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PROVINCIA DI PISA SISTEMAZIONE IDRAULICA BACINI ISOLA E CRESPINA

1 PROGETTO ESECUTIVO

CAPO I

OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO DESIGNAZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI

DELLE OPERE

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2 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 1) - OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO

L'appalto ha per oggetto l'esecuzione dei lavori e la fornitura delle provviste, degli operai e dei mezzi d'opera occorrenti per i lavori di “Sistemazione idraulica bacini Crespina ed Isola”

I lavori si svolgeranno sul Rio Borra, affluente del Torrente Isola, in loc. Podere Carretta nel Comune di Lorenzana (PI).

L'importo dei lavori compresi nell'appalto ammonta a € 1.236.287,36 di cui € 1.212.171,90 per lavori a corpo e € 24.115,46 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso.

La categoria prevalente è la OG8 e la relativa classifica è la IV. Il contratto sarà stipulato “a corpo” ai sensi degli articoli 45, comma 6, e 90, comma 5, del re-

gola-mento generale D.P.R. 554/99 e dell'art. 53, comma 4, del D. Lgs. 163/2006. L'importo contrattuale, determinato in seguito all'applicazione del ribasso offerto dall'aggiudi-

catario all'importo posto a base di gara, resta fisso e invariabile, senza che possa essere invocata da alcuna delle parti contraenti alcuna successiva verificazione sulla misura o sul valore attribuito alle quantità.

L’importo del contratto risulterà, quindi, dall’importo dei lavori determinato a seguito dell’offerta presentata dall’aggiudicatario in sede di gara aumentato dell’importo per gli oneri della sicurezza che, ai sensi dell’art. 131, comma 3, del D.Lgs 163/2006, non sono soggetti a ribasso d’asta.

I prezzi unitari non hanno alcuna efficacia negoziale e l'importo complessivo dell'offerta, anche se determinato attraverso l'applicazione dei predetti prezzi unitari alle quantità, resta fisso e invaria-bile; allo stesso modo non hanno alcuna efficacia negoziale le quantità indicate dalla Stazione ap-paltante nel computo metrico estimativo, essendo obbligo esclusivo dell’Appaltatore il controllo e la verifica preventiva della completezza e della congruità delle voci e delle quantità indicate dalla stessa Stazione appaltante, e la formulazione dell'offerta sulla sola base delle proprie valutazioni qualitative e quantitative, assumendone i rischi.

I prezzi unitari, anche se indicati in relazione al lavoro a corpo, sono vincolanti esclusivamente per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d'opera, qualora ammissibili ed ordinate o autorizzate ai sensi dell'art. 132 del D. Lgs. 163/2006, e che siano inequivocabilmente estranee ai lavori a corpo già previsti.

I gruppi di lavorazioni omogenee (corpi d’opera) di cui all'art. 132, comma 3, del D. Lgs. 163/2006, all'articolo 45, comma 6, e all'articolo 159 del regolamento generale e all'articolo 10, comma 6, del capitolato generale d'appalto, sono riportati nella tabella seguente: N. CORPI D'OPERA Importo %

1 REALIZZAZIONE DEL CORPO DELLO SBARRAMENTO E MOVIMENTI TERRA € 637.811,27 51,591

2 SCARICO DI FONDO € 87.413,60 7,071

3 DIAFRAMMA PLASTICO € 61.115,00 4,943

4 SFIORATORE DI SICUREZZA ED OPERE DI CONTENIMENTO E PRO-TEZIONE € 359.912.03 29,112

5 ONERI DELLA SICUREZZA € 24.115,46 1,951

6 OPERE ACCESSORIE E FRAZIONAMENTI € 65.920,00 5.332

Importo dei lavori € 1.236.287,36 100,000 L'assuntore è tenuto a dare esecuzione all'oggetto dell'appalto nel modo più completo anche qualora

la descrizione di alcune opere comprenda solo gli elementi essenziali per la sua determinazione.

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3 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 2) – DESIGNAZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE

Le opere che formano oggetto dell'appalto possono riassumersi come appresso, salvo più preci-se indicazioni che, nell'atto esecutivo, potranno essere impartite dalla Direzione dei lavori:

I lavori principali si possono così riassumere: 1) Realizzazione di uno sbarramento in terra con sottostante diaframma plastico sul Rio Borra,

principale affluente del Fiume Isola, in Comune di Lorenzana, località Podere Carretta; 2) Realizzazione di bocca tarata nel corpo dello sbarramento con tombino in c.a. gettato in ope-

ra delle dim. di ml. 3,00x2,50; 3) Realizzazione di paratoia in acciaio a monte della bocca tarata; 4) Realizzazione di uno sfioratore in terra nel corpo dello sbarramento con muri laterali in gab-

bioni e rivestimento sfioratore con massi naturali 0,5–1,5 tonn. intasati con calcestruzzo; 5) Realizzazione di opere di protezione in gabbioni metallici e biostuoia antierosione sul para-

mento di monte dello sbarramento; 6) Realizzazione di opere a protezione della collina in sinistra con gabbioni e materassi Reno; 7) Realizzazione di opere di difesa spondale in massi a monte e a valle dello sbarramento.

I lavori dovranno essere eseguiti nel pieno rispetto delle regole d’arte e con i migliori accorgimenti tecnici per la loro perfetta esecuzione. Le caratteristiche e le principali dimensioni delle opere oggetto dell’appalto sono contenuti negli elaborati grafici di progetto.

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4 PROGETTO ESECUTIVO

CAPO II

QUALITA' PROVENIENZA DEI MATERIALI MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI

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5 PROGETTO ESECUTIVO

PARTE I

QUALITA' E PROVENIENZA DEI MATERIALI

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6 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 3) – MATERIALI IN GENERE

I materiali occorrenti per i lavori in oggetto del presente appalto dovranno presentare tutte le caratteristiche tecnico-qualitative necessarie a garantire la buona riuscita dei lavori. Tutti i materiali dovranno essere della migliore qualità, rispondenti alle norme del DPR 21/4/1993, n.246 (Regola-mento di attuazione delle direttiva 89/106/CEE) sui prodotti da costruzione e dovranno corri-spondere a quanto stabilito nel presente Capitolato, dove non si prevedano espressamente le caratte-ristiche per l’accettazione dei materiali a piè d’opera, o per le modalità di esecuzione delle lavora-zioni, si stabilisce che, in caso di controversia, saranno osservate le norme UNI e le norme CNR, le quali devono intendersi come requisiti minimi.

In generale non si prescrive alcuna provenienza dei materiali lasciando l'Appaltatore libero di prelevarli dai siti che riterrà di propria convenienza, purché presentino i requisiti richiesti, e potran-no essere posti in opera solo qualora siano stati riconosciuti idonei dalla Direzione dei lavori.

Tale accettazione non esonera peraltro l'Appaltatore dall'obbligo di cambiare, anche rimuo-vendoli in opera, quei materiali che o per difetti non visti, o per qualsiasi altra causa subissero po-steriormente un deperimento e rendessero l'opera non perfetta.

In generale l'Appaltatore dovrà prestarsi alle prove dei materiali impiegati e da impiegare, sot-tostando a tutte le spese di prelevamento e di invio dei campioni agli Istituti di prova designati dalla Direzione dei lavori nonché alle relative tasse di laboratorio. Fanno eccezione le prove sulle terre da utilizzare per la realizzazione dello sbarramento che sono a carico della Stazione Appaltante.

Nel caso che la Direzione dei Lavori rifiuti per qualsiasi motivo l'impiego di tutta o di parte della fornitura dei materiali l'Appaltatore dovrà provvedere a suo carico e spese all’allontanamento dal cantiere del materiale rifiutato.

Per l’accettazione e la provvista dei materiali in genere si richiamano espressamente le pre-scrizioni degli artt. 15, 16 e 17 del Capitolato Generale approvato con Decreto del Ministero dei LL.PP. n.145 del 19.04.2000. Saranno inoltre applicabili, a seconda dei casi, le norme legislative in vigore. a) ACQUA PER GLI IMPASTI

L'acqua dovrà essere dolce, limpida, priva di sostanze organiche o grassi, non contenente sol-fati e cloruri in percentuale dannosa e dovrà essere scevra di materie terrose o comunque dannose all’uso cui è destinata. b) LEGANTI IDRAULICI

Le calci idrauliche, i cementi e gli agglomerati cementizi a rapida o lenta presa da impiegare per qualsiasi lavoro, dovranno rispondere a tutte le particolari prescrizioni di accettazione di cui alle norme vigenti. Dovranno essere forniti con imballaggi originali in sacchi sigillati del peso di Kg 50, riportanti l'indicazione dello stabilimento produttore, delle qualità del legante, della quantità di ac-qua necessaria per la malta normale, della resistenza minima garantita a trazione ed a pressione del-la malta normale 1:3 dopo 28 giorni di maturazione.

I leganti idraulici dovranno essere forniti perfettamente asciutti e conservati in luoghi coperti su tavolati in legno, ben riparati dall’umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell’impiego.

I cementi e i conglomerati cementizi da impiegare in qualsiasi lavoro dovranno rispondere al-le norme di accettazione di cui alla Legge 26.5.1965 n.595 ed alla Legge 5.11.1971 n.1086 e suc-cessive modifiche e integrazioni. c) GHIAIA, PIETRISCO E SABBIA

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7 PROGETTO ESECUTIVO

La ghiaia e la sabbia scevre da sostanze friabili o terrose, polverulenti, organiche, limose ed argillose o comunque dannose all’indurimento del conglomerato ed alla buona conservazione delle armature, dovranno essere bene assortite in grandezza e costituite da grani resistenti e non gelivi provenienti da rocce resistenti, compatte, non gessose né decomposte.

Detti materiali dovranno rispondere ai requisiti fissati negli artt. 6, 7 e 8 del R.D. 16.11.1939 n. 2229 ed alla Legge 5.11.1971 n°1086.

Per le altre opere la Direzione dei lavori fisserà a seconda della loro natura le dimensioni-limite dei materiali, in linea di massima gli elementi formanti le ghiaie e i pietrischi dovranno esse-re di dimensioni variabili da mm. 4 a mm. 7 per lavori correnti di fondazione, elevazione, muri di sostegno.

La sabbia dovrà essere preferibilmente di qualità silicea proveniente da rocce aventi alta resi-stenza alla compressione e dovrà avere forma angolosa ed avere elementi di grossezza variabile da mm. 1 a mm. 5.

d) PIETRE NATURALI

Per le pietre naturali valgono le norme del R.D 16.11.1939 n. 2232; esse dovranno rispondere ai requisiti essenziali di compattezza, omogeneità, durabilità, dovranno risultare non gelive, sonore alla percussione, di grana compatta, esenti da cappellaccio da piani di sfaldamento e inoltre dovran-no avere resistenza e dimensioni adatte al particolare loro impiego.

Non saranno accettate le pietre marnose e quelle alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente. Il peso specifico dovrà essere di norma non inferiore a 2400 Kg/mc. e) TERRA PER RILEVATI ARGINALI

La terra per la costruzione dei rilevati arginali dovrà provenire da cave autorizzate individuate a cura dell’Appaltatore.

La Stazione Appaltante, una volta che l’Appaltatore avrà individuato la cava e comunque pri-ma di iniziare le attività di costruzione dei rilevati arginali, svolgerà una campagna di indagini cor-redata da prove di laboratorio per verificare l’idoneità della terra alla costruzione dei rilevati argina-li. Le prove saranno effettuate direttamente dal personale della Stazione Appaltante o da laboratorio certificato individuato dalla Stazione Appaltante stessa. I relativi costi saranno a carico della Sta-zione Appaltante. Resta sempre a carico dell’Appaltatore l’assistenza all’esecuzione delle prove e al prelievo dei campioni.

I terreni saranno classificati secondo la norma CNR UNI 10006:2002; saranno inoltre esegui-te le seguenti prove:

• costipamento Proctor Standard secondo la norma ASTM-D 698 o secondo la norma CNR BU 69:1978 per la determinazione della densità secca γ d max e del contenuto d’acqua ottima-le wott;

• permeabilità secondo la norma ASTM D 2434-68 eseguita sul campione costipato al 90% della γ d max determinato con la Prova Proctor Standard.

Il Direttore dei Lavori autorizzerà o non autorizzerà l’utilizzo del materiale secondo il suo in-sindacabile giudizio sulla base di quanto contenuto negli elaborati progettuali e, se lo ritiene neces-sario, sentito il Progettista. I requisiti minimi che il materiale dovrà rispettare sono i seguenti:

• classifica secondo la norma CNR UNI 10006:2002 nella categoria A4 con trattenuto allo staccio 0,40 della serie UNI 2332 superiore al 15%, o nella categoria A6;

• permeabilità secondo la norma ASTM D 2434-68 eseguita sul campione costipato al 90% della γ d max determinato con la Prova Proctor Standard inferiore a 10-5 m/s.

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8 PROGETTO ESECUTIVO

f) MATERIALI FERROSI E MATERIALI VARI I materiali ferrosi in genere ed i metalli dovranno essere fusi a seconda della specie, esenti da

difetti, da screpolature, da bruciature od altro che ne vizi la forma e ne alteri la resistenza o la dura-ta. Il ferro dolce e acciaioso da impiegare nei calcestruzzi armati e nella carpenteria metallica dovrà rispondere alle prescrizioni di cui al D.M. 09.01.1996. Sarà utilizzato per le opere in cemento arma-to esclusivamente acciaio ad aderenza migliorata tipo FeB 44K controllato in stabilimento ai sensi del D.M. 09.01.1996 e successivi aggiornamenti.

Le reti di acciaio elettrosaldate dovranno possedere le caratteristiche indicate dal D.M. 09.01.1996 e successivi aggiornamenti.

Per il taglio, la piegatura, la posa ed il fissaggio dovranno essere osservate le norme del D.M. 09.01.1996

E’ fatto divieto di impiegare acciai non qualificati all’origine. g) GABBIONI METALLICI E MATERASSI “RENO”

Dovranno rispondere alle precisazioni di cui alle “Linee guida per la redazione dei capitolati per l’impiego di rete metallica a doppia torsione” del Servizio Tecnico Centrale della Presidenza del Consiglio superiore dei lavori pubblici (Maggio 2006). Essi dovranno essere quindi con doppia zincatura, con maglie esagonali a doppia torsione, nelle di-mensioni stabilite di volta in volta dalla Direzione dei lavori. h) LEGNAMI

I legnami, da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano, dovran-no rispondere a tutte le prescrizioni di cui al D.M. 30.10.1912 e non dovranno presentare difetti in-compatibili con l’uso a cui sono destinati. I requisiti e le prove dei legnami saranno quelli contenuti nelle vigenti norme UNI.

i) MATERIALI PER OPERE DI SISTEMAZIONE VEGETAZIONALE 1° Concimi. - Dovranno essere di nota fabbrica, conservati negli involucri originali, con titolo dichiarato. 2° Materiale per piantumazione. - L'impresa potrà approvvigionare le piante, i rizomi, le talee e le piote da qualsiasi vivaio immune da malattie parassitarie, purché la provenienza venga preventi-vamente dichiarata dall'Appaltatore, e accettata dalla Direzione lavori. 3° Semenze. - L'impresa potrà approvvigionare le semenze dalle ditte di sua fiducia, dichiarando il valore effettivo o titolo della semenza. Qualora il valore del seme fosse inferiore, per non oltre il 20% rispetto al valore della colonna «buona semente» delle tavole della Marchettano, si dovrà provvedere ad aumentare proporzionalmente le quantità per unità di superficie. l) BIOSTUOIA ANTIEROSIONE CON SEMENTE INCORPORATA

Biostuoia realizzata mediante l'interposizione tra due reti in polipropilene di una massa organi-ca costituita da fibre naturali non inferiore a 400 gr/mq. Le reti di contenimento avranno ciascuna una massa areica non superiore ai 10 gr/mq ed una maglia di dimensioni pari a 8x10 mm; esse sa-ranno caratterizzate da una resistenza non inferiore a 500 N/m con deformazioni non superiori al 20%. Tra una delle georeti e la massa organica sarà posto un foglio di cellulosa di massa areica non inferiore ai 25 gr/mq in grado di decomporsi celermente dopo la posa. Sarà inoltre inserito un mi-scuglio di sementi preparato in funzione del tipo di intervento e dosato in ragione di almeno 40 gr/mq. Il pacchetto descritto sarà assemblato meccanicamente mediante una serie di cuciture longi-tudinali poste ad interasse di circa mm 50, in modo da rendere solidali i tre strati.

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9 PROGETTO ESECUTIVO

m) GEOTESSILE NON TESSUTO Il geotessile non tessuto dovrà essere costituito da filamenti continui di fibre di bipolimero coe-struso di poliolefine (70% nucleo in polipropilene e 30% rivestimento esterno in polietilene) al 100% di colore bianco. L’unione delle fibre deve essere ottenuta mediante termosaldatura con e-sclusione di colle, altri componenti chimici e di alcun processo di agugliatura. Il geotessile dovrà essere isotropo, atossico, completamente imputrescibile, resistente agli agenti chimici presenti nei terreni nelle normali concentrazioni, inattaccabile da insetti, muffe e microrganismi, compatibile con la calce ed il cemento e rispondere alle seguenti caratteristiche: - Massa aerica 270 gr/mq - Allungamento a rottura (EN ISO 10319) % ≤ 30 - Carico di rottura nominale (EN ISO 10319) 18 kN/m - Resistenza alla lacerazione trapezoidale (ASTM D4533) 700 N - Permeabilità (battente idraulico di 10 cm – BS6906:parte 3) 45 l/mq/sec - Dimensione dei pori (AOS O90- BS 6906:parte 3) 45 µm Il fornitore, se in certificazione di qualità ISO-EN 9002 come distributore di geosintetico, dovrà produrre per la D.L. una certificazione delle caratteristiche suddette dichiarando, inoltre, il no-me del produttore, il luogo di destinazione delle merci, la ditta esecutrice dei lavori e le quantità fornite. In caso di azienda fornitrice non certificata ISO-EN 9002 a tale scopo, le caratteristiche suddet-te saranno testate in laboratorio qualificato con minimo una prova per ogni caratteristica da certificare, per ogni lotto di materiale consegnato, oppure certificate dal produttore stesso allegando copia della sua certificazione di qualità ISO-EN 9002.

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10 PROGETTO ESECUTIVO

PARTE II

MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

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11 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 4) - PRESCRIZIONI TECNICHE PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI

Tutti i lavori, definitivi e provvisori, saranno eseguiti secondo le migliori regole d'arte e se-condo le prescrizioni che in corso di esecuzione verranno date dalla Direzione dei lavori rimanendo stabilito che l'Impresa attuerà a sue cure e spese, tutti i provvedimenti necessari per prevenire i dan-ni sia alle persone, sia alle cose, intendendosi pertanto che l’Amministrazione appaltante resterà sollevata ed indenne da qualsiasi responsabilità verso terzi e da qualunque molestia giudiziaria che dovesse derivare dalla esecuzione dei lavori.

In particolare, l'Impresa dovrà adottare tutte le cautele del caso nella esecuzione delle opere destinate ad assicurare il transito provvisorio durante la esecuzione dei lavori nonché le cautele ed i mezzi d'opera atti a prevenire i danni che potessero verificarsi ai fabbricati, servizi e beni circostanti in dipendenza della esecuzione dei lavori ed accertare eventualmente in contraddittorio con i pro-prietari od Enti interessati la consistenza dei fabbricati, beni o servizi rimanendo fin d'ora pattuito che l'Impresa ed essa sola è responsabile degli eventuali danni ad essi arrecati e come tale è tenuta al loro risarcimento.

Per tutte quelle categorie di lavoro per le quali non si trovino nel presente capitolato ed annes-so elenco, prescritte speciali norme, l'Appaltatore dovrà eseguire i migliori procedimenti prescritti dalla tecnica, attenendosi agli ordini che all'uopo impartirà la Direzione dei lavori.

L’Appaltatore dovrà attenersi inderogabilmente alle disposizioni che prevedono l’organizzazione delle lavorazioni al fine di prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, contenute nel Piano di sicurezza e di coordinamento previsto ai sensi del D.Lgs.152/06, pena la formale messa in mora dell’interessato e la successiva risoluzione del con-tratto.

In particolare si prescrivono le norme indicate negli articoli che seguono. Art. 5) – SCAVI IN GENERE

Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro a mano o con mezzi meccanici, dovranno essere esegui-ti secondo i disegni di progetto, nonché secondo le particolari prescrizioni date all'atto esecutivo dalla Direzione dei lavori.

Nella esecuzione degli scavi in genere l'Appaltatore dovrà procedere in modo da impedire sco-scendimenti, franamenti, restando esso oltreché totalmente responsabile di eventuali danni alle per-sone ed alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate.

L'Appaltatore dovrà inoltre provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi nei cavi.

Le materie provenienti dagli scavi, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte (a giudizio insindacabile della D.L.) ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate fuori dalla sede del cantiere o alle pubbliche discariche ovvero su aree che l’Appaltatore dovrà provvedere a rendere di-sponibili a sua cura e spese.

Qualora le materie provenienti dagli scavi debbano essere successivamente utilizzate, esse do-vranno essere depositate in aree opportune senza che creino danno ai lavori, alle proprietà pubbli-che o private ad al libero deflusso delle acque scorrenti in superficie.

La Direzione dei lavori potrà asportare, a spese dell’Appaltatore, le materie depositate in con-travvenzione alle disposizioni precedenti.

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12 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 6) – SCAVI DI SBANCAMENTO

Gli scavi di sbancamento sono quelli occorrenti per lo spianamento e sistemazione del terreno per l'impianto delle opere d'arte, formazione di platee, tagli di scarpate, ritagli di sponde ed aperture di trincee.

Per lo scavo di sbancamento o taglio a sezione aperta, si intende in generale quello praticato al di sopra del piano orizzontale, passante per il punto più depresso del terreno naturale o dal punto più depresso delle trincee o splateamenti precedentemente eseguiti ed aperti almeno da un lato.

E’ considerato pure come scavo di sbancamento qualunque scavo eseguito a sezione aperta su vasta superficie anche al di sotto del piano di campagna ed in particolare quello occorrente per l’imposta dell’argine sia esso interno che parziale.

Appartengono alla categoria degli scavi di sbancamento così generalmente definiti tutti i cosid-detti scavi di splateamento e quello per allargamento di trincee, tagli di scarpate di rilevati per co-struirvi opere di sostegno, scavi per incassatura di opere d’arte (spalle di ponti, spallette di briglie, ecc.) eseguiti superiormente al piano orizzontale determinato come sopra, considerandosi come pia-no naturale anche l’alveo dei torrenti e dei fiumi.

Detti scavi dovranno essere dall'Impresa convenientemente armati con sbadacchiature ed an-che, se la natura del terreno lo richiede, con casseri a tenuta.

Degli eventuali franamenti di scarpate dovute a deficiente armatura dei cavi o ad altra causa qualsiasi, non sarà tenuto conto agli effetti contabili. Art. 7) – SCAVI DI FONDAZIONE

Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli ricadenti al di sotto del piano orizzontale di cui all'articolo precedente, chiusi fra le pareti verticali riproducenti il perimetro delle fondazioni delle opere d'arte. Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazione dovran-no essere spinti fino alla profondità che dalla Direzione dei lavori verrà ordinata all'atto della loro esecuzione.

Le profondità che si trovino indicate nei disegni del progetto esecutivo sono perciò di semplice avviso e l'Amministrazione appaltante si riserva piena facoltà di variarle nella misura che reputerà più conveniente, senza che ciò possa dare all'Impresa motivo alcuno di fare eccezioni o domande di speciali compensi, avendo essa soltanto diritto al pagamento del lavoro eseguito, coi prezzi contrat-tuali stabiliti per le varie profondità da raggiungere.

E vietato all'Impresa, sotto pena di demolire il già fatto, di porre mano alle murature prima che la Direzione dei lavori abbia verificato ed accettato i piani delle fondazioni.

I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che cado-no sopra a falde inclinate potranno, a richiesta della Direzione dei lavori, essere disposti a gradini ed anche con determinate contropendenze.

Gli scavi di fondazione dovranno di norma essere eseguiti a pareti verticali e l'Impresa dovrà, occorrendo, sostenerle con conveniente armatura e sbadacchiature, restando a suo carico ogni danno alle cose ed alle persone che potesse verificarsi per smottamenti o franamenti dei cavi. Questi po-tranno però, ove ragioni speciali non lo vietino, essere eseguiti con pareti a scarpata. In questo caso non sarà compensato il maggiore scavo eseguito, oltre quello strettamente occorrente per la fonda-zione dell'opera, e I'Impresa dovrà provvedere a sue cure e spese al successivo riempimento del vuoto rimasto intorno alle murature di fondazione dell'opera, con materiale adatto, ed al necessario costipamento di quest'ultimo.

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13 PROGETTO ESECUTIVO

Analogamente dovrà procedere l'Impresa senza ulteriore compenso a riempire i vuoti che re-stassero attorno alle murature stesse, pure essendosi eseguiti scavi a pareti verticali, in conseguenza dell'esecuzione delle murature con riseghe in fondazione.

Per aumentare la superficie d'appoggio la Direzione dei lavori potrà ordinare per il tratto termi-nale di fondazione per un'altezza sino ad un metro, che lo scavo sia allargato mediante scampanatu-ra, restando fermo quanto sopra è detto circa l'obbligo dell'Impresa, ove occorra, di armare conve-nientemente durante i lavori la parete verticale sovrastante.

Qualora gli scavi si debbano eseguire in presenza di acqua e questa si elevi negli scavi, l'Impre-sa dovrà provvedere, se richiesto dalla Direzione dei lavori, all'esaurimento dell'acqua stessa coi mezzi che saranno ritenuti più opportuni.

L'Impresa dovrà provvedere, a sua cura, spesa ed iniziativa, alle suddette assicurazioni, armatu-re, puntellature e sbadacchiature, nelle quantità e robustezza che per la qualità delle materie da sca-vare siano richieste, adottando anche tutte le altre precauzioni che fossero ulteriormente riconosciu-te necessarie, senza rifiutarsi per nessun pretesto di ottemperare alle prescrizioni che al riguardo, e per garantire la sicurezza delle cose e delle persone, le venissero impartite dalla Direzione dei lavo-ri. Il legname impiegato a tale scopo, sempreché non si tratti di armature formanti parte integrante dell'opera, da restare quindi in posto in proprietà dell'Amministrazione, resterà di proprietà dell'Im-presa, che potrà perciò recuperarlo ad opera compiuta. Nessun compenso spetta all'Impresa se, per qualsiasi ragione, tale recupero possa risultare soltanto parziale od anche totalmente negativo.

Gli scavi saranno pagati col relativo prezzo di elenco, nel quale sono compresi tutti gli occor-renti aggottamenti od esaurimenti di acqua con qualsiasi mezzo siano eseguiti o si ritenga opportu-no eseguirli.

L'Impresa sarà però tenuta ad evitare l'affluenza entro i cavi di fondazione di acque provenienti dall'esterno. Nel caso che ciò si verificasse resterà a suo totale carico la spesa per i necessari aggot-tamenti.

Art. 8) – RILEVATI COMPATTATI

1 – Scotico, bonifica, gradonatura e preparazione del piano di posa L’Appaltatore dovrà provvedere al taglio delle piante e all’estirpazione delle ceppaie, radici,

arbusti presenti nel piano di posa del rilevato arginale ed al loro smaltimento in discarica controlla-ta. In alternativa potrà prevederne il riutilizzo, previa sminuzzatura o trituratura, come ammendante da stendere sulle superfici arginali da ripristinare e da inerbire.

L’Appaltatore asporterà il terreno vegetale sottostante l’impronta del rilevato arginale per una profondità di 30 cm e secondo le direttive impartite dal Direttore dei Lavori. Dovranno essere in ogni caso asportati completamente gli apparati radicali qualora questi si spingano oltre le profondità di scotico previste in progetto. Il materiale di scotico vegetale e quello di scavo proveniente dalla preparazione del piano di posa del rilevato potrà essere reimpiegato, se idoneo, nella sistemazione a verde delle scarpate; quello in eccesso dovrà essere allontanato e portato in discarica autorizzata o collocato in accordo col Direttore dei Lavori in aree adeguate e con modalità tali da non determina-re situazioni di ristagno o di interferenza con il deflusso delle acque meteoriche o fluviali.

Il quantitativo di terreno vegetale da impiegare nella sistemazione a verde delle scarpate sarà accantonato in località e con modalità precedentemente autorizzate dal Direttore dei Lavori; l’accumulo di detti materiali dovrà comunque consentire il regolare deflusso delle acque.

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14 PROGETTO ESECUTIVO

L’Appaltatore provvederà a realizzare il piano di posa del rilevato arginale in modo il più pos-sibile regolare, evitando la creazione di avvallamenti e/o di contropendenze che potrebbero favorire il ristagno delle acque piovane nel corso dei lavori.

Il piano di posa del rilevato arginale sarà costipato con utilizzo di rullo a piè di pecora generan-te una pressione sui singoli piedi costipanti non inferiore a 25 kg/cm2. Il numero minimo di passate da effettuare è pari a 6. Su tale piano di posa si procederà ad effettuare i controlli previsti per la co-struzione del nuovo rilevato e dovranno pertanto essere soddisfatti gli stessi valori limite dei para-metri di riferimento.

2 –Costruzione del rilevato. Norme generali Per la costruzione del rilevato saranno impiegati solamente i materiali terrosi provenienti dalla

cava come individuata come previsto dall’art. 3 del presente capitolato. I materiali impiegati do-vranno essere esenti da frazioni o componenti vegetali erbacee od arbustive (apparati radicali o resti o frammenti in grado di rivegetare), sostanze organiche e da elementi solubili, gelivi o comunque instabili nel tempo.

Durante la fase di realizzazione del rilevato, l’Appaltatore è obbligato, senza pretesa di com-penso alcuno, a garantire il mantenimento delle dimensioni previste in progetto, compensando gli eventuali abbassamenti che si possono verificare in conseguenza di cedimenti del piano di fonda-zione o di assestamenti del corpo del rilevato stesso e dilavamento delle scarpate laterali ad opera delle acque meteoriche.

All’atto del Collaudo i rilevati eseguiti dovranno avere la sagoma e le dimensioni prescritte dai disegni progettuali. A compattazione avvenuta i materiali dovranno presentare una densità γd pari o superiore al 90% della densità secca massima γd max individuata con la prova di costipamento Proctor Standard.

Qualora la costruzione del rilevato dovesse venire sospesa, l’Appaltatore dovrà provvedere a sistemare la porzione realizzata con opere di raccolta e regimazione delle acque meteoriche a ga-ranzia di un corretto deflusso ed allontanamento delle stesse dal piede del rilevato già realizzato e dal piano di imposta preparato; alla ripresa dei lavori si dovrà provvedere a effettuare nel rilevato già approntato una gradonatura in corrispondenza della porzione di argine già realizzata al fine di eliminare le eventuali porzioni di terra aerate ed allentate per l’azione degli agenti meteorici, in modo da garantire una ottimale compattazione dei nuovi volumi di materiale terroso da sistemare e una migliore tenuta idraulica con quelli gia posti in opera.

La stazione appaltante provvederà, in contraddittorio con l’impresa appaltatrice, all’esecuzione delle prove di controllo della corretta posa in opera delle terre in ragione della loro natura. Le prove saranno effettuate direttamente con personale della Stazione Appaltante o da laboratorio certificato individuato dalla Stazione Appaltante stessa, al fine di accertare la rispondenza dell’opera realizzata alle specifiche tecniche richieste in progetto.

3 –Costruzione del rilevato di prova La costruzione del rilevato in progetto dovrà essere preceduta dalla realizzazione di un rilevato

di prova a cura dell’Appaltatore. Il rilevato di prova consentirà di definire le modalità di posa in opera del materiale per raggiun-

gere i requisiti prestazionali richiesti. Il rilevato di prova costituisce una porzione del rilevato di progetto: avrà un impronta di base

larga 15 m e lunga 30 m ed altezza non inferiore a 3 m. I paramenti avranno scarpa 2/1. Per la realizzazione del rilevato di prova l’Appaltatore dovrà rispettare le seguenti modalità e-

secutive: 1) stendimento in strati di spessore costante non superiore a 30 cm;

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15 PROGETTO ESECUTIVO

2) compattazione eseguita con rullo a piè di pecora generante una pressione sui singoli piedi costipanti non inferiore a 25 kg/cm2, con un numero minimo di 6 passate.

La Stazione Appaltante provvederà, in contraddittorio con l’impresa appaltatrice, all’esecuzione delle prove di controllo della corretta posa in opera delle terre in ragione della loro natura e complessità. Le prove saranno effettuate direttamente con personale interno o da un labora-torio certificato.

Ogni tre strati elementari del rilevato compattato di altezza 20/25 cm per strato saranno esegui-te le seguenti prove di controllo:

1. n. 3 prove per la determinazione della densità secca mediante volumometro a sabbia (ASTM D 1556)

2. n. 3 prove di permeabilità a carico variabile con determinazione del coefficiente di tra-smissività idraulica orizzontale. Si prevedono un totale di 30 prove di densità e 15 prove di permeabilità per rilevato di prova. Le prove di densità saranno distribuite in punti centrali o laterali del rilevato (o comunque di-

stanti almeno 1 m dal margine laterale dello stesso) in modo da essere rappresentative dei risultati conseguiti. La prova di permeabilità sarà invece condotta in corrispondenza della porzione centrale del rilevato.Le prove danno esito positivo se:

• la densità secca γd è superiore all’ 90% della γd max determinata con la Prova Proctor Standard;

• il coefficiente di permeabilità idraulica orizzontale presenta valori inferiori a 10-5 m/sec. Qualora le prove di controllo non diano esito positivo l’Appaltatore dovrà provvedere a rimuo-

vere la porzione di rilevato non idonea e ad effettuare una nuova posa in opera, modificando le mo-dalità di compattazione (numero delle passate, spessore dello strato, caratteristiche del mezzo di compattazione impiegato, velocità di movimentazione, umidità del materiale). Sulla nuova porzione di rilevato saranno ripetute le prove di controllo.

Il costo delle prove di controllo sarà a carico della Stazione Appaltante. Qualora occorresse ripetere per più di due volte le prove di controllo sulla prima porzione del

rilevato di prova, per mancato raggiungimento dei requisiti prestazionali richiesti, le ulteriori prove effettuate saranno poste a carico dell’Appaltatore.

Una volta definita la corretta procedura di esecuzione sul rilevato di prova, si potrà proseguire alla posa degli strati successivi fino al completamento del rilevato di prova, ripetendo il procedi-mento descritto ai punti dall’ l al 4. Si procederà alle medesime prove di controllo, di cui sarà a ca-rico della Stazione Appaltante solo il primo ciclo di verifiche, le ulteriori derivanti dal mancato rag-giungimento dei parametri richiesti saranno a carico dell’impresa esecutrice. Resta sempre a carico dell’Appaltatore l’assistenza all’esecuzione delle prove di controllo.

4 –Stesa dei materiali terrosi La stesa del materiale dovrà avvenire con regolarità e continuità, con le stesse modalità definite

nel corso della realizzazione del rilevato di prova. Qualora necessario, in relazione alle caratteristi-che del materiale disponibile, questo dovrà essere preventivamente disgregato mediante fresatura in modo da non contenere elementi di dimensioni grossolane difficili da compattare.

5 –Compattazione del rilevato La compattazione potrà avere luogo soltanto dopo aver accertato, all’inizio di ogni giornata la-

vorativa e nel corso della giornata qualora si verifichino variazioni delle condizioni ambientali (ap-porti meteorici, temperature elevate, ecc), che il contenuto in acqua dei materiali terrosi sia compre-so nell’intervallo - 2%/+ 2% del contenuto wottimo determinato con la Prova Proctor Standard. Se ta-

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16 PROGETTO ESECUTIVO

le contenuto dovesse risultare superiore, il materiale dovrà essere essiccato per aerazione; se infe-riore il materiale dovrà essere sottoposto a bagnatura.

Il raggiungimento del corretto contenuto di umidità del terreno dovrà essere verificato ripeten-do le prove di controllo dopo gli interventi correttivi adottati.

Il materiale sarà posto in opera con le stesse modalità esecutive definite mediante la realizza-zione del rilevato di prova ed in modo particolare:

• Rullo identico a quello utilizzato nel rilevato di prova • Velocità del rullo non superiore a quella utilizzata nel rilevato di prova • Spessore degli strati non superiore a quello degli strati realizzati nel rilevato di prova • Numero di passate non inferiore a quelle effettuate nella costruzione del rilevato di pro-

va Ogni cinque strati e sulla testa del rilevato si procederà alle seguenti prove di controllo:

• determinazione della densità secca mediante volumometro a sabbia (ASTM D 1556) • prova di permeabilità a carico variabile con determinazione del coefficiente di trasmis-

sività idraulica orizzontale. Le prove dovranno essere eseguite in corrispondenza di sezioni trasversali distanti circa 50 m

le une dalle altre. In ogni sezione trasversale saranno definiti due punti, uno ad una distanza di 1 m dal paramento

esterno ed uno in corrispondenza dell’asse del rilevato, dove effettuare la determinazione della γd

max. La prova di permeabilità sarà invece condotta solo in corrispondenza della porzione centrale del rilevato.

Le prove danno esito positivo se: • densità secca γd superiore all’ 90% della γd max determinata con la Prova Proctor Stan-

dard; • coefficiente di permeabilità idraulica orizzontale presenta valori inferiori a 10-5 m/s.

Si potrà procedere nella realizzazione del rilevato solo a seguito di positivo controllo della por-zione di rilevato già realizzata

Qualora le prove di controllo non diano esito positivo l’Appaltatore dovrà provvedere a ripetere le operazioni di compattazione fino al conseguimento del costipamento previsto da verificare me-diante la ripetizione delle prove di controllo con l’aggiunta della determinazione del contenuto na-turale d’acqua (ASTM D 4643 CNR UNI 10008 ASTM D 2216).

Il costo delle prove di controllo sarà a carico della Stazione Appaltante. Solo in caso di ripeti-zione delle prove a seguito di esito negativo delle verifiche, le stesse saranno poste a carico dell’impresa esecutrice. Resta sempre a carico dell’Appaltatore l’assistenza all’esecuzione delle prove di controllo.

6 –Finiture Sulle scarpate dei rilevati dovrà essere posato uno strato di terreno vegetale ammendato con so-

stanze fertilizzanti dello spessore di cm 20, da stendere sui paramenti arginali compattati opportu-namente resi scabri per favorire l’ammorsamento con lo strato vegetale.

La semina dovrà essere eseguita a spaglio con un miscuglio di semi di specie erbacee autocto-ne.

La semina dovrà essere ripetuta fino ad ottenere un inerbimento uniforme e completo delle su-perfici da rinverdire. L’appaltatore dovrà provvedere a fornire agli impianti vegetali appena realiz-zati tutte le cure colturali necessarie alla buona riuscita degli stessi, garantendo inoltre durante i pe-riodi più scarsi apporti meteorici le necessarie irrigazioni di soccorso con cadenza da concordare con la Direzione dei Lavori.

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17 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 9) – OPERE E STRUTTURE DI CALCESTRUZZO

a) Impasti di conglomerato cementizio Gli impasti di conglomerato cementizio dovranno essere eseguiti in conformità di quanto previ-

sto nell’allegato 1 del D.M. 09.01.1996. La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell’impasto,

devono essere adeguati alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del conglomerato.

Il quantitativo d’acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del conglomerato tenendo conto anche dell’acqua contenuta negli inerti.

L’impiego di additivi dovrà essere subordinato all’accertamento della assenza di ogni pericolo di aggressività.

L’impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con mo-dalità atte a garantire la costanza alla resistenza richiesta per il conglomerato.

Il calcestruzzo sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali della al-tezza da 20 a 30 cm su tutta l'estensione della parte di opera che si esegue ad un tempo, ben battuto e costipato per modo che non resti alcun vano nello spazio e che deve contenerlo nella massa.

Quando il calcestruzzo sia da collocare in opera entro cavi molto incassati od a pozzo, dovrà essere calato nello scavo mediante secchi a ribaltamento.

Solo nei casi dei cavi molto larghi, la Direzione dei lavori potrà consentire che il calcestruzzo venga gettato liberamente, nel qual caso prima del conguagliamento e della battitura, per ogni strato di cm. 30 di altezza, dovrà essere ripreso dal fondo del cavo e rimpastato per rendere uniforme la miscela dei componenti.

Quando il calcestruzzo sia gettato sott'acqua, si dovranno impiegare tramogge, casse apribili o quegli altri mezzi di immersione che la Direzione dei lavori prescriverà, ed usare la diligenza neces-saria ad impedire che, nel passare attraverso l'acqua il calcestruzzo si dilavi e perda, sia pur mini-mamente, la sua energia.

E' vietato assolutamente l'impiego di calcestruzzi che non si fossero potuti mettere in opera immediatamente dopo la confezionatura; questi debbono essere senz'altro gettati a rifiuto. b) Opere in conglomerato cementizio armato

Nella esecuzione delle opere in cemento armato l'impresa dovrà attenersi strettamente a tutte le norme vigenti per l’accettazione dei leganti idraulici e per l’esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice ed armato normale o precompresso di cui alla legge 5.11.1971 n. 1086 e relati-ve norme tecniche emanate.

Nella formazione dei conglomerati di cemento si deve avere la massima cura affinché i compo-nenti riescano intimamente mescolati, bene incorporati e ben distribuiti nella massa.

Gli impasti devono essere preparati soltanto nella quantità necessaria per l'impiego immediato e cioè debbono essere preparati di volta in volta e per quanto possibile in vicinanza del lavoro.

Per ogni impasto si devono misurare da prima le quantità dei vari componenti, in modo da assi-curare che le proporzioni siano nella misura prescritta, mescolando da prima a secco il cemento con la sabbia, poi questa con la ghiaia o il pietrisco ed in seguito aggiungere l'acqua con ripetute asper-sioni, continuando così a rimescolare l'impasto finché assuma l'aspetto di terra appena umida.

Costruito ove occorra il cassero per il getto, si comincia il versamento della smalta cementizia che deve essere battuto fortemente a strati di piccola altezza finché l'acqua affiori in superficie. Il getto sarà eseguito a strati di spessore non superiore a cm. 15.

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18 PROGETTO ESECUTIVO

Contro le pareti dei casseri, per la superficie in vista, si deve disporre della malta in modo da evitare per quanto sia possibile la formazione di vani e d’ammanchi.

I casseri occorrenti per le opere di getto, debbono essere sufficientemente robusti da resistere senza deformarsi alla spinta laterale dei calcestruzzi durante la piegatura.

Quando sia ritenuto necessario, i conglomerati potranno essere vibrati con adatti mezzi. I con-glomerati con cemento ad alta resistenza è opportuno che siano vibrati.

La vibrazione deve essere fatta per strati di conglomerato dello spessore che sarà indicato dalla Direzione dei lavori e comunque non superiore a cm. 15 ed ogni strato non dovrà essere vibrato ol-tre un’ora dopo il sottostante.

I mezzi da usare per la vibrazione potranno essere interni (pervibratori a lamiera o ad ago) ov-vero esterni da applicarsi alla superficie esterna del getto o alle casseforme. I pervibratori sono in genere più efficaci, si deve però evitare che essi provochino spostamenti nelle armature.

La vibratura superficiale viene di regola applicata alle solette di piccolo e medio spessore (mas-simo cm. 20).

Quando sia necessario vibrare la casseforme è consigliabile fissare rigidamente il vibratore alla cassaforma stessa che deve essere opportunamente rinforzata. Sono da consigliare vibratori a fre-quenza elevata (da 4000 a 12.000 cicli al minuti e anche più).

I pervibratori sono immersi nel getto e ritirati lentamente in modo da evitare la formazione dei vuoti: nei due percorsi si potrà avere una velocità di 8-10 cm/sec. lo spessore del singolo strato di-pende dalla potenza del vibratore e dalla dimensione dell'utensile.

Il raggio d’azione è rilevato sperimentalmente caso per caso e quindi i punti d’attacco sono di-stanziati in modo che l'intera massa risulti lavorata in maniera omogenea (distanza media cm.50).

Si dovrà mettere particolare cura per evitare la segregazione del conglomerato; per questo esso dovrà essere asciutto con la consistenza di terra umida debolmente plastica.

La granulometria dovrà essere studiata anche in relazione alla vibrazione: con malta in eccesso si ha sedimentazione degli inerti in strati di diversa pezzatura, con malta in difetto si ha precipita-zione della malta e vuoti negli strati superiori.

La vibrazione non deve prolungarsi troppo, di regola è sospesa quando appare in superficie un lieve strato di malta omogenea ricca d’acqua.

Di man in mano che una parte del lavoro è finita, la superficie deve essere periodicamente in-naffiata affinché la presa avvenga in modo uniforme, e, quando occorra, anche coperta con sabbia o tela mantenuta umida per proteggere l'opera da variazioni troppo rapide di temperatura.

Le riprese debbono essere, per quanto possibili, evitate. Quando siano veramente inevitabili, si deve umettare bene la superficie del conglomerato eseguito precedentemente se questo è ancora fre-sco; dove la presa sia iniziata o fatta si deve raschiare la superficie stessa e prima di versare il nuo-vo conglomerato, applicare un sottile strato di malta di cemento e sabbia nelle proporzioni che, se-condo la natura dell'opera, saranno di volta in volta giudicate necessarie dalla Direzione dei lavori, in modo da assicurare un buon collegamento dell'impasto nuovo col vecchio. Si deve fare anche la lavatura se la ripresa non è di fresca data.

In tutti i casi il conglomerato deve essere posto in opera per strati disposti normalmente agli sforzi dai quali la massa muraria di calcestruzzo è sollecitata.

Quando l'opera sia costruita per tratti o segmenti successivi, ciascuno di essi deve inoltre essere formato e disposto in modo che le superfici di contatto siano normali alla direzione degli sforzi a cui la massa muraria, costruita a tratti o segmenti stessi, è assoggettata.

Le pareti dei casseri di contenimento del conglomerato di getto possono essere tolte solo quan-do il conglomerato abbia raggiunto un grado sufficiente di maturazione da garantire che la solidità della opera non abbia per tale operazione a soffrirne neanche minimamente.

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19 PROGETTO ESECUTIVO

c) Diaframma plastico: II diaframma plastico dovrà avere una larghezza di m. 0,60 e sarà realizzato mediante scavo a se-zione obbligata con profondità variabile indicata negli elaborati grafici a partire dalla quota di sban-camento per la realizzazione della sovrastante arginatura in terra. Lo scavo dovrà essere eseguito con benna mordente in sospensione di fanghi auto indurenti con il sistema a scavo continuo senza giunti e senza sostituzione del fluido di perforazione e con lo scavo sovrapposto per almeno 30 cm in corrispondenza dei giunti di ripresa. Il fango autoindurente dovrà essere costituito da una miscela di acqua, cemento, bentonite ed addi-tive speciali tale da tale da svolgere in primo luogo la funzione di fango di perforazione assumendo poi, realizzata la trincea, quella di struttura di tenuta resistente e deformabile. I limiti entro i quali dovranno essere miscelati i fanghi sono dell'ordine di 0,04-0,07 per il rapporto bentonite/acqua e di 0,15-0,30 per quello cemento/acqua. Per la realizzazione del diaframma si dovrà procedere inizialmente scavando pannelli primari di lunghezza 600cm e spessore 60cm opportunamente distanziati tra loro per consentire l'inserimento dei pannelli intermedi o secondari. Successivamente si procederà allo scavo dei pannelli intermedi di lunghezza 300cm e spessore 60cm in modo da rimuovere anche la parte terminale dei pannelli primari. Questi ultimi dovranno essere ancora di consistenza molle-plastica quando verrà eseguita tale operazione, in modo da otte-nere un ammorsamento dei pannelli secondari in quelli primari, realizzando così la continuità del-l'opera. La misura della compenetrazione tra i due pannelli dovrà essere di cm. 50 pari a circa lo 0,80 dello spessore. Le attrezzature di scavo dovranno essere escavatori dotati di benna su fune o guidata da asta rigida tale da consentire la realizzazione di un diaframma con la profondità indicata negli elaborati grafici del progetto. In fase operativa la miscela dovrà essere mantenuta in uno stato di bassa viscosità con un processo di agitazione continua in modo da garantire, in un secondo tempo, col fango in quiete, un progressi-vo irrigidimento tale da conferire al diaframma la prevista funzione di tenuta e moderata resistenza. Per quanto riguarda la vertica1ità del diaframma si prescrive che quest'ultimo venga realizzato con una inclinazione massima rispetto alla verticale pari al 2% e comunque tale da garantire una so-vrapposizione minima dei pannelli in corrispondenza delle giunzioni pari a 30 cm.

Art. 10) – CASSEFORME

Le casseforme metalliche o di legno (pino o abete), che servono per il getto del calcestruzzo, dovranno essere costituite nel modo più rigido al fine che assicurare l’indeformabilità e la tenuta sotto la spinta del calcestruzzo fresco, risultare accuratamente sagomate e pulite nella parte interio-re, affinché il getto risulti a regola d’arte.

L’Impresa, a richiesta della D.L., dovrà variare e irrobustire la struttura delle casseforme: nessun compenso spetta all’Impresa per le variazioni e le modifiche in tal senso richieste.

Art. 11) – OPERE DA FABBRO E DI CARPENTERIA METALLICA IN GENERE

Per realizzare le opere e parte di esse, l'Appaltatore dovrà senza compenso esibire i disegni particolareggiati ed i relativi campioni da sottoporre alla approvazione della Direzione Lavori.

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20 PROGETTO ESECUTIVO

La lavorazione dovrà essere accurata ed eseguita a perfetta regola d'arte specie per quanto concerne le saldature, i giunti, le forgiature.

Saranno rifiutate tutte quelle opere, o parte di esse, che presentassero il più leggero indizio di imperfezione. Tutti i manufatti in carpenteria metallica saranno muniti di tutte le zanche, mazzette o simili occorrenti per la posa.

Per quanto riguarda la protezione dalla corrosione e da eventuali coppie elettrolitiche, il ferro e le lamiere di ferro saranno protette mediante zincatura.

La zincatura sarà preceduta da degrassatura, detersione ed eventuale disidratazione. Il ferro zincato dovrà essere sottoposto al trattamento, mediante fosfatazione, verniciatura di fondo e verni-ciatura finale con smalto sintetico. I profilati dovranno altresì avere caratteristiche meccaniche non inferiori a quelle previste nelle norme UNI vigenti, dovranno presentare caratteristiche di uniformi-tà di sezione e di spessore. Art. 12) - PARATOIA PIANA A STRISCIAMENTO CON COMANDO MANUALE

La paratoia piana in acciaio di tipo piano a strisciamento per utilizzo in regolazione, con te-nuta su quattro lati, carico idrostatico ml.11 di colonna d'acqua, manovra con riduttore manuale (predisposto per motorizzazione) in presenza di un battente di 3,5 m a monte, avrà le seguenti ca-ratteristiche tecniche: 1) Gargami in acciaio inox AISI 316/L pressopiegato ad omega con tolleranza 1 mm. 2) Traversa superiore in profilati trafilati a caldo in acciaio con piastre portariduttiori. 3) Lente in acciaio inox AISI 316/L opportunamente dimensionata per non deformarsi con il carico idraulico; cerniera di attacco lente con perno in AISI 420; cunei saldati sulla lente; pattini di stri-sciamento in OT 58 lavorati alla macchina utensile per ottenere la giusta precarica della guarnizio-ne; la lente deve essere utilizzata in regolazione e per evitare vibrazioni durante le fasi di regima-zione dovranno essere partcolarmente curate le tolleranze ed i profili inferiori di scarico. 4) Guarnizioni in neoprene al 75% antinvecchiamento, durezza 60 Shore, forma a nota musicale, montate su apposite sedi e trattenute da piatti ripartitori avvitati alla lente ogni 100 mm. con bullo-neria inox classe A2. 5) N.1 gruppo di sollevamento costituito da: - n.3 riduttori laterali con gruppo reggispinta maggiorato, sforzo di manovra entro i limiti di legge; - n.2 chiocciole in bronzo all'alluminio; - piastre di fissaggio alle traverse; - tubi di protezione viti; - n.2 viti di manovra a passo trapezio salienti in acciaio C4; - n.1 albero di collegamento completo di giunti elastici; - carter di protezione in acciaio zincato a caldo. 6) Trattamenti superficiali tramite: - zincatura a bagno caldo delle due traverse superiori porta cilindro; - decapaggio e pulizia delle saldature per le parti in acciaio inox; - sabbiatura SA 2,5 per la lente e applicazione di epossidico ad alto spessore per un totale a film secco di 350-400 um 7) Dimensioni paratoia: - larghezza luce netta mm. 3000; - altezza della lente mm 2500; - altezza telaio mm 5200; Sono comprese inoltre le seguenti opere:

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21 PROGETTO ESECUTIVO

- Predisposizione e manutenzione delle strade di accesso e nel cantiere; - Esecuzione di tutti i getti di prima e seconda fase per il fissaggio e contenimento delle parti metal-liche; - Ture ed aggottamenti per tutta la durata del montaggio; - Fornitura di energia elettrica ed acqua potabile necessaria ai servizi di cantiere; - Qualsiasi opera di demolizione e successivo ripristino nel caso in cui le opere civili non risultasse-ro idonee a ricevere le parti metalliche; - Mezzi di sollevamento - Tutte le altre opere non descritte in precedenza necessarie a rendere il lavoro completo ed eseguito a perfetta regola d'arte.

Art. 13) – GABBIONATE METALLICHE

I gabbioni in rete metallica saranno a doppia torsione con maglia esagonale tipo 8x10 in accor-do con le “Linee Guida per la redazione di Capitolati per l’impiego di rete metallica a doppia tor-sione” emesse dalla Presidenza del Consiglio Superiore LL.PP., Commissione Relatrice n°16/2006, il 12 maggio 2006 e con le UNI-EN 10223-3, tessuta con trafilato di ferro, conforme alle UNI-EN 10223-3 per le caratteristiche meccaniche e UNI-EN 10218 per le tolleranze sui diametri, avente ca-rico di rottura compreso fra 350 e 500 N/mmq e allungamento minimo pari al 10%, avente un dia-metro pari 2.70 mm, galvanizzato con lega eutettica di Zinco - Alluminio (5%) - Cerio - Lantanio conforme alla EN 10244 – Tabella 2 e Classe A, con un quantitativo non inferiore a 245 g/mq. L’adesione della galvanizzazione al filo dovrà essere tale da garantire che avvolgendo il filo sei vol-te attorno ad un mandrino avente diametro quattro volte maggiore, il rivestimento non si crepa e non si sfalda sfregandolo con le dita. La galvanizzazione inoltre dovrà superare un test di invec-chiamento accelerato in ambiente contenente anidride solforosa (SO2) secondo la normativa UNI ISO EN 6988 (KESTERNICH TEST) per un minimo di 28 cicli.

Gli scatolari metallici saranno assemblati utilizzando sia per le cuciture sia per i tiranti un filo con le stesse caratteristiche di quello usato per la fabbricazione della rete ed avente diametro pari a 2.20 mm e quantitativo di galvanizzazione sul filo non inferiore a 230 g/mq; l’operazione sarà com-piuta in modo da realizzare una struttura monolitica e continua. Nel caso di utilizzo di punti metal-lici meccanizzati per le operazioni di legatura, questi saranno con diametro 3,00 mm e carico di rottura minimo pari a 1700 kN/mmq.

Prima della messa in opera e per ogni partita ricevuta in cantiere, l'Appaltatore dovrà consegna-re alla D.L. la documentazione di origine redatta secondo le indicazioni delle Linee Guida (12 mag-gio 2006) e rilasciata in originale, in cui specifica il nome del prodotto, la Ditta produttrice, le quan-tità fornite e la destinazione. Tale Ditta produttrice dovrà inoltre essere in certificazione di sistema qualità in conformità alle normative in vigore, ISO-EN 9001:2000; in assenza di ciò, la D.L. darà disposizioni circa il prelievo di campioni per verificare il rispetto delle normative enunciate. Termi-nato l’assemblaggio degli scatolari si procederà alla sistemazione meccanica e manuale del ciotto-lame, che dovrà essere fornito di idonea pezzatura, né friabile né gelivo di dimensioni tali da non fuoriuscire dalla maglia della rete e da consentire il maggior costipamento possibile.

Il pietrame dovrà risultare sistemato come muro a secco, ben scagliato in modo da non lasciare vuoti realizzando il maggior costipamento possibile e dovrà essere eseguita una particolare disposi-zione manuale nelle superfici in vista. Per riempimento del nucleo interno potranno essere impiegati scapoli di cava, nella misura dello 80%, e ciottoli di fiume, nella misura del 20% di dimensioni tali da non passare in nessun senso per le maglie della rete, in modo da garantire la minima percentuale di vuoti e di ottenere al tempo stesso il massimo peso specifico della struttura.

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22 PROGETTO ESECUTIVO

Le operazioni di preparazione e assemblaggio dei singoli elementi, nonché l’unione degli ele-menti contigui mediante legature fatte con l’apposito filo di cucitura, o con punti metallici, dovran-no essere tali da creare una struttura continua e monolitica. Gli spigoli dei gabbioni saranno solida-mente legati fra loro con filo di ferro zincato del diametro non inferiore a quello del filo costituente la maglia.

La gabbionata dovrà essere eseguita partendo dall’ordine a quota più bassa e, una volta ultima-to l’ordine, si procederà a realizzare l’ordine successivo sino al completamento dell’opera prevista.

L’Impresa dovrà avvalersi di mezzi e macchinari idonei al sollevamento delle pietre sino all’ultimo ordine dei gabbioni per il loro riempimento.

E’ assolutamente vietato il transito di macchine operatrici sulla gabbionata già eseguita. Art. 14) – MATERASSI RENO

I rivestimenti flessibili con materassi metallici a tasche avranno spessore 0.30 m e saranno in rete metallica a doppia torsione con maglia esagonale tipo 6x8 in accordo con le “Linee Guida per la redazione di Capitolati per l’impiego di rete metallica a doppia torsione” emesse dalla Presidenza del Consiglio Superiore LL.PP., Commissione Relatrice n°16/2006, il 12 maggio 2006 e con le UNI-EN 10223-3, tessuta con trafilato di ferro, conforme alle UNI-EN 10223-3 per le caratteristi-che meccaniche e UNI-EN 10218 per le tolleranze sui diametri, avente carico di rottura compreso fra 350 e 500 N/mmq e allungamento minimo pari al 10%, avente un diametro pari a 2.20 mm, gal-vanizzato con lega eutettica di Zinco - Alluminio (5%) - Cerio - Lantanio conforme alla EN 10244 – Classe A con un quantitativo non inferiore a 230 g/mq. L’adesione della galvanizzazione al filo dovrà essere tale da garantire che avvolgendo il filo sei volte attorno ad un mandrino avente diame-tro quattro volte maggiore, il rivestimento non si crepa e non si sfalda sfregandolo con le dita. La galvanizzazione inoltre dovrà superare un test di invecchiamento accelerato in ambiente contenente anidride solforosa (SO2) secondo la normativa UNI ISO EN 6988 (KESTERNICH TEST) per un minimo di 28 cicli.

Gli scatolari metallici saranno assemblati utilizzando nelle cuciture un filo con le stesse caratte-ristiche di quello usato per la fabbricazione della rete, avente diametro pari a 2.00 mm e un quanti-tativo di galvanizzazione sul filo non inferiore a 215 g/mq. Nel caso di utilizzo di punti metallici meccanizzati per le operazioni di legatura, questi saranno con diametro 3.00 mm e carico di rottura minimo pari a 1700 kN/mmq. I diaframmi intermedi saranno costituiti da raddoppio di rete metalli-ca che costituisce, senza soluzione di continuità, base e diaframmi e pareti laterali della struttura. Prima della messa in opera e per ogni partita ricevuta in cantiere, l'Appaltatore dovrà consegnare alla D.L. la documentazione di origine redatta secondo le indicazioni delle Linee Guida (12 maggio 2006) e rilasciata in originale, in cui specifica il nome del prodotto, la Ditta produttrice, le quantità fornite e la destinazione. Tale Ditta produttrice dovrà inoltre essere in certificazione di sistema qua-lità in conformità alle normative in vigore, ISO-EN 9001:2000; in assenza di ciò, la D.L. darà di-sposizioni circa il prelievo di campioni per verificare il rispetto delle normative enunciate. Termina-to l’assemblaggio degli scatolari si procederà alla sistemazione meccanica e manuale del ciottola-me, che dovrà essere fornito di idonea pezzatura, né friabile né gelivo, di dimensioni tali da non fuoriuscire dalla maglia della rete.

Art. 15) – SCOGLIERE IN MASSI DI PIETRA NATURALE

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23 PROGETTO ESECUTIVO

I massi di pietra naturale per la realizzazione delle scogliere a consolidamento del fondo o a protezione delle scarpate, dovranno essere di roccia viva e resistente non alterabile dall’azione dell’acqua.

L’Appaltatore dovrà impiegare per il sollevamento, trasporto e collocamento in opera dei massi quegli attrezzi e mezzi d’opera che saranno riconosciuti più adatti per la buona esecuzione del lavo-ro e per evitare che i massi abbiano a subire avarie.

Le scogliere dovranno essere realizzate incastrando con ogni diligenza i massi gli uni con gli altri, in modo da costituire un tutto compatto e regolare di quelle forme e dimensioni previste dal progetto o in ogni caso stabilite dalla D.L. in maniera così da evitare la presenza di vuoti tra un masso e l’altro. Si eviterà sempre la ricorrenza delle connessure verticali.

Gli eventuali vuoti che si verranno a formare dovranno essere intasati con pietrame di pezzatu-ra idonea, che sarà valutato al prezzo del pietrame di riempimento, allo scopo di evitare fenomeni erosivi a tergo delle scogliere stesse.

Per una perfetta realizzazione delle scogliere realizzate a protezione delle scarpate inclinate sa-rà necessario creare una fondazione al piede della scarpata stessa costituita da blocchi in pietra di idonee dimensioni su cui appoggiare i massi posti a protezione delle sponde stesse.

I massi per la costruzione delle scogliere dovranno avere un peso compreso tra 0,5 e 1,5 ton. La disposizione dei massi, sia del nucleo che della parte esterna della scogliera, avverrà secon-

do i disegni di progetto e le indicazioni della Direzione lavori. E’ tassativamente escluso l’impiego strutturale di massi di dimensioni, ovvero peso inferiore a

quello prescritto per l’opera specifica. E’ tuttavia previsto l’intasamento dei massi costituenti al struttura principale della scogliera con massi di categoria inferiore al fine di ottenere un maggiore riempimento dei vuoti.

Per le scogliere intasate, si avrà cura, per ogni strato di posa dei massi, di murare le connessure tra i vari massi mediante gettata di conglomerato cementizio con inerti di pezzatura opportuna, evi-tando la presenza di zone non collegate. Al termine della realizzazione della scogliera, le connessu-re sul paramento esterno verranno sigillate con un ulteriore strato di conglomerato cementizio ben lisciato, secondo le indicazioni della Direzione lavori.

Art. 16) – BIOSTUOIA ANTIEROSIONE

La biostuoia antierosione avrà le caratteristiche indicate al punto x dell’art 3) La posa in opera avverrà secondo le seguenti fasi:

1. Sistemazione della superficie di posa con eliminazione di eventuali pietre, radici ed altre asperi-tà;

2. Livellazione del piano di posa; 3. Ancoraggio delle estremità delle stuoie mediante interramento in apposite trincee, integrandolo

eventualmente con tondini in ferro tipo Feb44K con forma a cambretta Ø mm 8, lunghi cm 25 ; 4. Posa della stuoia mediante srotolamento della bobina di fornitura dalla sommità verso il basso

dell’argine; 5. Sagomatura della biostuoia mediante suo taglio a misura con forbici o taglierine; eventuali tagli

nel senso della lunghezza verranno eseguiti con forbici/cesoie adeguate ed i teli saranno ripie-gati verso l'interno per almeno 10 cm. ed ancorati saldamente al terreno con picchetti;

6. Ancoraggio della biostuoia n.3 tondini in ferro tipo Feb44K con forma a cambretta, Ø mm.8, lunghi cm.25 per ogni metroquadrato di superficie; i sovrammonti devono essere di almeno 10 cm ed il fissaggio in corrispondenza di essi debitamente infittito;

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24 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 17)– TAGLIO DELLA VEGETAZIONE

Il taglio della vegetazione infestante, costituita da erbe, canne, arbusti, piante e polloni di qual-siasi dimensione, infestanti il fondo, le sponde, eventuali banche, arginature e fasce esterne di perti-nenza dei corsi d’acqua oggetto del presente appalto, nonché, relativamente ai corsi d’acqua non ar-ginati, il piano di campagna nelle due fasce di terreno in fregio al canale, quindi adiacenti ai cigli in destra ed in sinistra idrografica, per una larghezza indicata di volta in volta dalla Direzione Lavori all’atto esecutivo, sarà eseguito con mezzi meccanici e/o manuali e sarà compensato con apposito prezzo a misura come da elenco per ogni singolo tratto di corso d’acqua.

Durante l’esecuzione dei lavori dovrà essere costantemente mantenuto l’alveo sgombro da ra-maglie, canne, o vegetazione tagliata, allo scopo di garantire una adeguata capacità di deflusso dei canali.

Affinché non avvengano notevoli depositi di erbe tagliate, sarà provveduto da parte dell'Impre-sa alla costruzione di "parate" lungo il corso d'acqua ad una distanza che verrà di volta in volta fis-sata dalla Direzione e sorveglianza dei lavori ed alla opportuna rimozione delle erbe ivi arrestate. Al termine di ciascuna giornata lavorativa, comunque, tutte le erbe tagliate dovranno essere estratte dall'alveo. Al termine del taglio la "parata" deve essere comunque rimossa.

Nonostante la migliore diligenza dell'Impresa, se anche parte del materiale tagliato non venisse estratto dall'alveo del canale, o venisse, a seguito di piene, ad accumularsi alle spalle e pile dei pon-ti, ai manufatti in genere od in qualsiasi altro luogo, l'Impresa provvederà subito a sue spese a to-gliere tale materiale trasportandolo fuori alveo; qualora non vi provvedesse, la Direzione Lavori po-trà intervenire addebitandone la spesa dell'Impresa appaltatrice dei lavori.

I lavori di decespugliazione meccanica consistono nel taglio e allontanamento della vegetazio-ne infestante collocata al di sopra la superficie liquida del canale, sulle sponde, eventuali banche e arginature, nonché nelle due fasce di territorio in fregio al corso d’acqua, da eseguire con decespu-gliatrici idrauliche, trinciastocchi e/o trinciatrici laterali montate su trattori, escavatori gommati o cingolati e/o natanti. Qualora il corso d’acqua sia all’asciutto nei lavori di decespugliazione mecca-nica è incluso anche il fondo dello stesso.

I lavori di decespugliazione manuale consistono nel taglio e allontanamento della vegetazione infestante collocata sul fondo, sulle sponde, eventuali banche e arginature, nonché nelle due fasce di territorio in fregio al corso d’acqua, da eseguire con falce, frullana, decespugliatore meccanico o motosega anche in presenza di acqua. Nei lavori di sfalcio manuale è compresa anche l’eliminazione della vegetazione presente al di sotto della superficie liquida fatta eccezione, a giu-dizio insindacabile della D.L. per le zone in cui la decespugliazione manuale eseguita sul fondo non sia tecnicamente eseguibile con mezzi ordinari.

Nel prezzo relativo al taglio e allo sfalcio di piante per ogni corso d’acqua che compone la rete oggetto d’intervento, si intendono compresi e compensati i seguenti oneri:

- regolarizzazione delle sommità dei cigli per il libero transito dei mezzi meccanici; - sollevamento e sistemazione fuori alveo, i cigli, della vegetazione recisa; - allontanamento a rifiuto della vegetazione recisa, compreso l’allontanamento a rifiuto delle ra-

maglie e tronchi derivanti dal taglio di piante e polloni od in alternativa, a discrezione della D.L. e qualora reso possibile da eventuali vincoli o condizioni ambientali al contorno, ammuc-chiamento del materiale fuori dalle pertinenze idrauliche e successiva sua bruciatura. Dovranno inoltre essere predisposte, e al termine dei lavori rimosse, eventuali rampe provviso-

rie per l’accesso all’alveo o alle arginature e per la percorrenza lungo le stesse. Per il taglio raso sopra sassaie, gabbionate o mantellate dovranno essere adottati tutti gli accor-

gimenti e provvedimenti opportuni al fine di non danneggiare assolutamente dette protezioni, né

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25 PROGETTO ESECUTIVO

nella parte metallica, né nel posizionamento del materiale lapideo. Il ripristino di eventuali danneg-giamenti è a carico dell’Appaltatore.

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26 PROGETTO ESECUTIVO

PARTE III

ORDINE DA TENERSI NELL’ANDAMENTO DEI LAVORI

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27 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 18)- ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI

Appena effettuata la consegna, l'Appaltatore dovrà provvedere ad organizzare convenientemen-te il cantiere per essere in grado di sviluppare i lavori in relazione al tempo assegnato per compierli, libero, in linea di massima, di svolgerli secondo come riterrà di sua convenienza in base ai patti contrattuali ed in specie al termine assegnato per darli ultimati.

Alla Direzione dei lavori è però riservata la facoltà di variare l'ordine di esecuzione prescelto dall'Appaltatore e di accelerare o ritardare parte delle costruzioni ogni qualvolta la direzione stessa, a suo insindacabile giudizio, lo riterrà utile o comunque opportuno nell'esclusivo interesse della Amministrazione appaltante, essendo il medesimo Appaltatore tenuto ad uniformarsi alle disposi-zioni che gli verranno impartite al riguardo, senza che per questo possa avanzare pretese di com-pensi di qualsiasi sorta.

La consegna dei lavori potrà essere effettuata anche prima della stipula del contratto di appal-to, subito dopo l’aggiudicazione definitiva, come stabilito nel regolamento vigente in materia di o-pere pubbliche.

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28 PROGETTO ESECUTIVO

CAPO III

DISPOSIZIONI RIGUARDANTI L'APPALTO E MODO DI VALUTAZIONE DEI LAVORI

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29 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 19) - OSSERVANZA DI NORME E REGOLAMENTI

Oltre alle condizioni espresse nel presente Capitolato, l'Appaltatore è tenuto all'esatta osservanza delle disposizioni del Capitolato Generale d'appalto approvato con decreto ministeriale LL.PP. 19.4.2000 n. 145, nonché del D.Lgs. del 12.04.2006 n. 163 e successive modificazioni in materia di lavori pubblici e di tutte le altre leggi e regolamenti che sono od andranno in vigore in materia di lavori pubblici durante il corso dei lavori.

L'interpretazione delle clausole contrattuali, così come delle disposizioni del capitolato speciale d'appal-to, è fatta tenendo conto delle finalità del contratto e dei risultati ricercati con l'attuazione del progetto approvato; per ogni altra evenienza trovano applicazione gli articoli da 1362 a 1369 del codice civile.

In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto vale la soluzione più aderente alle finalità per le quali il lavoro è stato progettato e comunque quella meglio rispondente ai criteri di ragionevolez-za e di buona tecnica esecutiva.

In caso di norme del capitolato speciale tra loro non compatibili o apparentemente non compatibi-li, trovano applicazione in primo luogo le norme riportate nel bando o quelle che fanno eccezione a regole generali, in secondo luogo quelle maggiormente conformi alle disposizioni legislative o re-golamentari ovvero all'ordinamento giuridico. Art. 20) - DOCUMENTI CHE FANNO PARTE INTEGRANTE DEL CONTRATTO

Fanno parte integrante e sostanziale del contratto d'appalto, ancorché non materialmente allegati: il capitolato generale d'appalto approvato con decreto ministeriale 19 aprile 2000, n. 145; il presente capitolato speciale; tutti gli elaborati grafici del progetto esecutivo; il piano di sicurezza e di coordinamento e le proposte integrative al predetto piano di cui all'articolo 131, comma 2, lettera a), del D.Lgs. 163/2006; il piano operativo di sicurezza di cui all'articolo 131, comma 2, lettera c) del D.Lgs. 163/2006; il cronoprogramma di cui all'articolo 42 del regolamento generale. Non fanno invece parte del contratto e sono estranei ai rapporti negoziali: - il computo metrico e il computo metrico estimativo; - le tabelle di riepilogo dei lavori e la loro suddivisione per categorie omogenee; esse hanno effica-cia limitatamente ai fini dell'aggiudicazione per la determinazione dei requisiti soggettivi degli ese-cutori, ai fini della definizione dei requisiti oggettivi e del subappalto, e, sempre che non riguardino il compenso a corpo dei lavori contrattuali, ai fini della valutazione delle addizioni o diminuzioni dei lavori di cui all'articolo 132, del D. Lgs. 163/2006; Art. 21) - CAUZIONE DEFINITIVA E POLIZZA DI ASSICURAZIONE

La cauzione definitiva di cui all'art. 113 del D.Lgs. 163/2006 sarà prestata nella misura del 10% dell'importo netto contrattuale.

La cauzione definitiva sarà, costituita mediante fidejussione bancaria o polizza assicurativa rila-sciata da Impresa di Assicurazione regolarmente autorizzata ai sensi dell’art.13 della legge 03.01.1978 n°1.

In caso di ribassi d’asta superiori al 20% la garanzia fidejussoria è aumentata di tanti punti per-centuali quanti sono quelli eccedenti la predetta percentuale di ribasso.

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30 PROGETTO ESECUTIVO

La mancata costituzione della garanzia determina la revoca dell’affidamento e l’acquisizione della cauzione da parte dell’Amministrazione o la concessione al concorrente che segue nella gra-duatoria.

La garanzia copre gli oneri per il mancato o inesatto adempimento di tutte le obbligazioni del contratto nonché gli oneri per il rimborso delle somme pagate in più all’Appaltatore rispetto alle ri-sultanze della liquidazione finale e cessa di avere effetto solo alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione o comunque decorsi 12 mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato.

Le stazioni appaltanti hanno il diritto di valersi della cauzione per l’eventuale maggiore spesa sostenuta per il completamento dei lavori nel caso di risoluzione del contratto disposta in danno dell’Appaltatore nonché per provvedere al pagamento di quanto dovuto dall’Appaltatore per le ina-dempienze derivanti dall’inosservanza di norme e prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori comunque presenti in cantiere.

La stazione appaltante può richiedere all’Appaltatore la reintegrazione della cauzione ove questa sia venuta meno in tutto o in parte; in caso di inottemperanza, la reintegrazione si effettua a valere sui ratei di prezzo da corrispondere all’Appaltatore.

Resta convenuto che anche quando dopo il collaudo finale nulla osti nei rapporti con l'Ammini-strazione alla restituzione della cauzione, questa continuerà a restare in tutto od in parte vincolata a garanzia dei diritti dei creditori ai sensi dell’art.101 del Regolamento 554/99, ogni qualvolta la rata di saldo dovuta all’Appaltatore non sia ritenuta, a giudizio dell'Amministrazione Appaltante, suffi-ciente allo scopo suddetto.

L’esecutore dei lavori è obbligato ai sensi dell’art. 129 del D.Lgs. 163/2006 a stipulare una po-lizza di assicurazione che copra i danni subiti dalla stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatisi nel corso dell’esecuzione dei lavori nonché assicurare la stazione appaltante contro la responsabilità civile per danni causati a terzi nel corso dell’esecuzione dei lavori.

La minima somma assicurata dovrà essere pari all’importo dei lavori a base d’asta od al diverso valore stabilito nel bando di gara. Il massimale per l’assicurazione contro la responsabilità civile verso terzi è pari al 5% della somma assicurata per le opere con un minimo di 500.000 Euro ed un massimo di 5.000.000 di Euro.

La copertura assicurativa decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alla data di emissione del certificato di collaudo o di regolare esecuzione o comunque trascorsi 12 (dodici) mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato.

E’ cura del contraente trasmettere alla stazione appaltante copia della polizza di cui sopra alme-no 10 (dieci) giorni prima della consegna dei lavori.

Art. 22) - STIPULAZIONE ED APPROVAZIONE DEL CONTRATTO

L’impresa aggiudicataria della gara, sarà invitata a presentarsi entro 60 (sessanta) giorni dalla data della delibera d’aggiudicazione per la firma del contratto nel caso di pubblico incanto, licita-zione privata ed appalto concorso ed entro 30 (trenta) giorni dalla comunicazione d’accettazione dell’offerta nel caso di trattativa privata e di cottimo fiduciario.

Se l’offerente aggiudicatario non dovesse presentarsi per la stipulazione del contratto, sarà con-siderato decaduto e la sua cauzione provvisoria di partecipazione alla gara pari al 2% dell’importo dei lavori, sarà incamerata a copertura delle spese di rinnovo della gara stessa ed a compenso per il ritardo che il rifacimento della gara medesima comporterà all’inizio dei lavori.

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31 PROGETTO ESECUTIVO

Se la stipula del contratto non avvenisse nei termini stabiliti, l’impresa potrà, mediante atto notifi-cato alla stazione appaltante, chiedere di sciogliersi da ogni impegno o di recedere dal contratto. In caso di mancata presentazione dell’istanza, all’impresa non spetterà alcun indennizzo.

Qualora l’istanza di recesso venisse accolta, l’Appaltatore non avrà diritto ad alcun compenso o indennizzo, salvo il rimborso delle spese contrattuali.

Se, nel frattempo, fosse intervenuta la consegna dei lavori in via d’urgenza, sotto le riserve di leg-ge ai termini dell’art.337 della Legge 20.03.1865 n°2248, l’impresa avrà diritto al rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione dei lavori ordinati dalla D.L. ivi compresi quelle per opere provvi-sionali.

Art. 23) - SUBAPPALTO

Il subappalto è disciplinato dall’art. 118 del D.Lgs. 163/2006. L’Amministrazione, pur nel rispetto della normativa prevista dalla legge, non consentirà

l’affidamento di subappalti a quelle imprese che, per qualsiasi motivo, siano state depennate dall’Albo Fornitori dell’ Amministrazione.

E’ assolutamente vietato, sotto pena di immediata risoluzione del contratto per colpa dell’impresa e del risarcimento di ogni danno e spesa all’Amministrazione, il subappalto anche par-ziale, del lavoro oggetto dell’appalto, a meno che non intervenga da parte dell’Amministrazione una specifica autorizzazione scritta: in questo caso l’Impresa resterà ugualmente, di fronte all’Amministrazione, la sola ed unica responsabile dei lavori subappaltati.

Per ottenere tale autorizzazione scritta l’Impresa dovrà indicare all’Amministrazione il nome e l’indirizzo dell’eventuale subappaltante, la natura e l’entità del lavoro che si intende subappaltare giustificandone i motivi e depositare, altresì, la certificazione attestante il possesso da parte del su-bappaltatore dei requisiti previsti dalla vigente normativa in materia di qualificazione delle imprese e provvedere al deposito del contratto di subappalto presso la stazione appaltante almeno 20 (venti) giorni prima della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative lavorazioni.

La quota parte subappaltabile di lavori della categoria o delle categorie prevalenti, è stabilita in misura eventualmente diversificata a seconda delle categorie medesime, ma in ogni caso non supe-riore al 30% dell’importo della categoria stessa.

Se durante l’esecuzione dei lavori ed in qualsiasi momento, l’Amministrazione stabilisse, a suo insindacabile giudizio, che il subappaltatore è incompetente od indesiderabile, al ricevimento della comunicazione scritta l’Impresa dovrà prendere immediate misure per l’annullamento del relativo subappalto e per l’allontanamento del subappaltatore. L’annullamento di tale subappalto non darà alcun diritto all’Impresa di pretendere risarcimento di danni o perdite o la proroga della data fissata per l’ultimazione delle opere.

Non è invece richiesta all’impresa alcuna autorizzazione per le commesse date ad altre imprese per la fornitura di materiali o per la fornitura ed esecuzione di manufatti od impianti costituenti ope-re di rifiniture che, normalmente, vengono affidati ad imprese specializzate.

L’Appaltatore, sarà responsabile della verifica dell’idoneità tecnica professionale delle imprese subappaltatrici, ai sensi dell’art. 26, comma 1, lett. a) D.Lgs. 81/08, e dovrà fornire dettagliate in-formazioni sui rischi specifici del cantiere e sulle misure di sicurezza adottate; dovrà, inoltre, coo-perare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi e coordinare gli interventi e l’informazione reciproca; esso oltre a promuovere la cooperazione ed il coordinamento tra le impre-se subappaltatrici per l’esecuzione dei lavori oggetto di subappalto, dovrà coordinare gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui saranno esposti i lavoratori in relazione alle interferenze tra i lavoratori delle diverse imprese coinvolte, ai sensi dell’art. 26, comma 3, D.Lgs. 81/08.

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32 PROGETTO ESECUTIVO

Qualora si verificassero carenze o gravi inadempienze nell’esecuzione dei lavori l’Appaltatore resterà unico responsabile in ordine alle verifiche poste a suo carico.

Le imprese subappaltatrici saranno tenute all’osservanza del Piano di sicurezza e coordinamento e del Piano operativo di sicurezza e a fornire un Piano complementare di dettaglio per quanto ri-guarda le scelte di loro competenza.

Il contratto stipulato tra l’Appaltatore e l’Amministrazione appaltatrice entra a far parte integran-te dei contratti stipulati fra l’Appaltatore ed i subappaltatori.

In caso di inosservanza delle norme in materia di sicurezza si applicherà quanto previsto allo specifico articolo del presente capitolato speciale d’appalto. Art. 24) – CONSEGNA DEI LAVORI

Dopo l’approvazione del contratto, il Responsabile del Procedimento autorizzerà la D.L. alla consegna dei lavori . Questa dovrà avvenire comunque, non oltre 45 (quarantacinque) giorni dalla data di stipula del contratto.

La D.L. comunicherà all’Appaltatore il giorno ed il luogo in cui dovrà presentarsi per ricevere la consegna dei lavori, munito del personale idoneo nonché delle attrezzature e materiali necessari per eseguire, ove occorra, il tracciamento dei lavori secondo i piani, profili e disegni di progetto.

Saranno a carico dell’Appaltatore gli oneri per le spese relative alla consegna, alla verifica ed al completamento del tracciamento che fosse già eseguito a cura della Stazione appaltante.

La consegna dei lavori dovrà risultare da verbale redatto in contraddittorio con l’Appaltatore; dalla data di tale verbale decorrerà il termine utile per il compimento dell’opera o dei lavori.

Qualora l’Appaltatore non si presentasse nel giorno stabilito, la D.L. provvederà a fissare una nuova data, la decorrenza del termine contrattuale resterà comunque a partire dalla data della prima convocazione. Qualora trascorresse inutilmente il termine assegnato dalla D.L., la Stazione appal-tante avrà la facoltà di risolvere il contratto ed incamerare la cauzione.

Quando la natura o l’importanza dei lavori lo richiedesse (temporanea indisponibilità di alcune aree) la consegna dei lavori potrà essere effettuata in più volte con successivi verbali di consegna parziale. In caso d’urgenza, l’Appaltatore comincerà i lavori per le sole parti già consegnate. La da-ta di consegna a tutti gli effetti di legge sarà quella dell’ultimo verbale di consegna parziale.

L’Appaltatore, nel caso di consegna parziale, sarà tenuto a presentare un programma di esecu-zione dei lavori che preveda la realizzazione prioritaria delle lavorazioni sulle aree disponibili, qua-lora al termine delle lavorazioni previste dal programma permanessero le cause di indisponibilità si redigerà un verbale di sospensione parziale dei lavori.

Art. 25) -TEMPO UTILE PER L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI

Il tempo utile per dare compiuti i lavori, a mente dell'art. 21 del Capitolato generale, è fissato in giorni 365 (trecento) consecutivi decorrenti dalla data della consegna, da farsi risultare con apposito verbale.

La penale pecuniaria è stabilita dal Responsabile del Procedimento nella misura dell’1‰ (uno per mille) dell’importo dei lavori a base d’asta per ogni giorno di ritardo e comunque, complessi-vamente non sarà mai superiore al 10 % dell’importo netto contrattuale. Tanto la penale quanto il rimborso delle maggiori spese di assistenza verranno senz’altro iscritte negli stati di avanzamento e nello stato finale a debito dell’Impresa e spetterà insindacabilmente al Responsabile del Procedi-mento stabilire l’ammontare di dette spese di assistenza.

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33 PROGETTO ESECUTIVO

L’Impresa comunicherà all’Amministrazione a mezzo di raccomandata A.R. la data nella quale ritiene di aver ultimato i lavori e gli obblighi ad essa affidati secondo il presente capitolato speciale di appalto.

La D.L. procederà successivamente, in contraddittorio, alle necessarie constatazioni redigendo apposito verbale nel quale si dovrà dare atto che sono ultimati tutti i lavori.

Qualora cause di forza maggiore, condizioni climatiche od altre simili circostanze speciali impe-diranno in via temporanea il regolare svolgimento dei lavori, l’Amministrazione a suo insindacabile giudizio, si riserva la facoltà di ordinare la sospensione dei lavori o di limitarne lo sviluppo, senza che per questo l’Impresa possa avanzare pretese di indennizzi o risarcimenti.

L’Amministrazione potrà fuori dai casi sopracitati, ordinare la sospensione per motivi di pubbli-co interesse o necessità per un periodo di tempo che, in una sola volta, o nel complesso se a più ri-prese, non dovrà superare ¼ della durata complessiva prevista per l’esecuzione dei lavori stessi, e comunque per un periodo complessivo mai superiore ai 6 (sei) mesi.

In ogni caso, la durata della sospensione non sarà calcolata nel termine fissato nel contratto per l’ultimazione dei lavori.

Per eventuali sospensioni dei lavori e proroghe si applicheranno le disposizioni contenute negli artt. 24, 25 e 26 del Capitolato Generale. Art. 26) –VARIAZIONE DEI LAVORI

La Stazione appaltante si riserva la facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell'appalto quelle va-rianti che a suo insindacabile giudizio ritenga opportune, senza che perciò l'impresa appaltatrice possa pretendere compensi all'infuori del pagamento a conguaglio dei lavori eseguiti in più o in meno con l'osservanza delle prescrizioni ed entro i limiti stabiliti dall'articolo 132 del D.Lgs. 163/2006 e dagli articoli 10 e 11 del capitolato generale d'appalto e dagli articoli 45, comma 8, 134 e 135 del regolamento generale. Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di qualsiasi genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della direzione lavori. Qualunque reclamo o riserva che l'appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere presenta-to per iscritto alla direzione lavori prima dell'esecuzione dell'opera oggetto della contestazione. Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, qualora non vi sia accordo preventivo scritto prima dell'inizio dell'opera oggetto di tali richieste. Non sono considerati varianti gli interventi disposti dal direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio. Sono ammesse, nell'esclusivo interesse dell'amministrazione, le varianti, in aumento o in diminu-zione, finalizzate al miglioramento dell'opera e/o alla sua funzionalità, sempre che non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto. Sarà sottoscritto un atto di sottomissione quale appendice contrattuale, che deve indicare le modali-tà di contrattazione e contabilizzazione delle lavorazioni in variante. Art. 27) –PREZZI APPLICABILI AI NUOVI LAVORI E NUOVI PREZZI

Le eventuali variazioni sono valutate mediante l'applicazione dei prezzi di cui all'elenco prezzi. Qualora tra i prezzi di cui all'elenco non siano previsti prezzi per i lavori in variante, si procede alla formazione di nuovi prezzi, mediante apposito verbale di concordamento, con i criteri di cui all'arti-colo 136 del regolamento generale.

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34 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 28) - PAGAMENTI IN ACCONTO

Nel corso dell’esecuzione dei lavori l'Impresa avrà diritto a pagamenti in acconto ogni qualvol-ta il suo credito, al netto del ribasso d'asta e delle prescritte ritenute, raggiunga la cifra di Euro 200.000,00 (Euro duecentomila). Le somme derivanti dagli oneri per la sicurezza indicate all’art.1 del presente Capitolato speciale, verranno liquidate per stati di avanzamento previa approvazione del Coordinatore per la Sicurezza. La Provincia nel procedere all’emissione dei certificati di acconto effettuerà la trattenuta di legge sull’importo netto dei lavori e delle somministrazioni. Sullo stesso ammontare sarà inoltre effettuata la trattenuta dello 0,50% per assicurazione operai.

Nel caso di sospensione dei lavori di durata superiore a 90 (novanta) giorni la Stazione appaltan-te disporrà comunque il pagamento in acconto degli importi maturati fino alla data di sospensione.

Entro 90 (novanta) giorni dall’emissione del certificato di ultimazione dei lavori, si farà luogo al pagamento dell'ultima rata di acconto qualunque ne sia lo ammontare, al netto delle penali e delle ritenute di cui sopra.

Non si procederà a nessun pagamento fino a quando l'Ente finanziatore dei lavori non abbia ac-creditato alla Stazione appaltante la somma corrispondente al pagamento da effettuare. Art. 29) - DANNI DI FORZA MAGGIORE

I lavori e le somministrazioni necessarie per riparare i danni prodotti da cause di forza maggiore, saranno compensati secondo le norme stabilite dall'art. 20 del Capitolato Generale avvertendo che le denunce devono essere fatte sempre per iscritto non oltre i 5 (cinque) giorni dal verificarsi dell’avvenimento.

Si dichiara tuttavia e si conviene contrattualmente che non saranno da considerare come danni di forza maggiore quelli derivanti da piogge, gelo, siccità, vento e simili eventi, essendo l'Appaltatore tenuto a prevenirli, adottando le opportune cautele. Art. 30) - CONTO FINALE DEI LAVORI

Ai sensi dell'art. 173 del Regolamento sui lavori pubblici approvato con D.P.R. 21.12.1999 n°554, si stabilisce che accertata la ultimazione dei lavori, sarà provveduto alla compilazione del conto finale entro 90 (novanta) giorni dalla data di ultimazione dei lavori, da farsi risultare con ap-posito verbale.

L’Appaltatore sarà invitato a prendere cognizione del conto finale ed a sottoscriverlo entro un termine non superiore a 30 (trenta) giorni dalla data di redazione dello stesso. Art. 31) - CERTIFICATO DI COLLAUDO

Il collaudo finale avrà luogo non oltre 6 (sei) mesi dalla data di ultimazione dei lavori e sarà re-datto ai sensi dell’art. 141 del D.Lgs. 163/2006.

Nel caso di lavori di importo sino a 500.000 euro il certificato di collaudo è sostituito da quello di regolare esecuzione; per i lavori di importo superiore, ma non eccedente 1.000.000 di euro, è fa-coltà del soggetto appaltante di sostituire il certificato di collaudo con quello di regolare esecuzione. Il certificato di regolare esecuzione è comunque emesso non oltre tre mesi dalla data di ultimazione dei lavori.

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35 PROGETTO ESECUTIVO

Il certificato di collaudo finale, redatto secondo le modalità previste, avrà carattere provvisorio ed assumerà carattere definitivo decorsi 2 (due) anni dalla data della relativa emissione. Nell’arco di tale periodo l’Appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi dell’opera, indipendente-mente dalla intervenuta liquidazione del saldo. Il pagamento della rata di saldo, disposto previa ga-ranzia fidejussoria, dovrà essere effettuato non oltre 90 (novanta) giorni dalla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio ovvero del certificato di regolare esecuzione e non costituisce presunzione di accettazione dell’opera, ai sensi dell’art. n°1666, comma 2, del Codice Civile.

La manutenzione di tutte indistintamente le opere resta però sempre a carico dell'Appaltatore fi-no alla data di redazione del collaudo finale provvisorio.

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36 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 32) – PIANI DI SICUREZZA

E’ fatto obbligo all’Appaltatore di osservare, scrupolosamente e senza riserve o eccezioni, il Pia-no di sicurezza e di coordinamento predisposto dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di proget-tazione e messi a disposizione da parte della stazione appaltante, ai sensi del D. Lgs. 81/2008.

L’Appaltatore potrà presentare al Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione una o più proposte motivate di integrazione al Piano di sicurezza e di coordinamento, nei seguenti casi:

a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter meglio garan-tire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consulta-zione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a ri-lievi da parte di organi di vigilanza;

b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel Piano di sicurezza, anche in seguito a rilievi e pre-scrizioni degli organi di vigilanza.

L’Appaltatore avrà diritto che il Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione si pronunci tempestivamente con atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle proposte presentate; le decisioni del Coordinatore sono vincolanti per l’Appaltatore.

Qualora il Coordinatore non si pronunci entro il termine di 3 (tre) giorni lavorativi dalla presen-tazione delle proposte dell’Appaltatore, nei casi di cui al comma 2, lettera a), le proposte si inten-dono accolte.

Qualora il Coordinatore non si sia pronunciato entro il termine di 3 (tre) giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte dell’Appaltatore, prorogabile una sola volta di altri 3 (tre) giorni lavo-rativi nei casi di cui al comma 2, lettera b), le proposte si intendono rigettate.

Nei casi di cui al comma 2, lettera a), l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazio-ni non può in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo.

Nei casi di cui al comma 2, lettera b), qualora l’eventuale accoglimento delle modificazioni e in-tegrazioni comporti maggiori oneri a carico dell’impresa, e tale circostanza sia debitamente provata e documentata, trova applicazione la disciplina delle varianti. I maggiori oneri saranno liquidati con le modalità indicate all’art.25 del presente capitolato e soggetti alla stessa disciplina prevista per gli oneri della sicurezza.

Art. 33) – PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

L’Appaltatore, entro 30 (trenta) giorni dall’aggiudicazione e comunque prima della consegna dei lavori, dovrà predisporre e consegnare al Direttore dei lavori e al Coordinatore della Sicurezza nella fase di esecuzione, un Piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, da considerare come Piano complementare di dettaglio del Piano di sicurezza e di coordinamento previsto dall’art.100 del D.Lgs 81/2008.

Art. 34) – OSSERVANZA E ATTUAZIONE DEI PIANI DI SICUREZZA

L’Appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all’art.15 del D.Lgs. 81/2008, con particolare riguardo alle circostanze e agli adempimenti descritti agli articoli 95 e 96 del D.Lgs. 81/2008.

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37 PROGETTO ESECUTIVO

I piani di sicurezza dovranno essere redatti conformemente all’Allegato XV del D.Lgs. 81/2008, alla relativa normativa nazionale di recepimento e ai regolamenti e alla migliore letteratura in mate-ria tecnica.

L’impresa esecutrice sarà obbligata a comunicare tempestivamente prima dell’inizio dei lavori e quindi periodicamente, a richiesta del committente o del Coordinatore, l’iscrizione alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l’indicazione dei contratti collettivi applicati ai la-voratori dipendenti e la dichiarazione circa l’assolvimento degli obblighi assicurativi, previdenziali e contrattuali. L’affidatario è tenuto a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti sul can-tiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il Piano presentato dall’Appaltatore. In caso di associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria capogruppo. Il Direttore Tecnico di can-tiere è responsabile del rispetto del Piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori.

Il Piano di sicurezza ed il Piano operativo di sicurezza formano parte integrante del contratto di appalto. Le gravi e ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’Appaltatore, comunque accerta-te, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del con-tratto.

Art. 35) – INOSSERVANZA DELLE NORME DI SICUREZZA

In caso di inosservanza da parte dell’Appaltatore delle norme sulla sicurezza i pagamenti delle relative somme non saranno effettuati fino a quando il Coordinatore ne attesti l’osservanza.

Il Coordinatore per la Sicurezza intimerà all’Appaltatore di mettersi in regola ed, in caso d’ulteriore inosservanza, egli attiverà le misure previste dall’art.92 del D. Lgs. 81/2008.

In caso di inosservanza di quanto previsto nel Piano di sicurezza e coordinamento, il Coordinato-re procederà a determinare le somme relative che verranno scomputate e detratte dall’importo ad essa dovuto.

Art. 36) - OBBLIGHI GENERALI E SPECIALI A CARICO DELL'APPALTATORE

Oltre agli oneri di cui al presente Capitolato Speciale ed a quelli del Capitolato Generale d'appal-to, sono pure a carico dell'Appaltatore e compensati nei prezzi di elenco, i seguenti

OBBLIGHI SPECIALI:

RIGUARDANTI IL PERSONALE TECNICO: 1) - La nomina prima dell’inizio dei lavori del Direttore Tecnico di cantiere e l’invio alla D.L. di

apposita dichiarazione di accettazione dell’incarico da parte del Direttore Tecnico stesso;

RIGUARDANTI L’AREA DI CANTIERE: 2) - La fornitura e manutenzione di cartelli di avviso, di segnalazioni luminose notturne, ecc. e di

quant’altro necessario, nel rispetto di tutte le prescrizioni operative impartite nel piano di sicu-rezza e di coordinamento allo scopo di prevenire e ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori;

3) - I movimenti di terra ed ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere attrezzato, in rela-zione alla entità dei lavori, con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite;

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38 PROGETTO ESECUTIVO

4) - La custodia diurna e notturna del cantiere e di tutti i materiali in esso esistenti con il personale necessario, nonché di tutte le cose dell’Amministrazione appaltante eventualmente presenti in cantiere;

5) - Gli esaurimenti d’acqua di qualsiasi entità e provenienza per l’esecuzione degli scavi, delle mu-rature e delle opere di fondazione in genere;

6) - Le richieste agli organi competenti e la realizzazione dell’allacciamento alla rete per la fornitu-ra dell'energia elettrica, dell'acqua necessaria al servizio del cantiere ed al funzionamento dei mezzi d'opera e alla rete fognaria, nonché le previdenze atte a ottenere le comodità dei servizi quando manchino energia elettrica ed acqua;

7) - L'applicazione al limite del cantiere, a sua cura e spese, entro 10 (dieci) giorni dalla data della consegna dei lavori, di un cartello con l’indicazione del lavoro e di tutti gli altri dati richiesti, riportati secondo la dizione dettata dalla Direzione dei lavori;

8) - L'accesso al cantiere, il libero passaggio nello stesso e alle opere costruite o in costruzione, del-le persone addette ai lavori compresi nel presente appalto e alle persone che eseguono lavori per conto diretto dell'Amministrazione appaltante, nonché a richiesta della Direzione dei lavori l'uso parziale o totale da parte di dette Imprese o persone, dei ponti di servizio, impalcature, co-struzioni provvisorie (tombini, guadi, ture, ecc.) e degli apparecchi di sollevamento per tutto il tempo occorrente alla esecuzione dei lavori che l'Amministrazione appaltante intenderà di ese-guire direttamente, ovvero a mezzo di altre ditte delle quali, come dall'Amministrazione appal-tante, l'Appaltatore non potrà pretendere compensi di sorta;

9) - La formazione, il mantenimento fino a collaudo e l’eventuale ripristino, delle strade di accesso sul luogo dei lavori per il loro compimento anche se ciò comporta l'occupazione di terreni di proprietà privata, nonché l’eventuale spargimento di sale sulle stesse onde evitare la formazio-ne di nubi di polvere;

10)- La realizzazione, la manutenzione e lo sgombro a lavori ultimati, dell’area logistica di cantiere e di ogni opera provvisoria, detriti, ecc., entro il termine fissato dalla D.L.;

RIGUARDANTI LE FASI ESECUTIVE DEI LAVORI: 11)- La conservazione e consegna all’Amministrazione appaltante degli oggetti di valore intrinseco,

archeologico e storico, che eventualmente si rinvenissero durante l’esecuzione dei lavori, che spettano di diritto alla Stato;

12)- L’eventuale esecuzione di rilievi topografici, in contraddittorio con la D.L., dei tratti del corso d’acqua che avranno subito sostanziali modifiche nell’arco di tempo intercorso tra i rilievi ef-fettuati in fase di progettazione e l’esecuzione dei lavori stessi, che verranno indicati dalla stes-sa D.L. prima dell’inizio dei lavori;

13)- Fornire tutti i necessari canneggiatori, attrezzi e strumenti per rilievi, tracciamenti e misurazio-ni relativi alle operazioni di consegna, verifica, contabilità, frazionamenti provvisori e definiti-vi ai fini degli espropri e O.T. e collaudo dei lavori;

14)- L’esecuzione a sue spese, presso gli Istituti incaricati, di tutte le esperienze e saggi che verran-no in ogni tempo ordinati dalla Direzione dei lavori sui materiali impiegati e da impiegare nella costruzione, in correlazione a quanto prescritto circa l'accettazione dei materiali stessi. Dei campioni potrà essere ordinata la conservazione nel competente Ufficio Direttivo, munendoli di suggelli a firma del Direttore dei lavori e dell'Impresa nei modi più adatti a garantirne l'autenti-cità;

15)- Le spese per la fornitura di fotografie nel numero e nelle dimensioni che saranno di volta in volta indicate dalla Direzione dei lavori, delle opere in corso nelle varie fasi di esecuzione dei lavori;

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39 PROGETTO ESECUTIVO

16)- Le richieste di eventuali permessi agli esercenti delle strade interessate dal transito dei mezzi utilizzati nel cantiere, la redazione delle varie denunce agli enti di controllo, i rapporti con gli enti esercenti le infrastrutture interferenti con le aree di cantiere (ENEL, AGIP Petroli, SNAM, FF.SS., ecc);

17) - Comunicare alla Direzione dei lavori l'importo netto dei lavori eseguiti ad ogni mese.

RIGUARDANTI LA FASE ESPROPRIATIVA: 18)- Esecuzione di rilievi celerimetrici finalizzati alla redazione dei necessari tipi di frazionamento

secondo la normativa vigente in materia, per l'inserimento in mappa delle nuove dividenti, il calcolo delle superfici, la compilazione della modulistica, la notifica ai Comuni interessati e l'assistenza tecnica fino all'approvazione presso la competente Agenzia del Territorio

RIGUARDANTI LA TUTELA DEI LAVORATORI: 19)- L'adozione nell'esecuzione di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie per ga-

rantire la vita e la incolumità di tutti gli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché ad evitare danni ai beni pubblici e privati. L'impresa è obbligata ad osservare scrupolo-samente le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; di tutte le norme in vigore in materia infortunistica nonché tutte le prescrizioni contenute all’interno del piano di sicurezza e di coordinamento. Ogni più ampia responsabilità in caso di infortunio ricadrà pertanto sull'Appaltatore, restando-ne sollevata l'Amministrazione nonché il personale preposto alla direzione e sorveglianza;

20)- L'osservanza delle disposizioni di cui alla Legge 21 agosto 1921 n. 1312 sull'assunzione obbli-gatoria degli invalidi di guerra.

21)- Il rispetto degli obblighi relativi alle assicurazioni sociali. Si dovrà rilasciare alla Direzione dei lavori un’attestazione comprovante l'adempimento dei menzionati obblighi. Se a carico del-l'Appaltatore sia stata elevata contravvenzione da parte dell'Ispettorato del Lavoro, e questo ne abbia fatto denuncia all'Ufficio, verrà sospesa la liquidazione finale dei lavori, e gli acconti cui l'Impresa avesse diritto verranno corrisposti con detrazione della speciale ritenuta del 20%, ol-tre alle prescritte detrazioni obbligatorie per legge;

22) - L'osservanza scrupolosa delle norme in vigore e di quelle che venissero eventualmente emana-te durante il corso dell'appalto circa l'assunzione di operai in genere;

Inoltre l'Appaltatore è tenuto: a) - all'obbligo di effettuare turni di operai di intesa con le Autorità politiche e sindacali, nonché di

impiegare una percentuale di mano d'opera non inferiore a quella misura che, ai soli effetti di al-leviare la disoccupazione, potrà essere stabilita dalle competenti autorità per ogni giorno lavora-tivo durante tutto il tempo utile assegnato per l'ultimazione dei lavori;

b) - a provvedere all'assicurazione contro gli infortuni degli operai addetti ai lavori e a tutte le prov-videnze contro la disoccupazione involontaria, l'invalidità e vecchiaia e la tubercolosi, nonché a tutte le altre forme assicurative che venissero per legge stabilite durante il corso dei lavori;

c) - Poiché l'Amministrazione si è basata riguardo al costo della mano d'opera, sulle tariffe sindaca-li di categoria, l'Impresa si obbliga ad effettuare nei confronti dei lavoratori dipendenti occupati nei lavori costituenti oggetto del presente contratto e, se Cooperative nei confronti dei soci, con-dizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro applicabili, alla data dell'offerta, alla categoria e nella località in cui si svolgono i lavori nonché le condizioni risultanti dalle successive modifiche ed integrazioni ed in genere da ogni altro con-tratto collettivo applicabile nella località che per la categoria venga successivamente stipulato. L'Impresa si obbliga altresì a continuare ad applicare i suindicati contratti collettivi anche dopo la scadenza e fino a loro sostituzione.

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40 PROGETTO ESECUTIVO

I suddetti obblighi vincolano l'Impresa anche nel senso che la stessa non sia aderente alle Asso-ciazioni stipulanti o receda da esse.

d) - Oltre a quanto sopra, l'Impresa è tenuta a seguire la contabilità dei lavori nelle successive fasi del loro avanzamento affinché gli stessi rimangano contenuti entro i limiti delle somme e delle quantità previste ed autorizzate con il contratto. L'Impresa nulla avrà a pretendere per lavori ese-guiti in più oltre a quelli autorizzati e nulla l'Amministrazione le corrisponderà nonostante qual-siasi giustificazione che l'Impresa stessa potrà addurre per averli eseguiti.

e) - In caso di inottemperanza degli obblighi derivanti dai precedenti articoli, accertata dalla Sta-zione appaltante o a questa segnalata dall'Ispettorato del Lavoro, la Stazione appaltante medesima comunica all'Impresa ed anche, se del caso, all'Ispettorato suddetto, l'inadempienza accertata e procede ad una detrazione del 20% sui pagamenti in acconto destinando le somme così accantonate a garanzia dell'adempimento degli obblighi di cui sopra, se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono ultimati. Il pagamento all'Impresa delle somme accantonate e della rata di saldo non sarà effettuato sino a quando l'Ispettorato del Lavoro non abbia accertato che ai dipendenti sia stato corrisposto quan-to loro dovuto, ovvero che la vertenza è stata definita. Per tale sospensione o ritardo di pagamenti l'Impresa non può opporre eccezioni alla Stazione appaltante, né ha titolo a risarcimento di danni.

Si dichiara infine espressamente che di tutti gli obblighi sopra specificati si è tenuto conto nello stabilire i prezzi dei lavori a misura e quindi non spetterà altro compenso all'Appaltatore qualora il prezzo di appalto subisca aumenti o diminuzioni nei limiti stabiliti dall'art. 10 del Capitolato Gene-rale ed anche quando l'Amministrazione nei limiti espressi dagli artt.10 e 11 del Capitolato Gene-rale ordinasse modifiche le quali rendessero indispensabile una proroga del termine contrattuale.

Art. 37) – DEFINIZIONE DELLE CONTROVERSIE

Tutte le controversie tra l’Amministrazione e l’Appaltatore, così durante l’esecuzione come al termine del contratto, quale che sia la loro natura tecnica, amministrativa o giuridica, saranno defi-nite secondo quanto stabilito nella parte IV del D.Lgs. 163/2006. Art. 38) - SPESE CONTRATTUALI, DI REGISTRO ED ACCESSORIE

Tutte le spese di contratto, di registro, per diritti di segreteria, per copia di atti e disegni, per mo-delli, carta eliografica, stampati e simili occorrenti per l'esecuzione del contratto, sono a carico del-l'Appaltatore come previsto dall’art.8 del Capitolato Generale.

Sono pure a carico dell’Appaltatore tutte le spese di bollo inerenti agli atti occorrenti per la ge-stione del lavoro, dal giorno della consegna a quello della data di emissione del collaudo provviso-rio o del certificato di regolare esecuzione. Art. 39) - IMPOSTA VALORE AGGIUNTO E TASSA DI REGISTRO

Il presente appalto è soggetto alle norme relative alla istituzione e disciplina dell'Imposta sul Va-lore Aggiunto nonché alla disciplina dell'Imposta di Registro e Bollo di cui al D.P.R. 26.10.1972 e successive modificazioni.

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41 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 40) - NORME PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEI LAVORI

La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date nell'enunciazione e nella descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori.

Nel corrispettivo per l'esecuzione dei lavori a corpo s'intende sempre compresa ogni spesa occor-rente per dare l'opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal capitolato speciale d'appalto e se-condo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano tecnicamente e intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell'opera appaltata secondo le regole dell'arte.

La contabilizzazione dei lavori a corpo è effettuata applicando all'importo netto di aggiudicazio-ne le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro riportate nella parte iniziale del presente capitolato speciale.

La lista delle voci e delle quantità relative ai lavori a corpo non ha validità ai fini del presente ar-ticolo, in quanto l'appaltatore era tenuto, in sede di partecipazione alla gara, a verificare le voci e le quantità richieste per l'esecuzione completa dei lavori progettati, ai fini della formulazione della propria offerta e del conseguente corrispettivo.

Art. 41) - PIANO DI ESECUZIONE DELLE OPERE

Ricevuta la consegna dei lavori e non oltre 10 (dieci) giorni dalla sua data, l’Impresa dovrà pre-sentare alla D.L. un piano di esecuzione definitivo, perfezionato secondo gli accordi da prendere con la D.L. con allegato grafico nel quale, in armonia agli accordi intercorsi, sia indicato quanto se-gue:

a) inizio e termine dei lavori concernenti le singole opere raggruppate in materia significativa; c) quantità e potenzialità delle macchine che s’impegna ad impiegare nelle varie categorie di ope-re da realizzare.

Art. 42) - DOMICILIO DELL’APPALTATORE

L’appaltatore deve avere domicilio nel luogo nel quale ha sede l’ufficio di direzione dei lavori. Ove non abbia in tale luogo uffici propri deve eleggere domicilio presso gli uffici comunali o lo stu-dio di un Professionista o gli uffici di società legalmente riconosciuti. Tale domicilio deve essere indicato nel contratto di appalto.

Tutte le comunicazioni dipendenti dal contratto di appalto fatte al Direttore dei Lavori ed al Responsabile Unico del procedimento, saranno fatte a mani proprie dell’appaltatore o di colui che lo rappresenta nella condotta dei lavori oppure presso il domicilio di cui al precedente comma.

Art. 43) – DOMICILIO DELLA STAZIONE APPALTANTE

Il domicilio della Provincia è in Pisa - P.zza Vittorio Emanuele II, n. 14.

Art. 44) – NORME E PRESCRIZIONI INTEGRANTI IL CAPITOLATO GENERALE

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PROVINCIA DI PISA SISTEMAZIONE IDRAULICA BACINI ISOLA E CRESPINA

42 PROGETTO ESECUTIVO

Per tutto quanto non espressamente regolato in modo specifico nel contratto e nel presente Ca-pitolato Speciale, si applicano le disposizioni concernenti le opere pubbliche ed in particolare il Re-golamento vigente sulle opere, sulla direzione, contabilità e collaudo dei lavori pubblici; il Capito-lato Generale di Appalto dei Lavori Pubblici, approvato con Decreto del Ministero dei LL.PP. n.145 del 19.04.2000, e ciò indipendentemente dal fatto che talune norme dei testi suddetti siano esplicitamente richiamate ed altre no, intendendosi però in ogni caso prevalenti i patti del contratto e del Capitolato Speciale che deroghino a dette norme.

L’Impresa dovrà inoltre ottemperare, sotto la sua esclusiva responsabilità, alle leggi, ai regola-menti ed alle prescrizioni emanate dalle competenti autorità in materia di Lavori Pubblici, di mate-riali da costruzione, di sicurezza ed igiene del lavoro e simili.

Tutti i relativi oneri ed obblighi derivanti dal presente articolo, come pure quelli derivanti dal contratto e dal presente Capitolato Speciale , si intendono compresi e compensati coi prezzi contrat-tuali.

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43 PROGETTO ESECUTIVO

INDICE CAPO I : OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO DESIGNAZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE Art. 1) - OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO Art. 2) – DESIGNAZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE

CAPO II : QUALITA' PROVENIENZA DEI MATERIALI MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI PARTE I : QUALITA' E PROVENIENZA DEI MATERIALI Art. 3) – MATERIALI IN GENERE

PARTE I : MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO Art. 4) - PRESCRIZIONI TECNICHE PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI Art. 5) – SCAVI IN GENERE Art. 6) – SCAVI DI SBANCAMENTO Art. 7) – SCAVI DI FONDAZIONE Art. 8) – RILEVATI COMPATTATI Art. 9) – OPERE E STRUTTURE IN CALCESTRUZZO Art. 10 ) – CASSEFORME Art. 11) – OPERE DA FABBRO E DI CARPENTERIA METALLICA IN GENERE Art. 12 ) – PARATOIA PIANA A STRISCIAMENTO CON COMANDO MANUALE Art. 13) – GABBIONATE METALLICHE Art. 14) – MATERASSI RENO Art. 15) – SCOGLIERE IN MASSI DI PIETRA NATURALE Art. 16) – BIOSTUOIA ANTIEROSIONE Art. 17) – TAGLIO DELLA VEGETAZIONE

PARTE III: ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI Art. 18) - ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI

CAPO III : DISPOSIZIONI RIGUARDANTI L'APPALTO E MODO DI VALUTAZIONE DEI LAVORI Art. 19) - OSSERVANZA DI NORME E REGOLAMENTI Art. 20) - DOCUMENTI CHE FANNO PARTE INTEGRANTE DEL CONTRATTO Art. 21) - CAUZIONE DEFINITIVA E POLIZZA DI ASSICURAZIONE Art. 22) - STIPULAZIONE ED APPROVAZIONE DEL CONTRATTO Art. 23) - SUBAPPALTO Art. 24) – CONSEGNA DEI LAVORI Art. 25) -TEMPO UTILE PER L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI Art. 26) – VARIAZIONE DEI LAVORI Art. 27) –PREZZI APPLICABILI AI NUOVI LAVORI E NUOVI PREZZI

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44 PROGETTO ESECUTIVO

Art. 28) - PAGAMENTI IN ACCONTO Art. 29) - DANNI DI FORZA MAGGIORE Art. 30) - CONTO FINALE DEI LAVORI Art. 31) - CERTIFICATO DI COLLAUDO Art. 32) – PIANI DI SICUREZZA Art. 33) – PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA Art. 34) – OSSERVANZA E ATTUAZIONE DEI PIANI DI SICUREZZA Art. 35) – INOSSERVANZA DELLE NORME DI SICUREZZA Art. 36) - OBBLIGHI GENERALI E SPECIALI A CARICO DELL'APPALTATORE Art. 37) – DEFINIZIONE DELLE CONTROVERSIE Art. 38) - SPESE CONTRATTUALI, DI REGISTRO ED ACCESSORIE Art. 39) - IMPOSTA VALORE AGGIUNTO E TASSA DI REGISTRO Art. 40) - NORME PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEI LAVORI Art. 41) - PIANO DI ESECUZIONE DELLE OPERE Art. 42) - DOMICILIO DELL’APPALTATORE Art. 43) – DOMICILIO DELLA STAZIONE APPALTANTE Art. 44) – NORME E PRESCRIZIONI INTEGRANTI IL CAPITOLATO GENERALE