i più gravosi per lo sviluppo e la propagazione dell’incendio, la conseguente sollecitazione strutturale, la salvaguardia degli occupanti e la sicurezza delle squadre di soccorso.

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Condizioni per gli scenari d’incendio

• stato, tipo e quantitativo del combustibile;

• configurazione e posizione del combustibile;

• tasso di crescita del fuoco e picco della potenza termica rilasciata (HRR max);

• tasso di sviluppo dei prodotti della combustione;

• caratteristiche dell’edificio (geometria del locale, condizioni di ventilazione interna ed esterna,

• stato delle porte e delle finestre, eventuale rottura di vetri, ecc.);

• condizioni delle persone presenti (affollamento, stato psico-fisico, presenza di disabili, ecc.).

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Analisi quantitativa (II fase)

1. Scelta dei modelli;

2. Risultati delle elaborazioni;

3. Individuazione del progetto finale;

4. Documentazione di progetto

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Sistema di gestione della sicurezza antincendio (SGSA)

• La metodologia prestazionale, basandosi sull’individuazione delle misure di protezione effettuata mediante scenari di incendio valutati ad hoc, richiede, affinché non ci sia una riduzione del livello di sicurezza prescelto, un attento mantenimento nel tempo di tutti i parametri posti alla base della scelta sia degli scenari che dei progetti.

• Conseguentemente è necessario che venga posto in atto un sistema di gestione della sicurezza antincendio definito attraverso uno specifico documento presentato all’organo di controllo fin dalla fase di approvazione del progetto e da sottoporre a verifiche periodiche.

• Si richiama pertanto l’attenzione sulla circostanza che l’uso dell’opera nel rispetto delle limitazioni ipotizzate, del mantenimento delle misure di protezione previste e della gestione di eventuali modifiche, impone la realizzazione di un SGSA adeguato all’importanza dell’opera stessa.

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Punti specifici del SGSA

• Nell’ambito del programma per l’attuazione del SGSA devono essere valutati ed esplicitati i provvedimenti presi relativamente ai seguenti punti:

organizzazione del personale;

identificazione e valutazione dei pericoli derivanti dall’attività;

controllo operativo;

gestione delle modifiche;

pianificazione di emergenza;

sicurezza delle squadre di soccorso;

controllo delle prestazioni;

manutenzione dei sistemi di protezione;

controllo e revisione.

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MODIFICAZIONI DEL D. M. 27 SETTEMBRE 1965, CONCERNENTE LA DETERMINAZIONE DELLE ATTIVITÀ SOGGETTE ALLE VISITE DI PREVENZIONE INCENDI

Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982

(G.U. n. 98 del 9 aprile 1982)

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COSA

• I locali, le attività, i depositi, gli impianti e le industrie pericolose i cui progetti sono soggetti all'esame e parere preventivo dei comandi provinciali dei vigili del fuoco ed il cui esercizio è soggetto a visita e controllo ai fini del rilascio del «Certificato di prevenzione incendi», nonché la periodicità delle visite successive, sono determinati come dall'elenco allegato che, controfirmato dal Ministro dell'interno e dal Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, forma parte integrante del presente decreto.

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CHI

• I responsabili delle attività soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi di cui al presente decreto hanno l'obbligo di richiedere il rinnovo del «Certificato di prevenzione incendi» quando vi sono modifiche di lavorazione o di struttura, nei casi di nuova destinazione dei locali o di variazioni qualitative e quantitative delle sostanze pericolose esistenti negli stabilimenti o depositi, e ogniqualvolta vengano a mutare le condizioni di sicurezza precedentemente accertate indipendentemente dalla data di scadenza dei certificati già rilasciati.

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