Prova su strada - QUATTRORUOTE - Tractor Pulling Mania · Dai tempi della Croma, ... 1 Sedile...

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PROVA SU STRADA

FIAT FREEMONTL’ «americana» non delude: abitabilità per sette, gran bagagliaio e prestazioni interessanti. Deriva dalla Dodge Journey, ma è di tutt’altra qualità: nuovi gli interni, i motori, l’assetto. E ha un prezzo, tutto compreso, che sembra «coreano»

di Andrea Sansovini

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Luglio 2011 QUATTRORUOTE 145

2.0 Multijet 170 CV Urban • € 28.851• 1.956 cm3 • 125 kW (170 CV) • 4 cilindri turbodiesel • Bollo: € 354,75

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PROVA SU STRADA Fiat Freemont 2.0 Multijet

uasi cinque metri (4,89 per la preci-sione), sette posti veri

e una linea che più americana non si può. La prima «torine-se» yankee è una crossover, via di mezzo tra Suv, monovolume e famigliare sportiveggiante; un’auto per il tempo libero, ma anche per il percorso casa-uf-

Q fi cio. Inutile girarci attorno: la Freemont non è proprio origina-lissima. Nasce sulla base della Dodge Journey, ma è stata pro-fondamente rivista, dagli interni al motore, dalle sospensioni allo sterzo, per incontrare i gusti eu-ropei, che in fatto di auto sono un tantino diversi da quelli d’Ol-treoceano. Insomma, è un mix di quel che c’è di buono tra Torino e Detroit. Dai tempi della Croma,

è la prima Fiat per le famiglie e garantisce un’enormità di spa-zio a disposizione, una qualità di buon livello, tanti accessori di serie e un prezzo «coreano». Quella in prova, la 2.0 Multijet 170 CV Urban, che è la più cara, costa 28.700 euro.

ESTERNODi sicuro, non passa inosser-

vata. Muso imponente, col cofa-

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POSTO GUIDALa plancia è stata comple-

tamente ridisegnata, rispetto a quella della Dodge Journey, e i materiali sono nettamente migliori. Quelle plastiche dall’a-spetto un po’ economico, che apparentemente soddisfano il gran pubblico americano, sono state sostituite con «mescole» più morbide al tatto. Al centro della console, poi, domina la sce-

1 Sedile guidatore con regolazioni elettriche 2 Regolazione specchietti retrovisori esterni, anche richiudibili, e alzacristalli anteriori e posteriori, con blocco per i bambini 3 Comandi trip computer; sotto il volante, ricerca stazioni radio 4 Cruise control; sotto il volante, volume radio 5 Sotto la bocchetta del climatizzatore si trova la manopola delle luci 6 Quadro strumenti con al centro il display del computer di bordo: per azzerare i contachilometri parziali occorre entrare nel menu sulle informazioni di viaggio 7 Tasto Start per l’avviamento senza chiave 8 Bocchette climatizzatore regolabili 9 Display da 8 polliciper autoradio e navigatore (optional); i comandi secondari dell’auto, dal climatizzatore tri-zona alle impostazioni luci, si regolano con il touch screen10 Manopole climatizzatore zona anteriore 11 Leva cambio a sei marce 12 Portalattine e posacenere 13 Bracciolo con vaschetta portaoggetti e, sotto, vano con prese Aux e Usb14 Sedile passeggero con portaoggetti estraibile 15 Bocchetta laterale climatizzatore regolabile

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no alto e piatto come una fuo-ristrada, fi anchi lunghissimi e squadrati, parafanghi sporgenti, posteriore massiccio. La car-rozzeria è quella della Journey, con calandra e marchio diversi, fanali modifi cati e gl’immanca-bili Led per le luci dietro. Non si può dire che l’auto sembri più piccola di quello che è. Più lunga di una Ulysse (di una ventina di centimetri), la Freemont è anche

alta (175 cm con le barre) e larga (188). I cerchi di lega da 17 pol-lici, di serie, appaiono addirittu-ra piccoli, e infatti a richiesta si possono montare quelli da 19 (la differenza è di soli 400 euro, ma chi non vuole svenarsi al primo cambio gomme, eviti). Una cu-riosità: gli indicatori di direzione laterali sono sulla carrozzeria e non sugli specchietti esterni, a differenza di molte auto recenti.

na l’ampio schermo touch scre-en da 8 pollici, dal quale si ac-cede non solo all’autoradio, ma a tutte le funzioni secondarie della vettura, dal climatizzatore tri-zona all’eventuale navigatore satellitare (optional da 1.000 eu-ro, al momento non disponibile come conseguenza dello tsuna-mi giapponese). L’impressione è di essere davvero su una grande Fiat, ma lo spirito yankee rie-merge nei comandi. Vi eravate abituati a uscire dall’auto con le luci accese? Beh, qui parte il cicalino, a ricordare che bisogna girare l’interruttore (le altre Fiat le spengono da sole). Piccole co-se, ampiamente tollerabili. I co-mandi sul volante, poi, nascon-dono le funzioni dell’autoradio sotto la corona, per lasciare in vista quelle del trip computer e del telefono, ma si impara pre-sto a gestire tutto comodamen-te. Un’altra differenza riguarda il blocco/sblocco automatico delle

Strumentia «binocolo», completi di temperatura dell’acqua. Il trip computer, al centro, si scorre coi tasti sul volante

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PROVA SU STRADA Fiat Freemont 2.0 Multijet

porte: quando il guidatore esce, le altre porte restano chiuse a chiave… se si deve recuperare la valigetta dal sedile dietro, o un bimbo, ci si deve ricordare di premere sul tastino col lucchet-to aperto sulla portiera. Oppure si può modifi care l’impostazione «all’americana», attraverso il menu dell’auto, scegliendo l’a-pertura di tutte le porte. A pro-posito di porte, a differenza di molte crossover e monovolume, nei pannelli interni non è stato ricavato il classico vano per la bottiglia da 1,5 litri. Al massimo, s’infi la quella da mezzo litro.

Molto comodi i sedili, con i ri-vestimenti di pelle «regalati» sulle Urban per il periodo di lan-cio (poi costeranno 1.250 euro). Il guidatore può raggiungere senza sforzi le regolazioni elet-triche, di serie. Sul padiglione, infi ne, si trova l’utile specchio a grandangolo, che permette di tenere sott’occhio i viaggiatori delle ultime fi le.

INTERNICon un passo di 2,89 metri, per

i progettisti non è stato diffi cile ricavare spazio per sette. Il pro-blema, casomai, poteva essere l’accessibilità. Se le vere mono-volume possono permettersi lunghe porte scorrevoli, per una quasi-Suv (che l’anno prossimo arriverà davvero in versione 4x4) questa soluzione era diffi -cilmente praticabile. L’alternati-va? Portiere che si spalancano a perpendicolo (esattamente a 90°) per facilitare l’ingresso e poi una sola leva sul fi anco dei sedili in seconda fi la per chiuder-li a libro e farli scorrere in avanti, creando un varco per le poltron-cine in fondo. Un meccanismo semplice ed effi cace, anche se ri-portare indietro il sedile è un po’ più faticoso. I centimetri a dispo-sizione sono suffi cienti per tutti, occorre solo un po’ di attenzione ai piedi, cioè non lasciarli sui «bi-nari». Tra l’altro, la Freemont non è per forza a sette posti: la terza fi la è un «non-optional», nel sen-so che sarebbe di serie, ma ci si

Interni da vera monovolume:

sedile guida con regolazioni

elettriche, divano

scorrevole e ribaltabile con un solo movimento,

poltrone a scomparsa

in fondo, dove possono

viaggiare anche due

adulti. La selleria

di pelle (da 1.250 euro) è offerta gratis

sulle Urban per il periodo

di lancio

Due particolari da vera «family-car»: lo specchio a grandangolo per controllare i passeggeri dietro e i due child-booster, rialzini sui sedili esterni del divano. La seconda fi la, tra l’altro, è leggermente più alta dei posti davanti, per dare una buona visuale ai passeggeri.Con tutti gli schienali abbattuti (qui a destra), il vano è pronto per un trasloco

può rinunciare e il prezzo scende di 500 euro. A conferma della vocazione familiare della crosso-ver, invece, si trovano due rialzini («child-booster») ai posti esterni del divano, ideali per i bambini cresciuti abbastanza da non aver più l’obbligo del seggiolino vero e proprio, ma che con quei dieci centimetri sotto vedono meglio fuori e soprattutto si ritrovano le cinture al punto giusto.

L’abitacolo, in generale, è ben fatto e ricco di portaoggetti, ci sono vetri scuri che proteggono dal sole – e dagli sguardi – e boc-chette del climatizzatore sul pa-diglione, per la seconda e terza fi la, con la possibilità di regolare la temperatura diversamente dai posti davanti (il tri-zona è di serie sulla Urban).

Con tutti i posti occupati, inevitabilmente, il bagaglia-io si riduce drasticamente (tra gli schienali della terza fi la e il portellone rimangono solo 40 centimetri). Ma all’occorrenza si possono abbattere tutti gli schienali, compreso quello di

fi anco al guidatore, e trasforma-re la Freemont in una vettura da carichi straordinari. Persino assi o mensole lunghe tre metri non rappresentano un problema.

PRESTAZIONIRispetto alla Journey (vedere

la prova pubblicata nell’ottobre 2008), la gemella «torinese» è un fulmine. Merito, soprattutto, del 2.0 Multijet di ultima genera-zione (la Dodge montava ancora il vecchio turbodiesel di prove-nienza Volkswagen, con iniet-tori-pompa). Quasi 200 km/h di velocità massima e 0-100 di 10,8 secondi la piazzano di dirit-to tra le migliori della categoria. Ottime credenziali, insomma. Il quattro cilindri fi rmato Fiat-Powertrain risente di una certa rumorosità a freddo, ma si rive-la ben abbinato all’auto, grazie ai suoi 170 CV di potenza e alla gran coppia (350 Newtonmetri) disponibile da 1.750 a 2.500 gi-ri/minuto, con un’erogazione regolare, un tiro convincente e una discreta elasticità, provata

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ACCESSORI PRINCIPALI(in euro) Freemont

• Prezzo di listino 28.851

• Prezzo della vettura provata 30.551

• Abs ed Esp (con Hill holder) di serie

• Airbag frontali, laterali e a tendina di serie

• Autoradio con lettore Cd, Mp3, prese Aux e Usb di serie

• Barre longitudinali sul tetto di serie

• Bluetooth di serie

• Cambio automatico - [1]

• Cerchi di lega da 17 pollici di serie

• Cerchi di lega da 19 pollici 400

• Climatizzatore automatico tri-zona di serie

• Divano scorrevole di serie

• Fari allo xeno -

• Fari fendinebbia di serie

• Interni di materiale pregiato 1.250 [2]

• Navigatore satellitare 1.000

• Regolatore di velocità di serie

• Retrovisori regolabili e riscaldabili elettricamente di serie

• Ruotino di scorta (in sostituzione del kit) 100

• Sedile guidatore a regolazione elettrica di serie

• Sensori di parcheggio posteriori di serie

• Sistema automatico apertura porte e tasto Start di serie

• Terza fila di sedili di serie [3]

• Tetto apribile elettricamente 500

• Vernice metallizzata 700

• Volante multifunzione di pelle di serie

• Volante regolabile in altezza e profondità di serie

In rosso: presente su vettura provata. Note: [1] Il cambio automatico sarà disponibile solo dall’anno prossimo; [2] In offerta nel periodo di lancio (include sedili anteriori riscaldabili); [3] Rinunciando alla terza fila di sedili e al climatizzatore tri-zona, il prezzo è inferiore di 500 euro.

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anche dalle riprese in sesta, che rende la guida poco stressante. Certo, con un bell’automatico sarebbe ancora meglio, ma si dovrà aspettare l’anno prossimo. Per ora si deve imparare a convivere con un buon sei marce manuale, che risente di qualche impun-tamento e soprattutto di una frizione pesante (15,2 kg, che è come andare in palestra per rin-forzare il quadricipite sinistro).

CONSUMOCon 30 cavalli in aggiunta e

prestazioni più brillanti, rispet-to alla già assetata Journey, si temevano cattive notizie sul fronte dei consumi. Al contrario, la Freemont segna percorrenze dignitosissime, nettamente su-periori a quelle della Dodge (10 km/litro). La media di 11,5 km/litro è buona anche a confronto con monovolume recenti come la Volkwagen Sharan (vedere la prova uscita nel numero di feb-braio) e conferma le buone qua-lità del 2.0 Multijet. I risultati più soddisfacenti si ottengono sulle statali, ma non deve preoccu-parsi troppo nemmeno chi guida più di frequente in città (media di 11,5 km/litro) o in autostrada, dove si resta al di sopra dei fati-dici «dieci con un litro».

SU STRADANiente male, per un macchi-

none di questa mole (oltre alle dimensioni, stiamo parlando di un’auto di quasi due tonnellate). Lo sterzo è meno leggero e più diretto rispetto a quello della Journey, e le sospensioni non sono così «morbidone». La Free-mont, insomma, è «americana» solo d’origine e non rinuncia a un certo piacere di guida. Nelle prove di stabilità, si apprezzano la linearità dei cambi di direzio-ne, i buoni inserimenti e il rollio ben contenuto. Rimane un po’ di sottosterzo quando si prendo-no le curve troppo allegramen-te, ma l’Esp sa intervenire con la giusta effi cacia per evitare

che l’auto si scomponga. Persi-no nel giro di pista tirato (fatto in 1’ 35’’) si scopre un assetto «sano», in grado di affrontare il misto stretto e i curvoni ad alta velocità senza patemi. Casomai, qualche problema arriva dai fre-ni, poco modulabili e penalizzati dal pedale spugnoso.

CONFORTGli ammortizzatori, seppur

«europeizzati» e quindi induriti rispetto alla Journey, assorbo-no bene le asperità della strada e garantiscono viaggi comodi. Qualche scossone arriva solo passando su tombini o gradini, specialmente ai posti dietro. In-fi ne, buona l’insonorizzazione dell’abitacolo: il confort è ottimo anche in autostrada. ••••

FACILITÀ DI GUIDASempre facile, buona visibilità

FEELING IN PISTASi comporta bene

INSERIMENTO IN CURVABuono, se non si esagera con la velocità...

GRIPNessun problema

STABILITÀAttenzione al sottosterzo

SENSIBILITÀ FRENIPedale un po’ spugnoso

INTERVENTO ESPAll’occorrenza, sa essere molto deciso

La scheda del collaudatoreMaurizio Bré

La Freemont è meno «all’americana», rispetto alla Journey da cui deriva: la guida sui percorsi ricchi di curve anche in pendenza non delude

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Luglio 2011 QUATTRORUOTE 151

AFino a

100 g/km

Bda 101 a 141 g/km

Cda 141 a

170 g/km

Dda 171 a

190 g/km

Eda 191 a

240 g/km

Fda 241 a

301 g/km

GOltre

301 g/km

Bassa emissione CO2 Alta emissione CO2

OMOLOGATO RILEVATOCONSUMO MEDIOOmologato 15,6 km/l Rilevato 11,5 km/l

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Rispetto alla Dodge Journey, provata nell’ot-tobre 2008 e dalla quale la Freemont deriva (anche lei prodotta in Messico, come riporta

la stampigliatura nel vano motore), si notano con-sistenti e positivi effetti della cura Fiat, per quan-to riguarda la scelta dei materiali, in particolare dei rivestimenti interni. La plastica della plancia è morbida, come pure il rivestimento della zona superiore delle porte, dove l’accostamento tra la pelle del pannello e la plastica è ben fatto. I giochi tra la plancia, le bocchette della ventilazione e la strumentazione sono precisi. Un po’ dimesso, però, l’aspetto della plastica verniciata utilizzata per la console centrale nella zona della leva del cambio.

È soltanto un dettaglio, ma denota l’attenzione alla praticità e alla comodità d’uso: i due incavi ri-cavati nel rivestimento interno del portellone sono rivestiti inferiormente con materiale morbido, che rende più piacevole e sicura la presa delle mani durante la chiusura. Ben fatti anche i comandi della climatizzazione, con pomelli di regolazione morbidi al tatto e che oppongono una gradevole resistenza alla rotazione.

Non ancora impeccabili gli accostamenti esterni tra le parti di lamiera e di plastica, con giochi va-riabili tra le diverse superfi ci e tra le parti mobili e la carrozzeria. Si nota sia nel frontale (qui a sini-stra) sia, in modo più evidente, dietro. Dove il gio-co tra la carrozzeria e la parte del gruppo ottico fi ssa è differente rispetto a quello tra il portellone e la parte interna del fanale.

Si è rifatta la plastica

L’esame qualità

Tipica cura delle vetture pensate anche per gli Usa è quella di sigillare il vano motore con guarnizioni (sopra, a sinistra) per evitare l’ingresso di neve e di polvere, che possono provocare danni. A destra: l’allineamento tra paraurti e parafanghi anteriori e posteriori non è molto preciso

Esterno

Superfi ci carrozzeria ★ ★ ★ ★

Giochi e profi li ★ ★ ★

Scocca ★ ★ ★ ★

Insonorizzazione

e guarnizioni★ ★ ★ ★

Interno

Materiali

e accoppiamenti★ ★ ★

Sedili ★ ★ ★ ★

Funzionalità ★ ★ ★ ★ ★

CARATTERISTICHE TECNICHEfornite dal costruttore

Fiat Freemont 2.0 Multijet 170 CV Urban• Motore: anteriore trasversale, diesel - 4 cilindri in linea - Alesaggio 83,0 mm - Corsa 90,4 mm - Cilindrata 1.956 cm3 - Potenza max 125 kW (170 CV) a 4.000 giri/min - Coppia max 350 Nm da 1.750 a 2.500 giri/min - Blocco cilindri di ghisa e testa di lega leggera - Rapporto di compressione 16,5:1 - Di-stribuzione 16 valvole con due assi a camme (cinghia denta-ta) - Iniezione diretta common rail, turbocompressore a geo-metria variabile e intercooler. • Trasmissione: trazione anteriore - Cambio manuale a 6 marce. • Pneumatici: 225/65 R17 102H - Kit di riparazione. • Corpo vettura: 5 porte, 7 posti - Avantreno a ruote indipendenti, braccio tra-sversale con montante telescopico (schema MacPherson) e braccio obliquo, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Re-trotreno a ruote indipendenti, bracci multipli, molla elicoida-le, barra stabilizzatrice - Ammortizzatori idraulici - Freni a disco, anteriori autoventilanti, Abs ed Esp - Sterzo a crema-gliera, servocomando idraulico - Serbatoio 77,6 litri. • Di-mensioni e massa: passo 2,890 m - Carreggiata ant. 1,571 m, post. 1,582 m - Lunghezza 4,888 m - Larghezza 1,878 m - Altezza 1,691 m - Massa 1.874 kg, rimorchiabile 1.100 kg - Ba-gagliaio da 136 a 1.461 dm3 . • Prodotta a: Toluca (Messico).

Il 2.0 diesel da 140 e 170 CV ha pompa olio a cilindrata variabile (1) per ridurre i consumi di carburante, catalizzatore e Dpf (2) molto vicini alle valvole di scarico, per evitare problemi in città, e common rail Multijet di ultima generazione (3)

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Sollevando la Freemont, si apprezzano le sospensioni posteriori a ruote indipendenti (sopra), ancorate a una robusta traversa di lamiera stampata. Un’architettura progettata tenendo conto che la vettura verrà proposta anche con la trazione integrale. La parte sottoscocca anteriore è completamente carenata, mentre lungo la parte centrale del pianale le tubazioni dei freni e della climatizzazione corrono a vista. Vi è abbondante materiale fonoassorbente all’interno dei parafanghi anteriori (sotto, a sinistra), che concorre allo smorzamento della rumorosità. La batteria d’avviamento è posizionata sotto la scatola fusibili, in posizione non raggiungibile facilmente in caso di sostituzione, mentre i morsetti per un eventuale avviamento con i cavi d’emergenza sono in posizione molto agevole. Il connettore elettrico dei retronebbia (che non sono obbligatori negli Usa) è stato posizionato all’interno dello scudo paraurti, in basso e senza protezioni specifi che (sotto, a destra).

Verifi ca Facile Media Diffi cileSblocco cofano motore ■

Controllo e rabbocco olio motore ■

Sostituzione olio motore e fi ltro ■

Rabbocco liquido refrigerante ■

Riempimento liquido lavavetri ■

Accessibilità batteria ■

Accessibilità fusibili ■

Sostituzione lampade anteriori ■

Sostituzione lampade posteriori ■

Accessibilità attrezzi e scorta ■

L’esame in offi cina

Tutto accessibile tranne la batteria

Potrebbe migliorare pure la protezione delle guide di lamiera (in particolare a livello dei loro spigoli posteriori), sulle quali scorrono i sedili della seconda fi la: vengono messe a vista quando si ribaltano i sedili per accedere alla terza fi la.

La verniciatura è di buona fattura e non vi so-no evidenti variazioni di fi nitura tra le superfi ci realizzate con materiali differenti, quali lamie-rati, scudi paraurti e portellone. Ben fatte anche le guarnizioni delle porte, che comprendono un anello interno, in corrispondenza della battuta dello sportello sulla scocca, un altro anello sulle porte e un labbro esterno che impedisce l’ingres-so di polvere e di acqua. Emilio Brambilla

Numerosi e ben realizzati i portaoggetti. Nella foto, uno dei due posizionati sotto i piedi dei passeggeri della seconda fi la di sedili. Ha la vaschetta rimovibile ed è protetto da un coperchio

Sotto la scocca americana, rispetto alla quale ha ricevuto numerose modifi che, troviamo diesel e relativi cambi manuali che sono italiani: i Multijet da 140 e 170 CV sono meccanicamente uguali, hanno lo stesso turbo a geometria variabile, pompa olio a cilindrata regolabile e tecnologia Multijet d’ultima generazione (fi no a otto iniezioni per ogni fase di combustione). A cambiare è la mappatura della centralina, come si può notare dai diversi regimi di potenza e di coppia

massima. Abbinata al Multijet più potente, arriverà anche la trazione integrale, proposta in abbinamento al cambio automatico con convertitore di coppia e sei marce. Le sospensioni sono a ruote indipendenti anche dietro. Il 36% della scocca utilizza lamiere d’acciaio ad alta resistenza, che permettono di contenere il peso, come il portellone posteriore di plastica.

La tecnica

Scocca Usa, meccanica italiana

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CONFORT ACUSTICO

DISAGIO ACUSTICO

Ottim

oScarso

Discreto

30

40

50

60

70

80

90

100

Posteriore

Anteriore

A.I. (Indice Articolazione)

90 100 110 120 130 140 150 160 km/h

10

9

8

7

6

5

4

3

2

1

Ottimo

44,4

43,6

44,0

45,3

44,6

45,3

44,3

45,0

44,5

45,0

Discreto Insuff. 30 40 50 m

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VELOCITÀ E REGIMIMassima (km/h) 195,685Regime a velocità max (giri/min) 4.050 in VI

Regime a 130 km/h (giri/min) 2.700 in VI

Scarto tachimetrico a 130 km/h (%) 4,3

CONSUMI - Percorrenze in VI

Velocità in km/h km/litro

90 18,2

100 16,1

130 11,2140 10,0

Resistenza a 100 km/h (kW/CV) 21,9/29,7

Rendimento a 100 km/h (%) 35,3

MEDIE D’USO - Percorrenze (autonomia)

Tipo di percorso km/litro (km)

Città 11,5 (893)

Statale 13,3 (1.038)

Autostrada 10,2 (796)

Media generale 11,5 (898)

Priva di dispositivi come lo Start&Stop,con una mole di quasi due tonnellate e un’aerodinamica non vantaggiosa, la Freemont riesce a segnare percorrenze medie più che dignitose: meglio della vecchia Journey.Buono

RIPRESA in VI - A min/max carico

Velocità in km/h Tempo in secondi

70-90 6,5/6,8

70-100 9,4/10,0

70-120 15,9/17,470-140 23,6/25,9

1 km da 70 km/h 31,0

Velocità d’uscita km/h 154,3

30-60 in III (prontezza motore) 4,1

ACCELERAZIONEVelocità in km/h Tempo in secondi

0-60 4,7

0-100 10,80-130 18,2

0-160 30,8

400 m da fermo 17,7Velocità d’uscita (km/h) 128,8

1 km da fermo 32,3Velocità d’uscita (km/h) 162,5

Insufficiente OttimaDiscreta

Insufficiente OttimaDiscreta

Il confort acustico è ottimo, davanti e dietro, fi no al limite di velocità autostradale: a 130 km/h l’Indice di Articolazione segna 65 (64 col sensore sui posti anteriori e 66 sui posteriori), una performance addirittura superiore a quella di una confortevole monovolume come la Volkswagen Sharan (che aveva ottenuto un valore medio, già molto buono, di 64). Il turbodiesel 2.0 Multijet è abbastanza silenzioso di suo, ma gran parte del merito va all’ottima insonorizzazione dell’abitacolo.

FRENATA MSpazio d’arresto (decelerazione) Velocità in km/h metri (g)

100 (a min carico) 46,3 (0,85)100 (a max carico) 44,4 (0,89)

100 (a max carico a caldo) 45,0 (0,87)

160 (a min carico) 110,3 (0,91)

100 (su asfalto asciutto + pavé) 49,3 (0,80)

100 (su asfalto bagnato + ghiaccio) 103,4 (0,38)

Insufficiente OttimaDiscreta

RESISTENZA FRENISpazio d’arresto in metri (10 frenate da 100 km/h a pieno carico)

Spazi d’arresto lunghi, in particolare nelle frenate a minimo carico. Buon comportamento su fondi differenziati: sul pavé la vettura mantiene una corretta traiettoria, pur trasmettendo al volante qualche vibrazione di troppo; sul marmo si ottiene un risultatodel tutto soddisfacente. Nel testdi affaticamento, gli spazi di arrestosono costanti e addirittura corsae consistenza del pedale migliorano alla fi ne della prova.

Editori

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PROVA SU STRADA PRESTAZIONI RILEVATE SULLA PISTA DI VAIRANO (PV) DAL CENTRO PROVE DI «QUATTRORUOTE»

CONFORT ACUSTICO

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FotocellulaCurva Nord

Curva Sud

Luglio 2011 QUATTRORUOTE 155

GIRO PISTA

Nella prova di tenuta di strada si registra un’accelerazione laterale di 0,89 g, tutto sommato soddisfacente per una vettura di queste dimensioni, «naturalmente» portata a un comportamento sottosterzante: l’appoggio avvienein modo regolare, ma lento, mentre la traiettoria si mantiene correttamente, pur con una certa tendenza dell’avantreno a scivolare verso l’esterno. Il test su asfalto bagnato, superato a 89 km/h, evidenzia una progressiva lentezza nel cambio di direzione, con interventi massicci dell’Esp, comunque effi caci. Nei rapidi cambi di corsia sul rettilineo (a 160 km/h), invece, lo sterzo si comporta con linearità e discreta velocità; il rollio non disturba e gli interventi dell’Esp, a volte molto decisi, permettono di ottenere buoni riallineamenti alla fi ne della manovra. Infi ne, nei test di stabilità in curva su asciutto, c’è sempre un po’ di sottosterzo, ma l’auto dà molta sicurezza.

PROVE DINAMICHE - Tenuta di strada e stabilità

Accelerazione laterale (g) 0,89

Cambio di corsia su bagnato (km/h) 89Cambio di corsia in rettilineo (velocità km/h) 160

Cambio di corsia in curva (km/h) 98

OttimoInsufficiente

Cambio di corsia su bagnato

Insufficiente Ottimo

Cambio di corsia in curva

m/s2

3,5

3,0

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

Disc

reto

Ottim

oSc

arso

■ Anteriore ■ Posteriore

0,9 1,0

2,5

3,6

1,9

2,9

2,2 2,

4

1,1

1,9

50 km/h 30 km/h

Pavé Gradino Caditoie stradali Rotaie Lastroni Passo carraio

2,5

3,4

CONFORT SOSPENSIONI

Acceleratore a fondo

Pista asciutta

Acceleratore parzializzato

Temperatura aria25 °C

Frenata

Temperatura asfalto39 °C

Nonostante massa e dimensioni, il comportamento in pista è «sano», grazie al rollio abbastanza contenuto e agli ammortizzatori ben frenati, soprattutto in estensione. I cambi di direzione repentini non mettono in diffi coltà, anche se lo sterzo è un po’ lento e trasmette con lieve ritardo quel che succede. Buona progressione del motore, freni migliorabili.

MIGLIOR TEMPO

1’35”88

Discreto

Discreto

RUMOROSITÀ Velocità in km/h dB(A)

50 (su asfalto) 57,0

50 (su asfalto drenante) 62,5

50 (su pavé) 71,0

Max in accelerazione 74,3

La misurazione dei decibel conferma che la Freemont è un’auto molto ben insonorizzata: persino sul pavé passa senza troppo chiasso.

90 km/h50

60 8070

90

60 km/h50

60 8070

90

130 km/h50

60 8070

90

90 km/h50

60 8070

90

60 km/h50

60 8070

90

130 km/h50

60 8070

90

dB(A)

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10°

10°

11°

26°

25°

32°

21°

289489

175

93-108 95 71

7735-42

50

92

403-494046

20-3245

50

123 120

199-210

190 21422 100 100136

156 QUATTRORUOTE Luglio 2011

PROVA SU STRADA n° 3.162 Fiat Freemont 2.0 Multijet 170 CV Urban

Insuff. Suff. Discreto Buono Ottimo

Alto ■

Medio ■

Basso ■

Con un passo di 289 centimetri, questa crossover riesce a offrire l’abitabilità di una vera monovolume: sette posti con la terza fi la utilizzabile anche da due adulti. La seconda fi la scorre di 12 centimetri e permette di utilizzare al meglio lo spazio disponibile. Nessun problema in altezza: anche in fondo, due passeggeri di statura alta non rischianodi toccare con la testa.

Diametro sterzata tra muri

2,5 kg

Sforzo volante in manovra

2,9

Giri volante Sforzo frizione

15,2 kg

Discreto Buono Discreto Insufficiente

46

106-118

174-208

106-139

Vano a fondo piatto e ben sfruttabile, in tantissime combinazioni diverse: con i cinque posti «classici», si va da un minimo di 426 litri (col divano tutto indietro) a 508 litri. La seconda fi la è frazionabile (60/40) e consente di viaggiare in tre con un grande carico. Si può reclinare anche lo schienale del passeggero anteriore, ricavando un «corridoio» di tre metri. Con tutti e sette i posti, invece, dietro restano 40 centimetri di profondità, praticamente come il bagagliaio di un’utilitaria.

Ampie regolazioni del volante, in altezza e in profondità, e del sedile, tutte elettriche tranne che per reclinare lo schienale. Guidatori di ogni corporatura trovano la posizione corretta. Buono anche l’angolo delle gambe, ben distese.

Cx 0,393

DATI VETTURA IN PROVAChilometri percorsi 1.645Massa (kg) 1.961Ripartizione massa ant./post. (%) 57-43Pneumatici Yokohama Aspec A 349 225/65R17 102H

CAPACITÀ 508 litri

108

3065

83

57-63

125°

Nessun fastidio dai montanti anteriori, massicci ma non troppo inclinati. La visibilità diventa problematica solo in retro, nelle manovre, dove però ci si può affi dare ai sensori di parcheggio: il panettone «sparisce» sotto i 10 metri.

10,0 m

ABITABILITÀ misure in centimetri

VISIBILITÀ angoli bui misurati col laser: 123°

BAGAGLIAIO misure in centimetri

AERODINAMICA Cx stradale

AGILITÀ IN MANOVRA

POSTO GUIDA misure in centimetri

DiscretaInsufficiente Ottima

12,4 m

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Luglio 2011 QUATTRORUOTE 157

IN SINTESINon dite a nessuno che è una Dodge Journey travestita. Anche perché non sarebbe vero. Con l’ottimo turbodiesel «made in Italy», l’assetto rivisto e gli interni rifatti, e di qualità elevata, la Freemont diventa una crossover davvero interessante. Buone prestazioni, anche se la frizione è pesante e le frenate un po’ lunghe. Con una ricca dotazione di serie, il listino parte da 25.700 euro... diffi cile trovare un’offerta migliore.

★ Insuffi ciente ★★ Suffi ciente ★★★ Discreto ★★★★ Buono ★★★★★ Ottimo ✩ Vale 1/2 stella

PAGELLA Freemont

POSTO GUIDA ★★★★Tanto spazio attorno al guidatore e regolazioni ampie per il volante e (elettriche) per il sedile.

PLANCIA E COMANDI ★★★✩All’americana: razionale, ma con comandi differenti rispetto alle Fiat «italiane».

STRUMENTAZIONE ★★★✩Quadranti grandi e leggibili, su toni rossoneri. Non immediato l’accesso al trip computer.

CLIMATIZZAZIONE ★★★★★Automatico tri-zona, gestibile dal display touchscreen, con bocchette sul padiglione.

VISIBILITÀ ★★★✩In marcia si valutano bene gli ingombri della vettura. In manovra ci si aiuta coi sensori.

FINITURA ★★★★Rispetto alla Dodge, da cui deriva, si notano miglioramenti nei materiali, piacevoli al tatto.

ACCESSORI ★★★✩Segue la scuola coreana: tutto, o quasi, di serie. La Urban, al lancio, ha pure la pelle.

DOTAZIONI SICUREZZA ★★★★Sei airbag, Esp, cinture di sicurezza anteriori regolabili in altezza, Isofi x e rialzi per i bimbi.

ABITABILITÀ ★★★★★ Sette posti «veri», con la terza fi la utilizzabile anche da due adulti. Accessibilità discreta.

BAGAGLIAIO ★★★★✩I sedili di terza fi la ripiegati sul fondo alzano il piano di carico. Però lo spazio rimane tanto.

CONFORT ★★★★Assetto «europeizzato» rispetto alla Journey: le sospensioni assorbono bene le asperità.

MOTORE ★★★★✩L’ottimo due litri Multijet da 170 CV (lo stesso della Giulietta) spinge bene ed è elastico.

ACCELERAZIONE ★★★★La trazione anteriore tende a sgommare, a causa del peso e della potenza. Buoni tempi.

RIPRESA ★★★★Il turbodiesel è pronto anche dai bassi regimi: 70-120 in sesta in 15,9 secondi.

CAMBIO ★★★Frizione pesante (15,2 kg di sforzo per la gamba sinistra), qualche impuntamento.

STERZO ★★★★Più diretto e meno leggero di quello della Journey, conserva un’impostazione turistica.

FRENI ★★✩Spazi lunghi e pedale spugnoso. Bene su fondi differenziati e nessun sintomo di fading.

SU STRADA ★★★✩Abbastanza agile, nonostante una certa tendenza al sottosterzo. L’Esp la rende sicura.

CONSUMO ★★★★In media fa 11,5 km/litro: niente male per una sette posti da due tonnellate.

PREZZO ★★★★★L’offerta di lancio a 24.900 euro vale cinque stelle: speriamo che duri.

GARANZIA ★★Due anni senza limiti di percorrenza, il minimo previsto dalla normativa europea.

www.quattroruote.it/forums/provesustrada.cfm

Spazi di frenata lunghi, in particolare nelle prove a minimo carico.Trip computer poco intuitivo: per azzerare il contachilometri parziale occorre addentrarsi nei menu.

DIFETTI

Abitabilità per sette, con un semplice meccanismo per richiudere a libro la seconda fi la e accedere alla terza senza contorsioni.Climatizzatore a tre zone, con bocchette sul padiglione, anche per i posti dietro.

PREGI

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